Michela Gessani portfolio / 21

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MICHELA GESSANI PORTFOLIO / 21

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Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri, e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore. - da uno scritto di un’indigena della tribù degli Oriah, 1890

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CAPACITÀ COMUNICATIVE /

empatia e ascolto / osservazione / flessibilità / attitudine positiva / attenzione ai dettagli / presentazione progetti / interventi in pubblico CAPACITÀ ORGANIZZATIVE /

Laureata in architettura all’università di Ferrara con una tesi sulla gestione del turismo nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, ho approfondito le tematiche della cooperazione allo sviluppo e della bioedilizia. Ho lavorato in Tanzania con una ONG che compie ricerca e sviluppo per materiali e tecnologie costruttive sostenibili, ampliando le mie conoscenze su processo costruttivo e sostenibilità sociale. Ho partecipato al Corso di alta formazione per volontari della cooperazione internazionale. Sono volontaria per l’associazione Iroko, che ha l’obiettivo di garantire i diritti allo studio e al cibo della popolazione di Porto Novo, in Benin. Coniugo le mie competenze tecniche con i principi della cooperazione allo sviluppo. 4

approccio trasversale / visione di insieme / pensiero creativo / mediazione / risoluzione conflitti / sviluppo strategie / lavoro di squadra / gestione gruppi di lavoro / responsabilità decisionale SOFTWARE / AUTOCAD SUITE ADOBE RHINOCHEROS SKETCHUP ARCHICAD SUITE OFFICE

OOOOO OOOOO OOOOO OOOOO OOOOO OOOOO

CAPACITÀ LINGUISTICHE / ITALIANO madrelingua INGLESE B2 SPAGNOLO A1

INTERESSI / fotografia / letteratura / poesia / attualità


CV

Sassuolo (MO), Italia gen 2021 - oggi

2021

Freelance @ SVDP

Freelance @ Studio Arianta Serramazzoni (MO), Italia ott - dic 2020

Servizio Civile Universale telelavoro giu - ott 2020

Freelance @ Fabbricart architetti

2020

Freelance @ Studio Arianta

Modena (MO), Italia ott 2019 - feb 2020

spazio Happen, Modena mar 2018 - oggi

2019

Development architect @ C-re-a.i.d. NGO

2018

Volontaria @ Association Iroko NGO

Serramazzoni (MO), Italia gen - mar 2020

Moshi e Zanzibar, Tanzania giu 2018 - giu 2019

Corso di alta formazione per volontari della cooperazione internazionale casa Overseas, Spilamberto (MO) nov 2017 - giu 2018

Corso di metodi di cooperazione allo sviluppo e gestione partecipata dei progetti

Laurea magistrale a ciclo unico in Architettura 2017

Università degli studi di Trento set - dic 2017

Università degli studi di Ferrara set 2011 - mar 2017

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ARCHITETTURA E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Together to learn

Entro Terra Proposte per la ge turismo nel Parco delle Cinque Terr

Susanna’s school and orphanage

Tessuto Recupero della ro Ripafratta (Italia)

Un asilo come attivatore sociale (Tanzania) p. 10

Progetto per una scuola e abitazione per bambini e ragazzi (Zanzibar) p. 16

Nungwi library

Una biblioteca per la scuola di Nungwi (Zanzibar) p. 24

Doctor’s house nr.1

Costruzione di una casa del dottore (Tanzania) p. 34

Kaira Looro international workshop 6

TERRITORIO E PAESAGGIO

Un porto per la valle di Casamance (Senegal) p. 40

Historic city cen Riflessione sul ra patrimonio storic culturale (India)


INDICE PROGETTI

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estione del o Nazionale re (Italia) p. 44

occa di ) p. 46

HOUSING E COLLETTIVITÀ Home street home Rigenerazione urbana nella periferia di Reggio Emilia (Italia)

p. 52

BioVillage Riconversione urbana nella periferia bolognese (Italia) p. 56

nters - Jodhpur apporto tra co e patrimonio

p. 48

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Architettura e cooperazione allo sviluppo «Architecture does not solve social problems. People working together solve social problems». PAROLE CHIAVE / progetti partecipati / sostenibilità / valori / comunità / etica / interdisciplinarità / settore umanitario / buon vivere

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CONCORSO DI IDEE PROGETTO / Michela Gessani / Barbara Giordano COORDINATORI / C-re-aid NGO CLIENTE / orfanotrofio Jubilant Tanzania DOVE E QUANDO / Moshi, regione di Arusha, Tanzania

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/ ottobre 2020


Together to learn

UN ASILO COME ATTIVATORE SOCIALE

Il progetto è un modello di infrastruttura educativa che vuole essere anche un attivatore sociale per la comunità in cui è inserito. La nostra strategia di intervento è, infatti, la combinazione di un "programma scolastico" con un "programma comunitario". Abbiamo pensato alla scuola come un ecosistema in cui gli elementi sono interconnessi e interagiscono tra loro. La nostra strategia di intervento sviluppa

un progetto globale bottom-up in cui le identità convergono con esigenze e aspirazioni specifiche, abilità precedenti e nuove idee, auspicabilmente attivando nuove sinergie attraverso il dialogo. Il concetto è definito da tre spazi - parco giochi, giardino didattico e spazio comunitario- concepito aperto e circolare, intorno al quale si sviluppano le strutture.

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Gli spazi aperti, quindi, diventano catalizzatori per una sostenibilità inclusiva, non solo a livello ambientale ma anche sociale ed economico. Mentre l'area della scuola è disegnata dal progettista e realizzata da lavoratori qualificati, la progettazione di aree comunitarie è lasciata aperta, in attesa di workshop partecipativi da organizzare

nei mesi precedenti l'inizio del cantiere. I componenti modulari possono essere adattati a diversi terreni e situazioni organizzati attorno ad aree collettive e, allo stesso tempo, creare spazi esterni utilizzabili per attività pedagogiche polivalenti, nonché per la sala da pranzo e altri spazi di servizio.

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Abbiamo pensato a facilitare il distanziam all'aperto durante dividendo le classi de

La sostenibilità de anche sulla scelta d e materiali, facilmen dalla manodopera lo una costruzione be manutenzione, no l'economia a corto ra

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questi spazi anche per mento sociale e le attività eventuali pandemie egli alunni in gruppi.

el progetto si riflette di tecnologie costruttive nte realizzabili e gestibili ocale, al fine di garantire en fatta e una buona onché di promuovere aggio.

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PROGETTO PER C-RE-AID NGO RUOLO / capo progetto COORDINATORI / C-re-aid NGO CLIENTE / Susanna FINANZIATORE / Child&family Foundation DOVE E QUANDO / Mangapwani, Isola di Zanzibar, Tanzania

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/ gen-giu 2019


Susanna’s school and orphanage PROGETTO PER UNA SCUOLA E ABITAZIONE PER BAMBINI E RAGAZZI

Il progetto per la scuola e orfanotrofio di Susanna promette di creare un complesso per 240 alunni e 60 bambini senza famiglia in modo da assicurare loro istruzione e riparo. Nasce dalla volontà di Sana, che decide di investire sul sogno di Susanna, la direttrice

dell'attuale scuola e orfanotrofio di Mangapwani, che immagina una nuova struttura più grande, confortevole, sicura e funzionale. Tramite Child&family Foundation, Sana ha contattato C-re-aid per l'assegnazione del progetto architettonico, del quale sono stata capo progetto.

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Si è deciso di procedere con il coinvolgimento dei destinatari del progetto - Susanna e le figlie e i ragazzi già ospiti della struttura - con un workshop intensivo. Abbiamo conosciuto così meglio i loro bisogni e desideri, che abbiamo trasferito sul progetto. In un secondo momento abbiamo poi organizzato una tavola rotonda,

consultato tutti gli attori coinvolti, Una volta elaborate le richieste, tenendo conto della morfologia del lotto e del budget disponibile, con il gruppo di lavoro abbiamo elaborato il concept e una prima proposta progettuale. 18


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Il concept tiene conto della metodologia di insegnamento di Susanna - montessoriano sfruttando la ricca vegetazione, particolarità del lotto. L'idea è quella di far dialogare edifici e vegetazione, sfruttando lo spazio peculiarissimo che crea la disposizione degli alberi, immaginando il bambino libero di vivere la propria gioranata godendo del rapporto con la natura e, al contempo. Un aspetto che si è tenuto particolarmente in considerazione nel disegno del masterplan è la separazione fra area didattica e residenziale, sia per garantire la giusta privacy a chi andrà ad abitare lo spazio, sia per non sovrapporre le attività e permettere ai ragazzi una migliore vivibilità dello spazio.

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Nel corso dei mesi in cui ho partecipato al progetto, il disegno del masterplan è cambiato, a seguito delle osservazioni mosse dalle personalità coinvolte. Ho concluso la mia esperienza con C-re-aid nel giugno 2019, consegnando il progetto preliminare per l'ottenimento del permesso di costruire.


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Nungwi school’s library

PROGETTO PER LA BIBLIOTECA DELLA SCUOLA PUBBLICA DI NUNGWI

La biblioteca per la scuola primaria e secondaria di Nungwi è un progetto che nasce nel 2016 a seguito di un accordo fra C-reaid e il direttore della scuola. É un progetto di autofinanziamento che si propone di creare uno spazio per i ragazzi, nel quale studiare in modo sicuro e confortevole, e dove raccogliere libri utili all'apprendimento. A Nungwi infatti i bambini hanno spesso difficoltà a studiare perchè, banalmente, nelle loro abitazioni manca l'elettricità, oppure il sistema famigliare li relega a ruoli non consoni ad un bambino, e non trovando il giusto spazio per concentrarsi, possono persino abbandonare gli studi.

La realizzazione della biblioteca sta procedendo a singhiozzo per mancanza di un finanziamento costante. Al mio arrivo erano già stati realizzati le fondazioni, la struttura portante in pilastri, il cordolo e il telaio della copertura in legno. Il progetto prevedeva un tamponamento delle murature in ecobricks e del timpano in glassbricks, cioè in materiali di riciclo. Il mio compito è stato quello di portare il cantiere alle fasi successive, con la gestione economica dei nuovi fondi arrivati, e la gestione di due gruppi di volontari arrivati per costruire la struttura.

PROGETTO PER C-RE-AID NGO RUOLO / direttrice lavori COORDINATORI / C-re-aid NGO CLIENTE / Scuola primaria e secondaria di Nungwi FINANZIATORE / progetto basato su raccolta fondi DOVE E QUANDO / Nungwi, Isola di Zanzibar, Tanzania

/ set '18 - gen '19 25


Il cantiere della biblioteca ha ricevuto molte visite, la voce si è diffusa e, grazie all'interessamento di una scuola di specializzazione di Stone Town, siamo riuscite a raggiungere i ragazzi dell'isola e a insegnare loro la tecnica di realizzazione degli ecobricks e dei glassbricks. Gli ecobricks sono mattoni creati dai fondi di due bottiglie di plastica, riempiti a loro volta di materiale plastico morbido - sacchetti, teli, fogli per imballaggi - e uniti ad incastro. Sono un progetto dell'associazione ecobricks.org che ha sviluppato una soluzione alternativa per produrre materiali da costruzione, specialmente dove l'inquinamento dovuto alle plastiche è consistente. Nell'archipelago di Zanzibar la plastica viene utilizzata moltissimo, ma sono soprattutto le bottiglie consumate dai turisti che contaminano l'ambiente.

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Per sensibilizzare la popolazione locale, abbiamo organizzato dei workshop e delle serate informative grazie alle quali siamo riuscite a diffondere la conoscenza di un uso alternativo delle plastiche.


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Anche i glassbricks sono realizzati congiungendo due fondi di bottiglia di vetro, compatibili per diametro. In questo caso, si ottengono dei mattoni che, utilizzati per tamponare, creano delle pareti in vetro che filtrano la luce in un modo molto particolare. Il punto di forza di entrambe le lavorazioni è che possono essere

riprodotte da chiunque con pochi e semplici strumenti, andando a ridurre l'impatto ambientale di certi materiali, prolungandone il ciclo di vita.

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La potenzialità di queste tecniche costruttive è grande, e il cantiere della biblioteca di Nungwi per me è stato un ottimo campo di ricerca.


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PROGETTO PER C-RE-AID NGO RUOLO / costruttrice COORDINATORI / C-re-aid NGO CLIENTE / comunità di Maji Moto, regione di Arusha, Tanzania FINANZIATORE / progetto basato su raccolta fondi DOVE E QUANDO / Maji Moto, regione di Arusha, Tanzania / giu-set 2018

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Doctor’s house nr.1

COSTRUZIONE DI UNA CASA DEL DOTTORE

La doctor's house n.1 è un progetto realizzato a Maji Moto, un villaggio maasai nella regione di Arusha. Il progetto nasce dalla volontà di portare nel villaggio un complesso sanitario in pianta stabile. Il governo Tanzanese, infatti, provvede al trasferimento in loco di un medico nel caso si relizzino un dispensario e la casa per il dottore. L'edificio si

inserisce in un masterplan più ampio in cui sono previsti il dispensiario, un blocco bagni e una seconda casa del dottore. La particolarità dell'edificio è quella di avere una volta nubiana come copertura. Ho partecipato ai lavori come costruttrice.

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Si è utilizzato il mattone adobe come materiale costruttivo. L'adobe è realizzato impastando terra ed altri materiali organici - in questo caso paglia, ma può essere

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anche sabbia - e viene poi fatto essiccare al sole. Le dimensioni di ogni mattone sono state decise in fase progettuale, ma sono facilmente lavorabili, e in cantiere


è stato facile adattarli. Anche gli intonaci sono stati realizzati su base terrosa, con una piccola percentuale di calce, che ha contribuito a schiarire il rivestimento. Per la

pavimentazione è stata utilizzata la tecnica del cocciopesto. Il cantiere è stata l'occasione per osservare da vicino la realizzazione di un edificio totalmente naturale.

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WORKSHOP Giuseppe Avenia / Paola Costantino / Elena Del Prete / Emanuel Falappa / Michela Gessani / Alessio Iemolo / Leila Méroué / Anna Perino / Francesco Scuderi / Giada Toscano PROGETTO /

COORDINATORI / Associazione internazionale no-profit Balou Salo PARTECIPANTI / LFSN architetti / Arcò - Architecture and Cooperation

/ BAG - Beyond Architecture Group / Stefano Boeri Architects / Pilar Diez Rodriguez / Kengo Kuma & Associates / Studio Libeskin DOVE E QUANDO / Catania (CT), Italia / 4-11 set 2016

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Kaira Looro

INTERNATIONAL WORKSHOP - ARCHITECTURE FOR SENEGAL

Il workshop è stato finalizzato alla progettazione architettonica di infrastrutture per coadiuvare lo sviluppo sostenibile della regione di Casamance in Senegal. IL TEMA

L'area di intervento, colpita da un'inondazione causata dallo straripamento del fiume vicino, è stata suddivisa in 10 aree tematiche, assegnate ad altrettanti

gruppi di lavoro, accompagnati nella progettazione da architetti professionisti. Il tema del mio gruppo di lavoro è stata la ricostruzione di un porto e mercato del pesce, realizzato rispettando cultura e tradizioni locali, utilizzando esclusivamente materiali, tecnologie e metodologie progettuali sostenibili.

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Territorio e paesaggio A poco a poco, mentre i giorni scorrevano via nella plaga al piede dei monti Chiminteni, io incominciai ad intendere il vario senso che avevano molte cose, lì, presso la terra e la natura. Il terreno, le piante, le nuvole. Anche in città nascevano delle piante, e vi era della terra e passavano delle nuvole. [...] - Terra d’Eolia, Ilias Venezis PAROLE CHIAVE / patrimonio / resilienza / recupero / equilibrio / armonia / contaminazioni

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TESI DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO Università di Ferrara, Dipartimento di Architettura / 17 marzo 2017 PROGETTO /

Michela Gessani Teresa Pedini RELATORI /

Elena Dorato Luca Emanueli CORRELATORI /

Romeo Farinella Massimo Tondello cerca Entro Terra su issuu

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Entro Terra

PROPOSTE PER LA GESTIONE DEL TURISMO NEL PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE ABSTRACT Tra la fine del XIX e

l'inizio del XX secolo, il turismo nel cosidetti paesi sviluppati, ha iniziato ad essere un fenomeno di massa. Per un paese come l'Italia, che richiama ogni anno milioni di turisti, questo si è tradotto spesso in un uso eccessivo dei territori. Negli ultimi anni diverse amministrazioni sono intervenute introducendo meccanismi di controllo numerico per ridurre i flussi turistici, ma il problema principale non è stato risolto: come gestire il contrasto tra i bisogni delle amministrazioni e il diritto dei turisti di esercitare la libertà di movimento? La tesi propone un progetto per il recupero

del territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre attraverso una strategia globale per la gestione dei flussi turistici. É necessario aumentare la consapevolezza delle potenzialità territoriali, strutturando nuovi sistemi di accessibilità e integrando la mobilità interna. In particolare, si è proposta una strategia di depressurizzazione della fascia costiera attraverso un'attività turistica sostenibile. Si auspica inoltre una fusione amministrativa dei tre Comuni delle Cinque Terre, per garantire un coordinamento organico nell'adozione della strategia, coinvolgendo anche l'Ente Parco e la Società Agricola Cooperativa.

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CONCORSO DI IDEE PROGETTO /

Federica Di Venanzio Michela Gessani COORDINATORI /

Movimento Re-Use Italy DOVE E QUANDO /

San Giuliano Terme (PI) / maggio 2019

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Tessuto

RECUPERO DELLA ROCCA DI RIPAFRATTA TEMA Il progetto segue la partecipazione a un concorso indetto dal movimento Re-Use Italy per il recupero della Rocca di Ripafratta, una delle più importanti fortificazioni del territorio pisano, inserito nel contesto territoriale. IL

Come un filone che, intrecciando e dispiegando sul telaio, tesse la trama di un nuovo progetto, abbiamo deciso di caratterizzare i tre elementi architettonici, ovvero Torre Niccolai, Torre Centino e la Rocca di Ripafratta, con lo stesso linguaggio di una maglia geometrica. Le architetture si intrecciano e ruotano nello spazio interagendo con la preesistenza e le funzioni che si stabiliscono in questi luoghi. Nasce, così, Tessuto.

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WORKSHOP PROGETTO /

Kaninik Baradik Michela Gessani Gauri Varshney COORDINATORI /

DAF, Università di Ferrara CEPT University, Faculty of Architecture (Ahmedabad) DOVE E QUANDO /

Ahmedabad (Gujarat) - Jodhpur (Rajasthan), India 5-18 dicembre 2016

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Historic city centers - Jodhpur

RIFLESSIONE SUL RAPPORTO TRA PATRIMONIO STORICO E CULTURALE IL TEMA Definizione di criteri di comunicazione urbana, lettura del tessuto urbano e recupero e trattamento del patrimonio culturale sono stati gli obiettivi formativi della summer school Historic city centers, tenuta nella "città blu" di Jodhpur.

L'area di indagine era situata nei pressi del forte di Mehrangarh, l'unico patrimonio unesco dello stato del Rajastan. Abbiamo

condotto un progetto iniziando dal rilievo geometrico dell'area e proseguendo poi con un'indagine sociale, attraverso interviste, facendo riflessioni comuni sul rapporto fra il valore dell'area per la popolazione e il concetto di patrimonio culturale. Abbiamo restituito gli elaborati di progetto con una discussione collettiva sul rapporto tra città storica e sviluppo urbano.

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Housing [...] Nella mappa del tuo impero, o grande Kan, devono trovar posto sia la grande Fedora di pietra sia le piccole Fedore nelle sfere di vetro. Non perchè tutte ugualmente reali, ma perchè tutte solo presunte. L’una racchiude ciò che è accettato come necessario mentre non lo è ancora; le altre ciò che è immaginato come possibile e un minuto dopo non lo è più. - Le città invisibili, Italo Calvino PAROLE CHIAVE / collettività / interconnessione / coinvolgimento / dinamiche sociali / interpretare / rigenerazione urbana

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LABORATORIO DI PROGETTAZIONE IV a.a. 2014/2015 PROGETTO

Laura Aldea Abad Michela Gessani Chiara Palmieri PROFESSORI

Gabriele Lelli Gianmarco Bazzani Federico Orsini

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Home street home Il progetto riguarda la rigenerazione di un'area urbana periferica della città di Reggio Emilia.

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RESIDENZA+INDUSTRIA Poca relazione con la strada

RESIDENZA+INDUSTRIA+COMMERCIO Aggiunta di piano commerciale vetrato. Possibilità di aumentare la volumetria in alzato. Disegno del marciapiede su fronte strada.

INDUSTRIA Edificio situato al centro del lotto con poco contatto con la strada.

Il progetto si sviluppa in un rammendo fra due aree coesistenti dal carattere diverso industriale e residenziale - con lo scopo di reinterpretare il tessuto urbano. Si suppone un forte cambiamento delle regole di pianificazione da qui ai prossimi 25 anni, che porterà alla ricostruzione o alla trasfigurazione di numerosi edifici. Si propone, quindi, tensione fra due polarità che altrimenti si rifiuterebbero, attraverso la reinterpretazione del linguaggio esistente, che viene trasformato con un nuovo regolamento edilizio fatto di addizioni, congiunzioni e frammentazioni. Vengono inserite attività che contaminano e si contaminano.

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INDUSTRIA+COMMERCIO+UFFICI Fronte strada con attività commerciale al piano terra e uffici ai piani primo e secondo. Disegno del marciapiede su fronte strada.

AGGIUNTE

RESIDENZA Edifici posizionati al centro del lotto non comunicanti con l’intorno.

NUOVE COSTRUZIONI

SPOSTAM


RESIDENZA+COMMERCIO+UFFICI Piano terra permeabile con spazi commerciali per favorire il collegamento fra fronte strada e interno del lotto, aumentandone la fruizione.

RESIDENZA Edificio situato al centro del lotto non comunicante con la strada. Lo spazio privato verde non è valorizzato.

RESIDENZA Riorganizzazione della posizione del costruito dentro al lotto per migliorare la fruizione dello spazio privato verde. Disegno del maciapiede su fronte strada.

AREA PUBBLICA Nuovo spazio con attività commerciali e zone di svago. Elemento per migliorare la comunicazione fra le due aree (industriale e residenziale).

MENTI

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BioVillage BioVillage è il punto di incontro fra un villaggio e un orto urbano. Il progetto riguarda la rigenerazione di un'area urbana periferica nel quartiere bolognese di San Donato. Anche ora, nell'area presa ad esame, è presente un supermercato COOP di medie dimensioni. La domanda della popolazione nei

confronti del servizio è cambiata nel corso degli anni, tanto da portare il comitato locale a proporre una nuova pianificazione dell'area, chiedendo un ridimensionamento dell'esercizio commerciale e l'inserimento di di nuove attività per il quartiere, compresa una porzione residenziale.

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE II a.a. 2012/2013 PROGETTO

Irmak Caglak Michela Gessani Chiara Palmieri PROFESSORI

Riccardo Pedrazzoli Giacomo Minelli Marta Calzolari

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La posizione del lotto, sulla via principale San Donato, e ad angolo, è strategica e suggerisce un collegamento fra campagna e centro città.

prodotti bio -, un ristorante a kilometro 0 che utilizza anche i prodotti coltivati dai residenti, e un'area polivalente pensata come spazio collettivo.

Per questo, l'inserimento dell'orto urbano - simbolicamente anello fra campagna e città - che va a creare una destinazione d'uso catalizzatrice di attività collaterali: la nuova COOP - con area per

L'anello con il centro città è invece la stazione di carsharing, che stimola l'uso sostenibile dei trasporti da e verso il cuore di Bologna.

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REPORT FROM THE FRONT biennale di architettura, Venezia, 2016


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MICHELA GESSANI michela.gessani@gmail.com +39 347 18 11 770

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