I 100 Migliori giocatori della storia dell'AS Roma di Fabrizio Pastore

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~DOSSIER 99 - Turone

100

6-6-1959

93 - Peruzzi

Maurizio IORIO

- ATTACCANTE

Nelle grandi opere c'è sempre qualche attore non protagonista, necessario per la buona riuscita dell'impresa. Lui fa da spalla a Pruzzo nell'anno di grazia 1983, dopo due stagioni da primattore a Bari. Ed è il puntello che non ti aspetti: pochi gai ma decisivi, e soprattutto tanto lavoro dietro le quinte.

99 27-10-1948

Maurizio TURONE - DIFENSORE

Se le questioni di centimetri dalla geometria sono state prestate al calcio, lo si deve a lui. Suo malgrado. Il gai annullato contro la Juve nella partita scudetto del 1981 resta da paradigma alla più acre delle rivalità. Ma nelle tre stagioni giallorosse ci sono anche due Coppe Italia e una discreta presenza da centrale.

98 9-2-1961-

Manuel GEROLIN

CENTROCAMPISTA

Con Mauro è uno dei gioielli messi in vetrina dall'Udinese dell'era-Zico. Manco a dirlo, se li contendono Roma e Juve: salomonicarnente, il calabrese finisce a Torino e il biondo veneto nella Capitale,dove resta sei stagioni, vincendo anche due Coppe Italia e assicurando grande duttilità tattica da terzino, ala e mediano.

95

Giuliano TACCOLA

26-6-1943/16-3-1969

- ATTACCANTE

E la punta che serve per spiccare il volo. Non solo per la velocità da centometrista. Ma il senso del gai è.direttamente proporzionale a una salute cagionevole. Herrera sottovaluta le anomalie cardiache di cui è vittima e in un drammatico Cagliari-Roma a nulla serve la disperata corsa in ambulanza.

93

16-2-1970

Angelo PERUZZI

- PORTIERE

Cresce nel vivaio ed esordisce non ancora maggiorenne contro il Milan di Sacchi a San Siro.Tremerebberole gambe a chiunque, non a lui, che sfodera la prima di una serie di prestazioni altisonanti. t'attare Lipopill è il canto del cigno della (breve) carriera in giallorosso, ma resta tra i migliori interpreti di sempre nel ruolo.

94

12-4-1981

Nicolas Andres BURDISSO

- DIFENSORE - ARGENTINA

Arriva in prestito dall'lnter alla fine di un mercato gramo: Ma la rimonta (poi abortita last minute) ai danni dell'ex squadra porta il suo autografo in calce. Tempra da guerriero e indiscutibili doti da leader ne impongono la conferma a furor di popolo. E a dirla tutta, ne offuscano anche i limiti tecnici.

92 9-7-1936/7-2009

Paolo PES1RIN - CENTROCAMPISTA

La rete decisiva al Birmingham nella finale di Coppa delle Fiere 1961 gli riserva un posto di rilievo negli annali. Nelle sette stagioni all'ombra del Cupolone,mette in mostra una sapienza tattica fuori dal comune (giostra spesso anche da libero), donando sostanza a una banda un po' scalcinata di illusionisti del pallone.

84 - Paulo Sergio

88 - Konsel


91

Thomas HASSLER

30-5-1966 - CENTROCAMPISTA- GERMANIA

Piccolo di statura, tutto estro e zero forza fisica. Erede designato di Littbarsky, con il quale vince anche il Mondiale di Italia '90. Viola se ne innamora, ma la solita Juve si mette di traverso. Arriverà con un anno di ritardo, regalando sprazzi di grande calcio in una squadra con poche ambizioni.

9O

Alessandro Faiolhe MANCINI

1-8-1980 - CENTROCAMPISTA - BRASILE

Il suo ingaggio sembra più una stravaganza di Baldini che un nome destinato a lasciare il segno. Invece Capello ne intuisce le potenzialità e da terzino lo trasforma in ala. Spalletti lo sposta a sinistra ed è devastante. Il gol a Lione è da sigla televisiva; il tacco vincente nel derby, da raccontare ai nipotini.

87

Pablo Daniel OSVALDO

12-1-1986 - ATTACCANTE- ARGENTINAIITALIA

Magie o tribolazioni. Il sosia calcistico di Johnny Depp non conosce vie di mezzo. Accolto con scetticismo, alterna reti fantasmagoriche a eccessi da personaggio fumantino. Nel complesso, più dottor Jekyll che mister Hyde. I mezzi del campione ci sono, sta a lui cancellare la metà oscura.

91 - Hassler

89

81 - Aquilani

Gyula ZSENGELLER

27-12-1915/29-3-1999

- ATTACC.- UNGHERIA

Leggenda del calcio dei primordi, vice-Campione del Mondo nel '38, con l'Ujpest riesce nell'impresa di annoverare più gol che presenze. E questo gli fa meritare il sesto posto nella' classifica dei goleador planetari di ogni tempo. Cercadi trasferire la sapienza del football danubiano anche sul Tevere, ma l'anagrafe pesa.

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Max TONETTO

18-11-1974 _ DIFENSORE

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Ingaggiato a parametro zero dalla Sampdoria. Eppure sulla fascia sinistra diventa in breve una certezza. Esterno basso e all'occorrenza anche alto, ha un rendimento costante, ben al di sopra della sufficienza. I cross dalla corsia mancina rasentano la perfezione: memorabili quelli che decidono i big match di Lione e Madrid.

84

88

Michael KONSEL

6-3-1962 - PORTIERE- AUSTRIA

Sembra più un attore da soap opera che un calciatore: 35 anni, fascinoso, brizzolato, mogliemodella nell'epoca pre-veline. Eppure tra i pali è ancora un gatto e con i piedi si destreggia bene grazie ai trascorsi da punta. Due stagioni bastano per annoverarlo tra i migliori numeri uno della recente storia giallorossa.

85

Renato CAPPELLINI

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Irreprensibile in campo, spirito inquieto fuori dal rettangolo di gioco. Non salta mai un allenamento, ma appena tolti gli scarpini si tuffa nelle frequentazioni cinematografiche. Quando gli viene proposta una carriera da attore, risponde che deve prima vincere lo scudetto. Detto fatto: al primo colpo è Campione d'Italia.

PAULO SERGIO

2-6-1969 - ATTACCANTE- BRASILE

Interprete perfetto del primo interregno zemaniano come esterno alto a destra. Dinamismo, ricerca della profondità e discrete attitudini realizzative (25 gol in due stagioni), appone la firma sulle perle indimenticabili del boemo: la goleada al Milan di Capello e la vittoria sull'arcinemica bianconera di stampo lippiano.

82

Cesare Augusto FASANELLI

19-5-1907/4-4~1992- ATTACCANTE~'li~~"'.

In nomine omen. Dalla gloriosa Alba finalista scudetto all'alba della Roma, per uno che si chiama Cesare Augusto la carriera non può che dipanarsi nella Capitale. È tra i protagonisti della nascita del mito di Testaccio, dove in un'altrettanto mitica gara con il Livorno segna 5 reti. Spalla ideale di "Sciabbolone" Volk. 87 - Osvaldo

33 www.guerinsporlivo.il


~DOSSIER 80 - Zaglio

80 2-3-1936

79

Franco ZAGLIO

- f;ENTROCAMPISTA

Mediano dai piedi vellutati, viene lanciato dalla Spal prima di virare .verso Roma (dove già aveva avuto una fugace awentura alla Lazio senza mai debuttare). In giallorosso mostra talento, ma anche atteggiamenti eccentrici: cammina con un pappagallo sulla spalla ed è spesso sorpreso a peccare di gola.

76 - Juan

Hidetoshi NAKATA ••

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Se il calcio assurge al ruolo di sport di Serie A anche in Asia, lo si deve a questo samurai glamour dal tocco di palla raffinato. Comprimario di una squadra ad alto tasso artistico, regala però ai flash dei connazionali e ai romanisti un'istantanea da mandare a memoria: la firma sulla rimonta nel match scudetto con la Juve.

76 •••

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Eccezionale nell'anticipo, ottimo nello stacco di testa anche in fase offensiva, buono nel senso della posizione e nella tecnica di stampo brasiliano. Uno dei punti cardine della Seleçào. Sarebbe tra i primi al mondo se non avesse muscoli di seta: troppi gli infortuni, troppo lunghe le riabilitazioni.

14-4-1914/23-5-1993

- DIFENSORE

Terzino e gentiluomo. Impeccabile fuori dal campo, pulito e serafico dentro. IlTorino lo cede alla Roma causa malanni fisici. E in giallorosso, nonostante un inizio stentato, esibisce quello straordinario senso dell'anticipo che non lo costringe mai al fallo. Fino a fregiarsi del tricolore del '42.

73 .19-2-1926

Egisto PANDOLFINI

- INTERNO

Uno degli acquisti roboanti della gestione Sacerdoti. Sbocciato come punta, Gipo Viani ne arretra il raggio d'azione, facendolo giostrare indifferentemente nel ruolo di interno e di ala. Coniuga qualità e innato senso del gol, doti che gli permettono di giocare (e segnare) in due differenti edizioni dei Mondiali.

72

25-11-1944

Gianfranco llGONI

- ATTACCANTE

"George Best de' noantri", per scomodare un paragone un po' blasfemo. Secondapunta sgusciante, tutto mancino, annichilisce i difensori con giochi di prestigio, mettendosi al servizio del centravanti di turno. Come il più famoso collega irlandese, coltiva passioni per auto, donne e alcol. Ma in campo non lesina impegno. 79 - Nakata

34' ~www.guerilisportiVo.it

75 - Peirò

78 26-3-1949

AldoBET

- DIFENS !'lE

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Un decennio prima che il numero 5 si svincoli dal ruolo dello stopper e sotto il Cupolone travalichi i confini della fantascienza, si posa sulle sue spalle. Nella formazione da snocciolare a memoria precede Santarini, con il quale forma una coppia di fatto difensiva che raggiunge anche l'azzurro.

75

JUAN ..:.

78 - Bet

29-1-1936

Joaquin PEIRÒ

- ATTACCANTE - SPAGNA

Nell'lnter euro mondiale acquista fama per un gol contro il Liverpool, quando sfila la palla dalle mani del portiere che palleggia e la deposita in rete. A Milano è chiuso e sceglie Roma, dove vive il miglior periodo della parentesi italiana, portando alla ribalta le eccelse qualità tecniche e alzando al cielo una Coppa Italia.


64 - Selmosson

71 3-2-1934

EgidioGUARNACCI - CENTROCAMPISTA

Unodei migliori prodotti del vivaio negli Anni 50. Mediano dai piedi educati e dal cervello raffinato, difetta nel cambio di marcia. All'inizio fatica a trovare posto: in mezzo al campo ci sono dei mostri sacri. Poi diventa titolare guadagnando anche l'azzurro, ma un infortunio al ginocchio lo limita, indirizzandolo verso Firenze.

7O

30-3-1982

PhilippeMEXÈS

- DIFENSORE - FRANCIA

Il suo tribolato acquisto costa alla Roma un blocco di due sessioni di mercato. Lui, ancora giovanissimo, ne risente e toppa la prima stagione. Dal secondo anno mostra mezzi atletici e tecnici di alto livello, alternati però a pause preoccupanti e limiti caratteriali che ne pregiudicano l'inserimento tra i grandissimi del ruolo.

69

CarloGALLI

Approda a Roma nella serie cadetta, con il suo mentore Gipo Viani. La coppia ottiene un'immediata risalita in A, ma mentre l'allenatore emigra a Bologna lui resta altre quattro stagioni, durante le quali conquista la Nazionale. Dal grande Puricelli eredita il soprannome di "Testina d'oro" per l'abilità nel gioco aereo.

66

AristideCOSCIA

15-3-1918/28-2-1979

- CENTROCAMPISTA

In mezzo al rettangolo di gioco sciorina un portentoso mix di eleganza e furore agonistico. In breve si erge a perno di uno straordinario reparto, esaltato dalle intuizioni tattiche di scuola magiara del tecnico Schaffer.Attore protagonista del primo scudetto, viene inspiegabilmente ceduto un anno dopo lo storico trionfo.

63

18-5-1929

ArcadioVENTURI

- CENTROCAMPISTA

Costruttore di gioco negli anni bui, addetto alla legna nel successivo undici ad alto tasso di fantasia. Così completo da meritare la Nazionale nell'anno di serie cadetta. Ha l'onore di inaugurare lo stacìo Olimpico nell'amichevole tra Italia e Ungheria del '53, in un inedito centrocampo tutto romanista con Bortolotto e Grosso.

65

EraldoMONZEGLIO

5-6-1906/3-11-1981

- DIFENSORE

Uno dei pochi a potersi fregiare del doppio titolo di Campione del Mondo. tra i pochissimi laureati. Terzino della leggendaria generazione condotta dal Ct Vittorio Pozzo, resta a Roma quattro stagioni. Nominato Dt nell'anno del primo scudetto, è costretto a rinunciare per l'imminente campagna di Russia.

62

HelgeChristianBRONEE

28-3-1922/3-6-1999

- ATTACCANTE - DANIMARCA

Alla Roma di passaggio, ma in tempo utile per mostrare il suo genio. In una gara contro il Bologna, dopo aver scommesso di segnare al 70', prende palla, salta gli avversari e la deposita in rete esattamente nel minuto indicato. Come a Palermo, anche nella Capitale conclude la sua awentura in seguito a un litigio negli spogliatoi.

64

ArneBengtSElMOSSON

29-3-1931/22-2-2002

- ATTACCANTE - SVEZIA

Protagonista di uno dei rari affari di mercato tra i club capitolini, dopo tre stagioni in biancoceleste attraversa il Tevere e diventa l'unico a segnare nei derby con entrambe le maglie. La sua popolarità è tale che Garinei e Giovannini prendono spunto dal suo soprannome "Raggio di luna" per farne una commedia di successo.

61va'erio 15-4-1950

SPADONI

- ATTACCANTE

Le stimmate del predestinato lo accompagnano nel passaggio dalla C alla Roma. E in effetti sbalordisce fin dal debutto: segna e fa segnare, esibendo numeri di alta scuola. Poi ingrigisce. I'lrnpressione è comunque di trovarsi di fronte a un grandissimo. Un intervento killer di Bini stronca ogni possibile risposta.

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~DOSSIER

60

Fabio CAPEllO ••

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La Roma nel destino. Conquistata da quello spallino che già gioca a testa alta, gli consegna le chiavi del centrocampo. Tre anni dopo, passa alla Juve scatenando quasi una rivolta popolare.ln breve diventa perno della Nazionale.In un déjà vu di molti anni dopo, sarà decisivo in pan. china e partirà nuovamente alla volta di Torino.

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Herbert PROHASKA ••

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Viola vuole Boniek, ma i buoni uffici della Fiat in Polonia lo costringono a ripiegare su questo austriaco senza fronzoli. Lui lo ripaga con un calcio ordinato e con geometrie fondamentali in un reparto già ricco di fenomeni. Il risultato è il tricolore, che lo pone di diritto tra gli indimenticabili. Non male in una sola stagione.

...• 57 - Emerson

57

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EMERSON

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J.

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Appena arrivato, il ginocchio fa crack. Il giorno della presentazione all'Olimpico gli riservano una standing ovation sulla fiducia che lo commuove. AI rientro contribuisce alla conquista dello scudetto. Poi tre stagioni coniugando qualità e quantità. Ma l'addio motivato con la presunta depressione cancella quell'affetto.

54. Aldo DONATI 29-9-1910/25-3-2001

- CENTROCAMPISTA

Campione del Mondo nel '38 (senza però . scendere mai in campo) e Campione d'Italia nel '42. Mediano destro nel "sistema" in voga negli anni Trenta.Velocità e grinta da vendere le sue caratteristiche principali. Non a caso i tifosi lo chiamano "Carro armato" per il suo incedere travolgente, nonostante la corporatura esile.

20- 10-1935 - PORTIERE

Una genia di estremi difensori: il padre, lui e il figlio. Come non è acqua il sangue, non lo è nemmeno la classe che lo contraddistingue. Altissimo, nell'epoca in cui i preparatori dei portieri non ci sono ancora, Oronzo Pugliese gli dedica allenamenti sulle prese a terra che ne fiaccano la reattività. E lui emigra al Milan.

51

Francisco R. lOJACONO ••

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Nella Roma (città) di inizio Anni 60, tutta lustrini e dolce vita, ci sguazza a meraviglia. In campo confeziona tutto il repertorio, di alta scuola: creatività, tecnica e un gran tiro dalla distanza. Le sue attitudini da tombeur de femmes presto si rivelano più spiccate di quelle da calciatore. E gli tarpano le ali. Sul campo, s'intende.

31-3-1939

Karl-Heinz SCHNElllNGER

- DIFENSORE - GERMANIA

Ha un posto di diritto nell'enciclopedia del pallone come autore del pareggio che schiude i leggendari supplementari di Italia-Germania 4-3. A Roma è di passaggio per una sola stagione, anni prima, e il pubblico è rapito da questo terzino che ringhia come un rottweiler e avanza travolgendo ostacoli.

53

12-7-1982

Antonio CASSANO .

- ATIACCANTE

Tanto genio (calcistico) quanto sregolatezza (caratteriale). Quando la Roma lo acquista bruciando la Juve, pare il colpo del secolo. Migliore Under 21 in circolazione, colpi da funambolo, esplosività muscolare fuori dal comune e gol strepitosi. I duetti con Totti sono delizia per palati fini. Poi lo strappo, traumatico.

50

17-9-1977

Simone PERROTIA

- CENTROCAMPISTA

All'inizio è un mezzo disastro, trascinato dai guai di una stagione nata male e finita peggio. Poiarriva Spalletti, che da mediano lotrasforma nel più atipico dei trequartisti. Incursore alle spalle di Totti, trova la via del gol con facilità disarmante. Corre, copre, s'inserisce, conquista l'azzurro e un Mondiale da titolare.


uno tre dalla faccia sporca". Cresce nella Buenos Aires del tango e del pallone, approda a Roma dopo aver conseguito all'lnter un record tuttora imbattuto (33 gol in 33 partite), ma la presenza di Manfredini lo costringe ad arretrare dietro le punte. Gli esteti del calcio ancora ringraziano.

dell'Albania, tenta la carriera sportiva all'lsef, prima di guadagnare un inatteso posto tra i giallorossi che di lì a poco diventeranno Campioni d'Italia. Ala tecnica e rapidissima, sceglie indifferentemente con successo lavia del fondo per il cross o del centro per la porta.

una povera il suo talento emerge fragoroso .. Emblema del "potrei ma non voglio". Capace di saltare in dribbling mezza squadra avversaria, salvo poi cincischiare al limite dell'area. Colpi da campione assoluto, ma vita da atleta quasi sconosciuta. Croce e delizia.

Franco PECCENINI Nel cospicuo album giallorosso dei rimpianti, occupa le prime pagine insieme al gemello Rocca. Entrambi destinati a carriere luminosissime; entrambi vittime di infortuni. Terzino rapido, pulito, dotato di senso dell'anticipo e tecnica rara per il ruolo, gioca per cinque anni ad alti livelli con una gamba più lunga dell'altra.

Raffaele COSTANTINO

IEamlrlj!IIi,@i.ij3fIl«~!ijel;@ltllril. Una carriera spesa tra Campo Testaccio e Bari, la città natale, dove inizia e conclude la sua attività. La Roma spende uno sproposito per acquistarlo, ma è ben ripagata. Segna con impressionante regolarità, corre come un invasato e confeziona assist in serie. I suoi 5 anni coincidono con il periodo d'oro dei capitolini.

una muove sulle punte, corre leggiadro, accarezza il pallone anche quando sarebbe più opportuno maltrattarlo. Nei grandi appuntamenti non stecca (quasi) mai. Se avesse anche il dono della continuità, sarebbe Marco (Van Basten) anziché Mirko. Che comunque è tanta roba.

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Il ruolo designato sembra quello di dodicesimo di Ginulfi. AI quale però, a stretto giro di posta, sottrae la maglia da titolare. Decisivo nel clamoroso terzo posto del torneo 74-75, quando si rivela il portiere meno battuto della Serie A. Un prolungato battibecco con il pubblico lo costringe a cedere il passo a Tancredi.

cistico mondiale, arriva consumato da una carriera spesa tra Pefiaroì e Milan. In tempo per far stropicciare gli occhi all'Olimpico ogni volta che la palla passa dai suoi piedi Iatati. E per vincere il primo trofeo internazionale di una squadra italiana, pur non disputando la finale. 46 - Peccenini

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~DOSSIER 35 - Balbo

4O 18-5-1969

Antonio Carlos ZAGO

- DIFENSORE - BRASILE

Centrale offuscato dal mito di Aldair e dalla concretezza di Samuel, è però fondamentale nella squadra scudetto di Capello. Pur occupando il centro-sinistra, tende a staccarsi e a iniziare la manovra. Ma sa anche difendere: stazza e cattiveria agonistica con cui ostacola gli avversari sono un vero segnale di divieto d'accesso.

39

11-9-1979

33 - Vierchowod

David PIZARRO

- CENTROCAMPISTA - CILE

Magistrale regista dell'era spallettiana. Inizia l'azione, detta i ritmi e ricama gioco. A volte sembra innamorato del pallone, ma è ricambiato: rarissimo vederglielo sottratto dai piedi, nonostante veroniche e piroette che mettono a dura prova le coronarie dei tifosi. A dispetto di un fisico minuto, è anche sostanza.

31 - Guaita

38

3-3-1956

30 - Maldera

Zbigniew BONIEK

- CENTROCAMPISTA - POLONIA

Arriva dalla rivale più odiata, dopo un corteggiamento durato tre anni. Ripaga attesa e lusinghe, tanto da stabilirsi nella capitale a fine carriera. A Roma si trasforma da "bello di notte" a uomo ovunque: punta, centrocampista, addirittura libero. Tutto di alta qualità. Non avrebbe sfigurato nel calcio totale degli olandesi.

36 10-9-1947

Sergio SANTARINI

- DIFENSORE

Tredici stagioni di altissimo profilo, durante le quali si segnala come uno dei migliori "liberi" in A. Attraversa tutta la fase di sofferenze degli Anni 70 e fa appena in tempo ad assistere ai primi vagiti del club da sogno del decennio successivo, portando comunque in bacheca tre CoppeItalia e inanellando 344 presenze e 5 qol.

17-5-1974

- CENTROCAMPISTA

Mediano dai piedi poco raffinati, spinto da una forza di volontà senza precedenti, progredisce fino ad ergersi colonna della squadra scudettata (con tanto di nomination al Pallone d'Oro) e della Nazionale. Un terrificante infortunio lo tiene fermo un anno: non fa una piega, rinuncia allo stipendio e si rimette in piedi.

33

6-4-1959

Pietro VIERCHOWOD

- DIFENSORE

Ultimo e a volte unico baluardo di una squadra in cui i terzini spingono e il libero è più spesso davanti che dietro. Nelle rare occasioni in cui il meccanismo perfetto di Liedholm perde palla, è lui a rincorrere gli avversari, forte di una velocità da scattista.ln prestito dalla Samp per una sola stagione: quella dello scudetto '82-83.

32

20-8-1964

Giuseppe GIANNINI

- CENTROCAMPISTA

Regista elegante, capace di lanci millimetrici e col vizio del gol, anche in Nazionale. Resta vittima di due equivoci: il numero 10, sinonimo di fantasia e colpi da funambolo che non gli appartengono; l'eredità del centrocampo Anni 80, il più forte di sempre, che non dovrebbe gravare solo su di lui in tempi di vacche magre.

38 ~ww.guerinsportivo.it


31

Enrique GUAITA

15-7-1910/10:-5-1959 - ATTACCANTE - ARG,MALIA

Lo chiamano "Corsaro nero": è la micidiale punta di diamante che innalza la neonata Roma nell'olimpo calcistico. Vince il Mondiale del '34 da oriundo e l'anno successivo realizza 28 reti in 29 gare. Record mai battuto nei tornei a sedici. Una rocambolesca fuga per evitare la chiamata alle armi lo sottrae alla squadra.

3O

Aldo MAlDERA

14-10-195311-8-2012 - DIFENSORE

Terzino arrembante e tecnico, dotato di un formidabile tiro dalla distanza, arriva dopo una vita nel Milan. Sembra agli sgoccioli della carriera, ma i suoi tre anni in giallorosso sono sfavillanti: scudetto, Coppa Italia e una finale di Coppa Campioni negata solo da un'ammonizione mai' troppo rimpianta. Da lui e dai tifosi.

29

Pedro W. MANFREDINI

7-9-1935 - ATTACCANTE - ARGENTINA

A differenza della maggior parte dei suoi connazionali, è essenziale e scarno e pensa solo a buttarla dentro. Gesto che gli riesce benissimo, a giudicare dalla spaventosa media realizzativa in campionato e nelle coppe, che gli vale anche una classifica cannonieri. Chiuderà con 104 gai in 164 presenze complessive.

24-10-1973 - DIFENSORE - FRANCIA

La sola eredità positiva di Carlos Bianchi. Arriva da semi sconosciuto a tappare le falle di una corsia mancina che cerca da tempo il degno erede di Nela. Destro naturale, più che il fondo prova l'incursione verso il centro. Zeman lo lancia, Capello lo consacra, gli scambi con Tatti lo esaltano. Solo Lizarazu gli nega il campo.

27

Dino DA COSTA

1-8-1931 - ATTACCANTE - BRASILEIITAUA

Sta a Bob Lavati come Freddy Krueger sta ai cinefili Anni 80. Come vede il portiere laziale, lo impallina con puntualità svizzera: 9 reti in A e 2 in Coppa Italia lo elevano al rango di eroe. Ma non si culla sugli allori da derby: vince una classifica cannonieri e in 6 tornei viaggia a una media di un gai ogni due partite.

25

Alcides Edgardo GHIGGIA

22-12-1926 - ATTACCANTE - URUGUAYIITAUA

Il suo gai nella finale del' 50 al Maracanà lascia una ferita mai sanata nell'intero Brasile. Quando Sacerdoti lo estrae dal cilindro, la piazza lo accoglie ebbra e incredula. Se gli avversari non si muniscono di piccone per fermarlo, è capace di dribblarli come birilli e servire cross che chiedono solo di essere spinti in porta.

23

Christian PANUCCI

,12-4-1973 - DIFENSORE

Quando infila la maglia della Roma, ha 28 anni e un palmarès da far impallidire la bacheca del club. Eppure gioca con la dedizione di un esordiente affamato di successi. Forse è per questo che il padre putativo Capello lo esige. Diventa uno dei leader naturali della squadra, alla quale si lega per 8 esaltanti stagioni. Da sinistra, 11 - Cerezo e 38 - Boniek


C+DOSSIER

22

Guido MASml

22-11-1907/27-11-1993

- PORTIERE

Per 339 volte e ben 13 stagioni è indiscutibilmente "il primo portiere", non solo di Campo Testaccio, come pure recita l'omonima canzone. Difende i pali della porta giallorossa anche nella trionfale stagione' 41-42. Epur non giocando mai, è tra i convocati della Nazionale bicampione degli Anni 30. Fuoriclasse.

21

.23-3-1978

Walter Adrian SAMUEL

- DIFENSORE" NlGENTINA

Quando si presenta, ha solo 22 anni ma lo sguardo vitreo del veterano. Poche partite e diventa "Il Muro": gli avversari gli sbattono addosso, ma più spesso è lui a far assaggiare i tacchetti, tanto per capire che aria tira. Essenziale e ruvido, il centrale ideale per primeggiare. Non a caso Campione d'Italia al primo tentativo.

17 - Voller

13-3-1961 - DIFENSORE

La Roma lo preleva dal Genoa da ragazzino. Liedholm lo prende sotto la sua ala e gli insegna, da mancino, a giocare a destra. Dimostra tanta irruenza fisica sulla fascia, quanto senso della posizione al centro. Quando subisce un gravissimo infortunio che lo tiene fuori un anno, Venditti gli d~dica "Correndo correndo".

18

Attilio FERRARIS

26-3-190418-5-1947

- CENTROCAMPISTA~

Romano di Borgo Pio, primo capitano eincarnazione dello spirito testaccìno. Due le partite simbolo di una carriera sopra le riqhe, anche fuori dal campo: Roma-Juventus 5-0, chelspira un famoso film, e Inghilterra-Italia, nella quale è il "Leone di Highbury". Iridato nel '~4,lascia tutti di stucco quando va alla Lazio.


16 - Cafu

19 - Nela

15 - Tancredi

12 - Ancelotti

17

13-4-1960

Rudolf VOLLER

- ATTACCANTE - GERMANIA

La squadra in cui approda è destinata a un inesorabile declino. Il tedesco volante cerca di limitare i danni, unico fuoriclasse tra una pletora di onesti gregari e pochi piedi buoni.Tuttavia riesce a guidare i compagni a una sfortunata finale di Coppa Uefa, attenuata dalla Coppa Italia. A Roma alza la Coppa del Mondo 1990.

16

CAFU

Pendolino del binario destro, che percorre ad altissima velocità e con mirabile stile. Pecca in fase difensiva, ma è la sola nota stonata di una sinfonia eroica. Nella bacheca personale spicca il (secondo) Mondiale vinto da capitano della Seleçào, alla terza finale consecutiva, traguardo mai raggiunto nella storia del calcio.

15

10-1-1955

Franco TANCREDI

- PORTIERE

Sentinella della porta per 13 anni, vince uno scudetto e 4 Coppe Italia. Estremo difensore in formato tascabile, felino tra i pali e nelle uscite basse, paga dazio sulle palle alte. Strepitoso para-rigori, nella notte più importante le gambe tradiscono emozione, mentre quelle del dirimpettaio Grobbelaar inscenano beffardi balletti.

14

Il turbo alle gambe unito al Gps nei piedi. Potenza e controllo, corsa e agonismo. La promozione dal vivaio alla prima squadra mette tutti d'accordo: la Roma ha trovato in casa un terzino stratosferico. A tradire "Kawasaki" è un ginocchio scricchiolante, che cede più di una volta costringendolo a un precoce ritiro.

14 - Rocca

13

18-6-1974

Vincenzo MONTELLA

- ATTACCANTE

Lo chiede Zeman, se lo ritrova Capello. Tra i due la scintilla non scocca, ma il centravanti in miniatura - relegato a part-time - segna gai a grappoli (83 solo in A) e colpisce la palla con il velluto, apponendo un autografo grande così sullo scudetto 2000-01. Un poker nel derby vinto 5-1 lo consegna a imperitura memoria. 13 - Montella

Francesco ROCCA

12

10-6-1959

Carlo ANCELOTTI

- CENTROCAMPISTA

Comincia da rifinitore, ma col Barone si dedica all'interdizione. Il che basterebbe a spiegare le percentuali di possesso palla da Barça ante litteram. I piedi e la testa sono quelli di una mezzapunta, la dedizione alla causa degna di uno spartano. Tanto che lascia sul campo entrambe le ginocchia.


~DOSSIER 9 - De Rossi

9

8 - Balistuta

7 - Pruzzo

8

Daniele DE ROSSI

«Ho un unico rimpianto, poter donare alla Roma una sola carriera». Ovvero,la tangibilità dell'anima romanista. Tifoso che gioca, giocatore che tifa. Lo scambio di ruoli si perpetua in un costante andirivieni con la macchina del tempo. Legato ai valori del passato, Capitan Futuro è in realtà il prototipo del calciatore contemporaneo: tecnico e dinamico, leader e scudiero, attaccante e difensore. Eppure porta addosso i segni di una storia antica, sa di calcio ascoltato alle radioline, di elementi primordiali. Sarà perché è acqua (il mare della sua Ostia) e fuoco (la passione che gli arde dentro). L'Europa che conta gli fa una corte . spietata, ma le radici sono piantate a Roma.

7

Roberto PRUZZO

Bomber. Sic et simpliciter. Mai sei lettere hanno riassunto meglio un decennio. L'inconfondibile baffo che ne fornisce un'iconografia scostante stride con le ripetute gioie che regala ai tifosi: 106 solo in A, sommo goleador fino all'avvento di Totti. Presenzaingombrante (per gli avversari) e costante sotto porta, l'area di rigore è il suo regno, la soluzione acrobatica il marchio di fabbrica. Da cineteca la rovesciata che pareggia a un attimo dal gong l'ennesima sfida scudetto con la Juve. Trevolte capocannoniere, gonfia la rete in tutti i momenti topici: dalla gara tricolore a Genova alla finale di Coppa Campioni. Col malcapitato Avellino esagera ene fa 5 in una volta sola.

4

Fulvio BERNARDINI

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- CENirROC. -ITALIA

Pioniere del calcio capitolino. Comincia portiere, prosegue attaccante, si consacra come fulcro del gioco. Unisce l'Italia quando è il primo romano (e centromeridionale) a vestire la casacca azzurra. Laureato in Economia, maestro di tecnica sopraffina, è per tutti il Dottore. Sale in cattedra nel '28 e impartisce la lectio magistralis tre anni più tardi nella leggendaria goleada alla Juve, andando a segno due volte. Ma ognuna delle 286 partite in giallorosso è un saggio di classe cristallina. Con Ferraris IV forma una coppia che meglio non potrebbe essere assortita: al furore del mediano coniuga la sua sapienza in regia. A lui è dedicato il centro sportivo di Trigoria.

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6

Gabriel Ornar BATISTUTA

1-2-1969 - ATTACCANTE - ARGENTINA

24-7-1983 - CENTROCAMPISTA -ITALIA

1-4-1955 - ATTACCANTE - ITAUA

5 Di Bartolomei

Il giorno della presentazione 20.000 sostenitori in delirio sfidano l'afa estiva, intuendo che il ReLeonesarà l'acquisto decisivo per il cambio di passo.A Firenze ha ruggito più di 200 volte tra campionati e coppe, ma i muscoli iniziano a scricchiolare. L'età avanza ed è tempo di canalizzare l'onda d'urto che sprigiona in qualcosa di storico. Fin dall'inizio sfoggia l'intero repertorio: stacco imperioso, strapotere fisico, tiro devastante. Sradica porte e tramortisce chi lo marca. Sono le ultime cartucce di una carriera epica che ha sbriciolato ogni record di gol, in Italia e in Nazionale.Cartucce ben spese che trascinano la squadra allo scudetto dopo 18 anni di digiuno.

Amedeo AMADEI

26-7-1921 - ATTACCANTE -ITALIA

Sforna gai a ripetizione, il Fornaretto. Fin dal debutto in A, che avviene quando non è ancora sedicenne. I record di precocità sono la specialità della casa e a oggi resta il più giovane calciatore ad aver segnato in A. La fulminante velocità che lo caratterizza induce i tecnici a schierarlo sulla fascia, fin quando Schaffer non ne intravede le potenzialità sotto rete. È il preludio alla stagione d'oro '41-42, nella quale realizza 18 gol che fruttano il tricolore. L'ostracismo dei Ct azzurri lo convince a trasferirsi all'lnter, dove puntualmente conquista la convocazione. Nonè ancora tempo di reality e dopo un trentennio sugli scudi torna alle origini: Frascati, il forno di famiglia.

3

Bruno CONTI

13'22-1955 -'r;lENTROCAMPISTA ...: ITALIA

Paulo Roberto FALCAO '".

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Un alieno. Nettuno è il pianeta che gli forgia il sinistro, oltre che il luogo natio. I concittadini prediligono il baseball e anche lui se ne invaghisce. Ma è solo un flirt. Sotto la voce "ala", le enciclopedie aggiungono la sua foto: i cross sono teleguidati, i terzini che lo incrociano vengono sottoposti alla prova del palloncino. AI Mundial '82 l'attenzione è rivolta a Maradona e Zico, ma li batte sintetizzandoli in una crasi. Il pianeta sgrana gli occhi e lo nomina Grande di Spagna. Poitrionfa con la Roma,fa incetta di Coppe Italia e si ferma a 11 metri dalle "grandi orecchie". Il giorno dell'addio (24 ore dopo la finale Uefa persa) l'Olimpico trabocca di gratitudine.

16-1

o;'~953 - CENirROCAfIt'It?,!. TA -

BRASILE_Al

Prima di lui la Roma è un'entità (società e squadra) che vivacchia nel guado, avvicinandosi ai vertici solo in sporadiche circostanze. Poi Viola decide che è il momento di alzare l'asticella delle ambizioni e lo ingaggia, contravvenendo ai desideri della piazza,che chiede Zico. Da allora nulla sarà più come prima. La Roma si stabilirà nell'élite del pallone e il Divino porterà a compimento la promessa fatta nel giorno dello sbarco a Fiumicino: scudetto entro 3 anni. Prima e dopo, una lunga serie di magie, ma soprattutto la certezza di vedere all'opera il fuoriclasse determinante nel cambio di mentalità, vera e propria proiezione in campo dei dettami del Barone.


AI Mundial spagnolo vinto dall'Italia nell'82, Bruno Conti ha oscurato le stelle di Maradona e Zico

Fulvio Bernardini, 286 partite con la Roma e primo giocatore romano a vestire la maglia della Nazionale

Nel 1980 il presidente Viola lo preferĂŹ a Zico. E Falcao, grazie alle sue enormi doti tecnico-tattiche, nel giro di tre anni portò la Roma alla conquista dello scudetto, il secondo nella storia della societĂ

43 www.guerinsporlivo.il


27-9-1976 - ATfACCANTE - ITALIA

Infinito. Nel senso letterale del termine. Attraversa due millenni, secoli di avversari, compagni, allenatori e dirigenti. Dalla Roma in versione working class di Mazzone a quella sontuosa di Capello, passando per la squadra sbarazzina di Spalletti e per il doppio Zeman, il filo conduttore è Francesco.Tutti cambiano e passano, lui resta. Sempre lì, incisivo a 16 anni come a 36. E fedele, a se stesso e alla maglia che indossa. L'unica di una carriera che non conosce paragoni. Biescea rèalizzare la sequenza da sogno di ogni ragazzino che si innamora del pallone: giocare per la squadra del cuore, diventarne capitano e numero 10, vincere, marchiare a fuoco il proprio nome nella storia del club e del calcio in senso lato. Le più importanti società del continente

lo braccano a lungo, ma lui declina inviti e rimanda al mittente assegni pressoché in bianco. Scelta di comodo per tenersi stretto l'ambiente ideale, sostengono i maligni. Decisione che più scomoda non si può, ribatte chi conosce le insidie di un tifo sanguigno ma umorale e le difficoltà di confermarsi ai più alti livelli laddovetitoli di squadra e riconoscimenti personali non costituiscono esattamente abitudini quotidiane. Ma tant'è: ai sentimenti non si deroga. E la storia prosegue da dove è cominciata, come se le divinità del pallone volessero risarcire un popolo che di gioie ne ha vissute poche, perpetuando le sue magie. "Tuttocampista": nulla può essere precluso a chi ha raggiunto il podio dei bomber di tutti i tempi, pur avendo dedicato tre quarti di

carriera a mandare in rete gli altri. Placche e viti nelle gambe sembrano tortiricarto, -anzlché fiaccarlo. E continua a sprigionare colpi. Beffardi come il "cucchiaio" nella semifinale dell'Europeo 2000. Decisivi come il rigore last minute che indica alla Nazionale la strada per la Coppa del Mondo 2006. E raffinati come i tacchi che regala in ogni stadio. E geniali come gli assist di prima dispensati con lo specchietto retrovisore. E liberatori come la sassata che fa atterrare il tricolore su un Olimpico in delirio. La grandezza di Totti mette d'accordo i titani, da Peléa Maradona, da Platini a Baggio,da Raul a Messi. Perciò affascina anche noi comuni mortali: ogni sua giocata è un'emozione. Che poi è l'essenza del calcio. Fabrizio Pastore

Sopra, Francesco Totti, molto di più di un simbolo, dì un capitano o di un trascinatore: lui è "la storia" della Roma degli ultimi 20 anni

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