One with Nature
10 anni di ArtMoleto 2019 One with Nature 2018 Anduma - A look into the Future with ArtCan Dreamers Passions 2017 Dreamers 2016 Terræ The world is full of color Touch of water Shades of silence Oltre l’immaginazione Bright red 2015 Il sogno dell’acqua Nutrirsi di luce Silent view 2014 Silenzio Rosso vivo e l’infernot 2013 Atlante delle nuvole 2012 Rosso vivo 2011 Il sogno dell’acqua 2010 Tra cielo e terra 2009 Colore Forma Natura
Esposizioni a: Palazzo Lascaris/ Torino Museo delle Scienze/Torino Palazzo Lomellini/Carmagnola Castello di Casale Monferrato Castello di Rapallo Castello di Costigliole d’Asti Istituto Italiano di Cultura/Vienna Istituto Italiano di Cultura/Colonia Ecocenter/Innsbruck Cortina Arte/Milano Monterosa Terme/Champoluc Centro Culturale/Valenza Ecomuseo della Pietra da cantoni/Cellamonte Museo di Tavernole/Brescia International Training Centre of the ILO United Nations/Torino Si ringrazia per i testi critici: Francesco De Bartolomeis, Chiara Gatti, Francesco Tedeschi, Francesca Liotta, Paola Casulli, Carlo Pesce, Paljin Tulku, Susanne Capolongo, Federica Mingozzi 1
ArtMoleto L’arte nasce da ricerche inquiete, tra incertezze, predilige il silenzio, ha una sua umiltà talvolta incompresa, non sfida la natura, ma la rispetta e ad essa va a riferirsi in continuazione. Francesco De Bartolomeis
ArtMoleto è un progetto artistico internazionale, nato fra le colline del Monferrato, ideato da Michelle Hold, incentrato sul dialogo e confronto tra artisti caratterizzati da diverse culture intorno a tematiche tra loro condivise, accomunate da un unico presupposto: l’amore e il rispetto per la natura. Artisti uniti da un segno visivo rivolto verso una realtà introspettiva, mirato a rivalutare il rapporto uomo-natura in un continuo rimando tra sensazioni, immagini, colore, emozioni. Ogni opera è un tassello all’interno di una costruzione più ampia e ogni lavoro appare come un dettaglio descrittivo, un’impressione visiva o spirituale. L’intreccio tra la pluralità della visione degli artisti e la sensibilità di chi si relaziona con le opere, offre un processo d’identificazione con la natura stessa dell’uomo e la sua storia, cioè con la nostra storia e con la nostra esistenza. Arte come comunicazione, condivisione, riflessione. 3
Terræ
Tante e molto varie le possibilità di sperimentare ciò che è dentro la terra. È un antico invito quello della terra a noi dubbiosi a inoltrarci in grotte che porterebbero a una perenne notte se l’uomo non le avesse usate fin dall’inizio dei suoi tempi. Francesco De Bartolomeis 4
Teresio Polastro Fuochi, 2013
Mark Cooper Earth, 2014 Anne Conway Photo Impression, 2018 6
Bona Tolotti Dreamland, 2017
Silenzio Nella tradizione orientale il cuore della meditazione è uno stato mentale in cui ogni apparenza viene percepita come una espressione della beatitudine. Durante la meditazione, il raccoglimento, l’attenzione, la concentrazione e l’intuizione producono quella consapevolezza che il praticante trasformerà in azione concreta nella vita quotidiana. Parimenti, nel corso della esperienza artistica, il silenzio diventa il luogo del cerimoniale in cui si svolge il rito del “fare emergere” dal profondo quei segni, simboli, linguaggi frutto di un assorbimento interiore dove il vuoto assume forma e nell’opera si fa comunicazione. Nel silenzio dunque nasce e si consuma il fatto creativo, il cui respiro può magicamente rivivere solo nell’intimo sentire di chi ha compreso che il naturale ambito di fruizione dell’arte non può essere che il silenzio. Paljin Tulku 8
Mario Surbone Stagioni, 2011
Alexandra Winterberg Stammbaum, 2017
Flavio Tiberti Silenzi, 2014 Max Giannotta Sfumature in volo, 2018
Isotta Cuccodoro Sfere trasparenti, 2013 P채ivi V채h채l채 La conferenza, 2014 11
Acqua L’acqua, una molteplicità di simboli o di metafore: vita e morte, nascita e estinzione, purezza e contaminazione, amore e abbandono, partecipazione e solitudine, mutamento e ristagno. L’acqua è lavacro, purificazione, mutamento continuo: natura che incontra e acquista identità diverse con altri fatti di natura. L’acqua invade, distrugge, porta via, nasconde in introvabili sepolture; si allea con la forza di venti e con terrificanti sconvolgimenti di terre. Il passare indifferente e estraneo dell’acqua vive in noi come una varietà di sentimenti. Per una mano tesa che ci sfugge, per l’apparizione di un volto che svanisce, per l’illusione di possesso che dura un istante. Non c’è modalità di rapporto, reale o immaginato, con l’acqua che duri a lungo. Una corrispondenza di brevi momenti. Si consuma il nostro tempo di vita. Una ragione per toccare, sentire, respirare i doni che sono bellezza, amicizia, amore, vita nella natura, nei colori, nella luce. E l’acqua può essere un viaggio di scoperte e di meraviglie. Francesco De Bartolomeis 12
Pero Ferroglia Acque correnti, 2008
Daniela Vignati La sirena salva una nave durante una tempesta, 2008
Roberto Pissimiglia Salus per aquam, 2016
Memi Cavalli Il sogno dell’acqua, 2014
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Stream of consciousness (...) Inutile dire che tutto il Novecento, dagli esordi fino a tempi recenti, è stato segnato dalla volontà dell’uomo di affondare nei meandri della propria coscienza. E che la dimensione del miraggio e dell’utopia è stata considerata spesso come il riparo migliore ai drammi dell’esistenza. Gli artisti furono i primi a farsi portavoce di tale evasione oltre i confini della contingenza. (...) Questa defezione dai fatti della vita concreta a favore di un’immersione nel flusso di coscienza – il famoso stream of consciousness – ha un valore quasi antropologico (...) Braccato dalle paure, ma spinto anche da desideri viscerali e armato da una buona dose di spirito visionario, l’artista – demiurgo di miti nella materia – genera così proiezioni possibili, al di là della comprensione di una realtà sensibile (...). Gli artisti di ArtMoleto raccolgono oggi questo lascito ideale traghettandolo nel contemporaneo. Pittura, scultura, grafica e fotografia sono media diversi che veicolano pensieri in libertà, strumenti di indagine sulle ombre dell’ingegno, i retroscena della logica, gli inganni del raziocinio. Ciò che è invisibile agli occhi. Ovvero, quel bisogno innato, radicato nel Dna dell’uomo dalla notte dei tempi, di spingersi verso un “altrove” sconosciuto. Che non abita spazi lontani, ma luoghi protetti dell’interiorità. Chiara Gatti 16
Ilenio Celoria Costellazioni, 2017
Cate Maggia Due volti, 2018
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Giovanni Tamburelli Sogno di abbondanza, 2013
Michelle Hold The Dreamer’s Dream, 2017
Rosso Vivo Il colore rosso va a investire e invadere lo spazio, si allarga ad abbracciare la sua integralità, fino a raggiungere una condizione di fuoco che accende senza bruciare. Da Caravaggio a Rothko le molteplici incarnazioni del rosso come momento culminante della rappresentazione o come corrispettivo di un’esperienza visiva e interiore allo stesso tempo sono manifestazioni di un senso di trasformazione, oltre che elemento qualificante di un luogo, di un fatto, di una condizione. Atteggiarsi all’uso del colore rosso come motivo caratterizzante di opere pittoriche e fotografiche che guardano alla natura dei luoghi, che risentono dei caratteri di un paesaggio e delle sue qualità di storia, di bellezza, di vitalità, come si può riconoscere nell’insieme delle realizzazioni degli autori raccolti in questa mostra, uniti dalla passione per le colline del Monferrato, non può essere unicamente segno di aspirazione all’impossibile, di devozione a un’idea astratta, ma uno dei modi per riportare l’immediato piacere della creazione ai suoi istinti più profondi, verso quel tanto di passione, di scavo, di condivisione con la natura e con lo spirito che l’azione artistica sempre impone. Nelle loro opere, almeno in quelle concepite per la mostra, le diverse tonalità e soprattutto le diverse condizioni attraverso le quali il colore rosso prende forma, si anima, diventa filtro per osservare le cose, centro di un’attrazione visiva e percettiva, sono esplorate con sensibilità e libertà, all’interno di proposte sicuramente valide nei modi in cui si traducono e nei principi su cui si fondano. Francesco Tedeschi 20
Davide Minetti Part 1 Acknowledgement, 2015
Alessandro Patrone Red Shapes, 2018
Giò Bonardi Teste, 2015
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Passions La situazione attuale è connotata da una crisi latente, che talvolta rende l’individuo estraneo al mondo. Per sentirsene parte è necessario fermarsi a riflettere e cercare di discernere le verità nascoste, non sempre evidenti, ma spesso intuibili. In questo percorso diviene di significativa importanza la relazione con l’arte e con gli artisti, capaci di farsi guida in questa lettura, nella quale è possibile il comprendersi parte di un tutto. Già nell’antichità infatti era chiaro come il “luogo” privilegiato per la crescita personale fosse quello dialogico, che permetteva il confronto tra due o più persone, instaurando una dinamica di superamento delle certezze, a favore di una messa in discussione profonda. Passions è proprio questa possibilità dialogica, di piena immersione nell’arte e nella natura, con lo scopo di coinvolgere il riguardante in uno scambio emozionale che permetta di riflettere e discernere. Federica Mingozzi 24
Alex Sala Vedersi, 2018
Andrea Massari Dialogo del poeta e del guerriero, 2017
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Petra Probst Linee fragili, 2018
Iris Devasini Tracce reciproche, 2018 Gabriella Maldifassi Atarassie, 2017 27
OPERA A 12 MANI Bonardi, Caprioglio, Celoria, Ferroglia, Hold, Massari, Minetti, Panelli, Probst, Tolotti, Vignati, Winterberg. Rosso vivo, 2012
“Il vino, rosso in Monferrato, è cultura. Espressione del mondo rurale che lo produce (...) La vite è vita, e ogni bottiglia ne racconta una (...)” Laura Beccaria
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Terzo posto al Vinitaly nel Concorso Artisti di Vino
www.latenaglia.com
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Astrid Schroffner Feurige Entfaltung, 2017
Piergiorgio Panelli Terra nuova, 2012
Federica Raimondi Cover Earth, 2017 Lucia Caprioglio Frammenti d’infinito, 2012
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www.tenuta-santa-caterina.it
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ONE with nature Gli artisti di ArtMoleto da sempre indagano il rapporto tra l’uomo e la natura, favoriti in questo dalla sensibilità che connota ognuno di loro; la consapevolezza che li guida è la stessa che ha fatto dire ad Aristotele “In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso”. Il loro sguardo si posa con levità su quanto li circonda, con lo scopo di comprendere proprio questa meraviglia, il vero senso dell’esistere; la sincerità di questo sguardo però li induce a non sottacere la fragilità di questo nostro mondo, ma grazie alla bellezza dell’arte riescono a far emergere la dimensione idillica della natura, restituendone la pienezza. Giò Bonardi, attraverso le sue opere, riscopre la naturalità del legame uomo - terra, grazie anche ai materiali, che diventano il medium espressivo di un percorso teso alla ricerca del dialogo nascosto che la natura stessa istituisce con l’essere umano. Ilenio Celoria con le sue fotografie dà respiro all’orizzonte, sia quello reale che quello ideale, che ognuno pone come limite al proprio divenire; nelle sue opere però ci insegna che il limite non è altro che apertura incondizionata al flusso dell’esistenza e che lasciarsi trasportare con fiducia è l’unica risposta. Piero Ferroglia con la natura parla; qualunque sia la modalità espressiva da lui scelta, riesce a far emergere la perfezione della trama del creato, inteso come ordine in cui siamo immersi e nel quale bisogna cercarsi senza paura per potersi ritrovare. Molto spesso il vivere con pienezza implica andare alla ricerca del senso profondo sotteso all’esistenza stessa. Michelle Hold riesce invece a far emergere le connessioni che legano gli elementi naturali e lo fa attraverso i suoi vibranti cromatismi, che divengono linguaggio comune per ritrovarsi e riconoscersi parte di un tutto, con la consapevolezza che, nella contemporaneità, non sempre abbiamo la capacità di essere questo tutto. Non è sempre facile dare concretezza al bello; l’idea che lo connota infatti è estremamente soggettiva e lo sguardo dell’osservatore riflette la propria concezione su ciò che vede. Le foto di Irina Lis Costanzo però riescono a superare questo limite, grazie alla fusione armonica tra corpo umano e ambiente naturale: lo sfondo diventa un abbraccio, che amplifica l’armonia trasmessa dai soggetti rappresentati, coinvolgendo il riguardante nella fusione panica a cui dà vita. Cate 32
Maggia crede nella forza intima della natura, quella che permette ad ognuno di sentirsi parte di un progetto più grande: possono essere fiori, paesaggi... ma ogni singola immagine, da lei reinterpretata in maniere estremamente personale, possiede la forza straniante della verità. Andrea Massari è natura, perché recupera il valore ancestrale degli elementi per cercarne la forza intrinseca, in un figurativo destrutturato che è la manifestazione della sua ansia di verità. Teresio Polastro sceglie l’apparente semplicità della giustapposizione cromatica per riflettere sulla mutevolezza del mondo e dell’essere: siamo tutti parte di un complesso sistema di reciprocità, che noi stessi tendiamo a distruggere; Teresio ci insegna la via della ricomposizione del sostrato profondo. Petra Probst, con la sua sensibilità evocativa, mette in luce attraverso le sue opere, lo stupore e la meraviglia che connotano ciò che è pura bellezza, la stessa che lei cerca e che riesce a restituirci con le sue immagini oniriche. Molto spesso il vivere con pienezza implica andare alla ricerca del senso profondo sotteso all’esistenza stessa. Questo è il percorso che Alex Sala sta portando avanti: attraverso diverse modalità espressive prova ad istituire una relazione con l’altro che gli permetta di cercare questo senso. Bona Tolotti rende luminoso quanto rappresenta e indaga la realtà con lo stupore di chi non si stanca mai di guardarsi intorno, con l’umiltà di chi sa adattarsi al fluire del vivere. Un’innata abilità di composizione cromatica le ha permesso di trovare la cifra comunicativa ideale con il riguardante, che non può non sentirsi coinvolto in ciò che vede. Daniela Vignati non ha paura della verità e ne diventa portatrice, attraverso immagini evocative e profondamente significative, linee pure e colori intensi che si compongono in un dialogo continuo tra lei e gli altri. Alexandra Winterberg con i suoi collage sembra cercare i legami che la natura nasconde sotto la superficie dell’apparenza e lo fa con l’atteggiamento di chi sa che è necessario provare per trovare le risposte. Un gruppo eterogeneo di artisti che, anche in questa occasione, ha saputo guardare all’altro in virtù di una necessità impellente: dare risposte all’essere umano in questo momento di estrema difficoltà, nel quale la tendenza è nascondere la fragilità. Loro invece ci insegnano a non temerla, anzi a conoscerla, per farla diventare parte di quel processo di umanità che ci è proprio. Federica Mingozzi 33
Giovanni Bonardi
www.artegiobonardi.com
“... a volte uso la creta, che poi cuocio nel forno e diventa terracotta per “raccontare” delle immagini, mi piace anche pensare che questo mezzo espressivo è tra i più antichi usati dall’uomo e mi sento collegato con un passato fatto di lavoro di manualità, è un rapporto con la natura e con la storia.” La materia diventa altro nelle mani di questo artista che, attraverso la sperimentazione indefessa di tecniche differenti, è ormai giunto ad una chiarezza esecutiva e ideologica di portata straordinaria. Attraverso le sue opere mette in contatto l’uomo con il divino, inteso come afflato di perfezione che permea la realtà.
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Giovanni Bonardi Natura Morta
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Ilenio Celoria
www.ilenioceloria.it
“Tutto tende al nulla. Più le cose si avvicinano all’inesistenza, più diventano delicate ed evocative.” La compiutezza degli attimi che costituiscono l’esistenza fermati da uno sguardo incantato, quello dell’artista che cerca, attraverso le sue fotografie, di ricostruire l’archè primigenio, disvelando l’ordine dell’universo tramite la sua bellezza.
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Ilenio Celoria #fossili 2.0, 2019
Piero Ferroglia
www.ferroglia.wix.com/pieroferroglia
“Natura... contaminazioni infinite... trasformazioni continue verso nuove bellezze.” La natura indagata attraverso media diversi, che si compenetrano fino a diventare cosa sola. Ferroglia è pittore, scultore e fotografo e, negli anni, è riuscito a superare qualsivoglia distinzione a favore di un unicum espressivo che si avvale sì di tecniche diverse, ma è il segno della sua compartecipazione unitaria al flusso del vivere.
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Piero Ferroglia Metamorfosi, 2019
Michelle Hold
www.michellehold.com
“Noi siamo natura. Tutta la vita che ci circonda è connessa a noi anche se non ce ne accorgiamo, fa parte di noi.” Colore e vita sulle tele, in un coacervo di emozioni che, grazie alle cromie raffinate e alla matericità del tratto, si animano fino a diventare vibrazioni dell’essere. Passioni, sentimenti, emozioni entrano in contatto con la realtà, dando a chi guarda la possibilità di veicolare attraverso le immagini il proprio sentire. Michelle ha esposto in modo esteso in tutta Europa e negli Stati Uniti e Cina. Il suo lavoro è oggi ospitato in numerose collezioni private. Fondatrice di ArtMoleto.
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Michelle Hold Earth alignment, 2019
Irina Lis Costanzo
www.irinalis.com
“Natura si veste sempre nei colori dello spirito.” Ralph W. Emerson
Non è sempre facile dare concretezza al bello; l’idea che lo connota infatti è estremamente soggettiva e lo sguardo dell’osservatore riflette la propria concezione su ciò che vede. Le foto di Irina però riescono a superare questo limite, grazie alla fusione armonica tra corpo umano e ambiente naturale: lo sfondo diventa un abbraccio, che amplifica l’armonia trasmessa dai soggetti rappresentati, coinvolgendo il riguardante nella fusione panica a cui dà vita. All’età di 17 anni è stata chiamata “Super fotografa di Bielorussia”, oggi viaggia per il mondo in ruolo di fotografa e direttrice creativa, conduce servizi fotografici editoriali, commerciali e privati.
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Irina Lis Costanzo Giochi di luce, 2018
Cate Maggia
www.catemaggia.com
“Essere Natura” è riconoscere la sacralità e interconnessione planetaria di ogni singolo elemento con il tutto, per il benessere del mondo intero e per la sopravvivenza del genere umano. Velature sottili a rendere le immagini pura effusione sentimentale. Volti che inalberano sguardi diretti e complici, che accompagnano l’io nel percorso di crescita; coinvolti nella ricerca dell’artista, si finisce per portare alla luce quell’interiorità nascosta che è la cifra distintiva dell’umanità.
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Cate Maggia Sono natura, 2019
Andrea Massari “Deus sive natura.� Baruch Spinoza
Potenza evocativa del colore, che attraverso le geometrie raffinate dell’artista e grazie ad arditi accostamenti cromatici, finisce per essere resa manifesta al cuore. Percorsi voluttuosi in cui perdersi, consapevoli del dinamismo intrinseco a quanto raffigurato, atto a smuovere la coscienza individuale.
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Andrea Massari Natura naturans, 2019
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Teresio Polastro
www.teresiopolastro.wix.com/polastro
“Nella natura si proietta la vita dell’uomo: i profili (sbarramenti che ostacolano la ricerca dell’altrove), l’orizzonte di mare ( l’irraggiungibile), le nuvole (che esprimono il cambiamento). Simboli che hanno peso di realtà.” Alludere più che svelare, attraverso raffinati movimenti chiaroscurali che ammantano di luci e ombre la superficie dipinta, in una inesausta ricerca che è spirituale e fisica insieme. Viaggio di conoscenza e di formazione, in relazione con il tutto che Polastro declina attraverso il segno di una pittura franca e sincera. Personali e collettive dal 1972. Prossima personale 2019 a Dogliani (Cn), Museo Civico Gabetti in concomitanza con il Festival della TV.
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Teresio Polastro Presagi, 2019
Petra Probst
www.petraprobst.com
“Camminare per me significa entrare nella natura. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori e questi rimangono come un’antenna dei ricordi da dove provengo.” Con uno sguardo vigile che osserva lo spazio circostante Petra regala immagini intense che offrono la possibilità di entrare in contatto con la natura, intesa filosoficamente come l’insieme delle cose che nascono e divengono, alla ricerca del «principio primo». La sua ricerca porta ad una riflessione sul nostro bisogno di radicarci in contrasto con i processi di sradicamento in atto nel mondo come dislocazione e esilio, sulla frammentazione e caducità della nostra esistenza. La foresta intesa come custode di una memoria vegetale, ma anche luogo di crocevie. Erba, foglie, alberi, radici, natura come forme di resistenza. 50
Petra Probst DISPLACED Green Memory, 2019
Alex Sala
www.alexsala.com
“Gli uomini discutono, la natura agisce.” Voltaire
Molto spesso il vivere con pienezza implica andare alla ricerca del senso profondo sotteso all’esistenza stessa. Questo è il percorso che Alex Sala sta portando avanti: attraverso diverse modalità espressive prova ad istituire una relazione con l’altro che gli permetta di cercare questo senso. Soprattutto le sue performance, tese a scardinare le certezze di chi osserva, coinvolto in un silenzioso gioco di relazione che deve andare oltre lo sguardo ed entrare in profondità, manifestano la volontà di proseguire questa ricerca: l’artista dona tutto se stesso all’altro, lasciandogli però facoltà interpretativa dopo aver creato un contesto di pura emozione, nel quale è impossibile rimanere indifferenti.
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Alex Sala One with nature, 2019
Bona Tolotti
www.bonatolotti.com
“Look deep into nature, and then you will understand everything better.” Albert Einstein
Sorprendere se stessi e gli altri con improvvisi cambi prospettici, sempre alla ricerca del senso sotteso all’arte: questo è lo spirito con cui Bona Tolotti cerca e sperimenta sempre nuove vie. La sua capacità immaginativa si fa realtà pura di forma e colore, oltre che di materia, sempre approfondendo le dinamiche che la condivisione artistica può ingenerare.
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Bona Tolotti Mother Nature’s son, 2019
Daniela Vignati
www.danielavignati.com
“Solleva la natura, Dio è sotto.” Victor Hugo
La sua innata perizia nell’andare oltre la superficie delle cose la rende raffinatissima interprete di ciò che è nascosto sotto coltri di superfetazioni invasive. È il silenzio che deve essere sentito e lei, come un moderno sciamano, diventa spirito guida di questo silenzio, che è spesso più significativo delle parole.
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Daniela Vignati La consacrazione dei regni felici, 2018
Alexandra Winterberg
www.nietzer-winterberg.com
Dalle sue opere emerge con evidenza la raggiunta consapevolezza che ogni singola immagine è l’esito perfettamente riuscito di una mediazione tra sguardo, cuore e anima, quasi facendo proprie le parole di Saint Exupery “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Espone dal 2006, vive a Ginevra.
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Alexandra Winterberg Feigenblatt, 2018
Il silenzio mira a sentire suoni, rumori, voci che di solito non si sentono.
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