INVERNO 2013/ 14
MagazinE DELL’AREA VACANZE VALLE ISARCO
Viva il loden! Giovani designer altoatesini riscoprono una stoffa tradizionale Vita in verticale Scialpinismo con Hanspeter Eisendle nella valle dei percorsi
Riscoprire lo sci Un’esperienza diretta sulla Plose
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06 Riscoprire lo sci Da anni gli sci erano riposti in cantina, ma ora si torna in pista. Come si riesce a ricominciare – il reportage di un’esperienza diretta sulla Plose
10 In slittino in Valle Isarco
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Corsi di sci sulla Plose: riscoprire la voglia di sci in compagnia di un maestro di sci
Peter Torggler: il campione di slittino su pista naturale diventa costruttore di slittini per campioni
12 Vipiteno d’inverno Il segreto della Torre delle Dodici di Vipiteno e il Mercatino di Natale che diventa un evento “green”
14 Scialpinismo L’alpinista estremo Hanspeter Eisendle racconta il fascino dello scialpinismo e la sfida dell’avventura
16 Racchette da neve Camminare tra le nevi della Val di Funes alla ricerca di ritmi più lenti
18 Vini bianchi della Valle Isarco Aromatici, fruttati e mineralici: i dieci vini bianchi tipici della Valle Isarco in passerella
20 Arte culinaria Martin Obermarzoner, lo chef stellato più giovane d’Europa, ama una cucina ad effetti speciali
22 Il mondo del loden a Vandoies Dalla stoffa grezza al panno nobile: come viene prodotto il loden e perché designer altoatesini lo amano
24 Coltivazione di erbe Perché in Valle Isarco crescono tante erbe aromatiche e quali erbe sono compagni ideali per l’inverno
26 Mix up › › › › › ›
Le mie sciate in cifre Centro d’arrampicata a Bressanone Campioni di biathlon in Val Ridanna Alpentrail 2014 Skisafari Valle Isarco Berretti moderni
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L’arte di costruire slittini
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Visita al Museo del loden di Vandoies
28 Valle Isarco: la valle dei percorsi 30 Info Tutte le informazioni su come arrivare, sul clima e sulla mobilità
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Lo chef stellato Martin Obermarzoner e le sue creazioni gastronomiche
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Tracce nella valle dei percorsi La nostra immagine compare allungata sulla neve, tutto è grande: immersi nella natura incontaminata troviamo la pace, troviamo noi stessi. Passo dopo passo, lasciamo le nostre tracce, ma il contatto con l’immensità delle montagne lascia solchi dentro di noi. Le nostre ombre si allungano e ci indicano la via da prendere.
Testo: Doris Brunner Foto: Stefan SchĂźtz
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La montagna di Bressanone, la Plose, offre oltre a bellissime piste anche uno snowpark, piste da slittino e percorsi invernali. Ed inoltre tanti eventi, come lo spettacolare “Skishow” il 3 gennaio e il 4 marzo 2014, come anche “Magic Plose“ con artisti e maghi il 2 marzo 2014.
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Testo: Doris Brunner Foto: Oskar Zingerle
Riscoprire lo sci Da anni gli sci erano riposti in cantina. Ed ora si torna in pista? Allora c’è bisogno dell’aiuto di un maestro di sci! Un reportage sulla riscoperta dello sci, vissuta sulla montagna di Bressanone, sulla Plose. 7
L’ultima volta che ho messo gli sci, questi erano ancora lunghi e diritti. Sci carving? Allora erano presenti forse solo nelle visioni di alcuni designer di sci. Ed oggi, dopo anni, oso di nuovo mettermi in pista, accompagnato da una sensazione strana e da Paul Prader, da 26 anni maestro di sci e coordinatore della scuola di sci e snowboard Plose. Con casco e mascherina in mano saliamo in una delle cabine della stazione a valle della cabinovia Plose a S. Andrea sopra Bressanone. I miei sci carving noleggiati vengono sistemati da Paul Prader nell’apposito spazio all’esterno della cabina. Sotto di noi la pista Trametsch corre in ampie curve attraverso il bosco per ben nove chilometri, la pista più lunga dell’Alto Adige. Sopra di noi il cielo azzurro e tutt’attorno cime innevate. Un panorama da cartolina, ma al momento penso solo ai miei sci carving. Chissà se e come riuscirò a sciare? “Nessun problema, lo sci non si scorda mai”, dice Paul Prader. “É solo questione di ricominciare, ritrovare la voglia di sciare e poi godersi la giornata.” Ed ha ragione! Mi metto gli sci, pieno di entusiasmo provo a fare le prime curve e mi accorgo subito, che la “pausa sci” si fa sentire. Le braccia si muovono in modo incontrollato, la mia posizione arretrata sugli sci è evidente e i miei sci carving tremano come i miei nervi. Paul
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Prader mi osserva in silenzio, ma vede subito cosa della mia sciata va cambiata. Mi da delle dritte, dei consigli sull’impostazione, sulla sciata, proprio per darmi più sicurezza sugli sci. E non mi sembra neanche di aver fatto brutta figura. Paul ha molto tatto e sensibilità e sa come prendere la gente. Non c’è bisogno di una sciata bella, ma controllata, dice il mio maestro di sci. E una sciata tecnicamente perfetta non per forza è anche una sciata elegante e liscia. “Una volta si diceva che si era un ottimo sciatore se si riusciva a scendere curvando con un guanto incastrato tra le coscie, senza perderlo. Con il carving invece bisogna tenere le gambe più larghe”. Mi è subito chiaro che devo rinunciare a quanto avevo imparato da ragazzo – “sci uniti, distensione, il bastoncino, piegamento!“ - rinunciare all’ideale di sciata perfetta. Tutta la tensione sta passando, mi sto sciogliendo e non per le temperature primaverili sulle piste soleggiate della Plose. Comincio ad acquistare sicurezza. E con la sicurezza inizio di nuovo a divertirmi. Finalmente riesco a godermi anche la bellissima vista sulle guglie delle Odle di Funes e d’Eores, sento la leggera brezza sul viso, il profumo della neve. Vogliamo provare una pista più difficile? Ma certo! Sulla Plose la scelta di piste è ampia e variegata per grado di difficoltà e di lun-
Dal fondovalle s’intravedono le torri del Duomo di Bressanone, mentre davanti a noi scende un gruppo di bambini sulla pista facendo esercizi d’equilibrio. “Per bambini è molto importante imparare giocando e facendo esercizi specifici e mirati”, spiega ancora Paul Prader. Passare mezza giornata o una giornata intera sugli sci andando su e giù per le piste, facendo solo cure, sarebbe troppo monotono e impegnativo per i bambini, “anche se molti genitori non riescono a capirlo”, dice il maestro di sci. Io invece sono molto contento dei miei progressi: è vero che sciare non si scorda mai! Ora al posto della mia iniziale strana sensazione, sento che mi sto sciogliendo e mi sto divertendo. E all’improvviso, quasi inaspettata, eccola la sensazione di volare in libertà sugli sci carving, la sensazione di leggerezza. www.ploseskischule.it, www.plose.org www.valleisarco.com / attivi / inverno / sci alpino
La mia guida di sci personale Sciate senza pensieri in Valle Isarco, grazie alle guide di sci personali, che seguono ospiti tutto il giorno: danno consigli per il noleggio, procurano gli skipass e insegnano dando consigli per la sciata. La guida personale può essere prenotata durante tutto l’inverno, ad esclusione dei periodi di Natale e Carnevale. Info: www.valleisarco.com / attivi / inverno / la tua guida alpina personale Corsi di sci e snowboard per tutti Le sette scuole di sci della Valle Isarco propongono una grande varietà di corsi di sci e snowboard per bambini, ragazzi e adulti, dai principianti a progrediti ed anche per chi ricomincia a sciare, in gruppo o singolarmente. Informazioni direttamente presso le scuole di sci, le associazioni turistiche e nell´allegata cartina invernale..
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ghezza. “La Plose è ideale per imparare a sciare e per allenarsi”, dice Paul Prader. Le aspettative degli sciatori sono aumentate, “e gli ospiti in una stazione sciistica non cercano solo piste, ma anche una serie di servizi aggiuntivi di alta qualità. Sono passati i tempi nei quali il maestro faceva le curve e l’allievo doveva cercare di seguirlo”. Allo stesso modo è anche cambiata l’immagine del maestro di sci di accompagnatore ed animatore soprattutto di allieve femminili, che finiva le proprie giornate in grappini e bevande alcoliche. Oggi un maestro deve avere qualità didattiche, capacità d’immedesimazione e talenti diversificati. “Oggi parliamo di un pedagogo degli sport invernali, che accanto alle lezioni di sci per bambini e adulti, fa anche snowboard, camminate con racchette da neve o corsi d’introduzione allo slittino”, spiega Paul Prader. I maestro di sci dell’Alto Adige sono perfettamente attrezzati: i loro corsi d’istruzione sono tra i più impegnativi. “Ma in tutto questo è anche importante trasmettere la gioia per lo sci e di capire le esigenze degli ospiti: gli uni vogliono seguire esercizi tecnici sulle piste, mentre per altri è imbarazzante seguire un corso collettivo.”
Solo con! I maestri di sci lo usano: sciatori sotto i 14 anni sono obbligati a portare il casco, ma sempre più adulti puntano sulla sicurezza e sciano con il casco.
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Testo: Doris Brunner  Foto: Oskar Zingerle
Il maestro degli slittini Il meccanico Peter Torggler di Lazfons preparava nella propria cantina i suoi slittini per partecipare alle gare. Oggi i migliori campioni dello slittino su pista naturale di tutto il mondo gareggiano su slittini di Torggler. 10
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Pista slittino “Brugger Schupfe” a Lazfons La pista slittino “Brugger Schupfe” è una delle più lunghe e più belle piste naturali in Valle Isarco, anche se non proprio facile da percorrere. Alcuni tornanti veloci e curve ampie si alternano a pezzi corti ma ripidi. La pista inoltre non è completamente dotata di misure di sicurezza. Vale comunque la pena anche solo la salita al Rifugio Brugger Schupfe (2.000 m), un piccolo rifugio gestito in maniera eccellente. La vista sul gruppo del Sassolungo, sullo Sciliar con Catinaccio e sulle Odle accompagna gli slittinisti durante la salita. Percorso dal parcheggio “Garner Wetterkreuz“ seguire le indicazioni “Brugger Schupfe”. Il sentiero corre con varia pendenza attraverso il bosco e su ampie distese. Poco prima della malga Huberalm, dopo la deviazione verso il Rifugio Lago Rodella, si raggiunge la malga Kühbergalm. Da qui si prosegue in piano in direzione nord-ovest e dopo pochi minuti si raggiunge il Rifugio Brugger Schupfe. Punto di partenza parcheggio “Garner Wetterkreuz“ (deviazione prina di Lazfons) Percorrenza 2 ore Dislivello 587 m Lunghezza pista slittino 4,3 km
Con accuratezza il collaboratore Manuel assembla gli elementi base per uno slittino da tempo libero. Un piccolo, ma essenziale elemento salta agli occhi: un anello di gomma. “Ogni slittino dovrebbe essere munito di questo anello, proprio per evitare colpi”, rivela Peter Torggler uno dei segreti che fanno la differenza di uno slittino di alta qualità da utilizzare per il tempo libero. I pattini non dovrebbero essere forati dalle viti, i bulloni devono essere sistemati in modo invisibile sulla parte interna. Manuel continua a controllare durante l’assemblaggio la mobilità dello slittino, aggiunge lateralmente e posteriormente imbottiture per dare maggiore comfort di seduta. Invece della superficie di seduta intrecciata con corde viene fissato un telone sintetico. “La qualità delle materie prime come ad esempio il legno duro di frassino e la precisione nel lavoro sono indispensabili per uno slittino buono”, spiega Peter Torggler. Inoltre uno slittino non dovrebbe essere lasciato a lungo al sole e d’inverno è bene riporlo in cantina senza appoggiarlo. Sono questi piccoli dettagli, nati dall’esperienza di Peter Torggler, che hanno fatto il successo non solo professionale, ma anche sportivo – e di questo tanti campioni gli sono riconoscenti.
Gli slittini per il tempo libero al contrario degli slittini da gara sono di legno. La lunghezza dello slittino varia secondo il peso e la misura del guidatore. ➤
Sulle pareti dell’officina di slittini le foto dei grandi campioni di slittino su pista naturale degli ultimi anni, da Patrick Pigneter a Ekaterina Lavrentjeva. Tutti i campioni del mondo, d’Europa come anche le nazionali di Polonia, Slovenia, Italia, Russia e Austria si sono fatti fotografare con uno degli slittini di Peter Torggler in primo piano e un saluto scritto a mano sulla foto, un “Grazie, Peter!”. Peter Torggler non avrebbe mai pensato di costruire slittini e di avere successo. Lo slittino su pista naturale per il meccanico era solo il suo passatempo preferito negli anni 1970 e 1980. “Lo stretto contatto con la natura e la velocità sullo slittino mi piacciono”, racconta. E ben presto vinse una gara dopo l’altra, diventando un campione di successo. Fu chiamato nella nazionale italiana e nel 1985 partecipò agli Europei in Polonia. Il suo slittino allora arrivava dall’estero. A casa sua in cantina Peter Torggler cominciò con una piccola officina, dove iniziò a preparare il suo slittino per le gare. E poiché durante le gare era sempre il più veloce, molti amici slittinisti gli chiedevano di preparare anche a loro gli slittini. “Era un lavoro che mi piaceva. Allora nel 1986 ho deciso di mettermi in proprio e di iniziare con una mia produzione di slittini”, racconta Peter Torggler, mettendo a posto il suo beretto. Tutto è meticolosamente ordinato nell’officina della “Torggler Peter Slittini” a Lazfons sopra Chiusa. Negli scaffali si trovano i componenti come pattini e redini. Peter Torggler ha sviluppato diversi tipi di slittino per professionisti, principianti, famiglie e slittinisti esigenti.
Non sempre bisogna gareggiare: per chi pratica lo slittino nel tempo libero, regole e suggerimenti per la sicurezza sul sito www.slittinosicuro.com 11
La storia della città mineraria medievale di Vipiteno è tutta da scoprire durante una visita guidata. Informazioni sulle visite della città e della Torre delle Dodici presso l’associazione turistica www.vipiteno.com
Testo: Renate Breitenberger Foto: Klaus Peterlin
Guardiana della luce
Fascino medievale nel XXI secolo Attorno al XV/XVI secolo Vipiteno ha vissuto l’epoca d’oro. Risale ad allora la voglia di mettere in evidenza la propria agiatezza con merli e decorazioni sulle case. E fino ad oggi questa è la ricchezza della città: facciate pregiate, chiese, strade acciottolate, dove fare shopping, un nuovo centro benessere, attività culturali e il Monte Cavallo, una montagna soleggiata piena di neve. www.vipiteno.com Natale ecosostenibile Autenticità ed innovazione: i Mercatini Originali dell’Alto Adige da sempre valorizzano l’utilizzo di materiali naturali agli stand e per le decorazioni, la musica tradizionale a volume adeguato, l’artigianato locale tipico come anche bevande e pietanze del territorio. In prospettiva della certificazione “green event” i Mercatini di Natale di Vipiteno e Bressanone fanno ancora più attenzione alla sostenibilità in vari campi. I Mercatini Originali di Natale sono aperti dal 30 novembre 2013 al 6 gennaio 2014. www.suedtirol.info/mercatini
Si erge verso il cielo quasi a protezione della città storica di Vipiteno, dolcemente illuminata. La Torre delle Dodici veglia sulla romantica via centrale come anche sul Mercatino di Natale ai suoi piedi, che è in procinto di diventare un “green event”. Come una vecchia signora distinta con un vestito grigio e un cappellino merlato, a protezione della città, come un guardiano, che durante l’Avvento di Vipiteno è particolarmente affascinante. Allora rivela a tutti coloro che salgono lungo i 300 scalini in legno, cosa custodisce al suo interno di sasso: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre incedono verso Gesù, pastori di grandezza media nell’antico costume tirolese e altre trenta figure. Fanno parte del presepe barocco, del quale non si conosce il creatore, ma che rappresenta il gioiello dell’esposizione nella Torre delle Dodici assieme a una dozzina di figure di Maria, Giuseppe e Gesù Bambini e la città di Vipiteno in miniatura: presepi fatti a mano da gente del posto. La Torre civica, anche nota come Torre delle Dodici, perché la campana ogni giorno alle dodici segna la pausa pranzo. Un tempo qui c’era il guardiano notturno ad annunciare le ore, poi i pompieri a sorvegliare possibili incendi. Fino a pochi anni fa era Hans Unterthiner, l’ultimo campanaro a caricare l’antico orologio di 145 anni che metteva in moto la campana. Ogni giorno alle dodici in punto, per 35 anni. Ben 13.000 volte è salito e sceso da quelle scale. Ora il suo lavoro lo fa un orologio automatico.
La Torre civica divide la città, il cui centro è rimasto più o meno invariato da oltre 400 anni. Durante il Mercatino di Natale, la Torre sorveglia dall’alto le 38 casette di legno, dove sono in vendita pantofole in feltro, vin brûlé, candele e thè. Un Natale tranquillo in Piazza Città, ma anche ecosostenibile, perché Vipiteno si sta attrezzando per far diventare il Mercatino un “green event”: la città è raggiungibile in autobus o treno con la mobilcard, al Mercatino gli organizzatori puntano sulla raccolta differenziata, su sacchetti in materiale riciclato, su specialità del territorio, su artigianato locale e decorazioni di vetro, paglia e legno. In armonia ci sono le catene luminose sulle facciate delle case, le centinaia di abeti decorati con miniature della Torre, il calendario d’Avvento diffuso, le gite in carrozza tirata da cavalli, i minatori che nel Municipio raccontano di quando attorno a Vipiteno si guadagnava molto estraendo minerali pregiati. Né dall’alto, né dal basso si riconosce l’età, mezzo millennio, della Torre civica alta 46 metri. Non si direbbe neanche che ha subito un incendio che le costò il tetto. E chi sale fino alla stube in legno vede la città, che fa parte di “borghi più belli d’Italia”, e gode di una vista spettacolare sul centro storico unico: un mare di tetti ai piedi del Monte Cavallo, la montagna del tempo libero di Vipiteno con 16 chilometri di piste e la pista da slittino più lunga d’Europa. La Torre ha un grande fascino, ma anche un lato oscuro: una segreta nascosta…
➤ Tradizionale, ma anche di tendenza: i Mercatini Originali di Natale da scoprire grazie ad un app gratuita con informazione sui singoli Mercatini dell’Alto Adige – da scaricare su App Store o su Android Play store 13
Hanspeter Eisendle non cerca l’avventura, anzi la evita. Avventure sono emozionanti solo sulla carta. O pensate che scialpinisti chiedano al loro accompagnatore avventure dall’esito incerto? Neanche quando da tredicenne arrivò di notte in bici in Val di Vizze per fare colazione in cima al Gran Pilastro era in cerca di avventura. La sua era solo una grande curiosità di sapere cosa c’era lì su sopra la malga, dove i suoi genitori passavano le domeniche. Le più grandi avventure nella vita della guida alpina vipitenese Hanspeter Eisendle sono capitate per puro caso. Per alcune la vergogna è grande – ancora oggi.
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Da giovane saliva di nascosto come un trapper canadese per guardare oltre le cime e guadava nella neve fresca, perché seguire percorsi segnati e metter le pelli di foca era roba da inesperti. Oggi scalate e scialpinismo sono sport popolari e sport estremi seguiti da molti. Fino a 120 giorni all’anno è in giro sugli sci, cercando sentieri non segnati sulle carte, perché è lui stesso a scoprirli per primo. Già molte volte editori gli hanno chiesto di scrivere delle guide sullo scialpinismo. Ha sempre rifiutato. “Chi vuole seguire i miei tracciati, deve venire con me”. Solo la sera prima rivela la meta. Non si può scalare secondo un programma, perché le condizioni cambiano ogni giorno. Proprio per questo odia la “pressione della gente” per rendere la montagna più prevedibile grazie a leggi, allerta valanghe e gradi di difficoltà. “La natura non si può classificare. È la montagna stessa ad avere le proprie regole.” L’aria fredda sferza il viso. Il corpo invece è caldo durante la salita a ritmo regolare. Hanspeter Eisendle traccia la salita verso la Cima del
Testo: Renate Breitenberger Foto: Hanspeter Eisendle/Manuel Ferrigato
Vita in verticale
Lago, in silenzio, a zic-zac, non troppo piano e neanche veloce. Dietro a lui il sole mattutino e il Tribulaun, a sinistra la zona sciistica Ladurns, davanti un omino di pietra innevato. È salito dal bosco e dalle distese della Malga Toffling a Fleres. Ora le pelli di foca lo aiutano a salire lungo il pendio ripido, passo dopo passo, curve a zic-zac, concentrato e con “la giusta attenzione per le condizioni della neve”, che è arrivata fresca ieri. Dopo 1.200 metri di dislivello Hanspeter Eisendle toglie le pelli dagli sci e osserva le montagne, i muri e le cime rocciose attorno. 360 gradi di natura. Per i valligiani questa cima di 2.510 metri è una vera chicca. Si impiega tra le due ore e mezza e quattro ore per arrivare in cima. Un ultimo sguardo dall’alto e Hanspeter Eisendle si mette gli sci. Ora inizia per lui la parte più bella: una discesa affascinante nella neve fresca che arriva alle ginocchia.
Giornata di sci alpinismo guidata da dicembre a fine stagione Nozioni base sciata con sci paralleli su piste rosse, condizione per 3-4 ore di salita (ca. 800 metri all’ora) Da portare zaino, vitto, cambio di abbigliamento Contatto: Rock snow & ice(endle) tel. +39 0472 764 531, mountainguide@rolmail.net Scuola di sci Jochtal (percorso zona Bressanone e Chiusa) tel. 0472 547 210, www.skischule-jochtal.com Numero partecipanti limitato (max. 10) – Iscrizione entro martedì, ore 17.00
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Come un trapper nel paesaggio innevato
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Raggi di sole trapelano tra le guglie delle Odle in Val di Funes, i recinti di legno formano ombre geometriche sul manto nevoso immacolato. Con le racchette da neve partiamo dal maso Ranuihof sopra il paese di Santa Maddalena in direzione malga Brogles. Sotto di noi si sente scorrere il piccolo torrente. Dopo la partenza facile, il percorso sale e attraversa il bosco invernale fino ai 1.900 metri d’altitudine. Abbiamo noleggiato in albergo le strane racchette da neve, che sembrano da tennis, ed ora camminiamo a gambe larghe. Grazie alla grande superficie delle racchette da neve non sprofondiamo nella neve fresca. Che bello godere il silenzio e riscoprire un ritmo lento lontano dalle piste da sci! Gli alberi si diradano, e spuntano le imponenti ma bizzarre guglie del massiccio delle Odle. Incrociamo la via Adolf Munkel, creata nel 1905 dalla sezione di Dresda dell’associazione alpina germanica e dedicata al suo fondatore. La via corre direttamente ai piedi del massiccio. Noi svoltiamo a sinistra seguendo le orme di altri “racchettisti” saliti prima di noi. Una breve sosta per riprendere il respiro. La circolazione durante la camminata con le racchette è al massimo. Camminiamo in direzione della malga Geisler Alm, passo dopo passo, lasciando nella neve anche le tracce dei nostri bastoncini telescopici. Adagiata tra gli alpeggi si trova la nostra meta, la malga Geisler Alm. Una tazza di thè caldo godendosi il sole sul terrazzo, un pezzo di strudel fatto in casa, la cima del Sass Rigais e la vista sulle Dolomiti: il tran tran della vita quotidiana è molto lontano.
Noleggio attrezzatura e suggerimenti per racchette da neve
Racchette da neve moderne e bastoncini telescopici possono essere noleggiati in molti alberghi come anche nelle scuole di sci della valle Isarco, dove vengono proposte anche escursioni. Per principianti e soprattutto per chi non conosce la zona, si consiglia una gita guidata. Gli esperti e le guide alpine aiutano con i loro suggerimenti a godere il paesaggio, ma sanno anche come muoversi in sicurezza nella natura innevata. Per non bagnarsi completamente i piedi durante la camminata con le racchette è consigliato l’uso di scarponi impermeabili e ghette. www.valleisarco.com / attività / inverno / racchette da neve
Escursioni con racchette da neve nel parco naturale Puez Odle in Valle Isarco (patrimonio naturale UNESCO) Per allenati: Col di Poma La vista panoramica sulle Dolomiti è il vero compenso per chi sale fino ai 2.422 metri del Col di Poma. Stazioni Zannes – Malga Busa – Malga Kaserill – Col di Poma Salita fino alla cima 2,5 ore Dislivello 750 metri Lunghezza 4 km
Per amanti della natura: Via Adolf Munkel Percorso naturalistico che corre ai piedi delle Odle di Val di Funes ed offre spunti naturalistici eccezionali. Stazioni Ranui – Weißbrunn – via Adolf Munkel – malga Geisler Alm Percorrenza 3 ore Dislivello 630 metri Lunghezza 5 km
Per sportivi “comodi”: malga Gampen Un’escursione comoda fino ai piedi delle Odle di Eores con vista sul massiccio delle Odle. Stazioni Zannes – Malga Busa – prati Gampen – malga Gampen Percorrenza 2 ore Dislivello 390 metri Lunghezza 3 km
Per amanti dei percorsi lunghi: Halsl Su stradine forestali innevate attraverso boschi corre l’escursione non impegnativa, ma lunga 10 km con vista panoramica sulle Odle di Eores. Stazioni parcheggio Fistilboden – Rifugio Stella Alpina – Rifugio Genziana - Malga Unterpiskoialm – Rifugio Halslhütte – Ponte Russis Percorrenza 5 ¾ ore Dislivello 708 metri Lunghezza 10 km
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I 10 bianchi della Valle Isarco Testo: Doris Brunner Foto: Cantina Abbazia di Novacella
Produttori e cantine vini dalle idee innovative creano in Valle Isarco vini bianchi eccellenti di fama internazionale. Ecco una panoramica sulle varietà di vini bianchi dei vigneti più settentrionali d’Italia.
Veltliner 18
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Sylvaner
Gewürztraminer
1 Sylvaner Cresce sui pendii esposti al sole della Valle Isarco, tra i 500 e 700 metri d’altitudine, in zone fresche. Il Sylvaner così sviluppa un corpo unico e un’acidità forte. Il Sylvaner fruttato ed elegante ha un profumo mineralico pieno di aromi di erbe o fieno. Si accompagna a: antipasti, asparagi, zuppa di vino, pesce bollito o grigliato, speck e come vino d’aperitivo. 2 Müller Thurgau Il Müller Thurgau è considerato l’alpinista dei vini, perché cresce fino a 850 metri d’altitudine. Fresco e gioviale è un vino semplice, che soprattutto in Valle Isarco sviluppa il suo tipico aroma di noce moscata con un aggiunta di fiori di sambuco. Si accompagna a: primi, pesce d’acqua dolce, formaggi freschi, molluschi, creme e come vino d’aperitivo. 3 Gewürztraminer Il Gewürztraminer ha bisogno di vigneti caldi. Le uve raccolte a fine ottobre creano un vino complesso e robusto, con un aroma ampio e pieno dalle note accentuate di rose, garofani, litchi e frutti tropicali. Si accompagna a: cucina asiatica, crostacei, fegato d’oca, paté, dessert e formaggi (soprattutto come passito).
4 Riesling Al contrario dei Riesling germanici, il Riesling in Valle Isarco viene fermentato completamente e vinificato con pochi o senza zuccheri residui. Nascono così dei Riesling con un leggero aroma di pesca e agrumi con un’acidità vivace. Si accompagna a: molluschi, ostriche, piatti asiatici e antipasti. 5 Kerner Il Kerner nasce da un incrocio di Riesling e cresce in Valle Isarco anche a certe altitudini grazie alla sua resistenza al freddo. La varietà produce vini aromatici con note delicate di noce moscata, con un aroma sapido e un profumo finemente fruttato. Si accompagna a: antipasti e primi leggeri come asparagi, gnocchi di ricotta, terrine di verdure, pesce alla griglia, affettati, piatti di funghi e come vino d’aperitivo. 6 Veltliner Sui terreni caldi della Valle Isarco il Veltliner si sviluppa in un vino fresco e fruttato con leggeri aromi di fiori e erbe. Si accompagna a: formaggi morbidi, antipasti di pesce, carni bianche, pesce bollito o grigliato, speck. 7 Ruländer (Pinot Grigio) Il Pinot Grigio è un vino bianco pieno e ricco con un profumo floreale e caldo di miele, pere e banane. I terreni limacciosi della Valle Isarco media e bassa gli danno un particolare vigore e un’espressione intensa. Si accompagna a: a primi leggeri come ravioloni di spinaci, affettati, piatti di funghi, pesci d’acqua dolce, molluschi e come vino d’aperitivo. 8 Sauvignon Un vitigno molto antico che in Alto Adige sviluppa un tipico sentore di aromi leggeri e “verdi”, come erba appena tagliata e uva spina. I terreni caldi e riparati dal freddo della bassa valle danno al vino tutte le caratteristiche tipiche, che lo rendono uno dei vini bianchi più nobile. Si accompagna a: asparagi, pesce bollito o grigliato, verdura alla griglia, formaggio di capra e come vino d’aperitivo. 9 WeiSSburgunder (Pinot Bianco) Vitigno molto esigente in fatto di clima e terreno, il Pinot Bianco predilige la parte più meridionale e calda della Valle Isarco. Nasce così un vino dall’aroma inconfondibile, con un profumo delicato di mela, carattere accentuato e acidità vivace. Si accompagna a: primi di pasta, risotti, pesce, frittate e piatti di funghi, asparagi, formaggi e come vino d’aperitivo. 10 Chardonnay Il Chardonnay cresce nella parte bassa della valle dove le condizioni del clima e dei terreni sono ideali. Sviluppa una leggera acidità e un aroma elegante con sentori di ananas, banane, mele, pere, agrumi, vaniglia e burro. Si accompagna a: antipasti leggeri, molluschi, pesce, carni bianche, risotti, gnocchi di formaggio.
Kerner
Cantine e produttori privati della Valle Isarco Cantina Abbazia di Novacella – www.abbazianovacella.it Cantina Valle Isarco – www.cantinavalleisarco.it Vignaioli della Valle Isarco: indirizzi sul sito www.valleisarco.com / buongustai / il vino 19
Testo: Anita Rossi Foto: Alex Filz
Uno chef per due
➤ Ristorante senza menu: “Abbiamo deciso di seguire questo nuovo concetto per proporre ai nostri ospiti esclusivamente prodotti freschi di stagione di altissima qualità”. ➤ ➤ Martin Obermarzoner, chef stellato più giovane dell’Alto Adige: “Molti dei miei piatti arrivano dalla tradizione e contengono prodotti regionali, solo che io li interpreto in modo moderno e nuovo.”
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Lo chef Martin Obermarzoner non aveva ancora trent’anni quando gli è stata assegnata la seconda stella Michelin, entrando così a far parte dell’olimpo dei 350 chef più rinomati del mondo. Ed ora sogna la terza stella per coronare la sua carriera. La sua vocazione professionale nasce dal desiderio della mamma, cuoca anche lei, di continuare la tradizione familiare nella conduzione dell’albergo. Alla fine della scuola professionale lo zio gli regala un libro di cucina e subito dopo Martin ha la fortuna di trovare un posto come aiuto cuoco a fianco di uno dei più grandi chef locali. Ed è subito passione. Il suo maestro Armin Mairhofer riesce ad entusiasmare talmente Martin Obermarzoner da non toglierlo più dai fornelli. Ogni giorno Martin cucina due volte: per gli ospiti dell’Hotel Bischofhof a Chiusa, che alle 18.30 trovano la loro cena della mezza pensione e subito dopo per i buongustai, che hanno scelto di farsi sorprendere dalle creazioni culinarie quotidiane di Martin nel suo Ristorante Jasmin dove non esiste una carta menu. Una sfida quotidiana, che il trentaduenne affronta con grande maestria da ormai 11 anni, tuttavia non senza molti sacrifici. Andiamo a trovarlo durante uno dei rari momenti di riposo dell’attività per scoprire i segreti della sua arte culinaria. Si siede con noi in giardino e comincia a raccontare il suo percorso gesticolando animatamente. Parla della sua ossessione di perfezione, della sua autocritica, dell’assoluta concentrazione necessaria in cucina per “raggiungere il massimo nel mio mestiere”. Al momento Martin è da solo in cucina, anche perché è troppo difficile per una brigata di cucina seguire l’estroso e velocissimo chef nelle sue creazioni. Quasi impossibile seguire uno chef, che prepara tutto “al momento”, improvvisando, reinventando continuamente ogni piatto in modo tale da esaltare al massimo il gusto delle materie prime raffinatissime. Il segreto, secondo l’appassionato di aromi, sta nel sapore e nei profumi, nel giusto condimento – non troppo e non troppo poco. Ed anche nei tempi di cottura degli ingredienti, che non devono sgarrare neanche di un secondo. Sfumature quasi impercettibili, ma che fanno la differenza anche nei piatti più semplici. Uno dei piatti classici, ammesso che ci sia nella cucina sperimentale di Obermarzoner, sono i “ravioli di sesamo con gamberi rossi della Sicilia su crema di zuppa con olio d’oliva, zenzero e mela verde”: un pizzico di Asia, un’aggiunta di Mediterraneo e un sentore di Alto Adige. L’inizio era difficile. Gestire a vent’anni un proprio ristorante gourmet con un concetto di menu completo e non alla carta, promettendo agli ospiti di trovarsi “a casa di amici”. Con l’arrivo della seconda stella Michelin è anche arrivata l’affermazione del concetto stravagante con effetto sorpresa legato alle magie di Martin, di cui oggi i buongustai vanno in cerca. La prenotazione di un menu da 5 a 15 portate è una sfida per il giovane chef, che gli dà l’opportunità di creare nuovi piatti, ordinare ingredienti preziosi da tutto il mondo, che poi associa a frutta e verdura del proprio orto. Un concetto di gestione di cucina che produce pochissimi rifiuti, poiché vengono
sfruttate le risorse naturali delle materie prime utilizzate e di questo ne va molto orgoglioso. Un orgoglio diviso anche da sua moglie che vede i volti contenti di molti ospiti abitudinari. A tre anni dal loro matrimonio è lei la caposala, si occupa del marketing e fa di tutto perché il suo Martin possa seguire in serenità l’alta arte di cucina senza però perdere il senso per la realtà. Per aumentare ancora di più il piacere di molti ospiti buongustai, i due offrono da poco anche corsi brevi di cucina. Martin Obermarzoner segue un suo sogno, la terza stella Michelin. Anche se è consapevole che quest’ambizione significa investire ancora più energia nella professione e rinunciare ad una vita privata e a tempo libero. Se un giorno dovesse avere dei figli – al momento alla coppia manca proprio il tempo – sarebbe lui il primo a sconsigliare loro di seguire la sua professione. Lui, però, non potrebbe pensare ad una vita senza questo “mestiere artistico”.
Martin Obermarzoner Non si è spostato dalla sua terra d’origine, il giovane cuoco stellato di Chiusa (nato nel 1981). Figlio unico, cresciuto nell’hotel di famiglia, il Bischofhof, al quale è rimasto sempre legato con una piccola differenza: la sua cucina gourmet ha trovato il suo spazio all’interno del Ristorante “Jasmin vitale”, che gestisce assieme alla moglie Marlies e che ha preso due stelle Michelin e 16 punti della Guida de L’Espresso. Dopo la scuola professionale e l’esperienza sotto lo chef Armin Mairhofer, ancora oggi il suo mentore, ha potuto lavorare anche da Heinz Winkler, lo chef stellato germanico ma di origini brissinesi, ad Aschau im Chiemgau. Nell’olimpo gastronomico dell’Alta Badia ha assistito per una stagione Corrado Fasolato per poi aprire nel 2002 il suo ristorante. Dopo un primo riconoscimento con 15 punti da parte della guida Gault Millau, nel 2006 arriva la prima stella Michelin seguita nel 2010 dalla seconda. www.bischofhof.it
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Testo: Doris Brunner
Viva il loden! Dalla stoffa grezza al panno nobile: come il loden si è evoluto dal tabarro dei poveri all’abito di design e d’alta moda.
➤ “Uniamo funzionalità con materiali originali e originalità di design”, spiega Michi Klemera, fondatore del marchio altoatesino “Luis Trenker”. Per l’inverno 2013/14 il designer ha creato una nuova collezione outdoor con molto loden.
Mondo del Loden Vandoies Museo sulla storia e produzione del tradizionale tessuto di loden con mini-zoo all’aperto, museo interattivo, manifattura, negozio e spaccio aziendale Via Val Pusteria 1, 39030 Vandoies Tel.: +39 0472 868 540, info.lodenwelt@oberrauch-zitt.com Orari d’apertura: da settembre a giugno da lunedì a sabato: ore 9 - 17.30
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ichelle Obama lo ha portato, ma anche grandi firme come Prada, Armani e Louis Vuitton lo hanno fatto sfilare sulle passerelle: il loden. Se un tempo erano contadini e pastori a portare mantelli o tabarri fatti di questo tessuto universale, oggi il loden è uno dei tessuti più in voga anche tra i grandi stilisti. Raffinata con lana di alpaca o merino, mohair o cachemire, soffice e morbido, disponibile in tutte le colorazioni, questa “stoffa irsuta”, il significato vero dal tedesco antico “lodo”, è stata riscoperta. Ed è di gran moda. Accanto al mantello classico, il loden ha vari utilizzi: dal tailleur d’alta moda alla stoffa per ricercatissimi arredamenti fino alla borsa chic. “È una stoffa assolutamente naturale, che non perde mai il fascino”, racconta Sara Smaniotto, direttrice del Mondo del Loden a Vandoies, di proprietà dell’azienda bolzanina Oberrauch-Zitt. A partire dal XIX secolo la casa di moda è famosa per la produzione e la vendita del Loden Originale di Bolzano. Nel 1999 Heiner Oberrauch ha fatto costruire il Mondo del Loden a Vandoies, dove ha riunito produzione, negozio e un museo interattivo dedicato alla storia e alla produzione di questo tessuto tradizionale. Il vento che fischia, la tormenta di neve, banchi di nebbia, ciottolato e luce soffusa, ecco come vengono accolti i visitatori al
museo del loden. La montagna nuda e cruda vissuta con tutti i sensi e ci si rende conto perché pastori e contadini si coprivano di loden. Lana è la migliore protezione contro le intemperie. I sottili peli ritengono il calore, la lanolina respinge l’acqua. Il loden così può assorbire tanta umidità lasciando però la sensazione d’asciutto, d’inverno scalda, d’estate rinfresca. Gradini in pietra portano verso il piano superiore, dove si viene accolti da un curioso gregge di pecore belanti. In un angolo un enorme cumulo di ciuffi di lana appena tosata invita ad affondarvi le mani e sentirne la leggerezza. Una pecora del Tirolo produce 1,5 kg di lana lavata. E ci vogliono 130 ore per filare la lana di un’unica pecora di montagna a mano con il fuso. Un’antica cardatrice di oltre cent’anni fa, fusi e telai di legno servono per far vedere come la lana veniva pettinata, cardata, filata fino a diventare un filo resistente, che poi tessitori ambulanti trasformavano nella stoffa tradizionale. Per tessere cinque metri di tessuto impiegavano nove ore. Dagli schermi si sente il battere simmetrico dei telai. È un percorso doloroso dal tessuto di lana al loden: viene pestato, schiacciato, bagnato con acqua calda e liscivia, compresso per ore. Viene follato e infeltrito, finché le fibre di lana si compattano definitivamente. Un percorso produttivo quasi mistico, rima-
sto fondamentalmente invariato, anche se oggi la stoffa viene lavorata da macchinari e non più pigiate nelle tinozze dai piedi. Produrre loden fine è comunque sempre ancora un’arte. Il loden migliore è quello che presenta tutte le fibre pettinate nella stessa direzione, fissate con pressione e vapore. La stoffa lucida e soffice fa scivolare la pioggia come su un tetto di scandole. Enormi mantelli e tabarri in loden pendono dal soffitto, avvolgono i visitatori durante il loro passaggio. Nell’antichità si pensava che loden potesse proteggere dal fuoco e dal ghiaccio. Nel XVIII secolo il loden grezzo viene raffinato, utilizzato per costumi riccamente ornati. L’arciduca Giovanni d’Austria è stato il primo nobile che nel 1840 ha iniziato a portare un costume in loden. E così il loden ha fatto il salto di qualità entrando a corte. Più tardi si è scoperta l’estrema resistenza ideale per abbigliamento sportivo, diventando un tessuto tecnico naturale utilizzato da alpinisti e sciatori. Oggi il fine tessuto di lana è espressione di uno stile di vita individuale, la dimostrazione di una semplicità distintiva e di un’eleganza classica in un mondo inquieto. Il loden resiste al vento e alle intemperie, e resiste anche al tempo e alla moda.
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Un leggero mal di gola? Naso chiuso? Bruciore di stomaco? Molte persone, in questi casi, preferiscono ai medicinali e alle pillole una tazza di thè o un buon infuso. Erbe sono da sempre ottimi rimedi naturali contro piccoli disturbi e per un benessere generale. Il thè alla camomilla aiuta in caso di spasmi, di infezioni, è calmante e cicatrizzante. Se invece il primo raffreddore è in agguato, allora il rimedio è l’infuso di tiglio: le sue proprietà come gli oli volatili, i flavonoidi e mucillagini alleviano in modo efficace disturbi leggeri. Per le virtù curative delle erbe è fondamentale sapere dove crescono le piante e come vengono lavorate. Per la produzione di thè alle erbe vengono perlopiù utilizzate erbe essiccate, poiché gli agenti contenuti sono più concentrati rispetto alle erbe fresche. Grande importanza viene data anche al giusto momento della raccolta. Le erbe hanno la maggiore concentrazione di sostanze durante il cosiddetto “tempo balsamico”. I coltivatori di erbe della Valle Isarco conoscono esattamente il momento ideale per la raccolta e raccolgono con estrema cura e delicatezza: i fiori a mezzogiorno, le foglie in mattinata e le radici al mattino presto o alla sera. Le erbe appena raccolte vengono essiccate al maso in modo delicato a temperatura massimale di 40 gradi per poterle conservare. Appena le erbe sono completamente essiccate, vengono depolverizzate, l’infiorescenza e le foglie sfregate, selezionate e divise a mano. Negli orti di erbe dei masi della Valle Isarco crescono tante erbe diverse come la melissa, la menta, la malva, la calendula e il fiordaliso, ma anche alcune varietà più esotiche. In Valle Isarco sussistono infatti le condizioni ideali per la coltivazione di erbe: grazie a molti giorni soleggiati le piante ed erbe si caratterizzano per i colori vivaci e l’aroma particolarmente intenso. Le zone di coltivazione si trovano ad altitudini superiori ai 500 metri e lontane da città e strade di grande percorrenza, come ad esempio le coltivazioni biologiche del maso Steirerhof e Botenhof in Alta Valle Isarco, e del maso biologico Oberpallwitter a Barbiano sopra Chiusa, il giardino di erbe biologico del maso Schmiedhof a San Leonardo sopra Bressanone e quello del maso Bartgaishof a Varna vicino a Bressanone. Tutti trasformano le erbe in modo tale che possano essere utilizzate in cucina o per il benessere, come gustosi sali alle erbe, salutari infusi e thè, aromatici distillati, profumati cuscini alle erbe o miscele speciali per infusi di erbe per saune, che possono essere vitalizzanti o rilassanti. I prodotti si possono acquistare nei negozietti dei coltivatori di erbe della Valle Isarco, come anche ai mercati contadini o in negozi specializzati. La coltivazione e l’utilizzo di erbe hanno una tradizione secolare in Valle Isarco. Dapprima le erbe venivano coltivate all’interno degli orti dei conventi come nell’Abbazia di Novacella vicino a Bressanone. Nello storico orto ancora oggi sono presenti oltre 75 diversi tipi di erbe. Le proprietà curative erano note anche ai primi medici contadini, come la famiglia Ragginer di Luson, che per quattro generazioni dal 1780 al 1899 curavano uomini e animali con la medicina naturale. Il loro sapere delle proprietà benefiche delle erbe conosce una vera rinascita. In Alto Adige alcune contadine molto intraprendenti hanno iniziato oltre trent’anni fa la coltivazione professionale di erbe. E così, se d’inverno il naso è chiuso o la gola è irritata, basta bere un infuso di erbe.
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Testo: Doris Brunner Foto: Oskar Zingerle
Il miglior rimedio? La natura Sapevate che la Valle Isarco è un giardino fiorito di erbe? E sapevate che le erbe essiccate sono ottimi rimedi contro i malanni invernali?
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Infusi d’erbe ideali per l’inverno
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➊ Menta piperita È un valido rimedio in caso di problemi digestivi, calma e lenisce mal di pancia. Come infuso caldo la menta piperita grazie agli oli volatili è efficace contro il mal di testa e raffreddori.
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➋ Camomilla L’infuso di camomilla è indicato nelle coliche digestive e raffreddori. Le proprietà della camomilla sono antinfiammatorie. È indicata anche per gargarismi della bocca e della gola.
➌ Salvia L’aromatico thè di salvia allevia mal di gola e faringe, aiuta in caso di raucedine e gonfiori.
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➍ Finocchio L’infuso di semi di finocchio aiuta in caso di raucedine, raffreddore e mal di gola.
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Le mie sciate in cifre
Natura in testa La lana del “Villnösser Brillenschaf” (la pecora con gli occhiali) è stata riscoperta: la lana fine e setosa viene trasformata dalla ditta “Naturwoll” della Val di Funes. Dodici donne intraprendenti della valle trasformano i fili di lana in berretti moderni e caldi. Aquistabili su www.morgen-rot.it
Ulteriori informazioni su: skibeep.dolomitisuperski.com Quanti chilometri di piste ho fatto? E quanti metri d’altitudine? Quali impianti ho preso e quando? Dopo una giornata sugli sci tutti i numeri “sciati” sono disponibili online: la propria “performance” nelle zone sciistiche Plose e Gitschberg Jochtal si trova sul sito www.dolomiti-superski.com, mentre quella prodotta a Racines è sul sito www.skiline.cc. Basta inserire il codice del proprio skipass. L’app Skibeep del Dolomiti Superski offre invece tante informazioni in più allo sciatore, come le condizioni meteo e della neve, la possibilità di postare foto e raccogliere credits, ed ovviamente anche di controllare appunto la propria “performance” sugli sci.
Verticale trasparente D’inverno gli scalatori professionisti, gli appassionati e i principianti di ogni età s’incontrano nel centro d’arrampicata più moderna dell’Alto Adige, la “Vertikale” a Bressanone. Di particolare interesse anche l’architettura inconsueta: le facciate trasparenti danno la sensazione di stare all’aperto in mezzo alla natura, e allo stesso tempo dall’esterno si possono osservare le evoluzioni all’interno. La facciata è stata costruita con vari strati, in modo da generare un effetto moiré, che all’osservatore propone sempre nuovi disegni ondulari. Accanto all’estetica particolare anche l’aspetto ecologico è stato rispettato: la “Vertikale” dispone di un complesso concetto di climatizzazione interno. Il centro d’arrampicata propone oltre 1.600 metri quadrati di pareti d’arrampicata e lo spazio “boulder” più grande tra Verona e Monaco di Baviera. 150 sono le diverse vie a disposizione all’interno ed all’esterno. www.vertikale.it 26
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Zampe veloci 55 squadre di slitte tirate da cani provenienti da 10 nazioni saranno in gara il 17 e 18 gennaio 2014 sull’Alpe di Rodengo. Gli husky con i loro musher partecipano all’Alpentrail 2014, la gara di sleddog più impegnativa d’Europa con un percorso di 300 chilometri e 8.000 metri di dislivello attraverso paesaggi alpini d’altura. www.gitschberg-jochtal.com
Skisafari Valle Isarco Lo skipass “Dolomiti Superski” con 1.200 km di piste e 450 impianti di risalita è il più grande carosello sciistico del mondo, nel quale si può sciare grazie ad un unico skipass. In Valle Isarco le zone sciistiche del “Dolomiti Superski” sono Bressanone-Plose e Gitschberg Jochtal. Val Gardena, Alpe di Siusi e Alta Badia sono altre zone famose collegate. Grazie allo “Skisafari Valle Isarco” le Dolomiti sono facilmente raggiungibili: dall’altipiano di Naz-Sciaves, come anche da Chiusa e dintorni, dove un apposito skibusnavetta porta gli sciatori direttamente nelle zone sciistiche del Patrimonio naturale. www.valleisarco.info / attività / inverno / sci alpino
Campioni in diretta In Val Ridanna vicino a Vipiteno si può incontrare il fior fiore del biathlon: squadre nazionali da tutto il mondo qui si allenano e preparano ai grandi eventi sportivi. Piste per skating e tecnica classica, garanzia di neve fino ad aprile ed uno stadio del biathlon moderno, dove si sono già svolti Campionati europei e del Mondo, costituiscono condizioni ideali d’allenamento. Ridanna ogni anno ospita le gare di Coppa Europa (IBU-Cup) di biathlon, che si volgeranno nuovamente dall’8 al 12 gennaio 2014 e vedrà in gara numerosi atleti di fama internazionale come anche tanti spettatori che vogliono vivere in diretta l’emozione delle gare. Chi volesse provare in prima persona ad essere un campione, può correre lungo la pista di fondo e poi sparare per vedere quanti centri riesce a fare con la carabina. Ulteriori informazioni sul fondo in Valle Isarco sul sito www.valleisarco.com / attività / inverno / sci di fondo 27
Valle dei percorsi
Vipiteno e le sue vallate
Area vacanze Gitschberg Jochtal
Altopiano delle mele Naz-Sciaves
Bressanone e dintorni
Chiusa e dintorni
Val di Funes
Accogliente cittadina, tanto sole e neve naturale: a Vipiteno, nelle valli laterali e nei tre comprensori sciistici l’inverno ha tante iniziative diverse da offrire. www.vipiteno.com – info@infovipiteno.com www.racines.info – info@racines.info www.colleisarco.org – info@colleisarco.org
Lontano dai grandi circuiti e circondato da montagne incantevoli. L´altopiano a forma di cuore propone una vacanza invernale tra i meleti innevati. La sua posizione centrale è ideale come punto di partenza verso i maggiori comprensori sciistici della vallata. www.naz-sciaves.info – info@naz-sciaves.info
D’inverno Chiusa, la città degli artisti, con la rupe di Sabiona e i piccoli paesini del circondario si veste di un’atmosfera romantica. Chiusa è la porta verso le Dolomiti, dove trovare passeggiate d’incanto. www.klausen.it – info@klausen.it www.laion.info – info@laion.info 28
www.valleisarco.com
Ampi alpeggi, passeggiate invernali e piste da sci, atmosfera idilliaca e moderna: un paesaggio di malghe vario, dove trovare il proprio stile per la vacanza invernale: Gitschberg Jochtal, il comprensorio panoramico per eccellenza. www.gitschberg-jochtal.com – info@gitschberg-jochtal.com rodeneck@gitschberg-jochtal.com
Accogliente ed affascinante, ecco Bressanone in veste invernale. La Plose, a poca distanza dalla città, offre tante opportunità per gli amanti degli sport invernali, come i paesini che propongono numerose passeggiate invernali. www.brixen.org – info@brixen.org www.luesen.com – info@luesen.com
Tranquillità e relax in una delle valli dolomitiche più emozionanti e belle. Il gruppo delle Odle nel Parco naturale Puez-Odle è il simbolo inconfondibile della Val di Funes. Passeggiare attraverso la natura incontaminata invernale è un’avventura per grandi e piccini. www.funes.info – info@funes.info
Volete ricevere la cartina invernale Valle Isarco aggiornata con informazioni, orari e prezzi? Scrivete a: info@valleisarco.com
Pacchetti inverno Valle Isarco: single o con famiglia, sci o fondo, in montagna o in città – pacchetti vacanza e offerte su misura per soggiorni unici ed indimenticabili in Valle Isarco. Ognuno ha una percezione diversa della propria vacanza invernale perfetta. Per questo in Valle Isarco sono state predisposte proposte e pacchetti adatti e adattati ad ogni esigenza: dal pernottamento in un hotel a scelta, il pacchetto comprende le più differenti proposte aggiuntive. Per sciatori viene proposta la combinazione con skipass, diversi corsi di sci e il noleggio dell’attrezzatura. Chi ha voglia di sciare ogni giorno su piste diverse, il pacchetto ideale si chiama
Skisafari Valle Isarco, che comprende il trasferimento alle varie zone sciistiche delle Dolomiti. Escursioni invernali a piedi o con racchette da neve, ma anche appassionati di fondo trovano pacchetti speciali che fanno vivere una vacanza invernale in Valle Isarco piena di emozioni. I pacchetti inverno in Valle Isarco partono a inizio dicembre 2013, in concomitanza con i Mercatini di Natale di Bressanone, Vipiteno e Chiusa, e si concludono a inizio aprile con la chiusura delle zone sciistiche. www.valleisarco.com / Offerte
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HAMBURG BERLIN FRANKFURT MÜNCHEN KUFSTEIN INNSBRUCK
STUTTGART
KEMPTEN ZÜRICH BREGENZ LANDECK
SALZBURG WIEN
Brennerpass
Oltre 300 giornate di sole all’anno Timmelsjoch
Reschenpass
STERZING
SS621
SS12
Jaufenpass
Come arrivare in auto
Venendo da sud, imboccando l‘autostrada del Brennero in direzione Verona-Bolzano, si arriva (uscita Chiusa, Bressanone Nord/Val Pusteria, Vipiteno e Brennero) direttamente nella regione turistica della Valle Isarco.
Come arrivare in treno
Fermate per tutti i treni IC e EC nelle stazioni di Bressanone, Fortezza e Brennero nonché, per i treni regionali, nelle stazioni di Ponte Gardena, Chiusa e Vipiteno. Servizi navetta collegano poi ogni ora o più volte al giorno, a seconda della località di destinazione, le stazioni di arrivo con le località turistiche prescelte. www.sii.bz.it Distanza ed ore di viaggio da/a Bressanone > Verona 190 km ca. 2,0 ore > Milano 330 km ca. 3,5 ore > Venezia 310 km ca. 3,5 ore > Torino 380 km ca. 5,0 ore > Firenze 380 km ca. 4,5 ore > Roma 700 km ca. 6,5 ore
Collegamenti aerei
MERAN
Gli aeroporti piú vicini sono a Innsbruck SCHLANDERS SS38 (ca. 85i. km), a Bolzano (ca. 40 km) e aMeBo Taufers M. SS38 Verona Villafranca (ca. 190 km). L’Alto Adige è facilmente raggiungibile a Stilfserjoch prezzi vantaggiosi grazie al servizio pullman, cinque volte al giorno, da TRIENT Monaco, Milano Malpensa, Bergamo e VERONA MAILAND Verona. VENEDIG MODENA www.valleisarco.com
KLAUSENMese
BOZEN SS12
Mobilcard
La Mobilcard Alto Adige dà la possibilità di viaggiare con tutti i mezzi pubblici locali e anche con qualche funivia in tutto l’Alto Adige per scoprire anche le vallate più remote. La Mobilcard è disponibile nelle associazioni turistiche della Valle Isarco. www.mobilcard.info
Gennaio A22 Febbraio Sellajoch Marzo Aprile Karerpass Maggio Giugno Luglio Agosto Autobahnausfahrt Settembre Ottobre Novembre Dicembre
VIPITENO
SS621
SS12
Passo Giovo
Tubre
BRUNICO BRESSANONE
SILANDRO
CHIUSA
Passo Monte Croce A22
Passo Stelvio
Passo Sella
SS12
TRENTO VERONA MILANO VENEZIA MODENA ROMA
Consorzio Turistico Valle Isarco Bastioni Maggiori, 26A 39042 Bressanone Tel. 0472 802 232 Fax 0472 801 315 info@valleisarco.com www.valleisarco.com
LIENZ
SS51
MeBo
SS38
Contatto
SS49
SS244
SS38
BOLZANO
Editore Consorzio turistico Valle Isarco Bastioni Maggiori, 26A, 39042 Bressanone Tel. 0472 802 232, info@valleisarco.com www.valleisarco.com
-3,8 5,5 -1,4 9,1 CORTINA VENEZIA 2,9 14,5 7,0 18,6 10,8 23,0 14,0 26,7 15,9 29,0 15,4 28,4 12,2 24,4 6,7 18,2 1,1 10,8 -2,9 5,9
SALISBURGO VIENNA
Brennero
Passo Resia
MERANO
Responsabile per i contenuti Willy Vontavon
Min. Max.
AMBURGO BERLINO FRANCOFORTE MONACO KUFSTEIN INNSBRUCK
SS40
Impressum viae – Magazine dell’area vacanze Valle Isarco Iscrizione al Tribunale Bolzano No. 02/2002 del 30/01/2002
LIENZ
SS51
* Dati a °C
STOCCARDA
Passo Rombo
SS244
SS49
Kreuzbergpass
ROM
KEMPTEN ZURIGO BREGENZ LANDECK
BRUNECK
BRIXEN Temperature*
SS40
CORTINA VENEZIA
Passo Costalunga
Uscita autostradale
Tiratura 26.500 tedesco / 20.650 italiano
Copertina Area sciistica Gitschberg Jochtal, Foto: Alex Filz
Redazione Doris Brunner / Brixmedia srl Renate Breitenberger, Anita Rossi
Fotografie Alex Filz, Luis Trenker srl/David Sailer, Mondo del Loden Vandoies, Torggler Rodelbau, Oskar Zingerle/Brixmedia srl, Cantina Abbazia Novacella, Alto Adige Marketing/Stefan Schütz, Associazione Turistica Vipiteno/Klaus Peterlin, Associazione Turistica Bressanone/Thomas Grüner, ASV Ridnaun, Hanspeter Eisendle, Manuel Ferrigato, Consorzio Turistico Valle Isarco
Traduzioni Uta Radakovich Progetto, design e redazione fotografica Tappeiner Gmbh, Lana, www.tappeiner.it Mertz Ideas, Merano, www.mertz-ideas.com
Stampa Artprint srl, Bressanone
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