La rivista
per il benessere e la sostenibilità
04/2016
ALIMENTAZIONE Come cambiare le proprie abitudini alimentari senza diete e divieti radicali.
VIAGGI Patria dolce patria! Le più belle destinazioni svizzere per passare l’estate sul bordo dell’acqua.
Acqua Storie di nuvole e di oceani, d‚amore e di vita
Grazie, caro viso, con te risplendo di gioia. Il tuo viso fa molto per te. Restituiscigli il favore.
EDITORIALE
Voglia di novità
Ci si abitua a tutto...
© Foto di copertina: Enrique Badulescu/Trunk Archive; © Roland Tännler/iStock
...e magari ve l’ho già raccontato: sono molto attaccata alle mie abitudini. Se ne perdo una, la rimpiazzo con un’altra. Vale anche per i pasti. Su consiglio del nostro esperto alimentare David Fäh ho sostituito la pausa dolci delle cinque di pomeriggio con un – tappatevi bene le orecchie, cari vegani – uovo sodo. Sazia e, una volta abituati, diventa pure buono!
Pronti, partenza, via!
La mia bucalettere elettronica è bombardata ogni giorno da allettanti proposte di viaggio di (quelli che a me sembrano) migliaia di esperti pubblicitari. Se potessi mettermi in viaggio, sceglierei queste tre destinazioni: 1. Perù – per respirare aria di montagna e darmi alle scoperte culinarie; 2. Stoccolma – per visitare il nuovo museo dedicato agli Abba indossando pantaloni a zampa d’elefante; 3. Vienna – così vicina e così diversa.
Cara lettrice, caro lettore Tutto iniziò con degli strani rumori. Un gorgoglìo e un borbottìo eccheggiò attraverso le tubature della mia cucina come se vi fosse imprigionato uno di questi barbuti calciatori islandesi, preso da un violento singhiozzo. Notai che l’acqua cominciava a salire pericolosamente nel lavello, senza più rifluire. Erano le nove di sera. Immisi «scarico otturato zurigo» in un ben noto motore di ricerca. Il mondo sembrava essere preparato all’inconveniente. Mi si parò davanti una lunga lista e già alla prima telefonata una voce femminile mi assicurò: «Le mando qualcuno». Quel qualcuno si presentò alla mia porta alle 21.40. Poco dopo, io e l’esperto in tubature, che proveniva dall’Albania, eravamo d’accordo: senza noi stranieri questo paese sarebbe un bel po’ più scolorito e umido… Ma sto deviando dal tema. L’uomo lottò fino alle 23.45 con il viluppo di tubature che si snoda sotto il mio lavello. Poi la mia piccola vita era tornata alla normalità. Avevo dimenticato quanto è bella la sensazione, quando un problema che sembra pesare una tonnellata se ne vola via leggero come una piuma. Con questo giro di parole mi sono avvicinata in modo poco raffinato al tema di questo numero. Di tutti gli aspetti positivi attribuiti all’acqua, che è un vero e proprio elisir di vita, vi parliamo sulle prossime pagine. Ecco le mie tre storie preferite: 1. l’acqua scolpisce – sarà vero per la terra, per forgiare il corpo c’è il bootcamp; 2. l’acqua rende belli – vale per le top model, per gli altri è solo salutare; 3. l’acqua è mutevole – a volte è nuvola, poi di nuovo neve, lacrima, energia e anche rabbia o pura felicità. E allora tutti in acqua! Vi prometto che il nostro dossier vi schiarirà le idee e rinfrescherà le menti accaldate.
Caporedattrice Vivai 4/16
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Le marche Migros rinfrescano i ricordi d’infanzia.
Urs Buchegger, responsabile sviluppo gelati, Midor
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DALL‚INTERNO
Sigla editoriale Editore: Federazione delle cooperative Migros Direzione Media Migros: Lorenz Bruegger Responsabile edizioni: Rolf Hauser Direzione pubblicazioni: Monica Glisenti Caporedattrice: Susanna Heim Sostituta caporedattrice: Christine Kunovits Redazione: Lukas Hadorn, Imelda Stalder Curatrice editoriale: Claudia Wagner (I) Correttrice: Cora Gianolla (I) Direzione artistica: Dora Siegenthaler Redazione immagini: Cornelia Thalmann Elaborazione immagini: Reto Mainetti Contatti e internet: Vivai, Limmatplatz 152, casella postale 1766, 8031 Zurigo vivai@mediasmigros.ch www.migros.ch/vivai Stampa: Vogt-Schild Druck AG CH-4552 Derendingen Carta: senza legno, FSC misto Per compensare le emissioni di CO ², sosteniamo un progetto in Brasile. ISSN: 1663-7178 Tiratura totale Vivai: 249 492 copie D: 172264 copie, F: 61931 copie, I: 15297 copie
© Odile Hain, René Ruis
neutral stampati
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Vivai è gratis ! Ordinala qui : abbonamenti. vivai@mediasmigros.ch, oppure chiama il
A tu per tu con le forze oscure che ci fanno allungare le mani a brioche al cioccolato e patatine: l’autrice Ruth Hoffmann.
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Troppo tempo seduto in redazione: il functional training non può che far bene al nostro autore Marc Bodmer.
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Events 2016
Diete: la grande illusione? Il terzo Vivai Event 2016 si terrà l’8 settembre a Berna. David Fäh della Scuola universitaria professionale di Berna terrà una presentazione su «Diete – la grande illusione?» (in tedesco), nell’ambito della quale risponderà a domande del pubblico. La partecipazione è gratuita, ma il numero dei posti è limitato. Effettuiamo le riservazioni in base alla data d’invio dell’iscrizione. Foto: Marianne Botta Diener all’evento di giugno, tenutosi a Basilea sul tema «Beauty- und Brainfood». Iscrizioni solo tramite e-mail all’indirizzo: events.vivai@migrosmedien.ch La manifestazione avrà luogo l’8 settembre 2016 a partire dalle 18.30 a Berna. Ulteriori dettagli vi saranno comunicati a riservazione avvenuta.
numero 0800 180 180 Vivai 4/16
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Kom 746/13
Quanto è
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PENSATI PER VOI
Riconoscimento per Vivai Per la terza volta, la nostra rivista è stata insignita di un premio al concorso BCM Best of Content Marketing. Come nel 2015, Vivai ha riportato un argento nella categoria Riviste clienti del settore Beni di consumo. E forse presto seguirà un altro riconoscimento: Vivai è nominata agli Econ Awards 2016. La consegna dei premi è in ottobre a Berlino.
Più scelta per vegetariani e vegani Con oltre 100 prodotti vegetariani e più di 270 prodotti contrassegnati come vegani, la Migros propone già oggi la più ampia offerta certificata fra tutti i grandi distributori del settore. E la scelta è destinata a crescere ancora: entro il 2017, la Migros vuole ampliare l’assortimento di prodotti vegetariani e vegani del 30 percento. Maggiori informazioni sulla promessa: generazione-m.ch
Viva(c)i cinguettii Lenta ma costante cresce anche la nostra affezionata cerchia di seguaci su Twitter. Dopo l’evento Beauty & Brainfood a Basilea, la lettrice di Vivai Valentina Pezzo ci ha twittato saluti e ringraziamenti per le Goodie Bags in cotone bio distribuite durante la serata. Ringraziamenti ricambiati, cara Valentina! Ogni cinguettìo ci riempie di gioia.
© Illustrazione: Catell Ronca; foto: iStock
Trovate il nostro account su Twitter al nome utente @vivaimagazin
Ancor più solare
La Migros ha messo in funzione un nuovo impianto foto voltaico, che si estende per 2500 m² sul tetto del centro commerciale La Tour di Bulle FR. Gli 88 impianti installati su tetti Migros in Svizzera forniscono circa 25 000 MWh di corrente all’anno – il consumo di circa 7000 famiglie. Vivai 4/16
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SCELTI DA NOI
Freschezza estiva Acqua minerale naturale delle Alpi vallesane leggermente aromatizzata con limone e limetta. È la nuova Aproz Lemon, priva di calorie e dolcificanti. Sorso dopo sorso, il sapore dell’estate! Vorreste dare un pizzico di brio all’acqua minerale o alla semplice acqua di rubinetto? Date un’occhiata ai nostri consigli a partire da pagina 26.
© Illustrazioni: Beatrice Kaufmann e Amadeus Waltenspühl; Edizioni vatter&vatter; iStock; foto: Sergio Sardella
Prova di creatività superata! Il numero di maggio di Vivai era dedicato alla creatività. Il nostro Dossier ha stimolato innumerevoli lettrici e lettori a cimentarsi in strabilianti prestazioni creative. A titolo d’esempio, eccovi il «Faro Handy» di Margrit Döbler di Winterthur e l’autoritratto «Il mio primo telefonino» del comico Sergio Sardella di Emmenbrücke. Un caloroso grazie per tutti i riscontri e gli invii. Ci hanno fatto enormemente piacere!
Più sostenibili, di doccia in doccia
Libro brulicante C’è qualcosa di più bello che perdersi per ore in sconfinate illustrazioni traboccanti di dettagli? L’editore svizzero vatter&vatter condivide la nostra passione. E dopo Zurigo e Berna, ora anche per Lucerna ha edito un «Wimmelbuch» che brulica di dettagli. Il volume è illustrato da Amadeus Waltenspühl, che è «Grafico svizzero dell’anno 2016». zuerichwimmelbuch.ch bernwimmelbuch.ch luzernwimmelbuch.ch
Lo spinoff del Politecnico di Zurigo «Amphiro» ha sviluppato un sem plice apparecchio, che collegato al soffione della doccia rileva il con sumo d’acqua. Il bello: la visualizzazione del proprio consumo porta a risparmiare 215 kWh e 3500 litri d’acqua per persona all’anno. È il risultato degli studi condotti dall’Ufficio federale dell’energia. amphiro.com
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Pubbliredazionale
Le ragazze sono doppiamente vittime Il Nord dell’Uganda, dove vive Franka, ha sofferto il martirio negli anni di guerra tra l’Esercito di resistenza del Signore e l’esercito ugandese. I minorenni sono stati le principali vittime di questo movimento: i ragazzi diventavano soldati e le ragazze schiave sessuali dei comandanti. Foto: Alexandra Wey
Franka (17 anni) può guardare in faccia al futuro Nel Nord dell’Uganda, la giovane madre di Flexy (15 mesi) ha ritrovato la gioia di vivere. Abbandonata dal padre di suo figlio, esclusa dalla scuola, ha finito per ammalarsi. Oggi è una ragazza raggiante e una madre attenta che impara un mestiere che la libererà dalla povertà. Imparare il mestiere di cuoca, istruirsi, aiutare. Così gli adulti descrivono la determinazione di Franka. Oggi è una ragazza raggiante, piena di energia e di progetti. Si è illuminata da quando ha iniziato la formazione professionale presso la Nwoya Girls Academy, alcuni mesi fa. La sua condizione di madre giovanissima non le pesa più. È felice di ritrovare suo figlio Flexy diverse volte al giorno, fra un corso e l’altro. Ancora fino a poco tempo fa, Franka non aveva un futuro, nessuna prospettiva. Sua madre l’aveva ritirata
Scoprite di più su Franka e suo figlio: www.farelacosagiusta.caritas.ch
dalla scuola per mancanza di mezzi. A quel tempo aspettava un bambino il cui padre l’ha immediatamente abbandonata. Quando Franka ha messo alla luce suo figlio, sua madre ha sentito parlare della Nwoya Girls Academy alla radio locale. Non ha indugiato: Flexy aveva una settimana quando Franka e sua madre si sono presentate alla porta della scuola. Da allora, questo adorabile bimbo è diventato la mascotte dell’istituto. E Franka una delle ragazze più apprezzate dalle insegnanti. Nonostante la severa disciplina che regna nell’internato, le sveglie mattutine, le ore di lezione e di lavori pratici che si susseguono, Franka non cambierebbe vita per nulla al mondo. «Quando avrò terminato la formazione aprirò il mio ristorante. Sarò autonoma e potrò educare mio figlio in buone condizioni. Aiuterò mia madre affinché tutti i miei fratelli e le mie sorelle vadano a scuola.» I suoi occhi scintillano quando parla del futuro.
In Uganda le ragazze incinte sono escluse dalla scuola. Nessuna legge lo prescrive, ma la pratica sociale è molto forte. Le famiglie hanno spesso scarsi mezzi e le ragazze non sono considerate prioritarie per la scuola o la formazione professionale. La guerra è finita, ma la violenza continua. Le ragazze sono vittime della prostituzione, del lavoro minorile, dei matrimoni forzati e delle gravidanze precoci. Di conseguenza sono ostracizzate dalla società e sono dunque doppiamente vittime.
Frequentare la scuola e svolgere un tirocinio è il modo più sicuro per rendere le ragazze indipendenti. Così sfuggono all’ingranaggio della povertà e della dipendenza. Caritas le aiuta a istruirsi e a imparare un mestiere.
Conto donazioni: 60-7000-4 Per donazioni online: www.caritas.ch/uganda-i
CONCORSO SULLA CREATIVITÀ
Il successo del nostro concorso ci ha sopraffatti: i nostri lettori hanno redatto un centinaio di racconti divertenti, avvincenti, pazzi e davvero unici. Abbiamo letto ogni storia con immenso piacere. Un grazie di cuore a tutti i partecipanti!
Ed è continuata così... Noi vi diamo lo spunto, voi continuate a tessere la trama. Questi erano i patti del concorso creativo lanciato nell’ultimo numero di Vivai. Il racconto di Emanuele Prati ci è piaciuto particolarmente. Leggete la storia avventurosa che ha immaginato per la nostra protagonista A. Non era un giorno come gli altri. A. se n’era accorta già di mattina, al momento di alzarsi dal letto. E questa sensazione ancora vaga sarebbe presto diventata una certezza. Mentre stava andando al lavoro, A. voleva fare una sosta veloce al supermercato che sta all’angolo di casa sua…
© Illustrazioni: Martin Haake
p
er pranzo quell’odioso del suo capo la costringeva a mangiare in fretta e furia nel retro del bar, voleva almeno procurarsi qualcosa di commesti bile, evitando così il panino stantio proposto agli avventori. Appena fuori casa iniziò a smi stare la sua posta: un mucchio in finito di pubblicità e bollette, oltre a una busta con una spessa carta rossa: emanava profumo d’incenso e il suo nome era trac ciato in un elegante corsivo. Incuriosita l’aprì delicatamente. Rilesse il testo tre volte: era confusa e incredula. Improvvisamente si riscosse. «Accidenti, la vita va analizzata obiettivamente e solo una male detta burla può celarsi dietro que sta missiva», pensò incammi nandosi verso il supermercato.
La pergamena giallognola che aveva estratto dalla busta, aveva ben visibile una «H» dorata sul margine destro e terminava di cendo: «...e pertanto lei è stata selezionata per prendere parte alla Scuola di Magia e Stregone ria Hogwarts. Le porte scorrevoli del super mercato si aprirono davanti a lei, entrò con piglio deciso: non avrebbe più pensato alla lettera. Inconsapevolmente, girovagando tra gli scaffali, però fantasticò il cappello parlante, la macchina volante di Ron e altre meraviglie che l’avevano così catturata nelle trame dei sette volumi della famosa saga. Si accorse di essere in ritardo, si avviò a passo rapido verso il bar dove lavorava. L’ingresso del locale era parzial mente ostruito da un maleodoran te sidecar nero. «I soliti incivili», pensò. Estrasse dall’armadietto l’orrendo grembiule che era costretta ad indossare come divisa; con un misto di stupore e rabbia si accor se che al posto della scritta «Osteria da Luana», faceva bella mostra di sé una lettera ricamata in oro: una grande «H».
Chiunque fosse il burlone che aveva congegnato tutta quella messa in scena, aveva superato il limite, stava giocando con i suoi sentimenti: lei era un’amante sfegatata della saga di J. K. Rowling! S’impossessò dell’enorme grem biule della sua collega Greta e spinse la porta di legno. A. era ri dicola così agghindata, il grem biule aveva almeno tre taglie di troppo, e il suo capo sogghignan do non mancò di farglielo notare. Aggiunse poi con fare malizioso che un ammiratore aveva lasciato una busta rossa per lei, ma pro babilmente si trattava di un prete, infatti puzzava maledettamente d’incenso. Confusa uscì a servire il primo cliente della giornata, un omone dai capelli lunghi e spettinati, che verosimilmente era il proprietario del sidecar. L’uomo ordinò una «burrobirra». Vedendolo in viso le gambe le cedettero e si afflosciò. Le forti braccia di Hagrid la sorressero e la adagiarono nel sidecar. Le strizzò l’occhio, accese il motore e partirono in direzione di Hogwarts... l Vivai 4/16
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L‚elisir del mondo L‚acqua è parte di ogni cosa e ogni cosa torna all‚acqua, sostenevano i filosofi greci. Anche se dal punto di vista scientifico non è del tutto corretto, è vero che l‚acqua ci dona la forza di cui abbiamo bisogno per vivere. Testo: Atlant Bieri
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ACQUA
© Getty Images
DOSSIER
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Sebbene la Svizzera sia un paese senza sbocchi sul mare, la maggior parte di noi conosce la bella sensazione di un bagno a cielo aperto.
matico, la Svizzera può continuare a contare fedelmente sulle sue riserve d’acqua piovana. Da millenni l’acqua fa sì che nel nostro paese vi siano paludi, acquitrini, prati umidi, stagni, laghi, ruscelli e fiumi. Questi spazi vitali sono essenziali alla sopravvivenza di rane, salamandre, lucertole e serpenti, ma anche di aironi, cicogne e piccoli mammiferi come le volpi e i tassi. Un bene con plusvalore
La presenza abbondante d’acqua è da sempre anche un importante fattore eco nomico. Con la forza dell’acqua si met tevano in moto le macine dei mulini, gli attrezzi delle segherie, le macchine per
tessere e addirittura le funicolari. Oggi, grazie all’aiuto dell’acqua, copriamo oltre la metà del nostro fabbisogno di corrente elettrica. L’acqua è però anche un bene culturale. Durante i mesi estivi, i numerosi laghi della Svizzera attirano magicamente vi sitatori che amano nuotare, tuffarsi, pescare, remare e veleggiare… ovvero: praticare sport acquatici. E nonostante la Svizzera sia un paese senza sbocchi sul mare, la maggior parte di noi cono sce la sensazione che si prova facendo un bagno a cielo aperto. Nessun’altra forza ha plasmato il territo rio elvetico quanto l’erosione attraverso l’acqua. «Gutta cavat lapidem», direbbe ro gli antichi romani per indicare che
© David Harry Stewart/Trunk Archive, iStock
è
forse uno degli elementi più gio cherelloni al mondo, nonché l’unico composto chimico pre sente sulla superficie della terra che muta d’aspetto ogni secondo. Congelata, l’acqua può cadere sotto forma di neve da una nuvola, per poi trasformarsi in gocce di pioggia liquida a cento metri da terra. Pochi attimi dopo, quando le gocce si schiantano su una roccia calda, evaporano risalendo al cielo sotto forma di gas. Ciò è possibile perché nella mo lecola d’acqua si nascondono due forze opposte. La prima consiste nella sua leggerezza: l’acqua pesa infatti circa la metà dell’aria. Ecco perché a tempera tura ambiente tende ad assumere subito lo stato gassoso. Questo suo impulso a volatilizzarsi fa sì che il sudore evapori rapidamente sulla pelle o il bucato si asciughi in men che non si dica, se lo si stende all’aperto. La seconda forza che pilota l’acqua fa in modo che la si possa versare in un bicchiere nonostante la sua volatilità. Si tratta della forza d’attrazione: le mole cole d’acqua presentano infatti una cari ca positiva e una negativa e sono quindi come microscopiche calamite che si aggrappano una all’altra, impedendo ad ognuna di volare via. Queste peculiarità sono fondamentali per la distribuzione globale dell’acqua, che è principalmente concentrata nei mari. E lì resterebbe in eterno, se non ne evaporassero quantità inimmaginabili ogni anno, andando a finire distribuite tutt’attorno al globo terrestre sotto for ma di nuvole. La Svizzera gode di grandi vantaggi in fatto di approvvigionamento d’acqua dal cielo. Si trova in una zona dominata da venti provenienti da occidente, per cui le nubi che si formano sopra all’Atlantico si spostano continuamente nella sua di rezione. Le Alpi spingono le nuvole ver so l’alto, causando pioggia. Ecco perché il nostro paese è un’unica grande fabbri ca d’acqua. Per nostra fortuna! Invece di inaridire, come capita in altre regioni d’Europa in seguito al mutamento cli
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ACQUA
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Essenziale per la sopravvivenza
Come prodotto secondario dell’erosione, miliardi di tonnellate di roccia disciolta in acqua sono stati trasportati nel mare – in parte anche a beneficio della nostra alimentazione. Un litro d’acqua minera le di sorgente può contenere fino a due grammi di minerali. Riempiendo una vasca da bagno con acqua minerale, si arriva a un frammento di circa un chilo di… roccia liquida! Le sostanze minerali assunte in questo modo sono immagazzinate nelle nostre ossa, nel tessuto connettivo e addirittura nelle cellule nervose. All’interno del nostro corpo l’acqua fun ziona come un mezzo di trasporto uni versale. Grazie a lei, le cellule riescono a scambiare, assimilare ed eliminare sostanze. Ogni reazione chimica, ogni pensiero, ogni respiro, ogni movimento muscolare può essere ricondotto alla presenza d’acqua nel nostro corpo. Senz’acqua mangiare sarebbe impossi bile. In bocca, ogni morso è mischiato alla saliva, altrimenti non sarebbe possi bile inghiottirlo. Ma anche procedure complesse come il pensiero dipendono dall’acqua. Se viene a mancare questo prezioso fluido, il nostro sangue diventa denso e non può più rifornire in modo affidabile tutte le aree del cervello con ossigeno e sostanze nutritive. Di con seguenza si ha mal di testa, si è stanchi o fa fatica a concentrarsi. L’acqua non infonde vita solo al cervel lo, ma anche a tutte le altre parti del corpo. Se uno sportivo suda più di quan to assuma liquidi, può avere crampi 16
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muscolari e, in caso estremo, sentire intorpidimento nelle braccia e nelle gambe. Questo accade a tutti gli esseri viventi. Vale la regola universale che almeno la metà di un organismo vivente deve essere composta d’acqua. Altri menti non vi è vita. Origine di ogni cosa?
Anche nelle religioni di tutto il mondo si rispecchia l’intenso rapporto che si è instaurato tra noi e l’acqua. È vista come forza purificante e spirituale che porta a un avvicinamento a Dio e a sé stessi. Basti pensare ad esempio al rituale del battesimo nel Cristianesimo, all’ablu zione rituale nell’Islam o ai bagni nelle acque sacre del Gange nell’Induismo. L’antico filosofo greco Talete di Mileto
riteneva che l’acqua fosse la sostanza di partenza dalla quale ha origine ogni cosa materiale: «L’acqua è il principio di tutte le cose; tutto è fatto acqua e tutto fa ritorno all’acqua.» Sebbene oggi ciò non è più considerato vero da un punto di vista scientifico, mostra che già oltre duemila anni fa l’umanità aveva riconosciuto l’enorme importanza dell’ acqua per la vita. La prossima volta che apriamo il rubi netto distrattamente con gesto mecca nico per versarci un bicchiere d’acqua, fermiamoci un attimo a riflettere: quella che sgorga dalle tubature è una delle più preziose sostanze al mondo. È lei a far sì che vi siano oceani, nuvole, pioggia, sudore, sorgenti, energia, pen siero, religioni e amore. l
Fermiamoci un attimo a riflettere: quella che sgorga dal rubinetto è una delle sostanze più preziose al mondo. © Getty Images, iStock
l’acqua è capace di scavare un materiale duro quanto la pietra, non con la sua forza ma cadendo ripetutamente, goccia dopo goccia. Ed è proprio così. Chi vi sita le montagne svizzere s’imbatte nel risultato della continua erosione ad ogni passo. Ogni cima montana, ogni sperone roccioso, ogni avvallamento è stato modellato da rigagnoli, ruscelli e fiumi che hanno trasformato il paesaggio nel corso dei millenni.
DOSSIER
ACQUA
100 - 150
sono i litri d’acqua che può assorbire un babobab durante la stagione delle piogge.
sono i litri d’acqua che può immagazzinare un cammello e grazie ai quali sopravvive fino a due settimane senza bere.
C
irc
a k m il 7 m de ³ 0 p e n l ’ d’ e tr e ac ac q r c i l q u a u a e nt 30 d s o p olc olo del D 0, 0 0 0 e rc e è cir a t is t 8 , 3 e n i c a e r r ib è pe pe to c mm il 2 ra è uz ac r c r c i r ag , r io c e e n e n c a a 5 p i c o ne ss to to si zzi er pe g i b di d e na n a c e r t lob ile tu l s to n o a co tta ’ac co in to è d’a le n l’a qu nd gh a cq fa c a e i a c q u a ci qu do ne c c u . li t a l c l i a a D à , d e e i , do i q ad i s , c ac n e l c u e e s p on or r que vi e e . I sti em ib isp d g l 7 1, pi ile on el s hia 0 p 4 m o a de o c c e il in liv n tto i rc ia la el te su pe en rdi gh o a o re to d i i e m o l l o. nn S i, fiu nd ol m ial o i. e, lo
120 000
Consumo mondiale
70
%
ag
ric
ol
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A livello globale, sperperiamo circa 4000 km³ d’acqua dolce all’anno. Entro il 2050, toccheremo la soglia dei 5000 km³. Ecco dove finisce tutta quest’acqua:
L‚acqua
in
20
%
du
st
ria
nel mondo Quanta ce n‚è? Quanta ne consumiamo? Cifre e fatti sul prezioso elemento.
Consumando acqua, generiamo un’impronta ecologica che può essere di colore verde, blu e grigio.
Ricerca dati: Lukas Hadorn Infografica: Martin Burgdorff
10
%
ec
do on m om es ie ti c he
Verde: acqua piovana usata Blu: acqua di superficie e
del sottosuolo consumata
Grigia: acqua dolce utilizzata per assorbire sostanze inquinanti.
DOSSIER
ACQUA
80 % delle acque di scarico cittadine si riversa in fiumi, laghi o mari senza essere stata trattata.
1,8 miliardi
Negli ultimi 40 anni, oltre la metà di tutte le risorse idriche naturali del mondo sono andate distrutte.
al so r t e t s e
e b p iù i L a m e n o i b d c ia e l l o n g o m . c u a u k hi q è l 0 Il g do è ide: o 13 n rt g m o A nt a e l a r
Il più profondo fondale marino è la
fiu
m
è ep i l N iù i l o lun c o go n a 68 l m 52 o k m ndo .
in k m 0 42
Fossa delle Marianne: si inabissa a 10 916 m.
Il
Fonti: UNICEF, WHO, OECD, FAO, BPB, WBCSD, WWF, quotidiano «Handelsblatt», Telegiornale, quotidiano «Tages-Anzeiger», Wikipedia
di persone al mondo non hanno a disposizione una fonte d’acqua affidabile che possa essere consumata senza eventuali ripercussioni sulla salute.
di L a m p a r e g i o g g g gi o i a r i in Mstrata mai quan ad n e c ad t it p e aga s l m a r ut a è à r m c a zo ² n r : b d e s t at a el g en l 19 iro 18 52 di 2 70 4 o li t r i re.
Nel 60 percento delle città europee con oltre 100 000 abitanti l’acqua del sottosuolo è estratta più velocemente di quanto non si possa rigenerare. La cascata più alta al mondo
Il lago più grande
al mondo è il Mar Caspio con i suoi 386 400 km².
è il Salto Angel in Venezuela che misura 979 m.
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Produzione di corrente elettrica
Il ghiacciaio più grande della Svizzera
è l’Aletsch che vanta una superficie di 81,7 km2.
Il 56 percento in Svizzera è generato con la forza idraulica. L’acqua è quindi la più importante fonte d’energia e risorsa rinnovabile del nostro paese.
Il più grande bacino di riserva idrica svizzero è il lago di Dix
con i suoi 401 km³.
L‚acqua 2 % ie
in Svizzera
17 %tria
m ono e .. .ec estich dom
...in
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La fortezza idrica d‚Europa in pillole.
Consumo elvetico
In totale, sono consumati poco più di 11 miliardi di litri d’acqua all’anno, che finiscono in pasto a...
% 81 ltura
... a La Svizzera è la roccaforte idrica d’Europa. La vicinanza all’Atlantico, al Mediterraneo e al mare del Nord, nonché i frequenti venti da ovest e la barriera alpina fanno piovere in media 1500 litri d’acqua per m² all’anno. Ecco il confronto con Austria e Spagna, che in fatto di precipitazioni sono al secondo e terzo posto:
gri c
o
Provenienza dell’acqua potabile svizzera :
laghi e fiumi
Svizzera
20 %
1500 l
sorgenti
40 %
20
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Austria
Spagna
1100 l
650 l
acque del sottosuolo
40 %
DOSSIER
ACQUA
Il più grande lago (parzialmente) svizzero
è il lago di Ginevra con una superficie di 345 km² (su 580 km² in totale).
Il fiume più lungo della Svizzera è il Reno che qui
da noi percorre 375 km.
Le riserve idriche svizzere formano il 6 percento del totale europeo. Tutta quest’acqua è immagazzinata in:
ghiacciai e nevai
22 %
laghi naturali
57 %
ca. 2% nella neve
acque del sottosuolo
cereali
11 %
Ecco quali beni agricoli richiedono più acqua per la loro produzion e:
19 %
Il più grande lago (interamente) svizzero è
carne
28 %
zucchero
quello di Neuchâtel con una superficie di 215 km². olio
10 %
Fonti: ilz.ch, DSC, WWF, UNESCO, SSN, pusch.ch, Wikipedia
9% latte
Consumo indiretto
10 %
Dai rubinetti svizzeri, sgorgano ogni anno quasi 2 miliardi di litri d’acqua, oltre 9 miliardi si celano nei beni e servizi importati dall’estero. Ecco quanta ne occorre per produrre...
...una tazza di caffè
...un paio di jeans
...un kg di carne di manzo
...un telefono cellulare
140 litri
11 000 litri
15 500 litri
20 000 litri
3 giorni senz’acqua e poi addio vita! Senza cibo invece si sopravvive da un mese fino a mezzo anno.
Umano o anfibio?
Il nostro corpo è composto per la maggior parte d’acqua. In un neonato, la quantità arriva al 75 percento, mentre in un adulto cala al 50 percento circa.
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L‚acqua e il nostro corpo Tutto quello che c‚è da sapere sul fluido vitale di cui siamo fatti.
35 millilitri d’acqua per ogni kg di peso – ecco quanto si dovrebbe bere al giorno da adulti. Ciò equivale a 1,75 litri per una donna di 50 kg. A seconda della temperatura ambientale, dell’attività fisica e dell’alimentazione, il fabbisogno può aumentare considerevolmente.
Fonti: USAV, SSIGE, SSN, WWF, srf.ch, n-tv.de, Wikipedia
io , un o gn i a a l g gi a r e ed an i... in m ere, m lavars b ee ir pul
DOSSIER
ACQUA
Ultra digeribile
0,25 dl d’acqua attraversano lo stomaco in 10 minuti. Per finire, l’acqua è espulsa...
60 % ...con feci e urina
20 %
Bere troppo fa male
Se ingerite enormi quantità d’acqua (da 12 a 15 litri) possono verificarsi scompensi minerali nel corpo – con conseguenti danni alla salute fino alla morte.
...sudando
20 % ...respirando
In Svizzera, il consumo giornaliero pro capite è ben più alto di quello diretto che è stimato a 162 litri. Se infatti aggiungiamo l’acqua usata per produrre alimenti, bibite, abbigliamento e altri beni di consumo, l’uso medio impenna a 4200 litri al giorno. latte
88 %
birra
caffè
Ovomaltina
83 %
93 %
98 % acqua
100 % Percentuale d’acqua nelle bevande
(valori esemplari)
sciroppo
23 % Coca cola
vino rosso
succo di frutta
90 %
89 %
87 % Vivai 4/16
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Questione di principio La gestione responsabile dell‚acqua è fondamentale per la Migros, sia all‚interno della propria azienda, sia nei confronti dei beni che importa dall‚estero.
p
er la Migros la sostenibilità è più di una parola alla moda. È parte integrante delle sue attività e della sua cultura. Ciò significa che durante tutta la catena di creazione del valore vengono perseguiti non solo obiettivi economici ma anche ecologici e sociali. Questo impegno ha dato i suoi frutti: nel 2015, l’agenzia di rating oekom research ha nominato la Migros «Dettagliante più sostenibile al mondo». L’acqua rappresenta un tema centra le quando si parla delle aspirazioni della Migros nel campo della sostenibi lità – seppur non sia semplice trattarlo come argomento isolato. Nell’ambito del programma di sostenibilità Generazione M per esempio manca una promessa concreta che riguardi l’acqua. L’utilizzo responsabile dell’acqua è però parte integrante di molte altre promesse, come per esempio quelle che riguardano il risparmio energetico, la produzione di tessili o l’ottimizzazione ecologica delle confezioni. Se consideriamo le misure concrete messe in atto dalla Migros nei confronti dell’acqua, sono due gli ambiti a cui ri volgere l’attenzione: da una parte la pro duzione (soprattutto di beni alimentari), dall’altra la gestione delle risorse idriche nell’industria. Per ciò che riguarda il consumo di acqua necessario alla produzione di beni prodotti all’estero e importati in Sviz zera, la Migros svolge delle analisi di ri schio periodiche per valutare e classifi 24
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Coltivare pomodori nonostante le risorse idriche siano scarse: serra nella regione spagnola di Almería.
care situazioni e regioni. La produzione di frutta e verdura, ma anche di materie prime come il cotone e la soia, avviene in parte anche nelle cosiddette zone a criticità idrica. La maggior parte di queste zone sono in Africa e in Asia, ma il fenomeno coinvolge anche regioni dell’America Latina e dell’Europa. Nel Sud della Spagna, la Migros nell’ambito di un progetto pilota, ha eseguito con trolli approfonditi su 44 produttori di fragole e ha stilato insieme ai partner esterni un catalogo di requisiti da rispet
tare, che comprende aspetti come lo sfruttamento legale delle risorse idriche, i sistemi d’irrigazione e la gestione effi ciente dell’acqua. Anche in Svizzera la Migros presta attenzione a gestire l’acqua in modo responsabile. Le aziende delle industrie Migros si sono prefisse l’obiettivo di migliorare ad esempio ogni anno la loro efficienza idrica, e per conseguire ciò vengono adottate continuamente nuove misure. L’azienda di lavorazione della carne Micarna, ad esempio, ha realizza to un progetto, che prevede il riutilizzo dell’acqua precedentemente usata per raffreddare gli impianti. Grazie a questo riciclo, l’azienda arriva a risparmiare annualmente più di 30 milioni di litri d’acqua. Negli ultimi vent’anni, le in dustrie Migros, nonostante la loro cre scita continua, sono riuscite a ridurre il loro consumo complessivo d’acqua della metà. Anche nelle filiali delle Cooperative Migros il risparmio d’acqua è un tema importante. Per sbrinare giornalmente i banchi frigo, al posto di molta acqua calda viene usato un ventilatore. Le misure della Migros tese a otti mizzare la gestione dell’acqua sono una dichiarazione del suo convincimen to che una gestione rispettosa di questa risorsa preziosa sia imprescindibile anche in Svizzera. E questo nonostante il nostro paese disponga senza dubbio di sufficienti riserve idriche – o magari proprio per questo motivo. l
© ZAXAPH/Manuela Vonwiller
Testo: Lukas Hadorn Foto: Markus Bertschi
DOSSIER
ACQUA
E che dire dell‚idroinsalata? Da qualche tempo, la Migros vende insalate che provengono da idroproduzione. Queste insalate non crescono nella terra ma nell’acqua. Sembrerebbe un controsenso rispetto al proposito della Migros di utilizzare l’acqua con parsimonia. E invece non lo è, come dimostra uno studio del 2014 della Fondazione svizzera di tutela del clima, myclimate: per l’insalata da idroproduzione viene utilizzata decisamente meno acqua rispetto all’insalata che viene piantata nei campi o nelle serre. Sia in estate sia in inverno, le idroculture sono risultate vantaggiose per l’ambiente.
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Non dimenticate • Refrigerate ben bene le bibite prima di servirle. • Consumate le bacche e la frutta assieme al vostro drink, altrimenti dopo un po’ si sfaldano. Aggiungete ingredienti freschi di continuo. • Controllate bene che le erbe del giardino siano prive di parassiti, prima di aggiungerle all’acqua. • Lavate la frutta e sciacquate le bacche con acqua fredda, prima di utilizzarle.
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ACQUA
DOSSIER
Acqua in bocca Bere acqua fa bene, anche se molti trovano questo prezioso dissetante noioso. Voglia di un compromesso? Ecco alcune proposte. Ricette: Margaretha Junker Foto: Martin Hemmi Styling: Katja Rey
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2. 1.
3.
4.
Acqua aromatizzata: più rinfrescante e interessante grazie a frutta e erbe Frizzante
Naturale
1.
3.
Acqua allo zenzero e alle mele
Mettete dello zenzero fresco, degli spicchi di mela e delle fette di limetta in un bicchiere, aggiungete acqua leggermente frizzante e melissa. Riempite più volte d’acqua il bicchiere senza sostituire lo zenzero.
2.
Acqua ai lamponi
Un paio di lamponi, un baccello di vaniglia – e la vostra acqua diventa paradisiaca! 28
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Acqua al roiboos e alla pesca
Mettete il roiboos (o una tisana alla frutta) in infuso in acqua fredda, filtrate e servite con alcuni spicchi di pesca.
4.
Acqua ghiacciata alle fragole e ai cetrioli
Lasciate delle fragole e delle fette di cetriolo per un po’ in infuso nell’acqua, in modo che acquisti l’aroma. Riempite con cubetti di ghiaccio, molta menta fresca e servite.
Dalla fonte al bicchiere
A 2000 metri di altezza, nel cuore delle Alpi vallesane, sgorga la preziosa acqua minerale Aproz. L’azienda distributrice appartiene alle industrie Migros e produce anche bevande aromatizzate analcoliche, sciroppi e succhi di frutta. aproz.ch
DOSSIER
ACQUA
3.
1. 4. 2.
Acqua leggermente dolcificata: più briosa Liscia, dolce o fruttata?
Dal punto di vista della salute, è più indicato bere acqua che non qual siasi altra bibita per coprire il proprio fabbisogno giornaliero di liquidi. Consumati in quantità moderata, i succhi di frutta e gli sciroppi sono un complemento valido e gustoso.
grazie a qualche goccia di succo o sciroppo Frizzante
Naturale
1.
3.
Acqua ghiacciata al Sanbittèr
Acqua chia e limone
Preparate dei cubetti di ghiaccio con il Sanbittèr o del succo Sarasay Red Berries. Servite i cubetti di ghiaccio con acqua frizzante e una fetta d’arancia.
Mettete dei semi di chia in ammollo in acqua (ca. 3 dl per 1 cucchiaino raso di semi), dolcificate con sciroppo al limone e servite con menta fresca.
2.
4.
Acqua al cassis e al rosmarino
Versate lo sciroppo di cassis (o del succo di bacche fresche) in un po’ di limonata bio al sambuco e riempite con dell’acqua frizzante. Servite con un rametto di rosmarino.
Acqua alla lavanda e al melone
Raccogliete della lavanda fresca, aggiungete un po’ di succo di frutta, ad esempio Sarasay Life pera e albicocca, e lasciate riposare. Unite dei dadini di melone e riempite con acqua fresca. Vivai 4/16
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A proposito di acqua... Biotta Mirtilli rossi è ottimo anche come succo!
In nessun’altra bottiglia c’è più natura
Leggete qui altre informazioni sulla raccolta dei mirtilli rossi nei Carpazi:
SANO E LEGGERO
ALIMENTAZIONE
Su questa pagina, trovate la ricetta di Aylin Karadayi, consulente di «holistic food». A Zurigo i piatti di «Ayla Real Food» possono essere ordinati e ora sono disponibili anche in un take out. Ulteriori informazioni: aylafood.ch
Piccoli e portentosi I ceci sono un alimento che si presta bene all’approccio dell’«holistic food». Sono ricchi di sostanze nutrienti e possono essere usati in tanti modi. Testo: Imelda Stalder Ricetta: Aylin Karadayi Foto: Daniel Aeschlimann
l
a tendenza dell’«holistic food» viene dall’America e mira, come già dice la parola stessa, a un approccio oli stico. Obiettivo di questa filosofia è di nu trire il proprio corpo con alimenti saluta ri, scelti con grande cura e in base a criteri sostenibili. Preziosa leguminosa
Per essere buono, un alimento deve con tenere tante sostanze nutrienti. È qui che entrano in gioco i ceci, che sono una vera e propria bomba nutriente. Sono infatti ricchi di proteine, sali minerali e oligoele
menti, vitamine del gruppo B e fibre ali mentari. Oltre a essere usati in zuppe, insalate e antipasti, i ceci sono ben cono sciuti anche per l’hummus, una crema di origine orientale. È importante sapere che i ceci non cotti contengono phasina, una lectina tos sica non digeribile. Per questo motivo, bisogna ammollare i ceci secchi per al meno 12 ore, cambiando spesso l’acqua. Il nome del cece deriva dal latino «cicer», omonimo di Cicerone: a quanto pare un antenato del famoso politico e filosofo ro mano aveva una verruca a forma di cece
sul naso, quasi a conferma della versati lità di questo prezioso legume. Hummus per 4 persone
Lasciate in ammollo per almeno 12 ore 200 g di ceci secchi, lessateli per 4 ore. Sciacquateli con acqua fredda. Frullate ca. 0,5 dl di acqua, 6 cucchiai di tahina e 3 cucchiai d’olio d’oliva. Unite i ceci, 45 g di prezzemolo liscio, il succo di 1 li mone, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaino di curcuma e 3 prese di sale. Continuate a frullare e aggiungete acqua freddisima, fino a ottenere una crema omogenea. l Vivai 4/16
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Brigitte Patt, Grono
„
Mi riesce difficile rinunciare alle barrette di cioccolato in ufficio. Mi piacciono così tanto! Vado però in palestra ogni giorno, perché voglio perdere chili. Lì mi hanno detto che devo mangiare per bruciare calorie e che non mi alimento correttamente, poiché di giorno mangio poco e quando torno a casa mi abbuffo. Mi sono ripromessa di fare una colazione sana, mangiare frutta o verdura ogni due ore e consumare alimenti proteici come carne, pesce o formaggio a pranzo.
„
ABITUDINI
ALIMENTAZIONE
Pensa a cosa mangi Desiderate cambiare le vostre abitudini alimentari? Invece di concentrarvi sul piatto o sul cestino della spesa, partite dalla vostra testa. Dimenticate diete e divieti, chiedetevi invece perché mangiate come mangiate. Testo: Ruth Hoffmann Testimonianze: Ueli Bischof Foto: Katharina Lütscher, Claudio Bader, François Wavre/lundi13
Daniel Kobelt, Zurigo
„
Al mattino, per prima cosa bevo un’ovomaltina. È un’abitudine che mi porto dietro dalla scuola elementare. In vacanza vado quasi in astinenza. Tuttavia, faccio una vera e propria colazione solo da pochi anni e ho notato che, prendendo un muesli o pane e miele al mattino, affronto molto meglio la giornata. Grazie alla mia compagna, ora mangio più verdura e la mia dieta è più equilibrata. Lei mi aiuta a mantenere uno stile di vita più sano. Dopo cena, però, mi viene sempre voglia di orsetti gommosi, cioccolato o torta. Non mi va di rinunciare proprio a tutto, visto che comunque pratico sport ogni giorno.
„
n
oi siamo quello che facciamo ripetutamente», sosteneva Aristotele. E se guardiamo più da vicino con un po’ di onestà constateremo che il filosofo aveva ragione. Le abitudini danno forma alla nostra vita quotidiana, e a noi stessi. Da cosa abbiano origine è spesso difficile da capire. E in genere non ci rendiamo conto che siamo noi a mantenerle in vita. Siamo mossi da forze indomabili che, come telecomandati, ci spingono a prendere caffè e croissant al cioccolato al mattino, il sacchetto di patatine la sera stravaccati sul divano o ci sussurrano che dovremmo riposare invece di andare in palestra. Ogni tanto decidiamo di contrastarle, allora imponiamo a noi stessi regole severe, un chiaro obiettivo. Non sarà poi così difficile... Purtroppo lo è. Presto i vecchi schemi riacqui stano controllo e noi non possiamo che prendere atto del nostro fallimento: benvenuti nella trappola delle abitudini con garanzia di frustrazione. «Quando decidiamo di iniziare una dieta non pensiamo alle nostre reali esigenze e abitudini», afferma Ursina Häne, presidente dell’associazione svizzera di Vivai 4/16
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ALIMENTAZIONE
ABITUDINI
consulenza psicologica dell’alimentazione. «La sofferenza è grande e molte diete ci attirano promettendo una rapida perdita di peso. Spesso, con disciplina e molte rinunce, si riesce anche a dimagrire. Ma non appena riprendiamo a mangiare normalmente, si verifica quasi sempre l’effetto yo-yo: il peso aumenta di nuovo e si rischia di metter su più chili di prima». Tutto ciò non ha minimamente a che fare con un fallimento personale. Si tratta semplicemente di un’eredità dell’evoluzione umana, effetto di quel programma geniale che assicura la sopravvivenza anche in tempi di scarsità alimentare. Visto che però oggi non dobbiamo più cacciare mammut o cercare radici commestibili, tale condizionamento è diventato inopportuno. Nel migliore dei casi, le diete portano successi a breve termine, celando però il rischio di far scattare il meccanismo opposto, che ci induce a un nuovo tentativo seguito inevitabilmente da un nuovo fallimento. Si instaura così un circolo vizioso, con conseguenze devastanti per corpo e psiche. «Ogni giorno vedo persone disperate, che hanno alle spalle diverse diete», afferma Ursina Häne. «Sono afflitte da sensi di colpa, hanno disimparato a mangiare normalmente e ad ascoltare sé stesse e il loro corpo.» Qualsiasi proposito che trascuri le nostre emozioni, preferenze o avversioni, insomma, che non tenga conto della nostra personalità, è destinato a fallire. Chi non si muove volentieri, non riuscirà a far jogging tre volte alla settimana per molto tempo, e chi è goloso di dolci non si accontenterà di mezzo kiwi dall’oggi al domani. Mangiare ha un forte impatto sul nostro stato emotivo: ci calma, ci conforta, ci mantiene vigili, ci appaga, ci permette di relazionarci agli altri, genera senso di appartenenza e di identità. Il modo in cui mangiamo è troppo soggettivo e personale per essere liquidato con regole generalizzate. Chi vuole veramente cambiare qualcosa, deve essere sincero con sé stesso: in quali momenti e per quali motivi mangio? È davvero fame o piuttosto il desiderio di 34
Vivai 4/16
Anouchka Palmerini, Renens
„
Durante il mio soggiorno a Vienna ho messo parecchi chili. Le palle di Mozart, le wiener schnitzel e i bratwurst con formaggio hanno contribuito parecchio. Da un anno sono tornata in Svizzera e lavoro come infermiera in ospedale. Ho cambiato completamente la mia dieta e ora mangio in modo molto sano: muesli al mattino, a mezzogiorno qualche pietanza vegetariana o senza grassi dalla cucina dell’ospedale, al pomeriggio Blévita e la sera cucino qualcosa di leggero. Anche se ho smesso di mangiare cibi grassi e vado a spasso con il mio cane quasi ogni giorno, il mio metabolismo ha ancora qualche problema, visto che non riesco a perdere i chili di troppo.
„
Jovica Mitrovic, Cham
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In passato mi allenavo quasi ogni giorno. Dopo aver esaurito tutte le energie nell’allenamento, le recuperavo con il cibo. Mangiavo soprattutto grandi pezzi di carne di 400 o 600 grammi. Consumo raramente dolci, quando però capita, mi mangio un’intera tavoletta di cioccolato in quattro e quattr’otto. Non seguo una dieta, ma cerco di mangiare almeno due porzioni di frutta al giorno. A causa di un’operazione, attualmente non pratico molto sport e mi stanco facilmente. Ma penso che tornerò presto alle mie vecchie abitudini.
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Heidi Steffen Meier, Lucerna
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Le mie abitudini sono un po’ malsane, ma mi rendono felice. La mattina sul treno, mi concedo un caffè e un cornetto. Di giovedì, addolcisco la lettura della rivista Bunte con un croissant al cioccolato. La domenica, guardando il giallo Tatort alla tele, rincaro la dose con dei pasticcini. E se mi voglio gratificare o confortare, lo faccio con patatine fritte, pane e salame o bastoncini di pesce con molta maionese. Per mangiare in modo più sano, ho frequentato un corso alla Scuola Club Migros. È stato eccellente, ma dopo mezzo anno alla vista della torta Foresta nera la tentazione è diventata di nuovo forte.
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distrarsi da una sensazione sgradevole? Come reagisco allo stress e alle situazioni emotivamente stressanti? Cosa mi dà energia, cosa invece me ne sottrae? Domande come queste aiutano a identificare i propri atteggiamenti e i punti su cui far leva per favorire un cambiamento durevole. Non si deve necessariamente rinunciare al croissant o perlomeno non ogni giorno. Magari non è il jogging l’attività giusta, ma andare in bicicletta, visto che ci piaceva da bambini. Oppure potremmo alzarci la mattina e metterci a ballare a ritmo di musica, anche se troviamo imbarazzante farlo in altri occasioni. Le cose non cambiano dall’oggi al domani. Le abitudini incidono profondi solchi nel nostro cervello e si mettono in moto senza intervento cosciente da parte
nostra. Sostituirle con nuove richiede pazienza. «Possiamo abbandonare vecchi schemi se lo vogliamo», afferma Martin Meyer, responsabile del gruppo di lavoro per la ricerca sulla plasticità cerebrale e l’apprendimento dell’Università di Zurigo. «Ogni nuova azione e persino ogni nuova idea cambiano la struttura neuronale del nostro cervello. Più siamo consapevoli e assidui nel ripetere un determinato comportamento, e più si rafforzano i collegamenti cerebrali». Quindi, tutto inizia con un’attenta osservazione e presa di coscienza di sé stessi. Finché ignoriamo il meccanismo che si cela dietro a un nostro comportamento abituale, è inutile intervenire. Qualsiasi tentativo di cambiarlo con decisioni radicali, rimproveri o imposizioni
sarà vano, perlomeno a lungo termine. «Più efficace di qualsiasi sollecitazione esterna è la gratificazione che deriva dall’essere riusciti a provocare un cambiamento con le proprie forze», afferma Martin Meyer. «Questo, infatti, determina un processo cerebrale che porta alla cosiddetta autoefficacia, ovvero alla convinzione di tenere le cose in pugno e di poter trovare la propria strada, senza dover ricorrere a chissà quale guru o specialista in nutrizione che ci dica cosa fare.» Di primo acchito, tuttavia, i piani dietetici esercitano un fascino seducente: «Sono un punto d’appoggio e ci risparmiano la fatica di confrontarci con noi stessi», osserva Ursina Häne. «Spesso, però, mangiare è un modo per compen sare la rabbia, la delusione o il vuoto in-
INSERZIONE
Basta 1 bustina 1x al giorno Granulato solubile ricco di magnesio Gusto fresco all’arancia
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La forza del magnesio per la vita di tutti i giorni
ABITUDINI
teriore. È quindi importante acquistare coscienza delle proprie emozioni e dei propri modelli comportamentali per poter sviluppare nuove strategie che portino a una dieta equilibrata e facile da seguire nella vita di tutti i giorni.» Non disciplina e regole ferree, bensì presenza mentale e pazienza sono gli alleati cui bisogna ricorrere in questi casi, accompagnati da un atteggiamento più tollerante e indulgente verso sé stessi. Sradicare vecchi schemi non è semplice, ma certamente un giorno si raccoglieranno i frutti delle proprie fatiche. Fino ad allora, sarà utile far propria la massima di Mark Twain: «L’abitudine è l’abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.» l
ALIMENTAZIONE
Come cambiare le abitudini alimentari 1. Lasciate perdere le diete. 2. Osservate per 1 o 2 settimane cosa
mangiate e in quali situazioni. La vostra voglia di dolci aumenta quando siete sotto pressione al lavoro? Tendete a gratificarvi e a consolarvi con il cibo? 3. I divieti sono assolutamente vietati: accrescono solo il desiderio di cibo e il più delle volte inducono ad attacchi di fame compulsiva. Meglio concedersi qualche sfizio di tanto in tanto senza sentirsi in colpa e goderselo con consapevolezza. 4. Cercate cose o attività che vi appagano e non hanno nulla a che vedere con il cibo. Redigetene un elenco e consultate regolarmente questo vostro prezioso alleato. Probabilmente, vi
renderete conto che potete facilmente rinunciare a questo o a quello snack, e continuare lo stesso a sentirvi soddisfatti di voi stessi. 5. Fissate dei mini-obiettivi, ad esempio sostituite il croissant della colazione con qualcosa di diverso ogni due giorni. Congratulatevi con voi stessi quando vi riesce, in tal modo stimolerete il cosiddetto centro di ricompensa nel cervello, consolidando il nuovo comportamento. Non tormentatevi se a volte fate cilecca. Siete sulla buona strada, ed è questo che conta. 6. Siate pazienti con voi stessi. Con il tempo, la fiducia nella vostra capacità di cambiare crescerà e vi spronerà a continuare ad andare avanti.
INSERZIONE
Acqua equilibrata con
Equilibrio interiore GELATO CON ANGURIA E MENTA INGREDIENTI 300g di purea di anguria Una manciata di foglie di menta (in alternativa una bustina di the alla menta) Succo di meta´ Limone Miele, mezzo cucchiaino da thé (in alternativa sciroppo di Agave) 4 stecchi di legno 500 ml di acqua filtrata e mineralizzata con magnesio
PREPARAZIONE
In vendita nelle maggiori filiali Migros.
Preparare il thé con la menta e l´acqua precedentemente filtrata e mineralizzata al magnesio. Lasciar riposare secondo il proprio gusto, rimuovere le foglie e lasciar raffreddare. Versare e mescolare la purea di anguria e il succo di limone. Aggiungere il miele o sciroppo di Agave. Versare in vasetti per Jogurt, coprire con un foglio di alluminio e inserire gli stecchi. Lasciare congelare alcune ore.
Magnesium Magnesium Mineralizer Mineralizer è in è in vendita vendita alla alla tuatua Migros Migros
ALIMENTAZIONE
LIEVITO
Fungo micro scopico: cellula di lievito vista al microscopio elettronico.
Il tuttofare Grazie al lievito il pane si gonfia, la birra fermenta e le minestre acquistano un sapore più aromatico. Anche la salute approfitta dei benefici di questo operoso microorganismo.
i
lieviti sono microscopici organismi unicellulari. Appartengono alla famiglia dei funghi e allo stato brado sono presenti ovunque in natura. Per la produzione di alimenti sono estremamente preziosi: attraverso la fermentazione trasformano i carboidrati in alcol e anidride carbonica. Già nell’Antico Egitto erano usati per produrre pane e birra. Il processo della fermentazione è conosciuto da tempo, ma il meccanismo che esso cela è stato scoperto solo nel 1857 dal microbiologo francese Louis Pasteur. Fu lui a rendersi conto che gli organismi attivi nel lievito si moltiplicano in presenza e fermentano in assenza di ossigeno. Per far sì che il lievito dispieghi il suo potenziale, bisogna trattarlo con cautela e nutrirlo adeguatamente. Infatti ha un avversione per calore e freddo eccessivi nonché per sale e grassi. Se si rimpinza di amidi e zuccheri esplode, moltiplicandosi esponenzialmente. Non tutti i lieviti sono uguali. Per la cottura in forno si usa quello per panificazione (Saccharomyces cerevisiae), che nei negozi è ottenibile fresco sotto forma di dado o essiccato come lievito in polvere. Produce tanta anidride carbonica e gonfia molto la pasta, rendendo il pane morbido e voluminoso. Nei birrifici si usano invece dei tipi particolari di lievito di birra e per produr38
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re il vino si ricorre a lieviti per vino, selezionati a seconda della varietà d’uva e del risultato desiderato. Il lievito scelto produce una nota aromatica speciale, che diventa tipica per il prodotto. Da molto tempo i miceli del lievito sono coltivati anche su scala industriale. Quello fresco per i dadi di lievito della Migros è fornito dalla Hefe Schweiz AG di Stettfurt, nel Canton Turgovia. «Il tradizionale lievito per panificazione è ottenuto a partire da materie prime indigene come la melassa di barbabietola e lo sciroppo di zucchero con l’impiego di tecnologie d’avanguardia», dice Felix Hepfer, specialista nella produzione di lievito e direttore d’azienda presso la Hefe Schweiz AG. Per la produzione del lievito bio si ricorre solo a materie prime provenienti da coltivazione biologica, specifica Hepfer, come la melassa di barbabietola da zucchero bio. Gustoso e nutriente Il lievito è saporito anche di per sé. Creme e paste a base di lievito di birra e verdure come il Cenovis possono essere spalmate sul pane invece dei prodotti di origine animale come il formaggio o gli insaccati. Gli estratti di lievito sono puramente vegetali, ma aromatici quanto la carne. Ecco perché nell’industria alimen-
tare sono spesso usati in brodi e minestre. Gli estratti sono ricavati a partire da lievito, sale e acqua e contengono acido glutammico libero naturale, una componente aromatizzante presente nelle proteine. I sali isolati ottenuti dall’acido glutammico, come il glutammato monosodico, che è uno dei più usati, hanno dubbia fama come esaltatori di sapidità. Nei prodotti alimentari biologici l’uso è vietato, mentre è permesso quello dell’estratto di lievito ottenuto in modo naturale. L’estratto di lievito è molto ricco di tutti i tipi di vitamina B, che sono essenziali al corretto funzionamento del metabolismo e alla salute di muscoli e nervi. L’acido folico, l’acido pantotenico e la biotina contenuti nel lievito garantiscono anche l’apporto di vitamine a pelle, capelli e unghie. Il lievito contiene inoltre diverse sostanze minerali e proteine. Non basta però spiluccare qualche angolo di dado di lievito per assimilare le preziose sostanze nutritive. Il nostro apparato digerente infatti non è in grado di intaccare le robuste pareti cellulari del lievito. Il fungo del lievito agisce però come probiotico, contribuendo a un sano equilibrio della flora intestinale, che è un importante presupposto per un sistema immunitario forte e un metodo efficace e naturale contro la diarrea. l
© Stockfood, Getty Images
Testo: Marianne Botta Diener
Il lievito Bio della Migros Con una quota di mercato di oltre il 50 percento, la Migros in Svizzera è leader di mercato nella vendita di lievito fresco. Nel 2015, ha venduto quasi un milione di dadi di lievito fresco in qualità bio. Per la produzione del lievito Bio sono usate esclu sivamente materie prime pro venienti da coltivazione biologi ca, per cui il prodotto soddisfa anche le severe direttive di Bio Suisse e di altri marchi bio.
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FUNCTIONAL TRAINING
MOVIMENTO
Tronca con la routine Il functional training, che è adatto a chi conduce una vita sedentaria ma anche agli sportivi appassionati, stabilizza la muscolatura addominale, dorsale e pettorale. Questo tipo di allenamento è particolarmente amato se eseguito in gruppo, all’aperto e pure nel bel mezzo della città. Testo: Marc Bodmer
© bootcamper.ch
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Invece dei classici attrezzi ginnici, l’allenamento funzionale sfrutta il corpo e... il materiale che si presenta strada facendo.
uori. Basta con le riunioni. Stacco la spina al computer. Per fortuna splende il sole, ma l’allenamento si svolgerebbe anche con la pioggia. Gli entusiasti sportivi di tutta la Svizzera si ritrovano infatti 365 giorni all’anno nei boschi, nei prati e anche in mezzo alla città per dedicarsi al functional training. Prendiamo per esempio il campo sportivo scolastico di Schöflisdorf, nel Canton Zurigo. Robert Eletic, istruttore di fitness e terapeuta in agopressione, conduce l’allenamento. Il suo entusiasmo è contagioso. Da circa due anni nove persone che abitano nei paraggi partecipano regolarmente alla sua lezione, che invece degli attrezzi ginnici usa il corpo come strumento di lavoro. Robert tiene d’occhio il Vivai 4/16
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gruppo attentamente. Corregge quando è necessario e incita i partecipanti a esplorare i propri limiti fisici. Robert Eletic lavora per bootcamper.ch, un offerente di punta nel settore. «Proponiamo allenamenti personalizzati e guidati», racconta Beni Bachmann, che ha fondato la società tre anni or sono assieme ai suoi due amici Maurus Strobel e Dave Baucamp. Attualmente offrono lezioni da Basilea fino a Interlaken, da Bienne fino a Zurigo – e possono essere riservate facilmente attraverso il sito internet. Tutti e tre i fondatori sono sportivi accaniti e provengono dalle discipline più disparate: Maurus ha un debole per le tavole – con o senza le rotelle, Dave ama rincorrere dischi su ghiaccio, mentre Beni era campione svizzero di kickboxing. È stato Beni Bachmann a ideare i criteri d’allenamento ai quali si orientano le lezioni di un’ora. «L’allenamento è duro», osserva lo spe cialista in terapia complementare sportiva. «Ma non puntiamo sull’addestramento, come lascerebbe supporre il nome bootcamp.» Quest’ultimo si rifà ai campi d’addestramento dell’esercito degli Stati Uniti ed è semplicemente una questione di marketing. «Per noi è importante che i movimenti siano eseguiti in modo corretto. Nel functional training il corpo si muove liberamente nello spazio e viene attivata la circolazione.»
Il functional training non sostituisce l’allenamento muscolare o altri sport praticati. La sua funzione è perlopiù complementare e di sostegno.
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© bootcamper.ch
Più forza, stabilità ed equilibrio
L’allenamento funzionale deve la sua origine alla fisioterapia. Da metà degli anni novanta, l’approccio funzionale olistico chiamato «core training» è entrato a far parte dello sport agonistico. L’inglese «core» si riferisce alla parte centrale stabilizzante del corpo, ovvero alla muscolatura del torso che è composta dagli addominali retti e laterali, dal diaframma, dai muscoli del pavimento pelvico e da quelli profondi dorsali. Per avere forza ed energia nelle estremità del corpo, occorre avere la muscolatura del torso robusta. Proprio quest’ultima però tende ad atrofizzarsi a causa della vita sedentaria che conduciamo negli uffici.
FUNCTIONAL TRAINING
«In origine il corpo umano era pensato per attività diverse da quelle che oggi gli impone la civiltà moderna», osserva Beni Bachmann. «Il nostro obiettivo è sforzare il corpo come previsto dall’evoluzione e far sì che sia in grado di reggere a tali sforzi.» Nel functional training non sono dei muscoli ben precisi a essere allenati, bensì l’apparato motorio per intero. È questa la grande differenza rispetto all’allenamento muscolare classico, che di regola mira a un singolo strato muscolare. Nell’allenamento funzionale è la stabilità del corpo a ritrovarsi in primo piano e non lo sviluppo della massa muscolare. Ecco perché gli esercizi mirano ad attivare il maggior numero possibile di muscoli. Gli studi hanno rivelato che, rispetto all’allenamento muscolare
tradizionale, nel functional training la forza muscolare arriva ad aumentare del 58 percento e l’equilibrio raddoppia quasi. «Accanto all’allenamento funzionale, che non sostituisce quello muscolare, si possono esercitare anche altre discipline sportive. La sua funzione è più che altro complementare e di sostegno allo sport che si desidera praticare», spiega Beni Bachmann. Dopo la prima lezione, la smania di dedicarsi ancor di più allo sport è decisamente contenuta. Si ha più che altro voglia di un rinfrescante bicchiere di succo di mela frizzante. Una cosa però è certa fin dall’inizio. Gli esercizi proposti da Robert Eletic richiedono e sviluppano il senso dell’equilibrio, la forza e la stabilità del torso. Che cosa si vuole di più? l
MOVIMENTO
La Migros conquista bootcamper.ch In aprile, la Cooperativa Migros Aare ha rilevato bootcamper.ch, il maggior offerente svizzero di functional outdoor training. La società continuerà a operare autonomamente e i tre fondatori Maurus Strobel, Benjamin Bachmann e Dave Baucamp resteranno attivi. Anche se il nome bootcamper.ch ricorda i campi d’addestramento dell’esercito america no, gli allenamenti non hanno niente a che vedere con il rigore degli addestra menti militari. Sono invece persona lizzati, guidati e si orientano alle necessi tà delle 16 persone al massimo che compongono un gruppo. Maggiori infor mazioni al sito bootcamper.ch
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Uno dei 38 Fiori di Bach originali: l’eliantemo – conosciuto anche come «Rock Rose».
Tutta la forza della natura Da quasi un secolo, persone di tutto il mondo ripongono la propria fiducia nei Fiori di Bach. Grazie ai loro effetti posi tivi sul corpo e sulla mente, queste essenze sono diventate popolarissime tra i giovani e i meno giovani. Anja Steiner non ha dubbi sull’efficacia dei Fiori di Bach. «Da bambina provavo una forte ansia prima degli esami, allora mia madre mi preparava un tè con qualche goccia di RESCUE Remedy», ricorda la cuoca trentunenne. «Forse si trattava di un fattore psicologico, ma su di me hanno sempre funzionato.» Tutt’oggi, Anja si porta spesso appresso il flaconcino giallo. «Quando ho molto da fare al lavoro o mi sento emotivamente agitata, trovo che qualche goccia faccia miracoli.»
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In tutto il mondo, ci sono innumerevoli persone come la giovane zurighese. In circa 50 paesi, si utilizzano i prodotti RESCUE per affrontare situazioni di stress o di disagio emotivo: prima di un colloquio di lavoro, nella sala d’attesa del dentista, ai cancelli prima di imbarcarsi sull’aereo. Questi rimedi sono molto apprezzati anche come sostegno emotivo durante la gravidanza o le diete. Con i loro abbinamenti davvero unici, le portentose essenze favoriscono la serenità e la forza interiore. I Fiori di Bach sono stati scoperti circa 90 anni fa dal noto medico e batteriologo britannico Dr. Edward Bach. Insoddisfatto del proprio lavoro, che si incentrava più sulla malattia in sé che non sulla persona che ne soffriva, iniziò a dedicarsi ai rimedi omeopatici. Bach si rese conto di riuscire ad attivare le forze naturali di autoguarigione nel corpo dei propri pazienti, agendo direttamente sulle
emozioni e sulla personalità di ognuno. Complessivamente, definì 38 stati emotivi di base e le corrispondenti essenze floreali, oggi note come i Fiori di Bach originali. Le combinazioni possibili sono quasi infinite. Con le 38 essenze si possono comporre milioni di miscele. Nell’ambito di un programma di formazione sui Fiori di Bach, si può anche imparare ad applicare professionalmente l’intero spettro di essenze. Una delle miscele più popolari si trova nei già menzionati prodotti RESCUE, che contengono Cherry Plum, Clematis, Rock Rose, Impatiens e Star of Bethlehem. Insieme, queste essenze ci aiutano a far fronte alle emergenze e ad altre situazioni stressanti. I prodotti RESCUE sono disponibili in gocce, spray, crema e pastiglie. Sono facili da usare in qualsiasi circostanza, persino con i bambini e addirittura con gli animali domestici. Per Anja Steiner, oltre a un valore pratico, il flaconcino giallo ha anche un valore nostalgico: «Sin dall’infanzia, associo i Fiori di Bach non solo a situazioni di stress, ma anche a tanti bei momenti della mia vita. Per me sono dei fedeli compagni.»
I prodotti RESCUE a base dei Fiori di Bach originali sono in vendita alla Migros.
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LO PSICOLOGO E IL PERSONAGGIO MISTERIOSO
Salute ed equilibrio Una spesa da manuale quella che si presenta al nostro psicologo degli acquisti: niente cibi malsani, molta frutta e verdura e tanti prodotti biologici e regionali. Ma chi sarà mai questo acquirente modello? Foto: Nik Hunger
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a spesa riflette la nostra immagine, il nostro stile di vita. Con i nostri fab bisogni nutritivi e le nostre esigenze in materia di alimentazione, variano an che i prodotti che mettiamo nel carrello. E questo complica l’analisi del nastro tra sportatore. Ma niente è impossibile! Di solito si riesce a riconoscere le particola 46
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rità di un acquisto. Combinandole tra di loro, e traendo le giuste conclusioni, soli tamente si ottiene una spiegazione plau sibile. Un po’ come un detective che deve risolvere un giallo! Tornando alla nostra spesa, fortunata mente non devo cercare a lungo le parti colarità. A prima vista, ne individuo al
meno una decina. Senza dubbio si tratta di una spesa oltremodo sana ed equilibra ta, che soddisfa pienamente i principi del la piramide alimentare: tanta frutta e ver dura, molti legumi, poca carne e nessun alimento che colloquialmente si potrebbe definire malsano. È chiaro che in questa casa si cucina quotidianamente e nel
La spesa mentre scorre sui nastri della Migros di Sarnen, nel Canton Obvaldo.
rispetto della salute, prediligendo i pro dotti biologici e quelli regionali. Anche se sul nastro non ci sono dolci tradizionali, ciò non significa che non se ne mangino! Con questi ingredienti selezionati con cura, si preparano piatti equilibrati e gu stosi sia a pranzo sia a cena. E si fa rego larmente colazione. I pasti in famiglia in questa casa sem brano rivestire un’importanza particola re. Oltre a due adulti, attorno al tavolo sie dono probabilmente anche due bambini in età scolastica, che di tanto in tanto amano sgranocchiare una barretta Far mer o dei biscotti Blévita. Privilegiando un’alimentazione equilibrata e integrale, i genitori cercano comunque di soddisfa re anche le esigenze alimentari dei singo li componenti della famiglia. Quasi certamente un figlio o un geni tore è vegetariano, mentre un altro fami liare potrebbe invece soffrire di un’intol
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Un appartamento condiviso? No, lo yogurt naturale da un chilo mi parla di famiglia.
”
Lo psicologo dell’alimentazione Il Dr. Robert Sempach dirige il settore Salute del Percento culturale Migros. Il suo progetto attuale è Tavolata, riunioni a tavola per persone anziane. Informazioni su www.tavolata.net
leranza al lattosio. Un’altra caratteristica di questa famiglia è l’apertura verso nuo vi prodotti, confermata da acquisti quali il tofu alle mandorle e noci, i semi di chia o la crema di melanzane da spalmare di Alnatura. Questa constatazione mi fa sor gere un dubbio: e se si trattasse di un gruppo di persone che condividono un appartamento? La varietà dei prodotti e alcuni articoli acquistati soprattutto dai giovani potrebbero farmi propendere ver so questa soluzione, ma l’impressione ge nerale e lo yogurt naturale da un chilo mi riportano all’ipotesi della famiglia. I genitori potrebbero avere attorno ai 45 anni, i figli tra 10 e 15 anni. Dai prodot ti regionali, deduco che la famiglia vive in Svizzera centrale. Le discussioni a ta vola sono sicuramente variate, colorate ed equilibrate come i cibi nei piatti! l Chi è? Per scoprirlo, volta pagina. Vivai 4/16
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INDOVINA CHI . . . ?
La soluzione L’acquirente modello è una donna: Alexa Inderbitzin Vienerius, 38 anni. Laureata in pedagogia sociale, vive con il marito Maurus (39 anni) e i figli Matteo e Gian (8 e 7 anni) a Sachseln OW.
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erto che il nastro sarebbe stato un po’ diverso se la spesa l’avesse fat ta mio marito! Ci suddividiamo i lavori domestici e cuciniamo ognuno a modo suo. Il pollo l’ho comprato su espli cita richiesta di mio marito. Io mangio raramente carne, solo per garantirmi un sufficiente apporto di ferro. E quando de cido di cucinarla, allora scelgo il manzo, che acquistiamo direttamente da un con tadino a Giswil. Per noi è molto importante un’ali mentazione sana ed equilibrata che, oltre a rispettare i criteri di regionalità e stagio nalità, deve contemplare anche la varietà. Ci tengo che i miei figli assaggino sempre qualcosa di nuovo, ad esempio i ceci o la crema di melanzane da spalmare sul pane. Lo ammetto, non sono sempre feli ci, ma in tavola propongo continuamente alternative sufficienti per saziare e soddis fare tutti quanti. A casa nostra, attribuiamo molto va lore ai pasti in famiglia. Facciamo cola zione tutti assieme con pane e müesli, a mezzogiorno io o mio marito prepariamo un pasto caldo. La cena di solito è più fru gale: café complet, una torta di frutta o gli avanzi del nostro pranzo. Di tanto in tanto ci sta anche qualche alimento non propriamente salutare. Ad esempio un dolcetto a merenda, oltre alla frutta naturalmente! l A cura di Lukas Hadorn
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Rilassati come le acque quiete Giù dal letto alle prime luci del giorno per recarsi direttamente nel vicino club di voga e poi via lungo il lago, attraverso la superficie liscia dell’acqua, verso il sole che sorge. Quando una giornata comincia così, non può che essere una buona giornata. Vogare non è solo fitness, ma anche un’oasi di tranquillità per chi vuole sfuggire alla concitata vita quotidiana e un’esperienza d’immersione rigenerante nella natura. A chi è interessato a vogare con regolarità, conviene iscriversi al club di voga più vicino. Trovate una panoramica dei club svizzeri e molte informazioni sulla voga sul sito ruderverband.ch (in tedesco)
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SVIZZERA
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Tutti in acqua No, non abbiamo alcuno sbocco sul mare. Ciò non significa che chi passa le vacanze in Svizzera debba rinunciare all’acqua. Una variopinta selezione di proposte rinfrescanti. Testi: Petra Koci, Imelda Stalder, Marc Bodmer Illustrazioni: Katrin Coetzer
© Keystone
All‚ombra della gola Il fiume Areuse si è ritagliato un letto nelle profondità delle pieghe del Giura e si è fatto strada fino all’altopiano centrale. Anche nei caldi giorni d’estate soffia un bel venticello fresco attraverso la gola, fiancheggiata da pareti a strapiombo. La camminata lungo i sentieri scavati nella roccia e i vecchi ponti di pietra dura circa tre ore ed è accompagnata dallo strepitio e dai gorgoglii dell’ Areuse. Punto di partenza per l’escursione è Noiraigue, una piccola località in Val-de-Travers nei pressi di Neuchâtel. Dopo 10 chilometri buoni si giunge a Boudry. myswitzerland.com
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VIAGGI
SVIZZERA
Dietro la cascata Spumeggiano attraverso il bosco e si tuffano in picchiata per 500 metri prima di gettarsi nel lago di Brienz. Sono le cascate di Giessbach che solo a guardarle, fanno venire brividi di freddo lungo la schiena. Ancor più spettacolare è il ponte che conduce dietro alla fragorosa cascata. Gli spruzzi d’acqua rinfrescano la pelle in un attimo, mentre attraverso la fitta tenda d’acqua si intravede il Grandhotel Giessbach. Vale davvero la pena pre notare almeno un pernottamento, dato che solo gli ospiti dell’ hotel possono nuotare nella piscina naturale biologica. myswitzerland.com, giessbach.ch (in tedesco, francese e inglese)
Come ai bei tempi Già quasi 150 anni fa le donne e gli uomini, seppur separata mente, si concedevano il piacere di un bagno nel fiume. Nel più grande, ancora ben conservato stabilimento balneare della Svizzera sventolano le tende biancorosse di fronte agli spogliatoi. Il Rhybadi di Sciaffusa è un luogo affascinante, appartato e allo stesso tempo urbano, nel quale si può staccare dalla quotidianità e passare ore spensierate nella cornice ricca di fascino della fortezza del Munot. Come fosse una nave, questo impianto in legno poggia la sua prua nella corrente delle acque verdi scure del Reno, la cui temperatura rinfresca per bene anche nei giorni estivi più caldi. rhybadi.ch (in tedesco)
Alla scoperta dell‚acqua Seguendo a Lucerna il percorso guidato «Brunnentratsch und Wassergeschichten» (in italiano: «Chiacchiere sulle fontane e aneddoti sull’acqua») ci si può fare un’idea degli svariati utilizzi e del significato dell’acqua. È incre dibile pensare che la fiorente metropoli della Svizzera centrale fosse un tempo un villaggio di pescatori. Ma è proprio grazie al trasporto acqueo che il commercio di questa città acquistò importanza. Dove si lavora tanto, c’è anche tanta sete, che ancora oggi viene spenta pre feribilmente con l’acq… no, in realtà si fa con la birra. Ma di tanto in tanto ci si può anche concedere un goccio d’acqua a una delle circa 225 fontane della città.
myswitzerland.com, luzern.com (parzialmente in italiano)
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© Jürgen Masché, Mauritius-Images, Schaffhauserland Tourismus, swiss-image.ch
Benessere e disinvoltura Che sensazione sublime! Dalla piscina all’aperto della Spa dell’Hotel Kurhaus Cademario lo sguardo sprofonda fino al lago di Lugano, si lascia trasportare verso sud in direzione dell’Italia e si arrampica lungo le cime del Malcantone – il tutto mentre si sta immersi nelle bolle dell’idromassaggio. Qui in alto, sopra a Lugano, si respira tranquillità e l’albergo sembra riuscire a trasmettere allo spirito la sua disinvolta grandiosità. kurhauscademario.ch
Altre piscine straordinarie: La piscina del Riffelalp Resort a 2222 metri è piccola, ma la vista sul Cervino è davvero grandiosa.
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riffelalp.com (in tedesco, francese, inglese)
• Dalla Infinity-Pool dell’elegante Strandhotel Belvédère si gode una vista esclusiva sul blu intenso del lago di Thun e sul cielo azzurro sopra le montagne. belvedere-spiez.ch (in tedesco)
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La piscina dello zoo Alpin des Marécottes nel Canton Vallese, unica nel suo genere con i suoi 70 metri di lunghezza, è scavata nella roccia e viene riscaldata con energia solare. zoo-alpin.ch (in francese)
Meglio i wobbler o le camole? «Summertime and the livin’ is easy – Fish are jumpin’...», cantava Ella Fitzgerald. Se i pesci saltano anche nel lago di Morat, ce lo può dire certamente Jürgen Masché. Il pescatore invita a partecipare a un giro guidato del lago, durante il quale introduce i partecipanti alle diverse tecniche di pesca. Chi vuole attirare i coregoni sceglie le camole, il pesce persico preferisce i wobbler, per il luccio perca si usa l’attrezzatura per la pesca a strascico. Anche se la pesca si rivela fortunata, è necessario portare con sè il pranzo al sacco. Tè e acqua minerale sono invece inclusi nel prezzo.
murtenseeguiding.ch (in tedesco)
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SVIZZERA
Sentiero controcorrente Nel massiccio del San Gottardo si trovano quattro sorgenti, dalle quali sgorgano i grandi fiumi: il Rodano, la Reuss, il Reno e il Ticino. Dal 2012 c’è un’escursione ad anello in quota, che conduce a queste quattro sorgenti. La Via delle quattro sorgenti si può percorrere in singole tappe giornaliere o in un'escursione di cinque giorni. La prima tappa alla sorgente del Reno conduce dal passo dell’Oberalp fino al suggestivo paesaggio attorno al lago Toma, dove sgorga il Reno che scorre fino a Rotterdam per gettarsi nel mare del Nord. Durante questa tappa ci si può rifocillare al rifugio Maighelshütte a 2310 metri sopra il livello del mare o a destinazione, al rifugio Vermigelhütte. La Via delle quattro sorgenti è adatta anche a famiglie e, condizioni meteorologiche permettendo, percorribile da circa metà giugno fino a metà ottobre. myswitzerland.com
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© Daniele Maini, Fondazione Sentiero delle quattro sorgenti nel massiccio del Gottardo
VIAGGI
Sci d‚acqua in Vallese Un club di sci nautico sul Cervino? Ebbene sì, esiste e gestisce sul lago Schalisee presso Täsch uno skilift acqueo alimentato a energia solare. Ci si può far tirare su due sci o su una wakeboard per circa 100 metri sulle acque turchesi di questo lago, al cospetto del Piccolo Cervino. L’attrezzatura si può noleggiare sul posto – ovviamente anche le mute, perché questo specchio d’acqua si trova sempre e comunque a ben 1428 metri sopra il livello del mare.
schalisee-waterski.com (in tedesco e inglese)
In Ticino come alle Maldive Bisogna volare a sud per godersi delle vacanze in spiaggia? No, non necessariamente. Il lago Tom giace su una vasca di pietra risalente all’era glaciale ed è noto per le sue bianche spiagge – a 2022 metri di altezza! Partendo da Ambrì-Piotta si sale con una funicolare spaventosamente ripida (raggiunge l'87,8 percento di pendenza!) fino alla stazione di Piora. Si prosegue per il sentiero ben segnalato attorno al lago Ritóm e si arriva sull’alpe Tom, al lago. Scattate tipiche foto da spiaggia per convincere gli scettici! lagoritom.ch
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IL LUOGO DEL CUORE
JANINE HEINI
«Oggi guardo il Pilatus con occhi diversi: vedo una montagna ricca di storia e di storie.» Nel suo lavoro di maturità, Janine Heini ha approfondito la storia culturale del Pilatus. Il lavoro è stato premiato dalla Fondazione Scienza e gioventù e pubblicato sotto forma di libro due anni fa. Oggi, Janine studia germanistica e cinema a Zurigo e lavora come modella.
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uob è il nome della fattoria dei miei nonni e anche del punto pa noramico pochi passi più su. Da bambini venivamo spesso qui a giocare. C’è un bellissimo vecchio tiglio e si gode di una splendida vista sulle cime delle Alpi con il Pilatus in primo piano. Quando avevo circa sette anni, ho inaugurato il tabellone panoramico che aveva realizzato mio padre. Più tardi mio padre ha iniziato a portarmi con sé a cam minare: era divertente, andavamo in cor 56
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data e ci arrampicavamo mentre mi rac contava leggende sul Pilatus. Per me era davvero emozionante. Quello è stato il mio primo contatto con la montagna di Lucerna. Successivamente ho approfon dito seriamente l’argomento Pilatus nel lavoro di maturità. Ancora oggi vado molto volentieri a Hellbühl, nel Canton Lucerna. La fattoria dei miei nonni nel frattempo è stata pre sa in gestione da mio cugino. Per me è un luogo pieno di ricordi, ma soprattutto un
luogo di ritiro. Ci vengo quando voglio godermi il silenzio e la natura. Special mente quando lavoro come modella du rante le vacanze, magari a Parigi, mi fa bene tornare in campagna. Mi fa sentire radicata. Mi siedo sulla panchina sotto l’albero e inspiro la calma e l’aria di cam pagna. Oppure chiacchiero con la gente che passa. Oggi guardo il Pilatus con oc chi diversi: vedo una montagna ricca di storia e di storie. l A cura di Petra Koci
© Christof Schürpf
La fattoria dei miei nonni
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CONCORSO
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Come partecipare Telefono Chiama lo 0901 560 003
(fr. 1.–/chiamata, da rete fissa) e lascia sulla segreteria soluzione, nome, cognome e indirizzo. SMS Invia VIVAI I, soluzione, nome, cognome e indirizzo al numero 920 (fr. 1.–/SMS).
Cartolina postale (posta A) Edizioni Vivai, concorso 4/16, casella postale, 8074 Zurigo Il termine d’invio è il 28 agosto 2016 La soluzione del numero precedente era
Aromi
Vincono il premio Michaela Gasser, Lucerna;
Kurt Jenny, Zurigo; Rosemarie Krebs, Belp; Christa Neukomm, Schattenhalb
I vincitori saranno sorteggiati tra tutte le risposte corrette delle tre versioni linguistiche di Vivai e quindi informati per iscritto. Il premio non sarà corrisposto in denaro. Sono escluse le vie legali. In merito al concorso non si tiene alcuna corrispondenza. I premi non ritirati dai vincitori entro 3 mesi dal sorteggio sono considerati scaduti e non saranno più consegnati. I collaboratori della Federazione delle cooperative Migros sono esclusi dalla partecipazione al concorso. La soluzione e il nome delle vincitrici o dei vincitori saranno pubblicati su Vivai 5/16.
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Promettiamo a Giosua di aumentare del 30% entro la fine del 2016 il nostro assortimento per allergici. Alla Migros sono sempre più numerosi i prodotti su cui è chiaramente indicata l’assenza di lattosio, glutine e di altri allergeni. Con questa e altre numerose promesse concrete ci impegniamo per la generazione di domani.
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