La rivista
per il benessere e la sostenibilità
06/2016
ALIMENTAZIONE Brindiamo all’inverno con una tazza di tè! Il meraviglioso effetto di un infuso caldo e benefico.
MOVIMENTO Il look a cipolla: a vostro agio e al calduccio sia in pista che fuori.
Buon appetito! A tavola nel paese delle meraviglie
Promesso! Tutto il nostro pesce è sostenibile.
Di piĂš su questa promessa mantenuta su generazione-m.ch
EDITORIALE
Voglia di novità
Tutto in uno
© Foto di copertina: Marco Govel/Westend61/Offset; © Foto: Sabine Braun, iStock
Con il freddo, il mio prodotto preferito è tornato tra gli scaffali della Migros. A consi gliarmelo è stata un’esperta di bellezza e ci tengo a con dividere il segreto con voi! Si tratta della pomata Sanactiv a base di cera d’api: un pro dotto di bellezza multifunzio nale che s’infila in ogni bor setta. Nutre labbra, mani e di sciplina pure i capelli elettrici. Indispensabile per le minima liste o casiniste che in borsa si portano di tutto!
Le beghe degli antichi
Non che una volta fossimo poi tanto meglio! Ne volete le prove? Ebbene sì, guar datevi i video, ascoltate gli audiolibri o leggete i libri del lo scrittore austriaco Michael Köhlmeier. In soli 15 minuti, su Youtube spiega gli intrighi degli antichi Greci. E lo fa in maniera talmente avvincen te e comprensibile da far impallidire qualsiasi filologo classico.
Cara lettrice, caro lettore A nove anni, le mie conoscenze alimentari consistevano in questo: le gomme da masticare Hubba Bubba ostruiscono l’intestino e le patate andrebbero mangiate anche in forma diversa dalle solite patatine fritte. Ecco perché sono rimasta stupita ascoltando una mamma e i suoi due figlioletti. La bambina: «Ehi, mamma, mi dici di nuovo i quattro Niente della mia compagna di classe Zoé?» La mamma: «Niente pane, niente frutta…» «Ah, sì, niente latte e niente zucchero», finisce la piccola. Il maschietto si fa la mia stessa domanda: «Ma la carne la può mangiare?». Non siamo mai stati così bene informati come oggi su cosa dovremmo o non dovremmo mangiare. E pure io ho smesso di essere la bambinetta divorapatatine di una volta. Sentire un’attrice raccontare di essersi nutrita per due mesi solo di verdure cotte delicatamente al vapore e di essere stata ripagata con una pelle liscia e morbida come la seta, mi ha temporaneamente immunizzata alla cioccolata. Sul fronte della qualità dei prodotti e della disponibilità e varietà degli alimenti, la Svizzera occupa una posizione ai vertici della graduatoria internazionale. Nelle nazioni industrializzate occidentali, è più probabile perdersi nella giungla di menu della hotline dell’assistenza clienti («Per... premere 1») che non morire di fame. Questa è l’esperienza snervante e stressante che ho vissuto, quando il mio bagaglio è andato smarrito durante un viaggio. È allora che ho ricordato cos’altro il cibo rappresenti: comunione, conforto, consolazione. Mi sono coccolata con un meraviglioso cheesecake in versione originale, con tanto di zucchero e farina di frumento! E certo che no: una carota non avrebbe avuto lo stesso effetto. Con questa immagine vi lascio e vi auguro buon appetito con Vivai!
Caporedattrice Vivai 6/16
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Promesso! Ampliamo il nostro assortimento per vegetariani e vegani del 30 %.
Di piĂš su questa promessa entro il 2017 su generazione-m.ch
DALL‚ INTERNO
Sigla editoriale Editore: Federazione delle cooperative Migros Direzione Media Migros: Lorenz Bruegger Responsabile edizioni: Rolf Hauser Direzione pubblicazioni: Monica Glisenti Caporedattrice: Susanna Heim Sostituta caporedattrice: Christine Kunovits Redazione: Lukas Hadorn, Imelda Stalder Curatrice editoriale: Claudia Wagner (I) Correttrice: Cora Gianolla (I) Direzione artistica: Dora Siegenthaler Redazione immagini: Cornelia Thalmann Elaborazione immagini: Reto Mainetti Contatto e internet: Vivai, Limmatplatz 152, casella postale 1766, 8031 Zurigo vivai@mediasmigros.ch www.migros.ch/vivai Stampa: Vogt-Schild Druck AG CH-4552 Derendingen Carta: senza legno, FSC misto Per compensare le emissioni di CO ², sosteniamo un progetto in Brasile.
Ecco dove trova l’ispirazione per le sue meravigliose illustrazioni: Hannah Rollings mentre esegue studi dal vero nel bosco. A fine ottobre, la caporedattrice Susanna Heim (a sinistra) e la direttrice artistica Dora Siegenthaler si sono recate a Berlino per i prestigiosi Econ Awards. Ecco come è andata: la valigia della caporedattrice è andata persa e le due donne sono rientrate a mani vuote e senza premio a Zurigo. L’altro punto di vista: Susanna Heim è tornata con un vestito in più e, grazie ai numerosi partecipanti (della Germania, dell’Austria e della Svizzera), Vivai si è guadagnata una nomination e un posto in classifica sulla Short list. La seconda versione a noi piace molto di più!
Un nuovo viso per il team di Vivai: l’autrice Silvia Schütz. Uno degli articoli che ha redatto per questo numero è sull’arte di motivarsi.
ISSN: 1663-7178 Tiratura totale Vivai: 249 492 copie D: 172264 copie, F: 61931 copie, I: 15297 copie
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«La quantità e la varietà delle offerte è cresciuta notevolmente.»
© Illustrazione: Hannah Rollings, Foto: Nik Hunger
Gli esperti neutral 01-13-827371 stampati myclimate.or
Vivai è gratis ! Ordinala qui : abbonamenti. vivai@mediasmigros.ch, oppure chiama il numero 0800 180 180
Conosce la mentalità degli svizzeri in fatto di alimentazione: Stéphanie Hochstrasser della Società Svizzera di Nutrizione SSN. Da pagina 10.
Di solito gli basta un’occhiata alla spesa e sa chi ha di fronte. Stavolta abbiamo dato del filo da torcere al Dr. Sempach. A pagina 42.
In prima linea da 30 anni nel settore del fitness: Gaby Müller ci ha raccontato come nascono mode e tendenze. A pagina 52. Vivai 6/16
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PENSATI PER VOI
Acque di zavorra pulite Tra gli effetti collaterali del commercio globalizzato c’è anche il trasporto di specie marine esotiche invasive nelle cosiddette acque di zavorra e la loro conseguente introduzione in ecosistemi estranei. Quest’acqua, pompata nelle navi nei porti di partenza, serve a stabilizzare lo scafo durante il viaggio. Giunti a destinazione, vengono scaricate senza essere filtrate. Gli organismi trasportati con le acque di zavorra – molluschi, alghe o gamberi – possono rappresentare una grave minaccia per gli ecosistemi marini. Nel 2017, dopo lunghi negoziati, finalmente entrerà in vigore la Convenzione sulla gestione delle acque di zavorra che impone a tutte le navi di installare a bordo un sistema per il trattamento di queste acque. Un passo importante per arginare l’invasione da parte di specie estranee. Ulteriori informazioni sul tema: bit.ly/2cfNSsH (in inglese)
Promessa mantenuta
© Illustrazione: Catell Ronca; Foto: iStock
Stessa bontà, meno imballaggio Da quest’estate, la Migros vende la frutta secca del marchio «Sun Queen» in un nuovo sacchetto. La nuova macchina confezionatrice dell’azienda produttrice Delica, che fa parte delle Industrie Migros, permette di risparmiare fino al 40% del materiale d’imballaggio, riducendo pure lo spessore della pellicola.
Nell’ambito del programma di solidarietà Generazione M, la Migros ha promesso di aumentare il suo assortimento per allergici del 30% entro fine 2016. L’obiettivo è stato raggiunto e persino superato già a giugno. Rispetto al 2013, la Migros propone il 60% di prodotti in più adatti alle persone che soffrono di allergie e intolleranze.
Lista dei desideri a portata di mouse Presto sarà Natale, tempo dei grandi desideri per i più piccoli. Per non dimenticarne nemmeno uno e farli cono scere anche al padrino o alla nonna, sul sito web della Migros ora c’è una lista dei desideri online con tante idee regalo da cliccare e da condividere. Comunque, oggi come ieri, una cosa rimane immutata: l’attesa di Babbo Natale! migros.ch/lista-dei-desideri
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SCELTI DA NOI
Oggi cuciniamo... Conoscete già il food blog «Trüffelschwein» (purtroppo solo in lingua tedesca) della rivista culinaria «Cucina di Stagione» che, come Vivai, fa parte dei Media Migros? Ogni giorno propone ricette e consigli che ruotano attorno al meraviglioso mondo della tavola e del gusto, e tante idee tutt’altro che ordinarie! Tra i nostri contributi pre feriti la settimana del gin! dastrueffelschwein.ch
20 anni valgono bene una visita
Per una volta il Museo Migros di arte contemporanea si dedica a sé stesso e festeggia il suo 20° anniversario con l’esposizione «20 – An Exhibition in Three Acts». Per tutti coloro che negli ultimi due decenni non sono riusciti a passare dalla Limmatstrasse 270 di Zurigo (e anche per tutti gli altri): è ora di dedicargli una visita!
© Foto: Stefan Altenburger Photography, Zurigo; Getty Images
Tutte le informazioni sull’esposizione del giubileo su mm20.ch
Dr. Feelgood C’è forse un titolo più bello di «Feelgood Manager»? Nell’ambito di questa nuova formazione, pro posta dalla Scuola Club Migros, si insegna come promuovere una cultura aziendale positiva e come creare un ambiente di lavoro nel quale i collaboratori si sentono a proprio agio per lavorare con creatività e senza stress.
Gioielli di vetro e natura Fiori, piume, semi… chi passeggia nella natura tenendo gli occhi aperti, incontra tante piccole cose preziose lungo il suo cammino. Lavorate e racchiuse a mano in uno scrigno di vetro e stagno, queste piccole meraviglie si indossano come gioielli. Belli e originali! Ulteriori informazioni: schmelzlinge.com
Ulteriori informazioni: scuolaclub.ch
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DOSSIER
MANGIAR BENE
La Svizzera a tavola Da noi si mangia e si vive piuttosto bene. A essere sinceri, non c‚è luogo al mondo dove si mangi meglio. Basta dare uno sguardo alle statistiche e alle nostre convinzioni. Ma sarà poi vero? E che cosa significa mangiar bene? Scopritelo nel nostro dossier, dedicato alle questioni culturali, ecologiche, Vi auguriamo buon appetito! Testo: Lukas Hadorn Illustrazioni: Hannah Rollings
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© We Are The Rhoads/Trunk Archive
psicologiche ed economiche della tavola.
Esemplare
In Svizzera, il 62 percento delle donne e il 42 percento degli uomini consumano almeno 3 porzioni di frutta o verdura al giorno. Una buona media, anche se ufficialmente sono consigliate 5 porzioni al giorno. Vivai 6/16
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DOSSIER
MANGIAR BENE
Piacere ideologico «Chi parla di cibo si riferisce al capitale sociale», dice un professore di scienze della cultura (vedi pagina 25). Mangiare è diventata un’ideologia di vita che com pensa la mancanza di altre ideologie, ad esempio la religione. E così, un semplice gratin di pasta diventa un ambito soggetto fotografico.
Piacere globale
© Getty Images, Plainpicture
Zuppa di tagliatelle cinesi o kebab nel pane pita? Sono lussi che ci concediamo quotidianamente come se mangiare piatti provenienti da tutto il mondo fosse la cosa più ovvia che ci sia.
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Piacere dimenticato Per molti di noi, mangiare è diventata un’attività fastidiosa da sbrigare velocemente, perché ci aspettano altri compiti più importanti. Non c’è da stupirsi se dedichiamo al massimo 23 minuti al giorno ai pasti. Vivai 6/16
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Piacere economico
© Getty Images
Forse vi stupirà, ma è proprio così: in Svizzera, per mangiare e bere spendiamo meno che altrove. In media solo il 6,4 percento delle entrate di ogni economia domestica.
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MANGIAR BENE
DOSSIER
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DOSSIER
MANGIAR BENE
Privilegi scontati Un‚offerta immensa, di qualità ineccepibile, a prezzi moderati. A tavola siamo baciati dalla fortuna. Le malattie dovute all‚alimentazione però sono in aumento. Sfruttiamo bene i privilegi di cui godiamo? Testo: Lukas Hadorn
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ominciamo con l’osservare la si tuazione di fatto. Siamo in una piazza centrale in una grande città svizzera. C’è un chiosco, due caffè, tre ta vole calde, un negozio di specialità italia ne, due filiali di un grande distributore e due ristoranti. L’offerta di generi alimen tari spazia dalle banane colombiane al sedano locale, dalle tartar alle tartine, dai panini alle piadine, fino ai gamberi gigan ti con verdure al forno e le immancabili pietanze autunnali come la zuppa di ca rote e zenzero fatta in casa. Nel raggio di 50 metri, lo svizzero medio può trovare praticamente tutto quello che la terra e le acque di questo mondo offrono. E non si tratta affatto di un lusso costoso. Secondo l’Ufficio federale di statisti ca spendiamo appena il 6,4 percento del nostro reddito familiare per generi ali mentari e bibite analcoliche. Calcolando 16
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le uscite per mangiare in ristoranti e simi li, il nostro budget totale sale a un comun que moderato 12,2 percento. In molti al tri paesi più di un terzo del reddito va in cibo e bibite. E poi c’è la questione della qualità: in nessun paese del mondo i controlli di si curezza e di qualità sulla produzione e la lavorazione degli alimenti sono così ac curati come in Svizzera. I casi di intossi cazioni alimentari diventano più rari ogni anno. Nei primi anni novanta si sono am malati di salmonella dalle 5000 alle 8000 persone ogni anno, mentre recentemente si sono registrati meno di 1500 casi. Ricapitoliamo: un’offerta immensa, reperibilità costante, alta qualità e prezzi moderati relativi al reddito medio. Non c’è dubbio, la Svizzera mangia bene. Alla medesima conclusione è giunto uno stu dio dell’Organizzazione internazionale di
soccorso Oxfam, che ha messo a confron to la disponibilità e la qualità degli ali menti in 125 paesi, includendo i prezzi dei generi alimentari e le conseguenze dell’ alimentazione tipica delle diverse regioni sulla salute. La Svizzera si piazza al 3° posto dei best places to eat dietro a Paesi Bassi e Francia. In fondo alla classifica troviamo il Ciad, dove un bambino su tre è denutrito. Gli effetti collaterali del benessere
Basta guardare con maggiore attenzione le statistiche per accorgersi che in realtà non siamo in testa in tutte le categorie. Obesità e diabete di tipo II – entrambe malattie che di regola sono determinate dall’alimentazione – sono decisamente più frequenti nei paesi industrializzati oc cidentali rispetto all’Africa e all’Asia. In Svizzera, la percentuale di persone obese
Pranzo di corsa
© Getty Images
Fino a pochi anni fa, la maggior parte degli svizzeri rincasava e dedicava tempo al pasto di mezzogiorno. Oggi siamo un popolo di «mobile eaters» che mangiano per strada, in modo del tutto inconsapevole.
è quasi raddoppiata negli ultimi 20 anni: l’11 percento degli uomini e il 9 percento delle donne sono da considerarsi obesi. La percentuale di popolazione che soffre di pressione alta negli ultimi 15 anni è ad dirittura cresciuta del 7 percento. E anche il numero dei casi di diabete è decisamen te aumentato. Alla luce di queste informazioni, do mandiamoci nuovamente: come mangia la Svizzera? «In effetti, ci sono i miglio ri presupposti per mangiare bene», dice Stéphanie Hochstrasser, che dirige il ser vizio informativo nutrinfo® presso la So cietà Svizzera di Nutrizione SSN. «Ma qualche volta, forse apprezziamo troppo poco i privilegi che abbiamo in merito alla nostra alimentazione.» Anche la Hochstrasser osserva come il comportamento alimentare si sia mo dificato negli ultimi decenni. «Prima la
pausa pranzo durava da un’ora e mezza a due ore e la maggior parte delle persone la trascorreva a casa», dice. «Oggi ci pos siamo prendere decisamente meno tem po. Mangiamo per strada, mentre ci de dichiamo ad altre attività, mangiamo in maniera inconsapevole. Questo sviluppo non favorisce sicuramente la salute.» Non bisogna però essere troppo critici, trova Stéphanie Hochstrasser. «Molte persone in Svizzera sono tendenzialmente perfe zioniste quando si tratta di mangiare. Non ho conosciuto praticamente nessuno che affermi di mangiare bene e ciò nonostan te in realtà facciamo bene già molte cose. Esiste comunque sempre un potenziale di miglioramento.» Un cambiamento del nostro recente passato è rappresentato dall’ampliamento del tema dell’alimentazione che ora com prende anche aspetti sociali ed ecologici.
«In Svizzera abbiamo il lusso di poterci preoccupare da dove proviene il nostro cibo e in quali condizioni è stato prodot to», sottolinea Stéphanie Hochstrasser. «Questi aspetti contano, a ragione, sem pre di più, se vogliamo interrogarci su che cosa significhi mangiare bene.» Alla ricerca del piacere perduto
Stéphanie Hochstrasser trova però che sia importante che, con tutte queste riflessio ni sugli aspetti salutari, economici, socia li ed ecologici che girano intorno all’ali mentazione, non vadano persi il piacere e il gusto di mangiare. «Mangiare rappre senta di più che rifornire il corpo di so stanze nutritive. Deve essere un diverti mento.» Questa affermazione ci porta alla conclusione che alla domanda Come mangiamo in Svizzera? ogni abitante può rispondere solo per sé stesso. l Vivai 6/16
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La responsabilità
Credo che la mia alimentazione potrebbe definirsi mediamente sana. Mangio molto formaggio e bevo cioccolata calda tutti i giorni. Per me conta di più che gli alimenti siano prodotti in modo etico. Se so da dove vengono, mangiarli è un piacere. Come quando mangio il nostro pane fatto in casa per colazione. Siccome ci manca il tempo di tenere un orto o di fare il formaggio, la nostra famiglia è parte di due cooperative agricole, che ci consegnano verdure e formaggi tutte le settimane. Ogni tanto, all’Università mi porto un müesli preparato con lo yogurt del caseificio, o mangio in una mensa vegana. Non sono esattamente vegetariano, mi potrei definire un flexitariano, dato che ogni tanto mangio pure la carne. In inverno, qualche volta compriamo un mezzo maiale da dei contadini di fiducia. Mi piacciono molto gli animali e forse può suonare un po’ macabro, ma quando li conosco e se la macellazione è fatta bene, li mangio anche volentieri. Per me è un riconoscimento del loro valore.
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Lukas Peter (35 anni), Zurigo
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MANGIAR BENE
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E tu come mangi? Mangiare di corsa, semplicemente per riempire lo stomaco non è roba da tutti. Perlomeno non di chi abbiamo incontrato noi. Ci siamo ritrovati di fronte ad amanti della cucina flexitariana e fusion. La buona notizia: nessuno rinuncia al piacere e ai suoi ideali. Foto: Christian Schnur
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Testimonianze: Ueli Bischof
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DOSSIER
MANGIAR BENE
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Il tempo
Mangiare bene per me significa sapere da dove viene il prodotto che sto consumando. Per questo preferisco comprare le verdure al mercato o da un contadino a Ballwil. Mi lascio ispirare dalle cose che vedo e poi decido a casa come prepararle. Magari una salsa di pomodoro che ha sobbollito per ore, o semplicemente degli spätzli con burro e formaggio. Mi sento spesso dire dai miei ospiti di non aver mai mangiato una cosa così deliziosa. In realtà, preparo piatti molto semplici. Mi piace la cucina casalinga, come quella di una volta. È una vera arte e non è neppure cara, ma non si può estrarre dalla busta e consumare, bisogna stare ai fornelli, pelare, curare, fare e brigare. Il segreto è uno solo: bisogna dedicarci del tempo.
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Patric Ostertag (64 anni), Hochdorf LU
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Le origini Credo di mangiare abbastanza bene. In quanto giapponese sono abituata a un’alimentazione va riata e povera di sale. Quindi, a casa mi occupo della salute di mio marito e mia. La fusione della cucina giap ponese e di quella svizzera si tradu ce in un mix sano e interessante: ad esempio, mariniamo la carne con la salsa di soia, il sake e lo zucchero, l’arrostiamo a fuoco alto e la accom pagniamo a un’insalata di pomodori. Mio marito, in quanto friborghese è addetto alla fondue e alla raclette. Anch’io amo il formaggio e natu ralmente la cioccolata! E da quando faccio un apprendistato come panet tiera, a colazione mangio pane fre sco con la marmellata e caffè in pa nificio. Ma quando sono a casa torno a essere totalmente giapponese e preferisco il latte di soia caldo.
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Aya Murakami Haldimann (37 anni), Kleingurmels FR
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La salute Per me è importante mangiare in modo sano e consapevole. Da quando sono passata dal pane al müesli con frutta per colazione, ho abbastanza energie per tutta la mattina. Sono parrucchiera e mentre lavoro bevo solo acqua del rubinetto, mi manca il tempo di fare degli spuntini. Alle dodici in punto mangio a casa qualcosa di caldo e leggero come riso alle verdure. Preparo il piatto prima di andare al lavoro ed è pronto al momento giusto grazie allo steamer programmato. Io e il mio compagno prendiamo la carne da dei conoscenti qui in Engadina, perché sappiamo che tengono bene gli animali. Nonostante l’alimentazione consapevole, non ci facciamo mancare i piaceri della tavola. Ogni tanto, a cena mangiamo fuori, magari anche qualcosa di sostanzioso, accompagnato da un buon bicchiere di vino. È sempre bello mangiare in compagnia.
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Christina Weber (27 anni), Sent GR
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MANGIAR BENE
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La regionalità
Mangio molto bene, perché cucino molto bene. E per farlo ho bisogno di prodotti pregiati, di cui conosco la provenienza. Compro la carne dal macellaio del paese e le verdure dal fruttivendolo. Le porta direttamente dalla Calabria. Qualche volta supero io stessa la frontiera e vado a prendere gli asparagi a Cantello, in Italia. Gli agrumi li prendo a Vacallo, in Svizzera. Lì, in inverno un siciliano vende arance, mandarini e limoni
freschi della sua terra. Anche alla Migros trovo prodotti molto buoni della zona. Mi piace la farina del mulino di Maroggia, con cui preparo le tagliatelle fresche. Mangiamo soprattutto italiano, ma quando i miei figli vengono a casa durante il fine settimana, a volte preparo anche il piatto bernese. Quando invito gli amici a cena, dicono sempre: oggi Betty Bossi cucina di nuovo per noi.
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Lisi Bossi (54 anni), Castel San Pietro TI
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MANGIAR BENE
Il cibo è ideologia, conforto e stile Come mangiamo
Che cosa ne pensa della cucina svizzera,
in Svizzera?
signora Freuler?
Bene o viviamo
Dal mio punto di vista, la cucina svizzera è molto variata e di eccellente qualità, se paragonata a quella di altre nazioni. Le abitudini alimentari di ogni paese sono caratterizzate dall’influsso di tradizioni e abitudini di vita della popolazione. In Svizzera, nella vita quotidiana attribuiamo molto valore all’arte della cucina. L’offerta gastronomica rispecchia inoltre le nostre svariate preferenze regionali.
nell‚illusione? Tre pareri a confronto. Interviste: Lukas Hadorn
Concretamente, quali fenomeni risultano da questa situazione?
Le persone attribuiscono sempre più valore a un alimentazione cosciente, sana ed equilibrata. Sugli scaffali e sulla carta del menu troviamo prodotti biologici freschi di alta qualità e di provenienza regionale. Visto che la cucina tradizionale è inoltre affiancata da una vasta gamma di alimenti provenienti da tutto il mondo, abbiamo a disposizione un’offerta variata di cibi. In quali altri paesi si mangia bene come da noi?
Piatti e specialità tipici di un luogo a mio giudizio sono sempre un piacere del tutto particolare, se consumati nel paese d’origine. Alla fin dei conti, sono numerose percezioni sensoriali a dar vita all’esperienza gastronomica che si vive. La raffinata «haute cuisine» francese è certamente ritenuta a ragione una delle migliori del mondo. Ma la fondue o la raclette è sempre ancora migliore in Svizzera che non altrove. Sonja Freuler è First Class Flight Attendant e viaggia in tutti i continenti del mondo. È figlia di una coppia di ristoratori e lavora da 21 anni per la compagnia aerea SWISS.
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Sei ciò che mangi. Quanta verità si cela in questa frase, signora Zumbrunn?
Signor Hirschfelder, oggi mangiamo meglio rispetto a una volta?
La trovo un po’ troppo generalizzante e stereotipata. In base alle abitudini alimentari non si può tracciare il profilo della personalità di una persona. Ma come spesso capita, anche in questo detto popolare ci sta un pizzico di verità. E cioè che le nostre scelte nutrizionali rispecchiano cosa ci sta a cuore. Dietro al nostro atteggiamento nei confronti del cibo si cela sempre anche una filosofia di vita personale.
Mangiamo meglio che mai. Lo dimostrano i dati raccolti su temi quali ad esempio la speranza di vita, che è aumentata fortemente. L’opinione che prima dell’era moderna ci alimentavamo in modo migliore o più sano è in netto contrasto con la realtà dei fatti. Tutte le società vissute prima del 19° secolo erano caratterizzate da carenza alimentare.
Ai nostri tempi l’alimentazione è diventata stile di vita.
In poche parole, viviamo in un’era paradisiaca dal punto di vista dell’alimentazione.
Per gli uni è decisamente così. Per gli altri è una fastidiosa questione marginale. Lo svizzero medio dedica al massimo 23 minuti al giorno ai pasti. Una volta, invece, mangiare prendeva diverse ore. Per i consulenti alimentari ciò significa che devono trasmettere sempre più spesso i valori del «mindful eating». Ovvero: portare le persone a riflettere su quali alimenti regalano loro veramente piacere e in quale ambiente desiderano consumarli, per riuscire a percepirli e gustarli appieno. Ciò significa anche rivolgere attenzione agli aspetti sociali ed economici che comportano i pasti.
© Illustrazioni: Hannah Rollings
Mangiamo troppo di corsa?
Le ricerche rivelano che il 43 percento della popolazione di peso normale e il 98 percento di quella sovrappeso sono vittime dell’«emotional eating». Non mangiano a causa della fame, ma perché sono tristi o felici, stressati o rilassati. Mangiano per via di uno stato d’animo – un meccanismo che funziona molto bene. Grazie al cibo un’emozione può essere contrastata rapidamente. Ma non è un comportamento molto sensato nei confronti dei sentimenti e del cibo. Natalie ZumbrunnLoosli è consulente alimentare diplomata HF/FH e direttrice del KEP di Zurigo, un centro di competenza per la psicologia alimentare.
In effetti è proprio così. Grazie al progresso tecnologico e agricolo oggi è possibile alimentare il mondo. Purtroppo facciamo uso sconsiderato delle nostre conquiste, causando l’impoverimento del suolo, l’inquinamento delle acque e condizioni problematiche per l’allevamento del bestiame. Ciò ha portato a una perdita di fiducia e a una diffidenza esagerata nei confronti del cibo. Forse perché oggi mangiare, a differenza di una volta, è anche sinonimo d’identità?
Mangiare è diventata un’ideologia di vita che compensa altre ideologie. Una volta si parlava di Marx e del capitale, oggi si discute del pulled pork e della quinoa. Chi parla di cibo si riferisce al capitale sociale. In una società come la nostra, dove tutto è possibile e c’è una suddivisione in numerosi segmenti in base allo stile di vita, ci accomunano solo due fenomeni socioculturali: morire e mangiare. Gunther Hirschfelder è professore di scienze della cultura a Regensburg. La cultura alimentare europea costi tuisce uno dei suoi temi di ricerca.
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MANGIAR BENE
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Scoprire, impedire, ottimizzare In Svizzera, la qualità e la sicurezza degli alimenti è molto alta. Di ciò possiamo ringraziare dettaglianti come la Migros che eseguono controlli e mettono in atto miglioramenti sia all‚estero sia qui da noi. Testo: Atlant Bieri
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Spesso la Migros effettua controlli di qualità già nel paese d’origine degli alimenti.
dicembre dello scorso anno l’Organizzazione mondiale della sanità OMS, ha pubblicato per la prima volta un rapporto sulla sicurezza e sulla qualità degli alimenti. Nel rapporto si legge: «Ad ogni morso ci esponiamo potenzialmente a microorganismi e contaminazioni chimiche.» Ogni anno muoiono 420 000 persone, solo perché i loro cibi sono inquinati da germi e sostanze velenose. In alcune regioni africane, si registrano fino a 170 morti su un milione di abitanti all’anno, dovute a 30 diversi germi patogeni, ma non va ignorato anche il ruolo delle sostanze chimiche, come i metalli pesanti. Vivai 6/16
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Questi numeri ci impensieriscono. Per fortuna i consumatori svizzeri in linea di massima non si devono preoccupare della sicurezza e della qualità degli alimenti. Prima di tutto, in Svizzera esistono delle dure leggi in materia. Inoltre, alla Migros e presso altri dettaglianti vi sono degli ottimi sistemi di controllo, che hanno l’obiettivo di scoprire gli alimenti non sicuri e di impedire che questi arrivino fino al consumatore. «Sono delicati soprattutto i prodotti animali crudi, come la carne e il pesce», afferma Heike Margot, specialista in controllo di qualità degli alimenti presso la Federazione delle cooperative Migros. Per quanto riguarda la carne, è molto importante rispettare la catena del freddo. «Se la carne viene conservata a tempera-
ture troppo alte, i germi si possono moltiplicare», dice Margot. Il primo controllo ha luogo già al macello, dove un veterinario giudica lo stato di salute degli animali. «Inoltre, collaboriamo con un laboratorio, che raccoglie e analizza campioni per verificare la presenza di germi», prosegue Margot. Vengono fatte analisi a campione anche quando la carne si trova già negli scaffali. «Se il laboratorio trova qualcosa, ci informa immediatamente. Facciamo un’analisi del rischio e, se fosse necessario, il prodotto viene ritirato dal mercato e se esiste un serio rischio per la salute viene richiamato», spiega Heike Margot. Molti prodotti alimentari provengono dall’estero, dove le leggi sono meno severe che in Svizzera. In questi casi, la
Migros controlla la produzione già nel paese d’origine. «Abbiamo uffici anche in Asia, da dove i nostri collaboratori inviano controllori, per certificare ad esempio la produzione alimentare in Tailandia o per rilevare campioni», così Margot. Dall’analisi al miglioramento
Le derrate alimentari non devono solo essere sicure, ma anche di qualità. Solo così una società si può nutrire bene e in modo salutare. Della qualità si occupa Annina Erb, che dirige il settore alimentazione e salute presso la Federazione delle cooperative Migros. «Tra le mie aree di competenza ci sono i progetti che mirano al miglioramento delle ricette», ci spiega Annina Erb. Nell’ambito di questo lavoro il suo
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Invio «pro clima». La Posta è anche questo. Con un supplemento di pochi centesimi potete inviare pacchi e merci a impatto climatico zero. E in più offriamo molti servizi ecocompatibili come imballaggi ecologici, la scelta flessibile del luogo di ricezione dei vostri pacchi o il noleggio di biciclette PubliBike su tutto il territorio nazionale. Per approfondimenti: posta.ch/clima
MANGIAR BENE
DOSSIER
Le derrate alimentari non devono solo essere sicure,
Meno zucchero nello yogurt, grazie alle linee guida Migros.
ma anche di qualità. dipartimento ha analizzato le ricette di più di 1400 prodotti dei marchi propri della Migros ed è riuscito a migliorare dal punto di vista dei valori nutritivi le ricet te di oltre 180 articoli. Ha ad esempio ri dotto il contenuto di sale nei piatti pron ti. «Si sospetta che un consumo eccessivo di sale possa causare pressione alta e ma lattie cardiocircolatorie», così Erb.
I miglioramenti sono stati effettuati in base alle linee guida sui valori nutritivi che la Migros ha elaborato in collabora zione con i nutrizionisti della Scuola uni versitaria professionale delle scienze ap plicate di Wädenswil. Queste linee guida prevedono anche una riduzione del con tenuto di zucchero. «Oggi troviamo ad esempio meno zucchero in alcune qualità di yogurt», assicura Erb. Ci sono però sostanze nutritive che sono state aumen tate. Come ad esempio le fibre. «Queste sono importanti per una buona digestio ne e favoriscono la sensazione di sazietà», spiega Annina Erb. «Al giorno d’oggi ne assumiamo tendenzialmente troppo po che.» La percentuale di fibre alimentari cresce velocemente aggiungendo ai pro dotti più farina integrale o verdure. l
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DOSSIER
FOOD WASTE
Fino all‚ultima briciola La vastissima offerta di generi alimentari ha anche lati negativi. Uno di questi è lo spreco di cibo: circa un terzo degli alimenti che acquistiamo finisce nella spazzatura. Una selezione di campagne che combattono il food waste. Testo: Petra Koci Illustrazioni: Hannah Rollings
Un menu fatto di scarti
Regalare e valorizzare La Migros ce la mette tutta per impedire lo spreco di cibo. I cibi che stanno per scadere, vengono venduti a prezzi scontati a organizzazioni come Tischlein deck dich (attiva anche in Ticino) e Schweizer Tafel. Queste li mettono a disposizione dei bisognosi di tutta la Svizzera. Ciò che non viene venduto o regalato, ovvero poco più dell’1 percento dei generi alimentari in vendita, viene riutilizzato come mangime per animali, nella fermentazione (biogas) o come compost. www.tischlein.ch, www.schweizertafel.ch
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Non si tratta di una truffa, al contrario: cetrioli ricurvi, carote a tre gambe e la carne in eccesso da Mirko Buri finiscono in pentola. Nel suo locale Mein Küchenchef che si trova a Köniz, Il giovane chef cucina con prodotti regionali che altrimenti verrebbero gettati. Anche i cuochi del locale Zum guten Heinrich usano verdure stagionali di scarto dei contadini e offrono un servizio di catering con deliziosi piatti vegetariani nell’area di Zurigo. www.mein-kuechenchef.ch www.zumgutenheinrich.ch
Qui ci si serve da sè Can you feel the cipolla? Troppo grossa, troppo grande, con troppo chiazze: ci sono frutti e verdure che per ragioni estetiche non trovano mercato. Per fortuna esistono le DiscoSoupe. Si tratta di momenti d’incontro, dove gli alimenti vengono mondati al ritmo della musica di un DJ, sminuzzati e trasformati in una zuppa deliziosa che poi viene distribuita agli avventori. Questi eventi gastronomici pubblici vengono organizzati più volte all’anno da associazioni e organizzazioni studentesche a Bienne, Losanna e Neuchâtel.
Acquistato troppe patate? Non c’è più tempo per finire il latte prima delle vacanze? Per questo ora esistono i frigoriferi pubblici. Lì i privati cittadini, ma anche le attività commerciali possono deporre i cibi in buono stato di conservazione e altri possono servirsi di questa offerta. Frigoriferi comunitari si possono trovare a Berna, Lucerna, Winterthur, Frauenfeld, Sciaffusa, Kreuzlingen, Olten e San Gallo. www.facebook.com/bernisstbern
vereinfair.ch, www.associationaed.ch unipoly.epfl.ch
Piacere da asporto
Meglio tardi che mai
Il cibo al ristorante ha un sapore fantastico, ma dopo mezzo piatto ci si sente già sazi. Perché non portarsi via gli avanzi? Quella che è conosciuta all’estero come doggy bag, dovrebbe mettere presto radici nella nostra cultura gastronomica. Sono già diversi i ristoranti che fanno presente ai loro clienti di essere dotati di Food-Box plaisir², un contenitore per il cibo di cartone biodegradabile, nel quale si possono trasportare gli avanzi della cena. E anche se la scatola non ci viene offerta, beh se il cibo è buono, la si può sempre chiedere!
Sushi fresco, un raffinato curry tailandese o una caesar salad croccante a prezzo stracciato? L’app gratuita Too Good to Go vi guida ai ristoranti che vogliono dare una seconda chance ai menu invenduti, offrendoli fortemente scontati da portar via. L’idea viene dalla Danimarca. In Svizzera, per il momento, sono elencati solo ristoranti di Zurigo e Zugo.
www.united-against-waste.ch
www.toogoodtogo.com
Il buon pane di ieri L’Äss-Bar GmbH mette in vendita quello che i panifici non sono riusciti a vendere il giorno prima: panini, sandwich, torte, paste dolci e salate a metà prezzo. Ci sono locali di vendita a Zurigo, Berna, Winterthur, San Gallo e Friborgo. Al Backwaren-Outlet di Basilea si possono donare anche caffè e paste. Basta scrivere un importo su un post-it, pagare e appiccicare il foglietto al muro. Chi è senza soldi, può pagare con il post-it. www.aess-bar.ch, www.backwarenoutlet.ch Vivai 6/16
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Semplicemente‌ yogurt!
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Per gli amanti della frutta è una delizia, per chi lo sviluppa una vera sfida: lo yogurt fatto di tre soli ingredienti.
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Publiredazionale
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a ricetta è semplice: yogurt, zucchero e frutta bastano per produrre Yogurtpur, lo yogurt più sincero della Svizzera. Il prodotto è senza additivi e soddisfa i numerosi consumatori che desiderano alimenti naturali, possibilmente poco elaborati. Minore è il numero degli ingredienti, maggiore è la sfida per il produttore. Infatti, agli yogurt convenzionali gli additivi sono aggiunti per ragioni ben precise: gli aromi garantiscono che il sapore rimanga sempre costante, il succo di limone impedisce che i pezzetti di frutta cambino colore, gli addensanti fanno sì che la consistenza sia perfettamente cremosa. «La nostra sfida consisteva nel creare un prodotto che dal punto di vista del sa pore, dell’aspetto e dell’esperienza sensoriale fosse perlomeno comparabile a quelli già esistenti – e ciò con tre soli ingredienti», racconta René Kündig, che lavora nel settore sviluppo prodotti presso la casa produttrice Emmi. «Lo zucchero e il latte sono fattori costanti che non influiscono granché sul prodotto. Ci sia mo resi conto presto che è la frutta ad avere un ruolo chiave.» Per uno yogurt di questo tipo non si può usare ogni genere di frutta, spiega Kündig. Le pere, ad esempio, hanno un sapore troppo debole che non arriva a manifestarsi. Le ciliegie sono troppo acquose, le banane e le mele si ossidano e con gli agru mi c’è pericolo che alcune singole note aromatiche svaniscano prima della data di scadenza. «Per noi ricercatori ciò significa ricorrere a test su test e mai smettere di fare test», afferma Kündig con un sorriso. «Una volta trovati i tipi di frutta adatti, occorre trovare un fornitore in grado di rifornirci in modo affida bile di frutta matura al punto giusto.» Affinché il gusto di Yogurt pur sia straordinario anche senza l’aggiunta di aromi, non ci vuole solo frutta ineccepibile, ma anche un tenore di frutta che va ben oltre la media e arriva fino al 10 o 15 percento. Il risultato è impressionante: Yogurtpur non convince solo per il suo sapore, ma risulta anche altrettanto cremoso e conser vabile quanto gli altri yogurt. «È un prodotto sincero», conclude René Kündig con una punta d’orgoglio.
Yogurtpur è in vendita in tutte le maggiori filiali Migros nelle varietà mirtilli, fragole e lamponi.
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ALIMENTAZIONE
SANO & LEGGERO
Celebrare la quotidianità
In Giappone, non c’è verso di sfuggire ai bento box. Li troviamo per la pausa pranzo in ufficio, nei cortili delle scuole o in treno. Ci sono addirit tura agenzie di recapito che fanno pervenire le graziose scatolette spuntino a destinazione.
L‚arte della pausa pranzo Il bento box permette di gustarsi la pausa pranzo con stile. La magica scatoletta giapponese deve presentarsi ben ordinata, equilibrata e decorata. Testo: Imelda Stalder Ricetta: Lina Projer Foto: Ruth Küng Illustrazione: Paula Sanz Caballero
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n Giappone, lo spuntino del mattino, quello per il pranzo o la merenda da consumare fuori casa vengono tradizionalmente preparati in casa. Si tratta di una vera e propria forma d’arte, che non ha niente a che vedere con i Blévita e i panini che mastichiamo in Svizzera. L’arte dello spuntino giapponese si manifesta nel bento box, che dalle nostre parti è tutt’al più paragonabile al contenitore portavivande. In Giappone, il bento box pare esista fin dal quinto secolo. Ai giorni nostri troviamo manuali a non finire su come prepararlo a regola d’arte. Di mattina, le mamme e le mogli giapponesi impiegano fino a un’ora per elaborare un 34
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allettante box per figli e mariti. C’è chi crede addirittura di poter dedurre quanto è grande l’amore della madre o moglie, in base a come è preparato il box. Nel bento box i cibi devono essere suddivisi in piccole porzioni e, idealmente, poter essere gustati anche freddi. Occorre inoltre prestare attenzione al colore, alla forma e alla consistenza degli alimenti. In Giappone di regola, oltre al riso, che è l’alimento base, il box contiene anche verdura, frutta nonché carne o pesce. L’esempio che vi presentiamo è adattato alla cultura occidentale. Sta a voi decidere, con quanta cura e amore volete preparare il box. Il nostro suggerimento:
gli ingredienti a forma di fiorellini o cuoricini sono sempre molto apprezzati. Bento box per il pranzo di 1 persona
1. Blanc battu alla fragola con composta di rabarbaro fatta in casa e fettine di kiwi tagliate a forma di fiorellino. 2. Mandorle, crescione, insalata di riso con piselli e mais, insalata di carote, edamame, uovo sodo, fettine di barbabietola e rafano tagliate a forma di fiorellino. 3. Verdura di stagione accompagnata da rotolini di tortilla con prosciutto, erbe, formaggio fresco e asparagi. l Su casabento.com (in inglese, tedesco e francese) trovate spunti creativi per la vostra bento box!
© Rob Lewis
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BIMBI MIGROS
Un amore cristallino Una italo-svizzera ama un berlinese. Non uno qualunque, quello e solo quel berliner con lo zucchero cristallino. Per lui Liliana Caporale, 44 anni e assistente di direzione a Lucerna, è diventata bimba Migros. Intervista: Petra Koci Foto: Michael Sieber (fotomontaggio: Vivai)
Quando è diventata una bimba Migros, signora Caporale?
Quando ero piccola! A quel tempo anda re alla Migros era davvero eccitante, quasi come andare alle giostre. I miei genitori non si potevano permettere molte leccornie. Ogni tanto però acqui stavano un pacco da cinque di berliner con lo zucchero cristallino. Ce n’era uno per la mamma, uno per il papà e solo mezzo per me e mezzo per mia sorella. Litigavamo per chi doveva ricevere la metà con più marmellata. Da allora adoro i berliner della Migros, ma solo quelli con lo zucchero cristallino. Gli altri berliner non hanno alcuna chance?
No. Quelli con lo zucchero a velo o quelli di altre marche non mi regaleran no mai la stessa sensazione di felicità. I miei amici lo sanno che ho tolleranza zero nei riguardi di altri berliner. Una volta, al lavoro, mi hanno fatto una magnifica sorpresa per il mio complean no: una torta di berliner con zucchero cristallino della Migros. Quelli con lo zucchero cristallino non si trovano ovunque. Quanto lontana è disposta ad andare per averne uno?
So che c’è la confezione da due alla Cooperativa Migros di Zurigo. Quando mi trovo in quella zona, i berliner
finiscono inesorabilmente sulla mia lista della spesa. Subito dopo averli comprati, trangugio il primo in macchi na. Poi mi prendo il tempo di gustare il secondo: lecco prima lo zucchero e lo lascio sciogliere sulla lingua, proprio come facevo da bambina. Ci sono altri prodotti a cui non vuole rinunciare?
Non posso rinunciare ai prodotti senza lattosio come il latte e lo yogurt. E poi, mi piacciono i Risoletti, che un tempo barattavo con i compagni in gita scolastica, visto che a casa nostra non c’erano quasi mai cose sfiziose da mangiare. Non faccio solo la spesa alla Migros. Ho anche seguito un corso di calligrafia, uno di lingua greca e uno di cucina messicana alla Scuola Club. Con il lavoro che fa, lei deve essere sicuramente una buona organizza trice. Ha qualche suggerimento per pianificare efficientemente la spesa alla Migros?
Sono una persona a cui piace godersela. Proprio perché nel mio lavoro devo essere sempre precisa ed efficiente, nella vita privata mi piace prendermela co moda. Il mio suggerimento: andate a far la spesa a stomaco vuoto e lasciatevi prendere per la gola. Così scoprirete la dolce vita anche alla Migros! l
Sei anche tu una bimba o un bimbo Migros? Contattaci! vivai@mediasmigros.ch
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”Litigavamo
per la metà con più marmellata.
”
Quando Liliana Caporale va a trovare la sua famiglia a Napoli, porta sempre dei berliner per la sorella e per i nipoti. E anche lei se ne concede uno… o magari due.
Cifre
e fatti
Il berliner è un tradizionale dolce di Carnevale. Nel 1951 questa dolce sfera di pasta lievitata fu prodotta per la prima volta con il nome di Berliner Pfannkuchen (frittella berlinese) dalla panetteria Jowa, azienda appartenente alla Migros, conquistando in breve tempo tutta la Svizzera. I berliner della Jowa si distinguono per il loro ripieno di lamponi e ribes.
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ALIMENTAZIONE
I BENEFICI DEL TÈ
It‚s teatime,my dear! Ma sì, l’inverno ha anche i suoi lati buoni: ci regala tempo per bere il tè, per abbandonarci a ispiranti oasi di pensiero e a piacevoli momenti di benessere. Una gradita opportunità di rallentamento. Testo: Brigitte Jurczyk Foto: Filipa Peixeiro Styling: Petra Schlaefle
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l freddo s’infila sotto al cappotto, attraversa le maglie del cardigan e penetra nelle ossa. In queste condizioni, meglio non pensare che il treno arriva soltanto tra dieci minuti. L’attesa sul gelido binario della stazione immerso in un grigiore invernale sembra durare un secolo. Che gioia sarebbe poter stringere tra le mani una tazza di tè. Profumato, caldo, fumante. Ma è un sogno ancora così lontano! Appena entro in casa, tolgo gli stivali e mi precipito in cucina. Metto l’acqua a bollire, prima per risciacquare la teiera, poi la riempio e tuffo nell’acqua calda il filtro con il tè Darjeeling sfuso. Tre minuti in infusione, pronto. Hmmm, che meraviglia! Già il gorgoglìo del tè caldo che riem pie la tazza mi rilassa e mi infonde serenità. Sdraiata sul divano con le gambe sollevate, bevo il primo sorso. Ahh… come fa bene! La pioggia batte contro i vetri, il vento scuote i rami spogli sullo sfondo di un cielo plumbeo... ma io sto 38
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bene. La tazza calda tra le mani è una sensazione piacevolissima. Mi sento pervadere da un piacevole senso di benessere. Come una coperta, che mi avvolge. Un brindisi all’inverno! Il rito del tè in piena estate non ha lo stesso effetto. Il tè freddo disseta quando le temperature superano i 25 gradi. Ma questo infuso può giocare le sue carte migliori soltanto quando viene bevuto caldo. Allora, con il liquido bollente penetra in noi anche una sensazione di calore, di casa, di intimità, che riscalda il corpo e l’anima. Attimi di benessere e di ospitalità Magari potrebbe funzionare anche con l’acqua calda, ma non credo. Questi momenti di relax regalati da un tè nero, bianco o verde, e ovviamente anche da una tisana a base di frutta o erbe, non hanno eguali. Sono oasi di benessere dall’aroma delicato create in pochi istanti, con un effetto stimolante o rilassante, a seconda dell’umore.
I benefici del tè sono conosciuti nel mondo intero. In effetti, sorprendentemente quasi ovunque si irrorano le delicate foglie della pianta del tè per produrre questa deliziosa bevanda. In Giappone la preparazione del tè viene celebrata con tutti gli onori. Il tè verde è persino oggetto di una cerimonia che richiede molti anni di esercitazioni prima di poterla eseguire a regola d’arte, se mai ci si riesce! In Russia, nei paesi arabi e in Iran il tè viene servito forte e dolce con tanti pezzettini di zucchero. Con un infuso fresco si accolgono gli amici, si deliziano gli ospiti. In questi paesi, il tè rappresenta un saluto e una dimostrazione di stima. Avvicina le persone e crea dialogo. Persino nel deserto i beduini accendono il fuoco per mettere a bollire questa bevanda calda, simbolo di ospitalità. In Gran Bretagna il tè è un culto. It’s teatime, my dear… si sente dire alle cinque del pomeriggio. Un’istituzione che non può essere dissociata dall’isola.
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ALIMENTAZIONE
I BENEFICI DEL TÈ
Fa parte della cultura britannica proprio come Buckingham Palace e la Regina. Il tè delle cinque diventa stiloso se viene servito con scones e clotted cream, una sorta di doppia panna. Negli alberghi più eleganti della capitale, l’high tea viene accompagnato persino da un’alzatina carica di tramezzini e di dolcetti. Che fa impazzire tutti, non soltanto i turisti che visitano Londra. «Fermati e bevi un buon tè» recita la saggezza popolare. In altre parole: abbi pazienza, prenditi il tempo. Ma anche: non preoccuparti troppo, la situazione sarà meno grave di quanto pensi. In inglese si dice che un litigio può essere risolto con una tazza di tè. Notizie buone o cattive, gli inglesi le accolgono tutte quante con un delicato Darjeeling, un Assam o un Ceylon. Proprio come salutano il nuovo giorno con un Early Morning Tea, che bevono volentieri prima ancora di fare colazione, preferibilmente a letto. Stimolante, rilassante e salutare In Inghilterra, Scozia e in altri paesi del Commonwealth che facevano parte dell’Impero britannico, nelle camere d’albergo c’è sempre un bollitore e una selezione di tè con i quali gli ospiti possono prepararsi la loro bevanda calda prima ancora di scendere a fare colazione. In aggiunta il latte, che rende più cremoso l’infuso scuro. Questo piacere i britannici lo condividono con gli abitanti della Frisia settentrionale, che traevano dal tè forte al mattino, edulcorato con kluntjes (zucchero candito) e raffinato con panna, l’energia necessaria per iniziare la giornata, il lavoro nei campi e la pesca in mare. E fino
a oggi nel nord della Germania è tradizione bere il tè nero forte, dolce e cremoso, in media 300 litri pro capite all’anno. Gli abitanti della Frisia orientale sono i maggiori consumatori di tè al mondo! I cinesi conoscono il tè da oltre 4700 anni. Secondo una leggenda popolare, questa bevanda fu scoperta casualmente dall’imperatore della Cina Shen Nung, un giorno che le foglie dell’albero del tè soffiate dal vento si adagiarono nella sua tazza di acqua calda. Il tè è una bevanda dalle mille proprietà: i suoi tannini e le sue sostanze vegetali secondarie stimolano la digestione e riducono il rischio di tumore. Con un consumo regolare (circa quattro tazze al giorno), il tè nero riduce persino la pressione, mentre il tè verde agisce positivamente sul colesterolo. Molte tisane a base di erbe e frutta vengono utilizzate in modo mirato in presenza di determinate malattie: alleviano i dolori, hanno un effetto antibatterico, disintossicante e mucolitico. Il meraviglioso effetto di questo infuso caldo sull’anima e sulla mente si riflette negli innumerevoli detti popolari che ruotano attorno al tè, questo mito che ispira l’umanità da millenni. In sua compagnia si scrivono libri, si dialoga, si concludono affari, si filosofeggia sulla vita: «Il tè risveglia la bontà e la saggezza. Riscalda gli animi. Se sei giù di morale, un tè ti tira su», usava dire Shen Nung. E così riempio nuovamente la mia tazza di Darjeeling caldo, mi rannicchio sotto la coperta di lana e ringrazio l’inverno per avermi offerto una nuova meravigliosa opportunità di godermi questo caldo abbraccio. It’s teatime, my dear! l
I cinesi conoscono il tè da oltre 4700 anni. 40
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Novità e classici sugli scaffali della Migros 1. Rinfrescante
Tisana ai fiori di Bach Bio Klostergarten Vitality con erbe alpine svizzere e lamponi, 15 bustine, fr. 5.20 2. Purificante
Tisana ortica-tè verde Messmer Detox, 20 bustine, fr. 2.90 3. Calmante
Tisana alla camomilla Bio, 20 bustine, fr. –.90 4. Stimolante
Tisana zenzero-sambuco Messmer Energie, 20 bustine, fr. 2.90 5. Regale
Tè nero Tetley London Blend, 25 bustine, fr. 2.95 6. Ayurvedica
Tisana Bio Yogi Tea allo zenzero e al limone, 17 bustine, fr. 4.50 7. Aromatica
Tisana Bio Klostergarten ai semi di finocchio, 20 bustine, fr. 1.55 8. Rilassante
Tisana serale Bio Yogi Tea con erbe, 17 bustine, fr. 4.50
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INDOVINA CHI . . . ?
LO PSICOLOGO E IL PERSONAGGIO MISTERIOSO
Party sticks e fiori di Bach Il nostro esperto ha chiesto aiuto alle sue colleghe per decifrare la fotografia di questo nastro. Ma anche a più teste, il compito rimane arduo. La spesa è stata fatta da una coppia o da un single? Foto: Nik Hunger
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i troviamo di fronte a un’interessante miscellanea. La variopinta composizione spazia dalle chips di mais al coriandolo, passando dagli anelli di mela essiccati e dai dadini di pancetta. Di primo acchito, difficile riconoscere un chiaro modello alimentare, ad esempio una cucina convenience o un determinato orientamento culinario. Il che rende il mio compito più difficile, ma anche più 42
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stimolante! Vista la diversità dell’assortimento, preferisco concentrarmi sui prodotti fuori del comune. Alla ricerca di indizi mi saltano all’occhio i molti prodotti bio, che indicano un atteggiamento di base ecologico e salutista. È interessante anche il rapporto tra generi di lusso, volti al piacere e frutta e verdura. Osservando la fotografia più da vicino, risulta evidente l’abbondanza
di verdure fresche, l’assenza di frutta fresca e di beni di consumo di lusso, eccezion fatta per le patatine. Tra gli alimenti particolari spiccano il coriandolo, il grano saraceno, la mozzarella M-Budget, i party sticks e la tisana ai fiori di Bach. Che cosa ci dicono questi prodotti sulla persona che li ha acquistati? Intuitivamente li abbino a una coppia di mezza età in cui lavorano en-
Il luogo del delitto: Migros Brunaupark a Zurigo.
trambi. Ma non sono sicuro. Perciò mi porto appresso la fotografia per qualche giorno e quando si presenta l’occasione la mostro alle mie colleghe, felicissime di partecipare alla caccia all’acquirente misterioso. In un attimo capiscono quali piatti saranno cucinati con questi ingredienti e chi potrebbero essere gli autori della spesa. Le mie colleghe affermano concordamente che la spesa è stata fatta da due persone tra i 40 e i 50 anni, ben istruite, con un’ampia esperienza di viaggio e con dimora in città piuttosto che in campagna. Le mie colleghe sono altresì convinte che in questa casa si cucini in modo creativo e fantasioso, con una particolare attrazione verso i piatti di paesi lontani. Oltre ai gustosi antipasti che possono essere preparati con gli ingredienti acquistati, secondo loro in casa nei prossimi giorni molto probabilmente si mangeran-
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Due persone ben istruite, con ampia esperienza di viaggio e dimora in città.
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Lo psicologo dell’alimentazione Il Dr. Robert Sempach dirige il settore Salute del Percento culturale Migros. Il suo progetto attuale è Tavolata, riunioni a tavola per persone anziane. Informazioni su www.tavolata.net
no moussaka greca e blinis russi. Mi raccontano che i blinis, di cui ignoravo l’esistenza, provengono dall’Europa dell’Est e sono molto simili alle nostre crespelle. Vengono serviti con vari ripieni, ad esempio filetti di trota affumicata con coriandolo o carne macinata con cipollotti. La mia ipotesi è confermata. Finché una collega mi chiede per quanti giorni è stata fatta la spesa. Le rispondo che si tratta di una tipica spesa settimanale, e qui il consenso si sgretola. L’autrice non potrebbe essere anche una donna single che cucina spesso per gli ospiti? Soppesiamo gli argomenti pro e contro, propendendo a debole maggioranza per una coppia. Riteniamo poco probabile che una sola persona segua tutte queste preferenze di gusto e apprezzi sia i party sticks sia la tisana ai fiori di Bach. Chi è? Per scoprirlo, volta pagina.
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INDOVINA CHI . . . ?
La soluzione La spesa è stata fatta da Amanda Felber (38 anni) di Zurigo. Lei e la figlia Ada (11 anni) adorano i piatti multietnici.
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ia figlia ha origini messicane e mia madre è argentina. Lì, durante un soggiorno di un anno, ho imparato a cucinare da amici siriani. Beh, con tutti questi influssi, la nostra tavola è davvero colorata, profumata e multietnica! È affascinante il fatto che queste cucine si lascino combinare perfettamente tra di loro. Gli uni utilizzano il coriandolo, gli altri il prezzemolo, ma quasi tutti portano in tavola tanti piccoli piatti e ogni commensale si serve. Ada ed io amiamo mangiare così. Io cucino ad esempio le gallette, molto simili alle crêpes o ai blinis russi. Sono a base di grano saraceno, privo di glutine, molto importante per noi. Oppure prepariamo le tortillas con farina di mais, che farciamo poi con una mousse di trota, una crema di broccoli, guacamole o formaggio e dadini di prosciutto crudo. Secondo la voglia! A mezzogiorno io lavoro e Ada mangia in mensa. La sera invece cucino sempre con prodotti freschi, possibilmente biologici e regionali, senza comunque dimenticare i gusti di mia figlia. Ecco perché ho comperato i party sticks. Ada adora queste salsiccette croccanti. l A cura di Ueli Bischof
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DOSSIER
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La giovane donna non ha idea di cosa l’aspetti: appena vede l’elicottero, rimane senza parole. Ma questo è solo il preludio di un’esperienza davvero indimenticabile.
Publiredazionale Per vedere il clip dell’«Ultimate Shower Experience» visita www.kneipp.swiss
Una doccia indimenticabile
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embrerebbe una scena tratta da un sogno: sulla cresta delle Alpi, tra cielo, nubi, vento, ripide rocce e una natura incontaminata, si trova una cabina doccia che invita a un’esperienza unica, a un vero e proprio momento di benessere nel cuore delle Alpi glaronesi. Una giovane donna si lascia coinvolgere in questa avventura e un elicottero la scorta in volo verso il delicato e sensuale mondo della «Ultimate Shower Experience». Prodotto da Kneipp con il patrocinio di Duscholux, il breve clip su Youtube è già tra i preferiti degli appassionati di benessere e di relax. Grazie alla speciale cremosità, i docciaschiuma Kneipp regalano una piacevole sensazione di pelle liscia e vellutata, trasformando la doccia in un’esperienza unica anche nel bagno di casa propria. La linea di prodotti comprende cinque seducenti varietà che ti invitano a indulgere in momenti di puro piacere. Lasciati tentare dalla sublime esperienza 45di una Vivai 6/16 doccia con i carezzevoli docciaschiuma Kneipp!
I docciaschiuma e altri prodotti naturali Kneipp per la cura del corpo sono in vendita alla Migros.
Approccio a piÚ livelli Sugli sci, con le racchette da neve o a piedi: chi si mantiene attivo anche d’inverno fa bene a vestirsi a cipolla. Ecco a cosa dovete prestare attenzione strato per strato. Testo: Lukas Hadorn
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LOOK A CIPOLLA
Il primo strato: pelle asciutta e al caldo
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Lo strato intermedio: pelle isolata che traspira
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Il primo strato, che si trova a diretto contatto con la pelle, mantiene il corpo asciutto e al caldo. È consigliabile indossare biancheria intima morbida, leggera e aderente, ad esempio in poliestere. Le fibre artificiali hanno il vantaggio di non assorbire l’umidità e di asciugare rapidamente. Sono adat te anche le fibre naturali: l’umidità penetra nello strato successivo ed evapora. Ciò impedisce alla superficie del corpo di raffreddare troppo.
L’interstrato isolante si sovrappone al primo strato conduttivo. Poiché trat tiene l’aria calda, previene la sensa zione di freddo. Lo strato intermedio dovrebbe anche essere traspirante e quindi prevenire la sudorazione. Anche in questo caso, le fibre sinteti che sono particolarmente adatte. Mantengono la loro proprietà isolante anche se dovessero essere umide e asciugano più velocemente rispetto alle fibre naturali.
Lo strato esterno protegge dal vento e dalle intemperie e si indossa direttamente sopra il primo o il secon do strato. Non deve né assorbire né lasciar passare l’umidità e riparare dal vento, in modo da impedire che il corpo raffreddi a causa dell’evapo razione. Lo strato esterno deve anche avere un’azione traspirante, percui nel materiale spesso sono integrati una membrana o un rivestimento in un tessuto speciale.
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Un desiderio al giorno... In autunno e in inverno, facciamo fatica a sentirci motivati. Ma c’è un trucchetto che fa salire alle stelle la voglia di fare: scegliere l’obiettivo giusto. Testo: Silvia Schütz
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MOTIVAZIONE
© Sven Scheuermeier, iStock
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hi si prefigge degli obiettivi dà un senso alla propria vita e sviluppa sempre di più la propria personalità. Avere delle mete vuol dire restare in movimento e avere dei punti di riferimento, grazie ai quali si incontrano occasioni che insegnano qualcosa di nuovo. «Prefiggersi degli obiettivi è una delle più importanti fonti di benessere», sostiene Veronika Brandstätter-Morawietz, che sta alla cattedra di psicologia generale all’Università di Zurigo ed è specializzata in psicologia motivazionale ed emozionale. Non bastano obiettivi qualsiasi però: ci vogliono quelli giusti. Concentrarsi su un traguardo sbagliato infatti non porta frutti ed è come non averne del tutto. «Tenere sott’occhio i propri obiettivi è stimolante. Chi non aspira a nulla è perfettamente insoddisfatto», conclude la psicologa motivazionale. La nostra motivazione subisce un’impennata, se seguiamo obiettivi che corrispondono ai nostri bisogni. E secondo la psicologia motivazionale sono determinanti quelli di natura emozionale. Alcuni amano molto stare in compagnia di altre persone, altri apprezzano di più venire a capo di una sfida concreta. Scegliendo un obiettivo che non ci corrisponde, andiamo incontro a spiacevoli sorprese. «Se una persona deve continuamente sforzarsi e fingere, a lungo andare sarà esaurita emotivamente», spiega Brandstätter. La psicologia motivazionale distingue due principali forme di motivazione. Quella intrinseca, che attiva dall’interno,
BENESSERE
si manifesta quando siamo semplicemente contenti di ciò che facciamo e desideriamo evolvere di per sé. Chi invece si sforza perché ambisce alla ricompensa che lo aspetta al traguardo, vive una motivazione estrinseca che lo anima dall’esterno. Ciò capita quando un atleta vuole essere il migliore del gruppo. Marc Blaser, esperto in psicologia dello sport all’Università di Berna, raccomanda il modello Smart per raggiungere un obiettivo. Il modello prevede obiettivi specifici, ovvero ben definiti, e misurabili come il seguente: «Voglio andare a correre nel bosco due volte alla settimana per 30 minuti, in modo da migliorare la mia resistenza sotto sforzo». «Gli obiettivi devono anche essere allettanti, ambiziosi e di rilievo», aggiunge Marc Blaser. Un obiettivo troppo semplice non è motivo di gioia, uno troppo difficile ci blocca. In una data prestabilita tireremo le somme: ho raggiunto l’obiettivo? Se sì, perché ce l’ho fatta e ora come vado avanti? In caso contrario, perché non ce l’ho fatta? Cosa devo cambiare? Brandstätter consiglia di abbandonarsi a fantasie positive. «I sogni a occhi aperti ci fanno assaporare in anticipo la gioia dell’arrivo al traguardo. Chiedetevi cosa vi rende felici, una volta raggiunto l’obiettivo. E immaginatevi cosa vi aspetta, quando arriverà il grande momento.» È altrettanto importante riconoscere dove si potrebbe inciampare e sviluppare controstrategie. Darsi alle fantasie è bello sì, ma di per sé non porta al traguardo. l Vivai 6/16
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BENESSERE
MOTIVAZIONE
5 consigli per restare motivati
Prima di scegliere un obiettivo, fanta sticate quanto tutto sarà bello quando il vostro desiderio si avvererà. Chie detevi quali difficoltà potreste incon trare sul percorso. Cercate di capire, se l’obiettivo per voi è raggiungibile e se volete perseguirlo davvero.
Le emergenze Una volta definito l’obiettivo, superate momenti di demotivazione e blocchi con piani concreti che definiscono
cosa dovete intraprendere. Ad esempio: «Se la sera mi sento stanco (blocco), allora mi metto le scarpe da jogging subito dopo il lavoro (piano concreto) e vado a correre ancora prima di rientrare a casa.»
Le tappe intermedie Ponetevi obiettivi ambiziosi che mobi lizzano le vostre forze e divideteli in traguardi intermedi! Festeggiate a ogni tappa e sentitevi orgogliosi di quanto avete raggiunto. Ciò vi animerà a conquistare la prossima tappa.
I soci sostenitori Fatevi aiutare e incoraggiare dai vostri amici e dalla vostra famiglia. Vedrete che tutto vi riuscirà più facile e non mollerete.
Gli incidenti di percorso Se capita che qualcosa va storto, chiedetevi cosa potete fare meglio la prossima volta. Importante: tenete conto solo di aspetti sui quali avete un influsso concreto.
© Getty Images
La gioia dell‚attesa
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MOVIMENTO
TENDENZE FITNESS
Al ritmo dei tempi In palestra le tendenze vanno e vengono. Alcune hanno vita breve, altre sopravvivono ed evolvono, diventando una moda. Vivai spiega come funziona il meccanismo e come nascono le nuove tendenze. Testo: Silvia Schütz
u
n suono sibilante echeggia dall’ altoparlante. L’istruttrice piega il braccio destro verso la gamba sinistra, seguendo esattamente il ritmo. Movimento ed effetto musicale diventa no tutt’uno. E via con la gamba sinistra tra le braccia e poi veloce una giravolta a sinistra, in sincronia con un suono che rimbomba. Musica ed esercizio vanno di pari passo, mentre la melodia di prove nienza afrocaraibica rimbomba dalle casse dello stereo. Benvenuti a Strong by Zumba, una nuova forma di allenamento a suon di musica attivante ed uno dei più recenti trend di fitness. Aerobica? Body combat? Roba dell’altro giorno! Gaby Müller sa come nascono le mode. Sta a capo del settore movimento e salute presso la Scuola Club Migros della cooperativa di Lucerna ed è attiva da 30 anni nel campo della formazione e del fitness. Ha constatato che oggi le ten denze si susseguono più rapidamente ri spetto a una volta. La quantità e la varietà delle offerte è cresciuta notevolmente», dice. Strong by Zumba è uno fra i tanti esempi, che illustrano come nascono que ste mode in miniatura. La disciplina ac costa a elementi della danza esistenti e provenienti dal latin aerobic degli eserci zi presi in prestito da altre forme sporti ve. Il divertimento è il fattore centrale che deve far da molla al tutto. Per rispondere alle esigenze attuali, ad una tendenza ne 52
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deve seguire una nuova dopo circa tre anni, altrimenti il tutto è destinato a fini re nel dimenticatoio. Il resto è marketing. Le tendenze attuali sono presentate alle fiere e agli eventi dedicati allo sport. Lì devono convincere i trendscout e gli offe renti di fitness, che spesso sono degli ap passionati conoscitori del settore da anni come Gaby Müller. Le tendenze minori sono affiancate da novità rivoluzionarie, come ai tempi lo era l’aerobica. Nel 1982, l’attrice statu nitense Jane Fonda rese famoso a livello mondiale l’allenamento cardiovascolare coreografato. «L’aerobica è stata la prima attività fitness a introdurre elementi del la danza nel comune training. Su di essa si basano tutti gli allenamenti odierni che contengono elementi del ballo, Zumba compresa», spiega Gaby Müller. Alle volte, delle pratiche tradizionali fanno tendenza se rispondono allo spiri to dei tempi. Questo è quanto accaduto con lo yoga e le tecniche di rilassamento, che esistono da molto, ma in passato co stituivano solo una piccola fetta di mer cato. La tendenza trova riscontro nelle cifre: «Ben il 30 percento dei partecipan ti ai corsi di yoga sono di sesso maschile, mentre gli allenamenti coreografati e la Zumba sono frequentati al 95 percento da donne», sottolinea l’esperta. Perché oggi gli uomini si dedicano maggiormente alle tecniche di rilassamento? «Allenarsi fino
all’esaurimento delle forze oggi non ba sta più, è addirittura considerato fonte di stress supplementare», precisa Müller. Anche gli uomini desiderano sempre più poter semplicemente staccare la spina. Ecco perché anche attività creative come dipingere e cucinare acquistano sempre più importanza. «Ci sono persone che af fermano di sentirsi felici quando dipingo no», conclude Gaby Müller. La musica del futuro quindi è rilassata e creativa – con o senza i ritmi dell’America latina. l
Come trovo il corso che fa per me? • La regola base è scegliere cosa fa
bene. Chi ascolta sé stesso, di solito compie la scelta giusta. • Informatevi in anticipo sui contenu-
ti del corso, in modo da non ritrovarvi a correre se detestate il jogging. • Può essere d’aiuto parlare con
l’istruttore per capire quale sia la scelta giusta.
• Non buttatevi in troppe attività, altrimenti rischiate di stufarvi. Un allenamento regolare, segnato nell’agenda è più sensato di propositi presi ogni giorno, ma non mantenuti.
© Zumba Fitness
Strong by Zumba: la ginnastica al ritmo di musica afro-caraibica sta conquistando anche la Svizzera. La Scuola Club Migros propone lezioni di Zumba in una sede per regione linguistica: per la Svizzera tedesca a Lucerna, per quella francese a Ginevra e per il canton Ticino a Bellinzona.
La quantità e la varietà delle offerte è cresciuta notevolmente.
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Publiredazionale
Ricominciare col piede giusto La riduzione delle prestazioni sociali è una minaccia per chi è colpito dalla povertà in Svizzera. Il racconto di Véronique*, che ha 23 anni, mostra quanto sia importante il sostegno dell’assistenza sociale per ritrovare l’autonomia.
L
a mia gioventù è stata difficile», racconta Véronique. «Ero alla ricerca di me stessa.» Incontriamo la giovane donna pochi giorni dopo la nascita del suo secondo bimbo. La felicità della giovane famiglia sembrerebbe perfetta, ma in realtà non è per niente facile. La famigliola abita in un piccolo appartamento sussidiato dai servizi sociali e percepisce le prestazioni dell’assistenza sociale.
Giovane mamma senza diploma Véronique frequenta la scuola dell’obbligo a Losanna, dopo di che assolve diversi stage e inizia una formazione presso l’École de couture di Losanna. Poi rimane incinta. «Dopo la nascita di mio figlio, a scuola non riuscivo più a seguire le lezioni», dice. Véronique interrompe la formazione e va ad abitare con Claude*, suo futuro marito. Vive di piccoli lavoretti. Poi segue un tirocinio in una pasticceria che le piace tanto che pensa di iniziare una formazione come pasticciera. «Il mio sogno è aprire la mia propria piccola pasticceria», afferma Véronique. Un sogno ben lontano dalla realizzazione, visto che per ora, con due bambini piccoli, ha abbastanza da fare. Seguita da vicino dall’assistenza sociale Véronique in casa è aiutata da Claude, che è disoccupato da 3 anni a causa di gravi problemi di salute. La giovane coppia vive delle prestazioni salariali integrative che riceve. Nel canton Vaud, questa forma di sussidio sociale è
destinato alle persone con un introito al di sotto del minimo esistenziale che desiderano integrarsi professio nalmente e socialmente. Chi beneficia del sostegno si impegna a fare tutto il possibile per ritrovare la propria autonomia. I contributi salariali integrativi sono legati a un coaching. Il consulente di Claude lo aiuta nella ricerca di una nuova formazione. Claude è in possesso di un attestato federale di capacità nel settore commerciale e vorrebbe diventare programmatore di videogiochi. Ora bisogna definire come può essere finanziata questa formazione che dura due anni. Imparare a gestire il budget Véronique e Claude ogni mese ricevono 3200 franchi. Con questi soldi pagano l’affitto di 1320 franchi per il loro appartamento. La coppia inoltre ha diritto alla riduzione dei premi della cassa malati e agli assegni familiari per i figli. «Una volta pagato ciò che ci occorre per vivere, alle volte avanzano ancora 50 franchi, altre volte non resta nulla», racconta Véronique. Visto che il budget è scarso, Véronique fa la spesa al negozio della Caritas. Su raccomandazione della sua consulente dei servizi sociali, frequenta il corso della Caritas «Come venire a capo del mio budget e dei miei documenti?». Véronique ha imparato un sacco in fatto di budget e di come trattare con le autorità. Ciò la rende più sicura di sé. Fra poche settimane, quando il suo congedo maternità sarà terminato, Véronique vuole cercarsi un nuovo lavoro. L’ufficio d’assistenza sociale le sarà a fianco quando si tratterà di trovare una soluzione per l’accudimento dei figli. Forse Véronique e Claude potranno presto lasciarsi alle spalle questo periodo difficile e finalmente godersi per bene la loro vita di famiglia a quattro. E tutto grazie a un sistema sociale che sostiene entrambi, ma in cambio chiede anche che s’impegnino a tornare autonomi e ad assumersi le loro responsabilità. *nomi modificati a tutela della riservatezza
Per saperne di più su Véronique Zakro: www.farelacosagiusta.caritas.ch
No al risparmio a spese dei poveri
© Caritas/Alexandra Wey
In Svizzera, circa mezzo milione di persone vivono sotto la soglia di povertà, mentre altre 500 000 sono intensamente minacciate dall’impoverimento. Firmando l’Agenda 2030, la Svizzera si impegna nella lotta contro la povertà anche all’interno del paese. Nonostante ciò, in molti cantoni le prestazioni dell’assistenza sociale sono diminuite. Con il taglio di altre prestazioni, ad esempio i contributi ai premi della cassa malati, chi rischia di impoverirsi corre il pericolo di precipitare sotto il minimo esistenziale. Caritas chiede a cantoni e comuni di frenare immediatamente la riduzione delle prestazioni sociali. Caritas aiuta le persone bisognose: offre consulenza gratuita su temi sociali e in caso di debiti, nei negozi Caritas chi è colpito dalla povertà può fare la spesa a prezzi convenienti e grazie alla tessera «KulturLegi» partecipare alla vita sociale e culturale. Conto donazioni: 60-7000-4 Per donazioni online: farelacosagiusta.caritas.ch/poverta
IL LUOGO DEL CUORE
La mia oasi di pace La stagione fredda e buia ha i suoi lati positivi: si può creare uno spazio accogliente in casa e lì gustare l’inverno in tutta quiete. Ecco come. Foto: Filipa Peixeiro Styling: Petra Schlaefle
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Buon Natale
I Media Migros
vi augurano Buon Natale e felice Anno Nuovo.
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Vitamina
Vince il premio
Helmi Mäder, Sciaffusa
I vincitori saranno sorteggiati tra tutte le risposte corrette delle tre versioni linguistiche di Vivai e quindi informati per iscritto. Il premio non sarà corrisposto in denaro. Sono escluse le vie legali. In merito al concorso non si tiene alcuna corrispondenza. I premi non ritirati dai vincitori entro 3 mesi dal sorteggio sono considerati scaduti e non saranno più consegnati. I collaboratori della Federazione delle cooperative Migros sono esclusi dalla partecipazione al concorso. La soluzione e il nome delle vincitrici o dei vincitori saranno pubblicati su Vivai 1/17.
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