Proposte di escursione Promhotels Riccione

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VACANZE ENOGASTRONOMIA E CULTURA La vostra vacanza a Riccione potrà essere arricchita con emozionanti escursioni nel nostro meraviglioso entroterra, alla scoperta dei tesori e dei sapori della Romagna e delle sue terre di confine, con la visita di antichi borghi, castelli, città d’arte e la degustazione di vini e prodotti tipici. Vi proponiamo di seguito alcuni esempi da cui potrete trarre ispirazione.

ROMAGNA E DINTORNI … Santarcangelo, andare per borghi e tradizioni Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Itinerario:

Rientro: Numero minimo:

26 km circa Ore 9.30 da Hotel di Riccione Visita al Borgo e centro storico di Santarcangelo Visita alle Grotte tufacee di Santarcangelo Visita alla Antica Stamperia Marchi e pranzo in Ristorante tipico a Santarcangelo In Hotel a Riccione previsto nel pomeriggio 10 persone

SANTARCANGELO DI ROMAGNA Santarcangelo è un paese speciale. Sarà forse per la sua doppia anima popolare e nobile. Sarà per le sue tradizioni ancora vive, i monumenti, le misteriose grotte, l’artigianato e le tentazioni di un’ottima cucina. Il nucleo antico è racchiuso dalla cinta muraria quattrocentesca, e stradine pittoresche s’inerpicano sul colle e si aprono in silenziose piazzette. I luoghi, le cose, le curiosità: la Rocca Malatestiana del ‘300, che contende a Gradara la sede della tragica vicenda di Paolo e Francesca; le grotte tufacee scavate nel ventre dell’intero colle su tre piani sovrapposti; la bottega Marchi: stampe tradizionali su tela e stiratura con mangano del 1600. Scoprire Santarcangelo significa anche intraprendere un viaggio nel gusto, tra antiche ricette e specialità a base di prodotti tipici e genuini da assaporare con vini eccellenti. Piadina, formaggio di fossa con miele di castagno, squacquerone e rucola, salumi di mora romagnola e “savour” sono solo alcune delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Prodotti che vengono serviti nei più caratteristici ristoranti della città dove è possibile degustare la migliore tradizione culinaria attraverso menu pensati ad hoc. Vi sono locali in cui si vedono ancora all’opera le vere “azdore” romagnole (autentiche regine del focolare nella nostra tradizione), alle prese con uova, farina e mattarello. IL MISTERO DELLE GROTTE TUFACEE Visita Guidata Santarcangelo nasconde una sua storia sotterranea e misteriosa, dove cavità, pozzi, cunicoli e gallerie costituiscono un’altra città sotto quella visibile, a molti ancora sconosciuta. E’ impossibile descrivere le emozioni e le sensazioni che si provano inoltrandosi nei meandri più reconditi di questo mondo, isolato nella sua quiete millenaria, ma indissolubilmente collegato con la realtà soprastante. Assolutamente imperdibile è la visita guidata all’interno della grotta monumentale, un viaggio indietro nel tempo, in una sorta di labirinto, alla scoperta di antiche leggende ed eccitanti racconti. Lasciatevi sedurre dalla suggestiva atmosfera e la vostra fantasia vi porterà ad immaginare all’interno antichi riti religiosi e processioni solenni, appena illuminate dal barlume delle torce appese alle pareti. Vi sembrerà di percepire il profumo inebriante di vino, invecchiato e conservato in antiche botti, un tempo qui custodite. Sarà per voi un’esperienza davvero indimenticabile! PRANZO IN RISTORANTE TIPICO ROMAGNOLO A SANTARCANGELO


VISITA ANTICA STAMPERIA MARCHI Possibilità di acquistare i prodotti Tipici nella bottega Marchi La bottega Marchi di Santarcangelo, dal 1600, testimonia il raffinato artigianato della tela stampata a mano, destinata alla confezione di pregiate tovaglie, tende, lenzuola e grembiuli prevalentemente colorate a ruggine. Caratteristica peculiare di questo prodotto artigianale è l’assoluta fedeltà al metodo tradizionale, patrimonio dell'arte popolare decorativa della Romagna, mediante l’utilizzo di stampi incisi a mano, bagnati nel colore e battuti col mazzuolo o mazzetto. Il ruggine, il colore tradizionale e il più richiesto, lo si ottiene da elementi poveri quali il ferro ossidato, la farina bianca e l’aceto di vino, ma il dosaggio rimane un segreto custodito gelosamente dal capofamiglia; i colori blu e verde sono invece ottenuti con paste colorante a base minerale; il tessuto più comune è il lino e si incomincia a rivedere anche la canapa. Una visita a una bottega di tele stampate, riporta indietro negli anni e incuriosisce soprattutto per la presenza degli stampi e del mangano.

Gradara, un colpo d’occhio sulla Riviera dalle mura della rocca Malatestiana Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Itinerario:

Rientro: Numero minimo:

18 km Ore 9.30 da Hotel di Riccione L’intera visita guidata dura circa 2 ore L’ escursione comprende la visita guidata al Borgo, alla Rocca con i camminamenti di Ronda ed al Museo Storico pranzo in Ristorante tipico a Gradara In Hotel a Riccione previsto nel pomeriggio 10 persone

La visita potrebbe essere rallegrata anche da un giullare di corte che intrattiene in bambini raccontando loro in chiave “divertente” la storia del borgo. ROCCA MALATESTIANA – BORGO MEDIEVALE Il castello di Gradara è una fortezza medioevale che sorge protetto da due cinte murarie, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, rendendo la struttura imponente. Il castello - oggi di proprietà demaniale - è uno dei monumenti più visitati della regione ed è teatro di eventi museali, musicali ed artistici. Gradara è stata, per posizione geografica, fin dai tempi antichi un crocevia di traffici e genti: durante il periodo medioevale la fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie fedeli al Papato e le turbolente casate marchigiane e romagnole. La Rocca avrebbe fatto da sfondo - secondo talune ipotesi storiche al tragico amore tra Paolo e Francesca, moglie del fratello Gianciotto, cantato da Dante nella Divina commedia. CAMMINAMENTI DI RONDA Dopo la rocca le mura sono l'elemento più interessante e caratteristico di Gradara. Cingono il castello in doppio anello proteggendo e rendendo inespugnabile la superba rocca. Sono intervallate da torri quadrate e sono percorse in tutto il loro perimetro da Camminamenti di Ronda necessari per vigilare sul castello e sull'intero territorio. I camminamenti di ronda, oggi percorribili per un tratto, permettono di ammirare la struttura delle mura, con le sue feritoie e la merlatura, oltre ad un bellissimo panorama. PRANZO IN RISTORANTE TIPICO ROMAGNOLO A GRADARA


Pennabilli con i luoghi dell’anima di Tonino Guerra e San Leo la città capitale del Montefeltro “E’ bello se puoi arrivare in un posto dove trovi te stesso” - Tonino Guerra Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Mattino: Pomeriggio: Rientro: Numero minimo:

45 km circa Ore 9.30 da Hotel di Riccione Visita del Borgo di Pennabilli, Pranzo in ristorante tipico a Pennabilli Visita del Borgo di San Leo e del Castello In Hotel a Riccione previsto per le ore 18 circa 10 persone

MATTINO - VISITA DI PENNABILLI Pennabilli, piccolo centro dell'entroterra romagnolo che deve il suo nome alla fusione dei due castelli Penna e Billi, dislocati rispettivamente sulle sporgenze rocciose Roccione e Rupe nell'Appennino romagnolo-marchigiano. Costruiti a partire dal X° secolo quali naturale conseguenza delle lotte intestine tra le casate locali, i due borghi vennero muniti di mura e fortificazioni; precauzioni rese ancor più necessarie dall'importanza strategica che misero i due borghi al centro delle mire espansionistiche di alcune delle famiglie più importanti dell'epoca, ossia i Malatesta, i Montefeltro e persino i Medici. Pennabilli, però, non è intrigante soltanto per la sua storia, ma anche per la presenza del noto poeta Tonino Guerra. Grazie alle iniziative dello scrittore, infatti, è nato il “Museo diffuso dei luoghi dell’anima”, definito da un percorso suddiviso in diversi momenti: l’Orto dei frutti dimenticati, il Giardino pietrificato, l’Angelo coi baffi (chiesa dei Caduti), il Rifugio delle Madonne abbandonate, il Santuario dei pensieri, la Strada delle meridiane. Vi sono poi musei di stampo classico come il “Museo mariano” (all’interno del Santuario della Madonna delle Grazie), il “Museo diocesano”, che mostra opere provenienti dalle chiese dell’intera diocesi e il “Museo di Informatica e Storia del Calcolo”, sito a Ponte Messa. Durante tutto l’anno, numerose iniziative artistiche e culturali animano il centro del paese, come la prestigiosa “Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato” del mese di Luglio e il celebre “Festival degli artisti di strada”. PRANZO A PENNABILLI PRESSO RISTORANTE TIPICO POMERIGGIO - VISITA GUIDATA DI SAN LEO E DEL CASTELLO San Leo, detta già Montefeltro, è situata a metri 583 s.m., a 32 km. da Rimini, nella Val Marecchia (SS 258), su un enorme masso roccioso tutt'intorno invalicabile; vi si accede per un'unica strada tagliata nella roccia. Sulla punta più alta dello sperone si eleva l'inespugnabile Forte, rimaneggiato da Francesco di Giorgio Martini, nel XV secolo, per ordine di Federico lll da Montefeltro. L'antichissima città che fu capoluogo (dall'origine alla fine) della contea di Montefeltro e teatro di battaglie civili e militari per circa due millenni, assunse con Berengario II il titolo di Capitale d'ltalia (962-964). La città ospitò Dante e S. Francesco d'Assisi, che qui ricevette in dono il Monte della Verna dal Conte Orlando di Chiusi nel Casentino (1213). Si conserva ancora la stanza ove avvenne il colloquio fra i due uomini. Nel forte, trasformato in prigione durante il dominio pontificio, furono rinchiusi il Conte di Cagliostro, che vi morì nel 1795, e Felice Orsini (1844). Notevole il patrimonio architettonico conservato: la Pieve preromanica, il Duomo romanico lombardo del sec. Xll, il Forte; Il Museo di Arte Sacra recentemente allestito nel Palazzo Mediceo, sparsi sul territorio comunale, i ruderi di diversi castelli, tra i quali quelli di Pietracuta, e di Piega, il convento francescano di S. Igne, il convento domenicano di Monte di Pietracuta, la chiesa di Montemaggio, con un pregevole soffitto di legno a cassettoni. Il panorama che si gode da San Leo è uno dei più belli e caratteristici della regione la vista spazia sui monti circostanti e lungo, la vallata del Marecchia, fino al mare. “La città più bella d’Italia? San Leo: una rocca e due chiese” - Umberto Eco - Venerdì di Repubblica, 28 sett. 2007


Montefiore Conca, Mondaino e Montegridolfo Viaggio tra i Borghi Medievali della Valconca, tra Montefiore Conca, o “Mons Floris” - Monte dei Fiori, Montegridolfo, piccolo castello sulla linea gotica e Mondaino, la cittadina del celebre Palio del Daino Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Mattino: Pomeriggio: Rientro: Numero minimo:

28 km circa Ore 9.30 da Hotel di Riccione Visita di Montefiore Conca, del Castello e del Borgo Medievale Pranzo in osteria tipica romagnola a Montegridolfo Visita dei Borghi di Montegridolfo e Mondaino con degustazione di prodotti tipici In Hotel a Riccione previsto per le ore 18 circa 10 persone

Mentre oltrepassiamo la torre d'ingresso al castello di Montegridolfo, possiamo dire di sentirci - non sembri esagerato il paragone - come Dante all'entrata in Paradiso: "rifatti sì come piante novelle rinnovellate di novella fronda puri e disposti a salire a le stelle" – da” I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA” www.borghitalia.it MATTINO - VISITA GUIDATA DI MONTEFIORE CONCA Montefiore è la capitale medioevale della Valle del Conca e uno dei paesi della Signoria dei Malatesta più integri e affascinanti. Non a caso Montefiore rientra nel prestigioso circuito dei "Borghi più belli d'Italia". La Rocca, come sentinella di pietra delle terre malatestiane, offre, con le sue geometrie severe e imponenti, scorci davvero unici. Sorge su un promontorio dove, nelle giornate serene lo sguardo abbraccia la costa da Fano a Ravenna. Il castello è malatestiano: dovuto cioè ai Malatesti, una potente famiglia guelfa che ha dominato tutto il territorio riminese e pesarese nel Trecento e nel Quattrocento come vicaria del papa. Vero è, tuttavia, che nel 1322 i Malatesti avevano acquistato dal comune di Rimini e dal papa tutti i diritti su Montefiore, che era perciò un bene privato, esclusivo della famiglia. Anche a questa sua condizione “privata” forse è dovuta la cura con cui i Malatesti hanno sempre abbellito, oltre che rinforzato, il castello, che era una bella e forte costruzione militare, ma anche una specie di reggia secondaria della famiglia, fornita di tutte le comodità di un palazzo cittadino. Una reggia per soggiorni anche prolungati (un Malatesti, Galeotto Belfiore, addirittura vi nacque, nel 1377), per le battute di caccia dei signori, per l’ospitalità riservata a personaggi illustri come papi e imperatori. Il borgo di Montefiore, con le sue case, si addossa al castello, conservando la sua fisionomia medioevale. Si raccoglie in un semicerchio chiuso da mura, con le loro antiche torri; e fuori da queste mura un borgo, disteso brevemente a fianco della strada che risale e ridiscende la valle del Conca. Il castello e il paese dovevano la loro fortuna alla posizione dominante e al fatto di trovarsi al centro di un paese fertile, e su una strada importante, quella Flamnia minor grazie alla quale era possibile accorciare sensibilmente il viaggio verso Roma o da Roma.


PRANZO A MONTEGRIDOLFO IN RISTORANTE TIPICO POMERIGGIO - VISITA DI MONTEGRIDOLFO Un borgo medievale che, durante i secoli, ha vissuto un difficile destino di contesa a causa della sua posizione strategica al confine tra Romagna e Marche. Il Castello di Montegridolfo si erge su quella linea che allora delimitava i possedimenti delle casate dei Malatesta di Rimini e dei Montefeltro, signori della vicina Urbino. Il suo battesimo è nel XIII secolo quando venne scelto a dimora della nobile famiglia dei Gridolfi. Proprio dello stesso periodo è anche l’inizio delle lotte tra le due casate all’interno della valle del Conca che costarono a Montegridolfo tre secoli di saccheggi ed alterni domini. Nel 1336 il borgo fu addirittura totalmente distrutto da Nolfo, conte di Urbino. La ricostruzione ad opera del patriarca dei Malatesta Galeotto risale all’anno successivo. La quiete giunse solo nel XVI secolo, la famiglia Malatestiana da allora regna ancora oggi sovrana assoluta. VISITA DI MONDAINO, DEGUSTAZIONE DI PRODOTTI TIPICI DEL TERRITORIO E DEL FAMOSO FORMAGGIO DI FOSSA Mondaino è una piccola cittadina, precisamente trattasi di una rocca da cui si gode un panorama naturalistico suggestivo e completo. Sotto il paese si nascondono percorsi e itinerari ricchi di storia molto misteriosi. Forte impatto, visibile dal fondovalle, con la sua imponenza di un tempo è la Rocca Malatestiana, pregevole architettura del XIV sec. Da una bolla di Papa Sisto IV si legge che la costruzione del forte è opera dei mondainesi. Tuttavia i successivi interventi, voluti dai signori di Rimini, ne fanno una tipica costruzione malatestiana. Seguirà la visita del Mulino della Porta di Sotto (XVI secolo) con fosse malatestiane, nonché Centro Studi Dantesco dove da secoli viene prodotto un delicato e prezioso formaggio di fossa, fra cui "il formaggio dei Malatesta" (stagionato nei chicchi di grano) unico in Italia! Qui si possono ammirare anche macine da grano e da olive, torchio per il vino e per l'olio (datato 1564), cantina, pozzo, forno, fornace, camminamenti sotterranei di fuga ecc.. e ovviamente degustare i rinomati prodotti dell’enogastronomia locale … sui divini versi di Dante Alighieri! “Per quattro giorni continui le contrade de lo borgo, castello, contado et montebello se disfideranno ne li giochi et governeranno le taverne per lo conforto de li voti stomaci et de le gole arse.” – MONDAINO – da Locandina del Palio del Daino, ogni anno, settimana centrale di agosto


Urbino, la città ideale del rinascimento e Pesaro Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Mattino: Pomeriggio: Rientro: Numero minimo:

50 km circa Ore 9.30 da Hotel di Riccione Visita di Urbino, Palazzo Ducale e Casa di Raffaello Pranzo in ristorante tipico marchigiano a Urbino Visita Palazzo Ducale di Pesaro, Casa Rossini e Musei Civici In Hotel a Riccione previsto per le ore 18 circa 10 persone

MATTINO - VISITA GUIDATA DI URBINO PALAZZO DUCALE Splendida corte rinascimentale, ma anche residenza fortificata rispetto al sottostante piano del Mercatale, raggiungibile attraverso la grande rampa elicoidale ideata da Francesco di Giorgio Martini (rampa che poneva in comunicazione la residenza montefeltresca con le stalle della Data e l’esterno delle mura), il grandioso ‘palazzo in forma di città’ non ha qui bisogno di presentazione tanta è la sua notorietà. Voluto da Federico da Montefeltro che ne affidò inizialmente i lavori (intorno alla metà del secolo XV) al fiorentino Maso di Bartolomeo che inglobò nella nuova costruzione l’antico palazzo detto della Jole, è soprattutto opera del celebre architetto dalmata Luciano Laurana che diede il disegno dello splendido cortile d’onore e dello scalone e che innalzò i corpi di raccordo con il vecchio Castellare, provvedendo anche alla stupenda facciata dei Torricini. Nel Palazzo ha sede anche la Galleria Nazionale delle Marche, con le sue collezioni che derivano in larga parte da opere raccolte nel XIX secolo da chiese e conventi del territorio marchigiano. CASA DI RAFFAELLO La casa in cui nacque Raffaello, nel 1483, venne costruita nel XIV secolo e dal 1460 vi visse Giovanni Santi, padre del celebre pittore, a sua volta pittore professionista. Nel 1637 l'edificio venne acquistato da Muzio Oddi, architetto locale, e nel 1837 divenne sede dell'Accademia Raffaello, fondata nel 1869 da Pompeo Gherardi e promotrice di numerose iniziative e studi sul Sanzio. Il primo piano è stato arredato con mobilio d'epoca, che dà l'idea della casa-museo. Nel salone con soffitto a cassettoni si trova un'Annunciazione attribuita a Giovanni Santi, assieme a riproduzioni di famose opere raffaellesche, come la Madonna della Seggiola o la Visione di Ezechiele. Spicca poi, nella stanza da letto dove forse il pittore nacque, la Madonna di Casa Santi, una Madonna col Bambino attribuita al giovanissimo Raffaello, che inizierebbe la sua famosa serie di Madonne. Altre opere esposte sono un disegno attribuito a Bramante e una raccolta di ceramiche rinascimentali. Al secondo piano ha sede l'Accademia, che conserva una biblioteca di manoscritti ed edizioni rare, oltre a una raccolta di monete e di ritratti del XIX secolo. PRANZO A URBINO IN RISTORANTE TIPICO MARCHIGIANO


POMERIGGIO- VISITA GUIDATA PALAZZO DUCALE DI PESARO, CASA ROSSINI E MUSEI CIVICI PALAZZO DUCALE DI PESARO Il palazzo è sede della Prefettura di Pesaro e Urbino. Dopo la devoluzione del ducato alla Santa Sede nel 1631, il palazzo è divenuto abitazione dei cardinali Legati. Per tutto il Settecento numerosi sono stati i danni dovuti a cause naturali e umane. Successivamente alla proclamazione dell'Unità d'Italia è divenuto sede della Prefettura. All'interno del braccio sinistro dell'edificio che conduce all'imponente salone Metaurense, vi sono le due sale decorate da arabeschi che accolgono il gabinetto del Prefetto della Provincia. Al piano terra, subito dopo l'ingresso principale, si colloca la Sala Laurana che ospita mostre ed esposizioni di vario tipo; stessa funzione spetta al Salone Metaurense che, oltre ad essere sporadicamente luogo di incontro per i membri di club privati pesaresi in occasione di eventi di particolare rilievo, può essere sede di esposizioni e mostre. Fra le note artisticamente più pregevoli del palazzo si trovano: il notevole camino della sala d'aspetto, opera di Federico Brandani raffigurante una corsa di bighe intorno alle mura roveresche e i due putti laterali ad esso di Domenico Rosselli (1439-1497); gli eleganti arabeschi delle due sale che precedono il salone metaurense; il camerino da bagno, detto di Lucrezia Borgia moglie di Giovanni Sforza, con i suoi splendidi stucchi policromi (XVI sec.). Fra le più significative personalità artistiche che operarono nel palazzo, si segnalano gli architetti ducali Girolamo e Bartolomeo Genga, Filippo Terzi e Niccolò Sabbatini, lo scultore Federico Brandani, i pittori Taddeo Zuccari e Ludovico Carracci. CASA ROSSINI Edificio La casa natale di Gioachino Rossini ha una storia antica. Al XV secolo risale la realizzazione dei piani terra e primo, mentre i due superiori sono aggiunti in seguito. Nei primi decenni del Settecento, una consistente ristrutturazione coinvolge facciata e interno. Qui Gioacchino Rossini nasce il 29 febbraio 1792 e qui trascorre i primi anni di vita con la sua famiglia. Il Comune acquista l’edificio nel 1892, a cento anni dalla nascita del compositore; adibita a museo, la casa viene dichiarata monumento nazionale nel 1904. Il restauro nel biennio 1988-’89 permette di consolidare la costruzione e di rivedere l’esposizione secondo criteri scientifici. Collezioni I materiali esposti provengono da diverse donazioni giunte a Pesaro in gran parte a fine Ottocento. Il nucleo più consistente proviene da Parigi, dal grande collezionista di cimeli rossiniani Alphonse Hubert Martel; si tratta soprattutto di stampe, incisioni e litografie legate alla vita e all’opera del compositore che comprendono una ricca serie di ritratti ufficiali e una galleria dei cantanti che hanno contribuito alla fortuna delle opere rossiniane in Francia. "Ogni volta che torno a Urbino non posso fare a meno di andare a rivedere, come primo atto, i Torricini di Palazzo Ducale; e il mio amore per questa città si rinnova in forma di compiacimento perchè la ritrovo smagliante, proprio come immaginavo che fosse quando la vedevo; in forma di stimoli all'invenzione...Sono toccato, quando la ritrovo, dalla apprensione che mi danno le sue rughe e, allo stesso tempo, dalla gioia che mi dà la durevolezza del suo splendore. Sono geloso di questa città, al punto da non poter dormire se altri la guardano con speranze possessive…" – Giancarlo De Carlo, Piccola autobiografia in pubblico a Urbino, 1989


Vi proponiamo per continuare, la visita a due delle più affascinanti città d’Arte Italiane, facilmente raggiungibili da Riccione, ottime per trascorrere una giornata immersi nella cultura del nostro Paese gustando i sapori della tradizione locale.

DUE MERAVIGLIOSE CITTA’ D’ARTE Firenze … in un giorno! Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Tempo di percorrenza: Itinerario: Rientro: Numero minimo:

250 km circa ore 9.00 da Hotel di Riccione 3h 15 m circa Visita di Firenze e sosta pranzo in ristorante tipico toscano Sulla strada del rientro, sosta per la cena in ristorante tipico emiliano In Hotel a Riccione previsto in tarda serata 10 persone

L’ escursione a Firenze è coordinata da una guida accreditata che accompagnerà il gruppo a piedi durate tutto il tempo della visita alla città. La città di Firenze meriterebbe una visita più lunga, tuttavia in una giornata ci si può fare un’idea della sua magnificenza. La prima tappa è PIAZZA DUOMO dove si fronteggiano la Cattedrale di Santa Maria del Fiore iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296 e coronata solo nel 1436 dal capolavoro di Brunelleschi. La Cupola è il simbolo di Firenze, una costruzione ardita e maestosa, dalla quale si gode un fantastico panorama sulla città, oltre che sull’interno della Cattedrale. Di lato alla facciata un altro gigante, il Campanile di Giotto, slanciato nei suoi cromatismi, altro punto panoramico della città. Di fronte al Duomo si può ammirare il più antico Battistero di San Giovanni, in stile romanico, ornato da porte in bronzo di Ghiberti e Andrea Pisano. SOSTA PRANZO IN RISTORANTE TOSCANO DOVE ASSAPORARE BUON VINO E OTTIMA CARNE TIPICA DI QUESTA ZONA D’ITALIA. Si continua la visita seguendo l’animata via dei Calzaiuoli arrivando in PIAZZA DELLA SIGNORIA, il cuore politico di Firenze. Qui si erge dalla fine del 1200 il Palazzo della Signoria o Palazzo Vecchio, la sede del Comune di Firenze oltre che museo. Varcando la soglia del cortile interno si può ammirare la fontana con il putto di Verrocchio e gli affreschi di Vasari. Sulla piazza la Loggia dei Lanzi, trecentesca, espone statue famosissime come Perseo di Benvenuto Cellini o il Ratto delle Sabine di Giambologna. Collegato a Palazzo Vecchio l’imponente EDIFICIO DEGLI UFFIZI, progettati da Vasari nel 16° secolo come sede della Cancelleria Medicea, e ora museo, uno dei più importanti al mondo. La Galleria ospita pitture dai primitivi (Cimabue, Giotto) al Manierismo, ed è un compendio della pittura rinascimentale italiana, per le opere di Botticelli, Filippo Lippi, Paolo Uccello, Leonardo Da Vinci, Michelangelo (la visita della Galleria necessita di alcune ore e va prenotata con anticipo). Si prosegue poi a piedi verso il PONTE VECCHIO, un simbolo della città, che ha resistito alle distruzioni belliche e alle piene del fiume Arno è dal 1500 la sede di botteghe e laboratori degli orafi. Superato il ponte sei di là d’Arno, un concetto importante a Firenze. Dei quattro quartieri storici tre (San Giovanni, Santa Maria Novella e Santa Croce) sono di qua d’Arno, uno solo, Santo Spirito, sulla riva sinistra del fiume. La direttrice dal Ponte Vecchio porta in PIAZZA PITTI, dove domina la facciata del maestoso Palazzo omonimo. Di origine quattrocentesca, fu acquistato da Eleonora, moglie del granduca Cosimo I e divenne la nuova reggia della famiglia Medici, che prima risiedeva nel Palazzo della Signoria. Fu ingrandito e arricchito di un meraviglioso parco, il Giardino di Boboli. Palazzo Pitti è sede di numerosi musei, e il giardino è uno di questi.


Se c’è ancora un po’ di tempo ci si può dirigere verso PIAZZA SANTO SPIRITO dove si può godere un po’ l’atmosfera vivace di questa parte di città. Il quartiere è sede di numerose attività artigiane, e vi si respira un’atmosfera autentica. La piazza Santo Spirito, una delle poche alberate in città, è contornata da bei palazzi e dalla chiesa, progettata da Filippo Brunelleschi nel 1444. Oltre alla purezza delle linee architettoniche, l’interno custodisce importanti opere d’arte. SOSTA PER LA CENA, SULLA STRADA DEL RIENTRO, IN RISTORANTE TIPICO EMILIANO.

Bologna, cuore dell’ Emilia Dettagli Distanza da Riccione: Partenza: Tempo di percorrenza: Itinerario: Rientro: Numero minimo:

120 km circa ore 9.00 da Hotel di Riccione 1h 45 m circa Visita di Bologna e sosta pranzo in ristorante tipico emiliano In Hotel a Riccione previsto nel tardo pomeriggio 10 persone

In una intera giornata è possibile farsi un'idea dell'atmosfera calda ed antica della città attraverso un percorso breve ed essenziale, concentrato intorno al nucleo trecentesco di Piazza Maggiore, sulla quale si affaccia la grandiosa basilica di S. Petronio e i principali palazzi pubblici della Bologna medievale (del Podestà, del Comune, dei Notai). Incamminandosi su via dell'Archiginnasio, che costeggia il lato est della Basilica, si percorre uno dei portici più famosi ed eleganti di Bologna, fino a raggiungere PALAZZO DELL'ARCHIGINNASIO: già sede dell'Università dal 500 all'800, esso si affaccia sull'elegante Piazza Galvani, sulla quale incombe, alto e suggestivo, l'abside incompiuto di S. Petronio. Se c'è il tempo e la voglia di camminare, da qui in 10 minuti è possibile raggiungere la grandiosa basilica duecentesca di S. Domenico e la spaziosa piazza che le fa da scenario. Terminata la visita alla chiesa si fa rapidamente ritorno in PIAZZA MAGGIORE. Dalla Piazza Maggiore si passa all'attigua PIAZZA DEL NETTUNO, con al centro la fontana cinquecentesca fresca di restauro e sullo sfondo il Palazzo Re Enzo. Da qui è possibile osservare una prospettiva della elegante via dell'Indipendenza, ma visto il poco tempo è bene aggirare il Palazzo Re Enzo incamminandosi lungo via Rizzoli in direzione delle DUE TORRI (5 minuti a piedi), gettando solo un rapido sguardo alla Piazza Re Enzo ed all'ultimo scorcio di Piazza Maggiore. Costruite intorno al 1200, le Due Torri (Asinelli e Garisenda, quest'ultima inclinata e per questo abbassata nel 1300) sono diventate il simbolo di Bologna. L'eventuale salita alla Torre degli Asinelli (97 metri di altezza, 500 gradini) richiede in tutto almeno una mezzora ed una discreta fatica (le scale infatti sono antichissime e l'impianto è ancora quello originario): ma il panorama della città e della collina che si gode dalla sua sommità, insieme alla suggestione di una salita che procede per botole e scalette di legno come in un antico castello, merita senz’altro lo sforzo, soprattutto se la giornata è limpida. SOSTA PRANZO IN OSTERIA TIPICA DOVE ASSAPORARE I PIATTI DELLA TRADIZIONE EMILIANA PER ECCELLENZA. Proprio accanto alle Due Torri si apre la splendida PIAZZA DELLA MERCANZIA, con l'omonimo elegante Palazzo ornato di un baldacchino cuspidale che sormonta il portico alto e slanciato. Da qui si prosegue a piedi per via S. Stefano ed in 5 minuti si arriva allo splendido Complesso di S. Stefano, uno dei luoghi più suggestivi e preziosi della città: alle sue diverse chiese, cappelle e cortili è bene dedicare almeno una rapida visita.


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