BAKA BLANCA ART GALLERY
DIALOGO TRA DUE ARTISTI a cura di Tarin Meneghello
InsTallazIone dI dado schapIra In collaborazIone con sIlvIa MazzocchI design acusmatico di corrado Fantoni
24 settembre – 24 novembre 2016 baKa blanca arT GallerY
I TUoI soGnI vIvono nelle TraMe del TeMpo
noTa del cUraTore partendo da un oggetto reale, come un libro pieno di lettere, i fili si tendono come radici che penetrano la terra, solidi e fermi. Il tragitto dei fili tesi rappresenta, per ognuno di noi, la scelta di una possibile via diversa. ognuno di noi tesse le sue trame nel tempo, cosi come i sogni di ognuno di noi vivono in queste stesse trame. Il sogno non ha tempo, è il suo contrario, esiste e resiste nonostante tutto, esattamente come la natura che continua il suo ciclo, ci domina, ci ricorda che tutto passa lasciando solo ricordi e ci suggerisce l’idea di fare il meglio che possiamo nel tempo che ci viene affidato. da qui il titolo dell’installazione: “I tuoi sogni vivono nelle trame del tempo” – che ha riempito lo spazio della baka blanca art Gallery di arona in esclusiva tra il 24 settembre e il 24 novembre 2016: quattro grandi pannelli a rappresentare altrettanti libri aperti, un fuoriuscire di lettere, sillabe, parole, frasi, cucite insieme dai fili a tessere trame che sono insieme tempo definito e tempo indefinito. dalla superficie piana invasa da muschi e licheni, partono le radici rivolte verso l’alto per raggiungere, attraverso i fili, le lettere in un intreccio di continuità. Tutto diventa onirico, con il consolidamento dell’opera attraverso il sapiente design acusmatico del maestro corrado Fantoni che interagisce con lo spazio ed il tempo del visitatore, abitando la percezione dell’installazione stessa. l'evoluzione di quest'opera nasce attraverso una serie di intuizioni immediate, appena successive al mio primo incontro con dado schapira. Mi sono ritrovata a navigare nei fili delle sue trame per il concetto di libero arbitrio che ho percepito nei suoi lavori. ogni filo una via, ogni via un’esperienza. Il rischio di perdersi è forte, ma anche l’opportunità di ritrovarsi. ogni lettera una moltitudine di sistemi, ogni parola una galassia di possibilità. da sempre l’uomo ha il bisogno di fermare i propri pensieri per tramandare esperienza e sapere. dado parte da questa tradizione e la libera. nasce cosi in me, spontaneamente, l’idea di avvicinare l’artista al mondo della garden designer, progettista e creatrice del verde silvia Mazzocchi.
I TUoI soGnI vIvono nelle TraMe del TeMpo
Il dialogo tra due mondi distanti e apparentemente differenti si avvia in modo naturale. schapira si apre subito e volentieri alla mia proposta, ad una nuova reinterpretazione delle sue opere e l’incontro genera una trasformazione. divento testimone silenziosa e assisto ad una meravigliosa danza a quattro mani: osservo con riguardo l’incontro di due “innamorati” che platonicamente tessono la via per avvicinarsi. Timidi e puri nelle loro trame compongono ognuno di essi la via verso l’altro. l’installazione segna, dunque, il punto di incontro di due anime artistiche al lavoro. successivamente ho coinvolto il compositore corrado Fantoni per integrare la nascente opera a 4 mani con la sua ricerca sperimentale nel campo dell’arte acusmatica basata su antiche tradizioni pitagoriche. suoni che si sentono senza individuarne la causa originaria... per me un tema molto affascinante. e così si è avviato un dialogo tra artisti come un’apertura al di là del visibile, uno stimolo all’introspezione per affrontare, con nuovi strumenti, gli impulsi interiori, positivi e negativi, incanalati verso un cammino di evoluzione. Un intervento forte, un’impronta profonda che calca un territorio ben definito per affrontare un viaggio verso ognuno di noi. Intervenire sui fili di dado ha generato in silvia il desiderio di rendere la sua opera viva biologicamente: si è così concepita una nuova forma di comunicazione che si è andata componendo attraverso le radici, nutrimento dell’essenziale: origini, tradizioni, valori, senza i quali l’uomo non potrebbe essere partecipe nel presente. l’aggiunta dell’aspetto vivente alla plasticità delle opere d’arte moderna, ha regalato all’opera stessa una nuova chiave di lettura, e aiutato, a mio avviso, un’immedesimazione più “spontanea” nell’opera da parte dello spettatore. l’installazione nata dalla collaborazione dei 3 artisti concretizza a pieno l’idea del progresso che ognuno di noi fa verso una risoluzione: la metafora dei nostri strappi ricuciti attraverso i fili grazie alla forza di madre natura, benigna e avvolgente, ma anche crudele e veritiera nella sua forma di espressione. TARIN mENEGhELLO
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Tre FIlI vengo colto da una molteplicità di riflessioni, osservando le opere di dado schapira. seguo con l'occhio il tragitto dei fili e il loro intreccio: i fili partono da molteplici punti e spesso intersecano molteplici traiettorie, anzi, essi stessi diventano traiettorie, partendo da una superficie scritta o dipinta, o soltanto da una parola, e da lì ogni punto originario sancisce un possibile tragitto … oltre. la prima volta che sono andato nello studio di schapira, gli ho chiesto quanti fili solitamente intreccia negli ancoraggi a terra, e lui mi ha risposto che ne annoda solitamente tre. allora subito mi è venuto in mente quel detto talmudico che dice che, per avere un durevole intreccio di due fili, abbiamo bisogno di un terzo filo che li annodi; così come quando due versetti della Torah entrano in collisione dialettica, e si contraddicono, il commentatore biblico ha bisogno di un terzo versetto capace di sciogliere quella contraddizione. annodare è sciogliere, ecco! possiamo incontrare una parola che è anche vibrazione acustica, portatrice di più combinazioni interpretative capaci di illuminarla e di renderla feconda di senso, aprendola ad universi possibili. veniamo così a contemplare, nelle opere di schapira, una visione dell'universo multidimensionale, così come ci viene raccontato da alcuni scienziati, e cioè il fenomeno spazio-temporale dell'entanglement quantistico. la parola entanglement, in lingua inglese, si può tradurre con "intreccio non separabile" ma anche con "situazione imbarazzante". È possibile trovare questi due tipi di intrecci nei lacci e fili che schapira tende: intrecci non separabili, sì, e anche intrecci eroticamente imbarazzanti che fanno un po' pensare a certe trame e reti degli indumenti intimi delle donne... l’entanglement è l'intuizione scientifica di un fenomeno che determina la creazione di un livello di realtà intermedio o addizionale, cioè una sorta di mondo parallelo bidimensionale nello spazio e nel tempo che spiega come l'energia divenga un messaggio capace di assumere l'importante proprietà di comunicare simultaneamente un'informazione a distanza. l’entanglement tra particelle quantiche può essere descritto tramite le parole-chiave: intrigo, compenetrazione, condivisione, tutti termini in cui mi ritrovo quando osservo gli intrighi e le compenetrazioni sulle superfici esplose e proiettate dai fili di dado schapira, dove spesso si forma uno spazio di condivisione tra lo spettatore e la superficie in cui arrivano le tensioni dei fili. su ciò sembra innestarsi il tentativo di dado di rappresentare il superamento delle tre dimensioni ordinarie alle quali siamo abituati. Il suo lavoro oltre-pittorico è spazialmente invadente e mi appare come obliterazioni di un senso che vuole oltrepassare il mondo tridimensionale e ci inoltra a fare esperienza di visione in un possibile universo a più dimensioni, a volte proiettate, a volte intrecciate, a volte compenetrate. sempre in campo scientifico, la nota teoria delle corde, o stringhe, espone equazioni matematiche che ci descrivono un Universo formato da più strati
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arrotolati su se stessi che formano sacche spazio-temporali in cui si collocano stratificazioni di mondi paralleli. I fili di dado li immagino come quelle stringhe arrotolate che, però, nelle sue opere si tendono per srotolarsi … srotolamento di corde risonanti? sì, ecco, da qui mi sono mosso per comporre la musica per l'installazione di dado schapira: ho composto una breve matrice di 13 suoni interpolati tra loro che poi si srotolano proiettandosi su un campo di frequenze sempre più ampio, lungo l'arco di 42 configurazioni intervallari. nell'intreccio dei fili di dado mi colpisce anche ciò che mi richiamano all'occhio alcune antiche stampe induiste di tradizione tantrica, in cui si raffigurano corpi umani solcati da centinaia di linee sottili intrecciate tra loro che rappresentano i nādï, cioè i canali energetici attraverso i quali scorre la forza vitale dell'uomo. Il Macrocosmo che si specchia nel Microcosmo: (migliaia di anni fa il tantrismo intuisce e rappresenta la teoria delle stringhe e dell'entanglement all'interno del corpo umano!). Tutti questi richiami inconsapevoli, inconsci e sotterranei nell'opera di schapira non indeboliscono la sua opera, a mio avviso, anzi! possiamo riconoscere in questo artista quel passaggio decisivo che l'arte successiva al post-modernismo sta compiendo da più parti, cioè comunicare, attraverso le discipline artistiche, un presa di coscienza che, travalicando la dimensione estetica, cerca di inoltrarsi nell'ethos: un luogo possibile dove fare esperienza di una maggiore consapevolezza tramite autentici e profondi percorsi di conoscenza. Il mio progetto per la realizzazione sonora parte da tutto quel che ho colto e che fin qui ho appena esposto. ho cercato di immedesimarmi con le trame di dado che qui grida: «I TUoI soGnI vIvono nelle TraMe del TeMpo». da qui in poi le lettere delle parole si districano tra loro per intraprendere un tragitto in proiezioni molteplici come ologrammi di se stesse, ossia immagini tridimensionali proiettate nello spazio per mezzo di fili-laser che, come recita il titolo, rendono visibile un sogno che è altrove, condiviso nelle trame del tempo. sul piano sonoro ho pensato di far risuonare tutto questo con la composizione musicale che qui presento e che s'intitola “Tre Fili”. Forse è questo il segreto ultimo del mondo espressivo di dado schapira e di molta arte oggi: ritrovare una parola segreta o una formula sacra dimenticata e proiettarla altrove, per farne 'esperienza di visione' ed 'esperienza di ascolto': ascoltare-vedere una realtà che è pura illusione, perché appena si segue con l'occhio e l'orecchio il getto di tensione dei fili-suoni che percepiamo dalla superficie di una frequenza originaria, l'intreccio di quei fili-suoni sembra portarci oltre la realtà dell'opera … oltre. CORRADO FANTONI
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dado schapira al lavoro
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“I libri come custodi di sogni, pensieri ed emozioni fisse per sempre, ma non mie, sono dell’autore dei libri o simbolicamente di tutti coloro che li leggono. I fili sono invece i miei sogni, pensieri ed emozioni, tirandoli fuori dal libro e muovendoli, mescolo le mie storie con altre che neppure conosco, nascono altri sogni, pensieri ed emozioni, con i fili li fisso simbolicamente a terra e faccio sì che rimangano per sempre. e poi arriva silvia, un incontro causale ma di immediato e grande affiatamento, lei struttura la mia opera e la rende altro da se e l’espressione si arricchisce di altri sogni, pensieri ed emozioni.” DADO SChApIRA
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“Intervenire sui fili di dado ha generato in me il desiderio di rendere la sua opera viva biologicamente…fare percepire una nuova vita che si genera tra il mio intervento e l’opera stessa. Il senso nuovo della creazione parte da due diverse manifestazioni comunicative, entrambe alla ricerca di una stessa armonia, uno stesso criterio trasmesso attraverso materiali, colori, forme, strutture ed espressività differenti. ci siamo “incontrati” e “conosciuti” nel silenzio della nostra arte: fili e radici che avvolgono, intrecciano e completano. Il senso della vita è la libertà del proprio tempo e dei propri sogni.” SILVIA mAZZOCChI
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dettaglio dell’ancoraggio dell’opera tra i muschi
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dettaglio di licheni e muschi del nord europa selezionati da silvia Mazzocchi
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panoramica parziale dell’installazione “I tuoi sogni vivono nelle trame del tempo” di dado schapira e silvia Mazzocchi
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vadeMecUM per la vIsITa appaiono scritture ed alfabeti nell'installazione di dado schapira e silvia Mazzocchi, alfabeti che poi, scomposti e districati in proiezioni molteplici, si lasciano tendere in uno spazio sensibile all'ascolto, dove la dimensione strutturale e cromatica artefatta di dado si mescola a quella biologica e organica di silvia. ella, utilizzando primordiali licheni e pregiati muschi del nord europa, investe anche la nostra dimensione dell’olfatto in questa singolare installazione sensoriale. su questa duplice prospettiva, corrado Fantoni ha composto una musica che si ascolta nello spazio occupato dall'installazione, come terzo elemento che fa da très d’union. Questa composizione musicale è costituita da una sequenza di 9 suoni che poi si moltiplica e si srotola proiettandosi su un campo di frequenze sempre più ampio, secondo lo sviluppo di un canone isoritmico della durata di circa mezz'ora. Il sistema scalare è temperato su un'originale accordatura aurea intonata su una scala a 256 e 432 htz, coerente con la vibrazione naturale planetaria degli 8 hz. Grazie a queste calibrature sonore, l'ascoltatore potrà percepire le armoniche naturali del suono e la concomitanza di risonanze che possono spontaneamente indurre ognuno a sintonizzarsi sulle proprie onde cerebrali alfa, stadio ideale per la meditazione e per un ascolto consapevole. Invitiamo tutti i visitatori della mostra a prendersi un personale momento di raccoglimento e concentrazione, per vivere e assaporare questa esperienza che, dall’abitare lo spazio, può prolungarsi nella dimensione temporale, olfattiva e uditiva.
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brevI bIoGraFIe Dado Schapira, nasce a Milano nel 1957, dove risiede e lavora. laureato presso l’università degli studi di Milano in scienze politiche ha esordito nel mondo artistico milanese nel 2010 con la sua prima partecipazione al Miart, seguita, negli anni successivi, dalla presenza in importanti manifestazioni in Italia e all’estero. nel suo curriculum figurano numerose mostre personali ed eventi in Italia e negli Usa. collabora attualmente con diverse gallerie, principalmente con lo studio Grossetti di Milano. Silvia mazzocchi, garden designer e tecnico di giardini formata alla fondazione “Minoprio” di como nel 2008, affina la sua formazione sotto la guida di Gianfranco Giustina. progettista, ideatrice e creatrice di numerosi giardini privati e pubblici, da qualche anno ha sperimentato l’uso del verde per installazioni artistiche. nel 2015 inizia la collaborazione con Tarin Meneghello e baka blanca art Gallery: “Il senso di silvia per il verde” mostra di silvia Mazzocchi (dicembre 2015). “Giardini” a baka blanca, mostra di Ferdi Giardini (maggio 2015), “da heidi a lolita (e non quella di nabokov)”, mostra di anita pankoff (maggio 2016). Corrado Fantoni, compositore, tastierista e ricercatore indipendente in campo musicale. ha svolto l'apprendistato di composizione con Franco donatoni e Walter branchi. ha ottenuto numerosi premi internazionali di composizione. pubblica partiture e cd, registrando per importanti emittenti radiofoniche in europa. attivo nella scena internazionale come compositore ed interprete, ha composto musiche in differenti contesti culturali, ricevendo commissioni per nuove creazioni, anche nel contesto dell'arte visiva e del cinema collaborando, tra l'altro, con Mimmo paladino, lena liv, Kristin Jones, daniel K. brown e nicolò bongiorno. È docente al conservatorio di novara.
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Tarin meneghello, l’infanzia trascorsa in una piccola isola dalmata, palmižana, incredibile e perfetto connubio di natura, arte e cultura; cresciuta nel mondo dell’arte contemporanea croata e tedesca, figlia d’arte della gallerista e mecenate dagmar Meneghello, Tarin ne accoglie sin da piccolissima la raffinata ed intuitiva personalità, il grande carisma e la capacità di coinvolgere artisti provenienti da ogni parte del mondo nei suoi progetti e nelle sue creazioni. “non mi lascio influenzare troppo dalle regole stabilite dal mondo dell’arte, ma rispetto l’unica regola che sento importante: cercare la pura bellezza nelle persone e nelle cose”, cosi esprime, in sintesi, il suo pensiero. seguono gli anni di studio a roma durante i quali cura numerose mostre di artisti croati. dopo la laurea in scienze sociali, conseguita presso la pontificia Università Gregoriana, Tarin si trasferisce sul lago Maggiore, dove attualmente vive con suo marito ed i suoi tre figli. dal 2014 cura ad arona la galleria d’arte all’interno dello spazio “baka blanca”.
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I ďŹ li che fuoriescono dai grandi pannelli - dettaglio dell'opera di dado schapira
Tarin Meneghello, dado schapira e silvia Mazzocchi
progetto e concept: Tarin meneghello Installazione di: Dado Schapira In collaborazione con: Silvia mazzocchi design acusmatico: Corrado Fantoni assistente di dado schapira: marta Tonetti assistente allestimento: marco Lupone crediti fotografici: Giovanni Fasoli, Fausto mirandoli e Nicola Cattania progetto Grafico: mila melank Ufficio stampa: Giovanna La Vecchia Mix & Mastering audio: Carlo Franzini organizzazione generale: Francesca Testori e Elena Comina
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baKa blanca arT GallerY
l’installazione “I tuoi sogni vivono nelle trame del tempo” – dialogo tra due artisti – nasce negli spazi espositivi della baka blanca art Gallery ad arona, sulle sponde del lago Maggiore, nella suggestiva cornice storica di palazzo borromeo. baka blanca art Gallery nasce nel 2014 da una idea di Tarin Meneghello e Francesca Testori. Il desiderio di creare un luogo d’incontro tra persone appassionate d’arte e cultura in tutte le sue forme prende vita e si realizza. da allora lo spazio è attivo per ospitare e promuovere non solo artisti locali, ma anche personalità che hanno contribuito alla diffusione dell’arte a livello nazionale ed internazionale.
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