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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 Numero numero 254 Anno
LA CRISI L’AD ROSSONERO PROTESTA: «NEGATI DUE RIGORI E IRREGOLARE LA PUNIZIONE DECISIVA»
Serie A / 9ª GIORNATA BOLOGNA, TRE PUNTI D’ORO
MilanBalo all’inferno Galliani contro l’arbitro
PARTITE Sabato SAMPDORIAATALANTA INTERVERONA Ieri BOLOGNALIVORNO CATANIASASSUOLO CHIEVOFIORENTINA JUVENTUSGENOA LAZIOCAGLIARI NAPOLITORINO PARMAMILAN UDINESEROMA
Il Parma piazza la stoccata nel finale con Parolo, bene Cassano Super Mario (senza cresta) sostituito per la prima volta da Allegri BOCCI, CECERE, CENITI, PASOTTO, SCHIANCHI ALLE PAGINE 678925
3 Mario Balotelli, 23 anni LAPRESSE
CLASSIFICA ROMA
27 UDINESE
10
10 42
NAPOLI
22 TORINO
10
10 00 12 20 20 20 32 01
INTER
JUVENTUS 22 CAGLIARI
10
18 SAMPDORIA 9
FIORENTINA 18 LIVORNO
8
VERONA
16 GENOA
8
LAZIO
14 CATANIA
6
PARMA
12 BOLOGNA
6
ATALANTA
12 SASSUOLO
6
MILAN
11 CHIEVO
4
LA SFIDA AL VERTICE CAPOLISTA SENZA FRENI: PASSA ANCHE AL «FRIULI» NONOSTANTE L’ESPULSIONE DI MAICON
ROMA INNO ALLA GIOIA TEVEZ E HIGUAIN MORDONO L’orchestra di Garcia suona a Udine la nona sinfonia: record in Europa Le inseguitrici però non mollano: la Juve con Carlitosgol batte il Genoa Due rigori trasformati dal Pipita permettono al Napoli di superare il Toro
LE ALTRE VIOLA IN RIMONTA COL CHIEVO
Si sveglia Cuadrado La Fiorentina vola Cura Klose: Lazio ok Entra il tedesco, Cagliari k.o. Sannino si gioca il posto giovedì contro la Roma Pari tra Catania e Sassuolo 3 Juan Cuadrado, 25 anni, colombiano DA PAGINA 18 A PAGINA 20
INTER BELFODIL SQUALIFICATO PER DUE TURNI
Palacio inizio da favola Otto reti e voti in rialzo
ilCommento
UN SEGNALE FORTE
DALLA VITE, ELEFANTE A PAGINA 17
di ALBERTO CERRUTI
Un americano lancia la Roma americana. Bradley, la riserva di Borriello riserva di Totti, infilza l’Udinese e sognando lo scudetto può dire “yes we can”. E’ vero che la coppia Napo liJuventus non molla, rimanendo a 5 punti.
IL ROMPI PALLONE 3 L’esultanza dei giallorossi dopo il successo a Udine 10 ANSA CALAMAI, CECCHINI, GARLANDO, GRAZIANO, MALFITANO, OLIVERO, PUGLIESE, VERNAZZA, MEROI PAG. 2351011121415
L’ARTICOLO A PAGINA 25
FORMULA 1 IL 26ENNE TEDESCO HA VINTO IN INDIA LA DECIMA GARA DELLA STAGIONE
4 VOLTE VETTEL Sebastian e la Red Bull ancora campioni del mondo: «Lo capirò solo a 60 anni» Massa quarto, Alonso 11°: la Ferrari scivola al terzo posto nei costruttori 3 Sebastian Vettel, 26 anni in ginocchio davanti alla sua Red Bull
9 771120 506000
31 0 2 8>
ALLIEVI, CREMONESI, IANIERI, ZAPELLONI PAGINE 253031 323335
MOTOGP PRIMO A MOTEGI
BASKET SALE PURE VARESE
TENNIS SCONFITTA LI NA
Lorenzo magico Langford show Marquez trema anche a Caserta Il titolo a Valencia Milano in vetta
Masters a Serena Guadagni record: supera i 12 milioni
FALSAPERLA, ZAMAGNI PAG. 363739
CRIVELLI A PAGINA 45
ALLE PAGINE 4041
DI GENE GNOCCHI
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In una intercettazione Usa che riguarda un leader politico europeo si sente distintamente: «Allegri, go home. Cribbio».
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9a GIORNATA
100%
Come la Juventus Le 9 vittorie consecutive iniziali della Roma eguagliano il primato della Juventus di Fabio Capello, che risale alla stagione 200506.
ROMA
1
9 IN Il gol incassato Solo un gol incassato dalla Roma finora (a Parma il 16 settembre da Biabiany). In Europa seguono Southampton e Olympiacos (3 in 9 gare).
Vince anche in 10: è regina da record A Udine soffre: palo di Muriel, Maicon espulso. Ma segna Bradley: nona vittoria, partenza da primato DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO UDINE
Nel primo tempo: un pa lo subito (Muriel) e un gol mi racolosamente scrostato dalla linea di porta (Castan). Come col Napoli. Troppo facile vin cere così. E allora la Roma ha alzato l’asticella di una tacca: in dieci dal 21’ della ripresa per espulsione di Maicon. Ec co. Con un uomo in meno, or fana di Totti e Gervinho, usciti dal campo Pjanic, Florenzi e Borriello, la Roma trova il gol partita di Bradley a 8’ dal 90’, eguaglia il record di 9 vittorie della Juve di Capello 200506. In questa Roma c’è qualcosa della Juve capelliana (e delle grandi squadre in genere) che dava l’impressione di essere imbattibile e di poter emerge re sempre, in un modo o nel l’altro, dalle contingenze più sofferte. Anzi. Un gol subito in 9 partite neppure la più coraz zata creatura di Capello pote va permetterselo. Cifra mo struosa. Grazie, Maicon L’Udinese ha spaventato la capolista, ma con l’uomo in più, ha peccato
di esagerata umiltà, coccolan dosi il punto a portata di ma no, invece di dannarsi per tri plicarlo. Al contrario, la Roma è stata frustata dall’inferiorità e ha ritrovato nella coda del match la cattiveria agonistica delle partite precedenti, che nell’inizio pigro del match non si era vista. Paradossalmente la follia di Maicon ha fatto me glio alla Roma che all’Udine se. Esemplare la trasformazio ne di Ljajic: putto effimero nel primo tempo, insospettabile combattente nella fine. Que sta Roma rende virtuosi per contagio. E finché la sorte la bacia così platealmente, come può non sognare il massimo? Udine bella Il 4321 di Gui dolin è sensato: difesa a 4 per coprire meglio le fasce, riserva di caccia di Garcia. Due tre quartisti (Pereyra, Muriel) tra la mediana e Di Natale, per creare densità in copertura e, soprattutto, per cercare il 3 contro 3 in ripartenze lampo. L’idea rischia di fruttare già al 3’, quando Muriel cavalca a destra, nella prateria scoperta da Balzaretti e Castan, e cen tra il palo più lontano. Lo stes so Muriel al 38’ detta splendi
Natale.
Il destro vincente di Bradley È il 37’ del secondo tempo, Bradley con un destro piazzato dal limite dell’area supera Kelava e dà il 9° successo di fila alla Roma MANCINI
damente per Gabriel Silva che s’imbuca sulla fascia opposta e scavalca De Sanctis con un colpo sotto. La prodigiosa ro vesciata liberatoria di Castan sulla linea di porta vale un gol. Bastano questi due episodi per
spiegarvi come nel primo tem po una buona Udinese abbia strappato al nemico l’arma della ripartenza e abbia creato i pericoli maggiori, forte so prattutto nelle sgommate di Muriel, poco assistito da Di
Solo Pjanic Alle difficoltà tattiche create da Guidolin, la Roma ci mette di suo l’approc cio più pigro della stagione. Era da mettere in preventivo che 8 vittorie riempissero un po’ la pancia e annacquassero le motivazioni. I tanti appoggi sbagliati, anche elementari, rendono l’idea. Tipo il rinvio corto di De Sanctis che porta al tiro fiacco di Di Natale (19’). E poi le assenze, chiaro. Ger vinho non ha passato a Ljajic il know how per attaccare la profondità. Il giovane serbo viene incontro, non scappa; cerca il dialogo, non la fuga. E’ un’altra cosa. E siccome Flo renzi è pallido, oggi alla Roma manca corsa e lunghezza. Pja nic, il migliore, ha invece la delega di Totti per ideare in verticale, ma lo fa quasi sem pre per cercare Borriello, ben controllato. Senza corsa, sen za Totti che svuota l’area a fa vore degli incursori, è una Ro ma più prevedibile. Infatti il primo tiro nello specchio arri va solo al 35’. Roma in 10 Nella ripresa Gar cia cerca la profondità con
Marquinho per Florenzi, ma al 21’ un fallo folle di Maicon, già ammonito, nella trequarti av versaria, lascia in dieci la trup pa. La sostituzione di Pjanic e Borriello con Torosidis e Brad ley sembra un ordine di ripie go, la strombettata della riti rata a protezione del puntici no. Giusto togliere Pjanic, il migliore trampolino di ripar tenze, il più pericoloso da lon tano, ora che, in inferiorità, c’è da cercare la porta da lon tano? Mentre storciamo il na so, il 441 tosto di Garcia lotta con nuovo spirito, senza per dere centimetri. L’Udinese in vece, nonostante i messaggi di Guidolin (la spinta di Basta per Heurtaux), sbaglia ad ac contentarsi e paga caro. De Rossi e Strootman spaccano il campo in verticale, la senten za gelida è di Bradley che fa eco alla proprietà americana e suona la nona: 10. La concor renza prenda atto: la Roma se gna anche dalla panca. L’Udi nese non perdeva in casa da 22 partite di campionato. La Roma di Garcia oggi è questo gigante inatteso che vaga per la serie A facendo record e spezzando quegli degli altri. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
11
’6667 17
La striscia migliore In Europa la miglior striscia iniziale nei grandi campionati è del Tottenham 196061 guidato da Bill Nicholson. Gli Spurs quell’anno vinsero campionato e Fa Cup.
Gli altri primati italiani Solo nella stagione 196667 si registrò un avvio simile in Italia. Inter e Cagliari infatti avevano subito solo un gol dopo le prime 9 giornate.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GLI AVVII NEI PRINCIPALI CAMPIONATI EUROPEI LEGENDA
Record vittorie in Italia Il record italiano appartiene all’Inter. La squadra di Mancini ha ottenuto 17 vittorie di fila tra il 25 ottobre 2006 e il 25 febbraio 2007.
Vittorie
Pareggi Partite
Sconfitte 0
Punti 3
6
9
ROMA (Italia)
9 27 9 27 8 1 25
STANDARD LIEGI (Belgio) ATLETICO MADRID (Spagna)
8 1
BARCELLONA (Spagna)
STORIA ROMA
0
1
(4321)
(433)
30 Kelava; 75 Heurtaux (31’ s.t. 8 Basta), 4 Naldo, 5 Danilo, 34 G. Silva; 7 Badu, 66 Pinzi, 21 Lazzari (41’ s.t. 70 Maicosuel); 37 Pereyra, 9 Muriel (45’ s.t. 13 Ranegie); 10 Di Natale. PANCHINA 1 Brkic, 6 Bubnjic, 19 Dos Santos, 27 Widmer, 3 Allan, 32 Bruno Fernandes, 52 Merkel, 18 Jadson, 17 Nico Lopez. ALLENATORE Guidolin CAMBI DI SISTEMA 4312 dal 41’ s.t. AMMONITI Muriel, Pinzi c.n.r., Heurtaux, pe reyra gioco scorretto.
26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Castan, 42 Balzaretti; 15 Pjanic (dal 23’ s.t. 35 Torosidis), 16 De Rossi, 6 Strootman; 24 Florenzi (dal 16’ s.t. 7 Marquinho), 88 Borriello (dal 32’ s.t. 4 Bradley), 8 Ljajic. PANCHINA 1 Lobont, 18 Skorupski, 33 Jedvaj, 29 Burdisso, 46 Romagnoli, 3 Dodò, 11 Taddei, 18 Caprari, 94 F. Ricci. ALLENATORE Garcia CAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 441 ESPULSO Maicon al 21’ s.t. per somma di am monizioni (gioco scorretto) AMMONITI Florenzi, De Rossi per gioco scor retto, Marquinho per c.n.r.
MARCATORI Bradley al 37’ s.t. ARBITRO Bergonzi di Genova. NOTE Paganti 8.440, incasso di 183.541 euro; abbonati 10.464, quota non comunicata. In fuorigioco 40. Angoli 48. Recuperi: 0’ p.t.; 3’ s.t.
POSSESSO PALLA
LANCI
UDINESE 46%
ROMA 54%
TIRI IN PORTA
UDINESE 36 TIRI FUORI
IIIII IIII
IIIII
UDINESE 4 (UN PALO)
ROMA 5
ROMA 5
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 00 3‘ Ripartenza di Muriel, diagonale: palo. 19’ Rinvio corto di De Sanctis, Muriel assiste Di Natale che calcia debole: parata. 33’ Gran tiro da fuori di Pjanic a lato di poco. 35’ Testa di Borriello su cross di Balzaretti, Kelava smanaccia all’incrocio: angolo. 38’ Gran palla di Muriel per Gabriel Silva che scavalca De Sanctis. Prodigioso salvatag gio di Castan sulla linea.
UDINESE 4
SECONDO TEMPO 25’ Destro di Di Natale dal limite fuori di po co. GOL! 37’ Da De Rossi a Strootman a Bradley che infila dal limite dell’area.
13
34 4 30
5 75
37 66 21
9
24 10
7
BARICENTRO ALTO 54,8 METRI
clic RECORD NEL RECORD BENATIA È ARRIVATO A 16 SUCCESSI DI FILA
88
BAYERN MONACO (Germania)
7
25 2 23
CELTIC (Scozia)
7
2 23
7 1
1 22
BORUSSIA DORTMUND (Germania)
7 1
BAYER LEVERKUSEN (Germania)
7 1
ARSENAL (Inghilterra)
PSG (Francia)
6
1 22 1 22 3 21
MONACO (Francia)
6
3
Dentro la cavalcata SENZA LIMITI
Euforia capitale Ora Garcia cerca il trono d’Europa Totti: «Che forti!»
15
8 6
17 16 42
26 5
BARICENTRO BASSO 50,8 METRI
Benatia conosce solo la parola vittoria. Il difensore, infatti, ha una striscia aperta di 16 successi consecutivi tra la stagione scorsa (7 con l’Udinese) e la Roma quest’anno
I giocatori cantano: «La capolista se ne va». Fiumicino invasa dai tifosi. Il tecnico: «La fortuna? Va cercata» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI UDINE
Istruzioni per l’uso: que sta non è una festa in punta di forchetta, da salotti eleganti mai sopra le righe. La felicità della Roma dei record è eufo ria allo stato puro, quella del l’abbraccio dei circa mille ti fosi che si ritrovano all’aero porto di Fiumicino per unirsi a quel coro che i giallorossi un paio d’ore prima cantavano nello spogliatoio di Udine: «E se ne va, la capolista se ne va...». Gli effetti collaterali so no nel conto: traffico in tilt, ressa da batticuore, polizia in affanno. Ma a chi importa? La Roma della difesa più forte d’Europa, delle 9 vittorie con secutive che eguaglia il pri mato della Juve del 2006, del la differenza reti «monstre» (23 reti fatte, 1 sola subita), si ritrova al centro di una favola e non ha nessuna voglia di uscirne. Così si scopre come, tra i maggiori campionati eu
ropei, solo il Tottenham di Bill Nicholson aveva fatto meglio in avvio, con 11 vittorie di fi la, tra il 20 agosto e il primo ottobre del 1960. Oltre 50 an ni fa. Mentre in questa stagio ne, in Europa solo lo Standard Liegi ha avuto un inizio del genere. Totti: che palle! E allora capi
21 D’ARCO
ROMA 54
IIII
25
8 1
OLYMPIACOS (Grecia)
UDINESE
3
tan Totti non si tiene più. «Tutti hanno dimostrato co raggio, forza e due palle così! Tutti noi siamo la Roma, a prescindere da chi gioca. E di co grazie ai nostri tifosi (4.000 a Udine) che ci hanno sostenuto contro una squadra che in casa non perdeva da una vita». Ma in questa atmo sfera da carnevale di Rio, c’è
la festa in aeroporto
Entusiasmo ieri sera all’aeroporto di Fiumicino per il ritorno della Roma da Udine dopo il nono successo consecutivo. Lo scalo è stato invaso da un migliaio di tifosi che hanno festeggiato i giocatori ANSA
solo una persona apparente mente quieta. Si chiama Rudi Garcia e le sue sensazioni le racconta così. «Ringrazio Conte della Juve per i com plimenti, ma li faccio io a lui, che ha vinto scudetti. Io qui non ho vinto ancora nulla. Napoli e Juventus sono le nostre rivali. Le vittorie iniziali fanno pia cere, ma non sono un tro feo. Magari in futuro si faranno confronti con questa striscia, che spero arrivi a dieci o a undici, ma io voglio vince re qualcosa. Se non sarà quest’anno, magari sarà il prossimo oppure più avanti, però conta solo questo. L’obiettivo è la zona Cham pions, per questo guardo solo lo scarto dal quarto posto, non voglio deludere i tifosi. Adesso, ad esempio, tutti pen sano che giovedì contro il Chievo sarà facile, invece sarà il match più difficile per noi». Euforia Pallotta Il francese, però, non nasconde il peso specifico che ha la vittoria di Udine. «E’ la più bella e vale più di tre punti, alla fine que sto conterà parecchio. E’ stato tutto molto difficile, l’espul sione di Maicon ci ha compli cato le cose. Abbiamo vinto con cuore, voglia e determi nazione. Io però non faccio tabelle. Ci manca ancora qualcosa. Noi fortunati? La fortuna fa parte del gioco, ma non arriva da sola, si provoca. Ad esempio, abbiamo giocato in dieci, ma anche per noi c’era la possibilità di giocare in undici contro dieci a fine primo tempo (mancata espul sione di Muriel, ndr)». Insom ma, un Garcia incontentabile. E chissà che il presidente Pal lotta — ieri dagli Usa pieno di elogi per tutti — non l’abbia scelto anche per questo. D’al tronde per la festa, quella ve ra, c’è ancora tempo. Ma se avverrà, quel giorno sarà me glio allacciare le cinture. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A 9a GIORNATA L’UOMO DECISIVO «VOGLIAMO I TITOLI E NON SOLTANTO I RECORD»
Bradley, lo yankee del gol e il nuovo sogno americano DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA PUGLIESE UDINE
A volte nello sport le congiunzioni astrali aiutano. E fanno anche la differenza. Così succede che la Roma de gli americani entra nella storia del calcio italiano ed a portar cela è proprio l’unico america no della squadra, Michael Bra dley, uno che in giallorosso aveva sognato un solo altro gol (7 ottobre 2012, Roma Atalanta 20). «Le 9 vittorie
fanno piacere, ma sappiamo che basta poco per smettere di vincere — dice lui —. I conti si fanno alla fine, però non si gioca per i 9 successi consecu tivi, ma per vincere un titolo o giocare la Champions». Sempre pronto Michael (mancava dal 1° settembre) è entrato con la Roma che sof friva, sotto di un uomo. E si è messo a fare l’esterno di sini stra nel 441. «C’era da soffri re. Garcia mi ha chiesto di aiu tare la difesa e accompagnare
la manovra. Il gol? Strootman mi ha dato una gran palla, ho cercato solo di restare calmo». E’ andata bene, portando la Roma (quasi) in paradiso. «Pensiamo ad una gara alla volta. Abbiamo messo tutto quello che avevamo, i tre punti sono meritati. Questa è una squadra che ha determinazio ne e voglia, ma sappiamo che il margine d’errore è piccolo». Già, proprio l’opposto di quel lo che sogna lui, sempre più grande. A cominciare da un posto da titolare, per cui ha ri
preso a lavorare duro. «Ci so no ancora 29 partite, c’è biso gno di tutti, con 11 solisti non si vince nulla. Bisogna farsi trovare pronti nel momento giusto. Io darò tutto, come ho fatto anche quando ero fuori». E allora via, c’è uno scudetto da sognare. «Per ora pensiamo al Chievo, il resto si vedrà...». Rinnovo o no? Prima della gara il d.s. Sabatini aveva chiarito così la sua posizione: «Il mio rinnovo? Io e la Roma sappiamo cosa vogliamo, è una mia scelta guardare il fu turo e poi valutare. Ho sempre sentito la stima della gente, nel calcio si costruiscono veri tà e menzogne allo sesso mo do. Non è vero che lavoro me glio senza Baldini: insieme ab biamo sbagliato ed i risultati di oggi sono anche frutti suoi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la(non)Protesta
UDINESE
Guidolin ammette «La Roma è brava e pure fortunata» UDINE (m.m.) «La Roma? Brava e fortuna», dice Francesco Guidolin. Fortunata nel primo tempo quando l’Udinese la mette sotto ma ha il torto di non andare in gol. Brava quando, pur restando in inferiorità numerica, non rinuncia a ripartire. «Nel primo tempo abbiamo fatto bene, poi essere rimasti con un uomo in più ci ha paradossalmente condizionato». Muriel rimpiange il palo colpito al minuto 3: «Fossimo andati in vantaggio sarebbe stata un’altra partita».
«Io in fuorigioco?» E Di Natale baciò l’assistente Galloni Un ottimo sistema per sdrammatizzare: l’assistente Galloni sbandiera un fuorigioco a Di Natale e ferma l’azione. Il giocatore dell’Udinese gli va vicino e gli da un bacio per scherzo ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
UDINESE
6
DI NATALE TRASPARENTE BADU TIENE 45’
DI LUIGI GARLANDO
6,5 h Muriel il migliore Cala alla distanza, ma non lo avremmo mai tolto. Premiamo il bel primo tempo: palo sontuoso e assist per Gabriel Silva. Aveva quasi piegato la Roma da solo.
5,5
6
Kelava
Heurtaux
Para su Pjanic in ginocchio, con le braccia in alto: lo stile è un’altra cosa. Sul gol, più che tuffarsi, resta in aria: non si allunga.
Onesta militanza di fascia, senza mai soffrire le punture di Florenzi. Esce tra gli applausi quando l’Udinese decide di osare di più.
TIRI 2 DRIBBLING OK 5/8 SPONDE 5
PARATE 4 RINVII 12 PRESE ALTE 3
CONTRASTI OK 2/6 LANCI 0 PASSAGGI OK 13/19
Un ottimo primo tempo, frenata dalla sfortuna. Quando intuisce di poter vincere, si rilassa e perde.
7 h Benatia il migliore
ROMA
6,5
MURO BENATIA STROOTMAN SI CONFERMA
Un muro con l’elasticità della gomma. Lo status da ex non lo turba. Il più solido dietro quando la squadra soffre. Pericoloso quando si sgancia.
6
4,5
De Sanctis
Maicon
Più fischi che parate. Aveva un sacco di amici da queste parti. Gli sono rimasti i pali del Friuli. Non ricorda più l’ultimo gol subito.
Qualche buona discesa, poi il secondo giallo nella metà campo avversaria. Roba da sbarbati, non da un gladiatore come lui.
CONTRASTI OK 4/5 LANCI 0 PASSAGGI OK 13/18
PARATE 2 RINVII 10 PRESE ALTE 3
CONTRASTI OK 3/6 LANCI 1 PASSAGGI OK 27/31
Primo tempo pigro e sofferto. Vince in dieci. Anima, classe e fortuna: ciò che serve per lo scudetto.
6
5,5
6
6
6
5
6,5
6
6,5
6,5
6,5
5
Un paio di svarioni in appoggio, ma nel suo ruolo è solido ed efficace. Borriello bussa invano, al centro non si passa.
Sarebbe stato in lizza con i migliori, poi Strootman lo sfida, distratto dal movimento di Ljajic, lo perde e Bradley fa tre punti.
Rischia di diventare l’eroe del giorno. Sapiente il tocco con cui scavalca De Sanctis, ma Castan… Tanto lavoro utile sulla fascia.
Tra i protagonisti del buon primo tempo udinese. Movimento e qualità nell’appoggio. Cala nella ripresa. Fa espellere Maicon.
Perno basso della mediana, dà ordine alla manovra ed è il primo scoglio davanti alla difesa. L’onda di Bradley lo travolge alla fine.
Parte in mediana, poi dà il cambio a Pereyra come trequartista. Vaga come un’anima in pena senza combinare nulla. Fischiato.
Non c’è quando Muriel affonda e stampa il palo, ma il salvataggio sulla linea vale il gol di Bradley. Con Benatia è tanta Roma.
Lascia aperta la fascia al primo assalto di Muriel (palo), ripulisce la sua prestazione con tante proposte e la solita tempra da pirata.
Il migliore nel sofferto primo tempo. Fa il Totti in verticale. Un paio di corridoi per Maicon sono poesia. Cala e Garcia lo sacrifica.
Senza Totti, dovrebbe trascinare ancora di più. Lo fa solo nella ripresa, dopo il compitino del primo tempo. Ma che ripresa. Innesca il gol.
Anche lui perso tra le pieghe delle difficoltà. Poi lo strappo e l’assistenza a Bradley che decide il match. Come a San Siro, decisivo.
Intristito dall’assenza del suo ispiratore preferito (Totti) e dalla ricerca a Borriello che lo esclude spesso. Se non corre, non vola.
CONTRASTI OK 6/9 LANCI 2 PASSAGGI OK 34/39
CONTRASTI OK 4/6 LANCI 4 PASSAGGI OK 50/63
CONTRASTI OK 2/5 LANCI 0 PASSAGGI OK 18/21
TIRI 0 PASSAGGI OK 30/37 RECUPERI 5
TIRI 1 PASSAGGI OK 41/46 RECUPERI 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 22/30 RECUPERI 2
CONTRASTI OK 3/6 LANCI 1 PASSAGGI OK 22/24
CONTRASTI OK 7/8 LANCI 1 PASSAGGI OK 44/50
TIRI 2 PASSAGGI OK 51/57 RECUPERI 5
TIRI 0 PASSAGGI OK 60/70 RECUPERI 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 55/62 RECUPERI 6
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 2
Naldo
Danilo
Gabriel Silva
Badu
Pinzi
Lazzari
Castan
Balzaretti
Pjanic
De Rossi
Strootman
6 5,5
5,5
5,5
s.v.
s.v.
Affianca Muriel dietro Di Natale, poi arretra in mediana dove riesce a esprimere meglio la sua spinta. Che però non lascia segno.
Una telefonata a De Sanctis, un destro a fil di palo: troppo poco per Totò. Come se il tempo di colpo si fosse accorto di lui.
Guidolin pensa a un attacco in due atti: prima Basta per spingere, poi Maicosuel. Tra le due mosse, la Roma segna. Lui spinge poco.
Entra per irrobustire l’attacco e l’assalto finale. Doveva accadere prima, visto Lazzari.
È la torre che Guidolin sposta sotto le mura della Roma per l’assalto finale che non porta frutti.
TIRI 0 PASSAGGI OK 26/28 RECUPERI 11
TIRI 4 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 1
TIRI 1 PASSAGGI OK 10/12 RECUPERI 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 7/8 RECUPERI 0
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 0
Pereyra
Di Natale
Basta
Maicosuel
Ranegie
l'allenatore Guidolin La media tra l’ottima preparazione della partita e la discutibile gestione del vantaggio numerico. Lazzari poteva uscire prima, l’Udinese crederci di più.
Florenzi
7 6
6,5
6,5
6
6,5
Lo assolviamo per il sudore speso. L’unico pallone tra i pali del primo tempo è suo. La Roma non è nata per un 9 vero. Serve pazienza.
Fa rimpiangere Gervinho, poi di colpo gli vengono i superpoteri: combatte, lotta, anche da prima punta. Il suo movimento aiuta il gol.
È il primo cambio di Garcia che cerca di dare più larghezza e profondità alla Roma. Tra i protagonisti del colpo di reni vincente.
Entra dopo l’espulsione di Maicon, per attrezzare il 441. Tiene la destra dietro a Marquinho. Comparsata di sostanza. Copre e spinge.
Non manda il portiere dall’altra parte perché non è nato per fare Rivera. Ma l’esecuzione è gelida e il suo apporto non è da Abatino.
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 1
TIRI 2 DRIBBLING OK 4/5 SPONDE 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 7/10 RECUPERI 3
CONTRASTI OK 1/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 5/9
TIRI 1 PASSAGGI OK 2/2 RECUPERI 0
Borriello
Ljajic
Marquinho
Torosidis
Bradley
l’allenatore Garcia Toglie Pjanic e sembra che sposti la chiesa dal centro del villaggio. Ma ha ragione lui. Vince con Bradley. La Roma non è solo Totti. È soprattutto Garcia.
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GLI ARBITRI BERGONZI 5 Disastrosa gestione dei gialli. Non li meritano De Rossi e Muriel, che poi vengono graziati del secondo. Rischia di perdere il controllo del match. Galloni 6Vuoto 6; Damato 6Di Bello 6.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9a GIORNATA PARMA
MILAN
3
2
(442)
(433)
Mirante; Cassani, Lucarelli, Felipe (dal 31’ s.t. Benalouane), Gobbi; Biabiany, Gargano, Marchionni, Parolo; Amauri (dal 19’ s.t. N. Sansone), Cassano (dal 28’ s.t. Rosi). PANCHINA Bajza, Coric, Mesbah, Valdes, Palladino, Obi, Mendes, Munari, Acquah. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53,8 metri AMMONITI Parolo e Gargano per gioco scorretto, Lucarelli per proteste.
Gabriel; Abate, Zapata, Silvestre, Constant; Poli (dal 7’ s.t. Kakà), De Jong, Montolivo; Birsa, Balotelli (dal 7’ s.t. Matri), Robinho (dal 43’ s.t. Saponara). PANCHINA Amelia, Coppola, De Sciglio, Muntari, Cristante, Emanuelson, Vergara, Niang, Zaccardo. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA 4231 dal 7’ s.t. BARICENTRO MOLTO ALTO 58,1 metri AMMONITI Zapata, De Jong per gioco scor retto; Balotelli per comp. non reg.
Il balletto Antonio Cassano, 31 anni, dopo il gol al Milan. I suoi ex tifosi lo beccano, lui reagisce così e festeggia con i compagni ANSA
MARCATORI Parolo (P) al 10’, Cassano (P) al 46’ p.t.; Matri (M) al 16’, Silvestre (M) al 18’, Parolo (P) al 49’ s.t. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE paganti 7.451, incasso di 172.992 euro; abbonati 9.235, quota di 71.287,99 euro. Angoli 36. In fuorigioco 60. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
POSSESSO PALLA PARMA 33,6%
TOTALE PASSAGGI MILAN 66,4%
TIRI IN PORTA
PARMA 274
MILAN 581
TIRI FUORI
IIIIIII
IIIII I
PARMA 7
MILAN 5
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 20 GOL! 10’ Biabiany crossa sul secondo palo dove da un rimpallo la palla schizza sul sini stro di Parolo che da pochi metri non perdo na. 32’ Poli si incunea in area e con un diagonale di destro sfiora il gol. GOL! 46’ Ancora Biabiany al cross dal fondo e ancora Parolo che raccoglie sul secondo palo e serve in mezzo per Cassano che di destro infila l’angolo basso.
IIIIII
PARMA 1
MILAN 6
SECONDO TEMPO GOL! 16’ Con assist involontario Montolivo spedisce in profondità per Matri che incro cia benissimo il rasoterra sul palo lontano. GOL! 18’ Traversa di Zapata di testa, sul rim pallo il più reattivo è Silvestre che sempre di testa imbuca nell’angolino rimasto libero. GOL! 49’ Punizione da oltre trenta metri, due uomini per la barriera rossonera, Birsa e Matri: beh, si aprono proprio quando pas sa il tiro di Parolo e il portiere Gabriel non ci arriva.
Il Milan rimonta. Anzi no
Da 20 a 22, poi Parolo lancia il Parma Il centrocampista fa doppietta: punizione al 94’, i rossoneri crollano a 16. Cassano segna e balla DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE PARMA
Donadoni batte Allegri, il maestro Cassano dà una lezio ne di gioco all’allievo Balotelli. Perdendo i due confronti con i celebri ex, oggi applauditi a Parma, il Milan da trasferta (terza sconfitta) sprofonda. La Roma capolista appare sulla lu na, Juve e Napoli hanno il dop pio dei punti rossoneri, e pure i cugini e la Viola hanno preso un bel vantaggio. Dopo nove giornate, è un povero Diavolo. Certo, Kakà e Matri lo hanno rivitalizzato nella seconda par te, spingendolo sino all’uscio di un clamoroso ribaltone. Ma per un’ora il Parma ha domina
to: 20 all’intervallo e due cla morose occasioni per il 30, ca pitate ad Amauri e Gargano nei primi 15’ della ripresa. Sulla prima ci ha messo il braccio il portiere Gabriel, sulla seconda ha respinto la traversa. Se la formazione di Donadoni fosse andata sul 30, anche i cambi di Allegri si sarebbero rivelati inutili. Cresta e forza Fra i bocciati di
giornata (tanti) potrebbe de stare meraviglia e scalpore l’esclusione di Balotelli, ma chi ha assistito alla partita non può che considerarla inevitabile. Mario si è segnalato soltanto per un tentativo, per giunta goffo, di scippare il rigore. Per il resto ha corricchiato senza
idee e grinta, rivelandosi una specie di soprammobile. Priva to dei capelli, come gli eroi del la mitologia è parso privo an che di forza e mordente. Solo una giornatano? Vedremo. Al legri ha comunque deciso per il meglio chiamando in campo al
suo posto quel Matri che peral tro si è calato nel match con grande efficacia trasformando un rimpallo favorevole in uno splendido diagonale che ha riaperto la sfida. Forza ed errori Con la dovuta
convinzione si è battuto pure Kakà, giunto a pochi centime tri dalla rete del 32: la sua con clusione, da dieci metri, è an data a colpire lo stinco del por tiere in uscita. Gol sbagliato, è parso, più che prodezza di Mi rante. Si era al 37’, sarebbe sta
ta dura per il Parma, acciuffato nel frattempo da un raid aereo di Silvestre e già agevolato da due possibili rigori negati al Milan (mani di Lucarelli e Feli pe abbatte Matri), riuscire a raddrizzarla. Con i due innesti della ripresa, Allegri ha cam
il Film I gialloblù avanti e Silvestre di testa Poi arriva il 32... 10’ primo tempo
46’ primo tempo
Parolo sfrutta un rimpallo e firma il vantaggio ANSA
Cassano fa il 20 dopo un grande movimento ANSA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
il caso MARIO BALOTELLI
Senza cresta e senza voglia Allegri lo toglie «Rischiava il rosso»
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI PARMA
Tagliarsi i capelli non ba sta e anzi a qualcuno ha portato pure sfortuna. Mario Balotelli entra di diritto nella galleria dei tosati sfortunati: non farà la fine drammatica di Sansone e maga ri neppure quella di Totò le Mo ko, ma ieri il Milan è crollato con il suo scalpo. La Roma è a +16, lo scudetto una chimera, l’aria pesante, la difesa una sciagura, le soluzioni più difficili di un enigma di prima qualità. Nervi Doveva essere il giorno del rilancio, è stato quello della partita peggiore e della prima sostituzione nella storia del Ba lotelli milanista, una storia al momento breve e non troppo fe lice. Quando è uscito dal campo Mario non ha accennato nessu
E’ la prima volta che viene sostituito da quando è al Milan. Troppo nervoso: il tecnico si è lasciato andare a un gesto di stizza, ma minimizza: «Non ha fatto una buona partita»
Mario Balotelli, 23 anni, è tornato a giocare dopo quattro partite FORTE
biato modulo, affidandosi al filtro del superbo guerriero De Jong (non ha fatto passare un pallone e nemmeno... Rosi lan ciato in contropiede) e alla re gia di un altalenante Montoli vo, che nel primo tempo aveva ceduto la scena a Poli, poi sa crificato per esigenze tattiche. Biabiany e Cassano Il Parma ha meritato i tre punti per il su periore numero di palle gol e per la chiara supremazia di gio co della prima ora. Alimentata dai veloci guizzi di Biabiany, ispiratore di due reti, la squa dra di Donadoni ha trovato in Cassano (beccato dalla Sud rossonera) un finalizzatore ec celso a cui gli ex compagni han no però concesso di poter gio care di fino e, in molte circo stanze, da fermo. Trattamento
da amici: se permetti a un at taccante della classe di Fantan tonio di stoppare, alzare la te sta, prendere fiato, osservare chi si sta smarcando... Ecco il gol e gli assist del barese, uscito anzitempo per infortunio. Quel Parolo Il successo emi liano è stato comunque firmato da un comprimario, Marco Pa rolo. Sua la prima segnatura, su portentosa accelerazione di Biabiany (si è mangiato Con stant in progressione), suo l’as sist a Cassano per la rete del 20. E sua la prodezza balistica dell’ultimo minuto di recupe ro, praticamente da centro campo. Qui il portierino brasi liano del Milan aveva piazzato una barriera di due giocatori, Matri e Birsa: uno, Matri, si è staccato giusto al momento del
na protesta, Allegri è rimasto tranquillo. Il saluto però è par so freddo, e d’altra parte sul 20 per il Parma non è che ci fosse da ridere. Come non c’è stato da ridere nel finale, con il gol subito dopo la rimonta. La zona Milan si è rovesciata: gol nel finale del primo tempo, gol nel finale di partita. E Balotelli in panchina a guardare. La nuova era non è cominciata be nissimo. «Mario non ha fatto una buona partita», ha detto Allegri. Prima la diplomazia e le frasi fatte: «Ha trovato diffi coltà perché il Parma era molto chiuso e gli spazi ridotti». Poi, la stoccata: «Nel secondo tem po ha sbagliato due o tre situa zioni e l’ho tolto perché rischia va il rosso. Dovevo sostituire lui o Robinho, ho tolto Balotelli perché si stava innervosendo». Chiusura conciliante, e obbli gatoria: «Non c’è nessun caso Balotelli, anche chi ha qualità superiori può incappare in una giornata no». Motivazioni I compagni per il momento lo sostengono. Ma rio era stato accolto nel gruppo come un buon ragazzo, uno che portava energia positiva, e pazienza se poi in campo volava qualche pa rola di troppo. Ora però gli episodi si susseguo
tiro, risultato forte e angolato oltre che beffardo, visto che ha toccato terra prima della riga bianca scavalcando la mano protesa di Gabriel. Che ci ha fatto una brutta figura (quan do prende gol da lontanissi mo il portiere non è mai innocente) ma pochi minuti prima aveva negato a Rosi un gol fatto. Episodio che mette la parola fine al le eventuali recriminazioni rossonere. Il Milan è in crisi, inutile girarci intorno. Merco ledì a San Siro, contro la Lazio, vedremo se avrà la capacità di reagire. A cominciare da Balo telli, diventato un caso: svo gliato, tatticamente a disagio o fuori forma? Mario, tocca solo a te rispondere.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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no: a Parma, prima Balotelli è stato ammonito per simulazio ne, poi è caduto ancora al limi te dell’area, protestando per una punizione non fischiata. Ma aveva lo spazio per andare avanti e tirare e qualcuno non deve essere stato contento. Quando lo ha visto cadere per terra per la seconda volta, Alle gri ha avuto un gesto di stizza che potrebbe essere letto in va ri modi. Forse ce l’aveva con l’arbitro, forse con il suo attac cante, forse con se stesso o con l’insolita calura autunnale. Fat to sta che Balotelli è stato poi sostituito, e insomma il suo im patto sul campionato dopo quattro partite da spettatore non è stato quello che il Milan sperava. Preoccupazioni Ci sarà mol to da fare nei prossimi giorni per Allegri, perché questa sconfitta a tempo scaduto ha sparso sale sulle ferite di una squadra ancora troppo fragile. Una squadra che ha assoluta mente bisogno di Balotelli, ma di un Balotelli diverso. Uno che interagisca di più, che giochi di più con gli altri, che non abbia sempre i nervi a fior di pelle e sembri pronto a scattare quan do l’arbitro si avvicina. Prima di tagliare ancora la cresta, ser virebbe una sforbiciata a certe abitudini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola DI FRANCESCO CENITI
Al Milan mancano 2 rigori Parolo sul 32 «ruba» metri De Jong rischia il rosso Domenica da dimenticare per Valeri: riesce a scontentare tutti. Parma e Milan hanno buone ragioni per lamentarsi, ma nel saldo sono i rossoneri a recriminare di più per i due rigori non concessi e per una irregolarità di Parolo nella preparazione del tiro che porta al 32. Procediamo con ordine: con i padroni di casa avanti un gol, l’arbitro sorvola sul tocco di braccio da parte di Lucarelli. Era, invece, da punire perché dopo il colpo di testa di Zapata il difensore allarga il braccio per impedire al pallone di passare. Giusta al 34’ l’ammonizione per simulazione a Balotelli: caduta immotivata, non c’è nessun contatto. Nella ripresa altra svista in area del Parma: sull’assist di Birsa finisce a terra Matri per il colpo subito da Felipe. Ci stava il rigore. Rischia anche Gabriel per una avventata uscita alta su Cassano. Il pomeriggio negativo di Valeri continua quando De Jong stende in modo duro Rosi lanciato in porta: arriva il giallo, ma il rosso era il colore più appropriato. Ammonito Lucarelli per proteste. E arriviamo all’episodio decisivo: Parolo «ruba» diversi metri sulla punizione poi trasformata in gol. Il centrocampista sposta la palla in avanti senza che nessuno dica nulla. Gli va bene, ma resta la disattenzione della squadra arbitrale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
16’ secondo tempo
18’ secondo tempo
49’ secondo tempo
Il preciso rasoterra di Matri riapre la gara LAPRESSE
Silvestre segna di testa il 22 milanista LAPRESSE
Punizione di Parolo da 30 metri: Gabriel battuto AP
DALLA PANCHINA I DUE GIOCATORI HANNO CAMBIATO LA FACCIA DEL MILAN MA NON HANNO EVITATO LA SCONFITTA «DOBBIAMO RIPARTIRE, NEL GRUPPO C’È SINTONIA»
La scossa di Matri e Kakà: «Ma ora contano i punti» L’attaccante segna il primo gol in rossonero. Il fantasista è rinato: «Ci riprenderemo» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI PARMA
Belli, bravi e anche buoni. Alessandro Matri e Kakà hanno cambiato la faccia del Milan quando sono entrati in campo, ma alla fine la loro appari zione benefica è servita a poco. E a Matri, nel gior no del primo gol della sua carriera nel Milan de gli adulti, ha dovuto anche prendersi la colpa del gol decisivo del Parma. «Macché Gabriel, è stata colpa mia, ho sbagliato perché mi sono staccato troppo presto dalla barriera». Un gentiluomo. In realtà le colpe del 32 del Parma vanno divise,
Festa rovinata Ricardo Kakà, 31 anni, e Alessandro Matri, 29 ANSA
perché neppure Gabriel ha fatto il massimo, però Matri conferma la sua fama di uomo squadra, ten dente al sacrificio per il bene del gruppo. Sbloccato? Sarà per questo che nello staff tec nico tutti gli vogliono bene, e i compagni, soprat tutto i neosenatori milanisti, hanno puntato su di lui a occhi chiusi, e continuavano a dire che avrebbe fatto buone cose anche quando le do meniche passavano e il primo gol non arrivava. «Era importante segnare, lo era per me e per la mia testa. Però il gol è servito a poco, visto che abbiamo perso e la rimonta in classifica ormai è difficilissima. Ma c’è voglia di rifarsi subito, analizzeremo gli errori che abbiamo fatto con tro il Parma e ci rimetteremo a lavorare a testa bassa, perché mercoledì c’è un’altra partita importante. Quando sono entrato avevo voglia di cambiare la partita con i miei compagni. Ci vuole tempo per trovare gli automatismi mi gliori per me — ammette Matri ma stiamo lavo
4 IL NUMERO
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I mesi passati dall’ultimo gol di Matri, che era entrato nel tabellino l’8 maggio con la maglia della Juve: contro l’Atalanta
rando per migliorare. C’è dispiacere perché i risulta ti non arrivano e i risultati sono la cosa più impor tante, ma nel gruppo c’è molta sintonia. e da questo ripartiamo». Rinato Spera in una nuova vita nel Milan Matri, e Kakà l’ha già trovata. Fondamentale contro il Barcel lona, anche ieri Ricardo ha contribuito a cambiare la partita. Alla fine era deluso per il gol sbagliato: il brasiliano ha avuto l’occasione buona per portare la squadra in vantaggio, ma non l’ha sfruttata nel mi gliore dei modi. «Mi dispiace molto, però mi sento sempre meglio e sono fiducioso». Fiducioso per un futuro nuovamente intrecciato a quello del Milan. In una squadra che ha dovuto rinnovarsi per forza, il collante è diventato un ragazzo di 31 anni che corre con una voracità da ragazzino su ogni pallone che capita dalle sue parti. Ieri Kakà e Matri non sono riusciti a produrre tre punti, ma ora Allegri sa di ave re qualche opportunità in più per attaccare meglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9a GIORNATA
Furia Galliani sull’arbitro
«Due rigori netti Punizione avanzata Voglio le scuse» L’a.d. se la prende anche con Birsa nel finale E Allegri? Prova a resistere e fa mea culpa DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO PARMA
Furibondo sì, come era lecito attenderselo, ma più che altro con la direzione arbi trale. E, a cascata, con i piani un po’ più alti del sistema. Adriano Galliani non ha dige rito la conduzione di Valeri, e non ne fa mistero: «Non vorrei che il nostro basso profilo nei confronti degli arbitri sia mal interpretato e scambiato per debolezza – sillaba l’a.d. ros sonero –. Perché oltre al fatto che c’erano due rigori netti a nostro favore, la punizione da cui è scaturito il gol del 32 è stata calciata sei metri avanti rispetto alla posizione corret ta. Cosa peraltro ampiamente dimostrata dalle immagini te levisive». Il senso è: sui rigori, volendo, si può anche non fos silizzarsi, ma le palle inattive vanno calciate nel punto esat to in cui viene commesso il fal lo. «Non mi soffermo sui due rigori evidenti – continua in fatti Galliani –, ma per consi derare chiuso l’altro episodio ci aspettiamo che qualcuno ci dia delle spiegazioni e anche delle scuse». Brutta faccenda Il «basso profilo» di cui parla il numero due di via Turati va letto nel l’ottica di una sorta di tacito patto di «non belligeranza» chiamiamola così nei con
GLI EPISODI CONTESTATI 1
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fronti della classe arbitrale a cui il Milan ha aderito da ini zio stagione. O almeno, così aveva fatto fino a ieri. Il riferi mento, sembra di capire, ad esempio va a gare come quella col Napoli, oppure alle strate gie di comunicazione adottate lungo le settimane da altri club. Una presa di posizione dura, quella di Galliani, che comunque ottiene l’effetto di alleggerire automaticamente la posizione di Allegri. Già, perché da qualsiasi angolazio ne la si guardi, resta una brut ta faccenda. I programmi in merito alla sfida di Parma era no ben altri. Volendo sintetiz zare: la sfidacrocevia (defini zione dell’allenatore), quella per dare continuità al minifi lotto positivo (Udinese e Bar cellona) e immagazzinare al tre buone sensazioni dopo i sorrisi di Champions. Invece, rimonta abortita. Allegri e il suo Milan devono riprovarci a partire da Lazio e Fiorentina, il che non è esattamente un menù semplice da digerire. Distanze Ieri non è stato so lo Galliani, che comunque re sta dalla parte di Allegri, a la sciare il Tardini di umore nero (dopo una punizione alle stel le di Birsa nel finale, le teleca mere hanno inquadrato un «vaffa» all’indirizzo dello slo veno), ma anche l’allenatore: «Abbiamo preso un gol quan do mancavano 30 secondi alla fine del primo tempo e un al tro quando ne mancavano 40 alla fine della partita. Occorre essere più bravi e smaliziati.
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GLI AVVERSARI
Donadoni fa festa e non s’accontenta «Parma ingenuo»
I NUMERI
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i punti di distanza dal primo posto per il Milan di Massimiliano Allegri
Il tecnico: «Gara sciagurata, dovevamo fare il 30 e invece è arrivato il pari e quasi il k.o.»
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DAL NOSTRO INVIATO
le lunghezze di distacco dal terzo posto che garantisce l’accesso ai preliminari di Champions League
PARMA
Non è una primizia, perché l’impresa di gua stare la domenica al Milan gli era già riuscita nel 2005, al primo incrocio in panchina contro i rosso neri (di Ancelotti) quando lui guidava il Livorno. Ma è stata comunque una vittoria dal sapore parti colare, tanto da far scattare l’applauso di una parte della sala stampa al suo arrivo in conferenza. Ro berto Donadoni resta un attimo in imbarazzo, da cui riemerge con la più classica delle risposte: «Gli applausi vanno ai ragazzi».
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i gol subiti dal Milan, quint’ultima difesa del campionato di Serie A
Ingenuità A dire il vero questo, alla fine della chiacchierata nel dopogara, rimarrà uno dei pochi complimenti rivolti dal tecnico alla squadra. Per ché Donadoni ha troppa esperienza, soprattutto da calciatore, per non sapere che una vittoria nel recupero arrivata su calcio da fermo rischia di por tarsi dietro un entusiasmo eccessivo e potenzial mente pericoloso. Il fatto, comunque, resta. E con esso lo sgambetto di Roberto alla fetta più ricca di emozioni del suo passato. Infatti tenta di assolvere il Milan («Contro il Barça ha fatto una signora par tita»), ma la realtà dice che il Parma avrebbe potu to archiviare la sfida – vedi la traversa di Gargano sul 20 – senza incappare in tutti i patemi arrivati dal 18’ della ripresa in avanti. «Una prova un po’ sciagurata da parte nostra. Se avessimo fatto il ter zo gol avremmo chiuso la partita, ma non siamo stati precisi. E poi siamo stati ingenui, subendo il pareggio e rischiando persino di perdere».
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punto in più rispetto alla scorsa stagione: dopo 9 giornate il Milan era a 10
3
« 1. Il mani di Lucarelli: era rigore 2. Contatto Felipe Matri 3. Galliani insulta Birsa dopo un errore SKY SPORT
Quando le cose non vanno bene le responsabilità sono dell’allenatore MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE DEL MILAN
Spallata Intanto il suo Parma si toglie la soddi sfazione di guardare il Milan dall’alto in classifica. Senza considerare i discorsi di carattere persona le: Roberto in fondo tira anche un’altra spallata virtuale ad Allegri, che più volte è stato segnalato sulla strada dell’esonero per far posto proprio a lui. Donadoni sul tema è stato abbastanza ondiva go. Per dire, a settembre del 2012 si barricò dietro un «a me ora interessa il Parma, e poi al Milan c’è un allenatore in gamba», mentre a febbraio di que st’anno si era lanciato: «Allenare il Milan? E chi non lo vorrebbe». Il presente si chiama Parma, e Donadoni indica la strada: «La vittoria è stata il giusto premio per la nostra determinazione, però 12 punti in 9 partite non sono un granché. Dobbia mo limitare ingenuità e superficialità». Decisa mente più euforico il presidente Ghirardi: «È la vit toria perfetta, quella che sogni da bambino. Cassa no? È il più grande che ho preso, ha genio e ti fa divertire. Ha perso 89 chili e non era così in forma da tanti anni. Sono sicuro che Prandelli lo terrà in considerazione. Se ci vogliono dare anche Balotel li, noi ce lo teniamo».
S
Massimiliano Allegri, 46 anni FORTE
DA SEEDORF PRESENTI NIANG, AMELIA E DE SCIGLIO
El Shaarawy, compleanno in tono minore MILANO Compleanno in tono minore. Ieri sera Stephan El Shaarawy ha spento le sue 21 candeline tra amici al Finger’s Garden, ristorante di Seedorf. Presenti Niang (con lui nella foto BOZZANI), Amelia, Emanuelson e De Sciglio, altri milanisti non se la sono sentita di partecipare vista la sconfitta pomeridiana e il momento non felice del Milan. Stephan naturalmente ha capito.
Si passa da una grande atten zione, come in Champions, a grandi disattenzioni. Comun que, quando le cose non van no bene le responsabilità sono del tecnico». Certo, con questi numeri è difficile vedere la lu ce in fondo al tunnel: più che il decimo posto in sé per sé, pesano i 16 punti dalla vetta e gli 11 dal terzo posto. Poi c’è una difesa che è la quintulti ma del torneo e una squadra che fino ad ora è stata incapa ce di vincere in trasferta. Rial zarsi non è più una questione rimandabile.
m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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l’Analisi
Cassano «doppia» Balotelli: 56 tocchi a 28 E FantAntonio aggiunge 4 assist e 4 recuperi
ANDREA SCHIANCHI
LA MOSSA TATTICA
Antonio Cassano fa esat tamente il doppio di ciò che combina Mario Balotelli: 56 palloni toccati dal fantasista del Parma contro i 28 del mila nista. E’ vero che Supermario resta in campo soltanto 52 mi nuti mentre a FantAntonio ne vengono concessi 73 (quindi ha più possibilità di incidere), ma la disparità tra i due è chia ra e lampante: il Parma indivi dua in Cassano il suo faro, l’uomo che può portarlo oltre l’ostacolo e si appoggia a lui per la costruzione di quasi tut te le manovre; il Milan, invece, cerca Balotelli, però non lo trova, perché l’attaccante non scatta in profondità, non detta il passaggio, non dialoga con i compagni. La presenza dentro la partita di FantAntonio e
MOVIMENTO
PASSAGGIO
ABATE ZAPATA SILVESTRE CONSTANT AMAURI CASSANO BIABIANY GOBBI PAROLO MARCHIONNI GDS
l’assenza dalla stessa di Super mario sono le spiegazioni più evidenti (e forse anche più fa cili) della vittoria del Parma. Invenzioni Cassano intervie
ne nel gioco degli emiliani ag giungendo quell’imprevedibi lità che è necessaria per supe rare avversari tecnicamente più forti. Il fantasista effettua
37 passaggi ed è abbastanza preciso: ne sbaglia soltanto 7. E poi, oltre al gol realizzato con un perfetto colpo di biliar do (di destro, dopo aver addo mesticato con maestria il pal lone), prova un’altra volta la conclusione in porta e gli vie ne ribattuta, e per tutto il tem po in cui resta in campo si de dica a ricamare e a imbeccare i compagni che si buttano negli spazi. Alla fine sono 8 i cross sfornati da Cassano: tanti per ché quasi sempre precisi e quasi sempre pericolosi per la retroguardia nemica. FantAn tonio, lo sappiamo, ha innato il gusto per l’assist e la presta zione contro il Milan ne è la conferma: sono 4 le occasioni create da una sua invenzione, da un suo lampo, da un suo passaggio. E a chi gli rimpro vera poco sacrificio in fase di contenimento Cassano ri
sponde con ben 4 palloni recu perati: non sono una monta gna, ma per uno come lui sì. E raccontano di come il fantasi sta si sia calato alla perfezione nella dimensione Parma. Giornata no Nel momento del Milan, davvero piuttosto delicato, Balotelli non riesce proprio a calarsi. A tutti resta negli occhi il cartellino giallo rimediato per un tuffosimu lazione in area, ma non vanno dimenticati i tanti errori di mi sura nei passaggi: su 14 ap poggi effettuati (non certo un’infinità), 6 sono sbagliati. E dei 13 contrasti fatti, Mario ne perde addirittura 8: eppure i muscoli e la forza fisica non gli mancano mica... Dati posi tivi, nel curriculum della sua partita, ce ne sono pochi: 2 sponde, 1 cross, 1 lancio, 2 dribbling riusciti cui, però,
la Sfida ANTONIO CASSANO 31 ANNI PARMA
MARIO BALOTELLI 23 ANNI MILAN
PALLONI TOCCATI
56
28
TIRI EFFETTUATI
3
2
GOL REALIZZATI
1
0
ASSIST
4
0
fanno da contraltare i 2 falliti. Inoltre, la cosa che maggior mente dispiace agli allenatori, ci sono i 13 palloni persi, a di fronte dei quali non esiste lo straccio di un recupero. Un giocatore può anche essere in giornata negativa, ci manche rebbe altro, però l’impegno, lo spirito di sacrificio, la voglia di aiutare i compagni non devo no mai mancare. A Balotelli si chiedono soprattutto i gol e lui ci prova, senza troppa convin zione, due volte in 52 minuti: una miseria. A concludere un pomeriggio decisamente gri gio, ecco pure i 3 falli commes si (2 quelli subiti). Cassano, invece, per dare una mano alla squadra, i falli se li fa fare, li subisce: 3 interventi scorretti su di lui e il Parma respira. Di più: gioisce. E Balotelli se ne va a testa bassa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 9a GIORNATA le Pagelle
DI NICOLA CECERE
7,5 h Parolo il migliore
PARMA
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GOBBI BRILLA CHE BIABIANY: È UN LEADER
Classica giornata da incorniciare: 2 reti e l’assist per Cassano. La ricorderà finché campa. Ma quanta astuzia nel guadagnare quei 5 metri sulla punizione...
6
6
Sorpreso pure lui dall’inzuccata di Silvestre, dà il meglio in uscita murando due volte, con i piedi, i tentativi di Kakà sbucatogli davanti in beata solitudine.
Gioca perlopiù da terzino destro per opporsi a un Robinho poco ispirato anche se combattivo. Diligente, concede pochissimo.
TIRI 6 PASSAGGI OK 16/21 RECUPERI 1
PARATE 3 RINVII 11 USCITE ALTE 4
CONTRASTI OK 6/11 LANCI 4 PASSAGGI OK 26
Successo meritato anche se ottenuto in extremis e su episodio fortunato. Ha creato tanto e controllato molto.
7 h De Jong il migliore
MILAN Mirante
Cassani
5
BIRSA ANONIMO PER ROBINHO SOLO L’IMPEGNO
Molto mediano vecchio stile: da qui non si passa. Ma anche un po’ regista, se serve. Si oppone con un fallo intelligente al contropiede di Rosi: gli va di lusso col giallo.
6
5,5
Due interventi decisivi, su Amauri (di braccio) e soprattutto su Rosi al 90’. Poi becca gol da lontanissimo, ma la barriera si apre...
Sfortunato in occasione della rete iniziale, un po’ in affanno quando Biabiany squarcia la difesa. Ripresa in crescendo, come altri.
TIRI 0 PASSAGGI OK 62/70 RECUPERI 8
PARATE 5 RINVII 3 USCITE ALTE 2
CONTRASTI OK 1/2 LANCI 5 PASSAGGI OK 74/90
Reazione di orgoglio e volontà vanificata dagli errori (anche di mira) commessi sul 22. Solo due punti in 5 trasferte.
Gabriel
Abate
6,5
5
6,5
7
6
5,5
6
6,5
4
6
5,5
5
Assai efficace soprattutto nel primo tempo, quando si permette persino due sontuose uscite dall’area palla al piede in stile Franco Baresi.
Regge a lungo, poi però si fa bruciare da Matri: ci sta, l’attaccante incrocia bene. Sul 22 stacca male in contrasto con Silvestre.
Terzino sinistro con licenza di spingere, ha nettamente la meglio sul suo avversario diretto, Birsa, peraltro in giornata di scarsa vena.
Un primo tempo da grande protagonista: sono sue le azioni che producono i due gol. Sarà certamente un uomo mercato corteggiatissimo
Fa tremare la traversa sulla assist di Cassano: sfortuna, aveva calciato bene. Nel primo tempo si contrappone con efficacia a Montolivo.
Regista a corrente alternata. Va in difficoltà quando il Milan alza i ritmi. Nel primo tempo aveva dato il solito contributo, sfiora un gol.
Propizia la rete del pareggio con una incursione su angolo (traversa). Tiene Amauri senza patemi. Alla fine risulta fra i migliori.
Bagna la giornata con l’inzuccata che apre al Milan (metà ripresa) orizzonti di gloria. Quasi mai in difficoltà quando c’è da difendere.
Giornataccia. Viene opposto al giocatore più veloce e fantasioso, Biabiany, e va in tilt. Pure nel finale liscia un cross e Rosi sfiora il 32.
Nel primo tempo è l’unico fra centrocampisti e attaccanti a sfiorare la rete con un’iniziativa personale. Esce per esigenze tattiche.
Forse stanco, di certo appannato per l’intero primo tempo. Reagisce con personalità e orgoglio alimentando gli assalti della ripresa.
Anonimo. Non gli vengono bene nemmeno i tiri da fermo, una sua specialità. Buca come tanti il primo tempo, poi migliora un pochino.
CONTRASTI OK 8/11 LANCI 1 PASSAGGI OK 18/25
CONTRASTI OK 2/5 LANCI 2 PASSAGGI OK 11/18
CONTRASTI OK 1/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 17/21
TIRI 0 PASSAGGI OK 13/18 RECUPERI 6
TIRI 3 PASSAGGI OK 25/32 RECUPERI 4
TIRI 1 PASSAGGI OK 34/41 RECUPERI 9
CONTRASTI OK 6/6 LANCI 5 PASSAGGI OK 50/54
CONTRASTI OK 6/10 LANCI 6 PASSAGGI OK 51/60
CONTRASTI OK 5/9 LANCI 2 PASSAGGI OK 30/35
CONTRASTI OK 3/5 LANCI 3 PASSAGGI OK 40/42
CONTRASTI OK 6/11 LANCI 12 PASSAGGI OK 72/83
TIRI 2 DRIBBLING OK 2/3 SPONDE 1
Lucarelli
Felipe
Gobbi
Biabiany
Gargano
Marchionni
Zapata
Silvestre
Constant
Poli
Montolivo
7 5,5
7
5,5
6
6
Un solo guizzo, su suggerimento di Fantantonio, al 51’. Per il resto non molla un pallone, un esempio per il giovane dirimpettaio.
Se gioca faccia alla rete e senza l’assillo del pressing è ancora alta scuola. Assist e un gol gioiello. Bella rivincita con la Sud che lo punzecchia.
Viene inserito sul 22 al posto di Amauri per dare una configurazione più agile all’attacco. Non trova il modo di mettersi in evidenza
Su un suo contropiede esplode il Tardini: steso da De Jong con mezzo campo libero davanti. Era una chiara occasione da gol?
Entra nel rovente finale, quando il Milan sta prendendo il sopravvento. Si fa superare da Kakà, che però arrivava lanciato da dietro.
TIRI 3 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 0
TIRI 4 DIBBLING OK O/1 SPONDE 1
TIRI 0 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 1
CONTRASTI OK 1/2 LANCI O PASSAGGI OK 1/1
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 0 PASSAGGI OK 2/3
Amauri
Cassano
Sansone
Rosi
Benalouane
l’allenatore Donadoni Si prende una bella e meritata soddisfazione e... ricorda a Berlusconi che può aspirare alla panchina rossonera. In un prossimo futuro, magari.
Birsa
5,5 4,5
5,5
6
6,5
s.v.
Così è un caso. Gira a vuoto, prova a scippare un rigore, cade e protesta, ma nella sostanza non fa una sola giocata degna del suo talento.
Lui si impegna, corre e combatte, a differenza di Balotelli. Però i risultati pratici sono assai modesti. Andava cambiato prima.
Meriterebbe anche di più perché porta freschezza e con la sua verve riapre un match che pareva chiuso. Penalizza il voto l’errore di mira.
Segna un gol da centravanti d’altri tempi dopo aver invocato invano un rigore per fallo di Felipe. È lui però a tradire il suo portiere sul 32.
Debutto in Serie A per questo giovane molto atteso dai tifosi. Una passerella finale che coincide peraltro con l’amaro epilogo.
TIRI 2 DRIBBLING OK 2/4 SPONDE 2
TIRI 1 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 1
TIRI 5 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 1
TIRI 1 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 2
TIRI 0 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 0
Balotelli
Robinho
Kakà
Matri
Saponara
l’allenatore Allegri Nel primo tempo il Milan è inesistente. Lui ha la lucidità per fare le mosse che servono a risvegliarlo e l’onestà di sacrificare Balotelli.
GLI ARBITRI VALERI 5 Scontenta il Parma: De Jong meritava il rosso sul contropiede di Rosi. E soprattutto il Milan: il rigore su Matri c’è e Parolo avanza la punizione decisiva. Nicoletti 6Grilli 6; Orsato 6Baracani 6
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9° GIORNATA
i protagonisti NOVE GOL IN DUE IN CAMPIONATO
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
Super Tevez, uomo del pueblo Vidal si riscatta e giura fedeltà L’argentino esulta sempre mostrando la dedica a un quartiere povero di Buenos Aires. A giorni il rinnovo quinquennale per il cileno La prima maglia di Tevez
Un’altra maglia celebrativa
L’esultanza di ieri col Genoa
Juventus sudamericana. Di nuovo cattiva, arrabbiata, concentrata. Targata Tevez e Vidal: nove gol in due in campionato, la metà di quelli prodotti dalla banda Conte. Cinque centri per Carlitos «l’Apache» (ai quali va aggiunto quello in Supercoppa italiana), quattro per «el Guerre ro» di Santiago del Cile (a segno poi pure in Champions, contro il Galatasaray). Il primo è il vero leader della squadra: corre, lotta, picchia, crea e segna. Vidal ieri ha invece giocato anche per «riabilitarsi» agli occhi dei compagni e del tecnico, dopo l’aereo colpevolmente perso du rante la sosta internazionale e la porzione di ga ra per nulla convincente contro la Fiorentina. Pomeriggio super per il cileno, letteralmente in demoniato dal primo all’ultimo minuto, a caccia di ogni pallone, pericoloso sotto porta, sempre nel cuore della battaglia, a prenderle e a darle. Arriva la firma! «Sì, ci serviva proprio una pre stazione del genere, era da tempo che non gio cavamo con questa intensità – dice Vidal –. È importante ritrovare continuità e cattiveria, ca ratteristiche che ci hanno consentito di vincere due scudetti consecutivi. Il gol? Dedicato a mia
Il ruggito della Signora Due gol in 36’: Juve, è tornata la fame VidalTevez stendono un Genoa inerme. Ma è fuori area il fallo del rigore che sblocca la gara DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza TORINO
Uno studiosondaggio in glese ha stabilito che la magia del fine settimana svanisce po co dopo le ore sedici della do menica. A partire dalle 16.13 del giorno di festa scatta il co siddetto «Sunday Blues»: si co mincia a pensare al lunedì, alle rogne del lavoro che incombe e ci si intristisce. Ieri, più o meno a quell’orario, la Juve era avanti di due gol sul Genoa, la Roma pareggiava per 00 a Udine e il distacco dei campio ni d’Italia in carica dalla capo lista era ridotto a tre punti. Nessun tifoso bianconero pa reva afflitto dalla leopardiana sindrome della malinconia do menicale. Anzi, si respirava aria di ricongiungimento tra fuggitiva e inseguitrici. Alle 16.40, però, sul tabellone dello Stadium compariva la scritta UdineseRoma 01 e un brusio di delusione si impadroniva dell’ambiente, ne diventava il sottofondo. Migliaia di juventi ni scaraventati di botto nel «Sunday Blues». Come si dice «li mortacci vostra» in piemon tese? Partita In realtà non c’è stata partita, la Juve ha giocato e vinto con la sigaretta in bocca. Risultato e prestazione di ieri mandano in archivio le sconfit te con Fiorentina e Real, anche se non si capisce bene dove fi niscano i meriti della Juve e co mincino le colpe del Genoa, le due cose si sovrappongono. Imbarazzante Grifone. Zero ti ri in porta. Zero. L’impotenza fatta squadra. Il 20 è un risul tato falso per difetto, perché se non fosse stato per Perin i ros soblù di pere ne avrebbero pre se molte più di due. Il Genoa si è schierato con un’antelucana difesa a cinque, con una me diana per niente pensante e ha lasciato che il «povero» Gilar dino andasse alla deriva su una zattera. La Juventus ha preso il volante al calcio d’ini zio e non l’ha mollato più. Bianconeri in totale controllo,
JUVENTUS
I MOMENTI CHIAVE 1
GENOA
2
0
(352) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal (dal 42’ s.t. Padoin), Pirlo, Pogba, Asamoah (dal 27’ s.t. De Ceglie); Tevez, Llorente (dal 30’ s.t. Gio vinco). PANCHINA Storari, Rubinho, Ca ceres, Ogbonna, Peluso, Motta, Marchi sio. ALLENATORE Conte. ESPULSI nessuno. AMMONITI Tevez per simulazione. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55,8 metri
(5311) Perin; Vrsaljko, Antonini, Porta nova, Manfredini, Marchese; Kucka, Berto lacci (dal 34’ s.t. Centurion), Biondini; Anto nelli (dal 1’ s.t. Fetfatzidis); Gilardino (dal 1’ s.t. Konate) PANCHINA Bizzarri, Donnarum ma, Sampirisi, De Maio, Gamberini, Lodi, Co fie, Stoian, Sturaro ALLENATORE Gasperini ESPULSI nessuno AMMONITI Fetfatzidis per simulazione CAMBI DI SISTEMA 523 dal 1’ s.t. (in pos sesso palla, Bertolacci finto centravanti) BARICENTRO MEDIO 52,9 metri
PRIMO TEMPO 20 MARCATORI Vidal su rigore al 23’, Tevez al 36’ p.t. ARBITRO Doveri di Roma NOTE Spettatori paganti 11.199, incasso di 515.565 euro; abbonati 27.568, quota di 882.191 euro. In fuorigioco: 21. Angoli: 62. Recuperi: pt 1’, st 3’
POSSESSO PALLA
2
3
JUVENTUS 60%
PALLONI PERSI GENOA 40%
TIRI IN PORTA
1 Il gol di Carlos Tevez che fissa il punteggio sul definitivo 20. Bravissimo l’argentino a trasformare in rete un passaggio in area di Asamoah, dopo aver eluso tre difensori genoani e infilato un sinistro chirurgico 2 Il contatto tra Biondini e Asamoah che ha portato l’arbitro Doveri a fischiare un rigore a favore della Juventus. Il fallo c’è ma avviene appena fuori dall’area del Genoa 3 Vidal sul dischetto realizza il penalty spiazzando Perin: è la rete che sblocca la gara di Torino LAPRESSEANSA
dal principio alla fine. Conte è ritornato al 352, sistema di gioco che soltanto in Italia tro va cittadinanza. Il Genoa più o meno si è disposto a specchio. Sono stati gli interpreti e l’at teggiamento a marcare le dif ferenze. Un conto è schierare Tevez seconda punta e un altro mettere Antonelli – un terzino! – in appoggio a Gilardino. I «Gaspboys» andavano al recu pero del pallone molto in bas so, a 35 metri da Perin, come suggerisce l’analisi del match al computer. La Juventus si è accampata nella metà campo dei rossoblù e non c’è stato ver
so di schiodarla. Episodio L’Italia restituisce alla Juve quel che l’Europa le aveva tolto a Madrid in Cham pions. Il rigore sblocca risulta to, trasformato da Vidal, non c’era: Biondini ha abbattuto Asamoah un pelo prima del l’area. Questione di centime tri, in tempo reale e senza mo viola non era facile azzeccare la giusta decisione. Più in ge nerale sarebbe demenziale pensare che il risultato sia sta to falsato dall’episodio: il Ge noa si è autoinflitto un cappio al collo col suo difensivismo
d’altri tempi e per la Juve strin gere la corda sarebbe stata me ra questione di minuti. Prima del rigore c’erano stati due mezzi miracoli di Perin su Pog ba e Llorente e un gran tiro di Vidal si era schiantato sulla traversa. Il raddoppio di Tevez ha chiuso il cerchio e a suo mo do è stato emblematico della Waterloo genoana. Sul cross di Asamoah, l’Apache si è bevuto tre genoani uno dietro l’altro, Kucka, Vrsaljko e Portanova. Nella circostanza il mollaccio ne ci è sembrato Kucka, che in prima battuta si è arreso senza condizioni all’argentino.
GENOA 134
TIRI FUORI
IIIIIII JUVENTUS 7
JUVENTUS 130
IIIII GENOA 0
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 20 12’ Pogba solo davanti a Perin cincischia 13’ Ancora Perin in vetrina, stavolta faccia a faccia con Llorente 19’ Vidal da fuori: traversa, a Perin battuto 23’ GOL! 10 Vidal trasforma il rigore con cesso per fallo di Biondini su Asamoah (in tervento fuori area, però) 26’ Grande Perin su Pirlo in area 33’ Primo tiro del Genoa: Marchese da lon tano, pallone di molto a lato 36’ GOL! 20 Asamoah da sinistra per Te vez in area: l’argentino fa fuori tre rossoblù (Kucka, Vrsaljko e Portanova) e batte Perin 41’ Bel cross basso di Asamoah per Tevez che in scivolata non ci arriva per un pelo
Sipario Il 20 ha fatto calare il sipario sulla partita. La Juve l’ha trasformata in un allena mento: Pirlo e soci facevano gi rare palla, ogni tanto vertica lizzavano e incocciavano nel solito Perin in vena di miracoli, come quello compiuto in rapi da sequenza all’inizio della ri presa su Tevez e su Llorente. Gasperini all’intervallo ha ri mescolato il minestrone, ma certe sue correzioni hanno la sciato perplessi. Sotto di due reti, ha levato il centravanti Gi lardino per inserire la punta esterna Konate. Giusto togliere Antonelli e far entrare Fetfatzi
JUVENTUS 5
II GENOA 2
SECONDO TEMPO 7’ Strepitoso Perin, prima su Tevez e poi su Llorente 20’ Tiro centrale di Vidal dopo scambio con Tevez 38’ Pericoloso cross di Konate da sinistra, Chiellini sventa la minaccia 27’ Tiro alto di Llorente 47’ Incornata di Fetfatzidis alta di poco so pra la traversa
dis, il greco ha dimostrato tec nica e verve. Cervellotica però la mossa di Bertolacci «falso nueve» alla Totti. Sarebbe sta to più logico tener dentro il «Gila», che magari col greco a latere avrebbe avuto l’onore di un pallone spendibile. Spiace dirlo, ma JuveGenoa ha con fermato quel che si sapeva: questo è un campionato spac cato in due, c’è troppa diffe renza tra la testa della corsa e il resto del gruppo. Urge ridurre il numero delle partecipanti per ristabilire un sano equili brio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
Arturo Vidal, 26, e Carlos Tevez, 29: in gol i due sudamericani che caricano la Juve REUTERS
moglie, è incinta». E presto arriverà pure l’uffi cialità del rinnovo del contratto. La firma è pre vista subito dopo JuventusReal Madrid, fra mercoledì 6 e giovedì 7 novembre: accordo di cinque anni, 5 milioni più bonus a stagione. Poi, toccherà a Paul Pogba, per il quale è allo studio un quinquennale da 3,5 milioni a stagione con premi a salire. El jugador del pueblo Segna Carlitos Tevez e la Juventus vince. È accaduto sempre nella prima stagione italiana del «jugador del pueblo», il più amato dal proletariato argentino. In gol contro Lazio (sia in Supercoppa sia in campionato), Sampdoria, Verona, Fiorentina e appunto Ge noa: solo successi per i bianconeri. E a ogni esul tanza ecco la dedica a un quartiere povero di Buenos Aires. Iniziò con il suo «Fuerte Apache», poi fu la volta della «Ciudad Oculta», e ieri è toccato a «Isla Maciel», estrema periferia sud della Capital Federal, luogo dimenticato da Dio secondo la gente locale. «L’idea di averli fatti fe lici anche solo per un momento mi rende orgo glioso – dice l’Apache –. È importante per me». Intanto, la Roma là davanti vola, «ma stiamo calmi – continua Carlitos – , la strada è ancora molto lunga, mancano parecchie partite alla fi ne del campionato. Solo qualche mese faremo conti più concreti». Al momento, allora, Tevez
OGGI LA DECISIONE
Dalla curva cori discriminatori Ora rischia la chiusura Il bollettinocori di Serie A e B si chiude con due «cartel lini gialli» che, molto proba bilmente, verranno mostrati oggi alla Curva Sud della Ju ventus e alla Curva Nord del Brescia. Dopo il coro antiNa poli (senti che puzza...) di sa bato in BresciaSiena è toccato ieri agli ultras bianconeri che, a più riprese, hanno intonato cori discriminatori («Vesuvio lavali col fuoco», «Napoli cole ra») durante la gara con il Ge noa, tifoseria storicamente ge mellata proprio con i parteno pei. E’ molto probabile che oggi le curve di Brescia e Juventus vengano chiuse, ma con la condizionale, aggiungendosi così a Milan (Curva Sud), In ter (Curva Nord), Roma (Cur va Nord e Sud) e Torino (Cur va Primavera), già sotto so spensiva. Milanisti a Parma In tutti gli altri campi è invece prevalsa la protesta ironica degli ultras contro le norme sulla cosid detta discriminazione territo riale. Ieri i milanisti, a Parma, hanno esposto uno striscione «Non illudetevi di metterci il bavaglio» e poi un altro «Avete commesso l’ennesimo sba glio». Quindi, per due volte, hanno intonato «Noi non sia mo napoletani», coro che sia nella prassi sia in base alle ul time interpretazioni date dal giudice Tosel non è considera to discriminatorio. Anche la Curva Sud rossonera, come la Nord interista sabato sera (ap plaudita da gran parte dello stadio), ha evidentemente ac colto l’appello fatto loro da Milan e Inter nel comunicato congiunto di sabato dove le società invitavano le tifoserie a forme civili di protesta impe gnandosi a lavorare per modi ficare la norma sulla discrimi nazione territoriale. Ironia etnea Anche a Catania protesta civile degli ultras che hanno esposto un lungo stri scione «Grazie a Dio non sia mo...». E sotto ne sono spunta ti altri, più piccoli. «Avellinesi, bergamaschi, interisti...». In totale: quattordici diverse ti foserie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
preferisce godersi «una partita perfetta, un gran primo tempo, nel quale abbiamo fatto tutto ciò che ci aveva chiesto il nostro tecnico. Dopo il k.o. di Firenze sono arrivate le risposte giuste. Io leader? No, tutti sono leader qui alla Juventus. Io voglio soltanto giocare il più pos sibile, voglio aiutare il gruppo a crescere, è così che nascono le grandi squadre. Stavolta ci ab biamo messo l’intensità giusta, e quando gio chiamo come sappiamo sono problemi per chiunque». Niente turnover Il messaggio ad Antonio Conte è chiaro: nessuna necessità di turnover. Carlitos vuole giocarle tutte da qui alla sosta internazionale. Ancora quattro partite: merco ledì contro il Catania, poi la trasferta di Parma, quindi Real Madrid e Napoli sempre allo Ju ventus Stadium (stadio di fatto già esaurito in entrambi gli appuntamenti). Il tutto in meno di due settimane. Servono solo vittorie per ac corciare il più possibile sulla Roma e per resta re padroni del proprio destino in Champions League. I tre punti con il Real Madrid sono in fatti vitali per evitare di restare eventualmente appesi alla «buona volontà» di un Real che ospiterebbe poi il Galatasaray con la potenzia le certezza del primo posto nel girone. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ORGOGLIO CHIELLINI
«Ve l’avevo detto, no? Più forti dopo Madrid» TORINO Giorgio Chiellini dopo la notte di Madrid ritrova il sorriso. «Venerdì avevo detto che avevo rivisto la scintilla, qualcosa di diverso da Madrid, lo si è visto in campo contro il Genoa. A parte il risultato si è vista un’altra Juve, cattiva, aggressiva: quella voluta da Conte che si era vista solo a tratti in questo inizio di campionato». «Che Roma» Era il derby l’ultima partita in cui la difesa non aveva subito gol. «Era una partita troppo importante, abbiamo fatto un patto tra noi, non dovevamo subire gol e poi ricompattarci. Siamo partiti bene, rabbia e aggressività la grande differenza rispetto alle ultime altre gare: nel primo tempo abbiamo soffocato il Genoa, solo grazie a Perin il risultato è stato meno ampio. Nel secondo tempo abbiamo gestito la gara». La Roma è da scudetto? «Nove vittorie sono un’impresa difficilissima, complimenti. Loro sono candidati allo scudetto, noi dobbiamo fare la nostra strada: a parte il passo falso contro la Fiorentina il nostro score è ottimo». f.bra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9° GIORNATA
Conte: «Noi devastanti Ma basta invenzioni!» Il tecnico bianconero: «Sento solo falsità su presunti litigi tra me e Marotta. Sono stufo, devo insultare qualcuno?» DAL NOSTRO INVIATO
«Invece di parlare di calcio si tira in ballo l’umanità delle persone. Llorente cresce»
G.B.OLIVERO TORINO
Non sono discorsi simpa tici, ma ad Antonio Conte non interessa essere simpatico. Gli interessa vincere, proteggere la sua squadra da ogni perico lo vero o presunto. E allora, pure dopo la convincente vit toria contro il Genoa, l’allena tore della Juve non interrom pe la crociata contro i media colpevoli, a suo dire, di «de stabilizzare volutamente l’am biente». Conte è nel calcio da una vita, sa che sparare nel mucchio dicendo «tutti i gior nali e tutte le tv mettono in gi ro notizie false» è sbagliato esattamente come scrivere, appunto, il falso. Ma in questo momento preferisce mandare i suoi messaggi senza preoccu parsi delle conseguenze per sonali sul piano dell’immagi ne. «Io le cose le dico chiara mente e in faccia, sono limpi do e pulito. Mi dispiace leggere che avrei litigato con Marotta e che ci sarebbe una rottura tra me e la società per ché non è vero. E allora mi chiedo quale possa essere il motivo, se non destabilizzare. Non sono io che vedo i fanta smi, ma chi mette in giro certe voci. Non bisogna colpire
l’aspetto umano delle perso ne. Un conto è parlare di visio ni discordanti, un conto è par lare di rotture. Probabilmente chi inventa queste cose non è in grado di discutere di calcio. Adesso mi sto stufando: cosa
devo fare, entrare a piedi uniti e insultare qualcuno?». Scienziati Sembra di ascol tare José Mourinho in uno dei suoi sfoghi, che poi erano at tacchi, che poi erano il più sottile dei modi per motivare il gruppo: «Ma non è così – continua Conte –, ci so no centomila strade per motivare la squadra. Quegli scienziati che danno notizie vergo gnose o infondate do vrebbero mettersi una
mano sulla coscienza. Piutto sto, ci motivano molto le criti che tecniche: quindi, per favo re, scrivete che contro il Ge noa non abbiamo giocato be ne». Polemica continua, quindi. E sulla stessa lunghez za d’onda ci sono Beppe Ma rotta («Siamo invidiati: parla re di dissapori tra di noi è as solutamente falso. Ci deve es sere più responsabilità quando si scrivono certe cose inesatte») e Giorgio Chiellini: «Ci viene da ridere quando leggiamo discorsi inventati. E quindi credo che sia giusta la presa di posizione di Conte». E’ la prima volta che un gioca tore affianca il tecnico in una battaglia dialettica: fino alla scorsa stagione di solito nes suno commentava e tutti prendevano atto. La frase di Chiellini è sicuramente un se gnale di unità. La crescita Per quanto riguarda la partita, Con te applaude la Juve: «Siamo stati devastanti. È stata una buona presta zione, come a Madrid e come a Firenze per 70 mi nuti. Sono contento di non aver preso gol. Tevez e Llo rente stanno crescendo: non era una fesseria chiedere un po’ di pazienza per Fernan do». La Roma, però, vince sempre: «E facciamo i compli menti alla squadra gialloros sa: il suo cammino è straor dinario». Pogba vive un pe riodo meno brillante e sembra un po’ lezioso: «Succede a 20 anni – chiude Conte –. Devo essere bravo io a usare il bastone e la carota, solo che quando uso il bastone si spez za perché Paul è grande e grosso...». Sì, una battuta ci voleva.
ieri a Torino
11 alieni negli stadi d’Europa: pubblicità? Undici alieni, vestiti di nero, ieri allo Juventus Stadium. Altri undici incappucciati sugli spalti di ChelseaManchester City a Londra e BayernHerta Berlino a Monaco. Chi saranno? Forse è l’inizio di un’abile campagna di comunicazione.
GASPERINI
«Con il Parma sarà una gara molto diversa» TORINO (f.bra.) Gian Piero Gasperini guarda oltre, a mercoledì, al Parma. La Juve solo una tappa obbligata. «Troppa qualità, troppa differenza in campionato tra le prime e tutte le altre. Il rigore? Non ha modificato il risultato ma è stato molto generoso, bravo Perin a limitare i danni. Contro il Parma dovremo fare una partita diversa, cercare di prendere palla e giocare, non subire passivi al limite dell’area: è il nostro problema di oggi, dobbiamo alzare la difesa, pressare alti e conquistare palla a centrocampo». Senza Matteo Perin tra i pali forse sarebbe finita con un goleada. A fine partita Buffon lo ha abbracciato e parlato a lungo con il collega. GRAZIE GIGI «Gigi mi ha fatto i complimenti per la partita spiega Perin e mi ha ringraziato per le parole spese nei suoi confronti in settimana. In verità parlare bene di Buffon è facile, è la sua storia che lo difende. Si è poi complimentato per il mio carattere, perché non ho mollato ed ho retto bene le critiche quando le cose non andavano bene». Sulla partita. «Ho fatto alcune parate importanti ma resta il rammarico della classifica, zero punti. Preferisco una parata sola e decisiva che tante ma alla fine sconfitti».
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le Pagelle
JUVENTUS
6,5
RIECCO ISLA QUALITÀ PIRLO POGBA SNOB Manifesta superiorità tecnicotattica. Basta poco alla Juve per battere un Genoa remissivo, praticamente docile.
DI SEBASTIANO VERNAZZA
7 h Tevez il migliore Com’è e come non è, esce vincitore da ogni groviglio. La palla ce l’ha sempre lui e ne fa quello che vuole. Il top player che non c’era ora c’è. Carlito’s way.
7 h Perin il migliore
GENOA s.v.
6
È qui, in questo senza voto a Buffon, che si condensa l’insipienza del Genoa di ieri. SuperGigi senza voto e senza interventi a vuoto.
Anche lui andrebbe valutato con l’s.v. per mancanza di lavoro, ma non si può e allora si procede col sei politico, d’ufficio o di stima.
TIRI 4 DRIBBLING OK 2/4 SPONDE 9
PARATE 0 RINVII 5 USCITE 1
CONTRASTI OK 4/9 LANCI 5 PASSAGGI OK 65/69
Buffon
Barzagli
4
E MENO MALE CHE C’È PERIN KUCKA LENTO Ma quale Grifone, allo Stadium svolazzava un passerotto. Troppa difesa, nessuna pretesa. Zero tiri in porta. Amen.
La prova vivente che il risultato dello Juventus Stadium è indiscutibile. Se non ci fosse stato Perin, il Genoa avrebbe preso 5 o 6 gol. Belin che Perin, per dirla alla genovese.
5,5
5,5
Vrsaljko
Antonini
Lo spartito gasperiniano lo condanna alla fase difensiva, lui che vorrebbe volare alto. Ha le ali tarpate e piano piano entra in depressione.
Ci vuole altro che Antonini per mettere il guinzaglio a quel pitbull di Tevez. Fa un po’ impressione vederlo all’opera da centrale difensivo.
PARATE 7 RINVII 10 USCITE 1
CONTRASTI OK 4/9 LANCI 0 PASSAGGI OK 35/45
CONTRASTI OK 4/8 LANCI 4 PASSAGGI OK 46/49
6
6
6,5
7
6,5
6
5,5
6
5,5
4,5
5,5
4,5
Verso la fine prova a regalare qualche brivido con un paio di tentate «bonucciate», ma per fortuna sua e dei suoi tifosi i tentativi falliscono.
Due momenti top: il quasi gol di testa su calcio d’angolo e un acrobatico intervento a intercettare un bel cross di Konate.
Cercate sull’iPod «La Isla Bonita» di Madonna e ascoltatela in suo onore. Isla è tornato se stesso, il calvario forse è finito. Il futuro dirà.
La traversa colpita, il rigore trasformato, indemoniati contrasti e insidiose incursioni: si riposiziona al centro del villaggio Juve.
Ha cifre importanti. Miglior juventino per palle recuperate (11), passaggi positivi (96) e lanci riusciti (10). Gli manca il colpo di genio.
Gioca un po’ col nasino all’insu, alla francese. Potrebbe sfavillare, ma l’avversario non lo ispira. Palle perdute 18: tante, troppe. Snob.
Troppa roba, Tevez. E anche quel Llorente è tutt’altro che un pennellone. Portanova costretto a tappare falle troppo grandi.
Uno dei pochi a capire che la difesa a oltranza non avrebbe pagato. Così prova a tenere su la linea, a uscire dal guscio. Non lo assecondano.
Vale il discorso fatto per Vrsaljko. Terzini senza licenza di spingere, di sognare, di crederci. Primo non prenderle. Marchese degradato.
La lentezza in persona. «Er moviola», direbbero con sarcasmo a Roma. Sempre in differita di un secondo rispetto ai satanassi Juve.
Frastornato dalle troppe parti che è costretto a recitare. A un certo punto deve sdoppiarsi: «falso nueve» e regista. No, dai, manco Iniesta.
Omologo di Kucka. È qui sugli intermedi, come si usa dire adesso, che l’inferiorità del Genoa diventa visibile a occhio nudo.
CONTRASTI OK 2/5 LANCI 7 PASSAGGI OK 84/94
CONTRASTI OK 9/13 LANCI 3 PASSAGGI OK 95/101
TIRI 0 PASSAGGI OK 49/55 RECUPERI 5
TIRI 3 PASSAGGI OK 46/58 RECUPERI 9
TIRI 1 PASSAGGI OK 96/102 RECUPERI 11
TIRI 2 PASSAGGI OK 35/43 RECUPERI 4
CONTRASTI OK 4/6 LANCI 3 PASSAGGI OK 27/32
CONTRASTI OK 9/16 LANCI 5 PASSAGGI OK 49/54
CONTRASTI OK 2/6 LANCI 2 PASSAGGI OK 28/32
TIRI 1 PASSAGGI OK 40/47 RECUPERI 6
TIRI 0 PASSAGGI OK 43/46 RECUPERI 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 50/59 RECUPERI 3
Bonucci
Chiellini
Isla
Vidal
Pirlo
Pogba
Portanova
Manfredini
Marchese
Kucka
Bertolacci
6,5
4
l’allenatore Conte
6
6
6
s.v.
s.v.
Suo il cross basso che Tevez trasforma nella pepita del 20. Suo un altro bel traversone per Tevez medesimo. Insomma, il suo lo fa.
Promettente inizio, col gol personale che pareva arrivare da un momento all’altro. Deludente ripresa, troppi appoggi sbagliati.
Dentro per Asamoah, scollinata la metà della ripresa e a risultato consolidato. Ordinaria amministrazione per lui.
Un altro scampolo di partita. Ormai Conte gli concede bassi minutaggi. È dura mettersi in mostra quando il tempo stringe.
Sostituzione che permette a Vidal di prendersi e godersi la «standing ovation» del popolo bianconero.
TIRI 0 PASSAGGI OK 35/38 RECUPERI 4
TIRI 5 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 9
TIRI 0 PASSAGGI OK 6/7 RECUPERI 2
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 1
TIRI 0 PASSAGGI OK 2/2 RECUPERI 1
Asamoah
Llorente
De Ceglie
Giovinco
Padoin
Juventus formato Italia, col 352. Si va di pilota automatico, senza dannarsi. Gran primo tempo, degno delle migliori Juve contiane. La squadra è ancora con lui.
Biondini
l'allenatore Gasperini
5
5,5
6
5,5
s.v.
A sinistra, ma anche al centro di supporto a Gilardino. Lui che è un esterno e che dà il meglio se in avanti ci arriva lanciato. Non può funzionare.
Come un cane abbandonato sull’autostrada, nel mese di agosto. Corre e lotta, ma non gli arriva un pallone commestibile che sia uno.
Trottolino vorticoso, mulinare di gambe e di velocità. Uno dei pochi che non faccia calare la palpebra. Per brevità chiamato «Feffa».
Largo a sinistra, per allargare i fianchi della Signora. Un paio di volte il giochino riesce, ma non produce effetti particolari.
In campo a latte versato, quando la sconfitta è scritta. Meriterebbe una chance più importante.
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 3
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 0
TIRI 1 PASSAGGI OK 15/18 RECUPERI 3
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 4
TIRI 0 PASSAGGI OK 3/3 RECUPERI 0
Antonelli
Gilardino
Fetfatzidis
Konate
Centurion
GLI ARBITRI DOVERI 5 Il rigore è un’illusione ottica, il fallo si concreta prima della linea dell’area. Poi lascia correre troppo, ignora falli piuttosto evidenti. Posado 6Marrazzo 6; Russo 6Mariani 6
Si nasce incendiari, si muore pompieri. Chi se lo aspettava un Gasperini così difensivo? La fase offensiva questa sconosciuta. Gasp! Anzi, sigh!
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9a GIORNATA le Pagelle DI L.CAL.
SUPER MERTENS ALBIOL SICURO CERCI SVOGLIATO BARRETO MALE NAPOLI 6,5 REINA 6,5 La classe non è acqua: risponde con bravura a una conclusione avvelenata di Meggiorini. MAGGIO 6 Il 4231 di Rafa lo obbliga a partire molti metri più indietro. E quando avanza non punge. FERNANDEZ 6,5 Propizia il secondo rigore con una conclusione in area e dietro fa valere la sua fisicità contro lo spento Cerci. ALBIOL 6,5 Strappa applausi quando esce dall’area in dribbling. Ha esperienza e si vede. ARMERO 5,5 Pasticcione. Il Napoli avrebbe bisogno di qualcosa di più sulle corsie esterne. DZEMAILI 6 Ordinaria amministrazione. Molti tocchi laterali, poche iniziative. INLER 6 Cerca il gol con qualche conclusione dalla distanza. Ma i suoi tiri sono poco più che carezze. INSIGNE 5,5 Si mangia un gol a porta vuota cercando lo «scavetto». E pecca di egoismo in un paio di contropiedi. HAMSIK 6 Trotterella annoiato per quasi un’ora. Poi, serve un paio di palloni interessanti. Il minimo sindacale. ZAPATA S.V. Pochi minuti con grande aggressività. MERTENS 7 Scatti e dribbling a ritmo industriale. Può diventare uno dei giocatori più divertenti del campionato. PANDEV 6 Provoca l’espulsione di Basha.
h
IL MIGLIORE
7 HIGUAIN
Due rigori trasformati. Un altro argentino che scalda il San Paolo. CALLEJON 6 Grande movimento su tutto il fronte offensivo. ALL. BENITEZ 6,5 Ogni volta una formazione diversa ma il turnover quasi scientifico funziona.
TORINO 4,5 PADELLI 6 Regala a Insigne una clamorosa occasione da gol. Si riscatta con grandi parate su Mertens e Callejon. DARMIAN 6 Evita un gol deviando la conclusione di Insigne. Il più lucido dei difensori granata. GLIK 5,5 Sfiora la rete con una girata in mischia. Meglio da centravanti aggiunto che da difensore centrale. MORETTI 5 Sempre in affanno. D’AMBROSIO 5 Ha talento e potrebbe diventare presto un uomo mercato ma al San Paolo non entra in partita. MAKSIMOVIC 5,5 Gioca una mezzoretta al posto di D’Ambrosio, ma non lascia traccia. GAZZI 5 Finisce a terra colpito involontariamente da un giocatore del Napoli ed è fuori quando il Napoli si procura il secondo rigore. Ventura lo sostituisce nell’intervallo. BASHA 4,5 Pandev gli scivola via e lui si becca il rosso. VIVES 5 Prova a dare ordine alla manovra offensiva del Toro. Con risultati modesti. BELLOMO 5 È lui il protagonista del discusso contatto con Mertens che genera il rigore che indirizza la sfida. MASIELLO 5 Dalla sua parte gli esterni del Napoli sfondano con troppa facilità. CERCI 4,5 È l’immagine di un Toro senza idee e senza voglia. MIGLIORE h 6,5 ILMEGGIORINI Scalda due volte le mani a Reina. È l’unico che lotta fino all’ultimo. BARRETO 5,5 Qualche scattino telefonato. ALL. VENTURA 5 Paga le troppe assenze. GLI ARBITRO DE MARCO 4 Il 2o rigore non c’è. Glik ha il braccio attaccato al corpo. Mazzoleni lo fa sbagliare. Forti dubbi anche sul 1o rigore e il rosso a Basha. Stallone 6Schenone 6; Mazzoleni 4 –La Penna 6.
IL MANI DI GLIK Il rigore che chiude la partita Sull’10, maturato su rigore, l’arbitro ne concede un altro: Glik respinge col gomito il tiro di Fernandez
DUE VOLTE DAL DISCHETTO Higuain, prima doppietta italiana Higuain trasforma il rigore del 20: per l’argentino è la prima doppietta nel campionato italiano ANSA
INSIGNE, CHE ERRORE Lorenzo a digiuno in campionato Insigne non sfrutta un intervento a vuoto di Padelli e tira fuori. Sinora solo un gol in Champions ANSA
Napoli ritrova il Pipita Ma per i rigori al Torino deve ringraziare l’arbitro Dubbi sul primo, non c’è il secondo in un match senza storia Mertens cresce sempre più, inesistente la reazione granata
SULLE SPALLE DI HI DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI NAPOLI
Ha preso il pallone e l’ha messo sul dischetto. E pazien za se il rigorista della squadra è il suo amico Hamsik. El Pipi ta aveva bisogno di un gol co me Linus della sua coperta. Il
centravanti argentino non ha cercato il colpo elegante. Ha scelto la soluzione più sempli ce: una botta e via. Diversa l’atmosfera sulla seconda ese cuzione dagli undici metri. Stavolta è andato al tiro con la serenità di chi aveva già fatto il pieno di autostima: Padelli da una parte, pallone dall’al
tra. 2 a 0. E partita finita. La prima doppietta in Serie A di Gonzalo Higuain regala al Na poli tre punti facili, facili. La Roma continua a volare ma la banda Benitez conferma di es sere in grado di gestire il dop pio binario Championscorsa scudetto con la maturità della grande squadra. Le rotazioni
Gonzalo Higuain, 25 anni, festeggia con Dries Mertens AFP
Episodi dubbi Un passo in dietro, torniamo ai due rigori
ilPersonaggio GONZALO HIGUAIN
VENTURA AMARO
«L’arbitro e noi non in forma»
«Non dobbiamo porci dei limiti Sono fiducioso» Benitez si gode il suo bomber tornato al gol: «È un giocatore che può sempre far la differenza Ma è tutto l’attacco che preoccupa gli avversari» MIMMO MALFITANO NAPOLI
Si è ripreso il Napoli, Gonzalo Higuain. Marsiglia e Torino ne hanno certificato il recupero nel giro di cinque giorni. I timori e le ansie per i problemi muscolari che l’han no tormentato in queste setti mane, se l’è lasciati alle spalle, dopo un mese di rifiuti e di scussioni. Quei no pronunciati alle richieste di Benitez, prima dell’impegno di Champions League, contro il Marsiglia, avevano creato del malcon tento nell’ambiente. Poi, ha voluto dare un calcio alla pau ra ed il si pronunciato martedì sera, al Velodrome, ha restitu ito al Napoli il proprio leader, il pezzo forte del mercato di De Laurentiis, colui che con le sue reti dovrà contribuire alla conquista dello scudetto.
Di rigore Contro il Torino, il Pipita ha concretizzato al mas simo le due opportunità che gli sono capitate, entrambe su calcio di rigore. Due esecuzio ni che non hanno lasciato scampo a Padelli e che hanno permesso al Napoli di restare nella scia dell’incredibile Ro ma, insieme con la Juve. «So no felice per questi tre punti, per il rientro da titolare al San Paolo e per i gol. Le voci sul mio infortunio? Non sono im portanti. Quel che conta, adesso, è aiutare la squadra e aver risolto il problema al fles sore», ha spiegato nel posto partita Higuain, per niente impressionato dalla nona vit toria della Roma. «Scudetto? Continuiamo così, la vittoria di oggi (ieri ndr) è stata im portante, soprattutto in consi derazione della prossima tra sferta a Firenze. Ma io sono fi ducioso».
continue di Rafa sono ormai un dato acquisito (ieri la nona formazione diversa in nove gare) e ogni volta spunta un protagonista nuovo. Buon se gno. Questo Napoli è di tutti e di nessuno.
Attacco super Il ritorno al gol di Gonzalo Higuain, ha re so euforico Rafa Benitez. Il Pi pita, con la doppietta al Tori no, ha raggiunto quota 5, rag giungendo Marek Hamsik nel la classifica dei cannonieri. «Per un attaccante è sempre importante fare gol così come ha fatto Gonzalo — ammette il tecnico azzurro —. È un gio catore può fare la differenza. Il parco attaccanti del Napoli è forte ed è anche motivo di pre occupazione per gli allenatori avversari», ha osservato l’alle natore spagnolo che è uno dei maggiori estimatori di Hi guain. Proprio le sue insisten ze hanno convinto il presiden te, nello scorso mese di luglio, ad investire 40 milioni di euro per portarlo a Napoli. Un’in tuizione che potrebbe essere garanzia di successo, ed è quanto sperano i tifosi e tutto l’ambiente azzurro.
Senza paura Gli ultimi due collaudi, Marsiglia e Torino («ora siamo al 75%» dice don Rafè), hanno fornito indica zioni importanti al tecnico, so prattutto per quanto riguarda la difesa. Albiol e Fernandez hanno formato una coppia del tutto inedita, con buoni risul tati. E col recupero di Higuain, Benitez è sicuro che il suo Na poli potrà sorprendere anche a Firenze, mercoledì sera. «Se la squadra si comporterà co me ha fatto oggi (ieri, ndr), al lora nulla sarà impossibile ed anche nella prossima trasferta ci potremo giocare le nostre soluzioni senza alcun proble ma». Insieme ad Higuain, in ogni modo, c’è stata anche la conferma di Mertens, ancora una volta il migliore in campo come a Marsiglia. Difficile pensare che Benitez rinuncerà ad impiegarlo a Firenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI L’umore granata ieri era tendente al nero. Scure, infatti, le facce del presidente Cairo e, soprattutto, di Alessio Cerci negli spogliatoi del San Paolo. A spiegare i motivi della sconfitta ci ha pensato Giampiero Ventura, polemico con l’arbitro De Marco: «In occasione del primo rigore, il tocco su Mertens è stato lieve. Il secondo penalty, invece, era inesistente e non c’era nemmeno l’espulsione di Basha». Non è stata, però, la direzione di gara ad indirizzare il risultato: «Il Napoli ha meritato la vittoria. Conosciamo la forza degli azzurri, ma il vero Torino li avrebbe messi in difficoltà. Invece, dopo 5’ avevo già capito come sarebbe finita. Ho cambiato Gazzi, Cerci e D’Ambrosio perché tanto uno valeva l’altro». Tuttavia, la sostituzione dell’attaccante della Nazionale ha un po’ stupito, anche se Meggiorini è entrato bene in partita: «Cerci era sulle gambe, come tutti. Non c’eravamo fisicamente I ragazzi avevano gli occhi rossi per la fatica. Giochiamo di nuovo mercoledì, speriamo di recuperare in fretta». A causare il rigore del 20 è stato un tocco di mano di Glik: «Avevo il braccio attaccato al corpo, Fernandez ha calciato da distanza ravvicinata ed io non ho allargato il gomito. Che cosa potevo fare? Purtroppo è andata così...». Gianluca Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
NAPOLI
TORINO
2
0
(4231)
(352)
Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Dzemaili, Inler; Insigne, Hamsik (dal 35’ s.t. Zapata), Mertens (dal 31’ s.t. 19 Pandev); Higuain (dal 22’ s.t Callejon). PANCHINA Rafael, Colombo, Uvini, Mesto, Bariti, Behrami, Radosevic. ALLENATORE Benitez. CAMBI MODULO nessuno. BARICENTRO ALTO 55,3 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Fernandez per gioco scorretto.
Padelli; Darmian, Glik, Moretti; D’Ambrosio (dal 17’ s.t. Maksimovic), Gazzi (dal 1’ s.t. Basha), Vives, Bellomo, Masiello; Cerci (dal 1’ s.t. Meggiorini), Barreto. PANCHINA Berni, Gomis, Pasquale, Scaglia. ALLENATORE Ventura. CAMBI MODULO nessuno. BARICENTRO BASSO 50,4 metri ESPULSI Basha al 41’ s.t. per gioco scorret to. AMMONITI nessuno.
MARCATORI Higuain su rigore al 14’ e su rigore al 32’ p.t. ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE Spettatori 42.209, per un incasso di 885.810,61 euro; abbonati e quota non comunicati. Angoli 74. In fuorigioco 31. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo 3’.
POSSESSO PALLA NAPOLI 50,7%
PALLONI GIOCATI TORINO 49,3%
TIRI IN PORTA
IIIIIII NAPOLI 7
IGUAIN che hanno «matato» il Toro. E qui sotto accusa finisce il quintetto arbitrale. Il primo episodio, al 14’ del primo tem po, è figlio di un contatto in area BellomoMertens. La sensazione è che l’attaccante partenopeo sia già in volo pri ma del contrasto piedepiede. Diciamo rigore molto dubbio.
Di sicuro non è da punire, al 32’ del primo tempo, la re spinta di Glik su conclusione ravvicinata di Fernandez. Il difensore granata ha il brac cio attaccato al corpo. Il me diocre arbitro De Marco pri ma lascia proseguire l’azione poi torna sui suoi passi e indi ca il dischetto raccogliendo la
Zupping DI VINCENZO CITO
Fox, colpaccio Capello BarçaReal è show vero Ieri sera a «Stadio sprint»
(Rai Due) è successo l’incredibile. Alla fine della sua intervista a Perin, l’inviato Saverio Montingelli ha chiesto al conduttore Enrico Varriale se avesse domande da fare, e lui ha detto di no. Erano le 17,41, ci sono le registrazioni tv a confermarlo. Martedì sera su Sky, a tre quarti d’ora dal via della Champions. «Queste sono le partite più importanti, queste sono le serate da non perdere. Questi sono i minuti in cui devi aspettare». E beccarti i pistolotti di Fabio Caressa... Sandro Piccinini (Mediaset Premium, Real MadridJuventus) «I tifosi della Juve si fanno sentire, come a dire: ci avete stancato» (intanto si sente il coro: ci avete rotto il ca....) Andrea Stramaccioni (Fox) alla fine della sua lezioncina tattica. «Questo dimostra che il Real Madrid è ancora un cantiere in corso» Lucio Rizzica (SpeziaModena, diretta gol Sky) «Gol annullato e qui davvero bisogna fidarsi di quello che ha visto il collaboratore di linea che si
chiama Vicinanza e quindi è più vicino di noi». Fox ha proposto un Barcellona-Real di lusso, per le emozioni offerte e per chi c’era ai microfoni: telecronista Stefano Borghi, talento rivelato da Sportitalia, grande esperto di calcio sudamericano, in particolare quello argentino. Quelli che noi celebriamo oggi, lui li conosceva da prima. E poi il pezzo da novanta, Fabio Capello che prima di diventare allenatore, cominciò proprio così, facendo la spalla tecnica nelle telecronache. Credibile, mai banale, ogni giudizio dettato dall’esperienza diretta («Diego Lopez titolare? Per me è giusto. L’ho avuto al Real Madrid, lo conosco bene»). Poche ciance, pochi urli: il resto lo ha fatto una intensissima partita. Le incrollabili certezze del posticipo su Sky. «Il Cagliari ha avuto la possibilità di prendere i tre punti, no?». «Candreva è un giocatore fondamentale, no?». «Klose ha dato una svolta alla partita, no?». «In questi casi, la difesa deve scalare, no?». «I giocatori di talento devono prendersi più responsabilità, no?». Era Daniele Adani, no? © RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO 500
TIRI FUORI
III IIIII TORINO 3
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 20 GOL 14’ Higuain trasforma il rigore conces so per un contatto in area BellomoMer tens. 28’ Girata di Higuain para Padelli. GOL 32’ Ancora Higuain trasforma dagli 11 metri un rigore concesso per un mani di Glik su conclusione ravvicinata di Fernandez. 36’ Darmian salva a porta vuota su Insigne.
segnalazione dell’assistente d’area Mazzoleni. Un errore clamoroso. Anzi, uno e mez zo. Per carità, come ha am messo con grande onestà il tecnico granata Ventura il Na poli ha comunque meritato di vincere ma certi errori arbi trali sono veramente imba razzanti.La squadra di Beni
NAPOLI 521
La squadra di Ventura, priva di sette giocatori, è mancata in idee e temperamento
NAPOLI 5
IIII TORINO 4
SECONDO TEMPO 25’ Grande risposta di Padelli, che in tuffo mette in angolo un destro a giro di Mertens. 34’ Bella parata di Reina su botta di Meggiorini. 35’ Capovolgimento di fronte, Hamsik in verticale manda in porta Callejon, sul cui destro Padelli manda ancora in angolo. 41’ Espulso Basha per fallo su Pandev.
tez fa bottino pieno senza grande fatica. Dopo il 2 a 0 i partenopei si limitano a gesti re il vantaggio. Non c’è più tensione. Così mancano qual che buona opportunità per rimpinguare il bottino, cla morosa quella di Insigne che non sfrutta una uscita avven turosa di Padelli. Il San Paolo
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trova il tempo di dedicare più di un coro all’amico Diego Maradona. Il campione mai dimenticato. Mertens in rampa di lancio Le buone notizie, oltre alla dop pietta del Pipita, arrivano dal lo scatenato Mertens, un esterno d’attacco con colpi di grande qualità (sta crescendo di partita, in partita) e dalla coppia centrale di difesa Fer nandezAlbiol. E’ vero che da vanti avevano poco o niente ma hanno presidiato l’area con grande disinvoltura. E per restare al reparto arretrato merita una sottolineatura l’in tervento di Reina sull’unica conclusione vera dei granata con il nuovo entrato Meggio rini. Risposta da portiere di grande personalità. Un’altra scelta azzeccata del mercato estivo del presidente De Lau rentiis. Chi, invece, è ancora lontano dal suo standard mi gliore è Hamsik. Moscio in fa se conclusiva e appena più vi vo in qualità di creatore di gio co. Anche lui avrebbe bisogno di una scossa elettrica positi va come quella che ha attra versato ieri al San Paolo Gon zalo Higuain. Granata sbiaditi Il Toro esce male da questa trasferta. E’ vero che Ventura aveva sette titolari fuori (gravi soprattut to le assenze di Immobile. Bri ghi, El Kaddouri…) ma sta volta oltre alle idee è mancato anche il temperamento. La fo tografia è il primo tempo sen za anima di Cerci, sostituito poi, nell’intervallo. Il Torino tra l’altro ha finito in dieci per l’espulsione di Basha per fallo da ultimo uomo su Pandev. E anche su questa decisione ar bitrale si potrebbe discutere a lungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
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SERIE A
Il senso dell’Inter per il gol Palacio show Mai un inizio così travolgente
analisi di un paradosso
Il miglior attacco anche se è mancata una prima vera punta
E’ al top in fatto di reti (8) e di mediavoto da quando è in Italia fra coppe e serie A MATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO
Troppo facile e immedia to definirlo così, ma è così dav vero ed è quindi inutile girarci attorno: è un Palacio Reale. Un campione Rodrigo Pala cio è uno e trino, «falso nueve» e rifinitore, assistman e ala, qui e là, in gol o comunque vi cino al gol, pronto a darti una mano e lesto a sfruttare l’aiuto altrui. «Un campione» la sinte si di Walter Mazzarri. Rodrigo Palacio è uno sul quale puoi contare e attorno al quale co struire. Uno che adesso più che mai è rimasto a reggere in solitaria la zona d’attacco: Mi lito k.o., Belfodil squalificato, Icardi che non sta alla perfe
Per il tecnico è «un campione» A febbraio il rinnovo per un anno più uno? zione e allora per fortuna che c’è lui. Che segna a raffica e che mai, in Italia, ha comincia to così: in maniera così deva stante. A razzo E’ tutto dentro le sta
tistiche di ogni inizio stagione. E’ tutto farcito da numeri che dicono quanto Palacio abbia migliorato la propria partenza dai blocchi del campionato: in queste cifre ci sono dentro an che le Coppe, che sia Italia o Europa League (giocata sia col Genoa e sia con l’Inter). Ebbe ne: in questa stagione, Don Rodrigo ha messo dentro un gol ogni 92’, in passato il mi nutaggio era ben più dilatato, da 123’ a 677’. E la mediavo to? Alzata anche quella: 6,13 poi 6,25 e quindi 6,65 nei pri mi tre anni di Genoa; 6,6 l’an no scorso e quest’anno 6,7, se gno inequivocabile di un gio catore che parte alla grandissi ma e che lo dicono le annate mantiene una costanza di ren dimento eccezionale. Il tutto è stabilito in base alle prime 10
ANDREA ELEFANTE MILANO
partite della stagione di ogni annata: e quest’anno Palacio ha numeri da favola. In tutti i modi Don Rodrigo oggi è a 8 gol totali: aveva ini ziato in Coppa Italia contro il Cittadella (doppietta), poi ha segnato al Genoa, al Catania, al Sassuolo, due volte al Tori no e sabato sera al Verona. E’ il giocatore più decisivo dell’In ter, perché decisivi sono i suoi gol. E anche alla voce realizza zioni, Rodrigo batte il Rodrigo di ogni altra annata italiana: nelle prime dieci gare è passa to da 0 della stagione 200910 a 8 odierni, superando la quo ta di 7 nella stagione 201112. Il suo modo di segnare? Nem meno a chiederlo: destro, sini stro, dentro l’area grande e nell’area piccola, di rigore, an che di pancia come contro il Verona. E’ catalogabile alla vo ce Universale: perché sa fare tutto e tutto fa. L’importanza di Palacio è racchiusa in un match, quello giocato a Trieste contro il Cagliari: WM sceglie la coppia AlvarezBelfodil, Don Rodrigo resta in panca ed entra al 19’ s.t. per Ishak. En tra (con Icardi) e l’Inter va in gol, mentre nel p.t. aveva falli to 5 occasioni. Senza di lui.
6,70
Media voto Da quando è in Italia Palacio non ha mai avuto una mediavoto così alta
92’
Minuti per gol Palacio segna un gol ogni 92’: non gli era mai successo nel nostro campionato Rodrigo Palacio, 31 anni, contratto fino al 2015 con l’Inter FORTE
il tifoso
Un anno più uno Adesso che
Thohir è in sella, ora che an che lui capirà quanto è indi spensabile questo giocatore, verrà stilata piano piano la li sta dei rinnovi di contratto: naturalmente ci sono prima quelli in scadenza nel giugno prossimo (e sono 7), poi ver ranno a ruota coloro che inve ce scadono nel 2015, e fra que sti c’è anche Rodrigo Palacio. Non è questo il momento di dare per imminente il rinnovo dell’argentino, ma è chiaro che le parti (Inter e entourage del giocatore) si metteranno al tavolo verso febbraiomarzo per allungare l’accordo, pro babilmente (considerata l’età del giocatore, 31 anni) di un anno più l’opzione per il se condo. Al momento è un pen siero doveroso, e Palacio fa tanto perché diventi sempre più concretizzabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
E Thohir ingaggia un top (ex) player: Iverson è... interista Allen Iverson, ex star della NBA (soprattutto nei 76ers di cui Thohir è ancora azionista), mette su Instagram un regalo dello stesso magnate indonesiano: la maglia numero 3 dell’Inter.
GIUDICE E CAMPO
Belfodil, 2 turni di stop: è ricorso? Kovacic in forse Due giornate di squalifica per Ishak Belfodil «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, assunto un atteggiamento gravemente intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario afferrandolo con le mani al collo». Il veronese è Moras, fermato anche lui per 2 giornate: l’Inter sta valutando se fare ricorso (oggi è più no che sì), che verrebbe basato sulle ipotetiche provocazioni del greco davanti alle quali però l’algerino ha reagito. Per Bergamo, Mazzarri valuta Kovacic: per il croato, a fine gara, risentimento muscolare che pare non preoccupare. Contro l’Atalanta potrebbe arrivare il momento della titolarità per Samuel, rientra Handanovic. Campagnaro? A Udine, forse.
Chiamiamolo apparente paradosso: l’Inter ha il miglior attacco del campionato (assie me alla Roma) in pratica senza aver avuto finora un centra vanti di ruolo. Milito: 3 presen ze (nessuna da titolare) per ap pena 58’ giocati. Icardi: 5 pre senze (mai dal 1’) per 172’. Bel fodil: 4 presenze (una da titolare) per 140’. Il centravan ti, perlomeno ad inizio partita e tranne che con il Cagliari, l’ha sempre fatto Palacio: che però prima punta non è, anche se così Mazzarri l’ha rimodulato. Per lui non era un film inedito e a Rodrigo, alla fine, forse sta piacendo anche più di quanto avrebbe immaginato. Pur non avendogli tolto la voglia di fare chilometri e lavoro sporco per la squadra. Mazzarri sabato se ra l’ha detto senza giri di paro le: «Se avessi Milito giocherei con due punte». Lo avrebbe fat to a cominciare da Torino, se il Principe non si fosse infortuna to. Però Milito per l’Inter su per giù quello che Balotelli è per il Milan o Higuain per il Na poli adesso Mazzarri non ce l’ha e non lo avrà ancora per un po’. Non lo aveva neanche a ini zio stagione, quando cercando di convertire la squadra a nuo vi equilibri tattici e a rinnovate certezze psicologiche scelse uno slogan: «Far male provan do a non farsi male». E dalla tournée negli Usa iniziò a dise gnare l’Inter con Palacio primo riferimento offensivo e un uo mo alle sue spalle. Tripla valutazione Quell’uo mo è stato quasi sempre Alva rez, ma contro il Verona per la prima vera volta (a Torino la soluzione visse 5’, spazzata via dal rosso a Handanovic) è stato testato l’avanzamento di Kova cic. Nato da una tripla valuta zione di Mazzarri. La prima: più di una volta il tecnico ha sottolineato l’attuale ritardo di condizione di Icardi, che non ha nelle gambe 90’ di lavoro al servizio della squadra e dun que non gli ha ancora permes so di fare di Maurito il Milito che non ha. La seconda: la vo lontà, per assicurare comun que propositività alla manovra,
di schierare insieme Guarin, Alvarez e Kovacic. Il tentativo nacque a Catania, ma naufragò dopo 44’ (dentro Taider e fuori Kovacic); prima replica a Trie ste, ma con Alvarez (e poi Icar di) vicino a Palacio; contro il Verona Mazzarri ha scommes so ancora su una trazione più anteriore, ma modificando le posizioni, sulla scorta della ter za valutazione: «Alvarez, più di Kovacic, ha nelle corde il lavo ro difensivo richiesto a un in terno di centrocampo». I prossimi due step E’ una convinzione maturata nel tem po, anche grazie a test che han no sottolineato certe doti «di gamba» di Ricky: velocità, resi stenza, potenza aerobica. Qua lità rimaste nascoste in passa to, ma emerse quest’anno, qua si che il tecnico fosse riuscito ad «aprire» la testa dell’argen
Mazzarri non ha praticamente avuto Milito, e Icardi non è ancora in forma tino. Ora a Mazzarri restano i prossimi due step. Anzitutto, aspettandone i progressi nella fase difensiva, perfezionare il Kovacic in versione trequarti sta: in particolare la capacità di ricevere la palla nella posizio ne giusta, per avviare con tem pi e spazi ideali le sue accelera zioni. Il secondo passaggio sa rà recuperare Icardi al top della condizione: perché giocare senza un centravanti di ruolo fino ad oggi è stata una solu zione, è stata la ricerca di una diversa offensività fondata sul la scelta di non dare punti di ri ferimento, sull’incisività degli esterni (Jonathan e Nagatomo sabato hanno sfiorato il loro 3° gol stagionale), sugli inseri menti e le conclusioni dei cen trocampisti (Cambiasso ancora in gol, Guarin c’è andato vici no), sulla distribuzione dei tiri (10 marcatori diversi in nove partite non sono un dato ca suale). Ma rinunciare alle due punte vere non è mai stato un dogma di Mazzarri. Anzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EX CAMPIONE L’INCONTRO A ROMA CON LA BIRMANA, PREMIO NOBEL PER LA PACE. «LA SQUADRA DI GARCIA? BELLA E SORPRENDENTE»
Baggio premia San Suu Kyi: «È il mio mito» ALESSANDRO CATAPANO ROMA
Un Nobel per la pace, un ministro degli Esteri, tre sinda ci di Roma e un Pallone d’Oro riuniti in Campidoglio. In mol ti nell’aula Giulio Cesare si chiedono: cosa ci fa Roberto Baggio insieme a Aung San Suu Kyi, a Emma Bonino, a Ignazio Marino e ai suoi prede cessori Rutelli e Veltroni? Con segna alla politica birmana – dal 1989 al 2010 tenuta agli ar
resti domiciliari dalla giunta militare di Myanmar – la citta dinanza onoraria di Roma, che Rutelli le assegnò nel 1994, e il Premio per la Pace e l’Azione umanitaria, che nel 2007 Vel troni consegnò proprio nelle mani di Baggio, campione in campo e fuori. Tre anni fa, a Hi roshima, una giuria di premi Nobel lo scelse come amba sciatore di pace nel mondo. «E proprio in quell’occasione – ri corda Baggio – venni a sapere della liberazione di San Suu Kyi. Oggi provo la stessa emo
zione di quel giorno: finalmen te siamo fianco a fianco e pos siamo guardarci negli occhi». Stupisce tanta intimità tra un simbolo delle lotte per la liber tà e l’uguaglianza e un mito del calcio. «In realtà – spiega Aung San Suu Kyi – lo scelsi perché era molto famoso in Birmania, soprattutto tra i giovani». E ag giunge, sorridendo: «Poi a me piace molto chi porta l’orecchi no». Baggio sorride, ma l’emo zione è palpabile. «Aspettavo questo momento da sei anni, è una giornata indimenticabile».
Sorpresa Inutile provare a fargli dire qualcosa di calcisti co. «Non ne parlo da tanto e og gi non è proprio il momento», taglia corto. Poi, all’uscita, l’af fetto dei romani quasi lo tra volge. «Bello e sorprendente, come il primato della squadra di Garcia». Già. È una domeni ca di festa nella Capitale, si an nuncia una serata dolcissima. Walter Veltroni saluta così: «La Roma è in testa, la Juventus e il Napoli inseguono: cosa può es serci di più divertente?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Walter Veltroni, Roberto Baggio e Ignazio Marino consegnano al Nobel Aung San Suu Kyi il Premio per la Pace che le fu assegnato nel 2007 AFP
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9a GIORNATA
il personaggio CUADRADO
L’imprenditore dal gol facile che piace a Juve e Arsenal Ha creato in Colombia una linea di pantaloni e si prepara a un futuro da big. Montella: «E’ unico, può fare tutto»
ALESSANDRA GOZZINI VERONA
Per esteso è Juan Guillermo Cuadrado Bel lo, Juan nome di battesimo, il resto per costumi colom biani: Guillermo Cuadrado è il nome del papà scomparso da vent’anni, Bello il cognome di mamma. Ben più rapida della presentazione è la corsa di Juan, tre gol in quattro gior ni: uno al Pandurii nell’ultima notte europea, due al Chievo ieri pomeriggio, i primi in que sto torneo. E’ suo l’autografo anche su un altro tris, quello delle vittorie consecutive vio la (tutto ebbe inizio otto gior ni fa, Juve schiacciata). Gam be talmente preziose da infi larle in una griffe: con la C Juan Cuadrado Jeans, l’ester no è pure imprenditore nel l’abbigliamento, con una linea di pantaloni distribuiti tra Me dellin e Barranquilla, Colom bia. Ieri aveva su i calzoncini
Turbo Fiorentina: altra rimontona Ultimatum Sannino Cuadrado (due gol) ribalta il vantaggio di Cesar Crollo Chievo: il tecnico giovedì si gioca il posto
I giocatori della Fiorentina accanto a Cuadrado, finito a terra dopo il secondo gol. Niente di grave IPP
CHIEVO FIORENTINA
1 2
PRIMO TEMPO 11 MARCATORI Cesar (C) al 13’, Cuadrado (F) al 45’ p.t.; Cuadrado (F) al 19’ s.t.
CHIEVO (352) Puggioni; Frey, Dos Santos, Cesar; Estigarri bia (dal 25’ s.t. Sestu), Bentivoglio (dal 32’ s.t. Pellissier), Radovanovic (dal 43’ s.t. Samas sa), Hetemaj, Dramè; Paloschi, Thereau. PAN CHINA Squizzi, Silvestri, Kupisz, Lazarevic, Pamic, Improta, Acosty, Papp, Ardemagni. ALLENATORE Sannino. ESPULSI nessuno. AMMONITI Radovanovic per c.n.r., Hetemaj, Cesar e Sestu per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO ALTO 55 metri
FIORENTINA (433) Neto; Tomovic, Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani (dal 32’ s.t. Vargas), Pizarro, Borja Valero; Joaquin (dal 13’ s.t. Matos), Rossi (dal 40’ s.t. Vecino), Cuadrado. PANCHINA Munua, Alonso, Roncaglia, Compper, Bakic, Rebic, Mati Fernandez, Wolski, Yakovenko. ALLENATORE Montella ESPULSI nessuno AMMONITI Gonzalo Rodriguez per gioco scor retto, Cuadrado e Borja Valero per c.n.r. CAMBI DI SISTEMA dal 32’ s.t. 3412, dal 43’ s.t. 424 BARICENTRO MOLTO ALTO 58,8 metri ARBITRO Banti di Livorno NOTE paganti, incasso, abbonati e quota n.c. Tiri in porta 23. Tiri fuori 46. In fuorigioco 30. Angoli 46. Recuperi p.t. 1’: s.t., 5’
IIDAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI twitter@fabiowhites VERONA
La Fiorentina ci ha preso gusto con le rimonte. E con gli eroi di giornata. La vittoria sul Chievo riagguantato e sorpas sato non passerà certo allo sto ria come la grande beffa alla Juventus, ma forse è addirittu ra più preziosa. Perché potreb be essere l’inizio di un capitolo non ancora inserito nel libro stagionale della Fiorentina: la continuità. Soltanto all’inizio del campionato la bella Viola era riuscita a vincere due volte di fila. Poi, come sappiamo, si era un po’ persa nei suoi arzi gogolati fraseggi. E faticava a mantenere il vantaggio. Oggi invece se le riprende le partite. E chissà che sia l’inizio di una trend per mantenersi in alta quota. Il Chievo invece si è per so del tutto e non sa più torna re: sette sconfitte, cinque con secutive. Solo nel 20062007 a questo punto del cammino fe
bianchi della divisa da trasfer ta, e la Fiorentina è passata anche sul campo del Chievo (nona vittoria negli ultimi do dici viaggi, coppe comprese).
DAL NOSTRO INVIATO
Vertice societario Fiducia a tempo, ma l’allenatore potrebbe restare fino al Bologna Di Carlo in pole per la successione in panchina In lizza anche Corini e Calori ce peggio: due punti. Ma il bel lo è che dietro aveva due squa dre: Reggina e, guarda un po’, Fiorentina. Ora invece è ulti mo in classifica da solo, cosa successa raramente nella sua recente ma lunga storia di se rie A. Dopo la sfida, c’è stata una pesante riunione tra il pre sidente Campedelli e lo staff. Sannino probabilmente è stato salvato dal turno infrasettima nale. Giovedì c’è la trasferta a Roma. Lui sarà ancora in pan
Juan Cuadra do, 25 anni, colombiano, è alla seconda stagione con la Fiorentina SESTINI
china. Forse lo sarà anche col Bologna, se non subirà una go leada all’Olimpico. Ma l’ombra di Di Carlo, favorito su Corini e Calori, è alle porte. Che ingenuità Eppure l’alba del Chievo in questa sfida si era dipinta con i colori della speranza. Buon pressing, ma novra convinta e offensiva, un ottimo Thereau e un 352 che chiudeva le fasce a Cuadrado a Joaquin, costretti spesso ad accentrarsi per trovare ossige no. Il vantaggio, con la bella incornata di Cesar su punizio necross del dinamico Dramè, è stato la naturale conseguen za di tanto sforzo. La Fiorenti na ha subito l’aggressività dei mussi volanti, traccheggiava in mezzo e non riusciva a crea re occasioni. Deve ringraziare il Chievo per il pareggio. Che sbilanciato alla ricerca del raddoppio ha subito il gol in contropiede allo scadere del primo round. Un’ingenuità pagata carissima. Palla persa, Pepito in agguato per lanciare Cuadrado, fin lì oscurato da Estigarribia e Frey. Scatto, dribbling in area a Dos Santos e interno nell’angolino. Era il primo tiro in porta della Viola. Super Cuadrado Poi Cuadra do si è svegliato. E si è sostitui to a Rossi come eroe di giorna ta. D’altronde, le grandi squa dre hanno anche questo van taggio: uomini che da soli possono fare la differenza. Montella ha rimesso il colom biano nel suo habitat, la fascia destra. I punti di riferimento sono importanti, anche nel cal cio. A destra speedy Cuadrado è rinato. Strappi continui, peri colo costante, breccia nelle in sicurezze del Chievo. Poi, si sa, se le cose possono andar male vanno peggio. Ci si è messa an che la iella a remare contro il Chievo. Se nella scorsa partita con il Genoa ha subito la scon fitta per un inconsapevole gol di faccia di Gilardino, in questo caso galeotto è stato un rimpal lo tra Dramè e Dos Santos che ha mandato dritto in porta ful mine Cuadrado. Però stavolta si era al minuto 20 della ripre sa. C’era il tempo per recupera re. Ma la Viola, senza esaltare, ha legittimato il successo di ventando padrona del campo. Il Chievo ha evidenziato le sue debolezze, con una reazione generosa ma per niente effica ce. Sannino ha chiuso con un trequartista in fascia e 4 punte (dentro Sestu, Pellissier e nel finale Samassa) producendo zero occasioni. Questa è rasse gnazione. Il Chievo ha bisogno di una scossa. Sannino ha l’ul tima chance per darla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Futuro Cuadrado non balla il reggaeton, la danza che ri serva ai festeggiamenti: sul raddoppio si scontra col por tiere avversario e va k.o. (usci to in barella, si rianima e fa i 90’). Montella lo benedice: “E’ unico, eclettico, ha segnato da esterno sinistro del 433 e da esterno destro del 352..Il suo futuro? Non so...manca un anno, non è tempo di mer cato”. Il d.s. Pradè: “Cuadrado è uno di quei 45 giocatori in Europa capaci da soli di spac care una partita, proveremo a trattenerlo”. A metà con l’Udi nese, riuscire in estate a ribat tere il pressing di Juve e Arse nal (ieri a osservarlo in tribu na e pronto all’assalto a gennaio con 30 milio ni) sarebbe un gran colpo. Lui ribadisce:
“L’interesse delle big fa piace re, ma qui sono contento, poi si vedrà”; di certo, in inverno, ogni offensiva sarà respinta. In estate si vedrà, ora è del tifo viola (ieri nuovo coro perso nalizzato dai duemila in tra sferta) e lui prosegue: «Sono felicissimo per la mia prima doppietta, la fiducia che sento qui mi ha permesso di svolta re. Montella mi ha parlato a lungo, lo ringrazio”. Botta Aquilani Rieccolo allo ra Montella:«Abbiamo avuto un inizio sottotono, il loro gol ci ha svegliato. La vera rispo sta dopo la vittoria con la Juve era questa, ed è andata bene, in una partita complicata. Sia mo cresciuti, colpiamo quan do dobbiamo colpire». Dal campo Aquilani è uscito con il ghiacchio sul ginocchio sini stro: solo una contusione, non parrebbe in dubbio l’utilizzo contro il Napoli, nell’infraset timanale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
DI FA.BI.
THEREAU GIOCA A TUTTO CAMPO SCOSSA MATOS, MALE AQUILANI CHIEVO 5,5
FIORENTINA 6,5
PUGGIONI 6 Perde il duello con Cuadrado ma non ci può far nulla. Sul secondo gol rischia pure l’espulsione. FREY 6 Tiene lontano Joaquin dall’area. E anche quando cambia rivale se la cava. DOS SANTOS 5,5 Non impeccabile nelle chiusure. Incerto. E pasticcia con Dramè in occasione del secondo gol. CESAR 6,5 Regala l’illusione al Chievo, subito dopo essersi immolato su Joacquin. ESTIGARRIBIA 5 Nel primo round mette il “primo” freno a Cuadrado, nel secondo quando c’è da spingere sbaglia tuttoi. SESTU 5,5 Entra e si perde nella giungla viola. Si fa notare soltanto per un’ammonizione BENTIVOGLIO 5 E’ l’uomo che dovrebbe dare qualità in mezzo. Non ci riesce. PELLISSIER 6 Prova a dare la carica. Conquista un paio di calci d’angolo. E’ sempre vivo. RADOVANOVIC 5,5 Non va più in là di un paio d’impostazioni. (SAMASSA S.V.) HETEMAJ 5 Arruffone, lottatore ma anche simulatore. Un suo tuffo costa un rissa e 3 ammoniti. E la piccola guerra con Gonzalo. DRAMÈ 6,5 Sgroppate, recuperi, la punizionecross del gol. PALOSCHI 5 Non riesce a liberarsi nemmeno una volta. Spreca un assisti di Tehreau.
NETO 6 Gol a parte non deve mai parare. Con un paio d’uscite decise sventa eventuali pericoli. TOMOVIC 6 Discreto lavoro in fascia, all’inizio è lui che sale spesso. Tosto in copertura. RODRIGUEZ 6 Mamma mia, quanto è nervoso. Ha una querelle con Hetemaj che risolve con un pestone. Ma dietro è solido. SAVIC 5,5 Imbambolato sull’incursione di Cesar gol. PASQUAL 6 Stenta come tutti all’inizio, poi spinge deciso. AQUILANI 5,5 L’uomo in meno a centrocampo. Sempre in ombra. VARGAS 6 Contribuisce a tener lontano il pallone da Neto. PIZARRO 6 Ha giocato gare migliori. Sale di tono dopo il pari: addomestica palloni e li distribuisce. BORJA VALERO 6,5 Un po’ in mezzo, un po’ sull’esterno, col solito buon lavoro di raccordo. JOAQUIN 5,5 Stoppato in fascia cerca invano spazi in mezzo. MATOS 6,5 Dà la scossa alla manovra. Ci prova con due tiri da lontano. ROSSI 6 Con la pancia piena del dopoJuve, si limita a lanciare Cuadradogol e giocare di sponda. Comunque vivo. VECINO S.V.
h
A sinistra non va e sconfina al centro. Trova comunque il pari. Rimesso a destra si scatena e lancia la Viola.
IL MIGLIORE
7 THEREAU
Che ci faccio qui? E’ di un’altra categoria. Cuce, attacca, serve: fa tutto bene, gli manca il gol. ALL. SANNINO 5,5 Non è fortunato, ma non riesce a dare sicurezza ai suoi.
MIGLIORE h 7,5 ILCUADRADO
ALL. MONTELLA 6,5 Sacrifica Joacquin e sposta Cuadrado. Mossa vincente. Eppoi la Viola cresce.
GLI ARBITRI BANTI 6 Qualche errore veniale d’interpretazione. Grazia Puggioni ma distribuisce giusti cartellini. Vivenzi 5,5 – Passeri 6; Rizzoli 6 – Merchiori 6
DOPO CINQUE SCONFITTE CONSECUTIVE
L’allenatore gialloblù: «Che delusione» VERONA (a.g.) La macchina parcheggiata appena sotto le tribune: se Campedelli, presidente del Chievo, è ancora qui vuole dire che c’è qualche incontro. Versione confermata, col d.s. Sartori e Sannino, allenatore traballante oggetto della discussione, va in scena un minivertice cui esce la fiducia (per ora) confermata. Prossima tappa? La Roma forza nove, poi, nel caso, ecco il Bologna. Da cinque turni sempre sconfitti, ma con onore, sottolinea Sannino:
«Sono deluso per quello che potevamo fare e per come abbiamo subito i gol. Cinque sconfitte consecutive non sono un trend da Chievo. Ma non ho niente da dire alla squadra, ha sempre tenuto botta e giocato alla pari con la Fiorentina. So che capitano situazioni in cui bisogna pensare a 360 gradi. La società? Non ho ancora parlato con nessuno (siamo a pochi minuti dalla fine, ndr), ma si faranno sentire...Mai vissuto un periodo così: tanti complimenti ma pochi punti...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 9a GIORNATA LAZIO CAGLIARI
le Pagelle
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DI STEFANO CIERI
SOSTANZA RADU, BIGLIA LUCIDO IBARBO LOTTA, PISANO REGALA
PRIMO TEMPO 00 MARCATORI Klose al 7’, Candreva su rigore al 10’ s.t.
LAZIO (433)
LAZIO 6
Marchetti; Pereirinha, Novaretti (dal 1’ s.t. Ciani), Cana, Radu; Onazi, Biglia, Ederson (dal 1’ s.t. Klose); Candreva, Perea, Felipe Ander son (dal 42’ s.t. Cavanda). PANCHINA Berisha, Strakosha, Elez, Lede sma, Hernanes, Gonzalez, Keita, Floccari, Tounkara. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4231 BARICENTRO MEDIO 51, 7 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Ciani per gioco scorretto.
CAGLIARI (4312) Agazzi; Perico (dal 44’ p.t. Pisano), Rossetti ni, Astori, Murru; Dessena, Conti, Nainggo lan; Cabrera (dal 25’ s.t. Cossu); Sau (dal 14’ s.t. Pinilla), Ibarbo. PANCHINA Avramov, Ariaudo, Eriksson, Nenè. ALLENATORE Lopez. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pisano per c.n.r. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 51,6 metri ARBITRO Massa di Imperia (BianchiPaga nessi; RizzoliPizzani). NOTE paganti 13.479, abbonati 23.106, quota e incasso non comunicati. Recuperi: 2’ pt, 2’ st. An goli 45. Tiri in porta 4 (di cui un palo)5. Tiri fuori 56. In fuorigioco 21.
Miroslav Klose, 35 anni, infila di testa il gol dell’10. È il secondo centro stagionale del tedesco IPP
Klose+Candreva La Lazio riparte Petkovic respira Cagliari k.o. in 3 minuti: decisivo l’ingresso nella ripresa del tedesco. Buu isolati a Ibarbo RUGGIERO PALOMBO ROMA
Sarà pure un’aquila cui pesano gli anni, 35, gli ac ciacchi e magari pure i reu matismi. Ma quando si tratta di volare non c’è che lui, Mi roslav Klose, il cui processo di identificazione con l’aquila biancoceleste è assoluto. En tra e in due minuti un altro 00 da galleria degli orrori co me quello di Cipro diventa per la Lazio una vittoria netta e tanto necessaria. Buona per scacciare la contestazione, che s’era fatta viva all’inter vallo, e per ridare alla classifi ca, col settimo posto, una cer
CAGLIARI 5
MARCHETTI 5,5 Incertezze non da lui: un’uscita a vuoto, un tiro telefonato (di Nainggolan) non trattenuto. PEREIRINHA 6 C’è sempre. NOVARETTI 6 Salvataggio provvidenziale su Ibarbo, azione nella quale però si fa male. Esce poi nell’intervallo. CIANI 6 Come al solito. Un po’ scomposto, ma (quasi) sempre efficace. CANA 6 Fa sentire i muscoli quando il Cagliari prova la rimonta. RADU 6,5 L’equilibratore della difesa. Recupero importante per Petkovic. ONAZI 6,5 Bene nel primo tempo, ancora meglio nella ripresa. BIGLIA 6 Ci mette un po’ a carburare, ma poi diventa uno dei più lucidi. EDERSON 5 Parte interno sinistro, ma si va spesso ad accentrare senza mai trovare il varco giusto.
ta dignità. Quel che ci vuole in vista della trasferta di mer coledì a San Siro col Milan, dove a ballare in panchina, a questo punto e per ora, resta il solo Allegri. A fare le spese di questa piccola resurrezio ne un Cagliari ordinato e fin troppo composto, quasi a non voler disturbare più di tanto. Uno e due Petkovic butta dentro Klose all’inizio della ripresa, mossa quanto mai necessaria vista la sterilità of fensiva della squadra fin lì so spinta solo dalle folate di Candreva, dove i baby Perea, che coglierà un palo nella ri presa, e Felipe Anderson non decollano ed Ederson fa sce
na quasi muta. Al suo posto Klose risolve tutto in tre mi nuti, prima schiacciando in rete di testa il cross di Can dreva deviato (col braccio) da Murru, e poi guadagnan do il chiaro rigore sull’inge nuo Pisano, che Candreva trasforma, chiudendo la pra tica con 35 minuti di anticipo. Si ha quasi l’impressione che la presenza del tedesco, fin qui un solo inutile gol stagio nale con la Juventus (14) e tanta infermeria, restituisca alla Lazio l’autostima perdu ta, prima ancora che la quali tà di un gioco che sembra es sersi smarrito tra i troppi doppioni del cervellotico cal ciomercato di Lotito (conte
stato dalla curva che nel pri mo tempo si è distinta anche per qualche buuu a Ibarbo). Linea verde Lazio Petkovc aveva provato con quella. Klose in panchina e insieme a lui Hernanes e Ledesma. Dentro, tutti insieme, Perea, Felipe Anderson e Onazi, ses sant’anni in tre, per cercare di dare un po’ di nerbo e vitalità a una squadra apparente mente rassegnatasi all’anoni mato. Un cospicuo turnover rispetto al giovedì di Cipro e alla domenica di Bergamo, ma la sensazione è più che al tro quella di avere poche idee e per di più confuse. Non si capisce bene quanto delegit timato da Lotito, Petkovic sembra avere smarrito parte del suo fascino. E con esso il carisma necessario per ride stare la bella addormentata. Quasi che i fluidi magici sia no finiti tutti sull’altra spon da del Tevere, chez Rudi Gar cia. Poi, il ritorno all’antico. Un usato sicuro che non tra disce e che tiene la Lazio in linea di galleggiamento. Complice un Cagliari che osa troppo poco e nel quale Lopez insiste chissà perché con l’in consistente Cabrera alle spal le di Ibarbo e Sau (poi Pinil la). Con un po’ più di spregiu dicatezza, il primo tempo po teva pure prendere un’altra piega.
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IL MIGLIORE
7 KLOSE
Entra e cambia la partita. Un gol e il rigore conquistato che Candreva trasforma. Unico neo, il 30 divorato. CANDREVA 7 A destra o a sinistra le sue discese sono sempre micidiali. Freddo e decisivo dagli undici metri. PEREA 5,5 Tanto impegno, ma poche giocate determinanti. ANDERSON 5,5 Tocchi vellutati e molte pause. I numeri ci sono, deve trovare forza e continuità. (Cavanda s.v.) ALL. PETKOVIC 6 Scelte iniziali che lasciano un po’ perplessi. Ma gioca molto bene la carta Klose.
AGAZZI 6 Sui gol non può nulla, per il resto ordinaria amministrazione. PERICO 6 Tiene sia contro Anderson sia contro Candreva. Poi il ginocchio scricchiola ed esce. PISANO 5 Va in «corto» e regala alla Lazio un rigore evitabile. ROSSETTINI 5,5 Sovrastato da Klose sul gol che sblocca la gara. Impacciato anche successivamente. ASTORI 6 Tiene bene dietro e in avanti sfiora il gol che poteva riaprire la gara. MURRU 5,5 Sporca (di mano, peraltro) il cross di Candreva facendolo così diventare un comodo assist per l’10 di Klose. DESSENA 5,5 Corre senza mai trovare la posizione giusta. CONTI 6 Poco ispirato nelle conclusioni, ma è il solo che non perde la bussola. NAINGGOLAN 5,5 A scartamento ridotto nella costruzione, cicca una palla che si poteva sfruttare meglio. CABRERA 5 Inizio promettente, poi si sgonfia subito e sparisce. COSSU 5,5 Il suo ingresso non determina il cambio di passo sperato da Lopez. SAU 6 Un paio di sue iniziative meriterebbero miglior sorte. PINILLA 5 Si piazza davanti, aspettando la palla giusta che non arriva mai.
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IL MIGLIORE
6 IBARBO
Lotta senza pause, dando una mano pure in difesa. Novaretti gli nega un probabile gol. ALL. LOPEZ 5,5 Cagliari poco reattivo. Il sospetto è che la partita non sia stata preparata nel modo giusto.
GLI ARBITRI MASSA 6,5 Direzione pulita: rigore ineccepibile, giusto lo scarso ricorso ai cartellini. Bianchi 6–Paganessi 6; Rizzoli 6–Pinzani 6
LO SPOGLIATOIO IBARBO: «NON HO SENTITO I BUU»
Il tecnico biancoceleste: «Io mai a rischio» (stop.) L’ultima volta, il 5 gennaio, i «buu» erano stati molto più marcati. Questa volta è successo in una sola occasione. E alla fine Ibarbo ha dichiarato: «I buu razzisti? Non me ne sono accorto, è tutto a posto». Il tecnico del Cagliari, Diego Lopez, ha dovuto più che altro preoccuparsi di Miro Klose: «Lui ha cambiato la partita e deciso la sconfitta». Buon per Vladimir Petkovic, che si rialza: «Ma nessuno della società mi ha mandato segnali negativi. Tra
Marchetti discute con i tifosi primo e secondo tempo abbiamo sentito la pressione dei tifosi». Marchetti, invece, ha parlato con i tifosi, prima e dopo la partita, del battibecco di Nicosia.
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SERIE B IL POSTICIPO DELL’11a GIORNATA
NovaraCesena, quanti brividi ORE 20.30
BURIOLIMADDALUNO
NOVARA CESENA NOVARA (442) 1 KOSICKY 27 SALVIATO 25 MORI 5 LUDI 23 PESCE 8 MARIANINI 6 BUZZEGOLI 26 GENEVIER 20LAZZARI 19 GONZALEZ 11 COMI All. AGLIETTI PANCHINA 33 Tomasig, 20 Vicari, 4 Faragò, 10 Katidis, 14 Rigoni, 21 Parravicini, 7 Lepiller, 9 Rubino, 31 Iemmello.
CESENA (4312) 22 CAMPAGNOLO 27 CONSOLINI 14 VOLTA 37 CAPELLI 33 RENZETTI 8 DE FEUDIS 34CASCIONE 10 COPPOLA 16 GARRITANO 17 DEFREL 19 SUCCI All. BISOLI PANCHINA 36 Coser, 2 Almici, 6 Camporese, 15 Krajnc, 5 Alhassan, 23 Tabanelli, 24 Capellini, 30 Arrigoni, 11 Granoche.
ARBITRO Roca di Foggia GUARDALINEE Bolano Carbone PREZZI da 13 a 30 euro TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD e Premium Calcio
Il Cesena ha assistito in poltrona alle vittorie di Lancia no ed Empoli ed è partito per Novara con l’intenzione di sfruttare l’onda lunga di risul tati positivi (14 punti nelle ulti me 6 partite) e l’ottimo trend in trasferta (3 vittorie a Croto ne, Trapani e Castellammare di Stabia, sconfitta soltanto a Pa lermo) per non perdere il con tatto con le due davanti. Dovrà fare i conti con un Novara in crisi nera, reduce da 3 sconfitte di fila senza segnare neppure un gol (non vince dal 14 set tembre, 10 contro il Padova). Prima della partita, all’ingres so della tribuna centrale, verrà scoperta una targa in memoria di Arpad Weisz, l’ex allenatore ebreo di Novara, Inter e Bolo gna morto nel campo di con centramento di Auschwitz.
Qui Novara Uomini contati in difesa per Aglietti, che non re cupera Potouridis e Bastrini e convoca il baby Dondoni. Rien tra Rigoni, nell’inedito 442 a sinistra spazio a Lazzari con Pesce in difesa. In avanti Gon zalez è il punto fermo, con Co mi in vantaggio su Iemmello per fargli da spalla. Squalifi cati Perticone. Diffidati Pesce. Qui Cesena D’Alessandro non è partito per Novara, così come gli altri infortunati Bangoura, Nadarevic e Rodriguez. Torna no Capelli, Camporese e Alhas san. In difesa il ballottaggio è tra Consolini e Almici, che par tono più o meno alla pari, men tre a centrocampo De Feudis è favorito su Tabanelli. Non è esclusa da parte di Bisoli una rivoluzione totale, con il pas saggio al 352. Squalificati nessuno. Diffidati Volta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ALTRO POSTICIPO
LA SVOLTA
Domani il Cittadella è in casa con l’Avellino
Reggina, ora arrivano le dimissioni di Foti
L’11a giornata si chiuderà domani alle 20.30 con l’inedito posticipo del martedì tra Cittadella e Avellino (arbitro Saia di Palermo), reso necessario dall’annuale Fiera Franca. Nel Cittadella ancora a parte Montini e Donnarumma. Nell’Avellino stop per Terracciano, Fabbro e Castaldo (affaticamento muscolare), indisponibili anche Togni e Abero: tra i pali dovrebbe rientrare Seculin, a centrocampo l’ex De Vito è favorito rispetto a Bittante.
REGGIO CALABRIA La Reggina cambia ancora, stavolta gli assetti societari. Dopo l’esonero di Atzori e l’arrivo di Castori, è il CdA della società a essere azzerato. Lillo Foti (nella foto) ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente del CdA, così come gli altri due componenti, Enzo Romeo e Pasquale Favasuli. Foti sgombra il campo dalle tante illazioni che sono cominciate a circolare, compresa quella di attività dei commissari prefettizi legate alla concessione ventennale del Granillo. «E’ un atto dovuto, non c’è niente di cui preoccuparsi. Il CdA ogni tre anni va rinnovato, non uscirò dalla Reggina». L’assemblea dei soci è fissata per il 4 novembre. Il patron possiede il 70% delle quote, quindi determinerà la formazione dei futuri assetti societari che potrebbero anche preludere a ulteriori variazioni in ambito tecnico.
LA SITUAZIONE La classifica dopo 11 partite: Lanciano p. 25; Empoli 23; Cesena* 20; Crotone 19; Avellino* e Palermo 18; Spezia 17; Varese 16; Modena 15; Cittadella*, Brescia e Latina 13; Siena (5) e Trapani 12; Carpi* e Pescara 11; Novara e Ternana 10; Bari (3) e Reggina 9; Padova* 7; Juve Stabia 5. (* una partita in meno). Così il prossimo turno. Venerdì (ore 12.30): VareseJuve Stabia. Venerdì (ore 15): CesenaTernana; Crotone Novara; LatinaReggina; PadovaSpezia; Pescara Brescia; TrapaniCarpi; ModenaLanciano; EmpoliBari. Sabato (ore 15): SienaCittadella. Domenica (ore 12.30): AvellinoPalermo.
Rosario De Luca
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A 9a GIORNATA le Pagelle
le Pagelle
DI A.TO.
DI F.C.
CURCI, PRIMA DA IMBATTUTO EMEGHARA È UN FANTASMA
GYÖMBER OK FARO PLASIL MAGNANELLI C’È BERARDI GRIGIO
BOLOGNA 6
CATANIA 5
CURCI 6 La prima partita senza incassare gol va festeggiata con la vittoria. SORENSEN 6 E’ fortunato perché dalle sue parti agisce lo spento Emeghara. NATALI 6,5 Usa la ramazza e spazza quello che gli passa vicino. MANTOVANI 6 Qualche buona diagonale, in via di miglioramento.
José Crespo, 26 anni, spagnolo, realizza il gol per il Bologna ANSA
Crespogol e Pioli si salva Livorno giù: 4° k.o. di fila Il Bologna vince e lascia l’ultimo posto Toscani in caduta libera: Nicola traballa BOLOGNA LIVORNO
1 0
PRIMO TEMPO 10 MARCATORE Crespo al 3’ p.t.
BOLOGNA (3511) Curci; Sorensen, Natali, Mantovani; Crespo (dal 9’ s.t. Garics), Kone, Krhin, Laxalt (dal 34’ s.t. Perez), Cech (dal 1’ s.t. Morleo); Diamanti; Cristaldo. PANCHINA Agliardi, Radakovic, Antonsson, Della Rocca, Pazienza, Christodoulopoulos, Moscardelli, Acquafresca, Bianchi. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 54,1 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Diamanti per gioco scorretto, Cri staldo per c.n.r.
LIVORNO (352) Bardi; Coda, Emerson, Ceccherini; Schiatta rella, Luci, Duncan (dal 9’ s.t. Piccini), Bia gianti, Mbaye (dal 38’ s.t. Borja); Paulinho, Emeghara (dal 1’ s.t. Siligardi). PANCHINA Anania, Aldegani, Valentini, Rinau do, Gemiti, Decarli, Lambrughi, Benassi, Mo squera. ALLENATORE Nicola. CAMBI DI SISTEMA 3421 dal 9’ s.t.; 343 dal 38’ s.t. BARICENTRO MEDIO 53,9 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Piccini per gioco scorretto, Coda per c.n.r. ARBITRO Tagliavento di Terni. NOTE spettatori 8.498, incasso 42.648 euro; ab bonati 13.295, quota 124.954 euro. Tiri in porta 42. Tiri fuori 37. In fuorigioco 22. Angoli 56. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 4’
ANDREA TOSI BOLOGNA
Con un gol di faccia, get tandosi in mezzo ai centrali av versari, José Angel Crespo entra nella storia centenaria dei ma tch winner rossoblù. Il suo sigil lo in avvio di gara, tanto rocam bolesco nella dinamica quanto prezioso per la classifica, è la nemesi di questo Bologna che ha in organico tanti giocatori oscuri e inutilizzati tra i quali, fino a otto giorni fa, figurava an che questo esterno spagnolo ri masto sempre ai margini delle scelte tecniche in tre stagioni passate sotto le Due Torri con l’intermezzo non positivo di Ve rona. La deviazione di Crespo, alla seconda presenza da titola re, regala al Bologna la prima vittoria stagionale in serie A, un risultato che consente a Pioli di salvare la panchina a forte ri schio alla vigilia, e alla squadra di lasciare l’ultimo posto e seda
re la tensione dei tifosi sempre contrari alla gestione societaria. Un’altra primizia è la difesa ri masta imbattuta dopo i 22 gol incassati nelle 8 giornate prece denti. Viceversa, questo 01 fa suonare un forte campanello d’allarme in casa Livorno che al Dall’Ara deve subire la quarta sconfitta di fila, una brutta stri scia per la panchina di Nicola, oggi meno solida di un mese fa. Svolta veloce La partita alla quale il Bologna chiedeva tre punti in qualunque modo per resistere alla crisi, svolta subi to all’inizio. Due occasioni in apertura sono decisive. Il Li vorno dopo 40” spreca una pallagol clamorosa: sull’an golo di Duncan, la difesa bolo gnese buca la respinta proprio con Crespo, sulla parabola si avventano Paulinho e Mbaye, entrambi lasciati soli davanti a Curci, ma per fortuna del por tiere i due livornesi si ostaco lano a vicenda e il colpo di te sta dell’attaccante brasiliano si perde alto. Scampato il peri colo, il Bologna passa nel l’azione successiva. Cech ri balta al centro un lancio di La xalt, stavolta Crespo non sba glia l’intervento, gli basta impattare il pallone col volto per mettere fuori causa la marcatura di Emerson e Cec cherini nonché Bardi che non esce nell’area piccola. Poca qualità E’ solo il 3’ ma nei rimanenti 92’ succede mol to poco. Il Bologna sta attento dietro mentre il Livorno, co stretto a fare la partita che non voleva, sbaglia tanti passaggi e solo su una punizione di Emer son chiama Curci alla parata. La qualità del gioco è veramen te povera, il ritmo non c’è. Emeghara non pervenuto, gli innesti di Nicola nella ripresa cambiano il passo ma non la pericolosità degli ospiti. Un si nistro di Siligardi sibila fuori di poco mentre Diamanti, l’altro ex molto atteso, cerca il rad doppio di testa ma il suo tenta tivo è troppo centrale. Dopo tanti bocconi amari, al Bolo gna va bene così. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL MIGLIORE
7 CRESPO
Quando un rincalzo diventa match winner. Si fa male nella ripresa. GARICS 6 Tiene la posizione avanzando quando serve. KONE 6 Il più sacrificato nel ruolo non suo. KRHIN 6 Non sempre convincente ma ci mette il fisico. LAXALT 6 Un bel cross per Diamanti (PEREZ S.V.). CECH 6 Fa l’assist del gol. MORLEO 5 Cambio negativo, si fa sempre infilare da Piccini. DIAMANTI 6,5 Sempre utile, manca il raddoppio di testa, l’ammonizione gli costerà Cagliari. CRISTALDO 6 Galleggia tra le linee, tiene vivi molti palloni. ALL. PIOLI 6 Insiste su Crespo e fa bene.
LIVORNO 5,5 BARDI 6 Non esce sul gol, para su Diamanti. CODA 6 Fa il suo lavoro. EMERSON 5,5 Si fa anticipare da Crespo mancando la diagonale. CECCHERINI 5,5 Idem come sopra: quando i centrali non chiudono.
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IL MIGLIORE 6,5 SCHIATTARELLA Cambia ruolo in corsa, da trequartista è più efficace. LUCI 6 Al solito tanta sostanza. BIAGIANTI 5,5 Parte bene e arriva male. DUNCAN 5 Fuori partita. PICCINI 6 Nella ripresa apre il turbo, doveva giocare di più. MBAYE 6 Ostacola Paulinho sull’occasione iniziale, tiene bene la fascia (BORJA S.V.). PAULINHO 5,5 Si divora il vantaggio dopo 40”. EMEGHARA 4,5 Non ne azzecca una. SILIGARDI 6 Il suo sinistro mette i brividi, ma non è ancora al meglio. ALL. NICOLA 5,5 La quarta sconfitta di fila comincia a mettere pressione anche sulla sua panchina, meglio i cambi dei titolari. GLI ARBITRI TAGLIAVENTO 6 Direzione facilitata dal ritmo molto basso che lo induce a usare i cartellini con parsimonia. Marzaloni 6Iannello 6,5 Giacomelli 6Ghersini 6.
SALTERÀ IL CAGLIARI
L’ex Diamanti «Punti preziosi ma calcio bastardo» «Avevamo bisogno dei 3 punti come il pane ed è una vittoria di cuore. Certo che il calcio è strano e bastardo». L’ex Diamanti che è stato ammonito e salterà la prossima a Cagliari commenta così il primo successo stagionale. «Una gara complicata ma di sostanza e attenzione. Questo 10 meritato e sofferto non risolve però tutti i problemi e dobbiamo migliorare tanto» avverte il tecnico Pioli, che salva la panchina mentre il suo collega Nicola non si sente in discussione: «Nessuno meritava più di un punto, ora sono più fiducioso di prima». Nicola Zanarini
La coreografia dei tifosi del Catania sulla discriminazione LIVERANI
Catania, solo un brodino Il Sassuolo si accontenta
ANDUJAR 6 Mai impensierito, se la cava con un po’ di fortuna nell’unica occasione emiliana. IZCO 6 Considerato il suo recupero in extremis, se la cava. GYÖMBER 6,5 Un esordio da titolare coi fiocchi. ROLIN 6 Bravo a chiudere i varchi. BIRAGHI 6 Verticalizza. ALMIRON 6 Usa le maniere forti quando serve. (LETO S.V.) TACHTSIDIS 6 In crescita, mostra piccoli progressi. (GUARENTE 6 Svolge il compitino). MIGLIORE h 6,5 ILPLASIL Detta i tempi, mette ordine a centrocampo e sfiora il gol. KEKO 6 Impegno, corsa e qualche buona sgroppata. MAXI LOPEZ 6 Si danna l’anima ma per lui solo un tiro nello specchio della porta. BERGESSIO 6 L’impegno è fuori discussione, ma servirebbero I suoi gol. CASTRO 5 Non riesce a mettersi in evidenza, meritava la sostituzione. ALL. DE CANIO 6 Poco tempo a disposizione e troppe assenze, per lui 400 risultati utili in carriera.
La cura De Canio non risolve il problema SASSUOLO 5,5 PEGOLO 6,5 Un paio di buoni del gol. E nel finale Zaza sfiora la beffa interventi, su Plasil il più difficile. CATANIA SASSUOLO
0 0
CATANIA (433) Andujar; Izco, Gyömber, Rolin, Biraghi; Almiron (dal 33’ s.t. Leto), Tachtsidis (dal 25’ s.t. Guarente), Plasil; Keko (dal 10’ s.t. Maxi Lopez), Bergessio, Castro. PANCHINA Frison, Ficara, Capuano, Freire, Petkovic. ALLENATORE De Canio. CAMBIO DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 56 metri ESPULSI Il presidente Pulvirenti al 41’ s.t. per proteste. AMMONITI Bergessio per proteste.
SASSUOLO (352) Pegolo; Marzorati (dal 41’ s.t. Acerbi), Bianco, Antei; Schelotto, Kurtic, Ma gnanelli, Missiroli, Longhi; Floro Flores (dal 32’ s.t. Zaza), Berardi (dal 15’ s.t. Laribi). PANCHINA Pomini, Rosati, Gaz zola, Rossini, Ziegler, Marrone, Chib sah, Farias. ALLENATORE Di Francesco. CAMBIO DI SISTEMA dal 15’ s.t. 3511. BARICENTRO MEDIO 52,10 metri ESPULSI Lorieri (preparatore dei por tieri) al 45’ p.t. AMMONITI Magnanelli, Laribi gioco scorretto. ARBITRO Tommasi di Bassano del Grappa. NOTE Spettatori paganti 2.159, incasso 23.825 euro; abbonati 10462, quota non co municata. Tiri in porta 32. Tiri fuori 33. In fuorigioco 33 . Angoli 52. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.
FRANCESCO CARUSO CATANIA
Nessuna scossa, zero gol, niente vittoria. Il cambio di al lenatore non dà nuovo impulso al Catania che precipita al pe nultimo posto sebbene in coa bitazione con il Bologna e lo stesso Sassuolo. In una setti mana De Canio non poteva ar mare la rivoluzione, certo, ma anche a livello psicologico la squadra non è riuscita a destar si dal torpore. I rossazzurri so no oggi gli ultimi della classe sul piano dei gol segnati (6) che è il principale problema che affligge i siciliani. Volendo però vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe dire che al neotecnico etneo mancavano 8 giocatori: l’intero reparto di fensivo e Barrientos, costretto a dare forfeit all’ultimo mo mento per un problema alla schiena. E non avere preso gol nonostante una retroguardia
del tutto inedita e con 2 ele menti del ’92 (il giovane slo vacco Gyömber e Biraghi) è una buona notizia. Anche se il Sassuolo in verità fa poco o niente per approfittare delle emergenze catanesi. Manovra sterile Di Francesco inizia con il solito modulo, ma il 352 in questo caso è in real tà un 532: gli esterni Schelot to e Longhi spingono pochino e si concentrano di più in coper tura. Il tecnico degli emiliani opta per il duo BerardiFloro Flores, con Missiroli mezzala sinistra. Nel primo tempo ne anche un tiro nello specchio della porta: Andujar rimane inoperoso per tutta la partita. Il Catania tiene il baricentro alto e comanda il gioco ma inutil mente. In avanti Keko e Castro sostengono Bergessio che non arriva mai al tiro e verso la fine del primo tempo si fa anticipa re da Pegolo all’altezza del l’area piccola. Con 4 punte L’unica parata il portiere ospite la compie su un colpo di testa di Plasil quasi a botta sicura su assist di Tachtsi dis. A proposito: il greco co mincia a mostrare segni di cre scita. Ma dove non si muove fo glia, come si diceva, è là davan ti. Prima del riposo il Sassuolo prova ad affacciarsi in area ros sazzurra. Floro Flores ingaggia un corpo a corpo con Rolin, al la fine ha la peggio l’emiliano ma le sue proteste sono inutili: il fallo, comunque, se c’è inizia fuori area. Questo è l’unico guizzo della prova impalpabile del trentenne napoletano. De Canio manda in campo Maxi Lopez (un tiro dalla distanza e stop) e anche Leto schierando tutto il potenziale offensivo a disposizione. Ma non è giocan do con 4 punte che si risolve il problema. E al tramonto della gara per un soffio non segna il Sassuolo: Zaza (appena suben trato a Floro) imbeccato da un lancio di Missiroli in fuorigioco non segnalato dall’arbitro, scarta persino Andujar che pe rò lo sbilancia e manca il bersa glio a porta vuota. Giusto così. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARZORATI 6 Opposto a Castro non ha difficoltà a neutralizzarlo. ACERBI 6 Disputa gli ultimi 50’ quelli più tranquilli. BIANCO 6,5 L’ex rossazzurro se la cava bene contro Bergessio. ANTEI 6 Appena sufficiente. SCHELOTTO 5,5 L’ex etneo sbaglia molto, sfiora il palo alla fine. KURTIC 6 Lotta e dà una mano a fare filtro a centrocampo. MIGLIORE h 6,5 ILMAGNANELLI Detta i tempi dei suoi e aiuta la squadra a risalire MISSIROLI 6 Festeggia 100 gare in A con una gara volonterosa. LONGHI 5,5 Bada più a difendere che a fluidificare. FLORO FLORES 5 Si vede poco e niente, non tira mai. ZAZA 5,5 Si divora l’unica palla gol BERARDI 5 Non si vede quasi per nulla, andava sostituito prima. LARIBI 6 Si piazza in mezzo e riesce a fare filtro. ALL. DI FRANCESCO 5,5 Un po’ troppo rinunciatario, il pareggio non serve molto ai suoi. GLI ARBITRI TOMMASI 5 Non vede il fuorigioco di Zaza lanciato a rete e non fischia un fallo sullo stesso attaccante. Pegorin 5,5GIachero 5,5; Ciampi 6Pairetto 6.
MA I TIFOSI FISCHIANO
De Canio positivo «La squadra sta reagendo» Il Massimino fischia e contesta, il «deb» De Canio coglie il lato positivo del pareggio interno: «Ci è mancato il gol, ma sul piano caratteriale, la squadra ha reagito come speravo. Ci sono troppe assenze, lavoreremo al meglio per andare a Torino e giocarcela». Di Francesco, anche lui, vede un Sassuolo in netto progresso: «Abbiamo retto l’iniziativa del Catania e siamo rimasti uniti. Certo che con Zaza, nel finale, avremmo potuto segnare, ma dopo aver preso mille mazzate qui non abbiamo beccato gol». Giovanni Finocchiaro
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A / 9ª GIORNATA RISULTATI BOLOGNALIVORNO
CLASSIFICA 10
Crespo (B) CATANIASASSUOLO 00 CHIEVOFIORENTINA 12 Cesar (C), Cuadrado (F), Cuadrado (F) INTERVERONA 42 Moras (V) autorete, Palacio (I), Martinho (V), Cambiasso (I), Rolando (I), Romulo (V) JUVENTUSGENOA 20 Vidal (J) rigore, Tevez (J) LAZIOCAGLIARI 20 Klose (L), Candreva (L) rigore NAPOLITORINO 20 Higuain (N) rigore, Higuain (N) rigore PARMAMILAN 32 Parolo (P), Cassano (P), Matri (M), Silvestre (M), Parolo (P) SAMPDORIAATALANTA 10 Mustafi (S) UDINESEROMA 01 Bradley (R)
PROSSIMO TURNO Domani, ore 20.45 ATALANTAINTER Mercoledì 30 ottobre, ore 20.45 CAGLIARIBOLOGNA FIORENTINANAPOLI GENOAPARMA JUVENTUSCATANIA LIVORNOTORINO MILANLAZIO SASSUOLOUDINESE VERONASAMPDORIA Giovedì 31 ottobre, ore 20.45 ROMACHIEVO
CONCORSI N. 75 DEL 27/10/2013 TOTOCALCIO COLONNA VINCENTE 1X21122X211121 TOTOGOL COLONNA VINCENTE 1351231198
Gazzetta.it CHI FERMA LA ROMA? TORNA GAZZA OFFSIDE CON BERTI DALLE 10 La crisi del Milan, il ruolo scomodo di Balotelli, la Roma di Garcia praticamente perfetta e la risposta della Juve alle critiche di inizio stagione. Questo e molto altro in Gazza Offside, dalle 10 su Gazzetta.it con i commenti di Nicola Berti e l’analisi di Alberto Cerruti e Nino Morici. Guarda tutti i gol più belli della giornata e partecipa via social con noi
SQUADRE ROMA NAPOLI JUVENTUS INTER FIORENTINA VERONA LAZIO PARMA ATALANTA MILAN UDINESE TORINO CAGLIARI SAMPDORIA LIVORNO GENOA CATANIA BOLOGNA SASSUOLO CHIEVO
MARCATORI PUNTI 27 22 22 18 18 16 14 12 12 11 10 10 10 9 8 8 6 6 6 4
G 4 5 4 5 4 4 5 5 4 4 5 5 4 5 4 4 5 5 4 5
IN CASA V N 4 0 4 1 4 0 3 1 2 2 4 0 4 1 3 1 3 0 3 0 3 1 1 3 2 2 1 1 1 1 1 1 1 3 1 2 1 1 1 0
P 0 0 0 1 0 0 0 1 1 1 1 1 0 3 2 2 1 2 2 4
G 5 4 5 4 5 5 4 4 5 5 4 4 5 4 5 5 4 4 5 4
PARTITE FUORI V N P 5 0 0 3 0 1 3 1 1 2 2 0 3 1 1 1 1 3 0 1 3 0 2 2 1 0 4 0 2 3 0 0 4 1 1 2 0 2 3 1 2 1 1 1 3 1 1 3 0 0 4 0 1 3 0 2 3 0 1 3
G 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9
RETI TOTALE IN CASA FUORI TOTALI V N P F S F S F S 9 0 0 12 0 11 1 23 1 7 1 1 12 1 8 5 20 6 7 1 1 11 4 7 6 18 10 5 3 1 9 7 14 4 23 11 5 3 1 9 6 10 5 19 11 5 1 3 9 4 9 12 18 16 4 2 3 10 2 4 10 14 12 3 3 3 11 9 5 8 16 17 4 0 5 6 3 5 9 11 12 3 2 4 6 3 10 13 16 16 3 1 5 7 3 2 7 9 10 2 4 3 9 8 4 7 13 15 2 4 3 7 5 3 9 10 14 2 3 4 3 8 6 6 9 14 2 2 5 4 5 5 8 9 13 2 2 5 4 8 4 6 8 14 1 3 5 3 4 3 9 6 13 1 3 5 8 11 2 11 10 22 1 3 5 5 14 2 8 7 22 1 1 7 6 10 1 7 7 17
RIGORI DIFF. FAVORE CONTRO RETI T R T R 22 4 4 0 0 14 2 2 2 1 8 2 2 1 1 12 0 0 3 2 8 3 3 2 2 2 4 4 2 2 2 2 2 1 1 1 0 0 5 5 1 0 0 0 0 0 2 1 0 0 1 1 1 1 1 2 4 3 5 5 4 1 0 1 1 5 3 3 1 1 4 1 1 3 3 6 1 1 2 2 7 0 0 1 0 12 2 2 2 2 15 2 2 2 2 10 0 0 0 0
PUNTI POSIZIONE 20122013 STAGIONE E DIFF. 20122013 14 (+13) 6 22 (0) 2 25 (3) 1 21 (3) 3 15 (+3) 5 in B in B 18 (4) 4 12 (0) 7 9 (+3) 15 10 (+1) 11 12 (2) 8 9 (+1) 13 11 (1) 10 10 (1) 12 in B in B 9 (1) 14 11 (5) 9 7 (1) 17 in B in B 7 (3) 19
A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. Juventus campione d’Italia, Lecce, Novara e Cesena retrocesse in serie B *sei punti di penalizzazione CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE
laMoviola
DI FRANCESCO CENITI FCENITI@GAZZETTA.IT
Pasticcio sui rigori: due favori al Napoli e uno alla Juventus Maicon, rosso okay
Mertens cerca e trova il contatto con Bellomo: non era rigore
Il contrappasso dei rigori. Nella scorsa giornata ne erano stati fischiati 11, un record (uguagliato) accompagnato dalla buona prestazione degli arbitri. L’ultimo fine settimana ha riportato i numeri nella normalità (4), ma è da registrare l’involuzione dei direttori di gara: diversi errori in area (non c’erano i rigori per Juve e Napoli, può lamentarsi a regione il Milan) e altre sbavature sparse (compresi i due anticipi). Si può di sicuro fare meglio: da domani è di nuovo campionato. BOLOGNALIVORNO 10 Tagliavento di Terni Giornata tranquilla e nulla da segnalare. CATANIASASSUOLO 00 Tommasi di Bassano Grappa Episodio molto dubbio nel primo tempo quando Rolin spinge Floro Flores: il fallo inizia fuori area, ma c’è anche un tocco vicino alla linea. Nel finale Zaza è in fuorigioco non
simulazione: lo subisce Fetfatzidis (giusto). Nel finale, però, non fischiate due punizioni al greco, soprattutto una, il fallo di Bonucci proprio sotto gli occhi dell’arbitro. LAZIOCAGLIARI 20 Massa d’Imperia Giusto il rigore concesso alla Lazio: Pisano con il braccio va sul pallone dopo un dribbling di Klose. NAPOLITORINO 20 De Marco di Chiavari Male De Marco non aiutato da Mazzoleni. Il primo rigore al 14’: a velocità normale sembra netto per l’impatto tra Bellomo e Mertens, ma alla moviola si scopre la malizia del belga che è già in caduta e cerca l’impatto allargando il piede, mentre l’avversario lo ritira. Penalty molto molto generoso, sarebbe stato più corretto non darlo. Il secondo alla mezz’ora è una topica di Mazzoleni (giudice di porta): Glik ha il braccio attaccato al corpo (non può tagliarselo...) quando respinge
rilevato quando si presenta solo davanti ad Andujar (che rischia toccandolo). CHIEVOFIORENTINA 12 Banti di Livorno Non c’è fuorigioco di Cesar sul gol del Chievo. Nel finale di primo tempo parapiglia generale (giallo a Cuadrado e Radovanovic per spinte reciproche) dopo una ammonizione a Rodriguez per un’entrata su Hetemaj: in realtà il giocatore del Chievo simula in modo clamoroso. Regolare il 2 1 di Cuadrado. JUVENTUSGENOA 20 Doveri di Roma Protesta la Juve in avvio per le cadute di Pogba e Tevez: non c’è nulla ed è giusto ammonire l’argentino per simulazione. Il rigore è concesso poco dopo per il fallo di Biondini su Asamoah: lo sgambetto c’è tutto, ma avviene pochi centimetri fuori area. Difficile da vedere a velocità normale anche se Doveri non è distante. Nella ripresa altro giallo per
il tiro di Fernandez da distanza ravvicinata. De Marco lascia proseguire per poi fischiare il penalty (su segnalazione di Mazzoleni) dopo qualche secondo e fermando (doppia beffa per il Torino) una pericolosa ripartenza granata: tre contro due. Nel finale molti dubbi anche sul rosso diretto dato a Basha per il fallo su Pandev: giudicata chiara occasione da gol, ma c’è Vives in recupero. UDINESEROMA 01 Bergonzi di Genova Un po’ di confusione sui cartellini: giallo a Muriel per una simulazione che non c’è (fallo sulla trequarti di Benatia). Poi lo stesso Muriel meriterebbe la seconda ammonizione per una dura entrata su De Rossi: graziato. Giusta, invece, l’espulsione a Maicon autore di due irregolarità su Muriel e Badu. Reclama l’Udinese nel recupero, ma non è da rigore il contatto tra Pinzi e Torosidis. (ParmaMilan pagina 7)
Brusca diminuzione delle reti segnate rispetto al turno precedente, in questo weekend sono state 23, ben 14 in meno rispetto alla scorsa giornata. In testa alla classifica marcatori c’è sempre Giuseppe Rossi nonostante sia rimasto a secco al Bentegodi con il Chievo; hanno invece segnato una doppietta il suo compagno di squadra Cuadrado, Higuain (due reti su calcio di rigore) e Parolo: per il colombiano della Fiorentina e l’argentino del Napoli si tratta della prima doppietta in Serie A mentre l’italiano del Parma ne aveva realizzata già una un mese fa sempre al Tardini contro l’Atalanta. 8 RETI Rossi (2, Fiorentina). 6 RETI Palacio (Inter); Cerci (3, Torino). 5 RETI Tevez (1, Juventus); Hamsik e Higuain (2, Napoli); Parolo (Parma); Jorginho (4, Verona). 4 RETI Denis (Atalanta); Vidal (1, Juventus); Candreva (2, Lazio); Callejon (Napoli); Cassano (Parma); Florenzi (Roma). 3 RETI Diamanti (2, Bologna); Barrientos (Catania); Gilardino (Genoa); Cambiasso (Inter); Paulinho (Livorno); Balotelli (1) e Muntari (Milan); Pandev (Napoli); Gervinho, Ljajic (1), Pjanic (1) e Totti (1, Roma); Eder (2) e Gabbiadini (Sampdoria); Cacciatore e Toni (Verona). 2 RETI Stendardo (Atalanta); Laxalt (Bologna); Ibarbo, Nainggolan e Pinilla (Cagliari); Paloschi (Chievo); Cuadrado e Gomez (1, Fiorentina); Lodi (1, Genoa); Alvarez, Icardi, Milito e Nagatomo (Inter); Pogba (Juventus); Hernanes, Klose e Lulic (Lazio); Birsa, Poli e Robinho (Milan); Rosi (Parma); Benatia (Roma); Berardi (2), Floro Flores e Zaza (Sassuolo); D’Ambrosio e Immobile (Torino); Di Natale e Muriel (1, Udinese); Iturbe, Martinho e Romulo (Verona). 1 RETE Bonaventura, Cigarini, Livaja, Lucchini e Moralez (Atalanta); Crespo, Cristaldo, Kone, Moscardelli e Natali (Bologna); Cabrera, Conti, Ekdal e Sau (Cagliari); Bergessio, Castro e Plasil (Catania); Bentivoglio, Cesar, Pellissier, Rigoni e Thereau (Chievo); Aquilani, Borja Valero, Fernandez, Joaquin, Pizarro, Rodriguez e Vargas (Fiorentina); Antonini e Calaio’ (Genoa); Guarin, Jonathan, Rolando e Taider (Inter); Chiellini, Giovinco, Llorente, Pirlo, Quagliarella e Vucinic (Juventus); Cavanda, Dias, Ederson e Perea (Lazio); Emeghara (1), Greco, Luci, Rinaudo e Siligardi (Livorno); Abate, Matri, Mexes e Silvestre (Milan); Britos, Dzemaili e Inler (Napoli); Biabiany, Gargano, Gobbi, Mesbah e Palladino (Parma); Balzaretti, Bradley, De Rossi e Strootman (1, Roma); Mustafi, Pozzi (1) e Sansone (Sampdoria); Schelotto (Sassuolo); Bellomo, Brighi e Farnerud (Torino); Badu, Danilo, Heurtaux e Maicosuel (Udinese); Gomez (Verona). AUTORETI Cacciatore (Verona) pro Roma; Rosati (Sassuolo) pro Livorno; Pucino (Sassuolo) pro Inter; Calaiò (Genoa) pro Udinese; Bernardini (Chievo) pro Juventus; Legrottaglie (Catania) pro Genoa; Moras (Verona) pro Inter RETI NELL’OTTAVA GIORNATA: 23 (4 rigori, 1 autorete) RETI TOTALI: 266 (31 rigori, 7 autoreti)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
MONDO SPAGNA
Madrid post Clasico Ancelotti alla gogna Difensivo, troppo pauroso, «politico» nelle scelte antiBarça: la stampa spara sul tecnico DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci MADRID
Su Ancelotti piovono paro le che sembrano pietre. Gli espe rimenti, l’attitudine e la tardiva correzione nel Clasico perso al Camp Nou alla stampa spagnola non sono piaciuti. Per niente. E così Carlo è finito sul banco degli imputati insieme, ironia della sorte, all’uomo che lui ha accusa to di aver condizionato la partita col Barça, l’arbitro Undiano Mal
lenco. «Ancelotti pauroso Undia no penoso» l’apertura di Marca, «Undiano e Ancelotti incatenano il Madrid» quello del fondo del di rettore di As Relaño, «Ancelotti minimizza il Madrid» l’apertura dello sport del Mundo. E potrem mo continuare. I capi d’accusa 1) Ramos a centrocampo. 2) Bale centravan ti. 3) Il difensivismo. 4) La lentez za della reazione. 5) La predile zione per scelte «politiche», ovve ro gradite al presidente. Iniziamo dalla fine. Nel suo commento inti
tolato «Ancelotti e la politica» il responsabile della pagine sporti ve del Pais, Pepe Samano, questo dice dell’allenatore del Madrid: «Ramos è stato il suo Pepe, un mourinhismo, una concessione ai propri tremori, e Bale l’occhiolino fatto all’istituzione. Doppio falli mento, triplo se si aggiunge quel lo dello stesso Ancelotti, incapace di fare entrare in partita il Madrid fino a che non ha corretto i propri errori». E ancora: «Nessuno esce in maniera peggiore dal Clasico che Ancelotti», «Ha fatto carriera sotto il giogo di più di un poten
te», «Ha spedito la squadra su Marte lasciandola dispersa, inca pace di capire cosa vuole il suo al lenatore».
SPAGNA
Villarreal vola: Dos Santos show contro il Valencia
Casino, fiasco, disastro San tiago Segurola, nella sua cronaca su Marca: «La polemica del rigore occuperà la settimana ma non na sconde le pessime scelte di Ance lotti. Ha fatto un casino sorpren dente con la sua formazione senza alcun senso. Il piano di Ancelotti è stato un fiasco, un disastro». E il direttore di As: «Non credo che An celotti possa difendere la teoria che Bale sia migliore come centra vanti di Benzema o Morata. Ra mos a metà campo si spiega con la paura. Pulsione italiana». Ecco, l’accusa più facile, scontata, popu listica: italiano=catenacciaro. Non è così ma Carlo ha offerto il fianco alla stoccata nazionalpopo lare, che doppia quella più perso nale e diretta, di allenatore che as seconda il presidente. Sul campo è stata una sconfitta di misura, sui giornali, e a livello d’immagine, una Caporetto. Vedremo come re agirà Ancelotti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Giovani Dos Santos protagonista nel largo successo del Villarreal sul Valencia: due gol e un assist per il messicano. Gran partita anche di Griezmann: doppietta del trequartista francese della Real Sociedad, e l’Almeria è sempre più sola in fondo alla classifica. Coi gol di Rakitic e Samperio vince anche il Siviglia. 10a GIORNATA Ieri SivigliaOsasuna 21, VillarrealValencia 41, Real SociedadAlmeria 30, Atl. Madrid Betis 50. Oggi GetafeAthl. Bilbao. CLASSIFICA Barcellona 28; Atl. Madrid 27; Real Madrid 22; Villarreal 20; Getafe, Athl. Bilbao, Levante 16; Espanyol 14; Real Sociedad, Siviglia, Valencia 13; Elche 12; Granada 11; Valladolid 10; Malaga, Celta, Rayo Vallecano 9; Betis 8; Osasuna 7; Almeria 3.
Carlo Ancelotti, 54 anni AFP
L’ALTRA BIG
L’Atletico ne fa 5 al Betis Come brilla il baby Oliver La sconfitta con l’Espanyol evidentemente è stato solo un inatteso scivolo ne. Martedì l’Atletico Madrid ha battuto 30 l’Austria Vienna in Champions, ieri ha demolito il Betis in Liga: 50, con il Barça che resta solo un punto più su e il Madrid, il grande rivale di campanile, che scende a 5. Super Oliver Al Calderon (e in Spagna) c’era grande curio sità per il debutto da titolare dell’ultimo giovane fenome no, e l’entusiasmo ha preso su bito fuoco. Oliver Torres, 19 anni il prossimo 10 novembre, ha fatto gol col primo pallone toccato, dopo appena 14 se condi, mettendo dentro un as sist di Koke, altro spagnolo, al tro centrocampista molto pro mettente, appena 21enne e già miglior assistman di que sta Liga (7). Simeone sta cer cando di proteggere e dosare il piccolo Oliver, usandolo col contagocce (ieri un’ora) e te nendolo lontano dai riflettori, però la cosa rischia di diventa re complicata. Il ragazzo gioca con allegria e naturalezza, ac compagnate da un talento che illumina chi ha il cuore bian corosso. La partita si è subito messa bene per l’Atletico che ha dominato e chiuso la gara a inizio ripresa con una doppiet ta di David Villa: colpo di testa su cross di Filipe Luis, drib bling e sinistro vincente dopo un rimpallo. Il Guaje ha poi of ferto a Diego Costa il suo 11° gol in questa Liga: non ne ave va mai fatti più di 10, e per questo su di lui litigano Spa gna e Brasile. All’ultimo se condo la manita dell’Atletico completata dal gol del capita no Gabi. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ATL. MADRIDBETIS 50 MARCATORI Oliver al 1’ p.t.; Villa al 7’ e al 12’, Diego Costa al 19’, Gabi al 47’ s.t. ATL. MADRID (442) Courtois; Juan fran, Miranda, Godín, Filipe Luis; Koke (dal 23’ s.t. Rodriguez), Tiago, Gabi, Óliver (dal 15’ s.t. Adrian); Diego Costa, Villa. All. Simeone. BETIS (4231) Sara (dal 1’ s.t. Ander sen); Juanfran, Perquis, Figueras, Dídac Vila; Reyes (dal 1 s.t. Molina), Matilla; Vadillo (dal 18’ s.t. Nono), Igie bor, Cedrick; Chuli. All. Mel. ARBITRO Martinez Munuera. AMMONITI Cedrick (B), Nosa (B)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO CHELSEA MANCHESTER CITY
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
L’uragano in arrivo nel Sud dell’Inghilterra potrebbe risalire fino a Manchester, do ve per il portiere Hart si annun cia nelle prossime ore la resa dei conti con Manuel Pellegri ni. Il City perde sul campo del Chelsea dopo un errore comico della difesa, dove la stralunata coppia HartNastasic commet te una fesseria colossale. All’ot tanta per cento le colpe ricado no sul portiere, che esce fuori dall’area e va quasi a sbattere sul difensore, nel maldestro tentativo di intercettare il lan cio di Willian. Il restante venti ricade sulle spalle del difenso re che, con Hart in arrivo, po trebbe scegliere una soluzione diversa dal colpo di testa all’in dietro, un autentico regalo per Torres in agguato: il centra vanti spagnolo, protagonista assoluto, non sbaglia. Pellegri ni evita processi sommari in pubblico, ma è stufo delle gaffe di Hart: «Domani (oggi, ndr) parleremo in privato di questa situazione». Mou e i tifosi Il 21 al novan tesimo scatena Mourinho. L’al lenatore portoghese ripete lo show della gara con il Cardiff. Scavalca la zona delle panchi ne e si lancia tra i tifosi, in mez zo ai quali c’è il figlio José Ma rio. Mou ha l’aria stravolta. I ti fosi lo abbracciano, lo baciano e qualcuno gli dà anche pac che vigorose che potrebbero stendere un elefante. Il collega cileno Pellegrini, antico rivale dei tempi della Liga, non gra disce e al fischio finale rifiuta di porgere la mano al porto ghese. «Mio figlio ha l’abbona mento nel settore collocato dietro la panchina avversaria. Volevo festeggiare con lui. Mi dispiace, ma capisco la rabbia di Pellegrini. Fa male perdere al novantesimo una gara che il City ha giocato bene, anche se alla fine i tre punti premiano la squadra migliore. Nel primo tempo siamo stati straordinari e avremmo potuto goderci l’in tervallo con tre gol di vantag gio. Nella ripresa il City è stato bravissimo, ma noi non abbia mo mai mollato». Il film Le parole di Mou sono la fotografia perfetta del ma tch. Nel primo tempo il City si perde nel possesso palla, men tre il Chelsea bada al sodo. Torres ispira l’10 di Schurrle con un allungo vecchia manie ra e sfiora il 20 colpendo l’in crocio dopo un dribbling e un tiro a rientrare: avesse segna to, sarebbe crollato lo Stamford. Torres è onnipre sente: divora un gol e costrin ge Hart a respingere una zuc cata. L’altro protagonista dei
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PRIMO TEMPO 10 MARCATORI Schurrle (C) al 33’ p.t.; Aguero (M) al 4’, Torres (C) al 45’ s.t.
CHELSEA (4231) Cech 6; Ivanovic 6, Cahill 6, Terry 5,5, Co le 6; Ramires 7, Lampard 5,5 (dal 20’ s.t. Mikel 6); Hazard 6 (dal 38’ s.t. Eto’o s.v.), Oscar 6, Schurrle 6,5 (dal 20’ s.t. Willian 6,5); Torres 7,5. PANCHINA Schwarzer, Luiz, Azpilicueta, Mata. ALLENATORE Mourinho 7. ESPULSI nessuno. AMMONITI Lampard e Ramires per gioco scorretto.
MANCHESTER CITY (4132) Hart 4; Zabaleta 5,5, Demichelis 5,5, Na stasic 5, Clichy 6; Garcia 5,5 (dal 34’ s.t. Kolarov s.v.), Fernandinho 6; Silva 7, Y. Touré 6, Nasri 6 (dal 30’ s.t. Navas s.v.); Aguero 7 (dal 41’ s.t. Negredo s.v.). PANCHINA Pantilimon, Richards, Milner, Dzeko. ALLENATORE Pellegrini 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zabaleta, Nastasic e Garcia per gioco scorretto.
Joe Hart, 26 anni, portiere del City e dell’Inghilterra AFP
ARBITRO Webb 6. NOTE Spettatori 41.495. Tiri in porta 8 (1 traversa)6. Tiri fuori 46. Angoli 36. In fuorigioco 41. Recuperi: 2’ p.t.; 5’ s.t.
SciagurHart! Mou ringrazia e vince al 90’
4 PREMIER 9° TURNO S
Ieri Sunderland Newcastle 21 Chelsea Man. City 21 Swansea West Ham 00 Tottenham Hull City 10 Classifica Arsenal 22 Chelsea 20 Liverpool 20 Tottenham 19 Southampton 18 Everton 18 Man. City 16 Man. United 14 Swansea 11 Hull City 11 Newcastle 11 Wba 10 Aston Villa 10 Fulham 10 West Ham 9 Cardiff 9 Stoke City 8 Norwich 8 Sunderland 4 Crystal P. 3
Il portiere del City regala il 21 al Chelsea E il tecnico esulta in mezzo ai suoi tifosi DERBY SUCCESSO DEL SUNDERLAND
Borini abbatte il Newcastle Poyet lascia fuori Giaccherini LONDRA Il derby del Nordest dell’Inghilterra è sempre più nel segno degli italiani: lo scorso aprile il 30 del Sunderland sul Newcastle fu la migliore impresa dell’era Di Canio, ieri nel 21 dei Black Cats c’è la firma di Fabio Borini. L’attaccante italiano ha trovato il primo gol con la maglia del Sunderland all’84’: un tiro perfetto ha superato Krul e il popolo di casa è esploso. I Black Cats erano passati al 5’ con il centravanti scozzese Fletcher, ultimo in ordine di tempo a criticare Di Canio: «Ci trattava come bambini». Il Newcastle ha pareggiato con Debuchy, ma l’inserimento di Borini, al 69’, è stata la mossa vincente del tecnico uruguayano Poyet. Il Sunderland saluta l’ultimo posto, scavalca il Crystal Palace e torna in corsa per salvarsi: «Questo successo può rappresentare la svolta», le parole di Poyet che ha mandato in panchina Giaccherini. Scelta a sorpresa: l’ex Juve è sempre stato uno dei pochi a fare il suo dovere. bold
Blues è Ramires, che da solo fa reparto: Lampard è un’ombra. Nella ripresa, il City riparte con un altro passo e Aguero, servito da Nasri, piazza la le gnata dell’11. Il centravanti argentino è uno spettacolo e trova in Silva la spalla perfet ta. Nella squadra di Pellegrini latita però Yaya Touré, forse segnato dalla questione razzi smo in settimana. Cech si ri scatta su Silva e il match è spettacolare. L’agonismo è in salsa inglese, ma i piedi sono spagnoli, brasiliani, belgi e ar gentini. Mou vuole vincere e butta nella mischia Eto’o. Una sassata di Ramires e una puni zione di Willian non hanno fortuna. Serve un colpo a sor presa e arriva con la comica HartNastasic. Mou prende e porta a casa. Ora è secondo e mostra i muscoli all’Arsenal. La Premier profuma sempre più di Londra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MONDIALE UNDER 17 OGGI ALLE 14 (DIRETTA TV) IN CAMPO GLI AZZURRI NEGLI OTTAVI DI FINALE
L’Italia alla prova Messico Zoratto: «Non sottovalutiamoli» DAL NOSTRO INVIATO
LUCA BIANCHIN @lucabianchin7 DUBAI (Emirati Arabi)
Il pallone del 2013 va do ve gli pare, come i nuovi mo delli odiati dai portieri. Al Mondiale Under 17 stanno per cominciare gli ottavi, non esat tamente con dei classici tipo InghilterraGermania Ovest. Nel primo spicchio di tabello ne, per esempio, ci sono Uz bekistanHonduras e Giappo neSvezia e nel mazzo la meno forte arriva dalla Scandinavia. Gli uzbechi hanno subito un gol in tre partite e hanno elimi
nato la Croazia di Halilovic, che da solo costa più dell’intera nazionale A uzbeca. I giappo nesi invece giocano un calcio a due tocchi tipo Barcellona per ché il loro allenatore è un si gnore alternativo, che ha visto video di Guardiola per ore e te orizza il cambio del capitano a ogni partita. Una geopolitica del calcio così strana, insom ma, può essere un episodio o un indizio sui possibili, strani percorsi del calcio del futuro: Spagna, Germania, Francia e Inghilterra non si sono qualifi cate, l’Argentina ha vinto il gi rone senza impressionare e il Marocco è tra le 5favorite.
Gli azzurri L’Italia gioca alle 14 di Roma contro il Messico, che 2 anni fa ha avviato la rivo luzione vincendo il Mondiali no in casa. Questa squadra sembra meno forte, al massi mo al livello dell’Italia: Diaz, il
Rimontissima Psg: Matuidi fa 22 al 93’ Ora è vetta per due
Il St. Etienne usa le maniere forti contro Edinson Cavani, 26 anni AFP ALESSANDRO GRANDESSO @calciofrancese PARIGI
Falcao non tradisce, e neppure Cavani che evita al Psg una figuraccia mantenen dolo al primo posto, nonostan te gli erroracci di Marquinhos. Se il colombiano mette la firma sulla vittoria della squadra di Ranieri sul Lione (21), l’ex stella del Napoli raddrizza una gara che sembrava di nuovo maledetta contro un St. Etien ne che si conferma bestia nera dei parigini. Pasticci Status facilitato dal la serataccia dell’ex centrale della Roma, responsabile di entrambi i gol dei Verts. Al 18’ il brasiliano sbaglia il rinvio dal la zona destra del campo e ser ve direttamente Hamouna per l’assist su Corgnet, che dal li mite fucila Sirigu. L’altro pa sticcio al 6’ della ripresa, con un altro rinvio sballato in mez zo all’area, sparato sull’incol pevole Motta. Il pallone caram bola sul puntuale Hamouna che mette dentro. A questo punto il Psg rivive la stessa tra ma della scorsa stagione quan do il St. Etienne rimase imbat tuto, con due vittorie (una in coppa di Lega) e un pari. Solo che l’espulsione di Lemoine al 13’ cambia il corso degli eventi. E di fatti al 23’ Cavani riduce lo svantaggio concretizzando l’azione iniziata da Verratti che serve sul fondo Maxwell che gira dentro per l’anticipo vin cente dell’uruguaiano. Il St. Etienne, stremato, crolla solo al 93’ quando Matuidi butta dentro in area un ultimo pallo ne, che Cavani lascia sfilare in
laNovità
numero 9, è bravo ed Hernan dez un’aletta che fa male in ve locità, però nessuno pare una stella. «Sono tecnici, giocano bene in fase di possesso – dice il c.t. Zoratto . Da non sottova lutare. Intanto Austria e Croa zia sono state eliminate e l’Ita lia è l’unica europea a essere passata come seconda». Ha ra gione: in questo Mondiale al ternativo, il cavallo migliore per la vecchia Europa siamo ancora noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’azzurro Luca Vido, 16 anni, punta
FRANCIA IL MONACO VINCE, I PARIGINI LO RIAGGUANTANO
ITALIA (442) Scuffet; Calabresi, De Santis, Capradossi, Dimarco; Steffè, Romano, Pugliese, Parigini; Cerri, Vi do. All. Zoratto. IL PROGRAMMA DEGLI OTTAVI Oggi ItaliaMessico (diretta ore 14 Rai Sport1 ed Eurosport 2), Giappone Svezia, BrasileRussia e Honduras Uzbekistan. Domani UruguaySlovac chia, MaroccoCosta d’Avorio, Argen tinaTunisia e NigeriaIran.
Zenga all’Al Jazira Con lui c’è Oliveira (l.b.) Zenga torna in panchina negli Emirati Arabi, dove ha già allenato Al Ain e Al Nasr. Ha firmato per un anno e mezzo all’Al Jazira, 5° con 8 punti in 5 gare. Prende il posto di Luis Milla e in rosa ci sono l’ex milanista Oliveira e il paraguaiano Nelson Valdez.
gol: un punto che fissa la lea dership sul Monaco: pari punti ma miglior differenza reti. Eleganza In realtà il Monaco merita di più. Contro il Lione la squadra di Ranieri dimentica il pareggio subito in rimonta a Sochaux (22) impostando la dominazione con un dinamico 433. Il primo gol al 28’, con Obbadi che dal limite raccoglie una respinta di pugni di Lopes e scaglia il destro all’incrocio. Una rete che stordisce il Lione incapace di sfruttare il regalo del portiere monegasco Suba sic che sbaglia il controllo di piede spalancando la porta a Briand: Kurzawa rimedia in angolo. L’allarme rientra al 36’ quando Kurzawa di prima in tenzione imbecca Falcao con un taglio da sinistra, allungato involontariamente dalla testa di Moutinho. Il colombiano ad domestica il pallone, entra in area, e punisce Lopes in pallo netto. Nella ripresa il Lione ri trova orgoglio e va in rete con il latitante Gomis che di testa tra sforma il servizio da sinistra di Bedimo. Un lampo che annun cia la blanda sfuriata dell’ulti mo quarto d’ora, tra un palo di Carrasco e un bel colpo di testa di Falcao. © RIPRODUZIONE RISERVATA
11a GIORNATA NantesLilla 01; Marsi gliaReims 23; BastiaNizza 10; GuingampAjaccio 21; LorientSo chaux 21; TolosaRennes 05; Valen ciennesEvian 01; BordeauxMon tpellier 20; MonacoLione 21; St EtiennePsg 21. CLASSIFICA Psg, Mo naco 25; Lilla 23; Nantes 19; Guin gamp, Marsiglia, St. Etienne, Nizza 17; Rennes 16; Reims, Bastia, Tolosa 15; Bordeaux 14; Lione, Montpellier, Evian 12; Lorient 10; Ajaccio 7; Sochaux 6; Valenciennes 5.
GERMANIA
L’altro Borussia serve il poker all’Eintracht Quattro gol per quattro diversi marcatori (Arango, Wendt, Herrmann e Raffael), e il Borussia Monchengladbach strapazza l’Eintracht Francoforte confermandosi quarta forza di Bundesliga. Netto successo dell’Amburgo a Friburgo. 10a GIORNATA Ieri FriburgoAmburgo 03, Borussia Mon.Eintracht F. 41 CLASSIFICA Bayern 26; Borussia Dor., Bayer Leverkusen 25; Borussia Mon. 16; Her tha, Wolfsburg 15; Schalke 04 14; Stoccarda, Hoffenheim, Hannover, Mainz 13; Amburgo, Werder 12; Eintracht F., Augsburg 10; Norimberga 7; Friburgo 5; Braunschweig 4.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
In esclusiva con
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
loSpunto
opo una decina d’anni — e forse per la pri D ma volta in questo millennio — il Clasico tra Barça e Real sta esaurendo la sua spinta pro pulsiva. Non è più l’ombelico del mondo, il di stillato del meglio che si può vedere nel calcio. Inventandosi lo squadrone dei Galacticos, era stato Florentino Perez a mettere in moto la giostra che ha fatto decollare a li velli planetari la sfida con i blaugra na. L’arrivo a Madrid di Figo, Zidane e del Ronaldo brasiliano aveva innescato la reazione del Barça: un circolo virtuoso messo in moto da Joan La porta, capace di portare al Camp
ilCommento
può dire “yes we can”. E’ vero che la coppia NapoliJuventus non molla, rimanendo a cin que punti dalla capolista grazie all’identico 20 contro Torino e Genoa, ma il segnale che arriva dal Friuli è forte e non va sottovalutato. Nove vittorie nelle prime nove partite, come nessun’altra squadra in Europa, suggeriscono giochi di parole, pensando a una riuscita prova del nove o alla nona sinfonia di Beethoven. Ma il gioco che piace di più è l’inno alla gioia suo nato dall’orchestra giallorossa. Senza «il capi tano», come lo chiama Garcia, senza Ger vinho, e nella seconda parte della ripresa sen za l’espulso Maicon, la Roma non si acconten ta di difendere un preziosissimo pareggio su un campo imbattuto da 22 partite, dimostran do una volta di più di essere una squadra vera, in cui tutti sanno che cosa fare, anche partendo dalla panchina come Bradley. E non a caso proprio quando è in dieci arri va la rete del marcatore numero dieci in campionato, per un totale di 23 gol, miglior attacco come l’Inter che però ha incassato non 1 ma 11 gol. Con una significativa fotografia, che un anno dopo spiega meglio di qualsiasi discorso la clamorosa inversione di tendenza di que sta squadra. Anche allora, in fatti, alla nona giornata la Roma (di Ze man) affrontava l’Udinese, ma dopo esse re andata in vantaggio, all’Olimpico, con due gol di Lamela, si fece ribaltare da una rete di Domizzi e una doppietta di Di Nata le. Un 23 finale, con 14 punti, 13 meno di oggi, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e già 3 sconfitte, due in casa. Quest’anno è facile parlare anche del
Nou Ronaldinho e di costruire con i giovani, i consigli di Cruijff e un gioco olandese la squa dra più forte e spettacolare del mondo. I Galac ticos e i cultori del Tiqui Taca questo hanno fat to: sfidandosi a duello inseguendo la luna si sono presi l’egemonia sulla Terra. In tutti questi anni, il confronto, lo svolgimento, l’esito e l’epilogo dei match tra blancos e blaugrana ci ha permesso di fare il pun to sull’eccellenza del pallone, regalan doci anche qualche indizio su dove ci avrebbe portato il futuro. A un certo pun to la presenza in scena di Cristiano Ro naldo e Messi ha riassunto bene questo
laVignetta
DALLA ROMA UN SEGNALE FORTE JUVE E NAPOLI RISPONDONO BENE n americano lancia la Roma americana. U Bradley, la riserva di Borriello riserva di Totti, infilza l’Udinese e sognando lo scudetto
venticello favorevole, che a Udine soffia subito sul palo il diagonale in corsa di Muriel, nella stessa porta dove trent’anni fa Zico segnò il gol di uno storico 10 alla Roma campione d’Italia. Ma è ancora più giusto sottolineare la grande organizzazione in fase difensiva. La settimana scorsa De Rossi (NELLA FOTO AFP) aveva negato in acrobazia, sulla linea, un gol al Napoli, mentre a Udine è Castan a respingere un tiro a colpo sicuro di Silva. E se si continua a volare così, con o senza Totti, sapendo anche soffrire nei momenti di difficoltà e poi vincendo alla di stanza come nelle prime giornate, sarà dura per la concorrenza. La Juventus e il Napoli, più dell’Inter e la Fiorentina che rimangono a braccetto, a meno 9 dalla capolista, dopo aver battuto le due squadre di Verona, hanno però il diritto e il do vere di contendere lo scudetto alla Roma. E siccome il Napoli ha già perso contro la squa dra di Garcia, la Juventus teorica mente ha qualche speranza in più, pensando allo scontro diretto nella prima giornata del 2014. In attesa di sapere che cosa succederà, al di là delle discussioni sui rigori di Higuain e Vidal, sia Benitez sia Conte ottengono le risposte che cercavano, per ché Napoli e Juve dominano dall’inizio al la fine contro Torino e Genoa. La Cham pions stavolta non ha tolto nulla, anzi re stituisce fiducia ai bianconeri, tornati al successo dopo due sconfitte consecutive, confermando l’importanza di Mertens, già protagonista nel Napoli vittorioso a Marsiglia. Non è servito a nulla, invece, il bel pa reggio contro il Barcellona, perché il Mi lan perde male a Parma, ripiombando nella propria mediocrità tecnica, soprat tutto in difesa. Una brutta ricaduta che al lontana l’illusione di un’altra grande rimon ta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DI STEFANO FROSINI
lzi la mano chi, all’inizio del campionato, A avrebbe detto che, dopo 9 giornate, il Mi lan di Balotelli, Kakà e Robinho sarebbe stato alle spalle del Parma di Cassano o dell’Atalanta di Denis o addirittura del Verona di Toni. Nessu no, assolutamente nessuno. L’involuzione ros sonera, perlomeno quella cui stiamo assisten do, non aveva percentuali di previsione. Nove partite, solo 3 vittorie (tutte in casa) e in trasfer ta nessuno successo. Il ruolino lontano da San Siro è imbarazzante: 2 pareggi strappati con i denti negli ultimi minuti contro Bologna e Tori no (quando ormai non ci credeva più nemmeno Allegri..), e 3 sconfitte contro Verona, Juventus e Parma. Da ieri la parola «rimonta» viene sosti tuita nel vocabolario milanista da un termine più consono al momento: «ricostruzione». Sì, perché i rossoneri devono ancora diventare una squadra: troppo lenti, troppo prevedibili, spes so disattenti. E, come sempre capita quando si attraversa un periodo nero, ci si mette pure la sfortuna: un malanno improvviso, una squalifi ca, un calo di forma, un rigorino che non ti dan no, un autogol e cose del genere. Non che si pensasse che il Milan di questa stagione fosse pronto per la lotta scudetto, ma qualcosa di più dagli Allegri Boys è lecito attendersi. Ci si chiede: possibile che la squadra che tie
ne testa al grande Barcellona in Champions Le ague sia la stessa che va in provincia e subisce il ritmo e le invenzioni di Cassano e compagnia? Possibilissimo, e c’è pure una spiegazione tatti ca: quando il Milan deve fare una partita di con tenimento e contropiede (come, ad esempio, contro i catalani) è avvantaggiato: chiude tutti gli spazi e i difensori (che non sono marziani) sono più protetti. Se invece c’è bisogno di co struire, è notte fonda: la squadra si sbilancia, lascia praterie per le galoppate avversarie e là davanti combina poco o nulla. Difetti strutturali ai quali è difficile porre rimedio semplicemente con un paio di acquisti a gennaio. E poi c’è la questione Allegri. Ovvio che ora si rincorrano le solite voci e ci si ponga la doman da: resta o rischia l’esonero? Galliani difende l’allenatore, i due sono in totale sintonia, e l’im pressione è che il Milan andrà avanti con Allegri fino al termine della stagione. D’altronde, quali altre soluzioni immediate, e sottolineiamo «im mediate», ci sono all’orizzonte? Semmai è più logico concentrarsi su qualche altro aspetto, ad esempio il recente rendimento di Balotelli. Su permario è molto Mario e poco Super, in questo periodo. E il Milan, per come è stato costruito, ha un bisogno tremendo di un giocatore leader che ne sostenga la crescita. Uno alla Ibrahimo vic, insomma. Balotelli riuscirà a compiere il definitivo salto di qualità? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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l’Analisi
Onore a Vettel ma in Red Bull tutto è più facile
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MORGAN MILLER Moglie di Bode Miller (sciatore)
Sebastian Vettel, quattro mondiali a 26 anni AFP di UMBERTO ZAPELLONI
a capito che non gli basta H più vincere. Per battere an che gli scettici Sebastian Vettel Assolutamente incredibile giornata! Così orgoglioso di questi ragazzi Miller # @MorganEBeck
JOHN ARNE RIISE Ex calciatore della Roma
Devo dire questo: grande Roma! Grande allenatore! Grande giocatori! Grande tifosi! Sono molto contento per un grande club
ilPunto
IL MILAN DEVE DIVENTARE SQUADRA PER CRESCERE CI VUOLE IL VERO BALO
valore assoluto. Ma meglio di loro hanno fatto Guardiola e Mourinho, che si sono sfidati pro ponendo il top di due opposti modelli di gioco: quello totale, da dominio del pallone, offensi vo, del Pep contro il modello impostato su dife sa e contropiede del portoghese. Partite epiche, schegge di assoluto, percorse da un’elettricità che annunciava il passaggio della storia. Non è più così. Ora Barça e Real vivono una transizio ne, i loro modelli si contaminano, il Clasico è tornato a essere importante per la Liga. Nel mondo l’elettricità viaggia verso altre capitali: la Baviera, forse Parigi e domani chissà.
Seb ha dei numeri impressionanti, però non è ancora uno dei più grandi
@Johnariise
di ANDREA SCHIANCHI
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PERCHÉ BARÇA, REAL E IL LORO CLASICO NON SONO PIÙ L’OMBELICO DEL MONDO
di ALESSANDRO DE CALÒ
di ALBERTO CERRUTI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ipseDIXIT
«
Quando perdo però non dite che la formazione l’ha fatta il presidente... MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE DEL MILAN
«Per esempio, anche prima della trasferta di Parma mi sono sentito con Berlusconi. L’ho ascoltato, ho preso nota, eppure abbiamo perso. A questo punto, se siamo tutti d’accordo, si potrebbe candidare Marina Berlusconi per la panchina del Milan». ROBERTO PELUCCHI
deve stravincere e divertire. E in India, per festeggiare il suo quarto mondiale di fila, ci ha dato dentro. Prima ha scelto la via più difficile verso la vittoria, poi ha regalato al mondo una serie di doughnut Zanardi Style, ha continuato con un bacio con inchino alla sua bella, conclu dendo con una corsa Valentino Style verso il pubblico per lan ciare i suoi guanti alla folla ado rante. Scene di ordinaria follia. Fi nalmente, viene da dire in un mondo fin troppo perfetto an che quando si versa lo champa gne sulla testa (e infatti i geni della Fia lo hanno multato!). Sebastian Vettel ha vinto il suo quarto titolo consecutivo a 26 anni, 3 mesi e 24 giorni. Alla sua età Schumacher non aveva ancora cominciato la sua epo pea in rosso e Fangio non aveva neppure iniziato a correre in Formula 1. Ha bruciato un altro record di precocità affiancando Prost a quota 4 titoli, subito die tro Fangio (5) e Re Schumi (7). E’ nell’Olimpo della Formula 1, questo almeno segnalano i nu meri, le statistiche e un certo buon senso perché se vinci il 30,76% delle gare a cui parteci pi, dopo esser partito in pole nel 36,75% dei casi non puoi essere soltanto l’uomo giusto sulla macchina giusta. Hai velocità, cattiveria, grinta e costanza di rendimento. E quel pizzico di fortuna che non guasta mai (ve di un anno fa in Brasile e vedi il fatto che a rompersi è sempre la macchina del compagno). Vettel però occupa quel posto a pieno merito. Ha tutti i requi siti per sedersi al tavolo dei grandi, anche se non ancora a capotavola. Non è (per ora) uno Schumacher e un Senna, non un Fangio o un Prost, probabil mente neppure uno Stewart o
un Lauda, un Clark o un Alonso che hanno vinto meno di lui. Dalla sua parte ha la gioven tù. Se non sbaglierà scelte in fu turo, potrà tranquillamente at taccare il record di Schuma cher, se poi riuscirà a superarlo guidando una Ferrari, allora lo vedrete seduto tranquillamente e giustamente a capotavola in ogni banchetto che conti. Anno dopo anno il suo rendi mento è cresciuto, gli errori di minuiti fino a sparire. Ha vinto 5 gare nel 2010; 11 nel 2011; 5 nel 2012 e 10 (finora) in questa stagione. Ha fatto venire il mal di testa ad Alonso e pure a Ha milton, ha spinto al ritiro Web ber. Ha sfruttato in modo im peccabile l’astronave che Adrian Newey gli ha messo tra le mani in questi anni, superan do (grazie anche alla forza poli tica del team) il momento criti co di inizio stagione quando in casa Red Bull proprio non riu scivano a gestire le nuove Pirel li. La domanda che viene spon tanea è: ma Alonso o Hamilton con la Red Bull avrebbero vinto anche loro? La risposta più ov via è: certo, ma tanti altri non ce l’avrebbero fatta (vedi Web ber). Sminuire i meriti di Seb non sarebbe corretto, ma è altret tanto giusto aspettarsi ancora qualcosa per farlo sedere al po sto d’onore tra gli dei. E’ giusto che stia nell’Olimpo, non anco ra che sia tra i più grandi di que sto consesso. E’ anche per questo che la Ferrari oggi come oggi dovreb be fare di tutto per ingaggiare Adrian Newey e non Sebastian Vettel. L’impressione è che sen za Newey sia più difficile(se non impossibile) vincere, men tre anche senza Vettel ma con una macchina così, qualcun al tro in grado di diventare cam pione lo si troverebbe. uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 8a GIORNATA Addio pareggi, non ci mancate per niente. Dopo i 9 della settimana scorsa, stavolta ce n’è stato solo uno. Nessuno nelle 8 partite del girone A, nelle quali il fattore campo è stato devastante: solo il Vicenza ha vinto in trasferta, mentre in casa sono arrivati ben 7 successi, compresi quelli di Entella e Pro Vercelli che piazzano un primo scatto lasciando indietro la
l’Analisi DI NICOLA BINDA twitter@NickBinda
Le 14 vittorie per la doppia offerta in tv
Cremonese (no, la grande favorita senza la necessaria regolarità non può andare da nessuna parte). Anche nel girone B il pareggio è merce rara: l’unico è stato quello della capolista Frosinone, al quale paradossalmente è bastato un punto per restare solo in vetta staccandosi dal trio di squadre che lo affiancava (ma stasera il Pontedera può a sua volta tornare davanti a tutti).
Entella solida Una carambola e resta in vetta La capolista soffre ma supera il Pavia Decide Troiano con deviazione di Carotti ENTELLA
2
PAVIA
1
MARCATORI Rosso (E) al 18’, Bracchi (P) al 29’, Troiano (E) al 37’ p.t. ENTELLA (4312) Paroni 6; Volpe 6, Russo 6, Cesar 6, Cecchini 6; Staiti 6,5, Di Tacchio 6, Troiano 6,5; Sarno 7 (dal 38’ s.t. Padella s.v.); Rosso 6,5 (dal 17’ s.t. Marchi 6), Moreo 6 (dal 45’ s.t. Ballardini s.v.). (Za notti, Argeri, Guerra, Magnaghi). All. Spal la 7 (Prina squalificato). PAVIA (4321) Facchin 6,5; Carotti 5,5 (dal 19’ s.t. Carraro 6), Rinaldi 6, Sorbo 6, Zanini 5,5; Pirovano s.v. (dal 7’ p.t. Redaelli 6), Arrigoni 6,5, Tomi 6,5; Bracchi 6, Cal vetti 5,5 (dal 3’ s.t. Romero 6,5); De Cenco 5,5. (Pantaleo, Reato, De Vita, Speziale). All. Pala 6. ARBITRO Formato di Benevento 7,5. NOTE paganti 474, abbonati 469, incasso di 5.115 euro. Ammoniti Di Tacchio, Zanini e Tomi. Angoli 83.
ITALO VALLEBELLA CHIAVARI (Ge)
Entella, ovvero la capoli sta che sa soffrire. Ormai la for mazione chiavarese ci ha fatto l’abitudine a chiudere le partite difendendo il minimo vantag gio. Non è un caso che finora la
capolista non abbia mai vinto con due reti di differenza e che in moltissime occasioni nei fi nali delle partite si sia messa in trincea. Il match con il Pavia non ha fatto altro che confer mare questo trend. I lombardi nel finale si sono gettati in avanti più con la forza della di sperazione che con razionalità, non hanno mai chiamato Paro ni a parate impegnative, ma qualche apprensione l’hanno creata. Bella partita I bilancio del match racconta che i chiavaresi avrebbero potuto mettere in ar chivio i tre punti con un certo anticipo, ma sprecano troppo (Sarno gioca a corrente alter nata, ma quando decide di ac cendere le luci è un piacere). I segnali sono chiari dall’inizio: una sventola di Troiano viene tolta dall’incrocio da Facchin, un colpo di testa di Rosso fini sce sulla traversa. Sono così i calci d’angolo a fare la differen za, quei corner che l’Entella
Insomma, i due gironi si fanno concorrenza per determinare quale dei due è il più interessante: 20 gol nel girone A, già 18 nel B è lo score (parziale) di questa giornata. La stessa sfida a distanza che da oggi si vivrà sul fronte televisivo. Alle 18 su Sky debutta «Matti da Lega... Pro», con le immagini delle partite e due squadre da raccontare, mentre alle 18.15 su Rai Sport 1 c’è la
consueta vetrina con gli ospiti e le immagini delle partite. Una trasmissione sul satellite e l’altra sul digitale terrestre. Chi la vincerà? Di sicuro la Lega Pro si fregherà le mani, visto che non ha mai avuto tanta visibilità. E da quello che si nota sui campi, non si può dire che le squadre stiano sprecando l’occasione per fare bella figura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pro Vercelli show: 4 gol al San Marino
Daniele Rosso, 27 anni ASARO
sfrutta per due volte e che per il Pavia sono diventati un incubo: 4 degli ultimi 5 gol subiti (più un rigore contestato) sono arri vati così. Ecco Rosso svettare e mettere in gol al 18’. Ed ecco Troiano schiacciare di testa al 37’, trovare le gambe di Carotti con la palla che cambia direzio ne e carambola in rete. Gol o autogol? Senza la deviazione la palla sarebbe uscita, ma è an che vero che il colpo di testa vo leva essere un tiro in porta: gol di Troiano. In mezzo, a sorpre sa, c’è il Pavia che va sotto, ma ha la forza di riorganizzarsi e trovare il pari con una bellissi ma girata di destro a volo dal centroarea verso l’incrocio dei pali. La ripresa fa registrare più equilibrio anche se l’Entella im pegna Facchin con Sarno e Mo reo e spreca ancora con lo stes so Sarno. Il Pavia mette Romero per dare fisicità all’attacco, ma il risultato non cambia malgra do il forcing, più aggressivo che ordinato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRO VERCELLI
4
SAN MARINO
0
MARCATORI Scaglia al 26’, Marchi al 36’ p.t.; autorete di Cruz al 32’, Erpen al 37’ s.t. PRO VERCELLI (442) Russo 6; Marco ni 7, Ranellucci 6, Cosenza 6, Scaglia 6,5; Pepe 6,5, Scavone 6 (dal 30’ s.t. Spezzani 6), Rosso 6, Ruggiero 6 (dal 1’ s.t. Cancel lotti 6); Greco 6 (dal 17’ s.t. Erpen 6,5), Marchi 6,5. (Ambrosio, Bani, Disabato, Gomez). All. Scazzola 6,5. SAN MARINO (433) Venturi 5,5; Fabbri 5,5 (dal 35’ s.t. Gravina 5,5), Fogacci 5,5, Cruz 5, Guarco 6; Pacciardi 6, Sensi 5,5, Magnanelli 5; Lolli 6 (dal 17’ s.t. Graffiedi 6), Crocetti 5,5 (dal 30’ s.t. Cicarevic 6), Po letti 5,5. (Vivan, Russo, Pigini, Del Piero). All. De Argila 5. ARBITRO Rossi di Rovigo 5,5. NOTE paganti 1.307, abbonati 869, incas so di 8.191 euro. Espulso Magnanelli al 13’ s.t.; ammoniti Cosenza, Cruz, Magnanelli, Poletti e Rosso. Angoli 51.
RAFFAELLA LANZA VERCELLI
Vittoria meritata in una gara dominata. Dilaga la Pro Vercelli contro il San Marino, pur dopo aver sofferto nei pri mi 25’. I padroni di casa si sbloccano grazie alla rete di Scaglia e danno vita allo show, dopo aver avuto qualche batti cuore di troppo per le incur sioni di Lolli nell’area piccola difesa da Russo. Una goleada che permette alla Pro Vercelli di consolidare il secondo po sto. I vercellesi nei primi mi nuti soffrono soprattutto Lolli,
che è bravo a sfruttare la fa scia, ma non a concretizzare in rete. La prima azione perico losa dei padroni di casa al 25’: Marchi difende palla e serve Ruggiero, che viene atterrato in prossimità dell’area. Dalla punizione di Pepe nasce il gol: Scaglia con un gran tiro da fuori area sorprende Venturi. Senso unico La rete sveglia
la Pro Vercelli: la squadra di Scazzola si scuote e inizia a guadagnare metri. Il raddop pio è nell’aria e arriva al 36’ a firma del bomber di casa, Marchi, che porta il suo score personale a quota 7 reti in 8 gare. Marchi sfrutta un angolo calciato da Greco, schiaccia la sfera in rete e segna il 20. La Pro ha ormai saldamente tra le mani la partita, ma non si accontenta: nella ripresa sono sempre i padroni di casa a far gioco su un avversario ormai sulle ginocchia. Al 13’ il San Marino resta anche in dieci per la doppia ammonizione di Magnanelli. Ma i guai per gli ospiti non finiscono qui: al 32’ Cruz si trova sulla traiettoria di un cross calciato da Erpen per Marconi e devia la palla tra i pali difesi da Venturi. Un autogol che taglia definitiva mente le gambe al San Mari no, che al 37’ subisce anche il 40 realizzato da Erpen. © RIPRODUZIONE RISERVATA
3
SAVONA
2
LUMEZZANE
3
FERALPI SALO’
1
ALBINOLEFFE
0
PRO PATRIA
1
CREMONESE
1
REGGIANA
1
CARRARESE
0
COMO
0
VICENZA
1
VENEZIA
0
Campo è da applausi Cremonese stoppata Rastelli, prima gioia
Cesarini gol e magie: il Savona sale ancora Reggiana al tappeto
GaluppiniTorregrossa coppia d’oro del Lume Braghin verso l’addio?
Feralpi dei Miracoli: golvittoria al 90’ Ma il Como protesta
AlbinoLeffe spento Il Vicenza fa il colpo Decisivo Maritato
Blitz della Pro Patria: ora non è più ultima Venezia k.o. su rigore
MARCATORI Campo (AA) al 3’, Loviso (C) su rigore al 22’, Del l’Agnello (AA) al 41’ p.t.; Campo (AA) al 21’ s.t. ALTO ADIGE (433) Micai 6,5; Iacoponi 6,5, Cappelletti 6, Kiem 6,5, Bassoli 6; Furlan 7, Pederzoli 6,5, Vassallo 7 (dal 44’ s.t. Tagliani s.v.); Campo 8 (dal 41’ s.t. Tur chetta s.v.), Dell’Agnello 6,5, Co razza 6 (dal 26’ s.t. Branca s.v.). (Tonozzi, Bastone, Ekuban, Ru bin). All. Rastelli 7,5. CREMONESE (433) Galli 6; Ab bate 5,5 (dal 26’ s.t. Avogadri s.v.), Caracciolo 5,5, Moi 5,5, Vi sconti 5,5; Armellino 5 (dal 6’ s.t. Abbruscato 5,5), Baiocco 5, Lovi so 6; Casoli 6,5, Brighenti 5, Carli ni 6 (dal 18’ s.t. Caridi 6). (Quaini, Palumbo, Giorgi, Mascolo). All. Torrente 5. ARBITRO Pelagatti di Arezzo 6,5. NOTE paganti 750, abbonati 227, incasso non comunicato. Ammo niti Carlini, Iacoponi, Moi, Abbate, Baiocco e Avogadri. Angoli 05.
MARCATORI Virdis (S) al 41’ p.t.; Viapiana (R) su rigore al 2’, Cesa rini (S) al 41’ s.t. SAVONA (442) Aresti 6; Spirito 7, Quintavalla 7,5, Maccarrone 6, Giuliatto 6,5; Demartis 6,5 (dal 26’ s.t. Cattaneo 6), Gentile 6,5, Agazzi 6, Esposito 6 (dal 13’ s.t. Sarao 6,5); Cesarini 8, Virdis 7 (dal 44’ s.t. Carta s.v.). (Boerchio, Rudi, Marras, La Rosa). All. Corda 7. REGGIANA (4231) Bellucci 6,5; Piccinelli 5, Dametto 6, Solini 5,5, Bandini 6; Zanetti 6,5, Parola 6,5; Antonelli 6 (dal 1’ s.t. Rampi 6), Viapiana 7, De Silvestro 6,5 (dal 16’ s.t. Cavion 6,5); Ruopolo 6 (dal 39’ s.t. Anastasi s.v.). (Leone, Cossentino, Cais, Capitano). All. Battistini 6,5. ARBITRO Colarossi di Roma 5,5. NOTE paganti 1.059, abbonati 354, incasso di 4.850 euro. Espulso Piccinelli al 19’ p.t.; am moniti Zanetti, Demartis, Mac carrone, Solini, Bandini e Damet to. Angoli 61.
MARCATORI Torregrossa al 35’ p.t.; Torregrossa al 15’, Galuppini al 21’ s.t. LUMEZZANE (352) Bason 6; Mandelli 6,5, Belotti 7, Monticone 6,5; Carlini 7, Quaggiotto 6,5, Maita 6,5 (dal 34’ s.t. Gatto 6), Russo 6,5, Benedetti 6,5 (dal 16’ s.t. Franchini 6,5); Torregrossa 7 (dal 29’ s.t. Ganz 6), Galuppini 7,5. (Dalle Vedove, Biondi, Guagnetti, Talato). All. Mar colini 7. CARRARESE (4312) Nodari 5; Bregliano 5,5, Benassi 6, Teso 5, Vi detta 5; Tognoni 6 (dal 20’ s.t. Bron di 5,5), Geroni 5 (dal 9’ s.t. Pescato re 5,5), Belcastro s.v. (dal 18’ p.t. Di Vincenzo 6); Dettori 6; Merini 5, Mancuso 5. (Battistini, Trocar, Bel trame, Ademi). All. Braghin 5. ARBITRO Piscopo di Imperia 6. NOTE spettatori 500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Nodari al 16’ p.t.; ammoniti Benassi, Benedetti, Teso e Franchi ni. Angoli 56.
MARCATORE Miracoli al 45’ s.t. FERALPI SALÒ (433) Bran duani 6; Tantardini 6,5, Cinaglia 6,5, Magli 7, Dell’Orco 6; Fabris 6,5, Pinardi 7, Bracaletti 6 (dal 32’ s.t. Veratti s.v.); Ceccarelli 6 (dal 48’ s.t. Milani s.v.), Miracoli 7, Co gliati 5,5 (dal 9’ s.t. Marsura 6). (Pascarella, Carboni, Broli, Ro velli). All. Brando 6,5 (Scienza squalificato). COMO (442) Melgrati 6; Am brosini 6, Giosa 6,5, Marchi 6,5, Fautario 6,5; Schenetti 5,5, Fietta 6,5, Ardito 6, Cristiani 5; Perna 5,5 (dal 17’ s.t. Defendi 5,5), Gam mone 6 (dal 29’ s.t. Le Noci 5,5). (Crispino, Redolfi, Panatti, Pired da, Verachi). All. Greco 6 (Colella squalificato). ARBITRO Morreale di Roma 6. NOTE spettatori 650 circa; pa ganti, abbonati e incasso non co municati. Espulso Cristiani al 27’ s.t; ammoniti Gammone, Le Noci, Dell’Orco, Cinaglia e Fabris. An goli 25.
MARCATORE Maritato al 3’ s.t. ALBINOLEFFE (4312) Offredi 6; Salvi 5, Ondei 4,5, Allievi 5, Re gonesi 6; Hetemaj 5,5 (dal 25’ s.t. Beduschi 5,5), Taugourdeau 6, Maietti 6; Corradi 5 (dal 13’ s.t. Vorobjovs 5,5); Cisse 5, Pesenti 5,5. (Amadori, Piccinini, Varenna, Calì, Gazo). All. Madonna 6. VICENZA (4231) Ravaglia 6; Vinci 6, Marchiori 6, Camisa 6,5, D’Elia 6; Castiglia 6, Cinelli 6; Mu stacchio 6 (dal 29’ s.t. Tiribocchi 6), Giacomelli 7 (dal 44’ s.t. Pal ma s.v.), Tulli 6 (dal 14’ s.t. Cortic chia 6); Maritato 6,5. (Alfonso, El Hashi, Giani, Filippi). All. Lopez 6. ARBITRO Lanza di Nichelino 6. NOTE spettatori 2.000 circa; pa ganti e incasso non comunicati, abbonati 792. Espulso Ondei al 29’ s.t.; ammoniti Ondei, Salvi, Corradi, Vinci, Taugourdeau, Corticchia e Cisse. Angoli 64.
MARCATORE Serafini su rigore al 37’ s.t. PRO PATRIA (4321) Messina 6; Spanò 6,5, Nossa 6, Polverini 6, Mignanelli 5,5; Bruccini 6,5, Calzi 6, Casiraghi 5,5 (dal 30’ s.t. Siega 6); Giannone 6, Giorno 6 (dal 12’ s.t. Moscati 6); Serafini 6,5. (Feo la, De Biasi, Andreoni, Gabbianelli, Mella). All. Colombo 6. VENEZIA (433) Vigorito 5; Campagna 6, Pasini 6, Di Bari 6, Bertolucci 5,5; Gallo 6, Giorico 6, Martinelli 5,5 (dal 27’ s.t. Marac chi 5,5); Drame 6,5, Bocalon 5,5 (dal 34’ s.t. Cori s.v.), Calamai 5,5 (dal 6’ s.t. D’Appolonia 5,5). (Dos sena, Battaglia, Lancini, Pignat). All. Dal Canto 5,5. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 6. NOTE paganti 296, abbonati 480, incasso di 7.456 euro. Ammoniti Giorico, Gallo, Mignanelli, Drame, Vigorito e Messina. Angoli 42.
BERGAMO Il Vicenza sbanca Bergamo e conquista la prima vittoria stagionale lontano dal Menti. A decidere la sfida è una rete di Maritato in avvio di ripresa contro un AlbinoLeffe sbiadito. Eppure proprio i ragazzi di Ma donna partono meglio con Pe senti, Cisse e Taugourdeau che nei primi 15’ impegnano Ravaglia, poi la luce si spegne. I veneti prendono il comando delle ope razioni e con Maritato mancano per due volte il vantaggio nel pri mo tempo. Si fanno vivi anche Giacomelli e Tulli, ma è al 3’ della seconda parte che gli ospiti con cretizzano: cross basso di Giaco melli da destra, sul secondo palo Maritato anticipa Salvi e insacca. I seriani restano in dieci per l’espulsione di Ondei (fallo su Gia comelli al 29’) e al 46’ sfiorano il pari con un colpo di testa di Pe senti, a lato di un soffio. Federico Errante
BUSTO ARSIZIO (Va) Il silenzio stampa porta bene alla Pro Patria, che conquista la prima vittoria ca salinga e lascia l’ultimo posto in classifica. La partita ha avuto un an damento equilibrato, con il Venezia pericoloso soprattutto nel primo tempo, ma Bocalon e Drame non so no riusciti a sfruttare due buone oc casioni. La Pro Patria, nel finale di tempo, si è resa pericolosa con una conclusione di Giannone respinta in angolo da Vigorito. Nella ripresa, nonostante gli inserimenti di D’Ap polonia e Cori, il Venezia non è più riuscito a essere pericoloso e l’ini ziativa è passata alla Pro Patria che, dopo essere andata vicina al gol con un colpo di testa di Nossa, lo ha ot tenuto al 37’: Vigorito ha steso Mo scati in area e il rigore è stato tra sformato da Serafini. Il Venezia, a quel punto, non è stato più capace di reagire. Aldo Restelli
BOLZANO L’Alto Adige travolge la Cremonese e si rilancia: per Tor rente una brusca battuta d’arre sto. I biancorossi ripetono la bella (ma sfortunata) prova contro la capolista Entella e regalano a Ra stelli la prima vittoria della sua ge stione. Campo e compagni con cretizzano meglio degli ospiti le occasioni del primo tempo. E’ pro prio Campo, il migliore, ad aprire le marcature dopo 3’, con un bel lissimo sinistro al volo su assist di Vassallo. Lo stesso Campo causa poi il rigore (fallo su Casoli) che permette a Loviso di pareggiare. Prima del riposo Dell’Agnello, al primo gol in biancorosso, incorna di testa il cross di Pederzoli per il 21 che spariglia la gara. Nella ri presa chiude i conti ancora Cam po con un destro dal limite. Francesco Bertagnolli
SAVONA Il Savona batte merita tamente una Reggiana costretta a giocare in 10 per oltre un’ora a causa dell’espulsione di Piccinel li: fallo su Cesarini lanciato in contropiede in chiara occasione da rete. Al 41’ sempre Cesarini, protagonista di una gara stellare, riceve da Demartis e, dopo un perfetto controllo, fornisce un assist per Virdis, che evita un av versario e manda nell’angolino al la sinistra di Bellucci. Nella ripre sa, al 2’, Giuliatto atterra Rampi e Viapiana pareggia dal dischetto. Dopo una decina di minuti di com prensibile sbandamento, gli uo mini di Corda guadagnano metri e al 41’ trovano il gol della vittoria con Cesarini, che incorna in rete su azione da calcio d’angolo. Riccardo Fabri
SALÒ (Bs) All’ultimo assalto la Feralpi affonda il Como e conqui sta la seconda vittoria, la prima della gestione Lucio Brando (so stituto di Scienza, squalificato per 6 mesi). A rompere l’equilibrio è al 90’ un gol di Miracoli, che di testa mette alla spalle di Melgrati. Dopo un primo tempo senza emozioni, a svegliare una gara sonnolenta era stata alla mezzo ra l’espulsione di Cristiani per doppia ammonizione. La Feralpi Salò ha provato ad approfittare della superiorità numerica inse rendo Veratti e passando a un at tacco a quattro. Vivace, dunque, il finale: dopo il gol di Miracoli al 90’, va a segno anche il Como al 93’ con Le Noci, ma l’arbitro an nulla – tra le proteste – ravvisan do un tocco con il braccio. Giulio Tosini
CLASSIFICA SQUADRE
PT
ENTELLA PRO VERCELLI CREMONESE VENEZIA SAVONA ALBINOLEFFE LUMEZZANE REGGIANA COMO FERALPI SALO' ALTO ADIGE VICENZA (4) SAN MARINO PRO PATRIA (1) CARRARESE PAVIA
20 18 15 13 13 13 11 10 10 10 9 8 7 6 5 5
G 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8
PARTITE V N P 6 2 0 5 3 0 5 0 3 4 1 3 4 1 3 4 1 3 3 2 3 3 1 4 3 1 4 2 4 2 2 3 3 3 3 2 2 1 5 2 1 5 1 2 5 1 2 5
RETI F S 11 5 14 6 14 10 11 10 10 9 12 12 14 11 11 10 6 7 8 10 14 12 9 8 5 15 5 8 5 9 5 12
UPROMOSSE UPLAYOFF
ALTO ADIGE
LUMEZZANE (Bs) Prima la cele brazione a Tullio Saleri, bomber de gli anni Cinquanta al quale è stato intitolato lo stadio (era presente la sua famiglia), poi la festa per il 30. Il Lumezzane si regala un pomerig gio da ricordare, piegando una Car rarese che non segna da 653’. Al 16’ Nodari in uscita aggancia lo scate nato Galuppini: secondo giallo per il portiere e rigore, ma il neo entrato Di Vincenzo intuisce il tiro di Torre grossa. L’attaccante accusa il col po e fallisce poi un’altra facile occa sione, ma si fa perdonare al 35’, correggendo in rete di tacco l’as sist di Russo. Il neo capocannonie re firma anche il raddoppio devian do in rete un diagonale di Galuppini. Che si prende la scena al 21’ con un gran colpo di testa sul cross di Car lini. Oggi a Carrara si attendono de cisioni sul futuro di Braghin. Sergio Cassamali
Girone A
RISULTATI ALBINOLEFFEVICENZA ALTO ADIGECREMONESE ENTELLAPAVIA FERALPI SALO'COMO LUMEZZANECARRARESE PRO PATRIAVENEZIA PRO VERCELLISAN MARINO SAVONAREGGIANA
01 31 21 10 30 10 40 21
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30 CARRARESESAVONA COMOPRO PATRIA CREMONESEPRO VERCELLI ENTELLAFERALPI SALO' PAVIALUMEZZANE SAN MARINOALBINOLEFFE VENEZIAREGGIANA VICENZAALTO ADIGE
MARCATORI 7 RETI Torregrossa (1, Lumezzane); Marchi (1, Pro Vercelli). 6 RETI Pesenti (AlbinoLeffe); Campo (1, Alto Adige). 4 RETI Girasole (AlbinoLeffe); Marsura (Feralpi Salò); Cori (1, Venezia). 3 RETI Abbruscato e Brighenti (Cremonese); Miracoli (Feralpi Salò); Galuppini (Lumezzane); Viapiana (1, Reggiana).
Girone B CLASSIFICA SQUADRE
PT
FROSINONE PRATO L'AQUILA PISA PONTEDERA CATANZARO BENEVENTO SALERNITANA PERUGIA GROSSETO GUBBIO LECCE ASCOLI (1) VIAREGGIO PAGANESE BARLETTA NOCERINA (2)
18 17 17 17 17 13 12 12 12 9 8 8 8 6 6 3 1
G 9 9 8 9 8 8 8 8 8 8 8 9 8 9 9 8 8
PARTITE V N P 5 3 1 4 5 0 5 2 1 5 2 2 5 2 1 3 4 1 3 3 2 3 3 2 3 3 2 2 3 3 1 5 2 2 2 5 2 3 3 0 6 3 2 0 7 0 3 5 0 3 5
RETI F S 15 6 13 5 13 6 13 6 18 15 10 5 13 11 10 8 11 10 8 10 8 9 11 15 8 12 8 14 6 12 2 10 8 21
UPROMOSSE UPLAYOFF
RISULTATI ASCOLILECCE BENEVENTOSALERNITANA GROSSETOFROSINONE GUBBIOPISA PAGANESEBARLETTA PERUGIACATANZARO PONTEDERANOCERINA VIAREGGIOPRATO ha riposato L'AQUILA
25 12 11 10 20 21 stasera 02
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30 BARLETTAPERUGIA CATANZAROPONTEDERA FROSINONEBENEVENTO L'AQUILAPAGANESE LECCEVIAREGGIO NOCERINAGUBBIO PISAASCOLI SALERNITANAGROSSETO (venerdì 1, ore 20.45) riposa PRATO
MARCATORI 6 RETI Arma (1, Pisa); Arrighini e Grassi (4, Pontedera); Guazzo (Salernitana). 4 RETI Evacuo (1, Benevento); Fioretti (1, Catanzaro); Curiale (Frosinone); De Sousa (1, L’Aquila); Lanini (Prato). 3 RETI Tripoli (Ascoli); Frara (1, Frosinone); Caccavallo (Gubbio); Miccoli (Lecce); Eusepi (1, Perugia); Ginestra (2, Salernitana); Benedetti (2, Viareggio).
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 9a GIORNATA botta sicura di Ricci, servito da Delvecchio in mezzo all’area. Il Frosinone, che allunga a sei ri sultati la serie positiva, ha vis suto soprattutto sulla buona giornata dell’ex Soddimo, che si è divorato in contropiede il raddoppio, e sulla velocità del duo d’attacco CurialeDaniel Ciofani, che hanno messo scompiglio nella retroguardia locale. Il Grosseto ha avuto co munque il merito di aver neu tralizzato la sfuriata iniziale del Frosinone e di aver reagito al gol di testa di Frara, che ha raccolto una spizzata di Curia le. Cuoghi, dopo aver provato a cambiare più volte posizione ad uno spento Giovio, ha gioca to la carta Montalto. E l’ex Lati na ha ripagato la fiducia racco gliendo la sponda di Delvec chio dopo l’angolo di Esposito. «E’ un buon punto, ma poteva mo fare di più nei primi 45’», dice Stellone, che ha dovuto fa re i conti con diverse assenze, mentre la smorfia di disappun to sul volto di Cuoghi (in silen zio stampa) all’uscita dallo sta dio vale più di mille dichiara zioni: la sua squadra ha giocato un match di carattere, ha chiu so con 19 tiri (11 quelli ospiti) senza mai arrendersi ma non è bastato.
Presa la testa Al Frosinone basta un punto A Grosseto buon pareggio di Stellone che va al comando in attesa del posticipo GROSSETO
1
FROSINONE
1
MARCATORI Frara (F) al 4’, Montalto (G) al 34’ s.t. GROSSETO (4312) Lanni 6; Formico ni 6, Burzigotti 6,5, Terigi 6, Legittimo 6; Ricci 7,5, Obodo 6, Delvecchio 6; Bom bagi 6 (dal 14’ s.t. Esposito 6); Giovio 5 (dal 29’ s.t. Montalto 6,5), Scappini 5,5. (Maurantonio, Dicuonzo, Onescu, Tede schi, Biraschi). All. Cuoghi 6. FROSINONE (4312) Zappino 7; Fra botta 6, Bertoncini 6, Blasi 6,5, Frara 6,5; Gessa 6,5 (dal 40’ s.t. Aurelio s.v.), Gori 6, Altobelli 5,5; Soddimo 6,5 (dal 28’ s.t. Gucher 5,5); D. Ciofani 6, Curiale 6,5 (dal 23’ s.t. Cesaretti 5,5). (Mangiapelo, M. Ciofani, Lupieri, Paganini). All. Stellone 6. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6. NOTE paganti 590, abbonati 429, incas so di 10.040,69 euro. Ammoniti Soddi mo, Ricci, Delvecchio, Cesaretti e Legit timo. Angoli 125.
MAURIZIO CALDARELLI GROSSETO
Al Frosinone basta un sofferto pareggio a Grosseto per rimanere solo in vetta, aspettando il posticipo di stase ra del Pontedera. Quella dispu tata allo Zecchini è stata una gara difficile, proprio come previsto alla vigilia dalla capo lista. La formazione di Roberto Stellone ha disputato un buon primo tempo, in cui ha fallito qualche buona occasione per passare in vantaggio con Sod dimo (stoppato da Lanni uscito a valanga), Gessa e Ciofani, ma dopo essere passata in vantag gio, ad inizio ripresa, ha subito
Roberto Stellone, 36 anni AP
il prepotente ritorno dei tosca ni che prima hanno colpito una traversa sul colpo di testa del l’ex romanista Ricci, che ha in cantato sotto gli occhi di Albe rigo Evani, selezionatore del l’Under 20 azzurra, e poi han no trovato il meritato pareggio con il neoentrato Montalto. E nel finale i maremmani hanno sfiorato il vantaggio, contro un avversario in evidente difficol tà, che rinuncia ai suoi uomini migliori, colpiti da crampi. Partita combattuta A salvare la porta ci ha pensato Zappino che ha tolto dall’incrocio un colpo di testa di Burzigotti da posizione impossibile e ha re spinto con il corpo il colpo a
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Lecce, gran risveglio Ascoli: via Pergolizzi ASCOLI
2
LECCE
5
MARCATORI Bogliacino (L) su rigore al 12’, Ferreira Pinto (L) al 31’, Bogliacino (L) su rigore al 34’, Zigoni (L) al 38’ p.t.; Vegna duzzo (A) al 25’, Zigoni (L) al 28’, Schiavino (A) al 39’ s.t. ASCOLI (433) Russo 5; Di Gennaro 5, Schiavino 5,5, Bianchi 4,5, Giacomini 4,5; Capece 5, Pestrin 5,5, Colomba 5 (dal 13’ s.t. Scalise 5); Falzerano 4,5 (dal 35’ s.t. Ruzzier s.v.), Vegnaduzzo 5,5, Tripoli 5 (dal 35’ s.t. Scicchitano s.v.). (Pazzagli, Rosa nia, Gandelli, Carpani). All. Pergolizzi 5. LECCE (4231) Bleve 5,5; D’Ambrosio 6, Diniz 6, Martinez 6, Lopez 6; Papini 6,5 (dal 15’ s.t. Parfait 6), Amodio 7; Ferreira Pinto 7, Bogliacino 8 (dal 17’ s.t. Rullo 6), Doum bia 7; Zigoni 7 (dal 31’ s.t. Melara s.v.). (Chi roni, Vinetot, Salvi, Sales). All. Lerda 7. ARBITRO Brasi di Seregno 5,5. NOTE paganti 1.074, abbonati 281, incas so di 12.927,07 euro. Ammoniti Di Genna ro, Schiavino, Tripoli, Pestrin e Scalise. Angoli 26.
PEPPE ERCOLI ASCOLI PICENO
Crolla l’Ascoli contro un Lecce ben messo in campo e su periore in tutti i reparti. Il 52 fi nale per i giallorossi ha spinto mister Pergolizzi a dimettersi. «Mi assumo le mie responsabili
VIAREGGIO
0
GUBBIO
1
BENEVENTO
1
PERUGIA
2
PAGANESE
2
PRATO
2
PISA
0
SALERNITANA
2
CATANZARO
1
BARLETTA
0
Prato, che colpo nel derby Il Viareggio è deludente: non ha ancora vinto
Gubbio, prima vittoria grazie a Caccavallo Pisa, una brutta frenata
Il ritorno di Perrone fa bene alla Salernitana Guazzo bis a Benevento
Mazzeo fa la differenza Il Perugia prende i 3 punti Catanzaro, primo k.o.
De Sena è protagonista: la Paganese si sblocca Barletta sempre più giu
MARCATORI De Agostini al 12’, Lanini al 25’ s.t. VIAREGGIO (4312) Gazzoli 6; Celiento 5, Lamorte 6 (dal 19’ p.t. Falasco 5,5), Conson 6, Peverelli 5,5; Pizza 5,5, Della Latta 5 (dal 28’ s.t. Gemignani 5,5), L. Be nedetti 5,5; Vannucchi 5,5; De Vena 5,5 (dal 22’ s.t. Ferrari 5,5), Romeo 5,5. (Fon tanelli, Giannelli, Marongiu, Rosafio). All. Miggiano 5,5. PRATO (3412) Brunelli 6; Bagnai 6, Malomo 7 (dal 37’ s.t. Lamma s.v.), Ghinas si 6,5; Grifoni 7, Cavagna 6, Roman 6, Serrotti 7; De Agostini 7; Silva Reis 6,5 (dal 33’ s.t. Tiboni s.v.), Lanini 6,5. (Layeni, Sat ta, Corvesi, Papini, N. Benedetti). All. Esposito 6,5. ARBITRO Aversano di Treviso 6. NOTE paganti 214, abbonati 476, incasso di 4.397 euro. Ammoniti Celiento, Peverel li, Pizza, Ferrari e Malomo. Angoli 64.
MARCATORE Caccavallo al 17’ s.t. GUBBIO (433) Pisseri 6,5; Bartolucci 6, Briganti 6 (dal 33’ p.t. Tartaglia 6,5), Ferrari 7, Giallombardo 6; Baccolo 6 (dal 7’ s.t. Cocuzza 6), Boisfer 6, Moroni 6 ; Malaccari 6,5, Longobardi 6, Caccavallo 6,5 (dal 17’ s.t. Falconieri 6). (Cacchioli, Procacci, Domini, Semeraro). All. Bucchi 6,5. PISA (442) Provedel 6; Pellegrini 6, Goldaniga 6, Kosnic 6, Sabato 6; Napoli 6, Mingazzini 6, Sampietro 6, Bollino 5,5 (dal 19’ s.t. Cia 6); Arma 6,5, Forte 5,5 (dal 10’ s.t. Giovinco 6). (Pugliesi, Simoncini, Ca puto, Lucarelli, Melis). All. Pagliari 5,5. ARBITRO Martinelli di Roma 6. NOTE paganti 767, abbonati 1.104, incas so di 13.752 euro. Espulsi il tecnico Buc chi al 13’ p.t. e Malaccari al 37’ s.t.; ammo niti Goldaniga, Pellegrini, Giallombardo, Moroni, Malaccari e Kosnic. Angoli 45.
MARCATORI Guazzo (S) al 45’ p.t.; Man cosu (B) al 13’, Guazzo (S) al 20’ s.t. BENEVENTO (433) Baiocco 6; Zanon 6,5, Milesi 5,5, Signorini 6,5, Som 7; Di Deo 6 (dal 23’ s.t. Altinier s.v.), Vacca 6 (dal 9’ s.t. Montiel 6), Espinal 5; Campagnacci 5 (dal 26’ s.t. Buonaiuto s.v.), Evacuo 6, Mancosu 6,5. (Gori, Anaclerio, Agyei, De Risio). All. Carboni 6. SALERNITANA (4312) Iannarilli 6,5; Luciani 6, Tuia 6, Siniscalchi 6, Piva 6; Montervino 5 (dal 37’ s.t. Capua s.v.), Per petuini 6,5, Volpe 6,5; Foggia 6,5; Ginestra 6 (dal 26’ s.t. Mendicino s.v.), Guazzo 7,5 (dal 23’ s.t. Sbraga s.v.). (Berardi, Chirie letti, Ricci, Mounard). All. Perrone 6,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 6 . NOTE paganti 2.453, abbonati 2.514, in casso non comunicato. Ammoniti Signo rini, Montervino, Siniscalchi, Mancosu e Montiel. Angoli 90.
MARCATORI Mazzeo (P) al 13’, Moscati (P) al 36’, Fioretti (C) su rigore al 39’ s.t. PERUGIA (433) Koprivec 6,5; Comotto 6, Massoni 6,5, Scognamiglio 6,5, Sini 6; Vitofrancesco 6,5 (dal 30’ s.t. Moscati 6), Filipe 6, Nicco 6; Sprocati 6, Mazzeo 6,5 (dal 17’ s.t. Eusepi 6), Fabinho 6,5. (Stillo, Barison, Daffara, Mungo, Insigne). All. Camplone 6. CATANZARO (442) Bindi 6,5; Calvare se 6, Rigione 6, Ferraro 5,5, Catacchini 6; Marchi 6 (dal 25’ s.t. Fiore 6), Vitiello 6, Benedetti 6, Russotto 6 (dal 36’ s.t. Orchi s.v.); Martignago 5 (dal 20’ s.t. Tortolano 6), Fioretti 6. (Scuffia, Sabatino, Casini, Uliano). All. Brevi 6. ARBITRO Baroni di Firenze 6. NOTE paganti 3.277, abbonati 3.115, in casso di 48.171 euro. Espulso Ferraro al 33’ s.t.; ammoniti Filipe, Vitiello, Marchi, Ferraro, Nicco e Sini. Angoli 52.
MARCATORI De Sena al 9’ p.t.; Novothny al 13’ s.t. PAGANESE (352) Volturo 6,5; Pepe 6,5, Panariello 6,5, Perrotta 6; Meola 6, Velardi 6, Giampà 6,5, Martinovic 6 (dal 48’ s.t. Amelio s.v.), Iraci 6,5; Novothny 6,5 (dal 30’ s.t. Deli 6), De Sena 7 (dal 40’ s.t. Cioffi s.v.). (Svedkauskas, Tortora, Monopoli, Ceccarelli). All. Maurizi 6,5. BARLETTA (352) Liverani 6; Maccaro ne 4 (dal 39’ s.t. Romeo s.v.), Camilleri 6, Di Bella 6; Cane 5,5, Prutsch 5,5 (dal 23’ s.t. Morsillo 5,5), Legras 5,5, Mantovani 5 (dal 15’ s.t. Ilari 5,5), Pippa 5; Picci 5, Zi gon 5. (Vaccarecci, Cascione, Ferreira, Branzani). All. Orlandi 5. ARBITRO Pagliardini d’Arezzo 6,5. NOTE paganti 981, abbonati 219, incasso di 1.950 euro. Ammoniti Camilleri, Perrot ta, Velardi e Pepe. Angoli 21.
VIAREGGIO (Lu) Il Viareggio continua a rimandare l’appuntamento con la vittoria mentre il Prato prosegue la marcia spedi ta da imbattuto nell’alta classifica. Con creta e bene organizzata, la formazione di Esposito ha atteso un tempo per piazzare i colpi vincenti. Fino al gol di De Agostini (terzo centro nei derby con il Viareggio) partita equilibrata con i padroni di casa vicini al vantaggio al 10’ della ripresa con De Vena che colpiva il palo. Nell’azione successiva, splendida apertura di Serrot ti per Grifoni, cross sul secondo palo dove De Agostini che di piatto metteva alle spalle di Gazzoli. La reazione del Viareggio era priva di nerbo e al 25’ Della Latta per deva un pallone a centrocampo alimen tando il contropiede del Prato che con La nini segnava la rete del definitivo 20. Giovanni Lorenzini
GUBBIO (Pg) Un Gubbio coriaceo e combattivo vince contro un Pisa che vanta una qualità tecnica superiore ma che è stato sorpreso dalla partenza a tutta grinta della squadra umbra, che nel secondo tempo ha trovato con Cacca vallo al 17’ la rete del vantaggio. Nella pri ma frazione di gioco il Gubbio si era visto annullare un gol di Ferrari per un fuorigio co di Boisfer: proteste degli umbri ed espulsione per Bucchi. Il Pisa ha sfiorato il gol in apertura con Arma, ma è stato superlativo Pisseri nell’opporsi al colpo di testa. Una punizione di Sabato, una conclusione di Napoli e un altro paio di occasione capitate ad Arma non sono state sufficienti per raddrizzare il risulta to che premia la determinazione del Gub bio nel conquistare la prima vittoria. Euro Grilli
BENEVENTO Il derby di Matteo Guazzo. Il Benevento gioca una partita scialba e la scia i tre punti alla Salernitana che, dopo il ritorno sulla panca di Perrone, dimostra di valere più dell’attuale classifica. La squadra giallorossa parte subito in avanti ed al 2’ Evacuo viene spinto a terra da Tuia ma per l’arbitro non è rigore. Poi il vantaggio degli ospiti con Guazzo che, di piatto destro, al 45’ mette in rete: i padro ni di casa protestano per un fuorigioco, ma Zanon tiene in gioco l’attaccante. Nel la ripresa al 13’ giunge il pareggio con Mancosu che dal limite trafigge Iannarilli, ma la risposta ospite giunge al 20’, quan do in contropiede Guazzo solo davanti a Baiocco lo aggira e deposita il pallone in porta. Al 34’ Foggia colpisce la traversa legittimando la vittoria dei granata. Antonio Buratto
PERUGIA Sotto i riflettori del Curi cade il Catanzaro, alla prima sconfitta in cam pionato. L’equilibrio di una gara comun que scialba per lunghi tratti, è venuto meno grazie a Mazzeo, che ha trovato il guizzo vincente sulla corta respinta di Bindi sul diagonale di Vitofrancesco, portando in vantaggio il Perugia. Troppo rinunciataria nel primo tempo la forma zione di Brevi, che poi, quando avrebbe voluto spingere di più, ha visto diventare tutto più difficile a causa dell’inferiorità numerica per l’espulsione di Ferraro. Il Perugia ha così raddoppiato con il tiro di Moscati in area, per poi vivere alcuni pa temi nel finale, quando il rigore conqui stato e trasformato da Fioretti ha ridato smalto ai calabresi. Alla fine però i tre punti sono rimasti ai padroni di casa. Antonello Menconi
serie D 9 giornata Pansera e il Savoia: è la caduta di due tabù a
II Nardò non si é presentato: alla prossima sarà escluso. Sconfitto il Savoia a Noto: nessuno é a punteggio pieno. Cade anche la Civitanovese: l’Ancona vince il derby a Jesi e va in vetta. Careri (Pordenone) non ha mai preso gol, Pansera (Pro Sesto) cade dopo 815’ (64’ a Verbania la scorsa stagione). Quattro gol per l’argentino Gustavo Ferretti del Marano.
GIRONE E RISULTATI DERUTANARNESE FIESOLECALDINETRESTINA FLAMINIAFOLIGNO MONTEMURLOBASTIA OSTIA MAREGUALDO C. PIANESEAREZZO PONTEVECCHIOCOLLIGIANA SANSEPOLCROSCANDICCI SPOLETOPISTOIESE
23 11 11 11 20 11 23 22 22
GIRONE A
GIRONE B
PAGANI (Sa) Prima vittoria in casa della Paganese che con una rete per tempo supera il Barletta e lascia la penultima posizione in classifica. A sbloccare il ri sultato è De Sena che al 9’ penetra in area, induce al fallo da rigore Maccaro ne: poi lo stesso attaccante di scuola Na poli insacca dagli undici metri. All’11’ Me ola si fionda dalla trequarti, ma la palla termina di poco alta. La reazione del Bar letta è debole. Al 25’ Prutsh calcia dal li mite ma Volturo blocca. Al 40’ è Legras a provarci con un rasoterra trovando at tento Volturo, preferito stavolta a Sve dkauskas. Il raddoppio dei campani arri va ad inizio ripresa con Novothny che al 12’ recupera la palla al limite dell’area e incassa all’incrocio. Al 23’ De Sena cerca la gloria personale incuneandosi in area ma conclude di poco alto. Antonio Campitiello
GIRONE C
tà, pur se è chiaro che lavorare in queste condizioni non è facile». Il tecnico allude alla gravissima crisi societaria, coi creditori che bussono pesantemente alla cas sa. I tifosi hanno contestato la proprietà, la famiglia Benigni, e l’attuale presidente Manocchio. La partita Il Lecce ha saputo approfittare di questo clima, ma anche le mosse di Lerda hanno fatto la differenza. Ha piazzato Ferreira Pinto, Bogliacino e Doumbia alle spalle di Zigoni e i loro movimenti hanno costante mente messo in difficoltà gli av versari. Bogliacino bravo a detta re i tempi ancor più che a trasfor mare due rigori, al 12’ (genero so) e al 34’ del primo tempo. Tra i due penalty, c’è stato il gol di Ferreira Pinto con un gran destro in diagonale. Match chiuso già al 38’ della prima frazione con Zi goni che ha siglato il 40 dopo uno scambio con Bogliacino. La ripresa è stata una formalità: gran rete dalla distanza del bian conero Vegnaduzzo, poi tocca a Zigoni e Schiavino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL POSTICIPO ORE 20.45
Oggi il Pontedera con la Nocerina: se vince è primo Occasione d’oro per il Pontedera che stasera, alla luce dei risultati, può tornare da solo in vetta se batte la Nocerina: è la prima volta nella storia che queste due squadre si affrontano. Con Lenzi al debutto fra i pali (Ricci è squalificato) l’unico dubbio nel 352 è fra Verruschi e Romiti. Invece Fontana non ha Romito e Cremaschi squalificati, De Franco e Vitale fuori rosa, quindi la difesa sarà inedita. Così in campo alle ore 20.45: PONTEDERA (352) Lenzi; Pezzi, Gonnelli, Verruschi; Regoli, Bartolomei, Caponi, Di Noia, Pastore; Grassi, Arrighini. (Bitozzi, D’Agostino, Galli, Luperini, Picone, Settembrini, Romiti). All. Indiani. NOCERINA (442) Esposito; Lepore, Kostadinovic, Sabbione, Rizza; Ficarrotta, Palma, Remedi, Crialese; Danti, Jara Martinez. (Falcone, Kalombo, Polichetti, Cristofari, Hottor, Evacuo, Malcore). All. Fontana. ARBITRO Bellotti di Verona (SgheizPizzagalli).
GIRONE D
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
11 ALBESESANTHIA' BORGOSESIAPRO DRONERO 31 CHIERICHIAVARI 00 LAVAGNESEGIANA 11 NOVESEFOLGORE CARATESE 21 SESTRI LEVANTECARONNESE 02 VADODERTHONA 32 VALLE D'AOSTARAPALLOBOGLIASCO 33 VERBANIAASTI 21
Vado p. 21; Caronnese 18; Giana 17; Borgosesia 16; Novese 15; Chiavari, Lavagnese, RapalloBogliasco e Chieri 13; Albese 11; Valle d'Aosta 10; Asti 9; Derthona e Santhià 8; Pro Dronero, Verbania e Sestri Levante 7; Folgore Caratese 6.
12 ALZANO CENECASTELLANA CARAVAGGIOSERIATE 22 DARFOOLGINATESE 02 GOZZANOPIACENZA 31 INVERUNOPONTISOLA 11 42 LECCOPRO SESTO 01 MAPELLOBONATELEGNAGO 31 PRO PIACENZASEREGNO SAMBONIFACESEBORGOMANERO 13
Pro Piacenza e Pro Sesto p. 20; Inveruno, Piacenza e Pontisola 16; Olginatese e Castellana 14; Legnago 13; Lecco, Caravaggio e Sambonifacese 12; MapelloBonate, Seregno e Seriate 9; Darfo 8; Gozzano 7; Alzano Cene 5; Borgomanero 4.
11 DROFERSINA PERGINESE MARANOTAMAI 51 MEZZOCORONAGIORGIONE 11 MONFALCONETRISSINO VALDAGNO 02 MONTEBELLUNASANVITESE 13 PORDENONEVITTORIO FALMEC 40 SACILESEESTE 11 SAN PAOLOBELLUNO 11 UNION RIPATRIESTINA 03
Pordenone p. 25; Marano 22; Este 16; Sacilese e Giorgione 15; Montebelluna 14; San Paolo 13; Trissino Valdagno e Belluno 12; Vittorio Falmec, Sanvitese e Triestina 11; Mezzocorona e Dro 10; Tamai 7; Monfalcone e Union Ripa 5; Fersina Perginese 4.
20 CAMAIOREFORCOLI CASTELFRANCOFORTIS JUVENTUS 02 CLODIENSEFORMIGINE 32 FIDENZACORREGGESE 26 IMOLESEMASSESE 20 PALAZZOLOMEZZOLARA 21 RICCIONEATLETICO MONTICHIARI 31 SANCOLOMBANOROMAGNA CENTRO 11 THERMAL ABANOLUCCHESE 01
Correggese p. 24; Thermal Abano e Lucchese 22; Mezzolara 17; Romagna Centro e Massese 16; Fortis Juventus e Formigine 15; Castelfranco 12; Palazzolo e Imolese 10; Clodiense 9; Sancolombano, Riccione (1) e Camaiore 7; Fidenza e Atletico Montichiari (1) 6; Forcoli 1.
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
AstiValle d’Aosta; CaronneseBorgosesia; Chiavari Verbania; Folgore CarateseChieri; GianaVado; Novese Albese; Pro DroneroDerthona; RapalloBogliascoSestri Levante; SanthiàLavagnese.
BorgomaneroPro Piacenza; CastellanaCaravaggio; LegnagoLecco; OlginateseInveruno; PiacenzaAlzano Cene; PontisolaGozzano; Pro SestoDarfo; Seregno MapelloBonate; SeriateSambonifacese.
BellunoDro; EsteMontebelluna; Fersina Perginese Sacilese; GiorgioneMarano; SanviteseMonfalcone; TamaiUnion Ripa; TriestinaSan Paolo; Trissino ValdagnoPordenone; Vittorio FalmecMezzocorona.
Atletico MontichiariClodiense; CorreggeseCamaiore; ForcoliSancolombano; FormigineImolese; Fortis Juventus Palazzolo; LuccheseFidenza; MasseseCastelfranco; MezzolaraThermal Abano; Romagna CentroRiccione.
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
Pianese p. 21; Pistoiese 19; Arezzo e Foligno 18; Colligiana 17; Ostia Mare 15; Montemurlo 14; Bastia 12; Trestina e Scandicci 11; Spoleto e Fiesolecaldine 10; Sansepolcro, Flaminia e Narnese 9; Gualdo C. 8; Deruta 6; Pontevecchio 4.
AGNONESEISERNIA AMITERNINA S.RECANATESE BOJANOMACERATESE CELANOSULMONA CIVITANOVESETERMOLI JESINAANCONA MATELICAFANO RENATO CURIFERMANA VIS PESAROGIULIANOVA
CLASSIFICA 03 Ancona (1) p. 20; Civitanovese 18; Termoli 22 17; Sulmona e 01 Maceratese 16; Jesina 15; Matelica e Vis 02 Pesaro 14; 02 Giulianova 13; Celano 12; Amiternina S. e 12 Fermana 11; 42 Recanatese 9; Fano e Agnonese 7; 01 Isernia (1) 6; Renato 21 Curi e Bojano 4.
RISULTATI ASTREACYNTHIA BUDONIOLBIA FONDISANTA MARIA MOLE LUPA ROMALATTE DOLCE MACCARESEISOLA LIRI PALESTRINATERRACINA PORTO TORRESARZACHENA SELARGIUSANZIOLAVINIO SORASAN CESAREO
CLASSIFICA 20 Olbia p. 22; San Cesareo e Lupa 11 Roma 21; 00 Budoni e Fondi 16; Terracina e Isola Liri 15; 21 Santa Maria Mole 14; 11 Astrea 11; Sora (1) e Selargius 10; Latte 22 Dolce, Arzachena e 11 Palestrina 9; Cynthia (1) 8; Anziolavinio e 21 Maccarese 5; Porto 12 Torres 4.
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
01 HYRIATURRIS MANFREDONIABISCEGLIE 22 MARCIANISESAN SEVERO 11 MARIANO KELLERFRANCAVILLA 21 MATERAGELBISON 11 METAPONTINOBRINDISI 10 MONOSPOLISGLADIATOR 40 NARDO'PUTEOLANA non disputata TARANTOGROTTAGLIE 10
Marcianise, Turris e Monospolis p. 19; Matera 18; Brindisi (1) 16; Hyria 14; Taranto e Mariano Keller 13; Manfredonia 12; Bisceglie e Francavilla 11; Gelbison 10; San Severo 9; Metapontino e Gladiator (1) 8; Puteolana* (2) e Grottaglie 7; Nardò* (12) 10. (* una gara in meno).
BATTIPAGLIESETORRECUSO COMPR. MONTALTORENDE GIOIESEDUE TORRI HINTERREGGIOAKRAGAS LICATACITTA' DI MESSINA NOTOSAVOIA ORLANDINAAGROPOLI RAGUSAPOMIGLIANO VIBONESECAVESE
CLASSIFICA 11 Savoia p. 24; Akragas 21; Compr. Montalto 18; 20 Cavese 17; Orlandina e 22 Torrecuso 15; Noto e Hinterreggio 14; 01 Battipagliese 13; 11 Gioiese 12; Due Torri e Città di Messina 11; 21 Agropoli 10; 22 Pomigliano 8; Licata (1), Ragusa e 11 Rende 5; 01 Vibonese 3.
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30
ArezzoMontemurlo; BastiaPontevecchio; ColligianaSpoleto; FolignoFiesolecaldine; Gualdo C.Flaminia; NarneseOstia Mare; PistoieseSansepolcro; ScandicciDeruta; TrestinaPianese.
AnconaBojano; FanoRenato Curi; FermanaCivitanovese; Giulianova Agnonese; IserniaMatelica; MacerateseAmiternina S.; Recanatese Vis Pesaro; SulmonaJesina; TermoliCelano.
AnziolavinioBudoni; ArzachenaSelargius; CynthiaPorto Torres; Isola LiriPalestrina; Latte DolceMaccarese; OlbiaLupa Roma; San CesareoAstrea; Santa Maria MoleSora; TerracinaFondi.
BisceglieMariano Keller; BrindisiHyria; FrancavillaMatera; Gelbison Monospolis; GladiatorTaranto; GrottaglieNardò; Puteolana Marcianise; San SeveroMetapontino; TurrisManfredonia.
AgropoliHinterreggio; AkragasLicata; CaveseOrlandina; Città di MessinaGioiese; Due TorriCompr. Montalto; PomiglianoNoto; RendeBattipagliese; SavoiaVibonese; TorrecusoRagusa.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SECONDA DIVISIONE 9a GIORNATA Girone A
Ora in vetta c’è il Monza Rimontona del Bassano Bellaria, è a rischio Pepe Cambia la capolista. Il Monza, dopo un primo tempo con tutti i 5 gol, passa a Cuneo e vola al comando superando il Real Vicenza, che ha buttato via il derby contro il Bassano: al 90’ l’ex capolista vinceva 31 e la squadra di Petrone nel recupero è riuscita a segnare due gol e a pareggiare in extremis. Vince fuori casa anche il Renate, che inguaia il Bellaria, alla quarta sconfitta consecutiva: oggi la società romagnola dovrebbe decidere per l’esonero di Pepe. E colpo esterno anche per il Santarcangelo che è andato a vincere a Legnago contro la Virtus Verona e adesso è al secondo posto accanto al Real Vicenza.
Divertente 33 tra Mantova e Rimini con una curiosità: anche nel torneo scorso i romagnoli hanno pareggiato al Martelli al 93’. La Spal ringrazia i suoi attaccanti: due gol per Cozzolino (ex Pro Patria), rete decisiva per Max Varricchio. Tutto nel primo tempo anche ad Alessandria (come a Cuneo): il gol del Forlì è arrivato dopo un rigore (espulso Viviani) di Evangelisti finito sul palo e ribadito in rete da Forte. Rigore fallito anche a Castiglione, nell’unico 00: all’84’ fallo e rosso per il portiere Migani della Torres, entra Trini che blocca il penalty malamente calciato da Curcio; alla fine saranno tre gli espulsi nella squadra sarda.
CUNEO
2
MONZA
3
MARCATORI Candido (M) al 3’, Sinigaglia (M) al 9’, Torri (C) al 17’, Fanucchi (C) su rigore al 26’, Franchino (M) al 46’ p.t. CUNEO (433) Anacoura 6; D’Alessandro 5,5, Antonelli 5 (dal 19’ st. A. Cristini 5,5), Muc ciante 5,5, Donida 6,5 (35’ s.t. Maimone s.v.); Fanucchi 6, Fa lasca 6, Palazzolo 5,5; Tempe sti 5 (dal 19’ s.t. Martini 5), Torri 6,5, Corsetti 5,5. (Gagliardini, Quitadamo, Bassi Borzani, Romano). All. Sottil 5,5. MONZA (4312) Castelli 6,5; Franchino 7, Zullo 6, Polenghi 6,5, Anghileri 5,5; Vita 6,5, Cal liari 6,5, Valagussa 6; Candido 6,5 (dal 12’ s.t. Bianchi 6); Fi notto 6,5 (dal 42’ s.t. Terrani s.v.), Sinigaglia 7 (dal 26’ s.t. Fisher s.v.). (Teodorani, An derson, Galimberti, Ravasi). All. Asta 6,5. ARBITRO Giua di Pisa 5,5. NOTE paganti 358, abbonati 200, incasso di 3.500 euro. Ammoniti Falasca, Corsetti, Franchino, Zullo, Fanucchi, Palazzolo, Anacoura, Donida e Calliari. Angoli 22. (e.g.)
Girone B
Casertana, che scalata Fusi ok nel Castel Rigone Un doppio 30 in Toscana No al sorpasso. Il Cosenza venerdì ha pareggiato l’anticipo col Foggia (che ieri ha tesserato il brasiliano Felipe Curcio da due mesi in prova) ma resta al primo posto. Il Teramo aveva la possibilità di superarlo, ma nel big match di Melfi ha raccolto solo un pareggio, tra l’altro dopo essere andato in svantaggio. La squadra del momento è la Casertana, che con Ugolotti ha iniziato una scalata inarrestabile: un punto nelle prime tre gare con Capuano, 15 nelle successive 6 con il nuovo allenatore. E domenica sarà big match a Teramo. Il Messina pareggia a Chieti e stavolta Corona s’è fatto parare un rigore, nel finale; tensione durante
la gara per la presenza di alcuni ultras del Pescara insieme a quelli (gemellati) del Messina e uno steward è rimasto ferito dallo scoppio di un petardo. L’Arzanese, rimasta senza stadio (venerdì è dovuta emigrare a Frattamaggiore) cade ancora: bella vittoria del Castel Rigone, che in panchina aveva il debuttante Luca Fusi. L’unico 00 è stato quello di Gavorrano: da segnalare il grave infortunio capitato al difensore di casa Sirignano (sospetta frattura scomposta alla clavicola). La Toscana però ride grazie alle belle vittorie per 30 di Tuttocuoio (primo gol per l’ultimo rinforzo Davide Matteini) e Poggibonsi.
CASERTANA
4
APRILIA
1
MARCATORI Mancino (C) su rigore al 1’, Cafiero (A) al 15’, Kolawole (C) al 43’ p.t.; Manci no (C) al 24’, Cruciani (C) al 41’ s.t. CASERTANA (4231) Fuma galli 6,5; D’Alterio 6, Rinaldi 6, Idda 6, Pezzella 6; Cruciani 6,5, Correa 6; Alvino 6,5 (15’ st. Cucciniello 6,5), Mancino 7, Kolawole 6,5 (35’ s.t. Antonaz zo 6); Caturano 6 (18’ s.t. Var riale 6). (Vigliotti, Conti, Bruno, Favetta). All. Ugolotti 6,5. APRILIA (433) Ragni 5,5; Cafiero 6, Del Duca 5, Marino 5,5, Frigerio 5 (dal 12’ s.t. Fer rari 5,5); Corsi 5,5, Amadio 6, Mazzarani 5,5; Petagine 5 (dal 12’ s.t. Marfisi 5,5), Barbuti 6, D’Anna 5 (dal 1’ s.t. Ferrara 4). (Caruso, Rante, Fabiani, Gian grande). All. Ferazzoli 5. ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 6. NOTE paganti 1.344, abbonati 723, inc. di 14.416 euro. Espulsi il tecnico Ferazzoli al 14’ s.t. e Ferrara al 21’ s.t.; ammoniti Del Duca, Mazzarani, Ferrara e Cucciniello. Angoli 54. (l.b.)
REAL VICENZA
3
VIRTUS VERONA
0
MANTOVA
3
PERGOLETTESE
2
MELFI
1
POGGIBONSI
3
TUTTOCUOIO
3
ARZANESE
2
BASSANO
3
SANTARCANGELO
2
RIMINI
3
BRA
0
TERAMO
1
MARTINA
0
NORMANNA
0
CASTEL RIGONE
3
MARCATORI Malagò (RV) al 4’, Cenetti (B) al 24’ p.t.; Lava gnoli (RV) all’8’, Strizzolo (RV) al 16’, Iocolano (B) al 46’, Mai strello (B) al 48’ s.t. REAL VICENZA (433) Tomei 5,5; Barzan 6,5, Stefani 6,5, Mei 6, Niero 6; Sandrini 7, Ba cher 6,5, Malagò 8 (dal 40’ s.t. Tricoli 5,5); Lavagnoli 7 (dal 29’ s.t. Caporali 6), Strizzolo 7 (dal 34’ s.t. Magrassi 5,5), Ales sandro 6,5. (Cavallari, Busat to, Pavic, Bernardelle). All. Vit tadello 6,5. BASSANO (4231) Rossi 7; Pelagatti 6, Zanella 6 (23’ s.t. Toninelli 5,5), N. Bizzotto 6, Se menzato 6; Cenetti 7, Bortoli 5,5 (12’ s.t. Proietti 5,5); Furlan 7, Berrettoni 6,5, Guccione 6 (16’ s.t. Iocolano 6,5); Maistrel lo 7. (Lombardi, Stevanin, Ma ran, Cortesi). All. Petrone 6,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6. NOTE paganti 310, non ci sono abbonati, incasso di 3.726 eu ro. Ammoniti Bacher, Lava gnoli, Strizzolo, Cenetti e Ber rettoni. Angoli 20. (m.b.)
MARCATORI D’Antoni su ri gore al 19’ p.t.; Urso al 5’ s.t. VIRTUS VERONA (4312) Paleari 5,5; Cosner 6, Frendo 5,5, Trainotti 5,5, Peroni 6 (dal 25’ s.t. Mensah 5,5); San tuari 6 (dal 25’ s.t. Conti 6), Allegrini 6, Mazzetto 5,5 (dal 25’ s.t. Lallo 5,5); Oviahon 5; Scapini 6,5, Odogwu 5,5. (Pa vanello, Rizzi, Guzzo, Bolca to). All. Fresco 5,5. SANTARCANGELO (43 12) Nardi 6,5; Beccaro 6, G. Rossi 6, Bisoli 6, Fedi 6; Ga raffoni 6, P. Rossi 6 (dal 30’ s.t. Cola 6), Mariani 6,5 (dal 45’ s.t. Porcino s.v.); D’Anto ni 7; Urso 6, Graziani 6 (dal 14’ s.t. Radoi 6). (Calderoni, Be nedetti, Piccoli, Monetti). All. Fraschetti 6,5. ARBITRO Fanton di Lodi 6. NOTE paganti 141, abbonati 6, incasso di 647 euro. Espul so Urso al 19’ s.t.; ammoniti Allegrini e Mariani. Angoli 56. (s.a.)
ALESSANDRIA
2
SPAL
3
FORLI’
1
PORTO TOLLE
2
MARCATORI Mora (A) al 9’, Marconi (A) su rigore al 23’, Forte (F) al 39’ p.t. ALESSANDRIA (343) Ser vili 6; Cammaroto 6,5, Viviani 5, Sirri 6; Spighi 6, Cavalli 6,5, Valentini 6, Mora 7; Taddei 6 (dal 30’ s.t. Mariotti 6), Marco ni 6 (dal 16’ s.t. Sabato 6), Scotto 5,5 (dal 41’ s.t. Caciagli s.v.). (Poluzzi, Pappaianni, Fili ciotto, Rantier). All. Notariste fano 6. FORLI’ (433) Tonti 5; Sam paolesi 6,5 (dal 45’ s.t. Fonte s.v.), Gerolino 6, Fantini 5,5, Boron 6; Forte 6 (dal 12’ s.t. Petrascu 5), Bergamaschi 5,5 (dal 36’ s.t. Torelli s.v.), Evan gelisti 6; Nappello 6,5, Docen te 5, Melandri 6. (Casadei, An geli, Torelli, D’Angelo). All. Bar di 5,5. ARBITRO Mancini di Fermo 5,5. NOTE paganti 567, abbonati 444, incasso non comunicato. Espulso Viviani al 37’ p.t.; am moniti Sirri, Valentini, Cavalli, Evangelisti, Fantini e Sampao lesi. Angoli 67. (n.p.)
MARCATORI Cozzolino (S) al 5’, Caciagli (PT) al 29’, Ferretti (PT) al 39’ p.t.; Cozzolino (S) al 6’, Varricchio (S) su rigore al 12’ s.t. SPAL (352) Menegatti 5,5; D’Orsi 5,5, Buscaroli 5,5, Silve stri 6; Lazzari 7, Landi 6,5, Ca pellupo 6, Di Quinzio 5,5 (dal 26’ s.t. Paro 6), Fantoni 5 (dal 10’ s.t. Rosseti 6); Varricchio 7 (dal 47’ s.t. Cenerini s.v.), Coz zolino 8. (Coletta, Banzato, Braiati, Personè). All. Gadda 6,5. PORTO TOLLE (433) Del Bi no 5,5; Dall’Ara 5,5, Petras 5, Bertoli 5,5, Ghosheh 5,5; Ca ciagli 7, Pettarin 5,5 (dal 20’ s.t. Baldrocco 5,5), Segato 6; Fer retti 6, Gherardi 6, Marangon 5,5 (dal 21’ s.t. Albertini 5,5). (Passarella, Fiorini, Margarita, Corti, De Petris). All. Zuccarin 5,5. ARBITRO Tardino di Milano 6,5. NOTE paganti 1.139, abb. 1.578, incasso nc. Ammoniti Caciagli, Pettarin, Bertoli, Buscaroli e Lazzari. Angoli 34. (a.s.)
2a DIVISIONE GIRONE A SQUADRE MONZA
18 9 5 3
1 19 14
REAL VICENZA
17 9 5 2
2 18 11
SANTARCANGELO 17 9 5 2
RETI F S
2 12 5
BASSANO
15 9 4 3 2 16 11
RIMINI (1)
15 9 4 4
PERGOLETTESE
15 9 4 3 2 9
ALESSANDRIA
14 9 3 5
1 12 7
RENATE
13 9 3 4
2 8
CUNEO
12 9 3 3 3 12 9
VIRTUS VERONA
12 9 3 3 3 9
MANTOVA
11 9 2 5 2 18 17
SPAL
11 9 2 5 2 12 12
FORLI'
11 9 3 2
PORTO TOLLE
7
9
1
4 4 10 13
BELLARIA (1)
7
9 2
2 5 10 15
TORRES
7
9
4 4 9 15
CASTIGLIONE
5 9 0 5 4 6 16
BRA
4 9
1
1
1 16 11
UPROMOSSE UPLAYOFF URETROCESSE
1
RENATE
3
MARCATORI Bernasconi (R) al 37’ p.t.; Arzamendia (B) al 6’, Gualdi (R) al 14’ e al 43’ s.t. BELLARIA (3412) Carop po 6; Del Pivo 5,5 (dal 9’ s.t. Grandi 5,5), Jefferson 5,5, Sabatucci 5,5; Pisanu 5, Uli zio 5,5 (dal 9’ s.t. Cesca 5,5), Arzamendia 6,5, Beghetto 5,5 (dal 12’ s.t. Sirigu 5); Izzillo 5; Fioretti 5, Kyeremateng 5,5. (Guerci, Boccaccini, Ferraioli, Di Stefano). All. Pepe 5. RENATE (433) Santurro 5,5; Adobati 6, Gavazzi 6, Riva 6, Morotti 6; Gualdi 7,5, Baldo 7, Chimenti 6,5; Bernasconi 7 (dal 34’ s.t. Muchetti s.v.), Flo rian 5,5 (dal 29’ s.t. Castellani s.v.), Scaccabarozzi 6,5. (Cin cilla, Bonfanti, Gianola, Ador ni, Spampatti). All. Boldini 6,5. ARBITRO Pillitteri di Palermo 6,5. NOTE paganti 150, abbonati 34, incasso di 380 euro. Am moniti Pisanu, Ulizio, Jeffer son, Arzamendia e Sirigu. An goli 33. (a.p.)
ALESSANDRIAFORLI' BELLARIARENATE CASTIGLIONETORRES CUNEOMONZA MANTOVARIMINI PERGOLETTESEBRA REAL VICENZABASSANO SPALPORTO TOLLE VIRTUS VERONASANTARCANGELO
21 13 00 23 33 20 33 32 02
7
6
9
4 13 15
7
BELLARIA
RISULTATI
PARTITE PT G V N P
1
MARCATORI Nicastro (R) al 7’, Masini (M) al 38’ p.t.; Nica stro (R) al 7’, De Respinis (M) al 38’, Zanetti (M) al 41’, Mar tinelli (R) al 48’ s.t. MANTOVA (433) Festa 5; Cardin 5,5, Bini 6, Olivi 6,5, Vecchi 6,5 (dal 24’ s.t. Ponda co 6); Spinale 6,5, Quadri 6,5 (dal 19’ s.t. Fortunato 5,5), Schiavini 6 (dal 31’ s.t. De Re spinis 7); Zanetti 7,5, Masini 6, Floriano 7. (Bavena, Creati, Rickler, Gilioli). All. Sala 7. RIMINI (433) Scotti 6,5; A. Brighi 5 (dal 35’ s.t. Gaspero ni s.v.), Rosini 6,5, Martinelli 6,5, Sereni 5,5; Spinosa 5,5, M. Brighi 6, Del Sole 5; Nica stro 7,5, Morga 5,5 (dal 18’ s.t. Baldazzi 6), Fall 6. (Zanier, Ferrari, Catalano, Valeriani, Renzi). All. Osio 6. ARBITRO Capraro di Cassi no 5. NOTE paganti 737, abbonati 1.398, incasso di 15.346 eu ro. Ammoniti Zanetti, Floria no, Fall, M. Brighi e Martinelli. Angoli 144. (m.b.)
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PROSSIMO TURNO DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30 BASSANOALESSANDRIA BRACUNEO FORLI'REAL VICENZA MONZACASTIGLIONE PORTO TOLLEVIRTUS VERONA RENATEMANTOVA RIMINISPAL SANTARCANGELOPERGOLETTESE TORRESBELLARIA
MARCATORI 9 RETI Alessandro (2, Real Vicenza). 7 RETI Sinigaglia (2, Monza); Nicastro (Rimini). 6 RETI Varricchio (2, Spal).
MARCATORI Bardelloni al 1’ p.t.; Scietti al 4’ s.t. PERGOLETTESE (532) Grandi 6,5; Iovine 6, Davini 6,5, Sembroni 6, Scietti 7, Marinoni 6; Esposito 6,5, Buonocunto 5,5 (dal 18’ s.t. Tacchinardi 6), Zanola 6; Bar delloni 7 (dal 35’ s.t. Di Cesa re s.v.), Bertazzoli 6,5 (dal 31’ s.t. Zerbo 6). (Steni, Ferrara, Ferri, Chessa). All. Giunta 6,5. BRA (4312) Cicioni 6,5; Passerò 6, Prizio 6, Botturi 6, Serino 6,5; Galfrè 6, Briano 6, Campanaro 5,5 (dall’8’ s.t. Tettamanti 6); Diarra 6 (dall’8’ s.t. Santoni 6,5); Dalla Costa 6, Ferrario 6 (dal 31’ s.t. Fu mana). (Vavassori, Rossi, Barbaro, Sillano). All. Daido laCalamita 6. ARBITRO Guarino di Calta nissetta 7. NOTE paganti 367, abbonati 159, incasso di 3.355 euro. Espulso il tecnico Daidola al 35’ s.t.; ammoniti Diarra, Grandi, Passerò, Briano e Zanola. Angoli 311. (d.d.)
CASTIGLIONE TORRES
0 0
CASTIGLIONE (442) Iali 6; Dal Compare 6, Ruffini 6, Lanzolla 6, Pini 5,5; Chiazzoli no 5,5 (dal 22’ s.t. Mangili 5,5), Sevieri 5,5 (dal 33’ s.t. Gambaretti 6), Vignali 5,5, Orlandi 6; Curcio 5, Munarini 5,5 (dal 36’ s.t. Cardella s.v.). (Bonato, Zaro, Oliboni, Ros si). All. Ciulli 6. TORRES (442) Migani 5; Cabeccia 5, De Gol 6,5, Agius 6, Cortellini 6 (dal 40’ s.t. Tri ni 7); Angelilli 6 (dal 26’ s.t. Pagliaroli 6), Bianchi 6, Guerri 6, Bottone 5,5 (dal 35’ s.t. Es sabr s.v.); Filippini 5,5, Bon vissuto 5. (Accardo, Pingue, Scarpa, Sentinelli). All. Cari 6. ARBITRO Panarese di Lecce 5,5. NOTE paganti 196, abbonati 70, incasso di circa 800 euro. Espulsi Migani al 38’ s.t., Ca beccia al 42’ s.t. e Bonvissu to al 50’ s.t.; ammoniti Botto ne, Angelilli, Vignali e Pini. An goli 42. (d.c.)
MARCATORI Ricciardo (M) su rigore al 19’ p.t.; Caidi (T) al 3’ s.t. MELFI (442) Giordano 6; Montenegro 6, Dermaku 6, Cardinale 6, Annoni 6,5 (dal 40’ s.t. Marotta s.v.); Russo 5,5 (dal 29’ s.t. Rinaldi 5,5), Cuomo 6, Muratore 5,5, Ne glia 6; Tortori 6, Ricciardo 7. (Perina, Cruz, Cardore, Mu ro, Esposito). All. Bitetto 6. TERAMO (442) Serraioc co 6 (dal 27’ p.t. Narduzzo 6,5); Scipioni 6, Caidi 6,5, Speranza 6, Gregorio 5,5; Dipaolantonio 6, Pacini 6, Lulli 6,5, Casolla 6 (dal 43’ s.t. Gaeta s.v.); Dimas 5,5 (dal 16’ s.t. Sassano 5,5), Bernardo 5,5. (Ferrani, Arcuri, Petrel la, Patierno). All. Vivarini 6. ARBITRO Gentile di Lodi 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Caidi, Tortori, Dipaolantonio, Casolla e Giordano. Angoli 36. (gia.tar.)
NAZIONALI
L’Under 20 da domani a Coverciano Domani si raduna a Coverciano l’Under 20 di Lega Pro, che mercoledì fa un’amichevole con la Primavera dell’Empoli. Invece sabato a Sorrento quarto stage dell’Under 18, reduce dallo stage di sabato a Prato, nel quale c’è stata una partitella che ha visto andare in gol Maioli (Santarcangelo), Paccagnini (Pisa), Colorno (Gavorrano) e Amati (Rimini).
MARCATORI Ferri Marini al 35’, Scardina al 43’ p.t.; Ro veredo al 36’ s.t. POGGIBONSI (4231) Anedda 6; Tafi 6,5 (dal 32’ s.t. Roveredo 6,5), De Vitis 6, Checchi 6, Pupeschi 6; Bal dassin 6, Croce 6,5; Ferri Ma rini 6,5 (dal 39’ s.t. Gucci s.v.), Civilleri 7, Pera 6; Scardina 6,5 (dal 34’ s.t. Scampini s.v.). (Di Salvia, Menegaz, Tessari, Braga). All. Tosi 6,5. MARTINA (4141) Modesti 5; Dispoto 5, Salvatori 5, Zammuto 5, Salustri 6; Gai 6; Ilari 5,5, De Luca 6 (dal 31’ p.t. Bilello 5; dal 16’ s.t. Rocchi 5,5), Di Lauri 5,5, Aperi 5,5 (dal 1’ s.t. Petrilli 5,5); Belleri 5. (Laghezza, De Vita, Nonni, Bozzi). All. Bocchini 5. ARBITRO Pierro di Nola 6. NOTE spettatori 400 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Pera, Anedda, Tafi, De Luca, Belleri e Salustri. Angoli 54. (e.p.)
ISCHIA VIGOR LAMEZIA
CHIETI
1
1
MESSINA
1
MARCATORI Guidone (C) su rigore al 46’ p.t.; Chiaria (M) al 36’ s.t. CHIETI (433) Robertiello 7; Di Filippo 6, Terrenzio 6, Dale no 6, Turi 5 (dal 14’ s.t. Dascoli 5,5); De Giorgi 6, Guitto 6,5 (dal 23’ s.t. De Stefano 5,5), Borge se 6 (dal 29’ s.t. Della Penna 5,5); Cinque 6, Guidone 6,5, Berardino 6. (Gallinetta, La Selva, Di Properzio, Gaeta). All. Di Meo 6. MESSINA (352) Lagomarsi ni 6,5; De Bode 5,5, Ignoffo 6,5, Cucinotta 6; Guerriera 5,5 (dal 30’ s.t. Lasagna 6), Bucolo 6, Piovi 5,5 (dal 1’ s.t. Corona 5,5), Guadalupi 6, Scoponi 5 (dal 1’ s.t. Quintoni 6); Costa Ferreira 6,5, Chiaria 6,5. (Iulia no, Caldore, Simonetti, Ghe rardi). All. Catalano 6. ARBITRO Boggi di Salerno 7. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti, abbonati e incasso nc. Espulso De Bode al 47’ s.t.; ammoniti Piovi, Ignoffo, Cin que, Berardino, Robertiello, Della Penna e Costa Ferreira. Angoli 37. (g.lett.)
SECONDA DIVISIONE Questa categoria è destinata a sparire, quindi in ogni girone 9 squadre resteranno in Lega Pro e altre 9 scenderanno in Serie D. Sono previsti playoff tra nona, decima, undicesima e dodicesima con svolgimento tradizionale: la squadra che li vince, resterà in Lega Pro. INCENTIVI Sia in Prima che in Seconda divisione le squadre avranno incentivi economici legati al piazzamento in classifica e al numero dei giovani utilizzati.
SQUADRE
PARTITE PT G V N P
COSENZA
20 9 6 2
TERAMO
19 9 5 4 0 16 6
CASERTANA
16 9 5
POGGIBONSI
15 9 4 3 2 13 8
1
RETI F S
1 14 7
3 11 7
VIGOR LAMEZIA
15 9 4 3 2 12 9
MELFI
14 9 3 5
1 12 7
TUTTOCUOIO
13 9 3 4
2 15 11
SORRENTO
12 9 3 3 3 13 10
APRILIA
12 9 3 3 3 14 18
FOGGIA
11 9 2 5 2 12 10
CHIETI (1)
10 9 3 2
4 9
CASTEL RIGONE
10 9 3
1
5 10 14
NORMANNA
10 9 3
1
5 9 13
ISCHIA
9 9
6 2 5
MARTINA
9 9 2 3 4 8 13
MESSINA
8 9
1
5 3 6 11
GAVORRANO
8 9
1
5 3
ARZANESE
2 9 0 2
1
7
UPROMOSSE UPLAYOFF URETROCESSE
MARCATORI Bianco (CR) al 42’, U. Improta (A) su rigore al 43’ p.t.; Tranchitella (CR) al 15’, Bontà (CR) al 30’, U. Improta (A) su rigore al 38’ s.t. ARZANESE (3412) Fiory 6; Monaco 6,5, Caso 6, Catellano 6; C. Improta (dal 7’ s.t. Merito 5,5), Leone 6,5, Gori 6 (dal 19’ s.t. A. Insigne 5,5), Funari 6; Ausiello 6; Figliolia 6 (dal 16’ s.t. Ripa 5,5), U. Improta 6,5. (Mor mile, Monti, Di Ruocco, El Ouazni). All. Marra 5,5. CASTEL RIGONE (4312) Franzese 6; Cangi 6, Gimmelli 6,5, Moracci 6,5, Bianco 6,5; Bontà 6,5 (dal 36’ s.t. Ubaldi s.v.), Vicedomini 6, Montanari 6; Coresi 6 (dal 9’ s.t. Santarelli s.v.); Tranchitella 7 (dal 27’ s.t. Cappai 6), Agostinelli 6. (Zucconi, Dipaola, Sbaraglia, Redi). All. Fusi 6,5. ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6. NOTE spettatori 200 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Ago stinelli al 20’ s.t.; ammoniti Montanari, Vicedomini, Bian co, Castellano, C. Improta, Cangi e Cappai. Angoli 33. (g.ar.)
GAVORRANO
0
SORRENTO
0
GAVORRANO (442) For te 7; Mazzanti 5,5, Fatticcio ni 6, Sirignano 6,5 (dal 31’ s.t. Angelino s.v.), Ropolo 6; Santini 5,5, Fiordiani 6, Zane 5, Potenza 5; Nocciolini 6, Falomi 5 (dal 23’ s.t. Bianco ni 5,5). (Grossi, Fusar Bas sini, Fossati, Vinci, Gentili). All. Cioffi 5,5. SORRENTO (433) Polizzi 5,5; Imparato 6, Benci 5,5, Villagatti 6, Caldore 6; Espo sito 6,5 (dal 37’ s.t. Coppola s.v.), Danucci 6,5, Lettieri 6; Catania 5,5, Improta 5, Ma iorino 6,5 (dal 50’ s.t. Chinel lato s.v.). (Miranda, Couli baly, Pantano, Lalli, Canot to). All. Chiappino 6. ARBITRO Luciano di Lame zia Terme 6. NOTE paganti 135, abbonati 20, incasso di 832 euro. Ammoniti Lettieri, Fiordiani e Coppola. Angoli 44. (a.f.)
RISULTATI
2a DIVISIONE GIRONE B
Prima divisione: nessuna retrocessione Playoff allargati con 8 squadre a girone Seconda: le prime 9 restano in Lega Pro
PRIMA DIVISIONE Non ci sono retrocessioni. La prima classificata sale diretta in Serie B, mentre ai playoff vanno dalla seconda alla nona classificata. Negli spareggi promozione il primo turno sarà con gara unica sul campo della meglio piazzata, poi ci saranno semifinali e finali con la solita procedura.
1
MARCATORI Del Sante (VL) al 3’ p.t.; Di Nardo (I) al 40’ s.t. ISCHIA (433) Pane 6; Finizio 5 (dal 19’ s.t. Pedrelli 6), Ca scone 6, Mattera 6, Tito 5,5; Nigro 5,5, Liccardo 5, Armeno 5 (dal 7’ s.t. Austoni 5,5); Lon go 5,5 (dal 34’ s.t. Mora s.v.), Di Nardo 6, Masini 5,5. (Men nella, Rainone, De Francesco, Alfano). All. Campilongo 5,5. VIGOR LAMEZIA (4231) Rosti 6; Rapisarda 6, Mar chetti 6, Strumbo 6, Malerba 6; Scarsella 6,5, Romano 6 (dal 14’ s.t. Perrino 5,5); Rondi nelli 6,5, Padulano 6 (dal 41’ s.t. Torcasio s.v.), D’Amico 6,5 (dal 47’ s.t. De Giorgi s.v.); Del Sante 6,5. (Bibba, Gattari, Gona, Voltasio). All. Costanti no 6,5. ARBITRO Vesprini di Macera ta 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Tito al 31’ s.t.; ammoniti Nigro, D’Amico, Finizio, Perrino e Ti to. Angoli 97. (g.sa.)
IL REGOLAMENTO
Questo il regolamento di Prima e Seconda divisione nella stagione della riforma in vista di una Lega Pro unica che dalla stagione 201415 vedrà soltanto tre gironi da 20 squadre.
MARCATORI Matteini su ri gore al 17’, Cherillo al 32’ p.t.; Cherillo al 21’ s.t. TUTTOCUOIO (4312) Bac ci 6; Arvia 6,5, Falivena 6,5, S. Colombini 6,5, Cacelli 6; Gian nattasio 6,5, Balde 6,5, Salza no 6 (dal 27’ s.t. Rosati 6); Di Giuseppe 6; Matteini 6 (dal 24’ s.t. Mariani 6), Cherillo 7 (dal 34’ s.t. F. Colombini s.v.). (Morandi, Cardarelli, Carroc cio, Ferretti). All. Alvini 7. NORMANNA (4231) D’Agostino 6; Balzano 6, Di Girolamo 6, Porcaro 5, Djibo 6 (dal 17’ s.t. Esposito 6); Gatto 6, Prevete 5 (dal 16’ s.t. Villa nova 5,5); Galizia 6, Suarino 5,5 (dal 29’ s.t. De Rosa 5,5), Orlando 5,5; Vicentin 5. (Sale se, Del Prete, Castaldi, Pa squariello). All. Di Costanzo 6. ARBITRO Marinelli di Tivoli 6. NOTE paganti 295, abbonati 91, incasso di 1.481 euro. Am moniti Porcaro, Vicentin, Sal zano, Balde, Orlando e Villa nova. Angoli 42. (l.c.)
8
7
7 13 3 17
ARZANESECASTEL RIGONE CASERTANAAPRILIA CHIETIMESSINA COSENZAFOGGIA GAVORRANOSORRENTO ISCHIAVIGOR LAMEZIA MELFITERAMO POGGIBONSIMARTINA TUTTOCUOIONORMANNA
23 41 11 11 00 11 11 30 30
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 3 NOVEMBRE ore 14.30 APRILIAISCHIA CASTEL RIGONEMELFI FOGGIAGAVORRANO MARTINATUTTOCUOIO MESSINACOSENZA NORMANNAPOGGIBONSI SORRENTOCHIETI TERAMOCASERTANA VIGOR LAMEZIAARZANESE
MARCATORI 6 RETI Tranchitella (1, Castel Rigone); Cavallaro (4, Foggia). 5 RETI Mancino (1, Casertana); De Angelis (2, Cosenza); Dimas (1, Teramo).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
FORMULA 1 GP INDIA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
il Commento DI PINO ALLIEVI
Ora è davvero il primo della classe La sua pagella? Ha 10 nel giro secco Quando Sebastian Vettel era ancora un ragazzino con un filo di barba per sembrare uomo, e rispondeva che il suo mito Schumacher sarebbe stato inarrivabile, diceva la verità. Però il sorriso beffardo faceva pensare che dentro di sé la
la Gara
L’alternatore provoca a Seb l’unica paura Il box Red Bull gli fa disattivare il kers, poi multa di 25 mila euro per le sgommate Alonso si tocca al via con Webber: 11° DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI GREATER NOIDA (India)
Avrebbe potuto partire dai box e non sarebbe cambia to nulla, tale è stata la superio rità di Sebastian Vettel e della Red Bull su questa pista, e nes suno comunque sarebbe stato in grado di sottrarre loro la se sta vittoria consecutiva, la de cima della stagione, che ha portato anche il risultato più importante e allo stesso tempo più scontato: il quarto Mon diale piloti e costruttori. E’ sta to in ogni caso un modo di cor rere originale, così come la scelta di festeggiare con una serie di giravolte davanti ai box a gara conclusa. I commis sari del gran premio avrebbe ro dovuto unirsi agli applausi del pubblico — troppo scarso per la gara decisiva del cam pionato —, anziché ammonir lo e multare il team di 25.000 euro per questo show supple
Rosberg è 2°, Grosjean finisce 3°. La Mercedes supera la Ferrari tra le Case: +4
bestia nera di Vettel l’anno passato (lo costrinse al ritiro a Valencia, mentre era al co mando, e poi a Monza) — si è surriscaldato, costringendolo a fermarsi. Tensione Da quel momento in poi i sorrisi al muretto della Red Bull si sono trasformati in smorfie di apprensione: a Vet tel è stato chiesto di disattiva re il kers e di limitare (invano) l’andatura. Sarebbe stata una beffa atroce perdere una vitto ria così anche se Sebastian sa rebbe diventato lo stesso cam pione, perché Alonso era nelle retrovie dopo il duplice con tatto con Webber alla prima curva che lo aveva costretto a sostituire l’ala anteriore al ter zo giro. La sua gara è finita lì, anche perché con un assetto più carico Fernando non ave va lo spunto per superare ed ha chiuso 11°. Il quarto posto di Massa, autore di una bril lante partenza che gli ha con sentito di scavalcare le Merce des e di tenerle dietro per me tà gara, non è bastato a tenere proprio la Mercedes dietro nei costruttori: i tedeschi, grazie al 2° posto di Rosberg e al 6° di Hamilton, ora sono davanti di 4 punti. Eroe Si è avvicinata anche la
mentare. Gara Non accade tutti i gior ni di vedere chi parte al co mando rimettersi in gioco, de cidendo di seguire alla lettera la strategia ideale della Pirelli: stop al secondo giro per sosti tuire le soft, che qui si sono comportate come coperture da qualifica, per montare le medie. Vettel lo ha fatto ed è ovviamente piombato al 17° posto. Ma sfruttando una macchina che appare davvero di un’altra categoria, in soli 20 giri è tornato alle spalle di Mark Webber, che invece era scattato con le medie. Una strategia che ha pagato sino a un certo punto perché l’au straliano, nei 4 giri (dal 28° al 32°) che ha condotto con le soffici, ha perso quei 10” di vantaggio che aveva accumu lato sino a quel momento nei confronti del compagno di squadra ed era rassegnato ad arrivare secondo quando a 20 giri dalla fine l’alternatore —
Lotus grazie a Grosjean, l’altro grande eroe della giornata: partito 17°, ha chiuso sul po dio, malgrado avesse una po tenza limitata per via di un guaio alle valvole pneumati che. Il francese ha giocato d’azzardo percorrendo 47 giri con le medie, due in più del massimo raccomandato dalla Pirelli. Che si è arrabbiata so prattutto per la strategia di Raikkonen, che ha mantenuto lo stesso treno per ben 51 giri: troppo, e infatti nel finale il finlandese ha rallentato visto samente. Senza però facilitare il sorpasso del compagno di squadra (i due sono anzi finiti larghi) che stava contenendo il ritorno di Massa. Un episo dio che ha creato alta tensione nel team tanto che il futuro ferrarista — 7° malgrado una sosta supplementare al 58° gi ro — se ne è andato pochi mi nuti dopo la cerimonia del po dio, accusando i suoi di scarsa professionalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
pensasse diversamente. Quattro titolo mondiali di fila, a soli 26 anni, sono la dimostrazione di una statura che nessuno poteva presumere. Salvo lui. Che ha sempre avuto un progetto di carriera. E di vita. Un campione che ha nella
riservatezza e nell’intelligenza due qualità non comuni. Sul quale è arrivato il momento di fare il punto. Scoprendolo nelle pieghe. MATURITÀ 8 Dire cose intelligenti in un ambiente banale come la F.1 è una
rarità. Vettel pensa, non dà mai una risposta piatta. Ragiona. E anche se legge pochi libri, sa che cosa succede nel mondo, regolandosi di conseguenza. Vengono in mente le parole di Gerhard Berger, suo patron alla Toro Rosso: «Vettel ha la freschezza di un ventenne, la completezza agonistica di un trentenne e la testa di un cinquantenne». Era il 2007… VISIONE DI CORSA 8 Al pari di Alonso, conosce sempre la forza del proprio mezzo meccanico. E si è regolato di conseguenza. Ha vinto quando doveva, ha cercato i piazzamenti
quando sapeva di non poter osare oltre. MESSA A PUNTO 9 Basta guardare le immagini dei vari camera-car per capire che spesso Vettel ha guidato una Red Bull migliore di quella di Webber. Ma solo per una questione di personale messa a punto, non di scelte del team. Il risultato? Vettel 10 vittorie, Webber zero. AGGRESSIVITÀ 9 Certi sorpassi nelle prime curve, come quello micidiale a Hamilton (in pole) nel GP del Belgio, dimostrano concentrazione, sicurezza, talento. Due anni fa Vettel non era così.
Campion
Momenti chiave
L’ala... prende il volo Alla prima curva, l’ala anteriore della F138 di Alonso tocca la gomma posteriore destra della Red Bull di Webber IPP DA TV
Vettel ubriaco... per la felicità «Forse lo capirò solo a 60 anni» Decima vittoria e quarto titolo «Al telefono con la famiglia non riuscivo a parlare»
Il ritiro di Mark Al 40° giro dai box dicono a Webber di fermarsi: ci sono problemi all’alternatore della sua Red Bull COLOMBO
Podio giovane Sebastian Vettel, 26 anni, fa festa col tedesco Nico Rosberg, 28, a sinistra, e il francese Romain Grosjean, 27 EPA
Un nome, una città Tutta Heppenheim, la città natale di Vettel, ribattezzata «Vettelheim», si è ritrovata in piazza per il «suo» campione AFP
L’OPINIONE di UMBERTO ZAPELLONI
a pagina 25
&
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI GREATER NOIDA
Disegna con la sua Red Bull cerchi perfetti sull’asfalto del rettilineo d’arrivo e si com muove sotto la visiera, Seba stian Vettel, mentre dalla tribu na centrale entusiasta rim bomba il suo nome. Poi, sceso di macchina, eccolo inginoc chiarsi in segno di tributo da vanti al muso della RB9. «Rocky (Guillaume Rocquelin, suo ingegnere di pista; n.d.r.) alla radio mi ha avvisato di fare la solita proceduta, ma mi sono detto “non questa volta” — rac conta Seb —. Ho sentito che era il momento e il modo giu sto per salutare questa gente fantastica e ringraziare tutti». Hanno apprezzato tutti, tranne i burocrati Fia che lo hanno sanzionato con 25 mila euro e una reprimenda. Ottusità re golamentare a parte, non pote va esserci giorno e modo mi gliore per entrare definitiva mente nell’Olimpo della F.1: la
sesta vittoria consecutiva, de cima della stagione, consegna a Vettel il quarto Mondiale, im presa riuscita nella storia solo a Juan Manuel Fangio, Alain Prost e Michael Schumacher. Incredulità «Vincere un Mon diale, finire una stagione, è co me sbattere contro una parete — diceva nei giorni scorsi Se bastian —. Passi mesi di tensio ne, concentrazione, lavoro du ro e un attimo dopo devi sentir ti liberato, sentirti in modo fan tastico. È uno choc». Gli guardi il volto e capisci che dice la ve rità. Abbraccia a lungo Adrian Newey, il papà delle Red Bull che hanno segnato gli ultimi 4 anni di F.1, poi è un continuo portarsi le mani in testa, sfre gare i capelli, quasi che la real tà ancora fatichi a fare breccia. Campione del mondo. Per la quarta volta consecutiva. «È uno dei giorni migliori della mia vita», butta fuori in un respiro. En tra in sala stampa con il telefonino all’orecchio.
Sebastian Vettel, 26. si inchina di fronte alla sua Red Bull dopo la gara REUTERS
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
Italia con tre allori L’ultima gioia nel ‘53 con Alberto Ascari Questo l’albo d’oro del Mondiale piloti: 1950 Farina (Ita Alfa Romeo); 1951 Fangio (Arg Alfa Romeo); 195253 Ascari (ItaFerrari); 195455 Fangio (ArgMercedes); 1956 Fangio (ArgFerrari); 1957 Fangio (Arg Maserati); 1958 Hawthorn (GB— Ferrari); 195960 Brabham (Aus Cooper); 1961 P.Hill (UsaFerrari); 1962 G.Hill (GB—Brm); 1963 Clark (GB—Lotus); 1964 Surtees (GB Ferrari); 1965 Clark (GBLotus);
Romain Grosjean, 27, «battezza» Vettel con lo champagne EPA
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e 4ever «Erano i miei genitori e mio fratello. Non abbiamo parlato molto, mi hanno detto bravo, era dura trovare le parole». Champagne Per fargliele ri trovare, basta la bottiglia di Magnum che si è portato ap presso. In tedesco snocciola una serie infinita di nomi, tutte le persone che lo hanno aiuta to, da Gerhard Noack che lo svezzò in kart, a Dieter Mate schitz «che nel 1998 mi aprì le porte del Red Bull Junior Te am. “Date una chance al ragaz zino”, disse, e mi misero in au to in un periodo in cui pochi credevano in me». A ogni ri sposta una sorsata e via con la prossima domanda.
31
Albo d’Oro
di come queste macchine siano costruite al limite: dopo il suo ritiro abbiamo disattivato il kers e fatto il possibile per sal vaguardare la macchina. La ve rità è che la squadra ha fatto un lavoro enorme. Sabato sera ho parlato ai ragazzi, per ringra ziarli. Non sono una persona egoista, non mi prendo tutto il merito. Se contiamo le ore che passano in garage o in fabbri ca, è meglio lavorare al McDo nald’s. Ma loro amano questo lavoro, ci mettono una dedizio ne totale (e per ripagarli Seb ie ri è rimasto a svuotare il box fi no alle 22.30; n.d.r.). Il risulta to è il razzo che guidiamo. Mi manca già».
alla perfezione quando siede al tavolo con gli ingegneri o entra in macchina, svestiti i panni di pilota Vettel si rivela un ragaz zo normale e parecchio sensi bile. «I fischi di Monza e Singa pore mi hanno fatto malissimo. È stato difficile sopportarli, perché non me li meritavo. Certo, poi capisci che fa parte dello sport e che nella concita zione di una partita o una gara ci sta. C’è stata una persona che dopo Singapore mi ha scritto una lettera, chiedendo mi scusa: era in tribuna ed era tra quelli che mi fischiavano. Ripeto, fa male, però sono in telligente abbastanza per ca pirlo».
Fischi Implacabile e vicino
Storia Abbassa il volto e re sta a lungo in silenzio, quando il suo nome viene affiancato a quelli di Fangio, Prost e Schu macher. «È molto difficile da afferrare. Guardavo la tv quan do Fernando vinceva e ora è il mio più grande rivale. È un ta lento, è spagnolo, è molto pas sionale. Correre contro di lui, contro Lewis che ha un enorme talento naturale, contro Mark, contro Nico, che è sottovaluta to… Vincere quattro titoli, non so, è un grosso numero. Quat tro titoli. Fangio ne ha vinti cin que e tutti lo consideravano il più grande di sempre. Michael è arrivato un paio di anni do po… scusate, parecchi anni do po, ed erano altri tempi. Parlo da tifoso di questo sport. Sì, aveva una macchina dominan te, ma è stato lui a creare quella Ferrari. Ha lavorato duro, più duro di tutti. Sfortunatamente Fangio è morto, ma quando parli con Stirling Moss ha il co raggio di dire: cazzo, lui era più veloce di me, meritava di vincere. E Moss è arrivato tre, quattro volte 2° nel Mondiale. Così, raggiungere Michael, Fangio, Prost, è molto difficile da afferrare. Sono troppo gio vane per capirlo. Un giorno for se avrò 60 anni e capirò cosa si gnifica, anche se a nessuno in teresserà più. Ma a me interes sa, è qualcosa che nessuno potrà più portarmi via».
Dedizione La cavalcata trion
fale, che ne fa l’unico vincitore delle tre edizioni del GP india no, non è stata una passeggia ta. «Mi spiace per quello che è successo a Mark, ma è la prova
«
Non sono egoista, divido il merito con i meccanici: lavorano più che da McDonald’s SEBASTIAN VETTEL PILOTA RED BULL DAL 2009
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4
1966 Brabham (AusBrabham); 1967 Hulme (N.ZelBrabham); 1968 G.Hill (GBLotus); 1969 Stewart (GBMatra); 1970 Rindt (AutLotus); 1971 Stewart (GB Tyrrell); 1972 Fittipaldi (Bra Lotus); 1973 Stewart (GBTyrrell); 1974 Fittipaldi (BraMcLaren); 1975 Lauda (AutFerrari); 1976 Hunt (GBMcLaren); 1977 Lauda (AutFerrari); 1978 Andretti (Usa Lotus); 1979 Scheckter (S.Af Ferrari); 1980 Jones (Aus Williams); 1981 Piquet (Bra Brabham); 1982 Rosberg (Fin Williams); 1983 Piquet (Bra Brabham); 1984 Lauda (Aut McLaren); 198586 Prost (Fra
McLaren); 1987 Piquet (Bra Williams); 1988 Senna (Bra McLaren); 1989 Prost (Fra McLaren); 199091 Senna (Bra McLaren); 1992 Mansell (GB Williams); 1993 Prost (Fra Williams); 199495 M.Schumacher (GerBenetton); 1996 D.Hill (GBWilliams); 1997 J.Villeneuve (CanWilliams); 199899 Hakkinen (Fin McLaren); 200004 M.Schumacher (GerFerrari); 200506 Alonso (SpaRenault); 2007 Raikkonen (FinFerrari); 2008 Hamilton (GBMcLaren); 2009 Button (GBBrawnGP); 201013 Vettel (GerRed Bull).
IL TEAM RACCONTA IL SUO FUORICLASSE
MONDIALE MARCHE S
1958 Vanwall; 195960 CooperClimax; 1961 Ferrari; 1962 Brm; 1963 Lotus Climax; 1964 Ferrari; 1965 Lotus Climax; 196667 BrabhamRepco; 1968 Lotus Ford; 1969 Matra Ford; 1970 Lotus Ford; 1971 Tyrrell Ford; 197273 Lotus Ford; 1974 McLaren Ford; 197577 Ferrari; 1978 Lotus Ford; 1979 Ferrari; 198081 WilliamsFord; 198283 Ferrari; 198486 McLaren Porsche; 1987 Williams Honda; 198891 McLarenHonda; 199294 Williams Renault; 1995 Benetton Renault; 199697 Williams Renault; 1998 McLaren Mercedes; 19992004 Ferrari; 200506 Renault; 200708 Ferrari; 2009 BrawnGP Mercedes; 201013 Red BullRenault
La scuderia Red Bull festeggia il campione: a sinistra di Vettel c’è Newey COLOMBO
«Batterà Schumi? È un super record Ma aspettiamo» Horner «Conquistare i campionati costruttori e piloti per tanti anni di fila è difficilissimo» DAL NOSTRO INVIATO
GREATER NOIDA
«È tutta una combinazio ne uomo e macchina. Non vinci quattro Mondiali se non hai una buona vettura e un grande pilo ta. E Sebastian appartiene a questa categoria. Non puoi pa ragonare i grandi campioni, ma una cosa hanno in comune: la velocità e l’intelligenza di guida re forte e pensare. Sanno il moti vo per cui sono veloci, scesi di macchina sanno spiegare che cosa succede al volante, analiz zano le cose e quando tornano nell’abitacolo dimostrano di avere imparato». Così Adrian Newey, fresco del 10° Mondiale conquistato come progettista di una F.1, racconta il suo Vettel. Sollievo «È difficile spiegare le emozioni che provo, sapevamo che avevamo la possibilità di chiudere entrambi i campionati qui, ma riuscirci è un’altra cosa. Averlo fatto è quasi un sollievo: dopo il ritiro di Mark (Webber; n.d.r.) per la rottura dell’alter natore abbiamo avuto paura per Seb». È un po’ il concetto che esprime anche Christian Horner, gran capo del te am. «Se guardiamo alle statistiche, conquista re i due titoli per 4 anni di fila è qualco sa di difficilissimo, ma la passione e l’impegno della squadra, unite alla guida di Sebastian, ci hanno regalato qualcosa di fenome nale». Leader Già, Vettel è sempre più proiet tato nella storia.
d lafrase DEL GIORNO
RIVALI 9 I rivali di Vettel sono tutti di primissima qualità, a differenza di quelli di Schumi in certe annate. Le frecciate psicologiche di Alonso e Hamilton non lo hanno scalfito: alla fine ha vinto anche in questo. GIRO SECCO 10 La sua forza. Nel giro secco in qualifica è micidiale. E partire 7 volte in pole gli ha agevolato le cose… PROSPETTIVE 10 Prima o poi lascerà la Red Bull. E già lo cercano: dalla Ferrari che lo avrebbe già preso senza i veti di Alonso, alla Mercedes, alla McLaren. Il futuro è suo.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
FIA, MA COSA FAI? «Reputo vergognoso che la Fia abbia punito Vettel per il saluto ai tifosi: dicono tanto che la F.1 deve avvicinarsi ai fans e poi...» HELMUT MARKO
«Questo è stato il suo anno mi gliore — concede Horner —. Ha alzato ancora l’asticella, ma non va dimenticato che ha solo 26 anni, ha disputato 117 gare e ne ha vinte 36, con 4 titoli. Ha una capacità naturale al volante, mostra un impegno totale, sa ispirare le persone. Batterà il re cord di Schumi? Impossibile dir lo, quello è un record fantastico, ma da Seb c’è da aspettarsi tan to». Futuro Ovviamente, per Hor ner, sempre al volante di una Red Bull. «Ogni pilota in questo momento vorrebbe essere al vo lante della nostra auto. Seba stian è legato al team, sa cosa lo circonda, Dieter (Mateschitz; n.d.r.) lo ha preso per il pro gramma Red Bull Junior Team 17 anni fa. Non è solo un discor so di contratti, ma anche di rela zioni, fiducia. Noi abbiamo ini ziato a vincere in un momento di cambiamenti, ma in questi 4 an ni abbiamo dimostrato che non era stato un colpo di fortuna». Vergogna Fia Sotto il podio sfoggiava la maglietta celebrati va con la scritta «IVettel» per il quarto titolo, un’oretta dopo, se duto a un tavolo dell’hospitality Red Bull, Helmut Marko, re sponsabile del Motorsport, si gode una meritata birra: «La sta gione di Sebastian è stata molto buona fino alla pausa estiva, ma eccezionale dal Belgio in poi. Sinceramente non mi aspettavo una tale crescita, ma alla fine Sebastian è una sorpresa conti nua. Ed è vergognoso che la Fia abbia deciso di punirlo per il sa luto ai tifosi: dicono tanto che la F.1 deve avvicinarsi ai tifosi e poi…». p.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
FORMULA 1 GP INDIA
Grosjean pronto per il posto di Kimi Il francese da 17° a 3° con un guasto alle valvole della Lotus. Rosberg surclassa Hamilton le pagelle
DI ANDREA CREMONESI
Strategia estrema Vince e diverte
h 10
Sebastian Vettel
Stravince, legittimando il quarto titolo con una spettacolare rimonta dopo aver scelto una strategia estrema. Si ferma al 2° giro per sbarazzarsi delle gomme soffici, rientrando in pista 17°, e alla 20a tornata era già a caccia di Webber. Aggressivo, determinato, insaziabile, velocissimo. E alla fine ha divertito il pubblico con una serie di giravolte sul traguardo EPA
9 Romain Grosjean
7 Nico Rosberg
6,5 Felipe Massa
5,5 Fernando Alonso
Risale da 17° a 3°, senza una Red Bull tra le mani! Anzi, dal 10° giro ha pure un guaio con le valvole pneumatiche. Dimostra di poter sostituire Kimi come numero 1 della Lotus AFP
Si fa sorprendere da Massa al via e resta negli scarichi della Ferrari a lungo, poi grazie alla strategia passa il brasiliano e va a caccia delle Lotus, finendo 2° REUTERS
Grande partenza. Ma dopo la prima sosta perde un sacco di tempo dietro Gutierrez e Rosberg lo passa al pit stop. Nel finale non ce la fa ad attaccare Grosjean COLOMBO
I suoi piani saltano per aria alla prima curva: costretto subito ai box, non riesce ad agguantare la zona punti, malgrado ammetta che la F138 non sia particolarmente danneggiata COLOMBO
10
9
8,5
8
7
5
5
4
Come i titoli piloti vinti con le sue macchine: 4 Williams, 2 McLaren e 4 Red Bull. Genio creativo
Negli anni Duemila, solo la Ferrari dell’era Schumi era riuscita a vincere così a lungo. Team perfetto. Nella foto, Chris Horner COLOMBO
Fa (quasi) tutto giusto. Ma l’australiano è la dimostra zione vivente che la mala sorte ci vede benissimo!
È l’unico, partito con le medie, a non avere guai. Centra il miglior piazzamento 2013: 5° con questa McLaren è come vincere
Copia la strategia di Vettel e regala un 8° posto alla Force India nella gara di casa. Bene anche Sutil (7)
Un fine settimana difficile, nel quale il compagno di squadra lo ha surclassato in prova e in gara
Si lamenta dopo la corsa per le critiche del team, ma in effetti, con le gomme finite, poteva evitare di ostacolare Grosjean
Ok, le regole sono regole, ma le giravolte di Vettel non meritavano reprimenda e multa. Nella foto, Whiting
LAPRESSE
COLOMBO
AFP
LAPRESSE
LAPRESSE
EPA
Newey
Red Bull
AP
Webber
Perez
Di Resta
classifiche GENERALE TEMPO/DISTACCO (PIT STOP)
POS. PILOTA
NAZ SCUDERIA
1.
VETTEL
GER Red BullRenault
2.
ROSBERG
GER Mercedes
a 29"823 (2) a 39"892 (1)
in 1h31'12"187 (2) media 202,130 km/h
3.
GROSJEAN
FRA LotusRenault
4.
MASSA
BRA Ferrari
a 41"692 (2)
5.
PEREZ
MES McLarenMercedes
a 43"829 (2)
6.
HAMILTON
GB Mercedes
7.
RAIKKONEN
FIN LotusRenault
a 1'07"988 (2)
8.
DI RESTA
GB Force IndiaMercedes
a 1'12"868 (2)
9.
SUTIL
GER Force IndiaMercedes
a 1'14"734 (1)
a 52"475 (2)
10. RICCIARDO
AUS Toro RossoFerrari
a 1'16"237 (2)
11.
SPA Ferrari
a 1'18"297 (3)
VEN WilliamsRenault
a 1'18"951 (2)
12. MALDONADO
Raikkonen
Fia
zoom sulla corsa
ARRIVO
ALONSO
Hamilton
13. VERGNE
FRA Toro RossoFerrari
a 1 giro (2)
14. BUTTON
GB McLarenMercedes
a 1 giro (3)
15. GUTIERREZ
MES SauberFerrari
a 1 giro (2)
16. BOTTAS
FIN WilliamsRenault
a 1 giro (2)
17.
CHILTON
GB MarussiaCosworth
a 2 giri (2)
18. BIANCHI
FRA MarussiaCosworth
a 2 giri (2)
19. HÜLKENBERG
GER SauberFerrari
non arrivato (3)
RITIRATI: al 2° giro VAN DER GARDE (OLA/CaterhamRenault) incidente; al 36° giro PIC (FRA/CaterhamRenault) problema idraulico; al 40° giro WEBBER (AUS/Red BullRenault) alternatore DISTANZA GARA: 60 giri per 307,249 km LEADER DELLA CORSA: il 1° e il 2° giro VETTEL; dal 3° all’8° MASSA; dal 9° al 28° WEBBER; dal 29° al 31° VETTEL; il 32° WEBBER; dal 33° al 60° VETTEL NOTE: drive through per GUTIERREZ (partenza anticipata)
PILOTI POS. NOME NAZ 1. VETTEL (camp.) GER SPA 2. ALONSO FIN 3. RAIKKONEN GB 4. HAMILTON AUS 5. WEBBER GER 6. ROSBERG FRA 7. GROSJEAN BRA 8. MASSA GB 9. BUTTON GB 10. DI RESTA GER 11. HÜLKENBERG MES 12. PEREZ GER 13. SUTIL AUS 14. RICCIARDO FRA 15. VERGNE MES 16. GUTIERREZ VEN 17. MALDONADO FIN 18. BOTTAS FRA 19. BIANCHI FRA 20. PIC 21. VAN DER GARDE OLA GB 22. CHILTON COSTRUTTORI 1. RED BULL (campione) 2. MERCEDES 3. FERRARI 4. LOTUS 5. MCLAREN 6. FORCE INDIA 7. SAUBER 8. TORO ROSSO 9. WILLIAMS 10. MARUSSIA 11. CATERHAM
PUNTI 322 207 183 169 148 144 102 102 60 40 39 33 28 19 13 6 1 0 0 0 0 0
AUS 15 18 25 10 8 1 12 2 4 6
MAL 25 6 15 18 12 8 10 4 2 1
CIN 12 25 18 15 2 8 10 4 1 6
BAH 25 4 18 10 6 2 15 1 12 8
SPA 12 25 18 10 8 15 4 6 2 1
MON 18 6 1 12 15 25 8 2 10 4
CAN 25 18 2 15 12 10 4 6 1 8
GB 15 10 12 18 25 8 2 1 6 4
GER 25 12 18 10 6 2 15 8 1 4
UNG 15 10 18 25 12 8 4 6 2 1
BEL 25 18 15 10 12 4 6 8 2 1
ITA 25 18 2 15 8 4 12 1 10 6
SIN 25 18 15 10 12 8 6 2 4 1
COR 25 8 18 10 6 15 2 4 12 1
GIA 25 12 10 18 4 15 1 2 8 6
IND 25 6 8 18 15 12 4 10 2 1
470 313 309 285 93 68 45 32 1 0 0
23 10 30 26 2 10
43 27 10 14 2 4 1
12 15 33 20 10 4 1 6
31 22 33 37 18 12 8 37 25 37 4 40 6 22 23 33 18 1 2 10 9 6 8 12 6 12 7 8 1 1 4 8 4
31 12 12 33 12 1
27 35 40 25 25 43 25 27 10 22 16 4 14 24 30 26 10 13 26 4 4 15 33 25 8 8 1 10 5 2 2 1 10 2 12 14 1 6 1
25 26 12 21 10 6 1
CAMBI GOMME
GIRI VELOCI
Il primo dato indica le gomme montate al via. SN=soft nuove; SU=soft usate; MN=medie nuove; MU=medie usate. NC=non classificato. Tra parentesi i giri delle soste. L’ultimo dato, per ogni pilota, indica il numero complessivo di cambi gomme.
1. Raikkonen 1’27”679 (60°) 2. Vettel 1’28”116 (54°) 3. Sutil 1’28”419 (60°) 4. Perez 1’28”503 (59°) 5. Gutierrez 1’28”682 (49°) 6. Alonso 1’28”709 (58°) 7. Grosjean 1’28”796 (57°) 8. Button 1’28”814 (57°) 9. Rosberg 1’28”816 (49°) 10. Ricciardo 1’28”831 (60°) 11. Massa 1’28”886 (54°) 12. Bottas 1’28”928 (52°) 13. Hülkenberg 1’28”947 (52°) 14. Maldonado 1’29”012 (56°) 15. Hamilton 1’29”052 (53°) 16. Vergne 1’29”280 (53°) 17. Di Resta 1’29”300 (58°) 18. Webber 1’29”500 (30°) 19. Bianchi 1’30”171 (57°) 20. Chilton 1’30”335 (56°) 21. Pic 1’32”907 (32°)
Vettel SU MN (2) MN (31) 2; Rosberg SU MN (7) MN (27) 2; Grosjean SN MN (13) 1; Massa SU MN (8) MN (30) 2; Perez MU SN (28) MN (33) 2; Hamilton SU MN (8) MN (30) 2; Raikkonen SU MN (7) MN (58) 2; Di Resta SN MN (1) MN (30) 2; Sutil MN SU (41) 1; Ricciardo MN SN (33) MN (38) 2; Alonso MU MN (2) SN (30) MU (36) 3; Maldonado SN MN (8) MN (38) 2; Vergne SN MN (1) MN (26) 2; Button MU SN (6) MN (12) MU (32) 3; Gutierrez MN MN (26) SN (47) 2; Bottas MN MN (31) SN (49) 2; Chilton MN MN (29) SN (52) 2; Bianchi SN MN (5) MN (33) 2; Hülkenberg: SU MN (5) MN (33) SU (53) 3; Webber MU SN (28) MN (32) 2 NC; Pic SN MN (1) MN (16) 2 NC; Van der Garde SN 0 NC.
Kimi Raikkonen, 34 anni AFP
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FORMULA 1 GP INDIA
Abu Dhabi 2010: uno
Giappone 2011: due
Brasile 2012: tre
India 2013: quattro
Sebastian Vettel regala il primo titolo alla Red Bull e diventa il più giovane iridato di sempre AFP
Gli basta finire terzo a Suzuka per centrare il bis iridato con 4 gran premi d’anticipo EPA
È in testacoda al 1o giro. Dopo una furiosa rimonta Seb chiude 6o: basta per battere Alonso (2°) AFP
Trionfa davanti a Rosberg e Grosjean: titolo in cassaforte con 3 gare d’anticipo COLOMBO
Certo, è il nuovo Kaiser DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI GREATER NOIDA (India)
Il Professore ha la vista lunga. Fine novembre 2010, Corsa dei Campioni, al Pro fessore chiedono: «Vettel riu scirà a raggiungerla? A vin cere 4 Mondiali?». Domanda pertinente, perché il tedesco della Red Bull al termine di un rocambolesco GP Abu Dhabi è riuscito a rovesciare il pronostico, vincendo gara e titolo. Tempo ne ha in ab bondanza perché a 23 anni e 134 giorni è il più giovane campione di sempre. «Credo di sì — replica Alain Prost —, perché è un pilota ecceziona le e ora che ha un titolo in ta sca potrà approcciare le cor se in modo più maturo».
Cattiveria e costanza così ha calato il poker In questa stagione ha fatto a ruotate con Webber e bruciato al via Rosberg e Hamilton. Raggiungendo Schumi e Fangio
Aggressività Ma Vettel è cattivo anche con altri rivali: co
1.376
I punti conquistati In questa classifica insegue Fernando Alonso (1.571) e Michael Schumacher (1.566)
Costanza Ma i Mondiali si vincono pure con la costan za: all’inizio dell’anno la Red Bull soffre più di Lotus e Fer rari mescole e nuove costru zioni della Pirelli, così Vettel sa che a volte deve acconten tarsi come a Shanghai (4°) , quando i suoi sbagliano pa lesemente la strategia, o a Monaco (2°), dove superare Rosberg è impossibile o in Ungheria dove è costretto a inchinarsi a un superbo Ha
«
Era Non si sbagliava. Per
ché da allora il tedesco, so stenuto dal lavoro del clan Newey, è maturato, ha preso confidenza nelle proprie ca pacità e in soli tre anni ha battezzato una nuova era, come era stato negli anni Duemila per l’amico e idolo Michael Schumacher. Se ad ogni Mondiale si deve asso ciare un aggettivo a questo di Seb aggiungeremmo «catti vo». Alla seconda gara del campionato mette subito in chiaro i rapporti all’interno della scuderia, spegnendo qualsiasi dubbio sulla pro pria sazietà da successo: do po un avvio in Australia un po’ stentato, dove fatica a a tenere il passo di Raikkonen (Lotus)e Alonso (Ferrari), a Sepang attacca senza com plimenti Mark Webber, strappandogli una vittoria meritata dopo una serie di sportellate che sconcertano pure Chris Horner: «That’s silly, come on!», è stupido, dai, grida via radio. I rappor ti con Webber si spezzano co sì come va in frantumi l’im magine di Vettel ragazzino. Seb è ormai un vero duro al punto di fare spallucce ai fi schi (stupidi) di Monza e Sin gapore: «I buuu? Spero di riceverne ancora tanti perché vuol dire che sto facendo bene il mio la voro».
spegne con la stessa tattica le velleità di Hamilton. In parti colare in Germania il succes so ha un sapore particolare perché mai prima di que st’anno era riuscito ad aggiu dicarsi la gara di casa.
I buuu? Spero di riceverne ancora tanti perché vuol dire che sto lavorando bene
SEBASTIAN VETTEL DOPO IL TRIONFO A MONZA
milton e a un più veloce Raikkonen. L’unico buco ne ro della stagione è Silversto ne: nella gara incubo per la Pirelli, domina sino al 41° gi ro quando il cambio lo ap pieda. E’ solo un episodio.
4
struisce il secondo successo stagionale in Bahrain in tre curve, sbarazzandosi di Nico Rosberg, che sa essere più lento sulla distanza con una Mercedes che ancora di strugge le gomme. Idem al Nürburgring e a Spa dove
Titoli di fila come Fangio e Schumi Solo due precedenti prima di Seb
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Le vittorie Una nel 2008 (Toro Rosso); 4 nel ‘09, 5 nel ‘10, 11 nel ‘11, 5 nel ‘12, 10 nel 2013 (Red Bull)
43
Le pole in carriera Sette quelle 2013: Australia, Malesia, Canada, Italia, Singapore, Corea e India
117
I GP disputati Uno su Bmw (2007), 25 su Toro Rosso (200708) e 91 su Red Bull (200913)
Cavalcata Alla ripresa del Mondiale dopo la pausa esti va la Red Bull fa un nuovo balzo avanti: Seb diventa im battibile. Anche su una pista tradizionalmente ostica co me quella di Monza e infila cinque vittorie consecutive: Spa, Monza, Singapore, la Corea, Suzuka. In India Seb a soli 26 anni pareggia Fangio e Schumi, unici a vincere 4 ti toli di fila. «E pensare che la prima volta che guidai una F.1 — dice ora Seb — me la feci addosso, pensando che fosse cosa per uomini veri. Non per me». © RIPRODUZIONE RISERVATA
26
Anni e 116 giorni Mai nessuno ha vinto 4 titoli così giovane: Schumi nel 2001, ad esempio, ne aveva 32
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LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
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FORMULA 1 GP INDIA
Alonso a Seb: «Ci vediamo nel 2014» Lo spagnolo: «Senza incidente ero da podio». Massa (4°): «Strategia giusta, peccato il finale» DAL NOSTRO INVIATO
Riserva speciale
ANDREA CREMONESI GREATER NOIDA
Un contatto nelle conci tate fase iniziali della corsa: era questo il vero rischio che correva Fernando Alonso, sce gliendo di qualificarsi con le gomme medie e di conseguen za sacrificando qualche posi zione sullo schieramento. E puntualmente il peggio si è ve rificato, peraltro senza che lo spagnolo abbia commesso er rori: nella lotta ravvicinata con Raikkonen, Webber ha perso per un attimo il poste riore della Red Bull, che, sco dando, ha colpito l’ala ante riore della Ferrari, danneg giando il flap sinistro. Stop al 3° giro e fine delle ambizioni. Così, nel giorno del trionfo di Vettel, Alonso non ha raccolto nemmeno un punto (non ac cadeva, salvo ritiri, da Silver stone 2010). E il quarto posto di Massa non è bastato per evi tare il sorpasso della Merce des nella classifica costruttori. Dubbi Sorge un dubbio: vi sto il buon passo di Felipe, non era meglio evitare di compli carsi la vita? «Senza l’inciden te — la replica di Domenicali — Fernando avrebbe potuto essere da podio». Anche Fer nando non recrimina: «La strategia era giusta, perché tanti si sono fermati nei primi giri avvantaggiando Webber e Perez e io sarei stato lì, per cui immagino che il podio sareb be stato alla portata». E invece
DI DAVIDE VALSECCHI*
Sgommate a festa e il traffico di Delhi Il trionfo iridato di Vettel è stata fra le scene
a Fernando non è riuscita nep pure la rimonta, dopo aver so stituto l’ala. «Lo sterzo era du ro nelle curve a destra e, aven do scelto tanto carico, erava mo lenti in rettifilo, questo è stato un problema per i sor passi». Così è toccato a Massa salvare la domenica ferrarista. «Prima del via ero preoccupa to perché Alonso aveva battu to un’altra strada, invece la strategia ha funzionato, le gomme soffici mi hanno ga rantito un buon ritmo. Mi spiace solo aver perso la posi zione su Rosberg al pit e non essere riuscito a lottare con Grosjean, che con gomme più vecchie andava come me. Pec
cato perché la partenza era stata perfetta», spiega il brasi liano. «Forse potevamo fer marlo un giro prima per cerca re di fare qualcosa con Gro sjean — ammette Domenicali —. Peccato per i punti persi con Fernando, altrimenti sa remmo ancora davanti alla Mercedes. Ma il 2° posto resta alla nostra portata». Complimenti Il capo della Ges è stato tra i primi a con gratularsi con Vettel: «Titolo meritato». E altrettanto ha fat to Alonso: «Ha disputato una seconda parte di stagione stra ordinaria, gli faccio i miei complimenti ma spero il pros
simo anno di rendergli la vita più dura. Ma è chiaro che dob biamo fare un lavoro miglio re». Massa aggiunge: «Vettel è un pilota fantastico, allo stes so livello di Schumi e Senna». Fernando non fa valutazioni, ma dice: «Io classifiche non ne faccio e non pretendo di piace re a tutti. Devo solo acconten tare il team che mi paga. E in quelli dove sono stato non ci sono dubbi sulla mia profes sionalità. Tanto che mi hanno rivoluto alla Renault e oggi anche la McLaren dice che sa rebbe felice di rivedermi là. E con la Ferrari possiamo addi rittura estendere il contratto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
S
A secco Fernando Alonso, 32, non ha raccolto punti: l’ultima volta, ritiri a parte, era successo nel 2010 COLOMBO
più emozionanti dell’anno. Con i «burnout» sul rettilineo, dopo la vittoria, Seb ha infiammato il pubblico della tribuna centrale del Buddh Circuit, l’unica che non fosse vuota. Un gesto insolito, per l’ambiente compassato della F.1 e anche per il tedesco. Finale degno di una stagione speciale. Perché Vettel non solo ha dominato le ultime sei gare con una Red Bull inarrivabile, ma ha avuto un rendimento super anche all’inizio, quando la vettura non era ancora al top. In India è stato bravo a rimontare subito, dopo il cambio gomme già al secondo giro. Non so se Webber ci sarebbe riuscito. Fantastica, per noi della Lotus, la gara di Grosjean, che alla fine ha superato Raikkonen e respinto Massa con pneumatici usurati. Che scoperta l’India. Il traffico è pazzesco, le vie di Delhi sono piene di buche e percorse da trattori, si gira in tre sul motorino senza casco, nessuno rispetta i semafori (quando ci sono...) e in autostrada c’è gente contromano e animali che attraversano. Però è stato divertente viaggiare con l’autista locale, un matto che continuava a suonare il clacson e che con noi ha scoperto l’ebbrezza della velocità spingendosi... a 110 all’ora. Sì, perché qui la stranezza è che tutti vanno piano. La maggior parte delle persone è molto povera, ma sono gentilissimi e hanno una grande dignità. Nessuno mi ha chiesto l’elemosina. La F.1 sembra veramente troppo lontana dal loro amato cricket e da questo mondo. *campione GP2 2012 e terzo pilota Lotus
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MOTOMONDIALE GP GIAPPONE 17a PROVA DEL CAMPIONATO 2013
d HANNO DETTO
S
Dani Pedrosa «Oggi non è stata la mia gara migliore. Facevo fatica a rimanere alle spalle di Lorenzo e Marquez soprattutto in uscita di curva»
S
Valentino Rossi «Al 2o giro è successo qualcosa con i freni e ho allungato la staccata. Al giro dopo ho sbagliato io. La frenata è il nostro punto debole»
Lorenzo, Marquez e Pedrosa: il podio di Motegi è racchiuso in questo scatto MILAGRO
Giochi aperti
Lorenzo vince, Mondiale in bilico Marquez secondo: ora ha 13 punti di vantaggio. Si decide tutto a Valencia DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA MOTEGI (Giappone)
S
Andrea Dovizioso «Dopo la buona prova del mattino non mi aspettavo di stare davanti, ma speravo di andare più veloce, invece non ci sono riuscito»
S
200 successi Jorge Lorenzo, 26 anni, con il trionfo di Motegi ha regalato alla Yamaha la 200a vittoria nella classe regina MILAGRO
Comunque vada a finire, è giusto così. Che il Mondiale più bello degli ultimi 20 anni finisca all’ultimo atto, tra due settima ne a Valencia, davanti ad un pubblico (immaginiamo ocea nico) che comunque celebrerà tre campioni di casa. Marc Mar quez contro Jorge Lorenzo, se parati da 13 punti, che sono un’enormità, ma ai quali si ag grappa il maiorchino per cerca
re di ribaltare una situazione che solo due gare fa era dispera ta: 43 punti, una formalità per il Prescelto portare a casa il tito lo da debuttante, come soltanto Kenny Roberts ha saputo fare nel 1978. Sintomi Cosa sarebbe potu to succedere in gara si poteva intuire sulla linea di partenza. Dopo la vigilia travagliata, col venerdì di stop per il proble ma degli elicotteri, le prove compresse e con la pioggia, soprattutto dopo l’ennesima
caduta mattutina di Marc, vo lato velocissimo e rialzatosi con tante botte alla spalla de stra e al collo, l’attesa del se maforo era lo specchio di due mondi opposti. Lorenzo can ticchiava con le cuffiette nelle orecchie mentre faceva stretching davanti alla sua Yamaha, Marquez era vitreo sulla Honda, facendo smorfie mai viste, mentre addirittura il suo capomeccanico (quello che ha sbagliato i conti in Au stralia prima della squalifica) scappava al bagno a fare pipì. La pista doveva dare un altro responso. Le frenate forti e le accelerazioni da fermo dove vano favorire la Honda, inve ce Lorenzo ha fatto un capola voro. Di azzardo prima, mon tando al buio la gomma poste riore morbida, contro la dura di tutti gli altri, e andando in fuga. Ma Marquez non è pilo ta che si spaventa per qualche botta al mattino o per essere al debutto su una pista con so lo 2 ore di prove. Lo ha brac cato fino a oltre metà gara (gi ro 17, dopo aver fatto il record della corsa), quando Jorge ha dato lo strappo decisivo. E poi il ragazzino non doveva ri schiare per arrivare all’ultima
gara col vantaggio del prono stico. Ricordi È dal 2006 che il campionato non si chiude al l’ultima gara. Anche allora una Honda contro una Yamaha: con questa moto Va lentino Rossi in vantaggio di 8 punti, con l’ala dorata Nicky Hayden. Per chi non lo ricor da, vinse l’americano dopo una gara rocambolesca, cen trando il campionato con 5 punti di vantaggio: in totale fa… 13, proprio come quei
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punti che oggi separa no i due spagnoli. Però la situazione è diver sa. A Marc, con Jorge vincitore, basta il 4° posto e tutte le volte che ha finito, è an dato sul podio. In più non è pensa bile che qualcu na delle altre 3 Honda in pista andrà a rovinare la festa del campioncino. Difficil mente Lorenzo può aspettarsi un aiuto da Valentino, che gli stava guardando le spalle sal vo fare lo stesso errore al 2o e al 3o giro, nella frenata più brusca. L’unica variabile può essere l’eventuale caos tempo. Ma in ogni caso Lorenzo non avrà nulla da rimproverarsi. Ieri si aspettava protagonista Dani Pedrosa, ma lo spagnolo, con problemi di gomma poste riore, non è mai stato della partita. Come detto Valentino ha giocato solo 2 giri, poi è fi nito 11° per rimontare fino al 6° posto. È andata male, all’ul timo giro ad Andrea Dovizioso che ha fatto un errore alla stac catona, perdendo il 9° posto a favore del compagno Hayden. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
4 Marc Marquez, 20 anni, tenta di passare Lorenzo sul tracciato di Motegi MILAGRO
L’ALBO D’ORO S
Jorge: «Giorno felice Ho fatto il massimo» Marc: «Ho provato ad attaccare, a prendere rischi, ma ho deciso che i 20 punti erano più importanti» GIOVANNI ZAMAGNI MOTEGI
Sbalorditivo Jorge Lo renzo, fantastico Marc Mar quez: anche il GP del Giappo ne ha esaltato i due fenomeni spagnoli, una spanna sopra a tutti gli altri. Difficile dire chi meriti di più il titolo: Lorenzo sfrutta la Yamaha come nessun altro; Marc, al debutto in Mo toGP, supera qualsiasi avversi tà. Due campioni straordinari, che hanno alzato così tanto il livello da far sparire gli altri pi loti dalla lotta per la vittoria. Giusto che siano loro a giocarsi il titolo a Valencia, anche se i 13 punti di vantaggio di Mar quez rendono la rincorsa di Lo renzo quasi disperata.
rò, è stata una giornata specia le, una delle più felici della mia vita. Ma alla fine, ho guada gnato solo cinque punti su Marquez» si rammarica Jorge, consapevole che quanto sta fa cendo potrebbe non essere suf ficiente per riconfermarsi campione. Aiuto La conquista del titolo non dipende solo da lui, dato che a Marquez è sufficiente un
«
Sono un debuttante: il mio obiettivo non era vincere il titolo MARC MARQUEZ PILOTA HONDA
Imbattibile Peccato siano co
Jorge Lorenzo, 26 anni: per lui in questa stagione sette vittorie e quattro pole position MILAGRO
sì distanti: una sfida a Valencia da “tutto o niente” sarebbe qualcosa di mai visto, o quasi, con Lorenzo in forma straordi naria. «Credo che qui non si potesse fare meglio, come di mostra il risultato degli altri piloti Yamaha» gioisce Jorge. «Non so se sia stata la miglior gara della mia vita, è difficile ricordare tutti i 51 successi che ho ottenuto. Sicuramente, pe
quarto posto: difficile che ci si ano tre piloti che si possano mettere in mezzo tra i due av versari. «Ci sono tanti elementi che ti fanno diventare campio ne: io sto sfruttando un regalo che Marquez e la sua squadra mi hanno fatto in Australia, ma se lui dovesse conquistare il ti tolo se lo sarebbe meritato, perché sta facendo una stagio ne eccezionale», dice Jorge.
Grandissimo È così: quello che sta costruendo il campione della Honda è qualcosa di im menso. «Venerdì non abbiamo provato, sabato abbiamo gira to solo sull’acqua e la gara si è corsa con la pista asciutta: non avendo mai provato qui la Mo toGP non è stato facile» pun tualizza Marquez, senza cerca re scuse: anche in questo è fuo ri dal comune. Così come è piuttosto singolare la capacità di dimenticare un’altra brutta caduta (la 15a della stagione) nel warm up. «In gara, però, mi sentivo meglio, ero più a mio agio con la moto: ho pro vato ad attaccare, a tenere il ritmo, ma dopo aver preso dei rischi, ho deciso che i 20 punti erano più importanti della vit toria. Qui Lorenzo era più for te, ho ottenuto il massimo ri sultato possibile» è la sua ana lisi . L’errore commesso in Au stralia pesa, ma Marquez ha la situazione sotto controllo. «Dovrò fare come sempre, sen za pensare a Lorenzo: non di mentichiamo che io sono un debuttante, il mio obiettivo quest’anno non era vincere il Mondiale». Perderlo a questo punto, però, sarebbe davvero devastante. © RIPRODUZIONE RISERVATA
250 1949 Ruffo (Ita); 1950 Ambrosini (Ita); 1951 Ruffo (Ita); 1952 Lorenzetti (Ita); 195354 Haas (Ger.O); 1955 Muller (Ger.O); 1956 Ubbiali (Ita); 1957 Sandford (GB); 1958 Provini (Ita); 195960 Ubbiali (Ita); 1961 Hailwood (GB); 196263 Redman (Rho); 196465 Read (GB); 196667 Hailwood (GB); 1968 Read (GB); 1969 Carruthers (Aus); 1970 Gould (GB); 1971 Read (GB); 1972 Saarinen (Fin); 1973 Braun (Ger.O); 197476 Villa (Ita); 1977 Lega (Ita); 1978 79 Ballington (S.Af); 198081 Mang (Ger.O); 1982 Tournadre (Fra); 1983 Lavado (Ven); 1984 Sarron (Fra); 1985 Spencer (Usa); 1986 Lavado (Ven); 1987 Mang (Ger.O); 198889 S.Pons (Spa); 1990 Kocinski (Usa); 199192 Cadalora (Ita); 1993 Harada (Gia); 199497 Biaggi (Ita); 1998 Capirossi (Ita); 1999 V.Rossi (Ita); 2000 Jacque (Fra); 2001 Kato (Gia); 2002 Melandri (Ita); 2003 Poggiali (Rsm); 200405 Pedrosa (Spa); 200607 Lorenzo (Spa); 2008 Simoncelli (Ita); 2009 H.Aoyama (Gia)
S
Moto2 2010 Elias (Spa); 2011 Bradl (Ger); 2012 M.Marquez (Spa); 2013 P.Espargaro (Spa)
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TRIONFO ANDRÀ IN MOTOGP
Incontentabile Espargaro: gara e titolo Moto2
Pol Espargaro, 22, festeggia il titolo iridato Moto2 MILAGRO MOTEGI
Probabilmente ha ragione Cal Crutchlow quando dice che «Espargaro non è Marquez», stizzito per la scelta della Yamaha che gli ha pre ferito lo spagnolo per il 2014. Ma di Marquez ce n’è uno ed Espargaro è un ottimo pilota, un de gno campione del mondo. Un titolo conquistato a 22 anni, dopo 121 GP e 15 vittorie, ampiamen te preannunciato ma arrivato al termine di una stagione più complicata del previsto. Dopo aver lottato, spesso alla pari contro Marquez per tut ta la scorsa stagione, sembrava che quest’anno Espargaro non dovesse avere avversari. Ma do po aver iniziato con pole e vittoria in Qatar, ecco gli imprevisti: caduta ad Austin e Le Mans, un quarto posto al Mugello. «Ero a 47 punti da Red ding, ma non ho mai pensato di perdere il titolo. Poi sono arrivate due vittorie consecutive, quin di altre difficoltà, ma da Misano in poi sono sem pre salito sul podio, con tre successi negli ultimi cinque GP». Per tutto questo il titolo iridato, conquistato grazie a un grande talento, a un’ot tima squadra, ma anche alle cadute di Redding, che in Australia si è fratturato un polso. «L’unico rammarico che ho è non averlo battuto in pista» dice sincero. Adesso se ne può andare in Moto GP e pensare alla Yamaha M1 del team Tech3. g.z. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MOTO3 FENATI DA 26° A 5°, ANTONELLI 9°
Alex Marquez, primo urrah Per il titolo tre in soli 5 punti MOTEGI — (dal.agr.) In Moto3 a Motegi è arrivata la prima vittoria di Alex Marquez, fratellino 17enne di Marc, davanti a Maverick Viñales, che a sua volta si è rilanciato nel Mondiale complici gli zeri di Luis Salom e Alex Rins. Il leader è stato travolto da Isaac Viñales (1 punto sulla licenza per lui) al 1° giro. Rins è invece scivolato mentre era 3° e aveva il Mondiale in pugno. Ora i tre sono divisi da 5 punti a un GP dal termine. Tra gli italiani da segnalare il 5° posto, da 26°, di Romano Fenati, che ha approfit tato del volo di Alexis Masbou innescato da Jack Miller (1 punto pure per lui), e il 9° di Niccolò Antonelli.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
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MOTOMONDIALE GP GIAPPONE GP COMUNITÀ Lunghezza VALENCIANA circuito:
Calendario: tra due settimane c’è Valencia QATAR* 1. LORENZO AMERICHE 1. M.MARQUEZ SPAGNA 1. PEDROSA
FRANCIA 1. PEDROSA ITALIA 1. LORENZO CATALOGNA 1. LORENZO
OLANDA 1. V.ROSSI GERMANIA 1. M.MARQUEZ STATI UNITI** 1. M.MARQUEZ
INDIANAPOLIS 1. M.MARQUEZ REPUBBLICA CECA 1. M.MARQUEZ G. BRETAGNA
1. LORENZO SAN MARINO 1. LORENZO ARAGON 1. M.MARQUEZ MALESIA
1. PEDROSA AUSTRALIA 1. LORENZO GIAPPONE 1. LORENZO 10 NOVEMBRE
COMUNITÀ VALENCIANA
VALENCIA
4.005 m
Rettilineo più lungo: 876 m
Curve a sinistra: 9
* IN NOTTURNA ** SOLO MOTOGP
Curve a destra: 5
Valentino non gestisce i freni Rossi in difficoltà: peccato, poteva arrivare... 4°. Pedrosa scompare, Crutchlow controfigura MotoGP GARA POS. PILOTA 1. LORENZO
TRA 500 E MOTOGP
chebotto!
Yamaha raggiunge quota 200 vittorie
GENERALE NAZ MOTO SPA Yamaha
TEMPO/DISTACCO 24 giri in 42'34"291 media 162,3 km/h SPA Honda a 3"188 2. M.MARQUEZ SPA Honda a 4"592 3. PEDROSA SPA Honda a 19"755 4. BAUTISTA GER Honda a 22"810 5. BRADL ITA Yamaha a 24"637 6. V.ROSSI Yamaha a 27"496 7. CRUTCHLOW GB GB Yamaha a 30"969 8. B.SMITH USA Ducati a 37"010 9. HAYDEN ITA Ducati a 42"944 10. DOVIZIOSO GIA Yamaha a 53"345 11. NAKASUGA USA FtrKawasaki a 1'03"213 12. EDWARDS FRA Art a 1'06"840 13. DE PUNIET ITA Ducati a 1'08"218 14. IANNONE COL Ducati a 1'18"240 15. HERNANDEZ SPA Ftr a 1'19"108 16. BARBERA GIA Ftr a 1'21"174 17. AOYAMA ITA IodaSuter a 1'30"546 18. PETRUCCI GB Art a 2'23"358 19. M.LAVERTY ITA FtrKawasaki a 1 giro 20. CORTI AUS Pbm a 1 giro 21. CUDLIN AUS FtrHonda a 1 giro 22. STARING RITIRATI: al 2° giro PESEK (R.CEC/IodaSuter) e SCASSA (ITA/Art); al 13° giro A.ESPARGARO (SPA/Art) GIRO PIÙ VELOCE: il 16° di LORENZO in 1’45”736, media 163,4 km/h
PILOTI POS. NOME NAZ PUNTI QAT AME SPA FRA ITA CAT OLA GER 1. M.MARQUEZ SPA 318 16 25 20 16 16 20 25 SPA 2. LORENZO 305 25 16 16 9 25 25 11 SPA 3. PEDROSA 280 13 20 25 25 20 20 13 ITA 4. V.ROSSI 224 20 10 13 4 13 25 16 5. CRUTCHLOW GB 188 11 13 11 20 16 16 20 SPA 6. BAUTISTA 160 10 8 10 10 9 11 GER 11 6 13 11 10 13 7. BRADL 146 ITA 8. DOVIZIOSO 133 9 9 8 13 11 9 6 9 USA 8 7 9 11 10 5 7 9. HAYDEN 118 GB 4 6 7 7 10 7 10 10. B.SMITH 107 5 5 7 3 8 8 8 8 11. A.ESPARGARO SPA 88 ITA 7 6 5 3 3 12. IANNONE 57 ITA 5 8 9 6 2 6 13. PIRRO 50 USA 1 2 7 3 14. EDWARDS 40 FRA 4 2 5 4 4 15. DE PUNIET 36 SPA 3 4 6 5 16. BARBERA 31 ITA 2 2 4 5 2 17. PETRUCCI 24 2 1 3 18. HERNANDEZ COL 21 GIA 1 19. AOYAMA 13 ITA 4 1 20. CORTI 11 USA 6 3 21. SPIES 9 GIA 22. NAKASUGA 5 23. DE ANGELIS RSM 5 R.CEC 1 1 1 24. ABRAHAM 5 3 25. M.LAVERTY GB 3 AUS 2 26. STARING 2 SPA 1 27. DEL AMOR 1 COSTRUTTORI 1. HONDA 369 16 25 25 25 20 20 20 25 2. YAMAHA 356 25 16 16 20 25 25 25 20 9 9 9 13 11 9 6 9 3. DUCATI 147
USA INDY R.CEC 25 25 25 10 16 16 11 20 20 16 13 13 9 11 13 10 11 20 9 10 7 6 9 8 7 8 8 4 6 5 7 4 4 3 5 1 6 3 3 1 1 2 2 5 2
GB 20 25 16 13 9 11 10 8 7 6 5 4 2 3 1
RSM 20 25 16 13 10 9 11 8 7 5 3 6 4 1 2
ARA 25 20 16 10 13 11 8 7 9 5 6 3 4 2 1
MAL 20 16 25 13 10 11 8 9 7 1 4 2 6 5 3
AUS 25 20 16 13 11 7 9 10 5 8 4 6 2 1 3
GIA 20 25 16 10 9 13 11 6 7 8 2 4 3 1 5
25 25 25 20 20 13 25 20 20 16 16 16 25 25 20 16 25 25 8 7 9 8 8 8 8 9 7
Paura Redding travolge Rabat Al 1° giro della Moto2 Tito Rabat è caduto, è rimasto in mezzo alla pista ed è stato investito da Scott Redding che, già infortunato al polso sinistro, si è fatto male al gomito destro. Giù pure Alex Mariñelarena: per lui trauma cranico. Nessuno dei tre è ripartito IPP DA TV
le pagelle
DI FILIPPO FALSAPERLA
Mix di cattiveria e precisione Sbanca pure casa Honda h 10 Jorge Lorenzo
Il copione l’abbiamo visto tantissime volte quest’anno: prove di fuga, poi recupero delle Hrc e sconfitta deprimente. Invece Jorge sulla pista che non t’aspetti (è di proprietà della Honda...) fa un’impresa degna di un campione del mondo. Una gara perfetta, con una cattiveria che ha stroncato perfino il giovane fenomeno Marquez. Un concentrato di aggressività e precisione.
Quello che il maiorchino ha fatto negli ultimi otto giorni è da cineteca: addirittura 30 punti recuperati a Marc. Fantastico. Così ha conquistato la possibilità di giocarsi la corona nell’ultima gara a Valencia, tra due settimane, anche se ha poche possibilità di farcela (dovrebbe vincere e sperare che Marquez chiuda dal quinto posto in giù). Ma è un onore che il suo campionato impressionante meritava LAPRESSE
8
8
La classe non si discute. In più ha gestito una situazione difficile, con poche prove e una caduta nel warm up LAPRESSE
Vince la guerra degli altri e forse, senza la caduta del mattino, all’inizio avrebbe potuto combattere con i magnifici 3 CIAMCAST
Ha perso con Bautista, ma bisogna ricordare che aveva saltato le ultime due gare per l’infortunio alla caviglia EPA
Bautista
M.Marquez
Bradl
Stoner gira a Sugo
7
6
4
Ha avuto problemi di gomme, ma la sensazione è che quando il gioco si fa duro lui sparisca dalla scena LAPRESSE
Su questa pista i freni sono un problema, ma lui non è riuscito a gestirli. Peccato, perché poteva arrivare… quarto ANSA
Per una ragione o per l’altra sembra la controfigura del bel pilota visto all’inizio della stagione
Pedrosa
V.Rossi
Crutchlow
AFP
2.
KALLIO
FIN
Kalex
3.
LUTHI
SVI
Suter
a 3"379
4.
SIMEON
BEL
Kalex
a 8"420
5.
SIMON
SPA
Kalex
a 10"315
6.
TEROL
SPA
Suter
a 11"364
7.
DE ANGELIS
RSM
Speed Up
a 12"718
8.
AEGERTER
SVI
Suter
a 15"609
9.
NAKAGAMI
GIA
Kalex
a 18"414
10.
PASINI
ITA
Speed Up
a 20"679
11.
WEST
AUS
Speed Up
a 30"759
12.
SCHROTTER
GER
Kalex
a 31"134
13.
PONS
SPA
Kalex
a 31"335
14.
G.REA
GB
Speed Up
a 31"505
15.
CORTESE
GER
Kalex
a 31"801
16. NOZANE (GIA/Tsr) a 41”840; 17. CARDUS (SPA/Speed Up) a 46”192; 18. MORBIDELLI (ITA/Suter) a 51”771 GIRO PIÙ VELOCE: il 9° di P.ESPARGARO in 1’52”028, media 154,2 km/h
MONDIALE
GARA
MONDIALE TEMPO/DISTACCO 15 giri in 28'15"162 media 152,9 km/h a 1"344
PILOTA MOTO 1. P.ESPARGARO (camp.) Kalex Kalex 2. REDDING
PUNTI 265 224
POS. PILOTA
MOTO
TEMPO/DISTACCO
1.
A. MARQUEZ SPA
NAZ
Ktm
20 giri in 39'45"953 media 144,8 km/h
3. RABAT
Kalex
204
2.
M.VIÑALES
SPA
Ktm
a 0"027
4. KALLIO
Kalex
185
3.
FOLGER
GER
KalexKtm
a 7"750
5.
AEGERTER
Suter
151
4.
OLIVEIRA
POR
Mahindra
a 15"889
6.
LUTHI
Suter
146
5.
FENATI
ITA
FtrHonda
a 18"323
7.
NAKAGAMI
Kalex
145
6.
MILLER
AUS
FtrHonda
a 18"432
8.
TEROL
Suter
125
7.
MCPHEE
GB
FtrHonda
a 18"439
9.
ZARCO
Suter
123
8.
AJO
FIN
Ktm
a 25"608
10. TORRES
Suter
106
9.
ANTONELLI
ITA
FtrHonda
a 25"950
11. CORSI
Speed Up
92
10.
BINDER
S.AF
Mahindra
a 32"933
12. SIMEON
Kalex
84
11.
KORNFEIL
R.CEC KalexKtm
13. SIMON
Kalex
74
12.
LOI
BEL
KalexKtm
a 33"231
14. DE ANGELIS
Speed Up
66
13.
OETTL
GER
KalexKtm
a 33"668
16. PASINI
Speed Up
48
14.
TECHER
FRA
TsrHonda
a 39"006
COSTRUTTORE 1. KALEX (campione) 2. SUTER 3. SPEED UP
PUNTI 381 272 136
a 33"067
FtrHonda a 39"259 15. WATANABE GIA 16. SISSIS (AUS/Ktm) a 42”159; 17. BALDASSARRI (ITA/Ftr Honda) a 42”670; 20. BAGNAIA (ITA/FtrHonda) a 47”394 GIRO PIÙ VELOCE: l’11° di A.MARQUEZ in 1’58”380, media 146,0 km/h
PILOTA MOTO Ktm 1. L. SALOM Ktm 2. M.VIÑALES Ktm 3. RINS 4. A.MARQUEZ Ktm KalexKtm 5. FOLGER Mahindra 6. OLIVEIRA FtrHonda 7. MILLER FtrHonda 8. MASBOU Mahindra 9. VAZQUEZ KalexKtm 10. KORNFEIL FtrHonda 11. FENATI 12. KHAIRUDDIN Ktm Mahindra 13. BINDER FtrHonda 16. ANTONELLI FtrHonda 25. TONUCCI FtrHonda 27. FERRARI COSTRUTTORE 1. KTM (campione) 2. KALEXKTM 3. MAHINDRA
Da oggi a mercoledì Casey Stoner sarà impegnato in un test Honda a Sugo (Gia). Stoner proverà sia la RCV 2014 sia la RCV1000R (Production Racer). A Sugo girerà anche la Suzuki, con De Puniet.
SUPERBIKE
Giugliano alla Ducati
Moto3 MOTO Kalex
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TEST HONDA
Moto2 GARA
Jorge Lorenzo ha regala to alla Yamaha la 200ª vittoria nella classe regina, traguardo finora raggiunto solo dalla Honda, che tra 500 e MotoGP vanta 248 successi. Ad aprire la serie Yamaha fu il britanni co Charles Mortimer, che al GP Spagna 1972 approfittò dell’assenza di Giacomo Ago stini, già campione. Fu proprio Ago a regalare nel 1974 alla casa dei tre diapason il suo pri mo Mondiale in 500: ci riuscì nel 1975 vincendo 4 GP a cui si sommano i 2 del 1974. Per Lo renzo questo è il 30° trionfo in MotoGP con la Yamaha. Me glio ha fatto solo Valentino Rossi che dal 2004 al 2010, più quest’anno ad Assen, ha tota lizzato 47 vittorie. Sempre ad Assen, ma nel 2007, il pesarese regalò alla casa di Iwata il 150° successo nella classe regina. Alle spalle di Rossi e Lorenzo solo altri 3 piloti sono arrivati in doppia cifra in 500 con la Yamaha: 26 vittorie per Eddie Lawson, 24 per Wayne Rainey e 22 per Kenny Roberts.
Taccuino
GLI ALTRI Edwards 8 Continua a stare tra i grandi. A.Espargaro 7 Voto alla freddezza e alla plasticità del volo quando si è trovato senza freni. B.Smith 6 Aveva un’occasione (5°), ha fatto il gambero (8°). Hayden 6 Lottatore. De Puniet 6 Minimo sindacale. Dovizioso 5 Sbaglia alla fine. Nakasuga 5 L’anno scorso a Valencia era sul podio, stavolta in casa… Iannone 5 Errore all’inizio, poi deve recuperare. Hernandez 5 Ha un dito rotto, ma è indietro. Barbera 5 Fuori dai punti. Aoyama 5 Niente di positivo da segnalare. Petrucci 4 In difficoltà. M.Laverty 4 Non migliora. Corti 4 Un errore da evitare. Cudlin 4 Si piglia pure 1 punto sulla licenza per aver ostacolato Lorenzo. Staring 4 Ultimo. Pesek 4 Alla squadra, per un errore di elettronica. Scassa s.v. Rompe subito una pedana.
POS. PILOTA NAZ 1. P. ESPARGARO SPA
9
GIOVANNI CORTINOVIS
PUNTI 300 298 295 200 163 144 110 84 71 68 68 65 62 47 6 1 PUNTI 400 171 162
(p.g.) Davide Giugliano, talen to romano di 23 anni, correrà con la Ducati ufficiale il Mondiale Super bike 2014 a fianco del britannico Chaz Davies, 26, ex Bmw: annuncio a breve, debutto giovedì a Jerez.
RALLY
Kubica iridato Wrc2 Il neo iridato Sebastien Ogier (Volkswagen) ha vinto il Rally di Spagna, penultima tappa del Mon diale, davanti a Latvala (Volkswa gen) e Hirvonen (Citroën). La Volkswagen si aggiudica il titolo co struttori. Robert Kubica (Citroën), 9° assoluto, è iridato Wrc2.
SUPERSTARS
Morbidelli tricolore (a.s.) Grazie alla doppietta nel round finale di Franciacorta (Bs), Gianni Morbidelli (Audi) si è laureato campione italiano Superstars.
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
BASKET SERIE A: TERZA GIORNATA
4 Milano: cuore e Langford
Il Punto
STASERA POSTICIPO
DI LUCA CHIABOTTI
Il ritorno dei cannonieri Bene o male? Decidete voi, se il ritorno dei
realizzatori è un dato positivo o se è soltanto l’ennesimo segno di un abbassamento del livello della Serie A. Qualunque sia la scelta, è comunque divertente: al vertice della classifica marcatori ci sono 5 giocatori oltre i 20 punti di media (Drake Diener, Hardy, Langford, Ragland, Rich) più due a 19.7. Nelle 5 stagioni precedenti, solo James White, nel 2011, aveva chiuso il campionato oltre quota 20. Non solo: Diener è capocannoniere a 26.7 di media, e dobbiamo tornare a 10 anni fa, con Charlie Bell a Livorno, per trovare qualcosa di simile. Esageriamo: neppure Darryl Dawkins, uomo dei record da due punti, tirava con l’85% come sta facendo oggi la guardia di Sassari. Che attualmente ha cifre ben oltre il titolo di mvp: 15/17 da due, 14/22 da tre, 8/8 ai liberi. Durerà? Impossibile, ma la lotta è entusiasmante, con Keith Langford decisivo nel successo di Milano a Caserta che lo incalza, come Dwight che gioca stasera con Siena. Delle gare della terza giornata, interessante la terza vittoria consecutiva di Milano, coppa compresa, che mostra la solidità della nuova EA7 (che venerdì sarà messa duramente alla prova a Madrid) ma anche, nella sconfitta, la potenzialità di Caserta squadra come Sassari e Bologna da ritmi alti. La Virtus stasera può restare l’unica squadra imbattuta. Con 92 punti di media, è finora la squadra che segna di più. Inutile fare gli intellettuali, così il basket è più divertente.
Gazzetta.it IL RANKING DI SERIE A E GLI HIGHLIGHTS DI TUTTE LE PARTITE
S
Bologna imbattuta va a Siena Palla a due alle 20.30 (n.z.) L’imbattuta Virtus gioca sul campo della Montepaschi nel posticipo di stasera. Al PalaEstra palla a due alle 20.30 (arbitri Cerebuch, Di Francesco e Taurino; diretta locale su E’Tv). Bologna recupera Matteo Imbrò, fermo in settimana per una contusione al ginocchio destro. Siena è ancora senza Nelson per un infortunio alla spalla destra.
S
Sei italiane impegnate in coppa Da domani l’Eurocup Sassari è la prima italiana a scendere in campo in coppa: domani alle 20.30 ospita Chalon nella terza giornata di Eurocup. In campo mercoledì le altre, tutte in casa: Cantù riceve Ostenda, a Varese c’è Villeurbanne, Roma ospita l’Alba Berlino. Entrambe in campo venerdì e in trasferta invece le due italiane in Eurolega: Milano sul parquet del Real Madrid, Siena contro lo Zielona Gora.
Caserta, prima sconfitta L’Olimpia rimonta il 11 iniziale, bene Jerrells. Banchi: «Vittoria che fa capire chi siamo». Fischiati 5 falli tecnici e 2 antisportivi: troppi 77 81
CASERTA MILANO (2214, 3235; 5460)
PASTA REGGIA CASERTA: Hannah 11 (1/4, 2/5), Roberts 17 (5/8, 2/5), Vitali 7 (1/2, 1/3), Brooks 12 (3/8, 1/1), Moore 14 (6/11); Mor dente 7 (2/2, 1/4), Tommasini 4 (0/2, 1/3), Scott 3 (1/3 da 3), Michelori 2 (1/2). N.e.: Marziaioli, Marini, Salzillo. All.: Molin. EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Jerrells 9 (4/5, 0/3), Langford 23 (4/9, 1/3), Gentile 9 (4/8, 0/3), Melli 5 (2/2, 0/2), Samuels 11 (5/9); Moss 5 (1/1, 1/2), Wallace 11 (1/2, 3/4), Haynes 8 (2/2, 1/4), Cerella. N.e.: Toure, Merlati. All.: Banchi. ARBITRI: Filippini, Quarta, Martolini. NOTE T.l. Cas 12/17, Mil 17/23. Rimb.: Cas 32 (Moore 14), Mil 36 (Moss 7). Ass.: Cas 10 (Han nah 4), Mil 10 (Langford, Moss 3). Progr.: 5’ 148, 15’ 2526, 25’ 4246, 35’ 6171. F. tec.: Melli 15’28” (2528), Vitali 23’26 (4239), Rober ts 24’21” (7764), panchina Caserta 29’42” (54 56), Cerella 30’17” (5463). F. antisp.: Melli 22’11” (3937), Tommasini 29’30” (5453). Usc. 5 f.: Wallace 36’50 (6676), Mordente 39’58” (77 79). Spettatori 4251, incasso di 41.549 euro.
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA CASERTA
Un anno fa, ad Avellino, i 22 punti presi da Milano al ter mine di una prova pessima, suonarono come campanello d’allarme della stagione di sof ferenza che avrebbe atteso la squadra allora guidata da Ser gio Scariolo. Stavolta, a 60 km di distanza, il successo del l’EA7 Emporio Armani al Pala maggiò di Caserta ha un signi ficato totalmente diverso. «Questa è una vittoria impor tante, fa capire che ci siamo, che tutti si stanno sintonizzan do sulla lunghezza d’onda atte sa: una prova di spessore, su un campo non facile, in una serata in cui avevamo anche i proble mi di un Melli non al meglio della forma», è la sintesi di Lu ca Banchi che dopo la parente si europea contro il Kaunas si gode una squadra tonica, ma tura, con ancora ampi margini di miglioramento. Differenza Il tutto, a distanza
Come ogni lunedì, su gazzetta.it i video dai campi con gli highlights di tutte le partite, oltre al nostro ranking di Serie A aggiornato alle gare giocate ieri.
di appena due settimane dal l’esordio di Brindisi, finito col dito puntato verso Curtis Jer rells, il direttore d’orchestra. Poteva scoppiare subito un ca so, viste pure le parole del pre sidente Livio Proli (ieri assen te, a New York per lavoro). In vece, Jerrells ha cambiato subi
Keith Langford, 30 anni, alla seconda stagione in maglia Olimpia, sta viaggiando a 23.7 punti di media in campionato CIAM
Migliori
h 8 KEITH LANGFORD (MILANO) Terzo quarto da incorniciare: nessuno lo ferma, si procura falli, 12/14 dalla lunetta. E’ lui il leader.
h 7.5
CAMERON MOORE (CASERTA) Doppio 14, in punti e rimbalzi: salta tantissimo, Samuels lo soffre,qualche errore di troppo da sotto.
Peggiori
i5
NICOLO’ MELLI (MILANO) Non era al meglio della forma, mette all’inizio 5 punti di fila, poi sparisce e si becca pure un tecnico. 25’ sono pure troppi
i5
ANDREA MICHELORI (CASERTA) Poca sostanza, nessun impatto da ricordare sulla partita in nove minuti sul parquet.
AL PIANELLA BENE RAGLAND CON 21 PUNTI E 7 ASSIST E GENTILE CON 17
Cantù facile con Pesaro Distorsione per Aradori CANTÙ
93
PESARO
78
(2919, 5236; 7759) CANTÙ: Ragland 21 (5/5, 3/5), Jenkins 8 (3/4, 0/3), Aradori 14 (4/7, 2/3), Leu nen 5 (1/2, 0/3), Cusin 10 (4/5); Abass 4 (2/2, 0/1), Jones 2 (1/4), Uter 10 (4/5), Rullo 2 (1/2, 0/1), Gentile 17 (3/6, 2/4). N.e.: Zu gno, Cesana. All.: Sacripanti PESARO: Pecile 14 (5/8, 0/3), Young 8 (4/7, 0/1), Turner 18 (7/17, 1/5), Trasoli ni 5 (1/5, 1/1), Anosike 22 (9/16, 0/1); Musso 11 (1/2, 2/6), Amici (0/4, 0/1), Hamil ton (0/1 da tre). N.e.: Bartolucci, Terenzi. All. Dell’Agnello. ARBITRI: Vicino,Ranaudo,Sabetta. NOTE T.l. Can 16/19, Pes 12/15. Rimb.: Can 38 (Cusin 9), Pes 38 (Anosike 16). Ass.: Can 21 (Ragland 7), Pes 10 (Turner 5). Progr: 5’ 108, 15’ 3929, 25’ 6547, 35’ 8173. Nessun uscito per 5 falli: Tecnico:
Ragland, 23, supera Young CIAM Anosike 21’13” (5238), Rullo 30’15” (79 61). Antisportivo: Uter 11’30” (3419). Spett. 3471 per 38.000 euro. CANTÙ — Inizia con un successo il doppio impegno casalingo campionatoEurocup di Cantù che fa sua una gara che solo nel le battute iniziali (66 al 3’) ha provato a
stare in equilibrio «Lo hanno visto tutti — dichiarerà Sandro Dell’Agnello a fine gara — quanto Cantù ci sia stata superiore». La squadra di Sacripanti, dopo aver preso il controllo del match, ha imposto il proprio ritmo per il resto dell’incontro risponden do con lucidità ai blandi tentativi di rientro di Pesaro. I padroni di casa hanno rag giunto il +20 (5838) al 21’57”, grazie a una buona circolazione di palla e alla perso nalità di Joe Ragland (35 valutazione), che ha trovato ben poche difficoltà contro i pari ruolo avversari. La brutta notizia ar riverà al 22’ (5838) quando Pietro Ara dori, ispiratore della prima fuga biancoblù (2010 all’8’), dovrà abbandonare il terre no di gioco per una distorsione alla cavi glia che costringerà la guardia bresciana a saltare mercoledì sera la sfida per il pri mo posto nel girone di Eurocup contro Ostenda, «nella partita fino a questo mo mento più importante della stagione», come dichiarerà Sacripanti. Buone noti zie da un concreto Gentile (13 dei 17 punti complessivi realizzati nel terzo quarto) e di un ritrovato Cusin (4 falli subiti) che, dopo la brutta caduta del 3’ che ha tenuto il pubblico di casa con il fiato sospeso ha imposto la propria fisicità ad Anosike (29 valutazione), il migliore tra i pesaresi. Pietro Terraneo
to registro. «E qui ha giocato una partita di livello, la squa dra ormai percepisce subito la differenza se c’è o non c’è in campo», racconta il tecnico mi lanese. E i miglioramenti non vanno solo circoscritti alla con quista dei due punti. Vanno an che interpretati dando il giusto risalto alla Pasta Reggia, che Lele Molin ha costruito assie me al g.m. Marco Atripaldi con intelligenza, pescando giocato ri come Chris Roberts, destina to a un campionato eccellente o Cameron Moore, ieri 14 rim balzi. Ecco perché passare nel l’impianto definito con enfasi dallo speaker casertano «miti co e insuperabile», testimonia di come rispetto a un anno fa la musica sia diversa. Milano ha cuore, reagisce anche quando parte subito sotto di 11 (21 10), spreca poco (saranno solo 12 le palle perse). Il basket champagne di Molin cala però drasticamente quando le per centuali crollano, Roberts si blocca e a rimbalzo l’inferiorità è palese. Si gioca punto a pun to, Gentile è fischiatissimo, la
terza frazione è la più emozio nante. Sembra una sfida a due: da una parte Brooks (10 pun ti), dall’altra un immenso Lan gford che ne segna 17 solo nel la frazione, sfruttando diversi viaggi in lunetta, per antispor tivi (uno) e tecnici (ben tre, di cui uno alla panchina, ad Atri paldi) fischiati a Caserta, puni ta in maniera eccessiva. Arbitri Ecco, anche stavolta si è esagerato: vedere una gara con cinque falli tecnici e due antisportivi, tra flopping, pro teste e altro, è troppo. E si ri schia di irritare senza motivo il pubblico. Tra l’altro, in una ga ra non cattiva. Molin vorrebbe parlare, si frena in tempo. «Avrei voluto vedere se... Vab bè, non fa niente. Riconosco che abbiamo perso perché Mi lano è stata più brava di noi, ha gestito meglio alcuni possessi. Siamo soddisfatti, vincere le prime due gare della stagione e restare fino alla fine punto a punto con Milano non era fran camente prevedibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SUPER IVANOVTHOMAS GOSS E BARON AVEVANO RIMONTATO DA 13
Errore Taylor sulla sirena Avellino ferma Roma AVELLINO
84
ROMA
82
(1519, 3831; 5748) SIDIGAS AVELLINO: Lakovic 3 (1/1, 0/3), Dean 11 (4/6, 1/4), Richardson 2 (0/2), Ivanov 20 (4/6, 1/2), Thomas 25 (9/12, 1/1); Hayes 10 (2/5, 1/2), Spinelli 4 (1/1, 0/1), Cavaliero 9 (0/1, 3/5), Dragovic (0/1). N.e.: Biligha, Riccio, Morgillo. All.: Vitucci ACEA ROMA: Goss 18 (3/3, 4/7), Taylor 12 (3/9, 1/5), Hosley 10 (3/7, 1/4), Igner ski 16 (4/5, 2/4), Mbawke 8 (4/5); Baron 14 (1/5, 3/4), Eziukwu (0/1), Moraschini 4 (2/4, 0/1), D’Ercole, Righetti. N.e.: Reali, To nolli.. All.: Dalmonte. ARBITRI: Borgioni, Morelli, Seghetti. NOTE T.l.: Ave 21/25, Rom 9/10. Rimb.: Ave 33 (Thomas e Ivanov 11), Rom 28 (Goss 5); Ass.: Ave 13 (Dean e Spinelli 3), Rom 10 (Taylor 5). Progr.: 5’ 513, 15’ 2325, 25’ 46 40, 35’ (7162). Falli antisportivi: Taylor
Taquan Dean, 30 anni CIAMILLO 19’59” (3631), Ivanov 39’53’’ (8481). Falli tecnici: panchina Avellino 11’19’’ (2019), Mbawke 25’34’’ (4642). Spett.: 2564 per 32.000 euro. AVELLINO — Col cuore in gola fino in fondo Avellino batte Roma infliggendole la prima sconfitta del torneo che gli nega il primato
solitario. E’ stata una gara palpitante con Roma indomabile, sotto di 12 punti al 35’, e capace di riaprire la partita grazie alle triple di Goss, Baron e Taylor, per poi sprecare sulla sirena con Taylor il possibile pareggio. Avellino ha meritato il successo con un Thomas devastante (25 punti ed 11 rimbal zi) coadiuvato dal compagno di reparto Ivanov. I due sotto i tabelloni hanno fatto la differenza (3328 i rimbalzi) sui lunghi ro mani. Roma parte forte prendendo il co mando (513 al 4’) grazie soprattutto alla precisione di Ignerski che infila 7 punti co stringendo Avellino sempre a rincorrere nei primi 10’ (1519). La musica cambia nel secondo periodo quando l’Acea, dopo due canestri di fila di Moraschini (2025), va in black out per 5’ subendo un 110 ispirato dalla vena sotto canestro del duo Ivanov Thomas. Gara capovolta con Mbakwe che avvicina i suoi con due conclusioni (3331) respinta di nuovo da una tripla di Dean e due liberi di Thomas. La squadra di Vitucci, trascinata da Thomas, sale sul 5344 al 28’ toccando il massimo vantaggio con Hayes al 32’ (6350). Con l’ottima regia di Spinelli gli irpini sembrano avere la gara in mano prima del risveglio ospite nel segno di Goss. A fine gara incidenti nel settore ospi te subito spenti dalle forze dell’ordine. Luigi Zappella
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
RISULTATI PASTA REGGIA CASERTAEA7 EMPORIO ARMANI MILANO 7781 BANCO DI SARDEGNA SASSARIGIORGIO TESI GROUP PISTOIA 10087 MONTEGRANAROGRISSIN BON REGGIO EMILIA 7971 CANTU'PESARO 9378 ENEL BRINDISIVANOLI CREMONA 9674 CIMBERIO VARESEUMANA VENEZIA 8472 SIDIGAS AVELLINOACEA ROMA 8482 MONTEPASCHI SIENAGRANAROLO BOLOGNA OGGI ALLE 20.30
CLASSIFICA SQUADRA GRANAROLO BOLOGNA EA7 EMPORIO ARMANI MILANO BANCO DI SARDEGNA SASSARI ENEL BRINDISI PASTA REGGIA CASERTA CIMBERIO VARESE CANTÙ ACEA ROMA SIDIGAS AVELLINO MONTEPASCHI SIENA UMANA VENEZIA MONTEGRANARO PESARO GRISSIN BON REGGIO EMILIA GIORGIO TESI GROUP PISTOIA VANOLI CREMONA
PT G 4 2 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 2 2 2 3 2 3 2 3 2 3 0 3 0 3
V 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 0 0
P 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3
Le prime 8 ai playoff, l’ultima in Lega Gold.
PROSSIMO TURNO Domenica 3/11, ore 18.15 GRISSIN BON REGGIO EMILIAPASTA REGGIA CASERTA (2/11) GRANAROLO BOLOGNAMONTEGRANARO CIMBERIO VARESESIDIGAS AVELLINO VANOLI CREMONABANCO DI SARDEGNA SASSARI ACEA ROMACANTÙ UMANA VENEZIAENEL BRINDISI (ore 19) EA7 EMPORIO ARMANI MILANOGIORGIO TESI GROUP PISTOIA (4/11) PESAROMONTEPASCHI SIENA (4/11)
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
Le triple di Ere e Hassell mvp Varese 2 su 2 in campo neutro Il capitano e la miglior partita del centro affondano Venezia Non bastano Peric e Vitali 84 72
VARESE VENEZIA (1617, 3938; 6355)
CIMBERIO VARESE: Clark 5 (1/2, 1/5), Cole man 14 (7/11, 0/3), Ere 21 (1/7, 5/9), Polonara 13 (0/2, 4/11), Hassell 18 (9/11); Scekic 8 (3/3), De Nicolao (0/2, 0/1), Rush 5 (1/5, 1/4). N.e.: Mei, Testa, Balanzoni. All. Fra tes. UMANA VENEZIA: Giachetti (0/1 da 3), Taylor 12 (4/8, 1/6), Linhart 2 (1/3), Smith 16 (5/10), Easley 9 (4/5); Rosselli 4 (2/5, 0/1), Peric 17 (5/7), Vitali 12 (3/8, 0/1), Magro. N.e.: Akele. All. Mazzon. ARBITRI: Begnis, Calbucci, Lanzarini. NOTE T.l.: Var 7/10, Ven 21/28. Rimb.: Var 43 (Hassell 13), Ven 33 (Smith 6). Ass.: Var 21 (Polonara 8), Ven 10 (Giachetti e Vitali 3). Ant.: Peric 7’30” (1110). Progr.: 5’ 96, 15’ 2629, 25’ 4945, 35’ 7060. Spett.: 3100.
VINCE SASSARI CONTRO PISTOIA
ANTONIO FRANZI CASALE MONFERRATO (Alessandria)
L’esplosione di Hassell (9/11 da sotto e 13 rimbalzi con 28 di valutazione in soli 22’) dà nuovi e più efficaci equilibri alla Cimberio sia in di fesa (netto il predominio a rim balzo, 43 a 33) che in attacco, dove la squadra di Frates distri buisce ben 21 assist (Polonara al record personale con 8). E così, dopo un primo tempo in cui la coppia SmithPeric (in sieme 10/17 da due) sembrava in grado di sopperire a una pes sima serata Umana da tre (1/9), nella ripresa Varese mo strava il suo volto migliore, frutto di una fluidità offensiva resa possibile proprio dalla pre senza di un Hassell ficcante col suo semigancio mancino. «Mis sione campo neutro compiuta — ha commentato il coach va resino Fabrizio Frates —. Senza
Sakota ci aspettavamo tanta zona, ne abbiamo approfittato a rimbalzo d’attacco». Svolta Hassell Che il nuovo centro Usa fosse pronto al salto di qualità era apparso chiaro sin dalle prime battute, con Ve nezia costretta a un’infrazione di 24”, commettendo però due falli in 6’, ben sostituito da Scekic. La risposta di Mazzon era una zona 32 con in punta un buon Vitali. Era Peric (12 punti e 16 di valutazione in 20’) il perno del break Umana di 132 tra primo e secondo quar to per il 2129 al 14’. Risolto con Rush il problema di contenere Vitali, l’unica tripla di Clark e
Avanti dal 2° quarto la Cimberio resiste alla rimonta Reyer sul campo di Casale
BRINDISI OK ENEL SFIORA IL +30
una di Polonara ribaltavano il match sul 3429 al 17’. Il ritor no di Hassell in avvio di ripresa, poi, dava all’attacco nuove cer tezze, con Ere primo in doppia cifra. Di fronte a SmithPeric con Easley in panchina, un Po lonara sempre più concreto e un Hassell efficace (15 di valu tazione nel solo terzo quarto!) prendevano il sopravvento per il 6354 al 29’30”. Cercavano di impedirglielo il solito Vitali e il sempre concreto Smith. Inva no, perché Hassell era dilagan te, guidando Varese sul 7060 al 33’31”. Un margine che dava tranquillità in vista di un finale in cui Ere con le sue triple ren deva ancor più ampia la bella vittoria Cimberio. «I suoi cane stri ci hanno distrutto quando pensavamo di aver ribaltato la partita — dice Mazzon —. Ab biamo tanto lavoro da fare, nei momenti che contano siamo ancora indecisi».
Frank Hassell, 25 anni, schiaccia sulla difesa di Venezia: i suoi 18 punti con 9/11 al tiro e 13 rimbalzi sono la migliore prestazione in maglia Varese CIAMCAST
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PRIMA PER MONTEGRANARO REGGIO PARTE MALE
Drake Diener stellare Dyson 31: inarrestabile Mayo rompe il ghiaccio Ma Sacchetti è critico Figuraccia di Cremona Ma quanti tecnici... SASSARI
100
PISTOIA
78
(2418, 4941; 7763) BANCO SARDEGNA SASSARI: M. Green 12 (3/5 da 3), D. Diener 29 (3/3, 7/9), Thomas 14 (4/6, 1/4), C. Green 18 (6/9, 1/3), Johnson 10 (5/8); Fernandez (0/1, 0/3), T. Diener 12 (3/5, 2/3), B. Sac chetti 2 (1/1, 0/3), Vanuzzo 3 (0/2, 1/2), Tessitori (0/1). All.: R.Sacchetti. TESI GROUP PISTORIA: Wanamaker 10 (3/4), Gibson 17 (1/6, 3/4), Washin gton 20 (6/10, 2/2), Daniel 10 (4/7), Johnson 13 (6/17); Meini 2, Galanda 9 (1/2, 2/4), Cortese 6 (2/3), Evotti. N.e.: Bozzetto. All.: Moretti. ARBITRI: Chiari, Biggi e Lamonica. NOTE T.l.: Sas 11/13, Pis 20/25. Rimb.: Sas 30 (Johnson 6), Pis 32 (Johnson 7). Ass.: Sas 17 (T. Diener 5), Pis 19 (Wana maker 8). Progr.: 5’ 156, 15’ 3628, 25’ 6251, 35’8874. Ant.: Washington 4’33” (116). Spett.: 4460, incasso 68908. SASSARI La Dinamo batte Pistoia, Drake Diener dice 29 con il 78% da tre,
ma coach Meo Sacchetti non è per nien te contento: «Abbiamo fatto un passo indietro, lo dico oggi che abbiamo vinto. Ho visto cose che non mi piacciono. At teggiamenti di sufficienza e giocatori che si spostano in difesa. Non possiamo permetterci di giocare senza agoni smo». Gran partenza Sassari, poi equili brio (3028) e successiva fiammata biancoblù con Marques Green a realiz zare dall’arco il 3628, schiacciata a una mano di Linton Johnson e per la Giorgio Tesi è di nuovo 10, Arriva anche il +13 di Sassari in un momento di confusione per Pistoia (19 palle perse) e il Banco scappa via con un immenso ManDrake alla 200a in serie A: 7353. Meo Sacchetti ad abbassa il quintetto ma la testa della corsa non cambia. Caleb Green fa da stoccatore, l’inerzia è biancoblu e al 40’ è vittoria isolana. «Siamo una neopro mossa al cospetto del Banco che è team di altro livello e obiettivi diversi – è il pen siero di Paolo Moretti —. Abbiamo sem pre fatto la cosa sbagliata al momento giusto. Poca fisicità e non abbiamo la lu cidità di giocare senza disunirci». Giovanni Dessole
BRINDISI
96
CREMONA
74
(2718, 4836; 7854) ENEL BRINDISI: Dyson 31 (7/8, 5/9), Lewis (0/7, 0/2), Formenti 10 (0/1, 2/2), James 11 (4/4, 1/3), Aminu 11 (5/8); Ze rini 10 (2/2, 2/2); Todic 2 (1/1), Snaer (0/2, 0/3), Campbell 21 (3/5, 3/5). N.e.: Bulleri, Morciano, Leggio. All. Bucchi VANOLI CREMONA: Woodside 16 (3/7, 3/5), Jackson 9 (2/7, 1/5), Kalve 9 (3/4, 1/4), Kelly 7 (3/4), Rich 17 (8/15, 0/2); Ndoya 10 (3/4, 1/3), Spralja 6 (2/2 da 3). N.e.: Chase, Conti, Marchetti, Ariazzi Fiorentini. All. Gresta ARBITRI: Aronne, Caiazza, Sahin. NOTE T.l.: Bri 13/16, Cre 6/8. Rimb.: Bri 31 (James 10), Cre 32 (Kelly 7). Ass.: Bri 13 (Campbell 5), Cre 10 (Rich 4). Progr.: 5’ 137, 15’ 3327, 25’ 7041, 35’ 8567. Usc. f.: Spralja 33’03” (8770), Rich 38’10” (91 70) . Ant. Kelly 22’ (5638), Rich 32’31” (8063). Spett. 3500. BRINDISI Due assenze: Bulleri nell’Enel, Chase nella Vanoli. Due vittorie, quelle di
Brindisi in quest’avvio di stagione; tre sconfitte per Cremona. Ma quella di ieri sera è la più pesante. «Sì, è vero abbiamo fatto una figuraccia — ha ammesso Gi gio Gresta —. Di tutto quello che avevamo preparato durante la settimana non ab biamo portato niente in campo». È la di fesa, in casa Cremona, ad andare sotto accusa; è la difesa, in casa Brindisi, ad esaltare la gara degli uomini di Bucchi. Che hanno presentato un Jerome Dyson stratosferico, sorretto, ad ogni modo, da un altrettanto importante Delroy Ja mes. Ma è anche importante sottolineare la gara degli italiani Matteo Formenti e Andrea Zerini. «Sono decisamente con tento per quanto i ragazzi hanno espres so. Venivamo da una settimana tormen tata. Snaer e Todic hanno giocato sul dolore e per questo li ringrazio. Ma è sta ta tutta la squadra, a meritare ogni consi derazione). Brindisi ha approfittato del 3/3 di Dyson (in 2’) per far subito capire da che parte sarebbe andata la partita. Brindisi, ad ogni modo, è andata anche vicino al trentello, con Cremona costret ta a guardare. Franco De Simone
MONTEGRANARO
79
REGGIO EMILIA
71
(1812, 3623; 4942) SUTOR MONTEGRANARO: Mayo 25 (2/3, 3/4), D.Cinciarini 20 (5/9, 3/6), Detrick (0/2, 0/3), Sakic 11 (2/4, 1/2), Skeen 14 (2/5, 2/2); Lauwers 2 (0/2), Mitrovic 3 (1/4), Mazzola 2 (1/3), Campani 2 (1/2). N.e.: Tessitore, Rossi, Quaglia. All. Recalcati GRISSIN BON REGGIO EMILIA: A.Cin ciarini 14 (4/8, 1/2), White 17 (6/10, 0/3), Karl 2 (1/2, 0/1), Brunner 9 (3/4, 0/2), Silins 9 (0/2, 3/5); Filloy 3 (1/3), Bell 10 (3/6, 0/2), Cervi, Antonutti 5 (1/1, 1/2), Pini 2 (1/2). N.e.: Frassineti. All. Menetti. ARBITRI: Paternicò, Terreni, Bettini NOTE – T.l: Mon 23/27, Reg 15/18. Rimb.: Mon 35 (Sakic 10), Reg 29 (Cinciarini 8). Ass.: Mon 11 (Cinciarini 5), Reg 8 (Cincia rini 8). Usc. 5 f:: Bell 34’56”. Tec.: D. Cin ciarini 24’35” (4438) e 37’ (7263), Bell 34’56” (6160), Menetti 36’52” (6963). Ant.: Mayo 14’32” (2514). Progr.: 5’ 116, 15’ 2918, 25’ 4440, 35’ 6763. Spett. 1987 per 14.278 euro.
PORTO SAN GIORGIO – Il primo successo i di Montegranaro porta il marchio indele bile di Josh Mayo. E’ lui, aiutato da un otti mo Daniele Cinciarini, a firmare la vittoria su Reggio Emilia. Ma che fosse una Sutor diversa rispetto alla partita con Venezia lo si è visto sin dall’avvio con una difesa tor nata aggressiva: «Abbiamo avuto un otti mo approccio difensivo dove siamo riu sciti a bloccare i loro tiratori — ha com mentato coach Recalcati —. E’ proprio la difesa ad essere stata la prima chiave per il successo, ancor più del 43% da tre». Stessa lettura per coach Menetti: «I nostri primi due quarti sono stati di grandissima sofferenza. Poi siamo cresciuti e ho rivi sto il nostro basket di qualità. Negli ultimi 5’ entrambe le squadre hanno potuto gio care poche azioni vere». Il riferimento è ai tanti tecnici fischiati in campo, criticati da una parte e dall’altra. Ad inizio secondo quarto, la Sutor va anche sul +14. Ma nel secondo tempo è tutta un’altra Reggio Emilia e con le triple di Silinis e Antonutti, e i canestri di un redivivo White arriva fino a 1 (6160 al 34’37”). Ma i tecnici e le rispo ste di Mayo e Cinciarini decidono la gara. Aaron Pettinari
LEGA GOLD LA 4a GIORNATA: PRIME VITTORIE DI ORLANDINA E IMOLA. TRENTO PASSA A FORLÌ CON PASCOLO (19 PUNTI E 17 RIMBALZI)
A1 DONNE
Sei in vetta, si sbloccano Pozzecco ed Esposito
Ragusa, Schio, La Spezia e Lucca ancora imbattute
IMOLACASALE 7463 (6143, 3228; 1015) AGET IMOLA: Passera 9 (3/7, 1/3), Young 10 (2/4, 1/3), Niles 17 (5/8, 1/3), Dordei 16 (4/9, 2/2), Poletti 14 (4/6); Maccaferri 1 (0/1), Turel 4 (2/4, 0/1), Gorrieri 1, Man cin 2 (1/3). All.: Esposito. NOVIPIÙ CASA LE MONFERRATO: Dillard 21 (7/13, 2/7), Casini (0/1, 0/1), Jackson 9 (3/12, 0/2), Cutulo 6 (1/1, 1/2), Bruttini 12 (6/10, 0/1); Martinoni 7 (1/3, 1/3), Amato 8 (1/3, 2/4), Giovara (0/1 da tre). All: Griccioli. NOTE T.l.: Imo 17/19, Cas 7/16. Rimb.: Imo 45 (Dordei 11), Cas 19 (Bruttini 5). Ass.: Imo 12 (Young 4), Cas 5 (Dillard 3). Progr.: 5’ 47, 15’ 1822, 25’ 4635, 35’ 6657. Spett. 1.300. (p.b.) BIELLANAPOLI 7673 (1412, 3530; 5747) ANGELICO BIELLA: Laganà 15 (4/10, 2/3), De Vico (0/1, 0/1), Raspino 9 (3/5, 1/3), Hollis 19 (6/9, 2/4), Infante 5 (2/2, 0/1); Voskuil 12 (0/3, 3/6), Berti 10 (1/2, 1/2), Lombardi 4 (2/3, 0/2), Chillo 2 (1/4,
0/1). All.: Corbani. EXPERT NAPOLI: Black 18 (6/10, 2/3), Valentini 6 (1/2, 0/1), Weaver 7 (1/2, 1/3), Allegretti 12 (2/2, 2/5), Brkic 22 (7/11, 1/3); Malaventura 5 (1/1, 1/6), Montano 1 (0/1), Bryan 2 (1/1). All.: Cavina. NOTE T.l.: Bie 11/16, Nap 14/17. Rimb.: Bie 29 (Lombardi 5), Nap 28 (Weaver 7). Ass.: Bie 12 (Voskuil 6), Nap 10 (Black, Weaver 3). Progr.: 5’ 92, 15’ 2424, 25’ 4839, 35’ 6363. Usc. 5 f.: Black 7273 (39’44”). Spett. 2846. (ga.p.) JESITRIESTE 8078 (2118, 3733; 6158) FILENI JESI: Maggioli 7 (2/7, 1/3), Jukic 8 (4/7), Rocca 18 (8/10), Goldwire 28 (7/13, 4/6), Santiangeli 10 (2/5, 1/4); Bor sato 7 (0/1, 1/4), Gaspardo 2 (1/3, 0/1). All.: Coen. TRIESTE: Tonut 2 (1/2, 0/1), Harris 14 (4/8, 2/4), Mastrangelo 9 (2/4, 1/3), Di Liegro 11 (5/11), Carra 15 (2/3, 3/4); Hoover 12 (2/2, 2/4), Ruzzier 5 (1/4, 1/3), Candussi 8 (4/8), Urbani 2 (1/2). All.: Dalmasson. NOTE T.l. Jes 11/16, Tri
7/8. Rimb.: Jesi 37 (Jukic 10), Tri 24 (Harris e Di Liegro 7). Ass.: Jesi 9 (Gold wire 3), Tri 15 (Hoover e Ruzzier 5). Progr.: 5’ 610, 15’ 2528, 25’ 4944, 35 ’7163. Usciti per falli: Carra al 38’59’’ (7571). Spett.: 2128. (f.ch.) CAPO ORLANDOFERENTINO 68–66 (2514, 3723; 5746) UPEA CAPO D’ORLANDO: Mays 23 (6/8, 3/8), Soragna (0/2 da 3), Nicevic 12 (5/11), Portannese 15 (2/3, 3/6), Archie 9 (4/9, 0/3); Basile 8 (1/2, 2/4), Laquinta na 1 (0/1), Benevelli (0/2), Cefarelli (0/1). All.: Pozzecco. FERENTINO: Green 23 (7/16, 2/7), Guarino 5 (0/3, 1/3), Bucci 17 (6/9, 1/5), Pierich 4 (1/3, 0/4), Rosignoli 4 (2/3); Mortellaro 2 (1/1), Paesano 9 (4/6), Giuri 2 (1/2, 0/1), Parrillo (0/3 da 3); All.: Gramenzi. NOTE – T.l.: Cap 8/12, Fer 10/13. Rimb.: Cap 40 (Nicevic 9), Fer 32 (Paesano 8). Ass.: Cap 13 (Basile 5), Fer 15 (Bucci 5). Progr.: 5’ 168, 15’ 2920, 25’ 4440, 35’ 6552. Spett. 2000 cir ca. (s.pi)
BARCELLONATRAPANI 7770 (2119, 4235; 6155) SIGMA BARCELLONA: Young 10 (4/10 ,0/4), Maresca 17 (6/8 ,1/2), Collins 9 (2/7, 1/3), Filloy 15 (3/3 ,3/8), Fantoni 17 (5/9); Pinton, Toppo 3 (1/3), Natali 6 (3/3, 0/4). All.: Perdichizzi. LIGHTHOUSE TRA PANI: Renzi 15 (5/7, 1/2), Lowery 13 (5/10, 0/4), Baldassarre 6 (2/5, 0/3), Parker 10 (2/6, 1/2), Ferrero 12 (1/5, 2/5); Bossi 2 (1/1), Rizzitiello 8 (3/4, 0/3), Ia nes 4 (1/2). All.: Lardo. NOTE T.l.: Bar. 4/23, Tra 18/22. Rimb.: Bar 37 (Young 9), Tra 28 (Baldasarre 8). Ass.: Bar 13 (Collins 6), Tra 16 (Baldassarre 6). Pro gr.: 5’ 86, 15’ 2726, 25’ 5141, 35’ 65 61. Usciti 5 f.: Fantoni 39’52” (7164), Renzi 39’36” (7468). Spett.: 2000 cir ca. (m.i.). FORLÌTRENTO 5559 (1312, 3024; 3949) LE GAMBERI CREDITO DI ROMAGNA FORLI: Basile 3 (1/3 da tre), Saccaggi 4 (2/7, 0/4), Crow 16 (1/7, 4/9), Eliantonio
(0/1 da tre), Cain 14 (6/11); Ferguson 16 (5/13, 2/6), Sergio 2 (1/2, 0/1). All.: Galli. TRENTO: Forray 6 (1/4, 1/4), Triche 10 (0/1, 3/9), Elder 11 (4/5, 1/5), Pascolo 19 (7/10, 1/1), Lechthaler 3 (1/2); Baldi Rossi (0/3, 0/2), Fiorito (0/1 da tre), Spanghe ro 10 (3/4, 1/3). All.: Buscaglia. NOTE T.l.: Forl 4/7, Tre 6/13. Rimb.: For 28 (Cain 11), Tre 49 (Pascolo 17). Ass.: For 8 (Ferguson 3), Tre 9 (Spanghero 3). Progr.: 5’ 65, 15’ 2118, 25’ 3534, 35’ 4753. Spett. 2.200. (e.p.) GIOCATE SABATO: VeroliBrescia 73 53; VeronaTorino 8596. CLASSIFICA Brescia, Barcellona, To rino, Biella, Trento, Veroli 6; Napoli, Tra pani 4, Trieste, Verona, Jesi 4; Forlì, Ca sale, Capo d’Orlando, Imola 2; Ferenti no, Forlì (penalizzazione 2) 0. PROSSIMO TURNO (31/10): Brescia Jesi; TrentoVerona; TorinoForlì; Ca saleVeroli; TrapaniNapoli; Ferentino Imola; TriesteBiella; BarcellonaCapo d’Orlando.
Ieri 3a giornata di A1 donne. Umbertide non è andata a Priolo perché il volo è stato cancellato per problemi atmosferici legati all’eruzione dell’Etna. Risultati: Lavezzini ParmaFila San Martino Di Lupari 6555, Famila Schio Umana Venezia 8248, Azzurra OrvietoGesam Gas Lucca 62 81, Passalacqua RagusaCus Cagliari 7164, Carispezia V. La SpeziaCus Chieti 8032, Acqua&Sapone Umbertide Trogylos Priolo n.d. Classifica: Ragusa, La Spezia, Schio, Lucca 6; Parma 4; Umbertide, Venezia, Cagliari 2; Priolo, Orvieto, S.Martino, Chieti 0.
42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
PALLAVOLO SERIE A—1 MASCHILE: SECONDA GIORNATA
Verona interrompe il digiuno dopo un anno
RISULTATI
Un anno dopo Verona torna a vincere. Non le riusciva dal 4 novembre 2012, quando sconfisse Castellana Grotte, graziato solo dalla soppressio ne delle retrocessioni. Fu quel la l’ultima partita di Aidan Zin gel, che nei giorni successivi fu operato ad un tendine della spalla destra. Bene, il centrale australiano è tornato in estate in nazionale, Verona lo ha aspettato. Domenica scorsa nel debutto stagionale con sconfit ta a Vibo è rientrato. E ieri fa ceva il riesordio davanti al suo pubblico. Che è da notare nonostante un anno filato di sconfitte ha risposto ancora al la grande (3200 presenti). E non sarà un caso se col suo ri torno è tornata anche la vitto ria. Oltretutto su una big come Cuneo.
non è riuscita a a trovare conti nuità in attacco, non tanto con le bande (Antonov si è fermato al 50%, Rauwerdink al 45): in sufficiente è stato l’opposto francese Rouzier che ha chiuso con un misero 24% e con 6 er rori e 8 murate ricevute. «Nei momenti topici ha ammesso il tecnico cuneese Roberto Piaz za non siamo stati capaci di mettere in terra la palla coi gio catori importanti». Con il bom ber così giù di corda non è che la buona prestazione di un cen trale possa essere decisiva. Ugualmente De Togni, al 62%, ha ispirato otto break point consecutivi nel quarto set dalla linea di servizio (1116), «Ma lì ha commentato Giani è stato bravo Bellei a rispondere con una serie in battuta e anche in attacco, così anche altri gioca tori sono cresciuti in fase di break point». E così Verona è andata a completare la vittoria da 3 bei punti pieni.
Che muri La differenza l’ha fatta soprattutto il muro: 21 in tutto (41, 71, 72 nei tre set vinti). In realtà però a Verona è riuscito tutto meglio. In attac co, col 48% contro 39 e con una punta del 71 nel secondo parziale. E in ricezione (58 a 55%, mentre in quanto a per fette 41 a 45%). Cuneo ha de luso principalmente perché
Il primo set La Calzedonia per la verità è andata sotto an che nel 1° set: 610, ma una volta prese le misure a Rouzier è cominciata la rimonta, fino al 2521 firmato Gasparini. Cru ciale è stato il finale di un se condo set tiratissimo e risolto da White (80%) per il 3028, dopo che la Bre aveva annulla to tre set ball e firmato il 2728
SQUADRE MACERATA PERUGIA MODENA TRENTO VIBO MOLFETTA VERONA PIACENZA C.D.CASTELLO CUNEO LATINA RAVENNA
0 3
3 1
PIACENZA VIBO
Rouzier attacca contro il muro di Zingel (a sin.) e Ter Horst EXPRESS
clic GLI HIGHLIGHTS DEL CAMPIONATO SU GAZZETTA.IT A conferma della nuova attenzione che il nostro portale web riserva agli altri sport e in questo caso alla pallavolo, da questa mattina sul sito di Gazzetta (www.Gazzetta.it) sarà possibile vedere le immagini delle partite di serie A1 maschile commentate. A iniziare dall’anticipo di sabato pomeriggio a Perugia con il toccante tributo d’affetto riservato a Goran Vujevic e alla sua famiglia dopo la tragedia che li ha colpiti.
con De Togni a muro. Il con traccolpo favorisce Cuneo nel 3°, ma Verona ormai ci crede e arriva in fondo. «Il muro di Ve rona ha fatto il suo commenta Piazza , ha usato la testa nel quarto set quando eravamo avanti. Mi spiace buttar via punti che valgono doppio o tri plo per non essere stati deter minati in alcune situazioni. Bi sogna che ci rendiamo conto che il campionato è molto diffi cile. E sarà dura qualificarci in Coppa col Nantes: dobbiamo rimboccarci le maniche». Giani si gode la prima vittoria: «Sa pevamo di poter mettere pres sione a Cuneo. Abbiamo lavo rato bene nella battuta al salto flot, con il muro e la difesa. Pe rò, se ci possiamo permettere qualche errore in più in cambio palla, nella fase break dobbia mo essere ancor più cinici».
MOLFETTA CITTA’ DI CASTELLO
3 0
0 3
RAVENNA TRENTO
(2523, 2522, 1525, 2513)
(2517, 2523, 2520)
(1925, 2325, 1925) CMC RAVENNA: Tillie 9, Mengozzi 3, Kau liakamoa 3, Cebulj 12, Cester 7, Klapwijk 8, Bari (L), Patriarca, Jeliazkov 1, Koumen takis. N.e. Cricca, Toniutti. All. Bonitta.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Ba ranowicz 3, Kurek 11, Stankovic 15, Zaytsev 15, Kovar 12, Podrascanin 11; Henno (L), Giombini, Parodi, Monopoli, Paparoni. N.e. Patriarca, Lampariello. All. Giuliani.
CALLIPO VIBO: Randazzo 11, Forni 2, Ga votto 15, Ogurcak 13, Crer 8, Steuerwald 1; Plot (L), Trinidad, Villena 1, Presta, Sarda nelli. N.e. Thiaw. All. Blengini.
EXPRIVIA MOLFETTA: saitta 3, Zanuto 8, Piscopo 9, Sabbi 14, Casòli 9, Mazzone 7; Cesarini (L), Izzo, De Marchi, Blagojevic, N.e. Del Vecchio, Porcelli e Fornes. All. Ci chello
ARBITRI: Satanassi e Boris.
NOTE Spett. 3400, incasso 23000. Durata set: 26’, 25’, 22’, 23’; tot. 96’. Copra: battu te sbagliate 22, vincenti 3, muri 6, 2a linea 6, errori 32. Callipo: b.s. 13, v. 5, m. 5, s.l. 8, e. 23. Trofeo Gazzetta: 6 Fei, 5 Vettori, 4 Papi, 3 Randazzo, 2 Simon, 1 Ogurcak.
LATINA «Sapevamo che avremmo dovu to incontrare una squadra che non molla mai e così è stato, dobbiamo gioire per questo risultato e mettere subito la testa alla trasferta di mercoledì in Austria per la Champions». Tira un sospiro di sollievo Kovar a fine partita, dopo aver messo a segno il muro vincente che ha regalato al la Lube la terza vittoria di fila (tra Coppa e Campionato) senza lasciare un set agli av versari. Anche se con l’Andreoli i marchi giani si sono concessi qualche errore di troppo in battuta (16 errori e 8 ace) e, in un finale vietato ai cardiopatici, hanno avuto più di qualche black out che ha rischiato di rilanciare un Latina mai domo, rinato dopo l’ingresso di Noda. Esce dal campo col sorriso Santilli: «La differenza tra noi e Macerata c’è e si vede, ma sono stati de cisivi solo alcuni particolari e mi conforta lo spirito della mia squadra».
Antonia Liguori
Matteo Marchetti
P 0 0 1 0 1 1 1 1 1 2 1 2
SVSP 6 0 6 4 5 3 3 0 4 4 3 3 4 4 4 4 3 4 3 6 0 3 0 6
Aidan Zingel , australiano 207 cm
VERONA CUNEO
3 1
(2521, 3028, 2325, 2520) CALZEDONIA VERONA: Anzani 10, Gasparini 13, Ter Horst 17, Zin gel 15, Boninfante, White 14; Pe saresi (L), Blasi, Bellei 2, Gonzales J.M. N.e. Coali, Gabriele, Centomo (L). Alle natore: Giani. BRE LANNUTTI CUNEO: Freriks 2, Rauwerdink 10, De Togni 8, Rouzier 12, Antonov 15, Kohut 3; De Pandis (L), Gonzales J., Casadei 1, Alletti 4, Maruotti 4. N.e. Marchisio. Allenatore: Piazza. ARBITRI: Pol e La Micela. NOTE Spettatori 3.212. Durata set: 24’,31’, 29’, 25; totale 109’; Calzedonia: battute sbagliate 16, vincenti 5, muri 21, seconda linea 17, errori 40; Bre Lannutti: battute sbagliate 19, vincenti 6, muri 8, seconda linea 12, errori 35. Trofeo Gazzetta: 6 Zingel, 5 Ter Horst, 4 Pesaresi, 3 De Togni, 2 Anzani, 1 Bellei.
taccuino
COPRA ELIOR PIACENZA: Fei 11, Vettori 17, Zlatanov 12, Simon 13, De Cecco, Papi 9; Marra (L), Tencati, Partenio, Kaliberda 3, Le Roux 1, Husaj 1. N.e. Smerilli. All. Monti.
PIACENZA La fotografia di Piacenza si scatta a inizio quarto set: Vibo ha appena dominato la terza frazione rimettendo in bilico la gara, Zlatanov chiama la squadra a raccolta e urla: «Dobbiamo vincere tutti insieme». Chissà se saranno stati gli inviti del capitano a far crescere la continuità in casa biancorossa, fatto sta che la quarta frazione è la migliore giocata di Piacenza in questo avvio di stagione. Quella da cui ripartire, insieme ai tre punti e alla prova da applausi di Alessandro Fei, uno che da centrale incide sulla gara come quando giocava opposto e schiacciava almeno il doppio dei palloni. Chiude il 1o set in attac co (decisivo il 2523), mette a terra il muro del 2522 per il 20 del Copra Elior, rega lando un vantaggio che Vibo intacca nella terza frazione basandosi su una prova positiva di Randazzo. Nel finale ci sono solo i padroni di casa: nonostante i 32 er rori, la positività a rete di Simon e Vettori regala il bottino pieno a Piacenza.
V 2 2 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0
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(2628, 2025, 3032)
NOTE Spettatori: 2.039. Incasso: 16.381 euro. Durata set: 32’, 26’, 39’; totale: 97’. Andreoli: battute sbagliate 8, vincenti 8, muri 5, 2a linea 6, errori 18. Lube: b.s. 16, b. v. 8, m. 10, 2a l. 5, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Stankovic, 5 Podrascanin, 4 Zaytsev, 3 Gitto, 2 Baranowicz, 1 Kurek.
G 2 2 2 1 2 2 2 2 2 2 1 2
Domenica 3 novembre MACERATAPERUGIA CUNEOLATINA RAVENNAVIBO TRENTOMOLFETTA MODENAPIACENZA C.D.CASTELLOVERONA (sabato 2)
ANDREOLI LATINA: Verhees 7, Sottile 1, Fragkos 13, Gitto 8, Michalovic 13, Skrimov 8; Rossini (L), Candellaro, Paris, Noda 5. N.e. De Rocco, Torres, Tailli (L). All. Santilli.
ARBITRI: Pasquali e Sampaolo.
PT 6 4 4 3 3 3 3 3 3 1 0 0
PROSSIMO TURNO
Le altre: Macerata senza freni LATINA MACERATA
03 03 31 31 sabato 31 30
CLASSIFICA
La squadra di Giani batte Cuneo (secondo k.o.): un successo che mancava dal 4 novembre RENZO PULIERO VERONA
a
RAVENNATRENTO LATINAMACERATA PIACENZAVIBO PERUGIAMODENA VERONACUNEO MOLFETTAC.d.CASTELLO
ALTOTEVERE CITTÀ DI CASTELLO: Dolfo 12, Piano 8, Van Walle 8, Fromm 11, Rossi 3, Corvetta 1; Tosi (L), Carminati, Massari, Marchiani. N.e. Lensi e Sartoretti. All. Ra dici ARBITRI: Gnani e Piana NOTE Spettatori 1100, incasso 3500. Du rata set: 23’, 32’, 31’; totale 86’. Exprivia: b.s. 11, v. 4, m. 6, s.l. 4, e. 15. Altotevere: b.s. 12, v. 0, m. 8, s.l. 4, e. 23. Trofeo Gaz zetta: 6 Zanuto, 5 Mazzone, 4 Dolfo, 3 Cor vetta, 2 Piscopo, 1 Saitta
DIATEC TRENTO: Solè 7, Sokolov 18, Fer reira 14, Birarelli 7, Sintini 2, Lanza 10,;Co laci (L), Burghstaler, Giannelli. N.e. Thei, De Paola, Szabo, Fedrizzi. All. Serniotti. ARBITRI: Padoan e Sobrero. NOTE Spettatori 2400. Durata set: 24’, 31’ 23’, totale 78’. Cmc: battute sbagliate 11, vincenti 2, muri 8, seconda linea 5, errori 17. Diatec: b.s. 9, v. 3, m. 14, a.l. 9, e 17. Trofeo Gazzetta: 6 Sokolov, Ferreira, 4 Solè, 3 Cebulj, 2 Birarelli, 1 Cester
MOLFETTA (Ba) Partenza sprint. Il Mol fetta supera alla grande il Città di Castello che solo domenica scorsa aveva piegato Piacenza. Cichello recupera sia Saitta che il centrale Piscopo. Spumeggiante in av vio la squadra pugliese, alla sua prima uscita stagionale sul proprio campo, gra zie a Zanuto (4 punti) e al capitano suo Ca soli (4), che sanno capitalizzare l’ottimo la voro del palleggiatore Davide Saitta. Solo Fromm (6) si sacrifica più degli altri suoi compagni, che appaiono demotivati. Nel secondo set le giocate del Città di Castello sono più precise. Radici ha in campo Dolfo e sul 911 Cichello chiama il timeout, per evitare cali di pressione. Zanuto si inge gna ancora e il Molfetta si riporta avanti e chiude alla grande (2523). Nell’ultimo set, Il Molfetta non si risparmia, allunga (20 15) e chiude sul 2520, incamerando i pri mi tre punti.
RAVENNA Nella partita che ha visto de solatamente vuote le sedie dei registi (out Suxho che in extremis Toniutti infor tunio nell’ultimo allenamento), Trento passa 30 a Ravenna come da pronosti co, ma la rinnovata Cmc ha mostrato sprazzi di buona intensità che andranno però confermati di fronte ad avversari più malleabili. L’hawaiano Kauliakamoa, gettato nella mischia da Bonitta, ha fati cato a trovare l’intesa soprattutto con Klapwijk, mentre una ricezione non sem pre buona ha fatto il resto, tagliando i giu sti rifornimenti alle bande, con Cebulj che ha lottato anche contro i muri di Ferreira e Solè. Primo set con Trento che prende il largo grazie agli errori in attacco della Cmc, mentre nel secondo Ravenna prima cerca il riscatto (41) e poi, dopo un pro lungato blackout (1119), per poco non completa una clamorosa rimonta. Terzo con la Cmc aggrappata al match fino al muro di Solè in un PalaDeAndrè gremito.
Francesco Verdesca
Sandro Camerani
A2 UOMINI
Monza raggiunge Cantù in testa (f.c.) Detta legge la Lombar dia con Monza (Padura Diaz 15) e Cantù prime. 2o turno: Sieco Orto naItely Milano 30 (2517, 2522, 2517); Coserplast MateraTonazzo Padova 32 (2125, 2025, 2624, 2519, 1513); BChem PotenzaAiel lo Corigliano 30 (2725, 2521, 25 23); Elettrosud BroloGlobo Sora 03 (2225, 1825, 1825); Vero MonzaMaterdomini Castellana 30 (2518, 2725, 2519); AvellinoCan tù 13 (sabato). Classifica: Cantù, Monza 6; Matera, Potenza 5; Pado va, Sora 4; Avellino, Ortona 3; Mila no, Brolo, Corigliano, Castellana 0. A2 DONNE (m.l.) La 2a giornata: Savino Del Bene ScandicciRiso Scotti Pavia 32 (2522, 1925, 25 21, 2527, 158); SoveratoObiettivo Risarcimento Vicenza 32 (2514, 1825, 2518, 2225, 1513); Beng RovigoMetalleghe Montichiari 30 (2725, 2523, 2521); Crovegli Reg gio EmiliaIl Bisonte San Casciano 03 (2125, 2225, 1725); Puntotel Sala ConsilinaVolksbank Sudtirol Bolzano 13 (2624, 2125, 1425, 1725); Corpora GricignanoSaugel la Monza 03 (2225, 2025, 1525). Classifica: Monza, Bolzano 6; Ro vigo 5; Vicenza, Pavia, San Cascia no 4; Montichiari 3; Soverato, Scan dicci 2; Sala Consilina, Gricignano, Reggio Emilia 0.
A1 DONNE 2 GIORNATA
Busto vince e ritrova mamma Ortolani FORLÌBUSTO ARSIZIO 03 (2125, 2125, 2025) BANCA DI FORLÌ: Paggi 12, Pincerato 3, Petrovikj 5, Lamprinidou 3, Turlea 13, Ventura 2; Zardo (L). Guatelli 2, Piolanti 4, Roani 2. N.e. Arrechea, Coriani, Rosso. All. Marone. UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Marcon 8, Garzaro 13, Bianchini 8, Buijs 15, Arrighetti 17, Wolosz 3; Leonardi (L). Spirito, Ortolani 2. N.e. Degradi, Mi chel, Petrucci. All. Parisi. ARBITRI: Frapiccini e Turtù. NOTE Spettatori 800. Durata set: 25’, 24’, 26’: totale 75’. Banca di Forlì: b.v. 0, v. 5, m. 6, s.l. 5, e. 9. Busto Arsizio: b.v. 5, s. 7, m. 10, s.l. 4, e. 16. Trofeo Gazzetta: 6 Arrighetti, 5 Garzaro, 4 Paggi, 4 Buijs, 3 Bianchini, 2 Turlea, 1 Marcon. FORLÌ (s.col.) Nel giorno del ritorno in campo di mamma Serena Ortolani (2 punti su 3 attacchi quando è entrata nel terzo set) Busto Arsizio si impone 3 a 1 a Forlì. Arrighetti (17 punti con l’89% in attacco) trascina la squadra soste nuta da Buijs e Garzaro. Tra le fila forli vesi buona la prestazione della Paggi. NOVARACONEGLIANO 03 (1725, 1825, 1325) IGOR GORGONZOLA NOVARA: Kim, Lom bardo 7, Milos 2, Vanzurova 11, Rosso 6, Casillo 4; Paris (L), Harms 1, Manfredi ni, Alberti, Mollers. All. Colombo. IMOCO CONEGLIANO: Lloyd 2, Trozzi 12, Barazza 4, Nikolova 14, Barcellini 11, Cal loni 13; De Gennaro (L), Donà 1, Kauffel dt 2, Bechis. N.e. Fiorin, Daminato (L). All. Gaspari. ARBITRI: Perri e Balboni. NOTE Spettatori 2200. Durata set: 24’, 34’, 23’; tot. 81’. Novara: b.s. 8, v. 1, m. 4, e. 16. Imoco: b.s. 7, v. 6, m. 13, e. 13. Trofeo Gazzetta: 6 Nikolova, 5 Lloyd, 4 Calloni, 3 Tirozzi, 2 Vanzurova, 1 Bar cellini. NOVARA (a.cri.) Troppa Conegliano e poca Igor in un match senza storia. Davanti a 2200 spettatori è amaro il ri torno di Novara in A1, senza Tokarska e Mollers acciaccate e dominate da battuta e muro della Imoco, trascinata da Nikolova e Calloni (5 muri). URBINO–PIACENZA 03 (16–25, 1925, 23–25) ROBUR TIBONI URBINO: Thibeault 11, Br cic 6, Santini 6, Leggs 8, Kostic 8, Negrini 6; Carocci (L), Giombetti, Casoli 1. N.e. Zecchin, Escobar. All. Micoli. REBECCHI NORDMECCANICA PIACEN ZA: Ferretti 1, Bosetti 13, Leggeri 9, Van Hecke 12, Meijners 13, De Kruijf 9; San sonna (L), Bramborova 1, Manzano, Valeriano. N.e. Poggi (L), Caracuta, Vindevoghel. All. Caprara. ARBITRI: Piersanti e Puletti. NOTE Spett. 1250, incasso 6750. Dura ta set: 22’, 27’, 32’; tot. 81’. Urbino: b.s. 7, v. 2, m. 8, s.l. 6, e. 15. Piacenza: b.s. 7, v. 7, m. 7, s.l. 9, e. 18. Trofeo Gazzetta: 6 Bosetti, 5 Brcic, 4 Meijners, 3 Legge ri, 2 Thibeault, 1 Negrini. URBINO (m.n.f.) Esordio in salita per Urbino, che non riesce a passare oltre il muro delle campionesse d’Italia. Meijners e Leggeri fanno la differenza. FROSINONEORNAVASSO 03 (2025, 2025, 2325) IHF VOLLEY FROSINONE: Angeloni 12, Frigo 2, Percan, Kidder 6, Gioli 8, Agosti netto 1; Ruzzini (L), Astarita 5, Biccheri 6, Bonciani. N.e. Vico, Spataro. All. Martinez. OPENJOBMETIS ORNAVASSO: Signorile 2, Loda 14, Chirichella 11, Muresan 11, Ikic 12, Tasca 3, Moneta 2; Ghilardi (L). n.e. Zanin, Pisani, Senkova, Gloder. All. Bellano. ARBITRI: Gini e Longo. NOTE Durata set: 26’, 27’, 28’; totale: 81’. Frosinone: b.s. 9, v. 2, m. 5, s.l. 3, e. 26. Ornavasso: b.s. 9, v. 3, m. 14, s.l. 7, e. 23. Trofeo Gazzetta: 6 Muresan, 5 Ikic, 4 Loda, 3 Chirichella, 2 Angeloni, 1 Ruzzini. FROSINONE (al.bi.) Ornavasso vince il confronto tra le matricole della A1 a Frosinone con un secco 03. La gara ha visto l’IHF sempre all’inseguimento se si eccettua la parte iniziale del se condo set, con Ornavasso brave ad approfittare dei numerosi errori di Gioli e compagne, ancora in cerca di una identità in questo campionato. CLASSIFICA: Piacenza, Conegliano, Bergamo 6; Ornavasso 4; Busto Arsi zio 3; Modena 2; Casalmaggiore, Urbi no, Frosinone, Forlì, Novara 0. PROSSIMO TURNO (3/11 ore 18): Or navassoBusto Arsizio (2/11 20.30); PiacenzaCasalmaggiore; Bergamo Frosinone (31/10 ore 20.30); Urbino Novara; ForlìModena. Riposa: Cone gliano.
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SCI COPPA DEL MONDO
4 Cucinotta, tris NOTIZIE IN BREVE
COPPA DEL MONDO PLURIVINCITORI IN GIGANTE Ingemar STENMARK (Sve)
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Michael VON GRUENIGEN (Svi)
23
Ted LIGETY (Usa)
18
Alberto TOMBA
15
Hermann MAIER (Usa)
14
Benny RAICH (Aut)
14
Gustavo THOENI
11
Bode MILLER (Usa)
9
S
Vince Vantornout Tripletta dei padroni di casa a Ruddervoorde (Belgio) nella prima prova del Superprestige di cross con Klaas Vantornout davanti a Nys e Meeusen. Alla britannica Helen Wyman la gara femminile
S
Ted Ligety, 29 anni IPP
Extraterrestre Ligety vuol dire gigante Tripletta da sogno
Terzo successo consecutivo a Soelden per il padrone della specialità. Pinturault e Hirscher rincorrono, azzurri a fondo PIERANGELO MOLINARO SOELDEN (Austria)
Ma cosa è? La prima manche della nuova stagione o l’ultima della vecchia? Nel gi gante maschile, a differenza delle sorprese che ha riservato sabato la prova femminile sul ghiacciaio di Soelden, fra gli uomini non è cambiato nulla, con Ted Ligety sempre una spalla sopra il resto del mondo. Noioso? No, solo il più bravo a interpretare la specialità chia ve dello sci. La pratica, come già successo molte nella scorsa stagione lo statunitense l’ha chiusa nella prima discesa, in cui ha permesso a due soli atle ti, il francese Pinturault e l’au striaco Hirscher, di rimanere entro il secondo di distacco, al tri due (Sandell e Raich) entro i due secondi e gli altri nella voragine che ha scavato. Il tut to su una pista, rispetto alla prova femminile, accorciata di una decina di secondi, per evi tare il forte vento che spazzava la parte alta della montagna.
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CICLISMO PISTA
SALE A QUOTA 18
DAL NOSTRO INVIATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
che riconoscergli una grande capacità tattica, come il saper leggere i tracciati, come ha fat to ieri nella prima manche, af frontata all’attacco in ogni cen timetro. Miller La sorpresa del gior no, anche se un po’ relativa, è la crescita del finlandese Mar cus Sandell, a cui pochi anni fa venne asportato un rene per i postumi di una caduta in alle namento, ma è piaciuto anche Bode Miller, 19° alla fine dopo una prima manche al 12° posto partendo con il 32 dopo un an no e mezzo di digiuno agonisti co e con qualche chilo di mu scoli in meno. Italia a fondo E gli italiani? Dispersi, dispersi nei dubbi, nel ritardo di condizione, irri conoscibili. Sino a due stagioni fa avevamo sempre due o tre atleti in grado di salire sul po dio in gigante, in oltre una sta gione non siamo riusciti a capi re gli sci con le sciancrature ri dotte. Gli azzurri faticano visi vamente a farli girare, non riescono ad avere la conduzio
«
Questo è il nostro livello attuale, ora dobbiamo soltanto allenarci
MAX BLARDONE 34 ANNI, IERI 17° A 3”27
ne dei migliori e sciano timoro si. Quella di Soelden è sempre stata per gli italiani una pista difficile, quest’anno si è davve ro toccato il fondo. Ieri il mi gliore è stato ancora il 34enne Max Blardone, che almeno ci ha provato, ma alla fine si è piazzato 17° a 3”27 da Ligety, un’enormità. «E’ il nostro livel lo attuale, dobbiamo solo alle narci», è la sua triste sintesi.
Moelgg Non si poteva chie dere di più a Manfred Moelgg, secondo lo scorso anno su que sta pista ma 25° ieri alla fine davanti a Eisath. Solo una de cina di giorni fa era in ospedale per curare il mal di schiena che l’ha obbligato nell’ultimo mese ad allenarsi a singhiozzo. «Nel la prima manche — spiega Manfred — ho sbagliato l’in gresso nel muro, nella seconda ho sentito qualche bella sensa zione. Ora devo solo cercare di allenarmi e, in vista dello sla lom di Levi, soprattutto fra le porte strette che non affronto dai primi di agosto». Sfortunati Davide Simoncelli, ritirato nel la prima tornata, e il giovane Roberto Nani, fuori dalla se conda discesa per uno solo centesimo. Da rivedere De Ali prandini e Borsotti, che ha nel le gambe troppi pochi allena menti per essere veloce. E’ pre sto, non fasciamoci la testa, ma bisogna lavorare duro e in umiltà per non rimare, nella specialità cardine della tecnica dello sci, soltanto delle com parse. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Arzuffi 1a Franzoi 3° In Svizzera, nel Gp Steinmaur di cross, successo della tricolore under 23 Alice Arzuffi (Selle Italia Guerciotti) davanti all’elvetica Frei e alla compagna Elena Valentini. Uomini: 3° Enrico Franzoi (Selle Italia Guerciotti) dietro al francese Mourey e allo svizzero Zahner
S
Trofeo Triveneto L’azzurro Mirko Tabacchi ha vinto a Villa Lagarina (Tn) la 3a prova del Trofeo Triveneto di cross battendo Fruet e Ursi. A Chiara Teocchi la gara femminile davanti a Dal Pozzo e Oberparleiter
S
I Bertazzo settimi Il neocampione europeo dell’Americana, Liam Bertazzo, ha chiuso al 7° posto la Quattro Giorni di Grenoble in coppia con il fratello Omar, pro’ dell’Androni. Vittoria per i francesi Morgan Kneisky e Vivien Brisse sugli spagnoli David Muntaner e Albert Torres
per rinascere E ora la Coppa DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI MONTICHIARI (Brescia)
Tre titoli italiani in un colpo solo. E, nel prossimo fine settimana, il ritorno in Coppa del Mondo, cinque anni dopo l’inizio di un lungo calvario. La vedi così minuta, sguardo dolce, modi gentili e tono garbato, che non ti viene cer to da pensare che in pista sia una tigre. Errore: Annalisa Cucinotta è una tigre anche nell’af frontare la vita, non solo quando si trova spalla a spalla con le avversarie sull’anello di legno. All’inferno Da juniores Annalisa è una grande promessa. Nel 2004 vince la maglia iridata nello scratch. E diventa una delle punte della Nazio nale. Tutto bene fino all’11 dicembre 2008. Cali, Colombia, terza vittoria nello scratch in Coppa del Mondo, ma un mese dopo ecco la doccia fredda: positività al boldenone, uno steroide, proprio in quella gara. Valori pazzeschi per es sere veri, lei pensa a un complotto. «Le mie uri ne scambiate per coprire un uomo», afferma. Chiede l’esame del dna, ma non le viene conces so. Arrivano due anni di squalifica e il 17 giugno 2011, in aggiunta, l’assurda regola della Feder ciclo con valore retroattivo: niente maglia az zurra e Tricolori vietati agli atleti che hanno avuto squalifiche superiori ai 6 mesi. Che per un pistard equivale al ritiro forzato. Invece... Battaglia vinta Invece la 27enne friulana lotta «perché ho sempre dichiarato la mia innocenza, anche se non posso obbligare la gente a creder mi», perché «non mi sembrava giusto finire così, non è nel mio carattere. Io sono sempre stata abituata a lottare fino alla fine, a guadagnarmi le vittorie». In più «era una questione di orgo glio personale contro una legge che, per la sua retroattività, non era giusta». Nella sua situazio ne ci sono anche alcuni pro’ con ricchi ingaggi, che si lamentano a mezza voce ma restano im mobili. Lei si batte e a inizio maggio 2012 la Cor te federale le dà ragione, poi dieci mesi più tardi
Annalisa Cucinotta, 27 anni, ai Tricolori fra Giorgia Bronzini (a sinistra) e Barbara Guarischi RODELLA
il Consiglio federale ratifica la decisione: la leg ge è abrogata. E se molti big azzurri hanno potu to correre i tricolori e vestire la maglia azzurra a Firenze le devono dire grazie. «Ma ci sarà anche qualcuno che mi darà la colpa — prosegue lei con il sorriso — e che arriverà a insultarmi». Agli ultimi Tricolori di Montichiari Annalisa si presenta motivatissima. Tre maglie (velocità, scratch e 500 metri) finiscono sulle sue spalle: non vinceva un titolo dal 2007. E pazienza se non c’è a premiarla il presidente federale Di Rocco («quando mi ha fermato e tolto il futuro è stato il momento più duro in assoluto»). Ora lo sguardo da tigre si sposta su Manchester, dove da venerdì nella prima prova di Coppa del Mon do sarà impegnata nell’omnium. «Pensare alla vittoria? Mi sembra di esagerare», dice. Nel mi rino i Mondiali, dal 26 febbraio al 2 marzo. Sa pete dove? A Cali. Per scrivere una nuova storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Soddisfatto Alla fine Ted sor
rideva: «Adesso sono più tran quillo, so di essere competiti vo». Alla faccia... E’ al terzo successo di fila a Soelden (mai nessuno prima ce l’aveva fat ta), al 18° in carriera nella spe cialità, al nono podio di fila in gigante. Nella seconda prova, in cui è sceso in quella che per lui è «in sicurezza», ha lasciato alla fine Pinturault a 79/100, Hirscher a 1”02 e il quarto, Svindal, a 1”73. La tecnica di Ligety a detta di molti è inimi tabile. Ted fra le porte fa più strada di chiunque altro, passa sempre lontano dai pali, ma i suoi sci non si piantano mai, mantengono sempre velocità. Il segreto sembrano essere le sue ginocchia: le sa buttare al l’interno della curva più dei suoi avversari. Ma bisogna an
L’EX TRICOLORE LE REGOLE MPCC
laFotonotizia la guida Moelgg 25°, Eisath 26°. Bode al ritorno è 19° Il 16 e 17 novembre gli slalom di Levi
E’ Tina Maze l’icona Lange per la stagione 2013/14: nel poster è stata fotografato come «l’ange», l’angelo
GIGANTE UOMINI a Soelden (Aut): 1. Ligety (Usa) 1’59”50 (1’00”44 + 59”06); 2. Pinturault (Fra) a 79/100 (1’01”34 + 58”95); 3. Hirscher (Aut) a 1”02; 4. Mis sillier (Fra) e Svindal (Nor) a 1”73; 6. Sandell (Fin) a 1”82; 7. Fanara (Fra) a 2”08; 8. Richard (Fra) a 2”16; 9. Faivre (Fra) a 2”18; 10. Schoerghofer (Aut) a 2”30; 11. Mermillod (Fra) e Kostelic (Cro) a 2”33; 13. Raich (Aut) a 2”51; 14. Defago (Svi) a 2”79; 15. Reichelt (Aut) a 2”84; 16. Mathis (Aut) a 2”97; 17. BLAR DONE a 3”27; 18. Haugen (Nor) a 3”28; 19. Miller (Usa) a 3”29; 20. Jitloff (Usa) a 3”31; 21. Dopfer (Ger) a 3”36; 22. Luitz (Ger) a 3”46; 23. Myhrer (Sve) a 3”50; 24. Caviezel (Svi) a 3”56; 25. MOELGG a 3”58; 26. EISATH a 3”66. Rit. I manche:
Simoncelli. Non qual. II m.: Nani, De Ali prandini, Deville, Borsotti. Rit. II m.: Neureuther (Ger). Coppa del Mondo: 1. Ligety (Usa) 100; 2. Pinturault (Fra) 80; 3. Hirscher (Aut) 60; 17. Blardone 14. LE PROSSIME TAPPE Uomini 17 novembre: slalom a Levi (Fin). 30/111/12: discesa e superG a Lake Louise (Can); 68 dicembre discesa, superG e gigante a Beaver Creek (Usa); 1415/12 gigante e slalom in val d’Isere. Donne: 16 novembre: slalom a Levi (Fin); 29/111/12: discesa, superG e gi gante a Beaver Creek (Usa); 68 di cembre: due discese e un superG a Lake Louise (Can); 1415/12: gigante e slalom a St. Moritz (Svi).
Niente deroga: solo a maggio Pellizotti esordirà nell’Astana Franco Pellizotti ha firmato con l’Astana, voluto da Vincenzo Nibali, ma potrà correre soltanto a partire dall’inizio di maggio 2014. Non c’è stato spazio di trattativa con il Movimento per il ciclismo credibile (Mpcc), di ispirazione francese, di cui l’Astana è entrata a far parte definitivamente nei giorni scorsi (con Lampre, Belkin, Katusha, Androni e Wanty). Se si ingaggia un corridore già squalificato (il trentaquattrenne friulano fu fermato per due anni, fino al maggio 2012, per valori anomali del passaporto biologico), questi può correre soltanto se sono passati almeno due anni dalla fine dello stop. Finita la squalifica, Pellizotti era stato ingaggiato dall’AndroniVenezuela, alla quale lo scorso anno ha regalato il titolo italiano.
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TENNIS IL MASTERS A ISTANBUL E UNA CASCATA DI DOLLARI
Maestra Serena mette la quarta E vince 12 milioni! Perso un set, la Williams doma Li: prima donna oltre 10 milioni di premi in un anno
A
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI RiccardoCrivel2 ISTANBUL (Tur)
DOPPIO ASIATICO
Alla fine, la battuta più bella spunta dalla lingua argu ta di Carlito Rodriguez, il coa ch di Li Na: «Nel terzo set, mi sarebbe piaciuto fosse apparsa al mio fianco la Henin (che ha allenato negli anni d’oro, n.d.r.): magari la Williams si sarebbe un po’ spaventata». E’ così: bisogna evocare i fanta smi, se una versione a lungo di messa e impoverita di Serena chiude una stagione spaziale con la quarta vittoria al Ma sters, il 78° successo dell’anno (sole 4 sconfitte) e altri due mi lioni e rotti di dollari di premi, che la portano a 12.385.572 (9 di euro) per la stagione, botti no che solo Djokovic, nel ten nis, ha superato. Per la solita, filosofica, domanda: troppo forte lei o troppo tenere le al tre?
S
Finali, singolare: S. Williams (Usa) b. Li (Cin) 26 63 60; doppio: HsiehPeng (TaiCin) b. Vesnina Makarova (Rus) 64 75. Nella foto a destra Serena col trofeo, qui sopra Li Na.
Dominio al contrario Per un set, la questione non si pone
neppure. Ma al contrario. Per ché la cinese domina, aggre dendo la controfigura della bel va con il fuoco sacro che ti stronca fin dal servizio. Già, la battuta: come contro la Janko vic, la numero uno spara a salve a velocità ridotta e, sempre co me alla vigilia, tira corto e fati ca a muoversi sui lati, special mente dalla parte del rove scio. Mentre la Li accelera su tutti i rimbalzi e con il rove scio bimane incrociato, uno splendore, fa danni inenarrabili, senza con tare la versione serve and volley, per togliere tempo e ritmo all’av versaria. Una trama perfetta, fin che dura: «All’inizio ero fin trop po elettrizzata — con fessa la nuova numero 3 — , era una tattica vincente ma anche molto dispendiosa dal punto di vista nervoso. E a metà del secondo set non ho avuto più ener gie». L’urlo La differenza tra
ATLETICA MARATONA
Venezia: Lalli è terzo ma non entusiasma Successo a Machichim DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI VENEZIA
Le attenuanti non man cano: l’umidità, per esempio e il percorso, inadatto per cerca re tempi importanti. Aggiun giamoci le difficoltà legate a un debutto. Pur ciò premesso, l’esordio di Andrea Lalli in ma ratona, non può considerarsi positivo. Il 26enne molisano, a Venezia, è terzo in 2h14’26”. E se è vero che un italiano man cava dal podio lagunare dal 2006, il movimento tricolore non ha per ora trovato un nuo vo specialista all’altezza della tradizione. Tentativo fallito? Rimandato. L’oro europeo di cross paga il noviziato. Alla mezza in 1h05’22”, fino al 30° km (1h33’09”) è in linea con una proiezione da 2h11’. Ma si sa: la maratona comincia lì. E ad Andrea, lì, si presenta il con to. Il finanziere si stacca dalla testa e resta solo. «Sul ponte della Libertà – racconta – a lot tare anche contro il vento. Ho sofferto per le condizioni, per una vescica a un piede e per la non abitudine alla distanza. Mi do comunque un 7.5. È una partenza. Se difenderò il titolo sui prati in dicembre? Dipende dal recupero». Lalli, troppo ge neroso in pagella e pur arrivato sulle ginocchia, non esce scot tato dall’esperienza. La gara «Di buono – dice il d.t. Massimo Magnani – c’è che
Andrea Lalli, 26 anni COLOMBO
ha concluso. Ha patito, perché non conosceva la fatica di una maratona. Ma questo è un im portante primo passo». Il suc cesso, in 2h13’10”, è del 32enne keniano Nixon Machi chim (2h08’22” del 2010), che respinge il ritorno del conna zionale Raymond Kandie. Af fermazione keniana anche con Mercy Kibarius (2h31’14”). I vincitori sono della scuderia Gianni Demadonna e si allena no a Iten nel gruppo di Gabrie le Nicola. Tra i quasi 7000 par tenti, gli applausi più convinti ad Alex Zanardi, primo in han dbike in 1h11’45”: domenica, a New York, debutterà con la carrozzina olimpica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Uomini: 1. Machichim (Ken) 2h13’10”; 2. Kandie (Ken) 2h13’11”; 3. Lalli 2h14’26”; 4. Terer (Ken) 2h17’30”; 5. T. Masai (Ken) 2h17’36”. Donne: 1. Kibarus (Ken) 2h31’14”; 2. Kayo (Eti) 2h38’29”; 3. Gezow (Eti) 2h42’29”; 5. Vecchiato 2h48”16.
una regina e un buonissima val letta, come sempre, sta nella te sta: anche se lontana dai lussi di molte vittorie di quest’anno, non appena la cinese cala di intensità Serenona le monta addosso. La prima svolta nel primo game del secondo set, nel rovescio lungo linea con cui la Williams annulla una delicatissima palla break, le vando al cielo l’urlo furente della padrona ritrovata: «E’ stato im portante fermare la sua ascesa — racconterà la vincitrice — vo levo quel game a tutti i costi: non so se è for za mentale, so che dovevo farlo». Tant’è: il servizio torna sopra i 180, i colpi a rimbalzo ora fan no male, anche se il rovescio resta balle rino. E’ 30, poi Li ha un sussulto, recupera fino al 33 ma torna in apnea per il 53 Sere na, che sciupa due set point ma soprattutto annulla due palle break con un dritto sulla riga e una com binazione servizio dritto a campo aperto. Vinto il parziale, la parti ta non esiste più: «Li ha giocato molto bene — le concederà Serena — ma io guardo sempre al mio livel lo. E’ stata una stagione fan tastica, sono arrivata un po’ stanca alla fine, anche stavolta nell’allenamento del mattino non avevo buone sensazioni Sono felice, soprattutto perché andrò in vacanza e finalmente mi metterò in bikini». A Singapo re, dove si giocherà l’anno pros simo, le hanno già dedicato un’orchidea. Selvaggia come il suo talento. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 I NUMERI
4
i Masters vinti da Serena, 4a di sempre a riuscirci almeno 4 volte. Come Evert, una meno di Graf, 4 meno della primatista Navratilova (8). Prima numero 1 regina del Masters da Henin 2007.
12
milioni 385,572 dollari: i premi vinti quest’anno da Serena, polverizzando il record 2012 di Azarenka (7,923,920 $). Prima tennista oltre i 10 milioni, terza in assoluto, dopo Djokovic (più di 12 milioni negli ultimi 2 anni).
11
i tornei vinti nell’anno da Serena: non accadeva da Hingis 1997 (12). Percentuale di vittoria (.951): 784.
TORNEI UOMINI
Federer c’è Ma cede a Del Potro Roger Federer c’è. Nella f inale di Basilia (Svi, 1.445.835 euro, cemento in door), da numero 6 del mon do, cede come 12 mesi fa a Juan Martin Del Potro (5, ma ormai vicinissimo a Ferrer, 3), ma gioca due set alla grandis sima come non gli succedeva da troppo tempo pagando il calo al servizio nel primo ga me del terzo set con il 76 (3) 26 64 in 2 ore 21 minuti. Per l’argentino quarto titolo 2013 e l’affermazione per la prima volta nello stesso anno contro i più forti. Federer, deve ora battere Anderson o Youzhny nel 2° turno a ParigiBercy, per qualificarsi per il 12° anno di fila al Masters del 411 novem bre alla O2 Arena di Londra. A Valencia (Spa, 1.496.095 euro), Mikhail Youzhny (n. 21 mondiale) vince il 2° titolo sta gionale detronizzando il cam pione uscente Ferrer (Spa, 3) per 63 75.
SABATO E DOMENICA
ItaliaRussia finale Fed Cup Sabato e domenica finale di Fed Cup ItaliaRussia sulla terra del Tc Cagliari. In settimana, donne a Nanjing (Cin, 125.000$, cem.) e Sofia (Bul, 750.000$) con le seconde 8 della classifica mondiale.
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BOXE DOPO I MONDIALI DILETTANTI
Cammarelle si ritira
E l’Italia ha un nuovo leader: Russo L’olimpionico supermassimi lascia dopo 18 anni e lo dice alla squadra, Clemente si gode l’oro ROCKY GIULIANO
Roberto Cammarelle, do po 18 anni di attività di vertice (oro e argento olimpici, 2 ori e 2 bronzi mondiali), annuncia il ritiro ufficiale dal ring. Lo ha detto davanti alla squadra az zurra e ai tecnici, nel corso del la cena finale per festeggiare il bilancio lusinghiero dei cam pionati iridati di Almaty (Kaz). Addio «E’ stato il mio ultimo Mondiale, da domani sono un ex pugile, orgoglioso di quanto ho dato, sicuro che il mio esem pio sarà utile per il movimento. Il motivo del ritiro? Non ho più la determinazione per allenar mi come il mio ruolo richiede. Troppi acciacchi che mi trasci no da anni e anche l’età non più verde. Ho iniziato nel 1995 a 17 anni, vincendo il torneo primi pugni, ho disputato oltre 230 incontri, posso dire di aver vinto tutto, mi pare giusto dare spazio ai giovani. L’attuale scelta tecnica dell’Aiba sul mo dello dei professionisti non è nelle mie corde. Non mi piace, ritengo tradisca lo spirito dilet tantistico. Pensavo di avere più problemi. Mi ha preoccupato che gli arbitri non rilevano le testate. Senza casco è un disa stro. Ne ho preso in tutti e quat
«Troppi acciacchi Ho voluto fare il Mondiale senza caschetto ma lo spirito è diverso»
ROBERTO CAMMARELLE BRONZO NEI SUPERMASSIMI
tro i match. E anche molte feri te, col casco si sarebbero evita te. Questo il mio parere. Ho vo l u to c o m u n qu e f a re i l Mondiale per capire sulla mia pelle questa trasformazione. Fosse andato male non avrei recriminato. Ho perso col cam pione del mondo delle ultime due edizioni, che in finale ha steso il kazako, mentre con me, vecchietto di 33 anni, col brac cio sinistro semi bloccato per una lacerazione al muscolo, ha vinto 10. Inoltre ho iniziato nuove esperienze, come il varo del campionato a squadre per regioni, riservato ai dilettanti.
MEDIOMASSIMI A 48 ANNI BATTE MURAT (30 ANNI)
Hopkins, che show E’ il re più vecchio (i.m.) La leggenda di Ber nard Hopkins, a 48 anni suona ti (ne compirà 49 in gennaio), continua. È il più anziano cam pione del mondo nella storia della boxe, vanta un record di 54 vittorie, 6 sconfitte e 2 pa reggi da quando nel 1988 ha fatto il suo debutto, ma non ha intenzione di smettere. Ora si favoleggia di una sfida con il miglior pugile pound for pound, Roger Mayweather, a metà strada nella categoria dei medi. Hopkins sabato ad At lantic City (Usa) ha difeso l’Ibf mediomassimi conquistato in marzo, dominando il tedesco iraniano Karo Murat (2521). Un pugile di 18 anni più gio vane, che battè per l’Europeo Cristian Sanavia nei superme di. Murat ha fatto la figura del punchingball perdendo netto: 119108, 119108 e 117110. «Il piano era di portare il cane nel la valle scura facendogli segui re l’osso — dice Hopkins —. Volevo il k.o. e così ho dovuto prendere dei rischi. Sono un intrattenitore e questo è quello che vuole il pubblico». Il k.o. non è arrivato, ma i 6324 spet tatori si sono divertiti lo stesso. Anche quando hanno visto il campione dare un bacio sul collo in un clinch al 5° al rivale, o più tardi fargli le linguacce, tra colpi pda The Executioner. Nel sottoclou, Peter Quillin (Usa, 30) conserva il Wbo me di battendo ferita 10 Gabriel Rosado (Usa, 217), in vantag gio. Il massimo Deontay Wil der (Usa) fa 30 ko su 30: demo lito in 4 Firtha, (Usa, 21111). © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Roberto è stato coerente. Io punto su Wsb e Giochi. E porto l’oro a casa alle bambine»
Bernard Hopkins, 48 anni, 54 vittorie
MONDIALINO AI PUNTI
De Carolis fa soffrire Abraham (i.m.) A Oldenburg (Ger) il supermedio romano Giovanni De Carolis (205) resiste in piedi 12 riprese contro l’ex iridato Arthur Abraham (Ger, 384) per l’intercontinentale Wbo, ma perde quasi tutte le riprese. I cartellini: 120108, 119109, 110109 per Abraham. Il match iniziato dopo mezzanotte su Ard ha fatto 3,5 milioni di spettatori e il 28,2% di share. JOSHUA (i.m.) A Sheffield (Gbr) l’oro olimpico Antony Joshua (Ing), che battè Roberto Cammarelle ai Giochi di Londra con verdetto discusso, ha vinto nei massimi il secondo match da professionista kot 2 con Paul Butlin (Ing, 14.20). INTERIM A San Jose (C.R.) Bryan Vasquez (C.R, 321) batte Rene Gonzales (Nic, 31 61) per ferita al 5° round per l’interim Wba superpiuma.
CLEMENTE RUSSO IRIDATO BIS DOPO IL 2007
Una Wsb in maglietta. Spero inoltre di essere utile alla Fpi come immagine e uomo di sport. Non intendo lasciare questo mondo che mi affascina e continua a piacermi. Sarà so lo un Cammarelle che si ferme rà ai piedi del ring, senza salire le scalette come ho fatto per 18 anni». Coraggio Al suo fianco Cle mente Russo, con la medaglia d’oro al collo conquistata nei massimi, approva la decisione: «Roberto è stato coraggioso e coerente. Io ho fatto una scelta diversa e intendo proseguire
puntando attraverso le Wsb ai Giochi di Rio. Il Mondiale di Al maty ha dato una svolta e l’Ita lia ha detto di essere presente, oltre al mio oro ci sono due bronzi e 5 italiani nei quarti con Cappai e Mangiacapre che sono il futuro assieme ad altri giovani che crescono». Pure Valentino conferma la volontà di proseguire: «A 29 anni ho ri scoperto il piacere di allenarmi e puntare in alto. Da 5 edizioni salgo sul podio iridato. I Giochi 2016? Ci provo». Il ct Bergama sco ha ringraziato tutti: «Una squadra meravigliosa dove ai vecchi si sono aggiunti i nuovi
e nessuno ha deluso. Non pote vo chiedere di più». Il presiden te Alberto Brasca: «Siamo quinti nella classifica con la Russia, con 126 nazioni. Alle critiche abbiamo risposto con i risultati. Tornare a casa con un oro e due bronzi è fantastico». Lo sbarco E a Fiumicino è stato bagno di folla per gli az zurri: «Questo titolo mondiale è il punto di partenza per i Gio chi del 2016 a Rio de Janeiro dice Russo . L’unica paura, l’unico dubbio, l’unica tituban za era quella di essere stato, a causa di un infortunio lontano
dal ring per 7 mesi e per que stioni familiari: dopo aver avu to la piccola Rosy, sono diven tato papà per la seconda volta di due gemelline. Janet e Jane sono nate però premature di sei mesi e mezzo. Per 4 mesi so no state dentro un’incubatrice. Continuavo ad allenarmi ma con la testa stavo sempre lì. A spronarmi è stata sempre mia moglie Laura. Mi sono affidato all’esperienza. Ora voglio cor rere a casa. Voglio festeggiare in famiglia questo oro splendi do. È a mia moglie e alle bam bine che dedico questo titolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GOLF BMW MASTERS MIGLIOR PIAZZAMENTO STAGIONALE PER IL TORINESE
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Taccuino
POULTER CHALLENGE TOUR CHIUDE 15° S Crespi e Ravano noni
Molinari d’Oriente movimento prima di colpire. Una rivoluzione — ammette Chicco —. Nei momenti di pressione è più facile tornare alle vecchie abitudini, ma sto “fissando” tutte le modifiche».
Rimonta show: è 2° «Chi mi ferma più ?» Vince Castano, Chicco dietro di un colpo: «Sul putt ho cambiato tutto, voglio sfruttare il momento» FEDERICA COCCHI
Sarà l’aria d’Oriente, sarà il pollo alle mandorle, qualun que cosa sia, Francesco Molina ri dalla Cina porta sempre a ca sa qualcosa di buono. Dal l’Hsbc Championship (il suo primo trionfo nei Wgc) alla World Cup di Mission Hills, fi no al secondo posto di ieri nel Bmw Masters al Lake Malaren di Shanghai, miglior piazza mento della stagione. Da Roma i complimenti del presidente federale Chimenti e di Giovan ni Malagò, presidente del Coni che vede nel golf una buona ri sorsa per il bottino olimpico di Rio 2016. Un colpo Il successo è andato a Gonzalo Fernandez Castano, lo spagnolo due volte vincitore all’Open d’Italia (Tolcinasco 2007 e Royal Park 2012), che con Francesco condivide la ma nager e una grande amicizia. «Beh, dopo oggi mica tanto... scherza il più giovane dei Moli nari che con questo piazza
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Della Race to Dubai Con questo piazzamento , Molinari diventa n.11 dell’ordine di merito europeo.
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Successi di Gonzo Con questa vittoria Castano raggiunge quota 7 tra cui due Italian Open (2007 e 2012)
mento migliora la classifica mondiale, dov’era 49°, e ag gancia l’11° posto nella Race to Dubai —. Non penso si aspet tasse una rimonta così nell’ulti mo giro. Scherzi a parte, erava mo a cena insieme sabato, Gon zo aveva bisogno di una vitto ria per risalire nel ranking». Castano ha chiuso con un dop pio bogey alla 18 e, per un atti mo, la speranza di un playoff ha sfiorato la mente dei tifosi
italiani. Tuttavia Chicco era ab bastanza sereno. Tanto da an dare a farsi uno spuntino, ri preso dalle telecamere: «Beh, non avevo mangiato nulla tutto il giorno... mica potevo fare un playoff a digiuno!». Cambiare Era da tempo che non si vedeva un Francesco Molinari così «in palla», sere no, fiducioso. Un atteggiamen to frutto di un bel migliora mento del gioco e di cambia menti consistenti nel putting: «Prima dell’Open d’Italia sono stato a Los Angeles da Dave Stockton, un coach per il gioco corto. Mi ha dato indicazioni precise e, anche se non sono più tornato, ci sentiamo spesso. Lui per primo era molto curio so di vedere come sarebbe an data». Non deve essere stato fa cile cambiare radicalmente la routine del putt dopo tanti an ni: «No, perché ho modificato tutto. Dal bastone al modo di leggere le linee. Ho semplifica to la routine. Tengo il putter con la sinistra e non più con la destra, non faccio prove del
LA STORIA CONTINUA
71 OPEN D’ITALIA
2014 28 - 31 AGOSTO
C.G. TORINO LA MANDRIA
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Francesco Molinari, in alto, compirà 31 anni l’ 8 novembre. Sotto, Gonzalo Fernandez Castano, 33, vincitore del torneo e numero 4 della Race to Dubai AFP
In scia Da giovedì si torna in campo con l’Hsbc Champions a Sheshan. Un field da major per un torneo che Chicco ha già vinto tre anni fa: «Mi piace molto giocare in Cina. I tifosi sono simpatici un po’ caciaroni, come noi italiani un po’ di anni fa». Sfruttare il momento posi tivo per conquistare il primo successo di stagione è l’ambi zione di Francesco: «Sto bene, funzionano il gioco lungo e an che quello corto, sono sicuro dei miei mezzi e voglio conti nuare così per l’ultima parte di stagione. Sarò in tutti i tornei delle Final Series: dopo la Cina, la Turchia e Dubai». Poi, so prattutto, la World Cup in Au stralia, in coppia con Matteo Manassero, praticamente il ter zo fratello Molinari: «Effetti vamente sì ride Francesco lo abbiamo adottato. Con lui mi trovo molto bene, sa rà bello cerca re di riportare la Coppa all’Ita lia». Il morale di Chicco è alle stelle, l’obietti vo della setti mana è dichia rato: «Miglio rare di una posi zione la classifica di questo torneo». Faci le, no? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Così nel Bmw Masters, primo dei quattro tornei delle Final Series. Percorso del Lake Malaren Golf Club di Shanghai (Par 72). 1. 11 Fdez Castaño (Spa, 71 71 67 68, 277) 851,346 euro; 2. 10 Jaidee (Thai, 70 70 72 66, 278) 445,158 euro, F. MOLINARI (72 71 71 64) 445,158e 4. 9 Guthrie (Usa, 65 71 72 71, 279); 5. 8 Björn (Dan, 73 72 69 66, 280), Larrazábal (Spa, 70 73 69 68), Uihlein (Usa, 69 75 69 67); 8. 7 CabreraBello (Spa, 73 68 67 73, 281), Casey (Ing, 70 70 71 70), Hanson (Sve, 79 68 71 63), Jamieson (Sco, 72 68 71 70); 12. 6 Fraser (Aus, 73 70 70 69, 282); 13. 5 Bourdy (Fra 70 73 67 73, 283), Kaymer (Ger, 75 71 70 67); 15. 4 Poulter (Ing, 74 69 72 69, 284), Rumford (Aus, 73 69 75 67).
Marco Crespi (72 67 69 76) e Nicolò Ravano (68 72 75 69) hanno colto un buon nono posto con 284 (4) colpi nell’ Oman Golf Classic (Challenge) a a Muscat in Oman. Al 40° Andrea Pavan con 291 (72 71 73 75, +3). Dopo nove anni è tornato al successo Roope Kakko (Fin, 14).
PGA ITALIANA
Ecco la Hall of fame La PGA Italiana ha la sua «Hall of Fame»: sono entrati Alfon so Angelini, Roberto Bernardini, Aldo Casera, Alberto Croce, Bal dovino Dassù, Federica Dassù, Donato Di Ponziano, Carlo Grap pasonni, Ugo Grappasonni, Diana Luna, Matteo Manassero, Pietro Manca, Francesco ed Edoardo Molinari, Francesco Pasquali, Co stantino Rocca e Franco Rosi. Quale fondatore e benemerito del la Pga Italiana, è stato eletto anche Antonio Roncoroni.
LET IN CINA
Vince la Pace Veronica Zorzi 22a con 213 colpi (72 70 71, 3) nel Sanya Ladies Open (Let), a Sanya in Cina, si è im posta la 32enne sudafricana Lee Anne Pace (203 67 66 70, 13), che ha collezionato l’ottavo titolo in carriera e il terzo stagionale.
A Fiano
Royal Park Inaugurato nuovo campo Dopo il taglio del nastro (FOTO SCACCINI) e il drive della presidente del Royal Park I Roveri Allegra Agnelli, è stato inaugurato a Fiano (To) il percorso firmato dall’architetto Michael Hurdzan e dal designer Dana Fry che affianca il celebre Trent Jones.. Il percorso, nominato “Pramerica Course” (compagnia ramo vita), rappresenta il primo esempio mondiale di titolazione di un campo da golf.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Ippica IN 60 MINUTI GLI ALLENATORI VINCONO 2 GRUPPI 1: PRIX ROYAL OAK E LYDIA TESIO
Marco a Parigi, Stefano a Roma L’ora magica dei fratelli Botti MICHELE FERRANTE
L’ora fiammeggiante dei fratelli Botti inizia a Parigi alle 15.40. A metà retta del Prix Royal Oak, il mantello grigio di Tac de Boistorn abbandona la seconda linea e scatta. Gli altri sembrano fermi, Tac sca va un baratro di 5 lunghezze, migliora il recente secondo posto parigino nel Prix du Ca dran e regala a Marco Botti, 37 anni, l’ennesimo successo di una carriera ormai solida, iniziata nelle scuderie inglesi di Luca Cumani come appren dista. Le immagini di Marco in sella a Falbrav nei galoppi del mattino (era il 2002) sono un piacevole ricordo, ora c’è una scuderia a Newmarket piena di cavalli che vincono e gli ga
rantiscono un futuro. Roma Futuro che potrebbe prevedere, nei prossimi mesi, l’arrivo di Charity Line, l’im battuta (dopo 6 corse) 3 anni che un’ora più tardi a Roma produce due grandi accelera zioni per passare in vantaggio e poi resistere all’assalto della tedesca Path Wind nel Lydia Tesio. In sella Fabio Branca, regia di Stefano Botti, 38 anni, fratello di Marco e figlio di Al duino a sua volta top trainer per decenni assieme al fratel lo Giuseppe, il cui figlio Ed mondo è stato prima fantino di successo e poi allenatore: entrami i ruoli per Electocu tionist, il campione poi capace di vincere la Dubai Cup 2006 per Godolphin. Un gruppo uno a testa, in
un’ora: «E’ una grande giorna ta esclama Stefano di quelle che non si scordano più. Sia mo molto uniti, Marco è stato coraggioso a tentare l’avven tura in Inghilterra, io che sono rimasto faccio del mio meglio qui in Italia». Charity Line, campionessa ve ra. Aveva già vinto le Oaks: «E’ fredda, accelera sempre, vin ce sempre. Ora riposo, in Ita lia non ha più programma, nel 2014 la vedo in Inghilterra. Oppure venduta se dovesse arrivare un’offerta importan te». A PARIGI Prix Royal Oak (gr 1 m 3100): 1 Tac de Boistron (M. Harley); 2 Going Somewhere; 3 Missunited; 4 Goldtara; (53/41 3/4). A ROMA Pr. Lydia Tesio (gr. 1) m 2000: 1 Charity Line (F. Branca); 2 Path Wind; 3 Red Lips; 4 Adriana; Tot.: 2,10; 1,14, 1,41, 1,14 (12,44) Trio: 28,45.
TROTTO
Firenze: Otero sorprende tutti nel GP Duomo A Firenze il decaduto Premio Duomo ha visto il successo a sorpresa di Otero Caf. Il figlio di Pine Chip, al primo successo in un GP, ha travolto tutti in retta, dopo il calo della deludente leader Novarica. Questa era la seconda edizione del Duomo sulla pista del Visarno e, come lo scorso anno (con Mirtillo Rosso), ha vinto Enrico Bellei. Pr. Duomo m 1600: 1 Otero Caf (E. Bellei) 1.13.3; 2 Maldini Ok; 3 Orione degli Dei; 4 Lex Wise; Tot.: 6,73; 1,87, 5,85, 3,01 (61,09) Trio: 550,09. OGGI QUINTÉ A PALERMO Alla Favorita (inizio alle 15.15) ova di minima in cui scegliamo Nume d’Alfa (11), Only Bi (6), Maribon Pg (13), Odeliaz (5), Odette Inn Ronco (3) e Gherson d’Ete (10). SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (14.35). Galoppo: Grosseto (13.30). MIRCO TERZO Nel Tenno Sho (gr. 1) a Tokyo, davanti a 85.000 spettatori, Mirco Demuro è finito terzo con Eishin Flash con il quale aveva vinto lo scorso anno. Successo a Just a Way (Y. Fukunaga), Rispoli quinto.
Charity Line ferma Path Wind. Poi da sin. Stefano Botti, lo zio Giuseppe, il padre Alduino e il fratello Marco GRASSO
Baseball WORLD SERIES SUL 21
Nuoto PRIMO PRIMATO ITALIANO DELLA STAGIONE A SESTO CALENDE
Interferenza! St.Louis vince
Rivolta parte subito col record Skeet donne 50”87 nei 100 delfino vasca corta La Bacosi terza
Le World Series decise da un’interferenza? Vedremo, di sicuro, che effetto provocherà nella sfida tra St.Louis e Bo ston (21 adesso nella serie), il verdetto di gara3 di sabato notte, quando ad un passo dai supplementari, i Cardinals hanno condotto in porto il ri sultato per 54 (triplo Bogaerts dell’12, doppi Adams, Holiday e Craig, v.Rosenthal, p.Work man) con il punto decisivo ro cambolescamente segnato do po che con 2 out: il ricevitore dei Red Sox Saltalamacchia sulla rimbalzante di Joy elimi nava Molina e assisteva in ter za per fare altrettanto su Craig e chiudere l’inning, Craig nella corsa verso casa inciampava sul terza base Middlebrooks e l’arbitro Jim Joyce chiamava l’interferenza proprio mentre la fuga per il punto veniva con clusa. Un’azione controversa (la volontarietà o meno del di fensore di far perdere tempo al corridore) che scatenava nuo ve polemiche sull’arbitraggio dopo gara1. Ieri notte gara4, stasera ore 2, diretta Sky Sport 2, gara5 sempre a St.Louis).
Craig e Middlebrooks: contatto
Tiro a volo COPPA DEL MONDO
51”64 in semifinale è passato al 51”65 della finale in cui ha pagato fatalmente la tensione della prima importante occa sione in mezzo ai grandi (da vanti a lui Ryan Lochte).
Matteo Rivolta, 22, ai Mondiali 6°
Miglior debutto italiano non avrebbe potuto farlo, Mat teo Rivolta. A Bellinzona saba to lo aveva sfiorato di 9 centesi mi, a Sesto Calende ieri lo ha cancellato: parliamo del record italiano nei 100 farfalla in va sca corta. Il finalista mondiale di Barcellona, ha stampato 50”87 (su Maestri 55”01), tem po con cui supera il 50”99 che resisteva dal 18 dicembre 2009 per mano di David Natullo. Il crono di Rivolta ha una valen za internazionale: in stagione è il sesto tempo (comanda l’ame ricano Shields in 48”80). L’al lievo di Gianni Leoni, che lo al lena a Busto Arsizio al team In subrika, aveva un personale di 51”10 che risale ai Mondiali di Istanbul 2012 sempre da 25 metri, e dunque in due giorni ha spezzato il suo personale muro. L’avvio da record, ed in attesa del Nico Sapio di Geno va sabato dove sarà sfidato dal magiaro Laszlo Cseh, confer ma l’ascesa del delfinista di Ar conate, che a Barcellona aveva fatto sperare davvero nella me daglia in vasca lunga: dal
Prospettive Un esordio in somma assai lusinghiero per Rivolta, che si trova sotto cari co in vista degli Europei di Her ning di dicembre. Un esordio che conferma le qualità e le ambizioni di un talento che ha rilanciato una specialità dopo anni di difficoltà, senza un campione di caratura interna zionale. Rivolta era emerso nel 2012 con la medaglia indivi duale e il contributo in staffetta mista agli Europei di Debrecen. Anche un anno fa, era partito con un record italiano in vasca lunga ai Primaverili, ed è stato uno dei pochi azzurri a miglio rarsi da aprile a luglio, dove ap punto ha portato a 51”64 il nuovo limite da 50 metri. Altri risultati. Uomini, 100 sl, 50 do 200 mx Maestri 49”90, 24”67, 2’03”11. ORSI SPRINT Marco Orsi si lancia sulla stagione in corta: a Riccione 21”52 e 47”47 (22”46) nei 50 e 100 sl. TORNA LOCHTE (al.f.) Ryan Lochte torna sui blocchi a Charlotte (Usa) e debutta con la nuova cuffia: nei 200 yard misti tocca in 1’47”29, lontano dal suo primato americano (1’40”08). CINESI (al.f.) Campionati cinesi a Huan gshan (50 m). Uomini: 50 do Xu Jiayu 25”05; 200 fa Wang Pudong 1’59”45; 400 mx Shi Yu 4’20”90. Donne: 200 sl Shen Duo 1’58”97, Shao Yiwen 1’58”97; 100 ra He Yun 1’08”92; 100 fa Sun Mengyue 59”52. EREDE (al.f.) Mia Nielsen (17), rientrata da un iinfortunio (ginocchi) lima il record da nese 200sl 25 m della Friis: 1’55”07 il cro no ad Aarhus (prec. 1’55”64 del 2009). A Suwalki (Pol, 25m). Uomini: 100sl 200 fa 200 mx Korzeniowski 48”73, 1’54”75, 1’57”42; 100 do Kawecki 51”65.
Atletica Francoforte a Kipruto: 2h06’15” (d.m.) Il keniano Vincent Kipruto ha vinto in 2h06’15” la maratona di Francoforte (Ger): è il 12° successo di fila per il Kenya. Uomini: 1. V. Kipruto (Ken) 2h06’15”; 2. M. Kiptoo (Ken) 2h06’16”; 3. E. Kemboi (Ken) 2h07’34”; 4. Chesani (Ken) 2h07’46”; 5. Matebor (Ken) 2h08’07”. Donne: 1. C. Kilel (Ken) 2h22’34”; 2. F. Chepchirchir (Ken) 2h23’00”; 3. B. Dibaba (Eti) 2h23’04”; 13. Bertone 2h34’24”. A LUBIANA (d.m.) L’etiope Mulugeta Wa mi (2h10’26”) e la keniana Caroline Che pkwony (2h27’27”) hanno vinto la Marato na di Lubiana (Slo). GREAT SOUTH RUN (d.m) I keniani Em manuel Bett e Florence Kiplagat hanno vinto la dieci miglia (16,08 km) Great South Run a Portsmouth (Gb). Uomini: 1. Bett (Ken) 48’03”; 2. Mokoka (Saf) 48’22”; 3. Ayeko (Uga) 49’08”. Donne: 1. F. Kiplagat (Ken) 53’53”; 2. Wanjiku (Ken) 56’43”; 3. Purdue 56’57”.
Le finali di Coppa del Mondo di Abu Dhabi si chiu dono senza trofei, ma con un altro podio: nello skeet donne Diana Bacosi è terza. La tren tenne di Cetona (Si), mamma di Mattia (4 anni) e in forza all’Esercito, ha fatto una gara di rincorsa. Ha chiuso le qua lifiche a 69/75, al pari di Kati uscia Spada e di Hill ((Gb) e Eleftheriou (Cip). Arrivando a 8 centri di fila le ha battute tutte ed è entrata in semifina le, dove ha chiuso con 14/16, tanto da essere costretta ad un altro spareggio, con la rus sa Shakirova, battuta per en trare in finalina. Dove ha su perato la t hailandese Jiewchaloemmit 1513. La Coppa è andata alla solita te desca Christine Wenzel Brinker: è la sua seconda in carriera (dopo Pechino 2009), quest’anno ha conqui stato anche il Mondiale (4° in carriera). Skeet donne: 1. Wenzel (Ger) 72/75 – 15/16 (+2) – 15/16; 2. Panarina (Rus) 74 – 15 (+2) – 13; 3. Bacosi 69 (+8) – 14 (+4) – 15; 7. Spada 69 (+7); 12. Scocchetti 67.
Judo COPPA ITALIA (e.d.d.) All’Accademia To rino (maschile) e Nuova Florida Roma (donne) il primo posto per società della Coppa Italia a Ostia. I vincitori. Uomini. 60: Roberto Maserin. 66: Luca La Fauci. 73: Ermes Tosolini. 81: Matteo Ronca. 90: An tonio Saponaro. 100: Tomas Facente. +100: Dario De Angelis. Donne: 48: Ilaria Ugon. 52: Elen Merelli. 57: Miriam Boi. 63: Simona Abate. 70: Ambra Pidroni. 78: Lin da Politi. +78: Tania Ferrera.
Nuoto CIAO MOLINA (al.f.) La dorsista brasilia na Fabiola Molina si ritira a 38 anni. Ha partecipato a tre Olimpiadi e si è allenata in Italia con Di Nino.
ROMAGNOLO (m.m.) A Finale Ligure (Sa vona), Elena Romagnolo ha vinto in 1h14’58” la «Riviera half marathon». Uomi ni: 1. Sebahire (Rua) 1h06’44”. Donne: 1. Romagnolo 1h14’58”.
BIG AL NICO SAPIO (al.f.) Sabato gli ame ricani Natalie Coughlin e Cullen Jones tor neranno sui blocchi della Sciorba per il trofeo Nico Sapio. A Genova (25 m), oltre al capitano azzurro Mirco di Tora e al far fallista Matteo Rivolta, saranno in gara Ila ria Bianchi (che sarà sfidata dall’azzurrina di casa Tarzia), Detti, Barbieri, Carli e Car raro. Presenti anche il mistista magiaro Cseh, la ranista delle Bahamas Vanderpo olWallace, Mensing (Ger) e Koschischeck (Slo). Alla vigilia del trofeo, clinic con Da vid Marsh, allenatore di Lochte.
Beach volley
Pallanuoto
WALSH DA RECORD (c.f.) Trionfando con April Ross nel Grande Slam di Xiamen (Ci na), Kerri Walsh (Usa) ha collezionato il 46° successo nel circuito mondiale (egua gliata la brasiliana Larissa) e, incluso l’Avp, il 113° della carriera, mettendosi alle spalle l’ex partner Misty May. K.o. 21 in finale le leader del World Tour 2013, Talita Lima (Bra). Nel derby tedesco per il 3° po sto LudwigWalkenhorst b. Holtwick Semmler 20. Da domani l’Open femminile di Pukhet (Tha), cui sono iscritte anche le azzurre MenegattiOrsi Toth e Gioria Giombini.
CHAMPIONS Completata l’andata del 3° turno di Champions League: Oradea (Rom)Sintez Kazan (Rus) 138, Szolnok (Ung)Primorje (Cro) 1010, Radnicki Kra gujevac (Ser)Vouliagmeni (Gre) 115. In Euro Cup, a Napoli, PosillipoMontpellier (Fra) 117, Volgograd (Rus)Steaua (Rom) 119. Classifica: Posillipo*, Volgograd* 7; Montpellier 3; Steaua 0. A Utrecht (Ola), UtrechtCarpisa Yamamay Acquachiara 416, Primorac (Mng)Nizza (Fra) 97. Classifica: Acquachiara* 10; Primorac* 9; Utrecht 4; Vojvodina (Ser) 3; Nizza 2. (*qualificate ai quarti)
Bocce
Pesi Chiusi i Mondiali Russia e Cina, 6 ori
MARSIGLIACASSIS (d.m.) L’etiope Wa sihum Mule e la keniana Josephine Che pkoech hanno vinto la MarsigliaCassis (Fra, 20 km). Uomini: 1. Mule (Eti) 1h00’09”; 2. Kotut (Ken) 1h00’11”; 3. T. Tola (Eti) 1h00’14”. Donne: 1. J. Kepkoech (Ken) 1h10’07”.
A VOLO (c.f.) Il 2° turno nella A di volo: Ca novaChierese 1113, GraphistudioFer riera 186, BorgonesePontese 222, La PerosinaBrb Ivrea 1014. Classifica: Pon tese, Brb, Chierese 4; Graphistudio, Fer riera 2; Canova, Perosina, Borgonese 0.
Ghiaccio Grand Prix figura Doppietta canadese Dopo lo storico successo di Stefania Ber tonOndrej Hotarek nelle coppie di artisti co, a Saint John, in New Brunswick, s’è concluso Skate Canada, seconda tappa del Grand Prix di figura (da venerdì la ter za a Pechino con Carolina Kostner). Sia tra gli uomini, sia nella danza, prevedibili successi canadesi con l’iridato Patrick Chan e gli olimpionici Tessa VirtueScott Moir (settimi gli azzurri Charlene Gui gnardMarco Fabbri). Uomini. Finale: 1. (1.1.) Chan (Can) 262.03; 2. (3.2.) Hanyu (Giap) 234.80; 3. (2.3.) Oda (Giap) 233.00; 4. (7.5.) Brezina (R.Ceca) 218.32; 5. (8.4.) Farris (Usa) 216.72; 6. Abbott (Usa) 215.95. Danza. Finale: 1. (1.1.) VirtueMoir (Can) 181.03; 2. (2.2.) WeaverPoje (Can) 175.23; 3. (3.3.) HubbellDonohue (Usa) 153.20; 4. (4.5.) RiazanovaTkachenko (Rus) 145.56; 7. (7.8.) GuignardFabbri 134.28.
Hockey ghiaccio
Diana Bacosi, 30 DALLA DEA/ISSF
nese Pisa 131; PadovaAsiago 73; Ro maVerona 96; MonlealeNovi L. sosp. Classifica: Milano, Padova 6; Cittadella, Roma 4; Vicenza 2; Novi L.*, Monleale* 1; Molinese, Asiago, Cus Verona 0. (*: una in meno)
BOLZANO SCONFITTO (m.l.) Sconfitta casalinga per la capolista Bolzano (3000 spettatori) che cade ai rigori contro il Linz nel 17° turno di Ebel. Ieri: BolzanoLinz 34 rig. (11, 10, 12; 00; 01). Reti: Sharp (10), Whitfield (21), Santorelli (33). Clas sifica: Bolzano 25; Salisburgo 24; Linz 23; Vienna 22; Villach, Graz 20; Znojmo* 19; Fehervar, Klagenfurt** 18; Dornbirner 16; Innsbruck 12; Lubiana 5. (* una in meno, ** una in più) QUARTI DI COPPA (m.l.) Il Val Pusteria batte 72 il Cortina all’Olimpico in gara2 e pareggia la serie (11) dei quarti di Coppa Italia (al meglio di 3) rendendo necessaria gara3 martedì a Brunico. Già alla Final Four di Collalbo (Bz, 30/11 e 1/12) Valpelli ce, Renon (di diritto) e Asiago.
Hockey in line SECONDA GIORNATA (m.l.) La seconda in A1: CittadellaVicenza 33; MilanoMoli
Chiusi a Breslavia i Mondiali: grazie alla vittoria di Albegov nei +105 kg con 464, la Russia raggiunge la Cina a sei ori conqui stati. L’Italia era rappresentata solo da Mirco Scarantino, settimo nei 56 kg. Uo mini. 85 kg: 1. Aukhadov (Rus) 387 (175+212). 94 kg: 1. Ivanov (Rus) 402 (180+222). 105 kg: 1. Nurudinov (Uzb) 425 (190+235). +105: 1. Albegov (Rus) 464 (209+255). Donne. 63 kg: 1. Turieva 252 (112+140). 69 kg: 1. Xiang Yanmei (Cina) 271 (123+148). 75 kg: 1. Zubova (Rus) 282 (125+157). +105 kg: 1. Kashirina (Rus) 332 (142+190).
Rugby Azzurri a Roma C’è anche Benvenuti Entrato al 65’ di PerpignanBordeaux 31 20, il trequarti azzurro Tommaso Benve nuti avrebbe subito, secondo il sito «Rugbyrama», uno malanno muscolare. L’azzurro è comunque giunto ieri a Roma per il raduno azzurro e oggi sarà sottopo sto ad alcuni esami insieme a Ruggero Trevisan, estremo delle Zebre che soffre a un bicipite femorale. Al gruppo azzurro si è aggregato anche il seconda linea delle Zebre Quintin Geldenhuys, che sta recu perando l’infortunio a un occhio. Nelle al tre del 10° turno di Top 14, Parisse/S 80’ in RacingStade Français 1612; Furno/B dal 61’ in CastresBiarritz 390.
Eccellenza: pari CalvisanoRovigo Per la quarta di Eccellenza, ieri Calvisano Rovigo 2828: allo scadere Mirco Berga masco ha fallito la trasformazione della vittoria. Nell’altro posticipo, Capitolina Prato 338. Classifica: Mogliano, Padova, Prato 13; Viadana, Rovigo* 11; San Donà 10; Calvisano* 8; Lazio* 6; Capitolina, Fiamme Oro 4; Reggio Emilia 0. (*: una in meno) PHILLIPS LICENZIATO Il n.9 del Galles, Mike Phillips, è stato licenziato dal Bayon ne dopo essersi presentato ubriaco a una seduta di videoanalisi. L’episodio, avve nuto venerdì 11, non è il primo di questo tipo. Già nel settembre 2012 Phillips era stato messo fuori squadra «per compor tamenti inaccettabili fuori dal campo».
F.C. INTERNAZIONALE MILANO S.p.A. Sede in Milano – Corso Vittorio Emanuele II, 9 – Capitale sociale C 35.000.000,00 C.F. e n. Registro Imprese di Milano 80066310154 – R.E.A. n. 742209
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA DEI SOCI I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea Straordinaria e Ordinaria il giorno 12 novembre 2013 alle ore 10.30, in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 15 novembre 2013 stessa ora e luogo, in seconda convocazione, in Milano – Via Masaccio, 19 – presso il Meliá Milano Hotel, per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO: Parte straordinaria: • Aumento del capitale sociale a pagamento, in via inscindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, quinto e sesto comma, C.C., per nominali Euro 10.500.000 oltre sovrapprezzo, mediante emissione di n. 8.166.666.667 nuove azioni ordinarie, riservato a International Sports Capital HK Limited; • Adozione di un nuovo testo di statuto sociale. Parte ordinaria: • Nomina del Consiglio di Amministrazione, previa determinazione del numero dei Consiglieri e della durata in carica, deliberazioni inerenti e conseguenti; • Nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione; • Nomina del Collegio Sindacale (incluso relativo Presidente), deliberazioni inerenti e conseguenti; • Rinunzia all’azione sociale di responsabilità nei confronti di componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Per poter partecipare all’Assemblea direttamente o per delega, ai sensi dell’art. 2370 C.C. e dell’art. 9 dello statuto sociale, i Signori Azionisti dovranno depositare i certificati azionari almeno tre giorni prima presso la sede sociale. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Milano, 28 ottobre 2013
(Massimo Moratti)
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Di cosa si occuperebbe Renzi se fosse al potere? Dalla Leopolda si candida a guidare il Pd ed elenca gli obiettivi: legge elettorale, riforma della giustizia, lavoro...
co, perché Berlusconi non vuol sentire parlare di sistemi a due turni.
5
Non è strano che il prossi mo leader del centrosinistra metta tra le priorità del suo programma la riforma della giustizia?
Se uno si distrae un atti mo, e invece di seguire gli inte ressanti tormenti del Pdl, guar da verso il Pd, che cosa vede?
1
Che cosa?
Vede la marcia trionfale di Matteo Renzi verso la segrete ria, coronata dal quarto ap puntamento fiorentino alla Leopolda, celebrato con mi gliaia di militanti arrivati da tutt’Italia e l’attenzione spa smodica dei mezzi di comuni cazione. Come sappiamo, questa marcia trionfale si con cluderà con le primarie dell’8 dicembre e, al momento, non sembra che gli altri tre concor renti (Cuperlo, Civati e Pittel la) abbiano qualche speranza di infastidire il sindaco di Fi renze. Anche se nel discorso di ieri Renzi ha ammonito a non cantare vittoria troppo presto: «Vincere è un’espressione da non usare in generale, occhio alla sindrome New Zealand che stava avanti 81 e ha perso 98».
2
Che altro ha detto?
Lo slogan dice che i quattro punti su cui bisogna concen trarsi sono «Italia, Europa, la voro, educazione». Le propo ste vere riguardano la legge elettorale, la riforma della giustizia, un piano per il lavo ro, un coinvolgimento dell’Eu ropa nelle questioni mediter ranee. Aggiungo: l’abolizione del Senato, che è evidente mente connessa alla riforma
L’intervento conclusivo di Matteo Renzi ieri alla Leopolda, Firenze LAPRESSE
elettorale, e l’introduzione di una Camera delle autonomie. E poi un principio generale e che ha l’aria di essere davvero irraggiungibile: tutto il nostro sistema dovrebbe diventare semplice e comprensibile ai cittadini. Per esempio, dice Renzi, sul lavoro: «Sessanta, settanta norme traducibili in inglese, contro le duemila di oggi. Io voglio difendere l’ita lianità della qualità, non l’ita lianità delle aziende». Sul la voro Renzi ha ancora detto: la seconda regione d’Italia, con sei milioni di abitanti, è quella dei disoccupati: «Quando ci candidiamo in questa regione, perdiamo sempre. Non ci vo tano perché non diamo né speranza né entusiasmo. Non ci votano perché non diamo l’idea di cambiare. Da qui al primo maggio presenteremo il nostro piano sul lavoro, par tendo dalla formazione: i cen tri per l’impiego vanno radi calmente rivoluzionati».
3
Quale legge elettorale s’im magina?
Quella dei sindaci. Cioè si
vota in due turni direttamente per il presidente del Consiglio. Se nessuno raggiunge il 51%, si va al secondo turno tra i pri mi due. Il meccanismo con sente al sindaco (al presidente del Consiglio) di portarsi die tro un certo numero di parla mentari che gli garantisce la maggioranza. Funziona, natu ralmente, se la Camera è una sola. Purtroppo, per varare una legge simile, bisogna mo dificare la Costituzione.
4
Perché?
L’articolo 92 della Carta prescrive che il presidente del Consiglio sia nominato dal ca po dello Stato, e non dal popo lo sovrano. È grazie a questo che, per esempio, il presidente Napolitano ha potuto far en trare a Palazzo Chigi Mario Monti. Ma una soluzione ci sa rebbe, ed è il cosiddetto dop pio turno di lista: si va a un ballottaggio non tra i due can didati premier, ma tra le due liste più votate e si assegna il premio di maggioranza a quella che vince il secondo turno. L’ostacolo qui è politi
C’è qui evidentemente un calcolo, ed è quello di prender voti nell’elettorato del centro destra, molto sensibile su que sto tema. Eppure non ha ri sparmiato battute al Cavalie re: «Dobbiamo finirla con chi in questi anni ha proposto una giustizia ad personam ma allo stesso tempo dobbiamo dire cosa pensiamo noi al riguar do». O ancora: «Parliamo di futuro per questo qui non ab biamo parlato di Berlusconi». Sempre a proposito di giusti zia e malagiustizia, poi, Renzi ha portato l’esempio più ecla tante e più recente, quello di Silvio Scaglia: «Scaglia affittò un volo privato per andare dai magistrati, e si fece arrestare. Da quel momento, 3 mesi di carcere e 9 mesi ai domiciliari. Dopo 12 mesi fu liberato. Poi giudicato innocente. Ma vi sembra normale che noi in questi vent’anni abbiamo par lato di giustizia dedicata ad uno solo, e che un cittadino in nocente venga messo in gale ra?». Renzi non l’ha ricordato, ma un altro elemento clamo roso del caso Scaglia è che la Procura Distrettuale Antima fia volle continuare nella sua linea accusatoria nonostante i magistrati romani (pm e gip) avessero già archiviato la posi zione. In ogni caso, Renzi ha detto che la giustizia va rifor mata, ma non ha ancora spie gato come: separazione delle carriere e dei Csm? Limiti alle intercettazioni telefoniche? Revisione della forma proces so in modo da renderlo più ve loce? Finché si limiterà a dire, genericamente, che la giusti zia va riformata applaudire mo (più o meno) tutti. È sul come, invece, che cascherà probabilmente l’asino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A notizie
BOSSI IN CAMPO
Tascabili A Roma: è il terzo caso quest’anno
S
Il Senatur: «Mi candido a segretario della Lega» Umberto Bossi rimette sul piatto l’ipotesi di candidarsi alla segreteria della Lega Nord nel prossimo congresso. E per farlo ieri ha scelto l’intitola zione di una piazza a Lazzate (Monza) a Cesarino Monti, esponente leghista morto il 22 luglio 2012. Il Senatur ha chiarito i motivi del suo passo: «In giro c’è una montagna di gente spaventa ta nel vedere quello che è accaduto, le espulsioni e il sospetto che la Lega possa finire. Mi spin gono a tornare per sistemare le cose». E sul Cav: «Io come lui sono stato tradito dal partito. Marina? I figli meglio di no...»
«Italia Paese omofobo» Si suicida un 21enne gay L’atto d’accusa prima di togliersi la vita è un pu gno nello stomaco: «L’Italia è un Paese libero, ma esi ste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza». È l’epilogo dell’enne simo caso di suicidio a Roma, sullo sfondo del disagio per la propria omosessualità: è il terzo in un anno. A lanciarsi nel vuoto sabato notte è stato uno studente universitario romano di 21 anni: Simone D. era uscito da casa facendo credere di passare la solita sera con gli amici. Invece si è lanciato dall’undicesimo piano dell’expastificio di via Casilina. Sotto shock i genitori: «Eravamo ignari di questo suo tormento interiore».
Quella di stagione attesa col freddo
Circola la falsa influenza A letto 120 mila italiani «Il vero virus arriverà» Quella vera non è ancora arrivata, ma la falsa influenza ovvero le sindromi dovute a virus simili ma meno potenti sta colpendo gli italiani in modo sempre più massiccio: in 120 mila, solo nell’ultima settimana, sono stati costretti a letto e da settembre sono già circa un milione gli italiani colpiti dalle sindromi simili all’influenza. Il bilancio è del virologo Fabrizio Pregliasco, del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Milano: «I veri virus dell’influenza faranno la loro comparsa con l’abbassamento delle temperature».
Da settembre un milione di italiani «influenzati»
Tweet del Papa sempre più seguiti
Francesco ai follower: «Grazie, siete 10 milioni» «Cari Follower ho saputo che siete più di 10 milioni ormai! Vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me». È il tweet col quale Papa Francesco ha «festeggiato» il superamento di quota 10 milioni per il suo account, avvenuto sabato sera poco dopo le 21.30. L’indirizzo Twitter era stato voluto dal suo predecessore, Benedetto XVI e inaugurato il 12 dicembre 2012 in otto lingue. Molti dei tweet di Francesco, poi, vengono «retweettati», cioè rilanciati e in tal modo, secondo un calcolo per difetto raggiungono più di 60 milioni di persone.
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ALTRI MONDI L’AGGUATO FREDDATI A COLPI DI PISTOLA UN CRIMINALE E UN MEMBRO DEI TATONE, FAMIGLIA A CAPO DELLO SPACCIO A QUARTO OGGIARO
Due uccisi a Milano, uno è fratello di un boss Doppia esecuzione nella periferia nord Gli agenti temono l’inizio di una faida FILIPPO CONTICELLO
I Tatone a Quarto Og giaro li conoscono tutti o quasi. Signori della droga partiti da Caserta, imperano nell’ultima frontiera di Mila no, famigerata periferia nord della città. E lì, in via Michele
Lessona, ieri intorno alle 14 due pregiudicati italiani sono stati ammazzati a colpa di pi stola: uno si chiama proprio Emanuele Tatone, 52enne fratello del boss Nicola. L’al tro, Paolo Simone, 54, era un tossicodipendente originario di Bruzzano: gravitava nella delinquenza, ma con assai me no peso e storia rispetto al so cio. A un centinaio di metri da una vasta area di orti, il cada vere di Simone: era sul margi ne di un sentiero, di schiena, con un foro sul collo e sangue
sui vestiti. Si è accorto di lui un passante e poco distante gli agenti hanno trovato Tatone, seminascosto, colpito da un’al tra arma a tamburo. Ora Scientifica e Mobile cercano collegamenti, verificano se sia stato regolamento di conti e temono pure l’inizio di una pe ricolosa faida. La «nonna» Turbolenta la vi ta di Tutone detto «Il Pazzo», sempre al confine tra spaccio e criminalità e per anni all’om bra del fratello, arrestato nel
La Scientifica ieri sul luogo in cui sono stati uccisi 2 pregiudicati a Milano ANSA
Il rock perde Lou Reed Poesia e trasgressione Morto a New York, a 71 anni, l’ex leader dei Velvet Underground Nelle sue canzoni ha raccontato la vita, il sesso e la droga ELISABETTA ESPOSITO
Quella voce, sospesa, profonda, non si farà dimenti care. Così come il suono vio lento della sua chitarra. Lou Reed è morto ieri a 71 anni nel la casa di Southampton (New York) che divideva con la mo glie Laurie Anderson. A mag gio aveva subito un trapianto di fegato e sembra che proprio l’intervento sia alla base della scomparsa. Ma oggi conta po co. Oggi è tempo di ricordare e soprattutto riascoltare tutto quello che ci ha lasciato questa icona del rock dall’animo oscu ro. E tra quel che ha fatto con i Velvet Underground e come solista è tanta roba davvero.
IL REGISTA A 85 ANNI
Addio a Magni Filmò con ironia la Roma dei Papi
Lou Reed, aveva 71 anni. Sotto, in una foto insieme a Andy Warhol AP
Il lato selvaggio Perché Lewis
Allan Reed, nato a Brooklyn il 2 marzo del ‘42, si accorge subito di essere uno spirito inquieto, si accorge di aver qualcosa da dire e che New York e il mondo sono pronti ad ascoltarlo. «Io sono uno scrittore», ripete. E la sua missione è chiara: «Portare la sensibilità della letteratura nella musica rock». È stanco delle canzonette, vuole testi potenti, Lou vuole la poesia. Il suo carattere forte e la voglia di scandalizzare i benpensanti (viene da una ricca famiglia ebrea che a 14 anni lo sottopo ne all’elettroshock per curare l’insorgente bisessualità...), lo conducono nella factory di An dy Warhol. È lui a produrre il
primo album dei Velvet Under ground (1967), il gruppo crea to da Reed e John Cale, e a rea lizzare la mitica banana della copertina: qui tra brani come Heroin e Sunday Morning, si parla di perversioni sessuali e droga, si dà spazio alle sotto culture, si fa emergere quello che la società vuole coprire.
L’avventura con la band dura 4 anni, poi Reed diventa solista. David Bowie, suo fan dichiara to, lo aiuta producendo Tran sformer (1972), con pezzi co me Walk on the Wild Side e Per fect Day. Poi arriva Berlin, ca polavoro paranoico di un Reed preda della tossicodipendenza. Lou macina album e tournée, con spettacoli pieni di violenza verbale e non solo (in Italia nel ‘75 tour interrotto dopo gli scontri con la polizia a Roma e Milano). Realizzerà 21 album da solista più raccolte e live, al cuni totalmente sperimentali (Metal Machine Music), altri profondamente intensi (New York), come sa fare solo l’unico vero poeta del rock.
È morto ieri a Roma all’età di 85 anni Luigi Magni (nella foto Ansa) sceneggiatore e regista di film che hanno raccontato in modo personale, ironico e profondo soprattutto la sua città. Il successo arrivò con il suo secondo lavoro, «Nell’anno del Signore» del 1969, una commedia ambientata nella Roma papalina e risorgimentale con Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi e Claudia Cardinale. Suoi anche «In nome del Papa Re» e «Tosca». Il presidente Napolitano ieri lo ha definito «personalità per lunghi anni creativamente partecipe dello sviluppo del cinema italiano e della sua affermazione nel mondo».
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DATAGATE LA CASA BIANCA: «NO COMMENT». E L’INTELLIGENCE ITALIANA: «A ROMA UNA NORMALE ATTIVITÀ»
Merkel spiata, Berlino s’infuria «Obama sapeva tutto dal 2010» La «Bild» attacca il presidente Usa Il governo tedesco: «Questo è un reato da perseguire» Continua a salire la ten sione tra Stati Uniti e Germa nia per il caso Datagate. In particolare, dopo le rivelazio ni dei giornali tedeschi, secon do cui il cellulare della cancel liera Angela Merkel sarebbe
stato controllato dal 2002 alla metà di quest’anno. Ieri la Bild am Sonntag, l’edizione dome nicale del quotidiano popola re più letto d’Europa, ha scrit to che Obama sapeva tutto dal 2010 sullo spionaggio ai danni della Merkel. La Casa Bianca si è limita a replicare: «Non com mentiamo notizie di stampa, ma quanto alla nostre regole, abbiamo chiarito che gli Usa raccolgono all’estero informa zioni dello stesso tipo di quelle raccolte da tutte le altre nazio ni». Mentre il capo uscente
della Nsa, il generale Keith B. Alexander, ha fatto sapere che Obama non è mai stato infor mato delle attività di spionag gio che l’agenzia effettuava sul telefonino della cancellie ra tedesca. Intanto, Berlino at taccava pesantemente gli Usa. «La sorveglianza è un reato e quanti ne sono responsabili devono risponderne davanti alla giustizia», ha tuonato il ministro dell’Interno tedesco, HansPeter Friedrich. Duro anche il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, che giove
2009 e condannato a 24 an ni. Dopo vari precedenti. tra cui rapina e spaccio, nel 2002 era finito dentro per aver spa rato a un rivale in amore. Poi, per colpa della droga, era fi nito ai margini dell’organiz zazione e della famiglia: sfrattato, si era ridotto a vive re da clochard, in una tenda di fronte a casa. Fu la mam ma, Rosa Famiano, a trasfe rirsi dal Casertano a Milano nella primavera del ‘72: par tita con i figli, quattro maschi adolescenti e una bambina, nel bunker di Quarto Oggia ro è diventata la potente «nonna eroina». Lei, caposti pite dello spaccio in città, ba ricentro del traffico di droga, ieri ha pianto un figlio.
Barack Obama e Angela Merkel
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A tutta
ELEZIONI TRENTINE
Salute
DI MABEL BOCCHI
La ricerca su 23 mila casi S
Provinciali, in calo l’affluenza L’affluenza finale alle urne per le elezioni provinciali in Trentino è del 64,22%, in drastico calo (8,91) rispetto alle ammnistra tive del 2008. Da oggi nelle 528 sezioni, alle 7, comincerà lo scrutinio (non esiste il ballottaggio). In ogni caso il rinnovo dei governi delle due province chiude un’era. Per il Trentino è quella che ha visto 14 anni consecutivi di Lorenzo Dellai (nella foto) alla guida della provincia. Per l’Alto Adige, invece sono 25 anni di Luis Durnwalder alla testa del governo provinciale
La dieta con poche fibre può fare male al cuore Gli scienziati americani hanno scoperto che esiste una forte associazione tra una carenza di fibra nella dieta e un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, metaboliche e obesità. Merito dei ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston che hanno monitorato per undici anni i dati relativi a oltre 23 mila soggetti, al fine di determinare il ruolo della fibra alimentare. Ma quali sono, allora, gli alimenti più ricchi di fibre? Riso e cereali integrali, fagioli, legumi, verdura, mirtilli e frutti di bosco, frutta.
Addio alle iniezioni sottocutanee
Novità contro il diabete La cura è per via orale Addio iniezioni sottocutanee per il diabete. Sta arrivando una cura da assumere oralmente per contrastare la malattia. Il nuovo studio presentato a Riccione è indirizzato all’uso dei polimeri in grado di avere un controllo sulla quantità di insulina necessa ria al nostro organismo. È una sorta di «sensore» della glicemia, in grado di somministrare la giusta do se di insulina quando necessario. Il problema di oggi, infatti, è legato proprio alle dosi di insulina in circola zione con iniezioni, a orari fissi e senza controllo.
Riduce il rischio di cancro
Con un caffè al giorno il fegato è più protetto Un caffè al giorno riduce il rischio di cancro al fegato. Lo dice uno studio dell’Istituto Mario Negri di Milano secondo cui la riduzione del pericolo di carcinoma epatocellulare si attesterebbe attorno al 40%. L’analisi ha preso in esame i risultati emersi da 16 studi, che hanno coinvolto 3.153 soggetti. L’effetto favorevole nei confronti del cancro del fegato è mediato dal ruolo che il caffè ha nel prevenire il diabete, la malattia che di per sé rappresenta un fattore di rischio per il tumore epatico.
dì aveva convocato l’amba sciatore Usa per protestare per lo spionaggio della National Security Agency americana. Si tratta di fatti «altamente dan nosi», ha avvertito in una no ta, e che «minacciano di mina re i legami che ci tengono in sieme e di cui abbiamo più bi sogno che mai per modellare il futuro nel mondo globaliz zato del 21o secolo». Il centro a Roma Quanto alle notizie sul coinvolgimento ita liano nel Datagate, fonti di in telligence ridimensionano le rivelazioni dello Spiegel su un centro di spionaggio a Roma comune a Cia e Nsa. Si tratte rebbe infatti di una «normale attività e collaborazione che avviene ovunque nei paesi al leati tra stazioni dei servizi l’intelligence del posto» .
È STATO UN PARENTE
Strage a New York 4 bimbi e la madre accoltellati a morte Strage nel quartiere newyorchese di Brooklyn. Sabato sera una donna di 37 anni e i suoi 4 bambini il più piccolo di appena 18 mesi e il più grande di 9 anni sono stati uccisi a coltellate in un appartamento nella 57esima. A compiere la strage, Ming Don Chen, 25 anni, di origini cinesi, il cugino del padre dei bambini. L’uomo, trovato nell’appartamento coperto di sangue, ha subito confessato. Viveva in casa con loro da una settimana: aveva disturbi mentali.
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LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
LA CIPOLLA CARAMELLATA Piatto «bandiera» di Oldani. La cipolla è servita con crema calda e un gelato di Grana Padano
PANE, PEPE NERO, RISO E MARSALA Trionfo dei contrasti. Il riso carnaroli mantecato si sposa ai sapori forti (pepe) e morbidi (Marsala)
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SORBETTO CHE DIVENTA SALSA La stessa salsa, che è poi la base della cucina può essere sorbetto (fredda) o salsa (calda)
Oldani, dieci anni D’Oc
«Sogno di cucinare per Papa Francesco» Lo chef Pop, precursore dei cibi di qualità a prezzi accessibili, festeggia il decennale del suo ristorante Ogni giorno tutti i miei collabora tori si stringono la mano al matti no, appena arrivano e alla sera quando tornano a casa».
PIER BERGONZI
Ferran Adria, guru della gastronomia mondiale, racconta meraviglie dei ristoranti «Pret a porter» aperti col fratello Albert a Barcellona e anche il Italia gli chef stellati o stellari si stanno convertendo al credo della «Bi stronomia». Davide Oldani lo aveva capito già 10 anni fa. E’ dall’ottobre del 2003 che nel suo «D’O» di Corna redo (alle porte di Milano) si fa cucina di alto livello a prezzi ac cessibili. Oldani ha messo i jeans a una cucina istituzionale. Con l’obiettivo della qualità ha cerca to di essere Pop (e ci è riuscito) senza perdere il filo della classici tà. Questa sera festeggerà con gli amici (tanti) e i clienti più fedeli (tantissimi) il decennale del suo D’O. Cosa ricorda del primo giorno di apertura?
«La felicità di mio papà Bruno, scomparso 4 anni fa, che mi ave va aiutato a rilevare la trattoria Sironi per trasformarla nel D’O. E ricordo i primi 3 commensali: il mio commercialista e due ami ci...». Da allora è passata tanta gen te e le prenotazioni si sono molti plicate.
«Difficile fare il conto di quanti ospiti abbiamo avuto ma se vi di co che riempiremmo due stadi di San Siro non ci vado lontano. La soddisfazione è che il 95% per cento di loro riprenota dopo aver pagato il conto».
Chi sono i Maradona e Pelè della cucina, i più grandi di sem pre?
«Storicamente Auguste Escof fier, ma io dico Alain Ducasse per come interpreta a 360 gradi il ruolo dello chef, Ferran Adrià per visione artistica e poetica, e Gual tiero Marchesi per come ha sapu to azzardare con eleganza e uma nità. Un vero Signore!». Marchesi è quello da cui ha im parato di più?
Davide Oldani, 46 anni, accanto alla slogan che ha creato lui stesso per il D’O: «Terra su cui mettere i piedi e non solo cielo dove mettere i sogni» BOZZANI
C’è un piatto del debutto che avete ancora nel menu?
«Abbiamo cambiato tutto, ma nella carta della prima sera c’era già un “tarocco” della mia cipolla caramellata. Allora ci mettevo una grattata di tartufo che dava nobiltà, ma anche una falsa iden tità».
«
I più grandi? Alain Ducasse, Ferran Adrià e quel signore di Gualtiero Marchesi DAVIDE OLDANI CHEF DEL «D’O»
«Ho lavorato nella cucina di Ducasse e per qualche mese, nel 1999 anche da Adrià. Ma con Marchesi, tra stop e ripartenze, sono stato 10 anni. Nella “cante ra” di Gualtiero c’erano anche il mio amico Berton, Cracco, Crip pa... Una grande scuola. Per me è stato un secondo padre. Ha cari sma e sa insegnare. Se devo sce gliere un suo piatto dico il «ravio lo aperto», per la bontà assoluta e per quello che concettualmente rappresenta».
Lei giocava a calcio...
«Attaccante nella Rhodense. E segnavo tanto! Sono arrivato fino alla C2. Con la Berretti e la Prima vera mi è capitato di sfidare il Mi lan di Paolo Maldini. Lo sport mi ha dato il senso della sfida e la predisposizione a fare squadra». Con quale schema gioca il suo gruppo.
«In cucina noi siamo per calcio totale. Squadra corta e compatta. Tutti avanti e tutti indietro. Ho la
fortuna di contare su uomini di straordinaria qualità, Vladimiro Nava è il mio Cambiasso e Ales sandro Procopio il mio Messi. Alessandro, che mi fa da secondo è con me dall’inizio, ma per 6 an ni è stato farsi le ossa da Ducasse e al Troisgros di Roanne per poi tornare nel nostro gruppo. Ogni risultato dipende dalla qualità dei rapporti umani. Per questo al D’O abbiamo il “terzo tempo”.
Chi metterebbe nella Naziona le degli chef?
«Cannavacciuolo in porta. Poi Perbellini, Cuttaia, Alajmo, Sca bin, Ciccio Sultano, Esposito, Santini e un super attacco con Cracco, Bottura numero 10 e Berton. Ma nel turn over ve do anche Beck, Crippa, Stabi le, Assenza, Besuschio e ogni tanto farei entrare in prima squadra anche dei Primavera come Procopio, Nava e Cogo. Al
4
lenatore, naturalmente, Marche si che è come il Trap...».
LA SCHEDA
Ha una sera libera è può pre notare un ristorante nel mondo. Cosa sceglie?
S
«Andrei dai fratelli Roca, a Ge rona»
«D’0» Cornaredo Contrasti in equilibrio Davide Oldani, 46 anni, è lo chef del ristorante D’O di Cornaredo (Milano), che oggi festeggia i 10 anni. Ha scritto già 6 libri e il 3 dicembre uscirà il suo ultimo volume «CHEFacile» scritto per Mondadori. In tv è protagonista di «The Chef» su La5
Un piatto e un vino per essere felici?
«Gelato alla stracciatella, quel lo tradizionale col cioccolato stracciato e una bottiglia di bolli cine: champagne o un Francia corta Coupè» L’ossessione in cucina?
«La ricerca dall’equilibrio dei contrasti che sono in tutti i miei piatti: caldo e freddo, morbido e croccante, acido e basico, dolce e salato». Il cliente che vorrebbe avere?
«Francesco! Non Totti, ma il Papa. Lui dà lezioni di semplicità ed equilibrio tutti i giorni. E’ un personaggio straordinario. Ecco mi piacerebbe davvero cucinare per lui». Vinta la sfida del D’O dove por ta i suoi sogni? Si parla di uno sbarco a Milano...
«I sogni sono gratis... come di ce quel grande interista del Liga. Io a Milano sono nato e un pro getto ci sarebbe, ma devo trovare l’occasione e il luogo giusti». A proposito di Inter, conosce lla cucina indonesiana?
«Poco... E poi sono molto le gato alla famiglia Moratti. Loro ci hanno dato il “triplete”!». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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21/5 21/6
22/6 22/7
23/7 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7,5
Toro 6
Sagittario 8
Gemelli 7
Cancro 7
Leone 7,5
DI ANTONIO CAPITANI
Luna ideale, quella di oggi, per farvi valere, produrre, creare, lavorare con esiti eccelsissimi. E per svagarvi. Spassosità suine giungono.
Non reagite in stile bovide, bensì con astuzia e faccia di glutei: otterrete mucho. Pure nel lavoro. Sudombelico caldo, ma tignosetto.
IL MIGLIORE L’evoluzione del lavoro e dell’amore è incoraggiante. E siete pure al centro di un suinogate intrigantissimo. Bravi.
Viaggi, lavoro e colloqui traggono vantaggio dal vostro fiuto, che s’affina. E sclerate pure meno del solito. Anche nei suini contesti.
Potete concludere, quagliare, guadagnare. Pure muy cospicuamente. Il pragmatismo v’aiuta, il sudombelico ha mucha resistenza.
Voci complimentose sul vostro conto si spargono nell’aere e preludono a cose grosse imminenti. Il successo c’è, l’ormon s’edulcora.
24/8 22/9
23/9 22/10
23/10 22/11
22/12 20/1
21/1 19/2
20/2 20/3
Vergine 6,5
Bilancia 7+
Scorpione 5,5
Capricorno 7
Acquario 6
Pesci 6,5
Siete pragmatici ed efficienterrimi. Specie in fatto di cose di soldi e nel lavoro. L’amore è però una palla, il sudombelico brilla
La Luna svela. E voi resettate e vi avvantaggiate. Pur facendovi un sedere grosso come la Linguadoca, per la fatica. Buio suino.
La giusta misura vi si confà. Più dell’eccesso, che minerebbe le vostre posizioni. Il lavoro appaga di più, la fornicazione così così.
Lavorar da soli vi fa approdare a creazioni ottimerrime. Aleggia anche un certo avanguardismo suino. Ma non fate gli sfigati.
Il lavoro offre spunti interessanti, amici e clienti vi appoggiano, la vostra forma fisica è “in bolla”. Ma c’è insipienza fornicatoria.
NICOLA MURRU
Luna in modalità sfigopendula: non sbagliate strategia, non sparate parole dettate dai glutei anziché dal cervello. Sudombelico uau.
Il terzino del Cagliari è nato il 16 dicembre 1994. Ha esordito in serie A il 17 dicembre 2011. Ha giocato con la nazione dell’ Italia Under 17, 18 e 19
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CALCIO: PARMA - MILAN
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Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
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27
ANCONA
15
22
AOSTA
14
17
BARI
13
23
BOLOGNA
16
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min max
CIELO
VENTI
CAGLIARI
20
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Sole
Deboli
CAMPOBASSO
13
22
CATANIA
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FIRENZE
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GENOVA
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L'AQUILA
11
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MILANO
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19
NAPOLI
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Moderati
Rovesci
Forti
Coperto
Molto forti
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PALERMO
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26
Neve
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PERUGIA
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Agitati
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Tramonta
Sorge
Tramonta
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17:17
6:36
17:10
POTENZA
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REGGIO CALABRIA
16
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ROMA
15
23
TORINO
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TRENTO
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TRIESTE
16
19
VENEZIA
12
19
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L'anticiclone Giano mostra ancora l'Italia a due facce con il Nord alle prese con nubi diffuse e qualche pioggia e bel tempo in prevalenza soleggiato al Centro e al Sud. Temperature sempre stazionarie in entrambi i valori.
Trento Aosta
13 16
Torino
14 17
15 21
Milano
Trieste
Venezia
16 20
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Thohir nerazzurro: in posa con Iverson e la maglia dell’Inter
Paura per Beckham Schianto frontale senza conseguenze
Giacarta non è più solo la capitale dell’Indonesia. Ma è anche il centro dell’Inter. È la città di Erick Thohir, il nuovo proprietario dell’Inter che sabato sera ha ospitato l’ex stella Nba Allen Iverson, in città per un torneo benefico. L’omaggio? Una maglia nerazzurra col numero 3, quello dell’ex superstar di Philadelphia.
Guarda le foto dell’incidente che ha coinvolto David Beckham a Beverly Hills. L’inglese era in auto col figlio Brooklyn, quando ha invaso la corsia opposta e si è scontrato frontalmente con un’auto che arrivava in senso opposto. L’inglese, il figlio e l’autista dell’altro veicolo non hanno riportato danni.
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Dopodomani
Il tempo peggiora al Nord per l'arrivo di una perturbazione. Piogge diffuse ed intense su tutte le Alpi, specie in Lombardia. Più sole in Emilia Romagna. Entro sera le piogge raggiungeranno anche le pianure. Bel tempo al Centro e al Sud.
Perturbazione al Nord con piogge diffuse e molto forti su tutte le regioni, specie in Lombardia, ma meno in Emilia Romagna. Neve sopra i 1800 m in serata. Piovaschi su alta Toscana e coste e sul Nordovest della Sardegna. Bello altrove.
18 22
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Bologna
Genova
17 24
Ancona
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Firenze 17 24
Perugia
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L’Aquila 10 20
ROMA
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Campobasso
Bari
12 22
Napoli
16 22
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Potenza 10 21
Cagliari
Catanzaro
18 27
14 23
Palermo
Reggio Calabria 16 26
15 27
Catania 18 26
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013