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IL MOSTRO TE LO DIMOSTRO
Il mostro di Sesto San Giovanni - Loch Ness alle porte di Milano
- a cura di Maurizio Mosca -
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Agli inizi degli anni 30 del secolo scorso un remoto e sino ad allora sconosciuto lago scozzese delle Highland, il Loch Ness, assurse alla ribalta mondiale per la presenza nelle sue acque di un inquietante animale plesiosauriforme. Nonostante gli echi di avvistamenti che si susseguono anche in tempi recenti, della enigmatica creatura possediamo foto e filmati che sono ben lungi dal prospettare una sua reale esistenza. Negli ultimi giorni di Maggio del 1966 accadde che una simile vicenda, seppure in misura alquanto ridimensionata, si verificò in uno stagno prospiciente le mura delle acciaierie Falck in quel di Sesto San Giovanni, periferia nord di Milano. Il 23 Maggio iniziarono a rincorrersi notizie e testimonianze sulla presenza di un «animale preistorico» che emetteva forti «ruggiti» durante la notte provenienti dalle non proprio limpide acque dello stagno. Per parecchi giorni gli eventi si rinnovarono, tanto da attirare l’attenzione del presidente dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) oltre che di «esperti» fra i quali l’allora «amico degli animali» Angelo Lombardi che ai tempi conduceva una seguitissima trasmissione in RAI. I fatti, oltre al perdurare delle agghiaccianti urla, si tingevano sempre più di testimonianze di teste che emergevano dalle acque e addirittura del ritrovamento della carcassa di un cane lungo le sponde della palude che presentava ferite profonde di unghiate e morsi. I giorni passavano e grazie soprattutto al «pathos» dato alla vicenda dai quotidiani molte persone si recarono sul luogo degli avvistamenti congestionando la circolazione del traffico e addirittura una trentina di ardimentosi si erano spinti in quelle acque con lunghi bastoni allo scopo di scovare ed eventualmente catturare la «bestia». Qualche ipotesi più terrena iniziò a trapelare tra i vari esperti convogliate verso una specifica specie tutt’altro che misteriosa o comunque preistorica. Venne il 26 Maggio quando i vigili del fuoco iniziarono a dragare l’invaso, svuotandolo dalle acque e lasciando il fondo fangoso senza trovare alcuna presenza o traccia del «mostro». Il giorno dopo, il 27 Maggio, l’artefice di tale tensione venne catturato da 2 pescatori sestesi che si presentarono al Centro Cultura di via Cavour con un esemplare di quasi 1kg di peso di Rana Toro (Lithobates catesbeianus) consegnata in seguito alla direttrice dello zoo di Milano. Si scoprì poi che anche un secondo esemplare era stato catturato da un muratore di Cinisello Balsamo. Fine di una storia che ci porta là dove spesso creiamo leggende, quasi a dimostrare come a volte la storia più bella non è quella provata scientificamente o comunque dimostrata, ma ciò che nelle aspirazioni della gente sarebbe potuta accadere.