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LA NOSTRA STORIA

Verso i 200 anni del Santuario di San Gaspare ad Albano Laziale RIPERCORRIAMO LA STORIA / 3a puntata

Albano Laziale: chiesa di San Paolo - Santuario di San Gaspare

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L'ABATE COMMENDATORE PIETRO OTTOBONI D ue lapidi marmoree col- penetrante, affabile e amante degli arlocate all’ingresso della tisti e dei letterati, della poesia e della chiesa di San Paolo musica. Fu creato cardinale all’età di - Santuario di San Ga- 22 anni dallo zio Papa Alessandro VIII. spare e una campana Ricoprì incarichi molto importanti negli portano inciso il nome affari della Chiesa. La sua opera risultò del cardinale Pietro Ottoboni. Que- determinante nella difficile elezione del sti era un uomo di indole proclive alla Papa Clemente XI. Il Cardinale Pietro virtù e alle belle arti, di talento vivo e Ottoboni, avuta in commenda l’Abazia DI DON PIETRO BATTISTA, CPPS

di Albano, fece eseguire importanti lavori di ristrutturazione in modo particolare alla facciata della chiesa alla quale aggiunse un porticato a tre fornici.

LA NOSTRA STORIA

Al campanile fece aggiungere una nuova campana che è ancora in uso.

Nel 1698, portò nella chiesa il corpo di un martire che prelevò dalle catacombe di Roma a cui fu dato il nome di Sant’Innocenzo. Si trova sotto la mensa dell’altare maggiore, dietro a un vetro, oggi coperto da un pannello in legno dipinto in finto marmo. Il pannello ligneo fu dipinto dal missionario don Giuseppe Quattrino. Durante il mandato del cardinale Ottoboni, dopo quarantacinque anni di assenza, un Papa ritornò nel Palazzo di Castel Gandolfo. Furono i medici a consigliare Clemente XI a compiere il trasferimento a causa della malferma salute. «In quella residenza, Papa Clemente si dedicò agli esercizi di pietà. Indisse una grande missione popolare ad Albano e a Castel Gandolfo. Una mattina distribuì a molte persone accorse dai paesi vicini la comunione e donò, a ciascun comunicato, una medaglia ricordo alla quale volle applicare l’indulgenza plenaria in articulo mortis» (Moroni).

In quel periodo, Papa Clemente XI, invitato dal cardinale Ottoboni effettuò la visita all’Abazia di San Paolo. Preparata accuratamente dal Cardinale, la visita coincise con la fine dei restauri della chiesa. Un documento d’eccezione testimonia l’avvenimento. È un quadro fatto dipingere dal celebre vedutista Gaspare Vanvitelli, padre del famoso architetto. Il quadro rappresenta la chiesa di San Paolo e il Palazzo Abaziale sul cui balcone si vede il Papa Clemente XI affacciato per ammirare lo splendido giardino sottostante. La piazza è improntata a un’atmosfera di grande festa, con movimento di gente e di carrozze nobiliari. Al centro della piazza è posta una fontana con un grande getto di acqua. La facciata della chiesa è dotata di un porticato barocco con tre archi dei quali, quello centrale è più grande e monumentale. Sullo sfondo si nota la cima del monte Cavo e più in basso, a destra il convento dei Padri Cappuccini. Il dipinto, oggi, si trova a Firenze nella pinacoteca del Palazzo Pitti.

Le due lapidi, all’ingresso della chiesa, riguardano le indulgenze che il cardinale Ottoboni ottenne a vantaggio degli iscritti alla Confraternita della Buona Morte e di tutti coloro che partecipavano alle celebrazioni di essa. Le lapidi menzionano il Papa Alessandro VIII che concesse tali indulgenze rinnovabili ogni sette anni e il Papa Clemente XI che le estese in perpetuo. (Continua)

Le lapidi marmoree collocate all’ingresso della chiesa di San Paolo - Santuario di San Gaspare

Il corpo di Sant’Innocenzo

Gaspare VanVitelli, Papa Clemente XI visita il convento di San Paolo ad Albano Laziale (1710), Palazzo Pitti (Galleria Palatina e Appartamenti Reali) n. 9291.

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