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VERSO L’ALTARE

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LA NOSTRA STORIA

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NOTIZIE DAL NOSTRO SEMINARIO

LEZIONI A PORTATA DI CLICK

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DI NICOLA ANTONIO PERONE

Una grande sfida che ha interessato negli ultimi mesi noi seminaristi e tutti coloro che studiano e lavorano nell’ambito dell’insegnamento è stata proprio la didattica a distanza. Ci dirigiamo infatti verso l’inizio di un nuovo anno scolastico nell’attesa di conoscere le disposizioni del governo e le modalità che saranno adottate per garantire una ripresa dei corsi in sicurezza, conciliando il ritorno a lezioni frontali con la tutela della salute e la prevenzione.

Il brusco interrompersi delle lezioni, proprio nel cuore dell’anno scolastico, ha costretto studenti e professori ad individuare le più diverse e congeniali modalità di didattica a distanza, al fine di proseguire il semestre, effettuare gli esami e concludere regolarmente l’anno accademico. Anche qui in seminario non è mancata l’incertezza, insieme a tanta curiosità, nel cercare di comprendere come le università avrebbero reagito a questa sfida inaspettata e quali mezzi avrebbero adottato per permetterci di proseguire le lezioni pur non recandoci in aula.

Necessità fa virtù, e dunque ogni professore ha trovato diverse soluzioni per continuare i propri corsi, invitandoci spesso a vivere questi momenti come se nulla fosse cambiato, come se fossimo

in un’aula reale in una normale giornata di scuola. Molti di loro infatti hanno usufruito di piattaforme virtuali per videoconferenze e riunioni online, alcuni hanno fornito le registrazioni delle loro spiegazioni, altri ancora invece hanno integrato la loro bibliografia. D’altra parte noi seminaristi ci siamo ritrovati a prendere appunti davanti ad uno schermo, a vedere i nostri compagni di classe come piccole icone al bordo del desktop, all’accendere un microfono per fare una domanda piuttosto che alzare la mano. E naturalmente un’inaspettata novità è stata proprio il dovere effettuare anche gli esami in modalità digitale, attendendo il nostro turno non più fuori dall’aula, ma all’interno della nostra stanza. Come spesso però si è sentito dire in questo periodo, nessun mezzo tecnologico, seppur il più avanzato e funzionale, potrà mai sostituire appieno il contatto diretto tra noi esseri umani. Il nostro bisogno di relazione, di scambio reciproco e di confronto non sarà mai soddisfatto attraverso uno schermo. Noi non siamo un mosaico di pixel, ma uomini in carne ed ossa, e lo smart-working e la didattica a distanza hanno fatto emergere maggiormente in noi questa consapevolezza. Sta di fatto che, nonostante i limiti evidenti di un insegnamento puramente virtuale, i professori hanno effettuato i loro corsi e noi seminaristi abbiamo concluso i nostri esami. Questo ci ha dunque insegnato che, al di là dell’utilizzo di mezzi più o meno adatti, l’elemento più importante in un processo comunicativo, come quello dell’istruzione scolastica, è l’incisività del contenuto veicolato. La bravura dei nostri insegnanti infatti si è dimostrata nella misura in cui il cuore dell’insegnamento da loro trasmesso è stato colto da noi alunni. Per noi studenti invece è necessario andare oltre la barriera dello schermo, cogliendo l’essenziale del loro messaggio, studiandolo e facendolo nostro come se ci fosse comunicato dal vivo.

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