MisterMovie.it - Marzo 2014

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MISTER MOVIE – EDIZIONE MARZO 2014

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MISTER MOVIE – IL BELLO DEL CINEMA Mister Movie è un editoriale online e nasce dal presupposto di fare buona informazione. Il cinema è un’arte e inteso come forma d’espressione è la pelle umana delle cose, il derma della realtà, è un occhio aperto sul mondo, ecco con che cosa gioca anzitutto il cinema. Mister Movie non è una testata giornalistica bensì un sito amatoriale creato da appassionati del cinema per altri appassionati, con l’unico scopo di diffondere il verbo cinema. Su questi presupposti si basa il portale, sulla nostra voglia di far informazione cinematografica la nostra passione.

La Redazione Il progetto Mister Movie inizia nel 2012, per portare informazione sul territorio nazionale italiano. Quattro le grandi categorie trattate da Mister Movie, tutte incentrate sull’informazione cinematografica di qualità. La sezione News, dove si potranno trovare sempre in anteprima le novità sul mondo cinematografico, annunci di nuovi film, nuove aggiunte di cast e gli eventi cinematografici più in voga. La sezione Anteprime, quali sempre in primis ci saranno novità video come trailer, locandine e foto dai film di prossima uscita. Il Gossip: tutte le novità e le nuove chicche provenienti dalla cronaca rosa. La sezione Recensioni, di tutti i film ancor prima che siano al cinema. Insomma tutte le novità cinematografica in anteprima sono su Mister Movie, le news certificate di qualità cinematografica!

Redazione Web Dir. Responsabile: Armando Autuori (staff@mistermovie.it)

Dir. Editoriale: Alessia Giordano (alessia.giordano@mistermovie.it)

Articolisti: Elisa Panetto Selene Virdò Alessia Giordano Jonathan Morgenstern

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Riccardo Cenci Desirèe Gullo Federica Cavagnaro Mara Siviero Davide Merola Andrea Icardi 2


Speciale Oscar 2014………………………………………………………………………………………………………………..4 Oscar 2014: votazioni chiuse. Who is the winner?…………………………………………………….4 Dive da Oscar: com’erano vestite l’anno scorso?………………..…………………………………….5 Oscar 2014: e se i vincitori fossero personaggi Pixar? ……..………………………………………..6 CNN: l’Oscar Miglior Protagonista? Va a Leonardo DiCaprio! …………………………………….7 …………….Oscar 2014: ecco i premiati di Make-Up Artists and Hair Stylists Awards……………………8

Speciale Recensioni……………………………………………………………………………………………………………..…10 ……………Snowpiercer: Recensione……………………………………………………………………………………..……10 ……………12 Anni Schiavo: Recensione…………………………………………………………………………..…..…….13

Pronto un terzo capitolo per Sin City!...........................................................................................15 Titoli di testa animati, arte cinematografica di successo…………………………………………………..………16 Beetlejuice 2 si farà: parla Michael Keaton…………………………………………………………………….………..17 Steve Jobs: presto nuovo film biografico, regista David Fincher………………………………….…………..18

Speciale 300 L’alba di un Impero……………………………………………………………………..……………….…….20 The Amazing Spider-Man – Il Potere di Electro: tutte le novità…………………………………………………23 Nymphomaniac: tutte le novità dal film…………………………………………………………………………………..24 The Grand Budapest Hotel: il nuovo lavoro di Wes Anderson………………………………………………….25

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SPECIALE OSCAR 2014 Oscar 2014: votazioni chiuse. Who is the winner? Si è chiusa mercoledì, intorno alle 02:00 circa italiane, la votazione dei membri degli Academy per scegliere chi secondo loro è il più meritevole di ogni categoria. Ormai il tutto sta nel conteggio dei voti, che si concluderanno entro sabato e domenica sera, si avranno i risultati. Dunque, tutti con le dita incrociate nell’attesa di vedere chi saranno i più meritevoli! Ma facciamo il punto. Le sfide più intense ed accattivanti, quest’anno riguardano tutte e 4 le categorie dedicate ai migliori attori: Miglior attore protagonista: guerra aperta tra Christian Bale (“American Hustle”), Bruce Dern (“Nebraska”) e specie tra Chiwetel Ejiofor (“12 Anni Schiavo”), Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”) e, dall’alto della sua pazienza riguardo agli Oscar, Leonardo DiCaprio (“The Wolf of Wall Street”); - Miglior Attrice Protagonista: stesso discorso di cui sopra. Si fa dura fare una scelta ponderata, poiché meriterebbero tutte e 5; Amy Adams (“American Hustle”), e come DiCaprio, anche lei dotata di tanta pazienza, Sandra Bullock (“Gravity”), Cate Blanchett (“Blue Jasmine”), Judi Dench (“Philomena”) e last, but not last, Meryl Streep (“I Segreti di Osage County”); - Miglior Attore non Protagonista: sfida interessante tra Jared Leto (“Dallas Buyers Club”) e Michael Fassbender (“12 Anni Schiavo”), e poi subito dietro, troviamo Barkhad Abdi (al suo primo film, “Captain Phillips”), Bradley Cooper (“American Hustle”) e Jonah Hill (“The Wolf of Wall Street”); - Miglior Attrice non Protagonista: sfida a triangolo tra Jennifer Lawrence (“American Hustle”), Lupita Nyong’o (“12 Anni Schiavo”) e Julia Roberts (“I Segreti di Osage County”), senza dimenticare Sally Hawkins (“Blue Jasmine”) e June Squibb (“Nebraska”). Le sfide che riguardano le categorie come Miglior Film (“American Hustle”, “Captain Phillips”, “Dallas Buyers Club”, “Gravity”,“Her”, “Nebraska”, “Philomena”, “12 Years a Slave”, “The Wolf of Wall Street”) e Miglior Regista (“American Hustle” David O. Russell, “Gravity” Alfonso Cuarón, “Nebraska” Alexander Payne, “12 Years a Slave” Steve McQueen e “The Wolf of Wall Street” Martin Scorsese) sono di quelle da non perdere. Incrociamo tutte le dita possibili, nella speranza che l’ambita statuetta possa tornare ancora nel nostro Bel Paese, dopo 15 anni (“La Vita è Bella” di Benigni), con il capolavoro di Sorrentino, “La Grande Bellezza“. di Mara Siviero

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Dive da Oscar: come erano vestite gli anni scorsi? L’abbigliamento delle dive sul Red Carpet degli Oscar è, da sempre, argomento di discussione per giorni. L’abito di Charlize Theron nella serata dell’anno scorso è stato uno dei più osservati e più oggetto di meraviglia e complimenti da parte di tutta la critica e di tutto il pubblico. L’attrice ha dimostrato indubbiamente una femminilità incredibile e una eleganza encomiabile, con uno schiaffo (morale) in faccia a chi ha sempre detto che il capello corto non fosse femminile. Sicuramente uno degli abiti più belli ed eleganti degli ultimi anni, per una serata come quella. Ma l’attrice di origine sudafricana era affiancata da molte altre dive che sfoggiavano look più o meno adeguati per la serata, più o meno criticati (più o meno adatti a salire le scale per raggiungere il podio della premiazione, per qualcuna…). Diamo una spolverata a come si sono vestite Sandra Bullock, Cate Blanchett, Amy Adams, Judi Dench, Meryl Streep, Jennifer Lawrence e Julia Roberts nelle precedenti edizioni della serata hollywoodiana più importante dell’anno!

L’unica speranza: che Jennifer non si ingambi nuovamente in caso di spostamenti aggiuntivi rispetto a quelli programmati… L’avvenimento del 2013 perderebbe di significato (molti hanno attribuito la cosa all’emozione), e lei stessa perderebbe anche charme! Sarà invece la prima comparsa da Red Carpet al Dolby Teatre per Sally Hawkins (Blue Jasmine), June Squibb (Nebraska) e Lupita Nyong’o (12 Years a Slave), tutte e tre nella categoria Miglior attrice non protagonista. Ricordatevi di seguire la nostra pagina Facebook ufficiale e il nostro profilo Twitter per restare sempre aggiornati sulle news degli Oscar 2014.

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di Alessia Giordano

Oscar 2014: e se i vincitori fossero personaggi Pixar? Impazza la moda dei marchi, perché? Questa volta la Pixar personalizza i film in concorso ai prossimi Oscar 2014 come miglior film: ecco tutte le locandine personalizzate dai personaggi Pixar. Dopo l’esperienza LEGO con le locandine dei film agli Oscar (qui ne abbiamo parlato tantissimo), ecco che anche la Pixar ci tenta e immerge nel mondo delle premiazioni agli Oscar 2014 i personaggi che hanno reso celebre l’azienda. E se Dallas Buyers Cowboy fosse interpretato da Woody di Toy Story? Se il protagonista di Her fosse Wall-e? E tanti altri ancora nelle locandine dei prossimi vincitori agli Oscar 2014, per tutte le nomination e le news, non vi resta che seguire Road To Oscar… stay tuned! Di Redazione

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CNN: l’Oscar Miglior Protagonista? Va a Leonardo DiCaprio! C’è dell’incredibile di quant’è accaduto in diretta alla CNN: una targhetta d’oro con sopra incisa la scritta «Academy Award to Leonardo DiCaprio». Durante un servizio alla tv nazionale americana CNN, riguardante la prossima serata degli Academy Award che si terrà tra poco meno di un mese (Road To Oscars), ha rivelato un particolare scottante su una delle domande più poste in quest’edizione degli Oscar 2014, a chi sarà dato l’Oscar come Miglior Attore Protagonista? La Bufala: vengono prodotte tutte le targhette prima della premiazione per ogni evenienza! Ci abbiamo credito fino all’ultimo minuto, Leonardo DiCaprio era riuscito addirittura a scavalcare, tra i più quotati, Matthew McConaughey per la sua interpretazione in Dallas Buyers Club. Ma poco conta, vedremo la notte di domenica 2 marzo cosa succederà, stay tuned!

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Oscar 2014: ecco i premiati di Make-Up Artists and Hair Stylists Awards L’enorme e imponente macchina delle premiazioni pre-Oscar non sembra fermarsi davvero mai. Abbiamo visto altri premi secondari che precedono la notte Oscar (ADG Awards, WGA, ASC e Annie Awards, PGA e una costellazione di altre rassegne con premi), e nella notte scorsa sono arrivati quelli dedicati alla categoria di trucco e parrucco; premiazioni tenutesi al Paramount Studio Theatre, dopo dieci anni di assenza. La cosa indubbiamente rilevante è che a questo punto sono usciti i nomi di quelli che a questo punto possono definirsi i favoriti per la statuetta più importante: parliamo di Jackass Presents: Bad Grandpa e Dallas Buyers Club. Behind the Candelabra fa pensare, una volta di più, che non distribuirlo in sala sia stato un clamoroso errore delle major produttrici. Il mercato home video potrebbe non dare a questo splendido film tutta la visibilità che merita. Dick Smith, make-up artist dello storico L’Esorcista, Taxi Driver e Amadeus, si è invece visto assegnare il premio alla carriera – indubbiamente costellata di film eccelsi. Gail Ryan, che ha lavorato per Il Grinch, Blue Chips e 21 Grammi, si è invece visto assegnare il premio alla carriera per la categoria hair stylist. Vi ricordiamo che la serata degli Oscar 2014 si terrà nella notte tra il 2 e 3 Marzo (ora italiana) al Dolby Theatre di Los Angeles. Presieduta da Ellen DeGeneres, molti saranno i personaggi che, come ogni anno e ogni premiazione Oscar, si avvicenderanno sul palco. Sarà sicuramente uno spettacolo emozionante e divertente, in perfetto stile Oscar. Ma adesso andiamo a vedere tutte le categorie e le pellicole Make-Up Artists and Hair Stylists Awards.

LUNGOMETRAGGIO CINEMATOGRAFICO BEST CONTEMPORARY HAIR STYLING The Butler – Lee Daniels, Candace Neal,Robert Stevenson BEST CONTEMPORARY MAKE-UP Prisoners – Donald Mowat, Pamela Westmore BEST PERIOD AND/OR CHARACTER HAIR STYLING American Hustle – Kathrine Gordon, Michelle Johnson

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BEST PERIOD AND/OR CHARACTER MAKE-UP Dallas Buyers Club – Robin Mathews BEST SPECIAL MAKE-UP EFFECTS Jackass Presents: Bad Grandpa – Stephen Prouty, Tony Gardner

SERIE TELEVISIVE E NEW MEDIA BEST CONTEMPORARY HAIR STYLING The Voice – Shawn Finch, Jerilynn Stephens BEST CONTEMPORARY MAKE-UP Breaking Bad – Tarra Day, Steve LaPorte BEST PERIOD AND/OR CHARACTER HAIR STYLING Vikings – Dee Corcoran BEST PERIOD AND/OR CHARACTER MAKE-UP Boardwalk Empire – Michele Paris BEST SPECIAL MAKE-UP EFFECTS The Walking Dead – Greg Nicotero, Jake Garber

MINISERIE TELEVISIVE O FILM TELEVISIVI BEST PERIOD AND/OR CHARACTER HAIR STYLING Behind the Candelabra – Marie Larkin, Yvette Stone BEST PERIOD AND/OR CHARACTER MAKE-UP Behind the Candelabra – Kate Biscoe, Deborah Rutherford, Hiroshi Yada

PRODUZIONI TEATRALI BEST MAKE-UP/HAIR STYLING Magic Flute – Darren Jinks, Samantha Wootten, Brandi Strona

PUBBLICITA’ BEST CONTEMPOARARY MAKE-UP Wash the Day Away (Delta) – Tyson Fountaine, Brian Penikas

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Snowpiercer: Recensione Stupefacente. Ecco quale è il primo commento che sale alle labbra, dopo aver visto Snowpiercer. L’ennesimo titolo ispirato a un fumetto (in questo caso, graphic novel francese, Le Transperceneige)? Per nulla. Una storia originale, avvincente, claustrofobica e ben lontana dall’essere il più classico disaster movie degli ultimi anni (intorno al 2012, tra Maya e profezie varie, ne abbiamo visti fin troppi). Stupisce perché la storia è reale, tangibile, la ascoltiamo quotidianamente nei telegiornali. Accordi per la diminuzione delle emissioni di gas serra, esperimenti per ridurre l’impatto umano sull’ecosistema del pianeta Terra, surriscaldamento globale… Nulla di tutto ciò però è funzionale, ma la soluzione dell’umanità è semplice: rilasciare nell’atmosfera un gas artificiale in grado di interagire con gli altri presenti, e abbassare la temperatura terrestre a livello globale, per riportarla a livello accettabile sia per l’umanità che per il Pianeta stesso.

Ma la tragedia è dietro l’angolo, perché questo miracoloso sistema… Esagera. Riporta la Terra in una nuova era glaciale, e lo fa in una maniera talmente repentina che sono ben pochi i sopravvissuti alla MISTER MOVIE – EDIZIONE MARZO 2014

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catastrofe. Sono talmente pochi da essere racchiusi in un mastodontico treno, in costante viaggio intorno a una linea chiusa, che attraversa il pianeta in lungo e in largo, girando in tondo. Un sistema chiuso e isolato dall’esterno, e isolato tra elementi interni. La rigida divisione in classi è l’esasperazione della società moderna. Si nasce in un livello e non importa quanto si lotti per salire. È più facile scendere, che salire. Passare dalla prima classe a “quelli di coda”, quelli che si sono mangiati tra loro quando c’era la fame, quelli che hanno sacrificato parti di sé perché non fossero i bambini, a finire sul piatto, quelli che ricordano come era prima del disastro, quelli che rivogliono una dignità. Curtis (Chris Evans, che stupisce per riscoperte doti nel caratterizzare un personaggio che di per sé potrebbe essere un sasso monolitico) è uno di questi, e collabora con Gilliam (John Hurt) affinché questa rivolta sia l’ultima, quella definitiva, quella che arriva alla testa del treno per impedire a Wilford (Ed Harris) di continuare a portare avanti questa strana dittatura sul treno. Curtis ha la sua prima nemesi in Mason (una immensa e irriconoscibile Tilda Swinton), una donna fredda, supponente nella propria posizione di potere, e tremendamente vigliacca quando si trova da sola.

Lo scontro è claustrofobico: gli spazi ristretti sono quelli di un treno, e non se ne esce quasi mai, se non con qualche panoramica: il punto di vista è sempre interno, pulsante, soffocante perché respiriamo aria simile, aria pesante, aria che si rinfresca solo quando si scoprono i vagoni con le finestre. Sì, perché c’è chi non le ha, e vive nella forma più artificiale che ci sia. Ma si lotta letteralmente all’ultimo sangue, con le armi che si hanno, perché si vuole solamente vivere. O avere la possibilità decisionale sulla propria vita, e su quella di chi si ama. Bong Joon-ho esordisce splendidamente con il suo primo film in lingua inglese, creando un prodotto che è degno dei migliori film statunitensi: con oltre 28 milioni di dollari di costo di produzione, è il film coreano più costoso della storia, con una post-produzione infinita (le riprese iniziarono a Luglio 2012 a Praga) e un cast più che degno di nota. MISTER MOVIE – EDIZIONE MARZO 2014

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Coinvolgente, affascinante e angosciante, Snowpiercer trascina lo spettatore con un metodo di regia particolare, che si concede qualche ripresa a mano libera e qualche scena in punto di vista del protagonista, ma non esagera mai in nessuno dei due sensi. L’avvincente colonna sonora di Marco Beltrami (compositore di origina italiana, già autore delle musiche di Wolverine – L’immortale, World War Z e Carrie, per citare solo alcuni titoli più recenti) accompagna lo spettatore verso la testa del treno. Verso quella strana, violenta rinascita che l’umanità si concede. Forse.

Snowpiercer è ben lontano dall’essere il più classico degli apocalittici: il dramma umano è in primo piano, e non si risparmia la violenza cruda e che picchia allo stomaco. Forse è questa potenzialità di realtà, per quanto può essere spietato l’essere umano, a renderlo particolare, e degno assolutamente di essere visto. Alessia Giordano

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12 anni schiavo: Recensione Lo schiavismo prima della guerra di secessione. No, non si parla di Via col Vento, dove il tema dello schiavismo viene decentrato, e che quest’anno celebra i suoi 75 anni dall’uscita della pellicola (1939). La storia raccontata, è quella vera di Solomon Northup (interpretato da un magistrale Chiwetel Ejiofor), uomo di colore libero e con una certa rispettabilità nella città di Saratoga, che circuito da due falsi agenti di spettacolo (in realtà, dei commercianti di schiavi), girerà per 12 anni, sballottato da un padrone all’altro, costretto alla peggio cattiveria e a rari se non unici atti di generosità, e non perderà mai la speranza di poter un giorno provare al mondo, di essere un nero libero, e di poter rivedere la sua amata famiglia. Il tema già da trattato dal regista Steve McQueen sia in “Hunger” che in “Shame“, qui viene proposto nel pieno delle sue espressioni: la cattiveria gratuità, il possesso, la proprietà dell’uomo, anzi un animale, di colore. McQueen, pur trattando un tema delicato ma che poteva cadere nel banale, è riuscito a sfondare tutte le aspettative. La sceneggiatura di John Ridley, tratta dall’omonimo libro scritto dal vero Solomon Norhup, è esauriente; ci pensa McQueen a farci sottintendere tutto quello che non viene detto esplicitamente, grazie ad inquadrature fisse di parecchi secondi, sul paesaggio, i campi di cotone e sui volti dei protagonisti; tutti che parlano con lo sguardo, con gli occhi.

Si sa, i silenzi e gli sguardi dicono più di mille parole. Magistrale, quindi, il lavoro di McQueen che riesce a dare sfogo ai diversi livelli di cattiveria, da quella cinica di Theophilus Freeman (Paul Giamatti) a quella debole di William Ford (Benedict Curmberbatch) fino a quella piena, cruenta ed esplosiva di Edwin Epps (Michael Fassbender). Le interpretazione di Chiwetel Ejiofor, Lupita Nyong’o (interpreta Patsey, la schiava preferita di Edwin Epps) e di Fassbender sono di quelle che ti mandano in crisi, persone a cui daresti un Oscar senza neanche pensarci.

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La questione “assegnazione Oscar” si fa quindi interessante; una bella lotta tra Ejiofor, DiCaprio (“The Wolf Wall Street”) e McConaughey (“Dallas buyers Club) per il “Miglior Attore”, e lo stesso tra Fassbender e Jared Leto (“Dallas Buyers Club”) per il “Miglior Attore non Protagonista”, e tra Lupita Nyong’o, Julia Roberts (“I Segreti di Osage County”) e una super quotata Jennifer Lawrence (“American Hustle”) per “Miglior Attrice non Protagonista”.

Un film che con 9 nomination agli Academy, e dopo la vittoria come miglior film al Toronto Film Festival, Golden Globe e BAFTA, meriterebbe la statuetta più pregiata, quella da Miglior Film; un Brad Pitt che ci ha visto lungo, visto che oltre a fare la piccola parte di abolizionista della schiavitù, è anche il produttore del film. Merita sicuro, perché erano secoli che non si vedeva un film del genere e grazie a Steve McQueen che ci ha donato questo meraviglioso film. Mara Siviero

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Pronto un terzo capitolo per Sin City! “Sin City: A Dame to Kill For” uscirà ad Agosto e già Robert Rodriguez e Frank Miller stanno buttando giù nuove idee per il terzo lungometraggio tratto dalla graphic novel di uno degli autori americani più noir e crudi di sempre. Ovviamente la messa in cantiere di questo nuovo progetto dipenderà dal successo al botteghino del secondo capitolo e sembra che sia Rodriguez che Miller siano molto soddisfatti del risultato ottenuto. Sì – il secondo Sin City – ero qui con Frank Miller la scorsa notte e lo stavamo guardando. Abbiamo finito di montarlo ma mancano gli effetti speciali, uscirà per Agosto. Miller ha visto la Seconda Parte e alla fine ha detto che non aveva commenti da fare, era molto soddisfatto del risultato. E ha aggiunto, a proposito della Terza Parte… Ha cominciato a dirmi come farebbe il terzo film. E’ già pronto per lavorarci. “Sin City 3″ si baserà probabilmente sulla miniserie “Hell and Back”, realizzata in cinque albi usciti tra il 2004 e il 2005. Protagonista di questa vicenda è l’ex Navy S.E.A.L. (acronimo che sta per Sea, Air and Land e che identifica le forze speciali della marina statunitense) Wallace, un’altra delle anime perse che vagano e muoiono per le viscere di Basin City, prototipo di ogni marciume e teatro dell’umana miseria. Wallace sarà protagonista, suo malgrado, di una serie di vicende che lo condurranno ad un passo dalla follia, tra visioni di personaggi noti come Rambo, l’ispettore Callaghan e Capitan America fino a ritrovare la sua amata e a fuggire con lei lontano dalla Città del Peccato. Per il ruolo di Wallace è stato fatto il nome di Johnny Depp ma per il momento si tratta solo di un’indiscrezione. La storia sembra promettere bene e speriamo che la versione cinematografica sia all’altezza dell’opera di Miller visto che le ultime fatiche registiche di Robert Rodriguez non hanno brillato come alcune sue pellicole del passato, tra le quali, il “Sin City” del 2005 e l’ormai cult “Planet Terror” seconda parte del dittico “Grindhouse” (2007) composto appunto dal film di Rodriguez e da quello di Quentin Tarantino intitolato “Death Proof”. “Machete Kills”, uscito nel 2013, non si è rivelata una pellicola memorabile ma piuttosto un film ad alto budget che voleva sembrare un film a basso budget riuscendoci fin troppo bene… Non ci rimane che incrociare le dita e sperare che “Sin City: A dame to Kill For” sia all’altezza del predecessore e consenta alla coppia Miller/Rodriguez di portare avanti la loro collaborazione artistica per rendere giustizia alla graphic novel originale e ampliarne l’oscuro universo. Di Federica Cavagnaro

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Titoli di testa animati, arte cinematografica di successo Il successo di un film, oltre alla trama, all’interpretazione dei personaggi da parte degli attori coinvolti, e alla bravura narrativo-tecnica del regista, può dipendere anche dall’impiego particolare dei titoli di testa, i quali, se caratterizzati da disegni animati, da immagini oniriche che catturano lo sguardo dello spettatore, o semplicemente da un video musicale dalle spettacolari sequenze in CGI, avranno la straordinaria capacità di arricchire l’opera artistica proiettata sul grande schermo. Alcuni di questi esempi sono ormai ben radicati nella memoria di qualsiasi buon cinefilo che si rispetti, come l’introduzione de “La donna che visse due volte” (1958) di Sir Alfred Hitchcock, ad opera del grafico Saul Bass, abile nello stilizzare il senso di vertigine provato dal protagonista della storia, il grande James Stewart. Successivamente, sempre a Bass, in collaborazione con Maurice Binder, va il merito di aver reso esteticamente innovativa sia la saga di James Bond, con i titoli di “Agente 007 licenza di uccidere” (1962), sia il cartoon della pellicola comica di Stanley Kramer “Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo” (1963). A seguire, non poteva mancare il genio creativo di Isadore “Friz” Freleng, che si occupò dei titoli de “La Pantera Rosa” (1963), spassosa commedia brillante del regista Blake Edwards, l’autodidatta italiano Iginio Lardani, che crea per Sergio Leone i titoli di “Per un pugno di dollari” (1964), Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati per i film di Monicelli dedicati all’Armata Brancaleone, i cui titoli sono accompagnati dalla musica di Carlo Rustichelli, l’azienda grafica americana Kurtz & Friends per i titoli di “Four Rooms” (1995), film codiretto da Quentin Tarantino e la Kuntzel & Deygas per i virtuosistici titoli di testa di “Prova a prendermi” (2002) di Steven Spielberg, musicati dal compositore John Williams. Infine, il nostro viaggio nei titoli di testa animati si conclude con i credits de “La fabbrica di cioccolato” (2005) di Tim Burton, prodotti dall’Asylum FX su colonna sonora di Danny Elfman, e quelli del thriller “Millennium – Uomini che odiano le donne (The Girl With The Dragon Tattoo)” (2012) di David Fincher, dati dal ricercato stile visivo di Tim Miller su musica di Trent Reznor, che reinterpreta il celeberrimo brano dei Led Zeppelin “Immigrant Song“. Di Selene Virdò

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Beetlejuice 2 si farà: parla Michael Keaton È da parecchio che si vocifera su un possibile sequel di “Beetlejuice – Spiritello Porcello” del 1988, film che ebbe un notevole successo anche nel bel paese (nonostante l’aggiunta italiana al titolo che voleva farlo passare come un film stile Lino Banfi, o forse proprio grazie a quella…). Tim Burton non ha mai confermato l’intenzione di girare il sequel e c’è da dire che non si è mai dimostrato un regista da saghe, unica eccezione è stato “Batman Returns” del 1992, seguito del suo “Batman” del 1989. A ben guardare, c’è una cosa che accomuna i due lungometraggi dedicati all’uomo pipistrello e “Beetlejuice”, ovvero l’attore protagonista: Michael Keaton. Come Burton, Keaton non è un amante delle saghe cinematografiche interminabili, girate solo per sfruttare il successo di un concept che viene rovinato proprio dalla divisione in capitoli vari. A tal proposito non si può fare a meno di pensare a “Lo Hobbit” e non ditemi che la trilogia era indispensabile perché non ci credete nemmeno voi… È stato proprio Michael Keaton, attualmente nelle nostre sale con il remake di “Robocop”, a parlare del nuovo progetto in un’intervista rilasciata ad MTV: Ho mandato delle mail a Tim [Burton] un paio di volte, ho parlato anche con lo sceneggiatore, ma il progetto è in fase preliminare al momento. Ho sempre detto che [Beetlejuice 2] è una cosa che mi piacerebbe fare. Ma richiederebbe che Tim fosse coinvolto in qualche maniera. Adesso sembra che sia coinvolto. E senza andare troppo oltre, abbiamo parlato e ci siamo sentiti tramite e-mails e se lui ci stesse, sarebbe difficile non partecipare. Seth Graham-Smith è attualmente al lavoro sulla sceneggiatura di “Beetlejuice 2″ e si parla, appunto, di un ritorno di Tim Burton alla regia. Per quanto riguarda Winona Ryder, l’attrice ha affermato in più di un’occasione che non le dispiacerebbe interpretare una versione cresciuta di Lydia Deetz (l’adolescente dark in grado di vedere i fantasmi degli ex proprietari di casa, Adam Maitland/Alec Baldwin e Barbara Maitland/Geena Davis). Per tutti coloro che hanno amato il BioEsorcista però, non è il caso di cantare vittoria. Tim Burton ha molti altri progetti in lavorazione al momento tra i quali “Big Eyes” con Amy Adams nei panni di Margaret Keane, artista vissuta negli anni ’50 che creava bambole dai grandi occhi, e Christoph Waltz in quelli del marito Walter. La FOX, inoltre, ha già annunciato che il 31 Luglio 2015 uscirà “La Casa per Bambini Speciali di Miss Peregrine”, tratto da un romanzo di Ransom Riggs, anch’esso diretto da Burton. Se il progetto andrà avanti, “Beetlejuice 2″ slitterà, volendo essere ottimisti, al 2017… Se proprio non potete aspettare potreste sempre provare ad evocarlo… Beetlejuice… Beetlejuice… Beetlejuice… Di Federica Cavagnaro

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Steve Jobs: presto nuovo film biografico, regista David Fincher Il regista David Fincher è uno dei nomi più papabili per dirigere la nuova biografia sul fondatore della Apple, Steve Jobs, per Sony Pictures. Il regista si dovrebbe riunire con Aaron Sorkin, che ha scritto la sceneggiatura premio Oscar per il film del 2010 su Mark Zuckerberg, “The social network”, che raccontava la biografia del fondatore di Facebook.Il film sarà diretto basandosi sulla biografia di Steve Jobs, scritta nel libro di Walter Isaacson. Basato su più di quaranta interviste con Jobs realizzate in due anni, assieme ad interviste con più di cento membri della sua famiglia, amici, avversari, competitori, e colleghi, Isaacson ha scritto la storia basandosi sulla sua vita frenetica, sulla sua personalità creativa ed intraprendente; sulla sua appassionante, perfetta e feroce guida che ha rivoluzionato sei industrie : computer, cinema, musica, cellulari, tablet e pubblicazione digitale. Jobs rappresenta una delle ultime icone americane per quanto riguarda l’inventiva e l’immaginazione, che ha raggiunto una scala globale. Lui sapeva che il modo migliore per creare qualcosa di valore nel ventunesimo secolo era quello di connettere la creatività con la tecnologia. Jobs ha creato un’azienda dove i guizzi dell’immaginazione sono stati combinati all’efficienza dell’ingegneria. Anche se Jobs ha collaborato nella stesura del libro, lui non ha voluto controllare che cosa ci fosse scritto prima che fosse pubblicato. Per lui niente aveva limiti; incoraggiava le persone con la sua onestà, e a volte con la sua brutalità, con le persone con cui lavorava e con le quali era in competizione. I suoi amici e colleghi, hanno dipinto un’immagine di Jobs dove emerge una persona piena di passioni, perfezionismo, ossessioni, capacità artistica, diligenza, compulsione per il controllo, che hanno formato il suo approccio nella creaione dei suoi innovativi prodotti. Jobs però era anche tormentato dai demoni, che potevano gettare le persone attorno a lui dalla furia alla disperazione. Ma proprio quella personalità e quei prodotti che ha creato, lo hanno reso quello che è, inarrivabile, così come gli hardware della Apple e i software volevano essere, come parte di un sistema integrato. La sua storia è istruttiva, piena di lezioni ed innovazioni, carisma e valori. Questo emerge anche dal suo famoso discorso, tenuto poco tempo prima che il cancro lo divorasse e lo uccidesse , davanti ad una platea di studenti affascinati ed ipnotizzati, da quell’uomo che ha rivoluzionato le loro vite e il mondo.

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Lo sceneggiatore Aaron Sorkin ha rivelato, nel Novembre 2012, che il film consisterà in tre ore e mezza di discorsi, prima che l’innovatore della Apple annunciasse il Mac, NeXT e l’iPod originale, con alcuni dialoghi che sono avvenuti dietro le quinte, prima che svelasse questi prodotti rivoluzionari. Certamente, la struttura del film può essere cambiata nel corso degli ultimi anni. Scott Rudin, Mark Gordon e Guymon Casady sono i produttori della biografia e al momento non hanno ancora scelto nessuno come membro del cast. Il coofondatore della Apple, Steve Wozniak, fa da consulente per questo progetto ed aveva criticato il film “Jobs”, prodotto dalla Open Road Films, nei quali recitavano Ashton Kutcher e Josh Gad, nel gennaio 2013. Questa biografia invece, è considerata un progetto molto più grande di quel film che ha guadagnato solo 35 milionii di dollari in tutto il mondo, l’anno scorso. Non è ancora conosciuta la data di inizio della produzione. David Fincher, al momento ha appena finito di girare “Gone Girl”, con Ben Affleck e Rosamund Pike, e uscirà nelle sale per il 3 Ottobre. Inoltre è produttore di “House of Cards”, telefilm che sta per entrare nella seconda stagione questo mese. Il film su Steve Jobs è in lavorazione. Fincher, dopo svariati film che sono entrati nell’immaginario collettivo per immaginazione, suspance e capacità di entrare nel mito, come in “Fight Club”, si è lanciato in una nuova sfida sui geni del mondo virtuale, prima con “The Social Network” ed ora con il fondatore della Apple. Il film sul creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, oltre ad ottenere premi ambiti, è stato accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico. Ma se si osserva la produzione precedente di Fincher a confronto con questo “The social network”, non si può fare a meno di pensare : dov’è l’impatto emotivo, trascinante e sensazionale, che emerge dalla lotta interiore ed esteriore del protagonista sdoppiato di Fight Club, interpretato da Edward Norton e Brad Pitt, aka Tyler Durden? Dov’è la suspance di Seven? E la fantasia, l’originalità, la creatività presente in un film come Il curioso caso di Benjamin Button? Speriamo che, come in quest’ultimo film nel quale il protagonista “regrediva” dalla vecchiaia all’infanzia, Fincher ritorni alle sue origini, nel raccontare la straordinaria, entusiasmante e drammatica esperienza di vita di un genio come Steve Jobs, seguendo la massima del suo discorso finale agli studenti di Stanford : “siate affamati, siate folli!” Di Desirèe Gullo

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SPECIALE: 300 L’ALBA DI UN IMPERO 300 – L’alba di un impero, pronto ad approdare nelle sale giovedì 6 marzo, sale l’attesa per il film interpretato da Sullivan Stapleton (“Gangster Squad”) nei panni del generale Temistocle, Eva Green (“Dark Shadows” “Casino Royale”) in quelli della spietata guerriera Artemesia, Lena Headey che riprende il ruolo della regina spartana Gorgo, Hans Matheson (“Scontro tra titani”) nei panni di Eschilo e Rodrigo Santoro ancora nel ruolo di Serse.

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Lunghissima la produzione di questo film, originariamente noto con il nome di 300 – Battle of Artemisia: se infatti 300 era uscito da meno di un anno e già si pensava al sequel, la produzione ha poi dovuto sostituire Zack Snyder (che voleva dirigere anche questo film, salvo poi scegliere il reboot di Superman con L’uomo d’acciaio), e la scelta di Noam Murro è stata ufficializzata solo tre anni dopo, nel 2011.

Le riprese sono poi durate oltre tre mesi, da luglio ad ottobre del 2012 ed è stato cambiato anche il concept: in una delle ultime clip uscite, Snyder spiega infatti che 300 – L’alba di un impero non è propriamente un sequel, ma una pellicola che amplia e arricchisce le storyline del primo film.

Tratto dall’ultimo romanzo a fumetti di Frank Miller, Xerxes e raccontato nello stesso stile visivo mozzafiato del campione d’incassi “300”, questo nuovo capitolo della saga epica sposta l’azione su un nuovo campo di battaglia—il mare—dove il generale greco Temistocle tenta di unire tutto il suo popolo, alla testa di una carica che cambierà il corso della guerra. “300: L’Alba di un Impero” vede il ritorno di Temistocle contro la massiccia invasione da parte delle forze Persiane, guidate dall’uomo trasformato in Dio, Serse e da Artemesia, vendicativa comandante della Marina persiana.

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Più in dettaglio, “300: Rise of an Empire“, più violento del predecessore, chiusosi con la morte del re Leonida (Gerard Butler), coraggioso e nobile spartano capace di battersi con il suo piccolo manipolo di guerrieri, e soccombere con onore contro un nemico ben più potente di lui, è un vero e proprio spettacolo per gli occhi, dato da duelli altamente sanguinari sia su terra sia in mare aperto, da scene al rallenty, dove il più piccolo ed impercettibile movimento viene vissuto con forte intensità emotiva, da fisici statuari che sembrano scolpiti nella pietra, dove ogni singolo muscolo umano è teso allo spasimo più estremo pronto a sferrare l’attacco decisivo, e da una fotografia dalla maniacale perfezione estetica.

In attesa dell’uscita in sala di “300: Rise of an Empire“, prevista per il 6 marzo 2014, v’invitiamo a visitare il nostro sito online, per tantissime news al riguardo, trailer, clip rilasciate sinora e la recensione in anteprima del film!

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The Amazing Spider-Man – Il Potere di Electro: tutte le novità In sala deve ancora uscire The Amazing Spiderman 2, ma Alex Kurtzman (un nome che sentiamo spesso, visto che è alla macchina della sceneggiatura di titoli come Edge of Tomorrow, The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, Star Trek into Darkness, Transformers – La vendetta del caduto e molti altri recenti titoli di grande successo) ha già dato l’annuncio: sarà lui, con Drew Goddard (prima sceneggiatore e poi produttore esecutivo della serie televisiva di grande successo Lost, e sul grande schermo sceneggiatore per Cloverfield e regista per Quella casa nel bosco) a dirigere lo spin off Venom, e plausibilmente anche The Sinister Six. Mentre Kurtzman, Roberto Orci e Jeff Pinker sono alle prese con la sceneggiatura di The Amazing Spiderman 3, Sony e Marvel cedono alle pressioni e annunciano che si prevede che il terzo capitolo entri in produzione l’autunno prossimo, pronto a sbarcare in sala cinematografica per il 10 Giugno 2016. Ma lo scopo complessivo è evidente: allargare l’universo di questa fetta di mondo Marvel, così come viene fatto per la serie di film legati agli X-Men e a The Avengers, visto che Venom si muoverà nel mondo di Peter Parker. Doug Belgrad ha commentato l’annuncio: «La serie di film in franchise di Spider- Man è uno dei beni più grandi del nostro studio. Siamo entusiasti che il team creativo abbia accettato di scavare più a fondo nel mondo che The Amazing Spider -Man e The amazing Spider- Man 2 è stato appena sfiorato. Crediamo che lo staff dei film abbia modi unici ed emozionanti per espandere l’universo di Spider-Man». Avi Arad (ex amministratore delegato di Marvel Toys, ex presidente, direttore di produzione e amministratore delegato della Marvel Enterprises e attualmente in stretta collaborazione con la Marvel stessa per le produzioni cinematografiche) e Mattew Tolmach (produttore di questa nuova serie di film The Amazing Spider-Man) aggiungono: «Con la ricchezza più di cinquanta anni di storie nei fumetti da cui attingere per l’ispirazione , l’universo di Spider -Man è davvero sconfinato. I fumetti di Spider -Man hanno la più grande galleria di furfanti di qualsiasi serie, e ora abbiamo l’opportunità di far crescere il franchise guardando al futuro come sviluppiamo un arco continuo della storia». E allora, non ci resta che aspettare: Venom è in sviluppo. Di Alessia Giordano

Abbiamo sempre saputo che la battaglia più difficile per Spider-Man è stata quella con se stesso: la lotta fra gli obblighi quotidiani e ordinari di Peter Parker e le straordinarie responsabilità dell’Uomo Ragno. Ma in The Amazing Spider-Man 2, Peter Parker scopre che c’è un conflitto ben più arduo che lo attende. È grandioso essere Spider-Man (Andrew Garfield). Per Peter Parker nessuna emozione è paragonabile a quella provata mentre “vola” fra i grattacieli, accettando il fatto di essere un eroe e trascorrendo il tempo con Gwen Stacy (Emma Stone). Ma essere Spider-Man ha un prezzo: solo lui può proteggere i concittadini di New York dalle terribili minacce dei villain. Con l’emergenza nata con Electro (Jamie Foxx), Peter deve confrontarsi con un nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane DeHaan), Peter realizza che tutti i sui nemici sono accomunati da una cosa: La OsCorp.

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Nymphomaniac: tutte le novità dal film Ora ve lo possiamo finalmente dire, in quanto è ufficiale: Nymphomaniac arriva in Italia con il volume 1 ed il successivo Volume 2 tra due mesi, rispettivamente il 3 aprile e il 24 aprile. E’ la stessa casa madre Good Films, il quale in un comunicato stampa ha annunciato che il film uscirà nel mese di Aprile con circa 120 copie, ma non sappiamo ancora sotto che tipo di censura. Vi terremo aggiornati! Nymphomaniac è la storia poetica e selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino all’età di cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo Seligman trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa sua, e cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni sulla sua vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia della sua complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze fortuite e collegamenti. Di Redazione Il regista danese Lars Von Trier è approdato al Festival di Cannes e non con poche polemiche, sfoggia una t-shirt provocatoria: «persona non grata». Esattamente la motivazione con la quale la rassegna francese lo espulse nel 2011 quando aveva in concorso il film Melancholia. Insomma, l’ironia al regista non manca e il suo forfait oggi in conferenza stampa a Berlino nasce appunto da quella espulsione dal Festival francese nata per una frase, da lui detta, che venne considerata troppo filonazista. Intanto in Conferenza stampa la produttrice del film ha accennato, ovviamente scherzando, che la seconda parte di Nymphomaniac potrebbe approdare proprio al Festival di Cannes.

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The Grand Budapest Hotel: il nuovo lavoro di Wes Anderson E’ il nuovo lavoro prodotto da Wes Anderson, ed è anche stato presentato allo scorso Festival di Berlino, per appunto la sua inaugurazione annuale, stiamo parlando di The Grand Budapest Hotel, di cui oggi vi proponiamo nuove immagini ufficiali ed inedite, del film in uscita italiana fissa al 10 Aprile. The Grand Budapest Hotel dovrebbe essere ambientato verso la fine degli anni Venti, e avere come riferimenti cinematografici titoli di celebri registi europei trapiantati nella Hollywood dell’età dell’oro, come Vogliamo vivere! e Scrivimi fermo posta di Lubitsch, Amami stanotte di Mamoulian e tutta l’opera di Billy Wilder. Protagonista del film dovrebbe essere M. Gustave, impeccabile concièrge del Grand Budapest Hotel. Di Redazione

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WWW.MISTERMOVIE.IT IL BELLO DEL CINEMA

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