Un progetto di
per la città 07/23 09 2015
Realizzato da
13.IX domenica
ore 11
Torino Auditorium Rai Arturo Toscanini
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Juraj Valčuha direttore Smetana Rota Johann Strauss figlio
LA MUSICA È ASSICURATA
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Bedřich Smetana (1824-1884) La Moldava, poema sinfonico n. 2 da Má Vlast (La mia Patria) Nino Rota (1911-1979) La strada, suite dal balletto 1. Nozze in campagna. “È arrivato Zampanò” 2. Il tre suonatori e il Matto sul filo 3. Il circo (Il numero di Zampanò - I giocolieri Il violino del Matto) 4. La rabbia di Zampanò 5. Zampanò uccide il Matto, Gelsomina impazzisce di dolore 6. L’ultimo spettacolo sulla neve. Addio Gelsomina 7. Solitudine e pianto di Zampanò Johann Strauss figlio (1825-1899) Kaiser-Walzer (Valzer dell’Imperatore) op. 437 Ouverture da Die Fledermaus (Il pipistrello) Rosen aus dem Süden (Rose del Sud), valzer op. 388 Tritsch-Tratsch-Polka (Polka del pettegolezzo) op. 214 Unter Donner und Blitz (Fra tuoni e fulmini), polka schnell op. 324 Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Juraj Valčuha, direttore In collaborazione con Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Il concerto è trasmesso in collegamento diretto su Radio3 Punt e Mes e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai: un appuntamento MITO. L’appuntamento yes. 3
Nel 1874, quando compose il poema sinfonico La Moldava, destinato a diventare il suo lavoro più famoso, Smetana era sull’orlo della completa sordità; questo dramma personale, che nel giro di una decina d’anni lo portò al collasso nervoso e alla morte, non gli impedì di dedicarsi alla composizione, anzi, sembrò intensificare impegno e concentrazione. Destinato a confluire nel ciclo La mia patria, La Moldava celebra il fiume che attraversa la Boemia e ne disegna idealmente il tragitto; dopo l’introduzione, in cui la liquidità dei flauti evoca lo sgorgare della sorgente, ecco gli archi con un tema ampio e fluido, destinato a tornare più volte nel corso del brano e a identificarsi con il moto inarrestabile e placido delle acque, qua e là interrotto dallo spumeggiare delle cascate o dal mutare del paesaggio circostante. Un tema dal passo più ritmato suggerisce feste di paese, mentre tocchi d’arpa e misteriose ombreggiature ritraggono le ninfe dei boschi boemi attraversati; il cammino glorioso del fiume si conclude con il passaggio da Praga, celebrato festosamente da un inno a tutta orchestra. Scritte per l’omonimo film di Fellini (1954), le musiche per La strada furono riprese da Nino Rota dieci anni più tardi per farne un balletto autonomo, in cui rinarrare le vicende di Gelsomina e Zampanò; come spesso accade in questi casi, il balletto fu poi ridotto (1966) alle misure più maneggevoli di una suite, che consentivano alla partitura ben maggiore e autonoma circolazione. Il soggetto felliniano dà alla musica un estremo rilievo, non solo come commento sonoro alle scene, ma come vero e proprio ingrediente dell’azione: il tamburo che annuncia gli spettacoli, la tromba di Gelsomina, il violino del Matto, gli strumenti degli ambulanti di passaggio, e così via, in un continuo intrecciarsi di suoni reali e suoni ripensati o immaginati. Fellini aveva suggerito di usare un tema di Corelli; Rota, con istinto sicuro, accantonò l’idea e intrecciò una serie di motivi che da un lato tratteggiano i personaggi con tratti indimenticabili, dall’altro fanno propria con bravura impressionante la lucidità di uno Stravinskij o un Casella, l’ironia graffiante di un Prokof’ev, la tristezza metafisica di uno Šostakovič. Le danze sono musica d’uso, si sa; ma quando a scriverle è un musicista con l’inventiva e la grazia di Johann Strauss figlio escono dalla dimensione utilitaristica per conquistarsi un posto ben meritato nell’Olimpo delle arti. Basta affiancare alcune di queste pagine 4
per rendersi conto di quanto la fantasia ogni volta si rinnovi e ci sorprenda. Il celebre Kaiser-Walzer (titolo dato dall’editore Simrock) porta bene il suo nome per l’incedere solenne dell’esordio e per l’impronta nobile dei valzer che lo compongono; l’ouverture del Pipistrello condensa alcuni fra i temi più belli dell’operetta omonima, mentre Rosen aus dem Süden (anch’esso da un’operetta) ha linee sinuose e un tema memorabile, un po’ “meridionale” nel suo appoggio ampio e appassionato. Tritsch-Tratsch, che vuol dire “pettegolezzo”, era il titolo di una pièce di Nestroy del 1833, ripreso da una rivista viennese nata 25 anni dopo, su cui Johann Strauss si divertì a replicare alle chiacchiere che si erano diffuse su un suo presunto matrimonio durante una tournée a San Pietroburgo; spumeggiante e mobilissima (è infatti anche più rapida della norma), la Tritsch-Tratsch-Polka si fa beffe con la sua scrittura leggera, volatile e sfuggente, dei “venticelli di calunnia” salottieri. Per concludere, un’altra polka veloce, la spiritosa e movimentatissima Unter Donner und Blitz, con la sua tempesta di percussioni. Elisabetta Fava
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L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nacque nel 1994 dall’unificazione delle orchestre dell’ente radiofonico pubblico di Torino, Roma, Milano e Napoli, divenendo una delle compagini più prestigiose d’Italia. I primi concerti furono diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli, seguiti da Jeffrey Tate, Rafael Frühbeck de Burgos, Eliahu Inbal e Gianandrea Noseda. Tra le altre presenze significative sul podio: Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Yuri Ahronovitch, Marek Janowski, Semyon Bychkov, Dmitrij Kitajenko, Aleksandr Lazarev, Valery Gergiev, Gerd Albrecht, Yutaka Sado, Mikko Franck, James Conlon, Roberto Abbado e Kirill Petrenko. Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Esemplare dal 2004 la rassegna di musica contemporanea Rai NuovaMusica. L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni concertistiche e cicli speciali, ed è spesso ospite di importanti festival quali MITO SettembreMusica, Biennale di Venezia, Ravenna Festival e Sagra Malatestiana di Rimini. Tra gli impegni istituzionali si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Nel 2006 è stata invitata al Festival di Salisburgo e alla Philharmonie di Berlino per celebrare l’ottantesimo compleanno di Hans Werner Henze. Tra i recenti impegni: Abu Dhabi Classics, una tournée in Germania, Austria e Slovacchia, il debutto in concerto al Festival RadiRO di Bucarest nel 2012 e nel 2013 al Festival Enescu, una tournée in Germania e Svizzera nel novembre 2014. Importante il debutto, con il suo direttore principale Juraj Valčuha, al Musikverein di Vienna e il ritorno alla Philharmonie di Berlino. L’OSN Rai ha partecipato ai film-opera Rigoletto a Mantova, con la direzione di Mehta e la regia di Bellocchio, e Cenerentola, una favola in diretta, trasmessi in mondovisione su Rai1. L’Orchestra si occupa, inoltre, delle registrazioni di sigle e colonne sonore dei programmi televisivi Rai. Dai suoi concerti dal vivo sono spesso ricavati cd e dvd.
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Juraj Valčuha è direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2009. Nato nel 1976 a Bratislava vi studia composizione e direzione e prosegue gli studi a San Pietroburgo con Ilya Musin e a Parigi. Nel 2006 debutta con l’Orchestre National de France e al Comunale di Bologna con La bohème. Viene regolarmente invitato dalle maggiori compagini internazionali quali i Münchner Philharmoniker, la Philharmonia di Londra, la Filarmonica di Oslo, la DSO di Berlino, la Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestra della Radio Svedese, la Staatskapelle di Dresda, la Pittsburgh Symphony, la Los Angeles Philharmonic, la San Francisco Symphony, la National Symphony di Washington, la New York Philharmonic, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Accademia di Santa Cecilia. Con l’OSN Rai ha effettuato tournée al Musikverein di Vienna, alla Philharmonie di Berlino, nella stagione di Abu Dhabi Classics, al Festival Enescu di Bucarest, a Verona e a Rimini. Nella stagione 2013/2014 ha diretto l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia al Festival di Bratislava e a Roma. Sono seguiti concerti con la Filarmonica della Scala, i Münchner Philharmoniker, la Philharmonia di Londra, la Pittsburgh Symphony, le Orchestre delle Radio NDR di Amburgo, WDR di Colonia, della Radio Svedese di Stoccolma e della NHK a Tokyo. Ha diretto inoltre una produzione de L’amore delle tre melarance di Prokof’ev nell’edizione 2014 del Maggio Musicale Fiorentino. La stagione 2014/2015 lo ho impegnato in una tournée con l’OSN Rai che ha toccato Monaco, Colonia, Zurigo, Basilea e Düsseldorf con Arcadi Volodos. Ha diretto Turandot al San Carlo di Napoli e Jenůfa al Comunale di Bologna, oltre ai concerti con le orchestre sinfoniche di San Francisco, Pittsburgh, Washington e Los Angeles, con l’Accademia di Santa Cecilia, la Konzerthaus di Berlino e i Wiener Symphoniker. Nella stagione 2015/2016 ritroverà la New York Philharmonic, la Pittsburgh e la San Francisco Symphony, l’Orchestre de Paris, l’Orchestre National de France, la Philharmonia a Londra e in tournée, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, le orchestre della Radio di Francoforte e di Amburgo e i Münchner Philharmoniker.
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