22_8_ore_21_Bach_Alessio_Corti

Page 1

Milano Basilica di San Babila

Alessio Corti organo

MercoledĂŹ 08.IX.10 ore 21

Bach

° 22

Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_24 settembre 2010 Quarta edizione

SettembreMusica



Johann Sebastian Bach (1685-1750) Praeludium et Fuga in la minore BWV 543 Herr Jesu Christ, dich zu uns wend BWV 709 Corale dalla collezione Kirnberger

Sonata in trio n. 5 in do maggiore BWV 529 Allegro Largo Allegro

Concerto in la minore BWV 593 (da A.Vivaldi – op. III, n.8) Allegro Adagio Allegro

An Wasserflüssen Babylon BWV 653 Corale dall’autografo di Lipsia

Toccata, Adagio e Fuga in do maggiore BWV 564 Alessio Corti, organo

In collaborazione con Fondazione Organo della Basilica di San Babila


Bach organista Ci sono compositori che, per destino professionale o per volontà, sviluppano un rapporto privilegiato con uno strumento, al punto da fare di esso un mezzo per mettersi in contatto con tutti gli stili musicali e con tutto il mondo culturale del proprio tempo. È questo il caso del rapporto di Johann Sebastian Bach con l’organo: anche se inizialmente aveva lavorato come violinista e anche se durante la sua vita scrisse musica per le voci e praticamente per tutti gli strumenti dell’epoca, le tastiere furono il suo campo specifico di lavoro e di personale riflessione compositiva, e, fra le tastiere, in particolare il suo strumento fu l’organo. La sua fama in vita (e anche immediatamente dopo la morte) fu soprattutto quella di straordinario esecutore ed improvvisatore all’organo: e questa fama sopravanzò quella di compositore (ben presto messa in ombra dai nuovi stili di moda a fine Settecento) per molto tempo, almeno fino ai recuperi ottocenteschi e alla ripresa di interesse per più ampi settori della sua produzione. L’organo fu anche strumento di lavoro per Bach, nei vari momenti in cui fu assunto come organista liturgico o come Kantor (responsabile della musica liturgica): ad Arnstadt, a Mühlhausen, a Weimar e poi a Lipsia dal 1723 fino all’anno della morte, 1750. L’organista nella liturgia luterana doveva soprattutto saper elaborare per organo le melodie dei corali: come preludio o interludio all’esecuzione vocale, o come autonomo spunto per la meditazione. Nascono così gli oltre 150 corali per organo bachiani: musica d’uso liturgico, ma anche musica che presenta fantasiose soluzioni tecniche e musicali, riferibili a modelli diversissimi. Il corale Herr Jesu Christ, dich zu uns wend, BWV 709 viene fatto risalire al periodo in cui Bach lavorava come Hoforganist (organista di corte) a Weimar (1708-1717). La melodia del corale si presenta qui alla parte superiore, finemente ornata e diminuita, alla maniera dei maestri del nord (ad esempio Buxtehude); Bach porta il suo contributo personale di coerenza conducendo le tre parti inferiori con frequenti imitazioni, cui partecipa anche il pedale. Il testo del corale recita: Herr Jesu Christ, dich zu uns wend’, dein’n heil’gen Geist du zu uns send’, mit Hülf’ und Gnad’, Herr, uns regier’ und uns den Weg zur Wahrheit führ’. Signore Gesù Cristo volgiti a noi, mandaci il tuo Santo Spirito e ed esso ci governi aiutandoci con pietà e ci conduca sulla via della verità. Il corale BWV 653 An Wasserflüssen Babylon viene collocato invece nel periodo di Lipsia (ed è forse riferibile anche a un analogo corale del celebre organista Reincken, molto apprezzato da Bach): di esso sono note anche due versioni del periodo di Weimar, una a cinque voci con pedale doppio e con la melodia del corale alla parte acuta, e una a quattro voci col cantus firmus al tenore: nella presente versione (col cantus firmus, sobriamente ornato, al tenore), del pedale doppio resta traccia solo nelle ultimissime battute. Il testo che traduce, parafrasandolo, il celebre Salmo 137 comunica una tristezza profonda, ma calma, e a questo stato d’animo corrisponde qui il tono generale quasi di sarabanda (una danza spesso associata ad affetti intensi e dolorosi). Il testo è: An Wasserflüssen Babylon da sassen wir mit Schmerzen, als wir gedachten an Zion, da weinten wir von Herzen. Wir hingen auf mit schwerem Muth die Harfen


und die Orgeln gut an Ihre Bäum’ der Weiden, die drinnen sind in ihrem Land, da mussten wir viel Schmach und Schand’ täglich von ihnen leiden. Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. Là dovemmo soffrire molte ingiurie e disgrazie, ogni giorno da parte loro. L’organo è anche, per Bach, lo strumento attraverso il quale appropriarsi degli stili e delle forme della sua epoca. Le sei Sonate, o Sonate in Trio, BWV 525-530, presentano infatti l’assetto delle sonate a tre che dall’Italia si erano diffuse in tutta Europa, sul modello di Corelli (ma non solo): due strumenti acuti (violini o flauti), accompagnati dal basso continuo. Qui sono le due mani a sostenere il ruolo dei due strumenti soprani, imitandosi e rincorrendosi con due linee rigorosamente monodiche, mentre il basso è affidato al pedale, con un andamento spesso a note eguali, da ‘basso andante’ di viola da gamba. Sembra che lo strumento cui erano originariamente destinate queste sonate fosse il cembalo con pedaliera, ma certo l’organo può donare maggiore differenziazione di piani timbrici, come si ascolta in questa Sonata n. 5 BWV 529 in do maggiore. L’Allegro sfoggia un tono spensierato, mentre il Largo affida alle due voci, spesso in imitazione, un canto finemente curato e cesellato nelle inflessioni cromatiche: un esempio della libertà tipica della grande ornamentazione italiana, che sembra alludere qui proprio a uno strumento ad arco (ad esempio per le note ribattute ‘portate’). L’Allegro conclusivo sviluppa una scrittura in imitazione quasi fugata, cui partecipa vivacemente anche il basso, con una parte largamente autonoma. Oltre alle Sonate, anche i Concerti sul modello italiano trovano spazio nella produzione organistica bachiana: qui l’occasione biografica può essere stata la colta committenza del principe Johann Ernst von Sachsen-Weimar che tra il 1713 e 1714 richiese a Bach (al tempo a servizio in quella corte) questo tipo di composizioni. Il principe, appassionato musico e compositore egli stesso, aveva studiato in Olanda, e lì aveva conosciuto la musica italiana. I concerti di Vivaldi, Marcello e altri erano comunque noti in terra tedesca e anche il cugino di Bach, l’organista Johann Gottfried Walther (maestro del principe Johann Ernst), ci lascia nel medesimo periodo adattamenti per organo di concerti di Albinoni, Corelli e Torelli. Bach trascrisse sedici concerti per cembalo (BWV 972-987) e cinque per organo (BWV 592-596) tratti da repertorio italiano e anche da opere dello stesso principe Johann Ernst. Il Concerto in la minore BWV 593 trova origine nel concerto n. 8 dell’op. III di Antonio Vivaldi, L’Estro armonico, stampata nel 1711 ad Amsterdam. Nei canonici tre movimenti Allegro, Adagio, Allegro, l’adattamento organistico restituisce nei tempi veloci la pienezza del gioco di masse e di dinamiche del modello vivaldiano (con qualche arricchimento), mentre nel lento centrale, costruito sopra una figura ostinata del basso (senza pedale, alla mano sinistra), presenta una cantabilità semplice che riproduce l’assetto essenziale del trio. La parte forse più nota e spettacolare della produzione organistica bachiana è quella delle ‘composizioni libere’: di solito preludi o fantasie con fuga. Qui è in evidenza il compositore-esecutore, forte di tutta la sua esuberante pratica improvvisativa e della conoscenza dei modelli coevi. A Buxtehude può far riferimento infatti l’inizio del Preludio e fuga in la minore BWV 543, affidato alla sola mano destra: seguono poi figurazioni in incremento di velocità e tensione, che conducono con serrata consequenzialità al solo del pedale. La fuga, dal caratteristico soggetto lungo ed eloquente, dopo il rigoroso svolgimento, si conclude anch’essa con un solo del pedale e volatine virtuosistiche


del manuale: probabilmente una testimonianza di usi improvvisativi che potevano essere al tempo ulteriormente sviluppati. Una struttura in qualche modo eccezionale è invece quella della Toccata, Adagio e Fuga BWV 564: a volte denominata solo Toccata, o solo Toccata e Fuga, in realtà mostra articolazioni molteplici. Linizio è ancora una sezione affidata al manuale, con brevi figurazioni interrogative, intercalate da pause ‘parlanti’; segue l’ampio solo del pedale (partendo dal medesimo elemento), che sfocia in una festosa sezione ricca di spunti concertanti. L’Adagio è di nuovo molto ‘italiano’ per lo stile della melodia ornata, affidata alla mano destra: la accompagnano una regolare pulsazione del pedale e gli accordi pausati della mano sinistra. Segue un breve Grave di collegamento, che addensa cromatismi, durezze, e movimenti dissonanti ‘proibiti’ di salto al pedale (saltus duriusculus), concentrando in poche battute una straordinaria tensione. La fuga conclusiva ha un soggetto semplice, molto ritmico, interrotto da pause, che nel corso dello svolgimento daranno occasione di molti ‘botta e risposta’ (con uno stile vicino a quello del concerto). Ancora una volta, rigore e fantasia si riconoscono come cifre tipiche dello stile personale bachiano e trovano dimostrazione nella formidabile energia di questa grande pagina organistica. Maria Grazia Sità*

*Laureata in filosofia, diplomata in organo e in musicologia, ha pubblicato studi sulla musica del Novecento e si è occupata anche di improvvisazione e di prassi esecutiva barocche. Insegna al Conservatorio di Pesaro e nel Corso di Musicologia del Conservatorio di Milano. 4


Alessio Corti Alessio Corti è nato a Milano nel 1967. Si è diplomato in Pianoforte, Organo e Clavicembalo sotto la guida di Lucia Romanini, Enzo Corti e Laura Alvini. Ha proseguito gli studi d’Organo e Improvvisazione nella classe di Lionel Rogg presso il Conservatorio Superiore di Ginevra, ottenendo un ‘Premier Prix de Virtuosité avec distinction’ e un ‘Prix Spécial Otto Barblan’. Pluripremiato in molti Concorsi nazionali ed internazionali, nel 1993 consegue il Primo Premio Assoluto al prestigioso Concorso Internazionale CIEM di Ginevra, per la prima volta assegnato a un organista italiano. Dal 1983 è Organista titolare della Chiesa di Santa Maria Segreta a Milano quale successore del M° Gianfranco Spinelli. Dal 1991 è anche titolare dell’Organo della Chiesa Cristiana Protestante della stessa città, dove nel corso di numerosi cicli concertistici ha interpretato, tra l’altro, le Opere integrali per Organo di J. S. Bach e D. Buxtehude. Interprete versatile di un vasto repertorio, è regolarmente invitato a suonare per i più importanti festivals internazionali, svolgendo anche attività di clavicembalista, ed è chiamato a far parte di giurie di Concorsi Internazionali in Italia e all’estero. Come interprete bachiano è stato più volte ospite dei ‘Bach-Fest’ tedeschi suonando a Lipsia (Thomaskirche), Freiberg (Dom) e Arnstadt (Bach-Kirche). Per la casa discografica italo-tedesca ANTES-CONCERTO ha registrato l’Opera Omnia per Organo di J.S.Bach in 17 CD, accolta con ampi consensi della critica italiana e straniera. Ha realizzato numerosi cd monografici dedicati a Mozart, Mendelssohn, Musiche Natalizie ed effettuato registrazioni su diversi organi storici in Italia e all’estero. Nel 2003 ha collaborato al progetto e all’inaugurazione dell’organo dell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, costruito dalla ditta tedesca Oberlinger e ha registrato alle tastiere del nuovo strumento alcuni cd. Nel 2008 ha collaborato al progetto e tenuto il concerto inaugurale del nuovo organo F. Zanin della Basilica di S. Babila in Milano. Già titolare della Cattedra d’Organo e Composizione organistica presso i Conservatori di Udine e Verona, dal 2001 è stato nominato Professore d’Organo e Improvvisazione, quale successore del M.° Lionel Rogg, al Conservatorio Superiore (Musikhochschule) di Ginevra.

5


6


Il FAI presenta i luoghi di MITO SettembreMusica Basilica di San Babila La Basilica di San Babila si affaccia sull’omonima piazza alla quale ha dato il nome, ed è, ora come un tempo, posizionata all’entrata di corso Venezia, nella zona che storicamente era chiamata il Carrobbio di Porta Orientale, presso il quale sostavano le merci prima di entrare in città. Quello che vediamo oggi è il rifacimento dell’antica basilica, probabilmente sorta nel XI secolo forse sul luogo di una precedente chiesa: una leggenda vuole che la prima basilica venisse costruita sulle fondamenta di un tempio pagano dedicato al Sole. La basilica era in puro stile romanico lombardo, divisa in tre navate a loro volta suddivise in tre campate, e venne allungata nel XVI secolo per mano dell’architetto Aurelio Trezzi, aggiungendo una campata nella parte anteriore e la facciata rinascimentale con linee semplici, divisa orizzontalmente con un alta fascia marcapiano, un portale a portico aggettante, e con lesene che anticipavano la divisione interna dell’edificio. Di questo edificio non rimane nulla se non uno schizzo di un viaggiatore vissuto nel Cinquecento e alcune descrizioni. L’importanza che i milanesi storicamente hanno dato a questa basilica si può dedurre anche dall’attenzione che negli anni è stata data ai suoi restauri o rifacimenti. La basilica attuale non è che una ricostruzione neoromanica degli ultimi decenni del XIX secolo a cura dell’architetto Paolo Cesa Bianchi, che, in perfetta linea con il nuovo filone filologico di riscoperta delle origini, interpreta il romanico lombardo, analizza le rimanenze medioevali e ne sintetizza i caratteri. Il risultato è la negazione della chiesa rinascimentale, e il recupero di alcune forme romaniche tramite la completa ricostruzione. L’impianto della basilica è a tre navate terminanti con un abside semicircolare, coperte centralmente da volta a botte, e lateralmente da crociera nervata. Degli elementi originali possiamo ammirare solo alcuni capitelli e un gruppo di lapidi sulla parete di destra, all’ingresso, vicine a un’immagine seicentesca della Madonna. La struttura architettonica delle cappelle laterali è originaria rinascimentale, anche se sono entrambe decorate con elementi moderni, dipinte da Ludovico Pogliaghi, Giuseppe Bertini e Giuseppe Mentessi. Per quanto riguarda la facciata il Cesa Bianchi non poteva rifarsi a quella romanica perché completamente sconosciuta. Tale mancanza all’epoca non veniva considerata grave perché la semplicità delle forme di antiche chiese con gli stessi caratteri dava l’impressione agli architetti neoromanici di saper intuire le forme per progettare la nuova facciata. Scandita verticalmente in tre parti, corrispondenti alle tre navate interne, presenta in ognuna un portale, sormontato da una finestra. Il motivo è semplice nelle laterali, più ricco e decorato nel corpo centrale. Per la conclusione superiore è riproposta la decorazione ad arcatelle cieche che corre così per l’intero edificio, diventandone l’elemento caratterizzante. All’esterno della chiesa c’è la colonna del Leone di Giuseppe Robecco del 1626, che raffigura l’effige dell’antica Porta orientale.

Si ringrazia

7


MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero® Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone, in Provincia di Milano, e in Madagascar Una scelta in difesa dell’ambiente contraddistingue il Festival sin dall’inizio. Per la sua quarta edizione, MITO SettembreMusica ha scelto di sostenere due interventi dall’alto valore scientifico e sociale. Contribuire alla creazione e tutela di aree all’interno del Parco Rio Vallone, in Provincia di Milano, un territorio esteso su una superficie di 1181 ettari lungo il torrente Vallone che nel sistema delle aree protette funge da importante corridoio ecologico, significa conservare un polmone verde in un territorio fortemente urbanizzato, a nord-est della cintura metropolitana. In Madagascar, isola che dispone di una delle diversità biologiche più elevate del pianeta, l’intervento forestale è finalizzato a mantenere l’equilibrio ecologico tipico del luogo. Per saperne di più dei due progetti fotografa il quadrato in bianco e nero* e visualizza i contenuti multimediali racchiusi nel codice QR.

Visualizza il filmato sui due progetti sostenuti dal Festival *È necessario disporre di uno smartphone dotato di fotocamera e connessione internet. Una volta scaricato il software gratuito da www.i-nigma.com, basta lanciare l’applicazione e fotografare il quadrato qui sopra. Il costo del collegamento a internet varia a seconda dell’operatore telefonico e del tipo di contratto sottoscritto. In collaborazione con

8


MITOFringe, tanti appuntamenti musicali che si aggiungono al programma ufficiale del Festival MITOFringe nel mese di settembre a Milano la trovi... … in metro Tutti i giovedì, venerdì e sabato MITOFringe arriva nella metropolitana milanese con tre concerti al giorno nelle stazioni Cordusio, alle ore 16, Cadorna, alle ore 17, e Duomo, alle ore 18. Fringe in Metro inaugura sabato 4 settembre alle ore 16.30 con tre ore di musica non stop nella stazione Duomo. In collaborazione con ATM. … in stazione Martedì 7 e martedì 21 settembre, alle ore 17.30, la nuova Stazione Garibaldi si presenta ai milanesi con due appuntamenti musicali. I concerti, il primo nel Passante di Porta Garibaldi e il secondo in Porta Garibaldi CentoStazioni, sono dedicati alla musica funky e jazz. In collaborazione con Ferrovie dello Stato e CentoStazioni. … nei parchi Tutte le domeniche del Festival, la festosa atmosfera delle bande musicali anima i parchi cittadini. Il 5 settembre alle 12 nei giardini pubblici Montanelli di Porta Venezia, il 12 settembre alle 12 al Parco Ravizza e il 19 settembre alle 11 al Parco Sempione. … nelle piazze e nelle strade della periferia milanese Nei weekend trovi MITOFringe nelle piazze e nelle strade della periferia milanese con concerti nelle zone Baggio (sabato 5 alle 20.45), San Siro (venerdì 10 alle 21), Casoretto (sabato 11 alle 21), Pratocentenaro (venerdì 17 ore 21) e Isola (domenica 19 ore 21). I cinque appuntamenti, realizzati in collaborazione con Unione del Commercio, sono riservati alla classica, al folk, al jazz e alla musica etnica. … nei chiostri, nelle strade e nelle piazze del centro Concerti nei chiostri e negli angoli più suggestivi di Milano guidano i cittadini alla scoperta di un patrimonio artistico e architettonico a molti sconosciuto. Lunedì 13 alle 17.30 nel chiostro di via Santo Spirito e lunedì 20 alle 18 nel chiostro della sede della Società Umanitaria. Tutti i lunedì inoltre eventi musicali nelle zone del centro: il 6 settembre alle 13 in Corso Vittorio Emanuele (ang. Via Passarella), il 13 alle ore 18.30 in via Fiori Chiari (ang. Via M. Formentini) e il 20 alle ore 13 in via Dante (ang. via Rovello). Il 7, 8 e 22 settembre, alle 18.30, MITOFringe dà appuntamento alle colonne di San Lorenzo per tre concerti dedicati alla musica classica ed etnica. … nelle Università Tre appuntamenti in un percorso musicale che invita i cittadini in tre luoghi storici della città. Martedì 14 alle 16.30 il tango nella sede dell’Università Statale, mercoledì 15 alle ore 17 all’Università Cattolica un appuntamento di musica classica e il 16 alle ore 12.30 al Politecnico di Milano un concerto di musica barocca. … in piazza Mercanti con artisti selezionati dal web Uno spazio ai nuovi talenti: musicisti ed ensemble selezionati tra quelli che hanno riposto all’invito sul sito internet del Festival inviando il loro curriculum e una proposta artistica, si alternano con set di 15-20 minuti sul palco per le libere interpretazioni allestito in Piazza Mercanti. Mercoledì 8 settembre, dalle 13 alle 15, il palco è riservato alle formazioni di musica corale, mercoledì 15 settembre, nello stesso orario, si esibiscono gli ensemble di musica da camera. Domenica 12 settembre, dalle ore 15, un pomeriggio dedicato ai bambini under 12 e alla gioia di suonare in famiglia. Il programma dettagliato è disponibile sul sito www.mitosettembremusica.it /programma/fringe.html 9



MITO SettembreMusica Promosso da Città di Milano Letizia Moratti Sindaco Massimiliano Finazzer Flory Assessore alla Cultura

Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia

Comitato di coordinamento Presidente Francesco Micheli Presidente Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Massimo Accarisi Direttore Centrale Cultura Antonio Calbi Direttore Settore Spettacolo

Città di Torino Sergio Chiamparino Sindaco

Vicepresidente Angelo Chianale Presidente Fondazione per le Attività Musicali Torino Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e promozione della Città Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale

Enzo Restagno Direttore artistico Francesca Colombo Segretario generale Coordinatore artistico

Claudio Merlo Direttore generale

Realizzato da Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada Collegio dei revisori Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico Stefania Brucini, Laura Caserini Responsabili biglietteria Carlotta Colombo Responsabile produzione Federica Michelini Assistente Segretario generale Luisella Molina Responsabile organizzazione Letizia Monti Responsabile promozione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione

11


I concerti di domani e dopodomani Giovedì 9.IX

Venerdì 10.IX

ore 13 Piazza Mercanti Break in Jazz Musicisti nel top jazz Cecchetto-Guidi duo Roberto Cecchetto, chitarra Giovanni Guidi, pianoforte Ingresso gratuito

jazz

ore 17 world music Piccolo Teatro Studio Tradizioni musicali di Turchia Lo splendore della musicaclassica ottomana Ensemble Bezmârâ Fikret Karakaya, direttore Posto unico numerato € 5

classica ore 17 Teatro Elfo Puccini, Sala Shakespeare Pochi avvenimenti, felicità assoluta: scene da un matrimonio Musiche di Clara e Robert Schumann Drammaturgia originale di Maria Grazia Calandrone Estrio Laura Gorna, violino Cecilia Radic, violoncello Laura Manzini, pianoforte Sonia Bergamasco, attrice Ingresso gratuito

classica ore 18 Galleria d’Arte Moderna - Villa Reale, Sala da Ballo Un’ora con Chopin e Schumann Albertina Dalla Chiara, pianoforte Ingressi € 5

classica ore 18 Galleria d’Arte Moderna – Villa Reale, Sala da Ballo Un’ora con Chopin e Schumann Mariangela Vacatello, pianoforte Ingressi € 5 Spazio Oberdan Spazio Oberdan Inaugurazione della rassegna cinematografica Ingresso gratuito

film

ore 18 Anteo spazio Cinema My Marlon and Brando (Gitmek) Turchia, 2008, 93’ di Huseyin Karabey Best New Narrative Filmmaker al Tribeca Film Festival 2008 Ingresso gratuito

film

ore 18 classica Conservatorio di Milano, Sala Verdi Musiche di Fryderyk Chopin Maurizio Pollini, pianoforte Posti numerati € 30, € 40 Sconto MITO € 24, € 36 Navetta Torino/Milano € 10

ore 22 indie folk Triennale di Milano, Teatro dell’Arte ore 21 world music Mumford & Sons + Fanfarlo Posti in piedi € 15 Teatro della Luna Tradizioni musicali di Turchia La cerimonia dei dervisci rotanti Ensemble Asitane Sema Kemal Karaöz, direttore musicale Posto unico numerato € 15 ore 22 Tunnel Club Midnight Soul Serenade Heavy Trash Posti in piedi € 10

pop rock

www.mitosettembremusica.it Responsabile editoriale Livio Aragona Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Ciro Toscano 12


MITO SettembreMusica

Quarta edizione

È un progetto di

Realizzato da

Con il sostegno di

I Partner del Festival

partner istituzionale

Sponsor

Media partner

Sponsor tecnici

Il Festival MITO a Milano è a Impatto Zero®. Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni di CO2 sono state compensate con la creazione e tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone in Provincia di Milano, e in Madagascar

Si ringrazia • per l’accoglienza degli artisti

Fonti Lurisia COM.AL.CO. Sas Guido Gobino Cioccolato

ICAM Cioccolato Ristorante Cracco

• per l’abbigliamento dello staff

• per il sostegno logistico allo staff

GF FERRÉ

BikeMi


-5 Milano Torino unite per l’Expo 2015


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.