ML 3 APRILE-MAGGIO 2015

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LA CASA DEL FUTURO

CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI APR-MAG ‘15 N°3 anno XXII euro 2,00

Il ‘Signore degli anelli’

sbarca ad Ancona

BICENTENARIO della Battaglia DI TOLENTINO TIPICITÀ IN BLU ad Ancona

PHILIP KOTLER il guru del marketing a Milano

LO CHEF Umberto Bentivoglio

CNA: per la moda la crisi non finisce

Io, dagli aerei alla cucina per amore

164 Pagine

Marchigiani oltre confine

Economia.Lavoro Cultura.Attualità Stile.Viaggi.Design

LE MARCHE a Expo 2015

Le illustrazioni DI COMICS

SERVIZI PER L’IMPRESA III

Copertina di Rossana Vitali

Inserto a cura di Sida Group srl

COLTORTI, “ YOUR PERSONAL STYLIST ” ∂1∂


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EDITORIALE | di Flavio Guidi

Il cambiamento verso una cultura sempre più complessa, una formazione più educata, intensa e rigorosa è veloce È in atto un processo di crescita mentale Una grossa opportunità per il miglioramento del benessere individuale e sociale, o un grosso rischio? di Flavio Guidi Management Academy Sida Group srl - Area Macroeconomica

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e tecnologie digitali: Internet, mobile, stanno modificando il modo in cui persone e cose stanno relazionandosi con l’ambiente: pensate agli smartphone, ai vari social media, all’Internet delle cose. Entro il 2017, il traffico su Internet aumenterà del 200%: nel 2012 solo Facebook aveva processato 2,5 bilioni di dati al giorno. Questi nuovi strumenti di informazione e comunicazione creano dati in una progressione vorticosa. Dei dati disponibili solo lo 0,5 % vengono utiliz-

zati, ma entro il 2020 il numero dei dati esistenti si quintuplicherà. Con il termine Big Data vengono compresi quei dati che ancora non sono stati utilizzati in termini di strutturazione o manipolazione in categorie specialistiche. All’interno di questo serbatoio di dati ci sono informazioni utili per assumere decisioni più efficaci in ogni campo della vita sociale, nei comparti pubblici e privati. Un insieme di dati che interconnessi possono fornire risposte a vecchie domande o mostrare reti attive di

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EDITORIALE | di Flavio Guidi legami fra fatti e cose sconosciute fino a questo momento, svelando nuovi aspetti e domini della conoscenza, collocandosi in un modello di interpretazione della realtà economica e sociale che si rifà per riferimento ai principi che stanno alla base della teoria della complessità: quelli dell’interdipendenza, dell’interazione, della ridondanza, dell’emergenza, della relatività di scala. Le informazioni presenti nei Big Data hanno un valore inestimabile, in quanto strumento di guida nelle nostre decisioni (data-driven economy). L’utilizzo di questi dati ci spinge a creare strumenti di indagine (pattern) capaci far emergere degli schemi o modelli di funzionamento della realtà ricorrenti e riconoscibili, che producono miglioramenti o automatismi negli attuali processi decisionali; di questa

attività si occupa il processo definito “data mining” capace di creare un valore inestimabile dei dati ovunque essi si trovino. Conoscenze ricostruite nei database, attraverso un’arte esplorativa, sono una conoscenza utile per dirigenti e manager e quanti coinvolti in decisioni tattiche e strategiche appartenenti a qualsiasi comparto della nostra vita sociale. I Big Data sono diventati un patrimonio a disposizione di vari sistemi; un patrimonio che è disponibile all’uso. È nel modo in cui si creeranno strumenti di manipolazione delle informazioni e nella loro funzione, più o meno automatica, che si raggiungeranno miglioramenti individuali o sociali, di natura economica o civile. Bisognerà, però, evitare che tali strumenti non vengano utilizzati per ridurre i livelli di discre-

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zionalità e creatività individuale e sociale, con conseguente riduzione di libertà e autonomia. Al riguardo si renderanno necessari interventi di alta formazione capaci di trasferire nuove competenze che tengano conto di un contesto di valori e regole per la gestione complessiva dei Big Data. La formazione deve sempre più diventare scientifica, tecnica, economica, spesso psicologica. L’analisi dei sistemi, delle funzionalità, le teorie della complessità, l’informatica, l’ingegneria gestionale, dovranno essere presenti con più insistenza. Le discipline dovranno essere fra loro sempre più integrate e interconnesse. Lo studio discriminerà l’individuo e determinerà il suo ruolo sociale. Gli stessi sistemi e processi formativi subiranno dei radicali cambiamenti.


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CONTENUTI

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L’EDITORIALE di Flavio Guidi

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COVER STORY Coltorti, "Your Personal Stylist"

PRIMO PIANO Philip Kotler, il guru del marketing a Milano

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76

DOSSIER Marchigiani oltre confine

92 100

ATTUALITA’ Aquitaly Che ne sarà della risorsa acqua?

INTERNAZIONALIZZAZIONE Export, in crescita quello dei Distretti NEWS DAL MONDO

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LAVORO Angelo Pasquarella

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L'ESPERTO RISPONDE

FORMAZIONE La risorsa tempo Sviluppo organizzativo per le aziende Destination Advisor

50 52 54

IL SONDAGGIO DI ML FOCUS LA CASA DEL FUTURO

CITTA' & BORGHI TOLENTINO Arte, storia e spiritualità Bicentenario della battaglia

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EUROPA INFORMA

SPECIALE Le Marche a Expo Milano 2015

103

NEWS DAL TERRITORIO

41 42 45

ALTO ARTIGIANATO Il ferro si fa arte

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24

28 38

CULTURA Francesco Coppari

130 135 138 140

ACQUISIZIONI E CESSIONI

Nell'azienda ideale la capacità di cambiare rapidamente

142 144

Io e Černobyl', ventotto anni dopo

Lucia Bendia

Una e centomila

Il 'Signore degli anelli' sbarca ad Ancona “Arti e Mestieri” da non dimenticare IL PERSONAGGIO Francesco Corallini, avvocato in hakama SPORT NEWS

VOLONTARIATO Avis, è bello poter donare

146

Il divertimento è un gioco da professionisti

57 #YFF2015

SALUTE E BENESSERE Al Salesi fogli e matite contro le paure

Seconda edizione del Your Future Festival

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58 62

IMPRESE & IMPRENDITORI Si accende l'internet delle cose Timidi segnali di ripresa per l'industria marchigiana

150 152

INNOVAZIONE Hacker Cocktail: la formazione da bere

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CALICI E FORCHETTE Umberto Bentivoglio

CONSULENZA 67 Brevettare: investire per difendere le idee

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COMICS

68 CONTRIBUTI & INCENTIVI 70 CHI ENTRA E CHI ESCE

RACCONTO 160 I fiori e le onde

65

2015 n°3 Apr-Mag

VIAGGI Prendi e parti con Maraviglia Fonte Avellana, lo spirito e il silenzio

161 162

INCHIESTA 74 CNA: per la moda la crisi non finisce

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“Io, dagli aerei alla cucina per amore”

EVENTI DA NON PERDERE OLQ


CULTURA 130 Francesco Coppari,

Io e Černobyl', ventotto anni dopo

ALLEGATO n°3 SERVIZI PER L'IMPRESA a cura di Sida Group srl

FOCUS CASA DOSSIER MARCHIGIANI

oltre confine

COVER STORY

SPECIALE

"Your personal stylist"

Eventi e protagonisti

COLTORTI

LE MARCHE A EXPO 2015

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noi di ML in breve L

'evento più atteso dell'anno apre ufficialmente i battenti: con il taglio del nastro nella giornata del 1 maggio, ha preso il via Expo Milano 2015. Tanta l'attesa per l'esposizione universale, che vede le Marche tra i protagonisti, con i fiori all'occhiello dell'industria, dell'artigianato, dell'agroalimentare e della cultura regionale. Una vetrina internazionale che, ci si auspica, possa fare da volano per i settori del turismo e dell'economia. A questo importante appuntamento è dedicato un intero speciale, con un nostro sondaggio sulle attese e le idee dei marchigiani. Gente che viaggia per turismo e gente che viaggia per lavoro. Un fenomeno tutt'altro che superato anche in Italia, che vede sempre più giovani fare le valigie ed emigrare. Ne parliamo con un ampio dossier. Ragazzi laureati, artisti, artigiani e imprenditori: le loro storie, oggi come ieri, sono scritte con il sacrificio e la voglia di non arrendersi. Si guarda a una vita migliore, senza mai dimenticare la terra delle origini, la casa. Proprio alla casa è dedicato il nostro focus, per far luce sull'andamento del mercato immobiliare e sulle nuove tendenze, partendo dalle novità proposte al Salone Internazionale del Mobile di Milano. Il nostro focus dedicato ai borghi marchigiani questo mese ci porta a Tolentino, per il bicentenario della storica battaglia, celebrato con una rievocazione davvero molto suggestiva. Ampia la sezione dedicata alla cultura, con tante interviste e l'anteprima di un eccezionale evento che vedrà giungere ad Ancona i protagonisti del 'Signore degli anelli'. Numero a cavallo di due mesi il terzo dell'anno, che unisce il mese di aprile e quello di maggio. Sulla prossima uscita vi porteremo dritti nel cuore dell'estate con un dossier sul turismo, per farvi poi scoprire il mondo delle Marche su due e quattro ruote.

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IMMAGINE DI COPERTINA Riccardo Gabrielli Scuola Internazionale di Comics

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Chiuso in redazione il 27/03/2015 progetto grafico: Tommaso Costantini stampa: Bieffe spa (MC)

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REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133301 ufficiostampa@mlmagazine.it

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Illustrazione di Simone Altamura

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COVER STORY

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YOUR Personal Stylist

L'imprenditore Maurizio Coltorti e il General manager Massimo W. lo Campo raccontano le sfide delle boutique Coltorti tra gestione del cambiamento, strategie digitali e internazionalizzazione ∂17∂

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alle Marche a Miami, Coltorti è sinonimo di stile ed eleganza: quali sono gli elementi distintivi della vostra realtà? “Sono fondamentalmente quattro: prodotto, esperienza, servizi e internazionalizzazione. Infatti, la value proposition di Coltorti è sicuramente la capacità di coniugare un ampio portfolio di brand di alta gamma e di ricerca con servizi che permettano di fidelizzare il cliente, facendogli vivere un’esperienza d’acquisto memorabile. Il nostro claim è 'Your Personal Stylist': nel tempo abbiamo affiancato i


COVER STORY

nostri clienti nella progettazione di outfit completi che rispecchino il loro stile personale, definendo un’immagine coerente con il loro modo di essere. I nostri servizi vanno dalla progettazione del guardaroba stagionale, alle consulenze individuali di image e business-image consulting, fino a piccoli eventi chiamati 'Percorsi di Stile', che grazie al supporto di stylist professionisti, forniscono ai clienti conoscenza e 'trucchi' utili per valorizzare la propria immagine. Ulteriore elemento distintivo è l’internazionalizzazione: il nostro brand è presente anche negli Stati Uniti, a Miami, dove intercettiamo sia i turisti europei, sia quelli americani e latino americani (brasiliani in particolare) tutti provenienti da mercati in crescita per i prodotti di alta gamma. A tale proposito, il nostro programma di internazionalizzazione prevede ulteriori aperture grazie al know-how che abbiamo acquisito con l’esperienza americana”. Visione imprenditoriale e management d'avanguardia: come si integrano questi due ruoli? Maurizio Coltorti - “Circa quattro anni fa, con la consapevolezza della rapida crescita sia di fatturato, sia organizzativa, ho deciso di avviare un percorso di managerializzazione dell'azienda per gestire meglio la complessità raggiunta e operare per obiettivi, piani e risultati. Lo sviluppo di nuove competenze (ad esempio, social media marketing, program management, comunicazione relazionale ecc.), il passaggio da una logica di task a una orientata ai progetti, la costituzione di team multidisciplinari a presidio delle iniziative strategiche più importanti, hanno rappresentato i primi cambiamenti per noi radicali. L’ ing. lo Campo e il suo team ci hanno inizialmente supportato nella veste di consulenti manageriali, sia sul piano tecnico che emotivo, successivamente la relazione si è consolidata e ho deciso di affidargli la direzione generale dell’azienda. Per me è stata un'esperienza molto importante, sia nella dimensione dello sviluppo personale che professionale”. Massimo lo Campo: “Abbiamo fatto un passaggio di avvio del management un po' atipico. Di solito, quando un imprenditore affida ad un manager la gestione dell'azienda relega il suo ruolo alla definizione degli obiettivi.

Noi abbiamo sviluppato un rapporto efficace con uno scopo preciso: integrare la parte intuitiva, che ha esperienza e fiuto (l’imprenditore), con quella più razionale e pragmatica, che trasforma il tutto in strategie e piani operativi concreti (il manager). Questo modus operandi è particolarmente efficace, soprattutto in condizioni di incertezza, quali quelle che stiamo attraversando, poiché non si possono analizzare mercati che ancora non esistono ed è per questo che l’imprenditore e il manager devono operare in simbiosi completandosi a vicenda. In sintesi, grande trasparenza nella relazione ed equilibrio tra intuito e problem solving strutturato”. Come sintetizzereste mission e vision Coltorti? “La nostra mission è far vivere un'esperienza positiva e memorabile ai clienti che entrano in contatto con il mondo Coltorti. Per questo investiamo molto nelle relazioni, sviluppando nei collaboratori adeguate capacità empatiche. La shopping experience è data dalle emozioni che il cliente prova durante il processo di acquisto e dal ricordo piacevole che conserva dopo l’uscita; questo comporta inevitabilmente un approccio alla vendita sensibile e attento ai dettagli. In futuro vediamo sempre più tangibile l’integrazione con il cliente e non possiamo porci dei limiti. Negli anni ‘80 a predominare era il design, negli anni ‘90 il brand, nel 2000 il contesto delle boutique. Oggi il focus è sulla relazione diretta con il singolo consumatore, che è sempre più attore e autore”. È corretto dire che l'approccio al cliente è parte del vostro successo? “Coltorti ha fatto dell'empatia e della sensibilità verso il cliente il suo modo di gestire l'impresa. L'immagine personale oggi è sempre più importante; ciò che indossiamo parla di noi, della nostra vita. Nella parte iniziale di un processo di styling, infatti, le prime domande che si pongono al cliente riguardano la persona e i suoi interessi. Cerchiamo di valorizzare la sua immagine attraverso la proposta dei migliori brand del pret à porter, ma sempre con un occhio attento alla persona e alla sua identità”.

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Quali sono i brand del luxury fashion che trattate? “Sono oltre 110, scelti tra i più esclusivi a livello mondiale. Coltorti è un multibrand e in quanto tale avvalora il concetto del mix. Fondiamo in maniera armonica gli 'stili degli stilisti' e creiamo outfit unici per i clienti che richiedono la nostra consulenza. Questo è il modello di business che vogliamo declinare nei nostri punti vendita in Italia, in quelli esteri e anche nelle future aperture in partnership con le aziende che condividono questo tipo di progetto”. Come stanno recependo le aziende fornitrici questo concetto di mix? “La maggior parte si rende conto che è un vantaggio e ha sposato la nostra filosofia. I grandi brand oggi conoscono Coltorti, la sua vision, la sua affidabilità e sanno che mette in campo strategie di valore. È un passaggio culturale difficile, ma lo stiamo portando avanti con successo. In un mercato in così veloce cambiamento, l'unica possibilità di distinguersi è comprendere in profondità le esigenze del cliente, non solo quelle funzionali, ma anche e soprattutto quelle sociali ed emotive. In una parola: empatia. Il cliente acquista un prodotto più serenamente perché lo può utilizzare, grazie al mix, in tante modalità, ecco perché ci concentriamo molto sulle occasioni d’uso”. Qual è il vostro target di riferimento? “Conoscere il consumatore e capirne le reali esigenze per ottenere in cambio la sua soddisfazione è il fattore chiave per una crescita costante, ma non è impresa semplice, specialmente oggi che il consumatore è globalizzato e richiede approcci e linguaggi diversi. È possibile individuare diversi segmenti: coloro che devono celebrare un evento importante, i brand ambassador fedelissimi a particolari marchi, i fashionisti amanti della moda e in particolare della contemporaneità, manager, imprenditori e professionisti in generale che desiderano avere un’immagine ad alto impatto, i giovani costantemente alla ricerca delle ultime tendenze, soprattutto quelle che catturano su internet e, infine, tutti coloro che vogliono vivere una particolare esperienza d’acquisto ai quali offriamo sia prodotto che emozioni. Per noi prodotto,


COVER STORY Maurizio Coltorti e Massimo lo Campo

L'interno della boutique di Macerata

La boutique Coltorti di Jesi

tecnica, creatività e gestione emotiva sono un tutt’uno". Quali sono gli attuali trend di mercato? Il mercato del lusso, inteso come 'P&E' (Personal & Experiential, ndr), vale circa 730 miliardi di dollari nel mondo ed entro il 2020 crescerà del 20%. In particolare quello del lusso personale (accessori, abbigliamento, gioielli, orologi e cosmetici) vale circa 285 miliardi di dollari. Oggi i mercati in crescita sono Stati Uniti, Cina e

Corea. Giappone, Italia e Francia rappresentano i mercati più stabili. Un aspetto molto importante nella valutazione del mercato è che il Made in Italy è al primo posto in quasi tutte le categorie. I mercati del futuro sono America Latina, Sudafrica e Oceania; si assiste ad un’evoluzione continua dei trend di mercato e l’aspetto più stimolante del nostro settore è che si vive nella massima incertezza; questo fattore ci spinge a metterci sempre in discussione.

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Un altro trend molto importante riguarda l’e-commerce: la vendita online di abbigliamento, accessori e calzature crescerà del 200% entro il 2020”. In un mondo così globalizzato, come si vince la sfida con i competitor? “Evocando nella mente del consumatore un’equazione molto semplice: Stile=Coltorti; a questo si aggiunge la necessità di definire una relazione con il cliente che vada oltre i prodotti e brand disponibili e


COVER STORY

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COVER STORY basata su una cura e un’attenzione unica e personale per ciascuno". Come si presentano le collezioni primavera-estate 2015? Quali sono le tendenze di abiti e accessori? “Per questa stagione protagonista è il colore; non mancano poi le stampe floreali e geometriche. Gli abbinamenti sono audaci e c’è spazio ad una creatività senza limiti; la moda non ha regole. Ci piace infatti sottolineare che lo stile è dato da molteplici sfaccettature; essere alla moda significa valorizzare la propria immagine attraverso uno stile coerente con la propria personalità, per esprimere unicità in ogni contesto”. Quali accessori sono i protagonisti di questa stagione? “Gli accessori sono immancabili sulle ultime passerelle, soprattutto su quelle maschili, perché anche l’uomo oggi ama valorizzare i dettagli e il proprio stile, curandone i volumi e le proporzioni. Gli outfit maschili si completano quindi con borsoni, borse porta computer e soprattutto zaini, un must have della stagione da portare durante il giorno. Per le donne, invece, protagoniste sono le mini-bags, valide alternative alle tote o alle borse a tracolla”. Boutique in Italia e all'estero e ora anche un sito di e-commerce: quali sono le strategie che mettete in campo? “Negli ultimi anni l’azienda ha creato un business model efficace in grado di competere nel mercato di riferimento. Come già detto, l'online è oggi un megatrend nel settore dell'abbigliamento e si prevede un aumento esponenziale a tre digit (valore a tre cifre, ndr) nei prossimi cinque anni, in Europa, nei mercati maturi e in quelli emergenti. La parola chiave è omnicanalità; un sito web come nuovo canale complementare alle boutique fisiche. Abbiamo approcciato il mercato online seguendo due distinte strategie: un nostro sito e-commerce (coltortiboutique. com) con una proposta digitale ben strutturata e un marketplace di fama mondiale, Farfetch, che vanta 7 milioni di clienti e 500 milioni di dollari di fatturato. Internet, dunque, per offrire un’esperienza che in gergo si definisce ROPO (research offline, purchase online, o viceversa). Ad appena un mese dalla pubblicazione

online, molti clienti ci stanno conoscendo attraverso il web e vengono a visitarci per vivere un’esperienza d’acquisto in boutique. Nel sito, tra l’altro, abbiamo trasferito il concetto di 'Your Personal Stylist' attraverso la proposta di oltre 50 outfit classificati per stili e occasioni d’uso; in questo modo cerchiamo virtualmente di guidare l’utente nella scelta di uno stile che lo soddisfi; allo stesso tempo riusciamo a conoscere meglio i suoi gusti, fattore che ci consentirà in futuro di sviluppare sistemi di profilatura sofisticati, una soluzione efficace per formulare proposte su misura. Altro fattore chiave nella nostra strategia di sviluppo è l’internazionalizzazione: il nostro brand è presente a Miami ma abbiamo in previsione un ampliamento della nostra presenza sul territorio internazionale”. Il cliente che acquista online è diverso da quello che compra in boutique? “In boutique il cliente si affida alle competenze degli addetti alle vendite e ha la possibilità di valutare con attenzione le proposte che gli vengono mostrate; in rete i processi di acquisto sono diversi: l’utente può confrontare i prezzi, si lascia condizionare dalle promozioni ed è sensibile alle comunicazioni online. Stiamo cercando di abituare il cliente a vivere un’esperienza di shopping virtuale attraverso un importante progetto: la digitalizzazione del guardaroba. Un ulteriore passaggio che stiamo curando è una minuziosa ricerca di mercato su stilisti emergenti e prodotti che possono essere proposti a questo tipo di target, ma a un prezzo più accessibile”. Quali sono i progetti in cantiere per il 2015/2016? “Il progetto principale e di imminente realizzazione è l'apertura di una nuova boutique a Pescara, entro la fine di luglio. Seguirà il lancio di un sito e-commerce collegato alle proposte presenti nella nostra boutique di Miami. Stiamo, inoltre, organizzando viaggi all’estero per stringere nuovi rapporti commerciali per dare sfogo al nostro processo di internazionalizzazione. Infine, non meno importante, è il progetto CRM, Customer Relationship Management, per costruire relazioni sempre più efficaci con i nostri clienti, punto focale e strategico per il nostro business”.

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“80 ANNI DI STORIA E DI ESPERIENZA, 3 GENERAZIONI DI IMPRENDITORI, 6 BOUTIQUE. QUESTI SONO I NUMERI DIETRO COLTORTI, UNO DEI MAGGIORI RETAILER MULTIBRAND ITALIANI NEL SETTORE DELLA MODA DI ALTA GAMMA. L’AZIENDA CONOSCE NEL TEMPO UNA CRESCITA E UNA EVOLUZIONE SIGNIFICATIVA: DA SINGOLA BOUTIQUE DI UNA PICCOLA CITTÀ ALLE ATTUALI 6 BOUTIQUE SUL TERRITORIO NAZIONALE E ALL’ESTERO. I RISULTATI DELL’AZIENDA RAPPRESENTANO UN SUCCESSO COSTRUITO SULL’INTUITO E SULLO SPIRITO IMPRENDINTORIALE DI UNA FAMIGLIA GUIDATA DAL GUSTO, DALLA SENSIBILITÀ E DALLA CONTINUA RICERCA”.


PRIMO PIANO

L’ITALIA NEL MARKETING

“Il futuro del sistema Italia” disegnato dall'uomo definito dall'American Marketing Association come “l'esperto di marketing più influente di tutti i tempi”: Philip Kotler a Milano per un appuntamento storico, nell'aula magna dell'Università Bicocca

U

na giornata suddivisa in tre sessioni di studio, approfondimento, confronto e dibattito interattivo, per partecipare alla costituzione della Carta dei valori del marketing, per comprendere il cambiamento sociale e il suo impatto sul mercato, per scoprire l’efficacia del marketing umanistico sui cambiamenti sociali, per rafforzare la capacità competitiva dell'Italia a livello internazionale. “È il momento giusto per l'Italia – dice il professor Kotler – per riconquistare la sua posizione speciale nel mondo del commercio e dell'industria. L'Italia ha creato alcuni dei più grandi

marchi del mondo di automobili, abbigliamento, alimentari, mobili e fine living”. Un biglietto da visita importante da spendere sui tavoli dell'economia internazionale, sui quali, secondo Kotler possono far valere le proprie qualità e la propria creatività. Nell'appuntamento di Milano sul palco si alterneranno story-maker di successo e verranno illustrate da Kotler le sue scoperte sui mutamenti, strategie e tattiche del marketing fino alle più innovative tendenze del 3.0. Secondo Kotler “Il comportamento e i valori delle imprese sono sempre più sotto la lente dell’opinione pubblica. La nuova generazione di consu-

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matori è molto più attenta ai problemi e alle preoccupazioni di natura sociale. Le imprese devono reinventarsi e abbandonare il più rapidamente possibile le prassi dei vecchi e confortevoli Marketing per avventurarsi nel nuovo mondo del Marketing 3.0”. L'evento del 15 maggio rientra nell'ambito dell'International Communication Summit, un appuntamento internazionale, a cadenza annuale, giunto alla sua VI edizione e che negli anni ha visto speaker d'eccezione confrontarsi sul ruolo strategico della comunicazione. L'elenco comprende il regista Spike Lee, lo scrittore Michael


PRIMO PIANO Dobbs (autore di House of Cards), passando per Zygmunt Bauman, teorico della società liquida. Partendo dallo storytelling come potentissimo mezzo di interpretazione e rappresentazione della realtà, ci si è interrogati su come il racconto del patrimonio culturale millenario europeo possa diventare una leva per la sua rinascita economica e sociale, e su come imprese e istituzioni possano utilizzare questa risorsa per rafforzare la fiducia e il senso di appartenenza dei cittadini alle comunità. L'argomento è di stretta attualità, visto anche il crescente interesse di Istituzioni e privati per il settore dell’heritage communication, sempre più strategica sul piano economico e politico, oltre che culturale. Per il 2015 l'evento si terrà, in collaborazione con Nexo Corporation, a Milano, cuore pulsante di EXPO e “ombelico del mondo” per sei mesi, che vuole essere il trampolino di rilancio dell'Italia. Nexo Corporation, giovane azienda umbra, è stata abile nel creare un evento attorno all'arrivo di Kotler, coinvolgendo partner a tutti i livelli. “Il forum può e deve diventa-

re un progetto a sostegno di un secondo Rinascimento del Made in Italy – afferma Marco Raspati, Ceo di Nexo Corporation – perché il Belpaese può tornare a competere attraverso la valorizzazione delle sue eccellenze”. Il personaggio di punta della giornata di Milano è Philip Kotler, universalmente riconosciuto come il padre del marketing moderno e il massimo esperto mondiale di marketing strategico: ha scritto oltre 50 libri su tutti gli aspetti del marketing, tra cui il libro di testo più diffuso di marketing nelle università in tutto il mondo, “Marketing Management”. Con queste premesse “Il futuro del sistema Italia”, titolo della giornata di approfondimento, si appresta a segnare un punto di svolta nel marketing e a tracciare la rotta delle future azioni di molti decision maker aziendali. Particolarmente atteso è il confronto tra il guru del marketing e un rappresentante delle Istituzioni, con un filtro d'eccezione come Franco Pomilio che fungerà da moderatore. Il percorso formativo di quest'ultimo lo rende il trait d'union ideale tra questi due mondi. Dopo aver

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lavorato nelle principali multinazionali della pubblicità negli Stati Uniti, in Medio Oriente e in Giappone, Franco Pomilio ha elaborato uno dei più originali modelli teorici della comunicazione tra Istituzioni e cittadino-consumatore. Sarà questo il momento clou della giornata nella quale si spazierà dalle evoluzioni contemporanee del marketing, al ruolo dell’Information Technology, passando per la visione del nuovo consumatore e la capacità di creare valore di mercato attraverso la valorizzazione dei territori. Ogni ulteriore dettaglio sul programma e sugli speaker è a disposizione il sito ufficiale dell'evento http://www.pkmf-italy.com/ GGF Group è media partner dell’evento marketing dell’anno, il “Philip Kotler Marketing Forum”, unica data in Italia dedicata agli esperti del settore. Sconti riservati ed esclusivi dal 10% al 40% contattandoci allo 071.2133620 o scrivendoci a eventokotler@ggfgroup.it


ATTUALITÀ

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ATTUALITÀ

ACQUA PER NUTRIRE IL PIANETA

Esperti internazionali a Roma per Aquitaly, evento legato alle problematiche idriche L'iniziativa è stata organizzata dall'agenzia anconetana Format Communication di Cristina Tilio

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l terzo millennio si è aperto con un nuovo allarme sulla disponibilità idrica a livello globale: il pianeta contiene la stessa acqua di 2000 anni fa, quando la popolazione mondiale era appena il 3% di quella attuale. In un mondo che nel 2050 dovrà sfamare dieci miliardi di persone e dove l’elemento acqua rappresenta il vincolo principale per la crescita delle forniture alimentari, risulta chiaro che la disponibilità di risorse idriche diventa determinante per la sostenibilità globale. Secondo le Nazioni Unite, entro il 2025 la metà della popolazione mondiale sperimenterà gravi carenze d'acqua. In un contesto di ineguale distribuzione della risorsa acqua, di crescita demografica e di sviluppo economico, l’acqua stessa assume sempre più il ruolo di variabile strategica in grado di alterare gli equilibri geopolitici mondiali. Questi sono i temi principali sviluppati da Aquitaly nel summit internazionale tenutosi a Roma qualche settimana fa, sul tema “Il presente e il futuro dell’acqua: una risorsa in pericolo”. L’evento, ideato e organizzato dall’Agenzia

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ATTUALITÀ

OLCAY UNVER FAO, LE TRE R PER LA MIGLIORE GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE: RIDUZIONE, RICICLO E RIUTILIZZO ∂26∂


ATTUALITÀ Format Communication di Cristina Tilio e dalla Fiera di Roma, promosso dalla Regione Lazio, in collaborazione con Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, con il patrocinio della Fao, dell’Unesco del ministero per le Politiche Agricole e ministero dell’Ambiente e presieduto dal professor Alessandro Zanasi direttore scientifico, ha visto per due giorni i maggiori esperti di acqua del mondo riuniti nella città eterna. All’unisono è partito dal Tempio di Adriano l'allarme acqua sulla disponibilità futura della risorsa a livello globale. Nord Africa paesi del Medio Oriente e sud Est Asiatico sono i paesi più a rischio per il prossimo futuro. “La Fao - ha dichiarato Olcay Unver, Deputy-Director of Land and Water Division Fao - sta già lavorando da tempo con alcuni paesi pilota come Tunisia, Oman, Yemen, Giordania, Egitto e Marocco su progetti dedicati alla creazione di maggiore cultura e capacità di gestione delle risorse idriche all’interno dei governi stessi. È di fondamentale importanza affrontare i temi della risorsa idrica con un approccio integrato, non più in maniera settoriale; tutto deve essere studiato e progettato insieme, investimenti, infrastrutture, trattamento, approvvigionamento e decisioni a livello di governance. Tre le misure base da non dimenticare, ovvero le tre 'R': riduzione, riciclo e riutilizzo.” Si è parlato di guerre dell’acqua con l’economista del Cnr Desiree Quagliarotti. L’acqua assume sempre più il ruolo di variabile strategica in grado di alterare gli equilibri geopolitici soprattutto in quelle aree in cui le fonti idriche sono condivise tra più paesi. Attualmente nel mondo si contano 261 bacini idrici internazionali suddivisi tra 145 nazioni nelle quali risiede più del 40% della popolazione mondiale. L’area geografica più critica appare oggi quella mediorientale, all’interno della quale la storica disputa per la gestione delle scarse risorse idriche è acuita dall’ingresso di nuovi attori nel controllo della risorsa e dall’effetto del cambiamento climatico. Questi fattori rischiano di trasformare l’acqua da 'amplificatore di conflitti', nel senso di variabile capace di accentuare le cause di conflitti preesistenti, a 'catalizzatore di conflitti', assumendo il ruolo di forza attiva nel provocare conflitti.

“In particolare le aree di crisi e di guerra per l'acqua - osserva Quagliarotti citando l'intelligence - sono il Medio Oriente, il nord Africa, dall'Egitto al Marocco, e l'Asia del sud. Ma problemi e sfide - spiega Quagliarotti in base agli studi che porta avanti – stanno crescendo anche nella valle del Tigri e dell'Eufrate, nel bacino del Nilo e nel Giordano''. Tra l'altro, per esempio in Medio Oriente, dove più manca l'acqua, hanno pensato ''di adottare una strategia: l'esternalizzazione della produzione agricola acquisendo i terreni all'estero nei punti dove è possibile avviare, grazie alla presenza della risorsa idrica, delle coltivazioni, i cui prodotti poi vengono importati”. Per esempio in Egitto, in particolare ''nel bacino del Nilo, non sono state sfruttate tutte le potenzialità per via dei vincoli politici''; ma tra i progetti del Paese c'è quello di ''sviluppare l'agricoltura nel sud-ovest del Paese sfruttando le falde fossili e la valle stessa del Nilo. L'idea è riuscire a “far fiorire il deserto”, ha proseguito Quagliarotti, portando l'acqua del grande fiume in quelle aree, attraverso un canale. L'Egitto, infatti, ''nonostante sia l'ultimo Paese a valle, nel corso degli anni ha esercitato un controllo quasi esclusivo su questo corso d'acqua, facendo leva su diritti storici non negoziabili ed esercitando il suo potere politico''. Ora si aprono nuovi scenari nel bacino del Nilo, che prevedono ''l'incremento demografico'' con ''700 milioni di persone al 2050'', l'indipendenza del sud Sudan e la diversificazione produttiva, oltre alla produzione di energia idroelettrica, senza dimenticare i cambiamenti climatici”. Il contenzioso nel bacino del Tigri e dell'Eufrate - rileva Quagliarotti - riguarda da un lato la Turchia (paese a monte) che rivendica la piena sovranità su tutte le acque che scorrono entro i propri confini, dall'altro la Siria e l'Iraq (paesi a valle) che invece rivendicano il principio di 'diritto storico' sulle acque utilizzate dalle popolazioni della Mesopotamia fin dagli albori della civiltà”. Inoltre c'è di mezzo anche la fornitura di petrolio dell'Iraq alla Turchia. ''Nel nuovo ordine idropolitico - dice ancora - i due corsi d'acqua non sono più considerati come un unico bacino: l'Eufrate è condiviso tra Turchia, Is e Iraq'', mentre ''il Tigri tra Turchia, Kurdistan iracheno e Iraq, e conteso dall'Is''. Quanto al bacino del

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Giordano, ''la posizione di Israele'' vede come ''causa principale della crisi idrica la mancanza di cooperazione tra Paesi''; invece per i palestinesi ''la crisi idrica è legata all'occupazione e allo sfruttamento delle risorse da parte del popolo occupante''. La crisi della risorsa idrica è un problema anche per molte zone dell’Europa meridionale e dell’America: tanti rubinetti restano a secco. Nei prossimi decenni i flussi idrici estivi tenderanno a ridursi dell’80% in Europa meridionale e in una parte centrale e orientale del Vecchio continente. La questione, pertanto, riguarda direttamente anche l’Italia. Il numero di persone che può disporre di acqua corrente nelle città è diminuito rispetto alla fine degli anni ’90. Siccità e agricoltura intensiva le cause principali della carenza dell'acqua, e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi 25-30 anni, per il previsto incremento dell’urbanizzazione. La conferenza ha inoltre focalizzato l’attenzione sui rapporti fra acqua come alimento, salute e benessere con il direttore scientifico della conferenza, il professor Alessandro Zanasi. Tra gli interventi: “Le diverse normative sulle acque da bere di Lucia Bonadonna” (Istituto superiore di Sanità - Roma) “Verso Expo 2015: l’acqua come alimento” di Rosalba Mattei (Università degli Studi di Siena) “La terapia idropinica nelle Patologie dell’apparato digerente” di Giovanni Gasbarrini - Giuseppe Merra ( Università degli Studi di Roma) “La calcolosi renale: acqua come prevenzione e terapia“ Pierangelo Geppetti (Università degli Studi di Firenze), “Acqua in bottiglia: packaging ecosostenibile” di Silvia Parola (Resp. qualità imbottigliamento acque - Cuneo). A chiudere i lavori gli interventi su: 'Il ruolo dell’Ancot nel potenziamento del turismo nei comuni termali' di Luca Claudio, presidente Ancot, 'Turismo e vie d’acqua' Antonio de Capoa, presidente degli amici delle vie d’acqua – Bologna, 'Le Terme come elemento di valorizzazione del territorio' di Costanzo Jannotti Pecci, presidente Federterme – Roma, 'Nuove tendenze di terme e Spa' di Laura Natali, vice presidente European Spa Association, terme e turismo della salute, direzioni e prospettive' di Gianni Gurnari, Femtec - Milano.


NEWS DA P.U. Popsophia torna con l’“allegria di naufragi”

Volontariato, il seminario a favore dei giovani del territorio

Il Festival del Contemporaneo torna alla Rocca Costanza di Pesaro dall'8 al 12 luglio: il tema scelto per questa edizione è un celebre verso di Giuseppe Ungaretti che, secondo gli organizzatori, descrive perfettamente la condizione contemporanea: “allegria di naufragi”. “La cultura contemporanea è superstite da una tempesta che ha spazzato via tutte le gerarchie storiche, religiose, culturali ed economiche - ha detto la direttrice artistica Lucrezia Ercoli -. Una sfida e un'opportunità per la popsophia: ricominciare da zero con nuove idee, desideri e speranze”. Una sfida sempre più internazionale. Il 2015 si apre infatti con la nuova partnership culturale dell'Institut français d'Italie che porterà a Pesaro il noto filosofo canadese Maxime Coulombe. Una giornata del festival inoltre sarà realizzata in sinergia con Jacques Serrano, direttore artistico della Semaine della Pop Philosophie di Marsiglia e Bruxelles. “Popsophia ha dimostrato con i numeri di essere un grande evento economico oltre che culturale - ha sottolineato il sindaco Matteo Ricci -. È un evento che fa di Pesaro una città europea. Siamo molto soddisfatti che questa manifestazione si ripeta nella nostra città, a Rocca Costanza”.

Un insieme di forze a favore dei giovani del territorio, di cui si è parlato anche nel “Seminario internazionale della rete italiana del volontariato” che si è svolto a Pesaro su iniziativa dell’associazione “Vicolo Corto”, in collaborazione con Rive (Rete italiana di volontariato europeo) e con la partecipazione dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. 28 operatori giovanili provenienti da 15 paesi europei hanno presentato le “buone prassi” e “criteri di qualità” nel campo del volontariato internazionale, che è una delle possibilità offerte a ragazze e ragazzi per confrontarsi con le esperienze di altri paesi ed ampliare le loro opportunità. Alzare la qualità dei servizi offerti ai giovani e aumentare la gamma di opportunità in campo nazionale e internazionale, per accrescere le loro possibilità di occupazione: è uno degli obiettivi della “rete” provinciale che si occupa di orientamento, di cui fanno parte soggetti pubblici e privati (Provincia, Università di Urbino, Confindustria, ConfApi, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Ali Claai di Fano, Cgil, Cisl, Uil, Legacoop e Confcooperative), ampliata nei giorni scorsi con l’ingresso di 11 Informagiovani dei Comuni, del Centro “Europe Direct Marche” dell’Università di Urbino e dell’associazione “Vicolo Corto”.

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Premio Rotondi ai nuovi salvatori dell’arte consegnato a Sassocorvaro Il Premio Rotondi, dal nome dall'ex soprintendente di Urbino Pasquale Rotondi (Arpino 1909-Roma 1991) che durante la seconda guerra mondiale portò in salvo i capolavori dell'arte italiana nel Montefeltro, 'stato consegnato a Sassocorvaro ai nuovi 'salvatori dell'arte'. I premiati sono, per la Sezione mondo Daniele Petrella, archeologo di Napoli, presidente dell'Iriae (International Research Institute for Archaeology and Ethnology) e direttore della missione Italiana in Giappone: per aver contribuito a far riemergere dagli abissi del mare del Giappone la flotta di Kubilai Khan; per la Sezione Europa Ulderico Santamaria, direttore del laboratorio diagnostico dei Musei Vaticani; per la Sezione Italia la Cineteca di Bologna, diretta da Gianluca Farinelli, per il suo lavoro altamente specializzato nel campo del restauro cinematografico. Premio speciale per la sezione Marche a Giorgio Mangani, editore e geografo.


“Urbino Press Award” alla giornalista americana Gwen Ifill La nota giornalista e conduttrice televisiva Gwen Ifill è la vincitrice, per il 2015, dell’Urbino Press Award, il premio italiano che ogni anno viene assegnato a un reporter americano. “Lo stile e la professionalità di Gwen Ifill sono un esempio di grande equilibrio e imparzialità nel panorama giornalistico americano e internazionale”, ha commentato Bisogniero. “E’ un vero onore annunciare la consegna dell’Urbino Press Award 2015 a un talento come Gwen, che si aggiunge alla lunga lista di eminenti giornalisti americani vincitori del premio nelle passate nove edizioni”. Gwen Ifill è moderatrice e caporedattore del “Washington Weekend” e co-presentatrice e co-direttrice editoriale del PBS News Hour, entrambi trasmessi dal Public Broadcasting Service. In veste di analista politica ha moderato i dibattiti tra i vice presidenti dal 2004 al 2008. E’ autrice del libro “The Breakthrough: Politics and Race in the Age of Obama”. Come da tradizione, dopo l’annuncio a Washington il premio le verrà consegnato nel corso di una cerimonia che si terrà a giugno al Palazzo Ducale di Urbino. “Sono profondamente onorata di ricevere questo prestigioso riconoscimento per fare il mestiere che amo: spiegare il mondo di oggi”, ha dichiarato Gwen Ifill.

Filippo Magnini al Panathlon Club di Pesaro: “Dopo Rio potrei ritirarmi”

Partiti i lavori per la riqualificazione degli impianti termici comunali

“Dopo Rio potrei ritirarmi. È un pensiero brutto quello di smettere, il nuoto è la mia vita, mi diverto ancora nonostante gli acciacchi fisici e i risultati arrivano, quindi adesso sono molto contento. Però io del mondo ho visto solo le piscine e si avvicina il momento di voltare pagina, anche se ancora non so cosa farò da grande”. Così il campione pesarese Filippo Magnini ha parlato di un possibile ritiro durante la serata organizzata dal Panathlon Club di Pesaro e dedicata al nuoto. Filippo Magnini, socio onorario del Club, è stato ospite insieme al cugino e allenatore Matteo Giunta e a Paolo Bossini, ranista campione europeo e ora Direttore Tecnico di Sport Village Pesaro. La conviviale è stata condotta dalla giornalista Camilla Cataldo e dal presidente del Club Alberto Paccapelo ed era principalmente incentrata sulla storia e le prospettive del nuoto pesarese. Uno sport che ha fatto passi da gigante soprattutto nelle metodologie di allenamento.

Firmato nei giorni scorsi il contratto da 19 milioni di euro per la gestione del calore, alla presenza del sindaco Matteo Ricci e dell'assessore alle Nuove opere Andrea Biancani, del dirigente del Servizio Sicurezza Stefano Gioacchini e dei responsabili della ditta appaltatrice. “Come da cronoprogramma, hanno affermato Ricci e Biancani, oggi partono ufficialmente i lavori per la riqualificazione di tutti gli impianti termici degli edifici comunali. Si tratta di un'operazione importante, forse una delle più importanti di questa legislatura, che comprende anche la copertura del tetto dell'AdriaticArena. L'intervento al palasport dovrà essere realizzato entro settembre, mentre i lavori negli altri edifici pubblici, entro l'autunno". Ad aggiudicarsi l'appalto, la ditta Siram spa, che avrà il compito di sistemare e riqualificare gli impianti termici di tutti gli edifici di proprietà comunali: scuole, impianti sportivi, luoghi di cultura, tra cui Palazzo Mosca, la chiesa della Maddalena e il teatro Rossini e centri di aggregazione.

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NEWS DA AN Ancona in prima fila in Europa per l'investimento sostenibile nelle città Il capoluogo marchigiano è fra i partner del progetto CSI Europe, che analizza il coinvolgimento delle città nel Fondo di Sviluppo Urbano (UDF) del Programma JESSICA Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas - e il modo in cui questo tipo di strumenti promossi a livello europeo possono essere integrati in modo più efficace nella pianificazione e nella futura gestione urbana. Il progetto, guidato da Manchester in Gran Bretagna, è partito il primo maggio del 2012 ed è articolato in due fasi, con l'obiettivo di incrementare e stimolare le iniziative "jessicabili" anche in città che non hanno esperienza nell'utilizzo e attuazione di questi strumenti di ingegneria finanziaria. L'iniziativa è in vetrina a Bruxelles in occasione del lancio di Urbact III, programma per la promozione dello sviluppo urbano sostenibile, che in occasione della programmazione 2014-2020 vede una versione rafforzata, con oltre 96,3 milioni di euro, di cui 74,3 dal Fondo per lo sviluppo regionale.

Jmc Food lancia la prima linea di pasta fresca senza glutine Jmc Food, azienda di Jesi tra i leader italiani del settore gluten free, ha lanciato sul mercato la prima linea di pasta fresca senza glutine con la certificazione biologica, una scelta che le consentirà di entrare nella grande distribuzione organizzata. La nuova linea di prodotto sarà contrassegnata dal nuovo marchio "Mazzarini Bio" e verrà distribuita anche nei negozi di specialità biologiche. "Abbiamo iniziato a produrre alimenti senza glutine grazie all'esperienza nel settore della pasta fresca tradizionale - spiega il titolare Claudio Mazzarini - e attraverso investimenti nel ciclo produttivo e nelle ricette, siamo riusciti a imporci nel canale delle farmacie e dei negozi specializzati. Oggi, grazie a questi investimenti, siamo riusciti a creare la prima linea di pasta fresca senza glutine con l'ulteriore garanzia della certificazione biologica, che nel segmento rappresenta una novità assoluta in Italia".

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Teatro delle Muse, ecco il nuovo cartellone Dieci titoli fra tradizione, divertimento e contemporaneità: si parte il 5 novembre prossimo con Angela Finocchiaro e il suo Calendar Girls, storia pluri-rappresentata di 10 casalinghe che posano nude per un calendario di beneficenza. Presentato da Velia Papa e Gabriella Nicolini, direttore e presidente di Marche Teatro, il cartellone 2015-16 delle Muse, è costruito ''nel segno della continuità, per soddisfare con un'offerta variegata le esigenze di un pubblico diversificato''.


Whirpool annuncia 1.350 esuberi. Cessazione dello stabilimento di Albacina “Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca”. Annunciata anche la chiusura della Indesit di Caserta e la cessazione dello stabilimento di Albacina (gli addetti saranno trasferiti a Melano). Dismesso il sito di None. Whirlpool ha presentato al Mise il suo piano di integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca, un’attività che “oggi danno lavoro a 5.150 lavoratori, riservandosi di presentare entro fine giugno un ulteriore piano di integrazione relativo alle altre funzioni impiegatizie, che attualmente occupano 1.400 persone”. La multinazionale americana, “nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca, annunciando la chiusura dello stabilimento di Caserta in cui lavorano più di 800 persone, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche”. “Il piano prevede di converso – spiega il sindacalista – la crescita di alcune fabbriche, in particolare quella di Varese dove si preannuncia un incremento occupazionale di 280 persone, e quella di Melano, dove sarebbe di nuovo concentrata la produzione dei piani cottura”.

Cantiere delle Marche, leader nella costruzione di Explorer Yachts Realtà italiana fondata nel 2010 ad Ancona che costruisce Explorer Yachts in acciaio e alluminio, CdM si conferma leader nel mercato degli yacht in acciaio ed alluminio tra gli 80 ed i 110 piedi, raggiungendo in particolare una quota del 60% per quanto riguarda gli Yacht Explorer. Il dato emerge dall’ultimo Global Order Book 2015, stilato ogni anno dalla testata nautica internazionale Showboats International. In particolare, nell’ultimo anno, Cantiere delle Marche si è distinto per il suo portafoglio ordini, pari a ben sei barche in costruzione, di cui tre da varare entro l’estate di quest’anno (Darwin 86, Darwin 102, Darwin 107). Tra i tre nuovi yacht in consegna, tutti della linea Darwin Class, grande attenzione sarà rivolta all’ammiraglia Darwin Class 107’, che sarà protagonista dei prossimi saloni nautici europei e al Darwin Class 102’, destinato al mercato americano, che ha visto coinvolto uno speciale management team dedicato alla configurazione dello yacht per le navigazioni estensive ed estreme, in particolare nell’Oceano Pacifico. Quest’ultimo yacht sarà presente al Salone di Fort Lauderdale 2015.

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Teatro Ragazzi di Jesi: 12.400 spettatori per la 31° stagione L’ATGTP - ente nato dall’unione tra l’Associazione Teatro Giovani di Serra San Quirico e la storica compagnia Teatro Pirata di Jesi - annuncia con soddisfazione i numeri della 31esima Stagione di Teatro Ragazzi che ha coinvolto quest’anno 6 Comuni ed i loro teatri, a Jesi, Chiaravalle, Falconara Marittima, Maiolati Spontini, Montecarotto, Monte San Vito, in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini. Gli spettatori tra ottobre e aprile sono stati oltre 12.400, di cui oltre 10mila relativi alle recite riservate alle scuole del territorio con un incremento del 6% rispetto l'edizione 2013/14, e 2335 spettatori agli appuntamenti domenicali presentati da compagnie teatrali provenienti da tutta Italia. Per le recite scolastiche, è stato costante l’aumento della partecipazione degli alunni frequentanti le scuole della città di Jesi, della Provincia di Ancona e anche di quella di Macerata, a conferma della forza di una stagione da 31 anni punto di riferimento didattico e culturale per insegnanti e dirigenti scolastici di tutto il territorio. Per gli appuntamenti domenicali, anche questo 31° anno di programmazione ha visto confermare la presenza del pubblico, segnale del consolidarsi di un’abitudine nonostante la crisi: trascorrere le domeniche a teatro rappresenta per le famiglie una divertente ed interessante proposta.


NEWS DA MC E’ marchigiana, della Nuova Simonelli, la macchina da caffè utilizzata al Campionato mondiale dei baristi di Seattle

Festival dell’Adriatico: vince il maceratese Catalini Il Premio Alex Baroni, in occasione della XX edizione del Festival dell’Adriatico è stato assegnato al giovane cantautore maceratese Alessandro Catalini. Lo studente di medicina e pluricampione di pallavolo con le giovanili della Lube ha presentato il brano ‘Turista giramondo’, aggiudicandosi sia il premio come vincitore assoluto che come miglior inedito e sbaragliando gli altri 600 concorrenti.

E’ stata interamente progettata e costruita nelle Marche, della Nuova Simonelli di Belforte del Chienti, la macchina per il caffè espresso che verrà utilizzata nel Campionato mondiali dei baristi, in programma dal 9 aprile a Seattle (USA). La macchina ufficiale di gara, entrata in produzione meno di un anno fa, è la VA388 ‘Black Eagle’ (Aquila Nera) e fa parte dello storico marchio Victoria Arduino. Al Campionato negli Usa partecipano 50 baristi campioni nazionali di altrettanti Paesi: per l’Italia l’aretino Giacomo Vannelli.

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Le Marche di Leopardi, in video il grand tour per immagini Recanati con la biblioteca dai Casa Leopardi, il Colle dell’Infinito, i “Monti azzurri” e la visione di Silvia “ridente e fuggitiva”, ma anche la biblioteca di Visso, dove si trova uno degli autografi dell’Infinito, Fermo, che custodisce la maschera mortuaria del poeta; Treia, dove ancora si gioca la Palla al Bracciale, Pesaro, sede di un museo e di una biblioteca che raccolgono testimonianze legate in vario modo a Leopardi. Sono solo alcune delle tappe dell’ideale grand tour per immagini delineato nel documentario “Le Marche e Leopardi”: un video di 25 minuti che vuole dare continuità all’effetto Leopardi acceso dal film “Il giovane favoloso” e alimentato a livello internazionale dalla pubblicazione dello Zibaldone in inglese. Nelle immagini i segni, i luoghi e le atmosfere del paesaggio marchigiano che ispirarono il poeta: la tipica campagna ondulata, strade antiche, borghi, piazze, teatri storici, sull’onda delle musiche di Rossini, Spontini e Pergolesi.


Ludovico Einaudi allo Sferisterio

Macerata, torna l’orologio planetario

Il celeberrimo pianista e compositore Ludovico Einaudi torna nelle Marche: l’appuntamento è per il 19 luglio all’Arena Sferisterio di Macerata. Figlio dell’editore Giulio Einaudi e nipote di Luigi Einaudi, presidente della Repubblica dal 1948 al 1955, la sua carriera di musicista inizia nel jazz rock, quando entra nel complesso torinese Vengono & Co., con cui incide due album prodotti dalla Cramps: ‘Rumore Rosso’ e ‘Sarabanda’. Scrive per il cinema e il teatro, facendosi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Nel 2005 ha ricevuto l’onorificenza di Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 2013 è stato nominato Commandeur de l’Ordre des Artes e des Lettres.

Ricostruito sul modello realizzato nel 1571 da Fratelli Ranieri, ha ripreso a battere sulla torre civica l’orologio planetario. L’opera del maestro orologiaio di Rivarolo Mantovano, Alberto Goria, è composta di un quadrante blu a cerchi concentri che indica l’ora, le fasi lunari e il movimento dei corpi celesti. Le ore sono scandite dal picchiettio del becco di un uccello su un campanello. All’evento di inaugurazione, che si è svolto il 18 aprile scorso, sono intervenuti, oltre alle autorità civili, religiose e militari, centinaia di maceratesi, che hanno assistito al suggestivo spettacolo. “Questo è il più bello del mondo”, ha dichiarato commosso il maestro. Per ricostruire l’orologio è stato necessario un investimento di circa 800 mila euro per poco più di un anno di lavoro, che ha coinvolto anche l’Università di Macerata e il Museo Nazionale di Storia della Scienza di Firenze.

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Biumor, la biennale internazionale dell’umorismo nell’arte quest’anno in memoria della strage di Charlie Hebdo La Biennale internazionale dell'umorismo nell'arte di Tolentino (27 agosto-27 settembre) rinnova la sfida ai movimenti artistici nazionali e internazionali, chiamati in questa 28 edizione del concorso a confrontarsi con un tema complesso e reso attuale dall'attentato di Parigi a Charlie Hebdo: morire dal ridere. "La Biennale - ha detto il direttore artistico Evio Hermas Ercoli presentando l'evento alla stampa - ci consente di essere un avamposto di un dibattito divenuto nazionale e internazionale in circostanze tragiche". "Su questa morte dal ridere, non più metaforica ma reale e storica, si confronteranno gli artisti - ha aggiunto la direttrice artistica di Popsophia Lucrezia Ercoli -. Vogliamo far riflettere l'artista su se stesso, sul ruolo della propria professione, sul ruolo della libertà di satira nella nostra democrazia". In programma per fine agosto l'assegnazione del Premio internazionale Città di Tolentino all'artista che meglio interpreterà il tema dell'edizione 2015, al quale si affianca quest'anno il Premio Luigi Mari, dedicato all'arte della caricatura. Dal 27 agosto al 27 settembre le opere selezionate dalla giuria verranno esposte nel Castello della Rancia. Riconfermata la collaborazione con Popsophia e l'Accademia di Belle Arti di Macerata; nuova la partnership con ArtTribune. Sempre a fine agosto, il Castello della Rancia si animerà con la terza edizione di #oppureridi, il primo festival internazionale della Filosofia dell'umorismo, dedicato quest'anno all'attentato di Parigi. Dal 27 al 30 agosto spettacoli e dibattiti con intellettuali e artisti di fama internazionale sui temi dell'umorismo contemporaneo. Il regolamento del concorso è disponibile sul sito della Biennale. La scadenza per la presentazione delle opere è il 27 maggio.


NEWS DA FM

Roberto Minervini al Festival di Cannes Il quarantacinquenne resista di Monte Urano Roberto Minervini , già vincitore del David di Donatello per il miglior documentario, parteciperà al Festival del Cinema di Cannes. La sfida sarà con big come Sorrentino, Moretti, Garrone. Definito “italo-americano” dal delegato generale del festival francese Thierry Frenaux, Minervini ha affermato: “Sono italiano, prima o poi diventerò per tutti anche italo-americano, così come sono stato finora italo-spagnolo, italo-cileno, italo-filippino”. Il regista concorrerà con il documentario ‘Louisiana (The other side)’. “Attraverso la storia di micro-comunità che difendono anche con violenza il proprio territorio – anticipa Minervini – emerge tutto il movimento che rifiuta il potere centrale e le istituzioni: veterano in disarmo, adolescenti silenziosi, ex soldati di forze speciali ancora in guerra con il mondo, drogati e famiglia disintegrate, in Louisiana”.

Inaugurato il nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale A. Murri di Fermo

Al via il restyling di parchi e giardini a Sant’Elpidio a Mare

Con 1100mq e una migliore distribuzione dei pazienti e una riorganizzazione dei percorsi clinici, l nuovo Pronto Soccorso si aggiunge ai due reparti di Pediatria e Ginecologia/Ostetricia con Blocco Parto già inaugurati nell’ottobre scorso. In particolare si possono individuare 3 aree: quella degli utenti in attesa di visita medica, quella della visita e quella della osservazione in attesa della dimissione/ricovero. Ognuno è poi suddivisa in due settori, maggiore e minore intensità, in base alla criticità e complessità diagnostica e di cura. L’importo complessivo dell’investimento tecnologico è stato di 600.000 euro, ai quali si aggiunge l’acquisto di una nuova diagnostica radiologica. A breve sarà terminato anche il terzo piano con la Day Surgery con due nuove sale operatorie.

È giunto alla fase dell’appalto il progetto da 180.000 euro sui parche a giardini elpidiensi, che prevede la riqualificazione di 25 aree verdi in tutto il territorio comunale, capoluogo e frazioni che sarà avviato a giugno. “Sono previsti interventi per l’incremento dei livelli di sicurezza di tutte le aree verdi del territorio – ha dichiarato l’Assessore alle Manutenzioni Norberto Clementi – con piantumazione di essenze arboree a livello, di carattere decorativo, con la rimozione dei giochi che attualmente sono esistenti ma inutilizzabili perché in pessime condizioni e installazione di nuove attrezzature da gioco. Si provvederà, inoltre, al miglioramento dell’accessibilità di tutti i parchi per rendere meglio fruibili quegli spazi di cui la collettività ha il diritto di poter godere appieno”.

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Cento violinisti per la XXII edizione del concorso ‘Andrea Postacchini’

Eridania Sadam, mobilità per 162 dipendenti dei 4 ex zuccherifici

Assegni di maternità: il Comune di Sant’Elpidio a Mare pubblica le modalità di accesso

Sono attesi oltre un centinaio di violinisti da 31 Paesi del mondo per la XXII edizione del Concorso Violinistico Internazionale ‘Andrea Postacchini’. La manifestazione, nata nel 1993 e organizzata dall’Associazione Antiqua Marca Firmana, porta il nome del liutaio fermano vissuto tra il XIX e XX secolo e considerato lo “Stradivari delle Marche”. La kermesse si svolgerà nella suggestiva cornice del Teatro dell’Aquila di Fermo e vedrà in gara giovani dagli 8 ai 35 anni. A presiedere la squadra di giurati d’eccellenza composta da Meichen Liao Barnes (USA), Pei Li (Cina), Luca Mengoni (Italia) docente e fondatore e direttore dell’Orchestra Giovanile da Camera “Sinfonietta Gigli” di Recanati, Mari Tempere-Bezrodny (Finlandia), Yossi Zivoni (Gran Bretagna), Carlo Parazzoli (Italia), la concertista di fama internazionale Isidora Romanoff-Schwarzberg, titolare di cattedra presso l’Università di Vienna e docente di masterclass nel mondo.

Eridania Sadam Spa ha annunciato che avvierà la procedura di mobilità per 162 lavoratori degli ex saccarifici di Fermo, Jesi, Castiglion Fiorentino e Celano. “Le ragioni che determinano la situazione di eccedenza del personale – fa sapere in una nota la società – sono connesse al drastico ridimensionamento del settore bieticolo-saccarifero italiano imposto dai Regolamenti comunitari di settore del 2006 (in Italia si è infatti passati da 19 a 4 zuccherifici) e all’impossibilità di attuare, ad oggi, i progetti di riconversione relativi ai suddetti siti, previsti dagli accordi di riconversione e dagli accordi sindacali sottoscritti”. “Eridania Sadam conferma – conclude il comunicato – il proprio intendimento di perseguire con determinazione il positivo completamento degli iter autorizzativi in corso, nell’ottica di consentire la creazione delle condizioni per la futura riassunzione dei lavoratori”.

Il Comune di Sant’Elpidio a Mare è in procinto di procedere al caricamento dei dati per l’erogazione da parte dell’Inps degli assegni di maternità per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento e dei nuclei familiari con tre figli minori a carico, così come definito dalla comunicazione Inps del 30/03/2015. Il modello per la presentazione della domanda, corredata dal reddito annuale familiare Isee, reddito anno 2014, calcolo diritto nuovo Isee circolare del 20/02/2015 n.48, va richiesto all’ufficio Servizi Sociali aperto al pubblico tutti i giorni feriali dalle 10 alle 13 e inoltrato al protocollo del Comune. Il termine per la presentazione della richiesta di assegno di maternità da parte degli interessati è stabilito, in via generale, ai sei mesi dalla data del parto, mentre le richieste per l’assegno dei nuclei familiari con tre figli minori è stabilito al 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento.

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NEWS DA AP Successo per l’Infotour per gli operatori turistici cechi Successo per l’infotour organizzato dall’Agenzia turistica Centro Italia e dall’Associazione Piceno Turismo. Un importante evento di promozione turistica dell’intera provincia di Ascoli Piceno che ha visto la partecipazione di 15 tour operator della Repubblica Ceca oltre a 4 rappresentanti di vari istituzioni ceche. “Siamo riusciti a coinvolgere in questo progetto – ha detto Andrea Perazzoli dell’Agenzia turistica Centro Italia – quindici agenzie immobiliari di cui 5 che non avevano mai avuto rapporti diretti con San Benedetto del Tronto. Si tratta di un segmento di mercato particolarmente importante se si considera che queste agenzie propongono pacchetti con destinazione Rimini, Riccione, Bibione ed altri centri italiani. Inoltre, va considerato che sono agenzie che lavorano moltissimo in bassa stagione come testimonia il fatto che i primi arrivi sono previsti per il 5 maggio e le ultime partenze per fine settembre. Abbiamo voluto organizzare un’iniziativa di questo genere per coinvolgere ancora di più le agenzie turistiche della Repubblica Ceca perché siamo convinti che un conto sia vedere i nostri luoghi su cataloghi, su internet oppure in fotografie e un conto invece è visitarli ed innamorarsene come è avvenuto in alcuni casi”. L’infotour ha permesso ai rappresentanti dei tour operator cechi di rendersi meglio conto delle ricchezze del territorio piceno grazie alle visite che sono state organizzate a San Benedetto del Tronto (dove sono stati anche ricevuti in municipio”, ad Offida, a Monteprandone, ad Ascoli Piceno e a Grottammare.

Fritto Misto è anche gluten free Museumcultour per valorizzare il turismo culturale sulle due sponde dell’Adriatico Una delegazione di esperti di marketing provenienti da Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia e Italia ha visitato il Piceno per valutare le proposte turistiche del territorio ed elaborare strategie comuni. Il viaggio pilota, 'Experience the Adriatic Museums', ha fatto tappa in particolare nelle strutture museali che hanno beneficiato di interventi di riammodernamento finanziati proprio dal progetto Museumcultour: il Polo Museale della Cartiera Papale di Ascoli e il Museo del Mare di San Benedetto, dove è stata inaugurata recentemente la sala multimediale stereoscopica in 3D per l'esplorazione dei fondali marini dell'Adriatico. Il progetto ha a disposizione in ambito comunitario di un finanziamento complessivo di 2 milioni e 180 mila euro, di cui la Provincia di Ascoli Piceno ha ottenuto 400 mila euro. A supportare la strategia di marketing e di comunicazione del progetto, il cui slogan è "Adriatico, mare di popoli e culture", è stata l'Università Politecnica delle Marche, con il prof. Gianluca Gregori, prorettore dell'Ateneo, attraverso uno specifico studio sul marketing museale territoriale.

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Anche quest’anno Ascoli ha ospitato la manifestazione enogastronomica, Fritto Misto, che ha proposto deliziose pietanze fritte della tradizione italiana ed estera. Partito dall’info point di Piazza Arringo, dove i visitatori hanno ricevuto la Fritto Card per sconti e graditi omaggi, è stato possibile assaggiare specialità delle diverse regioni italiane, a partire da quelle marchigiane, e continuare con la Sicilia, la Puglia, il Lazio e la Sardegna. Per gli amanti della cucina internazionale la scelta sarà tra le proposte della cucina giapponese, peruviana, sudamericana, mediorientale oltre a piatti britannici e greci. La manifestazione presta attenzione anche a coloro che hanno problemi alimentari coinvolgendo l’Associazione Italiana Celiachia, sezione di Ascoli Piceno, che nell’area gluten free proporrà i fritti senza glutine. Fritto Misto, che insieme ad altre manifestazioni, avrà l’onore di rappresentare le Marche ad Expo Milano 2015, è organizzato anche quest’anno da Tuber Communications e dall’Agenzia Sedicieventi, con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia e del Comune di Ascoli Piceno, il supporto della Camera di Commercio di Ascoli Piceno e la collaborazione di numerose associazioni di categoria del territorio. Tra i partner anche il progetto Piceno Open, realizzato dalla Vinea di Offida e il progetto Piceno Senso Creativo, realizzato con il contributo del Gal Piceno.


Moda e sostenibilità consumo consapevole e tutela dei diritti, il convegno di Cna Federmoda Ascoli Piceno Oltre 150 studenti delle scuole di moda per “un’iniziativa importante – come ha dichiarato Doriana Marini - che avvicina il mondo della produzione a quello della scuola un tema fondamentale per il futuro come quello della sostenibilità”. Ma come si sviluppa nel sistema produttivo il tema della sostenibilità? “Negli anni 80 l'ecologia era prevalentemente anti industriale, oggi l'idea che occorra difendere l'ambiente è fortemente sentita da molte imprese - ha dichiarato Aurora Magni Presidente di Blumine/ Sustainability-Lab-. È un modo per ridurre i costi dei consumi energetici, idrici ed è la gestione dei reflui, ma anche per essere più competitivi differenziando il proprio prodotto”. Marco Ricchetti di Sustainability-Lab ha evidenziato come la moda sia oggi pronta a progettare e produrre collezioni belle e cool ma anche buone, meno inquinanti. - La campagna Detox lanciata da Greenpeace per l'eliminazione di 11 classi di sostanze chimiche tossiche ha già registrato l'adesione di importanti brand globali. A questo appello hanno risposto anche produttori italiani di tessuti ed accessori a conferma dell'alta qualità delle nostre imprese".

Investimenti 2015, apre il bando della Camera di Commercio La Camera di Commercio ha aperto il bando 'Investimenti 2015', che permetterà alle imprese del Piceno di finanziare nuovi progetti. Sono ammesse al contributo le domande per finanziamenti bancari di importo minimo di 5000 euro approvati dagli istituti di credito con proprio atto dal 1 gennaio 2015 al 30 ottobre 2015: le finalità compatibili con il sostegno economico camerale sono le “spese per ristrutturazioni edilizie”, gli investimenti per “macchinari e impianti produttivi di nuova fabbricazione relativi all’attività dell’impresa”, per “automezzi strumentali” esclusi quelli acquistati dalle imprese che svolgono attività di autotrasporto conto terzi, per “acquisto, rinnovo e adeguamento completo degli impianti”, “acquisto di mobili, arredi e attrezzature”, “realizzazione di siti e sistemi web aziendali o per l’attivazione di procedure per il commercio elettronico”, “acquisizioni di beni immateriali” e “realizzazione di opere e progetti di risparmio dei consumi energetici”. La domanda per il bando deve pervenire entro il 30 novembre 2015 all'indirizzo cciaa@ap.legalmail.camcom.it, indicando nell’oggetto “Bando investimenti 2015”.

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'Il profumo del mare': presentato il cast della fiction che porta San Benedetto a Expo2015 Si chiama 'Il profumo del mare' ed è un cortometraggio dedicato all'alimentazione, tutto sanbenedettese, che sarà presentato all'Expo2015 di Milano. “Vogliamo mostrare tutta la fatica, hanno affermato i registi Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia, che c’è alle spalle del piatto che meglio caratterizza San Benedetto: il brodetto. Nei suoi ingredienti e nel suo reperimento passa la vita della città e la sua bellezza. Useremo per alcune riprese l’unica lancetta originale ancora esistente e i costumi degli anni ’30 e ‘40”. Il cast, presentato in anteprima all'auditorium Giovanni Tebaldini, oltre ai due giovani registi vede l'impegno di una rosa di professionisti del territorio tra cui Stefano Bini per la fotografia e Luigi Pulcini per la musica, oltre il coinvolgimento, tra gli altri, della Capitaneria di Porto di San Benedetto.


EUROPA INFORMA di Antonio Morano Management Academy Sida Group srl - Area Europrogettazione

L

a programmazione europea 20142020 prevede la possibilità, per le aziende ubicate nel territorio dell’Unione, di ricevere direttamente dei finanziamenti a volte erogati anche con la forma del fondo perduto. I programmi comunitari nell’ambito dei quali vengono emanati specifici bandi, gestiti e controllati direttamente dalla Commissione Europea, sono: • Horizon 2020 (finanzia progetti innovativi), • COSME (destinato alle PMI), • Erasmus (formazione e mobilità di ricercatori, insegnanti e studenti),

• Life (per i progetti ambientali). EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI I finanziamenti europei dell’attuale programmazione perseguono la realizzazione di progetti di elevato interesse innovativo. La loro modalità di erogazione, gestita mediante apposite “Call for Proposal” incentiva la collaborazione e i partenariati tra enti, imprese e associazioni pubbliche e private ed erogando le risorse attraverso un accordo di partenariato: il progetto deve essere presentato mediante un partenariato internazionale, composto e gestito seguendo una serie di linee guida

BANDI DI PROSSIMA SCADENZA

molto precise. I contributi europei concessi a fondo perduto forniscono una copertura delle risorse finanziarie necessarie per una percentuale compresa tra il 50% e il 100%. La quota non erogata deve essere coperta ricorrendo ad altre forme di finanziamento. Il soggetto legalmente e finanziariamente responsabile è il coordinatore del partenariato, che deve gestire le operazioni finanziarie, ricevere i contributi e assicurarne la distribuzione a ciascun partecipante.

PROGRAMMA

Meccanismo per collegare l'Europa - Bando per progetti di interesse comune nel settore delle infrastrutture energetiche transeuropee Erasmus+: bando 2015

Erasmus+ - Bando EACEA 04/2015: Quadri strategici globali per l’istruzione e formazione professionale continua Invito specifico EACEA/10/2015: Carta Erasmus per l’istruzione superiore Promuovere la governance e la cittadinanza in Palestina

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SCADENZA 29/apr/2015

ERASMUS+

ERASMUS+ ERASMUS+ ENI

26/03/2015 - 31/03/2015 03/04/2015 - 30/04/2015 14/05/2015 - 02/09/2015 01/10/2015 30/apr/2015 30/apr/2015 30/apr/2015


EUROPA INFORMA BANDI DI PROSSIMA SCADENZA Sottoprogramma MEDIA – Bando EACEA 27/2014: distribuzione di film europei non nazionali - Sostegno Automatico

PROGRAMMA

SCADENZA

EUROPA CREATIVA

30/04/2015 02/08/2016

DCI II - Organizzazioni della società civile e Autorità locali Strumento per la democrazia e i diritti umani - EIDHR

DCI II - Organizzazioni della società civile e Autorità locali EIDHR 2014-2020 - Bandi per Paese HORIZON 2020 – Pilastro “Eccellenza scientifica”: bandi 2014-2015: aperto il bando “Azioni Marie Sklodowska Curie COFUND-2015” "HORIZON 2020 – Pilastro “Sfide della società”: bandi 2014-2015: aperti i bandi sul tema ""Società sicure"" HORIZON 2020 – Pilastro “Leadership industriale”: bandi 2014-2015 Horizon Prizes: premi in denaro per soluzioni innovative a sfide sociali o tecnologiche L'UE cerca giovani volontari per l'Expo Universale di Milano Meccanismo per collegare l'Europa - Bando per progetti di interesse comune nel settore delle infrastrutture energetiche transeuropee Erasmus+: bandi 2015 Erasmus+ - Bando EACEA 04/2015: Quadri strategici globali per l’istruzione e formazione professionale continua Invito specifico EACEA/10/2015: Carta Erasmus per l’istruzione superiore Sottoprogramma MEDIA – Bando EACEA 27/2014: distribuzione di film europei non nazionali - Sostegno Automatico 02/08/2016" UE e USA: conoscere l’Europa 2015-2017 – Bando nel quadro dello Strumento di partenariato IP Bando VP/2015/002 - Misure di informazione e formazione per le organizzazioni dei lavoratori Premio europeo per l`Innovazione Sociale 2015 Strumento di partenariato IP - Dialoghi transatlantici della società civile tra UE e USA Fondo Asilo, migrazione e integrazione - Bando HOME/2014/AMIF/ AG/ASYL: progetti transnazionali in materia di asilo Sottoprogramma MEDIA - Bando EACEA/24/2014: sostegno alla programmazione TV di opere audiovisive Bando JUST/2014/RDAP/AG/HARM: progetti volti combattere la violenza nei confronti delle donne, dei giovani e dei bambini collegata a pratiche dannose Erasmus per giovani imprenditori - Bando 2015 per selezionare organizzazioni intermediarie (COS-EYE-2015-4-01) Bando VP/2015/001 - Sostegno al dialogo sociale europeo URBACT III - Bando per Reti per la pianificazione di azioni COSME - Statistiche per le imprese familiari Sottoprogramma MEDIA – Bando EACEA 07/2015: distribuzione di film europei non nazionali – Sostegno agli agenti di vendita Bando VP/2015/003 - Informazione, consultazione e partecipazione dei rappresentanti delle imprese

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APERTO APERTO

ORIZZONTE 2020 (2014-2020)

APERTO

ORIZZONTE 2020 (2014-2020)

APERTO

ORIZZONTE 2020 (2014-2020)

APERTO

ORIZZONTE 2020 (2014-2020)

APERTO

APERTO

29/apr/2015

ERASMUS+

30/04/2015 - 14/05/2015 02/09/2015 - 01/10/2015

ERASMUS+

30/apr/2015

ERASMUS+

30/apr/2015

EUROPA CREATIVA

"30/04/2015

PI - Strumento di partenariato

04/mag/2015

08/mag/2015

ORIZZONTE 2020 (2014-2020)

08/mag/2015

PI - Strumento di partenariato

15/mag/2015

Fondo Asilo, migrazione e integrazione

20/mag/2015

EUROPA CREATIVA

28/mag/2015

Diritti, uguaglianza e cittadinanza

03/giu/2015

COSME

03/giu/2015

15/giu/2015

COSME

16/giu/2015 17/giu/2015

EUROPA CREATIVA

18/giu/2015

22/giu/2015


I nostri servizi BREVETTI Preparazione e deposito di brevetti nazionali, europei ed internazionali

BREVETTI - MARCHI

MARCHI Preparazione e deposito di domande di registrazione nazionali, comunitarie ed internazionali

MODELLI E DISEGNI Preparazione e deposito di domande di registrazione nazionali, comunitarie ed internazionali

CONSULENZA Preparazione di contratti di cessione o licenza, assistenza tecnica in sede giudiziale

Ing. Claudio Baldi s.r.l.

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RICERCHE e SORVEGLIANZE Ricerche e sorveglianze in Italia e all’estero su brevetti, modelli e marchi

DIRITTI D’AUTORE Deposito opere presso SIAE e UPLAS; deposito software presso Registro Pubblico Speciale

Jesi tel. 0731 209096

Pesaro tel. 0721 405013

I consulenti

Civitanova Marche tel. 0733 771527

Foligno tel. 0742 353532

I collaboratori

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Export, in crescita quello dei Distretti

Secondo lo studio di Banca dell'Adriatico è aumentato del 3,2% nel quarto trimestre

N

el quarto trimestre del 2014 le esportazioni dei distretti marchigiani sono cresciute a un ritmo del 3,2%, in linea con quanto registrato dalla media dei distretti italiani (+4,1%), nonostante le perdite significative registrate in Russia, principale mercato di riferimento per le imprese dell'area. È quanto emerge dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell'Adriatico. Sul totale d'anno le esportazioni dei distretti delle Marche hanno registrato un andamento sostanzialmente stabile, evidenziando un +0,4% rispetto al 2013. Dal 2010 il ritmo di crescita delle esportazioni delle imprese distrettuali marchigiane ha evidenziato un progressivo rallentamento, che ha impedito il recupero dei livelli pre-crisi: le vendite estere nel 2014 hanno raggiunto un livello pari a 3,5 miliardi di euro, 1,3 miliardi in meno rispetto al massimo del 2007. “Il mancato recupero dei livelli di export elevati, raggiunti prima del crollo del biennio 2008-2009, - commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell'Adriatico - è stato determinato dalle pesanti perdite registrate durante la crisi da due importanti realtà della regione, le cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano e le cucine di Pesaro, distretti che non sono riusciti a recuperare nel periodo 2010-2014 quanto perso in precedenza”. Nel 2014 le calzature di Fermo (-4,2%) e le cucine di Pesaro (-6,1%) hanno registrato un calo delle esportazioni a causa delle perdite riportate in Russia, mercato verso cui sono altamente proiettate le imprese dei due poli, mentre sono cresciute le

vendite estere degli altri due distretti del sistema moda, pelletterie di Tolentino (+3,6%) e, in misura molto contenuta, la jeans valley di Montefeltro (+0,2%) e delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (+6,5%), delle macchine utensili e per il legno di Pesaro (+12,2%) e degli strumenti musicali di Castelfidardo (+5,7%). Nel quarto trimestre i distretti marchigiani hanno mantenuto un buon ritmo di crescita nei mercati tradizionali, dove hanno mostrato un progresso dell'export del 6,3%. Debole, invece, seppure in ripresa dopo tre trimestri in negativo, la variazione registrata nei nuovi mercati (+0,3%), penalizzati dall'andamento negativo della Russia, primo mercato di riferimento per le imprese dell'area. Il dato depurato dall'"effetto Russia" evidenzia, infatti, una crescita dei nuovi mercati del 5%. Complessivamente nel 2014 le esportazioni sui mercati maturi sono aumentate del 5,1%, evidenziando un'accelerazione dopo un triennio di crescita debole. A sostenere la dinamica sono stati i buoni risultati riportati da Germania, Stati Uniti e Regno Unito. Di segno opposto invece la dinamica riportata sui nuovi mercati, dove le vendite sono calate del 4,5%, a causa principalmente dei cali riportati da tutti i distretti della regione in Russia (-21,2% rispetto al 2013 per un valore di export pari a 362,7 milioni di euro). Positivo, invece, il contributo della Polonia (+24,1% nel 2014). Sebbene lontano dai livelli massimi del 2013, il numero di ore complessive autorizzate in Cig nel 2014 si attesta ancora su livelli elevati: 13,7 milioni di ore, a fronte dei 15,7 milioni dell'anno precedente.

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NEWS DAL... UK Un italiano alla direzione della National Gallery di Londra Gabriele Finaldi – classe 1965, di padre italiano e madre anglopolacca, nato e cresciuto a Londra con passaporto britannico – è uno storico dell’arte multiculturale, che alla duplice natura italiana e inglese della sua formazione ha unito una straordinaria sintonia con la Spagna e la sua cultura. Dal 2002 ha diretto con passione uno dei più importanti musei del mondo. “La National Gallery ha un rapporto molto stretto con il pubblico, per il facile accesso al museo e per l’ingresso gratuito. Dagli anni londinesi ho preso l’abitudine di scendere almeno una volta al giorno a passeggiare tra le sale del museo, perché mi entusiasmo l’idea che tutti possano godere dei capolavori. Sono un appassionato d’arte e mi piacciono le persone. Tra i miei progetti per la National Gallery c’è una riorganizzazione delle collezioni e un impulso a far conoscere il museo e i suoi capolavori al di fuori della Gran Bretagna”.

CANADA In Quebec la più grande manifestazione contro le sabbie bitumose

CUBA Alle elezioni municipali vince ancora la rivoluzione di Fidel

Circa 25 mila ecologisti di una sessantina di diverse organizzazioni, hanno partecipato alla marcia «Action Climat» in Quebec per convincere i ministri provinciali e territoriali ad abbandonare i progetti di sfruttamento delle sabbie bituminose, considerate la fonte petrolifera più pericolosa in assoluto per l’ambiente. Al grido di «sì al clima, no a TransCanada», migliaia di persone vestite di rosso, hanno formato un termometro umano per indicare che negli ultimi 30 anni, le temperature sono state ogni mese al di sopra della media. Gli organizzatori hanno spiegato di essere rimasti sorpresi dalla risposta dei militanti, dal momento che si aspettavano non più di 5-8000 partecipanti. “Si tratta - hanno spiegato - della più grande manifestazione mai organizzata in Quebec a favore dell’ambiente”.

Niente da fare per i dissidenti alle elezioni amministrative che si sono svolte in vari centri di Cuba. Elezioni in qualche modo storiche perché per la prima volta tra i candidati si presentavano alcuni dissidenti noti: Hildebrando Chaviano, 65 anni, e Yuniel Lopez, 26. I due candidati più attesi dagli osservatori internazionali partecipavano alla corsa a 12.589 seggi nei vari consigli municipali, ed erano tra i 27.379 candidati. Nessuno dei due è passato. “Il voto è stato pulito, e così il conteggio. Il popolo non vuole cambiare. Vuole ancora la rivoluzione”, ha scritto con amaro sarcasmo Chaviano, un avvocato che scrive per il Diario de Cuba, un sito web assai critico con il governo, dove comunque si lamenta che in alcuni casi è stato impedito a osservatori neutrali di seguire lo scrutinio.

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MONDO AUSTRALIA Sydney, la più bella ma anche la più cara al mondo Uno studio della Deutsche Bank (“Mapping the World Prices”) ha confermato, per il quarto anno consecutivo, l'Australia come il Paese più caro al mondo. Secondo il rapporto, è così cara che gli alberghi di alto livello a Sidney, la “perla” del New South Wales, costano il doppio rispetto a quelli della stessa categoria di New York. La cosa può sembrare sorprendente, ma lo è molto meno se si pensa che il più grande Paese dell'emisfero sud è estremamente selettivo in tutto: arriva solo chi è altamente qualificato. Subito dopo l'Australia, si piazzano la Nuova Zelanda e la Gran Bretagna, mentre gli Stati uniti rimangono i meno costosi fra le nazioni sviluppate. L'indice dei prezzi al consumatore per il 2014 mostra che l'Australia è ancora del 12% più cara degli Usa, anche se il divario è diminuito dal 63% di quando il dollaro australiano era vicino alla parità con quello americano nel 2012.

NEPAL Tragico il bilancio del terremoto ad un anno dalla valanga che uccise 16 guide sherpa sull’Everest Il bilancio del terremoto del 25 aprile è di a 7.557 vittime accertate e 14.536 feriti, ma resta provvisorio perché alcune zone non sono state ancora raggiunte dai soccorritori. Al lavoro ci sono 131.500 soldati e agenti nepalesi, supportati da un centinaio di squadre di soccorso inviate da paesi stranieri. Gli elicotteri militari americani continuano a compiere sorvoli di ricognizione per fornire una prima stima dei danni e a breve cominceranno anche a distribuire gli aiuti e a prelevare i feriti. “La situazione nel paese si sta gradualmente normalizzando poiché gli aiuti stanno ormai raggiungendo le aree più colpite dal sisma” - ha detto il portavoce del ministero degli Interni, Laxmi Prasad Dhakal.

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LETTONIA Aumenta il numero dei viaggiatori stranieri nel 2014 Secondo i dati del Bureau di statistica, nel 2014 l’incremento è stato del 7,3% rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, gli stranieri che hanno varcato il confine lettone sono stati 6,2 milioni, hanno speso 668,5 milioni di euro (+60,2 milioni e +9,9% rispetto al 2013). Il maggior numero di turisti è risultato provenire dalla Lituania (35,6%), seguita dalla Russia (19%) e dalla Svezia (6,7%). In media hanno soggiornato per 4,2 giorni, mentre il numero di coloro che hanno visitato il paese per la prima volta è risultato in percentuale del 34,4%. I viaggiatori provenienti da Estonia, Finlandia, Germania e Svezia hanno viaggiato principalmente per turismo. Mentre i viaggiatori provenienti da Russia, Bielorussia, l'Irlanda e Regno Unito sono arrivati in Lettonia soprattutto per visitare amici e parenti. La gran parte ha scelto l’aereo come mezzo di trasporto (48,6%), il resto i trasporti stradali (37,4%), marittimi (7,3%) e ferroviario (6,7%).


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ACQUISIZIONI & CESSIONI

PROPOSTE DI ACQUISTO

ID

AREA

SETTORE

OPERAZIONE

DESCRIZIONE TARGET

B1

TUTTA ITALIA

CUCINE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Importante gruppo estero ricerca azienda specializzata nella produzione di cucine con marchio affermato e rete vendita consolidata per acquisizione maggioranza.

B2

TUTTA ITALIA

CALZATURE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Affermata gruppo estero, con sede legale nel Far East, interessato a valutare ingressi qualificati nel capitale di aziende italiane, di piccole e medie dimensioni, specializzate nella produzione di calzature antinfortunistiche.

B3

TUTTA ITALIA

TURISTICO RICETTIVO

ACQUISIZIONE

Catena alberghiera leader a livello internazionale ricerca strutture ricettive di medio grandi dimensioni, in tutta Italia, con l'obiettivo di rilevarne la gestione.

B4

CENTRO ITALIA

ALIMENTARE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Primario gruppo cinese ricerca azienda specializzata nella produzione di vino con marchio affermato per acquisizione maggioranza.

B5

CENTRO ITALIA

ABBIGLIAMENTO

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Primario fondo di orivate equity con sede in Italia, interessato a valutare ingressi qualificati nel capitale di aziende di medie dimensioni, aventi di un brand affermato e riconoscibile, operante nel settore della moda e del lusso.

B6

CENTRO ITALIA

ALIMENTARE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Primario fondo di frivate equity con sede in Italia, interessato a valutare ingressi qualificati nel capitale di aziende di medie dimensioni, aventi di un brand affermato e riconoscibile, operante nel settore alimentare.

PROPOSTE DI VENDITA E PARTNERSHIP

ID

AREA

SETTORE

OPERAZIONE

DESCRIZIONE OPERAZIONE

S1

CENTRO ITALIA

ABBIGLIAMENTO

CESSIONE MAGGIORANZA QUOTE/AZIONI

Affermata azienda manifatturiera nel settore dell'abbigliamento con prestigiosi marchi riconosciuti a livello internazionale cede la maggioranza azioni/ quote per mancato passaggio generazionale

S2

CENTRO ITALIA

TURISTICO

CESSIONE MAGGIORANZA QUOTE/AZIONI

Rinomata e affermata struttura turistica di piccole dimensioni ad elevata redditività cede intera attività per mancato passaggio generazionale.

S3

CENTRO ITALIA

ITC/TLC

CESSIONE MAGGIORANZA QUOTE/AZIONI

PMI specializzata nell’erogazione di servizi ad elevato valore aggiunto in ambito TLC e ITC, con clientela di stampo nternazionale, cede maggioranza per scelta strategica dei soci.

S4

CENTRO ITALIA

CALZATURE

CESSIONE MAGGIORANZA/ MINORANZA QUOTE/AZIONI PARTNERSHIP

Affermata azienda manifatturiera nel settore delle calzature di sicurezza con marchio riconosciuto a livello internazionale interessata a valutare ingressi qualificati nel capitale o partnership operative per sviluppo del business.

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LAVORO

LA MANSIONE: dalla rigidità al cambiamento “Il vero problema oggi è innalzare il quoziente intellettuale” di Angelo Pasquarella

I

l danno derivante dal rigido meccanismo di mansione non consiste tanto nel fatto che non si possano fare le cose che sono funzionali a un miglior assetto dell’impresa e che, quindi, l’azienda rimanga ingessata e meno competitiva. Certo può capitare anche questo, ma non vi è dubbio che l’azienda si adopererà per fare le cose che vanno fatte, adeguandosi così alle necessità emergenti dal mercato. Il problema è piuttosto quello dei costi conseguenti ai sistemi basati sulla rigidità delle mansioni. In particolare, sono i costi di transazione, interni o esterni, che possono rivelarsi onerosi per l’impresa che, a questo punto, deve essere considerata nel suo insieme: un meccanismo produttivo costituito dall’imprenditorialità espressa dall'insieme delle persone che vi partecipano, in grado di consentire uno sviluppo a vari livelli. I costi di transazione, derivati dalla necessità di gestire le problematiche tipiche dei punti di passaggio delle varie fasi della filiera produttiva, rappresentano un onere elevato, tanto che studi economico-organizzativi li pongono come centrali nella teoria dell’impresa. Questi costi sono presenti per le mansioni svolte all’interno,

ma anche all’esterno dell’azienda e hanno rilevanza sia quando si abbia la necessità di destinare parte del personale a mansioni considerate inferiori, sia quando l’esigenza sia opposta. Le aziende che sopravvivono nel tempo si basano sulla flessibilità tipica degli organismi che si adattano a situazioni in divenire. Certo, se il mutamento è troppo repentino, può darsi che l’organismo non sopravviva, ma se avviene in modo graduale è possibile che possa riconfigurarsi in funzione dei requisiti previsti dalla nuova situazione. Come per gli organismi, l’azienda ideale è quella che ha nel suo dna, e quindi nella cultura dei dipendenti, la capacità di cambiare rapidamente e, come primo obiettivo, la volontà di sopravvivere, modificando il proprio assetto in base ai prodotti, ai servizi e alle caratteristiche richieste da un mercato divenuto mutevole e più esigente. Il terrore del demansionamento, spesso espresso dal sindacato, è peraltro, in questo contesto, del tutto ingiustificato. Basta rispondere a qualche semplice domanda: nel futuro prevediamo che servano più lavori qualificati o più lavori dequalificati? Prevediamo di avere necessità di maggiori

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LAVORO

Angelo Pasquarella, avvocato prestato al management, già top manager è ora piccolo imprenditore di successo. Esperto di mercato del lavoro dal punto di vista sociologico, ha partecipato a numerose ricerche, è pubblicista e autore di quattro libri di cui l’ultimo, "Giovani al lavoro", pubblicato a fine 2013. Suo è il celeberrimo "Il Quinto Stato" (Guerini), testo di riferimento nel settore aziendale e ben recensito da grandi giornali.

o di minori conoscenze? Prevediamo di vendere prodotti che chiunque nel mondo sia in grado di produrre o il contrario? La risposta a queste domande ci fa comprendere come il problema in prospettiva sia esattamente opposto: quello di avere all’interno dell’impresa un 'quoziente intellettuale' più elevato, gente più preparata e, quindi, più creativa e produttiva. Semmai, invece che di demansionamenti, dovremmo parlare di piani formativi, di formazione continua, di sviluppo professionale e personale delle figure che vi lavorano. I demansionamenti, che pure ci sono, riguardano un altro aspetto derivato dallo sviluppo dei meccanismi informativi che hanno di fatto portato a un appiattimento

dei livelli gerarchici aziendali. Oggi un amministratore delegato può raggiungere con una email tutti i suoi dipendenti, in ogni parte del mondo. Molte figure, un tempo centrali per il passaggio delle informazioni tra vertici e operatività, appaiono ormai pletoriche ed eccessivamente retribuite. Parallelamente, lavori a basso valore aggiunto subiscono la 'concorrenza' degli outsourcer in grado di fornire gli stessi servizi a costi enormemente minori e l’impresa deve dare una risposta a questi fenomeni proprio per sopravvivere. Il punto, ancora una volta, non è quello della difesa a oltranza della posizione acquisita dal lavoratore. Nel dopoguerra eravamo convinti che la stabilità degli assetti aziendali sarebbe durata

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decenni, che i prodotti sarebbero forse cambiati, ma non si sarebbero modificati radicalmente come avviene oggi, che la concorrenza fosse tra Fiat e Autobianchi e non con i coreani; che la meccanica la facessero i tedeschi, gli italiani e gli americani e che forse questo sarebbe durato per sempre. Chi l’avrebbe detto che ogni azienda per sopravvivere doveva assomigliare a quei coltelli svizzeri polifunzionali? Le nostre aziende debbono avere la possibilità di trasformarsi in poco tempo da cavatappi ad apriscatole, con la sola differenza che quando cambiano, cambia l’intero assetto e diventano qualcosa d’altro. Mi potete spiegare cosa c'entrano i mansionari in questa nuova realtà economica?


L’ESPERTO RISPONDE

QUESTIONE DI SCENARI

Non si parlerà mai abbastanza del peculiare allineamento di fattori che caratterizza questo particolare momento storico, poiché l’importanza del bene che se ne può trarre è talmente grande, specialmente se accostata alla crisi che forse ci stiamo lasciando alle spalle, da essere pressoché inestimabile di Giuseppe Barchiesi Sida Group srl

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sempre più portatili e personalizzabili, così come le persone sono, almeno in alcune zone, tra cui la nostra Europa, sempre più libere di spostarsi. La complessiva mobilità di “cose”, persone e informazioni sta stimolando quasi fino all’eccesso la globalizzazione dell’economia, anche se le differenze negli impianti normativi in parte ancora ostacolano i giocatori coinvolti, soprattutto nel campo dell’offerta. Se poi guardiamo da un punto di vista prettamente nostro, le economie emergenti possono rappresentare una fatale minaccia così come un’incredibile opportunità, in base al tempismo e alla lucidità con cui si

a diffusione sempre più ampia della banda larga rende più agevoli, ma anche più articolate, le possibilità di comunicazione, stimolando lo sviluppo di molte branche dell’economia, ma ponendo anche una questione di considerevole rilievo sulla libertà o meno di diffusione e condivisione delle informazioni, sul concetto di proprietà intellettuale, sull’effettiva libertà di parola e sui suoi confini reali, sulla privacy del cittadino. La banda larga è anche uno dei primari vettori dell’evoluzione tecnologica, con tutti i vantaggi (ma anche i rischi, in caso di abusi) per la persona. I dispositivi tecnologici sono

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L’ESPERTO RISPONDE

affrontano. A completare il quadro, la crisi, o ciò che ne resta, con tutti i cambiamenti naturali e forzati che ha generato in questi ultimi anni. L’Italia si presenta a questa tappa con delle preoccupanti lacune infrastrutturali, con una burocrazia lenta, con una politica complessivamente instabile e ancora non del tutto capace di strappare consensi corali, con molti territori che sembrano ancora “personaggi in cerca d’autore”, ossia dotati di grandi potenzialità che rimangono però in parte inespresse o disperse. Eppure, siamo di fronte ad una congiun-

tura interessante e carica di aspettative: la liquidità immessa dalla BCE nel nostro sistema economico (Quantitative Easing), soprattutto forte della raccomandazione espressa di utilizzarla solo per l’economia reale, influirà positivamente sulla capacità delle imprese di accedere al credito e manterrà i tassi di interesse su livelli decisamente competitivi; il conseguente parziale deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro favorirà le esportazioni e l’approvvigionamento di risorse extra-UE, ma renderà anche la nostra economia più “appetibile” per gli investitori stranieri. Tutto questo va messo a sistema con un prezzo del petrolio mai così basso da anni

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e con il Piano Junker mirato a sostenere i finanziamenti alle imprese e per stimolare la partecipazione degli Istituti Bancari a progetti di interesse nazionale. Difficile spiegare in modo sintetico il quadro complessivo, a meno che non se ne colga l’essenza più pura: date le peculiarità economiche, politiche, culturali e tecnologiche di questo particolare momento storico, quello che sta passando ora è un treno che probabilmente non ripasserà mai più ed è quindi non semplicemente utile ma, si direbbe, doveroso poter cogliere al volo questa occasione per rilanciare finalmente l’economia del nostro Paese.


FORMAZIONE

LA RISORSA TEMPO di Michele Barchiesi Management Academy Sida Group srl – Area Sviluppo Imprenditoriale

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FORMAZIONE

Limitato, invisibile, indivisibile, non controllabile, intangibile: il tempo, dicono i fisici, è una sorta di “unità di misura” del cambiamento; i cosmologi ne parlano come una dimensione, al pari dello spazio. Ma per chi fa impresa, il tempo è una risorsa fondamentale quanto troppo spesso trascurata

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l denaro è frutto di una convenzione umana ed è quindi una risorsa virtualmente illimitata, tanto più da quando la capacità di battere moneta di un Paese o di un’Unione Monetaria è stata pressoché svincolata dalle riserve auree. Solo le politiche monetarie fungono da livello regolatore. Il denaro può essere temporaneamente arrestato e risparmiato, può essere investito per ottenerne dell’altro, tende ad essere esclusivo, nel senso che il mio denaro è solo mio (fino a prova contraria…) e posso decidere quando spenderlo (anche qui, fino a prova contraria…). Il tempo passa a prescindere, non può essere arrestato. In più, ognuno di noi ne dispone di una quantità limitata, il cui ammontare complessivo è, tra l’altro, ignoto. Non può essere investito nello stesso modo in cui si potrebbe investire il denaro, perché il tempo non genera altro tempo, ma al limite, impiegando bene il proprio impegno, si può fare in modo di usare meno tempo la prossima volta che si farà qualcosa di simile o correlato all’investimento stesso. Ma al di sopra di tutto, il tempo non è di nessuno: semplicemente scorre, per tutti, indistintamente. Questo implica che qualsiasi mia scelta di allocazione temporale avviene contemporaneamente a ciò che gli altri fanno del “loro” tempo. Tutto questo per dire che qualsiasi scelta imprenditoriale deve essere vista soprattutto in termini di dispendio o risparmio temporale: il tempo ha un suo peso finanziario (interessi, inflazione), ha una sua valenza strategica (costo-opportunità dell’impiegarlo per fare una determinata cosa e non altro), è una risorsa condivisa anche con i competitors (il mercato, purtroppo o per fortuna, non è uno

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scacchiere in cui si gioca a turni, ma è uno scenario in cui tantissimi scacchisti giocano contemporaneamente), il tempo ha anche un proprio ruolo in termini di casualità e fatalità (più tempo dura un’attività, più sono tendenzialmente alte le possibilità che qualcosa vada storto, per miliardi di motivi differenti). Quindi, le imprese devono imparare ad essere veloci, tempestive, reattive; ossia, devono avere processi e strutture snelle, devono saper riconoscere l’enorme differenza in termini di gestione e redditività che intercorre tra la proprietà e il possesso, devono saper essere aggiornate e muoversi con il giusto “ritmo” sul mercato, devono avere un management capace di guidarle in modo agile attraverso i continui e spesso repentini mutamenti di scenario (condizionato da scelte politiche, guerre, terrorismo, catastrofi naturali, ricerca di risorse, comportamenti sociali, mode e così via). Queste considerazioni portano a enfatizzare molto di più le dinamiche finanziarie e reputazionali rispetto a quelle economiche (che rimangono importanti, ma forse secondarie a queste altre): al di là dei margini industriali dichiarati, cioè, per l’impresa è fondamentale la dinamica incasso-pagamento, l’affidabilità del network relazionale che sa costruire e gestire nel tempo, nonché il suo potere negoziale con i propri stakeholder. Quantificare monetariamente il tempo in modo diretto non è così semplice, ma i riflessi della sua gestione sono evidenti in ogni aspetto economico, finanziario e patrimoniale dell’azienda: iniziare a vedere i costi e i ricavi anche in funzione del tempo potrebbe essere un movimento laterale rispetto al normale punto di vista che potrebbe dare una svolta significativa alla gestione dell’impresa.


FORMAZIONE

SVILUPPO ORGANIZZATIVO DELLE AZIENDE

Servizi di ricerca, selezione, placement e formazione delle risorse umane di Francesca De Palma Management Academy Sida Group srl – Area Formazione

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n’azienda per essere competitiva nel mercato del lavoro ha bisogno di un capitale umano ben organizzato e competente: le persone sono l'unico elemento nell'azienda avente il potere intrinseco di generare valore. Tutte le altre variabili - cassa e crediti, materiali, impianti e attrezzature, fonti di energia altro non offrono che potenziali inerti. Per loro natura non aggiungono nulla, e non possono aggiungere nulla, a meno che un essere umano (sia l'operaio di livello più basso, sia il manager più ingegnoso o un massimo dirigente) liberi quel potenziale e lo metta in azione. Tuttavia, per avere risorse umane ade-

guate alla propria impresa bisogna agire, innanzitutto, sulla fase di selezione individuando i profili giusti e, una volta inseriti, puntare sulla formazione continua degli stessi. In tale ottica, il gruppo Sida si pone come interlocutore tra aziende e lavoratori mettendo a disposizione personale qualificato nell’offrire alle imprese servizi di orientamento, job placement, ricerca e selezione del personale, formazione e outplacement. Ciò permette alle aziende di avvalersi di servizi altamente specializzati che valorizzino il loro capitale umano, riducendo anche il tasso di turnover.

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FORMAZIONE

ORIENTAMENTO Orientare significa consentire all’individuo di prendere coscienza di sé, della realtà occupazionale e del proprio bagaglio cognitivo per poter progredire autonomamente nelle scelte in maniera efficace e congruente con il contesto. Obiettivo dell’orientamento diventa, quindi, quello di favorire nel soggetto la ricerca e la comprensione della propria identità e del proprio ruolo in una determinata realtà, così da potenziarne le competenze. Il percorso di orientamento permette di definire un progetto professionale su misura dell’individuo. Tale servizio è utile non solo per i singoli individui ma anche per le imprese in quanto permette alle stesse di avere una rosa di potenziali lavoratori in linea con i loro obiettivi aziendali ovvero “l’uomo giusto al posto giusto”. JOB PLACEMENT Con il servizio di job placement si vuole favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro raccogliendo le richieste di lavoro e di tirocinio che giungono dalle imprese. Inoltre, attraverso l'attività di matching, si costruiscono e si redigono progetti volti a favorire l’incontro tra candidati e aziende, al fine di promuovere le politiche attive del lavoro. Il placement è volto principalmente a intessere contatti con le aziende, stipulare convenzioni ed elaborare progetti formativi connessi all’avvio di stage extra-curriculari e tirocini di inserimento lavorativo oltre che all’inserimento diretto. In sintesi, il placement nasce con l’obiettivo di rivolgersi a soggetti diversi (studenti, neo-laureati e aziende)

allo scopo di favorirne l’incontro, ottimizzando le risorse a vantaggio di tutti. RICERCA E SELEZIONE DEL PERSONALE Con il servizio di ricerca e selezione del personale si mette a disposizione delle aziende una Consulenza finalizzata all’inserimento diretto di profili qualificati. Tale servizio si basa sull’analisi organizzativa e su un’approfondita conoscenza dell’azienda committente. A ciò fanno seguito una serie di step tra cui la stesura di una job description del profilo ricercato, lo screening dei curricula, il reclutamento e la selezione. Nello specifico, gli strumenti utilizzati per la selezione sono: colloquio attitudinale/motivazionale, test attitudinali, assessment center (prove di gruppo), questionari di personalità, analisi grafologica, test motivazionali e test dei colori al fine di avere un quadro il più possibile completo del candidato. Successivamente, si costituisce una rosa di candidati (idonei al profilo richiesto) da far visionare all’azienda, la quale deciderà quali e quante figure inserire. FORMAZIONE La formazione proposta da Sida Group, mira a creare una professionalità specifica. Per fare ciò è necessario sapere le reali esigenze delle aziende al fine di avviare una “macchina formativa" al servizio di candidati e aziende. Pertanto, si propongono non solo alti livelli di formazione, ma persone con competenze coerenti con il lavoro che andranno ad intraprendere. Inoltre, esseno la Sida un ente

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accreditato si avvale anche di formazione finanziata che è un’interessante opzione per ogni impresa che intenda investire nell’aggiornamento e nel consolidamento delle competenze dei propri dipendenti. La caratteristica di questa tipologia di formazione è che viene finanziata (come dice la parola stessa) attraverso fondi messi a disposizione per le imprese. OUTPLACEMENT Il servizio di outplacement accompagna la persona nel passaggio da un lavoro ad un altro, assistendola da un punto di vista metodologico, professionale e, se necessario, psicologico. Il servizio prevede l’individuazione di un progetto professionale basato sul bilancio delle competenze, verifica delle aspettative e del mercato di riferimento. Attraverso il proprio network, Sida esegue attività di job scouting presso i propri clienti, proponendo attivamente il profilo alle aziende del territorio di riferimento. All’azienda viene fornito un percorso di supporto su misura, che prevede la progettazione, presentazione ed esecuzione del presidio migliore e delle modalità operative per la sua corretta comunicazione e gestione. Per concludere, se un’azienda non ha a disposizione persone con un certo potenziale intrinseco, con la dovuta formazione o esperienza lavorativa, unitamente agli strumenti e alle informazioni necessarie per svolgere il lavoro, non otterrà i risultati di cui ha bisogno. Per questo i servizi offerti di Sida offrono una risposta concreta per lo sviluppo organizzativo delle aziende.


FORMAZIONE

Debora Patania

Gaetano Ranieri

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Matteo Bartoloni


FORMAZIONE

IL DIVERTIMENTO È UN GIOCO DA PROFESSIONISTI

Sida Group, in collaborazione con il Dams, crea una nuova figura professionale: il 'destination advisor'. Ne parliamo con Matteo Bartoloni, responsabile Itaf e Fabrizio Bardoni Sales Manager di Dams di Anna Siria

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ottor Bartoloni, Sida Group è stata scelta come partner per un nuovo progetto imprenditoriale che sarà attivo nella Riviera Romagnola. Ce ne vuole parlare? “Sono davvero orgoglioso e onorato di questa importante collaborazione che garantirà a molti giovani l’opportunità di vivere un’esperienza formativa e lavorativa in un contesto sicuramente stimolante come quello della Riviera romagnola. È un programma molto affascinante e personalmente ci ho creduto fin dal primo momento; in pochi avrebbero scommesso mesi fa su un progetto integrato tra formazione manageriale e mondo

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del divertimento. La sinergia che ne è scaturita conferma ancora una volta la lungimiranza di Sida Group (Società di formazione manageriale di Ancona, ndr.) in collaborazione con le migliori aziende italiane. Mi aspetto grande interesse per questa iniziativa da parte di tanti giovani che a oggi sono alla ricerca di occupazione e che potrebbero avere un’occasione importante per affermarsi nel mercato del lavoro”. Vi occuperete della formazione di una nuova figura professionale, il ‘destination advisor’. Di cosa si occuperà? “Il 'destination advisor' è una nuova figura


FORMAZIONE professionale. Una sorta di concierge all’interno della struttura alberghiera al servizio dei clienti, che propone agli ospiti una rosa di offerte della Riviera romagnola, dai parchi divertimento alle discoteche, dai ristoranti ai centri commerciali. I vantaggi sono garantiti per tutti: gli hotel possono fornire un servizio di alta qualità agli ospiti; gli ospiti hanno una persona di fiducia su cui poter contare per tutta la durata del soggiorno; le attività commerciali hanno l’opportunità di pubblicizzarsi all’interno di tutte le strutture ricettive della zona”. Come sarà strutturato il programma? “Il programma formativo in aula ha una durata di 72 ore full immersion e prevede approfondimenti e argomenti molto interessanti: dalle tecniche di vendita alla relazione con i clienti, dalla psicologia della comunicazione al destination management. Sono previste simulazioni tecnico-pratiche con operatori del settore e le lezioni sono tenute da professionisti del network di Sida Group, in particolare della divisione Itaf e dal Dams (Divertimento, Arte, Musica e Servizi). Il percorso in aula è propedeutico alla work experience retribuita che i ragazzi selezionati potranno affrontare a partire dalla metà del mese di giugno”. Anche il divertimento, quindi, necessita di personale qualificato… “Nel mercato del lavoro attuale qualsiasi azienda interessata a svilupparsi deve essere consapevole che la crescita passa attraverso la formazione e ciò riguarda anche il settore dell'intrattenimento. Divertirsi, per i turisti, significa vivere un’esperienza e affinché questa sia indimenticabile è necessario farsi trovare preparati e organizzati. La qualità e la cura dei dettagli fanno la differenza”. Crede che anche nelle Marche si potranno sviluppare simili figure professionali? “Le Marche stanno vivendo in questi ultimi anni una crescita interessante in ambito turistico e Sida Group ha la fortuna di vivere questo momento da protagonista. Dobbiamo continuare a proporre attività innovative per il bene del nostro territorio e capire che senza formazione e senza qualità del servizio offerto non si può andare lontano. Personalmente, amo

molto questa terra: viviamo in una regione meravigliosa che potrebbe essere certamente valorizzata meglio e garantire opportunità molto più ampie a tutti. Se gli operatori del settore capiranno l’importanza di fare rete e organizzarsi, sicuramente sarà tutto il territorio a vivere uno sviluppo rapido e interessante. Non si può più ragionare singolarmente pensando ognuno ai propri interessi; per crescere è necessario condividere i propri punti di forza e sentirsi parte integrante di un progetto più ampio. Come Sida ce la metteremo tutta, consapevoli delle enormi potenzialità del nostro territorio, fino a oggi sfruttate davvero troppo poco”.

una vera e propria vacanza completa. Da qui l’esigenza di formare un nuovo tipo di promoter, il 'destination advisor' che all’interno delle strutture ricettive informa e indirizza i clienti verso il divertimento più consono al loro stile e gusto personale. Dams unisce all’interno del proprio brand l'organizzazione di eventi e iniziative, condividendo esperienza, competenza e risorse umane presenti al suo interno”.

Quali sono i programmi a cui attualmente sta lavorando l’Itaf? “Itaf è l’Istituto di Alta Formazione per il Turismo di Sida Group. Attualmente ci occupiamo di formazione nell’ambito dell’hotel management; collaboriamo con Hilton e con decine di strutture alberghiere di altissimo livello su tutto il territorio italiano. Formiamo quasi 200 allievi ogni anno. Parallelamente, stiamo attivando un master in Events Management molto interessante per tutti coloro che sono interessati a sviluppare una carriera nel mondo dell’organizzazione degli eventi. Entro breve proporremo due nuovi percorsi di alto livello con lo scopo di formare figure con competenze trasversali, sempre in ambito turistico alberghiero, molto richieste dal mercato attuale. Abbiamo uno staff competente composto da persone valide, motivate e professionali; questo ci permette di seguire al meglio i nostri allievi dall’orientamento iniziale fino ad arrivare all’inserimento in azienda. Negli ultimi tre anni abbiamo raggiunto risultati molto interessanti e la soddisfazione più grande è proprio quella di poter supportare molti giovani nella costruzione del proprio futuro all’interno di questo settore”.

Chi saranno i vostri interlocutori? “Ci posizioneremo esattamente al centro tra le strutture ricettive, hotel, camping, residence e quelle di svago, parchi, discoteche, pub e altro ancora, indirizzando il turista verso il divertimento più adatto a lui”.

Scopriamo ora i partner romagnoli. Dottor Bardoni, vuole presentarci Dams? “Dams nasce a seguito di una profonda analisi del mercato e un’attenta valutazione del territorio, da cui scaturisce un’idea ben precisa: unire le varie entità della riviera in un mega pacchetto turistico, dando così la possibilità al cliente di vivere

La Riviera romagnola, complici anche tanti film e canzoni, resta nell’immaginario collettivo come una delle patrie italiane del divertimento. È ancora così? “Sì, la frase classica è 'beato te che stai a Riccione'. Bisogna tuttavia innovare per far sì che questo fascino resti inalterato, anzi, si rafforzi”.

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Il divertimento non è un gioco da ragazzi: qual è la vostra mission? “La nostra missione è quella di creare una super agenzia turistica a 360° che riesca a soddisfare ogni richiesta del cliente”.

In un mercato sempre più competitivo, quanto conta qualificare il personale che opera nel mondo del turismo? “Questo aspetto è fondamentale, perché avere personale qualificato e formato vuol dire conquistare e fidelizzare il cliente finale”. Come è avvenuta la scelta di Sida come partner per la formazione? “Sida è un'azienda che per storicità, competenze e immagine può darci il supporto necessario in questa attività e rappresenta, di fatto, il partner che stavamo cercando”. Quali sono gli obiettivi che vi ponete nell’immediato? E nel lungo termine? “L’obiettivo di quest’anno è conquistare la fiducia degli albergatori fornendo loro un servizio ad hoc. Il futuro dovrà essere quello di vendere al meglio ogni nostro prodotto turistico di divertimento”.


FORMAZIONE

#YFF2015, la seconda edizione del Your Future Festival

Presentato l’intenso programma, dal 18 al 23 maggio, per un totale di ben 43 eventi sul concetto del “Potenziale Umano”. Tra gli ospiti Ascanio Celestini, Iginio Straffi, Dario Vergassola e Don Luigi Ciotti

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l Rettore Sauro Longhi nell’illustrare la nutrita serie di eventi ha detto: “Questa seconda edizione del Festival, pensata soprattutto per i giovani e il loro futuro, ha voluto associare momenti di incontro con elementi fuori del contesto universitario. Sono sempre convinto che dalla contaminazione, frutto dello scambio di conoscenze e di esperienze, nascano le idee più innovative che potranno creare le migliori opportunità di crescita e di sviluppo. È il potenziale umano la nostra ricchezza. Con questi obiettivi nasce la seconda edizione di Your Future Festival, pensata per valorizzare l'attività svolta da strutture di ricerca, studenti, giovani laureati, startupper e imprese al fine di contribuire alla costruzione del futuro. Your Future Festival si svolgerà fra il 18 ed il 23 maggio in 3 città (Ancona, Fermo, Pesaro) e 15 location con 43 eventi. Un’idea vincente che ha visto avvicinare l'Università al Territorio e che vuole proporre a Studenti e giovani Laureati serie opportunità di incontro per future collaborazioni e azioni di sviluppo”. La Presidente del Consiglio Studentesco Dott. Domitilla Santori fa presente come il Festival sia un’occasione per portare all’interno delle Facoltà attività diverse da quelle universitarie. “Il programma è ricco di eventi importanti e il consiglio ha contribuito a due temi in particolare: l’ambiente e l'integrazione, argomenti importanti a cui la nostra generazione deve rendere conto: l’Integrazione. Il nostro Ateneo ha molti

studenti stranieri e offre molte possibilità di andare all’estero. Incontrarsi e mettere a confronto le diverse culture, affrontare alcuni temi specifici per capirci fino in fondo e vivere un progetto di internazionalizzazione completo”. L’assessore Paolo Marasca ribadisce come l’idea del festival sia stata un successo che cresce e consente un forte dialogo tra scienza e quello che non è scienza e che vede in questa seconda edizione una maggiore partecipazione degli studenti universitari che diviene un valore aggiunto anche per la città. E il programma di #YFF2015 vede momenti di approfondimento e crea quel rapporto stretto tra il Comune e l’Università che si sta sviluppando. Workshop, seminari, discussioni, relazioni e momenti di incontro ed intrattenimento creeranno una settimana di fermento e di contaminazione fra tutti i soggetti con cui l’Università delle Marche interagisce, parliamo del Comune di Ancona, Unicredit, Fondazione Marche, Amat che hanno creduto all’idea sin dalla scorsa edizione; oggi si aggiungono: AnconaAmbiente, Poliarte, Grottini, il Comune di Pesaro, la Cassa di Risparmio di Fermo e di Pesaro, Marche Teatro. Fra gli eventi culturali e di intrattenimento si segnalano: il Concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana “Classic in Jazz”, lo Spettacolo Musicale del Riciclato Circo Musicale “ElettroDomestica”, lo spettacolo in esclusiva regionale “Plan B” e lo

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spettacolo “la ballata delle acciughe” di Dario Vergassola organizzati da Marche Teatro, lo spettacolo “Racconti d’estate” di Ascanio Celestini in collaborazione con Amat; ad Ancona l'Univpm ospita il Convegno organizzato dall'Arcidiocesi Ancona-Osimo con Don Luigi Ciotti "Quale anima per questo pianeta"; a Fermo l’anteprima del festival “Armonie della Sera” e a Pesaro “Vita libera” spettacolo musicale di Stefano Fucili. Il Direttore di Amat, Gilberto Santini, precisa come l’”Amat sin dalla prima edizione ha visto in questa idea del Festival, un’idea vincente che, in maniera intelligente, fa sì che l’Università incontri il territorio. Quest’anno si è pensato ad uno spettacolo che, attraverso il racconto, guardando la realtà e il presente possa raccontare sogni, dolore e sconfitte, battaglie e dignità con uno sguardo al futuro, tema del Festival. Ascanio Celestini, grande interprete del presente, poteva essere, con i suoi “Racconti d’estate” la scelta giusta per riflettere sui momenti chiave della nostra storia”. Per Velia Papa, direttore di Marche Teatro, “l’Università mette a disposizione il sapere e lo fa insieme ai soggetti che operano nel territorio anche in ambito culturale. I due spettacoli di Marche Teatro vede in Plan B uno spettacolo internazionale in cui un gruppo di acrobati/danzatori sfidano la gravità e Dario Vergassola con ‘La Ballata delle acciughe’ parla di viaggi, provincie, cittadini locali ma anche globali”.


IMPRESE E IMPRENDITORI

Si accende l'Internet delle cose

Marco Ghetti, responsabile Progetti speciali e Attività direzionali Umpi, illustra il brevetto dei 'lampioni intelligenti' di Asmae Dachan

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ottor Ghetti partiamo dal nome, Internet delle cose: ossimoro o realtà? “L'ossimoro che si percepisce deriva dal fatto che Internet è normalmente utilizzata da persone che accedono a informazioni o dialogano con altri utenti attraverso un insieme di reti. Internet è normalmente definita come Rete di Reti; nell'acronimo IoT - Internet of Things si propone lo stesso paradigma ma gli utenti, in questo caso, sono 'cose', ossia dispositivi, sensori e attuatori che sono distribuiti sul campo. L'innovazione sta nel riuscire a collegare dispositivi che normalmente sono isolati e inserirli in un sistema: le informazioni che dal campo arrivano a un software centrale sono poi utilizzate per azionare altri macchinari, anch'essi distribuiti sul territorio urbano”.

capillare e diffusa, l'illuminazione pubblica. L'utilizzo dei cavi elettrici e dei pali esistenti per poter distribuire, sul territorio, sensori e attuatori differenti è la modalità più conveniente e meno invasiva per 'sentire' la città e per poter 'fare', 'parlare', 'agire'. Grazie alla tecnologia a onde convogliate è possibile utilizzare questi impianti esistenti come vettori di informazioni ed energia contemporaneamente, evitando inquinamenti elettromagnetici, lavori e opere invasive, velocizzando enormemente i tempi di implementazione senza creare disagi ai cittadini, che vivono la città quotidianamente. I sensori e gli attuatori consentono alla città di interagire con i propri cittadini, di 'sentire' quello che succede, di agire per prevenire pericoli, dare informazioni, migliorare la qualità della vita”.

Vuole illustrarci l'idea di base e il funzionamento del vostro brevetto? “Internet delle cose esterne è la naturale evoluzione e implementazione del concetto di 'Città intelligente': il territorio urbano è pervaso da un'infrastruttura

Avete già ricevuto proposte per trasformare questo brevetto in un servizio remunerativo? “L'interesse su questo argomento è decisamente alto: abbiamo numerose richieste per l'applicazione di questa tecnologia

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ai contesti più disparati e vari”. La sicurezza è oggi più che mai una priorità: quali sono i benefici che potrà portare l'uso di questa nuova tecnologia? “La sicurezza è un'esigenza primaria di ogni città, che sia italiana o estera. Questa tecnologia potrà aumentarla, migliorando la qualità della vita, grazie alla possibilità di monitorare tantissimi parametri e grandezze, non solo l'immagine delle telecamere di video sorveglianza, come quasi sempre avviene, e di 'incrociarli'. Ciò porterà a una maggior accuratezza ed efficacia nella rilevazione di situazioni critiche”. Secondo lei, l'Italia è pronta per adottare simili innovazioni? “L'Italia è sicuramente pronta, perché l'esigenza di una migliore qualità di vita e di sicurezza, intesa sia come safety, sia come security, è forte: l'estero è altrettanto pronto”. Oggi sia i privati, sia le istituzioni, mo-


IMPRESE E IMPRENDITORI

strano una maggiore sensibilità verso l'efficientamento energetico, ma al di là di una maggiore attenzione, spesso non corrispondono azioni concrete. Secondo lei è una questione di resistenza culturale o c'è altro? “Sicuramente c'è un retaggio culturale penalizzante: dalla pigrizia alle bad habits, per dirla all'inglese, che sono i nemici più comuni da combattere, ma anche la non conoscenza delle opportunità tecnologiche che ci sono sul mercato. La progettualità e la visione ampia sono sicuramente due componenti importanti: il solo efficientamento dei dispositivi, delle macchine, delle luci non è l'unica azione che si può fare, ma si possono implementare diversi meccanismi che portano a risultati continui e grandi nel tempo”. Fate in qualche modo opera di sensibilizzazione? “Come in ogni campo, non si è mai esaurienti né esaustivi: il contatto costante con gli utenti finali e con le figure chiave, come energy manager e decision makers, è fondamentale per poter divulgare best

practices e per poter fornire gli strumenti adatti a chi, ogni giorno, deve gestire le città”. La vostra realtà ha quasi trent'anni. Come si è evoluto il mercato in questo lasso di tempo? “Sicuramente dall'inizio dell'avventura di Umpi ci sono state grandi modifiche, dovute anche alle diverse fasi storiche. Le esigenze, però, sono molto trasversali, sia nello spazio, sia nel tempo: sicurezza, risparmio, non invasività, capillarità e ampia disponibilità di servizi”. Quali sono le figure professionali che compongono il vostro organico? Quanto contano ricerca e innovazione? “Ricerca ed innovazione sono per noi fondamentali: Umpi investe in ricerca e sviluppo una quota consistente del proprio fatturato. Le figure professionali che abbiamo al nostro interno sono principalmente ingegneri di tutti i settori dell'Ict, con una spiccata curiosità per le nuove tecnologie e tutto ciò che è frontiera dell'innovazione”.

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“UMPI ELETTRONICA, LEADER MONDIALE NELLA COMUNICAZIONE POWERLINE E NELLE PIÙ AVANZATE SOLUZIONI TECNOLOGICHE, LANCIA UNA NUOVA SOLUZIONE BREVETTATA A LIVELLO INTERNAZIONALE CHE 'ACCENDE L’INTERNET DELLE COSE ANCHE ALL’ESTERNO DELLE CITTÀ'. SFRUTTANDO LA PROPRIA SOLUZIONE MINOS SYSTEM, CHE PERMETTE DI UTILIZZARE LE RETI ELETTRICHE ESISTENTI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE ESTERNA PER VEICOLARE INFORMAZIONI, HA SVILUPPATO UN NUOVO BREVETTO CHE DÀ VITA ALLE CITTÀ CON UNA SCINTILLA DI TECNOLOGIA”


IMPRESE E IMPRENDITORI

“VI PRESENTO LA TENDA DEL FUTURO” Grandinetti mostra un nuovo prodotto di eccellenza e innovazione Tecnica ed eleganza per veri gioielli tra la casa e il sole

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dalla sua fondazione negli anni ’60. Il percorso Grandinetti si snoda nelle pieghe del tessuto produttivo locale caratterizzandosi per la ricerca continua: inizia il suo lavoro sulle coperture per esterno, negli anni del boom economico, e, grazie all’esperienza acquisita, sviluppa nuovi modelli per il living esterno, adottando soluzioni di tecnologia e stile che fanno la differenza, sul prodotto finito. Tutto sempre secondo creatività, esperienza e competenza: ancora oggi è questa la filosofia Grandinetti. “La originaria produzione di tende da sole – ha raccontato Emanuela - si è evoluta nella realizzazione di strutture outdoor living, come per esempio gazebo, verande, pergole, vele, ombrelloni e vari complementi d’arredo”. Con la caratteristica che “tutti i prodotti vengono fortemente personalizzati, per adattarli alle richieste di una clientela esigente, grazie al fatto che l’azienda, consta di unità produttiva di realizzazione”. Un elemento che fa la differenza. “Abbiamo sempre puntato sulla ricerca e sullo sviluppo dei nostri prodotti – ha spiegato Grandinetti, parlando della storia dell’azienda

randinetti Tende, storica azienda di Porto Potenza Picena, con sede ad Ancona, si apre all’innovazione affiancando alla linea tradizionale una gamma di prodotti di alta tecnologia di livello superiore: si tratta di tende da sole da esterni Markilux, marchio tedesco del settore che è tra i più importanti al mondo per la produzione di tende innovative, pluripremiato per le sue realizzazioni di design. Tende che presentano un forte livello tecnico e che hanno oggi una forte presenza sul mercato mondiale, nella fascia alta. Grandinetti è l’unico partner nelle Marche, dopo aver condiviso gli obbiettivi e opportunamente valutato i vantaggi sinergici. “Abbiamo voluto distribuire questo prodotto – ha detto Emanuela Grandinetti, titolare dell’azienda – in seguito ad una ricerca di mercato approfondita dove abbiamo sentito l’esigenza di presentare dei prodotti di pregio, esclusivi nel design e nell’innovazione tecnologia dei tessuti come è nella tendenza dei mercati europei”. Visione a lungo raggio, dunque, e volontà di innovazione. Qualità che hanno sempre caratterizzato la storia dell’azienda, fin

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IMPRESE E IMPRENDITORI Il modello ES-1

Il tessuto hi-tech idrorepellente

Il modello MX-1

e della sua evoluzione – ritenendo che sia fondamentale investire in qualità, elemento che porta risultati”. Oggi, purtroppo, il mercato, “si è omologato a insostenibile ribasso qualitativo”. Il problema è stato aggravato dalla crisi, alla quale si era già preparata, agendo anticipatamente e ottenendo risultati ottimi, per i quali la conferma è pervenuta dal livello di soddisfazione dei clienti che anno avuto la fortuna di utilizzare le tende MARKILUX. “E’ anche per questo che abbiamo deciso di puntare su un prodotto come quello della Markilux, che ci ha scelto come referenti nelle Marche per le sue tende di

altissima finitura e pregio – ha continuato Grandinetti – e questo si sposa benissimo con la nostra filosofia, che è quella di adattare i prodotti alle richieste di una clientela esigente”. I gioielli, o meglio, i veri e propri diamanti della collezione sono la nuovissima tenda per esterni MX-1, vincitrice, come altri 4 modelli, del premio tedesco Reddot Design Award, destinato all’eccellenza nella produzione di design. “Questa tenda è, per così dire, il perfezionamento dell’eccellenza stessa – ha spiegato Grandinetti – una pietra miliare a livello ottico e tecnico per la copertura di esterni, sia di abitazioni di pregio sia

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di altri locali di alto livello”. Tecnica, quindi estetica, esclusività, funzionalità: non mancano certamente elementi che rendono questi prodotti ancora più elevati, quali accessori che radiocomandati, azionabili con telefonino o iPad, modulano situazioni di riservatezza, musica, e illuminazione. Altra novità non secondaria, sono i tessuti realizzati con tecnologia Nano Clean autopulente, che vengono utilizzati in tutti i modelli di gamma. Non ultima, la nuova nata modello ES-1, unica tenda al mondo completamente in acciaio Inox. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, per chi è alla ricerca dell’eccellenza e della qualità.


IMPRESE E IMPRENDITORI

Timidi segnali di ripresa per l'industria marchigiana

Secondo i dati che emergono dal rapporto 2014 presentato da Confindustria e Banca Marche, nell'ultimo trimestre ha ritrovato vigore la domanda estera. Cresce di 9.600 unità il numero degli occupati

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Alla contrazione dell’attività produttiva registrata da minerali non metalliferi (-1,8%), alimentare (-1,3%), tessile abbigliamento (-0,6%) e meccanica (-0,2%) si è contrapposto l’incremento sperimentato da gomma, plastica, legno, mobile (rispettivamente +1,8%) e dalle calzature (+0,3%). Leggero incremento per l’attività commerciale dell’industria marchigiana: nella media del 2014, le vendite complessive sono cresciute dello 0,7% in termini reali rispetto al 2013. L’andamento in corso d’anno è apparso altalenante, condizionato dalla componente estera della domanda, con un primo trimestre di crescita seguito da due trimestri centrali in leggera flessione e una ripresa nei mesi finali. Sul mercato interno, le variazioni negative sono andate attenuandosi in corso d’anno, ma nella media del 2014, le vendite sono risultate in diminuzione dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Flessioni sono state registrate da minerali

l 2014 si è aperto con la conferma dei segnali favorevoli emersi in chiusura di 2013 e relativi a una possibile ripresa della dinamica congiunturale dell’economia regionale. Alla contenuta crescita dell’attività produttiva e di quella commerciale sull’estero, peraltro non generalizzata tra i settori, si è tuttavia affiancata la debolezza della domanda interna che si è protratta per tutto l’anno. Nel corso dell’anno si è osservato un rallentamento della domanda estera, che solo nell’ultimo trimestre ha mostrato un rinnovato vigore grazie anche alle condizioni favorevoli relative al basso prezzo del petrolio e alla dinamica dei tassi di cambio e di interesse. Secondo i risultati delle indagini trimestrali del Centro Studi di Confindustria Marche, nella media del 2014, la produzione industriale è rimasta invariata rispetto all'anno precedente, risultato migliore di quello rilevato a livello nazionale (-0,6%)

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IMPRESE E IMPRENDITORI

non metalliferi, tessile-abbigliamento, calzature e alimentare; stabile l’attività commerciale del legno e mobile mentre in crescita è risultata quella di gomma e plastica e meccanica. In aumento, invece, nella media del 2014 le vendite sull'estero (+1,8% rispetto all’anno precedente). Consistente l’incremento registrato da legno e mobile (+5%), macchinari (+4,7%), tessile-abbigliamento (+3,8%), calzature (+2,8%); positivi anche i risultati per gomma e plastica (+0,9%), alimentare (+0,7%) e minerali non metalliferi (+0,4%). In flessione, invece, le vendite sull’estero di apparecchi elettrici (-2%) e di prodotti in metallo (-1%). Anche nel 2014 le Marche, con un incremento delle vendite all’estero del 7,5% rispetto al 2013, sono risultate tra le regioni che hanno contribuito maggiormente a sostenere l’export nazionale. Tale risultato è apparso decisamente superiore sia rispetto alla media nazionale (+2%), sia a quella della ripartizione dell’Italia centrale (+3%). Rispetto al 2013 il peso dell’export della regione sul totale nazionale è aumentato passando dal 3%, al 3,1%. In espansione sono risultate le vendite verso i Paesi Ue (+12,3%) mentre sono sostanzialmente stazionarie quelle verso i Paesi extra Ue (+0,8%). Sale al 61,4% il peso dei mercati della Ue 28 sul totale delle esportazioni regionali (58,8% nel 2013). Tra i Paesi dell’Ue si segnala la crescita delle esportazioni verso il Belgio (+31,7%), la Germania (+24,5%) e il Regno Unito (+16,8%), a fronte delle flessioni registrate

da Francia (-5,4%) e Spagna (-0,9%); tra i Paesi europei non Ue diminuiscono le esportazioni verso la Russia (- 17,2%). In flessione anche le vendite verso Stati Uniti (-3,1%) e Cina (-7,2%). Nella graduatoria dei paesi di destinazione delle esportazioni marchigiane, i primi quattro sono il Belgio mantiene il primo posto con il 15,9% del totale; seguono la Germania con il 10,3% e la Francia con l’8,4%. Analizzando le esportazioni regionali in un arco temporale più ampio (2004-2014) si osserva che il livello del 2014 ha raggiunto e superato (+0,2%) il valore di massimo registrato nel 2007, anno precedente la crisi. MERCATO DEL LAVORO La dinamica occupazionale registrata nelle Marche nel 2014 è risultata migliore di quella nazionale. Gli occupati sono risultati in aumento di 9.600 unità, pari all’1,6% rispetto alla media 2013, frutto dell’incremento di 4.200 unità della componente maschile (+1,2%) e di 5.400 unità di quella femminile (+2%). Per quanto riguarda i settori produttivi, l’incremento ha interessato tutti i comparti: nella media del 2014 l’occupazione è cresciuta di 3.900 unità nell’industria in senso stretto (+2,1%), di circa 2.900 unità nei servizi (+0,7%), di 1.600 unità nelle costruzioni (+4,3%) e di 1.200 unità circa in agricoltura (+9,3%). In aumento anche la forza lavoro (+0,6% pari ad oltre 4 mila unità) con il conseguente incremento del tasso di attività che ha guadagnato otto

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decimi di punto, attestandosi al 69,6% (68,7% nel 2013), valore più elevato sia della media nazionale (63,9%), sia di quella delle regioni centrali (68,9%). In diminuzione di circa 5.500 unità i disoccupati (-7,3% rispetto al 2013), con il tasso di disoccupazione che si è attestato al 10,1%, nove decimi di punto in meno rispetto al 2013. Il tasso di disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni nelle Marche si attesta al 36,4% (42,7% in Italia), mostrando un ulteriore incremento rispetto al 2013 (36,2%). Nel 2014 le ore di cassa integrazione sono risultate in diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente, passando da 51,3 milioni del 2013 a 50 milioni circa del 2014. In aumento sono risultati sia gli interventi straordinari (+35,8%), sia quelli in deroga (+11,5%), mentre in diminuzione sono apparsi quelli ordinari (-51,3%). PREVISIONI DEL 2015 Secondo le previsioni degli operatori, il livello dell’attività economica tenderà a recuperare nel corso del 2015, grazie al traino della domanda estera e alla progressiva ripresa di quella interna. Restano generalmente migliori le attese per le imprese di media e più grande dimensione e, soprattutto, per quelle più aperte ai mercati esteri. Rispetto al 2014, gli imprenditori marchigiani prevedono un incremento della produzione nel 2015 dell’1,3%, mentre la crescita reale delle vendite è stimata pari al 2% sull’interno e al 3,7% sull’estero.


INNOVAZIONE

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INNOVAZIONE

HACKER COCKTAIL: la formazione da bere

Una società milanese lancia un format di incontri dedicati alla sicurezza informatica personale all’interno del classico happy hour

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u Facebook corriamo dei rischi? Alcuni dicono che Google ci “spia”, sarà vero? Se compro online posso stare tranquillo? Molti stanno progressivamente scoprendo che, in un mondo completamente interconnesso, siamo tutti esposti a nuovi rischi per la nostra privacy e a truffe che corrono sul filo della Rete. Eppure milioni di persone utilizzano smartphone, notebook e tablet senza avere la consapevolezza dei pericoli connaturati al loro uso nel contesto di Internet, anche se ogni tanto hanno dei sospetti. “La sicurezza informatica personale è ormai una questione centrale nella vita quotidiana di ciascuno di noi”, spiega Alessandro Curioni, Presidente di DI.GI. Academy, società specializzata in formazione e consulenza in materia di sicurezza delle informazioni. “Per questa ragione siamo convinti che i tempi siano maturi per affrontare questi temi con incontri formativi destinati al grande pubblico, senza entrare in tecnicismi inutili, ma puntando su una crescita

della consapevolezza”. Con questo spirito, unito all’idea che si può fare formazione in modo semplice e divertente, è nato il format 'Hacker Cocktail', un incontro di un paio d’ore in cui docenti specializzati hanno spiegato quali sono in concreto i rischi che possiamo correre nei diversi contesti del mondo digitale, quali sono i comportamenti che è meglio evitare quando si utilizzano social network o si fanno acquisti online. “Abbiamo voluto realizzare un evento formativo che fosse comprensibile a tutti”, prosegue Curioni, “in un contesto diverso da quello di un’aula di formazione. Sappiamo bene, come formatori, che i momenti di convivio come pranzi e cene, rendono le persone più ricettive e le predispongono all’ascolto e all’interazione sociale. L’aperitivo, poi, è forse la massima espressione di questa forma di ritualizzazione, quindi abbiamo inventato 'Hacker Cocktail': il primo corso di formazione 'happy hour', che si è svolto con successo lo scorso 21 aprile”.

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“La sicurezza informatica è come la serratura della propria auto o della porta di casa. Non può fermare i malintenzionati ma se è sufficientemente efficace può indurli a cercare un altro obiettivo più facile. Il giusto livello di sicurezza deve scaturire da un’attenta valutazione degli investimenti necessari e della reale efficacia che è in grado di offrire anche in comparazione con altri obiettivi di analoga appetibilità” Bruce Schneiner crittografo e saggista statunitense


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CONSULENZA

Brevettare: investire per difendere le idee

Tutelare la proprietà intellettuale è oggi più che mai una priorità di Claudio Gandini

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l particolare momento storico che stiamo vivendo, tra i segnali sempre più forti di ripresa da parte delle aziende e il diffuso persistente pessimismo, invita a fare riflessioni su un patrimonio spesso dimenticato che è quello intellettuale. Non intendo aggiungermi al coro di quelli che affermano che le imprese italiane sono ancora lontane dagli standard europei e mondiali. I dati economici dicono che il deposito di brevetti è in aumento e questo è un dato positivo. Occorre probabilmente ricordare con forza che le imprese italiane sono ricche di potenzialità intellettive che vanno sfruttate meglio, che esistono talenti di intelligenza in molti italiani che devono emergere. È necessario superare la sfiducia nella tutela che la brevettabilità offre. Un brevetto ben strutturato nella sua descrizione e nelle sue rivendicazioni, una volta ottenuto, è certamente difendibile in Italia e nel mondo. I tempi sono meno lunghi di quanto si afferma con troppa facilità. Certo la difesa deve essere complessa, anche da un punto di vista tecnico, deve prendere in considerazione in modo analitico la legge e la giurisprudenza, deve saper scavare nel profondo, per essere vincente. L’avvocato, mi sia consentito dirlo, deve in primo luogo aver capito il brevetto per poterlo difendere, anche se inizialmente l’aspetto tecnico gli risulta estra-

neo. Almeno questa è la mia visione del problema. Una difesa legale ben strutturata e forte può consentire accordi con chi ha copiato o tenta di copiare il brevetto, in via stragiudiziale da subito o in corso di causa; accordi che saranno importanti da un punto di vista economico per l’azienda stessa. Se la concorrenza va accettata, anzi auspicata, questo non significa che si deve rimanere inermi di fronte a chi copia o sfrutta un’idea, già brevettata e talvolta frutto di investimenti, di un lungo lavoro di gruppo, di ricerca all’interno dell’azienda. I concorrenti, infatti, quando sperimentano o vengono a sapere che un imprenditore non teme di difendere il proprio patrimonio intellettuale, sono più prudenti. Nel momento in cui poi con sempre più forza l’impresa si apre all’internazionalizzazione e si spinge verso mercati nuovi, la ricchezza del patrimonio intellettuale e la presenza di un 'defensor' sono essenziali. Brevettare significa investire in persone e risorse per valorizzare e difendere idee, cercando in anticipo tutti gli errori in cui non si deve incorrere. Il discorso è complesso e merita approfondimenti tematici difficili, al momento non consentiti in questo scritto. I costi per la difesa di un brevetto saranno ampiamente ripagati dai vantaggi economici che ne deriveranno e da una più forte presenza sul mercato, anche in termini di immagine.

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CONTRIBUTI & INCENTIVI

Contributi & incentivi a cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Sida Group srl

¬ MARCHE ¬ REGIONE MARCHE "Voucher per la progettazione comunitaria" Voucher per la copertura delle spese di progettazione sostenute dalle aziende in fase di presentazione domanda. Il contributo massimo erogabile è pari ad € 5.000,00 SCADENZA: in fase di attuazione

REGIONE MARCHE "Bando Ricerca e Sviluppo" Cofinanziamento di progetti per imprese singole e in filiera nell’ambito della manifattura intelligente, meccatronica, ecosostenibilità, efficienza energetica. Gli investimenti ammisibili vanno da un minimo di € 200.000 ad un massimo di € 2.000.000. L'intensità di contributo può arrivare fino ad un massimo del 60% delle spese ammissibili. SCADENZA: in fase di attuazione

REGIONE MARCHE "Bando vouche per ICT""

dall’estero. Il finanziamento agevolato è pari al massimo al 70% delle spese sostenute.

Contributo pari al 50% delle spese presentate, fino ad un massimo di € 60.000. I voucher previsti sono 2 (cumulabili): 1) adozione nuove tecnologie digitali, ottimizzazione processi 2) innovazione dei processi aziendali, servizi di ottimizzazione industriale, consulenze di prototipazione, ecodesign, tutela proprietà intellettuale

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Credito d'imposta per alberghi e strutture ricettive"

Credito d'imposta per la digitalizzazione e la riqualificazione degli esercizi ricettivi. La misura è pari al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo SCADENZA: di € 12.500 per la digitalizin fase di attuazione zazione e € 200.000 per la ristrutturazione. I periodi di INVITALIA imposta agevolati sono 2014, 2015 e 2016. "Smart&Start" SCADENZA: a sportello Smart&Start Italia sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto BANDO INAIL contenuto tecnologico per "Incentivi per la sicurezza sul stimolare una nuova cultura lavoro" imprenditoriale legata all’ eco nomia digitale, per valorizzare i risultati della ricerca scientiEmanato il bando che prefica e tecnologica e per incovede finanziamenti alle PMI raggiare il rientro dei «cervelli» per migliorare la sicurezza nei

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luoghi di lavoro. È previsto un contributo in conto capitale nella misura del 65% dei costi del progetto, con un minimo di € 5.000 e un massimo di € 130.000. Sarà possibile precaricare le domande tra il 3 marzo e il 7 maggio 2015. SCADENZA: 07/05/2015

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Fondo Crescita: R&D, settore ICT e industria sostenibile" Al via due interventi del Fondo per la crescita sostenibile per la promozione di grandi progetti di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche (ICT), coerenti con l’Agenda digitale italiana, e nel settore della cosiddetta industria sostenibile. I progetti dovranno prevedere spese ammissibili comprese tra 5 mln € e 40 mln €, con un mix di agevolazioni tra finanziamento agevolato (max 60%)


CONTRIBUTI & INCENTIVI

e fondo perduto (max 15%). SCADENZA: in fase di attivazione

MISE "Credito d'imposta assunzioni" Le istanze potranno essere presentate dalle imprese, in modalità telematica attraverso una specifica piattaforma informatica, a partire dal 15 settembre 2014 per le assunzioni effettuate dal 26 giugno al 31 dicembre 2012. Per le assunzioni effettuate nel corso del 2013, le istanze potranno essere presentate a partire dal 10 gennaio 2015. SCADENZA: fino a esaurimento fondi

FONDI INTERPROFESSIONALI "Sostegno alla formazione" I fondi interprofessionali sono stati istituiti per favorire la formazione dei lavoratori e sono aperti a soddisfare i fabbisogni formativi della singola impresa, partecipando ai bandi emessi dal Fondo. SIDA Group affianca l'azienda, supportandola nella scelta del Fondo Interprofessionale, elaborando e gestendo i progetti formativi aziendali e interaziendali, svolgendo tutti gli adempimenti burocratici previsti.

MISE E CASSA DEPOSITI E PRESTITI "Sabatini Bis" Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che istituisce un nuovo strumento per accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese.Alle imprese verrà riconosciuto dal Mise un contributo in conto interessi pari all'ammontare complessivo degli interessi calcolato su un tasso favorevole del 2,75%, ripartito in cinque anni in quote annuali costanti.

vedono l'assunzione di borsisti con contratto di lavoro a tempo indeterminato. L'entità del contributo è pari ad € 7.000,00. SCADENZA: fino ad esaurimento fondi

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Fondo Crescita Sostenibile" Il bando finanzia, attraverso finanziamenti a tasso agevolato, iniziative e progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale per la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi e per il miglioramento degli stessi. I progetti devono avere durata tra 18 e 36 mesi, essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e di importo compreso tra 800 mila e 3 milioni di euro. Le domande potranno essere presentate a partire dal 30 settembre 2014.

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi

REGIONE MARCHE "Progetti Bottega-Scuola"

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Fondo Centrale di Garanzia per le PMI" Con il Fondo di Garanzia le PMI possono accedere a diversi tipi di operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine, tanto per liquidità che per investimenti, avendo a supporto una copertura massima dell'80% del finanziamento, fino ad un massimo di € 2,5 milioni.

CAMERA DI COMMERCIO FERMO "Fondo Genesi per credito a PMI" La Camera di Commercio di Fermo, ha stipulato una convenzione con i confidi che operano sul territorio provinciale, con l’obbiettivo di agevolare l’accesso al credito delle nuove Pmi, tramite la costituzione di un fondo (Fondo Genesi), per la concessione di garanzie sui finanziamenti. Destinatari finali sono le PMI iscritte al Registro delle Imprese dal 1° gennaio 2012. L'importo massimo della garanzia potrà essere pari ad € 30.000, nella misura massima del 30%.

Sono a disposizione contributi alle PMI della Regione che pre-

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi

SCADENZA: a sportello

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi

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REGIONE MARCHE - BANCA MARCHE - SIDA GROUP "Prestito d'onore Regione Marche" Obiettivo è quello di sostenere la creazione di 400 nuove imprese, attraverso finanziamenti agevolati concessi sull'onore ovvero non assistiti da alcun tipo di garanzia (fino a € 25.000,00 per le ditte individuali, e fino ad € 50.000,00 per le società) e la previsione di servizi gratuiti di assistenza tecnica personalizzata (tutoraggio) per i primi 12 mesi di attività. SCADENZA: 30/04/2015 ISMEA ”Agevolazioni per il primo insediamento dei giovani in agricoltura” Sono previsti interventi al fine di favorire l’insediamento di giovani nella conduzione di imprese agricole competitive. L’agevolazione prevede contributi in conto interessi per interventi fondiari a cancello aperto, per un massimo di € 1mln per le ditte individuali o società agricole unipersonali, e per un massimo di € 2,5mln negli altri casi. Il premio massimo erogabile è pari ad € 40.000,00. SCADENZA: Bando sempre aperto


CHI ENTRA E CHI ESCE

Chi entra e chi esce

In questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine e incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

Ida Simonetti segretario Forum Città Adriatico Ionio

'Il Mantello'.

L'assessore alle Relazioni internazionali del Comune di Ancona Ida Simonella è il nuovo segretario generale del Forum delle Città dell'Adriatico Ionio (Faic). È stata eletta a Budva, in Montenegro, durante lo Steering Commettee del Forum, presieduto dal sindaco di Kotor.

Roland Peluso nuovo comandante dei Carabinieri di Fermo

Tomas Nobili presidente Csv di Pesaro Urbino

Natascia Troli presidente di Confartigianato Fermo

Il direttivo della delegazione territoriale Csv di Pesaro e Urbino ha eletto come nuovo presidente Tomas Nobili, trentottenne, da diversi anni impegnato nel volontariato con l'associazione

La nuova presidente di Confartigianato Imprese di Ascoli Piceno - Fermo è Natascia Troli, eletta all'unanimità. Vice presidente Luigi Tempra e vicario Luca Soricetti.

Il nuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri di Fermo è Roland Peluso. “Sono stato accolto con molto calore in una terra che ritengo sia piena di risorse e grandi opportunità”.

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CHI ENTRA E CHI ESCE

Antonio De Introna rieletto presidente del Cus Alla guida del Cus Macerata da 51 anni, Antonio De Introna è stato rieletto e confermato nel suo ruolo in occasione dell'assemblea annuale. Vice presidente Patrizia Magnante.

Massimiliano Santini presidente Marchet Il nuovo presidente dell'Azienda Speciale per l'internazionalizzazione delle imprese Marchet è Massimiliano Santini, direttore Cna provinciale di Ancona.

Massimiliano Polacco vice presidente di CamCom Ancona

Cappelletti ha recentemente ottenuto il terzo posto agli 'Award Fiof 2015' concorrendo al premio 'Where Eagles Dare'.

Oreste Capocasa nuovo questore di Ancona Il nuovo questore di Ancona è Oreste Capocasa, l'uomo che a capo della Squadra Mobile di Rimini stanò la banda della Uno bianca. 61 anni, originario di Cupra Marittima (AP), ha annunciato che l'assoluta priorità sarà data al contrasto dei reati predatori sul territorio.

Cardinal Menichelli alle Chiese orientali

Il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco è stato eletto vice presidente della Camera di Commercio di Ancona.

Il Papa ha nominato il Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, alla Congregazione per le chiese orientali e al Pontificio consiglio per la pastorale degli operatori sanitari.

Simone Bucchi nuovo presidente Csv Marche

Attestato di benemerenza ad Alberto Giuliani

Il nuovo presidente Csv Marche è Simone Bucchi. Con il rinnovo delle cariche sociali Luigino Quarchioni assume il ruolo di vice presidente.

L'allenatore settempedano della Luce Volley, Alberto Giuliani, ha ricevuto un attestato di benemerenza da Unicam e dal Comune di San Severino Marche. “Questo è un regalo che noi facciamo a te ma che tu fai a noi”, ha affermato il presidente della Federazione Pallavolo delle Marche, Franco Brasili. Molto apprezzato l’intervento del magnifico rettore dell’Università degli Studi di Camerino, Flavio Corradini: “Lo sport da noi assume la stessa importanza di una lezione di chimica o di giurisprudenza”.

Rinnovato il direttivo di Ambiente e Salute nel Piceno Alfredo Vitali è il nuovo presidente di Ambiente e Salute nel Piceno. I due vice presidenti sono Massimo Batolozzi e Jonni Perozzi.

Dino Cappelletti presidente regionale Fiof Il fotografo di Grottammare Dino Cappelletti è stato nominato presidente per le Marche del Fiof, Fondo Internazionale per la Fotografia.

Medaglia al merito al luogotenente Enzo D'Ignazio Il comandante della Stazione Carabinieri di Osimo, Luogotenente Enzo D'Ignazio ha rice-

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vuto dal presidente della Repubblica Mattarella la Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare. Arruolato nell'Arma dall'83, D'Ignazio è stato insignito di una delle massime onorificenze concesse ai militari, attribuita per il lungo e meritevole servizio.

Alberto Rossi candidato al Premio Italia per la Vela L'armatore dell'Enfant Terrible – Sailing Team è tra i candidati al Premio Italia per la Vela 2015. Si tratta di un ambito riconoscimento assegnato da Tuttovela Yachting Club, con il patrocinio dell'Accademia Navale di Livorno, della Marina Militare e della Federazione Italiana Vela.

Beatrice Brignone alla Camera dei Deputati al posto di Enrico Letta Enrico Letta, eletto nelle Marche, abbandona il posto alla Camera dei deputati e lo lascia alla prima dei non eletti del Pd: Beatrice Brignone, 37 anni e due figli, senigalliese, ex alluvionata e 'civatiana'. Brignone, ancora un po’ “stordita per la notizia bellissima”, è “molto critica sulla riforma costituzionale e sull'Italicum. Per il Paese e per il Pd questo non è un momento facile, e dovrò capire come muovermi”, ha detto.

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email: ufficiostampa@mlmagazine.it


FISCO

ULTIME NOVITÀ FISCALI di Roberto Antonella Management Academy Sida Group srl – Area Fiscale/Societaria AL VIA IL 730 PRECOMPILATO Dal 15 aprile l’Agenzia delle Entra­te ha messo a disposizione i modelli precompilati e dal 1° maggio è possibile, per contribuenti e intermediari, intervenire su tali modelli. La deadline è fissata al 7 luglio. Entro tale termine, infatti, occorrerà inviare il modello, sia nel caso di dichiarazio­ne accettata che in quello di dichiarazione modificata o di 730 inviato con le modalità ordinarie.

nata con il d.P.R. n.642/72, è stata nel tempo oggetto di periodiche modifiche ed aggiornamenti, per adeguarne la riscossione alle sempre nuove tipologie di atti nascenti e per semplificarla e adattarla alle esigenze di semplificazione e automatizzazione di contribuenti e uffici. DETRAZIONE 65% È attivo il collegamento per poter inviare online all’Enea la documen­tazione necessaria a usufruire delle detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica edilizia e per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2015 collegandosi al sito www. finanziaria2015.enea.it.

CHIARIMENTI DELL’AGENZIA IN TEMA DI SPLIT PAYMENT (Circolare 15/e del 13 aprile 2015) L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti: in particolare è stata confermata l’efficacia delle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2015, sono state affrontate le questioni attinenti gli adempimenti della Pubblica Amministrazione e le modalità di gestione delle note di variazione.

CHIARIMENTI SULL’APPLICAZIONE DEL REVERSE CHARGE A distanza di quasi tre mesi dall’introduzione della nuova disciplina l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n.14/E del 27 marzo 2015, ha offerto gli opportuni chiarimenti in merito alle novità introdotte in tema di reverse charge.

SEMPLIFCATE LE LETTERE D’INTENTO IN DOGANA L’Agenzia delle Entrate chiarisce in senso semplificativo prevedendo che una singola dichiarazione di intento possa avere a oggetto una serie di operazioni doganali di importazione. (Risoluzione 38/e del 13 aprile 2015)

DEFINITE LE PMI INNOVATIVE È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale L. n.33/15 di conversione del D.L. n.15 noto come Investment Compact in cui all’art. 4 viene definita una nuova forma societaria: la Pmi innovativa. Le piccole e medie imprese interessate sono le società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, che rispettano i parametri della Raccomandazione 2003/361/CE, e che possiedono una serie di requisiti qualificanti.

BOLLO VIRTUALE L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n.16/E del 14 aprile 2015, fornisce un compendio e un riepilogo in me­rito alle molteplici novità inerenti l’imposta di bollo assolta in modo virtuale, la cui disciplina, ∂72∂


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INCHIESTA

MARCHE, PER LA MODA LA CRISI NON FINISCE MAI

Export, commercio online e produzioni sostenibili le ricette della Cna per rilanciare il settore. Costituita ‘Mood Market’, la web community della moda e organizzato un ‘Matching Day della moda’ a Montegranaro a cura di Sergio Giacchi

U

passati da 1,9 a 2,7 miliardi di euro di cui 2 miliardi grazie al calzaturiero. Una crescita costante negli anni - ha proseguito - ma che nel 2014 ha rallentato, registrando un aumento di soli 19 milioni di euro. Per le imprese del settore è fondamentale continuare a far crescere le esportazioni, soprattutto se non riparte il mercato interno. Iniziative come il portale ‘Mood market’ e il ‘Matching day della moda’ - ha concluso - servono proprio a favorire l’internazionalizzazione delle aziende della regione”.

na crisi lunga sette anni. È quella che dal 2008 ha colpito il sistema moda marchigiano, in particolare le imprese di pelli e calzature, che hanno perso il 34,1 per cento del fatturato, di cui il 6,8 solo nel 2014. Ad affermarlo il Centro Studi Cna Marche, secondo il quale ad essere crollata è soprattutto la domanda interna che negli ultimi sette anni ha perso il 45,6 per cento del fatturato. Tutto questo ha inciso pesantemente sul fatturato realizzato dai contoterzisti: queste imprese dal 2008 hanno perso commesse in modo apparentemente irreversibile e non sembrano in grado di riportarsi ai livelli precedenti. Il loro fatturato negli anni della crisi è diminuito del 43 per cento. Più contenuto il calo del fatturato nel tessile abbigliamento che dal 2008 ha perso l’11,5 per cento e nel 2014 ha registrato un incremento del 2,5 per cento. Appena superiore il calo del fatturato interno (15,3) e di quello contoterzi (12,9). “A salvare i distretti marchigiani della moda - ha affermato il presidente Cna Marche Gino Sabatini - è stato l’export che ha registrato un incremento del 40,8 per cento dalla fine del 2008 ad oggi. Si è

Nel 2014 l’export del sistema moda ha costituito il 26,3 per cento delle merci marchigiane vendute all’estero, con una punta dell’85,8 per cento nella provincia di Fermo e del 51 per cento a Macerata. Decisamenti inferiori i risultati a Pesaro Urbino (13,9), Ascoli Piceno (11,8) e Ancona (10,3). Per rilanciare il sistema moda marchigiano, la Cna ha costituito ‘Mood Market’, una web community delle imprese calzaturiere, del tessile e dell’abbigliamento che si propone di connettere le imprese del sistema moda regionale a poten-

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INCHIESTA

IMPRESE ATTIVE Marche

2013

2014

var.ass.

var.%

tessile abbigliamento

2.350

2.332

-18

-0,8

Tessile

460

450

-10

-2,2

Abbigliamento

1.890

1.882

-8

-0,4

pelli calzature

4.155

4.034

-121

-2,9

Totale sistema moda

6.505

6.366

-139

-2,1

IMPRESE ATTIVE PER PROVINCIA 2014

Ancona

Ascoli Piceno

Fermo

Macerata

Pesaro

Marche

Industrie tessili

106

76

38

91

139

450

Confezione articoli abbigliamento

577

283

165

308

549

1.882

Fabbricazione di articoli in pelle e simili

117

142

2.449

1.269

57

4.034

800

501

2.652

1.668

745

6.366

Totale sistema moda

EXPORT PER ANNO E TERRITORIO ITALIANO - PRODOTTI TESSILI, ABBIGLIAMENTO, PELLI E ACCESSORI – DATI IN EURO Territorio

2009

2010

2011

2012

2013

2014 revisionato

Pesaro e Urbino

167.059.564

195.469.052

186.501.309

196.194.560

207.943.950

204.986.590

Ancona

183.931.686

180.290.140

219.505.739

218.496.443

253.553.171

312.259.949

Macerata

605.697.148

702.316.946

742.204.218

771.993.061

814.398.484

790.334.065

Ascoli Piceno

1.018.790.299

360.322.311

368.994.388

395.662.110

397.831.167

388.115.328

Fermo

0

789.170.206

973.481.635

1.046.922.258

1.089.535.980

1.086.533.965

Marche

1.975.478.697

2.227.568.655

2.490.687.289

2.629.268.432

2.763.262.752

2.782.229.897

ziali nuovi clienti sui mercati nazionali e internazionali, attraverso azioni di web marketing e di E-commerce. Nell’ambito di questo progetto, Federmoda Cna Marche ha organizzato a Montegranaro il ‘Matching Day della moda’, un evento dedicato alle imprese del settore per avviare collaborazioni produttive e commerciali tra le imprese marchigiane. All’iniziativa sono intervenuti Lucia Trenta per Cna Federmoda Marche, Andrea Focacci, vice area manager Unicredit Marche e Marco Ricetti, docente di Economia della Moda al Politecnico di Milano, tra

gli ideatori del Sustenaibility Lab, piattaforma digitale di esperti dedicata alla diffusione della cultura della sostenibilità nel sistema moda. “Per le imprese - ha sostenuto Richetti dire sì alla moda sostenibile che si basi su un utilizzo ridotto o comunque attento della chimica può rappresentare un concreto vantaggio competitivo. Infatti, i grandi marchi, attenti alla propria immagine e inclini a voler raggiungere il consumatore consapevole, stanno stilando vere e proprie ‘green list’ di fornitori in grado di

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garantire caratteristiche di non dannosità e sostenibilità dei materiali utilizzati”. Attualmente le imprese marchigiane del sistema moda sono 6.366. Il settore prevalente è quello delle calzature con 4.034 aziende mentre 1.882 sono quelle dell’abbigliamento e 450 quelle attive nel tessile. Lo scorso anno sono diminuite di 139 unità, di cui 121 nel calzaturiero, 10 nel tessile e 8 nell’abbigliamento. Oltre un terzo delle imprese (2.652) si concentra nel fermano e altre 1.668 a Macerata. Ad Ancona sono attive 800 imprese, a Pesaro Urbino 745 e ad Ascoli Piceno 501.


ALTO ARTIGIANATO

IL FERRO SI FA ARTE

Qualità e stile riconosciuti dal marchio 'Marche Eccellenza Artigiana' Questo mese la nostra rubrica dedicata all'arte manufatturiera ci porta in provincia di Pesaro-Urbino, nel mondo di Ferro Design, tra letti in ferro battuto e originali specchiere di Anna Siria

I

l ferro è uno dei materiali più antichi usati dall’uomo. Ne avete fatto un’arte. Come è iniziata questa avventura? “Ferro Design è un’azienda nata nel 2005 che si avvale dell’esperienza ultra trententennale dei suoi tre soci Daniele Battazza, Denni Mariotti e Fabrizio Mariotti nelle diverse fasi di produzione di ogni tipo di complemento d’arredo in ferro battuto o forgiato: letti, comodini, tavolini, sedie, reggimensole e specchiere. Daniele Battazza vanta un’esperienza di 30 anni nella lavorazione del ferro battuto e nel 2012 è stato riconosciuto Maestro Artigiano, titolo attribuito solo a una cinquantina di artigiani delle Marche. Tale riconoscimento ci ha poi permesso successivamente di diventare Bottega Scuola, ente riconosciuto dalla Regione per la formazione di giovani che vogliono apprendere questo mestiere. Denni Mariotti vanta anch’egli un’esperienza trentennale nel campo del taglio laser, foratura e piegatura del ferro. Fabrizio Mariotti ha iniziato come saldatore poi ha lavorato per vent’anni in una verniciatura e ora, oltre a seguire il reparto, è tornato anche al suo iniziale lavoro di saldatura. Nel 2014 Ferro Design ha acquistato l’azienda Pama, marchio molto rinomato

nel campo del ferro battuto. I fondatori della storica azienda, Paiardini e Matteucci, già da 10 anni credevano nelle abilità e capacità professionali dei tre giovani soci e dopo vent'anni di successi e soddisfazioni hanno pensato di lasciare loro il testimone". Oltre a voi tre, quali sono le figure professionali di cui si compone il vostro organico? Fate formazione interna? “La formazione interna è parte fondamentale della nostra attività. L’organico attualmente e’ composto da quattro fabbri, un verniciatore, un magazziniere, un’impiegata e un commerciale”. Artigianato e tecnologia: un'unione possibile? “La nostra produzione è interamente realizzata all’interno dei nostri stabilimenti da mano d’opera italiana altamente qualificata, per garantire un’ottima qualità artigianale rifinita e curata nei minimi dettagli; è per questo che già dal 2010 possiamo fregiarci del marchio 'Marche Eccellenza Artigiana', riconoscimento che contraddistingue le produzioni capaci di unire tradizione, arte, manualità e che hanno

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ALTO ARTIGIANATO

“Il pesante ferro si reduce in tanta sottilità mediante la lima, che piccolo vento poi lo porta via”

Leonardo da Vinci

dimostrato di rispettare specifici disciplinari di lavorazione. La tecnologia viene applicata solo per la realizzazione di semilavorati, che in ogni caso potrebbero essere prodotti anche a mano. L’applicazione serve solo a risparmiare tempo”. Cosa significa per voi aver ottenuto il marchio 'Marche Eccellenza Artigiana'? “L’autorità di un’ente importante come la Regione, che ci ha concesso questo riconoscimento, ci permette di ottenere subito fiducia e credibilità dai nostri clienti”. Può l’alto artigianato vincere la sfida della globalizzazione? “Ci proviamo. L’artigiano è un’artista e le sue creazioni sono opere d’arte. Non credo che l’arte morirà. Potrà mutare,

evolversi, ma sopravviverà”. Vendete anche all’estero? “Il nostro mercato è prevalentemente italiano. Per quanto riguarda l’estero abbiamo saltuariamente lavorato per delle particolarissime realtà richiedenti un prodotto certificato dall’elevato standard qualitativo”. Parliamo delle vostre creazioni: come si è evoluto il design del letto nel tempo? “La lavorazione del ferro nell'ultimo periodo viene sempre più apprezzata soprattutto per la possibilità di mantenere i profili molto lineari e sottili, abbracciando il gusto minimal e moderno. Dato che la nostra produzione è totalmente realizzata all’interno dei nostri stabilimenti siamo in

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grado di offrire creazioni personalizzate in tempi relativamente brevi e contenuti, contando soprattutto sull’estrema elasticità di mano d’opera dei soci”. Come promuovete il vostro lavoro? “Buona parte delle nostre creazioni è raccolta in un catalogo distribuito ai molti rivenditori sparsi su tutto il territorio nazionale. Abbiamo inoltre un sito, che abbiamo ereditato dalla ditta Pama, sul quale è sempre possibile visionare i nostri prodotti commerciali, www.pamaletti.it. È frutto di un recente restyling, con nuove sezioni che permetteranno a chiunque di individuare il più vicino rivenditore e di ottenere tutte le informazioni tecniche relative al prodotto. La soddisfazione del cliente è comunque da sempre la nostra migliore pubblicità”.


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∂78∂ www.bancamacerata.it


DOSSIER MARCHIGIANI

oltre confine

Illustrazione di Rossana Vitali

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DOSSIER | MARCHIGIANI OLTRE CONFINE

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CON LO SGUARDO A PONENTE

Seguendo le orme dei marchigiani in Argentina

I

n un passato non molto lontano, per varie ragioni tra cui le difficoltà economiche e le guerre, milioni di Italiani lasciarono le proprie case. La migrazione, prima verso il Nord, poi all'estero, coinvolse anche i marchigiani: nella decade tra il 1906 e il 1915 furono in oltre 224mila a partire per varie destinazioni tra cui il Nord Europa, in particolare verso Francia, Svizzera, Germania, Austria e Belgio, ma anche Australia e Stati Uniti. Più di 67mila, invece, scelsero come meta l'Argentina. In quegli anni le Marche avevano una percentuale di emigrati, rispetto alla popolazione residente, più elevata della media nazionale; l'Argentina era una terra lontana fisicamente, ma percepita come vicina per la sua forte vocazione agricola. Si stima che in meno di mezzo secolo oltre 500mila marchigiani lasceranno la regione. Erano soprattutto uomini (74,5%), illetterati, tra i 20 e i 39 anni. Agricoltori, ma anche lavoratori giornalieri, falegnami, muratori e operai. A Ponente, nel Nuovo Continente, cercavano l'opportunità di costruirsi una vita nuova. Dalla piccola campagna marchigiana alle immense praterie argentine. Il desiderio di non staccare mai completamente il cordone ombelicale e di portarsi dietro qualcosa che facesse ricordare il clima e l'atmosfera di casa spinsero i migranti a riunirsi in piccole comunità territoriali, cercando di mantenere vive la lingua e le tradizioni italiane. La vita Oltreoceano non era semplice. Il nemico peggiore era la nostalgia. Si stima che dall'Argentina partirono migliaia e migliaia di cartoline, pacchi, lettere, ∂81∂

telegrammi diretti alle Marche. Le traversate via mare erano lunghe e insidiose e l'inserimento nel nuovo contesto sociale richiedeva tempo e sacrifici, che i migranti della regione del Picchio affrontavano con dignità e impegno. In un secolo ben 200mila marchigiani attraversarono l'Atlantico scegliendo di stabilirsi nel Paese sudamericano. Oggi sono la più numerosa comunità delle Marche all'estero. Alcuni comuni dell'Alto Maceratese registrarono verso l'Argentina percentuali molto alte di espatri, tanto che la provincia di Macerata è definita “la più argentina d'Italia”. In Argentina i marchigiani si contraddistinsero per la scoperta rivoluzionaria conosciuta nel mondo come semina diretta e per essere stati i primi a praticare, nella provincia di Mendoza, l'ovicultura. Furono anche i soli a ideare un museo del vino, tutt'ora unico nel Sud America. Col passare degli anni il volto della migrazione marchigiana ha subito un profondo mutamento: a partire sono giovani sempre più specializzati, che trovano occupazione in ambito agro-alimentare, nel settore dei trasporti e della cantieristica navale, ma sono anche professionisti e intellettuali. Si stima che oggi i discendenti marchigiani di terza generazione siano non meno di 1 milione e mezzo, tanti quanti sono i residenti in regione. La comunità è rappresentata da due grandi associazioni: la Federmarche e la Femacel. All'Albo regionale è iscritta anche l'Associazione degli imprenditori marchigiani e discendenti della Repubblica Argentina “Marchigianar”.


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“L'IDENTITÀ RESTA NEI LUOGHI D'ORIGINE”

Partire e accogliere, ieri come oggi. Roberto Vezzoso, presidente dell'Istituto Fernando Santi Marchigiani nel mondo, ci illustra l'impegno dell'associazione che si dedica ai migranti della terra del Picchio e a chi sceglie invece la regione per iniziare una nuova vita di Asmae Dachan

D

ottor Vezzoso, vuole presentarci l’Ifs Marchigiani nel Mondo? “Nasce come associazione marchigiana aderente all’Istituto Fernando Santi, costituito nel 1970 con sede a Roma. Per alcuni anni ho vissuto in Germania dove ho avuto l’occasione di conoscere l’Istituto Fernando Santi durante un convegno in Saarbrucken, città in cui vivevo. Rientrato nelle Marche, mi è stato chiesto di impegnarmi direttamente nell’attività associativa. Parliamo del 2012: l’Istituto Fernando Santi Marchigiani nel mondo opera in continuità con l’Istituto Fernando Santi delle Marche, ora cessato, attivo sin dalla costituzione della Consulta regionale dell’emigrazione e

diretta per molti anni dal dottor Onasini”. Quali sono le vostre finalità principali? “Occuparsi delle migrazioni e dei migranti, di chi arriva e di chi parte. Chi arriva ha bisogno di inserirsi nel territorio, pur mantenendo la propria cultura. Deve prima di tutto imparare la lingua italiana, conoscere le nostre leggi, integrarsi, riuscire a fare tutte quelle piccole cose che servono per vivere, come fare documenti, trovare lavoro e casa. Per questi motivi stiamo organizzando corsi di lingua italiana certificati dall’Università per Stranieri di Siena, destinati a chi viene a vivere nelle Marche, fornendo anche un piccolo aiuto

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DOSSIER | MARCHIGIANI OLTRE CONFINE

nell'inserimento sul territorio. Chi parte ha spesso gli stessi problemi. Attraverso la rete associativa all’estero cerchiamo di informare e aiutare chi vuole andare a lavorare e vivere fuori dall’Italia”.

"Non possiamo rinunciare, per un malinteso senso di autonomia, a chiedere allo Stato quello che una nazione democratica ha il dovere di fare nei confronti dei lavoratori".

Quali sono i punti più importanti del pensiero di Fernando Santi? “Propone un'idea di sindacato che nella sua azione faccia perno sul concetto di riformismo, ponga al centro l'uomo, che è 'il fine di tutte le cose', e sia uno 'strumento naturale di democrazia'. La democrazia per Santi va perseguita nel quadro di una autonomia praticata sia rispetto alle forze economiche, sia ai partiti politici. Scrive Santi: 'L'esigenza dell'autonomia effettiva del sindacato, così come la sua unità, nasce dalla necessità di non delegare ad altri quelli che sono i suoi compiti naturali; di non soggiacere alla pressione padronale, alle esigenze politiche di questo o quel partito, di questo o quel governo. L'autonomia del sindacato trova concreta espressione nella sua politica, che deve partire dalla realtà obiettiva dei rapporti di lavoro, delle esigenze dei lavoratori e della collettività popolare nazionale'. Dice ancora che il sindacato 'ogni giorno direi che deve conquistare qualche cosa, ecco perché dobbiamo rifuggire da sterili impazienze come da abbandoni colpevoli. Io credo nella sicura conquista di ogni giorno, credo nella necessità di trasferire nel costume, negli ordinamenti, nelle leggi, le conquiste operaie perché siano salvaguardate e diventino patrimonio civile di tutta la società nazionale e conclude:

Cosa resta degli insegnamenti e delle testimonianze dei migranti di ieri? Le nuove generazioni, secondo lei, sono consapevoli dei sacrifici e delle difficoltà vissute da bisnonni e nonni? “Credo che si parli ancora poco dei nostri emigrati e delle loro storie. Abbandonare il proprio territorio per cercare in altri posti fortuna e opportunità di vita comporta spesso la rinuncia a parte della propria identità. Un pezzo più o meno grande di quella di chi emigra resta nei luoghi di origine. Si paragona spesso l’emigrato all’alpinista che, giunto a metà del suo difficile percorso, non può o non vuole tornare indietro ma sente la fatica dell’andare avanti. Le storie di emigrazione sono poi spesso accompagnate da destini dolorosi di cui lo Stato italiano non si è mai preoccupato. Oggi, comunque, migrare è più facile di una volta. Basti pensare alla velocità nei collegamenti fra le varie parti del mondo e alla rivoluzione avvenuta nelle telecomunicazioni con l’uso del web”. Con quali comunità marchigiane all’estero avete più rapporti? “Associazioni dei Marchigiani all’estero, Regione Marche attraverso la Consulta dei marchigiani all’estero e rappresentanze italiane come Comites e patronati”.

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Quali sono le prossime iniziative che promuoverete? “Il nostro è un lavoro di impegno quotidiano. L’obiettivo è quello di aiutare chi vuole partire, ma anche di frenare questa tendenza. L’Italia deve pensare al proprio futuro sfruttando tutte le grandi risorse che possiede”. Aprendo il vostro sito compaiono in home page notizie sul capitale umano in fuga dall’Italia. La nuova ondata di partenze di italiani verso l’estero è un segnale negativo o una nuova opportunità? “Il problema è sempre la mancanza di lavoro e le poche prospettive che ci sono in Italia. Molti giovani emigrano con l’idea che non ci siano opportunità nel proprio territorio e che non torneranno. Credo che lasciare andare questi giovani, su cui sono stati fatti anche investimenti per la formazione, sia per il paese una perdita secca”. Dei giovani marchigiani emigranti oggi a causa della crisi, cosa ci può dire? Quanto il fenomeno incide sulla popolazione del territorio? “Difficile quantificare un movimento che non è documentabile con precisione. Molti giovani partono ma non comunicano al Comune di residenza la propria assenza. Un fenomeno complicato da osservare”. Per info www.istitutosanti.org


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DAL MONDO ALLE MARCHE CON AMORE

Il CeSMa, Centro Studi Marche, è un’organizzazione culturale attiva dal 1981 e tra le sue principali attività c’è la valorizzazione delle eccellenze marchigiane all’estero. La direttrice Pina Gentili ci parla degli eventi organizzati per le comunità regionali che vivono fuori dall’Italia, perché radici e identità non vadano mai perdute di Silvia Baldini

L

'attività del CeSMa si sviluppa fin dall'inizio attorno alla valorizzazione delle eccellenze marchigiane in più contesti. Come è iniziata la vostra avventura? “La nostra storia è iniziata nel 1981, quando il presidente del Cias, il Centro Internazionale Amici Scuola del professor Armando Mazzoni, anche lui di origine marchigiana, mi contattò in occasione di un evento culturale; mi chiese di cooperare con lui nella attività istituzionali che stava svolgendo. Nel prosieguo della nostra attività, sulla base delle nostre comuni origini e constatando che il Cias era frequentato in gran parte da personaggi marchigiani del mondo della cultura, decidemmo di fondare al suo interno una Associazione: la chiamammo CeSMa, ovvero Centro Studi Marche, e vi promuovemmo lo studio dei personaggi e delle eccellenze della nostra regione. Alla fondazione del Centro contribuirono il professor Giuseppe Giunchi, eminente scienziato, e altre personalità del mondo della scienza, della cultura e dell'imprenditoria. A Giunchi è oggi intitolata l'Associazione, il cui presidente è adesso il dottor Franco Moschini; presidente onorario è il professor Fernando Aiuti, mentre presidente emerito la giornalista Rosanna Vaudetti”. Quali sono le iniziative di maggior rilievo che avete promosso negli anni per la

promozione delle peculiarità marchigiane all'estero? “I progetti sono stati numerosissimi: la prima fondamentale iniziativa fu un convegno per il cinquantenario della morte di Maria Montessori, la marchigiana conosciuta in tutto il mondo per il suo innovativo metodo di insegnamento. Parteciparono studiosi provenienti da tutti i continenti. Altre iniziative di rilievo sono stati gli scambi culturali con gli imprenditori marchigiani in vari paesi europei ed extraeuropei”. Quale è la percezione della realtà marchigiana all'estero? “Nei primi tempi di vita, l’attività del CeSMa era scarsamente conosciuta all'estero e proprio attraverso le iniziative sopracitate, con la collaborazione dell'allora ministero degli Affari Esteri, siamo riusciti a sensibilizzare e far conoscere le potenzialità della regione”. I marchigiani che vivono all'estero si mettono in contatto con voi e partecipano alle vostre iniziative? C'è una riscoperta dell'identità e delle radici da parte di queste comunità? “Sì, tutto ha avuto inizio quando la Regione ha organizzato ‘la Giornata delle Marche’, che si tiene ogni anno il 10 dicembre ad Ancona; è l’evento simbolo del legame delle comunità marchigiane che vivono all’estero con la regione, perché arrivano

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delegazioni da numerosi paesi di tutto il mondo. Attraverso le iniziative sviluppate ho potuto constatare che esiste ancora un forte sentimento di appartenenza alle nostre radici”. Nel 2014, fra gli eventi che avete organizzato, c'è stato anche il ‘Defilé del cappello di Montappone’ all'Ambasciata d'Italia a Praga. Come siete riusciti a coinvolgere le istituzioni della capitale ceca in un evento di grande rilievo per la nostra regione? “Tutto è iniziato nel 2013, quando, grazie al contatto con il direttore uscente dell'Istituto Italiano di Cultura a Praga, il dottor Paolo Sabatini, incontrai il suo successore, il dottor Giovanni Sciola. Con lui avviammo l'organizzazione della mostra ‘Il pianeta carta nel terzo millennio’, che riscosse un grandissimo successo, non solo a Praga: grazie alla divulgazione dell'evento in tutti gli Istituti di Cultura del mondo, l'iniziativa trovò larga eco in tutte le ambasciate del mondo. L'anno successivo, infatti, furono due gli eventi che organizzammo a Praga presso l'Istituto di Cultura: la mostra della pittrice marchigiana Anna Claudi, con la Fondazione Claudi di Serrapetrona, e lo stesso 'Defilé del Cappello di Montappone' presso l'Ambasciata d'Italia a Praga, grazie all'invito dell’ambasciatore Aldo Amati. Entrambe le iniziative ebbero un grande successo, anche grazie alla partecipazione dell'As-


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Pina Gentili

sociazione Marchigiani di Praga”. Avete anche promosso la mostra ‘Fabriano e le origini marchigiane della carta’ in Germania. Perché questa scelta? E che tipo di riscontro di pubblico avete avuto? “La mostra della Carta è diventata ormai uno dei fiori all'occhiello del CeSMa grazie alla Regione Marche, che ci mette in contatto con i marchigiani che vivono nei vari paesi, e grazie anche al direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, la dottoressa Adriana Cuffaro. Poi dobbiamo ringraziare l'Ameg, l’Associazione Marchigiani Emigrati in Germania e la Fondazione Carifac, che ci è vicina nell'organizzazione. Abbiamo organizzato la mostra prima a Praga, poi in Germania e nel 2015 sarà la volta della Svizzera. Tutta

questa organizzazione nasce grazie all'intervento del presidente dei Marchigiani del Mondo, il dottor Franco Nicoletti, che ci mette in contatto con le Associazioni marchigiane dei vari Paesi. Il riscontro è sempre eccellente perché partecipano agli eventi personalità del paese ospite, e del mondo della cultura, arrivano anche diplomatici italiani, autorità locali, università, accademie e i marchigiani stessi”. In quali altre zone del Vecchio continente siete attivi? E nel mondo? “Per il 2015 stiamo organizzando anche in Lussemburgo il ‘Defilé del Cappello’. Abbiamo ricevuto un invito per un progetto in Egitto, ma al momento la situazione di insicurezza generale non consente di portarlo avanti. A Rosario, in Argentina, riproporremo il ‘Defilé’ a settembre, mentre il 9

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luglio nel municipio di Stoccarda si aprirà la mostra della pittrice Anna Claudi”. Per quali aspetti culturali le Marche sono riconosciute all'estero? “Per quello che riguarda l'attività del CeSMa, posso dire che dal punto di vista culturale le Marche sono conosciute per i grandi personaggi della letteratura e dell’arte che hanno avuto nel corso della storia e che hanno fatto grande il territorio”. Quali gli eventi che avete in programma quest’anno per la promozione della regione fuori dai confini nazionali? “Ci muoveremo su più fronti: Svizzera, Lussemburgo, Stoccarda e Argentina”.


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IL PONTE MARCHIGIANO A ISTANBUL

Alla Steel Bridge Competition hanno partecipato quattro studenti e tre docenti dell’Univpm, due aziende di Monsano e Monte San Vito del settore edile-ingegneristico. A vincere è stata la creatività tipica marchigiana: un ponte in scala progettato e realizzato in tempi record, premiato per il design

È

Europa e si sono confrontati in loco con i sedici finalisti.

partita dalla Vallesina, precisamente da Monsano e da Monte San Vito, l’avventura di uno speciale team composto da quattro ragazzi iscritti al quinto anno del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura all’Università Politecnica delle Marche: Lucia Barchetta, Francesca Casati, Giulia Florio e Giandomenico Palmieri hanno partecipato al Concorso internazionale “Steel Bridge Competition” di Istanbul, come unici rappresentanti dell’Italia nella sezione ‘Design and Costruct’. E hanno vinto. I quattro marchigiani sono stati premiati con l' “Aesthetic Award” per il progetto realizzato in collaborazione con l’azienda Hometica di Monsano e con il supporto dei professori Gianluigi Mondaini, Stefano Lenci e Francesco Clementi del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura. Avevano già superato a prima sfida della selezione tra oltre 100 candidati provenienti da atenei di tutta

Il concorso, in programma dal 15 al 17 aprile scorso, è indetto ogni anno dal 2007 dall’Università di Bogazici di Istanbul e prevede la realizzazione di un ponte in scala 1:10 in tutte le fasi: dal progetto su carta al calcolo strutturale, dalle soluzioni ingegneristiche e di design alla costruzione pratica in loco fino alle soluzioni artigianali sul campo. Il ponte progettato è di 60 metri e la struttura da montare nel campus universitario turco è di 6 metri. La gara è basata su una serie di parametri tra i quali spiccano l’originalità del progetto, la leggerezza della struttura e la facilità di montaggio. Già, perché il ponte che ha viaggiato dalle Marche a Istanbul è arrivato in pezzi da assemblare in loco e, come in un vero cantiere, i team si sono sfidati nella costruzione in spazi e con movimenti obbligati di lavoro. Tutto è stato montato

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in tempi record rispettando pesi, misure e i parametri tecnici previsti dal concorso. Per il premio finale, a tutto ciò, si sono aggiunte le valutazioni estetiche e di design. “Abbiamo deciso di partecipare a questo concorso – ha spiegato il professor Gianluigi Mondaini – perché richiede un lavoro concreto e trasversale. Si parte dal progetto di architettura sviluppando, insieme, le caratteristiche tecnologiche, tecniche e strutturali. Tutto ciò valorizza l’importanza di un approccio unitario, tra aspetto progettuale e tecnico, che è una

caratteristica qualificante e specifica del nostro corso di laurea”. Fondamentale per la realizzazione dei singoli pezzi è stata la collaborazione con l’azienda Hometica di Monsano e l’impresa edile Allegrezza di Monte San Vito che, in un’ottica di rete e di crescita comune, hanno messo a disposizione il proprio know-how e tutto il supporto possibile ai giovani progettisti. Insieme ai ragazzi e ai docenti sono state provate anche le fasi della competizione simulando dal vero la costruzione del

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ponte. La Steel Bridge Competition rappresenta una vetrina importante per l’Univpm, per il pool di aziende marchigiane e per i ragazzi che hanno partecipato al concorso. È stata anche un’opportunità di incontro con sponsor, investitori e stakeholder del settore che potranno conoscere meglio la realtà marchigiana dal punto di vista formativo, professionale e dell’artigianato specializzato.


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All’estero per vivere con la musica

Luca Lattanzio, cantautore milanese di nascita e marchigiano d’adozione: “In Italia, se non si fa parte di una stretta cerchia, non si ha alcuna possibilità” di Asmae Dachan

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a Numana a Mosca, seguendo la via della musica: come sta andando il tuo tour in Russia? “Bene, sono contento di come procede. Le richieste dei miei spettacoli sono in crescita e questo mi fa piacere”.

sono partito”. Da giovane padre, hai mai avuto paure o ripensamenti? “Quando si parte e si ha una famiglia, da un lato si prova nostalgia e voglia di tornare a casa, in mezzo ai propri affetti; dall’altro lato, però, proprio il fatto di avere un figlio, una compagna, qualcuno che condivide le tue scelte di vita e che in qualche modo dipende da te, ti dà lo stimolo ad andare avanti con responsabilità. Certo non sono mancate le difficoltà, soprattutto all’inizio.

Facciamo un passo indietro: cosa ti ha spinto a portare la tua musica oltre i confini? “Ho sempre avuto il desiderio di viaggiare e di portare la mia arte all’estero. Così ho abbinato la passione per la musica alla laurea in lingue, mi sono fatto coraggio e

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Poi ci si ambienta, se ci si mette in gioco”. Come ti trovi in Russia? “Molto bene, sono stato accolto con calore. Cerco sempre di essere me stesso con umiltà e po’ di simpatia, che aiutano sempre”. Cosa distingue il pubblico italiano da quello straniero? Come viene percepita la tua musica? “Negli ultimi anni ho avuto occasione di cantare per un pubblico internazionale, anche grazie all’esperienza alle Isole Canarie. In realtà, il bello della musica è che le emozioni sono le stesse ovunque: è davvero un linguaggio universale. Può variare il repertorio e chiaramente sono differenti i gusti, ma per tutti rimangono l’emozione e il sogno, tutto quello che la musica può e continua a dare. Cerco di cantare con passione e con sincerità, dando sempre il massimo a prescindere dal pubblico che ho di fronte. Oggi in Italia c’è bisogno di leggerezza: la crisi ci ha reso un po’ più tristi ed è anche compito degli artisti portare felicità e allegria. Questo è ciò che cerco di trasmettere con più forza”. Parlaci del tuo repertorio. Quali sono state le tue influenze? “Ho sempre amato la melodia italiana, dalle romanze e aree classiche, napoletane, alle canzoni leggere. Negli anni ho creato un mio modo di cantare e interpretare che ha radici nell’italianità”.

In base alla tua esperienza, gli artisti vengono giustamente valorizzati in Italia, o è vero il detto ‘nemo profeta in patria’? “Il problema spesso è chi viene valorizzato e perché… La situazione dei grandi network ormai è nota: se non si fa parte di una stretta cerchia, non si ha nessuna possibilità, anche avendo belle canzoni. Mi amareggia dirlo, ma per me è così. Comunque, riesco a suonare anche in Italia e mi chiamano molto spesso per eventi di diverso tipo, come i matrimoni, a cui vado con piacere”.

“A MOSCA PRESENTO IL MIO NUOVO DISCO ‘MONDO’, UN ALBUM DI EVERGREEN ITALIANI ED INTERNAZIONALI RIVISITATI IN STILI POP E CLASSICI” In Italia hai sposato cause molto importanti come la lotta al razzismo e alla violenza alle donne e hai promosso anche una campagna per la guida responsabile. Che riscontro hanno avuto? “È stata una bella esperienza, che mi ha arricchito culturalmente e che ha avuto un impatto notevole a livello umano, oltre che professionale, molto importante. Mi viene in mente un episodio: un giorno mi chiamò il questore di Trento e mi disse che il mio disco ‘Da quanto tempo’, che parla di una storia vera, ∂89∂

veniva dato alle vittime della tratta degli esseri umani come primo strumento per aiutarle a liberarsi. Questa notizia mi ha fatto molto piacere e mi ha commosso”. Canti, oltre che in italiano, anche in inglese e spagnolo: credi che la conoscenza delle lingue abbia contributo al tuo successo internazionale? “Sì, direi che è stato un grande aiuto”. Come vedi il tuo futuro? Sempre più internazionale, o orientato al successo ‘in casa’? “Mi vedo in giro per il mondo, in Italia e all’estero. Ovunque mi chiamino e ci siano le giuste condizioni, io sono pronto a rispondere e iniziare una nuova avventura”. Che consiglio daresti ad un giovane artista che vuole emergere? “Premesso che anch’io ho sempre bisogno di consigli, gli direi di cantare con amore e di lavorare tanto. Il talento non basta e la vanagloria spesso dura poco. Ci vogliono impegno costante, umiltà e voglia di migliorare giorno per giorno. Gli direi, inoltre, di non fidarsi degli speculatori di sogni e di imparare dai professionisti, non da chi si spaccia per tale; leggere e verificare i curriculum di chi insegna, promette, produce. Al di là del successo, che può arrivare o meno, che può essere grande e duraturo, che può restare una chimera, l’importante è circondarsi di persone leali, che credano nel vero valore delle persone e della loro arte”.


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“Quelle Marche migranti, memoria viva per i giovani”

Antonio Perticarini, direttore del Museo dell’Emigrazione di Villa Colloredo Mels a Recanati, parla della lunga storia dell’emigrazione marchigiana, che ha coinvolto oltre 700mila corregionali. Tra racconti di speranza e disperazione, come quello dei dodici marchigiani scomparsi nella tragedia di Marcinelle, un percorso nella memoria che si lega a doppio filo con le vicende del presente di Silvia Baldini

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irettore, quando nasce l’idea di creare un Museo come quello che dirige e perché? “Alla fine degli anni Novanta la Regione Marche organizzò alcuni incontri finalizzati alla creazione di un Museo sull’Emigrazione Marchigiana nel Mondo, incontri che videro la partecipazione di moltissimi soggetti; l’obiettivo era quello di rappresentare e far conoscere un fenomeno importante come l’emigrazione da questa terra, che ha visto coinvolti 700mila marchigiani, partiti verso moltissimi paesi del mondo”. Perché è stata scelta la città di Recanati come sede del Museo? “Recanati è risultata la sede scelta dalla Regione; nel 2011 è stato emanato un Bando per la presentazione di un progetto per la realizzazione del Museo, e a questo concorso hanno partecipato moltissimi comuni delle Marche. Quello di Recanati è risultato vincitore”. Come sono andati questi due primi anni di attività e quanto interesse avete riscontrato nella popolazione locale? “Abbiamo potuto constatare la presenza di un grandissimo interesse nelle persone: circa 10mila le presenze in questi 18 mesi di vita, moltissime provenienti dalla regione, in particolare dalle scuole, molte anche le famiglie”.

Per quanto riguarda i turisti, quanti riesce ad attrarne il Museo? “Sono molti quelli che entrano solo per curiosità, ma quasi tutti escono complimentandosi per la bellezza del Museo. Le persone che arrivano in maniera specifica per vedere l’esposizione hanno a cuore il tema dell’emigrazione, per via della loro storia personale”. Si è scelto di suddividere il percorso espositivo in tre livelli: ce li spiega? “Un primo livello racconta il contesto generale dell’emigrazione su nove ambienti: la decisione di partire, la preparazione del viaggio, il porto, il viaggio in ferrovia; e ancora, la miniera, le mete migratorie, l’emigrazione di genere, le storie di successo; infine, il legame e la sinergia tra gli emigrati e le Marche. La narrazione è affidata a gigantografie che accompagnano il visitatore in tutto il percorso. Poi c’è un secondo livello che contestualizza i nove ambienti e li lega alla situazione marchigiana: questo è reso per mezzo di pannelli didascalici che illustrano il significato degli ambienti con riferimenti specifici alla realtà regionale. Un terzo livello di esposizione, dove sono presenti oggetti e documenti, racconta la vicenda migratoria con testimonianze dirette. In quest’ultima sezione si inseriscono le postazioni multimediali, dove le storie dei protagonisti del fenomeno sono

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presentate per mezzo di innovativi sistemi di comunicazione e con strumenti di ultima generazione che, da un lato, accompagnano il visitatore in una sorta di viaggio dal forte impatto emotivo, dall’altro consentono un agevole approfondimento del materiale esposto”. Per quanto riguarda la realtà dell’emigrazione marchigiana, quali storie ospita il Museo? “Quelle di persone semplici, di cui si riesce ad ascoltare la voce attraverso le postazioni multimediali; sono presenti anche testimonianze di un’emigrazione femminile poco conosciuta e racconti straordinariamente drammatici, come quello di Sunny Side negli Stati Uniti”. Ci racconti il fatto più emblematico e particolare. “Sicuramente la storia di Sunny Side è la più significativa e caratteristica. Alla fine dell’Ottocento diverse famiglie dell’anconetano e del pesarese finirono come emigranti negli Stati Uniti, in Louisiana e Missouri, e una volta là presero il posto degli ‘schiavi neri’ nelle grandi piantagioni: un destino terribile”. Il terzo livello ha postazioni multimediali tramite cui rivivere la storia dell’emigrazione in maniera interattiva. Che tipo di approccio consentono alla


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Il direttore Antonio Perticarini

mostra? “Abbiamo utilizzato il multimediale per avvicinare con maggior facilità i giovani al Museo. Oltre ad alcune postazioni dove si possono ascoltare singole storie molto affascinanti e coinvolgenti, ci sono alcuni grandi schermi touch dove si può fare ricerca, leggere documenti e visionare diverse foto. Un approccio sicuramente moderno e accattivante per conoscere la storia della nostra emigrazione”. Da che cosa rimangono più colpite le persone che arrivano, durante e dopo la visita alle sale? “Il primo impatto sul visitatore lo ha sicuramente il treno: abbiamo un vagone con tre maxi video al posto delle vetrate, in cui appaiono personaggi a grandezza naturale che raccontano la loro storia, all’interno di una carrozza. C’è poi la possibilità di fare

ricerche di informazioni sia in Italia, sia nelle banche dati dell’America del Nord e del Sud tramite alcuni strumenti specifici, e questo conquista definitivamente il visitatore”. Il Museo raccoglie anche oggetti della vita quotidiana dei migranti marchigiani. Che storie raccontano? “Sono molti gli effetti personali di quelle persone arrivati fino a noi: passaporti, lettere, foto, rimesse, documenti per l’espatrio e di viaggio, ma anche libri, dischi e attrezzi di artigianato. Sicuramente gli oggetti appartenuti ai minatori del Belgio sono i più toccanti e ci sono storie che non dobbiamo dimenticare, proprio come la tragedia di Marcinelle, dove morirono dodici marchigiani”. Qual è l’approccio dei più giovani a ∂91∂

questo tipo di realtà? Hanno interesse nei confronti della storia dell’emigrazione marchigiana, generalmente poco studiata a scuola? “I giovani vengono attratti moltissimo dal Museo, da come è stato realizzato, ma anche dal modo in cui è raccontata la storia dell’emigrazione marchigiana. Ci sorprende tantissimo vedere i ragazzi avvicinarsi alle diverse postazioni, ascoltare e interagire con le strumentazioni, quasi in religiosa maniera”. Quanto è importante ricordare quello che è accaduto ai nostri avi in tempi neanche troppo lontani? “Quando il Museo è stato pensato, l’emigrazione era una storia del passato; purtroppo oggi per molti nostri giovani è il presente. Non dobbiamo dimenticarlo: la storia è sempre ciclica”.


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SPECIALE LE MARCHE

A EXPO 2015

Illustrazione di Michele Bini

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LE MARCHE per le vie di Milano Tutte le info e il programma degli eventi su www.expo2015.marche.it/Le-Marche-a-Milano/Fuori-Expo-Milano

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a Regione Marche ha presentato nel quartiere Brera di Milano lo spazio che nei sei mesi di Expo ospiterà e rappresenterà le imprese del territorio, nell’ambito del “Fuori Expo”. L’area è stata messa gratuitamente a disposizione da Elica che in questa prestigiosa zona ha il proprio showroom permanente. Nell’occasione si è anche tenuto un “faccia a faccia” tra il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e il presidente di Elica spa Francesco Casoli sull’attualità dello “sviluppo senza fratture” tipico del modello Marche. Moderatore del confronto il sociologo Aldo Bonomi. Il tema è particolarmente interessante per Expo, visto che il modello di sviluppo

marchigiano ha saputo armonizzare l’ossatura agricola e contadina con l’avvento e il diffondersi della manifattura. “Fuori Expo Marche” a Brera L’area in zona Brera è stata pensata come un punto di incontro, un quartier generale del sistema Marche aperto dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 nello Showroom Elica, in via Pontaccio 9. La Regione e tutti gli operatori pubblici e privati marchigiani godranno di uno spazio dove poter incontrare partner, buyer, operatori turistici e visitatori che durante Expo si daranno appuntamento a Milano. Una location permanente con l’obiettivo di presentare il territorio dal punto di vista turistico, di

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promuovere le imprese marchigiane e rilanciare l’economia regionale valorizzando le eccellenze produttive. Previsti anche incontri, convegni e presentazioni di imprese, associazioni, soggetti pubblici e privati di interesse regionale ed un allestimento permanente dedicato alla promozione turistica della Regione anche attraverso partenariati con l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia e con altri soggetti pubblici e privati disponibili, come le Camere di Commercio, Confindustria, Associazioni di categoria, dei settori agroalimentari, industriali, economici in genere. Attualmente, su 184 giorni disponibili, 143 risultano già prenotati da diverse tipologie di soggetti, dalle imprese alle università, passando per enti locali e associazioni. Elica ha riservato alcune giornate dello spazio per attività inerenti il tema Expo/Arte contemporanea. L’area di promozione della Regione Marche con totem interattivo, mascherine multimediali con filmati turistici/promozionali, resterà attiva per tutto il periodo dell'Esposizione Universale. Gli eventi A cura della Regione Marche sono previsti 11 appuntamenti dell’agroalimentare organizzati dal Servizio Agricoltura e dall’Assam e 5 giornate di promozione turistica a cura del Servizio Turismo e dell’Associazione Paesi Bandiera Arancione con degustazioni e promozione turistica. 10 aziende singole hanno riservato alcune giornate per la presentazione delle loro produzioni sia alla stampa che a invitati e visitatori, per cooking show e degustazioni, per incontri B2B con buyer stranieri e per mostre fotografiche.. Molti enti locali hanno colto l’occasione per organizzare eventi di promozione dei territori (la Provincia di Macerata con settimana agroalimentare e promozione del territorio e settimana dedicata al fashion durante la settimana della moda milanese, il Comune di Osimo, il Comune

di Potenza Picena, quelli di Fano, Acqualagna, Cupramontana e territorio). In campo anche le associazioni di categoria: il Centro Agroalimentare Piceno con la Camera di Commercio di Ascoli Piceno per i prodotti dell’agroalimentare e delle imprese del territorio piceno; la CNA Marche; Agrinsieme - Coordinamento Associativo formato dalle Organizzazioni Sindacali Agricole CIA Marche, Confagricoltura Marche, Copagri Marche e dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). Per quanto riguarda le associazioni, l’Associazione Tolentino Expo ha organizzato una serie di incontri con la partecipazione di imprese ed artigiani che racconteranno e mostreranno le abilità del pensare, creare e sviluppare un prodotto. E’ prevista l’esposizione da parte delle imprese del meglio delle loro produzioni. Il Distretto culturale evoluto punterà invece sul progetto Bistrot delle Marche con eventi di degustazione e promozione dei produttori aderenti al progetto. L’Associazione Culturale Is Gallery organizza la Mostra fotografica “Mangiare (il) Bene”. L’Associazione Culturale Enogastromica “Le Marche da Bere e da Gustare” illustrerà il Corso di Alta Formazione dell'Università degli Studi di Urbino “La Terra a tavola – Geologia e gusto: Narratore del gusto e della cultura, comunicatore del benessere e selezionatore delle tipicità italiane”. Intensa attività anche per gli atenei marchigiani: l’Università di Macerata presenta il progetto “Cucina delle meraviglie” una ricerca applicata ed interdisciplinare che tratta i temi del food design, del cibo e dell’agricoltura urbana. L’Università Politecnica delle Marche, creerà isole di informazione (isole della ricerca) dove saranno illustrate le più innovative attività legate ai temi di Expo intraprese dai gruppi di ricerca dei dipartimenti dell’ateneo.

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L’Università di Camerino insieme all’Università Politecnica delle Marche presenterà infine il progetto Cluster agroalimentare. Tutti i Comuni e Province sono state invitate ad utilizzare questo spazio. La Pinacoteca di Brera ospita gli artisti marchigiani Le Marche saranno presenti ad Expo 2015 anche grazie ad una eccellenza della ‘produzione’ regionale: la cultura del bello e dell’arte, parti integranti e sostanziali dell’immagine della regione nel senso più autentico e ampiamente inclusivo. L’iniziativa vede protagoniste le eccellenze artistiche che trovano stabilmente ospitalità negli spazi della Pinacoteca di Brera da circa due secoli. Si tratta del patrimonio artistico asportato da Napoleone dalle Marche (e non solo) per costituire negli spazi espositivi dell’allora Accademia braidense. Una sorta di ‘anti-Louvre’, un museo in cui trovassero degna sede prestigiose opere d’arte italiana, sottratte a questo scopo ai luoghi d’origine e concentrati in un unico Museo – Brera appunto - che ne rappresentasse un selezionato ed esemplare palinsesto. A seguito di questo provvedimento, nel 1811 per volontà di Napoleone Re d’Italia convergono su Milano opere di artisti insigni da tutta la regione. Le opere di Gentile da Fabriano, Carlo e Vittore Crivelli, Luca Signorelli, Piero della Francesca, Federico Barocci, il Pomarancio, Pietro da Cortona, solo per citarne alcuni, da allora ornano le sale di una delle più prestigiose e visitate raccolte pubbliche italiane. Le opere di provenienza marchigiana all’interno del percorso museale della Pinacoteca di Brera verranno valorizzate e promosse attraverso tour guidati e una App e un video proiettato in no-stop che presenteranno ai visitatori i territori di provenienza, realizzando, si auspica, una qualificata promozione turistica.


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SPECIALE SPECIALE| LE | LEMARCHE MARCHEALL' A EEXPO XPO 2015

ELICA PER EXPO 2015 E

lica, leader mondiale nella progettazione e nella realizzazione di cappe da cucina per uso domestico, sarà presente ad EXPO 2015, non solo mettendo a disposizione della Regione per l’intero periodo dal 1 maggio al 31 ottobre, il proprio Showroom in via Pontaccio, 8 a Milano, ma anche con due prestigiose e rilevanti iniziative promosse direttamente da Elica e dalla Fondazione Ermanno Casoli. Entrambi gli appuntamenti vedranno protagonista l’arte contemporanea, da sempre linguaggio privilegiato da Elica per parlare di innovazione e di design. Il primo vedrà protagonista Michelangelo Pistoletto con un progetto site-specific realizzato con Love Difference, mentre il secondo, coinvolgerà Ettore Favini in un progetto sviluppato in partnership con Save The Children. BREATHE DIFFERENCE. ARIA NUOVA DAL TERZO PARADISO Breathe Difference. Aria nuova dal Terzo Paradiso, realizzato insieme alla Fondazione Ermanno Casoli, è un progetto di Michelangelo Pistoletto & Love Difference, curato da Marcello Smarrelli, che ancora una volta unisce Elica all’arte contemporanea. Nello Showroom Elica si potrà ammirare un’inedita opera di Michelangelo Pistoletto – artista italiano tra i più conosciuti a livello internazionale – e seguire un ricco programma di workshop e incontri, curati da Love Difference, incentrati sui temi chiave dell’EXPO (il cibo, il nutrimento, l’innovazione, la sostenibilità), che vedranno anche la collaborazione di diversi protagonisti, tra cui artway of thinking, Istituto Hoffman, Ludosofici, Osteria della Villetta, snark space making, Globarch Open Quadra, Xlam Dolomiti.

SILLAGE Sillage, invece, è un progetto realizzato condividendo con Save the Children l’obiettivo comune di educare i più piccoli a un sano stile di vita e all’importanza della sicurezza alimentare. In occasione di EXPO e dentro il Padiglione Save the Children, Elica contribuisce alla realizzazione dell’esperienza dell’orto comunitario con l’istallazione Sillage, un progetto dell’artista Ettore Favini, ideato dalla Fondazione Ermanno Casoli e curato da Marcello Smarrelli. Sillage trasforma le cappe in sculture astratte, “vasi” che ospitano una nuova vita e si sublimano fino a diventare una scia di profumo. Con queste due iniziative aperte al pubblico, Elica conferma ancora una volta il suo spirito innovativo e la sua vocazione ad aprirsi al nuovo, come testimoniato dallo straordinario percorso di internazionalizzazione e di sviluppo che ora la vede impegnata non più solo nel mercato mondiale delle cappe, ma più in generale nel segmento del trattamento dell’aria.

Maggiori informazioni: BREATHE DIFFERENCE. ARIA NUOVA DAL TERZO PARADISO 18 giugno - 4 luglio 2015 Showroom Elica, Milano lunedì - domenica ore 10.00 - 23.00 Opening 18 giugno ore 18.00 ingresso libero SILLAGE 1 maggio - 31 ottobre 2015 Padiglione Save the Children, EXPO, Milano lunedì - domenica ore 10.00 – 23.00

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Le Marche dell’agroalimentare All’interno dello spazio Fuori EXPO di Elica, attraverso l’Assessorato all’Agricoltura, l’ASSAM e i produttori marchigiani, si svolgeranno 11 appuntamenti inaugurati da un work shop di presentazione delle singole tematiche/ prodotti che sono stati individuati a cui seguirà una degustazione con il coinvolgimento dei produttori regionali. Trasversale a tutti gli appuntamenti saranno gli abbinamenti con i vini delle Marche attraverso la collaborazione con i due Consorzi di tutela Regionali: Consorzio del Vini Piceni e Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Le tematiche sviluppate trovano, poi, una linea di collegamento con quanto viene attuato e proposto a livello regionale nell’ambito del “Presidio dell’Agroalimentare” localizzato nella struttura del Centro Agroalimentare Piceno di San Benedetto del Tronto. Il target degli appuntamenti previsti è quello dei giornalisti di settore, dei gourmet, dei ristoratori e degli operatori di settore. Gli appuntamenti si svolgeranno nel pomeriggio a partire dalle ore 17:00. 11 GIUGNO - Olio: dalla DOP di Cartoceto agli Oli Monovarietali 12 GIUGNO - Biodiversità e gli Agricoltori Custodi 9 LUGLIO - Miele e Formaggi 23 LUGLIO - Frutta: i colori delle Marche 6 AGOSTO - Ortaggi: le Marche leader nella III° e V° Gamma 20 AGOSTO - Ambiente e Filiera QM 10 SETTEMBRE - Filiera del Biologico 17 SETTEMBRE - Filiera Ittica regionale 1 OTTOBRE - Carni e Salumi 15 OTTOBRE - La tradizione della pasta nelle Marche 22 OTTOBRE - Il Tartufo


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Francesco Casoli Presidente del Gruppo Elica

INDUSTRIALIZZAZIONE SENZA FRATTURE: UN MODELLO ANCORA VALIDO? Nello spazio Fuori Expo Marche a Brera il confronto tra istituzioni e imprenditori

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razie alle 101 imprese attive ogni mille abitanti, ben al di sopra del valore nazionale (pari a 87 imprese ogni mille abitanti), le Marche sono la regione con il più alto tasso di imprenditorialità, collocandosi tra le 15 regioni europee a maggiore vocazione manifatturiera in termini occupazionali, tra le prime 5 regioni italiane a statuto ordinario con il minore tasso di disoccupazione e tra le aree che meno hanno subito il tracollo della produzione industriale dal 2008 (-12% nel periodo 2008-2014 rispetto al -24% dell’Italia). Con un +7,5% (contro il +2% della media nazionale) le Marche sono anche tra le cinque regioni che hanno maggiormente contribuito nel 2014 all’espansione dell’export nazionale (Istat). Questi numeri confermano la centralità delle attività di

impresa nella produzione di reddito e occupazione, ma certamente, da soli, non possono garantire la tranquillità necessaria per affrontare il futuro. Per rilanciare lo slogan dell’industrializzazione senza fratture (celebre espressione dell’economista Giorgio Fuà, fondatore dell’ISTAO - Istituto Adriano Olivetti, che portò nelle Marche la tematica olivettiana del rapporto dolce tra industria e territorio) e verificarne l’attualità nelle difficoltà della crisi, occorre un confronto franco tra chi fa impresa e chi ha la responsabilità regionale della governance territoriale. Di questo si è parlato alla presentazione del programma degli eventi che le imprese marchigiane realizzeranno nei sei mesi di Expo, nel corso di un “faccia a faccia” tra Gian Mario Spacca, Presidente della Regione Marche, Francesco Casoli,

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leader di Elica, e Aldo Bonomi, direttore di AASTER. Un tema particolarmente interessante per Expo, visto che il modello di sviluppo delle Marche ha saputo armonizzare l’ossatura agricola e contadina con l’avvento e il diffondersi della manifattura. Questa imprenditorialità diffusa è composta da imprese agricole, di commercio, di manifattura e di servizi terziari, motivo per cui nel “Fuori Expo Marche” non saranno rappresentate le sole eccellenze del territorio di carattere enogastronomico o agroalimentare, ma anche il made in Italy, l’innovazione tecnologica e la capacità di competere nel mondo. La stessa Elica, del resto, è un’impresa leader globale nel settore del trattamento dell’aria, della domotica applicata all’industria del bianco e non solo. Un’impresa che, centrando il focus dell’Expo “energia per la vita”, ha saputo incorporare i processi produttivi della green economy con prodotti innovati dalla ricerca continua e dal design. Argomenti che rimandano alla cultura olivettiana del rapporto con il territorio, non in senso nostalgico, ma come contesto dal quale l’innovazione di impresa trae nutrimento. Proprio per questi motivi, Elica ha istituito la Fondazione Ermanno Casoli, che opera nel campo del design e della ricerca estetica. Come evidenziato inoltre nel lavoro promosso dalla Regione Marche “Marche +20 – Sviluppo nuovo senza fratture” (curato dall’economista Pietro Alessandrini, con un comitato scientifico composto da Fulvio Coltorti, Giuseppe Dematteis, Marco Pacetti, Enzo Rullani e Carlo Trigilia), pur nella metamorfosi della crisi, il modello marchigiano conferma un tessuto produttivo regionale solido. Ora quello che è fondamentale capire è

come quel modello che teneva assieme agricoltura, territorio, vivere borghigiano e manifattura possa trovare la forza di modificarsi nel suo produrre per competere, nella velocità del cambiamento ricorsivo, nel tempo della globalizzazione dispiegata. “La filosofia del piccolo è bello funziona se sa organizzarsi in rete e se pensa in grande” “La Regione Marche opera da molti anni per sostenere le imprese, soprattutto le Pmi, nei processi di internazionalizzazione. Un’attività multicanale, sviluppata a partire da relazioni di carattere istituzionale con Regioni di Paesi in forte crescita e sostenuta da assistenza tecnica e progetti strategici. Un’azione coraggiosa e costante, premiata dall’ottimo andamento dell’export, di gran lunga superiore alla media nazionale. Al Fuori Expo, grazie alla collaborazione dell’imprenditore Francesco Casoli, la Regione concentra in uno spazio limitato di tempo e di luogo, tutti i rapporti internazionali instaurati in questi anni, offrendo alle imprese e a tutti i soggetti pubblici e privati la possibilità di avere uno spazio di visibilità e di relazioni per tutta la durata di Expo”. Con queste parole il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha presentato a Milano “Fuori Expo”. “Un ringraziamento a Francesco Casoli – ha detto Spacca - per aver messo a disposizione del sistema economico, sociale e istituzionale, non solo imprenditoriale, della nostra regione l’opportunità di essere presenti per tutta la durata di Expo. Siamo le Marche, regione plurale, policentrica, che non ha adottato un modello metropolitano. La domanda che ci siamo posti con il professor Bonomi

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e Francesco Casoli è: questo modello, organizzato sulle piccole dimensioni, può reggere alle sfide che il futuro pone, la velocità del cambiamento, la globalizzazione, la frammentazione e dematerializzazione? La risposta è che non si può stare fermi, ma interpretare queste sfide senza perdere la propria identità. Piccolo è bello se sa organizzarsi in rete, se sa pensare velocemente e in grande. Quello che avverrà nello showroom Elica interpreta proprio questa filosofia”. Spacca ha sottolineato che quello presentato è “un sistema di realtà pubbliche e private che in rete si presentano in un unico spazio per poter cogliere al meglio le opportunità offerte dall’Esposizione universale. Qui queste realtà marchigiane incontreranno clienti e operatori. È stato fatto un attento lavoro di istruttoria sul programma delle attività che si svolgeranno nello showroom Elica, in cui si concentreranno tutti i rapporti creati negli anni con regioni di Paesi del mondo. Ci sono quindi appuntamenti attentamente preparati e calendarizzati che consentiranno alle micro e piccole imprese di tutti i settori, di poter avere un approccio concreto allo scenario globale e sviluppare ulteriori possibilità di competitività”. “Le Marche – ha concluso - hanno resistito meglio di altre regioni alla crisi: mentre l’Italia perdeva il 24% di capacità produttiva, la nostra regione ne perdeva la metà, il 12%. Questo ci conforta a proseguire sulla strada intrapresa. Se vogliamo mantenere l’identità e la coerenza del nostro modello di crescita, occorre ridare protagonismo alle micro e piccole imprese, percorrere lo sviluppo senza fratture che diventa economia della condivisione. Nell’esperienza di 'Fuori Expo' ne abbiamo una testimonianza concreta”.


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SENTI CHI

INFORMAZIONI SUL SONDAGGIO

Sondaggio realizzato da GGF Group Srl Sondaggio online, pubblicato sul profilo Facebook, su sito e all'interno delle newsletter di Mondo Lavoro ML Magazine. Indagine gestita attraverso piattaforma CAWI dal 20 aprile al 6 maggio 2015. Campione non probabilistico. Totale rispondenti: 100

PARLA E

XPO2015: dopo mesi di attesa, finalmente è arrivata. Ma cosa ne pensano i marchigiani? Sono pronti a lanciarsi alla scoperta dell’evento dell’anno? Cosa si aspettano di trovare a Milano? E la nostra regione, come si mostrerà al mondo? Quali sono i settori che la condurranno alla ribalta del palcoscenico mondiale? Lo abbiamo chiesto ai nostri lettori. Scopriamo subito che circa i tre quarti dei rispondenti ha intenzione di recarsi all’Expo. Interrogati sulla volontà di avventurarsi tra i padiglioni del capoluogo lombardo, hanno risposto positivamente nel 74% dei casi. Il restante 26% dichiara, invece, di non voler prendere parte all’evento.

Pensa di andare all’Expo?

Numero rispondenti: 100; 100% del campione intercettato

“Feed the planet. Energy for life”, il tema di Expo Milano 2015 è:

Cosa ti incuriosisce di più?

Numero rispondenti: 100; 100% del campione intercettato

Numero rispondenti: 100; 100% del campione intercettato Il tema dell’Expo, “Feed the planet. Energy for life” è ritenuto di primaria importanza dalla maggioranza assoluta (67%) del campione intercettato, ma c’è anche chi lo ritiene un tema ormai inflazionato (12% dei rispondenti), certamente importante, ma non più attuale (11%) o di secondaria

importanza rispetto ad altre questioni (10%). Ciò che più incuriosisce i nostri lettori è l’atmosfera internazionale che si aspettano di respirare tra i padiglioni dell’evento (aspettativa principale per il 66% dei ri-

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spondenti), ma anche le moltissime iniziative dedicate al tema di questa edizione (24%). Seguono il calendario di appuntamenti del Fuori Expo e la prospettiva di poter allacciare nuove relazioni, personali o commerciali (entrambi indicati dal 5% del campione intercettato).


SPECIALE | LE MARCHE A EXPO 2015 Qual è, secondo te, il settore produttivo che meglio rappresenta il Made in Marche nel mondo?

Su quale settore dovrebbe puntare la regione per farsi conoscere nel mondo?

Numero rispondenti: 90; 90% del campione intercettato

Numero rispondenti: 90; 90% del campione intercettato

Li abbiamo poi interrogati circa il settore produttivo più rappresentativo del Made in Marche nel mondo. Pelli, cuoio e calzature riscuotono la maggioranza assoluta dei consensi (indicati dal 57,78% dei rispondenti), seguiti dall’agroalimentare (preferito nel 20% dei casi) e dal tessile/

abbigliamento (13,33%); design, legno e mobile, e meccanica complessivamente l’8,89% delle preferenze. In ottica prospettica è invece il turismo il settore su cui la nostra regione dovrebbe puntare per farsi conoscere nel mondo, opinione condivisa dal 43,33% del

campione intercettato, seguito dall’enogastronomia (indicato nel 26,67% dei casi). Percentuali significative dei rispondenti ritengono che un ruolo trainante nella promozione delle Marche nel mondo debba essere rivestito da arte e cultura (17,78%) e dall’artigianato (10%).

Ritieni che Expo2015:

Numero rispondenti: 90; 90% del campione intercettato La speciale classifica stilata dai lettori di ML su chi rappresenti “il perfetto ambasciatore delle Marche all’Expo” è guidata dall’imprenditore Diego Della Valle, ma molti sono i personaggi suggeritici, afferenti a diversi ambiti. Non mancano gli sportivi Valentino Rossi e Valentina Vezzali, gli attori Neri Marcorè e Cesare Bocci, lo chef Moreno Cedroni e gli artisti Giovanni Allevi e Raphael Gualazzi. Molti anche gli imprenditori, rappresentativi di una vasta varietà di settori: la meccanica industriale con Gennaro Pieralisi, il turismo con Nardo Filippetti, la moda con Luca Paolorossi, la

pelletteria con Piero Guidi, l’agroalimentare con Giovanni Fileni, Marcello Pennazzi e le Sorelle Varnelli, la calzatura con Cesare Paciotti, l’animazione tv con Igino Straffi, la domotica e la green economy con Enrico Loccioni, gli elettrodomestici per cucina con Francesco Casoli. (Chi, secondo te, sarebbe il perfetto ambasciatore delle Marche all’Expo2015? Numero rispondenti: 74; 74% del campione intercettato). Infine, abbiamo chiesto ai nostri lettori la

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loro opinione sul successo dell’Expo e sulla sua capacità di sostenere la ripresa del Paese. Il 48,89% dei rispondenti ritiene che EXPO2015 rappresenterà per l’Italia solo una vetrina temporanea, incapace di produrre effetti positivi nel lungo termine. D’altro avviso è il 22,22% del campione intercettato, convinto che la manifestazione sarà in grado di avviare la ripresa economica del Paese. Ottimista il 18,89% degli intervistati, che crede che l’evento sarà un successo, contro un 10% dei rispondenti che prevedono che sarà un flop, un’occasione persa per il nostro paese.


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FOCUS

CASA Illustrazione di Michele Bini

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IL BELLO E IL PRATICO DEL DESIGN Si è svolta dal 14 al 19 aprile la 54a edizione del Salone Internazionale del Mobile di Milano, la più importante manifestazione fieristica a livello internazionale dedicata all’arredo di Lorenza Radaelli

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quadrati, presentando in anteprime le novità del settore, anticipando le tendenze del mondo dell’arredo-casa. Per Euroluce sono stati 475 gli espositori presenti tra italiani e stranieri dimostrando particolare attenzione all’aspetto illuminotecnico sempre più sensibile ai temi ambientali del risparmio energetico e della sostenibilità. Inoltre, in occasione dell’Anno Internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce – proclamato dall’UNESCO proprio per il 2015 – ai visitatori del Salone del Mobile è stata offerta la possibilità di vivere un’esperienza unica e coinvolgente. Entrando nell’installazione-evento “FAVILLA. Ogni luce una voce” gli spettatori sono stati condotti in un percorso all’interno di una grande scatole nera dove “la manifestazione” della luce è associata ogni volta ad un particolare suono. Il racconto-ricerca sull’essenza della luce è un progetto dell’architetto Attilio Stocchi che per il Salone ha già curato “cuorebosco” (2011) e “librocielo” (2012) che hanno riscosso grande successo.

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on 2106 espositori, 700 designer e una superficie espositiva di 201.700 metri quadrati, protagonisti, oltre al Salone del Mobile, sono stati il Salone del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite insieme alle biennali Euroluce e Workplace3.0/ SaloneUfficio dedicato all’ambiente di lavoro. Suddivisi nelle tre tipologie stilistiche Classico, Moderno e Design, ai saloni del Mobile e del Complemento d’arredo hanno partecipato 1504 espositori su una superficie di 152.200 metri

Il nuovo SaloneUfficio, Workplace3.0, con un concept originale e innovativo dedicato al design e alla tecnologia per lo spazio di lavoro ha visto progetti e prodotti di 127 espositori, riunendo le migliori proposte del mondo dell’arredamento per l’ufficio, banche e istituti assicurativi, uffici postali e ambienti pubblici: dalle sedute agli elementi per l’acustica, dalle partizioni interne ai rivestimenti, dai complementi d’arredo alle tecnologie audio-video. Ad animare Workplace3.0 ha contribuito “La Passeggiata” di Michele De Lucchi, una grande installazione ideata con l’obiettivo di creare un percorso circolare che continua all’infinito attraverso i meandri dell’ambiente lavorativo e che ha posto l’accento sull’importanza di muoversi anche in ufficio per ricevere gli stimoli fondamentali per il processo creativo. “Merita credere nella filosofia e la filosofia è nata camminando. Vivere, lavorare, produrre, discutere, decidere ed evolversi ha senso solo se si sa dove si sta andando e si hanno buone ragioni per pensare che meriti raggiungere quel posto, quell’obiettivo”, ha evidenziato De Lucchi.

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IL SALONESATELLITE, UN CONTRIBUTO AL “PIANETA VITA” Insignito con il Compasso d’Oro alla carriera lo scorso giugno, il SaloneSatellite, alla 18° edizione, è tornato al Salone del Mobile di Milano con 700 designer, 18 scuole internazionali, 4 installazioni e tanti incontri sul tema del design. La manifestazione dedicata agli under 35 ha esibito un ineccepibile pedigree che in questi anni ha visto partecipare oltre 100.000 giovani, molti dei quali sono oggi designer acclamati a livello globale, oltre a 270 scuole internazionali di design tra le più prestigiose. Quest’anno sono stati 700 i giovani selezionati da un prestigioso Comitato di Selezione composto da personalità di rilievo internazionale. Lorenzo Ariosto di Glas Italia; Stefano Bordone di Kundalini srl e Presidente di Assoluce; Terry Dwan, designer; Ugo La Pietra, architetto; JJ Martin, giornalista di Wallpaper* - Wall Street Journal; Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia; Marco Predari di Universal Selecta spa e Presidente Assoufficio; Sergio Riva, titolare di Dilmos srl; Daniel Rybakken, designer SaloneSatellite – Compasso d’Oro 2014; Studio Adriano (Davide e Gabriele) Designer SaloneSatellite – Compasso d’Oro 2014; Marva Griffin Wilshire, curator SaloneSatellite. Se il Salone del Mobile è stata un prova generale di Expo nell’accoglienza in città di centinaia di visitatori da tutto il mondo, il SaloneSatellite lo è stato nel tema “Pianeta vita” che ha preso forma nell’allestimento e nei quattro progetti realizzati da tre designer già presenti al SaloneSatellite e da una scuola internazionale.


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7. 5. 1. Lampada Euroluce 2. Louis Vuitton Objets Nomades 3. Tokujin Yoshioka per Glas Italia 4. Gran Duca di Prestige 5. Moooi 6. Euroluce - Reverbe groupage by Alessandro Zambelli 7. Kastel 8. Euroluce, Gomez Paz

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La Russia fa il bello e il cattivo tempo del settore arredamento italiano

“Cambiare strategia nei confronti della situazione Ucraina-Russia anche per tutelare il mercato; continuare ad incentivare il ritorno di operatori provenienti da Usa, Canada e Paesi Arabi e puntare su un prodotto di alta qualità”. Questa la sintesi dello scenario dell’arredamento nazionale e regionale secondo Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino

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al Salone del Mobile di Milano stanno emergendo tre temi che riguardano il futuro, anche immediato, del nostro arredamento: la questione delle sanzioni verso la Russia, un significativo ritorno di operatori provenienti da mercati ricchi e la necessità di proseguire in direzione di un prodotto di alta qualità". Così Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, alla visita delle aziende pesaresi presenti al Salone Internazionale del Mobile di Milano. La priorità indicata da tutti gli imprenditori riguarda i rapporti con la Russia. "Ben venga la riconferma dei bonus fiscali per l'acquisto di mobili - ha dichiarato Drudi -: si tratta di una misura a sostegno del mercato italiano, ma lo 'zero assoluto' che, anche a Milano, si registra sul fronte commerciale verso la Russia deve spingere il nostro governo a stimolare, in chiave europea, una strategia diversa verso Mosca, che certamente tuteli i diritti dei singoli stati, a cominciare dall'Ucraina, ma salvaguardi gli imprenditori che, da anni e a prezzo di tanti investimenti, hanno costruito relazioni stabili e fruttuose con quel Paese". Drudi ha auspicato "una riduzione delle sanzioni e una soluzione diplomatica delle controversie aperte", perché oltre il mobile stanno soffrendo anche "altre filiere produttive delle Marche come moda, agro-alimentare e meccanica". Secondo tema evidenziato dalle aziende mobiliere è il ritorno degli operatori provenienti da alcuni mercati ricchi e tradizionalmente di sbocco per le nostre aziende, "come gli Stati Uniti, il Canada, alcuni Paesi Arabi", sui quali si sono perse posizioni per via della forza dell'euro rispetto al dollaro. "Il dollaro vicino

alla parità - ha fatto notare Drudi - ci fa essere nuovamente competitivi". Ma il recupero di fatturati persi su quei mercati negli ultimi anni si collega al messaggio che emerge dalla kermesse milanese: "Quest’anno Milano è un chiaro spartiacque tra ciò che si poteva produrre prima della crisi e quello che si dovrà produrre per avere un ruolo stabile sui mercati internazionali, che - ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio - sono decine e non più solo alcuni, ognuno con una domanda precisa, ma tutti con un denominatore comune: chiedono qualità assoluta". "Significa essere più selettivi e realizzare un prodotto adeguato al mercato con cui si hanno relazioni - ha aggiunto -, mostrando capacità di reazione, paradossalmente anche di fronte a una richiesta personalizzata". Un’evoluzione "che riguarda anche i produttori di arredi classici: quelli che stanno esponendo a Milano si sono presentati tutti con progetti nuovi e di qualità". "Da Milano - ha concluso Drudi - arriva la conferma che i mobilieri non possono e non devono stare fermi: essere qui oggi significa capire il mercato e costruire il futuro. Rimanere in azienda, non partecipare alle fiere internazionali, equivale a chiudere la propria attività: mi rendo conto che questo comporta un sacrificio in termini economici, ma si tratta anche di un investimento necessario per mettersi alle spalle la crisi". Tra i nuovi mercati interessanti per l’arredamento pesarese, Drudi ha indicato la Bielorussia (“a Minsk, dal 13 al 15 giugno è in programma il summit dedicato al mobile”), Uzbekistan e Kazakistan.

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“Progettare è un percorso”

Come cambia il volto delle città e quali sono le tendenze dell'architettura moderna: lo abbiamo chiesto a Giulio Ceppi, designer e 'futurologo' di fama internazionale. “Dobbiamo passare dal made in Italy al made by Italians” di Asmae Dachan

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e tendenze architettoniche rispecchiano il sentimento e la mentalità di ogni popolo e della sua epoca. Cosa ci racconta il design urbano dei nostri giorni? “Per certo le nostre città rispecchiano il grande narcisismo che contraddistingue ineluttabilmente la nostra epoca: le architetture sono diventate come degli oggetti singoli, autonomi, indipendenti uno dall’altro. Edifici eleganti e tecnologicamente sofisticati, che fanno a gara tra loro per primeggiare: non esiste più l’ideale dei secoli precedenti della città corale e armonica, del 'tutto come più della somma delle singole parti': siamo giunti alla logica del 'tutti conto tutti'. L’urbanistica ha fallito e oggi però, grazie alle nuove reti digitali e ai social network, le città sono spesso governate dal basso e dalla cultura del design e del servizio: a livello di trasformazione urbana, oramai fa di più Car to Go di un Pgt, per capirsi. A Lecco ad esempio, con il servizio 'Piedibus' per accompagnare i bimbi a scuola a piedi, abbiamo fatto di più di quanto una tradizionale azienda municipalizzata dei trasporti possa fare”. Quali sono i requisiti che deve avere un'abitazione privata moderna? “Credo che oggi i requisiti dell’efficienza energetica e della sostenibilità costruttiva siano imprescindibili per qualsiasi tipologia edilizia, oltre gli stili e il gusto personale. Anche i criteri del design for all, ovvero di accessibilità e inclusività, stanno diventando prioritari. In futuro ogni edificio avrà una sorta di pagellino che ne decreterà il valore di mercato in base anche a questi criteri. In tal senso l’Autogrill di Villoresi Est che abbiamo progettato qualche anno fa è una referenza a livello europeo sul piano energetico

avendo la certificazione Leed, come su quello dell’accessibilità, grazie al marchio di qualità Design for all”. Design, tecnologia ed ecocompatibilità: come si coniugano questi elementi? “Attraverso una progettazione olistica e integrata, che tenga il più possibile conto a monte di questi fattori e ne faccia propri gli asset valoriali. Di fatto questi tre concetti dovrebbero essere tanto integrati da essere sinonimi: non dovrebbe dirsi design se non perché ecocompatibile e la tecnologia è un mezzo importante per gestirne le prestazioni sul piano energetico. Con il Gruppo Moretti Costruzioni abbiamo realizzato delle abitazioni prefabbricate in legno lamellare certificato ambientalmente, dove si coniugano le tre cose in maniera perfetta”. Lei ha progettato una gran varietà di ambienti, da grandi centri commerciali a importanti padiglioni espositivi: come si risponde a richieste così diverse? “Solo facendosi domande e non avendo dogmi e verità assolute a priori: progettare è un percorso, una sequenza di scelte che vanno affrontate con intelligenza e sensibilità e in una logica di team interdisciplinare. L’architetto non è un burbero solitario ma, come un direttore di orchestra, opera attraverso un lavoro di squadra con singoli esperti, puntando a ottenere risposte uniche e diverse: questa attenzione e voglia permettono di affrontare scale e tipologie diverse di edifici, senza problemi. Credo sia una nostra grande forza, se sappiamo che dobbiamo passare dal made in Italy al made by Italians, per dirla con uno slogan”. Ci parli di design: è più scienza o arte? “Il design è una disciplina assolutamente

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giovane, se confrontata con scienza e arte, che hanno secoli di storia e tradizione alle spalle. Il design nasce nel XIX secolo per rispondere alla nuova produzione industriale e alla democratizzazione dei consumi: da un lato dialoga con economia e tecnologia, dall’altro con il gusto e l’emozione. In tal senso forse è a cavallo tra l’essere in parte una scienza e in parte un’arte. Comunque sia deve essere innanzitutto una passione, un modo attivo di vedere la realtà, non solo una professione: si fa design se si osserva sempre la realtà facendosi domande, se si è curiosi verso i comportamenti della gente, se si sa immaginare un futuro diverso. In tal senso il designer è anche un poco sociologo, antropologo, psicologo, forse come una volta lo era l’alchimista o l’astronomo, in cui tra scienza, arte, conoscenza non vi era una separazione rigida, ma uno scorrere nutriente e rinvigorente”. È mai stato nelle Marche? Quali sono i tratti distintivi dell'architettura del Centro Italia rispetto a quelli del Nord? “Conosco le Marche e ho collaborato con tante aziende importanti del vostro territorio, da iGuzzini a Elica, fino a Poltrona Frau. Ho amici artisti che stanno a Pesaro e nelle colline dell’interno, che amo visitare spesso. Nelle Marche cambiano i materiali, i colori, le proporzioni dell’architettura e vi è una fortissima integrazione con il paesaggio”. È stato definito “futurologo”: cosa vuol dire? “Certamente non possedere la famosa palla di vetro, ma avere il coraggio di guardare avanti e di sapere che il futuro si produce e si materializza se uno lo progetta e vi investe. Innovazione vuol dire previsione, significa cambiamento e tra-


FOCUS | CASA sformazione: è un processo che va gestito nel tempo e che implica prima il saper definire obiettivi e scenari. Solo vedendo prima il futuro lo si realizza. Inseguendo si anticipa, insomma”. L'Expo di Milano è certamente l'evento più atteso dell'anno. Ci parla del progetto che la vede coinvolto? “Ero partito con grandi progetti, forse come tutti a Milano: il padiglione Onu, una grande installazione per Barilla, il padiglione del latte per Granarolo, un allestimento per raccontare il lago di Como, il mio lago, e poco di questo si è materializzato. Alla fine restano alcuni progetti interessanti, tra cui un allestimento per Unioncamere Lombardia al Padiglione Ita-

lia, ma soprattuto l’organizzazione di tanti eventi del cosiddetto Fuori Expo: una mostra molto particolare su un viaggio fatto nel 1939 da Giorgio de Chirico a Lecco a mangiare le lumache, un allestimento sulle macchine italiane durante il Festival della crescita e altro ancora. Saranno sei mesi intensi e credo ancora parecchio imprevedibili”. In generale, cosa si aspetta da questo appuntamento? Secondo lei, per l'Italia sarà vera occasione di promozione e rilancio? “Purtroppo quello che mi aspettavo non ci sarà: ovvero mi aspettavo un Expo diffusa, fatta sul territorio e capace di rivitalizzare Milano, non di creare un’inu-

tile concentrazione di padiglioni come in un grande e obsoleto luna park. Inoltre mi aspettavo che l’Expo non fosse una vetrina, espressione agghiacciante usata solo da politici e burocrati privi di senso del reale, perché le vetrine non esistono più da 15 anni nel retail, ma un incubatore, una fucina di progetti internazionali e relazioni aperte che costruissero occasioni di sviluppo con il resto del mondo. Credo che per Milano sia già un’occasione persa e mal gestita, assolutamente vecchia come mentalità e come approccio strategico e mi auguro proprio che il nostro futuro non dipenda da questo obsoleto baraccone mediatico, ma da altri territori ben più snelli e dinamici”.

Il designer Gulio Ceppi

Entrata dello studio

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Se il legno diventa casa Il futuro dell’abitare è Bio

L’impresa pesarese Cuccarini Costruzioni, che ha ottenuto dalla Cna il premio “Marche eccellenti”, è fra le realtà marchigiane che si sono aperte alla bioedilizia. Quello delle case in legno è l’unico settore dell’edilizia italiana che registra un trend positivo: dal 2008 al 2012 ha conquistato il 6% del mercato e si prevede una crescita fino al 15% per il 2015. Ramona Cuccarini ci ha raccontato le nuove tendenze abitative ecosostenibili e il loro sviluppo nelle Marche di Silvia Baldini

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uando nasce la vostra attività? “L’impresa Cuccarini nasce nel 1989, dopo l’esperienza ultradecennale maturata nel settore da mio padre Giampiero. L’impresa è stata inizialmente condotta a livello familiare da lui e dal fratello Roberto ed è partita come ditta di costruzioni specializzata soprattutto nell’edilizia residenziale ‘chiavi in mano’”. Qual è stata la sua evoluzione negli anni? “Negli anni 1999-2000 sono entrata io in azienda e successivamente mio fratello Mattia. L’impresa è cresciuta e da Snc si è trasformata in Srl. Oggi, oltre a noi familiari, ci sono anche quattro-cinque dipendenti, tutti operai, e un tecnico specializzato nella gestione dei cantieri. Abbiamo poi investito e l’azienda si è capitalizzata con l’acquisto di attrezzature e autocarri, quali gru, scavatori, ponteggi e tutto ciò che è necessario per poter svolgere nel modo migliore l’attività. Investiamo molto anche in sicurezza, formando al meglio sia i dipendenti, sia i soci. Prestiamo grande attenzione alle richieste del mercato e soprattutto a quelle del cliente”. Di che cosa vi occupate in prevalenza? “Oggi l’impresa conosce un rinnovamento tecnico e organizzativo che ci consente di gestire con flessibilità le diverse esigenze della clientela: facciamo nuove costruzioni e ristrutturazioni, opere di urbanizzazione ma anche consulenza e progettazione di interni, computi metrici e pratiche catastali. Il tutto viene gestito da personale tecnico capace e responsabile. Punti di

forza sono la qualità del prodotto finale, la gestione accurata del rapporto con il cliente e la puntualità della consegna, oltre al controllo meticoloso di tutte le fasi della costruzione o ristrutturazione”.

realizzato una costruzione in legno, e per ora il fatturato principale deriva da altre tipologie di lavorazioni, soprattutto dalle ristrutturazioni, ma intendiamo continuare sulla strada dell’innovazione”.

Come avete vissuto questi anni di crisi del comparto edilizio? “Le difficoltà purtroppo si sono sentite tanto, a partire dalla fine del 2011; le abbiamo affrontate cercando di puntare esclusivamente sulle ristrutturazioni. Credo che le vere ragioni per cui siamo riusciti a resistere, sperando che la crisi stia davvero terminando, siano state la qualità del prodotto e la fiducia che siamo riusciti a guadagnare in tutti questi anni”.

Le case in legno sono una tipologia abitativa particolare. Ci spieghi quali vantaggi offrono rispetto al cemento. “Hanno tempi di costruzione ridotti, richiedono l’uso di un materiale naturalmente antisismico e hanno una durata nel tempo notevolmente superiore rispetto a quelle costruite in mattone, per la flessibilità intrinseca del legno. Lo stesso Renzo Piano, in un suo intervento, ha dichiarato che 'il legno è un materiale eccezionale, che consente di creare forme e linee che altrimenti non potremmo immaginare in architettura. Possiede straordinarie capacità di rinnovarsi, e per questo è un materiale eterno'. Ha anche aggiunto che è uno dei pochi materiali che dà la possibilità di sentirne il profumo e il suono, perché ha proprietà acustiche in grado di renderlo funzionale all’insonorizzazione degli ambienti”.

In azienda l'occupazione ne ha risentito? “Purtroppo abbiamo dovuto fare delle scelte a scapito dei dipendenti: il volume d’affari nel giro di alcuni mesi, a partire dal 2011, si è ridotto notevolmente e abbiamo dovuto affrontare anche la decisione di ridurre il personale”. Come mai avete deciso di guardare anche alla bioedilizia? E quanta parte di fatturato occupa questo comparto, nella vostra azienda? “Abbiamo puntato su questa novità perché siamo molto vicini ai problemi dell’ambiente, ai cambiamenti climatici e a tutto ciò che ne consegue. È ora di affrontare tutte queste questioni, di cambiare metodi e tipologie costruttive, avvicinandosi sempre di più al modello caratteristico del Nord Europa, ovvero quello della Green Building Economy. Per il momento abbiamo

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Potranno diventare le case del futuro, nei nostri contesti urbani pieni di cemento? “Sì, siamo fermamente convinti che potrebbero diventarlo. A sostenerlo è stato anche il grande architetto Matteo Thun che, in occasione del Salone del Mobile di Milano del 2010, ha dichiarato che il legno è il prodotto del XXI secolo e come unico materiale da costruzione rigenerabile non è possibile immaginare il design e l’archi-


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Ramona Cuccarini

Costruzione in legno della Cuccarini

tettura senza di esso”. Chi sono i clienti interessati a questo tipo di edilizia? “Sono soprattutto persone che hanno una certa sensibilità nei confronti dell’ambiente e che sono attenti al rispetto per la natura. Conta molto anche l’aspetto economico, per i benefici che il legno dà in termini di risparmio energetico, di gran lunga superiori a quelli offerti dalle altre tipologie abitative”. In quali zone della regione portate avanti i vostri progetti di bioedilizia? “Stiamo promuovendo iniziative sia nelle

Marche, in provincia di Pesaro e Urbino, sia in Romagna, nella zona di Rimini; il legno può essere utilizzato anche nelle ristrutturazioni dei tetti e negli ampliamenti di fabbricati già esistenti. A breve dovrebbe partire un bellissimo progetto che riguarda la realizzazione di edifici in legno in classe A, totalmente autosufficienti, la cosiddetta casa ‘Passiva’, al quale crediamo tantissimo”. Un'altra tendenza oggi è lo sviluppo della domotica, per case del futuro 'intelligenti', che vengono incontro soprattutto alle esigenze delle persone anziane. Vi state muovendo anche in

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questa direzione? “Sì, abbiamo già valutato questa soluzione e avuto esperienze in merito alla costruzione di un edificio per un privato. È stato un lavoro molto costruttivo, di grande interesse per il domani”. Per finire, un occhio al futuro. Ci sono altre tendenze che si stanno facendo largo nell'edilizia? “Ce ne sono diverse: si parla di case in paglia, in argilla e persino in bambù, ma siamo davvero agli inizi della sperimentazione. Ci sarà sicuramente tempo per riparlarne, di qui a qualche anno”.


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LA CASA DEL TERZO MILLENNIO

Presentato allo showroom Elica di Brera a Milano in occasione del FuoriSalone il nuovo sistema integrato di architettura precostruita configurabile su tablet e computer. Dalla collaborazione tra Mengucci Costruzioni e SpaceLab nasce M1, un progetto tutto marchigiano che rivoluziona il concetto di casa di Lorenza Radaelli

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i permessi burocratici, la fase di cantiere si riduce a un semplice assemblaggio dei componenti. M1 si presenta come architettura sostitutiva per volumi energivori esistenti: il rapporto qualità-prezzo rende ragionevole l’ipotesi di demolizione e ricostruzione in caso di immobili preesistenti non tutelati, ottenendo una casa all’avanguardia in Classe A+, impiantistica carbon-free e domotica avanzata di serie, la sintesi del design di Spacelab e l'eccellenza costruttiva di Mengucci Costruzioni. M1 è una casa unifamiliare all’avanguardia, evoluta, un’architettura senza difetti - funzionali, tecnologici e progettuali - disegnata e progettata in ogni suo dettaglio per permettere un risultato garantito a regola d’arte e tempi di cantiere ridotti al minimo.

n Italia gli immobili unifamiliari rappresentano un’interessante quota nel mercato delle costruzioni suburbane, nuove e di sostituzione, ma rispondono a un modello tradizionale di produzione e vendita che è lo stesso da decenni: processo realizzativo complesso, spesso fuori controllo su tempi, costi e organizzazione. Come sbloccare questa situazione? Si è ripartiti dal foglio bianco provando a immaginare qualcosa di radicalmente diverso per un settore produttivo che è immobile in troppi sensi. Si è pensato a un sistema rivoluzionario di architettura industrializzata per realizzare residenze unifamiliari di eccellenza studiate in ogni dettaglio, chiavi in mano, a costi e tempi certi, configurabili dal cliente in base alle sue esigenze. Ne è nato M1, l’integrazione del meglio di diversi ambiti produttivi (dall’automotive all’industrial design, dal software & home automation al marketing expertise) che ha portato a un prodotto di eccellenza certificato e garantito. Scelta la versione e le opzioni disponibili su tablet o computer, infatti, grazie a "M1HomeConfigurator", una volta acquisiti

Com’è possibile tutto questo? Sono state impiegate migliaia di ore di progettazione per concentrare le componenti funzionali della casa in moduli standardizzati componibili tra loro in fase di ideazione, precostruiti e assemblati in cantiere in un’opera solida, durevole e formalmente caratterizzata e una pianta

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Lo staff Mengucci e SpaceLab

libera dai pilastri. Si può scegliere il tipo di copertura, l’allestimento, i materiali, le superfici degli spazi, gli accessori, i pacchetti opzionali e avere già chiaro in mente come sarà la propria abitazione: un progetto sartoriale perfettamente coordinato (più di 6000 differenti configurazioni disponibili, ulteriormente personalizzabili con i pacchetti Plus), realizzabile in 14 settimane, chiavi in mano, fondazioni escluse. Mengucci Costruzioni è un'eccellenza marchigiana attiva nel Centro-Italia dal 1967. È stata la prima azienda a costruire nel 2006 una casa in Classe A Gold di

CasaClima in area mediterranea, fuori dalle Alpi. È tra le poche aziende del settore edilizio-immobiliare a vantare una partnership con Legambiente per una serie di iniziative legate alla cultura della riqualificazione edilizia. Con sede a Castelfidardo, vanta la costruzione di molti tra i più interessanti edifici contemporanei marchigiani. Spacelab, studio pluripremiato, è diretto dagli architetti Luca Silenzi e Zoè Chantall Monterubbiano e si occupa di architettura, urbanistica e ricerca. Ha collaborato con i più blasonati progettisti internazionali, tra cui CEBRA e Ove Arup

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& Partners con cui ha conquistato il podio in numerosi concorsi. Progetti e scritti di Spacelab sono pubblicati sulle principali riviste internazionali cartacee e online: tra le altre pubblicazioni, Luca Silenzi ha scritto saggi ed editoriali per Domus, Abitare, Clog, Studio. Spacelab è stato invitato da Rem Koolhaas a curare uno dei 17 progetti internazionali per la XIV Biennale di Architettura di Venezia: con il progetto curatoriale "State of Exception”, all’interno della sezione “Monditalia” alle Corderie dell’Arsenale, lo studio ha indagato il rapporto particolare, in Italia più che altrove, tra norma e deroga, in architettura e non solo.


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“Prototipizziamo le nostre idee”

Dal 'Foro V' al Salone Internazionale del Mobile di Milano Siamo andati a Fano a conoscere i creativi di Foroofficina, tra i protagonisti marchigiani che hanno partecipato alla kermesse meneghina di Anna Siria

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i sono appena chiusi i battenti del Salone di Milano. Che bilancio tracciate di questo evento? Più interesse da visitatori italiani o stranieri? “L’esito del Salone Satellite è stato per noi sicuramente positivo, confermato dal coinvolgimento di operatori e stampa da tutto il mondo. Abbiamo avuto un’ulteriore conferma della concretezza del nostro design dall’interesse mostrato dai visitatori, per la stragrande maggioranza stranieri; provenivano da Giappone, Brasile, Inghilterra, Spagna e Argentina ed erano molto più interessati degli italiani”. Con quali creazioni avete partecipato? “Abbiamo partecipato con tre inediti: 'Urto', un contenitore di metallo composto da un telaio interno, 'Pettine', una libreria componibile realizzata in bilaminato su multistrato di betulla, senza alcun tipo di ancoraggio, e 'Due.Uno', un sistema elementare per comporre cucina, cabina armadio e mobilio in genere. Inoltre, abbiamo portato quattro prodotti già presentati ad altre mostre: 'Lampamina', un portamatite luminoso in legno di frassino con luce led e dodici fori per matite, 'Melacolta', un portafrutta da parete, 'Foro V', il nostro progetto di punta basato sulla composizione di pannelli forati con una serie di masselli in legno e 'Foro O', un sistema modulare con due pezzi, per realizzare diversi tipi di arredo”. Quali sono le tendenze di quest’anno? “Lo stile di quest’anno secondo noi non ha trovato ancora una linea guida certa. Di sicuro c’è un timido ritorno agli anni '70. Le aziende hanno puntato su prodotti già testati sul mercato, mentre i giovani

designer sperimentano sempre più a livello tecnologico, con lavori più o meno riusciti”.

valorizzati dalle istituzioni come accade in altre regioni d'Italia. Il designer marchigiano si deve fare da sé”.

Facciamo un passo indietro: quando è nata la vostra realtà? “Foroofficina è nata nel 2013 dalla collaborazione tra Fabio Cattalani, designer, Roberto Radi, artista e Lucia Cattalani, architetto. Abbiamo iniziato a prototipizzare qualche idea, a lavorare sui materiali e a testare le capacità dei nostri artigiani. Con tanta curiosità sono nati i primi progetti, con cui abbiamo partecipato a diversi concorsi e vinto alcuni premi”.

Oltre a vostre creazioni, realizzate anche articoli su richiesta dei clienti? “Nei progetti di interni cerchiamo di evitare l’inserimento di mobili dal sapore industriale e troppo di tendenza. Privilegiamo il lavoro su misura, che personalizza l’intervento e ne rende unico il risultato”.

Semplicità, creatività ed essenzialità: i vostri progetti possono essere riassunti in queste tre parole? “Aggiungeremmo umiltà, perché per noi un progetto va pensato 'ridotto all’osso', al minimo e deve riuscire sempre a svolgere il suo ruolo con umile funzionalità”. Quali sono gli elementi da voi preferiti? “Ci piacciono gli elementi che non danno troppo nell’occhio, sottratti il più possibile dal volume degli ambienti. Le cose troppo vistose stancano e intralciano l’estetica finale di un progetto d’interni o di esterni”. Made in Italy e hand made: quanto contano questi elementi nel design di oggi? “Moltissimo per i giovani; danno la possibilità di esprimersi, sperimentare, crescere, avere consapevolezza delle proprie possibilità e metterle in campo”. Esiste una tradizione marchigiana di design e arredamento? “Ci sono esempi, ma sono isolati e non

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Come si arreda una casa di oggi? Cosa non deve mai mancare? “Un' abitazione si arreda con risultati positivi solo se si crea un rapporto di fiducia tra progettista e committente. Noi non lavoriamo per il cliente ma con il cliente. Non devono mai mancare l’originalità, l’eleganza e la funzionalità, qualità che si possono raggiungere anche con budget limitati, purché si lasci una certa libertà espressiva al progettista”. Come promuovete le vostre creazioni? “Soprattutto tramite presentazione a eventi o fiere per le quali siamo stati selezionati oppure direttamente invitati”. Quali saranno i vostri prossimi impegni? “Il nostro impegno per Foroofficina, oltre che continuare con la creazioni di nuove forme di design, si incentrerà maggiormente sul mettere a frutto i contatti che abbiamo raccolto a Milano, per concretizzare al meglio lo sviluppo e la commercializzazione dei nostri progetti. Inoltre, continueremo i nostri lavori di studio di architettura con progetti e cantieri di abitazioni, negozi e casali di campagna”.


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1. Foro O 2. Melacolta 3. Stand Salone del Mobile 2015 4. Gianino 5. I membri della Foroofficina 6. Lampamina

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IL MERCATO IMMOBILIARE

Sida a supporto delle imprese e dei privati di Mattia Bocchini Management Academy Sida Group srl - Area Real Estate

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l mercato immobiliare negli ultimi anni ha subito un brusco mutamento che non trae origine esclusivamente dalla crisi del settore che ha abbattuto il volume delle transazioni, ma soprattutto da un'incapacità degli operatori del settore di adattarsi in tempi repentini ad un nuovo approccio lavorativo che non si basa sulla vendita pura dell’immobile ma sulla gestione dello stesso. Questo scenario tocca in gran parte anche tutti quegli istituti finanziari in possesso di ingenti patrimoni immobiliari che al giorno d’oggi debbono necessariamente essere gestiti con la massima efficienza, al fine di creare un valore reddituale positi-

vo tramite il management dello stesso. Sida Group srl, intuendo tale criticità, dopo essersi confrontata con il mondo imprenditoriale ed abbracciando, come da suo dna, gli input provenienti da coloro che vogliono intraprendere un percorso d’impresa in questo campo, ha messo a disposizione dei player del settore immobiliare (Real Estate) una serie di servizi, specifici e collaterali, in grado di risolvere il problema della gestione e quello della ricerca mirata e puntuale dell’immobile, adattandosi a ogni singola ottica di business degli investitori. Il mutamento in essere riguarda il saper gestire l’immobile avendo conoscenze

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e strumenti che comprendono 8 aree strategiche: • Finanziaria • Fiscale • Bandi ed incentivazioni • Marketing e comunicazione • Valutazione e stima • Analisi di mercato • Energie rinnovabili • Property management L’insieme di queste funzioni dà vita a quella che viene definita come un’attività di “Real Estate Management”, che mira a raggiungere un risultato più performante possibile. I servizi che Sida Group propone per il settore Real Estate sono dunque: • valutazioni, stime e perizie immobiliari; • ricerca e scouting immobiliare di

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location per franchising o nuovi punti vendita; strutturazione di piani di marketing e comunicazione per strutturazione, apertura o rilancio di location immobiliari; asset management, property management e facility management; due diligence Immobiliare quale presupposto alle operazioni di cessione/ acquisizione; revisione e gestione economica del patrimonio immobiliare; consulenze verso istituti bancari per gestione NPL, analisi delle conformità urbanistiche e corrispondenze catastali; progettazione e pratiche edilizie; aggiudicazione di beni alle aste pubbliche (CTU); consulenze per europrogettazione;

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• consulenze per servizi amministrativi, fiscali e finanziari (contrattualistica in immobiliare genere); • predisposizione di progetti a valere su bandi per investimenti nel settore Real Estate. Dopo il primo periodo di crisi gli attori del mercato sono giunti alla consapevolezza di quali siano le competenze necessarie per operare efficacemente e tale convinzione è oramai stata accolta anche dai clienti finali, proprietari e investitori. La ripresa del settore passa anche da una conoscenza integrata di tali dinamiche e la fase di dismissione, vendita o locazione come atto finale del processo non può prescindere dalla conoscenza di esse; altrettanto dicasi di eventuali decisioni future di investimento immobiliare o altre forme di impiego materiale.


FOCUS | CASA

I SENSI DELLA CASA E DELL’ARTE Entrare in una casa non è solo un movimento che coinvolge il nostro corpo, ma è la persona nella sua totalità ad esserne interessata. Così come guardare, ascoltare, poter toccare un’opera d’arte ci colpisce nel profondo. Sono le corde dei nostri sensi che vengono fatte vibrare. Nel soggiorno risaltano con prepotenza i ritratti digitali di bambine/bamboline, che suscitano dapprima ammirazione e poi una profonda tristezza nell’osservatore attento a quegli sguardi ammiccanti che nascondono una innocente fanciullezza non vissuta. Crediamo sia una flebo nel salotto di casa quella che in realtà è una lampada, che con un gioco di colori diffonde una luce rossastra. Il nostro è spesso uno sguardo di sfuggita su ciò che ci circonda, che appaga la vista ma non il cuore. Il secondo senso è quello dell’olfatto. Ogni casa ha il suo odore. Di chi la abita. Di chi non la abita più. Della pittura fresca. Di mobili nuovi. Il profumo per antonomasia è quello del cibo, del cibo buono, preparato con gli ingredienti giusti, con gli ingredienti 'veri' (…). Gli odori suscitano i ricordi, facendoci fare un salto indietro nel tempo. A quel passato che a volte pensiamo di aver dimenticato ma che la semplice fragranza del tè, come diceva Proust, ci fa rivivere, a volte con nostalgia, ma anche con una nuova consapevolezza (…). Quando si sceglie una casa, per capire come è costruita e come sono le finiture, si usa anche il tatto: si toccano le porte e le finestre per sentirne i materiali, i muri per sapere se sono portanti o semplici pareti divisorie (...). Il quarto senso è quello dell’udito. Ascoltare. Non è così scontato. Non è così semplice (...) Anche una casa può essere ascoltata, nei desideri, nei pensieri, nei dubbi che suscita. Nelle preoccupazioni e nelle gioie vissute. E anche dell’arte ci poniamo in ascolto. In particolare della musica, che ad immobiliArte prendeva spunto dalle emozioni provocate dai brani di un libro letto da voci recitanti (…). L’ultimo senso è quello del gusto. Il gusto di continuare a sognare e far continuare questo sogno a chi rappresenta il futuro, i bambini. Tratto da: 'immobiliArte. Sogni a Km 0' di Paola Mariani, Giaconi Editore

L'ARTE TROVA CASA Portare quadri, installazioni e sculture nelle stanze vuote di appartamenti in vendita: nasce così immobiliArte, di Paola Mariani, giovane e creativa agente immobiliare di Anna Siria

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FOCUS | CASA di tutto questo si può trovare in un immobile vuoto, per definizione e per sua stessa natura destinato a restare luogo impersonale e asettico. È stata proprio l’assenza di arredamento che mi ha fatto vedere quell’appartamento con occhi diversi: l’arte avrebbe potuto donare un’anima a quelle mura, avrebbe dato vita a quelle stanze, avrebbe trasmesso emozioni a chi vi sarebbe entrato, magari anche sconcertandolo un po’ per aver trovato opere in un luogo non propriamente consono. O meglio, in un luogo in cui non siamo abituati ad ammirare l’arte, generalmente collocata in ambienti più tradizionali, come i musei o le mostre, frequentati per lo più da addetti ai lavori o da chi in qualche modo è già avviato a un determinato approccio culturale”. In che modo hai dato concretezza a questa tua idea? “Con immobiliArte l’arte trova, è il caso di dirlo, una vera e propria casa: diversa, innovativa, inconsueta. L’arte entra in una abitazione dalle porte aperte a tutti: esperti, appassionati, così come curiosi o persino passanti distratti. Gli eventi di immobiliArte sono questo e questo vogliono comunicare: l’arte può diventare parte integrante della vita quotidiana, a partire da quello che è il luogo più vicino, personale e intimo di ciascuno di noi qual è la casa”.

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a cosa nasce immobiliArte? “Da due passioni: quella per la casa, che si esprime nella mia professione di agente immobiliare e quella per l’arte che ho praticamente da sempre. L’idea è semplice ed è arrivata come una folgorazione, appena varcata la soglia di una casa di cui dovevo gestire la vendita”. Raccontaci come è andata. “Era un bell’appartamento: travi in legno con alti soffitti, vista panoramica,

ampie stanze. Una casa però senza anima perché mai abitata. I muri candidi e immacolati non trasmettevano emozioni perché non avevano una storia da raccontare. Sono stati gli stessi clienti a insegnarmi che una casa deve trasmettere quel qualcosa che spesso anche loro non sanno ben definire, ma che somiglia ad una sorta di percezione di 'sentirsi a casa'. Quasi come un colpo di fulmine, che immediatamente fa riconoscere una casa e il suo proprietario. Ma niente

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L'arte così concepita potrà dare nuovo vigore al mercato del mattone? “immobiliArte nasce anche per dare una sferzata di energia ad un settore stagnante, per riportare le persone a visitare le case vuote in vendita, anche grazie a una motivazione diversa come potrebbe essere una mostra di opere d’arte. Saranno poi le creazioni artistiche a far risaltare la personalità e le potenzialità dell’abitazione, diventando per ciascun visitatore la rappresentazione del suo io, del suo pensiero, delle sue emozioni. L'arte ne diventa il respiro, la parte viva. In altre parole, un modo per vedere ed apprezzare la casa al di là di ciò che si può vedere o toccare”.


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Città&Borghi To l e n t i n o

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TOLENTINO: arte, storia e spiritualita’

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ittà di origine Picena, situata nell’attuale provincia di Macerata, conserva importanti ritrovamenti visibili presso il Museo Civico Archeologico, insieme a importanti testimonianze del periodo romano di cui fu Municipium. Nel periodo medioevale Tolentino vive un particolare fermento architettonico con la realizzazione di palazzi, castelli e chiese. Elevata al rango di Città nel 1585 da Papa Sisto V, Tolentino è testimone di due importanti fatti storici legati a Napoleone: il 19 febbraio del 1797, nel palazzo dei Conti Parisani-Bezzi, Bonaparte firma, con i delegati pontifici, quella che passerà alla storia come la “Pace di Tolentino”. Qualche anno più tardi, nel 1815, il cognato, Gioacchino Murat, viene sconfitto nei pressi del Castello della Rancia dalle truppe austriache del Barone Bianchi in quella che molti storici considerano la prima battaglia combattuta per l’indipendenza d’Italia. Dalla seconda metà dell’‘800, Tolentino conosce un grande sviluppo prima

agricolo e poi industriale. È una delle prime città ad essere rifornita con energia elettrica e cresce tanto culturalmente quanto economicamente. Premiata con la Medaglia d’Argento al Valor Militare e al Valor Civile per il tributo dato durante la Resistenza, Tolentino è oggi una città moderna, dove hanno sede importanti aziende famose in tutto il mondo, soprattutto nel campo della lavorazione della pelle per oggetti e complementi d’arredamento di alta moda. Tolentino è anche famosa per essere “la Civiltà del Sorriso” per l’unico quanto celebrato e divertente Museo Internazionale della Caricatura che conserva oltre cinquemila opere originali dei più grandi maestri mondiali. Da visitare la centrale piazza della Libertà su cui si affacciano il Palazzo Municipale, la Torre degli Orologi e il Palazzo Sangallo. Molto importante dal punto di vista artistico è il ciclo di affreschi detto “Il Cappellone”, conservato nel complesso monumentale della Basilica di San Nicola,

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e il sarcofago che racchiude le spoglie di San Catervo, presso la Concattedrale omonima. A pochi chilometri si trovano l’imponente Castello della Rancia e la storica Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, circondata da una riserva naturale. Per rilassarsi e per curare corpo e spirito le Terme di S. Lucia offrono trattamenti termali, beauty farm e un moderno centro di medicina sportiva. Alberghi, agriturismo, B&B e ristoranti, unitamente a moderni e funzionali impianti sportivi, accolgono il turista e i viaggiatori attenti con una cordialità d’altri tempi. Tolentino è un luogo incantevole dove tra arte, storia, cultura, spiritualità, sport ed enogastronomia è possibile perdersi nella cortesia di un’ospitalità unica.

www.comune.tolentino.mc.it


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LA BATTAGLIA DI TOLENTINO

La manifestazione al Castello della Rancia, promossa dall’Associazione Tolentino 815 per il Bicentenario, vede la partecipazione di oltre 500 rievocatori provenienti da tutta Europa che, indossando fedeli riproduzioni delle divise dei reggimenti dell’epoca napoleonica e murattiana, ripropongono i momenti più importanti del primo epico scontro per l’Indipendenza d’Italia

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el giorno 2 fin dal sorgere della luna incominciò un fuoco vivissimo fra gli avamposti dei due corpi…”. Inizia così la narrazione di alcuni testimoni oculari dei “Ragguardevoli fatti d’arme” avvenuti nel vasto territorio dei Comuni di Tolentino, Pollenza e Macerata e ricordato in tutti i libri di storia come la Battaglia di Tolentino. Combattuta il 2 e 3 maggio del 1815, esattamente duecento anni fa, tra le truppe del Principe Gioacchino Murat e l’esercito austriaco guidato dal Barone Federico Bianchi, è considerata da molti studiosi come la prima battaglia per l’indipendenza italiana. I due strateghi, per due giorni, si affrontarono a viso aperto, schierando i reparti di fanteria, cavalleria e artiglieria su un vastissimo territorio e, con grande intelligenza tattica, portarono rispettivamente diversi attacchi. Ecco allora che nello spazio antistante il Castello della Rancia oltre cinquecento rievocatori, provenienti da tutta Europa, allestiscono i loro accampamenti. Aggirarsi tra le piccole tende, fedeli a quelle utilizzate dagli eserciti ottocenteschi, sbirciare e cogliere momenti della quotidianità dei soldati è un’esperienza unica. Sembra davvero di fare un tuffo nel passato. Chiudendo per un attimo gli

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occhi ci si ritrova, come per incanto, nel 1815, a rivivere da protagonisti i fatti legati alla battaglia; sembra quasi di percepire lo stato d’animo dei soldati che si preparano a rievocare i momenti salienti della battaglia. E’ un attimo senza tempo il vederli preparare le cartucce che useranno di lì a poco, nello scontro. Osservare la perizia e la passione con cui i cavalieri preparano e sellano i loro fieri destrieri dà la giusta idea della straordinaria forza con cui si decide di rievocare un preciso fatto storico. Se poi si aggiungono le cariche della cavalleria, il crepitio dei fucili, il suono degli ottavini, i colpi di cannone, il rullio dei tamburi, lo spettacolo diviene davvero affascinante, in una magica atmosfera d’altri tempi. A Tolentino, nella spianata che dolcemente, dalle mura castellane, degrada verso il fiume Chienti, quasi in una sorta di 'war game' ante litteram, tra le querce secolari, grandi e piccini possono vivere la storia, emozionandosi, partecipando direttamente alla ricostruzione della battaglia, potendo anche capire approfonditamente quello che i libri di storia descrivono e ci raccontano. Del resto le rievocazioni storiche sono un piacevole quanto spettacolare appuntamento ricreativo e culturale per numerosi estimatori, sono occasioni d’incontro fe-


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Città&Borghi | TOLENTINO stose ed avvincenti che rappresentano un forte richiamo per ospiti, turisti e visitatori e che contemporaneamente consentono una sorta di viaggio virtuale nel passato più antico. Far rivivere la storia significa promuovere il proprio patrimonio di luoghi d’arte e di tradizioni. Del resto, il territorio maceratese è stato attraversato da popoli, viandanti e santi – Tolentino era ed è tappa fondamentale della Via Lauretana - è stato teatro di scontri armati, luogo di transito e di passaggio, segnato nei secoli da una forte identità culturale. Per questi motivi la Rievocazione Storica della Battaglia di Tolentino oltre a richiamare tantissime persone e molti appassionati della "living history and re-enacting”, raggiunge lo scopo di promuovere, dal punto di vista culturale e turistico, Tolentino e la zona circostante. “Ogni uomo è storia e ogni storia fa parte degli uomini”. Questo antico adagio sembra ‘calzare a pennello’ agli organizzatori della Rievocazione Storica della Battaglia di Tolentino del 1815. Con grande attenzione, infatti, l'Associazione Tolentino 815 da venti anni promuove studi, ricerche e organizza questa rievocazione, considerata nel suo genere come una delle più importanti in Italia, basata su una ricerca storica rigorosa, così da favorire una visione realistica e approfondita del periodo che va dalla fine del Settecento ai primi dell'Ottocento; dal Trattato di Pace di Tolentino, firmato da Napoleone Bonaparte, nel 1797, a Palazzo Parisani Bezzi (sono ancora visitabili le Sale Napoleoniche) fino alla stessa Battaglia del 1815. Ma l'obiettivo più importante resta il recupero e la piena fruizione del patrimonio storico-artistico legato agli avvenimenti napoleonici per strutturare il "Parco Storico della Battaglia di Tolentino", che comprende i Comuni di Tolentino, Pollenza e Macerata e che prevede la costituzione del Museo della Battaglia e delle Armi, il Centro di Documentazione Bibliografica e Fotografica. Visitare i luoghi che hanno fatto da scenario ai vari episodi dello scontro, salire sulla collina di “Cantagallo”, scorgere i Monti Sibillini dalle merlature del Castello della Rancia che al tramonto si tingono dell’azzurro del mare è qualcosa di fantastico o passeggiare all’interno della Riserva Naturale dell’Abbadia di Fiastra,

magari con una mountain bike o in sella a un cavallo o ammirare il ciclo di affreschi del “Cappellone”, nel complesso Monumentale della Basilica di San Nicola, dove sembra che l’autore abbia usato tutti i colori del mondo, permette di entrare a contatto con un territorio dove si “respira” insieme alla natura ed alle sue stagioni, dove l’arte si fonde con i paesaggi. Si vivono momenti magici in cui la storia, le leggende e la cultura popolare si mescolano in un unicum ricco di fascino e di attrattiva turistica che valorizza le tradizioni e le produzioni locali, lo spirito

"COLLA SCONFITTA DI MURAT SI SPENSE, QUASI IN SUL NASCERE, L’IDEA DELL’INDIPENDENZA ITALIANA. LAONDE FU COMPOSTO UNO STORNELLO, CHE TUTTORA VA SULLE BOCCHE DEL POPOLO, E CHE È COME LA SINTESI DEL FATALE E GUERRESCO AVVENIMENTO. FU DETTO E RIPETUTO: TRA MACERATA E TOLENTINO É FINITO IL RE GIOACCHINO. TRA IL CHIENTI E IL POTENZA FINÌ L’INDIPENDENZA". di aggregazione e dello stare insieme. Inoltre, questa è una terra ricca di prodotti che sono universalmente apprezzati per qualità e unicità, oltre che per la loro bontà e per la loro tipicità. Una vera e propria “sinfonia di sapori” delizierà i palati più sopraffini proponendo piatti spesso ricavati da antichissime ricette, dove la semplicità contadina unisce gli ingredienti tipici alla gradevolezza di importanti vini, frutto di vitigni autoctoni che producono uva pregiata. Ma quello che più colpisce è l’ospitalità della gente che con modi semplici e cordiali, ancora oggi è pronta ad accogliere “i viaggiatori attenti” e chi decide di fermarsi, chi sceglie di vivere, seppur per poco tempo, lontano da frenesie e ritmi ansiosi. La rievocazione consiste in una tre giorni

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fitta di eventi. Il primo giorno, quest'anno il primo maggio, al Castello della Rancia, è iniziato l’allestimento degli accampamenti militari da parte dei gruppi storici provenienti da tutta Europa e della mostra-mercato di modellismo, memorabilia e libri. Nel pomeriggio si è svolta la rievocazione storica delle prime fasi della Battaglia di Tolentino, mentre nel tardo pomeriggio, c'è stato l'appuntamento con il teatro: il Gruppo Storico “2° Cavalleggeri” ha inscenato le vicende dei primi soldati italiani arruolati con il “sogno dell’Indipendenza”. Sabato 2 maggio, giorno dell’annullo postale in occasione del Bicentenario, è stato possibile visitare, con guida, i luoghi della battaglia e, a seguire si è svolto un convegno sull’araldica nel periodo murattiano. Nella mattina di sabato, a Macerata, si è tenuto il convegno storico sulla campagna d’Italia murattiana; a Pollenza si è cenato e assistito allo spettacolo teatrale “Memorie della Battaglia”; a Tolentino, nel centro storico, c'è stata grande attesa per ‘Notte815’ con la partecipazione dei rievocatori. Il centro storico della città, per questo appuntamento, si è animata con l’arrivo dei soldati: in una scenografia naturale arricchita da elementi scenici, bandiere e coccarde del Regno di Napoli, il pubblico e i turisti vivono le atmosfere di inizio ‘800 con menù tipici, piatti ispirati dalle ricette dell’epoca possono essere degustati accompagnati dai migliori vini e dalle birre più gustose. A rendere la serata ancora più coinvolgente, ci sono state sfilate in costume, il servizio di ronda, le esibizioni di balli tradizionali e tante proposte presentate per l’occasione nelle osterie, nei ristoranti e nelle attività commerciali. Domenica 3 maggio, sempre al Castello della Rancia, si è svolta l’ultima parte della rievocazione della battaglia che si è conclusa con la parata dei gruppi storici partecipanti. Inoltre, nella giornata di domenica si sono svolti, oltre al concorso fotografico, anche conferenze, spettacoli e iniziative di studio a cura degli istituti scolastici del territorio. Grazie alla collaborazione tra i comuni di Castel Di Sangro, Occhiobello, Rimini e Tolentino è nato un Comitato per celebrare i fatti più importanti strettamente legati al Bicentenario Murattiano. Infatti, il Comitato promotore è stato costituito


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fra le associazioni e/o istituzioni che si sono impegnate a dar corso alle iniziative per ricordare la guerra austro-napoletana e i successivi avvenimenti avvenuti nel 1815 aventi come tema i primi tentativi di indipendenza e unità nazionale. Nel periodo tra il marzo e il maggio 1815 l’Italia fu teatro di fatti, come la guerra austro-napoletana che spostarono l’attenzione comune sul tema dell’unità e dell’indipendenza nazionale. Di questo movimento tentò di farsi interprete il re di Napoli, Gioacchino Murat. A questo scopo, in diverse forme associative, si

sono costituiti nelle località sedi dei più importanti eventi storici accaduti nel 1815 i comitati promotori della valorizzazione degli avvenimenti e dei luoghi in cui questi avvenimenti si svolsero. I rappresentanti dei comitati promotori di Rimini, Occhiobello (Rovigo), Tolentino (Macerata), Castel di Sangro (L’Aquila) e Pizzo Calabro (Vibo Valentia), a nome di istituzioni e associazioni coinvolte, riconoscono la centralità storica e la rilevanza strategica che gli avvenimenti del 1815 collegati alla figura di Gioacchino Murat rivestono nel processo di ricostruzione ed elaborazione

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dell’identità politica, istituzionale e morale dell'Italia; convengono sulla opportunità, sul piano storico, sociale e promozionale, di valorizzare gli studi e le rievocazioni di quel periodo storico attraverso opportuni momenti di armonizzazione, coordinamento e finalizzazione.

Per maggiori informazioni Rievocazione della Battaglia di Tolentino Castello della Rancia – Tolentino (MC) 0733.972937 www.tolentino815.it


Al se rvizio dei ma r ch i g i a n i

RACCOLTA TRASPORTO STOCCAGGIO SMALTIMENTO RICICLAGGIO RIFIUTI QUALITÀ CERTIFICATA Qualità, efficienza organizzativa e specializzazione. La SOGENUS Spa ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001, quella del sistema di gestione ambientale ISO 14001, la ISO 18001, la Sa 8000 e la registrazione EMAS.

La SOGENUS Spa ha adottato inoltre un Sistema di Gestione Integrato (SGI). Per questo ci è stato riconosciuto il marchio BEST4 (Business Excellence Sustainable Task), segno di eccellenza organizzativa e operativa. www.creative-project.it

A DIFESA DELL’AMBIENTE La SOGENUS Spa garantisce il recupero e il reinserimento nel contesto territoriale delle aree gestite dal momento dell’inizio della postgestione dei comparti esauriti. Tratta con le più avanzate tecnologie i rifiuti compresi quelli gassosi come il biogas trasformandolo in energia elettrica. Di particolare interesse ed efficacia è il biomonitoraggio tramite l’utilizzo delle api mellifere ed il progetto per la biodiversità curato dall’Università Politecnica delle Marche.

LA DISCARICA CONTROLLATA Dal 1989 la SOGENUS Spa gestisce la discarica comunale sita nel Comune di Maiolati Spontini (AN) con un'estensione globale di circa 40 ettari. I rifiuti sono smaltiti secondo precisi criteri di legge, nel rispetto e nella tutela dell'ambiente attuando approfonditi monitoraggi ambientali nel rispetto della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). SEDE LEGALE E OPERATIVA Via Cornacchia, 12 60030 Moie di Maiolati Spontini (AN) Tel. 0731.703418 Fax 0731.703419 infoimpianto@sogenus.com

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IO E ČERNOBYL',

ventotto anni dopo

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CULTURA

Francesco Coppari alle Giornate della fotografia 'ExposeYourself' di Ostra. Per non dimenticare quel 26 aprile del 1986 di Gabriele Bevilacqua

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Centrale nucleare di Černobyl’ reattore 4

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n ‘professione reporter’, un po’ sornione. È Francesco Coppari, jesino, classe 1986. Quella catastrofe se la porta dentro sin dalla data di nascita, tanto che nel 2014 decide di far tappa proprio là dove la storia s’è fermata. A metà tra il folletto un po’ incosciente e il giovane talentuoso, ci offre oggi un reportage di Černobyl' preciso e straziante, senza retorica, dallo sguardo attento e partecipe. Francesco ha iniziato sin da piccolo a maneggiare una Yashica di famiglia. Pur avendo frequentato il locale Circolo fotografico Massimo Ferretti, si dichiara autodidatta. Scatta per passione, la stessa che mette nel prendere l’aereo e immergersi in un mondo lontano anni luce dalla sonnacchiosa vita di provincia. Ha scelto uno sport da duri, sulle orme di maestri internazionali come Romano Cagnoni o del noto fotografo umanista Pierpaolo Mittica. Sorge ora una domanda. Come si può documentare una tragedia nucleare 28 anni dopo (ricordate la pellicola di Danny Boyle?), senza scadere nella retorica dell’apocalisse, nell’estetica della catastrofe? Come evitare di aggiungere altre immagini al già ricco brodo del nostro immaginario collettivo? Francesco è schietto, il suo ego è passionale, ma spontaneo. Lui è andato là come un turista che immagina di visitare la città prima dello scoppio del reattore. Entra in vecchi ospedali, teatri, attraversa parchi, osserva simboli del vecchio regime e s’immagina volti e voci di donne, sportivi, alunni, operai, una vita collettiva spazzata


CULTURA

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via all’improvviso e dal fallout trasformata in una terra di desolazione biblica. Ciononostante, lui ci dà coraggio. Le sue fotografie hanno il valore della testimonianza circa la potenza ricreativa dell’arte, capace cioè di trasformare il male in occasione di virtù e ridare speranza. È la virtù nobilitante dell’arte. Come accade, per esempio, con l’incendio doloso del Museo della scienza a Bagnoli, la ricostruzione passa anche attraverso le fotografie di Mimmo Jodice e Antonio Biasiucci. Non ultimo, Coppari sa usare fotocamera e teleobiettivi. I suoi lavori hanno profondità, composizione scenica e robustezza espressiva. La chiave cromatica avvalora il vero, utilizzando una cromia senza eccessi, un gioco chiaroscurale equilibrato. L’equilibrio fra volontà di documentazione e soluzione formale si vede soprattutto in istantaneo come il desolato campo da basket di Pryp’jat’ (città satellite di Černobyl’), il monumento in memoria alle vittime, inaugurato nel 2006 e ancora in stile sovietico, il ‘cimitero’ con i nomi dei villaggi contaminati e sepolti dalle ruspe, il reparto di maternità, la bambola abbandonata, le strutture arrugginite di un Luna Park fermo per sempre. Un grazie a Francesco, dunque. Il pubblico sa apprezzare ogni volta il suo coraggio civile, la sua intelligenza visiva. L'evento di Ostra, con la mostra di Coppari,

inaugurata il 25 aprile presso la Sala della Lance, piazzetta Gherardi, ha riscosso grande successo di pubblico e critica. L'AUTORE, FRANCESCO COPPARI Nato a Jesi nel 1986, dal 2006 si avvicina alla fotografia. Dopo aver provato vari temi e sperimentato sia con l’analogico che con il digitale, trova la sua strada nel reportage. Ama interrogare la città e la sua gente, ne ottiene immagini a volte chiare, a volte confuse, ma tutte hanno da raccontare qualcosa. Da qualche tempo ha cominciato a dedicarsi all’esplorazione urbana e dei luoghi abbandonati, come quando era più piccolo e lo faceva per gioco. Ora, con la consapevolezza di un adulto, guarda questi luoghi con occhi differenti. Per lui sono ancora vivi, seppur invisibili all’occhio della gente comune. Ama tramandare attraverso le immagini la loro storia, affinché non venga dimenticata, perché 'è da un luogo dimenticato che in fondo noi siamo nati'. “In questa mostra personale ho raccontato la mia Černobyl', come l’ho vissuta in quattro giorni di permanenza nella zona di esclusione, con i suoi luoghi e i suoi volti. Non è solo un racconto fotografico, ma un monito per non scordare uno dei più grandi disastri dell’umanità, la cui eredità, dopo 28 anni, non ci ha ancora abbandonato. Le foto sono state scattate

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durante il periodo che va dal 22/09/2014 al 25/09/2014 compresi”. 'EXPOSEYOURSELF' 6° EDIZIONE A OSTRA Giornate di fotografia, l’atteso appuntamento ideato e curato da Simona Guerra e Lisa Calabrese, promosso dal Comune di Ostra, è tornato quest'anno con tante novità. Giunto alla sua sesta edizione italiana, l’'ExposeYourself' è una modalità collettiva di confronto, divulgazione, presentazione e promozione del proprio lavoro da parte di un gruppo di fotografi indipendenti. A partire dal 25 aprile, in esposizione i portfolio di venti autori che tra mattina e pomeriggio si sono confrontati con i visitatori. Questa modalità nasce dalla necessità dei fotografi di mostrare e condividere con le altre persone il proprio lavoro in modo diretto, reale, e non tramite i filtri della rete e dei social network.Lo scambio e le opinioni sull’opera non si fermano a un asettico “mi piace”, ma sono date dagli sguardi, dalle intonazioni, dal modo in cui l’osservatore interagisce con gli oggetti fotografici, di carta, posati su un tavolo vero. Un 'ExposeYourself' può, inoltre, rappresentare un banco di prova per l’autore sulle sue reali capacità di trasmettere un concetto o parte delle sue emozioni veicolate con le immagini.


CULTURA

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1. Aula magna della scuola elementare numero 1 di Pyp'jat 2. La ruota panoramica a Pryp'jat' 3. Selfie davanti alla centrale 4. Una liquidatrice, ovvero una civile che ha partecipato alla bonificato della zona contaminata 5. Reparto maternità dell'ospedale di Pryp'jat' 6. Il campo da basket di Pryp'jat', in funzione fino al 2000

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LUCI DELLA RIBALTA

LUCIA BENDIA, UNA E CENTOMILA “L'ATTORE È IL FRUTTO DI MOLTEPLICI SGUARDI” Tenuta a battesimo da Dario Niccolini, tra i suoi maestri annovera Alberto Sordi e Lina Wertmüller. Jesina di nascita, romana d'adozione, con il suo ultimo spettacolo teatrale, 'Lettera di una sconosciuta' ha incantato e commosso il pubblico italiano di Asmae Dachan Ph: Binci Fotografia

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icono che la prima volta sul palco non si scordi mai. “È proprio così. Ci sono salita per la prima volta a 17 anni e quell'esperienza mi ha cambiato la vita. Ero una ragazza timida, chiusa, ma ho scoperto che sulla scena riuscivo a dimenticare me stessa, a vivere un'infinità di vite e fare cose che non avrei mai osato fare nel quotidiano. È stata una chiamata alla libertà, prima ancora che all'arte di recitare, un'uscita da Lucia. Ho capito subito che questa sarebbe stata la mia vita. Ho iniziato sin

da subito con una compagnia amatoriale di Jesi che si chiama la Barcaccia e all'epoca era diretta da Dario Niccolini. Devo molto a questo grande maestro, che tutt'ora chiamo bonariamente 'Nonno Dario'. È stato il primo a capire che avevo voglia di scoprire e scoprirmi e mi ha assecondato in questo senso”. Ti sei affidata solo al tuo talento naturale, o c'è stata anche una componente di studio? “Dopo il liceo ho deciso di studiare da

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LUCI DELLA RIBALTA

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LUCI DELLA RIBALTA professionista e mi sono iscritta al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, una delle scuole di cinema più importanti d'Italia. Lì ho capito che il mio sogno sarebbe diventato la mia vita. Ho conosciuto l'ansia di sbagliare, ho scoperto i miei limiti e ho lavorato molto sulla tecnica. L'idea di essere nella capitale, nella 'fabbrica della spettacolo', a Cinecittà, mi entusiasmava. Sono stati tre anni di sogni, ma più sogni più hai paura perché ti rendi conto di cosa devi fare per colmare lo scarto tra ciò che vorresti e la realtà. La cosa bella è che proprio in quegli anni Caterina D'Amico, direttrice della scuola decise di farci passare da un metodo all'altro. All'inizio è stato destabilizzante, ma poi l'ho ringraziata perché in questo modo abbiamo acquisito grande duttilità. La cosa fondamentale è studiare ad alti livelli, perché un attore è il prodotto dello sguardo di tutti: più sguardi qualificanti incontri e più hai la possibilità di attingere dalla loro esperienza. Un po' a somiglianza, un po' a differenza, capisci chi sei”. Quali sono stati i tuoi maestri? “Ne ho avuti diversi, perché ruotano. Tra loro ci sono stati grandi nomi internazionali e italiani, registi, sceneggiatori, attori del calibro di Alberto Sordi, Gillo Pontecorvo, Citto Maselli, Lina Wertmüller e Alessandro Dalatri, per citarne solo alcuni. Tu hai vent'anni e ti sembra assurdo, impossibile che quei personaggi che hai ammirato e persino adorato siano lì, per nove ore al giorno davanti a te, Con la frequentazione quotidiana diventano quasi familiari, come degli amorevoli nonni. Eravamo 50 allievi per 200 professori e questa sorta di iperattenzione ti fa pensare, come quando sei al college, che la professione sia lontana. Pensi a te e allo studio, hai tanti impulsi e tante paure. Ringrazio Dio perché sono stata veramente tanto fortunata. È stata una bellissima esperienza, umana e professionale. Il bello delle compagnie giovani è che sono un po' un mondo protetto, dove da un lato sei attore, dall'altro sei ancora allievo, quindi quasi protetto”. Raccontaci un aneddoto legato ai

tuoi insegnanti. “Sono sempre stata una grande fan di Alberto Sordi, di cui avevo visto tutti i film. La prima volta che è venuto alla scuola mi sono fermata per aspettarlo fuori dal bagno, per vedere se era veramente lui in carne e ossa. Quando mi ha visto mi ha chiesto divertito cosa stessi facendo lì. Avevo proprio lo sguardo della ragazzina di provincia che non conosceva quel mondo e ne era affascinata, anche se avevo tanta confusione in testa”. Dopo l'Accademia, quale è stato lo spettacolo ufficiale del tuo debutto? Il debutto ufficiale è stato con la Compagnia dei giovani del Brancaccino che era diretto da Proietti. Ero la protagonista di uno spettacolo basato su un testo di Dario Fo: 'Non tutti i ladri vengono per nuocere' e il mio

“LA RISATA È SEMPRE QUALCOSA CHE TI SORPRENDE, FORSE PIÙ DELL'APPLAUSO, PERCHÉ È VERO, È MOLTO PIÙ DIFFICILE FAR RIDERE CHE FAR PIANGERE”. era un ruolo comico. La cosa assurda è che non ero ancora consapevole di poter far ridere. La risata è sempre qualcosa che ti sorprende, forse più dell'applauso ed è vero che è molto più difficile far ridere che far piangere. L'attore, infondo, è come l'artigiano: finché non mette le mani in pasta, non sa dove arriva. Facendo questo spettacolo mi sono anche resa conto che avevo un grande problema con tutti gli aspetti legati alla femminilità, tipo i tacchi. Il giorno dello spettacolo generale mi era caduta la parrucca, avevo rotto la gonna, la giarrettiera scivolava continuamente. Quando sono uscita dal camerino, quella sera e le successive, molti uomini mi fermavano per chiedermi della signora bionda: dopo che mi levavo la parrucca, il senso imbottito e tutto il resto, la gente non mi riconosceva e anche questo era davvero molto buffo”.

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A quali tra i tanti personaggi che hai interpretato sei più legata? “Nel nostro mestiere c'è sempre un doppio sguardo, tu dai al personaggio, ma il personaggio dà a te. Alla fine li ringrazio tutti. Ti rendi conto che ruoli molto piccoli, interpretati anche per una sola scena, ti restano dentro per sempre. Mi ha fatto molto riflettere l'ultimo ruolo che ho interpretato per una fiction della Rai. Si trattava di un trapasso in cui una donna si congeda dal marito e gli chiede di salutare per lei il figlio. Mi è sembrato un segno del destino: negli ultimi due anni, infatti, sono stata molto vicina a una realtà associativa di Tolentino, che si dedica a malati terminali e ho avuto in mano i testamenti veri delle persone passate per l'hospice. Quando mi è stata proposta la scena, non ho potuto che dire sì. La grande opportunità che un attore ha è proprio quella di affrontare i tanti flash della vita ed è un onore farne esperienza. Non è importante quanto vive con te un personaggio, ma quanto ti emoziona e ti insegna”. In questo periodo sei la protagonista di 'Lettera a una sconosciuta'. Puoi accennarci la trama di questo spettacolo? “È uno spettacolo basato su un'opera di Sweigh. Sono letteralmente impazzita per la drammaturgia del romanzo e per i tratti della protagonista. È stato faticoso interpretarla, sia a livello umano, sia emotivo, perché è un ruolo che ti fa sentire tutta la difficoltà dell'amore, l'incapacità di darsi agli altri. Questa figura femminile viene studiata anche in psicanalisi. Ho passato giorni non proprio leggeri a livello di sguardo, ma forse avevo bisogno di questo personaggio, che è stato per me quasi una catarsi. È stata un'operazione non professionale, ma di cuore. Oggi si fa un gran parlare di violenza di genere, però bisogna cercare dentro di sé le radici del non riconoscimento. La cosa più importante è che l'amore è dono e se il dono non è dichiarato non si può concretizzare in nulla. Per me questo testo è un viaggio nell'amore”.


CULTURA

IL 'SIGNORE DEGLI ANELLI' SBARCA AD ANCONA La Mole Vanvitelliana ospiterà il 19 luglio l'incontro, unico in Italia, tra gli attori della 'Terra di mezzo' e i loro fan Anteprime e curiosità raccontate dall'organizzatrice e anima dell'evento, Laura Bartoli di Asmae Dachan

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otr day: come è nato questo progetto? “Il motore principale del progetto è la mia grande passione per tutto l’universo creato da Jrr Tolkien. Come molti altri della mia generazione, ho scoperto le sue storie grazie ai film di Peter Jackson, che hanno rappresentato per me soltanto l’inizio di un’avventura fatta di letture, viaggi, emozioni. Il ritorno della Terra di Mezzo al cinema con la trilogia de Lo Hobbit ha messo su un piatto d’argento numerose occasioni per incontrare finalmente il cast. Diverse volte sono volata a Londra per partecipare alle première dei film e altre cerimonie e incontrare gli attori. Scambiare anche solo poche parole e pochi sguardi con mostri sacri come Ian McKellen (Gandalf), Cate Blanchett (Galadriel), Orlando Bloom (Legolas) e ovviamente Peter Jackson, colui a cui devo la scoperta di questo mondo fantastico, è un’esperienza indimenticabile per un appassionato. La cosa più bella di questi eventi è il contatto con gli altri fan: scopri che non sei solo, che esistono migliaia di persone che coltivano la tua stessa passione e sono

pronte a viverla fino in fondo. È proprio parlando con altri fan che è nata l’idea: perché, dopo esserci spostati tante volte per rincorrere i nostri sogni, non sforzarci di portare i nostri sogni da noi? Qualcuno doveva pur farlo, quindi ho deciso di buttarmi”. Avresti mai pensato che la tua idea potesse diventare realtà? “Se dieci anni fa qualcuno me lo avesse detto, non ci avrei mai creduto. Figuriamoci poi se qualcuno mi avesse detto che addirittura sarei stata io ad organizzarlo. Ma, come tutte le cose, non è accaduto dall’oggi al domani, piuttosto è stato il risultato di un lungo percorso”. Quali sono state le reazioni delle persone e delle realtà che hai coinvolto? Come hanno reagito i protagonisti stessi? “La parte più difficile quando ci si approccia a un progetto del genere è trasmettere il valore immenso delle storie di Tolkien, non tanto per me stessa nello specifico, quanto per i fan in generale. Si tende

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spesso a considerare queste passioni come fenomeni di nicchia, ma non è assolutamente vero. Superato questo ostacolo iniziale, tutto è più facile. Dopo l’annuncio dell’evento siamo stati letteralmente inondati da proposte di collaborazione. Per quanto riguarda gli attori, le trattative per coinvolgere questo genere di personaggi sono sempre molto lunghe e non solo dal punto di vista economico. Per loro è essenziale salvaguardare l'immagine e sono quindi molto selettivi rispetto agli eventi a cui scelgono di partecipare. Nel nostro caso, le trattative sono andate avanti per più di sei mesi”. Raccontaci il programma dell’iniziativa. “Il format è quello delle 'fan convention” di importazione americana e ancora poco diffuso in Italia. La giornata inizierà con un panel, un’intervista durante la quale saranno i fan a porre le domande agli attori. Seguirà poi un’esibizione di Billy Boyd, che canterà per la prima volta in Europa The Last Goodbye, dalla colonna sonora de Lo Hobbit: 'La battaglia delle cinque armate'. Durante il resto della giornata gli attori


CULTURA

GLI AT TORI DELL A

TERRA DI MEZZO day

INCONTRANO I FAN

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

Billy Boyd canta The Last Goodbye da LO HOBBIT: LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE

19 LUGLIO, ANCONA Mole Vanvitelliana SCOPRI COME PARTECIPARE SU

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saranno disponibili per autografi, foto e incontri con i fan. Per chiudere in bellezza, una cena di gala il cui ricavato sarà devoluto alla Onlus Insettopia, che si occupa di migliorare le condizioni di vita dei ragazzi con autismo e delle loro famiglie”. Cibo, fragranze, cosplay, torneo di Magic: quante persone sono coinvolte nella realizzazione di questa originale iniziativa? “Al momento è impossibile indicare un numero preciso, perché i collaboratori crescono ogni giorno, ovviamente anche grazie al lavoro di tutto il Team di BeOnSocial e The Hive, l'incubatore che trasforma le idee in progetti imprenditoriali. La risposta da parte della gente della zona è stata incredibile e ne siamo molto fieri”.

Quali sono le vostre attese rispetto all’evento? “Sicuramente si tratta di una grande sfida per la città di Ancona e per le Marche in generale, che per la prima volta avranno l’opportunità di dimostrare di essere pronte per eventi di questa portata. Molti stranieri hanno già acquistato il pass per partecipare: dalla Scozia, dall’Inghilterra, dalla Spagna, dalla Germania. Sarà prima di tutto un’opportunità per il territorio. Abbiamo scelto Ancona perché le Marche sono un piccolo angolo di Nuova Zelanda in Italia ma pochi lo sanno e molti lo scopriranno proprio grazie al Lotr Day”! Ancona e la Mole location per un evento, è il caso di dirlo, magico, e non ∂139∂

la capitale o Milano, come avviene di solito. Come reagiranno la città e i suoi ospiti? “Vista la risposta che abbiamo ottenuto fino ad ora siamo tutti molto ottimisti, ma mi riservo di fare previsioni, forse un po’ per scaramanzia. La reazione degli attori è già stata molto positiva, hanno visto alcune foto della Mole e sono rimasti a bocca aperta. E non sanno ancora quante altre belle cose li aspettano il 19 luglio”! Hai già in programma un seguito a questo evento? “È ancora presto per dirlo, ma le idee ci sono, gli attori disponibili anche. Vedremo. Come dice Aragorn, 'c’è sempre speranza”.


LIBRO

“ARTI E MESTIERI” DA NON DIMENTICARE Luigi Ricci, curatore della riedizione del testo del maceratese Giordano de Angelis, ci parla del libro del poeta, che usa il dialetto per raccontare l’antico tessuto artigianale del territorio, rievocando un mondo e un tempo che non ci sono più di Silvia Baldini

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n qualità di curatore del testo, ci può dire quando è sorta l'idea di ripubblicare questo volume e perché? “Durante una manifestazione sull’artigianato di tradizione, in un popolare quartiere di Macerata, ‘le Casette’, furono lette queste poesie che ottennero un notevole gradimento del pubblico. Franco Moschini, presidente del Casale delle Noci, presente alla serata, pensò allora di pubblicare nuovamente l’opera, dato che era esaurita da tempo, dedicandola ai ragazzi”. Avete pensato anche a eventi di promozione del libro sul territorio, assieme all'associazione Casale delle Noci, che ne è l’editrice? “L’opera verrà presentata a Macerata presso la Biblioteca Statale insieme all’Accademia dei Catenati, antica istituzione cittadina che ha annoverato fra i suoi membri illustri letterati e poeti. A Tolentino la presentazione si terrà presso la Biblioteca Comunale, per un pubblico prevalentemente di insegnanti”. Cosa racconta questo testo dell'antico tessuto economico e produttivo maceratese? “Una delle cose più interessanti è la figura dell’artigiano, depositario dei segreti del

mestiere, che dialoga continuamente con il destinatario del suo lavoro. Stabilisce un rapporto amichevole ma è capace anche di influire sul suo interlocutore. Crea un’atmosfera di civile convivenza dentro e fuori la bottega. I protagonisti sono descritti all’opera, come appaiono negli ultimi decenni del secolo scorso. A quell’epoca il territorio maceratese aveva perso l’importante imprenditoria industriale dell’inizio del ‘900; gli artigiani rimasti erano di servizio alla comunità e operavano nel tessuto cittadino”. Questa nuova edizione del volume ha anche la traduzione in prosa delle poesie di de Angelis, curata da Eleonora Luzi. Perché questa scelta? “Il dialetto maceratese, da un punto di vista linguistico, rientra in quell’area centrale del passaggio dal latino all’italiano. La pronuncia ha delle esigenze che non sono comuni nel nostro parlare e la lettura dei versi ha bisogno di molto impegno. I vocaboli sono desueti e per queste ragioni la prima lettura comporta delle difficoltà. La prosa italiana, a fronte del verso, permette la comprensione completa delle espressioni adottate dal poeta”. Il testo è corredato anche di foto che ritraggono artigiani al lavoro: quali era-

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no i mestieri più diffusi nel territorio maceratese? “I personaggi descritti sono quelli caratteristici della vita civile del tessuto urbano di una volta: il barbiere, il sarto, il meccanico, il falegname e molti altri ancora. Sono mestieri tipici che, al di là della loro presenza sul territorio maceratese, possiamo ritrovare in molte altre città italiane”. Lo sguardo di de Angelis si posa su tanti aspetti della realtà artigianale del maceratese: quali quelli più caratteristici? “Il poeta amava dialogare con i suoi interlocutori per il libro. Ne raccolse le espressioni e le ripropose come brevi sceneggiature, in cui l’artigiano si rivolge al cliente in maniera a volte scherzosa. Possiamo anche ritenere che fossero solo pensieri maturati in de Angelis durante il lavoro, indirizzati al fruitore dell’opera dell’artigiano stesso”. Quanto del dialetto maceratese più puro si è conservato intatto fino a oggi? “Sappiamo che la lingua è in continuo divenire. I vocaboli si rinnovano con il cambiamento della società. Dall’epoca dell’economia prevalentemente agricola a quella dei distretti industriali, fino a quella odierna orientata ai servizi, si


LIBRO

Tipografo al lavoro

Il sarto

sono succeduti enormi cambiamenti nel repertorio dei vocaboli e delle espressioni. Ma nelle famiglie si sono tramandate quelle forme dialettali spesso collegate a sentenze e proverbi. L’area agricola è quella che maggiormente conserva l’apparato linguistico del dialetto, mentre i giovani sono cresciuti con la televisione, che ha unificato il parlare comune. I ragazzi, lontani dal mondo artigianale di una volta, non conoscono le espressioni del linguaggio di un tempo, collegato all’operare manuale”. Quanta attenzione c’è oggi per l'approfondimento della conoscenza del dialetto del territorio, secondo lei? Quanto e cosa rischiamo di perdere se cancelliamo dalla memoria le nostre radici linguistiche? “Teniamo presente che sono molte le ini-

ziative che tramandano l’uso del dialetto. Compagnie teatrali, cenacoli di poeti, gruppi folcloristici, attori e scrittori, tutti lavorano per la sua conservazione. Pensiamo anche alle espressioni comiche: quando devono essere incisive, la forma dialettale è sempre quella più efficace. Per chi fa storia e letteratura il dialetto è uno dei mezzi per scavare e cogliere l’autenticità di un popolo nel suo territorio”. Avete deciso di distribuire gratuitamente il volume nelle scuole. Come mai questa scelta? “Franco Moschini non ha mai smesso di operare affinché i mestieri artigiani conservassero il loro ruolo vitale per la nostra società. La scelta della diffusione nelle scuole va in questa direzione: è proprio verso le giovani generazioni che dobbiamo impe∂141∂

gnarci per trasmettere i valori del lavoro e dei mestieri di un tempo. Il dialetto può fare da ponte fra generazioni e ambienti diversi”. Quanto e perché è importante coinvolgere oggi le persone nel processo di conoscenza delle radici linguistiche? “L’Occidente è dominato dalla lingua inglese, che è un idioma semplice, un mezzo indispensabile per il mondo digitale. Sono diverse le proposte di licei e facoltà italiane che spingono per adottare l’inglese nelle lezioni. La lingua italiana è sotto attacco. Dobbiamo pensare che l’Italiano si è formato con linguaggi originati anche da forme dialettali. Essere padroni della lingua nazionale e delle sue forme dialettali significa affermare la propria identità, con tutto ciò che ne consegue”.


PERSONAGGIO

L'AVVOCATO IN HAKAMA

Dal Diritto Tributario alla pratica dell'Aikido: Francesco Corallini ci porta nell'affascinante mondo delle discipline orientali. Rigore, autocontrollo e lealtà in aula e sul tatami di Asmae Dachan Ph: Claudia Pula

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alla giacca e cravatta all’hakama: chi è Francesco Corallini? “A volte mi chiedo la stessa cosa. A parte gli scherzi, sono un avvocato di 33 anni, vivo a Numana e ho un mio studio a Osimo. Oltre a una grande passione per il lavoro, fin da bambino ho diviso il mio tempo tra Aikido e musica, che considero un po’ le mura di una mia casa spirituale”.

di livello internazionale. Come hai conosciuto questo sport? “Quest’anno festeggio 30 anni di pratica. Mio padre è una figura centrale nella diffusione dell’Aikido tradizionale; da sempre si divide tra l’attività di dentista e l’Aikido ed è naturalmente tramite lui che l’ho conosciuto. Appena nato, i miei genitori mi portavano già con loro ai seminari facendomi salire sulle materassine; prima per gioco e poi seriamente, mi hanno mostrato questa meravigliosa disciplina. Allora

Avevi solo 3 anni quando ti sei avvicinato all’Aikido e oggi sei insegnante

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PERSONAGGIO

praticava anche mia madre per cui fu tutto naturale. Mi piacerebbe sottolineare che l’Aikido è un’arte marziale tradizionale e non uno sport: in sintesi, è disciplina di autoperfezionamento, di crescita spirituale e tecnica che affonda le radici nelle antiche arti di guerra. Secondo il suo fondatore, Morihei Ueshiba, l’Aikido, 'La via dell’armonizzarsi con l’energia universale', è una strada per avvicinare tutti gli uomini: in esso è contenuto un messaggio di armonia e d’unione, non di conflitto. So che sembra strano ma non lo è, se si considera che il Budo non nasce per uccidere, ma per proteggere. Questo termine, comunemente inteso come via della guerra o del guerriero, etimologicamente significa 'via che fa cessare la guerra attraverso il disarmo'. Una volta acquisita la maestria tecnica e conosciuti i propri limiti e qualità, ci si relaziona con il mondo esterno con l’obiettivo di non utilizzare mai ciò che si è praticato nel dojo. È per questo che l’Aikido è una via di crescita individuale che si svolge attraverso le tecniche degli antichi samurai rielaborate dal suo fondatore. Numerosissime sono le applicazioni di questa disciplina agli studi di comunicazione e management”.

dettaglio di una tecnica che evidentemente non eseguivo a dovere. Ricordo che il suo polso era così robusto che la mia mano, nell’afferrarlo, restava completamente aperta. Era un uomo estremamente forte fisicamente, anche se la maestria rendeva superfluo qualsiasi utilizzo di quella forza. Ho conosciuto Saito Sensei nel 1985 e da quella volta l’ho frequentato costantemente fino al 2002, data della sua scomparsa. Nei primi anni i miei lo ospitavano a casa nella mia cameretta e io, per quei giorni, dormivo con loro. Conservo ancora molte foto con lui che mi ritraggono in varie età, dai 3 ai 19 anni. Recentemente le ho volute ordinare cronologicamente e farlo, non lo nego, mi ha fatto commuovere”.

di stress: non sempre, ammetto, è facile gestire l’agenda lavorativa con gli impegni d’insegnamento dell’Aikido, e i relativi viaggi, ma entrambi sono parte della mia vita e li amo. Senza l’Aikido non ci so stare, per cui alla fine il modo di organizzarmi lo trovo. D’altro canto, devo sicuramente all’Aikido una maggiore sensibilità nel gestire i rapporti umani e nel comprendere la personalità dei miei interlocutori. Il continuo allenarsi ad 'armonizzarsi' con l’avversario ha, nel tempo, fortissime ripercussioni positive nei rapporti umani”.

Cosa significa VI dan? “Il VI dan viene conferito senza esami tecnici, ma per meriti didattici, divulgativi e per particolari eccellenze in ambito tecnico e sono a discrezione del maestro. Il dan non è un premio, come in Occidente si potrebbe pensare, ma una qualifica che porta con sé crescenti responsabilità e che impone di essere di esempio per i giovani. Ciò premesso, io ho ancora tutto da imparare”.

Quanto conta nell’Aikido il rapporto con il maestro? “Nell’Aikido, e nel Budo in genere, il rapporto con il maestro è strutturale ed essenziale e le regole di comportamento impartite servono per proteggere la tradizione nella sua forma più pura. Seguire rigorosamente il proprio maestro, essergli fedele e rispettare le regole del Budo non è una mera rievocazione storica: l’attenzione che si ripone nel rispettare regole di un esotico galateo rende il praticante più consapevole del valore di ciò che sta facendo e più concentrato durante l’allenamento”.

Consiglieresti a un giovane di avvicinarsi all’Aikido? “L'Aikido è certamente uno dei percorsi più affascinanti per acquisire rigore, umiltà, rispetto per gli altri, cura di se stessi e del mondo e, non da ultimo, per il preziosissimo elemento umano che racchiude. La nostra palestra a Osimo è frequentata da ragazzi e ragazze fantastici, persone molto positive e disinteressate a qualsiasi forma di competizione o di rissa, anche perché altrimenti nel mio dojo non troverebbero spazio, e in grado di trasmettere un vero tesoro agli altri. In fondo è per questo che si pratica: per imparare da sé e dagli altri”.

In tempi di crisi sicuramente occuparsi di diritto tributario non è semplice... “Più che mai oggi la materia fiscale è oggetto di rapidi mutamenti, dovuti appunto, in buona parte, alla rapidità con cui il sistema economico sta cambiando. Ai professionisti questo rende l’attività molto complessa e rischiosa e le responsabilità aumentano. Personalmente ritengo che l’utenza, la clientela, sia essa 'private' o 'corporate', dovrebbe avere più in considerazione l’idea di ricorrere all’avvocato tributarista anche per una consulenza preventiva e non solo quando serve difendersi in giudizio. Mi spiego meglio: spesso nel nostro Paese l’avvocato è identificato come la figura chiamata a riparare i danni dopo che si sono verificati; così facendo si trascura un’altra veste importantissima di questa professione, di gran lunga prevalente all’estero, vale a dire quella del consulente vero e proprio”.

Puoi raccontarci un aneddoto legato al tuo rapporto con il maestro Saito Morihiro? “Mi piace ricordare una volta in cui stavo praticando insieme ai grandi; avevo forse 6 o 7 anni, e Saito Sensei si è avvicinato a me per mostrarmi un

Come si conciliano in te l’anima dell'avvocato e quella dello sportivo? “Forse è un abbinamento bizzarro, ma per me molto naturale. Come tutti i lavori, anche il mio richiede molte energie e spesso porta con sé un po’

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Quali sono i principali ambiti di cui ti occupi come avvocato? “Mi occupo prevalentemente di diritto civile e tributario”.

Quali sono i tuoi prossimi impegni professionali? “Attualmente sto preparando un convegno, programmato per il prossimo 13 maggio, sul passaggio generazionale dei capitali e che conterrà anche un’analisi della nuova fattispecie di 'collaborazione volontaria' o 'voluntary disclosure', concernente la possibilità di regolarizzare i capitali detenuti all’estero e non dichiarati”.


SPORTNEWS Taglio del nastro per la mostra "L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici” Organizzato dal Panathlon International Club di Senigallia e dall’Area 5 Emilia Romagna – Marche, dalla F.I.D.A.P.A. (Federazione Italia Donne Arti Professioni Affari), con il Patrocinio del Comune di Senigallia, si è svolto presso la Chiesa dei Cancelli a Senigallia il Convegno “Il femminile nello sport” e l'inaugurazione della Mostra dedicata alla emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici. “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici” è una mostra itinerante curata dalla professoressa Adriana Balzarini, consigliere nel Direttivo del Panathlon Club Mottarone e referente per l’Area 3 Piemonte Valle d’Aosta, alla quale ha collaborato lo stesso Governatore dell’Area 3 Roberto Carta Fornon. Dopo l’inaugurazione a Roma presso lo Stadio Olimpico, con il patrocinio del Coni e l’esposizione a Milano e Latina, sta proseguendo il suo cammino che toccherà numerose città in Italia e all’estero. Obiettivo di questo progetto – che interesserà la nostra città fino al 18 marzo – è “far conoscere il lungo

cammino per l’emancipazione che con fatica, costanza, passione, impegno e talvolta ribellione nei confronti delle regole, tante donne hanno combattuto e vinto nel mondo dello sport ed in particolare in quello olimpico”. “La storia dello sport - ha proseguito - è stata a lungo caratterizzata da una netta predominanza maschile e il campo delle attività sportive è a tutt’oggi segnato da profonde differenze di genere: gli uomini partecipano più delle donne alla pratica sportiva e, nello stesso tempo, gli sport maschili sono più rilevanti sia economicamente sia culturalmente. Le foto, con il sorriso, l’urlo di gioia e l’esaltazione dimostrano la tenacia e la resistenza alle fatiche che le donne hanno sofferto per arrivare alla vittoria”.

ha aperto la stagione nel migliore dei modi inanellando 2 primi posti nella categoria cadetti sia alla regata zonale di san Benedetto del Tronto che nella prestigiosa coppa Kinder a Termoli con 250 bimbi in acqua. Molto bene anche il resto dei giovani Velisti dell’optimist. Tra i meno giovani gli allenamenti sono stati serrati durante l’inverno e Sergio Fornasiero si presenta al via delle regate della classe Contender con una nuova barca molto veloce. Al via al Garda per la nuova stagione 2015 in classe Europa anche Stefano Grulli e Leonardo Passinetti, da quest’anno per il Club Nautico Fanese. Benvenuto anche a Giacomo Giovanelli, terzo classificato della coppa Italia 2014 in classe FINN che con barca nuova cercherà di salire sul gradino più alto del Podio della Coppa Italia. L'associazione Club nautico Fanese, fondata a Fano nel 1953 e da sempre affiliata alla Federazione Italiana Vela, conta più di 100 soci e numerosi velisti attivi sia nelle categorie dei giovanissimi Optimist sia velisti attivi in altre classi di interesse federale.

Club Nautico Fanese 'Vivani': al via la stagione 2015 Terminati i corsi invernali per patenti nautiche e vela d'altura con l'esame di fine corso tenuto presso la Capitaneria di Porto di Fano, che ha visto quest’anno il 100% di promossi, si spiegano le vele per i velisti sulla stagione 2015. Oramai in allenamento sia le categorie dei giovanissimi optimist che i velisti più esperti e navigati. Il giovane socio Marco Gradoni della squadra Optimist

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Una settempedana ai campionati italiani di nuoto Lucia Cialoni, 14 anni compiuti da poco, atleta della Rari Nantes Marche ha partecipato ai Campionati italiani


giovanili juniores di nuoto a Riccione e si sta preparando per gli assoluti di aprile che vedranno in acqua anche Federica Pellegrini. Lucia si è già laureata campionessa regionale con la staffetta 4x100 misti nella piscina di Fabriano ad inizio marzo. Chi la conosce dice che è fortissima e che farà molto parlare di sé. Lucia Cialoni ha iniziato a incassare vittorie ai tempi della scuola ed ora è nel vivaio di chi sogna la partecipazione con la Nazionale alle competizioni internazionali. Il suo nome è impresso nel record della 4x100, in quel poker di giovanissime nuotatrici marchigiane che ha fatto fermare il cronometro sul tempo dei 4 minuti e 17 secondi, infrangendo così il precedente primato di 4 minuti e 24 secondi. Lucia è specialista nel nuoto a farfalla ed è impegnata quotidianamente negli allenamenti presso la piscina Blugallery di San Severino dove viene seguita dall’allenatrice Chiara Ruffini, sorella del plurititolato campione Simone, gran fondista con due titoli italiani ed una universiade nel proprio palmares.

nuovo record regionale assoluto con il tempo di 26”12, che resisteva da 12 anni; nella stessa gara Alice Orciari arriva tredicesima. Poco dopo l’atleta di Marzocca conferma le sue doti nella velocità aggiudicandosi l'oro nella gara dei 50 dorso e diventando così la nuova campionessa italiana, e grazie al tempo di 28”62 ritocca il suo primato regionale assoluto. Nei 50 stile libero hanno gareggiato per la Rari Nantes Marche nella categoria Ragazze anche Nicole Lombardo e Linda Sandroni, rispettivamente 24a e 35a. Nei 50 dorso, invece, per la categoria Ragazze è scesa in acqua Sara Principe arrivando 18 a. Il giorno seguente ancora una medaglia d’argento per Martina Menotti, questa volta nei 100 dorso, in cui sfiora il suo personale ma il tempo di 1’01”71 è sufficiente per raggiungere il secondo posto. A farle compagnia ancora una volta Alice Orciari, che con una buona gara si classifica al 12° posto. Nella categoria Ragazze invece Sara Principe chiude in 21 a posizione. L’ultima medaglia arriva nella distanza doppia del dorso nell’ultima giornata di gare, questa volta un terzo posto e medaglia di bronzo, grazie ad un’altra eccellente prestazione chiusa col tempo di 2’13”37.

di Falconara, il titolo di campione Ibf del Mediterraneo. Focosi, originario di Senigallia, ha battuto ai punti l'ungherese Bence Molnar, al termine di un emozionante incontro. "Siamo molto orgogliosi di Michele - afferma il sindaco Mangialardi - e siamo molto felici che abbia voluto rendere omaggio con questa visita alla sua città natale. Durante il nostro colloquio ho avuto modo di apprezzare la sua umiltà, la sua lealtà, la sua determinazione e la sua grande passione per questo nobile sport. Qualità che ne fanno un campione, a prescindere dal prestigioso risultato ottenuto. A Michele un grande in bocca al lupo per il suo futuro, auspicando che sia ricco di soddisfazioni e nuovi successi".

Nuoto: Rari Nantes Marche, oro per Martina Menotti di Marzocca ai Criteria Nazionali Primaverili La Rari Nantes Marche si è presentata al via, da venerdì 20 marzo, con 7 atlete impegnate per un totale di 16 gare individuali e 3 staffette. Un bilancio molto positivo quello della squadra che raccoglie atleti da Falconara, Jesi, Moie, Fabriano e San Severino, con prestazioni di alto livello da tutte le atlete impegnate. Una menzione particolare però va sicuramente a Martina Menotti, che torna a casa con ben 4 medaglie vinte nella categoria Juniores anno 1999. Martina ha vinto la medaglia d’argento nella gara dei 50 stile libero con il

Boxe: a Senigallia il neocampione Ibf del Mediterraneo Michele Focosi Un momento di festa e di grande orgoglio sportivo quello svoltosi nella sala della giunta comunale, dove il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e l'assessore allo Sport Gennaro Campanile hanno incontrato il neo campione di pugilato Michele Focosi, aggiudicatosi lo scorso 13 marzo, al Palabadiali

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Ascoli Calcio e la campagna antirazzismo "I'm born in the skin i'm in" ("Sono nato nella pelle che ho"). L'Ascoli Picchio dà il via ad una campagna contro ogni forma di razzismo: da domani e per le restanti partite di campionato al 'Del Duca', i calciatori avranno sul retro della maglia l'immagine di un pallone da calcio colorato con tutte le tonalità di pelle, dal bianco al giallo al nero. Il logo è stato ideato da Marisa Bellini, moglie del presidente del club Francesco Bellini.


VOLONTARIATO

È BELLO POTER DONARE Il presidente di Avis Marche, Massimo Lauri, ci presenta un fiore all'occhiello del volontariato regionale di Asmae Dachan

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Sono più uomini o donne? “Attualmente il 67,5% sono uomini e il 35,5% donne, con un’età media di 41,8 anni. La parte femminile è in forte recupero: nel 2014, infatti, sono state il 43,4% dei nuovi donatori”.

residente Lauri, nell’ambito delle donazioni di sangue le Marche emergono come regione generosa e autosufficiente: sono confermati i dati del 2013? “Sì, la generosità dei marchigiani è confermata, anche se abbiamo avuto un leggero calo di donazioni, dovuto a una minore richiesta da parte della sanità. Siamo sempre tra le prime regioni per rapporto donatori/abitanti, donazioni/abitanti e donazioni/donatori”.

Quali sono le attività principali di Avis Marche? “L’attività dell’Avis regionale è quella di raccordo tra l’Avis nazionale e quelle provinciali e comunali. Raccoglie poi i dati associativi, organizza eventi formativi, campagne di sensibilizzazione e attività promozionali e cura i rapporti con le istituzioni. Tra queste annoveriamo la Regione Marche, l’Asur e la partecipazione nel Comitato di Dipartimento del Dirmt”.

A cosa si deve questo dato positivo? “I donatori sono sempre in aumento, anche se nel 2014 l’incremento è stato di misura. La continua crescita è dovuta all’efficacia della comunicazione della nostra associazione, a tutti i livelli, alla crescente diffusione della solidarietà tra i giovani e anche alla sempre maggiore sicurezza della donazione”.

Chi può diventare donatore? Chi non risulta idoneo, può aiutare in qualche modo l’associazione?

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VOLONTARIATO “Possono diventare donatori tutti quelli tra i 18 e 60 anni, con un peso superiore a 50 chili, che sono in buona salute e hanno uno stile di vita sano. Devono, inoltre, risultare idonei ai controlli preliminari e periodici ai quali saranno sottoposti a garanzia della loro salute e di quella dei riceventi. Quelli che, per qualsiasi motivo, dovessero risultare non idonei alla donazione, possono avvicinarsi all’Avis per collaborare alla gestione delle attività”. Ci dica qualcosa di lei: quando si è avvicinato all’Avis la prima volta? Anche lei donatore? “Sì, anch’io sono donatore, ho iniziato all’età di 23/24 anni. Ero già impegnato nella vita sociale del mio paese e mi è sembrato naturale ampliare il mio impegno, senza pormi tante domande o ricercando motivazioni particolari”. Avis Marche compie 45 anni: quali sono i risultati più importanti che ha raggiunto nel tempo? “Diversi sonogli obiettivi raggiunti, primi fra tutti quelli riferiti alla domanda iniziale, come l’autosufficienza del sangue intero e l’aver contribuito a fare delle Marche una regione generosa. Abbiamo anche dato il nostro contributo per la nascita del Dipartimento Interaziendale Regionale di

Medicina Trasfusionale, il Dirmt. Da ultimo, ma non per importanza, siamo riusciti a creare un grande movimento di giovani, impegnati, formati, dinamici, coinvolti che già stanno prendendo in mano, con competenza, la dirigenza delle nostre Avis”. Può raccontarci un aneddoto legato alle vostre attività? “A un corso di formazione, diversi anni fa, durante l’ascolto delle diverse esperienze è intervenuta una ragazza dicendo: 'dopo aver donato, mi sento bene, mi sento meglio e ho il timore di essere egoista, come se donassi per stare meglio'. Figuriamoci se chi dona il sangue può essere indicato come una persona egoista”. Che messaggio rivolgerebbe a chi sta pensando di diventare donatore, ma ancora non ha fatto il passo decisivo? “Chi si sente bene dopo aver donato, non è un egoista, è una persona che sta bene di salute e che ritiene importante aiutare chi ha problemi di salute, perché è bello donare, è bello poter donare. Oggi ci piace tanto condividere le cose positive che abbiamo, le foto, i pensieri; quindi mi chiedo perché non condividere la salute, il sangue e la vita”. Quali sono i prossimi impegni dell’asso-

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ciazione? “Il prossimo appuntamento importante è il 3° Forum Regionale giovani, organizzato dalla Consulta Giovani Marche, i giorni 16 e 17 maggio a Camerino, dal titolo 'Donatori sani e belli, viver bene per donare e donarsi'. 'Nutrire il Pianeta', invece, è il leitmotiv del 2015 che vede il grande evento dell’Expo alle porte. La Consulta Giovani Avis Marche risponde a quest’appello ponendo l’attenzione sul nutrire noi stessi e su quanto l’alimentazione e il viver sano siano interconnessi con la salute del donatore di sangue”.

Gli ultimi dati disponibili, che si riferiscono al 2013, evidenziano che nelle 136 Avis comunali delle Marche si sono registrati 53.617 donatori, in crescita (+2,2%) rispetto ai 52.482 dell’anno precedente. Le donazioni totali sono state 101.461 (suddivise in 73.647 donazioni di sangue intero, 23.865 di plasma e 3.949 altri tipi di donazioni), per una media di circa due donazioni per ciascun socio Avis Marche. Per info: www.avismarche.it


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SALUTE & BENESSERE

AL SALESI FOGLIO E MATITA CONTRO LE PAURE

Coinvolge i piccoli pazienti del day hospital di oncoematologia il progetto della Fondazione Salesi, in collaborazione con la Scuola Internazionale Comics. Obiettivo: far rilassare i bambini che attendono le cure facendo disegnare loro fumetti affiancati da un insegnante. L'iniziativa ogni mercoledì mattina fino a giugno

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upereroi, fate, boschi e mondi magici: che il disegno sia la forma espressiva più amata dai bambini è appurato, ma vederli disegnare in ospedale è davvero un evento eccezionale. Un qualcosa di speciale che la Fondazione Salesi ha voluto far diventare normalità, per i piccoli pazienti in day hospital nel reparto di oncoematologia dell'ospedale dei bambini a Torrette di Ancona. Così, tutti i mercoledì mattina, i piccoli ammalati che si recano in ospedale per le cure periodiche possono incontrare un esperto di fumetti che li guida attraverso un mondo onirico, consentendo loro di evadere per un po' dalla routine ospedaliera e di affrontare meglio e con minor stress le cure indispensabili. Il progetto nasce dalla collaborazione della Fondazione Salesi, da sempre attenta a creare un'atmosfera familiare e accogliente per i piccoli degenti, con la Scuola Internazionale di Comics di Jesi, i cui docenti si sono mostrati molto disponibili e vicini alla causa. Ogni mercoledì, dunque, e fino a giugno, un insegnante della Scuola affianca i pazienti e li guida nell'arte del disegnare fumetti: non solo tecnica espressiva, ma anche trucchi per costruire un fumetto piacevole e avvincente, per divertirsi e sognare con matite e colori. A partecipare sono

tutti i piccoli malati, a partire dai tre anni. Se i più grandi amano prendere la matita in mano e sperimentare da sé le tecniche apprese, i più piccoli si avvalgono dell'aiuto dell'insegnante per esprimere le loro fantasie: l'esperto, infatti, esegue i fumetti sulla base delle indicazioni date da loro. L'iniziativa sta già riscuotendo grande successo, e i bambini ne sono veramente entusiasti. “Questo progetto - commenta Annarita Settimi Duca, direttrice della Fondazione Salesi - è una ventata di energia sia per il piccolo paziente, sia per la sua famiglia. Il lavoro manuale impegna il bambino – continua Duca - e lo distrae dal pensiero delle cure, permettendogli di affrontarle più serenamente, con uno spirito sicuramente diverso. Allo stesso tempo i suoi genitori riescono a rilassarsi, in un ambiente pensato appositamente per mettere il piccolo e i suoi bisogni al centro di tutto”. Un progetto di grande rilievo, dunque, che consente davvero di vivere momenti di serenità a tutti quei bimbi che sono meno fortunati di tanti altri. “Un grazie particolare - conclude Duca - va ai docenti della Scuola di Comics, che si alternano ogni quattro settimane, mettendo la loro professionalità e la loro carica umana al servizio dei bambini e di una causa di grande importanza”. ∂149∂


PRENDI E PARTI Volo in deltaplano sui Colli dell'Infinito

Librarsi leggeri nell'aria verso il sole che tramonta all’orizzonte. Svuotarsi di ogni pensiero e liberare il corpo a emozioni autentiche. Tutto intorno è magia, con il profilo del Conero che si apre all'orizzonte, le dolci campagne recanatesi con il Colle dell’Infinito e la cinta dei Monti Sibillini in lontananza. Il pilota Achille vi aspetta per offrirvi un’esperienza unica ed emozionate nelle Marche. La meraviglia sarà ancora più grande se al vostro volo con Achille si unirà anche il suo simpatico stormo di oche selvatiche, che voleranno fianco a fianco a voi nella luce calda del tramonto. Il pacchetto comprende • 1 notte in camera doppia Superior presso Gallery Hotel **** in centro a Recanati • prima colazione a buffet • 1 volo in tandem in deltaplano per partecipante (durata 45 min., partenza da Recanati) • 1 cena 3 portate presso il ristorante dell’hotel con vini abbinati da 143 € per 2 giorni

Cantine aperte nella capitale del Lacrima

Inizia il countdown per l’edizione 2015 di Cantine Aperte, in programma sabato 30 e domenica 31 maggio in tutta Italia. Le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le loro porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli appassionati di vino. Oltre alla possibilità di assaggiare i vini e di acquistarli direttamente in azienda, è possibile entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell'affinamento. Marche Maraviglia per questa due-giorni vi propone di scoprire il territorio ed i sapori delle Marche avendo come punto di riferimento Morro D'Alba, la capitale del Vino Lacrima. Un soggiorno immersi nel verde in una countryhouse con piscina dove rilassarsi dalle fatiche in cantina spaziando tra Verdicchio, Rosso Conero e Lacrima. Scegliete voi quale percorso affrontare in base ai vostri gusti. Il pacchetto comprende: • 1 notte in camera doppia presso Shanti House*** tra le colline di Morro d’Alba • Ricca prima colazione con spremute fresche, torte fatte in casa e salumi • Una cena con menù di carne di 4 portate con calice di vino lacrima incluso presso il Ristorante Dal Mago Supplementi: MINIBUS + AUTISTA: Possibilità per piccoli gruppi (max 8 persone) di richiedere il servizio minibus con autista per vivere in completa libertà l'esperienza. NOTTE AGGIUNTIVA: € 70,00 a camera per notte da 60 € per 2 giorni

a cura ∂150∂ di

Gift


IL CONERO VISTO DAL MARE

Un'escursione via mare è senza dubbio il modo migliore per godere delle bellezze della Riviera del Conero e l'unico per raggiungere paradisi nascosti come gli scogli delle Due Sorelle! Il SeePort Hotel di Ancona mette a disposizione una giornata con skipper e motoscafo per scoprire uno scenario mozzafiato fatto di meravigliose bianche scogliere a strapiombo sul mare e acque limpide nelle quali tuffarsi. Di ritorno dall'escursione ci sarà ad attendervi un raffinato aperitivo sulla terrazza panoramica dell'hotel dove potersi rilassare gustando un cocktail e ammirare il tramonto sul mare. Il pacchetto comprende • 2 notti in camera matrimoniale Executive presso SeePort Hotel**** nel centro di Ancona • Ricca colazione a buffet con prodotti artigiani della cucina del Ginevra Restaurant • Cena con menù di pesce al Ginevra Restaurant (bevande escluse) • Escursione 4 ore in motoscafo sulla riviera del Conero • Servizio Skypper e carburante inclusi • Aperitivo in terrazza panoramica al tramonto Programma Imbarcazione: Motoscafo semicabinato 6,50 mt con motore 115 CV quattro tempi, dotato di wc, angolo cottura, tendalino e ampia cuscineria prendisole. Portabilità max 6 persone. Nota: Possibilità di effettuare l'escursione per l'intera giornata 09:00 - 17:00 e di prevedere un piccolo pasto a bordo. Prezzo su richiesta. da 245 € per 3 giorni

UN TUFFO NEL RINASCIMENTO

Dopo quasi quattrocento anni, uno dei luoghi più emblematici, una delle testimonianze più rare e preziose del Rinascimento italiano viene riportato all’originale splendore: lo Studiolo di Federico da Montefeltro, nel Palazzo Ducale di Urbino, vede infatti ricondotti nella collocazione originale i “14 Uomini Illustri”, conservati dal 1863 nel Museo del Louvre e mai tornati in Italia prima d’ora. Una mostra imperdibile, che vi proponiamo insieme ad un indimenticabile soggiorno benessere all’Urbino Resort, raffinato albergo diffuso, con Spa, piscina e ristorante, che nasce dalla ristrutturazione di un antico borgo contadino all’interno dell’Azienda Agricola Biologica Santi Giacomo e Filippo. MOSTRA APERTA fino sabato 4 luglio 2015 !! Il pacchetto comprende • 1 notte in camera Superior presso Urbino Resort Relais & Spa**** nelle campagne di Urbino • Prima colazione a buffet • Accesso al centro benessere della struttura • Bottiglia di vino in camera come Welcome Gift • Ingresso al Palazzo Ducale di Urbino con accesso alla mostra temporanea "Lo Studiolo del Duca" da 83 € per 2 giorni

∂151∂ info: www.marchemaraviglia.it | mail: booking@marchemaraviglia.it | tel.: 071.2133845


ITINERARIO

FONTE AVELLANA, LO SPIRITO E IL SILENZIO l

l Monastero di Fonte Avellana è situato alle pendici boscose del monte Catria (1701 m.) a 700 metri sul livello del mare. Le sue origini si collocano alla fine del X secolo, intorno al 980, quando alcuni eremiti scelsero di costruire le prime celle di un eremo che nel corso dei secoli diventò l'attuale monastero. La spiritualità di questi eremiti fu influenzata da San Romualdo di Ravenna, padre della Congregazione benedettina camaldolese. Egli visse e operò fra il X e l'XI secolo in zone vicinissime a Fonte Avellana, quali Sitria, il monte Petrano e San Vincenzo al Furlo. Quando si arriva al Monastero di Fonte Avellana si rimane colpiti dalla sua originale struttura architettonica, dalla sua storia,

dalla sua bellezza che attira e colpisce per la sua semplicità. La pietra di cui è costituito crea un habitat del tutto unico e riflette quello del deserto: si viene avvolti da una strana sensazione di vuoto. Entrando nei suoi spazi, soprattutto dimorando nella cella (la piccola regola di S. Romualdo propone di rimanere seduti in cella a pregare e a recitare i salmi), si fa l'esperienza del silenzio. È un abbraccio invisibile di energia spirituale che vuole salutare, proteggere, elevare. Lo Scriptorium S. Pier Damiani è l’ambiente più significativo di Fonte Avellana; il luogo dove i monaci amanuensi obbedivano alle disposizioni della Regola di San Benedetto circa il lavoro quotidiano, trascrivendo su pergamena antichi testi classici greci e latini, realizzando preziosi

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codici miniati. Degna di menzione è certamente la suggestiva biblioteca, fatta allestire nel 1733 dall’Abate D. Giacinto Boni di Forlì, grande amante delle scienze e delle lettere. I suoi scaffali di noce nel corso del secolo XIX rimasero vuoti per ben due volte: nel 1811, infatti, con la Soppressione napoleonica i libri più importanti furono trasferiti alla biblioteca di Brera a Milano e gli altri a quella di Urbino. Questi ultimi furono recuperati nel 1816, ma con la nuova soppressione del 1866, la biblioteca fu nuovamente spogliata e i libri trasferiti alla Biblioteca Marini di Pergola. Fortunatamente il monastero riuscì di nuovo a rientrarne in possesso nel 1933. Oggi contiene quasi tutto il patrimonio librario antico di Fonte Avellana, che è


ITINERARIO costituito da circa 25.000 volumi, tutti realizzati a partire dalla scoperta della stampa (il libro più antico è un incunabolo del 1470) fino alla fine del secolo XIX. La biblioteca moderna del monastero custodisce circa settemila volumi, di contenuto prevalentemente teologico, letterario, filosofico, storico e patristico. È stata allestita nel 1965, anno in cui ricorreva il VII centenario della nascita di Dante che, nel Canto XXI del Paradiso della Divina Commedia, dialogando con San Pier Damiani, descrive il luogo dove si trova Fonte Avellana, tanto da far pensare ad una sua presenza nell’eremo intorno al 1318, anno in cui era in esilio nella vicina città di Gubbio. La sala è del secolo XI ed era inizialmente utilizzata come foresteria per i pellegrini. Quello di Fonte Avellana è uno dei pochissimi eremi che ha conservato intatta la sua struttura originale,

non avendo mai avuto bisogno di essere ricostruito a seguito di bombardamenti o fenomeni sismici. OSPITALITÀ La comunità monastica pratica l'accoglienza verso tutti, ma si rivolge principalmente a coloro che desiderano condividerne la preghiera e l'esperienza della ricerca di Dio. Il Monastero di Fonte Avellana richiede una predisposizione al silenzio, alla meditazione e alla riflessione personale. Agli ospiti si propongono incontri di Lectio Divina, giornate di ritiro individuale o di revisione di vita,e possibilità di confronto sui problemi del mondo e della Chiesa. Le giornate sono ritmate dalla preghiera corale della comunità (Lodi, Ora media, Vespri ed Eucarestia). L'ospitalità dei singoli o dei gruppi (anche autogestiti) è praticata durante tutto l'an-

«Tra ' due liti d'Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che ' troni assai suonan più bassi, e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria.» DANTE ALIGHIERI Divina Commedia Canto ventunesimo del Paradiso ∂153∂

no. Non si ospitano, invece, campi scuola, scolaresche, gruppi parrocchiali sotto i 18 anni, gruppi turistici. Tel: (+39) 0721 730261 foresteria@fonteavellana.it

DA SEGNALARE PERCORSI INTERCULTURALI Le tre guarigioni: il corpo, la psiche, lo spirito Matteo De Simone, psicoanalista, responsabile culturale AIPSI Gianni Giacomelli, monaco di Fonte Avellana Sabato 30 maggio - Martedì 2 giugno 2015


CALICI & FORCHETTE “Cucinare e’ un atto d’amore, qualcosa che fai pensando a chi vuoi bene”

A

soli venticinque anni sei già Chef del ristorante di un Hotel a quattro stelle. Come ci si sente? “E’ una grande responsabilità, un onere ma anche un onore. Condividere però questo compito con un gruppo di persone bello come quello che ho al mio fianco, rende tutto molto più facile ed entusiasmante. Sono consapevole del fatto che mi è stata data fiducia per un lavoro complesso, una fiducia che spero di ripagare al meglio”. Qual è l’aspetto che ti piace di più di questa tua nuova avventura professionale? “La possibilità di creare cose nuove, di sperimentare, di provare gusti e abbinamenti, per stupire chi mangia. Mi piace inventare nuovi piatti e dare vita a sapori che siano armoniosi e originali al tempo stesso. Grazie al ruolo che mi è stato affidato, al SeePort ho la possibilità di lavorare come davvero amo”.

“IO, DAGLI AEREI ALLA CUCINA PER AMORE” Venticinque anni e già una solida esperienza alle spalle in campo enogastronomico: è Umberto Bentivoglio, il nuovo Chef Executive del Ginevra Restaurant al SeePort Hotel di Ancona. Dall’amore per il volo a quello per la cucina, passando per la scuola di grandi cuochi come Cracco e Cedroni, il percorso di Umberto si snoda cristallino lungo una via che coniuga armonia di sapori e originalità, freschezza e carattere di Silvia Baldini Ph: Apollonia Benassi ∂154∂

Da piccolo volevi fare il pilota. Sei passato dagli aerei ai fornelli, ci racconti perché? “Ero appassionato di volo e a 14 anni mi sono iscritto all’Istituto Nautico di Ancona, con il sogno di volare. Poi qualcosa è cambiato: a 17 è arrivato l’amore vero, quello per la cucina. Così ho deciso di trasferirmi all’Istituto Alberghiero di Loreto e al terzo anno di liceo ho cominciato a fare le prime esperienze in cucina, aumentando pian piano le mie competenze. Ho iniziato anche a frequentare ristoranti in cui si faceva cucina gourmet”. Quali sono state le tue esperienze nel mondo della cucina? “Ho fatto uno stage a Parma dallo chef Massimo Spigaroli, al ristorante stellato Antica Corte Pallavicina, dove sono rimasto per un anno e mezzo. Poi mi sono cimentato anche con la pasticceria, facendo corsi da Danilo Freguja, maestro cioccolatiere di grande fama, che mi ha insegnato a comporre dolci originali, gustosi e a cui non manchi mai un tocco di finezza ed eleganza. Sono andato successivamente a fare esperienza con Carlo Cracco e Moreno Cedroni: ho lavorato alla Madonnina del Pescatore di Marzocca, per passare poi al ristorante Emilia di Portonovo, con Roberto Fiorini; qui sono diventato secondo chef, prima di diven-


CALICI & FORCHETTE

Il Ginevra Restaurant

tare io stesso responsabile di cucina. Ho lavorato anche con lo chef Massimo Garofoli e con Emanuele Mazzella, al ristorante Vespasia di Norcia. Poi, a marzo di quest’anno, sono stato nominato responsabile della cucina del Ginevra Restaurant del SeePort. Un tassello importante della mia storia personale e professionale”. Cosa hai imparato dai grandi chef da cui sei andato a scuola? “L’ordine e la disciplina. La precisione è la prima cosa da tenere a mente per uno chef, che si tratti di avere la divisa pulita o le mani curate. In ogni circostanza è richiesta serietà, professionalità e applicazione, qualità indispensabili per chi vuole fare questo lavoro”. Se arrivato dalla Campania alle Marche, passando per l’Umbria: cosa significa attraversare tutti questi territori e le relative culture culinarie? Cosa hai portato con te nel tuo percorso? “Le origini campane sono state chiaramente centrali nel mio percorso. Essendo poi cresciuto nelle Marche dall’età di otto anni in poi, ho sviluppato una predilezio-

ne per il pesce. L’esperienza con lo chef Emanuele Mazzella, in Umbria, mi ha successivamente dato modo di apprezzare la carne e tutte le tecniche di lavorazione di questo alimento, dandomi l’opportunità di imparare qualcosa di più”. Quanto è importante la presenza della tua famiglia nel tuo cammino professionale? “Direi che è centrale nel mio percorso di vita e di lavoro. La mia prima maestra è stata mia mamma, bravissima cuoca, da cui ho ereditato la passione peri fornelli. Cucinare è un atto d’amore, non bisogna mai dimenticarselo. E’ qualcosa che fai pensando a chi vuoi bene, alle persone che ami, e questo ti spinge a dare il massimo, a curare ogni dettaglio, perché tutto riesca alla perfezione, perché chi assaggia quello che crei sia contento”. Molti ragazzi scelgono di andare in Inghilterra a fare esperienza di cucina. Secondo te perché c’è questa tendenza e come mai tu hai scelto di rimanere in Italia? “Tanti giovani sono affascinati dall’idea di

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andare a lavorare nei ristoranti stranieri, specie in Inghilterra, perché credono di poter accumulare un bagaglio di esperienza maggiore. Sono anche attratti dalla possibilità di imparare meglio la lingua inglese e di essere più preparati dal punto di vista linguistico, ma è certo che di cucina si impara molto di più in Italia. Io ho scelto di rimanere qui perché ho sempre pensato che fosse importante anzitutto formarmi sulla nostra tradizione, acquisire delle basi solide ed essere preparato al meglio sulla nostra cucina, per garantire sempre un livello di proposte elevato”. Dicci il colore, il sapore e il profumo del cibo che ami di più. “Il mio colore preferito è il marrone, quello del cioccolato, con cui si possono inventare tanti dolci gustosi. L’esperienza con il pasticcere Danilo Freguja è stata fondamentale, in questo senso. Il sapore che amo di più è quello dolce, mentre il profumo che adoro è quello del pane appena sfornato, che mi dà l’idea di genuinità e di casa”. In un ristorante affacciato sul mare


CALICI & FORCHETTE

“I ragazzi volano in Inghilterra per conoscere altri modi di fare cucina. Io ho scelto di rimanere per prepararmi al meglio sulla nostra tradizione”

come il Ginevra è il pesce l’elemento principe? “Sicuramente è un alimento che occupa una posizione di grande rilievo. Qui al Ginevra, per di più, sposiamo la filosofia del prodotto sempre fresco e di alta qualità; io stesso vado a comprare il pesce migliore dai fornitori, selezionandolo con attenzione. Ci teniamo molto anche al rispetto della stagionalità del prodotto”. Facci scoprire uno dei piatti di pesce che proponi al Ginevra Restaurant. “Proporrei la mia insalata di mare, che riprende e stravolge la vecchia ricetta del piatto, sostituendo un ingrediente classico, come la patata bianca, con quella viola. Il pesce è sempre fresco e locale e viene trattato con la massima cura e il minor stress possibile, sgusciando le vongole una a una, crude, per assicurare il massimo della freschezza. I calamari vengono tagliati in modo che, una volta scottati, disegnino una scacchiera dorata. Le mazzancolle vengono appena scottate in padella e le cozze sgusciate dopo una leggera cottura. Al tutto abbiniamo una maionese al lime, molto rinfrescante, che spezza il regolare equilibrio del piatto”. Come sorprendi, invece, gli amanti della carne? “Cercheremo di stupirli con delle riproposizioni di prodotti locali quali agnello, maiale e volatili, usando le tecniche più avanzate oggi conosciute. Tutto questo coniugando tradizione e innovazione, secondo la filosofia della cucina rivisitata, ovvero quella che coniuga l’esistente con il nuovo e che ha nella sperimentazione il suo punto di forza”. Con l’arrivo della bella stagione ha aperto anche la Terrazza. Che impostazione ha qui il menu? “Ha una filosofia più informale, che si ispira all’insegnamento dello chef Davide Oldani, mio mentore, e alla sua cucina Pop. Semplicità dei piatti e rispetto della freschezza delle materie prime sono le idee centrali che seguiamo per la creazione di specialità originali e accattivanti”. Per finire, qual è il tuo sogno nel cassetto? “La cosa che desidero di più è continuare a coltivare l’amore per la cucina. L’importante adesso è crescere, acquisire esperienza e poter continuare a sperimentare nuove soluzioni. L’obiettivo finale è quello di riuscire negli anni ad avere una crescita professionale sempre maggiore”.

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ANCONA SI GUSTA IN BLU Un menu lungo un week end, tra minicrociere in peschereccio, assaggi con i pescatori e lezioni gourmand

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al 29 al 31 maggio, la città dorica propone un lungo e intrigante itinerario blu. Un aperitivo al tramonto, ammirando dal mare l’avvolgente profilo della baia di Portonovo, mangiando all’interno del porto in compagnia dei pescatori e percorrendo la “linea blu” di Ancona, antica porta d’oriente, città unica nel suo genere. Tante le esperienze condensate in un unico fine settimana, dal 29 al 31 maggio, con un colore a far da comun denominatore e a tracciare la rotta ideale: il blu, appunto. È la proposta di Ankon, città affacciata a gomito sul mare Adriatico, unico luogo d’Italia dal quale si può godere la vista del sole che sorge dal mare e poi, a fine giornata, si rituffa nelle stesse acque blu. ‘Tipicità in blu’ nasce da un’idea del Comune di Ancona ed è allestita in collaborazione con Regione Marche, Camera di Commercio di Ancona, Università Politecnica delle Marche e associazio-

ni di categoria. Un festival diffuso, una manifestazione pensata e organizzata per valorizzare i legami della città con il suo mare, utilizzando un format molto attuale: inclusivo, pervasivo, esperienziale e leggero nella struttura organizzativa. Il focus della manifestazione è la risorsa enogastronomica che, a sua volta, diviene varco o porta di accesso per attrattive e risorse turistico-economiche e culturali legate al concetto di blue economy. Tre i luoghi del Festival dell’edizione 2015, che divengono altrettante porte d’accesso all’esperienza in blu: il Mandracchio, porto peschereccio dove gustare le specialità dei pescatori, conoscere il loro lavoro e partecipare a vere e proprie lezioni di pescato; Viale XXIX settembre, la promenade lungo lo scalo dorico, che si trasforma in un percorso del gusto tra mare e terra, con il mercatino dei produttori agricoli e biologici, insieme a degustazioni da strada proposte dalle

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associazioni dei piccoli pescatori; la Mole Vanvitelliana, luogo deputato agli approfondimenti con i laboratori per gli studenti e un talk show. Per turisti e gourmet c’è anche la possibilità di consumare menu a tema nei ristoranti della città e “aperitivi in blu” nei locali aderenti. Proposte a base di pesce radicate nella tradizionale cucina marinara di Ancona: crocette, bombetti, pannocchie, raguse, moscioli, sardoncini e molte altre appetitose specialità. Ancona, città di scambi e centro del bacino adriatico-ionico, in occasione del Festival ospiterà anche una delegazione del Montenegro per conoscere tradizioni, usi, costumi e, soprattutto, gastronomia dell’altra sponda dell’Adriatico. Info e programma: www.orodimare.it; www.tipicita.it


COMICSPERML

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UN CONCENTRATO DI EXPO, DI MARCHE E MARCHIGIANI DENTRO E FUORI I CONFINI, DENTRO E FUORI LE MURA DOMESTICHE. COSA LEGA LA REGIONE ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE? LA DEVOZIONE PER LA TERRA E IL CULTO PER UN VITA SANA E SALUTARE. COSA CERCANO I MARCHIGIANI FUORI DALLA TERRA D’ORIGINE? UN MOTIVO PER TORNARE. CE LO DICONO I DISEGNI DI RAMONA SETTE (1, 3, 4), DENICE TOMBESI (2) E SIMONE ALTAMURA (5) ∂159∂


I FIORI E LE ONDE di Warde Juriye Illustrazione di: Jennyfer Isil Lucertini

RACCONTO

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utte le mattine passava davanti a quel roseto e si fermava qualche istante a guardare i fiori che sbocciavano lentamente, senza fare rumore. Lo zaino sulla schiena, sopra un giubbotto blu da cui spuntava un grembiulino a quadretti azzurro-bianchi. Odioso, ridicolo, ma la scuola lo imponeva. Infondo era più allegro di quello tutto nero della scuola di prima. Per fortuna si sentiva rassicurato dalle scarpe, con i lacci coloratissimi, che gli aveva regalato una volontaria del centro accoglienza.

Lo facevano sentire bello, importante, al pari dei suoi nuovi amichetti. Erano simpatici, anche se a volte non lo capivano, come del resto lui faticava a capire loro, ma bastava qualche gesto con le mani e alla fine i concetti arrivavano. Per non parlare di quando faceva la sua comparsa un pallone: a cosa servivano, allora, le parole? Quando raccontava al padre delle sue partite, era pieno di entusiasmo e quel pover'uomo lo ascoltava commosso. “I bambini dimenticano in fretta”, gli dicevano tutti, ma in realtà

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Omar non aveva affatto dimenticato. Tutte le notti rivedeva lo stesso incubo: il freddo pungente, la barca, la gente ammassata, la sorellina che piangeva, la madre e il padre che li stringevano a sé pregando. Si svegliava in un bagno di sudore e con il cuore in gola. Aveva 12 anni e quell'incubo se lo sarebbe portato dietro tutta la vita. Raramente sognava la casa di Aleppo, in Siria, le pareti di pietra bianca, il cortile con la fontana rotonda. Ma questo al padre non lo raccontava, così come non gli raccontava che sentiva la mancanza della madre e della sorellina. Omar e il padre erano tra i pochi ad essersi salvati. Era toccato loro l'onore di sopravvivere, il peso del ricordo e di sentirsi chiamare “profughi superstiti”. Dietro a quella parola un destino atroce, che la gente, anche in buona fede, non poteva di certo immaginare. Ma Omar era solo un bambino che un pomeriggio di marzo aveva sentito il frastuono di un aereo militare e pochi istanti dopo un boato e il fumo. Omar e i suoi erano stati fortunati perché in quel momento non erano in casa, ma proprio da quel momento una casa non ce l'avrebbero mai più avuta. Prima settimane interminabili in una tendopoli, poi la fuga in un altro paese, fino al giorno dell'imbarco. Poi il naufragio, i soccorsi, i giorni di coma, fino al sorriso e alle carezze dei volontari. L'abbraccio del padre e la scoperta dell'atroce destino della madre, della sorella e degli altri che erano sulla barca. Erano passati sei mesi. Quando era emerso che l'uomo era un archeologo, qualcuno si era fatto avanti per offrirgli una possibilità. Così Omar aveva iniziato a frequentare la scuola e ogni mattina, lungo il cammino, incontrava quel roseto. Quel giorno una signora era ferma lì, cesoie alla mano, intenta a tagliare i suoi fiori. Notò che la guardava. “Ne vuoi una?”. Il ragazzino arrossì senza rispondere. “Dai, sono belle”. Si avvicinò titubante e tirò fuori dalla tasca una moneta, che allungò alla donna. “No, sono un regalo, non mi devi pagare”. Omar pronunciò, con il suo italiano stentato “grazie, per la mia mamma e la mia sorella”. Poi sparì nel nulla, correndo nella direzione opposta rispetto alla scuola. Al molo baciò le due rose e le consegnò alle onde. In fondo al mare, le due vittime avrebbero saputo chi gliele aveva mandate.


EVENTI DA NON PERDERE

LA VOCE DI IRENE GRANDI SENIGALLIA, TEATRO LA FENICE, 16 MAGGIO 2015 Con la tournée teatrale “Un vento senza nome” Irene Grandi sbarca a Senigallia per un live attesissimo dagli amanti delle sue canzoni. Il 16 maggio è giorno tanto atteso per poter vedere dal vivo la rocker fiorentina che però nello scenario del Teatro La Fenice mostrerà un lato più profondo di sé. Da donna matura, artisticamente complessa e conscia della sua ricchezza vocale ha scelto una location intima e raffinata per cantare il suo repertorio. Il lungo seguito della Grandi si è già certamente mobilitato per assicurarsi la presenza al concerto, per chi si fosse attardato conviene rimediare quanto prima per non perdersi l’unica tappa marchigiana del tour. Info: http://www.irenegrandi.it/

TERROIR MARCHE ASCOLI PICENO, PALAZZO CAPITANI, DAL 16 AL 17 MAGGIO 2015 L’amore del vino si accorda con la qualità della produzione marchigiana in un weekend di metà maggio. Il 16 e 17, infatti, sono i giorni che vedranno nella città del fritto imbastirsi stand e laboratori alla scoperta dei sapori vitivinicoli regionali. Piazza del Popolo prenderà vita ed offrirà ad esperti e semplici curiosi un’esperienza a tutto tondo per comprendere il prodotto dalla sua materia prima fino alla degustazione a tavola. Anche i paesaggi saranno al centro della riflessione ed accompagneranno approfondimenti di carattere professionale sulle eccellenze del territorio; per il scoprire le restanti attività non resta che partecipare. Info: http://www.terroirmarche.com/

SPETTACOLO DI DANZA ”PLAN B” ANCONA, TEATRO DELLE MUSE, 20 MAGGIO 2015 La danza che sfida la gravità anima il palcoscenico del Teatro delle Muse il 20 maggio. In scena va la rappresentazione della precarietà e dell'incertezza umana dettata dal costante scorrere del tempo amplificato dalla tecnologia. Nel concreto ad Ancona prendono vita dei generici uomini in giacca e cravatta, pronti a far fronte al moto incessante del piano inclinato allestito. Da qui i danzatori si liberano dalle convenzioni e si mostrano per la loro essenza acrobatica donando forti emozioni e grande resa scenica. Non lasciatevi scappare un classico esempio di “teatro fisico” dove ammirare l'espressione di diverse discipline tra cui musica, danza e circo. Info: http://www.teatrodellemuse.org

LA BATTAGLIA DEL METAURO MONTEFELCINO, LOCATION VARIE, 23 E 24 MAGGIO 2015 Talvolta si desidera ripercorrere la storia proprio dove si è anticamente svolta, ecco perché Montefelcino ha ben pensato di offrire agli interessati una rievocazione appassionata e vivace della Battaglia del Metauro. Quello che i visitatori troveranno è un campo di battaglia, due popoli che si scontrano, un villaggio piceno perfettamente ricostruito nell’anima e nelle componenti, gli antichi abitanti tradizionalmente vestiti e l’installazione lungo le vie della città delle botteghe dei mestieri. Due dì per tornare nel 207 A.C ai tempi dello scontro campale tra la forte ed orgogliosa Roma ed i nemici di lunga data Cartaginesi. Info: http://www.adpugnamparati.eu/

FROM PESARO WITH LOVE PESARO, LOCATION VARIE, 30 MAGGIO 2015 Pesaro si trasforma in città del rock e adibisce diverse sedi al Festival che avrà per protagonisti Versailles, Camillas, Be Forest, Soviet Soviet, Maria Antonietta, APDC Duo, Orange Lem, The Faccions e molti altri soggetti della scena musicale pesarese. Il 30 maggio Piazzetta Mosca, il Teatro Rossini e il Centro Artivisive Pescheria risuonano dei sound delle band più amate dal territorio e riconosciute anche a livello discografico in tutta Italia. Una giornata da trascorrere agitando testa e corpo sulle note del rock trasgressivo, dream pop, post-punk, new wave del panorama cittadino e non solo. Info: http://www.teatridipesaro.it/spettacolo/ pesaro-love

RANDOLPH MATTHEWS IN CONCERTO CESOLO DI SAN SEVERINO, LA VILLA, 30 MAGGIO 2015 Un grande nome della musica per chiudere in bellezza il San Severino Winter Blues: Randolph Matthews. Il ragazzo, giunto direttamente da Londra, saprà entusiasmare il pubblico accorso nell’affascinante location, La Villa, per ascoltarlo. Ritmi blues si coniugheranno con l’irriverenza della beatbox per culminare con l’eleganza del jazz in un appuntamento speciale tra gusto e sound; infatti, i fortunati partecipanti non solo potranno dire aver visto dal vivo il cantante ma anche di averlo fatto mentre degustavano una cena a buffet! Il binomio ha già riscosso grande successo nei precedenti appuntamenti con Ronnie Hicks, Luke Winslow King ed altri, confermando così la qualità dell’offerta. Info: www.sanseverinoblues.com/

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OFFERTE DI LAVORO | A cura di Sida Group srl

• IMPORTANTE E PRESTIGIOSA CANTINA VINICOLA DI PICCOLE DIMENSIONI, IN UN’OTTICA DI ESPANSIONE DELLA PROPRIA AZIENDA SU MERCATI SIA ITALIANI CHE ESTERI, RICERCA: DIRETTORE COMMERCIALE RIF. DIR/COM il quale, rispondendo direttamente alla proprietà, si occuperà, in un primo momento della definizione del piano commerciale e di sviluppo sia per i mercati italiani che esteri, della definizione e gestione del budget e del raggiungimento degli obiettivi prefissati e condivisi. Al termine di questo periodo di espansione commerciale, al candidato verrà affidato il ruolo di Direzione Generale allargando così le proprie responsabilità alla gestione e supervisione del corretto andamento di tutte le attività aziendali, garantendone la profittabilità. Il candidato ideale è un professionista ambizioso, che possiede attitudini imprenditoriali, un forte orientamento al risultato ed al lavoro per obiettivi, competenze gestionali di significativo livello. Parla fluentemente l’inglese e ha maturato competenze di marketing. È requisito fondamentale la provenienza dal settore vitivinicolo (candidature che non provengono da questo settore non saranno prese in considerazione). La sede di lavoro è nel centro Nord Italia. • SIDA GROUP PER EURONICS GRUPPO CERIONI, LEADER NELLA DISTRIBUZIONE DELL’ELETTRONICA DI CONSUMO, RICERCA: RESPONSABILE PUNTO VENDITA RIF. RPV/01 il quale sarà responsabile di tutti gli aspetti inerenti la gestione del negozio. Si occuperà di: • presidiare la superficie di vendita intervenendo sull'organizzazione degli spazi; • gestire, motivare, formare e organizzare il team di lavoro; • controllare la rotazione e il flusso della merce in assortimento; • verificare la corretta applicazione dei criteri espositivi di Visual Merchandising indicati dall'Azienda. Sarà, inoltre, responsabile della gestione e dell'andamento dei costi del punto vendita e del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi assegnati.

Il candidato ideale ha un’età preferibilmente compresa tra i 30 ed i 40 anni, ha maturato esperienza significativa in ruoli analoghi, (store manager e/o responsabile punti vendita) preferibilmente nei settori GDS e/o GDO. Desideriamo conoscere candidati ambiziosi con una forte predisposizione ai rapporti interpersonali, autorevolezza, capacità di motivazione e attitudini organizzative. La sede di lavoro è in provincia di Ancona; si richiede preferibilmente il domicilio in zona. • SIDA GROUP PER CONTO DI MINDXUP, INNOVATIVA AZIENDA DEL SETTORE MARKETING STRATEGICO E OPERATIVO E NELLO SVILUPPO DEI SERVIZI AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO, PER POTENZIAMENTO DELL’AREA COMMERCIALE, RICERCA UN: ACCOUNT MANAGER - SERVIZI DI MARKETING INNOVATIVO RIF. AMK/SD La risorsa inserita, riportando direttamente alla Direzione Generale, avrà la responsabilità di raggiungere gli obiettivi di fatturato attraverso la vendita dei principali servizi aziendali di marketing operativo, marketing analitico, marketing planning e lead management. In particolare si occuperà di: • attuare la politica commerciale seguendo le linee guida dell’azienda; • sviluppare e gestire le vendite sul territorio nazionale, individuando nuove opportunità di business; • proporre e progettare soluzioni innovative ai clienti; • gestire i rapporti con i propri partner; Requisiti: • è richiesta l’esperienza di almeno 5 anni nella vendita dei servizi sopracitati; • provenienza dall’ambito della comunicazione o da web agency; • aver maturato esperienza nella progettazione e sviluppo di servizi marketing innovativi; • conoscenza delle moderne tecnologie di marketing; • buona conoscenza della lingua inglese. Il/La candidato/a ideale possiede attitudine all’innovazione, doti analitiche e capacità di sintesi. Completano il profilo ottime doti relazionali, curiosità e proattività. La sede di lavoro è ad Ancona.

• GGF GROUP SRL, IMPORTANTE E AFFERMATA IMPRESA MARCHIGIANA, ATTIVA NELL’EROGAZIONE DI SERVIZI DI MARKETING STRATEGICO E OPERATIVO, IN UN’OTTICA DI AMPLIAMENTO DEL PROPRIO ORGANICO, RICERCA: GRAFICO GGF/01 il quale, all’interno dell’ufficio grafica, dovrà supportare le attività di comunicazione, dalla preparazione di un brief, alla creazione di un progetto; dovrà svolgere attività di impaginazione e fotoritocco. Il candidato ideale è un giovane, preferibilmente di età compresa tra i 25 e i 35 anni, che abbia conseguito un diploma o laurea nell’ambito della grafica e ha maturato almeno 2/3 anni di esperienza preferibilmente all’interno di tipografie e/o agenzie di comunicazione; conosce molto bene i programmi ILLUSTRATOR, PHOTOSHOP, INDESIGN. Volgiamo entrare in contatto con persona con elevata capacità di problem solving, appassionata del proprio lavoro, con un forte orientamento al lavoro per obiettivi e capacità di collaborare. La sede di lavoro è ad Ancona. • SIDA GROUP PER CONTO DI SEEPORT HOTEL, 4 STELLE SUPERIOR DI ANCONA, AL FINE DI OTTIMIZZARE LA PROMOZIONE DEI PROPRI SERVIZI DI HOTELLERIE, RISTORAZIONE, MEETING & BANQUETING, CERCA: HOTEL SALES MANAGER RIF. HSM/SD La risorsa inserita, riportando direttamente alla Direzione Generale, avrà la responsabilità di raggiungere gli obiettivi di fatturato e di vendita attraverso la gestione e la ricerca dei clienti. In particolare si occuperà di promuovere la vendita dei prodotti e dei servizi offerti dell’Hotel (SPA, terrazza, ristorante, catering, MICE) con riferimento al mercato B2C (clienti finali, eventi privati, pacchetti, clienti interni) eB2B (rapporti con tour operator dei paesi di prossimità come Germania su target medio/alto, agenzie viaggi e CRAL). Alla risorsa inserita verranno successivamente assegnate maggiori responsabilità relative allo sviluppo commerciale di future strutture. Si ricercano giovani talenti senza esperienza nel ruolo, con interesse al turismo e forte attitudine alla vendita, che avranno la possibilità di

acquisire le competenze attraverso la partecipazione di un master Sida con borsa di studio totale finanziata dall’hotel. Verranno prese in considerazione anche candidature che hanno già maturato esperienza nel ruolo e che abbiano i seguenti requisiti: • Età preferibilmente inferiore ai 29 anni, • Esperienza maturata nel ruolo di almeno 2/3 anni. Ottima conoscenza della lingua inglese e preferibilmente del tedesco, creatività, intraprendenza, propositività e presenza sul territorio completano il profilo. La sede di lavoro è ad Ancona • SIDA GROUP, NELL’INTENTO DI AMPLIARE IL PROPRIO GRUPPO DI EUROPROGETTAZIONE, RICERCA: EUROPROGETTISTA JUNIOR RIF. EJ/SD con esperienza almeno biennale nell’elaborazione e presentazione di proposte progettuali al finanziamento dell’Unione Europea. Nello specifico verrà coinvolto in attività di: • ricerca e selezione bandi di finanziamento comunitari (fondi diretti e indiretti); • studio programmi di finanziamento (fondi diretti e indiretti); • studio Programmi Operativi nazionali e regionali, italiani e croati; • redazione schede progettuali in lingua inglese; • relazioni con potenziale partenariato europeo; • elaborazione proposte progettuali, in lingua inglese. Il candidato ideale, di età preferibilmente compresa tra i 28 e i 35 anni, nutre una forte motivazione a crescere all’interno di questo ambito, è abituato a lavorare per obiettivi e in linea con le scadenze dei diversi programmi europei. È disponibile a trasferte sul territorio e flessibile nella gestione dei tempi di lavoro. Competenze indispensabili: ottima conoscenza della lingua inglese (almeno livello C1); conoscenza dei principali programmi di finanziamento europei (nuova programmazione 2014-2020 quali ERASMUS +, COSME, CREATIVE EUROPE, HORIZON 2020, ecc.); provenienza dal settore. Verranno prese in considerazione solo le candidature che rispecchiano i requisiti richiesti. Sede di lavoro: Ancona.

Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l. Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - info@sidasrl.it - www.sidasrl.it Consenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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Crisio premiato con i Tre Bicchieri Gambero del Rosso per il terzo anno consecutivo Crisio riceve il riconoscimento internazionale con la medaglia d’oro al Gran Premio Internazionale MONDUS VINI 2014 Cimaio vincitore dei 5 Grappoli per il quarto anno consecutivo Cimaio riceve la Corona della Guida Vini Buoni d’Italia

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