CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI GIUGNO ‘12 N°4 anno XIX
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in abbonamento postale - D.L. 3 53/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.4 6) Art. 1, comma 1, DCB Ancona
TURISMO:
Quale Futuro? 12 ESPERTI A CONFRONTO Ti senti più Charme o Young? Scegli il viaggio che fa per te!
DOSSIER TRASPORTI
Le Marche via terra, aria e mare
IL PERSONAGGIO Tonino Mosconi La fotografia, un viaggio alla scoperta del sé
à porter
È arrivato il momento di fare le valigie
tendenze le marche al salone del mobile ISSN 20367589
240 9 772036 758002
20004 >
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Mario Formica
Fiere delle Marche, auspico una maggiore coesione sul territorio
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DOSSIER TRASPORTI
LA LOGISTICA NELLE MARCHE
Carlo Pietrosanti
L’AEROPORTO DELLE MARCHE
Roberto Pesaresi
“L’USCITA DAL PORTO DI ANCONA? NON SONO CONVINTO CHE SIA FATTIBILE”
Nicola Paradiso
“LA LOGISTICA È UNA FONTE DI GUADAGNO” L’“AEROPORTO DELLE MARCHE”
Massimo Masini
“CON L’AEROPORTO DI FALCONARA VI SAREBBERO LE CONDIZIONI PER DIALOGARE”
Alessandro Calabrese
“SPESSO SONO I COSTI DEI TRASPORTI AD INCIDERE MAGGIORMENTE SUL CONTO ECONOMICO AZIENDALE”
Unicredit
Un miliardo alle imprese marchigiane Nei giorni scorsi, l’Aula Magna del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, in Ancona, ha ospitato un importante convegno organizzato da UniCredit. Oggetto: le nuove misure varate dal gruppo a favore delle aziende del territorio 3
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how unico, che accosta il gusto classico al più estroso design tessile e alle tendenze del momento. La ricerca dei materiali, l’eleganza e l’assoluta praticità sono le premesse per infondere un carattere unico alle migliori strutture ricettive in Italia e nel mondo. Non solo stile e qualità, ma anche il servizio tra i suoi punti di forza. Pronta ad assecondare le esigenze di ogni ambiente, l’azienda
offre una consulenza personalizzata su tutto il territorio nazionale, facendo sì che ogni realizzazione si distingua per la sua esclusività funzionale, estetica ed innovativa. La lunga esperienza in questo settore ha permesso a Gamba Manifatture 1918® di sviluppare un’offerta completa e “su misura” che accompagna il cliente in ogni scelta relativa all’arredo tessile, curandone anche il minimo dettaglio.
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SOMMARIO
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NEWS DAL MONDO
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brevi DAL territorio
VITA DA MANAGER 50 Pamela e Christian Rozzi
MarioFormica
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Eco:y la nostra impresa ecosostenibile
innOVAZIONe 52 Andrea Garbini Imballaggi, energia e telefonia: come tagliare i costi?
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CARRIERE E POLTRONE
iMMOBILI
Unicredit
62 Daniele e Michele Simonetti
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Il settore dell’edilizia è sostenuto dalle ristrutturazionI
ENERGIA E AMBIENTE
64 Oltre il Made in Italy …ecologicamente 66 Quale futuro per il servizio pubblico dei rifiuti?
ToninoMosconi
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Rubrica
17 L’editoriale di Flavio Guidi
PRIMOPIANO 18 Massimo Polacco
da subito contributi a fondo perduto per i piccoli interventi migliorativi
20 Gianni Mauro
Il porto di Ancona? Sempre rimasto ostaggio degli interessi di parte
COVERSTORY 26 Mario Formica
Fiere delle Marche, auspico una maggiore coesione sul territorio
CONTROCOPERTINA 32 UniCredit
un miliardo alle imprese marchigiane
ilpersonaggio 38 Tonino Mosconi
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La fotografia, un viaggio alla scoperta del sé
Anticipazioni Nel Numero di Luglio Mentre vi godete questo numero, ricco di interviste, personaggi, approfondimenti, con un cuore dedicato al turismo nella nostra regione e preziosi suggerimenti per vivere esperienze indimenticabili, stiamo lavorando per preparare un’altra imperdibile uscita. Il tema scelto? Ancora il turismo… e come potrebbe essere diversamente se guardiamo al ricchissimo calendario eventi che animerà la stagione estiva? Musica, danza, teatro, sport, cabaret, concorsi, rievocazioni, mercatini e fiere: tutto quello che sognate per vivere nelle Marche un’indimenticabile bella stagione, tra mare, campagna, città e monti. Come sempre vi allieteremo con le interviste a grandi personaggi della nostra regione, che si raccontano e ci rendono partecipi delle loro vite straordinarie. Tante ragioni per prenotare in edicola la vostra copia di luglio e prepararle un posto in valigia!
dossier: TRASPORTI 140 Carlo Pietrosanti LA LOGISTICA NELLE MARCHE 146 Roberto Pesaresi
“L’uscita dal porto di Ancona? Non sono convinto che sia fattibile”
150 Nicola Paradiso
La natura è di Casa!
“La logistica è una fonte di guadagno”
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L’“Aeroporto delle Marche”
156 Massimo Masini
Speciale: Turismo
Direttore responsabile Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it
158 Alessandro Calabrese
CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it
70 Il turismo nel mondo occupa 1 lavoratore su 12
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La nuova strategia della Regione: più web e meno missioni
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Il Dibattito: 12 Esperti a confronto
Editrice GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it
LE MARCHE: REGIONE DI CHARMEE O REGIONE YOUNG?
96 Charme
si pronuncia in francese, si vive in marchigiano
98 Esperienze Young 102 MSC Crociere
CROCIERE, UNA RICCHEZZA TUTTA ITALIANA
104 FYF
all’orizzonte il progetto blu marche 2013
106 Villa Lattanzi
UN ANTICO GIOIELLO PER LE TUE FESTE
108 Martino Liuzzi 110 aspettando l’endurance sul conero 112 IL VINO AI TEMPI DEI SOCIAL MEDIA 114 Il Passetto
LA RINASCITA DI UN’ECCELLENZA
116 La Locanda del Gelso
QUI IL MADE IN MARCHE DELL’ACCOGLIENZA SI ESPRIME IN TUTTA LA SUA MERAVGLIA
118 Claudio Minardi
TURISMO E BUONA TAVOLA DEVONO ANDARE A BRACCETTO
120 Gian Mario Spacca
UN PROGETTO DI LUNGA DURATA PER CREARE UNA
CULTURA IMPRENDITORIALE NEL SETTORE
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mobilitami
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happy museum
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MARCHE EVENTI
COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it UFFICIO COMMERCIALE commerciale@ggfgroup.it Tel. 071 2912331
92 Intervista Doppia
COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it
“Con l’aeroporto di Falconara vi sarebbero le condizioni per dialogare”
“Spesso sono i costi dei trasporti ad incidere mag giormente sul conto economico aziendale”
Direttore EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it
CULTURA
162 Paolo Brunelli
I GRANDI CHEF DELLE MARCHE
VIAGGI 164 PER STACCARE LA SPINA
HANNO COLLABORATO AL NUMERO Roberto Antonella Margherita Camilletti Tommaso Costantini Mariasperanza Cursaro Lorenzo Dattolo Fabio Di Giulio Guido Guidi Alessandra Monticelli Laura Osmani Enrico Picchio Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Mario Timio
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SOLUZIONI A DUE PASSI DA CASA
Chiuso in redazione il 25/05/2012
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I VIAGGI DI MICHELa
progetto grafico: Ricciarelli Comunicazione (An) stampa: Grafiche Ricciarelli (An)
168 Itinerari 170
del gusto
ML A PORTèR
TENDENZE 172
LA NATURA è DI CASA
174
BONTEMPI coquista il salone di milano
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APPUNTI IN AGENDA
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OLQ
Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona Una copia euro 1,00 Arretrati euro 2,00 Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 abbonamenti@mlmagazine.it Editore GGF Group
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EDITORIALE di Flavio Guidi
C’è un made in Italy inimitabile S
eduto sulla spiaggia di Cervia, guardo in alto gli aquiloni che veleggiano splendenti e indisturbati, disincantati dal tempo e dallo spazio e dal mormorio della gente che passeggia. Lungo la spiaggia, ad osservare questo spettacolo, migliaia di persone incuriosite. Al raduno degli aquiloni accorrono ogni anno come bambini in festa desiderosi di distinguersi, migliaia di affezionati provenienti da tutte le parti del mondo. La mente corre veloce, il tempo si ferma e lo spazio si dilata. Vedo l’intero Paese, le sue spiagge, le sue scogliere, i fondali delle acque circostanti, corro lungo la penisola , penso alle Alpi che si abbracciano con l’Appennino, fino all’apice dello stivale, vedo le vallate, i fiumi, le meravigliose colline che arricchiscono il paesaggio, i campi tappezzati di frutteti e da un’intensità e varietà di culture che si distendono fino al mare. La molteplicità dei colori, piena di una vegetazione estremamente variegata, ville, giardini, vigneti, oliveti, parchi tra i più belli al mondo fanno da contorno, laghi e gole ricchi di varietà diverse di flora. In questi paesaggi le stagioni del nostro Paese si avvicendano soleggiate e con clima mite, donando al contesto dolcezza e soavità, rendendo l’avanzare del tempo meno inesorabile e violento. Città, paesi, borghi, castelli, ville donano alla fotografia del nostro paesaggio una ricchezza stupenda e impregnata di storia, di espressioni artistiche e architettoniche, risultato di un genio che nasce da un contesto armonioso e incantato. L’artigianato è presenza invadente nel quadro complessivo e offre al visitatore l’occasione di soddisfare i propri bisogni di ricordo e di possesso. L’arte culinaria, la ricchezza dei vini e i suoi prodotti tipici completano in modo eccelso la gastronomia dell’Italia intera, arricchendola di profumi e sapori. La brezza del mare, i venti dei monti, l’ugulare degli uccelli, il tocco delle campane riempiono di suoni l’armonia dell’insieme. Tutto si traduce in una sintesi: bello, artistico, armonioso, dolce.
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PRIMO PIANO
“Da subito contributi a fondo perduto per piccoli interventi migliorativi” Massimiliano Polacco, Direttore di Confcommercio Marche e Segretario regionale di Federalberghi Marche, lancia attraverso ML un’importante iniziativa a firma congiunta Confcommercio-Regione Marche per aiutare gli imprenditori del territorio a prepararsi al meglio alla stagione estiva di M. Palumbo
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irettore, in qualità di Segretario di Federalberghi, Le posso chiedere cosa pensa della polemica relativa al mancato utilizzo di una parte consistente dei fondi messi a disposizione dalla Bei per le nostre strutture ricettive? “Qualcosa non ha funzionato, è vero, ma non per colpa degli imprenditori: il problema è tutto interno al sistema bancario. Proprio per questo abbiamo chiesto con forza l’adozione per il futuro di un meccanismo diverso. La verità è che a causa della crisi le banche hanno chiuso i rubinetti, e molti imprenditori si sono visti rifiutare le domande di finanziamento”. Dal sistema precedente – che vedeva Ubi Banca e Banca delle Marche “gestori” dei fondi Bei – si passerà ad un nuovo criterio di distribuzione delle risorse? “Si. Confcommercio ha chiesto alla Regione Marche di rivedere tutto il procedimento, tramite l’affidamento ad un pool di sette istituti di credito delle pratiche di concessione dei finanziamenti al settore turistico”. Per ora è un’idea o vi è qualcosa di operativo? “Proprio in questi giorni si stanno confrontando i tecnici dei vari enti coinvolti. Entro i primi giorni di giugno il progetto dovrebbe
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partire. Ma sul tema del sostegno finanziario alle imprese del settore vorrei spendere qualche parola in più, vista l’importanza dell’argomento. Innanzitutto, garantiamo l’intervento delle nostre cooperative di garanzia, con l’obiettivo di sostenere gli operatori economici all’atto della richiesta di credito. In secondo luogo, attraverso i Cat (Centri di assistenza tecnica, ndr), Confcommercio e Regione Marche stanzieranno a breve contributi per piccoli interventi di cui necessitano nell’immediato le piccole imprese, in vista dell’inizio della stagione. Si parla di importi complessivi che vanno dai 20mila ai 50mila euro, una parte dei quali – circa 8mila euro – saranno messi a disposizione appunto della Regione”. Quante aziende pensate ne potranno beneficiare? “All’incirca una settantina”. Ha ragione chi dice che le nostre strutture ricettive sono mediamente inadeguate? “Nella gran parte dei casi, no. Negli ultimi anni i piccoli albergatori marchigiani hanno investito sulla riqualificazione delle proprie strutture ricettive”. Può dare un voto al recente Piano Triennale di
“Finora a mio avviso abbiamo investito troppo poco sul mercato internazionale: la percentuale di visitatori stranieri è troppo bassa”
Riviera del Conero - Sirolo
Promozione Turistica? “Ritengo che finalmente abbiamo una programmazione di lungo periodo: è un fattore molto importante”. Se ho capito bene, Lei è tra quelli che sostengono l’opportunità che il Governatore Spacca mantenga l’interim al Turismo … “Il discorso è semplice: soprattutto in un momento come questo, con la stagione estiva alle porte, occorre dare un messaggio di continuità, evitando di sottoporre il settore turistico regionale ad ulteriori stress tellurici … Un Piano di durata triennale va appunto in questa direzione”. Cosa pensa della volontà di promuovere le Marche in nuovi mercati, dal Nord Europa all’ex blocco socialista? “La considero un’idea così saggia che Confcommercio e Federalberghi sono impegnate in prima linea in questa direzione attraverso una serie di attività. Penso, ad esempio, alla campagna di comunicazione che partirà a breve su Stoccolma”. Resta il nodo legato ai trasporti. “Di sicuro occorrono i collegamenti aerei. Se guardiamo a un paio di decenni fa, notiamo che località come Senigallia erano alquanto appetibili ai turisti scandinavi, che ci arrivavano in automobile. Ora che il mezzo utilizzato per tali tragitti è l’aereo, abbiamo praticamente perso tutta questa fascia importante di mercato”. Quindi giusto procedere nella promozione all’estero del pro-
dotto turistico marchigiano? “Assolutamente si. Finora a mio avviso abbiamo investito troppo poco sul mercato internazionale: la percentuale di visitatori stranieri – circa il 16/18 per cento – è troppo bassa”. Qualche osservatore sostiene che i dati forniti dall’Osservatorio regionale non siano proprio attendibili al 100 per cento. Lei cosa ne pensa? “La Regione dovrebbe fare uno sforzo diretto al potenziamento di tale strumento: oltre ai dati statistici rilevati sul passato, avremmo bisogno di percepire le tendenze, guardare in prospettiva. Allora si che l’Osservatorio potrebbe diventare un’arma formidabile in mano a tutti gli operatori del settore”. Un’ultima battuta sulla tassa di soggiorno. “Francamente … se la potevano risparmiare. Ma ora non è il momento di fare polemiche. Cerchiamo di affrontare compatti la nuova stagione turistica che è alle porte, all’insegna di una parola d’ordine: ottimismo”.
Progetti formativi nel settore del turismo Imprenditoria Turistica (conoscere valorizzare e promuovere i saperi e i sapori del territorio) 19
Gianni Mauro presidente di Mauro Tour di Ancona
PRIMO PIANO
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“Oggi le nostre coste contano 188 porti, molti dei quali di dimensioni piccolissime (come quello di Ancona). Non solo: spesso si tratta di vera e propria archeologia industriale�
“Il porto di Ancona? Sempre rimasto ostaggio degli interessi di parte” Gianni Mauro, presidente della storica Mauro Tour di Ancona, con decenni di professione nel settore dei trasporti marittimi può essere considerato a pieno titolo uno dei maggiori esperti a livello nazionale del tessuto infrastrutturale del Paese. Lo abbiamo contattato per capire quali scenari futuri potrebbero interessare il nostro sistema portuale di P. Duranti
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residente, nei Suoi uffici di Ancona le parole d’ordine sono essenzialmente due: turismo e trasporti. Iniziamo dalla prima … “Quando penso a come siamo finiti noi italiani, mi rattristo”. Ci spieghi. “All’inizio degli anni Settanta l’Italia era la prima potenza turistica al mondo, seguita da Stati Uniti e Francia. Ora lo sapete come siamo messi? Al 25° posto … E’ quindi evidente che qualche errore vi è stato”.
Penso però che il Vecchio Continente in genere abbia perso posizioni, non solo l’Italia. “Però il Louvre continua a viaggiare sui nove milioni di visitatori all’anno … E’ vero, ci possiamo consolare pensando al fatto che gran parte delle opere esposte nel museo parigino portano una firma italiana, però a me sinceramente non basta!”. Prima Lei parlava di errori: a cosa si riferiva? “All’arte dell’accoglienza. Non è possibile andare in un albergo a quattro o cinque stelle di una città d’arte e inciampare nei rifiuti non raccolti, oppure incontrare personale sgarbato o, ancora, ordinare un’aragosta e vedersi un conto da 700 euro ... Mettiamoci in testa che i turisti stranieri, una volta tornati a casa, queste cose le raccontano. Quindi la prima regola è quella di valorizzare e “coccolare” il cliente”. Non sarà solo una questione di accoglienza se in pochi decenni abbiamo perso oltre venti posizioni! “C’è da dire che anche in questo settore la politica, a parte casi sporadici, si è sottratta ai propri obblighi. Al riguardo ba-
sterebbero un paio di esempi: è possibile che un albergo debba pagare il canone Rai per ogni camera in cui è installato un apparecchio Tv? Per non parlare poi della tassa di soggiorno, una vera e propria idiozia. Questi sono gli errori, che potremmo anche definire orrori”. In fatto di promozione turistica, come valuta l’operato della Regione Marche? “Dobbiamo essere onesti: ci siamo fatti vent’anni di Bit, ma ormai tutti hanno capito bene che da due-tre edizioni non ci va più nessuno. Questa è la verità. Mi dicono che lo stand della Regione era il più attraente: può darsi, ma è sufficiente per dare un buon voto alla strategia adottata sinora?”. Un tema strettamente collegato al turismo è rappresentato dalle infrastrutture. E qui entriamo nel Suo mondo. Quali sono i problemi maggiori del settore? “Problemi? Chiamiamoli con il loro nome: metastasi. E sono tre: Ferrovie dello Stato, Tirrenia e Alitalia”. D’accordo, però ammettiamo che il sistema dei trasporti risente della grave situazione economica del Paese! “Come ha detto giustamente Francesco Alberoni, ai turisti stranieri non importa nulla dei nostri problemi con le tasse, il costo del lavoro, ecc. Conta il servizio. Punto e basta”. E allora cosa dobbiamo fare? “Provare a rompere la cristallizzazione del settore”. A parole è facile … “Dopo oltre cinquant’anni di lavoro nei trasporti, penso di po21
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“Da decenni si parla di un piano di accesso al porto …”
ter dire la mia anche sul fronte delle proposte per uscire dalla situazione in cui ci siamo cacciati (da soli). Focalizzando l’attenzione sul trasporto ferroviario, perché non azzardiamo una comparazione tra il nostro sistema di strade ferrate e il sistema indiano? L’India garantisce la mobilità di un miliardo di persone: parliamo di circa venti milioni di passeggeri al giorno, con un sistema ferroviario che conta un milione e mezzo di addetti. Ma ci rendiamo conto di cosa significano questi numeri?”. Però Lei mi insegna che l’Italia ha fatto scelte radicalmente diverse. “Simili a quelle compiute dal vicino Pakistan che, di fronte ad una scelta di ampio respiro, decise di non investire nell’ammodernamento del proprio sistema ferroviario, massificando il trasporto su gomma. Risultato? Il sistema è scoppiato, proprio come in Italia”. E la situazione dei porti com’è? “Di quegli errori strategici di cui parlavo prima, non è rimasto indenne neppure il nostro sistema portuale, in passato caratterizzato da finanziamenti a pioggia, spartizioni partitiche e lobbistiche. Oggi le nostre coste contano 188 porti, molti dei quali di dimensioni piccolissime (come quello di Ancona). Non solo: spesso si tratta di vera e propria archeologia industriale”. Da quest’ultimo punto di vista il porto dorico come si presenta? “Per taluni aspetti è rimasto molto indietro: le demolizioni dei silos verticali, attualmente in atto, sono le ultime che si stanno facendo in Europa … Inoltre sono stati sottovalutati per anni i rischi derivanti alla salute dalle merci che in tali silos erano 22
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conservate, cioè la soia. Non dimentichiamo infatti che in Usa questo cereale dev’essere tenuto in container sigillati, in quanto ritenuto nocivo, e viene conservato nei porti messicani ... Da noi invece nessun limite. A tutto ciò si aggiunga che i futuri scenari che si prospettano per la raffineria Api di Falconara Marittima produrranno inevitabilmente degli effetti sul porto di Ancona”. In che senso? “Il porto è passato dai nove ai tre milioni di tonnellate. Cifra destinata ad abbassarsi ulteriormente. Comunque, a parte le descritte carenze strutturali, i porti italiani in genere evidenziano limiti per quanto attiene alla viabilità e all’accoglienza riservata ai turisti, che mediamente non può ritenersi accettabile”. Nello specifico, sul porto di Ancona cosa possiamo dire? “Sul piano della viabilità penso che la situazione sia sotto gli occhi di tutti. E’ da decenni che si parla di un piano di accesso al porto. E poi, come in pressoché tutti i porti italiani, occorrerebbero nuovi ormeggi”. E relativamente all’accoglienza? “Beh … l’idea di realizzare la nuova biglietteria proprio di fronte ad uno stabilimento in cui si lavora il caolino a cielo aperto … forse non è stata proprio azzeccata! Ma il nostro porto vive una situazione difficile indipendentemente da tali scelte, che al limite potrebbero anche trovare rimedio in tempi brevi. Il problema di Ancona è che il suo scalo marittimo è sempre rimasto ostaggio degli interessi di parte”.
E le compagnie portuali come hanno agito in questa situazione? “Di fatto hanno sempre osteggiato il trasporto passeggeri, concentrandosi di più sulle merci. Infatti, se torniamo alla situazione anconetana, notiamo come alla crocieristica e alla traghettistica siano rimasti i ritagli. Peccato, perché il sistema traghettistico italiano è il primo al mondo in termini qualitativi, seguito da giapponesi e greci”. Il settore delle crociere non ha subìto contraccolpi a seguito della vicenda del Costa Concordia? “A parte lo squallido sciacallaggio al quale abbiamo assistito all’indomani di quell’incidente, i problemi della crocieristica sono altri. Il settore, che registrò un notevole exploit – mettendo di fatto in ginocchio i villaggi turistici – soffre di una carenza tutta nostrana: la mancanza di ormeggi adeguati. Basti pensare che recentemente la Capitaneria di Porto di Venezia, su indicazione del Ministero, ha imposto lo spostamento dalla città lagunare a Ravenna di ben quattro linee …”. Da tutti questi errori cosa possiamo imparare? “La lezione è chiara: dobbiamo e possiamo fare molto meglio”.
CROCIERE, IL MERCATO ITALIANO TIENE Le proiezioni diffuse dal presidente di Cemar Agency Network di Genova nel corso del Seatrade Cruise Shipping di Miami, indicano che il 2012 la crocieristica italiana si chiuderà con 10.748.000 passeggeri movimentati (-0,76 per cento rispetto al 2011) e 4.891 approdi (-5,59 per cento) nei vari porti del Paese. L’Italia, quindi, rimane la principale destinazione europea nel settore crociere. IL GRUPPO MAURO Oggi il Gruppo Mauro Srl comprende più realtà di assoluto rilievo nel mondo del trasporto marittimo e del turismo: l’Agenzia Marittima Giuseppe & Giovanni Mauro (sorta negli anni Cinquanta), l’Agenzia Marittima Anconitana e Pianeta Croazia Tour Operator.
Tradotto in concreto? “Rivedere un’impostazione culturale tipicamente statalista, che ha fatto di Trenitalia, Alitalia e Tirrenia delle cariatidi, mentre i nostri ricchissimi musei sono non di rado strutture poco accoglienti. Insomma, smettiamola una volta per tutte di vedere infrastrutture, compagnie di bandiera ed attrattività turistiche come degli ammortizzatori sociali, da utilizzare secondo logiche lobbistiche”. 23
PRIMO PIANO
Nazzarena Luchetti Il nuovo volto tv marchigiano di M. Camilletti
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ouItalyTv è un nuovo network marchigiano (con sede a Macerata), una web tv che si candida ad un ruolo di primissimo piano nel panorama della comunicazione regionale. Ce ne parla la fondatrice e direttrice responsabile Nazzarena Luchetti Dottoressa, ci parli di questo mondo delle web tv: quante ce ne sono in Italia? “Circa 4-500. però va detto che sono poche quelle in grado di offrire un prodotto di qualità. Oltre alle web tv delle testate giornalistiche – come corriere.tv o repubblica.tv – ne vedo in giro proprio pochissime”. Alla gran parte delle emittenti cosa manca per fare il salto di qualità? “Una serie di fattori. Innanzitutto, la continuità: non puoi caricare un video a settimana! Se poi aggiungiamo che spesso il filmato è accessibile tramite youtube …”. La vostra tv non si serve di youtube? “No. Ci appoggiamo su un server di Po-
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mezia, che è il maggior provider italiano. E’ un server mirato, realizzato proprio per le web tv. Il problema sorge quando la tv utilizza un sito non adatto, cioè un download, come appunto youtube. E allora, senza scendere in tecnicismi, accade che il video, se è pesante si blocca per alcuni minuti”. Invece youItalyTv non presenta tutti questi problemi … “Noi siamo in stream, con un server nostro: ciò significa che i video non devono essere caricati sul pc dell’utente. Quindi nessuno stacco pubblicitario (altra invenzione del donwload …). Sono dettagli in realtà decisivi, che a mio avviso demarcano il confine tra un servizio di qualità e un servizio scadente”. Qual è la funzione di una web tv? “Le posso dire qual è la funzione di youItalyTv: dare notizie. Brevi – della durata di tre-quattro minuti – ed affidabili dal punto di vista editoriale. Ma non è facile: occorrono professionalità, serietà ed esperienza”.
YouItaly.Tv è l’unica web tv autorizzata a realizzare servizi per Legambiente
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COVER STORY
“ Fiere delle Marche,
auspico una maggiore coesione sul territorio” Mario Formica - l’uomo chiave nel processo di privatizzazione dell’ente fieristico regionale fa il punto sul progetto di rilancio del settore, che per le Marche potrebbe rivelarsi strategico … di P. Duranti
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residente Formica, si parla da molto tempo della necessità di creare sinergie tra gli aeroporti di Rimini e di Ancona. Innanzitutto - premesso che non è questa la sede idonea per un dibattito approfondito – Lei ritiene che sia ancora la direzione giusta? “Sostanzialmente si. Se devo limitarmi a poche battute, non possiamo fare a meno di rilevare come lo scalo marchigiano abbia maturato un’esperienza di tutto rispetto nel traffico business, dimostrando di poter sostenere i collegamenti con numerosi hub”. Per quanto riguarda i flussi turistici, però … “Questo aspetto meriterebbe un’analisi approfondita, che coinvolge non soltanto l’aeroporto ma il sistema infrastrutturale e ricettivo nel loro insieme”. In che senso? “Basterebbe guardare i collegamenti realizzati tra Rimini e la Russia: in Romagna i russi vengono perché pagano cifre irrisorie (parliamo anche di 16 euro a notte!): nel dna dell’operatore romagnolo è ormai radicata una cultura del turismo che trova le proprie radici nelle generazioni del passato. Però è anche vero che vi sono fette di mercato che qui oggi non trovano risposte adeguate”.
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Mario Formica, 56 anni, Presidente Piccola Industria e Vicepresidente di Confindustria Rimini, è Amministratore Unico della Alfad S.p.A., società a capo di un gruppo che fattura oltre 20 milioni all’anno, specializzato in allestimenti per fiere, mostre e musei e nell’organizzazione di eventi. Nel 2011 è entrato come socio privato in Fiere delle Marche Spa, società della quale è Presidente. Riveste inoltre la carica di Vicepresidente di Aeradria, Aeroporto “Federico Fellini” di Rimini.
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“Sono convinto che Fiera delle Marche debba iniziare ad esprimere le sue potenzialità, ma per fare un salto di qualità occorre mettersi attorno al tavolo veramente ed affrontare i problemi in un’ottica condivisa e costruttiva”
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COVER STORY
Un mercato che potrebbe essere soddisfatto da Ancona? “Si. In tale ottica potrebbe benissimo trovare spazio un accordo tra i due scali, che veda Rimini totalmente autonomo rispetto all’aeroporto di Bologna. Un’alleanza che potrebbe esprimersi nell’approccio unitario nei confronti delle compagnie, nella reciproca specializzazione tra merci e passeggeri, in economie di scala, ecc.”. Per riuscire a perseguire e realizzare determinate strategie occorrono competenza e lungimiranza: sotto questo profilo secondo Lei vi sono i giusti presupposti? “Lo capiremo nei prossimi mesi”. Tempo fa si parlava anche di una holding degli aeroporti emiliani e romagnoli. “Ritengo che non si farà. E questo anche per una serie di motivi piuttosto ovvi: lo scalo di Bologna sta giocando una partita tutta sua, e così Venezia per il Triveneto e gli scali pugliesi per la dorsale adriatica meridionale. Di fronte ad un panorama di questo tipo, Forlì, Rimini, Ancona e Pescara si muovono in modo disorganico, mentre invece occorrerebbe un unico punto di riferimento”. Cosa pensa dell’ingresso della Provincia di Pesaro e Urbino nella compagine sociale di Aeradria, che gestisce il “Federico Fellini” di Rimini? “Tradizionalmente il mercato “naturale”
di Pesaro è il territorio riminese; quindi non possiamo stupirci della scelta compiuta – tra l’altro, a grandissima maggioranza - da quella Provincia”. Tutto questo mentre Forlì sta vivendo una situazione difficile: il recente incremento dei voli merci è sostanzialmente dovuto ad una riorganizzazione dello scalo bolognese. “L’aeroporto di Forlì può comunque compensare le attuali lacune con la scuola di volo – settore in cui è leader – e sviluppando ulteriormente i servizi accessori”. Se è d’accordo parliamo di Fiera delle Marche. Forse non sono l’unico a pensare che Le stia mancando un adeguato apporto istituzionale … “Guardi, io fui avvicinato per privatizzare il sistema fieristico regionale. Presumo che chi pensò alla mia figura decise di interpellarmi sulla scorta della mia esperienza imprenditoriale e manageriale. L’importante - visto che la mia parte la sto facendo, mettendoci non soltanto risorse economiche, ma anche tempo e passione – è che si prosegua nella direzione concordata all’inizio, senza ulteriori tentennamenti. Tutti sanno che a me le logiche di bassa politica non interessano, anzi le detesto. Sono sempre stato un uomo del fare”. Senza dubbio la Sua carriera parla da sé. Ma le prospettive per l’ente Fiera delle Marche quali sono?
“Io posso parlare per me, non per altri. L’evolversi della situazione lo potremo cogliere nelle prossime settimane, in uno spirito che mi auguro sia improntato alla dialettica costruttiva. Una cosa però è piuttosto chiara anche oggi: se il progetto non dovesse seguire le traiettorie condivise a suo tempo, ritengo che ciò rappresenti un’occasione mancata per tutti, non soltanto per me. Ma resto tuttora convinto che si possano fare grandi cose”. Lei quindi è ottimista? “Assolutamente si, anche se Le confesso… non è facile”. Stando agli eventi realizzati nei primi mesi di quest’anno, mi pare che Lei stia tirando dritto per la Sua strada, nonostante tutto. “Il territorio sta rispondendo molto bene: Futura Energy a Pesaro, ad esempio, ha visto la partecipazione di tutte le principali aziende locali. Nonostante il momento delicato, quindi, ci stiamo difendendo bene. Stiamo rilanciando fortemente la Fiera Internazionale della Pesca ad Ancona, che verrà inaugurata il 21 giugno alla presenza del Ministro Catania”. Ad inizio giugno è in programma un importante evento internazionale. “Il 4 e 5 giugno la Fiera ospiterà un B2B con un’ottantina di operatori del settore del mobile-arredamento, opportunamen-
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“Per la promozione turistica le Marche hanno le carte in regola per “imitare” il modello romagnolo”
te selezionati, provenienti dalla Russia, dalle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica (soprattutto ucraini), nonché altri settanta dal Medio Oriente (soprattutto da Qatar, Giordania ed Arabia Saudita). Li incontreranno dei produttori italiani, soprattutto del pesarese ma anche da fuori. L’obiettivo – concordato con la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino e Unioncamere Marche - è quello di creare un ponte con il Salone del Mobile di Pesaro previsto nel 2013, tradizionalmente negli anni dispari (per il quale anche la Scavolini si è già dichiarata favorevole, ndr)”. Nei mercati che ha citato si registra tuttora un certo interesse per il mobile italiano? “Si, dai mobili per ufficio alle camere da letto, dalle cucine agli imbottiti, dall’illuminazione ai tessuti per arredo, al contract. Il mondo arabo, poi, del made in Italy predilige anche il comparto arredo bar e alberghi e la mobilia da esterno”. Lei ha accennato al rapporto con la Camera di Commercio di Pesaro e il sistema camerale in generale. Ma Fiera delle Marche è chiamata ad interfacciarsi anche con gli enti locali di tutta la regione: attualmente come sono i rapporti? “Un po’ a macchia di leopardo: con taluni enti locali siamo in perfetta sintonia, con altri troviamo delle difficoltà in apparenza ingiustificate”.
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Cambiando argomento, condivide la politica di promozione turistica adottata dalla Regione Marche? “A mio avviso i marchigiani avrebbero molto da cogliere dalle esperienze fatte in Romagna”. La nostra scelta imprenditoriale andava anche in questa direzione”. Si riferisce all’attenzione dimostrata dagli operatori riminesi nei confronti del mercato russo? “Mi riferisco alla strategia complessiva concordata. Certo, il fenomeno dell’incoming di turisti provenienti dalla Russia a Rimini è emblematico: parliamo di un indotto di 550 milioni di euro sul territorio. Ma per arrivare a questi numeri si deve fare sistema, lavorare sui collegamenti, sulle infrastrutture e ovviamente sulle strutture ricettive. Non ci si può improvvisare”. E allora sarebbe un errore per le Marche investire nella promozione nei Paesi dell’Europa dell’Est? “No, perché, come dicevo prima, vi è una fetta di mercato di tali Paesi che non trova adeguate risposte sulla costa romagnola. Qui arrivano mediamente 500mila turisti all’anno. Anche se Rimini gode di dotazioni infrastrutturali che altri non hanno, una parte consistente di questi flussi la puoi catturare, destinandola alle Marche. Forse si dovrebbe lavorare maggiormente sul piano di quella che
non impropriamente viene battezzata “cultura del turismo”, come ho accennato poc’anzi”. Per infrastrutture intende l’aeroporto? “Parliamoci chiaro: dalla Cina si arriva con un Boing 747. E’ un velivolo che – stando agli scali della dorsale del Medio Adriatico - può atterrare solo a Rimini. Ma, ripeto, per il “Fellini” le Marche possono rappresentare un mercato strategico, una grande opportunità”.
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CONTROCOPERTINA
Da UniCredit un miliardo alle imprese marchigiane Nei giorni scorsi, l’Aula Magna del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, in Ancona, ha ospitato un importante convegno organizzato da UniCredit. Oggetto: le nuove misure varate dal gruppo a favore delle aziende del territorio di P. Duranti
U
n legame stretto legherà da qui al 2015 UniCredit alle Marche: oltre al pacchetto di finanziamenti destinati al tessuto produttivo locale, è previsto che 350 aziende del territorio saranno accompagnate in uno specifico percorso di internazionalizzazione. Il progetto - “UniCredit per le Marche” - si poggia sostanzialmente su due filoni: il supporto ai piani di crescita delle imprese locali (UniCredit per i Territori) e l’incentivazione dell’export e di politiche virtuose di internazionalizzazione (UniCredit International). E’ toccato a Luca Lorenzi - responsabile di Territorio Centro Nord dell’istituto - e a Giovanni Solaroli - responsabile per il Centro Nord della divisione Corporate di UniCredit – l’onore di presentare le importanti iniziative ad una sala stracolma di persone. Una platea foltissima, quindi, a testimoniare l’interesse per iniziative che diano ossigeno alle imprese. I dettagli del piano sono stati poi discussi nel corso di una tavola rotonda, che ha visto come moderatore Federico Vitali (Presidente del Consiglio di Territorio Marche UniCredit) e alla quale hanno partecipato Gian Mario Spacca, Governatore della Regione Marche, Giuseppe Casali, Vice Presidente Regionale di
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Rafforzamento patrimoniale delle imprese, reti ed aggregazioni, finanziamento ed ottimizzazione del capitale circolante, innovazione ed internazionalizzazione: questi sono i fronti sui quali UniCredit ha deciso di puntare in terra marchigiana.
Luca Lorenzi responsabile di Territorio Centro Nord Unicredit 33
CONTROCOPERTINA
Gian Mario Spacca
Giovanni Solaroli
Federico Vitali
Confindustria Marche, Renato Picciaiola, Presidente CNA Regionale Marche, e Giorgio Cippitelli, Segretario Confartigianato Regionale Marche. “Dopo aver portato a termine un’importante operazione di rafforzamento del capitale da 7,5 miliardi di euro, che rende UniCredit una delle banche più solide nel panorama europeo – ha dichiarato Luca Lorenzi nel corso del suo intervento - stiamo ora lanciando un progetto di sostegno dell’economia reale del Paese con l’obiettivo di favorire la ripresa e il ritorno alla crescita. Con l’iniziativa presentata oggi ad Ancona vogliamo annun-
ciare quello che ci proponiamo di fare concretamente per questa regione. La linea di azione è duplice: supportare con azioni concrete i piani di crescita delle imprese e incentivare l’export, nella convinzione che la ricerca di nuovi mercati può essere una valida strategia di uscita dalla crisi”. Da parte sua, Giovanni Solaroli ha annunciato che UniCredit metterà a disposizione “circa un miliardo di euro per le imprese delle Marche”. A cosa saranno destinati questi fondi? “Al rafforzamento patrimoniale delle imprese, al supporto diretto all’innovazione e al finanziamen-
to e all’ottimizzazione del capitale circolante, utilizzando anche lo strumento dei Consorzi Fidi”. Altri due temi “caldi”, sui quali si concentreranno gli sforzi della banca, sono rappresentati dalla spinta verso le aggregazioni tra aziende e i processi di internazionalizzazione: “puntiamo – ha infatti proseguito il manager UniCredit - ad accompagnare le aziende favorendo la nascita e lo sviluppo di “Reti di impresa’”. Inoltre ci proponiamo di accompagnare le imprese di questo territorio oltre i confini nazionali”. Ma vediamo più da vicino in cosa consiste il pacchetto di misure messo a punto
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Renato Picciaiola
Giorgio Cippitelli
Giuseppe Casali
da UniCredit. Relativamente alle agevolazioni per il rafforzamento patrimoniale delle imprese, si propongono prodotti finalizzati ad incentivarne la ricapitalizzazione, anche utilizzando lo strumento – di recente introduzione nel nostro ordinamento – dell’Ace (Aiuto alla Crescita Economica). Prioritario, come accennato, risulta essere anche il sostegno alle reti tra imprese. Il fenomeno delle aggregazioni – rilevano le statistiche – è piuttosto presente nella nostra regione, se si considera che ben 64 aziende già fanno parte di un contratto di rete. Cifre modeste, è vero, ma che comunque rap-
presentano ben il 6,5 per cento del totale registrato a livello nazionale. Parte dei fondi sarà poi destinata al finanziamento e all’ottimizzazione del capitale circolante; in questo contesto saranno attivate – con il supporto di UniCredit Factoring – azioni finalizzate ad accelerare lo smobilizzo dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della Pubblica Amministrazione. Un altro fronte sul quale UniCredit ha deciso di impegnarsi è quello dell’innovazione, condizione necessaria per mantenere la competitività sia nel mercato domestico, sia in un’ottica di internazionalizzazione. Il che si traduce nel
sostegno concreto allo sviluppo di nuove tecnologie, alla nuova imprenditorialità e alla riprogettazione di specifici distretti e aree industriali. Anche “Il Talento delle Idee”, organizzato e promosso da UniCredit insieme con Confindustria Giovani, si inserisce tra le attività finalizzate a sostenere i processi di innovazione delle imprese. Si tratta di un’iniziativa volta a far emergere e sostenere i giovani imprenditori tra i 18 e i 40 anni che presentano per le proprie imprese progetti di sviluppo innovativi. Infine, l’internazionalizzazione, settore in cui entra in gioco l’esperienza di UniCredit - principale
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CONTROCOPERTINA
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UNA BANCA CHE MONITORA IL TERRITORIO Massima attenzione allo sviluppo del territorio: è uno degli impegni presi dai vertici di UniCredit davanti ad una numerosa platea di rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo accademico ed imprenditoriale della regione. Taluni aspetti ad elevato impatto locale saranno oggetto di approfondimento: lo sviluppo della Piattaforma Logistica delle Marche e gli effetti sull’intermodalità (trasporto su gomma, nave e ferrovia), ad esempio, verrà analizzato in collaborazione con l’Istao.
banca italiana all’estero - oltre i confini nazionali. In particolare, i processi di internazionalizzazione delle imprese marchigiane saranno supportati con il progetto “UniCredit International” lungo tre direttrici. Innanzitutto, attraverso attività di formazione e orientamento rivolte agli imprenditori interessati ad approcciarsi ai mercati stranieri. In tale cornice, nel prossimo mese di giugno si terrà nella nostra regione un evento formativo dedicato all’export, sviluppato in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. In secondo luogo, UniCredit metterà in campo azioni di sostegno nel-
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le attività di ricerca di clienti all’estero, rese possibili grazie all’importante rete di relazioni internazionali di cui attualmente dispone l’istituto di credito. Queste iniziative saranno accompagnate da un importante evento ospitato a Civitanova Marche nella seconda metà dell’anno (l’East Gate Export) e dalla realizzazione di un incontro B2B tra imprese italiane ed operatori stranieri. In terzo luogo, è ai blocchi di partenza una nuova rete composta da Centri Estero decentrati sul territorio, di cui uno (con due distaccamenti locali) nelle Marche, in stretto collegamento con 22 Desk Internazionali attivi
presso le banche commerciali del Gruppo UniCredit presenti all’estero e 28 tra filiali estere ed uffici di rappresentanza che la banca conta oltre confine.
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IL PERSONAGGIO
Tonino Mosconi, Fotografo free lance. Autore di libri e monografie a carattere di reportage geografico, etnografico e di ambiente. Ha viaggiato in tutti e cinque i continenti raccontando storie legate ai paesi e alle sue genti in libri fotografici e monografie illustrate. Realizza servizi fotografici per riviste di viaggio, guide, cataloghi e directory aziendali per l’industria e il turismo. Collabora con enti pubblici per pubblicazioni atte alla promozione e alla salvaguardia del territorio e alla valorizzazione delle tradizioni culturali locali. Collabora con associazioni missionarie realizzando servizi fotografici per riviste di settore e libri che documentano, nei paesi del terzo mondo, luoghi e situazioni di emergenza umanitaria. www.toninomosconi.com
Tonino Mosconi
La fotografia, un viaggio alla scoperta del sĂŠ di Monica Manzotti 38
Il nostro incontro avviene con un uomo che ha scelto la fotografia ed il viaggio quali modalità espressive del proprio sé e della propria professione. Spesso l’unica compagna di viaggio è la sua attrezzatura fotografica con cui condivide, quasi in simbiosi, esperienze talvolta difficilmente narrabili. Tonino Mosconi. I suoi passaporti (quanti? Tanti!) dichiarano che è nato in Svizzera, vissuto a New York e residente a San Marino; nelle loro pagine centinaia di timbri riportano magicamente negli aeroporti di mezzo mondo i cui colori, odori, suoni e sensazioni ci regalano oggi un uomo prezioso. I moderni cineasti lo definirebbero in 4D!
O
cchi azzurri e trasparenti, per questo naturalmente sensibili... Che lenti usi per osservare ed interpretare le realtà che contatti durante i tuoi viaggi ? “La curiosità e la sensibilità sono indubbiamente le lenti più potenti. La prima induce all’esplorazione e quindi alla conoscenza, mentre la seconda alimenta quella parte di emotività che mi consente di meravigliarmi sempre di chi e ciò che incontro ed inibisce l’abitudine che è un atteggiamento mentale di passiva assuefazione. In trent’anni anni di viaggi ho imparato a trovare il bello ovunque anche nei posti familiari che frequento sempre”. Quando incontri una persona che non conosce le tue stesse lingue, come la avvicini ? “Il non verbale è la prima forma di comunicazione composta da una serie di sensori che le teorie in materia ci insegnano per rilevare i tratti del nostro interlocutore e farcelo avvicinare. Il sorriso è indubbiamente il più potente mezzo relazionale perché rappresenta un archetipo che non conosce confini geografici e culturali. A livello idiomatico è sufficiente conoscere tre parole e per il resto utilizzare la mediazione di una guida. Che non significa che non ci si debba impegnare a imparare almeno un po’ la lingua locale...”.
Nonostante l’incalcolabile ricchezza antropologica, sociologica e psicologica che le varie razze e popolazioni del mondo custodiscono, pensi che ci siano delle matrici umane comuni ? Se sì ti va di raccontarci quelle che più ti impressionano e che ritrovi costantemente ? Il “mondo è piccolo” davvero come talvolta si dice ? “Ti racconto una storia: tanti anni fa incontravo spesso a Rimini un signore africano lavavetri col quale scambiavo sempre veloci ma piacevoli battute al semaforo. Una sera, ancor prima di salutarci, l’ho visto appostato dietro la mia macchina intento ad ascoltare beatamente la musica classica che trasmetteva la mia radio. Ecco, l’Arte e la Bellezza in genere rappresentano un’energia vitale che non va limitata e definita tramite le varie forme con cui si manifesta ma va vissuta, va sentita intimamente perché la categorizzazione e l’interpretazione creano le distanze. La bellezza è quella magica relazione, assolutamente unica, che si instaura tra chi guarda e ciò o chi è osservato. Quando si fotografa bisogna amare il soggetto (o l’oggetto) ritratto, altrimenti è un lavoro commerciale che si completa solo con la professionalità. Personalmente la mia capacità tecnica cresce costantemente lungo il mio per-
corso di uomo, motivo per cui ho sempre più bisogno di lavorare anche per nutrire me stesso. Circa la grandezza del mondo? È sempre un’unità di misura che diamo noi…”. In genere le persone si alimentano grazie alle radici che piantano in un unico punto per l’intera durata della loro vita. Quale è, invece, la linfa che nutre te in qualunque posto della Terra ti trovi? “Ti racconto un’altra storia: anni fa ero in Egitto per un lavoro sul Sinai ed una notte ho dormito sotto le stelle con il capo tribù, come usano fare i veri beduini. Ha iniziato a raccontarmi un po’ della sua vita e ad un certo punto mi sono reso conto che attorno a quell’uomo, sempre vissuto in quell’unico fazzoletto di deserto, girava la storia, la sua gente, l’intero mondo: nel 1967 durante “La guerra dei sei giorni” gli israeliani avanzando alla conquista del Sinai volevano cacciare la sua tribù ma lui fu irremovibile, disse loro che erano i benvenuti nella sua terra ma che non si sarebbero spostati, e lì effettivamente rimasero; la sua grande famiglia dipendeva dal suo carisma; i viaggiatori come me si incantavano all’ascolto dei suoi racconti... Bruce Chatwin ci ha parlato dell’inquietudine di muoversi per cui in realtà non c’è solo una forma giusta di vivere poiché la mobilità è uno status mentale ed interiore che ci consente di trovare la no-
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IL PERSONAGGIO
stra naturale ed equilibrata dimensione ovunque siamo, anche se fermi”. In particolare che rapporto ti lega al territorio marchigiano? “Mio padre è nativo di Saludecio ed anche io ho vissuto qui al confine con le Marche tantissimi anni per cui ho assorbito ed apprezzato la cultura marchigiana così impregnata dei bellissimi valori del sud quali la qualità dei rapporti umani e dello stile di vita e l’ospitalità. C’è da essere certi che se arrivi in casa di un marchigiano a mezzogiorno scatterà spontaneamente l’invito a pranzo! Proprio il cibo rappresenta quell’elemento di condivisione che porta le persone a stringersi tra di loro e diventare un po’ più intime, più legate. Forse per questo non è un caso che il mio miglior cliente sia marchigiano e che stia finendo un libro sulla cultura pesarese proprio per celebrare parte della vostra interessante terra”.
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In un contesto sociale in cui spesso si edulcora demagogicamente la realtà, un reporter come te che rapporto ha con il foto ritocco? “A riguardo distinguerei la correzione colore che serve a riprodurre una percezione naturale dell’occhio (che, invece, la macchina travisa) e il foto ritocco che può essere fatto a vari livelli. Faccio due esempi: togliere una bottiglia in una spiaggia è veniale poiché questo è un oggetto provvisorio mentre è condannabile cancellare gli scogli di un tratto di mare in quanto mistificazione della realtà”. Per finire, nella cultura Zen il tiro con l’arco perfetto parte solamente quando l’anima dell’arciere è in equilibrio e paradossalmente non mira all’obiettivo. In fotografia quando arriva lo scatto giusto? “Credo, come sosteneva anche Cartier Bresson, che l’allineamento di occhi, cuore ed obiettivo produca il miglior risultato possibile perché mettendo da
parte l’ego si aprono continuamente prospettive originali ed incredibili. Il processo di elaborazione gestito dal cervello seleziona solo ciò che si conosce per cui i nostri occhi non vedono letteralmente delle cose se alla nostra mente risultano ignote. La cultura è uno strumento straordinario anche per il mio lavoro poiché aiuta ad ampliare la conoscenza di ciò che ci circonda. A quel punto l’abilità del fotografo sta nel saper percepire oltre a quello che vede il sistema occhio-cervello. Una volta definita la cornice ideale e trovato il punto per me di bellezza arriva lo scatto giusto”.
Monica Manzotti, osimana: “Per me il viaggio è una possibilità incredibilmente potente per apprendere che innumerevoli sono i modi di sentire, vivere ed affrontare la vita e gli esseri umani”
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Natura, animali, etnografia, religione e spiritualità, turismo, ritratti, ecologia e ambiente sono solamente alcuni dei numerosi temi che affronti nella tua intensa carriera di free lance. Qual è quello che per qualche motivo ti coinvolge maggiormente ? “La natura ha sempre rappresentato il mio primo amore a cui col tempo si è aggiunto il secondo ovvero quello per l’essere umano. Fotografare la gente locale inserita nel suo habitat naturale è
oggi per me il miglior soggetto tanto che posso dire che la geografia e l’etnografia sono i temi nucleari dei miei reportage. La crisi di identità culturale che oggi si avverte in molte parti del mondo avviene quando ci si distacca dalla propria terra (intesa come cultura), alienandosi, e per cui si rischia la mercificazione di qualunque valore non appartenendo più a niente e a nessuno”.
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NEWS DAL MONDO
S W E N DAL MONDO GUATEMALA Scoperto il più antico calendario Maya. Ritrovato il più antico calendario Maya: si tratta di una stanza dipinta all’interno di un tempio scoperta in Guatemala, nel complesso archeologico di Xultun. La notizia è stata annunciata sulla rivista Science da un gruppo coordinato dall’archeologo William Saturno, della Boston University, e del quale fa parte l’italiano Franco Rossi. Secondo i ricercatori quella ritrovata potrebbe essere anche la stanza di uno scriba: “Per la prima volta si arriva a vedere quelle che potrebbero essere le annotazioni tenute da uno scriba, il cui compito era quello di essere il custode dei ‘documenti’ di una comunità Maya”, osserva Saturno. Curioso che il ritrovamento sia avvenuto proprio nel 2012.
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SENEGAL Dakar nella storia: la prima volta alle Olimpiadi. E’ il Senegal l’ultima squadra a qualificarsi per il torneo olimpico di calcio di Londra 2012, dopo il successo per 2-0 contro l’Oman nei playoff giocato a Coventry. I mattatori della serata sono stati Ibrahim Balde’ e Abdoulaye Sane’ che, di fatto, hanno regalato alla squadra africana la prima partecipazione nella sua storia alle Olimpiadi. Il Senegal e’ la 16esima compagine che ha ottenuto il pass. Nel torneo non figura l’Italia che non e’ riuscita a qualificarsi per i giochi.
FRANCIA Elezioni presidenziali: vittoria di Hollande. “Mi impegno a servire il mio paese con la devozione e l’esemplarità che richiede questa funzione. Mando un saluto repubblicano a Nicolas Sarkozy, che ha diretto la Francia per 5 anni e che merita, per questo, il nostro rispetto. Voglio esprimere profonda gratitudine a tutti quelli che hanno, con il loro voto, reso questa vittoria possibile. Sono fiero di essere stato capace di ridare speranza alla Francia”. Con queste parole il nuovo leader dell’Eliseo ha salutato il popolo francese il 6 maggio scorso, alla vigilia dell’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali.
GIORDANIA L’Italia svela i segreti del sito archeologico di Qusayr Amra. Nuova luce sugli affreschi del Qusayr Amra, il sito archeologico della Giordania orientale dove dal 2010 è in corso una campagna di restauro guidata da esperti locali e italiani. Dopo mesi di lavoro, i ricercatori dell’Istituto superiore per la Conservazione e il restauro (Iscr) del ministero per i Beni culturali, insieme a quelli del World Monument Fund (Wmf) e dal Dipartimento delle antichità giordano, hanno portato alla luce alcuni elementi che potrebbero permettere di riscrivere la storia dell’edificio, considerato uno degli esempi più significativi di architettura islamica antica.
RUSSIA Putin al Cremlino per la terza volta. Vladimir Putin ha prestato giuramento come presidente della Russia per la terza volta: il mandato più lungo del Cremlino si è aperto il 7 maggio e durerà 6 anni, in seguito ad una riforma varata nel 2008 dal capo di stato uscente Dmitrij Medvedev. ‘’Oggi stiamo entrando in una nuova fase di sviluppo nazionale. Dovremo decidere nuovi compiti. I prossimi anni saranno decisivi per il destino del Paese nei decenni a venire’’, ha detto Putin nel corso del discorso inaugurale.
AUSTRALIA Commessa a Finmeccanica per 800 milioni Finmeccanica e’ stata scelta dal Governo australiano per la fornitura all’Aeronautica militare di dieci aerei Alenia Aermacchi C27J Spartan di nuova produzione. Il valore della commessa, che comprende anche le attività di supporto logistico e addestramento, è pari a circa 800 milioni di euro (1,4 miliardi di dollari australiani). La consegna dei primi aerei e’ prevista per il 2015. E’ quanto si legge in una nota della società.
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BRE VI DAL TERRITORIO
Ci ha lasciato Luca Animobono
Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità la legge che istituisce i distretti rurali e i distretti agroalimentari di qualità, ai quali la legge nazionale riconosce benefici fiscali, amministrativi e di natura finanziaria. “Si tratta di aggregazioni territoriali dalle peculiari caratteristiche storiche, ambientali, sociali e ovviamente economiche. Aggregazioni che ora potranno chiedere di essere riconosciute dalla Giunta”, ha commentato il Vicepresidente nonché Assessore all’Agricoltura Paolo Petrini.
La Arenaways alla marchigiana Del Gatto
Confindustria di Ascoli Piceno e tre banche di credito cooperativo del territorio (Picena, Picena Truentina e Ripatransone) hanno sottoscritto un accordo per l’offerta al pubblico di certificati di deposito al fine di finanziare il tessuto imprenditoriale locale. Si tratta di titoli nominativi della durata di 24 mesi, con un tasso fisso lordo del 3,5 per cento.
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In aprile è scomparso a soli 43 anni il giornalista del Corriere Adriatico Luca Animobono. “Luca era mite e dolce, legatissimo al suo lavoro”: queste le prime parole del Presidente della Regione Spacca, affidate ad un messaggio pubblicato su Facebook.
Agricoltura, via libera alla legge sui distretti
Il calzaturificio Del Gatto (ai vertici del quale vi sono Silvia Del Gatto e Daniele Di Battista) di Porto Sant’Elpidio, ha formalizzato nei giorni scorsi l’acquisto della compagnia ferroviaria Arenaways, di Alessandria. Quest’ultima era stata dichiarata fallita lo scorso anno.
Ascoli, “Il Piceno finanzia il Piceno”
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INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fermo, il distretto calzaturiero “salvato”dalla Russia Conclusa la campagna vendite per la stagione invernale 2013 – che aveva aperto i battenti praticamente con il Pitti di Firenze, lo scorso mese di gennaio – il calzaturiero del fermano tira le somme. Che non sono proprio esaltanti
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e imprese fermane del calzaturiero guardano ad est. Verso la Russia in particolare. Non potrebbero fare altrimenti, visto che al termine di mesi intensi, caratterizzati da un notevole attivismo sulle piazze di tutti i continenti, il loro export resta saldamente ancorato alla patria di Tolstoj, seguita dalla Cina (altro mercato di sicuro interesse, a detta
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degli operatori del settore). A parte il gigante ex sovietico, l’Europa non ci ha dato grandi soddisfazioni. Lo stesso presidente della sezione calzaturiera della locale associazione degli industriali, Arturo Venanzi, del resto, l’aveva detto chiaramente: alla vigilia della campagna, le aspettative non erano certo tra le più rosee...
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CONTRIBUTI E BANDI gestione aziendale, della responsabilità sociale, e della salute e sicurezza sui luoghi “Fondo Nazionale per di lavoro” l’Innovazione - F.N.I.” Lo Contributo a fondo perduto strumento prevede, per le pari al 50% delle spese piccole e medie imprese, il effettivamente sostenute, supporto della valorizzazione fino ad un massimo di Euro ed il finanziamento di progetti 10.000 in caso di progetto di innovativi basati sullo certificazione integrato, per sfruttamento industriale l’ottenimento di un sistema di disegni e modelli. Sono di gestione ambientale previsti finanziamenti fino (ISO 14001, EMAS), di a 3 milioni di euro, con Responsabilità sociale (SA durata fino a 10 anni, senza 8000) e/o della Salute e la richiesta di garanzie Sicurezza sui luoghi di lavoro personali o reali. (OHSAS 18001). SCADENZA: FINO AD ESAU RIMENTO FONDI >“D.M. 25 novembre 2008 Fondo Kyoto” >REGIONE MARCHE Erogazione di finanziamenti MCC “Acquisto e locazione a tasso agevolato pari finanziaria di macchine allo 0,5%, finalizzati utensili o di produzione” all’attuazione del Protocollo Contributo in conto impianti di Kyoto, suddivisi in pari al 100% del tasso di specifici interventi quali: riferimento comunitario Microgenerazione Diffusa; vigente alla data di arrivo Impianti eolici, idroellettrici, della domanda a MCC. termici, fotovoltaici per La misura agevolativa è l’utilizzo di fonti rinnovabili; diretta al finanziamento Motori Elettrici; Attività di dell’acquisto o locazione Ricerca. Sono agevolabili le finanziaria di beni di nuova spese sostenute dopo il 1° fabbricazione che svolgano marzo 2012. una funzione operativa nel SCADENZA: 14/07/2012 ciclo produttivo aziendale. >ABI E ASSOCIAZIONE DEGLI SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI IMPRENDITORI “Rinnovo Accordo 2009 su Moratoria Mutui per le aziende” >“Concessione di agevolazioni per la brevettazione e In base all’Avviso Comune siglato in data 28/02/2012 tra la valorizzazione economica dei brevetti a favore di Micro, l’ABI e tutte le Associazioni piccole e medie imprese“ Imprenditoriali, le Piccole Premi economici e contrie Medie Imprese potranno buti a fondo perduto di varia beneficiare delle seguenti natura per deposito o estenmisure agevolative: 1) sione di domande di brevetto SOSPENSIONE per 12 nazionale all’UIBM, all’EPO mesi del pagamento della (European Patent Office) e quota capitale delle rate dei al WIPO (World Intellectual MUTUI BANCARI in essere; Property Organization). b) SOSPENSIONE per 6 o 12 mesi del pagamento della >D.l. 13/05/2011, n° 70 quota capitale implicita “Credito d’Imposta per spese dei CANONI DI LEASING; di Ricerca e Sviluppo” c) ALLUNGAMENTO A 270 Credito d’imposta, gg. delle scadenze per le utilizzabile, in tre rate operazioni di ANTICIPO FATTURE. annuali, pari al 90% della spesa incrementale di SCADENZA: 31/12/2012 investimento, realizzata a decorrere dal periodo >CAMERA DI COMMERCIO DI d’imposta successivo a ANCONA quello in corso al 31/12/2010 “Adozione di sistemi di MARCHE >MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
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e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010
“Agevolazioni per il design a favore delle PMI”Agevolazioni relative a: -premio per il deposito, ai fini della registrazione nazionale, comunitaria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento >D. Ministero Ambiente n° economico dei modelli/dise2230 gni industriali. Importo max “ Promozione dei sistemi di agevolazione: 10.000 euro. gestione ambientale nelle PMI” A PARTIRE DAL 02/11/2011 Contributi a fondo perduto >MINISTERO DELLO SVIdal 40% all’ 80% per Pmi LUPPO ECONOMICO - SIproduttrici di beni e servizi MEST per acquisizione della: - Certificazione EMAS (ai sen- “Fondo Start-up per le impresi del regolamento 761/2001/ se che investono all’estero (extra-UE)” CE); - Certificazione del sistema di Partecipazione di minorangestione ambientale ai sen- za (max 49%) e temporanea si della norma internazinale nel capitale sociale della società destinataria, finalizzata UNI ISO 14001; - Certificazioni EMAS da parte a favorire la fase di avvio di di imprese già certificate UNI programmi di internazionalizzazione di piccole e medie imISO 14001/96; Sono ammesse solo le do- prese di nuova costituzione, mande corredate della certi- con sede sociale in Italia o in ficazione rilasciata dall’orga- altro Paese dell’UE. Importo nismo accreditato e sempre complessivo non superiore a che tale rilascio sia avvenuto 200.000 euro. dopo il 6 ottobre 2003. Per le imprese dei settori agroindustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenuto dopo il 1° gennaio 2007. SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
“Incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti” Concessione di agevolazioni finanziarie per incrementare il numero delle domande di brevetto, tutelare la proprietà industriale, favorire la valorizzazione economica dei brevetti delle micro, piccole e medie imprese. Contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammissibili fino ad un massimo di 70.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011 >MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
EMILIA ROMAGNA >CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO EMILIA
“Bando per la creazione di nuove imprese giovanili” Per la creazione di nuove imprese (start-up) da parte di occupati, inoccupati o disoccupati con età compresa tra i 18 e i 35 anni e residenti nella provincia di Reggio Emilia, sono previsti finanziamenti dal 50% al 60% delle spese sostenute, fino ad un massimo di € 8.000, per la creazione di nuove imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile. SCADENZA: 28/09/2012 A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T 071.28521 finanza@sidagroup.com
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VITA DA MANAGER
Pamela e Christian Rozzi: ECO:Y la nostra impresa ecosostenibile Amore per la moda, per la natura e soprattutto per i figli: tre assi per partireda Urbisaglia e raggiungere il mondo di A. Dachan
M
anager, artigiani, designer o eco-attivisti: come vi definireste? “Semplici imprenditori che cercano di diffondere l’utilizzo di prodotti che abbinano la moda e il design al rispetto per l’ambiente. Crediamo che l’eco sostenibilità debba diventare cultura diffusa e stile di vita, per avere un futuro migliore e per lasciare ai nostri figli un ambiente più sano”. Come è nata l’idea di creare la vostra attività? Che tipo di percorso umano e professionale vi ha spinti ad avviare ECO:Y? “Un giorno ci è capitato sotto mano un articolo di giornale in cui si parlava di come l’economia mondiale si sarebbe dovuta convertire nel giro di qualche decennio in economia green, se non si voleva mettere a serio rischio il futuro della terra (causa ritmi insostenibili di creazione di rifiuti e consumo di risorse esauribili). E’ scattata in noi la voglia di provare a dare un contributo per andare in questa direzione, anche perché siamo entrambi genitori di due bambini piccoli e ci piaceva l’idea di poter fare qualcosa che in qualche modo potesse contri-
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buire a migliorare il loro futuro e quello di tutti quelli che verranno dopo di noi. La scelta del settore in cui intraprendere la nostra avventura è stata la conseguenza delle precedenti esperienze professionali di entrambi nel settore moda”. Dal piccolo comune di Urbisaglia vi siete fatti conoscere e apprezzare in Italia, tanto da diventare protagonisti della Design week di Milano e all’estero: qual è il segreto di questo successo? “Probabilmente abbiamo saputo interpretare e portare nella moda e nel design, mondi spesso considerati frivoli e superflui, un sentimento che è sempre più diffuso nelle persone: il rispetto dell’ambiente, il bisogno di cambiamento, la consapevolezza che oggi è necessario invertire la rotta e scegliere coscientemente ciò che consumiamo. Per Marieclaire, che ci ha scelto, abbiamo rappresentato un’innovazione positiva e che può essere un esempio”. Il vostro payoff dice: “Shop your future”. In che direzione sta andando, secondo voi, il
Eco:Y nasce dalla convinzione di Christian e Pamela che per far fronte al particolare momento in cui viviamo, il concetto dell’eco sostenibilità deve necessariamente diventare cultura diffusa e stile di vita dei cittadini, al pari di altri fondamentali principi quali la democrazia e la libertà individuale
mercato di oggi? Come si concilia, in quest’ottica, la spinta all’innovazione con il ritorno alla natura? “Oggi il consumatore, complice la crisi, seleziona molto di più i propri acquisti, e prima di scegliere si informa maggiormente rispetto a quanto non accadesse in passato, per questi motivi crediamo che aspetti come l’innovazione, lo stile, il design, acquistino ancora più valore se uniti all’eco sostenibilità. E’ da qui che nasce il nostro payoff “Shop your future”: crediamo che comprando prodotti in modo consapevole, prodotti che da un lato rispettano e preservano l’ambiente e dall’altro non ci costringono a rinunce di stile o di design, compriamo il nostro futuro, perché salviamo il nostro habitat, la natura”.
sulle ultime tendenze, ricercare le novità più interessanti della moda e del design ecocompatibile sia in Italia che all’estero, studiare nuovi materiali, nuovi processi produttivi, confrontarci con il sistema. Ovviamente viaggiamo molto, con curiosità e apertura mentale. Cosa non manca mai nella nostra valigia? Un libro, una macchina fotografica, un foglio di carta e una penna”.
Cosa implica essere manager di un’azienda come la vostra? Viaggiate molto? Cosa non manca mai nella vostra valigia? “Significa essere sempre aggiornati
Se guardate al vostro futuro, come vi vedete? “Vediamo ECO:Y come un’azienda che, da pioniera, sarà riuscita a dare il suo piccolo contributo all’affermazione di un
“nuovo mondo”, diverso dal precedente in alcune logiche, sistemi, modelli e processi. Ci auguriamo che ECO:Y si muoverà in un futuro in cui differente sarà anche il modo di interazione con l’ambiente”.
Quando non siete impegnati con il lavoro, a cosa amate dedicarvi? “Cerchiamo di passare il nostro tempo libero in famiglia, sfruttiamo qualsiasi momento libero per divertirci con i nostri figli, per trascorrere del tempo con loro e con in nostri amici…. E quando possibile, farci un bel viaggio”.
ECO Y Via Roma 88/A 62010 Urbisaglia (MC) 3394958367 www.ecoy.it
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INNOVAZIONE
Imballaggi, energia e telefonia: come tagliare i costi? Per Andrea Garbini - fondatore della Garbini Consulting di Castelplanio – anche in taluni settori caratterizzati da dinamiche che appaiono poco trasparenti, è possibile razionalizzare la spesa, riducendo fortemente costi non necessari. di P. Duranti
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“I
niziai ad occuparmi di acquisti nell’azienda di famiglia, operante per 35 anni nel settore agroalimentare”, ci racconta Andrea Garbini. “Quella fu la mia palestra iniziale, impegnato a condurre le prime trattative e negoziazioni sul fronte degli approvvigionamenti. Ma delle vere e proprie linee-guida sullo svolgimento delle negoziazioni le imparai in Adaci (l’Associazione Italiana di Management degli Approvvigionamenti, ndr), presso la quale tra l’altro ottenni il certificato di approvvigionatore”.
Che Le permise di avviare la Garbini Consulting … “Prima vi fu un altro passaggio importante per la mia crescita professionale: per circa tre anni lavorai nella Direzione Acquisti del Gruppo Arena, che nel frattempo aveva acquisito l’azienda di famiglia. Dico importante perché quest’esperienza mi consentì di comprendere appieno la rilevanza delle aggregazioni tra imprese in un’ottica di cost saving per quanto attiene agli acquisti”.
vista (correttamente) come soggetto imparziale, in grado di aggregare aziende del medesimo settore relativamente alle loro operazioni di acquisto. Aziende che però – dobbiamo ribadirlo con chiarezza - rimangono concorrenti per qualsiasi altro aspetto”. Voi nel tempo vi siete contraddistinti da una marcata specializzazione in taluni settori strategici, nei quali siete ormai leader a livello nazionale. Penso ad esempio al settore degli imballaggi e del packaging. “Questo è il comparto dal quale partimmo per poi sviluppare anche altre specializzazioni. Le felici esperienze vissute in tale ambito ci hanno permesso infatti di entrare nel mondo dell’energia e del gas naturale prima e nel settore della telefonia (mobile e fissa) e della connettività, poi”.
Secondo Lei nel mondo imprenditoriale vi è tale consapevolezza? “Sicuramente. Il problema è che imprenditori tra loro concorrenti, pur avvertendo il bisogno di realizzare economie di scala, difficilmente riescono ad accordarsi: a questo proposito l’esperienza insegna …”.
E’ possibile risparmiare anche sulle bollette? “I costi relativi all’approvvigionamento di energia elettrica e gas non sono mai stati considerati con la dovuta attenzione da parte delle aziende, per una serie di motivi. Innanzitutto perché è un mercato per certi versi molto tutelato, caratterizzato da dinamiche che sfuggono ai più. Poi perché spesso tali spese vengono viste come necessarie, inevitabili, e non come veri e propri acquisti. In realtà, si può fare molto, purchè da parte dell’imprenditore – come evidenziato prima – si manifesti un nuovo approccio culturale, in un’ottica di aggregazione finalizzata alla creazione di volumi. Soltanto così puoi sederti al tavolo con le società fornitrici e negoziare le condizioni di vendita”.
Mentre affidandosi ad un soggetto terzo molti ostacoli sarebbero superati? “E’ proprio così: Garbini Consulting è
Stessa cosa per la telefonia? “Purtroppo anche questo è un settore complesso e di difficile comprensione,
In che senso? “Nel senso che l’aggregazione conduce all’incremento dei volumi, elemento indispensabile in sede di negoziazione con i fornitori per ottenere le condizioni migliori”.
almeno in Italia. Ma è comunque possibile perseguire ottimi risultati, contraendo considerevole i costi imputabili a tale voce di bilancio”. Come? “Creando efficienza. Il che si traduce, in concreto e con riferimento sia alla telefonia sia all’energia, da un lato nel controllo dei contratti – che solitamente tutelano i fornitori … - e dall’altro nella verifica di tutte le fatture di acquisto, una ad una. Tale operazione è possibile grazie ad un sofisticato software, di nostra proprietà, che appunto controlla fattura per fattura tutti gli acquisti, sia precedenti sia successivi al nostro intervento. Mi preme ricordare, poi, che forniamo al cliente una serie di dati statistici in possesso dei quali egli è messo nelle condizioni di valutare più attentamente l’organizzazione interna nonchè i processi produttivi della propria azienda”. Un esempio? “Un’analisi dei consumi di energia elettrica che distingua a seconda delle fasce orarie (F1, F2, F3). Non di rado le aziende ignorano l’importanza di questi dati”. I Vostri servizi avranno pure un costo per l’imprenditore cliente? “Noi abbiamo adottato una regola semplice quanto trasparente: veniamo remunerati esclusivamente dal risparmio che il cliente ottiene grazie alle nostre attività”. E’ possibile dare un’indicazione di massima dell’entità del risparmio ipotizzabile? “Siamo nell’ordine del 15-20 per cento per gli imballaggi, del 10-15 per cento nel settore energetico e addirittura del 35-45 per cento per la telefonia. Non male, vero?”. 53
CONSULENZA
Ricambio generazionale, un problema per “l’industria del risparmio” Il mondo del lavoro è passato e passa anche attraverso il Salone del Risparmio. La manifestazione organizzata da Assogestioni, associazione di riferimento dell’industria del risparmio gestito in Italia, ha rappresentato un vero e proprio successo di Marcella Persola, Advisor
A
lmeno secondo quanto sottolineato dall’associazione che ha parlato di una vera e propria edizione record, quella svoltasi tra il 18 e 20 aprile 2012, all’Università Bocconi di Milano. L’evento che rappresenta ormai da anni un appuntamento must per confrontarsi e discutere sul mondo del risparmio, ha confermato di possedere i numeri per crescere. Rispetto all’edizione 2011, difatti, sono cresciuti sia il numero di visitatori - passato dai 9.000 agli 11.700 del 2012 sia il numero di espositori, che è passato da 80 a 130. Anche il numero delle conferenze organizzate è aumentato, così come sembra essere migliorata l’opinione dei visitatori. Da un sondaggio condotto da GfK Eurisko durante la manifestazione, è emerso che i seminari e i corsi di aggiornamento sono ciò che ha indotto maggiormente i partecipanti a visitare il Salone. Il 55 per cento degli addetti ai lavori ha promosso i contenuti divulgati durante la manifestazione, mentre il 41 per cento ha indicato come tra le motivazioni principali di visita alla kermesse vi sia la possibilità di incontrare altri professionisti. Ma chi sono i professionisti che hanno animato questa manifestazione? Sempre secondo il sondaggio GfK Eurisko, tra gli addetti ai lavori i rappresentanti di reti, i promotori finanziari e i consulenti indipendenti hanno rappresentato oltre il 50 per cento dei partecipanti; il 38 per cento, invece, era costituito da dipendenti di banche e assicurazioni, per il 7 per cento si trattava di gestori di fondi comuni italiani ed esteri e il restante 5 per cento è attribuibile a una categoria mista che accorpa anche i giornalisti. E se è vero che da un lato la spinta alla partecipazione è derivata principalmente dalla possibilità di incontrare dei colleghi, dall’altro lato è anche vero che la visita a questa esposizione ha permesso di capire qual è il sentiment dell’industria. E quest’anno è stato senz’altro positivo. I visitatori hanno potuto captare con le proprie orecchie che questa industria è pronta a fare investimenti, che vuole far sentire la
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propria voce e che vuole incarnare un ruolo importante e centrale nella gestione del risparmio delle famiglie. Nelle diverse conferenze c’è stato un grande discutere su come dovrà e potrà evolvere la figura del promotore finanziario e del consulente indipendente, due figure che dovranno essere il pilastro della gestione del risparmio delle famiglie. A loro spetterà nel futuro un compito importante, quello di pianificatore finanziario. Un ruolo che lo metterà sempre più a livello con quello del commercialista, del medico e dell’avvocato di famiglia. E per fare questo, l’industria del risparmio avrà bisogno di nuove leve, visto che la categoria, oggi, soffre di un forte problema di ricambio generazionale. E’ su questo aspetto che sta investendo molto Anasf, associazione nazionale dei promotori finanziari, che per voce del suo presidente Maurizio Bufi ha presentato ed illustrato la proposta di istituire un praticantato, o tirocinio, per agevolare l’ingresso dei giovani alla professione. E sulla corretta visibilità della professione e sull’importanza del ruolo ha investito molto anche APF - l’Organismo per la tenuta dell’Albo dei Promotori Finanziari -, che in occasione del Salone del Risparmio ha presentato ufficialmente la campagna pubblicitaria a sostegno della figura del promotore. Due iniziative importanti, presentate a una platea di professionisti che le hanno incoraggiate e promosse. Una platea che ha visto la partecipazione anche dei giovani studenti delle scuole superiori. A loro è stata dedicata la terza giornata della manifestazione, il venerdì. I ragazzi delle scuole milanesi hanno potuto toccare con mano, da vicino, qual è il significato della parola “risparmio” e quali dovrebbero essere i primi passi da compiere per organizzare il proprio futuro. E chissà che alcuni di essi nel sentirsi presentare le diverse iniziative non abbiano anche avuto voglia di essere dall’altra parte, e non abbiano immaginato per sé un futuro da professionista di questa “industria”.
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L AVORO
Flexsecurity: un nuovo modello di sviluppo per il territorio? Lo scorso 10 maggio ad Ancona l’Auditorium della Confindustria ha ospitato un convegno, organizzato da Aidp e sponsorizzato da Intoo, con oratori del calibro del Presidente nazionale Aidp Abramo, del Senatore Ichino e delll’avvocato Fava. Al termine dell’incontro – coordinato dalla dottoressa de Il Sole 24 Ore Santonocito - hanno offerto la loro testimonianza dal territorio i rappresentanti HR di Elica e di Indesit di M.Micheli
N
aturalmente, l’interesse dei numerosi e qualificati intervenuti, tra i quali l’assessore regionale al lavoro Lucchetti, si è concentrato sull’atteso intervento del Professor Ichino che, a sorpresa, ha parlato non tanto di flexsecurity (se non per accenni, come quando ha fatto notare che il sistema danese ha ridotto da quattro a due anni il sostegno salariale a chi perde il lavoro, perché ha constatato nei fatti che il tempo medio di reimpiego è inferiore ai due anni), quanto di art. 18 e di licenziamenti. Su questo tema ancora caldo, il Senatore ha offerto una puntuale ricostruzione degli antefatti alla riforma odierna, evidenziando in particolare come la sua proposta originaria riguardasse esclusivamente i nuovi contratti per i giovani e prevedesse il licenziamento - per cause non disciplinari o discriminatorie - con il solo risarcimento economico, di massima in ragione di un mese di stipendio per ogni anno di anzianità. Si sarebbe così effettuato un passaggio storico nel mondo del nostro diritto del lavoro: il passaggio dalla “property rule” alla “liability rule”, dal diritto alla reintegrazione in ogni caso nel posto di lavoro al solo risarcimento economico (severance cost) per la perdita del posto di lavoro. A fronte di questa proposta, altre parti sociali – in particolare la Cisl - hanno invece risposto con il modello tedesco, quello per intenderci del vaglio necessario sui licenziamenti ad opera della magistratura e dell’opzione reintegra/risarcimento determinata della stessa. Un modello valido per tutti i lavoratori, e non solo per i giovani con nuovi contratti, come avrebbe consigliato un principio di transizione, la cosiddetta “layering” dei politologi. Determinante per la scelta del modello di riforma, ha aggiunto Ichino, è stato l’appoggio di Confindustria alla proposta Bonanni, per cui chi è causa del suo mal…. In sintesi, per Ichino la riforma Fornero non è ottimale ma almeno va nella direzione giusta e rappresenta un notevole e coraggioso momento di rottura con il sistema ultraquarantennale di tutele in caso di licenziamento. Pur facendo proprio quest’ultimo giudizio sulla riforma, il presidente Aidp Abramo
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non ha potuto non comunicare all’uditorio gli esiti di un recentissimo sondaggio svolto sui 3.000 soci Aidp: gli uomini che operano nel campo delle Risorse Umane si sono detti per il 69 per cento contrari ai contenuti generali della riforma, giudicandola nel 65 per cento dei casi ininfluente per l’occupazione giovanile e nel 60 per cento ininfluente per attrarre capitali esteri. In sintesi, il 43 per cento giudica la riforma Fornero deludente, il 33 per cento ritiene che interesserà, e in negativo, solo la flessibilità in entrata e solo il 9 per cento la giudica un primo, seppur limitato, passo nella direzione giusta. L’avv. Fava, giuslavorista e professore di diritto del lavoro alla Tor Vergata di Roma, ha posto l’accento su alcuni punti critici, quali la disincentivazione per il lavoro somministrato, il tirocinio con onere economico obbligatorio e l’assoluta indeterminatezza del “manifestamente infondato” previsto dalla riforma in caso di licenziamento per motivi economici, indeterminatezza che darà la stura sicuramente a pronunce “creative” da parte della magistratura. Il dottor Zampetti, HR Manager di Elica, ha illustrato il caso aziendale che si è concluso con la riduzione dell’orario di lavoro per tutti a sei ore, con due ore di cassa integrazione a complemento, soluzione che ha evitato la conflittualità interna e addirittura aumentato il senso di appartenenza aziendale. Infine, il dottor Stango, già HR Industrial Relation di Indesit, ha sottolineato come si debba ragionare in termini di sfide condivise piuttosto che di gestione di dinamiche assistenzialitiche e ha proposto una ricetta pratica e vincente per affrontare le crisi occupazionali: dare una dote economica e formativa all’azienda che si offre di assumere a tempo indeterminato i lavoratori in esubero. In conclusione, il convegno si è dimostrato un mezzo utilissimo per far incontrare chi svolge un ruolo da protagonista nel riscrivere le norme del nostro diritto del lavoro con gli operatori, professionisti interni o esterni alle aziende, che dette norme devono quotidianamente applicarle.
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CARRIERE E POLTRONE
Chi entra e... chi esce In questa Rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email scrivici@mlmagazine.it
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• Giampaoli nel Consiglio di UniCredit Leasing Spa
Giampaolo Giampaoli, titolare della storica industria dolciaria omonima, è stato nominato consigliere di UniCredit Leasing Spa, società del Gruppo UniCredit attiva in 18 Paesi diversi. Giampaoli farà parte anche dell’Audit, organo di controllo del leasing. Un ruolo di prestigio dunque per l’imprenditore, che ha già ricoperto numerosi incarichi importanti: commendatore al merito della Repubblica, è stato infatti vicepresidente di Unicredit Banca di Roma, presidente degli Industriali di Confindustria Ancona, presidente dell’Ente Regionale Fieristico delle Marche, presidente della Camera di commercio di Ancona e di Unioncamere Marche.
• Il saluto di Giuseppe Scorzoso all’atletica marchigiana
Giuseppe Scorzoso - già presidente del Comitato Fidal Marche per due mandati (dal 1996 al 2004), attuale consigliere nazionale e componente della Giunta - ha assunto il ruolo di commissario regionale. La scelta di nominare un commissario è dovuta alla volontà delle società marchigiane di non procedere subito a nuove elezioni, ma di favorire la prosecuzione dei progetti deliberati dal Comitato regionale.
• Luciano Cecchini nominato Presidente del Consorzio Turistico Regionale “Italy By Marche” Il Consorzio, che vede il coinvolgimento delle più prestigiose realtà turistiche regionali (tra cui “Alberghi Consorziati di Fano”, 60
“Marche Segrete”, “Grotte di Frasassi”, “Albergatori Riviera del Conero”), oltre a prestigiose aziende di richiamo internazionale presenti nella nostra regione, ha rinnovato le proprie cariche ed eletto a proprio Presidente per il prossimo triennio Luciano Cecchini di Fano. Il nuovo presidente dovrà coordinare su scala regionale tutte le attività propedeutiche allo sviluppo e all’integrazione del tessuto ricettivo regionale con le produzioni di eccellenza “made in Marche”.
• Doni nuovo dg di Carifac
Enrico Doni, 50 anni, fiorentino, è il nuovo direttore generale della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana (Gruppo Veneto Banca). “Banca di territorio – ha affermato il nuovo dg – per noi ha un significato inequivocabile: mettere in campo idee, risorse e strumenti concreti a favore delle imprese e delle famiglie”.
• Maria Cristina Loccioni nuovo Presidente dei giovani imprenditori di Confindustria di Ancona
È laureata in Economia e Commercio ad Ancona, Master in Business Administration per Piccole Imprese alla SDA Bocconi di Milano e nel 2008, prima di entrare nell’azienda di famiglia il Gruppo Loccioni, ha maturato una serie di esperienze lavorative altrove. Maria Cristina collabora con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Ancona dal 2009 e si è impegnata in particolar modo sul Progetto Impara a Intraprendere attraverso diverse testimonianze ai ragazzi.
Nuova Hyundai i40. Chi ha detto che lo stile è soggettivo?
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“Il settore dell’edilizia è sostenuto dalle ristrutturazioni” Crisi del mattone, contrazione del credito, prospettive: il punto con Daniele e Michele Simonetti, titolari dell’omonima azienda leader nella commercializzazione di materiali e tecnologie per l’edilizia di L. Ciaccafava
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otreste parlarci brevemente della storia della Fratelli Simonetti dalle origini ad oggi? Daniele – “La F.lli Simonetti ha alle spalle una storia trentennale. Dalla fondazione ad oggi l’azienda si è sempre più specializzata nel settore della commercializzazione di materiali e tecnologie per l’edilizia e attualmente annovera 16 magazzini di materiali edili e 7 showroom di prodotti per la finitura e l’arredo d’interni. Impieghiamo in totale poco meno di 200 dipendenti e curiamo in modo molto attento la specifica formazione di ciascuno di loro nel proprio ambito di attività, fondamentale per garantire alla clientela il massimo livello di servizio. Il mercato ha premiato questa scelta, che, unitamente ad altre strategie di sviluppo, ci ha consentito di chiudere il 2011 con un fatturato in crescita del 6 per cento rispetto all’anno precedente. Un risultato di cui siamo molto fieri, considerando che lavoriamo in uno dei settori maggiormente penalizzati dalla congiuntura economica negativa di questi ultimi anni”.
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Qual è esattamente il core business dell’azienda? Michele – “E’ ed è sempre stato il commercio di prodotti dedicati al settore edile, che è stato affrontato inizialmente con un magazzino a Castelfidardo (l’attuale sede amministrativa della società), cui nel corso degli anni si sono aggiunte le altre sedi, tramite nuove aperture o acquisizioni di attività già avviate. La nostra mission è di servire il mercato delle costruzioni a 360 gradi. Proprio per questo ai magazzini di materiali, rivolti specificamente alle imprese edili e artigiane, nel corso degli anni abbiamo affiancato un numero sempre maggiore di sale mostra di finiture d’interni, a cominciare dai prodotti per pavimentazione e rivestimento e dagli articoli per l’arredo bagno. Oggi vantiamo un’ampiezza merceologica unica sul mercato marchigiano, che comprende tutti i materiali e i sistemi per l’edilizia, dalle fondamenta al tetto, nonché porte e serramenti, scale da interno, complementi di arredo, cucine e articoli per l’arredo tavola”.
Come riuscite a tenere le posizioni raggiunte lavorando in un settore, come quello dell’edilizia, che sta subendo una così forte flessione in tutta Europa? Daniele – “La crisi c’è e si sente, non ne siamo affatto immuni. Ma ci opponiamo ad essa rinnovandoci. Nel dna della nostra azienda c’è da sempre un impegno orientato a ricercare i settori merceologici più innovativi e forse è proprio questo il motivo della nostra tenuta sul mercato. Basti pensare al settore delle strutture e delle coperture in legno, in cui abbiamo creduto fermamente prima che la domanda fosse alimentata dalle nuove normative in ambito di eco compatibilità degli edifici, o a quello dell’isolamento termo-acustico, che oggi è ancora più regolamentato e richiede anche un grande impegno nell’offrire consulenza alle imprese che si occupano dell’installazione. Questi sono solo due dei comparti in cui abbiamo investito, ricercando le migliori tecnologie sul mercato, allestendo un servizio tecnico specializzato di supporto alla progettazione e alla messa in ope-
ra, offrendo alle imprese edili possibilità continue di aggiornamento tecnico”. Quando le regole del gioco cambiano bisogna cambiare strategia…. Michele – “È proprio così! La contrazione dei consumi, fenomeno generalizzato in tutta Italia, ha imposto di rivedere l’offerta merceologica puntando su prodotti di qualità a prezzi più competitivi e su una gamma più ampia, in grado di “catturare” un pubblico più numeroso. E non dimentichiamo l’orientamento verso i mercati esteri, in cui possiamo giocare la carta del “made in Italy”, apprezzato ovunque, che, abbinato a una rosa di servizi efficienti, dalla logistica all’assistenza progettuale degli studi di architettura stranieri, ci sta dando importanti soddisfazioni”. E il problema del credito? Come lo affrontate? Daniele – “E’ un problema grave che è vitale arginare il più possibile, anche se non è certamente facile. Abbiamo scelto
di abbandonare completamente la clientela inaffidabile in modo conclamato e naturalmente agiamo con la massima determinazione nel recupero crediti. Fondamentale, però, è l’acquisizione puntuale di informazioni sull’affidabilità della clientela prima di effettuare qualsiasi fornitura. Per questo ci appoggiamo a società specializzate nel monitoraggio delle imprese, ma quello che conta sopra ogni cosa è non perdere mai di vista il mercato, acquisire informazioni quotidianamente sui nostri clienti, sullo sviluppo dei loro cantieri, sulle relazioni che intrattengono con altri fornitori, per tutelarci il più possibile ed evitare brutte sorprese”.
anni, ma il mercato sta già iniziando ad adeguarsi e la domanda di materiali idonei e di tecnologie innovative c’è e contribuiamo ad alimentarla. Il fenomeno riguarda anche la ristrutturazione di immobili già esistenti e, nonostante il rallentamento del mercato, gli interventi di questo genere continuano a sostenere il settore dell’edilizia, anzi, è da molti anni che sono il vero traino del comparto. Sicuramente siamo ancora in una fase di rallentamento, ma siamo certi che a ciò non si debba rispondere disinvestendo, semmai il contrario, per affrontare al meglio la congiuntura attuale e trovarsi preparati quando il mercato ripartirà”.
Come vede gli sviluppi futuri del mercato nel settore dell’edilizia? Michele – “Entro il 2020 tutte le nuove costruzioni, di qualsiasi tipo, dovranno essere edificate nel rispetto di rigorosi standard qualitativi e di normative europee molto precise che riguardano i consumi energetici. Mancano ancora molti
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IMPRESE
Oltre il Made in Italy …ecologicamente Cultura, ambiente, sostenibilità, design e smart cities protagonisti dei quattro giorni di Recanati: dal 17 al 20 maggio la suggestiva cornice di Villa Colloredo Mels e del nuovo “Parco della Luna” ha ospitato incontri, mostre, concerti, mercatini e laboratori di M. Camilletti
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Robertino Perfetti, classe 1964, geologo e consulente tecnico ambientale, è Presidente dell’associazione SpazioAmbiente (nata nel 2001), con sede a San Ginesio (Mc) e sedi operative a Macerata e a Fermo. Ideatore e coordinatore del progetto “Ecologicamente”, dal 1999 è consulente esterno, settore ambiente, del servizio “Azienda Sicura” di Assindustria Servizi Srl (Mc).
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iunto alla sua decima edizione, Ecologicamente, il Festival della Sostenibilità, ideato dal dott. Robertino Perfetti, si è chiuso domenica 20 maggio, registrando un gran successo di pubblico e di critica. Nell’incantevole cornice di Villa Colloredo e del suo “Parco della Luna”, si sono tenuti dibattiti, mostre, spettacoli e conferenze finalizzate a gettare uno sguardo sui nuovi confini della politica ambientale, nonché sull’opportunità di promuovere un nuovo sistema economico produttivo basato sulla “smart economy”, capace di conciliare innovazione, sostenibilità ambientale dei processi produttivi e migliore qualità dei servizi e dei prodotti. L’evento Ecologicamente si era aperto giovedì con l’incontro “Oltre il Made in Italy: una qualità garantita” ed è proseguito venerdì 18 maggio presso l’Itis “E.Mattei” di Recanati con il convegno “Cultura del lavoro. Le competenze trasversali del nuovo giovane lavoratore”, e con l’incontro “Energia alle smart cities”. Sabato sera, Alessandro Farruggia, giornalista inviato QN, è stato uno dei protagonisti della “Notte Verde” affrontando il tema del giornalismo ambientale. Nella seconda parte della serata i musicisti Samuele Garofoli e Andrea Solarino, incontrando la pittrice Federica Amichetti, hanno dato vita a “Contemporaneamente”, performance unica di contaminazione musico-pittorica, ideata a curata da Pietro Vitale. Una straordinaria risposta da parte degli amministratori locali, delle grandi aziende del territorio e soprattutto dei cittadini, che dimostra il grande bisogno e la volontà di conoscere nuovi stili di vita, più sostenibili e più legati al concetto di qualità. La riuscita dell’evento si deve grazie anche al contributo e alla partecipazione di numerosi partners tra i quali ASTEA Gruppo, iGuzzini, e Newtec System di Recanati. Le conclusioni del primo eco.incontro sono state affidate a Sara Giannini, Assessore regionale con deleghe alla ricerca scientifica e tecnologica e al sostegno all’innovazione per i
settori produttivi, la quale ha elogiato l’iniziativa, sottolineando l’attitudine ad eccellere delle aziende marchigiane e lo spirito intraprendente degli imprenditori. La parola agli esperti protagonisti del primo eco.incontro di Ecologicamente dal titolo “Oltre il Made in Italy. Una qualità garantita” Design, creatività, innovazione, uso di nuovi materiali e una particolare attenzione alla conoscenza dell’ambiente: ecco una proposta vincente per uscire dalla crisi Gabriele Micozzi - Docente di Marketing Università Politecnica delle Marche “Abbiamo presentato in questo incontro dedicato al Made in Italy la prima parte di una mia ricerca da titolo “Il DNA del Made in Italy”. Grazie alle 842 interviste promosse in Italia abbiamo messo in evidenza alcune criticità del nostro “marchio”. Solo il 52% degli italiani cerca il Made in Italy e principalmente nel settore alimentare; mentre pochissimi nei prodotti tecnologici. Questo, a fronte di una richiesta crescente di affidabilità del prodotto e dei servizi offerti: gli italiani, infatti, sarebbero disposti a pagare anche un po’ di più i nostri prodotti, in cambio di una qualità garantita. Resta però una chiara supremazia del prodotto cinese nel settore dell’elettronica e del packaging.” Gianfranco Tonti – Presidente della delegazione ADI Marche/Abruzzo/Umbria “Come Associazione Design Industriale vogliamo alimentare la sensibilità verso il design come motore di innovazione. Dobbiamo premere per far ripartire l’economia partendo dalla valorizzazione dell’energia e del territorio. Dialoghiamo con piccoli imprenditori e artigiani per spingerli a fare ricerca e innovazione, puntando al design e alla qualità per dare vita a prodotti straordinari che siano riconoscibili e vincenti. Oggi c’è una miriade di prodotti ordinari che invadono i mercati, ma non ci inte-
festival della sostenibilità
ressa omologarci in questo senso. Dobbiamo essere consapevoli di cosa siamo stati e cosa possiamo essere, impegnando i nostri sforzi per favorire un nuovo risveglio, perché nessun passato, per quanto glorioso, può garantire il futuro. Va salvaguardato il nostro territorio, con i suoi paesaggi, le sue eccellenze, le sue arti, la sua cultura e allo stesso tempo dobbiamo sforzarci con umiltà e accettare la sfida di scrivere nuovi scenari, incrementando ulteriormente la qualità e aprendoci alle innovazioni”. Stefano Bolletta – Direttore commerciale TUV Italia srl “Voglio portare il mio contributo sul tema della tutela e della valorizzazione del Made in Italy nel mondo, soprattutto attraverso il nostro ruolo di rilascio delle garanzie e delle certificazioni per il consumatore. Siamo un Organismo di ispezione e certificazione rivolto non solo al prodotto, ma anche al sistema. La nostra sede principale è a Monaco e abbiamo 700 sedi nel mondo, di cui 13 sono in Italia, con 400 dipendenti. Il Made in Italy oggi deve rispondere anche a requisiti come la sostenibilità e lo sviluppo; la qualità delle nostre creazioni è la variabile vincente, anche in termini di filiera, proprio perché non può essere vincente un prodotto che non sia sostenuto da un adeguato servizio”. Dean Skyra - Lighting designer “Il mio avvicinamento al Made in Italy non è dovuto solo alle mie origini (sono nato a Pola, vicino a Trieste), ma anche grazie ai miei studi sul design compiuti a New York, che mi hanno naturalmente proiettato a conoscerlo e apprezzarlo. Che il made in Italy avrebbe fatto la differenza e costituito una risorsa importante per il Paese lo si era capito già nel 1902, in occasione della memorabile Fiera di Torino, in cui si è potuto riscontrare, in modo inequivocabile, che l’Italia
stava partorendo designer e creativi che avrebbero segnato una svolta nella storia, lasciando il loro segno, nell’architettura, nell’arredamento e nel settore fashion. Oggi, rispetto a quella spinta all’eccellenza, è stato fatto un passo indietro, tanto che si è arrivati al punto in cui bisogna fare la differenza tra designed in Italy e Made in Italy: se si vuole fare la differenza, essere unici e inimitabili, è necessario tutelare le creazioni di designer e artigiani, facendo produrre in Italia ciò che in Italia viene disegnato e progettato”. Adolfo Guzzini – Presidente Guzzini Spa “La nostra azienda, sin dall’esordio, ha fatto una scelta basata sullo stile e sulla qualità ed è stata una scelta vincente, che ci ha premiati sul mercato nazionale e all’estero, con esportazioni che superavano il 40% . Dopo la crisi del petrolio che ha cambiato gli scenari dei mercati internazionali, abbiamo deciso di intraprendere la via, oltre che dell’illuminazione da arredamento, anche di quella architetturale, dove gli italiani ancora mancavano. Abbiamo deciso di mettere al centro del nostro lavoro l’uomo, sia per garantirgli il meglio dell’offerta relativa all’illuminazione degli interni e quella riferita al retail, agli alberghi, agli aeroporti ecc, creando prodotti ad hoc. C’è una differenza notevole tra produrre oggetti di arredamento e produrre sistemi di regia luminosa: vengono richieste competenze e conoscenze specifiche e i risultati devono poter soddisfare una clientela variegata. Siamo consapevoli di essere un’industria d’eccellenza che illumina il mondo e vogliamo continuare a puntare sui nostri valori per continuare a crescere e mantenere i nostri standard. Come imprenditori siamo chiamati a tutelare e valorizzare l’identità che abbiamo e che ci differenzia da altre realtà, mentre il sistema Paese deve difendere il consumatore garantendo un mercato pulito e trasparente”.
NUOVO ECO.APPUNTAMENTO Ci rivediamo a Macerata dal 5 al 7 luglio, per l’undicesima edizione di ECOLOGICAMENTE Festival della Sostenibilità: saranno promossi due eco.incontri dedicati il primo alla “Cultura dell’alimentazione tra qualità e sicurezza” (giovedì 5 luglio dalle ore 16.30) e il secondo alle “Smart Cities, come possono cambiare le nostre città” (venerdì 6 luglio dalle ore 16.30). degli eco.incontri sono ancora in * Ivialuoghi di definizione
Sabato 7 luglio dalle 16.30 ai “Giardini Diaz” di Macerata: mercatino, laboratori didattici, arte, musica e stand enogastronomici di qualità. Dalle ore 21.30 “Notte Verde” con il concerto del “Riciclato Circo Musicale” e alle ore 23... “RecycleFashMob”. Per informazioni www.spazioambiente.org su FB “gruppo” SpazioAmbiente Segreteria tecnico-organizzativa: Via Anfiteatro Antico, 5 - Fermo pietro.vitale.pmg3@alice.it Tel./fax 0734.217242 Pietro Vitale
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ENERGIA E AMBIENTE
Una mostra dedicata ai lavoratori “La centralità delle lavoratrici e dei lavoratori di Anconambiente ha ispirato il bisogno di riconoscere loro un ruolo anche attraverso la mostra fotografica itinerante che attraverserà diversi luoghi cittadini nel corso del 2012 e che abbiamo presentato questa mattina al Teatro delle Muse, non a caso proprio in coincidenza con questo convegno”. Queste le parole di Giorgio Marchetti all’inaugurazione di un ricco percorso fotografico - “Anconambiente: il Cuore di un’azienda” - composto da trenta scatti firmati da Luigi Sauro.
Quale futuro per il servizio pubblico dei rifiuti? Un recente convegno organizzato da Anconambiente e Federambiente, svoltosi nella splendida cornice del Teatro delle Muse di Ancona, ci permette di conoscere l’attuale situazione inerente alla raccolta dei rifiuti a livello nazionale e nelle Marche e, soprattutto, di capire gli scenari futuri a cura della Redazione
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e recenti liberalizzazioni introdotte nel settore impongono una seria riflessione, mentre “sono ancora troppo poche le occasioni di confronto istituzionali davanti ad una scadenza così vicina (fine 2012, ndr) che inevitabilmente andrà a cambiare l’attuale fisionomia dei servizi pubblici locali”, ha esordito il Presidente di Anconambiente Giorgio Marchetti il quale, facendo gli onori di casa, ha anche tracciato la traiettoria che dovrà essere seguita nel prossimo futuro: “Non esistono più scusanti per ritardare il dialogo sul territorio: il quadro normativo è ormai fissato e occorre adesso un raccordo deciso tra Regione, Comuni ed aziende per non disperdere il valore di patrimonio pubblico del servizio. La Regione non può demandare ai Comuni le decisioni da prendere entro il 31 dicembre prossimo. Quanto
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alle aziende, esse hanno finora sopperito alla mancanza di decisioni istituzionali solo grazie alla innata vocazione gestionale dei problemi ma non sono i soggetti titolari di questo percorso”. Un invito ai Comuni “a non proporre gare ispirate alla migliore offerta con maggior ribasso perché dietro può anche nascondersi riciclaggio di denaro” è stato invece lanciato dal Presidente nazionale di Federambiente Daniele Fortini, per il quale “la liberalizzazione deve essere una leva seria per le politiche industriali ed ambientali nel nostro Paese, tenendo sempre alta la guardia sulla trasparenza e sull’economicità”. Del “Green Book 2012” – che tratta degli aspetti economici relativi alla gestione dei rifiuti in Italia – ha parlato il Direttore di Utilitatis, Lorenzo Bardelli: “Nel nostro dossier abbiamo preso in considerazione 201 Comuni con
una popolazione totale di oltre 22 milioni di abitanti. rilevando 136 partecipazioni pubbliche in 163 società. Le esternalizzazioni dei servizi contribuiranno alla effettiva sostenibilità economica e sociale del comparto rifiuti nella misura in cui rappresenteranno miglioramento di efficienza e qualità della prestazioni”. Alla tavola rotonda - moderata da Giorgio Costa de il Sole 24 Ore – hanno partecipato anche Lorenzo Bardelli (direttore di Utilitatis), Piergiorgio Carrescia (dirigente del settore Green Economy, ciclo rifiuti e bonifiche ambientali della Regione Marche), Marina Maurizi (assessore all’Ambiente del Comune di Ancona), Alessandro Lucchetti (avvocato del Foro di Ancona, tra i massimi esperti giuridici del settore per il Centro Italia) e Goffredo Brandoni (Vice Presidente regionale Anci e Sindaco di Falconara Marittima).
800mila: è il numero di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente nelle Marche. Di questi, la raccolta differenziata copre all’incirca la metà : con oltre il 60 per cento nel 2011, la provincia di Ancona ha addirittura superato la soglia imposta dalla legge, consentendo di trattenere nelle casse del capoluogo circa 260mila euro.
67 Foto di Luigi Sauro
“ SPECIALE: TURISMO
È quando IL CORPO è tra quattro mura che lo SPIRITO fa i suoi viaggi più lontani Augusta Amiel-Lapeyre, Pensieri selvaggi, 1909
Speciale
TURISMO 68
T
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare. (Andrej Arsen’evi Tarkovskij, Tempo di viaggio, 1983)
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SPECIALE: TURISMO
Il turismo nel mondo occupa 1 lavoratore su 12 I numeri dell’industria turistica mondiale sono più che incoraggianti: nel 2011 il settore ha registrato un incremento del 6 per cento, con previsioni di crescita di circa il 3 per cento medio annuo da qui fino al 2030. Impiega un lavoratore su 12. Ma per molti Paesi non rappresenta ancora una priorità … a cura della Redazione
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a denuncia, sollevata durante il VI Forum di Exceltur di Madrid, tenutosi lo scorso mese di gennaio, è piuttosto condivisibile, se si pensa, oltre ai dati convincenti riportati sopra, che mediamente, sempre a livello mondiale, un impiego nel settore del turismo è in grado di generare da 1,5 a 2,5 impieghi in altri settori. Sulla base di tali premesse, durante quest’importante assise internazionale di inizio anno i rappresentanti dei vari Paesi coinvolti e delle aziende del settore hanno individuato le strategie dei prossimi mesi. Strategie che si dovranno fondare su di un patto internazionale pubblico-privato finalizzato allo sviluppo di politiche turistiche nazionali, come del resto insegnano le felici esperienze di quegli Stati – pensiamo a Messico, Egitto e Cina – che hanno messo il turismo al centro della loro politica economica. Sintetizzando, le linee strategiche elaborate per il prossimo futuro sono le seguenti.
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Sguardo rivolto (anche) ai Paesi del Bric I mercati cinese, russo, indiano e brasiliano saranno sempre più importanti per il Vecchio Continente. Si tenga presente, infatti, che nel 2011 l’aumento dell’incoming è stato maggiore nelle economie avanzate (5 per cento) rispetto a quelle emergenti (3,8 per cento). Destagionalizzazione Processo possibile potenziando il cosiddetto “turismo senior”, anche sfruttando il nuovo Marchio Europeo di Qualità Turistica, che verrà lanciato nei prossimi mesi con l’obiettivo di riconoscere le migliori strutture turistiche dei Paesi membri dell’Unione europea. Sviluppo di Internet In appena due anni le prenotazioni via Internet sono passate dal 3 al 20 per cento del totale. Secondo recenti stime internazionali, nei prossimi cinque anni si arriverà a circa il 50 per cento.
Rivisitazione della disciplina dei visti turistici E’ necessario prevedere una gestione gratuita e più agile dei visti turistici, per facilitare l’incoming di turisti provenienti da taluni Paesi (come ad esempio Russia e Cina). Riforma del mercato del lavoro Secondo gli imprenditori del settore, si avverte anche in tale comparto la necessità di introdurre forme di flessibilità nella disciplina dei rapporti di lavoro.
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SPECIALE: TURISMO
Turismo nelle Marche, in aumento gli stranieri Il recente Piano triennale di promozione turistica 2012-2014 ci consegna una fotografia dell’attuale situazione del comparto nella regione Marche, svolta anche sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio regionale per il turismo e dall’Isnart. Un settore che i dati ci confermano essere strategico per la nostra economia (con un’offerta di oltre 3.600 strutture ricettive, più di 140mila posti letto e una domanda turistica che la colloca al decimo posto tra tutte le regioni italiane) a cura della Redazione
GRAFICO 1 Fonte: Osservatorio sui viaggi e internet”, riportato da “Minube”
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e Marche sono state definite il 5° paradiso terrestre dove andare a vivere dopo la pensione. (Aarp 2010) Internet è la prima fonte di informazioni. In generale, nel 2010 in Italia l’ecommerce ha registrato un incremento del 43 per cento rispetto all’anno precedente, superando un giro d’affari di 14 miliardi di euro. In tale contesto emerge come i settori trainanti siano il tempo
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libero e il turismo (che da solo copre il 31,4 per cento delle transazioni, con un valore medio di 312 euro). Cosa si acquista online? Viaggi, biglietti aerei, prenotazioni alberghiere e pacchetti turistici. E, elemento sicuramente più importante, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), la crescita del settore sarà attorno al 4 per cento fino al 2020 (teniamo presente che nel pieno della congiuntura economica, nel 2010 in
Europa il settore ha fatto registrare una crescita del 4-5 per cento). In Italia, si stima siano circa 18 milioni gli utenti che hanno visitato almeno un sito di viaggi a giugno 2011 (dati Audiweb powered by Nielsen), con un incremento del 17 per cento rispetto al 2010. E più del 60 per cento dei turisti stranieri utilizza internet per cercare informazioni sulla destinazione o sugli alberghi dove trascorrere le proprie vacanze. In dettaglio, nel Grafico 1 sono indicate le fon-
GRAFICO 2 Fonte: Osservatorio Regione Marche
GRAFICO 3 Fonte: Isnart
ti che i turisti dichiarano di prendere in considerazione per decidere la meta di un viaggio. ARRIVI E PRESENZE NELLE MARCHE Nonostante il periodo di crisi, negli ultimi tre anni la regione Marche ha mantenuto la propria quota di mercato. Come si legge nel citato rapporto approvato dalla Regione, l’aumento maggiore, sia per arrivi sia per presenze, si è registrato per i mercati stranieri (+7,5
per cento di arrivi e +6,66 per cento delle presenze) mentre il mercato domestico registra un +3,12 per cento degli arrivi e un +3,36 per cento delle presenze. Trend positivo anche nei primi sei mesi del 2011. Nonostante l’incremento degli stranieri, nel 2010 i turisti italiani sono stati l’84,89 per cento del totale della regione, e l’86,1 nei primi sei mesi del 2011. Una percentuale superiore rispetto sia alla media italiana, sia alla media delle altre regioni del Centro Italia.
I principali bacini di incoming italiani, nel 2010, sono stati la Lombardia, il Lazio e l’Emilia Romagna sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze. Si veda a questo proposito il Grafico 2. Il Grafico 3 ci fornisce un altro dato interessante: il 2,3 per cento dei turisti italiani hanno scelto le Marche come meta. DA DOVE ARRIVANO I TURISTI STRANIERI? Come presenze, i principali “clienti” sono
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SPECIALE: TURISMO
GRAFICO 4 Fonte: Osservatorio Regione Marche
tedeschi (419.181), olandesi (198.388), cechi (151.494), francesi (135.133), svizzeri (106.603) e britannici (105.909). Le relative percentuali sono espresse nel Grafico 4. La maggior parte dei turisti stranieri prediligono il pesarese e l’urbinate, in particolare la città di Pesaro. Nella classifica delle province, chiude Macerata (11 per cento degli arrivi). Relativamente alle tipologie di prodotto
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offerto, oltre la metà dei turisti (il 52,4 per cento) ha preferito le località balneari, il 32,6 le città d’arte, il 5 per cento la montagna e l’1,8 per cento le località termali (negli ultimi anni queste due ultime mete sono in ascesa). IDENTIKIT DEL TURISTA DELLE MARCHE Il target di riferimento è costituito da coppie (40,1 per cento), famiglie (36,4 per cento) e segmento business (12,5 per cento); in tale quadro, il cliente tipo delle Marche è adulto, di età compresa tra i 35
e i 54 anni, viaggia in coppia e in famiglia con figli fino a 14 anni, utilizzando prevalentemente l’auto.
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La nuova strategia della Regione: più web e meno missioni Vedremo nei prossimi mesi se il Piano di promozione turistica 2012-2014 della Regione Marche, di fresca approvazione da parte del Consiglio regionale, potrà dare buoni frutti. Di certo, rappresenta una svolta nella politica sin qui seguita. a cura della Redazione
L’
obiettivo è chiaro: fare del turismo la seconda gamba del sistema economico marchigiano, assieme al manifatturiero. Aggredendo i mercati stranieri, con particolare attenzione verso il Nord Europa e i Paesi dell’Est, si mira ad un incremento del 3,5 per cento degli arrivi e del 2,5 per cento delle presenze. Dal documento emerge come nel prossimo triennio si punterà più sul canale telematico che sulla partecipazione a fiere, missioni e viaggi all’estero. Spazio, dunque, ad internet, al rapporto diretto con gli utenti e con i tour operator, perseguendo quel “trasferimento di conoscenze” di cui parla il Governatore Spacca. Tale approccio dovrebbe favorire da un lato la destagionalizzazione degli afflussi turistici (della quale si parlerà nelle pagine che seguono) e dall’altro lo sviluppo ai turismi di nicchia (sportivo, ambientale, religioso, ecc.). Il piano, peraltro, non è esente da critiche: secondo taluni osservatori vi sarebbe uno scarso abbinamento tra turismo e cultura, carenza alla quale si aggiunge la necessità di prevedere nuove rotte dall’aeroporto di Falconara (con Olanda, Repubblica Ceca e Russia, ad esempio). Altri lamentano lacunosità sul piano degli investimenti (in quanto – si dice - il Piano triennale prevederebbe risorse soltanto per la Bit e per il nuovo consulente Josep Evarque della società Four Tourist di Torino, vincitrice di un concorso) e di tempi certi. Infine, non manca chi avverte: tante belle parole, ma il problema è uno: manca il management.
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Nelle pagine dello Speciale, dopo una sintesi di alcuni recenti dati sull’afflusso turistico in regione e degli obiettivi futuri, dedicheremo ampio spazio ai commenti, alle critiche e ai suggerimenti dei più noti esperti del settore che operano sul territorio. I graditi ospiti di questo “dibattito” sono il Governatore della Regione Marche Gian Mario Spacca, il patron di Eden Viaggi e dell’Hotel Excelsior di Pesaro, nonché presidente dell’associazione pesarese degli albergatori Nardo Filippetti, il noto consulente Maurizio Tosoroni – tra i massimi esperti del settore a livello nazionale – Ludovico Scortichini (Go Asia), l’ex Assessore al Turismo ed imprenditrice del settore Serenella Moroder, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Francesco Massi, il Presidente di Fiera delle Marche Mario Formica, Gianni Mauro (Gruppo Mauro di Ancona ed esperto dei trasporti marittimi), l’Assessore della Provincia di Pesaro e Urbino Renato Claudio Minardi, il Direttore di Confcommercio di Ancona – nonché Presidente di Federalberghi Marche – Massimiliano Polacco, Guido Guidi (GGF Group e Maraviglia) e Carlo Pietrosanti, già Executive Vice President della Società Aeroporti di Roma.
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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito
Turismo Marche: chi siamo e cosa vogliamo diventare?
> GIAN MARIO SPACCA Il turismo, collegato alla cultura e alla valorizzazione dell’ambiente, è un settore strategico per il nostro futuro. E’ su di esso, infatti, che si baserà la crescita della nostra regione in un processo molto profondo di diversificazione dell’economia. E’ questo il contesto in cui si inserisce il Piano triennale di promozione turistica recentemente approvato. La storia della nostra comunità affonda le sue origini nelle tradizioni agricole, ma nei primi anni ’70 la crescita degli addetti alle attività produttive, artigianato e industria, ha avuto un’impennata, con un “esodo biblico” dall’agricoltura che ci ha portato ad essere la regione più manifatturiera d’Italia e tra le prime 10 in Europa. Oggi stiamo registrando un altro esodo, dall’industria al terziario. E tra le attività di servizi sicuramente quelle più
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PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14 Creare un sistema informativo turistico centrale, un unico portale, una rete di distribuzione capillare dell’informazione, una gestione permanente e personalizzata del rapporto con gli ospiti. Potenziare le azioni di personalizzazione di risposta e di proposta ai turisti (attraverso blog, community sul portale, gestione dei social media, attività di risposta per-
sonalizzata agli iscritti). Potenziare l’immagine, la visibilità e la conoscenza della destinazione Marche, dei suoi prodotti e delle offerte commerciali, presso i turisti finali, il sistema dei media, il sistema dell’intermediazione turistica nazionale e internazionale. Aumentare la partecipazione degli operatori marchigiani agli eventi professionali e qualificare la loro presenza.
importanti per il sostegno alla nostra economia riguardano l’intreccio virtuoso tra turismo, cultura e ambiente. La Regione Marche sta puntando molto su questa trasformazione, sull’affermazione del turismo quale secondo motore di sviluppo che affianchi le attività manifatturiere. Un percorso che non può compiersi in un mattino. Occorre costruire un sistema direzionale fatto di valori manageriali molto forti, attraverso percorsi formativi adeguati che la Regione sta promuovendo in collaborazione con l’università e con i centri di formazione più avanzati. Ma il fatto più stringente che viene definito nel Piano triennale, è quello di affrontare la dura recessione che continua a colpire l’Italia e l’Europa. Una recessione che influisce inevitabilmente anche sul turismo. Per le Marche la caduta della domanda interna peserà
in modo molto forte in quanto il nostro turismo, per retaggio storico, è ancora profondamente ancorato ai flussi nazionali. > NARDO FILIPPETTI Per promuovere efficacemente l’offerta turistica serve una Regione che abbia saldamente in mano le relative competenze, utilizzi un marchio distintivo e riesca a coordinare le iniziative e le azioni svolte dalle singole Province e dagli altri attori turistici. Ma alla base ci dev’essere una precisa volontà di condividere risultati e mezzi, con l’obiettivo di fare il bene del territorio. Condivisione che va fatta non soltanto a parole, ma coi fatti. > MAURIZIO TOSORONI Il sistema turistico regionale, incluse le Amministrazioni pubbliche locali, dimo-
stra una grande difficoltà nel comprendere ed adeguarsi alla situazione attuale del mercato, che è in continua evoluzione con un’offerta sempre più articolata e concorrenziale. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il settore turistico è formato da una parte da tantissime piccole aziende con una visione familiare e limitata, e da un’altra parte con un approccio disorganico e non di sistema del settore.In questa situazione le Amministrazioni hanno una parte di responsabilità, perché fino ad oggi non sono state in grado di guidare il settore, di stabilire le priorità e le visioni strategiche, nè di creare e dare impulso ad un unico sistema organizzato. Anzi, hanno lasciato liberi i sistemi locali, gli enti, le amministrazioni e le varie associazioni di categoria di promuoversi individualmente in maniera disorganica, spesso senza una logica, con un grave dispendio di forze e di risorse. Questo nel mercato turistico di oggi crea un effetto negativo nei confronti dei nostri potenziali clienti, dando una percezione parziale del nostro territorio. La nostra regione si trova di fronte ad una sfida importante. Il nostro sistema turistico pubblico fatto di amministrazioni, enti, ecc. è composto in larga parte da un vecchio apparato burocratico fatto di dirigenti pubblici e funzionari che si occupano di turismo; questo oggi impone un aggiornamento e una profonda conoscenza del settore. E’ finita l’epoca delle delibere e dell’approccio esclusivamente amministrativo, è necessario uscire dalle dinamiche politico-amministrative ed accettare che il turismo è mercato, è attività economica e che il turista è il cliente del territorio. Bisogna sviluppare velocemente quella che viene chiamata “cultura del turismo”. I dirigenti, i responsabili e i funzionari devono conoscere le realtà del mercato turistico, capire le dinamiche del settore, della domanda e dell’offerta. E’ necessario capire che il turismo deve rispondere non ad una visione e ad una volontà particolaristica, legata ad una concezione locale e cam-
panilistica, ma dev’essere in linea con il trend della domanda. Il turismo va organizzato, strutturato e gestito. Quindi secondo la mia visione il nostro sistema turistico regionale ha bisogno di una governance autorevole e riconosciuta; per questo sono convinto che la Regione debba assumere il ruolo di referente e coordinatore unico e presentare le Marche sotto un unico “brand”. Tutti i prodotti turistici e tutto il “made in Marche” devono riconoscersi e veicolarsi attraverso un unico marchio in modo da rendere il nostro territorio e i nostri prodotti sinergici e riconoscibili. > SERENELLA MORODER Dobbiamo lavorare maggiormente sul concetto di accoglienza. Le informazioni in nostro possesso ci rivelano che il giudizio che il turista dà della vacanza cambia a seconda dell’accoglienza che gli è stata riservata, dei luoghi che gli vengono fatti visitare, delle esperienze che riesce a vivere sul territorio… A mio avviso noi marchigiani dovremmo imparare e praticare un po’ meglio quest’arte. E ciò non vale soltanto per gli albergatori, ma per l’intero sistema ricettivo. Non dimentichiamo poi che il passaparola, rimane uno strumento fondamentale per favorire nuovi arrivi. > FRANCESCO MASSI Rispetto al passato vi sono stati dei passi in avanti, ma alcune strategie non sono adeguatamente approfondite. L’elemento positivo è che le azioni di marketing oggi vengono organizzate al 70 per cento con il marketing on-line e che si cercherà di cogliere tutte le opportunità offerte dal Trattato di Lisbona per acquisire nuove risorse finanziarie e anche dall’accordo con il Dipartimento Turistico. > MARIO FORMICA A mio avviso le Marche potrebbero avvalersi dell’esperienza romagnola, e lavorare maggiormente sulla “cultura del turismo”.
> GUIDO GUIDI In un’ottica di espansione del nostro brand, propongo un’alleanza a livello interregionale. Non nascondiamoci dietro a un dito: se guardiamo ai nuovi mercati il più delle volte per i turisti cinesi, brasiliani o americani cosiddetti “no repeat” (cioè che vengono da noi per la prima volta”, l’Italia rappresenta la tappa di un viaggio che comprende Parigi, Berlino, Londra … E del nostro Paese gli interessano Roma, Milano e Venezia, ma forse, almeno in prima battuta, non le Marche (il discorso è diverso per i viaggiatori “repeat”). Allora, se riuscissimo creare sinergie con altre regioni come Umbria e Lazio, avremmo sicuramente maggior forza nell’attrarre visitatori che oggi, francamente, non appaiono alla nostra portata. > GIANNI MAURO La prima regola è di valorizzare e “coccolare” il cliente, cioè lavorare sull’arte dell’accoglienza. Non è possibile andare in un albergo a quattro o cinque stelle di una città d’arte e inciampare nei rifiuti non raccolti, oppure incontrare personale sgarbato o, ancora, ordinare un’aragosta e vedersi un conto da 700 euro ... Mettiamoci in testa che i turisti stranieri, una volta tornati a casa, queste cose le raccontano. > RENATO CLAUDIO MINARDI Dobbiamo implementare le azioni di marketing per rafforzare i brand della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche. Non dimentichiamo che il mercato toscano per molti aspetti è da considerarsi saturo, per cui per le Marche la partita è a tutto campo. Spetta a noi giocarla con determinazione. Noi intendiamo promuovere il nostro territorio - con le ricchezze, artistiche e naturali, che vi sono custodite – a fianco del brand della Regione Marche. Quindi nessuna sovrapposizione di ruoli né dispersione di risorse.
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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito
Le Marche anche per russi e cinesi? PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14 Ampliare i mercati di sbocco, i canali di commercializzazione e i contatti con gli intermediari. Aumentare il numero di operatori nel trade interessati ad operare nelle Marche ed incentivare le azioni di sostegno alla commercializzazione nei mercati obiettivo. Acquistare spazi
fieristici, concentrando la partecipazione a totale copertura regionale a fiere di importanza strategica per Paesi/bacini obiettivo. Realizzare supporti allo stand e agli espositori. Organizzare eventi connessi alla partecipazione in fiera. Realizzare servizi di assistenza tecnica agli operatori pre e post fiera.
> GIAN MARIO SPACCA La strategia che ci si propone è dunque quella di compensare la caduta dei flussi turistici nazionali e tradizionali europei con i nuovi flussi che vengono dalle realtà in forte espansione, in cui emergono nuovi consumatori e nuove fasce di reddito. Vogliamo guardare al mondo come area di riferimento, a quelle aree che stanno crescendo e dove possiamo intercettare turisti ad “alto valore aggiunto”.
grande, con le risorse pubbliche. Il nostro futuro deve guardare ai mercati che già conoscono l’Italia, e che ora desiderano qualcosa di differente rispetto alle città d’arte più celebri. Mercati che sappiano dunque apprezzare l’incredibile connubio tra arte, natura, cultura e stile di vita che si trova soprattutto nei piccoli centri. Sono i mercati storici dell’Italia, la Germania, l’Austria, una parte dell’Inghilterra e il nord Europa.
> NARDO FILIPPETTI Non mi convince l’idea - di per sé suggestiva - di affacciarsi con forza a nuovi mercati. Le Marche non sono Roma: non vi sono cinesi, americani o scandinavi che vengono apposta da noi. L’albergo medio delle Marche ha poche camere,e un volo da un Paese distante – supponiamo l’Ucraina – deve avere almeno 250 persone alla volta, per essere remunerativo. Significa che il tour operator che programma un volo dovrebbe fare il contratto con una cinquantina di strutture diverse. Secondo voi è possibile? Nelle Marche – regione caratterizzata da un mix di mare, arte e paesaggi incantevoli – dobbiamo sviluppare il turismo tenendo sempre presenti le nostre caratteristiche. Ecco perché eviterei di fare le cose troppo in
> LUDOVICO SCORTICHINI Relativamente alla volontà di promuovere l’incoming turistico in nuovi mercati, eviterei di fare voli pindarici. A mio avviso dovremmo concentrare i nostri sforzi su bacini di utenza a noi tradizionalmente affezionati, come la Germania, l’Olanda, l’Austria e la Svizzera. Insomma, i Paesi del Vecchio Continente. Per quanto riguarda l’Europa dell’Est, parliamo di turisti caratterizzati da un target piuttosto basso. Un’analisi a sé invece merita la Cina: al riguardo sono molto scettico. Il cinese di oggi ama viaggiare molto spendendo poco, non mastica l’inglese e il più delle volte non conosce il nostro alfabeto. Ciò significa che l’albergo deve essere in grado di offrire le facility, il menu, ecc. nella lingua dell’ospite., che occorre
sempre una guida al seguito, ecc. Teniamo presente poi che i turisti provenienti da Paesi come la Cina e l’India – che sono passeggeri di lungo raggio - non scelgono mai un’unica meta, bensì quattro o cinque località all’interno dello stesso Paese di destinazione. Per quelli che arrivano in Italia, i luoghi di maggior interesse agli occhi di tali visitatori sono sicuramente Roma, le Langhe, la Milano dello shopping, Venezia, Firenze, la Costa Amalfitana, ma temo che difficilmente troviamo le Marche, se non in via eccezionale Urbino. La nostra regione da questo punto di vista non gode di una posizione di rilievo, purtroppo. Per non dire infine che per funzionare, l’afflusso turistico dalla Cina alle Marche ha bisogno di grandi numeri. Ecco perché non vedo bene un investimento fatto “su misura” per il mercato cinese: puntiamo invece su popolazioni che ci possono raggiungere in automobile o con voli di breve durata.
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> MAURIZIO TOSORONI Mi piace l’idea di esplorare nuovi mercati per aumentare l’incoming turistico, purchè si abbia la consapevolezza di ciò che essi chiedono. Faccio un esempio: si parla molto del mercato cinese, ma
prima di organizzare work-shop con gli operatori, fiere e piani di promozione, si è verificato se abbiamo strutture in grado di accogliere questi mercati? Tenendo presente le loro esigenze di grandi strutture ricettive, di cibo, di lingua, ecc.? Abbiamo considerato che arrivano in Italia quasi sempre per tour Italia classica (Roma, Firenze, Venezia, Milano e poco altro), non fanno soggiorni mare essendo una cultura che non ama il sole e non sono per niente attratti da un sistema di turismo diffuso come il nostro? Nel mercato russo, invece, a parte qualche eccezione fatta da alberghi che si sono organizzati e strutturati per accogliere un turismo russo di qualità, non riusciamo certamente a competere con l’offerta del sistema ricettivo riminese per il turismo di massa. I mercati turistici di riferimento secondo me sono quelli tradizionali: Germania, Austria, Belgio, Olanda, Nord Europa e le fasce sociali più ricche dei nuovi mercati dell’Est Europa. > SERENELLA MORODER Il Piano di promozione turistica regionale 2012-2014 punta sui mercati emergenti, come i Paesi dell’Europa dell’Est e il Nord Europa in genere. E’ una strategia chiara, finalizzata a cogliere i turisti provenienti da aree che ci interessano sotto diversi profili. Siamo sicuri di poter soddisfare i loro gusti e le loro esigenze, sia dal punto di vista delle strutture ricettive, che dal punto di vista della ricchezza del territorio, che coniuga una varietà di bellezze naturali (mare, montagna, collina), ad una presenta di monumenti, teatri, chiese, rocche, piazze e torri davvero ineguagliabile. L’importante è saper comunicare il valore e l’esclusività che ci caratterizza come regione. > FRANCESCO MASSI Rimangono aperti i nostri punti deboli dei trasporti: quelli ferroviari sono noti a tutti; tuttavia è necessario far “decollare” definitivamente l’aeroporto Raffaello Sanzio. In tale ottica, apprezziamo lo sforzo di Aerdorica e del suo Presidente nel tentativo di superare ritardi, disfunzioni e debiti accumulati nel passato. > MARIO FORMICA Dalla Cina si arriva soltanto con un Boing 747. E’ un velivolo che – stando agli scali della dorsale del Medio Adriatico - può
atterrare solo a Rimini. Quanto ai russi, in Romagna vengono perché pagano cifre irrisorie (parliamo anche di 16 euro a notte!); però è anche vero che vi sono fette di mercato che qui oggi non trovano risposte adeguate. Certo, il fenomeno dell’incoming di turisti provenienti dalla Russia è emblematico: parliamo di un indotto di 550 milioni di euro. Ma per arrivare a questi numeri si deve lavorare sui collegamenti, sulle infrastrutture e ovviamente sulle strutture ricettive. Non ci si può improvvisare. Qui arrivano mediamente 500mila turisti all’anno. Anche se Rimini gode di dotazioni infrastrutturali che altri non hanno, una parte consistente di questi flussi la puoi catturare, destinandola alle Marche. Forse si dovrebbe lavorare maggiormente sul piano di quella che non impropriamente viene battezzata “cultura del turismo”. > GUIDO GUIDI Una strategia promozionale orientata verso nuovi mercati richiede necessariamente un’accurata analisi a monte, che ci permetta di comprendere dove possa risultare più agevole la nostra penetrazione commerciale, il grado di affinità culturali tra determinati popoli e le nostre tradizioni. Dobbiamo andare a cercare i turisti che apprezzano tutto ciò che le Marche possono offrire: paesaggi, arte, tradizioni enogastronomiche. Altrimenti si rischia di fare buchi nell’acqua e … nei bilanci degli enti pubblici che vi hanno investito denaro dei contribuenti. Dirò di più: dobbiamo fare attenzione a non deludere le aspettative dei viaggiatori! In sostanza, dubito che il tessuto ricettivo marchigiano sia pronto ad accogliere masse di turisti che hanno cultura, esigenze, tradizioni e gusti diversi dai nostri: pensiamo ai russi, ad esempio, ma il discorso non cambierebbe con riferimento ad americani e cinesi. Premesso che il concetto di lusso è alquanto soggettivo, mi chiedo se la nostra industria del turismo possieda le caratteristiche adatte per rispondere in modo adeguato alle aspettative di questi potenziali nuovi turisti. E se tornassero in Patria delusi … sarebbe davvero un peccato. Ritengo piuttosto che si debba puntare sui mercati “classici” – Germania, Olanda, ma anche Gran Bretagna e Svezia – che finora non ci hanno mai tradito, appunto perchè sono popoli che amano le pe-
culiarità di cui noi marchigiani andiamo fieri. Al di là di qualche simpatica battuta (che però appartiene al linguaggio della satira e non ai processi di incoming turistico), i tedeschi, ad esempio, sono molto vicini al nostro modo di pensare, hanno raggiunto indiscutibilmente un elevato livello culturale, sono tradizionalmente alla ricerca dei valori autentici, mantenendo un certo distacco dalla pura ostentazione. Insomma, mi pare che sia questo l’identikit del turista che apprezza l’attuale offerta turistica marchigiana. Non dimentichiamo poi che parliamo di un popolo di oltre 80 milioni di persone, che ci possono raggiungere comodamente in automobile, treno, pullman o con voli di brevissima durata … e che in questo momento manifestano una certa capacità di viaggiare. >CARLO PIETROSANTI Su AdM sono state attivate nuove rotte non solo finalizzate a favorire l’incoming di turisti stranieri ma anche rivolte a soddisfare la domanda interna. Le rotte, infatti, che nel 2011 hanno collegato Ancona con Sharm el Sheik, Siviglia, Rodi, Creta, Alghero, Maiorca e Ibiza hanno visto nell’utenza vacanziera locale il maggior bacino di riferimento. I dati riportati nel sistema di rilevamento dell’attività turistica della Regione, “Istrice”, indicano che nel 2011 le presenze di turisti sono state di poco superiori ai due milioni, in gran parte legate al turismo balneare, e costituite per lo più da cittadini italiani. Quelli esteri, di maggiore interesse per l’aeroporto, hanno raggiunto soltanto il 16 per cento del totale. Questi dati indicano che la contribuzione al Pil della regione da parte dell’aeroporto non è ancora da considerarsi di grande rilievo. >MASSIMILIANO POLACCO L’idea di promuovere le Marche in nuovi mercati, dal Nord Europa all’ex blocco socialista, la considero così saggia che Confcommercio e Federalberghi sono impegnate in prima linea in questa direzione attraverso una serie di attività. Penso, ad esempio, alla campagna di comunicazione che partirà a breve su Stoccolma. Finora a mio avviso abbiamo investito troppo sul mercato nazionale: la percentuale di visitatori stranieri – circa il 16/18 per cento – è troppo bassa.
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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito
Contributi comunitari non utilizzati: ma la colpa di chi è??
> GIAN MARIO SPACCA L’accoglienza è un tema critico perché la nostra cultura imprenditoriale è principalmente legata alla manifattura. L’esperienza con la Banca europea degli investimenti che ha messo a disposizione una provvista di 100 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture ricettive marchigiane, in effetti, non è stata pienamente recepita dagli operatori che non hanno utilizzato a pieno le risorse a disposizione. Questo dimostra la necessità di rinforzare, di rilanciare la capacità manageriale e imprenditoriale dei marchigiani nel settore turistico. > NARDO FILIPPETTI Sull’inutilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti mi chiedo un paio di cose. Innanzitutto, mi piacerebbe sapere quanti erano
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PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14 In merito alla riqualificazione delle strutture ricettive, la Regione intende sostenere gli interventi diretti alla riqualificazione delle strutture ricettive, ai sensi dell’art. 71 della Legge Regionale 11 luglio 2006, n. 9, con particolare attenzione agli interventi connotati da elementi di qualità, sostenibilità e accessibilità nell’ambito della “green economy”, nonché sollecitare il sistema creditizio. A tal fine la strategia regionale sollecita l’organizzazione di tavoli tecnici di colla-
borazione e concertazione tra banche, associazioni di categoria e consorzi di garanzia. Individuare le azioni più idonee per supportare le piccole e medie imprese che investono nel miglioramento delle strutture ricettive. A questo proposito da più parti è stato manifestato il rammarico per il mancato utilizzo da parte degli operatori regionali di parte dei fondi messi a disposizione dall’Unione europea.
a conoscenza degli incentivi. Almeno a noi dell’Associazione pesarese degli albergatori non ha comunicato nulla nessuno. Sarebbe stata sufficiente una mail in cui indicare beneficiari, importi messi a disposizione, interventi finanziabili. In secondo luogo, le misure contenevano grossi limiti intrinseci: vi potevano accedere soltanto piccoli imprenditori e per piccoli progetti, che di solito non incidono in modo considerevole sul valore dell’immobile. In secondo luogo, si trattava comunque di un abbattimento di interessi passivi, e non di contributi a fondo perduto. In sostanza, imputo un difetto di comunicazione e un difetto strutturale.
rio. Proprio per questo abbiamo chiesto con forza l’adozione per il futuro di un meccanismo diverso. La verità è che a causa della crisi le banche hanno chiuso i rubinetti, e molti imprenditori si sono visti rifiutare le domande di finanziamento. Confcommercio ha chiesto di rivedere tutto il procedimento, tramite l’affidamento ad un pool di sette istituti di credito delle pratiche di concessione dei finanziamenti al settore turistico. Proprio in questi giorni si stanno confrontando i tecnici dei vari enti coinvolti. Entro i primi giorni di giugno il progetto dovrebbe partire. Ma sul tema del sostegno finanziario alle imprese del settore vorrei spendere qualche parola in più, vista l’importanza dell’argomento. Innanzitutto, garantiamo l’intervento delle nostre cooperative di garanzia, con l’obiettivo di sostenere gli operatori economici all’atto
> MASSIMILIANO POLACCO Qualcosa non ha funzionato, è vero, ma non per colpa degli imprenditori: il problema è tutto interno al sistema banca-
della richiesta di credito. In secondo luogo, attraverso i Cat (Centri di assistenza tecnica, ndr), Confcommercio e Regione Marche stanzieranno a breve contributi per piccoli interventi di cui necessitano nell’immediato le piccole imprese, in vista dell’inizio della stagione. Si parla di importi complessivi che vanno dai 20mila ai 50mila euro, una parte dei quali – circa 8mila euro – saranno messi a disposizione appunto della Regione. > SERENELLA MORODER Relativamente ai fondi Bei in parte rimasti inutilizzati, ritengo che il problema sia da addebitare soprattutto alle banche, che magari non hanno agito con quella tempestività richiesta – giustamente – dalle imprese. Per riavviare proficue collaborazioni tra banche e imprese erano stati chiamati tutti e sette gli istituti di
credito che operano nella regione, con l’obiettivo di creare un fondo per il turismo: le cose erano a buon punto. > LUDOVICO SCORTICHINI Relativamente alla questione dell’inutilizzo di una parte dei fondi Bei, ritengo che ciascuno abbia le proprie colpe. Può darsi che vi siano stati disservizi da parte della Regione, ma anche gli imprenditori marchigiani devono fare un po’ di mea culpa … A mio avviso la verità è che - a parte pochissimi casi isolati – non vi è una gran voglia di investire nella qualificazione delle proprie strutture. Si tratta per lo più di alberghi vecchi, con mobilia ed attrezzature di venti o trent’anni fa. Sarà pur vero che per i finanziamenti comunitari sia mancata un’adeguata comunicazione, oppure che l’incentivo sia stato mal strutturato, ma gli alber-
gatori prendano atto di essere una categoria per molti aspetti privilegiata, che ha goduto e gode tuttora dell’attenzione dell’ente pubblico. In tempi non sospetti il sottoscritto disse chiaramente che la Regione sbagliava a dare soldi agli albergatori, dovendo piuttosto investire nella comunicazione del territorio nel suo complesso.
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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito
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GIAN MARIO SPACCA Governatore della Regione Marche ed Assessore al Turismo ad interim
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NARDO FILIPPETTI Titolare di Eden Viaggi e dell’Hotel Excelsior di Pesaro, Presidente dell’APA (Associazione Albergatori di Pesaro)
I 12 esperti
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MAURIZIO TOSORONI Direttore commerciale di Grotte di Frasassi, già consulente – tra l’altro – di Viaggi del Turchese, Aeroporto di Rimini, Fiere delle Marche Spa, Aeroporto di Ancona, First Choise
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GUIDO GUIDI Amministratore delegato di GGF Group e Maraviglia Travel
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MARIO FORMICA Presidente di Fiere delle Marche Spa, Presidente Piccola Industria e Vicepresidente di Confindustria Rimini, Amministratore Unico di Alfad Spa, Vicepresidente di Aeradria, Aeroporto “Federico Fellini” di Rimini
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FRANCESCO MASSI Capogruppo del Pdl in Consiglio regionale
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RENATO CLAUDIO MINARDI Assessore alle Attività Produttive, Bilancio e Trasporti della Provincia di Pesaro e Urbino
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CARLO PIETROSANTI Già Executive Vice President della Società Aeroporti di Roma, consulente nel settore dei trasporti
GIANNI MAURO Presidente del Gruppo Mauro di Ancona
SERENELLA MORODER Ex Assessore al Turismo della Regione Marche, imprenditrice del settore
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MASSIMILIANO POLACCO Direttore di Confcommercio Marche e Segretario regionale di Federalberghi Marche
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LUDOVICO SCORTICHINI Imprenditore del settore (Go Asia, Go Australia), promotore del progetto sensoriABILIS
Puntiamo sul web > GIAN MARIO SPACCA E’ determinante, oggi come non mai. Per questo nel Piano triennale il web ha un ruolo di primissimo piano. C’è una scelta molto forte orientata a nuovi modelli organizzativi sia sul piano della comunicazione che sul piano dell’intercettazione dei consumatori. Il mondo viene definito come un unico grande mercato che va colto attraverso gli strumenti che la tecnologia ci offre, in maniera molto mirata sui diversi segmenti che compongono l’offerta turistica della nostra regione: ambiente, enogastronomia, turismo culturale, turismo di meditazione, percorsi della spiritualità, oltre, naturalmente, al più tradizionale turismo balneare. Vogliamo aprirci sempre di più alle dinamiche del mercato internazionale, utilizzando i nuovi strumenti della rete. Questo significherà più trasferimenti di informazioni via web che si affiancheranno ad un potenziamento dell’incoming. Oggi le Marche sono molto più conosciute nel mondo, grazie a Dustin Hoffman testimonial per il mondo anglosassone e a Padre Matteo Ricci testimonial per tutto l’Oriente. Vogliamo che questa co-
noscenza aumenti sempre di più.
> LUDOVICO SCORTICHINI Il Piano triennale prevede rilevanti risorse da destinare al web: personalmente ritengo sia un’ottima cosa. Così sarà possibile lavorare in modo coordinato anche sui social media, da facebook e twitter, per promuovere il territorio e i prodotti turistici. Faccio un esempio: se voglio far conoscere le Marche in Brasile, è più efficace veicolare il messaggio attraverso “orkut” – un social network con una percezione che si aggira attorno all’84 per cento – che investire ingenti risorse nei canali tradizionali di comunicazione. Una seria campagna di comunicazione attraverso i più importanti blogger di Paesi come Germania, Olanda e Danimarca darebbe, ne sono convinto, ottimi frutti. > GUIDO GUIDI Una saggia strategia web è da incoraggiare, certo. Ma accanto all’azione della Regione, devono sussistere una serie di altri fattori: non ultimo, la possibilità di coinvolgere in maniera proattiva tutti gli
La BIT > FRANCESCO MASSI
Ritengo che la nostra partecipazione alla BIT di Milano debba essere rivista perché non risultano obiettivi concreti raggiunti negli ultimi anni, al di là della “vetrina” offerta dallo spot di Dustin Hoffman.
> GIANNI MAURO
Dobbiamo essere onesti: ci siamo fatti vent’anni di Bit, ma ormai tutti hanno capito bene che da due-tre edizioni non ci va più nessuno. Questa è la verità. Mi dicono che lo stand della Regione era il più attraente: può darsi, ma è sufficiente per dare un buon voto alla strategia adottata sinora?
operatori per sfruttare appieno le enormi potenzialità che derivano da questo nuovo canale. Come? Magari integrando il portale turistico con informazioni costantemente aggiornate inserite dagli stessi operatori e integrato con un servizio di booking online. Allora a mio avviso avrebbe anche senso realizzare un centro unico di prenotazione, attivo sette giorni su sette e 24 ore su 24, capace di fornire in sei-sette lingue informazioni turistiche, storiche, sulla viabilità, sulle strutture ricettive, ecc. … E’ un sogno? Può darsi, ma forse molto più economico di altre scelte che purtroppo sono state fatte nel recente passato (con risultati che talvolta hanno disilluso le aspettative). Detto questo, sono del parere che comunque l’intermediazione continuerà ad avere un peso importante, soprattutto se parliamo di determinati fenomeni quali i gruppi, i cral, ecc. oppure se davvero intendiamo “aggredire” certi mercati. In Cina, ad esempio, la macchina turistica è in mano a poco più di venti tour operator. E’ con loro che ci si deve confrontare: il web, da solo, non è in grado di farci vincere la partita.
Sulle spiagge arriva la direttiva bolkestein > FRANCESCO MASSI
L’80 per cento del turismo delle Marche è costituito dal prodotto “mare”. La Direttiva Bolkestein sta devastando gli investimenti sulle nostre spiagge, proprio quando quasi tutti i Comuni costieri hanno perfezionato ed approvato dei “Piani Spiaggia” all’avanguardia e di qualità. Occorre fare di tutto per arginare tale enorme “minaccia” per il nostro territorio.
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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito
Il problema dell’accessibilità delle strutture PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14 Rendere tutti gli aspetti di una vacanza fruibili da chiunque. Adeguare le strutture per renderle accessibili. Formare gli operatori turistici sui temi dell’accessibilità. Sviluppare un sistema turistico flessibile, capace di adattarsi ad esigenze della clientela. Realizzare la condizione per cui “ciò che è accessibile alle persone con esigenze particolari risulti più comodo per tutti”. Organizzare incontri ed azioni di sensibilizzazione sul territorio. Individuare il campione di imprese
da visitare e valutare le strutture ricettive accessibili.
> LUDOVICO SCORTICHINI Va levato un applauso alla Regione Marche, che intende creare un modello di accessibilità sinora unico in Italia: si tratta di un marchio di qualità creato in collaborazione con l’Isnart finalizzato a premiare le strutture che si dotano di determinati requisiti idonei ad accogliere ospiti portatori di menomazioni fisiche di diverso tipo.
Anche in questo settore, dare una mano ai disabili (che sono circa cinque milioni in Italia e 70 in tutta Europa) non soltanto rappresenta un’iniziativa dall’altissimo valore etico, ma può rappresentare un modello di business, oltre ad avvantaggiarci sul piano del posizionamento del brand. Nel progetto sto portando in “dote” i cinque anni di esperienza di Sensoriabilis, che sta lavorando a stretto contatto con il mondo dell’associazionismo e del volontariato.
Qualche dubbio sui dati PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14 Utilizzare appieno l’attività dell’Osservatorio, attraverso la collaborazione con enti e soggetti di comprovata professionalità, ottimizzandone il funzionamento, ampliandone le potenzialità e confrontando costantemente i dati con l’Istat e l’Osservatorio Nazionale del Turismo. Monitorare il mercato e analizzare i flussi turistici. Fornire agli stakeholders che operano sul territorio le informazioni statistico-economiche legate al settore turistico. Studiare il sistema dell’offerta e della domanda turistica.
> FRANCESCO MASSI
Nel 2006 la Regione ha istituito un Osservatorio sul tu-
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rismo; tale organismo non ha prodotto il lavoro che si chiedeva, né in termini di monitoraggio, né in termini di linee guida e di programmazione.
> NARDO FILIPPETTI Dovremmo interrogarci sull’attendibilità dei dati pubblicati. E’ superfluo dire che per fare un’analisi seria occorre basarsi su numeri non soltanto esatti (nel senso di immuni da errori matematici), ma anche obiettivi, cioè purificati da movimenti che in realtà nulla hanno a che fare con i flussi turistici. E’ giusto chiedersi chi siamo e dove vogliamo arrivare, purchè si ragioni sulla situazione reale e non su quella virtuale. Altrimenti dobbiamo ragionare sulle percezioni.
> GUIDO GUIDI
I recenti mutamenti nel panorama imprenditoriale del settore turistico impongono una riflessione: hanno sostanzialmente “tenuto” – talvolta addirittura migliorando le loro performance – gli operatori che sono riusciti a dare risposte immediate all’evolversi degli eventi di natura geopolitica venutisi a creare in alcune aree del mondo oppure alle mutazioni repentine della domanda. Teniamo presente infatti che negli ultimi tempi si è ridotto drasticamente l’open window (il periodo di prenotazione delle vacanze, ndr). Ciò ci induce a ritenere che il mercato premierà sempre di più la velocità del servizio, nel senso di capacità di allinea-
re l’offerta in funzione della variazione della domanda, purchè - naturalmente – sia abbinata alla professionalità e alla qualità. Ne consegue la necessità di ripensare il sistema di analisi statistica dei dati inerenti agli afflussi turistici, allargando lo studio alla pre-analisi.
> MASSIMILIANO POLACCO
La Regione dovrebbe fare uno sforzo diretto al potenziamento dell’Osservatorio sul Turismo: oltre ai dati statistici rilevati sul passato, avremmo bisogno di percepire le tendenze, guardare in prospettiva. Allora si che l’Osservatorio potrebbe diventare un’arma formidabile in mano a tutti gli operatori del settore.
La consulenza > FRANCESCO MASSI
Prendiamo atto che il Piano triennale non è “costruito” a costo zero: è affidato per 100mila euro alla Four Tourism di Torino di Josep Ejarque, che è conosciuto come un “guru” del turismo. internazionale. Non discutiamo delle sue capacità. Credo tuttavia che vi sia il bisogno di “formare” una rete di dirigenti creativi e dinamici che sappiano promuovere le
strategie nei nostri Comuni sotto il coordinamento della Regione.
> GUIDO GUIDI
Condivido il parere di quegli autorevoli osservatori per i quali non è ulteriormente procrastinabile l’avvio di una nuova fase, caratterizzata da un serio, leale e costruttivo confronto tra la Regione Marche e gli operatori del settore. Temo
che non si attribuisca un’enfasi adeguata al fatto che negli ultimi anni il nostro territorio ha visto taluni imprenditori effettuare notevoli investimenti nel settore turistico, con un riverbero molto forte per l’indotto, per l’immagine, per il prestigio della regione. Ecco, ritengo che le scelte dovrebbero essere fatte almeno ascoltando chi ha avuto il coraggio di assumersi certi rischi.
Il recupero delle dimore storiche PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14 Individuare e recuperare immobili di pregio – le “dimore di charme” - per ogni provincia, di rilievo culturale e di valore architettonico, da destinare a contenitori polifunzionali per l’offerta di servizi turistici e di servizi culturali. Sviluppare il turismo culturale valorizzando il patrimonio artistico e storico della regione, attraverso nuovi itinerari e mete non ancora conosciute dal turismo tradizionale. Selezionare gli immobili di proprietà pubblica da trasformare in dimore di qualità e polifunzionali con la collabora-
zione delle Province per realizzare una rete di strutture di alto valore storico, culturale e turistico in grado di attrarre nuovi e potenziali turisti. Recuperare e valorizzazione il patrimonio urbanistico, architettonico e storico artistico del territorio regionale, mediante l’utilizzo di edifici di proprietà pubblica da riconvertire in strutture ricettive di qualità e polivalenti per riqualificazione dell’accoglienza turistica. Gestire le strutture ricettive oggetto dell’intervento rendendole immediatamente operative per favorire i processi di destagionalizzazione.
Affidare la gestione a soggetti privati, privilegiando l’occupazione giovanile nelle sue varie forme.
> NARDO FILIPPETTI Condivido la scelta di individuare e ristrutturare dimore storiche al fine di trasformarle in strutture ricettive di lusso, purchè prima di iniziare gli interventi la Regione – o chi per essa – abbia già trovato il futuro gestore. Altrimenti c’è il rischio che con il denaro pubblico si realizzino immobili di alta qualità da affidare a soggetti non all’altezza.
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ediga.it
LA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI è un’azienda culturale di produzione e servizi per il territorio nata a Jesi nel 2000 e certificata UNI EN ISO 9001:2008. L’azienda, sostenuta da enti pubblici e da un pool di imprese private, gestisce 6 teatri storici nelle Marche in cui organizza 14 stagioni e rassegne. Aperta 12 mesi l’anno, la sua attività principale è la produzione lirica con il Festival Pergolesi Spontini e la Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi. È inoltre editore musicale e si occupa di ricerca musicologica, formazione professionale, nuove tecnologie, divulgazione culturale. IL XII FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI E LA 45a STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE SONO ORGANIZZATE DALLA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI: con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Soci Fondatori Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini / Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Montecarotto, Comune di Monte San Vito, Comune di San Marcello / Partecipante Sostenitore Camera di Commercio di Ancona / Fondatori Sostenitori Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia / in collaborazione con Delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto / Sponsor principale Banca Marche FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI via Mazzini, 14 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 202944 / info@fpsjesi.com biglietteria Teatro G.B. Pergolesi: piazza della Repubblica, 9 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 206888 / biglietteria@fpsjesi.com
www.fondazionepergolesispontini.com 90
La Fondazione Pergolesi Spontini è certificata UNI EN ISO 9001:2008
XII DODICESIMA EDIZIONE
PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL
dal 31 agosto al 16 settembre 2012 Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello
STAGIONE
LIRICA DI TRADIZIONE
dal 3 ottobre al 25 novembre 2012 Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
TRAVESTIMENTO E TRASFORMAZIONE
DEDICATA A JOSEF SVOBODA
La prima esecuzione in epoca moderna de “La fuga in maschera” di Gaspare Spontini, commedia per musica in due atti su libretto di Giuseppe Palomba, ritenuta perduta ed il cui manoscritto autografo è riapparso presso una casa d’aste londinese, inaugura al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi il 31 agosto il XII Festival Pergolesi Spontini. L’allestimento è in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli.
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31 agosto/2 settembre Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
LA FUGA IN MASCHERA Commedia per musica in due atti Libretto di Giuseppe Palomba musica di GASPARE SPONTINI
revisione critica a cura di Federico Agostinelli Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Nuovo sopra Toledo, 1800
direttore Corrado Rovaris regia Leo Muscato scene Benito Leonori costumi Giusi Giustino I Virtuosi Italiani In coproduzione con TEATRO DI SAN CARLO DI NAPOLI Nuovo allestimento Prima esecuzione in epoca moderna
Il programma completo del Festival, che proseguirà fino al 16 settembre con concerti, spettacoli ed eventi dedicati al tema del travestimento e della trasformazione, sarà presentato prossimamente
nel decennale della scomparsa
I PURITANI
Melodramma serio in tre parti | Libretto di Carlo Pepoli da Têtes Rondes et Cavaliers di J.F. Ancelot e X.B. Saintine musica di VINCENZO BELLINI direttore Giacomo Sagripanti | regia Carmelo Rifici scene Guido Buganza | costumi Margherita Baldoni Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO Nuovo allestimento 7/9/11 novembre
MACBETH
Melodramma in quattro atti | Libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei dalla tragedia di W. Shakespeare musica di GIUSEPPE VERDI direttore Giampaolo Maria Bisanti | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Nanà Cecchi ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE e FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA Nuovo allestimento 23/24/25 novembre
LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in tre atti | Libretto di Salvatore Cammarano da The Bride of Lammermoor di W. Scott musica di GAETANO DONIZETTI direttore Matteo Beltrami | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Patricia Toffolutti ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO e TEATRO DELL’AQUILA DI FERMO Nuovo allestimento
La Direzione della Fondazione Pergolesi Spontini si riserva il diritto di apportare variazioni di date, titoli e cast per motivi tecnici o di forza maggiore.
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SPECIALE: TURISMO
Le Marche: una regione con una doppia anima…? Lo chiediamo a due opinion leader, personaggi carismatici e intraprendenti, che rappresentano, rispettivamente, l’immagine di un turista raffinato e amante delle location esclusive e quella di un turista giovane, alla ricerca continua di adrenalina, divertimento e contatto con la natura. Per l’intervista doppia di giugno abbiamo incontrato l’imprenditrice Nenella Impiglia Curzi e il pilota Enrico Fulgenzi di A. Dachan
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ome definirebbe un viaggio? N. I.: “Allontanarsi dal proprio microcosmo per arricchirsi di nuove esperienze, emozioni, curiosità, ma anche il piacere di tornare a casa, apprezzando, con il confronto, ciò che si ha”. E. F.: “Sono di natura una persona molto curiosa, con tanta voglia di conoscere e capire. Lavorando ho avuto la possibilità di entrare in contatto con nuove realtà e contesti; alla fine ho tratto da queste esperienze che nel mondo ci sono tantissime cose e luoghi da scoprire. Viaggiare è per me un arricchimento personale e una crescita, cerco di farlo quotidianamente e non necessariamente puntando a mete lontane”. Che cosa non può assolutamente mancare nella Sua valigia? N. I.: “Non possono mancare il phon, o meglio la mia piccola piastra per lisciare i capelli e anche la mia maxi-trousse con trucchi, creme, profumi”. E. F.: “Il mio portatile o il mio Ipad: quando viaggio non amo l’idea di non potermi docu-
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mentare su dove dirigermi, cosa vedere, che ristorante scegliere o in che serata andare a divertirmi un po’. Nei luoghi che visito avverto sempre questa necessità di informarmi a puntino per poi poter selezionare tra tutte le possibilità che quella zona mi offre. Quasi sempre scelgo per la novità, per la cosa mai provata, ma che allo stesso tempo deve essere tipica e caratteristica di quel luogo”. Considera le Marche una regione ideale per viaggiatori di nicchia o più alla ricerca di adrenalina? N. I.: “Sicuramente e per fortuna, le Marche rappresentano una regione di “nicchia”, per viaggiatori che vogliono rigenerarsi dallo stress, una regione poco sfruttata e autentica, ricca di storia ed arte, dove regna il verde e si possono apprezzare la genuinità dei
prodotti tipici e la naturalità delle cose. Inoltre è una terra che “fa le scarpe” a tutto il mondo!”. E. F.: “L’Italia in generale è una realtà completa che soddisfa un po’ tutti ovunque ci si rechi, ma se dovessi giudicare direi che le Marche sono una meta ideale per chi cerca qualità, i marchigiani sono persone concrete e questo ovviamente si riflette nelle proprie realtà. Amo la cucina, il mangiar bene cosi come la vita notturna e mondana. In entrambi i casi, se si conosce dove andare, le Marche hanno poco da invidiare a qualsiasi altra regione”. Quale destinazione e che tipo di esperienza consiglierebbe ad un amico che decidesse di venire nelle Marche? N.I.: “Tutte le Marche sono splendide, ma la bellezza del-
le nostre colline non si può descrivere, solo ammirare: il meraviglioso mosaico policromo dei campi di grano, di girasoli e i vigneti a perdita d’occhio. Inoltre i borghi e i castelli, i piccoli paesi che svettano dalle cime dei colli e parlano di artigianalità, di tradizioni, di storia. “Una regione così benedetta da Dio di varietà, ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra quest’apertura di valli che arridono” (G. Carducci)”. E.F.: “Sicuramente consiglierei di fare base in una località marittima: Senigallia o Civitanova se alla ricerca di un po’ di movimento e di shopping, Portonovo o Sirolo per godere di un mare da sogno; poi gli suggerirei una “puntata” nell’entroterra dei castelli di Jesi per gustare i nostri magnifici prodotti gastronomici. La sera tutto divertimento di alta qualità negli splendidi locali notturni che abbiamo sparsi lungo la costa”. Qual è la località che preferisce? N.I.: “Amo moltissimo il mare,
quindi Senigallia è la mia perla, la considero la mia città d’adozione. E’ meraviglioso passeggiare lungo la sua spiaggia di velluto, ammirare la Rotonda a mare, unico esempio di architettura balneare anni ’30 rimasto in Italia, o girovagare per il centro storico, ricco di monumenti e palazzi di grandissimo valore storico e architettonico”.
troppo non offre quello che un capoluogo dovrebbe offrire. Questa è una caratteristica delle Marche, non esiste un polo principale dove tutto e tutti convergono, bensì ci sono tante piccole realtà dislocate che puntando sulla qualità hanno sempre soddisfatto autonomamente. Più
territorio: perché? N.I.: “Sono cresciuta tra i declivi di questo entroterra e sento profondamente mio ogni pezzo, ogni parte di questi luoghi. Sono troppo attaccata alle mie origini, ai valori, alle tradizioni, alla mia famiglia. E’ un grande amore che ci tiene uniti e le Marche sono
E.F.: “Amo Jesi, la mia città, ma se dovessi cambiare opterei per Senigallia,Civitanova o Gabicce”. Cosa, invece, non le piace o vorrebbe migliorare? N.I.: “Se potessi, vorrei poter migliorare il carattere dei marchigiani: gente operosa, coraggiosa, pronta a rimboccarsi le maniche nei momenti di difficoltà, che sa adattarsi ai tempi e interpretare i cambiamenti, ingegnosa ma un po’ schiva, introversa con limitata capacità promozionale. Oggi più che mai è importante comunicare, trasmettere i nostri valori, le nostre qualità, le nostre ricchezze”. E.F.: “Non manca nulla, ad eccezione di un capoluogo di regione, Ancona, che pur-
che un difetto io la definirei una particolarità. Ah ecco… il difetto è che manca un bell’autodromo!”. Lei ha intrapreso una carriera piena di sfide e soddisfazioni, che le ha dato notorietà, ma non le ha fatto rinunciare al legame con il
le mie radici”. E.F.: “Quello che facciamo è anche frutto del posto da cui veniamo. Se ho vinto delle sfide ed ho avuto dei successi è perché questi li ho costruiti a “casa”, nei luoghi a me familiari. Sono fiero di essere marchigiano, le Marche sono
una piccola regione ma fatta di grandi persone”. Ci consenta un’ultima domanda: in estate, vacanze marchigiane, o è prevista una destinazione lontana? N.I.: “E’ bello uscire dal proprio guscio per avere il piacere di ritornarci: lo scorso anno, per il mio compleanno, ho voluto realizzare un mio desiderio, quello di visitare la Florida e le Bahamas, ma di norma le mie vacanze sono in parte marchigiane (naturalmente Senigallia) e in parte trascorse a visitare ogni volta una bellezza italiana. Prima di andare all’estero bisognerebbe conoscere e apprezzare bene la nostra magnifica Italia e naturalmente il “made in Italy” che ci fa onore in tutto il mondo”. E.F.: “L’estate è il momento clou della mia attività lavorativa, non avrò molto tempo per una vacanza, ma a prescindere…perché cercare altrove quando ho già il meglio sotto casa?”.
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SPECIALE: TURISMO
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Marche “Il sesto senso è qui”: l’inequivocabile claim per la Borsa Internazionale del Turismo Febbraio 2012
Proposte di Charme Charme: si pronuncia in francese, si vive in marchigiano
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e per voi la vacanza è una questione di stile, un sogno raffinato che volete trasformare in realtà, vivendo esperienze magiche, in un’atmosfera da favola, allora segnate sulla vostra agenda la destinazione per il prossimo viaggio: le Marche. Fatelo anche se siete marchigiani, ma avete voglia di andare alla scoperta di tutti quegli scrigni chiusi che sono cosparsi sul territorio. Se partite di notte seguite il cielo, scegliete la destinazione 4 o 5 stelle che preferite, troverete gioielli d’ospitalità di suggestiva bellezza; se partite di giorno, invece, scegliete un raggio di sole e andate verso la direzione che avrà scelto di illuminare: sarà senza dubbio una riserva di grandi emozioni. Le Marche di charme vi danno il ben venuto: a voi selezionare l’esperienza che volete vivere. Shopping con chauffeur C’è chi dichiara “I love shopping con mia sorella” e chi, invece, preferisce con-
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cedersi un tour tra le più prestigiose boutique della moda, che la moda non la ideano, la disegnano e la producono, viaggiando in limousine e facendosi accompagnare da un personal chauffeur. Un’esperienza degna della più sofisticata delle principesse moderne, che diventa realtà grazie alle proposte di Maraviglia Travel. Info: www.maravigliatravel.it Scoprire il Conero a bordo di uno yacht L’incantevole Riviera del Conero sembrerà ancor più bella vista da uno yacht di 15 metri! Un tuffo nelle acque cristalline delle Due Sorelle, pesca, immersioni, snorkeling e sci nautico. Il comandante sarà lieto di trasmettere agli ospiti nozioni di conduzione navale e di far provare l’ebbrezza di timonare uno scafo elegante e moderno, su cui vi sarà servito un delizioso pranzo di pesce. L’attività è disponibile tutto l’anno, con partenza da
Marina di Poro San Giorgio e arrivo alle Due Sorelle. Info: www.maravigliatravel.it Passione per il golf Giocare a Golf all’interno del Parco del Conero, a due passi dal mare, immersi in seimila metri di puro divertimento, tra ginestre, corbezzoli, querce, tamerici e ciliegi è un’esperienza impareggiabile. Diciotto buche in una cornice di straordinaria bellezza, aperta tutto l’anno e fruibile ai turisti di passaggio che amano il green o agli appassionati che giungono appositamente per partecipare alle gare. Speciali convenzioni con le strutture ricettive della zona rendono questa opportunità ancora più interessante. Info: info@conerogolfclub.it; Tel. +39 071 7360613 Excelsior Hotel & Spa ***** Un “rifugio” dedicato agli amanti del
buon vivere e all’ineguagliabile classe degli anni ’50. L’elegante bianca Spa con vista sul mare, all’ultimo piano della struttura, e l’atmosfera riscaldata da soffuse luci di candele e profumo di vaniglia, sono il vero gioiello di questo boutique hotel, dove il sapore unico che si respira e ogni cosa intorno rende piacevole il sostare. Vasca idromassaggio e salottini in spiaggia, ombrelloni ampi e distanziati offrono il massimo comfort anche in estate. Info: www.excelsiorpesaro.it Villa Lattanzi Luxury Refuge ***** Custodita da uno dei cento borghi più belli d’Italia (Torre di Palme) e invisibile allo sguardo dei passanti, Villa Lattanzi si scopre in tutta la sua bellezza agli occhi di chi sa individuare le perle dell’accoglienza. L’atmosfera è ovattata, i rumori filtrati, la vista piacevole sull’azzurro del mare. È come se il vento, ondeggiando tra gli
alberi, avesse pervaso ogni angolo della villa di un frammento della storia dei due amanti che ha avvolto di fascino e mistero questo angolo di paradiso. Welcome Vip in torretta e Limousine Service completano la vostra esperienza di charme. Info: www.villalattanzi.it Sua maestà il Vino: Cantine Garofoli Quella della Cantina Garofoli è un’esperienza che si tramanda di figlio in figlio con passione da tanti anni. Era esattamente il lontano 1871 quando Antonio Garofoli iniziò la sua avventura ed oggi, alla guida dell’azienda, con lo stesso entusiasmo, si trovano Giancarlo e Carlo Garofoli e i loro figli. L’azienda non è solo la più antica cantina delle Marche, ma anche una delle più apprezzate a livello internazionale, con una lunghissima lista di rinascimenti, come ad esempio per il “Podium” Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, o per il Rosso
Conero “Grosso Agontano”. Un luogo di grande charme dove degustare con stile ed eleganza l’eccellenza del vino. Un luogo che si lascia apprezzare aprendosi anche a interessanti eventi di arte, cultura e cucina. Info: www.garofolivini.it, www.maravigliatravel.it
Strutture ricettive del prestigioso circuito Charme Relais del Colle Ripatransone AP Residenza Centro Torri Ascoli Piceno AP Riserva Privata San Settimio Arcevia AN Borgo Laciano Castelraimondo MC Villa Lattanzi Torre di Palme FM Hotel Excelsior Pesaro PU Villa Tombolina Montemaggiore Metauro PU
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SPECIALE: TURISMO
Esperienze Young Volare, cavalcare, guidare, tuffarsi: una miscela di natura e adrenalina tutta made in Marche
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hi l’ha detto che il cielo è solo per gli uccelli e il mare solo per i pesci, che le grotte sono solo per i pipistrelli e le piste solo per i professionisti? Se avete voglia di spiegare le ali, di volare sull’acqua o di addentrarvi nel cuore o sul dorso della terra, di vivere un’avventura da brivido, allora inserite sul navigatore la destinazione Marche e lasciatevi sorprendere! Avete capito bene, le Marche: mare, monti, caverne e piste, tutto in un’unica regione. Il cuore young delle regione offre un’infinità di esperienze all’insegna dell’adrenalina, ideali per tutti quei giovani e quegli amanti della natura, alla ricerca di emozioni autentiche, che portano a sfidare fino in fondo i propri limiti. Abbiamo selezionato per voi alcune allettanti proposte, ideali da provare nella bella stagione. A voi il brivido della scelta… Scuola 4x4 Fuoristrada Riserva Privata S. Settimio – Palazzo di Arcevia (AN) Se amate la natura, ma non volete rinunciare al rombo dei motori, allora orientate la bussola verso Palazzo di Arcevia e preparatevi a vivere un’avventura fuori dalle righe, su fuoristrada. Passi il gioco di parole, se siete pronti a seguire emozionanti corsi di guida proposti all’interno della Riserva Privata S. Settimio, avete scelto la stagione migliore. Le lezioni si adattano bene non solo ai possessori 98
di mezzi 4x4 “vecchia generazione”, tanto robusti ed inarrestabili in fuoristrada quanto goffi ed impacciati su asfalto, ma pure ai moderni Sport Utility Vehicles che, pur sacrificando qualcosa nella mobilità off-road, hanno conquistato larghe fasce di mercato grazie alla loro sicurezza in ogni situazione, al loro fascino e alla loro indubbia comodità. Gli istruttori tengono infatti conto, durante le lezioni pratiche, delle capacità e peculiarità dei vari mezzi, consentendo agli allievi di capire quali sono i limiti dei loro mezzi e tenendo in debita considerazione i ritrovati della moderna tecnologia, che consente prestazioni e capacità di controllo inimmaginabili fino a pochi anni fa. Per info: Master Driving fuoristrada@ sansettimio.it - Maurizio Pierantoni Cell: 335 6491779 Piste Marche Siete appassionati delle due ruote? Sentite in lontananza in ronzio delle moto, ma non sapete dove trovare la pista che fa per voi? C’è chi vi ha letto nel pensiero e ha anticipato le vostre richieste: spinto dal numero e dal livello dei circuiti presenti sul territorio delle Marche, Danilo Panebianco ha deciso di descriverli, allo scopo di promuoverli a livello nazionale e anche oltre. Basta un click, www.pistedellemarche.com e vi si apre una panoramica mozzafiato. Di ogni circuito sono descritte le difficoltà tecniche e di guida,
la storia, i servizi e il tutto è completato con un giro filmato con telecamera on board. (primi in Europa). Il risultato di questo è stato un grande successo di critica giornalistica (Roberto Ungaro direttore di Motociclismo Fuoristrada, hadedicato due pagine sulla sua prestigiosa rivista nel numero di luglio’06) e di pubblico, diventando presto un punto di riferimento per i crossisti ed enduristi di tutta Italia, che vogliono scoprire l’off road marchigiano. Per info: danilo@pistedellemarche.com - 3935906280 Scuderia Ferrari Club Pesaro È l’unico Club Ufficiale Ferrari, con spirito di gruppo e di associativismo: vi aspettiamo presso sede il martedì e giovedì dalle ore 21,00 alle 23,00 in via Gattoni 51/53 a Pesaro per condividere la nostra grande passione. La Scuderia nasce venerdì 22 Febbraio 1990, quando un gruppo di amici decide di fondare il “Ferrari Club Pesaro”, un sodalizio che, ottenuta l’iscrizione al Ferrari Club Italia, permettesse agli amanti della “rossa” della nostra città, di far parte integrante della tifoseria ufficiale. Il nostro sodalizio propone e organizza, oltre ai momenti d’aggregazione presso la nostra sede, pranzi e cene sociali, Gara di Kart”, gite sociale con destinazioni Gran Premi F1, gite sociali ai musei motoristici, visite
alla fabbrica Ferrari a Maranello, Raduni Nazionali di auto d’epoca, Ritrovi Ufficiali Auto Ferrari, gare di simulazione guida Virtual Academy, gare di simulazione Pit Stop Formula Uno, corsi di pilotaggio, gare di Soap Box, Ferrari Passion Day, Fiere e Sagre sul territorio pesarese e pubblica un giornalino periodico mensile informativo. Per info: www.ferrariclubpesaro.it 0721 403715 Volo in mongolfiera e deltaplano biposto Loreto (MC) Toccare il cielo con un dito… anzi, di più: provare davvero cosa vuol dire volare, a bordo di un deltaplano o su una mongolfiera. Un sogno che diventa realtà grazie alla passione per il volo di Achille Cesarano, istruttore e pilota, detentore del record dei viaggi più lunghi nella storia dell’aviazione italiana. Le opzioni sono ben tre: volo turistico (tutto l’anno) in deltaplano, partendo dalla Val Musone e sorvolando Recanati, Loreto, il Conero ecc. per quaranta indimenticabili minuti; oppure volo con le oche (settembre): un’esperienza unica che vi permetterà di entrare in simbiosi con uccelli nati in cattività, facendovi sentire protetti dalla loro vicinanza e facendo nascere in voi un nuovo modo di amare la natura; la terza opzione emozionante è il volo in mongolfiera: si parte all’alba e dall’alto ci si
gode uno spettacolo mozzafiato… Per info: info@achillecesarano.com 3939726646 L’Hydrospeed Visso (MC) L’hydrospeed consiste nel seguire la corrente del fiume in acqua viva. Direttamente nel fiume, a contatto diretto con l’ acqua con una spessa muta in neoprene, un bob e un paio di pinne. Dopo una breve lezione teorica ci si tuffa per affrontare le onde, distesi sul bob e pinneggiando. Si scende in gruppi massimo di 5 persone. Dentro la corrente per un’emozione unica. La discesa viene effettuata sul fiume Nera a Visso (MC). Lungo il tragitto sarete sempre preceduti da una guida che vi indicherà i percorsi migliori da seguire. Prima della discesa le nostre guide impartiranno tutte le istruzioni e le tecniche principali necessarie per la discesa, in un breve corso di circa 10 minuti, in modo che tutti siano pronti alla discesa. Per info: www.asgaia.it Tel: Giuliano 338.7678.308 Lancio con il paracadute Flyzone Fermo Adesso mi lancio, scopro di avere le ali e guardo il mondo dall’alto: quante volte l’abbiamo detto? Tra il dire e il fare, c’è di mezzo… non il mare, ma in questo caso il cielo, quello della Fly Zone di Fermo. Grazie all’esperienza pluride-
cennale maturata dallo staff, certificato dall’Ente Nazionale Aviazione Civile, è possibile frequentare ogni tipo di corso di formazione, dall’avviamento ai lanci alla qualifica di istruttore. Grazie a moderne attrezzature, è anche possibile provare l’ebbrezza dei lanci in “tandem”, saltando da 4000 m. accompagnati da un istruttore qualificato ed utilizzando un equipaggiamento realizzato appositamente per due persone. Il tutto può essere filmato e riversato su DVD ricordo e non è necessario partecipare a nessun corso. Per info: info@flyzonefermo.com 334/7481670 o 349/6120984 A vele spiegate Velaconero è un’iniziativa che si propone di diffondere e promuovere lo sport della vela, sia quella adrenalinica dei veloci catamarani, sia quella più tranquilla e riflessiva della vela d’altura su cabinati. Propone uscite giornaliere nella splendida cornice della Riviera del Conero, ma anche crociere di largo raggio in Croazia e Grecia. Organizza corsi di vela, sia a livello di base che avanzati con istruttori esperti. Info: uscite@velaconero.it, la pagina facebook Velaconero Riviera del Conero Tel +393204305786.
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SPECIALE: TURISMO
MSC Crociere, una ricchezza tutta italiana
La compagnia crocieristica genera una ricaduta positiva sull’intera economia italiana e sull’occupazione
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PERSONALE A BORDO DI UNA NAVE AMMIRAGLIA MSC CROCIERE 30
IT Manager
45
Concierge
40
Commissari di bordo
180
Tour and receptionist hostess
80
1° e 2° cuoco
50
Ufficiali di macchina
20
Assistant Shop Manager
50
Elettricisti
50
Tecnico - frigoristi
80
Shop seller
15
Shop manager
60
Tecnici Suono - luci e dj
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on un’offerta di 161 itinerari, 180 porti toccati nel mondo dalla sua flotta di 11 navi, uffici in 45 Paesi e 15.500 impiegati in 5 continenti, MSC Crociere rappresenta una compagnia leader del settore crocieristico, una florida realtà aziendale con un giro d’affari totale pari a 1,3 miliardi di euro nel 2011 e un incremento dei passeggeri del 10% rispetto all’anno precedente. Questi pochi dati sono già sufficienti per comprendere come il gruppo MSC Crociere funga da generatore di ricchezza nei territori in cui approda, con ricadute positive sull’intero sistema economico italiano. La compagnia, infatti, alimenta un circolo virtuoso che include fornitori, agenzie di viaggio, partner commerciali, attività di co-marketing, servizi di transfer, di manutenzione tecnica e di approvvigionamento, rappresentando un elemento attivatore di crescita nei territori coinvolti dalla sua attività. L’impatto positivo generato sull’intero sistema economico italiano da MSC Crociere nel 2009 è stato di 1.523 milioni di euro, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nello stesso anno la spesa diretta della compagnia nella regione Marche è stata pari a 2 milioni di euro ed ha coinvolto 25 fornitori del territorio.
Personale Vario
Un contributo che traspare anche dal punto di vista dell’occupazione. Infatti, i dipendenti italiani impiegati nella compagnia sia bordo che a terra sono 2.370, numero che in un momento di recessione economica globale è destinato ad aumentare grazie all’arrivo di MSC Divina, alla quale si aggiungerà a marzo del 2013 anche MSC Preziosa. A bordo di una nave ammiraglia, viene chiamato un equipaggio di circa 2.000 persone. Tra le professionalità maggiormente richieste a bordo figurano l’IT Manager, il Food & Beverage Manager, l’Inventory Manager, gli ufficiali di macchina, i tecnico-frigoristi, i tecnico-elettronici, gli elettricisti, gli chef e il personale preposto agli uffici informazioni ed escursioni. Uno dei requisiti minimi è la conoscenza della lingua inglese, inoltre per ogni profilo professionale sono richiesti altri skills come ad esempio l’ottima conoscenza di almeno 3 lingue per chi lavorerà a diretto contatto con i passeggeri. Le lingue maggiormente richieste, oltre all’inglese, sono il francese, il tedesco e le lingue dei Paesi emergenti come cinese, giapponese, olandese e russo. Naturalmente per tutte le posizioni sono gradite esperienze pregresse a bordo di navi da crociera o importanti catene alberghiere.
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SPECIALE: TURISMO
Si chiude l’ottava edizione del Fano Yacht Festival All’orizzonte il progetto Blu Marche 2013 Si è chiuso il 13 maggio il Fano Yacht Festival sotto un cielo tutt’altro che estivo, ma con soddisfazione da parte degli organizzatori. Da giovedì a sabato, favorevole anche il clima, il Salone è stato occasione per riunire tutte le voci più importanti e autorevoli della nautica italiana.
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iamo soddisfatti di aver realizzato anche quest’anno la manifestazione – dichiara Roberto Marchetti, Adriatic Festival - Certo, siamo consapevoli della non facile situazione, e il Fano Yacht Festival è risultato uno specchio della realtà economica, ma abbiamo voluto confermarlo e inizieremo già a pensare alla nona edizione, certi del suo apporto per il business della nostra regione e della nautica nazionale. Andiamo fieri in particolare dell’interesse ottenuto dai convegni e dalle tavole rotonde che hanno animato il dibattito sulle prospettive del settore e sulle proposte per il futuro. È emersa con chiarezza l’esigenza di fare sistema, unendo risorse ed energie da parte di tutti i settori che riguardano la Blue Economy: un’esigenza che finalmente troverà risposta con Blu Marche 2013”. Sui prossimi scenari interviene ancora
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il Presidente del Consorzio Navale Marchigiano Gianluca Fenucci: “Quest’anno abbiamo aperto il Salone con lo spirito del ‘navigare controcorrente’: guardando al tempo burrascoso di oggi sembra di vedere un perfetto parallelismo fra l’attuale situazione economica e la nostra tenacia. Dobbiamo guardare al presente con coraggio, caparbietà e fiducia nella progettazione del futuro, analizzando con lucidità il momento, senza entusiasmi ma nemmeno con rassegnazione. Controcorrente vuol dire fare autocritica sotto due aspetti: uno di mercato e l’altro di sistema. Siamo di fronte a un mercato sempre più esigente e competitivo, che non può prescindere dallo scenario internazionale, e per poterlo intercettare dovremo essere più uniti nello sforzo, rilanciando il Distretto del Mare, passando dalla ‘convivenza’ alla ‘collaborazione’.
Il cambiamento deve passare per due livelli: industriale e di marketing. Dobbiamo creare un marchio di settore ed in questo Blu Marche 2013 rappresenta un progetto strategico. L’obiettivo è quello di alzare al massimo il livello dell’offerta relativa all’economia regionale del mare, dalla nautica alla pesca fino a tutta la filiera, in un’ottica integrata che mantenga l’identità di ciascuna iniziativa, potenziandola grazie alla più ampia adesione di attori. Il nostro futuro dipende da noi”.
ww w.fanoyachtfestival.it
Fano Yacht Festival Il Salone Nautico dell’Adriatico: 10 – 13 maggio 2012 www.fanoyachtfestival.it
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SPECIALE: TURISMO
Villa Lattanzi, un antico gioiello per le tue feste T
ra sorprese gastronomiche e dettagli di stile, una villa in cui condividere i momenti speciali Un rifugio di lusso non è solo un luogo nel quale vivere un meraviglioso soggiorno: è, soprattutto, un luogo nel quale condividere momenti speciali, lavorativi e personali, in spazi arredati nei dettagli e gustando pietanze sempre innovative. È per questo che Villa Lattanzi dedica ai vostri eventi gli spazi più esclusivi e la gastronomia più ricercata. Al ristorante di Villa Lattanzi è possibile gustare una cucina marchigiana semplice e genuina, e riscoprire così i buoni sapori di una volta rielaborati grazie alla creatività dello chef Sergio Zarroli. Si tratta di pietanze cucinate a partire da elementi sempre freschi, grazie alla potagery della villa nella quale vengono piantate le materie prime. Alimenti a chilometro zero, quindi, grazie ai quali si ricostruiscono menu stagionali, legati ai ritmi della terra proprio come un tempo, cucinati poi con cottura espressa per preservarne gusto e valore nutrizionale. Una continua scoperta di
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sapori, dalla colazione, ricca di gustose attenzioni e delicate dolcezze, alla carta dei vini che accompagna i menu, sempre aggiornata con esclusive bottiglie provenienti dalle cantine più rinomate. Ma il piacere di stare insieme necessita anche di ambienti accoglienti e ricchi di dettagli preziosi e mai invasivi. La grande sala di Villa Lattanzi, con suggestive vetrate sul giardino e i pezzi unici dell’arredamento, può ospitare fino a 200 persone ed è l’ideale per gli eventi privati più importanti, come matrimoni e cresime, compleanni e anniversari. La sala dispone delle più moderne tecnologie per la diffusione acustica e può essere modulata in ambienti più riservati, adatti ad ogni tipo di evento aziendale: seminari, eventi incentive, conferenze stampa, riunioni di governance e top management, convegni e tavole rotonde. E se l’ambiente interno coccola gli ospiti della villa con le rifiniture e i comfort più ricercati, quello esterno lo stupirà senz’altro per gli spazi romantici e rilassanti! Come l’ampio giardino affacciato sul mare di Porto San Giorgio, adatto a
festeggiare gli eventi più diversi, suggestivo di giorno come di sera. Oppure l’ampio parco dov’è possibile rilassarsi con una passeggiata nella frescura. Una villa a porte aperte per accogliere i vostri ospiti e sorprenderli con ogni dettaglio. Ma anche un luogo di ritrovo nelle sere d’estate, con un ricco programma di eventi estivi musicali ed enogastronomici da vivere nel giardino della villa.
Info: Villa Lattanzi Torre di Palme – Fermo 63900 Contrada Cugnolo, 19 Tel: 074153711 www.villalattanzi.it
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SPECIALE: TURISMO
Martino Liuzzi Ricercatore, docente, manager, mentore, talent scout, opinion leader e nutrizionista: i mille volti del Patron del Festival del gelato di Agugliano di A. Dachan
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ott. Liuzzi, in quale dei suoi molteplici ruoli si sente più realizzato? “Bella domanda: in realtà credo che ogni definizione rimandi ad un’altra e che i ruoli che ricopro siano complementari l’uno all’altro. Fondamentalmente sono una persona aperta, non mi pongo limiti; se ho un’idea cerco di metterla in pratica, di realizzarla. Il mio impegno di ricercatore mi porta a credere particolarmente nella sperimentazione e nell’innovazione, non solo a livello scientifico, ma anche a livello imprenditoriale. Amo valorizzare e promuovere le eccellenze territoriali, sia quelle artistiche e architettoniche, (come con il recupero ad Agugliano dell’ ex Convento San Francesco di Castel d’Emilio in Centro Studi del Gelato Artigianale), sia a livello di prodotti e tradizioni artigianali. Quello che facciamo sul territorio raggiunge livelli qualitativi tali che riesce ad avere un riscontro anche fuori dai confini regionali e nazionali: per farti un esempio, ti posso dire che grazie al successo alla Bit di Milano, siamo stati invitati a Londra 2012 per portare la nostra esperienza in materia di ricerche nutrizionali legate al gelato artigianale ed al latte Alta Qualità”
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Nel 2010 è stato insignito del titolo di “Mentore dell’anno 2010” e ha fatto dell’ascolto ai giovani una sorta di missione: perché? “È stato un riconoscimento che ho accolto con grande piacere. I giovani hanno bisogno di una struttura portante per sentirsi vivi, hanno bisogno di spunti, di stimoli, di una luce diversa che, nonostante il momento di crisi, dia loro speranza e voglia di mettersi in gioco. Dobbiamo mettere a loro disposizione l’esperienza, non come pura teoria, ma facendo toccare con mano certe realtà. Una parte importante del mio impegno e del mio lavoro è proprio dedicata ai giovani, che mi seguono, mi chiedono consigli, sanno che possono trovare in me una persona che è in grado di ascoltarli e poi indirizzarli. Ricordo che quando ero giovane non sapevo da chi andare quando avevo bisogno di un consiglio è per questo che la mia porta è sempre aperta ai ragazzi che hanno voglia di lavorare, di crescere; purtroppo riscontro che in molte scuole manca la figura del maestro formatore, di colui che può essere preso a mentore”. Ha un motto che vuole condividere con noi? “Amare è il cuore di tutte le cose. Tutto è le-
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itratto di uomo poliedrico
Nato 58 anni fa a Martina Franca (Taranto), consegue il diploma di maturità scientifica e si trasferisce ad Ancona, dove frequenta gli studi in Medicina, portando avanti con successo una ricerca scientifica in Genetica medica. Da 25 anni segue come imprenditore le attività legate ai settori pasticceria, gelateria e ristorazione, acquisendo notevoli esperienze e seguendo continuamente gli aggiornamenti nelle evoluzioni del gusto. Da più di vent’anni insegna in qualità di esperto presso gli Istituti alberghieri nazionali . Diventa area manager di due grosse aziende del settore, per il centro e nord Italia, nonché membro della Tuscan Cooking School del molino di Montecatini Terme in qualità di esperto in nutrizione e gelateria. Dal 1995 sta conducendo uno studio sulle intolleranze al latte, riuscendo a ottenere pregevoli riconoscimenti da parte di specialisti del settore della nutrizione, della stampa nazionale e internazionale e persino dall’OMS. Socio Adi, l’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica, Liuzzi ha condotto tre giorni di conferenze al Salone della Madia di Firenze sul tema: “Gelato & salute”, “Gelato & nutrizione”, “Gelato & infanzia”, affrontando il tema della produzione e dell’utilizzo del latte di capra con il ministro delle politiche agricole, Alemanno. Segue costantemente diversi convegni di dietetica e nutrizione clinica, cercando di utilizzare al meglio le varie ricerche in pasticceria e gelateria. Ha organizzato e ideato il Festival del Gelato artigianale di Agugliano, che quest’anno è giunto alla terza edizione. Nel 2010 è stato insignito del titolo di “Mentore dell’anno 2010” da parte dell’Accademia Gastronomie Storiche Italiane. Collabora da anni alle riviste “Pasticceria Internazionale” e “ADI Magazine” ed è titolare di PRO.2 MA.RI. Studio e Ricerca Alimenti e Nutrizione. Questo laboratorio studio è la fucina di studi e ricerche in alimenti e nutrizione (studi sul latte di capra, sulle intolleranze ed allergie alimentari, studi su aminoacidi tipo Cisteina ed CLA Acido linoleico coniugato, studi sui gelati artigianali, sulla moderna pasticceria) proprio per queste allettanti e golose ricerche ed innovazioni nel miglioramento egli aspetti nutrizionali , sono frequentemente ospite in trasmissioni televisive. A fare parte di questo studio è stata inserita la dott.ssa Valeria Mariani che collabora a stretto braccio con la ricerca .
gato alla passione con cui si affronta la vita”. Dall’8 al 10 giugno ad Agugliano andrà in scena la III edizione del Gelato Artigianale Festival “Quando l’acqua abbraccia l’aria… diventa gelato” Dott. Liuzzi, Lei è ideatore e Patron dell’iniziativa: come definirebbe il gelato? “È l’equilibrio di materie prime di alta qualità, in cui l’aria assume un ruolo fondamentale. C’è un lavoro di studio e di ricerca continuo sul gelato artigianale, tanto che abbiamo istituito il Centro Studi Universitario sul Gelato Artigianale. Utilizziamo prodotti legati alle eccellenze territoriali, a cui leghiamo aspetti salutistici. In questo progetto sono coinvolti la dott.ssa Gianna Ferretti della Scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione di Ancona, la Facoltà di Agraria dell’UNIVPM, nella persona del preside Rodolfo Santinocchi ed esponenti del mondo della dietetica come Massimi-
liano Petrelli, Paolo Polidori e Giancarlo Falcioni di UNICAM. Tramite la ricerca selezioniamo i prodotti migliori e grazie all’esperienza usiamo accorgimenti particolari, che permettono di valorizzare al massimo il gelato artigianale. Il gelato artigianale si sta ritagliando un ruolo sempre più importante negli studi nutrizionali: perché? “È cosa nota che un buon gelato, oltre che un alimento goloso, costituisce un nutrimento importante. Apporta benefici all’organismo, ma anche all’umore. Quando si offre o si mangia un gelato, il gesto è sempre accompagnato da un sorriso: pensi cosa significa, ad esempio, portare il gelato artigianale all’interno degli ospedali, specie dove ci sono bambini: non è come portare un frutto, che fa certamente bene, ma ha un qualcosa in più, una componente emotiva ineguagliabile. Grazie a tutti gli studi sulle intolleranze, sull’utilizzo di latte di capra ecc., riusciamo a ideare il prodotto ideale per ogni tipo di esigenza”.
Vuole darci qualche anticipazione sul Festival? “Si tratta di un evento molto atteso, non solo dalla gente del posto e dai turisti della regione, ma anche a livello internazionale, proprio perché vede il coinvolgimento di esperti di fama mondiale e appassionati da ogni dove. Non è la solita sagra di Paese: con questo Festival, grazie anche alla creatività dei gelatieri campioni del mondo, e non , oltre alle degustazioni delle migliori realizzazioni artigianali locali e italiane, effettuiamo conferenze, seminari, facciamo informazione e formazione. Il nostro diventa un messaggio rivolto al mondo del lavoro e dei giovani “Futuri Talenti” e l’iniziativa ha successo perché parte dal rispetto dei valori e porta il sorriso nell’aria ed una luce nuova addita un cammino sereno all’orizzonte!”.
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SPECIALE: TURISMO
Aspettando l’Endurance sul Conero Fervono i preparativi per l’evento che dal 14 al 17 giugno vedrà arrivare nelle Marche il vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti nonché governatore di Dubai. Abbiamo incontrato Gianluca Laliscia, CEO di sistemaeventi.it e uomo di fiducia in Italia per le attività di Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum per farci raccontare il clima della vigilia di A. Dachan
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aliscia, come stanno procedendo i preparativi per l’evento Endurance, che si terrà sulla Riviera del Conero a giugno? “I tempi previsti per i lavori vengono rispettati e ci sono davvero grandi aspettative. La gente si dimostra molto disponibile e con una grande cultura dell’accoglienza per cui, considerate queste premesse, speriamo che l’esperienza nelle Marche si ripeta”. Come mai è stata scelta proprio la nostra regione? “Le Marche godono di una posizione invidiabile e di un meraviglioso contrasto blu-verde, che la rende incredibilmente bella. La Riviera del Conero, in particolare, è una perla naturalistica che non ha uguali. L’evento nasce dalla passione per i cavalli e, considerata la particolare morfologia del territorio, con le sue colline, i suoi monti e il suo mare e la vocazione della regione per il turismo equestre, ci è sembrato che questa potesse essere la location ideale per ospitare la competizione. Sono state fatte le dovute verifiche dal punto di vista della logistica e i riscontri sono stati positivi. Se poi
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si considera la stabilità politica, l’efficienza delle amministrazioni che offrono risposte rapide ed efficaci e il microcosmo di piccole e medie imprese d’eccellenza che coniugano tradizione e tecnologia non solo nel circuito calzaturiero e hanno molto da trasmettere anche all’estero, si spiega la magia di questa sorprendente regione”. Il territorio come ha risposto di fronte a questa scelta? “I marchigiani inizialmente tendono a guardarti con cautela, poi, quando si aprono, sanno offrire un’accoglienza di qualità e sono fieri di mostrarti le meraviglie delle loro città e della loro tradizione. Anche a livello delle istituzioni, come accennavo, la filiera decisionale è rapida e attenta ai cambiamenti e c’è un’efficienza che altrove non si trova, una serietà e una qualità del lavoro che è un ottimo biglietto da visita per la regione. Ho avuto modo di apprezzare, in particolare, l’impegno, la determinazione e la fierezza del presidente Gian Mario Spacca, che è davvero un grande stratega e un uomo di parola, che alle
idee fa seguire subito i fatti. Non bisogna mai sottovalutare l’importanza delle relazioni personali ”. In molti si domandano se le strutture ricettive del territorio sono adeguate ad ospitare un personaggio come lo Sceicco Al Maktoum e il suo entourage… “Abbiamo trovato strutture ricettive eccellenti anche tra le location a 4 stelle e possiamo dire che i anche gli eventuali limiti logistici sono stati superati. Ricordiamo che l’evento ruota, oltre che sulle relazioni economiche tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, principalmente sull’evento sportivo dell’endurance e chi fa questo sport ama la natura, ha un naturale spirito di adattamento e ama vivere il territorio con tutte le sue particolarità”. Potrebbe descriverci l’endurance? “È una disciplina sportiva che affonda le proprie radici ai tempi del Far West, quando i pony express si sfidavano lungo
le praterie per recapitare la posta da una costa all’altra degli Stati Uniti. Le gare di endurance dei giorni nostri sono prove sportive che mettono in luce le doti di cavaliere e cavallo nell’effettuare percorsi di varie lunghezze su terreni di diversa natura salvaguardando sempre e comunque l’integrità del cavallo, impiegando cioè le andature adatte al terreno e la velocità conformi all’allenamento e alla condizione fisica dell’animale. I controlli sono scrupolosi perché il cavallo viene visitato da una commissione veterinaria prima, durante e dopo la gara; inoltre ogni 30-35 chilometri sono previsti “cancelli veterinari”, cioè stop obbligatori nel corso dei quali i veterinari visitano il cavallo per stabilire se è in grado di riprendere la corsa. La bellezza di questo sport è rappresentata dal fatto che devi averlo nel sangue, devi provare una grande empatia con il cavallo, con il quale stabilire una condivisione, un gioco di sguardi e di carezze che crea una grande complicità. È un’emozione continua, un misto tra
adrenalina e relax, che nessun altro sport regala. Il fatto poi che uno degli uomini più potenti al mondo, Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, pratichi questa disciplina… la dice lunga! Quanto alla Conero Endurance Cup, che si correrà sabato 16 giugno, sono in programma quattro prove: una sui 160 chilometri, una sui 125,4, una sugli 89 e una sui 125,4 riservata agli young riders. Un autentico spettacolo, insomma, che andrà in scena fra riviera e parco del Conero, regalando emozioni uniche agli spettatori che saluteranno cavalli e cavalieri lungo in percorso”.
Marche Endurance Life Style 2012 Ancona – Riviera del Conero, 14-17 giugno www.marchelifestyle.it info@sistemaeventi.it
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SPECIALE: TURISMO
Il vino ai tempi dei social media La Cantina di CasalFarneto di Serra de’ Conti: tradizione e innovazione 2.0
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n vino veritas”, dicevano gli antichi romani ben conoscendo l’aspetto conviviale che rende il nettare di Bacco – sempre di più - l’elemento ideale per condividere momenti “sociali” e di aggregazione. Così al tempo di internet e dei social network, dalla cantina a internet il passo è breve e il mondo del vino, coniugando tradizione e innovazione, sperimenta nuovi modi di avvicinarsi al vasto seguito di appassionati (e non) attraverso nuove forme di comunicazione. La rete, dunque, come modo più efficace e diretto per avvicinare il maggior numero di persone alla “cultura” del vino, da sempre apprezzata per la propria tradizione antica, ricca di storia e portavoce della cultura e del territorio di origine. Come nel caso del Verdicchio, considerato a ragione l’ambasciatore delle Marche nel mondo, che la Cantina di CasalFarneto di Serra de’ Conti, di proprietà del Gruppo Togni , promuove con iniziative ad hoc. Già promotrice di VERDICCHIO 2.0., la Cantina di CasalFarneto ha fatto da cor-
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nice all’appuntamento dedicato al vitigno autoctono che ha coinvolto giornalisti, blogger ed esperti per fare il punto sulla comunicazione che ruota attorno al mondo del vino ai giorni nostri. L’evento non è stato che il primo appuntamento nella strategia di comunicazione dell’azienda che prevede degli investimenti significativi e sarà presto on line con una campagna di social media marketing sui principali canali quali Facebook, Twitter e Foursqare. Un progetto che vuole quindi essere sempre più dedicato a promuovere le attività, gli eventi e le novità della Cantina, senza dimenticare il forte legame con il territorio e con la sua radicata tradizione eno-gastronomica. In un Paese in cui 8 italiani su 10 si considerano buongustai, 1 italiano su 3 afferma di invitare spesso persone a cena preferendo rinunciare, in un periodo di crisi, piuttosto ad una iscrizione in palestra ma non ad una buona cena al ristorante o tra amici nella propria casa, il vino afferma sempre di più il proprio ruolo di “aggregatore” sociale. Un feno-
meno che si va affermando negli anni, non una moda passeggera quindi, che può rivelarsi una grande opportunità per i produttori che sapranno coglierla e per le cantine che, aprendosi sempre di più al pubblico, possono diventare luoghi da vivere, per condividere con gli amici il piacere di fermarsi, scegliere e degustare del buon vino.
www.casalfarneto.it Per scoprire tutte le novità della cantina! Casalfarneto, via Farneto n.12 60030 Serra dè Conti - Ancona
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SPECIALE: TURISMO
Il Passetto: la rinascita di un’eccellenza Il 21 giugno riapre lo storico ristorante di Ancona, tornato a nuova vita grazie all’imprenditrice Simona Virgili: “è un atto d’amore per la città e per la bellezza di questo posto”
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ott.ssa Virgili, cosa vi ha spinto a riaprire il Passetto? “Il Passetto è un’istituzione per Ancona e riportato allo splendore che merita è un atto d’amore per la città e le sue bellezze. Abbiamo voluto rinnovarlo completamente, per rispondere in modo efficace alle nuove esigenze della clientela, mantenendo, però, inalterata, la sua anima e il suo stile, che risale al lontano ’49. Ci auguriamo che torni ad essere un riferimento per la città e che possa presto diventare un’attrazione anche per i turisti provenienti da fuori regione o dall’estero”. Ristrutturare e modernizzare un locale e decidere poi di aprirlo in un momento di generale crisi è una scelta coraggiosa… “Siamo consapevoli che si tratta di un investimento ingente, che il momento storico non è tra i migliori per l’avvio di un’attività, ma ciò che ci ha spinto a intraprendere questa avventura non è il ritorno economico, bensì una scelta di riscatto, di orgoglio per una delle zone più belle del territorio. La panoramica di cui si gode da qui, con l’incanto del nostro mare e la suggestione del Conero in lontananza, è ineguagliabile. Proprio per permettere ai clienti di godere di tanta bellezza, una delle migliorie che stiamo facendo è la
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sistemazione della terrazza panoramica, dalla quale si domina tutta la città di Ancona. Poi ci sarà il salotto-bar, dove sarà possibile fare incontri e aperitivi di lavoro o di piacere. Il valore di una città si preserva anche mantenendo quelli che sono i suoi riferimenti storici, come i locali, i negozi, le botteghe e noi abbiamo voluto investire in un locale che davvero merita”. Avete valorizzato il legame con il territorio anche nelle scelte fatte per la cucina? “Sì, la cucina, che sarà principalmente a base di pesce, utilizzerà eccellenze regionali, prodotti della nostra tradizione e i clienti potranno gustare i manicaretti dello chef Ideale Carini che da oltre trent’anni deliziano i frequentatori del Passetto. Quali sono le aziende che sono state coinvolte nei lavori? “Il progetto del nuovo ristorante è dello Studio Battistelli e Roccheggiani e per effettuare i lavori sono state coinvolte tutte aziende del territorio: Frisoli per i lavori di muratura, Ferraioli per gli impianti di idraulica e condizionamento, Rabinelli per le opere elettriche, Simonetti per la pavimentazione, Gioacchini per gli arredi e CPN carpentieri”.
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SPECIALE: TURISMO
Un agriturismo immerso nella natura, ambienti da sogno, pietanze autentiche e deliziose. E un piccolo piacere della vita: la colazione all’aperto, per iniziare la giornata con un ritmo...naturale!
Agriturismo la Locanda del Gelso Qui il made in Marche dell’accoglienza di esprime in tutta la sua meraviglia di A. Dachan
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n bicentenario e maestoso gelso nel giardino che circonda la struttura dà il benvenuto ed il nome alla Locanda del Gelso. Nel cuore della campagna marchigiana, immerso in un verde rigoglioso e a soli 8 Km dalla Riviera Adriatica, non lontano dalla Città Ducale, l’agriturismo è una perla dell’ospitalità più autentica, un concentrato di bellezza e qualità, che rende ogni soggiorno una parentesi da sogno. A tavola potrete gustare il meglio della tradizione culinaria marchigiana, con prodotti del territorio e i vini delle migliori cantine limitrofe; il tutto condito con cortesia e solarità. Salendo dalla cu-
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cina alle camere, sembrerà di avventurarsi nel regno del riposo e del piacere: cinque stanze, tutte con bagno interno, dalle tonalità pastellate, con inserti in legno antico e il soffitto con travi a vista, un arredamento raffinato, dal sapore antico e un’atmosfera ovattata, elegante, confortevole e sobria. Dalle finestre, scostando le tendine, si può ammirare un paesaggio meraviglioso, con il dolce ondeggiare dei colli e una distesa infinita di olivi e campi di grano. La cornice ideale per chi desidera concedersi una parentesi di relax, avvolto dai suoni, dai sapori e dai colori della natura più incontaminata, che hanno portato alla
struttura il conferimento della Bandiera Verde per l’agricoltura. Circa 13 ettari di terreno dalla cui coltivazione, sia in serra che all’aperto, si ricavano i prodotti utilizzati per la preparazione di prelibati piatti da degustare in assoluta tranquillità sia all’esterno, sotto gli ulivi, che all’interno in una comodissima sala da ottanta coperti. La struttura ha ottenuto un’eccellente recensione dal Gambero Rosso, che ne ha elogiato le specialità, la cura nella preparazione dei piatti e nell’allevamento degli animali. Un motivo in più per scegliere la Locanda del Gelso e concedersi un tuffo nella natura più incontaminata e lasciarsi coccolare
dal calore di un’accoglienza autentica, speciale, personalizzata. Non è un caso, infatti, che moltissimi turisti, provenienti da fuori regione, ma anche dall’estero, scelgano questo posto per staccare la spina e dimenticare, per qualche giorno, preoccupazioni e pensieri. Qui il made in Italy e il made in Marche dell’accoglienza si esprime in tutta la sua meraviglia.
Per info: www.lalocandadelgelso.it Tel: 0721877020 – Cell. 3483772135 Fraz. Lucrezia, via Morola n. 12 61030 – Cartoceto (PU)
Le Rievocazioni Storiche per la promozione delle Marche Gli appuntamenti del 2012 13 / 15 aprile FERMIGNANO (PU) Torneo Storico PALIO DELLA RANA
25 aprile SANT’ELPIDIO A MARE (FM) PALIO ARCIERI DELLA MARCA “Memorial Claudio De Santi”
14 luglio (notturna) ASCOLI PICENO GIOSTRA DELLA QUINTANA 21 / 28 luglio OFFAGNA (AN) FESTE MEDIEVALI 26 / 28 luglio SANT’ELPIDIO A MARE (FM) LA CITTA’ MEDIOEVO
11 / 15 agosto SAN GINESIO (MC) MEDIEVALIA
28 luglio / 5 agosto TREIA (MC) DISFIDA DEL BRACCIALE
12 AGOSTO CAGLI (PU) Palio Storico GIOCO DELL’OCA
28 / 31 luglio GROTTAZZOLINA (FM) I GIORNI DI AZZOLINO
12 / 15 agosto MONDAVIO (PU) CACCIA AL CINGHIALE
1 / 15 agosto FERMO CAVALCATA DELL’ASSUNTA
13 / 15 agosto CINGOLI (MC) CINGOLI 1848
2 / 5 agosto ACQUAVIVA PICENA (AP) PALIO DEL DUCA - SPONSALIA
17 / 19 agosto URBINO FESTA DEL DUCA
26 maggio – 27 giugno SAN SEVERINO MARCHE (MC) PALIO DEI CASTELLI
2 / 5 agosto FILOTTRANO (AN) CONTESA DELLO STIVALE
24 agosto / 2 settembre CORRIDONIA (MC) CONTESA DELLA MARGUTTA
15 maggio / 24 giugno FABRIANO (AN) PALIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA
5 agosto ASCOLI PICENO GIOSTRA DELLA QUINTANA
7 / 9 settembre SERRA SANT’ABBONDIO (PU) PALIO DELLA ROCCA
28 / 30 giugno MOGLIANO (MC) MOGLIANO 1744
10 / 19 agosto SERVIGLIANO (FM) Torneo Cavalleresco CASTEL CLEMENTINO
12 / 22 luglio MONTECASSIANO (MC) PALIO DEI TERZIERI
11 / 12 agosto SANT’ELPIDIO A MARE (FM) LA CONTESA DEL SECCHIO
18 novembre GIORNATA NAZIONALE DELLA STORIA Premio “Benemerito per la Storia delle Marche”
2 / 6 maggio JESI (AN) PALIO DI SAN FLORIANO 5 / 6 maggio TOLENTINO (MC) TOLENTINO 815 15 / 27 maggio CAMERINO (MC) CORSA ALLA SPADA e PALIO 26 / 29 maggio MONTERUBBIANO (FM) Rievocazione storica SCIO’ LA PICA
A ssociazione M archigiana R ievocazioni S toriche Costituita nel 1993 - Riconosciuta dalla Regione Marche Aderente alla Federazione Italiana Giochi Storici Via Errighi, 3 - 63811 Sant’Elpidio a Mare (FM) Tel. e fax 0734 858218 www.rievocazionemarche.it info@rievocazionimarche.it
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SPECIALE: TURISMO
“Turismo e buona tavola devono andare a braccetto” Per Renato Claudio Minardi, assessore alle Attività Produttive, Bilancio e Trasporti della Provincia di Pesaro e Urbino, la strategia di promozione turistica deve tener conto di un dato di fatto: la voce “enogastronomia” è determinante nella scelta del luogo dove andare in vacanza di M. Palumbo
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ssessore, Lei da tempo sostiene la necessità, per il pesarese e l’urbinate ma anche per le Marche nel loro insieme, di puntare maggiormente sull’abbinata turismo ed enogastronomia. Ma la Sua provincia resta comunque connotata da una forte impronta del manifatturiero. “Partiamo da un concetto: la crisi non ha risparmiato nessuno, anche se è vero che vi sono aree del mondo in crescita. In particolare, nel mondo occidentale si è imposto un ripensamento dei sistemi produttivi, perché il manifatturiero, che per decenni ha sostenuto la nostra economia, non avrà più le caratteristiche di prima. Perciò dobbiamo avere la capacità di proiettarci verso nuovi modelli di sviluppo e al contempo preservare lo zoccolo duro dell’industria tradizionale. Questa è la maggiore sfida alla quale siamo chiamati un po’ tutti, amministratori locali e nazionali, imprenditori, sindacati”. Il fatto che la Provincia sostiene economicamente il manifatturiero, dimostra che la battaglia non è persa … “Nient’affatto. Stiamo spingendo molto l’innovazione – di processo e di prodotto - e gli investimenti in ricerca e sviluppo, anche con l’apporto dei fondi del Fondo Sociale Europeo:
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fattori che possono conferire al tessuto produttivo del territorio quel qualcosa in più di cui avvertiamo un estremo bisogno”. Torniamo al discorso iniziale: considerata la situazione che ha appena tracciato, il turismo può davvero rappresentare una via d’uscita? “La voce “turismo” dovrà rappresentare un nuovo motore di sviluppo, per compensare le perdite registrate nei settori tradizionali. Diversamente da altri comparti produttivi, “il turismo non è delocalizzabile. Proprio per questo rappresenta una scommessa che dobbiamo vincere”. In tale contesto come intende muoversi la Provincia di Pesaro e Urbino? “Innanzitutto dobbiamo implementare le azioni di marketing per rafforzare i brand della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche. Non dimentichiamo che il mercato toscano per molti aspetti è da considerarsi saturo, per cui per le Marche la partita è a tutto campo. Spetta a noi giocarla con determinazione”. La promozione di un brand locale - com’è quello del pesarese e urbinate – non rischia di divenire controproducente in un’ottica di
“Se consideriamo che nel 2011 l’export dell’agroalimentare marchigiano ha registrato un incremento del 13 per cento rispetto all’anno precedente, è chiaro che una saggia promozione turistica debba passare anche attraverso la buona cucina”
unificazione degli sforzi a livello regionale? “Noi intendiamo promuovere il nostro territorio - con le ricchezze, artistiche e naturali, che vi sono custodite – a fianco del brand della Regione Marche. Quindi nessuna sovrapposizione di ruoli né dispersione di risorse”. Questa strategia si collega con quanto detto in precedenza, in merito all’importanza delle tradizioni enogastronomiche in chiave turistica? “La partita è troppo importante: quindi ce la giochiamo con tutte le nostre carte. Un paesaggio incantevole, tutti e quattro i Comuni costieri con la bandiera blu, e molti piccoli centri dell’entroterra riconosciuti con la bandiera arancione. Rocche, castelli, centri storici, musei, teatri, tre parchi naturali ed un paesaggio meraviglioso dipinto da Raffaello e Piero della Francesca. Città di origine romana come Fano e di origine rinascimentale come Urbino. In tale cornice la buona cucina e l’agroalimentare in genere, incrementano di sicuro le nostre potenzialità. Prendiamo ad esempio la tradizione del tartufo: Acqualagna e Sant’Angelo
in Vado organizzano ogni anno fiere nazionali su questo prodotto straordinario che genera ricchezza nella commercializzazione, nella trasformazione e nelle esportazioni. Possiamo affermare che il tartufo è diventato una grande attrattiva turistica del territorio”. Stando ai dati ufficiali, l’enogastronomia rappresenta un fattore determinante nella scelta della destinazione turistica … “Tra i fattori presi in considerazione dai turisti che devono scegliere la meta delle loro vacanze, la voce “enogastronomia” occupa la seconda posizione. Diventa – assieme all’ospitalità - il fattore principale come metro di giudizio della vacanza effettuata”. Assessore, cosa ci dice dell’ingresso della Provincia di Pesaro e Urbino in Aeradria, che gestisce l’aeroporto di Rimini-San Marino? “Il nostro scalo di riferimento rimane quello di Ancona. Tuttavia dobbiamo rilevare che Pesaro, Fano e Gabicce sono praticamente equidistanti rispetto ai due aeroporti. Noi non abbiamo fatto alcun
investimento finanziario, intendiamo trasformare in azioni alcuni beni immobili di nostra proprietà, che riteniamo non più strategici per le nostre finalità istituzionali, perché localizzati in comuni che sono transitati da due anni alla Provincia di Rimini. Vi è di più: il “Federico Fellini” è un aeroporto prevalentemente turistico, ed è una nostra precisa volontà riuscire ad intercettare almeno una parte di quel flusso turistico ...”.
“Dei quattro marchi D.O.P. riconosciuti nelle Marche, tre appartengono al nostro territorio (il Prosciutto di Carpegna, la Casciotta d’Urbino e l’Olio Cartoceto), mentre uno all’ascolano (le famose Olive)” 119
SPECIALE: TURISMO
Una nuova strategia per potenziare il turismo nelle Marche Spacca:”Un progetto di lunga durata per creare una cultura imprenditoriale nel settore”
I
l turismo nelle Marche è un settore strategico fondamentale per l’economia regionale. Basti pensare che la regione vanta un’offerta di più di 3.600 strutture ricettive e più di 140.000 posti letto totali, una domanda turistica che la colloca al 10° posto tra tutte le regioni italiane ed è stata definita il 5° paradiso terrestre dove andare a vivere dopo la pensione (Aarp 2010). Per prevenire e anticipare i cambiamenti strutturali che subirà il nuovo scenario turistico è necessario però, che la Regione Marche adotti una strategia ad ampio respiro che copra un arco temporale tale da consentire un reale sviluppo della destinazione con una visione ampia e un netto orientamento al mercato. Una strategia di questo tipo è fondamentale per affrontare i nuovi modelli di turismo che si stanno sviluppando in termini di domanda ma anche di offerta e di business. Con questi presupposti è stato redatto il Piano triennale del Turismo 2012 – 2014, approvato dall’assemblea regionale. Allo stesso tempo il Piano operativo annuale ha destinato al settore per il 2012 circa 9 milioni di euro. “La stagione è ormai iniziata – spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca - ma quest’anno avremo uno strumento in più per costruire una nuova politica turistica nelle Marche. Per la prima volta la Regione e si è dotata di un piano triennale 2012-2014 per la promozione turistica. La scelta di utilizzare lo
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strumento del piano triennale è significativa per capire come la nuova strategia sia finalizzata a realizzare un programma di lunga durata soprattutto nella situazione attuale di grave crisi economica e finanziaria che sta coinvolgendo tutto il Paese. “Il dato di partenza – prosegue il presidente - è che il turismo nelle Marche è uno dei settori trainanti. Ora, la fase di recessione che stiamo attraversando, ci impone di fare del turismo il nostro secondo motore di sviluppo dopo l’impresa manifatturiera, investendo sempre di più nel brand Marche, catturando i flussi stranieri, consolidando l’immagine delle Marche come perfetta sintesi di ambiente, natura e cultura. Dobbiamo calare il “modello Marche” anche in questo settore. Non stiamo parlando del lavoro di un giorno, ma di un percorso tutto da fare al fine di costruire una cultura imprenditoriale del turismo che nonostante la lunga tradizione di accoglienza che ci contraddistingue, è ancora nella fase embrionale. Dalle analisi di mercato effettuate sulla percezione delle Marche emerge che nel tempo è aumentata la notorietà della destinazione grazie anche alla campagna pubblicitaria che ha visto protagonista Dustin Hoffman. La grande sfida che la destinazione Marche deve affrontare entro la fine del 2014 è quella di raggiungere e consolidare un’attività turistica più redditizia, più costante e più equilibrata territorialmente. L’obiettivo – conclude Spacca
Una panoramica di San Benedetto del Tronto
- può essere centrato attraverso lo sviluppo di un turismo competitivo e sostenibile, ma è necessario procedere, sia a livello strategico che operativo, attraverso lo sviluppo di un sistema integrato e coerente con le azioni di marketing che favorisca l’incremento dell’attrattività del territorio e la competitività imprenditoriale con un più chiaro orientamento al mercato”. Gli obiettivi fondamentali del Piano Triennale sono: · far conoscere le Marche come ideale destinazione turistica attraverso una strategia efficace; · perseguire come mission la sensibilizzazione di un pubblico quanto più vasto possibile per rendere le Marche una meta ideale in tutte le stagioni; · consolidare l’immagine della regione quale meta da scoprire e perfetta sintesi di ambiente, natura e cultura. La vision del progetto si orienta all’innovazione e all’efficacia delle azioni, attraverso una comunicazione giovane, ma al contempo adatta ad un pubblico vasto e lo studio specifico di ogni attività per garantire la sua efficacia in termini di contatto. Per incrementare la spesa media dei turisti e la loro permanenza è inoltre necessario raggiungere alcuni obiettivi principali an-
che in termini di prodotto come ad esempio la diversificazione per segmenti, la destagionalizzazione, il miglioramento dell’ accessibilità e l’attrattività della destinazione, la fidelizzazione della domanda, l’incremento del valore aggiunto e della qualità dell’accoglienza. I 9 milioni di euro stanziati (vedi schede tecniche) andranno quindi a finanziarie una serie di incentivi per aiutare le imprese turistiche, agevolare l’accesso al credito, incentivare i soggiorni nelle Marche, sostenere le iniziative dei territori, migliorare l’accoglienza e continuare la campagna promozionale multimediale in Italia e all’estero cominciata con Dustin Hoffman che rinnoverà il suo contratto con la Regione proprio questa settimana (la firma a Los Angeles). Al claim “Marche, Le scoprirai all’infinito” ed al concept “i cinque sensi” si aggiungerà “il sesto senso”, ossia quel piacere che il turista prova quando assaggia, assapora e scopre le Marche. Sono previste infine una serie di attività promozionali tra cui roadhsow in corso in 15 centri commerciali e outlet del Centro Nord Italia, incoming di giornalisti stranieri, workshop all’estero per promuovere il brand Marche e nuovi voli aerei nell’aeroporto delle Marche (tra cui Stoccolma da poco avviato con Ryanair) che possano incrementare gli arrivi dei turisti stranieri.
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SPECIALE: TURISMO
Mobilitami, per un turismo al passo con i tempi Nella nostra regione si sperimenta come ricerca ed innovazione possono promuovere il territorio
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’utente web è sempre più esperto e agente di viaggio di se stesso: in Italia circa il 62 per cento dei potenziali clienti opta per il web per scegliere la propria vacanza, mentre per il booking on line si prevede una crescita ulteriore del 12 per cento nei prossimi tre anni. L’indagine “Consumer Behaviour Report 2010: web, viaggi e vacanze” - mirata a studiare i comportamenti degli utenti rispetto al settore del turismo on-line - conferma come l’era del web 2.0 abbia stravolto le logiche del mercato dell’offerta turistica mettendo a dura prova le aziende che operano in maniera tradizionale: viene premiata una strategia sempre più “2.0-oriented” e i motori di ricerca e i social network si confermano gli strumenti più efficaci per trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli attuali. Se a questo aggiungiamo il fatto che già la Conferenza di Lisbona aveva enfatiz-
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zato la centralità che assume l’aspetto della raggiungibilità delle mete turistiche per lo sviluppo di un turismo sostenibile, ecco allora il perché di Mobilitami, il nuovo e innovativo progetto di promozione del territorio ideato dall’omonima azienda, l’impresa fondata da AMI SpA, azienda che gestisce il trasporto pubblico sulla provincia di Pesaro e Urbino, e Pluservice srl, certamente la più grande azienda regionale per la progettazione e realizzazione di sistemi di gestione del trasporto pubblico di persone (ITS: intelligent transport system). “La facile raggiungibilità delle mete turistiche – ci spiega Giorgio Fanesi, amministratore di Mobilitami e presidente di Pluservice - può contribuire senza dubbio a quel virtuoso processo di osmosi tra poli di attrazione e territori satelliti, ad esempio costa ed entroterra, che dovrebbe essere il modello di sviluppo
del nostro Paese. Con il nostro progetto tale aspetto è centrale, vista l’enfasi che Mobilitami dedica alla promozione dei servizi di mobilità presenti sul territorio, specie quelli della “nuova e innovativa” mobilità che coniuga sempre più l’esigenza individuale con il vantaggio collettivo”. Il connubio fra turismo e mobilità interna è dunque il principio ispiratore di Mobilitami. La possibilità di disporre di strumenti di mobilità flessibili, addirittura personalizzabili in un itinerario/percorso fruitivo auto-costruito, consente al turista di migliorare notevolmente la qualità percepita dell’esperienza, e al territorio di veder massimizzata l’affluenza alle proprie eccellenze, proprio in virtù di una mobilità accresciuta. In un’epoca in cui anche il mercato turistico si sta riconfigurando in funzione delle evoluzioni tecnologiche, con Mobilitami si intende de-
clinare le nuove possibilità offerte dalle tecnologie infomobili. “Un territorio capace di offrire servizi di mobilità efficaci, efficienti, attagliati alle esigenze individuali, ma con costi da servizio pubblico – aggiunge Fanesi - ha la possibilità di differenziare e connotare maggiormente la sua offerta turistica sia perché saprà integrare realmente la sua rete di emergenze turistiche, grandi e piccole, sia perché sarà percepito come innovatore, portatore di nuovi paradigmi di mobilità che vengono di per se stessi apprezzati anche per i loro contenuti di eco sostenibilità”. Mobilitami, dunque, si è posto come obiettivo quello di affermare un modello di territorio che potremmo definire “traffic free”, contribuendo alla promozione di uno stile di vacanza ecosostenibile, talmente rivoluzionario e gradevole da essere in grado di influenzare le abitudi-
ni di vita del turista anche al rientro nei luoghi di residenza. Questo obiettivo viene perseguito con la metafora, classica del web 2.0, della community, ovvero del luogo virtuale di scambio di informazioni tra domanda e offerta, dove ogni occasione o motivo di spostamento incontra (o contribuisce alla creazione di) innovative forme di mobilità rispettose dell’ambiente, attraverso l’uso consapevole e ragionato del mezzo privato, cosa che può ridurre congestioni e tempi di spostamento. Le azioni di Mobilitami si concretizzano nella creazione di un contact center multicanale (call center, sito internet, servizi mobilphone) sia per la fase informativa sia per la fase di acquisto di particolari servizi sia turistici che di mobilità. Con un’attenzione, però: Mobilitami non prevede di realizzare l’ennesima soluzione per ogni tipologia di necessità (acquisto
di camere d’albergo o biglietti di viaggi in pullman gran turismo, …), col rischio di non creare alcun valore aggiunto, ma consente all’utente di usufruire in maniera integrata dei vari servizi già disponibili in rete, senza sovrapporsi a questi né in termini di dati né di funzionalità: una sorta di innovazione social per lo sviluppo territoriale. Importante in questo senso è anche il circuito DESMO-Marche, una rete di monitor dislocati sul territorio, che consente un broadcasting capillare delle informazioni turistiche verso l’utenza diffusa, attraverso la creazione di palinsesti personalizzati in funzione della vicinanza geografica all’evento. Particolare rilievo strategico assume infine la partecipazione al progetto degli stakeholders del sistema turistico, amministrazioni, organizzazioni pubbliche e associazioni di categoria, Confcommercio in primis.
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SPECIALE: TURISMO
Formazione, credito, consulenza: a ciascuno un preciso compito Per i nostri giovani il turismo può rappresentare indubbiamente un’occasione di incontro, di espressione, di potenziamento della fiducia in se stessi, un campo su cui sviluppare processi di accrescimento delle abilità e delle competenze, un settore in cui, attraverso un “sogno”, cercare una fonte stabile di reddito e l’occasione per esprimersi di Flavio Guidi
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e scuole, gli istituti, le università presenti sul territorio devono fare cultura, creare laboratori, sottoporre ai giovani ricerche e progetti; il tutto incentrato sul tema “cosa fare, come fare, quando fare, dove fare”, per accrescere l’offerta ricettiva turistica, caratterizzando e distinguendo sempre più il territorio. Un ruolo fondamentale, anche in questo settore, lo ha il mondo del credito, chiamato a sostenere gli operatori del settore sostenendo i progetti innovativi di medio/lungo periodo. Alle associazioni del settore, poi, il compito di favorire i processi di aggregazione di tutti gli operatori sostenendo i progetti di integrazione e di alleanze e favorire i progetti di marketing e promozione. All’interno di tale cornice, spetta agli enti pubblici territoriali - quali Regioni, Province e Comuni – lo stabilire occasioni di in-
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contro supportando con incentivi, facilitazioni burocratiche, organizzazioni di eventi e, laddove possibile, realizzazione di nuove infrastrutture. Agli imprenditori, tra cui i giovani, l’arte di credere nel business del turismo e delle attività ad esso collaterali, e il coraggio di sviluppare nuovi progetti. I sindacati, dal canto loro, li invito a pensare a contratti territoriali e di settore che rendano quanto più flessibile il fattore lavoro, mentre i politici dovrebbero svolgere un ruolo mirante a canalizzare le risorse comunitarie e nazionali verso i territori di appartenenza. Infine, i servizi avanzati (consulenti e fornitori di servizi): con il loro know how, sono in grado tecnicamente di implementare i processi, le nuove iniziative, svolgere un ruolo di agente di cambiamento, di innovazione, di integrazione, con un ruolo di assistenza organizzativa nei processi
di marketing e promozione. In altre parole: agevolare operativamente le attività economiche sia riguardo allo start up che al consolidamento, allo sviluppo e al miglioramento gestionale delle singole strutture.
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SPECIALE: TURISMO
Il turismo: una nuova frontiera per l’occupazione? Chi tratta il tema dell’occupazione oggi rischia di parlare di corda in casa dell’impiccato, ma non per questo l’argo mento può essere facilmente eluso: sono troppi infatti gli interessi e le pressioni in gioco, a cominciare da quelle che provengono dal mondo dei giovani
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e previsioni generali per il 20122013 parlano di una perdita di posti di lavoro intorno alle 200mila unità, con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 30 per cento (dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria). Se dunque il contesto generale è da Prozac, a maggior ragione vale la pena di soffermarsi su di un settore, il turismo, tra i pochi in grado di contrastare efficacemente la crisi. Il turismo, infatti, ha almeno due particolarità degne di nota: ha una forte concentrazione di occupazione femminile (quasi 6 occupati su 10 sono donne, stando ai dati diffusi da Federalberghi ed Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) e può rappresentare un valido sbocco per giovani laureati in materie umanistiche. Con riguardo all’occupazione femminile, la media nazionale è del 46,1 per cento (fonte Eurostat), per cui il 57 per cento
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del settore turismo appare veramente confortante, soprattutto se lo si relaziona con altri due indicatori “rosa” ugualmente positivi: nel comparto in questione si registra il maggior numero di imprese al femminile e un lavoratore quadro su tre è donna. Per ciò che riguarda i giovani “umanisti”, da sempre considerati svantaggiati rispetto ai coetanei laureati “scientifici”, va evidenziato come proprio il settore del turismo possa riservare loro delle proficue occasioni d’impiego; naturalmente, lo scenario su cui andrebbero concentrati gli sforzi (prima in chiave di progettazione e poi di investimento) è quello del più efficace sfruttamento degli innumerevoli giacimenti culturali della penisola. Conoscenza della nostra storia, conoscenza del nostro patrimonio artistico/ folkloristico e conoscenza delle lingue straniere per poter trasmettere, con en-
tusiasmo, tutto ciò ad un pubblico il più vasto e internazionale possibile: ecco dove i nostri giovani umanisti possono e devono concentrarsi, magari senza aspettare l’eterno bando di concorso pubblico ma mettendosi alla prova in forme associative o cooperative con il doveroso sostegno di quegli organismi pubblici la cui mission è appunto quella di favorire l’imprenditorialità giovanile e non solo di giocare a monopoli con Imu, Iva e tasse di soggiorno varie.
Maurizio Micheli Area Risorse Umane e Formazione Gruppo Sida m.micheli@grupposidagroup.com Tel. 071.28521
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SPECIALE: TURISMO
Happy Museum!!! M
ercoledì 16 maggio è stato presentato nella sede regionale di Ancona “Happy Museum” il primo Festival dei musei delle Marche, sostenuto da un progetto di marketing museale promosso dalla Regione Marche, che intende dare sostegno e maggiore visibilità ai musei marchigiani. “Happy museum” prende ufficialmente il via con Grand Tour Musei che si svolgerà venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 maggio 2012, in concomitanza con la Notte dei Musei (sabato 19 maggio) e la Giornata Internazionale dei Musei (venerdì 18 maggio) promossa come ogni anno da ICOM (International Council of Museums). All’evento, che prevede aperture straordinarie e gratuite oltre che un ricco calendario di iniziative culturali, par-
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tecipano 96 musei marchigiani (26 per la Provincia di Ancona, 12 per quella di Ascoli Piceno, 11 per quella di Fermo, 27 per quella di Macerata, 20 per quella di Pesaro Urbino). Si tratta di 72 musei pubblici - compresi quelli statali come la Galleria Nazionale delle Marche, o il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, la Rocca di Gradara e quella di Senigallia e il Museo Omero - a cui vanno aggiunti 24 musei privati, tra cui 9 di proprietà ecclesiastica. L’iniziativa intende valorizzare non solo le istituzioni museali più conosciute, ma anche le realtà museali locali, ed è aperta a tutti: residenti e turisti, adulti e bambini, fedeli appassionati o curiosi dell’ultimo minuto. Sarà possibile vivere l’entusiasmante esperienza del museo come un momento di crescita personale e di condivisione, volto alla scoperta delle meraviglie del nostro prezioso patrimonio artistico.
Segui l’evento e i suoi appuntamenti nel 2012 del territorio su www.musei.marche.it Partecipa a Grand Tour musei e scegli il tuo evento su www.musei.marche.it Diventa amico di Happy museum su Facebook http://www.facebook.com/marchemusei - Guarda il video di presentazione di Happy Museum ad Ancona Seguici su Twitter! https://twitter.com/#!/MarcheMusei Grazie Lo staff dei Musei della Regione Marche
festival della felicitĂ pesaro e urbino
URBINO PESARO
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SPECIALE: TURISMO
Marche Eventi 2012 ↘
L’EVENTO 2012 DI URBINO CITTÀ UNESCO: LA GRANDE MOSTRA SULLA CITTÀ IDEALE DEL RINASCIMENTO Urbino ospita l’ambiziosa mostra “La città Ideale” che riunisce a Palazzo Ducale di Urbino, città UNESCO e sede di una delle corti del Rinascimento più importanti d’Europa, i tre dipinti che hanno come soggetto delle quinte urbane, note come città Ideale, conservati a Baltimora e Berlino, oltre che nella città marchigiana. La mostra sarà aperta dal 6 aprile e chiuderà l’8 luglio 2012.
dell’apertura della Biblioteca di Monaldo Leopardi al pubblico”. Padre del celebre poeta Giacomo, il conte Monaldo Leopardi fu un importante personaggio dell’epoca. S’impegnò a lungo nella vita politica e amministrativa di Recanati, facendosi carico di gravose responsabilità, e dedicò anni per la realizzazione della sua amata biblioteca, a quel tempo la più fornita di tutte le Marche.
Un evento dall’altissimo significato artistico e scientifico, la cui realizzazione coincide con il centenario della Galleria Nazionale delle Marche, il museo più importante delle Marche. Una meravigliosa occasione, dunque, per festeggiare i primi cento anni della prestigiosa Galleria! Grazie a questa mostra sarà possibile fare un confronto fra le tele, che verranno esposte all’interno di uno spettacolare allestimento “a stella”, e si potranno approfondire gli aspetti architettonici, artistici e urbanistici del Rinascimento di cui Urbino è la città simbolo per eccellenza. Un progetto che, oltre alla Regione Marche, coinvolge la Soprintendenza di Urbino, l’Università di Urbino e quella di Bologna e il Centro di Eccellenza Smart per la ricerca. Fra gli sponsor a sostegno del progetto figura Banca Marche.
XIII CONVEGNO INTERNAZIONALE STUDI LEOPARDIANI: 26-28 settembre 2012
PERIODO MOSTRA: 6 aprile – 8 luglio
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BICENTENTENARIO DELL’APERTURA AL PUBBLICO DELLA BIBLIOTECA DI MONALDO LEOPARDI A RECANATI Dal 29 giugno 2012 si celebrerà un importante “compleanno”: il “Bicentenario
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INFO: www.giacomoleopardi.it PERIODO MOSTRA: dal 29 giugno 2012
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CINEMA: NELLE MARCHE LA PIÙ ANTICA E IMPORTANTE RASSEGNA DOPO LA BIENNALE DI VENEZIA. LA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA DI PESARO Anche la “settima arte”, il Cinema, diviene protagonista nelle Marche con la famosa Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, uno dei più importanti festival cinematografici italiani. La mostra, che si propone come una rassegna non agonistica di opere prime, intende dare spazio a nuove strade capaci di avviare processi di rinnovamento, di crescita, di maturazione, di evoluzione del cinema. La 48a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 23 giugno al 1 luglio 2012. (www.pesarofilmfest.it )
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LIRICA: I FESTIVAL 2012 Il Rossini Opera Festival, fondato nel 1980, è una manifestazione di musica lirica dedicata al genio di Gioachino Rossini che si svolge nel mese di
agosto a Pesaro. Il festival, che intende preservare lo studio del patrimonio musicale legato al nome del compositore, si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini ed è membro dell’Associazione Europea dei Festival. Nel 2012 ricorrerà il 220^ anniversario della nascita di Gioachino Rossini (nato a Pesaro il 29 febbraio 1792) e la trentatreesima rassegna si svolgerà dal 10 al 23 agosto. Le opere rossiniane che figurano già in cartellone sono “Ciro in Babilonia”, “Matilde di Shabran” e “Il signor Bruschino”. (www.rossinioperafestival.it). Altra prestigiosa rassegna lirica marchigiana è lo Sferisterio Opera Festival che vanta il suggestivo scenario dello sferisterio di Macerata. Divenuta ‘Festival’ nel 2006, la manifestazione si connota per l’eccellente qualità del cartellone e per gli artisti di fama internazionale che vi figurano. La 48^ edizione del Festival, la cui direzione artistica è affidata a Francesco Micheli, si svolgerà nei mesi di luglio - agosto (le date e il cast del cartellone sono ancora in fase di definizione). Fra i titoli proposti: La traviata, Carmen, e La Bohéme. (www.sferisterio.it). Nelle Marche, un altro evento musicale di eco internazionale, perfettamente incastonato nell’evocativa cornice delle terre del Verdicchio, è il Festival Pergolesi Spontini, dedicato al genio musicale di Giovan Battista Pergolesi. Il Festival, che allestisce ogni anno rappresentazioni di notevole pregio artistico, nel 2012 giungerà alla sua XI Edizione. (www.festivalpergolesispontini.com). BANCA DATI EVENTI 2012 IN AGGIORNAMENTO: www.cultura.marche.it; www.turismo.marche.it
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SPECIALE: TURISMO
“Le Marche in Touch”, infinite possibilità di viaggio di L. Osmani
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a Regione Marche consente al turista del 2012 di avere a portata di mano le informazioni di cui necessita nel corso della sua visita del e dei territori in piena autonomia e con un’applicazione interattiva e user friendly “Marche Mobile” L’applicazione risulta in linea con le nuove dinamiche e abitudini del viaggiatore, con le sue curiosità, il desiderio di conoscere ed esplorare i luoghi, viverne i momenti, comprenderne le peculiarità, scoprirne le bellezze artistiche, storiche e culturali, ricevendo in tempo reale informazioni relative alla localizzazione geografica di strutture ricettive, monumenti, musei, manifestazioni ed eventi in programma nelle province e nei comuni. “Marche Mobile” è scaricabile su dispositivi portatili Apple accedendo allo store dedicato; tutte le indicazioni sono disponibili al sito www.turismo.marche.it. All’apertura fa seguito la presentazione promozionale e multimediale della Regione, dalla voce e dal volto di Dustin Hoffman, che conferisce vita ai versi dell’“Infinito” leopardiano. Con un balzo tematico si entra poi nella schermata di accesso relativa alle varie sezioni interne all’applicazione e il viaggio continua tra
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contenuti, mappe ed informazioni. Le mappe attualmente in forma statica consentono la visualizzazione al loro interno di punti di interesse classificati in strutture turistico-ricettive, elementi del panorama storico-culturale regionale, musei. Ciascuno di essi viene corredato da una breve descrizione ed immagine connotativa. E’ inoltre possibile accedere a sezioni contenenti file multimediali audio/video, ad altre che danno libertà di visualizzare informazioni, numeri utili e contatti relativi ad infrastrutture e servizi di trasporto per il visitatore, quali porti turistici, indicazioni sugli aeroporti e sul trasporto pubblico locale, taxi e punti di informazione e accoglienza sul territorio quali gli IAT. Dalla sezione “Scopri le Marche” si accede a proposte di itinerari suddivise per provincia e tematismo. Tali percorsi vengono brevemente descritti e corredati da un’immagine identificativa del luogo per il quale è anche possibile visualizzare in tempo reale la condizione meteo. I punti di interesse in essi indicati possono essere visualizzati all’interno della mappa Google loro dedicata. Un percorso che dall’idea di viaggio pas-
sa al web e di qui al touch screen, per toccare i territori della regione. Alla guida di tutto un unico filo conduttore: il desiderio del turista.
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SPECIALE: TURISMO
Agriturismo, dal marketing al business Il fenomeno dell’agriturismo è ormai un modello affermato. La sua immagine fortemente caratterizzata è ben conosciuta dai turisti italiani, europei e di molti altri Paesi, e il grado di appeal verso i destinatari (attuali e potenziali) è testimoniato dall’inarrestabile richiesta
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’agriturismo, in alcuni casi, ha addirittura assunto il ruolo di “volano di business” per zone che non possono più (o non hanno mai potuto) contare sulle industrializzazioni e sullo sviluppo di distretti manifatturieri. Queste attività turistiche non solo hanno saputo far emergere e gestire una nuova tipologia di domanda, ma ne hanno colto la struttura potenziale e l’hanno saputa “naturalmente sviluppare”, articolando un’offerta sempre più vasta, anche attraverso piccole reti territoriali tra produttori agricoli e referenti dei patrimoni artistici e culturali. Ed è in tale contesto che si parla di “effetto moltiplicatore”, cioè della capacità di innescare un processo virtuoso che, partendo dall’agriturismo, sappia stimolare sia il fabbisogno di offerte complementari qualificate (come ad esempio quello di prodotti tipici), sia il rinnovamento dell’impegno verso la valorizzazione dei beni culturali e dell’offerta degli eventi artistici, fino ad arrivare alla formazione del personale necessario per il potenziamento e la qualificazione dei servizi. Ti tale assetto, le politiche comunitarie e territoriali ne sono ben consapevoli e, seppur non sempre riescano a concertare la definizione delle priorità d’intervento, è chiaro il loro inten-
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to nel sostenere finanziariamente gli ulteriori step di sviluppo della filiera dell’agriturismo (perchè, paradossalmente, proprio di filiera potremmo iniziare a parlare). Dimostrano tali intenti sia il rifinanziamento del Programma Leader (ricollocato all’interno del PSR), sia, per quanto riguarda taluni Paesi, l’esportazione dell’esperienza realizzata attraverso un modello di intervento mutuato da quanto è stato realizzato nei nostri territori. Un esempio emblematico, a tale proposito, è dato dal Programma di Sviluppo Rurale della Romania, che potrebbe per alcuni aspetti ricordare l’inizio della nostra esperienza agrituristica di trent’anni fa. La Misura 3.1 del PSR della Romania prevede il sostegno all’avvio di attività agrituristiche nelle zone rurali, con la copertura del 100 per cento delle spese fino al tetto massimo di 200mila euro.
Giuseppe Empoli Gruppo Sida g.empoli@sidasrl.it Tel. 071.28521
LA GESTIONE DEI PREVENTIVI - viaggi a breve raggio 10 ore Modulo 5 LA COMUNICAZIONE RELAZIONALE 4 ore Modulo 6 TRAINING ON THE JOB 36 ore Modulo 8 SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E ORIENTAMENTO FINALE 2 ore
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SPECIALE: TURISMO
E’ nato prima l’albergatore o il turista? Durante gli intensi giorni della Bit ho notato tre fotografie, tre velocità, tre Italie … Il Lettore dirà: ma non era l’Italia delle due velocità, solita figura retorica del dopoguerra? Invece nel turismo le velocità sono proprio tre di C. Menichelli
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a prima è rappresentata dall’intraprendenza del Nord, che intuisce nei potenziali desideri del cliente, soluzioni che poi sviluppa in concept turistici sempre nuovi e costruiti su misura; i marketers lo chiamano “marketing esperienziale turistico”, nuovo format di un marketing del turismo dove il vecchio albergatore ancorato alla “camera invenduta” rimane fuori dai giochi del nuovo mercato e della nuova domanda/offerta. Il Nord si approccia al turismo come qualsiasi impresa propensa ad immettere sul mercato prodotti innovativi e profilati su stili di vita diversi rispetto al passato. Tali nuovi bisogni si concretizzano in due fenomeni strettamente connessi, uno legato all’offerta, l’altro legato alla domanda: i primi hanno dato luogo a prodotti e professionalità prima sconosciute, come quella del travel designer, l’altro a “nuovi” turisti. La propensione per il marketing di nicchia e la “segmentazione del target” hanno portato a fare di passioni come il naturalismo, le vecchie fattorie, l’archeologia, il vino, dei nuovi prodotti turistici tradotti in forme di accoglienza: dai concept hotel, hotel diffusi, relais de charme, il Nord ha creato nuove forme di accoglienza come fattorie storiche, wine hotel, city farm, house boat, floathing resort, tree hotel. Il percorso è sempre lo stesso: rendere l’offerta dinamica e interattiva con il turista. La seconda velocità è propria del Sud, dove alla strategia di marketing si sostituisce la creatività, eufemismo pirandelliano per rappresentare che l’imprenditore alberghiero “mette in atto strategie commerciali da solo”, senza fare troppo rumore, perché è meglio non farlo sapere alla concorrenza … Si ingegna nell’arte di soddisfare il turista per farlo tornare l’anno dopo, sperando che S.Gennaro non se ne dimentichi e che il territorio dalle bellezze mozzafiato si venda da sé, come del resto si è sempre fatto. Ad un recente convegno di piccoli albergatori tenutosi ad Agerola, ultimo avamposto della provincia di Napoli prima dell’inizio della Costiera Amalfitana, con la meravigliosa accoglienza e calore dei meridionali mi vengono regalate delle mozzarelle e del caciocavallo ripieno, prelibatezza unica al mondo, perché (notizia a me sconosciuta) il mondo conosce le mozzarelle di bufala ma non le mozzarelle di latte di Agerola. Alla mia pressocchè banale proposta - trovandosi la cittadina su un promontorio a 50 metri dall’inizio della Costiera Amalfitana - che la ricetta unica potesse diventare leva gastronomica-turistica per il territorio, mi viene risposto che gli artigiani, custodi della ricetta, temono che possa essere copiata la ricetta … segreta segreta. Forte contraddizione del Sud, dove il cambiamento di rotta verso strategie operative
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nuove è vissuto nella dialettica loquace del parlato, ma a fatti, davvero poco. Eppure a quel convengo gli albergatori intervengono numerosi, confidando che il workshop sullo strumento del web marketing e la vendita on line con vari portali del turismo o la comprensione della brand reputation colmino in una mezza giornata un gap culturale di formazione nel turismo, sia per l’imprenditore che per i giovani che vogliono lavorare nel settore. E la terza Italia? E’ quella di Roma, che non è Nord e non è Sud: è la sede di tre atenei pubblici e quindici privati. Terra di mezzo dove si alternano in modo dialettico platee accademiche a platee di imprenditoriali e di categoria, dove si è finalmente compreso che la moltitudine di corsi di formazione sul turismo tecnico (scuola alberghiera) e sul turismo antropologico, grazie alla crescita della giovane Facoltà di Scienza del Turismo, hanno bisogno di una ideazione di prodotti di alta formazione che rispondano da un lato ai giovani che con passione vogliono intraprendere una carriera stimolante, dall’altro diano risposte agli albergatori, affinchè imparino - grazie all’intercettazione di nuove forme di turismo - ad essere intraprendenti e a differenziare l’offerta in modo dinamico e relazionale con altri imprenditori e con il territorio in un senso di appartenenza corale. Il turismo e l’hotellerie non è più la camera, non è più il servizio o il numero di stelle, ma è il dialogo che si instaura con il turista. Lui non viene mai per caso, ma perché l’abbiamo cercato in un scambio dialettico tra desideri attesi e piena soddisfazione della domanda. Ma per arrivare a questo sodalizio, l’Italia tutta, dal Nord al Sud, ha bisogno di alta formazione nel turismo per rispondere alle nuove dinamiche di domanda e offerta, alle nuove forme di accoglienza turistica, alle nuove forme di hotellerie, allo sviluppo del marketing delle emozioni. E’ per questa esigenza che il nostro osservatorio di ricerca fatto di colleghi che come me lavorano sui fabbisogni della formazione postuniversitaria e sul coaching aziendale ha ideato un master in ambito tourism&hotel management firmato Sida, in co-brand con Masterandskills e il Dipartimento Memotef della Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma. Una nuova sfida anticrisi sia per i junior che vogliono cavalcare il “modernismo” del turismo, sia per i senior che, ricchi della loro esperienza, possono attingere alle nuove filosofie del turismo con occhi nuovi, segno di speranza del cambiamento generazionale dell’hotellerie solitaria. Al termine del Master saremo in grado di conoscere nel suo più intimo questo strano alieno che è il turista, e potremo rispondere a un dilemma: “è nato prima il turista o l’albergatore?”.
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Guido Ceronetti Viaggio in Italia, 1983
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“Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo. T’investe la lava bollente del brutto, del rumore, strade sopra strade, tremendi ponti di ferro, treni, camion, Tir, corsie con sbarramenti, impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra”.
“Le tartarughe potrebbero raccontare, delle strade, più di quanto non potrebbero le lepri” Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926
DOSSIER TRASPORTI 139
DOSSIER: TRASPORTI
LA LOGISTICA NELLE MARCHE L’intermodalità nella regione Marche trova la sua attuazione in quella che viene definita la “Piattaforma logistica delle Marche” (PLM). La concentrazione in un’area contenuta di quattro infrastrutture logistiche di modalità diverse tra loro quali il porto, l’aeroporto, lo scalo ferroviario e l’interporto, rendono la PLM unica in Italia e in grado di esprimere un potenziale di ragguardevole consistenza. Sull’argomento ML ha chiesto l’autorevole opinione di Carlo Pietrosanti, già Executive Vice President della Società Aeroporti di Roma di Carlo Pietrosanti
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el sistema logistico della regione, l’interporto rappresenta il player fondamentale in quanto nodo principale del trasporto stradale (“l’ultimo miglio” di qualsiasi modalità di trasporto è sempre su gomma), nonché anello di congiunzione delle altre modalità. L’OFFERTA POTENZIALE La Tabella 1 ( vedi pagina a fianco ) riporta in forma grafica le possibili offerte di servizi di intermodalità integrata che sono realizzabili grazie al ruolo dell’interporto. OFFERTA “A” Quest’offerta è riferita essenzialmente al traffico dei container che viaggiano via mare sulla tratta che collega i porti dell’Estremo Oriente e/o quelli del Medio Oriente con il porto di Ancona. L’offerta prevede che quest’ultimo sia 140
collegato all’interporto mediante un sevizio di navette di collegamento ferroviario gestito in autonomia dalla PLM. L’interporto, in questa offerta svolge il ruolo di piattaforma di carico e scarico degli autoveicoli porta container provenienti o destinati alla rete viaria nazionale. I lavori di potenziamento delle banchine di attracco delle navi e le operazioni di dragaggio dei fondali, aumenteranno la capacità di traffico container del porto di Ancona, con l’obiettivo di catturare una buona parte del traffico che oggi si sviluppa tra il porto di Ravenna e le industrie della regione Marche e del Sud d’Italia. E’ una modalità che è già operativa ma è svolta tutta all’interno delle aree del porto di Ancona. Con questa soluzione verrebbe ad essere ridotto consistentemente il traffico di automezzi pesanti che determina un notevole impatto sull’area urbana della città a sul suo sistema viario di accesso.
OFFERTA “B” E’ la modalità che vede nel collegamento ferroviario con il Nord Italia (Verona) e il Nord Europa (Monaco di Baviera) il fattore di competitività del porto di Ancona per il traffico container. La vicinanza al Centro-Nord Europa dei porti di Venezia e Trieste vede questi ultimi fortemente privilegiati per il traffico diretto in questa direzione. Perciò per il porto di Ancona l’unico modo di competere è quello di offrire un trasporto via ferrovia che, in un tempo paragonabile alle ore di navigazione necessarie ad oltrepassare le acque di Ancona per arrivare a Venezia o Trieste, riesca a trasportare ad un costo paragonabile, e con tempi più ridotti, i container direttamente agli interporti di Verona e principalmente a quello di Monaco di Baviera. Va aggiunto che i porti di Ravenna, Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume hanno costituito un’associazio-
ne - chiamata NAPA (North Adriatic Port Association) - con la finalità di offrire agli operatori logistici i servizi dei quali hanno necessità, servire al meglio il mercato del Nord Europa e per aver maggior voce presso i mercati e le istituzioni internazionali. Il NAPA, che prevede un piano infrastrutturale e procedurale coordinato, ha come obiettivo quello di realizzare un unico grande gateway per le navi che solcano il mare Adriatico trasportando container destinati o provenienti dall’Italia settentrionale e dall’Europa centro-orientale. Appare evidente che tale network costituisce oggi, e lo sarà di più nel futuro, una seria minaccia per il porto di Ancona e per l’intermodalità delle Marche. L’offerta in questione conferisce una migliore competitività al porto marchigiano ed ancora una volta il ruolo dell’interporto diventa determinante per le attività di smistamento dei container e
TABELLA 1
per il loro trasferimento sulla rete ferroviaria. Quest’offerta non è tuttavia rivolta al solo traffico via mare; essa è particolarmente efficace anche per quel traffico che collega via gomma le aree del Centro e del Sud dell’Italia con il Nord e il Centro Europa. Grazie al collegamento ferroviario la PLM potrebbe catturare una buona quota di questo traffico, una parte rilevante del quale passa a poche centinaia di metri dall’interporto. Allorché i lavori della “Quadrilatero” saranno conclusi, questa modalità potrebbe essere di interesse anche per i container provenienti dalle aree centro-tirreniche, che per raggiungere il Brennero devono percorrere l’Autostrada del Sole, sempre congestionata nelle tratte tra Firenze ed Incisa e nella tratta appenninica tra Firenze e Bologna. Il traffico via ferrovia potrebbe avere una ulteriore coniugazione me-
diante la realizzazione di collegamenti con treni dotati di pianali detti “ultra bassi”, sui quali gli automezzi possono essere caricati direttamente dai propri autisti che trovano poi l’accomodamento in una speciale vettura passeggeri. Questa tipologia di trasporto, detta “rollande landstrasse” (autostrade viaggianti) è già molto diffusa nel Nord Europa ma anche nel Nord Italia; da Verona partono infatti giornalmente, dirette a Monaco di Baviera, diverse coppie di treni di questo tipo effettuati dalla compagnia ferroviaria di Bolzano “Rail Traction Company”. OFFERTA “C” E’ un’offerta che propone una intermodalità terra-aria realizzabile grazie ad una forte visione sinergica tra aeroporto ed interporto. E’ da ritenersi altamente strategica in quanto in grado di soddisfare le esigenze delle industrie marchigiane che esportano,
facendole viaggiare su gomma in direzione dei grandi hub aeroportuali europei, un notevole quantitativo di merci. Un rapporto tecnico prodotto dall’ANAMA (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree) indica che più del 60 per cento delle merci aeree import/export da e per l’Italia non è gestita dagli scali nazionali. Dati quantitativi stimati dall’Associazione indicano che nel 2010 gli scali nazionali hanno movimentato merci per circa 900.000 tonnellate, a fronte di un quantitativo di 2,3 milioni di tonnellate di merci trasportate complessivamente per via aerea. Gli aeroporti regionali, quale è l’“Aeroporto delle Marche”, distribuiti capillarmente sul territorio nazionale, devono il loro traffico merci principalmente ai maggiori courier internazionali (DHL, FedEx, UPS, ecc…). Questi vettori operano però il trasporto veloce di pacchi, non addicendosi al loro modello di bu-
siness il trasporto di grandi quantitativi di merci. L’aeroporto di Falconara, rispetto agli altri aeroporti della dorsale adriatica, avrebbe delle ottime carte da giocare; dispone infatti di infrastrutture aviation (pista e piazzole) idonee per aerei di grande tonnellaggio, è posizionato in un importante crocevia NordSud ed Est-Ovest, non ha concorrenza da parte degli altri aeroporti dell’area adriatica che hanno un volume di traffico merci trascurabile (vedi Grafico A) e vede transitare annualmente, sul sistema viario in cui è inserito, circa 70.000 tonnellate di merci dirette e provenienti da scali intercontinentali. L’interporto, grazie alla sua trascurabile distanza dall’aeroporto, potrebbe realizzare per quest’ultimo il terminal cargo ed una “cargo city” che per un aeroporto regionale costituirebbe un vero e proprio lusso ( vedi Tabella 2 pagina a fianco). 141
GRAFICO A
DOSSIER: TRASPORTI
La presenza dello scalo ferroviario in fase di realizzazione, collocato tra l’aeroporto e l’interporto, potrebbe costituire un ulteriore canale di acquisizione di merci aeree grazie a specifici accordi con quegli interporti con i quali saranno stabiliti collegamenti ferroviari periodici (ad esempio Bologna). OFFERTA “D” E’ una modalità che vede l’interporto quale unico protagonista del business, in quanto prevede che quest’ultimo riceva dalla rete viaria nazionale merci che debbano essere smistate per poter essere poi immesse nella rete viaria locale per la consegna alla destinazione (e viceversa). LO STATO ATTUALE La Piattaforma Logistica delle Marche è oggi un complesso di infrastrutture, in parte realizzate ed in parte in via di realizzazione, sulle quali la Regione Marche, l’Autori142
tà Portuale di Ancona e RFI hanno investito e continueranno ad investire nel prossimo futuro. Lo sforzo che è stato fatto dalle istituzioni regionali per pervenire ad un piano coordinato tra aziende ed enti ministeriali è stato notevole e costituisce la condizione “necessaria” ma non quella “sufficiente”. Ciascuno dei quattro soggetti che concorrono alla PLM hanno visioni di sviluppo separate, accesso a risorse finanziarie differenti e sono spesso conseguentemente condizionate da regole, tempi ed obiettivi interni che non sono sempre conciliabili con gli obiettivi temporali della PLM. Il caso forse più emblematico è costituito dall’interporto e da Aerdorica (società di gestione dell’Aeroporto delle Marche). Sono entrambe delle Spa il cui capitale di controllo è di proprietà diretta o indiretta della Regione Marche, fanno riferimento entrambe ai finanziamenti regionali, eppure
non hanno punti di contatto sul piano delle strategie di sviluppo. La Aerdorica persegue l’obiettivo strategico dello sviluppo del traffico passeggeri e dell’indotto da esso generato (attività commerciali) mentre l’interporto sembra non considerare strategico lo sviluppo delle merci aeree. Si tratta di due realtà che per l’assetto societario che le accomuna dovrebbero esprimere il massimo della sinergia eppure, nonostante la loro vicinanza geografica, sono molto distanti tra loro. Questa condizione sembra andare in direzione opposta alla visione della PLM e al protocollo di intesa, firmato nel febbraio 2006 dai tre soggetti principali, per il coordinamento degli interventi finalizzati al perseguimento di una prospettiva di sviluppo di una rete integrata interconnessa e di un sistema integrato porto – aeroporto – interporto. La situazione rischia di diventare più complessa laddove si per-
verrà all’inevitabile passaggio dalla fase di realizzazione infrastrutturale alla costruzione di un’offerta di mercato. Questo passaggio, complesso per sua natura, metterà in evidenza il fatto che la “Piattaforma Logistica delle Marche” rappresenta un grande progetto infrastrutturale comune (nomina sunt consequentia rerum) ma è abbastanza distante dall’essere un soggetto attivo in grado di garantire l’operatività della PLM secondo una visione squisitamente commerciale. Ciò che si renderà necessario sarà la costruzione delle offerte indicate in precedenza, o altre ancora possibili, la loro comunicazione e proposizione sul mercato mondiale; in altri termini, affinché la PLM trovi la sua consistenza, e gli investimenti effettuati la loro remunerazione, sarà necessario operare secondo le normali regole di mercato. Andrebbe costituito un soggetto in grado di coniugare
TABELLA 2
le capacità infrastrutturali di ogni componente in un’offerta complessiva lasciando loro la piena autonomia nella governance degli altri business estranei a quello della PLM. Un soggetto con una forte caratterizzazione commerciale in grado di interpretare le esigenze del mercato, fornire risposte coerenti con la domanda e proporle sui mercati di maggiore interesse realizzando quella condizione “sufficiente” la cui mancanza è stata indicata in precedenza. La soddisfazione della condizione “necessaria e sufficiente” può essere in grado di trasformare la Piattaforma Logistica delle Marche in un vero e proprio distretto industriale destinato alla intermodalità. La variabile tempo è da considerarsi infine di fondamentale rilevanza. E’ lecito pensare che la prevedibile ripresa del sistema economico mondiale sarà molto aggressiva e che i nuovi scenari che andranno
a determinarsi in un tempo ristretto andranno a condizionare le scelte degli anni a venire, costituendo una situazione post-crisi basata su rapporti e processi che manterranno pochi elementi di continuità con le dinamiche economiche e commerciali di pre-crisi. Questi mutamenti e trasformazioni del quadro economico globale stanno ridefinendo con una diversa dinamica, e con un altrettanto diverso dinamismo, l’organizzazione delle modalità del trasporto per le quali la nostra Regione non deve trovarsi impreparata. L’“AEROPORTO DELLE MARCHE” L’ “Aeroporto delle Marche” (AdM), unico nella regione, è oggi caratterizzato da un operativo voli essenzialmente rivolto al traffico passeggeri, fatta eccezione per tre voli merci giornalieri effettuati rispettivamente da DHL, Fe-
dEx ed UPS che, come è noto, sono dei corrieri espressi che operano essenzialmente il trasporto veloce di pacchi. I passeggeri che hanno utilizzato lo scalo marchigiano nel 2011 sono stati 610.000, tra partenze ed arrivi, e sono il risultato di un trend positivo che si è accentuato negli ultimi due o tre anni. In questi anni infatti il numero dei passeggeri è aumentato di 200 migliaia di unità (comprendendo il recupero del calo del 2007), grazie soprattutto all’offerta di voli da parte di Ryanair, che oggi rappresenta il vettore con il quale vola circa il 50 per cento dei passeggeri dello scalo di Falconara ( vedi Grafico B pagina seguente ). L’utilizzo di un vettore low cost, quale è Ryanair, è indicatore di un’utenza per lo più di natura turistica. Le quote percentuali di passeggeri di questo vettore rispetto a quelle degli altri (Grafico B)
indicano che l’AdM si sta connotando progressivamente quale scalo orientato a questo tipo di utenza. L’andamento mensile delle presenze in aeroporto, riportato nel Grafico C, che è comparativo tra il 2006 e il 2011, avvalora questa ipotesi essendo l’incremento del numero dei passeggeri fortemente concentrato nei mesi primaverili ed estivi. La marcata stagionalità dei passeggeri è una caratteristica che accomuna tutti gli scali nazionali; nel caso di AdM questa è diventata progressivamente più accentuata, ad ulteriore riprova di quanto affermato in precedenza. Coerentemente con questo orientamento, su AdM sono state attivate nuove rotte non solo finalizzate a favorire l’incoming di turisti stranieri ma anche rivolte a soddisfare la domanda interna. Le rotte, infatti, che nel 2011 hanno collegato Ancona con Sharm el Sheik, Siviglia, Rodi, Creta, Alghero, Maiorca e Ibiza han143
no visto nell’utenza vacanziera locale il maggior bacino di riferimento. I dati riportati nel sistema di rilevamento dell’attività turistica della Regione, “Istrice”, indicano che nel 2011 le presenze di turisti sono state di poco superiori ai due milioni, in gran parte legate al turismo balneare, e costituite per lo più da cittadini italiani. Quelli esteri, di maggiore interesse per l’aeroporto, hanno raggiunto soltanto il 16 per cento del totale. Questi dati indicano che la contribuzione al Pil della regione da parte dell’aeroporto non è ancora da considerarsi di grande rilievo. I 610 mila passeggeri che nel 2011 sono transitati nello scalo marchigiano sono ben distanti dalla soglia del milione indicata dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) quale numero minimo di passeggeri in grado di garantire la sopravvivenza per
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GRAFICO C
GRAFICO B
DOSSIER: TRASPORTI
un aeroporto italiano. L’AdM è oggi infatti annoverato tra quei 18 aeroporti regionali a rischio di chiusura qualora le loro società di gestione non dovessero raggiungere entro i prossimi tre anni un bilancio sostenibile, ovvero l‘autosufficienza finanziaria. Si tratta infatti di aeroporti che gravano sulla collettività in quanto sopravvivono grazie ai contributi delle Amministrazioni Pubbliche locali che però, in ottemperanza alle direttive ministeriali, non potranno più erogare finanziamenti dopo la fine del prossimo triennio. L’ “Aeroporto delle Marche”, per uscire dal “gruppo dei 18”, avrebbe la necessità di un’azione di discontinuità rispetto al passato ma anche rispetto al presente; per fare ciò dovrebbe diventare espressione anche degli altri processi economici che sostengono l’economia del territorio. L’industria manifatturiera, in particolare,
che con il suo 24 per cento di contribuzione rappresenta la maggiore voce del Pil della regione, dovrebbe essere oggetto di una maggiore attenzione da parte dell’aeroporto. La piccola-media impresa, un’eccellenza che esporta nel mondo più del 60 per cento della propria produzione, ha anch’essa infatti la necessità di uno scalo in grado di soddisfare maggiormente le esigenze di mobilità di merci e di persone verso i Paesi con i quali intrattiene relazioni d’affari. La posizione geografica centrale e il favorevole sistema viario nel quale è collocato consentirebbero all’AdM di essere di riferimento anche per tutta la dorsale del medio e basso adriatico, non essendo presente, in questa vasta area, nessun aeroporto che opera un’attività cargo degna di nota, come si evince dal Grafico D. Se l’attenzione verso le imprese del territorio
rappresenta un ovvio dovere determinato dalla collocazione geografica, l’offerta di servizi alle altre regioni del medio e basso adriatico costituisce un’opportunità di ricavi che non andrebbe trascurata. Le regioni Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche e l’area della bassa Romagna fanno viaggiare annualmente via gomma sulla “A14” più di 5 milioni di tonnellate di merci, tra import ed export, da e verso i Paesi Ue e ben 70.000 tonnellate di merci intercontinentali attraverso i grandi Hub europei di Parigi, Francoforte, Amsterdam e Malpensa (dati Istat riferiti al 2010). In particolare, sulle rotte asiatiche viaggiano più di 16.000 tonnellate di merci in import e più di 15.000 tonnellate in export. Altrettanto importanti sono i numeri relativi alle merci destinate e provenienti dalla Federazione Russa e da alcune delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. Il
GRAFICO D
CARLO PIETROSANTI E’ nato a Roma dove ha conseguito la Laurea in Matematica e dove ha iniziato la propria carriera professionale inizialmente nel comparto delle telecomunicazioni (Italcable e Telespazio) ed infine presso la società Aeroporti di Roma, dove ha ricoperto il ruolo di Executive Vice President. Vive oggi a Staffolo (An) dove svolge l’attività di Consulente di Direzione occupandosi principalmente di sviluppo strategico e di reingegnerizzazione dei processi di gestione. Nel comparto dei trasporti ha svolto attività di consulenza, su tematiche di diversa natura, presso la Aerdorica S.p.A., Interporto delle Marche S.p.a. e presso la società Teleporto Adriatico S.p.A., partecipata dalle Autorità Portuali di Venezia e Ravenna.
vicino aeroporto di Rimini ha praticamente acquisito una irreversibile leadership sui voli passeggeri con questi Stati (ha raddoppiato in un solo anno il numero dei passeggeri, raggiungendo la fatidica soglia del milione) ma non quella delle merci. La presenza del Consolato e degli uffici doganali della Federazione Russa presso la sede dell’Interporto delle Marche, distante solo 4 km, rappresenterebbero una condizione di particolare vantaggio per lo sviluppo del traffico cargo con questi Paesi. Si tratta di numeri e considerazioni che dovrebbero essere oggetto di una attenta valutazione in quanto sufficienti a far diventare lo scalo di Ancona un vero e proprio Hub merci di forte rilevanza nella dorsale del medio e basso adriatico che gode del vantaggio di avere una buona viabilità che non è rallentata né da tratte appenniniche né da aree urbane
congestionate quali quelle di Milano, Bologna e Roma. Non va sottovalutato inoltre il fatto che la costruzione di rapporti per l’attività cargo con le maggiori compagnie aeree estere determina l’aumento della visibilità e della reputazione dell’aeroporto, grazie alle quali sarebbe possibile attivare relazioni passeggeri sulle stesse rotte verso le quali vengono trasportate le merci. Verrebbe a determinarsi un incremento dell’utenza d’affari che è decisamente più pregiata rispetto a quella determinata dai vettori low cost. Le infrastrutture “aviation” dell’aeroporto (pista e piazzole) sono adeguate per ospitare aeromobili di qualsiasi tonnellaggio, così come sono ampie le aree da poter destinare ad infrastrutture merci all’interno del sedime aeroportuale. Non va infine ignorata la presenza dell’Interporto ad una distanza così
ravvicinata. Le due Società possono dar vita ad una forte sinergia che potrebbe mettere a fattor comune la comunicazione e gli impegni commerciali, ottimizzare i costi ed i tempi di predisposizione delle infrastrutture e consentire di disporre di una maggiore capacità di acquisizione di merci adottando sistemi operativi e processi funzionali condivisi in linea con le più innovative soluzioni di intermodalità. Quanto sopra sarebbe coerente con quelle che, è lecito supporre, siano state le aspettative delle Autorità Regionali all’atto della costituzione della Piattaforma Logistica delle Marche e quando è stato firmato tra Porto, Interporto ed Aeroporto, nel febbraio 2006, il protocollo d’intesa per il “coordinamento degli interventi finalizzati al perseguimento di una prospettiva di sviluppo di una rete integrata interconnessa e di un sistema integrato porto –
aeroporto – interporto”. L’indirizzo dell’attività dell’ AdM in questi ultimi anni è andato però in una direzione diversa dagli intenti di allora, determinando una visione autonomista del business che non ha punti di contatto né con le linee strategiche della Piattaforma Logistica delle Marche, né con le imprese della regione, costrette ad utilizzare in svariate circostanze altri scali per i loro fabbisogni, sia di trasporto delle merci sia di mobilità delle proprie maestranze.
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DOSSIER: TRASPORTI
“L’USCITA DAL PORTO DI ANCONA? NON SONO CONVINTO CHE SIA FATTIBILE” Per il Presidente di Interporto Marche Roberto Pesaresi, “se è vero che la procedura amministrativa è stata avviata, è altrettanto vero, purtroppo, che ad oggi mancano i finanziamenti, mentre il territorio ha un urgente bisogno di certezze” di A. Monticelli
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elle scorse settimane la Camera dei Deputati ha dato il via libera (con un solo voto contrario) alla nuova legge sugli interporti e la logistica, che ora è all’esame del Senato. “Speriamo che l’approvazione anche di Palazzo Madama giunga entro la fine della legislatura”, auspica il Presidente dell’Interporto Marche – nonché Vice presidente di UIR (Unione Interporti Riuniti) – Roberto Pesaresi Presidente, all’indomani dell’approvazione da parte di Montecitorio di questo provvedimento (del quale Lei può essere legittimamente considerato uno dei “padri”), Lei ha detto che si tratta di una svolta. In che senso? “Per una serie di motivi. Innanzitutto perché si giunge ad una esatta definizione del termine “interporto” più puntuale e al contempo maggiormente legata all’intermodalità. Già la legge 240 del 1990
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(istitutiva degli interporti, ndr) affermava taluni principi con una certa precisione, ma a distanza di oltre vent’anni alcuni concetti andavano ribaditi e puntualizzati meglio”. Non mi è chiara la differenza rispetto a prima … “Ora l’interporto è visto come un unicum strettamente correlato al concetto di intermodalità, e quindi dotato di un terminal ferroviario con determinati requisiti”. L’esigenza di legiferare nuovamente è derivata dall’abuso nell’utilizzo del termine “interporto”? “Non parlerei di abuso, semmai del fatto che in questi anni strutture con caratteristiche radicalmente diverse tra loro si sono definite interporto. Vede, è anche un problema terminologico: non di rado si utilizzano termini quali “piattaforma logistica” per indicare cose in realtà mol-
to differenti tra loro. Se parliamo di porti abbiamo in mente un’idea chiara delle strutture alle quali facciamo riferimento. Nell’universo degli interporti, invece, regna (o, meglio, regnava prima della legge di fresca approvazione) la confusione”. Torniamo alla legge. “Oltre a quanto detto sopra, la riforma disciplina la logistica in un contesto normativo nel frattempo mutato, nel senso che un’attività che prima era prerogativa esclusiva dello Stato ora rientra nella competenza concorrente di Stato e Regioni, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione”. Se non sbaglio, la legge introduce anche una nuova struttura, la “piattaforma logistica territoriale”.“Si. Con questo termine si intende una somma di “nodi” della rete, cioè luoghi fisici situati in un determinato territorio – anche di regioni diverse - e destinati all’intermodalità: porti, inter-
“Chiediamo con forza che il “corridoio baltico-adriatico” arrivi fino ad Ancona”
porti, terminal ferroviari che a loro volta non siano dislocati né in porti, né in interporti. In sostanza, una rete di strutture in grado di coordinarsi tra loro”. La normativa italiana sulla logistica come si rapporta con le indicazioni che giungono dall’Unione europea? “Con questa domanda anticipa un passaggio che mi sta a cuore. Un altro motivo di soddisfazione per il varo della riforma risiede appunto nel fatto che essa risponde meglio agli scenari comunitari. Mi spiego meglio: in Italia, per essere significativi rispetto agli standard comunitari, i traffici devono risultare frutto di più soggetti. E tale esigenza è ancor più evidente lungo la direttrice adriatica”. Un Paese affacciato sul Mediterraneo come l’Italia non dovrebbe essere avvantaggiata dal punto di vista logistico? ”E’ vero, dovrebbe esserlo, come una
sorta di piattaforma logistica mediterranea. E invece dobbiamo rilevare come per trasportare un container dalla Cina a Milano conviene, sia in termini di tempo che economici, passare da un porto del Nord Europa …”.
con i limiti infrastrutturali e gestionali che caratterizzano l’attuale situazione. Naturalmente avendo chiara la prospettiva strategica. In altre parole: lavorare nell’oggi pensando al domani. I due momenti sono legati, guai a dividerli”.
Lei prima parlava del contesto comunitario: cosa ci chiede l’Europa? “Bruxelles ha imposto agli Stati membri un obiettivo strategico: entro il 2030, il 30 per cento del trasporto di merci per distanze sopra i 300 chilometri dovrà avvenire su ferro. Percentuale che dovrà salire al 50 per cento entro il 2050. Noi oggi dobbiamo porre le condizioni perché ciò avvenga”.
E oggi la situazione come si presenta? “La piattaforma logistica marchigiana si caratterizza per uno stretto legame tra Interporto e porto di Ancona e un buon rapporto con lo scalo aereo di Falconara, che confidiamo si possa tradurre in un percorso comune. Ora il passaggio successivo dovrà a mio avviso manifestarsi nella piattaforma unica per il Centro Italia”.
Non si rischia però di continuare a parlare di progetti, mentre il Paese sta perdendo competitività? “Guardi, io ritengo che la sfida che ci troviamo davanti stia nel riuscire a lavorare
Ma l’Umbria non vuole realizzare una propria piattaforma? “Si, sta partendo adesso. Ma sia la Regione Marche che la Regione Umbria (che tra l’altro è socia della società che
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DOSSIER: TRASPORTI
“Con l’approvazione della nuova legge si è finalmente portato all’attenzione del Paese e del Parlamento il tema dell’intermodalità”
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gestisce l’Interporto Marche, nella quale esprime il Vicepresidente, ndr) chiedono che poi il nostro interporto e il nuovo che sorgerà siano legati da una gestione unitaria”. E in chiave strategica, quali investimenti infrastrutturali interesseranno il nostro territorio? “Si dovrà dare priorità agli investimenti già approvati, secondo tempistiche consone alle esigenze delle imprese e dei traffici. Investimenti riguardanti sia il porto che l’interporto, così come il prolungamento del “corridoio balticoadriatico” fino ad Ancona. Poi auspico che vada avanti il progetto del by pass di Falconara, che ci permetterebbe di raggiungere Bologna senza dover transitare per Ancona; i lavori dovrebbero partire nei prossimi mesi, visto che l’intervento è stato finanziato. Nell’elenco degli interventi necessari inserisco anche il piano
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regolatore del porto di Ancona - per il quale peraltro non vi è ancora la valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente – e la terza corsia dell’A14, che è sotto gli occhi di tutti. Strategica è anche l’uscita dal porto di Ancona, ma qui il discorso è parzialmente diverso: se è vero che la procedura amministrativa è stata avviata, è altrettanto vero, purtroppo, che ad oggi mancano i finanziamenti”. Per cui secondo Lei non se ne farà nulla? “Non ho detto questo. Ho solo ribadito che qualcuno dovrebbe convincere soprattutto gli investitori stranieri che l’opera – che costa sui 480 milioni - sia veramente fattibile. Si muoveranno con il project financing? Potrebbe essere una buona idea: quel che è certo, comunque, è che il territorio ha un urgente bisogno di certezze”.
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DOSSIER: TRASPORTI
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“E’ superata la convinzione che nel concetto di intermodalità si incrocino almeno due modalità. Oggi essa dev’essere vista come la quinta modalità di trasporto, cioè una modalità a sé stante, con strutture realizzate su misura”
“LA LOGISTICA È UNA FONTE DI GUADAGNO” Intervista a Nicola Paradiso, responsabile delle strategie di business dell’Interporto Marche, che proviene da una ventennale esperienza professionale all’interporto di Parma di L. Osmani
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ottor Paradiso, come giudica l’attuale situazione dell’Interporto Marche? “Ritengo che attualmente questo Interporto non riesca ancora a sfruttare appieno tutte le proprie potenzialità, nel senso che non raccoglie quanto ha seminato in passato. Però si sta muovendo molto velocemente, sia sotto il profilo della realizzazione degli investimenti, sia per quanto attiene alla creazione di una rete di relazioni sul territorio”. In altre parole, si devono mettere a frutto gli investimenti effettuati? Accanto al progetto infrastrutturale occorre sviluppare il piano industriale approvato dal cda, così da mettere a reddito le strutture”. Partiamo dal primo punto: la parte infrastrutturale è competitiva … “Si. I requisiti di base previsti dalla nuova normativa, legati all’intermodalità, vi sono tutti. La struttura organizzativa può considerarsi pienamente idonea”. E dal punto di vista commerciale? “Su questo piano stiamo lavorando per la creazione, appunto, di una rete commerciale, fi150
nalizzata a proporci nelle attività di supporto delle aziende nei loro processi di internazionalizzazione attraverso la razionalizzazione dei flussi logistici. Ma in tale contesto mi preme segnalare la creazione di TCI, il Terminal Centro Italia, la business unit di Interporto Marche, dedicata alla gestione delle infrastrutture ferroviarie interportuali. L’iniziativa sarà accompagnata da azioni di supporto: studi e ricerche, cura dei rapporti con gli enti territoriali, ecc.”. Passando a considerazioni di portata più generale, all’estero l’intermodalità viene gestita diversamente? “Le rispondo prendendo il caso della Germania, dove il 70 per cento delle merci si muovono per conto terzi, cioè tramite operatori. Da noi il rapporto è ribaltato: soltanto il 30 per cento, in quanto la maggior parte viene trasportata dai produttori stessi. Questi dati cosa significano? Che lì hanno compreso che la logistica è quel fattore che attribuisce valore al bene; in altre parole, che è una fonte di guadagno”.
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DOSSIER: TRASPORTI
L’“AEROPORTO DELLE MARCHE” L’ “Aeroporto delle Marche” (AdM), unico nella regione, è oggi caratterizzato da un operativo voli essenzialmente rivolto al traffico passeggeri, fatta eccezione per tre voli merci giornalieri effettuati rispettivamente da DHL, FedEx ed UPS che, come è noto, sono dei corrieri espressi che operano essenzialmente il trasporto veloce di pacchi di Carlo Pietrosanti
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passeggeri che hanno utilizzato lo scalo marchigiano nel 2011 sono stati 610.000, tra partenze ed arrivi, e sono il risultato di un trend positivo che si è accentuato negli ultimi due o tre anni. In questi anni infatti il numero dei passeggeri è aumentato di 200 migliaia di unità (comprendendo il recupero del calo del 2007), grazie soprattutto all’offerta di voli da parte di Ryanair, che oggi rappresenta il vettore con il quale vola circa il 50 per cento dei passeggeri dello scalo di Falconara.
GRAFICO -1
L’utilizzo di un vettore low cost, quale è Ryanair, è indicatore di un’utenza per lo più di natura turistica. Le quote percentuali di passeggeri di questo vettore rispetto a quelle degli altri (Grafico 1) indicano che l’AdM si sta connotando progressivamente quale scalo orientato a questo tipo di utenza. L’andamento mensile delle presenze in aeroporto, riportato nel Grafico 2, che è comparativo tra il 2006 e il 2011, avvalora questa ipotesi essendo l’incremento del numero dei passeggeri fortemente concentrato nei mesi primaverili ed estivi. La marcata stagionalità dei passeggeri è una caratteristica che accomuna tutti gli scali nazionali; nel caso di AdM questa è diventata progressivamente più accentuata, ad ulteriore riprova di quanto affermato in precedenza. Coerentemente con questo orientamento, su AdM sono state attivate nuove rotte non solo finalizzate a favorire l’incoming di turisti stranieri ma anche rivolte a soddisfare la domanda interna. Le rotte, infatti, che nel 2011 hanno collegato Ancona con Sharm el Sheik, Siviglia, Rodi, Creta, Alghero, Maiorca e Ibiza hanno visto nell’utenza vacanziera locale il maggior bacino di riferimento. I dati riportati nel sistema di rilevamento dell’attività turistica della Regione, “Istrice”, indicano che nel 2011 le presenze di turisti sono state di poco superiori ai due milioni, in gran parte legate al turismo balneare, e costituite per lo più da cittadini italiani. Quelli esteri, di maggiore interesse per l’aeroporto, hanno raggiunto soltanto il 16 per cento del totale. Questi dati indicano che la contribuzione al Pil della regione da parte dell’aeroporto non è ancora da considerarsi di grande rilievo. I 610mila passeggeri che nel 2011 sono transitati nello scalo marchigiano sono ben distanti dalla soglia del milione indicata dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) quale numero mi-
GRAFICO -2
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DOSSIER: TRASPORTI nimo di passeggeri in grado di garantire la sopravvivenza per un aeroporto italiano. L’AdM è oggi infatti annoverato tra quei 18 aeroporti regionali a rischio di chiusura qualora le loro società di gestione non dovessero raggiungere entro i prossimi tre anni un bilancio sostenibile, ovvero l‘autosufficienza finanziaria. Si tratta infatti di aeroporti che gravano sulla collettività in quanto sopravvivono grazie ai contributi delle Amministrazioni Pubbliche locali che però, in ottemperanza alle direttive ministeriali, non potranno più erogare finanziamenti dopo la fine del prossimo triennio. L’ “Aeroporto delle Marche”, per uscire dal “gruppo dei 18”, avrebbe la necessità di un’azione di discontinuità rispetto al passato ma anche rispetto al presente; per fare ciò dovrebbe diventare espressione anche degli altri processi economici che sostengono l’economia del territorio. L’industria manifatturiera, in particolare, che con il suo 24 per cento di contribuzione rappresenta la maggiore voce del Pil della regione, dovrebbe essere oggetto di una maggiore attenzione da parte dell’aeroporto. La piccola-media impresa, un’eccellenza che esporta nel mondo più del 60 per cento della propria produzione, ha anch’essa infatti la necessità di uno scalo in grado di soddisfare maggiormente le esigenze di mobilità di merci e di persone verso i Paesi con i quali intrattiene relazioni d’affari. La posizione geografica centrale e il favorevole sistema viario nel quale è collocato consentirebbero all’AdM di essere di riferimento anche per tutta la dorsale del medio e basso adriatico, non essendo presente, in questa vasta area, nessun aeroporto che opera un’attività cargo degna di nota, come si evince dal Grafico 3. Se l’attenzione verso le imprese del territorio rappresenta un ovvio dovere determinato dalla collocazione geografica, l’offerta di servizi alle altre regioni del medio e basso adriatico costituisce un’opportunità di ricavi che non andrebbe trascurata. Le regioni Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche e l’area della bassa Romagna fanno viaggiare annualmente via gomma sulla “A14” più di 5 milioni di tonnellate di merci, tra import ed export, da e verso i Paesi Ue e ben 70.000 tonnellate di merci intercontinentali attraverso i grandi Hub europei di Parigi, Francoforte, Amsterdam e Malpensa (dati Istat riferiti al 2010). In particolare, sulle rotte asiatiche viaggiano più di 16.000 tonnellate di merci in import e più di 15.000 tonnellate in export. Altrettanto importanti sono i numeri relativi alle merci destinate e provenienti dalla Federazione Russa e da alcune delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. Il vicino aeroporto di Rimini ha praticamente acquisito una irreversibile leadership sui voli passeggeri con questi Stati (ha raddoppiato in un solo anno il numero dei passeggeri, raggiungendo la fatidica soglia del milione) ma non quella delle merci. La presenza del Consolato e degli uffici doganali della Federazione Russa presso la sede dell’Interporto delle Marche, distante solo 4 km, rappresenterebbero una condizione di particolare vantaggio per lo sviluppo del traffico cargo con questi Paesi. Si tratta di numeri e considerazioni che dovrebbero essere oggetto di una attenta valutazione in quanto sufficienti a far diventare lo scalo di Ancona un vero e proprio Hub merci di forte rilevanza nella dorsale del medio e basso adriatico che gode del vantaggio di avere una buona viabilità che non è rallenta-
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GRAFICO -3
ta né da tratte appenniniche né da aree urbane congestionate quali quelle di Milano, Bologna e Roma. Non va sottovalutato inoltre il fatto che la costruzione di rapporti per l’attività cargo con le maggiori compagnie aeree estere determina l’aumento della visibilità e della reputazione dell’aeroporto, grazie alle quali sarebbe possibile attivare relazioni passeggeri sulle stesse rotte verso le quali vengono trasportate le merci. Verrebbe a determinarsi un incremento dell’utenza d’affari che è decisamente più pregiata rispetto a quella determinata dai vettori low cost. Le infrastrutture “aviation” dell’aeroporto (pista e piazzole) sono adeguate per ospitare aeromobili di qualsiasi tonnellaggio, così come sono ampie le aree da poter destinare ad infrastrutture merci all’interno del sedime aeroportuale. Non va infine ignorata la presenza dell’Interporto ad una distanza così ravvicinata. Le due Società possono dar vita ad una forte sinergia che potrebbe mettere a fattor comune la comunicazione e gli impegni commerciali, ottimizzare i costi ed i tempi di predisposizione delle infrastrutture e consentire di disporre di una maggiore capacità di acquisizione di merci adottando sistemi operativi e processi funzionali condivisi in linea con le più innovative soluzioni di intermodalità. Quanto sopra sarebbe coerente con quelle che, è lecito supporre, siano state le aspettative delle Autorità Regionali all’atto della costituzione della Piattaforma Logistica delle Marche e quando è stato firmato tra Porto, Interporto ed Aeroporto, nel febbraio 2006, il protocollo d’intesa per il “coordinamento degli interventi finalizzati al perseguimento di una prospettiva di sviluppo di una rete integrata interconnessa e di un sistema integrato porto – aeroporto – interporto”. L’indirizzo dell’attività dell’AdM in questi ultimi anni è andato però in una direzione diversa dagli intenti di allora, determinando una visione autonomista del business che non ha punti di contatto né con le linee strategiche della Piattaforma Logistica delle Marche, né con le imprese della regione, costrette ad utilizzare in svariate circostanze altri scali per i loro fabbisogni, sia di trasporto delle merci sia di mobilità delle proprie maestranze.
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DOSSIER: TRASPORTI
“CON L’AEROPORTO DI FALCONARA VI SAREBBERO LE CONDIZIONI PER DIALOGARE” Per Massimo Masini, Presidente di Aeradria Spa (che gestisce lo scalo di Rimini), la profonda differenza tra Romagna e Marche ha influenzato anche le caratteristiche delle due strutture aeroportuali. Il che faciliterebbe una collaborazione di Guido Guidi
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residente Masini, quali sono gli obiettivi futuri del “Federico Fellini”? “Dare un ulteriore impulso al nostro principale mercato, vale a dire la Russia; confermare i collegamenti tradizionali oggi esistenti – penso a Germania, Francia, Regno Unito, Danimarca, Olanda, ecc. -; aprire nuove rotte”. Partiamo proprio da quest’ultimo punto. “Mi riferisco soprattutto a Paesi dell’ex blocco socialista che per noi rappresentano mercati di sicuro interesse. Pensiamo ad esempio all’Ucraina, alla Polonia, alla Romania …”. Sono mercati di interesse anche per l’incoming turistico? “In parte si tratta del cosiddetto “traffico etnico”, cioè di movimenti di persone che per la-
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voro vengono in Italia, anche a causa dei seri problemi economici, politici e sociali che hanno caratterizzato quei Paesi. In parte, però, si sta affacciando anche lì una nuova borghesia attirata dalla Riviera romagnola; su questo fronte si stanno muovendo molto efficacemente i nostri operatori turistici”. Anche la Regione Marche punta ad attrarre turisti provenienti dall’Europa dell’Est, ma rimane il nodo dell’aeroporto … “In effetti, per ampliare l’offerta di voli occorre un’adeguata dotazione infrastrutturale. Da questo punto di vista lo scalo di Rimini, sorto come aeroporto militare, può disporre di un vantaggio obiettivo rispetto ad altre strutture vicine. Poi ora, con la nuova pista, siamo ancor più competitivi. Per quanto riguarda i collegamenti con la Russia, confermo il nostro impe-
gno: aggiungo che non va dimenticato che oggi garantiamo voli diretti con ben dieci città russe di regioni diverse, oltre e in aggiunta a Mosca e San Pietroburgo”. E con la Cina? “Stiamo ragionando sull’ipotesi di realizzare un volo con Pechino transitando da Mosca”. Molti osservatori si chiedono se vi sono le condizioni per creare sinergie tra i due aeroporti di Rimini e di Falconara Marittima. La Sua opinione? “Ritengo che vi siano gli elementi favorevoli ad una collaborazione, trattandosi di due territori con caratteristiche nettamente differenti. Rimini, con un forte distretto turistico, ha raggiunto
una straordinaria vocazione ad attrarre passeggeri. A ciò si aggiunga anche la possibilità per il nostro scalo di servire i turisti diretti nelle Marche. Il “Sanzio”, da parte sua, si è dimostrato un ottimo generatore di traffico di una certa qualità: basti pensare ai collegamenti con Roma e Monaco di Baviera. Non poteva essere altrimenti, visto il tessuto economico che caratterizza le Marche! quindi la logica suggerisce che sarebbe relativamente facile lavorare assieme. Proprio perché siamo diversi”. Si sta muovendo qualcosa in questa direzione? “Per il momento no. Ma probabilmente in futuro ci si metterà tutti attorno ad un tavolo …”.
Come prevede si chiuderà il 2012 in termini di numero di passeggeri? “Il primo nostro obiettivo è di consolidare i risultati del 2011, che si chiuse con un saldo di 920mila passeggeri contro i 552mila dell’anno precedente. L’andamento dei primi tre mesi del 2012 e le proiezioni in nostro possesso ci inducono a ritenere fondatamente che raggiungeremo quota un milione e 200mila passeggeri”.
“In molti Paesi dell’Europa dell’Est sta nascendo una nuova borghesia, attratta dalle nostre coste”
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DOSSIER: TRASPORTI
“SPESSO SONO I COSTI DEI TRASPORTI AD INCIDERE MAGGIORMENTE SUL CONTO ECONOMICO AZIENDALE” CRS – Cost Reduction Specialists è il leader della consulenza finalizzata alla riduzione dei costi non core delle aziende. L’alto livello di specializzazione dei suoi analisti, la ampia gamma di categorie di spesa (oltre 30) in cui riesce a portare risultati concreti ai propri clienti ne caratterizzano il profilo. L’esperienza maturata dai partner di questo originale network di professionisti, alcuni dei quali hanno contribuito, 15 anni fa, alla nascita di questo settore della consulenza in Italia, mette a disposizione dei suoi clienti un patrimonio di conoscenze davvero considerevole Abbiamo chiesto ad Alessandro Calabrese, senior partner di CRS e suo presidente dal 2006, quali siano le categorie di spesa che caratterizzano in maniera più significativa il lavoro del network e che portano maggiori benefici ai clienti. di P. Duranti
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on è facile rispondere a questa domanda, perché le aziende possiedono strutture molto diverse tra loro, in funzione della propria attività; basti pensare a quanto differisce un’impresa di servizi da un’azienda produttiva e quanto, tra queste ultime, incida la scelta tra realizzare direttamente o terziarizzare una parte della produzione. Questi fattori generano esigenze diverse, perché diverse sono le strutture aziendali. Per alcuni nostri clienti i fattori chiave della riduzione dei costi non core stanno nell’area delle utility, per altri nel facility management. Tuttavia non c’è dubbio, specie se restringiamo l’analisi alle aziende industriali, le quali sono ancora l’asse portante della nostra economia, che sono i costi dei trasporti quelli che incidono maggiormente sul conto economico delle aziende”. Il mondo dei trasporti e delle spedizioni è oggi caratterizzato da una molteplicità di modalità operative, da offerta di servizi di grande varietà. Quali sono le linee
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guida della vostra attività consulenziale? “Il trasporto delle merci è l’ultimo anello della supply chain della produzione industriale ma, al tempo stesso è il biglietto da visita di ogni azienda presso i propri clienti. Ottimizzare i costi del trasporto significa quindi non solo individuare sul mercato tariffe e condizioni economiche migliori, ma soprattutto implementare i processi più rispondenti alle esigenze di ciascuna azienda, per rendere efficiente e non solo efficace il servizio di spedizione e trasporto delle merci. Risparmiare rinunciando alla qualità non serve, nei trasporti questo principio deve essere ancor più fermo che in altre categorie di spesa”. Chi è il vostro cliente tipo, quello che più frequentemente vi chiede di sottoporre ad analisi i propri costi dei trasporti? “Impossibile rispondere. L’importanza della funzione ed il suo peso percentuale sui costi aziendali fa si che non vi sia settore merceologico, profilo organizzativo o dimensione aziendale che non sia stato oggetto del nostro lavoro. Abbiamo ana-
lizzato i trasporti di aziende che esercitano una indiscussa leadership mondiale nel loro settore, con miliardi di fatturato, dal settore degli occhiali alle piastrelle, dalla meccanica al farmaceutico, senza dimenticare il mondo della moda, che con le sue esportazioni ha fatto del “made in Italy” un pilastro della nostra economia. Abbiamo però analizzato anche i trasporti di grandi aziende di servizi, che fanno largo uso di corrieri, specie espressi, come alcune grandi banche. Non c’è dubbio tuttavia che il nostro principale mercato sta nella miriade di medie e medio-piccole imprese, che spesso non hanno al loro interno risorse dedicate e specializzate ad affrontare le problematiche del trasporto”. Oggi, diversamente da quando avete avviato questo modello di business, basato peraltro sul principio del success–fee, ovvero sul fatto che la vostra remunerazione è legata esclusivamente al risultato realizzato, questa nicchia di mercato è affollata di competitors. Come vi carat-
“Risparmiare rinunciando alla qualità non serve, nei trasporti questo principio deve essere ancor più fermo che in altre categorie di spesa”
terizzate in questo contesto, in cosa vi differenziate dagli altri operatori? “Non sta a me dire se siamo migliori dei nostri concorrenti. Posso però affermare con sicurezza che il nostro lavoro è caratterizzato da alcuni fattori chiave. Il primo è il forte investimento di risorse che impieghiamo nell’analisi della categoria di spesa che il cliente ci ha assegnato, nello studio del suo modello di consumo, il vero punto di riferimento di ogni nostro lavoro. La conoscenza approfondita del modello di consumo è un faro che detta la rotta da seguire nella ricerca delle soluzioni di ottimizzazione dei servizi, che indica la via per un risparmio duraturo negli anni ed al tempo stesso rispettoso della qualità. Mi piace dire che, a differenza di chi propone sempre dei modelli predefiniti, noi siamo dei sarti su misura, ogni volta realizziamo un prodotto consulenziale originale e dedicato allo specifico cliente. Il secondo fattore di successo è l’ampio data base che abbiamo costruito negli anni: ciò significa conoscenza del mercato da parte dei nostri specialisti per la realizzazione
dei servizi richiesti dai clienti, ma anche aggiornamento continuo sulle best practice e non solo sui best price. Un altro fattore di successo lo ha appena citato: è il success-fee più rigoroso e senza eccezioni. Il nostro slogan è: nessun risultato, nessun compenso”. L’intreccio tra logistica e trasporti è sempre più stretto. Vi occupate anche di questa funzione? “Trascurare la logistica e l’intermodalità dei trasporti è oggi impossibile per chi vuol dare ai propri clienti un servizio di qualità. Pur con tutte le implicazioni che comporta mettere in discussione un modello logistico, sempre più spesso veniamo coinvolti in progetti e problematiche di questo tipo. Si tratta di sfide complesse ma, proprio per questo motivo, più stimolanti”. CRS ha analizzato i trasporti di molte azienda marchigiane, come vede da quell’osservatorio privilegiato il settore nella nostra regione? “Un primo dato che emerge è la conferma
di un fatto ormai consolidato: le imprese marchigiane sono attente ai costi e oculate nella spesa. Il problema principale non sta però nel sistema delle imprese, né nell’offerta di servizi da parte degli operatori del settore. Il vero problema sta nella crescente insufficienza di infrastrutture e di infrastrutture correttamente coordinate tra loro. Abbiamo parlato di intermodalità e logistica. Sono concetti vuoti se il territorio non offre il necessario supporto allo sviluppo delle moderne metodologie di interscambio delle merci. Il ritardo in questo campo penalizza il tessuto economico regionale. Le nostre merci raggiungono con maggior difficoltà (= costi) le loro destinazioni, procurando una difficoltà in più alle imprese marchigiane”.
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CULTURA
I grandi Chef delle Marche Paolo Brunelli: Enocioccogelatiere di M. Palumbo
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aolo, ben venuto sulle pagine di ML,nella rubrica dedicata ai grandi chef. Vuoi presentarti? “Con piacere: sono enocioccogelatiere. Sembra uno scioglilingua, lo so. Dunque: sono gelatiere di nascita, perché già da quando avevo dodici anni affiancavo la mia bisnonna, che negli anni ’30 aveva avviato un’attività nel settore. Nell’89 sono diventato sommelier e anche qui ho in qualche modo “ereditato l’arte”, vista l’esperienza di mio zio. Quindici anni fa, infine, sono diventato cioccolatiere, ma questa volta la famiglia non c’entra, visto che mi sono dedicato ad una mia personale passione ed esigenza. Avevo seguito, infatti, un corso dedicato al cioccolato nell’arte gelatiera e da lì è esplosa in me una vera passione viscerale, un autentico colpo di fulmine. Mi hanno fatto assaggiare delle praline fatte con ingredienti particolari e da lì ho iniziato a ricercare a mia volta ingredienti speciali, valorizzando le eccellenze del territorio, la qualità dei prodotti e, soprattutto, l’idea dello slow food”. In cosa consiste lo slow food? “In sintesi, il concetto nasce da un’idea di Carlo Petrini, per contrastare le grandi industrie
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alimentari e il dilagare di fastfood e valorizzare, invece, un concetto di cibo come portatore di piacere, cultura, tradizione e identità, che allo stesso tempo salvaguarda i piccoli produttori. Se vuoi una spiegazione dettagliata vai sul sito slowfood.it, dove scoprirai tante cose interessanti”. Come fai, gestendo un’attività giunta alla quarta generazione, a conciliare tradizione e innovazione? “In realtà il discorso è semplice: ho un’autentica passione per i prodotti del territorio e, in generale, per i prodotti anche di altre regioni, o nazioni (non devi dimenticare che il cioccolato migliore è quello dell’Ecuador e del Venezuela) che sono riconosciuto per la loro eccellenza e mi piace legarli ad un prodotto, invece, che è effimero, come il gelato. Al Gelato Artigianale Festival di Agugliano, che ci sarà dall’8 al 10 giugno, ad esempio, serviremo un gelato a base di mandorle della Val di Noto (Sicilia) sul quale grattugeremo della Casciotta di Urbino Dop, innaffiandolo poi con gocce di Sapa”. Che consiglio daresti ad un giovane che volesse intraprendere
il mestiere? “Gli ripeterei il mio slogan: “L’amore è il cuore di tutte le cose”. Il nostro è un mestiere duro, che richiede grande dedizione e fatica e si può fare solo se lo si ama davvero”. E se, invece, ti chiedessi di offrirmi qualcosa di speciale, cosa proporresti? “Sicuramente la mia specialità, la Crema Brunelli, che rappresenta al meglio il mio laboratorio. Contiene: nocciole caramellate di Cravanzana; cioccolato di Puerto Mar (Venezuela); vanilia di Mananara (Madagascar). A questi ingredienti si unisce la crema classica italiana, preparata da noi artigianalmente. È una specialità di cui andiamo fieri e che ci ha fatto vincere il Premio Gourmet dell’Accademia Italiana di Gastronomia Storica”. Bene, allora sono curiosa di assaggiare… “Colgo l’occasione per rinnovare l’invito a te e ai lettori di ML di venire a trovarci ad Agugliano, in occasione del Festival”. Piazza Vittorio Emanuele II Agugliano - Ancona tel. 071 907190 info@enocioccogelateriabrunelli.it
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iei cari lettori, Dopo esserci inoltrati, con il numero precedente, tra i sentieri della Riserva di Fiastra e aver scoperto gli ambienti segreti dei monaci tra tesori architettonici, con questo numero proseguiamo il nostro itinerario alla ricerca di paradisi della natura, volgendo verso le incantevoli vette dei Monti Sibillini. I Sibillini sono un immenso “giacimento” di opportunità, che aprono la strada a diversi percorsi trekking di grande interesse. Servirebbe un libro intero per parlare di tutti i meravigliosi angoli che questi dolci monti offrono. Esiste già, tra l’altro, un interessante percorso ad anello, promosso dall’Ente Parco (“Il Grande Anello dei Sibillini”), che in 8 tappe consente di scoprire gli aspetti più affascinanti del Parco. Una di queste tappe tocca il piccolo paese di Rubbiano, nei pressi di Montefortino (AP), per raggiungere la spettacolare Gola dell’Infernaccio. Non so per quale motivo o leggenda questo luogo venga chiamato “Infernaccio”, ma per me e per tanti turisti che lo scelgono come meta è un vero paradiso! La Gola dell’Infernaccio è uno degli ambienti più famosi di tutta la catena dei Monti Sibillini. La meta più facile e più comunemente scelta dagli escursionisti è l’Eremo di San Leonardo. Tuttavia la
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Gola offre anche stupendi percorsi supplementari, come la sorgente del fiume Tenna (Capotenna), la Cascata Nascosta e l’ascesa, ben più impegnativa, alle cime del Monte Priora che fanno da contorno a tutta la camminata. Percorsi realizzabili dalle 3 alle 5 ore di camminata e che vi consiglio di fare nel periodo che va da giugno ad agosto. Per raggiungere la Gola, si lascia la macchina dopo l’abitato di Rubbiano in corrispondenza di uno spiazzale-parcheggio raggiungibile da una strada bianca, stretta …e in verità anche piuttosto piena di buche. Si prosegue dunque a piedi per altri 700 metri lungo questa strada, che pian piano prepara lo sguardo allo spettacolo della Gola, aprendo uno scenario fatto di rigagnoli d’acqua tra una florida vegetazione e piccole cascate in lontananza, che sgorgano dai massicci a picco sulla valle. Si giunge quindi alla zona delle cosiddette “Pisciarelle”, per il curioso effetto simile ad una doccia con cui gocciola abbondante acqua dalle rocce sovrastanti. Irresistibile la tentazione, giunti a questo punto, di farsi una doccia sotto questa pura ed invitante acqua! Ma attenzione alla temperatura, anche se è piena estate! Ricordo ancora bene l’espressione del mio futuro cognato quando facemmo questo percorso per la prima volta…
Superato il guado del fiume (senza particolari difficoltà), ci si addentra finalmente nel cuore della gola. Splendida! Frutto di milioni di anni di paziente lavoro del torrente che si è scavato la via d’uscita attraverso la roccia. Godetevi il panorama mentre camminate attraverso la gola, risalendo il corso d’acqua. Passerete talvolta a filo del torrente stesso e, lasciato alle spalle lo scroscio del fiume, arriverete attraverso una stretta fessura tra le pareti rocciose, che è la vera e propria “gola” dell’Infernaccio. Da qui uscirete in un bosco di faggi. Tranquilli, la via per l’Eremo di San Leonardo è chiaramente indicata da un cartello che indica verso destra. Entro 25-30 minuti, sarete finalmente su un balcone erboso dove una fresca fontana vi offre immediato ristoro. Qui scoprirete con sorpresa che l’eremo, a dispetto del nome, è un luogo in verità pieno di vita e frequentato da tante persone che si intrattengono poi per una chiacchierata con l’eremita. Personaggio simpatico e a dir poco loquace! Godete di tutto il tempo che desiderate di questo paradiso e per riempite i vostri occhi del panorama strepitoso che si apre su una catena montuosa a forma di “U”. La quota che avete raggiunto è di 1128 metri. Buona avventura e alla prossima uscita.
Il Vecchio Tasso Contrada Durano, 8 63020 Smerillo (FM) Tel.0734.786008 - 3391533794 www.tassodurano.it
DOVE ACQUISTARE: Agriturismo La cittadella dei Sibillini Contrada Cittadella 63048 - Montemonaco (Ap) Tel. 0736856361 www.cittadelladeisibillini.it Segnalato tra le Osterie d’Italia dello Slow Food. Da assaggiare la Panzanella col trito di mentuccia e gli spaghetti con gli spinaci selvatici colti nei pascoli che contornano la country house. Osteria Scherzi A Parte Contrada Margani 62028 Sarnano (MC) Tel. 0733.651244 Specialità: stufato di cinghiale con prugne, polentone gratinato, antipasto di salumi, panna cotta…e il grandioso Oste
Gabriele, che ti coinvolge con un brindisi allegro facendoti sentire a casa. Ristorante La Marchigiana Via Campanotico, 199 62028 Sarnano (MC) Tel. 0733.657314 www.la-marchigiana.it Specialità: carne di agnello alla brace.
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Agriturismo Antico Mulino Via Tenna 3 63047 Montefortino (FM) Tel. 0736.859530 - 3337459262 www.anticomulino.it
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DOVE MANGIARE: La Querceta di Marnacchia Country House Via Villa Marnacchia 2 63021 Amandola (FM) Tel. 349.8465231 www.laquercetadimarnacchia.it
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ITINERARI DEL GUSTO
ITINERARI DEL GUSTO AGRITURISMO PIEVE DEL COLLE Strada Pieve del Colle, 1 61049 Urbania (PU) 347 9144820 www.pievedelcolle.it L’agriturismo offre alloggio e ristorazione all’interno dell’Oasi di Montiego nello splendido ambiente collinare del Montefeltro. Cucina tipica e vegetariana realizzata esclusivamente con i prodotti dell’azienda. Il pane è cotto nel forno a legna e impastato con farine di grano biologico. Le marmellate sono rigorosamente autoprodotte con frutta, sambuco e rosa canina. La carne proviene direttamente dall’azienda così come il vino, le grappe aromatizzate, gli insaccati e i sott’oli.
LA GROTTA DEL FRATE Via Roma, 10, 60039 Staffolo (AN) 0731 779472 In questo storico ristorante di Staffolo, inglobato nelle mura cittadine le porzioni sono così abbondanti che arrivare a fine pasto sarà un’autentica sfida. Non lasciatevi sfuggire il superlativo antipasto del frate composto di salumi locali accompagnati da formaggi, melone bianco, pomodorini, ravioli fritti magari gustato in grotta concludete il pasto con il lonzino di fico, tipico della zona.
RISTORANTE ENOTECA LA TAVERNA Piazza Vittorio Veneto, 10 60020 Sirolo (AN) 071 9331382 Sulla splendida balconata di Sirolo, dove pare di poter quasi toccare il Conero con il suo mare turchese, si trova il Ristorante Enoteca La Taverna, ricavato dal restauro di un’antica cappella e gestito da Giovanni Manganelli. Il ristorante propone ricette tipiche marchigiane, puntando soprattutto sulla genuinità dei prodotti. Presso La Taverna si possono, infatti, gustare deliziose paste fresche preparate in casa e specialità a base di pesce realizzate con quello che offre la pesca quotidiana, il tutto da abbinare ad un ottimo vino bianco da scegliere dall’ampia lista a disposizione.
OSTERIA IL TAVOLO DI LUCULLO Vicolo Nettuno, 11 Civitanova Marche (MC) 339 6576233 www.osteriailtaqvolodilucullo.com Il Tavolo di Lucullo, osteria-wine bar in pieno centro a Civitanova Marche, si trova a due passi dal porto e dalla piazza principale della città. Il locale, raccolto ma molto accogliente, offre un’atmosfera rilassata, dove poter gustare dell’ottimo vino accompagnato da gustosi antipasti, bruschette, carni argentine, pesce nordico o ancora da dolci fatti in casa. Tutti i piatti e le ricette che gusterete sono preparate con prodotti di primissima qualità provenienti da tutto il mondo e sapientemente mixati dalle mani del proprietario Enrico Antonelli. Da provare il “né aperitivo, né cena” un mix di 10 portate da abbinare con ottimo vino.
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r e t r o p à di G. Baiocco
È arrivato il momento di fare le valigie!
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arissime lettrici, voglio rispondere a tutte voi che mi avete scritto chiedendo consigli su cosa mettere in valigia per essere sempre al top...anche in vacanza! Decisa la meta e prenotata la vacanza non ci resta che fare le valigie. Ma pochi giorni prima della partenza finiamo con l’agitarci al pensiero di che cosa mettere in valigia: costume intero o bikini? Caftano o pareo? Scarpe alte o sandali comodi? L’indecisione si fa strada e, in un’ora, quello che sembrava un paradiso si trasforma in un inferno! Niente paura: ecco una sintetica classifica “semiseria” su cosa mettere in valigia e cosa potete lasciare a casa...o direttamente nell’armadio in soffitta! Il mio consiglio generale è di prendere con simpatia questa classifica di personali proposte. Io, proprio come Nanni Moretti, odio la parola “trendy”: continuo a sognare un mondo dove ognuno si veste come vuole e non come deve. Ognuno ha il suo stile e la sua concezione di comodità ed eleganza, l’essenziale è partire per il sole e rilassarsi per le meritate vacanze portando con sé tutto ciò che ci fa stare bene! Da non dimenticare mai: una stola in cashmere da indossare la sera per ripararsi dalla brezza marina e una cintura colorata sottile, che può essere abbinata a diversi look per dare quel tocco particolare in più, magari anche girata al polso come bracciale! Importanti sono invece i prossimi consigli forse più “seri”. Se sentite che non siete proprio specialiste del ben vestire, provate ad osservare chi vi piace e,
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anziché invidiarlo/a, cercate di capire se c’è qualcosa che potete copiare e fare vostro. Non c’è niente di male nel copiare: tutti prima di diventare abili in qualcosa ci esercitiamo copiando. L’importante è metterci un po’ di passione per trasformarlo in qualcosa di personale e assolutamente unico! Se fate fatica ad abbinare i colori, facilitatevi la vita puntando su un colore solo in nuance: il blu e le sue gradazioni, il nero e le sue sfumature e così via. Ricordate che, in generale, i colori scuri sono sempre più eleganti. Se invece volete sentirvi a posto in ogni occasione e non volete pensare più di tanto a come abbinare gli abiti tra loro, scegliete sempre forme semplici e lineari e il gioco è fatto! E per la preparazione del bagaglio per il “bimbo grande”, vostro marito? Sappiamo tutti che l’uomo odia fare la propria valigia e che è molto geloso delle sue cose. Aprite il suo armadio e scegliete camicie di lino (bianche e blu, e una colorata), un jeans da indossare con il risvolto, un mocassino da barca e una espradrillias, un paio di bermuda (una kaki e un’altra blu) alcune polo che prendono il posto della t-shirt ormai obsoleta, un paio di maglie in cachemire, magari colorate, e il vostro lui sarà pronto per uscire al vostro fianco anche in vacanza! Ora che la vostra valigia è pronta non vi resta che chiuderla, scegliere la protezione più adatta e partire per le vacanze!
Buon viaggio, Giampaolo Baiocco
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si
• Camicia dalla foggia maschile lunga al ginocchio in tessuto popeline o lino • Abito in lino o cotone (una camicia del vostro lui indossata con una microcintura in cuoio, è davvero trend) • Costume intero in piquet, molto sofisticato. • Bikini a fantasie floreali micro, macro e fantasie cravatta (di notevole tendenza ) • Pantalone Capri in jersey o piquet • Hot pants a vita alta • T-shirt a tinta unita e pantalone
• Caftano zebrato/tigrato/ panterato….paillettato. • Micro bikini, troppo nude look • Bikini leopardati e maculati, stampe serpente • Micro hot pants in jeans rattoppato o jeans a zampa di elefante • Jeans super attillati • T-shirt con teschi, paillettes, borchie (basta con questo feticcio
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chinox beige,anche con le pinces e risvolto alla caviglia molto chic. Abitino Sangallo blu smanicato, abitini in macramè, per un tocco più sexy. Ballerina in tessuto morbido Sandalo in cuoio basso Espradrillas, anche supercolorate a fantasia. Telo di spugna leggerissimo (con passamanerie bordate) Cappello in Panama bianco Grandi borse shopper in nylon Occhiali foggia ‘50
scheletrico) Giacchino di jeans Abiti finta gitana metropolitana, gonnellone folk Infradito in gomma (basta gomma e piedi nudi sulla gomma) Pareo etnico Bandanas Borse in paglia ricamate Ray ban (anche se sono sempre molto belli, ma ce ne sono troppi)
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TENDENZE
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Se guardate una sedia e vedete un gioiello del design. Se accarezzando un tessuto pregiato sentite un brivido lungo la schiena. Se possedete strani oggetti che sembrano ufo ma sono spremiagrumi... questa è la rubrica che fa per voi!
La natura è di casa! Arredare un angolo di casa ispirandosi alla natura è sempre più facile: basta seguire i dettami del design e utilizzare piccoli e semplici accorgimenti! a cura di
SG
life style
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Divano e Pouf Cactus - Baleri
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pesso ci basta la vista di paesaggi e scorci naturali per sentirci appagati: una tranquilla passeggiata all’aria aperta o una vacanza a contatto con la natura hanno il potere di rigenerarci e rilassarci, di donarci una pausa mentale oltre che fisica - dagli impegni di tutti i giorni. Perché, allora, non portarsi un po’ di natura a casa? Non intendo fiori e piante da ornamento, ma oggetti e pezzi d’arredamento che nella forma e nei materiali ci ricordino la natura. Si arreda così uno spazio della casa come se fosse una continuazione degli spazi
esterni o, nel caso di appartamenti in città, come se si ospitasse un piccolo angolo di natura. Niente di più facile, dal momento che oggi sono moltissime le aziende produttrici di mobili e complementi d’arredo che si sono ispirate alla natura per creare nuove forme di oggetti quotidiani. Così, la sezione di un tronco tagliato può avere la stessa funzionalità di un tavolino e affiancare una poltrona. La sagoma di un albero e i suoi rami possono diventare un appendiabiti, una libreria o ancora il basamento e lo stelo di una lampada di design. Se è invece il legno in sé ad affascinarvi e non disponete di un giardino o di una terrazza, potete dedicare un angolo dell’appartamento alla riproduzione di un giardino “sostenibile” e autunnale, semplicemente utilizzando i rami secchi di alcuni alberi che si mantengono inalterati per anni senza alcun tipo di manutenzione.
Libreria - Dollè
Table set - Blu Nature
Tree - Swedese
Lampadario - Ay Illuminate
Sedia Leaf - Arper
Side table - Blu Nature
Lampadario - Croco 95
Block - Riva
Dormeuse - Gervasoni
Se volete essere di tendenza, seguite il filone d’ispirazione più consolidato negli ultimi anni tra architetti e designer: riportare oggetti e materiali in passato usati solo per l’esterno negli interni, e viceversa. Sedie e tavoli in ferro tipicamente usati in giardino vengono quindi utilizzati all’interno per creare un angolo caffè o colazione e dare un’aria più fresca e leggera alla cucina o alla sala da pranzo (specie se accostati a mobili lineari e contemporanei). Natura però significa soprattutto colore. Il verde del muschio e dei germogli primaverili e i toni dell’az-
zurro, del blu e del grigio sono quelli che in modo più immediato associamo ai paesaggi naturali. Dosati su un cuscino o un nuovo vaso, scelti per una sedia da affiancare al tavolo da lavoro o per ridipingere i gambi di un tavolo che ci ha stancato, oppure ancora accostati a toni neutri e senza tempo di mobili, pareti e pavimenti, questi toni danno buon umore e donano una sensazione di nuovo anche al più scontato degli appartamenti. Naturali vengono considerati anche alcuni materiali più di altri, non tanto perché ecosostenibili o biologici ma per abi-
tudini ormai consolidate. È il caso del lino usato nel colore ecrù (naturale, non tinto) o del giunco intrecciato. Il lino può essere utilizzato in sostituzione della carta da parati per la parete dietro la testata del letto, mentre è perfetto per tovaglie o lenzuola quando viene lavato e non stirato. Il giunco, invece, è perfetto per i paralumi e gli intrecci delle sedute, grazie alla sua tipica trasparenza che conferisce leggerezza ed eleganza rimandando all’idea di aria aperta e di estate.
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ML a porter
TENDENZE AL SALONE DEL MOBILE, TUTTI GLI STILI DELL’ARREDAMENTO MADE IN MARCHE. Come ogni anno, il Salone del Mobile ha ospitato innumerevoli stand italiani e stranieri, movimentando Milano e accrescendo l’interesse verso il settore attraverso eventi e manifestazioni. Rilevante è stata la presenza di aziende marchigiane che, come sempre, si sono distinte per buongusto e qualità, funzionalità degli oggetti e ricerca tecnologica
e di materiali. Ma, soprattutto, per creatività. Perché per fronteggiare la crisi è necessario reinventarsi senza dimenticare la tradizione aziendale, unire materiali ecosostenibili a tecnologie di ultima generazione, continuare a fare ricerca con lo spirito imprenditoriale di sempre. Proprio come le aziende marchigiane hanno sempre fatto, divenendo il fiore all’occhiello di un made in Italy sempre in auge.
BONTEMPI conquista il Salone di Milano S
tessa qualità, carattere vincente di sempre e uno stile tutto nuovo: è la Bontempi Casa, che anche quest’anno ha partecipato al Salone Internazionale del Mobile di Milano con tante novità. I visitatori del Salone sono stati accolti in uno stand di ben 1.000 mq suddiviso in piacevoli microambienti dove hanno potuto respirare un’aria propositiva, assolutamente in controtendenza con le dinamiche socioeconomiche degli ultimi anni. Uno stile elegante e raffinato, raggiunto in modo del tutto naturale grazie a materiali come il legno, valida alternativa alla delicatezza e all’estrema razionalità del cristallo. Bontempi non ci fa mancare ambienti giovani e sorprendenti, caratterizzati dal colore sapientemente utilizzato in linea con le tendenze del momento: dal rosso corallo passando per il giallo mais fino al blu oltremare, oltre alla presenza dei classici ed eleganti sabbia, bianco ed antracite. Punto di forza della Bontempi Casa è da sempre l’innovazione tecnologica e funzionale,
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ben evidenziata dai meccanismi sofisticati di allungamento dei tavoli e da idee brillanti per coniugare risultato estetico e praticità. Un esempio su tutti? Il letto Kelly’s, disegnato dall’architetto Maurizio Varsi, apprezzato dalla stampa di settore, la cui spalliera diventa una vera e propria borsa contenitiva capace di accogliere cuscini, coperte, libri e riviste, ottimizzando così gli spazi sempre più esigui delle case delle giovani coppie. Assolutamente adorabile la sedia Gipsy, alla quale è stata dedicata una vetrina centrale: è il risultato di una sofisticata tecnologia produttiva, integralmente in polipropilene, proposta in otto nuove varianti colore. Una sedia che già al suo esordio ha dimostrato grandi potenzialità di successo nel mercato residenziale e contract. Proposte trasversali di prodotti belli, di qualità e rigorosamente made in Italy, che riescono a sorprendere per estetica ma soprattutto per accessibilità. Non è difficile capire perché la Bontempi abbia lasciato tutti senza parole!
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APPUNTI IN AGENDA
Cosa facciamo di bello stasera? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili! Urbino – La città ideale Fino all’8 luglio 2012 Palazzo Ducale, monumento simbolo del Rinascimento italiano, apre le porte alla mostra ‘La città ideale, l’utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello’. L’assessore Marcolini: “Evento di altissimo significato artistico e scientifico” Verranno presentate opere di Domenico Veneziano, Sassetta, Piero della Francesca, Fra’ Carnevale, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio, Luca Signorelli, Jacopo de Barbari, Mantegna, Perugino, Bramante e Raffaello, accanto a capolavori conclamati, ma circondati di mistero e ancora senza una paternità certa, come appunto le ‘città ideali’ e la celeberrima tavola Strozzi straordinariamente concessa dal Museo di San Martino a Napoli. Info: www.mostracittaideale.it
XIX MUSICULTURA FESTIVAL 13 - 15 giugno l’Arena Sferisterio di Macerata Gli otto artisti più votati (dal pubblico e dal Comitato Artistico di Garanzia) si esibiranno sul palco dello Sferisterio accanto ai big della musica nazionale e internazionale. Già annunciati i primi ospiti: Irene Grandi, Baustelle, Stefano Bollani e in esclusiva europea per Musicultura, Odetta, leggenda americana del blues e del folk. Inoltre, a partire dall’11 giugno e per tutta la durata del festival, la città sarà animata dagli eventi della ControraFestival: appuntamenti musicali, letterari ed enogastronomici dislocati in vari punti del centro storico. Info: www.musicultura.it
XV PALIO DEI TRAMPOLI 15-17 giugno – Schieti di Urbino (PU) Palio dei Trampoli è una rievocazione storica che risale al periodo in cui i contadini usavano i trampoli per attraversare il Fiume Foglia. Nel periodo estivo l’utilizzo di questi attrezzi dava vita ad una serie di gare fino al centro del Castello. Da questa tradizione nacque una festa paesana detta “Palio dei sampp” (Palio dei Trampoli). Ogni anno viene riproposta questa gara per riportare ai giorni nostri un po’ di vita paesana e contadina. Saranno presenti tantissime attrazioni, giochi e artisti che lavoreranno sul posto legno, ferro, rame, ceramica ecc. per riscoprire mestieri che oggi sono quasi dimenticati. Info: www.paliodeitrampoli.it
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GALLO SANTOMARTINO La mostra alla Mole fino al 27 maggio Saranno 120 quadri, realizzati dal 1943 ad oggi, i protagonisti della retrospettiva di Gallo Santomartino “Storie, sogni e racconti” in programma dal 14 aprile al 27 maggio alla Mole Vanvitelliana. Santomartino, nato a Portici nel 1934, vive a Fabriano, inizia a dipingere da bambino, il suo talento cresce progressivamente fino ad arrivare alla ribalta pubblica con numerose mostre. Dal 1965 ha esposto un po’ in tutta Italia fino a giungere negli Stati Uniti quando le sue opere furono presentate a New York Southampton nel 1983, realizzando in seguito numerose personali che hanno riscosso notevoli consensi di pubblico e di critica. Info: www.amolamole.it
VEREGRA STREET FESTIVAL Dal 19 giugno al 30 giugno 2012 Montegranaro, Fermo Nell’ultima settimana di giugno Piazze, piazzette, vicoli e stradine del Centro storico di Montegranaro si trasformano, per la gioia di grandi e piccini, in una grande e magica ribalta dove si alternano sino a notte inoltrata teatranti, musicisti e giocolieri con le loro artistiche, straordinarie, a volte particolarissime e stranissime performance. Veregra Street non è solo kermesse spettacolare, è anche un’occasione per conoscere il territorio, i prodotti artigianali, le tipicità enogastronomiche, i piatti tipici della cucina di strada, i beni culturali e ambientali della Città. Info: www.veregrastreet.it
FERMO 24h
24 – 28 giugno – Fermo Ritorna “Fermo24h” il ventiquattrore di pallavolo più bello di Italia! La manifestazione si ripresenta rinnovata con nuovi eventi. Infatti, oltre alla 24 h che si terrà nei giorni 27 e 28 giugno nella Palestra ITI Montani di Fermo, saranno in programma anche attività ludico sportive dedicate ai settori giovanili nei giorni 24-25-26 giugno. Nelle stesse sere inoltre si svolgerà il 1° trofeo Provincia di Fermo 4B. Si tratta di un quadrangolare a cui possono partecipare squadre di serie B1 e B2. E prima della finale del 24 ci sarà una grande partita 100vs100. In programma anche uno spettacolo comico con Dolly Bomba e Dj Mitch il 26 e un concerto il 27 con il gruppo “La prima volta coi fratelli Kronsky”! Info su: www.fermo24h.it
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OFFERTE DI L AVORO
a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it
> Azienda caratterizzata da un contesto giovane e dinamico e da anni operante nelle attività del Fondo Sociale Europeo, offre l’opportunità di realizzare un’esperienza significativa nell’area Formazione Professionale con l’obiettivo di formare una figura esperta nella progettazione e gestione dei processi formativi; ricerca: ADDETTA ALLA FORMAZIONE il/la giovane candidato/a verrà inserito/a all’interno dell’Area Formazione, dove, superato un iniziale affiancamento di 6 mesi da parte delle Responsabili del Coordinamento dei progetti FSE, sarà in grado di gestire, con autonomia, le seguenti attività: • Ricerca Bandi e pianificazione della formazione e delle attività. • Progettazione di opportunità formative sia a livello privato che pubblico. • Avviamento, gestione e coordinamento dei corsi, organizzazione calendari, docenti, aule e contatto con allievi. • Gestione delle attività di outplacement. Vogliamo entrare in contatto con persone interessate ad approfondire la tematica della formazione in tutte le sue sfaccettature, che abbiano una propensione alla scrittura ed al contempo una sensibilità economica per la gestione di budget e preventivi, capaci di utilizzare il computer ed in grado di parlare inglese. Spirito organizzativo, dinamismo, creatività e forte propensione ai rapporti interpersonali completano il profilo. La sede di lavoro è ad Ancona. >Importante azienda leader nella produzione di beni durevoli, in un’ottica di strutturazione della
loro divisione vendita, canale indiretto Ho.Re.Ca ci ha incaricato di ricercare un AREA MANAGER ITALIA La risorsa si occuperà di individuare nuove opportunità commerciali, di gestire in prima persona i clienti direzionali, di selezionare, formare e coordinare gli agenti di vendita al fine di raggiungere gli obiettivi concordati. La figura opererà in accordo con le politiche e le strategie commerciali definite insieme alla Direzione ed in completa autonomia operativa sul campo. Il candidato ideale ha maturato una significativa esperienza pregressa sia nella gestione di agenti che nella vendita di prodotti tramite il canale dealers; disponibili a frequenti trasferte. L’azienda ha già predisposto un pacchetto retributivo che prevede l’assunzione diretta, una retribuzione di sicuro interesse e benefit (auto aziendale, PC, ecc.) Il candidato ideale ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni con una buona conoscenza della lingua inglese. Orientamento al cliente e alla vendita, predisposizione al lavoro per obiettivi, dinamismo, flessibilità ed attitudine al problem solving completano il profilo. >SIDA GROUP, per prestigiosa struttura alberghiera 5 stelle della Provincia di Fermo, ricerca: CHEF DI CUCINA AT/CH 01 Saranno prese in considerazione, profili di candidati/e che posseggono i seguenti requisiti: • età compresa tra i 30 e i 45 anni; • comprovata esperienza nel ruolo, in strutture di 4 e/o 5 stelle; • residenza in Provincia di Fermo o province limitrofe (Ascoli Piceno, Macerata, Ancona).
I candidati interessati alla posizione possono mandare il loro CV all’indirizzo di posta elettronica:risorse.umane@sidagroup.com facendo riferimento al codice ed autorizzando Sida al trattamento dei dati, in conformità alla legge sulla privacy. >SIDA GROUP, per conto di EURONICS, gruppo leader nella distribuzione dell-elettronica di consumo, ricerca: DIRETTORE PUNTO VENDITA Il candidato avrà la responsabilità del punto vendita in termini di raggiungimento dei risultati economici, commerciali, di gestione e organizzazione delle risorse umane interne. Il candidato ideale di età compresa tra i 30 e i 40 anni, ha maturato esperienza significativa in ruoli analoghi, (store manager e/o responsabile punti vendita) preferibilmente nei settori GDS e/o GDO. Spiccate doti organizzative e orientamento al risultato completano il profilo. E’ richiesta la residenza o il domicilio nelle regioni Marche o Emilia Romagna
Requisito fondamentale la nazionalità cinese e\o una profonda conoscenza della cultura, usi e costumi acquisita grazie ad esperienze prolungate in loco per attività di tipo commerciale. La conoscenza fluente dell’italiano e del cinese cantonese è inoltre requisito fondamentale. La sede di lavoro è in Provincia di Fermo, Monte Giorgio. Ottima predisposizione alle relazioni, doti comunicative e predisposizione all’ascolto completano il profilo. Se interessati inviare il proprio CV aggiornato al seguente indirizzo: risorse.umane@sidagroup.com o telefonare al numero 071.28521. >SIDA GROUP, per conto di rinnovato centro luxury del benessere e anti-age nel capoluogo dorico Marchigiano ricerca: MASSAGGIATORE Con comprovate abilità ed esperienza, interessato/a a collaborare con la struttura in oggetto. I candidati dovranno disporre di professionalità distintiva e tale da contraddistinguersi per l’eccellenza nella capacità di rapporti con i clienti e nel livello qualificato delle prestazioni
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IMPIEGATO\A IMPORT CINA Il candidato risponderà direttamente alla Direzione Generale, si occuperà della trattazione commerciale, della negoziazione e della contestazione della merce proveniente dai siti produttivi Cinesi. Supporterà la Direzione nella comunicazione diretta con i propri clienti in Cina.
Inviare CV con consenso al trattamento dei dati citando il riferimento SIDA/MASSAGGIATORI , tramite e-mail a (master@sidagroup.com) o fax. (071.2852245) a Sida Srl via I Maggio 156 – 60131 Ancona- Tel 071.28521
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