ML N.4 Giugno 2013

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI euro 2,00

ML PER urbino capitale EUROPEA della cultura

GIUGNO ‘13 N°4 anno XX

ISSN 20367589

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UBI International Open Day L’evento del GRUPPO UBI BANCA dedicato alle imprese senza confini Vieni a conoscere le opportunità di internazionalizzazione per la tua azienda

Gli specialisti internazionali del Gruppo UBI Banca forniranno agli imprenditori informazioni personalizzate per affrontare i mercati dell'Europa e dei Paesi del CSI, dell'Asia, del Sud America, del Nord Africa e del Medio Oriente.

PROGRAMMA 09.00

Registrazione Partecipanti

09.30 - 10.15 Saluti Nunzio Tartaglia Direttore Generale UBI Banca Popolare di Ancona 10.15 - 11.00 WORKSHOP RUSSIA Ferdinando Pelazzo Responsabile Ufficio di Rappresentanza UBI Banca a Mosca Matteo Costariol Responsabile Marketing, IC & Partners 11.00 - 11.30 Coffee Break 11.30 -12.15 WORKSHOP BRASILE Isidoro Guerrerio Responsabile Ufficio di Rappresentanza UBI Banca a S. Paolo del Brasile Fabrizio Broggini Managing Director, Broggini Do Brasil Consultoria LTDA Felipe Morgulis Avvocato, GA Guarnera Advogados 12.15 - 13.00 WORKSHOP MEDITERRANEO Lorenzo Tassini Area Manager, Institutional Banking UBI Banca Pier Luigi d’Agata General Director, Assafrica& Mediterraneo Yasmina Sbihi Country Director, Agenzia Marocchina per lo Sviluppo degli Investimenti 13.00 - 14.30 Buffet lunch 14.30 - 15.15 WORKSHOP INDIA Rajeshree Balsari Responsabile Ufficio di Rappresentanza UBI Banca a Mumbai Samuel Bucarini Ufficio di Rappresentanza UBI Banca a Mumbai Enrico Perego Senior Partner, Octagona SRL 15.15 - 16.00 WORKSHOP CINA E FAR EAST Andrea Croci Responsabile Ufficio di Rappresentanza UBI Banca ad Hong Kong Lu Bo Responsabile Ufficio di Rappresentanza UBI Banca a Shanghai Claudio De Bedin Partner, De Bedin & Lee 16.00 - 16.45 Focus sui mercati presidiati da UBI Banca International e UBI Factor: Benelux, Germania, Spagna e Polonia Ettore Pezzuto Condirettore Generale, UBI Banca International UBI Factor speaker to be confirmed 17.30

Fine lavori

Oltre alle suddette sessioni di workshop, durante la giornata vi sarà la possibilità di contatti diretti attraverso i Desk dedicati ai Paesi nei quali il Gruppo 2 UBI Banca è presente.

La partecipazione all’evento è gratuita. Per aderire all’iniziativa si prega di registrarsi al sito: www.bric.ubibanca.com


mlmagazine.it

Focus Turismo Fare rete per vincere all’estero

Flavio Guidi

Destagionalizzare per accelerare la crescita

Bruno Mezzetti

Anche l’agricoltura multifunzionale dà una mano

Renato Claudio Minardi “Auspico tavoli di coordinamento a livello provinciale”

Giovanni Mauro

turismo Agli orizzonti del mare

Lorenzo Monelli

Lungo i sentieri del turismo ambientale

Marco Morriale

“Occorre un maggiore confronto con gli imprenditori”

Consorzio Marche Maraviglia

Promuovere il territorio con un’unica voce

Riaprono le Terme dell’Aspio

Maurizio

Tosoroni

Le Grotte di Frasassi: risorsa di sviluppo economico del territorio 3


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L’Angelica sostiene la

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Benessere

Cultura

Gift

i l r ega lo giusto p er o gn i gu s to ! 8


Gusto

Avventura

ESPERIENZE UNICHE da vivere nelle Marche 59

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139

399

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SOMMARIO

brevi dal territorio 36 news dal mondo 38 YOUNG NEWS 34

Le grandi famiglie marchigiane

40 Spartaco Romiti

Gian Mario Spacca

La fierezza e la tradizione della marchigianità

ALTO ARTIGIANATO

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44 Damiano Chiappini

l’eccellenza artigianale ai piedi

VITA DA MANAGER 50 Bruino Cerquiglini

un manager che sognava di fare il pilota

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BORSA

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acquisizioni e cessioni

Grotte di Frasassi

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imprese

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M&A: un contributo per la ricerca di capitali

consulenza

59

Equitalia, rateizzazione fino a 50mila euro

lavoro 60

Incentivi ai datori privati per l’assunzione di licenziati

formazione

62

Università + impresa, un binomio vincente: Belumbury Dany M1

Francesco Malavenda

30

Rubrica

13 L’editoriale di Flavio Guidi

PRIMOPIANO

LE MARCHE CHE SPICCANO 65 Manifatturiero delle Marche fa scuola in America

Internazionalizzazione 67 71

14 Gilberto Santini

“Cultura, ogni euro investito ne vale dieci”

COVERSTORY

Synthesis: il trasporto punta alla sostenibilità

76

Carriere e poltrone

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Contributi e bandi

18 Gian Mario Spacca

“Le Marche sempre più orientate al turismo”

CONTROCOPERTINA 24 Maurizio Tosoroni

Le Grotte di Frasassi: risorsa di sviluppo economico del territorio

ilpersonaggio

30 Francesco Malavenda

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Il regista con il… Mal d’Africa

La comunicazione e il turismo: un binomio vincente che rappresenta il binario su cui ML correrà il prossimo mese, per portarvi in un inedito viaggio alla scoperta delle Marche. Continuate a seguirci anche su Facebook: Mondo Lavoro – Ml magazine facebook.com/mlmagazine.it


Benessere

Speciale:

ML PER urbino capitale EUROPEA della cultura

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80 remise en forme 82 Gianna Ferretti

Le regole da seguire in campo nutrizionale"

84 Giovanna Curatola

Corpo e mente: quelle relazioni pericolose

86 Mario Merli

“Sport, prevenzione, vita”

88 Gino Mattutini

Pelle sana in corpore sano

90 Aldo Cellini

A CASA DI... Il Castello di Pallotta

Benessere fa rima con bellezza

Focus

turismo

98

164

inchiesta 148 Fisco, 162 giorni di lavoro “divorati in un anno”

“Turismo durante tutto l’anno per accelerare la crescita”

energie rinnovabili 150

La multifunzionalità dell’agricoltura dà una mano al turismo

“Auspico tavoli di coordinamento a livello provinciale”

Editrice GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994

106 Giovanni Mauro

Turismo agli orizzonti del mare

108 Lorenzo Monelli

Lungo i sentieri del turismo ambientaleo

116 Marco Morriale

“Occorre un maggiore confronto con gli imprenditori”

126 Una rievocazione marinara 128 Silversea, la quarta dimensione delle crociere 132 Le Terme dell’Aspio riaprono nel segno dell’innovazione 134 Sui cieli delle Marche sventolano 18 Bandiere blu 136 Marcello Romagnoli

Vie di roccia per il turismo

138 Consorzio Marche Maraviglia

Promuovere il territorio con un’unica voce

140 Adriatic way, Quando la cultura incontra l’enogastronomia

142 Villa Lattanzi, tris d’assi in cucina 144 Marche Endurance Lifestyle: al via la seconda edizione

COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it UFFICIO COMMERCIALE commerciale@ggfgroup.it Tel. 071 2912331

104 Renato Claudio Minardi

Direttore responsabile Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it

REDATTRICE Silvana Coricelli s.coricelli@mlmagazine.it

dossier

102 Bruno Mezzetti

COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it

CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it

100 Flavio Guidi

Direttore EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it

luci della ribalta

158 Teatro Stabile: Grandi classici e nuove generazioni Cultura 160 Cineresidenze: a lezione dai grandi del cinema 161 Giorgio Montanini

“Questo marchigiano ha talento”

a casa di...

164 benvenuti al Castello Pallotta di Caldarola

Viaggi

168 Per staccare la spina 169 Proposte a due passi da casa 170 I viaggi di Michela 172 Itinerari del gusto 174 appunti

in agenda

I grandi chef 176 Simone Baleani

campione del mondo di pizza

178 OLQ

REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it HANNO COLLABORATO AL NUMERO Ivan Antognozzi Roberto Antonella Alessandra Balducci Margherita Camilletti Letizia Ciaccafava Tommaso Costantini Fabio Di Giulio Laura Osmani Cristina Panara Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Chiuso in redazione il 29/05/2013 progetto grafico: Ricciarelli Comunicazione (An) stampa: Tipoluce (An) Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona Una copia euro 2,00 Arretrati euro 4,00 Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 abbonamenti@mlmagazine.it Editore GGF Group

146 ORC World Championship: Marche a gonfie vele 11


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EDITORIALE di Flavio Guidi

Il turismo, un sogno economico che cresce ogni giorno Per il nostro territorio può rappresentare una risorsa determinante per la produzione di ricchezza, diventando fonte rilevante di occupazione e di costante sviluppo, con un riverbero positivo sulla stabilità economica e sotto il profilo dell’armoniosità ambientale

I

l settore porta con sé indubbi vantaggi: altissime barriere all’entrata che altri Paesi non possono abbattere, forti elementi di competitività e di distintività che traggono origine dalla storia, dall’arte, dalla cultura, dalla tradizione, dalle caratteristiche morfologiche del territorio, dal clima, dalla mentalità della gente, ecc. Tutti fattori che non si improvvisano, che si sono sedimentati nel corso dei secoli e in parte sono un regalo della natura, un valore patrimoniale inestimabile, un vero e proprio cespite che va intelligentemente valorizzato. Le Marche, un giardino in continuo divenire: colline ricche di colture, vigneti, oliveti, prati, boschi; montagne che racchiudono caverne di immane bellezza, con passeggiate incantate; vallate piene di sole, ricche di frutteti, di fiorenti vivai; spiagge variegate tra le più belle d’Italia. E poi i borghi medievali, i mille castelli, i teatri, le chiese; la tipicità dei prodotti, la gastronomia, con vini e piatti tipici che “parlano” del territorio. In tale contesto, la struttura produttiva fortemente proliferata costituisce una forza e al tempo stesso una debolezza strutturale. Una forza perché consente di esprimere lo sforzo e l’autonomia dell’imprenditore, il che si traduce nella presenza di una classe imprenditoriale tipicamente marchigiana: sobria, laboriosa, costante. Una debolezza perché non raccoglie le economie di scala che garantiscono un processo di autofinanziamento tale da stimolare più elevati investimenti, quindi un tasso di sviluppo più sostenuto. Per contrastare tale aspetto debole un ruolo impor-

tante potrà e dovrà essere svolto dalle istituzioni, chiamate ad incentivare fortemente la creazione di reti d’impresa guidate da manager di rete capaci di orientare, implementare e gestire i processi di ottimizzazione integrata delle funzioni aziendali, dal marketing alla comunicazione, dal saving all’organizzazione dello sviluppo. Di importanza non secondaria è il compito, anch’esso affidato alle istituzioni, di rivitalizzare una politica economica basata sul territorio, i cui attori (imprese, banche, politici, lavoratori) siano messi nelle condizioni di cercare in modo sinergico le soluzioni per superare le debolezze e per integrarsi in un’unica forza, per cogliere, valorizzare e sviluppare le opportunità del territorio. Lo sviluppo dei servizi, soprattutto quelli legati al marketing e alla comunicazione, giocheranno, con la competenza e la specializzazione, un grosso ruolo di sostegno al processo di gestione e di ottimizzazione del reddito delle strutture ricettive. Un ruolo strategico giocherà anche la formazione, a condizione che i progetti formativi pongano una particolare attenzione alle abilità gestionali e di marketing, configurando, nel tempo, un’organizzazione turistica parcellizzata nelle funzioni aziendali, ma specializzata ed integrata in un unico organismo. Tutto ciò affinchè i giovani possano intravvedere nel settore turistico un lavoro che corrisponda alle loro ambizioni: è il settore del futuro, nel quale possono essere versate passione, intelligenza, abilità. Il settore dove i nostri figli troveranno la loro professione, una bella professione. 13


PRIMO PIANO

Gilberto Santini: “Cultura, ogni euro investito ne vale dieci” Un effetto moltiplicatore di grande rilevanza, come dimostrano studi in termini di rendicontazione sociale, e che nel caso dell’Amat (Associazione marchigiana attività teatrali) riconsegna, con riferimento al valore aggiunto, un rapporto di tutto interesse. Una realtà virtuosa, parla il direttore: il trait d’union con un territorio di “bellezza diffusa”, le implicazioni con il turismo. Emblematico il caso di Civitanova Danza di S. Coricelli

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uando la cultura produce economia: da settore che assorbe risorse (come viene spesso con cepito) a elemento di traino per la ripresa. Nelle Marche ci sono significative esperienze a sostegno di questa nuova visione? “Occorre porre diversamente i termini della questione. Non si capisce perché per le risorse utilizzate per la cultura si usi il verbo ‘assorbire’ mentre ben più ingenti somme indirizzate in altri ambiti sono sempre e comunque considerate investimenti. Questo è un problema culturale, di concezione, non di poco conto. Come dimostrano i primi studi seri in termini di rendicontazione sociale, ogni euro investito in cultura ha un effetto moltiplicatore di grandissima rilevanza. Nel caso dell’Amat, nell’ultimo bilancio sociale risulta che da ogni euro investito ne vengono generati, in termine di valo-

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re aggiunto, quasi dieci. Se guardiamo in quest’ottica la cultura nelle Marche, moltissimi sono gli esempi in cui essa si dimostra elemento di traino per la ripresa”. Evidenti le implicazioni con il turismo: stando ai dati di fatto, qual è l’anello di congiunzione con il nostro patrimonio culturale? “L’anello di congiunzione non può che essere la bellezza, che è il trait d’union del nostro territorio. Una bellezza diffusa e discreta, ma non per questo meno suadente. Credo che da questo punto di vista non si sia ancora giunti ad una piena consapevolezza rispetto ad un’identità che, senza voler semplificare, credo sia piuttosto chiara: una terra bella dove si vive e si mangia bene, in cui l’offerta culturale tanto più è qualificata, tanto più può

giocare il suo ruolo di elemento in pieno dialogo con gli altri”. Il prodotto turistico post-materialista, secondo un’autorevole ricerca, ha innanzitutto bisogno di “rappresentare una combinazione memorabile di esperienze personali”, oltre a stimolare la creatività del visitatore: da questo punto di vista, qual è il contributo dell’attività che lei dirige? “La parola che mi colpisce di più nella sua domanda è ‘esperienza’, che è anche il concetto da cui ripartire. Quale esperienza ci soddisfa di più, esistenzialmente? Quella in cui accade qualcosa di imprevisto, capace di sorprenderci. Questo è il compito anche della nostra proposta teatrale, riecheggiando Peter Brook quando afferma che occorre rispondere ai desideri del pubblico, ma a quelli che non sa di avere”.


Quale posto a questo riguardo occupa Civitanova Danza, al traguardo dei vent’anni? “Civitanova Danza rappresenta un caso emblematico per tutte le Marche, perché è una manifestazione bella, solida e riconoscibile in una delle città più attraenti anche dal punto di vista turistico in senso tradizionale. Perciò continuare a sorprendere i suoi spettatori è il compito che teniamo sempre presente”. Alle Marche che sanno sorprendere si ispira già nel titolo “Remarcheble!”: quale bilancio fa di questo progetto? “Siamo a metà percorso e la soddisfazione è davvero grande. Connettere la nuova energia carica di vitalità delle giovani generazioni, artisti e pubblico, facendo sì che essa deflagri nei luoghi più ricchi di bellezza e storia d ella nostra regione era prima un sogno, poi un’idea, e ora

che sta diventando realtà non può che commuoverci. Di quella speciale commozione che possiedono le cose che hanno uno stuzzicante sapore di futuro”. In sintesi, quale definizione darebbe di turismo culturale, in riferimento alla nostra regione? “Mi colpisce che molte delle nostre città siano conosciute con slogan che riguardano i desideri primari dell’uomo: Urbino città dell’anima, Recanati luogo dell’infinito… La fisionomia del turista colto che frequenta le Marche è quella di una persona desiderosa di mettere a fuoco questi bisogni”. Quali saranno gli appuntamenti salienti dell’estate Amat? “Fortunatamente la crisi che morde mai come ora e la confusione amministrativa che rischia di rendere più fragile l’azione

dei nostri associati, a partire dal Comuni, non sta attenuando la voglia di offrire una proposta qualificata e intrigante. Perciò da Civitanova Danza ai Teatri Antichi Uniti, dal musical a Porto Recanati a Open Sea a San Benedetto del Tronto, tante sono le occasioni da gustare e vedere”. Santini e il teatro: in che modo è scoccata la scintilla? “Di vera e propria scintilla si è trattato, anche se a più riprese, anzi a più volti. Il primo è quello di Roberto Cimetta, che fece scoprire al bambino riccioluto che ero le malìe del teatro nella sua forma più popolare, nell’indimenticabile esperienza del Teatro Popolare di Offagna. Il secondo volto è quello di Mariangela Melato nei panni di Medea al Teatro Pergolesi di Jesi: un vero colpo al cuore dell’arruffato adolescente che ero.

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PRIMO PIANO

“Romeo and Juliet”, della compagnia Aterballetto, il 25 luglio allo Sferisterio per l’ormai consueto appuntamento con “Danza all’Opera”, un progetto di Civitanova Danza e Macerata Opera Festival (ph A. Anceschi)

Il terzo è quello di Alfredo Trifogli, mio preside alla scuola superiore e contemporaneamente presidente dell’Amat, attraverso cui, oscuramente allora, la mia vita si è connessa con l’ente in cui la mia vocazione teatrale doveva farsi storia di una vita”. Agli studenti universitari come racconta questo mondo? “Non mettendo freni alla passione che da sempre connota il mio approccio al teatro”. Una domanda al docente: i testi imprescindibili per capire la storia del teatro. “L’elenco sarebbe davvero infinito. Posso parlare di quelli che sono i miei ‘libri del cuore’. Innanzitutto ricordo Antonin Artaud e il suo ‘Il teatro e il suo doppio’, libro la cui urgenza e necessità non riesco ad attenuare. Inoltre, solo per citarne un 16

altro, di Jerzy Grotowski ‘Per un teatro povero’, con la sua indefessa ricerca di essenzialità". Il teatro e in generale la cultura devono secondo lei riscrivere le loro priorità ai fini dell’occupabilità dei giovani? “Non devono riscrivere le loro priorità, devono riscoprirle”. La Regione ha lanciato il progetto “Distretto culturale evoluto” come azione strategica della programmazione: in quali realtà intravede concrete possibilità perché si generi imprenditorialità culturale e creativa? “Penso che tutto il progetto del Distretto culturale evoluto sia una vera sfida alla nostra capacità di guardare avanti, di pensare il nostro lavoro in forme nuove, sperimentando soprattutto inedite sinergie nella trasversalità più assoluta tra i

settori. Prospettiva stimolante e tutta da indagare, ma davvero necessaria in questo momento di profonde trasformazioni”.

"Connettere la nuova energia carica di vitalità delle giovani generazioni, artisti e pubblico, facendo sì che essa deflagri nei luoghi più ricchi di bellezza e storia della nostra regione era prima un sogno, poi un’idea, e ora che sta diventando realtà non può che commuoverci"


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COVER STORY

Gian Mario Spacca “Le Marche sempre più orientate al turismo” 18


Il Presidente della Regione Marche illustra la strategia per la promozione del territorio e le iniziative di maggior rilievo “Oggi ci presentiamo sul mercato con un unico marchio, il brand Marche” di P. Duranti

L

o sviluppo dell'economia turistica regionale in una cornice nazionale: Presidente cosa si aspetta dal nuovo Governo in materia di strategia di promozione turistica e come immagina i rapporti tra Stato e Regioni sull'argomento? Il turismo è uno degli asset fondamentali individuati dalla Regione per la crescita dell’economia marchigiana. Un settore dalle enormi potenzialità, soprattutto per l’occupazione e l’imprenditorialità giovanile. E’ il nostro orizzonte di riferimento. Le Marche, regione più manifatturiera d’Italia, devono consolidare il proprio profilo produttivo, ma contemporaneamente sviluppare una forte impresa turistica. Vogliamo che nella nostra regione si accompagni, ad un’attività prevalentemente industriale, un’economia di servizi orientata in particolare al turismo. Perché questo avvenga occorre sviluppare un fattore organizzativo imprenditoriale coerente, come la Regione sta facendo attraverso notevoli investimenti nel settore. Auspichiamo che il nuovo Gover-

no nazionale condivida questa visione e ponga il turismo al centro della propria strategia di crescita. L’Italia possiede potenzialità eccezionali che però non sono state ancora sfruttate adeguatamente. Occorre una strategia di sistema Paese, omogenea ed unitaria, capace di mettere da parte frammentarietà e discontinuità dell’offerta sui mercati internazionali che purtroppo oggi caratterizzano il “made in Italy” turistico. In questo le Regioni sono disponibili ad offrire collaborazione e supporti operativi. I dati confermano un trend al ribasso dei turisti provenienti da altre regioni italiane: la tendenza si può contrastare? Il dato, a livello nazionale, è in effetti negativo. Incide, in particolare, la profonda crisi economica che ha colpito il nostro Paese. La crisi si traduce in una contrazione dei consumi in ogni area, anche nella domanda di turismo. In ogni caso le Marche, a confronto con altre regioni, registrano una sostanziale stabilità, anzi un piccolo segno positivo negli arrivi e

nelle presenze sia sul mercato interno che su quello estero. In valori percentuali, nel 2012, la crescita dei turisti stranieri è maggiore degli italiani. Più 0,6% di arrivi e +0,3% di presenze nazionali, contro un +1% e +1,4% di stranieri. Il dato complessivo per il 2012, anno in cui a livello nazionale il turismo ha registrato segni meno, è di un +0,7% di arrivi e +0,5% di presenze. Nei tre anni di crisi più dura, quelli dal 2009 al 2012, le Marche hanno accolto 300mila turisti in più. Una cifra di tutto rispetto e che ci dà grande fiducia anche per il futuro. Nuovi importanti mercati stranieri mostrano una sempre maggiore attenzione al territorio marchigiano: saremo in grado di catturare questi afflussi? Speriamo. Negli ultimi anni abbiamo registrato una forte crescita dell’appeal delle Marche sui mercati extraeuropei. Penso ad esempio alla Russia (+11,2% di arrivi, +16,9% di presenze lo scorso anno), alla Cina (+25,3% e +34,2%),

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COVER STORY

Ascoli Piceno

al Nord America (+4,6% e +19,6% negli Usa). Mercati in cui sono in aumento fasce di consumatori ad alto valore aggiunto. La nostra strategia di promozione, basata sull’utilizzo sempre più spinto del web oltre che su iniziative vive come educational tour che prevedono la conoscenza diretta delle nostra bellezze da parte dei tour operator internazionali, ha prodotto buoni frutti. E di intercettare le loro esigenze? Secondo Lei gli operatori sono pronti per queste nuove sfide? Il percorso è avviato. Sicuramente rispondere alle esigenze di queste nuove fasce di turisti non è semplice per un settore tradizionalmente legato al mercato interno ed europeo. Si tratta di saper utilizzare sensibilità nuove e più raffinate, in questo la conoscenza delle lingue è fondamentale, come pure saper elaborare proposte di menù che incontri-

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no i gusti di culture molto diverse dalla nostra. La Regione ha avviato una serie di progetti mirati in particolare al raggiungimento del turismo globale. Uno su tutti, il progetto di formazione per le strutture ricettive, con l’avvio di una piattaforma informatizzata che consentirà la promo-commercializzazione dei prodotti turistici regionali attraverso il portale del turismo www.turismo.marche.it. L’adesione al progetto, che prevede un corso di formazione gratuito, è stata oltre ogni aspettativa: 180 le strutture ricettive che hanno chiesto di partecipare. Appare sempre più forte l'esigenza di avere ogni tipo di servizio a portata di clic. E se si tratta di vacanze, gli strumenti informatici - dai social web, ai siti specializzati, alle applicazioni per smartphone - diventano ormai irrinunciabili. C'è il rischio che una strategia promozionale frammentata territorialmente

– ad esempio a livello provinciale - produca un effetto distorsivo (oltreché uno spreco di risorse)? Si può evitare? Si deve. Sinora le Marche si sono presentate sui mercati nazionale ed internazionali come una sommatoria di offerte turistiche locali. Questo, oggi, non è più possibile. E’ impensabile riuscire ad avere visibilità sul mercato globale con una proposta basata su un’offerta di singoli localismi, frammentata e scarsamente competitiva. E’ per questo che la strategia della Regione è cambiata. Per essere su un mercato globale anche nel settore turistico, bisogna uscire dalla logica della frammentazione dell’offerta per unità amministrative. Oggi ci presentiamo sul mercato con un unico marchio, il brand Marche, componente fondamentale del made in Italy, all’interno del quale poter scegliere tra cluster di prodotti omogenei: il turismo balneare, dell’entroterra, cultu-


Se le Marche, anche in campo turistico, sono ora così apprezzate e riconosciute in molte aree del mondo, è anche in virtù della costante azione fatta dalla Regione per promuovere il nostro territorio

L’offerta turistica regionale è pronta sotto il profilo della qualità dell’accoglienza? Occorre fare di più. Il territorio regionale vanta una buona qualità ricettiva che ha saputo adeguarsi nel corso degli anni al mutamento del mercato soltanto in parte. Il continuo ammodernamento delle strutture è una delle priorità. Come già detto, le esigenze dei “nuovi” turisti sono sempre crescenti e non possiamo permetterci di restare indietro. In un periodo di crisi come questo, però, siamo consapevoli delle difficoltà che gli imprenditori anche di questo settore incontrano nell’affrontare investimenti. E’ per questo che la Regione ha messo a disposizione strumenti ad hoc, come

gli oltre 100 milioni che negli ultimi anni sono stati resi disponibili dalla Bei per la qualificazione delle strutture ricettive. Molti gli imprenditori che hanno fatto ricorso a questi fondi, numerose le strutture che sono state rinnovate nel segno di una sempre crescente qualità. Un altro tema sul quale Lei, con lungimiranza, ha puntato moltissimo è quello dell'attrazione degli investimenti stranieri… Ormai da diversi anni la Regione ha messo in campo un’azione molto determinata di alleanze strategiche con Regioni di tutti i Paesi. Con India, Cina, Russia, Brasile, e, recentemente, Emirati Arabi Uniti, abbiamo stretto “alleanze” economico-istituzionali, avviato partnership e progetti strategici. Si è trattato di costruire le basi per aprire questi Paesi all’economia e alle imprese marchigiane. Se le Marche, anche in campo turistico, vengono sempre più apprezzate e rico-

rale, sportivo, di meditazione, termale, enogastronomico, ecc. Una strategia premiante sulla quale, quindi, vogliamo continuare ad insistere.

nosciute in queste aree del mondo è anche in virtù della costante azione della Regione. Dopo la promozione delle imprese e del sistema economico-produttivo regionale nel mondo, attraverso un’azione di accompagnamento e assistenza tecnica sui mercati in maggiore espansione, ora la strategia si è perfezionata, con il potenziamento dell’azione di attrazione degli investimenti nelle Marche. E già oggi nella regione ci sono investimenti russi, cinesi, israeliani, medio orientali che sono derivati da queste azioni. Tra quelle più originali che la Regione ha avviato, si può ricordare la costituzione di un albo di professionisti (urbanisti, ingegneri gestionali, architetti, ecc.) specializzati nell’assistenza tecnica e commerciale da proporre a potenziali investitori. In base ai requisiti formalmente definiti, vengono individuate e accreditate figure professionali in grado di supportare

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COVER STORY

start-up di progetti da insediare nelle Marche. La nostra regione sta riscuotendo una sempre crescente attenzione da parte degli investitori esteri che vedono nelle nostre imprese e nel nostro territorio un partner affidabile e concreto. Ed è su questa strada che vogliamo proseguire con sempre maggiore convinzione. Infine, Presidente, ci illustra i grandi eventi che saranno ospitati nelle Marche (Endurance, Mondiali di Vela). A proposito del primo, in particolare, qual è la strategia di fondo? Il mercato arabo può costituire un punto di riferimento per il turismo regionale? L’edizione 2012 di Marche Endurance Lifestyle ha segnato una tappa molto significativa nella storia delle relazioni dell’Italia con gli Emirati Arabi Uniti. Ha aperto nuove prospettive ai rapporti con un’area altamente strategica come quella del Golfo. L’evento che per la pri-

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ma volta, lo scorso anno, è stato da noi ospitato ha avuto, tra i tanti altri, il merito di favorire l’integrazione tra il nostro Paese e gli Eau. Una relazione fatta di condivisione e amicizia, ma anche di nuove prospettive economiche e di opportunità di crescita. Il Forum Italia-Eau e gli incontri business to business tra imprenditori italiani ed emiratini, hanno creato progetti di partnership dalle elevate potenzialità in numerosi settori, dall’energia alle infrastrutture, dalla moda al turismo, dalla sanità all’enogastronomia. Già se ne stanno raccogliendo alcuni concreti frutti. Per le Marche si è trattato anche di un’occasione straordinaria di promozione turistica. L’originale connubio tra territorio e cavallo, ha saputo infatti esaltare al massimo le bellezze e il fascino della Riviera del Conero. E’ stata una scelta naturale, dato il successo della scorsa edizione, ospitare di nuovo Marche Endurance Lifestyle. Ab-

biamo accettato senza esitazioni la sfida, con ancora più entusiasmo della prima volta. E con altrettanto entusiasmo ci apprestiamo a vivere l’altro straordinario appuntamento che sposa sport e turismo: il Campionato mondiale di Vela che si svolgerà ad Ancona. In entrambi i casi si tratta di esempi perfetti di turismo sportivo e valorizzazione del territorio. Una nuova stagione estiva su palcoscenici internazionali attende le Marche.


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CONTROCOPERTINA

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Le Grotte di Frasassi: risorsa di sviluppo economico del territorio Per Maurizio Tosoroni, responsabile Marketing del Consorzio Grotte di Frasassi, occorre “trasferire l’appeal del marchio Frasassi a tutte le attività del territorio per incentivare e promuovere sia gli aspetti turistico-economici dell'area, sia quelli naturalistico–ambientali volti all’educazione e alla formazione” di P.Duranti

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e Grotte di Frasassi - situate all’interno dell’area del Parco Gola della Rossa e di Frasassi contano percorsi sotterranei di oltre 30 Km di intrecci di cunicoli e caverne su varie profondità e sono considerate uniche al mondo per la loro spettacolarità. Un meraviglioso universo sotterraneo composto da fantastiche forme calcaree, cristalli, drappeggi e volute di alabastro. Scoperte da un gruppo di speleologi nel 1971, le Grotte di Frasassi rappresentano una delle principali eccellenze turistiche dell’Italia centrale: i dati di affluenza annuali e le numerose e sempre più specializzate richieste degli operatori hanno riconfermato negli anni il trend di crescita d’interesse per il complesso naturale, considerato uno dei percorsi sotterranei più grandiosi e affascinanti del mondo. Una risorsa estremamente rilevante per lo sviluppo socio-economico del territorio, in grado di favorire significativi livelli occupazionali e la pre-

senza di diverse attività commerciali e di pubblici esercizi. Il Consorzio Grotte di Frasassi ha concertato la maggior parte degli sforzi proprio nell’incremento del valore del proprio territorio, inteso nei suoi molteplici aspetti, fino a formare un vero e proprio distretto interdisciplinare e interregionale. Un compito che è stato affidato in questi anni con successo a Maurizio Tosoroni, responsabile marketing del Consorzio Grotte di Frasassi. Quali sono le strategie promosse nel territorio dalle Grotte di Frasassi? “Abbiamo studiato e sviluppato una serie di azioni volte alla promozione del territorio che rientrano in una strategia complessiva, con a monte una riflessione unitaria, cosciente e approfondita delle forze in gioco, degli obiettivi da raggiungere e dei mezzi da utilizzare. Il brand Frasassi è oggi, grazie al grande lavoro fatto dal Consorzio in questi anni, un’identità forte, ben riconoscibile e desiderabile in quanto ci racconta

un patrimonio naturale unico al mondo. L’obiettivo del Consorzio è quello di trasferire l’appeal del marchio Frasassi su tutte le attività del territorio per incentivare e promuovere sia gli aspetti turistico-economici dell'area, sia quelli naturalistico–ambientali volti all’educazione e alla formazione, tenendo come fulcro di attrazione le Grotte di Frasassi, eccellenza della regione nonché polo di attrazione dell'area. Saper comunicare significa anche saper guidare lo sviluppo del territorio in modo coerente con le professionalità locali, in modo da valorizzare i carismi del luogo e di incentivare l’imprenditorialità. Una buona strategia di marketing ci ha consentito di valorizzare le caratteristiche socio-economicoambientali del territorio, stimolando e incentivando iniziative imprenditoriali ed investimenti. Operiamo per costruire una rete di comunicazione sempre più ampia e diretta tra i diversi enti e soggetti privati che operano all'interno dell’area,

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CONTROCOPERTINA “Custodire la bellezza dei luoghi e preservarne il futuro ma anche puntare sull'innovazione di sistema e la promozione di qualità: questa è la vera sfida del turismo nel nostro Paese. Una sfida che il territorio delle Grotte di Frasassi può continuare a vincere se riuscirà a valorizzare quanto di buono è stato sin qui costruito all'insegna della sostenibilità. Ora è fondamentale puntare sull'individuazione dei nuovi bisogni dei turisti: organizzazione, sistema a rete, nuove esperienze che spingano i visitatori a restare nel territorio proprio perché il territorio sa raccontare e proporre le mille occasioni di svago, conoscenza, relax che può offrire. Per fare questo è necessario che gli operatori turistici, le istituzioni, le comunità locali stringano un patto per il futuro di un territorio orgoglioso del proprio passato e delle proprie straordinarie caratteristiche ma anche proiettato verso nuovi servizi e nuove prospettive di sviluppo sostenibile”. Rossella Muroni Direttore Nazionale Legambiente

così da raggiungere lo scopo prefissato di riqualifica integrata dell'intera zona. E’ nostro compito analizzare e studiare sempre più a fondo le possibili opportunità competitive dell'area geografica, per ideare progetti strategici e sempre più mirati a target ben definiti, in grado di orientare il sistema per sfruttare al meglio tali opportunità in un percorso di sviluppo sostenibile”. Tra i principali progetti realizzati quali possiamo ricordare? “Sicuramente i progetti formativi, programmi didattici realizzati con Legambiente Scuola e Formazione. Il consorzio Grotte di Frasassi sostiene i giovani nella pratica e nella conoscenza del valore delle risorse ambientali, valorizzando e potenziando le Grotte come contesto educativo e formativo di alta qualità. La collaborazione con Legambiente ha am-

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pliato la gamma di offerte per gli istituti scolastici, per rispondere alle nuove esigenze, con visite didattiche e laboratori, nonché escursioni nelle aree naturalistiche del territorio circostante le Grotte, accompagnate da materiali didattici appositamente progettati per la costruzione di una serie di coinvolgenti situazioni di scoperta e conoscenza. I laboratori didattici completano l’offerta formativa con oltre sette diverse tipologie di laboratori e un percorso speleo-avventura azzurro dedicato ai ragazzi. Tutto ciò ha portato Le Grotte di Frasassi ad essere considerate come “Capitale del turismo scolastico di qualità”. Non dobbiamo dimenticare che le Grotte di Frasassi sono un ecosistema che preserva da secoli importanti informazioni sull’evoluzione del clima e dell’ambiente. L’intero complesso risulta essere un patrimonio formati-

vo unico al mondo per le sue numerose peculiarità, un vero e proprio laboratorio naturale dove si possono seguire e studiare i fenomeni più importanti della vita sulla terra. Abbiamo attivato sinergie con tutte le strutture ricettive e turistiche della costa, parchi tematici, associazioni di albergatori, uffici turistici, ecc.., e promosso il progetto “Frasassi Express”, che consiste nella possibilità di raggiungere con pullman da gran turismo, con immagine grafica personalizzata, l’ipogeo dai principali luoghi balneari delle Marche e della Romagna. Tour che prevedono sinergie con i ristoranti dell’area per promuovere e favorire tappe e itinerari enogastronomici. Inoltre, operazioni di co-marketing sono state create con i principali eventi culturali della regione pianificati durante la stagione estiva: una rete di operazioni che mirano a creare


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CONTROCOPERTINA

“Abbiamo promosso il progetto “Frasassi Express”, che consiste nella possibilità di raggiungere con pullman da gran turismo, con immagine grafica personalizzata, l’ipogeo dai principali luoghi balneari delle Marche e della Romagna” opportunità e sinergie per implementare nuove forme di tragitti turistici. Tra i principali eventi ricordiamo: Musicultura - il Festival della canzone d’Autore -, la stagione lirica dello Sferisterio e la stagione di concerti ed eventi dell’Arena Gigli di Porto Recanati e tante altre importanti manifestazioni di livello nazionale”. Quanto incide il web nella politiche di promozione delle Grotte e del territorio? “Le nuove tecnologie, in particolare quelle legate al web, sono uno strumento preziosissimo perché semplificano ed accelerano lo scambio di conoscenza tra i soggetti in rete e promuovono all’utente finale e al turista in particolare una visione d’insieme delle numerose possibilità

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che il territorio offre. Abbiamo cominciato l’attività di web marketing nel gennaio 2011: nel sito frassassi.com sono stati razionalizzati i contenuti presenti e introdotti ed esplicati in maniera più chiara sia i prodotti già esistenti che quelli nuovi come i percorsi didattici sviluppati con Legambiente. Il multiplayer installato in home-page consente di visualizzare video e immagini delle Grotte e del territorio circostante, in modo da colpire e incuriosire immediatamente il navigatore. Inoltre, a supporto di ciò è stata creata all’interno del sito stesso anche una sezione di web tv dove possono essere ospitati, oltre che i video che esplicano il prodotto Grotte, anche filmati inerenti il

territorio e gli eventi realizzati o ai quali siamo collegati. Per sviluppare il traffico web verso il sito di Frasassi sono state intraprese diverse campagne di promozione tramite canali, quali Facebook, Expedia e Google AdWords, ecc... Con riferimento a quest’ultima, in particolare, i risultati ottenuti sono stati anche oggetto di elogio: Google, infatti, ha segnalato il sito frasassi.com per la miglior campagna di NetMarketing realizzata, ottenendo la migliore performance italiana fra tutte le migliaia di campagne di NetMarketing attualmente attive tramite Google”.


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IL PERSONAGGIO

Una colonna sonora d’autore Le musiche della fiction sono del maestro Vince Tempera, tastierista, autore e musicista italiano che ha firmato numerose sigle televisive di successo di anime e telefilm, sia in qualità di direttore d'orchestra e arrangiatore che di autore dei testi, tra cui Goldrake, Ape Maia, Capitan Harlock, Nils Holgersson, Daitan III, Hello Spank

Francesco Malavenda, il regista con il… Mal d’Africa E’ il titolo della fiction che l’autore anconetano sta girando in Kenya; “Là l’estate dura dodici mesi, la gente sorride e il suo motto è hacuna matata” di A. Dachan

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he cos’è il mal d’Africa? “È una sensazione, un’emozione che pervade tutti quelli che vengono in Africa. È la mancanza che si prova al ritorno, che ti fa piangere in aeroporto. Alcuni studiosi dicono che ciò derivi dal fatto che la vita sulla terra sia nata nella Rift Valley e che il distacco da quest’ultima provochi traumi sul piano affettivo”. Ci racconti qualcosa del continente nero. “Vivo in Kenya ormai da due anni. Ogni volta che parto e rientro provo la sensazione di tornare a casa: sento questo posto come se fosse la mia terra natia. Qui si respira un’altra atmosfera, sparisce lo stress quotidiano, si fa a meno di cose come la Tv e la radio: è l’ambiente stesso

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che ti riempie e non senti il bisogno d’altro. Esci la sera e in riva al mare conti le stelle; ti rendi conto che sei circondato da spazi immensi, incontaminati: cosa puoi volere di più? Il Kenya è nell’Africa equatoriale e qui l’estate dura dodici mesi; la natura dà tutto, non si soffre la fame. La gente sta bene, sorride anche se ha problemi, non vive nella logica consumistica e ha altri valori nella vita. I suoi motti sono ‘hacuna matata’, che potrebbe essere tradotto con ‘non ci sono problemi’, e ‘pole, pole’, cioè ‘piano, piano’. Questo è ciò che mi ha portato in Africa e che mi ha spinto ad ambientare la mia fiction a Malindi, su una delle spiagge più belle del mondo”. Scoperto il regista, scoperta la location, possiamo scoprire qualcosa anche della

trama? “La trama è quella classica della fiction, con amori, gelosie, amicizie ambientate all’interno di un acquario-resort. C’è un trait d’union che collega tutti gli episodi, ma ogni episodio ha una storia che inizia e finisce puntata per puntata. Le persone che arrivano nel resort per vacanza, così come la gente del posto, vengono coinvolte nelle riprese e questo è un elemento di grande originalità. Gli attori professionisti sono Katia Barra, Anna Ferro e Cristina D’addario, gli altri sono esordienti o persone riprese nel loro ambiente di lavoro, come ad esempio il cuoco, che nella vita cucina realmente per gli ospiti del resort. Abbiamo già girato le prime tre puntate pilota, che andranno su una rete nazionale. Ora stiamo girando il seguito”.


Francesco Malavenda e i Masai

Oltre alla fiction, in Africa ha girato anche altro? “Vivendo là ho fatto anche documentari per reti straniere, come ‘Nature sounds’, dedicato alla riscoperta degli strumenti musicali tribali, per raccontare come si costruiscono, dalla raccolta del frutto alla nascita dello strumento, come si usano, quando. Ci sono anche altri progetti in cantiere, come il programma ‘Luxury around the world’, che riprenderà case e location di nicchia, ma anche oggetti artigianali, prodotti alimentari; scopriremo il back stage dei prodotti di lusso, dal prodotto grezzo a quello finito”. Facciamo un passo indietro: cosa l’ha portata in Africa? “Dodici anni fa ho intrapreso un viaggio

con un amico chef; lui partiva per la stagione e io per fare dei sopralluoghi finalizzati alla realizzazione di alcuni documentari. Dovevamo restare per un mese, ma i mesi sono diventati tre. Da quel momento il Kenya è diventato per me meta di continui viaggi: ho stretto amicizie, ho visto una generazione di bambini crescere, mi sono innamorato dei suoi ritmi, dei suoi paesaggi. Come dicevo, sono due anni che ci vivo e mi trovo molto bene”. Come l’hanno accolta i keniani? “Sono un popolo molto aperto, solare, amichevole, tranquillo: non sono diffidenti e sospettosi. Questa gente è genuina, il paese è tranquillo, anche se purtroppo sulla sua immagine è stata creata una sorta di terrorismo psicologico: i media fanno allarmismo, esagerano, en-

fatizzano i rari casi di violenza facendone drammi; in questo modo danneggiano la gente del posto e chi lavora qui. Basti pensare che il 90% del flusso turistico in Kenya è generato da italiani: questo è indice di un clima positivo e sereno. Qui il pluralismo è un fatto spontaneo, come la convivenza tra razze e religioni”. Cosa ha portato in Africa di italiano? “La prima cosa che mi viene in mente è la nostalgia: mi mancano tanto i moscioli di Portonovo, che sono la mia passione; ogni volta che torno ad Ancona vado al Fortino Napoleonico da Roscioni e me li faccio preparare. A parte gli scherzi, il Kenya è un paese incantevole, ma l’Italia ha delle meraviglie paesaggistiche e architettoniche che non hanno eguali e l’idea del bello fa parte del nostro pa-

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IL PERSONAGGIO Francesco Malavenda con Rolando Canestrini gestore dell’Aquarius, il resort dove sono ambientate le puntate della fiction

trimonio culturale, del nostro Dna. È un elemento che ci distingue ovunque. In più non riesco a staccarmi dal mio accento marcatamente anconetano, di cui vado fiero, anche se mi sento un uomo internazionale. A Malindi ci sono circa 6mila italiani”. Crede che la fiction aiuterà in qualche modo a veicolare quest’immagine di convivenza e apertura? “Spero proprio di sì. Voglio che emerga lo spirito di armonia e convivenza che caratterizza questa gente e questi luoghi. Attraverso le immagini e la trama, con un linguaggio semplice e in un contesto di spensieratezza, tentiamo di lanciare messaggi importanti e denunce su temi 32

delicati come le adozioni, la difficoltà, a volte l’impossibilità, di trovare determinati medicinali”. Lei che è un regista anconetano “d’esportazione”, crede che gli artisti marchigiani abbiano buone possibilità di emergere? “Il problema degli artisti marchigiani è che restano troppo legati al territorio e questo spesso li penalizza, perché non si fanno conoscere dal grande pubblico. Bisogna avere il coraggio di valicare le frontiere e andare dove il cinema sta crescendo e dove si può avere l’opportunità di farsi valere e di emergere. Mi viene in mente, ad esempio, il caso dell’artista Enzo Cucchi, pittore e scultore nativo di Morro D’Alba, che ha viaggiato e ha po-

tuto, così, affermarsi nel mondo. Il detto ‘Nemo profeta in patria’ nel mondo del cinema e delle arti in generale è più che mai valido. Come dire, c’è un atteggiamento ‘slang’, un’esterofilia consolidata per cui i marchigiani non credono nei marchigiani”. Ci lasci sbirciare nella sua agenda: quali sono i programmi per il futuro? “Sogno di girare un film ad Ancona: questa città ha una varietà di paesaggi straordinaria e sarebbe una location meravigliosa; ad oggi, secondo me, nessun film l’ha davvero valorizzata per quello che è. Ho molte idee nel cassetto, ma per ora non anticipo nulla e me ne torno in Africa”.


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BREVI

RIO DAL TERRITO

Elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli – Porto d’Ascoli

Completata l’elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli – Porto d’Ascoli, che sarà operativa a partire dal 9 giugno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenitalia. “Un impegno rispettato nei tempi e nei risultati – afferma il governatore Gian Mario Spacca – per il quale la Regione si è spesa molto, sia in termini di scelta politica, sia in termini di investimenti. Avremo 16 collegamenti in più al giorno tra l’entroterra e la costa e si risparmierà fino a mezz’ora di tempo nella percorrenza. Più vicine anche Ancona e Ascoli: ci sarà un innesto diretto con la linea adriatica e questo permetterà di usufruire di più collegamenti sia di trasporto dei passeggeri che commerciali, con ricadute economiche positive per tutto il territorio”.

Con l’intento di promuovere il prodotto turistico “Destinazione Marche”, la Regione ha avviato un progetto di formazione per le strutture recettive, dando vita a una piattaforma informatizzata che consentirà di promo- commercializzare i prodotti turistici regionali attraverso il portale del turismo www.turismo.marche.it. L’adesione al progetto, che prevede un corso di formazione gratuito nelle sedi dei centri di formazione locale delle Province, è stata oltre ogni aspettativa: 180 le strutture recettive che hanno chiesto di partecipare. La piattaforma Dms (Destination Management System) acquisita dalla Regione Marche completamente con fondi europei, consente a tutti i fornitori di contenuti di una destinazione (strutture ricettive, enti, organizzazioni turistiche, consorzi, ristoranti, tour operator, enti di promozione) di inserire le informazioni, eventi, servizi, offerte speciali, di costruire pacchetti offerta per rendere integrata e omogenea l’offerta turistica delle Marche anche attraverso un efficace sistema di booking on line che consente ai gestori di strutture di vendere camere e offerte speciali attraverso il portale regionale.

Alloggi in locazione, criteri per aiutare gli inquilini a basso reddito

Aiutare gli inquilini a basso reddito, attraverso un contributo regionale che abbatta il costo degli affitti sostenuto dalle famiglie in difficoltà economiche. È l’obiettivo di una proposta di deliberazione che la Giunta regionale ha inviato al Cal (Consiglio delle autonomie locali) per il previsto parere, prima dell’adozione definitiva. La delibera individua i criteri di riparto del Fondo 2013 destinato alle locazioni private, nell’ambito delle iniziative di sostegno delle politiche abitative. Sono disponibili 1 milione e 250 mila euro. La proposta indica come beneficiari i cittadini in possesso di una capacità economica (valore Isee) non superiore all’assegno sociale Inps 2013, pari a 5.749,90 euro. Il contributo andrà calcolato in modo che l’incidenza del canone annuo sul valore Isee si riduca al 50 per cento, con un contributo massimo pari a 1.149,98 euro. La proposta di riparto è stata concertata con le organizzazioni sindacali degli inquilini maggiormente rappresentative a livello locale.

I turisti dializzati che sceglieranno le Marche per le prossime vacanze estive continueranno a trovare un servizio dedicato. Potranno sottoporsi a dialisi in tutta sicurezza e tranquillità, in orari (diurni e notturni) compatibili alle loro esigenze e al loro diritto di trascorrere una villeggiatura serena. La Regione Marche ha rinnovato, anche per la prossima stagione, il progetto “Dialisi estiva” riservata ai turisti non residenti. Dal 1 giugno al 30 settembre 2013, nei principali centri di vacanza, verrà attivato il servizio di dialisi turistica. La Giunta regionale ha stanziato 180 mila euro per sostenere le spese aggiuntive che affronteranno le Aziende sanitarie e le Aree vaste aderenti. 34

“Destinazione Marche”: nuova piattaforma informatica

Dialisi estiva, la Regione rinnova il servizio per i turisti non residenti


Inaugurato al porto di Pesaro il primo stralcio dei lavori: sono occorsi 18 milioni e mezzo di euro circa. “L'attesa è stata lunga – ha detto il sindaco Luca Ceriscioli - perché dell’ampliamento del porto si parlava fin dall’inizio del Novecento. Con questi lavori il porto esce fortemente potenziato: ora è sicuro, ci si può accedere in ogni condizione meteo, rafforzando un rapporto con la città molto forte”. In particolare sono stati effettuati i seguenti lavori: prolungamento del molo di levante con la costruzione del nuovo molo di sottoflusso e la parziale demolizione del molo di ponente (14.450.000 euro); lavori di prolungamento del molo di levante con la costruzione del nuovo molo di sottoflusso e la parziale demolizione dell’esistente molo di ponente – escavazione fondali avanporto (800.000 euro); lavori di dragaggio per il ripristino delle quote operative delle darsene del porto (1.500.000 euro); lavori di manutenzione straordinaria delle opere d’arte del porto (200.000 euro); lavori di completamento della manutenzione straordinaria della banchina lungo calata C. Duilio (1.500.000 euro).

Promozione sportiva, il programma 2013

E’ lo slogan ‘Sport per tutti’ a sintetizzare l’obiettivo principale del Programma annuale degli interventi di promozione sportiva per il 2013, approvato dalla Giunta regionale. Consolidate le attività già avviate, sviluppando specifiche iniziative che garantiscano ad ogni cittadino marchigiano il pieno e consapevole accesso al diritto allo sport. Le azioni del Programma mirano a valorizzare la capacità dell’attività sportiva e motoria ricreativa realizzando integrazioni con diversi settori dell’amministrazione pubblica collegati alle attività sportive e dei soggetti che operano esternamente. Il programma stabilisce, tra l’altro, le iniziative promosse dalla Regione in materia di promozione sportiva; gli interventi in materia di impianti ed attrezzature per lo sport e quelli di sostegno a favore dello sport di cittadinanza, oltre agli interventi in favore delle attività sportive delle persone diversamente abili. L’onere complessivo per l’attuazione del Programma ammonta a 890.800 euro.

Volontari uniti per il decoro urbano. Rilancio all’iniziata che, avviata a Pesaro diversi anni fa, vede oggi circa 80 volontari coinvolti in un’interessante esperienza di cittadinanza attiva. Esperienza che l’Amministrazione comunale intende estendere e valorizzare, promuovendo nuove occasioni di coinvolgimento della comunità locale alla vita della stessa. Nello specifico, con riferimento ad iniziative per la cura e la manutenzione del territorio. Il progetto “Volentieri volontari” ha l’obiettivo di rafforzare la coesione sociale, rendendo protagonisti i residenti nell’attività di decoro urbano, ovvero nella piccola manutenzione di spazi pubblici e, in generale, nel miglioramento di luoghi di partecipazione. Obiettivo dell’iniziativa (con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e la partecipazione della Banca di Pesaro) anche quello di ricondurre a un coordinamento unitario tutte le realtà di volontariato presenti nel territorio comunale. Coordinamento e gestione del progetto di Aspes spa; Auser tra i soggetti coinvolti (B.B.).

Trasporto pubblico locale, approvato il testo di riorganizzazione degli assetti

Porto di Pesaro: inaugurato primo stralcio di lavori

“Volentieri volontari” per una città coesa

Approvata la proposta di legge ‘Disposizioni urgenti in materia di trasporto pubblico regionale’, che dota la Regione Marche di uno strumento “indispensabile sia per esigenze oggettive di risparmio, sia per l’adeguamento al nuovo quadro normativo nazionale”, ha commentato l’assessore ai Trasporti, Luigi Viventi. Nel testo di riorganizzazione degli assetti del Tpl una nuova ripartizione tra Regione ed enti locali; previsto un bacino unico regionale per la programmazione integrata dei servizi automobilistici e ferroviari e ambiti di gestione dei servizi urbani ed extraurbani corrispondenti a quelli delle province marchigiane, in quanto i servizi pubblici di rilevanza economica devono essere gestiti in bacini territoriali che assicurino economie di scala e massima efficienza.

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S W E NDAL MONDO Grecia Atene taglia 15.500 dipendenti pubblici

Il parlamento ellenico ha approvato la legge di austerità richiesta dalla troika Ue-Bce-Fmi che prevede il taglio di 15.500 dipendenti pubblici. Con un disegno di legge d’emergenza, la Grecia ha così fatto un passo avanti per sbloccare una nuova tranche di prestiti stranieri pari a 8,9 miliardi, indispensabili al paese per pagare pensioni e stipendi. Il provvedimento è stato approvato con 168 voti favorevoli e 123 contrari.

Il governatore della Banca d’Inghilterra Mervyn King ha annunciato che nel 2016 il volto di Winson Churchill comparirà sulle nuove banconote da cinque sterline. Si tratta del primo politico che compare sulla moneta britannica, prendendo il posto della regina. L’immagine scelta riproduce un noto ritratto dell’ex primo ministro su una fotografia scattata da Yousuf Karsh nel dicembre 1941.

Olanda Abdica la sovrana madre, le succede re WillemAlexander

La settantacinquenne regina d’Olanda, Beatrix d’Orange-Nassau, ha abdicato in favore del figlio Willem-Alexander d’Orange-Nassau. Il nuovo monarca, quarantaseienne, protestante, è salito al trono lo scorso 30 aprile nel giorno in cui ad Aia, sede del governo olandese, si celebra la tradizionale festa della regina. La sua sposa, la neo regina Maxima, madre delle sue tre figlie, è un’argentina cattolica, figlia di un ministro del dittatore Videla, che però non è stato invitato alla cerimonia di insediamento.

La Corte europea dei diritti umani ritiene illegale ed arbitraria la decisione delle autorità ucraine di sottoporre l’ex premier Yulia Tymoshenko al carcere preventivo. Si sostiene, infatti, che non vi erano sufficienti motivi per rinchiudere in carcere prima del processo. La Corte ha stabilito che i motivi che hanno portato l’ex premier in carcere prima del processo sono “arbitrari e illegali” e quindi l’Ucraina ha violato il diritto alla libertà.

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Gran Bretagna Churchill spodesta la regina sulle banconote da cinque sterline

Ucraina La Corte europea: illegale la condanna alla Tymoshenko


Il Fondo monetario internazionale prevede una crescita della regione che comprende l’Australia, la Nuova Zelanda, l’India e lo Sri Lanka pari al 5,75% per quest’anno rispetto alla precedente stima del 5,9%. Il punto di forza di queste economie è l’importante domanda interna, mentre lo squilibrio finanziario e l’aumento dei prezzi di alcuni asset sono i fattori di rischio.

Afghanistan Milioni di dollari dalla Cia a Karzai

Tra l’ottobre 2010 e l’aprile 2012 sono morte in Somalia oltre 258 mila persone, metà delle quali erano bambini sotto i cinque anni, a seguito della gravissima carestia che ha colpito la Somalia. Lo hanno reso noto la Fao e la Ong americana Famine Early Warning Systems Network, evidenziando che la terribile siccità che si è abbattuta sul Corno d’Africa ha interessato 13 milioni di persone.

Myanmar Pulizia etnica contro i Rohingya

Australia Fmi: crescita sostenuta nelle regioni dell’Asia-Pacifico

Il New York Times ha pubblicato lo scorso 29 aprile un articolo in cui si parla di decine di milioni di dollari consegnati dalla Cia al presidente afghano Hamid Karzai, che dovevano servire al dipartimento americano per rafforzare la sua influenza, ma che sarebbero andati, invece, ad arricchire i signori della guerra. Il quotidiano statunitense cita l’ex consigliere del leader afghano, Khalil Roman, che avrebbe parlato di “soldi fantasma”, consegnati in valigette, zaini e buste di plastica.

Somalia 258mila morti per carestia, metà erano bambini

In Myanmar è in corso una campagna di pulizia etnica che ha preso di mira la minoranza musulmana dei Rohingya: la denuncia arriva dall’organizzazione Human Right Watch, attiva in prima linea per i diritti umani. La Ong ha reso noto il ritrovamento di fosse comuni, lanciando l’allarme, in particolare per le attività del gruppo “696”, che vorrebbe l’applicazione dell’apartheid. Nelle violenze contro i Rohingya sono morte in pochi mesi oltre 300 persone; più di 130 mila sono i profughi. L’Hrw ha accusato le autorità dello Stato di Rakhine, compresi i monaci buddisti e le forze di sicurezza, di “fomentare una campagna organizzata per la pulizia etnica”.

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S W E N G N U YO Sostegno all’occupazione: percorsi di formazione e incentivi alle imprese

Promuovere l’accesso a percorsi di formazione e qualifica di giovani laureati e diplomati disoccupati e inoccupati under 35 per favorirne la qualificazione professionale e il reinserimento occupazionale e disincentivando le imprese che decideranno di assumerli. Questi gli obiettivi dell’intervento - riconfermato per il 2013 dalla Giunta regionale e all’esame della Commissione consiliare competente - che fa capo all’intesa sottoscritta, nel dicembre scorso, tra Regione Marche e Cgil, Cisl, Uil per la difesa del lavoro, la coesione sociale e il sostegno allo sviluppo. Due le misure di sostegno alla protezione sociale, al reddito per le fasce sociali più deboli, allo sviluppo e all’innovazione. La prima misura prevede percorsi di formazione di figure professionali nei settori della Green Economy e del Multimediale, mentre la seconda dispone incentivi alle imprese per l’assunzione dei giovani che hanno ottenuto l’attestato di specializzazione conseguito a seguito della frequenza dei precedenti corsi. La dotazione finanziaria complessivamente ammonta a 1.155mila euro, di cui 370mila di risorse regionali e 785mila euro di risorse Fse.

Il programma annuale degli interventi per le politiche giovanili è operativo. Due le tipologie di progetti previste dalla nuova legge regionale a cui la Giunta destina le risorse previste dal bilancio 2013 di circa 480mila euro. Il 60% riservato al finanziamento dei progetti di interesse locale con l’obiettivo di cofinanziare i progetti degli Enti locali e degli Ambiti territoriali sociali. Il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di progetti di iniziativa regionale. Soggetti beneficiari le associazioni giovanili e non, e per la prima volta si apre anche per i gruppi informali di giovani la possibilità di partecipare, presentando le loro proposte progettuali, da realizzare in collaborazione con la struttura regionale di riferimento. I soggetti avranno tempo fino al 31 luglio 2013 per lavorare alle progettualità e presentare domanda di cofinanziamento.

Ortopedia e Traumatologia: gli specializzandi della Politecnica i migliori in Italia 38

Politiche giovanili: al via il programma annuale degli interventi

La Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università Politecnica delle Marche si è classificata prima assoluta all’Esame nazionale riservato agli specializzandi del 5° anno di tutte le Scuole italiane di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, che si è svolto nel febbraio scorso. Gli allievi hanno totalizzato 405 punti su 500 (81%) collocandosi in vetta alla graduatoria. L’esame, come già nelle tre precedenti edizioni, si ispira a quello di abilitazione europea e presenta una duplice finalità: rendere più omogeneo il criterio di valutazione finale che a tutt’oggi è affidato in Italia, come in altri Paesi della Comunità, a criteri che possono variare a seconda della sede accademica; preparare gli specializzandi nella prospettiva futura di un unico esame obbligatorio europeo per la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia finalizzato a favorire il libero scambio dei medici specialisti fra i vari Paesi della Comunità.


Premio Abbiati, grande la soddisfazione della Fondazione Pergolesi Spontini per la vittoria di due artisti premiati con il più importante riconoscimento della critica musicale italiana per due allestimenti andati in scena al Teatro Pergolesi di Jesi nel 2012. A Benito Leonori, direttore tecnico della Fondazione e scenografo, è stato assegnato il Premio speciale per la ricostruzione dell’allestimento scenico di Josef Svoboda di “Macbeth” di Verdi, a cura della Fondazione Pergolesi Spontini e con la regia di Henning Brockhaus. A Leo Muscato è stato assegnato il Premio Abbiati alla Regia, per gli allestimenti lirici da lui firmati lo scorso anno in palcoscenici nazionali tra cui, appunto, il Pergolesi di Jesi per la prima esecuzione in epoca moderna dell’opera di Spontini “La fuga in maschera” (nella foto), rappresentata lo scorso settembre nell’ambito del Festival Pergolesi Spontini in un allestimento in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini e Teatro San Carlo di Napoli.

“Botteghe di mestiere”: 40 tirocinanti nelle aziende

Il liceo scientifico Marconi si è aggiudicato il primo premio del concorso “Ciao Janine...”, organizzato dalla Presidenza del consiglio comunale di Pesaro in onore di Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz e testimone della Shoah. Per il liceo scientifico Tommaso Lazzarini (nella foto), a nome della sua classe, ha spiegato il senso dell’opera realizzata, dal titolo “Memory – la memoria non è un gioco”. Al secondo posto la scultura realizzata da Debora Boccalini (istituto per geometri Genga) dal titolo “Janine, per non dimenticare”; terzo posto “Il lavoro rende liberi, la pace” di Laura Tricarico e Laura Sabbatini Peverieri dell’istituto Apolloni di Fano. Al quarto posto “Il reale”, poesia di Chiara Piccoli e Grazia Rosaverde della Nuova Scuola.

Premio Abbiati a Leo Muscato e a Benito Leonori

Quaranta giovani tra i 18 e i 28 anni, inoccupati o disoccupati, tirocinanti all’interno della “Saint Andrews Milano spa” di Bellocchi di Fano e nella “Dago elettronica srl” di Fano, così come in altre nove imprese del versante costruzioni – impiantistica del territorio della provincia di Pesaro e Urbino, grazie al progetto nazionale “Botteghe di mestiere”, promosso da “Italia Lavoro” (agenzia tecnica del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) con il contributo del Fondo sociale europeo e con il ruolo attivo della Regione Marche e della Provincia di Pesaro e Urbino. Le “Botteghe di mestiere” sono laboratori di apprendimento sui mestieri dell’artigianato e del made in Italy, per trasferire ai giovani competenze specialistiche, rafforzando l’interesse verso i mestieri tradizionali. Ad oggi, sono 130 le “Botteghe” finanziate in tutta Italia. I tirocini si svolgono in due cicli di sei mesi per 20 tirocinanti ciascuno (da concludersi entro il 2014); la “borsa di tirocinio” è di 500 euro al mese.

“Ciao Janine...”, i premiati

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LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE

Spartaco Romiti, il Mago La fierezza e la tradizione della marchigianità di A. Dachan

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er il servizio di questo mese dedicato alle grandi famiglie marchigiane siamo andati a Morro d’Alba, in provincia di Ancona per intervistare i signori Romiti. Abbiamo incontrato tre generazioni: nonna Stiliana, il figlio Raoul e i nipoti Loris e Heidi, che oltre al legame di sangue sono accumunati da un profondo amore per il territorio Loris ci accoglie all’interno del ristorante Il Mago, storico locale che è sempre stato al centro della vita lavorativa e privata della famiglia Romiti. È lui che ci accompagna in questo viaggio nella memoria, che ci porta agli inizi del secolo scorso quando il bisnonno Settimio vendeva il “Caffenetto” nella propria casa, quella stessa dimora che è oggi il ristorante.

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Erano anni difficili e molti giovani italiani emigravano, come fece Settimio, che si recò in Francia per lavorare, facendo ritorno nel 1910. Sposò la giovane Palmira, i cui genitori gestivano un’osteria. Settimio e la sua sposa si davano un gran da fare: lui lavorò come fornaio, poi come “vettore”, oggi diremmo tassista, mentre Palmira cucinava per la gente, in particolare quando a Morro D’Alba c’erano fiere ed eventi e giungevano tante persone dai paesini limitrofi. Nel 1915 nacque la loro figlia Stiliana, detta Dina. “Nonno Settimio aveva un dono, qualcosa di speciale legato al numero sette, che ricorreva spesso nella sua vita: era il settimo figlio, nato il giorno 7 del mese 7 e, facendo sette volte il segno della croce sulle ferite delle persone che incontrava,

si dice che riuscisse a guarirle”, racconta il giovane. Del bisnonno racconta un aneddoto, in particolare, che offre un’immagine di quella che era l’Italia all’epoca: un giorno mentre tornava a cavallo dopo aver fatto il vettore, vide nella nebbia un balilla, un giovani bambino-soldato arruolato dal Fascismo; gli chiese: “Ninì, che ci fai qui tutto solo?”, ma il bambino non rispondeva. Sapeva che quei ragazzi andavano in giro armati, ma continuò ad avvicinarsi sempre di più… Tra il romanzato e la storia, c’è il vissuto di questa famiglia, che in quegli anni difficili era riuscita a crearsi un’attività grazie alla qualità del suo lavoro: i piatti preparati da Palmira erano sempre più apprezzati e richiesti; ogni volta che arrivava qualcuno da fuori paese e si ferma-


Amici Inusuali Tra i frequentatori del ristorante Il Mago si racconta di viaggiatori, gente del posto, artisti, politici, intellettuali italiani e stranieri, che nel tempo sono diventati degli habitué. Tra loro molti hanno stretto rapporti d’amicizia con il titolare, come Cino Tortorella, alias Mago Zurlì, o Rocky Roberts va per mangiare, l’oste diceva: “Fateve ‘n giro de scarpì”, invitandoli, cioè, a farsi un giro del castello, mentre lei si precipitava in cucina e cominciava a preparare le sue specialità come le tagliatelle fatte a mano e la cacciagione. La figlia Dina (per tutti Stiliana) si era intanto sposata con Spartaco, un giovane un po’ esuberante, con poca voglia di lavorare, che quindi aveva anche pochi soldi in tasca, ma sapeva cavarsela in ogni circostanza. All’interno dell’osteria Spartaco faceva un po’ il personaggio del locale, riusciva a catalizzare l’attenzione delle persone e a richiamare gente; era un anomalo Pr, specializzato nella “bisboccia”, ovvero nel riunirsi con amici a bere, fare festa, ma la sua stravaganza risultava benefica al locale, la cui fama

e popolarità era in continua crescita. Spartaco veniva indicato come “Il mago”: il mago della cacciagione, del bicchiere, della risata e così via”. Il locale, nato come bettola, poi divenuto osteria, stava sempre più assumendo i contorni di una trattoria, con una clientela in continua crescita, che arrivava spesso anche da fuori. Spartaco si spense a solo cinquant’anni, ma ancora oggi le persone che lo hanno conosciuto raccontano aneddoti sulla sua persona e chiedono riscontro sulle storie che raccontava: era un mago anche nel “fabbricare notizie”. Su di lui ci sono un’infinità di aneddoti: se mentre stava mangiando entravano clienti nel locale, diceva che era tutto esaurito, anche se i posti erano vuoti; raccontava di avere un deposito di cac-

ciagione a Napoli e i clienti lo ascoltavano affascinati, ma il deposito non è mai esistito; quando portava le pecore al pascolo le lasciava spesso sole, andando a bere e a fumare, dimenticandosi di cosa stava facendo. Quando Spartaco si spense, Dina rimase con i figli Raoul e Altidea; fu proprio con l’impegno di Raoul, che da giovane lavorava come operaio in una fabbrica di Jesi, che il locale crebbe ulteriormente; all’epoca c’era anche un sistema sociale diverso, dove la solidarietà tra le persone non era retorica. Molti dei prodotti che venivano cucinati e serviti nella trattoria, infatti, erano dati dai produttori locali senza la richiesta di un pagamento immediato. Questa concessione di credito e di fiducia permise di aumentare

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LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE

Spartaco Romiti e la sua consorte

Nonna Stiliana, la moglie del Mago Classe 1915, un temperamento mite, una vita vissuta intensamente, i ricordi racchiusi in un album pieno di foto in bianco e nero, che restituiscono l’immagine dell’Italia a cavallo tra due secoli. È il ritratto di nonna Stiliana, la novantottenne moglie del Mago, cuore e anima della famiglia Romiti e del suo ristorante. Come molti bambini che hanno vissuto la loro infanzia in quell’epoca, anche Stiliana iniziò a lavorare da piccola come orlatrice, per poi apprendere l’arte della cucina, che ha tramandato a figli e nipoti. Quando i nipoti la informano che una giornalista sarebbe andata a farsi raccontare la storia della famiglia, nonna Stiliana si emoziona: ci accoglie con un sorriso imbarazzato e quella ritrosia tipica delle donne d’altri tempi. Poi mostra le mani e racconta: “Mia madre mi rimproverava sempre, diceva che con le mie ‘manacce’ cucinavo troppo salato”. Ci racconta degli anni della guerra, ma anche di quelli della pace, descrivendo come si viveva allora. Rievoca la madre che le ha insegnato a cucinare, il marito Spartaco (il Mago) che morì troppo giovane e poi guarda con occhi pieni d’amore i nipoti, dicendo di essere fiera che siano loro oggi a tenere le redini dell’attività di famiglia.

la clientela, mettendo la famiglia nelle condizioni di avviare la propria attività e di restituire in breve tempo tutto il dovuto. Raoul, a differenza del padre, era un grande lavoratore e aveva anche un buon spirito imprenditoriale: con la sua gestione il locale restava aperto fino a tardi servendo anche piadine durante il dopo cena, portando alla creazione di un nuovo giro di clientela. I punti di forza che portarono il locale a diventare un vero ristorante, che venne chiamato, in omaggio allo spirito e alla memoria di Spartaco, “Il Mago”, erano la qualità dei cibi, il clima conviviale, l’attaccamento alla tradizione. Nei primi anni Novanta anche Loris e Hei42

di hanno cominciato a dare il loro contributo all’attività della famiglia, seguendo le loro inclinazioni personali. Entrambi raccontano un’infanzia serena, scandita da quelli che erano i ritmi del ristorante, non sempre ideali per dei bambini che reclamavano i loro spazi e l’attenzione dei genitori, ma che hanno segnato in positivo la loro vita e le loro future scelte. Anche gli amichetti di scuola frequentavano il ristorante e molti aneddoti legati all’infanzia e all’adolescenza dei due ragazzi riportano agli spazi e all’atmosfera della cucina, del bar, di quell’ambiente caldo e accogliente in cui ogni sera c’era un via vai di gente. Crescendo sono stati sempre più coin-

volti nel lavoro e questo li faceva sentire partecipi, dando loro anche la possibilità di guadagnare i primi soldi. Heidi, dopo un’esperienza di studio e lavoro all’estero, ha deciso di far ristrutturare una villa acquistata dalla famiglia, facendone un’accogliente country house. Anche Loris ha fatto esperienza all’estero, in Australia, tornando con un sogno: valorizzare il patrimonio di tradizioni e usanze che contraddistingue la sua terra. Oggi il ristorante Il Mago si caratterizza proprio per il suo forte attaccamento alle radici, per la sua cucina tipica e per quell’accoglienza semplice e autentica che fa sì che l’ospite si senta proprio a casa sua.


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VITA DA MANAGER

Bruno Cerquiglini, un manager che sognava di fare il pilota “Il lavoro in azienda è come quello di un team sportivo: non basta che il capitano corra, ma serve l’impegno e la determinazione di tutta la squadra” di A. Dachan

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ottor Cerquiglini, vuole raccontarci il percorso professionale che l’ha portata a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Eusebi impianti? “La mia storia lavorativa comincia nel 1985, quando avevo diciannove anni e l‘azienda si chiamava ancora Eusebi antincendi. Ho iniziato quasi per caso, ricoprendo diversi ruoli, da tecnico di produzione a responsabile commerciale, fino a diventare amministratore delegato. Mi ritengo fortunato ad aver incontrato un imprenditore straordinario come Gilberto Eusebi, che è sempre stato per me come un fratello maggiore. Insieme abbiamo fatto un lungo percorso e dall’attività iniziata trent’anni fa ad Ancona, siamo arrivati ad essere un’impresa che si confronta con successo in ambito

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internazionale. Dico sempre che non ho un curriculum pronto, perché non ho le valigie pronte: sono legato affettivamente a professionalmente a questa azienda e ho un profondo senso di riconoscenza nei confronti del titolare e della famiglia. Farei fatica a vedermi in un contesto diverso”. La posizione che ricopre comporta un continuo relazionarsi con gli altri: quali sono le caratteristiche per gestire al meglio il confronto quotidiano? “Vivo l’azienda a 360 gradi, mi interfaccio ogni giorno con clienti, fornitori, colleghi e dipendenti; nei limiti del possibile tendo a farlo in modo informale. In generale preferisco un rapporto ‘all’americana’, in cui si dà del tu e non ci si formalizza troppo. È importante avere collaboratori

validi e io, grazie a Dio, ne ho; lavoriamo insieme da anni, siamo affiatati; con alcuni di loro ormai ci intendiamo senza nemmeno parlare. Siamo un team e come ogni buona squadra non basta che il capitano corra, ma serve l’impegno e la determinazione di tutta la squadra”. Cosa implica lavorare nel settore dell’innovazione? “La nostra azienda dedica grossi investimenti all’innovazione e alla ricerca, sia nell’ambito scientifico e tecnologico, che nell’individuazione dei nuovi mercati. Riusciamo ad anticipare i tempi e capire dove si sposta il business. La scoperta di nuovi giacimenti apre a nuove prospettive in paesi emergenti con economie vive e in fermento e la nostra azienda ha ormai un’esperienza alle spalle tale da poter-


Classe 1966, nato a Zurigo da madre marchigiana e papà umbro. Bruno Cerquiglini è l’amministratore delegato della Eusebi impianti, azienda che opera da oltre 40 anni nel settore nel campo antincendio, facendo dell’innovazione tecnologica nei suoi prodotti, della qualità, del dinamismo e dell’internazionalizzazione dell’impresa le sue punte di diamante

si aggiudicare commesse da importanti clienti internazionali. Abbiamo un team di ricerca e sviluppo che opera internamente e ci viene riconosciuto un valore aggiunto, tanto da renderci appetibili e competitivi nel panorama mondiale”. Che tipo di formazione è richiesta ai vostri collaboratori? “In realtà non c’è una scuola che dia conoscenze e competenze specifiche per operare in questo ambito professionale e quindi la formazione la facciamo noi, internamente. Consideri che l’età media in azienda è al di sotto dei quarant’anni: chi lavora con noi segue un percorso completo stando spesso direttamente sul campo”. Come vede il futuro del settore?

“La difficile congiuntura economica coinvolge tutti i settori industriali, compreso il nostro e ora più che mai il paese avrebbe bisogno di riforme strutturali importanti. Cerchiamo di fare di necessità virtù, ci adoperiamo per essere sempre risolutivi, propositivi. Noi operiamo nell’ambito della sicurezza e a questo campo specifico è riservata un’attenzione crescente, sia nel panorama interno, che in quello internazionale. Quindi bisogna farsi coraggio ed essere fiduciosi”. In questo quadro l’Italia ha buone possibilità di emergere? “Penso che nonostante tutto, abbiamo ancora molto da dire e da fare; noi italiani abbiamo una marcia in più, siamo dotati di estrosità, fantasia, inventiva e queste caratteristiche ci vengono riconosciute

come un valore aggiunto. Certamente, per rendere l’Italia sempre più competitiva, dovremmo snellire la burocrazia, abbassare il costo del lavoro, diventare più flessibili. Mi confronto spesso con colleghi di altre realtà industriali e constato che ci accomuna la voglia di fare, di spingersi sempre verso nuovi orizzonti, proporre nuove idee. Questi elementi possono davvero fare la differenza in momenti particolari come quello attuale”. Che importanza assume l’internazionalizzazione in questo scenario? “Noi siamo estremamente internazionalizzati e devo dire che stiamo affrontando e superando la crisi proprio grazie a ciò che abbiamo seminato all’estero, anche in paesi con contesti economico-politici difficili. Più del 60 per cento del nostro

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VITA DA MANAGER

case

chi ci abita lo sa vantaggi e qualità di una casa in legno Subissati PROGeTTO SU MISURa

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Ogni costruzione è realizzata in base al progetto e ai desideri del cliente, lasciando massima flessibilità dal punto di vista architettonico. Una visualizzazione 3D permette di visionare un’anteprima della struttura.

La resistenza delle case in legno ai terremoti è stata più volte collaudata in Paesi ad elevato rischio sismico come America e giappone, dove si costruisce abitualmente in legno. Inoltre, adottando una serie di accorgimenti, si può ottenere un’ottima resistenza al fuoco.

eCOlOGIa e SalUTe La casa in legno è rispettosa dell’ambiente e delle persone che la abitano, il legno è tra i migliori materiali da costruzione naturali.

PROPRIeTÀ MeCCaNICHe Le case SUBISSATI sono realizzate interamente in legno lamellare, materiale con elevata resistenza a trazione/compressione/flessione, elasticità, basso peso specifico e di facile lavorazione con i nostri impianti a controllo numerico.

DURaBIlITÀ La casa in legno, se ben realizzata, è una costruzione che dura secoli e ne sono riprova le tantissime costruzioni in legno sparse in tutto il mondo che ancora si conservano perfettamente integre.

business deriva da commesse ricevute

eleVaTO RaPPORTO QUalITÀ PReZZO La casa in legno, per il livello tecnologico offerto, i ridotti tempi di realizzazione, i costi certi ed i ridotti costi di mantenimento, si rivela decisamente superiore rispetto ad un’abitazione tradizionale.

VaNTaGGI eCONOMICI e RaPIDITÀ DI MONTaGGIO risparmio energetico non indifferente in quanto si raggiungono valori di trasmittanza pareti e coperture inferiori a 0.19 W/mq K ed elevati valori di sfasamento da cui consegue che la casa risulta fresca d’estate e calda d’inverno, evitando inutili spese di riscaldamento e raffrescamento. fattore non secondario la rapidità di costruzione della casa in legno: la durata media di un cantiere è di circa 90 giorni.

Nel tempo libero, a cosa ama dedicarsi? libero ne resta davvero poco, specie in questo periodo. Amo dedicarmi alla famiglia, ai miei due figli”.

SUBISSaTI s.r.l. S.P. Arceviese km 16,600 – Ostra Vetere (AN), Italy da paesi dell’ex sovietica, la Rus- “Tempo Tel. 0039.071.96.42.00 – FaxUnione 0039.071.96.50.01

sia in primis, dal Medio Oriente, dal Cile, case da subissati realtà, cui abbiamo grosse aspettative”.

www.subissati.it - download dalla Nigeria e da pdf altre

Ci lasci scoprire l’uomo che c’è dietro il manager: quando era piccolo, cosa sognava di fare, da grande? “Sognavo di fare il pilota d’aeroplano; mi sono informato, rendendomi conto che sarebbe stato molto difficile; ho partecipato alle selezioni per diventare pilota dell’aviazione militare, ma sono stato scartato perché risultavo troppo alto. Tutto sommato devo dire che il mio sogno l’ho in qualche modo realizzato: viaggio continuamente e mi ritrovo a volare frequentemente”.

PRODUTTORE QUALIFICATO TRASFORMAZIONE DEL LEGNO

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PRODUTTORE QUALIFICATO TRASFORMAZIONE DELL’ACCIAIO

ATTESTAZIONE SOA CATEgOrIA OS32 ClaSSe IV OS33 ClaSSe II

Che consiglio darebbe ad un giovane che vuole fare carriera? “Ai giovani raccomando di porsi degli obiettivi, di essere sempre curiosi, desiderosi di conoscere, di approfondire. Bisogna avere spirito di sacrificio e fare gavetta, essere propositivi e non avere paura di mettersi in gioco. Il mio augurio è che possano incontrare imprenditori o realtà industriali validi da cui imparare e con i quali intraprendere un percorso di crescita umana e professionale. Credo che avere lo spirito giusto sia fondamentale, così come essere soddisfatti di SISTEMA QUALITà CErTIfICAZIONE ISO 9001

ciò che si fa. Nei momenti di difficoltà è importante guardare avanti e cogliere il meglio, facendo tesoro dei propri errori e cercando di cogliere il meglio in ogni situazione”. Potrebbe sintetizzare, in una frase, la sua vita da manager? “Sacrificio, entusiasmo soddisfazione”.

SISTEMA DI gESTIONE AMBIENTALE CErTIfICAZIONE ISO 14001

SISTEMA DI gESTIONE SICUrEZZA E SALUTE SUI LUOgHI DI LAVOrO CErTIfICAZIONE OHSaS 18001


Vivere il legno Alta Tecnologia di precisione La casa che anticipa il futuro La prima casa classe Gold

soluzioni, idee e design a portata di smartphone

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1 Vivere il legno

Il legno un mondo vivo che ti avvolge, ti protegge e ti rispetta

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Le strutture e le case in legno hanno vinto tanti pregiudizi radicati nella nostra cultura del mattone dimostrando qualità straordinarie e compatibili con la visione futura dell’abitazione sostenibile. Il legno, in particolare quello lamellare, è un materiale utilizzato e collaudato in ogni parte del mondo per far fronte anche alle più avverse condizioni naturali, come il clima estremo e il rischio sismico. Nell’eccezionale rapporto qualità-prezzo delle nostre costruzioni in legno, si sommano vantaggi indiscutibili: straordinaria versatilità progettuale, velocità di realizzazione e posa in opera, precisione garantita dai più moderni sistemi costruttivi, parametri d’efficienza compatibili con i rigorosi standard abitativi della casa classe A.

sapevi che...

2010: la prima casa classe Gold

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...le piante hanno impiegato milioni di anni per colonizzare le terre emerse. Dopo aver messo radici nel terreno per assorbire l’acqua e i sali minerali di cui nutrirsi, si sono dotate di fusto per far scorrere il nutrimento e di foglie per catturare l’energia solare. Una struttura in legno racchiude quindi l’energia, la forza e la bellezza di un’evoluzione straordinaria che da sempre ci offre vita e riparo.

Non poteva che essere Subissati® la prima casa in legno certificata in classe “Gold” nelle Marche. Nel comune di Porto Sant’Elpidio, infatti, è stata realizzata e presentata la prima casa in legno in classe oro, certificata dall’Agenzia CasaClima di Bolzano; un riconoscimento che conferma la qualità energetica dell’edificio, autosufficiente dal punto di vista energetico. Incoraggiati da questo successo stiamo proseguendo questo importante percorso di innovazione per qualificare e proiettare le nostre case verso un futuro di cui siamo già orgogliosi.

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Case in legno Alta Tecnologia al servizio della precisione

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a

ni

La casa che anticipa il futuro Negli ultimi 15 anni, nel territorio nazionale abbiamo costruito oltre 300 case in legno lamellare. Dalla casa singola alla casa plurifamiliare, dal villaggio turistico alla grande villa. Strutture che hanno dato forma a progetti originali, unici e personalizzati in cui soluzioni tecniche ed estetiche hanno dato vita ad abitazioni belle, ecologiche ed efficienti che si sono adattate perfettamente alle esigenze, allo stile e alla personalità di chi le abita. La differenza tra vivere in una costruzione in laterizio e in una in legno è ben riassunta da una frase simpatica ed emblematica con cui si è espresso un nostro cliente: “da quando vivo in questa nuova casa ho come la sensazione di indossare un paio di scarpe comode, leggere, silenziose, climatizzate e che respirano. La casa di prima, in cemento, la ricordo invece come un paio di scarpe rigide, rumorose e scomode”.

L’implementazione del processo produttivo con un sistema da alta automazione per la produzione e l’assemblaggio delle pareti ha elevato ulteriormente gli standard costruttivi della casa in legno Subissati. Un valore aggiunto che, grazie ai sistemi di lavorazione calibrati dal controllo numerico, garantisce un alto livello di qualità e precisione.

Il nuovo Showroom

rrere ergia

e

È ormai completo l’ampliamento della sede Subissati con l’inaugurazione di un nuovo showroom, pensato come luogo di conoscenza e formazione. Un percorso studiato per offrire a clienti ed esperti la possibilità di capire, toccare i materiali e conoscere tutti gli aspetti che concorrono alla costruzione dell’abitazione proiettata al futuro. Un modo pratico e coinvolgente per conoscere e giudicare la casa in legno in modo oggettivo e quindi consentire di scegliere in modo consapevole e responsabile.

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Subissati Web

Seguici su Facebook Subissati case in legno

Accedi al nostro sito web, ottimizzato anche per la navigazione mobile, per conoscere da vicino la nostra realtà, i nostri prodotti, i test tecnici, i vantaggi e le soluzioni dei nostri sistemi costruttivi in legno lamellare. Potrai anche visionare le nostre realizzazioni attraverso una pratica galleria fotografica o scaricare e visionare tutti i cataloghi completi.

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ALTO ARTIGIANATO

Damiano Chiappini, l’eccellenza artigianale ai piedi Una tradizione di famiglia che si tramanda da tre generazioni: passione, stile e fierezza del made in Italy le carte vincenti di una bottega antica, che naviga anche in rete di A. Dachan

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amiano Chiappini, oltre ad essere il suo nome, è oggi una delle firme più rinomate nel panorama delle calzature artigianali d’eccellenza, ma le sue radici affondano nei lontani anni Trenta: vuole raccontarci la storia di questa attività? “Comincia con mio padre, Luigi Chiappini, che proprio negli anni '30 inizia a produrre calzature per i contadini e i proprietari terrieri. Calzature da lavoro, ma anche eleganti. Naturalmente realizzando il tutto a mano, dato che le macchine per fabbricare scarpe ancora non esistevano. Dall'Abruzzo, dove risiedeva, si trasferì successivamente a Montegranaro, nelle Marche, la città dove sono nato io e dove tutt’oggi ho il laboratorio nel quale vengono utilizzate ancora le tecniche che mio padre mi ha tramandato”. Quali sono le peculiarità delle sue lavorazioni? “Sono l'estrema flessibilità ed esclusività del prodotto fatto a mano, la capacità di soddisfare le caratteristiche del piede del cliente e i suoi gusti. Un’altra caratteristica importante delle mie calzature è che tutti i passaggi sono realizzati interamente a mano, dal montaggio alla cucitura, fino alla tinteggiatura del pellame”. Come nasce una scarpa su misura? “In genere nasce dalle esigenze del cliente, soprattutto se ha una ‘situazione’ particolare al piede”. Nelle realtà artigianali il know how costituisce un patrimonio incommensurabile: con lei lavorano degli apprendisti? A chi trasmette il suo saper fare? “La nostra azienda è composta da me, mia moglie, un ragazzo che lavora con noi da dieci anni e anche da mio figlio, che apprezzando questo mestiere ha iniziato ad impararne le tecniche e i segreti due anni fa”.

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ALTO ARTIGIANATO

Come vede il futuro della sua bottega? “Noi lavoriamo con piccole nicchie di clienti sparsi in Italia e all'estero. Sono persone che hanno delle esigenze particolari; il nostro target comprende molti appassionati di questo tipo di calzature, con gusti, richieste e preferenze diverse. Nell’ultimo periodo ci stiamo muovendo soprattutto all'estero, vista la difficile situazione in Italia”. Secondo lei, il settore dell’alto artigianato è adeguatamente tutelato dalle norme vigenti? “Secondo me il settore manifatturiero dovrebbe essere più tutelato, visto che è fondamentale per il mercato italiano. In questo periodo stanno scomparendo moltissimi artigiani e purtroppo constatiamo che ci sono mestieri che non sa-

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ranno più tramandati. Credo che si stia perdendo una parte fondamentale del patrimonio identitario e culturale che ci ha caratterizzato per anni e cioè il made in Italy”. L’artigianato online: come risponde il web alla presenza di eccellenze manifatturiere in rete? “Per quanto riguarda me direi bene. Ci sono diversi interessati e appassionati che mandano mail chiedendo informazioni e quant’altro. Tali curiosità e richieste arrivano anche da stranieri che cercano questo tipo di prodotto e sanno che la nostra è una realtà d’eccellenza, con una grande tradizione alle spalle”. A chi ha “fatto le scarpe” più belle? “Da me il cliente può personalizzare le

scarpe a piacimento, quindi, non saprei quali sono state le più belle. So solo che alcuni miei clienti fanno a gara per crearsi le scarpe più particolari e strane”.

“Una caratteristica importante delle mie calzature è che tutti i passaggi sono realizzati interamente a mano, dal montaggio alla cucitura, fino alla tinteggiatura del pellame”


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BORSA

Il firmamento delle marchigiane quotate In questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate

Biesse Segmento: Performance 6 mesi: Performance 1 anno: Trend:

ELICA Star +4,11% -2,49%

Sale il prezzo dell’azione BIESSE che ha archiviato un rialzo del 9,6% su base mensile. In termini di performance relativa rispetto all'indice Ftse All-Share, spunta un +0,66% sulla giornata di borsa del 23/05/2013, facendo meglio della media di mercato. I volumi sono risultati pari a 20.490 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Trend di breve incerto.

Indesit Ord. Segmento: Performance 6 mesi: Performance 1 anno: Trend:

BlueChip +22,74% +95,63%

TOD’S BlueChip +23,94% +43,71%

Cresce il titolo TOD'S, che archivia un +2,74% sul valore registrato un mese prima. La performance relativa rispetto al Ftse All-Share registra un +0,18% sulla giornata di borsa del 23/05/2013. I volumi sono risultati pari a 46.696 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Trend di breve stabile.

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Star +13,82% +67,51%

Scende di misura il titolo ELICA, che cede il -2,26% del suo valore. Tuttavia ci sono segnali di un’evoluzione di breve termine al rialzo, ravvisabili nella performance sul Ftse All-Share, dove il titolo fa meglio del mercato (+ 0,27% sulla giornata del 23/05/2013). I volumi sono risultati pari a 33.381 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori.

Poltrona FRAU

Ancora buoni risultati per INDESIT COMPANY, con un incremento del +9,75% rispetto allo stesso giorno del mese precedente, ed anche la performance della giornata di borsa del 23/05/2013 sul Ftse All-Share, mostra un +0,85%, segno che l’azione ha fatto meglio del mercato. I volumi sono risultati pari a 244.185 pezzi scambiati, un valore superiore alla media settimanale che evidenza una discreta partecipazione da parte degli operatori.

Segmento: Performance 6 mesi: Performance 1 anno: Trend:

Segmento: Performance 6 mesi: Performance 1 anno: Trend:

Segmento: Performance 6 mesi: Performance 1 anno: Trend:

Star +40,85% +45,90%

Periodo molto positivo per POLTRONA FRAU, con un titolo che cresce del 23% su base mensile; anche la performance relativa rispetto all'indice Ftse All-Share (+0,78%) sulla giornata del 23/05/2013 sembra sottolineare il momento favorevole. I volumi sono risultati pari a 276.814 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente, sia alla media settimanale. La partecipazione degli operatori si sta intensificando; probabile l'avvio di una fase a volatilità elevata.

Rubrica a cura di Michele Sasso Divisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo Sida m.sasso@sidagroup.com Tel. 071.28521

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Camerano – An (cod 012) Vendesi area edificabile della superficie di mq. 18.400 con indice UF 0,45 ed H.max mt. 13,50, accesso su primaria via di comunicazione a 2 Km. dal casello autostradale di Ancona Sud. Destinazioni d’uso previste: commerciale-direzionale-produttivo.

(cod 013) Cedesi o affittasi ramo di azienda affermata, specializzata nella gastronomia e rosticceria di pesce di ALTA QUALITA’ e con ampia base di clientela.

SENIGALLIA – An (cod 014) Affittasi ramo di azienda con attività di ALTA RISTORAZIONE, in posizione strategica. Si richiede buona preparazione nella gestione della ristorazione e dell’arte culinaria.

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SENIGALLIA – An

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IMPRESE

Un contributo per la ricerca di capitali Una piattaforma virtuale per favorire le operazioni di Merger & Acquisition

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n collaborazione con un’affermata società di advisor bolognese, il Gruppo Sida, ispirandosi a modelli internazionali di successo, sta affinando una piattaforma virtuale (“la nuova Agorà”) in cui professionisti, aziende e operatori finanziari presenti su tutto il territorio nazionale si potranno incontrare per acquistare e vendere aziende in tutta riservatezza. A questa piattaforma virtuale potranno affiliarsi tutti i professionisti (commercialisti, avvocati, ma non solo) che, avendo mandato di comprare o vendere una Pmi, sono alla ricerca di una controparte. L’affiliazione permetterà anche, nel caso in cui nella piattaforma virtuale non sia già presente un’offerta di segno contrario corrispondente al profilo ricercato (cosiddetto matching), di potersi avvalere di un servizio di ricerca attiva di partner sia italiani che stranieri. Molto spesso, infatti, accade che il professionista che riceve o potrebbe ricevere un mandato a comprare o vendere una Pmi, o semplicemente a cercare un partner finanziario, non sappia a chi rivolgersi o come muoversi nel mondo del M&A, fatto di procedure standard ed usi e costumi consolidati. Per cui tutto si esaurisce spesso senza successo, in un passaparola con qualche collega a cui genericamente si fa cenno di una possibilità di acquisto e di cessione. Sida vuole rendere più efficiente il mer-

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cato delle compravendite di Pmi e dare una risposta a questa apparente mancanza di opportunità commerciali. Il problema, però, non è solo quello di poter avere un’ampia piazza virtuale in cui presentare la propria opportunità, ma anche quello di strutturare correttamente la propria offerta con la massima riservatezza. La piattaforma si propone dunque non soltanto di favorire l’incontro tra domanda e offerta nella compravendita di piccole e medie imprese, ma anche l’obiettivo di dotare i professionisti affiliati degli strumenti per poter gestire le procedure formali per la gestione del dealing (business plan, valutazione, lettere di riservatezza, lettere di manifestazione di interesse, due diligence, contratto di closing, ecc.). A volte l’esigenza della Pmi non è quella di vendere, ma semplicemente di trovare un partner finanziario; purtroppo in Italia i fondi specializzati in Pmi non sono molti e quasi tutti oggi più impegnati a vendere quote di aziende acquisite nei tempi d’oro, piuttosto che a ricercare altre opportunità. Spesso è dunque necessario allargare la ricerca ai fondi internazionali; la piattaforma pertanto aderirà a network internazionali di secondo livello che per policy non prendono in esame richieste provenienti da non associati. Naturalmente in questi casi la struttura di Corporate Fi-

nance di Sida potrà affiancare il professionista affiliato nella predisposizione di tutta la documentazione necessaria per soddisfare gli alti standard richiesti dalla prassi internazionale. Prevediamo che il progetto possa avere il suo kick off subito dopo l’estate; a tal fine stiamo lavorando anche nella ricerca di un istituto bancario nazionale di medie dimensioni che ci affianchi in quest’avventura supportando le Pmi nella finanza, nella gestione dei patrimoni di chi ha venduto e nella concessione delle classiche fidejussioni che si debbono reciprocamente rilasciare in questi casi. Per concludere, ci piace sottolineare che questa iniziativa non solo consentirà di rendere più efficiente il mercato delle compravendite di Pmi, ma darà anche un’opportunità ai commercialisti e agli avvocati che si vorranno affiliare di diversificare la propria attività in un momento in cui le storiche fonti di business danno segni di appannamento, causa la crisi generale.

Sauro Ramazzotti Corporate Finance Gruppo Sida Tel. 071.28521 info@sidasrl.it


CONSULENZA

Equitalia, rateizzazione fino a 50mila euro Importanti le novità tributarie delle ultime settimane: interessano imprenditori, professionisti e privati. Di seguito una selezione delle più significative a cura della Redazione

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nnanzitutto, viene innalzato a 50mila euro (rispetto ai precedenti 20mila) il limite entro il quale il contribuente può chiedere ad Equitalia la rateizzazione dell’importo iscritto a ruolo, presentando una richiesta motivata. Anche in queste ipotesi è previsto un piano di rientro di 72 rate mensili (comunicato stampa di Equitalia dell’8 maggio 2013). E’ stato poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 6 marzo 2013 che stabilisce criteri, condizioni e modalità di attribuzione alle Regioni delle risorse (complessivamente, due milioni di euro) del fondo “Made in Italy”, creato per supportare le imprese produttrici di tessili cardati. Per poter usufruire dell'agevolazione, occorre presentare programmi finalizzati: a) ad incentivare la qualità e la salubrità dei prodotti cardati attraverso l’innovazione e la sostenibilità ambientale di processo e di prodotto; b) a valorizzare i prodotti cardati attraverso marchi e certificazioni di qualità e di salubrità; c) a promuovere i prodotti cardati sui mercati. I programmi dovranno essere presentati dalle Regioni e dalle Province autonome entro l’8 luglio 2013. Si ricorda che la misura è prevista dall’art. 1, comma 936, della L. 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007). L’Agenzia delle Entrate ha precisato (Circolare n. 15 del 10 maggio scorso) che l’imposta di bollo sugli estratti di conto corrente e sui rendiconti dei libretti di

risparmio intestati a imprenditori individuali dev’essere applicata nella misura prevista per le persone fisiche, indipendentemente dall’attività svolta da tale soggetto. Per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi, il Ministero (Circolare n. 14 del 9 maggio) ha stilato, come di consueto, il calendario relativo al modello 730/2013. In particolare, entro il 31 maggio 2013 il contribuente che si avvale dell’assistenza fiscale di un Caf-dipendenti o di un professionista abilitato deve presentare: il modello 730/2013 già compilato o il modello predisposto dal soggetto che ha fornito la consulenza fiscale richiesta dal contribuente (entrambi i modelli vanno sottoscritti dal contribuente); il modello 730-1 per la scelta della destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille dell’Irpef, anche se non compilato, nell’apposita busta chiusa. Il Caf o il professionista abilitato deve rilasciare al contribuente una ricevuta del 730 e della busta contenente il 730-1 consegnati e della documentazione esibita. Entro il 17 giugno 2013 (poiché il 15 cade di sabato), il Caf o il professionista abilitato deve consegnare al contribuente una copia della dichiarazione e il relativo prospetto di liquidazione modello 730-3, sui modelli conformi a quello approvato con il Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate 15 gennaio 2013. Entro il 1° luglio 2013 (poiché il 30 giugno cade di domenica), il Caf e il professioni-

sta abilitato dovranno inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati delle dichiarazioni elaborate e dei relativi prospetti di liquidazione. In materia di detrazione Irpef per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, l’Amministrazione ha chiarito (Circolare n. 13 dello scorso 9 maggio) che se la violazione non è già stata oggetto di contestazione, l’utente che non ha inviato la documentazione all’Enea nel termine dei 90 giorni dalla conclusione dei lavori può ancora farlo, secondo le modalità indicate all’indirizzo http://efficienzaenergetica.acs.enea.it, purché tale invio avvenga entro il termine di presentazione della prima dichiarazione dei redditi utile. Se ad esempio il termine per l’invio della scheda informativa all’Enea è il 30 giugno 2013, l’adempimento in esame dovrà essere posto in essere entro il 30 settembre 2013. A seguito dell’entrata in vigore del D.L. n. 35 del 2013, le dichiarazioni Imu dovute per il 2012 dovranno essere presentate entro il 30 giugno 2013. È comunque possibile avvalersi del ravvedimento operoso, presentando la dichiarazione entro il 30 settembre 2013 (poiché il 28 cadrà di sabato) e versando una sanzione ridotta a un decimo del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione (Circolare del Dipartimento delle Finanze n. 1 del 29 aprile 2013).

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L AVORO

Incentivi per l’assunzione di lavoratori licenziati Contributi fino a 2.280 euro per l’assunzione di chi negli ultimi 12 mesi ha perso il lavoro: è quanto prevede una nuova misura varata dal Governo a cura della Redazione

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l Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha introdotto incentivi a sostegno dell’occupazione a favore dei datori di lavoro privati che nel corso del 2013 assumano lavoratori licenziati nei 12 mesi precedenti. In particolare, è previsto un contributo di 190 euro mensili per la durata di un anno per i contratti a tempo indeterminato, e di 190 euro mensili per sei mesi per quelli a tempo determinato. Nelle assunzioni part time, ai fini del calcolo dell’incentivo rileva il rapporto tra l’orario di lavoro

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previsto e l’orario normale. L’agevolazione – che dev’essere chiesta in via telematica all’Inps dal datore di lavoro - è subordinata all’impegno di quest’ultimo di garantire la formazione professionale del dipendente sul posto di lavoro. L’assunzione può avvenire anche a scopo di somministrazione. Le modalità di trasmissione dell’istanza saranno rese note dall’Inps nei prossimi giorni: la notizia sarà riportata sul sito della nostra rivista (www.mlmagazine.it).

Per saperne di più: Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali 19 aprile 2013 lavoro.gov.it


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FORMAZIONE

Università + impresa, un binomio vincente: Belumbury Dany M1 Presentata la collaborazione tra l'Università di Camerino e l'azienda Belumbury di M. Palumbo

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rosegue con successo il connubio università e impresa. Dopo l'eccellente lavoro che ha portato alla realizzazione della vettura Belumbury Dany, la collaborazione tra la Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam e l'azienda automobilistica Belumbury spa, guidata dall'imprenditore Stefano Maccagnani, ha dato vita ad un nuovo prototipo, la Belumbury Dany M1, che è stata presentata a Camerino lo scorso 7 maggio in occasione del convegno “Università + impresa, un binomio vincente: Belumbury Dany M1”. Il prototipo presentato e che è stato possibile ammirare nel Quadriportico del Palazzo ducale rappresenta un prodotto tecnologicamente sempre più avanzato, nato dalla stretta collaborazione tra la ricerca universitaria e il mondo indu-

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striale italiano. La Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam ha infatti portato recentemente a compimento un contratto di ricerca con la Belumbury finalizzato all'acquisizione di competenze che possano permettere all'azienda l'industrializzazione di un'auto berlina a quattro posti adatta all'uso urbano ed extraurbano. Il progetto, diretto dal professor Roberto Giambò della sezione di Matematica della Scuola di Scienze e Tecnologie, è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione tra il gruppo di ricerca di Unicam "Metodi e Modelli matematici per l’industria", la Picchio Spa, partner scientifico di Unicam per il settore automotive, e un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna guidato dal professor Claudio Rossi.

Così come per la Dany, anche per il prototipo Dany M1 è stata riservata particolare attenzione all'aspetto relativo alla sicurezza. Il gruppo di ricercatori di Unicam, di cui in questo momento fanno parte, oltre al professor Giambò, i professori Fabio Giannoni e Maria Letizia Corradini e i dottori di ricerca Simonetta Boria, Andrea Cristofaro e Silvia Pettinari, ha infatti avuto il compito di incrementare il livello di sicurezza passiva dell'auto elettrica, ossia di tutti quegli accorgimenti utili a limitare i danni agli occupanti in caso di urto, per poter superare le prove di omologazione richieste per l’inserimento nel mercato. “Gli eccellenti risultati della collaborazione tra Unicam e Belumbury – ha dichiarato il Rettore Unicam, professor Flavio Corradini – sono sotto gli occhi


di tutti e testimoniano che le competenze dei ricercatori universitari messe a disposizione delle imprese producono innovazione, sviluppo, opportunità per i giovani e per il territorio”. L'evento si è tenuto presso la Sala degli Stemmi del Palazzo ducale. Al saluto del Rettore Unicam Flavio Corradini, sono seguiti gli interventi del professor Roberto Giambò, che ha illustrato la nuova sfida per il prototipo M1, e della dottoressa Simonetta Boria della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam, che ha illustrato come ricercare la sicurezza per la vettura elettrica. Le energie rinnovabili per la mobilità urbana sono state il tema dell’intervento del professor Claudio Rossi, dell’Università di Bologna. Marketing e tecnologia che hanno portato dal quadriciclo all'auto sono

stati illustrati dall’ingegnere Francesco Di Pietrantonio della Picchio SpA, mentre l'imprenditore Stefano Maccagnani ha presentato i prodotti Belumbury che hanno ottenuto grandissimo successo al Salone dell'Auto di Ginevra 2013. È seguita la mostra del prototipo M1 e dei veicoli Belumbury presso il Quadriportico del Palazzo ducale. Nel pomeriggio, presso il Polo di Matematica, i docenti, i dottorandi e gli studenti dei corsi di laurea in Matematica di Unicam hanno incontrato Stefano Maccagnani, per discutere e trovare possibili sinergie per il futuro affinché i progetti di ricerca e le competenze della matematica di Unicam possano ancora contribuire al successo del nuovo modo di fare impresa fortemente voluto da Belumbury.

Per informazioni: Ufficio Comunicazione Palazzo ducale – Piazza Cavour 62032 Camerino (Mc) Tel. 0737/402762 - fax 0737/402100 e-mail: comunicazione.relazioniesterne@unicam.it web site: www.unicam.info

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LE MARCHE CHE SPICCANO

Manifatturiero delle Marche fa scuola in America Natura e vocazione delle nostre produzioni artigianali sui banchi delle università statunitensi: richiesta di diritti di riproduzione a fini didattici da parte della John Wiley & Sons a GGF Group, firma editoriale di “Le Marche con stile”. Materiale tratto dalla guida in un libro di testo sulla lingua italiana destinato agli studenti d’oltreoceano a cura della Redazione

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al mastro pellaio al cartaio, dal mastro orafo al cappellaio, al mastro fisarmonicista, all’arazziere. Antichi mestieri delle Marche nelle aule universitarie d’America. La prestigiosa casa editrice John Wiley & Sons, Inc. ha fatto richiesta a GGF Group di Ancona di poter utilizzare materiale tratto da “Le Marche con stile. Guide to the luxury brands of Marche” per l’inserimento nella terza edizione di un libro di testo sulla lingua italiana che, destinato a studenti universitari, sarà pubblicato nel novembre 2013. Richiesta di diritti di riproduzione a fini didattici, con particolare riferimento alla parte della guida - ormai un must firmato GGF per conoscere le eccellenze del nostro territorio - che tratta dell’arte del ‘saper fare’ marchigiana. Sul filo delle antiche

tradizioni una conferma della fama raggiunta oltreoceano dai diversi manufatti artigianali prodotti da nord a sud della regione: natura e vocazione delle nostre produzioni locali sono riuscite a vincere la sfida della qualità e dell’esclusività, e fanno scuola in America. Lusinghiera la richiesta dell’editore John Wiley & Sons, molto conosciuto e specializzato in testi di riferimento (avvio dell’attività nel 1807 a Manhattan, più di 3.500 impiegati in tutto il mondo, tra le sue pubblicazioni si ricordano la famosa serie “For Dummies” e il dizionario “Webster’s New World”): in “Crescendo: An Intermediate Italian Program”, testo in preparazione di Francesca Italiano e Irene Marchegiani, uno spaccato del valore della manifattura marchigiana come esemplare del “made in Italy”. Alta specializzazio-

ne di oggetti di nicchia, pregevolezza di un artigianato che racconta nel mondo la storia della nostra civiltà e la bellezza del nostro territorio. E’ lo stesso file rouge che accompagna il lettore di “Le Marche con stile”, pubblicazione nata tre anni fa da un’idea di Guido Guidi (quest’anno distribuita in 25mila copie attraverso i più importanti circuiti internazionali del lusso, della moda e del turismo) e attenta a restituire, con la sua panoramica ampia e dettagliata, tutti gli aspetti della regione, per permettere a chi arriva da lontano di coglierne l’anima più profonda. Un’eco di ritorno sulle declinazioni dell’arte del saper fare tutta marchigiana, in America balzata agli onori di un libro di testo per l’insegnamento dell’italiano.

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Synthesis: il trasporto punta alla sostenibilità Il Meeting finale ha tracciato le conclusioni del progetto nell’ambito del Programma Marco Polo II di L. Osmani

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l progetto Synthesis - www.synthesisproject.gr - si è sviluppato all’interno del programma europeo "Marco Polo II" ed ha avuto come obiettivo la diffusione del moderno concetto di trasporto “sostenibile” . Le azioni del progetto si sono mosse lungo tre direttrici. Promuovere l'intermodalità integrando la modalità camionistica con quella ferroviaria e marittima nel trasporto delle merci, nel rispetto delle direttive europee che nel Libro Bianco dei Trasporti indicano chiaramente che, entro il 2030, il 30 per cento delle merci in Europa dovrà viaggiare su modalità alternative alla gomma, il 50 per cento entro il 2050. L’integrazione modale porterà ad un miglioramento della qualità dell’aria, limitando l’emissione di Pm10 e di CO2, e ad una maggiore sicurezza della circolazione stradale. Sviluppare “Reti di apprendimento”, mettendo a disposizione degli operatori innovativi corsi di formazione “a Bordo” e “a Terra”. Condividere conoscenze, strumenti di lavoro e “Best Practice” per incentivare il trasporto intermodale nel bacino Adria-

tico e nel Mediterraneo orientale. Al fine di verificare i risultati di progetto conseguiti per tramite delle attività sopra descritte, Interporto Marche Spa, Diastasi e Bpm, coordinati dal capofila Anek Lines, sabato 18 maggio si sono incontrati a Jesi, nella sala convegni di Interporto Marche, per l’evento finale dal titolo: “Macroregione Adriatico-Ionica: infrastrutture, trasporti, logistica, intermodalità” al quale hanno partecipato tra gli altri Massimo Di Giacomo, amministratore di Anek Lines Italia (in rappresentanza del lead partner greco di progetto), Roberto Pesaresi, Presidente Interporto Marche Spa che, nello specifico, ha approfondito il tema delle “piattaforme logistiche territoriali”, Galliano Di Marco, Presidente Autorità Portuale di Ravenna, Adamis Mitsotakis, Manager DIASTASI (partner di progetto). Presente anche Paolo Eusebi, Assessore alla Viabilità della Regione Marche il quale, nel corso dell'intervento, ha precisato che “la realizzazione delle infrastrutture da sola non è sufficiente a determinare lo sviluppo dell'intermodalità nelle Marche ed occorre continuare a lavorare sul modello gestionale, dando concretezza al

concetto di Piattaforma Logistica Territoriale, nella direzione già assunta dalle giunte regionali di Marche ed Umbria”. Adamis Mitsotakis (DIASTASI - Training & Consulting) ha illustrato i risultati del progetto “Synthesis” e Giuseppe Buganè (Sales Manager Rail Logistics & Forwarding di Schenker Italiana) si è soffermato invece sulle opportunità offerte da soluzioni di trasporto multimodale. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle principali associazioni del mondo dell’autotrasporto. “In senso più ampio – ha aggiunto Roberto Pesaresi, Presidente di Interporto Marche Spa, partner di progetto – occorre operare nell'oggi avendo chiara la prospettiva strategica, appaltando i progetti già finanziati come il bypass ferroviario di Falconara, opera da 172 milioni di euro, decidendo cosa fare dell'uscita ovest e del piano di sviluppo del porto di Ancona”. Inoltre – ha aggiunto il presidente di Interporto Marche – va sottolineato che l'attività intermodale svolta da Interporto Marche riguarda container destinati ad almeno 400 chilometri di distanza, mentre il traffico container che attracca al porto di Ancona è caratterizzato da merce

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

destinata a questo territorio o comunque ad un raggio chilometrico estremamente limitato non soggetto, quindi, ad attività intermodale”. “Per quanto concerne le alleanze tra infrastrutture – ha concluso – è la stessa politica dell’Unione europea che ci impone di farle, e in Italia il Decreto Legge 201/2011 all'art.46 definisce la strategicità di costituire sistemi logistici tra porti e aree retro-portuali. Il concetto di piattaforma logistica territoriale è poi al centro della proposta di legge di riordino degli interporti già approvata dalla Camera nella precedente legislatura e nuovamente in discussione in Parlamento ed è reso ancora più attuale dalle grandi difficoltà della finanza pubblica. Bisogna però passare dal “dire” al “fare”. Inoltre, sotto l'aspetto della competitività internazionale, tali alleanze sono auspicabili rispetto ai traffici concentrati nei grandi sistemi logistici del nord Europa”. “Integrare i differenti nodi tuttavia non é sufficiente a determinare il trasferimento modale – ha concluso lo stesso 68

Pesaresi -. Occorre lavorare sul modello gestionale, concentrando i flussi ed integrando logistica e lavorazioni industriali connesse ed accessorie al ciclo produttivo secondo la logica della Piattaforma Logistica Territoriale. Tale modello organizzativo/gestionale é, di fatto, già realtà nelle Marche”. In Italia 24 interporti movimentano 80 milioni di tonnellate di merci, occupando 60mila persone. L'Interporto delle Marche, con sede a Jesi, è uno dei nodi di questo network. In un Paese come l'Italia nel quale la logistica vale il 15 per cento del Pil, l'intermodalità va a braccetto con la sostenibilità, e non solo ambientale. Le infrastrutture, e gli interporti per primi fra queste, devono necessariamente evolversi da nodi di una rete ad aggregatori di servizi impegnati a muovere merci su lunghe distanze, favorendo i processi di internazionalizzazione e contribuendo a traghettare le aziende in una dimensione più europea.

Una delibera della Giunta regionale delle Marche dello scorso autunno, concertata con la Regione Umbria, ha assegnato a Interporto Marche e Sviluppumbria il compito di implementare il trasporto intermodale, integrando flussi di traffico e filiere merceologiche delle due regioni, attraverso una partnership di natura gestionale/commerciale. Si attua così un esempio concreto di network tra nodi infrastrutturali, arricchito sotto l’aspetto delle funzioni e dei servizi, coerente con il disegno delle regioni affacciate sull’Adriatico in cui si lavora per aggregare porti ed interporti, connettendoli alle Reti TEN-T e ai corridoi europei come l’Helsinki-La Valletta e il Corridoio Baltico-Adriatico che oggi, a seguito dell’emendamento della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo dello scorso 18 dicembre, si estende fino ad Ancona. La conclusione dei lavori è stata affidata a Nicola Paradiso, responsabile dello sviluppo del business di Interporto Marche.


Ancona-Ravenna: ipotesi di alleanza Nel corso del meeting finale del progetto Synthesys, ha destato particolare interesse l'intervento di Galliano Di Marco, Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna che ha aperto interessanti prospettive di alleanza con Ancona. “L'Autorità Portuale di Ravenna – ha detto Di Marco - deve fare alleanze con il porto di Ancona, e a seguire anche con Bari e Taranto, quindi con i porti del Centro-Sud Italia. Sono uscito dal Napa, associazione che racchiude i porti del nord Adriatico compresi Fiume e Capodistria, perché Ravenna, almeno finché io farò il presidente di questa Autorità Portuale, non diventerà mai una provincia di Venezia e il nostro porto, quindi, non sarà mai una succursale veneziana”. Il numero 1 dell'Autorità Portuale di Ravenna ribadisce di non avere intenzioni bellicose nei confronti del porto di Ancona, ma anzi amichevoli e votate alla collaborazione. “Ho letto alcuni titoli apparsi sulla stampa marchigiana in merito a questa questione – aggiunge - ma approfitto della chiusura del progetto Synthesys, per ribadire proprio questa disponibilità così come approfitto di questa occasione per ribadirla a Roberto Pesaresi, Presidente di Interporto Marche che oggi ci ospita”. E poi la prospettiva strategica. “In Italia – aggiunge - 26 autorità portuali sono troppe per un settore che è indietro di 30 anni rispetto agli altri settori. Ho proposto a Vasco Errani, presidente della Regione EmiliaRomagna, – insiste - di fare un’autorità portuale regionale sul modello di quello di New York che gestisce banchine, 4 aeroporti, ponti, terminalferroviari e che, grazie a questo sistema, realizza di continuo progetti di sviluppo e ha realizzato centinaia di chilometri di ferrovia collegandosi al New Jersey e alla Pennsylvania”. Per quanto concerne i rapporti attuali con i colleghi di Ancona, Di Marco li ha definiti cordiali seppur formali, “considerando che ci siamo visti pochissimo”. L’alleanza Ravenna-Ancona renderebbe anche più concreta la estensione del Corridoio Baltico-Adriatico fino ad Ancona (come proposto dal Parlamento europeo e che oggi si ferma proprio a Ravenna) e più efficace la prospettiva della Macro-Regione AdriaticoJonica anche e soprattutto nell’ipotesi, indicata da Di Marco, di successive alleanze con i porti a Sud di Ancona: Ortona, Bari e Taranto. Del resto sulla linea ferroviaria Bari – Ancona, Interporto Marche sta già studiando connessioni intermodali da rilanciare poi verso nord. 69


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Marche

in web Pensare e fare 2.0 L

a rete, più precisamente il web 2.0, ha portato nella cultura “classica” del marketing un elemento radicalmente innovativo: il social. Negli anni passati si è sostituito l’orientamento al cliente a quello del prodotto, in quelli recentissimi si è aperta la porta della rete e del marketing relazionale. Utilizzare Facebook o Twitter e Linkedin significa per l’azienda dover acquisire una competenza fondamentale in più: l’ascolto ed il contatto continuo con uno stakeholder imprescindibile, il cliente che, nella rete, acquisisce sempre più conoscenze, esprime bisogni, preferenze, giudizi, cerca occasioni di contatto e vuole acquistare alle migliori condizioni possibili. Un cambiamento sostanziale ed anche una opportunità. Per questo è necessario un approccio strategico. Non basta esserci. Bisogna farlo rendendo social il proprio

pensare e il proprio fare. Non è solo questione di una professionalità in più, ma di una cultura in più. Anche perché l’approccio 2.0 attraversa tutta la catena del valore. Data questa valenza, il marketing web diventa un’area fondamentale per chi forma e per chi intuisce e capisce che occorre formarsi ed informarsi. Per questo, anche in queste pagine, si vuole far diventare il tema una costante e un servizio: A che punto siamo? Quali sono le esperienze interessanti? Che succede nel nostro territorio? Che si fa in azienda? Pagine che vogliono essere un contributo alla crescita delle conoscenze e della cultura aziendale di cui crediamo ci sia sempre bisogno per essere nel mercato. A cura di Alessandro Campagnoli Consulente Area Marketing Sida Group T 071.28521 a.campagnoli@sidagroup.com

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ATTIVITÀ DI SUPPORTO

Infrastrutture aziendali

INFORMATION SYSTEM TECHNOLOGY

OFFICE TECHNOLOGY

PLANNING & BUDGETING TECHNOLOGY

Gestore delle risorse umani

INFORMATION TECHNOLOGY

TRAINING TECHNOLOGY

MOTIVATION TECHNOLOGY

PILOT PLANT TECHNOLOGY

Ricerche e Sviluppo

Approvvigionamenti

PRODUCT TECHNOLOGY

COMPUTER AIDED DESIGN

INFORMATION SYSTEM TECHNOLOGY

SOFTWARE DEVELOPMENT TOOLS

INFORMATION SYSTEM TECHNOLOGY

COMUNICATION SYSTEM TECHNOLOGY

ATTIVITÀ PRIMARIE

• Transportation Tool Technology • Material Handling Technology • Storage Technology • Comunication Technology • Testing Technology • Information Technology

Logistica delle risorse in entrata

TRANSPORTATION SYSTEM TECHNOLOGY

• Process Technology • Material Technology • Machine Tool Technology

• Transportation Technology • Material Handling Technology

• Multimedia Technology

• Diagnostic & Testing Technology

• Material Handling Technology

• Packaging Technology

• Comunication Technology

• Comunication Technology

• Packaging Technology

• Comunication Technology

• Information Technology

• Information Technology

• Comunication Technology • Information Technology

• Information Technology

Attività operative di trasformazione

Logistica dei prodotti in uscita

Marketing e vendite

Servizi post-vendita

“In Italia si va approfondendo il digital divide fra chi intraprende la strada dell’innovazione e chi, per la crisi o per miopia, sceglie di non scegliere, di resistere, sottovalutando i vantaggi del web. Data la velocità del cambiamento in atto, resistere vuol dire arretrare” Paolo Angelucci, presidente Assinform

Alfabetizzazione informatica: nuova era Ict leva strategica per le piccole e medie imprese

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er la pluralità degli elementi con cui si manifesta - Pc, software, mail, internet, social, dispositivi smartphone e tablet, con i quali quotidianamente conviviamo -, l’Ict (Information and communication technology) è diventata una componente fondamentale della nostra vita, una indispensabile ed indivisibile compagna di viaggio che continuerà ad essere sempre più pervasiva ed invadente. Lo è per il comune cittadino che con l’esplosione degli smartphone ha la possibilità di essere costantemente collegato ad internet accedendo a notizie in tempo reale, ricevere le comunicazioni di posta elettronica, mantenere una vita sociale con gli amici utilizzando le piattaforme emergenti di social networking. Lo è per la Pubblica Amministrazione per rendere più efficiente la macchina burocratica statale e fornire maggiori servizi di qualità ai cittadini e alla comunità civile. Ma lo dovrà essere soprattutto per le piccole e medie imprese, che in questi anni si sono dovute confrontare non solo con la naturale concorrenza di mercato, ma con una crisi economica e finanziaria ormai 72

perdurante che le ha logorate riducendo fatturati e marginalità. Le Pmi devono considerare l’Ict una leva strategica per la riduzione dei costi, che permetta loro di sopravvivere, ma soprattutto per gettare le basi per la crescita e tornare a vivere risultati di redditività consistenti. Crescita difficile, ma l’unica ricetta è fatta di ingredienti quali nuovi mercati, nuovi prodotti e soprattutto innovazione di prodotto, processo e servizio; tutti temi rispetto ai quali l’Ict può portare un consistente sostegno. Per stabilire un nesso con il supporto strategico dell’Ict, riportiamo il contributo che M. Porter ha fornito sulla strategia aziendale. La sua teoria si basava su due principali indirizzi: un’azienda deve scegliere se essere leader dei costi, cioè fare prodotti che costano meno, o leader della differenziazione, ovvero fare prodotti che altri non hanno. Nel primo caso l’azienda ricerca il vantaggio delle economie di scala, riserva una forte attenzione alla riduzione dei costi, si dota di un efficace sistema di controllo, opera la standardizzazione, non concede crediti a clienti marginali, minimizza gli investimenti in R&D, servi-

zi, pubblicità, ecc. Nel secondo, l’azienda tende a differenziare il prodotto offerto rispetto a quanto proposto dai concorrenti, non trascura il controllo dei costi, ma il suo vantaggio competitivo consiste nell’avere un’offerta distintiva per la quale richiedere un ‘premium price’ al mercato. Porter ha anche indicato la catena del valore dell’azienda, dal cui svolgimento deriva la soddisfazione finale del cliente, come l’insieme delle attività suddivise in “primarie” (logistica in entrata, attività di trasformazione, logistica in uscita, marketing e vendite, postvendita) e “di supporto” (gestione risorse umane, ricerca e sviluppo, approvvigionamenti, attività di pianificazione e controllo). Per le aziende manifatturiere, Porter ha sottolineato il forte impatto che l’Ict può avere su aspetti caratterizzanti la strategia aziendale, in ciascuna delle aree individuate nella catena del valore (vedi fig.). 1 - Continua Romano Mataloni Sida Group Ict & Organization Consultant Mataloni.r@gmail.com Tel: 071 28521


sirolo

Turismo, le emozioni navigano in rete Un grande contributo dalla formazione Sida: la convenzione con l’Associazione Riviera del Conero per accompagnare le strutture ricettive nella nuova era digitale e dare impulso al territorio attraverso gli strumenti del web. Aprendo a nuovi scenari di promozione e di sviluppo

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l web è un sistema aperto. Non è una macchina definita sulla base della sua funzione, ma un ecosistema in continua evoluzione. E il turismo? Anche. Nell’era digitale aumentano i social network e ognuno con la sua grammatica digitale, con la sua particolarità, ma tutti si nutrono di tempo, contenuti e relazioni. Da un lato il nuovo turista, fruitore di contenuti ma soprattutto produttore di essi: scrive, recensisce, commenta, valuta, geolocalizza, condivide l’esperienza turistica con la rete. Dall’altro lato il nostro territorio: le Marche. Una regione resa immortale dalla magia dei versi del suo più illustre figlio, Leopardi; resa celebre da uno spot senza tempo con il volto del famoso Dustin Hoffman; resa attiva dall’impegno e dalla dedizione di chi lavora nelle oltre 5mila strutture ricettive. Un sistema di ospitalità che vuole far scoprire il gusto dell’accoglienza; che rappresenta la storia, la tradizione e le eredità di un patrimonio rurale ricco e articolato qual è quello marchigiano. Il Gruppo Sida accompagna le strutture ricettive nella nuova era digitale, veicolando cultura d’impresa turistica e formando gli imprenditori nella gestione del business attraverso gli strumenti di web marketing. In questa ottica nasce a gennaio 2013 la

convenzione formativa con l’Associazione turistica Riviera del Conero, ente di riferimento del comparto turistico di 14 comuni delle Marche: Ancona con la stupenda località di Portonovo, Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Offagna, Osimo, Ostra Vetere, Porto Recanati e la terra dei castelli con Agugliano, Camerata Picena, Offagna, Polverigi e Santa Maria Nuova. “In un contesto sempre più orientato alla comunicazione on line, il web site rappresenta uno strumento imprescindibile per promuovere il territorio. La Riviera del Conero negli ultimi anni ha consolidato il suo brand ed il suo posizionamento, investendo risorse in una comunicazione qualitativa. Comunicare turismo, oggi, significa in primo luogo comunicare emozioni e il prodotto turistico deve essere sempre più virale”, spiega Massimo Paolucci, direttore Marketing dell’Associazione. Ecco allora che la consulenza manageriale sposa la promozione del territorio, in un connubio iniziato con due incontri formativi riservati agli associati presso il Parco regionale del Conero: “Web mobile” e “Web marketing turistico: strumenti, opportunità per lo sviluppo del business”. Aule gremite e attenzione alle stelle. Dopo una prima introduzione sulle grandi trasformazioni

che hanno interessato la rete e il mondo del marketing negli ultimi anni, sono stati analizzati i principali strumenti a disposizione delle strutture: le pagine social, i portali di settore, gli annunci pubblicitari, i web article come veicolo di emozioni condivise. Il mercato del web mobile è uno dei pochi che cresce a doppia cifra, tablet e smartphone stanno diventando il mezzo principale di connessione ad internet, da qui nuovi modelli di business e di pagamento dei servizi turistici veicolati da Apps. Il ‘www’ come scenario di promozione e comunicazione del business turistico marchigiano. Applausi per i docenti Sida Group, tanti post sulle fan page delle strutture ricettive e numerose quelle create dopo gli incontri. E’ solo l’inizio di una formazione agli associati che avrà come mission quella di veicolare una cultura di settore per il corretto utilizzo degli strumenti e il controllo dei fornitori. A distanza di un paio di mesi, Massimo Paolucci ci ha detto: “Grazie a voi qualcosa si è mosso”. La rete crea valore. In tutti i sensi. Claudia Bartolini Product Manager Web Marketing Sida Group c.bartolini@sidagroup.com Tel: 071 28521

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I social network conquistano l’agroalimentare Nuove opportunità e strumenti per il settore: se n’è discusso alla Politecnica delle Marche, nel corso di una tavola rotonda intitolata al web marketing in agricoltura. Uno strumento strategico di informazione, cultura e promozione, leva per aumentare la redditività dell’intera filiera

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a alla collaborazione tra Sida Group e il Dipartimento D3A (Scienze agrarie, alimentari e ambientali) dell’Università Politecnica delle Marche il merito di aver portato ad Ancona, in una gremita aula magna, il 19 aprile scorso, il primo workshop “Il web marketing in agricoltura: nuove opportunità e strumenti per il settore agroalimentare”. Erano presenti Flavio Guidi, presidente Sida Group, a capo di un’avvincente tavola rotonda che ha visto protagonisti nel dibattito i consulenti del gruppo Michele Barchiesi e Aleardo Campagnoli, e i docenti universitari Giorgio Marchetti e Bruno Mezzetti. Si conferma, dunque, la strategicità del buon cibo italiano nel trainare la ripresa economica. Dal report Coldiretti risulta che il vino è il prodotto agroalimentare più esportato, con un valore record di 4,7 miliardi di euro nel 2012,

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seguito dall’ortofrutta fresca, dalla pasta e dall’olio di oliva che sono i componenti base della dieta mediterranea, riconosciuta in tutto il mondo per le sue qualità salutistiche. Il web marketing diventa uno strumento strategico di informazione istituzionale e cultura agroalimentare, promozione aziendale e di prodotto, leva commerciale per aumentare la redditività della filiera agroalimentare. Mai più attuale la citazione da Henry Ford: “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”. Da qui, in tutta la sua evidenza, il fatto che la comunicazione web diventa variabile strategica. Claudia Bartolini Product Manager Web Marketing Sida Group c.bartolini@sidagroup.com Tel: 071 28521


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CONTRIBUTI E BANDI MARCHE >PROVINCIA DI FERMO

"Incentivi per la sperimentazione di modalità organizzative" Contributi a fondo perduto per sostenere le imprese della provincia di Fermo nella sperimentazione di modalità organizzaztive che incrementino la produttività salvaguardando i livelli occupazionali, attraverso la consulenza esterna di professionisti qualificati. L'intensità massima del contributo va dal 75% al 100% delle spese ammissibili, per un importo massimo concedibile per singola impresa di € 30.000,00. SCADENZA: 04/07/2013 >PROVINCIA DI FERMO "Consulenza e Check-up per l'introduzione di Innovazione e Qualificazione modelli produttivi" Contributi a fondo perduto per sostenere le imprese della provincia di Fermo nell'introduzione di innovazione e qualificazione dei modelli produttivi attraverso la consulenza esterna di professionisti qualificati. L'intensità massima del contributo è del 75% per un importo massimo concedibile per singola impresa di € 10.000,00.

SCADENZA: 04/07/2013 >PROVINCIA DI FERMO "Consulenza e Check-up finalizzate a diagnosi Organizzative e Posizionamento Strategico" Contributi a fondo perduto per sostenere le imprese del settore turistico nell'introduzione di metodologie innovative e servizi di supporto

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all'innovazione, attraverso la consulenza esterna di professionisti qualificati. L'intensità massima del contributo è del 75% per un importo massimo concedibile per singola impresa di € 10.000,00. SCADENZA: 04/07/2013 >DIPARTIMENTO AFFARI REGIONALI, TURISMO E SPORT "Contributi per le reti di impresa nel settore del turismo" Contributi a fondo perduto per progetti miranti alla costituzione di nuove aggregazioni di imprese finalizzati a promuovere il turismo nella regione, lo sviluppo di piattaforme condivise, sistemi di promo-commercializzazione. Il contributo massimo erogabile è pari ad € 200.000,00 con un'intensità massima del 50%.

SCADENZA: BANDO IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE >REGIONE MARCHE "Contributi per la riqualificazione e valorizzazione delle imprese commerciali"

Contributi in conto capitale per progetti realizzati micro, piccole e medie imprese commerciali e relativi a costruzione, ristrutturazione, manutenzione straordinaria, acquisto di attrezzature fisse e mobili e arredi inerenti l'attività. Il contributo concesso è pari al 20% della spesa riconosciuta ammissibile, fino ad un massimo di € 20.000. >REGIONE MARCHE "Incentivi per i processi di internazionalizzazione"

Contributi a fondo perduto per le PMI, in forma singola o aggregata, per attività di supporto all'internazionalizzazione, partecipazioni a iniziative verso mercati esteri, partecipazioni a fiere internazionali. Ogni impresa può beneficiare di un contributo massimo di € 10.000,00. SCADENZA: BANDO IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE >REGIONE MARCHE "Formazione di nuove figure professionali nel turismo" I contributi regionali sono finalizzati a favorire la qualificazione e l’occupazione dei giovani, ma anche a promuovere l’offerta turistico-culturale delle imprese locali.

SCADENZA: BANDO IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE >REGIONE MARCHE "Sostegno per favorire i processi di aggregazione in filiere" I finanziamenti previsti sono finalizzati a promuovere l'aggregazione e la cooperazione fra tutti gli attori della filiera, con riferimento al settore calzaturiero, pelli e cuoio, tessile, legno e agroalimentare. L'intensità del contributo può variare dal 10% al 100% delle spese previste, a fronte di investimenti minimi pari ad € 50.000,00.

durata variabile, a copertura massima del 50% dell'investimento previsto. SCADENZA: BANDO SEMPRE APERTO >ISMEA "Agevolazioni per il primo insediamento dei giovani in agricoltura"

Sono previsti interventi al fine di favorire l'insediamento di giovani nella conduzione di imprese agricole competitive. L'agevolazione prevede contributi in conto interessi per interventi fondiari a cancello aperto, per un massimo di € 1mln per le ditte individuali o società agricole unipersonali, e per un massimo di € 2,5mln negli altri casi. Il premio massimo erogabile è pari ad € 40.000,00. SCADENZA: BANDO SEMPRE APERTO

>BEI - Banca Europea de-

gli Investimenti "Incentivi per promuovere lo sviluppo aziendale"

I finanziamenti previsti sono finalizzati a promuovere lo sviluppo aziendale, attraverso prestiti a tasso agevolato e di

A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T 071.28521 finanza@sidagroup.com


CARRIERE E POLTRONE

Chi entra e... chi esce In questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

Rodolfo Giampieri alla guida del Forum Camere commercio Adriatico e Ionio

Rodolfo Giampieri è stato scelto come nuovo presidente del Forum delle Camere di commercio dell’Adriatico e dello Ionio per il biennio 2013-2015. Il passaggio di testimone dal presidente uscente Jadranka Radovanic a Giampieri è avvenuto a Medjugorie, in occasione della tredicesima edizione del Forum.

Indesit, Milani presidente

L’amministratore delegato Marco Milani è il nuovo presidente della Indesit Company di Fabriano. Nel Consiglio d’amministrazione di Milani, che succede ad Andrea Merloni, ci sono Luigi Abete, Paolo Amato, Franca Carloni, Guido Corbetta, Sergio Erede, Andrea Merloni, Antonella Merloni, Aristide Merloni, Maria Paola Merloni e Libero Milone.

Confindustria Ancona: nuove nomine

Claudio Schiavoni, amministratore delegato di Imesa, è il nuovo presidente di Confindustria Ancona. Il suo vice è Andrea Merloni. Del nuovo Consiglio direttivo fanno parte Maria Cristina Loccioni, presidente dei Giovani imprenditori, e Gilberto Romanini, presidente della Piccola industria.

Michela Catalini al timone della sezione accessori di Confindustria Fermo

Sarà una donna, Michela Catalini, titolare della ditta DA. MI di Sant’Elpidio a Mare a guidare, per il biennio 2013-2015, la sezione accessori di Confindustria

Fermo, sezione che è la seconda per numero di associati, con circa 60 aziende.

Giovanni Giorgio nuovo procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, già sostituto procurato-

Folco Bellabarba lascia Confarti- re alla Direzione distrettuale antimafia e gianato imprese Macerata consigliere della Corte d’Appello di Bari, Il commendator Folco Bellabarba, titolare dell’omonima litotipografia di San Severino Marche, per lunghi anni al vertice della Confartigianato imprese Macerata, ha lasciato il suo incarico alla soglia dei 95 anni. Nella sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi nazionali durante la presidenza Spalanzani (componente della Giunta nazionale e presidente dell’Immobiliare della Confederazione) e regionali (è stato per diversi mandati presidente regionale della Confartigianato Marche).

si è insediato nelle funzioni di procuratore della Repubblica di Macerata. “Collaborazione” è la parola chiave del nuovo procuratore, che ha dichiarato: “In questo territorio le istituzioni sono forti e la gente ha un senso civico significativo”.

Nicola Denti presidente del comitato provinciale PU di Legacoop

Nicola Denti, presidente della cooperativa sociale T41b, è stato eletto alla guida del comitato provinciale di Pesaro Urbino di Legacoop Marche. Denti, 36 anni, subentra a Franco Alleruzzo.

Giorgio Cippitelli confermato al vertice della Società regionale di Garanzia Andrea Unger nominato coordiLa Società regionale di Garanzia Marche, natore dell’area formazione di nel corso dell’assemblea dei soci del 21 Saxo Bank Italia maggio 2013, ha confermato Giorgio Cippitelli nel ruolo di presidente. Nella stessa occasione è stato approvato il bilancio 2012.

Tonino Ciannavei presidente Calzaturieri di Confindustria

L’Assemblea generale degli Industriali calzaturieri di Confindustria Macerata ha eletto, lo scorso 3 maggio, Tonino Ciannavei quale nuovo presidente. Quarantotto anni, titolare dell’azienda Franco Romagnoli & C, Ciannavei guiderà i calzaturieri maceratesi per i prossimi tre anni anche all’interno dell’associazione nazionale, nell’ambito della quale Confindustria Macerata conta ben undici rappresentanti di Giunta.

Ascolano d’adozione, esperto di money management, Andrea Unger è stato nominato coordinatore dell’area formazione di Saxo Bank Italia, banca europea specializzata nel trading e negli investimenti online. Il suo impegno nel trading gli è valso, nel 2008, la World Cup Championship of Futures Trading organizzata da Robbins Trading Company.

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email: scrivici@mlmagazine.it

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Benessere Speciale

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Fedor Dostoevskij

Scrittore e filoso russo

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SPECIALE: BENESSERE

Remise en forme C

ome recuperare la forma fisica per non arrivare impreparati all’imminente prova costume, disintossicandosi dalle scorie accumulate durante l’anno. Risveglio di primavera, l’imperativo dunque è: prendersi cura del proprio corpo. E tanto si può fare per migliorarsi, a partire da uno stile di vita sano, senza dimenticare che lo star bene comincia dalla tavola. Quali sono le buone pratiche in campo alimentare, quali gli errori ricorrenti nella dieta ‘fai da te’. Ampio excursus nello speciale che ML dedica al benessere, offrendo ai propri lettori i consigli e le indicazioni degli esperti: dalla specialista nella relazione alimentazione-salute al medico sportivo, ai professionisti nel campo della dermatologia estetica e chirugica, passando in rassegna abitudini e fattori di rischio nutrizionale, poiché mangiare sano è importante non solo per combattere i chili di troppo, ma anche per contrastare le malattie e l’invecchiamento. Sana alimentazione e sano stile di vita: modo corretto di approcciarsi

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al cibo, controllo del peso, fitness, attività sportiva. Sono le regole da osservare per stare in forma e per mantenere una buona pelle: al cospetto dell’estate, focus sui rischi legati all’esposizione solare, e un decalogo per contrastare gli inestetismi cutanei più frequenti. La vera salute è espressione del benessere psico-fisico: dall’osservatorio di un’autorevole psicoterapeuta, il nesso costante che lega corpo e mente. Nella sua accezione più ampia e completa, il benessere è stato complessivo di buona salute fisica, psichica e mentale. Questa visione è punto cardine di molte discipline e correnti di pensiero in campo medico- scientifico, incentrate su una condizione di armonia tra uomo e ambiente dove stato psicologico ed emotivo hanno ruolo di primo piano: ecco l’importanza del relax, delle cure termali che coniugano alla terapia ambienti soft. All’insegna del benessere anche la farmacia moderna cambia look: da luoghi dispensatori di farmaci a veri e propri centri della salute.


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SPECIALE: BENESSERE

Il modo corretto di sedersi a tavola

Abitudini e consumi alimentari. Tra scelte consapevoli ed errori ricorrenti. Ampio giro d’orizzonte con la professoressa Gianna Ferretti: le regole da seguire in campo nutrizionale. L’importanza di mangiare sano per contrastare le malattie e l’invecchiamento di S. Coricelli

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uali sono le buone pratiche in campo nutrizionale? “Va innanzitutto detto che la relazione alimentazione-nutrizionesalute è supportata da numerosi studi. Un apporto adeguato in fattori nutrizionali (carboidrati, lipidi, proteine, vitamine, sali minerali) e un sano stile di vita contribuiscono al mantenimento della salute e a prevenire numerose patologie cronico-degenerative (patologie cardiovascolari, diabete mellito e alcuni tipi di neoplasie). Stili di vita scorretti possono, al contrario, contribuire alla loro insorgenza. Per realizzare una dieta completa ed equilibrata è necessario attuare una corretta scelta degli alimenti (cereali, legumi, latte e derivati, carne, pesce, uova, grassi, frutta e ortaggi) e della loro cottura. Variare le proprie scelte a tavola significa soddisfare maggiormente il gusto e garantire il giusto apporto di fattori nutrizionali”. Dieta fai da te: gli errori ricorrenti. “Alcune diete riducono drasticamente

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famiglie di nutrienti, ad esempio le diete Low-carb. Dobbiamo considerare invece che nessun alimento deve essere escluso dalla nostra alimentazione. Non dimentichiamo inoltre che il nostro benessere dipende oltre che dall’alimentazione anche dall’attività fisica. Errato anche saltare i pasti o affidarsi completamente a prodotti ‘light’. Diffidare inoltre da regimi dietetici che impongono di sostituire i pasti con barrette o prodotti dietetici costosi”. Perché la dieta mediterranea corrisponde ai dettami della corretta alimentazione? “Diversi progetti europei hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di alimenti vegetali apporta componenti potenzialmente benefici per la salute. Lo studio sui meccanismi molecolari alla base delle più comuni patologie cronico-degenerative attribuisce un effetto protettivo ai fitonutrienti contenuti nei cereali non raffinati, legumi, olio extravergine, ortaggi e frutta. Queste mole-

cole, dopo l’assunzione, sono biodisponibili, cioè vengono assorbite e possono arrivare a tutti i tessuti dove eserciterebbero ruoli antiossidanti e antiinfiammatori. Il consumo di adeguate quantità di frutta e ortaggi inoltre consente di ridurre la densità energetica della dieta. Il modello della dieta mediterranea, oltre che prevenire l’aumento di peso e lo sviluppo dell’obesità, può ridurre il declino cognitivo associato all’invecchiamento”. Obesità, diabete: quali regole sono da osservare per prevenire quelle che vengono ormai definite malattie ‘sociali’? “L’obesità e il diabete hanno origini multifattoriali ed è stata stabilita una chiara relazione fra obesità del bambino e obesità di uno o entrambi i genitori. Prevenire l’obesità in gravidanza può contribuire a prevenire complicanze fetali. Dopo la nascita sarà importante che la famiglia sia attivamente coinvolta nel trasmettere al bambino modelli alimentari e stili di vita che evitino il sovrappeso ponderale. Tra i fattori nutrizionali più studiati vi è


Una specialista della relazione alimentazione-salute Professore associato in Biochimica presso la Facoltà di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche. Fin dalla sua attivazione ha svolto attività didattica presso la Scuola di specializzazione di Scienza dell’alimentazione dell’Ateneo dorico. Membro del Centro interdipartimentale di Educazione sanitaria e promozione alla salute (Ciess) dell’Ateneo, Gianna Ferretti ha supportato da un punto di vista scientifico progetti di comunicazione e informazione alimentare. La sua attività di ricerca è rivolta prevalentemente allo studio dei meccanismi molecolari alla base delle patologie umane. Autrice di testi didattici e divulgativi sull’alimentazione umana, cura dal 2002 il blog Trashfood (http://www.trashfood.com) in cui scrive di etichettatura, di consumi alimentari e della relazione alimentazione-salute.

lo zucchero: un suo apporto eccessivo tramite snack dolci e bibite analcoliche può contribuire all’insorgenza di obesità e diabete”. In una sua pubblicazione dedicata alla celiachia (firmata insieme con Letizia Saturni), la terapia nutrizionale indicata fa riferimento al modello della dieta mediterranea, riconosciuto come uno strumento di prevenzione delle malattie cronico-degenerative. Seguendo i vostri suggerimenti, i celiaci e gli intolleranti al glutine possono neutralizzare i sintomi? “I soggetti celiaci devono seguire rigorosamente una dieta priva di glutine. Di certo, però, un apporto di antiossidanti e fitonutrienti può contribuire a rafforzare il sistema immunitario e, per i motivi detti sopra, può contrastare l’insorgenza di complicanze”. Le nostre abitudini alimentari sono frutto di scelte consapevoli o siamo vit-

time della reclame? “Aspetti culturali, economici e nutrizionali influenzano le nostre scelte alimentari. Per quello che riguarda i più giovani, la pubblicità del cibo spazzatura è da tempo nel mirino di chi cerca di individuare le cause primarie dell’aumento di obesità infantile. L’Oms ha emanato delle raccomandazioni sulla pubblicità alimentare. Oltre alla televisione, attenzione è rivolta alle tecniche di marketing per attirare l’attenzione dei giovani consumatori. Lo scopo delle raccomandazioni dell’Oms è quindi guidare gli sforzi delle istituzioni nella progettazione di strumenti di comunicazione e controllo del marketing per prodotti alimentari destinati ai bambini”.

che predispone all’ipertensione arteriosa. Al contrario il potassio è un minerale che svolge un ruolo protettivo nella genesi della malattia. Per quanto riguarda gli oli e i grassi, li assumiamo come condimenti o ingredienti di snack dolci e salati. I grassi sono ampiamente utilizzati dall’industria poiché contribuiscono alla palatabilità dei cibi. Molti grassi e oli di origine vegetale presenti nei prodotti alimentari hanno subito processi di raffinazione e idrogenazione che portano alla formazione di grassi trans, il cui apporto eccessivo esercita un effetto ipercolesterolemizzante, cioè aumenta il livello di colesterolo nel sangue”.

Quali sono i principali fattori di rischio nutrizionale? “Oltre ad un apporto eccessivo di zuccheri, attenzione va riservata al sale e ad un apporto squilibrato o eccessivo di grassi. Il consumo eccessivo di sale (cloruro di sodio) è uno dei principali fattori

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SPECIALE: BENESSERE

Corpo e mente: quelle relazioni pericolose Macchina perfetta il primo, entità immateriale separata la seconda: una scuola di pensiero sovvertita dalle neuroscienze, che negli ultimi trent’anni hanno mostrato gli orizzonti di un rapporto inscindibile. Dal nesso costante fra corpo, mondo e mente emerge l’esperienza di vivere. La sottolineatura della professoressa Giovanna Curatola: non operare per favorire e mantenere questa integrazione rappresenta un rischio reale per la salute di S. Coricelli

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’idea di svolgere una professione di cura ha guidato le sue scelte, compenetrandosi con l’interesse per lo studio filosofico del rapporto corpo-mente. Un equilibrio difficile: qual è il nemico numero uno? “In tutta la storia dell’Occidente, il corpo è stato considerato una macchina perfetta, mentre la mente un’entità immateriale separata da esso. Solo negli ultimi trent’anni le neuroscienze hanno mostrato che la mente è funzionalmente ‘incarnata’ nel cervello e nel corpo, oltre ad essere ‘situata’, vale a dire posta in una relazione costitutiva con l’ambiente. Dal rapporto costante, dinamico fra corpo, mondo e mente, emerge l’esperienza di vivere. Piuttosto che parlare di equilibrio, io direi trattarsi di una inscindibile relazione; non operare per favorire e mantenere questa integrazione è un pericolo reale per la salute”. Nel benessere psico-fisico è la vera

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salute: perché la libertà emotiva è una conquista così ardua? “La definizione dell’Organizzazione mondiale della Sanità indica come la salute non debba intendersi come assenza di malattia, bensì come una condizione di benessere fisico, psichico e sociale. La possibilità di percepire il benessere a livello personale come una qualità del proprio vissuto implica la possibilità di vivere e qualificare adeguatamente i propri stati emotivi. Le emozioni sono state ritenute fattori disturbanti la dimensione razionale del pensiero e dell’azione. Solo con la teoria dell’evoluzione si è compreso che le emozioni sono un elemento determinante nella comunicazione fra l’uomo e il suo ambiente; una spasmodica ricerca di controllo e di efficienza fanno prevalere modalità difensive verso il contatto e la qualificazione del proprio mondo emotivo, che pertanto tende a manifestarsi nei sintomi del discontrollo”.

Come facciamo a capire se la percezione che abbiamo della vita e di noi stessi sono in equilibrio? “Posso rispondere con l’esemplificazione di un’esperienza che credo molto comune. Quante volte a fine giornata, magari soddisfatti di aver compiuto il nostro dovere, ci sentiamo svuotati o confusi, assaliti dal malumore e con la percezione di esserci dimenticati di noi. Semplicemente siamo stati meccanismi, abbiamo prodotto ma non abbiamo vissuto. Il senso di essere appieno nella propria vita anche nelle situazioni che possono essere difficili o dolorose è il senso di un’integrità della presenza di sé a se stessi, di aver vissuto e non di aver funzionato”. Nel rapporto corpo-mente è la dialettica essere-apparire: alla facciata di un corpo ben tenuto, caricato di aspettative impossibili, spesso non corrisponde un altrettanto ben coltivato benessere in-


Impegno nella ricerca in ambito psicoanalitico Laurea in Medicina e Chirurgia alla Cattolica, assistente nella stessa Università, trasferendosi all’Università di Ancona Giovanna Curatola ha partecipato alla fondazione dell’Istituto di Biochimica e nello stesso Ateneo ha svolto tutta la carriera accademica, fino a ricoprire il ruolo di professore ordinario. Numerosi gli impegni scientifici in Italia e all’estero, prendendo parte a ricerche d’avanguardia nell’ambito della biomedicina e costruendo un proprio gruppo di ricerca. L’interesse per lo studio filosofico del rapporto corpomente trova nella psicoanalisi un campo in cui fare personale esperienza fino a qualificare una formazione psicoanalitica e la professione di psicoterapeuta: oggi la professoressa Curatola si dedica completamente alla pratica e alla ricerca in ambito psicoanalitico, pur continuando a svolgere all’Ateneo di Ancona attività didattica come professore a contratto.

teriore. Una frattura pericolosa? “Se ‘essere’ corrisponde ad una scelta di aderenza a se stessi e ‘apparire’ implica definirsi in funzione delle aspettative dell’altro, la frattura, anzi, l’espropriazione di sé, è inevitabile. Oggi non essere visibili corrisponde a non essere e c’è molta ansia attorno al tema della visibilità sociale, amplificata dai mezzi di comunicazione di massa. Visibilità accompagnata da un’esasperata ricerca di un corpo giovane e rispondente ai canoni estetici di moda”. Corpo e mente non possono essere disgiunti: i disturbi alimentari sono un campanello d’allarme? “Tutti i disturbi alimentari mostrano in maniera inequivocabile come un comportamento che sappiamo essere regolato da un sofisticato meccanismo biologico possa essere sovvertito da fattori di natura psicologica relazionale e culturale. E’ possibile affermare che i disturbi

alimentari dimostrano come fattori cosiddetti immateriali possano avere effetti reali sul funzionamento mentale e sulla salute del corpo”. Dal suo osservatorio di psicoterapeuta, si può parlare di un’escalation del disagio? “Difficile dire se ci sia un aumento del disagio e di corrispondenti espressioni psicopatologiche. Le epoche caratterizzate da grandi cambiamenti sociali e culturali, e la nostra epoca lo è, comportano l’emergere di conflittualità marcate e un senso di incertezza e precarietà. Quelle attuali, inoltre, sono trasformazioni epocali: non hanno precedenti storici e implicano una vera e propria trasformazione antropologica con la necessità di pensare e configurare nuove visioni del mondo, delle identità personali, del legame sociale. Ogni epoca ha espresso una specifica forma di disagio e di patologia psicologica. L’ultimo cinquantennio del

secolo scorso è stato caratterizzato, a livello collettivo, dal diffondersi di un individualismo narcisista, mentre il nuovo secolo sembra connotarsi con una cifra paranoica. Dal punto di vista individuale, oggi si parla dei cosiddetti ‘nuovi sintomi’: oltre ai disturbi alimentari, assistiamo al dilagare delle crisi di panico e di vari tipi di dipendenze, in particolare quella dal gioco d’azzardo. In aggiunta agli aspetti compulsivi e alla perdita di controllo, tutti i nuovi sintomi si caratterizzano per una difficoltà a entrare in contatto con se stessi e a conferire significati personali alle proprie esperienze”.

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SPECIALE: BENESSERE

“Sport, prevenzione, vita” Diffondere la pratica sportiva per contrastare i principali fattori di rischio che affliggono la nostra società. Intervista con il dottor Merio Merli: “Efficienza fisica al fine di ridurre la patologia cardiovascolare”. I quattro parametri che assicurano una migliore qualità del vivere, i comportamenti da assumere a seconda delle fasce d’età. Ecco i consigli dell’esperto a cura della Redazione

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uella dello sport è una medicina di tipo preventivo: è comportamento diffuso far valutare la propria condizione fisica? “Purtroppo no, anche se l’efficienza fisica è intento da perseguire al fine di ridurre del 12 per cento e anche più, come risulta dagli studi scientifici, la patologia cardiovascolare, che è la prima causa di mortalità e di morbilità nei Paesi industrializzati. Per efficienza fisica si intende quella condizione che favorisce il mantenimento di coordinazione motoria, di performance cardiocircolatoria, di composizione corporea e di adeguati livelli di forza. Sono questi i quattro parametri che aumentano la speranza di vita, in maniera ormai scientificamente provata, e che assicurano una migliore qualità della stessa”. Praticare sport è importante sempre o soprattutto in una particolare fascia di età? “Fare sport è fondamentale sempre: nel 86

bambino in età prepubere sviluppa le capacità coordinative; nel periodo post puberale vengono allenate le capacità di forza nelle loro diverse espressioni; in gioventù permette l’esecuzione delle più varie attività motorie; nell’uomo adulto previene la malattia cardiovascolare ed anche altre patologie. Nel periodo presenile e senile lo sport aumenta sensibilmente la possibilità di vivere una vecchiaia dignitosa ed autosufficiente, consentendo di godere di ciò che ancora molto la vita ci può offrire, oltre a prevenire le malattie degenerative della vecchiaia come la sarcopenia, cioè la perdita della massa e della funzione muscolare, quindi della forza, o l’osteoporosi”. Dunque lo sport ha ruolo di tutto rilievo nella prevenzione della malattia. “Certamente; diffondere nella popolazione la pratica sportiva significa ridurre e controllare i principali fattori di rischio che affliggono la società attuale, vulnerabile alle malattie cardiovascolari: iper-

tensione, colesterolo, diabete, obesità. Sono fattori di rischio modificabili, così come l’abitudine tabagica e la sedentarierà”. Quali sono le indicazioni più corrette per la pratica dello sport e le regole da seguire riguardo all’alimentazione? “Come ho già accennato, in ogni periodo si predilige un certo tipo di raccomandazione. In età prepubere vanno favorite prevalentemente la destrezza, la rapidità, la coordinazione, oltre al senso dell’equilibrio e del ritmo. Successivamente sarà importante la formazione della forza, quindi le capacità condizionali che si estrinsecano nelle diverse capacità di forza, in base alla disciplina specifica che l’individuo sceglierà per la sua formazione futura. Di seguito va privilegiata l’attività aerobica, caratterizzata da bassa intensità e durata medio-lunga, che si è dimostrata essere la migliore per contrastare i fattori di rischio causa preponderante della malattia cardio-


Il curriculum Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita all’Università degli studi di Perugia. Specializzazioni: Cardiologia (Università di Pavia), Medicina dello sport (Università di Napoli), Medicina subacquea iperbarica (Università di Chieti). Maestro di pesistica Fipe (Federazione italiana pesistica) – Coni; istruttore 3° grado di attività subacquee Cmas (Confederazione mondiale attività subacquee) – Fipsas (Federazione italiana attività subacquee) – Coni; istruttore di canottaggio Fic (Federazione italiana di canottaggio) – Coni. Docente Coni già insegnante di Scienze motorie presso l’Università degli studi di Urbino.

vascolare. Riguardo all’alimentazione, l’Organizzazione mondiale della sanità ha anche recentemente confermato che la dieta mediterranea si è rivelata la più soddisfacente ai fini di un corretto modo di mangiare. Non va dimenticata l’importanza della famosa dieta a zona, anch’essa di notevole validità scientifica e che però limiterei ad una fascia più selezionata di soggetti”. I suoi consigli per un giovane che inizia lo sport. “Nel giovane dobbiamo utilizzare al meglio le cosiddette fasi sensibili: sono periodi della vita in cui molto rapidamente vengono assunti modelli comportamentali specifici legati all’ambiente e in cui l’organismo presenta elevata sensibilità, appunto, nei confronti di determinate esperienze. Queste fasi si acquisiscono prevalentemente dai quattro ai tredici anni e il riferimento, come ricordavo prima, è alle capacità coordinative, grazie alle quali il bambino riesce ad otti-

mizzare le capacità di adattamento e trasformazione dei movimenti. Parliamo dunque delle capacità di apprendimento motorio, di combinazione e accoppiamento dei movimenti, di orientamento spazio –temporale, di differenziazione, di equilibrio, di reazione, di ritmo, di rapidità e di articolarità. I giochi sportivi, gli sport di combattimento e la ginnastica artistica prediligono lo sviluppo di queste capacità; naturalmente non va dimenticato l’aspetto ludico, da cui non si può prescindere in certe fasi anagrafiche”. E se si tratta di un adulto che non ha mai fatto sport o lo riprende dopo anni di inattività? “La massima del ‘non è mai troppo tardi’ va assunta, nel caso dello sport, con le dovute accortezze. Se non lo si è mai praticato prima, obbligatoria è una visita medica preventiva, con successiva valutazione del rischio cardiovascolare. L’attività sportiva va attribuita come se fosse un farmaco,

‘dosata’ in relazione alle capacità e alle condizioni generali dell’individuo, tenendo al contempo ben presenti i concetti di progressività, gradualità, costanza e personalizzazione rispetto al carico di lavoro attribuito. Anche nel caso in cui l’attività sportiva venga ripresa dopo lunghi periodi di inattività sono necessari degli accorgimenti: se si è stato un campione trent’anni prima, non si può certo pretendere, magari con ipertensione o diabete, obesità, colesterolo e addirittura tabagismo, di produrre le stesse performance del passato. Gli adattamenti fisiologici dello sport si perdono dopo pochi mesi di inattività. La regola d’oro è iniziare lo sport da subito e mantenerne la pratica durante tutto l’arco della vita: la stessa memoria motoria, che rende atti nell’individuare e aggirare un problema, costituisce un argine alla perdita di equilibrio e di forza che nella popolazione anziana è motivo di incidenti anche domestici nel settanta per cento dei casi”. 87


SPECIALE: BENESSERE

Pelle sana in corpore sano Alimentazione corretta, fumo e alcolici banditi. Come mantenere una buona cute, contrastandone il processo di invecchiamento. Parla il dottor Gino Mattutini: uno spaccato sui trattamenti legati all’utilizzo di filler per correggere gli inestetismi del viso a cura della Redazione

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ual è il corretto stile di vita per prevenire i meccanismi cutanei che provocano l’invecchiamento? “Premesso che anche per la pelle, così come per ogni altra parte del nostro organismo, esiste una predisposizione genetica, le regole cui attenersi per mantenere una cute sana sono quelle che tutti conosciamo: una corretta alimentazione, a basso contenuto di grassi animali e ricca di frutta, vegetali, pesce, con consumo chilocalorico adeguato al proprio peso; pratica sportiva, non fumare e non fare uso, se non limitatissimo, di alcolici. Attenzione, inoltre, all’esposizione solare, perché un approccio sbagliato invecchia e macchia la cute”. Quali sono i trattamenti di medicina estetica più richiesti? “Le infiltrazioni di filler per le rughe nasogeniene, situate tra le narici e gli angoli della bocca, rientrano nel novero. I filler possono essere utilizzati con finalità diverse, per ridurre rughe e solchi del 88

volto o anche per aumentare il volume dei tessuti che hanno perso di sostegno. Con il tempo il viso si intristisce, tende a chiudersi verso la bocca: lo zigomo cede, le labbra si assottigliano. Tra i trattamenti maggiormente richiesti, sia dalle donne che dagli uomini, è poi certamente il laser depilatorio”. La ruga è tra gli inestetismi meno accettati: dall’acido ialuronico al botulino, alla biostimolazione, un decalogo per orientarsi. “Per la parte inferiore del volto, dal naso verso il basso, filler a base di acido ialuronico al fine di ottenere un riempimento. Per la parte superiore, cioè nell’area della fronte e intorno agli occhi, la tossina botulinica, efficace nel trattamento delle cosiddette ‘zampe di gallina’ e delle rughe glabellari, tra le sopracciglia, andando ad agire sui muscoli mimici che si contraggono. Passiamo ai biorivitalizzanti: a base di proteine, vitamine e acido ialuronico diluito, sono trattamenti

per stimolare la cute, contrastandone il processo di invecchiamento. Infine il laser, tanti per ciascun tipo di patologia; il più richiesto è il Fraxel, che agisce sulle piccole rughe, sulle macchie e sulle cicatrici di acne, stimolando la cute di cui migliora la tessitura”. Chirurgia del viso: esiste un’età giusta? “Non esiste un’età giusta; piuttosto, andrebbero fatti dei trattamenti preventivi dai trent’anni in poi, a seconda delle esigenze, fermo restando che la regola numero uno resta il corretto stile di vita cui richiamavo prima. Oggi a un lifting del viso, intervento molto invasivo, ci si sottopone molto meno rispetto al passato: sostanze come l’acido ialuronico aiutano a mantenere la pelle elasticizzata, efficace per correggere le rughe ed altri inestetismi tipici dell’invecchiamento. Gli interventi più richiesti sono, dopo i 40/50 anni, di blefaroplastica, chirurgia estetica della zona occhi che ringiovanisce non solo lo sguardo ma tutto il viso”.


Medicina estetica: la salute come espressione del benessere Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna, specializzato in Dermatologia e Venereologia all’Università di Ancona, Gino Mattutini ha approfondito la sua competenza nel campo della dermatologia estetica e della chirurgia plastica facciale all’Università francese di Nancy e con la consolidata collaborazione con diversi centri ambulatoriali e cliniche marchigiane. È responsabile del servizio di Dermatologia e Chirurgia dermatologica alla “Casa di Cura Villa dei Pini” di Civitanova Marche. Per oltre dieci anni è stato responsabile regionale Isplad (International – Italian Society of Plastic – Regenerative and Oncologic Dermatology).

Quali sono le modalità più idonee per ringiovanire il volto senza stravolgerne l’aspetto? “Gli esempi televisivi e cinematografici sono decisamente passati di moda. Oggi, con terapie completamente riassorbibili, si può addolcire il viso, rincorrere la ruga, tirare l’occhio, alzare lo zigomo, pronunciare le labbra che con gli anni si assottigliano. Sono cose minime: si può fermare il tempo che scorre in maniera del tutto naturale e lavorando, quindi, per la naturalezza del volto, perché torni ad avere un aspetto fresco, disteso. L’importante è che il paziente si affidi a persone specializzate, con esperienza. Così com’è importante il tipo di materiale che viene iniettato: bisogna usare solo quello riassorbibile e di ditte internazionali, americane o francesi. Riguardo al botulino, sono solamente due o tre le ditte cui è consigliabile rivolgersi”. Ricordiamo adesso le regole per abbronzarsi in sicurezza.

“Non esporsi al sole nelle ore più calde, affrontare l’esposizione con protezioni anche molto alte, facendo particolare attenzione agli occhi e alle labbra. Si possono assumere sostanze che stimolano la melanina un mese prima della stagione estiva e durante il primo mese di mare. Evitare l’uso di lampade durante l’inverno, per lasciare riposare la pelle. Anche perché le vacanze al sole durante l’anno adesso sono sicuramente più frequenti”. Quali sono i rischi legati all’esposizione solare? “Va innanzitutto detto che molti sono i benefici di un giusto approccio: il sole fa bene alla psiche, alle ossa, all’umore, alla crescita. Però, bisogna approcciarsi correttamente: parlano chiaro le macchie sulla pelle o quell’avvizzimento cutaneo effetto-prugna. Senza considerare il rischio di carcinomi basocellulari o spinocellulari, fino ad arrivare al meloma, dalle conseguenze ben gravi. Nelle

Marche, in rapporto alla popolazione, la frequenza di melanomi e tumori cutanei è molto alta: nei nostri trascorsi anche recenti, una regione, questa, di contadini e pescatori, tuttavia la pelle delle persone è di fototipo abbastanza chiaro”. Quali sono le patologie di cui principalmente si occupa la medicina estetica? “Se annoveriamo tra le patologie delle psicosi suscettibili di conseguenze serie e che possono insorgere dall’inaccettarsi o dal non sentirsi accettati, allora diventano importanti le macchie cutanee, le cicatrici che deturpano il viso, così come quella ruga che non si sopporta, perché sintomatica dell’invecchiamento e che facilmente si può togliere con il laser”.

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SPECIALE: BENESSERE

Benessere fa rima con bellezza?

La salute come espressione di un equilibrio psico-fisico: “Uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano e caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona”. Delicato il rapporto che investe il senso di sé e in cui parte di rilievo ha la dimensione psicologica. “Da questo punto di vista non va minimizzato il disagio che un inestetismo o un difetto fisico non accettato può causare”. La parola al dottor Aldo Cellini, chirurgo estetico: quando intervenire è opportuno e quando è sconsigliato a cura della Redazione

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n che rapporto sono benessere e bellezza? “La bellezza di per sé non è portatrice di benessere. Belle e depresse: quante persone così tutti noi conosciamo. La vera salute è espressione del benessere psico-fisico, è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano e caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona, ricomprendendone la sfera emotiva e psicologica. Da questo punto di vista non va minimizzato il disagio che un inestetismo o un difetto fisico non accettato può causare, soprattutto considerata la sempre maggiore attenzione in generale prestata al proprio aspetto fisico: come ci si cura, come ci si veste, qual è l’immagine che bisogna restituire di sé, quali le aspettative degli altri in un determinato contesto. Chi ha

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difetti o presunti tali avverte disagio e il disagio può diventare stato di malessere. Ecco dunque compromesso quel rapporto che investe il senso di sé di cui dicevo all’inizio e in cui tanta parte ha la dimensione psicologica”. Quale punto di equilibrio bisogna raggiungere? “Questo è molto individuale. Personalità forti, strutturate, tendono a non prestare troppa attenzione al proprio difetto fisico, però è anche vero che la situazione lavorativa e sociale in cui agiscono può determinare un diverso atteggiamento. Pensiamo al mondo dello spettacolo, a chi è tutti i giorni sotto i riflettori o in ogni caso esposto al pubblico: pubblico spesso esigente, condizionato dai cliché della moda, da canoni estetici impronta-

ti a prestanza, efficienza e giovanilismo, amplificati dai modelli che vengono dai media. La percentuale di persone che si disinteressano del proprio aspetto fisico va diminuendo sempre più: avere un aspetto giovane, gradevole, sentirsi più accettati significa per molti vivere meglio e quando il difetto è molto pronunciato, quando non c’è pericolosità a sottoporsi ad un intervento, occuparsi di estetica non è sintomatico di stupidità, al contrario. Fermo restando che il chirurgo deve far desistere il paziente quando è evidente che il disagio è di stampo psichico: ci sono persone con patologie nervose che non si vedono bene nonostante il loro aspetto sia accettabilissimo. Il chirurgo estetico interviene quando il problema è importante, eclatante: non in questi casi, perché non ve n’è alcun bisogno”.


I tanti aspetti della chirurgia estetica Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita nel 1978 all’Università di Chieti, specializzazione in Chirurgia generale nell’82, Aldo Cellini ha lavorato negli anni ’84 e ’85 a Marsiglia, presso la clinica di chirurgia estetica e cardiovascolare “Clinique Résidence du Parc”. Attualmente lavora alle Asl di Jesi e di Senigallia in qualità di incaricato di Chirurgia dermatologica; svolge la libera professione presso cliniche di Pesaro, Riccione e Bologna.

In quali altri casi la chirurgia estetica è sconsigliata? “Quando il paziente presenta patologie gravi, che rendono rischioso l’intervento. Patologie cardiovascolari, tumori; non si interviene quando il fisico è debilitato”. Quali sono, invece, le patologie di cui si occupa la chirurgia estetica? “Le neoplasie del volto e del corpo; il chirurgo estetico interviene anche in casi di malformazioni neonatali o in seguito a traumi causati da incidenti”. Quali sono gli interventi più richiesti per migliorare il proprio aspetto fisico? “La mastoplastica additiva è uno degli interventi chirurgici estetici più richiesti e diffusi: consiste nell’aumento o nel ripristino di volume di seno. Al secondo

posto c’è l’addominoplastica; seguono, nell’ordine, la liposuzione e la blefaroplastica”. Gli uomini si rivolgono alla chirurgia estetica? “Sì, nel 10 per cento dei casi; l’addominoplastica è tra gli interventi più diffusi tra gli uomini, per togliere pelle e grasso in eccesso in quello che è tra i punti più dolenti dell’estetica maschile. Parlo della fastidiosa ‘pancetta’: si interviene in caso di rilassamento dei tessuti, quando non è possibile correggere questo tipo di inestetismo con un naturale dimagrimento o attraverso la liposuzione. Anche la blefaroplastica è richiesta: un intervento dal fastidio praticamente nullo, che ringiovanisce non solo lo sguardo ma tutto il viso eliminando la pelle in ec-

cesso sulle palpebre inferiori e superiori, con l’effetto di dimostrare molti anni di meno grazie ad una nuova freschezza del volto. Recuperare un rapporto armonico tra corpo e viso è importante quando la contraddizione tra il primo, ancora tonico e prestante per l’attività fisica cui magari ci si sottopone, e il secondo è palese: un viso decrepito su un corpo da giovane, per intenderci. Nel novero degli interventi più diffusi tra gli uomini vi è, inoltre, il trapianto di capelli”.

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SPECIALE: BENESSERE

Fiere ed eventi in Italia DENOMINAZIONE

Amici di Brug

Sana

DESCRIZIONE Salute, tecnologia medicinale, odontoiatria XXV Salone internazionale del biologico e del naturale

LUOGO

Rimini Fiera

Bologna Fiera

Il salone-evento internazionale, Fragranze

osservatorio d’eccezione sul mondo della

Firenze

cultura olfattiva Beauty and Fitness Show

Nuce International

Expodental Milano

Weekend Donna

Fiera dedicata alla bellezza e al fitness

Salone internazionale della nutraceutica e cosmeceutica Evento di promozione dell’estetica dentale Network italiano dedicato alla donna e alle sue passioni

Florence tatoo convention

Evento dedicato al mondo dei tatuaggi

Aestetica

Beauty and wellness exhibition

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DATA fino al 25/06/2013 07/09/2013 10/09/2013 13/09/2013 15/09/2013

Catania – Centro

28/09/2013

fieristico le ciminiere

30/09/2013

Fiera Milano

Fiera Milano City

Fiera Milano

24/09/2013 26/09/2013 17/10 /2013 19/10/2013

01/11/2013 03/11/2013

Firenze,

08/11/2013

Fortezza da Basso

10/11/2013

Fiere di Parma

09/11/2013 11/11/2013

INFO

www.amicidibrugg.it

www.sana.it

www.pittimmagineuomo.com

www.fieraesteticacatania.com

www.nuce.pro

www.expodental.it

www.weekendonna.it

www.florencetattooconvention.com

www.aestetica.it


Fiere ed eventi nel Mondo DENOMINAZIONE

Hair and beauty

Make up in Paris

Imats Vancouver

DESCRIZIONE

LUOGO

DATA

INFO

Fiera internazionale delle

Messe Frankfurt

09/06/2013

acconciature e della cosmesi

Germania

10/06/2013

http://hair-beauty.messefrankfurt.com

Laboratorio che unisce i truccatori, tecnici e Tastemakers quimettent

Caroussei de Louvre - Paris

20/06/2013 21/06/2013

Punto di incontro per i truccatori

Vancouver Trade and

27/07/2013

professionali a livello internazionale

Convention Centre - Canada

28/07/2013

Tutte le novità del settore

Sydney Convention & Exhibition

25/08/2013

dell’estetica e della bellezza

Centre

26/08//2013

Health & Fitness Business Conference & Expo

Mostra e convegno sulla salute e la

Mandalay Bay Convention

18/09/2013

Physical Fitness

Center – Las Vegas, Nevada

19/09/2013

Olympia Beauty Show

Bellezza ed estetica

Olympia Exhibition Centre

Salon Zen

Fiera dello Zen

Sydney International Spa & Beauty Expo

Miof

Hair Beauty

22/09/2013 23/09/2013

Espace Champerret – Paris

03/10 /2013

Francia

07/10 /2013

X Moscow International Fitness and

Iec “Crocus-Expo” – Mosca,

11 /10 /2013

Wellness Festival

Russia

15/10 /2013

Fiera internazionale della salute e

Riocentro Rio de Janeiro -

23/11/2013

del benessere dei capelli

Brasile

25/11/2013

www.makeup-in-paris.com

www.imats.net/vancouver

www.internationalbeautyexpo.com.au

www.healthandfitnessbiz.com

www.olympiabeauty.co.uk

www.salon-zen.fr

www.mioff.ru

www.hairbeautyexpo.com.br

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SPECIALE: BENESSERE

Wellness ultima generazione Numeri da record ha riconsegnato l’8a edizione della kermesse dedicata a benessere, fitness e sport di Rimini Fiera. Internazionalità su tutti i fronti, la risonanza di uno straordinario show, all’insegna dello star bene. Il nuovo progetto “Wellness Food” per il 2014 di I. Antognozzi

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ttività fisica, buona alimentazione, cura della mente: sono gli aspetti alla base del nuovo concetto di wellness. Focus di approfondimento su una sana ed equilibrata alimentazione, sportiva e non, nell’edizione 2014 di “RiminiWellness”, alla sezione “Wellness Food”, una delle sei anime della ben nota manifestazione, che in un unico evento riunisce i ‘pianeti’ delle energie del corpo, con sguardo attento alle nuove tecnologie. Macchinari e attività fitness, salute ed estetica, wellness e sport, nuove mode. Quattro giorni di non stop e divertimento, numeri da record ha registrato l’appena archiviata 8a edizione della kermesse (244.532 visitatori pari a un +7 per cento sul 2012, stranieri in crescita del 15 per cento provenienti da 68 Paesi, formidabile presenza sui media con 158 milioni di contatti, per il 28 per cento esteri) di Rimini Fiera. L’accento del presidente Lorenzo Cagnoni sulla risonanza internazionale di uno straordinario show, che

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associa business a numeri da prodotto turistico d’eccellenza: “Qui le imprese incontrano la domanda qualificata; qui i visitatori conoscono l’offerta globale e di ultima generazione all’insegna dello star bene. In forte crescita e molto soddisfacente la partecipazione estera, a cui puntiamo da alcuni anni con progetti ed investimenti mirati”. Quattrocento tra espositori e partner, 600 presenter da tutto il mondo, più di 1.500 ore di lezioni, 46 palchi, 70 convegni e incontri studio. Grandi ospiti hanno percorso gli ampi spazi di Rimini Fiera, con molti volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport. Luogo in cui nascono nuovi trend, a “RiminiWellness ampia è stata l’offerta delle attrezzature e dei macchinari per palestre, centri sportivi, hotel e privati, dal design accattivante e dalle caratteristiche tecnologiche e interattive, presentate dalle più importanti aziende del settore, che hanno proposto al pubblico le novità dell’allenamento

in palestra e dell’home fitness. Fitness che conquista, anch’esso, la rete, con programmi e applicazioni studiati dalle aziende sportive per integrarsi con smartphone e computer e allargare le frontiere dell’allenamento e del benessere. Moltissime le novità del training da tutto il mondo: tra queste, Piloxing e il Bokwa da Los Angeles, la Zumba Sentao dalle Americhe Latine. Novità proposte da ogni dove anche per il benessere. Dalla tradizione dei Mari del Sud e del Pacifico, per la prima volta in Italia il massaggio Maori, il massaggio Hawaiano Lomi Lomi, la danza Polinesiana Hori Tahiti e la danza Hula Hawaiana. E proprio rivolti ai mercati esteri sono stati annunciati alcuni importanti progetti per “RiminiWellness” 2014: a cominciare dalla prossima edizione verrà proposto di anno in anno un paese partner della kermesse; il 2014 sarà la volta del Brasile.


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Coordinamento del Focus a cura di Maurizio Tosoroni, responsabile Marketing del consorzio Grotte di Frasassi

FOCUS

TURI SMO Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati Gore Vidal, scrittore e drammaturgo statunitense

(da “La statua di sale”)

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FOCUS: TURISMO

Turismo: fronte comune per vincere all’estero I

nsieme si vince. Soprattutto quando si tratta di coniugare le Marche in blu della costa con quelle arancioni degli incantevoli borghi, i piaceri della tavola con l’arte preziosa di un museo diffuso, il genius loci con la spiritualità e la natura. Una regione plurale declinata al singolare dell’offerta turistica, chiamata a parlare una lingua sola: quella della rete per fondere gli sforzi e presentarsi fuori dai confini in modo unitario. Tour operator, strutture di accoglienza, istituzioni culturali: tante voci per un assolo finalizzato alla promozione del nostro territorio, che è “distillato d’Italia” (Piovene) e come l’Italia chiamato a fare del turismo la chiave di volta di una nuova economia. Quella che sa valorizzare e mettere a frutto il proprio inestimabile patrimonio: ambiente, cultura, arte e capacità dei giovani. Grazie alla sua elevata capacità di produrre crescita e occupazione, parliamo infatti di un settore in grado di diventare elemento trainante del rilancio dell’economia, importante per l’offerta di opportunità lavorative per le nuove generazioni. Dunque il ruolo di primo piano della formazione, considerato che quello del turismo è comparto comprendente un insieme molto variegato di attività e che coinvolge soggetti ed operatori sia

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pubblici che privati. Prospettive e proposte in un excursus di ampio respiro, passando in rassegna le eccellenze che la regione vanta. Nelle Grotte di Frasassi, il complesso carsico più importante d’Europa, una punta di diamante: ce ne parla il presidente dell’omonimo Consorzio, il generale Filiberto Cecchi, mentre protagonista della cover è il governatore delle Marche Gian Mario Spacca, che deciso impulso ha dato ad una nuova politica del turismo, facendone, in abbinamento con la cultura, uno dei punti forti del suo programma. Molti i temi sviluppati, dalle sfide per traghettare le imprese del settore verso nuovi mercati all’ottica di forte sinergismo pubblicoprivato secondo cui si sta sviluppando la strategia regionale. In questa direzione gli obiettivi del Consorzio Marche Maraviglia, nato nelle scorse settimane, per contribuire a qualificare e promuovere la nostra terra come “destinazione turistica diffusamente riconoscibile, attrattiva, competitiva sul mercato nazionale, europeo e internazionale”. Una finestra aperta al mondo saranno intanto, per il territorio, nel mese di giugno, due avvenimenti sportivi di gran richiamo: il “Marche Endurance Lifestyle” e l’ORC World Championship.


DANZA ALL’OPERA un progetto di Civitanova Danza e Macerata Opera Festival

49a Stagione Lirica 19 Luglio - 10 Agosto main sponsor

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FOCUS: TURISMO

“Turismo durante tutto l’anno per accelerare la crescita” Per Flavio Guidi (Gruppo Sida) bisogna l’esempio di quei Paesi, come Olanda ed Irlanda, che hanno contrastato le debolezze dei propri sistemi economici puntando fortemente sulla destagionalizzazione dell’offerta. E così facendo hanno dato un forte impulso anche sul fronte occupazionale di F. Lo Savio

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ottor Guidi, perché è importante destagionalizzare l’offerta turistica regionale? “Le rispondo rispolverando un principio classico dell’economia: lavorare per un più lungo periodo dell’anno consente di aumentare i ricavi e migliorare il ritorno sugli investimenti. Con uno stesso investimento si produce più fatturato, quindi più reddito e un più alto finanziamento per stimolare lo sviluppo”. Questo principio può essere calato nel settore turistico locale? “Sulla destagionalizzazione dell’attività turistica marchigiana risiede una risorsa di alto potenziale. Occorre peraltro che la capacità produttiva, estremamente frazionata, si organizzi e promuova prodotti che siano in grado di attrarre nel territorio un incoming selezionato e proveniente da segmenti di mercato partico-

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lari, per età dei visitatori, per motivazioni, per aree geografiche di provenienza. E’ però necessario creare degli itinerari che sappiano soddisfare i diversi tipi di consumatori, ed offrire, oltre alle permanenze stabili, delle combinazioni di intrattenimento vivaci, stimolanti e che lascino emozioni vive”.

di domanda e organizzare, in funzione di ciò, un’offerta ricettiva viva e suggestiva. Si dovrà sviluppare più marketing di rete, creare collegamenti anche con altre regioni, e puntare su tutto il settore dei servizi, chiamato ad implementare questa funzione e favorire lo sviluppo dell’incoming”.

Il territorio può essere attraente anche nei mesi freddi? “Fare il turista nelle Marche nei mesi di settembre, ottobre, talvolta novembre e nella stagione primaverile è bellissimo”.

Qual è il ruolo degli enti locali? “Ritengo che le istituzioni nel loro insieme si debbano fare carico di attivare i processi di rete e di contribuire al sostentamento dei manager di rete. Tale strategia non potrà comunque prescindere da un adeguato sviluppo infrastrutturale. In linea generale, tornando al tema della destagionalizzazione, penso si debba seguire l’esempio di quei Paesi che in passato hanno adottato e perseguito politiche di sviluppo turistico basate su tale fenomeno”.

Lei ha accennato alla necessità per il settore, attualmente frazionato, di organizzarsi. Cosa significa? “Significa che l’offerta deve organizzarsi in rete, in politiche turistiche e territoriali capaci di individuare nella regione, in Italia e nel mondo le variegate tipologie


Amsterdam: Dettaglio di un canale con case tradizionali

Ad esempio? “Guardiamo a quanto hanno saputo fare in Olanda. Parliamo di un Paese che vent’anni fa superò la crisi occupazionale valorizzando il turismo durante tutto l’anno: nacquero così numerose aziende che, supportate da strutture di servizi di marketing e di comunicazione, si sono occupate di sviluppare la comunicazione, appunto, collegando prodotto, produzione e consumatore. Un bell’esempio ci è dato anche dall’Irlanda, che ha dedicato particolare attenzione al turismo, anche destagionalizzato”. Perché parla di “tipologie di domanda”? “La società è composta da individui che nutrono gusti, sentimenti e curiosità tra loro molto differenti. Basti pensare ai fattori che spingono un giovane o un anziano a visitare una località: le aspettative turistiche sono spesso differenti.

Ma comportamenti diversi si riscontrano anche tra le popolazioni del Nord e quelle del Meridione. Così come i gusti di inglesi, olandesi, russi e belgi non sono uguali e altrettanto dicasi di quelli di tedeschi, francesi, spagnoli, americani. In altre parole: esiste un ‘turismo’ per ogni tipologia di consumatore, per età, per fascia di reddito, per genere, ecc.”. Parliamo delle Marche e della loro capacità di soddisfare esigenze tra loro molto differenti. “La nostra regione è ricca di fattori fortemente attrattivi: il clima, il mare, le colline, la montagna, le opere d’arte, la cucina, i teatri, le chiese, i borghi, i castelli, le tipicità, il folclore e i paesaggi offrono un’immagine al visitatore, se opportunamente guidato, di forte suggestione ed emozione. Il tutto stimolando bellissimi ricordi”.

“Occorre che la capacità produttiva, estremamente frazionata, si organizzi e promuova prodotti che siano in grado di attrarre nel territorio un incoming selezionato e proveniente da segmenti di mercato particolari, per età dei visitatori, per motivazioni, per aree geografiche di provenienza”

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FOCUS: TURISMO

La multifunzionalità dell’agricoltura dà una mano al turismo Il settore sta vivendo un’importante evoluzione e il primo dato a dimostrarlo è l’aumento in un anno del 9 per cento di titolari di aziende agricole con diploma universitario e del 24 per cento di quelli laureati in altre materie

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questo si associa il grande incremento in due anni (pari al 30 per cento) degli iscritti alle Facoltà di Agraria (dati Confagricoltura). Tale dato ha interessato anche i tre corsi di laurea triennale attivi presso l’Università Politecnica delle Marche, pari in media per l’ultimo anno accademico al 9 per cento ma con un aumento che ha raggiunto il 30 per cento per il corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agrarie, il corso che ha la finalità di creare figure professionali con elevata propensione a svolgere attività professionali nella gestione, organizzazione, progettazione e pianificazione delle produzioni e dei prodotti agricoli, dell’ambiente e del territorio. Questi numeri presso le Facoltà di Agraria non si vedevano da circa trent’anni e corrispondono anche al registrarsi di una tendenza al ritorno ai campi. Prima

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l’agricoltura era considerata un settore dal quale fuggire; oggi invece rappresenta un’opportunità di lavoro per molti giovani che riescono ad “inventarsi” nuove professioni di qualità, anche remunerative. Infatti, se nel 2010 l’incidenza degli occupati in agricoltura (dati Istat) sul numero complessivo degli occupati in Italia era sceso al 3,7 per cento, in questi ultimi anni - a fronte della difficile crisi del settore artigianale ed industriale – si avverte una tenuta e in molti casi una crescita del settore agricolo. E’ chiaro che dobbiamo fare i conti con la crisi, ma vanno incoraggiate la riorganizzazione aziendale - possibilmente aumentandone le dimensioni (siamo ancora molto lontani dalla media europea) - e la valorizzazione delle produzioni certificate con marchi di qualità, che a fine 2011 già identificavano 239 specialità agroalimentari italiane.

Il processo di valorizzazione dei prodotti di qualità è legato alla capacità delle imprese di internazionalizzarsi: questa è la reale sfida del futuro delle nostre aziende. Già molte realtà del settore l’hanno compreso (nel 2012 l’export è aumentato su base annua del 5,4 per cento): il rischio è di essere completamente sopraffatti da flussi di prodotti che invadono i nostri mercati a prezzi ridotti. In questa sfida ci aiuta l’ “essere italiani”: già questo è un marchio che ci fa riconoscere, ma non basta. Con i nostri percorsi formativi cerchiamo di sensibilizzare i giovani laureati all’internazionalizzazione, promuovendo in primo luogo la conoscenza almeno della lingua inglese, la mobilità all’estero mediante vari programmi (il più importante dei quali rimane l’Erasmus) e fornendo tutti gli strumenti necessari per saper affrontare le normative europee ed inter-


nazionali che interessano la produzione, la certificazione e la commercializzazione dei prodotti. L’altro elemento importante della nuova era dell’agricoltura è la riscoperta della sua multifunzionalità, che abbraccia non soltanto la produzione ma anche il valore sociale, culturale, ricreativo e di genere che l’agricoltura offre alla nostra società. Il continuo crescere degli afflussi negli agriturismi è forse l’esempio principale della multifunzionalità offerta dalle aziende agricole, prevalentemente specializzate per l’offerta di ristorazione e alloggio, coadiuvate spesso anche da offerte particolari come l’ippica o i percorsi naturalistici. L’aumento del numero di fattorie didattiche, in alcuni casi anche con funzione di asilo, estende il ruolo dell’agricoltura a quello dell’educazione e formazione dei nostri bambini ad un

contatto con la natura e l’ambiente, in molti casi perso e difficile da recuperare. Non ultimo è il ruolo che le cooperative agricole assumono nella terapia e nel recupero del disagio sociale. Questo aspetto è forse ancora non troppo considerato anche se progetti locali, da tempo, hanno dimostrato come il mondo agricolo sia una soluzione quasi unica per il recupero e il reinserimento nel mondo del lavoro di persone che, per vari motivi, hanno vissuto un disagio sociale. Quest’ambito andrebbe ulteriormente potenziato con lo sviluppo di nuovi progetti integrati con programmi di tipo socio-sanitario. Questa multifunzionalità produce anche il risultato, di non poco rilievo, di favorire un ampio inserimento femminile nel mondo del lavoro. Tendenza che corrisponde anche con il notevole aumento di frequenza femminile ai corsi di laurea in Agraria.

Nell’opinione pubblica e negli operatori deve crescere la consapevolezza che l’ “agraria” non si identifica più semplicemente con una società contadina, che comunque ha rappresentato le radici della nostra società e della nostra cultura, ma con una realtà capace di offrire nuove opportunità di crescita per il Paese ora che ne ha tanto bisogno.

Bruno Mezzetti Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche

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“Auspico tavoli di coordinamento a livello provinciale” Renato Claudio Minardi, assessore al Turismo della Provincia di Pesaro Urbino, ci illustra la sua strategia di promozione del territorio di P.Duranti

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ssessore, i dati nazionali non sono confortanti: in termini di numero di turisti stranieri la Francia è nettamente in vantaggio rispetto all’Italia. Eppure non abbiamo nulla da invidiare ai transalpini … “I dati che lei cita li conosco bene … e mi danno un certo fastidio. Per questo ritengo che in linea generale l’Italia dovrebbe credere di più nel turismo: è un comparto che a livello Paese – paradossalmente – potrebbe essere anche la nostra unica fonte di sostentamento. Le opportunità ci sono tutte: dalle Alpi alle coste mediterranee, la Penisola è idonea a soddisfare praticamente tutte le tipologie di gusti: montagna, mare, città d’arte, paesaggi collinari. Direi che ogni provincia ha delle peculiarità da mettere in vetrina”.

ra 2019 ), Fano, città romana, nonché Pesaro, che ospita il Rossini Opera Festival. Per non parlare delle nostre colline incantevoli - che ospitano diversi borghi che hanno ottenuto la Bandiera arancione, stupende rocche e castelli -, tre parchi ed altrettante stazioni sciistiche (Catria, Carpegna e Nerone, nda) dalle quali si ammira la costa. Un discorso a parte merita sicuramente il fattore enogastronomico, che incide moltissimo sulla nostra capacità di attrarre turisti da altre regioni d’Italia e anche dall’estero. A questo proposito non possiamo non accennare all’economia che sul territorio sta continuamente crescendo attorno al tartufo; è anche alla luce di tali ottimi risultati che stiamo portando avanti un nuovo progetto: la strada del tartufo, oltre alla strada della birra”.

E quelle di Pesaro Urbino? “L’elenco è veramente accattivante. Stiamo parlando di una provincia in cui i quattro Comuni costieri hanno ricevuto tutti la Bandiera blu, e che può vantare nel proprio territorio città come Urbino (culla del Rinascimento assieme a Firenze, decretata dall’Unesco patrimonio dell’umanità e candidata a Capitale Europea della Cultu-

Prima ha detto che a livello nazionale dovremmo puntare maggiormente sul turismo. Cosa si aspetta dal nuovo Governo? “Mi aspetto maggiori investimenti destinati al settore. E’ tardi, perché questo cambio di rotta nella strategia economica nazionale avremmo dovuto intraprenderlo parecchi anni fa … Ma oggi non possiamo più tergiversare”.


La Palla di Pomodoro, un monumento simbolo di Pesaro

Dal punto di vista operativo, cosa propone? “Innanzitutto, l’istituzione di un vero e proprio Ministero del Turismo, con un’adeguata disponibilità finanziaria. Mi rendo conto che viviamo in un periodo caratterizzato da una fortissima contrazione di risorse, anche a livello pubblico, ma le istituzioni devono avere la capacità di incentivare i settori più promettenti, facendo scelte ben precise. In secondo luogo, si dovrebbe valorizzare il ruolo dell’Enit nel mondo”. Perché l’industria turistica nazionale è promettente? “Basterebbe un motivo, di per sé semplicissimo: non è delocalizzabile”. A livello territoriale come sono i rapporti con la Regione sul fronte della strategia di promozione turistica? “La Provincia di Pesaro Urbino sta lavorando a fianco della Regione. Detto questo, noi riteniamo che ogni località – da noi identificabile con il territorio della provincia – possa avere interessi peculiari, capaci di intercettare determinati gusti. Questo territorio, tanto per fare un

esempio, è particolarmente apprezzato dal turista olandese. Ma stiamo lavorando moltissimo anche con i russi, vista la vicinanza con lo scalo di Rimini, tradizionalmente attivo con quelle destinazioni. Ne consegue che i progetti di accoglienza e di promozione turistica, per essere efficaci dovrebbero essere coordinati a livello provinciale”.

strutture furono realizzate alcune anni fa pensando alle necessità del turista degli anni Sessanta e Settanta. Oggi il cliente chiede un livello maggiore di comfort. Poi bisogna assolutamente potenziare le infrastrutture della rete: anche sotto questo profilo gli albergatori locali dovrebbero essere aiutati ad essere più competitivi”.

In che modo? “Mettendo assieme associazioni di categoria, università, Camere di Commercio, amministrazioni locali. In altre parole, tavoli di coordinamento a livello provinciale, affiancati dalla Regione. A mio avviso questa sarebbe la formula ideale che segue la chiusura – avvenuta alcuni mesi fa - dei sistemi turistici”. Da più parti si segnala l’esigenza di incentivare finanziariamente gli operatori del settore ad investire di più. “A questo proposito riprendo un po’ quanto detto prima: a livello nazionale occorre dare una spinta incisiva destinando risorse sia alla promozione territoriale, sia al miglioramento delle strutture ricettive e alla realizzazione di nuove costruzioni. Teniamo presente, infatti, che non poche

“A livello nazionale occorre dare una spinta incisiva destinando risorse sia alla promozione territoriale, sia al miglioramento delle strutture ricettive e alla realizzazione di nuove costruzioni” 105


FOCUS: TURISMO

Turismo agli orizzonti del mare

Intervista con Giovanni Mauro, titolare dell’omonima agenzia marittima e della Mauro Tour: sguardo su Ancona e sul territorio dall’osservatorio di una realtà storica di S. Coricelli

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ncona città dalla vocazione turistica, eppure sembra ancora difficile attrarre l’attenzione dei passeggeri in transito per il porto. Perché, dal suo angolo di visuale? “Se di vocazione si può parlare per la città, per bellezza e posizione geografica, altrettanto non si può dire per i suoi abitanti. Due fronti sul mare, uno a nord e uno a sud, un passato che risale addirittura all’età del bronzo, ben prima dei celebrati 2.400 anni. Le chance per giocare la carta del turismo ci sono tutte, ed hanno l’evidenza di un patrimonio naturale, storico e architettonico dai tratti ineguagliabili. Eppure gli anconetani mostrano, a riguardo, una sorta di freno: sono italiani che hanno contribuito a ricostruire il Paese nella sua versione industriale, hanno anima indubbiamente più incline all’impresa e al commercio che non al turismo. Retaggi storici, di carattere generale ma anche peculiari, che sono alla base di una cultura locale. Dire di un atteggiamento schivo non è ricorrere ad un luogo comune: un congenita ritrosia che dovrebbe trasformarsi nel suo contrario, assumendo gli orizzonti del mare”. Vale a dire? “Apertura, spirito di accoglienza, piacere dell’o-

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spitalità. Racconto un episodio, che è sintomatico. Qualche tempo fa vennero degli americani nella mia agenzia di viaggi: chiedevano informazioni per il centro città, e io dissi che il centro si trovava a qualche chilometro, indicando loro la strada per Senigallia. Vivace, ridente: Senigallia cittadina ospitale, appunto. Al loro ritorno gli americani tornarono appositamente in agenzia per farmi omaggio di un cadeau: avevano gradito il consiglio”. E’ l’indicazione di un modello? “E’ l’esortazione a un salto di qualità per una scelta ormai obbligata. Il turismo italiano negli anni Settanta era il numero uno al mondo e oggi siamo al 25° posto. Per tornare a scalare le posizioni bisogna certo valorizzare quello che abbiamo, ma con lo scatto dell’inventiva. Comunicando all’esterno un’immagine dai tratti fortemente distintivi, accattivante e, soprattutto, univoca. Le Marche sono una città-regione di un milione e 400mila abitanti: un territorio che va promosso nella sua interezza, dando voce unica ai tanti pluralismi in cui si declina la sua bellezza. Urbino è famosa nel mondo perché è la prima cittadella del pensiero inventata dall’umanità, vedendo insieme letterati, poeti, artisti,


matematici: lo sentii spiegare da un tedesco ad un americano durante un viaggio aereo verso Shanghai. L’architettura militare marchigiana è ai livelli di quella fiorentina. Senza parlare delle nostre ricchezze artistiche e architettoniche: una guida italo-americana cui affidai una volta un gruppo di stranieri si meravigliava per la straordinaria collezione di chiese romaniche che il nostro territorio annovera. Non siamo Rimini: abbiamo potenzialità straordinarie per collocarci al top delle vacanze in cui è possibile vivere un’esperienza irripetibile. ‘This is not a country, this is a garden’, quante volte me me lo sono sentito dire. Tanti ‘turismi’, dunque: da allacciare nelle maglie di una stessa rete”. Proprio in questa direzione va la politica regionale di promozione turistica, sensibilizzando circa l’opportunità di un sinergismo pubblico-privato. “Ben vengano forme di collaborazione e di aggregazione, superando campanilismi e atavici individualismi. Anche con sguardo rivolto ai paesi transfrontalieri:

l’Adriatico è mare che unisce, non è elemento di separazione, linea di confine. Un ponte per le idee, costruendo con gli scambi la pace. Ancona ha storia antica di relazioni con i popoli dell’altra sponda: la città oggi è chiamata a recuperare questa sua vocazione, giocando un ruolo forte nella geografia disegnata dalla nuova Europa e dal suo fianco sud. Un ruolo dalle evidenti ricadute sul piano culturale ed economico. Il porto dorico è di preminente interesse nazionale: massimo fulgore ai tempi di Traiano come scalo militare, poi storico crocevia di relazioni commerciali, dai retaggi addirittura plurisecolari riguardo alle linee di comunicazione con la Grecia. Il futuro di Ancona è sul palcoscenico del mare”. E dal mare arrivano i crocieristi: quale contributo hanno dato all’afflusso turistico nel capoluogo? “Crocieristi in transito ad Ancona sono decina di migliaia. Un afflusso più consistente potrebbe registrarsi con l’arrivo delle grandi navi da crociera, interdette

al porto dorico perché piccolo, e tale destinato a rimanere se non si provvederà a dargli respiro con un’imponente operazione di interramento a mare. Altro discorso per quanto riguarda l’attrattiva che Ancona può esercitare; le potenzialità sono grandi, già dal fronte mare: quale altra città può vantare un affaccio con la Mole Vanvitelliana, da un lato, dall’altro l’Arco di Traiano. Parliamo di gioielli, da incastonare in itinerari di visita artisto-architettonici allargati al territorio: tour originali, perché originali si presentano le Marche agli occhi di chi le scopre. I teatri sono un nostro punto di forza: pensiamo allora a matinée, a proposte che stuzzichino chi ha il piacere della cultura anche in vacanza. Serve creatività, lo dicevo prima, voglia di inventarsi. Spalato è di fronte a noi, si offre come esempio: inutile dire della sua piazza con i suoi echi di mondo e di musica; là anche del mercato ortofrutticolo hanno saputo fare un tempio della frutta”.

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Lungo i sentieri del turismo ambientale Domanda sempre crescente di natura, uno degli elementi di maggiore attrattività del nostro territorio. Parla Lorenzo Monelli, presidente Cai (Club Alpino Italiano) – Gruppo regionale Marche: il progetto per la realizzazione di una rete escursionistica, le attività per la difesa e la valorizzazione di un prezioso patrimonio di L. Ciaccafava

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l Cai - Club Alpino Italiano ha ruolo di rilievo nella tutela dell’ambiente naturale, uno degli elementi attraverso cui le Marche esercitano il loro appeal turistico. Qual è il vostro contributo per la valorizzazione di questo patrimonio? “La difesa dell’ambiente naturale e in particolar modo di quello montano è parte del Dna del Cai, idealmente fondato durante la celeberrima salita al Monviso del 12 agosto 1863 e subito dopo costituito in libera associazione nazionale. L’escursionismo rappresenta, a riguardo, un nostro punto di forza: le 14 sezioni del Gruppo regionale Marche, uniformemente distribuite sul territorio, portano avanti un’attività diffusa, importante ai fini della scoperta e della valorizzazione del nostro patrimonio sentieristico, dal Montefeltro ai Monti della Laga. In questo contesto ci siamo fatti portavoce presso la Regione e le amministrazioni locali di un progetto per la realizzazione di una rete escursioni-

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stica marchigiana; c’è molta sensibilità per quella che viene definita la ‘mobilità dolce’: un escursionismo alla portata di tutti, anche dei disabili. Sono 5/6mila le persone che ogni anno accompagniamo nell’attività escursionistica, per l’80 per cento marchigiani, che diventano turisti nella propria terra assumendo l’angolo visuale privilegiato offerto dalla nostra bellissima natura. Questa regione ha potenzialità escursionistiche infinite: la nostra associazione, a seguito delle convenzioni con il Parco nazionale dei Monti Sibillini e con le Provincie, è attualmente impegnata nella manutenzione di tutta una serie di sentieri. Alla fase del rilevamento e della segnatura, seguirà quella della promozione e della valorizzazione della rete sentieristica, con tanto di sito internet e altre forme di comunicazione multimediali. La sezione Cai di Fabriano ha già condotto un importante lavoro di riscoperta del territorio dell’alto Maceratese e del Fabrianese contribuendo a

realizzare una importante carta escursionistica dei sentieri”. C’è sensibilità e cultura naturalistica in chi frequenta l’ambiente montano? “In linea di massima il marchigiano è un buon escursionista. Certo ci sono delle situazioni e delle zone di criticità, e queste vanno attentamente monitorate e tutelate per evitare all’ambiente le conseguenze dannose dell’eccessiva frequentazione. La scarsa preparazione fisica, una non sufficiente conoscenza del territorio e un inadeguato equipaggiamento personale sono motivo di tante situazioni spiacevoli con cui ci confrontiamo e che grazie al Corpo nazionale del Soccorso alpino cerchiamo di risolvere. La montagna è severa, sempre: c’è bisogno di una maggiore attività divulgativa e di sensibilizzazione sui rischi che si possono incontrare. Dall’alpinismo alla speleologia, passando per l’escursionismo, il Cai dispone di molti accompagnatori e


Lorenzo Monelli, sullo sfondo il Monviso

istruttori; in ognuna delle nostre sezioni si svolgono costantemente, con frequenza annuale, corsi di alpinismo, arrampicata, escursionismo, speleologia e scialpinismo, tenuti de persone qualificate. I programmi sono facilmente consultabili su ciascun sito web”. Come intervenite in presenza di criticità ambientali? “Attraverso un gruppo di operatori Tam -Tutela ambiente montano preparati, appunto, ad intervenire nei casi di dissesto idrogeologico o di impatto dovuto a forme di urbanizzazione o comunque interventi dell’uomo a nostro avviso sbagliati”. Sul fronte dell’educazione di chi si avvicina alla montagna, qual è il vostro impegno? “E’ un impegno anzitutto rivolto ai giovani, coinvolgendo le scuole pubbliche e promuovendo attività domenicali con i ragazzi. Organizziamo inoltre corsi

che hanno come scopo l’avvicinamento all’alpinismo in ogni sua manifestazione. Riguardo all’escursionismo, costantemente viene assicurata attività di accompagnamento in montagna; siamo inoltre molto attenti e sensibili nel coinvolgere persone diversamente abili: tutte le nostre sezioni dedicano almeno una giornata esclusivamente a queste ultime, con programmi appositi”. Voi siete gli organizzatori del climbing festival che si terrà dal 7 al 9 giugno a Frasassi : quale messaggio si lega a questa iniziativa? “La montagna la si può vivere in maniera attiva, conviviale, solidale e rispettosa: è questo il messaggio su cui vogliamo si punti l’attenzione, con particolare riferimento alle attività di arrampicata, tanto più che parliamo di una zona che offre siti e palestre di roccia di grande interesse, e che merita di essere promossa al pari di tanti aree internazionali di

arrampicata quali ad esempio Arco di Trento, e quindi di essere conosciuta non solo per la presenza delle sue bellissime grotte. Ciò che vogliamo dimostrare è che è possibile tutelare l’ambiente pedemontano e al contempo promuovere un territorio fortemente votato alle attività all’aria aperta e negli abissi sotterranei, sviluppando dei modelli di fruizione sostenibili in armonia con l’ambiente e in sintonia con la comunità locale ”.

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La cornice delle Grotte per celebrare un grande marchigiano Nella scenografia unica delle spettacolari Grotte di Frasassi, note in tutto il mondo per la loro bellezza, un evento di altissimo contenuto e impatto emotivo dedicato alla memoria del medico che salvò il mondo: Carlo Urbani di F.Di Giulio

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a presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, la grande voce di Antonella Ruggiero, l’attore Beniamino Marcone, e le testimonianze inedite di colleghi di Carlo Urbani, pazienti, amici, giornalisti, familiari renderanno omaggio il prossimo 7 giugno alle ore 19 al grande medico marchigiano che dieci anni fa isolò il virus della Sars e salvò il mondo dalla pandemia, donando però la sua stessa vita. Chi era Carlo Urbani, ce lo racconta il Generale Filiberto Cecchi, ex Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, e dal 2009 Presidente del Consorzio Grotte di Frasassi. “Carlo Urbani era un medico nativo di

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Castelplanio che, divenuto medico infettivologo, seguì il sogno di rendere “accessibile la salute ai dimenticati del mondo”. Cominciò a svolgere la sua professione in aree povere e remote, diventò consulente dell’OMS ed operò come Medico Senza Frontiere. Nella veste di presidente MSF ritirò ad Oslo, nel 1999, il Premio Nobel per la Pace e continuò il suo impegno diretto come medico in Vietnam. Visitando un paziente ad Hanoi scoprì la terribile Sars, lavorò freneticamente, ricercando e indicando procedure protettive contro il contagio. Convinse le autorità locali e internazionali ad attivarsi immediatamente. Carlo Urbani riuscì infine, con il suo sacrificio, a bloccare la

temuta, micidiale, pandemia di Sars, rimanendone purtroppo vittima il 29 marzo 2003”. Una figura molto legata al territorio marchigiano. “Il nostro territorio è legatissimo alla figura di Urbani, che aveva prestato servizio per 10 anni al reparto di malattie infettive dell’ospedale di Macerata; oggi quel reparto porta il suo nome, così come l'Ospedale di Jesi. Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente ma come tutti sono rimasto molto colpito da questa nobile figura, ed è per me un onore rendere omaggio alla memoria di un grande uomo che ha messo a disposizione fino all’estre-


L’entrata alle Grotte di Frasassi per assistere allo spettacolo è gratuita. Le offerte (libere) verranno destinate all’Associazione Italiana Carlo Urbani Onlus e utilizzate per il progetto Riseal per la cura di malattie parassitarie nella popolazione infantile del Madagascar.

mo sacrificio la propria vita per salvare il prossimo. Al naturale apprezzamento per il grande scienziato si somma il mio personale sentimento di ammirazione e di gratitudine per la sua generosissima opera di assistenza alle martoriate popolazioni del Terzo Mondo; un’attività che, sotto forme diverse ma con identico spirito umanitario, vede coinvolte le Forze Armate italiane e ha segnato una buona parte della mia stessa vita professionale. Celebrare la sua memoria con la testimonianza di tanti personaggi tra cui la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e l’esibizione di una grande artista come Antonella Ruggiero - che irradierà la sua voce tra le volte di ala-

bastro e le forme calcaree delle Grotte, entrando in sintonia con l’eco del ventre della terra in un ambiente senza tempo creerà un’atmosfera straordinaria e unica di grande emozione e suggestione”. Proprio in questo periodo sembra che la Sars si sia ripresentata. E’ un messaggio più che mai attuale quello di Urbani? “Carlo Urbani ci ha lasciato un messaggio di grandissima forza e attualità, sia come uomo che come medico. Purtroppo è notizia di qualche giorno fa che l’Oms abbia alzato l’allerta sulla Sars; sembra che proprio in questi mesi già quaranta casi siano stati rilevati in Arabia Saudita, Tunisia, Giordania, Qatar, Germania, Gran Bretagna e Francia. La comunità

scientifica internazionale, comunque, sottolinea da tempo che quando si affaccerà una nuova pandemia (evento ciclico che si ripete ogni tot anni), per difenderci a livello planetario dovremo applicare il metodo genialmente messo a punto da Carlo Urbani, il cosiddetto “protocollo Urbani”. In pratica, messo alle strette da una corsa contro il tempo, il medico – “uomo giusto nel luogo giusto” (Kofi Annan) – lavorò giorno e notte per la difesa della nostra salute e riuscì in un’impresa che pareva disperata. La Sars a fine 2003 fece ufficialmente meno di mille morti; l’unico tra gli italiani fu lo stesso Urbani”.

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Spazio a consulenti e personal shopper Turismo è sinonimo di accoglienza, ospitalità, apertura. Turismo è lavoro. Ecco allora che, ragionando in questi termini, si può pensare a numerose opportunità di nuovi sbocchi professionali, sia per i giovani che per i più esperti

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l turismo è sicuramente un settore in continua evoluzione ed è nel pieno di una profonda trasformazione, perché costretto a stare al passo con le mode, le necessità e i desideri dei turisti divenuti, ormai, sempre più esigenti. Pertanto, è impossibile pensare che non vi siano effetti anche sulle figure professionali legate al settore. Ecco comparire in questo scenario la figura del consulente turistico, colui che cura l’aspetto del tempo libero e organizza le giornate dei turisti, mostrando i punti di forza e le peculiarità della destinazione. Troviamo poi il consulente di comunicazione e marketing, esperto e abile nelle relazioni sociali e nel promuovere, costruire e consolidare la ‘brand identity’ della location. E’ necessario creare decine e decine di proposte, pacchetti e percorsi in base alle variegatissime esigenze dei turisti. Percorsi enogastronomici, parchi tematici, percorsi rurali e faunistici, visite guidate. Per i turisti più alla moda hanno già fatto la loro comparsa nel mondo del lavoro i

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personal shopper, veri e propri consulenti per gli acquisti che aiutano il turista e lo guidano tra negozi, outlet e megastore. Ogni visita guidata, di qualunque tipo, dev’essere un’offerta personalizzata ad hoc in base ai gusti del singolo turista o del singolo gruppo, accompagnati da un’esperta guida turistica, che mostra i luoghi di interesse del territorio, ma che, soprattutto, deve saper incuriosire e stimolare l’interesse dei turisti rendendo gli itinerari facilmente fruibili e originali. La regione Marche in questo modo potrà finalmente mettere in mostra tutte le proprie bellezze e peculiarità, dal mare fino a salire dolcemente alle colline, tra sentieri del gusto e nuove stimolanti proposte. La sensibilità al turismo necessita oltretutto di grande competenza e professionalità: ecco allora che sarà il momento giusto per rilanciare la formazione in ambito turistico, in particolare nell’ ‘hotellerie’, e si avrà la necessità di personale alberghiero qualificato e pronto ad accogliere i turisti di ogni genere, garan-

tendo servizi di alta qualità, precisi e attenti a soddisfare le esigenze dei vacanzieri. A sostegno di questo, potrebbero essere previste anche fiere di settore e nuove agenzie per la promozione e lo sviluppo territoriale. Anche qui, spazio a tutti coloro che si occupano di organizzazione eventi e di marketing. Con l’aumentare del flusso turistico aumentano di conseguenza anche le strutture ricettive, b&b, agriturismi, ristoranti di vario genere, negozi tipici, vivai, strutture a servizio dei turisti. Il segreto per innovare è sapersi reinventare.

Matteo Bartoloni Product Manager - Hotel Management Gruppo Sida Tel. 071.28521 m.bartoloni@sidagroup.com


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L’economicità delle strutture passa attraverso la formazione L’analisi comparata tra la cultura gestionale di un’azienda turistica romagnola, trentina, ligure, pugliese o siciliana con quella marchigiana rileva che esistono delle differenze, oltre che di mentalità, nella gestione stessa. Aspetti, questi, che trovano riscontro nella redditività e nella crescita di Giulio Guidi

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lla base del successo dell’azienda turistica di oggi vi è la preparazione professionale. L’attività turistica è fatta di ricavi e costi, di entrate e uscite, di domanda, di prezzi, di conoscenze e abilità gastronomiche e di servizio, dei fattori necessari per l’attività e dei loro costi, di strumenti finanziari per accompagnare o sostenere la stessa. Tutti questi elementi devono essere organizzati in modo economico affinché dall’operare derivi un risultato positivo, sia in termini di utile che di risultato, tra entrate e uscite. La maggior parte delle aziende ricettive turistiche nasce più con un approccio product/oriented, dove ci si preoccupa di creare una bella struttura, di proporre dei buoni prodotti e servizi, meno del prezzo, della riscossione, dell’economicità, della ricerca della clientela più adatta. Dove l’attrazione del cliente è basata più sullo sforzo operativo dell’imprenditore e della sua famiglia che sull’organizzazione e sulla buona

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gestione. Abbiamo bisogno quindi che gli operatori, in particolare i giovani, acquisiscano maggiormente i fondamentali gestionali, quali gli aspetti patrimoniali, economici, finanziari, e la consapevolezza di come questi fattori siano tra loro intercorrelati e come la loro combinazione possa influire sull’evoluzione positiva o negativa dell’economia aziendale. E’ necessario acquisire sensibilità sulle tecniche di saving, organizzative, produttive, di gestione del personale, di marketing e comunicazione. Un buon progetto strategico opportunamente rivisto al mutare del contesto può determinare il successo aziendale duraturo nel tempo. Di queste conoscenze occorre che gli operatori e i neo imprenditori si approprino adeguatamente. Importanti sono anche le conoscenze tecniche, legate al prodotto e al servizio, ma da sole spesso queste non sono sufficienti per rendere un’attività economica; bisogna dare spazio alla formazione professionale. In Italia,

in particolare nelle Marche, da due anni è nato l’Istituto per l’alta formazione turistica (Itaf), che riassume le esperienze formative manageriali del Centro formazione Marche, di Sida Group, dell’Istituto di studi direzionali e del Centro sviluppo imprenditoriale. Vengono svolti a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Parma, Chieti, Perugia, Foggia e Ancona Executive Master in Hotel Management, Executive Master in Marketing turistico, Executive Master in Tourism & Hotel Management “Alessandra Uccelli”. Questa scuola rappresenta un esempio del processo di implementazione della funzione manageriale che contribuisce ad accrescere il livello di competenze della governance e di management delle strutture ricettive in particolare delle Marche, e in generale di tutta l’Italia, elemento che concorre al successo dell’attività imprenditoriale turistica.


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“Occorre un maggiore confronto con gli imprenditori” Marco Morriale, direttore di Aerdorica (la società di gestione dell’aeroporto “Raffaello Sanzio” di Ancona), ritiene necessario fare sistema anche con gli operatori privati. E al riguardo suggerisce di guardare le best practices avviate in altre regioni italiane e all’estero di P. Duranti

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irettore, anche nel settore infrastrutturale si parla sempre più della necessità di fare sistema. Com’è la situazione sul territorio dal Suo punto di vista? “Fare sistema è importante quanto difficile”. In concreto? “Se con la Regione siamo riusciti ad instaurare e mantenere un rapporto di efficace collaborazione, non così può dirsi con altri attori del territorio”. A chi si riferisce? “In primis alle associazioni degli albergatori e ai tour operator”. Non vi siete mai seduti attorno a un tavolo? “Per la verità si è provato più volte a realizzare sinergie fattive, ma tutte le iniziative intraprese non sono mai state portate avanti”. Forse perché gli imprenditori del settore non considerano l’aeroporto regionale un interlocutore determinante per le strategie di promozione turistica … “Se questa è la motivazione, essa è smenti-

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ta chiaramente dai numeri. Nel 2012 questo scalo ha contribuito al Pil turistico regionale per circa 110 milioni (sui 300 complessivi), calcolati sulla spesa media del turista, sulla permanenza e sul numero dei passeggeri provenienti dall’estero per finalità turistiche. Mi pare un contributo non di poco conto, e che tra l’altro riesce ad dare un senso anche agli investimenti della Regione Marche”. Lei cosa suggerisce? “Penso ad esempio che nel rapporto con i tour operator si debbano guardare le best practices esistenti in Italia e in Europa, che hanno consentito la realizzazione di sistemi alberghieri evoluti”. Alcuni osservatori puntano il dito sulla struttura degli alberghi, che sarebbe inadeguata ad ospitare masse di turisti provenienti da altri continenti … “Non è mica necessario disporre di strutture da 500 posti! Basterebbe standardizzare maggiormente il prodotto e promuovere la destagionalizzazione. Oggi l’offerta turistica


marchigiana è ancora troppo legata al turismo tradizionale, cioè quello estivo”. E in tale prospettiva l’anello debole sarebbe l’albergatore? “Purtroppo si”. La situazione che ha descritto non ha impedito comunque ad Aerdorica di istituire nuovi voli: la tratta Ancona-Mosca lo conferma. “E’ vero, da giugno saranno attivati 18 voli da Mosca, che garantiranno per l’estate un afflusso di circa 10mila presenze provenienti da quel Paese. L’attenzione verso il mercato russo non ci fa comunque perdere di vista le nostre aree storiche: Germania, Olanda, Paesi scandinavi, Francia. E anche la Polonia sta diventando piuttosto promettente”. Cambiamo discorso: nelle scorse settimane il Governo ha ricompreso l’aeroporto marchigiano tra quelli di “interesse nazionale”. Quali sono i principali

effetti di questa decisione? “Gli effetti di tale scelta – che ha sostanzialmente recepito le indicazioni emanate a livello comunitario alcuni anni fa - sono indotti. Mi riferisco in particolare all’indebolimento degli aeroporti limitrofi, come ad esempio quello di Rimini”. Però lo Stato chiede anche una progressiva dismissione della partecipazione pubblica (cioè della Regione)? “In linea generale, l’indirizzo statale va nel senso di portare ad una graduale privatizzazione tutte le infrastrutture pubbliche. E’ quindi naturale che le società di gestione degli aeroporti non siano esentate da tale strategia. Per quanto riguarda Aerdorica, peraltro, il principio è corretto solo in parte, in quanto noi siamo già un ente privato, seppur con una fortissima partecipazione pubblica …”.

“Da giugno saranno attivati 18 voli da Mosca, che garantiranno per l’estate un afflusso di circa 10mila presenze provenienti da quel Paese”

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“Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie…” Tra quelle evocate da Guido Piovene nel suo “Viaggio in Italia” (1957) meritano sicuramente un posto di primo piano le tipicità enogastronomiche che il nostro territorio può vantare

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e colline marchigiane rappresentano zone felici per il prosperare della coltura della vite e della produzione di ottime uve dall’essenza molto zuccherina e profumata, indispensabili per ottenere vini di eccellente qualità. La viticoltura marchigiana affonda le sue radici nei tempi antichi: essa, infatti, era già nota all’epoca dei Romani, tanto che nel 410 d.C. Alarico, il primo re dei Visigoti, apprezzò i vini di questa regione parlando del Verdicchio come di un vino che dà salute e vigore ai guerrieri. Nei secoli le tecniche sono mutate a seconda delle esigenze e del progredire delle conoscenze, non intaccando, però, la tradizionale coltivazione della vite, da sempre dedicata allo sfruttamento dei vitigni autoctoni. È proprio questa vocazione che dà impulso al settore e che permette di offrire ai visitatori una vasta gamma di prodotti tipici, fatti di ingredienti semplici, genuini, e dai sapori unici. L’enogastronomia marchigiana, ricca di storia e di suggestioni, offre al

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turista tavole imbandite con vini e cibi della tradizione locale. Si possono trovare piatti a base di carne e crostacei, pesce azzurro e frutti di mare, prodotti ricavati dal maiale, specie i salumi e gli insaccati che caratterizzano l’entroterra, e ancora olio, liquori, ortofrutta, miele, funghi, tartufi, pasta e formaggi. A conferire maggior valenza a queste tipicità, troviamo i vini a denominazione DOC, DOCG e IGT (riportati nella Figura 1). Il punto di forza è rappresentato dai vitigni autoctoni (Verdicchio, Bianchello, Lacrima, Pecorino, Passerina, Sangiovese, Vernaccia e Montepulciano), che resistono di più rispetto ai vitigni alloctoni o internazionali (Chardonnay, Cabernet e Merlot), in quanto si sono acclimatati molto bene e adattati perfettamente alle caratteristiche pedoclimatiche del territorio marchigiano. Indubbie sono quindi la qualità, la specialità e la tipicità del territorio. Ma ciò non basta a rendere competitiva la nostra terra: occorre fare in modo che il

turista si appassioni delle Marche e visiti le nostre meraviglie. Occorre promuovere l’incoming turistico e fare in modo che il visitatore entri in contatto con le nostre terre e le apprezzi tanto da innamorarsene. L’eterogeneità delle produzioni marchigiane permette di fornire al consumatore-turista un’ampia scelta di prodotti enogastronomici. Alla base di questa spinta vi è una forte tendenza da parte del consumatore, e, soprattutto, del turista, a fare esperienze culinarie innovative, scoprire nuovi luoghi che offrano validi percorsi del gusto. Il vino, appunto, è un ottimo strumento per far conoscere il territorio marchigiano, le sue ricchezze e i suoi prodotti, ponendo l’attenzione sulle qualità regionali e suscitando curiosità, così com’è accaduto negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani. Questo percorso di crescita della regione, attraverso lo sviluppo del territorio e la comunicazione della qualità dei prodotti, va di pari passo con il progresso del settore turistico, in cui sembrano convi-


D.O.C. - D.O.P. 3. Bianchello del Metauro 4. Colli Maceratesi 5. Colli Pesaresi 6. Esino 7. Falerio dei Colli Ascolani o Falerio 8. Lacrima di Morro d’Alba 9. Terre di Offida 10. Rosso Conero 11. Rosso Piceno o Piceno 12. Verdicchio dei Castelli di Jesi 13. Verdicchio di Matelica 14. Serrapetrona 15. I Terreni di Sanseverino 16. Pergola 17. San Ginesio D.O.C.G. - D.O.P. 1. Conero 2. Vernaccia di Serrapetrona 18. Castelli di Jesi Verdicchio Riserva 19. Verdicchio di Matelica Riserva 20. Offida I.G.T - I.G.P. 21. Marche

Figura 1: Elenco vini DOC - DOCG e IGT delle Marche e loro distribuzione nel territorio.

vere, attualmente, due mondi paralleli e non comunicanti: da una parte, il mondo dei turismi maggioritari e di tendenza (mare, monti, neve e viaggi esotici, tanto per esemplificare), sensibilmente toccati negli ultimi anni dalla contrazione dei redditi; dall’altra, il mondo dei turismi di nicchia e tematici di short break e di prossimità, più vissuti e considerati come comportamenti di piccola evasione, studiati e mirati. Proprio a quest’ultimo ambito sembra appartenere il turismo enogastronomico. Da un sondaggio del febbraio 2013 condotto da Censis e Associazione nazionale “Città del Vino” emergono sei punti fondamentali: • la concorrenza tra destinazioni è molto bassa, atteso che la loro numerosità sembra ancora contenuta e quindi ampliabile; • la tipologia dei turisti è ancora dominata da specialisti e appassionati; • il mercato dei turismi enogastronomici è ancora di nicchia, il che lascia

scoperta la grande prateria dei turismi di massa; • il mix di offerta tra prodotti e servizi tangibili (vini, cibi, sagre, ecc.) risulta sostanzialmente equilibrato rispetto alle proposte più immateriali (eventi, esperienze, ecc.), comunque presenti; • le prospettive di sviluppo appaiono lontane dal toccare i flessi delle curve di maturità e quindi ancora occupate a scalare le tendenze positive dell’ascesa; • si manifestano pertanto sempre più attrattive non tanto e non solo le destinazioni classiche, quanto piuttosto i distretti allargati e innovativi di più recente e progressiva proposta. Ne deriva uno scenario poco competitivo, con una lenta propensione alla crescita e all’innovazione, seppur non manchino segni di ricerca per il conseguimento di obiettivi concreti, quali: potenziamento della comunicazione, ricerca di risorse finanziarie, promozione dei sistemi di

vendita, ecc. Vanno perseguiti, quindi, obiettivi più innovativi: favorire il turismo tematico; promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione; sostenere l’incremento dei flussi turistici in tutte le aree d’Italia a forte vocazione vitivinicola; qualificare i servizi turistici delle cantine; incrementare l’immagine e le prospettive economiche ed occupazionali dei territori del vino e, infine, promuovere lo start-up di impresa.

Rosaria Mestichelli Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università Politecnica delle Marche Silvia Pareo Area Finanza e Controllo Gruppo Sida s.pareo@sidagroup.com Tel. 071.28521

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FOCUS: TURISMO

Le prenotazioni: croce e delizia Non vi è dubbio che il settore del turismo, negli ultimi anni, ha offerto numerose e interessanti questioni dal punto di vista del diritto privato, poiché ha visto nascere una miriade di pratiche commerciali diverse, volte, da un lato, a offrire nuovi servizi ai consumatori e, dall’altro, a implementare nuovi modelli di business

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e attività turistiche hanno al loro servizio una complessa rete normativa di matrice per lo più regionale, stante la potestà esclusiva delle Regioni in materia ai sensi dell’art. 117 della Costituzione. Com’è noto, con il D.Lgs. n. 79/2011 il legislatore nazionale ha varato il cosiddetto “Codice del Turismo”, con l’auspicio di offrire alle Regioni un corpo legislativo unitario quanto meno nei tratti principali. Sennonché, a pochi mesi dalla sua genesi, il testo in questione ha subito una pesante falcidia dalla Corte Costituzionale, la quale, con la sentenza n. 80/2012, ha dichiarato l’illegittimità per eccesso di delega di ben 19 articoli, lasciando in vigore un testo mutilato e avendo nuovamente espanso la potestà legislativa e amministrativa degli enti locali in materia. Senza alcuna pretesa di esaustività, il presente contributo vuole offrire ai lettori una breve disamina della figura della “prenotazione” al fine, da un lato, di individuare alcune guidelines per gli operatori del settore e, dall’altro, di contribuire

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alla formazione di una maggiore consapevolezza da parte di quella “speciale” categoria di consumatori costituita, appunto, dai turisti. Sicuramente la prenotazione costituisce uno degli istituti fondanti di quasi ogni operazione “turistica”. A fronte della naturalezza con cui pressoché chiunque, nella vita quotidiana, sa effettuare una prenotazione (sia essa telefonica oppure effettuata mediante il sito internet dell’hotel scelto per le proprie vacanze), non corrisponde, va detto, altrettanta chiarezza in merito a quale natura giuridica tale dichiarazione abbia. Il problema non è meramente speculativo, poiché è dalla qualifica giuridica che si deciderà di conferire alla prenotazione gli effetti, più o meno vincolanti, di un’e-mail, di una telefonata al ristorante o dell’iscrizione ad un portale di booking. La tesi tradizionale (seguita peraltro anche dalla recente giurisprudenza della Corte di Cassazione) vede nella prenotazione del cliente l’accettazione di un’offerta al pubblico (in concreto costituita,

ad esempio, dalle insegne esposte fuori dell’hotel o da messaggi pubblicitari). Seguendo questa impostazione, il contratto sottostante (di albergo, di ristorazione, ecc.) dovrebbe considerarsi concluso al momento della prenotazione stessa, ai sensi dell’art. 1336 cod. civ., con conseguenze assai gravose per il cliente, il quale, in caso di disdetta, si troverebbe a recedere unilateralmente da un contratto già concluso, con tutto ciò che ne consegue, a seconda delle interpretazioni, in tema d’inadempimento e di risarcimento del danno. Da un altro punto di vista, il cliente sarebbe ulteriormente sprovvisto di tutela qualora, ad esempio, l’albergatore (ossia il proponente, secondo questa tesi) ometta di avvisarlo della sopravvenuta indisponibilità di alloggi (sempre che, beninteso, tale obbligo informativo non sia stato assunto ed esplicitato nell’offerta). A questa obiezione ha cercato di porre rimedio altra giurisprudenza, la quale ha sottolineato (se mai ce ne fosse stato bisogno!) che, ad esempio, una


conversazione telefonica potrebbe comunque non costituire “prenotazione” ma mera richiesta di informazioni. Alla luce di queste oscillazioni giurisprudenziali si è infatti diffusa la prassi, in capo agli esercenti, di chiedere una conferma scritta della prenotazione telefonica da inviarsi tramite fax o e-mail, nella quale viene spesso chiesto il numero della carta di credito. Su un altro versante si pongono quegli orientamenti volti a considerare la prenotazione come un rapporto preliminare, attinente più alle trattative che al contratto definitivo tout court. C’è, infatti, chi ha tentato di qualificare la prenotazione come un’opzione gratuita da parte dell’esercente (cioè quel patto in base al quale, in sintesi, una parte si obbliga a tenere ferma una proposta per un certo periodo di tempo e l’altra è libera di accettare o meno), ma la posizione di mera soggezione in cui questi si verrebbe a trovare rende tale tesi poco riscontrabile nella prassi poiché il turista, in tal caso, sarebbe totalmente libero di

recedere senza alcuna penalità, rispondendo al massimo per mala fede nelle trattative. Si è allora parlato di contratto preliminare unilaterale dal lato del proponente, ma anche questa ricostruzione è stata criticata poiché nella prassi l’albergatore non effettua un’ulteriore dichiarazione per concludere il contratto, ma il contratto si considera concluso anche dalla mera condotta del cliente (ad esempio, dalla sua presentazione in albergo alla data pattuita). La dottrina più recente è orientata, piuttosto, a qualificare la prenotazione come contratto atipico con prestazioni a carico del solo albergatore, contratto che, in caso di depositi cauzionali o di penali, avrà natura onerosa. Passando più specificamente all’ambito alberghiero, si ritiene che le prenotazioni effettuate tramite il sito istituzionale dell’hotel, così come quelle svolte telefonicamente o via e-mail, rientrino tra i “contratti a distanza” ai sensi dell’art. 50, lett. a) del Codice del Consumo, la cui disciplina prevede, tra le altre cose, l’ob-

bligo dell’albergatore di inviare al turista una conferma per iscritto in merito alla disponibilità dell’alloggio, al prezzo e agli altri elementi dell’accordo. Ciò detto, una delle principali criticità a danno del turista è sicuramente il fenomeno del cosiddetto “overbooking”, consistente nella prassi, in capo agli operatori turistici (siano essi gestori di strutture recettive o imprese di trasporto), di accettare prenotazioni in numero superiore ai posti effettivamente disponibili e ciò sulla considerazione statistica che alcune di esse vengono poi disdette all’ultimo momento. La necessità di tutela del turista-consumatore si presenta nel caso in cui la valutazione statistica si rivelasse sbagliata e tutti i turisti che hanno effettuato la prenotazione si presentassero all’esercente. Attualmente esiste una disciplina comunitaria per l’overbooking nel trasporto aereo ma anche nell’ambito alberghiero si ritiene che esista una forma di risarcimento specifico consistente nell’obbligo di trovare al turista un alloggio di catego-

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ria equivalente, salvo, in caso contrario, il diritto al risarcimento del cosiddetto “danno da vacanza rovinata”, laddove provato. C’è un caso in cui la prenotazione non è preparatoria ma è parte integrante del contratto definitivo ed è costituito dalla vendita di pacchetti turistici, disciplinata dall’art. 36, lett. d) del Codice del Turismo (uno dei pochi articoli rimasti in vigore): esso prevede che il contratto debba menzionare l’importo, non superiore al 25% del prezzo, da versarsi all’atto della prenotazione e si specifica che esso è versato a titolo di caparra (da intendersi come penitenziale, ossia corrispettiva del diritto di recesso, ai sensi dell’art. 1386 cod. civ.). Senza entrare eccessivamente nel dettaglio, l’assorbimento della prenotazione nella fattispecie del contratto finale è dovuto alla necessità di rafforzare la tutela in capo al tour operator il quale, nella vendita di pacchetti, s’impegna con più imprese terze e dunque correrebbe un grande rischio in caso di disdetta incondizionata del turista. Diverso, anche se similare, è il caso delle cosiddette “prenotazioni garantite” o “confermate” laddove venga chiesto, dall’esercente, il numero della carta di credito. In questi casi, di solito, l’esercente concede un termine per recedere senza penalità; oltre questo termine, all’atto della disdetta egli sarà legittimato a prelevare l’eventuale acconto dalla carta di credito o richiedendone comunque il pagamento. Nel caso di specie non si tratta di una vera e propria caparra ma di acconto sul prezzo finale e sarà disciplinato dalle condizioni contrattuali previste nel caso specifico. Trattandosi di acconto e non di caparra (secondo la tesi prevalente), l’albergatore sarà tenuto a restituire al cliente, in caso di disdetta, l’importo versato in

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eccedenza rispetto al costo della camera per una notte e ciò garantisce sicuramente una maggiore protezione per il cliente stesso. È noto che questa prassi, che legittima l’albergatore ad addebitare somme su carta di credito senza la necessaria firma del titolare della stessa, può dar luogo ad abusi quando non anche a condotte fraudolente; tuttavia, a riguardo, il Codice del Consumo prevede l’obbligo, in capo all’istituto di emissione della carta, a riaccreditare al consumatore le somme prelevate in eccedenza rispetto al prezzo pattuito. Merita ora cenno il fenomeno del cosiddetto “allotment”, consistente in un accordo tra gestori di strutture ricettive e tour operator con il quale quest’ultimo prenota anticipatamente (a condizioni più favorevoli) un certo numero (ad esempio) di alloggi per un periodo definito con l’obiettivo (ma non l’obbligo) di venderli tutti. Unico obbligato, in questo caso, è l’esercente (albergatore), il quale è tenuto a mantenere le disponibilità promesse. Il tour operator sarà obbligato a versare all’esercente il prezzo dell’alloggio solo qualora riesca effettivamente a vendere l’offerta stessa. Solitamente, per tale contratto, è previsto un termine finale (“release”) oltre il quale l’esercente è libero di ricollocare gli alloggi sul mercato. Il contratto di allotment cambia fisionomia allorché le parti vi inseriscano la clausola “vuoto per pieno”, con la quale il tour operator si obbliga a pagare all’albergatore (sempre e comunque a prezzi favorevoli) gli alloggi prenotati a prescindere dall’effettiva loro collocazione presso la sua clientela. In questo caso il contratto obbliga entrambe le parti e si configura come una sorta di prevendita in blocco di servizi, con applicazione della relativa disciplina. Quest’ultima modalità è invalsa presso le associazioni degli albergatori e accettata dai tour

operator quanto meno nelle località tradizionali, laddove il rischio di insuccesso è piuttosto basso e dove comunque l’applicazione di prezzi vantaggiosi permette di attirare maggiore clientela verso la vendita dei servizi proposti. Per concludere, la materia dei contratti del turismo si presenta ad oggi estremamente variegata e multiforme e, ovviamente, il presente articolo non è in grado di offrirne una panoramica esaustiva. L’obiettivo è stato piuttosto quello d’illustrare, seppur nei tratti essenziali, le regole applicabili al fenomeno delle prenotazioni turistiche, con specifico riferimento a quelle alberghiere, poiché esse fisiologicamente costituiscono, come anticipato, il primo punto d’incontro tra il turista e la struttura. Si è voluto anche porre l’attenzione su quale grado di obbligatorietà dette prenotazioni possano raggiungere e su come questa efficacia cogente possa variare in base alle scelte del turista (contatto diretto con l’esercente, booking on line, pacchetti turistici, tour operator, ecc.). Ciò che in ogni caso va sottolineato è che, come sempre accade, a un imponente incremento delle offerte turistiche e promozionali presenti sul mercato corrisponde ora un’enorme varietà di forme contrattuali le quali, a seconda dei casi, presentano una differente gradazione delle tutele a favore del turista e sulle quali è sempre opportuno essere adeguatamente informati e consapevoli per potersi godere a pieno la propria vacanza.

Avvocato Francesco Corallini Garampi


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La pescaturismo: tradizione e natura all’amo Intervistando Federico Castriota, presidente dell’Associazione Produttori Pesca Misa di Senigallia, si comprende quanto poco conosciuto, promosso e sostenuto economicamente sia il settore della pesca e dell’ittiturismo nelle nostre zone di Maddalena Montanari

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a scarsità di cui parlo è certamente da porre in relazione alle competenze degli operatori del luogo, alla passione infusa nel proprio lavoro, primo motore trainante di questo settore non propriamente remunerativo. Federico, con il suo “Nibbio I”, l’imbarcazione adibita a piccola pesca in inverno e a pescaturismo d’estate, non enfatizza il suo lavoro, semplicemente perché non lo ritiene necessario. Lui sa di conoscere alcune tecniche che fanno parte della tradizione della nostra Marca, luogo di pesca fin dai tempi dei Fenici. Mi spiega, molto professionalmente, che la cattura del pesce avviene con modalità differenti che non sono tutte praticate in estate, periodo turistico per eccellenza, perché anche il pesce subisce una certa stagionalità. Ricordiamo, infatti, che anche l’Unione europea ha considerato la piccola pesca (quella che non pratica lo strascico, per intenderci) degna di tutela in quanto eco-sostenibile.

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Le escursioni praticabili a Senigallia in estate sono fondamentalmente di due tipi: la prima avviene con le “reti da posta”, l’altra con ami ed esche. Le “reti da posta” sono disposte in successione e legate tra loro, vengono ancorate al fondo del mare e lasciate dispiegare verticalmente con i galleggianti con ampiezza regolata a seconda del pesce che si intende catturare, esse si “calano” la sera e si attende l’alba per vedere il frutto della collaborazione tra il lavoro umano e il mare. E’ evidente che il primo e fondamentale insegnamento è il rispetto della natura e dei suoi tempi, dell’attesa che ti impone e della fatica che ti richiede. Il secondo tipo di cattura della pescaturismo locale si pratica con ami ed esche, che variano a seconda della taglia delle prede che si vogliono pescare. La pesca all’amo da fermo si effettua immergendo un sacco di pesce e pastura congelati, che attirano i pesci piccoli (prevalen-

temente sgombri e suri), che finiscono all’amo, mentre se si cerca di catturare una spigola, una palamite o un’ombrina si naviga lentamente lasciando che un finto pesce segua la scia e funga da esca per le specie predatrici indicate. Non ci sono movimenti bruschi, non c’è frenesia, solo attenzione a ciò che si fa, ai segnali che la natura invia, al cambiamento del vento e alle correnti del mare. Sembra tutto molto tecnico, ma, al racconto delle domande incalzanti e disparate dei suoi clienti, Federico sorride sempre più frequentemente, dicendomi di essere stato intento per ore con dei bambini a delle composizioni di nodi di corda; di aver parlato con l’acquolina in bocca con degli appassionati della locale cucina tradizionale e visto scattare fotografie di ogni momento e di ogni oggetto che si utilizzava; no, nessun lavoro, soprattutto tra quelli a contatto con la natura, può essere solo tecnica ed esercizio.


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Una rievocazione marinara Passeggiando sul bagnasciuga di Senigallia nelle prime ore dell'alba non è insolito vedere alcune persone sulla riva, con i pantaloni arrotolati fino alle ginocchia, intente a raccogliere le vongole. Ma quel giorno non c'erano solo degli anziani sparuti, che si procurano pochi molluschi per il sugo del pranzo, ma un nugolo eterogeneo di persone impegnate in una insolita attività: la pesca con la tratta di Maddalena Montanari

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i sono avvicinata e la mia passeggiata si è trasformata in un'esperienza emozionante. Quelle persone si erano organizzate per pescare con una tecnica antichissima, che in alcuni periodi storici ha rappresentato un valido mezzo di sostentamento ed ora è stata proibita, come ogni forma di pesca “a strascico”, entro le tre miglia dalla costa. Attualmente può essere praticata col permesso della Guardia Costiera al solo scopo di rievocazione storico-didattica. Mi permetto di dire che, a mio avviso, quest'esperienza ha un valore intrinseco veramente alto. Come tecnica può essere riduttivamente spiegata così: si trasporta la sciabica, una rete piombata di grandi dimensioni, su un'imbarcazione a remi, in modo perpendicolare alla riva, lasciando una cima (un’estremità della rete) a chi rimane a terra; quando il lato lungo della rete è stato tutto adagiato sul fondo, si dispiega la rete parallelamente alla spiaggia,

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come a voler disegnare un rettangolo con il bagnasciuga, poi si riporta a riva la seconda “resta” o cima. Le dimensioni di una sciabica variano, ma normalmente misurano circa 400 metri di lunghezza per 150/200 di larghezza; sono proprio le notevoli dimensioni che fanno di questa tecnica un evento collettivo. Per riprendere questa rete con piombi e galleggianti disseminati per tutta la sua larghezza c'è bisogno della forza di tante persone, per superare la resistenza dell'acqua, il peso della rete stessa e del pesce catturato. E' come un grande gioco di tiro alla fune con tesoro finale, ma, come ogni gioco che si rispetti, il vero valore è nel partecipare. Infatti, essere coinvolti nella pesca con la tratta è un appagamento di tutti i sensi umani: vedi il colore argenteo del mare all'alba, le mille sfumature di rosa del cielo, la fila di galleggianti che forma un ferro di cavallo mentre si tira la rete a terra, lo zampillio dei pesci presi che saltano fuori dall'acqua, ognuno dei

quali ha colori differenti che si riflettono sul quell'immenso specchio, e ti sembra di trovarti dentro ad un grande caleidoscopio; hai l'odore del mare nelle narici, e il sapore di sale sulle labbra; i muscoli in tensione, i piedi nudi sulla sabbia e la pelle rinfrescata dalle onde, senti le indicazioni dell'esperto di turno e ascolti le risa dei bambini, che si sentono utili e coinvolti come e quanto gli adulti; vivi lo stupore di ciascuno alla vista della moltitudine di pesci nella sacca faticosamente trainata a terra; e infine avverti il tuo sesto senso, che ti dice che quella mattina, diventata speciale per caso, condivisa con degli sconosciuti all'insegna della semplicità e dell'allegria, non la dimenticherai tanto facilmente.


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Silversea, la quarta dimensione delle crociere E’ la numero uno al mondo nel segmento di lusso: solo suite e champagne a volontà. La compagnia italiana leader con navi esclusive: una filosofia di vacanza nei cinque continenti, da settembre anche sulla rotta delle isole Galapagos. Da Venezia e Civitavecchia partenze per tutta l’estate verso itinerari affascinanti nel Mediterraneo di M. Palumbo

P Speciale upgrade per i lettori ML Crociere nel Mar Mediterraneo con Silver Spirit per partenze fino al 2 novembre 2013 Per informazioni contattare la redazione o inviare mail a: info@mlmagazine.it

arlando di turismo, non si può ignorare il fenomeno degli ultimi anni: lo sviluppo del segmento crocieristico, che ha registrato un vero e proprio boom. In questo segmento di mercato, dove ogni giorno aumentano offerta di mega-navi e super sconti, la compagnia italiana Silversea è leader mondiale per le crociere di lusso; la proprietà è dell’armatore Lefebvre d’Ovidio. Per far conoscere questa eccellenza italiana, abbiamo intervistato il direttore Vendite per l’Italia, Alessandra Cabella.

Dottoressa Cabella, di quante navi è formata la flotta della Silversea? “La flotta è formata da sei navi: Silver Cluod, Silver Wind, Silver Shadow, Silver Whispers, Silver Spirit e Silver Explorer, quest’ultima dedicata, come il nome suggerisce, a crociere di ‘esplorazione’. Le nostre navi ospitano solo poche centinaia di passeggeri e ognuna è composta di solo suite (non esistono cabine interne); l’esclusiva formula ‘all inclusive’ comprende mance, tasse, shuttle a terra, ma anche alcolici, cocktail, superalcolici e perfino champagne. Il servizio a bordo è accuratissimo e di livello internazionale”. La compagnia ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti internazionali… “Tanto per dare un’idea, basta dire che la

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compagnia ha vinto per otto anni, dal 1996 al 2005 (e questo rimane un record ineguagliato), il premio ‘World’s best small ship cruise line’ della rivista americana CondèNastTraveler. Nel 2004 Silversea ha avuto un riconoscimento del presidente russo Putin per l’ottimo lavoro in occasione dei festeggiamenti dei 300 anni di San Pietroburgo. In quell’occasione Putin ospitò a bordo della Silver Whisper i ministri e capi di Stato di tutto il mondo. Ma la lista dei prestigiosi premi è davvero lunga”. Ci parli della ristorazione di bordo, che per il viaggiatore italiano è molto importante. “La ristorazione a bordo è particolarmente curata, grazie anche ad alcune importanti collaborazioni. I menù del ristorante principale e quelli del ristorante ‘Le Champagne’ sono curati dagli specialisti della celebre catena Relais &Chateaux. A bordo esiste anche il ristorante di cucina italiana ‘La Terrazza’, fondato sulla filosofia dei prodotti genuini di Slow Food”. Un cliente esclusivo pretende sicuramente di essere curato e coccolato… “Le nostre grandi suite sono corredate di tutti i comfort: si può scegliere tra nove tipi di cuscini e gli accessori da bagno sono di Bulgari e Ferragamo. Un maggiordomo dedicato risolve tutti i desideri, dalla colazione o al pranzo


La nave Silver Shadow

serviti direttamente in suite, compreso il room service 24 ore su 24. In diverse crociere eno-gastronomiche chef di alto livello vengono invitati a bordo e organizzano una cena per raffinati gourmet”. Quindi possiamo dire che viaggiare con Silversea è una filosofia di vacanza. “Certamente sì, perché la filosofia Silversea si rispecchia anche nella scelta degli itinerari, mai circolari, sempre originali e affascinanti (le navi piccole hanno la possibilità di attracco anche in porti di nicchia). La programmazione delle nostre crociere permette di visitare i posti più belli del mondo. Inoltre, vengono create delle escursioni su misura o legate ad importanti avvenimenti a terra (ad esempio i gran premi di Formula 1 o concerti di musica classica o di rockstar). Le offerte coprono cinque continenti: da settembre per la prima volte sono previste anche crociere esclusive alle isole Galapagos. Di recente è stato annunciato un programma di collaborazione tra la compagnia e la rinomata Royal Geographical Society. I clienti avranno accesso ad un’ampia varietà di materiale specializzato, sia visivo che scritto, permettendo così ai viaggiatori di arricchire la loro conoscenza sul-

le escursioni in Antartide e Artico, Sud America, Africa, Europa”.

miraglia Silver Spirit offre sette notti da Istambul verso Turchia e isole greche”.

Quali sono i mercati turistici di riferimento della compagnia? “Specializzata sin dalla nascita sul mercato americano e inglese, Silversea offre anche al pubblico italiano il suo prodotto. A bordo sono disponibili in lingua italiana il programma del giorno e i menù dei ristoranti. Hostess internazionali che parlano la nostra lingua consentono un’accurata assistenza su ogni nave. Senza contare che numerosi comandanti e ufficiali sono italiani di nascita”.

Da Ancona prevedete in futuro partenze o uno scalo per visitare le bellezze delle Marche? “Siamo sempre alla ricerca di nuovi itinerari e novità; non voglio sbilanciarmi, ma posso dire che già abbiamo iniziato un percorso di collaborazione commerciale con un’importante eccellenza del vostro territorio: con le Grotte di Frasassi, tramite il responsabile Commerciale e marketing Maurizio Tosoroni, stiamo infatti ragionando su importanti iniziative”.

Il vostro è un prodotto di lusso per viaggiatori esigenti… “Il prodotto è indicato per gli sposi in viaggio di nozze e per le famiglie di crocieristi già esperti che vogliono ritrovare le atmosfere e il servizio di una volta, fuggendo dalla confusione delle mega-navi. Ed entrando in quella che si può definire la quarta dimensione delle crociere”. Da quali porti italiani partono le vostre crociere? “Da Venezia e Civitavecchia sono previste partenze per tutta l’estate verso itinerari affascinanti nel Mediterraneo. L’am-

Che cosa bisogna fare per prenotare o avere informazioni sulle vostre crociere? “Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 800 732 732, oppure ci si può rivolgere all’agenzia di viaggi di fiducia. Per ringraziare ML di questa intervista vorrei fare un regalo a tutti i vostri lettori, offrendo uno speciale upgrade - Crociere nel Mar Mediterraneo –con Silver Spirit per partenze dal 10 maggio al 2 novembre 2013 (soggetto a disponibilità e riconferma all’atto della prenotazione)”.

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FOCUS: TURISMO

Le Terme dell’Aspio riaprono nel segno dell’innovazione Una struttura d’eccellenza che abbina i benefici della medicina termale a quelli della medicina naturale e che rappresenta un volano per il turismo sanitario nelle Marche di A. Dachan

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l 6 maggio scorso sono state riaperte al pubblico le Terme dell’Aspio, la prestigiosa struttura ai piedi del Monte Conero che risale all’epoca romana. Un nuovo debutto sotto il segno della continuità, ma anche dell’innovazione, con l’avvio di nuovi ambiti operativi. Oltre all’area dedicata alla medicina termale, che da sempre rappresenta il cuore delle attività della struttura, sono ora attive anche l’area cardiologica, l’area di medicina antiaging, l’area metabolica nutrizionale, l’area check up e l’area di ginecologia e ostetricia. L’ampia varietà

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di ambulatori offre ai pazienti la possibilità di rivolgersi a professionisti rinomati, che operano seguendo la filosofia del centro, ovvero privilegiando la medicina naturale e puntando a trattamenti di tipo olistico. Per le terapie non viene impiegata acqua surgiva, ma acqua imbottigliata, dando la possibilità di scegliere la tipologia specifica, in base ai trattamenti richiesti. La riapertura delle Terme è il risultato di una sinergia tra diverse realtà, che vede protagonisti imprenditori che puntano a valorizzare ulteriormente il territorio.

Grazie al loro impegno, infatti, si è creata una rete in grado di attirare flussi turistici, offrendo a chi arriva nella zona la possibilità sia di godere dei benefici dei trattamenti termali, che di scoprire le bellezze naturali e culturali della zona. Nel raggio di pochi chilometri si trovano incantevoli cittadelle sul mare come Sirolo, Numana, Portonovo; si possono visitare gli spazi incontaminati del Parco del Conero, le suggestive Grotte di Camerano, il Conero Golf Club, le bellezze del capoluogo dorico; per gli amanti dello shopping c’è anche un’ampia offerta di


Sei aree operative 1. Medicina termale: cure inalatorie, terapia idroponica, cateterismo tubarico e Polizer, ambulatorio di otorinolaringoiatria 2. Cardiologia 3. Medicina antiaging: idrocolon terapia, ozono terapia, ambulatorio di medicina natualre: neuralterapia, omeopatia, agopuntura

centri commerciali e botteghe artigianali. La zona, inoltre, offre una gran varietà di strutture ricettive, che spazia dagli hotel agli agriturismo, ma anche ristoranti, trattorie, bar: tutti elementi di grande attrattività, che possono richiamare flussi turistici e consolidarli. Il centro si trova in una zona nevralgica, con un collegamento ferroviario, una fermata dell’autobus e un’uscita autostradale nel raggio di poche centinaia di metri. Ma le Terme sono e restano un riferimento importante anche per i marchigiani, che potranno godere di convenzioni e di

4. Area metabolica nutrizionale 5. Check up: ambulatorio di diagnostica ecografica dedicata: trattamenti elettroterapiamagnetoterapia, BMC/ impedenziometria corporea, MOC/ mineralometria ossea, esame spirometrico, test stress ossidativo 6. Ginecologia ostetricia

una speciale scontistica sui cicli di cura. Il centro riserva anche una grande attenzione alla formazione, organizzando giornate della salute e della prevenzione, oltre a congressi su varie tematiche, come quello che si terrà in ottobre e che sarà dedicato alla medicina anti-age. La peculiarità delle Terme dell’Aspio è che uniscono i benefici della medicina termale a quelli della medicina naturale. La struttura offre la possibilità di una valutazione complessiva con diagnosi accurate in seguito alle quali ad ogni paziente viene consigliato il percorso migliore per

il suo caso specifico. All’interno del centro sono inoltre presenti laboratori per la terapia del dolore, dell’agopuntura, dell’omeopatia e degli ultrasuoni.

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FOCUS: TURISMO

Sui cieli delle Marche sventolano 18 Bandiere blu Anche Pedaso e Fermo ottengono per la prima volta il prestigioso riconoscimento della Fee di S. Noviello

“L

e Marche proseguono nel percorso di crescita e qualificazione di territorio e ambiente e sono protagoniste assolute della classifica delle spiagge doc. Due nuove Bandiere blu sventolano sul nostro mare, confermando ancora una volta che l’intreccio tra tutela del paesaggio, valorizzazione dell’ambiente, turismo e accoglienza, produce un mix vincente”. È il commento del Governatore della Regione e assessore al Turismo ad interim Gian Mario Spacca, all’indomani dell’assegnazione di ben 18 Bandiere blu da parte del Fee (Fondazione per l’educazione ambientale Italia). Nella classifica nazionale le Marche sono al secondo posto, subito dopo la Liguria, che è a quota 20. L’assegnazione del riconoscimento premia le località costiere che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto e la nostra regione, in questo, sa distinguersi e farsi apprezzare. L’amore

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per il territorio, la cura per l’ambiente, l’arte dell’accoglienza e la valorizzazione delle risorse paesaggistiche sono tratti distintivi della marchigianità. Il mare, così come le colline e le montagne, fa parte del nostro Dna e racconta la nostra storia, ma anche il nostro futuro; un futuro in cui le Marche vogliono affermarsi sempre più come meta di un turismo di valore, che privilegi la qualità ai grandi numeri. Le Bandiere blu assegnate alle Marche sono: nella provincia di Ancona, Senigallia, Sirolo, Numana, Portonovo-Ancona; nella provincia di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima e Grottammare; nella provincia di Fermo, Pedaso e Fermo-Lido (le due new entry), Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio; nella provincia di Macerata, Potenza Picena-Porto Potenza Picena, Civitanova Marche e Porto Recanati; nella provincia di Pesaro e Urbino, Mondolfo, Pesaro, Fano e Gabicce Mare.

La Bandiera blu è un riconoscimento internazionale istituito nel 1987, Anno europeo dell’Ambiente, e che viene assegnato ogni anno in 41 paesi, inizialmente solo europei, più recentemente anche extra-europei, con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell’Onu: Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e Unwto (Organizzazione mondiale del Turismo), con cui la Fee ha sottoscritto un protocollo di partnership globale. Bandiera blu è un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.


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FOCUS: TURISMO

Gola della Rossa: Maurizio Oviglia, accademico del Club Alpino Italiano e istruttore nazionale di arrampicata libera percorre la quarta lunghezza di “Il Mercante di Appigli”

Vie di roccia per il turismo “Frasassi rock climbing festival” al debutto: tre giorni, dal 7 al 9 giugno, sotto i riflettori il Parco naturale Gola della Rossa e di Frasassi, cuore verde delle Marche. Parla Marcello Romagnoli, responsabile dei rapporti tra la Scuola di alpinismo e arrampicata libera “La Fenice” e il Parco di S. Coricelli

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rrampicare a Frasassi. Una zona di falesie storiche e di vie lunghe, suscettibile di esercitare un richiamo forte nei confronti degli appassionati, con evidenti ricadute sotto il profilo turistico. “Parliamo di uno sport che conosce un trend molto positivo, perché sempre più persone si avvicinano a questo mondo verticale”. Alla sua prima edizione, il “Frasassi rock climbing festival”, in programma il 7, l’8 e il 9 giugno, ha l’obiettivo duplice di promuovere la conoscenza dei siti all’interno del Parco naturale Gola della Rossa e di Frasassi, la più grande area protetta delle Marche nel cuore verde della regione, e intanto recuperare, ai fini della valorizzazione del territorio e del suo sviluppo, una “visione più moderna rispetto

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ad una questione che vede contrapposti ambientalisti e arrampicatori”. Lo sottolinea Marcello Romagnoli, responsabile dei rapporti tra la Scuola di alpinismo e arrampicata libera “La Fenice” (sezioni Cai –Club Alpino Italiano di Ancona, Jesi, Fabriano, Pesaro) e il Parco. In merito, il tema al centro dell’incontro-conferenza con cui si apre il festival, nella Sala consiliare del Comune di Genga. “Significativa la presenza di Rolando Larcher, alpinista di fama internazionale: un nome di risonanza per comunicare – spiega Romagnoli - l’importanza dell’eco lunga che prende avvio dalle pareti di roccia e quanto queste possano contribuire, per le attività ad esse legate, al rilancio economico di un territorio che offre paesaggi unici in una natura integra e che com-

prende il più grande complesso ipogeo in Europa”. Organizzata dal Cai – Gruppo regionale Marche, con il patrocinio del Parco Gola della Rossa e di Frasassi, la tre giorni del climbing festival è stata resa possibile grazie anche ad una stretta collaborazione con il Comune di Genga e il Consorzio Grotte di Frasassi; “Un debutto che nasce all’interno di un progetto scaturito lo scorso anno per riportare l’arrampicata all’interno del Parco, dimostrando che con l’istaurarsi di un dialogo tra alpinisti, ambientalisti, naturalisti e pubbliche amministrazioni è possibile tutelare gli ambienti rupestri, sviluppando parallelamente dei modelli di fruizione sostenibili. Secondo la Legge regionale 20 febbraio 1995 n.17, ai fini della protezione dell’a-


Nuova falesia di Frasassi “Sulfuria”: Francesco Piacenza, istruttore nazionale di arrampicata libera della Scuola “La Fenice”, percorre la via “Linfamone”; nel riquadro: Marcello Romagnoli

quila è vietato, nel periodo di nidificazione che va dal 1° febbraio al 31 agosto, effettuare pratiche alpinistiche sulle pareti in una fascia di almeno 300 metri dai nidi di aquile reali. La Deliberazione della Giunta regionale 864 del 2007 estende l’area di rispetto a 500 metri e vieta anche l’attività escursionistica. Ciò che vogliamo porre all’attenzione è che, trovando il giusto equilibrio, arrampicatori e avifauna nidificante possono convivere utilizzando gli stessi ambienti”. In che modo? Nel pieno rispetto delle esigenze di conservazione, spiega Romagnoli, “individuazione delle zone di nidificazione e delle relative specie, stabilendo il raggio di tutela da rispettare e il periodo di chiusura delle vie di roccia che nel raggio ricadono. Perio-

do che deve partire dal momento in cui sono state deposte le uove al momento dello ‘svezzamento’, diciamo così, delle specie animali da salvaguardare. Prima della covata, inoltre, sarà rispettato il periodo di ‘corteggiamento’ e di scelta del sito”. Rispetto del patrimonio ambientale, la chiosa, senza precludere al territorio la possibilità di un afflusso turistico legato alle attività di arrampicata; “Gli esempi dell’umbra Ferentillo, con le sue numerose pareti attrezzate, e di Arco di Trento, una delle capitali dell’arrampicata sportiva e alpinistica vicino al Lago di Garda, gettano luce sulle enormi potenzialità all’interno del Parco naturale Gola della Rossa e Frasassi, in cui molti sono i siti in un raggio di tre chilometri: tante pic-

cole palestre di roccia di cui diffonderemo conoscenza durante il festival, con le competizioni amatoriali di arrampicata dell’8 e del 9 giugno; si stimano dai 150 ai 200 iscritti, in palio ricchi premi”. Dunque l’arrampicata come fonte di reddito per i suoi evidenti risvolti turistici, tanto più in una zona delle Marche dotata di una delle attrazioni più belle di tutto il territorio italiano, le Grotte di Frasassi: “Quando percorre una via di roccia che gli dà soddisfazioni, l’alpinista torna; la tendenza del ‘mordi e fuggi’ può convertirsi in forme di turismo stanziale grazie a visitatori che praticano le arrampicate: sono circa 600 in seno agli iscritti al Gruppo regionale Marche del Cai, complessivamente quasi 4mila. Un rapporto indicativo”.

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FOCUS: TURISMO

Nasce il Consorzio “Marche Maraviglia”, per promuovere il territorio con un’unica voce “Contribuire a qualificare e promuovere le Marche come destinazione turistica diffusamente riconoscibile, attrattiva, competitiva sul mercato nazionale, europeo e internazionale”: è l’ambizioso obiettivo – indicato nello statuto - che si prefigge un consorzio nato nelle scorse settimane dalla comune iniziativa di numerosi operatori marchigiani del settore turistico, che con il supporto morale della Regione intendono intraprendere insieme una strada che a detta di tutti è sempre più indispensabile: fare rete a cura della Redazione

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lbergatori, tour operator, agenzie di viaggio, associazioni imprenditoriali, nei giorni scorsi si sono dati appuntamento nello studio di un notaio per suggellare l’accordo: nessuna finalità lucrativa e tutti gli utili che deriveranno dalle attività saranno destinate al perseguimento delle finalità statutarie (in tal senso lo statuto è estremamente chiaro: “E' vietata la distribuzione di utili e degli avanzi di esercizio di ogni genere e sotto qualsiasi forma ai consorziati, anche in caso di scioglimento del Consorzio”). Una vera e propria task force che da un lato proietterà la propria attenzione ad incrementare la capacità attrattiva della nostra regione fuori dai propri confi-

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ni, sia in ambito nazionale che all’estero, e dall’altro si occuperà - utilizzando il know how e le conoscenze acquisite negli anni dai professionisti di Maraviglia Travel, società marchigiana attiva nell’incoming – della commercializzazione dei pacchetti turistici, dei prodotti e dei servizi dei consorziati. Innumerevoli le modalità utilizzabili dal consorzio per raggiungere le predette finalità: dalla stipula di accordi di collaborazione con l’Amministrazione regionale e con gli enti locali marchigiani per la definizione e l’implementazione di strategie e piani di sviluppo turistico delle Marche, all’individuazione di strategie operative e di marketing per le singole imprese consorziate e per le Marche quale de-

stinazione turistica; dall’organizzazione e partecipazione a fiere e workshop nazionali ed internazionali sul turismo, alla produzione di materiale promozionale e pubblicitario, cartaceo e virtuale, per la valorizzazione delle Marche come destinazione turistica; dalla gestione di servizi informatici e telematici (in particolare di reti di commercializzazione utili all’attività dei singoli soci) allo svolgimento di attività analitica e di ricerca sui trend del mercato turistico nazionale e straniero. Le finalità e il modus operandi del consorzio trovano una felice rispondenza nella struttura dell’ente, che ne garantisce l’assoluta democraticità. Accanto all’assemblea dei soci fondatori e ordinari – che come avviene anche in tutti


gli enti non profit è l’organo sovrano, che delibera a maggioranza – vi è il consiglio di amministrazione, con funzioni prettamente gestionali ed operative, i cui membri sono scelti proprio dai soci. Ma i poteri dell’organo amministrativo sono comunque rapportati alle funzioni di controllo demandate alla stessa assemblea, alla quale è riservato il potere di approvare il bilancio, di revocare i membri del consiglio di amministrazione, di impartire direttive generali sull’azione del consorzio, di deliberare sul gradimento di nuovi consorziati, oltreché, ovviamente, sulle modifiche dello statuto e in merito all'eventuale scioglimento anticipato del consorzio. La composizione del consiglio di amministrazione rispecchia non sol-

tanto la volontà assembleare ma anche la storia e la filosofia del consorzio: dei cinque membri (che non obbligatoriamente devono essere soci), infatti, tre vengono nominati dall’assemblea, uno dai soci sostenitori e uno è di nomina del comitato scientifico). Chi sono gli enti “sostenitori”? Sono gli enti pubblici o privati, associazioni, università, fondazioni e istituzioni di varia natura, che condividono le finalità del consorzio e intendono contribuire economicamente per sostenerne l'attività, vengono iscritti, su loro richiesta e previa delibera del Consiglio di Amministrazione, in apposito “Albo dei Sostenitori”, tenuto presso la sede del Consorzio. Oltre all’eventuale sostegno monetario

gli enti sostenitori possono assicurare al consorzio anche altre forme di collaborazione, quali l’apporto di esperienze, servizi, prestazioni, ecc. A partire dal prossimo numero ML, anche attraverso il proprio sito www.mlmagazine.it, seguirà le iniziative, i progetti e gli eventi promossi dal Consorzio Marche Maraviglia.

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FOCUS: TURISMO

Adriatic Way: quando la cultura incontra l’enogastronomia “Il miglior modo di conoscere e far conoscere un popolo è mangiarci insieme”

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are rete è sempre più una necessità per le realtà che operano in ambiti come il turismo, che coinvolge settori quali la ricettività, la ristorazione, l’intrattenimento, i trasporti e altri ancora. Tra le realtà innovative che sono sorte sul territorio marchigiano, merita certamente una segnalazione l’Adriatic Way® 2013. Il progetto ha l’ambizione di essere l’incipit di un’operazione che coniuga cultura ed enogastronomia e coinvolge chef e artisti di varie discipline, dalla musica alla danza, passando per la letteratura. Un modo originale e raffinato di promuovere le eccellenze del territorio e farle conoscere al grande pubblico. Già lo scorso anno si era dato vita ad un’iniziativa simile, grazie al fortunato incontro tra Lucio Pompili, chef del ristorante Symposium 4 Stagioni di Cartoceto con Francesca Rossi Bollettini, presidente dell’associazione Turismo & territorio Adriatico. Il successo dell’iniziativa ha spinto gli stessi organizzatori ad intraprendere una nuova avventura, l’Adriatic Way, un progetto itinerante che vede protagonisti il gusto e l’arte. Adriatic Way si propone come festival iti-

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nerante su tutto il territorio della regione Marche proponendo eventi concepiti e realizzati secondo il format originale sviluppato da Turismo & Territorio Adriatico, con lo scopo di promuovere lo sviluppo economico della regione Marche attraverso manifestazioni culturali ed eno-gastronomiche sul territorio e sui turisti presenti nella regione e di sviluppare sinergie tra la cultura, il turismo, l’agricoltura e il territorio, presentando degli eventi che hanno come scopo la loro diffusione e conoscenza, in un’ottica anche didattica. Adriatic Way intende utilizzare i fattori sopra elencati come strumenti di comunicazione per raccontare le Marche al pubblico nazionale ed internazionale al fine di favorire il turismo in entrata, consolidando la reputazione e l’immagine del territorio marchigiano. Sostiene, inoltre, lo sviluppo delle PMI soprattutto nei comparti agro-alimentare e turistico. Lo svolgimento si articola su eventi nelle principali località turistiche marchigiane, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Pesaro per citarne solo alcune, nel periodo che va tra luglio ed settembre 2013.

Il 29 giugno evento inaugurale a San Ginesio

Il Festival Adriatic Way verrà inaugurato il 29 giugno a San Ginesio. L’evento sarà articolato in tre momenti e prevede: un incontro culturale con il poeta Guido Oldani, massimo esponente del Realismo terminale in Italia; una cena degustazione preparata dallo chef Moreno Cedroni, che presenterà un piatto inedito per la valorizzazione di un ingrediente marchigiano; un concerto spettacolo della Rimbamband. Il Festival è realizzato in sinergia con l’associazione Comuni Bandiere arancioni, che proprio il 29 giugno festeggerà in tutte le piazze d’Italia la Giornata arancione.


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Tris d’assi in cucina

Moreno Cedroni, Mauro Uliassi, Lucio Pompili. Tre maestri dell’arte culinaria, nel novero degli chef famosi al mondo: sono i protagonisti del secondo ciclo di appuntamenti della rassegna “I sentieri del gusto nelle Marche”. Imperdibili serate “a cena con le stelle” nell’antica struttura di Torre di Palme di M. Camilletti

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ono gli ammaliatori del palato. Campioni indiscussi nel combinare i sapori e creare suggestioni irripetibili per la gola. I nomi? Quelli di Moreno Cedroni, Mauro Uliassi, Lucio Pompili. Chef stellati tra i più rinomati in Italia, protagonisti del secondo ciclo di appuntamenti della rassegna “I sentieri del gusto nelle Marche”, al via il 14 giugno a Villa Lattanzi di Torre di Palme (Fm). Star in cucina: il genius loci marchigiano tra le mura di una struttura antica, dimora del ‘700 oggi splendido luxury refuge, dopo un’accurata opera di restauro. Storia, cultura e tradizione che rimbalzano nel racconto delle eccellenze del territorio, cui contribuisce la pagina scritta dalla bravura di chef capaci di esaltare sapidità e aromi peculiari con l’ingegno del loro modo inimitabile di intendere la cucina. E la cui notorietà ha ben valicato i confini della propria terra. Tre maestri del gusto, nel novero dei cuochi famo-

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si al mondo, protagonisti di altrettante serate del ciclo intitolato “A cena con le stelle”. Si comincia con Moreno Cedroni, due Stelle Michelin, un ‘avventuriero’ dell’arte culinaria che all’interno del suo ristorante, “La Madonnina del Pescatore”, dirige un vero e proprio laboratorio di innovazione: l’inserimento, da parte del Wall Street Journal, nella Top 10 Fish Restaurants in Europe dice della creatività esploratrice di cui Cedroni dà prova con ogni suo piatto. Ciascuno un paradiso per il palato degli amanti di pesce. Due Stelle Michelin anche per Mauro Uliassi, “Cuoco di Marca”, quinta posizione a livello nazionale nella Guida Espresso Restaurant, già vincitore, nel 2008 a Goteborg, del prestigioso premio Kunfenan Award. Erede della tradizione culinaria senigalliese, il ristorante che porta il suo nome è considerato tra i dieci migliori in Italia: a firma Uliassi la serata dell’8 luglio a Villa Lattanzi, di scena una

cucina raffinata completamente dedita alla valorizzazione dei sapori, proponendo il meglio del pesce e dei frutti di mare. A cena con Lucio Pompili, infine, il 12 settembre: una Stella Michelin per il titolare del famoso “Symposium 4 stagioni” di Cartoceto, luogo cult per gli amanti delle carni pregiate e della selvaggina. Specialità di carne nel menu che Pompili, presidente dell’associazione “Cuochi di Marca”, proporrà a Villa Lattanzi, con dovizia di piatti in cui la giusta dose di tipicità, stagionalità e originalità saprà restituire l’identità di uno degli chef più amati d’Italia. La destinazione perfetta, come recita il claim della rassegna, “è quella che apre le porte su mille sentieri”: la scoperta dei menu è cliccando su www.villalattanzi.it.

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I numeri dell’edizione 2012

5.000.000 euro giro d’affari stimolato 302 incontri b2b tra aziende italiane e aziende Uae 150 contatti tra Fondi emiratini e aziende marchigiane 275 partecipanti al Forum economico Italia - Uae 202 persone della delegazione complessiva Uae 42 nazionalità presenti 100.000 presenze nel corso della manifestazione 8.000 pernottamenti in hotel 1.084.819 visite al sito web ufficiale

Marche Endurance Lifestyle: al via la seconda edizione

Dal 13 al 16 giugno, il Conero, ospiterà l’atteso evento sportivo che lo scorso anno ha portato nelle Marche Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e governatore di Dubai di R. Graziaplena

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opo il successo della prima edizione, torna nelle Marche l’Endurance Lifestyle: una quattro giorni che dal 13 al 16 giugno vedrà la nostra regione aprirsi al mondo sportivo ed economico degli Emirati Arabi Uniti. La manifestazione, ideata da Sistema Eventi e organizzata dalla Regione Marche in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero degli Affari esteri, l’Agenzia Ice, il Ministero dell’Economia degli Eau, la Camera di commercio italiana di Dubai, e in sinergia con gli enti territorialmente interessati, si svolgerà sulla Riviera del Conero, alternando momenti di eccellenza sportiva nella disciplina equestre a momenti per lo sviluppo delle relazioni economiche bilaterali. ”La prima edizione – spiega il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - è stata un successo non solo per le presenze di pubblico e per la bellezza dell’evento, ma anche perché ha consentito l’avvio di concreti contatti tra imprese marchigiane e imprese emiratine. Le relazioni istituzionali ed economiche tra Italia ed Emirati Arabi Uniti sono uscite ulteriormente rafforzate da questo evento che unisce sport, economia e turismo. Una formula vincente che vogliamo replicare

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anche quest’anno, potenziando in modo particolare gli aspetti legati all’incontro tra imprese italiane e imprese degli Eau. L’auspicio è che possano ampliarsi le opportunità di partnership e i rapporti di amicizia tra i nostri due Paesi”. “Nonostante la nascita del nostro Paese risalga al 1971 - afferma l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, Abduaziz bin Nasser Al Shamsi -, le relazioni bilaterali tra Italia e Emirati Arabi Uniti e l’evoluzione di una rapida crescita di relazioni speciali testimoniano un partenariato forte in tutti i campi. Non a caso l’Italia è in Europa il secondo partner commerciale per gli Eau”. L’edizione 2013 prevede tre componenti particolari: la parte sportiva con la Conero Endurance CUP il 15 giugno; una parte di intrattenimento (Villaggio internazionale aperto dal 13 giugno alle ore 10); la parte economica e di pubbliche relazioni a livello nazionale: gli Uae Days nelle Marche, a Marcelli di Numana, comprenderanno il Forum internazionale sull’attrazione di investimenti che si svolgerà il 14 giugno alla Mole Vanvitelliana, i workshop tematici e il Gran Galà dell’Endurance. Protagonista di queste strategiche opportunità di confronto saranno i vertici del Khalifa Fund, organo indipendente

del governo di Abu Dhabi, che guideranno alla scoperta del tessuto imprenditoriale italiano una delegazione di aziende che si occupano di trasferimento di tecnologia, agricoltura e agribusiness, food and beverage, information technology, energie rinnovabili e green economy e servizi per la salute. Una grande novità è rappresentata dal convegno “Voci di donne arabe”, al quale parteciperanno importanti rappresentanti del mondo femminile emiratino. L’edizione 2013 di Marche Endurance Lifestyle potrà contare su una sponsorizzazione solidale, quella della Lega del Filo d’Oro.


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Marche a gonfie vele ORC World Championship dal 21 al 29 giugno: 16 nazioni rappresentate nella competizione velica, Ancona e la Riviera del Conero cornice di un evento di grande caratura sportiva. Un’occasione privilegiata di visibilità e promozione per tutto il territorio di A. Monticelli

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uno degli avvenimenti di punta dell’estate marchigiana 2013: una manifestazione di vasta eco, che convoglierà su Ancona e sulla Riviera del Conero l’attenzione del mondo della vela e della cultura del mare. ORC World Championship dal 21 al 29 giugno: 16 nazioni rappresentate nella competizione cui parteciperanno equipaggi provenienti da Brasile, Nuova Zelanda, Francia, Russia, Croazia, Sud Africa. Una finestra aperta su tre continenti, le Marche cornice di un evento di grande caratura sportiva che vedrà fronteggiarsi nelle due categorie previste i velisti più importanti del panorama mondiale e che si preannuncia vetrina privilegiata per il nostro territorio, sotto i riflettori del suggestivo scenario naturale in cui si terranno le competizioni. I due campi di regata, quello antistante il Passetto e quello sul quale si affaccia la Marina Dorica, permetteranno ai partecipanti di ammirare l’inconfondibile panorama della costa anconetana. E non solo gli

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sportivi potranno goderne: se, infatti, il limite massimo previsto per le iscrizioni è fissato a 130 imbarcazioni, aggiungendo a questo numero membri dell’equipaggio e accompagnatori si arriva ad una previsione di circa 2mila visitatori. Gli accompagnatori potranno peraltro usufruire della convezione stipulata tra la Marina Dorica – ente organizzatore – e l’Associazione Parco del Conero: grazie a questa partnership saranno organizzati dei mini tour alla scoperta delle ricchezze paesaggistiche e artistiche della provincia di Ancona. Dunque un’occasione assoluta di promozione per il territorio, anche considerato che armatori di Paesi che in questo momento sono in controtendenza rispetto alla stagnante situazione economica potrebbero anche trovare un ulteriore motivo per ritornare nelle Marche, ai fini di potenziali investimenti in una terra ricca di risorse e di attrattive. La Marina Dorica, base a terra del Mondiale ORC International, diverrà un punto di incontro tra

le eccellenze marchigiane e tra queste e i regatanti. Sarà possibile ‘assaggiare’ le Marche nelle sue varie declinazioni di piacere, dalle tipicità enogastronomiche ai vini. Sempre a Marina Dorica, Fabio Taccola, il fotografo ufficiale dell’evento, allestirà una mostra fotografica utile a ripercorrere la storia dell’ORC International. Un evento che abbraccerà l’intero capoluogo: l’Adria Ferries ORCi World Championship di Ancona animerà non solo il braccio di mare antistante il Conero, ma anche Piazza del Plebiscito, dove il Comitato organizzatore dell’evento e il Panathlon hanno deciso di dar vita a una serie di talk show che, nel corso del Mondiale di vela d’altura, animeranno le serate anconetane. Proprio in Piazza del Plebiscito verrà allestito un palco sul quale, a partire dalle ore 21, il giornalista Andrea Carloni condurrà “Il Mondiale in Piazza”, un talk show della durata di circa 90 minuti cui interverranno i volti noti della vela.


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INCHIESTA

Fisco, 162 giorni di lavoro “divorati” in un anno L’allarme arriva da Confesercenti: uno studio in cui si evidenzia che il sospirato “Tax freedom day” è scivolato al 12 giugno, mentre nel 1990 scattava già a maggio. “E’ d’obbligo una svolta”, inciso dell’associazione. Secondo cui “l’abbassamento della pressione fiscale è più che mai una priorità che non può essere risolta con qualche misura tampone” di S. Coricelli

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e risorse, continua Confesercenti in una nota, “vanno trovate tagliando la spesa pubblica. Gli sprechi, le spese inutili, i troppi livelli istituzionali producono uno sperpero enorme di denaro pubblico. Si può cominciare a risparmiare molto con il rigore ed una coraggiosa riforma. E’ strumentale ogni tentativo di prendere tempo: bisogna cominciare subito per favorire la ripresa”. Dunque invertire una tendenza che “penalizza le famiglie e le imprese”: anche perché, si evidenzia, “abbiamo appena segnato il record della pressione fiscale, con il 44% del 2012, e già siamo pronti a superarlo di slancio con l’ulteriore aumento atteso per il 2013 (44,4%)”. E il futuro, sempre stando alle valutazioni ufficiali, non promette nulla di buono: “Le previsioni tendenziali dicono che la ‘maledizione’ del 44% ci accompagnerà almeno fino al 2017”. Nello studio si ricorda che l’Italia è al primo

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posto in Europa nel “total tax rate” (somma delle imposte sul lavoro, sui redditi d'impresa e sui consumi), con un 68,3% che ci vede quasi doppiare i livelli di Spagna e Regno Unito e ci colloca ben oltre quello della Germania (46,8%). Il nostro paese si attesta, poi, “ai più alti livelli europei quanto a numero di ore necessarie per adempiere agli obblighi fiscali (269): 2,5 volte il Regno Unito, il doppio dei paesi nordici (Svezia, Olanda e Danimarca) e della Francia, un terzo in più rispetto alla Germania”. Inoltre, siamo “in coda, fra i paesi Ocse, nella graduatoria di efficienza della Pubblica amministrazione, con un valore (0,4) pari a un quarto di quello misurato per la Germania e il Regno Unito”. Nell’analisi di Confesercenti si sottolinea il ruolo rivestito dalla finanza locale nella crescita della tassazione in Italia: “All’ombra del federalismo, si sono registrate abnormi impennate del prelievo. Per fronteggiarle, il cittadino

medio ha dovuto impegnare una quota crescente dei frutti del proprio lavoro. Se nel 1990 le imposte locali assorbivano l’equivalente di meno di 8 giorni di lavoro annuale, nel 2002 l’impegno risultava triplicato e nel 2013 finirà per toccare i 26 giorni: una crescita, insomma, di quasi il 250% in poco più di venti anni”. Quanto a livello del prelievo fiscale complessivo, nel panorama europeo il cittadino italiano risulta essere ai primi posti: da un’elaborazione Confesercenti su dati Ocse, con riferimento al 2011, i giorni di lavoro che nel nostro paese sono stati assorbiti dal pagamento delle tasse sono quasi 156: 10 in più che in Germania, 20 oltre il Regno Unito, 35 oltre la Spagna e quasi 50 in più rispetto all’Irlanda. “Differenze – si commenta nella nota di Confesercenti - che spiegano i ritardi della nostra economia, sia dal lato del reddito disponibile delle famiglie, sia dal lato della competitività del mondo produttivo”.


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Convenienza tutti i

giorni

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DOSSIER: ENERGIA

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*

dossier

ENE rGIA Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli

Proverbio Masai

* Gli interventi e gli articoli ospitati nell'ambito del focus sono spontanei e non vincolati in alcun modo

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DOSSIER: ENERGIA

Rinnovabili, alcune riflessioni La necessità di incrementarne il peso nel bilancio energetico mondiale è sostenuta da una vasta bibliografia in continua espansione e da una legislazione internazionale che considera sempre più questa esigenza. Utile è riassumere le motivazioni di fondo che hanno portato a tanto interesse

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nnanzitutto, l’apparente diminuzione della disponibilità di combustibili fossili pregiati ed estraibili a costi non eccessivi (in primis, il greggio con basso tenore di elementi inquinanti, a cominciare dallo zolfo, e disponibile a profondità tecnicamente raggiungibili). Si tratta, in realtà, di un argomento controverso e i diversi pareri spaziano da evidenze sulla diminuzione delle scorte mondiali, a fronte di crescenti richieste, ad altre che, invece, spingono a ritenere le risorse fossili ancora abbondanti ma con disponibilità sostanzialmente legata a dinamiche geo-politiche, commerciali e degli investimenti dell’industria petrolifera. In questo contesto, le energie rinnovabili si pongono comunque come un elemento di sostituzione dei combustibili fossili limitandone quindi la dipendenza, fatto di per sé di natura strategica. Vi è poi la questione ambientale legata alle emissioni in atmosfera di CO2 e degli altri “gas serra” derivanti da produzione e utilizzo di tecnologie e prodotti industriali (in primo luogo N2O e CH4) 152

che stanno alterando, ormai con una certa evidenza, il clima e conseguentemente tutti i complessi equilibri ecologici ad esso legati, oltre ad influire anche su aspetti di natura sociale, specie nei paesi più poveri. Di fatto, l’utilizzo dei combustibili fossili non fa altro che trasferire il carbonio accumulato nel sottosuolo all’atmosfera, che, conseguentemente, muta le sue caratteristiche chimico-fisiche a cominciare dalla permeabilità alle radiazioni infrarosse. Anche su questi aspetti si notano diverse visioni: da chi denuncia molteplici e gravi conseguenze a chi, invece, ritiene che si tratti di problemi legati ai cicli climatici naturali. Quest’ultima linea di pensiero appare tuttavia molto meno attrezzata della prima. A livello politico il tema è ampiamente affrontato da anni, anche se viene da più parti richiesta una maggiore coerenza delle politiche e dei relativi programmi di intervento alle dichiarazioni e agli impegni formali. Da questo punto di vista, il ricorso alle energie rinnovabili si pone come uno dei principali mezzi per

ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Si noti, poi, come la problematica ambientale possa diventare più vincolante del livello di disponibilità dei combustibili fossili sopra ricordato. Di fatto, se fossero resi cogenti forti limiti sulla produzione di CO2, ciò richiederebbe il contenimento del consumo di combustibili fossili ricchi di carbonio, indipendentemente dalla loro abbondanza o meno. Va inoltre ricordata la questione socioeconomica. I paesi industrializzati, peraltro colpiti dalla recente congiuntura e dalla concorrenza dei paesi in via di industrializzazione che occupano sempre maggiori fette di mercato, vedono nelle energie rinnovabili (e nel risparmio energetico) un potenziale settore di sviluppo che, se opportunamente guidato a livello politico, potrebbe stimolare la ripresa di più settori produttivi. Un esempio concreto è lo sviluppo del biogas da filiera agricola in Germania, pensato all’origine soprattutto per dare un’alternativa alle poco competitive aziende zootecniche dell’Est, dopo la riunificazione del Paese.


Ciò, ovviamente, ha favorito lo sviluppo della necessaria tecnologia e di una vivace industria. Infine, la questione della competizione tra biomasse energetiche e coltivazioni alimentari. Negli ultimi due anni, infatti, è cresciuto in modo consistente un comune sentire in particolare contro i biocombustibili e i biocarburanti di importazione a seguito di alcuni picchi del trend del mercato delle commodities agricole e dell’acutizzarsi del problema alimentare in alcuni paesi poveri. Non è facile analizzare la questione e porre il problema su un piano equilibrato. Tuttavia, un mondo sostanzialmente legato ai prezzi stabiliti dall’agricoltura Usa che, in un momento particolare del mercato e delle relazioni internazionali, ha cominciato a vedere nei biocarburanti, e comunque nella produzione di energia da fonti vegetali, un meccanismo perverso. Una visione forse più realistica dovrebbe vedere nell’oltre 10 per cento di mais Usa destinato alla produzione di etanolo (la produzione e conversione energetica più

discussa dagli ambientalisti) un driver che ha portato al rilancio di alcune zone agricole di quel paese e alla penuria di cereali a buon mercato non come una restrizione ai paesi più poveri ma come uno stimolo per avviare e sviluppare attività agricole più diffusamente sul pianeta. Questo tipo di visione porta a vedere nelle biomasse energetiche un’opportunità di sviluppo e nell’attuale situazione l’incapacità dei governi a investire, pilotare lo sviluppo e accompagnare il mondo a condizioni più stabili. In ogni caso e a livello europeo, la Direttiva sulle fonti rinnovabili (28/2009/CE) ha introdotto dei requisiti per la produzione di biocombustibili, rendendo più difficile l’utilizzo di particolari materie prime al centro delle discussioni (tipicamente l’olio di palma proveniente da alcune zone deforestate e l’etanolo da cereali). In un’ottica nazionale, comunque, la competizione tra coltivazioni locali alimentari ed energetiche è un concetto di arduo riscontro pratico. Di fatto, le coltivazioni energetiche vengono proposte in rotazioni colturali van-

taggiose da un punto di vista ambientale e comunque si pongono, in prospettiva, come potenziale fattore di sostegno dei prezzi nei momenti in cui l’agricoltura viene depressa dalle sovra-produzioni. In secondo luogo, la conversione energetica, fatto sicuramente vero nella quasi totalità dei casi per le biomasse solide, riguarda l’utilizzo di materie residuali che si pongono in coda all’utilizzo alimentare (esempio: le paglie nel caso dei cereali) o industriale (esempio: i cascami della produzione di semilavorati di legno ottenuti dalle utilizzazioni forestali). Quindi non “food” contro “non food”, ma per la realtà nazionale “food” e “non food” alleati per il sostegno dei redditi agroforestali. E’ veramente difficile sostenere condizioni diverse.

Fonte: Regione settore agro-energie e Università Politecnica delle Marche

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DOSSIER: ENERGIA

Rinnovabili e risparmio energetico, tandem necessario Introduzione in parallelo, per un effettivo contenimento dei consumi e del relativo impatto ambientale; il potenziale ruolo del settore agricolo

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requentemente gli impianti a energia rinnovabile riversano la loro energia nella rete elettrica come nel caso, ad esempio, dei grandi impianti fotovoltaici o delle centrali termoelettriche a biomassa senza recupero di calore. Altrettanto frequentemente, invece, servono utenze specifiche. E’ il caso, sempre a titolo esemplificativo, degli impianti di teleriscaldamento a biomassa solida o degli impianti solari termici che servono le singole abitazioni. In questa seconda situazione, l’introduzione del rinnovabile è spesso vista a sé stante senza, almeno in apparenza, uno stretto legame con i consumi energetici delle utenze servite. Tipicamente i dati consuntivi riferiti a impianti pilota o a studi specifici di fattibili154

tà si riferiscono al risparmio di energia fossile a seguito di un dato intervento di sostituzione tra fonti diverse che può essere totale, come per gli impianti di teleriscaldamento a biomassa, o parziale, come per gli impianti solari termici. Tenendo presente che le energie rinnovabili sono da un lato, da un punto di vista pratico, limitate (di per sé, come per esempio le biomasse, o per diluizione sul territorio, come per esempio la fonte solare), il che incide sui relativi costi, sarebbe logico, prima di pensare alla loro adozione, razionalizzare alla base i consumi energetici. Così operando si avrebbe, almeno in linea di principio, il risultato di diminuire i consumi energetici nel loro complesso e di aumentare, a

parità di investimenti, il contributo delle fonti rinnovabili. Questa considerazione è tanto banale quanto purtroppo spesso trascurata nella realtà dei fatti e ciò indica anche il perdurare di un problema di tipo culturale piuttosto serio. In quest’ottica, la Regione Marche ha sviluppato dei progetti europei (esempi: Radar, BioForEnergy) che hanno portato allo studio di alcuni territori della stessa regione. Da questi studi è stato possibile desumere quanto segue: per un effettivo contenimento dei consumi e del relativo impatto ambientale, risparmio energetico ed energie rinnovabili devono essere introdotti in parallelo, dando precedenza temporale al primo.


Oggi spesso succede il contrario o vengono del tutto trascurate le potenzialità insite nella riduzione dei consumi; intervenendo su comprensori anche di diversa dimensione e caratteristiche, il quadro dei consumi e degli interventi deve essere possibilmente pensato nel suo complesso, specie in realtà come quella italiana che vede, rispetto ad altri paesi industrializzati, una forte integrazione sul territorio delle varie attività. Questo tipo di approccio ha il vantaggio di mettere in luce gli aspetti più bisognosi di intervento; il settore agricolo, anche se importante in termini di superfici occupate, ha generalmente un peso sul bilancio energetico piuttosto ridotto. Tuttavia potrebbe

offrire, previe opportune analisi come quelle riportate, un contributo energetico rinnovabile significativo per gli altri settori attraverso lo sviluppo di apposite filiere a servizio del civile, in primis, ed eventualmente dell’industriale. Da un punto di vista energetico generale, cioè in termini di incidenza percentuale sui consumi complessivi di un’area o di un comprensorio, sicuramente l’apporto delle rinnovabili date da biomassa agroforestale sarà sempre modesto. Tuttavia, le attività agro-energetiche potrebbero essere comunque significative da un punto di vista economico per il settore agricolo - aprendo possibilità produttive alternative alle convenzionali – e non solo: ad esempio, la presenza di filiere

agro-energetiche sul territorio potrebbe costituire uno stimolo intellettuale e favorire dei progressi sotto il profilo culturale; ne consegue che, per esempio, le attività mirate all’impiego delle energie rinnovabili in agricoltura e comunque alla ricerca di nuove soluzioni o tecnologie dovrebbero tenere maggiormente in considerazione il contesto territoriale nel suo complesso.

Fonte: Regione settore agro-energie e Università Politecnica delle Marche

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DOSSIER: ENERGIA

Biotecnologie e biomasse energetiche: una frontiera per la ricerca Lo sviluppo di opportuni processi potrebbe dare l’avvio a nuovi settori produttivi, oggi esclusi o non adeguatamente considerati

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materia prima in gas o in un liquido per poi ottenere, in ambiente normalmente catalitico, un composto sintetico di caratteristiche volute. Per esempio, presso il Laboratorio Biomasse dell’Università Politecnica delle Marche si stanno studiando dei processi che perseguono la destrutturazione (liquefazione) di cellulosa e lignina in reattori portati a elevate temperature e pressioni (per esempio 300° C e 25 MPa). Il vantaggio dei processi termici è dato dalla possibilità di operare su materiali molto diversi, anche di origine fossile (esempio: plastiche di rifiuto);

a produzione dei biocombustibili per la trazione e per altri utilizzi sostitutivi dei tradizionali combustibili fossili – che si inserisce nel suggestivo e amplissimo quadro della trasformazione delle biomasse vegetali in prodotti industriali - viene oggi affrontata seguendo due linee di attività sostanzialmente diverse tra loro: •

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Processi termici. Per esempio è possibile partire da materiale ligneo-cellulosico e tramite gassificazione ottenere un gas ricco in CO, con un certo contenuto di H2 (eventualmente migliorabile con reazioni di reforming) e di altri composti organici volatili utilizzati per ottenere, in un ambiente catalitico, prodotti sintetici, per esempio idrocarburi. Una pathway di questo tipo, partendo dal carbone, era stata applicata dai tedeschi nel secondo conflitto mondiale per produrre carburanti. Le possibilità operative sono diverse ma tutte riconducibili alla destrutturazione con mezzi fisici della

Processi biotecnologici. De-strutturazione e sintesi si ottengono attraverso processi biologici. Nel primo caso sono sostanzialmente finalizzati all’ottenimento di substrati zuccherini da avviare alla fermentazione alcolica oppure da convertire nei composti voluti con appositi enzimi anche di nuova concezione. Nel secondo si procede, partendo dalle

molecole - più o meno complesse precedentemente formate, alla sintesi di composti utili alle applicazioni più diverse. Il vantaggio di questi processi è, in linea di massima, la loro maggiore potenzialità di sviluppo, compatibilità ambientale e fattibilità di processo che normalmente si svolge a temperature e pressioni vicine a quelle ambiente. Riguardo ai processi biotecnologici, I due passaggi fondamentali si potrebbero definire di bio-depolimerizzazione – BD – e di bio-sintesi – BS -. L’analisi bibliografica mette in luce come la BD sia molto studiata (il che è rilevabile anche dall’elevato numero di brevetti industriali), mentre la BS sia, a confronto, più giovane in termini di esperienze acquisite. Le prospettive offerte da quest’ultima nei campi dei biocombustibili sono molto interessanti e tali da stravolgere potenzialmente le attuali valutazioni che vengono condotte su questi prodotti. Per esempio, nel settore dei biofuel la


produzione di un substrato fermentiscibile da materiale vegetale porta oggi alla sua conversione in etanolo ottenuto in soluzione idroalcolica e, quindi, bisognoso di successivi trattamenti che richiedono: elevati consumi di energia per separare la molecola in forma ragionevolmente pura (distillazione); ulteriori processi per renderlo anidro. In aggiunta, l’etanolo è un prodotto ossigenato, cioè non molto concentrato e sarebbe quindi preferibile trasformarlo in idrocarburo. Le ricerche in corso nel campo della BS sono invece orientate a ottenere con particolari enzimi: alcoli più interessanti per uso generale; composti CxHyOz con contenuto di ossigeno pressoché nullo, ovvero idrocarburi separabili dalla base acquosa con semplici operazioni meccanico-fisiche. E’ evidente che la potenziale possibilità di eliminare la fase di distillazione nella produzione dei biofuel rappresenta una grande innovazione che influirebbe non poco sui bilanci ambientali e sull’economia di queste filiere con prospettive oggi poco immaginabili. Le potenzialità delle biotecnologie in set-

tori come quelli considerati sono sottovalutate in Italia. Dovrebbe essere quindi compito di chi si pone alla base del processo di innovazione stimolare attività in questo campo, sia sul fronte della ricerca che su quello dimostrativo; infatti, lo sviluppo di opportuni processi potrebbe dare l’avvio a nuovi settori produttivi, oggi esclusi o non considerati. Per esempio, nel campo dei biofuel - e comunque di prodotti energetici di alta qualità derivanti da biomasse dedicate o di rifiuto - sarebbe interessante affrontare con tale approccio culturale sia il miglioramento delle attuali modalità di produzione, risolvendo alcuni punti particolarmente critici, sia il drastico cambio dei sistemi produttivi, esplorando nuove modalità e perfezionando intuizioni già concretizzate. Nel primo caso potrebbe essere la verifica della possibilità di riduzione di input di energia primaria nella coltivazione della biomassa da cui ottenere poi i prodotti energetici di interesse. Ciò a fronte dell’evidenza che la fase di produzione di materia grezza risulta essere la più penalizzante in termini ener-

getici ed ambientali. I contributi potrebbero concentrarsi su nuove modalità di produzione di fertilizzanti e pesticidi (attualmente di derivazione petrolchimica e particolarmente energivori), partendo da matrici organiche anche residuali e procedendo alla loro “lavorazione” con metodologie innovative, riferibili a BD e BS. Nel secondo caso, si potrebbe intervenire in modo più dirompente, rompendo, per esempio, gli schemi produttivi consolidati per l’ottenimento del biofuel (biodiesel e/o etanolo) ‘cercando’ processi fisici e/o biologici che si sostituiscono ai chimici. Ciò attraverso, soprattutto, opportune collaborazioni con il settore della biotecnologia e l’industria che si ritiene sia un fattore determinante da sviluppare - per i cercatori italiani - sia a livello nazionale che internazionale.

Fonte: Regione settore agro-energie e Università Politecnica delle Marche

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LUCI DELLA RIBALTA

Grandi classici e nuove generazioni La scelta degli spettacoli propone un’ampia panoramica di testi, autori, interpreti e registi. Variegato il cartellone teatrale 2013-14 dello Stabile delle Marche: commedie, thriller, storie intriganti tra palco e realtà, musical e i sempre amati Shakespeare ed Eduardo. Più di cento attori sul palcoscenico di Ancona. Volti noti, grandi maestri, beniamini di cinema e fiction e giovani promesse A cura della Redazione

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ieci gli spettacoli in abbonamento, con sette titoli alle Muse e tre al Teatro Sperimentale. La Stagione si apre dal 7 al 10 novembre al Massimo dorico con un testo di Eduardo De Filippo: “La grande magia”, Luca De Filippo regista e interprete di una storia - una vicenda umana - filtrata dalla lente di una straordinaria poesia. Un Eduardo universale, un classico. Una grande e attualissima metafora che, come spiega Luca De Filippo, “ci consegna l’immagine di un’Italia immobile, un Paese che si lascia scivolare in un insensato autoinganno”. Dal 20 al 24 novembre, in esclusiva regionale alle Muse, “Antigone” di Valeria Parrella, regia di Luca De Fusco, con Gaia Aprea. Come scrive la stessa Parrella: “Non un esame dell’opera sofoclea o una modernizzazione della stessa, o una nuova traduzione: è questa l’epoca 158

storica per mettere le mani nelle nervature della classicità (…) Un discorso sulla vita, sul coraggio, sull’autodeterminazione, su cosa significhi essere partecipi del Diritto, oggi”. Dal 27 novembre al 1° dicembre allo Sperimentale sarà la volta dell’inedito testo “La società”, scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli, anche in scena con Fabio Monti e Laura Graziosi. Produzione del Teatro Stabile delle Marche in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli, una commedia in tre atti scritta e pensata per quattro attori e quattro personaggi: protagonisti della vicenda sono tre amici e una donna straniera, che si trovano a dover gestire insieme un locale lasciato loro in eredità. I migliori ideali, l’amicizia, il sogno di una gestione condivisa non basteranno ad evitare che la società finisca nel peggiore dei modi, insieme ai rapporti e

agli ideali coltivati dai quattro per l’intera vita. In costante equilibrio l’aspetto tragico e quello comico, come nei precedenti lavori del gruppo. Dal 4 all’8 dicembre allo Sperimentale di scena “La purga” di Georges Feydeau per la regia di Arturo Cirillo, anche interprete al fianco di una bravissima Sabrina Scuccimarra; produzione Teatro Stabile delle Marche. Dal 12 al 15 dicembre al Teatro delle Muse arriverà “Il visitatore” di Éric-Emmanuel Schmitt, con Alessandro Haber, Alessio Boni, Francesco Bonomo, regia di Valerio Binasco: in una Vienna occupata dai nazisti, in Berggstrasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud, il famoso psicanalista attende notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo. Ma l’angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta un inaspettato visitatore intenzionato a inta-


Luca De Filippo in “La grande magia”

“La torre d’avorio”: nella foto Luca Zingaretti e Gianluigi Fogacci

Giorgio Albertazzi sarà al Teatro delle Muse di Ancona con “Il mercante di Venezia”

Claudia Pandolfi (ph: Fabio Lovino) protagonista di “Parole incatenate”

volare col dottor Freud una conversazione sui massimi sistemi. Dal 15 al 19 gennaio allo Sperimentale Claudia Pandolfi e Francesco Montanari saranno protagonisti di “Parole incatenate” di Jordi Galcerán, opera tra le più premiate di uno dei più rappresentati scrittori viventi; non solo un thriller mozzafiato ma una storia profonda e complessa, un duello senza esclusione di colpi; la regia è di Luciano Melchionna. Dal 13 al 16 marzo appuntamento alle Muse con Luca Zingaretti e Massimo De Francovich in “La torre d’avorio” di Ronald Harwood, traduzione di Masolino d’Amico. Zingaretti interprete e regista di un testo che pone al centro il tema della libertà dell’artista. Dal 20 al 23 marzo alle Muse “Quando la moglie è in vacanza” di George Axelrod, traduzione di Edoardo Erba; protagonista la coppia Massimo Ghini ed Elena Santa-

relli con la regia di Alessandro D’Alatri. Dal 27 al 30 marzo sempre alle Muse sarà la volta di Giorgio Albertazzi in “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare, di cui Albertazzi ha curato anche traduzione e adattamento per la regia di Giancarlo Marinelli. Dal 10 al 13 aprile, ancora alle Muse, in esclusiva regionale, “Enron” di Lucy Prebble, traduzione e regia Leo Muscato, produzione Fondazione Teatro Due in collaborazione con Balletto Civile: l’ascesa e la caduta del colosso energetico mondiale, simbolo dell’euforia finanziaria degli anni ’90 e del suo fallimento negli anni 2000, raccontate da una delle autrici più eclettiche dell’industria creativa inglese. “Enron” è un vasto progetto scenico che incrocia teatro, musica, danza e video, riunendo in scena l’Ensemble Attori di Teatro Due e gli attori-danzatori di Balletto Civile, con la scrittura fisica

di Michela Lucenti (anche protagonista), Premio della Critica 2012. Fuori abbonamento, “Frankenstein Junior”, il 21 e 22 dicembre al Teatro delle Muse: produzione Compagnia della Rancia, regia di Saverio Marconi. Un classico della comicità diventato musical con Giampiero Ingrassia nel ruolo del dottor Frankenstein. Prezzi degli abbonamenti invariati; dal 9 al 18 settembre ritiro abbonamenti stesso posto e stesso turno, dal 20 settembre al 5 ottobre rinnovo con cambio posto e turno; dal 7 al 23 ottobre nuovi abbonamenti.

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CULTURA Luigi Lo Cascio

A lezione dai grandi del cinema “Cineresidenze”: masterclass di alta formazione dedicate ai mestieri del grande schermo Tra i docenti, nomi come quelli di Giuseppe Piccioni, Luigi Lo Cascio, Daniele Ciprì, Giancarlo Basili, Lucia Mascino, Francesca Archibugi. Un progetto dedicato a giovani professionisti e targato ‘Marche Multimedia’

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iovani professionisti a confronto con le tecniche del fare cinema. E le lezioni sono con i maestri del grande schermo. Un progetto di alta formazione, otto i weekend, fino ad ottobre, nei quali figure come quelle di Giuseppe Piccioni, Massimo Gaudioso per ‘Sceneggiatura’, Gianluca Arcopinto e Ciro Scognamiglio per ‘Produzione e organizzazione di set’, Lia Francesca Morandini per ‘Costumi’, Giancarlo Basili per ‘Scenografia’, Daniele Ciprì per ‘Direzione della fotografia’, Marco Parollo per ‘Suono’, Francesca Archibugi, Luigi Lo Cascio e Lucia Mascino per ‘Regia e direzione d’attore’ daranno vita a veri e propri laboratori destinati alla produzione di una messa in scena completa. Una villa ottocentesca, Villa Nappi di Polverigi, come dimensione ideale per un’esperienza unica. Tutto questo è “Cineresidenze”, iniziativa nata da un’idea di Sofia Cecchetti, giovane collaboratrice di Marche Film Commission, e dalla volontà di Fondazione Marche Cinema Multimedia

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di offrire alla regione e nella regione una preziosa occasione di specializzazione e aggiornamento riservata a tutti coloro che già operano, in modo professionale o semi-professionale, nell’industria audiovisiva e del cinema. Le cineresidenze, vere e proprie masterclass, sono dedicate a giovani professionisti provenienti da tutta Italia di età compresa tra i 18 e i 35 anni, operanti nei campi della sceneggiatura, fotografia, ripresa audio-video, recitazione, scenografia, costumi, e nondimeno della produzione cine-televisiva (la selezione dei partecipanti, dodici per ciascun corso, sulla base del proprio curriculum professionale). “Quello che ci inorgoglisce come Fondazione – dice il direttore, Stefania Benatti- è che questo progetto, costruendo una rete virtuosa di soggetti attivi sul territorio, compendia la filiera del prodotto audiovisivo e contiene nello stesso tempo gli scopi e gli obiettivi che ci siamo dati fin dall’inizio, dal sostegno alle produzioni cinematografiche alla valorizzazione del territorio,

allo sviluppo delle professionalità, con la volontà di mettersi a servizio di chi lavora nel cinema”. “Una rianimazione profonda in poco tempo – ricorda Anna Olivucci, responsabile di Marche Film Commission – in questo settore, grazie alla pervicacia e alla passione con cui abbiamo lavorato tutti”. Il finanziato (118 mila euro di cui 99 mila da parte della Regione Marche) nell’ambito dell’intervento “I luoghi dell’animazione contenuto nell’Accordo quadro “I Giovani c’entrano” siglato tra Dipartimento della Gioventù della Presidenza del progetto Marche, “Cineresidenze” nasce grazie alla collaborazione tra realtà consolidate ed emergenti della regione: dall’Associazione InTeatro alle giovani associazioni I bicchieri di Pandora e Officine Mattòli, ad Hacca Editore, sino al Comune di Polverigi; e ancora: Associazione Nie Wiem, Fango&Assami e Agheiro al fianco di Cgs Marche, Guasco srl e il media partner Marche Movie.


“Questo marchigiano ha talento”

Ph: Carlo Berbellini

CULTURA

Così ha cinguettato il direttore di Rai3 nel corso della prima puntata di “#Aggratis!”: complimenti in diretta a Giorgio Montanini, nel cast fisso della trasmissione in programma il martedì sulla seconda rete. Teatro, fiction, doppiaggio, e adesso la scena calcata con il fioretto della stand up comedy: il percorso dell’attore fermano, comico per vocazione. Adesso al debutto con il suo terzo monologo satirico di S. Coricelli

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ietato ai minori di anni 18. Lo stile duro e puro dello stand up comedian, Giorgio Montanini si prepara a debuttare con il suo terzo monologo satirico. Anteprima prevista in giugno, a Fermo. Una comicità feroce giocata sui guizzi della parola sferzante, corrusca. Un attore, un microfono, un linguaggio diretto e senza censure. La satira protagonista come in “#Aggratis!”, il programma in onda il martedì su Rai2 (ore 23.40 circa; dallo scorso 30 aprile per nove puntate) condotto da Chiara Francini e Fabio Canino: produzione “Hangar” di Gregorio Paolini e Simonetta Martone, del cast fisso fa parte Montanini, in qualità di comedian e autore dei propri testi.

Il titolo della trasmissione (in diretta dallo studio 1 di via Teulada) sintomatico dei tempi in cui viviamo: tempi di crisi, l’onda che non si ferma della congiuntura economica e allora quale cosa migliore che cercare di tenere il sorriso sulle labbra grazie ad un programma dal basso costo e in cui gli ospiti vanno gratuitamente? Buone le critiche, al comico fermano i complimenti in diretta con un tweet, nel corso della prima puntata, del direttore di Rai3, Andrea Vianello: “Questo Giorgio Montanini, marchigiano, di solito refrattario alla tv, ha talento”. La trasmissione si propone di dare una ventata di freschezza ad una comici-

tà televisiva impregnata di tormentoni e luoghi comuni puntando anche sulla stand up comedy: parliamo, Giorgio, di un suo cavallo di battaglia; di che cosa si tratta? “E’ uno stile comico che si rifà alla tradizione anglosassone americana, nuovo in Italia dove gli artisti che con esso si confrontano si contano sulle punta delle dita. Molti gli esempi di comici che hanno segnato una pagina in merito, e che sarebbero diventati attori famosi: Eddie Murphy, Bill Cosby, George Carlin, lo stesso Woody Allen. Si tratta di una satira tagliente, cruda, certamente non politically correct ed esercitata su argomenti controversi, che dividono il pubblico”.

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CULTURA

Per la stand up comedy ho avuto un autentico colpo di fulmine e lavorerò perché questa forma si spanda come un virus in tutta Italia. La risata è il mezzo, non il fine...

Come si fa satira quando al centro sono i temi della crisi economica? “La satira non deve avere confini, non ha lacci né lacciuoli: è una forma libera e assoluta caratterizzata dall’attenzione critica al mondo che ci circonda, andando a toccarne i nervi scoperti. Il leit motiv della crisi economica è per scandagliare le tante sfaccettature all’interno di quest’onda che tutto travolge, prendendo a bersaglio le maglie lente della società per mostrarne le contraddizioni. Non le storie individuali, non i singoli casi, ma i vizi e le ipocrisie di un paese dove il politico è diventato un capro espiatorio: davvero noi cittadini possiamo considerarci intonsi e privi di responsabilità?”. L’ipocrisia è stato il filo conduttore dello spettacolo “Un uomo qualunque”, dopo il viaggio all’interno di sé proposto da “Nibiru”. Su che cosa è incentrato il suo terzo monologo satirico? “Lo spettatore sarà coinvolto in un viag-

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gio all’interno del mito, dalle origini ai giorni nostri. Un percorso in cui viene misurata tutta la distanza con il mito del ‘bello e forte’ di duemila anni fa. Evidente che il concetto è oggi basato su stereotipi che non sono più quelli: la mia analisi del mito in un tracciato che va da Brignano a Padre Pio”. Attore poliedrico e anche doppiatore, lei ha attraversato i generi, dal teatro al cinema, alla fiction: dove si sente più a suo agio? “Mi sento bene a fare quello che faccio adesso: per la stand up comedy ho avuto un autentico colpo di fulmine e lavorerò perché questa forma si spanda come un virus in tutta Italia. La risata è il mezzo, non il fine; certo, trovarsi con il microfono in mano solo sul palco in un’esibizione live è un’emozione unica. Naturalmente ho fatto il mio percorso, cominciando a fare l’attore in una pièce del teatro classico: sin da piccolo inven-

tavo storie e giravo cortometraggi; a tredici anni ho fatto un piano-sequenza alla Dario Argento”. Lei fa parte di “Matilde”, progetto di Regione e Amat: è stato importante crescere in questa piattaforma della nuova scena marchigiana? “Per me ha significato la possibilità di una svolta; dopo aver vinto ‘Cabaret amore mio’ nel 2010, mi sono posto all’attenzione dei vertici dell’Amat, che hanno creduto in me. E’ così che sono entrato nella famiglia di ‘Matilde’, capace di offrire un sostegno concreto alle iniziative di un giovane artista: un contenitore in cui si trova supporto economico, ma anche di stampo tecnico, oltre a preziosi consigli di esperti che sanno come si ama il teatro”.


non mi parla per due mesi e un Biografia semiseria po’ si pente della scelta fatta di Giorgio Montanini nel ‘77. Non è uno scherzo, è la “Da un comico ci si aspetterebbe verità. Primo provino della mia una biografia comica. E invece vita per “L’Edipo Re” di Sofocle, no. Tutta la mia trafila sarà regia Franco Branciaroli. Mi didascalica e noiosa, come prendono. Non è uno scherzo, è giustamente dev’essere una biografia. Sono nato nel ‘77, la verità. Denuncio la produzione perché non mi ha pagato la per caso, mia madre ha deciso metà di un anno di contratto. fino all’ultimo se tenermi o no, Vinco la causa. Non è uno la decisione la conoscete tutti. scherzo, è la verità. Attore di Non è uno scherzo, è la verità. improvvisazione con la Lega Cresco all’interno della classica famiglia proletaria, tanti figli italiana improvvisazione teatrale, doppiatore della versione pochi soldi. Nato in prossimità italiana di alcuni videogiochi, del Natale, ricordo la tremenda protagonista di un paio di film ingiustizia di ricevere un solo e di tanti cortometraggi, trovo regalo cumulativo (compleanno pure il tempo per fare un paio e Natale), con la classica scusa di fiction su Rai 1 e su Canale beffarda “ma il tuo regalo è 5 e mi annoio con seminari di più grande”. Non era vero, era recitazione di tutti i tipi. Poi, uguale e me ne beccavo solo uno. A otto anni, per ripicca, come per l’Università, mollo tutto per fare il comico. Non è uno scappo di casa. Mi ritrovano scherzo, è la verità. Da comico quasi dopo 12 ore. Quell’anno partecipo alla trasmissione ricevo due regali. Non è uno comica “Zona Cabaret”, a scherzo, è la verità. Da bambino diversi spettacoli teatrali, vinco trovo di gran lunga più divertente il festival “Cabaret amore mio”, rompere cabine telefoniche e mi danno il Sarchiapone al arrampicarmi sui tralicci dell’alta premio Walter Chiari (non so tensione piuttosto che andare ancora bene perché), partecipo al catechismo. Non faccio né la regolarmente a “Ottovolante” comunione né la cresima, non su Radio Due e, in qualità di per coscienza, per irrequietezza. comico, al “Musicultura Tour” Non è uno scherzo, è la verità. Pessimo studente all’Itis, mi con Paola Turci. Nel 2011 debutto con il mio primo spettacolo da diplomo dopo sette anni come stand up comedian, “Nibiru”. perito chimico senza mai aver Nel 2012 esce il secondo “Un comprato un libro di chimica. In uomo qualunque”. Nell’attesa laboratorio tentai di costruire mi esibisco a Roma all’interno una bomba artigianale, fu l’unico contributo che diedi. Non è uno di “Satiriasi”, primo esperimento in Italia di stand up comedy. scherzo, è la verità. Mi laureo Satira ferocissima e vietata ai in Scienze della comunicazione minori di 18 anni. Nel 2013 mi di impresa e marketing con una preparo a debuttare col mio tesi sul cinema di genere anni terzo monologo satirico “VM18” ‘70 e i rapporti con il cinema di e partecipo alla trasmissione Quentin Tarantino. Il relatore televisiva “Aggratis” su Rai2 in mi chiede: “Che c’entra ‘sta qualità di monologhista. Non è tesi?” Non è uno scherzo, è uno scherzo, è la verità. …e mi la verità. Appena laureato, a ventisette anni, lascio tutto e piace da morire Claudio Baglioni! Stavolta scherzo!!!” inizio a fare l’attore. Mia madre Ph: Carlo Berbellini

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A CASA DI

BENVENUTI AL

CA ST E L L O CAST

DI PALLOTTA 164


I

l Castello Pallotta si affaccia su Caldarola, suggestivo borgo medievale nel cuore delle Marche, in provincia di Macerata. Edificato intorno alla seconda metà del IX secolo, subisce una modifica radicale verso la fine del ‘500, quando il cardinale Evangelista Pallotta lo trasforma in residenza estiva, apportandone migliorie in stile rinascimentale per celebrare il prestigio della famiglia Pallotta. Il Castello conserva ancora intatte le mura, la merlatura guelfa, i camminamenti di ronda, il ponte levatoio, e al suo interno ogni minimo dettaglio è collocato nel proprio contesto originale. Il percorso di visita offre allo sguardo del turista i suggestivi ambienti interni, dalle cucine alle sale di rappresentanza - con splendidi affreschi del pittore Simone De Magistris -, dalla biblioteca alle sale tematiche in cui vengono esposti abiti d’epoca, selle e morsi per cavalli, carrozze e calessi, passando per la stanza da bagno con l’originale vasca neoclassica e la camera da letto che ha ospitato nel corso dei secoli personaggi del rango di Papa Clemente VIII, Re Casimiro di Polonia e la Regina di Svezia Cristina. Oggi il Castello Pallotta di Caldarola è la location ideale per cerimonie esclusive e matrimoni. Gli spazi interni ed esterni permettono di utilizzare il Castello per ogni tipo di evento: matrimoni, feste private, feste di laurea, anniversari, congressi, meeting e ricevimenti. Gli splendidi scorci panoramici e gli eleganti ambienti interni ne fanno anche una location adatta a servizi fotografici, sfilate di moda ed eventi espositivi.

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A CASA DI

Il Castello Pallotta ed il FAI

Il Castello Pallotta di Caldarola da maggio 2013 è convenzionato con il FAI – Fondo Ambiente Italiano

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Il “Pino” dei Pallotta

Chi conosce la data di nascita di un albero del proprio giardino? Chi pur sapendo la data di nascita, ne possiede uno della “veneranda” età di 415 anni? Beh forse sono pochissime le persone che possono vantare questo privilegio! La Famiglia Pallotta di Caldarola, da secoli proprietari del Castello che sorge sullo splendido borgo dell’entroterra maceratese, possiede nel parco che sorge sulle pendici del Colle Colcù, un Pino marittimo, che il 20 aprile 2013, compie 415 anni. La “messa a dimora” del famoso Pino risale al 1598 ed è voluta dal Cardinale Evangelista Pallotta, una delle figure più importanti della dinastia Marchigiana, per celebrare l’evento più importante della storia del Castello Pallotta: l’arrivo di Papa Clemente VIII (al “secolo” Ippolito Aldobrandini) a Caldarola e la sua sosta proprio nelle sale del Castello. Papa Clemente VIII si stava spostando da Roma verso Ferrara, appena acquisita al diretto dominio pontificio. Il viaggio viene documentato da storici e letterati dell’epoca. Il Papa, lungo il suo itinerario, sosterà tra le altre città a Loreto, Senigallia e Fano sua città natale. Per info: www.castellopallotta.it Via Castello, 2 - 62020 Caldarola Macerata Tel: 0733 906505

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VIAGGI

A cura di Maraviglia viaggi www.maravigliaviaggi.it

PER STACCARE LA SPINA

SOLUZIONI MID BREAK

SOLUZIONI LONG BREAK

Le incantevoli spiagge di Marsa Matrouh Egitto mediterraneo

Sudamerica in crociera Brasile, Uruguay, Argentina

Il desiderio di immergersi in un’atmosfera esotica merita di essere coltivato ed esaudito senza dover necessariamente coprire interminabili distanze. Questo spiega il successo di Marsa Matrouh, splendida località ubicata sulla costa mediterranea dell’Egitto, le cui incantevoli spiagge di sabbia bianca si fondono con acque limpide e cristalline, meritandole l’appellativo di Caraibi del Mediterraneo. Tra le spiagge più celebri quella di Sidi Haneish, località in cui sorge l’Eden Village Omneya Le Mirage, struttura ricettiva pensata per il relax ed il divertimento, costituita da un complesso raccolto ed elegante perfetto per garantire massimo comfort ai propri ospiti. Partenze: 4, 11, 18, 25 giugno da Bologna Quote a partire da EURO 792 a persona Tasse e assicurazioni incluse Il pacchetto comprende: volo charter, 7 notti c/o Eden Village Omneya Le Mirage in all inclusive, transfer da/per aeroporto.

info su: www.maravigliaviaggi.it Tel. 071 206402

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Un viaggio fra autentiche meraviglie attraverso le città popolose e la foresta amazzonica del Brasile, lo stato più popoloso ed esteso del Sudamerica. Si prosegue con lo splendore di Punta dell’Este e di Montevideo, la città con la migliore qualità di vita dell’intera America Latina. La navigazione tocca infine l’Argentina e la sua capitale Buenos Aires, ricca e moderna metropoli incastonata tra gioielli naturali. Un’esperienza unica quella offerta da quest’itinerario classico, arricchita dalla splendida accoglienza a bordo di una nave dotata di ogni comfort. Partenze 11 dicembre 2013 da Rio de Janeiro con rientro su Buenos Aires Itinerario: Rio de Janeiro, Parati, Santos, Punta dell’Este, Montevideo, Buenos Aires (9 notti) Le quote comprendono: sistemazione in cabina suite, trattamento all inclusive con champagne, alcolici e super-alcolici, mini bar in cabina con alcolici e super-alcolici, room service 24h, mance, tasse portuali, intrattenimenti a bordo Quote a partire da € 2650 a persona Su richiesta possibilità di voli intercontinentali Proposto da Silver Sea, Luxury Cruises


LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA v

Una glamour experience dedicata agli anni ’50 Hotel Excelsior***** Questo splendido hotel offre al cliente amante del buon vivere un luogo lontano dagli schemi, vicino per stile di vita ad un concetto di lusso moderno e razionale. In poche parole, una vera e propria glamour experience dedicata agli anni ’50! Il pacchetto comprende: • 1 notte in camera confort • aperitivo di benvenuto • accesso illimitato alla Spa panoramica + 1 cena di 3 portate, bevande escluse presso il ’59 Restaurant euro 124 a persona, Pesaro (PU)

Un angolo di paradiso nel Piceno Agriturismo Relais del Colle Nulla disturba la quiete assoluta di questo luogo. Armoniosamente inserito nel verde della campagna delle colline picene e lontano dal frastuono cittadino, Relais del Colle è una dimora di charme, uno spazio biodinamico dove il gusto per l’ospitalità si sposa alla perfezione con la naturale eleganza del luogo. Il pacchetto comprende: • 2 notti in BB in camera matrimoniale con accesso illimitato all’area benessere euro 124 a persona, Ripatransone (AP)

Una nobile villa nella valle del Metauro Villa Tombolina Una splendida villa del ‘700 il cui parco domina la Valle del Metauro, a due passi dalla Gola del Furlo. Oggi, dopo una lunga e accurata opera di restauro, l’edificio e il suo parco aprono le loro porte gli ospiti secondo i moderni canoni di confort ed eleganza, senza dimenticare il passato. Un luogo dove l’accoglienza è indimenticabile. Il pacchetto comprende: • 2 notti in Suite in Villa con colazione • bottiglia di olio in omaggio euro 124 a persona, Montemaggiore al Metauro (PU)

Un week end coccolati tra gusto e relax BB Torre di Palme Unico per le suggestioni che evoca, il piccolo borgo di Torre di Palme ha mantenuto lo splendido impianto medievale di origine religiosa, coniugando scorci urbani di incomparabile bellezza con ampie vedute del mare e delle colline circostanti. Incantevole la passeggiata tra querce secolari nel Bosco del Cugnolo: quest’ultima trova il suo coronamento con la visita alla Grotta degli Amanti teatro della tragica storia d’amore di due giovani palmensi: Antonio e Laurina Il pacchetto comprende: • 1 notte in camera matrimoniale, ricca colazione inclusa • 1 cena bevande escluse presso il ristorante Jemo a lu Fucarò. da 70 euro a persona, Torre di Palme (FM)

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VIAGGI

I VIAGGI DI MICHELA Mondavio: tra balaustre e salde mura rinascimentali

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iei cari lettori, per il racconto di questa volta un saluto doveroso va alla mia dolce metà e a tutti i cari amici che si sono uniti alla mia avventura: Daniele, Milena, Andrea, Vittorio, Laura, Chiara, Aide, Alessandro, Barbara, Manila ecc. Era un giorno di festa, uno di quelli che fino all’ultimo sembravano incogniti e poi… “Michela, facci una proposta”, ed ecco che in un batter d’occhio ci siamo ritrovati in venti. Allora, tenetevi pronti, facciamo un tuffo nel passato e immergiamoci tra le balaustre e le salde mura di Mondavio. Il castello di Mondavio rappresenta una delle più importanti ed interessanti costruzioni militare realizzate dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini nelle Marche. La rocca fu costruita all’incirca nel decennio 1482-1492, per commissione di Giovanni della Rovere (signore di Senigallia e genero del grande Federico di Montefeltro), insieme ad altre rocche del ducato (Cagli, Cantiano, Fossombrone, Frontone, Sassocorvaro, Pergola, Mondolfo). Lo stile è rigorosamente rinascimentale: le caratteristiche

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prettamente belliche di epoca medievale si ammorbidiscono ed entrano in perfetta armonia con l’esigenza di avere anche spazi privati e ornamenti decorativi degni di una bella residenza signorile e di una corte dove la bellezza e le arti sono al contempo espressioni della grandezza del potere. La forma della struttura inoltre è studiata per resistere agli attacchi sferrati con le armi dell’epoca: non solo le armi a getto come catapulte e trabucchi, ma anche le armi da fuoco che cominciavano a diffondersi in quegli anni. Nella rocca di Mondavio il frutto di questo nuovo concetto è una fortezza poderosa ed elegante che colpisce sia per le dimensioni sia per la particolare forma inusuale che la caratterizza. Un grande mastio domina l’intera struttura. Le sue otto facce irregolari e dai prospetti sfuggenti creano un effetto di avvitamento elicoidale dal basso verso l’alto. Ad esaltare tale effetto è il lungo camminamento che da terra risale verso l’alto, avvitandosi attorno ad un torrione semi-circolare, per poi allacciarsi al mastio principale. Difficile descrivere compiutamente ed ade-

guatamente una forma così complessa e irregolare. Lo spettacolo è essere lì dal vivo e godere la vista mozzafiato che si apre quando si risale fin su il torrione e lo sguardo ruota intorno sul borgo e su tutta la campagna circostante. Lo spettacolo è lasciarsi catturare dalla curiosità e dal brivido di camminare fianco a fianco attraverso le gigantesche macchine da guerra che riempiono il fossato. Decine di fedeli ricostruzioni in legno e in scala reale delle macchine da guerra che furono progettate da Francesco di Giorgio Martini: catapulte, trabucchi, bombarde e altre macchine da assedio. Vero pane per i denti per grandi come per piccini! E noi che di età ne abbiamo a sufficienza per essere definiti “grandi”, in quel contesto ci sentivamo come dei bambini che si divertivano ad andare su e giù per i pontili e a fare i soldatini… L’interno della rocca a dire la verità è un po’ meno interessante. O meglio, ci si aspetta qualcosa di più grande e poderoso rispetto alla maestosità che appare dall’esterno. Molto carina comunque è l’armeria che si trova al piano supe-


Ristorante la Palomba Via Gramsci, 13 Tel. 0721/97105

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DOVE MANGIARE:

DOVE DORMIRE:

Hotel la Palomba *** Via Gramsci, 13 Tel. 0721/97105

Posizione straordinaria proprio all’imbocco della rocca, ambiente molto gradevole, pietanze davvero originali, materie prime di ottima qualità, persino tartufo fresco! Osteria Della Rocca Vicolo Ridolfi, 3 Tel. 0721981024 Ristorante da Maria Cavallara Street, 2 0721.976220

riore, e davvero molto gentili sono le signore dello staff. Dopo che il mio fidanzato ha perso gli occhiali da sole in un pozzetto del mastio scorgendosi un po’ troppo per vedere cosa ci fosse sotto, abbiamo scoperto che questo è un incidente piuttosto comune e che tutte le volte lo staff del castello ha la santa e onorabile pazienza di offrirsi disponibile a calarsi sotto per raccogliere l’oggetto perduto e a rispedirlo a casa dello sfortunato proprietario. Attenti quindi a voi quando andrete: uomo avvisato, mezzo salvato!

Scrivi a: m.rossi@maravigliatravel.it I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.

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ITINERARI DEL GUSTO

ITINERARI DEL GUSTO TRATTORIA NICOLI’ via Circonvallazione, 208 - Monte San Giusto (MC) Tel. 0733 539156 Il locale apre i suoi battenti nei primi del Novecento, come luogo di ritrovo di anziani e lavoratori e se il vostro palato gradisce riprovare l’essenza dei cibi della nonna, preparati con somma maestria, non ci sono dubbi, avete trovato il posto giusto. Sublime la bruschetta, divine le costolette di agnello e la scamorza alla piastra, serviti in un’atmosfera un po’ retrò, calda e accogliente, dove la splendida volta a stella incornicia un’enoteca ricca di classici marchigiani e vini della più autentica tradizione salentina.

IL GIARDINO Via Filzi, 2/B – Ancona (AN) tel. 071 206847 - 071 2074660 Locale storico dell’Ancona “bene”, il Ristorante “Giardino” apre i battenti nel 1970 nell’antico Palazzo settecentesco dei Conti Ferretti Malatesta. Il nome nasce proprio dalla sua ubicazione che in passato era quella dei giardini della tenuta dei nobili proprietari. Oggi il locale propone una cucina che coniuga la tradizione marchigiana con piatti internazionali ed innovativi insieme alla pizza che la sera va ad arricchire il menù del ristorante. Da non perdere lo Stoccafisso all’Anconetana preparato come da ricetta dell’Accademia dello Stoccafisso, insieme alle specialità di pesce e di carne, frutto di un’attenta scelta delle materie prime, prodotti sempre freschi e di qualità per un risultato che conquista anche i clienti più esigenti.

RISTORANTE MATTIA Via F.lli Cervi 20 - Porto D’Ascoli (AP) Tel. 0735 654125 Nel 1974 il Cav. Uff. Cameli Amadio, dopo una lunga esperienza come chef a bordo di yacht prestigiosi, tra cui il Principessa Cristina di Onassis, decide di aprire un ristorante tutto suo. Il nome Mattia deriva proprio dal vezzeggiativo con il quale tutti lo chiamano. Dopo 40 anni e diverse generazioni, il locale è oggi un delizioso ristorante caratterizzato anche da una cucina a vista. Insuperabili i fritti di verdura e pesce, perfette le ricette tradizionali come l’amatriciana e la carbonara, accompagnati da paste ottime.

CHALET PAPILLON Via Trieste , Arenile - Porto Sant’Elpidio (FM) Tel. 0734 900203 A ridosso del mare un locale dall’arredamento semplice e privo di fronzoli. Ottima la cucina, con ricerca di pesci a km 0, sempre freschi e legati alle stagionalità del mare. Da provare gli antipasti di crudo, i succulenti primi con pasta di Campofilone, i sublimi dessert. La gestione è familiare, la discrezione e la cortesia regnano sovrane. Insomma, da provare.

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APPUNTI IN AGENDA

Cosa facciamo di bello stasera? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili! “Mediterranea 16”, Biennale dei giovani artisti

Dal 6 giugno alla Mole Vanvitelliana di Ancona Dal 6 giugno al 7 luglio la Mole Vanvitelliana di Ancona schiuderà arti e tendenze raccolti da tutti i territori del Mediterraneo. In occasione della sedicesima edizione della Biennale dei giovani artisti del Mediterraneo ribattezzata “Mediterranea 16”, la rete internazionale Bjcem, che promuove l’evento nato nel 1985, ha invitato otto curatori a confrontarsi sul delicato rapporto tra la dimensione internazionale della manifestazione e le radicalità e specificità dei territori che ne animano la rete. Oltre 200 artisti selezionati, con “Errors Allowed | Gli errori sono ammessi” un’indagine sulla produzione culturale emergente nel Mediterraneo: undici capitoli che abbracciano temi esistenziali e correnti culturali, capitoli tematici cui corrisponderanno altrettante sezioni espositive. Una sezione dedicata al design e alla comunicazione visiva sarà ospitata al Centro sperimentale di design Poliarte. Uno speciale omaggio alla città di Ancona curato da Manuela Valentini per “Visioni future” comprende i lavori di sei giovani artisti italiani. Inaugurazione e sezione performativa 6-9 giugno; l’ingresso a “Mediterranea 16” è gratuito. Per info: communication@bjcem.org [B.B.]

Mostra internazionale del nuovo cinema: Cile protagonista

Pesaro Film Festival, dal 24 al 30 giugno Retrospetttiva sul cinema cileno con una personale dedicata a Sebastián Lelio: la 49esima Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro, diretta da Giovanni Spagnoletti, continua a passare in rassegna le cinematografie del Sud America. Dopo il Messico e l’Argentina, esplorati in passate edizioni, è dunque la volta del Cile, la cui filmografia si è posta all’attenzione nell’ultimo decennio per vivacità delle produzioni ed anche per capacità d’innovazione. Nella nuova generazione di filmaker Sebastián Lelio, vincitore di numerosi premi internazionali con il suo lungometraggio d’esordio, nel 2005, “La sagrada familia”, ma anche con le sue opere successive. Ad accompagnare le proiezioni, il Festival, dal 24 al 30 giugno, proporrà un’ampia sezione monografica del catalogo generale in cui, oltre all’attualità del cinema cileno, troverà spazio l’analisi del passato cinematografico del paese sudamericano. www.pesarofilmfest.it

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Balì, il museo… su due ruote

La fisica della bicicletta: esposizione fino al 30 giugno Come funziona l’aerodinamica di una bicicletta? Quanto pesa un telaio? E quanti modi di pedalare ci sono? Queste e altre domande trovano risposta nell’esposizione “Su due ruote”, inaugurata al Museo del Balì in occasione del passaggio del Giro d’Italia e che proprio al Museo ha fatto tappa l’11 maggio per il traguardo della “crono” individuale. Un’occasione per far apprezzare la bicicletta non solo da un punto di vista sportivo, ma anche scientifico, illustrando i diversi aspetti della fisica della bicicletta e proponendo anche qualche esperimento interattivo in pieno stile del Balì. L’esposizione rimarrà allestita fino al 30 giugno e sarà visitabile all’interno del normale orario di apertura del museo (domeniche e festivi dalle 15:30 alle 20). Per info: www.museodelbali.it

Urbino: “Il restauro per una didattica dell’arte”

Oratorio della Grotta della Cattedrale, fino al 30 giugno Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione fra l’Arcidiocesi di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, l’Università degli Studi di Urbino (Corso di Conservazione e Restauro), la Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici delle Marche (Urbino), il Comune di Urbino e il Comune di Sant’Angelo in Vado. “Il restauro per una didattica dell’arte”: fino al 30 giugno a Urbino, nell’Oratorio della Grotta della Cattedrale, resterà allestita la mostra in cui sono proposte tutte le opere (dipinti su tela e manufatti lignei) restaurate dagli studenti, supervisionati dai docenti, che frequentano i laboratori della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Ateneo di Urbino. Per info: www.comune.urbino.ps.it

“The Breath of Water”: personale di Susanna Majuri a Pesaro

Allo Scalone Vanvitelliano fino al 30 giugno Si fa notare per le sue immagini sospese, per il suo originale approccio al linguaggio fotografico. Personale della finlandese Susanna Majuri allo Scalone Vanvitelliano di Pesaro fino al 30 giugno. “The Breath of Water” il titolo, mostra di punta nella stagione 2013 di Macula, centro internazionale di cultura fotografica, organizzata in collaborazione con la mc2gallery di Milano. Costruzioni complesse in cui l’elemento acqua scorre come flusso narrativo sono quelle della Majuri: l’artista, vincitrice nel 2005 del Gras Savoye Award ad Arles, fa parte del movimento fotografico della Helsinki School, fucina di numerosi talenti artistici. La mostra è ad ingresso gratuito (B.B.). Per info: tel. 340 7519839 - www.spaziomacula.it

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CHEF

Franco Tomasetti, campione del mondo di pizza “La mia è una vita di impegno e sacrifici, alleggerita dalla passione e gratificata dalla buona riuscita del lavoro” di A. Dachan

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ome è avvenuto il suo incontro con la cucina? “E’ stato un avvicinamento progressivo; sono 35 anni che lavoro nell’ambito della ristorazione e fin dai primi tempi sono stato attratto dal fascino dell’arte culinaria in generale e in particolare dal mondo della pizza e della panificazione. Così ho iniziato a frequentare innumerevoli corsi di formazione e perfezionamento per avere una solida base di partenza dalla quale è iniziata la mia ricerca personale. Volevo creare

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un impasto che fosse a basso contenuto di grassi e calorie e, allo stesso tempo, gustoso e saporito. È nata così la mia pizza a lievitazione naturale: pochissimo lievito, cereali maltati, soia, e poco olio extravergine di oliva spremuto a freddo proveniente dai frantoi artigianali della nostra zona”. La sua è una cucina più di innovazione o di tradizione? “Indubbiamente il punto di partenza è la tradizione culinaria italiana (napoletana

per quanto concerne la pizza, marchigiana per la preparazione del pesce); su questa base io e i miei collaboratori cerchiamo costantemente di lavorare per proporre ai nostri clienti sempre qualcosa di nuovo da affiancare ai gusti tipici della nostra terra. L’impasto della mia pizza ne è l’esempio più lampante: alla croccantezza e all’aspetto tipico della pizza napoletana ho voluto affiancare dei sapori nuovi, dati da una miscela di farine ricche di fibre e proteine vegetali per un sublime incontro di tradizione e


innovazione creativa”. Qual è l’ingrediente protagonista della sua cucina? “Il pesce regna sovrano nel mio locale, spesso anche in abbinamento alla pizza, in particolare nella mia Pizza dell’Adriatico, preparata con le prelibatezze del nostro mare, dove su una base di salsa di pomodoro spolverata di prezzemolo si appoggiano mazzancolle, cannocchie, astice assieme a calamari, gamberetti, cozze, vongole e… a mo’ di ciliegina sulla torta una bella capasanta a coronare l’opera. Mi occupo personalmente dell’acquisto del pesce e non delego mai a nessuno questo delicato compito; la mia priorità assoluta è fornire ai miei clienti un prodotto fresco e di qualità, per questo motivo mi rifornisco al mercato ittico fanese, dai grandi e piccoli pescherecci della nostra marineria”. Cosa ha significato per lei vincere il Campionato Europeo di pizza nel 2005? “Devo dire che la vittoria mi ha portato una certa notorietà e un indubbio incremento dei clienti interessati a provare le mie pizze, ma al di là di questo è stata davvero un’esperienza unica. Erano anni che partecipavo a vari campionati, sempre posizionandomi bene; ad esempio, vinsi il premio di 10° classificato al campionato mondiale della pizza 2004, svoltosi a Salso Maggiore Terme con la mia Pizza dell’Adritico. Nel 2005, invece, alla finalissima di Parigi del Giropizza D’Europa ho vinto con una pizza semplice e fresca, la Pizza della casa, guarnita con mozzarella di bufala di ottima qualità, rucola reperita dal nostro ortolano di fiducia Pierini, pomodorini datterini e scaglie di grana padano Dop. Un condimento leggero e di alta qualità che ha esaltato il sapore del mio impasto e che, a quanto pare, si è dimostrata una scelta molto azzeccata”. Il suo allievo Michele Palazzesi con l’Armida, una delle pizze a chilometri zero del progetto Terre del Rossini e Raffaello, ha ottenuto un ottimo piazzamento all’edizione di quest’anno del campionato. Vuole raccontarci questa avventura? “Quest’anno con il mio giovane allievo, Michele Palazzesi, abbiamo deciso di proporre l’Armida, guarnita con pomodorini freschi, mozzarella fior di latte, casciotta

d’Urbino Dop, guanciale croccante e punte di finocchietto selvatico. Una pizza del progetto Terre di Rossini e Raffaello, al quale partecipiamo da tre anni. La nostra intenzione è stata quella di promuovere e valorizzare i prodotti della nostra provincia che si sposano bene al sapore delicato e naturale della mia pizza”. Vuole raccontarci una sua giornata tipo? “La mia giornata inizia molto presto, alle 4:00 del mattino mi reco al mercato ittico fanese alla ricerca del miglior pesce della nostra marineria, dopodiché rientro presso il mio locale “La Riva da Franco”, a Marotta, e lo porto ai miei chef che lo lavorano ad arte per i nostri clienti. Se tutto è andato per il verso giusto già intorno alle 8:00 inizio a lavorare al mio impasto che sarà pronto dopo 48-60 ore di maturazione/lievitazione; un’operazione delicata che richiede tempo, pazienza e concentrazione. Finito l’impasto mi reco nuovamente al mercato ad acquistare le verdure fresche necessarie per la preparazione dei nostri piatti e arrivo appena in tempo per il servizio del pranzo, concluso il quale rientro a casa per qualche ora di meritato riposo. Torno al ristorante per il servizio della sera, controllo che tutto vada bene e che i miei clienti siano soddisfatti e rimango fino a chiusura. Insomma, una vita di impegno e sacrifici, alleggerita dalla mia passione e gratificata dalla buona riuscita del mio lavoro”. Qual è il suo piatto forte? “Ovviamente il nostro Gran menù degustazione di pesce, molto apprezzato dai miei clienti per la varietà e la qualità delle portate. Comprende otto degustazioni di antipasti freddi e cinque di antipasti caldi (che variano a seconda delle reperibilità di mercato), un bis di primi piatti a scelta fra le nostre specialità (ad esempio strozzapreti alle canocchie dell’Adriatico, Passatelli ai frutti di mare e pomodorini freschi, gnocchetti “Orto e Porto” e altro ancora) grigliata e frittura dell’Adriatico, contorni, sorbetto, caffè e digestivo della casa. Insomma, una carrellata completa delle nostre portate proposta ad un prezzo accessibile per venire incontro alle esigenze di tutti”.

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OFFERTE DI L AVORO

a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it

> ARTELITO Società operante nel mondo dell’industria grafica – litografica, appartenente al Gruppo CLEMENTONI, per ampliamento del proprio organico interno ci ha incaricato di ricercare un: RESPONSABILE COMMERCIALE Rif. DL/01 Il quale avrà l’obiettivo di consolidare e sviluppare l’attuale portafoglio clienti raggiungendo i volumi di vendita stabiliti con la Proprietà. Si occuperà di: • Garantire i risultati in termini di marginalità e fatturato stabiliti • Gestire e sviluppare il Piano Vendita • Sviluppare Business e azioni commerciali promozionali • Gestire la trattativa e l’acquisizione dell’ordine • Coordinare e sviluppare una rete agente /segnalatori • Gestire i Clienti Direzionali Vogliamo entrare in contatto con candidati dinamici di età compresa tra i 35-45 anni, che abbiano maturato esperienza almeno quinquennale nel ruolo, abituati a gestire un conto economico ed un business plan con un forte orientamento al mercato e competenze in ambito marketing. Spiccate attitudini commerciali, organizzazione, problem solving e sensibilità economica completano il profilo ricercato. Costituisce requisito preferenziale aver maturato esperienza nel settore della stampa, editoria, arti grafiche, nel canale BtoB e/o possedere conoscenza del processo di stampa off set, dalla realizzazione del layout alla finitura del prodotto. La sede di lavoro è nelle Marche, in provincia di Macerata.

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dei modelli richiesti e concordati con la Proprietà. Si richiede: • Esperienza maturata nel ruolo di almeno 3 anni • Buona conoscenza dei materiali con attenzione all’innovazione degli stessi • Referenze e curriculum dettagliato contenente nomi delle aziende per cui si è lavorato. Il progetto richiede la permanenza in Cina per circa un anno; si offre una retribuzione decisamente interessante oltre a vitto ed alloggio pagati. Sarà elemento di valutazione l’aver lavorato per Aziende e Brand di fascia medio – medio/alta. La selezione ha carattere di urgenza.

competenze in ambito marketing. Spiccate attitudini commerciali, organizzazione, problem solving e sensibilità economica completano il profilo ricercato. Costituisce requisito preferenziale aver maturato esperienza nel canale B2B. L’azienda prevede l’assunzione diretta con contratto a tempo indeterminato e prospettive di crescita professionale all’interno della divisione commerciale. Si richiede la residenza nella provincia di Ancona.

> Sida Group per conto di dinamica azienda cartotecnica, in fase di costante espansione, localizzata in Centro Italia, dove è leader nella progettazione e produzione di packaging (astucci, scatole ed espositori da banco), con stampa offset per tutti i sett

AREA MANAGER ITALIA Rif. GG\10 Il candidato, in accordo con la Direzione Commerciale, avrà la responsabilità di sviluppare il mercato ed i clienti nelle aree di riferimento, coordinando e gestendo una rete agenti; si occuperà inoltre della fidelizzazione dei clienti direzionali. Il suo obiettivo sarà dunque quello di raggiungere e definire obiettivi di vendita, implementare le opportunità commerciali e gestire il fatturato ed i relativi margini. Il candidato ideale è una persona dinamica, laureata o diplomata che ha una significativa esperienza pregressa nella gestione di risorse e preferibilmente nella vendita di prodotti/servizi b2b. Autonomia, propensione alla vendita ed alla gestione dei rapporti interpersonali, competenza organizzativa e conoscenza della lingua inglese, completano il profilo. E’ richiesta flessibilità e disponibilità a frequenti trasferte sul territorio. La sede di Lavoro si trova nelle Marche. L’azienda ha già predisposto un pacchetto retributivo che prevede l’assunzione diretta, una retribuzione di interesse e benefit (auto aziendale, telefono..) in presenza del possesso dei requisiti ricercati.

FUNZIONARIO COMMERCIALE RIF: RU/FC Il quale avrà l’obiettivo di consolidare e sviluppare l’attuale portafoglio clienti raggiungendo i volumi di vendita stabiliti con la Proprietà nelle regioni che gli verranno assegnate. Si occuperà di: • Garantire i risultati in termini di marginalità e fatturato stabiliti • Gestire e sviluppare il Piano Vendita • Gestire la trattativa e l’acquisizione dell’ordine • Coordinare e sviluppare una rete agente /segnalatori Vogliamo entrare in contatto con giovani candidati dinamici di età compresa tra i 26-35 anni, che abbiano maturato esperienza di almeno 2/3 anni nel ruolo, con un forte orientamento al mercato e

> La nostra azienda cliente è un importante realtà che raggiunge i propri clienti attraverso il canale B2B. Per il potenziamento del suo organico commerciale, ci ha incaricato di ricercare:

Se interessati inviare cv a ricercaeselezione@sidagroup.com con Rif. GG\10 in oggetto. > La nostra azienda cliente è un’importante realtà territoriale che opera nell’ambito della distribuzione dell’elettronica di consumo; per ampliamento del proprio organico ricerca: RESPONSABILE SITO WEB rif GG/11 Il candidato\a, in collaborazione con il web master e il programmatore, si occuperà: • realizzazione dei contenuti in chiave Web Marketing destinati al sito internet e alla piattaforma e-commerce. • definizione dell’architettura del testo multimediale; • la stesura dei contenuti di ogni singola casella; • adattamento dei testi in linea con le scelte grafiche e multimediali; • aggiornamento periodico del sito. Il candidato\a ideale avrà maturato un’ esperienza di almeno un anno nel ruolo di Responsabile del sito Web o che abbia partecipato a progetti di implementazione dell’e-commerce. Indispensabile un’ottima conoscenza dei sistemi informatici, degli strumenti web marketing per la promozione del prodotto on-line. Completano il profilo predisposizione al lavoro in team, organizzazione e creatività

Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l. Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - info@sidasrl.it - www.sidasrl.it Consenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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SPECIALE: BENESSERE

“Chi vuol essere bello, sia: di doman c’è certezza” La parafrasi del celebre aforisma di Lorenzo il Magnifico ritorna di moda in virtù di nuovi aggiustamenti lessicali: al posto di “lieto” metti “bello” e dopo “doman” togli “non” e l’aggiustamento è fatto. Effettivamente il gioco della bellezza è vecchio quanto la storia dell’uomo

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ià gli antichi Egiziani e Greci ci trasmettevano ricette con finalità esclusivamente cosmetiche: per “migliorare e per trasformare la pelle”, per “abbellire il corpo e il viso”, per “eliminare le rughe e le macchie dalla faccia”. Gli Etruschi e ancor più i Romani adottavano numerose pratiche per mantenere belli i loro corpi e per arrestare l’usura del tempo, in un’era in cui la vita media non arrivava a trent’anni. Pratiche seguite non solo da donne, ma anche da uomini. Così il ricorso alle cure termali e a unguenti e balsami dagli ingredienti più vari era la regola per tutti gli strati sociali. Nelle terme romane, ad esempio, l’accesso era pressoché gratuito, così tutti potevano godere dei benefici termali e dei balsami cutanei. A Roma la chirurgia estetica era molto seguita. Si scriveva: “Quando la cute non è sufficientemente stirata e liscia, bisogna tirare i tessuti in modo che essi scorrano senza fatica e che, rilasciati, non si ritirino che pochissimo. E’ necessario, allora, praticare le incisioni da un lato senza 188

toccare nulla dall’altra parte”. Non sembra l’annuncio pubblicitario di un qualche moderno centro estetico? Anche nel Medioevo il fascino della bellezza che resiste alle intemperie degli anni non è mai tramontato, seppur ritagliato sul corpo e sul viso delle classi più abbienti. Certo che i dettami della Scuola Medica Salernitana, che disdegnavano l’idroterapia e qualsiasi applicazione balsamica rivitalizzante sulla cute, debbono aver influenzato le abitudini medioevali per molti secoli. Comunque, solo nell’Ottocento si gusta di nuovo il piacere di affidare il proprio corpo alle proprietà rigenerative delle terme attrezzate per il mantenimento e l’esaltazione della bellezza. La cosmesi faceva infatti parte dei canoni estetici dell’epoca, variabili nei secoli, così come si modificano le categorie dell’apparire bello e nel distinguersi per leggiadria dalla massa. Ma proprio perché la bellezza fisica, oltre una certa soglia, è anche un costrutto mentale, nei due secoli passati, e ancor più oggi, si è sentita e

si sente l’esigenza della “mens sana in corpore sano et pulchro”. “La bellezza non svanirà”, enfatizzava Archibald J.Chronic nel suo omonimo celebre libro e molti lo hanno preso alla lettera. Non far svanire la bellezza, recuperarla in tutte le sue componenti, anche se si scivola nell’effimero, talvolta nel frivolo. Ma è un effimero e un futile che rendono davvero felici, che fanno sentir bene, insomma che offrono benessere. Il tutto commisurato nel rispettivo contesto di riferimento, altrimenti perderebbe la sua validità. Oggi la parola d’ordine è: spazio alla bellezza e alla felicità, un binomio cucito su misura di ogni persona che frequenti centri termali con annessa Spa (Salus per Acquam). Alla quale è assegnato un settore di estetica, dedicato cioè al mantenimento o al ripristino della bellezza. Proprio perché “la bellezza può salvare il mondo”, come sottolineava Giovanni Paolo II, riprendendo un’analoga affermazione di Dostoevskij, questa può essere preservata con un’infinità di trattamenti, i cui ingredienti allungano


sempre di più la lista dei messaggi pubblicitari. Ma di un trattamento voglio parlarvi, ancora poco diffuso e scarsamente pubblicizzato dai mass media: è il gel piastrinico. E’ un valido trattamento alternativo a botox, acido ialuronico e filler - affini, idoneo a sconfiggere rughe, smagliature, cicatrici dell’acne, alopecia. E’ chiamato Prp (Platelet Rich Plasma, o plasma arricchito di piastrine) o Gel piastrinico. Il prodotto è importante per numerosi motivi: 1. viene realizzato dal sangue della persona che lo usa; 2. ha effetti pressoché immediati; 3. l’effetto è una pelle visibilmente compatta, liscia, levigata, un viso più giovane che riacquista la freschezza e la bellezza di un tempo; 4. non vi sono reazioni allergiche, rigetti o incompatibilità in quanto viene ri-iniettato il proprio sangue non manipolato; 5. i risultati durano molto più a lungo rispetto ad altri tipi di trattamenti antiagin e con costi contenuti.

Come accennato, si utilizza il proprio sangue, prelevato in piccole quantità; quindi si separa il siero dai globuli rossi. Il siero contenente un concentrato di piastrine, tramite una siringa dall’ago molto sottile, viene iniettato nella zona da trattare (viso, collo, décolleté, mani). E il gioco è fatto. E’ fatto poiché il siero agisce immediatamente grazie al contenuto di sostanze che stimolano la produzione di collagene e acido ialuronico, ridotti con l’età. Le piastrine lavorano nel lungo periodo perché ricche in fattori di crescita capaci di rigenerare tessuti colpiti dai fenomeni regressivi collegati al tempo che fluisce. Sono gli stessi fattori di crescita rilasciati dalle piastrine alla base dell’ultima frontiera del Gel piastrinico nella cura delle calvizie, grazie alla stimolazione dei bulbi piliferi. Una considerazione finale: il nostro organismo, alla cui integrità noi attentiamo quotidianamente con tutti gli stimoli interni (come lo stress) ed esterni (come l’inquinamento), è in grado di difendersi con meccanismi autoctoni che lo stesso

uomo impara a conoscere gradualmente nel tempo, finalizzati a mantenere la sua gioventù e bellezza ben oltre i limiti oggi accettati. Ma quanto sono utili queste conoscenze ai nostri lettori marchigiani? Molto. Poiché potranno sperimentare gli effetti anti-aging delle loro piastrine, quindi del loro sangue, direttamente nella propria regione e precisamente presso il centro termale dell’Aspio, ove la tecnica verrà presto attivata dopo le previste formalità amministrative. Per ridare una sferzata di bellezza e un pizzico di felicità. In linea con l’aforisma di Lorenzo il Magnifico. Mario Timio Medico chirurgo

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SPECIALE: BENESSERE

Il benessere in camice bianco Da dispensatori di farmaci a centri della salute; da luoghi deputati alla cura a spazi per la prevenzione e per il mantenimento della forma fisica. La farmacia moderna cambia look: ne parliamo con Luigi Galatello Adamo, presidente di Federmarca Ancona di M. Alliney

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ottor Galatello, un’evoluzione dovuta a che cosa? “Da qualche anno la crisi ha toccato anche le farmacie. Il Sistema sanitario nazionale, che era fonte di sostentamento, oggi non è più una garanzia di stabilità economica. Le spese sono aumentate. Il farmacista, in questo momento, si trova in difficoltà con il suo bene più prezioso: il farmaco. Parlo del panorama nazionale: molte sono le realtà che risentono di questa situazione, tant’è vero che il fenomeno delle chiusure è in aumento. Alla crisi è corrisposto un calo del fatturato; uno dei motivi di sofferenza riguarda i pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle Asl o la scelta di distribuzione diversa da parte delle stesse. Il problema dei ritardi nei pagamenti, che in altre regioni sta causando disagi gravissimi, da noi non si registra: la Regione Marche, a riguardo, è virtuo-

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sa, mentre i problemi di cali di fatturato sono più pesanti da noi che in altre realtà. Per il futuro della farmacia serve innovazione: un valore aggiunto, senza naturalmente mai dimenticare che la missione del farmacista resta la salute del cittadino”. Lei è stato uno dei farmacisti che hanno intrapreso questa strada: quale valore aggiunto ha apportato alla sua attività? “Già qualche anno fa avevo intuito che il sistema stava cambiando, anche alla luce del fenomeno delle liberalizzazioni, che ha previsto un aumento massiccio delle aperture con il decreto Cresci Italia. Ecco dunque la scelta di introdurre il concetto di benessere, creando un’attività complementare a quella della farmacia. Un centro salutistico in grado di fornire risposte a problematiche diverse: per realizzare questo progetto abbiamo

dovuto apportare delle modifiche alla nostra attività anche dal punto di vista architettonico. Abbiamo ampliato i locali, offrendo spazio ad aree diverse dal tradizionale farmaco; abbiamo scelto i colori, introdotto l’uso della musica di sottofondo per creare un ambiente confortevole ed anche l’organizzazione degli spazi è stata studiata perché questi risultassero più vicini ad una sensazione di benessere”. Il vostro slogan è: “Il benessere a colori”. Quali sono i settori che avete introdotto? “All’interno della farmacia è stato creato un reparto dedicato ai prodotti per ciliaci, le persone che soffrono di intolleranze al glutine. Un’altra scelta è stata quella di introdurre i prodotti naturali: le piante sono il nostro primo alleato e spesso il farmacista, prima di proporre il farmaco,


Il curriculum Laurea in Farmacia nel 1999, stesso anno iscrizione all’albo. Titolare di farmacia nel gennaio 2007, succede al padre Bruno e, prima di lui, al nonno Luigi Piccolomini, che aprì la farmacia nel 1951. Consigliere Federfarma Ancona dal 2010, dal 2012 è presidente della stessa associazione provinciale.

accompagna il suo cliente nella scelta di un trattamento alternativo, che possa ripristinare uno stato di benessere in maniera più naturale, appunto. Un progetto che vorremmo realizzare presto, in accordo con i Centri per i diabetici, riguarda la prevenzione della patologia diabetica. A breve, all’interno della nostra farmacia, sarà possibile anche la consulenza con lo psicologo: su appuntamento, in maniera del tutto riservata e serena. Per l’occasione stiamo formando i nostri collaboratori, che dovranno essere attenti a percepire malesseri latenti, cercando di intervenire per aiutare la persona ad affrontare un percorso di questo tipo. Il farmacista in questo caso sarà la ‘sentinella del disagio’. Altro progetto, che stiamo portando avanti già da qualche anno, è quello relativo all’alimentazione: cerchiamo di consigliare le persone a mangiare in modo più sano,

a fare attività fisica. Abbiamo anche introdotto l’analisi impedenziometrica, che completa la semplice lettura dell’ago della bilancia. L’incontro fatidico con la bilancia, specie dopo un pranzo domenicale, dopo un periodo d’allenamento, dopo una dieta, può risultare anomalo e non privo di risvolti psicologici. Si tende a pesarsi per valutare quanto siamo dimagriti, ma molto spesso quella non è una stima reale e rappresentativa. Ecco che per capire meglio cosa abbiamo “perso”, e se la nostra dieta ci sta portando verso la direzione prescelta, è necessario fare questo esame. L’impedenziometria considera diversi parametri: sesso, altezza, età, peso, resistenza, da cui è possibile calcolare la massa grassa e la massa magra”.

marsi in base ai bisogni dei suoi clienti? “Esattamente. Per affrontare un mercato in continua evoluzione competitiva, la farmacia ha oggi necessità di differenziarsi sempre di più, dando risposte adeguate alle diverse richieste dei clienti. Guarire, ma non solo: le persone sono diventate sensibili al tema della prevenzione e mostrano maggiore attenzione a tutto quanto è ricompreso nella sfera del benessere”.

La sua esperienza è la prova che la farmacia è capace di ascoltare e di trasfor-

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FOCUS: TURISMO

RIGGIO

Turismi nella regione al plurale Coniugare i termini “turismo” e “Marche” significa inevitabilmente parlare di tipicità, tradizione, cultura e divertimento. La nostra è terra prodiga: città d’arte, borghi, spiagge, parchi nazionali, patrimoni culturali di rara bellezza e attrazioni per il tempo libero. Tutte queste peculiarità riescono a calamitare l’attenzione e il favore di moltissime persone provenienti dall’Italia e non solo, alla ricerca di un modo nuovo di vivere la propria vacanza

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l territorio è unico nel suo genere, e riesce ad accontentare tutti coloro che sono alla ricerca sinergica di ambiente e patrimonio culturale, relax e divertimento. È sotto gli occhi di tutti la sua marcata diversità, che si concretizza nell’espressione di un’ampia tipologia di paesaggi da vivere e osservare: il litorale, pianeggiante nella sua quasi totalità, le prosperose colline che accolgono paesaggi agricoli di ogni tipo, le montagne che possono essere vissute sia d’estate, sia d’inverno. È proprio la peculiarità del territorio a creare quel vantaggio competitivo che rende le Marche una delle regioni più gettonate in ambito turistico: in un periodo storico nel quale assistiamo alla chiusura quotidiana di decine e decine

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di aziende, è possibile affermare che il settore turistico, e in particolare quello marchigiano, riesce a mantenere salde le proprie posizioni, evidenziando una propria identità e giocando un ruolo di fondamentale importanza nell’economia della regione. Non a caso, mentre prima il territorio marchigiano era percepito come una destinazione a prevalente uso interno, come luogo di vacanza per famiglie e meta di escursioni giornaliere, in tempi più recenti, anche in relazione all’evoluzione del consumo turistico e al maggior interesse verso la cosiddetta “Italia minore”, le Marche si sono affermate come luogo alternativo alle consuete e più affermate destinazioni turistiche. Da non dimenticare, inoltre, il ruolo delle Marche come luogo prescelto

da molti stranieri (su tutti inglesi e tedeschi) per acquistare casolari e abitazioni situate nei borghi storici, fenomeno già conosciuto e presente in altre regioni confinanti come l’Umbria e la Toscana. Non a caso, in un articolo pubblicato da un quotidiano anglosassone, le Marche sono state definite “la nuova Florida”, caratterizzate da un contesto che rivela un elevato potenziale nello sviluppare un’offerta appetibile per la domanda turistica. Recentemente la rivista dell’associazione americana AARP (American Association of Retired Persons), che raggruppa 37 milioni di persone over 50 e pensionati, ha definito le Marche uno dei “cinque paradisi terrestri in cui vivere”. Le peculiarità enunciate sono quindi il sintomo positivo di una percezione


Le Marche sono riuscite nel tempo a conquistare sempre più appeal, grazie alla capacità di realizzare quell’ideale di ambiente (culturale, economico, gastronomico) che si incardina e si riconosce esclusivamente nel concetto di prodotto e servizio made in Italy

sempre più marcata dell’eccellenza del patrimonio regionale, che certifica il crescente appeal delle Marche come destinazione di viaggio da parte di famiglie, giovani e turisti. Tutto ciò anche grazie al progressivo impegno assunto dall’Amministrazione regionale nelle politiche di valorizzazione del territorio, in virtù dello stanziamento di fondi ed agevolazioni per l’anno in corso e per quelli successivi. Il Piano promozionale ha impostato una comunicazione turistica finalizzata alla costruzione di un brand della destinazione. Per il 2013, e per gli anni successivi, l’obiettivo è quello di consolidare il brand, attraverso una strategia di comunicazione che integri strumenti tradizionali a quelli più innovativi, con particolare riferimento

ai social media, al fine di migliorare la percezione della destinazione e favorire l’aumento di turisti. Altro obiettivo strategico è supportare la promo-commercializzazione e lo sviluppo di contenuti informativi: a tale proposito è imminente l’uscita di un bando a livello nazionale. Si mira, inoltre, ad un forte posizionamento nazionale ed internazionale, sviluppando una definita identità di destinazione, attraverso l’immissione nel mercato dei clusters delle Marche: mare, turismo rurale, cultura, natura, shopping, borghi, turismo attivo, ecc. Insieme a questo, si cercherà di sviluppare le quote di mercato turistico dei Paesi europei, anche dell’ex blocco comunista. Infine, si favorirà il movimento turistico tutto l’anno, destagionalizzandolo sia attraverso la

strutturazione di prodotti fruibili in più fasi dell’anno, sia attraverso l’aumento di competitività dell’offerta delle aree interne e la creazione di pacchetti e soggiorni legati ad eventi di sistema e territoriali, potenziando anche gli incentivi per l’utente finale e per i tour operator per soggiorni nelle Marche.

Nicasio Riggio Gruppo Sida n.riggio@sidagroup.com Tel. 071.28521

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FOCUS: TURISMO

STECCONI

Investimenti e coperture finanziarie nel settore turistico-alberghiero Vincere nella crisi, quali strategie per aumentare il proprio fatturato in un periodo di crisi economica? Le best practice dell’industria alberghiera italiana sono state estrapolate, da un campione di aziende con fatturati annui superiori al milione di euro, e monitorate dal Servizio Studi e Ricerche Industry and Banking del gruppo bancario Intesa San Paolo

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imprese alberghiere che hanno ottenuto buone performance reddituali nel biennio 2010/2012, prevalentemente hotel 4 stelle (80% del campione) situati in località balneari e città d’arte. Oltre un terzo (35%) del campione ha effettuato interventi di ristrutturazione delle strutture, interventi che a fronte di una chiusura temporanea di alcune aree – hall, cucina o ristoranti – hanno consentito di affrontare il deciso incremento della concorrenza nel segmento 4 stelle. Parte degli investimenti in ristrutturazioni hanno consentito anche l’innalzamento degli standard qualitativi di strutture e servizi, nell’ottica di “allungare” la

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stagione – puntando sul valore aggiunto della struttura - e soddisfare nuove fasce e nazionalità di clientela. Alle soglie del 2013, con l’acuirsi della crisi, un quarto del campione ha adottato una politica di contenimento dei costi, azione adottata prevalentemente dalle strutture ricettive concentrate in città o in località termali e lacuali. La comunicazione e il marketing hanno rappresentato la leva di circa il 20% del campione, che ha scelto la rete e le pubbliche relazioni per promuovere le proprie attività. Un trend ancora più interessante è l’attenzione crescente verso le certificazioni non solo del sistema di gestione ma anche di eco-sostenibilità ambientale.

L’adozione di queste certificazioni va ad influire sia direttamente nei confronti dei costi di gestione della struttura, sia indirettamente, orientando il brand verso un carattere green. In termini di certificazioni ambientali – riporta lo studio Intesa San Paolo - si possono identificare 593 aziende del panorama alberghiero italiano in possesso della relativa documentazione, distribuite sulla base delle diverse tipologie di certificato: 264 con la ISO 14001, 14 in possesso della EMAS, 130 Ecolabel, 195 Legaambiente turismo e 8 con la Green key (dati aggiornati tra il dicembre 2011 e l’aprile 2012). Ampia è la diffusione nella fascia “vincente” di strutture dedicate al benessere e al con-


gressuale, scelte che consentono da un lato di intercettare una domanda sempre più attenta a una vacanza all’insegna della forma fisica e mentale, dall’altra di lavorare anche fuori stagione. Investire in tempi di crisi paga, sembra l’indicazione dello studio e più sulla struttura che sulla comunicazione: forse perché il valore aggiunto della ristrutturazione diventa, al tempo stesso, un potente strumento di comunicazione. L'offerta finanziaria del sistema bancario, dedicata al settore turistico, dovrebbe essere strutturata tenendo conto delle necessità delle aziende che vi operano, guidate da una forte stagionalità dei flussi finanziari e dalla periodica necessità

di effettuare ristrutturazioni e rinnovi. Le diverse tipologie di finanziamenti da proporre, di breve e medio lungo termine, dovrebbero mirare a sostenere concretamente le aziende turistico-alberghiere e a supportarne la crescita nel mercato. Gli strumenti tecnici ideali per finanziare questo modello di business, così strutturato, dovrebbero essere: - finanziamenti per coprire gli investimenti fissi finalizzati al miglioramento (adeguamento continuo) o all’ampliamento delle strutture ricettive, inclusi gli interventi periodici di rinnovo e di manutenzione straordinaria tipici del settore; - finanziamento a breve termine per le imprese alberghiere, che consente loro

di ricevere un anticipo a fronte della presentazione di uno o più documenti che attestino l’avvenuta prenotazione dei servizi di ospitalità; - linee di credito per le esigenze di liquidità delle imprese del settore contraddistinte da elevata stagionalità nei flussi di cassa.

Alessandro Stecconi Divisione Corporate Finance - Gruppo Sida a.stecconi@sidasrl.it Tel. 071.28521

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FOCUS: TURISMO

Rosso come il mare, turchese come una vacanza E’ una delle aziende italiane leader nel proprio settore. E nelle Marche opera da ormai più di dieci anni: charter con destinazione Sharm el Sheikh, in Egitto hanno portato, con partenze da Ancona, quasi 50mila turisti. “I Viaggi del Turchese”, intervista con il direttore commerciale Quirino Falessi. Mete da sogno, una programmazione presente sul mercato con cinque cataloghi diversi. E che presenta allettanti novità… di M. Alliney

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uirino Falessi, direttore commerciale dei Viaggi del Turchese da oltre dieci anni: un’esperienza considerevole, la sua, con questo importante tour operator… “I Viaggi del Turchese è una delle aziende italiane leader delle vacanze: un operatore storico, con ormai 27 anni di esperienza sul mercato per destinazioni uniche ed affascinanti come la Giordania, la Turchia e l’Egitto. Mission dell’azienda, offrire prodotti dall’ottimo rapporto qualità-prezzo e al tempo stesso in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, con un occhio di riguardo alle famiglie e ai più piccoli, che poi sono i viaggiatori del futuro. Oggi I Viaggi del Turchese si presenta sul mercato con cinque diversi cataloghi, uno per ciascuna destinazione offerta: Egitto-Medio Oriente, Grecia, Spagna, Tunisia e Turchia. Dal 2007 è di proprietà del gruppo Tui Travel Plc, leader mondiale dei viaggi, con oltre 200 brand in 180 Paesi e più di 30 milioni di clienti”. Far parte del primo gruppo turistico

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mondiale è una grande garanzia. “Far parte di un grande gruppo come Tui Travel Plc in un periodo come questo, di grande incertezza per il mercato turistico italiano, significa poter lavorare in completa serenità. La sicurezza che viene dall’avere alle spalle una realtà solida si trasferisce, ovviamente, nel tipo di offerta di cui siamo capaci: il nostro, lo ricordavo prima, è un prodotto che vanta un eccellente rapporto qualità-prezzo”. Le Marche che realtà rappresentano per I Viaggi del Turchese? “Nelle Marche operiamo da ormai più di dieci anni. Siamo stati il primo operatore con i charter a ‘volare’ da questa regione, offrendo diverse mete di vacanza. Un radicamento nel territorio che ci ha portato a stabilire molteplici collaborazioni; un esempio, la partnership con il Consorzio Frasassi, con cui collaboriamo da diverso tempo in progetti di turismo eco-sostenibile, un tema che vede la nostra azienda impegnata a 360 gradi. Attualmente, dall’Aeroporto delle Marche offriamo come destinazione Sharm

el Sheikh, con partenza settimanale la domenica; questo collegamento rappresenta per noi una tradizione ormai consolidata: in oltre dieci anni abbiamo portato in Egitto, da Ancona, quasi 50mila turisti, e con l’Ente del Turismo egiziano abbiamo creato relazioni dalle ricadute positive per le aziende marchigiane, contribuendo allo sviluppo di rapporti commerciali in un settore, come quello del turismo, che da sempre è motore di crescita economica per il territorio”. Qual è la destinazione più importante per I Viaggi del Turchese? “L’Egitto, in termini di volumi, rappresenta per I Viaggi del Turchese decisamente la destinazione che ha maggiore rilevanza. I recenti fatti della ‘primavera araba’ hanno fatto registrare una flessione nel traffico di turisti dall’Italia, flessione che in questo periodo si sta gradualmente riassorbendo. Fondamentale, in una delicata fase di transizione, di ruolo dell’Ente del Turismo egiziano in Italia, capace di supportare con disponibilità e competenza gli operatori del comparto”.


Un’immagine del Paradise Club Shoni Bay di Marsa Alam

Avete novità, riguardo all’Egitto? “Le principali novità arrivano soprattutto dal Mar Rosso: il Paradise Club Shoni Bay 4*sup vedrà la presenza, dal prossimo mese di luglio e fino al 30 settembre, del master chef italiano Salvino Crivellari, che ha curato l’apertura delle cucine la scorsa stagione estiva. La struttura, situata a Marsa Alam, a circa 22 km dall’aeroporto, ci vede impegnati, a differenza degli altri hotel presenti nella nostra programmazione, con una gestione diretta, decennale, grazie ad un accordo siglato con la proprietà della struttura. L’hotel, con direzione italiana affidata a Paolo Alviggi, è situato in un’ottima posizione e possiede l’accesso diretto al mare, in una baia molto bella. Offriamo, inoltre, la nostra animazione italiana GioPartyClub.it e il miniclub per gli ospiti più piccoli; all’interno della struttura c’è anche un ‘acqua diving’ gestito da una società italiana”. E per quanto riguarda le crociere sul Nilo? “Sicuramente rientrano nel novero dei

nostri prodotti di punta; in merito, registriamo un’importante novità: oltre alle combinazioni classiche, con il soggiorno al Cairo e le sette notti di navigazione, la crociera lunga, di undici giorni, ‘Navigando nella storia - Crociera da Luxor al Cairo’, disponibile, con voli di linea, da diversi aeroporti”. Oltre alle partenze da Ancona, offrite voli da altri aeroporti dell’area adriatica? “Oltre ai voli da Ancona per Sharm el Sheikh la domenica, offriamo partenze da Rimini per Marsa Alam il lunedì e per Sharm el Sheikh il martedì; collegamenti cui si affiancherà il volo Pescara-Sharm el Sheikh dal prossimo 31 luglio, con frequenza settimanale il mercoledì. Riguardo alla nostra programmazione dei tour classici, segnalo importanti novità come ‘Gerusalemme insolita’, per andare alla scoperta della città Santa che da millenni attira milioni di pellegrini e visitatori, come il tour ‘Mare e storia, Petra e Gerusalemme’, che combina alla visita di queste affascinanti città giornate di re-

lax sulle spiagge di Taba, e come, ancora, il tour di una settimana ‘Le gemme dell’Andalusia e Madrid’, in abbinamento a voli low cost. Altra linea di prodotto, nel catalogo online Viaggi&VacanzeWeb (contenuto all’interno della nostra home page, www.turchese.it), che offre diverse e nuove località come Aswan, Dahab, Nuweiba, Safaga, Soma Bay, con un’ampia offerta di strutture internazionali di diverse tipologie che comprendono anche le più prestigiose catene alberghiere quali Kempinski, Marriott, Hilton, Sheraton”. Falessi, ci ha fatto venire voglia di andare in vacanza: che cosa dobbiamo fare per prenotare? “Il nostro canale esclusivo di vendita sono le agenzie di viaggio; basta quindi rivolgersi all’agenzia di fiducia per avere tutte le informazioni ed effettuare le prenotazioni”.

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FOCUS: TURISMO

Investimenti e coperture finanziarie nel settore turistico-alberghiero Vincere nella crisi, quali strategie per aumentare il proprio fatturato in un periodo di crisi economica? Le best practice dell’industria alberghiera italiana sono state estrapolate, da un campione di aziende con fatturati annui superiori al milione di euro, e monitorate dal Servizio Studi e Ricerche Industry and Banking del gruppo bancario Intesa San Paolo

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imprese alberghiere che hanno ottenuto buone performance reddituali nel biennio 2010/2012, prevalentemente hotel 4 stelle (80% del campione) situati in località balneari e città d’arte. Oltre un terzo (35%) del campione ha effettuato interventi di ristrutturazione delle strutture, interventi che a fronte di una chiusura temporanea di alcune aree – hall, cucina o ristoranti – hanno consentito di affrontare il deciso incremento della concorrenza nel segmento 4 stelle. Parte degli investimenti in ristrutturazioni hanno consentito anche l’innalzamento degli standard qualitativi di strutture e servizi, nell’ottica di “allungare” la

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stagione – puntando sul valore aggiunto della struttura - e soddisfare nuove fasce e nazionalità di clientela. Alle soglie del 2013, con l’acuirsi della crisi, un quarto del campione ha adottato una politica di contenimento dei costi, azione adottata prevalentemente dalle strutture ricettive concentrate in città o in località termali e lacuali. La comunicazione e il marketing hanno rappresentato la leva di circa il 20% del campione, che ha scelto la rete e le pubbliche relazioni per promuovere le proprie attività. Un trend ancora più interessante è l’attenzione crescente verso le certificazioni non solo del sistema di gestione ma anche di eco-sostenibilità ambientale.

L’adozione di queste certificazioni va ad influire sia direttamente nei confronti dei costi di gestione della struttura, sia indirettamente, orientando il brand verso un carattere green. In termini di certificazioni ambientali – riporta lo studio Intesa San Paolo - si possono identificare 593 aziende del panorama alberghiero italiano in possesso della relativa documentazione, distribuite sulla base delle diverse tipologie di certificato: 264 con la ISO 14001, 14 in possesso della EMAS, 130 Ecolabel, 195 Legaambiente turismo e 8 con la Green key (dati aggiornati tra il dicembre 2011 e l’aprile 2012). Ampia è la diffusione nella fascia “vincente” di strutture dedicate al benessere e al con-


gressuale, scelte che consentono da un lato di intercettare una domanda sempre più attenta a una vacanza all’insegna della forma fisica e mentale, dall’altra di lavorare anche fuori stagione. Investire in tempi di crisi paga, sembra l’indicazione dello studio e più sulla struttura che sulla comunicazione: forse perché il valore aggiunto della ristrutturazione diventa, al tempo stesso, un potente strumento di comunicazione. L'offerta finanziaria del sistema bancario, dedicata al settore turistico, dovrebbe essere strutturata tenendo conto delle necessità delle aziende che vi operano, guidate da una forte stagionalità dei flussi finanziari e dalla periodica necessità

di effettuare ristrutturazioni e rinnovi. Le diverse tipologie di finanziamenti da proporre, di breve e medio lungo termine, dovrebbero mirare a sostenere concretamente le aziende turistico-alberghiere e a supportarne la crescita nel mercato. Gli strumenti tecnici ideali per finanziare questo modello di business, così strutturato, dovrebbero essere: - finanziamenti per coprire gli investimenti fissi finalizzati al miglioramento (adeguamento continuo) o all’ampliamento delle strutture ricettive, inclusi gli interventi periodici di rinnovo e di manutenzione straordinaria tipici del settore; - finanziamento a breve termine per le imprese alberghiere, che consente loro

di ricevere un anticipo a fronte della presentazione di uno o più documenti che attestino l’avvenuta prenotazione dei servizi di ospitalità; - linee di credito per le esigenze di liquidità delle imprese del settore contraddistinte da elevata stagionalità nei flussi di cassa.

Alessandro Stecconi Divisione Corporate Finance - Gruppo Sida a.stecconi@sidasrl.it Tel. 071.28521

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