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CRISTALLO HOTEL SPA & GOLF

THERE IS NO HIGHER PLACE.

C’è un posto magico, sulla cima più preziosa delle Dolomiti, dove si vive in ogni stagione la montagna più nobile. È il Cristallo Hotel Spa & Golf: l’unico 5 stelle lusso delle Dolomiti. Qui respirerete il profumo delicato del sole e potrete accarezzare la natura più pura. Scoprirete suite dal fascino indimenticabile, la preziosità del comfor t più esclusivo e la delicatezza del benessere firmato Transvital. In più potrete contare

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sulla gestione firmata Cristallo del Ristorante della Club House del Cortina Golf: un’oasi di lusso dove trascorrere i momenti più spensierati o rilassarsi dopo un’emozionante sfida fra golfisti intrecciata su buche di rara complessità, circondati da un paesaggio ineguagliabile. Questo è un soggiorno al Cristallo. Q u e s t o è i l t o p . N a t u r a l m e n t e , a C o r t i n a . Ve n i t e a s c o p r i r e l e n o s t r e p r o p o s t e s u w w w. c r i s t a l l o . i t

Via Rinaldo Menardi 42 - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) Tel. +39.0436.881111 - Fax +39.0436.870110 - info@cristallo.it 99


SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

Popsophia Perché… “Se Aristotele scrivesse adesso, si occuperebbe di soap opera”

Q Direttore artistico Evio HermasErcoli

Cacciari Curi

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uattro weekend, centocinquantasette eventi, ventinove location in contemporanea, centosessantanove ospiti, sedici mostre d’arte, due palchi principali, venti rassegne, un caffè letterario fino a notte fonda, consulenza poetica e filosofica, quindici case editrici coinvolte, musica classica, jazz e pop tutte le sere. Sono questi i numeri di Popsophia, primo Festival del Contemporaneo nonché prima esperienza assoluta per l’Italia di festival interamente dedicata alla pop filosofia e alla cultura pop, che si svolgerà a Civitanova Marche (Mc) dal 15 luglio al 7 agosto, con ingresso gratuito per il pubblico ad tutti gli eventi. Aprire la filosofia al mondo contemporaneo e il mondo contemporaneo alla filosofia è la scommessa, perché, come direbbe la filosofa americana Avital Ronell, “se Aristotele scrivesse adesso si occuperebbe di soap opera” e, possiamo aggiungere, non solo. Al centro delle speculazioni filosofiche e degli incontri ci saranno infatti il serio e faceto, la cultura “alta” e la cultura “bassa” che non solo si fonderanno, ma per la prima volta invertiranno i propri ruoli. La tv come il cinema, la musica, la moda, l’estetica, la scienza, il calcio saranno occasione di riflessione sulla società di oggi, sulla creatività, sull’apparire oltre l’essere, sulla perenne ricerca di senso e di risposte alla domanda “chi siamo?”. Una prospettiva che, secondo il presidente del comitato scientifico di Popsophia Umberto Curi è “l’unica possibile per la filosofia, che nelle origini non ha nulla a che fare con l’immagine di un sapere astratto e che

oggi deve tornare a trarre alimento dalla vita quotidiana”. Scardinati, quindi, confini accademici del sapere, illustri filosofi, accademici, giovani pensatori, giornalisti e personaggi della televisione si sono confrontati e si confronteranno attorno a quattro temi cardine, rispettivamente uno per ciascun weekend in programma: Filosofia (15/17 luglio), Fashion (22/24 luglio), Fiction (29/31 luglio) e Futuro (5/7 agosto). Potrà perciò capitare di ascoltare Giordano Bruno Guerri interrogarsi sugli “ultimi dandy” o Remo Bodei discutere del rapporto tra filosofia e moda, vedere un’insolita coppia Platinette – Arnaldo Colasanti dibattere sul “bello impossibile”, mentre Iginio Straffi e Barbara Alberti metteranno sotto la lente d’ingrandimento il “modus” Winx, fino a guardare “al futuro” attraverso gli astri con Margherita Hack o attraverso un “viaggio” di aforismi con Federico Moccia. Non mancheranno poi i filosofi pop per eccellenza come Simone Regazzoni e Carola Barbero che si dedicheranno al tema della fiction e della “finzione” partendo dal piccolo schermo e in particolare dai “casi” Lost e Sex and the city. Ma questi sono solo alcuni degli esempi del ricco programma di Popsophia, che comprende altrettante partecipazioni illustri come Leonetta Bentivoglio, Alessandro Bergonzoni, Aldo Busi, Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Umberto Curi, Umberto Galimberti, Enrico Ghezzi, Giulio Giorello, Antonio Gnoli, Franca Leosini, Giacomo Marramao, Elio Matassi, Vincenzo Mollica, Paolo Pagliaro, Antonio Preziosi, Quirino Principe, David Riondino, Attilio Romita,…


Le Mostre Tra le quattordici mostre, una concentrazione unica nel panorama estivo nazionale, trova spazio una collezione inedita: “D'Annunzio segreto”, esposizione curata da Giordano Bruno Guerri con il sostegno di un “dandy” dei giorni nostri come Cesare Paciotti, che accoglie più di cento oggetti, preziosi e di uso comune, che hanno accompagnato la vita del Vate e delle sue donne scovati negli armadi del “Vittoriale” e mai visti prima dal pubblico. Una raccolta unica che ospiterà anche l’istallazione tra eros e thanatos di Valeria Paniccia, “Erotico abbandono”. Ma nel cuore marchigiano della moda Made in Italy, l’attenzione al legame tra stile, arte e cultura non si ferma qui. Ne

“La filosofia del bello. Mode e modi di essere nell'Italia della Belle Epoque” a cura di Stefano Papetti saranno in mostra quadri, abiti, accessori e foto di quel periodo storico, mentre la Galleria “Tra mari e monti” svelerà per l’occasione, per soli tre giorni – dal 22 al 24 luglio, una collezione unica e sorprendente dal titolo “L’opera scarpa tra arte e moda”: opere d’arte da calzare, firmate Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jannis Kounellis, Cesare Paciotti, Enzo Cucchi, Manolo Blahnik, Zaha Hadid. L’attenzione all’estetica e all’immagine si risconterà infine anche negli allestimenti della rassegna: tutta la segnaletica sarà infatti realizzata in legno con i colori Ica, primo produttore di vernici ad acqua per legno e main sponsor del festival, ispirati alla pop art.

Crediti

‘Popsophia’, Festival del contemporaneo è ideato da Evio Hermas Ercoli, già direttore artistico di 'Tuttoingioco' (Biennale di arte, cultura e società la cui prima edizione si è svolta nel 2009) e organizzato dall'Amministrazione Comunale di Civitanova Marche con il contributo della Regione Marche e il patrocinio di Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Gioventù e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Macerata. Per info: www.popsophia.it info@popsophia.it tel. 0733/812936

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

All’Hotel Excelsior di Pesaro, musica a 5 stelle per il Lido degli Eventi di I. Barone - foto di G. Giacca

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artedì 5 luglio, il Lido Excelsior di Pesaro ha presentato la sua stagione estiva degli eventi con una conferenza stampa. Un ricco programma di appuntamenti che fino al 1 settembre accompagnerà gli abitanti di Pesaro e i suoi ospiti vacanzieri sotto le 5 stelle della musica, con la cucina del ’59 Restaurant, che per l’estate inaugura la sua sala all’aperto al Lido. Un’occasione speciale per vivere la musica attraverso le esecuzioni dei

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musicisti pesaresi sul palcoscenico a cielo aperto del Lido, nella sua strabiliante cornice bianca e dorata. È la musica infatti che unisce e identifica culture differenti, da quella italiana a quella internazionale, partendo dal viaggio che ogni giovedì sera ci porta nelle diverse regioni d’Italia in occasione dei suoi 150 anni, sottolineato dalle note del pianoforte di Diego Brancaccio e dal suo talento frizzante. Passando poi per la musica di respiro internazio-

nale con le Special Night del venerdì, dedicate ogni volta a ritmi e atmosfere di un paese lontano con musica dal vivo. Fino ad arrivare al raffinato e ambizioso progetto - Preludio a 5 Stelle - che ha subito trovato l’entusiasmo del Direttore del Conservatorio Statale di Musica G. Rossini di Pesaro, Maurizio Tarsetti, che per due martedì (19 luglio e 9 agosto) guiderà i suoi giovani talenti in un’esibizione jazz. La direzione artistica delle serate è stata curata dalla si-

gnora Nesci, che ha dato vita ad una rassegna estiva pensata per gli abitanti di Pesaro e dedicata ai giovani musicisti del territorio, per renderli unici protagonisti di un percorso che, iniziato a luglio, possa proseguire anche in inverno. La partecipazione di numerosi ospiti al primo degli eventi, giovedì 7 luglio, dedicato alla Campania, ha confermato il successo dell’iniziativa.


Il Lido degli eventi eventFUL LIDO

MUSICA, EMOZIONI E SAPORI AL LIDO DI PESARO

GLI EVENTI DEL GIOVEDÌ 9 REGIONI PER VIVERE IL LIDO

9 regioni per vivere il Lido:

tutti i giovedì dal 7 luglio al 1 settembre Campania alla Liguria: 9 appuntamenti con cene e aperitivi 7 LUGLIODalla 2011 – Campania

tipicità delle regioni accompagnate dalle Poesia, viziispirati e sfizi alle della più variegata traitaliane le cucine. note di un pianoforte in spiaggia con Diego Brancaccio

14 LUGLIO 2011 – Toscana Le sognanti atmosfere della terra che più di tutte sa raccontarsi,anche attraverso la cucina.

Special Night

Musiche sapori internazionali 21 LUGLIO 2011 – e Puglia

Un aperitivo con musica dal vivo dedicato ai ritmi e alle culture Tra terra, mare e sole, un mix di sorprendenti internazionali. e ricercate 15 proposte culinarie. LUGLIO 2011 – The American dream 29 LUGLIO 2011 – La vie en rose, omaggio a Edith Piaf 5 2011 AGOSTO – Notte d’Oriente 28 LUGLIO – 2011 Emilia Romagna 15 AGOSTO profumi 2011 – Saudade do Brasil Forza e concretezza, e sapori della tradizione romagnola. 26 AGOSTO 2011 – In the mood for Japan

4 AGOSTO 2011 – Marche Preludio stelle Gustosi aromi cullano ail 5 buongustaio

EXCELSIOR in collaborazione con il Conservatorio di più esigenteL’Hotel e lo viziano di sapori. Pesaro G. Rossini presenta: due serate di cultura a 5 stelle dedicate alla musica dei giovani musicisti del Conservatorio 11 AGOSTO 2011 – Lazio martedì 19 luglio e 9 agosto 2011

Cucina affascinante e piccante, semplice e vivace. Dove, se non a Roma?

Per info e prenotazioni: 0721 630011 - www.excelsiorpesaro.it/eventi - Seguici su Facebook Further information and booking: 0721 630011 - www.excelsiorpesaro.it/events - Follow us on Facebook

18 AGOSTO 2011 – Sicilia

Avventura, tradizione, esotismo. La Sicilia si avvicina per lasciarsi gustare.

FLAVOURS, MUSIC AND EMOTIONS ON THE ì LIDO SPECIAL IN PESARO NIGHT

9 regions to enjoy the Lido:

every Thursday from the 7th of July to the 1st

of September MUSICHE E SAPORI INTERNAZIONALI evenings with of traditional food and cocktails Il9 eventful mondo viene aplenty trovarti all’Excelsior. from 9 different Italian regions. Delicious authenticities from Incontri di ritmi e pietanze per the South, Centre and North of Italy amidst the sound of piano appuntamenti internazionali, melodies played live by Diego Brancaccio on the beach. con frizzanti sorprese eSpecial trascinanti sensazioni. Nights International sounds and flavours 15 LUGLIO The to American dream Food, cocktails2011 and live–music enjoy the cultures from other La pura atmosfera parts of the world. degli anni ‘50, quando le gonne erano altaAmerican e c’era voglia 15th of July, 2011a vita – The dream di sognare. 29th of July, 2011

– La vie en rose, homage to Edith Piaf

5th LUGLIO of August, 2011 29 2011––Eastern La vieNights en rose, omaggio a Edith Piaf 15th of August, 2011 – Saudade Edith Piaf, champagne e cielododiBrasil stelle. 26th of August, 2011 – In the mood for Japan La dolcezza di una serata parigina.

55-star AGOSTO 2011 – Notte d’Oriente Prelude

Magia di spezie e calde ispirazioni, The EXCELSIOR Hotel and the Conservatory from Pesaro, Gioachino Rossini present delle a highlyemozioni special evening on the Lido. The young ecco il profumo d’Oriente. musicians of the Conservatory will offer their 5 stars mastery on Tuesday the 19th of July and Tuesday the 9th of August

15 AGOSTO 2011 – Saudade do Brasil Un acquarello di vitalità, la tentazione della musica, il contagioso sorriso brasiliano. A Member of

26 AGOSTO 2011 – In the mood for Japan Un’esotica nuvola di leggerezza, eleganza, raffinatezza.

25 AGOSTO 2011 – Sardegna Estasi di sapori e profumi nelle gustose contaminazioni sarde.

1 SETTEMBRE 2011 – Liguria I cinque sensi gastronomici interpretati dalla cucina ligure.

Preludio a 5 stelle L’hotel Excelsior in collaborazione con il Conservatorio

di Pesaro G. Rossini presenta: due serate di cultura a 5 stelle dedicate alla musica dei giovani musicisti del Conservatorio martedì 19 luglio e 9 agosto 2011

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

Biennale Internazionale dell’umorismo nell’arte 26° edizione, Tolentino, 21 luglio – 2 ottobre 2011 Il Direttore Artistico Andrea Gaulandri: “La Biennale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino diviene il luogo dove la contemporaneità può interpretare le poetiche, gli stili e gli artisti che hanno deciso il Novecento” di L. Dattolo

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irettore Gualandri, il 21 luglio prenderà il via l’edizione 2011 della Biennale dell’Umorismo nell’arte di Tolentino: può darci qualche anticipazione? “Innanzitutto i numeri. Abbiamo superato ogni record sia di presenza, che di opere inviate da tutto il mondo. Infatti, hanno partecipato 594 artisti, di cui 204 italiani e 390 stranieri, in rappresentanza di 61 nazioni. La Giuria, presieduta da Bruno Gambarotta, ha visionato e scelto tra 1.295 opere. Quindi una grande adesione e, soprattutto, una grande qualità che ci ha complicato non poco nella scelta delle 60 opere da esporre a palazzo Parisani Bezzi quale selezione significativa di questa nostra 26° Biennale. Contemporaneamente, in occasione del suo 50° anniversario, la Biennale presenta la mostra “Tra il Sublime e l’Idiota, l’umorismo nell’arte contemporanea italiana”. Una nuova sfida “Biennale” per il curatore Luca Beatrice, che ha scelto con uno sguardo non convenzionale, le opere di 28 artisti, che nella loro carriera hanno saputo usare il linguaggio dell’ironia per affrontare in chiave critica il reale. A volte ne hanno amplificato

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gli aspetti tragicomici, altre diventando voce di denuncia sociale e offrendo un sorriso amaro, altre ancora dissacrandone i miti e regalando al pubblico l’occasione di riderci sopra. Video, installazioni, sculture, disegni, dipinti dialogano tra loro e con le sale settecentesche di Palazzo Parisani Bezzi che li ospitano tra affreschi, arazzi, quadri, mobili e arredi d’epoca, dando vita a un allestimento originale, in perfetta linea con lo spirito curatoriale. In mostra ibridazioni di linguaggi e media, metafore, simboli, allegorie, icone caricate di un particolare humour con un atteggiamento al tempo stesso derisorio e provocatorio, talvolta ingenuo e naif, altre più critico, paradossale e concettuale”. Qual è il tema portante di questa edizione? “Il tema scelto per questa 26° edizione è “L’Arte del Novecento”. È stato il più grande contenitore di poetiche e stili. Nel Novecento le correnti artistiche hanno vissuto in modo frenetico, coinvolgente, rivoluzionario. La Biennale, a cinquanta anni dalla sua prima edizione, irrompe nell’arte del Novecento, ne scrive la storia

a più mani e con il contributo di tutti gli artisti che hanno partecipato, attraverso la pratica mai obsoleta dell’umorismo, che predilige l’azione irriverente, in alternativa alla “rigidità” accademica. La Biennale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino diviene il luogo dove la contemporaneità può interpretare le poetiche, gli stili e gli artisti che hanno deciso il Novecento, con il linguaggio della fantasia, del disordine, del nonsense, della creatività, dell’umorismo”. Quest’anno la Biennale celebra i suoi primi 50 anni: come commenta questo traguardo? “È un traguardo molto importante anche perché sono poche le manifestazioni, non solo in Italia, che possono vantare una longevità tale, costellata da successi e importati mostre e collaborazioni. E poi Tolentino vuole differenziarsi parlando di umorismo e di arte, ponendo l’attenzione sulla creatività e sui linguaggi più innovativi della grafica e della pittura in genere”. Quanto contano, secondo Lei, manifestazioni simili per promuovere la crescita culturale e artistica della regione? “Sono certamente fondamentali sia per la cultura, che per l’arte. Ultimamente la cultura non viene incentivata e sono anche poche le istituzioni che propongono idee di qualità e capaci di incontrare il gusto del pubblico. La Biennale di Tolentino, inoltre, unisce il territorio e i propri luoghi storici con l’esposizione, creando un effetto di sicuro coinvolgimento emotivo e culturale”. Umorismo e arte: un binomio certamente non facile, ma vincente… “Speriamo di sì! Considerando i numeri dei partecipanti umorismo e arte si incontrano e si scontrano, dando vita a espressioni artistiche innovative. Stabilire un tema con il quale far confrontare gli artisti come l’arte del Novecento, ritengo che sia un gioco nel gioco. Un’ulteriore prova per mettersi in discussione e per ironizzare sul proprio essere

artista. Un binomio azzeccato come ci dimostra anche Luca Beatrice nella sua esposizione”. Lei è il Direttore più giovane che la rassegna abbia mai avuto: come si è avvicinato al modo dell’arte? Quali novità porterà all’interno della rassegna? “Mi piace precisare che forse in altre nazioni sarei gia vecchio... A Tolentino ho vinto una edizione della Biennale, quella del 2005 e sono stato onorato di essere stato scelto come Direttore Artistico. Al mondo dell’arte sono approdato, invece, in modo scolastico avendo frequentato l’istituto d’arte e l’Accademia e collaborando con artisti molto importanti come Sol Lewitt. L’impronta che vorrei lasciare è quella di una apertura all’arte meno tradizionale, non soltanto la vignetta o la caricatura, ma anche altri linguaggi e in questo senso il “Padiglione Beatrice” è sicuramente la novità più importante”.


“La Biennale dell’Umorismo nell’Arte di Tolentino diviene il luogo dove la contemporaneità può interpretare le poetiche, gli stili e gli artisti che hanno deciso il Novecento, con il linguaggio della fantasia, del disordine, del nonsense, della creatività, dell’umorismo”

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

A Sant’Angelo in Vado è festa per tutta l’estate Garibaldi, nel suo continuo peregrinare di terra in terra, in quel suo perpetuo filare quella tela che poi prese la forma, il colore e il nome di Italia, varcò le soglie della Marca Pontificia, in fuga dalla decaduta Repubblica Romana, a spron battuto verso Venezia. Giunto al limitare dell’Appennino, seguì grossomodo il corso del fiume Metauro, giungendo finalmente nel borgo ricco di arte e storia che fu l’antica Tifernum Mataurense romana ed oggi, come al tempo dell’Eroe dei Due Mondi, era conosciuta come Sant’Angelo in Vado

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in qui la storia. Difficile prevedere che 150 anni più tardi il Generale nizzardo potesse far ritorno nel cuore verde del Montefeltro, eppure… Eppure ancora una volta l’attivissimo ed affascinante borgo metaurense stupisce per creatività, stakanovismo e varietà dell’offerta turistica estiva: la regia di tanta carne al fuoco è dell’Associazione Culturale Vado, fautrice di quel “Centro Commerciale Naturale”, che apre le porte del proprio centro storico per creare un mix di commercio, cultura, arte, gastronomia e spettacolo. Ricetta ricca d’esperienza, visto l’ultradecennale altissimo gradimento dei numerosi turisti che ogni estate affollano Sant’Angelo in Vado. Concerti, cene a tema, spettacoli per tutte le età, negozi e musei aperti fino a tarda notte per offrire al pubblico l’ampia offerta che il territorio montefeltresco è in grado di offrire, in un ventaglio davvero unico, che va dall’enogastronomia al tessile, passando per artigianato, floricultura, arte orafa e tanto altro. Torna Garibaldi, in quest’estate dei 150 anni, accompagnato da mezzo Risorgimento che a partire da mercoledì 6 luglio ha inaugurato questo “Shopping di Sera” all’insegna delle Piazze del Gusto in una carambola di serate a tema dal titolo “Vado a Mille”. Dopo il successo della Serata Mameli e della Serata Cavour, il 20 luglio sarà dedicato a Silvio Pellico, che finalmente libero dalle anguste prigioni, si rifocillerà assieme ai turisti del prelibato pesce cotto in ogni salsa; il 27 luglio sarà la volta della Moda, con un defilé lungo il centrale corso con passerella e tappeto rosso. La serata sarà ovviamente dedicata alla bella Anita Garibaldi. Anche in agosto vetrine illuminate a notte, musica, gastronomia e cultura: il 3, per la Serata Mazzini, sarà la

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volta del prelibato stinco di maiale; chiuderà le danze Re Vittorio Emanuele II, cui è dedicato l’ultimo mercoledì, il 10 agosto: il Re Galantuomo ci accompagnerà in un trionfo di sapori tutti italiani per le vie di Sant’Angelo in Vado. Un’offerta ampia e diversificata che si arricchisce di autentiche perle, come la magnifica Domus del Mito, con mosaici unici, testimonianza dei fasti di Roma nel territorio della Massa Trabaria, o come i musei e le chiese che saranno aperti per i tanti turisti che da oltre dieci anni invadono allegramente Sant’Angelo in Vado, per questa bella iniziativa fortemente voluta dai bravi commercianti vadesi dell’Associazione Vado, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro.

“Shopping di sera”, a cura dell’ Associazione Culturale Vado Centro Storico di Sant’angelo in Vado, tutti i mercoledì di luglio e i primi due mercoledì di agosto


NUTRE CON LEGGEREZZA

PROTETTA DALLE GROTTE DI FRASASSI, VIVE OGNI GIORNO CON LA TUA FAMIGLIA. Dal cuore verde delle Marche, Acqua Minerale Frasassi. Sgorga leggera nel Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, e unica, scorre protetta da Grotte millenarie arricchendosi di preziosi minerali e microelementi, per portare ogni giorno sulla tua tavola la naturale leggerezza di un’acqua che con un’equilibrata presenza di minerali aiuta tutta la famiglia a sentirsi bene. Acqua Frasassi, nutre con leggerezza.

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SPECIALE: GUIDA ALL’ESTATE

Alla riscoperta del territorio, tra natura e cultura L’

associazione culturale e ricreativa “Percorsi Ritrovati” si prefigge lo scopo di ridare vita al nostro territorio attraverso il monitoraggio e la riscoperta della sentieristica e di tutte le potenzialità del territorio stesso. Da diverso tempo è impegnata nel sopralluogo diretto del percorso lungo il fiume Foglia che collega l’Adriatico al Montefeltro. Il materiale di rilievo elaborato sino ad oggi, è già stato regalato alla provincia di Pesaro e Urbino e all’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo. Il percorso rilevato, si collega anche alla cosiddetta “via Francigena Adriatica” la quale metteva in relazione il santuario di Loreto alla via Francigena Tirrena e alla Oberstrasse orientale e godette sino al 1300 di particolare rilevanza. ”La via del fiume”, progetto nato da una idea dell’arch. Alessandro Saffioti, rappresenta pertanto la via della riscoperta e dell’utilizzo intelligente di una risorsa naturale trascurata in tempi recenti. In quest’ottica l’Associazione Percorsi Ritrovati, con sede a

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Pesaro, si colloca in un complesso tessuto di sinergie storico-culturali ed ambientali, con notevoli ed indiscutibili potenzialità. Mediante l’organizzazione di eventi, conferenze, mostre e quant’altro si renda necessario alla promozione di uno sviluppo ecosostenibile, in linea con la “green economy” promossa e sostenuta dalla Provincia di Pesaro e Urbino, Percorsi Ritrovati si fa promotrice di un modo di vivere e rivivere un territorio ricco di “possibilità” e con un notevole valore ambientale, storico, architettonico e artistico. Tra le varie attività proposte per quest’anno dall’associazione rientra il primo corso di avviamento al trekking “passeggiare attraverso la natura”, realizzato con il partenariato della provincia di Pesaro e Urbino e che ha avuto tra i docenti il corpo Forestale dello Stato e la Croce Rossa Italiana. Il corso, finalizzato al rilascio di un patentino di “tecnico escursionismo” da parte del coni-csen e riconosciuto dal ministero degli interni, si concluderà nel mese di Agosto.

Con il patrocinio della Provincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Pesaro, dell’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo, in occasione del trentennale del restauro dell’Abbazia di San Tommaso in Foglia (rinomata abbazia nell’entroterra pesarese la quale godeva di notevole spicco nel periodo altomedievale) Percorsi Ritrovati ha organizzato nel 2010 la prima rievocazione storica “Ritorno alla Badia”. Forte del successo riscosso, il 6 e 7 agosto 2011 presenterà la seconda edizione della rievocazione storica “Ritorno alla Badia”. Quest’anno, il “Ritorno alla Badia” non si occuperà soltanto dell’aspetto rievocativo e ludico, ma cercherà anche di coniugarlo con una serie di conferenze che tratteranno di aspetti attinenti al periodo, al luogo e alla natura della costruzione. All’interno dell’abbazia si terranno due conferenze di notevole interesse: il sabato alle 17:30 alcuni rappresentanti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme parleranno della “cavalleria religiosa oggi”, mentre la domenica alla stessa ora

la dottoressa Laura Ciotti affronterà il delicato tema della figura di “Maria Maddalena”. Inoltre, nella mattinata di domenica verrà presentato e firmato il protocollo di intesa tra l’associazione Percorsi Ritrovati e la sezione Italia Nostra di Sestino, occasione perfetta per illustrare le ragioni di questo nostro gemellaggio di intenti e di ideali. Preludio ad una serie di eventi congiunti in programma per il prossimo futuro che porteranno ad una ulteriore collaborazione “sovraterritoriale”, nell’ottica di una proficua intesa tra enti pubblici, associazioni e privati.

Montecopiolo (PU)

Bottega di Colbordolo (PU)

Pesaro


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

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La giovinezza non sta nel mutare idee e passioni ogni giorno, ma nel provare ogni giorno le proprie idee e passioni contro la realtĂ , per vedere se tagliano. Ugo Ojetti

LA PORTA DI UNA SCUOLA

CHIUDE UNA PRIGIONE

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

CONVIENE LAUREARSI? Stando alle statistiche più recenti, l’università rimane il percorso più idoneo per raggiungere presto un’occupazione ad un buon livello di reddito. Ma frequentare un corso universitario è anche molto altro: è una palestra di vita, un luogo dove il giovane riesce a formarsi caratterialmente

È

un po’ questa la sintesi espressa da quattro Rettori, che Mondo Lavoro ha coinvolto in un dibattito che, speriamo, possa appassionare i nostri Lettori: Marco Pacetti (Università Politecnica delle Marche), Giorgio Petroni (Università di San Marino), Stefano Pivato (Università di Urbino) e Fulvio Esposito (Università di Camerino). Se per Marco Pacetti il livello qualitativo di un’università si rapporta anche al grado di capacità di intercettare ed anticipare le esigenze del mercato, per “assicurare ai giovani un buon posto di lavoro al termine degli studi”, per Stefano Pivato è comunque “sbagliato

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scegliere un corso di studi sulla base delle prospettive occupazionali” perché “un percorso di studi universitario aiuta a crescere anche come persona”, mentre Fulvio Esposito ricorda che, dati statistici alla mano, “anche in un contesto difficile come quello attuale, il tasso di disoccupazione è più basso tra i laureati che tra i non laureati, il tempo per l’accesso al lavoro è più breve tra i laureati che tra i non laureati, la retribuzione media è più alta tra i laureati che tra i non laureati”. A questo proposito il Rettore di UNIVPM, sottolinea, dal canto suo, una condizione importante, ovvero che da un lato l’ateneo sia in grado

di realizzare “corsi di laurea precisi, con contenuti mirati” e dall’altro “le famiglie siano consapevoli che un investimento fatto sulla formazione del proprio figlio è una scelta ben fatta”. Nella rubrica “Controcopertina”, poi, c’è l’interessante intervento di Giorgio Petroni, Rettore dell’Università di San Marino, il quale ci illustra un progetto innovativo quanto ambizioso per il territorio, il Parco Scientifico e Tecnologico.


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

GIORGIA MELONI

“Sono molto interessata a veicolare il più possibile alle giovani generazioni quei valori di cui lo sport è portatore: il significato dello sforzo e del sacrificio finalizzati al raggiungimento di un obiettivo che conta, il rispetto per l’avversario e per se stessi, in campo come fuori, la fondamentale importanza del collettivo per gli sport di squadra”

“In arrivo aiuti alle aziende che assumeranno giovani genitori precari”: il Ministro della Gioventù anticipa a Mondo Lavoro alcune misure che saranno varate entro l’estate di Guido Guidi

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inistro, in cosa consiste il progetto “Diritto al futuro”? “Si tratta di un pacchetto di iniziative da 300 milioni di euro complessivi, già interamente stanziati, dedicato all’occupazione e al futuro dei giovani. 51 milioni di euro serviranno a dare un lavoro stabile ai giovani genitori precari, attraverso l’attivazione di “doti” di 5mila euro ciascuna da destinare alle aziende che sceglieranno di assumerli a tempo indeterminato; 50 milioni costituiranno il fondo di garanzia per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa alle giovani coppie con contratti atipici, 100 milioni saranno investiti sul talento giovanile che diventa impresa. Con il resto dello stanziamento daremo vita a 20 campus in tutta Italia per mettere i nostri migliori laureati a contatto con le imprese, e consentiremo a circa 30mila ragazzi che non hanno le disponibilità economiche di potersi mantenere durante gli anni dello studio attraverso un prestito garantito dallo Stato. In queste settimane si sta completando l’iter burocratico ed entro l’estate sarà possibile per i giovani italiani presentare richiesta per usufruire di questi strumenti”. Il Suo è un Ministero fortemente impegnato nella promozione della pratica sportiva tra i giovani. Ce ne vuole parlare? “La delega allo sport è del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Rocco Crimi, con il quale spesso collaboro per la realizzazione di numerose iniziative rivolte ai giovani. Come Ministro della Gioventù sono molto interessata a veicola-

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re il più possibile alle giovani generazioni quei messaggi positivi, quei principi e quei valori di cui lo sport è portatore: non solo dunque l’importanza di mantenersi in salute attraverso un’attività fisica costante, ma anche il significato dello sforzo e del sacrificio finalizzati al raggiungimento di un obiettivo che conta; il rispetto per l’avversario e per se stessi, in campo come fuori; la fondamentale importanza del collettivo per gli sport di squadra, metafora del significato profondo del vivere come membro di una comunità; l’esempio del campione, che stimola il volano dell’emulazione positiva, e molto altro ancora”.

competenze adeguate nella comunicazione e nell’alfabetizzazione digitale e la partecipazione dei giovani al processo decisionale”.

Quali sono le decisioni più importanti adottate al vertice di Bruxelles il 19 e 20 maggio in materia di partecipazione ed occupazione? “Si è trattato di un incontro molto importante, la riunione del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea responsabili di Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport. Dalla seduta sono usciti due documenti di grande rilievo: la Risoluzione sulla promozione di forme nuove ed effettive di partecipazione di tutti i giovani alla vita democratica in Europa e la Risoluzione sul dialogo strutturato con i giovani sull’occupazione giovanile”.

Ad esempio? “La garanzia di una maggiore attenzione della politica sui risultati del dialogo strutturato, ma anche la promozione di una più ampia partecipazione dei diversi soggetti sostenitori, o la considerazione di modalità per assicurare un appoggio finanziario sostenibile, o, infine, il miglioramento delle tempistiche e delle modalità di lavoro”.

La prima Risoluzione cosa contiene? “Con questo documento il Consiglio ha preso l’impegno di sostenere in particolare l’attività di volontariato, lo sviluppo di

E con la seconda? “Con la seconda risoluzione, invece, è stato fatto un bilancio sulla prima fase del dialogo strutturato, una forma di coinvolgimento diretto dei giovani e delle organizzazioni giovanili europee iniziata nel 2009. Quello che è emerso dall’analisi è che il metodo funziona, ma restano alcuni aspetti da migliorare”.

Cosa sono i “Piani Locali Giovani”? “I Piani Locali Giovani rappresentano uno strumento di coordinamento delle politiche giovanili pianificato in collaborazione con l’Anci, e che consente, mediante il coinvolgimento di enti, istituzioni ed organizzazioni, di armonizzare interessi diversi ed individuare obiettivi comuni. Il progetto ha durata biennale, e ha l’obiettivo di accrescere e favorire l’accesso al lavoro, sviluppa-

115


DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

re la cittadinanza attiva, migliorare la qualità della vita dei giovani, incrementare lo sviluppo e la fruizione della cultura, favorire la pratica sportiva ed avviare percorsi per l’inclusione sociale. Fin dall’inizio del mio mandato ho guardato con grande interesse la proposta dei PLG: sono convinta che essi assumano particolare importanza nell’applicazione del principio di sussidiarietà verticale e orizzontale nelle politiche giovanili”. Quante città vi hanno aderito? “Alla sperimentazione hanno aderito 14 città metropolitane sparse su tutto il territorio nazionale: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia”.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

CON LA LAUREA PIÙ FACILE TROVARE LAVORO Secondo i dati diffusi dall’Istat, praticamente tre laureati su quattro (il 73,2 per cento) – sia in corsi lunghi che nei triennali - trovano un impiego entro i tre anni dal conseguimento del titolo. Si tratta, per la verità, DOSSIER FORMAZIONE laurearsi? diConviene dati che tengono conto di un dato importante: al momento della laurea circa un terzo degli interessati Secondo diffusi dall’Istat, nel 2007 praticamente laureati quattro (il 73,2 per già lavorai dati (il 30,2 per cento per i corsi lunghi e iltre37,2 per isutriennali) cento) – sia in corsi lunghi che nei triennali - trovavano un impiego entro i tre anni dal conseguimento del titolo. Si tratta, per la verità, di dati che tengono conto di un dato a importante: cura di GGFalGroup via Albertini 36 Blocco I/1 terzo 60131degli Ancona - f.digiulio@callworld.it momento della laurea circa un interessati già lavorava (il 30,2 per cento per i corsi lunghi e il 37,2 per i triennali) in cerca lavoro (pari gli al 21,4 92,3 per cento) sono le a situazione si già inverLa situazione si inverte ad un anno dalla di laurea, quando occupati(con tra iillaureati in corsi lunghi per cento del totale, contro il scelte più “premianti” te già ad un anno dalla superano i triennali (56,9 contro 52,2 per cento), tenuto conto anche del fatto che questi ultimi persotto la il 9,4 dei triennali). profilo occupazionale, come laurea, quando gli ocmetà dei casi proseguono gli studi nel biennio specialistico. Per i laureati ai corsi lunghi, peraltro, se emerge Tabella 1, sotto cupati tra i illaureati corsi è maggiore tasso di in occupazione, è più elevata anche la percentuale di chi èdalla in cerca di lavoro Quali sono i corsi di laurea riportata. lunghi superano i triennali (pari al 21,4 per cento del totale, contro il 9,4 dei triennali). (56,9 contro 52,2 per cento), che offrono maggiori sbocchi Quali sono di laurea che offrono maggiori sbocchi professionali? tenuto contoi corsi anche del fatto professionali? I corsi lunghi del per gruppo ingegneria - i cui laureati trovano ingeun impiego entro un anno dalla fine che questi ultimi la metà I corsi lunghi del gruppo degli studi nel 74,1 per casi – e- ii corsi triennalitrovano attinenti alle professioni sanitarie e al cui laureati dei casi proseguono glicento studidei gneria gruppo medico (con il 92,3 Per per cento) sono le scelte “premianti” un impiego entro più un anno dal- sotto il profilo occupazionale, nel biennio specialistico. emerge dalla lunghi, Tabella 1, sottola riportata. fine degli studi nel 74,1 per i come laureati ai corsi pe-

L

raltro, se è maggiore il tasso cento dei casi – e i corsi trienTabella 1 - LAUREA LUNGA E LAVORO di occupazione, è più elevata nali attinenti alle professioni Laureati in corsi lunghi del 2004 per condizione occupazionale nel 2007 e gruppo di corsi di laurea. anche percentuale di chi è sanitarie e al gruppo medico Anno la 2007, composizioni percentuali GRUPPI

Scientifico Chimicofarmaceutico Geo-biologico Medico Ingegneria Architettura Agrario Economicostatistico Politico-sociale Giuridico Letterario Linguistico Insegnamento Psicologico Educazione fisica TOTALE

LAVORANO Totale

67,4 78,6

Di cui: svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo la laurea 57,6 73,7

60,2 36,4 91,0 88,1 73,3 79,8

NON LAVORANO Cercano lavoro Totale

Di cui: svolgono attività formativa retribuita

TOTALE Valori assoluti

13,1 9,3

19,5 12,2

14,3 8,4

3.292 5.594

46,7 24,2 81,3 63,0 57,2 65,7

20,2 3,9 4,4 8,2 15,3 10,7

19,6 59,7 4,6 3,7 11,4 9,5

13,7 52,5 3,3 0,6 5,0 3,2

6.881 7.888 18.114 8.210 3.907 26.437

80,5 52,5 75,5 78,8 82,2 70,2 77,0

56,9 38,1 48,6 62,1 55,4 52,5 45,8

14,3 25,5 17,1 14,9 13,4 22,4 13,3

5,3 21,9 7,4 6,3 4,4 7,4 9,7

1,4 1,5 2,5 2,9 0,6 1,2 0,3

15.773 25.264 16.592 9.568 9.654 6.555 1.387

73,2

56,1

14,2

12,6

5,5

165.114

Fonte: Istat

118 E le lauree triennali fanno trovare lavoro?

La risposta è affermativa se si guarda ai corsi triennali dei gruppi linguistico, medico (professioni infermieristiche ed ostetriche, scienze e tecnologie farmaceutiche), difesa e sicurezza nonché

Tabella 1 LAUREA LUNGA E LAVORO Laureati in corsi lunghi del 2004 per condizione occupazionale nel 2007 e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007, composizioni percentuali

Fonte: Istat


Glifanno indici più bassi sono invece registrati dai laureati dei gruppi geo(professioni infermieristiche bassi sono giuridico, invece registrati Edell’insegnamento. le lauree triennali biologico, psicologico e letterario, come illustrato nella Tabella ed ostetriche, scienze e 2. tec- dai laureati dei gruppi giuriditrovare lavoro? La risposta è affermativa se nologie farmaceutiche), dife- co, geo-biologico, psicologico 2 – ai LAUREA TRIENNALE LAVOROnonché dell’in- e letterario, come illustrato sa eEsicurezza siTabella guarda corsi triennali Laureati in corsi triennali del 2004 per condizione occupazionale nel 2007 e gruppo di corsi di dei gruppi linguistico, medico segnamento. Gli indici più nella Tabella 2. laurea. Anno 2007, composizioni percentuali GRUPPI

Scientifico Chimicofarmaceutico Geo-biologico Medico Ingegneria Architettura Agrario Economicostatistico Politico-sociale Giuridico Letterario Linguistico Insegnamento Psicologico Educazione fisica Difesa e sicurezza TOTALE

LAVORANO Totale

66,9 65,9

Di cui: svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo la laurea 53,4 53,9

43,0 96,4 66,3 65,6 73,1 76,4

NON LAVORANO Cercano Totale lavoro

TOTALE Valori assoluti

Di cui: svolgono attività formativa retribuita

9,3 11,7

23,8 22,5

9,5 11,9

3.176 1.107

31,3 55,7 55,1 46,2 53,3 50,5

24,1 1,8 12,0 17,0 15,5 10,2

33,0 1,8 21,7 17,4 11,4 13,4

18,3 0,3 6,0 1,5 3,8 4,7

3.968 19.226 13.984 3.361 1.397 13.561

73,7 33,9 56,9 72,2 80,6 52,6 77,3

45,1 21,9 35,3 56,8 55,6 32,2 38,7

16,2 17,5 22,5 17,0 11,9 25,9 11,4

10,1 48,5 20,6 10,9 7,5 21,5 11,3

1,3 9,9 3,6 1,8 0,5 1,5 0,7

11.741 2,793 4.692 3.018 2.614 3.404 1.305

97,3

27,5

0,4

2,3

0,0

379

73,2

48,5

12,1

14,7

3,9

89.725

Tabella 2 LAUREA TRIENNALE E LAVORO Laureati in corsi triennali del 2004 per condizione occupazionale nel 2007 e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007, composizioni percentuali.

Fonte: Istat

Fonte: Istat

LAUREA E DISOCCUPAZIONE so un corso triennale nell’am- laureati in corsi lunghi rispetLAUREA E DISOCCUPAZIONE La Tabella 3 evidenzia le pro- bito medico-sanitario risulta to a quelli triennali. Inoltre, le spettive occupazionali offerte disoccupato. In linea gene- donne sono sfavorite rispetto La Tabella 3 evidenzia le prospettive occupazionali offerte dalle varie tipologie di corsi di laurea: nota concluso come perunben 10 triennale agli uomini, soprattutto dalle variel’1,9 tipologie di corsi di rale, soltanto per cento di coloro che sihanno corso nell’ambito medico- con gruppi su 15 la situazione ocriferimento alle lauree laurea: soltanto l’1,9 per censanitario risulta disoccupato. In linea generale, si nota come per ben 10 gruppi su 15 la situazioneluncupazionale migliore per i ghe. tooccupazionale di coloro chesia hanno conclumigliore per i laureati in corsisia lunghi rispetto a quelli triennali. Inoltre, le donne sono sfavorite rispetto agli uomini, soprattutto con riferimento alle lauree lunghe. GRUPPI

TASSO DI DISOCCUPAZIONE LAUREE IN CORSI LUNGHI LAUREE CORSI TRIENNALI Tabella 3 - Laureati del 2004 in cerca di occupazione nel 2007 per IN tipologia del corso di laurea Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine concluso, sesso e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007 Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8 Chimico10,5 10,2 10,7 15,1 11,6 17,9 GRUPPI TASSO DI DISOCCUPAZIONE farmaceutico LAUREE IN CORSI LUNGHI LAUREE IN CORSI TRIENNALI Geo-biologico 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,5 Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Medico 9,7 7,4 12,5 1,9 1,4 2,0 Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8 Ingegneria 4,6 4,0 7,1 15,3 13,8 22,5 Chimico10,5 10,2 10,7 15,1 11,6 17,9 Architettura 8,5 7,7 9,3 20,6 18,0 23,5 farmaceutico Agrario 17,3 15,1 19,6 17,5 13,0 Geo-biologico 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,524,1 Economico11,8 8,4 15,3 11,8 10,3 13,7 statistico Politico-sociale 15,0 13,2 16,2 18,0 16,3 18,8 Giuridico 32,7 27,3 36,4 34,1 24,7 41,2 Letterario 18,5 16,3 19,2 28,4 29,6 27,9 Linguistico 15,9 12,3 16,4 19,0 20,1 18,9 Insegnamento 14,1 10,6 14,3 12,8 12,6 12,9 Psicologico 24,2 17,9 25,2 32,9 32,5 33,0 Educazione 14,7 11,9 18,0 12,8 14,2 11,2 fisica Difesa e 0,4 0,0 3,4 sicurezza TOTALE 16,2 11,8 19,3 14,2 12,7 15,4

GRUPPI Difesa e sicurezza

CORSI LUNGHI -

CORSI TRIENNALI (*) 60,9

Tabella 3 Laureati del 2004 in cerca di occupazione nel 2007 per tipologia del corso di laurea concluso, sesso e gruppo di corsi di laurea. Anno 2007

Fonte: Istat

119


Ingegneria 4,6 4,0 7,1 15,3 13,8 Architettura 8,5 7,7 9,3 20,6 18,0 Agrario 17,3 15,1 19,6 17,5 13,0 Economico11,8 8,4 15,3 11,8 10,3 DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI statistico Politico-sociale 15,0 13,2 16,2 18,0 16,3 Giuridico 32,7 27,3 Curioso segnalare 36,4 34,1 Praticamente alla 24,7 totalità (98,7 reati triennali. LA COERENZA TRA TITOLO DI Letterario 19,2 in per 28,4 29,6 in corsi cento) dei laureati che il 2016,3 per cento dei laureati STUDIO E LAVORO SVOLTO 18,5 cento di lunghi LinguisticoIstat conferma che15,9 12,3 e il 21,4 per16,4 19,0del gruppo medico 20,1 il futuro L’indagine non corsi lunghi quelli triennali di esse- datore sempre il lavoro che si va a svolgeInsegnamento 14,1 10,6 affermano14,3 12,8di lavoro chiede 12,6il possesche non so del rePsicologico corrisponde al percorso di 24,2 studi re inquadrati 17,9 in posizioni25,2 32,9 titolo di studio. 32,5 Percenleggermente più richiedono percen- tuali12,8 intrapreso: Educazioneil fenomeno riguarda 14,7 11,9la laurea: la18,0 14,2basse per TASSO DI DISOCCUPAZIONE il gruppo chimico-farmaceutico, tuale aumenta sensibilmente per inGRUPPI misura maggiore i laureati dei fisica IN CORSI LUNGHI LAUREE IN CORSI TRIENNALI soltanto nella (53,5 per mentre corsi triennali.LAUREE ai i gruppi politico-sociale Difesa eRelativamente 0,0 metà dei Totale Maschi Femmine Totale MaschiFemmine 0,4 casi ciò accade per coloro che cento), linguistico (44,4 per cento) laureati in corsi lunghi, il 69 per Scientifico 16,3 11,2 22,3 12,2 11,2 14,8 sicurezza hanno (41,7 15,1 per cento). 11,6 cento di essi dichiara di svolgere Chimico10,5 10,2 e psicologico 10,7 17,9conseguito la laurea lunTOTALE 16,2 11,8 19,3 14,2 12,7 farmaceutico ga nei settori linguistico (55,6 per un lavoro per il quale era richiesto 25,1 20,9 27,5 35,9 31,2 38,5 cento) e politico-sociale (46,5 per QUANDO VIENE CHIESTA LA ilGeo-biologico titolo posseduto: la percentuale Medico 9,7 7,4 12,5 1,9 1,4 2,0 cento). PER LAVORARE? scende Ingegneriaal 65,8 per cento 4,6 per i lau-4,0 LAUREA7,1 15,3 13,8 22,5 Architettura 8,5 Agrario 17,3 GRUPPI Economico11,8 statistico Politico-sociale 15,0 Difesa e sicurezza 32,7 Giuridico Letterario 18,5 Medico Linguistico 15,9 Chimico-Farmaceutico Insegnamento 14,1 Ingegneria Psicologico 24,2 Educazione 14,7 Architettura fisica Geo-biologico Difesa e sicurezza Agrario TOTALE 16,2

7,7 15,1 CORSI 8,4

9,3 19,6 LUNGHI 15,3

20,6 17,5 CORSI 11,8

18,0 13,0 10,3

TRIENNALI (*) 13,2 16,2 18,0 16,3 -27,3 60,9 36,4 34,1 24,7 16,3 19,2 28,4 29,6 98,7 93,8 12,3 16,4 19,0 20,1 94,1 66,1 10,6 14,3 12,8 12,6 82,6 65,6 17,9 25,2 32,9 32,5 11,9 18,0 12,8 14,2 79,3 45,1 79,254,60,4 0,0 78,9 50,0 11,8 19,3 14,2 12,7 Scientifico 73,7 50,9 Giuridico 70,7 35,5 TOTALE 68,9 65,8 GRUPPI CORSI LUNGHI Educazione fisica 64,9 CORSI 58,4 TRIENNALI (*) Letterario 63,4 60,9 36,8 Difesa e sicurezza Medico Economico-Statistico 98,7 63,4 93,8 54,3 Chimico-Farmaceutico 94,1 Insegnamento 62,5 66,1 58,9 Ingegneria 82,6 65,6 Psicologico 58,3 45,1 48,7 Architettura 79,3 Geo-biologico 79,2 Linguistico 55,6 54,6 45,0 Agrario 78,9 50,0 Politico-Sociale 46,5 50,9 54,0 Scientifico 73,7 Giuridico 35,5 hanno conseguito una laurea (*) Sono esclusi quanti70,7successivamente TOTALE 65,8 specialistica che è stata68,9 richiesta per accedere al lavoro attuale. Educazione fisica 64,9 58,4

22,5 23,5 24,1 13,7 18,8 41,2 27,9 18,9 12,9 33,0 11,2 3,4 15,4

23,5 24,1 Tabella 13,7

4 Laureati del 2004 che nel 18,8 200741,2svolgono un lavoro per 27,9 accedere al quale è stata ri18,9 12,9 la laurea per tipologia chiesta 33,0 e gruppo di corsi. Anno 2007, 11,2 valori percentuali 3,4

15,4

Fonte: Istat

Letterario 63,4 36,8 Economico-Statistico 63,4 54,3 spesso utilizzate anche in pre- forme flessibili, per lo più riconLAUREA E CONTRATTI A TERInsegnamento 62,5 58,9 senza di laureati, soprattutto ducibili alla “legge Biagi”, come MINE Psicologico 58,3 48,7 Linguistico 55,6atipiche 45,0 emerge dalla Tabella 5. Di questi giovani. Nel 2007, infatti, il 41 per ATTIVITA’ Le forme contrattuali LAUREATI CONTRATTO CONTRATTO A TEMPO AUTONOMA 46,5 54,0 dei laureati in corsi lunghi cento -Politico-Sociale come i contratti a FLESSIBILE termine, le (%) INDETERMINATO (%) (%)ultimi, circa tre su quattro hanno (*) Sono esclusi quanti successivamente hanno conseguito una laurea dichiarato di non aver trovato un il 4840,6 per cento dei triennali ha 18,8 collaborazioni a richiesta progetto, i conspecialistica che è stata per accedere al lavoroeattuale. Corsi lunghi 41

tratti di apprendistato, ecc – sono Corsi triennali 48 LAUREATI Corsi lunghi Corsi triennali

CONTRATTO FLESSIBILE (%) 41 48

trovato un impiego attraverso tali impiego migliore. 42,4 9

CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO (%) 40,6 42,4

ATTIVITA’ AUTONOMA (%) 18,8 9

TIPOLOGIE DI CONTRATTI FLESSIBILI

Tabella 5 Laureati che lavorano a tre anni dal conseguimento del titolo (considerando soltanto quelli che svolgono un lavoro iniziato dopo il conseguimento del titolo)

Fonte: Istat QUANTO GUADAGNANO I GIOVANI LAUREATI? giovani che svolgono un lavoro (continuativo e a tempo pieno) iniziato dopo la laurea, a tre anni dal conseguimento del titolo guadagnano in media sui 1.300 euro al mese (1.310 i laureati in corsi lunghi, 1.293 euro quelli triennali). Non dimentichiamo comunque che parliamo sem-

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pre di dati relativi al 2007. Ma se guardiamo le aree di appartenenza, la forchetta si allarga: si va dai 1.881 euro dei laureati del gruppo medico ai 1.466 euro portati a casa dagli ingegneri, per arrivare ai 1.094 euro del gruppo insegnamento. In mezzo, i settori economico-statistico (1.360 euro) e chimico-farmaceutico (a quota 1.352). Generalmente gli uomini

guadagnano circa il 18 per cento in più rispetto alle donne. Sempre seguendo i documenti forniti dall’Istat, risulta che tra i laureati triennali spiccano gli stipendi del gruppo difesa e sicurezza (1.648 euro), seguiti dal settore medico (1.414 euro). Nella parte bassa della classifica si trovano invece i gruppi psicologico e dell’insegnamento, con meno di 1.100

euro. Tali dati devono peraltro essere letti tenendo presente che il livello di stipendio dipende molto anche dalla tipologia contrattuale del rapporto di lavoro: i lavoratori autonomi guadagnano generalmente di più dei lavoratori a progetto.


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

NELLE MARCHE UN’INVERSIONE DI TENDENZA? Un’efficace fotografia della situazione marchigiana è contenuta in due indagini effettuate nell’ambito del progetto FARO LAB, nato nelle Marche nel 2010 dall’esigenza di sviluppare forme di integrazione tra le diverse fonti di finanziamento della formazione continua (FSE, Fondi Interprofessionali e leggi nazionali)

Per un imprenditore marchigiano su quattro la crisi è stata un’occasione per rendere più efficiente e competitiva la propria azienda, anche ricorrendo maggiormente alla riqualificazione e all’aggiornamento professionale dei dipendenti.

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L

eggendo i dati della prima indagine – concentrata sulle opinioni degli addetti delle imprese marchigiane rispetto alle attività di aggiornamento, riqualificazione o riconversione professionale seguite negli ultimi tre anni – i dati sembrano piuttosto incoraggianti: per il 74,6 per cento degli intervistati, infatti, sono soddisfatte le proprie aspettative rispetto alle attività formative svolte. Relativamente alla corrispondenza tra gli obiettivi formativi iniziali e il loro effettivo perseguimento, nel 90,7 per cento dei casi gli obiettivi formativi conseguiti sono pienamente (43,5 per cento) o abbastanza (47,2 per cento) corrispondenti con quelli dichiarati. Il 91,6 per cento degli intervistati, poi, ritiene che le competenze acquisite siano adeguate alle mansioni lavorative svolte. Una seconda indagine riguardava invece i fabbisogni professionali e formativi delle imprese marchigiane: due imprenditori su tre (il 67 per cento) hanno manifestato un’elevata propensione verso l’aggiornamento e la riqualificazione professionale. Disponibilità messa in pratica, visto che oltre il 50 per cento del personale ha frequentato percorsi formativi nell’ultimo triennio. Con quali esiti? L’87 per cento degli imprenditori coinvolti nel sondaggio ha manifestato soddisfazione.


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

MARCO PACETTI Il Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVMP): “Bisogna anticipare le esigenze del mercato formando giovani altamente specializzati” di A. Dachan

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P

rof. Pacetti, terminati gli esami di maturità, per molti giovani è arrivato il tempo di un’importante scelta: l’università. Quale ragione dovrebbe spingere un giovane a scegliere l’UNIVMP? “L’UNIVMP ha concentrato la sua offerta formativa su percorsi che hanno riscontrato un alto grado di employability. Il nostro scopo è assicurare ai giovani un buon posto di lavoro al termine degli studi. A differenza di altre università, le nostre lauree sono di tipo tecnicoscientifico; sono sicuramente corsi che richiedono un impegno notevole, ma sono sacrifici che poi vengono ripagati in pieno. Nell’immediato, gli studenti si trovano a godere di un ambiente favorevole, con laboratori attrezzati, biblioteche ben fornite, docenti preparati, aule ampie ed accoglienti. A lungo termine, il titolo che conseguono dà importanti soddisfazioni sul mercato; lo dimostrano le statistiche dalle quali emerge che gli studenti di ingegneria, ad esempio, trovano lavoro a tempo indeterminato nel giro di 2 ai 3 anni. Proposte occupazionali concrete arrivano anche per i laureati in agricoltura, che numericamente sono di meno rispetto ad altre facoltà, ma che sono sempre più richiesti nei nuovi settori dell’industria agroalimentare”. E la Facoltà di medicina, che è l’unica nelle Marche? “Ci sono, prospettive molto interessanti anche per i laureati dell’ambito medico-sanitario. Quest’ultimo settore, per sua natura particolarmente selettivo e a numero chiuso, forma professionisti altamente specializzati, il cui impiego è sempre e comunque legato alla presenza di strutture ospedaliere e sanitarie. A fronte di una generale carenza di laureati in scienze infermieristiche, ogni anno da noi sono oltre 400 gli studenti che conseguono il titolo in questo ambito”. Quindi si può affermare che l’Università giochi un ruolo importante nel contrastare la mancanza di lavoro? “Sì. Bisogna anticipare e capire le esigenze del mercato. Per formare una figura professionale con una determinata specializzazione, infatti, ci vogliono almeno tre anni. Bisogna quindi

muoversi prima, capire in che direzione si sta muovendo la crescita e preparare giovani con un’alta competenza in quello specifico ambito. Essere particolarmente specializzati, in questi casi, è un vantaggio, perché ci saranno poche risorse umane e saranno subito “spendibili”. L’UNIVPM offre anche un’ampia rosa di master”. Che consiglio darebbe, quindi, ad un giovane che sta valutando il percorso da intraprendere? “Quando incontro i giovani in fase di orientamento li invito sempre a diffidare dei corsi di laurea il cui nome ha più di tre parole: spesso, infatti, si tratta di corsi dispersivi, che non hanno un obiettivo e una finalità chiara. Noi ci stiamo concentrando su corsi di laurea precisi, con contenuti mirati, precisi, che formano giovani competenti e rispondono alle esigenze sempre nuove del mercato del lavoro”. A coloro che, invece, suggeriscono ai giovani di optare per una formazione di tipo tecnico, piuttosto che a quella di tipo universitario, cosa risponde? “La preparazione che offrono le diverse facoltà dell’UNIVPM è di tipo tecnico e scientifico, prepara, quindi, giovani che possano essere inseriti subito nel tessuto lavorativo locale e nazionale. La scelta dei diversi corsi tiene conto sia delle nostre capacità e competenze a livello di docenza e di strutture, che delle richieste della comunità le imprese territoriali e non solo. Le aziende, infatti, anche quelle più piccole, per affrontare al meglio le esigenze e le sfide del mercato di oggi, ci chiedono profili con una preparazione molto alta, un capitale umano e scientifico che la scuola secondaria tecnica non può garantire”. Quindi le famiglie devono … “Le famiglie devono essere consapevoli che un investimento fatto sulla formazione del proprio figlio per garantirgli l’opportunità di intraprendere gli studi universitari è un investimento ben fatto. Anche se, nell’immediato, questo comporta di fare dei sacrifici, nel tempo tali sacrifici saranno ampiamente ripagati. Lo studio è in assoluto il miglior investimento che si possa scegliere di fare”.

Marco Pacetti

Rettore

Una vita dedicata allo studio e alla ricerca Laureato in Ingegneria Elettronica all'Università di Bologna nel 1972 opera all'Università di Ancona dal 1973; attualmente è Professore Ordinario di Fisica Tecnica Industriale presso la Facoltà di Ingegneria. È stato direttore del Dipartimento di Energetica dell'Università di Ancona, Presidente del CORIT, Presidente dell’APRE, Vice Presidente della Società SVIM, Presidente del M.I.T., Presidente della società ADRIALAB – Web Solutions. È Presidente del Centro Alti Studi Europei (CASE). È componente del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Aristide Merloni. È componente del Consiglio di Amministrazione dell’ISTAO (Istituto Adriano Olivetti di Studio per la Gestione dell’Economia e delle Aziende). Dal Novembre 1997 è stato eletto Rettore dell’Università di Ancona, ora Università Politecnica delle Marche, per il triennio 1997/2000, rieletto per il triennio 2000-2003, riconfermato per i trienni 2003-2006, 2006-2009 e 2009-2012. È componente del Consiglio dei Reggenti della Banca d’Italia Sede di Ancona. È stato insignito del titolo di Gran Ufficiale al Merito Educativo della Repubblica Tunisina. Dal 1° marzo 2003 è stato nominato Presidente del Consortium GARR. Nell’aprile 2003 ha ricevuto il Dottorato honoris causa dall’Università 7 novembre di Cartagine. Nell’aprile 2007 è stato eletto Presidente di UniAdrion, Rete Universitaria del bacino adriatico-ionico. Con Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del 2 giugno 2007 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

Per Stefano Pivato, Rettore dell’Università di Urbino, “un percorso di studi universitario aiuta a crescere anche come persona, non soltanto con la speranza di raggiungere importanti traguardi nel lavoro”

“È SBAGLIATO SCEGLIERE UN CORSO DI STUDI SULLA BASE DELLE PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI” di P. Duranti

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rofessore, perché un giovane dovrebbe scegliere un percorso universitario piuttosto che un’istruzione tecnica (meno impegnativa, più economica e che permette di avvicinarsi prima al mondo del lavoro? “L’Università non è il luogo dove si impara, ma dove si impara ad imparare. Chi vive gli anni dell’Università, specie se lontano da casa, magari con periodi di studio all’estero, avrà una crescita personale che nessun’altra esperienza può offrire. Il nostro Ateneo offre diverse opportunità per gli studenti interessati a trascorrere periodi di studio o di tirocinio all’estero, attraverso le borse Erasmus, Erasmus placements, ISEP e accordi di cooperazione internazionale con Università australiane e statunitensi. In questo modo si cresce come uomini e con la speranza di raggiungere anche i massimi livelli nel mondo del lavoro, cosa che un’istruzione tecnica difficilmente può offrire. Certo, molto spesso, purtroppo, i nostri laureati sono costretti a realizzarsi all’estero, una perdita grave per il nostro Paese, ma che dimostra la qualità del nostro sistema formativo e racconta storie di grandi gratificazioni individuali. Occorre

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avere fiducia nell’investimento in cultura e in istruzione superiore, che alla fine paga sempre, fosse anche solo in termini di autostima e socialità”. Investimento in cultura si, ma facendo sempre attenzione agli sbocchi occupazionali dei singoli percorsi di studio … “Sono sempre stato contrario all’idea che un ragazzo debba scegliere il proprio corso di studi e in definitiva il corso stesso della propria vita secondo le prospettive occupazionali. Innanzitutto perché queste variano nel corso del tempo e dunque cambiano dall’immatricolazione al conseguimento della laurea, poi perché il successo, e in definitiva la stessa soddisfazione di avere realizzato se stessi, non è sempre misurabile in termini monetari. Di questo ne abbiamo discusso proprio in questi giorni al “Festival della Felicità della Provincia di Pesaro e Urbino”. Seguire la propria natura, non farsi condizionare dalle mode o dai flussi del mercato del lavoro, dei quali occorre tener conto, certo, ma nella dovuta misura”. Cosa distingue Urbino dagli altri atenei?

“Non partirei da noi ma dal contesto: Urbino, culla del Rinascimento italiano, è stata nominata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Con la presenza dell’Ateneo, questa è una Città Campus a misura di studente, con circa 15mila iscritti, esattamente uno per ogni abitante. Agli studenti abbiamo messo a disposizione 1.590 alloggi nei collegi progettati e realizzati dall’architetto Giancarlo De Carlo e gestiti dall’ERSU delle Marche, che nel 2010-11 ha erogato 1.539 borse di studio. Un’attenzione particolare, normativa e strutturale è rivolta assieme all’Ersu agli studenti disabili che ricevono borse di studio, stanze attrezzate e l’assistenza di personale specializzato. Inoltre il nostro sito web - www.uniurb. it - è ai vertici della specifica graduatoria redatta dal Censis, che ha riconosciuto uno dei tanti atout raggiunti dalla tecnologia ad Urbino, prima classificata nel progetto U4U per l’implementazione del VoIP in un sistema denominato “Wireless Campus”. La diffusione del wi-fi, l’e-learning, le sale multimediali e le postazioni internet presenti anche in città, sono tra i punti di forza dell’Ateneo. Quest’anno poi è nato “Post Uniurb” (post.


uniurb.it), il magazine di Ateneo che era uno degli obiettivi del mio programma e che racconta la vita dell’ateneo con taglio giornalistico, con interviste ed approfondimenti. Dopo pochi mesi conta già più di 5.000 pagine visitate al mese. Dal 2008 e per prima in Italia, Urbino esenta dal pagamento delle tasse del primo anno le matricole che hanno conseguito la maturità con il massimo dei voti. Un percorso che non termina neppure con la laurea: ad Urbino esiste l’”Associazione Ex-Alumni”, mossa dall’ispirazione anglosasso-

ne a tenere vivi i legami tra l’Ateneo e suoi laureati, sia attraverso i contatti via web che attraverso la promozione di giornate di scambio e relazioni dei neolaureati con il mondo delle imprese”. Qual è il bacino di utenza dell’Università di Urbino? “Da decenni l’Università di Urbino attrae studenti da ogni parte d’Italia, tanto che più del 50 per cento provengono da altre regioni, in particolare quelle della costa adriatica oltre a Campania e Calabria. Ma Urbino è anche tra gli atenei più in-

ternazionali d’Italia con più di mille studenti stranieri (una percentuale del 7 per cento), doppia rispetto alla media nazionale, ai quali da quest’anno offriamo un nuovissimo Collegio Internazionale in pieno centro cittadino con tutte le risorse tecnologiche e pratiche per ospitare studenti ed ospiti da tutto il mondo”. E come vede il futuro della Sua università? “Sono ottimista, anche se in ansia per la conclusione di questo iter di statizzazione iniziato nel 2006. La valuta-

zione del MIUR ha rilevato la virtuosità della gestione e del percorso intrapreso dall’Ateneo, pertanto contiamo di ricevere presto la quota di FFO che ci spetta, per riavviare politiche di crescita in condizione di pari opportunità con gli altri atenei e scendere sotto il rapporto di 90 per cento tra spese in personale e trasferimenti statali, sopra la quale ci troviamo, direi ingiustamente, a causa del sottofinanziamento”.

“Mi piace immaginare l’università come un luogo di interscambio dinamico con le culture e i giovani di altri Paesi, al quale le famiglie affidano i propri figli per dar loro un futuro felice. L’anima viva, cosmopolita e prospettica di un’Italia di vecchi che l’accerchia”

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

“La mancanza di grandi imprese frena la domanda di laureati, soprattutto in materie tecnologiche e innovative”: lo ha dichiarato Anna maria Tarantola, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia nel corso della presentazione del Rapporto annuale “L’economia delle Marche”

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“IL CAPITALE UMANO INDISPENSABILE PER L’INNOVAZIONE” minanti nei processi di innovazione tecnologica e organizzativa”. Il livello di istruzione, inoltre, accresce la capacità di adattamento dei lavoratori ai nuovi contesti tecnologici. Pertanto – ha proseguito la funzionaria di Bankitalia occorre intervenire sia sulla domanda sia sull’offerta, per evitare un circolo vizioso: da un lato la mancanza di grandi imprese frena la domanda di laureati, soprattutto in materie tecnologiche e innovative, dall’altro, le competenze dei nostri giovani laureati sono troppo spesso distanti dalle esigenze del sistema produttivo.

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l 13 giugno scorso è stato presentato il Rapporto annuale “L’economia delle Marche”, curato come ogni anno dalla Banca d’Italia. Tra gli interventi, quello del Vice Direttore Generale dell’Istituto di Via Nazionale, Anna Maria Tarantola, che si è soffermato anche sull’importanza del capitale umano per lo sviluppo competitivo delle nostre aziende. Il capitale umano rappresenta infatti un “ingrediente imprescindibile non solo per le funzioni manageriali e di ricerca, ma anche per favorire un uso pervasivo e intensivo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, input deter-

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

“LAUREARSI È E RESTA UN BUON INVESTIMENTO” Lo rimarca con decisione Fulvio Esposito, Rettore dell’Università di Camerino di J. Celant

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rofessore, perché un giovane dovrebbe scegliere un percorso universitario piuttosto che un’istruzione tecnica (meno impegnativa, più economica e che permette di avvicinarsi prima al mondo del lavoro)? “Lo scarso valore della laurea per l’accesso all’occupazione credo sia una di quelle classiche ‘leggende metropolitane’. Tutte le statistiche smentiscono questi luoghi comuni: anche in un contesto difficile come l’attuale, il tasso di disoccupazione è più basso tra i laureati che tra i non laureati, il tempo per l’accesso al lavoro è più breve tra i laureati che tra i non laureati, la retribuzione media è più alta tra i laureati che tra i non laureati. L’Università di Camerino opera con determinazione affinché la formazione dei propri laureati sia coerente con le prevedibili esigenze del mercato del lavoro, anche progettando i percorsi di studio attraverso un processo di consultazione con le realtà produttive più dinamiche della regione e non solo. In questo modo si punta ad un pronto inserimento dei giovani e delle giovani nella vita professionale. E i dati forniti dal Consorzio AlmaLaurea, forse tra i migliori indici della qualità della formazione, confermano che si tratta della strategia giusta, attribuendo ottimi risultati per i laureati UNICAM. Insomma, laurearsi è e resta un buon investimento!”. Cosa distingue Camerino dagli altri atenei? “L’Università di Camerino è pensata e strutturata per dare ad ogni studente non solo i servizi di cui ha bisogno, ma anche la tranquillità necessaria per dedicare con profitto il proprio tempo allo studio: un ambiente sano ed accogliente, che pone lo studente al centro dell’organizzazione. Per il settimo anno consecutivo UNICAM è al primo posto tra i piccoli atenei nell’annuale classifica redatta dal CENSIS. Ricercatori di livello straordinario: ben undici di loro rientrano tra i “top italian scientists”.

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Relazioni internazionali estremamente sviluppate: tutte le lauree magistrali dell’ambito scientifico e tecnologico sono in consorzio con università europee in Germania, Islanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Rapporti eccellenti con il tessuto produttivo regionale, che offre non solo possibilità illimitate di stage, ma anche corsi di dottorato con solide prospettive professionali. Ottime opportunità residenziali, sia pubbliche che private, a prezzi accettabili, in una città a misura di studente. Infrastrutture informatiche e di comunicazione eccellenti (il wifi è praticamente ovunque), impianti sportivi funzionali e moderni estesi su 20.000 mq di cui circa 5.000 coperti, residenze e collegi universitari con oltre 600 posti, il nuovo campus con oltre 200 posti, biblioteche e laboratori a disposizione di tutti gli studenti. Il rapporto professore-studente assolutamente concorrenziale (un docente ogni 30 studenti) rappresenta un ulteriore elemento che garantisce la qualità dello studio in UNICAM. Uno spettro di agevolazioni per ogni categoria di studente (da quest’anno anche per le mamme-studentesse!), e rimborsi per chi è bravo e in corso con gli studi, in modo che chiunque abbia davvero voglia di studiare possa raggiungere la laurea nei tempi previsti”. Qual è il bacino di utenza dell’Università di Camerino? “L’Università di Camerino è, a livello nazionale, tra gli Atenei con la più alta percentuale di studenti provenienti da fuori regione (oltre il 50 per cento). Vorrei inoltre evidenziare un altro dato che ci rende molto orgogliosi: la percentuale di studenti stranieri, in genere molto bassa nel sistema italiano della formazione universitaria (circa il 2 per cento), raggiunge in UNICAM il 7,5 per cento, oltre il triplo della media nazionale. Segno quindi che la politica intrapresa da UNICAM nei confronti dell’internazionalizzazione (con l’attivazione di corsi di


laurea e dei corsi di dottorato interamente in lingua inglese, la promozione del bando di dottorato a livello mondiale, consorzi interuniversitari internazionali che permettono agli studenti interessati di ottenere il Double Degree (doppio titolo di laurea magistrale, valido in entrambi i Paesi) sta dando i suoi frutti”. E come vede il futuro della Sua università? “Confortato anche da valutazioni esterne indipendenti, credo di poter affermare che, negli ultimi 20 anni, l’Università di Camerino ha saputo percorrere molta strada per migliorare il suo posizionamento nel sistema universitario nazionale, che in questo momento sta però attraversando, com’è noto, un difficile periodo per carenza di risor-

se. Senza risorse, le novità introdotte dalla Legge Gelmini, sul reclutamento in particolare, diverrebbero di fatto impraticabili per mancanza di coperture. A causa della progressiva contrazione delle risorse, dal 2000 al 2009 relativamente ai costi e dal 2010 in termini assoluti, anche per l’Università di Camerino si sono resi necessari interventi di razionalizzazione della spesa e di realizzazione di economie di scala. Qualora tuttavia il Governo non dovesse rivedere i tagli già decisi per il 2011 e il 2012, anche questi interventi risulteranno insufficienti, malgrado l’accordo di programma, poiché anche un’entrata stabile, in un contesto di costi in aumento, non consente politiche di sviluppo dinamiche come vorremmo; anzi, richiede sacrifici e tagli.

Tagli che comunque all’Università di Camerino siamo riusciti fin qui ad evitare almeno sui servizi agli studenti e sul dottorato di ricerca, continuando così ad onorare la nostra missione, quella di essere e rimanere Università. L’Università di Camerino gode comunque nel complesso di buona salute: oltre al primo posto tra i “piccoli atenei”, ricordo il quinto posto assoluto tra le Università statali nella classifica ministeriale redatta dal MIUR sulla base del miglioramento di un set di 15 indicatori. I nostri studenti costantemente esprimono un grado di soddisfazione superiore al 90 per cento e, nella stessa proporzione, dichiarano che, se tornassero indietro, si ri-iscriverebbero all’Università di Camerino. Da tutto questo spero che emer-

ga l’immagine di un’Università che non si accontenta di sopravvivere, ma vuole continuare a crescere, se possibile nell’ambito di un sistema integrato a livello regionale, provando, con fatica e tra mille difficoltà, ad intraprendere la strada del cambiamento, ponendo al centro della propria azione gli studenti e le risorse umane per la ricerca, operando con autonomia responsabile per contribuire in maniera significativa allo sviluppo del territorio, della Regione, del Paese”.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

ISTITUTO PANZINI La Preside Maria Rosella Bitti: “Il futuro del settore, nonostante il momento di crisi, anche su scala mondiale, è sicuramente in crescita” di M. Rossi

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ott.ssa Bitti, ci può presentare l’offerta formativa dell’Istituto da Lei diretto? “L’Istituto Panzini dall’anno scolastico 2011/2012 si amplia diventando Istituto di Istruzione Superiore (IIS): accanto all’istituto Professionale, che da oltre 50 anni lo caratterizza sarà presente il percorso formativo del Tecnico Turistico”. Che tipo di percorso seguono i ragazzi all’interno della Scuola? “L’offerta formativa si declina quindi nell’istruzione professionale e prevede quattro situazioni: 1- l’articolazione dell’enogastronomia; 2- l’articolazione servizi di sala e vendita; 3- l’articolazione accoglienza turistica; 4- l’articolazione nell’istruzione tecnica turistica”. Una volta terminati gli studi, di solito quali strade intraprendono? Continuano a studiare o iniziano a lavorare? “Al termine del percorso di studi i diplomati, in numero piuttosto contenuto, scelgono di proseguire nel percorso universitario (con particolare riferimento alle facoltà ad indirizzo economico-turistico e linguistico), mentre la percentuale più alta si riversa nel settore lavorativo”. Quali sono i maggiori sbocchi lavorativi e quali sono le professionalità più richieste? “Per coloro che scelgono di iniziare a lavorare, considerando la vocazione del territorio regio-

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nale e locale in particolare, nonostante la fase di crisi contingente, si presentano tuttavia delle buone prospettive di inserimento immediato nel mondo del lavoro. Ciò è reso possibile anche dalle richieste provenienti dalle aziende del settore le quali ricercano, attraverso la selezione degli alunni all’interno dell’Istituto, figure specifiche, professionalmente preparate e qualificate”. Il turismo è uno dei fiori all’occhiello dell’Italia e anche delle Marche: quanto conta la competenza di chi lavora nel settore? “Nell’arco dei cinque anni di studi gli studenti implementano la loro formazione tecnicoprofessionale, nonché linguistica, attraverso esperienze all’estero successive a progetti europei ai quali l’Istituto aderisce. Competenze queste fondamentali per tutti i corsi, ma in particolare per i diplomati del corso professionale ad indirizzo enogastronomico per i quali le richieste pervengono anche da altre aree geografiche: l’Australia, Stati Uniti, ecc.”. Come vede il futuro del settore? “Il futuro del settore, nonostante il momento di crisi, anche su scala mondiale, è sicuramente in crescita considerando le potenzialità che offrono paesi emergenti come la Cina, l’India e il Brasile il cui tasso di sviluppo è molto elevato rispetto ai paesi occidentali. Per questi ultimi il potere di acquisto di una parte della popolazione, i cosiddetti “nuovi ricchi”, favorirà pertanto anche il settore turistico”.


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

“DALLA REGIONE IMPORTANTI INCENTIVI” Intervista a Marco Luchetti, Assessore alla Formazione e al Lavoro della Regione Marche di P Duranti

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ssessore, ci può tracciare un quadro dei fabbisogni professionali e formativi degli occupati e delle imprese marchigiane? “Nel corso del 2010 è stato attivato il progetto F.A.R.O. LAB, ideato per dar vita a laboratori formativi sul territorio e alla costituzione di un osservatorio regionale sulla formazione continua; hanno contribuito fattivamente all’iniziativa le istituzioni locali, le parti sociali e i Fondi interprofessionali. Sono state realizzate una serie di analisi e ricerche finalizzate a definire le figure professionali maggiormente richieste dal tessuto produttivo regionale, i relativi profili professionali e le conoscenze/ competenze ad essi correlati, utili allo sviluppo del capitale umano occupato presso le imprese del sistema marchigiano”. Chi ha gestito il progetto? “Ifoa, Censis e Associazione Nuovi Lavori, che hanno realizzato un’indagine di tipo quantitativo condotta presso gli occupati delle imprese marchigiane che hanno fruito di interventi di Formazione Continua a partire dal 2007 e sino al giugno 2010, comunque conclusi”.

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Come giudica i risultati di quest'analisi? “In linea generale l’analisi dei dati relativi alle opinioni e ai giudizi espressi dai lavoratori intervistati sui percorsi formativi espletati, ha restituito una valutazione molto positiva di tali esperienze”. Cioé? “Ben il 74,6 per cento di essi ritiene soddisfatte le proprie aspettative rispetto alle attività formative svolte. Ugualmente positivo il loro giudizio sulla corrispondenza tra obiettivi iniziali e il loro effettivo perseguimento al termine delle attività di formazione: il 90,7 per cento degli intervistati considera gli obiettivi conseguiti “pienamente” (43,5 per cento) o “abbastanza” (47,2 per cento) corrispondenti con quelli dichiarati. Ancor più elevata la percentuale (91,6 per cento) di coloro che considerano le competenze acquisite adeguate alle mansioni lavorative svolte”. Quali sono le leve attraverso le quali si origina la motivazione a partecipare alla formazione? “Essenzialmente tre: le esigenze dell’azienda o ente di appartenenza (58,4 per cen-

to), l’interesse personale (52,4 per cento) e l’aspirazione a progredire all’interno del proprio contesto lavorativo (25,8 per cento). La scelta di formarsi ruota pertanto intorno a due ordini di fattori: il primo compete all’aggiornamento professionale utile per affrontare i cambiamenti produttivi e di mercato ed è dirimente per intraprendere i percorsi di carriera; il secondo, che coinvolge l’interesse personale, cresce tendenzialmente in funzione dei titoli di istruzione posseduti: 53,6 e 54,6 per cento nel caso di diplomati e laureati, 40,5 e 50,6 per cento nel caso di soggetti con qualifica professionale e licenza media”. Questi dati tengono conto della crisi? “Rispetto alla rilevazione effettuata sulle aziende che hanno posto i loro lavoratori in formazione nel periodo preso in considerazione, tenendo conto della congiuntura economica, sono ovviamente poche quelle che assumeranno personale nei prossimi due anni e che si muovono, per lo più, dentro una rete di conoscenze personali per individuare i potenziali candidati”.


Quali sono le figure più importanti? “Per le aziende interpellate, i dirigenti e gli amministrativi. Molte imprese, poi, avrebbero maggiormente bisogno di operai specializzati e di figure tecniche. Si cercano professionalità con alta scolarizzazione e con un'esperienza specifica o nel settore o nella mansione”. Nella formazione quali sono le materie più richieste? “Prevalentemente quelle tecniche di settore e quelle informatiche (ma non di base, semmai avanzate), il marketing e, ancora, quelle linguistiche (con una forte richiesta di italiano L2 per gli immigrati che operano in azienda). Si privilegia la capacità di essere autonomi nel proprio lavoro e, sul versante dei comportamenti, si chiede maggiore collaborazione e intraprendenza”. Qual è il ruolo della formazione continua e come si può applicare? “Il ruolo della formazione continua oggi va riletto anche alla luce del quadro socioeconomico di crisi. La scelta di incrementare la quota di occupati coinvolta in attività di formazione continua rappresenta una strategia che punta a garantire, oltre ad una maggior stabilità del lavoro, anche la progressiva qualificazione delle produzioni e dei modelli organizzativi delle Pmi locali. Nel corso degli ultimi anni le procedure e i processi afferenti la formazione continua sono stati oggetto di significativi mutamenti, anche in conseguenza del confronto intervenuto tra gli operatori, gli organismi istituzionali nazionali e locali e le Parti Sociali. Tale evoluzione ha visto, grazie alle rinnovate dinamiche della "bilateralità", l'attivazione dei Fondi Paritetici Interprofessionali, oltre ad una maggiore attenzione della contrattazione collettiva verso gli aspetti legati alla forma-

zione dei lavoratori, nonché una moltiplicazione delle sedi di confronto interistituzionale. Tra le linee guida dell'accordo Stato-Regioni siglato il 12 febbraio 2009 è fondamentale la correlazione tra politiche attive e di sostegno al reddito, attraverso cui il lavoratore viene posto al centro di una strategia che prevede una serie di azioni di aggiornamento e riqualificazione professionale che accompagnano l'erogazione dell'indennità. Gli strumenti e le modalità operative esistenti, a seconda dei target di destinatari e del contesto di riferimento (catalogo regionale della formazione continua, composto da oltre 900 corsi utilizzabili anche attraverso moduli formativi, erogazione della formazione direttamente da parte dei CIOF, avvisi pubblici, utilizzando in particolare la procedura a sportello), potranno essere messi a sistema e divenire strumenti ordinari di attuazione delle politiche del lavoro”. Piani formativi territoriali: sono uno strumento per la valutazione dei bisogni? “Nell’ambito del progetto F.A.R.O LAB sono stati sviluppati anche i piani formativi territoriali. Questi mirano ad essere degli strumenti di supporto di pianificazione territoriale e di sviluppo locale in quanto portano a sintesi diverse fonti integrandole in una visione strategica: essi sono un prodotto condiviso con le parti sociali e con il Comitato regionale per la Formazione continua, oltre ad essere frutto di analisi e di studi specifici nell’ambito dell’evoluzione del sistema economico locale e globale, dei contenuti delle professioni e del mercato del lavoro, del fabbisogno delle competenze, dei fabbisogni di personale, delle strategie di sviluppo e delle strategie formative. I piani formativi devono indicare, nella sostanza, le priorità di sviluppo del settore e del territorio sulla scorta delle quali, come pre-

visto anche dal citato progetto Farolab, è possibile giungere alla definizione di piani formativi aziendali collocati nel contesto di specifici accordi aziendali in coerenza con le priorità e le linee di sviluppo individuate nel piano territoriale di riferimento”. Vi sono agevolazioni per i soggetti svantaggiati? “Con la Delibera n. 63 del 24 gennaio 2011 la Giunta Regionale ha approvato le linee guida regionali del progetto nazionale “Welfare to Work”. Sono stati stanziati 2 milioni e 637.000 euro: un milione e 100 mila euro provengono dai fondi ministeriali assegnati alle Marche, 679 mila euro dal bilancio regionale, 858 mila dalle risorse europee (F.S.E.). Questo nuovo strumento segna il passaggio dagli interventi di carattere sperimentale, seppur complessi e articolati e già attuati con il precedente Programma PARI, ad un intervento strutturale di welfare to work, che tiene conto dell’attuale crisi congiunturale e sottolinea la necessità di intervenire con misure di carattere integrato, in grado di incidere sul mercato del lavoro regionale e di mettere in campo interventi volti a tutelare l’occupazione, con particolare attenzione ai soggetti più deboli e perciò maggiormente esposti alle ricadute della crisi. Il programma viene gestito dalle Province i cui bandi scadranno il prossimo 15 luglio: saranno erogati un sostegno al reddito (1.500 euro per tre mesi di tirocinio formativo) e un “bonus per l’assunzione” per l’inserimento di lavoratori “svantaggiati” che siano iscritti presso i Centri per l’Impiego della Regione Marche. Tra questi le donne che non lavorano da più di due anni che desiderano intraprendere o riprendere un’attività lavorativa, i giovani disoccupati o inoccupati con più di 25 anni (29 se laureati), gli ultracinquantenni in stato di disoccupazione. L’attività di

pre-selezione dei candidati tirocinanti sarà svolta dai Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione sulla base del profilo professionale richiesto dal soggetto ospitante, delle esperienze e qualifiche, della disponibilità alla riconversione/riqualificazione del tirocinante. Gli incentivi a disposizione saranno pari a 5.000 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato e a 2.000 euro per quelle con contratto a tempo determinato di almeno 12 mesi, a patto che siano state effettuate entro 15 giorni dal termine del tirocinio formativo. Per quanto riguarda un’altra tipologia di lavoratori svantaggiati come gli iscritti alle liste di mobilità e i percettori di indennità di disoccupazione, occorre precisare che potranno essere assunti, previa selezione, da Agenzie per il Lavoro con contratto di somministrazione di lavoro della durata di tre mesi e con orario di lavoro non inferiore a 24 ore settimanali. Alle Agenzie verrà rimborsata una somma a titolo di voucher formativo dell'importo massimo di 1.000 euro lorde per ogni assunzione, a condizione che garantiscano un percorso formativo personalizzato e articolato in bilancio delle competenze, l’adeguamento delle competenze on the job (percorso di formazione di 40 ore) da attuarsi entro lo svolgimento del contratto di somministrazione di lavoro e la verifica finale degli obiettivi formativi da parte del tutor aziendale e del tutor didattico. I datori di lavoro, comprese le stesse Agenzie somministratrici, che assumeranno il lavoratore entro 15 giorni dal termine del contratto di somministrazione, potranno beneficare degli stessi incentivi di 5.000 euro (a tempo indeterminato), e di 2.000 euro (a tempo determinato)”.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

Le statistiche più recenti dell’Istat ci collocano per la formazione aziendale al terz’ultimo posto della gerarchia europea (EU a 27 Paesi), prima di Bulgaria e Grecia, con una percentuale di imprese impegnate a svolgere una qualche attività formativa pari al 32 per cento (contro la media europea del 60 per cento)

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FORMAZIONE IN AZIENDA ANCORA TROPPO BASSA: PERCHÈ?

merge un calo pressoché costante della quota di “imprese formatrici” (ossia quelle che erogano formazione per i propri dipendenti, direttamente o acquistandola sul mercato): si passa da una loro incidenza del 24,7% sul totale delle aziende industriali e terziarie nel 2002 al 18,8% nel 2005. Analogamente, la percentuale di dipendenti che sono stati destinatari di iniziative di formazione è aumentato gradualmente fino al 2003, per poi subire una battuta d’arresto e attestarsi al 18,5% nel 2005, con diverse percentuali a seconda della localizzazione delle imprese e della loro dimensione: valori più elevati nelle regioni del Sud e delle Isole (-1,6 punti) e del Nord Ovest (-1,2), più contenuti al Centro (-0,5) e in lieve controtendenza al Nord Est (+0,1). Il fenomeno non ha riguardato le imprese medio-grandi e grandi, mentre si è manifestato in maniera pesante per le piccole (scendendo dall’11 all’8,7%) e per le medio-piccole (dall’11,8 al 10,4%). Se prendiamo in considerazione anche la classifica di produttività (sulla base del grado di consapevolezza dei manager del significato che produttività vuol dire maggiore sviluppo) l’Italia risulta al settimo posto al mondo, a pari merito con la Francia e dopo Stati Uniti, Giappone, Germania, Svezia, Canada e Regno Unito. Molte zavorre pesano ancora sull’impresa italiana per farla ripartire dalla situazione di crisi. Non pochi economisti hanno dimostrato che la produttività di un’azienda dipende in misura considerevole dalla qualità delle pratiche di gestione adottate dai manager e che la sua gestione richiede formazione specifica e continuo aggiornamento. È naturale chiedersi perché i manager italiani siano meno consapevoli delle migliori tecniche gestionali rispetto a quelli americani e tedeschi, o meno disposti ad usarle. Investire nella propria formazione è costoso e richiede sacrifici significativi: ha senso farlo quando il mercato per il talento manageriale è competitivo e meritocratico: se le imprese italiane assumono i migliori e un nuovo assunto sa che se produce risultati può

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arrivare al vertice, l’investimento formativo e lo sforzo per mettere in pratica le lezioni apprese pagano. Inoltre le imprese italiane sono piccole. Quindi investire in conoscenze manageriali non è visto come necessario: come non è razionale investire in conoscenze quando non si compete per fare carriera all’interno dell’azienda, così non lo è quando c’è poca competizione esterna. Allo stesso tempo avvertiamo un paradosso: il Ministero del Lavoro evidenzia che i finanziamenti per la formazione non vengono spesi ma rimangono spesso inutilizzati (in particolare quelli dei fondi interprofessionali), raggiungendo addirittura il 62%. Il problema è capire l’origine del fenomeno: miopia imprenditoriale, rendimenti insufficienti degli investimenti in formazione, fallimenti delle politiche di formazione? I motivi per cui le imprese non farebbero formazione sono i seguenti: il 50% perchè le competenze esistenti sono sufficienti, e/o perchè il personale assunto è già formato (41%); soltanto l’11% delle imprese dichiara che i costi della formazione sono troppo elevati, il che fa pensare che il ROI (il tasso di rendimento) della formazione sia troppo basso, quando non addirittura negativo, anche se questa non è tra le prime motivazioni, stando alle risposte fornite dalle imprese che non formano. Un’altra considerazione riguarda le modalità dell’attività formativa: primeggiano i tradizionali corsi esterni (nel 71,4% dei casi), mentre scarsa rilevanza hanno metodi più moderni ed efficaci, quali la formazione in situazione di lavoro (33,8%), la rotazione/affiancamento (16,5%), l’autoapprendimento (6%) e i circoli di qualità (5,8%).

Francesca De Palma Area Formazione Gruppo Sida f.depalma@sidasrl.it Tel. 071.28521


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

“LA VENDITA È UN PROCESSO SCIENTIFICO CHE RICHIEDE UN APPROCCIO FORMATIVO” Marcello Mancini, fondatore e amministratore delegato di Performance Strategies, una delle più importanti società italiane di formazione e grandi eventi formativi. ML lo ha contattato per conoscere qualcosa di più sui servizi che tale realtà può oggi offrire alle imprese

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ottor Mancini, Performance Strategies è una realtà marchigiana ma affermata in tutta Italia, ci può spiegare brevemente cosa fa?” “Realizziamo eventi e percorsi formativi con i migliori trainers e speakers provenienti da tutto il mondo, perseguendo un modello di eccellenza nella formazione orientata ai risultati”. In cosa si differenzia Performance Strategies dalle altre società di formazione? “Performance Strategies affianca al proprio staff di docenti e product manager, i migliori esperti nel proprio campo, creando con essi delle temporary partnership per la partecipazione ai singoli eventi. Questo modello organizzativo permette di rinnovare costantemente la proposta formativa offerta ai clienti, che beneficiano di una visione a 360° sul panorama della formazione e possono costruirsi nel tempo un patrimonio personale di know how e strategie unico e dal valore inestimabile”.

“Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. Charles Darwin 138

Chi sono i Vostri clienti? “Principalmente imprenditori, ma in genere persone che desiderano migliorare le proprie performance nel lavoro, nel business e nella vita di tutti i giorni: manager, professionisti e privati, anche in funzione del tipo di evento o percorso che abbiamo in programma”. Secondo Lei chi partecipa ai vostri eventi rimane soddisfatto?

“Le rispondo mostrandole alcune indagini che abbiamo commissionato recentemente: il 23 per cento degli intervistati dichiara un livello di soddisfazione buono, mentre il 75 per cento (tre persone su quattro) ha dichiarato un ottimo livello di soddisfazione”. Parliamo del prossimo evento, in programma in ottobre. “Il 15 e il 16 ottobre a Bologna avrà luogo il SI (Seminario Intensivo), che in Italia rappresenta l’unico evento dedicato alla scienza della persuasione, una full immersion di specializzazione in tecniche di comunicazione efficace, persuasione e negoziazione”. E’ a numero chiuso? “Si: 300 posti. So che può sembrare un numero piuttosto alto per esprimere il concetto di “numero chiuso” ma tenga conto che in altri eventi tocchiamo numeri di circa 1000 persone”. Come mai un evento dedicato alla negoziazione e alla persuasione? “Stiamo vivendo due tipi di crisi: da un lato quella “reale” dettata dalla contrazione dei mercati, da un affollamento dell’offerta e da ciò che gli indicatori analitici ci raccontano, dall’altro vi è un tipo di crisi ancor peggiore della prima, e cioè la “crisi percepita”: il fatto di sentir parlare sempre di “crisi” blocca i processi decisionali anche a chi in questo momento problemi di crisi non ne avverte. In un


Per tutti i Lettori di ML che si iscriveranno entro il 31 luglio 2011 - tramite numero verde 800.03.51.57 o mail all’indirizzo info@performancestrategies.it – è previsto uno sconto del 10 per cento. Per poter usufruire della promozione è sufficiente inserire il codice sconto MLSI nel modulo di iscrizione, scaricabile dal sito www.seminariointensivo.it

momento difficile come questo, in cui il cliente è maggiormente critico e ostile, bisogna essere prima di tutto abili comunicatori, persuasori efficaci e diplomatici negoziatori”. Quali sono i vantaggi per chi parteciperà a questo importante evento? “Acquisire le tecniche per indurre il cliente a rimuovere gli ostacoli psicologici e ad abbassare le difese immotivate, facendo emergere la collaboratività latente, riconoscere le fasi salienti del percorso negoziale e i principali fattori strategici e umani che intervengono durante il processo e soprattutto conoscere le dinamiche della negoziazione e imparare a dirigerla”. In concreto, a chi è rivolta l’iniziativa? “In generale a direttori commerciali, venditori, consulenti di marketing, area manager di aziende sia private che pubbliche, direttori della comunicazione, agenti immobiliari, account manager, liberi professionisti, buyer ma anche ad imprenditori, visto che hanno l’esigenza di negoziare condizioni di favore con fornitori e banche”. Un evento come questo, quindi, diventa un ottimo momento di networking? “E’ una straordinaria occasione, per aziende ed organizzazioni, per offrire un momento di grande crescita ed aggregazione al proprio gruppo di lavoro, all’insegna della formazione. Poter condividere con clienti e collaboratori queste due intense giornate ricche di stimoli permette di sintonizzarsi sulla stessa onda, vivendo un’esperienza comune di forte impatto emotivo. Il vantaggio di condividere ed utilizzare nel tempo tutti i concetti e gli “ancoraggi” mentali vissuti insieme permette ai team di raggiungere una maggiore coesione e crescita collettiva. Inoltre, sono numerose le occasioni favorevoli per instaurare nuove relazioni sociali che spesso si trasformano in proficue partner-

ship commerciali”. Ci anticipa chi saranno i docenti? “Questo sicuramente è uno dei punti più importanti dell’evento. Le faccio tre nomi, che si presentano da soli: Beau Toskich, Anthony Smith e per la prima volta in Italia Kurt Mortensen”. Ce ne traccia un breve profilo? “Negli Usa Kurt Mortensen è considerato una vera e propria autorità nel campo della persuasione e della negoziazione. Ha dedicato gran parte della sua vita a studiare e scrivere, svolgendo un’attività di ricerca ad altissimi livelli. Posso anticipare che in occasione del Seminario Intensivo di ottobre presenterà in esclusiva (quindi per la prima volta in Italia) il nuovo modello del “persuasion IQ”, cioè il “quoziente di intelligenza persuasiva”, vale a dire la conoscenza delle nostre necessità al fine di riuscire a persuadere una determinata persona”. Di Beau Toskich e Anthony Smith cosa ci dice? “Il primo è un esperto a livello mondiale in materia di comunicazione commerciale competitiva; non a caso il Management Centre Europe (Mce) di Bruxelles lo ha definito “world leader nel marketing”. Speaker d’eccezione a corsi e conferenze su marketing, management e vendite tra cui: Global Conference On Marketing di Londra, Alitalia Business School di Roma, Università Cattolica di Milano. Autore del best seller “Verbal Driver”. Smith è un manager che vanta un’esperienza pluriennale in multinazionali come Nike e Levi Strauss Italia”. Per saperne di più? “Suggerisco di visitare il sito internet: www.seminariointensivo.it o di chiamare il nostro numero verde: 800.03.51.57”.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

CHI È IL TEMPORARY MANAGER? Lo abbiamo chiesto a Giulio Guidi, Responsabile Divisione Risorse Umane e Formazione del Gruppo Sida di A. Monticelli

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cosa dovrebbe servire?”. “Quanto costa?”. Queste le prime domande da parte dei nostri imprenditori. Dopo una prima fase in cui prevale la curiosità, subentrano le obiezioni: “Fino ad oggi siamo riusciti senza aiuti!!!!”. “La nostra è un impresa particolare, cosa ne sa lui?”. “Sarà sicuramente abituato alla grande impresa!” Nella realtà il temporary manager è una persona che, con un “ingaggio” breve (dai sei mesi ai due anni), deve raggiungere determinati obiettivi. Solitamente trasferisce le sue competenze a tutto il personale, riuscendo ad inserirsi velocemente in azienda, perchè non genera sospetti, reazioni o rigetti. Per sapere qualcosa di più di questa figura abbiamo contattato Giulio Guidi, Responsabile Divisione Risorse Umane e Formazione del Gruppo Sida, il quale ci spiega che “anagraficamente è una persona con un’età tra i 40 e i 60 anni e ha mediamente un’esperienza come ma-

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nager di almeno cinque anni nella gestione di un gruppo di persone, spesso a capo di una funzione aziendale come direttore commerciale, di produzione oppure finanziario”. Quella del temporary manager può essere considerata una professione del futuro? “La crisi di questi ultimi anni ha fatto crescere il numero di manager che si propongono per missioni limitate nel tempo, anche se molti di loro non hanno la consapevolezza che questa sia una professione”. In che senso? “Spesso viene considerata una fase di passaggio. Peraltro talvolta questi professionisti si appassionano e, sono inseriti in realtà consulenziali come la nostra, iniziano a pensare al ruolo del TM come una vera e propria professione”. Sulla base della Sua esperienza in che percentuale avviene questo passaggio? “All’incirca nel 50 per cento dei

casi l’imprenditore trasforma il rapporto con il temporary manager in un contratto a tempo indeterminato”. Ma perché un’azienda dovrebbe ingaggiare un TM? “I motivi possono essere molteplici: è molto difficile elaborare una statistica. Un temporary manager può essere richiesto da una banca prima di prolungare un affidamento o di consolidare un debito, oppure nella gestione di un passaggio da “padre in figlio”. Non di rado, in queste ultime ipotesi il TM rimane in azienda anche successivamente all’avvenuto passaggio generazionale, magari ricoprendo responsabilità direttive. Altre volte l’intervento è diretto allo sviluppo commerciale estero, per entrare in mercati già affrontati dal TM. La creazione di reti di imprese o lo stimolo dei private equity possono rappresentare altri momenti favorevoli all’inserimento, come anche il recupero di competitività in tempi rapidi o l’avvio di ristrutturazioni com-

plesse di carattere strategico–finanziario”. All’estero quella del TM è una figura più presente? “Gli studi condotti sul tema a livello europeo mostrano interessanti differenze tra i vari Paesi”. Ad esempio? “Nelle nostre Pmi la motivazione principale è rappresentata dalla gestione di un cambiamento o di una crisi aziendale, mentre nel Regno Unito, ad esempio, risiede nella volontà di rafforzare le competenze aziendali o di lanciare nuovi prodotti”. E in Sida la pensate all’italiana o all’anglosassone? “Grazie ad anni di colloqui e selezioni di manager disponiamo di un interessante squadra di TM e siamo in grado di intervenire in tempi brevi con un ottimo rapporto prezzo–beneficio”.


FABRIZIO FRONTALINI Il ricercatore dell’Università di Urbino premiato nel corso della cerimonia ENI AWARD 2011

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i è svolta nel Salone delle Feste del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente di Eni Giuseppe Recchi e dell’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni, la cerimonia di premiazione degli Eni Award 2011. Il premio, istituito nel 2007, è divenuto nel corso degli anni un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’ener-

gia e dell’ambiente. Eni Award ha lo scopo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori, a testimonianza dell’importanza critica assegnata da Eni alla ricerca scientifica e ai temi della sostenibilità. L’osimano Frontalini, insieme al milanese Simone Gamba, ha ottenuto il Premio Debutto alla Ricerca riservato ai ricercatori under 30.

Premio Debutto nella Ricerca Fabrizio Frontalini (Osimo, 1980) ha contribuito con la sua Tesi di Dottorato di Ricerca allo studio di una specie di protozoi marini (benthic foraminifera), che sono estremamente esigenti dal punto di vista ambientale: scelgono il loro habitat, modificano il loro guscio per meglio adattarsi ad eventuali variazioni dell'ambiente e si estinguono quando le loro strategie non sono più sufficienti a farli sopravvivere. Elementi pericolosi ed inquinanti – come ad esempio i rifiuti industriali -, possono indurre vari tipi di anomalie nel guscio di questi organismi, che quindi possono essere utilizzati come sensibili, rapidi ed economici bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente marino, per consentire di attivare i metodi di protezione e bonifica più appropriati.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

LE AGEVOLAZIONI PER DIVENTARE IMPRENDITORI, ARTIGIANI O PROFESSIONISTI La creazione di nuove iniziative imprenditoriali e professionali è da sempre un punto fermo dell’attività di incentivazione da parte degli enti pubblici. Attualmente a livello nazionale è operativa INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e per lo sviluppo d’impresa – la quale agisce su mandato del Governo al fine di sostenere l’innovazione e la crescita del sistema produttivo e valorizzare le potenzialità dei territori

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ue sono gli assi di intervento previsti da INVITALIA: l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego. Con l’asse dell’autoimprenditorialità l’obiettivo è quello di incentivare la creazione o l’ampliamento di realtà imprenditoriali promosse dai giovani e ubicate in zone considerate “sensibili” in relazione alla necessità di incentivazione dell’iniziativa imprenditoriale sul territorio o del rilancio occupazionale. Più precisamente, INVITALIA considera cantierabili le iniziative promosse da giovani al di sotto dei 35 anni e residenti in Regioni o Comuni elencati in appositi documenti rintracciabili sul sito internet www. invitalia.it. È agevolata la costituzione di società in cui tali soggetti detengano la mag-

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gioranza del capitale sociale e dove la sede legale e operativa sia ubicata in uno dei territori elencati nei documenti citati in precedenza. L’intervento agevolativo si articola in un contributo a fondo perduto al quale si aggiunge un finanziamento agevolato, per arrivare ad una copertura dell’investimento anche intorno al 60-70 per cento. La determinazione della quota di contributo, e quindi di quella del finanziamento, sono di competenza della stessa INVITALIA che nel processo valutativo, in relazione ai requisiti che il progetto possiede, propone all’imprenditore la migliore soluzione a disposizione. Il progetto in questione, il quale dovrà essere esplicitato in un apposito “Studio di fattibi-

lità”, riguarda principalmente investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali, comprendendo altresì talune spese di gestione connesse all’avvio dell’attività. Per quanto riguarda lo strumento dell’autoimpiego, INVITALIA cerca di supportare ed incentivare l’iniziativa imprenditoriale come alternativa al classico lavoro dipendente, mettendo a disposizione due tipologie di intervento agevolativo: uno rivolto a chi vuole costituire una ditta individuale e un altro destinato a chi ha la possibilità di creare una società. Anche in queste forme di intervento le spese considerate ammissibili sono quelle relative a beni strumentali materiali ed immateriali, oltre che a determinati oneri di gestio-

ne relativi al primo anno di attività. Questi due assi di intervento - autoimprenditorialità e auto impiego - vengono visti da INVITALIA come due importanti strumenti per supportare le fasi iniziali dell’attività di impresa di chi non avrebbe altrimenti la possibilità di imprendere, essendo sì dotato di iniziativa, ma privo di mezzi finanziari idonei. Gli imprenditori-tipo, nel caso dell’autoimprenditorialità, sono giovani sotto i 35 anni di età, disoccupati, dotati di competenze tecniche relative all’iniziativa che intendono promuovere e residenti in uno dei territori considerati ammissibili. INVITALIA, dopo aver verificato i requisiti soggettivi formali, passa a valutare il progetto e il business


plan, cercando di comprenderne le finalità e la validità. Parte fondamentale dell’iter valutativo è il colloquio che i funzionari di INVITALIA organizzano con i possibili neoimprenditori, al fine di poter “saggiare” di persona la bontà dell’iniziativa anche da un punto di vista umano. Un iter similare viene seguito per l’asse di intervento dell’autoimpiego, dove però è sufficiente che l’imprenditore sia maggiorenne e disoccupato; viene inoltre rimosso il limite territoriale, essendo in questo caso possibile presentare la domanda per chiunque abbia la residenza sul territorio nazionale. Anche in questo caso una

parte fondamentale dell’iter valutativo è rappresentata dal colloquio personale che INVITALIA organizza con chi ha presentato la domanda, riaffermando ulteriormente il concetto che si vuole effettuare una valutazione che possa andare oltre dati e numeri, scommettendo sulle persone e le loro qualità personali.

La Sida, società di consulenza aziendale, è a disposizione per conferire tutto il supporto possibile a chi volesse usufruire di tali strumenti, supportando il futuro imprenditore nelle fasi riguardanti la valutazione dell’iniziativa da promuovere e la strutturazione del progetto e del business plan che ne consegue. L’area Corporate Finance del gruppo anconetano è a disposizione di quanti fossero interessati all’indirizzo mail: info@sidacorporatefinance.com.

Francesco De Nicola Area Corporate Finance Sida Group f.denicola@sidagroup.com Tel. 071.28521

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

Per Flavio Guidi del Gruppo Sida, “i politici hanno una grossa responsabilità sul futuro e sul benessere sociale della nostra Nazione”. Da qui l’esigenza che intervengano, sulla base di un’adeguata pianificazione ed abbandonando opportunismi elettorali …

QUAL È IL RUOLO DELLA POLITICA PER AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ? di P. Duranti

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chi si riferisce quando parla di “politici”? “La mia vuole essere una critica costruttiva, un appello. Quando parlo dei politici intendo riferirmi alla “cultura” politica in senso lato. Tutti i comportamenti di una società “fanno” politica: si fa politica anche quando si vota, oppure se si è investiti di un ruolo di coordinamento o di direzione”. Perché allora è determinante il “fare” politica? “In un contesto sempre più globalizzato in cui i Paesi con un’elevata disponibilità di lavoro e con buoni livelli di scolarizzazione tendono a crescere in termini di offerta di beni verso una domanda globale, il nostro futuro ruolo economico è correlato alla nostra capacità di competere. La competitività diventa quindi una piattaforma su cui si articoleranno ripresa e sviluppo oppure depressione o decadenza, con un conseguente declino nel livello di reddito prodotto e con inevitabili ripercussioni anche sul patrimonio”. Quali sono i fattori che incidono sulla competitività? “Un elemento molto rilevante è rappresentato dalla pressione fiscale, che impoverisce l’autofinanziamento comprimendo il processo di accumulo e la capitalizazzione, fattore determinante per sostenere il cambiamento, la ristrutturazione e lo sviluppo. Tra l’altro, la mancanza di un adeguato ritorno dall’investimento inibisce la propensione al medesimo”. L’elevato livello di tassazione frena anche gli investimenti stranieri … “Non soltanto i capitali italiani, ma anche quelli di provenienza estera non confluiscono verso l’economia che crea valore aggiunto”. Però le organizzazioni internazionali individuano anche altri fattori che incidono in negativo sugli investimenti. “Indubbiamente. Pensiamo ad esempio all’eccessivo livello di indebitamento del nostro Paese: una mina vagante che, se scoppia, in questa situazione di recessione e depressione può generare un aumento dei tassi di interesse con una conseguente ripresa dell’inflazione. Ciò avrebbe effetti devastanti

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sui redditi sia delle famiglie che delle imprese. L’appartenenza all’Unione europea, per fortuna, ci consente di contare su di un controllo dei tassi di interesse più attento, in quanto inseriti in una comunità più allargata in cui sono presenti anche economie più forti rispetto alla nostra. L’alto livello di indebitamento è la conseguenza di una gestione della spesa pubblica e del Welfare non troppo avveduta, frutto di politiche di breve periodo per lo più orientate ad opportunismi elettorali e non di una sana e lungimirante politica economica che avrebbe dovuto premiare, più che l’agio, la meritocrazia e l’efficienza del servizio offerto. A tutto questo si aggiungano i costi della politica e della burocrazia, diventati insostenibili. L’incertezza e la lentezza della giustizia è un altro grosso problema, che rischia di scoraggiare l’intraprendenza”. Perché? “Talvolta si ha la sensazione che sia meglio non muoversi per non correre il rischio di incorrere in errori degli apparati di controllo e di giustizia, tra l’altro spesso amplificati e distorti dai media. Non si può tacere, inoltre, della carenza di dotazioni infrastrutturali – che pesano eccessivamente sui costi di mobilità delle merci e delle persone –, dei ritardi nella digitalizzazione, della bassa propensione alla ricerca e all’innovazione: anch’essi fattori che giocano negativamente sulla corsa alla competitività e sulla ripresa economica. Anche per quanto riguarda il costo dell’energia e dei combustibili, la nostra economia si trova svantaggiata rispetto ai competitors”. In un contesto come quello descritto, in che misura può incidere la formazione? “La formazione è un altro fattore che gioca sulla competitività. I giovani escono per lo più disorientati dal mondo dello studio, con ripercussioni sui livelli occupazionali, distorsioni nei percorsi professionali e minori opportunità di utilizzare l’energia giovanile. Prima parlavo della pressione fiscale abnorme: se a tale handicap aggiungiamo anche il peso dei contributi, l’incidenza sul costo del lavoro è impressionante, creando disagio sociale e processi di impoverimento. La situazione attuale di scarsa flessibilità del lavoro rende l’attività imprenditoriale


particolarmente rigida, non di rado diseconomica e quindi non conveniente”. In conclusione? “L’insieme dei fattori negativi sopra descritti genera un sistema inefficiente che si ripercuote sui costi dei prodotti, non consentendo alle nostre aziende di essere competitive rispetto all’offerta proveniente da mercati più forti oppure Paesi emergenti. Tutto ciò genera una mancanza di domanda, poichè il prezzo dei nostri prodotti è troppo elevato, l’attività economica delle aziende italiane rischia di generare situazioni di regressione o di ridimensionamento e il processo porta al decadimento del sistema economico generale”. Il Suo però non può essere un discorso generalizzato … “In linea generale questa è la situazione che caratterizza l’intera economia. È peraltro vero che questa realtà varia da settore a settore: non tutti i comparti e le aree subiscono la stessa

dinamica”. Qual è un settore che si salva? “Il turismo, visto che tra i fattori distintivi può contare su risorse esclusive ed uniche. Lo stesso discorso vale per i settori del lusso, in cui sono presenti elementi distintivi che consentono di giustificare prezzi più elevati e quindi di competere”. E quindi i politici cosa possono e devono fare? “Devono energicamente, con la pianificazione, intervenire sui problemi ormai noti che attanagliano la nostra economia, pensare ai giovani, e quindi ad un futuro più lontano, abbandonare l’opportunismo elettoralistico, distinguersi per competenza, laboriosità, onestà intellettuale, generosità, coraggio e giustizia sociale”.

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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

“I LAVORATORI DELLA CONOSCENZA SONO UN FATTORE PRODUTTIVO, NON UN COSTO” Intervista ad Angelo Pasquarella, autore di “Quinto Stato” di L. Osmani

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erchè secondo Lei l'Occidente ha visto superata la logica del lavoro industriale? “Proviamo a dare una risposta con qualche dato che svela la presenza di un’importante trasformazione in atto apparentemente irreversibile. I Paesi OCSE hanno raggiunto un livello di disoccupazione superiore a quella che si registrava nel 1945 (siamo all’otto e mezzo per cento), l’economia dei servizi non solo supera quella della produzione di beni industriali ma, nelle economie mature, si attesta ormai intorno all’80 per cento del PIL. Anche per quanto riguarda i prodotti, la componente realizzata con le tradizionali metodologie industriali è sempre più affiancata e integrata da prodotti immateriali e servizi. Questo fenomeno porterà a una ulteriore flessione del numero delle persone addette ad attività industriali tipiche. Anche coloro che basano il loro business su prodotti materiali devono sempre più fare i conti con

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l’immateriale, sia in termini di innovazione e ricerca sia in termini di offerta di servizi complementari. Si parla di “servitization”, termine con il quale si indica la tendenza a considerare il prodotto come l’insieme inscindibile di elementi materiali e immateriali, di beni e di servizi che concretizzano un’offerta unica al fine di distinguersi da chi produce qualcosa di analogo. I modelli che tipicamente hanno caratterizzato la produzione industriale sono quindi destinati ad essere messi in discussione”. Quali sono i fattori che determinano la (ri)scoperta della componente "umana" del prodotto? “La produzione industriale attraverso la specializzazione e la riproduzione seriale separa sostanzialmente l’attività umana necessaria per la produzione del prodotto dal prodotto stesso, che assume quindi una sua indipendenza da chi lo realizza. Un servizio invece ha come oggetto

una persona, è svolto da una persona ed esiste una interazione collaborativa, più o meno spiccata, tra le due persone in gioco. In buona sostanza il prodotto finisce con l’identificarsi con chi svolge l’attività e col concretizzarsi nell’effetto (di soddisfazione, di aiuto o di rifiuto, ecc.) che da questa attività si ottiene nei confronti del cliente. Ecco quindi che, più che nell’industria nella quale pesano di più i fattori organizzativi, la risorsa coinvolta in questo lavoro - la componente umana, quindi - diviene il vero fattore critico capace di determinare il successo o l’insuccesso dell’azienda”. Seguendo il Suo ragionamento, il modello produttivo classico è superato? “Io penso che non lo sia ancora. Per molto tempo si affiancheranno i metodi produttivi industriali a quelli tipici dell’economia della conoscenza. Sono anche convinto del fatto che nelle economie mature saranno questi


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI ultimi a dover prevalere dal momento che, nella produzione di beni materiali, subiranno sempre più la concorrenza dei paesi cosiddetti emergenti, nei quali il costo per l’impiego della mano d’opera è sensibilmente più basso. Ciò significa che, se vogliamo mantenere i nostri livelli stipendiali, il nostro prodotto deve essere più competitivo, deve contenere un più alto valore aggiunto e cioè più conoscenza. Il tenore di vita raggiunto da paesi come il nostro appare in un certo senso incompatibile con quello ipotizzabile in un’economia basata sulla produzione di beni materiali a basso valore aggiunto”. Chi sono gli "operatori della conoscenza"? “Non esiste una definizione e una classificazione condivisa. Ogni lavoratore, per il fatto di svolgere un’attività, anche la

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più semplice, impiega delle conoscenze, anche, ad esempio, per usare una vanga o un piccone. Ritengo che per “lavoratori della conoscenza” dobbiamo intendere coloro che svolgono attività che richiedono, per profondità od estensione, una grande quantità di conoscenze, spesso di tipo esperienziale, che debbono tra di loro interagire al fine di risolvere problemi, produrre modelli o spiegare fenomeni. In buona sostanza, in questa categoria rientrano non soltanto tutte le professioni liberali, ma anche le migliaia di professioni non riconosciute che si sono andate definendo nelle aziende e fuori di esse (consulenti, specialisti, ecc.) necessarie all’attuale sistema produttivo, che deve affrontare problemi di una complessità impensabile fino a qualche decennio fa. Rappresentano, in base ad una recente ricerca

effettuata dal Professor Butera, circa il 41 per cento dei lavoratori attivi italiani”. Il "Quinto Stato" può o meglio deve entrare nei bilanci societari? “Un grande pensatore di management, Peter Drucker, che peraltro è anche l’inventore del termine “knowledge management”, sostiene che, a dispetto del nome, i lavoratori della conoscenza non siano assimilabili al lavoro, ma al capitale in quanto la loro connotazione distintiva, come per il capitale, non è nè il costo, né la quantità, ma la produttività. Facciamo un esempio: non è tanto importante che io abbia un capitale di 100 o di 1.000 (posto che sia il massimo che posso ottenere), né che mi costi il 10 o il 12 per cento, se mi renderà il 50 per cento. Se i knowledge worker funzionano allo stesso modo divengono di

fatto non un costo ma un fattore produttivo vero e proprio, soprattutto in un sistema che valorizza la produzione di idee e la capacità di trasformarle in realtà. Ad oggi non è però prevista questa possibilità. Gli operatori della conoscenza non possono essere inseriti nel patrimonio dell’impresa, ma nei costi. Fanno eccezione ad esempio le squadre di calcio, il cui reale patrimonio è proprio dato da persone (i giocatori), anche se sempre più spesso molte aziende finiscono con il somigliare a squadre di professionisti, che possono valere di più o di meno a seconda della presenza nell’impresa di determinate “teste”. Bill Gates soleva dire che per far fallire Microsoft bastava che contemporaneamente dessero le dimissioni i suoi venti migliori ingegneri”.


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DOSSIER: FORMAZIONE E GIOVANI

MARTA MANCINI AL CONTEMPORANEO DI JESI Giovani proposte marchigiane di G. Bevilacqua

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n principio è l’emozione della cosa bella, quando si rimane attratti e disorientati e la ragione non riesce a sfornare parole credibili. Una parete bianca, arcate con mattoni a vista, e poi dipinti di grandi dimensioni che sprigionano un profumo d’ambra, di resina. Sì, all’inizio il bello è sinestetico. Le luci si abbassano, si modulano come un crescendo sinfonico per arrivare al climax. La reiterazione, come nelle bellissime Attese (2011) amplifica la prima percezione. Sono le opere di Marta Mancini, ospitate con sapienza e cura dal 10 aprile al 25 giugno in quel “Contemporaneo” di Jesi al quale siamo grati per l’opera di promozione culturale di giovani presenze. L’artista, classe 1974, studi all’Accademia di Belle Arti d’Urbino e già un lusinghiero curriculum di mostre, premi e consenso critico, è sicuramente una delle proposte più interessanti della giovane arte nelle Marche. Sicuro richiamo per chi vuole investire in tale direzione. In principio l’opera di Marta colpisce per la sua prorompente e calcolata potenza espressiva, dosaggio d’istinto e ordine, geometrico e dýnamis di una pasta pittorica trattenuta o tracimante (Polvere, 2011). Per questo non dobbiamo cercarne subito un significato razionale. La percezione sensoriale primitiva è enfatizzata dalle grandi dimensioni. Una narrazione

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da assaporare senza un eccessivo sovraccarico intellettuale. Così ci fermiamo a quel muto sinestetico piacere che non vuole altro, se non evocare brumosi verdi e bruni bituminosi, spatolati lentamente a tasselli ortogonali od orizzontali che lasciano intravedere fondi oscuri (come ne Il dolce e l’amaro, 2011); ovvero i bellissimi grandi reticolati (Dentro l’anima, 2004). Artista colta, sicura nella tecnica e con un retaggio verso movimenti pittorici del secondo Novecento. Marta non nasconde la prima, la padronanza pittorica (l’abilità nel caricare di bitume e sabbia il pigmento, o nel preparare il fondo con colla d’animale, bitume e coppale). Padronanza apparentemente secondaria, perché il materialismo visuale dell’oggetto realizzato fa un tutt’uno con il significato. C’è poi in Marta la sicurezza di cimentarsi con la storia dell’arte che l’artista sa frequentare e rileggere. Da qui il tentativo di contestualizzare l’opera, di rintracciarne le affinità elettive con la pittura ‘a striature’ del-

lo statunitense di origini irlandesi, Sean Scully, e in generale con l’hard-edge, termine coniato dal critico Jules Langsner nel 1958 e i cui maggiori esponenti sono Ellsworth Kelly e Kenneth Noland. Si tratta di una ricerca robusta -l’arte non è mai di getto, e su questo basta rileggere le lettere di Van Gogh. Lei stessa confessa che l’opera da realizzare viene pensata a lungo, sulla scorta di quel demone interiore che di tanto in tanto si fa vivo. E ciò non esclude tutta la sofferenza interiore del venire alla luce. Il valore di un’opera d’arte non si ferma all’impressionismo sensoriale. Il consenso critico che va coagulandosi attorno a Marta e al suo espressionismo minimalista, indica che è in atto un processo di significazione: dalla bella cosa pittorica al suo significato. Tale tensione ermeneutica, in cui è coinvolta l’artista stessa attraverso un colloquio in profondità, segnala che la sua arte interroga e attende una risposta di senso, oltre il puro dato sensibile.

SOFIA MARCUCCI PICCOLI TALENTI CRESCONO P

ubblichiamo il testo della giovanissima poetessa Sofia, con il quale ha ottenuto il premio per il concorso letterario dell’Istituto Antognini. In bocca al lupo Sofia! Un applauso da tutta la redazione di ML.

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AUTO

LA LEGGENDA SI RINNOVA La storia della Lamborghini inizia nel non molto lontano 1963. E continua oggi con l’ultimo modello della casa di Sant’Agata Bolognese, la Lamborghini Aventador

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a leggenda dice che Ferruccio Lamborghini abbia avuto un diverbio con un certo Enzo Ferrari, che lo accusava di saper costruire trattori, ma non automobili decisamente sportive e lussuose. Lamborghini, industriale già molto ricco e conosciuto nel settore delle macchine agricole, acquistò diverse Ferrari e altre automobili di lusso, riducendole a pezzi, scoprendone i segreti, le qualità e i difetti. Lui è convinto di poterle migliorare: prende forma così, in una modernissima ed efficiente fabbrica, per l’epoca, la leggenda Automobili Lamborghini. La prima vettura, sfornata a tempo record, fu la 350 GTV, 12 cilindri a V e 360 Cv, un’enormità per l’epoca. Negli anni, fino ai giorni nostri, si sono susseguiti altri capolavori, ben impressi nella memoria degli appassionati: Miura (nelle sue diverse edizioni), Urraco, Countach, Diablo e, in tempi più recenti, Gallardo e Murciélago per la prima volta, dopo l’acquisizione della Lamborghini da parte del Gruppo Audi, con la trazione sulle quattro ruote. Torniamo all’ultima nata: la Aventador è bassa, larga e spigolosa e prende il nome da un toro che si distinse per il coraggio in una corrida. Sostituisce la Murciélago. È la Lambo

più potente mai prodotta, con una potenza di 700 Cv, quindi quasi una F1 con la targa, addirittura con un sistema (il Drive Select Mode), che varia su tre impostazioni la risposta di trazione, motore, sterzo e cambio. L’acciaio è stato bandito su questa automobile: per non pesare troppo, l’Aventador ha un autotelaio formato da un leggerissima cellula in fibra di carbonio (l’abitacolo) collegata a due strutture in alluminio che sorreggono motore (dietro) e sospensioni (sia davanti che dietro). Un lavoro certosino è stato fatto anche sul motore, tutto in alluminio, dal peso di soli 235 kg. Si parla di prestazioni stravolgenti, ma anche di facilità di guida per i meno “esperti”. Per dare il meglio questo bolide richiede una guida pulita, ma la trazione integrale non deve trarre in inganno: se si cercano i limiti dell’auto, in mani non esperte, il sovrasterzo e i testacoda sono in agguato. Come vediamo dalle immagini, la carrozzeria si fa decisamente notare, con la reintroduzione delle lunghe porte con apertura verso l’alto, presentate per la prima volta con la Countach del 1973. Gli interni sono molto essenziali e il tocco Audi, soprattutto sul tunnel centrale dei comandi, si fa vedere: forme semplici, diversi tasti, tra cui accensione, in-


serimento della retromarcia e modalità manuale del cambio (manca la classica leva), impianto audio e, più su, uno schermo da 7” per il sistema di navigazione satellitare. La strumentazione è del tipo digitale, invisibile a motore spento, ma di grande effetto: riproduce alla perfezione un classico cruscotto analogico, con lancette e spie di bordo. Chi l’ha provata parla di interni decisamente spaziosi e comodi, al contrario di quanto ci si possa aspettare da un’auto sportiva. Imponente, ma mai fastidioso (e per alcuni potrebbe non essere un aspetto positivo) il rombo del 12 cilindri, piazzato in posizione longitudinale dietro i sedili. Come già anticipato, la neonata Lambo scarica a terra 700 Cv: per farlo senza far perdere aderenza alle ruote e nel tentativo di garantire un’elevata tenuta di strada si affida ad una trazione integrale. Normalmente la ripartizione è per il 70 per cento sull’asse posteriore e per il restante 30 per cento su quello anteriore: una condizione che, grazie ad una frizione a controllo elettronico che legge le condizioni di guida ed asfalto, può variare molto velocemente. Dalla coda, in funzione della velocità, fuoriesce un alettone, mentre dalle fiancate, quando il motore si surriscalda troppo, si aprono due “orecchie” che lo aiutano a tornare alla temperatura ottimale. Stesso discorso per i freni anteriori, che beneficiano di due imponenti prese d’aria sul muso dell’auto. Velocità massima dichiarata: 350 km/h e uno 0–100 in appena 2,9 secondi. I consumi, per una volta, su un sogno con quattro ruote del valore di 315.600,00 euro non ci interessano … e comunque, se il successo di un’automobile si misura dai tempi di consegna, sappia, il Lettore, che dovrà attendere oltre 18 mesi per chiuderla nel proprio garage!

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TENDENZE

Storico dell’arte, Stilista, Progettista di abbigliamento e accessori, Consulente, Visual Merchandiser, Interior Design, Art Director e Fashion Blogger. Ha esordito con Genny e oggi è stilista di Vilebrequin

GIAMPAOLO BAIOCCO “I’LL TRY TO TAKE U IN MY DREAMS” di M. Palumbo

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ottor Baiocco, sulla homepage del suo blog si legge: “I’ll try to take U in my dreams”. Qual è il Suo Dream? “Per quanto io mi sforzi di definire il mio come “un lavoro”, la passione con cui lo vivo lo fa me lo fa sentire più come un “sogno”. Fin dall’infanzia, infatti, sono sempre stato attratto e incuriosito dall’eleganza degli oggetti, dei luoghi e delle persone; ho sempre avuto un’innata curiosità per il bello che ho cercato di cogliere nei viaggi, nelle letture e in tutto ciò che mi trasportasse in un’altra realtà. Tutto questo con il tempo si è trasformato in una professione-passione, che mi spinge a sensibilizzare il prossimo all’eleganza e al bello, senza però cedere alla retorica, alla vanità, al narcisismo, all’esagerazione…”. Come è iniziato il Suo viaggio nel mondo della moda? “È iniziato durante il liceo artistico: al mattino andavo a scuola e nel pomeriggio mi dilettavo come vetrinista nelle più belle boutique della mia città. Non volevo essere pagato con il denaro, mi bastava semplicemente toccare, vedere il prodotto che esponevo, creando dei piedistalli per l’esposizione di quelli che per me erano trofei. E così, muovendomi tra i bellissimi abiti eleganti e i profumi e spaziando in diversi settori, sono entrato in diretto contatto con quel mondo favoloso che è la Moda … Di lì a poco ho iniziato a lavorare per le più grandi firme dell’abbigliamento, prima come segretario d’ufficio, per arrivare poi, con molta costanza e determinazione a progettare ciò che anni prima esponevo. Quello alla Genny è stato il mio primo lavoro come Designer”. Il Suo percorso indica cambiamenti importanti: dagli accessori ai costumi da bagno, dagli abiti sartoriali e di lusso all’easywear: cosa implica lavorare in ambiti così diversi? “Non mi sono mai posto limiti nel proget-

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tare un prodotto. Ho anche disegnato piatti, bicchieri, spaziando anche dall’industrial al visual design. Mi piace mettere il senso del buon gusto a favore di chi ne ha bisogno anche nella quotidianità”. Nel corso della Sua carriera Lei si è occupato sia di abbigliamento maschile, che femminile: quali sono le differenze più rilevanti tra questi due tipi di clientela? “Fino a dieci anni fa l’uomo guardava molto alla praticità e poco alla “voga” del capo che acquistava, al contrario invece del pubblico femminile. Ora si sono equiparati, anzi, talvolta è l’uomo ad essere più propositivo e pretenzioso; io amo progettare indistintamente collezioni sia per l’uomo che per la donna, favorendo nelle mie ricerche e nelle mie proposte, un abbigliamento elegante sobrio e che duri nel tempo”. Cosa Le hanno dato le esperienze all’estero? “Premetto che amo l’Italia e sono un fautore del Made in Italy….noi italiani uniamo la manodopera artigianale alla poesia e all’arte di saper cucire, ma mi ha sempre appassionato e incuriosito anche l’idea di conoscere altre realtà, come quella francese, (che in realtà è molto simile a quella italiana). Ultimamente ho scoperto le meraviglie della Cina, con Shanghai, la nuova Grande Mela. Viaggiare come professionista e non solo come turista, mi ha arricchito di profonde conoscenze, di cui ho fatto tesoro e che hanno arricchito il mio bagaglio culturale”. Quando lavora, ha una musa o un pensiero ispiratore? “Mahler sosteneva di non comporre, ma di essere composto; Aristotele definiva l’Artista come colui il quale “è posseduto dall’arte”. Lungi da me di paragonarmi ad Artisti di questo calibro, ma avevano ragione … La mia


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TENDENZE

Ritratto di un artista Giampaolo Baiocco, classe 1967 Colore preferito: il BIANCO, come la mia casa Canzone preferita: “San Francisco”, di Scott McKenzie Libro preferito: “Cent’anni di solitudine”, di Gabriel García Márquez Come definirebbe le Marche?: un diamante luminoso appoggiato tra colline di grano verde. Il vero stile per me è:Il rispetto degli altri, la fiducia nell’umanità.

ispirazione altro non è che rievocare qualcosa di profondamente personale, che appartiene alla mia storia, alla mia interiorità, magari sollecitata da una musica, da un viaggio, da un libro o semplicemente da una persona. Cos’è per Lei l’eleganza? “Sobrietà, cura della sostanza, cortesia. Ogni piccola cosa può essere elegante se ben curata per la sua utilità e può contribuire a rendere più gradevole l’ambiente in cui viviamo, o a migliorare anche il nostro stile di vita”. L’estate è ormai nel suo vivo: quali sono le tendenze in spiaggia per quest’anno? “La compagnia per la quale curo la direzione artistica è specializzata nel progettare shorts da uomo divertenti ed eleganti, quindi molto colore e fantasie marine. Per la donna, invece, la raffinatezza del bianco del blu e del rosso connoterà eleganza e raffinatezza”. È più difficile esprimere stile ed eleganza con un costume o con un abito da sera? “L’eleganza, come affermavo prima, non si misura in ciò che progettiamo, ma da come

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lo progettiamo, dalla passione che possiamo dedicare allo studio di un abito da sera o al disegno di un costume da bagno. Dedico molta cura a ciò che faccio, scoprendo ogni volta stili infiniti, come sono infiniti i modi di esprimersi, anche nell’ambito di diversi settori merceologici”. Storico dell’arte, Stilista, Progettista di abbigliamento e accessori, Consulente, Visual Merchandiser, Interior Design, Art Director e Fashion Blogger: come si definirebbe oggi Giampaolo Baiocco? “Curioso, molto curioso! Si figuri che sto imparando il cinese e sto facendo dei corsi di cucina Tibetana, oltre che francese. Sono un curioso di natura….viaggio molto sia in rete, che in aereo, cercando di carpire più cose possibili per me e di conseguenza per la mia passione …il mio lavoro… Non possiamo che augurarLe di continuare a fare scoperte” “Grazie!”.


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A CASA DI...

In questa dimora, il bianco si fa luce e la luce si fa poesia.

LE CASE PIÙ BELLE

DELLE MARCHE Il bianco è la somma dei tre colori fondamentali, è la sobrietà dell’eleganza innata, è l’armonia delle forme, è l’infinito che diventa presente. (A. Dachan)

“I colori sono i veri abitanti dello spazio. La linea non fa che viaggiarvi attraverso e percorrerlo; essa passa soltanto”. (I.Klein)

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VIAGGI

A cura di Saima viaggi

PER STACCARE LA SPINA

SOLUZIONI SHORT BREAK

SOLUZIONI LONG BREAK

Eden Village Li Cupulatti, Sardegna NOVITÀ 2011

LE SETTE CITTÀ CAPITALI CON COSTA MAGICA 11 giorni - 10 notti Partenza dall’Italia Amsterdam, Amburgo, Berlino, Copenhagen, Oslo, Edimburgo, Parigi e Londra

Il nuovo Eden Village Li Cupulatti sorge sul tratto più incantevole della costa nord orientale della Sardegna, presso la località di Agrustos, a poca distanza da Olbia e dal centro di Budoni. Il villaggio si trova in una magnifica posizione, direttamente in riva al mare trasparente e incontaminato che lambisce un’ampia spiaggia di sabbia bianca e fine. Accanto alla spiaggia, si susseguono insenature e piccole calette alternate a scogliere di granito e basalto. Tessera club: Include accesso alla piscina, alla spiaggia e a tutti i servizi ad esso collegati, attività di animazione e miniclub, accesso alle zone sportive e utilizzo delle attrezzature.

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Passato, presente o futuro? Concediti il lusso di non scegliere, e vivili tutti, contemporaneamente, nelle sette capitali più fascinose e suggestive del Nord Europa. Ci trovi la storia che hai letto nei libri e le tendenze più attuali che conquistano il mondo. Esci da straordinari luoghi d’arte e cultura, e a pochi passi vivi l’esperienza dei locali del divertimento e dello shopping più innovativi e coinvolgenti. E poi idee, stili e mode originali, scenari d’epoca integrati in nuove architetture urbane, per un continuo incontro tra la tradizione e l’avanguardia da esplorare passo dopo passo. Tutto in una volta, tutto moltiplicato per sette. Una “crociera metropolitana”, multiculturale e cosmopolita. Il tuo nuovo modo di scoprire le capitali d’Europa, con Costa Magica.


LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIAADUEPASSIDACASA SFERISTERIO OPERA FESTIVAL (47esima edizione): una meravigliosa arena, un’acustica eccezionale per la lirica dal 22 luglio al 12 agosto, Macerata Manifestazione artistica amata in tutto il mondo, lo Sferisterio Opera Festival rende omaggio quest’anno a Giuseppe Verdi, nell’emozionante cornice dell’arena Sferisterio. Il pacchetto comprende: 2 notti in Resort con cena Gourmet a 206 € a persona; 2 notti in Casolare con cena inedita accompagnata da the pregiati a 100 € a persona; 2 notti in hotel*** a 90 euro a persona.

VILLA INCANTO: UN NUOVO MODO DI PENSARE L’OPERA Vivi l’Opera da protagonista in un’affascinate Villa nobiliare dal 10 luglio al 8 agosto, Recanati

Vivere così da vicino grandi voci, il coinvolgimento nella storia, l’arte, gli stucchi e l’ambiente tutto rendono Villa InCanto il sogno di chi la frequenta. Il pubblico è parte integrante della scena, immerso nella scenografia di una Villa-Museo che ad ogni atto offre un’emozione e un salone diverso da scoprire. Il pacchetto comprende: 2 notti con colazione, aperitivo, Opera e dopo-Opera con cena. A partire da 154 euro a persona.

SERATA MEDIEVALE AL CASTELLO DI GRADARA E TOUR DELL’ AMOR IMMORTALE Offerta usufruibile fino al 9 settembre

Nelle sere d’estate, ogni giovedì Gradara vi fa tuffare nell’epoca dell’amor immortale di Paolo e Francesca. Acrobati e danzatrici danno spettacolo per i vicoli del borgo, mentre la Corte Malatestiana sfoggia col suo seguito di cortigiani e tamburini. Le taverne ripropongono sapori medievali. Il pacchetto comprende: 2 notti in relais con Spa nel cuore di Gradara, colazione in camera, percorso guidato esclusivo per la coppia, cena a lume di candela, trattamento ai Sali di Cervia. A partire da 336 euro a persona.

RISVEGLIARSI A PARIGI? MAI STATO COSÌ FACILE!

Vola da Ancona e vivi 3 magiche notti, senza pensieri dal 15 luglio al 12 settembre

Parigi è romanticismo, è storia, è arte, è eleganza, è scoperta, è prestigio. È tutto quello che vi aspettate e molto di più... Il pacchetto comprende: volo A/R da Ancona, 3 notti in hotel 3 o 4 stelle, sistemazione in camera doppia con prima camera. A partire da soli 278 euro a persona.

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VIAGGI

I VIAGGI DI MICHELA Michela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche. COSA VEDERE Rocca Roveresca, fulcro delle difese a mare dei Signori Della Rovere. Tel. 071 63258. Orari: 8.30 - 19.30 tutti i giorni con aperture serali. Palazzo del Duca, con il prezioso soffitto a cassettoni dipinto da Taddeo Zuccai. Tel. 071 6629350. Portici Ercolani, realizzati in pietra d’Istria Rotonda a Mare, simbolo turistico della città sin dal 1933, anno della sua apertura.

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iei cari lettori, benvenuti da Michela, la vostra musa ispiratrice delle uscite fuori porta. Per chi legge per la prima volta questa rubrica, ricordo che nello scorso numero ci siamo avventurati alla scoperta dei Monti Sibillini e in particolare dei piccolo laboratori artigianali di salumi e formaggio lungo l’antica via dei pastori, dove si possono ancora gustare vere “poesie di sapori”, spesso dimenticati. Questa volta, visto che siamo nel bel pieno dell’estate, voglio portarvi alla scoperta delle chicche cha anche la nostra costa offre. Danza, jazz, blues, opera, sagre, gare e rievocazioni medievali di ogni epoca: il calendario dell’estate è pieno di eventi interessanti. Ma ve ne è uno in particolare che più di tutti appare sui generis e che negli anni ha calamitato l’attenzione di un pubblico vastissimo e sempre più internazionale. Stiamo parlando del Summer Jamboree Festival di Senigallia. Avete mai visto un film dell’America anni ‘50? O, se siete di quell’epoca, ricordate la vivacità e la spensieratezza di quegli anni, la voglia di vivere e di ballare? Bè, Senigallia per quasi due settimane l’anno, tra luglio e agosto, torna a vivere quella fantastica atmosfera, votandosi totalmente al culto degli anni ’50, alla musica e ai balli rock’n’roll, ai cimeli vintage contesi nei mercatini del centro come vecchi LP, poster firmati, scarpe, occhiali e ogni altro oggetto che racchiuda in sé il fascino di una grande epoca. Colorate Vespa, moto d’epoca e lunghe e maestose Cadillac con la cappotta aperta per farsi ammirare. Ciuffi arrotolati sulla fronte e gonne a palloncino che svolazzano nelle tante piazzette al ritmo di una scatenata band. Burlesque show e Hawaiian party. Que-

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sta è la magica atmosfera con cui vi accoglie Senigallia nel Summer Jamboree! Anche la mitica Rotonda a mare (già, proprio quella che pensate, la Rotonda cantata da Fred Bongusto) si riappropria della sua anima e sfoggia il sorriso smagliante delle sue piste assetate di piedi scalpitanti! E una sera, su un palco, ritrovai anche lui, il mitico cantante dei Fabulous Daddy, che l’inverno prima fece tanto clamore sdraiandosi su un tavolino di un pub mentre cantava un pezzo di Elvis tra la folla in fibrillazione. Per chi volesse vivere a pieno e con comfort questa esperienza, suggeriamo di prenotare almeno una notte in hotel (sperando che siate fortunati a trovare ancora posto!). Potrete approfittarne per godere di un momento di relax nella “spiaggia di velluto”, magari ai piedi della Rotonda, e per visitare gli splendidi Palazzi che si affacciano attorno a Piazza del Duca, tra cui la Rocca Roveresca e di un fantastico panorama sulla città dall’alto del. Non mi resta che augurarvi buon divertimento e alla prossima!


CONERO GOLF CLUB Alla scoperta dello sport che porta ad estraniarsi dal mondo, entrare in contatto con la natura e immergersi totalmente nel gioco. Il Club Inaugurato nel 1992, il Conero Golf Club si sviluppa all’interno del Parco del Conero, con quasi 70 ettari. La cornice, immutata e preservata nei secoli, è quella offerta dalla straordinaria bellezza della campagna marchigiana. Seimila metri di puro divertimento per l’unico percorso da 18 buche delle Marche. Il Golf nelle Marche

384 soci iscritti al Conero Golf Club dai 5 ai 93 anni (è uno sport per tutte le età) Oltre 13.000 visitatori registrati, di cui circa 1000 stranieri Oltre 80 gare disputate, tra cui alcune molto importanti come quelle BMW, ACI, Audi, Mercedes, Volkswagen, Peavey, Lindt, “Ginestra d’oro” (gara per i giovani); Trofeo città di Osimo.

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irolo, Frazione Coppo: concentrazione, un occhio al bersaglio e poi un tiro deciso: i golfisti sul green lasciano fuori il mondo e si tuffano, corpo e anima, nel gioco. Al Conero Golf Club è una bella mattinata di sole e gli appassionati di questo sport si stanno cimentando sullo splendido campo a 18 buche delle Marche. Nel mondo sono 70 milioni coloro che praticano il Golf, che, in occasione delle Olimpiadi in Brasile, diventerà a tutti gli effetti una disciplina olimpica. Sebbene sia ancora piuttosto diffusa l’idea che si tratti di uno sport elitario, in Italia aumentano, di anno in anno, coloro che se ne appassionano e si iscrivono alla Federazione. Il Conero Golf Club rappresenta, in questo senso, una struttura d’eccellenza, che attira non solo gli iscritti della zona e tutti gli appassionati, inglesi e tedeschi, che risiedono nelle Marche, ma anche un gran numero di turisti che giungono nella regione per trascorrere le vacanze e che qui trovano un campo attrezzato perfettamente funzionale, con green di ottima qualità, in un contesto sorprendentemente bello e suggestivo, dove si incontrano mare e montagna. In questo senso, il CGC rappresenta una risorsa per l’intero territorio, che richiama gli ospiti degli alberghi più rinomati, dall’Excelsior di Pesaro agli hotel della Riviera delle Palme. Abbiamo sottoscritto accordi con gli albergatori, che offrono tariffe vantaggiose e questo incrementa sensibilmente il flusso verso i campi da golf. Oltre a quello di Sirolo, nelle Marche ce ne sono altri, 2 con nove buche e 10 campi per la pratica. Le opportunità da cogliere, per il Golf in Italia, sono molte. Se consideriamo, ad esempio,

che nel Nord Europa ci sono oltre sette milioni di iscritti a federazioni locali, ma che questi ultimi possono usufruire dei campi solo nel periodo da aprile a fine settembre, perché i campi, altrimenti, sono ghiacciati, è immediato pensare di offrire le nostre strutture a tutti questi appassionati. Solo nella Baviera ci sono 175 mila iscritti e da Monaco abbiamo un volo diretto per Ancona, quindi, con un’ora di viaggio i giocatori possono raggiungere la nostra struttura e dedicarsi al loro sport preferito anche nella stagione fredda. Non bisogna dimenticare, inoltre, l’effetto traino che hanno i giovani campioni come i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari, Diana Luna e il giovanissimo Matteo Manassero, che a soli 18 anni, ha conquistato il suo secondo torneo dell'European Tour. Seguendo il loro esempio sono sempre di più i giovani che si avvicinano a questo sport; proprio a loro, dedichiamo alcuni corsi di presentazione che hanno luogo nelle scuole. Società Sportiva Dilettantistica Conero Golf Club s.r.l. Via Betelico n. 6, 60020 SIROLO (AN) info@conerogolfclub.it Tel. +39 071 7360613 Fax +39 071 7360380

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ITINERARI DEL GUSTO

ITINERARI DEL GUSTO OSTERIA ENOTECA LA BOTTE Piazza V Novembre, 11 Gradara Italia T. 0541.964404 Situata nel cuore del Borgo medievale di Gradara, la struttura fa parte di un Palazzo del 1600, un tempo di proprietà della famiglia nobile “Morandi Bonacossi”. L’Osteria del Borgo si presenta come una rivisitazione, in chiave moderna, della classica osteria ormai scomparsa; l’ambientazione che viene creata all’interno dei locali è semplice, legata alle tradizioni, ma allo stesso tempo innovativa. L’Osteria propone uno stile semplice, di qualità, in un ambiente caldo, accogliente e familiare: per l’Oste è un po’ come accogliere i clienti nella taverna o nella cucina di casa. L’Osteria vuole, quindi, far riscoprire al cliente e ai viaggiatori uno stile di aggregazione legato alle tradizioni, ma sempre in continua evoluzione.

OPERA NOVA DELLA MARCA Via Santa Maria di Vico, 127 60029 Varano di Ancona T. 071.2861093 Il ristorante si trova a pochi minuti dal centro di Ancona, nel verde e nella tranquillità del Parco del Conero. L’eleganza del suo ambiente si fonde con il gusto di una cucina raffinata e vocata alla tradizione. L’OPERA NOVA DELLA MARCA: è questo, il desiderio dei giovani titolari, impegnati a rendere ogni cena un convivio, curando gli ospiti in un ambiente unico. La cucina stagionale è arricchita nei sapori dall’ausilio di erbe aromatiche coltivate in giardini di proprietà. Stefano, il cuoco, realizzerà per voi menù stagionali, mentre Mauro, sommelier proporrà una vasta gamma di ottimi vini rigorosamente regionali. I piatti tipici vanno dai tagliolini al pecorino e menta, al coniglio disossato al finocchietto selvatico, allo speciale risotto con gli “spaccasassi” della casa.

ROSTICCERIA “CUCINA DI MARE” - Cooperativa Sena Gallica Viale Pietro Bonopera, 43 60019 Senigallia Ancona T. 071.60684

Situata nel centro storico di Senigallia, nasce dalla lunga amicizia dei nove soci, che nel 1988 hanno dato vita alla Cooperativa Sena Gallica. Inizialmente dedita unicamente all’allevamento di molluschi, ha poi avviato la lavorazione dei frutti di mare all’interno delle strutture dell’ex mercato del pesce di Senigallia, per poi aprire successivamente una pescheria. Nel 2008 i soci hanno allargato la loro attività inaugurando una rosticceria, che propone piatti da asporto e gustosi aperitivi, offrendo una variegata offerta di specialità di pesce da accostare ad uno dei vini bianchi suggeriti al banco. Un’esperienza culinaria molto speciale, vissuta in un ambiente semplice ma dall’atmosfera marinaresca e dai veri profumi del mare.

PIZZERIA TUCANO’S BEACH Lungo mare Antonio Gramsci 63017 - Porto San Giorgio (FM) T. 0734.679616 Struttura moderna e dal design ricercato, situata direttamente sulla spiaggia di Porto San Giorgio e all’interno della quale si possono gustare una tra le migliori pizze del litorale marchigiano e gustose grigliate di pesce fresco. Ottima organizzazione, attenzione e cordialità nei confronti dei clienti. Luogo ideale anche per tutti coloro che vogliono trascorrere una piacevole giornata al mare, grazie ai servizi offerti dallo stabilimento balneare. Per gli amanti degli happy hour e della movida estiva, la struttura organizza anche aperitivi in spiaggia e spettacoli.

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Kitsy Kintè & The JazzBlues Band Kitsy Kintè è una cantante-compositrice di origini italo-nigeriane. Dotata naturalmente di un timbro dolce e allo stesso tempo graffiante e di uno stile molto personale, evoca con le sue composizioni atmosfere intriganti, pensanti e ritmate che si modellano su testi intimi e sinceri. Il connubio di culture così lontane nello spazio fisico fomenta sempre più la sua già innata passione per le musiche “etniche” dando forma infine, ad un genere che è roots nell'anima ma indefinibile come stereotipo. Poliglotta, si diverte a scrivere in diverse lingue del mondo. Si spazia da un jazz che ricorda un lamento alla Billie Holiday ad un reggae giamaicano di speranza, da un funk divertito e vecchio stile a un soul intenso e impegnato. Kitsy e la sua band apriranno il dolciastro mondo del suo primo disco di inediti. 165


EVENTI

Castelfidardo: emozioni per 'Marchigiani nel Mondo' Conclusione dei lavori per la tre giorni del Consiglio dei marchigiani all’estero: dal teatro di Numana alla deposizione della corona sul monumento al Risorgimento

ACCADDE IN REGIONE… Come ogni mese, ML vi offre una collezione di cartoline dalla regione, che immortalano gli eventi più importanti che si sono svolti nelle diverse province

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omenti di emozioni e grande intensità per una degna conclusione dei lavori del Consiglio dei Marchigiani nel mondo con due appuntamenti che rimarranno nel cuore dei 52 delegati delle associazioni di marchigiani all’estero arrivati da tutto il mondo a Sirolo. Nella splendida cornice di Numana, con le musiche del maestro Marco Santini e le voci di Tiziana Bonifazi e Giuseppe Russo, il giornalista Rai Giancarlo Trapanese ha intervistato l’autrice del libro “In mio figlio vivrai per sempre”, Rita Amabili Rivet. Una serata che ha toccato vertici di alto spettacolo ricordando episodi di

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vita vissuta dai nostri nonni emigranti con tutte le difficoltà e le soddisfazioni di chi ha avuto il coraggio e la necessità di emigrare in un Paese lontano. Con la leggerezza e l’acume di chi, sul filo del ricordo, è riuscita a trasmettere così profondamente alle nuove generazioni non solo l’amore per la propria terra e le origini dei padri e dei nonni ma una vera, straordinaria lezione di vita, piena di valori e di sani principi. Una vita “alla marchigiana” fra tenacia, lavoro e successi. Tali nostre tradizioni presenti nell’orgoglio del 150° anniversario dell’Unità d’Italia sono rivissute nella celebra-

zione di domenica mattina a Castelfidardo. Qui il neoeletto sindaco Mirco Soprani ha accolto l’assessore alla Emigrazione della Regione Marche Luca Marconi, il presidente della Consulta dei marchigiani nel mondo Emilio Berionni e il generale Cancellieri venuto apposta da Roma in rappresentanza dei marchigiani in Italia, ponendo l’accento sull’operosità della nostra comunità e sulla capacità che ha sempre avuto di rinnovarsi. A questo proposito infatti dopo la lezione del prof. Gilberto Piccinini sui fatti storici di Castelfidardo e dopo aver visitato il museo della fisarmonica, sul monumento a

Cialdini è stata posta una corona alla memoria. Castelfidardo conclude una tre giorni di proficuo lavoro per i marchigiani all’estero e non poteva esserci luogo più significativo visto che qui si è combattuto e vinto per l’Unità d’Italia, fra diversi popoli d’Europa che costituivano l’esercito del Papa, fra la diversa Italia del nord e del sud poi unite nell’unico popolo e visto anche che Castelfidardo stessa vanta un passato d’emigrazione molto intenso in America del Sud.


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EVENTI

Il vostro cuore batte per una vettura sportiva. La vostra ragione per una vettura razionale. O viceversa? L’antitesi è superata. Ancora una volta. La nuova Panamera Diesel è ora disponibile per voi!

PANAMERA NIGHT Presentati al Casale di Ascoli Piceno tre nuovi modelli della scuderia Porsche

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i è svolto venerdì 24 giugno, nella bellissima piazzetta adiacente la piscina del prestigioso Hotel Casale di Ascoli Piceno, l’evento “Panamera Night”, nel corso del quale sono stati presentati tre nuovi modelli della scuderia Porsche: Panamera Turbo S, Panamera S Hybrid, Panamera Diesel. Claudio Zito, responsabile marketing del Centro Porsche Pescara e Centro Porsche Ancona ha salutato gli ospiti e presentato al pubblico lo staff Porsche, composto Luca Bonazza, Marco Marzoli, Fabrizio Bramato del Centro Porsche Ancona e Marco Dell’Elce e Franca Addante, del Centro Porsche Pescara. Nel corso della serata sono stati proiettati video emozionali che hanno svelato alcuni particolari di queste nuove auto sportive. Hanno collaborato come partner dell’evento alcuni dei più esclusivi esercizi commerciali della Marche: Coltorti, da sempre sinonimo di stile nell’abbigliamento, Cartechini Giolleria di Civitanova Marche, che ha esposto le nuove collezioni di orologi Porsche Design e la Red Studio, Società di servizi nel campo fotovoltaico. La presenza del Red Studio è legata alla filosofia Porsche che, attraverso il Porsche Intelligent Perfomance, vuole comunicare l’impegno nel rispetto dell’ambiente con nuove tecnologie, che riducono i consumi mantenendo standard d’eccellenza nella guida e che permettono di creare modelli d’avanguardia come la Panamera Hybrid. Dopo il piacevole catering la serata si è conclusa con una divertente Estrazione di Premi della Porsche Sport Design Selection e con la raccolta di prenotazioni di Test Drive della Panamera Diesel.

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PESARO FILM FESTIVAL 47a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

Bertolucci e Jhon Malkovich

Il film vincitore Musalingi / The Journals of Musan di Park Il regista coreano Park Jung-bum (già assistente alla regia di Lee Chang-dong per Poetry), ha spiegato così la genesi di The Journasls of Musan, di cui è anche interprete principale: "Siamo nati e cresciuti con il problema della divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud, per noi è un'abitudine: la tensione ce la portiamo dentro la testa e nel cuore da sempre. Volevo raccontarlo".

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esaro, 26 giugno – Serata di premiazioni alla 47a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema: alle 21.45 in Piazza del Popolo sono stati assegnati i riconoscimenti ai film scelti dalle giurie. La premiazione è stata preceduta dalla proiezione dell’ultimo episodio dei cortometraggi di Gael Garcia Bernal e Marc Silver Los Invisibles e seguita da También la lluvia / Even the rain di Iciar Bollain (regista spagnola tra i migliori cineasti d’europa) sulla guerra per l’acqua, che riveste una attualità assoluta. Gli interpreti principali sono due star del cinema latino: il messicano Gael García Bernal e Luis Tosar, premio Goya per I lunedi al sole, Ti do i miei occhi, Cella 211. La Mostra si è conclusa definitivamente lunedì 27 con la replica dell’opera vincitrice del concorso Pesaro Nuovo Cinema – Lino Miccichè: Musalingi / The Journals of Musan di Park Jung-Bum, a cui è andato anche il Premio della Giuria giovani, composta da studenti e neo laureati dell’Università di Urbino “Carlo Bo”. La Giuria ha assegnato una Menzione d’Onore al film “Qu’ils reposent en revolte (des figures de guerre I) di Sylvain George. Il premio “Cinema e diritti umani” di Amnesty International è stato assegnato al film “También la lluvia” di Icíar Bollaín. La giuria della prima edizione del concorso video PREMIO CINEMARCHE GIOVANI, riservato ai giovani, entro i 30 anni d’età, che vivono, studiano o lavorano nella Regione Marche (per cortometraggi a tema libero della durata massima di 3 minuti) ha assegnato all’unanimità il PREMIO CINEMARCHE GIOVANI 2011 al cortometraggio L’ILLUSIONE di Stefano Del Frate, Gianluca Grandinetti, Gianluca Marone, Diego Di Giandomenico. Gli spettatori della “piazza” dell’edizione 2011 , che hanno votato alla fine di ogni proiezione e sul sito fel festival, hanno assegnato il PREMIO DEL PUBBLICO a Tambien la lluvia lluvia (Even the rain) di Iciair Bollain.

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EVENTI

Santoni Presentato alla stampa il nuovo head quarter eco-compatibile: l’eccellenza italiana a impatto zero

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naugurati a giugno 2010, i nuovi uffici della sede centrale dell’Azienda Santoni Spa sono stati presentati alla stampa martedì 5 luglio. Luce naturale, risparmio energetico ed eco-compatibilità: questi i tre elementi chiave della nuova struttura, di Corridonia. Il progetto si inserisce all’interno di un percorso di attenzione all’ambiente, che Santoni ha avviato da tempo, in primis dal punto di vista produttivo: i pellami utilizzati per realizzazione delle calzature sono sempre naturali e non trattati, la concia al vegetale porta pelli grezze a divenire cuoio nel totale rispetto della natura. Anche la carta utilizzata in tutti i coordinati aziendali e nei materiali di comunicazione è certificata FSC (ossia, proveniente da foreste gestite correttamente e nel rispetto dell’ambiente) e a breve lo sarà anche tutto il packaging. Gli stessi materiali utilizzati per la realizzazione dell’ufficio- vetro, acciaio e alluminio - sono riciclabili al 90%. Studi sulla luce solare hanno guidato verso la scelta di una facciata “a doppia pelle”, che consente all’edificio completamente trasparente – di funzionare come una vera e propria serra nei mesi invernali e come un camino solare nei mesi estivi. Le due pareti in vetro, distanziate di 80 centimetri, creano un vuoto all’interno del quale, durante l’inverno, l’aria si riscalda, fungendo da isolante termico, mentre in estate cir-

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cola tramite griglie, creando correnti che rinfrescano le superfici. Lo specchio d’acqua all’ingresso contribuisce al funzionamento di questo meccanismo. Questo sistema abbatte radicalmente i consumi elettrici dell’edificio. I sorprendenti giardini verticali nelle hall e nelle sale riunioni regalano all’ambiente un respiro inaspettato, rendendolo il più piacevole possibile e vivibile e purificando l’aria. 903 KWP DI FOTOVOLTAICO PER L’INDIPENDENZA ENERGETICA SOSTENIBILE A completamento del progetto green è stata realizzata una centrale fotovoltaica (capace di produrre 1.107.500 kWh annui, corrispondenti al 170% del fabbisogno del gruppo industriale) sui parcheggi e sulle coperture delle unità pro-

duttive Santoni. La maggior autoproduzione rispetto alla richiesta energetica attuale permetterà di coprire i futuri aumenti di fabbisogno, garantendo la completa sostenibilità della produzione. Grazie ad un investimento di circa 3,5 milioni di euro, le calzature Santoni vengono create “a impatto zero”. Un successo che si aggiunge ai successi di questa straordinaria azienda, che ha fatto dell’innovazione, della qualità e dello stile un modello di riferimento in Italia e nel mondo. UN BRAND DI SUCCESSO, DA QUASI 40 ANNI L’Azienda, fondata nel 1972 da Andrea Santoni, è oggi guidata dai due figli, Giuseppe e Ilenia, che continuano un lavoro fatto di passione e tradizione. Oggi Santoni è un brand rico-

nosciuto a livello internazionale, sia nel mercato degli accessori di alta gamma, che in quello della pelletteria e delle calzature da uomo, donna e bambino. Le calzature Santoni sono pezzi unici, realizzati a mano da maestri calzolai che, con passione, dedicano ogni giorno la stessa attenzione a ciascuna delle fasi, dalla scelta dei migliori pellami, alla creazione della calzatura, continuando con la coloritura e i meticolosi controlli finali. L’innovazione, la durata, il comfort, la qualità, la produzione artigianale e lo stile italiano sono i valori distintivi dei prodotti Santoni, veri capolavori d’arte manifatturiera. Santoni è oggi presente in oltre 70 paesi ed è leader indiscusso per le scarpe da uomo sul mercato mondiale. Con innovazioni d’avanguardia,

ricerca stilistica e importanti investimenti in comunicazione, Santoni sta diventando protagonista anche nella linea informale, Santoni Club e nelle calzature da donna, con la linea Rose Collection. Con le sue boutiques esclusive nelle più importanti città del mondo (Milano, Roma, Torino, Capri, Cannes, St. Moritz, Pechino, Tokyo, Baku e Doha), Santoni punta all’espansione retail in particolare in Estremo Oriente. L’eccellenza del marchio è dimostrata anche dalle partnership: Mercedes e IWC Schaffhausen hanno, infatti, scelto Santoni per sviluppare insieme importanti progetti internazionali.

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EVENTI

PREMIO “MARCHIGIANI DELL’ANNO” Tra i premiati dell’edizione 2011 l’Arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli e il Patron di Brosway Lanfranco Beleggia Premio a Lanfranco Beleggia Patron di Bros Manifatture (cui fanno capo i marchi Bros, Brosway Jewels, Brosway Watches, Brosway 925, Dhiva, Officina Italia e S’Agapõ), ha ottenuto il premio “Marchigiano dell’anno”, edizione 2011, per il suo indiscusso talento imprenditoriale, grazie al quale Bros è divenuto uno dei brand più conosciuti ed apprezzati del suo settore. Quello stesso talento che lo ha spinto all’acquisto e alla ristrutturazione di Villa Lattanzi, la residenza del XVIII secolo di proprietà della famiglia Beleggia, che ospiterà un nuovo ed esclusivo hotel 5 stelle l’unico nelle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata - che si candida per essere la prima struttura di “Charme” delle Marche. “Sono estremamente onorato di questo riconoscimento – ha commentato Lanfranco Beleggia – che mi fa sentire ancora più vicino alla mia terra, la quale è stata sempre per me fonte di ispirazione, sia per la sua bellezza in termini paesaggistici e culturali, che per la sua vocazione all’eccellenza a livello manifatturiero e industriale”.

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ella splendida cornice dell’Hotel Excelsior di Portonovo si è svolta la 22° edizione del Premio “Marchigiani dell’anno – Beniamino Gigli”. Presentata da Roberto Carloni e Vanessa Gravina, la serata si è svolta in un’atmosfera elegante, conviviale, glamour e intensa allo stesso tempo, che ha visto la partecipazione dei nomi più illustri del panorama regionale. Come ogni anno, il prestigioso riconoscimento è andato a personaggi del mondo imprenditoriale, sportivo, dello spettacolo e della realtà civile e religiosa, che, grazie al loro impegno e al loro talento, recano lustro alle Marche. La giuria era composta da Giorgio Santini, Presidente dell’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport), dal Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Marco Pacetti e da altri esponenti del mondo del lavoro e dell’imprenditorialità. Si è rinnovata, come ogni anno, la tradizione di una rosa di premiati davvero eccezionale. Le statuine e le pergamene sono andate all’Arcivescovo di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, all’imprenditore Lanfranco Beleggia, ai creatori dell’azienda Dond up, ad Elisa di Francisca, campionessa mondiale di scherma a Parigi, al Gruppo Opera Pop; all’attrice Amanda Sandrelli e al suo collega Massimo Lopez, invece, è andato il Premio Internazionale Portonovo. Al Generale dei Carabinieri Agostino Capanna è andato il premio Ankon del Marchigiano dell’anno. Al termine dell’emozionante consegna dei premi, gli ospiti si sono accomodati sulla splendida terrazza panoramica, per una deliziosa cena con prodotti dell’eccellenza marchigiana. Musica, candele e vino hanno completato il quadro di una serata di luglio, davvero indimenticabile.


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APPUNTI IN AGENDA

Cosa facciamo di bello stasera? SAI SE C’È QUALCOSA IN GIRO? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

M’ARCORD MARIO

M’arcord Mario I luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli – Senigallia (Marche - AN) Grande evento espositivo dedicato a Mario Giacomelli con due mostre di inediti, mai esposti 1 – 24 luglio 2011 La terra dalle ombre lunghe Foto inedite di Mario Giacomelli Palazzo del Duca - Aperto tutti i giorni 21-24 Rimasta finora interamente inedita, “La terra dalle ombre lunghe” è un raro caso di una serie fotografica sviluppata e stampata da Giacomelli, ma non scattata dall’artista stesso. 1 luglio – 31 agosto 2011 Storia della fotografia a Senigallia: il gruppo Misa Museo d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia Per comprendere e osservare le origini e la formazione di Mario Giacomelli a Senigallia, il Museo Comunale d’Arte Moderna dell’Informazione e della Fotografia ospita in mostra permanente le fotografie degli artisti del Gruppo Misa a cui anche Giacomelli aderì. INFO – info@senigalliacittadellafotografia.it, 0716629203-350 Ufficio Cultura, 07160424 Musinf Ufficio Stampa - Alessandro Piccinini Comunicazione info@alessandropiccinini.it - T. 339.6829791-338.4169263-071.7922244

ROF Rossini Opera Festival XXXII Edizione

ROF ROSSINI OPERA FESTIVAL XXXII edizione 10 – 23 agosto Pesaro Arriva nella città di Pesaro l’appuntamento dedicato alla musica lirica internazionale con il Rossini Opera Festival 2011. Sono numerosi i teatri che prenderanno parte a questo appuntamento estivo con la lirica, che vedrà protagonista di quest’anno Gioachino Rossini. Dall’omonimo Teatro Rossini fino all’Adriatic Arena, una serie di spettacoli imperdibili, che avranno, come soggetti: “Mosè in Egitto”, “La scala di seta” e “Adelaide di Borgogna”. Per info: www.rossinioperafestival.it; rof@rossinioperafestival.it

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

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Programma


Segni dell’Eucarestia alla Pinacoteca Diocesana

Segni dell’Eucarestia alla Pinacoteca Diocesana La mostra sarà visitabile dal 25 giugno al 30 settembre con ingresso gratuito Sabato 25 giugno alle ore 18.30, è stata inaugurata la mostra “Segni dell’Eucarestia” alla Pinacoteca Diocesana in Piazza G.Garibaldi,3. La mostra della Diocesi di Senigallia, in collaborazione con il Comune di Senigallia, è una delle tre iniziative artistiche promosse dal Comitato organizzatore in preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale. La rassegna è infatti diffusa in sette comuni: Ancona, Osimo, Loreto, Jesi, Senigallia, Fabriano e Matelica.

150^ anniversario dell’Unità di Italia

150^ ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ DI ITALIA

Nell’ambito del Progetto Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, è stato elaborato a cura di Vittorio Sgarbi un progetto che consiste nell’estensione, in occasione delle Celebrazioni del 150^ anniversario dell’Unità d’Italia, del Padiglione Italia a ogni Capoluogo di Regione e ad altre città di grande attrattiva turistica. Per la regione Marche vengono individuate le sedi di Ancona e Urbino, con due mostre di arte contemporanea. Le due mostre saranno aperte dal 20 giugno al 27 novembre 2011. In particolare, è stata presa in considerazione la produzione artistica contemporanea tra il 2001 e il 2011, articolata in sette sezioni: pittura, scultura, ceramica, fotografia, grafica, design e video arte. Per info: Regione Marche -Servizio Internazionalizzazione, Cultura, Turismo, Commercio e Attività Promozionali. Via Gentile da Fabriano 9 – 60125 Ancona Tel. 071/8062334Fax. 071/8062318

Amo la Mole Ancona

Amo la Mole Ancona

martedì 19 luglio ore 21.30 Canalone Cinema NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE Un film di Massimiliano Bruno Con Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Pietro De Silva, Caterina Guzzanti Commedia. Durata 95’ – Italia 2011. In caso di maltempo: Cinema Galleria Ingresso € 5 intero / € 4 ridotto (soci arci) Informazioni www.lazzarettoestate.org

Giorgio Morandi e Osvaldo Licini

Giorgio Morandi e Osvaldo Licini

A Fermo e Monte Vidon Corrado si tiene la grande esposizione “Osvaldo Licini - Giorgio Morandi. Divergenze parallele articolata in due sedi”, intende approfondire gli studi sui rapporti tra i due grandi artisti del Novecento, dalla comune formazione all’Accademia di Bologna alla loro ultima corrispondenza del 1958. La mostra è stata inaugurata il 25 giugno e rimarrà aperta fino al 25 settembre 2011.

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SALUTE E BENESSERE

UN INTERVENTO INNOVATIVO A VILLA DEI PINI Erik De Witte, responsabile del Dipartimento Ortopedia dell’ospedale di Aalst (Bruxelles) e chirurgo di fama mondiale, ha collaborato con l’equipe della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche in un intervento chirurgico innovativo

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o scorso 23 giugno alla casa di cura Villa dei Pini di Civitanova Marche è stato eseguito un intervento chirurgico innovativo per l’impianto di protesi all’anca. Con l’equipe della clinica - guidata dal Professor Raul Zini - ha collaborato il dottor chirurgo di fama mondiale e massimo esperto della nuova tecnica.

Hanno detto “L’aspetto più innovativo di questa tecnica sta nel fatto che la protesi viene impiantata con una minima incisione senza ledere i tessuti molli e con un minimo sacrificio di osso. In questo modo il decorso operatorio è meno doloroso e molto più rapido; il paziente cammina il giorno stesso, non ha difficoltà nella deambulazione e recupera più 176

velocemente. Questa nuova tecnica è in rapida diffusione negli Stati Uniti e in Giappone e sta crescendo anche in Italia, dove è stata introdotta dal 2006”. Erik De Witte “Questo nuovo approccio nel settore ortopedico fa parte di quelle tecniche mini invasive, più moderne ed efficaci, da tempo introdotte a Villa dei Pini. Grazie ad una sempre maggiore

affidabilità di tecniche e materiali, è possibile trattare patologie altamente invalidanti, come nel caso dell’anca, con risultati brillanti che permettono il recupero dell’autonomia e di una buona qualità della vita. Per questo sono fondamentali occasioni di scambio tra esperti: l’intervento di oggi è stato eseguito in live surgery, l’operazione è stata cioè teletrasmessa dalla sala operatoria

alla sala convegni di Villa dei Pini, davanti ad una platea di specialisti ortopedici della provincia di Macerata e del personale medico e fisioterapico della Clinica, con possibilità di interagire con l’equipe che stava effettuando l’intervento”. Raul Zini


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OFFERTE DI L AVORO

a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it

> GGA SPA azienda leader nel contesto nazionale per la progettazione e produzione di componenti metallici ed accessori per l’arredamento dell’ufficio, assegna: RIF: BGG/01 1 BORSA DI STUDIO PARZIALE FINALIZZATA AD INSERIMENTO LAVORATIVO - MASTER IN “FINANZA E CONTROLLO” Il percorso formativo e di job rotation è orientato a creare un professionista in grado di operare e gestire con progressiva autonomia un ruolo chiave dell’Ufficio Amministrativo: la nuova figura verrà inserita come IMPIEGATO/A AMMINISTRATIVO/A e, affiancata da consulenti esperti, intraprenderà un interessante percorso di crescita professionale all’interno dell’azienda. Il candidato ideale è un giovane talento di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureato in Economia e Commercio e desideroso di intraprendere un percorso professionalizzante all’interno di una realtà consolidata. E’ richiesta una buona conoscenza della lingua inglese, del pacchetto office e dei principali sistemi applicativi. Precisione, metodo, ottime competenze organizzative e capacità relazionali completano il profilo. Dopo un attento processo selettivo, l’azienda individuerà il nuovo collaboratore che inizierà il seguente percorso formativo: - Frequenza al Master in General Management con specializzazione in Finanza e Controllo organizzato e gestito dalla Sida Group (ad Ancona) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formativo è previsto l’inserimento lavorativo all’interno dell’azienda. - Il candidato dovrà sostenere solo il costo di iscrizione al Master che avrà inizio a Settembre. Sarà considerato requisito preferenziale la residenza nella Provincia di Macerata.

> RADIO E MEDIA di Civitanova Marche (MC), concessionaria pubblicitaria di emittenti radiofoniche leader nel territorio delle Marche, come Radio Linea n° 1 e Skyline, assegna: RIF: BSK/01 1 BORSA DI STUDIO TOTALE FINALIZZATA AD INSERIMENTO LAVORATIVO MASTER IN “SALES E MARKETING MANAGER” Il vincitore della borsa di studio intraprenderà un percorso formativo e professionalizzante all’interno dell’azienda con l’obiettivo di diventare un professionista in grado di operare e gestire con progressiva autonomia il ruolo di KEY ACCOUNT per la PROVINCIA DI ANCONA. La nuova figura, rispondendo al Responsabile Commerciale, si occuperà principalmente di gestire ed ampliare il portafoglio clienti della propria zona di riferimento, entrando in contatto con attività commerciali, aziende, studi professionali ed ogni altro soggetto interessato all’acquisto di uno spazio pubblicitario radiofonico. Il candidato ideale è un giovane talento di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureato in Scienze della Comunicazione o indirizzi equipollenti, interessato ad intraprendere un percorso professionalizzante finalizzato a ricoprire un ruolo dinamico all’interno di una realtà in continua crescita. Dinamismo, orientamento al cliente, ottime doti comunicative e di vendita completano il profilo. Dopo un attento processo selettivo, l’azienda individuerà il nuovo collaboratore che inizierà il seguente percorso formativo: - Frequenza al Master in General Management con specializzazione in Sales e Marketing Manager organizzato e gestito dalla Sida Group (ad Ancona) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formativo è previsto l’inserimento lavorativo all’interno dell’azienda. Il Master avrà inizio a Settembre. Sarà considerato requisito preferenziale la residenza nella Provincia di Ancona.

> TDN Trasporti Srl, azienda leader nei Servizi logistico distributivi, per il potenziamento dell’area Amministrativa e Logistica ha deciso di puntare sui giovani assegnando: RIF: BTD/01 1 BORSA DI STUDIO TOTALE ad OCCUPAZIONE GARANTITA PER MASTER IN GENERAL MANAGEMENT Il percorso formativo e di job rotation ha l’obiettivo di creare un professionista in grado di ricoprire il ruolo JUNIOR ANALYST che si occuperà principalmente del controllo della produttività del processo e del livello di servizio ottenuto, al fine di ottimizzare i processi di trasporto. Il candidato ideale è un giovane talento di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureato in Ingegneria (preferibilmente gestionale, civile o trasporti) ed interessato ad intraprendere un percorso professionalizzante finalizzato a ricoprire un ruolo di responsabilità all’interno di un’azienda giovane e dinamica. E’ richiesta l’ottima conoscenza del pacchetto office e dei principali sistemi applicativi. Dopo aver superato un attento processo selettivo, l’azienda individuerà il nuovo collaboratore che inizierà il seguente percorso formativo: - Frequenza al Master in General Management organizzato e gestito dalla Sida Group (ad Ancona) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formativo è previsto l’inserimento lavorativo all’interno dell’azienda. Il Master avrà inizio a fine giugno; è quindi richiesta disponibilità immediata. La sede di lavoro è in provincia di Ancona.

> Brosway, azienda leader a livello nazionale nella commercializzazione di accessori moda fashion, per il potenziamen-

to del proprio organico decide di puntare sui giovani assegnando: RIF: BW/01 1 BORSA DI STUDIO TOTALE ad OCCUPAZIONE GARANTITA per il MASTER IN GENERAL MANAGEMENT con specializzazione in SALES E MARKETING Il percorso formativo e di job rotation è orientato a creare un professionista in grado di ricoprire il ruolo di account – area manager per conto dell’azienda all’estero. I candidati ideali sono giovani talenti di età compresa tra i 24 ed i 29 anni, laureati in Scienze Economiche o Umanistiche ed interessati ad intraprendere un percorso di crescita professionale all’interno di un’azienda giovane e dinamica. E’ richiesta l’ottima conoscenza delle lingue tedesco e inglese e preferibilmente di una terza lingua. Dopo aver superato un attento processo selettivo, l’azienda individuerà il collaboratore che inizierà il seguente percorso professionalizzante: - Frequenza al Master in General Management organizzato e gestito dalla Sida Group (ad Ancona) della durata complessiva di 6 mesi con frequenza obbligatoria tutti i venerdì + sabato mattina. - Stage della durata di 6 mesi (in contemporanea al Master) da svolgere presso la sede centrale dell’azienda - Al termine del percorso formativo è previsto l’inserimento lavorativo all’interno dell’azienda. La sede di lavoro è nelle Marche; è richiesta quindi disponibilità al trasferimento immediato all’avvio del progetto. > Nota azienda del settore arredamento ricerca: RIF: VV/06 EXPORT AREA MANAGER ( SETTORE IMBOTTITI) Il candidato ideale ha maturato un esperienza di almeno 5 anni nella gestione di agenti/distributori e key clients per marchi posizionati nel segmento medio-alto e nell’elaborazione di strategie di marketing mirate ad ogni diverso mercato. Sarà considerato titolo preferenziale la provenienza da azienda del settore imbottiti. Un’ottima conoscenza di una o più lingue completano il profilo. La sede di lavoro è nella Provincia di Ancona

Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l. Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - info@sidasrl.it - www.sidasrl.it Consenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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