ML7 Ottobre 11

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI OTTOBRE ‘11 N°7 anno XVIII

180

euro 1,00

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ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITÀ STILE.DESIGN

SPECIALE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in abbonamento postale - D.L. 3 53/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.4 6) Art. 1, comma 1, DCB Ancona

Manovra economica 2011 Opinioni a confronto Turismo Dati 2011

IL COMMENTO DI: FILIPPETTI, ROSCIONI E SCHORTICHINI

DOSSIER

BENESSERE

DALL’ACQUA ALL’ORO, TRA TEORIE E COCCOLE

TENDENZE

BALLANDO CON …

Rosso Latino EVENTI PARTERRE DI VIP ALL’INAUGURAZIONE DI VILLA LATTANZI UNA SEDE GREEN PER LE FATINE DELLA RAINBOW ISSN 20367589

9 772036 758002

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Guido

Lorenzo Spadolini La madre dell’architettura? La sociologia

FIGLIO D’ARTE, È USCITO A PIENI VOTI DALL’ESAME PIÙ DIFFICILE: QUELLO DI RIUSCIRE A BRILLARE DI LUCE PROPRIA 3


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Dossier BENESSERE Dall’acqua all’oro, tra teorie e coccole

Meglio Venere o... R. F. Kennedy?

BELLEZZA COME IMMAGINE, BENESSERE COME STILE DI VITA

Guida al benessere nelle Marche Roberto Bernabei

TITOLARE DEL “MINISTERO DELLA LONGEVITÀ”, CHE HA SEDE NELLE MARCHE

Bene le Marche del bio SUCCESSO PER I PRODOTTI NOSTRANI AL SANA

Benessere, tutto si fa per te!

FIORI, FRUTTA, DA SOLI O IN COPPIA…

“Comunicare” le opportunità ai giovani

Un seminario della Regione Marche sul Fondo Sociale Europeo (FSE) e l’evidenziazione di interagire e far conoscere maggiormente le opportunità ad esso connesse ai target di riferimento, ovvero giovani, donne, disoccupati e inoccupati 3


C O L L E C T I O N

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benessere

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SOMMARIO

ALTO ARTIGIANATO 40 Augusta Schinchirimini

“Il mio soggetto preferito? La figura umana”

IMPRESE 54 Benelli,

ItaloTanoni

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la centenaria su due ruote

VITA DA MANAGER 56 Nenella Impiglia

L’ambasciatrice del Made in Marche

GuidoLorenzoSpadolini

Rubrica

17 L’editoriale di Flavio Guidi

PRIMOPIANO 18 Italo Tanoni Chi è l’Ombudsman

COVERSTORY 22 Guido Lorenzo Spadolini

La madre dell’architettura? La sociologia

CONTROCOPERTINA 28 Comunicare le opportunità ai giovani Seminario della Regione sul FSE

ilpersonaggio

34 Luca Innocenzi

Il cavaliere di Porta Solestà

36 Nicoletta Grifoni

La prima voce femminile nel calcio italiano

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FIERE

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Mac 2011 Salone degli Sposi

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Comunicare le opportunità ai giovani

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NenellaImpiglia

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Anticipazioni Agroalimentare e... Sul prossimo numero… stiamo già lavorando a uno speciale sull’Agroalimentare, con tutti i dati dei vari settori e qualche suggerimento sul “come muoversi” in tali ambiti, promuovendo acquisti “a chilometri zero” e guardandoci intorno in cerca di esempi eccellenti da portare sul nostro territorio. Non solo, ma nei primi giorni di dicembre nelle Marche succederà qualcosa… per cui noi, in anticipo, ci prepariamo sull’argomento, cercando anche di rendervi edotti sul che cosa e come fare. Non mancheranno tutte le nostre ricche rubriche, da quelle storiche connesse all’economia e al lavoro a quelle “goduriose” e dedicate al nostro bel vivere. Non mancheranno i racconti dei personaggi più illustri della nostra regione e gli imperdibili suggerimenti sulla moda e sullo stile. E per le vostre serate d’inverno, piacevoli parentesi di cultura, musica e arte, da godere pagina dopo pagina. Assolutamente da non perdere, quindi, anche il numero di novembre che potrebbe fornirvi, con buon anticipo, qualche suggerimento per il Natale…


dossier: Benessere 96 Meglio Venere o R. F. Kennedy? 100

Ad Ancona il “Ministero della Longevità”

102 Il benessere? Un mix di ingredienti 104

Come si misura il benessere?

114 SI.GI

Una tradizione “nuova”, tra salse e confetture

130 Tutti pazzi per la Spa!

A CASA DI...

Benvenuti a casa Raffaeli

Direttore EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it

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COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it

POST CONGRESSO: XXV CONGRESSO EUCARISTICO

Direttore responsabile Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it

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Da Pietro all’uomo di oggi, la fragilità non cambia

CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it

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I capolavori in strada di Michele Tosti

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Il Congresso dietro le quinte

TENDENZE

139 Ballando con…Rosso Latino

Villa Lattanzi

luxury refuge for dreaming

Cultura e spettacolo

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144 Marco Traferri:

“Sarai belo te”

146 Fabrizio Savi: La scultura si fa luce 154 Itinerari

del gusto

VIAGGI

Speciale: Manovra 2011 opinioni a confronto

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Focus sulla manovra di Ferragosto

Marche vincenti, sotto il segno di Dustin

158 Dati 2011

Il commento di: Filippetti, Roscioni e Schortichini I viaggi di Michela

80 Misere nobis…

Eventi

82 Tempesta imperfetta:

tagli dove non si doveva…

164 Villa Lattanzi, luxury refuge for dreaming

88 Scusate signori,

168 Nuova sede per Rainbow

91 “Noli me tangere”

171 Appunti

la casta si salva, noi no!

UFFICIO COMMERCIALE commerciale@ggfgroup.it Tel. 071 2912331 Editrice GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it HANNO COLLABORATO AL NUMERO Roberto Antonella Immacolata Barone Aldo Bruno Margherita Camilletti Cristiana Carnevali Lorenzo Dattolo Fabio Di Giulio Sara Gatti Guido Guidi Christian Lucconi Laura Osmani Cristina Panara Enrico Picchio Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Massimiliano Zenobi Chiuso in redazione il 4/10/2011 progetto grafico: Ricciarelli Comunicazione (An) stampa: BIEFFE srl Recanati (Mc)

ma quali erano le alternative?

in agenda

177 OLQ 178

COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it

ULTIMA PAGINA

Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona Una copia euro 1,00 Arretrati euro 2,00 Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 abbonamenti@mlmagazine.it Editore GGF Group

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EDITORIALE di Flavio Guidi

Il lavoro: difesa e sviluppo, conservazione e progresso Cosa succederà? Riusciremo a superare la crisi? Lo stato di benessere raggiunto si ridurrà? Quale sarà il nostro futuro e quello dei nostri figli?

L

a risposta più efficace e intelligente è quella di interiorizzare il problema e rivedere il nostro atteggiamento verso il lavoro e il nostro ruolo nel mondo sociale. Lo strumento del nostro rapporto con il sistema sociale è il lavoro. Il lavoro, associato al pensiero, è il viatico per conservare o difendere i livelli di benessere raggiunti. Aumentare la nostra fiducia e migliorare la nostra professione, credere nel lavoro, viverlo come uno strumento di benessere personale, significa contribuire a cambiare il sistema economico, migliorandolo. L’atteggiamento verso il lavoro dev’essere permeato da maggior impegno, da maggiore responsabilità, da maggiore solidarietà, da maggiore intraprendenza, da maggiore operatività, da meno burocrazia, da più pragmatismo. Questi sono gli aspetti che possono concorrere a rendere il nostro sistema più competitivo e a comprimere, a parità di prestazioni, la spesa pubblica o il costo del lavoro. Tutto ciò significa aumentare la produttività, che si traduce in aumento di efficienza del sistema. Maggiori prestazioni con minori costi. Bisogna soffermarsi a meditare sul valore del lavoro. Se voglio godere di una buona salute mentale, devo lavorare: più intenso è l’impegno, più aumenta la mia sicurezza, la fiducia in me stesso e in chi mi circonda. Maslow, guru della scienza del comportamento, individua nel lavoro il mezzo per soddisfare i bisogni: risolti i primari si enumerano la sicurezza, il successo, il potere, il prestigio, la realizzazione. Voglio materializzare i miei sogni? Devo organizzare e orientare il lavoro verso il mondo delle mie attitudini, dei miei bisogni, dei miei sogni. Il lavoro è fonte di espressione.

Voglio contribuire al miglioramento del benessere economico personale e del nucleo familiare? Devo aumentare il mio impegno sul lavoro. Credo nel lavoro, nella sua funzione esistenziale, lo vedo come un pilastro per dar senso al nostro passato, al nostro presente e al nostro futuro. In molti casi è arte, poesia, passione, sogno, costruzione, compagnia, distacco, bellezza, speranza, esistenza. Il valore di questo insieme di attività della nostra vita è molto elevato. Nei suoi confronti non bisogna perdere fiducia, se è motivo di frustrazione, di disagio, non bisogna abbandonare la ricerca di un lavoro più soddisfacente, più adatto; si deve perpetuare costantemente lo sforzo diretto ad aumentare le qualità delle nostre prestazioni e la ricerca di opportunità di impegno sempre più sincrone. Il sistema educativo deve fare cultura su orientamento, organizzazione e ricerca del lavoro. In quanto strumento di estrema efficacia esistenziale, bisogna credere in esso ricercando costantemente la configurazione più adatta. Nel sistema tutti debbono contribuire alla ricerca di nuove opportunità lavorative, di espressione, d’impiego. Non abbandonarsi all’ozio, non dare spazio alla pigrizia, al non impegno: in questi atteggiamenti si racchiudono le origini dei nostri mali e disagi personali, familiari, sociali, economici e psicologici. Insegniamo ai nostri figli la funzione del lavoro, insegniamogli a credere nel suo valore. Aiutiamoli a trovare quello più congeniale. Non risparmiamoci nella responsabilità e nell’impegno. Un buon impegno verso il lavoro significa rispettare se stessi e chi ci circonda.

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PRIMO PIANO

Abusi sui minori, le Marche non sono indenni Italo Tanoni, l’Ombudsman delle Marche- Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini, ci illustra le funzioni di tale figura di origine anglosassone, introdotta da alcuni anni anche nel nostro Paese di P. Duranti 18


Il Professor Italo Tanoni è stato per molti anni ispettore tecnico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Giornalista, docente presso l’Università di Urbino e presso l’Istituto di Scienze Religiose di Ancona, è autore di numerosi saggi e pubblicazioni in materia di sociologia e pedagogia, diffuse anche all’estero.

P

rofessor Tanoni, una curiosità: prosegue con l’attività accademica anche dopo la nomina a difensore civico? “No. Prima di assumere questo incarico insegnavo all’Università di Urbino e presso l’Istituto Teleologico e l’ISSR di Ancona, in due diverse aree di docenza, ma la Legge regionale n. 23 del 2008 ha previsto l’incompatibilità assoluta tra la figura dell’Ombudsman della Regione Marche e qualsiasi altro incarico. Per cui sono interamente assorbito da questa bellissima attività”. Di cosa si occupa l’Ombudsman nelle Marche? “Quattro sono i settori di stretta competenza: difesa civica, infanzia e adolescenza, situazione carceraria e, da quest’anno, immigrazione. L’Ufficio – che si avvale di uno staff di avvocati, psicologi ed assistenti sociali – può contare poi sulla professionalità di alcuni collaboratori, che ci vengono assegnati direttamente dalla Giunta o dal Consiglio regionale; non vi è una pianta organica autonoma”. Quanti casi vi vengono segnalati? “Complessivamente, nei quattro settori circa un migliaio all’anno”. Partiamo dalle attività a tutela dell’infanzia. “In quest’ambito, il più delle volte ci giungono istanze direttamente dai genitori o parenti del bambino, lamentando trattamenti lesivi dei suoi diritti in presenza di determinate situazioni

familiari. Ad esempio perché assegnati ad un solo genitore, oppure per rapporti critici a scuola. Per ogni pratica apriamo un fascicolo, con una propria istruttoria”. Situazioni critiche anche a scuola? “Purtroppo anche nelle Marche vi sono situazioni -per fortuna poco diffuse- in cui abbiamo fondati motivi di ritenere che l’insegnante, i parenti del minore ma anche i compagni esercitino violenze psicologiche, fisiche, o morali sul bambino o comunque che quest’ultimo sia stato vittima di maltrattamenti. L’abuso sui minori – che può essere di varia natura- è purtroppo un fenomeno più diffuso di quanto si possa pensare: anche Internet e la TV fanno la loro parte”. Come combattere la situazione? “Coinvolgendo gruppi di insegnanti che svolgano un ruolo di “sensori” su problematiche attinenti il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, che loro riescono a captare nell’ambiente scolastico. Ce ne vorrebbe almeno uno in ogni istituto. Finora l’iniziativa è stata portata avanti nelle scuole dell’infanzia ed elementari, ma da novembre si partirà con le medie e le superiori. Poi abbiamo stipulato una convenzione con l’Università di Urbino –CRISIA (Centro Ricerche e Studi sull’infanzia e Adolescenza coordinato dalla Prof Serena Rossi), per lo sviluppo di un progetto formativo blended e-learning (in presenza e a distanza) contro gli abusi sui minori, destinati agli insegnanti di tutte le province della regione. Il Prof Enrico Foglia segue

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PRIMO PIANO assieme a un team di tutor on line la parte a distanza. Con la Prof Barbara PoJaghi dell’Università di Macerata, poi, stiamo portando avanti un’attività di educazione alla legalità. Il progetto è stato inizialmente pensato per 15 scuole, una in città, una nell’entroterra ed una in montagna per complessivi tre istituti per provincia. I risultati di questa ricerca saranno diffusi nelle istituzioni scolastiche della regione. Ma la formazione su questo delicatissimo argomento non finisce qui”. Altre iniziative? “L’Osservatorio sugli abusi nei confronti dei minori. È necessario affrontare anche questo discorso, perché in realtà – almeno qui nelle Marche – non ci sono dati certi. Abbiamo, di fatto, quelli forniti dal Tribunale dei Minori, ma si riferiscono soltanto a vicende passate in giudicato”. In tutte le regioni opera un Ombudsman con competenze così ampie? “Le Marche rappresentano il solo caso in Italia in cui un’unica figura racchiude competenze in queste quattro aree: la difesa civica, i detenuti, l’infanzia e l’adolescenza e per l’immigrazione contro le discriminazioni razziali. Si tratta di temi soltanto

apparentemente eterogenei. In realtà sono accomunati da un unico forte filo conduttore: il rispetto dei diritti umani”. E a livello nazionale? “L’Ombudsman è una figura presente in tutti gli Stati europei, mentre in Italia manca a livello nazionale. Soltanto per il settore “minori” recentemente è stata introdotta un’autorità di garanzia, ma ad oggi non vi è ancora la relativa designazione da parte del governo”. Qualche progetto? “Nelle prossime settimane inizieremo ad andare in tutte le province della regione per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi di strettissima attualità. Per i minori, in particolare, organizzeremo incontri sulla qualità della vita dell’infanzia proprio sul nostro territorio”.

Info su: www.ombudsman.marche.it Tel: 071 -2298483

Chi si rivolge all’Ombudsman (dati relativi alla regione Marche – 2010)

Chi è l’Ombudsman? Ombudsman è una parola svedese. Significa “mediatore” o anche “colui che fa da tramite” ed indica il difensore cui rivolgersi per risolve-

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re una controversia. Nasce nell’esperienza dei paesi del Nord Europa, dove la figura è accreditata e fortemente consolidata. Nelle Marche il suo operato si articola in quattro

uffici distinti e svolge, oltre alle funzioni di difensore civico, anche quelle di Garante per l’infanzia e l’adolescenza e di Garante dei diritti dei detenuti, autorità di garanzia

contro le discriminazioni. Può essere interpellato da tutti i cittadini, tramite richiesta verbale o scritta. Il suo intervento è gratuito


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COVER STORY

“Anche nella nostra professione il tema del passaggio generazionale è nevralgico e dev’essere riportato al centro del dibattito”.

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Guido Lorenzo

Spadolini

La madre dell’architettura? La sociologia Nato a Firenze, è cresciuto all’ombra di due nomi “pesanti”: il padre Pierluigi, uno dei maggiori architetti d’Italia (nonché fratello dello statista Giovanni) e la madre, una Fagnoni, che col marito condivideva la professione, provenendo da un’altra storica famiglia italiana dell’architettura. Ed è uscito a pieni voti dall’esame più difficile: quello di riuscire a brillare di luce propria. Ora, raggiunta la maturità artistica e professionale, si racconta a Mondo Lavoro di P. Duranti

A

rchitetto, i Suoi genitori provenivano da due diverse scuole di pensiero nel mondo dell’architettura. Lei da chi ha preso? “Davvero le interessa? È venuto fino a qui per chiedermi questo? A chi legge interessa fino a un certo punto…”. Allora ci racconti qualcosa di Suo zio, il politico Giovanni Spadolini… “Innanzitutto era uno statista, non un politico come lo intendiamo oggi. Ma su questo vorrei mettere in chiaro un concetto: è importante parlare dei nostri ascendenti per far capire quello che ci hanno lasciato in termini di bagaglio culturale, non certo per ostentare un cognome che senza dubbio ha un posto di primissimo piano nella storia del nostro Paese”. Tradotto: l’appartenenza a una famiglia così importante non l’ha facilitata nel lavoro? “In passato non di rado ho pensato di essere un privilegiato, nel senso che sono cresciuto tra “giganti”. Non dimentichiamo, poi, che io nasco in una famiglia di architetti tra i più famosi sulla piazza. Dietro alla mia storia personale e professionale si è fortemente radicata, con gli anni, una tradizione nel mondo dell’architettura, da mio nonno materno (scomparso nel ’66), a mio padre Pierluigi, che ci ha lasciati dieci anni fa. Poi naturalmente mia madre, come dicevo”. Oggi Le viene unanimemente riconosciuto un merito particolare: quello di aver intrapreso e percorso strade innovative. “Questa è stata la mia forza. Ma vorrei sottolineare che le soddisfazioni che ho provato sul tavolo da disegno sono collegabili alla mia storia passata, cioè all’essere in qualche modo riuscito a legare e far convivere due scuole, quella degli Spadolini e quella dei Fagnoni. E le assicuro che non è poca cosa…”.

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COVER STORY Dal punto di vista umano, chi erano Suo padre Pierluigi e Suo zio Giovanni? E il suo rapporto con suon padre? “Due grandi personalità: mio padre dotato di un carisma fuori dell’ordinario, oltre ad elevate doti di professionalità; lo zio, con il quale ho sempre avuto un legame particolare, mi ha fatto appassionare alla politica di allora, politica fatta da partiti e principalmente “uomini” che avevano dei Valori e credevano veramente ai Valori dello Stato. Il rapporto con mio padre è sempre stato ottimo come figlio, ma professionalmente ho sempre cercato e voluto percorrere una mia strada, anche andando contro le sue volontà, come andare a lavorare nell’industria a Milano appena laureato, per farmi un’esperienza diretta, lavorare all’estero in paesi non europei, ma del cosiddetto terzo mondo, o “caldi” come l’Iran, assumendomi responsabilità come la realizzazione di numerose scuole con prefabbricati inviati dall’Italia”. Le posso chiedere il perché di questa scelta? Staccarsi da una famiglia che Le avrebbe dato tutti i vantaggi immaginabili… “È proprio lì la questione. Ad un certo punto mi convinsi che era doveroso, da parte mia, perseguire nuovi obiettivi lontano dalla mia famiglia. In altre parole, fu necessario smarcarsi dagli Spadolini. Per me sarebbe stato troppo comodo fare un’architettura di stampo elitario. Ma sono fuggito da tale tentazione”. Una forte prova di personalità, culminata con un’esperienza a Tokyo. “Iniziai a collaborare con un grosso studio nipponico che si era aggiudicato la progettazione del Centro Direzionale di Napoli. Qui mi resi conto di come in Italia occorresse un nuovo modello di progettualità, un nuovo approccio all’architettura, paradigmi culturali più avanzati”. È significativo che l’analisi provenga da un architetto che già familiarizzava con stili architettonici considerati all’avanguardia, se si pensa che Papa Giovanni Paolo II definì una chiesa progettata da Suo padre “la prima vera Cattedrale del dopoguerra”. Ma durante queste attività all’estero continuava a lavorare anche in Italia? “Lo studio di famiglia continuava la propria attività. Ma durante il periodo nipponico pensai a una svolta che probabilmente pochi al mio posto avrebbero avuto il coraggio di realizzare”. Cioè? “Lo studio di famiglia era l’atelier dove nascevano le idee, io volevo creare nuove strutture composte da giovani professionisti che completassero queste idee, creare cioè delle sinergie che collaborassero nel rendere realizzabili le nostre idee, la base della Spadolini & Partners, idea che per quegli anni era sicuramente all’avanguardia”. Mi scusi architetto, ma il Suo stile è quello del Centro Direzionale di Napoli? “Assolutamente No! Questo complesso esprime la mentalità giapponese che secondo me non può essere attuata in Italia, bello, ma senza anima, un tipo di architettura che può essere posta in qualsiasi parte del mondo in quanto non coglie la “realtà” in cui insiste, un monumento agli architetti ma non alla

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Guido Lorenzo Spadolini

è nato e cresciuto a Firenze, dopo un’esperienza di progettazione a Milano (verso la metà degli anni Settanta) – durante la quale sviluppa ricerche sulla componentistica per l’edilizia civile, ospedaliera e prefabbricata – rientra nella città natale, per affermarsi definitivamente sul piano internazionale. Nel 1988, con il padre Pierluigi fonda lo Studio Spadolini & Associati, collaborando, spesso come Direttore dei Lavori - a importanti progetti. Tra questi ricordiamo i Palazzi di Giustizia di Ravenna, Foggia e Reggio Emilia; gli uffici e il centro di calcolo delle Assicurazioni Generali a Mogliano Veneto; la nuova sede della Bayer a Milano; il Piano Attuativo di Porlezza (Como); l’intervento al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma; il recupero della parte monumentale delle Terme di San Casciano dei Bagni (Siena); la nuova sede del Credito Cooperativo di Cascina (Pisa); la Fondazione Nuova Antologia a Firenze; l’ex Convento delle “Suore della Carità” a Cesena; il Centro Direzionale di Napoli; il complesso commerciale Isola a Milano; la ristrutturazione e l’ampliamento delle Terme di San Casciano dei Bagni; il restauro e la trasformazione in Museo del Castello dei Paleologi di Acqui Terme; l’Auditorium Unione Industriali di Prato; la Sala Congressi di Viareggio; i Designer Outlet Centers di Serravalle Scrivia (Alessandria), Castel Romano (Roma) e Barberino di Mugello per il Gruppo McArthurGlen. Da una decina d’anni si è specializzato anche nel recupero di aree industriali dismesse e nella loro trasformazione in aree residenziali, commerciali e terziarie, come è accaduto a Crema, nell’ex area Pan-Electric, a Biella, a Firenze (area ex Giunti ed ex S.M.A.) e a Loreto (su quest’ultimo intervento Mondo Lavoro ha dedicato un servizio sul n. 5/2011, con un’intervista a Franco Fanini). Ha realizzato inoltre progetti in Kazakistan, Qatar, Albania, Russia, Cina e Romania.


città. È stata proprio questa esperienza che mi ha fatto voltare pagina volendo lavorare nel mio Paese, realizzare un’architettura a dimensione “Umana”dove la gente comune si riconosca e si senta a suo agio, dove la “casa è casa”gli spazi verdi siano a dimensione di bambino. Lavorare in Italia, per me, è importante tenere presente il contesto in cui interveniamo, le nostre città, i borghi, il paesaggio mi insegnano che l’UOMO è il centro di tutto questo e quindi la mia ricerca è di dare all’UOMO un ambiente a sua dimensione. Sicuramente non andrò sui libri di Architettura, ma la grande soddisfazione è quella di incontrare l’abitante di una qualsiasi casa da me progettata e sentirmi dire: “Grazie! Ci vivo benissimo è la casa come ho sempre desiderato!”. Questo mio modo di progettare non lo trova solo nei complessi residenziali ma anche nei grandi spazi commerciali per i quali mi sono divertito a trasformare anonimi capannoni industriali in spazi piacevoli dove la gente sosta volentieri”. Si riferisce all’outlet progettato a Serravalle Scrivia? “Fu il primo outlet realizzato in Italia”, ma, in effetti, sì! In quell’Outlet ho creato un “nuovo borgo” anche se effimero ma dove la gente si ritrova, acquista, si ferma al bar e cammina in spazi piacevoli come in un nuovo paese”. Secondo Lei un progetto di architettura deve essere necessariamente “bello”, nel senso di esteticamente apprezzabile? “Il progetto di un edificio, residenziale e non, è il risultato di un amalgama di innumerevoli fattori: estetici, certamente, ma anche economici, territoriali, sociali. L’architetto non può prescindere dal contesto culturale, storico e sociale all’interno del quale si realizzerà l’opera. Così come importante è la valorizzazione del rapporto tra pubblico e privato e poi da noi si dice: non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace!”. Prendiamo il complesso Val Verde, realizzato da Franco Fanini nel centro storico di Loreto, che Lei ha progettato… “In questo lavoro trovo un giusto equilibrio tra eleganza, richiamo alla storia del quartiere, praticità, rispetto per l’ambiente, ottime opportunità di investimento per le famiglie che verranno a viverci. Pensa che non sarebbe stato possibile disegnare qualcosa di più “spinto” o aggressivo? Certamente, ma si sarebbe usciti dalla cultura di queste terre, la popolazione non l’avrebbe capito. Abbiamo evitato di fare una città della tecnologia, optando per soluzioni nuove, ma al contempo ancorate alla nostra cultura e alle nostre tradizioni”. Val Verde è sorto su di un’area industriale dismessa. A Crema il Suo studio ha compiuto una cosa simile. Si va in questa direzione? “Nei nostri centri urbani vi sono tuttora numerose aree industriali abbandonate: il più delle volte si tratta di patrimoni da trasformare e da “restituire” alla popolazione, alle famiglie, facendo qualcosa “nella” città e “per” la città”. Quindi ritengo che sia importante riqualificare il più possibile le aree abbandonate delle nostre città, per creare nuovi posti di lavoro, dare case all’interno delle città stesse, utilizzando queste strutture già urbanizzate e non cementificare nuove aree del nostro territorio”.

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COVER STORY

“Attraverso un’opera architettonica la gente dev’essere messa in condizione di identificarsi in un pezzo della propria storia e cultura”.

In questo senso Lei ama definirsi architetto sociologo? “Diciamo che sono un architetto dai cassetti aperti. Mi piace “ascoltare” il territorio e adottare quelle scelte tecniche che risultino più armoniose nella singola situazione”.

i punti di vista. Guardiamo quel benedetto outlet: sa quanti posti di lavoro ha creato, tra impieghi diretti e l’indotto? E i benefici per il territorio? La stessa cosa per l’outlet che stanno costruendo in Sicilia. È da queste premesse che bisogna partire”.

Lei ha anche insegnato, ha mai lavorato con i suoi allievi? “Ho tenuto corsi all’università di Firenze, le nuove generazioni hanno grandi potenzialità, con diversi miei allievi – che per me sono un po’ come dei figli – ho sviluppato diversi progetti in giro per il mondo. Un’esperienza arricchente per loro, ma anche per il sottoscritto. L’importante è metterli in condizione - dopo un adeguato periodo di formazione sul “modo” di progettare – di lavorare da soli, di assumersi certe responsabilità”.

Come vede il “mestiere” di architetto adesso e in futuro? “Oggi il nostro lavoro è cambiato. Dobbiamo lavorare in sinergia con competenze diversificate, i grandi progetti sono frutto di una squadra dove il regista ha un ruolo di guida, di indirizzo, di coordinamento e di supervisione. Non è più il tempo dei grandi studi come accadeva vent’anni fa. Io ho ideato la “Spadolini Architetti”, che è un team dove si integrano professionisti che sono con me da molti anni, con giovani neolaureati che si affacciano oggi alla professione. Cioè l’aggregazione di una serie di studi professionali autonomi - in particolare la Fagnoni Associati e la Morlacci Associati - in modo da gestire al meglio le competenze. Inoltre, ho sempre ritenuto fondamentale coinvolgere dei partner locali per avere un contatto con il territorio e un migliore controllo nella fase di realizzazione”.

Ci ricorda un progetto realizzato con i Suoi allievi? “Come ho detto alcuni hanno collaborato con il mio studio e fra i lavori più significativi c’è la casa privata del Presidente del Kazakistan per la quale hanno collaborato sia nella fase progettuale che nella parte esecutiva e di cantiere. Ancora sto portando avanti le mie “vecchie idee”, nel mio studio nascono i progetti, le giovani sinergie li sviluppano e le “renderizzano” discutiamo le proposte che vengono anche da loro ma onestamente l’ultima parola è sempre la mia!”. Una domanda cattiva: a Lei piacciono tutti i progetti che ha realizzato? “A una domanda così Le risponderei ... a modo mio. Mi spiego: se lei mi chiede se mi piace l’outlet di Serravalle, dico subito che è una domanda mal posta. Non pochi architetti, anche in Italia, sono in grado di disegnare opere bellissime, ma sulla carta. È questo il punto di partenza dal quale non si può mai prescindere. Un’opera deve essere anche funzionale, dolce e di impatto non violento, ma al contempo “realizzabile”, sotto tutti

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Sempre guardando al futuro, con quale messaggio vorrebbe chiudere questo nostro incontro? “Sicuramente con un pensiero di positività, di speranza. È senza dubbio importante che avvenga un reale passaggio generazionale, che la politica faccia spazio ai giovani, con le loro idee, la loro creatività, le loro intuizioni e la grande capacità che hanno di farsi ambasciatori e promotori del made in Italy. Siamo tutti consapevoli che è necessario un cambiamento drastico, ma l’Italia è un Paese forte, sano, fiero; è una grande nazione che sa muoversi verso il futuro con coraggio e fiducia. Sono sicuro che è una sfida che sapremo vincere ”.


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CONTROCOPERTINA

“Comunicare” le opportunità ai giovani Un seminario della Regione Marche sul Fondo Sociale Europeo (FSE) e l’evidenziazione di interagire e far conoscere maggiormente le opportunità ad esso connesse ai target di riferimento, ovvero giovani, donne, disoccupati e inoccupati

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alazzo Li Madou, sede della Regione Marche, ha ospitato il seminario dal titolo “FSE Marche 2007-2013: costruire il futuro, comunicando”. Quanto mai interessante, dal momento che vi sono opportunità legate a queste risorse europee che sono pressoché sconosciute da quelle fasce di popolazione che potrebbero usufruirne maggiormente, ovvero giovani, donne, disoccupati e inoccupati. L’assessore regionale al Lavoro, Formazione e Istruzione, Marco Luchetti e il responsabile dell’Autorità di gestione del FESR e FSE della Regione Marche, Mauro Terzoni, hanno illustrato gli importanti risultati colti attraverso l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo, le prospettive, i cambiamenti, ma hanno mostrato anche le incognite per il futuro in un quadro generale di crisi che cambia gli stessi parametri di riferimento e programmazione ai quali il FSE era ispirato. In questo quadro, sicuramente non positivo, diventa necessario realizzare un piano di comunicazione che sia il più attento possibile ai cambiamenti, ma al tempo stesso anche capace di raggiungere tutte le fasce sociali, di interagire con loro e coinvolgere l’opinione pubblica. La risposta, in questo senso,

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CONTROCOPERTINA

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www.istruzioneformazionelavoro.marche.it

è giunta dalla presentazione del Piano di Comunicazione del POR, (Programma Operativo Regionale) FSE 2007 – 2013 per il prossimo triennio, a cura di Donatella Consolandi della società Agorà srl aggiudicataria dell’appalto. In apertura dei lavori del seminario, l’assessore Luchetti, sottolineando la necessità di un coinvolgimento sempre maggiore dell’opinione pubblica intorno al Fondo Sociale Europeo, ha affermato: “In un quadro critico per il nostro Paese dobbiamo utilizzare al meglio gli strumenti a nostra disposizione, coinvolgendo ampie fasce di popolazione per incidere sulle dinamiche dell’occupazione, ma anche sulla nostra cultura produttiva di servizi e di relazione”. Certo sono stati raggiunti risultati importanti e il dirigente Mauro Terzoni ha presentato gli obiettivi centrati e lo stato di attuazione del Programma Operativo FSE. I risultati pongono le Marche tra le regioni virtuose mentre, per il futuro, appaiono sempre più importanti il controllo e la verifica delle realizzazioni, l’integrazione tra programmi, la coerenza dei progetti con le direttive nazionali, l’opzione dei costi standard, l’ingegnerizzazione finanziaria e il concetto di premialità che permetterà di intercettare maggiori risorse. È tanto, quindi, il “materiale da tradurre” per raggiungere l’opinione pubblica e soprattutto quel target di riferimento, ovvero giovani, donne, disoccupati, inoccupati, che devono avere coscienza delle opportunità legate al Fondo Sociale Europeo. “La comunicazione del prossimo triennio – ha dichiarato la Consolandi, dell’agenzia Agorà, presentando la nuova immagine e il piano – è stata aggiornata all’attuale scenario ed è volta a far acquisire al destinatario una mentalità europea e una maggiore consapevolezza delle opportunità. Particolare attenzione sarà naturalmente posta al sito web informativo FSE della Regione - www.istruzioneformazionelavoro.marche. it/ - e ai new media, social network in primis, per incentivare la rete di relazioni tra gli attori del territorio”.

nella foto, da sinistra: il Dott. Mauro Terzoni, l’Assessore Marco Luchetti e la Dott.ssa Donatella Consolandi

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CONTROCOPERTINA

Marco Luchetti Assessore al Lavoro, Formazione e Istruzione della Regione Marche

“È necessario recuperare una cultura europea, divulgare – e la comunicazione ci serve anche per questo – la conoscenza delle “buone” politiche europee, che ancora non sono a pieno entrate nel cuore dei nostri cittadini”.

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ssessore Luchetti, perchè è importante, soprattutto in una fase delicata come quella attuale, concentrarsi sulle opportunità offerte dal FSE? “Il momento è fortemente critico e lo scenario internazionale preoccupante. È quindi d’obbligo, oltreché urgente, utilizzare al meglio gli strumenti a nostra disposizione per favorire l’occupazione e la nostra cultura produttiva di servizi. Certi schemi utilizzati sinora non sono più attuali, sono stati superati dai mercati”. Quindi anche le politiche regionali devono essere rimesse in discussione? “Occorre ricalibrare e, direi, razionalizzare gli interventi di tutti gli attori del sistema, in una direzione unitaria. Ma per fare questo, naturalmente, occorre l’individuazione esatta degli obiettivi da raggiungere …”.

Il FSE è un buon strumento nell’ottica che ha appena delineato? “Grazie al Fondo Sociale Europeo la Regione Marche ha potuto sostenere gli ammortizza-

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tori sociali in deroga, finanziare interventi di formazione e incentivare le attività autonome, attraverso il Prestito d’Onore. Insomma, denaro speso bene: abbiamo creato 400 posti di lavoro e ora stiamo lavorando per altri 500. Però vorrei sottolineare anche un altro aspetto”. Quale? “L’impegno della Regione non va visto soltanto in termini quantitativi, ma anche su di un piano qualitativo. Tradotto in concreto, questo significa impegnarsi per garantire a tutti un lavoro di maggior qualità”. Ad esempio? “Incentivando le assunzioni a tempo indeterminato”.


Mauro Terzoni Responsabile Autorità di gestione del FESR e FSE Regione Marche

“Gli interventi realizzati grazie al Fondo Sociale Europeo percorrono sostanzialmente tre filoni: formazione professionale, interventi a favore dell’impresa e work experience”.

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ottor Terzoni, un bilancio sugli effetti del Fondo Sociale Europeo per le Marche… “I dati relativi ai risultati ottenuti grazie all’utilizzo del FSE pongono le Marche tra le regioni che hanno registrato i livelli più elevati”. Quindi andiamo avanti così? “No. La situazione è cambiata, con il conseguente obbligo, da parte nostra, di affinare gli interventi e le procedure sinora adottati”. A cosa si riferisce? “Dobbiamo concentrarci sulla verifica delle realizzazioni, sull’integrazione tra programmi, sulla coerenza dei progetti con le priorità territoriali, sulla semplificazione delle procedure di gestione e controllo, sull’ingegnerizzazione finanziaria e sul concetto di premialità. Su queste direttrici direi che la Regione Marche è pronta”. In che senso premialità? “Maggiori risorse alle Regioni più virtuose”.

Relativamente all’utilizzo dei fondi stanziati attraverso il Fondo Sociale Europeo, qualcosa ci ha già detto l’Assessore Luchetti. Vuole aggiungere ulteriori considerazioni? “Gli interventi realizzati grazie al FSE seguono sostanzialmente tre filoni: formazione professionale, interventi a favore dell’impresa e work experience”. Iniziamo con la formazione professionale. A chi è rivolta? “Principalmente ai giovani e ai lavoratori delle aziende in crisi ed è finalizzata a facilitare la riqualificazione professionale”. E le misure per le aziende? “Attraverso incentivi alla stabilizzazione di lavoratori precari e per nuove assunzioni”. Infine, le work experience. “Sono strumenti da utilizzare per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso borse lavoro e di ricerca”.

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IL PERSONAGGIO

Luca Innocenzi Spirito d’avventura, passione per i cavalli e voglia di vincere: gli assi nella manica del cavaliere di Porta Solestà di A.Dachan

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ome hai iniziato? “Sono figlio d’arte, mio padre ha sempre amato i cavalli, anche se non ha mai fatto gare e se era spaventato all’idea che montassi. Crescendo mi sono poi iscritto al SIF (Società Ippica di Folignano), dove ho iniziato a frequentare i corsi di equitazione”. Quando ha iniziato a partecipare alle gare? “ Devo premettere che le gare e le giostre sono due realtà diverse. Quando diciamo gara intendiamo le competizioni equestri, in cui ci si misura con le difficoltà degli ostacoli, si gareggia in velocità e precisione. Partecipare ad una giostra, invece, significa calarsi in un contesto storico antico e muoversi con un connubio tra velocità, stabilità e abilità con la lancia che è davvero unico. Per quanto mi riguarda, la mia prima giostra è stata a Foligno nel 2002”. Come si entra a far parte del sestiere? “Bisogna far vedere ai professionisti del settore quanto si vale, dimostrando che si è in grado di correre la giostra. Esiste un 34

comitato tecnico che decide qual è il cavaliere più preparato e quindi più degno di rappresentare il sestiere. Io ho avuto la fortuna e il piacere di essere “sponsorizzato” dal pluri-vittorioso Paolo Margasini, che mi ha scelto come erede della sua arte. Inutile dire quanto questo fatto mi abbia reso felice: per me è stato un sogno che si realizzava. È tramite lui che poi ho conosciuto Luigi Lattanzi, capo sestiere di Porta Solestà, della Quintana di Ascoli dove ho esordito a ventitre anni. È stata un’esperienza molto impegnativa, ma al tempo stesso bellissima”. A proposito di impegno, che tipo di preparazione segue prima di una giostra? “È una preparazione meticolosa, lunga, faticosa. Alla Quintana di Ascoli bisogna colpire un preciso bersaglio, quindi bisogna avere un’alta preparazione a livello muscolare e atletico. Nel 2006 ho avuto un brutto infortunio e ho dovuto seguire una lunga riabilitazione prima di tornare in sella”. Che tipo di rapporto ha con il Suo cavallo? “Un rapporto di autentico amore, costruito sulla sinergia, sulla


Con 1653 punti è entrato nel mito conquistando il terzo palio consecutivo e il quarto titolo personale nel torneo di Servigliano e consegnando a Rione Porta Santo Spirito il 15esimo palio della sua storia.

fiducia reciproca. Per me Dorilas è un fratello, un figlio. Durante la giostra il cavaliere e il cavallo, infatti, si comportano come una squadra, si dividono i ruoli creando un autentico binomio: il primo è concentrato sulla sua lancia, sugli obiettivi da colpire, mentre il secondo è impegnato nella corsa, come se si muovesse da solo. Anche nel look abbiamo sintonia: io indosso, come tutti i partecipanti, un costume d’epoca e il mio cavallo ha un sottosella con lo stemma della contrada. La riuscita dell’uno dipende dal movimento preciso e sicuro dell’altro. Un simile rapporto si costruisce con il tempo e richiede una cura e un’attenzione continua”. Dalle Sue parole è chiaro che rispetto a chi polemizza contro lo sfruttamento degli animali in simili manifestazioni, Lei ha un punto di vista diametralmente opposto… “Secondo me, chi parla di sfruttamento o maltrattamento degli animali ai pali non sa nulla del rapporto tra che esiste in realtà tra cavalieri e cavalli. Non conosce l’amore, la cura, la dedizione, le coccole, i dialoghi che si instaurano tra i due. Io ho tredici cavalli e due puledri e li adoro tutti”.

Oltre che su Facebook, i suoi fan La seguono in tutte le Sue avventure? “Sì, devo dire che abbiamo dei supporters meravigliosi, che non solo ci seguono e ci incoraggiano alla vittoria, ma ci trasmettono una passione e una dedizione davvero unica, che rafforza le nostre motivazioni. I contradaioli, questo il loro nome, sono sempre con noi, sono la nostra forza”. Che consiglio darebbe a un giovane che volesse diventare cavaliere? “Di mettere in ciò che fa passione, sacrificio, umiltà, voglia di imparare e soprattutto di partire da una premessa fondamentale: deve amare il cavallo e avere voglia di conoscerlo, entrare in simbiosi, in empatia con esso. Se pensiamo a quanto sia difficile “entrare nella testa” di una persona si capisce che “entrare nella testa di un cavallo” lo è ancora di più. Eppure bisogna farlo, perchè solo così si diventa un tutt’uno e si risulta vincenti”.

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IL PERSONAGGIO

Nicoletta

Grifoni

La prima voce femminile nel calcio italiano, che sogna di raccontare in diretta un match di boxe Di A. Dachan

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en trovata Nicoletta; in quel lontano pomeriggio di maggio che ha segnato il suo esordio nell’ambiente calcistico, avrebbe mai pensato che il Suo nome sarebbe entrato nella leggenda del cronismo sportivo? “Addirittura… Vorrei dire anzitutto che non è stata la mia prima esperienza, in quanto ho iniziato a lavorare in radio da giovanissima; è sempre stata una mia passione. Prima di quella famosa telecronaca alla trasmissione “Tutto il calcio, minuto per minuto”, avevo già commentato in diretta numerosi eventi sportivi come inviata di Radio Arancia, una delle storiche emittenti di Ancona. Nel fatidico 1988 ho iniziato a lavorare per la RAI; il responsabile di quella che all’epoca era la principale trasmissione calcistica italiana mi ha sentito fare una cronaca diretta nella trasmissione Tuttobasket e ha chiesto al mio caporedattore se la ragazza che aveva sentito si occupava anche di calcio...

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Lui gli ha risposto di sì e da lì è nato ed ha preso il via la mia esperienza radiofonica a livello nazionale”. Com’è stata la Sua esperienza a “Tutto il calcio”? “Devo dire che è stato sicuramente un lavoro più fortunato degli altri. Mi piaceva, mi ha permesso di incontrare migliaia di persone, di raccontare a caldo, in diretta, ciò che accadeva e che riusciva ad emozionare e appassionare anche chi era lontano e seguiva l’evento in cuffia. Ripeto, mi ritengo una fortunata perché non accade spesso di fare il lavoro che si ama”. Complimenti, davvero un bel percorso. Cosa ha significato, per Lei, lavorare in radio? “La radio per me è una magia assoluta, è il mezzo che in assoluto mi piace di più, anche se apprezzo molto la facilità di contatti che dà internet. La radio ha, di unico, che ti dà infor-


L’Italia sportiva ricorda, oltre vent’anni fa, la piacevole sorpresa della prima voce femminile che raccontava in diretta radiofonica un incontro di calcio. Una testimonianza appassionata, puntuale, scandita da una miscela di grazia e sprint: era il 29 maggio 1988 quando Nicoletta Grifoni ha infranto il tabù della presenza rosa nel cronismo calcistico. L’abbiamo incontrata per voi e abbiamo scoperto che…

mazione e libertà allo stesso tempo, perché ti permette di fare, contemporaneamente, altre cose. È il più autentico tra i moderni mezzi. Ti permette di vedere senza occhi”. A proposito di passioni, ci tolga una curiosità: a Lei il calcio piace? “Sì, mi è sempre piaciuto. Mio fratello, sin da piccola, mi portava tutte le domeniche con sé allo stadio. Ha sempre tifato Inter, anche se entrambi, abbiamo un’innata passione per l’Ancona. Il calcio, tuttavia, non è l’unico sport che ho amato e seguito. Per oltre dieci anni, infatti, ho seguito la nazionale di pallavolo, una disciplina che, tra l’altro, ho anche praticato. Ho raccontato le competizioni in Italia e all’estero, le amichevoli, i mondiali. Ogni volta un’emozione più bella”. Adesso, in che ambiti è concentrato il

Suo lavoro? “Lo sport resta il mio interesse privilegiato: ora seguo gli eventi che si svolgono nella nostra regione”. Com’è stato il ritorno dall’esperienza nazionale e internazionale alle Marche? “Sono molto legata alle Marche, ad Ancona; non mi sono mai pentita di essere tornata qua. Si possono fare grandi cose in questa terra, che ha tante qualità, tante cose belle da raccontare e da vedere. Il segreto è amare il proprio lavoro, ovunque lo si faccia. Ognuno di noi ha un’arte, che si porta dentro, in giro per il mondo e in casa propria. Bisogna solo comprendere l’ambiente in cui si sta ed essere felici di quello che si fa”. Può dire, quindi, di aver realizzato tutti i suoi sogni, almeno in ambito lavorativo? “A dire il vero … no, c’è un sogno che or-

mai penso non potrà più realizzarsi, per tante ragioni. Ho fatto Olimpiadi, Mondiali, Europei, ho girato molto. Mi sarebbe piaciuto fare la radio cronaca di un incontro di boxe. È uno sport di grande drammaticità, uno contro uno, dà la possibilità di raccontare uno combattimento sofferto, duro, autentico. Mi affascina perché pone, l’uno di fronte all’altro, un protagonista e un antagonista e questo mi trasmette una grande emozione. La letteratura gira intorno all’opposizione del bene contro il male e questo sport lo propone in modo crudo, senza filtri. Poterlo raccontare in diretta implica una profonda partecipazione, una sorta di partecipazione a questo dramma”. Noi Le auguriamo di realizzarlo questo sogno! “Incrociamo le dita e … in bocca al lupo anche a voi!”.

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BREVI DAL TERRITORIO

Inaugurato il più grande allevamento di bovini di razza marchigiana

Il ministro Matteoli firma “l’uscita a Ovest” L’assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Viventi ha espresso la sua soddisfazione per la firma del ministro Altero Matteoli alla delibera del CIPE sull’ormai famosa “uscita a ovest” di Ancona, con l’approvazione dello schema di convenzione funzionale all’avvio delle procedure di gara d’appalto per l’individuazione del concessionario. “A questo punto – ha detto - i tempi per la conclusione di questa fase dell’iter sono di 30 giorni al massimo, dopodiché si potrà procedere con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e con l’invio delle lettere di invito alle sei ditte che hanno superato la fase di prequalifica. Non posso non sottolineare che anche questa volta i tempi burocratici ci hanno portato ad attendere circa 5 mesi dopo l’approvazione del Cipe, avvenuta il 5 maggio 2011)”.

Traffico intermodale tra l’Adriatico e il Tirreno: accordo tra Interporto e Sviluppumbria

Ora anche le Mc Olive all’ascolana La new entry di casa Mc Donald’s arriva dalle Marche: la multinazionale ha, infatti, dato il via alla distribuzione, in tutti i punti vendita italiani (400) della prelibata specialità ascolana. Tutto era partito da un’idea del Consigliere Valeriano Camela lanciata in occasione delle ultime elezioni regionali. “ Posso dire che sono davvero soddisfatto di quanto avvenuto a seguito di un rapporto che, insieme ad un gruppo di lavoro, ho attivato nel maggio dello scorso anno con la Mc Donald’s, quando ho invitato ad Ascoli la responsabile dei menù per l’Italia, la signora Bogatai, in occasione di Fritto Misto, per avanzare la mia proposta. Si è instaurato un rapporto serio e ricco di potenzialità ed opportunità che si potranno ancora sviluppare dopo aver raggiunto questo obiettivo”.

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Inaugurato il più grande allevamento di bovini di razza marchigiana Oltre ad essere la più “zootecnica” delle Marche, con la quasi metà degli oltre ventitremila capi bovini di razza marchigiana presenti in tutta la regione, ora la provincia di Macerata è anche quella che ha l’allevamento più grande, con una potenzialità di 400 bovini. La moderna struttura zootecnica è stata inaugurata a Pollenza, nell’azienda agraria “Morica”. La struttura è suddivisa in vari capannoni e corpi di fabbrica, dove in questa prima fase sono allevati circa 250 capi bovini, tutti di pura razza Marchigiana. Il nuovo allevamento è stato “tenuto a battesimo” dall’assessore regionale Paolo Petrini e dal presidente della Provincia, Antonio Pettinari, che ha rimarcato con soddisfazione che “ci sono imprenditori zootecnici che scommettono sul futuro. Vanno incoraggiati nel loro impegno a mantenere alta la qualità dei prodotti, salvaguardando e valorizzando la tipicità della carne bovina di razza marchigiana”.

Il ministro Matteoli firma “l’uscita a Ovest”

Traffico intermodale tra l’Adriatico e il Tirreno: accordo tra Interporto e Sviluppumbria Accordo tra Interporto Marche SpA e Sviluppumbria per continuare a sviluppare il traffico intermodale con sempre più raccordo tra le due regioni. “Umbria e Marche – ha detto l’assessore alle Infrastrutture dell’Umbria Silvano Rometti - si trovano in parallelo ad affrontare partite che riguardano lo sviluppo infrastrutturale sulla trasversale dall’Adriatico al Tirreno. Il passo successivo dovrà riguardare il nostro impegno congiunto nel concentrare le merci in interporto e fare quindi massa critica per realizzare i treni-blocco che giungano a destinazione in Italia e in Europa senza scali intermedi”. Integrare i traffici tra i due terminal marchigiani (porto di Ancona e Interporto delle Marche) e i due umbri (piastre logistiche di Terni e Foligno) è il compito che le due amministrazioni regionali affidano all’agenzia regionale Sviluppumbria e alla Interporto Marche Spa.

Ora anche le Mc Olive all’ascolana


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La cucina più amata dagli italiani


ALTO ARTIGIANATO

Augusta Schinchirimini “Il mio soggetto preferito? La figura umana! Mi consente di esprimere emozioni� Di A. Dachan

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S

ignora Schinchirimini, il Suo laboratorio d’arte sembra un autentico museo: maioliche, ritratti a olio, affreschi, decorazioni. Quando e come è nata la Sua attività? “Ho disegnato questo marchio da ragazzina; sono sempre stata una sognatrice idealista, questo lavoro mi ha dato molto di più di ciò che avrei desiderato. Già da piccola trascorrevo molto tempo a disegnare, inventando storie illustrate. Avrei voluto, con il disegno, riuscire ad esprimere tutto ciò che la mia mente inseguiva. Ho studiato e lavorato ancora molto per migliorare e apprendere nuove conoscenze e tecniche. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte, sezione Arti Grafiche, ho aperto questa attività nel 1986, con molto entusiasmo. Amo questo lavoro”.

Che tipo di cliente sceglie l’oggetto d’arte artigianale? “La tipologia di clienti è varia. I lavori più importanti, pezzi unici d’Arte, vengono acquistati da appassionati e collezionisti, spesso stranieri, dal momento in cui l’arte italiana è molto apprezzata anche all’estero”. Le capita di ricevere delle commissioni? “Molti dei miei lavori, come ad esempio i complementi d’arredo, sono commissionati, anche in occasione di eventi importanti. Si lavora sul progetto, poi si passa all’esecuzione finale”. Facendo un passo indietro, quando è cominciata la Sua passione per l’arte? “Da bambina, mio nonno disegnava, amava l’arte, la poesia, l’opera e io passavo molto tempo con lui. Mi piacevano molto la moda e mi incantavano le opere classiche nei musei e nelle chiese! Il resto della mia formazione è stata una scelta naturale”. Qual è l’oggetto che preferisce creare? A cosa si ispira? “Mi entusiasmo facilmente quando credo in ciò che devo fare. Non c’è un oggetto in particolare, spesso li progetto

personalmente o li realizzo. Credo sia la forma o la collocazione a suggerire l’ispirazione per la decorazione. A volte è un’ispirazione immediata, altre idee le inseguo ed elaboro nella mente per anni. La figura umana è senza dubbio il mio soggetto preferito, mi consente di esprimere meglio le mie emozioni. La serie degli equilibristi, ad esempio, è per me una continua ricerca e sperimentazione, sia per lo studio del corpo in movimento, che per l’esecuzione grafica. Attualmente sto riproponendo questi soggetti anche nella maiolica. Un equilibrio stilistico e tecnico che non è solo ricerca estetica, ma un linguaggio indiretto delle emozioni, le stesse che provo nel momento della loro creazione. Nel mio studio sono esposte opere classiche tradizionali e pezzi unici più contemporanei, risultato di una ricerca espressiva”. Qual è il lavoro di cui va più fiera? E quello che sogna di realizzare? “Di solito sono i lavori più recenti perché forse ho dentro di me ancora viva la sensazione del momento creativo, ma probabilmente anche perché la tecnica è sempre più ricercata e soddisfacente per me. Ho eseguito lavori per aziende note; i primi li ricordo con molto orgoglio, incarichi impegnativi quando ero appena agli inizi, che mi hanno resa felice per la fiducia concordatami. Molte persone che si sono rivolte a me all’inizio della mia carriera sono tutt’ora mie clienti e gliene sono riconoscente. Un’esperienza professionale ed umana stimolante è stata l’esposizione e la performance presso i grandi magazzini Harrods di Londra. Il lavoro che sogno di realizzare, invece, è sempre il prossimo, al quale dedico il meglio delle mie competenze e tutto il mio impegno”. Secondo Lei, il valore delle creazioni artigianali è adeguatamente tutelato oggi? “Qualcosa si sta facendo, ma credo che questo settore non sia sufficientemente tutelato. In momenti di crisi come questo è difficile andare avanti. La mancanza di questa tutela non è solo un danno economico, ma d’immagine per l’intero settore, perché non tutti hanno le competenze per distinguere la qualità del prodotto”.

Augusta Schinchirimini Studio d’Arte Via Labirinto 2 63039 San Benedetto del Tronto (AP) Marchio di Eccellenza Artigiana

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ALTO ARTIGIANATO

Mostre in Italia e nel mondo 2002 - Esposizione alla mostra “L’Artisan de Ragion del Marches: un tresor pour l’Italie”, Parigi, Biblioteque Nationelle 2003 - Esposizione “Arte della Tavola” per il 300° anniversario della fondazione della Città di S. Pietroburgo (Russia), replicata a Bruxelles 2005 - Esposizione con performance presso i “Grandi Magazzini” Harrods di Londra 2006 - Realizzazione di un piatto in maiolica per Papa Benedetto XVI Esposizioni in Francia, Cina, Bruxelles e San Pietroburgo 2007 - Esposizione in occasione dell’evento “Marchigiani nel mondo” organizzato dalla Regione Marche a Montreal, Canada 2008 - Esposizione in occasione della “XXVII Mostra Europea del turismo-artigianato e delle tradizioni culturali”

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

“La Fiera? Un vestito su misura per gli operatori” Opportunità, vantaggi e benefici offerti dagli eventi espositivi: ne parliamo con Mario Formica, Presidente della neonata Fiera delle Marche SPA di P. Duranti

L Mario Formica

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ei è un profondo conoscitore degli eventi fieristici: qual è l’attuale ruolo delle fiere nel contesto internazionale dominato da internet, che permette campagne di comunicazione efficacissime? “I moderni sistemi di comunicazione, seppur fondamentali, non permettono di esaminare e di “toccare” il prodotto, di entrare direttamente in contatto con il cliente, di personalizzare il messaggio e, quindi, consentire di confezionare una strategia calibrata esattamente sulle esigenze dell’interlocutore. Per questo dico che la Fiera rappresenta un “vestito su misura per gli

operatori, siano essi espositori o visitatori”. La presenza di una Fiera può incidere in modo significativo sull’economia del territorio che la ospita? “I benefici per il territorio sono fuori discussione: in media, ogni euro di ricavo derivante da una manifestazione fieristica genera un indotto pari a 10 euro. Il valore si raddoppia in caso di manifestazione congressuale”. Si deve cambiare qualcosa nel modo di organizzare una Fiera? “In taluni contesti potrebbe essere vincente la formula

della “Fiera low cost”: quartieri espositivi di piccola e media superficie situati in distretti industriali sviluppati, che permetterebbero un sensibile contenimento dei costi, sia per l’espositore che per il visitatore”. Detto questo, come si muove la neonata Fiera delle Marche? “Il progetto di rilancio del Sistema Fieristico delle Marche si appoggia proprio su queste premesse. Già la denominazione della società di gestione – Fiere delle Marche Spa – mi pare dia l’idea della filosofia che sta dietro al nostro progetto industriale”.


“Penso di aver sempre tenuto un comportamento etico, lavorando correttamente giorno per giorno. Una conferma? Chiedete un po’ in giro …”

Perché “Fiere delle Marche”? “Perché il nuovo progetto abbraccia più siti che esprimono le diverse opportunità offerte dal territorio regionale; vale a dire, in sostanza, i distretti produttivi”. Quindi, in termini operativi? “Penso – ma a titolo meramente esemplificativo - al Salone del Mobile di Pesaro, alla Fiera della Pesca di Ancona, alla Fiera della Filiera della Calzatura a Civitanova Marche, al Salone della nautica di Fano e alla Fiera delle Tipicità di Fermo. Ma questo è soltanto il punto di partenza, la base sulla quale programmare nuovi appuntamenti nei

prossimi cinque anni, a partire dal 2012. Pertanto abbiamo ideato un ricco ed ambizioso programma di sviluppo che prevede la realizzazione di una serie di eventi da collocare nell’ambito di ciascun polo fieristico”. Fiere delle Marche Spa rappresenta il risultato di un’efficace collaborazione tra pubblico e privato. Ci sono ora i presupposti affinché tale partenariato possa sostenere il progetto? “Confidiamo nella continuazione di questo gioco di squadra: Regione Marche, Camere di Commercio, associazioni di categoria e singoli imprendi-

Il progetto di sviluppo di Fiera delle Marche Spa Fiera dell’Artigianato e della Ceramica Artistica Fiera dei beni Culturali e delle Sopraintendenze Fiera dell’Argenteria, Gioielleria e Articolo da Regalo Fiera dell’Antiquariato e del Vintage Fiera del Mobile, Classico, Cucine e Complementi d’Arredo Fiera della Calzatura, della Pelletteria e della Moda Fiera Agro-Alimentare (Olio, Vino e Tipicità) e Bio * Fiera della Pesca, della Nautica e dell’Accessorio Mare ** Fiera della Domotica e dell’Elettrodomestico Fiera delle subforniture nel Mobile e nella Nautica Fiera delle Energie Rinnovabili e dell’Ecocompatibilità Fiera del Laterizio, dell’Edilizia e dell’Architettura Fiera della Musica, Luci, Video e Suono Fiera del Veicolo Industriale * Evento in contemporanea su più location: Fermo, Ancona e Pesaro ** Evento in contemporanea su più location: Ancona, Fano e Pesaro

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INTERNAZIONALIZZAZIONE tori e ovviamente Fiere delle Marche Spa sono tutti chiamati, con un ruolo da protagonisti, ad appoggiare lo sviluppo del sistema fieristico regionale”. E il Gruppo Alfad? “Alfad Spa, tramite la controllata Fair Solutions Srl, è il socio privato di Fiere delle Marche, in grado – vista la lunghissima esperienza maturata in questo settore – di affrontare tutte le questioni di ordine tecnico”. La società si occupa dal 1987 di noleggio di allestimenti fieristici, ma col tempo gli ambiti di competenza si sono ampliati, tanto da poter ga-

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rantire al cliente un servizio chiavi in mano … “Alfad cura tutte le fasi dell’allestimento: progettazione, costruzione, trasporto, montaggio e smontaggio delle strutture, collocazione degli arredi interni, posa della grafica pubblicitaria, installazione di impianti elettrici, idraulici, telefonici ed elettronici, assistenza tecnica e relativi collaudi. Poi, come accennava lei, abbiamo sviluppato ulteriori servizi accessori, dalla fornitura di impianti audiovideo alle traduzioni, dal catering al graphic design, ecc.”.

Il sistema fieristico mondiale

• 22 milioni di visitatori • 60 miliardi di euro il valore dei contratti conclusi durante le manifestazioni • 50% il volume delle esportazioni italiane che trae origine dalle Fiere • 200.000 le imprese italiane che partecipano in qualità di espositori • 30.000 le imprese straniere che espongono nelle Fiere nazionali

Il Piano di sviluppo 2012-2016 di Fiere delle Marche Spa: ricavi per servizi 2012: 4.600.000 2013: 6.300.000 2014: 7.400.000 2015: 8.600.000 2016: 10.200.000


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FORMAZIONE

Formazione e tirocini per combattere la disoccupazione Giovani senza lavoro? Le colpe, in questi ultimi mesi di crisi, sono state date all’economia, al Governo, alla riforma dell’Università…. Ma in realtà l’Istat ha affermato che i posti vacanti sono aumentati anziché diminuiti; resta l’impressione che domanda ed offerta fatichino ad incontrarsi

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hiedendo un parere a chi tutti i giorni ha a che fare con i direttori del personale delle aziende per la selezione di candidati neolaureati o neodiplomati si evince che formazione manageriale, atteggiamenti giusti come lavorare in gruppo e saper gestire il proprio tempo sono gli elementi vincenti per entrare in azienda. Bisogna imparare a lavorare in maniera trasversale, cosa che l’università non insegna ma che si impara sul campo. Oggi un neolaureato o neodiplomato ha bisogno di competenze, deve investire in formazione professionale attraverso un master affinchè l’impresa possa essere interessata ad impiegarlo al meglio. La scuola continua ad avere una dimensione esclusivamente mentale e concettuale, di fronte alla necessità di affiancare la pratica alla teoria, soprattutto alternando scuola

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e lavoro con periodi di stage in azienda. Fare formazione a tutto campo, senza dare nulla per scontato: è la strada scelta da Sida, società specializzata in formazione manageriale per i giovani. Ogni anno diamo la possibilità a circa 200 giovani tra neolaureati e neodiplomati di acquisire competenze manageriali ed entrare in azienda con uno stage di sei mesi. Il percorso di stage è uno dei nostri fiori all’occhiello: è un percorso professionalizzante che chi non rimane nell’azienda ospitante, e lo dicono i dati in nostro possesso, trova occupazione di rilievo in altre aziende dopo sei mesi dalla fine del percorso. Questo significa che la formula formazione+stage è talmente formativa che rappresenta una sorta di “passaporto” per il mondo del lavoro. I fatti dimostrano che lo stage è un efficacissimo strumento

di collocamento (placamento, appunto) per i giovani: in percentuale elevatissima (92 per cento) lo stage si risolve in un contratto di lavoro. I programmi di formazione di Sida sono destinati a coloro che intendono intraprendere un processo di approfondimento e di qualificazione delle proprie competenze e del proprio talento. I master sono continuamente aggiornati sia nei contenuti che nella struttura, focalizzando l’attenzione sulle figure emergenti richieste dalle aziende. La metodologia didattica è basata sulla continua interazione dei partecipanti con i consulenti formatori attraverso casi aziendali, discussioni di gruppo e testimonianze di manager ed imprenditori di successo. La nostra peculiarità è quella di essere un vero e proprio punto di incontro tra domanda ed offerta occupazionale in quanto vengono tenute ben

presenti le esigenze del mercato del lavoro. Al fine di ottimizzare l’efficacia didattica i nostri master sono accessibili ad un numero limitato di partecipanti attraverso una selezione che si basa sulla valida motivazione e su buone condizioni di base per apprendere.

Francesca De Palma Area Formazione Gruppo Sida f.depalma@sidasrl.it Tel. 071.28521


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ENERGIA

Gas Metano con sconto 9,7% Super accordo Confindustria

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onfindustria Pesaro Urbino ha definito un nuovo accordo per la fornitura di Gas Metano per l’anno termico 2011-2012 puntando su un beneficio trasparente e misurabile in modo certo sul prezzo Autorità dell'Energia. Interessate tutte le aziende con particolare riferimento alle PMI. L'accordo, rinnovato con una società leader nel mercato energetico regionale delle Marche, risulta molto interessante per le piccole e medie imprese, perché garantisce uno sconto certo sulla componente della commercializzazione all'ingrosso dell'attuale regime di tutela, con la formula stabilita dall'Autorità dell'Energia per il mercato domestico. Le condizioni dell'accordo fanno “rigorosamente” riferimento alle delibere 64/09 - 89/10 e 77/11, e garantiscono un risparmio certo pari a 3 centesimi di Euro al metro cubo sulle tariffa di riferimento, che corrisponde ad uno sconto medio del 9,7% sulla materia prima (CCI). È doveroso sottolineare che spesso le offerte di mercato presentano delle incongruenze proprio sulle effettive delibere di riferimento per l’aggiornamento dei prezzi, spacciate come tariffe Autorità dell'Energia, ma che in realtà non recepiscono tutti gli aggiornamenti introdotti dal normatore. In caso di confron-

CONFINDUSTRIA ENERGIA ADRIATICA

to della convenzione Confindustria con altre proposte è necessario fare attenzione a questi aspetti. Aderire alla convenzione è facile ed immediato; basta sottoscrivere l’accordo Confindustria rispettando i termini di recesso del contratto in essere, di norma tre mesi. I benefici dello sconto saranno immediati e certi, tenuto conto che dopo numerose analisi, Confindustria Pesaro Urbino ha riscontrato prezzi di "tutela" per le imprese superiori a quelli del mercato domestico. I termini contrattuali tengono in considerazione la nuova delibera dell’Autorità per l’Energia 77/2011, che ha ridotto il target di consumi annui per aver diritto alla tariffa di "tutela" stabilita su formula dell'Autorità per l’Energia da 200.000 a 50.000 metri cubi di metano. ENERGIA ELETTRICA - Ricordiamo che l’accordo per il Gas Metano si abbina alla convenienza già garantita dalla fornitura diretta di energia elettrica promossa dal Consorzio Confindustria Energia Adriatica, che garantisce i prezzi del mercato all’ingrosso ed una flessibilità totale sulle formule di acquisto, con possibilità di modifica del contratto in corso d’anno. Per informazioni: 0721 383 383 www.confindustriaenergiaadriatica.it

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ACQUISIZIONI / CESSIONI

ACQUISIZIONICESSIONI

di aziende e attività commerciali by SIDA Corporate Finance

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RIVIERA DEL CONERO Cedesi, compreso l’immobile, attività alberghiera di pregio sul mare, con annesso stabilimento balneare. Clientela turistica e business (Cod. 010)

MARCHE Prov. AN – Cercasi partners finanziari e/o industriali per affermata azienda operante nel settore delle coperture architettoniche per esterni. Design e tecnologia ai massimi livelli di mercato. Area d’affari internazionale (Cod. 019)

ITALIA Importante gruppo industriale, operante nel settore della componentistica per elettrodomestici ed automotives, è interessato ad acquisizioni di aziende operanti sul territorio nazionale in settori equivalenti od analoghi (Cod. 018) MARCHE – ANCONA Cedesi stabilimento industriale di mq 14.000, in ottima posizione strategica e di visibilità (Cod. 020)

PUGLIA Prov. FG – Azienda di produzione di divani di fascia medio–alta, dotata di moderne attrezzature ed impiantistica industriale, fatturato consolidato, ricerca partners (Cod. 021)

MARCHE Affittasi palazzina uffici mq 500+500 in ottime condizioni strutturali, ottima visibilità e posizione fronte strada, sita in località Camerano (AN), vicinanze autostrda (Cod. 015)

MOLISE Cedesi o Affittasi stabilimento industriale in ottime condizioni di mq 9.000, predisposto all’installazione di impianti fotovoltaici, attualmente affittato. Prov. CB (Cod. 014)

MARCHE Cedesi quota maggioritaria di importante azienda vitivinicola marchigiana, con BRAND di rilievo internazionale. OTTIME PROSPETTIVE DI RENDIMENTO (Cod. 011)

MARCHE – ANCONA Realtà storica del settore tipolitografico, ricerca acquirente o partner. Clientela consolidata (Cod. 016)

CENTRO ITALIA Cercasi partners industriali e/o finanziari per azienda operante nel settore della produzione di distillati per liquori (cod. 024)

MOLISE Prov. CB – Termoli - Cedesi azienda operante nel settore della carpenteria metallica, dotata di robot industriali e di un ottimo livello di automazione. Fatturato consolidato (cod. 022)

UMBRIA Vendesi due avviati Wine Bar rispettivamente nel centro storico di Perugia e nelle immediate vicinanze presso un Centro Commerciale, in alternativa cedesi in gestione anche separatamente Cod (027)

PUGLIA Prov. FG – Cedesi o Affittasi stabilimento di mq 20.000 con autorizzazioni per impianti fotovoltaici da destinare ad attività logistica. Annessa palazzina uffici di mq 1.000 ca. Vicinanze autostrade e polo industriale di Melfi (Cod. 017)

SANTO DOMINGO Importante società immobiliare italiana valuta proposte di partnership per investimento immobiliare a finalità turistica a Santo Domingo, località Bavarò. OTTIMO INVESTIMENTO (Cod. 013)

ROMANIA Cedesi importante realtà dell’industrial packaging a capitale italiano, economicamente e finanziariamente interessante, con mercato europeo di elevati standard qualitativi (Cod. 012)

CERCASI MANAGER/INVESTITORI (Business Angels) per aziende operanti nei seguenti settori industriali: - Stampaggio materie plastiche - Legno - arredo (produzione mobili d’ufficio, cucine, componenti per l’arredamento, porte) - Litografia e stampa - Componenti elettronici (Cod 025)

Società immobiliare cerca partners finanziari e/o industriali per la realizzazione di un progetto di urbanizzazione ed edificazione nel comune di Treia (MC). Potenzialità edificatoria: 80.000 metri cubi circa. Tipologia edilizia: commerciale, residenziale, residenziale convenzionata. Ottimo investimento. Cod (028)

Aziende di rilievo nazionale operanti nei settori meccanica, alimentare, arredamento, prodotti per l’edilizia, stampaggio materie plastiche, oggettistica d’arredo, abbigliamento, ricercano partner industriali per realizzare progetti sinergici finalizzati alla creazione di reti d’impresa (cod. 026)

Vuoi vendere o acquistare un’azienda? Ricerchi un partner per la tua attivitÀ? CHIAMACI PER UNA VALUTAZIONE IMMEDIATA T +39 071 28521 - F +39 071 2852245 Alessandro Stecconi - Divisione Corporate Finance SIDA GROUP - a.stecconi@sidasrl.it


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Grazie al Fondo Sociale Europeo noi, Regione Marche e Province, siamo in grado di mettere a tua disposizione strumenti ed opportunità per la formazione, la riqualificazione, la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, lo sviluppo imprenditoriale e l’inclusione sociale. Lavoriamo ogni giorno, insieme, per creare il tuo futuro, per offrire a te nuove e maggiori possibilità per accedere, rientrare o restare nel mondo del lavoro, per sostenere la tua azienda nel suo sviluppo produttivo ed occupazionale, per tutelare il diritto di ognuno ad un lavoro di maggiore qualità. Rivolgiti ad un Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione della tua provincia o clicca www.istruzioneformazionelavoro.marche.it e scopri tutte le opportunità più adatte a te.

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IMPRESE

Benelli, la centenaria su due ruote Storico traguardo per le Officine Benelli di Pesaro, che hanno celebrato, dal 12 al 18 settembre scorso, i primi 100 anni di attività. Una festa per l’azienda, per la città e soprattutto per gli appassionati delle leggendarie moto e i centauri dei Club Benelli giunti da tutta Europa

Pesaro “città dei motori” nel presente e nel passato Un territorio che, per la sua conformazione ondulata fatta di molteplici saliscendi, è stato il banco di prova di famosi centauri, da Tonino Benelli, Dorino Serafini, Paolo Campanelli, Silvio Grassetti, Eugenio Lazzarini a Valentino Rossi e dove hanno sede sia l’azienda Benelli QJ, che produce motociclette distribuite in tutto il mondo, sia le Officine Benelli, un centro dinamico di iniziative, esposizioni e documentazione, nato per mantenere viva la memoria di un marchio leggendario. È sulle strade di questi grandi campioni che sono stati festeggiati i cento anni della più famosa Casa motociclistica pesarese.

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on la collaborazione del Comune di Pesaro si è svolta, dal 12 al 18 settembre, la “Settimana Benelli”, con celebrazioni, raduni e gare su strada per festeggiare l’occasione del centenario dell’Azienda. L’evento ha richiamato tutti i club Benelli europei: olandesi, francesi, scandinavi, tedeschi, inglesi, dell’Isola di Man e svizzeri ( circa 150 appassionati) a cui vanno aggiunti gli italiani. Ogni giorno sono stati organizzati tour suggestivi, seguendo gli itinerari di "Pesaro è in moto", a cui hanno preso parte da un minimo di 50 partecipanti ad un massimo di 600 (sabato 17). Spazio ai ricordi, martedì 13 a Palazzo Antaldi, nell’ambito del talk show con i dipendenti Benelli di ieri e oggi, i familiari, i tecnici e i piloti, con il risultato di un racconto corale sentito e partecipato. Visita al museo di Giancarlo Morbidelli il gio-

vedì, mentre nelle serate di mercoledì, giovedì e venerdì è stato dato spazio alla musica nei giardini della sede "Officine Benelli”. Il momento clou è stato sabato mattina, quando la Benelli ha aperto le porte per una visita guidata allo stabilimento a circa 1500 appassionati, mentre la sera è andato in scena "Maremoto", con oltre 600 motociclette nel viale del lungomare, alla palla di Pomodoro, dove 4 Benelli da Gran Premio, quattro MotoBi da corsa e due MV (l'onore delle armi) sono sfilate ( partenza dalla sede ) davanti a oltre 4.000 persone estasiate dal rombo dei motori. Per una volta anziché fuochi d'artificio... fuochi sonori. Infine domenica 18 il raduno ASI, con circa 200 partecipanti, una fila di Benelli che ha attraversato tutta la città fra l'entusiasmo dei presenti, fino alla prima tappa di Tavullia, per una volta tanto famo-

sa non per Valentino Rossi, ma per aver dato origine alla famiglia Benelli. Poi ovviamente non poteva esserci che la panoramica adriatica (il circuito dei collaudatori), il percorso della parata finale fino a Villa Cattani Stuart, elegantissima dimora del 1700, dove si sono concluse con un festoso pranzo le celebrazioni della settimana Benelli.


LA STORIA La Società Benelli nasce a Pesaro nel 1911. A fondarla, impegnando tutto il capitale di famiglia, fu la vedova Teresa Benelli, desiderosa di offrire una stabile occupazione ai suo sei figli: Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico e Antonio detto "Tonino". Agli inizi, si trattava solo del "Garage Benelli" che effettuava principalmente riparazioni di macchine e motocicli. Il primo motore nasce nel 1920: si trattava del monocilindrico due tempi da 75cc che fu adattato al telaio di una bicicletta. Nel 1921 la Benelli costruisce la sua prima motocicletta chiamata Motoleggera da 98cc, immediatamente apprezzata dal pubblico. L'eccezionale capacità di sviluppo e di produzione della società si rivelò vincente anche nel mondo delle competizioni con la versione da 175cc guidata da Tonino. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale ci fu la completa distruzione della fabbrica, l'entusiasmo e la passione dei sei fratelli portarono alla realizzazione di un modello destinato a far parlare a lungo di sé, il Leoncino 125, che fece risorgere economicamente l'azienda e che ottenne nella versione da corsa infiniti successi. Alla fine degli anni sessanta venne presentato l'ultimo prodotto della gestione della famiglia Benelli, il Tornado 650 con motore da 50 CV a 7000 giri, che superava agevolmente i 170 km\h. All'inizio degli anni settanta Benelli cambiò proprietà, ma lo sviluppo della gamma moto continuò con la produzione delle 6 cilindri (750cc e 900cc) fino ai primi anni ottanta, quando la concorrenza dei costruttori giapponesi portò la casa a concentrarsi solamente sui veicoli di piccola cilindrata. Questo fino al 2003, quando è iniziata la produzione della Tornado Limited Edition, progenitrice della gamma Tornado. Con la commercializzazione della TnT poi, avvenuta nel corso del 2004, la Benelli è tornata a pieno titolo nel mercato delle moto sportive di grossa cilindrata.

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VITA DA MANAGER

Nenella Impiglia Imprenditrice e PR, amica di Silvester Stallone e di Fiorello: di ritorno dagli appuntamenti più stylish di Milano, abbiamo incontrato l’intraprendete Ambasciatrice della moda made in Marche di A. Dachan

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en venuta sulle pagine di ML. Signora Nenella, come si definirebbe: imprenditrice? Esperta di moda? Opinionista? Scrittrice? “Direi imprenditrice e scrittrice”. Il suo nome è legato oggi a grandi brand di fama internazionale come Vic Matiè e O.X.S.: ma com’è iniziata la Sua carriera? “Ho fatto per molti anni la mamma a tempo pieno quando le mie figlie Silvia e Valentina (34 e 25 anni) erano piccole. Ho voluto dedicare loro gran parte del mio tempo perché credo molto nel ruolo delle donne come madri e nell’importanza del dialogo e di una buona educazione ai valori e al rispetto, sin da quando si è piccoli. Come moglie ho sempre dato

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i miei suggerimenti e le mie proposte a mio marito, non solo sul piano personale, ma anche lavorativo: noi donne abbiamo una grande sensibilità e il nostro tocco è spesso decisivo. Quando le mie figlie sono cresciute mi sono buttata anima e corpo sul lavoro, senza mai rinunciare al tempo e alle cure per la famiglia. Avendo sin da piccola avuto una naturale vocazione per la comunicazione, mi sono sin da subito dedicata alle pubbliche relazioni: era nel mio DNA curare rapporti umani. Sono sempre stata convinta, infatti, che ogni azienda debba far conoscere su più fronti i propri prodotti, così come sono sempre stata dell’idea che noi marchigiani sappiamo fare prodotti di grande qualità, ma dobbiamo saperlo comunicare. Così ho scelto alcuni personaggi pubblici ai

quali ho fatto provare le nostre creazioni e chi, tra loro, ha poi deciso di indossarle lo ha fatto solo perché le ha apprezzate. Col tempo si è instaurato tra noi un vero rapporto di amicizia; ognuno di loro mi ha arricchito in qualche modo, a livello umano. Solo per citarne alcuni, ricordo Ligabue, Elisa, Silvester Stallone, Maryl Strip, Laura Pausini, Renato Zero e il mitico Fiorello e tanti altri”. Com’è nata l’idea di creare Linea Marche? Come mai la scelta di questa denominazione? “Inizialmente il marchio era Bamar, dai nomi dei due fondatori, poi abbiamo scoperto che era un brand già in uso. Così abbiamo voluto chiamare la casa madre “Linea Marche”, perché siamo orgogliosissimi del nostro territorio,


Imprenditrice e scrittrice

È la contitolare e l’anima di Linea Marche, l’azienda calzaturiera nata nel 1973 ad opera del marito Renato Curzi e diventata in breve leader nel settore a livello mondiale, grazie a marchi quali Vic Matié e O.X.S. Negli ultimi anni ha sviluppato una passione personale per la storia della moda, del costume e delle calzature, diventando un’autorevole opinionista su questi argomenti. Ha saputo creare e coltivare una straordinaria serie di rapporti che legano l’azienda a personaggi noti, italiani e non, di grande fascino, alcuni dei quali sono legati a lei da rapporti di amicizia personale come Sylvester Stallone, Dustin Hoffmann e Meryl Streep.

della nostra regione e amiamo essere riconosciuti come marchigiani appunto. Mi rammarica un po’ aver scelto per gli altri marchi nomi dal suono francese, ma all’epoca andava di moda. Se potessi tornare indietro, onestamente, darei solo nomi italiani”. Cosa Le hanno dato i viaggi in giro per il mondo? “Mi hanno insegnato che per amare la propria casa bisogna uscirne, imparare a conoscere il mondo, vedere altri luoghi, scoprire realtà e modi di vivere diversi. Così, quando si fa ritorno, si saprà apprezzare di più quello che si ha intorno e ci si sentirà profondamente arricchiti”. Cosa ha portato, di marchigiano, nel Suo lavoro? “Il marchigiano è un grande lavoratore, ha una gran

voglia di fare, si rimbocca le maniche, non si arrende, è caparbio, lavora con serietà e rispetto. È naturalmente vocato alla qualità e al raggiungimento dell’eccellenza in tutto ciò che fa; sono valori a cui non rinuncia, anzi, ne fa una bandiera di riconoscimento. Sa guardare in alto, ma resta con i piedi per terra. Un difetto, però, dobbiamo riconoscercelo: comunichiamo poco, pur avendo cose meravigliose da raccontare e da mostrare. Infondo, non dobbiamo inventarci nulla, basterebbe aprirci un po’ e farci scoprire”. Visto che siamo in tema di racconti, ci dica: qual è la Sua giornata tipo? “Direi stranissima. Curando le pubbliche relazioni, vado poco in azienda, sono per la maggior parte del tempo fuo-

ri. Quando viaggio a Roma o Milano, la mia agenda di appuntamenti è fittissima, ho un impegno dopo l’altro, dormo pochissimo e mangio al volo, incontro molte persone, partecipo ad eventi, serate, presentazioni, anche se a dire il vero faccio una cernita, perché non posso andare ovunque mi invitano. La sera, prima di andare a letto, mi concedo però una bella cena”. Chi la conosce tramite la Tv, resta colpito dalla Sua intraprendenza e dalla Sua grande passione per i rapporti umani...Come fa ad avere sempre questo grande carisma? “Se lo chiedono tutti, ma per me è un atteggiamento naturale. Ogni volta che rilascio un’intervista, che sia in TV o su un giornale, per me

è sempre buona la prima, proprio perché sono sciolta e a mio agio nel confrontarmi con gli altri. Sono una passionale per natura, la scuola mi ha dato le basi per la corretta comunicazione, il mio istinto e il mio DNA fanno il resto: dico sempre quello che penso e parlo con il cuore e questo viene riconosciuto e apprezzato”. Da piccola, cosa sognava di fare? E a chi vorrebbe lavorare nel settore della moda, cosa consiglierebbe? “Da piccola la cantante, poi la stilista di abiti; da ragazza, invece, guardavo con ammirazione Marta Marzotto, i suoi salotti culturali pieni di ospiti che dialogavano, dibattevano e avrei voluto fare qualcosa che mi permettesse di confrontarmi con artisti, imprenditori, persone di talento.

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VITA DA MANAGER

Segni particolari: Colore preferito: “Il nero e i colori della terra”. Bello è: “Ritrovarsi in famiglia, parlare, confrontarsi, stare insieme”. Per me le Marche sono: “La mia casa, la mia terra, il mio orgoglio”. Il mio motto: “Un sorriso non costa niente ed è così bello da vedersi”. Il mio libro: “Una vera apologia delle Marche”. Nenella Impiglia con Luca Argentero

Sono riuscita a trasformare questo mio sogno in una realtà, una realtà che oggi è il mio lavoro. Ai giovani voglio dire di non demordere, mai! Per avere successo nella vita bisogna anzitutto essere determinati, positivi, credere sempre in quello che si vuole fare, fino in fondo. Bisogna tenere presente che la moda è un mondo complicato, tutti hanno inventato tutto, ma c’è bisogno di purezza d’animo, di nuove idee, di una creatività che possa essere mediata da chi ha esperienza. Così si crea sinergia, si creano emozioni che possono essere trasmesse e condivise”. Oltre al lavoro, a cos’altro ama dedicarsi? “Amo molto la buona musica, che ascolto volentieri e che altrettanto volentieri canto. Uno dei momenti più divertenti per me è quando sto con la mia famiglia e cantia-

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mo con il Karaoke. Inoltre, ho fondato e sono tutt’ora presidentessa di un’associazione Pattinaggio artistico a Serra de’ Conti”. E della Sua esperienza di scrittrice, cosa ci racconta? “Ho scritto particolare, che ha alcuni tratti autobiografici, come quando racconto dei disegni che facevo ispirandomi agli abiti di moda che vedevo sulle riviste e sulle copertine dei dischi dei Beatles, sognando Carnaby Street, o dell’incontro con mio marito ecc. Ho voluto raccontare l’amore per la mia famiglia, regalando a tutti i suoi membri un briciolo di immortalità, se così si può definire, perché ciò che è scritto resta per sempre. Ma il libro è anche un’espressione d’amore per la mia terra, le mie Marche, con la loro storia, le loro tradizioni, la loro cucina. Ho così unito il mondo della moda a

quello della tradizione culinaria, perché secondo me sono due realtà molto importanti e vicine, che si completano, che raccontano lo spirito di una terra e della sua gente. Ho presentato il libro su tutte le emittenti nazionali, Mediaset, Rai, La7, facendo una vera apologia delle Marche”. In questi giorni ha portato un po’ di Marche anche a Milano… “Sì, siamo stati al Micam e anche se rispetto agli anni scorsi c’è stata meno affluenza in generale, nel nostro caso i clienti sono venuti e hanno apprezzato la nuova collezione. L’altro evento a cui siamo stati è il “White”, sempre a Milano, che rispetto al Micam è una manifestazione più di nicchia, con abbigliamento, accessori e prodotti molto ricercati. Il mercato oggi è più che mai

competitivo, c’è una selezione naturale, quindi per emergere bisogna essere forti e per noi la forza è puntare sui nostri valori e sull’eccellenza del nostro made in Italy”. La prossima sfida? “Riuscire a fare bene anche la nonna”. Buon divertimento allora. “Grazie e in bocca al lupo per il vostro lavoro”.


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CONTRIBUTI E BANDI MARCHE > “CONCESSIONE DI AGEVOLAZIONI PER LA BREVETTAZIONE E LA VALORIZZAZIONE ECONOMICA DEI BREVETTI A FAVORE DI MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE Premi economici e contributi a fondo perduto di varia natura € per deposito o estensione di domande di brevetto nazionale all’UIBM, all’EPO (European Patent Office) e al WIPO (World Intellectual Property Organization). > D.l. 13/05/2011, n° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010 > D. MINISTERO AMBIENTE N° 2230 “ Promozione dei sistemi di gestione ambientale nelle PMI” Contributi a fondo perduto dal 40% all’ 80% per Pmi produttrici di beni e servizi per acquisizione della: - Certificazione EMAS (ai sensi del regolamento 761/2001/CE); - Certificazione del sistema di gestione ambientale ai sensi della norma internazinale UNI ISO 14001; - Certificazioni EMAS da parte di imprese già certificate UNI ISO 14001/96; Sono ammesse solo le domande corredate della certificazione rilasciata dall’organismo accreditato e sempre che tale rilascio sia avvenuto dopo il 6 ottobre 2003. Per le imprese dei settori agroindustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenuto dopo il 1° gennaio 2007. SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > POR FSE 2007/2013 “Prestito d’onore regionale per

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la creazione di nuove imprese” Concessione di un finanziamento agevolato da parte della Banca delle Marche S.p.A. (max 50.000 euro – t.rif. 3,20%) da restituire in 6 anni e da utilizzare per fare fronte alle spese di costituzione, agli investimenti e alla gestione della nuova iniziativa economica; è ammissibile la costituzione di nuove attività d’impresa in tutti i settori di attività, ad esclusione dell’agricoltura e dell’industria del carbone. È ammissibile anche la rilevazione di un’attività già esistente purché non gestita da familiari. SCADENZA AL 31/12/2011 > FONDI DI GARANZIA E ACCESSO AL CREDITO “Contributi alle PMI per la riduzione dei tassi di interesse sui finanziamenti erogati dagli istituti di credito convenzionati” • LEGGE 949/52 - contributo in c/interessi per le operazioni di credito artigiano (finanziamento min 10.329,14 max 500.000 euro, tasso agevolato fino al 70% t.rif.) + contributo a fondo perduto “una tantum” pari a 2% del finanziamento se garantito da una coop. artigiana di garanzia. • LEGGE 240/81 - contributo in c/canoni per le operazioni di locazione finanziaria da parte delle imprese artigiane (finanziamento min 10.329,14 - max 350.000 euro, tasso agevolato pari al 60% t.rif) + contributo a fondo perduto “una tantum” pari a 1,5% del finanziamento se garantito da una coop. artigiana di garanzia. SCADENZA AL 31/12/2011 > C.C.I.A.A PESARO URBINO “Contributi a sostegno della partecipazione a fiere all’estero” Concessione di un contributo a fondo perduto per le imprese iscritte al Registro delle Imprese di Pesaro e Urbino pari al 40% delle spese sotenute per la partecipazione a fiere all’estero, fino ad un massimo di 3.000 euro. SCADENZA AL 31/12/2011 > C.C.I.A.A PESARO URBINO “Contributi a sostegno di inve-

stimenti mediante abbattimento degli interessi” Concessione di un contributo sugli interessi maturati su finanziamenti garantiti da organismi di garanzia collettiva (es. Confidi), finalizzati a specifici investimenti previsti dal bando. Il contributo è pari al 90% degli interessi previsti per il primo anno dal piano di ammortamento, su un finanziamento di massimo 50.000 euro. SCADENZA AL 31/12/2011 ABRUZZO > D.L. 13/05/2011, N° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010 SCADENZA AL 31/12/2011 > PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 “Programma regionale di Consolidamento delle passivita’ a breve” I debiti bancari a breve delle Piccole e Medie imprese abruzzesi, con scadenza entro i 12 mesi (ad esempio anticipi su fatture, scoperti di conto corrente), potranno essere consolidati in un finanziamento a cinque anni, il cui importo non potrà superare i 250mila euro. Il contributo spettante alle imprese è pari al 100% del tasso di riferimento indicato e aggiornato con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. BANDO APERTO

d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010 > POR FESR 2007/2013 “Bando Nuove Imprese. Modalità e criteri per la presentazione delle domande, la realizzazione degli interventi e la concessione dei contributi anno 2011” Contributo in c/capitale in regime “de minimis” del 50% della spesa ammissibile fino ad un contributo max. di 150.000 euro, per progetti presentati da PMI costituite dopo il 1° gennaio 2010 e riguardanti la creazione di nuove imprese anche innovative e volte a favorire ricadute positive sull’occupazione delle imprese stesse in termini di lavoro durevole e di qualita. SCADENZA IL 31/12/2012 > REGIONE EMILIA ROMAGNA “Fondo di cogaranzia regionale per l’accesso al credito delle imprese” Il Fondo presenta garanzie per le imprese (50-80% finanziamento erogato max 1.500.000 euro) a fronte delle seguenti operazioni: a) finanziamenti chirografari o assistiti da garanzia reale o aperture di credito, di durata non superiore a 120 mesi b) locazioni finanziarie immobiliari e mobiliari di durata non superiore a 120 mesi effettuate per i progetti di investimenti c) operazioni di factoring di durata non superiore a 120 mesi BANDO APERTO FINO AD ESAURIMENTO RISORSE

EMILIA ROMAGNA > D.L. 13/05/2011, N° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo

A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T 071.28521 finanza@sidagroup.com


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CONSULENZA

Il marketing deve cambiare pelle Occorre che le imprese italiane inizino a pensare “multicanale” per raggiungere livelli competitivi europei

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nternet oggigiorno è oggetto di molte discussioni e riflessioni, inoltre spesso in quest’ordine, prima si discute e poi si riflette, soprattutto sui media più “popolari”. Come in passato, nelle discussioni che hanno riguardato i nuovi media, poi invecchiati e diventati media tradizionali, i dibattiti su Internet coinvolgono molti ambiti, e si ragiona del suo incidere sulla società. Si dibatte anche di quanto Internet sia pericoloso, del suo valore/disvalore culturale e del come e perché la rete raggiunga o tolga qualcosa alla crescita del sapere collettivo, dello sviluppo aziendale; ma anche individuale. Nel 2010 l’Internet Economy è stato valorizzato dalla Bcg in 31,6 miliardi di euro, ovvero il 2% del Pil; nello stesso anno Agricoltura e Utilities hanno raggiunto il 2,3%, mentre la Ristorazione non ha superato il 2 per cento. A questo punto il peso dell’Internet Economy italiana raggiungerebbe i 56 miliardi; la Bcg arriva a prevedere una

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crescita che, nelle migliori condizioni, potrebbe portare il valore a 77 miliardi nel 2015, immaginando quindi che ogni euro del nostro Pil conterrà 15 centesimi derivanti dall’Internet Economy. Il 44% della popolazione italiana(circa 23 milioni di persone) interagisce con imprese e marchi in una prospettiva del tutto nuova; utilizzando più canali e confrontandosi sempre più spesso con i pari, che sempre più svolgono un ruolo di influenzatori nel processo decisionale di acquisto. È dunque necessario che il “marketing cambi pelle” Il nuovo marketing non deve puntare tanto e solo a creare consapevolezza e interesse circa una singola offerta, per poi orientare il consumatore all’acquisto, quanto alla creazione di uno spazio di interazione multicanale in grado di creare ingaggio e relazioni tra le parti e tra marca e singolo individuo. In questa nuova dimensione, è necessario che le imprese si focalizzino sul raggiungimento di tre principali obiettivi:

1. In primo luogo, occorre che le imprese che metabolizzino il superamento del modello di comunicazione a palinsesto, e operino secondo la prospettiva del “carpe diem”, ovvero pensando di cogliere l’attenzione dell’individuo solo quando questo è positivamente predisposto. Non esiste, più il solo concetto di “prime time”, ma diviene centrale la definizione di un protocollo di comunicazione fondato su una variabile completamente nuova: il contesto di vita dell’individuo. Si tratta quindi di capire il mix di elementi spazio – temporali e motivazionali per valorizzare al meglio i meccanismi attenzionali tipici della mente umana. 2. In seconda battuta è fondamentale che l’impresa veda come elemento centrale della propria strategia di marketing la valorizzazione di forme di interazione sociale orizzontali( tra parti) e verticlai ( individuo – marca). In termini operativi è quindi richiesta la progettazione di siti, applicazioni mobile e servizi web che

favoriscano il confronto nella prospettiva della rilevanza. 3. Infine è essenziale che il marketing progetti secondo una prospettiva integrata di multicanalità. Occorre una presenza coordinata e consistente lungo molteplici canali di interazione: web, mobile, digital out of home, mezzi di comunicazione di massa. L’Internet Economy può rappresentare quindi uno dei principali driver di crescita per il nostro paese, ma è necessario identificare le leve su cui far pressione per catturarne al meglio il potenziale. Non importa quindi chi governa; importano la cultura e gli interessi di coloro che governano, perché se continueranno ad adottare una mentalità conservatrice, arriverà il giorno che ci ritroveremo su una spiaggia ad aspettare un’alba che per noi è già passata.

Sara Gatti Sida Group via I Maggio 156 60131 - Ancona


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RISTRUTTURAZIONI

La febbre non è una malattia Le strategie di risanamento: la ristrutturazione economica

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a febbre non è una malattia: è solo un sintomo e un meccanismo di difesa dell’organismo umano. Nelle aziende la febbre è rappresentata dalle difficoltà finanziarie, che quasi sempre sono solo il sintomo della malattia, e questa mancanza di liquidità può essere considerata, inaspettatamente, come un vero e proprio “dispositivo di salvaguardia” dell’azienda. È un segnale chiaro e forte che aggiungere debiti ai debiti, senza delineare alcuna strategia di risanamento, non può che portare alla rovina. Tutti sappiamo che assumendo un semplice farmaco antipiretico la febbre si abbassa e il mal di testa si attenua ma, passato l’effetto, la malattia non curata (banale influenza o broncopolmonite?) si ripresenta con effetti sicuramente più gravi. È perciò indispensabile che l’analisi della crisi sia sincera, approfondita e completa in quanto l’evidente manifestazione di una situazione di insolvenza finanziaria nasconde spesso molteplici cause non sempre tutte di facile individuazione. Nelle situazioni di crisi aziendale è quindi fondamentale scoprire rapidamente e correttamente le vere cause, condizione essenziale per valutare l’idoneità delle strategie di risanamento, le quali devono in primo luogo necessariamente mirare al raggiungimento del riequilibrio economico. Oggi, oltre agli ostacoli generati da ritardati incassi e insolvenze dei clienti e dalle aumentate difficoltà di accesso al credito, possono in-

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cidere negativamente una lunga serie di fattori quali, a solo titolo di esempio, volumi di fatturato in diminuzione, prezzi di vendita sbagliati o non adeguatamente revisionati, costi non appropriati alla struttura, azioni commerciali da modificare, mercati da abbandonare e nuovi mercati da penetrare, prodotti da sostituire, ecc… Spesso i fenomeni negativi sono amplificati anche da inefficienze di processo, magari sempre esistite, che ora però diventano intollerabili in questa complicata situazione. Con tali premesse è razionale e saggio per l’imprenditore inseguire soluzioni e strategie confidando non soltanto sull’efficacia del management aziendale, ma ricercando aiuto da professionisti d’impresa i quali, un po’ come i medici, vedono tanti casi e in più sono abituati a vivere parallelamente sia i successi che le grandi difficoltà e perciò sanno come rassicurare il team aziendale ed allentare il tasso di ansietà, magari svolgendo di fatto anche qualche attività di temporary management, ma soprattutto partecipando periodicamente alle riunioni del board direzionale per evitare che le decisioni restino solo sulla carta. Fabrizio Passamonti Temporary Manager Gruppo Sida passamonti@sidasrl.it Tel. 071.28521


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BORSA

Il firmamento delle marchigiane quotate In questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate Biesse

ELICA

Segmento: Star Performance 1 anno: - 49,22 % Performance 1 mese: - 16,92 %

Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

Scende il titolo BIESSE, certamente influenzato dal contesto macroeconomico, tuttavia si rilevano indizi su un miglioramento a breve del trend, infatti in termini di Performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra una variazione positiva del 4,86 % sulla giornata di borsa 28/09/2011 segno che il titolo ha fatto meglio del mercato. I Volumi sono risultati pari a 267.547 pezzi scambiati, un valore inferiore alla seduta precedente ma superiore alla media settimanale, evidenza di una discreta partecipazione da parte degli operatori. Trend di breve in crescita.

- 31,92% - 11,89%

Ancora in calo il titolo ELICA, che Il titolo ELICA, ha archiviato un calo di circa il 12% su base mensile, ma l’ipotesi di un’ evoluzione di breve termine al rialzo troverebbe conferma oltre il massimo registrato in data 28/09/2011, posizionato a 1,027 euro. Esso è risultato superiore a quello della seduta precedente, ulteriore indizio a favore del momento positivo. Tuttavia In termini di Performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra una variazione negativa del -0,38 % sulla giornata del 28/09/2011. I Volumi sono risultati pari a 9.623 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend di breve incerto. Poltrona FRAU

Indesit Ord. - 46,00% - 8,91%

Segmento: Star Performance 1 anno: + 8,99% Performance 1 mese: - 19,44 %

Stenta ancora il titolo INDESIT COMPANY che ha fatto registrare nuove flessioni nel mese di Settembre. Inoltre l’ipotesi di nuovi cali troverebbe conferma nella Performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, in cui si registra una variazione negativa del -3,15 % sulla giornata di borsa del 28/09/2011. I Volumi sono risultati pari a 440.386 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Possibile l’avvio di una fase a volatilita ridotta. Trend di breve in discesa

POLTRONA FRAU sta affrontando una delicata fase di mercato e conferma ne sono i valori espressi in borsa, dove il titolo non riesce ad esprimere i veri valori del gruppo. l’azione cala di ca il 20% su base mensile facendo registrare un prezzo per azione inferiore all’unità. Le rilevazioni di fine Settembre tuttavia, lasciano presagire un cambio di rotta, con una evoluzione di breve termine al rialzo. L’ipotesi di nuovi apprezzamenti infatti troverebbe conferma nella Performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, dove si registra una variazione positiva del 2,99 % sulla giornata di borsa precedente. Il titolo ha fatto meglio del mercato; ancora bassi i Volumi e possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend di breve incerto.

Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:

TOD’S Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:

+ 0,15% - 13,86%

Calo sostenuto per il titolo TOD’S che perde circa il 14% su base mensile. Inoltre l’ipotesi di nuove flessioni troverebbe conferma nel minimo registrato nella giornata del 28/09/2011, collocato a 66,8 euro; anche in termini di Performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra una variazione negativa del -5,10 % sulla giornata del 28/09/2011. I Volumi sono risultati pari a 324.830 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Possibile l’avvio di una fase a volatilita ridotta. Trend di breve in discesa 66

Rubrica a cura di Michele Sasso Divisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo Sida m.sasso@sidagroup.com Tel. 071.28521


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FIERE

Mac 2011

XXX Mostra arredamento casa e XVII Salone degli sposi

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al 22 ottobre al 1 novembre 2011 la fiera di Civitanova Marche sarà protagonista di un grande evento espositivo: la Mostra Arredamento Casa - Salone Sposi. Un appuntamento di prestigio, all’insegna del design e della qualità, dedicato alle migliori aziende di arredamento, complementi, tecnologia, oggettistica in grado di proporre le migliori soluzioni per ogni ambiente dell’abitazione: dalla cucina al soggiorno, dalla sala alla camera, senza perdere di vista gli altri spazi interni ed esterni del pianeta casa. Una

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ricca galleria di novità dove linee e tendenze si fondono in una vasta gamma di idee e proposte per ogni gusto, dal più moderno al classico. Un’occasione irrinunciabile per le giovani coppie che si preparano a mettere su famiglia. Ed è ovviamente a loro che è dedicato lo splendido Salone Sposi, che propone modelli esclusivi sapientemente realizzati con finezza e gusto, originalità ed eleganza, frutto di un paziente e ricercato lavoro di aziende leader nel settore. Abiti da sposa e da cerimonia, ma non solo. Perché questo speciale “Sa-

lone” delle meraviglie propone tutti i servizi per il giorno più importante: dalle bomboniere agli addobbi, dalle foto e video alle auto d’epoca, per toccare via via ogni segmento legato al giorno più importante. Sono questi i motivi del successo della Mostra Arredamento Casa - Salone Sposi che a Civitanova Marche è diventato l’appuntamento più visitato dell’anno.


Gustolabio

Special Edition Mac 2011

Gustolabio è una nuova pubblicazione trimestrale edita dalla Marvel ADV dedicata agli amanti del buon vivere, un magazine che racconta le Marche, ma non solo, attraverso le mille realtà di gusto che fanno della regione un luogo dall’altissima qualità della vita, dove convivono in armonia tradizioni, esperienze uniche da assaporare e di cui fare tesoro, arte e paesaggio naturale e una vita a “ritmo d’uomo”. Special Edition Mac 2011 In occasione della XXX edizione del MAC e della XVII edizione del Salone degli Sposi, la Marvle ADV ha realizzato, in collaborazione con la Margest di Rosella Ferrati un numero speciale della rivista “Gustolabio” dedicato alla cerimonia ed all’arredamento di cucina e sala da pranzo.

Il cuoco del Sì Elemento centrale di questo sarà il speciale di Il “Il cuoco del Si”, concorso culinario che vedrà cimentarsi i ristoratori presenti al MAC 2011 - Salone Sposi, nella rielaborazione di ricette più o meno tradizionali, sulla base delle indicazioni fornite da ricercatori ed esperti dell’arte culinaria. Il connubio fra una giuria popolare rappresentata da giovani coppie di futuri sposi, le quali saranno chiamate in prima persona a giudicare le pietanze così elaborate, ed una giuria tecnica formata da professionisti ed esperti di enogastronomia, decreterà i vincitori nelle varie categorie presenti, per giungere alla composizione di un menù nuziale davvero gustoso e sopraffino, ovviamente accompagnato da una selezione dei migliori vini regionali.

Schizzi di vino Novità assoluta dell’edizione di quest’anno del Mac- Salone Sposi sarà il Concorso riservato agli studenti delle scuole d’arte e di grafica e a giovani creativi, artisti e designer. I partecipanti affronteranno un tema importante quale la creazione di una creatività originale per la grafica di un’etichetta. Il vincitore del concorso avrà l’opportunità di uno stage formativo di sei mesi presso l’agenzia pubblicitaria Marvel ADV. Al concorso sarà poi associata una piacevole estrazione riservata ai futuri sposi in visita presso la manifestazione. La casa vinicola omaggerà la coppia di sposi vincitrice con 36 bottiglie del vino su cui si cimenteranno i giovani graphic artist.

I luoghi del cibo Ovvero come l’arredamento della cucina e della sala da pranzo influenza e modella la nostra esperienza del cibo e le sensazioni che il pasto può trasmetterci. Quattro interviste ed altrettanti professionisti ( dallo chef al maitre, dall’architetto arredatore allo piscologo) su di un tema che diviene così spunto di riflessione per i loro preziosi suggerimenti nelle scelte di arredamento.

ORGANIZZAZIONE

GRAFICA E PUBBLICITÀ Quartiere Fieristico Civitanova Marche(MC) Tel 0733.771825 Fax 0733.776028 info@margest.com – www.margest.com

Marvel ADV Srl Via Verga 62/64 – Civitanova Marche (MC) Tel 0733.771277 -816967 Fax 0733.771386 www.marveladv.com – info@marveladv.com

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CARRIERE E POLTRONE

Un podio al posto delle poltrone Premio Etico alle aziende

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er una volta un podio viene messo al posto delle consuete poltrone, ma questa volta ne valeva proprio la pena, per la consegna del Premio Etico 2011, avvenuta al Centro congressi di Abbadia di Fiastra. La Provincia di Macerata ha consegnato il riconoscimento, istituito nel 2003, a sei imprese del territorio che si sono distinte per aver favorito l’occupazione di portatori di handicap. Hanno ricevuto il premio: Rodo Firenze, calzaturificio di Mogliano; Foresi mobili di Treia; Plasgomma di Esanatoglia; Leonelli Lanfranco, antica fabbrica di attrezzi agricoli di Castelraimondo; G.I.& E, industria metalmeccanica del settore energie rinnovabili di Porto Recanati; Calzaturificio London di Monte San Giusto. Le targhe del Premio Etico sono state consegnate dall’on. Paola Mariani, vicepresidente della Provincia e assessore al Lavoro, alla presenza dell’assessore regionale Sara Giannini e del prefetto di Macerata Vittorio Piscitelli. L’Albo d’oro del “Premio Etico” comprendeva, fino all’edizione 2011, 29 aziende alle quali la Provincia ha concesso la possibilità di utilizzare liberamente il marchio del premio in tutti i loro mezzi di comunicazione. Hanno ottenuto il riconoscimento: anno 2003 - Macero Maceratese (Piediripa di Macerata), TNT Globa Express (Civitanova Marche), Manifattura di Matelica (Matelica); 2004 - Eredi Paci Gerardo (Corridonia), Calzaturificio Falc (Civitanova Marche), Calzaturificio Montebove (Caldarola); 2005 - APM-Azienda Pluriservizi (Macerata), Conceria Tirrena Diffusion (Civitanova Marche), Nazareno Gabrielli Diaries (Tolentino); 2006 - Grafiche Ciocca (Pollenza), Calzaturi-

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ficio Cherie (Monte San Giusto), S.A.I.P.A. (Tolentino); 2007 - Elettrica Maceratese di Franchi & C. (Macerata), iGuzzini Illuminazione (Recanati), Confezioni di Matelica (Matelica); 2008 - Piangerelli & Quintabà (Macerata), Istituto Riabilitazione Santo Stefano (Potenza Picena), Svila (Visso); 2009 - Stilarte (Pollenza), Dimar (Corridonia), Banca di credito cooperativo di Civitanova e Montecosaro, Sacci (Castelraimondo), Soverchia Marmi (San Severino Marche); 2010 - Acca (Recanati), CPM (Recanati), Fintel Energia (Pollenza), Banca Popolare di Ancona, Simeg (San Severino Marche), Renergies (Urbisaglia). A chiusura della cerimonia, il presidente della Camera di Commercio, Giuliano Bianchi, ha consegnato il premio “Maceratese nel mondo” allo scenografo Dante Ferretti, accompagnato dalla moglie Francesca Lo Schiavo e il premio speciale alla carriera all’artigiano della terracotta Giuseppe Testa di Appignano, due riconoscimenti al loro esordio, visto che si tratta della prima edizione. Il Premio Etico rientra nell’ambito di una manifestazione più ampia della Camera di Commercio di Macerata per la consegna del “Premio della fedeltà al lavoro e del progresso economico”, iniziativa giunta alla 36° edizione.

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email scrivici@mlmagazine.it

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SPECIALE: MANOVRA

SPECIALE 72


MANOVRA 2011 OPINIONI A CONFRONTO

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SPECIALE: MANOVRA

Focus sulla Manovra di Ferragosto Il D.L. 13 agosto 2011, n. 138 è stato convertito con modifiche dalla L. 14 settembre 2011, n. 148 (sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 16 settembre). Di seguito si riporta una mappa delle principali novità.

Per i PRIVATI • Il limite massimo per l’utilizzo del contante e di titoli al portatore è stato portato da 5.000 a 2.500 euro. Entro il 30 settembre i libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo non inferiore a 2.500 euro dovevano essere estinti o il loro saldo ridotto entro il suddetto importo. • Con riferimento agli illeciti commessi successivamente al 16 settembre 2011, non si applica la sospensione condizionale della pena nei confronti di chi evade oltre 3 milioni di euro, se l'imposta evasa è superiore del 30 per cento al volume d'affari. • Con effetto da sabato 17 settembre 2011, l'aliquota ordinaria dell'Iva passa dal 20 al 21 per cento. Restano invece invariate le misure agevolate del 4 e del 10 per cento. La variazione non si applica alle operazioni effettuate nei confronti dello Stato e degli enti ed istituti di cui all'art. 6 del Dpr 26 ottobre 1972, n. 633, per le quali alla data del 16 settembre 2011 sia stata emessa e registrata la fattura, anche se il corrispettivo non sia stato ancora pagato. Per quanto riguarda la possibilità di effettuare variazioni di imposta ai sensi dell'art. 26 del Dpr 633 del 1972, si veda il Comunicato stampa Agenzia Entrate 16 settembre 2011. • Contrariamente alla versione originaria del decreto-legge, è stato istituito per tre annualità (2011, 2012 e 2013) un “contributo di solidarietà” - deducibile - pari al 3 per cento dell'importo che eccede i 300.000 euro di reddito complessivo annuo lordo ai fini Irpef. • In caso di vendita dell'unità immobiliare sulla quale siano stati effettuati interventi edilizi per i quali spettano le detrazioni Irpef previste dalle Finanziarie 1998 e 2003, il beneficio fiscale potrà essere utilizzato dal venditore oppure essere trasferito per i rimanenti periodi di imposta all'acquirente persona fisica. • Non si applicano le sanzioni previste nei confronti dei soggetti che, avendo beneficiato del bonus bebè senza averne i requisiti reddituali, restituiscono quanto percepito entro il 15 74

dicembre 2011. • Le minusvalenze, perdite e differenziali negativi di cui all'art. 67, comma 1, lettere da c-bis) a c-quater), del Tuir, realizzate fino al 31 dicembre 2011, sono deducibili dalle plusvalenze e dagli altri redditi diversi di cui all'art. 67, comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies), del Tuir, realizzati successivamente, per una quota pari al 62,5 per cento del loro ammontare. • Vengono introdotti – con effetto dal 1° gennaio 2012 - nuove regole per la determinazione delle plusvalenze e minusvalenze di cui all'art. 67, comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies), del Tuir. • Relativamente ai redditi da contratti di assicurazione sulla vita sottoscritti fino al 31 dicembre 2011, sulla parte di redditi riferita al periodo che intercorre tra la data di sottoscrizione o di acquisto della polizza e il 31 dicembre 2011 si applica l'aliquota del 12,50 per cento. • I trasferimenti di denaro all'estero, anche tramite istituti di credito, sono soggetti all'imposta di bollo del 2 per cento, con un minimo di 3 euro. Sono esclusi i trasferimenti verso Paesi dell'Unione europea e quelli effettuati da soggetti in possesso di matricola Inps e codice fiscale • Dal 2012 un'unica aliquota del 20 per cento per le rendite finanziarie realizzate da persone fisiche (depositi bancari, titoli, ecc.), salvo talune eccezioni indicate nella norma. Per i PROFESSIONISTI • Se a carico di soggetti iscritti in albi o ordini professionali, nel corso di un quinquennio vengono contestate quattro distinte violazioni dell’obbligo di emettere il documento certificativo dei corrispettivi compiute in giorni diversi, è prevista la sospensione (immediatamente esecutiva) dell’iscrizione all’albo o all’ordine per un periodo da tre giorni ad un mese (da 15 giorni a sei mesi in caso di recidiva). Se le predette violazioni sono state commesse nell’esercizio in forma associata di at-


tività professionali, la sanzione si applica nei confronti di tutti gli associati (art. 12, commi 2-sexies e 2-septies, D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471). • La parte che senza giustificato motivo non partecipa al tentativo di conciliazione può essere condannata al pagamento di un importo corrispondente al contributo unificato relativo al procedimento instaurato. • La Manovra-bis apporta modifiche alla disciplina relativa al contributo unificato nei processi amministrativo e tributario. • L’art. 1-ter della Manovra-bis, introdotto in sede di conversione, introduce alcune novità nel processo civile. Viene in particolare modificato l’art. 81-bis delle Disposizioni per l’attuazione del Codice di Procedura Civile (Regio Decreto 18 dicembre 1941, n. 1368), con effetto per le controversie instaurate dal 17 settembre 2011. • I soggetti iscritti in ruoli e albi che contemplano l’assistenza tecnica presso le Commissioni tributarie (e i loro parenti fino al secondo grado) non possono essere componenti di Commissioni tributarie se svolgono attività di consulenza, assistenza o di rappresentanza nei confronti di contribuenti o di enti impositori o preposti alla riscossione di tributi. Per le IMPRESE e i LAVORATORI • Nuove norme contro il lavoro sommerso ed irregolare. La Manovra, introducendo il reato di caporalato, indica gli indici in presenza dei quali si è in presenza di “sfruttamento” (come ad esempio la sistematica retribuzione dei lavoratori in modo palesemente difforme dai contratti collettivi, oppure la sistematica violazione della normativa relativa all’orario di lavoro). • In merito alle assunzioni obbligatorie di persone disabili, la Manovra introduce la possibilità per i datori di lavoro privati con più unità produttive oppure con imprese facenti parte di un gruppo di “compensare” le eccedenze di un’unità o impresa con i livelli inferiori al minimo di legge riscontrate nelle altre.

• In relazione a quanto dovuto a seguito dell’adesione ai condoni del 2002 (di cui alla Finanziaria 2003), in caso di mancato pagamento degli importi iscritti a ruolo entro il 31 dicembre 2011 si applica una sanzione del 50 per cento. Inoltre, nei confronti dei contribuenti che versino in tale situazione slitta al 31 dicembre 2012 il termine per gli accertamenti. • In presenza di determinate condizioni previste dalla legge, e nelle materie tassativamente indicate, sono efficaci i contratti collettivi aziendali o territoriali, stipulati dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello territoriale o nazionale. • Viene sancito (con talune eccezioni: taxi e noleggio con conducente non di linea) il principio di libertà di impresa in tema di accesso alle attività economiche, accompagnato da un’interpretazione restrittiva delle norme che lo limitano. • La versione originaria del decreto disponeva la soppressione del Sistri, il sistema di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti. Ora invece ne viene prevista la progressiva attivazione. La versione originaria della Manovra toglieva i vincoli di orario (di apertura e di chiusura) e di riposo festivo per le attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, anche nei Comuni che non costituiscono località turistiche. In sede di conversione la norma non è stata riproposta nel maxiemendamento presentato dal Governo. • I gestori degli stabilimenti balneari sono tenuti a rilasciare scontrino o ricevuta fiscale. • Viene introdotta un’addizionale Ires del 10,5 per cento per i soggetti che nel periodo di imposta precedente hanno raggiunto un volume di ricavi superiore a 10 milioni e un reddito imponibile superiore ad un milione in determinati settori (ricerca e coltivazione di idrocarburi, raffinazione del petrolio, produzione o commercializzazione di benzine, petroli, gasoli, oli lubrificanti e residuati, produzione o commercializzazione di energia elettrica, fonti rinnovabili, ecc.). Si tratta della cosiddetta Robin Hood Tax.

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SPECIALE: MANOVRA

• Le società che presentano dichiarazioni in perdita fiscale per tre periodi di imposta consecutivi sono considerati non operativi (cioè società di comodo) a decorrere dal successivo quarto periodo di imposta. • La Manovra introduce una maggiorazione Ires del 10,5 per cento a carico delle società di comodo. La norma si applica a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso alla data del 16 settembre 2011. • La segnalazione certificata di inizio attività (Scia), la denuncia e la dichiarazione di inizio attività non costituiscono provvedimenti taciti direttamente impugnabili. • Giro di vite (pro Fisco) sulle ipotesi in presenza delle quali è precluso l’accertamento nei confronti di contribuenti risultati congrui agli studi di settore. • In relazione ai beni intestati fittiziamente a società, viene previsto che la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore si considera “reddito diverso” ai fini Irpef. Inoltre, i costi relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari dell’imprenditore per un corrispettivo annuo inferiore al valore di mercato del diritto di godimento non sono deducibili dal reddito imponibile. La norma introduce poi nuovi obblighi dichiarativi a carico delle società e dei soci. Per gli INVESTITORI • Dal 1° gennaio 2012 saranno unificate al 20 per cento le aliquote – attualmente del 12,50 e del 27 per cento - previste sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria. Sono esclusi i titoli di Stato. • Gli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) con sede in Italia, diversi dai fondi immobiliari, e quelli con sede in Lussemburgo, già autorizzati al collocamento nel ter-

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ritorio dello Stato, non sono soggetti alle imposte sui redditi. Le ritenute sui redditi di capitale sono a titolo di imposta. • Sulle plusvalenze relative ai capital gain maturate dal 1° gennaio 2012 si applicherà l’aliquota del 20 per cento (che resta però del 12,5 per cento per i titoli di Stato e di Paesi inclusi nella white list). È ammessa la possibilità di utilizzare il valore alla data del 31 dicembre 2011 anziché il costo storico. Per gli STUDENTI • Ad eccezione di disabili, invalidi fisici, psichici e sensoriali, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti e condannati ammessi a misure alternative di detenzione, i tirocini formativi e di orientamento non curriculari non possono avere una durata superiore a 6 mesi (proroghe comprese) e possono essere promossi unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro 12 mesi dal conseguimento del relativo titolo di studio. In materia il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato la Circolare 12 settembre 2011, n. 24. Per gli ENTI LOCALI • È prevista l’attribuzione ai Comuni dell’intero maggior gettito ottenuto a seguito della loro partecipazione all’attività di accertamento (e non più una percentuale, com’era prima). Ad una condizione: che istituiscano i Consigli tributari entro il 31 dicembre 2011. • Dal 2012 i Comuni potranno deliberare aumenti dell’aliquota dell’addizionale comunale all’Irpef, e le Regioni modificare l’aliquota di base dell’addizionale regionale.


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SPECIALE: MANOVRA

Bene la tempestività e la consistenza È fondamentale ridurre l’indebitamento e favorire l’economia reale di Flavio Guidi

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l giudizio è senz’altro positivo per tempestività, efficacia, consistenza, orientamento ed equilibrio, tanto più se lo si considera l’inizio di un’energica azione politica di riforme. Le prossime manovre dovranno essere ancora più incisive, con caratteri strutturali e dovranno raccogliere l’aiuto e la convergenza di tutte le forze politiche. La prima azione da intraprendere oggi è quella di ridurre l’indebitamento, attraverso lo smobilizzo del patrimonio dello Stato e il taglio drastico dei costi pubblici: se si considera, infatti, che il 55% del nostro PIL è assorbito dalla spesa pubblica, è evidente che bisogna intervenire efficacemente per ridurre il debito. Una radicale opera di contrazione della spesa, là dove esistono ampi spazi di sperpero, parassitismo, privilegi e inefficienza, favorirà una riduzione del debito, un contenimento dei costi, minore spesa, minori entrate e genererà una nuova fonte per la riduzione della pressione fiscale. Una simile operazione potrà, inoltre, liberare risorse da indirizzare agli investimenti produttivi (a questo riguardo ricordiamo il costo della politica, del fenomeno dei falsi invalidi, la presenza di strutture pubbliche inutili, l’allungamento dell’età pensionabile, pensioni o redditi di importo al di sopra di ogni dimensione equa, ecc…). La vendita

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delle partecipazioni e delle proprietà immobiliari non strategiche dello Stato e degli Enti Locali consentirà di raccogliere risorse per ridurre i debiti delle aziende locali e quelli dello Stato, nonché di reindirizzare il risparmio privato verso progetti di risanamento e ristrutturazione. È evidente che bisogna urgentemente ridimensionare la presenza del pubblico, a favore del privato, dove spesso si annida sperpero, spreco e mal governo. La riduzione del debito comporterà, a parità di costo del denaro, anche, una riduzione delle uscite per interessi. Liberando risorse della spesa pubblica, se ne rendono disponibili altre da destinare all’economia reale, ai giovani, alla riconversione, al rilancio, alla competitività, alla riduzione della pressione fiscale. L’intervento sulla contrazione strutturale della spesa deve essere energico ed efficace, con l’obiettivo di recuperare la riduzione dell’occupazione del settore pubblico, che si andrà generando, con lo sviluppo dell’economia reale, con l’ampliarsi dei settori strategici, attraverso l’aumento della competitività e la ripresa economica. Il secondo insieme di azioni anch’esse da avviare con energia e con caratteri strutturali, deve essere indirizzato verso l’econo-


mia reale, per favorire la ripresa economica. Tra queste azioni indichiamo: • la liberalizzazione del mercato del lavoro abbinata alla riduzione del costo del lavoro (TFR, riduzione costi del lavoro a mezzo contenimento contributi e prelievo fiscale.) • la liberalizzazione dell’economia e delle professioni, la riduzione del corporativismo e la riduzione delle disparità sociali che tale fenomeno ha originato; creare opportunità di ingresso nel mondo del lavoro dei giovani a costo zero per contributi e prelievo fiscale, liberalizzando il salario d’ingresso; • sviluppare il project finance, sia a livello nazionale che locale, per la finanziabilità degli investimenti infrastrutturali e dei nuovi investimenti (nel campo dell’innovazione); • sburocratizzare, liberalizzandolo, il mondo delle concessioni edilizie; • introdurre politiche di sostegno finanziario e di governance, attraverso la formula delle partecipazioni pubbliche, nelle start up di quei settori che si ritengono prioritari; • introdurre sistemi di pianificazione industriale coadiuvati da strategie di orientamento e sostegno nazionale e locale per quelle aree economiche strategiche per il futuro della nostra

economia; (turismo, lusso, energia, servizi, ITC, ecc…) • attivare azioni efficaci con strutture e interventi finanziari capaci di favorire e cogliere lo sviluppo della domanda estera di quei paesi interessati da boom economici. Con una radicale manovra diretta a ridurre il debito attraverso smobilizzo dell’attivo patrimoniale e con una contrazione energica della spesa pubblica diretta anche a finanziare un parallelo rilancio dell’economia reale, si otterrà fiducia di lungo periodo sui mercati finanziari, prevenendo la possibilità “di un nuovo ciclo di grave sconvolgimento finanziario” che sta minacciando, per il prossimo futuro, l’economia mondiale.

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SPECIALE: MANOVRA

Miserere nobis… la casta si salva, noi no! Dalle Province alle Aree Vaste, nessuna perdita di poltrona e nessun parlamentare in meno, giusto un abbassamento di stipendio, mentre il resto dell’Italia deve fare i conti con grandi difficoltà di C. Carnevali

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a casta dei politici si salva: nemmeno una testa in meno delle 945 di Camera e Senato e tutte le poltrone recuperate, con un solo trasloco: dalle Province che saranno smantellate alle Aree Vaste (o Città metropolitane) che saranno istituite, dai Comuni troppo piccoli alle Unioni dei Comuni. Giusto un lieve ritocco agli stipendi da favola, quelli “tutti da mettere in banca o sotto il materasso”, anche perché i politici, in genere, pagano di rado per spostarsi o per assistere a uno spettacolo o a un evento sportivo, per acquisti

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che fanno rientrare nell’esercizio delle loro funzioni, o per viaggi di rappresentanza che spesso si trasformano in vacanze in piena regola, se non proprio per tutta la famiglia, almeno per le consorti e i segretari al seguito. E poi meno restrizioni alla possibilità di svolgere “il secondo lavoro”! E per tutti gli altri, per tutto il resto… ormai la mastercard non basta più! La manovra del governo si presenta in tutte le sue asprezze, ma anche in tutte le sue contraddizioni. Perché è una manovra anti-federalismo, proprio contro quello

stesso federalismo che era, invece, stato dichiarato dalla Lega come unica condizione per rimanere alla guida del Paese. Ma forse le minacce di allora erano soltanto riservate all’avere un atto ufficiale, un documento preciso e relativo al compimento del programma elettorale del governo, dopodiché se anche le altre azioni del Governo fossero andate contro il federalismo… chi se ne frega! E vogliamo parlare della disincentivazione al risparmio? Non possono sopravvivere libretti bancari o postali al portatore con importi superiori ai

2.500 euro. Ma perché? Per facilitare ancora una volta le banche che guadagnano molto di più con i conti correnti che costano un sacco di soldi a ogni operazione? Ai cittadini, ai territori, agli imprenditori, ai lavoratori non ci ha pensato proprio nessuno e la manovra avrà ricadute non solo direttamente sul portafoglio di ciascuno, ma anche sui servizi, su settori vitali delle città come i trasporti, la sanità, il sociale, la formazione, l’istruzione, l’ambiente, la viabilità e chi più ne ha più ne metta.


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SPECIALE: MANOVRA

Tempesta imperfetta: tagli dove non si doveva… Il parere di politici, associazioni, imprenditori, commercianti a commento delle nuove decisioni del governo italiano per il risanamento del debito pubblico

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bbiamo chiesto a rappresentanti del mondo politico, imprenditoriale e dell’associazionismo un parere sulla manovra. Anche su un solo punto che si ritiene possa essere peggiore (o migliore) degli altri. Questo che segue è il risultato. “Siamo fortemente preoccupati – afferma Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio di Ancona - da una nuova manovra (purtroppo ancora frutto di divisioni improduttive, di discussioni sterili e di posizioni di parte) incentrata soprattutto su imposte e tasse, senza alcun concreto sostegno al rilancio del Paese e delle imprese. I vari tagli ai costi della politica (specie quella centrale) ci sembrano solo accennati, manca una riforma strutturale e organica dello Stato, che abbia l’effetto di risanare i conti pubblici, di eliminare i privilegi e di riorganizzare in senso moderno ed efficiente l’apparato pubblico. E la pubblica amministrazione che funziona - come le Camere di Commercio (che, ricordo, non pesano sulle casse dello Stato in quanto non ricevono un euro di risorse derivate) - rischia di essere mortificata dai vincoli imposti e dai tagli indiscriminati. Temiamo che esasperare i tagli agli enti locali comporti pesanti ripercussioni sui servizi alle famiglie e alle comunità. Inoltre non condividiamo, anche come categorie economiche, l’aumento dell’IVA in un momento simile, perché avrà ovvie ripercussioni negative sui consumi già depressi e colpirà principalmente le famiglie a basso reddito e i bilanci già asfittici delle piccole e micro imprese che assorbiranno l’aumento senza riversarlo sui prezzi. E la manovra è altresì carente per la totale mancanza di interventi a favore dell’occupazione e dei giovani che avrebbero meritato un’attenzione particolare e che rischiano di vedere spazi sempre più ridotti anche per effetto delle modifiche sull’età pensionabile”. Preferisce un “no comment” Enrico Loccioni dell’omonimo Gruppo, mentre il direttore di Sogenus SpA, Mauro Ragaini, di-

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chiara: “La manovra di Ferragosto, repentinamente adottata dal Governo per imposizione della BCE e di altri organismi sovranazionali, oltre che dai mercati finanziari, era necessaria e urgente. Il risultato nei numeri sembra sufficiente, ma è molto deludente nei contenuti. Ha scontentato tutti. È stata formulata cercando di far quadrare i conti, ma senza affrontare seriamente nessuno dei motivi alla base di un debito tra i più elevati al mondo e un’economia stagnante. Troppe tasse. L’aumento dell’IVA scatenerà aumenti ingiustificati dei prezzi, questo deprimerà quasi certamente i consumi con conseguenze negative sulla produzione. Per stimolare la crescita economica, generatrice di ricchezza e introiti per il bilancio dello Stato, non è stato deciso e previsto nulla. Un’occasione mancata. Non è stata prevista alcuna riforma seria per la liberalizzazione delle professioni e delle attività contingentate e di alcuni servizi pubblici... Le corporazioni restano intatte. Il più grande scandalo italiano, costituito dalla immane evasione fiscale, se fosse affrontato con coraggio e lucidità, basterebbe a sistemare il bilancio dello Stato. Sul fronte del taglio alle spese si è usata la scure senza criterio e discernimento, colpendo principalmente le Regioni e i Comuni. Solo affrontando senza finzioni la piaga dell’evasione fiscale, mettendoci in linea con gli altri Paesi europei, potremo guardare con fiducia alle sorti della finanza pubblica, alla solidità dei titoli del debito pubblico e meritare la fiducia dei mercati. Sono convinto che quanto è stato fatto non sia sufficiente e saranno necessarie ulteriori manovre entro breve tempo. Purtroppo la debolezza del governo e della sua maggioranza complicano il quadro. Credo, comunque, che le prove che ci attendono saranno l’occasione da non sciupare per giungere alle indifferibili riforme necessarie. Prima fra tutte la riforma fiscale per impedire l’evasione, perseguire gli evasori, ridurre al minimo l’elusione. Il gettito sarebbe enorme e con caratteristiche strutturali. Per


questo occorre la volontà politica sia del Governo che dell’opposizione. Serve un’altra stagione politica adeguata ai tempi e alla drammaticità dei problemi da risolvere”. Preoccupato anche Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale Cisl: “In un momento molto difficile per l’Italia e per l’Europa, è grave l’atteggiamento del Governo che ha ignorato gli appelli del Capo dello Stato ad affrontare la crisi finanziaria con il massimo della condivisione istituzionale e sociale e ha scelto di approvare l’ennesima manovra col voto di fiducia. Per la Cisl la manovra è sbagliata in termini di equità e sostenibilità per il tessuto sociale del Paese, soprattutto per la mancata tassazione dei patrimoni immobiliari e mobiliari, per la riduzione solo simbolica dei privilegi della politica e del costo degli assetti istituzionali, per l'assenza di azioni per il rilancio dello sviluppo e dell'occupazione, per l'aumento dell'Iva che si scaricherà soprattutto sui redditi medio bassi. Con senso di responsabilità, la Cisl non ha ritenuto opportuno, finora, proclamare scioperi per non arrecare danni al sistema produttivo già in difficoltà e ai salari dei lavoratori; abbiamo, nei giorni scorsi, promosso manifestazioni davanti al Parlamento, presìdi sotto le Prefetture e continueremo con la mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati per ottenere interventi volti a superare gli elementi di debolezza e iniquità della manovra. In particolare la Cisl chiede la compartecipazione al risanamento di coloro che detengono le maggiori quote di ricchezza del Paese, attraverso la tassazione dei grandi patrimoni immobiliari e mobiliari, con una tassa europea sulle transazioni finanziarie, nonché con una lotta ancora più incisiva all’evasione fiscale. Si ritiene inoltre urgente e indispensabile realizzare una riforma organica del fisco che alleggerisca la tassazione sul lavoro e sia da volano per la ripresa economica e lo sviluppo. Occorre avviare, al più presto, la discussione sulla riforma dell’assistenza, senza indebolire la tutela delle famiglie con redditi medio - bas-

si, che affronti il problema della non autosufficienza e che scongiuri il pericolo dei tagli automatici e lineari. Per liberare risorse, vanno contrastati i privilegi della politica, a partire da vitalizi e retribuzioni di parlamentari e consiglieri regionali e gli sprechi e abusi nella spesa pubblica. Su uno dei punti più controversi della manovra, la possibilità concessa ad accordi aziendali e territoriali di derogare anche alle norme relative all'art.18 dello Statuto dei lavoratori sui licenziamenti individuali, la Cisl ha proposto a Cgil e Uil di siglare un accordo sulla assoluta indisponibilità all’utilizzo di tale norma”. Con uno sguardo più ampio sulla situazione, il momento è espresso in tutta la sua durezza dal presidente di Confindustria Marche: “Sarà un autunno difficilissimo. Sarà durissimo tutto il 2011 – afferma Paolo Andreani - e così anche il prossimo anno e molti, purtroppo, resteranno senza lavoro. Si sono persi anni pensando che il ciclone della crisi passasse e che tutto poi sarebbe tornato come prima. Non è vero. Occorre tornare a lavorare con l'entusiasmo e la voglia di 30 anni fa. Ed occorre e qui faccio appello alla Regione, immettere nel sistema produttivo i giovani, perché sono la speranza e il futuro delle aziende e della società in generale. Durante l'estate abbiamo visto quanto si è allargato il solco tra il mondo delle imprese e quello della politica. La nostra presidente Emma Marcegaglia ha chiesto più volte interventi a favore dei tagli alla spesa pubblica e investimenti per la crescita. Purtroppo rispetto a una volta oggi fare politica è diventato un lavoro, una volta era una missione. Si dovevano tagliare le Province, accorpare i Comuni diminuire i parlamentari, ma non accade nulla. La politica in questo momento la sta facendo da padrona. II problema è il consenso. Il mondo della produzione non sta con le mani in mano, all'inizio dell'estate abbiamo condiviso con gli artigiani un documento che vuole essere di stimolo alle istituzioni e successivamente abbiamo letto i dati dell'export regionale che ci inducono alcune riflessioni. II

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SPECIALE: MANOVRA

Paolo Andreani

Rodolfo Giampieri

mercato interno è depresso e chi lavora solamente per l'Italia è in grande difficoltà, chi invece sta puntando sull'export sta andando bene. Per fortuna ora molte imprese, anche piccole, si stanno attrezzando e stanno allestendo uffici per l'internazionalizzazione, proprio per guardare oltre confine. Se si spera ancora che qualcuno venga per portarci lavoro, si sbaglia. La crisi e il mercato globale hanno cambiato tutti i parametri e tutte le regole. Nulla è più come prima. Ma noi marchigiani siamo sul pezzo e ci stiamo rimboccando le maniche senza attendere i tempi delle istituzioni. Come Confindustria Marche stiamo rafforzando la nostra azione di supporto alle imprese per progetti di internazionalizzazione in stretta sinergia con le nostre territoriali, facendoci portavoce delle esigenze delle imprese sia rispetto ai mercati di riferimento che alle iniziative da intraprendere”. “A mio avviso – dichiara Mauro Gallegati, docente di Microeconomia presso la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche - sarà necessario fare un’altra manovra entro pochi mesi, perché quella attuale ha carattere congiunturale e servirà a poco, non mettendo il Paese in condizione di cambiare passo, né nel lungo, né nel breve periodo. Investire nella ricerca, indirizzare lo sviluppo in direzione della sostenibilità ambientale e prepararsi alla società post-industriale: sono queste le cose da fare, le riforme più urgenti, non investire in opere faraoniche, tipo il Ponte sullo Stretto (col cui finanziamento si metterebbero a posto gli edifici di tutte le scuole italiane). Se, ad esempio, si imponesse il “cappotto energetico” agli edifici, stimoleremmo l’edilizia con effetti, permanenti, di risparmio energetico. I grandi investimenti, oggi, non servono a nulla, hanno effetti minimi sull’occupazione e costi ambientali esorbitanti, ma purtroppo c’è un blocco da parte dei governanti attuali, dei poteri forti e dei sindacati, che non riescono a vedere oltre il tornaconto di oggi. Spesso non è bello vivere per lavorare, lavorare per pagare i debiti o rischiare di morire (lavorando) per sopravvivere; tutto ciò

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Fabrizio Cesetti

Giancarlo Ricottini

non gratifica affatto e crea scontento. Credo, insomma, che solo con provvedimenti strutturali usciremo da questi anni di declino. Sarà improbabile riuscire a farlo senza una patrimoniale: quale patrimoniale (sul debito pubblico, cedendo pezzi dello Stato, o sulle ricchezze private) spetterà, purtroppo, ai politici la scelta”. Rinviata a un ddl costituzionale la soppressione delle Province: non si poteva, però, non raccogliere il parere della Provincia di Fermo, ultima costituita nelle Marche e a quanto pare destinata ad avere una delle vite istituzionali più brevi della storia. Il suo presidente, Fabrizio Cesetti, ha dichiarato: “Sull’assoluta inutilità della soppressione delle Province, ai fini del risparmio e della semplificazione dell’azione amministrativa, mi sono già espresso numerose volte, sulla stampa e nelle sedi competenti, con argomentazioni inconfutabili. Le Province impegnano l’1,5% dell’intera spesa pubblica statale (13 miliardi di euro su 850 miliardi spesi complessivamente ogni anno) e di questa somma spesa dalle stesse Province oltre l’85% va a finanziare la gestione e manutenzione di strade e scuole superiori e la gestione del mercato del lavoro, dell’ambiente e del territorio, tutte funzioni che comunque qualcun altro dovrebbe svolgere. E la stessa proposta di legge costituzionale lo prevede, anche se in maniera indeterminata, rimettendo a ogni Regione la scelta di individuare autonomi Enti di area vasta. Dove sia il risparmio resta un mistero, anzi, sicuramente il passaggio da un tipo di organizzazione consolidata e collaudata a una del tutto nuova potrà comportare costi ancora maggiori di quelli attuali. La soppressione delle Province è, dunque, uno specchietto per le allodole per non intervenire in altri campi dove le spese sono ben più consistenti e dove i risparmi sarebbero sicuri e apprezzabili, come ad esempio Ministeri, Regioni e i cosiddetti Enti intermedi (Ato, Consorzi di bonifica, Bacini imbriferi, Ersu, Erap, Comunità montane, ecc.). La Provincia di Fermo, operativa dal 2009, ha dimostrato in po-


chissimo tempo di poter essere un esempio virtuoso di amministrazione sia per quanto riguarda i costi della politica che per le spese di funzionamento, nonché per la qualità e la quantità dei servizi offerti al territorio e la capacità e immediatezza delle sue risposte, anche nelle situazioni di massima emergenza”. Sullo scarso costo di istituzioni piccole e quindi sullo scarso rientro di risorse economiche allo Stato, in ottica di manovra, è d’accordo anche Giancarlo Ricottini, sindaco del Comune più piccolo delle Marche, ovvero Acquacanina (MC). “Chi ha preso queste decisioni non ha tenuto conto di molti fattori. Intanto che io sono un sindaco a 200 euro al mese e con lo stipendio di Calderoli, ad esempio, potrebbero pagarci 90 sindaci come me! E a questo proposito vorrei anche aggiungere che ci sono parlamentari che non meritano assolutamente lo stipendio che prendono, ma non hanno certo rinunciato! Quindi, per risparmiare i soldi della politica hanno sbagliato indirizzo! Ci sollecitano ad accorpare i servizi tra piccoli Comuni: ma non avevamo bisogno di scienziati per giungere a queste decisioni! I Comuni di Acquacanina, Bolognola e Fiastra hanno già molti servizi in comune, a cominciare dalla gestione dei rifiuti: noi la nostra Unione ce l’abbiamo già. E per fortuna con le Unioni dei Comuni non sarà più necessario raggiungere almeno i mille abitanti, perché non si può non tener conto anche di molti altri aspetti, compresi gli aspetti geografici di un territorio: Acquacanina, Bolognola e Fiastra non possono unirsi a Pievebovigliana che con la nostra vallata non c’entra assolutamente nulla, così come i Comuni di Ussita, Visso e Castel Sant’Angelo non possono unirsi a Pievetorina. Ci sono aspetti sui quali non si può prescindere solo in virtù di risparmio di soldi della politica!”. Last but not least, la parola passa ai consumatori e al presidente regionale di Adusbef Marche, l’avv. Floro Bisello….. Come incide la manovra sui Fondi interprofessionali (cioè gli organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di

rappresentanza dei datori di lavoro e dei sindacati, attraverso specifici accordi interconfederali che si occupano del finanziamento di piani formativi individuali, aziendali, settoriali e territoriali che le imprese possono realizzare per i propri dipendenti e dirigenti in varie forme) ce lo spiega Sergio Carbone, direttore generale di Projectland srl. “La Manovra – sostiene - ha prorogato le misure che consentono ai Fondi interprofessionali di finanziare la formazione di apprendisti e lavoratori a progetto. Già la legge n. 2/2009 aveva previsto per i Fondi interprofessionali la possibilità di finanziare interventi volti “...alla tutela dei lavoratori, anche con contratti di apprendistato o a progetto, a rischio di perdita del posto di lavoro”. Tale misura è stata in seguito estesa a tutto il 2010 e ulteriormente ripresa e prorogata dalla Manovra di settembre. Ciò significa che le imprese che hanno aderito ai Fondi interprofessionali potranno accedere alle risorse da questi stanziate per finanziare interventi che riguardano sia i dipendenti sia altri collaboratori coinvolti nell’attività dell’impresa attraverso formule contrattuali “più leggere”. Già nel biennio 2009-2010, come segnalato dal Rapporto ISFOL sulla formazione continua, a fronte di uno stanziamento complessivo da parte dei Fondi, pari a circa 670 milioni di euro, ben 135 sono stati destinati a soddisfare esigenze specifiche delle imprese colpite dalla crisi economica, attraverso l’adozione di misure rivolte ai lavoratori temporaneamente sospesi, ma anche ai collaboratori a progetto e agli apprendisti. A guadagnarci, in tutta questa situazione, saranno certamente, anche se in misura diversa, tutte le imprese che hanno ormai reso sistematico l’accesso ai Fondi interprofessionali, siano esse grandi, medie o piccole. Vincono anche i lavoratori più deboli. Il provvedimento previsto dalla Manovra crea, infatti, le condizioni affinché i lavoratori meno protetti sul piano contrattuale, possano mantenere la propria occupabilità potendo essere coinvolti nei piani formativi che le imprese, sep-

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pur con budget sempre più ridotti, avvieranno nei prossimi mesi per i propri dipendenti. Perderanno le imprese meno attente agli investimenti sul capitale umano che nel corso dell’ultimo decennio sono rimaste al di fuori del sistema dei Fondi per ragioni di varia natura”. È già operativo, per le strategie da mettere in atto nel territorio, Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di Pesaro Urbino e di Unioncamere Marche: “La manovra appena varata dal governo italiano non aiuta le nostre imprese a rilanciarsi, ma prima di esprimere un giudizio definitivo è necessario attendere l’annunciato piano di sviluppo. Per il momento si può dire che anche l’elemento psicologico della crisi non si è ancora sbloccato. Manca quel clima di fiducia che predispone le imprese a investire, ad assumere strategie e atteggiamenti espansivi piuttosto che difensivi come in questo momento. Un clima positivo non è favorito da una politica di soli tagli e di solo prelievo dal contribuente. Un clima positivo ha invece bisogno di investimenti sullo sviluppo, sulla scuola, sulla ricerca al servizio della competitività. Ha bisogno di politiche per favorire l’occupazione di giovani e donne, di condizioni vantaggiose per le imprese. Queste sono, a mio giudizio, le scosse giuste per un Paese ora tra gli ultimi in Europa in fatto di crescita. Nell’ambito delle sue competenze, la Camera di commercio di Pesaro e Urbino ha avviato un confronto serrato e proficuo con associazioni di categoria, banche e sindacati, proprio per elaborare strategie utili al rilancio delle imprese nella nostra provincia”. Last but not least, la parola passa ai consumatori e all’avv. Floro Bisello, presidente regionale dell’associazione Adusbef Marche. “Di fronte a un crollo dei consumi così drammatico e preoccupante – dichiara - l’unica risposta che viene dal Governo è una manovra iniqua e pericolosa, che metterà in ginocchio il potere di acquisto delle famiglie, con gravissime ripercussioni sull’intero andamento economico.

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Particolarmente “geniale e brillante” è stata poi la trovata di aumentare l’IVA. Una manovra demenziale che rivela tutta la sfacciataggine di un Governo che fa finta di dimenticare che l’IVA non si ripercuote solo sulle tasche dei cittadini, ma agisce da moltiplicatore degli introiti fiscali nel settore dei consumi petroliferi. Infatti, solo per dare qualche esempio, questa tassa, in percentuale, incide sia sul carburante per il trasporto dei beni di mercato, sia sui combustibili in uso all’industria, ambedue questioni che influiscono in maniera pressoché automatica nella determinazione dei prezzi dei beni prodotti e trasportati e, quindi, sul tasso di inflazione. Pensiamo, inoltre, quando ci troveremo di fronte a una ascesa dei prezzi del petrolio con una tassa al 21% che agirà da moltiplicatore dei prezzi sui prodotti derivati (benzina, gasolio autotrazione, combustibili ecc.)!! C’è da rabbrividire!! A causa di questa operazione si avrà, insomma, una batosta tremenda, con un’ulteriore contrazione del potere di acquisto delle famiglie marchigiane di 173 euro (famiglie che, peraltro, subiranno nel 2011 una stangata di 1.521 euro). Tutto ciò non inciderà unicamente sul benessere delle famiglie, già costrette a tagliare le proprie spese e, in molti casi, a vendere il proprio oro o impegnare al monte di pietà i propri beni per tirare avanti, ma avrà gravissime ripercussioni sulla produzione industriale, alimentando cassa integrazione e licenziamenti che andranno a peggiorare in maniera drammatica la situazione delle famiglie e l’andamento economico del Paese. Per questo, in una fase come quella che stiamo attraversando, consideriamo qualsiasi decisione che porta ulteriore depressione al mercato, del tutto suicida e frutto di incompetenza, mista a pervicace volontà di non intaccare rendite, ricchi patrimoni ed evasione fiscale su grande scala, poiché portatori di interessi particolari, nonché di voti”.


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Scusate signori, ma le alternative quali erano? In queste ultime settimane molto si è letto ed ascoltato attorno alle due recenti Manovre fiscali, la prima – quella di luglio - approvata a tempo di record dal Parlamento (con il responsabile contributo delle forze di opposizione) e da subito in vigore, e la “sorpresa” ferragostiana, il cui varo è stato indotto da un (improvviso?) shock finanziario di P. Duranti

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on si è però ricordato, a mio avviso, che una corretta chiave di lettura a questi pacchetti di misure può essere data soltanto inserendoli in un contesto più ampio, tale da permettere una visione obiettiva della politica economica di questa seconda parte di legislatura. In particolare, questi ultimi provvedimenti vanno considerati congiuntamente alle altre misure varate in tempi più recenti: dalla Legge di Stabilità 2011 al decreto per lo sviluppo, con uno sguardo prospettico alla legge delega per la riforma fiscale ed assistenziale, pubblicata proprio in questi giorni. Alla luce di queste premesse si deve comunque partire da una considerazione: i conti pubblici dello Stato, ereditati da una cattiva gestione durata decenni che ha adottato a sistema l’utilizzo della leva del debito pubblico per alimentare l’incremento del Pil – non permettono né a questo Governo, né ad altri che nel prossimo futuro ne prenderanno le veci, di rincorrere scelte economiche che altri Paesi hanno effettuato in chiave anti-crisi. Per cui ritengo che un giudizio sereno in merito ad un intervento normativo di natura economica debba risolversi in-

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nanzitutto in una domanda: si è trovato un giusto equilibrio tra rigore e crescita? A mio modesto avviso, ritengo di si, tanto più se le Manovre estive vengono interpretate – come accennavo poc’anzi – congiuntamente alle altre leggi economiche del Governo Berlusconi degli ultimi mesi. A parte il fatto che a livello internazionale le scelte di Palazzo Chigi hanno incassato un’approvazione praticamente unanime, a mio modesto parere esse meritano un buon voto, per una serie di ragioni. Da un lato segnano l’avvio (questa volta in modo molto vigoroso) di una seria lotta contro gli sprechi, che com’è noto si annidano a macchia di leopardo in vaste sacche dell’apparato pubblico. Dall’altro, fanno la loro comparsa - finalmente – nuovi criteri di valutazione delle spese in due settori considerati da sempre nevralgici: il pubblico impiego e la sanità (soprattutto per quanto attiene alla spesa corrente). Molti osservatori lamentano il fatto che sotto questo profilo mancherebbe una riforma “strutturale” del sistema: d’accordo. Ma se andiamo solo qualche anno indietro, quando a Palazzo Chigi sedeva Romano Prodi, non è che le

cose andassero tanto meglio … Per rendersene conto, sarebbe sufficiente dare una letta al Documento di programmazione economica e finanziaria del giugno 1997 (che porta appunto la firma di un Governo di centro-sinistra) nella parte dedicata alla spesa sanitaria pubblica. Parlavamo di misure per la crescita. La nostra economia è tenuta in piedi da tantissime micro, piccole e medie imprese che nel loro insieme garantiscono circa l’80 per cento del valore aggiunto. Il futuro nostro e dei nostri figli dipende – mettiamocelo in testa – dal loro destino. Ora, se tutti gli “attori” del sistema – politici, amministratori locali, sindacalisti, accademici, professionisti – sono consapevoli di questa esigenza e lavorano, ciascuno nel proprio ruolo ed esaltando le proprie competenze – nella stessa direzione, ce la potremo fare, altrimenti temo che per il sistema-Italia non vi sarà affatto un futuro roseo. Esempi di efficiente collaborazione tra pubblico e privato ve ne sono, ed è questa, a parere di chi scrive, la strada che dobbiamo percorrere: sono assolutamente da ammirare, ad esempio, gli accordi tra Pmi ed università nella direzione della ricerca ed innovazione,


così come le spinte propulsive che diverse Regioni hanno attivato per creare alleanze e filiere tra imprese. È proprio questo il punto: ricerca e concentrazione appaiono ormai due necessità delle quali non si può fare a meno. Ma le Pmi da sole non ce la possono fare: occorrono le altissime competenze delle nostre università (come anche dei centri di ricerca, sia pubblici che privati) e il supporto da un lato degli enti locali, che meglio di altri conoscono il tessuto economico di un determinato territorio e quindi approntare le misure adeguate, e dall’altro di consulenti “illuminati” (felice definizione del Direttore di Bpa Luciano Goffi). Onestamente, mi pare che sotto questo profilo il Legislatore della Manovra sia “sceso” sul terreno del mondo reale – cioè quello del lavoro, dell’impresa, della formazione e dell’amministrazione - e abbia cercato di dare risposte alle esigenze che i mercati post-crisi stanno manifestando. È vero, si dice autorevolmente da più parti, che la Manovra di Ferragosto penalizza gli onesti, introducendo il contributo di solidarietà (del 3 per cento oltre i 300mila euro di reddito) a carico di chi, in fondo, ha sempre dichiarato

quanto guadagnato. È altrettanto vero che questa scelta – a patto che sia accompagnata da una seria politica di tagli agli sprechi – rappresenta probabilmente il male minore. Le alternative quali sarebbero? Incidere ulteriormente sulle pensioni? Non è possibile, soprattutto per ragioni di equità sociale. Imporre un prelievo sugli importi “scudati”? No, per due motivi: da un lato vi sono enormi difficoltà tecniche, legate all’anonimato (come d’altronde sottolineato dai tecnici del Tesoro), dall’altro – e questo a mio avviso è un ostacolo insormontabile – verrebbe meno l’affidabilità dello Stato. Provo a spiegarmi: con lo scudo fiscale (così come con gli altri condoni, perchè di questo si tratta), lo Stato ha stipulato un patto con i contribuenti che vi hanno aderito. Un vero e proprio contratto. Si potrà ora discutere sulla convenienza, sull’adeguatezza dell’aliquota di tassazione, sull’opportunità di “premiare” gli evasori … d’accordo, tutte motivazioni pertinenti e in parte condivisibili. Ma una volta che il contratto è stato stipulato, logica e diritto chiedono che sia rispettato, da ambo le parti. Se il Governo metterà mano nei portafogli dei soggetti che han-

no aderito allo scudo, temo che dovrà accantonare per molti anni l’eventualità di proporre in futuro altre sanatorie. Un punto dolente, per la verità, c’è: l’innalzamento di un punto dell’Iva ordinaria. A mio avviso potrebbe rivelarsi una misura negativa in quanto inciderebbe in misura eccessiva su di un’ulteriore contrazione dei consumi, della quale proprio non si avverte il bisogno.

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“Noli me tangere” Cinque milioni di statali, un milione di politici e 28 milioni di pensionati. Al clangore di manovre di Stato per controllare il debito nazionale monster di duemila miliardi di euro e, in aggiunta, BOC comunali (peraltro, illegali) ed equivalenti, quindi, in totale a quattromila miliardi, si sono alzati in piedi repentinamente al grido univoco e accorato dell’Italietta di sempre: “tengo famiglia!!” di G.Mauro

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l fatto che lo Stato Italiano costi il 52 per cento del prodotto nazionale per tutti loro significa il modesto pane quotidiano. Ergo, tutti quelli che non sono nell’empireo si devono adattare a garantire i celebrati diritti acquisiti, gli sperperi, i furti legalizzati, l’inefficienza e chi più ne ha più ne metta. Tutti fanno finta di non capire che la festa è finita! Per la lapalissiana, quanto banale, ragione che come una comunissima famiglia, da generazioni sui debiti, ha tutt’intorno i creditori che fanno catenaccio. Per fare altri prestiti si debbono pagare i vecchi debiti. Nell’ultimo ventennio, quello del “tutto e subito”, si è creata l’illusionistica certezza, come nel precedente ventennio fascista, che il mondo si fosse cristallizzato e che mai niente sarebbe più cambiato. Il meccanismo era un moto perpetuo di dimensioni gigantesche, apparentemente anche difficile da fermare: “too big to fail”. Senonché, come bene ci racconta Collodi, Pinocchio incontra il gatto e la volpe che gli raccontano di seminare zecchini d’oro che produrranno ricchezza sterminata. I nomi odierni dei personaggi: le banche americane (alias, la volpe) e quelle europee, nelle vesti del gatto! Invece, il corpulento cocchiere della diligenza che portava al Paese del Bengodi, ovviamente, i politici. Il resto della fiaba è inutile raccontarla, tanto è universalmente conosciuta la trama, grazie al cartone animato disneyano. Ma, direbbe il Grillo Parlante, prima di muovere le mani fai muovere la testa. Come il Pinocchio greco, ormai anche quello italiano si è accorto delle enormi orecchie da ciuco e la relativa coda che gli sono spuntate e come i politici parlano non si accorgono di

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emettere solo dei potenti ragli asinini!! Il sigaro, ovviamente havana, è caduto dalla bocca (a proposito, gli italiani consumano 180 milioni di pezzi l’anno, al modico costo di 5/10 euro l’uno, quelli economici) ed il caos è totale, tutto ondeggia, trema e comincia a cadere in pezzi, mentre la CGIL sciopera ritualmente, come in un solenne “dies irae” eseguito in San Pietro a Roma!! Se non fosse che i cuginetti americani stanno replicando in Saint Patrick a New York, potremmo orgogliosamente affermare di avere l’attenzione dell’intero Global Village e/o magari della galassia tutta. Vent’anni di vita ben oltre le proprie possibilità sono irrinunciabili, indecorosi come quelli del ricco costretto alla vita del povero, il quale se la cava molto meglio nella vita stentata in cui è nato e invecchiato! I più disperati sono i venti milioni di evasori totali, mentre il “tax payer” comune è sconcertato da un appesantimento del carico fiscale tra i più alti al mondo! Ma ritornando al nostro Pinocchio finito nella pancia della balena (alias, la BCE), dovrà cercare di escogitare qualcosa anche dovendo pensare a Geppetto che lo ha inventato! Come prima cosa, bisogna uscire dalla pancia (cioè uscire dall’euro) magari riuscendo a far starnutire la balena con il fuoco (alias, il crollo dell’euro), per poi cercare salvezza a terra, raggiungendola a nuoto e, quindi, uccidere la balena, mandandola a urtare violentemente contro gli scogli. Ma questo nella sequenza attuale è, come per il Pinocchio greco, solo una variante ricatto - minaccia! In effetti, Pinocchio

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sa che la Fata Turchina l’attende a casa sua e che, constatato con una grande soddisfazione il ravvedimento e l’eroismo del salvataggio di Geppetto, gli concederà di trasformarsi in quel bambino virtuoso che anche Geppetto aveva così tanto sognato. Lo stesso adesso vedrà ormai lontani nel tempo Lucignolo, il Paese del Bengodi e i sigari havana che più che altro gli facevano strabuzzare gli occhi! Il Pinocchio italiano, come tutti gli altri, scende dal letto ormai trasformato in bambino virtuoso e, dopo un’intera vita passata a evitare il lavoro come la più grande vergogna, inizia a capire che il Paese del Bengodi voleva semplicemente dire essere trasformati in asini raglianti.


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20%, salvi emendamenti.


DOSSIER: BENESSERE

“Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili. Per avere uno sguardo amorevole, cerca il lato buono delle persone. Per avere un aspetto magro, condividi il tuo cibo con l’affamato. Per avere capelli bellissimi, lascia che un bimbo li attraversi con le proprie dita una volta al giorno. Ricorda, se mai avrai bisogno di una mano, le troverai alla fine di entrambe le tue braccia. Quando diventerai anziana, scoprirai di avere due mani, una per aiutare te stessa, la seconda per aiutare gli altri. La bellezza di una donna aumenta con il passare degli anni. La bellezza di una donna non risiede nell’estetica, ma la vera bellezza in una donna è riflessa nella propria anima. È la preoccupazione di donare con amore, la passione che essa mostra”. (Audry Hepburn)

LA BELLEZZA È PIÙ GRANDE DEL GENIO 94


Oscar Wilde

perchĂŠ non ha bisogno di

SPIEGAZIONI

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DOSSIER: BENESSERE

Meglio Venere o...

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R. F. KENNEDY?

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i starete chiedendo… “Ma cosa c’entra la dea romana della bellezza con il Senatore americano fratello del più giovane Presidente degli Stati Uniti d’America?”. Proviamo a chiudere gli occhi e ad immaginarli: da un lato abbiamo Venere, nella celeberrima versione botticelliana, una splendida ragazza dalla carnagione lattea, dai folti capelli biondi, con lo sguardo dolce, che esce senza malizia da una bianca conchiglia. Dall’altro Robert Francis Kennedy, di origini irlandesi, che è stato un brillante e innovativo politico degli USA, ucciso a soli 43 anni in un attentato all'indomani della sua vittoria nelle elezioni primarie di California e South Dakota. Non ci risulta che Venere si occupasse di politica, né che Kennedy fosse esattamente un Adone, quindi per capire cosa li faccia convivere su questa pagina, dobbiamo guardare altrove. Venere incarna (e viste le sue forme giunoniche la parola “incarna” cade a pennello) il sogno della bellezza, della grazia, dell’armonia che si fa corpo. Senza trucco, senza “remake”, nasce dall’acqua e offre al mondo la sua immagine che è un piacere per lo sguardo. R. F. Kennedy è passato alla storia, invece, non solo per il tragico destino che ha colpito lui e la sua famiglia, ma anche per i suoi ideali basati sull’amore e la compassione e per le sue critiche al PIL come indicatore di benessere, espresse nel suo memorabile discorso pronunciato il 18 marzo 1968 alla Kansas University. Per il giovane democratico infatti, “Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari”. Ed ecco il trait d’union: la bellezza come immagine, il benessere come stile di vita. Due volti della stessa medaglia, con un rapporto causa-effetto indissolubile: si è molto più belli quando si sorride e si sorride più volentieri quando si è sereni e si è più sereni se si sta in salute, se non si hanno debiti, se si ama e si è corrisposti… Sono stati emotivi che sul nostro corpo si mostrano con sfumature diverse, in base alla situazione ma che l’economia tradizionale non misura direttamente, sottostimandone o ignorandone completamente l’importanza. Invece i nostri B & B (Bellezza e Benessere), camminano di pari passo, anzi, ci piace immaginarli mentre passeggiano a braccetto, con un’inedita immagine che vede Venere e Kennedy fare coppia… 97


DOSSIER: BENESSERE

BIOSALUS FESTIVAL, URBINO 1-2 OTTOBRE 2011 La “Città Ideale” diventerà anche “Città della salute”: è il sogno del Direttore del Festival Nazionale del Biologico e del Benessere Olistico, Antimo Zazzaroni di M. Palumbo

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Antimo Zazzaroni

irettor Zazzaroni, vuole presentarci il Biosalus Festival, giunto quest’anno alla sua quinta edizione? “Questo è un evento che sta crescendo sempre più a livello di partecipazione di pubblico e di addetti ai lavori, perché i tempi per parlare di salute, di benessere, di prevenzione, di educazione alla salute e agli stili di vita sono sempre più maturi. Durante la IV edizione, lo scorso anno, abbiamo stimato un’affluenza di circa 30.000 visitatori giunti da tutta l’Italia. Il Paese Ospite della V Edizione è la Cina, con la sua cultura millenaria, compresa la Medicina Tradizionale Cinese, alla quale fanno riferimento gran parte delle discipline olistiche. Una delle sale conferenze sarà dedicata esclusivamente al Paese della Grande Muraglia, con insigni relatori che tratterranno varie tematiche”. Che tipo di pubblico attira un simile evento? “Sono sia persone molto sensibili nei confronti del biologico e di stili di vita ecosostenibili, sia professionisti del settore che trovano a Biosalus un’interessante occasione per partecipare ad attività culturali che possono arricchire le loro conoscenze. Non manca certamente il largo pubblico che coglie in questo evento una piacevole e interessante opportunità per aprirsi a conoscenze nuove e utili per il proprio benessere. I visitatori di Biosalus sono certamente consapevoli dell’importanza di essere attivi nella gestione e nella prevenzione della propria salute e si rendono conto che la salute non solo è un diritto, ma anche un dovere nei confronti di noi stessi, della famiglia, della società”.

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A cosa si deve, secondo Lei, la crescente sensibilità verso il biologico e la medicina naturale? “Esiste un movimento culturale, di risonanza mondiale che sta crescendo lentamente ed inesorabilmente dagli anni ‘50 in poi nella direzione di un confronto tra le varie culture mondiali – da Oriente ad Occidente. L’obiettivo non è quello di insistere nel dualismo tra medicina accademica e medicine “naturali” o meglio complementari, bensì quello di sottolineare l’importanza di un’integrazione sinergica tra progresso scientifico, medicine e discipline tramandate da millenarie culture orientali e dalla nostra stessa tradizione mediterranea occidentale, al fine di un autentico “prendersi cura della persona”. Il Biologico oggi è diventato una realtà importante all’interno della cultura alimentare perché, se da un lato la chimica ha avuto il pregio di fornirci incrementi speculativi di maggior resa produttiva, dall’altra ha condotto all’aumento delle malattie legate alla cattiva qualità dei prodotti alimentari derivati da concimi, anticrittogamici e da tutto il resto, senza parlare poi di OGM, perchè su di essi dovremmo aprire un discorso a parte”. Rispetto a quest’apertura da parte della gente, tuttavia, in Italia si registra da parte della cosiddetta “medicina ufficiale e accademica” e dagli organismi preposti, una certa resistenza. Cosa può dirci a riguardo? “Stiamo vivendo un’epoca di profonde trasformazioni, si sta affermando la consapevolezza che sta maturando un nuovo paradigma che ci


“Il Biologico oggi è diventato una realtà importante all’interno della cultura alimentare”

porterà a ridimensionare le nostre scelte di vita. Nel corso della storia, ogni cambiamento di paradigma ha incontrato inevitabilmente delle resistenze, ma ha sempre seguito comunque il suo corso. La novità, oggi, dovrebbe essere proprio quella di non lottare per antagonismi, ma ritrovare l’unità sinergica di tutte le ricchezze culturali e scientifiche finora accumulate per un unico scopo: la salute e la gioia comuni. Ecco che molte teorie ad oggi contestate, stanno per essere rivalutate perchè personaggi di spicco, come ad esempio il medico, biologo, virologo Luc Montagnier, Premio Nobel per la medicina nel 2008, scopritore nel 1983 del virus dell’HIV, stanno evidenziando e riproponendo teorie, precedentemente scartate, come quella sulla memoria dell’acqua in relazione all’Omeopatia. Si spera, quindi, che in futuro non saranno più considerate eresie, ma preziosi contributi per la Conoscenza. Anche nella medicina si vedono graduali cambiamenti e contrariamente ad altri Paesi Europei ed extra Europei, in Italia si fa più fatica ad accettare il cambiamento, perché non ci sono ancora leggi che regolamentino il settore delle medicine e delle pratiche complementari. In questo modo è più facile che ci siano operatori improvvisati che vadano ad inficiare la qualità e l’immagine del settore a svantaggio di quelli professionalmente qualificati”. A questo proposito, in qualità di Direttore dell’Istituto di Medicina Naturale, può illustrarci gli ambiti in cui siete operativi? “L’Istituto di Medicina Naturale opera nella formazione da oltre 28 anni e l’abbiamo fondato e fatto crescere assieme io e mia moglie: la dottoressa Maria Assunta Bordon, psicologa. Con la collaborazione stretta di molti professionisti del settore, provenienti anche dall’estero: medici e non. I settori dove l’Istituto si è impegnato in questi anni, sono sei: Scuola Italiana di Naturopatia, formazione, orizzonti (conferenze e convegni), vacanze cultura & benessere, il polo di medicina integrata e, naturalmente, il Biosalus Festival”.

Volendo fare una valutazione generica, secondo Lei, le Marche possono essere definite “una terra di benessere”? “Assolutamente sì. Possiamo dire di vivere in un’isola felice. Non è un caso che il nostro Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, il dottor Matteo Ricci, abbia promosso, lo scorso giugno, il Festival della Felicità. La cultura, il territorio, l’ambiente che ci circonda, la storia e l’architettura, gli usi ed i costumi della gente, la bassa densità di popolazione, possono essere tutti parametri e presupposti per fare della Regione Marche una “Terra del Benessere”. Personalmente, un anno fa, durante l’inaugurazione della IV edizione di Biosalus Festival ho lanciato una sfida al Sindaco di Urbino, il dott. Franco Corbucci, di far diventare Urbino la “Città della salute”, vista anche la risonanza d’immagine mondiale che essa ha come patria del Rinascimento. Mi auguro, seppur comprendendo che apparentemente ciò possa essere considerato utopico, che si possa realizzare almeno in parte questo progetto e questa sfida, basta volerlo e unire le forze: Urbino e le Marche tutte possono diventare l’emblema della terra del benessere. Con Biosalus, ogni anno, Urbino – Città Ideale, si veste di Biologico e di cultura del Benessere per coinvolgere tanta gente sensibile da tutta l’Italia”.

Programma Festival: www.biosalusfestival.it Info: Istituto di Medicina Naturale Tel: 072235140 info@istitutomedicinanaturale.it

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DOSSIER: BENESSERE

Il gerontologo Roberto Bernabei, titolare del “Ministero della Longevità”, che ha sede nelle Marche: “Se l’attività motoria fosse immissibile in una pillola, sarebbe senza dubbio il farmaco più venduto al mondo”

LUNGA VITA... NELLE MARCHE! di A. Dachan

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ottor Bernabei, lo scorso aprile Lei è stato nominato Presidente di “Italia Longeva, Rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva”, che ha sede ad Ancona. Vuole presentarci questo network? “Il Network Italia Longeva nasce su spinta del Ministro della Salute, della Regione Marche e dell’INRCA. L’idea è quella di dare alla popolazione italiana suggerimenti costanti per garantirsi una longevità il più possibile attiva!”. Quali sono i suoi obiettivi principali? “Bisogna considerare che l’attesa di vita aumenta e di conseguenza è importante adoperarsi per capire come affrontare l’età più matura, adottando tutte le strategie perché la longevità sia attiva, “fili liscia”. Poi è necessario pensare a tutte le

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peculiarità che l’invecchiamento offre e a quei servizi targati per un mondo sempre più ingrigito, da vendere sia in Italia, che all’estero. Italia Longeva vuole essere il “Ministero della Longevità”, una realtà che metta in rete caratteristiche, problematiche che interessano il settore”. Chi è il vostro interlocutore principale? “Sicuramente la popolazione, ma anche le associazioni, le imprese, le istituzioni che sono collegate all’invecchiamento della popolazione, come l’Istat, le Regioni ecc.”. In qualità di gerontologo, in che modo interpreta i dati che vedono le Marche come regione più longeva d’Italia (la vita media degli uomini marchigiani sfiora gli 80 anni, mentre quella delle donne sale fino

ad 85 anni)? A cosa si deve, secondo Lei, questo felice primato? “Nelle Marche siete davvero fortunati. Il microclima regionale è favorevole, inoltre si riscontrano molte determinanti dell’invecchiamento di successo: aria sana, bassa densità demografica, uno stile di vita sano, capacità socio-economiche buone. Si vive bene e, di conseguenza, si riesce ad invecchiare bene”. Riflettendo sui dati che riguardano la salute dei giovani, con sempre più ragazzi che iniziano a bere e fumare in età precoce, sembra quasi di avvertire l’esistenza di una sorta di “terra di nessuno”: da un lato la grande attenzione al benessere dei neonati e dall’altro il crescente interesse per la terza età. Cosa ne pensa? “Bella domanda. Lei ce l’ha

una risposta? Suppongo di no e purtroppo non ce l’ho nemmeno io. C’è un sistema, un modo di fare nel privato e nel sociale, che non funziona, con le conseguenze disastrose che sono sotto gli occhi di tutti”. Che consiglio darebbe ai nostri lettori per arrivare a vivere, un domani, una felice terza età? “Fare esercizio fisico, fare esercizio fisico, fare esercizio fisico! È la cosa più diretta, più importante. Se l’attività motoria fosse immissibile in una pillola, sarebbe senza dubbio il farmaco più venduto al mondo. E poi, restando nell’ambito delle ipotesi assurde, scegliersi genitori longevi. Bisogna curare la propria dieta, dormire bene, non eccedere nell’alcol, evitare il tabacco. Se si seguono queste linee, si avrà buona probabilità di arrivare alla vecchiaia con il giusto benessere”.


Il Presidente Roberto Bernabei è professore ordinario di Geriatria e Gerontologia presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) di Roma: è direttore del Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche, Policlinico Gemelli, USCS, Roma.

Il Network Italia Longeva Soci promotori: Ministero della Salute, Regione Marche quale ente capofila, INRCA quale struttura tecnica di riferimento Sede: INRCA Ancona

Attività: • Approccio interdisciplinare alle problematiche dell’invecchiamento; • Promozione e tutela della popolazione anziana e sostegno di stili di vita protettivi; • Studio degli scenari epidemiologici e socio-economici connessi all’invecchiamento della popolazione; • Promozione delle conoscenze per l’evoluzione dei modelli assistenziali e di cura per le comorbilità fragilità e disabilità dell’anziano; • Integrazione socio-sanitaria e sviluppo dei servizi territoriali dedicati per la presa in carico e la continuità dell’assistenza; • Formazione di specifiche competenze di base e avanzate, anche con la predisposizione di appositi progetti di aggiornamento e formazione; • Sviluppo di relazioni internazionali, per collaborazioni su progetti comuni, confronti culturali, interscambio di esperti ed operatori in formazione;

• Sviluppo dell’impiego di biotecnologie e sistemi telematici, informatici e domotici dedicati; • Cura dei rapporti con l’industria italiana di settore al fine di potenziare l’attrattività della rete socio-sanitaria verso le aziende e favorire lo sviluppo di processi produttivi innovativi; • Comunicazione con i cittadini, anche mediante portali informatici dedicati, con indicazione dei vari progressi ottenuti e delle scelte migliori per gli ammalati; • Analisi degli aspetti socio-comportamentali ed economici dell’invecchiamento • Sviluppo di una cultura di politica generazionale e familiare, come connotato preliminare per la partecipazione e l’autonomia nella condotta di vita; • Rimozione di stereotipi culturali vigenti con lo sviluppo di una nuova idea di invecchiamento, attenta anche al crescente portato delle diverse etnie.

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DOSSIER: BENESSERE

IL BENESSERE? UN MIX DI INGREDIENTI La ricetta è del prof. Domenico Losurdo: “Per il bien vivre non serve essere ricchi, ma nemmeno poveri, meglio stare lontani dalle metropoli e godere delle bellezze naturali di questa nostra regione!” di A. Dachan

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Prof. Domenico Losurdo

rofessor Losurdo, la parola «benessere» si carica sempre più di nuovi significati e accezioni: come filosofo e studioso, quale definizione le attribuirebbe? “Al di là della crisi economica, che sembra destinata a perdurare e anzi ad aggravarsi, ci troviamo dinanzi ad un processo di progressiva precarizzazione del lavoro e quindi della stessa esistenza, per non parlare della crisi ecologica che talvolta rende irrespirabile una città come Napoli. A questo complesso di contraddizioni e di problemi si cerca di rispondere con rivendicazioni che non sono di carattere puramente economico e non riguardano solo il possedere e l’avere, ma collocano al centro il «ben-essere»”.

In ambito economico-sociale sono stati definiti nuovi indicatori per misurare il benessere e la prosperità, come ad esempio il BIL (Benessere Interno Lordo). Secondo Lei, simili strumenti riescono ad offrire una fotografia realistica? “I limiti del PIL sono evidenti. Intanto, anche per quanto riguarda la misurazione quantitativa dello stato dell’economia, non mancano gli economisti che preferiscono far riferimento alla «Parità di potere d’acquisto» ovvero alla

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PPP, per usare l’acronimo in lingua inglese che sta per «Purchasing power parity». E, tuttavia, pur essenziali, questi due indicatori non sono certo sufficienti per comprendere il grado di sviluppo sociale e umano di un determinato paese. Dobbiamo prendere in considerazione tutta una serie di altri indicatori, la durata media della vita, la distribuzione del reddito pro capite, il tasso di diffusione dell’istruzione e della cultura, la disponibilità di superficie verde per abitante e il tasso di inquinamento dell’atmosfera e dei corsi d’acqua, il rapporto tra popolazione carceraria e popolazione complessiva, il grado di partecipazione della donna alla vita culturale, politica ed economica (anche ai livelli più alti) del paese ecc. Il BIL dovrebbe essere il risultato dell’intreccio di questi molteplici indicatori, i quali comportano tutti una misurazione e quantificazione più o meno oggettiva. Se invece il BIL viene isolato e spiritualizzato, nel senso di rinviare a uno stato d’animo del tutto soggettivo, che per definizione non è suscettibile di alcuna misurazione e di alcuna verifica, corriamo il rischio di prestarci a una manipolazione ideologica. Da sempre l’ideologia conservatrice celebra per le classi subalterne il mito dei «poveri, ma belli». In tutta una serie di autori del Sette e Ottocento possiamo leggere che il contadi-


Filosofo, Professore, Direttore Editoriale e Preside della Facoltà di Scienze della Formazione di Urbino

no in miseria è più felice del re che vive nella ricchezza e nel lusso. Occorre contrastare la riproposizione, in una veste nuova, di questo vecchio luogo comune. Certamente, il reddito e le condizioni materiali di vita non bastano a rendere un individuo felice, ma al di sotto di un certo livello, gli rendono penosa l’esistenza e comunque feriscono la sua dignità”. Andando allo specifico delle Marche, il fatto che la regione registri il più alto tasso di longevità in Italia e che i turisti americani l’abbiano definita “Il luogo ideale dove vivere da pensionati”, sono da attribuire ad un’alta qualità della vita? “Amo anch’io la regione nella quale ormai vivo da molti decenni. Un ruolo positivo per la qualità della vita nelle Marche è svolto dall’assenza di metropoli o megalopoli. Come dimostrano anche i recenti disordini verificatisi a Londra e in altre grandi città inglesi, è proprio nelle grandi città che lo smantellamento dello Stato sociale e la crescente polarizzazione sociale mostrano il loro volto più odioso: un centro urbano all’insegna del lusso accanto a quartieri abbandonati al degrado; la pubblicità che invita ossessivamente al consumo mentre il reddito disponibile spesso consente solo la sopravvivenza”.

In che modo, secondo Lei, le peculiarità del territorio, con il suo alternarsi di paesaggi, dal mare alla montagna, influenza il carattere e lo stile di vita degli abitanti? “Non c’è dubbio che la natura e il paesaggio svolgono un ruolo importante: noi marchigiani ci possiamo considerare fortunati. Ma il problema centrale è un altro. Si tratta di correggere o contenere i crescenti squilibri e le crescenti ingiustizie del capitalismo contemporaneo che non risparmiano nessuna regione e nessun centro urbano, ma che nelle grandi metropoli assumono forma macroscopica”.

Nato nel 1941 e laureatosi a Urbino nel 1963, ha proseguito i suoi studi in Germania grazie anche a borse di studio che gli hanno consentito un prolungato soggiorno, in particolare a Tübingen. È ordinario di Storia della filosofia presso l’Università degli Studi di Urbino. È presidente (dal 1988) della Internationale Gesellschaft HegelMarx für dialektisches Denken e membro del Comitato scientifico dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. È condirettore della rivista «Topos. Internationale Beiträge zur dialektischen Philosophie». È membro della «Leibinz Sozietät» (fondata nel 1700 come «Brandenburgische Sozietät der Wissenschaften»). È membro del Comitato Scientifico delle riviste «Archives de Philosophie» e «Dialektik» e condirettore della collana «Socrates», pubblicata dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici presso Guerini (Milano). Ha collaborato all’Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, curata dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dalla RAI, Dipartimento Scuola Educazione, e dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Da qualche anno è Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Urbino. 103


DOSSIER: BENESSERE

COME SI MISURA IL BENESSERE?

È davvero la crescita economica che ci farà stare meglio, che ci salverà dalla crisi? O dobbiamo ripensare il nostro modo di vedere le cose? Ne abbiamo parlato con il Professor Mauro Gallegati, docente della Facoltà di Economia dell’UNIVPM, che coordina un gruppo di ricerca su tali tematiche di A. Dachan

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rofessor Gallegati, come definirebbe il benessere? “La definizione classica della parola benessere indica la soddisfazione dei bisogni delle persone. In termini economici, per misurare tale soddisfazione è stato introdotto il concetto di PIL (elaborato negli anni ’30 da Simon Kuznets definibile come la produzione di beni e servizi di una nazione in un dato periodo di tempo. Il problema è che per misurare quantità diverse, non si può fare una somma tout court: non ha troppo senso misurare i quintali di mele con quelli dei libri, per esempio. In teoria economica una simile somma si fa attraverso i prezzi; ma qui c’è il problema: i prezzi non sono dati dall’utilità, ma dalla loro scarsità: ad esempio, i diamanti sono pochi, non servono a nulla, ma costano molto; l’aria è indispensabile alla vita, ma la respiriamo gratuitamente. Questo dimostra in modo inequivocabile che non c’è corrispondenza tra benessere e PIL: se quest’ultimo cresce, infatti, non è necessario che si stia meglio. Tale consapevolezza, che è andata sempre più affermandosi nel tempo, ha prodotto alla realizzazione di molti studi (come il Paradosso di Esterling: oltre una certa soglia, all’aumento del reddito non corrisponde un incremento della felicità) da cui si evince l’urgenza di trovare nuovi indicatori per misurare, secondo altri parametri, lo stato di benessere dei cit-

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tadini”. Oltre che il mondo dell’economia, anche quello della politica sembra avere fatto passi avanti in questo senso… “Sì, due anni fa, su indicazione del Presidente della Repubblica francese Nicola Sarkozy, è stata creata una commissione apposita, che ha elaborato un rapporto sulla “misura delle performance dell’economia e del progresso sociale”, la quale ha proposto dodici punti, dodici indicatori da usare accanto al PIL, quali distribuzione della ricchezza, situazione ambientale ecc.. Il discorso, in sintesi, è questo: se io producessi sedie in legno, pur distruggendo parte di una foresta, farei aumentare nell’immediato il PIL; non si calcoleranno, tuttavia, i danni all’ambiente provocati da una simile iniziativa, proprio perché ciò che non ha un prezzo, non rientra in questo tipo di valutazione. Lo stesso varrebbe se io curassi, da solo, i miei genitori malati: non accadrebbe nulla di particolare dal punto di vista economico. Se, invece, prendessi un’infermiera, la cui professionalità avrebbe un costo, il PIL aumenterebbe. Se, ancora, mi sposassi con lei, quindi smettessi di pagarla, il PIL tornerebbe a diminuire, ma io sarei più felice e, di conseguenza, ne gioverebbe il mio benessere. Ecco, questi sono dei semplici esempi, che tuttavia dimostrano quanti elementi importanti nel-


Caserma Villarey, Ancona sede della facoltà di economia dell’Università politecnica delle Marche.

la nostra vita sfuggano ad ogni tipo di valutazione. Qualcosa, però, sta cambiando. Sa, ad esempio, che esiste uno Stato dove si misura la felicità?”. Davvero? “Si tratta del Bhutan, una piccola nazione buddista, che però è molto interessante sotto diversi profili. Proprio in Bhutan, infatti, si promuove la misurazione del FIL (Felicità Interna Lorda); il PIL, in questo Paese, è solo uno dei tanti indicatori. Secondo il buddismo, infatti, un minimo di sviluppo è necessario, ma deve essere ben distribuito; un altro principio importante in cui credono è bisogna mantenere alto il clima culturale e avere una grande cura dell’ambiente. I bhutanesi considerano fondamentale tramandare le tradizioni locali e avere un governo che risponda alle aspettative dei suoi abitanti. Proprio per questo, il re ha promulgato la Costituzione, eliminando, di fatto, l’ereditarietà della monarchia. In pratica, caso unico al mondo, il re viene eletto dal popolo in base alle sue qualità. A noi potrebbe sembrare persino paradossale una realtà del genere, eppure sono segni di progresso, di grande attenzione, di democrazia, ma non essendo questi ultimi valori misurabili, non si pensa al Bhutan come ad una nazione progredita”. È sicuramente un esempio molto interessante, ma secondo Lei è replicabile altrove? “Ogni popolo ha le sue consuetudini, le sue priorità, che non necessariamente corrispondono a quelle di altre culture. Io che vivo in Italia, ad esempio, sono abituato a vivere in città medievali, a rispettarne le bellezze, a cercare di mantenerle intatte. Per noi è importante avere tempo libero, tutelarci dalle malattie, vedere la nostra prospettiva di vita allungarsi. In altre

parti del mondo, avranno altre esigenze, altre priorità, quindi non si può pensare ad un modello da esportare, modello, che tra l’altro, andrebbe misurato nel rispettivo contesto di riferimento, altrimenti perderebbe la sua validità”. A livello accademico, che tipo di attività state promuovendo? “Con il gruppo di ricerca qui alla Facoltà di Economia di Ancona stiamo portando avanti diversi studi e ci occupiamo di decrescita. Tutti dicono che bisogna crescere, da una parte è ragionevole, dall’altra è inutile, persino dannoso. Mi spiego: se l’Italia crescesse, ad esempio, del 100% l’anno, ma tutte le ricchezze fossero in mano ad un’unica persona, il Paese starebbe meglio in media, ma in questa media ci sarebbe solo questa persona appunto. Guardiamo agli americani, ad esempio: costituiscono un ventesimo della popolazione mondiale e consumano il 20% delle risorse del pianeta. Questo significa che, se si volesse garantire a tutta la popolazione mondiale il livello di vita degli statunitensi, dovremmo avere a disposizione altri quattro pianeti… è assurdo”. Cosa si può fare, quindi, per migliorare l’attuale situazione? “Nel breve periodo è necessario adottare politiche di cambiamento che siano sostenibili e che garantiscano un reale rispetto dell’ambiente. Non possiamo pensare solo a crescere e ignorare quello che accadrà alle prossime generazioni”.

Professor Mauro Gallegati Posizione accademica Docente di Microeconomia

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DOSSIER: BENESSERE

CERTIFICATI DI BUONA … FORCHETTA Uno dei segreti dello stare in forma è certamente il mangiare bene: dieta equilibrata e cibi sani. Ma come si fa a riconoscere la qualità dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole? A Senigallia, da sedici anni, opera l’Istituto Mediterraneo di Certificazione. Abbiamo incontrato il Presidente Remo Ciucciomei

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ott. Ciucciomei, in quale contesto è nato l’Istituto Mediterraneo di Certificazione, giunto al suo sedicesimo anno di attività? “Il contesto è stato quello dell’agricoltura biologica, il primo metodo di produzione ad elevata compatibilità con l’ambiente codificato a livello Europeo, attraverso il noto Regolamento pubblicato nel 1991. C’era bisogno di dare evidenza e certezza ai consumatori dell’effettiva applicazione di un metodo agricolo che avesse precise regole lungo tutto il processo produttivo, dalla semina, alle lavorazioni, alla raccolta, alla preparazione e commercializzazione del prodotto. Nel ‘91 gli agricoltori e le aziende storiche biologiche operativi nella regione Marche si erano, tuttavia, già dotati da tempo di un sistema di autovalutazione e controllo all’interno dell’Associazione Marchigiana Agricoltura Biologica. Quel contesto associativo, l’esperienza tecnica maturata e la concomitanza della regolamentazione europea per l’agricoltura biologica hanno fatto il resto, facendo maturare le condizioni per la fondazione di un Istituto specializzato e indipendente conforme alle normative internazionali. Oggi il nostro Istituto è autorizzato da diversi Ministeri nel mondo, a partire da quello Italiano a quelli Americano, Giapponese, Turco, Tunisino ed è in possesso degli accreditamenti necessari a veicolare i prodotti alimentari certificati marchigiani, italiani e mediterranei nel mondo”. Dalla città di Senigallia al bacino del Mediterraneo… “IMC ha avviato una politica di sviluppo nei Paesi dell’area Mediterranea, che è considerata a livello internazionale un’area di eccellenza

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(lo testimonia il recente riconoscimento da parte dell’UNESCO della Dieta Mediterranea come Patrimonio Mondiale dell’umanità), a partire dall’anno 2000. Oggi IMC opera con società di diritto locale, personale locale e uffici accreditati a livello internazionale oltre che in Italia (Senigallia e Brescia) in Turchia, Libano, Egitto, Tunisia e Marocco Paesi dove ci muoviamo con le autorizzazioni dei rispettivi Ministeri dell’agricoltura. Inoltre, dal 2005 al 2010 abbiamo promosso le “Giornate Studio Mediterranee su Qualità e Sicurezza Alimentare” un progetto di conferenze internazionali itineranti nelle capitali del Mediterraneo in collaborazione con Istituzioni, Università, Ambasciate, Associazioni di categoria e Aziende con lo scopo di approfondire le tematiche più attuali relative alle tematiche dell’identità, la qualità e la sicurezza alimentare delle produzioni agricole e agroalimentari mediterranee”. Recentemente la sede dell’IMC ha ospitato una delegazione del Ministero dell’Agricoltura americano e giapponese: cosa significa per voi essere diventati un modello di riferimento a livello mondiale? “Sono certamente segnali di riconoscimento importanti. Noi siamo da un lato strumento di facilitazione per l’accesso alle informazioni legislative e normative, di cui l’impresa alimentare deve tener conto per muoversi nello scenario internazionale. Essere un’azienda certificata significa soprattutto un concetto e un modo nuovo di fare impresa, un’impresa trasparente che apre le porte al cliente e agli stakeholders e delle cui istanze un ente di certificazione come il nostro è portatore”.


Ambito operativo Le certificazioni rilasciate vanno da quelle regolamentate a quelle volontarie. IMC è autorizzato alle certificazioni dell’agricoltura e acquacoltura biologica, delle produzioni di qualità DOP e IGP, delle Denominazioni di Origine dei vini di qualità, la rintracciabilità di filiera (ISO 22005), delle certificazioni di sistema qualità (ISO 9001 e ISO 22000), delle certificazioni ambientali (ISO 14001), dei marchi di qualità regionali come il Marchio QM- Qualità Garantita dalle Marche e quelli della regione Emilia Romagna e Toscana, delle certificazioni GlobalGap. Inoltre, abbiamo progettato alcuni schemi di certificazione volontari tra cui uno standard dedicato alla ristorazione che incontra l’agricoltura di qualità denominato “Conosci il tuo pasto” che sta riscuotendo una notevole attenzione da parte degli addetti ai lavori e dei consumatori. Info su: www.imcert.it

A cosa si deve, secondo Lei, la crescente attenzione al valore della qualità e della naturalezza dei prodotti? “Il consumatore odierno è una figura in forte evoluzione, consoce molto di più, è mediamente più libero nelle scelte e, soprattutto, richiede con insistenza un grado maggiore di partecipazione al processo produttivo, tanto più nel caso del prodotto alimentare. I processi di mediatizzazione e di aumento dello scambio delle informazioni tra consumatori fanno il resto”.

alimentari. Si tratta di aziende in possesso di più certificazioni presenti nei principali mercati del mondo. Ma sono anche molto importanti i produttori di vino, di olio, le aziende agricole e le aziende agrituristiche che offrono tanti prodotti eccellenti alla spesa diretta e al consumo locale. Inoltre, recentemente abbiamo iniziato a certificare anche prodotti dell’acquacoltura e della pesca come le cozze e l’ostrica picena da acquacoltura biologica.

È in questo contesto che è nato il progetto “Conosci il tuo pasto”? Ce lo può illustrare? “Conosci il tuo pasto è un progetto che nasce con lo scopo di garantire e tutelate la ristorazione alleata dell’agricoltura locale di qualità, della piccola media impresa artigiana che tradizionalmente offre prodotti di alta qualità. Ma Conosci il tuo pasto è anche un modello sperimentale e innovativo di certificazione partecipata, un Manifesto degli Ecochef, una rete di cittadini e di consumatori che dice: “Una delle cose che ci piacerebbe ristabilire è che quando qualcuno ci vende qualcosa da mangiare, vorremmo sapere chi lo ha fatto, come è stato fatto e da dove viene”. Le certificazioni “Conosci il tuo pasto” rilasciate ai ristoranti sono accreditate dall’ente unico di accreditamento Accredia”.

Quali sono le certificazioni più recenti che avete rilasciato? Le certificazioni rilasciate sono principalmente quelle dell’agricoltura biologica (per i diversi mercati europeo, americano, giapponese), ma non mancano aziende che utilizzano insieme a queste anche le certificazioni ISO di gestione sistemi qualità o di rintracciabilità di filiera. Inoltre alcune aziende che hanno ottenuto la certificazione a Marchio regionale QM – Qualità Garantita dalle Marche per cui IMC è abilitato dalla stessa Regione Marche al rilascio delle certificazioni”.

E la Guida ai ristoranti certificati? “Nel 2011 è stata presentata la prima Guida ai ristoranti certificati Conosci il tuo Pasto con i primi ristoranti che hanno ottenuto la certificazione. Una Guida con incluse altrettante proposte di ricette elaborate dagli stessi con l’indicazione degli ingredienti, del loro metodo di produzione e con il nome dell’azienda agricola di produzione. “Conosci il tuo pasto” ha recentemente inaugurato anche un sito blog dedicato al tema (www.conosciltuopasto.it)”. Tornando “alle origini”, come si possono classificare, in generale, le produzioni marchigiane? “Nelle Marche certifichiamo circa 650 aziende tra cui la gran parte delle aziende storiche del settore biologico. Parlando di prodotti biologici le Marche sono una regione leader soprattutto nel settore dei cereali e della lavorazione delle paste

Quali sono i prossimi appuntamenti in calendario? “Tantissimi. Saremo presenti in ottobre al Festival della Cucina Italiana, Sapori Mediterranei che si terrà a Piobbico, un evento dedicato alle eccellenze agroalimentari e alla ristorazione; a febbraio saremo al Biofach, il Salone internazionale del biologico che si tiene a Norimberga (Germania). E poi ad Aprile la presentazione della Guida ai Ristoranti Certificati Conosci il tuo Pasto 2012, attraverso un evento nazionale dove saranno coinvolti ristoratori, produttori agricoli, consumatori e la stampa locale e nazionale e alla fiera internazionale dedicata al settore Ho.Re.Ca. di Beirut in Libano. E poi diverse iniziative nei vari Paesi del Mediterraneo dove siamo presenti”.

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DOSSIER: BENESSERE

Nove le realtà marchigiane presenti allo stand della Regione Marche: Molini Agostini, Sorgente SRL, Terra Bio Consorzio Agricoltori Biologici, Campo Soc. Coop. Agr. Istituto Mediterraneo di Certificazione, Svila SRL, Agriconero SRL, La Terra e il Cielo Soc. Coop. Agr. Fattoria Petrini

BENE LE MARCHE DEL BIO Successo per la Regione Marche al XXIII Salone Internazionale del naturale, che si è tenuto a Bologna dall’ 8-11 settembre. Soddisfatto il Vice Presidente della Giunta Regionale Marche Dott. Paolo Petrini – Assessore all’Agricoltura di A. Dachan

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ssessore Petrini, la Regione Marche ha partecipato anche quest’anno al Salone Internazionale del naturale, che si è svolto dall’8 all’11 settembre. Può tracciare un bilancio di queste giornate? “Il SANA, con questa edizione 2011, giocava un’importante sfida: quella del rilancio della principale manifestazione del settore biologico e del naturale in Italia. Infatti, quest’anno la manifestazione si è svolta in padiglioni completamente diversi dalle edizioni precedenti e con un’impostazione rinnovata. A giudicare dalle presenze e dalle risultanze raccolte tra i produttori presenti, possiamo dire che l’obiettivo è stato in gran parte raggiunto”. Quali sono i prodotti regionali più gettonati a livello nazionale? E all’estero? “La tradizione del biologico nella nostra regione ha oramai un percorso fortemente consolidato da anni di lavoro. Molte e diversificate sono le produzioni biologiche marchigiane che oggi si propongono sul mercato. Di sicuro rilievo, sia in Italia come all’estero, vi è la pasta biologica unitamente alle semole e farine varie. In questo contesto troviamo anche le farine ed innumerevoli prodotti a base di farro che, in qualche modo, stanno caratterizzando la nostra regione come una tra le più importanti produttrici. Non possiamo tralasciare tutta la parte relativa alla biscotteria, alle conserve, al caffé d’orzo, all’olio di oliva extravergine e il vino biologico. Quindi abbiamo un paniere di prodotti estremamente ampio e diversificato, con aziende che hanno accumulato esperienza e capacità sotto il profilo commerciale”.

In base alle vostre stime, quali sono le prospettive per le aziende che operano nel settore? E le difficoltà? “Le aziende del settore biologico che, di fatto, si rivolgono ad una parte fortemente motivata dei consumatori, non hanno particolarmente risentito degli effetti legati alla crisi economica che sta sconvolgendo il mondo intero. Già dalla Fiera di Norimberga, il Biofach, che si tiene in febbraio di ogni anno, era emersa questa chiara tendenza, i dati statistici sulle vendite hanno poi confermato questo andamento. Anzi, alcune nostre aziende hanno segnalato anche incrementi lievi di vendite. Pertanto, su questa base possiamo pensare che il settore del biologico nelle Marche non abbia difficoltà: così non è. Per restare sul mercato, soprattutto internazionale, occorre avere anche la capacità di rappresentare una fetta di mercato importante, raggiungere una certa concorrenzialità, senza però mai dimenticare il mantenimento di un’elevata qualità e garanzia del rispetto delle regole per la produzione biologica”. Quanto conta in questo ambito fare squadra per vincere la sfida della concorrenza? “Così come in tutti gli altri settori: fare squadra è l’unico modo per riuscire a stare sul mercato. Sino a ieri, anche per il settore dell’agroalimentare biologico che, nella sua storia marchigiana, ha visto grandi esempi di cooperazione, ha sofferto questa mancanza di una strategia aggregativa. Grazie alle risorse che il Piano di Sviluppo Rurale ha messo a disposizione per le filiere produttive, anche il mondo del biologico ha creato un suo consorzio che cerca di riunire tutte le realtà produttive regionali per promuovere in modo unitario il biologico marchigiano,

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DOSSIER: BENESSERE

Si è chiusa a BolognaFiere l’11 settembre scorso, con un successo su più fronti, la XXIII edizione di Sana, il Salone Internazionale del Naturale. SANA ha puntato molto, quest’anno, sull’innovazione, presentando nell’area dedicata alle novità oltre 200 prodotti, proponendoli al voto. Inaugurata dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Francesco Saverio Romano, SANA ha riaperto la stagione fieristica di BolognaFiere con una nuova formula, che ha offerto al mercato italiano del biologico e del naturale una grande piattaforma professionale al servizio degli operatori e dedicata ai prodotti bio certificati e naturali.

ma anche per riuscire a rispondere in maniera più adeguata alle esigenze dei mercati”. Quali sono (se esistono) le realtà o gli enti che operano da “rappresentanti” del settore? “Ancora una volta l’agricoltura biologica marchigiana, complice come sopra accennato il Piano di Sviluppo Rurale, con la recente scadenza del bando regionale che istituisce le macrofiliere di qualità, dà un segnale di vitalità e di maturità associando in un unico Consorzio Regionale le principali realtà produttive della nostra regione: Alce Nero Cooperativa Agrobiologica, Montebello Cooperativa, Italcer, Terra Bio e La Terra e il Cielo. Da parte di tutte le cooperative promotrici del consorzio regionale, infatti, vi è la consapevolezza di aver si maturato delle competenze distintive e dei vantaggi competitivi, ma che tali fattori vadano messi anche a sistema per una migliore organizzazione della filiera biologica regionale, dalla produzione alla distribuzione dei prodotti finali. Il nuovo gruppo si candida a gestire la filiera regionale dell’agricoltura biologica con un’attenzione tutta particolare al settore cerealicolo e alla produzione di pasta, che è, di fatto, la produzione principale della Regione Marche. Una filiera che sarà tutta biologica, tutta agricola e tutta marchigiana, dalla coltivazione allo stoccaggio, dalla molitura alla produzione del prodotto finito”. Come si sta muovendo la Regione per tutelare e promuovere le eccellenze locali? “Da alcuni anni si è avviato un percorso virtuoso che ha puntato a presentare la regione nella sua totalità unendo cultu-

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ra, turismo territorio e prodotti, siano essi agroalimentari che dell’artigianato. Ciò ha dato sensibili risultati sotto il profilo della conoscenza della nostra regione e delle sue peculiarità. Per quanto riguarda le eccellenze agroalimentari della regione, il percorso delle filiere di qualità dei prodotti, la strada della certificazione anche attraverso il marchio QM, la difesa del biologico, la volontà di non lasciare spazio all’introduzione di produzioni OGM sono tutti elementi che contraddistinguono l’impegno per difendere le eccellenze che i nostri produttori mettono sul mercato. L’altro elemento importante è legato alla capacità che la Regione ha avuto di cogliere le opportunità della programmazione europea, per destinare parte dei fondi derivanti dallo sviluppo rurale ad alcune filiere per la promozione delle produzioni: il settore enologico ed il biologico ne sono un importante esempio. È altresì ovvio che, nel momento in cui si riesce a presentare la Regione Marche nella totalità delle sue eccellenze, ove la storia, il patrimonio culturale, il territorio sono un tutt’uno con le produzioni, si riesce a promuovere nel modo migliore il sistema Marche”. Quali sono i prossimi appuntamenti in calendario? “Nel 2012 per il settore biologico si avrà la prima uscita con la Fiera Biofach di Norimberga, che si terrà in febbraio e che costituisce un importante appuntamento per il settore. Lì il mondo del biologico delle Marche è presente da sempre raccogliendo ampi e forti consensi. Poi si parteciperà sicuramente anche la Foodex a Tokyo, mentre a livello nazionale, poi, si ritornerà al SANA che è l’appuntamento italiano per il biologico”.


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DOSSIER: BENESSERE

CURIOSITÀ E SUGGERIMENTI… IN PILLOLE SHOPPING THERAPY: IL BENESSERE VIEN COMPRANDO…

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o shopping può davvero rendere felici: lo dice la rivista Journal of Psychology and Marketing, che ha pubblicato uno studio condotto da Selin Atalay della scuola di commercio HEC di Parigi (Francia) e Margaret Meloy della Pennsylvania State University (Stati Uniti) in cui sono state analizzate le motivazioni che portano ad acquisti impulsivi e le conseguenze che queste spese impreviste hanno sull'umore. Ne è risultato che il 62% dei partecipanti effettua acquisti per tirarsi su di morale, mentre il 28% lo fa come una sorta di auto-ricompensa. Inoltre essere di cattivo umore predispone maggiormente a indulgere nelle spese, che non sono poi accompagnate da sensi di colpa. “Concedersi dei regali può essere strategicamente motivato – spiegano le autrici -. Chi si lascia andare può anche esercitarsi a cercare di limitarsi, se ciò può migliorare l'umore”. 112


ADDIO CAROTE: È IL CIOCCOLATO L’AMICO DELLA VISTA

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ecisamente “golosa” la scoperta effettuata dai ricercatori dell’Università di Reading, in Inghilterra. Oltre che dare benefici all’umore, si è scoperta l’efficacia del cioccolato sugli occhi: la cioccolata amara può, infatti, aiutare la vista, soprattutto in situazioni di scarsa visibilità. I flavonoidi del cacao sono noti per migliorare la circolazione, in quanto irrorano il cervello e ci rendono più reattivi sotto molti aspetti, stimolando, tra l’altro, anche la retina dell’occhio. I volontari sottoposti ai test da parte dei ricercatori dell’ateneo londinese non erano a conoscenza dello scopo della ricerca, dunque non erano influenzati da eventuali conoscenze pregresse sull’argomento. Di sicuro una notizia che renderà felici molte persone, anche se gli esperti raccomandano, com’era ovvio, di mangiare cioccolato sempre in quantità moderate.

ARTE E MUSICA ANTIDEPRESSIVI NATURALI

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econdo una ricerca pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health, condotta su oltre 50mila persone e rilanciata dall’INAIL, partecipare ad attività culturali o praticarle influisce positivamente sul benessere psicofisico e fa bene alla salute. Lo studio norvegese si è posto l’obiettivo di analizzare quale relazione particolare possa connotare il piacere di arte e cultura con la salute e il senso di soddisfazione verso la vita. I risultati della ricerca indicano che tra coloro che partecipano ad attività culturali vi è maggiore soddisfazione nei confronti della propria vita e del proprio stato di salute e accusano più bassi livelli di ansia e depressione. Inoltre, questa relazione sembrerebbe più forte nelle attività da seguire come “pubblico” per l’ appunto: la partecipazione a una mostra d’arte, piuttosto che in quelle creative, in cui si gioca un ruolo attivo, come la danza. 113


DOSSIER: BENESSERE

UNA TRADIZIONE “NUOVA”, TRA SALSE E CONFETTURE In un dossier dedicato al benessere, parlare di SI.GI. è tutt'altro che fuori luogo. Anni ed anni di esperimenti, prove, investimenti e tenacia fanno ora dell'azienda maceratese – fondata da Silvano Buccolini e dalla moglie Giuliana Papa - una realtà di assoluto prestigio anche fuori regione

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ilvano, Lei è un tecnico agrario. Perchè una quindicina d'anni fa decise di intraprendere una nuova strada, nell'imprenditoria? “Innanzitutto per la passione. Con una felice esperienza come tecnico all'Istituto Tecnico Agrario di Macerata, la qualifica di assaggiatore di olio di oliva di secondo livello e una buona conoscenza del settore dell'olivicoltura, nell'ottobre 1996 pensai che fosse giunto il momento di intraprendere nuove iniziative”. Naturalmente con a fianco la signora Giuliana, anch'ella ottima intenditrice (e “ideatrice” di ricette). “È con Giuliana che decisi di creare un vero e proprio “laboratorio”. L'obiettivo era quello di far riemergere dai cassetti dei nostri armadi le tradizioni enogastronomiche marchigiane, riscoprendo le antiche ricette. Sicuramente non siamo gli unici a farlo, ma quello che ci contraddistingue è la volontà rigorosa di rispettare le originali tecniche di lavorazione e gli antichi metodi di cottura. Così come, naturalmente, gli ingredienti di una volta, senza l'utilizzo di sostanze chimiche”. E tra vecchi appunti impolverati cosa avete trovato? “Un tesoro di delizie per tutti i palati: dalla sapa alle visciole al sole, dai sott’olii alle confetture di morici, dai fichi bianchi alle brugnolette selvatiche, dalla cotogna alla sapa alla mela alla menta. Per non parlare poi della gelatina di mele o di cotogna, del viccotto, vino e visciole, del giuggiolone …”.

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La critica che se ne intende ha apprezzato, visti i riconoscimenti ottenuti. “Sono venuti da noi alcuni diversi giornalisti del settore e non, sia della carta stampata che della televisione; in particolare abbiamo avuto, per due giorni, la piacevole visita della celebre giornalista del Financial Times Philippa Davemport, che ha scritto dell’antica e unica produzione delle “Visciole al Sole” cotte nei vasi, sottolineando che “Real food show the ingredients”. Vengono spesso a trovarci, inoltre, imprenditori e anche molte famiglie. Per quanto riguarda i premi, sì, è vero, ne abbiamo ricevuto alcuni importanti, come il Culinaria e Wine Festival a Merano per quattro anni consecutivi (2005, 2006, 2007 e 2008) e il Premio Mediterraneo 2008 Salute, Cultura, Benessere”.

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DOSSIER: BENESSERE

Lasciarsi coccolare dai fiori, dalla frutta, dal vino, dalla cioccolata, da soli o in coppia… e l’impegno di inventarsi ogni giorno qualcosa di nuovo per differenziare la propria offerta nella giungla globale

BENESSERE, TUTTO SI FA PER TE! di C. Carnevali

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i benessere conoscevano molto i Romani: sapevano perfettamente quanto ristora un bagno in acque curative e soprattutto quanto ne guadagna lo spirito. Inizialmente e questo è curioso, le donne erano proprio escluse (ma poi si sono “vendicate”, sovvertendo gli indirizzi delle proposte e diventando target): non era neanche pensabile che usufruissero delle piscine naturali disseminate in lungo e in largo per la nostra penisola. Ma, un po’ per la scarsa dimestichezza con l’acqua che caratterizzò i secoli successivi e un po’ per la ricerca altrove di benessere, l’uso delle terme e dei “centri acquatici” fu messo in soffitta e questi luoghi, anche di ritrovo, caddero in disuso… finché non diventarono prerogativa delle donne. Senza seguire questa alternanza nei secoli, possiamo afferma-

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re che il benessere oggi abbraccia le donne e strizza l’occhio agli uomini, proponendo offerte per la coppia in un’ottica sempre maggiore di differenziazione nel mercato di riferimento e con una concorrenza sempre più spietata. Ai vecchi stabilimenti termali di acque benefiche, minerali, sulfuree e comunque curative, si sono affiancati i centri benessere di hotel e strutture dedicati. Le chiamano SPA e le loro azioni sono tutte votate alla soddisfazione dei desideri e delle esigenze. Immerse nel verde, con piscine, sale massaggi, aromaterapia o cromoterapia, le SPA sono riuscite ad inventarsi di tutto per accelerare il processo di scelta del potenziale cliente. E già parlando di trionfo dei sensi si ha già abbastanza di cui godere: musica, colori, profumi per confondere la mente e portarla altrove dalle difficoltà del quotidiano. Ma anche gli aromi, i colori e le note sono diventati patrimonio di tutti e pratica superdiffusa, sfruttatissima e quindi anche un po’ superata. È stato qui che la creatività ha fatto il resto. E c’è veramente di che impazzire! Il benessere non è più aerosol, ovvero cure inalatorie, non è più applicazioni di fanghi, idromassaggio o riflessologia plantare. Il benessere è diventato… il rimanere immersi in un tino con il vino o sottoporsi a un po’ di “scrub” con vinacce e semi. Ma attenzione: non c’è solo la vino terapia ad incuriosire… Si usa la cioccolata, il latte, il caffè, la panna, i cristalli, le pietre preziose, addirittura l’oro (per chi può permetterselo). Mi sentirei quasi una Paolina Borghese (non certo per bellezza, quanto come statua del Canova), se mi sottoponessi al peeling al marmo… ma sicuramente la curiosità mi invoglia a provare! Anche il pensiero di essere sommersi da fango, fieno o torba un po’ lascia perplessi. Ma quando si tratta di benessere comunque ci fidiamo! E vogliamo parlare di fiori? Forse ci siamo fatti un po’ condizionare da tutte le offerte esotiche che accompagnavano i pacchetti turistici e non si parla certo di collane polinesiane! Oggi i nostri alberghi e i centri benessere utilizzano la flora locale per creare offerte specifiche, facendoci scoprire anche i benefici di alcune specie, piuttosto che altre. Sapevate che la stella alpina ha effetto anti-age? Gli effetti si possono vedere dopo un bagno con questo fiore di montagna, seguito da massaggi. Tutto questo moltiplicato per arnica, girasole, lavanda, mimosa, rose, rododendro, gelsomino, fiori di loto, fiori d’arancio, ma anche i più semplici fiori di campo… E non solo fiori, ma anche corteccia, radici, foglie, per un trattamento complessivo. È di sicuro stimolo alle nostre sensazioni un bagno nei petali della rosa: il solo pensare al loro tocco delicato fa già correre il brivido lungo la schiena… C’è poi tutto il filone frutta: oli essenziali, trattamenti, massaggi, ma anche assaggi, perché non c’è niente di meglio di uno spiedino di frutta da assaporare mentre siamo immersi in latte e lamponi. Anche per la frutta, ciliegie, castagne, albicocche, pesche, frutti di bosco… ognuno ha una peculiarità e un favore da regalare al nostro corpo. Accanto a una differenziazione per prodotto, ultimamente si è aggiunta anche la differenziazione per target e soprattutto sempre di più si solletica la possibilità di usufruirne in coppia per creare “alchimie esplosive” tra benessere e sentimenti, condivisione di momenti di relax e attimi di puro piacere. E si parte già da nomi che sono tutto un programma! Due cuori in una botte, Laguna blu, Romantico rituale al cioccolato, Coccole profumate o Love Therapy… sono solo alcuni esempi.

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DOSSIER: BENESSERE

ALLA SALUTE DI BACCO! Anche un buon bicchiere di vino rientra nelle piccole soddisfazioni della vita che contribuiscono a un’esistenza positiva. E la vendemmia 2011 promette miracoli!

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a che cos’è il benessere? Tutto sommato si tratta di un nome collettivo che mette insieme un sacco di indicatori e di situazioni positive, rivisitati da un punto di vista personalissimo, ma che ci permettono di stare bene e di esistere nel modo migliore possibile, almeno secondo i nostri canoni. Allora, per i non astemi, benessere è anche quel bicchiere di vino che si gusta con gli amici, tra una chiacchiera e una risata, oppure con il partner, magari davanti al camino acceso, tra una coccola e il raccontarsi la rispettiva giornata. E se benessere è tutto

ciò che ci dà soddisfazione, sicuramente un buon bicchiere di vino delle Marche, bianco o rosso poco importa, fa al caso nostro. Ma che sia un buon bere, perché deve essere una delizia per il palato, oltre che scaldarci il cuore. E forse, in termini di qualità, questo 2011 potrebbe diventare un anno da ricordare, se è vero che la vendemmia anticipata, chiamata, a causa del grande caldo, “vendemmia tropicale”, lascia già presagire un prossimo vino eccellente! Come gli esperti sanno, un calo di grappoli sulle viti non sono mai una perdita, perché se lo sono in quantità, non

lo sono certo per la qualità e la vendemmia avvenuta tra metà agosto e metà settembre, se da una parte ha fatto registrare un calo generalizzato del 15% delle uve bianche e del 30% per alcune rosse (nelle Marche produzione a -5%), dall’altra fa pensare a un vino di grande qualità, come quello delle annate che sono rimaste nella storia. E probabilmente non si invaderà i mercati internazionali con litri e litri di prodotto made in Italy, ma sicuramente varrà la legge del “poco ma buono”! Il caldo di primavera e inizio estate e poi l’agosto bollente hanno creato stress idrico

e calo di peso dei grappoli e hanno fatto sì che si abbassasse la resa dei vigneti e che la vendemmia cominciasse con una settimana di anticipo per tutte le varietà, a cominciare dalle precoci, ma il tutto anche a favore di una grande qualità, quale è quella che le previsioni affidano al vino di quest’anno. La produzione attesa per le Marche (dove alcuni vigneti dell’Ascolano e dell’Anconetano hanno subito anche la grandine) si aggira sui 900 mila quintali di vino, mentre per il resto d’Italia si parla di un calo che ha pochi precedenti.

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DOSSIER: BENESSERE

TERME MARCHE: RICETTE DEL PIACERE Le strutture della nostra regione, nella maggioranza dei casi, hanno affiancato allo stabilimento un centro estetico e usano nel loro quotidiano un mix di aspetti curativi e di trattamenti extra che utilizzano vino, cioccolato, sali e oli essenziali, tra massaggi tradizionali e ricerca dell’esotico di C. Carnevali

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ono 378 le imprese termali italiane, secondo Thermalia 2011, rapporto di Federterme. Di queste 378 quasi la metà sono al nord un 15,1% al centro percentuale (in cui sono compresi anche gli stabilimenti termali delle Marche) e la parte restante al sud. Qualche anno fa, in uno dei tanti rapporti, la nostra regione era particolarmente “ben piazzata”, non perché avesse strutture enormi come quelle del nord, ma perché le nostre piccole terme erano tantissime e dislocate in tutto il territorio. Una delle tante difficoltà che incontravano era la dipendenza da due assessorati regionali diversi, Turismo e Sanità, che ovviamente non avevano gli stessi punti di vista. Oggi molte cose sono cambiate, i nostri impianti termali si sono organizzati e nella maggior parte dei casi hanno posto di fianco agli aspetti terapeutici dell’offerta anche quelli legati al benessere. Scelta quanto mai necessaria, dal momento che non solo si è abbassata l’età media dei clienti (over 65 meno del 40%, mentre gli utenti tra i 20 e i 45 anni hanno superato il 30%), ma le terme in Italia stanno vivendo la grande concorrenza dei centri benessere, sempre più diffusi e con offerte accattivanti. Ed ecco allora che le Terme di Acquasanta (AP), conosciute sin dai tempi dei Romani per la loro acqua solfurea e salsobromoiodica, hanno inaugurato proprio in questo 2011 il loro centro benessere. “Accanto all’aspetto sanitario più classico – afferma Pierfrancesco Ferranti, amministratore unico delle Terme – convenzionato SSN (Servizio Sanitario Nazionale), abbiamo inserito sauna, bagno turco, massaggi e tutti quei servizi più propriamente da centro benessere. La risposta è stata discreta, soprattutto nel mese di agosto e adesso puntia-

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mo su ottobre, anche per il fascino che esercita la montagna con i colori dell’autunno e noi ci troviamo nel Parco del Gran Sasso!”. Sfrutta la sorgente dell’Acqua Palmense del Piceno, lo stabilimento Idropinico di Torre di Palme (FM), aperto nel 1950, dopo circa venti anni dalla scoperta della fonte da cui sgorgava un’acqua con sapore gradevole e facilmente digeribile che se bevuta per 15/20 giorni di seguito può curare le malattie del ricambio. Per l’utilizzo di ingredienti curiosi e golosi nei trattamenti, dobbiamo spostarci alle terme di Sarnano che in prossimità di piccole variazioni societarie, potrebbero operare anche un ampliamento della struttura. “Accanto alle terme più tradizionali abbiamo un centro benessere – dice la receptionist Gabriella – specializzato in massaggi e trattamenti per viso e corpo. Nella nostra struttura non abbiamo una piscina, perché la nostra balneoterapia si svolge in vasche singole per l’idromassaggio, ma accanto all’aspetto termale - curativo possiamo garantire tutta una serie di massaggi e tecniche per l’estetica e il rilassamento. Utilizziamo a questi scopi il cioccolato, ma anche sale e miele combinati insieme”. Solo trattamenti da centro estetico per le Terme Santa Lucia di Tolentino. La responsabile Sara parla di massaggi, fanghi e trattamenti linfodrenanti destinati al miglioramento dell’aspetto e al rilassamento. “Fiore all’occhiello della nostra struttura – afferma - è la particolare attenzione alla morfologia del corpo e l’utilizzo di oli essenziali che a tutti gli effetti rappresentano l’aromaterapia,


“Mio caro zio, non me sento in perfecta salute da cualche tempo e vorei tornare en patria per bevere un pocho de le aque miracolose de la nostra Valle, se la molta mia ocupatione nel Vaticano non mi impedisse di farlo. Ne o parlato a sua Beatitudine el quale a promesso de lassarme libero quanto avrò finita la Trasfiguratione. I spero de revedervi presto a Dio piacendo. Salutateme Baldassarre affetuosamente e a voi ve mando un bacio con amore de figlio. Raphael”.

perché il piacere determinato da certi profumi o da alcune determinate combinazioni di essi influisce positivamente nel rilassamento e nei benefici che se ne possono trarre”. E se il 2011 vede la chiusura per ristrutturazione delle terme dell’Aspio - Camerano, rappresenta anche un’ulteriore conferma per le terme di San Vittore di Genga (AN), complesso termale curativo che non si lascia tentare dal benessere “effimero”, ma continua nelle prestazioni solo ed esclusivamente a carattere sanitario, pur se in presenza di tutta una serie di massaggi dove vengono utilizzati oli essenziali, candele cosmetiche e karité combinato con vari ingredienti particolari come aloe, mango, soia, cocco… Altra area, altra storia. Il Comune, con referendum, ha scelto di modificare il suo nome evidenziando la sua peculiarità e diventando così Monte Grimano Terme (PU); lo stabilimento ha scelto ugualmente di credere in questa potenzialità e accanto alle terme curative vere e proprie ha deciso di mettere in piedi una beauty farm. Il risultato è eccellente e l’offerta variegata. “Le richieste vanno a periodi, anche a seconda dell’attenzione che dedica loro la stampa - dichiara Simonetta Poggiali, responsabile dell’accettazione termale – e accanto alle cure terapeutiche più classiche, inalazioni, fangoterapia, balneoterapia, idromassaggi e cure idroponiche, abbiamo affiancato massaggi rilassanti, tecniche orientali e ayurvediche e tutta una serie di trattamenti benessere che vanno dalla vinoterapia, molto apprezzata in questo periodo, alla cioccolatoterapia, oli essenziali (anche quello di argan), erbe officinali, come nei fitotrattamenti che produce il Gruppo del quale le terme fanno

parte. La nostra struttura differenzia le offerte in primavera e in autunno”. È solo curativa e per l’apparato respiratorio in particolare, l’offerta delle terme di Carignano (Fano) che ha fatto dell’acqua, “dono di natura” come recita il loro slogan, il core business, attraverso inalazioni, insufflazioni, aerosol, nebulizzazioni. Le terme di Raffaello di Petriano (PU), invece, hanno scelto l’affiancamento all’impianto termale, costruito nel 1999, de L’Oasi, un centro benessere estetico - termale. Con palestra, piscina, peeling al sale termale, sedute sotto lampade a infrarossi e massaggi con oli essenziali, hanno fatto sì che l’acqua termale costituisse il filo conduttore dei trattamenti, con i preziosi minerali che ne sono disciolti sin dalla sorgente e svolgono azioni di rinnovamento cellulare. Appartenendo al Riccione Terme Group, le Terme di Raffaello ne rispettano in pieno la filosofia, ovvero far sentire ogni ospite al centro di un mondo concepito per soddisfare i desideri di terapia, di wellness o di divertimento. Anche a Macerata Feltria (PU) lo stabilimento Pitinum Thermae SpA si è ammodernato nel 1993, prestando attenzione a un’offerta a 360° che non dimenticasse l’aspetto benessere accanto a quello curativo. Oltre alla cioccolato terapia e ai massaggi aromatici, qui si è puntato sull’esotico, con il Lomi Lomi, massaggio hawaiano con musiche tipiche di queste isole e oli essenziali, il Pantha Jama, trattamento con piccoli sacchetti di erbe e, novità 2011, il massaggio celeste vietnamita per ritrovare il relax e le energie positive.

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DOSSIER: BENESSERE

BELLEZZA E SALUTE:

Al di là della crisi In fila nelle erboristerie e nelle farmacie. Per farsi una coccola o scegliere un regalo, in questi esercizi si trovano sempre prodotti nuovi e si registra una buona propensione a spendere Settore in crescita del 4,9%, tra le imprese è boom di farmacie

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l settore del benessere e della salute in Italia nel 2010 è cresciuto del 4,9% rispetto al 2009, con consumatori sempre più orientati all’acquisto di prodotti di bellezza, di erboristeria, di articoli sanitari. Complessivamente nel nostro paese si contano a 25.718 attività nel campo sanitario e della cura

della persona. Questi i numeri emersi da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2009 e 2010. Significativi i dati che registrano la crescita per le farmacie (+82%) e i rivenditori di medicinali non soggetti a prescrizione medica (+43,8%). In aumen-

to anche i centri benessere (+5,7%) e gli stabilimenti termali (+2,2%). Più presenti sul territorio risultano poi gli esercizi per il commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale (46,4%) e le erboristerie (16,2%). A livello regionale, prime per la cura della persona Campania

e Lombardia, rispettivamente con 3.500 imprese (13,6% del totale) e 3.465 (13,5%). Tra le province che si curano di più Napoli (1.988 imprese), Roma (1.918). Le crescite maggiori si registrano a Rimini (+43,1%).

BELLEZZA SENZA RISCHI

Bellezza senza rischi con le nuove regole sulle apparecchiature estetiche. Adeguamento degli apparecchi elettromeccanici nei saloni di bellezza. Nelle Marche coinvolte più di 1.000 imprese del benessere con Fidimpresa Marche finanzia le estetiste 2.500 addetti.

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ellezza e sicurezza d’ora in poi andranno a braccetto grazie alle nuove regole per l’uso delle apparecchiature dei centri estetici. Una buona notizia per i clienti di un settore, quello del benessere, in cui nelle Marche operano più di mille aziende e circa 2.500 addetti e dove ogni giorno si eseguono più di 4.000 trattamenti estetici. Ma anche un onere economico pesante per le estetiste marchigiane, specialmente in un momento di crisi come l’attuale. Nell’ultimo anno, secondo Benesse-

re Cna Marche, i tre servizi più richiesti (depilazione, manicure e pulizia del viso) hanno subito un calo complessivo del 23%. Le maggiori frequentatrici dei centri estetici restano le donne di età compresa tra i 25 e i 36 ann, che costituiscono il 43 % della clientela, mentre il “boom” degli uomini si è arrestato al 2 per cento. Affari in calo, dunque. Mentre adeguare i macchinari usati per i trattamenti, costerà i a ciascun centro estetico da mille a 15 mila euro. Per sostenere le estetiste marchi-

giane ad adeguare lampade abbronzanti, apparecchi per massaggi, elettrostimolatori, laser e tutti gli altri macchinari, Fidimpresa Marche, il Confidi unico della Cna, ha previsto una specifica linea di credito per un importo massimo di 15 mila euro. Sono, inoltre, previste la garanzia di Fidimpresa fino al 60 per cento della somma richiesta ed una corsia preferenziale per i tempi di delibera. Infine verrà richiesto agli istituti di credito convenzionati, un impegno a ridurr ei tempi di erogazione

del finanziamento. L’obbligo di adeguare gli apparecchi in uso nei centri estetici è previsto da un decreto del ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della legge n.1 del 4 gennaio 1990. Il provvedimento stabilisce le caratteristiche tecniche e le modalità di utilizzo delle attrezzature che servono a migliorare il nostro aspetto fisico, dai laser per la depilazione fino alle lampade abbronzanti.

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DOSSIER: BENESSERE

FIERE ED EVENTI Il settore del benessere e della salute in Italia sembra non conoscere crisi, con una crescita, nel 2010 del 4,9% rispetto al 2009. Ai dati del nostro Paese fanno eco quelli dei mercati internazionali, che registrano un aumento delle spese per prodotti o trattamenti, ma anche il moltiplicarsi di convegni, fiere, mostre specifiche del settore. ML vi segnala quelli più prestigiosi in Italia e all’estero, a partire da ottobre, fino al marzo 2012.

IN ITALIA DENOMINAZIONE Benexpò

DOVE

QUANDO INFO

Torino

14-16 ottobre 2011

www.lingottofiere.It

Esthetyworld Milano

22-24 ottobre 2011

www.esthetiworld.com

Wellness World Exhibition Milano

21-25 ottobre 2011

www.fieremilano.com

Benè Spa & Wellness Expo Vicenza

03-06 novembre 2011

www.vicenzafiera.it

Forum Club

Bologna

23-25 febbraio 2012

www.bolognafiere.it

Cosmoprof World Wide

Bologna

9-12 marzo 2012

www.cosmoprof.com

Weekend donna expo Milano

16 marzo 2012

www.weekenddonna.it

ALL’ ESTERO DENOMINAZIONE

DOVE

QUANDO INFO

Salon de la beautè Parigi - Francia

7 -9 ottobre 2011

www.lesalondelabeaute.com

Mioff Mosca - Russia

3-7 ottobre 2011

www.mioff.ru

Cosmetica Berlin

Berlino - Germania

5-6 novembre 2011

www.ki-online.de

Your Wedding Exhibition

Aberdeen – Regno Unito

14-15 gennaio 2012

www.yweltd.com

Anti-Aging Medicine World Congress

Bangkok - Thailand

19-21 gennaio 2012

www.euromedicom.com

Mondial Spa & Beautè Parigi - Francia

3-5 marzo 2012

www.msbparis.com

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DOSSIER: BENESSERE

Ascoltare il mare, lasciare che onda dopo onda lo stress si allontani e godere dei benefici dei migliori trattamenti: Luigi Sica, Spa Manager all’Excelsior di Pesaro, ci apre le porte della suggestiva area benessere all’interno dell’unico boutique hotel della riviera marchigiana

L’INCANTEVOLE SPA A CINQUE STELLE di I. Barone

S

ignor Sica, quali sono le peculiarità di questa bellissima Spa? “È una Spa dove il benessere è dato da una sinergia di elementi: la qualità dei trattamenti, la riservatezza degli ambienti e la bellezza della location. La Spa è interamente affacciata sul mare e questo dona un immediato senso di rilassamento. Il mare è fonte di grande energia, cambia continuamente, nelle tonalità e nei suoi ritmi e ogni persona lo immagina e lo percepisce in modo diverso. Gli ambienti sono impostati sul criterio dell’esclusività, non tanto per un fatto economico, ma per offrire riservatezza. Progettati per ospitare poche persone che con una semplice prenotazione possono ricevere nel momento più idoneo i trattamenti desiderati”.

Quali sono le professionalità di cui vi avvalete? “Ci avvaliamo di diverse professionalità, sia per la parte riservata all’estetica, che per quella riservata al benessere. L’ospite riceve il trattamento di prise en charge, ovvero dall’inizio alla fine della sua permanenza viene seguito in modo personalizza-

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to, in base alle personali esigenze e preferenze. Il personale è maschile e femminile: operatori con manualità differenti, che si esprimono e interpretano i trattamenti secondo il proprio stile di lavoro, attitudine e sensibilità. In questo modo ogni ospite può scegliere da chi essere seguito. Questo è un aspetto molto importante, a cui si dedica grande attenzione: l’empatia che si crea tra il terapista e l’ospite è fondamentale per la riuscita dei trattamenti. Il Personal Spa Assistant è, in questi termini, una componente essenziale dei nostri percorsi benessere”. Che tipo di trattamenti offrite? “La Spa Excelsior offre diverse proposte sia all’interno del percorso benessere (piscine idromassaggi, biosauna, percorso Kneipp verticale e stanza del sale) che nell’area dedicata ai trattamenti in area riservata (trattamento in doccia Vichy, rituale in hammam, bagno in idro suite, trattamenti estetici e trattamenti corpo). La componente essenziale della zona relax è quella di poter godere, in ogni stagione dell’anno, delle diverse atmosfere che il mare rie-

sce a offrire. Ancora, in antitesi ai ritmi e ai rumori quotidiani, si è scelto di non diffondere musica e riscoprire l’efficacia del silenzio in modo da agevolare l’allentarsi di tensioni e stress di mente e corpo. È presente anche un’ attrezzata ed essenziale sala fitness creata pensando agli sportivi ”. L’accesso alla Spa è riservato solo ai clienti dell’albergo? “La Spa è aperta agli ospiti dell’hotel, ma è accessibile anche agli esterni. Questo riflette lo spirito dell’Excelsior che vuole essere una realtà aperta alla città e vivere in sinergia con essa”. Che risposte avete dai clienti? “Sono feedback lusinghieri. Gli ospiti sono affascinati prima di tutto dalla location, ma certamente non è secondario l’indice di gradimento dei trattamenti ricevuti. Sono soddisfatti, contenti anche dell’accoglienza che è stata loro riservata. È come se ognuno di loro avesse ricevuto un momento senza tempo e senza luogo: è stato possibile vivere il sogno ”.


Un attico Spa con vista mare, una carezza di benessere che vi avvolge sin dall’ingresso: un incanto a cinque stelle che vi aspetta nel primo boutique hotel delle Marche, l’Excelsior Hotel di Pesaro

Le proposte: Percorso benessere Piscina d’acqua calda con idromassaggio Idromassaggio ludico con getti dorsali e geyser Biosauna Vertical Kneipp in doccia emozionale con cromoterapia Sala relax in haloterapia al vapore salino Sala fitness Trattamenti in area riservata Bagno di benessere in idro-suite Rituale in hammam Trattamento in doccia Vichy Trattamenti corpo Trattamenti viso Estetica

Info su: http://www.excelsiorpesaro.it/spa-wellness.php Spa Excelsior: 0721/630015

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DOSSIER: BENESSERE

BYE, BYE LONDON! ‘Lasciare Londra, una bella casa, un bel lavoro, amici e parenti? “Ma chissenefrega”, noi abbiamo scelto di vivere nelle Marche, perché qui si vive davvero bene!’ A voi la storia vera di John Parkin e Gaia Pollini, raccontata in una ‘Piccola guida per fottersene di tutto e vivere felici’ di A. Dachan

S

ignora Gaia, tantissimi giovani sognano di andare a vivere e lavorare a Londra, mentre Lei e Suo marito avete lasciato tutto e tutti per venire nelle Marche. Perché? “Sembrerà strano, ma Londra, pur essendo una bellissima città, ci stava stretta. Lavoravamo entrambi come creativi in un’agenzia pubblicitaria, ma coltivavamo anche una profonda passione per le terapie interpretative e le scienze orientali. Così abbiamo deciso di cambiare vita e di farlo senza mezze misure. Perché le Marche? Avevamo in mente un progetto olistico, ovvero creare una realtà che permettesse di ritrovare se stessi, una realtà dove vivere un benessere profondo, reale. Conoscevamo le Marche perché eravamo già stati qui in vacanza diverse volte: con

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questa regione è stato amore a prima vista. Sono già sette anni che siamo qui e ne siamo davvero felici”. Può spiegarci in cosa consiste il vostro progetto? “Abbiamo messo in piedi un centro per vacanze olistiche, una Country House con quaranta ettari di terreno tutt’intorno. L’abbiamo chiamata ‘La collina che respira’, perché qui nelle Marche le colline respirano, cantano, fanno sognare. La gente che viene da noi fa un’esperienza per certi versi inedita, quella della vacanza olistica appunto, in cui scoprono il piacere di seguire corsi specifici di benessere, lezioni di yoga, terapie di rilassamento, tai chi ecc. Sono previste due ore di attività al mattino e due al pomeriggio. Qui mettiamo in pratica quello che abbiamo riassunto, con

parole e immagini, nel nostro libro”. Un libro dal titolo inequivocabile… “Abbiamo voluto un titolo diretto, incisivo, immediato e abbiamo optato per ‘The fuck it way’ tradotto poi in italiano in ‘Ma chissenefrega’. Per dare un taglio ai problemi non servono tanti giri di parole, tante premesse. A volte bisogna proprio alzare le spalle, imparare a ridimensionare tutto. Non ci aspettavamo questo successo: la nostra guida per imparare e vivere meglio è già stata tradotta in otto lingue. Non è un romanzo, né un decalogo delle cose da fare, ma un gioco di immagini e parole, poche, per imparare ad affrontare la vita con il sorriso. Si può leggere dalla fine, dal centro, sul divano, in ufficio, ovunque una


Una scelta controcorrente John C. Parkin e Gaia Pollini, marito e moglie inglesi, un giorno hanno detto Ma chissenefrega! a un ottimo lavoro a Londra e si sono trasferiti vicino a Urbino con i loro figli gemelli, Arco e Leone. Lì hanno aperto un centro di vacanze olistiche, La collina che respira, dove gli ospiti possono frequentare diversi corsi, gustare la cucina locale e godersi il panorama. www.thefuckitway.com Edizioni Sperling & Kupfer

persona abbia voglia di mandare…”. Ci racconti questi binomio, ‘vacanza e libro’… “È un’accoppiata che funziona. La gente legge il libro, perché incuriosita dal titolo, perché ha letto una recensione, perché l’ha ricevuto per regalo … e poi decide di venire qui per provare sulla sua pelle se è vero che qui si vive davvero bene. Non si tratta di una fuga, della solita vacanza benessere mordi e fuggi, ma di un percorso che richiede un profondo lavoro interiore, che implica la graduale liberazione della mente dai cattivi pensieri, dalle preoccupazioni, dal malessere, per tornare a respirare a pieni polmoni e tornare a guardare la vita nei suoi aspetti più belli, ritrovare il proprio ritmo, il proprio equilibrio. Dai risultati che

riscontriamo, l’abbinamento libro - vacanza è vincente, riuscito in pieno”. Qual è il vostro principale target di riferimento? “Sono soprattutto donne. Noi donne, infatti, abbiamo una struttura genetica e mentale che ci permette di occuparci di più cose insieme, di portarle a termine tutte e di farle tutte bene. Ci prendiamo responsabilità grandissime, sia a livello emozionale, che pratico, ma spesso non siamo appagate, non vediamo riconosciuto questo nostro impegno e ciò fa sì che ci siano molte donne, passatemi il termine, inca…! Passano la vita a correre dietro a tutto e tutti e verso i 40 anni si accorgono che non si sono mai dedicate a se stesse, ai propri interessi, alla propria felicità. Le donne

oggi hanno bisogno di sfogare questa rabbia, tirarla fuori e fare spazio alla felicità, all’armonia, abbandonando il delirio di onnipotenza che finisce per bloccarle”. Lei, personalmente, l’ha tirata fuori questa rabbia? “Con quest’esperienza posso finalmente dire di sì, ora sto meglio, non provo più quella sensazione di scontento o quel fastidio nel constatare che la vita mi sta scivolando da sotto i piedi senza che io me ne renda conto. È bello reinventare se stessi, riscoprirsi, vivere una vita che rifletta quello che siamo nella realtà ed è altrettanto bello quando qualcuno ci racconta che, tramite il nostro libro e i percorsi che proponiamo qui nella nostra County house marchigiana, ha riscoperto la gioia di vivere”.

Che tipo di feedback ricevete? “Ne riceviamo molti, cartoline, lettere, messaggi. Qualche giorno fa, ad esempio, una ragazza che era stata da noi, ci ha scritto dicendo che, in quattro settimane, ha deciso di cambiare stile di vita, di tagliare con il passato, di buttarsi in nuove esperienze. Sia chiaro, noi non facciamo miracoli, aiutiamo solo le persone a capire quello di cui hanno bisogno, a parlare di ciò che le rende infelici, che le blocca e poi le mettiamo nella condizione di trovare in sé la forza, la determinazione, la voglia di tornare a vivere”. Un consiglio al volo per i nostri lettori? “Non seguite solo la logica del dovere, fatevi guidare un po’ dal vostro istinto, dal vostro cuore…”.

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DOSSIER: BENESSERE

Tracciare un percorso esaustivo è impossibile: sono molte le offerte delle strutture alberghiere e ricettive della nostra regione e molti sono i percorsi che vengono proposti con l’acqua come comun denominatore… ma d’altronde sono “salus per aquam”…

S

i chiamano comunemente SPA, non certo per richiamare una delle tante “ragioni sociali” di un’azienda, quanto a significare “salus per aquam”, la salute attraverso l’acqua. Sono quei luoghi in cui la ricerca del benessere è la filosofia – guida che attraverso la forza dell’acqua è giunta oggi a stabilire percorsi assolutamente impensabili, almeno fino a qualche decennio fa. Difficile tracciare un percorso esaustivo delle SPA della nostra regione: ne nascono ogni giorni come funghi, ma alcune segnalazioni sono possibili. E i trattamenti, nella maggior parte dei casi, sono anche Daily SPA. Su tutte vanno segnalate le due strutture a 5 stelle della regione: l’hotel Excelsior di Pesaro(www. excelsiorpesaro.it/) e Villa Lattanzi (www. villalattanzi.it) di Torre di Palme. Le due strutture ruotano intorno a un lavoro esclusivo che va fatto sulla persona, per stare bene con se stessi e con il proprio corpo: l’hotel Excelsior propone di ritrovare il proprio benessere psico-fisico con trattamenti personalizzati tra piscina coperta, idromassaggio anche con getti dorsali e geyser, biosauna, infusi e mas-

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TUTTI PAZZI PER LA SPA! saggi; la SPA Belvedere di Villa Lattanzi, sospesa tra cielo e mare, si avvale di un personal SPA assistant, professionista del benessere che regala esclusività a 360° riservata a ciascuno. Tutto intorno, nel territorio regionale, ci sono miriadi di proposte. Partendo dal Montefeltro (PU)… sarà forse per la vicinanza di numerosi centri termali, ma la scelta è quanto mai complessa e variegata! A Montecalvo in Foglia c’è Ca Virginia (www.cavirginia.it/), in un rustico del ‘400, con annesso centro benessere “Il Fienile”, dove è possibile ricevere da uno staff specializzato molti trattamenti per ricreare l’armonia tra anima e corpo. È la linea guida anche de La Muda (www.lamuda.net), centro benessere di Acqualagna, dove si occupano della persona a 360° con massaggi, piscina termale e percorsi volti ad allontanare le problematiche del quotidiano nell’ottica di una totale rigenerazione. Anche a Borgo Pace, in una struttura dell’Ottocento, La Diligenza (www.centrobebladiligenza.it/index1.asp), è possibile godere di massaggi, sauna, minipiscina con idromassaggio, docce di acqua sulfurea, solarium e in più il golf club

Alpe della Luna, con campo pratica a 9 buche e corsi con istruttore e la possibilità di sottoporsi, sotto controllo medico, a un test bioenergetico per scoprire le intolleranze alimentari. È particolarmente varia l’offerta de La grotta dei folletti (www.lagrottadeifolletti.it/) a Mercatello sul Metauro, un moderno centro benessere in legno e vetro, dove, coccolati dall’atmosfera creata da candele, incensi e musica, si possono seguire percorsi di thalatepee con vari tipi di sauna, idromassaggio con oli essenziali, fanghi, limi, tappeti massaggianti in chaise longue e poi, la sera, camino acceso in camera, per chi decide per il soggiorno… C’è anche l’Urbino resort (http://urbinoresort.it/), una struttura del XVIII secolo con un centro benessere che sfrutta la percezione che si ha di totale armonia con l’ambiente per dare nuova vitalità a corpo e mente, aggiungendo un percorso olistico che comincia con una camminata su tappeti per la stimolazione plantare e procede con un passaggio sulle vasche del percorso Kneipp, saune, vapori balsamici del bagno turco e una vasca termica. In provincia di Ancona, in località Arcevia,


nella Tenuta San Settimio (www.sansettimio.it), un lussuoso centro benessere propone, oltre a un’équipe specializzata, massaggi californiano, ayurvedico e l’intrigante (dal nome) massaggio psicosomatico, con sauna finlandese, bagno di vapore, metodo mare minerale per il corpo e il viso, massaggi con i fagottini di erbe medicinali e molto altro. Lussuosa e con una grande cura degli ambienti anche la SPA Marine dell’hotel Terrazza Marconi di Senigallia (www.terrazzamarconi.it). Qui la talassoterapia la fa da regina con la Thalasso Pool con acqua di mare calda e ben 8 postazioni di idromassaggio, ma soprattutto con pacchetti differenziati ogni mese (per ottobre è il momento di rigenerarsi, con l’uso di miele e pappa reale e l’Alga Laminaria). A Genga, invece, c’è l’hotel e la SPA Le Grotte (www.hotellegrotte.it), dove, accanto ai percorsi purificanti ai sali minerali, è possibile assaporare le tisane del Centro Mességué o seguire il rituale Suite Emotional e i trattamenti gemstone con massaggio cristallo terapico. Vastissima l’offerta del centro “Shusa” dell’Antico Uliveto (www.anticouliveto. com) di Porto Potenza Picena (MC), oasi

di relax tra colori e suoni con massaggi ai vinaccioli di uva rossa, all’olio di oliva, alle candele (fuoco liquido)… E poi massaggio svedese, californiano, thai con oli essenziali, thailandese con fagottini di erbe, con le pietre. La struttura è dotata di piscine, grotta del sale, percorsi che utilizzano argille, alghe, vinoterapia, c’è anche il percorso degli innamorati e quello Giulio Cesare e Caracalla, tra ambienti caldo – umidi, bagni di vapore, acque tiepide e tonificanti e c’è moltissimo altro ancora in un range di offerte senza fine. Sempre in provincia di Macerata, a Castelraimondo, c’è la Kimben SPA (www.borgolanciano.it/it/kimben-spa), nel relais di Borgo Lanciano, struttura di gran lusso, nella quale anche i trattamenti vengono effettuati con l’uso di diamante e platino, tra massaggi, il fango detox, l’hammam, la piscina, ecc.. Per chiudere la carrellata molto veloce di alcune delle strutture della nostra regione, non possiamo dimenticare il nuovo Centro Sun Island (www.sunisland. it) di Torrette di Ancona con una private SPA, una vera e propria suite riservata, per massimo 4 persone, rigorosamente su prenotazione, un vero e proprio lusso,

il piacere di una follia con termo sauna, bagno turco, minipiscina con idromassaggio e… cocktail di benvenuto! Ma da segnalare c’è anche Cocunia di Ancona (www.cocunia.com) con un’area SPA dove beneficiare di percorsi che alternano acqua calda e fredda, docce come piogge tropicali, sauna, bagno turco, idromassaggi, aromaterapia in nebbia fredda, sauna finlandese e zona relax e il Q-BO Wellness (www.q-bowellness. it) di Montegiorgio (FM), con bagno turco, talassoterapia, sauna a infrarossi, le coinvolgenti docce emozionali, i brividi della cascata di ghiaccio, la grotta del sale e i sentieri di coppia con massaggi con olio di Argan e un Ritual Royal aromatico che viene definito come rituale per il viso e per il corpo da mille e una notte, in cui tutti i sensi sono coinvolti per un rilassamento profondo a due…

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POST CONGRESSO

DA PIETRO ALL’UOMO DI OGGI, LA FRAGILITÀ NON CAMBIA A conclusione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, di grande attualità la domanda “Signore da chi andremo?”, riproposta e sviscerata in riflessioni, testimonianze e celebrazioni dal 3 all’11 settembre, giorno della Santa Messa celebrata al porto da Papa Benedetto XVI

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el Congresso eucaristico 2011 di Ancona sono rimaste le tante riflessioni e le immagini nel cuore e negli occhi di chi ha partecipato. Probabilmente uno dei tanti motivi per cui passerà alla storia sarà anche la pluralità (d’altronde era nelle Marche!) delle sedi e delle diocesi coinvolte per le location di approfondimenti e giornate eucaristiche congressuali, fino a culminare nella celebrazione di domenica 11 settembre. Sono stati oltre centomila i fedeli arrivati per la celebrazione della Santa Messa da parte del Papa Benedetto XVI, una concelebrazione avvenuta insieme a 135 vescovi, in un’area, quella di Fincantieri al porto di Ancona, dal forte significato simbolico, in un periodo delicato dal punto di vista sociale ed economico, come ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco in accoglienza del Pontefice. E si compie, con ancora più vigore, quella domanda che ha rappresentato il tema del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, svoltosi nelle Marche dal 3 all’11 settembre: “Signore da chi andremo?”, quasi a evidenziare lo sbandamento di un momento difficile, in cui l’Eucarestia può rappresentare una forza in più nell’affrontare la vita quotidiana. Intensi i lavori dell’intera settimana, spirituali e celebrativi, con riflessioni, testimonianze e arricchimenti per i significati molteplici che ne sono derivati. Quasi come se non fossero passati duemila anni da quando Gesù si sentì porre questa domanda da Pietro, la questione della fragilità umana, sotto molti punti di vista, è ancora di grande attualità. Soprattutto in momenti difficili come quello attuale, in cui l’incertezza

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sul futuro determina l’incapacità di vivere una vita proiettata verso il bene e verso il prossimo. Arrivato con l’elicottero direttamente nel piazzale del porto, Benedetto XVI è stato accolto dalla folla festante e ha celebrato con vescovi e sacerdoti delle diocesi marchigiane il rito domenicale, non dimenticando di inviare un pensiero a New York, alle vittime delle Torri Gemelle e ai loro parenti che proprio nella giornata dell’11 settembre hanno ricordato i dieci anni dal terribile attentato, ma non dimenticando nemmeno le difficoltà economiche in cui versa l’Italia e di conseguenza famiglie e cittadini. È stata una giornata intensa, scandita da momenti intensi. Non solo l’incontro con i fedeli nella celebrazione dell’Eucarestia, ma anche il pranzo presso la mensa di Fincantieri con i vescovi e soprattutto con una rappresentanza di disoccupati e cassintegrati ai quali ha detto: “La Chiesa è vicina alla vostra situazione”, per poi concludere con l’emozionante incontro, nel pomeriggio, con 500 coppie di fidanzati, in piazza del Plebiscito ad Ancona, giovani che hanno affidato il loro futuro alle preghiere del Pontefice. http://www.scuolagiocando.it/infanzia/stagioni/ autunno/autunno_disegni/ulivo/ulivo_14.gif


“La preparazione di questo grande evento è avvenuta con la generosità, la professionalità e la laboriosità che caratterizzano i marchigiani. La posta in essere era molto alta, visto che i riflettori sarebbero stati accesi sulle Marche per un’intera settimana. Eravamo certi che la reputazione guadagnata sul campo dalla nostra gente, in occasione di altri grandi eventi, sarebbe stata confermata e rafforzata. Così è stato. I commenti lusinghieri, ascoltati in queste giornate, sull’organizzazione della Protezione civile regionale, sulla sicurezza dell’evento, sulla bellezza dei luoghi e sull’accoglienza della nostra comunità ce lo confermano. Queste sono le Marche. Grazie” Gian Mario Spacca

“Non perdete mai la speranza” Benedetto XVI, incontrando le coppie di fidanzati, non ha loro nascosto come la difficoltà di trovare un lavoro stabile stenda “un velo di incertezza sull’avvenire” e al tempo stesso contribuisca “a rimandare l’assunzione di decisioni definitive”, incidendo negativamente sulla crescita della società che non riesce a valorizzare appieno la ricchezza di energie, competenze e creatività delle nuove generazioni. “Nel disorientamento – ha detto - ciascuno è spinto a muoversi in maniera individuale e autonoma, spesso nel solo perimetro del presente. La frammentazione del tessuto comunitario si riflette in un relativismo che intacca i valori essenziali; la consonanza di sensazioni, di stati d’animo e di emozioni sembra più importante della condivisione di un progetto di vita. Le scelte di fondo diventano fragili, esposte a una perenne revocabilità, che spesso viene ritenuta espressione di libertà, mentre ne segnala piuttosto la carenza”. “Cari giovani – ha concluso - non abbiate paura di affrontare queste sfide; non perdete mai la speranza”.

Da Bari ad Ancona “Sei anni fa – ha affermato il Papa - il primo viaggio apostolico in Italia del mio pontificato mi condusse a Bari, per il XXIV Congresso Eucaristico Nazionale. Oggi sono venuto a concludere solennemente il XXV, qui ad Ancona. Ringrazio il Signore per questi intensi momenti ecclesiali che rafforzano il nostro amore per l’Eucaristia e ci vedono uniti attorno all’Eucaristia! Bari e Ancona, due città affacciate sul mare Adriatico; due città ricche di storia e di vita cristiana; due città aperte all’Oriente, alla sua cultura e alla sua spiritualità; due città che i temi dei Congressi Eucaristici hanno contribuito ad avvicinare: a Bari abbiamo fatto memoria di come “senza la Domenica non possiamo vivere”; oggi il nostro ritrovarci qui è all’insegna della “Eucaristia per la vita quotidiana”.

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POST CONGRESSO

I CAPOLAVORI IN STRADA DI MICHELE TOSTI L’artista, presente al XXV Congresso Eucaristico di Ancona, usa fondi di caffè, semi e farine, ma questa peculiarità è arrivata nella sua arte veramente per caso: per un’infiorata attendeva petali che non sono arrivati ed è stato costretto ad “arrangiarsi” con ciò che ha trovato a disposizione di L. Dattolo

“V

ivo a Sigillo, cittadina in provincia di Perugia, - si presenta Michele Tosti - ma sono nato ad Urbino e quindi sono marchigiano. Svolgo un’attività piuttosto differenziata che spazia dall’interior design, alla progettazione in ambito architettonico, alla modellazione 3D e rendering, al “raddrizzamento fotografico” su facciate di edifici storici, ecc.. Dopo il liceo scientifico, infatti, ho frequentato la facoltà di Architettura a Firenze e ho una qualifica come disegnatore progettista Cad architettonico”. Ma poi sei un artista a 360°! Con la tua tecnica e con i fondi di caffè sei riuscito a fare “miracoli”! Partecipi a molte iniziative di questo tipo? “Partecipo in genere solo all’infiorata del mio paese e solo per passione. Quella di Ancona è stata la mia prima “uscita”, sono stato invitato a partecipare tramite persone che seguivano l’organizzazione e l’allestimento del Congresso Eucaristico e in particolare da una persona che era a conoscenza della realtà di Sigillo e aveva visto un mio lavoro nello scorso mese di giugno”.

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Come hai cominciato? “A Sigillo, in occasione del Corpus Domini viene fatta l’infiorata lungo tutto il percorso della processione e, circa 8 anni fa, mi è stato proposto di fare un “quadro” nel corso del paese. Io, un po’ per curiosità e un po’ perché mi piace sperimentare cose nuove, ho voluto partecipare e me ne sono appassionato. La tecnica è nata quasi per caso; la mia prima vera opera è stata la riproduzione di un particolare della pietà di Michelangelo, che intendevo realizzare con i fiori che avrei trovato disponibili la mattina dell’infiorata stessa e generalmente vengono portati spontaneamente dagli abitanti della via che li raccolgono nel proprio giardino. Non vengono acquistati... L’unica mia preoccupazione era stata quella di mettere da parte i fondi di caffè. Mi sono ritrovato alle 6 di mattina solo con i miei fondi e le uniche altre cose che sono riuscito a reperire sono stati un sacco di farina bianca e un sacco di farina di orzo che avevano portato per fare le strisce laterali della via: ho messo insieme i tre ingredienti e… da lì è nato tutto. Poi in seguito ho affinato la tecnica e ho sperimentato nuove farine e semi, rimanendo fedele ai miei fondi di caffè”.


Insomma niente fiori: quali sono gli ingredienti delle tue fantastiche “ricette”? “I materiali che ora utilizzo sono farine di granaglie e semi di vario tipo non colorati artificialmente: grano, orzo, soia, granturco con diversi tipi di macinazione (per uso zootecnico), semola, semi di sorgo, canapa, veccia... e principalmente fondi di caffè”. La scelta dei materiali, come ci hai raccontato, è avvenuta per caso. Ma chi ti ha guidato in questa arte? “Non ho avuto maestri, ma la passione per l’arte appartiene comunque alla mia famiglia, perché ho entrambi i genitori che erano insegnanti di educazione artistica nella scuola media; le tecniche che adotto sono frutto di mie sperimentazioni e in particolare mi piace dare un effetto scultura ai miei lavori, infatti, scelgo, in genere, particolari tratti da sculture famose e “Lamento sul Cristo morto” di Andrea Mantegna è uno dei pochi dipinti che ho preso in considerazione. Colgo l’occasione per inviare un immenso grazie a mio padre che partecipa sempre

alle mie infiorate, dove viene relegato dal sottoscritto al ruolo di “passa farine e semi”. Spero che mi perdoni se gli consento di fare solo le cornici!”. Se non proprio infiorate, hai partecipato ad altre iniziative artistiche e soprattutto hai realizzato altri generi di lavori a carattere religioso? “Sì, ho lavorato per altre realizzazioni in ambito religioso: ho costruito in passato tre presepi, di cui due fatti con il solo cartone da imballo, unito dalla colla mentre l’altro è stato realizzato con pannelli in forex su una struttura di base fatta di ferro”.

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POST CONGRESSO

POST CONGRESSO Il Congresso dietro le quinte

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l Congresso Eucaristico ha chiuso i battenti. Oltre alla dimensione religiosa, che ha vissuto la sua massima manifestazione con la visita del Pontefice nel capoluogo della regione, l'evento ha rappresentato una bellissima dimostrazione di organizzazione, pragmatismo, capacità di fare dei marchigiani: volontari, aziende, lavoratori Questa pagina la dedichiamo ad Alfad, la società riminese specializzata in allestimenti fieristici – con servizi che vanno dalla consulenza al catering - che nei tempi più recenti è stata più volte un'assoluta protagonista anche nelle Marche. Impegnata in primo piano nell'evento della Macroregione Adriatico-Ionica, Alfad ha dato un apporto di qualità e di affidabilità anche in occasione del Congresso

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Eucaristico. Suo, infatti, l'allestimento presso la Mole Vanvitelliana della Mostra internazionale “Alla Mensa del Signore”, curata da Giovanni Morello; un’esposizione di capolavori d’arte di grande prestigio, da Raffaello a Tiepolo, che rimarrà aperta fino al prossimo 8 gennaio 2012. Ad Alfad si deve anche la realizzazione del gigantesco palco utilizzato da Papa Benedetto XVI per la celebrazione dell'Eucaristia al porto di Ancona, lo scorso 11 settembre. Una suggestiva cornice bianca che, dando le spalle al mare, creava un singolare quanto unico effetto da “cartolina vivente”.

via Legnone, 23 20158 MILANO MI tel 02 6686046 fax 02 69900302 ALFAD spa via S. Martino in Riparotta, 15 47922 RIMINI RN tel 0541 359411 fax 0541 359432 via Crescenzio, 103 00193 ROMA RM tel 340 2326354 posta@alfad.com www.alfad.com


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ggi ghd - fondata nel 2001 in Gran Bretagna (nello Yorkshire) – è leader nel mercato dell’acconciatura a caldo, grazie soprattutto ad un prodotto (la styler) diffuso ormai in tutto il mondo. La struttura italiana del gruppo, affidandosi a Zucchetti Centro Sistemi, è riuscita a razionalizzare i propri processi interni, con notevoli economie in termini di efficienza e di organizzazione. Negli ultimi anni l’azienda è riuscita ad innovare ed ampliare notevolmente il proprio catalogo, con prodotti di cosmesi per capelli, spazzole e pettini e puntando fortemente su qualificati percorsi di formazione professionale. Risale alla fine del 2004 lo sbarco in Italia con una propria filiale - gestita dall’amministratore delegato Loriano Cuccoli – sin da allora affiancata da Zucchetti Centro Sistemi. L’incremento di fatturato e dei prodotti offerti con conseguente ampliamento della rete di vendita, ha fatto nascere l’esigenza di fornire ai propri agenti uno strumento innovativo che da un lato permettesse agli stessi di essere più autonomi, produttivi ed efficaci, dall’altro di armonizzare il flusso delle informazioni tra la sede e la singola forza vendita. Analizzate le esigenze di ghd, Zucchetti Centro Sistemi ha proposto con successo la Mobile SFA di Cassiopea, con l’aggiunta di alcune personalizzazioni richieste dal cliente. In sostanza, si tratta di un prodotto web, utilizzabile attraverso tablet PC e collegato al proprio gestionale, che permette agli agenti di sfogliare il catalogo prodotti e compilare gli ordini, avendo sempre

a disposizione tutte le informazioni relative agli articoli. Inoltre la Mobile SFA di Cassiopea ha fornito ulteriori servizi aggiuntivi: gestione del planning degli agenti e giro visite, informazioni sui clienti, situazione ordini e consegne, gestione di allegati (documenti, file multimediali e contratti), statistiche di vendita. “Eravamo alla ricerca di un prodotto web che permettesse ai nostri agenti di accedere a tutta una serie di informazioni aziendali attraverso tablet PC. ZCS ha risposto ottimamente alle nostre richieste, fornendoci uno strumento innovativo, di facile consultazione ed accattivante. La Mobile SFA di ZCS, inoltre, ha apportato del valore aggiunto all’attività della nostra forza vendite migliorando anche la qualità del servizio svolto presso i nostri clienti. Rendendo gli agenti più autonomi, poi, la Mobile SFA ha comportato economie in termini di efficienza ed organizzazione”. Loriano Cuccoli, Amministratore Delegato di ghd Italia

Zucchetti Centro Sistemi Spa website: www.centrosistemi.it e-mail: commerciale@centrosistemi.it tel. 055 - 91971

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un gruppo di Persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile

il sorriso della qualitĂ Via Direttissima del Conero, 11 - Camerano (AN) 138

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TENDENZE

I fratelli Cipolletti Maria Cristina (5/9/65) si occupa dell'ufficio stile e del commerciale, tiene vivi e stabili i contatti con gli oltre 70 negozi rivenditori Rosso Latino in tutta Italia e all’estero. A Marco (25/08/68) è affidato il compito di monitorare l’intera catena di produzione e di mantenere uno stretto contatto con la forza lavoro che lo aiuta anche nella scrupolosa e attenta gestione della logistica

BALLANDO CON… Da Sant’Elpidio a Mare alle sale da ballo di tutto il mondo, passando per i programmi TV con la Carlucci e la De Filippi: così Cristina e Marco Cipolletti portano avanti una tradizione calzaturiera che dura da quattro generazioni di A. Dachan

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ignora Cristina, insieme a Suo fratello Marco siete titolari del brand Rosso Latino, leader in Italia per la produzione di calzature artigianali per la danza: quando avete “mosso i primi passi”? “La nostra famiglia produce calzature da quattro generazioni. Rosso Latino è sul mercato da circa cinque anni, ma la sua preparazione e la messa a punto del prodotto testato parte da molto prima, come da ancora prima è partita l’idea di questo tipo di creazione”.

Cristina Cipolletti

Marco Cipolletti

Quali sono le novità e i mutamenti intercorsi nella lunga storia di Rosso Latino? “Il nostro è un prodotto artigianale, quindi, i fondamenti di produzione non sono molto diversi da quelli di nostro nonno. Quello che cambia, ma non di tanto, sono i materiali usati: siamo sempre alla ricerca di quelli più avanzati, da abbinare alle esigenze di una scarpa tecnica, che deve dare a chi la indossa comfort e resistenza, senza perdere di vista l’estetica e le tendenze moda”. Siete voi che disegnate i modelli? A cosa vi ispirate? “Sì, disegniamo noi i nostri modelli ispirandoci al mondo della moda in generale, seguendo tutte le nuove tendenze; ci documentiamo su vecchie foto o dipinti che provengono dal mondo del ballo, leggendo il più possibile riviste specializzate. L’ispirazione, in particolare viene dal mondo stesso del ballo, frequentandolo in tutte le sue forme, dal tango argentino ai caraibici, ai latini, allo standard e anche al ballo da sala,

cercando di captare le esigenze e il modo di essere delle ballerine. Alle nostre testimonial non chiediamo soltanto foto e pubblicità, ma anche impressioni e idee su cose nuove da fare”. Andando ai dettagli, che differenze ci sono tra una scarpa da danza e una ad uso classico? “Di differenze ce ne sono tantissime, anche se a prima vista non sembrerebbe: la flessibilità, la calzata, il comfort e tutto deve essere studiato e mixato per ogni tipo di ballo. Ogni tipo di danza, infatti, ha la sua scarpa; nel nostro caso potremmo dire che ogni ballerina ha la sua scarpa”. A contribuire al vostro successo ci sono alcune sponsorizzazioni d’eccellenza: ce ne vuole parlare? “Parlo con piacere delle nostre esperienze nelle trasmissioni televisive: da due anni siamo i fornitori ufficiali di “Ballando con le stelle”, “Amici di Maria de Filippi”, del corpo di ballo di “Zelig”, “Domenica 5” e per la prossima stagione ci saranno altre importanti novità … Sono tutte esperienze molto impegnative, perché non ci limitiamo solo a fornire le calzature: il nostro lavoro comincia mesi prima insieme alla costumista, con la scelta dei modelli e dei colori da abbinare ai costumi previsti. Poi segue la messa a punto delle calzate per Vip e ballerine che quasi sempre sono da realizzare su misura. Successivamente, durante le trasmissioni, ci sono le richieste last minute (scarpe commissionate al mattino da consegnare la sera stessa !)”.

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TENDENZE Per darci un’idea, vuole farci qualche nome di artista o VIP che ha ballato con le vostre creazioni? “La prima è stata Natalia Titova, che non ha indossato soltanto le nostre calzature, ma ha contribuito alla creazione della nostra linea tecnica, per intenderci la linea dedicata alle competizioni, che porta anche il suo nome “Natalia Titova per Rosso Latino”. Quindi tutte le concorrenti VIP e ballerine dei due anni di “Ballando sotto le stelle” come la Barbara De Rossi, Bo Derek, la giornalista Barbara Capponi, la Belvedere, Belen Rodriguez, Ambeta Toromani, Silvia Fontana, la vice campionessa del mondo e Campionessa Italiana di caraibico. Questi sono solo alcuni dei nomi eccellenti, fare un elenco sarebbe troppo lungo”. E per i testimonial, come avviene la scelta? “I testimonial… bella domanda. Per noi è una questione di feeling, li devo sentire adatti al nostro prodotto; non mi piacciono bravissimi e basta, devono avere quel qualcosa in più, che trasmett a

umanità, passione e l’amore per quello che fanno, che è poi in definitiva quello che cerchiamo di fare noi con le nostre calzature”. Vuole darci qualche anticipazione sulla collezione della prossima stagione? “Nuovi materiali tecnici, che aumenteranno la stabilità ed il comfort delle nostre calzature, molti colori e strass: la scarpa rifletterà la gioia del ballo”. Che consiglio darebbe ai nostri lettori per avere sempre la scarpa giusta? “Provare subito Rosso Latino! A parte gli scherzi, come dico sempre a tutti, non bisogna ascoltare nessuno, mettere le scarpe ai piedi, sentirle e sentirsi, non dimenticando che è una scarpa per ballare!”. Ci conceda una piccola confidenza: cosa si prova quando di vedono le proprie creazioni partire da Sant’Elpidio a Mare per arrivare nelle boutique e nelle rassegne di danza più blasonate? “È una grandissima soddisfazione; ci si sente ripagati di tutto il lavoro che si fa, nonostante sia una grossa responsabilità, in quanto siamo coscienti che la qualità delle nostre scarpe può decidere il buono o cattivo esito di eventi. Spesso ci interroghiamo, ci facciamo mille domande: “E se si rompesse un tacco in diretta televisiva? Se una scarpa dovesse dare problemi durante una competizione in cui le ragazze mettono in gioco mesi e mesi di allenamento?” E così via. Pensi che restiamo incollati alla TV in tutte le serate dove vengono indossate le nostre calzature e quando sono presenti alle competizioni. È come se in pista ci fosse una parte di me; sicuramente una grossa parte del nostro lavoro e della nostra passione c’è”. Beh, allora non ci resta che farvi un grosso in bocca al lupo! “ E noi auguriamo buon ballo a tutti”.

Per info www.rossolatino.com Cipolletti s.r.l. Via Lungo Tenna, 1765 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) Tel: +39 0734 859 314

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A CASA DI...

BENVENUTI A CASA RAFFAELI Nome casa: Raffaeli Anno di costruzione: 008/2010 Ditta che ha realizzato i lavori: Subissati Progettista e designer d’interni: Architetto Gianni Raffaeli Edificio realizzato secondo i principi della bioarchitettura con struttura in legno, impianto fotovoltaico, solare termico e sistema di riscaldamento/raffrescamento con pompa di calore geotermica.

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Casa in città immersa nel verde in un lotto dalla forma rettangolare allungata (m. 30 x100). L’articolazione spaziale dell’edificio definisce un dialogo continuo tra interno ed esterno in una molteplicità di viste e scorci prospettici

Caratteristiche: -Edificio ad unico livello -Alloggio mq. 200 + garage mq. 50 + porticati mq.80 - giardino/orto mq. 3000 - vasca d’acqua Le grandi vetrate fanno sì che la luce, il verde, il cielo e l’acqua diventino gli elementi che qualificano lo spazio.

Colore: sia l’esterno che l’interno sono colorati nelle tonalità dal celeste all’azzurro. 143


CULTURA E DINTORNI

SARAI BELO TE Marco Traferri: “Il sorriso, il sano sorriso, è il filo conduttore di questa mia meravigliosa avventura”

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Marco Traferri

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ignor Traferri, da anconetano DOC, o forse dovrei dire da “ anconetano de Ancona” Lei ha reso omaggio al dialetto scrivendo nella lingua locale il suo primo libro. Ci vuole raccontare questa Sua avventura? “In realtà Sarai belo te non è il mio primo libro. Prima di Sarai belo te ho scritto per Apogeo, casa editrice del gruppo Feltrinelli, Podcasting che funziona il primo libro italiano dedicato al podcasting, una tecnologia mediante la quale l’utente di Internet può creare e distribuire online le proprie produzioni audio e video. Un testo serio, insomma, che origina dalla mia passione per la comunicazione online. Sarai belo te è invece il mio primo testo semiserio; una raccolta delle espressioni, delle parole, dei modi di dire anconetani che più mi divertono, che più mi fanno sorridere. L’idea – che risale all’ormai lontano 2005 – nasce dal mio amore per la lingua di Ancona. E nasce innanzitutto in Rete. Sarai belo te, prima di divenire un libro è stato ed è ancora, un sito internet (www.saraibelote.it) cui ho dato vita proprio nell’intento di aggregare e poi condividere tutto quel che di divertente c’è nel parlare quotidiano della nostra città”.

Che impatto ha avuto con la Rete? “Il sito internet mi ha dato modo di entrare in contatto con un numero molto alto di persone che, innamorate come me della lingua anconetana, hanno iniziato a farmi avere il loro sostegno, il loro apprezzamento e, soprattutto, i loro suggerimenti, che andavano a integrare quanto io pubblicavo giorno dopo giorno online. Un successo notevole, il cui segreto va ricercato, secondo me, nel contrasto che io creo tra l’espressione anconetana e la definizione forbita e spesso ironica che le affibbio e che evidenzia la disinvoltura con la quale ad Ancona utilizziamo certe espressioni, il cui significato è spesso ben più profondo di quanto immaginiamo. Il seguito così nutrito che ha avuto l’iniziativa mi ha spinto, nell’autunno del 2009, a trasporre tutto su carta, a trarne l’omonimo lavoro: Sarai belo te, un libro per sorridere in anconetano. Un’iniziativa, questa, che mi ha visto per la prima volta impegnato anche nelle vesti di editore, con la mia neonata Marco Traferri Editore. Un’esperienza che si è rivelata coinvolgente, divertente, gratificante e che mi ha visto protagonista in prima persona in tutte le fasi che conducono il libro tra le mani del lettore: ideazione, impaginazione, edizione, stampa, distribuzione, promozione”.


Come è nata l’idea del titolo? “Per spiegarle come nasce l’idea del titolo preferisco copiarle un passaggio dell’introduzione al libro stesso: “Sarai belo te è una tipica espressione anconetana. La si sente spesso. Non ci si fa quasi più caso. È l’espressione di chi, vistosi in discussione a motivo del proprio aspetto, dei propri modi o delle proprie circostanze, tenta l’ultima, disperata autodifesa proferendo la fatidica frase: Sarai belo te! Come a dire: Chi ti credi di essere? Non ti guardi allo specchio? Hai poco da criticare! Non pensare di essere tanto meglio di me. Anzi, al tuo posto non sarei per nulla fiero! Tre parole che racchiudono tutto lo spirito dell’essere anconetano, dell’essere un po’ spaccone, brontolone, diffidente, malvolentieri sottomesso, ma sotto sotto buono e sempre pronto a tendere una mano”. Cinque edizioni in pochi mesi e poi un reading: si aspettava tutto questo successo? No. Prima di intraprendere l’avventura editoriale nutrivo molte perplessità. Quante persone avrebbero letto il mio

libro? Mi chiedevo. Tra i tanti testi anconetani disponibili in libreria, Sarai belo te avrebbe saputo distinguersi o sarebbe rimasto a raccoglier polvere sugli scaffali? Facevo fatica a convincermi che Ancona potesse manifestare apprezzamento per il mio lavoro. E invece il libro, ancora oggi, a due anni dalla sua uscita, continua a vendere senza posa. E quel che più mi gratifica è l’enorme seguito che continuano ad avere le iniziative che ruotano attorno al libro: la pagina Facebook conta oltre 5.300 iscritti, molti dei quali si tengono in costante contatto con me; il reading (che vede al mio fianco lo spassosissimo cabarettista anconetano Stefano Ranucci, in arte Rana) registra il tutto esaurito ovunque lo si tenga”. Ridere fa bene alla salute, lo dicono gli psicologi, ma come si ride in anconetano? “Ridere in anconetano vuol dire, dal mio punto di vista, saper ridere dei propri vizi e delle proprie virtù, con una buona dose di autoironia, una qualità che agli anconetani credo non manchi. Nella fattispecie, ridere con Sarai belo te vuol dire saper ridere con leggerezza e con gusto,

senza mai ricorrere alla volgarità. Ecco, uno dei punti di forza di Sarai belo te è proprio questo: saper divertire senza mai ricorrere, in alcun modo, al linguaggio scurrile. Era uno dei miei obiettivi principali. Credo di averlo centrato pienamente e di aver dimostrato che si può ancora ridere, e di gusto, tenendo lontana la volgarità, ormai diffusa ovunque”. Prevede un seguito a questa Sua avventura? “Mai dire mai. Anche se l’eventualità di un séguito andrà ponderata con molta attenzione. Non è raro, per un autore, sentirsi dire che… insomma… era meglio il primo!” Ci tolga una curiosità: quante volte le capita di sentirsi dire “Sarai belo te”? E cosa risponde? “Mi capita di continuo. Con mia sorpresa spesso mi fermano addirittura lungo la strada per puntarmi l’indice contro e dirmi scherzosamente: “Sarai belo te!” Rispondo sorridendo, sempre. Il sorriso, il sano sorriso, è il filo conduttore di questa mia meravigliosa avventura”.

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CULTURA E DINTORNI

LA SCULTURA SI FA LUCE Fabrizio Savi: trent’anni dedicati all’arte, ispirandosi all’armonia dei corpi in movimento di A. Dachan

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abrizio Savi, Lei è scultore e designer, precursore nelle arti digitali e oggi anche scenografo. Come e quando è iniziata la Sua avventura professionale? “La mia passione primordiale è la scultura. A dodici anni avevo già il mio piccolo laboratorio di fortuna, dove facevo sculture. Ho frequentato l’istituto d’arte, ma devo dire che sono stati cinque anni un po’ sofferti, che tuttavia mi sono serviti quando ho iniziato ad applicare le nozioni che avevo appreso sull’arte della scultura al design. Successivamente, mi sono iscritto all’Accademia, sezione scultura ed è stata un’esperienza che mi ha arricchito moltissimo. All’epoca, però, erano particolarmente gettonate le cosiddette “arti concettuali”, mentre io realizzavo opere figurative e per questo venivo snobbato, ma non ho mai mollato. Verso l’84 c’è stato un cambio di rotta nel mio percorso creativo: mi sono affacciato alle arti digitali. Era piuttosto azzardato, al tempo, pensare che il PC potesse essere usato come forma artistica. In questa nuova avventura non ho avuto vita facile, ma c’era già chi apprezzava. Ho vinto una borsa di studio per il Centro di Ricerca a Francoforte. Insieme al lavoro di ricerca e sperimentazione ho cominciato a 146

lavorare nell’artigianato e nel design, con risultati davvero incoraggianti. Così ho lasciato le ricerche per trasferire la mia arte alla produzione”. Che tipo di creazioni realizzava all’epoca? Nel 1994 ho brevettato le prime piastrelle in metallo da usare come decorazione e le ho presentate ad un’azienda di Treviso, che all’epoca era leader per la qualità. Il titolare, un uomo davvero lungimirante, le ha apprezzate molto e ha iniziato a commissionarmi quantitativi importanti. Da San Severino, quindi, ho iniziato a esportare le mie creazioni, passando per Treviso, in diverse zone del mondo. Due anni dopo ho registrato un altro brevetto, per le lampade-scultura in polvere di marmo, cioè una sorta di filigrana tridimensionale, che ha un effetto bellissimo, che non è fragile e offre soluzioni adatte alla realizzazione di più linee. Qualche anno fa, dopo essermi dedicato solo all’aspetto artigianale, ho sentito il bisogno di riprendere a creare, anche spinto dal fatto che, per via della globalizzazione, il settore artigianale è stato fortemente penalizzato e c’è stato un forte calo nel lavoro. Ho allora ripreso un discorso prettamente artistico. Da qualche


Precursore dei suoi tempi Sfidando le opinioni degli insegnati dell’Accademia di Belle Arti, nel 1984 presenta per gli esami finali di anatomia un’opera di computer art facendo interagire immagini e suoni digitali. Il suo talento e la sua originalità lo premiano. Due anni dopo, infatti, viene invitato con l’opera interattiva “Halley” al 4° Festival d’arte elettronica di Camerino, in quegli anni la più importante e completa rassegna di arti elettroniche in Europa. La sua creatività si manifesta tramite splendide sculture e opere artigianali d’eccellenza, con le quali partecipa ad importanti mostre e rassegne. Con le sue opere Savi varca con successo i confini nazionali, tanto che, nel 1989, ottiene il 3° premio alla manifestazione “Iinvipo”, presso Ochota Cultural Center, Varsavia, mentre nel 1994 viene iscritto nel catalogo internazionale degli artisti multimediali a cura del “ICC” (“Inter Communication Center”) di Tokio. Numerose riviste di arredamento tra cui AD, Gioia Casa, Casaviva, 99idee casa, Case di campagna Deberetts’Femme, ecc. si interessano del suo lavoro.

anno sono tornato a fare mostre e… da cosa nasce cosa, oggi vengo chiamato spesso per allestire scenografie”. A cosa si ispira? “Da diversi anni trovo ispirazione nella danza e nella mimica. Per quanto riguarda la prima, seguo una compagnia di Roma e in particolare l’artista Simona Lisi; osservo i loro movimenti, che mi evocano suggestioni uniche. Per il mimo, invece, seguo il principio di Delacroix, secondo il quale il mimo per eccellenza usa solo il busto, non il viso e le mani. Ho trasferito questo principio alla scultura, creando busti che, da soli, posizionati ogni volta in un modo, offrono scene e raccontano storie come attori nel palcoscenico della vita con tanta poesia”. Nel corso della Sua carriera, ha avuto figure che in qualche modo Le hanno fatto da guida o da maestro? “Per fortuna o purtroppo, no. Ho sempre precorso i tempi, anche se è stato faticoso. Pensi che sono stato uno dei pionieri a proporre la realtà digitale come

espressione artistica; in particolare, nel 1989, sono stato il primo in Italia e tra i primi nel mondo a fare esperimenti di realtà virtuale non immersiva. Sono stato, per molti versi, un apripista”. Quali sono i canali attraverso i quali fa conoscere le Sue opere? “Nel ’94, anno che per molti versi è stato di svolta nel mio percorso, ho smesso di partecipare ad eventi artistici. Riprendere dopo una simile interruzione non è semplice, ma pian piano mi sono rimesso in gioco. In questo senso devo dire che i social network hanno un potere straordinario. Ci permettono di entrare in contatto, in modo diretto e democratico, con altre persone. Sono iscritto a Facebook e questo mi permette di stare in contatto con altri artisti e operatori, di scambiare idee, suggestioni”. Cos’è, per Lei, l’arte? “Farei retorica se dicessi che è l’espressione di una civiltà, che è uno specchio che racchiude in sé molte attività umane. Mi preme affermare che, ancora oggi,

Fabrizio Savi con Vittorio Sgarbi

l’arte si rifà alle avanguardie del passato e spesso la critica privilegia le forme espressive di questo tipo. Io, invece, sono dell’idea che bisogna ridare senso all’arte; è importante che ognuno si esprima come sente di fare, che svolga il suo mestiere per passione e non per rientrare in certi criteri prestabiliti. Io, ogni giorno, cerco di fare questo, seguendo quello che la mia vena creativa mi suggerisce e lavorando, di conseguenza, con un sentimento autentico, che si riflette nelle mie creazioni”. Per me ogni forma artistica deve trasmettere l’esperienza, il lavoro, il sudore del fare. Nella nostra società, che ha voglia di riscoprire il piacere di emozionarsi, anche l’arte deve dare il suo contributo, con opere da cui traspaia il saper fare, la passione, la dedizione”.

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ARTE EMUSICA

MONICA PENNAZZI Un successo, a Roma, “Salto quantico”, la personale dell’anconetana vincitrice del concorso nazionale Massenzio. All’artista la proposta di portare la mostra a Parigi, agli inizi del prossimo anno

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ostra all’ombra della Tour Eiffel, agli inizi del prossimo anno: la proposta è arrivata a Monica Pennazzi nei giorni della sua personale alla Massenzio di Roma, dove l’artista anconetana ha proposto i risultati più recenti di una coraggiosa sperimentazione che fa della dialettica tra spazio e opera la connotazione di una cifra stilistica impegnata nella difficile conciliazione di arte, filosofia e scienza. Nomi autorevoli della critica come quelli di Maurizio Vitiello e Massimo Locci hanno visitato la mostra che si è appena conclusa, dopo una settimana di proroga, nella galleria romana nota per il suo impegno nei confronti di giovani emergenti. Ed è nella volontà di “segnalare una nuova corrente”, “una ricerca che sintetizza e qualifica gli interventi che dalla transavanguardia ad oggi hanno cercato una

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nuova via estetica all’immaginario”, che si è inserita la proposta di Massenzio, come spiega lo stesso direttore artistico, Alessandro D’Ercole: “Salto quantico” il titolo della personale di Monica Pennazzi, ed è il premio del concorso che, organizzato ogni anno dall’associazione, l’autrice di Ancona ha vinto nel 2009. Esposte quattro opere ‘sospese’, quattro sculture realizzate con filo di nylon trasparente e plexiglass: figure geometriche elementari che cambiano forma in un etereo divenire, riconsegnando gli esiti di un percorso che è passato per lo spazialismo di Fontana ed ha trovato adesso sponda all’interno di una cultura “tendente a rendere platonicamente reale –citando D’Ercole- l’unità derivante dalla fantasia sull’evoluzione della forma”. All’attenzione degli addetti ai lavori Monica Pennazzi si era già posta con le sue Quadra-

re, quadri-sculture alcuni dei quali sono esposti in modo permanente in prestigiosi luoghi italiani dell’arte contemporanea. Un’attenzione che promette ora di travalicare i confini nazionali: “Salto quantico” da Roma a Parigi, negli spazi della Tallulah Concept, in Saint-Germaindes-Prés. Un salto nella percezione del reale, un cambiamento sulla rotta di un’artista sensibile capace di offrire un tributo di nuova bellezza al mistero cosmico. Silvana Coricelli


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ARTE EMUSICA

TRACCE DI UMANITÀ La ricerca ben fatta di Samuele Pigliapochi di G. Bevilacqua

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Un giovane artista Nato a Jesi nel 1987, e ivi risiedente, frequenta il corso di Disegno Industriale e Ambientale Università di Ascoli Piceno. Ha studiato pianoforte con il M. Adrian Vasilache, ha esposto recentemente in una personale presso il Museo Diocesano di Jesi (Sala d’arte contemporanea), allievo di Carlo Cecchi; il suo laboratorio è a Jesi, info: samuelepigliapochi87@gmail.com 150

ccellenza e qualità sono le uniche risposte alla crisi. Le Marche dimostrano una discreta vitalità. Non mancano poi proposte espositive di rilievo, tra cui spiccano la pur congesta Biennale di Sgarbi e la mostra “Alla mensa del Signore” nell’ambito del Congresso Eucaristico Nazionale. Questo mi spinge a segnalare un giovane artista jesino, la cui proposta rivela già un’originale e ben fondata sensibilità di figurazione, di sicuro corroborata dallo studio della musica. Usando tele di cotone grezzo con un’imprimitura di gesso e colla, su telai costruiti artigianalmente, la stesura del colore, in particolare l’acrilico, avviene per grandi campiture molto diluite sulle quali è adagiato un oggetto. Ad essiccazione avvenuta, ne rimane impressa quasi l’ombra, la pelle, l’esteriorità che l’artista sottrae così al quotidiano. Si tratta quasi di una traccia indelebile, una sorta di radiografia affettiva dell’oggetto che ha perso la dimensione corporea, fisica e diventa un’orma intrappolata nel colore. Da questa risaliamo non solo all’oggetto, ma all’affetto che lo ha circondato. L’acquatico del colore scarica la pesantezza dell’essere, restituisce un mondo in cui l’uomo è presente per tracce di cose usate; un museo d’antropologia ove sentiamo palpitare l’uomo che toccava e manipolava il suo kit di quotidianità. Inoltre, ciascun oggetto adagiato sulla tela ha una poetica, vale a dire un suo reagire alla tela imbevuta di colore. L’acqua così è il mezzo del segno, il tramite tra l’oggetto e la tela. Tale accorgimento tecnico, che illude l’occhio, rimanda al motivo dell’indefinito, del nebuloso che si fa davanti allo spettatore, del miraggio che sfuma l’essenza delle cose e ne svela nuove dimensioni. Non a caso Samuele parla di “miraggi acquatici”. In tal modo egli tende ad offrire allo spettatore postmoderno non un prodotto compiuto, ma l’avvio ad una lettura del tutto personale. Voglio creare, ci dice l’artista, immagini in divenire intrise di vibrazione, mutanti ad ogni sguardo. Ciò soprattutto attraverso un fascinoso blu oltremare, comunicante con il biancore del fondo in trasparenza. Mi piace, confida il giovane artista, pensare all’idea di un viaggio tra i boschi dopo la pioggia, dove il blu del cielo ritrovato, corre tra i rigagnoli d’acqua, in una terra che prima sentivi sorda e riarsa. Accanto a questa ricerca segnalo infine quella altrettanto intrigante dell’illustrazione di fiabe ispirate al Manuale di Zoologia Fantastica di Borges. Un’esplorazione figurativa sulle mitologie che rimanda all’infanzia dell’uomo, a forme care, poste a guardia del nostro mondo onirico. A guardia contro un mondo freddo, funzionalista e attraverso un percorso di figurazione in cui bambini e adulti condividono, nelle stesse forme essenziali, dolci fantasmi zoomorfi. O più semplicemente tracce, come note musicali su cui esercitarsi con pazienza, lucidità…


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MOTORI

PERSHING AL SALONE DI CANNES In Costa Azzurra occhi puntati sul nuovo Pershing 108

Nada Serafini, Brand Manager di Pershing, commenta: “La presenza di Pershing a Cannes - con due novità come il P108’ e il P74’ e due modelli lanciati nel corso del’ultimo anno nautico come il P92’ e il P50.1’, oltre che con un modello storico come il P64’ - testimonia la vitalità del marchio che continua a dettare i canoni estetici più innovativi nel panorama nautico internazionale”. “Versatilità, prestazioni uniche e design all’avanguardia – aggiunge lo yacht designer Fulvio De Simoni – sono gli imperativi che ci guidano ogni volta che progettiamo un nuovo modello. Queste ultime creazioni, dai 15 ai 33 metri, sono ottimi esempi del sapiente mix di design e tecnologia a firma Pershing”.

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ccanto all’ultimo nato della flotta, in passerella hanno sfilato altri cinque modelli della gamma: il nuovo Pershing 74’, il Pershing 92’, il Pershing 50.1 e l’intramontabile Pershing 64’ Pershing, brand del gruppo Ferretti tra i principali produttori mondiali di high performance open motor yacht dai 15 ai 35 metri, ha partecipato anche quest’anno al Festival International de la Plaisance di Cannes, manifestazione internazionale che ha dato il via al nuovo anno nautico, portando in passerella i modelli più attuali e rappresentativi della propria gamma. Protagonista assoluto della kermesse che si è tenuta dal 6 all’ 11 Settembre è stato il Pershing 108’, su cui, per la prima volta, è stato possibile fare le prove a mare per respirare dal vivo l’atmosfera del primo modello trimotorico mai prodotto da Pershing, che sfoggia un layout versatile e una innovativa tecnologia di bordo. Nato dalla matita di Fulvio De Simoni, in collaborazione con l’AYT del Gruppo Ferretti e con il Centro Stile Ferrettigroup, questa nuova imbarcazione, lunga 32,90 m ed in grado di raggiungere una velocità massima di 42 nodi, è pronta a solcare i mari di tutto il mondo con la sua eleganza e con le sue prestazioni senza paragoni. Ma è la personalizzazione la cifra distintiva di questo yacht: proprio in quest’ottica il modello numero 1 del Pershing 108’ presenta un layout sottocoperta assolutamente customizzato, che comprende una spaziosa cabina VIP a prua, una cabina guest, una tv o una family room ed una cabina armatoriale full beam a centro barca, mentre il layout standard prevede 4 cabine ospiti e 3 cabine per l’equipaggio. Prestigiosi anche gli interni, che portano le firme del meglio del Made in Italy: ErnestoMeda, Poltrona Frau, Armani Casa e Fendi Casa – Club House Italia.


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ITINERARI DEL GUSTO

ITINERARI DEL GUSTO POGGIO ANTICO Via Malviano b/4 60037 Monte San Vito (AN) T. 071.740072 www.poggio-antico.com Un piccolo paradiso per innamorati, ma anche per chi cerca un po’ di relax, lontano dai rumori del mondo e della vita di tutti i giorni. Con piscina, giardino, ma anche con un centro sauna che oltre al bagno turco si avvale anche di due idromassaggi, il Poggio Antico è nel bel mezzo della tranquilla campagna marchigiana, ma dista appena dieci minuti dalla spiaggia di Senigallia

La Taverna di Figaro Strada provinciale feltresca, 9 61029 Urbino T. 0722.680103 E-mail: raf@latavernadifigaro.it www.latavernadifigaro.it Già il nome richiama particolari di rossiniana memoria. In realtà questo ristorantino a poco più di 3 chilometri da Urbino è specializzato nella valorizzazione dell’enogastronomia territoriale che ha legato alla cottura “al coccio”, agli abbinamenti terra – mare, ai piatti Rossiniani, ma soprattutto a prodotti genuini “a chilometri zero”. E nel week end organizza corsi di cucina.

Seta Cruda Contrada Grazie Fiastra, 67/b 62020 Loro Piceno (MC) Tel. +39 0733 506908 E-mail: info@casaazzurra.it www.casaazzurra.it Dal fascino di un nome che ricorda una delle tradizioni marchigiane, come la coltivazione del baco da seta a una filosofia di scelta di prodotti locali di alta qualità e freschissimi. Tutto questo è Seta Cruda, ristorante all’interno della country house Casa Azzurra che si avvale dell’arte del giovane chef marchigiano Alessandro Grillo.

Il Timone via Donizetti 2 Porto San Giorgio (FM) Tel. +39.0734.679505 E-mail: info@hoteltimone.com www.hoteltimone.com Da oltre venti anni il ristorante Il Timone di Porto San Giorgio ricopre un ruolo di primo piano sul territorio con i suoi 250 coperti e un menù sempre di altissimo livello, frutto del genio creativo di esperti chef e del sapore unico di ingredienti sempre freschissimi. Situato all’interno dell’Hotel Timone, il ristorante vanta altre due sale dislocate in zone differenti di Porto San Giorgio, con MINONDA, direttamente sul mare e l’ANCORA direttamente all’interno del porto turistico.

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TURISMO

MARCHE VINCENTI, SOTTO IL SEGNO DI DUSTIN Serenella Moroder

Presentati i dati del turismo per i primi otto mesi dell’anno: flusso in crescita dell’1,86 per cento, numeri da record, considerato il periodo, per i turisti stranieri

“S

i cominciano a raccogliere i frutti della campagna pubblicitaria con Dustin Hoffman protagonista per le Marche”, dicono in Regione alla presentazione dei dati ufficiali della stagione turistica, a chiusura del periodo estivo. E a quanto pare tutto è andato secondo le regole. “Ai cinque sensi – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Serenella Moroder – ne va ora aggiunto un sesto, quello della magia e dell’incanto che permeano la nostra regione e che è stato ben percepito dai turisti, in particolare quelli stranieri”. I dati sicuramente parlano molto chiaro e soprattutto confermano un trend di crescita considerevole: 1.995.085 arrivi nei primi otto mesi dell’anno (+1,86% rispetto al 2010) e 14.122.595 pernottamenti (+0,74%). Spicca su tutti il dato relativo agli stranieri (+6,82% negli arrivi e addirittura + 12,96% nelle presenza), a conferma di una crescita anche di qualità nell’offerta marchigiana. E secondo l’Osservatorio nazionale del turismo, la nostra regione ha superato in classifica anche Toscana e Liguria per le camere occupate nel mese di agosto. Una conferma di un comparto sempre più pilastro dello sviluppo economico e occupazionale del territorio, tanto che si rafforza l’impegno annunciato dal Presidente Gian Mario Spacca: “Insistiamo sulla strategia di consolidamento nei mercati italiano ed europeo e di rafforzamento nei mercati internazionali puntando su beni culturali, ambientali, del manifatturiero. Tenacemente si lavora, quindi, al consolidamento di un prodotto turistico di alta qualità e fruibile tutto l’anno, con una strategia di comunicazione che continua a premiarci: anche per il 2011, anno ancora molto difficile per l’economia mondiale, il turismo marchigiano registra performance straordinarie. Allo stesso tempo

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occorre proseguire nel percorso di riqualificazione delle strutture ricettive e di miglioramento del sistema di accoglienza per rilanciare l’imprenditorialità turistica”. Provenienti in prevalenza da Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Umbria, Piemonte, Puglia, Campania e Toscana, ma anche dalla sempre presente Germania, dall’Olanda e da Francia, Svizzera, Regno Unito, Repubblica Ceca, Belgio, Russia, USA (ma anche Canada e Brasile), Polonia e Austria, i turisti dei primi otto mesi del 2011 hanno preferito l’offerta balneare che rappresenta oltre il 50%, senza dimenticare le località di interesse storico-artistico (34,5%), il termale, la montagna, l’aspetto religioso. Tenuto conto della scarsa propensione alla prenotazione per i mesi autunnali – invernali, nelle strutture ricettive delle Marche ci sono già il 17,6% di camere prenotate per ottobre, il 10,1% per novembre e l’11,2% per dicembre. Le punte massime si trovano tra gli operatori che sono legati alla campagna, meta autunnale per eccellenza. “I dati – ha concluso l’assessore Moroder stanno a significare che le Marche hanno saputo ammaliare e catturare cuore e anima dei visitatori, conquistati dalle infinite suggestioni del viaggio attraverso l’arte, i paesaggi, le città, le spiagge e l’enogastronomia. Come le immagini scelte per farci conoscere nel mondo. La regione al plurale, anche nelle qualità, è riuscita a contraddistinguersi per le sue ricchezze che passano dalle attrattive naturali e paesaggistiche, alla cultura diffusa tra musei, biblioteche, teatri e grandi eventi tutto l’anno, fino alle eccellenze del made in Marche e l’elevata qualità della vita. È quello che il turista richiede, soprattutto i turisti stranieri, per una vacanza ottimale”.


MOVIMENTI TURISTICI GENNAIO - AGOSTO 2011 Elaborazione Regione Marche - Osservatorio Regionale del Turismo (Fonte Strutture Ricettive e Centri IAT).

Arrivi: 522.704 Presenze: 3.364.619

Arrivi: 598.394 Presenze: 3.049.349

Arrivi: 207.196 Presenze: 2.057.210 Arrivi: 344.576 Presenze: 3.207.086

Arrivi: 322.215 Presenze: 2.444.331

DATI PER PROVINCE

ESERCIZI RICETTIVI DELLA REGIONE MARCHE PER REGIONE

ESERCIZI RICETTIVI DELLA REGIONE MARCHE PER PAESE ESTERO

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TURISMO

FILIPPETTI, ROSCIONI, SCORTICHINI: I COMMENTI SUI DATI DEL TURISMO Non solo percentuali in crescita, ma proposte per migliorarsi e per migliorare la valorizzazione delle Marche: su tutto qualità e cultura dell’accoglienza

1.

Secondo il suo punto di vista di osservatore privilegiato perché protagonista sul campo, si possono confermare i dati presentati dalla Regione per i primi otto mesi del 2011?

Come considera l’efficacia della nuova promozione delle Marche, attraverso la valorizzazione delle sue bellezze naturali e della sua cultura (testimonial prestigioso a parte)?

2.

4.

È stata “l’estate degli stranieri” anche dal suo punto di vista di operatore?

3.

Quali potrebbero essere gli ingredienti per migliorarsi ancora di più sul mercato turistico?

2) In linea generale posso confermare che, in particolare per l’Hotel Excelsior, abbiamo avuto riscontri molto positivi dalla clientela internazionale, sia europea che extraeuropea, in termini di arrivi e presenze e in termini di customer satisfaction. Il futuro è nella qualità, anche nel turismo. 3) Seguiamo con interesse l’evoluzione della campagna: dalla sua versione istituzionale dello scorso anno a quella declinata sui 5 sensi di quest’anno. È utile alla notorietà, a patto che gli investimenti in spazi giustifichino l’investimento in produzione. Ora è tempo di investire in promo - commercializzazione. Il coinvolgimento di Josep Ejarque nella definizione della strategia di destination management è una buona notizia.

NARDO FILIPPETTI - Eden Viaggi / Hotel Excelsior 1) Prendiamo atto con piacere dei dati comunicati dalla Regione, la cui lettura è duplice: sostanzialmente stabile il mercato complessivo, ma con un segno più davanti che fa morale e un incremento degli arrivi e delle presenze da parte degli stranieri. Considerato lo scenario internazionale, è una buona partenza. Le Marche hanno il potenziale per fare di più e meglio.

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4) Nel 2011 una destinazione deve essere facilmente raggiungibile, offrire ospitalità di qualità a un giusto prezzo per ogni tipologia di ospite e garantire servizi turistici innovativi, utili e sempre funzionanti. Nulla di troppo difficile, ma dobbiamo avere il coraggio di guardarci allo specchio e capire quanto siamo distanti da questi obiettivi minimi. Eden Viaggi offre la propria totale disponibilità a lavorare in maniera costruttiva con i colleghi imprenditori, con le istituzioni e con i loro consulenti.


ALDO ROSCIONI – Hotel Excelsior La Fonte / Fortino Napoleonico 1) Sì, è vero, c’è stato un incremento di presenze, dovute al tempo, alla visita del Papa del settembre scorso e al fatto che in tutto il mondo c’è la guerra e qui, diciamo, è stato possibile trovare un’isoletta felice e tranquilla… 2) Sinceramente credo che i turisti stranieri siano stati gli stessi degli anni precedenti, quelli cioè che da anni hanno l’abitudine di trascorrere qui, al mare, il loro periodo di ferie. Gli altri? Sono stati di passaggio, spesso con motivazioni non turistiche e con percorsi dalle destinazioni diverse e dai tempi diversi. 3) È vero che, con un territorio come il nostro, non è il testimonial a fare la differenza, ma le bellezze che ci circondano, la cultura! Si dovrebbe, però, curare di più la diffusione della cultura dell’ospitalità nel nostro territorio, impararla sin da bambini, direttamente alle elementari, perché i turisti hanno bisogno di sentirsi ben accolti da un territorio intero, non soltanto dagli operatori della ricettività, ma quando si muovono, chiedono un’informazione, vanno alla ricerca di un monumento o desiderano acquistare qualcosa. La cultura dell’ospitalità non è soltanto degli operatori turistici. Diciamo che sì, noi siamo la prima linea, poi abbiamo bisogno della sussistenza. Si dice: “Facciamo squadra”… ma non sappiamo bene che cosa vuol dire. 4) Per rispondere a questa domanda bisognerebbe prendere una settimana di ferie e scrivere un libro! Ci sarebbero molte cose da fare, a cominciare da un’accoglienza adeguata per i disabili, non ci sono supporti e le barriere sono tantissime. Vogliamo dire poi che un inglese che arriva in aeroporto spende 20 euro di biglietto aereo e 70 di taxi? Che idea si fa del nostro territorio? E poi non c’è un mezzo di collegamento tra Numana e Portonovo e possiamo poi declinare mille altre piccole sfumature...

LUDOVICO SCORTICHINI – GoAsia / GoAustralia 1) Assolutamente sì e confermo quello che dissi tre anni fa, quando la Regione decise di intraprendere una nuova strada nella comunicazione turistica. Ben vengano i testimonial internazionali e soprattutto la volontà politica di dare visibilità al territorio attraverso il video. 2) Assolutamente sì. C’è interesse e attenzione dal parte dei mercati e dei t.o. stranieri. Però c’è ancora molto da fare nella qualità e nella cultura dell’accoglienza, sia nelle strutture marchigiane che nella cultura di impresa turistica. Alcuni alberghi sono vetusti nella struttura e nella gestione, sono tali e quali a 30 anni fa e fanno le prenotazioni “a mano”. Ciò nel 2011 è inaccettabile. Su internet ci sono siti di strutture marchigiane non all’altezza della situazione... Tutto ciò fa molto male alla filiera turistica marchigiana e rovina spesso il buon lavoro degli altri. 3) Va bene valorizzare gli asset che abbiamo, ma aggiungerei anche uno sforzo in termini informatici. Altre regioni fanno cose incredibili; vengo da un viaggio nel Kerala (India) che non è un’area con grandi risorse, ma pubblico e privato fanno progetti strategici di 5/10 anni insieme, con risorse messe insieme, a sistema, ma gestite da privati, con logiche imprenditoriali. Fanno aumenti paurosi nonostante la crisi e gli albergatori hanno una percentuale di riempimento superiore al 73%!! 4) Più comunicazione, più lavoro su blog, opinion maker, social network, con una cabina di regia, magari privata; le campagne di comunicazione che organizza la Regione devono essere declinate per tutta la filiera, tutto deve essere “marchiato” made in Marche. Ogni albergo, museo, ristorante deve mandare in loop nelle camere, nelle hall, nelle sale, i video istituzionali delle Marche. Ogni brochure deve riprendere i pay off usati dalla Regione. Ciò vale anche per tutti i siti della filiera turistica... Milioni di navigatori vedrebbero il video di Dustin Hoffman!!! Solo così si costruisce una matrice comunicativa che rimane indelebile nel consumatore e che lo fa parlare della destinazione ai suoi amici, parenti e colleghi, che incidono per il 63% sulle decisioni di “dove andare in vacanza”. 159


VIAGGI

A cura di Maraviglia viaggi

PER STACCARE LA SPINA

SOLUZIONI SHORT BREAK

SOLUZIONI LONG BREAK

HOTEL ELISABETHPARK, AUSTRIA

EDEN SPECIAL FUJAIRAH ROTANA RESORT & SPA ****

Situato nel cuore delle Alpi e immerso nello splendido paesaggio di montagna che circonda Bad Gastein, l’albergo è costituito da due edifici attigui e collegati che consentono l’accesso diretto all’area termale, celebre per i suoi straordinari effetti benefici. La quota comprende: il soggiorno in mezza pensione con sistemazione in camere Classic per la durata indicata, il ciclo di cure e trattamenti suddiviso per programma come segue: pacchetto Basic 3 Notti: (1 giorno di trattamento) 1 partial body massage 25’, free use of wellness & spa area, included fitness room. Per coloro che effettueranno i trattamenti è prevista una volta a settimana una cena di gala o in alternativa cena à la carte nel Ristorante Pralatur. Le cure termali di Bad Gastein sono leggendarie e famose in tutto il mondo per l’effetto benefico che sortiscono sulle malattie croniche e reumatiche nonché sulle affezioni delle articolazioni, dei muscoli e dei tendini. Prezzi a partire da: euro 449,00

Un vero e proprio paradiso per i sensi ed il benessere psicofisico, con massaggi e trattamenti orientali, aromaterapia, hammam e sale di ghiaccio. Un viaggio negli Emirati Arabi non può essere considerato “completo”senza aver visitato i luoghi più autentici di questa terra che ha stimolato l’interesse e la fantasia di tanti viaggiatori da tempo immemorabile. Tra questi vi è l’emirato più giovane, Fujairah, un luogo che offre una straordinaria vista su ripide montagne, oasi verdi, incantevoli valli, sabbia rossa, dorata e bianca. Al Aqah Beach dista 45 Km dalla città di Fujairah, 140 Km dall’aeroporto di Sharjah e da quello di Dubai. intrattenimento serale con musica dal vivo. Attività sportive come beach volley, beach tennis, beach soccer, bocce, banana boat, vela, windsurf, kayak, sport acquatici a motore (a pagamento); area giochi per bambini. Prezzi a partire da: euro 1.198,00

Info su: www.maravigliaviaggi.it Tel 071 206402

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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA CACCIA AL TARTUFO 2 notti con colazione + esperienza con cavatore + pranzo al tartufo - Valido sino al 27 novembre 2011 In occasione della 46ª edizione della fiera del Tartufo Bianco di Acqualagna, che si tiene il 30 e 31 ottobre e 1 novembre e nei fine settimana del 5-6 e 12-13 novembre, Maraviglia dedica, ai veri intenditori di bontà nascoste, un itinerario all’insegna del gusto e alla ricerca dei tesori più pregiati: una caccia ai tartufi di Acqualagna. Profumi di sottobosco, prelibatezze per la gola, relax in spa, l’incantevole scenario della Gola del Furlo e l’atmosfera autentica di un rustico padronale del ‘400 nella dolce campagna di Urbino: questa è la meraviglia che vi attende! a partire da 209 euro a persona. info su: www.maravigliatravel.it

UNA BEAUTY FARM PER LA COPPIA 2 notti con colazione + Massaggio & Spa - Valido sino al 27 novembre 2011 Ca’ Virginia Country House è una vera chicca nell’ampio panorama del wellness, uno spazio ideale per ricreare l’armonia tra anima e corpo. Le cascate rigeneranti e i vapori aromatici si fondono in atmosfere calde, romantiche ed ovattate per il benessere della coppia. Scopri il piacere del relax totale: 2 notti in un suggestivo rustico di campagna, ingresso Spa e un massaggio corpo da30 minuti, a soli 179 euro a persona. a 179euro a persona. info su: www.maravigliatravel.it

UNA RESIDENZA DI CHARME TRA LE CENTO TORRI DI ASCOLI 2 notti con colazione - Valido sino al 27 novembre 2011 Residenza 100 Torri è uno splendido boutique hotel, ricavato da un antico edificio nobiliare nel cuore di Ascoli e armoniosamente inserito nella cornice di bianche torri medievali, a due passi da Piazza del Popolo. Poche camere per la massima riservatezza e tranquillità e un’ambiento raffinato, luminoso e di charme per un soggiorno all’insegna dell’eleganza, a partire da 120 euro a persona. info su: www.maravigliatravel.it

AMORE, ARTE E BENESSERE AL CASTELLO DI GRADARA 2 notti in esclusivo hotel**** - Valido sino al 27 novembre 2011 Relais La Loggia**** è una dimora costruita attorno ai viaggiatori che scelgono di fermarsi dentro le mura del Castello di Gradara, cedendo al fascino di un soggiorno incantato e protetto dalle pietre della cittadella fortificata. Le camere offrono scorci su Gradara mai casuali: l’orologio della piazza, la facciata della chiesa, i torrioni del castello dove si amarono Paolo e Francesca. Docce cromo-terapiche, finiture in vetro di murano e ardesia e raffinata biancheria rendono gli ambienti unici e suggestivi. Non perdere questa occasione speciale: 2 notti a partire a 160 euro a persona. info su: www.maravigliatravel.it

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VIAGGI

I VIAGGI DI MICHELA Michela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche.

M

iei cari lettori, ben tornati al nostro appuntamento mensile alla scoperta delle Marche. L’estate è ormai volta al termine, con il cadere lento delle foglie e gli storni di uccelli che si alzano in volo verso altri orizzonti, aprendo il sipario sul volto autunnale delle Marche. È forse proprio questo il volto che più si fa apprezzare dagli amanti del buon vivere, da quegli animi più sensibili, lontani dalla confusione, alla ricerca delle intense vibrazioni nei caldi colori del paesaggio, alla ricerca dei profumi e sapori che raggiungono la massima espressione nella stagione autunnale. Funghi, tartufi, formaggi pecorini e di fossa, vini, oli extravergini e salumi e magici luoghi dove vivere tutto questo, sono solo alcune delle tante suggestioni che ci attendono. E quando penso a queste immagini il mio pensiero volge inevitabilmente a una certa parte delle Marche, che rappresenta l’eccellenza in tal senso: sto pensando a Urbino e a tutta la sua sublime Valle del Metauro. Per chi giunge da Fano e segue il corso dell’omonimo fiume, la strada di accesso ad Urbino è già essa stessa un meraviglioso varco alla città ducale, un paesaggio incantato con le sue dolci ordinate colline su cui si adagiano ville padronali e curati casolari, in un perfetto equilibrio fra natura e opere dell’uomo. Lasciati alle spalle gli uliveti di Cartoceto, ci si addentra nel cuore dell’urbinate. Pendici boscose ai lati incanalano lo sguardo sulla suggestiva forra della Gola del Furlo e suggellano l’ingresso nel regno del tartufo. E poi, risalendo le pendici e i tornanti, le ripide salite e i gradoni, si giunge finalmente a Urbino. L’accesso alla città da Piazza del Mercatale è quasi obbligatorio (è l’accesso più pratico e immediato) e propone subito al visitatore la vista più famosa di Urbino: la facciata dei Torricini di Palazzo Ducale. I due torricini guardano verso le ter-

COSA VEDERE Palazzo Ducale – Galleria Nazionale delle Marche: Piazzale Duca Federico n. 13, lunedì 8.30-14.00, da martedì a domenica 8.30-19.15. La biglietteria chiude un’ora e mezza prima. Casa Raffaello: Via Raffaello n. 54. Dal 1 novembre al 28 febbraio: feriali 09.00-14.00, festivi 10.00-13.00. Dal 1 marzo al 31 ottobre: feriali 09.00-13.00 e 15.00-19.00, festivi: 10.00-13.00.

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Oratori San Giovanni: Via Barocci. Periodo invernale: tutti i giorni 10.00-13.00. Periodo estivo: feriali: 10.00-12.30 e 15.00-17.30, festivi 10.00-12.30.


re del duca, mentre la sua facciata ad ali disegna la piazza insieme alla Chiesa di San Domenico. Ma questa sublime facciata, quasi memoria di antichi castelli e tutto il complesso incantevole del Palazzo Ducale sono qualcosa di più di un mero meraviglioso impatto visivo. Sono invero il simbolo dell’epoca magica che visse Urbino quando era il fulcro propulsore della cultura rinascimentale, quando nel fine Quattrocento Federico da Montefeltro primeggiava con Lorenzo il Magnifico a Firenze nel portare al mondo una nuova civiltà e una proficua propensione all’arte e al pensiero umano, quando alle corte del Duca si formavano e si esprimevano artisti eccelsi del calibro di Raffaello Sanzio e Piero della Francesca. Il Palazzo Ducale fu il primo palazzo che rifiutò la chiusura alla città, per aprirsi a un rapporto nuovo, di fiducia tra il Signore e il suo popolo. L’architetto Luciano Laurana, che lo realizzò, stravolse il concetto di palazzo-fortificazione dove il signore poteva difendersi dagli assedi dei nemici e del popolo scontento, per realizzare bensì uno spazio ampio e aperto, fatto a sua volta di tanti spazi, di pieni e di vuoti, di alti muraglioni e giardini pensili, inglobati come in “una città in forma di palazzo”, come definì Baldassare Castiglione nel Cortegiano. E la famosa facciata dei Torricini, così aperti da una lunga fila di finestre, non sottolinea altro che questo passaggio dalla forza all’eleganza. Se volete godere al meglio di questo scenario e siete muniti di buone gambe, seguite allora le indicazioni per la Fortezza di Albornoz. Dall’alto dei suoi giardini si ha la più bella vista su tutta la città, sui tetti in cotto e sui campanili, sulle absidi del Duomo e sui Torricini. E nel ridiscendere tra i ripidi vicoli del borgo scoprirete nuovi diversi scorci che vi lasceranno per sempre nel cuore l’immagine di Urbino.

Scrivi a: m.rossi@maravigliatravel.it I racconti e le foto più belle saranno pubblicati. 163


EVENTI

VILLA LATTANZI

LUXURY REFUGE FOR DREAMING All’inaugurazione della seconda struttura ricettiva a 5 stelle delle Marche, presentata la campagna pubblicitaria con la testimonial Lucrezia Lante della Rovere e il fotografo Dirk Vogel di C. Carnevali

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n sognatore. Capace, però, di realizzare i suoi sogni. Questo è Lanfranco Beleggia, super festeggiato patron di Villa Lattanzi, in occasione dell’inaugurazione di questa fantastica perla incastonata nella macchia mediterranea, a due passi dal mare. Il grande momento è, quindi, arrivato e il luxury refuge è stato rivelato a ospiti e territorio, in un coro di complimenti per l’accurato lavoro di recupero della struttura del Settecento, la chiesetta annessa, il parco, il bosco, così come Beleggia l’ha voluto, sognato e realizzato, grazie alla collaborazione dell’architetto Aroldo “Brenno” Tofoni. E il risultato è una struttura ricettiva a cinque stelle, la prima della provincia di Fermo e dell’intero territorio del Piceno, con 18 camere per le quali è stato scelto il meglio in termini di arredamenti, materie prime utilizzate, telerie e biancheria, accessori e componentistica (tutto rigorosamente marchigiano), con 35 mila metri di terreno con piante secolari e particolari condizioni climatiche che permettono a un aranceto di crescere rigoglioso, con una palestra e una spa situata all’ultimo pia-

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no della torretta, in un ambiente luminosissimo da dove si può godere di un panorama mozzafiato. Questo e non solo questo, è Villa Lattanzi, che va visitata, perché non si può raccontare, tanto è ricca di particolari e che si candida a diventare, entro breve, un Relais&Chateau. “Sono un uomo d’azione e quindi poco loquace – ha dichiarato il proprietario Lanfranco Beleggia, conosciuto nel mondo per il suo marchio di gioielli Brosway – vi sono grato per tutti i complimenti che ho ricevuto, ma non credo di essere così bravo per quello che ho fatto. Davanti a noi c’è il mare, un parco, una villa che non ho fatto io e un bosco con una macchia mediterranea: dobbiamo tutto a madre natura. Se ho un merito, quello è solo che mi innamoro delle cose e le faccio, ma per Villa Lattanzi ho dovuto chiedere il permesso alla mia azienda e ai miei figli, perché sono un imprenditore e il mio mestiere è proprio fare l’imprenditore”. Non dimentica mai, Beleggia, di ringraziare i suoi collaboratori, le aziende e i gruppi che lo hanno accompagnato in questa


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EVENTI

“avventura” e ha sempre parole di grande affetto per l’architetto Tofoni che “con la sua costante e sapiente presenza, ha saputo ricostruire questo vecchio rudere”… Che però Mister Brosway sia un imprenditore illuminato non è sfuggito a nessuno e lo ha ribadito più volte anche l’assessore regionale al Turismo Serenella Moroder, presente con il collega Paolo Petrini, vicepresidente della Regione Marche e con tutti i rappresentanti delle istituzioni fermane (dal sindaco al vicesindaco, al presidente della Provincia, al prefetto). “Lanfranco Beleggia – ha detto l’assessore Moroder – ha saputo coniugare le Marche in charme, usando il suo acronimo. Credo che adesso sia il nostro tempo, un tempo nel quale avere una visione diversa del nostro territorio, avendo occhi diversi per rivedere un edificio che da sempre è stato qui, una struttura che rivive come se fosse un metallo prezioso, duttile da lavorare e offrire agli altri, tanto per utilizzare un’immagine legata all’azienda Brosway. E il risultato è l’emozione che oggi è il sentimento palpabile in questa inaugurazione. Adesso è il nostro tempo perché abbiamo tutte le carte in regola per diventare territorio di riferimento in Italia e questa sarà una di quelle mete che, scoprendola, darà emozioni vere”. L’inaugurazione di Villa Lattanzi è stata l’occasione per presentare anche la campagna pubblicitaria realizzata dal grande

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fotografo Dirk Vogel: proiettati sullo schermo gigante del parco tutti gli scatti che hanno come testimonial Lucrezia Lante della Rovere. “Ho trascorso qui – ha dichiarato l’attrice, presente alla festa – 48 ore, tra le rilassanti passeggiate nel parco e il piacere della spa. Tornerò qui, tra qualche mese, quando, proprio durante la prossima stagione teatrale, sarò in questa zona con “Malamore” di Concita De Gregorio”. Villa Lattanzi, non sembra esserci scelta migliore!


GIRO D’ITALIA IN VESPA

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na quarantina le tappe in tutte le regioni d’Italia, 32 gli incontri ufficiali programmati con i sindaci ai quali trasmettere il messaggio dell’iniziativa “La fraternità corre in Vespa”. Queste le cifre del giro d’Italia della fraternità che Giorgio Serafino e Giuliana Foresi, due giovani coniugi di Montecosaro hanno intrapreso domenica 4 settembre par-

tendo dalla loro cittadina dove torneranno il prossimo 25 ottobre. La coppia non è nuova a imprese simili: al suo attivo, infatti, c’è già una traversata degli USA con una Vespa 50 speciale del 1978, ribattezzata “Generale Lee” e poi il Marocco, il Brasile, la Cambogia, il Laos, la Thailandia. Ed ora questo viaggio, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che potrà essere se-

guito anche via internet sul sito www.terraeasfalto.it e che vedrà i due coniugi consegnare ai sindaci italiani il messaggio dell’Associazione “Città per la fraternità” di cui il sindaco di Montecosaro, Stefano Cardinali, è vice presidente. I Vespa Club di tutta Italia si sono mobilitati per accogliere Giorgio e Giuliana in questo loro tour.

POLVERIGI, ARCHIVIATA LA FESTA DELLE STREGHE 2011

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utto si è svolto secondo le regole: ancora una volta, al calar delle tenebre, il paese che cambia faccia, la strega che brucia a mezzanotte, i fuochi d’artificio e una folla desiderosa di spaventarsi o anche di sorridere alla vista delle tante “prove d’artista” che Polverigi riesce a mettere in campo ogni anno, con il lavoro di molti cittadini, per la tradizionale

Festa delle Streghe, svoltasi quest’anno il 17 settembre. Esseri malvagi e spaventosi nascosti in ogni angolo delle vie del paese, tombe, mummie, un esercito di scheletri e gatti neri, un pentolone dove pozioni magiche e malefiche bollivano già dal tardo pomeriggio… Giunta ormai alla XXIII edizione, la tradizionale Festa delle Streghe, tra zucche illuminate, zombie e quanto di

più terribile popoli l’immaginario collettivo, ha visto all’opera bravissime compagnie di artisti di strada, tra giocolieri, personaggi sui trampoli e mangiafuoco. E poi cartomanti, truccatori per i bambini, spettacoli, un mercatino stregato e un sacco di stand gastronomici. E archiviata l’edizione 2011, si pensa già al prossimo anno. www.panenostrum.com

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EVENTI

NUOVA SEDE PER RAINBOW Un concept innovativo nel pieno rispetto dell’ambiente e della creatività: perché le idee migliori nascono nei luoghi più belli

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ainbow, la content company nata dal talento creativo e imprenditoriale di Iginio Straffi, ha presentato alla stampa venerdì 23 settembre la sua nuova sede di Loreto, che ha avuto il plauso degli importanti ospiti, autorità politiche, rappresentanti del mondo industriale e dello spettacolo. La struttura è immersa nel verde delle colline marchigiane, in un parco di oltre 10 mila metri quadrati e si presenta come luogo ideale dove far nascere nuove idee. Legno, vetro e specchi d’acqua regalano un’atmosfera rilassante e magica, in perfetta armonia con la natura circostante. Ambiente e benessere sono i temi ispiratori del progetto al quale, in fase iniziale, hanno collaborato insieme agli architetti Sergio Bianchi ed Elisabetta Straffi e allo Studio Elleci Progetti – per gli impianti – e allo Studio Redi – per le strutture – anche Syd Mead, il noto scenografo di

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fama mondiale dal cui talento sono nate le ambientazioni di film cult come “Blade Runner”, “Aliens” e “Star Trek”. “Crediamo che la creatività esiga un contesto nel quale ambiente, benessere e bellezza si incontrino per favorire tutti gli elementi che concorrono al processo. La fantasia, in primis. In un momento storico in cui troppo spesso si trascurano questi presupposti, abbiamo desiderato, sin dal principio, che la nuova sede di Rainbow fosse in piena sintonia con le bellezze del territorio in cui ci troviamo, nel pieno rispetto dell’ambiente. E delle persone”, ha dichiarato Iginio Straffi, fondatore di Rainbow. L’attenzione al benessere delle persone che lavorano nella casa madre delle fatine più famose d’Italia, le Winxs è, infatti, il requisito principale al quale il team degli architetti ha pensato. Un’attenzione che si è concretizzata nel concept e nella “personalità” della struttura

stessa e nella realizzazione di elementi collaterali – come la palestra, la piscina, la sauna, l’idromassaggio, la caffetteria e il ristorante, i campi da tennis e da calcetto – per creare una sinergia a tutto tondo con l’ambiente di lavoro. Fiore all’occhiello della nuova sede, anche la sala cinema 3D, lo showroom e il teatro di posa (1500 mq) e un living su due livelli per accogliere i collaboratori e gli ospiti stranieri. L’armonia con l’ambiente è l’elemento che colpisce nella struttura, anche cromaticamente. Una completa integrazione con l’ambiente naturale, in una sintesi di materiali e toni che evocano i colori della terra e del legno. Ampie superfici vetrate, per un dialogo continuo tra gli ambienti interni e l’esterno. “La nuova sede di Rainbow, nasce da un importante e ambizioso progetto che non sarebbe stato possibile senza un grande lavoro di squadra al quale,


Un incantesimo verde per le fatine Winx Energy Resources ha progettato un sistema integrato per rendere la nuova sede Rainbow un edificio a zero emissioni. Fotovoltaico, geotermico, soft cooling, domotica e mobilità sostenibile: una sapiente combinazione di tecnologie al top per comfort e rispetto dell’ambiente.

oltre al team degli architetti, ha preso parte attiva anche il Patron Iginio Straffi. L’integrazione con l’ambiente rende solo una parte dell’enorme attenzione rivolta alla riduzione delle emissioni inquinanti per le quali si sono utilizzate le più avanzate tecnologie impiantistiche, con particolare considerazione verso le energie rinnovabili”, ha affermato l’Architetto Sergio Bianchi. Nella costruzione della nuova sede è stato, infatti, sperimentato il brevetto (N. AN2006A000063, AN2007A000028) per un sistema di sonde geotermiche, sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Ancona. Al progetto hanno partecipato, inoltre, i più prestigiosi docenti del Dipartimento DIIGA dell’Università Politecnica delle Marche, del Dipartimento di Scienze Geologiche, Tecnologiche, Chimiche ed Ambientali di Urbino e del Dipartimento di Matematica ed Informa-

tica di Camerino. In particolare, grazie al sistema di sonde a spirale, l’impianto di climatizzazione con pompe di calore geotermiche assicura il massimo livello di comfort agli occupati nei diversi ambienti, ottimizzando contemporaneamente i consumi energetici. L’edificio vanta un impianto fotovoltaico, che è composto da 1595 pannelli ad elevata efficienza, per 360 Kw, in grado di garantire la produzione elettrica che copre il fabbisogno necessario, con un risparmio sulle emissioni di CO2 pari a circa 200 Kg/anno. Un altro sogno Rainbow è diventato realtà, in un anno di grandi cambiamenti, successi e nuove avventure.

Rainbow è una content company fondata nel 1995 per la realizzazione di produzioni animate multimediali. Oggi è uno dei maggiori e riconosciuti studi di animazione a livello internazionale. È l’unica casa di produzione in Italia in grado di realizzare internamente tutte le fasi di produzione di un cartone animato. Le properties create e distribuite da Rainbow sono Winxs Club, Huntik, PopPixie, Monster Allegy, Tommy & Oscar e Maya Fox. Rainbow è, inoltre, agente in Italia per Nickedeon di tutte le principali loro properties. Info su: www.rbw.it

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APPUNTI IN AGENDA

Cosa facciamo di bello stasera? SAI SE C’È QUALCOSA IN GIRO? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

Mostra “La Filosofia del Bello. Mode e modi di essere nell’Italia della Bella Epoque” 9° Giornata Nazionale della Relazione con il Cliente Cittadino “Customer experience: le visioni di Call World” Come avviene ormai dal 2003, anche quest’anno, il 12 ottobre 2011, sarà il CCDay. Si celebra la nona giornata nazionale dei Call center, promossa e coordinata dal Club CMMC (Customer Management Multimedia Competence) di Milano, sul tema “Il nostro valore aggiunto nell’era dei social media e della customer experience”. La giornata è patrocinata dai Ministeri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Pubblica Amministrazione e Innovazione. Call world di GGF Group partecipa all’iniziativa organizzando un Workshop – Brainstorming aziendale dal titolo “Customer Experience: le visioni di Call World”, una riflessione a voce alta e tutti insieme, per capire in che direzione sta andando il customer service.

Alla Mensa del Signore

Mostra “La Filosofia del Bello. Mode e modi di essere nell’Italia della Bella Epoque” Civitanova Marche Alta, Auditorium di S. Agostino fino al 6 novembre 2011 La mostra, curata da Stefano Papetti, intende offrire uno spaccato di quella bella epoca nel corso della quale l’effimero delle soirees mondane e la concretezza degli incontri politici si fondevano, dando luogo ad una straordinaria mesalliance di raffinatezza e di glamour. Non a caso l’esposizione si apre con una ricostruzione della sala da toletta di Andrea Sperelli, il dandy raffinato e decadente protagonista de “Il piacere “ dannunziano: sul sarcofago romano che funge da tavolo poggiano i fazzoletti cifrati, i portasigarette, le fiale di preziosi estratti profumati ed i piccoli vasi che mantengono sempre fresche le gardenie da appuntare sul bavero dell’abito da sera. La mostra gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Per info: telefono e fax 0733-891019, info@pinacotecamoretti.it

9° Giornata Nazionale della Relazione con il Cliente Cittadino Alla Mensa del Signoe Prosegue ad Ancona, fino all’8 gennaio 2012, la mostra “Alla Mensa del Signore. Capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo”, inaugurata venerdì 2 settembre alla Mole Vanvitelliana. La rassegna è promossa e realizzata dal Comitato organizzatore del XXV Congresso Eucaristico Nazionale in collaborazione, e con il determinante apporto, della Regione Marche. Il percorso espositivo è formato da 120 opere fra dipinti, sculture e arazzi di grandi maestri dell’arte, dal Cinquecento al Settecento ed oltre. La rassegna ha potuto realizzarsi grazie all’apporto del Comune di Ancona, che ha messo a disposizione lo spazio espositivo della Mole Vanvitelliana. e-mail: mostre@congressoeucaristico.it - sito web: www.congressoeucaristico.it

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SPORT

REGATA DEL CONERO Sul gradino più alto del podio Idrusa. La civitanovese Calipso 4 arriva terza, mentre Malafemmina di Falconara si aggiudica il Trofeo Adisco

S

i aggiudica la combattuta competizione Idrusa, la grande favorita: la velocissima imbarcazione categoria Maxi - 24 metri e mezzo di scafo - dei fratelli Montefusco di Lecce. Seconda classificata a 1 minuto dalla prima Orlanda di Filiberto Sammarini da Rimini (prima nella sua categoria 1° CAT.). Terzo posto assoluto – a 3 minuti dalla prima - per Calispo 4 di Piero Paniccia (1°CAT) di Civitanova. Quarto posto per ALTAIR 3 di Sandro Paniccia di Civitanova (2° CAT.). Enfant Terribile di Alberto Rossi, dell’AYC, si aggiudica il quinto posto assoluto e il primo della categoria (3° CAT.). Sayonara di Trieste sesta assoluta e prima di categoria (4° CAT). Settima MP 30+10 di Luca Pierdomenico di Civitanova (3° CAT.). Ottava la grande Salinigi del Presidente di Confindustria Marche Paolo Andreani di Fano. Nono posto per Kixxme di Tommaso Ronconi del club dorico Assonautica (2°CAT). Decimo posto per High 5 Polimor di Anteo Moroni della Lega Navale Pesaro (2°Cat). Shaula III di Carlo Mancini (2°cat.) – il presidente organizzatore della Regata – che è tornato a gareggiare dopo alcuni anni di stop - si è piazzata 14esima. Poco

dopo – diciottesima - Jambo di Carlo Galeazzi (3°cat.), in giallo con i colori Adisco. Al 19esimo posto la Energy Resources Rewind (9°cat.) di Claudio Paesani dell’Ayc. 35esima la Amaramente di Cortina e 48esimo piazzamento per Tango dell’ex Ad di Marinadorica Ennio Molinelli. Il bellissimo Moro di Venezia si è purtroppo dovuto ritirare poco dopo la partenza. Il Trofeo Adisco per il miglior piazzamento dell’equipaggio a maggioranza femminile se l’è aggiudicato Malafemmina di Falconara, con 5 donne e 4 uomini a bordo. Iscritte 193 barche, 191 al via. Le prime imbarcazioni si sono subito staccate dal gruppo, delineando un’avvincente competizione agonistica, che si è protratta fino all’arrivo, tagliato dagli scafi a pochi minuti di distanza gli uni dagli altri. Come sempre la partenza dal Passetto è stato un momento di grande emozione, folto il pubblico di appassionati e famiglie che hanno assistito al via - in una giornata assolutamente ideale con condizioni metereologiche perfette – guidati dalla cronaca in diretta del velista Paolo Cori, noto speaker nazionale di competizioni veliche, quali la Barcolana e la Coppa America. Le bar-

che sono partite puntuali alle 11:00, in una splendida giornata di sole e vento: le operazioni sono state tutte regolari, nessuna imbarcazione si trovava cioè al di là della linea. La partenza è stata accompagnata da un vento da sud-est di circa 10 nodi vento che è andato via via rinforzando fino ad arrivare a circa 15 nodi, permettendo un progressivo crescendo anche della competizione velica. La maggior parte delle barche sono partite di “bolina stretta” con mure a dritta, in condizioni “ideali”, come ha affermato lo stesso Cori. Sulla linea spiccavano nettamente gli altissimi alberi del Moro di Venezia e di Idrusa. Lo stesso Direttore di Marinadorica Leonardo Zuccaro ha voluto assistere all’emozionante partenza dal Passetto e si è soffermato ad ammirare la bellezza dello spettacolo; ha sottolineato in particolar modo l’importante caratteristica della competizione velica, che ogni amante del mare apprezza, cioè il fatto di essere sempre “a zero impatto ambientale” nel totale rispetto della natura e del mare. Contatti: Ufficio stampa Regata del Conero 2011 Cristina Lazzeri comunicazionerdc@gmail.com

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SANITÀ

RIPENSARE IL SERVIZIO SANITARIO F

orse è una premonizione: l’azienda farmaceutica Roche sta per sospendere la fornitura agli ospedali greci per insolvenza delle strutture sanitarie. Dalla Grecia all’Italia il passo è breve. Anche perché in molte regioni italiane le ASL si trovano in gravi difficoltà di cassa che rendono più complicati i rapporti con i fornitori. Anche nelle regioni più sane come le Marche i pagamenti avvengono oramai con un ritardo medio di sei mesi e queste dilazioni causano a loro volta problemi alle aziende dalle quali acquistano prodotti sanitari. Si dice che il blocco è a monte poiché lo Stato ha notoriamente problemi di cassa, ma intanto a valle ci sono le ASL che in fondo alla fila si trovano con il cerino in mano. Ciò significa contrazione o tagli di servizi, ritardo o blocco di assunzioni(quelle utili), aumento dei ticket o copaga-

menti delle spese sanitarie. D’altra parte voci autorevoli sostengono che la sanità incide in maniera determinante sulla spesa e sul debito pubblico.Il dare tutto a tutti sembra una formula che oramai non è più vincente, anche perché di questa formula stiamo raccogliendo i frutti, dei quali la difficoltà delle ASL è solo un epifenomeno. Allora che fare? Ripensare il servizio sanitario in termini realistici attuali ( diversi da quelli originari previsti dalla istituzione del SSN del 1978) che pur erogando prestazioni essenziali a chi ne ha bisogno, eviti spese inutili, sprechi, doppioni di servizi, iniziative clientelari. Che senso ha, ad esempio, tenere attivi ospedali vicini con due strutture di ostetricia ove nascono meno di 500 bambini all’anno(ciò si verifica in Italia ove una nascita su 10 avviene proprio in tali strutture), troppo po-

chi per garantire la sicurezza delle madre e del figlio, come ripetutamente affermato da esperti del settore. Ma se qualcuno ha interesse a mantenere tali strutture si creano i presupposti per spese inutili e per sicurezza compromessa . Esempi del genere si ripetono per altre discipline ove la crescita incontrollabile di spesa si coniuga spesso con ridotti requisiti di buona sanità. Crescita di spesa dovuta al proliferare di segmenti superflui e “guidati” della sanità, di ruoli direttivi ad alto costo, del raddoppio ingiustficato di ruoli e servizi. Tutto ciò come espressione di uno sfrenato statalismo che prevede nel proprio DNA che è bene tutto ciò che è pubblico, è pubblico ciò che è statale, è statale ciò che può essere in mano ai politicanti. E se venissero introdotte note di risparmio e contenimento della spese mediante priva-

tizzazione dei servizi sottratta agli inquinamenti clientelari e alle malefatte sanitarie, di cui in questi giorni sta offrendo un panorama desolante la Regione Puglia? Con tale svolta forse le ASL italiane potrebbero anche pagare i fornitori in termini più brevi ed evitare problemi di malasanità ai cittadini. Mario Timio

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OFFERTE DI LAVORO

a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it

> Importante nota a livello nazionale ricerca per ampliamento propria rete commerciale: 2 AGENTI DI COMMERCIO MONOMANDATARI Requisiti: Età: tra i 30 e i 45 anni Buon livello di cultura: preferibilmente una formazione (diploma/​laurea) di tipo tecnico Esperienza professionale: esperienza pluriennale e consolidata nel canale distributivo dealer specifico (software), per conto di aziende complementari all’azienda committente Caratteristiche personologiche: dinamismo, flessibilità, ottima predisposizione ai rapporti interpersonali, ottime competenze organizzative e gestionali. Zona di attività: N° 1 MARCHE N° 2 CAMPANIA Mansioni: Assicurare l’efficienza e l’efficacia operativa verso i clienti presenti sul territorio; Sviluppo della clientela; Affiancamento all’Area manager nella definizione e supervisione degli obiettivi commerciali da raggiungere. > Nota azienda del settore arredamento,in particolare nell’arredo casa ricerca per ampliamento organico: VVB/01AREA MANAGER ITALIA (ARREDO CASA) Il ruolo prevede lo sviluppo e la gestione di una rete di clienti nelle aree di riferimento; la persona inserita si occuperà di individuare nuove opportunità commerciali, di gestire, insieme alla Direzione Commerciale Italia i clienti direzionali, di affiancare, formare e coordinare gli agenti e

i rivenditori.La persona opererà in accordo con le politiche e le strategie commerciali definite insieme alla Direzione, ed in autonomia operativa sul campo. Il candidato ideale è un diplomato o laureato con ottime doti relazionali ed è capace di muoversi in autonomia e con un forte orientamento al raggiungimento di obiettivi. Costituisce requisito preferenziale l’aver maturato almeno 1 – 2 anni di esperienza nel ruolo in aziende modernamente strutturate. La sede di lavoro è nel Centro-Italia

> Nota azienda del settore arredamento ricerca: RIF: VV/06 EXPORT AREA MANAGER ( SETTORE ARREDAMENTO IMBOTTITI) Il candidato ideale ha maturato un esperienza di almeno 5 anni nella gestione di agenti/ distributori e key clients per marchi posizionati nel segmento medio-alto e nell’elaborazione di strategie di marketing mirate ad ogni diverso mercato. Sarà considerato titolo preferenziale la provenienza da azienda del settore imbottiti. Un’ottima conoscenza di una o più lingue completano il profilo. La sede di lavoro è nella Provincia di Ancona > Nota azienda del settore arredamento di fascia alta ricerca per consolidare le sue strutture produttive ricerca: RESPONSABILE PRODUZIONE SETTORE ARREDAMENTO La persona gestirà il reparto di produzione e avrà la re-

sponsabilità di: Garantire la corretta pianificazione delle linee e il rispetto dei tempi ottimali di produzione. Assicurare l’efficienza del sito, attraverso l’ottimale utilizzo delle risorse umane, avvalendosi della collaborazione dei capi linea, evitando i blocchi dell’attività ed individuando soluzioni migliorative. Assicurare gli standard qualitativi richiesti in termini di KPI di efficienza, efficacia e assenteismo. Garantire il rispetto degli standard di sicurezza sia attraverso l’addestramento del persone che all’utilizzo dei mezzi di protezione collettivi ed individuali oltre che la predisposizione di tutti gli strumenti necessari. Il candidato ideale è un laureato in Ingegneria ed ha maturato un’esperienza nel ruolo di almeno 2-3 anni in aziende strutturate preferibilmente nel settore Arredamento.. La sede di lavoro è nella provincia di Pesaro. > Azienda operante nel settore dei servizi per la telefonia e del networking ricerca: 1 FUNZIONARIO DI VENDITA Requisiti: Età: tra i 25 e i 40 anni Buon livello di cultura: preferibilmente una formazione (diploma/​laurea) di tipo tecnico Esperienza professionale: esperienza pluriennale e consolidata nel canale distributivo dealer specifico (telefonia, videosorveglianza), per conto di aziende complementari all’azienda committente Caratteristiche personologiche: dinamismo, flessibilità, ottima predisposizione ai rapporti interpersonali, ottime competenze organizzative e

gestionali Zona di attività: Regione Marche Mansioni: Assicurare l’efficienza e l’efficacia operativa verso i clienti presenti sul territorio; Sviluppo della clientela; Affiancamento all’Area manager nella definizione e supervisione degli obiettivi commerciali da raggiungere.

> Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l. Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - info@sidasrl.it - www.sidasrl.it Consenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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ULTIMA PAGINA

L’ULTIMA PAGINA di C. Carnevali

L’

ultima pagina di un libro è sempre quella attesissima, perché quella che svela il mistero: l’assassino, in un thriller, o la conclusione di una storia, sperando sempre che possa essere una conclusione felice, soprattutto se è un romanzo d’amore, visto che abbiamo sempre bisogno di un po’ di “rosa” nella vita. L’ultima pagina di una rivista dicono sia tra le più lette, soprattutto per chi un giornale inizia a leggerlo dal fondo (“a rovescio” aggiungerebbe qualcuno!). L’ultima pagina di ML? Bè ancora non lo sappiamo, ma volevamo comunque avere la possibilità di scriverla, per lanciare un sasso nello stagno e attraverso i cerchi dell’acqua, indignarci tutti insieme, o guardare oltre tutti insieme, costruire o magari puntare il dito. Non una conclusione, l’ultima pagina non è sempre così, ma una nuova apertura, in attesa che un mese passi e ci ritrovi nuovamente insieme. Uno strillo, un flash, un pensiero da lasciare in sospeso, perché possa tornare nella mente, quasi come un incubo notturno e farci riflettere un po’ su una situazione, un evento, una presa di posizione. Ogni volta un’idea diversa e affrontata diversamente, nello stile, nella consistenza e nel contenuto. Ma sempre con la funzione di uno stimolo. In questo mondo di oggi c’è bisogno di rimettere in moto le teste, quelle che abbiamo nascosto sotto la sabbia, ignorando quanto ci capitava tutto intorno. C’è la necessità di acuire il nostro spirito critico, liberandogli le briglie senza paura. Dobbiamo ricominciare a dire la nostra, visto che tutti parlano (e spesso a sproposito), ma non per aggiungere rumore al rumore… Serve costruire il domani e serve farlo nel modo migliore possibile. Siamo aperti a qualsiasi suggerimento, qualsiasi sollecitazione, perché crediamo che la fatica di percorrere una strada, sia più leggera se fatta insieme. E a giudicare da quello che sta succedendo, in questo momento non si tratta solo di percorrere una strada, ma di farlo in un percorso posto su un piano con un’inclinazione folle! Ci aiutate?

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Al prossimo meeting non sognerai il mare: sara’ di fronte a te.

Scopri l’area congressi Excelsior Pesaro: 7 sale modulabili da 20 a 300 posti, 6 schermi 2x3, connessione wi-fi gratuita.

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