CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI FEBBRAIO ‘12 N°1 anno XIX
FEBBRAIO ‘12 N°1 anno XIX
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San Valentino e … poi? Dal primo sguardo, Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in abbonamento postale - D.L. 3 53/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.4 6) Art. 1, comma 1, DCB Ancona
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al giorno del sì!
DOSSIER
COMMERCIO Liberalizzazioni, il colpo di grazia per i piccoli
il personaggio
Daniele Gaglianone, regista e documentarista, sogna di girare nelle Marche
INCHIESTA I debiti della
Antonio Merloni
A CASA DI: Benvenuti al Castello Màlleus ISSN 20367589
9 772036 758002
20001 >
Roberto Betti
RB Costruzioni: il nostro stile come firma
38 anni, fanese, imprenditore e tifoso: con la sua azienda crea costruzioni che conciliano qualità e bellezza, design e funzionalità. La sua sfida oggi è esportare l’eleganza del made in Italy in edilizia in giro per il mondo
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INTERNAZIONALIZZAZIONE
50 Scheda paese il Senegal
RobertoBetti
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LAVORO
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LAVORARE NEL TURISMO: 40 POSTI IN GGF GROUP
ENERGIA
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PER TRE GIORNI LE MARCHE CAPITALI DELL’ECONOMIA VERDE
IMPRESE
60 A Jesi nasce “Jesi Cube”
VITA DA MANAGER
62 Orfeo Borgani
DanieleGaglianone
RUBRICA
19 L’editoriale di Flavio Guidi
PRIMOPIANO
20 Giorgio Marchetti
NUOVO PRESIDENTE DI ANCONAMBIENTE
COVERSTORY
24 Roberto Betti
RB COSTRUZIONI: IL NOSTRO STILE COME FIRMA
ILPERSONAGGIO
30 Daniele Gaglianone
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REGISTA E DOCUMENTARISTA SOGNA LE MARCHE
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IL MANAGER CON IL SUONO NEL DNA
CONSULENZA
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PROFESSIONISTI, CONSUMATORI, BANCHE: COSA CAMBIA CON LE LIBERALIZZAZIONI
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WEB MARKETING: NON È UNA MODA
Anticipazioni Marzo 2012, si tinge di rosa A marzo ML rinnova, come ogni anno, un appuntamento davvero importante: quello con uno speciale dedicato interamente all’universo delle donne. Imprenditrici, lavoratrici, artiste e intellettuali si racconteranno e si confronteranno sulle nostre pagine, offrendoci i loro spunti su temi di grande attualità. Di grande attualità anche il tema del dossier, che tratterà di “semplificazioni”. Cosa cambia alla luce del nuovo Decreto? Che ripercussioni avranno queste normative sulle nostre vite? Non perdetevi la prossima uscita, perché Ml ha tante altre nuove sorprese per voi…
DOSSIER: COMMERCIO 110
LIBERALIZZAZIONI NEL COMMERCIO
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IN CRISI SOPRATTUTTO LE PICCOLE SUPERFICI
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“LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA AVUTO EFFETTI DESTABILIZZANTI
120 La normativa regionale 122
“ATTENZIONE A NON PENALIZZARE I PICCOLI ESERCIZI”
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“LA CRISI VA COMBATTUTA FACENDO RETE TRA PUBBLICO E PRIVATO”
A casa di...
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“LE LIBERALIZZAZIONI NON PORTERANNO UN INCREMENTO DEI CONSUMI”
130 Non solo liberalizzazioni 134
“L’ ALLUNGAMENTO DEGLI ORARI NON È UN’ADEGUATA RISPOSTA ALLA CRISI”
DIRETTORE EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it UFFICIO COMMERCIALE commerciale@ggfgroup.it Tel. 071 2912331
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MauroGuenci
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82 Tutti i numeri di San Valentino
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AUTO E MOTORI
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ITINERARI DEL GUSTO
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BENVENUTI AL CASTELLO MÀLLEUS
158 VIAGGI
TRA LEGGENDA E LUOGHI DELL’AMORE
86 Perchè scomodare l’universo?
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LIBRI
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AD ASCOLI CAMPIONI IN LIBRERIA CON LA LEGA DEL FILO D’ORO
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LOCATION ROMANTICHE
nelle Marche
MATRIMONIO DI CHARME
92 Gli abiti da sposa Delsa 94 You love..., we plan! 98
TENDENZE SPOSE
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PROFESSIONE wedding planner
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IL MAGICO BAULE DEL CORREDO
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CHI PAGHERÀ I DEBITI DELL’ANTONIO MERLONI?
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Speciale: San Valentino ...e poi?
INCHIESTA
IL MATRIMONIO AD ASCOLI
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EVENTI
PROTAGONISTA DI ER ACADEMY
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APPUNTI IN AGENDA
Marcello Lippi
EDITRICE GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it HANNO COLLABORATO AL NUMERO Roberto Antonella Immacolata Barone Aldo Bruno Margherita Camilletti Mariasperanza Cursaro Lorenzo Dattolo Fabio Di Giulio Sara Gatti Guido Guidi Christian Lucconi Laura Osmani Cristina Panara Enrico Picchio Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Massimiliano Zenobi Chiuso in redazione il 4/02/2012 Progetto grafico e stampa: Ricciarelli Comunicazione (An) Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona Una copia euro 1,00 Arretrati euro 2,00 Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 abbonamenti@mlmagazine.it Editore GGF Group
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SPORT Mauro Guenci
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EDITORIALE di Flavio Guidi
Il compito dei politici: creare una dignità sociale per tutti L’uguaglianza passa attraverso una radicale riforma dei rapporti di lavoro
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rticolo 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge”… ..“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione economica e politica del Paese”. Se il compito della politica è quello di adoperarsi per rendere i principi costituzionali realizzabili, dobbiamo arrenderci di fronte all’evidenza: tutti i politici, la classe politica in generale, i partiti e i rappresentanti delle classi lavoratrici hanno fallito la loro missione. “Pari dignità sociale”, reca la nostra Carta fondamentale. E’ un principio di uguaglianza di fronte al quale a nessuno è concesso di abdicare. Ma come si può realizzare la “dignità sociale” se non, innanzitutto, ponendo le basi affinchè ciascun cittadino possa affrancarsi dal bisogno del lavoro? E’ la disponibilità di un reddito a rendere dignitosa l’esistenza. Su di un piano ulteriore ma contiguo a quanto precede, è tutt’altro che fuori luogo ricordare che una democrazia che si rispetti non può rimanere cieca di fronte ad un trattamento sul lavoro che si riveli discriminatorio. La discriminazione è una piaga, sempre e ovunque: ma sono atti discriminatori non soltanto quei comportamenti aberranti fondati sulle diversità di sesso, di razza, di provenienza geografica, di inclinazioni sessuali, ecc. Una discriminazione rimane tale anche se è normativamente
accolta in un ordinamento giuridico: che dire, ad esempio, delle tutele garantite al pubblico impiego (vedi inamovibilità dal posto di lavoro) rispetto ai rapporti di lavoro privati, governati (anche se non sempre …) da meritocrazia e conseguente aleatorietà dell’impiego? Non è una discriminazione ingiusta? Ancora: perché vi sono lavoratori che possono permettersi tre mesi di ferie all’anno (regolarmente retribuite) ed altri costretti a svolgere lavori usuranti? Perché i giovani registrano sempre maggiori difficoltà nell’accesso al lavoro e quando vi riescono, il più delle volte sono solo marginalmente tutelati? Perché c’è chi gode di trattamenti economici esagerati e chi è costretto a contare gli euro per la propria sopravvivenza? In conclusione: esiste, eccome, un trattamento discriminatorio del rapporto di lavoro. La “pari dignità sociale” in Italia non è stata realizzata, così tradendo lo spirito riformatore voluto dai nostri Padri costituenti. Una fotografia, la mia, svolta dall’angolo visuale tipica dell’economista e dell’imprenditore: ma che non si discosta da una autorevole visione di stampo giuslavoristico del mercato del lavoro nel nostro Paese: il professor Ichino, non a caso, ha sapientemente ricondotto i lavoratori in categorie (o meglio, “serie”): A, B, C (C1, C2), D. Ansie, incertezze, disagio psicologico: questi sono i sentimenti che caratterizzano i giovani inoccupati e i lavoratori di serie B, C e D, minandone la “dignità sociale”. Davvero un bel modo per festeggiare il 150esimo dell’Unità d’Italia …
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PRIMO PIANO
Giorgio
Marchetti È un manager “atipico” il nuovo Presidente di AnconAmbiente: è uno dei pochi amministratori pubblici che conoscono bene i problemi del settore del quale si occupano. Dagli studi universitari alla formazione post laurea, dagli incarichi politici all’impegno nel volontariato, la parola “ambiente” è nel dna di Giorgio Marchetti di P. Duranti
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ottor Marchetti, ricopre ancora incarichi politici? “La politica elettiva l’ho abbandonata una diecina di anni fa, ero entrato nelle istituzioni a 23 anni. Ora mi occupo interamente di AnconAmbiente o comunque di temi correlati ai problemi dell’ambiente, dell’energia, dei rifiuti …”.
raggiunto il 61,2 per cento, superando quindi l’obiettivo del 60 per cento posto dalla normativa nazionale. Anche l’anno precedente avevamo raggiunto l’obiettivo, che era al 50 per cento. Il Comune di Ancona andrà quindi a risparmiare 250mila euro. Bene anche gli altri Comuni da noi serviti sul territorio”.
E’ per questo che poco tempo fa ha conseguito il Master in Diritto dell’Ambiente e del Territorio all’Università di Urbino? “Questo percorso di specializzazione ha rappresentato un tassello molto importante, che ora sto completando con un corso di perfezionamento in Diritto dell’Energia presso la Luiss di Roma. Ritengo che per ricoprire un ruolo di responsabilità in un’azienda, pubblica o privata che sia, che gestisce servizi pubblici locali, occorra una certa conoscenza degli ambiti trattati. La competenza non si improvvisa. Forse una volta non era così, ma un tema come l’ambiente è soggetto a radicali trasformazioni sotto i profili scientifico, giuridico, economico … Insomma, dobbiamo essere sempre aggiornati su tutto”.
Nella media nazionale le Marche come si posizionano? “Direi piuttosto bene, a giudicare dalle statistiche sulla raccolta. E anche il capoluogo come dicevamo ha registrato dati incoraggianti, nonostante il fatto che tradizionalmente nei centri urbani di maggiori dimensioni la raccolta differenziata sia più difficile rispetto ai piccoli Comuni. Facendo un discorso di portata più generale, però, vorrei premettere che essa funziona se tutte le componenti – azienda di raccolta, cittadini, categorie produttive, enti locali – collaborano per il raggiungimento di un obiettivo comune”.
Presidente, parliamo di un tema scottante: la raccolta differenziata. “Nel Comune di Ancona nel 2011 la raccolta differenziata ha
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Secondo Lei la popolazione locale è sufficientemente sensibile a questi temi? “Si, molto. Poi mi sia permesso di dire che anche AnconAmbiente sta facendo la propria parte, ad esempio realizzando iniziative di informazione specifica mirate su cittadini extracomu-
AnconAmbiente – che gestisce i servizi pubblici locali nel settore dell’igiene urbana per i Comuni di Ancona, Castelfidardo, Fabriano e Cerreto d’Esi – è una struttura con 350 dipendenti, compresi i 50 operatori (tra autisti ed addetti allo spazzamento) stabilizzat i con concorso pubblico nelle scorse settimane.
nitari o studenti stagionali od altre categorie ancora, venendo incontro ad esigenze particolari, cercando di dare una risposta a ciascuno”. Però non mancano talune (poche, per la verità) lamentele … “Guardi, parto da una doverosa considerazione e cioè che non siamo propriamente un ufficio del Comune: siamo una società che, seppur a partecipazione pubblica, ha delle regole sue proprie, un bilancio, un contratto di servizio e delle regole rigide alle quali sottostare, con il controllo della Corte dei Conti …”. Questo cosa significa? “Significa che se dei rifiuti vengono lasciati dove non dovrebbero essercene, non è che AnconAmbiente può intervenire sempre in tempo reale, anche se poi si compiono tutti gli sforzi per dare decoro ai Comuni da noi serviti. E poi vale il vecchio detto secondo il quale fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”.
Giorgio Marchetti, nato ad Ancona nel 1964, laureato in Giurisprudenza all’Università di Macerata (con una tesi in materia ambientale), è stato Presidente di Legambiente Marche e membro del Consiglio Nazionale della stessa associazione. Già Vice Presidente di AnconAmbiente Spa, ha ricoperto altri ruoli importanti nel settore dell’ambiente sul territorio regionale ed anconetano. Impegnato in politica sin da giovanissimo (è stato consigliere comunale nel capoluogo dal 1989 al 1993 e Presidente della Commissione Consiliare Ambiente ed Aziende Municipalizzate) dal 1997 al 2001 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Comunale. Attualmente fa parte del Consiglio Direttivo di Federambiente, la federazione nazionale dei servizi pubblici nel settore dell’igiene urbana.
Lei prima accennava ad uno scenario dei servizi pubblici locali in continua evoluzione. “Quello dei servizi pubblici locali è un settore che sta cambian-
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PRIMO PIANO
do pelle, anche sulla spinta degli indirizzi comunitari. Se in passato il settore era caratterizzato da una forte connotazione di aziende pubbliche operanti in certi settori in regime di semi monopolio, il futuro sarà contrassegnato dalla capacità di stare sul mercato e di fornire qualità a costi contenuti per i cittadini”. In tale contesto AnconAmbiente come si sta muovendo? “La nostra proposta va nella direzione di avvalerci della normativa attuale per cercare di aggregare le aziende pubbliche della provincia che operano in questo settore, consolidarle nei prossimi tre anni per arrivare alla costituzione di un’unica azienda provinciale, sempre pubblica, molto competitiva”. Quindi senza l’ingresso di privati? “Lo scenario che in prospettiva vedrà la luce, anche secondo la normativa attuale, lascerà anche un posto adeguato all’iniziativa privata”. Secondo Lei vi sono le prospettive per un accordo? “Ritengo di si. Tra noi aziende pubbliche è partito un confronto serio. Tenga conto comunque che la materia è stata riforma-
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ta solo pochi giorni fa, con il decreto sulle liberalizzazioni del Governo Monti, e non dimentichiamo che siamo pur sempre l’Italia dei Comuni, e lo dico anche con simpatia”. Se non si raggiungerà un accordo, cosa accadrà? “Rimarrebbe la disciplina del settore, così com’era sino a poco tempo fa. O si andrà alla gara, o si cercherà un privato, sempre con gara, con il quale gestire un determinato ambito. Ma la ricerca di un accordo che superi la frammentazione dei gestori esistente è nell’interesse di tutti, soprattutto degli utenti: dopo tutto all’Italia dei Comuni sono seguiti l’Italia delle Signorie e il Rinascimento … speriamo bene quindi”.
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COVER STORY
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Roberto Betti RB costruzioni: il nostro stile come firma 38 anni, fanese, imprenditore e tifoso: con la sua azienda crea costruzioni che conciliano qualità e bellezza, design e funzionalità. La sua sfida oggi è esportare l’eleganza del made in Italy in edilizia in giro per il mondo di A. Dachan
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ignor Betti, quali sono state le premesse che hanno favorito la nascita della RB Costruzioni? “La nostra è un’azienda giovane, costituita due anni fa e nasce da un’esperienza di diversi anni nel settore e sul territorio. Tramite diversi interventi è arrivata ad un livello elevato di notice: a questo hanno contribuito certamente alcune scelte che abbiamo effettuato, come ad esempio la ristrutturazione del “Nuovo Pesce Azzurro” di Fano e la sponsorizzazione di eventi e manifestazioni varie.” Quali sono i tratti distintivi della RB? “RB si vuole caratterizzare per l’elevata qualità edile. Purtroppo, il nostro come altri settori, è spesso al centro di scandali legati alla speculazione, a scelte sprovvedute che privilegiano il risparmio alla sicurezza. Con non poche difficoltà, invece, noi abbiamo scelto di investire in sicurezza e solidità, puntando a realizzare esclusivamente opere di valore, in cui chi si rivolge a noi, compra qualità al giusto prezzo”. In quali valori si riconosce la vostra azienda? “Le nostre quattro regole fondamentali sono contenute nel logo: costruzioni, qualità, metodo e dettaglio. È un cerchio perfetto. Il metodo è dato dall’esperienza acquisita nel tempo e condivisa da tutti i professionisti che, nelle diverse fasi, sono impegnati per la realizzazione delle opere. Le ultime realizzazioni tengono conto delle nuove tecnologie, della geotermia, del fotovoltaico, delle nuove fonti energetiche. La difficoltà è legata anche a questi dettagli: se si punta alla qualità, se si punta in alto, tutte le fasi devono rispettare questa aspettativa”.
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COVER STORY Il territorio fanese, come ha accolto una realtà aziendale giovane e innovativa come la vostra? “Il territorio ha avuto una reazione positiva, si è dimostrato recettivo, aperto. Uno dei nostri prossimi appuntamenti è la realizzazione di una palazzina di sei appartamenti, che è stata interamente venduta prima ancora dell’ultimazione. Il mercato oggi è vigile, esigente, consapevole dell’importanza del rispetto di certi parametri strutturali e per questo con noi risponde bene. Come accennavo prima, inoltre, RB si è fatta conoscere sul territorio anche grazie ad un’attenta opera mediatica: non siamo solo un’impresa di costruzioni, vogliamo essere un’azienda che crea uno stile, un nuovo modo di concepire gli spazi, l’armonia all’interno degli stessi e con l’esterno”. Può approfondire il concetto dello stile nelle costruzioni? “RB concepisce le costruzioni edili come un capo d’abbigliamento: oltre che la scelta dei materiali, conta molto la forma che lo stilista vuole dare alla sua opera, il tocco finale, il dettaglio. Questo concetto è una colonna portante per il nostro lavoro e sta diventando anche la nostra bandiera all’estero. Ci stiamo facendo conoscere in Russia, in Polonia, in Sud Africa e su altri mercati emergenti che ricercano e apprezzano le creazioni italiane. RB vuole essere un marchio di qualità del made in Italy nelle costruzioni. Vogliamo esportare lo stile e il gusto che ci contraddistingue, nelle diverse sfumature che i nostri progettisti propongono”. Quali sono le figure professionali delle quali vi avvalete? “Sin dall’inizio abbiamo operato un’attenta selezione per arrivare alla crème di quello che si può avere come azienda edile. I nostri collaboratori sono tutti giovani e sono tutti conosciuti nell’ambiente per il loro alto livello professionale. Il settore sta attraversando una fase importante, di rinnovamento, di cambio generazionale e di mentalità. Il mercato richiede nuovi acquirenti e questi richiedono un nuovo approccio”. RB è un’azienda giovane che pensa ai giovani? “Certamente sì. Stiamo puntando a realizzare un’edilizia dedicata a questo specifico segmento, con costruzioni di qualità, a prezzi contenuti. In questo senso vorremmo riuscire a coinvolgere anche le istituzioni, per trovare terreni edificabili che abbiano un costo base ragionevole. Se anche le amministrazioni sposassero il progetto di realizzare prefabbricati destinati ai giovani con prezzi accessibili, si creerebbe un valore aggiunto al territorio e si darebbe a molti giovani la possibilità di avere la propria casa e di vivere per conto proprio”. Come siete strutturati internamente? “Abbiamo diversi uffici: quello amministrativo, quello dei preventivi, quello tecnico, quello commerciale, quello che si occupa della qualità e delle certificazioni. Ognuno ha un ruolo essenziale e si lavora in squadra, come una catena di montaggio, con il presupposto che il nostro valore principale è e deve restare la qualità. Operiamo con aziende della zona, con una vera e propria filiera delle eccellenze. L’aspetto che più ci caratterizza è che alla base non c’è speculazione (trarre profitto dal minimo investimento), ma l’idea di investire tanto e ricavare il giusto. È sempre un gran piacere quando un cliente ci dice
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che ha ottenuto esattamente quello che voleva e ne è soddisfatto: ciò ci ripaga di ogni fatica”. Che tipi di interventi effettuate? “Racchiudiamo il mondo dell’edilizia a 360°. Riusciamo a garantire un servizio chiavi in mano, coprendo tutta la filiera: dalla selezione e scelta dei materiali, alla consegna della struttura. Siamo impegnati anche in opere di ristrutturazione e restauro delle belle arti, oltre che sul piano civile, industriale e commerciale. Gestiamo internamente tutta la parte della progettazione e del controllo, tutta la parte tecnica, dalla scelta dei fornitori alla selezione degli operatori che interverranno a mano a mano che i lavori procedono: il muratore, l’idraulico, il piastrellista, l’elettricista ecc.”. La crisi economica ha avuto ripercussioni gravi anche in questo settore? “Il principale scoglio per il settore, in questo momento, è la mancanza di credito. Siamo bloccati da mesi perché il mercato per certi versi è saturo: la speculazione ha portato a costruire ovunque e in condizioni non sempre adeguate. Le banche non ci sostengono e questo penalizza e rallenta il lavoro di chi, invece, punta sulla qualità e investe in essa”. Secondo Lei, quali potrebbero essere le possibili vie per uscire dalla crisi? “Bisogna mettere nuovamente le aziende nella condizione di investire e far recepire ai clienti che è necessario un intervento degli Istituti di credito, ma come ho già detto, l’attività di questi ultimi è ferma da mesi. Il periodo è quello che è, c’è bisogno di fare sacrifici, ma bisogna assolutamente superare le paure e mettercela tutta per andare avanti al meglio”. Vuole tracciare un profilo dei vostri clienti? “Abbiamo diverse tipologie di clienti: residenziali, direzionali, ma anche centri commerciali. Questi ultimi investono e in tale fase sono particolarmente importanti. Al 99% lavoriamo con privati, proprio perché le gare pubbliche (dove spesso si opta per la soluzione che offre maggior risparmio), sono un po’ contro la nostra idea di qualità. Lavoriamo principalmente nelle Marche, ma anche fuori regione e, come anticipavo, ci stiamo espandendo anche all’estero, proponendoci proprio come ambasciatori dello stile made in Italy nell’edilizia. Non è semplice, anche perché esiste una differente legislazione in ogni Paese e bisogna adeguarsi ad essa”. Dove ha trovato il coraggio e la motivazione per avviare un’azienda in una situazione congiunturale così avversa? “La motivazione nasce nel mio DNA. Sono partito dal nulla, ma con tutta la voglia e la determinazione di crescere: prendo la vita come una sfida, da superare ogni giorno. Da geometra ho mosso i primi passi della mia carriera nel mondo edilizio; ogni giorno aggiungo un nuovo tassello del mio progetto, che via via prende sempre più forma. Credo che ci sia qualche gene che ci spinge ad andare avanti, affrontare le sfide, avviare nuovi progetti. Chiaramente, quando ci si dedica anima e corpo al proprio lavoro, resta poco tempo per sé, ma poi le soddisfazioni ti ripagano”.
“Il settore sta attraversando una fase importante, di rinnovamento, di cambio generazionale e di mentalitĂ . Il mercato richiede nuovi acquirenti e questi richiedono un nuovo approccioâ€?
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COVER STORY
“Costruiamo perché crediamo nel valore e nella qualità delle cose che durano nel tempo, che si conformano alle persone, che ne accolgono, ospitano e custodiscono la vita, i pensieri, gli stati d’animo, gli affetti, le emozioni” In questo suo mosaico lo stile rappresenta una costante? “Per me lo stile non è l’adesione a una moda o ad una tendenza, ma è anzitutto un modo d’essere, di concepire gli spazi, i luoghi dove viviamo e operiamo. Ci tengo a creare contesti in cui le persone stiano bene, apprezzino le armonie delle forme, dei colori, degli accostamenti tra luce e ombra. Nel mio ufficio, ad esempio, ho voluto ricreare un’atmosfera elegante, soft, in cui si conciliano funzionalità e stile. È la stessa filosofia che ti spinge ad indossare qualcosa che ti faccia stare bene, che è personalizzato. Per i dettagli, ci avvaliamo di un team di rinomati architetti che hanno diverse sensibilità e quindi diversi modi di vedere la vita e ideare gli spazi. Anche per i complementi d’arredo valorizziamo artisti locali, che stanno ottenendo successi notevoli, tra i quali Salvino Bellavia: alcuni dipinti di questo artista sono presenti nel mio ufficio”. C’è, quindi, un generale nuovo approccio al mattone? “Sì, specie tra i giovani, che per la propria abitazione o il proprio ufficio richiedono l’impiego di nuove tecnologie abitative, ambienti funzionali, che consentano risparmio energetico, il tutto senza mai rinunciare all’eleganza e al gusto che ci contraddistingue come italiani”. Innovativo è anche il vostro modo di comunicare con il pubblico… “Investiamo molto in comunicazione, sia diretta che indiretta, tramite la sponsorizzazione di eventi, iniziative, gruppi sportivi ecc. Sono Vice Presidente della Società Fano Calcio, che milita nella Lega pro, II divisione. Sono tifoso e mi piace investire in
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ciò che amo, anche perché credo che sia giusto dare al territorio che crede in te e ti sostiene. Lo scorso anno, ad esempio, siamo stati il main sponsor del Carnevale di Fano, uno degli eventi più importanti che ha luogo sul territorio. Quest’anno interveniamo con la Squadra Alma e con il Teatro della Fortuna, oltre che con il Team “Moto Spread” e la squadra di Basket di S. Ippolito. Per una realtà giovane come la nostra, essere al fianco di realtà culturali e sportive è molto importante e dà grande visibilità”. Come vede il futuro della RB? “Vorrei consolidare i risultati attuali e ampliare maggiormente il nostro raggio d’azione, oltre che nelle altre regioni, anche all’estero, dove siamo richiesti e apprezzati, perché davvero siamo in grado di fare la differenza. Noi imprenditori siamo incapaci di dire di no alle nuove esperienze: tutto nasce dalla voglia di sfidare noi stessi (e non solo) e di poter poi vincere le sfide”. Ha un sogno nel cassetto? “Sì, quello di costruire almeno una villa all’anno, esprimendo in essa tutta la creatività, il design e lo stile che ci contraddistingue. Vorrei lasciare in giro per il mondo una traccia di noi, la nostra firma”. Info su: RB Costruzioni S.R.L. www.rbcostruzioni.it via Roma, 211 61032 Fano (PU) ITALY e-mail: r.betti@rbcostruzioni.it phone: +39 0721 861415
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IL PERSONAGGIO
Daniele Gaglianone Anconetano di nascita, torinese d’adozione, regista cinematografico e teatrale, documentarista. Nelle sue pellicole si respira tutto il suo impegno umano e professionale: col suo genio creativo e la profondità espressiva, sogna di girare presto nelle Marche di A. Dachan
C
ome è nata la Sua passione per il cinema? “Sono nato ad Ancona, ma vivo a Torino dall’età di cinque anni. La passione per il cinema è nata all’età di quindici anni, guardando in TV una rassegna cinematografica con un film di Peter Watkins, che mi colpì molto. Andavo cinque o sei volte alla settimana ad un cinematografo vicino a casa per guardare ogni volta una pellicola nuova. Poi mi è venuta voglia di iniziare a raccontare: ho frequentato il Corso di storia e critica del cinema tenuto da Gianni Rondolino all’Università di Torino e mi sono laureato in lettere Moderne nel ’91. Successivamente, ho fatto un’interessante esperienza presso l’Archivio Cinematografico Nazionale della Resistenza, che mi ha arricchito sia professionalmente, che a livello personale”. Oltre che documentarista, Lei è anche regista: sono due ruoli molto diversi? “Personalmente, trovo fittizio ritenere che ci sia una dicotomia tra i film e i documentari. Di solito, quando si guarda un filmfinzione, c’è l’attitudine a cercare l’influenza del regista, mentre per il documentario no e non accade quasi mai il contrario.
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Non si rileva mai fino in fondo quanta esperienza di finzione ci sia in un documentario, quale sia il lavoro artistico e umano che porta alla realizzazione finale. Ho realizzato il mio primo lungometraggio nel 2000, “I nostri anni” e devo dire che, avendo lavorato sempre da solo, ero terrorizzato all’idea di operare con un team. Poi mi sono reso conto che, invece, è molto bello e stimolante. Le storie di finzione ti impegnano in maniera totale, profonda; ti fanno partire dal mondo reale, dalla tua memoria, o da quella di qualcun altro e da lì parti per costruire qualcosa di nuovo. È molto faticoso, mette in moto un meccanismo che, a volte, è soverchiante. A confronto, la realizzazione di un documentario risulta “rilassante”; il rapporto con ciò che accade è diretto, devi essere pronto sia ad accogliere, che a costruire”. Truffaut diceva: bello o brutto, un film assomiglia sempre a colui che ne firma la realizzazione… “Penso che i film e anche i documentari testimonino sempre un passaggio della vita di una persona. Quando riguardo i miei film mi sembra sempre di cogliere tracce di momenti e situa-
“Trattare di temi di spessore è modo per cercare di rendere meno doloroso il rapporto con il mondo. È un tentativo di metabolizzare cosa che, altrimenti, ti farebbero troppo male in un confronto diretto”
zioni che mi sono accadute nel corso della vita. In questo senso, tutti i film sono dei documentari”.
stato compreso. Col tempo mi sono reso conto che è un film che viene fuori a distanza”.
Lei sceglie temi sempre molto impegnativi, il degrado, il male: cosa La spinge a farlo? “Forse è un modo di cercare di rendere meno doloroso il rapporto con il mondo. È un tentativo di metabolizzare cosa che, altrimenti, ti farebbero troppo male in un confronto diretto. Entrare dentro le situazioni ti serve per rapportarti in modo costruttivo al mondo”.
Anche il teatro rappresenta, nel Suo percorso professionale, una costante: “Con un gruppo di amici della Compagnia “Il buio fuori” ho partecipato a diversi Festival, ma siamo stati fuori da ogni tipo di circuito. Devo dire che, in occasione delle presentazioni al pubblico, gli spettacoli sono sempre stati accolti bene, ma eravamo troppo “selvaggi” per l’ambiente. Mi piace molto il teatro, è una grande scuola, sotto diversi punti di vista”.
Nel 2003 ha realizzato il Suo secondo lungometraggio, “Nemmeno il destino”, che all’estero è stato pluripremiato: cosa Le ha dato questa esperienza? “Il film, effettivamente, ha avuto diversi riconoscimenti all’estero, ma in Italia nessuno ne ha compreso il significato e apprezzato il valore. È un film che ha segnato la mia vita, mi ha scosso molto farlo, mi ha dato grandi soddisfazioni. È stato fautore di amarezze e delusioni. Ad esso è seguito, purtroppo, un periodo difficile, dovuto al fatto che il mio lavoro non era
Come vede il rapporto tra le Marche e il cinema? “Ho un rapporto molto stretto con questa regione. Mia sorella è tornata a vivere nelle Marche e io, spesso, collaboro con le Officine Mattioli di Tolentino. Mi piacerebbe venire a girare qualcosa in questa terra, è ancora poco conosciuta in generale e al cinema in particolare, per cui il suo potenziale espressivo ed emotivo è notevole”.
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IL PERSONAGGIO
Ritratto dell’Artista Nato ad Ancona nel 1966, si è laureato in Storia e Critica del Cinema presso l’Università di Torino. Dai primi anni Novanta collabora all’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR), mentre il suo esordio nei lungometraggi risale al 2000, con la pluripremiata pellicola “I nostri anni”, a cui seguiranno altri film di forte impatto, che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale. Significativa la sua esperienza a teatro e la sua attività didattica.
PREMI E RICONOSCIMENTI 2011 Premio Sergio Leone del XXIX Festival d’Annecy. Premio Cigno d’oro delle Giornate del Cinema di Stresa. Premio Mario Gallo 2011 2011 RUGGINE - lungometraggio Selezionato alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia 2011 Prix de la Jeunesse Festival du Cinema Italien de Villerupt Prix de la Jeunesse Festival du Cinema Italien de Toulose PIETRO 2010 - Lungometraggio Presentato in concorso al fest di Locarno 2010 2008 RATA NECE BITI – la guerra non ci sarà Selezionato al Leeds International Film Festival 2008; Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival 2008 sezione documentari italiani. David di Donatello 2009 miglior documentario italiano 2004 NEMMENO IL DESTINO - lungometraggio Tiger Award all’International Film Festival di Rotterdam 2005 Premio Speciale della Giuria al Taipei International Film Festival di Taiwan 2005 Miglior regia al Festival di cinema italiano di Sulmona 2004 2000 I NOSTRI ANNI - lungometraggio Selezionato a La Quinzaine des Realisateurs, Cannes 2001
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Sacher d’oro miglior opera prima 2001 Vincitore Jerusalem Film Festival 2001 Miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Montagna di Cervinia 2001 Miglior film al Festival del Cinema Italiano di Villerupt 2001 Miglior film al Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi 2001 Miglior sceneggiatura a “Storie di cinema” di Grosseto 2001 Miglior film al Festival International du Film d’Autrans 2001 1997 LUOGHI INAGIBILI IN ATTESA DI RISTRUTTURAZIONE CAPITALE Doc, vincitore Spazio Italia sezione documentari Torino Film Festival 1997 1995 CICHERO Doc, vincitore festival documentario Libero Bizzarri 1995 1994 L’ORECCHIO FERITO DEL PICCOLO COMANDANTE (cortometraggio) Menzione speciale al Festival di Locarno sezione “Pardi di domani” 1992 ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI (cortometraggio) Vincitore Spazio Italia Torino Film Festival 1992
BRE VI DAL TERRITORIO
Carta ittica regionale, un contributo allo sviluppo del turismo nelle aree interne
Statistiche: le imprese marchigiane tengono Nel suo “Bilancio delle imprese italiane” relativo al terzo trimestre 2011, la Camera di Commercio di Milano traccia una situazione della nostra regione tutto sommato soddisfacente, visti i tempi. Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, si registra una flessione lievissima del numero di imprese: lo 0,1 per cento (da 159.536 a 159.424). Per numero di aziende le Marche, al decimo posto nella classifica nazionale, incidono nella misura del 3 per cento, con picchi nei settori dell’energia elettrica e gas (5 per cento), dell’agricoltura e pesca (3,9 per cento) e delle attività manifatturiere (3,9 per cento).
SANITÀ: PREMIATI GLI OSPEDALI DI PESARO E FANO
Per Il Messaggero Straffi è il “Marchigiano dell’anno” 2011 Il quotidiano Il Messaggero ha conferito il titolo di Marchigiano dell’anno 2011 ad Iginio Straffi, che così bissa la nomina ottenuta nel 2007. Un anno, quello appena concluso, molto importante per l’ideatore delle Winx: dall’inaugurazione di Magic Land, il parco divertimenti vicino a Roma realizzato da Alfa Park (il cui 10 per cento è nelle mani della Rainbow) a quella di Magic Town, la nuova sede di Loreto (10mila metri quadrati).
Carta ittica regionale, un contributo allo sviluppo del turismo nelle aree interne Approvati nei giorni scorsi la Carta ittica regionale e il calendario di pesca per il 2012. La Carta - frutto della collaborazione tra la Regione Marche e le Province, che hanno partecipato al campionamento delle acque interne – rappresenta la base per la progettazione di azioni finalizzate alla tutela dell’ambiente naturale, alla valorizzazione del patrimonio naturale e alla promozione di attività sportive e ricreative, con effetti positivi sulla ricettività turistica nelle aree interne.
Statistiche: le imprese marchigiane tengono
Sanità: premiati gli ospedali di Pesaro e Fano Un ottimo riconoscimento alla sanità marchigiana arriva dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna. Gli ospedali San Salvatore e Santa Croce, di Pesaro e Fano, si sono infatti aggiudicati due “bollini rosa” per la qualità dei servizi rivolti alle donne, con particolare riferimento ai reparti di ginecologia, chirurgia, oncologia, ostetricia, pediatria e neuropsichiatria infantile.
Per Il Messaggero Straffi è il “Marchigiano dell’anno” 2011
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FORMAZIONE
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Il corso è stato finanziato dalla Provincia di Ancona con D.D. n. 623 del 31 maggio 2011 POR Marche FSE 2007-2013 – ASSE IV CAPITALE UMANO – Cod. Reg. TE 5.6.3.1 PROBLEMATICHE COMUNITARIE
Come operare con fondi e programmi comunitari Lo scorso 16 gennaio si è concluso il Corso in Europrogettazione “PROBLEMATICHE COMUNITARIE”, finanziato dalla Provincia di Ancona ed organizzato dal Gruppo Sida
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niziato il 28 settembre 2011 e terminato il 16 gennaio 2012, dopo 80 ore in aula e 20 ore in formazione a distanza, il corso ha formato 16 allievi, che durante il loro percorso formativo hanno avuto modo di incontrare degli esperti nel settore della progettazione europea, provenienti sia della Camera di Commercio di Ancona che dalla divisione “Europrogettazione” di Sida. Il programma didattico ha toccato vari temi: dai principi della programmazione europea agli strumenti di finanziamento offerti dall’Unione per la cooperazione esterna e per lo sviluppo regionale e locale, dalle modalità di progettazione alle tecniche di gestione e rendicontazione di un progetto. Il corso ha raggiunto l’obiettivo prefissato: quello di incrementare le competenze degli allievi affinché sappiano sia come operare con i fondi strutturali e i programmi dell’Unione europea, sia conoscere le peculiarità della programmazione 2007/2013, individuando le opportunità di finanziamento messe a disposizione nei diversi settori operativi. Il processo di integrazione europea, infatti, rappresenta l’unica via per fronteg-
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giare in maniera efficace le sfide emergenti e per affrontare quei problemi di natura globale che i Paesi membri, presi singolarmente, non sarebbero in grado di fronteggiare in maniera efficace. Con la programmazione 2007-2013 è stata ridefinita l’intera struttura dei fondi e dei finanziamenti europei: ciò costituisce un vantaggio per coloro che si avvicinano oggi all’europrogettazione, in quanto il nuovo periodo di programmazione rappresenta per tutti un nuovo punto di partenza, anche se, per metodologie ed approcci, si mantiene una continuità di fondo con i programmi della vecchia programmazione.
Elenco dei partecipanti: Silvia Battistelli, Giovanni Brisighelli, Eleonora Ciarloni, Antonello De Lucia, Elisabetta Ferri, Azzurra Narcisi, Cristina Panara, Antonio Pescetti, Irene Pezzella, Silvia Renda, Marta Renzi, Gloria Rossi, Michela Sagripanti, Emanuela Stagnozzi, Valentina Tozzo, Luis Fernando Marcellino
PHILOSOPHY COLLECTION - PER INFORMAZIONI SUL RIVENDITORE PIÙ VICINO: WWW.GIORGIOVISCONTI.IT/CONCESSIONARI - SCOPRI L’APPLICAZIONE GIORGIO VISCONTI
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E C L I P SE C O L L E C T I O N
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C U LT C O L L E C T I O N
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F R E E DO M C O L L E C T I O N
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JOY COLLECTION - PER INFORMAZIONI SUL RIVENDITORE PIÙ VICINO: WWW.GIORGIOVISCONTI.IT/CONCESSIONARI - SCOPRI L’APPLICAZIONE GIORGIO VISCONTI
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NUOVE PROFESSIONI
Nuove professioni 2012 Energie, turismo e social network: ecco i settori che offrono occupazione
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econdo un'indagine di Ergon Executive Search l'interesse delle imprese sta salendo per i giovani laureati nel settore energy e utilities, seguiti subito dopo dal settore turismo wellness soprattutto per il destination management. Il settore green ha senza dubbio il primato per quanto riguarda le nuove professioni rivalutate tra il 2011 e il 2012. Energy manager, sustainibility manager, sono le nuove figure con cui avremo a che fare, ovvero specialisti sulle tematiche delle energie rinnovabili, energy auditor, specializzati in certificazione di bilanci degli impianti energetici. Per quanto riguarda il settore umanistico, non mancano le novità. Ai laureati in questo campo viene richiesto di gestire la reputazione delle aziende e dei marchi sui social network, attività già oggi molto diffusa che si traduce nella ricerca in forte aumento di social media manager, community manager. Buone notizie anche per coloro che si sono laureati nei settori disciplinari legati a economia e alla legge. Molto richieste anche tutte quelle professionalità che si interessano del diritto d’autore, della tutela della proprietà industriale e intellettuale con focus su internet. Questa figura professionale è destinata a una notevole domanda considerato soprattutto le recenti evoluzioni del panorama normativo.
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FORMAZIONE
Giulia Santarelli, da Castelraimondo (Mc), conseguita la maturità scientifica a Camerino con il punteggio massimo (100 su 100) si è trasferita a Bologna, dove a tempo di record si è laureata – con lode - in Ingegneria gestionale. Attualmente sta frequentando la Scuola di Dottorato in Ingegneria Meccatronica e dell’Innovazione del Prodotto presso l’Università di Padova (anche se svolge tuttora l’attività nel capoluogo felsineo). 44
“Quando sei diventato maestro in una cosa, diventa subito allievo in un’altra” E’ probabilmente racchiusa in questa citazione (anonima, purtroppo) la storia formativa e professionale di Giulia Santarelli, una giovane studentessa che ha lasciato Castelraimondo e dopo pochi anni è già una delle maggiori esperte del suo settore, quello del packaging e della logistica … di M. Camilletti
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ottoressa, lasciare la famiglia a 18 anni in un piccolo paese di provincia per andare da sola a studiare in una grande città come Bologna non dev’essere stato facile … “Un bel sacrificio! Anche perché oltre agli impegni di studio bisognava stare dietro ai lavori domestici, fare tutto da sé … Non rimaneva spazio per il divertimento. A casa e basta. Guardandomi indietro, però, posso dire onestamente di aver fatto la scelta giusta”. Certo, se è diventata ingegnere dopo appena cinque anni (tra l’altro con la lode) vuol dire che tante passeggiate in giro non le ha fatte … Ma non c’erano Università più vicine? “Senza nulla togliere alle eccellenze della nostra regione, la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna è una delle migliori d’Italia”. Siamo nel luglio 2010: Giulia Santarelli consegue la laurea specialistica. E poi? “Il Professor Alberto Regattieri, docente all’Università di Bologna mi propose di lavorare con lui come assegnista, sulla base di un contratto di un anno, con inizio da ottobre 2010. Avrei dovuto sviluppare progetti su logistica e manutenzione. Sennonché nel frattempo vinsi il concorso per il Dottorato in Ingegneria Meccatronica e dell’Innovazione del Prodotto”.
Quindi dovette scegliere? “Optai per il Dottorato, iniziato nel gennaio 2011. In attesa di iniziare questa nuova avventura, però, feci un’esperienza di quattro mesi in un’azienda di consulenza di Castelfranco Emilia (la Makeitalia), specializzata in supply chain. Dal gennaio dello scorso anno, come dicevo, sto invece seguendo il Dottorato di ricerca, durante il quale ho anche svolto un’attività consulenziale presso la MEC 3 di Cattolica”. Percorso arricchito da un’importante esperienza in Svezia. Ce ne vuole parlare? “Certo. Verso la fine di agosto 2011 colsi al volo l’opportunità di specializzarmi all’Università di Lund, centro di ricerca leader in Europa nel settore del packaging e degli imballaggi. Rimasi lì fino a dicembre. Quello trascorso in Svezia è stato un periodo estremamente importante nel mio percorso formativo”. Giulia, cosa vede davanti a Lei, la carriera universitaria? “Mi piacerebbe lavorare qui, con i giovani. Ma la vedo dura …”.
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ALTO ARTIGIANATO
Tombari, pipe a regola d’arte La letteratura, il cinema e l’animazione ci hanno fatto conoscere, nel corso degli anni, diversi personaggi fumatori di pipa. Dal Presidente Sandro Pertini a Umberto Saba, passando per Sigmund Freud e Albert Eistein: grandi personalità, con profili diversi, accomunate dalla stessa passione: la pipa. Per scoprire qualcosa di più su questo oggetto, diventato un cult tra gli appassionati e non solo, abbiamo incontrato a Pesaro il maestro Maurizio Tombari, creatore del laboratorio artigianale Le Nuvole, che produce pipe richieste in tutto il mondo di A. Dachan
S Maurizio Tombari
ignor Tombari, da quasi vent’anni le Sue creazioni sono letteralmente sulla bocca di tutti. Com’è nata la Sua attività di produttore artigianale di pipe? “Devo dire che tutto è avvenuto quasi per caso. Dopo aver conseguito il diploma di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, per non fare il servizio militare, mi sono messo a cercare lavoro. Ho iniziato nelle ditte produttrici di pipe Mastro de Paja e Ser Jacopo, dedicandomi parallelamente all'attività di decoratore di interni e alla pittura. All’epoca ero già fumatore di pipa e l’esperienza in laboratorio mi è piaciuta molto, così, nel ’96 ho avviato la mia attività”. La pipa è un oggetto molto particolare, tanto che sono in molti a farne collezione. È complicato realizzarne una? “Secondo gli appassionati, per realizzare una pipa servono ben 100 diversi passaggi. Alcune fasi sono, per così dire, obbligatorie, poi c’è il tocco personale di ogni artigiano, la sua
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manualità, la sua arte. Ho fatto tesoro dell’esperienza acquisita negli anni, poi, col tempo, ho aggiunto certi particolari, adottando attrezzi manuali e macchinari per perfezionare le mie creazioni”. Quali sono i passaggi che portano alla creazione finale? “Si comincia dalla scelta del legno, ovvero la radica di erica arborea, tipica della Macchia Mediterranea. Si tratta di un arbusto molto resistente al fuoco, che offre una pipa duratura. Pensi che l’utilizzo della radica venne introdotto dai francesi nel 1860 e ci sono pipe realizzate allora che ancora sono in ottimo stato. Ci approvvigioniamo di radica dai segantini; questa va stagionata (perché arriva bagnata). Ogni artigiano svaluta i tempi giusti per la stagionatura, io opto per i 3 anni nel mio laboratorio (coibentato e con bassissime variazioni di temperatura durante tutte le stagioni). La prima fase consiste nel disegnare la for-
Le Nuvole Quattro diverse tipologie di pipe: sabbiate, lisce, rusticate e zed. Ad ognuno la sua, rifinita nei minimi dettagli e per questo unica www.pipe.it
ma che il pezzo assumerà: si “legge” la radica e si cerca di sfruttare al meglio la sua venatura. Poi si procede tagliando il pezzo, applicando tre fori, fornello, foro dell'aria (o di raccordo), mortaio. Su quest'ultimo viene innestato il bochino. Seguono poi la modellatura e la rifinitura attraverso l'uso di diverse tipologie di carte vetrate. Infine, si colora e si lucida. La pipa è così pronta per fumare”. Come vive una pipa? “Il fornello non ha bisogno di trattamenti particolari. Ogni fumata crea un alone di umidità, quindi la pipa si può saturare. Per questo motivo, al di là del piacere del collezionismo, ogni fumatore ne possiede più di una. Esiste una grande varietà di tabacco, che si seleziona in base al proprio gusto e può essere adattato ad ogni pipa”.
Anche per le pipe esistono delle mode? “Chiaramente esistono archetipi, pipe classiche, poi esistono variazioni e pipe di forma più libera. Cerco di immedesimarmi nel fumatore e creo pipe di utilizzo semplice. Come ogni artigiano, personalizzo, rendo riconoscibili le mie creazioni; mia moglie cura il design. Le forme non nascono a caso, sono legate a caratteristiche di fumo”. Può farci il ritratto del fumatore-tipo di pipa? “È una domanda complicata, perché le tipologie di fumatori sono davvero molte. Nella maggior parte dei casi i miei clienti sono persone che sono già state introdotte alla pipa e desiderano averne una d’autore, bella rifinita, prodotta artigianalmente. Se in passato avere una pipa era quasi uno status symbol, oggi il fumatore è più un appassionato. Sul mio sito, www.pipe.it c’è una sezione dedi-
cata ai messaggi dei clienti, in Italia e all’estero e sono profili diversi, per età, cultura personalità ecc.”. Visto che anche Lei è fumatore, può confidarci qual è il tipo di pipa che preferisce? “Quando ho iniziato amavo pipe molto curve e capienti, le poggiavo sul mento allora barbuto. Nel tempo mi sono avvicinato a pipe diritte e semicurve, leggere nel peso, di gusto classico o classicheggiante. Al momento la pipa che uso di più e' una leggerissima Billiard.”
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ALTO ARTIGIANATO
FUMATORI DI PIPA FAMOSI Forse il primo a venire in mente è Sherlock Holmes, o il collega Maigret, ma c’è anche il temerario Clarck Gable, Ernest Hemingway, Molière, William Shakespeare, Lord Byron, Umberto Saba, Cesare Pavese, Naom Chomsky e potremmo proseguire a lungo. Senza dimenticare l’autoritratto di Van Ghog con la pipa o “L’uomo con pipa” di Cezanne... e non mancano gli eroi dei cartoons, come Braccio di Ferro e il Capitano di Robotech.
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8.30 AM
AZIENDE PARTNER:
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INTERNAZIONALIZZAZIONE
Scheda paese: il Senegal Dal punto di vista culturale il Paese africano vanta un pluralismo di forme, linguaggi e espressività davvero unico. Le musiche e le danze sono diversificate in base ai gruppi etnici e nonostante queste diversità sonore, la musica rimane per tutti parte integrante della vita quotidiana e fattore di forte coesione sociale di L. Dattolo
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l territorio senegalese si estende per oltre 200mila Kmq, lungo il cosiddetto Sahel, la zona di transizione fra le regioni aride sahariane e quelle umide dell’Africa guineana. Secondo i dati 2011 la popolazione ammonta a 12,6 milioni di abitanti, divisi in diversi gruppi etnici, fra i quali predominante è quello dei wolof, che costituisce circa il 43 per cento della popolazione. Le lingue ufficiali sono il francese e il wolof (una sorta di lingua franca insieme al francese). Il popolamento del territorio senegalese è molto antico, con tracce di presenza umana risalenti al Paleolitico; in epoche successive, il Senegal ha visto l’incontro di popolazioni nere provenienti da SudEst, con popolazioni bianche provenienti dalle regioni nordafricane. Islamizzato a partire dall’XI secolo, il territorio senegalese venne interessato dal prolungato dominio coloniale europeo (francese, olandese inglese e portoghese), iniziato nel XV secolo e accentuatosi nel XIX, quando cominciò ad interessare anche le zone interne del Paese. La Repubblica del Senegal si rese indipendente dalla Francia nel 1960, dapprima in unione con
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il Mali, successivamente come Stato a sé stante. Dal punto di vista economico, il Senegal appare come una delle nazioni africane meno fragili, con un discreto livello di sviluppo del settore industriale (industria manifatturiera ed estrattiva) e dei servizi (nel Senegal hanno la sede numerose istituzioni finanziarie africane). L’agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, è abbastanza diversificata ed efficiente, anche se si osserva ancora un’eccessiva dipendenza dalla coltura dell’arachide, retaggio del passato coloniale.
SAINT LOUIS LOUGA
DIOURBEL
THIÈS
TAMBACOUNDA
DAKAR FATICK KAOLACK
KOLDA ZIGUINCHOR
FORMA DI GOVERNO Repubblica INDIPENDENZA 11/9/1960 (già colonia francese) CAPITALE Dakar LINGUA francese (ufficiale), dialetti sudanesi, wolof SUPERFICE 196.712 POPOLAZIONE 6.896.808 (cens. 1988)
GRUPPI ETNICI
Wolof
42,7%
RELIGIONI Serer
14,9%
Fulbe
14,4%
Toucouleur
9,3%
MONETA franco CFA (100 centesimi)
Diola
5,3%
FUSO ORARIO -1
Mandingo Mandinka
3,6%
MUSULMANI
92%
ANIMISTI
6%
CRISTIANI
2%
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INTERNAZIONALIZZAZIONE Arte e cultura Dal punto di vista culturale il Senegal è un Paese che vanta un pluralismo di forme, linguaggi e espressività davvero unico. Le musiche e le danze sono diversificate in base ai gruppi etnici e nonostante queste diversità sonore, la musica rimane per tutti parte integrante della vita quotidiana e fattore di forte coesione sociale. Di grande valore artistico è l’artigianato locale: la “pittura sotto vetro” e la “tintura a riserva” ne sono due interessanti esempi. Uno degli appuntamenti culturali più importanti è la Biennale d’Arte Africana che si tiene nella capitale, Dakar. Rischio politico Il Presidente Wade e il Parti Democratique Senegalais guidano con una certa solidità il Paese, ma le forze di opposizione e una certa disaffezione popolare sembrano prefigurare elementi di discontinuità politica nelle prossime elezioni, previste proprio quest’anno (2012). Le opportunità commerciali Secondo il Rapporto congiunto Ambasciata italiana in Senegal ed Ice, aggiornato al I semestre 2010, l’attuale governo senegalese punta molto sul ruolo del settore privato, sugli investimenti esteri ed interni, sul commercio internazionale e sull’integrazione regionale per stimolare la crescita economica ed avviare un credibile processo di sviluppo e di riduzione della povertà. Di conseguenza, il Senegal è un Paese relativamente aperto sia all’Europa che all’Asia e agli Stati Uniti, con una crescente attenzione verso i Paesi emergenti dell’area BRIC. In quanto membro dell’UEMOA (Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale), dal 1° gennaio 2000 il Senegal ha adottato la tariffa esterna comune (TEC – Tarif Extérieur Commun), applicata da tutti gli Stati membri con la parallela soppressione delle tariffe interne relative ai prodotti industriali concordati originari degli Stati membri. Secondo l’Agenzia Nazionale della Statistica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le esportazioni senegalesi del secondo semestre del 2010 sono ammontate (in milioni di Franchi CFA) a 509.728. L’Italia risulta al 7° posto con 13.285 fcfa. Al primo posto troviamo il Mali con (sempre in milioni fcfa) 120.226, al secondo posto troviamo l’India (16.776), al terzo la Svizzera con 30.855, al quarto la Francia con 24.867, al quinto la Repubblica di Guinea con 19.871 e al sesto posto il Gambia con 19.373. Per quanto riguarda le importazioni, ammontanti complessivamente a 1.083.862 milioni di fcfa, l’Italia occupa il decimo posto con un importo (milioni fcfa) di 28.030. Al primo posto troviamo la Francia (221.147 Mfcfa), al secondo la Nigeria (primo partner commerciale africano) con 94.120 Mfcfa, seguita da Cina (con 93.507 Mfcfa), Olanda (con 45.666 Mfcfa), Spagna (con 41.404 Mfcfa), Thailanda (con 35.148 Mfcfa), Germania (con 33.850 Mfcfa) ed Ucraina (con 32.491 Mfcfa). Secondo l’APIX, nel periodo tra 2008 e 2009 l’Italia è risultato il primo Paese investitore in Senegal, con un investimento totale di 37.202.664.107 fcfa, suddivisi come segue:
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SETTORE D’ATTIVITÀ PRIMARIO Agricoltura
IMPORTO INVESTIMENTI/FCFA:
366.003.594
SECONDARIO Agro-Alimentare
95.358.000
Agro-Industria
1.453.446.696
Alimentare
763.394.486
Energia - Biocarburante /Prodotti Petroliferi
28.962.522.898
Energia/Prodotti Petroliferi
2.640.990.630
Industria Metallurgica /Siderurgia
149.463.041
Industrie Tessili
1.424.342.667
TERZIARIO Infrastrutture
625.737.717
Servizi al Trasporto Misto
330.000.000
Turismo
391.404.377
TOTALE
37.202.664.107
Nei primi mesi del 2010 le esportazioni italiane, confermando sostanzialmente l’andamento degli anni precedenti, hanno riguardato principalmente caldaie, macchine, apparecchi meccanici e relative parti di ricambio, vetture, trattori, motociclette e parti di ricambio, materie plastiche e lavorati plastici, prodotti ceramici, mobili (anche medicochirurgici), insegne e prefabbricati, macchine, apparecchi e materiale elettrico, nonché lavori in ghisa, ferro ed acciaio. Per quanto riguarda le importazioni italiane dal Senegal, la voce principale è costituita da prodotti ittici (pesci, crostacei, molluschi), seguiti da grassi e olio animali o vegetali, cere animali o vegetali, pelli e cuoio, perle, pietre preziose e semipreziose, ortaggi, legumi, piante, radici e tuberi mangerecci. I dati confermano che i nostri beni continuano ad essere apprezzati, sia per il loro buon rapporto qualità-prezzo (valido soprattutto per i prodotti dei settori infrastrutturali ed edilizio), sia per l’influenza della consistente comunità senegalese in Italia. Occorre inoltre tenere presente che molti prodotti italiani giungono in Senegal attraverso Stati terzi (ad esempio la Francia), riducendo così il valore complessivo del nostro export ufficiale verso il Paese, che non tiene altresì conto delle
transazioni commerciali effettuate dagli operatori del settore del commercio informale. A fronte delle transazioni commerciali effettuate, i casi noti all’Ambasciata di mancati o ritardati pagamenti sono relativamente contenuti. Non sono presenti in Senegal filiali di banche italiane. Esistono tuttavia banche internazionali francesi che hanno corrispondenti italiani, talché le transazioni bancarie possono essere fatte direttamente da banca italiana a banca senegalese, senza passare tramite istituti installati in territorio francese. I beni italiani sono apprezzati, a seconda del loro prezzo, da tutte le classi sociali. Ciò appare vero tanto per i prodotti di alta qualità quanto – e anche in misura forse maggiore, visto il limitato potere di gran parte della popolazione – per i prodotti di non elevata gamma, quali stock di abbigliamento, seconde scelte, ecc, che appaiono comunque in grado di assicurare buoni margini di profitto.
Fonte: Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero I semestre 2010
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LAVORO
Lavorare nel turismo, 40 posti in GGF Group Nei prossimi mesi il gruppo anconetano darà lavoro a quaranta persone attraverso un corso di formazione gratuito per operatori nel settore dei Viaggi e del Turismo
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uaranta nuovi posti di lavoro in due tempi nel settore Viaggi e Turismo. E’ questa la buona notizia che arriva dal Gruppo GGF di Ancona, società specializzata in interventi consulenziali e formativi di Marketing strategico e Sviluppo commerciale. Del Gruppo fanno parte CallWorld, azienda leader nel contact service multicanale e Maraviglia Travel, tour operator specializzato in incoming nelle Marche. “L’azienda si prepara ad assumere tra le 40 e le 50 nuove figure professionali, alcune delle quali a tempo indeterminato, altre a tempo determinato – afferma Guido Guidi, amministratore delegato di GGF Group – e in un momento di grave crisi economica come questo ritengo sia davvero un’ottima opportunità per i giovani marchigiani (e non) che intendono affacciarsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro con un’opportunità professionale nel settore Viaggi e Turismo”. Il Gruppo GGF quindi si espande ed investe nei giovani per rendersi ancora più competitivo e guardare allo spettro della crisi con una sfida multipla: rilanciare il settore Turismo, valorizzare il territorio marchigiano e creare occupazione anziché ridimensionare il proprio organico. “Prima dell’assunzione – prosegue Guidi – offriamo un corso di formazione di quattro settimane, totalmente a carico nostro, che si strutturerà in due fasi: la prima prevede una formazione in aula, con docenti specializzati nel campo dell’incoming turistico, una seconda di tirocinio con affiancamento ad un operatore”. Dopo il corso, quindi, si prospetta una vera e propria assunzione da parte di GGF Group: “al termine di quest’esperienza, oltre a rilasciare un attestato di frequenza, avvieremo un’ulteriore selezione tra coloro che hanno partecipato al corso per l’assunzione in due fasi di circa 40/50 (venti subito ed altri venti/trenta in seguito) nuovi operatori telefonici nel campo del Turismo”, conferma l’amministratore delegato di GGF Group.
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ENERGIA
Per tre giorni le Marche capitali dell'economia verde Dal 10 al 12 febbraio Pesaro ha ospitato “FuturaEnergy”, un meeting sulle energie rinnovabili e sulla green economy di M. Zenobi
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l settore energetico si appresta ad una svolta epocale che vede le fonti rinnovabili come indiscusse protagoniste del futuro. Numerosi fattori ci hanno portato a questo: la crisi ambientale, segnata dall’accelerarsi sempre più evidente dei mutamenti climatici, la necessità manifesta di superare un modello economico basato sulle fonti fossili, la crisi del nucleare del dopo Fukushima, fotografano un mondo che sta rapidamente virando verso una vera e propria rivoluzione energetica basata sulla sostenibilità. In tale contesto, FuturaEnergy ha voluto essere un piccolo ma prestigioso tassello nel processo delineato: un osservatorio sull’oggi per guardare al domani e alle nuove frontiere che si stanno raggiungendo. Non a caso partners di questa avventura sono attori di primo livello come Legambiente, Azzero CO2 e il Kyoto Club. Futura Energy, a partire da questa prima edizione-anteprima, ha l’ambizione di diventare un appuntamento fisso per tutti gli operatori e un luogo di incontro con i più influenti esperti del settore, fra esponenti internazionali e con il mondo delle istitu-
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zioni e quello delle imprese. Nell’anteprima di quest’anno Futura Energy ha voluto innanzitutto mostrare le novità del settore, la sperimentazione nella produzione energetica, le nuove conquiste in termini di basso impatto ambientale, gli esempi di minor costo di installazione e manutenzione degli impianti, le maggiori capacità produttive per fotovoltaico, solare, geotermico, eolico. In quest’ottica gli espositori - praticamente tutti i big nazionali del settore – hanno portato in Fiera un’innovazione della loro azienda, quella che a loro avviso potrà rappresentare la più significativa e concreta finestra sul futuro. Una sfida anche per Fiere delle Marche Spa E’ una nuova sfida aperta anche per Fiere delle Marche Spa che, nata nel maggio 2011, vuole rilanciare le imprese diffuse sul territorio e le eccellenze marchigiane. Si tratta della prima ed unica vera privatizzazione fatta nel mondo delle fiere in Italia con il progetto di porre la sua specificità nell’organizzare manifestazioni, capace di costruire un “sistema” virtuoso tra
Pesaro
INGRESSO FIERA
Autostrada A14
FIERE DELLE MARCHE in occasione di EUROMONDO presenta “FUTURAENERGY”, il salone internazionale delle energie rinnovabili e della green economy che si terrà a Pesaro dal 10 al 12 febbraio 2012
rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali, il mondo imprenditoriale ed associativo, i ricercatori, le università, i tecnici, gli istituti finanziari, le scuole e i visitatori comuni. Con FuturaEnergy si coltiva l’ambizioso obiettivo di partire con un forte imprinting verso la green economy e la sostenibilità ambientale. E’ per questo che si è puntato a far diventare per tre giorni la regione Marche capitale dell’economia verde. La nostra regione, cuore vivo, dinamico e creativo del Paese, è pronta alla grande sfida per candidarsi come centro nevralgico della macro-regione adriatica, un territorio e un contesto produttivo. Non a caso le Marche rappresentano il naturale sbocco di comunicazione e rapporti verso l’Europa dell’Est, dove Paesi come la Romania, la Bulgaria e la Grecia si affacciano prepotentemente come nuovi mercati delle energie rinnovabili. La piccola e media impresa italiana può tornare a pieno titolo ad essere protagonista nella realtà industriale europea dell’alta tecnologia proprio facendo leva sui temi dell’innovazione e della qualità che caratterizzano le imprese marchigiane.
Un occhio anche al food A Futura Energy ha trovato posto anche il Green Food. Perché l’alimentazione è uno dei temi fondamentali del domani e l’agricoltura di qualità, legata al territorio, è un modello indispensabile per il futuro. A Green Food è stata riservata una parte dello spazio espositivo, realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con dimostrazioni culinarie in compagnia dei cuochi all'associazione Cuochi di Marca e del grande chef Lucio Pompili. www.futuraenergy.it
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ACQUISIZIONI / CESSIONI
ACQUISIZIONICESSIONI
di aziende e attività commerciali by SIDA Corporate Finance
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MARCHE Prov. AN – Cercasi partners finanziari e/o industriali per affermata azienda operante nel settore delle coperture architettoniche per esterni. Design e tecnologia ai massimi livelli di mercato. Area d’affari internazionale (Cod. 019)
MARCHE Prov MC - In splendido contesto collinare e panoramico, cedesi casale fine ‘800, di cui parte adibito a B&B, recentemente ristrutturato nel rispetto della struttura originaria. Il complesso è sviluppato su tre piani per una metratura complessiva di 500 mq, con corte perimetrale di ca 6.000 mq. Alto valore architettonico e di finiture interne a cui si somma una visuale sul paesaggio marchigiano godibile da tutti gli ambienti.(cod 031)
ITALIA Importante gruppo industriale, operante nel settore della componentistica per elettrodomestici ed automotives, è interessato ad acquisizioni di aziende operanti sul territorio nazionale in settori equivalenti od analoghi (Cod. 018)
RIVIERA DEL CONERO Cedesi, compreso l’immobile, attività alberghiera di pregio sul mare, con annesso stabilimento balneare. Clientela turistica e business (Cod. 010)
MARCHE Prov AN - Importante realtà attiva nei servizi ecologici, ambientali e nelle bonifiche industriali, ricerca partner finanziari/industriali per ulteriore sviluppo delle attività. L’azienda ha un’ottima clientela consolidata e dei fondamentali economico-finanziari di buon livello (cod 029) MARCHE Cedesi quota maggioritaria di importante azienda vitivinicola marchigiana, con BRAND di rilievo internazionale. OTTIME PROSPETTIVE DI RENDIMENTO (Cod. 011) PUGLIA Prov. FG – Azienda di produzione di divani di fascia medio–alta, dotata di moderne attrezzature ed impiantistica industriale, fatturato consolidato, ricerca partners (Cod. 021)
MARCHE – ANCONA Realtà storica del settore tipolitografico, ricerca acquirente o partner. Clientela consolidata (Cod. 016)
MARCHE - ANCONA Cedesi attività di Beauty Center completa di attrezzature e macchinari in pieno centro ad Ancona. (Cod. 032)
MARCHE Affittasi palazzina uffici mq 500+500 in ottime condizioni strutturali, ottima visibilità e posizione fronte strada, sita in località Camerano (AN), vicinanze autostrda (Cod. 015) MOLISE Cedesi o Affittasi stabilimento industriale in ottime condizioni di mq 9.000, predisposto all’installazione di impianti fotovoltaici, attualmente affittato. Prov. CB (Cod. 014)
MOLISE Prov. CB – Termoli - Cedesi azienda operante nel settore della carpenteria metallica, dotata di robot industriali e di un ottimo livello di automazione. Fatturato consolidato (cod. 022)
MARCHE
Società di rilievo nazionale, operante con successo nello sviluppo di soluzioni nell’ambito dell’Information Technology (IT), ricerca su tutto il territorio regionale aziende nel settore dell’informatica (software house) con clientela aziendale solida, interessate a partnership societarie e/o industriali (cod 030)
SANTO DOMINGO Importante società immobiliare italiana valuta proposte di partnership per investimento immobiliare a finalità turistica a Santo Domingo, località Bavarò. OTTIMO INVESTIMENTO (Cod. 013) CERCASI MANAGER/INVESTITORI (Business Angels) per aziende operanti nei seguenti settori industriali: - Stampaggio materie plastiche - Legno - arredo (produzione mobili d’ufficio, cucine, componenti per l’arredamento, porte) - Litografia e stampa - Componenti elettronici (Cod 025)
PUGLIA Prov. FG – Cedesi o Affittasi stabilimento di mq 20.000 con autorizzazioni per impianti fotovoltaici da destinare ad attività logistica. Annessa palazzina uffici di mq 1.000 ca. Vicinanze autostrade e polo industriale di Melfi (Cod. 017)
ROMANIA Cedesi importante realtà dell’industrial packaging a capitale italiano, economicamente e finanziariamente interessante, con mercato europeo di elevati standard qualitativi (Cod. 012)
MARCHE - PROVINCIA DI MC Società immobiliare cerca partners finanziari e/o industriali per la realizzazione di un progetto di urbanizzazione ed edificazione nel comune di Treia (MC). Potenzialità edificatoria: 80.000 metri cubi circa. Tipologia edilizia: commerciale, residenziale, residenziale convenzionata. Ottimo investimento. (Cod 028)
Aziende di rilievo nazionale operanti nei settori meccanica, alimentare, arredamento, prodotti per l’edilizia, stampaggio materie plastiche, oggettistica d’arredo, abbigliamento, ricercano partner industriali per realizzare progetti sinergici finalizzati alla creazione di reti d’impresa (cod. 026)
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IMPRESE
A Jesi nasce “Jesi Cube”, il primo incubatore delle Marche Il Gruppo Eridania-Sadam, il Comune di Jesi e l'Università Politecnica delle Marche presentano il primo incubatore delle Marche, una pratica già diffusa in Italia e nel mondo, per dare un'opportunità ai giovani talenti di affermare le proprie idee e far nascere imprese di successo
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esi Cube” - questo il nome dell’incubatore che avrà sede a Jesi in una struttura di 500 mq – è stato presentato nei giorni scorsi a Jesi nel corso di un convegno dedicato. L’obiettivo del progetto “Jesi Cube” è quello di favorire la nascita di nuove imprese “science based” con validata potenzialità, supportandole nei primi difficili anni di vita, offrendo servizi di accompagnamento e tutoraggio, fornendo spazi attrezzati per ospitare le neo-imprese, creando sinergia e stimolo reciproco tra i giovani talenti. Jesi Cube fa parte del piano di riconversione dell’ex zuccherificio di Jesi e prevede un investimento da parte del Gruppo Eridania-Sadam di un milione di euro, più il comodato gratuito dell’immobile nel quale avrà sede l’incubatore. A questa cifra si potranno aggiungere ulteriori cinque milioni di euro per attività di venture capital nelle nuove imprese incubate. Cos’è un incubatore Il concetto di incubatore è molto simile a quello di un selezionatore ed acceleratore di newco: chi vi vuole accedere parte da un’idea di business e formula un business plan. Se le idee superano questo primo esame, l’incubatore si impe-
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gnerà ad ospitare la start-up e a seguire le successive fasi di sviluppo dell’azienda per accelerare il più possibile la crescita dell’impresa. E’ un modo per consentire alle aziende di portare la propria attività sul mercato in modo efficace e veloce. E’ proprio la rapidità, con cui un’idea di business viene trasformata in un’impresa, uno dei fattori che contraddistinguono il successo degli incubatori. Chiunque ritiene di avere un’idea imprenditoriale vincente, quindi, può avvicinarsi senza grandi complicazioni ai potenziali finanziatori. L’obiettivo è far nascere e crescere imprese ad alto tasso di sviluppo nei settori più svariati così da creare ricchezza e sviluppo per il territorio. A chi è destinato “Jesi Cube” è destinato ai migliori talenti del territorio che potranno proporre delle idee per far nascere imprese innovative che una commissione dovrà vagliare nella fattibilità: tecnica, economica e finanziaria. Un hub tra imprese e capitali Finanziare un’impresa ad alto contenuto di innovazione comporta seri rischi a fronte di potenziali ricavi futuri molto elevati. Chi effettua investimenti,
specialmente nei settori della new economy e a maggior ragione finanziando startup, pone grandissima attenzione nell’allocazione dei propri capitali. Spesso gli investitori specializzati ricercano competenze e strutture organizzative per scremare i migliori progetti da finanziare. In questo senso l’incubatore fa da selezionatore dei progetti da finanziare e da catalizzatore ed interfaccia degli investitori finanziari (venture capital, business angel, ecc.).
Nel grafico viene rappresentato il valore aggiunto (distanza tra la curva rossa e la retta inclinata gialla) in termini di accelerazione dello sviluppo della “business idea”, che gli incubatori dovrebbero portare in dote alle aziende alle quali prestano consulenza. In altri termini, l’intervento di un incubatore dovrebbe portare, nel giro di pochi mesi (max qualche anno), le start-up ad un livello di redditività tale da consentirgli la quotazione in borsa, più velocemente comunque di quanto sarebbero in grado di fare con le sole proprie forze.
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VITA DA MANAGER
Orfeo Borgani Un manager con il suono nel DNA Quante volte, ascoltando alla radio Joe Lovano che suona “I’m all for you” vi sarete chiesti come funziona lo strumento che usa, dove lo avrà comprato e soprattutto come si crea un oggetto capace di emettere suoni così caldi e piacevoli? Siamo andati a conoscere Orfeo Borgani, il titolare dell’azienda Borgani, creatrice del sax di Lovano e di altri gioielli musicali che suonano sui palchi più prestigiosi del mondo Di A. Dachan
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Ritratto di un manager con la musica nel DNA Nato il 06/12/1956 a Macerata, ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza all’Università di Macerata con tesi sul Marketing. Dal 1980 in Azienda, ha iniziato occupandosi della sfera commerciale Italia/Estero. Dal 1986 è divenuto Amministratore dell’Azienda di famiglia. Fin dal 1980 si è sempre occupato delle relazioni con i musicisti professionisti che hanno collaborato con la Borgani
S
ignor Orfeo, Lei dirige un’azienda che si occupa da quattro generazioni di una produzione molto particolare, quella dei sax. Cosa comporta lavorare in una realtà simile? “Quest’anno Borgani compie 140 anni e io sono il leader della quarta generazione. Nel corso del tempo sono stati fatti dei cambiamenti importanti, perfezionando la produzione sui sassofoni di alta gamma. Sento la responsabilità di un’azienda che ha radici piantate saldamente nel passato e questo mi spinge a mantenere alti i valori che ne hanno fatto una realtà solida e rinomata: etica, amore per la produzione, per il territorio e un rapporto privilegiato con dipendenti e fornitori. Dalla tradizione bisogna apprendere non solo per ciò che concerne la gestione di un’azienda, ma anche per quanto riguarda la lealtà e la trasparenza. Rispecchiano la marchigianità, con un atteggiamento low profile, ma uno spirito tenace e laborioso. Siamo una realtà piccola, che fa grandi capolavori: i nostri strumenti hanno un’anima e trasmettono passione”. Quali sono i requisiti per essere un buon manager oggi? “Ottimismo, e un mix tra raziocinio, sogno e incoscienza, che serve per filtrare la realtà e aiuta a superare gli ostacoli del momento.
Che rapporto ha con i suoi collaboratori e con i suoi clienti? “Alcuni dei nostri dipendenti sono con noi da trent’anni, ormai sono parte della famiglia e del nostro successo. Pensi che uno di loro ha lavorato prima con mio nonno, poi con mio padre e ora con me. Ognuno mette il cuore in quello che fa e si lavora con cura ad ogni singolo dettaglio, ognuno difende la propria creazione. A volte prendo decisioni innovative e non è sempre facile confrontarsi con artigiani che realizzano pezzi per l’80% a mano. Il mondo del jazz è pieno di artisti che si rivolgono a noi per il proprio strumento, proprio perché apprezzano la qualità e l’unicità dei nostri pezzi. Gli strumenti più ambiti sono quelli degli anni ’50 e ’60 e noi abbiamo deciso di tornare a fare produzioni proprio di questo tipo. Sembrava una sfida impossibile all’inizio, ma il tempo ci ha premiati”. Che tipo di formazione ha e quali sono le Sue precedenti esperienze lavorative? “Ho una laurea in giurisprudenza che non ho mai usato; sono cresciuto in azienda, è stata parte della mia vita, da sempre. Ho fatto il mio percorso, ho studiato, ma dentro di me non ho visto nessun altro lavoro. Quando si cresce in un ambiente simile si sentono i problemi dell’azienda, le difficoltà, si condividono i successi e le gioie in maniera assolutamente naturale. Proprio queste consapevolezze mi
Sax Tenore Joe Lovano series
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VITA DA MANAGER
Cerchiamo talenti
La nostra azienda è continuamente aperta a selezionare creativi, sia dal punto di vista musicale, che da quello informatico, ma anche tecnici e persone che possono essere nostri messaggeri fuori. www.borgani.com
Pietro Tonolo
hanno permesso di fare, al mio ingresso, una rivoluzione copernicana, reintroducendo la produzione artigianale”. Come è riuscito a conciliare tra la voglia di innovazione e la fedeltà alla tradizione? “Come le ho anticipato ho ripreso la produzione quasi totalmente a mano, ricreando strumenti come quelli dagli anni ’50 e ’60. Ma per fare davvero la differenza, questo non bastava: così abbiamo introdotto materiali nuovi, anche nobili, per dare ad ogni strumento una connotazione specifica, con sette variazioni di suono. Possono copiarci a livello di look, ma non a livello qualitativo e per un musicista la qualità del suono è irrinunciabile”. Vuole raccontarci una sua giornata tipo? “Sono diviso tra l’azienda e le visite ai clienti; prendo parte ad eventi da noi creati ad hoc per far ascoltare il suono dei nostri strumenti.Credo fortemente che la migliore pubblicità per noi sia quella di far conoscere le nostre creazioni tramite il loro suono. Coinvolgiamo conservatori e musicisti dall’Italia e dall’estero. Come vede, la mia è una vita movimentata”.
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Ci tolga una curiosità: Lei che dirige un’azienda che produce sax, se ne intende di musica, sa suonare? “Ho studiato e suonato il pianoforte. Per il sax ho sempre avuto un grande rispetto: quando produci uno strumento simile devi affinare al massimo la capacità di ascolto e non lasciarti coinvolgere dalle emozioni che provi quando suoni in prima persona”. Cosa non manca mai nella Sua valigia da manager? “Ottimismo, intraprendenza e un sano orgoglio italiano. Sono convinto che come nazione dobbiamo rivalutare noi stessi: siamo portatori di qualcosa di bello, di valoroso, di unico, come ad esempio le creazioni artigianali, che ritengo un patrimonio da conservare e tutelare”. Progetti o sogni per il futuro “Sicuramente vorrei migliorare ulteriormente la produzione. Un aspetto molto bello del mio lavoro è scoprire la felicità che prova il musicista quando suona e riesce ad esprimere con il suono la sua arte. Con gli strumenti a fiato il legame è molto diretto, intimo”.
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BORSA
Il firmamento delle marchigiane quotate In questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate
Biesse Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:
ELICA -36,44% +24,30%
Il titolo BIESSE mostra un segnato aumento rispetto alle rilevazioni di dicembre; tuttavia nel corso del mese di gennaio 2012 l’azione ha fatto segnare alcuni cali che sembrerebbero ipotizzare un temporaneo momento negativo. In termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra un -3,84% sulla giornata di borsa del 30/01. Lo strumento ha fatto peggio del mercato. I volumi sono risultati pari a 109.815 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. Probabile l’avvio di una fase ad alta volatilità. Trend di breve incerto.
-45,27% +18,63%
Il corso INDESIT COMPANY ha avuto un buon incremento rispetto alle rilevazioni di fine 2011. Il titolo tuttavia dà segnali contrastanti, soprattutto in termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, dove si registra una variazione negativa del -0,45% sulla giornata di borsa del 30/01. i volumi scambiati sono risultati pari a 248.413 pezzi, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Trend incerto.
Rispetto alle rilevazioni di novembre e dicembre 2011, l’azione ELICA ha subìto una certa flessione. Tuttavia il titolo spunta un +1,22% rispetto ad inizio anno. Gli analisti inoltre segnalano l’inizio di una fase positiva, confermata dalla performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, che fa registrare una variazione positiva del 3,12% sulla giornata del 30/01. Lo strumento ha fatto meglio del mercato. I volumi sono ancora bassi (pari a 27.458 pezzi scambiati) e la partecipazione degli operatori è decrescente. Trend di breve al rialzo.
Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:
-8,75% +8,80%
Riparte il titolo TOD’S, che fa registrare un incremento dell’8,8% su base mensile. Inoltre gli analisti hanno identificato un buon indizio per la direzione del trend, nella performance positiva rispetto all’indice Ftse All-Share, (+ 0,25%) sulla giornata del 30/01. I volumi tuttavia sono diminuiti e si attestano a 209.534 pezzi scambiati, un valore inferiore alla media settimanale, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend incerto. 66
-9,26% -2,17%
Mese altalenante per il titolo POLTRONA FRAU. che rispetto ad inizio anno perde il 2,17%. Gli analisti hanno tuttavia ipotizzato nuovi apprezzamenti confermati dalle buone performance rispetto all’indice Ftse All-Share (+1.88 %) sulla giornata del 30/01. I volumi scambiati sono risultati pari a 34.543 pezzi, valore inferiore alla media settimanale e segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend di breve incerto.
TOD’S Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:
-47,25% +1,22%
Poltrona FRAU
Indesit Ord. Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:
Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:
Rubrica a cura di Michele Sasso Divisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo Sida m.sasso@sidagroup.com Tel. 071.28521
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CONTRIBUTI E BANDI MARCHE > ISI INAIL 2011 “Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro” Incentivi per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono agevolate le spese per macchinari e impianti o di consulenza per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Il contributo in conto capitale pari al 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è di 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5.000 euro. SCADENZA: 07/03/2012 > CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA “Adozione di sistemi di gestione aziendale, della responsabilità sociale, e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro” Contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese effettivamente sostenute, fino ad un massimo di Euro 10.000 in caso di progetto di certificazione integrato, per l’ottenimento di un sistema di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS), di Responsabilità sociale (SA 8000) e/o della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro (OHSAS 18001). SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > REGIONE MARCHE - MCC “Acquisto e locazione finanziaria di macchine utensili o di produzione” Contributo in conto impianti pari al 100% del tasso di riferimento comunitario vigente alla data di arrivo della domanda a MCC. La misura agevolativa è diretta al finanziamento dell’acquisto o locazione finanziaria di beni di nuova fabbricazione che svolgano una funzione operativa nel ciclo produttivo aziendale. SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > D.l. 13/05/2011, n° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di
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investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010 > D. MINISTERO AMBIENTE N° 2230 “ Promozione dei sistemi di gestione ambientale nelle PMI”
Contributi a fondo perduto dal 40% all’ 80% per Pmi produttrici di beni e servizi per acquisizione della: - Certificazione EMAS (ai sensi del regolamento 761/2001/CE); - Certificazione del sistema di gestione ambientale ai sensi della norma internazinale UNI ISO 14001; - Certificazioni EMAS da parte di imprese già certificate UNI ISO 14001/96; Sono ammesse solo le domande corredate della certificazione rilasciata dall’organismo accreditato e sempre che tale rilascio sia avvenuto dopo il 6 ottobre 2003. Per le imprese dei settori agroindustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenuto dopo il 1° gennaio 2007. SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti” Concessione di agevolazioni finanziarie per incrementare il numero delle domande di brevetto, tutelare la proprietà industriale, favorire la valorizzazione economica dei brevetti delle micro, piccole e medie imprese. Contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammissibili fino ad un massimo di 70.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Agevolazioni per il design a favore delle PMI” Agevolazioni relative a: -premio per il deposito, ai fini della registrazione nazionale, comuni-
taria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento economico dei modelli/disegni industriali. Importo max agevolazione: 10.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SIMEST “Fondo Start-up per le imprese che investono all’estero (extra-UE)” Partecipazione di minoranza (max 49%) e temporanea nel capitale sociale della società destinataria, finalizzata a favorire la fase di avvio di programmi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese di nuova costituzione, con sede sociale in Italia o in altro Paese dell’UE. Importo complessivo non superiore a 200.000 euro. ABRUZZO
> REGIONE ABRUZZO
“L.R. 77/2000 - Sostegno alle imprese turistiche” Incentivi per la realizzazione di programmi d’investimento riferibili a strutture ricettive alberghiere, extralberghiere, all’aria aperta e stabilimenti balneari con sede operativa ubicata nella Regione Abruzzo. Il contributo in conto capitale è variabile tra il 30% e il 45% delle spese in base alla tipologia di investimento ammissibile e comunque non superiore a 150.000 euro. SCADENZA: 27/03/2012 > ISI INAIL 2011 “Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro” Incentivi per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono agevolate le spese per macchinari e impianti o di consulenza per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Il contributo in conto capitale pari al 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è di 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5.000 euro. SCADENZA: 07/03/2012 > D.l. 13/05/2011, n° 70
“Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010
> PROGRAMMA DI SVILUP-
PO RURALE 2007-2013 “Programma regionale di Consolidamento delle passivita’ a breve” I debiti bancari a breve delle Piccole e Medie imprese abruzzesi, con scadenza entro i 12 mesi (ad esempio anticipi su fatture, scoperti di conto corrente), potranno essere consolidati in un finanziamento a cinque anni, il cui importo non potrà superare i 250mila euro. Il contributo spettante alle imprese è pari al 100% del tasso di riferimento indicato e aggiornato con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. BANDO APERTO
> MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti” Concessione di agevolazioni finanziarie per incrementare il numero delle domande di brevetto, tutelare la proprietà industriale, favorire la valorizzazione economica dei brevetti delle micro, piccole e medie imprese. Contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammissibili fino ad un massimo di 70.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Agevolazioni per il design a favore delle PMI” Agevolazioni relative a: -premio per il deposito, ai fini della registrazione nazionale, comunitaria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento economico dei modelli/disegni industriali. Importo max agevo-
lazione: 10.000 euro. A PARTIRE DAL 02/11/2011
> MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO - SIMEST “Fondo Start-up per le imprese che investono all’estero (extra-UE)” Partecipazione di minoranza (max 49%) e temporanea nel capitale sociale della società destinataria, finalizzata a favorire la fase di avvio di programmi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese di nuova costituzione, con sede sociale in Italia o in altro Paese dell’UE. Importo complessivo non superiore ad 200.000 euro. EMILIA ROMAGNA > ISI INAIL 2011
“Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro” Incentivi per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono agevolate le spese per macchinari e impianti o di consulenza per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Il contributo in conto capitale pari al 50% dei costi del progetto. Il contributo massimo è di 100.000 euro, il contributo minimo erogabile è pari a 5.000 euro. SCADENZA: 07/03/2012 > D.l. 13/05/2011, n° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010 > POR FESR 2007/2013 “Bando Nuove Imprese. Modalità e criteri per la presentazione delle domande, la realizzazione degli interventi e la concessione dei contributi anno 2011” Contributo in c/capitale in
regime “de minimis” del 50% della spesa ammissibile fino ad un contributo max. di 150.000 euro, per progetti presentati da PMI costituite dopo il 1° gennaio 2010 e riguardanti la creazione di nuove imprese anche innovative e volte a favorire ricadute positive sull’occupazione delle imprese stesse in termini di lavoro durevole e di qualita. SCADENZA IL 31/12/2012 > REGIONE EMILIA ROMAGNA “Fondo di cogaranzia regionale per l’accesso al credito delle imprese” Il Fondo presenta garanzie per le imprese (50-80% finanziamento erogato max 1.500.000 euro) a fronte delle seguenti operazioni: a) finanziamenti chirografari o assistiti da garanzia reale o aperture di credito, di durata non superiore a 120 mesi b) locazioni finanziarie immobiliari e mobiliari di durata non superiore a 120 mesi effettuate per i progetti di investimenti c) operazioni di factoring di durata non superiore a 120 mesi BANDO APERTO FINO AD ESAURIMENTO RISORSE > FIDINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA “Rilascio di garanzie a favore di imprese socie su finanziamenti erogati da banche convenzionate” Garanzia del 30% o del 50% del finanziamento erogato; tasso fisso o variabile; finalità a breve o medio-lungo termine. PROCEDURA VALUTATIVA DELLA DOMANDA > REGIONE EMILIA ROMAGNA “Sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio” Accordo sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna, dal Ministero dell’Economia, dall’ABI e dalle Associazioni imprenditoriali per la sospensione dei pagamenti delle PMI nei confronti del sistema bancario, compresi quelli
relativi leggi/interventi/misure di incentivazione regionale. BANDO APERTO > LEGGE 49/1985 “Fondo di rotazione FONCOOPER” Finanziamenti agevolati (max 500.000 euro) in favore di società Cooperative per la realizzazione di progetti finalizzati all’aumento della produttività o dell’occupazione, alla valorizzazione dei prodotti, alla razionalizzazione del settore distributivo, alla realizzazione o acquisto di impianti nel settore della produzione e della distribuzione del turismo e dei servizi, alla ristrutturazione e riconversione degli impianti. BANDO APERTO > CCIAA DI BOLOGNA “Contributi c/capitale per partecipazione a fiere e mostre all’estero” Contributi a fondo perduto (spesa min 2.000 € - contributo max 7.500 €) al fine di incentivare i processi di internazionalizzazione delle imprese della provincia di Bologna. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la sicurezza alimentare” Contributi a fondo perduto (25% spese ammissibili – max 3.000 €) al fine di sostenere le imprese che decidono di ottenere certificazioni nel settore agro-alimentare. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la creazione e il consolidamento di nuove imprese” Contributi a fondo perduto (50% – max 3.000 €) finalizzati a finanziare le future neo imprese nelal fase precedente l’avvio effettivo dell’attività imprenditoriale. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la realizzazione di un check-up economicofinanziario-gestionale” Contributi in c/capitale (50% spese ammissibili – max 7.000 €) al fine di sostenere le
PMI nel migliorare le proprie performance e le condizioni di accesso al credito. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la partecipazione a fiere e mostre specializzate” Contributi nella misura max. del 40% delle spese ammissibili fino al raggiungimento di max di 4.200 € al fine di favorire la partecipazione a fiere e mostre specializzate. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la formazione continua delle imprese” Contributi nella misura di 1.000 € a partecipante, pari al 25% dei costi del corso, al fine di favorire lo sviluppo economico, sociale e produttivo della provincia. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la realizzazione di iniziative di promozione e pubblicità sui mercati esteri” Contributi nella misura del 25% fino max 2.500 €, allo scopo di favorire azioni di promozione e comunicazione finalizzate a rafforzare la presenza delle imprese su specifici mercati esteri. BANDO APERTO > CCIAA DI PARMA “Contributi per la sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro” Contributi nella misura del 25% delle spese per singolo intervento pari a max 1.500 € al fine di favorire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. BANDO APERTO
A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T 071.28521 finanza@sidagroup.com
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CONTRIBUTI E BANDI
Agevolazioni per interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro L’Inail ha indetto un bando con l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare interventi finalizzati al miglioramento dei livelli di sicurezza sul posto di lavoro; l’idea alla base del presente progetto è quella di diminuire il rischio di incidenti attraverso programmi di investimento funzionali a tale prerogativa o progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale
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fondi destinati e ripartiti per la Regione Marche ammontano a complessivi € 5.450.029, la quota massima di contributo erogabile per un singolo progetto non può essere superiore a € 100.000 con un massimale di investimento di € 200.000. Le realtà imprenditoriali beneficiarie del presente bando sono imprese anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura, con i seguenti requisiti: non essere in stato di liquidazione volontaria, né sottoposta a procedura concorsuale; essere in regola con gli obblighi contributivi (D.U.R.C.); non trovarsi nelle condizioni di “impresa in difficoltà” così come definita dagli Orienta-
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menti Comunitari sugli aiuti di Stato (C 244/02 del 1° ottobre 2004); non aver chiesto, né ricevuto, altri contributi sul progetto oggetto della domanda; non aver ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazione a conferma della domanda on-line, il provvedimento di ammissione al contributo per - INAIL-Avviso Pubblico 2010–Incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’agevolazione, in conto capitale, è pari al 50% delle spese del progetto ammesse a contributo, le quali dovranno essere rappresentate in maniera esclusiva da: 1. macchinari e impianti, volti
a migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro; 2. consulenza per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Tali spese dovranno realizzarsi successivamente alla comunicazione di approvazione da parte dell’ ente INAIL, ed il termine massimo per la realizzazione e rendicontazione del progetto non potrà superare i 12 mesi. Per quanto concerne la modalità di presentazione della domanda, la stessa dovrà essere compilata telematicamente entro e non oltre il 7 marzo 2012 attraverso una procedura online. Leonardo Miglionico Divisione Corporate Finance Sida Group Tel. 07218521
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CONSULENZA
Professionisti, consumatori, banche: cosa cambia con le “liberalizzazioni” In queste settimane il decreto-legge sulle cosiddette “liberalizzazioni” è in Parlamento: vediamo nel prospetto che segue le principali novità del provvedimento su alcuni fronti “caldi”: dal mondo delle professioni agli effetti per i consumatori, dai rapporti con le banche alle semplificazioni per le aziende
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TRIBUNALE DELLE IMPRESE Vengono istituite sezioni specializzate in materia di impresa, competenti sulle controversie di cui all’art. 134 del D.Lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, sulle controversie in materia di diritto d’autore, sulle class action e su determinate liti insorte in ambito societario (art. 3, comma 2, del citato D.Lgs. 168 del 2003). Nei processi di competenza delle sezioni specializzate, il contributo unificato per gli atti giudiziari è quadruplicato. La novità ha effetto per i giudizi instaurati dal 24 aprile 2012. SOCIETA’ SEMPLIFICATA A RESPONSABILITA’ LIMITATA Ai sensi del nuovo art. 2463-bis del Codice civile, gli under 35 possono costituire società a responsabilità limitata con modalità semplificate (come ad esempio la redazione dell’atto costitutivo per scrittura privata) e senza capitale sociale minimo. LIBERALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE Sono abrogate le norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso dell’Amministrazione per l’avvio di un’attività economica, che non siano giustificati da un interesse generale, rilevante costituzionalmente e compatibile con l’ordinamento comunitario. PAGAMENTI DELLA PA Per pagare i fornitori arretrati della Pubblica Amministrazione, potranno essere utilizzati i titoli di Stato, nel limite di 2 miliardi di euro. In materia è attesa l’emanazione di un decreto ministeriale attuativo.
TUTELA DEI CONSUMATORI Il nuovo art. 37-bis del Codice del Consumo (D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206) prevede una forma di tutela amministrativa contro le clausole vessatorie inserite nei contratti tra professionisti e consumatori che si concludono mediante l’adesione a condizioni generali di contratto o con la sottoscrizione di modelli o formulari. Contro gli atti del Garante è competente il giudice amministrativo, mentre sulla validità delle clausole vessatorie (e sull’eventuale risarcimento del danno) decide il giudice ordinario. Le imprese interessate possono interpellare preventivamente l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al fine di ottenere un parere in merito alla vessatorietà delle clausole che intendono utilizzare. Viene inoltre modificato l’art. 140-bis del richiamato D.Lgs. n. 206 del 2005 sulla disciplina della class action. TUTELA DELLE MICROIMPRESE Incisive anche le modifiche apportate agli articoli 18 e 19 del Codice del Consumo per estendere alle microimprese (intendendosi anche le attività artigianali o familiari) le tutele introdotte a favore dei consumatori. PREZZI DEI CARBURANTI L’art. 20 del decreto – che sarà attuato con decreti del Ministero dello Sviluppo Economico - contiene disposizioni dirette a migliorare le informazioni al consumatore sui prezzi dei carburanti.
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CONSULENZA
ASSICURAZIONI Per le polizze Rc auto l’agente dovrà sottoporre al cliente almeno tre alternative. E’ previsto inoltre una riduzione del risarcimento del 30 per cento nel caso in cui il cliente opti per un versamento in denaro in luogo della riparazione del veicolo. PROFESSIONISTI Sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate. Il compenso per le prestazioni professionali dev’essere pattuito per iscritto al momento del conferimento dell’incarico professionale; a tal fine è posto l’obbligo in capo al professionista di rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili in merito agli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico ed indicando i dati della polizza assicurativa. La durata massima del tirocinio è di 18 mesi. Per i primi 6 mesi potrà essere svolto anche durante il periodo universitario, semprechè sia stata stipulata un’apposita convenzione-quadro tra i consigli nazionali degli ordini e il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. Anche i liberi professionisti potranno partecipare al patrimonio dei Confidi (art. 39, comma 7, Dl 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214 – Manovra Monti). FARMACIE E NOTAI Il decreto prevede che vi sia una farmacia ogni 3.000 abitanti (oltre ad eventuali ulteriori autorizzazioni per la popolazione eccedente rispetto a tale parametro, ai sensi dell’art. 1 della L. 2 aprile 1968, n. 475). Relativamente ai notai, invece, è previsto un incremento di 500 posti.
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ENERGIA Corposo il pacchetto di norme in materia di energia: misure per la riduzione del prezzo del gas naturale per i clienti “vulnerabili” (di cui all’art. 7 del D.Lgs. 1° giugno 2011, n. 93) e per le imprese; regolamentazione delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi (di cui agli articoli 4, 6 e 9 della L. 9 gennaio 1991, n. 9); liberalizzazione della distribuzione di carburanti; norme per aumentare la concorrenza e la trasparenza sui mercati. BANCHE Il nuovo comma 9 dell’art. 12 della Manovra Monti (Dl 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214) impone la definizione, entro il 1° giugno 2012 (e l’applicazione entro i tre mesi successivi) di regole che assicurino la riduzione delle commissioni interbancarie. I contratti di apertura di credito e di conto corrente in corso dovranno essere adeguati entro 90 giorni all’art. 117-bis del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385, introdotto in sede di conversione dal richiamato Dl 201/2011. Nel caso in cui condizionino l’erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, le banche e gli intermediari finanziari devono sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi. La Banca d’Italia determinerà l’importo delle commissioni spettanti sui prelievi Bancomat effettuati attraverso sportelli diversi dalla propria banca. IMU I Comuni possono ridurre l’aliquota-base dell’Imu fino allo 0,38 per cento per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa co-
struttrice alla vendita, fino a quando permane tale destinazione e non siano locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori (art. 13, comma 9-bis, del citato DL 201 del 2011).
zione, al più tardi, con la dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui ha corrisposto l’imposta addebitata in via di rivalsa (e alle condizioni esistenti al momento di effettuazione dell’operazione originaria).
IVA IN EDILIZIA Il decreto riscrive l’art. 10, comma 1, numeri 8) e 8-bis), del Dpr 633/1972, relativo alle esenzioni da Iva in materia immobiliare. Di conseguenza risultano modificati anche l’art. 36, comma 3, ultimo periodo, del decreto e il n. 127-duodecies) della Tabella A, parte terza, allegata al medesimo. Viene pertanto riformato il regime fiscale degli immobili introdotto dalla Manovra Visco-Bersani del 2006 (Dl 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modifiche dalla L. 4 agosto 2006, n. 248).
DIRITTI DOGANALI E’ sempre possibile il ricorso dinanzi alla Commissione tributaria territorialmente competente contro i provvedimenti di diniego di rimborso, di sgravio o di non contabilizzazione a posteriori dei dazi doganali adottati dall’Autorità doganale nei casi di cui agli articoli 871 e 905 del Regolamento comunitario 2 luglio 1993, n. 2454.
UNITÀ DA DIPORTO Viene sostituito il quarto comma dell’art. 36 del Dpr 23 gennaio 1973, n. 43, sul regime doganale riservato alle unità da diporto. In base alla nuova disposizione, le navi (escluse quelle da diporto) e gli aeromobili costruiti all’estero o provenienti da bandiera estera si intendono destinati al consumo nel territorio doganale quando vengono iscritti nelle matricole o nei registri di cui agli articoli 146 e 753 del Codice della Navigazione.
RENDITE FINANZIARIE Il decreto modifica l’art. 2 della Manovra fiscale di agosto (Dl 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modifiche dalla L. 14 settembre 2011, n. 148) in materia di tassazione delle rendite finanziarie.
ACCERTAMENTO FISCALE Ai sensi del nuovo art. 60, comma 7, del Dpr 633 del 1972, il contribuente può rivalersi dell’imposta relativa ad avvisi di accertamento o rettifica nei confronti dei cessionari di beni o committenti di servizi soltanto a seguito del pagamento dell’imposta, delle sanzioni e degli interessi. In questo caso, il cessionario o il committente può esercitare il diritto alla detra-
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CONSULENZA
Web marketing: non è una moda E’ una tendenza inarrestabile che richiede professionalità e pianificazione. Ecco perché conviene crederci
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n bound, target, brand awerness? Vecchi arnesi del mestiere! Oggi la scena è tutta per il web, il marketing digitale e la sua semantica: relazione, coinvolgimento, ascolto, attivazione, engagement, social, viralità. Le aziende si sono lanciate, in una corsa sfrenata per “sbancare sul web”, per digitalizzare gli strumenti di marketing, per coinvolgere i propri clienti, per realizzare video virali o per aprire profili sui social network. E le agenzie di comunicazione? Ancora più ingolosite e travolte dal nuovo mercato che si è spalancato, stanno aprendo divisioni digital una dietro l’altra. Il problema è che il marketing digitale e la multichannel marketing strategy che ne deriva sono tutt’altro che una semplice moda passeggera, stanno diventando il terrore di agenzie e aziende che si trovano impreparate e non del tutto consapevoli del terremoto in cui si trovano. Prova di tutto ciò, ne è il fatto che molte aziende destinano buona parte del budget a banner e pop-up, o riedizioni digitali dei vecchi strumenti di advertising. Quello che il Web sta imponendo, invece, è la scrittura delle regole base del marketing e il suo adeguamento a quelle che sono le dinamiche di comunicazione nella rete. Niente più target da colpire, niente più comunicazione asincrona, verticale e
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unidirezionale: Internet impone la relazione diretta tra azienda e cliente, impone una comunicazione orizzontale. Il web pone al centro la persona con i suoi desideri, le sue necessità e la sua capacità di scelta, moltiplicata e rafforzata all’infinito dalle possibilità di informazione che Internet offre. Internet ha costretto le aziende a una “democrazia comunicativa”, a una relazione paritaria con i propri pubblici di riferimento, pubblici che pretendono ascolto e rispetto, quando prima l’unica forma di ascolto erano i grafici delle vendite, i sondaggi tramite posta e gli uffici reclami. Il fulcro su cui si poggia la comunicazione sul web è costituito dalla reputazione e dal passaparola. La reputazione di un’azienda o di un prodotto, viaggia veloce di bocca in bocca, in una versione iperbolica del vecchio e caro passaparola. Se prima, infatti, la buona impressione o la critica si comunicavano a un ristretto nucleo di persone, il web ha abbattuto qualsiasi barriera spazio-temporale. Chi commenta, parla, critica o glorifica, si fa ascoltare da centinaia, migliaia di persone contemporaneamente e senza vincoli spaziali. Nel web le conversazioni avvengono tra persone che condividono lo stesso interesse, la stessa necessità su migliaia di blog e community presenti nella rete.
Secondo una ricerca Nielsen, social network e blog sono i luoghi più frequentati del web, quelli su cui si passa più tempo; le persone costruiscono quindi sempre più le proprie idee e le proprie scelte sulla base delle conversazioni in rete e su quello che di aziende e prodotti dicono e scrivono i blog. Sono proprio questi ultimi i nuovi protagonisti del marketing digitale. I blogger si sono conquistati il ruolo di “influencers”, in grado di orientare le scelte di quanti in rete li seguono e leggono. Il passaparola sulla rete può essere un micidiale veicolo di diffusione di critiche; proprio perché senza limiti e barriere può provocare gravi disagi per la reputazione aziendale. Per questo è importante che siano le aziende a costruirsi una credibilità basata sulla capacità di relazione in rete, che le trasformi, attraverso un’interazione diretta, nella fonte di informazione diretta e primaria dei propri clienti, evitando che sia il passaparola libero e gli influencers a decidere della reputazione. Per fare tutto questo è necessario che l’azienda creda profondamente in questi nuovi strumenti. L’azienda dev’essere in grado di produrre contenuti da pubblicare nella rete, realmente interessanti e veritieri che risultino coinvolgenti per i propri utenti/clienti; perché se il contenuto
non è di qualità non è coinvolgente, alla fine non verrà cliccato, visto, condiviso e rischia che si trasformi esso stesso in uno strumento di critica e provochi per l’azienda un effetto boomerang di derisione da parte dei clienti. La bontà di un contenuto che sia semplicemente divertente o anche utile, permette all’azienda di costruire una relazione con gli utenti e di nutrire o curare la propria reputazione. Le aziende sulla rete si distinguono non per lo strumento che usano ma per quello che dicono e più il contenuto è slegato da espliciti obiettivi promozionali, più risulta coinvolgente e interessante per gli utenti.
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CARRIERE E POLTRONE
Chi entra e... chi esce In questa Rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani
• Armando Ginesi Cavaliere di Gran Croce
Il Professor Armando Ginesi, Console Onorario della Federazione Russa di Ancona, ha ricevuto da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il più alto grado dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ovvero il titolo di Cavaliere di Gran Croce. Il Professor Ginesi, critico d’arte e autore di oltre 170 pubblicazioni, è stato già insignito di vari gradi degli Ordini Cavallereschi d’Italia e della Repubblica di San Marino, nonché della Repubblica Popolare Cinese.
• Sergio Bozzi amministratore unico della Svim
La Giunta regionale ha nominato Sergio Bozzi nuovo amministratore unico della Società regionale di sviluppo (Svim). Subentra a Fabrizio Costa, che ha guidato la società nel 2011 e a Fabio Montanini, che sta ricoprendo l’incarico nelle more dell’espletamento delle procedure di nomina. Come Costa e Montanini, Bozzi è stato dirigente della Regione Marche, occupandosi di Agricoltura e Politiche comunitarie.
Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email scrivici@mlmagazine.it
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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
SPECIALE
SAN VALENTINO ...E POI? 80
La solidità del matrimonio poggia sull’elasticità delle parti. Alessandro Morandotti, Minime
“Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L’amore non può venir aggiunto dall’esterno. Non è un indumento che puoi indossare.” (Osho – Mistico indiano) 81
SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
Tutti i numeri di S. Valentino Il 14 febbraio si festeggia San Valentino, la "festa degli innamorati". In quel giorno milioni di persone si scambiano doni, mettendo mano al portafogli per suffragare un amore che evidentemente ha bisogno di una prova materiale che ne sottolinei l’esistenza. Il Centro Studi sui prezzi del Codacons stima, infatti, in 900 milioni di euro, in Italia, il giro d’affari legato alla festa di S.Valentino. Vediamo dunque la classifica dei regali che maggiormente verranno scambiati, con relativa spesa:
• Fiori. In testa alla classifica ci sono i fiori (in particolare le rose rosse) che gli uomini regalano alle proprie donne in quantità industriale. Spesa prevista: 200 milioni di euro.
• Cioccolatini. Le varie marche fanno a gara per conquistare fette di mercato, pubblicizzando i propri prodotti in confezioni speciali. Spesa prevista: 120 milioni di euro.
• Peluches. Regalati in particolare ai più giovani e spesso accompagnati da cioccolatini o fiori venduti in formato “allegato”. Spesa prevista: 80 milioni di euro.
• Varie. Gadgets, profumi, gioielli, abiti, accessori, fino ai cellulari, diventano, per l’occasione, idee regalo ad hoc. Spesa prevista: 160 milioni di euro.
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• A tutto ciò vanno aggiunti i milioni di SMS che vengono spediti il 14 febbraio, il più bel regalo di S. Valentino per i gestori telefonici. Altri 340 milioni di euro sono spesi per feste a tema, locali, discoteche, ma soprattutto cene in ristoranti e weekend fuori città.
E... i numeri del Sì E
dopo S. Valentino? Beh, molte coppie convolano a nozze e anche qui, al di là degli aspetti legati ad una scelta affettiva, anche il matrimonio può essere considerato un vero business. Gli ultimi studi di settore registrano, sulla scena internazionale e anche in Italia, una diminuzione del numero dei matrimoni e, di contro, un maggiore investimento per quello che viene definito “il giorno più bello”. Questo dimostra che si predilige ancora la qualità: 250 mila matrimoni l’anno con una spesa media di circa 25 mila euro ad evento. La tendenza è quella di limitare il numero di invitati a parenti ed amici più stretti (72%) e risparmiare dove possibile (scegliendo fiori di stagione per gli addobbi, riducendo il numero di portate, creando i tableau con le proprie mani o confezionando da soli le bomboniere) senza però rinunciare alla qualità. La formula location+catering è la più utilizzata (66%) e, come ambientazione, la più richiesta risulta un castello con parco intorno (fonte Matrimonio.it, anno 2010). Ecco quanto si spende: • Da 3.500€ a 7.300€ per abito da sposa e accessori • Da 1.100€ a 2.600€ per abito e accessori sposo • Da 9.300€ a 15.300€ per fedi, bomboniere, altro • Da 1.500€ a 3.300€ per addobbi e bouquet • Da 13.800€ a 18.600€ per ricevimento • Da 3.500€ a 5.800€ per luna di miele (fonte Federconsumatori, anno 2010)
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vantaggi e qualità di una casa in legno Subissati
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ANTISISMICA E RESISTENZA AL FUOCO
Ogni costruzione viene realizzata in base al progetto ed ai desideri del cliente, lasciando la massima flessibilità dal punto di vista architettonico. Una visualizzazione 3D permette di visionare un’anteprima della struttura.
La resistenza delle case in legno ai terremoti è stata più volte collaudata in Paesi ad elevato rischio sismico come America e Giappone, dove si costruisce abitualmente in legno. Inoltre, adottando una serie di accorgimenti, si può ottenere un’ottima resistenza al fuoco.
ECOLOGIA E SALUTE La casa in legno è rispettosa dell’ambiente e delle persone che la abitano, perché il legno è tra i migliori materiali da costruzione naturali.
PROPRIETÀ MECCANICHE Le case SUBISSATI sono realizzate interamente in legno lamellare, materiale con elevata resistenza a trazione/compressione/flessione, elasticità, basso peso specifico e di facile lavorazione con i nostri impianti a controllo numerico.
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ATTESTAZIONE SOA CATEGORIA OS32 CLASSE IV OS33 CLASSE II
SISTEMA QUALITÀ CERTIFICAZIONE ISO 9001
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE CERTIFICAZIONE ISO 14001
SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA E SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO CERTIFICAZIONE OHSAS 18001
San Valentino, tra leggenda e luoghi dell’amore I
l 14 febbraio ricorre una data molto importante per gli innamorati: è il giorno di San Valentino, protettore degli innamorati e “Patrono dell’Amore”. Tale giorno è diventato un riferimento anche per culture diverse da quella occidentale, tanto che oggi S. Valentino si celebra in questi tutto il mondo. Secondo una leggenda anglosassone, San Valentino aveva l’abitudine di offrire ai giovani innamorati, che passavano a fargli visita, un fiore del suo giardino. Tra i due nasceva quindi un amore profondo consacrato dal matrimonio e benedetto dal Santo. Le richieste di benedizione dell’unione e del legame d’amore aumentavano sempre di più e il Santo decise, così, di scegliere un giorno dell’anno per poter fare un’unica benedizione nuziale. Quel giorno è il 14 febbraio appunto. Come ogni anno, in questa data, l’antica chiesa di Sassocorvaro (PU), che custodisce la reliquie del Santo, diventa meta di centinaia di innamorati che giungono appositamente nella città del Montefeltro. Da un inventa-
rio notarile conservato in forma autentica nella curia vescovile di Urbania e risalente al 1727, si rileva la presenza di reliquie in possesso dell’oratorio tra cui il corpo di S.Valentino Martire, (cranio ed altre ossa) con sua autentica. Oltre alla chiesa di Sassocorvaro, nella nostra regione sono molte le location che, tra storia e leggenda, sono state teatro di struggenti storie d’amore e sono oggi meta di numerose coppie di innamorati. A Gradara, a 142 metri d’altezza, sorge un castello medievale, che è stato teatro della tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, cantato da Dante, Petrarca, Boccaccio e D’Annunzio. “Amor cha nullo amato amar perdona...” sussurra Francesca sedotta dal bell’aspetto Paolo abbandonandosi alla passione… Francesca, lasciata spesso sola nel suo castello, gradiva le visite del bel Paolo, del quale si innamora perdutamente. Ma “...mentre leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse... Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante”. Una storia che Dante per primo ci ha raccontato e che ha ispirato diversi poeti ed artisti di tutti i tempi. Scendendo più a Sud, a Torre di Palme, si trova un’altra location di grande suggestione, la Grotta degli Amanti. Si narra che durante la guerra coloniale in Libia, nel 1911, un giovane del posto, di nome Antonio, tornò a casa per una breve licenza, ma innamoratissimo della sua Laurina, decise di disertare, fuggendo con la sua amata. I due si rifugiarono in questo bosco, dove vissero la loro avventura d’amore, mangiando pane e sarde, grazie al benestare dei pescatori. Dopo alcuni giorni, i due amanti, sentendosi braccati, si spostarono nella vicina chiesina. Divorati dal rimorso e non disposti a separarsi, scelsero la morte e si gettarono nel vuoto dal Fosso di San Filippo, legati insieme con lo scialle di Laurina. Il volo, di circa 70 metri, fu fatale per entrambi.
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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
Perchè scomodare l’universo?
“Nessuna delle persone che per circostanze varie è uscita dalla mia vita è anche uscita dal mio cuore; così come tanti miei interessi e passioni: non sono mai finiti del tutto, si sono sempre trasformati in qualcosa Parlare di S. Valentino e di matrimoni significa addentrarsi in un d’altro” tema che, prima ancora delle implicazioni morali e sociali, ha una componente emotiva molto forte e profonda. Si tratta di quel sentimento tanto primordiale, quanto intenso che è l’amore. Abbiamo fatto una chiacchierata con la scrittrice Barbara Raponi Giorgini, che alla complessità di questo sentimento ha dedicato un romanzo di A. Dachan
D Barbara Raponi Giorgini
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ott.ssa Raponi, la ricorrenza di S. Valentino fa di febbraio il mese dell’amore: tra tradizione e modernità, secondo Lei, qual è il significato di questa festività oggi? “Mentre rifletto su questa ricorrenza, che in modo sempre più frivolo celebra la festa dell’amore e degli innamorati, il pensiero va ai tanti tristi fatti di cronaca legati alla violenza nei confronti delle donne, dei bambini, dei più deboli; violenze il più delle volte consumate proprio all’interno delle mura domestiche, per non parlare dei sempre più attuali episodi di stalking. Per questo proporrei un altro significato per questa festività ormai diventata solo consumistica: un significato mistico, profondo, legato al culto di un santo, il patrono dell’Amore, che non è solo leggenda; rivolgere davvero una preghiera a San Valentino perché si sviluppi sempre più l’amore per il prossimo, per l’arte, per la natura, per gli animali e soprattutto l’amore per se stessi che, a mio avviso, è la forma di amore veramente in grado di guarire e di far evolvere questo nostro tanto discusso mondo moderno. Visto così ha più senso celebrare la giornata dell’amore e allora il 14 febbraio meriterebbe di essere segnato rosso sul calendario”.
Per San Valentino, così come per gli anniversari e le ricorrenze si usa scambiarsi dei doni: al di là dell’aspetto commerciale, cosa significa fare e ricevere un regalo? “Non ho mai dato molta importanza alla festa di San Valentino come occasione per scambiarsi doni, risultando a volte poco “romantica”; però trovo carino manifestare i propri sentimenti con un dono simbolico, che preferisco di gran lunga ai regali tradizionali. L’atto del dono rappresenta sempre, per me, un momento di gioia, così come anche il ricevere, purché i due gesti siano svincolati dall’obbligo della reciprocità. Del dono apprezzo la spontaneità, la sorpresa e soprattutto la personalità: il regalo deve alludere in qualche modo alla persona che lo riceve”. Quanto conta, secondo Lei, credere in valori come l’amore e l’amicizia per affrontare i momenti difficili, come quello attuale, segnato dalla crisi? “E’ risaputo che nell’abbondanza è più facile volersi bene, mentre è proprio in una situazione di ristrettezza economica, quando occorre fare delle rinunce o dei sacrifici che si vede la reale coesione di una coppia o di un gruppo. Al contrario, invece, ci sono situazioni in cui pro-
PREMI E RICONOSCIMENTI
Barbara Perché s Giorgini comoda re l’univer so? Una stor
Premio come responsabile nell’organizzazione della “Cavalleria rusticana – operazione culturale in concerto” – organizzata dal Comune di Ancona nell’anno 1986. • Premio al concorso internazionale città di Cattolica 2010 con il racconto “Il sigaro”. • Primo premio al XXVI concorso nazionale di poesia e narrativa 2010 “Riviera Adriatica” con il racconto “Il segreto di Ully”. • Premio al concorso letterario Montefiore 2011 per meriti artistici e letterari. • Secondo premio al XXVII concorso nazionale di poesia e narrativa 2011 “Riviera Adriatica” con il racconto “Luna di troppo”.
ia d’am ore para normal Cattedr e ale 96 GAR
IBALDI
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prio la difficoltà diventa l’occasione per stimolare la complicità e l’affiatamento fra le persone che si vogliono bene. Nella mia personale esperienza sono stati TELEFO l’amicizia, ma prima di tutto l’aNO 0proprio 7 2320 more di20mio a farmi superare un 3. PROmarito, MOZIO NE e esistenza. periodo buio della mia Per cui DISTRI B ZION E EDIT io credo fortemente in questi Uvalori”. O
alle pagine del sommo poeta, proprio lui, che per primo si è inchinato di fronte al vero Amore. E poi, altra raffinatezza: il loro amore esplode proprio durante la lettura di un libro. Quanto vorrei essere l’autrice di un libro galeotto!”.
ale 96 Garib aldi
I marchigiani e l’amore: qual è, secondo Lei, la leggenda o la storia più emblematica? “Mi sono subito venuti in mente Paolo e Francesca, perché rappresentano, a mio avviso, l’emblema dell’Amore vero, quello più vicino ad ogni essere umano, fatto di pulsioni e di passionalità. Essi, infatti, sono gli amanti per antonomasia! Il loro amore non è certo meno sublime dei grandi amori platonici della storia, come quello fra Dante e Beatrice, sopravvissuti sì alla notte dei tempi, ma sempre imprigionati in uno struggimento che se ha giovato alla letteratura non ha certo sollevato l’animo umano! L’amore fra Paolo e Francesca invece è un amore coraggioso, con una dignità tutta sua, destinato anch’esso a rimanere immortale grazie
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A proposito di libri: al sentimento DE dell’amore Lei ha dedicato il suo primo romanzo, “Perché scomodare l’universo”? Vuole raccontarci questa sua esperienza? “Con questo libro volevo affrontare in chiave romanzesca il tema sulle potenzialità del pensiero positivo e ho finito per trattare anche del tema dell’amore, con un’originalità che molti lettori hanno apprezzato: l’amore come magia extrasensoriale, fra angeli, extraterrestri e un’inedita teoria sull’anima gemella! Ironia della sorte, “Perché scomodare l’Universo?”, è stato ufficialmente presentato proprio il giorno di San Valentino di tre anni fa ed ha un sottotitolo che recita “una storia d’amore paranormale”. In qualche modo questo libro ha rappresentato e non solo per me, una chiave di apertura verso un mondo parallelo dove
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è possibile vivere seguendo la legge del cuore, senza scomodare nessuno, tantomeno l’Universo”. Vuole presentarci l’associazione di volontariato a cui ha dato vita? “Sempre a proposito d’amore … solo qualche mese fa non avrei neanche sospettato che il mio cuore prendesse la direzione che ha preso e mi sono ritrovata a sostenere un progetto di solidarietà internazionale a favore di bambini orfani della Siberia. Insieme ad alcune diverse persone sta nascendo Filimondo: un’associazione di volontariato con lo scopo non solo di aiutare le persone svantaggiate, ma anche quello di promuovere forme di uguaglianza e di rispetto verso qualsiasi cultura, religione, gruppo etnico e sociale. Questa mia nuova attività la voglio dedicare ad un bambino speciale: si chiama Filippo ed è proprio lui che con la sua forza e il suo coraggio mi sta guidando su questa nuova strada”.
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Location romantiche nelle Marche
«Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.» (Inferno V, 100-107) Terra di poeti, pittori, artigiani, terra di artisti, terra d’amore
Fortino Napoleonico
Castello di Monterado Monterado, Ancona Il Castello di Monterado sorge sulla sommità di un tipico poggio marchigiano; gli fanno corona i colori fioriti di un grande giardino all’italiana e un vasto bosco di piante secolari. Da qui si gode un panorama suggestivo come pochi, da un versante la vallata del Cesano con il mare che si allunga all’orizzonte e dall’altro le cime dolci degli Appennini.
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Fortino Napoleonico Portonovo, Ancona Nel punto più panoramico e tranquillo della Riviera del Conero, in posizione suggestiva e incantevole, fra il verde dei boschi e l'azzurro del mare, sorge l'Hotel Fortino Napoleonico creato da un'antica fortezza. Lambito dal mare in vista di due scogli di incomparabile bellezza e della famosa chiesa romanica di S. Maria di Portonovo, gioiello artistico del secolo XI, il Fortino è circondato da una lunga spiaggia di ciottoli bianchi. Un panorama decisamente suggestivo e un’atmosfera rilassante sono la prerogativa di quest’area incontaminata.
Castello di Monterado
Rocca d’Ajello
Casale Della Valle Pesaro A due passi dalla città, vicino al mare e nel cuore della campagna intorno a Pesaro, immerso in una tranquilla ed elegante atmosfera c'è il Casale della Valle, un antico casale del XIX secolo, di 500 mq ed un parco di 15 mila mq con possibilità di installare tensostrutture di grandi dimensioni per ricevimenti all'esterno. La villa è ideale per matrimoni, cerimonie, ricevimenti privati e aziendali, convention.
Clarice
Villa il cannone Porto S. Giorgio, Fermo Villa Cannone sorge a 500 m dal mare, vicino alla turistica Porto San Giorgio, a 1 km dall'uscita dell'omonima autostrada. Antico fortilizio, il nome deriva dal cannone posto a difesa del luogo, passaggio di vari eserciti e pirateria. Qui D'Annunzio scelse di trascorrere la luna di miele con Maria Harduin, ospite del Conte Garulli, con il quale intratteneva una fitta corrispondenza. La villa, punto di ritrovo mondano della nobiltà romana e locale, ospitò inoltre l'architetto Sacconi, ideatore dell'Altare della Patria a Roma, che qui vi visse per 10 anni; fu ritrovo per fughe illustri come quella della contessa Spaur e del principe Orsini con Belinda Lee.
Rocca D’Ajello Camerino, Macerata Rocca d'Ajello e' un'antica fortezza dei duchi Varano, signori di Camerino fra il '200 e il '500. Sorge su un'altura boscosa a 10 km da Camerino e a 30 da Macerata, al centro di un tipico paesaggio collinare marchigiano. La struttura e' composta da 2 torri con merlatura guelfa erette da Gentile I da Varano intorno al 1260, e da un corpo centrale aggiunto nel '400 da Giulio Cesare Varano per utilizzare la fortezza come villa. Oggi la Rocca e' proprietà privata e si può affittare per matrimoni ed altri eventi.
Casale della Valle
Clarice Porto S. Giorgio, Ascoli Piceno Villa Clarice da centoventi anni fa bella mostra di sé, del suo parco e dei suoi stupendi affreschi sulla collina a nord di Porto San Giorgio. Di particolare pregio gli affreschi degli interni, per la maggior parte opera del maestro Egidio Coppola (1852-1929), originario del frusinate, vissuto e morto ad Ascoli. Il Coppola fu chiamato da Clarice Bonafede, che fece costruire villa Clarice nella seconda metà dell'Ottocento e le diede il suo nome.
Villa il Cannone
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Matrimonio di Charme I dettagli, l’atmosfera e gli eventi della dimora dedicata all’amore: Villa Lattanzi. di S. Cursaro
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uando si parla di matrimoni, è inevitabile pensare anche alla location ideale! Scegliere il luogo adatto è indispensabile: nulla più del contesto sottolinea l’importanza di un momento così emozionante, tanto che siamo portati a pensare che nella realtà non esista una location davvero perfetta. Invece...invece provate a raggiungere Porto San Giorgio e a guidare fino al boschetto del Cugnolo. Lì, tra gli alberi, la scorgerete: la location perfetta. Incastonata tra il verde del parco e l’azzurro del cielo, in posizione dominante sul mare, Villa Lattanzi si rivela in tutto il suo splendore. Costruita nel ‘700 e recentemente ristrutturata, oggi Villa Lattanzi è un 5* di charme, vero e proprio Luxury Refuge pensato per rendere le cerimonie nuziali perfette in ogni dettaglio. La filosofia della villa è improntata sull’attenzione per l’ospite, e nel caso degli eventi nuziali viene declinata con una serie di eventi ad hoc per l’organizzazione dei matrimoni. Si tratta di incontri con alcuni dei migliori wedding planner, che suggeriranno come organizzare al meglio le nozze! Villa Lattanzi è la location ideale per i matrimoni, a partire dagli esterni, con il suggestivo giardino e il parco, arricchiti da una fontana e diverse anfore che creano una magica atmosfera, ideali per un buffet all’aperto con vista sul mare. Gli interni
della villa mantengono una continuità con la natura circostante, grazie alle ampie vetrate che si affacciano sul verde, e sono impreziositi da delicati affreschi originali. La grande sala interna per gli eventi è composta da due aree comunicanti dotate di tutto il necessario per l’animazione e per la musica dal vivo. Il fiore all’occhiello di questa location esclusiva è la suggestiva cappella privata, annessa alla villa, con soffitto a volta e alte colonne: una cornice suggestiva per i momenti speciali. La parte superiore della Villa è dedicata al pernottamento, con 18 camere che assicurano agli ospiti il massimo della riservatezza. L’amore per i dettagli si ritrova anche nelle pietanze dello Chef Sergio Zarroli, che utilizza i prodotti a chilometro zero della potagerie della villa per reinterpretare la tradizione culinaria marchigiana. Complice la cottura espressa, lo Chef saprà deliziare il palato dei vostri ospiti con proposte davvero eccezionali per sapore e qualità. Gli ospiti potranno anche scegliere menu personalizzati per celiaci e vegetariani. Infine, gli esperti dello staff di Villa Lattanzi saranno lieti di consigliare soluzioni per gli addobbi floreali, gli allestimenti, il trasporto, le fotografie e le proposte ristorante e banqueting.
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Gli abiti da sposa Delsa L’abito bianco è un sogno che ogni donna custodisce sin da bambina e quando arriva il momento delle nozze, tutto deve risultare perfetto. Siamo andati a Belforte del Chienti, nell’atelier Delsa, per incontrare la titolare Maria Cristina Craglia e farci dare qualche consiglio e anticipazione sulle collezioni 2012 di A. Siria
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uali sono le tendenze per la sposa 2012? “Romantica e sognatrice, la sposa per la primavera estate 2012 ama ricordare i sogni della sua infanzia mescolandoli a quelli di una donna ormai adulta. La collezione Delsa 2012 è ispirata ai fiori e al mondo delle favole, rivisitata in chiave matura e moderna, con l'utilizzo di tessuti che regalano alle gonne forme ampie e giochi di onde”. Bianco, avorio, o sfumature di colore? “Bianco perché è il must della sposa, ma anche tanta voglia di colore e di riflessi stemperati al sole di primavera e bagnati da gocce di rugiada”. E per l’uomo? Quali sono le novità? “Per l'uomo c’è la conferma del tight in versione classica, ma anche rivisitato e proposto nei nuovi colori blu e grigio chiaro. Ritornano gli abbinamenti spezzati, il mezzo tight e le giacche corte a 1 o 2 bottoni. Il colore classico dell'uomo rimane per eccellenza il nero, ma quest'anno è stato proposto il grigio nelle sue varie sfumature e di nuovo tanto blu”. Quanto tempo prima della data del matrimonio bisognerebbe pensare all’abito? “Non c'e un tempo definito, ci sono ragazze che sin da bambine conservano gelosamente la foto di un abito di cui si sono innamorate e chi al contrario arriva a pochi mesi prima del sì con le idee ancora poco chiare. Generalmente le spose pianificano l'acquisto dell'abito circa un anno prima del loro matrimonio”. 92
“I valori di un’impresa non sono belle dichiarazioni sulla carta, ma sentimenti vivi che connotano le sue azioni e i suoi giudizi. Sono la sua anima, che ne rende possibile l’integrazione e l’identità”. La filosofia, la missione e i principi Delsa sono il prodotto dello studio e della riflessione sul passato, il presente ed il futuro. La storia di Delsa è quella della titolare Maria Cristina Craglia, che ha esordito con la sua attività nel 1960 con un grande fervore creativo. La linea guida della filosofia di Delsa è la sinergia tra sentimento, perfezione del prodotto e caratteri d’impresa moderna acquisiti sin dal 1975 quando, da piccola sartoria, è divenuta azienda societaria. Il management era ed è rimasto familiare. I cinque figli, che affiancano il lavoro di imprenditrice e stilista di Maria Cristina, che oggi ricopre il ruolo di presidente, proseguono la strada intrapresa dalla loro madre. Delsa, oltre ai membri della famiglia, si avvale per le sue creazioni della preziosa collaborazione di un team di giovani creativi, per soddisfare ed esaudire i desideri di ogni sposa. Oggi ben cinque Collezioni vengono create nello stabilimento di Belforte del Chienti e nei laboratori che Delsa ha aperto anche in altri paesi: abiti da sogno destinati alle spose di tutto il mondo. Un abito Delsa è l’abito prezioso, dalla linea più tradizionale ai tagli trasgressivi, oppure semplice ed essenziale, frutto di una ricerca stilistica continua, capace di “sentire” i tempi e realizzare proposte adeguate all’evoluzione del gusto, sia elitario che giovane, con la qualità creativa delle grandi firme del Made in Italy. 93
SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
You love, we plan…! La festa del matrimonio inizia sin dalla preparazione dell’evento, basta affidarsi all’entusiasmo e all’esperienza di una professionista che ha una carta assolutamente vincente: il sorriso. Abbiamo incontrato per voi Alessandra Basile, wedding planner per vocazione! di A. Siria
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“Io credo fortemente nel matrimonio, nella vita a due, nella famiglia, ma credo che la riuscita e il buon esito dipendano dalla costanza e dall’impegno di ognuno. Bisogna volerlo, volerlo tutti i giorni, volerlo a tutti i costi, senza dare nulla per scontato”
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lessadra, dobbiamo organizzare un matrimonio: da dove si comincia? E Lei, come ha iniziato? “Mi è sempre piaciuto organizzare cerimonie, non mi è mai pesato, anzi mi divertiva. Mi piace pensare a tante cose contemporaneamente e non disdegno neppure gli imprevisti. La prova del nove è stata l’organizzazione del mio stesso matrimonio: ho fatto tutto da sola e devo dire che è stato bellissimo, persino intrigante. Dunque, come si comincia? Appena mi si presenta una persona e la guardo, così a pelle, di istinto, mi viene subito in mente il suo matrimonio ideale, il tipo di location, il suo evento. C’è un ingrediente per rendere speciale il giorno del sì, ovvero il sorriso: quello degli sposi, dei famigliari, degli invitati, quindi tutto deve favorire un clima sereno e festoso”. Quindi inizia con dei suggerimenti e proposte? “La prima fase, al di là delle mie sensazioni, è quella del confronto diretto con loro: ci facciamo una chiacchierata e subito viene fuori il filo conduttore che vorrebbero dare al matrimonio. Si individua così il leitmotiv della cerimonia, il suo colore, gli accostamenti possibili. Solitamente è la sposa che traina e, generalmente, l’uomo segue; altre volte, invece, partecipano entrambi”.
Come si procede poi? “Il passo successivo è quello di un secondo incontro per realizzare il progetto, con lo studio della situazione ideale: si parte dalla location, poi il ricevimento, la chiesa o il rito, l’abito, l’acconciatura e il make up, le partecipazioni, il fotografo, il viaggio di nozze”. Qual è la fase più complicata? “Nessuna, se si fa con entusiasmo. Certamente uno dei momenti più coinvolgenti è quello della scelta dell’abito, specie per la sposa: c’è grande emozione, enfasi. Bisogna muoversi almeno sei o nove mesi prima della data prefissata. Per ogni donna, esiste un abito perfetto; molte si innamorano del primo che indossano e questo è comprensibile, se si pensa che è la prima volta che si guardano con un abito simile. A quel punto bisogna insistere per fargliene provare altri, tenendo sempre presente che la cosa più importante è che la sposa ci si senta a proprio agio. Il mio ruolo è di consigliarla, assisterla anche per quanto riguarda il rispetto del budget che si era prefissata, individuando un filo conduttore tra l’abito e la location e persino il menù. In conseguenza dell’abito si scelgono anche l’acconciatura e il make up e gli addobbi floreali, sia per la chiesa, che per la location (almeno nove mesi prima). Alle partecipazioni bisogna pensare con quattro mesi d’anticipo, così come per le
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“È il vostro giorno: essere al meglio della forma è essenziale! Ecco perché ho selezionato per voi una lista dei migliori atelier, centri estetici e store specializzati: dall’abito alle fedi, dall’acconciatura al make up, tutto l’occorrente per far sì che siate bellissimi!”
bomboniere o i ricordini, che, anche se simbolici fanno sempre e comunque piacere. Non bisogna dimenticare, in tutto questo, l’importanza della musica, che sarà la colonna sonora della cerimonia e darà un’atmosfera irripetibile”. Esiste un galateo del matrimonio ? “Certamente sì. Anzitutto l’entrata in chiesa, per chi scegli il rito religioso. Devono entrare tutti prima della sposa: prima gli invitati, poi lo sposo con la mamma, preceduto dai pagetti. Successivamente è la volta dei testimoni, della mamma della sposa con il papà dello sposo, poi le damigelle e, dulcis in fundo, la sposa al braccio del padre. A quel punto tutti si alzano e inizia la marcia nuziale. In chiesa non si dovrebbe mai applaudire e la sposa non dovrebbe indossare gioielli, né avere le spalle scoperte dentro la chiesa. A quest’ultimo punto si può ovviare in diversi modi, con una stola o un coprispalle, che poi magari si leva. Per chi sceglie il rito civile è buona cosa scambiarsi delle promesse o dedicare una lettura per gli sposi. Un aspetto che non bisogna trascurare è quello dello spostamento dalla chiesa al ristorante: è importante prevedere l’accompagnamento degli ospiti, che devono arrivare prima degli sposi; è utile prevedere anche il pernottamento per chi viene da lontano”.
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Dopo questa presentazione romantica, resta da dire altro? “Sta dimenticando l’altra donna al centro dell’attenzione il giorno del sì!” Sarebbe? “La torta nuziale! È la ciliegina sulla torta, la sorpresa finale e il momento del taglio deve trasmettere tante emozioni quanto quello dello scambio del bacio in chiesa. Va accompagnato da una canzone scelta dagli sposi e saluta una giornata che è davvero indimenticabile”.
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Tendenze Sposa 2012
Mancano pochi mesi a giugno, mese che, secondo le statistiche dell’Istat* vede il più alto numero di coppie convolare a nozze: oltre 37 mila matrimoni, contro i 4046 di novembre. Il mese più gettonato della stagione fredda è, forse a sorpresa, dicembre, con oltre 11 mila unioni, mentre il totale dei matrimoni registrati è di oltre 23 mila. In cima alla lista delle cose da fare Se a dettare legge in fatto di abiti da sposa è ancor oggi Parigi, bisogna riconoscere che le passerelle milanesi sono sempre più seguite e attese. E nella città meneghina abbiamo visto sfilare le collezioni per la sposa 2012, con l’avorio che non cede il passo al bianco e che, anzi, si allea con lievi sfumature d’oro e di colore. È il ritorno della femminilità elegante e romantica degli anni ’50, con vita stretta e gonne ampie e fruscianti, ma anche l’ingresso di nuove decorazioni, come quelle delle stampe a fiori, su tessuti leggeri e lucidi. Per saperne di più, siamo andati a trovare per voi i più importanti atelier di abiti da sposa nelle Marche e ci siamo fatti raccontare le tendenze per l’abito da sposa 2012. *Dati ISTAT 2009
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Quando la cura dell’ospitalità supera qualsiasi aspettativa. Quando un luogo riesce a sorprenderti fin dai piccoli dettagli. Quando l’attenzione alla persona anticipa i tuoi desideri. Allora un albergo diventa molto più di una tappa estemporanea.
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Professione Wedding Planner L’incontro casuale con due turisti inglesi, un talento innato per l’organizzazione di eventi e un grande amore per le Marche: così Paola Orazi organizza suggestivi e indimenticabili matrimoni nelle location più suggestive della regione di A. Monticelli
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aola Orazi, professione wedding planner: come ha iniziato questa avventura professionale? “Ho iniziato per gioco nel 2005. In quel periodo, gestivo un B&B a Santa Vittoria in Matenano. Dopo aver viaggiato un po’ per piacere e un po’ per volontariato avevo bisogno di ritornare alle mie origini. Una coppia di ragazzi londinesi per caso capitata al mio paese, chiese in giro a chi si sarebbe potuta rivolgere per un aiuto con la lingua inglese, non parlando loro per niente l’italiano. Il paese è piccolo e sono arrivati da me. Io non avevo la più pallida idea di cosa fosse il Wedding Planner, loro mi chiesero se avessi avuto voglia di aiutarli ad organizzare il loro matrimonio qui nelle Marche. Ancora mi ricordo correre in edicola ad acquistare 10.000 giornali specializzati. Intendiamoci, io non sono mai stata una bimba che sognava il matrimonio da favola ma ho sempre avuto un buon talento mi permetto di dire per l’organizzazione e una grande passione per la creazione di idee!!!! Con la mia prima coppia mi resi conto che in 3 mesi ero diventata una Wedding Planner e chi mi piaceva!”. La Sua professione è più simile a quella di un regista, di un ingegnere o di un creativo? “Io onestamente ci vedo un po’ tutte e tre le figure! Mi piace però pensarmi più come una creativa visionaria che si avvale della precisione dell’ingegnere per la riuscita di matrimoni fantastici”.
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Wedding in “Le Marche” è certamente una sfida: secondo Lei, le Marche possono essere definite una “regione romantica”? “Sicuramente sì! Sono stupende bellissime e fortunatamente sotto alcuni punti di vista ancora così autentiche. Abbiamo organizzato matrimoni in campagna veramente belli, semplici, vivi, genuini e con tanta gioia e panorami mozzafiato. Gli ospiti poi ritornano qui in vacanza e c’è persino chi acquista anche la casa”. Andando nel vivo del Suo ruolo, qual è, solitamente, la prima richiesta che avanzano le coppie che vengono a trovarLa? “I miei clienti stranieri mi chiedono subito di andare a fare la prova del cibo e del vino. Poi vogliono vedere le locations e sapere se è possibile andare in chiesa senza coprispalle o se sia di cattivo gusto. I miei clienti Italiani sono ancora alle prime armi con il wedding planning. Ma spero che anche questa intervista sia di grande aiuto per far capire alle spose italiane che per avere un Wedding Planner non si deve per forza essere miliardari. Sicuramente è un servizio extra, ma di grande aiuto, divertente e cool, fondamentale per avere un pre-matrimonio stress free! Io sono sposata con un ragazzo inglese e vi assicuro che, se avessi avuto una collega di fiducia capace di fare il lavoro con la mia stessa precisione e cura, avrei volentieri evitato di organizzarlo da sola. Offro diversi servizi non solo l’organizzazione completa del matrimonio, il WP on the day è una buona soluzione per chi è ancora scettico riguardo la
mia professione. Consiste nella mia supervisione durante la giornata del matrimonio. C’è l’opportunità anche di fissare appuntamenti per consulenza “English Tea with Paola” di stile e design, segnaposto , decorazioni, luna di miele, insomma una bella chiacchierata con una professionista che può indirizzare la coppia nel percorso e nelle scelte migliori per le loro esigenze. Qual è, in sintesi, l’iter per arrivare ad “Giorno del sì” perfetto? Trovare il marito perfetto!!! Bhe nessuna di noi è Cenerentola, ma la cosa che ricordo sempre alle spose che vivono con me più intensamente i preparativi, che la bellezza di in evento la crea la coppia e quanto di loro la festa è capace di trasmettere, tutto il resto può nient’altro che arricchire la magia. Nonne in tacchi alti, mamme commosse per la prima volta, padri della sposa taciturni e timidi che si scatenano nella pista da ballo, sposi di solito disinvolti completamente impacciati e teneressimi! Sono per me emozioni fantastiche che non posso essere organizzate ma solo esaltate con il mio aiuto! Che tipo di location e di allestimento suggerirebbe ad una coppia giovane che si rivolge a Lei? Alla coppia giovane suggerisco sempre di trovare un posto dove gli ospiti giovani si sentano liberi di ballare e non badare troppo alle formalità. Un parco all’aperto, un giardino privato, la piazza del paese, mi piace far riscoprire le bellezze che sono
sempre sotto i nostri occhi ma che per un motivo o un altro non riusciamo ad apprezzare. E a una coppia più matura? Di solito consiglio un villa privata con cortile interno con camere da poter utilizzare se troppo stanchi dopo la festa. Un bel ristorante al mare, sono in contatto anche con agenzie all’estero e per matrimoni intimi consiglio bene anche cerimonie “fuori porta”, India, Scozia veramente romantica, Sud Africa...... Diciamo questo, la coppia è quella che mi porta alla fine a trovare attraverso i lori desideri il posto giusto ed è bellissimo! Quali sono le tendenze per la prossima stagione (colori, tessuti, oggettistica varia)? Sicuramente non mancherà il pizzo, dopo l’abito stupendo di Kate e sapete di quale Kate mi riferisco, gli stilisti hanno già riempito i magazine di pizzi e stili alla Grace Kelly. Ci ritroviamo ancora i colori pastello per le decorazioni, molto stile vintage che adoro, tanto bianco e metalli preziosi. Le spose hanno voglia di osare di più anche se nella semplicità c’è voglia di personalizzare sempre di più la loro festa e per me questo è bellissimo. Ho molti contatti con fornitori stranieri che mi fanno impazzire!!!! C’è una persona o un personaggio famoso di cui Le piacerebbe organizzare le nozze? Un personaggio famoso Italiano Roberto Benigni ma credo sia già sposato, un personaggio famoso straniero David Bowie....
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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
Il magico baule del corredo Tra le antiche tradizioni legate al matrimonio c’è quella, intramontabile, del corredo da sposa, che oltre ad avere una sua funzione pratica, ha un grande valore affettivo ed estetico: più sono delicati e raffinati i singoli pezzi che lo compongono, più sarà prezioso. E cosa c’è di più prezioso di un pizzo artigianale? Siamo andati ad Offida, nel prestigioso laboratorio artigianale “Pizzi a Tombolo” e abbiamo incontrato i Fratelli Pasqualini di I. Barone
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uali sono le caratteristiche che deve avere il corredo di una sposa? Esiste una tradizione marchigiana? “La consuetudine del corredo artigianale è molto sentita, soprattutto nei paesi dell’entroterra marchigiano, dove anche le giovani ragazze hanno modo, ancora oggi, di apprezzare la maestria di vecchie mani rugose che lavorano alacremente, intrecciando fili nel raffinato lavoro del tombolo. La tradizione ci tramanda che le spose dovevano recare con sé, al momento del trasferimento nella casa del marito, un baule contenete tutto il necessario per la vita quotidiana e per le occasioni più significative che la giovane donna avrebbe dovuto vivere nella sua nuova condizione di “maritata”. Non si trattava solo della biancheria da letto, che anche le più povere portavano come dote insieme ad altri manufatti utili per la sopravvivenza della famiglia (la conca di rame e alcuni mobili della camera); spesso, in base alle proprie condizioni economiche, il baule conteneva anche tovaglie finemente ricamate, centri e asciugamani”. Come si compone il corredo di una sposa oggi? A cosa non rinunciano le donne moderne? “Oggi, chi rimane sensibile a questa tradizione non può rinunciare a pezzi unici, perché realizzati completamente a mano, che vanno a sottolineare la preziosità di alcuni momenti della vita di una sposa; in generale il corredo si compone di parure da camera, lenzuola, tendaggi, tovaglie, asciugamani. Spesso l’impiego più attuale del centro è quello di preziosa bomboniera che si realizza anche con l’impiego di altri lavori appositamente disegnati e creati per quello scopo”.
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La vostra è una realtà d’eccellenza nel panorama delle creazioni artigianali: ci racconta il suo lavoro, dalla scelta dei materiali alla presentazione degli articoli? Può descrivere brevemente le caratteristiche dei pizzi a tombolo? “Il nostro laboratorio è particolarmente apprezzato e conosciuto per l’originalità dei modelli che disegniamo e confezioniamo. A dimostrazione del continuo desiderio di sperimentare e offrire creazioni sempre nuove, è nata recentemente la collezione di eleganti abiti da sposa. Le artigiane accontentano le più svariate richieste della clientela in quanto realizzano lavori altamente personalizzati: si inizia con la scelta della tela da impiegare, si procede con la selezione del pizzo che più si adatta al tipo di arredamento e al gusto della cliente e si conclude con la realizzazione del modello in base al quale confezionare il capo. In genere il pizzo, realizzato a fuselli da mani molto esperte, può essere usato da solo o in abbinamento con altre tecniche di ricamo. Qual è la vostra cliente tipo? “E’ una persona che apprezza il lavoro fatto a mano, la cui realizzazione parli dell’eccellenza e del gusto della tradizionale italiana. E’ una persona che comprende che il valore di un oggetto artigianale va oltre il suo valore commerciale perché in esso c’è la vita di chi lo ha realizzato”.
Per info: www.pizziatombolo.it
Il laboratorio artigianale dei Fratelli Pasqualini (designer Maria Grazia Pasqualini), ad Offida, si tramanda da tre generazioni la tradizione del pizzo a tombolo. Il laboratorio è in possesso del marchio di qualità “merletto a tombolo di Offida” che garantisce l’originalità locale del pizzo. Le artigiane realizzano capi di ogni genere; oltremodo raffinati quelli legati al corredo della sposa: lenzuola, coperte, tende, tovaglie e arredo casa in genere. Particolarmente apprezzate e conosciute per l’originalità dei modelli che disegnano, confezionano oggetti sempre personalizzabili e anche impiegando tele e tombolo di proprietà della cliente. A dimostrazione del continuo desiderio di sperimentare e offrire creazioni sempre nuove, nasce la nuova collezione di eleganti abiti da sposa.
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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
Matrimonio Civile Ogni anno in Italia si celebrano circa 230 mila matrimoni, di cui oltre 85mila con il rito civile*. Siamo andati ad Ascoli e abbiamo incontrato il Direttore dei Servizi Demografici Roberto Palumbo, per scoprire come e dove ci si sposa nella città del travertino di A. Siria
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ott. Palumbo, in qualità di Direttore dei Servizi Demografici di Ascoli Piceno, può presentarci un quadro delle celebrazioni con rito civile che si svolgono nel Suo Comune? “In linea generale, possiamo dire che i dati della nostra provincia rispecchiano quelli nazionali, con i riti civili che costituiscono un terzo delle funzioni circa un terzo delle coppie di sposi che scegli il rito civile. Andando allo specifico dei matrimoni, nel 2011 i matrimoni civili sono stati 69, quelli religiosi 161. Rispetto agli anni precedenti va segnalato un calo delle unioni, mentre sono in sensibile aumento le separazioni e i divorzi (2011: 72 divorzi – 143 separazioni; 2009: 34 divorzi – 73 separazioni). Quale location mettete a disposizione dei promessi sposi? “Principalmente sono quattro, tre delle quali sono all’interno della preziosa ed elegante Pinacoteca: il Salone della Vittoria, che è molto grande, suggestivo, pieno di dipinti, di sculture e di bellissimi oggetti d’arte che gli conferiscono un gran valore artistico ed estetico; la Sala Ceci, che per certi versi somiglia ad una chiesa-museo e che può ospitare una ventina di persone; la Sala De Carolis, altrettanto bella, che mettiamo a disposizione gratuitamente. Poi c’è il Chiostro del Museo dell’Arte della Ceramica e, infine, il mio ufficio, che, essendo accogliente, ma piccolo, garantisce quella riservatezza e quella privacy di cui spesso hanno bisogno gli sposi”. Cosa spinge, secondo Lei, ad optate per il rito civile, piuttosto che quello concordatario? “Anzitutto ci sono ragioni legali: ad esempio persone che sono alle seconde nozze e quindi non possono sposarsi in chiesa, cittadini stranieri, sposi con confessioni diverse da quella cattolica ecc. Poi ci sono anche altre ragioni: il rito civile ha, di buono, che lo puoi fare come vuoi, nel senso che ha una certa versatilità. La celebrazione consiste in tre momenti fondamentali: la lettura degli articoli del codice, lo scambio degli anelli e delle promes-
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se e, in ultimo, la lettura finale dell’atto, seguita dalle firme. Tra queste diverse situazioni si possono inserire “discorsi”, spazi musicali, coreografie. Il rito civile rispecchia la personalità degli sposi, che sono liberi di arricchirlo con alcuni dettagli e di far vedere e sentire il loro tocco personale, il proprio lato artistico: c’è chi fa accompagnare la cerimonia da un assolo di violino, chi da una lettura di poesie. Qualcuno porta con sé persino il cerimoniere, che qui da noi, in Comune, non c’è. Quando ho celebrato il matrimonio di un amico musicista, ad esempio, per tutta la lettura finale dell’atto avevamo l’accompagnamento live di un pianista, così il mio intervento è stato quasi recitato e l’impatto emotivo è stato particolarmente forte”. Ci sono anche matrimoni “fuori dalle righe?” “Sì che ce ne sono: di principio io ritengo che tutti gli esseri umani, in qualunque situazione si trovino, meritano di essere trattati con dignità e per questo accetto di celebrare anche riti che altri, invece, non vogliono celebrare. Ci sono stati matrimoni per procura, in carcere, tra galeotti o mafiosi. Ricordo con emozione un rito in cui ho unito due ragazzi tossicodipendenti: quando ho dato lettura dei loro doveri come genitori, si sono commossi entrambi, dicendo che ce l’avrebbero messa tutta per dare ai futuri figli una vita migliore della loro”. Ascoli è spesso indicata come città romantica: quali sono, secondo Lei, i luoghi più suggestivi del territorio? “Effettivamente la città è ricca di posti che sanno suscitare emozioni e che vengono scelti come location. Ad esempio, c’è la località di “Rréte li Mierghie” (dietro i merli), nella zona del quartiere di Porta Solestà immerso fra le “rue” e le mura di cinta della città: offre uno spettacolo suggestivo e molto romantico. Poi c’è il ponte che unisce Porta Maggiore al centro storico, dove ci sono i ragazzi che mettono i lucchetti a sigillo del loro amore. Ascoli è romantica perché è stata attraversata da diverse correnti storiche, artistiche, che hanno lasciato segni evidenti e preziosi. Se poi qualcuno ama le leggende, c’è da scoprire tutto il mistero della leggenda della Sibilla…” * Dati Istat 2009
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SPECIALE SAN VALENTINO...E POI?
Fiere degli sposi O
gni anno, a partire da gennaio, prendono il via diverse rassegne e fiere dedicate ai futuri sposi. Esposizioni di abiti, bomboniere, accessori e servizi nozze con le ultime tendenze moda e le novità dedicate alla coppia. Momenti important per farsi un’idea di cosa occorra e di quanto costi organizzare al meglio il giorno del sì, scegliendo tra una sempre più alta varietà di stili e materiali.
FIERA
DOVE
QUANDO
INFO
Verona Sposi 2012 Primavera
Veronafiere
18,19,20 24,25,26,27 febbraio 2012
www.veronasposinfiera.it
Idea Sposa
Torino Lingotto Fiere
03-04 marzo 2012
www.fierideasposa.it
Ferrara Sposi
Ferrara Fiere Congressi
Ottobre- novembre 2012
www.ferrarasposinfiera.it
Nozze da sogno
Palasport Olimpico Torino
6/7 ottobre 2012
www.nozzedasogno.it
S. Remo Sposi
Palafiori
Novembre 2012
www.sanremosposinfiera.it
Umbriasposi
Bastia Umbra
11-13 Novembre 2012
www.umbriasposi.it
Il corredo della sposa I
l matrimonio è forse una delle tappe della vita in cui maggiormente si incontrano e convivono tradizione e innovazione: dall’abito bianco al ricevimento, senza dimenticare il corredo della sposa. Si tratta di una tradizione molto antica, diffusa in tutta Italia. Nelle famiglie di una volta, si iniziava a ricamare fin da quando la figlia femmina
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era bambina. D'altra parte, le cose da preparare erano tante: i pezzi del corredo erano 12 o multipli di 12. Un corredo completo si componeva di una parte per la casa e di una personale. Quello per la comprendeva 24 lenzuola doppie in puro lino ricamate a mano, 24 lenzuola semplici, 36 coppie di federe, 12 asciugamani di tela d'Olanda più 6 per gli
ospiti, 12 tovaglie d'organza, più 6 per tutti i giorni e così via. Il corredo personale, invece, includeva capi di biancheria, camicie da notte di seta, camicie di tela, mantelle, fazzoletti e altro ancora. Oggi lo stile di vita è cambiato, sono diversi molti aspetti legati alla quotidianità e così il corredo è più snello, con meno pizzi e merletti, a prova di lavatrici e
asciugatrici di ultima generazione e, soprattutto, a prova di armadi piccoli, in case sempre più piccole. Il corredo, pur rimanendo un elemento interessante specie per il gentil sesso, ha oggi un’importanza legata più direttamente alla sua funzionalità e al suo utilizzo che al suo essere prezioso ed elaborato.
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DOSSIER: COMMERCIO
Fare denaro è un’arte. Lavorare è un’arte. Un buon affare è il massimo di tutte le arti. Andy Warhol (Pittore, sceneggiatore, direttore della fotografia)
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COMMERCIO «Il lavoro diverrà creazione artistica, esso deve scaturire dall’entusiasmo dell’operaio. L’arte è l’anticipazione dell’alta produzione» profetò Giorgio Sorel e la profezia si accontentò di accarezzare le menti, perché è stupenda, ma tanto stupenda quanto fuori della realtà. (Luigi Grande, magistrato e scrittore) 109
DOSSIER: COMMERCIO
LIBERALIZZAZIONI NEL COMMERCIO, IL COLPO DI GRAZIA PER I PICCOLI Quali saranno gli effetti delle recenti liberalizzazioni introdotte dalla Manovra Monti nel settore del commercio? Saranno misure in grado di incrementare i consumi? Lo vedremo ... Sta di fatto che a detta degli esperti il contraccolpo sarà pesantissimo per i piccoli esercenti a cura della redazione di ML
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u questi aspetti ML ha chiesto l’opinione di autorevoli osservatori ed esperti: gli assessori comunali al Commercio di Ancona ed Ascoli Piceno, rispettivamente Adriana Celestini e Massimiliano Di Micco, l’assessore regionale Antonio Canzian e il capogruppo Pdl in consiglio regionale Francesco Massi. Poi, ancora, Marco Bolognini - Segretario Generale Uil Marche per i settori Commercio, Turismo e Servizi – che ci ha aggiornato anche sugli ultimi sviluppi della vertenza Carrefour di Camerano, Francesco Grossi, direttore generale di Cedimarche e Graziano Di Battista, Presidente della Camera di Commercio di Fermo. Il tutto accompagnato da un’analisi generale dell’imprenditore Flavio Guidi e da alcuni dati statistici forniti dall’Istat. In molti di tali interventi prevale un timore: che le nuove misure vadano a colpire i più piccoli, gli operatori che non hanno i mezzi per impiegare manodopera aggiuntiva
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per effettuare aperture degli esercizi nei giorni festivi o in orari prolungati. Anche se non manca chi – come Celestini e Di Battista – vede nelle nuove norme uno stimolo allo sviluppo. Ma cosa prevede il decreto “Salva Italia”? La liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali non sarà più vincolata alla qualifica di località turistica o di città d’arte del Comune nel quale sono ubicati (viene in tal senso modificato l’art. 3, comma 1, lettera d-bis), del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modifiche dalla Legge 4 agosto 2006, n. 248). Inoltre viene introdotto il principio generale della libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente (incluso l’ambiente urbano) e dei beni
culturali. Le Regioni e gli enti locali hanno tempo fino al 27 marzo 2012 per adeguare i propri ordinamenti alle nuove prescrizioni (art. 31, D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214). Gli ultimi sviluppi Lo scorso 31 gennaio il decreto sulle liberalizzazioni è stato oggetto di un incontro presso la Regione Marche, al quale hanno partecipato per la Regione Marche l’Assessore regionale al Commercio Antonio Canzian e il Dirigente del Servizio Commercio Pietro Talarico, le associazioni datoriali di Confcommercio e Confesercenti, le associazioni dei consumatori, alcuni Sindaci in rappresentanza dell’Anci e le organizzazioni sindacali del commercio. Si sono affrontati soprattutto i risvolti e le conseguenze che il decreto Monti comporterà sul comparto.
Nel corso della riunione, molto saggiamente Marco Bolognini della Uil ha ribadito un auspicio a nostro avviso condivisibile: che spetti alla Regione la competenza nella definizione di regole e modalità certe alle quali devono attenersi gli esercizi commerciali. Va da sé che anche la Giunta Spacca dovrebbe imitare l’iniziativa intrapresa da Regioni come Liguria, Emilia Romagna e Toscana, che hanno già presentato ricorso, rivendicando nei confronti del Governo la propria titolarità in materia. Se così non fosse - ha proseguito il sindacalista - il settore diventerebbe una giungla, ed “ogni singolo esercizio potrebbe aprire o chiudere le proprie le saracinesche in qualsiasi ora del giorno o della notte e in ogni giorno della settimana”.
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DOSSIER: COMMERCIO
IN CRISI SOPRATTUTTO LE PICCOLE SUPERFICI Come sta andando il settore del commercio? Ecco alcuni recenti dati diffusi dall’Istat
VENDITE AL DETTAGLIO Ad ottobre 2011 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) ha registrato un incremento dello 0,1 per cento, dopo cinque mesi di variazioni negative. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2011 l'indice è invece diminuito dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Rispetto ad ottobre 2010, l'indice grezzo del totale delle vendite segna un calo dell'1,5 per cento. Nei primi dieci mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, l'indice grezzo diminuisce dello 0,8 per cento. TABELLA 1 – Commercio al dettaglio a prezzi correnti per settore merceologico e forma distributiva Ottobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100)
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SETTORE MERCEOLOGICO e FORMA DISTRIBUTIVA
DATI DESTAGIONALIZZATI OTT 11 AGO-SET 11 SET 11 MAG-LUG 11
DATI GREZZI OTT 11 GEN-OTT 11 OTT 10 GEN-OTT 10
ALIMENTARI Grande distribuzione Imprese operanti su piccole superfici NON ALIMENTARI Grande distribuzione Imprese operanti su piccole superfici TOTALE Grande distribuzione Imprese operanti su piccole superfici
+0,7
+0,3
-0,1
-0,8
+0,1
-0,5
+0,9 +2,1 -1,4 -2,5 -2,6 -2,4 -1,5 -0,5 -0,5
+0,2 +0,8 -0,9 -1,4 -1,4 -1,3 -0,8 -0,4 -1,2
(a) Dati provvisori Fonte: Istat
VENDITE ALIMENTARI Rispetto a settembre 2011, le vendite di prodotti alimentari sono aumentate dello 0,7 per cento, mentre quelle di prodotti non alimentari risultano diminuite dello 0,1 per cento. Rispetto ad ottobre 2010, aumentano le vendite di prodotti alimentari (dello 0,9 per cento) e scendono quelle di prodotti non alimentari (nella misura del 2,5 (per cento). Nei primi dieci mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, le vendite di prodotti alimentari hanno registrato un incremento dello 0,2 per cento, mentre quelle di prodotti non alimentari una diminuzione dell'1,4 per cento.
TABELLA 2 - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per tipologia di esercizio della grande distribuzione Ottobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100) TIPOLOGIE DI ESERCIZIO
OTT 11 SET 11
ESERCIZI NON SPECIALIZZATI - A prevalenza alimentare - Ipermercati - Supermercati - Discount di alimentari - A prevalenza non alimentare ESERCIZI SPECIALIZZATI GRANDE DISTRIBUZIONE
-0,8 +0,6 -1,3 +1,8 +2,9 -6,7 +1,8 -0,5
GEN-OTT 11 GEN-OTT 10
(a) Dati provvisori Fonte: Istat
-0,7 -0,3 -2,1 +0,7 +1,6 -2,2 +1,6 -0,4
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DOSSIER: COMMERCIO
DIMENSIONI DELLE IMPRESE COMMERCIALI Nel confronto tra ottobre 2011 e ottobre 2010, diminuiscono maggiormente le vendite effettuate dalle aziende operanti su piccole superfici (-2,2 per cento) rispetto alla grande distribuzione, che registra una flessione più contenuta (-0,5 per cento). TABELLA 3 - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per classe di addetti Ottobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100) CLASSI DI ADDETTI
OTT 11 SET 11
GEN-OTT 11 GEN-OTT 10
Fino a 5 addetti
-2,3
-1,4
Da 6 a 49 addetti
- 2,1
-1,2
Almeno 50 addetti
-0,4
-0,2
TOTALE
-1,5
-0,8
(a) Dati provvisori Fonte: Istat
CLIMA DI FIDUCIA NELLE IMPRESE DEL COMMERCIO Anche in dicembre continua a scendere il clima di fiducia nelle imprese commerciali. In particolare, nel settore del dettaglio l'indice destagionalizzato è calato mediamente da 86,6 a 81,8: da 77,2 a 70,9 nella grande distribuzione e da 97,2 a 94,3 nella distribuzione tradizionale. TABELLA 4 - Commercio al dettaglio a prezzi correnti per tipologia di esercizio della grande distribuzione Ottobre 2011 (a), variazioni percentuali (indici in base 2005=100)
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CLASSI DI ADDETTI
OTT 11 SET 11
ALIMENTARI NON ALIMENTARI Prodotti farmaceutici Abbigliamento e pellicceria Calzature, articoli in cuoio e da viaggio Mobili, articoli tessili, arredamento Elettrodomestici, radio, tv e registratori Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia Foto-ottica e pellicole Generi casalinghi durevoli e non durevoli Utensileria per la casa e ferramenta Prodotti di profumeria, cura della persona Cartoleria, libri, giornali e riviste Supporti magnetici, strumenti musicali Giochi, giocattoli, sport e campeggio Altri prodotti (gioiellerie, orologerie) TOTALE
+0,9 -2,5 -3,1 -2,9 -2,9 -2,6 -6,6 -2,3 -3,8 -1,9 -0,1 +0,1 -2,6 -9,3 -0,2 -0,7 -1,5
GEN-OTT 11 GEN-OTT 10 +0,2 -1,4 -0,8 -1,4 -1,6 -1,6 -4,2 -1,2 -1,6 -1,3 -0,2 +0,2 -1,6 -5,0 -0,8 -0,5 -0,8
(a) Dati provvisori Fonte: Istat
f.digiulio@callworld.it GGF Group Via Albertini 36 Blocco I1 60131 Ancona tel 071 2850
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DOSSIER: COMMERCIO
“LA GRANDE DISTRIBUZIONE HA AVUTO EFFETTI DESTABILIZZANTI” L’assessore al Commercio e alla tutela dei consumatori della Regione Marche, Antonio Canzian, ricorda che “dall’entrata in vigore della legge regionale del 1999, in regione sono stati autorizzati 27 centri commerciali e grandi strutture di vendita”. Con un effetto devastante per le piccole attività di Guido Guidi
A
ssessore, quali sono le competenze della Regione in materia di commercio? “La legge costituzionale n. 3 del 2001 ha apportato rilevanti modifiche alla ripartizione delle competenze legislative tra lo Stato e le Regioni: lo Stato ha competenze legislative solo nelle materie tassativamente elencate nell’articolo 117; le altre spettano in concorrenza allo Stato e alle Regioni. Tutte quelle non menzionate nell’articolo 117 sono di competenza delle Regioni; la potestà regolamentare è riservata alle Regioni nelle materie di competenza residuale e in quelle di competenza concorrente. In base a quanto stabilito dalla normativa richiamata, la materia del commercio si colloca tra le quelle transitate nella competenza residuale delle Regioni. Acquisita la competenza esclusiva in materia di commercio è stato necessario per la Regione Marche 116
avviare un percorso di rinnovamento della normativa che disciplina questo importante settore dell’economia marchigiana”. Ci può illustrare la normativa regionale? “A seguito dell’approvazione del Testo Unico in materia di commercio (Legge Regionale 26 del 2009) sono stati già emanati dei regolamenti attuativi che nell’ottica della semplificazione e della trasparenza, sono finalizzati all’efficienza, alla modernizzazione e allo sviluppo della rete distributiva, con particolare riferimento alla rivalutazione dei centri storici, al pluralismo e all’equilibrio delle diverse tipologie delle strutture distributive, alla valorizzazione del servizio commerciale nelle aree urbane, rurali e montane. In questa ottica la programmazione regionale in materia di commercio non può prescindere dagli strumenti urbanistici al
fine di trasformare le previsioni economiche in dimensionamento e localizzazione di specifiche aree commerciali, opportunamente collocate sul territorio, sia sotto il profilo dell’accessibilità che sotto quello delle relazioni con le altre funzioni urbane. La regolamentazione regionale sul commercio in sede fissa, attualmente in fase di concertazione con le parti sociali, dovrà fissare indirizzi generali e criteri urbanistici a cui gli enti locali (Comuni e Province) devono attenersi”. Ad esempio? “L’impatto sull’ambiente e sulle infrastrutture dei grandi insediamenti commerciali; la valorizzazione del tessuto delle città storiche anche in funzione della salvaguardia delle attività commerciali; la riqualificazione dei quartieri degradati anche attraverso la promozione di politiche di insediamento commer-
ciale; la corretta e preventiva definizione degli standard urbanistici in riferimento alle differenti modalità insediative delle singole tipologie; la sperimentazione di tipologie di offerta innovativa in condizioni territoriali complesse, ad esempio nei territori a bassa densità abitativa con la proposta di nuclei polifunzionali integrati; l’integrazione tra attività commerciali, paracommerciali e di servizio”. In quest’ottica quali sono le esigenze? “A questo proposito si segnalano: la necessità di bilanciare l’espansione dei centri commerciali con azioni intese alla riqualificazione e al rilancio del commercio dei centri cittadini per affrontare i rischi di un impoverimento del commercio urbano; l’esigenza di considerare con attenzione la presenza di una adeguata offerta commerciale nei nuclei urbani e rurali di minore dimensione demogra-
fica, soprattutto in zone montane dove sussistono prioritari obiettivi socio–economici di particolare interesse generale; la pianificazione delle localizzazioni di grandi superfici di vendita”. Qual è la situazione del commercio nelle Marche? “Le Marche oggi sono un laboratorio di idee, di programmazione, di legislazione riguardo alla tutela dei centri storici, alla conservazione delle attività commerciali e dei negozi di interesse culturale e di tradizione, ad un giusto equilibrio tra le diverse tipologie di vendita. In questi anni la Regione ha avuto come obiettivo principale la valorizzazione e la riqualificazione dei centri storici e delle aree urbane soggetti a degrado e desertificazione commerciale. In quest’ottica si è programmato ed investito valorizzando le aggregazioni commerciali naturali, al
fine di individuare poli di eccellenza dal punto di vista della rete distributiva. La presenza di un tessuto commerciale specializzato e ben organizzato è considerato un elemento fondamentale per la vitalità di un borgo, di una città: le attività economiche, in particolare quelle commerciali e di servizio, contribuiscono a mantenere in vita un centro storico, una piccola frazione, un comune montano e rurale. Il comune denominatore della programmazione regionale è stata la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. Tutto questo ha portato nelle Marche alla nascita dei centri commerciali naturali, che rappresentano l’insieme delle vie, delle piazze, delle gallerie e dei quartieri in cui sono spontaneamente e storicamente addensati i negozi, le botteghe artigiane, i bar e i servizi, accanto ad altre funzioni di paesi e città. Negli ultimi anni sono stati creati e finanziati oltre 100 vitali interven-
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ti che hanno visto la trasformazione della realtà territoriale di moltissimi Comuni marchigiani con azioni volte ad aggregare gli operatori commerciali, turistici e di servizio e i Comuni, ad evitare l’abbandono da parte delle imprese commerciali dei luoghi poco attrattivi dal punto di vista economico, come i Comuni dell’entroterra, privilegiando anche nuove forme di attività commerciali come i servizi polifunzionali, ovvero stimolare la crescita degli empori dove il cittadino consumatore trova diverse tipologie merceologiche e non è obbligato a spostarsi verso le zone dove sono localizzate le grandi strutture di vendita. L’esperienza marchigiana è positiva. Sta nascendo una nuova cultura del fare impresa, in una nuova ottica di restituzione al cittadino consumatore del piacere di fare shopping in un ambiente familiare e non artificiale, il gusto di fare acquisti all’area aperta, con l’assistenza
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di tanti operatori commerciali capaci di dedicare a ciascun cliente attenzione, assistenza ed informazione”. Quali sono le strategie che pensate di mettere in campo per il rilancio dei centri storici e del commercio? “La Regione Marche dovrà intervenire per favorire uno sviluppo coordinato di tutte le diverse forme di vendita al dettaglio, in base ad un insieme di esigenze di carattere generale che contribuiranno a deliberare le modalità di sviluppo della distribuzione commerciale e la sua idonea articolazione delle diverse tipologie di vendita. Si dovrà prendere in esame il riassetto e il riequilibrio della rete commerciale con riferimento alla rivitalizzazione dei centri minori e/o svantaggiati, coinvolgendo gli enti locali interessati. In pratica, è opportuno intervenire con sostegni finanziari alle Pmi commerciali in
un’ottica di progetti integrati con gli enti locali per interventi di riqualificazione dei centri storici e di ammodernamento commerciale minore, stimolando ed accompagnando gli investimenti privati con idonee politiche del credito ed incentivi fiscali al commercio. Sarà necessario promuovere iniziative integrate (centri commerciali naturali, servizi polifunzionali) che coinvolgano tutte le componenti (Comuni, associazioni, operatori singoli ...) per la definizione e l’attuazione di progetti volti a realizzare interventi concreti e coordinati di promozione delle attività commerciali. Si dovrà incentivare la presenza e lo sviluppo di esercizi commerciali di vicinato e di commercio ambulante. Infine si dovrà incentivare la realizzazione e/o il mantenimento di esercizi commerciali come presidi per la vitalità urbana”.
Qual è la situazione del sistema distributivo commerciale in regione? “Numerose trasformazioni quali-quantitative hanno caratterizzato il sistema distributivo italiano e marchigiano, modificando le relazioni tra le aziende commerciali, le imprese agro-industriali e il mercato di consumo. Inoltre si sono affermate nuove forme di concorrenza al suo interno e si sono diffusi nuovi modelli organizzativi e gestionali. Dopo un’elevata diminuzione dei punti vendita “alimentari” al dettaglio, si è verificato negli ultimi anni anche un forte decremento delle imprese commerciali “non alimentari”, a fronte di un’accresciuta competizione da parte di gruppi della media e della grande distribuzione. Con riferimento alla regione Marche, l’ apertura di centri commerciali e delle medie e grandi strutture di vendita ha modificato in modo consistente le note caratteristiche del sistema
distributivo regionale”. Dove sono ubicate le nuove strutture? “Prevalentemente ubicate nelle zone periferiche e nelle vicinanze delle principali arterie stradali; ciò ha contribuito anche a situazioni di problematicità per gli intermediari presenti nei centri urbani e soprattutto ha determinato un processo involutivo per molti centri delle aree rurali e montane. Dai dati in possesso risulta che, dall’entrata in vigore della legge regionale 26 del 1999, in regione sono stati autorizzati 27 centri commerciali e grandi strutture di vendita, per una superficie totale di 620.363 mq e una superficie di vendita pari a 362.069 mq.”.
butivo marchigiano. Un primo aspetto da rilevare è la continuativa ”espulsione” di numerosi negozi di tipo tradizionale dai centri storici. Un altro aspetto è relativo alla chiusura dei punti vendita, che non sono stati in grado di affrontare la competitività della grande distribuzione. Le statistiche elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico, relative alle nuove aperture dei centri commerciali verificatesi dal 2002 e nel 2007, consentono di rilevare che la regione Marche si colloca in Italia tra le aree maggiormente dotate di insediamenti commerciali di grande dimensione.
Quali effetti ha avuto l’avvento della grande distribuzione, in particolare negli ultimi anni? “Effetti destabilizzanti sul sistema distri-
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DOSSIER: COMMERCIO
“Gli enti locali hanno il dovere di conoscere e riconoscere le proprie tradizioni, le caratteristiche e le vocazioni del proprio territorio e, su questo, possono costruire la sfida del loro marketing e la capacità di attrazione di movimento turistico”.
“LA NUOVA NORMATIVA REGIONALE PER SUPERARE VECCHI SCHEMI ED ESSERE COMPETITIVI” Per Francesco Massi, Capogruppo Pdl in Consiglio regionale, per decenni abbiamo assistito alle guerre tra i commercianti in sede fissa e gli ambulanti dei mercati settimanali. La guerra di oggi è tra gli operatori commerciali dei centri storici ed urbani ed i centri della grande distribuzione di T. Costantini
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ottor Massi, in Consiglio regionale sarà presto approvata la nuova normativa “unitaria” del settore del commercio. Cosa ne pensa? “Spero che si superino contrapposizioni antiche quanto anacronistiche”. Cioè? “Nel dopoguerra e per decenni abbiamo assistito alle “guerre” tra i commercianti in sede fissa e gli ambulanti dei mercati settimanali. La “guerra” di oggi è tra gli operatori commerciali dei centri storici ed urbani ed i centri della grande distribuzione, che crescono in ogni periferia, con una conseguente “lotta” sugli orari di apertura”. Lei cosa propone al riguardo? “Occorre uno scatto di ambizione, di orgoglio e di fantasia per superare tutto questo e per fare del commercio una piattaforma strategica di rilancio al passo con i tempi”.
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In concreto? “Se la Regione deve programmare, gli enti locali hanno il dovere di conoscere e riconoscere le proprie tradizioni, le caratteristiche e le vocazioni del proprio territorio e, su questo, possono costruire la sfida del loro marketing e la capacità di attrazione di movimento turistico. La rete dei centri storici marchigiani è, di per sé, un patrimonio unico. Occorre puntare sulla qualificazione (anche in termini di occupazione qualificata, management e sostegno all’apertura di nuovi esercizi) del commercio in tali centri. Ogni centro urbano ha la sua peculiarità (mare, montagna, artigianato, agricoltura, patrimonio culturale ed artistico, ecc.) e gioca la sua sfida su proposte originali di creatività e qualità”. Relativamente alla questione degli orari qual è la Sua opinione? “Proprio per quanto detto prima, ritengo che non dobbiamo chiuderci negli sche-
mi organizzativi e negli orari di apertura uguali per tutti; sarebbe un grave errore. Ecco perchè serve una crescita di consapevolezza degli amministratori comunali”. E la Regione? “Essa ha il compito di disciplinare l’apertura dei nuovi centri commerciali e spero che lo faccia con equilibrio e prudenza e, soprattutto, con un’attenzione particolare ad incentivare sia nei centri commerciali che nei centri storici gli outlet delle nostre aziende artigianali. Infine, deve continuare l’opera di formazione del personale imprenditore o addetto al commercio, affinchè la qualità e l’offerta della comunicazione e dell’accoglienza siano al passo con i tempi e sempre più competitive”.
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DOSSIER: COMMERCIO
“ATTENZIONE A NON PENALIZZARE I PICCOLI ESERCIZI” Per Massimiliano Di Micco, assessore comunale al Commercio di Ascoli Piceno, “a fronte di indubbi benefici per gli utenti, dovranno essere considerate le problematiche che potrebbero investire le attività di dimensioni minori e quelle a conduzione familiare” di M. Palumbo
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Massimiliano Di Micco
ssessore, un giudizio sulle recenti liberalizzazioni contenute nella Manovra Monti in materia di esercizi pubblici. “In questo periodo il settore del commercio sta subendo diverse innovazioni sui temi della semplificazione e liberalizzazione introdotte, ad onor del vero, già da diverso tempo. Si tratta infatti di un settore particolarmente sensibile alla crisi congiunturale che da qualche anno sta attanagliando la nostra società ed esso è, dai più, individuato come uno dei possibili volani che potrebbero garantire la ripresa dell’economia”. Ma nello specifico cosa pensa del provvedimento di dicembre? “Le novità introdotte dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (con la quale è stato convertito il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201) si inseriscono in questa traccia e perseguono la medesima direzione di semplificazione del settore già indicata dalle norme precedenti, come ad esempio i principi introdotti già nella Legge 248 dell'ago-
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sto 2006. Assegnare, quindi, al Governo Monti l'esclusiva “primogenitura” di tali innovazioni potrebbe essere fuorviante”. Il processo di semplificazione in atto è riconducibile agli indirizzi imposti dall'Unione europea? “Nel provvedimento di dicembre, così come dall’analisi dei testi normativi in materia di commercio che lo hanno preceduto, emerge chiaramente un filo conduttore che porta a ricondurre tutte le innovazioni in tema di semplificazione al recepimento di indirizzi di politica comunitaria, di apertura alla concorrenza e al libero scambio delle merci sul territorio dell’Unione Europea”. In concreto, come si traduce quest'opera di semplificazione? “La cosiddetta “Manovra Monti” ha introdotto una significativa accelerazione su un tema particolarmente sensibile che è quello delle giornate di apertura e degli orari di apertura degli esercizi commerciali e degli esercizi finalizzati alla somministrazione di bevande ed alimenti. E’ particolarmente incidente
sulla disciplina di settore il fatto che tutte le attività possano essere esercitate senza il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, senza l'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio”. Cosa non la convince? “A fronte di indubbi benefici per gli utenti, come quello di poter disporre delle attività commerciali in orari più ampi, credo che dovranno essere considerate le problematiche che potrebbero investire le attività di dimensioni minori e quelle a conduzione familiare, la cui organizzazione difficilmente potrebbe competere con i soggetti di dimensioni maggiori, localizzati in aree senza particolari problemi di traffico o sosta, con maggiore possibilità di organizzazione delle risorse umane e in grado di garantire, con maggiore efficacia, le maggiori spese effettuate dagli utenti. Credo comunque che l’insieme dei principi innovativi che sono stati introdotti in questi ultimi tempi - tra i quali è bene evidenziare anche la fine dell’obbligo
“Ad Ascoli Piceno la crisi del lavoro nel settore produttivo è coincisa con un sensibile incremento del numero delle nuove attività commerciali, di servizio e di somministrazione di bevande ed alimenti”
di iscrizione a registri abilitanti, il non dover rispettare distanze minime tra attività commerciali appartenenti alla medesima tipologia di esercizio, l’assenza di limitazioni quantitative nell'assortimento merceologico offerto negli esercizi commerciali, l’assenza di autorizzazioni preventive, di limitazioni di ordine temporale o quantitativo allo svolgimento di vendite promozionali di prodotti, effettuate all'interno degli esercizi commerciali - costituiscano un insieme di fattori che potrebbero trasformare, nel medio-lungo periodo, il nostro stesso modello sociale, modificando abitudini e comportamenti”. E la situazione delle attività commerciali ad Ascoli Piceno? “Ascoli Piceno è una città nella quale il settore del commercio è particolarmente sviluppato con una dislocazione delle attività sostanzialmente omogenea sul territorio comunale abitato. Certamente, il sistema ha risentito e sta risentendo della crisi e per questo l’Amministrazione comunale è particolarmente attenta nell’ascoltare le esigen-
ze che vengono da tale realtà. La crisi del lavoro nel settore produttivo, con un numero preoccupante di occupati che sono usciti dalle fabbriche, è coincisa con un sensibile incremento del numero delle nuove attività commerciali, di servizio e di somministrazione di bevande ed alimenti”. Di fronte a tale nuova realtà la Giunta come si è mossa? “L’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno si è quindi prontamente impegnata, anche attraverso le strutture tecniche, a studiare l’impatto della Manovra sulla realtà produttiva locale. Sono stati avviati contatti informali con le associazioni di categoria e stabiliti contatti diretti con la struttura amministrativa regionale di riferimento. In particolare, stiamo seguendo con attenzione l’evoluzione degli incontri tecnici che vengono svolti a Roma ed attendiamo la pronuncia della Corte Costituzionale sul ricorso promosso da alcune Regioni in merito alla legittimità della legge. Lo scopo è quello di monitorare e capire quale possa essere l’impatto delle innovazioni sul tessuto produttivo e sociale cittadino
e poter quindi adottare, negli spazi previsti dalla legge, gli atti necessari a contemperare le esigenze dei diversi attori; dalle piccole realtà commerciali alla grande distribuzione, dalle esigenze degli utenti a quelle dei lavoratori del settore. La sicurezza, la tutela della salute pubblica e la qualità della vita, soprattutto nelle aree urbane residenziali ed in particolare nel centro storico, sono temi particolarmente cari all'attuale Amministrazione; quindi è necessario essere pronti ad adottare, in tempi concretamente efficaci, gli atti necessari a garantire sia l’accesso ai servizi commerciali, sia il diritto alla quiete e alla sicurezza”. In particolare? “In realtà, gli atti necessari alla programmazione del settore per il 2012 erano già stati adottati da qualche tempo. In particolare, la collocazione delle giornate di deroga alle aperture festive studiata in coincidenza con le principali manifestazioni che riguardano la vita cittadina, il sistema di regolazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi, la regolazione delle turnazioni nella distribuzio-
ne dei carburanti. Si tratta di atti svuotati, di fatto, della loro forza amministrativa, che dovranno necessariamente essere rivisti alla luce delle prossime evoluzioni su scala nazionale”. La Giunta regionale ha presentato un disegno di legge che prevede lo status di Comune Turistico a tutti i Comuni delle Marche. Come vede la proposta? “Si tratta evidentemente di una proposta che allo stato attuale è assolutamente inutile. Probabilmente la Regione dovrà rivedere, anche alla luce degli spazi che la norma nazionale espressamente le assegna, tale proposta di legge, magari integrandola con dei meccanismi che possano legittimamente permettere ai Comuni di regolare alcuni aspetti del settore. Mi riferisco in particolare ad azioni che possano permettere di bilanciare il rapporto tra le piccole realtà commerciali e il sistema della grande distribuzione, che deve essere messa in condizione di generare occupazione”.
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DOSSIER: COMMERCIO
Per Adriana Celestini, assessore al Commercio e ai Servizi sociali al Comune di Ancona, la città ha i mezzi e le capacità per fronteggiare efficacemente le gravi situazioni che si sono create non per proprie colpe (vedi cantieri navali). A patto di sostenere settori tradizionalmente forti
“LA CRISI DEL COMMERCIO VA COMBATTUTA FACENDO RETE TRA PUBBLICO E PRIVATO” di L. Osmani
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Adriana Celestini
ssessore, che aria si respira nel capoluogo regionale, dal punto di vista economico? “Ad Ancona si avvertono problematiche economiche analoghe a quelle registrate a livello nazionale (e non solo), in termini di abbassamento della capacità di acquisto delle famiglie. A ciò si aggiungano le note vicende che hanno interessato i cantieri navali, che hanno contribuito non poco al grave contraccolpo sull’economia cittadina. Tale situazione ha visto l’affacciarsi nella sua drammaticità della cosiddetta “nuova povertà””. Cosa si intende con questa definizione? “E’ una forma di povertà diversa dal passato, quando le fasce economicamente deboli della società non riuscivano a soddisfare i bisogni primari. Nella “nuova povertà” entrano coloro che improvvisamente si sono trovati a non poter far fronte alle proprie esigenze, come ad esempio il mantenimento dell’alloggio”. Il settore del commercio, che da sempre è il termometro della situazione, ne ha subito risentito. “Il momento sfavorevole si è avvertito subito ad esempio anche nel calo registrato nell’acquisto di generi alimentari, non solo in al-
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tri settori merceologici. Sono anche mutati i comportamenti dei clienti”. In che senso? “Nel senso, ad esempio, che per fare determinati acquisti si aspettano i periodi dei saldi, oppure si stabiliscono delle priorità dettate soprattutto dalle necessità. Rimane comunque una situazione di difficile gestione della quotidianità”. La crisi del commercio ha generato effetti anche sul fronte occupazionale? “Come ogni crisi, anche quella che stiamo vivendo ha intensificato i processi di selezione all’interno del tessuto produttivo, generando problemi di riposizionamento sul mercato con effetti sui livelli occupazionali e sul profilo professionale dei lavoratori. Molte persone – e lo dico nella veste di Assessore ai Servizi sociali - hanno dovuto riposizionarsi, assumere un ruolo diverso da quello iniziale o comunque dalle funzioni svolte per molto tempo. Tali cambiamenti sono spesso molto difficili. La situazione è particolarmente critica per coloro cha non hanno potuto beneficiare di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione; pensiamo agli occupati del settore commercio oppure ai lavoratori di aziende con meno di 15
dipendenti. Il problema si amplifica da un lato perché pochi conoscono le forme di sostegno che provengono dalla Pubblica Amministrazione, e dall’altro a causa di una certa ritrosia (del tutto comprensibile) ad “identificarsi” come nuovi poveri, per paura di una sorta di ostracismo sociale”. Lei, anche come responsabile ai Servizi sociali, cosa suggerisce? “E’ ovvio che per una persona che per molto tempo ha svolto una determinata attività lavorativa, improvvisarsi in altri ambiti può rappresentare un’esperienza traumatica. Però dobbiamo un po’ tutti – lavoratori, imprenditori, enti locali - aguzzare l’ingegno, valorizzando quei settori che hanno sempre contraddistinto la città di Ancona, come la pesca, l’agricoltura e l’artigianato”. Cosa pensa delle liberalizzazioni delle attività commerciali disposte dalla Manovra Monti? “Le nuove norme in apparenza possono essere viste negativamente dai piccoli operatori, ma ritengo che rappresentino una spinta verso la creazione di un nuovo
modello, un modo diverso di intendere l’attività commerciale. Mi spiego: è chiaro che uno non va di notte a comprarsi le scarpe, tuttavia il prolungamento degli orari di apertura dei negozi può aumentare il livello di servizio nei confronti dei consumatori, purchè si vada incontro alle esigenze della zona e si tenga conto delle necessità e degli stili di vita in trasformazione. La deregulation in atto pertanto dovrà servire a calibrare la distribuzione in funzione delle esigenze di un determinato territorio, sul modello anglosassone, ad esempio favorendo le esigenze di una periferia rispetto a quelle di un centro storico”. Non si rischia di sconvolgere le abitudini degli abitanti di determinati quartieri cittadini? “Guardi, io sono convinta che una riforma della disciplina del commercio non possa prescindere dal diritto alla tranquillità e alla sicurezza dei cittadini, oltre che dalle esigenze della clientela, degli imprenditori del settore e naturalmente dei lavoratori. Su questo mi preme sottolineare che il Comune di Ancona si è mosso tempestivamente: nella seduta di
Giunta del 17 gennaio, su mia proposta, ha approvato un atto con cui ha abrogato tutti i divieti alle liberalizzazioni degli orari e delle aperture per tutti gli esercizi commerciali così come predisposto dal Governo con la recente normativa; contestualmente, ha posto delle limitazioni per la vendita di alcolici al dettaglio per tutti gli esercizi commerciali dopo le 22 e per i bar dalle ore 1.00 alle ore 05.00, divieto che viene derogato in caso si tratti di locali che procedano alla somministrazione di alimenti. Questo con l’obiettivo di arginare il fenomeno dell’alcolismo, tutelare la sicurezza pubblica, limitare eventuali bivacchi al di fuori degli esercizi e preservare la quiete pubblica”.
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DOSSIER: COMMERCIO
“LE LIBERALIZZAZIONI NON PORTERANNO UN INCREMENTO DEI CONSUMI” Marco Bolognini - Segretario Generale Uil Marche per i settori Commercio, Turismo e Servizi – ricorda che a livello regionale, con il passaggio da 23 a 28 deroghe festive si è registrata addirittura una costante contrazione dei consumi di P. Duranti
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Marco Bolognini
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egretario, il Testo Unico del Commercio porta anche la Sua firma, nel senso che Lei ha dato un forte contributo alla sua realizzazione. “Attualmente nella nostra regione vige questa legge regionale che lei ha citato, che ha comportato tre anni e otto mesi di lavoro. Siamo stati la prima regione italiana a stendere un testo unico in materia, che trattasse del commercio in tutte le sue forme: da quello in sede fissa a quello ambulante. Abbiamo definito cosa prevede l’attività di un call center, come deve funzionare una stazione di rifornimento di carburante, siamo riusciti a definire delle regole certe e chiare anche in merito alla somministrazione di beveraggio da parte di venditori ambulanti. Un lavoro per nulla facile, che ha visto un proficuo confronto tra le organizzazioni sindacali di categoria, le associazioni datoriali, le associazioni dei consumatori e la partecipazione attiva, oltre che con una funzione di mediatore, da parte dell’Assessorato al Commercio della Regione Marche”.
Qual è lo spirito della legge? “In questo Testo Unico sono racchiuse le esigenze e le peculiarità di tutte le parti coinvolte”. Ma la Manovra Monti rischia di buttare tutto all’aria? “Gran parte di quanto contenuto in quel lavoro viene meno”. Cosa pensa delle recenti liberalizzazioni? “Ritengo che il decreto Monti, in merito alla liberalizzazione delle aperture e degli orari per gli esercizi commerciali, non possa ridare slancio ai consumi e rimettere in moto l’economia del nostro Paese. Del resto, anche Confcommercio e Confesercenti condividono questa impostazione. Sono invece convinto che un intervento di questo tipo genererà soltanto uno spostamento degli acquisti verso il fine settimana. Non produrrà maggiori volumi, così come non genererà alcun incremento occupazionale. Mi chiedo inoltre che fine fa-
ranno i piccoli negozi. Vorrei ricordare comunque che già il nostro Testo Unico prevede le cosiddette deroghe”. Cioè? “Al suo interno si è concordato, tra tutti i soggetti coinvolti, anche il numero delle aperture domenicali e festive (le cosiddette aperture in deroga) e l’orario massimo di apertura (13 ore giornaliere) degli esercizi commerciali. Inizialmente il documento prevedeva che i Comuni della nostra regione avessero la possibilità di concedere aperture domenicali e festive per un numero massimo di 23. Oltre a queste, concederne altre tre, ma – cita testualmente la legge regionale – “previo accordo sindacale”. Non è più così? “Con il tempo, e dietro l’attuale situazione di crisi in cui versiamo, con grande senso di responsabilità da parte nostra
(sindacale) si è di fatto tolto quel “previo accordo sindacale”, considerando così 26 le deroghe e non “soltanto” 23. Successivamente abbiamo anche costituito una Commissione regionale che aveva la facoltà di concedere ulteriori due deroghe per “eventi di particolare importanza” come fiere o sagre”.
nuove assunzioni per i presidi necessari alle aperture domenicali e festive che vengono ora concesse, ma contattano i propri dipendenti già in forza, proponendo e chiedendo loro cambi di orari e turni sottoscritti in fase di assunzione poiché – si giustificano – “non più confacenti alla nuova realtà”.
Quindi, in totale 28 deroghe. Secondo Lei hanno inciso sui consumi? “No. Anzi, con il passaggio da 23 a 28 deroghe abbiamo registrato addirittura una costante contrazione dei consumi! Per questo temo che le nuove norme dettate in materia non avranno un impatto positivo sulla ripresa economica”.
E le prospettive per i piccoli negozi, di cui ha fatto un accenno? “Quali saranno gli effetti per i cosiddetti esercizi di vicinato, quelli che nulla hanno a che vedere con la grande distribuzione organizzata (l’unica che trarrà vantaggi dal nuovo decreto) ma che rappresentano una nicchia importantissima per l’economia di una regione come la nostra. Nel testo Unico abbiamo inserito anche una serie di norme che garantivano la loro sopravvivenza e la salvaguardia dei centri storici, poiché molti di questi esercizi sono ubicati proprio in tali aree urbane”.
Prima Lei ha detto che le novità contenute nella Manovra Monti non genereranno nuova occupazione. Perché? “Come purtroppo sta già avvenendo, le aziende commerciali non procedono con
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DOSSIER: COMMERCIO
Per incentivare la ripresa dei consumi Lei cosa suggerisce? “Ora aspettiamo di conoscere la seconda parte della Manovra Monti che sarà finalizzata al rilancio dell’economia nel nostro Paese e che passerà attraverso una serie di liberalizzazioni che sconvolgeranno profondamente alcuni settori, come quello delle attività Commerciali di cui abbiamo parlato. Ma di sicuro, indipendentemente da cosa prevederà il decreto, ritengo vi sia la necessità di “rimettere i soldi nelle tasche degli italiani”, di procedere con l’alleggerimento del peso fiscale a carico di lavoratori e pensionati. Soltanto con un intervento di questo tipo, da parte del Governo centrale ma anche di quello regionale, potranno riprendere i consumi, soprattutto in un periodo come questo caratterizzato dall’aumento dei costi di importanti beni e servizi essenziali”. Parliamo della vertenza Carrefour: l’azienda parla di venti lavoratori in mobilità. “Si, anche se a fronte di una procedura di mobilità avviata appunto inizialmente per venti esuberi nel punto vendita di
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Camerano da parte di Carrefour Italia, negli incontri che si sono succeduti siamo riusciti prima a portare l’azienda ad una riduzione del 50 per cento di questi e quindi a dieci unità, anche se poi il confronto ci aveva portato alla sottoscrizione di un verbale di mancato accordo. Abbiamo però continuato la discussione con i responsabili delle Risorse Umane di Carrefour Italia e ora mi sento di dire che siamo riusciti ad ottenere un ulteriore ed importantissimo risultato: infatti lo scorso 18 gennaio abbiamo sottoscritto in Regione la conversione della procedura di mobilità in ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per tutti gli addetti in forza al punto vendita di Camerano, fatte salve alcune figure con incarichi organizzativi. L’accordo prevede peraltro l’utilizzo della Cassa Integrazione attraverso il ricorso ad una riduzione dell’orario di lavoro che va da un minimo di 3,45 ore settimanali per lavoratrici e lavoratori con orario a P.T. ad un massimo di 6,15 ore settimanali per i F.T.. Questo ci ha consentito di salvaguardare tutti i livelli occupazionali. Infatti la procedura resta aperta soltanto per quelle lavoratrici e quei lavoratori che decideranno di uscire
su base volontaria, ma da parte di Carrefour Italia nel punto vendita di Camerano non ci saranno licenziamenti. In un momento come l’attuale, in cui la possibilità di ricollocazione è assai difficile, ritengo sia un risultato di grande rilevanza”.
OCCORRONO RISORSE CAPACI DI GESTIRE IL MARKETING Ricerca, mediazione, lingue, ampia visione spazio-temporale: sono queste le competenze e le abilità richieste nelle nuove professioni
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’attività economica si articola come processo, composto da più sezioni che si possono leggere come funzioni di un sistema. Ricerca e Sviluppo, Acquisti, Trasformazione, Vendita/Marketing, Amministrazione, Coordinamento e Finanza. La funzione Commerciale-Marketing acquista nel processo una funzione strategica, soprattutto in questo contesto storico. Marketing è l’insieme delle attività che attengono al prodotto, al prezzo, alla distribuzione, alla commercializzazione, alla promozione, alla pubblicità. Il Marketing è dire come, quando, dove, a chi vendere e come i vari fattori menzionati devono essere combinati tra di loro. Tutto per raggiungere l’ottimizzazione prodotto/mercato/prezzo. La vendita è l’azione che l’azienda esprime per acquisire l’ordine. Alla vendita segue la produzione. Più si vende bene, più si produce e più si è economici. Tra i progetti di politica industriale una particolare attenzione dev’essere posta allo sviluppo culturale e manageriale degli argomenti che attengono la funzione Marketing, Commercio e Vendita. Nella misura in cui disporremmo di bravi esperti di marketing, di vendita e di commercializzazione, sia per l’azione relativa al mercato italiano, ma soprattutto oggigiorno per le azioni o le attività che attengono al mercato estero (in un contesto in cui la domanda interna
ristagna e quella internazionale cresce in maniera particolare in Paesi interessati dal fenomeno della crescita o boom economico), disporre di management, quadri, risorse che possono interagire con la domanda internazionale è patrimonio di valore inestimabile. I nostri giovani, si afferma spesso, devono conoscere almeno tre lingue; il cinese, il russo e l’arabo sono emerse e diventate di particolare rilievo. Inoltre, una particolare attenzione dev’essere posta sui processi formativi che caratterizzano la funzione commerciale/marketing. Tra queste, l’attitudine alla ricerca, all’analisi economica e giuridica delle condizioni che contraddistinguono le transazioni, la negoziazione, l’organizzazione strutturale del business, le strategie di penetrazione, di mantenimento, ecc… Su questi argomenti dovranno essere sviluppate competenze ed abilità. L’educazione ad ogni livello deve orientare, valorizzando, la formazione verso questo tipo di professionalità. In Italia un elemento che concorrerà a migliorare la nostra competitività sarà quello di disporre di risorse umane capaci di gestire il commercio, la vendita, il marketing, la distribuzione. Internet avanza in modo invadente, rivoluzionando radicalmente il rapporto produzione-consumatore. Un grande cambiamento è in corso nei processi di commercializzazione e conseguente-
mente di interazione economica della transazione. La vendita muta i caratteri nello spazio e nel tempo. Una grossa attenzione formativa dovrà essere strategicamente riservata al Web Marketing. I giovani e quanti sono impegnati nel campo formativo dovranno quanto più dedicare le loro attenzioni a sviluppare cognizioni merceologiche, geografiche, nonché abilità tecnologiche nella comunicazione dei due attori di questo processo economico: venditore e consumatore. Abilità e competenze manageriali saranno il coronamento della loro professionalità. La battaglia della competitività internazionale si vince nel commercio, nei servizi, nella finanza. La produzione seppur importante non è così prioritaria. Viviamo in un momento storico di crisi, caratterizzato da una capacità produttiva esuberante; quindi servono di più le risorse capaci di vendere piuttosto che quelle capaci di produrre. La formazione ad ogni livello deve prendere coscienza di questa nuova realtà: meno tecnici, più venditori. Nel commercio e nei servizi l’impegno di mezzi finanziari da investire è minore rispetto alle attività produttive, mentre il valore aggiunto che risulta dall’attività economica e commerciale è particolarmente interessante, soprattutto in rapporto al capitale investito.
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DOSSIER: COMMERCIO
NON SOLO LIBERALIZZAZIONI… Abbiamo chiesto a Graziano Di Battista, Presidente della Camera di Commercio di Fermo, cosa pensa del dibattito che sta infiammando i talk show televisivi e gli animi di molti, dai taxisti alle commesse. Ci ha stupito con un punto di vista diverso: costruire piuttosto che demolire di E. Petrini
P Graziano Di Battista
residente, cosa pensa delle recenti liberalizzazioni varate dal Governo Monti? “In qualità di organo istituzionale la Camera di Commercio non deve certo commentare le decisioni del Governo ma prenderne atto ed attivarsi sin da subito con funzioni di monitoraggio, controllo e supporto alle imprese per gli aspetti più burocratici. Certo, come in ogni questione ci possono essere dei distinguo da fare. Ci sono liberalizzazioni sicuramente indispensabili per non dire quasi tardive; altre più complesse che richiedono un’analisi ponderata ed approfondita anche in sinergia con le varie associazioni di categoria; altre ancora che forse al momento non rappresentavano una priorità”. Quali pensa potranno essere gli effetti del decreto sulla situazione del commercio nella provincia di Fermo? “Non è facile fare delle previsioni e immaginare degli effetti. La realtà è sempre più diversificata di quanto possa apparire a una prima occhiata e i risvolti che un provvedimento di questo tipo può avere possono dipendere an-
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che dall’inventiva e dalla capacità creativa che spesso i singoli soggetti economici riescono a mettere in campo nelle situazioni difficili”. Non vuole sbilanciarsi? “È vero che gli esercizi commerciali a conduzione familiare sono particolarmente pressati dalla concorrenza senza soluzione di orari e festività e senza dubbio ne soffrono. Ma perché non pensare che anche nel commercio non siano comunque la qualità, la cura della relazione con il cliente, lo spirito d’iniziativa alla fine dei giochi a premiare?”. Dunque, non bisogna abbattersi… “Cambiare serve, in questa particolare contingenza storica ed economica più che mai. Cambiare vuol dire avere la capacità di ripensarsi, trasformarsi, innovarsi, capire cosa funziona e cosa no. In un certo qual modo solo le sfide permettono di andare veramente avanti”. E la Camera di Commercio di Fermo ha delle iniziative in programma in questo senso? “In primo luogo saremo ben felici di mettere a disposizione le nostre risorse organizzative
e professionali per realizzare proposte di concerto con le varie associazioni di categoria, ma soprattutto ci stiamo dando molto da fare sul piano della formazione e della promozione delle nostre realtà imprenditoriali”.
Brasile. L’export rappresenta per le imprese del Fermano il più importante fattore di crescita e posso affermare che le varie realtà imprenditoriali sono veramente agguerrite nel preparare i prodotti per le prossime manifestazioni fieristiche”.
Ci spieghi meglio. “Il rapporto tra scuola e impresa dev’essere sempre più forte e funzionale. In questo modo raggiungeremo due obiettivi: favorire le possibilità dei nostri ragazzi di entrare nel mondo del lavoro e aumentare le potenzialità delle aziende grazie a giovani preparati, nuovi talenti. Per questo la Camera di Commercio si impegna a favorire i tirocini degli studenti presso le aziende. Inoltre nel 2011 nella nostra provincia e quella di Macerata (distretto calzaturiero) è partito - in collaborazione con l’IPSIA “O.Ricci” e le associazioni di categoria - un corso IFTS in tecnico superiore per la realizzazione di prodotti di alta qualità nel settore calzaturiero”.
Torniamo alla situazione degli esercizi commerciali. La Camera di Commercio di Fermo ha scelto come propria sede Palazzo Azzolino, nel cuore del centro storico della città. Eppure Fermo conferma la tendenza dei centri storici a una certa crisi delle attività commerciali. “Il centro storico di Fermo è un gioiello e ogni volta che attraverso Piazza del Popolo è uno spettacolo per gli occhi che si rinnova. Ciò non toglie che il suo sali e scendi e la scarsità dei parcheggi la rendano una città scomoda per lo stile di vita attuale. Non sono d’accordo però quando si vuole colpevolizzare a tutti i costi la politica e l’amministrazione comunale. Qualcosa dai vari enti può essere fatto, ricognizione dell’esistente e programmazione di attività in sinergia con le associazioni di categoria, ma se un negozio decide di chiudere e spostarsi dal centro storico a un quartiere di periferia e magari in espansione non può essere colpa del sindaco o dell’assessore. È pur sempre libero commercio”.
E per la promozione? “La CCIAA fa parte del progetto “Fermo Promuove”, che sostiene la presenza delle aziende fermane, anche le più piccole, nelle fiere più importanti del settore moda (abbigliamento e calzature). Saremo presenti al CPM di Mosca, a Shoes From Italy a Pechino, naturalmente al Micam, all’Obuv, a Parigi, ma anche all’Expo Riva Schuh India di New Delhi e alla Mostra della Calzatura italiana di Almaty (Kazakistan), per finire con il
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DOSSIER: COMMERCIO
“L’ ALLUNGAMENTO DEGLI ORARI NON È UN’ADEGUATA RISPOSTA ALLA CRISI” Per Francesco Grossi, direttore generale di CEDIMARCHE (Si Supermercati), “la vera risposta alla crisi la si trova nel duro lavoro quotidiano, nei giovani e in un sistema fiscale equo che premi le aziende Virtuose” di R. Graziaplena
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irettore, CEDIMARCHE rappresenta una realtà in continuo sviluppo. Nuovi investimenti e potenziamento delle maestranze anche in un anno difficile come il 2011: quali sono i fattori che incidono maggiormente sul successo di quest’azienda, estremamente importante per il tessuto economico marchigiano? “Le confermo che nonostante la crisi la crescita della nostra azienda prosegue a ritmo elevatissimo. Consideri che l’anno appena trascorso ha segnato per noi uno splendido +7 per cento, mentre il mercato nazionale registra dati vicini allo 0”. Qual è il segreto di questo successo? “Come sempre accade, non vi è una sola risposta a ciò; direi invece che gli ottimi risultati conseguiti sono frutto di una serie di fattori che si possono riassumere in forte conoscenza del territorio, efficienza gestionale, spirito imprenditoriale e costante e continua analisi del comportamento d’acquisto”. La forma della cooperativa nel mondo della distribuzione ha dimostrato di “tenere” bene rispetto alla concorrenza dei colossi multinazionali. Perché? “La cooperazione ha il vantaggio che deve salvaguardare l’interesse della comunità anche a discapito del singolo e quindi porta con se dei valori e dei principi che risultano essere vincenti rispetto ad altre forme imprenditoriali”.
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Com’è strutturata CEDIMARCHE sul territorio? “La nostra rete di vendita è composta da tre format di punti vendita: i Superstore - che svolgono il loro ruolo su di una superficie i oltre 1.000 mq -, i supermercati, che vanno dai 600 ai 1.000 mq, e i market, che operano su superfici inferiori ai 600 mq. La cooperativa esercita il proprio business attraverso una rete di punti vendita di proprietà dei soci stessi e una buona parte, soprattutto i più grandi, sono di proprietà della cooperativa e vengono guidati da gestori, anch’essi soci”. Quali tipologie di servizio offrite agli affiliati? “I vantaggi di essere soci in CEDIMARCHE sono molteplici, e vanno dalla possibilità di essere imprenditore anche senza grandi capitali a quella di usufruire di una struttura di servizi marketing, logistici ed amministrativi che semplificano ed aiutano il socio nella propria attività. Anche se il vero valore aggiunto di essere soci CEDIMARCHE è quello di far parte di un gruppo i cui valori fondanti sono la solidarietà e la partecipazione”. Qual è la filosofia che sta dietro al marchio Vale? Quanto è importante il marchio nella scelta del prodotto? “Il marchio Vale è il nostro prodotto a marchio. L’abbiamo acquisito quando l’azienda fece la scelta di migrare nella centrale SELEX (la seconda a livello nazionale). E’ un marchio che io
definisco “positivo” poiché ben coniuga l’assoluta qualità e un livello competitivo decisamente interessante”. Le famiglie marchigiane spendono meno in prodotti alimentari? “In realtà le Marche sono una regione il cui consumo alimentare non è tra i più bassi d’Italia, anche se nell’ultimo periodo abbiamo registrato un drastico calo nella spesa media, dovuto alla diminuzione del potere d’acquisto del consumatore. La nostra insegna, tuttavia, grazie all’imprenditore che esercita direttamente e quindi conosce molto bene la realtà locale, riesce a dare risposte positive in tal senso e a soddisfare le esigenze nascenti. Infatti, nonostante quanto detto sopra il nostro risultato cresce grazie ad un continuo e costante aumento di presenze giornaliere”.
può essere la risposta esaustiva alla crisi in atto. La vera risposta la si trova nel duro lavoro quotidiano, nei giovani e in un sistema fiscale equo che premi le aziende virtuose. Noi siamo convinti che si debba ripartire da questi concetti e non ricercare formule magiche risolutrici di una recessione figlia di un modello socio-economico fallimentare”.
Cosa pensa delle recenti normative in materia di liberalizzazioni degli orari degli esercizi e di deroghe festive? “Non abbiamo nulla in contrario alle liberalizzazioni e alle deroghe poiché crediamo fortemente nel libero mercato. Riteniamo che per ottenere risultati positivi un’azienda debba saper essere in grado di esprimere eccellenza e soprattutto si debba far portatrice di un comportamento valoriale elevato. Sottolineo peraltro che allungare gli orari e derogare le aperture non
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DOSSIER: COMMERCIO
MA PER L’ITALIA L’EURO È STATO UN AFFARE? di F. Guidi
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uando l’Italia partecipò all’unificazione monetaria lessi questo evento con molto entusiasmo: un ulteriore passo verso l’integrazione europea, soprattutto politica. Non più barriere monetarie: è una bellezza muoversi per l’Europa e non dover cambiare valuta. Avere come moneta l’euro è un motivo di prestigio, di forza, di distinzione. Scambiarci le merci e i prestiti senza dover avere a che fare con i cambi è una cosa che agevola gli affari, fa sviluppare l’economia e crea una mentalità comune. L’appartenenza all’euro ha rappresentato stabilità nei cambi verso i Paesi extra Ue, ha favorito la stabilità dei prezzi e il mantenimento di tassi di interesse bassi e controllati. I tassi bassi di interesse hanno favorito le aziende, migliorandone la redditività. Fondamentalmente l’euro ha prodotto stabilità nell’economia italiana. Tutto ciò è vero, ma rappresenta la forma esteriore e positiva degli effetti della moneta unica. Oggi tale scelta economica ha mutato volto. L’appartenenza ad una moneta unica rappresenta più un peso e un guinzaglio che un vantaggio: la speranza è che sia un fenomeno temporalmente momentaneo). Il guinzaglio lo tengono le economie più forti (Germania e Francia), che invece di aiutare a difendere dalla speculazione quelle più deboli, per proteggere le loro economie e rafforzarle relativamente al contesto europeo, fortificando la loro leadership economica, finanziaria e politica, non partecipano o condividono un’azione congiunta di difesa. Oggi l’euro è attaccato dalla speculazione finanziaria americana, e conseguentemente in-
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ternazionale, che mira ad indebolire l’economia europea. L’Italia, anello momentaneamente debole della catena europea, è oggetto di attacco. Debole e in prospettiva carente è la difesa dell’Italia dall’attacco speculativo (la domanda di titoli è debole, contrastata dall’abbondante offerta). Chi detiene certificati di credito italiani li sta dismettendo. Le banche europee non esercitano spontaneamente domanda. Il Governo italiano non fa nulla per sostenere la domanda e contrastare l’offerta. Nessun provvedimento è stato ancora adottato verso il nostro sistema finanziario: banche, imprese, famiglie, né riguardo la Banca d’Italia. Pressioni non rilevanti nei confronti delle autorità monetarie e finanziarie europee per indurre i vari sistemi finanziari comunitari al sostegno della domanda o affinché le autorità finanziarie centrali intervengano in difesa dalla speculazione. All’unificazione monetaria non è seguita l’unificazione di politica economica e finanziaria. L’assenza di un governo unificato che gestisca una politica economica, monetaria, fiscale e finanziaria fa sì che i più forti dominino la scena e impongano le loro condizioni. La crisi che stiamo attraversando è in parte frutto della moneta unica. Una svalutazione della moneta, se non avessimo abolito la lira, avrebbe favorito probabilmente una ripresa, seppur in un contesto di inflazione dovuta all’aumento dei costi delle importazioni. La svalutazione avrebbe favorito la ripresa della competitività
nei confronti di Paesi come la Germania, la Francia, il Benelux, gli Stati Uniti, verso i quali si concentrano gran parte delle nostre esportazioni, indebolendo conseguentemente le loro economie. E’ probabile che il ciclo economico sarebbe rimasto inalterato con l’effetto di una ripresa della domanda, della produzione, dell’occupazione; il recupero dell’efficienza e della competitività, avrebbe potuto aver luogo in una situazione di espansione. Invece abbiamo innescato una crisi strutturale e continua verso una sempre più ampia depressione. Con la mancanza di stimoli da parte della domanda, associata alla pressione fiscale e alla mancanza di risorse, tutto il sistema si rende ostile all’investimento: il miglioramento o la ricerca di competitività vengono inibiti se non frustrati. La politica, giocando da un lato sulla stabilità economica e sui bassi tassi di interesse, ha favorito tra l’altro l’espansione dell’indebitamento della spesa pubblica. Oggi che i tassi di interesse, viceversa (per fattori in buona parte esogeni e speculativi) sono aumentati, a farne le spese è il debito pubblico. I governi ricorrono alla pressione fiscale per contrastare i disavanzi che si formano dall’aumento del costo dell’indebitamento: in assenza di politiche economiche qualificate e di un taglio drastico della spesa pubblica, l’unico strumento rimane l’aumento delle tasse. Innescando con ciò strumenti che concorrono ancor più a deprimere la domanda, a scoraggiare l’investimento e a generare crisi e disoccupazione.
Non dimentichiamo che se si ragiona in lire e non in euro il consumatore medio italiano ha perso il 40 per cento del suo potere d’acquisto dal 2002 ad oggi: quindi non è vero che vi è stato contenimento dell’inflazione. Da grande conquista ideologica l’euro sta diventando un condizionamento strutturale verso una sempre più ampia depressone. Grande abilità, coraggio, euforia, sacrificio e determinazione si chiedono alle classi politiche per poter attivare azioni economiche qualitative e selettive capaci di tentare ad invertire il processo di decadenza. Il quadro politico non sembra ancora però pronto. Alla domanda “Quale sarà il futuro?”, esso sarà come è ciò che stiamo vivendo. L’euro ha indotto i politici italiani all’espansione della spesa, che ha generato l’espansione della pressione fiscale; quest’ultima, associata all’aumento del costo del lavoro, dei prezzi in generale e in particolare dei servizi e delle tariffe quale conseguenza dell’introduzione della moneta unica, ha concorso a ridurre la competitività aziendale. Nel 2012 avremo una minore domanda e un aumento del costo dei fattori, pertanto un’ulteriore perdita di competitività.
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DOSSIER: COMMERCIO
PIÙ FRAMMENTAZIONE, PIÙ EVASIONE Secondo un dossier dell’Istat, nel 2008 l’economia sommersa ammontava tra i 255 e i 275 miliardi di euro, con un’incidenza tra il 16,3 e il 17,5 per cento del Pil
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li studi e le analisi effettuate spesso trascurano la correlazione esistente tra dimensioni dell’impresa e propensione ad evadere, ma l’analisi empirica e il buonsenso suggeriscono che i soggetti maggiormente propensi all’evasione sono le microimprese operanti nei settori del commercio e dei servizi. Esiste quindi una relazione inversa tra dimensione dell’impresa ed evasione fiscale. I motivi sono i più vari: in primo luogo, la decisione di evadere è più facile da prendere in una piccola impresa in cui i soggetti che decidono sono pochi e non vengono messi in discussione. In secondo luogo, in una grande impresa le scritture contabili risultano utili per necessità di controllo interno mentre nelle realtà meno strutturate non di rado esse vengono percepite solo come un adempimento burocratico. In terzo luogo, nei confronti delle piccole aziende diminuiscono le probabilità di essere sottoposti ad accertamento, visto che i controlli diretti sul territorio sono inferiori e, una volta superato lo scoglio degli studi di settore, risulta più facile “farla franca”. Da ultimo, occorre rilevare che le tecniche di
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evasione/elusione fiscale utilizzate dalle grandi imprese sono molto più raffinate e più difficili da contrastare. Considerato che in Italia esistono circa 775.000 punti vendita di commercio al dettaglio in sede fissa, si comprende come la lotta all’evasione possa passare anche attraverso una razionalizzazione del sistema distributivo nazionale, in cui le istituzioni spingono per una sostituzione della struttura distributiva fatta di una miriade di imprese di piccole dimensioni con le grandi superfici commerciali. Tale processo, che per forza di cose dev’essere fatto in maniera graduale, può essere intrapreso attraverso una progressiva liberalizzazione delle attività commerciali, con misure che facilitano il rilascio di autorizzazioni amministrative per i centri commerciali, con una maggiore elasticità sugli orari di apertura. Tutte misure che andrebbero a favorire le strutture commerciali più dimensionate rispetto ai piccoli esercizi commerciali. Naturalmente questo non vorrebbe dire la morte del piccolo commercio ed artigianato che, anzi, potrebbero avere un maggiore senso ed addirittura valorizzarsi se diretti
alla produzione e al commercio di prodotti altamente specializzati, di nicchia, in cui sia presente un valore aggiunto elevato che renda inutile il ricorso a quel tipo di evasione “necessaria” per la sopravvivenza che oggi risulta comune a molti esercizi commerciali. In questa direzione sembra andare anche l’art. 31 della Manovra Monti che dispone la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Variando un po’ il discorso su altre possibili soluzioni al problema dell’evasione fiscale, può essere sempre “di moda” l’introduzione di deduzioni dal reddito delle persone fisiche delle spese sostenute quotidianamente, magari limitando la deduzione a spese per beni durevoli (vestiario, mobili e arredi, elettrodomestici, ecc.). In questo modo si crea una sorta di “conflitto di interessi” tra chi acquista e chi vende e si scoraggia l’evasione senza ricorrere a particolari strumenti coercitivi. Nella stessa direzione agisce anche un altro strumento innovativo e già testato in Cina. Si tratta dell’inserimento, assieme allo scontrino fiscale, di un “gratta e vinci” che dà la possibilità al possessore di vincere
premi senza oneri aggiuntivi. In questo modo il cliente sarà più stimolato e meno distratto al momento di chiedere lo scontrino. Un’altra idea potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di una tassazione forfetaria per le imprese di dimensioni minori, così come avviene in Francia, dove le imprese che non superano un determinato fatturato (777.000 euro per la produzione di beni e 234.000 euro per le prestazioni di servizi) calcolano il reddito imponibile in maniera forfetaria (29 per cento del volume di affari per la produzione di beni e 50 per cento per le prestazioni di servizi). Per le imprese di minori dimensioni, la semplificazione degli adempimenti burocratici e la snellezza del sistema fiscale potrebbero rappresentare uno stimolo a far emergere materia imponibile e limitare le possibilità di occultamento del reddito. Roberto Antonella Area Fiscale Gruppo Sida r.antonella@sidagroup.com tel. 071.28521
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INCHIESTE
CHI PAGHERÀ I DEBITI DELLA ANTONIO MERLONI? Sul tavolo c’è la cessione degli assets della Ardo (Antonio Merloni) al gruppo che fa capo all’imprenditore marchigiano Giovanni Porcarelli. Valutazione: 13 milioni. Ma a quanto pare gli stessi beni in precedenza sarebbero stati valutati 178 milioni in occasione di un maxi prestito ipotecario di 138 milioni. di P. Duranti
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. E’ il numero di creditori della Antonio Merloni riconosciuti dal Tribunale di Ancona, che complessivamente vanterebbero crediti per circa mezzo miliardo di euro. Di questi, 131 spettano alle banche. Banche che non sono rimaste a guardare: tra ricorsi al Tar ed impugnative davanti alla giustizia ordinaria, il pool di istituti di credito tenta di rimettere tutto in discussione. Ma facciamo un passo indietro, ripercorrendo le vicende più recenti che hanno accompagnato il gruppo fabrianese. Risale alla fine del 2011 il perfeziona-
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mento della cessione degli stabilimenti Ardo – facenti capo alla Antonio Merloni – al QS-Group di Giovanni Porcarelli, il quale presenta il nuovo piano industriale di J.P. Industries (così dovrebbe chiamarsi la newco). Piano industriale che prevede l’assunzione, nel giro di quattro anni, di 700 dei 2.300 lavoratori occupati in precedenza, equamente suddivisi tra gli stabilimenti di Fabriano (S.Maria e Maragone) e Gaifana, in provincia di Perugia. Il tutto suggellato da un accordo sindacale del 21 novembre scorso siglato al Ministero dello Sviluppo Economico. In più, il piano di J.P. Industries prevederebbe investimenti per 25 milioni, anch’essi spal-
mati sul prossimo quadriennio, accompagnati da una fidejussione di sei milioni per un impegno della medesima durata (quindi due anni in più rispetto a quanto prescrive la Marzano). L’individuazione dei 700 lavoratori (con la garanzia del 90 per cento dello stipendio precedente) – che, preceduta dall’invio di un questionario a tutti i dipendenti, risale al 22 dicembre 2011 – non è stata esente da critiche e contestazioni. Per gli esclusi (700 solo a Fabriano) teoricamente si aprono diversi scenari: sulla base dell’Accordo di Programma la Regione Marche dovrà cercarne la ricollocazione, ma non è esclusa la via del prepensio-
namento. Per una parte di loro – si parla di poco più di cento –sarebbero arrivate sulla scrivania dei commissari delle offerte ulteriori. Cosa accade dopo? La cessione incassa l’ok di Roma e del Comitato di sorveglianza dell’azienda (organo previsto dalla legge Marzano), ma nel frattempo si muovono le banche: Unicredit, Carifac, Banca delle Marche e UBI-Banca Popolare di Ancona inviano una letteradiffida ai Commissari governativi (Massimo Confortini, Antonio Rizzi e Silvano Montaldo) e al Ministero guidato dal neo-ministro Corrado Passera, giudicando i termini della cessione lesivi dei
loro interessi. Monte dei Paschi va oltre, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona lamentando il fatto che il costo dell’operazione non sarebbe proporzionato. Come andrà a finire si saprà nelle prossime settimane (la prima udienza si è svolta il 26 gennaio scorso); per ora pare comunque che l’iniziativa giudiziaria intrapresa dall’istituto senese sia stata seguita anche dalle altre banche creditrici. Le quali si sarebbero rivolte anche al Tar del Lazio contro le autorizzazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico. Insomma, gli istituti di credito chiedono l’annullamento dell’operazione e la cessione separata
degli immobili. Non dimentichiamo, infatti, che l’operazione che ha portato gli asset Ardo nella cassaforte di Porcarelli è stata valutata 13 milioni (di cui tre si riferiscono a crediti vantati verso la precedente gestione, ai quali l’acquirente rinuncia). Valutazione del tutto inadeguata, secondo le banche. ML, anche attraverso il proprio sito internet (www.mlmagazine.it), seguirà l’evoluzione della vicenda, perché riguarda un’azienda che rappresenta un patrimonio non soltanto economico ma anche culturale, storico e sociale della nostra comunità.
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INNOVAZIONE
Abbiamo incontrato Doriano Moreno, responsabile commerciale di Luce Bianca, un’azienda romana affermata nella produzione di gioielli di J. Celant
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ottor Moreno, recentemente la Vostra azienda ha investito molto sull’innovazione. Potremmo dire che in un contesto molto difficile come questo, rappresentate un bell’esempio … “Partiamo da un dato: il mercato ci ha premiati. Un chiaro riconoscimento alla serietà, alla professionalità e all’impegno dimostrati per anni da quest’azienda. Da qui la necessità di dotarci di una Software House in grado di fronteggiare le nuove esigenze”. In particolare di cosa avevate bisogno? “Era necessario dotare gli agenti di uno strumento che permettesse la gestione a distanza delle informazioni, una riorganizzazione del magazzino e l’elaborazione di dati statistici al fine di meglio comprendere e strutturare l’attività. In altre parole, dovevamo ottimizzare il lavoro degli agenti”. Come vi siete mossi sul mercato? “Abbiamo ricevuto numerose proposte, tra le quali abbiamo optato per una soluzione altamente innovativa realizzata da Zucchetti Centro Sistemi (la Mobile Sales Force Automation di Cassiopea, ndr), calibrata proprio sulle nostre specifiche esigenze. Inoltre, per le esigenze di gestione del magazzino l’azienda aretina ha offerto una soluzione semplice e completa
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al tempo stesso qual è Ad Hoc Revolution. Il forte incremento del mercato rendeva poi necessario dotarsi di uno strumento studiato per rilevare dati ed elaborare risultati statistici, come Infobusiness”. Avete riscontrato effetti positivi a seguito dell’installazione dei nuovi software? “Certamente. Gli investimenti di cui parlavo ci hanno permesso di ottimizzare la gestione delle risorse, con un positivo riverbero sotto il profilo dell’efficienza organizzativa della nostra struttura. Inoltre abbiamo fatto importanti passi avanti sul piano della tracciabilità dei processi interni”.
Zucchetti Centro Sistemi S.p.A. Via Lungarno, 305/a 52028 Terranuova Bracciolini - Arezzo, Italy tel. (+39) 055 - 91971 fax. (+39) 055 - 9197515 e-mail: commerciale@centrosistemi.it website: www.centrosistemi.it
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AUTO E MOTORI
LA NUOVA MERCEDES-BENZ CLASSE B:SPORTS TOURER COMPATTA
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olto più agile ed efficiente di prima, ma confortevole e spaziosa come sempre: la nuova Mercedes-Benz Classe B ha un talento versatile. L’altezza contenuta della vettura e la posizione di seduta più eretta segnalano già a livello visivo la vocazione al dinamismo di questa Sports Tourer compatta. Ma anche sul fronte tecnologico questa vettura a trazione anteriore annuncia l’inizio di una nuova era per le compatte Mercedes-Benz, presentandosi con un nuovo motore a benzina a quattro
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cilindri a iniezione diretta e sovralimentazione turbo, un nuovo propulsore diesel, un nuovo cambio a doppia frizione, un nuovo cambio manuale e nuovi sistemi di assistenza alla guida. “In tutta la storia di Mercedes-Benz non c’erano mai state per un cambio di modello così tante novità in un colpo solo”, sottolinea Thomas Weber, membro del Consiglio Direttivo Daimler, responsabile della Divisione Ricerca del Gruppo e responsabile Sviluppo di MercedesBenz Cars. “Questo salto permetterà ai futuri Clienti della Classe B di beneficiare
di valori di consumo e di CO2 esemplari, di una generosa abitabilità e di un livello di sicurezza elevatissimo, che mai prima d’ora era stato raggiunto in questa categoria”. Il design degli esterni: spazio perfetto nella sua forma più bella. La nuova Classe B è una tipica Sports Tourer Mercedes, una berlina monovolume che offre tanto spazio e assicura parallelamente un convincente dinamismo. Queste due prerogative sono segnalate dalle linee caratteristiche del design degli esterni: sul frontale e nella coda domina
infatti lo sviluppo in larghezza, accentuato anteriormente dall’ampia e possente mascherina del radiatore e dai gruppi ottici che si allungano fino alle fiancate, e posteriormente dal largo lunotto, i gruppi ottici divisi in due parti e caratterizzati dalla sinuosa linea orizzontale, e il grande portellone posteriore con basso bordo di carico. Il nuovo carattere sportivo e l’eccellente aerodinamica risultano evidenti soprattutto nella vista laterale. Il cofano motore confluisce nei montanti anteriori, la linea del tetto si tende fino all’incisivo
spoiler. Una nervatura modellata sul tetto conferisce una linea allungata alla vettura. I possenti passaruota con le loro linee caratteristiche allungate sotto la linea di cintura sono un’interpretazione in chiave sportiva dell’attuale design MercedesBenz.. Particolari raffinati, come la cura dedicata al nuovo e caratteristico design dei gruppi ottici anteriori, sottolineano l’ambizione del Marchio ad occupare una posizione di assoluto prestigio anche nel segmento delle compatte. Aerodinamica eccellente: Cx sbalorditivo per una monovolume. Con uno straordinario coefficiente di resistenza aerodinamica Cx di 0,26, la nuova Classe B si colloca nettamente al vertice di questo segmento di mercato. Questo ottimo risultato si deve non soltanto al design aerodinamico degli esterni, ma anche ai tanti dettagli ottimizzati, ad esempio per quanto concerne il flusso dell’aria intorno alle ruote anteriori, la geometria del sottoscocca e il convogliamento dell’aria di raffreddamento. Per alcuni particolari di nuovo sviluppo, come gli spoiler dentellati sui passaruota, è stata presentata domanda di brevetto. Equipaggiata con il pacchetto tecnologico ECO, che sarà disponibile in un secondo momento, la Classe B eguaglia addirittura la Classe E Coupé, campionessa mondiale di aerodinamica, raggiungendo con un Cx di 0,24 un coefficiente di resistenza aerodinamica sensazionale per una monovolume. Nuova concezione: si riduce l’altezza esterna, ma aumenta lo spazio nell’abitacolo La vocazione dinamica della nuova Classe B è corroborata dalla nuova concezione della vettura. La prima cosa che colpisce è la riduzione dell’altezza: con i suoi 1.557 millimetri, il nuovo modello si abbassa di quasi cinque centimetri sulla carreggiata rispetto al modello precedente. Anche l’altezza dei sedili rispetto alla strada è diminuita (- 86 mm), per agevolare l’accesso a bordo senza tuttavia compromettere la visibilità. Seguendo il desiderio di molti Clienti, la posizione di seduta rimane alta. Parallelamente, è stato ulteriormente aumentato lo spazio per la testa. Con una misura massima di 1.047 mm sui sedili anteriori (senza tetto scorrevole), la Classe B si classifica anche in questa disciplina tra le vetture più spaziose del segmento. Associata al ribassamento del pianale, la posizione di seduta più alta, oltre ad essere ergonomica, permette ai passeggeri posteriori di usufruire di uno spazio per le gambe (976 mm) che supera persino la Classe S e la Classe E e costituisce un valore record in questo segmento. Attrezzata per il futuro: concezione modulare “Energy Space” Grazie alla concezione modulare “Energy Space”, la nuova Classe B è già pronta a livello costruttivo per le versioni ad alimentazione alternativa. Opportuni punti di giunzione della scocca permettono, sulle versioni ad alimentazione alternativa, di modificare la sezione principale del pianale per ricavare un gradino. Il pianale in parte doppio sotto il sedile posteriore può così alloggiare l’accumulatore di energia alternativo.
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TENDENZE
MACEF, CHIUDE LA QUATTRO GIORNI DEDICATA AL MONDO DELLA CASA Tassello fondamentale per la crescita è l’internazionalizzazione, tra i paesi più dinamici Russia, Francia e India di L. Dattolo
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i è chiuso il 29 gennaio il Macef, il salone internazionale della casa, giunto alla sua 92a edizione. 88.658 sono state le figure professionali che hanno scelto di visitare la quattro giorni di Fiera Milano dedicata al mondo della casa che ha visto in mostra 1.887 espositori di cui il 25% stranieri. “Dopo quattro edizioni in crescita abbiamo chiuso questo Macef con un segno meno – afferma Enrico Pazzali, Amministratore Delegato di Fiera Milano - Un risultato che rispecchia la fotografia del nostro Paese, un calo di visitatori del 6,3% di per sè non vuole dire molto, ma dietro questa percentuale si legge una forte preoccupazione. Non è sufficiente innovare, produrre ed esportare: l’insta-
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bilità e l’incertezza continua portano le aziende, e nel nostro caso espositori e visitatori, a non programmare e di conseguenza a non investire. E il risultato di tutto questo - aggiunge Pazzali - si traduce in una mancata crescita. In questo momento l’emergenza resta il credito difficile, ci sono aziende che hanno la capacità di produrre ma che non hanno i mezzi per avviare la produzione, la mancanza di ossigeno da parte delle banche, oltre a rallentare la crescita fa perdere in competitività. Nonostante uno scenario così difficile, Macef ha suscitato invece una maggiore attenzione da parte dei mercati strategici, come Russia, India e Brasile, e al contempo è riuscita a rinnovare l’inte-
resse di alcuni Paesi europei. Ma il nostro impegno non si ferma qui. Stiamo infatti lavorando su una razionalizzazione e omogeneità dell’offerta e studiando l’ampliamento di alcune aree della manifestazione aprendo a nuovi settori per venire incontro alle esigenze dei nostri buyer italiani e stranieri”. Rispetto all’edizione di gennaio 2011, sul fronte italiano è stato registrato un calo di visitatori, in particolare dalle regioni del centro-sud, dovuto anche allo stato di agitazione del settore dei trasporti. La partecipazione degli operatori esteri ha registrato una sostanziale tenuta con una dinamica che ha visto un incremento del 12% dei francesi e soprattutto dei
russi che hanno chiuso con un + 21% a fronte di un prevedibile calo di Spagna e Grecia (- 7%).
presentare al mercato, non solo con i loro nuovi prodotti, ma anche per confrontarsi con la concreta domanda.
Per quanto riguarda il Far East, è da sottolineare l’ottima performance dei visitatori indiani (+34%) a compensare un leggero calo dei Paesi asiatici in generale.
La prossima edizione di Macef è dal 6 al 9 settembre 2012, ma gli espositori e i buyers, grazie a Socialike possono continuare a fare business, networking e a non “perdersi” di vista. Una sorta di gateway social-professionale, che accompagnerà tutti gli utenti con contenuti, interazioni, tweets, video e fotografie: tutto ciò che nel linguaggio “digital” è oggi sinonimo di opportunità.
Guardando oltreoceano, buona l’affluenza dalle Americhe con un +32,6%. Macef rappresenta il meglio del mercato: qualità e innovazione sono gli ingredienti vincenti delle nostre produzioni che determinano il successo dell’italianità nel mondo. Ancora una volta, la manifestazione, si conferma un appuntamento necessario per le imprese che si vogliono
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ITINERARI DEL GUSTO
ITINERARI DEL GUSTO LOCANDA IL VICARIATO Castello di Pietrarubbia (PU) tel.0722750031 cell. 3934729219 www.ilvicariato.it info@ilvicariato.it Petra Rubea è un antico borgo abitato, dominato dai suggestivi ruderi del vecchio castello. Non solo prelibatezze locali e ricette regionali, ma anche un luogo in cui “gustare la cultura” in tutte le sue forme: un’antica fornace per l’estrazione del ferro, un prestigioso laboratorio dedicato all’arte dei metalli. Cucina della tradizione per rallentare i ritmi e riscoprire la cultura dell’accoglienza tra Marche e Romagna.
FARROTECA MONTEROSSO Via Costantinopoli, 9 61047 San Lorenzo in Campo (PU) Tel. +39 (0)721 776511 www.farrotecamonterosso.it info@farrotecamonterosso.it La Farroteca inagurata nel 2003 è il primo esempio in Italia di ristorante e punto vendita interamente dedicato al farro. Il caratteristico locale offre ai suoi ospiti specialità a base di farro “Triticum Dicoccum”, la qualità più pura dell’antico cereale, quella che 5000 anni fa imbandiva le tavole dei faraoni. Il menù comprende: focacce, pizzette, polenta, vellutata di farro e lenticchie, zuppe, gustosissimi primi conditi con verdure o pesce, formaggi, salumi di produzione propria, carni nostrane e dolci abbinati con ottimi vini regionali. Aperta tutti i giorni su prenotazione con un giorno di anticipo.
LOCANDA I PIACERI DELLA CARNE c/o Agriturismo Antico Uliveto (MC) Via Palazzo Rosso, 1 62018 - Porto Potenza Picena www.anticouliveto.com info@anticouliveto.com Cucina solidamente legata al nostro territorio proposta in una calda ed accogliente atmosfera in cui gli arredi e l’imponente braciere creano la cornice ideale per apprezzare la genuinità dei cibi ed il gusto naturale dei prodotti tipici: la pasta fatta a mano, la carne cotta alla brace, focaccia, pane e pizza cotti nel vero forno a legna. Ambiente ideale per banchetti e ricevimenti o cene di gala, la locanda “I piaceri della carne” dispone anche di una sala più riservata per un pranzo di lavoro o una cena romantica.
TRATTORIA RIMANTE Via Pisacane 59, 60019 Senigallia (AN) tel. +39 (0)71 7929384 Delizioso locale a pochi passi dal Teatro La Fenice. Ogni elemento dell’ambiente anima un’atmosfera dal gusto retro; una vecchia bicicletta appesa sopra l’ingresso, specchi, valigie e bauli dalle forme che rimandano a piacevoli tempi passati, in cui l’arte della buona cucina apparteneva alla vita quotidiana. Tutto proviene dalla cucina stessa della trattoria, fin dalle materie prime, si sfornano il pane, i diversi tipi di pasta e dolci fatti “in casa”. Una delle tre stanze del ristorante permette una cena intima e dal gusto veramente familiare, poiché ha un solo tavolo all’interno. Perfetto per una cena romantica.
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ARTE E CULTURA
AD OSIMO I PARTONO “I CONCERTI DEL POMERIGGIO”
concerti, distribuiti in tre mesi, con l'intento di creare un rapporto sempre più stretto tra il pubblico e i giovani cantanti che si formano nell'Accademia, propongono programmi che spaziano dalla musica barocca al melodramma ottocentesco, con qualche incursione nella musica popolare e nel musical. La rassegna ha avuto inizio domenica 22 gennaio con un appuntamento dal titolo Dal mito al personaggio con musiche di Mozart, Verdi, Offenbach, Bizet, dedicato alle figure mitiche antiche e moderne, tra cui Didone, Don Giovanni e Carmen.
L'Accademia d'Arte Lirica di Osimo – diretta dal Maestro Venanzio Sorbini - avvia I concerti del pomeriggio, una rassegna di appuntamenti musicali nella sede in piazza S. Agostino
www.accademialiricaosimo.it info@accademialiricaosimo.it Tel. 071.714525
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ARTE E CULTURA
LA LUCE DELLE MARCHE
Paesaggi delle marche Lorenzo Cicconi Massi
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Metamorfosi della terra Mario Giacomelli
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me interessano i segni che fa l’uomo senza saperlo, ma senza far morire la terra. Solo allora hanno un significato per me, diventano emozione. In fondo fotografare è come scrivere: il paesaggio è pieno di segni, di simboli, di ferite, di cose nascoste. È un linguaggio sconosciuto che si comincia a leggere, a conoscere nel momento in cui si comincia ad amarlo, a fotografarlo. Così il segno viene a essere voce: chiarisce a me certe cose, per altri invece rimane una macchia” Con queste parole il fotografo Mario Giacomelli sottolinea l’importanza della “terra”, del paesaggio; e alla fotografia del paesaggio marchigiano è stata dedicata la mostra La luce delle Marche, ospitata fino agli ultimi giorni di gennaio alla Villa Vitali di Fermo. Ferruccio Ferroni, Ignazio Maria Coccia, Mario Carafòli, Mario Giacomelli, Eriberto Guidi, Giovanni Marrozzini, Lorenzo Cicconi Massi, Mario Dondero, Riccardo Gambelli. Nove tra i più importanti fotografi italiani del Novecento, attraverso tre generazioni, hanno raccontato le Marche viste dall’occhio del loro obiettivo e ci hanno regalato punti di vista, scelte di luce, dettagli, in altre parole emozioni. È così che, attraverso lo sguardo del fotografo, le colline, il mare, le chiese, i paesi delle Marche sono diventati paesaggi dell’anima, patrimonio delle generazioni future. La mostra, curata da Simona Guerra, è stata organizzata dalla Petite maison des son set lumières, centro indipendente di ricerca, studio e divulgazione della cultura dell’immagine di Porto Sant’Elpidio, con il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Fermo.
> Per un approfondimento:
www.petitemaison.it/la_luce_delle_marche
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A CASA DI...
CASTELLO
IL CASTELLO MÀLLEUS È LA STRUTTURA NELLA QUALE HA SEDE L’ANTICA BOTTEGA AMANUENSE 152
MALLEUS
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A CASA DI...
Una delle eccezionalità del Castello, 1500 mq. Di superficie, è nell’assenza di un vero e proprio progettista. Tutto nasce dalla mente del titolare, Màlleus, il quale è stato l’unico protagonista della realizzazione estetica del progetto. Nel Castello si è incredibilmente ricreata l’atmosfera tipica degli scriptorium medievali: orientando il Castello a 21 gradi Est si garantisce il giusto apporto di luce in ogni momento della giornata e in ogni mese dell’anno. Infatti, con questa angolazione, la luce solare scende dall’alto, creando una piacevole illuminazione soffusa.
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I
l Castello Màlleus è la struttura nella quale ha sede l’Antica Bottega Amanuense, inaugurata nel 2011, dopo tre anni di lavoro. Considerando la particolarità del lavoro svolto all’interno dell’azienda, non era nei programmi la semplice costruzione di un moderno prefabbricato; si è invece cercato e voluto creare una struttura che rappresentasse al meglio il connubio tra antico e moderno.
esperto di fama internazionale, che ha applicato alla moderna ingegneria civile le antiche regole della Geometria Sacra, tipiche delle grandi antiche opere egiziane e di molte cattedrali. Partendo dal progetto originale, ha modificato alcune misure, rendendo la struttura adeguata all’antica tradizione vitruviana e alle regole armoniche della cattedrale dell’Impero Romano d’Oriente, la Chiesa di Santa Sofia di Costantinopoli.
Una parte importante nella definizione del progetto finale è stata demandata all’ingegner Alfonso Rubino di Padova,
La fusione tra antico e moderno, passato e futuro, grazie all’utilizzo delle più moderne tecniche costruttive, fa nascere
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A CASA DI...
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Poesia, suggestione, armonia: tutto il castello vibra di un’energia positiva che dona un immediato benessere
}
“prime assolute”, ovvero delle vere novità in campo edile e tecnologico. Parliamo, per esempio, della prima grondaia di rame curva, o del primo arco gotico in pietra che riesce a seguire la curvatura del copro centrale del Castello, storicamente progettati per superfici piatte. Il Castello poggia su una sorgente sotterranea di energia benefica, che dà una vibrazione interna alla struttura. I portoni sono stati realizzati utilizzando legno di castagno antico forniti dall’azienda La linea del Legno. I portoni sono stati realizzati utilizzando legno di castagno antico forniti dall’azienda La linea del Legno I mattoni provengono da una piccola fornace e sono fatti a mano, da qui il loro aspetto assolutamente unico. Da notare che il loro cromatismo è stato selezionato per rispettare il colore e la tonalità della campagna marchigiana. Il muro di mattoni nell’ingresso è stato eretto partendo da alcune pietre rinvenute durante la costruzione delle fondamenta. Erano, probabilmente, parte di una costruzione antica, una vecchia villa signorile o un antico castello eretto a guardia della zona. Il maestoso lampadario visibile nella hall d’ingresso è stato realizzato a mano e senza saldature, da un maestro forgiatore di Città di Castello.
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VIAGGI
A cura di Maraviglia viaggi www.maravigliaviaggi.it
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VIAGGIO A PARIGI
VACANZA PER COPPIE a St.Vincente e Grenadines al Canouan Resort
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A 110 miglia ad ovest delle Barbados, l’isola di Canouan è caratterizzata da lussureggianti colline verdi e isolate spiagge di sabbia bianca, riparate da una delle più ampie barriere coralline dei caraibi. Canouan Resort si trova sul lato sopravvento dell’isola in una bellissima baia protetta di 120 ettari con al centro una chiesa inglese del secolo XVII. Con le sue tre spiagge di sabbia bianca, baie e spiagge accessibili solo in kayak, un campo da 18 buche progettato di Jim Fazio, ristoranti gastronomici, e centro benesre il Canouan Resort è un punto di riferimento per le vacanze di lusso nei caraibi.
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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA SPECIALE S.VALENTINO BORGO LANCIANO Relais Borgo Lanciano**** è un raffinato borgo castellano in cui oggi è possibile vivere un’esperienza di benessere in una magica e suggestiva atmosfera, tra rocche e castelli d’epoca, nel cuore di una natura rigogliosa e sotto un cielo infinito di stelle! Il Relais Benessere Borgo Lanciano si trova a Castelraimondo, in quello che un tempo fu lo Scacchiere dei Da Varano, che è possibile scoprire in un soggiorno che prevede: 2 notti in camera doppia con prima colazione, un accesso alla Kimben Spa, 1 massaggio Hot Stone con pietre laviche (60 min.) o un trattamento fanghi al DIAMOND e PLATINUM (45 min.) a scelta, visita privata a Rocca d’Ajello. A partire da 245 euro a persona info su: www.maravigliatravel.it - info@maravigliatravel.it
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FUGA D’AMORE IN UN LUXURY REFUGE Custodita da uno dei cento borghi più belli d’Italia, invisibile allo sguardo dei passanti, Villa Lattanzi si scopre in tutta la sua bellezza agli occhi di chi sa individuare le perle dell’accoglienza ed è in cerca di silenzio ed armonia. L’atmosfera è ovattata, i rumori filtrati, la vista piacevole sull’azzurro del mare. È come se il vento, ondeggiando tra gli alberi, avesse pervaso ogni angolo della villa di un frammento della storia dei due amanti che ha avvolto di fascino e mistero questo angolo di Paradiso. 1 notte in camera matrimoniale Superior con prima colazione + Welcome gift in camera all’arrivo + Upgrading gratuito su disponibilità + Cena menu degustazione a lume di candela (bevande incluse)+ Escursione guidata alla Grotta degli Amanti nascosta nel parco della Villa. A 159 euro a persona info su: www.maravigliatravel.it - info@maravigliatravel.it
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VIAGGI
Michela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche.
DA VEDERE A LORETO Museo Antico Tesoro: c/o Palazzo Apostolico, Piazza della Madonna, Loreto (chiuso il lunedì). 28 sale e 2000mq di esposizione, con pregiati dipinti, sculture, arazzi, maioliche, oggetti d’oreficeria e mobili provenienti dal santuario o donati alla Santa Casa nel corso dei secoli.
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iei cari Lettori, bentornati al nostro appuntamento mensile con la rubrica dedicata agli “itinerari fuori rotta” e a tutti gli spiriti esploratori. Per il tema di questa puntata, un ringraziamento doveroso va all’Assessore al Turismo di Loreto, Federico Guazzaroni, che mi ha mostrato un volto curioso e poco conosciuto della cittadina di Loreto. La città, meglio nota per la Basilica della Santa Casa di Nazareth, reliquia unica al mondo e gioiello di architettura rinascimentale, dopo ben 500 anni apre finalmente al pubblico le sue “Rocchette”, i suggestivi camminamenti di ronda che sovrastano la basilica e che svelano una singolare fisionomia di basilicafortezza. A partire dal XV-XVI secolo “Le Rocchette” ebbero un ruolo fondamentale per la storia di Loreto e per la difesa dell’importante reliquia conservata nella chiesa. Nel 1485, in una fase in cui la città aveva raggiunto grande prosperità e benessere e non era più possibile importare reliquie dalla Terra Santa, si decise di far costruire «li merli e le difese d’intorno a tutto il corpo della chiesa» e di fortificare il tempio perché potesse resistere «a ogni scorreria e impeto dei turchi». Il progetto fu portato a termine sul disegno di Baccio Pontelli, ingegnere generale delle Rocche pontificie nella Marca d’Ancona, che realizzò un camminamento di ronda aggettante su mensole,
> DOVE MANGIARE:
in una geniale visione che coniuga mirabilmente l’esigenza della difesa con l’eleganza delle forme, secondo i canoni dell’arte rinascimentale. La minaccia dei turchi, però, si rinnovò nel 1518 quando essi misero a ferro e fuoco la vicina Porto Recanati. Così Leone X dispose che la città venisse munita anche «con fosse e bastioni». In pochi anni furono eretti il bastione del Comune e quello di Porta Marina. Oggi Rocchette e Bastioni sono visitabili e interamente percorribili in un tour affascinante con guida, in grado di svelarvi curiosità e segreti della grande basilica. Scoprirete il mondo nascosto che si trova sopra le stupende volte affrescate della chiesa, fatto di ambienti un tempo abitati da soldati e di stupefacenti meccanismi architettonici che rendono possibile lo spettacolo sottostante. Ai vostri occhi si apriranno vedute uniche e altrimenti impossibili sulla grande cupola del Sangallo, sul particolarissimo campanile del Vanvitelli e su tutto il bellissimo panorama circostante. Scoprirete infine il singolare tesoro della Santa Casa di Loreto, così sottilmente legata al mondo dello sport e dell’areonatica militare, con oggetti davvero impensabili conservati in un ambiente sacro quale la Sala del Pomarancio.
Pasticceria Il Picchio, Via don E. Rampolla 1, Loreto, Tel. 071.977760 (chiuso il lunedì). Dal 1978 pasticceria artigianale d’eccellenza, cioccolateria e Ristorante Gourmet per un pasto di mezzogiorno sano, genuino e veloce. Ristorante Da Andreina, Via Buffolareccia 14, Loreto, Tel. 071.970124 (chiuso il martedì). Particolarmente rinomato per le sue specialità di carne e cacciagione, è una meta obbligata per tutti coloro che amano sapori raffinati e una cucina che unisce tradizione e innovazione. Ristorante Da Alvaro, V. Foscolo 21, Villa Musone di Loreto, Tel. 071.977533 (chiuso il mercoledì). 40 anni d’esperienza, specialità caserecce, come le ottime carni alla brace, cacciagione e pasta fresca fatta in casa.
Scrivi a: m.rossi@maravigliatravel.it I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.
Ai miei lettori più curiosi, il piacere di scoprire di persona questa impedibile chicca.
161 Loreto - Santa Casa
Le Rocchette
SALUTE E BENESSERE
LA SANITÀ AL TEMPO DI INTERNET: IL CASO DELLA TELEMEDICINA Capita quotidianamente che una persona faccia richiesta al proprio medico di un’analisi laboratoristica o di un farmaco per la propria malattia (reale o presunta). Come egli possiede tali conoscenze abitualmente bagaglio culturale del dottore curante? Elementare, lo ha letto su internet di M.Timio
L
a diffusione e l’utilizzo di web sta trasformando radicalmente la vita quotidiana di uomini e donne, cambiando antropologicamente il presente di chi è malato e si cura. E’ nato così il “dio-internet”, inteso come il messia che attraverso le pagine di un vangelo “tecnologico” illude il paziente trasformato in pseudo-specialista e ridimensiona la figura del medico nelle sue prerogative diagnostiche e curative. Internet, insomma, sta cambiando i canoni di interpretazione della galassia “salute”, fino a banalizzarla, giungendo ad una sostanziale modificazione del rapporto medico-malato. Cambiano le attese del paziente e del medico, forse perché si è incrinata l’alleanza terapeuti-
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ca tra questi due attori della sanità. Attori, nel senso di Ippocrate secondo il quale la medicina si può raffigurare come un triangolo ai cui vertici sono poste tre M: Malattia, Malato, Medico. Con l’introduzione del computer e di tutte le componenti ad esso connesse, si è inserita una quarta componente che spariglia appunto la terna ippocratica: il quarto angolo può essere definito “Mondo esterno o tecnologico”. Nel passaggio dalla figura geometrica triangolare a quella rettangolare, il paziente viene posto in una nuova prospettiva dall’incerta identificazione. Dal punto di vista tecnologico il singolo ne trae vantaggi, sotto il profilo antropologico forse di meno.
Nello stratificato rapporto sanità-internet il paziente è aggiornato o meglio “infarinato” su tutto: tecniche, farmaci e case farmaceutiche, professioni, istituzioni, ospedali. Ma tutto questo quanto gli giova? La risposta è sub-iudice. E’ invece totalmente a suo vantaggio quando introduciamo una tematica nuova e in pieno sviluppo: la telemedicina. Con questo termine si intende la trasmissione e condivisione di informazioni di carattere sanitario e scientifico tra medico e paziente o tra gli stessi professionisti sanitari, mediante sistemi di comunicazione di tipo telematico/informatico. La telemedicina permette l’erogazione di assistenza sanitaria tramite tecnologie di telecomunicazione computer-assistite
in situazioni in cui il medico e il malato non si trovino nella stessa località o vi si trovino in momenti diversi. E’ una vera rivoluzione. Si trasmettono iniziali informazioni di carattere medico (testi, suoni, immagini) e il successivo monitoraggio del paziente con una assoluta garanzia di sicurezza, efficacia ed efficienza in numerosi ambiti di applicazione. Si va da quelle verticali specialistiche, quali l’assistenza agli astronauti, a persone coinvolte nelle spedizioni polari, nelle piattaforme oceaniche e in crociere, alle applicazioni orizzontali destinate a larghe fasce della popolazione come gli anziani, i malati cronici o disabili. Ed è proprio su queste ultime classi che si concentra oggi l’interesse della medicina
telematica… Basti pensare che attraverso il monitoraggio possono essere seguiti nella propria abitazione pazienti con malattie croniche invalidanti, quali ad esempio il diabete mellito, lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria, la dialisi domiciliare, le aritmie, l’ipertensione arteriosa, la malattia ulcerosa degli arti inferiori. Inoltre, possono essere seguiti a domicilio con la stessa accuratezza riscontrabile in ospedale, pazienti con le medesime patologie croniche o appena dimessi dal luogo di cura, con maggiore soddisfazione dell’assistito e indubbi risparmi di spesa. Certo, per fare ciò occorre ripensare l’intera rete sanitaria, con una riorganizzazione e razionalizzazione del Servizio Nazionale che
comporta anche una contrazione dell’esorbitante costo assistenziale: aspetto di non secondaria importanza con i tempi che tirano. Il progetto di telemedicina che comprende servizi ospedalieri e territoriali e che prevede il coinvolgimento dei medici di base, si articola nella telesorveglianza, nel monitoraggio e nella teleassistenza domiciliare di pazienti con patologie croniche invalidanti. L’essenziale è crederci, a cominciare dalle ASL e dalle Regioni. In questo contesto sembra che le Marche siano ben orientate. Certo è che avremo tante badanti disoccupate!
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SALUTE E BENESSERE
UNA PERLA DELLA RIVIERA DEL CONERO di R. Guidi
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prirà alle Terme dell'Aspio di Camerano un nuovo centro benessere e cura della persona con associate cure talassoterapiche. Ai piedi del Conero, tra Camerano, Osimo, Ancona e Loreto, le Terme dell’Aspio, centro storico di eccellenza, da marzo riprenderanno l'attività con un progetto rinnovato di sviluppo incentrato sul benessere e sulla cura della persona. Da epoche antiche le Terme dell’Aspio sono state un centro termale di eccellenza, con particolare riguardo alle cure idropiniche effettuate con “acque purgative, diuretiche", secondo il giudizio datato 1932 del Professor Sanarelli dell’Università di Roma. Un centro che ha sempre ospitato non soltanto i marchigiani ma anche le popolazioni provenienti dal Centro Italia e addirittura stranieri. Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Duemila le Terme erano anche meta turistica, con Camerano sede delle famose grotte, la Riviera del Conero con le sue perle Sirolo e Numana, Loreto con la sua universale immagine, Recanati con la sua poesia, Castelfidardo con l’Unità d’Italia, Ancona con il suo antico porto. L’Aspio con le terme, oasi di ristoro e ritrovato benessere, rivivifica il territorio ridonandogli la prospettiva storica di cui è dotato. Al riguardo è in corso di pubblicazione un libro, ”Le acque termali del Conero: le fonti dell’Aspio”, in cui a fronte di
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una minuziosa ed attenta ricerca storica viene riportata alla luce una storia a lungo sepolta di una realtà che per secoli ha rappresentato fonte di cura e benessere. Oltre ai presidi termali per la cura dei disturbi dell’apparato respiratorio, digerente, cutaneo ed articolare, il nuovo centro è stato potenziato con un poliambulatorio dove sarà attivo un servizio di terapia inalatoria per la cura delle patologie sinusitiche, medicina naturale, omeopatica, anti aging terapia, centro dietologico nutrizionale, ambulatorio per l'osteoporosi con possibilità di eseguire esami MOC, diagnostiche ecografiche e molto altro ancora. Si sottolinea inoltre che presso le Terme dell’Aspio saranno prossimamente attivati programmi di ricerca attraverso la stipula di apposite convenzioni con centri ospedalieri ed universitari regionali. Inoltre, ma non per ultimo, il team scientifico organizzerà corsi di aggiornamento per la formazione del personale sanitario, nonché incontri a livello locale con approfondimenti tematici.
SOLIDARIETÀ
AD ASCOLI “CAMPIONI” IN LIBRERIA 1 2 11:29 Pagina ut 1 31/01/1
locanidina A3:Layo
Nei giorni scorsi ad Ascoli Piceno (Libreria Rinascita, in Piazza Roma) la Lega del Filo d’Oro ha presentato il catalogo fotografico “Campioni”
“C
ampioni” è una raccolta di scatti realizzati da Emilio Vendramin, sostenitore della Onlus, che ha voluto immortalare adulti e bambini del centro di riabilitazione di Osimo nella loro vita quotidiana. Dunque, sport e solidarietà, un binomio che in queste settimane vede protagonista la Serie Bwin a sostegno della Lega del Filo d’Oro grazie al progetto B Solidale. Con un semplice sms al 45506 è possibile aiutare la Onlus che da quasi cinquant’anni sostiene le persone sordocieche e pluriminorate sensoriali per reinserirsi nella famiglia e nella società.
Per saperne di più: www.legadelfilodoro.it e www.bsolidale.it.
CAMPIONI
in libreria
12 febbraio 20 Mercoledi 1° presentazione ico raf del libro fotog “Campioni” ilio Vendramin Em da realizzato l Filo d’Oro. per la Lega de itano Inter viene il cap lcio dell’Ascoli Ca DONATO DANIELE DI ore 18,30 ASCITA LIBRERIA RIN 7 Piazza Roma, Ascoli Piceno
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E VENTI
NESSUNO DI NOI E’ FORTE COME TUTTI NOI
“Non stupitevi se un allenatore di calcio o di altri sport di squadra viene chiamato a parlare a manager, dirigenti d’azienda, platee universitarie. La capacità di scegliere collaboratori e il meglio in ogni settore va al di là della specializzazione e delle competenze specifiche”
Marcello Lippi protagonista di ER Academy di A. Dachan
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rande successo per il nuovo appuntamento di ER Academy, che si è svolto il 13 gennaio scorso nella sede operativa del Gruppo e che ha avuto come protagonista l’ex CT della Nazionale Marcello Lippi. Sollecitato dalle domande del giornalista Andrea Carloni e introdotto con calore dall’Amministratore Delegato di ER Enrico Cappanera, il mister che ha portato gli Azzurri a vincere a Berlino nel 2006 ha incantato il folto pubblico raccontando momenti significativi della sua carriera, focalizzando l’attenzione su
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quegli ingredienti che trasformano un gruppo di persone in un team vincente; da qui il titolo dell’incontro: “Nessuno di noi è forte come tutti noi”. Con il suo indiscutibile fair play e carisma, Lippi ha raccontato l’esperienza di una vita, la passione, il sacrificio, l’impegno quotidiano che parte anzitutto dalla costruzione di una squadra, poi dall’impegno per farla crescere, per infonderle autostima e far nascere in essa una mentalità vincente. Il gruppo per eccellenza, ha sottolineato Lippi, è la famiglia, il nucleo con il quale ci si confronta ogni
giorno, da cui si attinge energia che poi viene ritrasmessa. Essere leader, ha affermato lo storico Mister Bianconero, significa avere dei doveri importanti: creare sintonia con la squadra, difendere la dignità di tutti, creare unità di intenti e i presupposti psicologici per raggiungere il successo. Il successo della Nazionale 2006, ha aggiunto era dovuto un’eccezionale grinta e ad una motivazione fortissima, a un sentimento di unione e appartenenza costruito pian piano nel tempo. “Non ci si stanca mail del successo”, ha affermato Lippi, che
interrogato dal pubblico sul calciatore più forte che abbia mai allenato ha risposto, senza ombra di dubbio, Zidane e confessando che spesso interrompeva gli allenamenti solo per mettersi a guardare il campione nelle sue performance. Ad applaudire il CT, tra il pubblico, c’erano anche Igor Campedelli, il Presidente del Cesena Calcio e il Presidente del CONI provinciale Fabio Luna, ringraziati nel saluto finale da Andrea Cardinaletti, presidente della holding, nonché della Fondazione Gabriele Cardinaletti.
INAUGURAZIONE PER OFFMILANO AREA CREATIVA O
ffmilano, l’area creativa ideata da Giacomo Moresi e Matteo Corvatta ha visto, sabato 21 gennaio a Osimo, il suo battesimo alla presenza di un folto pubblico e delle autorità. Si è trattato di un vero e proprio evento che si è svolto tra fari teatrali, scatti fotografici e musica live. Offmilano ospiterà due nuove aziende, “Uaoh! Unconventional studio” agenzia di comunicazione, eventi e spettacolo nata da Matteo Corvatta e “Lira, studio fotografico”, di Giacomo Moresi, entrambe beneficiarie del finanziamento a fondo perduto per la creazione di nuova impresa. “L’idea di Offmilano, cioè di uno spazio dedicato a progetti creativi pensati per offrire un servizio alle imprese o ai cittadini è quanto la nostra città e il nostro Paese ha bisogno per rilanciare la sua economia”- spiega il Sindaco di Osimo Stefano Simoncini che ha presenziato all’inaugurazione – “la creatività e lo spirito di ricerca sono fondanti per il nostra sistema imprenditoriale e vanno valorizzati”. “An-
che grazie alla lungimiranza della Provincia di Ancona, che ha deciso in questi anni di investire risorse per la creazione di nuove imprese, progetti come questi hanno visto la luce “ – sottolinea il vice Presidente Giancarlo Sagramola, intervenuto all’evento “mi piace partecipare a tali serate perché sono la testimonianza di come la volontà e il desiderio di realizzarsi, anche in un periodo difficile come questo, possano ancora essere realtà”. “Abbiamo realizzato il progetto” – illustra Matteo Corvatta di Uaoh! – “grazie ad un mix di finanziamenti che hanno attinto anche al prestito d’onore regionale di cui sono stato beneficiario. Grazie a tali sostegni abbiamo potuto dare vita ad uno spazio veramente interessante”. “Uno spazio – aggiunge Giacomo Moresi di Lira – che vuole essere la testimonianza di come è in provincia che si possono realizzare i progetti più originali e coraggiosi non più nelle metropoli come Milano oramai nel pieno della crisi”. Offmilano lavorerà
su progetti che vanno dalla grafica alla fotografica, dalla pubblicità alla organizzazione eventi e spettacoli. Uno spazio accogliente aperto ai giovani studenti nei vari settori della comunicazione ma dedicato anche a laboratori teatrali e artistici.
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Loghi:
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Uno spazio che vuole essere la testimonianza di come è in provincia che si possono realizzare i progetti più originali e coraggiosi
unconventional creative studio
studio fotografico
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APPUNTI IN AGENDA
COSA FACCIAMO DI BELLO STASERA? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili! Carnevale di Fano 5-12-19 febbraio 2012 Dal 1347 bello da vedere, dolce da gustare Sfilate di carri allegorici, gruppi folcloristici, musicali, mascherate, getto di 200 quintali di dolciumi, suggestiva luminaria e spettacoli pirotecnici. Carnevale dei Bambini – Giovedì grasso – Martedì Grasso. Cultura, mostre, teatro, arte, gastronomia, feste, sport, animazioni e musica.
Carnevale di Fano
www.carnevaledifano.it
Stagione teatrale 2012 del Teatro Mestica di Apiro 21 gennaio – 10 giugno Mercoledì 8 febbraio alle 21 arriva, in esclusiva regionale, il nuovo spettacolo di Pippo Franco, da poco debuttato e già accolto da caloroso successo ovunque in tutta Italia. “Paragoni azzardati. Leggere l’arte per leggere la vita”, questo il titolo della nuovissima produzione del celebre comico romano, che è un divertente viaggio attraverso la pittura di tutti i tempi per parlare del senso della vita tramite il linguaggio dell’arte. In scena con lui l’attore Pino Cormani. www.marchemania.it
LO SBERLEFFO
Stagione teatrale 2012 del Teatro Mestica di Apiro LO SBERLEFFO IX RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE IN VERNACOLO JESINO JESI – TEATRO G.B. PERGOLESI Al Teatro Pergolesi di Jesi va in scena il dialetto con tre spettacoli che in chiave comica propongono spaccati di vita quotidiana della città, raccontati attraverso divertenti gallerie di personaggi. sabato 18 Febbraio 2012, ore 21.15 domenica 19 Febbraio 2012, ore 17.15 Gruppo Teatrale Amatoriale “I DIALETTALI” el tornaconto commedia brillante in due atti in vernacolo jesino scritta e diretta da Carlo Loreti www.fondazionepergolesispontini.it
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CIRANO DI BERGERAC
CIRANO DI BERGERAC MacerataFeltria - 15 febbraio 2012 Teatro Battelli ore 21.15 CORRADO D’ELIA E MONICA FAGGIANI Su una scena costituita da un unico piano inclinato, meccanismo flessibile e dinamico, che si trasforma improvvisamente tra lo stupore degli spettatori, e che riesce ad evocare le diverse e numerose ambientazioni, si svolgono le vicende dell’amore impossibile di Cirano per Rossana, legata a sua volta a Cristiano, bello ma privo di spirito e dialettica. Svestito dai merletti del romanticismo e dalle facili rime, tradotto in una prosa attuale e vicina allo spettatore, Cirano riesce ad affascinare il pubblico per la fedeltà irremovibile ai suoi sogni, il suo amore per la libertà e l’anticonformismo, che lo rendono finalmente figura umana concreta e, soprattutto, contemporanea. Per info: www.amat.it
DR. JEKYLL & MR. HIDE Sogni e visioni URBINO |mercoledì 15 febbraio 2012 Teatro Sanzio ore 21.00 ALESSANDRO BENVENUTI, ROSALINDA CELENTANO, ALICE e ELLEN KESSLER
DR. JEKYLL & MR. HIDE
Bene e male, due anime dimorano nei nostri petti, e questo ha attraversato i tempi, i luoghi, gli esseri umani che giocano con le cose, da tiranni e da re illuminati indifferentemente, senza rispetto per nessuno: a turno si è mostri e servi fedeli. Si ama e si odia. Questo è uno spettacolo basato sul doppio, sulla trasformazione, sull’accostamento di due segni diversi, due colori. Per info: www.amat.it
VARIAZIONI ENIGMATICHE
VARIAZIONI ENIGMATICHE 17 febbraio 2012 – Matelica, Teatro Pirmarini Protagonista un inedito Saverio Marconi, regista di fama internazionale, – accanto a Gian Paolo Valentini – che torna in scena come attore e sceglie Éric Emmanuel Schmitt. La piéce è stata uno straordinario successo di pubblico e di critica in Europa, in Francia con l’interpretazione di Alain Delon e in Inghilterra di Donald Sutherland. “Oggi che ho l’età giusta per affrontare questo personaggio- dice Marconi- non ho avuto dubbi che fosse il testo più giusto per tornare sul palcoscenico.” Per info: www.amat.it
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APPUNTI IN AGENDA
DEBUTTO DELLA 911 CARRERA CABRIOLET CON UNA CAPOTE DI NUOVA CONCEZIONE Lancio sul mercato per la stagione open air 2012
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toccarda. Porsche raddoppia il piacere di guida offerto dalla nuova 911 Carrera, affiancando alla versione coupé una versione cabriolet. Solo pochi mesi dopo il debutto della nuova generazione della classica vettura sportiva, a marzo 2012 seguirà quello delle versioni aperte della 911 Carrera e della 911 Carrera S nel nuovo design della serie 911. Ciò che era iniziato con la nuova carrozzeria in alluminio e acciaio della versione coupé, prosegue con la nuova ed esclusiva capote della versione cabriolet: la tipica linea del tetto 911 resta pienamente intatta. Anche con la capote chiusa, la Cabriolet si mette in evidenza. La struttura leggera, grazie anche all’impiego di elementi in magnesio nella costruzione
della capote, assicura peso inferiore e maggiore sportività, a fronte di consumi ridotti e comfort più elevato. Anche con le versioni cabriolet della 911, Porsche è riuscita a rendere i nuovi modelli significativamente più leggeri rispetto a quelli precedenti. Entrambe le nuove Cabriolet dispongono della stessa tecnica della corrispondente versione coupé. Sotto il cofano della 911 Carrera Cabriolet batte un motore boxer da 3,4 litri in grado di trasmettere all’asse posteriore una potenza di 350 CV (257 kW) tramite il cambio manuale a sette marce. La 911 Carrera S Cabriolet è spinta da un motore a 6 cilindri da 3,8 litri che sviluppa 400 CV (294 kW). Anche per questo modello, il cambio manuale a sette marce è di serie. In questo modo, anche le versioni
aperte della 911 distanziano ulteriormente la concorrenza in termini di efficienza: entrambi i modelli consumano meno di dieci litri di carburante per 100 chilometri secondo il NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo). Anche per le Cabriolet è disponibile, come optional, il cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK), che garantisce consumi ancora più bassi e tempi di accelerazione più brevi. Con il passo allungato rispetto al modello precedente, la carreggiata anteriore più larga e il nuovo servosterzo elettromeccanico, la nuova Cabriolet offre caratteristiche di guida ancora più sportive, maggiore precisione e agilità. In base al modello sono disponibili, di serie o come optional, altri sistemi di regolazione attiva
per migliorare ulteriormente la dinamica di guida. Le nuove 911 Carrera Cabriolet, che si possono ordinare già ora presso il Centro Porsche Ancona, verranno presentate il 9 Marzo 2012. In Italia, i prezzi, IVA inclusa, partono da 103.184 Euro per la 911 Carrera Cabriolet con 350 CV (257 kW) e da 117.825 euro per la 911 Carrera S Cabriolet con 400 CV (294 kW).
CENTRO PORSCHE ANCONA Marche Motori Srl Concessionario Porsche Via Sacripanti 11/13, Ancona Tel 071 2900601 marche-motori@porsche.it www.ancona.porsche.it
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SPORT
MAURO GUENCI Il campione, nove volte record del mondo, che vola sui pattini e che porterà i Mondiali a Senigallia “Quando pattino non ascolto altro che la voce del vento: abbiamo un dono prezioso che è la facoltà di pensare e io mi ritengo un privilegiato perché posso farlo per lunghe ore” di A. Dachan fotografie di Sergio Serrangeli
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auro, il mondo ti conosce come “L’uomo dei pattini”: la tua è una carriera costellata di premi, titoli e record: come è iniziato questo lungo viaggio? “Sin da piccolo praticavo il pattinaggio, è sempre stata la mia più autentica passione: mi divertiva, mi dava adrenalina. Sentivo, però, la mancanza di un luogo dove potersi dedicare adeguatamente a questo sport e allo stesso tempo la mancanza di un team, Di un riferimento per il territorio. Così, nel 1998 ho messo mano al portafoglio e ho creato l’ASD Team Roller a Senigallia, una scuola per bambini e adulti che, dal 1999 al 2005 ha ottenuto 9 primati del mondo, che sono finiti sul Libro dei Guinness. Entusiasmo, passione, costanza, voglia di rimettersi continuamente in gioco sono state le costanti di ogni mia nuova sfida”. I tuoi immancabili compagni d’avventura sono i tuoi pattini… “Il pattino è l’evoluzione della scarpa. Offre il fascino della velocità, ti permette quasi di volare perché, in realtà, ti solleva da terra. Sono sfide che portano alla maturità, che ti fanno provare brividi, non solo nel momento del successo, ma sin dalla preparazione, nello sforzo di ogni istante vissuto con passione e intensità. Il giorno della gara, della vittoria, non è che la conferma delle emozioni provate attimo dopo attimo in pista. Considero i pattini come l’evoluzione della scarpa anche perché ti consentono di andare dove vuoi, velocemente, anche in città”. Che caratteristiche deve avere? “Nel 1991 abbiamo avviato una collaborazione con un’azienda calzaturiera di Porto Sant’Elpidio. Oggi sono considerati leader mondiali nella produzione di pattini professionali. Si comincia prendendo il calco di un piede e si fa la scarpa su misura. Le ruote devono avere un diametro da 8 a 11 cm e devono essere quattro. La ruota è una parte fondamentale della scarpa e, insieme alla tecnica, determina la riuscita di una sfida”.
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I tuoi pattini hanno avuto un incontro molto importante… “Sono stato il primo pattinatore della storia ad incontrare il Papa, Giovanni Paolo II. Abbiamo fatto una sorta di pellegrinaggio che ha toccato la chiesa di Santa Maria Goretti e le località di Corinaldo, Loreto, Assisi (fermandomi alla tomba di San Francesco), sino a raggiungere Roma, sempre sui miei pattini. Mi ha scortato un furgone con bordo i miei genitori, che mi accompagnano e mi sostengono in ogni nuova avventura. In quella giornata abbiamo vissuto emozioni davvero uniche, indimenticabili. Quando siamo arrivati a Roma, mi hanno fatto entrare dalla Porta di San Pietro, poi mi sono seduto al fianco del Papa: è stata una suggestione indescrivibile. Se mi venisse data l’occasione di rifare questa esperienza, non esiterei nemmeno un attimo. Sono momenti che vanno al di là del puro aspetto agonistico, ma che ti arricchiscono molto”. C’è un bambino in ogni pattinatore? “Sì, è proprio così. Io mi considero uno di quei bambini che non è ancora diventato grande: vivo con spontaneità, curiosità, passione. Poi mi diverto moltissimo quando alleno i giovanissimi, con il loro entusiasmo, la loro genuinità, la loro grinta. I bambini non sanno mentire e, allo stesso tempo, si rendono conto se sei sincero, o se li stai ingannando. Il nostro rapporto è diretto, immediato, ti trattano per quello che sei e per quello che riesci a trasmettere loro. Il clima che si crea in pista favorisce la loro crescita personale e agonistica, ma allo stesso arricchisce anche me, mi fa sentire giovane, vivo e mi permette di essere uno di loro; a volte arrivo persino a chiedermi se sono io ad insegnare loro o se sono loro i miei veri insegnanti. I risultati parlano da soli: nel 2011 abbiamo ottenuto 84 titoli, tra provinciali, regionali, italiani e 7 titoli europei”. Qual è la prossima sfida che le piacerebbe intraprendere? “La prossima sfida alla quale sto lavorando è quella dei “7000
“Con i bambini a volte arrivo persino a chiedermi se sono io ad insegnare loro o se sono loro i miei veri insegnanti. I risultati parlano da soli: nel 2011 abbiamo ottenuto 84 titoli, tra provinciali e regionali, italiani e 7 titoli europei…”
Km in 70 giorni”: vorrei attraversare l’Europa sui pattini e battere il record, magari portando ai primi cittadini delle capitali europee prodotti e specialità tipici delle Marche. Sono molto fiero del nostro territorio e sono profondamente legato ad esso. Mi piacerebbe diventarne in qualche modo “ambasciatore” e questa sfida sarebbe un’occasione importante. Ci sto lavorando, perché chiaramente non posso muovermi da solo, ho bisogno del coinvolgimento e del sostegno di istituzioni e di realtà locali che, come me, credano nella bontà di questo tour”. Tra i tuoi successi bisogna ricordare anche l’ambizioso progetto di cui sei stato capofila, che vede protagonista la pista di Senigallia. “È stata una vera avventura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Avevo ragazzi molto bravi, che però venivano sballottati qua e là e mi sono concentrato per toglierli dalla strada e costruire un impianto sicuro per loro. Sono riuscito in questo intento, anche se avevo tutti contro; non è stato facile definire il carattere della pista, è stato un obiettivo ambizioso, a cui abbiamo lavorato per dieci lunghi anni. La Federazione, all’epoca, non aveva ancora un regolamento preciso, come invece ha oggi. L’ho voluta colorata ed è diventata una delle più veloci, avveniristiche, tecniche e spettacolari piste al mondo. È stata un’impresa che mi ha tolto molte energie, ma mi ha dato anche molte soddisfazioni; ne è valsa la pena. Oggi la pista è diventata un punto di riferimento a livello internazionale e adesso è candidata e quasi sicuramente verrà scelta, per ospitare il mondiale 2012 che si terrà a settembre”. Toglimi una curiosità: quando pattina, ascolti musica in cuffia? “Quando pattino, come mi ha insegnato il maestro Francesco Moser, non ascolto nulla. Abbiamo la fortuna e la facoltà di poter pensare e io mi sento un privilegiato perché ho l’oppor-
tunità e l’onore di poter pensare per diverse ore consecutive. La testa lavora, riflette, si diventa critici verso se stessi, si possono fare progetti, programmi. Considero il poter pensare un privilegio e, quindi, me lo godo fino in fondo. Poi non bisogna dimenticare l’aspetto della sicurezza…”. Allora ti lascio proseguire il tuo viaggio e ti faccio un grosso in bocca al lupo! “Grazie e, mi raccomando: vi aspetto al Mondiale!”.
1999: Record del chilometro lanciato 1999: Record degli 84 e 100 Km 2000: Record dell’ora 2001: Record delle sei ore 2002: nuovo record dell’ora, sfida Guenci – Moser 2004: Record 12 e 24 ore 2005: Record dell’ora assoluto 2006: Certificato di benemerenza dagli USA vincitore della Athen to Atlenta gara più lunga al mondo di 150 Km 2006-2009 Campione del mondo e d’Europa 2010: Guinness World Record superman del decennio e Italian Cup 2011: Targa d’argento Coni
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ULTIMA PAGINA
AZIENDA ITALIA, NON È POSSIBILE MIGLIORARE SENZA CAMBIARE D
i fronte alla “pistola fumante” di numeri fin troppo chiari e di un’intera comunità internazionale che, seppur ognuno con i suoi problemi, ha messo la propria lente di ingrandimento sul nostro Paese, e non per meriti, non dovrebbero esserci più dubbi. Eppure, stiamo ancora ricercando semplicemente la prevaricazione sul nostro interlocutore (chiunque egli sia) anziché la verità, stiamo ancora perseguendo la vendetta e la soddisfazione di un rancore becero e fazioso anziché tornare ad un canone di vita più illuminato e pragmatico, che in fin dei conti non sarebbe neanche prova di virtù, ma oramai semplice espressione di un istinto di sopravvivenza fino ad ora inascoltato. La nostra politica, quella dei nostri rappresentanti ma anche di noi tutti votanti, manifestanti, polemici, qualunquisti, eterni insoddisfatti, disfattisti, insofferenti, presupponenti, proprio questa politica ha palesemente fallito. Ha fallito il modo di fare e di essere di un Paese che ha santificato i protocolli e lo status, che protesta contro tutto e tutti ma disdegna il cambiamento, un Paese che è pronto a lamentarsi quando le cose vanno male, ma si prende la briga di scendere in piazza solo se vengono toccati i propri privilegi. Che sia il caso di cambiare? Se fosse frutto solo di un’inquietudine personale, soggettiva, alimentata da opinioni e percezioni, probabilmente questa domanda dovrebbe essere lasciata rapidamente cadere nel vuoto da cui è sembrata provenire. Peccato che, stavolta come non
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mai, ci scorra tra le dita ogni giorno una realtà concreta e incontrovertibile che grida con ogni suo frammento che abbiamo sbagliato un mare di cose. E il cambiamento sarebbe molto più semplice e indolore se evitassimo, almeno stavolta, di cercare un capro espiatorio, di incolpare qualcuno, chicchessia, purché non siamo noi. L’Ultima Pagina nasce con il proposito di presentare alcune provocatorie “alchimie” che, lasciandosi alle spalle luoghi comuni di vario genere, possano dimostrare come e quanto si possa migliorare il nostro Paese. È logico che questo agire farà cenno a categorie ed istituzioni, ma non vuole farlo con intento forcaiolo, piuttosto con un disincanto apolitico e non polemico. Anche perché, se in un organismo qualcosa va male e questo malessere perdura, è innegabilmente colpa dell’intero organismo, non di una sola sua componente. Prendiamo allora per esempio un organo dello Stato che stipendia circa 945 soggetti, normalmente già titolari di altre fonti di reddito, con un lordo medio di circa 18.500 euro mensili (dati forniti da www.camera.it, che tengono conto anche di diaria e di rimborso forfettario spese per il rapporto eletto-elettori), pari a quasi 220mila euro l’anno pro capite (arrotondati per difetto). Il costo annuo complessivo è dunque di circa 210 milioni di euro. Da questo computo è stata esclusa una serie di altri rimborsi spese e voci similari. Ipotizzando di disporre per un solo singolo anno di questa stessa cifra, decidendo però di investirla in modo imprenditoriale,
i 210 milioni di euro diventerebbero il nostro equity, il nostro Capitale Sociale. Con una tale dotazione si può ambire ad una leva finanziaria caratterizzata almeno da una rapporto equitydebito pari a 1:4. Grazie ad essa, il nostro investimento complessivo sarebbe perciò di 1 miliardo e 50 milioni di euro. Per continuare con la nostra simulazione e rimanere nell’ambito della plausibilità, basta ipotizzare la nascitura azienda come un operatore che agisca sul mercato con un portafoglio diversificato, operante nei settori misti (industria-servizi) nei quali è possibile ricercare ancora delle nicchie in cui è la qualità e non il prezzo a fare la differenza e nelle quali l’Italia può ancora godere di vantaggi competitivi oggettivi (si pensi ad esempio all’agroalimentare o al turismo). Per comodità e per prudenza, pensiamo ad un rapporto attivofatturato di 1:1,25; quindi avremmo a disposizione poco più di 1 miliardo e 300 milioni di euro di giro d’affari. Con un’incidenza media dei costi del personale di circa il 30 per cento, ci sarebbero più di 390 milioni di euro di stipendi. Con un costo aziendale medio di circa 30mila euro a persona, si verrebbero a creare circa 13.125 nuovi posti di lavoro. Non solo: pensando ad un utile ante-imposte pari anche solo al 5 per cento del fatturato, questo si attesterebbe all’circa sui 65 milioni e 625mila euro; con un’imposizione media pari a circa il 50 per cento dell’utile ante-imposte, si verrebbero a generare utili netti pari a circa 33 milioni di euro, con una redditività del capitale proprio investito di quasi il 16 per cento. Questo significa anche che in pochi
anni sarebbe possibile reinvestire integralmente il capitale per creare ulteriori posti di lavoro e ampliamenti di mercato. Tutto questo semplicemente evitando a meno di mille persone di percepire redditi che comunque costituirebbero normalmente un extra (senza tra l’altro che siano minimamente produttive, e la storia recente lo dimostra). Si tratta di ipotesi decisamente prudenziali e in parte forfettarie, ma tutt’altro che improbabili. Pensate ora ad ampliare questo discorso ad una serie di altre figure legate all’abnorme apparato pubblico, costituito da decine e decine di enti oramai obsoleti, o perfino resi inutili da una serie di mutamenti fisiologici e strutturali della nostra società, del nostro territorio e dei nostri mercati: reinvestendo il risparmio annuo derivante da questo ridimensionamento sostenibile si potrebbero ottenere numerose aziende come quella che è stata esemplificata qui sopra. Questo significa che il vero problema del sistema economico italiano è costituito dagli italiani stessi, o per lo meno da tutti coloro che vorrebbero capra e cavoli, ossia il miglioramento senza il cambiamento.
Michele Barchiesi CSI – Centro per lo Sviluppo Industriale
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Sistemi di Web Tracking e Google AdWords. Precisione, metodo, autonomia operativa, attitudine al problem solving e competenze organizzative completano il profilo. La sede di lavoro è Ancona. I candidati che ritengano di essere in il linea con il profilo, interessati alla posizione oggetto, possono inviare il proprio Cv aggiornato al seguente indirizzo: risorse.umane@ sidagroup.com > Azienda che fornisce al mondo impresa una gamma completa di Servizi integrati di Marketing Strategico ed Operativo, con sede di lavoro ad Ancona, ricerca: SERVICE MANAGER Responsabilità Qualità Call Center Il candidato\a, rispondendo allo Staff seguirà uno o più servizi operativi, interfacciando il committente nelle fasi di progettazione, definizione dei processi operativi, dei flussi delle informazioni necessarie alla corretta erogazione del servizio e di dati di ritorno al cliente. A servizio attivato verifica i report statistici e i dati raccolti per evidenziare eccezioni e problematiche, definendo con il cliente le adeguate soluzioni. E’ il punto di contatto tra cliente e servizio operativo del Call Center. Il/La candidato/a ideale è in possesso di un diploma di laurea, preferibilmente in discipline economiche, l’aver maturato una consistente esperienza all’interno dei call center in ruoli di responsabilità e di coordinamento di risorse. Requisito necessario è l’aver maturato un’esperienza di almeno 2 anni nel ruolo ricercato.
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33 anni, è laureato/a in Informatica, materie scientifiche e/o esperto/a in Web Marketing. Requisito fondamentale è l’aver maturato un’esperienza nel ruolo di almeno 1 anno e la buona conoscenza della lingua inglese. La sede di lavoro è Ancona. I candidati che ritengano di essere in il linea con il profilo, interessati alla posizione oggetto, possono inviare il proprio Cv aggiornato al seguente indirizzo: risorse.umane@ sidagroup.com > Azienda con sede ad Ancona che opera nel settore dei Servizi integrati di Marketing Strategico ed Operativo cerca per ampliamento del proprio organico: Rif. GM\KA KEY ACCOUNT ITALIA Il candidato\a svilupperà ed amplierà il portfolio dei clienti gestendone le varie fasi del rapporto di lavoro. La figura risponderà direttamente all’Area Manager. Un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, il possesso di una laurea e la residenza ad Ancona sono requisiti fondamentali. Si richiede un’ottima conoscenza della lingua inglese. Completano il profilo ottime doti relazionali e comunicative, dinamicità, intraprendenza e propensione al problem solving. La zona di interesse è il centro Italia.
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38 anni, fanese, imprenditore e tifoso: con la sua azienda crea costruzioni che conciliano qualità e bellezza, design e funzionalità. La sua sfida oggi è esportare l’eleganza del made in Italy in edilizia in giro per il mondo