ML Magazine 3 - Maggio

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI MAGGIO ‘12 N°3 anno XIX

180

euro 1,00

mlmagazine.it

economia.lavoro cultura.attualità stile.design

SPECIALE

Comunicazione è... Dalla carta al digitale DOSSIER

ENERGIA&AMBIENTE Il futuro della green economy

IL PERSONAGGIO

Elisa Di Francisca Sognando Londra 2012

INCHIESTA

Pesaro “sceglie” l’aeroporto di Rimini

TENDENZE

Moda made in Marche per l’estate 2012

A CASA DI:

Benvenuti a Villa Cicchi ISSN 20367589

Arco PENSARE E FARE COSTRUZIONI

CRISTIANO MALATESTA, ROBERTO FELIZIANI e GIUSEPPE CANULLI TITOLARI DELLA “ARCO S.R.L.” L’unione tra la cultura del PROGETTO E QUELLA DEL FARE, PERCHé OGNi “concio” è importante nella stessa misura.

20003 >

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DOSSIER “ENERGIA&AMBIENTE”

Mauro Ragaini

“SE LE AZIENDE LOCALI NON SI AGGREGANO, SAREMMO TUTTI PIÙ DEBOLI”

Sandro Donati

“FONTI RINNOVABILI? MI PREOCCUPANO LE RESISTENZE TERRITORIALI”

Francesco Massi

“IL PIANO ENERGETICO REGIONALE HA FATTO IL SUO TEMPO”

Flavio Guidi

“BENE IL FOTOVOLTAICO, MA SIAMO INDIETRO CON L’EOLICO E IL GEOTERMICO”

Valdimiro Belvederesi

Da anni al vertice di Confartigianato della provincia di Ancona, da quattro Tesoriere nazionale dell’associazione e membro del Comitato di Presidenza, può sicuramente essere annoverato tra i pochi a conoscere a fondo le necessità delle nostre Pmi. E si fa in quattro per trovare sempre risposte adeguate

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ediga.it

LA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI è un’azienda culturale di produzione e servizi per il territorio nata a Jesi nel 2000 e certificata UNI EN ISO 9001:2008. L’azienda, sostenuta da enti pubblici e da un pool di imprese private, gestisce 6 teatri storici nelle Marche in cui organizza 14 stagioni e rassegne. Aperta 12 mesi l’anno, la sua attività principale è la produzione lirica con il Festival Pergolesi Spontini e la Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi. È inoltre editore musicale e si occupa di ricerca musicologica, formazione professionale, nuove tecnologie, divulgazione culturale. IL XII FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI E LA 45a STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE SONO ORGANIZZATE DALLA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI: con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Soci Fondatori Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini / Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Montecarotto, Comune di Monte San Vito, Comune di San Marcello / Partecipante Sostenitore Camera di Commercio di Ancona / Fondatori Sostenitori Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia / in collaborazione con Delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto / Sponsor principale Banca Marche FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI via Mazzini, 14 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 202944 / info@fpsjesi.com biglietteria Teatro G.B. Pergolesi: piazza della Repubblica, 9 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 206888 / biglietteria@fpsjesi.com

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La Fondazione Pergolesi Spontini è certificata UNI EN ISO 9001:2008


XII DODICESIMA EDIZIONE

PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL

dal 31 agosto al 16 settembre 2012 Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello

STAGIONE

LIRICA DI TRADIZIONE

dal 3 ottobre al 25 novembre 2012 Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

TRAVESTIMENTO E TRASFORMAZIONE

DEDICATA A JOSEF SVOBODA

La prima esecuzione in epoca moderna de “La fuga in maschera” di Gaspare Spontini, commedia per musica in due atti su libretto di Giuseppe Palomba, ritenuta perduta ed il cui manoscritto autografo è riapparso presso una casa d’aste londinese, inaugura al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi il 31 agosto il XII Festival Pergolesi Spontini. L’allestimento è in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli.

3/5/7 ottobre

31 agosto/2 settembre Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

LA FUGA IN MASCHERA Commedia per musica in due atti Libretto di Giuseppe Palomba musica di GASPARE SPONTINI

revisione critica a cura di Federico Agostinelli Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Nuovo sopra Toledo, 1800

direttore Corrado Rovaris regia Leo Muscato scene Benito Leonori costumi Giusi Giustino I Virtuosi Italiani In coproduzione con TEATRO DI SAN CARLO DI NAPOLI Nuovo allestimento Prima esecuzione in epoca moderna

Il programma completo del Festival, che proseguirà fino al 16 settembre con concerti, spettacoli ed eventi dedicati al tema del travestimento e della trasformazione, sarà presentato prossimamente

nel decennale della scomparsa

I PURITANI

Melodramma serio in tre parti | Libretto di Carlo Pepoli da Têtes Rondes et Cavaliers di J.F. Ancelot e X.B. Saintine musica di VINCENZO BELLINI direttore Giacomo Sagripanti | regia Carmelo Rifici scene Guido Buganza | costumi Margherita Baldoni Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO Nuovo allestimento 7/9/11 novembre

MACBETH

Melodramma in quattro atti | Libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei dalla tragedia di W. Shakespeare musica di GIUSEPPE VERDI direttore Giampaolo Maria Bisanti | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Nanà Cecchi ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE e FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA Nuovo allestimento 23/24/25 novembre

LUCIA DI LAMMERMOOR

Dramma tragico in tre atti | Libretto di Salvatore Cammarano da The Bride of Lammermoor di W. Scott musica di GAETANO DONIZETTI direttore Matteo Beltrami | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Patricia Toffolutti ricostruzione allestimento scenico Benito Leonori Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO e TEATRO DELL’AQUILA DI FERMO Nuovo allestimento

La Direzione della Fondazione Pergolesi Spontini si riserva il diritto di apportare variazioni di date, titoli e cast per motivi tecnici o di forza maggiore.

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SOMMARIO

LE GRANDI FAMIGLIE

38 Enrico Mattei

LO ZIO, L’AMICO

internazionalizzazione 50 Tunisia e Kazakistan

Arco

VITA DA MANAGER

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54 Emilia Esposito

IMPRENDITRICE MECCANICA

CONSULENZA 56 Family Business

ValdimiroBelvederesi

Speciale: Comunicazione

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74 Comunicare è... 76 Libri di carta o iPad? 80 Simona Guerra

SENIGALLIA CITTà DELLA FOTOGRAFIA

84 Mostra del nuovo cinema di Pesaro 86 Mad Men

ElisadiFrancisca

35

88 Daniele Lucinato

benvenuto nel mondo di mangaman

92 Off Milano 94 Award della Comunicazione

Rubrica

19 L’editoriale di Flavio Guidi

PRIMOPIANO

dossier: ENERGIA & AMBIENTE 100

105 Flavio Guidi

BENE IL FOTOVOLTAICO, MA SIAMO INDIETRO CON L’EOLICO E IL GEOTERMICO

20 Sergio Cimino

COS’è IL FAMILY BUSINESS

COVERSTORY 22 Arco

PENSARE E FARE COSTRUZIONI

CONTROCOPERTINA

GREENITALY

108 Sandro Donati

FONTI RINNOVABILI? mi preoccupano le resistenza territoriali

110 Francesco Massi

il piano energetico regionale ha fatto il suo tempo

112 Cocci Grifoni

ENERGIA E CALORE, BINOMIO INDISSOLUBILE

28 Valdimiro Belvederesi

120 Paolo Paglierani

ilpersonaggio

128 Walls&Technology

Confartigianato provincia di ancona

34 Elisa Di Francisca

IN PEDANA GUERRIERA, ALLO SPECCHIO FEMME FATALE

formazione nel settore energetico

130 Un asilo domotico a Corinaldo 136 Mauro Ragaini

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SE LE AZIENDE LOCALI NON SI AGGREGANO SAREMMO TUTTI PIù DEBOLI


Moda Made in Marche

Direttore EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it

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COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it Direttore responsabile Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it UFFICIO COMMERCIALE commerciale@ggfgroup.it Tel. 071 2912331 Editrice GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it

Benvenuti a Villa Cicchi

Anticipazioni Nel Numero di Maggio La primavera 2012 è altalenante? Prima caldo … poi freddo, prima il sole … poi la pioggia? Nessun problema, l’estate, al momento giusto, arriverà e saprà farsi sentire. Prepariamoci a viverla appieno allora, andando alla scoperta di tutti i tesori, conosciuti o segreti, che costellano la nostra regione. Località balneari o di montagna, perle architettoniche, culturali, enogastronomiche, proposte di intrattenimento: a giugno ML offrirà ai suoi lettori una cartolina delle Marche da vivere, esplorare e godere come mai prima d’ora. Un numero speciale dedicato al turismo, da sfogliare, leggere e conservare…

170

inchieste

140

la provincia di pesaro e urbino sceglie l’aeroporto di rimini

turIsmo 148 fano yacht festival 150 sapori e motori 154

msc crociere sta per varare la divina

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Itinerari del gusto

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VIAGGI

TENDENZE

HANNO COLLABORATO AL NUMERO Roberto Antonella Immacolata Barone Margherita Camilletti Tommaso Costantini Mariasperanza Cursaro Lorenzo Dattolo Fabio Di Giulio Guido Guidi Alessandra Monticelli Laura Osmani Enrico Picchio Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Mario Timio Chiuso in redazione il 12/04/2012 progetto grafico: Ricciarelli Comunicazione (An) stampa: Grafiche Ricciarelli (An) Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona Una copia euro 1,00 Arretrati euro 2,00 Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 abbonamenti@mlmagazine.it Editore GGF Group

164 Moda Made in Marche per l’esate 2012 170

a casa di... Benvenuti a Villa Cicchi

175 eventi

Marche Lifestyle 2012 17


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EDITORIALE di Flavio Guidi

Cari politici, dove siete? P er chi, come me, ha sempre creduto nella giustizia, nell’eguaglianza, nella solidarietà, la fotografia della nostra società, piegata da sacche di parassitismo, privilegi, disimpegno sociale, è quantomeno deprimente. Rigore, onestà, trasparenza, impegno, laboriosità: principi e valori che dovrebbero essere universali. E invece no. Ad essi, verrebbe da dire, i più si aggrappano più a parole che con i fatti. Parole, appunto: i mass media ci inondano di commenti, iperbole, diktat, proclami dei nostri politicanti (circa un milione e 300mila in Italia, con un costo annuo di 90 miliardi di euro…). Però non passa giorno che non ci giunga notizia di un sopruso, di un abuso, di un’ingiustizia compiuta non di rado con il contributo – attivo o passivo – dell’”apparato”. Pare che troppo spesso ci si dimentichi con disinvoltura che tutta l’azione di chi ci governa dovrebbe essere improntata su quei principi di eguaglianza, giustizia e solidarietà sanciti anche dalla nostra Carta Costituzionale ma che di fatto non sempre sono posti a fondamento dell’azione politica ed amministrativa. La verità è che si è costruita una classe politica (la “casta”) che dietro un apparente impegno e un altrettan-

to apparente – anche se non sempre presente - attivismo, perpetua un sistema connotato da profonda ingiustizia sociale, inducendo il singolo a reazioni improntate all’autodifesa. I segni di tale malcostume non mancano: anzi, talvolta sono stati addirittura normativizzati nell’ordinamento: il sistema dei finanziamenti ai partiti e dei rimborsi elettorali, una “dotazione” di politici - uno ogni 46 abitanti (!) – che non ha eguali in tutto il mondo, ai quali aggiungiamo abusi nell’appropriazione di fondi pubblici, pressione fiscale impazzita, giustizia civile ingessata, alta incidenza di spese improduttive, diseguaglianze retributive ingiustificate … Ma come vogliamo chiamare tutto questo se non con il termine “ingiustizia”? Una democrazia e un’economia che stanno sempre più decadendo, lasciando il campo l’una alla sovranità e allo strapotere della finanza, e l’altra alla disoccupazione e a forme degenerative di uno Stato sociale malato. Mentre il costo della vita si fa sempre più pesante, con il graduale impoverimento delle classi medie e lo sviluppo di quelle managerializzate. Cari politici, prendete coscienza della vostra funzione, del vostro ruolo e del vostro costo sulle spalle della comunità. Ed agite di conseguenza. 19


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PRIMO PIANO

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“ … e poi, fin da piccolo, ai miti di Zeus e Crono o di Edipo e Laio, ho sempre preferito quello di Mentore e Telemaco!”

Sergio Cimino Cos’è il family business? di M. Palumbo

I

ngegnere industriale dal 1975 (Politecnico di Torino), 60 anni, 37 di esperienza aziendale, 30 dei quali destinati all’attività di consulenza direzionale. Docente di strategia e di organizzazione aziendale presso gli atenei di Perugia e Siena. Fondatore e presidente della RCE Consulting di Perugia che, da 25 anni, aderisce al sistema Confindustria, nell’ambito del quale Cimino ha assunto diversi incarichi: presidente dei Servizi avanzati e tecnologici a livello provinciale e regionale, tesoriere, revisore dei conti, componente di commissioni tecniche nazionali. Ingegnere, quando è nata RCE Consulting e quali servizi offre? “RCE è nata nel 1981. Da allora ha assistito oltre mille clienti - prevalentemente, ma non esclusivamente, piccole e medie imprese familiari - in relazione alla gestione strategica, finanziaria ed organizzativa dell’azienda. Forti di questa esperienza, alcuni anni fa decidemmo, primi in Italia, di estendere la nostra certificazione ISO 9000 al family business”.

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Perché la focalizzazione sul family business? “Come sa le imprese familiari rappresentano il 90 per cento del totale, sviluppano l’80 per cento del Pil ed occupano il 75 per cento della forza lavoro. È una combinazione di numeri che non trova riscontro in nessun altro Paese del mondo. Peraltro, da questi dati scaturiscono due considerazioni: la prima è che le sorti dell’impresa familiare condizionano, in positivo o in negativo, quelle del territorio al quale appartengono. La seconda, meno scontata, è che l’impresa di famiglia non può essere gestita mutuando e riproponendo metodologie, criteri e tecniche della cosiddetta impresa manageriale. Al contrario, l’impresa familiare va concepita, letta ed interpretata in ragione e in funzione del rapporto imprenditore-impresa e richiede un approccio, da parte del consulente, più ampio, profondo e coinvolgente della semplice erogazione di servizi specialistici. È una conclusione alla quale negli ultimi anni sono giunte molte istituzioni, associazioni e accademie”.


Come nasce l’alleanza con Sida? “La Sida rappresenta una delle più interessanti esperienze di consulenza direzionale del Centro Italia. Ci siamo conosciuti sul campo, come si suole dire. Abbiamo scoperto di avere molti punti in comune: la grande attenzione al cliente, la cultura dell’innovazione continua del servizio, la ricerca di rapporti di alleanza volti a combinare e integrare competenze specialistiche maturate in ambienti diversi, l’adesione al sistema Confindustria. Questo sentire comune trova un terreno fertile di coltura proprio nella consulenza alle imprese familiari, la cosiddetta area del family business, molto rilevante nelle nostre regioni. Vogliamo lavorare insieme sui temi caldi della continuità d’impresa e dei rapporti generazionali”. Eppure mi sembra di aver letto che, proprio in Umbria, registrate il record negativo di imprenditori over 70! “L’ho letto anch’io, ma non me la sento

di conferire, tout court, una connotazione negativa al fenomeno. In Umbria, e ancor più nelle Marche, abbiamo avuto ed abbiamo grandi storie d’impresa e bravi imprenditori che hanno saputo creare dal nulla idee di business innovative e vincenti. Molti sono rimasti sul ponte di comando finché hanno potuto, anche per educare ed instradare i propri successori. E poi, in un momento in cui si sta riprogettando l’intero sistema pensionistico nazionale, chi ha detto che un imprenditore debba essere pensionato a 70 anni?”.

e il junior, sia a livello imprenditoriale, che manageriale. Occorre innescare processi di crescita e di educazione dei junior che facciano leva sull’esperienza e la disponibilità dei senior i quali, anche in tarda età, possono continuare a svolgere un ruolo di mentore pur defilandosi progressivamente dalla gestione operativa. Come vede non parlo di momenti, ma di processi, che occorre progettare, gestire e monitorare. Non è semplice, ma è fattibile, se si vuole coniugare lo sviluppo dell’impresa con l’armonia familiare.

Ma allora i bei discorsi sul passaggio generazionale, l’avvicendamento, la consegna del testimone……? “Ha detto bene: bei discorsi! In realtà io penso che non abbia senso parlare di passaggio e avvicendamento, termini che mettono ansia sia a chi deve cedere, che a chi deve acquisire la gestione dell’impresa. Preferisco parlare di compresenza, sinergia, alleanza tra il senior 21


“Costruire sempre meglio è possibile solo se il team è affiatato, protagonista di ogni fase del processo costruttivo”. 22


Arco PENSARE E FARE COSTRUZIONI

ARCO Costruzioni, fondata da Cristiano Malatesta Ingegnere jesino, da Roberto Feliziani e Giuseppe Canulli, imprenditori edili con trenta anni di esperienza. Arco nasce come simbiosi tra l’esperienza del fare e la cultura della progettazione, perché ogni “concio” è importante nella stessa misura. di P. Duranti

I

ngegner Malatesta, dove nasce l’idea di Arco? “In Cantiere. L’incontro con Roberto e Giuseppe è stata una folgorazione, non avevo mai visto costruire in una maniera più rigorosa. Ho trovato la stessa attenzione che io richedevo in fase di progetto applicata dalle persone che operavano in cantiere”. Chi è Cristiano Malatesta, ingegnere edile con un dottorato di ricerca e uno stretto rapporto con l’Università Politecnica delle Marche? “Mi è sempre piaciuto il progetto come espressione di sintesi non fine a se stessa, la capacità di rappresentazione che supera l’aspetto formale e va alla ricerca di contenuti e tecnologia. Nell’Università ho alimentato lo stesso spirito grazie al prof. Stazi e successivamente al dialogo coi ragazzi maturato durante le esperienze didattiche, in ultimo il laboratorio di Architettura tecnica”. Perché è importante che chi progetta e chi costruisce si uniscano? “Il concetto è molto semplice, per fare meglio, il meglio possibile. Pensiamo un progetto edilizio insieme a chi lo realizza concretamente, con uno scambio continuo che migliora e fa crescere entrambe le parti.”

E questo in cosa si traduce? “In un metodo di lavoro in cui la ricerca e la cultura del progetto si trasferiscono direttamente a chi costruisce, ottimizzando al massimo i processi e i relativi costi. Costruire sempre meglio è possibile solo se il team è affiatato, protagonista in ogni fase di lavorazione”. 23


“L’impegno all’Università rappresenta un grosso stimolo all’approfondimento, in quanto anche nel nostro mondo, in continua evoluzione, ricerca ed innovazione sono componenti essenziali”

Com’è fatta una casa costruita da Arco? “È tecnologica ed ecocompatibile, costruita utilizzando solo materiali bio assemblati in modo da esaltarne le qualità ed è disegnata ricercando un’ediliza che fonde estetica, razionalità e piacere di abitare.” Come si possono contenere i costi di realizzazione? “Ottimizzando i tempi di realizzazione. Utilizziamo i materiali migliori ma lo facciamo con un’attenzione ai processi costruttivi tale da abbattere il monte ore in cantiere, i tempi morti e tutte quelle componenti che concorrono a rallentare il progetto e a gravare sul costo finale”. Roberto Feliziani e Giuseppe Canulli sono invece le figure che coordinano la parte cantieristica: con decenni di esperienza alle spalle tra ponteggi e cubature, sono loro a dettare i tempi, a guidare gli operai, ad assumersi le responsabilità nell’applicazione delle scelte tecniche. E sono loro a dividersi quotidianamente tra i cantieri gestiti da Arco. Roberto Feliziani, da quanto lavora nel settore edilizio? “Ero ancora adolescente quando iniziai a fare il muratore alla Sadam, dove rimasi 18 anni. Una grande scuola non solo di lavoro ma anche di vita. Già all’inizio degli anni Ottanta lì si praticava una muratura “spinta”: un metodo costruttivo che poi ho trasferito fuori, anche grazie alla forte collaborazione instaurata prima con Giuseppe - esperto carpentiere - e poi con Cristiano”. La società è la sintesi di due tipologie di competenze - Cristiano Malatesta da una parte, Giuseppe Canulli e Lei dall’altra - entrambe necessarie per un’impresa edile? “È proprio così. Noi tre - con l’ausilio indispensabile dei nostri collaboratori - svolgiamo direttamente all’interno quello che molte altre imprese devono affidare fuori, con una inevitabile dilatazione dei tempi, dei costi finali che gravano sul cliente e alla fin fine, con una ripercussione negativa sulla qualità del servizio nel suo insieme”.

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“La scelta di metterci in primo piano e di operare direttamente ci sta premiando”

In tutti questi anni di lavoro in cantiere ne avrà viste di tutti i colori. Quali sono le qualità più importanti che deve avere chi fa il suo mestiere? “Saper metterci la faccia”. Cosa significa? “Che il cliente deve sapere in partenza chi disegna, chi realizza e chi vende la casa: tutto alla luce del sole. Chi esce dagli uffici di Arco ha sempre una risposta alla domanda “Chi fa che cosa?”. Mi capita spesso di incontrare persone e famiglie alle quali ho costruito l’abitazione oltre trent’anni fa: siamo ancora amici. Anche oggi costruisco case come se fossero le mie. La scelta di metterci in primo piano e di operare direttamente ci sta premiando”. Quanto è importante la scelta dei materiali da utilizzare per la costruzione di un edificio? “Ovviamente è di estrema importanza. Ma lo è altrettanto il loro posizionamento. Lo sa che ci impiego anche una settimana a studiare il miglior posizionamento possibile di uno specifico materiale? Studio, sperimento, chiedo consigli. E poi decido”. Canulli, l’utilizzo di collaboratori esterni è un fenomeno diffusissimo in edilizia, anche nelle Marche. Perché Arco non lo adotta? “Lavorando in questo modo si perde la propria fisionomia, si “presta” il marchio, che rischia così di sfuggire di mano, nel senso che non sai come lavora un esterno, se cura gli aspetti qualitativi come vorresti tu, se rispetta i termini, che tipo di attrezzature utilizza, e via dicendo. Il tutto ci consente anche il controllo della sicurezza in cantiere, aspetto in cui crediamo molto e strettamente connesso alla qualità costruttiva.” Perché Lei ha accennato all’attrezzatura utilizzata? Quanto incide sul prodotto? “Moltissimo. In questo direi che siamo un po’ fanatici… Venga a vedere: nei nostri cantieri utilizziamo mezzi all’avanguardia, tra l’altro costosissimi”.

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“La nostra è la visione di chi è capace di leggere la quotidianità, potendola immortalare in un progetto” E con i dipendenti che rapporto avete? “Sono persone con le quali lavoriamo da oltre trent’anni: siamo una famiglia in cantiere”. Cristiano Malatesta cosa significa per lei, nella veste di professionista ed imprenditore, applicare i risultati della ricerca? “Metto a disposizione la mia esperienza e quella dei miei collaboratori che compongono l’area tecnica della Arco per tradurre ricerca ed innovazione in un concetto: fare case che migliorino la qualità della vita di chi le abita. Ecco perché dobbiamo proiettarci verso nuove soluzioni, dalle tecnologie costruttive alternative alla progettazione con sistemi integrati (a basso impatto ambientale), alla casa cosiddetta “passiva”. Già dal nostro primo cantiere - Prima Domus - abbiamo espresso la sintesi di questi contenuti”. Rimanendo in tema di qualità, la legge ha introdotto dei parametri di valutazione finalizzati a garantire il cliente: pensiamo ad esempio alle classi energetiche. “Se lei mi chiede quale sia la classe energetica dell’ultima costruzione abitativa che abbiamo realizzato, io le rispondo che è una buonissima casa”. Quindi non mi risponderebbe. “No, tutt’altro! Vede, chi fa il nostro mestiere sa perfettamente che la normativa dettata in materia in Italia è ancora limitata, pensiamo sia saggio andare “oltre” il dettato normativo, valutando anche gli aspetti non trattati dalla legge”. Come funziona all’estero? “In altri Paesi - come ad esempio la vicina Germania - taluni principi alla base del “costruire sano” sono ormai acquisiti in via generale. Noi di Arco pensiamo che certe realtà europee debbano essere prese ad esempio, non solo dal punto di vista delle idee, ma soprattutto per una concezione più “democratica” del costruire in armonia con il contesto.”

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Come sta rispondendo il mercato alla vostra filosofia? “Più che bene. Crediamo che i valori che condividiamo si trasferiscano nelle nostre realizzazioni, che le persone che ci scelgono lo facciano perché li riconoscono e così si crea un rapporto umano che supera quello professionale, un rapporto di fiducia e di scambio reciproco”. Che progetti state sviluppando? “Stiamo realizzando nuovi progetti di recupero edilizio di alta qualità che vede la riqualificazione energetica e la realizzazione di un’intera area con soluzioni a impatto energetico zero, dove l’utente non avrà praticamente spese di gestione. La nostra è la visione di chi è capace di leggere la quotidianità, potendola immortalare in un progetto”.



CONTROCOPERTINA

Valdimiro Belvederesi Titolare di un’autocarrozzeria fondata nel 1967, è Presidente della Confartigianato della provincia di Ancona dal 2002. Da diverso tempo ricopre incarichi anche a livello nazionale: dapprima, per quattro anni, è stato Delegato alle Categorie, mentre dal 2008 è Tesoriere dell’Associazione e membro del Comitato di Presidenza. 28


Valdimiro Belvederesi Da anni al vertice di Confartigianato della provincia di Ancona, da quattro Tesoriere nazionale dell’associazione e membro del Comitato di Presidenza, può sicuramente essere annoverato tra i pochi a conoscere a fondo le necessità delle nostre Pmi. E si fa in quattro per trovare sempre risposte adeguate di P. Duranti

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residente, quando si potrà parlare di ripresa? “La luce ancora non si vede: sarebbe sbagliato provare a negarlo. I timidi segnali che avvertimmo nell’estate dell’anno scorso, accompagnati anche da previsioni ottimistiche di non pochi osservatori economici, si sono purtroppo dimostrati poca cosa rispetto a quanto avrebbe bisogno la nostra economia”. Non ci sarà la luce ma il peggio pare sia passato … “Ci attende ancora un periodo critico che prevediamo arrivi al culmine nei mesi di giugno e luglio di quest’anno in conseguenza anche alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi, al versamento dell’acconto Imu (con tutte le incertezze che avvolgono il nuovo tributo comunale) e alla prospettiva (sinora paventata) dell’incremento dell’aliquota Iva ordinaria. Superati anche questi scogli, speriamo che si apra una fase di ripresa, con una crescita che dovrebbe riprendere, seppur timidamente nel corso del 2013”. Cos’è che La preoccupa di più? “L’assenza di interventi per favorire la crescita senza i quali anche le ultime manovre corrono il rischio di non produrre gli effetti desiderati. La mancanza di liquidità delle aziende, le quali sono poste di fatto nell’impossibilità di investire in ricerca e sviluppo, di rilanciarsi sui mercati, anche internazionali. In sostanza, di sopravvivere. A ciò si aggiungano un livello di pressione fiscale abnorme – che tocca complessivamente il 68,5 per cento -, il peso della burocrazia e il costo del lavoro”. E’ essenziale diminuire subito la pressione fiscale intervenendo con coraggio sul contenimento della spesa pubblica nella

quale spesso si annidano sprechi e corruzione. E’ emblematica al riguardo la vicenda del finanziamento dei partiti”. In una situazione come quella descritta quale ruolo dovrebbe avere un’associazione come la Vostra? “Stare vicino ai propri associati. Il che si traduce nel potenziamento della rappresentanza sindacale e nello svolgimento di un’ampia gamma di attività, sia di tipo tradizionale, sia legate al particolare contesto temporale e territoriale che stiamo affrontando”. Partiamo da queste ultime. “Al riguardo prima parlavo del problema della liquidità. Ecco, su questo Confartigianato Ancona ha aperto un tavolo di confronto permanente con le banche del territorio, che permette di limitare i danni della feroce stretta creditizia in atto . Sul fronte creditizio, poi, è essenziale il ruolo del nostro Confidi Cooperativa Rabini con il quale siamo vicini alle imprese sia per una preziosa attività di consulenza sua per aiutarle ad ottenere finanziamenti nelle situazioni più difficili. Una attività che ancora non è sufficienti a garantire alle imprese quei salti di qualità nei termini poc’anzi auspicati ma senza la quale tutto sarebbe più difficile. Proseguendo, mi preme ricordare anche la collaborazione instaurata con la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche”. Prego. “Quando iniziarono i primi contatti con l’Ateneo, parlavamo due lingue diverse. Oggi notiamo con soddisfazione che anche il

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CONTROCOPERTINA

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“Sul fronte del credito Confartigianato Ancona ha aperto un tavolo di confronto permanente con le banche del territorio, che permette di limitare i danni della feroce stretta creditizia in atto. Sul fronte creditizio, poi, è essenziale il ruolo del nostro Confidi Cooperativa Rabini con il quale siamo vicini alle imprese”.

mondo accademico è consapevole dei problemi e delle esigenze delle nostre Pmi, cammina in una direzione parallela ad esse e cerca insieme a noi di dare risposte concrete”. Ad esempio? “Questa collaborazione tra Confartigianato Ancona e l’Università del capoluogo ha dato risultati lusinghieri: pensiamo ad esempio agli eventi formativi organizzati per i giovani imprenditori nostri associati. Sono iniziative importanti da valutare positivamente se solo si considera che il piccolo imprenditore è notoriamente abile nella produzione del prodotto o nella realizzazione di un servizio, ma trova obiettive difficoltà nella gestione dell’azienda, nell’adozione delle strategie di marketing, nelle attività promozionali, ecc. I corsi di cui accennavo e gli interventi personalizzati che siamo in grado di attivare presso le aziende servono appunto a conferire agli imprenditori quel quid in più che ormai si rende indispensabile per stare sul mercato”. Lei prima accennava ai processi di internazionalizzazione. “Abbiamo creato un apposito servizio dedicato a promuovere l’internazionalizzazione delle MPI, stretto un rapporto con Marchet (l’azienda speciale della Camera di Commercio di Ancona per l’internazionalizzazione, ndr), che ci permette di realizzare buoni progetti di promozione del made in Italy e di export. E’ indispensabile però che i processi che vanno in questa direzione siano decisamente incentivati, anche economicamente se vogliamo aumentare il numero delle piccole imprese che internazionalizzano la loro attività ”.

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L’internazionalizzazione può essere vista anche come delocalizzazione … “Non per noi di Confartigianato: non vediamo di buon’occhio le operazioni che portano ad un impoverimento del nostro territorio, con serie ripercussioni anche sul piano occupazionale” Le imprese che fanno questa scelta non debbono essere sostenute dalle Istituzioni pubbliche. Cosa pensa delle misure introdotte negli ultimi tempi in materia di reti di imprese? “Indubbiamente sono una opportunità. Però sta a chi ha un contatto quotidiano con le imprese, come noi, lavorare su di un piano culturale ed anche economico per far sì che si creino tutte le condizioni utili alla realizzazione di aggregazioni, alleanze, reti, ecc.”. Perché ha puntato l’indice sull’aspetto culturale del fenomeno? “Perché tradizionalmente il piccolo imprenditore è individualista, mantiene un approccio di tipo classico alla gestione dell’azienda. Però anche qui nelle Marche non mancano bellissimi esempi di integrazione, alcuni dei quali – mi permetta di dirlo – “sfornati” proprio dal nostro ufficio specializzato in reti di imprese …”. Da più parti si sostiene che in Italia mancherebbe quel dialogo tra pubblico e privato che è invece necessario per snellire il sistema. Sulla base della Sua esperienza cosa ne pensa? “Come Presidente di Confartigianato Ancona posso solo dire


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che i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni – enti locali in primis – sono imperniati su di una dialettica costruttiva. Talvolta le posizioni non concordano ma si lavora concretamente per giungere ad una soluzione equilibrata”. Mi scusi, ma in quali circostanze un’associazione di artigiani si confronta con un Comune? “In svariate occasioni: in sede di pianificazione urbanistica, di revisione della viabilità,di predisposizione dei bilanci, di assegnazione dei lavori …. Scelte come queste (e molte altre) devono essere adottate dagli enti locali competenti dopo averci ascoltati: non possiamo essere messi da parte perché rappresentiamo le imprese che vivono e lavorano sul territorio. Accanto a momenti di confronto come quelli appena ricordati, vi sono anche iniziative promozionali portate avanti congiuntamente dalla Pubblica Amministrazione e da noi. Sono una conferma che è possibile lavorare assieme”. Mi può citare un’iniziativa di questo tipo? “Penso ad esempio al Festival del Gelato di Agugliano, che ha assunto una dimensione internazionale, alla “Via maestra” per la promozione delle imprese artigiane del settore turistico, a Choco Marche alla collaborazione con il Comune di Fabriano per ottenere il riconoscimento da parte dell’Unesco”.

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Presidente, ho letto che tra i Vostri iscritti vi sono anche liberi professionisti e pensionati. Quindi non soltanto artigiani? “Diversi liberi professionisti trovano in Confartigianato un valido supporto consulenziale, finanziario e anche rappresentativo. Il nostro obiettivo è rappresentare l’artigianato, le piccole imprese e le partite Iva. Lo stesso dicasi per i pensionati, i quali possono contare sui servizi del nostro Caf, che è uno dei primi a livello nazionale”. A proposito di Caf, oltre alle nuove iniziative, come Lei ricordava all’inizio Confartigianato continua a fornire comunque anche i servizi tradizionali. “Certo. Dalle buste paga alla contabilità, dalla formazione alle certificazioni, ai più recenti servizi imposti dal rispetto della normativa ambientale. Sono le attività “storiche” dell’associazione, svolte in tutte le 25 sedi territoriali dell’associazione che ci permettono una vicinanza capillare con gli associati”. Un’ultima domanda. La possibilità di sedere a Roma nella stanza dei bottoni (in quanto membro del Comitato di Presidenza, composto da sole sette persone, ndr) quanto La aiuta a livello locale? “Moltissimo. Lì si riesce a cogliere gli indirizzi, le anticipazioni. Insomma, si capisce che aria tira …”.


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IL PERSONAGGIO

Elisa diFrancisca

“Se non ce la fai, stai a casa” In pedana guerriera, allo specchio femme fatale di A. Dachan

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lisa, mancano tre mesi all’appuntamento con le Olimpiadi di Londra 2012: ti senti pronta? “Per me saranno le prime Olimpiadi. Voglio arrivare al meglio a questo appuntamento, con la consapevolezza di aver fatto tutto quello che dovevo. Ogni giorno va vissuto pienamente ed è importante che ci confrontiamo continuamente con noi stessi, individuando i nostri limiti e puntando a superarli: in questo modo si raggiunge quell’equilibrio e quella perfezione che portano alla vittoria. Ci saranno sia le gare individuali, che quelle a squadra. Per quanto mi sforzi, non posso immaginare come sarà, ma senza dubbio ho tante attese e voglio farcela. Prima delle Olimpiadi c’è la Coppa del mondo, che si disputerà a Bologna, poi ci saranno gli Europei a Legnano”. Facciamo un passo indietro: come è avvenuto il tuo incontro con la scherma? “Ho iniziato con la danza classica a 7 anni, ma non mi dava quel brivido le-

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gato alla competizione, di cui io, invece, sentivo il bisogno. Così, dopo 3 anni, mi sono avvicinata alla scherma e mi sono trovata subito bene, in un ambiente piacevole, stimolante e sono praticamente cresciuta con questo sport. Ho avuto il privilegio di essere allenata dal Maestro Triccoli, un grande uomo, all’antica, tutto d’un pezzo, che mi ha insegnato tanto a livello di scherma e di vita. C’era una grande disciplina nelle sue lezioni e nei suoi confronti c’era un rispetto totale, anche da parte dei genitori, cosa che oggi, purtroppo, a volte manca. Ricordo che una volta disse a mia madre: “Sua figlia ha l’oro in mano, deve trovare l’input affinché lo abbia anche in testa”. In me aveva visto talento, aveva creduto in me dall’inizio”. Il rigore e la disciplina in pista hanno influenzato anche la tua vita fuori dalla palestra? “Diciamo che da adolescente ho vissuto anche la mia vita normale, ho iniziato


FOTO: Total look PUMA - photo by Aldo Castoldi

tardi a sacrificarmi. A 18 anni ho persino smesso di fare scherma e sono stata lontano dalla pista per un anno e mezzo, anche se mi mancava tanto. Quando, poi, mi è stata offerta la possibilità di competere, ho capito che quello era il mio posto. È stato come se non avessi mai lasciato: quando ce l’hai dentro, ti viene spontaneo, è qualcosa di istintivo”. Modello di riferimento “Allenarsi a Jesi significa vivere nel tempio di campioni mondiali del calibro di Trillini, Cerioni, Vezzali. La palestra funziona perché sono proprio i campioni, in pista, che formano altri campioni, giovani che li ammirano e li emulano. Quando si tira di scherma con dei bambini si trasmette loro quella grinta, quella passione che li spinge a dare il meglio di sé e a voler diventare i più bravi, i migliori ”. Cosa ti dà l’appartenenza alle Fiamme Oro della Polizia di Stato? “È un grande onore e offre un sostegno

(anche di tipo economico) per chi, come me, pratica scherma a livello agonistico. Il prestigio della divisa, mi ha permesso, nel 2007, di seguire un corso di formazione a Peschiera del Garda, che mi ha insegnato molto e ha rafforzato la mia disciplina”. Osservandoti in pista mi vien da dire che la scherma sembra quasi una danza… “È così! Io ballo con l’avversario: la danza mi ha dato coordinazione e armonia nei movimenti. Durante l‘assalto trovo il mio ritmo; sento gli spostamenti dell’avversario e ballo con lui, entrando quasi in empatia, poi trovo il momento giusto e parto con la stoccata. Il confronto in pista ti trasmette molti valori, rispetto dell’altro, del pubblico, del ritmo, ti disciplina nel rapportarti con l’avversario. Anche se l’adrenalina sale, insieme allo spirito di competizione, alla voglia di “abbatterlo” sportivamente, impari a gestire e coordinare ogni gesto, lavorando molto anche mentalmente, per ottenere la vittoria”.

Maschera e filo: qual è la loro funzione in pedana? “La maschera ha una doppia funzione: psicologica e protettiva. Ti porta in una dimensione diversa, quasi di trans. Quando mi rivedo in video, a volte, mi stupisco. Essere legati ad un rullo, inoltre, ci permette di concentrare i movimenti sulla pedana: è un percorso che devi fare, fino in fondo”. Qual è stata la vittoria più bella? “Le mie vittorie più grandi sono i miei cambiamenti come persona. Sono nata indomabile, sono cambiata grazie a questo sport, che mi ha fatto fare un lungo lavoro su me stessa, aiutandomi a prendere coscienza di me in modo diverso, a sfidare i miei limiti a capire cosa voglio davvero”. Alla luce di questo tuo percorso, cosa ti sentiresti di consigliare ai giovani? “Devo dire che la situazione dei giovani oggi non è molto rosea, la vita è sem-

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IL PERSONAGGIO

Elisa Di Francisca è la schermitrice italiana, specializzata nel fioretto, campionessa europea e mondiale in carica e detentrice della Coppa del Mondo. Nata a Jesi (AN) il 13 dicembre 1982, gareggia per il gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato.

pre più complicata. Abbiamo perso i veri valori, la retta via, si è diventati molto materialisti, c’è una diffusa ansia di arrivare e di avere, senza troppo badare al come. Bisogna riscoprire l’importanza della famiglia, della salute, dell’amore… altrimenti rischiamo di vedere andare a rotoli la nostra società. In questo senso lo sport ti aiuta, ti dà passione, porta a rimetterti continuamente in discussione, in gioco”. A proposito di passione, hai qualche hobby? “Amo svagarmi, divertirmi. La scherma è uno sport molto mentale, quindi, quando finisco di allenarmi, ho bisogno di lasciarmi andare, quindi serate con gli amici, musica, cinema, viaggi”. C’è qualche personaggio del mondo dei film o dei cartoni animati che ti ha in qualche modo ispirata? “Ti dirò, da piccola ero molto vanitosa, femminile, ma dentro di me avevo anche una guerriera, adoravo Lady Oscar e Wonder Woman. Sono sempre stata convinta che noi donne siamo, per certi versi, superiori agli uomini, abbiamo una gran forza di volontà che ci permette di superare mille ostacoli. È una questione mentale: riusciamo a conciliare un’infinità di cose. Il mio carattere fortemente indipendente e la mia natura battagliera mi hanno sempre spinta ad impegnarmi fino ad ottenere tutto ciò che volevo. Se guardo indietro mi rivedo sempre impegnata e attiva: ho fatto la commessa, la gelataia e tanti altri lavori che mi permettevano di mantenermi: le cose guadagnate hanno davvero un altro sapore”.

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Ti ho vista sia in pista che fuori, sportiva e poi glamour: come concili eleganza e forza? “Sono un po’ Dott. Jekyll e Mr Hide: tolgo e metto la maschera, in pedana e nella vita. In palestra do stoccate da guerriera, fuori sono molto femminile, truccata, curata. Il mio essere donna, però, non lo trasmetto solo esteticamente, con tacchi e mascara, ma con la mia sensibilità, gestualità; è una questione di come porsi. Al di là dell’apparenza aggressiva, poi sono come la leonessa con i suoi cuccioli: molto protettiva con chi amo”.

mo nuovamente insieme. A livello psicologico è dura, ma devi imparare a conviverci, a distaccare l’assalto, il duello, dalla vita normale. Bisogna sempre ricordare che quando finisce tutto c’è la quotidianità; bisogna essere consapevoli che, usciti dalla pedana, tutto è effimero. Devi conservare il tuo modo di vivere, per restare umano, altrimenti rischi di sentirti diverso dagli altri e questo è assolutamente un danno, devi ricordarti che sei una persona “normale”. Lo sport ti dà una mentalità aperta, ti rendi conto che siamo tutti uguali”.

Com’è la tua giornata tipo? “Mi alleno anche sei ore al giorno, è il percorso che faccio tutte le mattine, una goccia di sudore dopo l’altra. Quando sto in pedana e vinco vedo la vita come un film che mi passa davanti, rivedo ogni allenamento, ogni sacrificio, ogni stoccata tirata con il cuore. Quando vinco, poi, non festeggio, mi riposo… la vittoria ha su di me un effetto, come dire, “liberatorio”. Quando perdo, invece, ci sto male, ma non amo piangermi addosso, quindi reagisco cercando di imparare dai miei errori, prendendo stimoli e per tirarmi su il morale esco con gli amici a riprendere ossigeno“.

Com’è il tuo legame con Jesi e con le Marche? “Sono molto legata alla mia terra, sia alla parte siciliana, sia alla parte marchigiana, jesina, ma in generale sono molto legata all’Italia e mi fa piacere riscontrare che è un affetto reciproco. Si sente che ciò che trasmetto con il mio impegno sportivo, viene recepito dagli altri: lo vedo nei sorrisi che mi fanno quando mi incontrano, nel fatto che mi cercano, mi seguono sportivamente. È bellissimo!”.

All’interno del Palazzo dello Sport di Jesi, dove trascorri così tante ore, sei praticamente con la famiglia, ma al tempo stesso quei campioni sono i tuoi stessi avversari: come gestisci questa realtà? “La scherma è uno sport molto individuale. La sera prima di una competizione siamo tutti insieme, poi, in pedana, combattiamo l’uno conto l’altro, poi sia-

Che augurio possiamo farti prima di lasciarti tornare in pedana? “Voglio prendermi le mie soddisfazioni in campo sportivo e costruirmi una famiglia, avere dei figli, vivere in una casa circondata di verde e affacciata sul mare. Ci vuole un in bocca al lupo”. Allora in bocca al lupo da tutta la redazione e dai tuoi fan lettori di ML!


Le Rievocazioni Storiche per la promozione delle Marche Gli appuntamenti del 2012 13 / 15 aprile FERMIGNANO (PU) Torneo Storico PALIO DELLA RANA

25 aprile SANT’ELPIDIO A MARE (FM) PALIO ARCIERI DELLA MARCA “Memorial Claudio De Santi”

14 luglio (notturna) ASCOLI PICENO GIOSTRA DELLA QUINTANA 21 / 28 luglio OFFAGNA (AN) FESTE MEDIEVALI 26 / 28 luglio SANT’ELPIDIO A MARE (FM) LA CITTA’ MEDIOEVO

11 / 15 agosto SAN GINESIO (MC) MEDIEVALIA

28 luglio / 5 agosto TREIA (MC) DISFIDA DEL BRACCIALE

12 AGOSTO CAGLI (PU) Palio Storico GIOCO DELL’OCA

28 / 31 luglio GROTTAZZOLINA (FM) I GIORNI DI AZZOLINO

12 / 15 agosto MONDAVIO (PU) CACCIA AL CINGHIALE

1 / 15 agosto FERMO CAVALCATA DELL’ASSUNTA

13 / 15 agosto CINGOLI (MC) CINGOLI 1848

2 / 5 agosto ACQUAVIVA PICENA (AP) PALIO DEL DUCA - SPONSALIA

17 / 19 agosto URBINO FESTA DEL DUCA

26 maggio – 27 giugno SAN SEVERINO MARCHE (MC) PALIO DEI CASTELLI

2 / 5 agosto FILOTTRANO (AN) CONTESA DELLO STIVALE

24 agosto / 2 settembre CORRIDONIA (MC) CONTESA DELLA MARGUTTA

15 maggio / 24 giugno FABRIANO (AN) PALIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

5 agosto ASCOLI PICENO GIOSTRA DELLA QUINTANA

7 / 9 settembre SERRA SANT’ABBONDIO (PU) PALIO DELLA ROCCA

28 / 30 giugno MOGLIANO (MC) MOGLIANO 1744

10 / 19 agosto SERVIGLIANO (FM) Torneo Cavalleresco CASTEL CLEMENTINO

12 / 22 luglio MONTECASSIANO (MC) PALIO DEI TERZIERI

11 / 12 agosto SANT’ELPIDIO A MARE (FM) LA CONTESA DEL SECCHIO

18 novembre GIORNATA NAZIONALE DELLA STORIA Premio “Benemerito per la Storia delle Marche”

2 / 6 maggio JESI (AN) PALIO DI SAN FLORIANO 5 / 6 maggio TOLENTINO (MC) TOLENTINO 815 15 / 27 maggio CAMERINO (MC) CORSA ALLA SPADA e PALIO 26 / 29 maggio MONTERUBBIANO (FM) Rievocazione storica SCIO’ LA PICA

A ssociazione M archigiana R ievocazioni S toriche Costituita nel 1993 - Riconosciuta dalla Regione Marche Aderente alla Federazione Italiana Giochi Storici Via Errighi, 3 - 63811 Sant’Elpidio a Mare (FM) Tel. e fax 0734 858218 www.rievocazionemarche.it info@rievocazionimarche.it

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LE GRANDI FAMIGLIE

Le Grandi Famiglie Marchigiane Ci sono nomi di personaggi che sono indissolubilmente legati al territorio in cui sono nati o in cui vivono o hanno vissuto, nomi che a volte diventano il biglietto da visita o “il monumento” della loro città d’origine, come, ad esempio, gli Agnelli a Torino o i Barilla a Parma. Con questa nuova rubrica ML vuole portare i lettori alla scoperta delle grandi famiglie marchigiane, andando ad incontrare le nuove generazioni o gli eredi. Non una cronaca di quello che è stato o di un presente di successo, ma la ricerca di aneddoti, retroscena, curiosità, che non si trovano sui libri di storia o sui giornali e che raccontano il lato umano e famigliare di grandi personaggi di ieri e di oggi. di A. Dachan

Enrico Mattei

Lo zio, l’imprenditore

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bbiamo voluto iniziare in grande, andando ad incontrare il nipote del grande Enrico Mattei, Gino Mattei e lo storico collaboratore Giuseppe Accorinti, ex Amministratore Delegato Agip Petroli, che ci hanno fatto fare un tuffo nel loro passato, raccontandoci ricordi ed emozioni. Il Signor Gino ha gli occhi azzurri come il mare e quando parla dello zio si emoziona ancora; nel suo sguardo sembra affiorare il ragazzo, poco più che adolescente, che pieno di vita e curiosità seguiva le gesta di quello zio davvero speciale. .. Quando Suo zio è scomparso Lei era ancora molto giovane. Il mondo lo conosce per i suoi successi imprenditoriali e le Sue intuizioni, ma chi è stato, ai Suoi occhi di nipote, Enrico Mattei? “È stato davvero una sorta di faro che ha illuminato la mia vita di ragazzino. Mio zio era più grande di mio padre di 13 anni e rappresentava per noi quella finestra sul mondo che non tutti hanno la fortuna di vedersi aprire. Credo che avesse ereditato il coraggio di mio nonno, Maresciallo dei carabinieri e la generosità di mia nonna, madre di famiglia, ma anche negoziante, con un piccolo negozio di stoffe che aveva aperto a Matelica, appena trasferiti dall’Abruzzo. Nei progetti dei nonni tutti i figli sarebbero dovuti andare all’Università, ma zio Enrico non era portato allo studio, amava cimentarsi in piccoli lavori, che lo portarono, giovanissimo, ad entrare in fabbrica. Sapeva farsi valere ed era così geniale che, a soli 21 anni, divenne direttore di quella stessa fabbrica, che produceva pellami. Chiaramente, vista la sua natura indomita e avventuriera, non si accontentò di quel successo, così lasciò Matelica alla volta di Milano, dove in poco tempo riuscì a prendere la rappresentanza per l’Italia della Max Mayer, per poi mettersi in proprio e dare vita all’Industria Chimica Lombarda; il resto è storia. Quello che accompagnava sempre i successi di mio zio erano i grandi gesti di generosità nei confronti della famiglia e del territorio d’origine. Era come se, ad ogni passo in avanti che faceva, amasse far seguire anche un passo in avanti per la sua comunità. Comprò la casa per i genitori, fece ristrutturare un ospi-

zio per anziani e un convento (quello della Beata Mattia), fece studiare le bambine del paese, aiutò i fratelli e gli amici a sistemarsi, spesso chiamandoli a lavorare a Milano. Oltre che alla famiglia e al lavoro amava dedicarsi anche all’impegno politico e sociale: quando iniziò la guerra, da antifascista qual era entrò nella Lotta Partigiana; acquisì meriti e responsabilità e alla fine sfilò con grandi personaggi, acquisendo la Croce al Merito e diventando Capo dei Partigiani cristiani; con la Liberazione gli venne dato l’incarico da De Gasperi per liquidare l’Agip. È stato un visionario, un precursore dei suoi tempi: ha creato una multinazionale unica per l’epoca, ha proiettato l’Italia verso Paesi emergenti già sessant’anni fa. Mentre le nazioni produttrici di petrolio erano ancora sfruttate, lui invertì la tendenza, offrendo a quei mercati il 50 e 50. Sono certo che, se fosse ancora vivo, oggi sosterrebbe quei popoli che stanno lottando per la propria libertà, proprio come fece allora con l’Algeria. Era naturalmente incline e vicino alla gente, ne intuiva le esigenze e interveniva per migliorarne le condizioni. Quanti altri imprenditori conosce, che hanno fatto costruire a Cortina, a proprie spese, case coloniche per i figli degli operai, per mandarli a sciare? Lui era così: osservava, vedeva, progettava, credeva nei giovani; lo chiamavano i politici, gli amministratori. Una volta lo chiamò l’allora sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, dicendogli che aveva visto in sogno che avrebbe salvato, grazie a lui, la Nuova Pignone. Così è stato e l’azienda è stata venduta, solo qualche anno fa, alla General Elecritc. È così che lo ricordo: un uomo che ne pensava tante e ne faceva ancora di più”. Cosa è rimasto del suo carisma? Chi di voi eredi gli somiglia in qualche modo? “Lui era un uomo unico, come ne nascono ogni cento anni. Il suo stile, la sua personalità, il suo genio non sono elementi che si possono trasmettere. Quello che mi preme dire è che la sua figura, in Italia, viene riscoperta e rivalutata oggi. Mio padre ha condotto una lunga e sofferta battaglia per scoprire chi l’ha ucciso e solo di recente, grazie alle rivelazioni di un pentito di Mafia, è stato rifatto l’esame autoptico che ha dimostrato che sul suo corpo c’erano tracce di esplosivo. Mio zio è morto in circostante misteriose 50 anni fa, ma di lui è rimasto un ricordo bellissimo. Il nostro momento più intimo e privato era quando veniva a prenderci a scuola e ci portava ad Anter Selva, dove poteva dedicarsi alla sua passione: la pesca; passava lì delle ore, poi affumicava le trote, le mangiava con noi. Una volta, mentre eravamo nella villetta a San Vito, venne da noi ragazzi e ci regalò 10 mila lire l’uno per comprarci degli sci: può immaginare l’emozione e la gioia che ci diede con quel gesto. Più andava avanti, però, meno tempo gli restava per sé e per gli affetti. Con me e i miei fratelli aveva un rapporto bellissimo; suo figlio era morto quando era ancora molto piccolo e, quindi, era molto legato a noi nipoti. Ricordo il giorno del suo funerale: il dolore, il senso di vuoto che la sua scomparsa aveva lasciato, poi tutta quella gente che è venuta a dargli l’addio, i messaggi… fu l’ennesima conferma della sua grandezza”.

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Enrico Mattei insieme alla madre e al padre - Foto Archivio eni

LE GRANDI FAMIGLIE

La gente lo ricordava con affetto e riconosceva il suo legame con la terra d’origine, tanto che in molti ritengono che persino SNAM stia per “Siamo nati a Matelica”

Il ricordo di Giuseppe Accorinti, promosso a 32 anni da Mattei Dirigente Direttore AGIP, autore del libro, “Quando Mattei era l’impresa energetica io c’ero” (III^Ediz.HACCA 2008) “Non posso non testimoniare quella che è stata una costante della vita di Enrico Mattei, la Sua Marchigianità. Infatti ha sempre offerto, ogni volta che era possibile, occasioni di lavoro ai marchigiani, nelle aziende Eni e li sceglieva perché se ne fidava. Un’altra costante era il suo amore per l’arte. A metà degli anni ‘50, quando costruì il vasto quartiere di San Donato Milanese (con uffici e case per i lavoratori) che volle chiamare Metanopoli, come sempre, volle realizzare anche una grande chiesa (dedicata a S. Barbara, che era la patrona dei minatori e dei vigili del fuoco e che lui fece diventare anche patrona dei petrolieri) e commissionò le 14 edicole della via crucis al bravissimo scultore marchigiano Pericle Fazzini (il grande artista che poi, verso la fine degli anni ‘60 fu chiamato in Vaticano a realizzare per l’aula “Paolo VI” il grandissimo complesso in bronzo dedicato al Salvatore).

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Concludo davvero con frase di un suo discorso, che era con una foto molto triste sul ricordino stampato alla sua morte; c’è tutto il Mattei di cui ho parlato, anche con una caratteristica che è bene sottolineare nel 150mo dell’Unità del nostro Paese, l’Italianità:

Operare in silenzio Con tenacia nell’interesse del nostro Paese. Ogni giorno un’ansia nuova ci sospinge Fare agire assecondare lo sforzo Di questo nostro popolo che risorge; Noi abbiamo fiducia nella Provvidenza Essa assiste sempre tutti Ed assiste il nostro Paese Che fiorisce e si rinnova”.


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NEWS DAL MONDO

News dal Mondo

USA - Arriva l’auto salva vita I ricercatori che lavorano con la Alliance of Automobile Manufactures e con la National Highway Safety Administration stanno provando a sviluppare una tecnologia che prevede sensori integrati sul cruscotto delle macchine, in grado di rilevare il livello alcolemico del conducente. Il ritorno a casa dopo una serata “allegra” dipenderà dall’auto. Se il tasso registrato risultasse al di sopra del limite legale, la vettura rifiuterebbe di mettersi in moto.

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ITALIA - L’Ikea delocalizza “al contrario” La multinazionale svedese ha deciso di trasferire alcune sue produzioni dall’Asia all’Italia, in particolare in Piemonte. Ikea si conferma così, con 24 fornitori italiani per circa 1 miliardo di euro di acquisti, “il primo cliente della filiera italiana dell’arredolegno”. L’amministratore delegato Ikea Italia Lars Petersson: “ Recentemente abbiamo individuato nuovi partner italiani che hanno preso il posto di fornitori asiatici, grazie alla capacità di produrre articoli caratterizzati da una qualità migliore e a prezzi più bassi”.

MAROCCO - Sofitel Luxury Hotel lancia il nuovo spa hotel ad Agadir La struttura sorge a circa tre ore di volo dalle principali capitali europee ed è la seconda nell’omonima baia. Robert Gaymer Jones, amministratore globale della compagnia alberghiera francese, saluta con entusiasmo l’arrivo dell’ultima perla ricettiva: “Sono lieto di accogliere questa nuova stella nella nostra galassia. Il Sofitel Agadir Thalassa Sea & Spa offre il meglio dei trattamenti di talassoterapia, facendone un punto di riferimento in Marocco”. Progettato dall’architetto Jamal Laamiri Alaoui, con interior design di Didier Rey, l’albergo dispone di 125 camere e 49 suite.


SIRIA - Oltre mille morti in una settimana Mentre l’inviato dell’ONU e della Lega Araba Kofi Annan registra il “No alle interferenze” in Siria da parte dell’Iran, il regime di Damasco prosegue i bombardamenti e le violenze contro i civili. Secondo il rapporto dell’HRW (Human Right Watch) solo nell’ultima settimana sono state uccise oltre 1000 persone; vengono denunciate esecuzioni di massa, anche contro donne e bambini. Il Segretario di Stato Usa Clinton attacca nuovamente Mosca, accusando il Cremlino di mantenere Assad al potere.

CINA - Il dissidente Wei Wei auto-sorvegliato speciale Wei Wei, da popolare artista, a dissidente e sorvegliato speciale del governo cinese. Da anni combatte la sua battaglia contro il regime asiatico, criticandone aspramente l’operato nel suo blog e su Twitter. Arrestato lo scorso anno è poi stato rilasciato su cauzione e da lì tutti i giorni funzionari del governo vanno a casa sua e la perquisiscono. Ora Wei Wei ha posizionato 4 web cam, in tutte le stanze della casa, in modo da far vedere al mondo intero cosa gli succede.

BIRMANIA - Suu Kyi incontra il presidente Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione birmana ha incontrato per la prima volta dalla sua elezione a deputata il presidente Thien Sein a Naypydaw. Lo ha riferito all’Afp Khun Tha Myint, capo della sicurezza della premio Nobel per la pace nel suo partito, la Lega nazionale per la democrazia, precisando che Suu Kyi ‘’pranzerà con la famiglia del presidente dopo il loro colloquio’’. L’incontro ‘’privato’’ era stato annunciato ieri sera da un responsabile governativo.

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BRE VI DAL TERRITORIO

21 marzo 2012: l’orgoglio marchigiano a Roma

La Provincia di Fermo ha stanziato 1,4 milioni di euro per favorire l’innovazione tecnologica delle Pmi, che vanno ad aggiungersi ai circa 2 milioni e mezzo deliberati nel biennio 2010/2011 a beneficio di giovani disoccupati/inoccupati e delle categorie svantaggiate.

… e in regione prende il via il progetto “I giovani C’Entrano”

E’ stata approvata praticamente all’unanimità (un solo astenuto) dal Consiglio regionale marchigiano l’istituzione dell’Osservatorio epidemiologico delle Marche, che di fatto apre la strada al registro dei tumori e di altre patologie. L’Osservatorio avrà il compito di monitorare e gestire le informazioni relative alla salute dei cittadini residenti in regione.

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Il 21 marzo a Roma (Piazza Montecitorio) ha avuto luogo il Marche Day, un appuntamento istituzionale della Regione Marche per far sentire la propria voce sia per l’alluvione del marzo 2011 che per l’eccezionale nevicata del febbraio 2012. A distanza di oltre un anno dagli eventi alluvionali che hanno colpito il nostro territorio, infatti, lo Stato non ha disposto né erogato alcun risarcimento per i danni subìti da imprese e cittadini.

Dalla Provincia di Fermo contributi per l’innovazione delle Pmi …

E’ questo il nome del progetto varato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale per favorire la partecipazione dei giovani sul lavoro e alla vita culturale della società. A tal fine il governo regionale propone di stanziare 3 milioni e mezzo di euro.

Salute: istituito l’Osservatorio epidemiologico, la banca dati regionale


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ALTO ARTIGIANATO

“L’aspetto della realizzazione è quello che più mi gratifica ed entusiasma: partire da un pezzo di legno e arrivare a ottenere oggetti magnifici, intagliati, o di design moderno, è qualcosa che ancora oggi mi dà grandi emozioni ”

Se lo disegni, significa che puoi realizzarlo Alessandro Lattanzi, titolare della pac arredamenti: “ la fortuna dell’italia sta, oltre che nel turismo, anche nell’artigianato” di A. Siria

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ignor Lattanzi, potrei presentarLa come “Sarto dei mobili” o come “Artista del legno”, vista la bellezza delle Sue creazioni artigianali: come ha iniziato questa avventura? “La ringrazio per la presentazione,ma preferirei definirmi mastro falegname perché rispecchia bene la natura del mio lavoro. Sono orgoglioso di essere artigiano che per definizione un professionista che crea oggetti unici e per farlo non può che impegnare tutta la sua creatività. La mia avventura è iniziata con una formazione piuttosto specifica: ho frequentato la Scuola da modellista di fonderia, poi ho lavorato in alcune botteghe artigiane, realizzando diversi lavori. Mi piaceva ciò che facevo, così, nel 1973, a 22 anni, ho avviato la mia attività, producendo infissi, mobili . Nel tempo la bottega é cresciuta e ora con me lavorano 11 persone, tra geometri, falegnami e impiegati, compresi i miei due figli.” È stato difficile costruire il suo primo giro di clientela? “All’inizio tramite le conoscenze personali,e col tempo mi sono affermato sul mercato dedicandomi alla ricerca, realizzando prodotti particolari e innovativi. Ho sempre prestato grande attenzione ai cambiamenti del mercato e alle richieste della clientela, non certo senza difficoltà, ci siamo concentrati quasi esclusivamente sull’arredamento, puntando ad un mercato di nicchia. La nostra è stata per certi versi una sfida, per dimostrare che

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il prodotto industriale non avrebbe mai potuto soppiantare il prodotto artigianale ,ne avrebbe soddisfatto le esigenze di una clientela sofisticata , amante dell’oggetto ricercato ed unico. Che tipo di creazioni realizzate? “All’interno dello showroom esponiamo le nostre creazioni, che poi possiamo personalizzare in base alle richieste ed alle esigenze della clientela. Siamo fortemente specializzati nelle cucine, che curiamo in ogni dettaglio, dalla scelta del legno alle finiture, selezionando prodotti naturali per le diverse fasi di lavorazione;vorrei sottolineare che siamo molto attenti al rispetto dell’ambiente. Investiamo in ricerca e curiamo particolarmente anche la componente legata alla ferramenta. Inoltre facciamo conoscere il nostro lavoro partecipando alle diverse fiere che si tengono per il nostro settore.. Secondo Lei, l’artigianato è valorizzato adeguatamente? “Purtroppo temo che l’artigianato vada a scomparire, perché non c’è un apprendistato adeguato ed i giovani non sono né stimolati, né motivati ad intraprendere la loro carriera in questo settore. Di conseguenza non c’è continuità e ciò porta alla scomparsa di molte figure artigianali. Questo è una grave perdiata per il territorio, in quanto certe realtà sono irrepetibili. Come azienda, noi puntiamo sulla formazione che facciamo internamente: è nostra convinzione che chi lavora nell’artigiana-


to debba cercare di fare proprio lo stile dell’azienda e ciò non sempre è facile. Importante è aggiornarsi sulle tendenze, sui nuovi stili, avere il polso del mercato per poter offrire sempre creazioni d’avanguardia, senza mai rinunciare all’unicità del proprio stile.” Quali sono le prospettive per futuro? “Nel 2011 abbiamo chiuso con gli stessi dati del 2010 e speriamo di fare altrettanto, se non meglio, anche quest’anno, nonostante le difficoltà. Quello che auspichiamo è che, nel quadro generale, ci sia un’inversione di rotta, che interessi tutti gli artigiani. Bisogna creare opportunità per i giovani. Oggi si parla tanto dell’articolo 18, ma in realtà non è quello il problema. Manca l’investimento in ricerca, nella formazione, nella valorizzazione del capitale umano. L’artigianato è in grado di creare occupazione, è un settore aperto a 360°, che ha maggiore elasticità delle industrie, anche se non ha lo stesso potere contrattuale. Spero che chi ci governa si impegni a sostenere concretamente l’artigianato, non tanto per un discorso di tutela della categoria, ma perché, con il nostro lavoro, possiamo contribuire ad accrescere il valore del made in Italy, creando ricchezza per il territorio e per il Paese. Pensi, ad esempio, cosa potrebbe significare per un artigiano arrivare alla facoltosa clien-

tela cinese: gli si aprirebbe un mercato immenso, ma per arrivarci, appunto, è indispensabile il sostegno delle istituzioni. La fortuna dell’Italia, oltre che nel turismo, sta nell’artigianato, nell’arte del fare. Servono leggi che tutelino il made in Italy, che garantiscano che questa dicitura si applichi esclusivamente alle creazioni ideate, progettate e realizzate nel nostro Paese. Nel settore del design e dell’arredamento abbiamo delle potenzialità e delle capacità uniche e anche se si possono copiare i nostri modelli, la loro qualità, le loro rifiniture, non si possono eguagliare”. Nelle Sue parole si coglie un grande amore per il Suo lavoro: qual è l’aspetto che le piace di più? “Amo molto il mio lavoro, è proprio così. Sicuramente l’aspetto della realizzazione è quello che più mi gratifica ed entusiasma: partire da un pezzo di legno e arrivare a ottenere oggetti magnifici, intagliati, o di design moderno, è qualcosa che ancora oggi mi dà grandi emozioni”. La creazione di cui va più orgoglioso? “Ogni creazione ha il suo carico di ricordi e il suo valore, anche dal punto di vista affettivo. Certamente la realizzazione di cucine molto particolari o la realizzazione di porte per palazzi antichi crea una grande suggestione. Abbiamo anche la-

vorato al recupero di vecchi portoni, che sono stati rimontati su porte blindate. Il risultato è sempre un nuovo punto di partenza”. Ha qualche progetto nascosto nel cassetto? “Abbiamo fatto tante cose, ma non si finisce mai di imparare e, sinceramente, ogni volta è una scommessa aperta. Per noi tutto è possibile: se lo disegni, significa che puoi realizzarlo”. Cosa si sente di dire ad un giovane che si avvia ora alla carriera? “Sicuramente io ho iniziato in un contesto diverso. Bisogna avere coraggio, lottare, non aspettarsi subito un riconoscimento; la vita è fatta di sacrifici e io ho ancora voglia di imparare e di fare. Ecco, mi sento di dire loro che non devono temere di rimettersi in discussione, né di avvicinarsi agli antichi mestieri: un artigiano laureato o diplomato avrà un bagaglio di conoscenze e competenze che non potranno che essergli utili nel suo lavoro, dargli quella marcia in più che fa la differenza”.

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La Regione Marche: interessi ed esperienze in Libia ed in Tunisia > Dott. Giorgio Guidi - Partner Sida Group srl - Quadro Generale ed economicità in Tunisia e Libia > Arch. Gianfranco Damiano - Presidente Camera di Commercio Italo Libica > Ing Hechmi Chatmen - FIPA Tunisia - Agenzia di Promozione dell’Investimento estero in Tunisia > Avv. Antonio de Capoa - Studio Legale de Capoa e Associati - Aspetti legali e societari in Libia > Dott. Pietro Daidone - PG Partners - Aspetti legali e societari in Tunisia > Dott. Antonino Conti - Resp. del Desk Italiano a Tunisi/ UBIC BNP Paribas - Assistenza finanziaria agli start up aziendali in Tunisia > Dott. Andrea Rovatti - Resp. settore internazionalizzazione Unicredit spa - Assistenza finanziaria agli start up aziendali in Libia > Dott. Federico Bressan - Sace SpA (Senior Account Manager dal 2008 - Responsabile per le Marche ed Emilia Romagna del segmento PMI e del segmento Mid Corporate). Investimenti italiani in Magreb > Dott. Alessandro Stecconi - Responsabile Sida Corporate Finance Sida Group - Investimenti finanziari della Simest in Tunisia e Libia > Dott. Alberto Barzan - Presidente dell’Associazione Italo Libica per lo sviluppo economico Testimonianze dalla Libia

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Il Kazakistan Il Kazakistan – che si trova a cavallo tra Europa ed Asia (confina con la Russia, la Cina, e alcuni paesi dell Asia centrale) - è un’ex Repubblica dell’Unione Sovietica. Con i suoi 2,7 milioni di chilometri quadrati (superficie all’incirca pari a quella dell’Europa occidentale) è al nono posto tra i più vasti Paesi del mondo. a cura della Redazione

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econdo una classifica della Banca Mondiale, il Kazakhstan è tra i dieci mercati mondiali più stabili e proficui per nuovi investimenti stranieri. I settori sui quali gli organismi internazionali puntano maggiormente sono i seguenti: lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli (compreso il trattamento di cotone e lana), produzione di materiali edili, industria del vetro , industria petrolifera e chimica, metallurgia, industria metalmeccanica, lavorazione del legno, industria ittica ed infrastrutture, con particolare attenzione all’energia e ai trasporti. Nel 2008, il 3,3 per cento dell’import complessivo proveniva dall’Italia (che è il sesto esportatore al mondo nel Paese). Secondo i dati Ice riferiti al 2011, rispetto all’anno precedente sono cresciute le importazioni dall’Italia di articoli di abbigliamento, calzature, apparecchiature di cablaggio, mobili, tubi, condotti e cavi, aeromobili, prodotti in metallo, preziosi, saponi, detergenti ed altri prodotti per la pulizia, prodotti di gioielleria, cosmetici e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio. Il Kazakhstan inoltre rappresenta un mercato importante per motori, generatori e trasformatori elettrici, prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, nonché elementi da costruzione in metallo.

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Superficie: 2.724.900 Kmq Popolazione: 16.223.000 abitanti Densità: 6 ab/Kmq Lingua: Kazako (ufficiale), Russo, Tedesco, Ucraino

Öskemen


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BORSA

Il firmamento delle marchigiane quotate In questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate

Biesse Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

ELICA -56,34% -11,57%

Periodo di flessione per il titolo BIESSE, che mostra un ribasso del -11,5% su base mensile. Inoltre in termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra una variazione negativa del -3,50% sulla giornata di borsa del 03/04/2012. Il titolo ha sotto performato il mercato. Tuttavia i volumi sono risultati pari a 83.631 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. La partecipazione degli operatori si sta intensificando. Trend di breve incerto.

Poltrona FRAU Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

-8,27% +6,68%

TOD’S

Prosegue in maniera netta l’andamento fluttuante del titolo ELICA. Anche se lo scorso mese aveva fatto registrare un incremento sensibile, nel mese di aprile mostra un ribasso del -10,9%. In termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra inoltre una variazione negativa del -3,41% sulla giornata di borsa del 03/04/2012, segno che il titolo ha sotto performato il mercato. I volumi sono risultati pari a 51.741 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale; evidente quindi l’attenzione degli operatori alle potenzialità del titolo e probabile l’avvio di una fase a volatilità elevata. Trend di breve incerto.

Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:

-43,24% +15,32%

Il titolo INDESIT COMPANY segna un importante rialzo rispetto alle rilevazioni del mese precedente (+15,3%); inoltre gli analisti consigliano uno “Strong Buy” sul titolo, segno del momento positivo. In termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra però una variazione negativa del -3,38% sulla giornata di borsa del 03/04/2012. I volumi sono risultati pari a 576.531 pezzi scambiati, un valore inferiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale, il mercato non sta ancora partecipando in maniera consistente ed è possibile l’avvio di una fase a volatilità ridotta. Trend temporaneamente stabile.

-1,17% +8,16%

Il titolo TOD’S spunta nuovamente risultati positivi, con un apprezzamento su base mensile del +8,16%. In termini di performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, si registra una variazione positiva del 0,20% sulla giornata di borsa del 03/04/2012. Lo strumento ha fatto meglio del mercato. I volumi sono risultati pari a 290.560 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. La partecipazione degli operatori si sta intensificando; probabile l’avvio di una fase a volatilità elevata. Ipotesi di Trend al rialzo.. 52

-50,22% -10,94%

Indesit Ord.

Cresce stabilmente il prezzo per azione POLTRONA FRAU , con un + 6,7% su base mensile; inoltre l’ipotesi di nuovi apprezzamenti si ritrova nella buona performance relativa rispetto all’indice Ftse AllShare, con un +2,13% sulla giornata del 03/04/2012. Inoltre i volumi sono risultati pari a 172.553 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. La partecipazione degli investitori sta salendo con probabile avvio di una fase a volatilità elevata. Trend di breve al rialzo.

Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:

Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

Rubrica a cura di Michele Sasso Divisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo Sida m.sasso@sidagroup.com Tel. 071.28521


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VITA DA MANAGER

Emilia Esposito Imprenditrice meccanica e Presidente delle Donne Imprenditrici di CNA Marche, affronta un ambiente tipicamente maschile conservando l’anima della disegnatrice di L. Ciaccafava

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milia Esposito, Lei è titolare dell’Azienda Veu: vuole raccontarci che tipo di produzioni realizzate? “Facciamo lavorazioni meccaniche di precisione: ovvero operazioni di fresatura e tornitura con operai specializzati. Produciamo componenti di macchinari di diverso genere e siamo terzisti diretti di grandi aziende che lavorano in tutto il mondo”. L’ambiente in cui operate è prettamente maschile: non è difficile per Lei? “Sin da piccola mio padre mi aveva abituata a confrontarmi anche con situazioni difficili e aveva fatto di me un “figlio maschio”, trasmettendomi tutti quegli insegnamenti che poi mi avrebbero permesso di riuscire con successo anche in un ambiente quasi esclusivamente maschile. Credo fermamente che, quando si lavora con impegno e passione, le diffe-

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renze di genere vadano in secondo piano e prevalga la professionalità. Non nego che una donna, tuttavia, spesso debba dimostrare molto di più rispetto ad un collega uomo per affermarsi in certi ambienti”. Facciamo un passo indietro: come ha iniziato il Suo percorso professionale? “Ho sempre avuto una forte inclinazione per l’arte, che mi ha spinto a frequentare un’apposita scuola, dedicata al disegno per l’architettura d’interni. L’ambiente, tuttavia, non mi piaceva, così, a 19 anni, sono entrata nell’azienda di famiglia. All’epoca mia sorella lavorava in un’associazione di categoria. Nel 2002, quando è mancato nostro padre, io e lei abbiamo preso in mano le redini della Veu. Erano anni particolarmente difficili. Col tempo anche le difficoltà economiche iniziali si sono appianate e siamo cresciuti: oggi abbiamo 13 dipendenti e un’impiegata”.

Oltre che manager della Veu Lei ricopre anche un ruolo importante in CNA: cosa significa per Lei? “Il mio lavoro associativo è iniziato quattro anni fa e successivamente sono stata eletta Presidente delle Donne Imprenditrici, oltre a fare il mio ingresso nel gruppo di presidenza provinciale del CNA. Entrare in associazione è un’esperienza che mi ha arricchito molto, mi ha permesso di confrontarmi con situazioni e realtà che non conoscevo e mi ha reso maggiormente consapevole delle mie stesse potenzialità. Devo dire che non è facile per noi donne entrare in certi contesti, ma qui, nel pesarese, siamo fortunate perché possiamo contare sul sostegno di Giorgio Aguzzi, Vice Presidente Nazionale e Presidente Provinciale CNA: lui crede molto in noi, ci consulta, ci ascolta, sostiene le nostre attività e il nostro impegno. In altri contesti so che non è così”.


“Nella mia valigia non manca mai un foglio da disegno”

Cosa ha portato del mondo dell’arte nel Suo lavoro? “Sicuramente l’elasticità mentale, la capacità di affrontare problemi da più punti di vista. L’arte ti apre gli orizzonti e ti agevola nell’affrontare il mondo del lavoro e le difficoltà della vita con una predisposizione d’animo diversa”. Come fa a conciliare i Suoi impegni lavorativi con il Suo ruolo di madre? “Non è affatto semplice. Io ho due figli, il grande, che ha 26 anni, lavora con noi in azienda, il piccolo, di 20 anni, studia psicologia. Ho dovuto convivere, come molte donne in carriera, con tanti sensi di colpa, con quel desiderio di dare tutto ai miei figli, nel poco tempo che mi resta dopo il lavoro: gestire un’azienda familiare, infatti, implica il dare disponibilità completa, totale, non avere orari, né pause. Per fortuna posso contare sul sostegno di mia madre, che mi ha

sempre appoggiata, in tutto ciò che facevo”. Cosa non manca mai nella Sua valigia da manager? “Non manca mai un foglio da disegno: è sempre rimasto nei miei sogni il fatto di stringere la matita in mano ed esprimere la mia creatività, ma mi manca il tempo per farlo purtroppo”. Che consiglio darebbe ad un giovane che volesse intraprendere la carriera professionale? “Di impegnarsi profondamente per realizzare i propri obiettivi, di continuare a credere nell’imprenditoria italiana, che con le sue piccole e medie aziende ha fatto crescere il Paese, ha creato ricchezza e occupazione. I giovani non devono avere paura delle difficoltà, della crisi, delle banche, ma devono mettersi in gioco, appoggiarsi alle associa-

zioni esistenti, entrarne a far parte e far sentire la propria voce, dare il proprio contributo”. Se guarda al futuro, come vede la Sua azienda? “Vorrei vedere l’azienda crescere, continuando a mantenere i parametri che ne hanno fatto una realtà importante, la cui qualità è riconosciuta a più livelli. Come madre vorrei vedere i miei figli affermati e sereni”.

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CONSULENZA

Impresa di famiglia e Family Business

FIG.1 Il family business rappresenta l’ambito di applicazione dell’economia che studia le correlazioni e le interconnessioni tra:

Raccogliere in un unico volume le definizioni, le citazioni e gli aforismi sull’impresa di famiglia costituirebbe un’opera tanto impegnativa, quanto scarsamente fruttuosa. Molto spesso l’immediatezza e la semplicità risultano più efficaci di una trattazione articolata e complessa a cura della Redazione

Impresa di famiglia

Patrimonio dell’imprenditore

Famiglia

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a riflessione telegrafica di Gianni Agnelli, riportata nella pagina a fianco, individua correttamente il tema centrale dell’impresa di famiglia: la continuità. Secondo dati attendibili e condivisi, meno di un’impresa su sei raggiunge la terza generazione. Non si tratta di un primato italiano, è una dinamica comune all’intero sistema economico occidentale. Ma è un dato che, nel nostro Paese, assume peso e valenza di gran lunga più significativi, come proverò a dimostrare. COSA SI INTENDE PER FAMILY BUSINESS Solitamente si fa ricorso all’espressione family business per indicare l’articolato sistema di relazioni tra famiglia, impresa e patrimonio dell’imprenditore, schematizzato nella Figura 1 come un meccanismo ad ingranaggi, a sottolineare la necessità che sia dinamico e sincronizzato. Il venir meno di una delle due condizioni ne causerebbe il blocco o la rottura. È interessante notare come ciascuno dei tre ingranaggi abbia subìto una profonda trasformazione nel tempo. Proviamo ad affrontarne uno alla volta. LA FAMIGLIA A costo di essere banali, la famiglia non è più quella di una volta. Alcuni dati, aggiornati a dicembre 2011, consentono di fugare ogni dubbio in proposito. In Italia, negli ultimi trenta anni: i

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matrimoni sono calati del 35 per cento, le separazioni sono aumentate del 300 per cento, i divorzi del 75 per cento, le seconde nozze del 350 per cento, i matrimoni con coniuge straniero del 105 per cento, le nascite fuori matrimonio del 250 per cento, le coppie di fatto del 300 per cento. Inoltre si registra la presenza di un figlio minore nel 71 per cento delle separazioni e nel 62 per cento dei divorzi. Da ultimo, un dato che sfugge ai più: si pronunciano 352 sentenze al giorno per cause familiari, ovvero una ogni 4 minuti. La famiglia è cambiata! L’IMPRESA Sappiamo tutti che il modo di fare impresa, di competere, di creare valore e realizzare utili evolve come un fiume in piena; non è possibile bagnarsi due volte nella stessa acqua, come ci insegna da 2.500 anni il buon vecchio Eraclito. Non è pensabile che un’idea di business, un modello industriale, una struttura organizzativa, un approccio di mercato, un sistema di controllo possano rimanere inalterati in un contesto in continuo ed impetuoso cambiamento. Una volta partecipai a una conferenza di Luca di Montezemolo, ci raccontò che il motto della Ferrari era: “Se funziona è da rifare”. Scoprii poi una citazione di Anthony Stafford Beer: “absolutum, obsoletum”. Tutto ciò che riteniamo assoluto, istituzionalizzato, codificato, normalizzato, è già obsoleto. In ogni innovazione alberga il germe dell’obso-


FIG.2 Le modalità di consolidamento del patrimonio sono profondamente cambiate

FIG.3 Il patrimonio consente di conciliare le possibili contrapposizioni tra logiche familiari e logiche aziendali

FAMIGLIA

IMPRESA

-Esigenze -Ambizioni -Volontà

-Esigenze di investimento -Redditività generata

PATRIMONIO DELL’IMPRENDITORE

(Liberamente tratto da: R.M. Gorey, F.R. Dorat, Managing on the knowledge Era, Harper and Row, New York, 1986 - Fonte: Master 24 - Gestione e stratigia d’impresa - III PMI - La Gestione dell’impresa familiare e il passaggio generazionale - Il Sole 24 ore - La Repubblica)

La continuità dal capitalismo familiare è indissolubilmente legata al grado di equilibrio fra i tre elementi

lescenza: perché non faccia danni occorre non dargli tempo di propagarsi, ovvero innovare continuamente. L’impresa va ripensata, ridisegnata, ristrutturata senza soluzione di continuità, non stancandosi mai di ricombinarne gli elementi. Come in un caleidoscopio, le immagini e le forme diventano sempre più diverse, magiche, efficaci e stimolanti, a patto di continuare a muoverlo.

FIG.4 Sopravvivenza delle imprese italiane al passaggio genrazionale

IL PATRIMONIO DELL’IMPRENDITORE Anche le modalità di consolidamento e di accumulo del patrimonio hanno subìto una costante evoluzione nel tempo: dall’era agricola protrattasi per circa 10.000 anni, all’era industriale durata meno di duecento anni, a quella della conoscenza che stiamo vivendo da qualche decina di anni. Come viene schematizzato nella Figura 2, il ruolo degli elementi Terra, Lavoro, Capitale e Conoscenza cambia profondamente. Ha buon gioco Drucker nel sostenere che “la nascita della società post industriale è caratterizzata da un patrimonio fondato sul sapere delle persone: il valore di mercato dell’impresa è sempre più legato al patrimonio intangibile”. In ogni caso, l’esperienza dimostra che spesso è proprio il patrimonio che l’imprenditore è riuscito ad accumulare a consentire la conciliazione di possibili contrapposizioni tra le logiche familiari e quelle aziendali (Figura 3). La continuità stessa del capitalismo familiare è indissolu-

(Fonte: Prof. Giovanni Fioroni su: L’imprenditore, Settembre 2007)

100%

76%

24%

1° passaggio generazionale

86%

14% 2° passaggio generazionale

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CONSULENZA

bilmente legata al grado di equilibrio tra i tre elementi: famiglia, impresa, patrimonio dell’imprenditore. DINAMICHE DI SOPRAVVIVENZA DELL’IMPRESA DI FAMIGLIA E CRITICITÀ DEI FENOMENI La dinamica di sopravvivenza delle imprese familiari italiane, riportata nella Figura 4, è del tutto paragonabile a quella di altre economie occidentali. A titolo di curiosità, un famoso presidente di Confindustria, Luigi Lucchini, sosteneva che “il sciur Carlo si inventa l’impresa, il dottor Carlo la sistema e il conte Carlo se la mangia”. Gli americani più icasticamente recitano “rags to rags in three generations” (dagli stracci agli stracci in tre generazioni) … il risultato è lo stesso: solo poche imprese sopravvivono alla selezione darwiniana. Ciò che rende particolarmente critica questa dinamica nel nostro Paese non è la numerosità delle imprese di famiglia, la cui incidenza percentuale non è la più alta in assoluto, ma è il peso che esse hanno sul Pil e sull’occupazione, come viene riportato nella Figura 5. IL GOVERNO DEI PROCESSI DI EVOLUZIONE Perciò diventa ineludibile governare i processi di crescita dell’impresa, le cui fasi salienti sono caratterizzate da criticità, punti di forza, tipologie organizzative e modalità di controllo profondamente differenti, come viene schematizzato nella Figura 6. Ma, forse, è il caso di riprendere questo tema nel prossimo intervento.

FIG.5 IL PESO DELL’IMPRESA DI FAMIGLIA NEL MONDO (valori %)

Peso

Contributo al PIL

Forza lavoro

Italia

90%

80%

75%

Germania

60%

66%

71%

Regno Unito

70%

65%

60%

USA

96%

40%

50%

Australia

80%

50%

45%

Francia

60%

60%

43%

Fonte: “La Gestione dell’impresa familiare e il passaggio generazionale” (Il Sole 24 ore - La Repubblica)

“Le imprese nascono tutte con le famiglie. Si tratta, poi, di vedere quanto durano” - Gianni Agnelli

FIG.6 LE FASI DI CRESCITA DI UN IMPRESA

Sergio Cimino Consulente di family business RCE Consulting - SIDA Docente di Strategia e di Organizzazione presso gli Atenei di Perugia e Siena

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LAVORO

Riforma del mercato del lavoro, il governo ha approvato il disegno di legge Venerdì 23 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge contenente la riforma del mercato del lavoro, che in queste settimane è all’esame di Camera e Senato. Del provvedimento si riporta una sintesi per quanto attiene alle novità in materia di tipologie contrattuali e partite Iva. a cura della Redazione

CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

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Viene previsto un incremento del relativo costo contributivo (aliquota 1,4 per cento). Il disegno di legge amplia l’intervallo tra un contratto e l’altro a 60 giorni in caso di contratto di durata inferiore a 6 mesi, e a 90 giorni in caso di contratto di durata superiore (attualmente, 10 e 20 giorni). Viene prolungato il periodo durante il quale il rapporto a termine può proseguire oltre la scadenza per soddisfare esigenze organizzative, da 20 a 30 giorni per contratti di durata inferiore ai 6 mesi e da 30 a 50 giorni per quelli di durata superiore. Il primo contratto a termine (intendendosi per tale quello stipulato tra un certo lavoratore e una certa impresa per qualunque tipo di mansione) non dev’essere più giustificato attraverso la specificazione della causale di cui all’art. 1 del D.Lgs. 368 del 2001, fermi restando i limiti di durata massima previsti per l’istituto. Ai fini della determinazione del periodo massimo di 36 mesi (comprensivo di proroghe e rinnovi) previsto per la stipulazione di contratti a termine con un medesimo dipendente, devono essere computati anche eventuali periodi di lavoro somministrato intercorsi tra il lavoratore e il datore/utilizzatore. Nel caso in cui il contratto a termine sia dichiarato illegittimo da un giudice, il regime continuerà ad essere basato sul doppio binario della “conversione” del predetto contratto e del riconoscimento al lavoratore di un risarcimento compreso tra 2,5 e 12 mensilità. Tale indennità copre tutte le conseguenze retributive e contributive derivanti dall’illegittimità del contratto a termine.


Le agevolazioni contributive previste attualmente si concentrano sui lavoratori over 50 disoccupati da almeno 12 mesi.

CONTRATTO di INSERIMENTO

Notabene Si ricorda che tali agevolazioni consistono nella riduzione del 50 per cento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di 12 mesi in caso di contratto di lavoro a tempo determinato (e ulteriori 6 mesi nel caso di successiva stabilizzazione, da fruirsi al termine del periodo di prova se previsto) e di 18 mesi se il lavoratore è assunto a tempo indeterminato.

APPRENDISTATO

E’ visto come il canale privilegiato di accesso dei giovani al mondo del lavoro. Pur mantenendo sostanzialmente integro l’impianto del D.Lgs. n. 167 del 2011, il ddl propone alcuni interventi: - introduzione di un meccanismo in base al quale l’assunzione di nuovi apprendisti è collegata alla percentuale di stabilizzazioni effettuate nell’ultimo triennio (50 per cento), con l’esclusione dal computo della citata percentuale dei rapporti cessati durante il periodo di prova, per dimissioni o per licenziamento per giusta causa; - innalzamento del rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati dall’attuale 1/1 a 3/2; - durata minima di 6 mesi del periodo di apprendistato, ferma restando la possibilità di durate inferiori per attività stagionali e fatte salve le eccezioni previste attualmente.

CONTRATTO di LAVORO a TEMPO PARZIALE

Il disegno di legge istituisce, nei soli casi di part-time verticale o misto, l’obbligo di comunicazione amministrativa secondo modalità snelle e non onerose (sms, fax o PEC) e contestuale al già previsto preavviso di 5 giorni da dare al lavoratore in occasione di variazioni di orario attuate in applicazione delle clausole elastiche o flessibili. Inoltre, in caso di rilevanti motivi personali precisati dalla legge e in altre eventuali ipotesi previste dalla contrattazione collettiva, viene introdotta la facoltà del lavoratore di esprimere un “ripensamento” nel caso di part-time flessibile o elastico. Si prevede l’obbligo di effettuare una comunicazione amministrativa preventiva, con modalità snelle (sms, fax o PEC), in occasione di ogni chiamata del lavoratore. Viene abrogato l’art. 34, comma 2, del D.Lgs. 276 del 2003, ai sensi del quale tale tipologia contrattuale può in ogni caso essere conclusa con riferimento a prestazioni rese da soggetti con meno di 25 anni o da lavoratori con più di 45 anni, anche pensionati. Il disegno di legge intende inoltre abrogare l’art. 37 del D.Lgs. 276 del 2003.

CONTRATTO di LAVORO INTERMITTENTE (o “A CHIAMATA”)

Si prevede l’obbligo di effettuare una comunicazione amministrativa preventiva, con modalità snelle (sms, fax o PEC), in occasione di ogni chiamata del lavoratore. Viene abrogato l’art. 34, comma 2, del D.Lgs. 276 del 2003, ai sensi del quale tale tipologia contrattuale può in ogni caso essere conclusa con riferimento a prestazioni rese da soggetti con meno di 25 anni o da lavoratori con più di 45 anni, anche pensionati. Il disegno di legge intende inoltre abrogare l’art. 37 del D.Lgs. 276 del 2003.

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LAVORO

Al riguardo si introducono disincentivi normativi e contributivi.

LAVORO a PROGETTO

Disincentivi normativi Il “progetto” non può consistere in una mera riproposizione dell’oggetto sociale dell’impresa committente; l’istituto dovrebbe essere limitato a mansioni non meramente esecutive o ripetitive; viene introdotta una presunzione relativa in merito al carattere subordinato della collaborazione quando l’attività del collaboratore a progetto sia analoga a quella svolta, nell’ambito dell’impresa committente, da lavoratori dipendenti, fatte salve le prestazioni di elevata professionalità; è eliminata la facoltà di introdurre nel contratto clausole individuali che consentono il recesso del committente, anteriormente alla scadenza del termine e/o al completamento del progetto (resterebbe ferma la possibilità di recedere per giusta causa, per incapacità professionale del collaboratore che renda impossibile l’attuazione del progetto, e per cessazione dell’attività cui il progetto è inerente); è abolito il concetto di “programma”; in mancanza di un progetto specifico il contratto a progetto si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Disincentivi contributivi Viene introdotto un incremento dell’aliquota contributiva IVS degli iscritti alla Gestione separata Inps.

PARTITE IVA

Sono introdotte norme rivolte a far presumere, salvo prova contraria (ferma restando, cioè, la possibilità del committente di provare che si tratti di lavoro genuinamente autonomo), il carattere coordinato e continuativo (e non autonomo ed occasionale) della collaborazione tutte le volte che essa duri complessivamente più di 6 mesi nell’arco di un anno, da essa il collaboratore ricavi più del 75 per cento dei corrispettivi (anche se fatturati a più soggetti riconducibili alla medesima attività imprenditoriale), e comporti la fruizione di una postazione di lavoro presso la sede istituzionale o le sedi operative del committente. Tali indici presuntivi possono essere utilizzati disgiuntamente nel corso delle attività di verifica. Se l’utilizzo della partita Iva viene considerato improprio, esso viene considerato una collaborazione coordinata e continuativa, con la conseguente applicazione della sanzione di cui all’art. 69, comma 1, della Legge Biagi.

ASSOCIAZIONE in PARTECIPAZIONE con APPORTO di LAVORO

L’istituto sarà riservato alle associazioni tra familiari entro il I grado o coniugi.

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LAVORO

“L’art. 18 è una norma sacrosanta” Il Governo ha da poco approvato il disegno di legge contenente la riforma del mercato del lavoro, che ora è all’esame del Parlamento. In proposito abbiamo sentito l’opinione del Direttore di Sogenus, Mauro Ragaini di A. Monticelli

D

irettore, secondo Lei è necessaria una riforma del mercato del lavoro? “E’ necessaria soprattutto perché la crisi economica, la globalizzazione dell’economia, le tensioni sul mercato europeo e sull’euro mettono in evidenza la non congruità del sistema di regole che l’Italia si è data nei decenni passati. Dalla flessibilità alla precarietà il passo è stato breve. Occorre un impegno serio di tutte le parti sociali e politiche per rinegoziare senza rigidità e furbizie un quadro di riferimento normativo, contrattuale e giuridico adeguato alle sfide presenti e future. Ai diritti però devono corrispondere i doveri”. In che senso? “Le aziende devono produrre in condizioni concorrenziali e per questo necessitano anche di istituti e norme contrattuali che assicurino flessibilità, adeguata formazione e addestramento, regole che permettono di governare il personale e le relazioni sindacali su basi adeguate ai tempi. Un clima costruttivo e di collaborazione nelle aziende risulterà utile al buon andamento della produzione. La produttività deve aumentare: meglio ottenerla con la partecipazione che con la paura”. Qual è la Sua opinione in merito all’attuale confronto sull’articolo 18 dello Statuto? “E’ un argomento molto delicato e se ne parla da troppo tempo in modo sbagliato. Chi vuole cambiare o togliere l’art. 18 deve

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dire perché, come e quali obiettivi si intendono raggiungere. Credo che questa norma che vieta i licenziamenti senza giusta causa e dettati da motivi discriminatori sia sacrosanta, giusta in sé e garantisce adeguati standard di civiltà del lavoro. Dovrebbe trovare tutti i cittadini e lavoratori d’accordo. Chi vuole toglierlo per rendere i licenziamenti più facili (di questi tempi) deve spiegare bene le ragioni e dimostrare che tutto ciò renderà il mercato del lavoro migliore. Tuttavia, questa norma sacrosanta copre anche situazioni di demerito che necessitano di altro trattamento. Molti aspetti del contenzioso legale e sull’obbligo di reintegro devono essere risolti. L’art. 18 con i suoi principi non va cancellato, ma va adeguato alle esigenze presenti e future”. Secondo taluni osservatori, i mutamenti economici degli ultimi decenni impongono un diverso approccio, meno conflittuale, al rapporto tra capitale ed impresa. Ne conseguirebbe che il lavoratore potrebbe essere tutelato più efficacemente attraverso altre modalità, piuttosto che ricorrendo all’art. 18. Lei che ne pensa? “Se ci sono proposte nuove e migliori per tutelare i lavoratori dagli abusi, dagli arbitri eventuali, se ne discuta nel merito senza rigidità preconcette. Quali sono le proposte? Perché non convincono? Senza dubbio ci sono conservatorismi anche su base ideologica di segno opposto che non aiutano a costruire scenari e climi nuovi dei quali l’Italia ha estremo bisogno… Sia da parte sindacale che da parte imprenditoriale ci sono posi-


Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero

zioni anacronistiche e dannose. Mi auguro che il Governo e le parti sociali - consapevoli della delicatezza del momento e delle sfide di lungo periodo - sapranno trovare linguaggi, schemi, volontà per scenari nuovi di corresponsabilità, confronto costruttivo a beneficio di tutti”. Lei è ottimista sulle trattative in corso tra Governo e parti sociali? “Si. Tutti devono cedere su qualcosa per un buon compromesso e per questo i nostalgici, i conservatori e i furbi devono essere messi in condizione di non nuocere agli indispensabili processi riformisti in atto”. E’ di questi giorni la notizia secondo la quale gli stipendi dei lavoratori italiani sono tra i più bassi d’Europa. Eppure il costo del lavoro è elevatissimo. Come potremmo uscirne? “Il costo del lavoro in Italia è in linea con gli altri Paesi d’Europa, ma il netto in busta paga è inferiore perché il lordo è gravato da troppe imposte. Quindi, non potendo aumentare il lordo già elevato per avere un netto decente, non resta che ridurre le imposte che servono a finanziare la spesa pubblica. Bisogna tagliare la spesa pubblica in modo selettivo ed intelligente sapendo che molta di essa serve a pagare gli interessi sul debito dello Stato. I tagli lineari alle spese della Pubblica Amministrazione del Ministro Tremonti sono stati deleteri quanto il patto di stabilità così concepito. Un rigore ragionieristico fine a se

stesso senza un disegno, senza una visione … Occorre attivare severi controlli permanenti su tutti i centri di costo della Pubblica Amministrazione, essere impietosi con gli sprechi diffusi, le spese scellerate, le ruberie variamente coperte e giustificate, con i privilegi economici e pensionistici di chi sta ai vertici delle istituzioni pubbliche. Occorre ridurre drasticamente l’evasione fiscale che ha raggiunto vette intollerabili ed attivare un sistema di controlli incrociati efficace. Più entrate dalla lotta convinta all’evasione fiscale, meno spesa pubblica. Per questo dobbiamo apprezzare molto l’operato del Governo Monti, appoggiato dalle forze politiche più responsabili. Se gli stipendi saranno adeguati, riprenderanno sia i consumi che i risparmi. Ora attendiamo che le banche ritornino ad erogare il credito alle imprese e alle famiglie. Se riprenderanno i consumi riprenderanno anche le produzioni di beni e servizi”.

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CONTRIBUTI E BANDI MARCHE

dopo il 1° marzo 2012.

>BANCA MARCHE, UNICREDIT E BANCA DELL’ADRIATICO

> ABI E ASSOCIAZIONE DEGLI IMPRENDITORI “Rinnovo Accordo 2009 su Moratoria Mutui per le aziende”

Vengono messi a disposizione fondi per per sostenere le imprese e i privati interessati dai danni causati dal maltempo. Il finanziamento, concedibile fino ad un massimo di € 40.000 a seconda della Banca erogatrice e del soggetto beneficiario, è restituibile entro 60 mesi (tempistica a discrezione della Banca). SCADENZA: 30/04/2012

> FESR 2007-­2013 BANDO PUBBLICO GAL SIBILLA “Programma di sviluppo rurale 2007-­2013 Asse 4” Finanziamenti finalizzati al rafforzamento della struttura economica e del grado di competitività del territorio di riferimento, attraverso il sostegno del sistema imprenditoriale di microimprese esistenti o di nuova costituzione operanti nel settore turistico ricettivo. Il contributo erogabile è compreso tra il 30% e il 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di € 60.000,00. SCADENZA: 28/05/2012 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Fondo Nazionale per l’Innovazione - F ­ .N.I.” Lo strumento prevede, per le piccole e medie imprese, il supporto della valorizzazione ed il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli. Sono previsti finanziamenti fino a 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni, senza la richiesta di garanzie personali o reali. > “D.M. 25 NOVEMBRE 2008 FONDO KYOTO” Erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari allo 0,5%, finalizzati all’attuazione del Protocollo di Kyoto, suddivisi in specifici interventi quali: Microgenerazione Diffusa; Impianti eolici, idroellettrici, termici, fotovoltaici per l’utilizzo di fonti rinnovabili; Motori Elettrici; Attività di Ricerca. Sono agevolabili le spese ostenute

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In base all’Avviso Comune siglato in data 28/02/2012 tra l’ABI e tutte le Associazioni Imprenditoriali, le Piccole e Medie Imprese potranno beneficiare delle seguenti misure agevolative: 1) SOSPENSIONE per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei MUTUI BANCARI in essere; b) SOSPENSIONE per 6 o 12 mesi del pagamento della quota capitale implicita dei CANONI DI LEASING; c) ALLUNGAMENTO A 270 gg. delle scadenze per le operazioni di anticipo fatture. SCADENZA: 31/12/2012

> CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA “Adozione di sistemi di gestione aziendale, della responsabilità sociale, e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. Contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese effettivamente sostenute, fino ad un massimo di Euro 10.000 in caso di progetto di certificazione integrato, per l’ottenimento di un sistema di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS), di Responsabilità sociale (SA 8000) e/o della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro (OHSAS 18001). SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > REGIONE MARCHE -­MCC “Acquisto e locazione finanziaria di macchine utensili o di produzione” Contributo in conto impianti pari al 100% del tasso di riferimento comunitario vigente alla data di arrivo della domanda a MCC. La misura agevolativa è diretta al finanziamento dell’acquisto o locazione finanziaria di beni di nuova fabbricazione che svolgano una funzione operativa nel ciclo produttivo aziendale. SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI

> ““Concessione di agevolazioni per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti a favore di Micro, piccole e medie imprese”. Contributo in conto impianti pari al 100% del tasso di riferimento comunitario vigente alla data di arrivo della domanda a MCC. La misura agevolativa è diretta al finanziamento dell’acquisto o locazione finanziaria di beni di nuova fabbricazione che svolgano una funzione operativa nel ciclo produttivo aziendale. SCADENZA: FINO AD ESAURIMENTO FONDI > D.l. 13/05/2011, n° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010 > D. MINISTERO AMBIENTE N° 2230 “Promozione dei sistemi di gestione ambientale nelle PMI” Contributi a fondo perduto dal 40% all’ 80% per Pmi produttrici di beni e servizi per acquisizione della: -­Certificazione EMAS (ai sensi del regolamento 761/2001/CE); -­Certificazione del sistema di gestione ambientale ai sensi della norma internazinale UNI ISO 14001; -Certificazioni EMAS da parte di imprese già certificate UNI ISO 14001/96; Sono ammesse solo le domande corredate della certificazione rilasciata dall’organismo accreditato e sempre che tale rilascio sia avvenuto dopo il 6 ottobre 2003. Per le imprese dei settori agroindustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenuto dopo il 1°gennaio 2007.

EMILIA

> BANCA MARCHE E

UNICREDIT “Emergenza neve -­Plafond per sostenere imprese e famiglie” Vengono messi a disposizione fondi per per sostenere le imprese e i privati interessati dai danni causati dal maltempo. Il finanziamento, concedibile fino ad un massimo di € 40.000 a seconda della Banca erogatrice e del soggetto beneficiario, è restituibile entro 60 mesi (tempistica a discrezione della Banca). SCADENZA: 30/04/2012 > CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO EMILIA “Bando per la creazione di nuove imprese giovanili” Per la creazione di nuove imprese (start-­up) da parte di occupati, inoccupati o disoccupati con età compresa tra i 18 e i 35 anni e residenti nella provincia di Reggio Emilia, sono previsti finanziamenti dal 50% al 60% delle spese sostenute, fino ad un massimo di € 8.000, per la creazione di nuove imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile. SCADENZA: 28/09/2012 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Fondo Nazionale per l’Innovazione F.N.I.” Lo strumento prevede, per le piccole e medie imprese, il supporto della valorizzazione ed il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli. Sono previsti finanziamenti fino a 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni, senza la richiesta di garanzie personali o reali. > “D.M. 25 novembre 2008 Fondo Kyoto”. Erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari allo 0,5%, finalizzati all’attuazione del Protocollo di Kyoto,suddivisi in specifici interventi quali: Microgenerazione Diffusa; Impianti eolici, idroellettrici, termici, fotovoltaici per l’utilizzo di fonti rinnovabili; Motori Elettrici; Attività di


Ricerca. Sono agevolabili le spese sostenute dopo il 1° marzo 2012. > ABI E ASSOCIAZIONE DEGLI IMPRENDITORI “Rinnovo Accordo 2009 su Moratoria Mutui per le aziende” In base all’Avviso Comune iglato in data 28/02/2012 tra l’ABI e tutte le Associazioni mprenditoriali, le Piccole e Medie Imprese potranno beneficiare delle seguenti misure agevolative: 1) SOSPENSIONE per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei MUTUI BANCARI in essere; 2) SOSPENSIONE per 6 o 12 mesi del pagamento della quota capitale implicita dei CANONI DI LEASING; 3) ALLUNGAMENTO A 270 gg. delle scadenze per le operazioni di ANTICIPO FATTURE. SCADENZA: 31/12/2012 > D.l. 13/05/2011, n° 70 “Credito d’Imposta per spese di Ricerca e Sviluppo” Credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010. > BANDO NUOVE IMPRESE “interventi e la concessione dei contributi anno 2011” Contributo in c/capitale in regime “de minimis” del 50% della spesa ammissibile fino ad un contributo max. di 150.000 euro, per progetti presentati da PMI costituite dopo il 1° gennaio 2010 e riguardanti la creazione di nuove imprese anche innovative e volte a favorire ricadute positive sull’occupazione delle imprese stesse in termini di lavoro durevole e di qualita. > REGIONE EMILIA ROMAGNA “Fondo di cogaranzia regionale per l’accesso al credito delle

imprese” Il Fondo presenta garanzie per le imprese (50-­80% finanziamento erogato max 1.500.000 euro) a fronte delle seguenti operazioni: a) finanziamenti chirografari o assistiti da garanzia reale o aperture di credito, di durata non superiore a 120 mesi b) locazioni finanziarie immobiliari e mobiliari di durata non superiore a 120 mesi effettuate per i progetti di investimenti c) operazioni di factoring di durata non superiore a 120 mesi

BANDO APERTO FINO AD ESAURIMENTO RISORSE

> FIDINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA “Rilascio di garanzie a favore di imprese socie su finanziamenti erogati da banche convenzionate” Garanzia del 30% o del 50% del finanziamento erogato; tasso fisso o variabile; finalità a breve o medio-­lungo termine.

PROCEDURA VALUTATIVA DELLA DOMANDA

> LEGGE 49/1985 “Fondo di rotazione FONCOOPER” Finanziamenti agevolati (max 500.000 euro) in favore di società Cooperative per la realizzazione di progetti finalizzati all’aumento della produttività o dell’occupazione, alla valorizzazione dei prodotti, alla razionalizzazione del settore distributivo, alla realizzazione o acquisto di impianti nel settore della produzione e della distribuzione del turismo e dei servizi, alla ristrutturazione e riconversione degli impianti.

SCADENZA: 31/12/2012

> CCIAA DI BOLOGNA “Contributi c/capitale per partecipazione a fiere e mostre all’estero” Contributi a fondo perduto (spesa min 2.000 € -contributo max 7.500 €) al fine di incentivare i processi di internazionalizzazione delle imprese della provincia di Bologna.

BANDO APERTO

UMBRIA

> BANCA MARCHE E

UNICREDIT “Emergenza neve - Plafond per sostenere imprese e famiglie” Vengono messi a disposizione fondi per per sostenere le imprese e i privati interessati dai danni causati dal maltempo. Il finanziamento, concedibile fino ad un massimo di € 40.000 a seconda della Banca erogatrice e del soggetto beneficiario, è restituibile entro 60 mesi (tempistica a discrezione della Banca). SCADENZA: 30/04/2012 > MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO “Fondo Nazionale per l’Innovazione -­F.N.I.” Lo strumento prevede, per le piccole e medie imprese, il supporto della valorizzazione ed il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli. Sono previsti finanziamenti fino a 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni, senza la richiesta di garanzie personali o reali. > “D.M. 25 novembre 2008 Fondo Kyoto” Erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari allo 0,5%, finalizzati all’attuazione del Protocollo di Kyoto, suddivisi in specifici interventi quali: Microgenerazione Diffusa; Impianti eolici, idroellettrici, termici, fotovoltaici per l’utilizzo di fonti rinnovabili; Motori Elettrici; Attività di Ricerca. Sono agevolabili le spese sostenute dopo il 1° marzo 2012. SCADENZA: 14/07/2012 > REGIONE UMBRIA “Sostegno agli investimenti volti all’efficienza energetica” Contributi dal 20% al 40% dell’investimento per interventi rivolti a perseguire un utilizzo razionale dell’energia ed un contenimento dei consumi energetici. Sono ammesse spese per progettazione e direzione lavori, acquisto macchinari, impianti, e costi relativi ad opere edili connesse

agli interventi ammissibili. Il contributo massimo è di euro 500.000,00. SCADENZA: 30/06/2012 > ABI E ASSOCIAZIONE DEGLI IMPRENDITORI “Rinnovo Accordo 2009 su Moratoria Mutui per le aziende” In base all’Avviso Comune siglato in data 28/02/2012 tra l’ABI e tutte le Associazioni Imprenditoriali, le Piccole e Medie Imprese potranno beneficiare delle seguenti misure agevolative: 1) SOSPENSIONE per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei MUTUI BANCARI in essere; b) SOSPENSIONE per 6 o 12 mesi del pagamento della quota capitale implicita dei CANONI DI LEASING; c) ALLUNGAMENTO A 270 gg. delle scadenze per le operazioni di ANTICIPO FATTURE. SCADENZA: 31/12/2012 ABRUZZO > ABANCA MARCHE, UNICREDIT E BANCA DELL’ADRIATICO “Emergenza neve -­Plafond per sostenere imprese e famiglie” Vengono messi a disposizione fondi per per sostenere le imprese e i privati interessati dai danni causati dal maltempo. Il finanziamento, concedibile fino ad un massimo di € 40.000 a seconda della Banca erogatrice e del soggetto beneficiario, è restituibile entro 60 mesi (tempistica a discrezione della Banca). SCADENZA: 31/12/2012

A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T 071.28521 finanza@sidagroup.com

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NOTIZIE DAL WEB

Che ne sarà di facebook tra 5 anni? Trend e social network del web nascono velocemente e si evolvono altrettanto velocemente: difficile predirne risultati e notorietà. L’unica strategia vincente che può salvarli è giocare d’anticipo. di I. Barone

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acebook: 845 milioni di utenti; 483 milioni di utenti connessi tutti i giorni; 7,5 miliardi di foto pubblicate ogni mese. Per una volta i numeri dicono più delle parole: il colosso di Mark Zuckerberg ha capito che l’enorme quantità di informazioni personali in suo possesso può essere una forte base per le pubblicità aziendali. Ecco perché, più che alle schiere infinite di utenti privati, Facebook si è rivolto principalmente alle aziende in modo che con le loro inserzioni pubblicitarie potessero apportare ricchezza e innalzare il valore del marchio in borsa. L’era del diario virtuale Perché perdersi i momenti più importanti della propria vita e non condividerli con i propri familiari o amici? La Timeline temuta e detestata dagli utenti privati - è nata con lo scopo di offrire un diario virtuale della propria vita: una volta impostata la propria data di nascita e pubblicate le foto della propria infanzia e dei momenti memorabili, si comporta come una piccola biografia che è possibile integrare e condividere con tutti gli altri. All’apparenza nulla di sbagliato. Anzi, chi di noi non desidera parlare di sé o andare a frugare nelle foto dell’altro per sapere della sua infanzia? È possibile raccontarsi a partire dalla nascita, caricando foto, video, stati e location visitate. Ognuno di noi può vestire la propria pagina mettendo in vetrina le cose più importanti e ricordarle in una colonna centrale che segna il passaggio del tempo. In pratica, con la Timeline si abbandona l’approccio “quotidiano” per adottarne uno “evolutivo”, che darà valore aggiunto soprattutto in futuro. Ma perché gli utenti non sono soddisfatti? La Timeline strumento di web marketing per le aziende Nella pratica, la Timeline si è rivelata molto più proficua per le aziende, che dal 30 marzo in poi con le loro pagine potranno interagire in maniera più facile e diretta con gli utenti connessi. Quindi le aziende non soltanto sono in possesso di una base

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utenti profilata a cui indirizzare campagne pubblicitarie create per intercettare utenti con interessi specifici e stili di vita, ma instaurano con loro un contatto diretto e personale. La timeline diventa una vetrina vera e propria, su cui pubblicare la propria storia aziendale e in cui valorizzare i successi del passato e le tendenze attuali. E alla fine che ne sarà degli utenti? Nell’evoluzione del più famoso social network del mondo, i privati giocheranno ancora un ruolo importantissimo grazie all’ideazione di nuove applicazioni. Grazie all’accordo con compagnie come Spotify, Hulu, Netflix, con Facebook sarà possibile ascoltare la musica o vedere in tempo reale i programmi televisivi e i film che gli amici stanno ascoltando o vedendo. Non solo. Si racconta che uno dei primi passatempi di Mark Zuckerberg - appena lanciato Facebook - fosse quello di scommettere su quante coppie si sarebbero lasciate a causa di pubblicazioni di foto o commenti sgradevoli. Ebbene, con il senno di poi, incrociando i dati degli status “single”, “fidanzato ufficialmente con …”, “sposato con …”, il team di ricerca ha individuato una correlazione tra gli stati sentimentali e le stagioni dell’anno. In concomitanza con dei particolari eventi annuali le coppie si formano o si disfano. Di seguito alcuni curiosi risultati: contrariamente a quanto si pensi, in estate c’è un tasso più alto di persone lasciate, ancora peggio accade a Natale e San Valentino, durante i quali si arriva rispettivamente al 49 e al 34 per cento. E se intendete “fidanzarvi” i giorni fortunati sono la domenica, il lunedì e il martedì (si sa, a inizio settimana è facile pure iniziare la dieta). E per rispondere a questa tendenza Facebook lancia l’applicazione YOKE, per fare concorrenza a Meetic e trovare in rete l’anima gemella.


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ACQUISIZIONI / CESSIONI

ACQUISIZIONICESSIONI

di aziende e attività commerciali by SIDA Corporate Finance

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MARCHE Prov. AN – Cercasi partners finanziari e/o industriali per affermata azienda operante nel settore delle coperture architettoniche per esterni. Design e tecnologia ai massimi livelli di mercato. Area d’affari internazionale (Cod. 019)

MARCHE Prov MC - In splendido contesto collinare e panoramico, cedesi casale fine ‘800, di cui parte adibito a B&B, recentemente ristrutturato nel rispetto della struttura originaria. Il complesso è sviluppato su tre piani per una metratura complessiva di 500 mq, con corte perimetrale di ca 6.000 mq. Alto valore architettonico e di finiture interne a cui si somma una visuale sul paesaggio marchigiano godibile da tutti gli ambienti.(cod 031)

ITALIA Importante gruppo industriale, operante nel settore della componentistica per elettrodomestici ed automotives, è interessato ad acquisizioni di aziende operanti sul territorio nazionale in settori equivalenti od analoghi (Cod. 018)

RIVIERA DEL CONERO Cedesi, compreso l’immobile, attività alberghiera di pregio sul mare, con annesso stabilimento balneare. Clientela turistica e business (Cod. 010)

MARCHE Prov AN - Importante realtà attiva nei servizi ecologici, ambientali e nelle bonifiche industriali, ricerca partner finanziari/industriali per ulteriore sviluppo delle attività. L’azienda ha un’ottima clientela consolidata e dei fondamentali economico-finanziari di buon livello (cod 029) MARCHE Cedesi quota maggioritaria di importante azienda vitivinicola marchigiana, con BRAND di rilievo internazionale. OTTIME PROSPETTIVE DI RENDIMENTO (Cod. 011) PUGLIA Prov. FG – Azienda di produzione di divani di fascia medio–alta, dotata di moderne attrezzature ed impiantistica industriale, fatturato consolidato, ricerca partners (Cod. 021)

MARCHE – ANCONA Realtà storica del settore tipolitografico, ricerca acquirente o partner. Clientela consolidata (Cod. 016)

MARCHE - ANCONA Cedesi attività di Beauty Center completa di attrezzature e macchinari in pieno centro ad Ancona. (Cod. 032)

MARCHE Affittasi palazzina uffici mq 500+500 in ottime condizioni strutturali, ottima visibilità e posizione fronte strada, sita in località Camerano (AN), vicinanze autostrda (Cod. 015) MOLISE Cedesi o Affittasi stabilimento industriale in ottime condizioni di mq 9.000, predisposto all’installazione di impianti fotovoltaici, attualmente affittato. Prov. CB (Cod. 014)

MOLISE Prov. CB – Termoli - Cedesi azienda operante nel settore della carpenteria metallica, dotata di robot industriali e di un ottimo livello di automazione. Fatturato consolidato (cod. 022)

MARCHE

Società di rilievo nazionale, operante con successo nello sviluppo di soluzioni nell’ambito dell’Information Technology (IT), ricerca su tutto il territorio regionale aziende nel settore dell’informatica (software house) con clientela aziendale solida, interessate a partnership societarie e/o industriali (cod 030)

SANTO DOMINGO Importante società immobiliare italiana valuta proposte di partnership per investimento immobiliare a finalità turistica a Santo Domingo, località Bavarò. OTTIMO INVESTIMENTO (Cod. 013) CERCASI MANAGER/INVESTITORI (Business Angels) per aziende operanti nei seguenti settori industriali: - Stampaggio materie plastiche - Legno - arredo (produzione mobili d’ufficio, cucine, componenti per l’arredamento, porte) - Litografia e stampa - Componenti elettronici (Cod 025)

PUGLIA Prov. FG – Cedesi o Affittasi stabilimento di mq 20.000 con autorizzazioni per impianti fotovoltaici da destinare ad attività logistica. Annessa palazzina uffici di mq 1.000 ca. Vicinanze autostrade e polo industriale di Melfi (Cod. 017)

ROMANIA Cedesi importante realtà dell’industrial packaging a capitale italiano, economicamente e finanziariamente interessante, con mercato europeo di elevati standard qualitativi (Cod. 012)

MARCHE - PROVINCIA DI MC Società immobiliare cerca partners finanziari e/o industriali per la realizzazione di un progetto di urbanizzazione ed edificazione nel comune di Treia (MC). Potenzialità edificatoria: 80.000 metri cubi circa. Tipologia edilizia: commerciale, residenziale, residenziale convenzionata. Ottimo investimento. (Cod 028)

Aziende di rilievo nazionale operanti nei settori meccanica, alimentare, arredamento, prodotti per l’edilizia, stampaggio materie plastiche, oggettistica d’arredo, abbigliamento, ricercano partner industriali per realizzare progetti sinergici finalizzati alla creazione di reti d’impresa (cod. 026)

Vuoi vendere o acquistare un’azienda? Ricerchi un partner per la tua attivitÀ? CHIAMACI PER UNA VALUTAZIONE IMMEDIATA T +39 071 28521 - F +39 071 2852245 Alessandro Stecconi - Divisione Corporate Finance SIDA GROUP - a.stecconi@sidasrl.it


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SPECIALE: COMUNICAZIONE

Speciale Comuni 72


“La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto” PeterDrucker (guru del management)

cazione

“Comunicare non significa solo inviare informazioni all’indirizzo di un’altra persona. Significa creare negli altri un’esperienza, coinvolgerli fin nelle viscere e questa è un’abilità emotiva.” (Daniel Goleman)

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

Comunicare è… C

osa vuol dire comunicare? Dire, non dire o, parafrasando Carlo Verdone, “Dirlo strano”? Lo scopo della comunicazione è quello di trasmettere e far arrivare messaggi; è come mettere qualcosa all’interno di una barca e aspettare che questa barca lo porti dall’altra parte del fiume. Tutto sta nel come avviene “il viaggio”, nel come si parte e nel come si arriva. La “consegna” e la reazione del destinatario daranno la misura del successo o meno della “traversata”. E allora via, spazio al genio creativo, alle intuizioni, alle novità e alle proposte, è il caso di dirlo, controcorrente. Sulla scia del successo e della curiosità suscitata dalla prima edizione di ML Award, abbiamo deciso di proseguire la nostra esplorazione all’interno della comunicazione made in Marche, andando alla scoperta di nuove, sorprendenti realtà. Un tuffo che inizia con agenzie di comunicazione assolutamente moderne e di successo e passa attraverso la fotografia e il disegno. Ma… sì, c’è un ma… Quando parliamo di comunicazione pensiamo, oltre che al dialogo, anche alla parola scritta: con il proliferare dei nuovi supporti elettronici di lettura, ci sarà ancora spazio per la cara, vecchia carta? Visto che siamo nella patria dei celeberrimi F4, su cui ognuno di noi ha, più o meno degnamente, disegnato, abbiamo voluto approfondire anche questo punto, con una curiosa intervista doppia… a voi il piacere della lettura.

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

Libri di carta o iPad? Carta o non carta? Questo è il dilemma. Com’è il libro ideale, il libro del futuro? L’era digitale farà sparire la carta e le librerie dalle nostre case o, al contrario, le farà tornare a vivere, con volumi di qualità? Meglio i libri venduti al chilo nei supermercati o il print on demand? Ne abbiamo parlato con il Professor Mario Guaraldi, editore e pioniere dell’editoria digitale e con Giorgio Pellegrini, Responsabile del Museo della Carta e della Filigrana a Fabriano e abbiamo scoperto che, infondo, le due realtà sono vitali l’una per l’altra di A. Dachan

Ferrero e Guaraldi

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L’EDITORIA DIGITALE Mario Guaraldi: “Alcune applicazioni prefigurano la bellezza del libro cartaceo e riescono a trasferire, via etere, delle potenzialità straordinarie”

“Confesso: sono un pessimo lettore su device… leggere un ePub mi fa lo stesso effetto che leggere un manoscritto: debbo ‘immaginarmelo impaginato’ per farcela. Terribile per un ‘teorico’ dell’eBook, anzi, per un ‘profeta’ della nuova economia del libro disincarnato. Confesso di accumulare libri rigorosamente di carta sul comodino… Come spiegare allora ai numerosi allievi di un Corso on line dedicato alla costruzione di eBooks… questa sorta di schizofrenia, di sdoppiamento della personalità?” (“Radici di carta, Frutti digitali”, Guaraldi Editore – www.guaraldi.it )

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a nuova editoria digitale è un’occasione straordinaria per il rilancio dell’editoria di pregio, che rischiava di scomparire. L’amore per il bel libro, sia dal punto di vista del contenuto, che dal punto di vista estetico, è una caratteristica che accomunava i primi grandi editori italiani, che io ho avuto il piacere di conoscere, da Arnoldo Mondadori al Conte Valentino Bompiani (per citarne solo due). C’era una vera e propria gara ad accaparrarsi i migliori grafici e c’era un gran lavoro, un grande studio; c’era un gusto per l’immagine molto raffinato e le lavorazioni avevano costi davvero sostenuti. Persino la scelta della carta era un’operazione a cui si dedicava grande cura e attenzione. Alcune edizioni erano a cavallo tra un libro e una vera opera d’arte; venivano fatte in tiratura limitata, per soddisfare un pubblico di lettori di nicchia. Questo tipo di editoria nobile, tuttavia, alla fine degli anni ’80 e specie negli anni ’90, ha subito una trasformazione radicale, con l’avvento del mass market. Non si trattava tanto della comparsa delle edizioni Oscar o dei Bur, ma di una diversa concezione del libro, che privilegiava non tanto il progetto, quanto il mercato. Non si puntava più al long selling, ma al best selling e questo favoriva la massima rotazione di libri che venivano venduti, ma poi sparivano. Lo scenario editoriale era davvero irriconoscibile. I libri meno venduti, anche se di gran contenuto, venivano


espulsi dalle librerie in tempi brevi e questo ha portato allo sconvolgimento della natura stessa del nostro mestiere. Favorire i numeri e non la qualità ha ucciso, di fatto, l’editoria; contrariamente a quello che si può pensare, infatti, non è stato tanto il processo tecnologico a modificare il panorama, ma è la natura stessa dell’editoria, che si è andata evolvendo. Ecco che è intervenuta, in modo per certi versi provvidenziale, l’editoria digitale. Come tutte le cose che cambiano radicalmente, non è stata colta nella sua pienezza. Gli editori non hanno previsto e prevenuto questo cambiamento, hanno preferito combattersi tra loro, scatenando un atteggiamento di cannibalismo. Tutto ciò che è successo dopo mostra, invece, che il libro tendeva a smaterializzarsi, che la distribuzione cercava altri canali. Di qui l’emergere di realtà come il print on demand, con la carta che veniva pensata per far circolare contenuti, svincolandosi dalla forma. Raccogliere ordini e poi andare in stampa ha consentito la ripresa di un’editoria di qualità. In questo modo, infatti, concentrandosi su un numero di volumi specifico, è anche possibile curare l’estetica, la rilegatura, creare soluzioni ad hoc in base al testo in questione. Il digitale, in questo senso, consente il ritorno alle origini, favorisce il gusto, la qualità. Oggi si punta su un’idea di libro multimediale, non su pdf o ePub, ma con applicazioni che avranno bisogno di supporti specifici, che consentiranno al libro di esprimersi con diverse funzioni e modalità. Alcune applicazioni, infatti, prefigurano la bellezza del libro cartaceo e riescono a trasferire, via etere, delle potenzialità straordinarie. Basta vedere, ad esempio, “The waste land” di T.S. Eliot su iPad in tutte le possibili modalità; avere l’occasione di scegliere tra dieci voci di attori diversi, avere a lato le note dei critici più rinomati, poter risalire al manoscritto e approfondire ogni singola parola: sono tutte esperienze che solo l’editoria digitale permette di vivere. Questo genere di applicazioni costituiscono un esempio straordinario di come sarà il libro del futuro, che non è più il libro di carta, né il libro su CD, ma sarà un’opera d’arte con cui poter interagire. Il mass market è destinato a morire, mentre con l’editoria digitale si ridarà vita anche a libri antichi, come il De Re Militari di Roberto Valturio, il primo libro illustrato della storia dell’editoria italiana, con il PDF “nascosto sotto l’immagine. (http://www. guaraldi.it/valturio.php) o a testi di cui magari restano solo poche copie, come “I pampini bugiardi” di Umberto Eco, un libro straordinario che rischiava di sparire nel dimenticatoio e che, grazie alle innovazioni digitali, è oggi rinato”.

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

FABRIANO, LA PATRIA DELLA CARTA Giorgio Pellegrini: “Ognuno di noi ha disegnato sui fogli di Fabriano, fanno parte della nostra cultura; il Museo della Carta da un lato ne conserva la memoria, dall’altro ne mostra l’insostituibile valore”

Molto prima della firma digitale, c’era la filigrana: “Già sul finire del 1200 gli artigiani attivi a Fabriano usavano contraddistinguere la propria produzione con marchi di filigrana. Oggi le filigrane rappresentano un’importante testimonianza della perfezione raggiunta dalle cartiere fabrianesi in questo settore, in particolare per la produzione di carte valori”.

“I

l Museo della Carta è stato inaugurato nel 1984, su iniziativa del Comune di Fabriano e delle Cartiere Miliani, proprio per celebrare la tradizione cartaria locale, le cui radici affondano nella seconda metà XIII secolo. Al suo interno, nel Complesso Monumentale di S. Domenico, è stata ricostruita la Gualchiera Medioevale Fabrianese. Nella struttura museale è possibile seguire l’intero ciclo lavorativo: dall’arrivo e stoccaggio degli stracci in “monte”, alla spedizione delle balle di carta finita per centri di consumo italiani ed europei, attraverso i porti di Fano e di Talamone. Il Museo si rivolge ad un pubblico eterogeneo, composto al 50% da studenti e al 50% da appassionati, italiani e stranieri. Lo scorso anno il percorso “Siamo tutti maestri cartai” ha avuto oltre 100 mila visite: al suo interno i ragazzi possono produrre un foglio con le loro mani, provando l’emozione di vivere una simile esperienza. Oltre che conservare la memoria di questa prestigiosa tradizione, il Museo ospita attività complementari, come, ad esempio, la presenza di artisti che disegnano dal vivo su fogli F4, quegli stessi fogli su cui ognuno di noi ha disegnato almeno una volta. In totale, lo scorso anni, abbiamo avuto oltre 40 mila visitatori, il 14% in più rispetto all’anno precedente, in controtendenza con altre realtà museali e il 18% in più nei proventi per la vendita

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di pergamene, che a tutt’oggi sono un oggetto ambito e molto apprezzato. Riteniamo, infatti, che la carta, oggi come ieri, sia protagonista delle nostre vite, della nostra quotidianità. Sul territorio, non a caso, abbiamo l’Istituto Tecnico Industriale per la Produzione Cartaria, che è unico nel suo genere e forma giovani altamente specializzati nel settore, periti chimici e periti cartai. Il mondo della carta offre grandi opportunità e bisogna riconoscere che, con l’avvento della Community digitale, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la produzione cartaria è aumentata, perché la gente ama scaricare e conservare ciò che legge. Per incoraggiare la scrittura su carta, inoltre, a luglio lanceremo un corso di calligrafia, che sarà tenuto da Cinzia Pennesi; lanceremo poi, nell’ambito della nostra realtà museale, la sezione “Civiltà della scrittura”. Tra le diverse iniziative che organizziamo c’è il Premio di Incisione Leonardo Sciascia Amateur d’estampes, che si è concluso il 6 aprile e il Corso “Paper, Print and Book 2012”, che ci vede al fianco del Pyramid Atlantic Art Center (Washington DC) e che sarà condotto da Lynn Sures, dal 16 al 30 giugno. Il Corso offrirà ai partecipanti due settimane di studio intensivo al Museo con tempo a disposizione per scoprire le bellezze delle Marche. La scoperta dell’arte italiana del libro d’arte tradizionale avverrà attraverso la lavorazione della carta e della filigrana, l’incisione, la stampa e la rilegatura. Ultimo, ma non ultimo il Premio Internazionale “Marche d’acqua”, Fabriano Water color 2012, con la cerimonia di inaugurazione prevista per il prossimo 2 giugno, che vede la partecipazione di giurati ed artisti di assoluto rilievo internazionale. Le opere saranno esposte al pubblico fino al 26 agosto 2012 presso la galleria espositiva del Museo della Carta e della Filigrana per poi proseguire con mostre temporanee in Korea del Sud, Portogallo, Spagna, Stati Uniti ed Italia, con date e sedi in via di definizione. La Mostra ospiterà contemporaneamente una sessione dedicata alle opere dei componenti la Giuria del Premio di “Marche d’acqua” ed una sessione “Desnudos en el papel” 60 acquarelli realizzati dal Maestro spagnolo Pedro Cano. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito: www.museodellacarta.it”.

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

Simona Guerra L’erede morale del Maestro Mario Giacomelli: vi racconto “Perché Senigallia è la città della fotografia” di A. Dachan 80


“La nostra regione ha una grande tradizione fotografica, sviluppata, in particolare, a Fermo e Senigallia e, da questi centri, sono usciti molti artisti, che si sono saputi affermare anche sul piano internazionale”

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envenuta sulle pagine di ML. Toglimi subito una curiosità, Tu hai sempre la macchina fotografica con sé? “No, non la porto mai dietro, io non fotografo da molto tempo. Il mio modo di esprimermi non è “con la fotografia”, ma “sulla fotografia”. Ho fotografato per qualche anno, fino ai 18 anni circa, fino a quando mio zio, Mario Giacomelli, grande fotografo, mi diede una significativa lezione di vita e di fotografia che mi portò a smettere. Gli avevo detto che volevo diventare fotografa per catturare con le immagini la realtà, così, camera alla mano, siamo andati in un campo di girasoli; ricordo era fine estate. Ho fatto i miei scatti tutta contenta, poi, quando siamo andati a svilupparli, sono rimasta estremamente delusa: nulla era come ciò che avevo visto. Non c’era il vento di settembre, non c’era quella luce, i profumi della nostra campagna… Di fronte alla mia delusione, Mario mi disse: “Nella fotografia rimane poco di quello che c’è nella realtà: ciò che catturiamo è soltanto un frammento di questa trasferito su un pezzo di carta, un piccolo briciolo della realtà. L’esperienza emotiva che vivi guardando e scattando non si traduce in quel pezzo di carta, può solo rimandare a quell’emozione intensa che tu hai vissuto”. Quell’esperienza mi ha aiutata a scegliere meglio il mez-

zo che avrei usato per esprimermi nella vita: la scrittura”.

visione. Altri miei colleghi, al contrario, hanno i muri tappezzati di fotografie”.

Quindi mai più scatti firmati da te? “Fotografo solo se ho qualcosa di importante da documentare, di solito per il lavoro. Se, invece, mi dai due ore per scrivere, non mi fermo più… sono modalità espressive molto diverse”. Facciamo un passo indietro: puoi raccontarci il tuo percorso professionale? “Mi sono laureata al DAMS di Bologna dove ho studiato storia della fotografia con Italo Zannier e appena finito ho subito iniziato a collaborare con alcune riviste, fino al trasferimento a Milano, dove ho preso a lavorare per una nota Galleria d’arte. La città meneghina mi ha dato l’occasione di conoscere molti fotografi, confrontarmi con loro, scoprire come lavorano, com’è la loro camera oscura, il loro studio, qual è il loro modo di vivere la fotografia”.

Dopo l’esperienza di Milano, sei tornata subito a Senigallia? “Sì, per un periodo sono tornata per lavorare al primo riordino dell’archivio di Mario Giacomelli; è accaduto nel suo ultimo anno di vita. Ricordo quel periodo come un’esperienza tanto emozionate quanto difficile da cui successivamente è nato un libro molto intenso, pubblicato con Bruno Mondadori. Dopo sono stata 4 anni a Firenze dove ho lavorato per l’archivio fotografico più antico d’Italia: quello della Fratelli Alinari. Lì è sbocciato il mio amore per la fotografia storica: ho allora deciso di impegnarmi sulla catalogazione, il recupero e la valorizzazione delle opere antiche. Per un periodo ho vissuto in Spagna, poi a Bologna, città che amo e dove ancora spesso lavoro”.

Esistono modalità operative così diverse? “Sì, ci si confronta con approcci e scelte davvero di diversa natura. Ad esempio nel mio studio ho di fronte una grande parete bianca, senza fotografie, perché lavorando tutto il giorno con le immagini mi si crea una sorta di affaticamento visivo che cerco di contrastare così. Per lo stesso motivo non possiedo una tele-

Che tipo di emozioni ti dà il lavoro in archivio? “Il lavoro dell’archivista fotografico è meraviglioso; l’archivio è uno spazio in cui non girano altre persone, in cui il tempo, il silenzio e la calma ti fanno godere appieno di quello che vedi. Hai un rapporto diretto e vicino con le foto, che a volte ti parlano, altre volte ti nascondono delle cose. È un lavoro che somiglia

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SPECIALE: COMUNICAZIONE molto a quello del detective: da un dettaglio puoi - e devi! - risalire a un fatto o a un evento. Con l’attenta osservazione magari scopri particolari labili e apparentemente nascosti come un’affissione comunale che ti svela una data, o la presenza di una statua in una piazza poi rimossa dopo il tal periodo e altri mille aspetti riferiti all’epoca che puoi approfondire. Se osservi una foto, invece che limitarti a guardarla, puoi scoprire un vero mondo, ed è semplicemente meraviglioso. Tra la fotografia come documento e quella come opera d’arte - ma incasellare la fotografia è sempre rischioso! - c’è una differenza di atteggiamento: un conto è porti in una situazione di appagamento dei cinque sensi - mi capita, ad esempio, con le foto del fermano Giovanni Marrozzini, che mi danno grandi emozioni - un altro conto è avere un atteggiamento indagatore, più da storico perché un archivista deve sempre cercare di lasciare da parte le sue emozioni, le sue idee riportando il più oggettivamente possibile quel che vede e poi scheda. Senigallia città della fotografia: perché? Lo scorso anno ho pubblicato questa piccola guida gratuita, che appunto porta tale titolo, perché lo dice la storia e perché volevo rendere omaggio alla mia terra d’origine a cui sono molto legata. Oltre a Mario Giacomelli, devo dirti che la mia è una famiglia in cui la necessità dell’espressione artistica è vissuta in maniera molto forte. Mio padre stesso è un fotografo e uno scultore. Anche lui ha influito parecchio sulla strada che ho intrapreso. Con mio zio Mario ho iniziato a parlare di fotografia da quando avevo 15 anni, la domenica, con tutta la famiglia, assieme, a tavola. Senigallia è una città di tradizione fotografica in una regione che ha una grande tradizione fotografica! Questa si è sviluppata, in particolare, a Fermo e a Senigallia. In questi centri sono nati molti autori che si sono saputi affermare anche sul piano internazionale e sono persino segnalati sui libri di storia della fotografia italiana. Questi due centri e le rispettive scuole hanno richiamato,

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nel corso degli anni, fotografi da tutta Italia, che qui si incontravano, discutevano. Con la guida “Perché Senigallia è la città della fotografia” questi nomi e luoghi volevo raccontarli, per valorizzare una realtà di ieri e di oggi affinché i lettori potessero muoversi sul territorio in maniera storicamente più consapevole e infatti la guida è strutturata come una piccola mappa del tesoro che aiuta a muoversi nella città e nei dintorni e che racconta la storia. Visto il successo della pubblicazione, che verrà riedita in questa primavera, sto lavorando a un altro libro molto più articolato e approfondito sulla fotografia marchigiana. La guida è andata letteralmente a ruba, sono certa che anche questa pubblicazione sarà accolta con entusiasmo”. Dalle tue parole trapela un amore profondo per la tua terra…

ed eccellenti. Le protagoniste del corso - la scelta è stata molto difficile -e gli argomenti trattati sono stati: “Tina Modotti - Leni Riefensthal: la politica”, “Annie Leibovitz - Gizele Freund: ritratti di artisti”, “Margaret Bourke-White - Gerda Taro: il foto-giornalismo”, “Diane Arbus - Carla Cerati: la ricerca sociale”, “Francesca Woodman - Cindy Sherman: la ricerca del sé”. Esiste una sfumatura al femminile della fotografia? “Dalle immagini non riesco mai a percepire un occhio femminile o maschile dietro all’obiettivo. Posso dire però che la valenza del lavoro delle donne è pari a quello degli uomini e per questo deve essere approfondito. Se penso ad esempio al lavoro di Cindy Sherman, che sulla femminilità e il travestimento ha incentrato tutto il suo lavoro, prendendo in giro, con la sua arte il mondo che abusa della figura della donna credo di poter dire che solo una donna poteva svolgere un lavoro di tale raffinatezza e ricchezza!

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“Lavorare in archivio è meraviglioso, è uno spazio in cui non girano altre persone, in cui il tempo, il silenzio e la calma ti fanno godere appieno di quello che vedi”

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“È proprio così, l’amore per mia terra è enorme. Non puoi immaginare quanto mi piaccia e mi renda felice passeggiare tra le nostre colline; non so mai se sono dentro a una fotografia di Mario Giacomelli o a un dipinto di Tullio Pericoli!”. Lo scorso anno hai dedicato un seminario alle fotografe del ‘900: ce ne vuoi parlare? “Si trattato di un corso molto interessante, che terrò anche alla Petite maison des sons et lumière di Porto Sant’Elpidio a maggio, e che ha visto la partecipazione di Luca Luzi, con protagoniste dieci fotografe, di cui abbiamo raccontato la storia, offrendo un approfondimento, un inquadramento storico-estetico-politico della loro opera. Avevo l’idea di un corso dedicato solo alle donne perché la storia della fotografia è sempre stata affrontata prevalentemente al maschile, eppure le figure femminili che hanno operato e operano nel settore sono davvero tante

Prima di lasciarti alle tue foto, puoi parlarci dei progetti in corso? “Sto lavorando, assieme a Lisa Calabrese, per la nuova sede della mostra itinerante che ho curato “La luce nelle Marche. Nove fotografi raccontano il loro territorio” che si è appena chiusa a Fermo e che è “nata” a Morro d’Alba. Ci viene richiesta anche fuori dalle Marche, ma noi vorremmo tenerla ancora un po’ di tempo qui da noi, affinché i marchigiani possano capire davvero quanto le Marche siano importanti per la fotografia. Poi, per i mesi a venire, ci sono altre mostre che sto organizzando, un progetto editoriale che vorrei pubblicare, l’organizzazione di seminari e incontri di alto livello dedicati alla fotografia ed altri archivi su cui lavorare. Con tutti questi progetti, a volte mi domando se questa estate troverò il tempo per godermi anche il nostro bel mare!”


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SPECIALE: COMUNICAZIONE

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Pesaro Film Festival

MOSTRA

Pesarolliwood Il grande schermo italiano si da’ appuntamento nelle marche 48° Mostra internazionale del nuovo cinema Pesaro, 25 giugno - 2 luglio

INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA

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di M. Camilletti

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uest’anno la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, giunta alla sua 48° edizione e diretta da Giovanni Spagnoletti, oltre alle tradizionali sezioni internazionali (il Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè; l’omaggio al Manifesto di Oberhausen nel cinquantenario della sua nascita per mano dei registi del nuovo cinema tedesco, tra cui Alexander Kluge e Edgar Reitz; le proiezioni in anteprima italiana del Cinema in Piazza), vuole proporre un ritratto dell’Italia contemporanea sia attraverso una completa retrospettiva dell’opera di Nanni Moretti, sia con un’ampia scelta di documentari che analizzano gli anni più recenti del nostro Paese. Sarà quindi un’edizione dedicata in gran parte al cinema italiano con un focus corposo e per la prima volta così organico, sul documentario diventato nell’ultimo periodo uno dei terreni di sperimentazione più frequentati dai nostri cineasti. Il cinema documentario oggi: l’Italia allo specchio L’idea è di raccontare l’Italia, politica e sociale, attraverso la lente privilegiata del cinema del reale. Saranno presentate le opere che negli ultimi anni meglio hanno contribuito a rispecchiare la vita del nostro Paese con una particolare attenzione all’innovazione stilistica e contenutistica. Pesaro diventerà nei giorni del Festival un’importante occasione d’incontro non solo per il pubblico ma anche per gli stessi cineasti in una sorta di Stati generali del documentario cui contribuiranno anche le principali associazioni di categoria come Doc/it. Come consuetudine, la Mostra produrrà un audiovisivo con le interviste e i contributi filmici di tutti i cineasti che parteciperanno alla retrospettiva e dedicherà un approfondito volume, a cura di

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Giovanni Spagnoletti, pubblicato con Marsilio. La monografia riprenderà il tema centrale (“L’Italia allo specchio”), ma lo collocherà all’interno della più vasta produzione documentaria italiana con analisi particolareggiate del sistema di produzione, dello sbocco distributivo, dei “cervelli in fuga” all’estero. Senza ovviamente tralasciare l’approfondimento sugli stili, sulla forma dei documentari oltre che sui contenuti. Nanni Moretti. Il cinema, i film Il 26° Evento Speciale sul cinema italiano, organizzato con Cinecittà Luce e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato all’opera di Nanni Moretti, autore particolarmente significativo del nostro cinema che interverrà al festival in un incontro-intervista con Bruno Torri e Vito Zagarrio in occasione della conclusione del ciclo di proiezioni. Sarà l’occasione per vedere i primi lavori cinematografici - poco conosciuti - girati in Super 8 da Nanni Moretti come i mediometraggi “La sconfitta”, “Paté de bourgeois”, “Come parli frate?” ma anche, naturalmente, il primo lungometraggio – restaurato - “Io sono un autarchico”. Accanto alla proposta filmica (con copie ristampate o restaurate), la Mostra pubblicherà con Marsilio “Nanni Moretti. Il cinema, i film”, un volume monografico a cura di Vito Zagarrio con i contributi di critici, storici e saggisti di varie generazioni. Era il 29 maggio 1965 … La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è stata ideata e progettata a Roma da Lino Miccichè e da Bruno Torri alla fine


Guadagnino, Bertolucci - Pesaro Film Festival 2011

Ragonese, Ferzetti, Spada - Guria del Pesaro Film Festival 2011

del 1964, ma realizzata a Pesaro fin dalla prima edizione (29 maggio – 6 giugno 1965). La Mostra è promossa, finanziata e gestita dall’Ente omonimo con il contributo degli enti locali, della Regione Marche e dello Stato. Nel corso del tempo, accanto alle edizioni principali la Mostra pesarese ha realizzato numerose iniziative collaterali: contemporaneamente alla Mostra, l’Evento speciale, dedicato al cinema italiano; in autunno, inizialmente ad Ancona, poi sempre a Pesaro, la Rassegna internazionale retrospettiva; ancora in autunno il Convegno internazionale di studi sul cinema, inizialmente a Urbino, poi a Pesaro e manifestazioni cinematografiche varie, in molte città marchigiane ma anche a Roma, New York, Berlino e Parigi. Fin dalle origini l’obiettivo è stato quello di realizzare una rassegna non agonistica di ‘opere prime’, nel senso non anagrafico della definizione ma in quello di nuove scelte e nuove strade capaci di avviare processi di rinnovamento, di crescita, di maturazione, di evoluzione del cinema. Si è insomma inteso da sempre non solo registrare ciò che di nuovo fanno soprattutto i giovani registi, ma contribuire a renderlo conoscibile e meglio comprensibile a tutti coloro che condividono patrimoni ideali, esigenze culturali, tensione a rompere equilibri cristallizzati dalla consuetudine, dal conformismo e dall’interesse: una mostra, dunque, più ‘per’ che ‘del’ nuovo cinema.

Per info: www.pesarofilmfest.it

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

MADMEN di

ieri, sogni d’oggi Al via la quinta stagione della serie più amata degli ultimi anni. Tra ampie gonne e bicchieri sempre pieni, per scoprire che stavamo meglio quando sognavamo di più. di M. Cursaro

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’amore non esiste. È stato inventato da quelli come me per vendere calze di nylon”. Questa, in sintesi, la filosofia di vita di Don Draper, protagonista della serie televisiva di culto Mad Men. Se non lo conoscete, provate ad immaginare il tipo d’uomo che vi spezza il cuore con un certo stile (o che, se siete uomini, vorreste emulare spezzando i cuori), aggiungete una Luky Strike e un bicchiere di wisky, annodate bene la cravatta ed avrete lui: il simbolo dell’America degli anni ’60! La serie si chiama Mad Men in onore di Madison Avenue di New York, strada famosa per ospitare le più grandi agenzie di comunicazione e i creativi più pazzi: proprio lì, Don lavora per l’agenzia Sterling Cooper come direttore creativo. Seguendo la serie dalla prima puntata, vi troverete a scoprire le reali storie di alcune delle pubblicità più famose del mondo, così come la nascita e l’evoluzione dei prodotti che hanno cambiato il nostro stile di vita: dai primi “massaggiatori” per signora ai rossetti, dalle sigarette alle automobili passando per grandi catene alberghiere e famose compagnie aeree statunitensi. Tutto scandito dagli eventi

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storici più importanti: l’elezione e l’assassinio di Kennedy e lo sbarco sulla luna, ad esempio. Noioso? Nient’affatto! Nella storia non mancano intrighi amorosi da togliere il fiato, spietati giochi di potere a piedi nudi sulla moquette e una moda tutta da copiare! Da vedere assolutamente se siete appassionati di stile, perché gli abiti dei personaggi non solo sono un omaggio alla moda dell’epoca, ma veri e propri gioielli da sogno. Da non perdere se siete matti per il design, perché le ricostruzioni degli interni sono studiate a partire dai giornali di arredamento dell’epoca e ogni dettaglio è ricercato, dai bicchieri ai tessuti, dalle macchine da scrivere alle automobili. Da guardare e riguardare se siete donne in carriera o madri di famiglia o tutt’e due, perché tra ribellione, carriera, violenza domestica, matrimoni d’interesse, gravidanze più o meno inaspettate ed educazione della prole scorgerete gli snodi della lunga strada che ha portato le donne al presente. Infine, da A D O R A R E se siete creativi. E qui, di perché, ce ne sono così tanti che è preferibile lasciarvi la suspense e invitarvi a guardare la quinta stagione. Forse all’inizio sarete

un po’ annebbiati da tutto quel fumo e confusi da strane parole come briefing e storyboard. Non temete: dopo 20 minuti verrete assaliti da una strana voglia di reinventare il presente e agire come se il futuro non vi destasse così ansia. Tenetela stretta: sarà solo nostalgia di un’epoca che non forse non avete vissuto, ma che può ancora insegnarvi a sognare.


Guida semiseria alla New York di Mad Men 40 anni prima di Sex and the City di Giampaolo Baiocco

L

a serie televisiva Mad Men irrompe sul piccolo schermo e, come per magia, ecco iniziato un nostalgico viaggio negli anni ‘60. Chi non avrebbe voluto vivere in quel tempo quando una frizzante ed elegante New York si stava affacciando al futuro? Il tempo in cui gli uomini portavano i cappelli per andare in ufficio e le donne volteggiavano sui tappeti rossi degli hotel adiacenti alle nuove boutique della Quinta con ampie gonne e guanti bianchi, e i fattorini degli hotel accennavano l’inchino al loro passare? La serie ha avuto il merito di riportare in vita locali storici oggi abbandonati proprio come era successo per Sex and the city. Essendo un appassionato, durante l’ultimo viaggio a New York ho visitato i luoghi dove sono state girate molte scene di Mad Men: comodamente sprofondato nelle poltrone del Crosby Street Hotel (in 79 Crosby Street) per leggere il New York Post in pieno stile successful ‘60. Oppure gustando il tramonto più bello di Manhattan al Boom Boom Room dal 18° piano dello Standard Hotel. Ho potuto anche deliziarmi nella Brandy Library di Tribeca famosa per il Power Drink dei businessmen, e sorseggiare un Sidecar.

In questo cocktail bar si può scegliere tra 150 cocktail, tra cui il Tom Collins o l’Old Fashioned tanto cari anche alla Carrie di Sex and the City. A Manhattan – ahimè! - non si può più fumare e oggi molti protagonisti della serie ne sarebbero contrariati! Gli amanti del cocktails&cigars possono però andare al The Carnegie Club, attrezzato di un locale a loro riservato.Agli appassionati del jazzstyle consiglio una puntatina allo Zigfield Theatre (al 141 W 54th Street): uno dei teatri più chic della Grande Mela, spesso menzionato nella serie, o a The Bitter End al 147 Bleecker St tra La Guardia Pl e Thompson Street.Non posso chiudere questa guida semiseria alla New York di Mad Men senza sottolineare quanto abbia riportato in auge il vintage. Per calarci nei panni di Don possiamo scegliere Banana Republic, che lo scorso anno ha lanciato la collezione Mad Men inspired, e New York Vintage (in 117 West 25th Street) boutique super chic di abiti e accessori vintage, oppure optare per Broock Brother, Ferragamo o Bottega Veneta che propongono un’ammiccante esaltazione della sartoria italiana con un mood inspirato alla serie e particolare attenzione

al portafogli. Lo stile di Don si avvale di gilet su camicie buttondown e gemelli ai polsi dalla modellistica francese (stondati sugli angoli), pantaloni a due pinces in Tasmania e scarpe di cuoio lucidate dai lustrascarpe che riscopriamo in qualche storica fermata della metropolitana. Gli anni ‘60 hanno ispirato gli stilisti: l’abito bon ton di Peggy Olson con la gonna a ruota e il corpetto strizzato è stato rivisitato da Prada e riproposto con la stampa “cravatta”. Il classico cappotto nero maschile che rende sexy anche il più cinico dei pubblicitari viene scelto da Vuitton per la collezione uomo. I famosi twin set, gli chemisier con cinturina, i pantaloni “Capri”, le gonne sotto il ginocchio...tutto è stile bon-ton chic, con must che troviamo in tutte le passarelle e che ricordano le icone dell’epoca come Marilyn Monroe, Jackline Kennedy, Audrey Hepburn,Cary Grant, Errol Flinn. Se non avete tempo per la vera New York, vi consiglio la visone di Mad Men per un viaggio, anche immaginario, in quella città di grattacieli che ancora in seme, stava per fiorire e trasformarsi nell’energica Grande Mela.

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

Benvenuti nel mondo di Manga-Man I comunicatori sono tutti “fuori dalle righe”? Forse sì, ma sono geniali proprio per questo; abbiamo incontrato Daniele Lucinato, Assistente di Produzione della Rainbow S.P.A, autore, blogger, fotografo, che ci ha aperto il suo imprevedibile mondo di A. Siria

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aniele, Lei è un comunicatore poliedrico e parla persino il giapponese: come e quando ha intrapreso questo percorso? “Amo da sempre esprimermi. Quando ero piccolo disegnavo; poi facevo fotografie. Adesso mi esprimo creando micro-blog: sembrerà strano, ma la potenza d’espressione è la stessa. Ritengo che la curiosità sia il più potente incentivo a qualunque percorso espressivo. Si cerca di comunicare cosa si sente, cosa si prova, cosa si vede e si spera che il messaggio arrivi. Si gioisce poi se il messaggio viene letto correttamente e se si trova qualcuno con cui intraprendere un viaggio di condivisione. Imparare una lingua straniera, per esempio, serve a decriptare tante altre cose che altrimenti non potremmo capire. Io devo ringraziare i videogiochi, che mi hanno dato la spinta iniziale e i miei genitori, che mi hanno permesso di

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studiare”. Il contesto poetico di Recanati ha in qualche modo influenzato la Sua creatività? “La città in cui vivo non c’entra con la mia creatività. È soltanto il luogo in cui ho trovato mia moglie. E, poi, il contesto di Recanati non è così poetico come si potrebbe pensare… La realtà della città della poesia e della lirica (non dimentichiamo Beniamino Gigli!), da un po’ di tempo a questa parte, è stata schiacciata e a 360 gradi!”. Lei è Assistente alla Produzione della Rainbow: che cosa significa lavorare in una realtà del genere? “Beh, è talmente stimolante che quando arrivi al lavoro, ti aspetti un tot di cose da fare, invece, a valanga, ne compaiono altre e tutte impreviste. Tu, però, sei felice per questo e ti senti spronato a risolverle


tutte. E, poi, organizzare il lavoro di tanti creativi giovani e promettenti è splendido! Avere una realtà lavorativa di stampo americano, qui, nel nostro territorio, è davvero una grande risorsa! Soprattutto per tutti quei giovani che avranno la possibilità di entrare a farne parte”. Mi racconti della sua attività di creativo. Prima, però, mi dica: esiste un “galateo” da rispettare per entrare nel “Manga-Mondo”? “No, non ci sono regole per entrare nei miei blog. Nessuna regola. Da un po’ di tempo a questa parte, per comunicare, ho scelto i micro-blog, e cioè, piattaforme sviluppate fin dal 2007 in America. Si tratta in buona sostanza di piattaforme per una comunicazione semplice e veloce. È diventata una mia grande passione. Quindi, con il mio blog istituzionale su piattaforma BLOGSPOT (http://manga-

manworlds.blogspot.com/) scrivo e indirizzo i miei lettori su zone di interesse che catturo nel web quotidianamente, mentre con gli altri (sono circa una ventina!) mi esprimo, comunico, parlo, provoco… È davvero bellissimo. Mi rende felice lasciare una traccia che possa generare ricerche agli eventuali navigatori che capitano per caso sui miei blog”. Giusto per non fraintendere… Il manga è un fumetto? Oppure una caricatura? O entrambi? “Oramai la parola giapponese MAN-GA, che significa letteralmente “immagine in movimento” e che viene da un neologismo di Hokusai (pittore nipponico, nato nel 1760 e morto nel 1849), è entrata nel gergo comune da più di venti anni e indica i fumetti giapponesi. I manga, appunto, affollano le edicole italiane dall’inizio degli anni ’90 insieme a Topolino, agli

eroi Bonelli e ai supereroi della Marvel e della DC”. Ho sbirciato nel contatore le visite sul Suo blog: complimenti! Che effetto Le fa sapere di essere seguito da giovani di ben 49 Paesi… “Fondamentalmente ho iniziato a scrivere sul mio blog per puro intrattenimento. In concreto, condividevo ciò che trovavo, qualsiasi cosa: da foto a disegni, da vecchi scritti giovanili a siti interessanti da mostrare al prossimo. Non ho mai mirato a un pubblico così vasto. Direi una bugia se affermassi che non m’importa, dopo sei anni, sapere di avere avuto più di 40.000 visitatori unici da tutto il Mondo! In realtà, è davvero emozionante (considerato il fatto che scrivo solo in italiano tra l’altro…). Dal 2009, ho iniziato a usare la splendida piattaforma di microblogging che è “Tumblr” e ho più di 500

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SPECIALE: COMUNICAZIONE

“Ritengo che la curiosità sia il più potente incentivo a qualunque percorso espressivo” lettori fissi. È davvero il modo più veloce, più semplice e più versatile che ci sia nel mondo del bloggare. Comunicare qualsiasi cosa, da un pensiero scritto a una foto scattata con il cellulare, da una citazione stupida con una gif animata di un ragazzino fino a un disegno preparatorio di una fan-movie di un team di australiani… Tutto è comunicazione”. Che evoluzione prevede per queste forme innovative di comunicazione? “Ah, veramente non ci sono confini e limiti alla tecnologia! La Rete, e tutto quello che ci sta offrendo, è sbalorditiva. Non so fin dove potremo arrivare per comunicare ed esprimerci… E il bello è proprio qui, no? Se oggi, con uno smartphone, si può disegnare con le dita, a breve, sicuramente ci ritroveremo ad usare la domotica in cucina e a parlare con le nostre automobili. Ho un dubbio, però: in Italia,

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abbiamo veramente desiderio e volontà di un futuro tecnologico? Il desiderio di possedere un tablet spesso nasconde, in verità soltanto smania di esibizione. Grazie a Dio, mi auguro che potremo avere perlomeno la possibilità di usare tutte queste novità per esprimerci sempre di più. E, addio, all’assurda regola che vuole che i cosiddetti creativi e “artisti” debbano per forza essere considerati degli inconcludenti...”. I marchigiani… introversi o piuttosto grandi comunicatori? “Che io sappia, noi marchigiani siamo gente molto riservata, ma con testa quel frammento di follia che ci permette di fare qualsiasi cosa, e in ogni luogo. O forse si tratta di passione ad alte dosi? Viaggiando, ho incontrato tanti miei conterranei che hanno fatto grandi cose. Posso e devo dire che siamo un popolo

molto forte, paziente, intraprendente ma anche, a volte, troppo attaccato a falsi miti e antiche tradizioni. Miti e tradizioni che minano e distruggono la possibilità per tanti giovani di “esistere nel mondo del lavoro”. La nostra è una regione con una densità troppo elevata di anziani, cifra che non permette ai giovani una libera espressione in tutti i campi. L’intraprendente genialità dei tanti piccoli imprenditori di cui siamo ricchi è schiacciata dal sistema assurdo in cui viviamo tutti i giorni, e questo non è giusto. Mi auguro che il futuro sia migliore e che le tante energie espresse o inespresse diventino motore di progresso e di vero genio!”.

Mi trovate qua http://about.me/mangaman


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SPECIALE: COMUNICAZIONE

Guarda… C’è un asino che vola! uaoh! La comunicazione moderna, giovane, fuori dalle righe non nasce nelle metropoli, anzi, è proprio… Off Milano. Ci scommettono Matteo Corvatta e Giacomo Moresi, rispettivamente marketing manager e creative director di Off Milano, l’area creativa che accoglie le due realtà, Uaoh, agenzia di comunicazione e Lira, studio fotografico. di A. Dachan

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atteo, Giacomo, benvenuti sulle pagine di ML; qual è stato il training che avete seguito per riuscire a far “volare gli asini”? “Non ci siamo conosciuti in un maneggio, contrariamente a quello che starà pensando ora, ma in teatro. L’asino che vola, emblema di Uaoh, è il messaggio, un po’ provocatorio, un po’ ironico, con cui abbiamo lanciato la nostra attività: quando la gente legge il messaggio sorride, si incuriosisce e questo significa che funziona. Il nostro avvio è stato particolare. Ci siamo infatti conosciuti grazie alla compagnia teatrale da me fondata, ormai più di 10 anni, per la quale io, Giacomo, sono art director e regista, mentre Matteo è direttore organizzativo e attore/cantante. Insieme abbiamo iniziato a collaborare all’organizzazione di eventi legati allo spettacolo, tanto da riuscire ad organizzare per l’Amministrazione comunale di Recanati una rassegna di musical estiva, in Piazza: è stato un successo, e oggi siamo arrivati alla terza edizione”. Come è stato il passaggio dal rapporto direttore-attore al rapporto collaboratori e soci? “Diciamo che le nostre differenti competenze e personalità si sono conciliate bene e ci permettono di spaziare nel mondo della comunicazione e dell’arte a 360°. Io, Matteo, curo la parte strategica e sono un copywriter, ho alle spalle studi filosofici e letterari ed esperienza come consulente per aziende. Giacomo, invece, viene dal mondo della fotografia, con un’impor-

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tante esperienza al fianco del maestro Oliviero Toscani, a cui sono poi seguiti incarichi come art director in agenzie di comunicazione e studi fotografici del territorio. Abbiamo dato vita all’area creativa Off Milano grazie ad finanziamento ricevuto dal Fondo Sociale Europeo. Al suo interno operano due realtà: Uaoh, agenzia pubblicitaria e studio grafico che si occupa di comunicazione non convenzionale e Lira, che opera come studio fotografico e lab creativo”. Scoprirvi a Osimo è stata per noi una sorpresa… “Per certi versi è una sfida. Siamo infatti convinti che non serve essere a Milano per dimostrare di avere idee e progetti ambiziosi, anzi: operare in un contesto territoriale può offrire nuovi stimoli, nuovi orizzonti soprattutto per chi lavora con la creatività. Ideiamo campagne pubblicitarie, cataloghi ed eventi in diversi settori di business, che spaziano dalla moda al gioiello, dall’arredamento al design, dal food alla farmaceutica. Siamo ramificati in tutta la regione grazie al team di collaboratori che lavorano con noi”. Come avete fatto a creare il vostro portfolio clienti? “Inizialmente abbiamo lavorato su strategie pubblicitarie, investendo in situazioni non convenzionali in linea con le nostre idee. Poi, vuoi il successo ottenuto, vuoi l’evoluzione di un mercato che è sempre più attento ai cambiamenti e all’orginalità, abbiamo iniziato a ricevere commissioni di diverso tipo. Lo


stretto legame con il territorio offre molte opportunità, sia per noi, che per le stesse realtà che a noi si rivolgono, realtà che hanno il vantaggio di essere seguite da vicino, a differenza di quanto può accadere affidandosi ad un’agenzia milanese. Ad esempio, durante un corso che abbiamo tenuto lo scorso anno, abbiamo conosciuto lo chef del ristorante del Conero Golf Club, che ci ha coinvolto in un progetto che avevano in cantiere, in merito alla creazione di eventi. Per noi è stato una sorta di battesimo di fuoco, abbiamo creato un palinsesto con 40 serate che hanno avuto un ottimo successo e che, allo stesso tempo, ci hanno fatto conoscere ulteriormente sul territorio”. Come definireste la creatività? “La creatività è un qualcosa di genetico, di innato, che si può esprimere in un’infinità di modi. Quando la creatività diventa il motore, la linfa vitale del tuo lavoro, devi poi essere in grado di capire fin dove si spinge l’arte e dove, invece, arriva il potenziale commerciale. Creatività e razionalità, in questo senso, devono confrontarsi e compensarsi a vicenda, devono essere l’una in funzione dell’altra”. Quali sono i progetti che vi vedranno impegnati nelle prossime settimane? “A Settembre daremo il via a Recanati ad una nuova rassegna di musical, e seguiremo un nuovo progetto teatrale con performer di fama nazionale. Poi ci sono in cantiere diverse campagne pubblicitarie e cataloghi prodotti per aziende di moda

in particolare del settore calzaturiero. Infine, c’è il lancio di un portale per il mondo dello spettacolo, dedicato a performer, musicisti e compagnie teatrali. Sarà una sorta di “Myspace” tutto marchigiano destinato a promuovere i nostri artisti. Vogliamo diventare, mettendo la nostra struttura a disposizione, un laboratorio creativo, un riferimento aperto ai giovani, alle scuole, alle università. In bocca al lupo per tutto allora; chiudiamo qui il sipario? “Ha scelto l’espressione giusta: il sipario, la fotografia industriale, le scenografie, la comunicazione… per noi sono davvero un chiodo fisso!”.

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AWARD COMUNICAZIONE

CONTINUA IL NOSTRO VIAGGIO NEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE MARCHIGIANA! di M. Cursaro

Questo mese parliamo di immagine coordinata ed eventi aziendali, ospitando due agenzie che hanno creato soluzioni davvero originali per due prodotti diversi. Quando si parla d’immagine coordinata ci si riferisce al look che si sceglie per il prodotto: lo si veste con una confezione che gli dona (il packaging) scegliendo materiali, forme e colori che meglio possano trasmetterne l’essenza e la funzionalità, e si studia per lui un logo ad hoc perché possa essere immediatamente riconoscibile e differenziabile rispetto agli altri, proprio come un fiore all’occhiello. Quello che il prodotto ha da dire deve essere immediato, e viene sintetizzato nel nome e nel payoff (ovvero “la firma” della marca). Una volta pronto il vestito, il fiore all’occhiello e le frasi ad effetto, il nostro prodotto sarà perfetto per essere presentato al consumatore! E se c’è un evento speciale? Come si festeggia il compleanno di un brand? Vestendolo a festa e creando per lui un luogo dove mostrarsi al meglio della forma! Vediamo come, con gli ospiti dell’Award della Comunicazione nelle Marche!

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OMNIA Omnia nasce 15 anni fa dalla volontà di unire competenze diverse e forti motivazioni per fornire servizi professionali nel settore della comunicazione. Siamo eclettici e trasversali, la nostra esperienza lo dimostra. Siamo strategici e creativi, pronti a dare valore aggiunto al vostro brand. Ci rivolgiamo a clienti sia pubblici che privati. In un mondo saturo di pubblicità, non è facile creare l’attimo in cui la ragione lascia spazio all’emozione, quando davanti al prodotto il consumatore non pensa più “mi piace” ma “lo voglio ora”! Ma questo è proprio ciò che ci rende unici, ed è quello che facciamo ogni giorno per i nostri clienti! Con le competenze di un team proveniente da diverse esperienze supportiamo i nostri clienti. Lavoriamo garantendo il rispetto del budget e del timing e lo facciamo nel modo che solo con la vera passione può far fare! BOEN, PART OF THE GAME Multinazionale norvegese leader nel settore pavimentazioni in legno Richiesta cliente: Brochure per celebrare il 50° anniversario della divisione Sport del Gruppo BOEN; progettazione stand fiera. Lavoro di Agenzia: Grazie a un design ironico e non convenzionale, che gioca sullo slogan “Part of the game”, la brochure si apre inaspettatamente con un effetto pop-up, e ricrea in 3D il tipico spazio sportivo insieme ai suoi stessi protagonisti: gli atleti. Il gioco, dunque, come metafora di una partita intrapresa dall’azienda esattamente 50 anni fa, e

nata dal sogno del suo fondatore, non a caso primo personaggio ad “uscire” dal volume. Il gioco, e quindi anche l’ironia, come stile comunicativo contemporaneo, dove passato e presente si fondono insieme, nella commistione di generi e linguaggi. A completare efficacemente la strategia, sullo stesso concept Omnia Comunicazione ha ideato per Boen Sport anche l’allestimento dello stand alla fiera internazionale di settore FSB di Colonia, in Germania.

Il commento di Daniela Montieri, copywriter http://unpostoalcopy.wordpress. com/ Tra i lavori di Omnia Comunicazione, quello che ha catturato la mia attenzione è stato il progetto per BOEN, multinazionale norvegese leader nel settore pavimentazione in legno. La richiesta è la realizzazione di una brochure per il 50° anniversario della divisione Sport del gruppo e la progettazione di uno stand da fiera. L’agenzia ha risposto con un volumetto dal design originale e dalla grafica retrò, in cui la superficie piana prende vita grazie all’effetto 3D, attraverso pop-up degli atleti che vivono lo spazio dedicato al loro sport, spazio che, come recita il concept, è “part of the game”. Si tratta di una soluzione molto creativa e ben realizzata, che mette in risalto il prodotto nell’ambiente per il quale è stato concepito. Anche lo stand sembra un popup, con forme leggere e sbilenche, come un foglio di carta che si apre. Il risultato è un ambiente accogliente, all’interno del quale la presenza del prodotto e la comunicazione del Brand si bilanciano perfettamente. Bel lavoro!

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AWARD COMUNICAZIONE

Commento di Roberto Ottolino, copywriter per il Gruppo Roncaglia e partner di CoppiaCreativa Raffinata come solo le idee più semplici sanno essere, l’immagine coordinata realizzata da ADMarca per Neramarena comunica l’eleganza del brand attraverso uno stile fresco e minimalista, che rinuncia a ogni orpello superfluo per raccontare ciascun gioiello attraverso i suoi dettagli più preziosi. Partendo dal nome, stiloso e sbarazzino, passando al lettering, sinuoso e dinamico, per arrivare al packaging, minuziosamente discreto per non rubare attenzione ai gioielli, tutto contribuisce a costruire un’immagine coinvolgente e trasversale, particolarmente efficace nel risultare memorabile senza sottrarre alcuna visibilità al prodotto, ma anzi sostenendone e amplificandone la personalità. Un approccio estremizzato con successo nella campagna stampa: protagonisti sono i dettagli più intimi del gioiello, in una celebrazione del romanticismo che è insieme tradizionale eppure modernista, elegante eppure sensuale, complessa eppure straordinariamente immediata.

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ADMARCA Sviluppare le idee, intuirne l’evoluzione e la forma creativa per costruire una comunicazione in grado di far sognare il cliente accrescendo il valore del Brand. È questa la Mission di ADMARCA, l’agenzia di pubblicità che da oltre 15 anni punta sull’innovazione, costruendo ed attuando insieme ai suoi clienti, strategie di comunicazione concrete e vincenti. L’agenzia predilige le collaborazioni con i migliori professionisti per migliorare la qualità dei propri servizi. Un’attenzione particolare è rivolta alla comunicazione sostenibile, per la quale ha creato “Admarca Green”: una serie di iniziative, idee ed azioni per diminuire l’impatto della comunicazione delle aziende sull’ambiente. ADMARCA copre tutti gli ambiti della comunicazione: dalla consulenza strategica alla realizzazione di singole attività o strumenti (brochure, cataloghi, loghi, siti web): ogni lavoro, grande o piccolo che esso sia, non prescinde mai da un approccio marketing, dal problema alla soluzione. NERAMARENA Amore di gioie Neramarena è il Brand di gioielli in argento lanciato dall’azienda di Castelfidardo Casa Reale. Femminilità, eleganza e raffinatezza sono gli elementi che contraddistinguono questo nuovo brand la cui comunicazione è stata gestita fin dalla sua nascita dall’agenzia di marketing e comunicazione ADMARCA. L’agenzia ha individuato il nome, progettato il logo e l’immagine coordinata, i packaging e l’espositore del PV e sviluppato il sito web. Nel 2010 l’azienda ha lanciato il marchio sulle riviste di moda: la pianificazione, anch’essa gestita dall’ADMARCA, ha prediletto le testate del gruppo Hachette Rusconi, in particolare gli allegati di Marie Claire e Elle, due femminili storici. La campagna pubblicitaria ha prediletto un mood shabby chic: colori pastello e atmosfere romantiche per raccontare la femminilità di un brand che fa del romanticismo il suo punto di forza.


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

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Roberto Re Roy Martina, Energy!

“Voi siete la cosa piu’ importante della vostra vita. Quindi, per prendere parte a questo mondo caotico e frenetico, non potete fare altro che investire su di voi per avere vitalità, resistenza, energia”.

“Se si potesse sfruttare la noia disporremmo della più potente fonte di energia” Ramón Gómez de la Serna, Greguerías

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

IL GREEN NELLE MARCHE Il Rapporto 2011 GreenItaly ci consegna una fotografia attendibile della situazione del green nel contesto nazionale. E non mancano esperienze e modelli positivi anche in regione a cura della Redazione

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econdo recenti dati diffusi dal Centro Studi Unioncamere, nella graduatoria regionale dell’incidenza delle imprese che tra il 2008 e il 2011 hanno investito in prodotti e tecnologie green (cioè in tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale), le Marche si posizionano – al 13° posto - sotto la media nazionale: 23,1 per cento contro una media del 23,9 per cento. Ma restano la seconda regione del Centro, dopo l’Abruzzo. Passando all’analisi delle best practices realizzate in ambito “green” a livello nazionale nei vari settori industriali, notiamo però che vi sono bellissimi esempi anche in casa nostra.

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Partiamo dalla filiera industriale fotovoltaica italiana, che si è irrobustita molto negli ultimi anni, arrivando a contare 800 imprese e 18.500 addetti (che salgono a 45mila con l’indotto), migliaia di operatori locali e 430 banche attive nei finanziamenti (Solar Energy Report realizzato dall’Energy & Strategy group della School of Management del Politecnico di Milano). Nel panorama nazionale spicca la marchigiana Energy Resources, leader nel fotovoltaico e nel geotermico. L’azienda, nata ad Ancona nel 2006, ha conosciuto un rapido sviluppo fino ad arrivare in pochi anni a 160 dipendenti e ad un valore della produzione pari a 151 milioni di euro nel 2010.

Anche le rinnovabili termiche si sono dimostrate importanti per il nostro Paese, in quanto strettamente legate all’industria idrotermosanitaria. In tale ambito il Rapporto 2011 GreenItaly cita, accanto alla veronese Riello, la “nostra” Ariston Thermo Group, ai primi posti in Europa e nel mondo nella filiera del calore (il 35 per cento del suo fatturato complessivo – pari 1,2 miliardi di euro – si riferisce ad attività svolte nei settori dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, e il 15 per cento proviene dal solare termico). Per quanto attiene al biologico, a livello nazionale spicca la cooperativa marchigiana La Terra e il Cielo, che ha puntato sul rilancio di vecchie varietà di


“La green economy: un nuovo paradigma produttivo che assume l’impatto ambientale come indicatore dell’efficienza dell’attività economica e, più in generale, della capacità competitiva dei sistemi imprenditoriali. La green economy va considerata non come un settore dell’economia ma come un nuovo modo di governare, di organizzare , di produrre e di distribuire”. Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Ermete Realacci, Presidente Symbola Fondazione per le Qualità Italiane

cereali e – si legge nel Rapporto – “si è dotata di tutte le certificazioni possibili, perfino quella relativa al biologico giapponese e quella kosher per l’esportazione in Israele” … Un settore nel quale negli ultimi tempi si sviluppato anche in Italia il concetto di sostenibilita’ quello del tessile/abbigliamento. Nelle Marche, ad esempio, si è puntato sulla diffusione della fibra naturale, di origine vegetale o animale. L’Universita’ di Camerino, ad esempio, ha sviluppato il Consorzio Arianne, il “Consorzio Internazionale per lo studio delle fibre tessili naturali e dei sistemi di produzione e trasformazione”. In tale ente dal 2002 sono confluiti numerosi soggetti, anche internazionali,

operatori agricoli ed imprese di trasformazione marchigiane, umbre e toscane. Tutto ebbe inizio con progetti di ricerca su fibre tessili animali e piante tintorie, nati in collaborazione con Unicam ed Enea, realizzati in America Latina e in Italia centrale. L’obiettivo è l’accorciamento della filiera, che viene perseguito dal consorzio attraverso due tipologie di supporto alle imprese agricole: uno di tipo tecnico ed uno di tipo commerciale. Un altro settore in cui la sostenibilità ambientale, assieme all’innovazione tecnologica, rappresenta una priorità, è la nautica. In quest’ambito gli investimenti maggiori hanno interessato lo sviluppo dei sistemi propulsivi, al fine di ridurre le

emissioni, la rumorosità e le vibrazioni: basti citare il sistema a propulsione ibrida realizzato dal Gruppo Ferretti, grazie al quale per la prima volta un’imbarcazione sopra i 20 metri può navigare in Zero Emission Mode.

Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Ermete Realacci, Presidente Symbola Fondazione per le Qualità Italiane

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

ENERGIA E VALORE È facilmente rintracciabile in questi ultimi anni un sostanziale smarrimento del corretto senso dell’imprenditorialità. E con esso si è progressivamente perso tanto il senso della prospettiva quanto l’adeguata sensibilità e considerazione del mercato, sia nella domanda che nell’offerta di M. Barchiesi CSI – Centro per lo Sviluppo Industriale

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i tratta di dichiarazioni che vanno argomentate e, ahinoi, la cosa non è poi così difficile da fare. Se si chiede oggi quale sia il problema che affligge le imprese italiane, quasi in un esercizio di “top of mind”, ci si sente rispondere, con tutta probabilità, che esso si incarna nella mancanza di credito da parte delle banche. In seconda istanza, qualcuno potrebbe tirare in ballo il famigerato articolo 18, scatenando, tra l’altro, una bufera di polemiche, che farebbero ben presto perdere per strada il vero filone conduttore della discussione. Successivamente (o prima, in base all’interlocutore) potrebbe accendersi il dibattito sulla discriminazione sessista o perfino razziale. Se, invece, ci si sofferma un attimo a riflettere e si cerca di dare una risposta più concreta e meno polemica, ci si potrebbe rendere conto che il problema è drammaticamente più vicino ma che, dato che non viene mai affrontato realmente di petto, è anche terribilmente distante dalle attenzioni di molti. Il mercato internazionale ed internazionalizzato non guarda alla carta d’identità, non guarda al denaro in sé per sé e non guarda neanche agli aspetti legati alla

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contrattualistica e al lavoro (se si reputa tutto questo profondamente ingiusto, faccio presente che certe problematiche non si risolvono nel breve termine e, visto che nel frattempo si deve provvedere alla sopravvivenza e allo sviluppo, è bene adattarsi a certe dinamiche). Il mercato non guarda direttamente ciò che è endogeno all’azienda, ma, ovviamente, giudica ciò che percepisce e che lo coinvolge, ossia tutto ciò che c’è fuori dall’azienda, a partire dal suo output. Il mercato si chiede solo se sei o non sei competitivo. La leva strategica chiave è la soddisfazione dei portatori di interesse, a partire dal Cliente, mentre la performance la si misura in termini di creazione di valore. Sebbene sia un argomento incredibilmente (questo avverbio, allo stato delle cose, è quanto mai adatto) importante (e sottovalutato) e sebbene una delle tematiche da affrontare sarebbe proprio “come valutare cosa”, non è questo il luogo per approfondire tali aspetti tecnici. Piuttosto, questa è una buona occasione per rivedere, ad esempio, il mercato dell’energia sotto un aspetto non di certo nuovo, ma a volte sottaciuto, che riguarda l’efficienza dei processi interni.

Il valore, infatti, lo si ottiene in termini di continua evoluzione e questa può essere interpretata come un sentiero virtuoso di miglioramento progressivo dell’efficacia e dell’efficienza aziendale. La prima si misura soprattutto nelle performance, nella soddisfazione effettiva dell’interlocutore, nella potenza contrattuale e nell’incisività ottenuta e preservata nella filiera e sui mercati. La seconda si riscontra, invece, nella corretta fisiologia dell’impresa, nella giusta e coerente calibratura del suo metabolismo, nella messa a punto delle sue funzioni e dei singoli processi che le animano. La percezione del mercato delle rinnovabili è quanto mai distorta, almeno nello Stivale, sia perché esiste un radicato quanto parziale punto di vista che individua, quando si tocca l’argomento, in maniera preponderante il solo fotovoltaico, sia perché in pochi sanno che tra le fonti rinnovabili la Comunità Europea ha fatto entrare di diritto anche il risparmio energetico. La competitività sulle piazze internazionali dei nostri prodotti passa anche attraverso le politiche di prezzo, e la corretta gestione di un’azienda passa


anche attraverso un’adeguata struttura dei costi e dei margini: all’abbassarsi del prezzo, per motivi competitivi, non può essere mortificato il margine, altrimenti lo scotto di vendere di più è di guadagnare sempre meno, fino a perdere e, conseguentemente, morire. Esistono fattori endemici, individuali o contestuali che possono permettere di raggiungere una maggiore vis di mercato a parità di sforzi: questi vantaggi competitivi vanno individuati e sfruttati al meglio, come, allo stesso tempo, si deve essere in grado di riconoscere gli svantaggi competitivi, per correggerli o eluderli. La bolletta energetica è un costo, in parte variabile e in parte fisso, che appesantisce troppo le nostre imprese, zavorrandone qualsiasi slancio e destabilizzandone i baricentri economici: ricorrere ad una corretta gestione dei fornitori e dei distributori e ad un coerente utilizzo dell’energia permette di riallineare l’impresa e la sua offerta secondo parametri maggiormente concorrenziali, sia in campo nazionale che internazionale. Ricorrere poi a fonti rinnovabili rende disponibili nuove liquidità, in parte provenienti dai contributi, in parte dal cost saving aziendale che può

essere generato grazie ad esse. Ricorrere al risparmio, alla cogenerazione e alla produzione da fonti rinnovabili è poi solo il primo passo: occorre saper reinvestire sulla filiera e sui clienti la liquidità emersa, per migliorare il proprio marketing mix e il proprio posizionamento strategico nelle trattative a qualsiasi livello. Gli stessi istituti finanziatori sentono il bisogno di vedere e sapere qualcosa di più da parte delle aziende: occorrono strumenti che dimostrino non solo che il tale impianto funzioni o che il tale processo migliori, ma che evidenzino anche e soprattutto come la morfologia e la fisiologia dell’impresa possano evolversi grazie ai maggiori standard di efficienza raggiunti, e che mettano in luce come una più elevata efficienza possa tradursi profittevolmente in una maggiore efficacia. Serve quindi che nel mercato della rivoluzione energetica che incombe, volenti o nolenti, e comporta comunque investimenti in termini finanziari e temporali, entrino di diritto non solo imprese, banche e fornitori di impianti, ma anche consulenti capaci che sappiano inquadrare

le problematiche a livello sistemico e ne trovino sentieri di virtù che siano intellegibili sia in termini discorsivi e numerici che in termini strategici ed economicofinanziari. L’evoluzione non ammette eccezioni, vede un domani solo per chi sa mettersi in discussione e migliorarsi: i mercati, dopo il cataclisma di questi anni, sono ancora materia molle in fase di consolidamento e noi non possiamo permetterci il lusso di perdere questa occasione per programmare ed effettuare un sostanziale salto di qualità.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

“BENE IL FOTOVOLTAICO, MA SIAMO INDIETRO CON L’EOLICO E IL GEOTERMICO” “A questo dato fa da contraltare il crescente peso finanziario degli incentivi da erogare, che andrà in gran parte a pesare sulle bollette degli italiani” di. M.Rossi

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ottor Guidi, quando si parla di energie e di fonti rinnovabili si entra in un campo in cui valutazioni di ordine economico, finanziario, giuridico e fiscale si intersecano a quelle propriamente scientifiche. Ci aiuti ad inquadrare il tema. “Partiamo da una premessa: l’utilizzo di una fonte energetica ha una serie di ricadute e di considerazioni: convenienza economica, disponibilità della risorsa, in termini di abbondanza e di rinnovabilità, efficienza della risorsa, analisi dei luoghi di estrazione (con i conseguenti problemi di natura geopolitica, esame del mercato di riferimento. Tale ultimo aspetto ci porta poi a parlare della speculazione”.

Qual è il compito della Pa? “Anche le istituzioni a livello regionale e territoriale devono elaborare piani per ridurre i loro consumi ed aumentare l’utilizzo di fonti rinnovabili. E’ da uno sforzo congiunto che possiamo trarre grosse soddisfazioni”.

Sotto il profilo strettamente economico, quanto può incidere il settore dell’energia e dell’ambiente per la ripresa? “Ritengo che il settore non soltanto sia strategico, ma rappresenti il principale viatico della ripresa economica. Pertanto su di esso andrebbero concentrati tutti gli sforzi di pianificazione, incentivazione economica e fiscale attualmente possibili: qui si possono esprimere il genio tecnologico e la spinta imprenditoriale che ci caratterizzano”.

Il mondo si sta convertendo alle energie rinnovabili: si tratta di una rinascita culturale in chiave ecologista? “Forse. Ma più probabilmente il mercato energetico sta iniziando a mutare i propri scenari, rendendo molto più appetibili gli investimenti nella “green economy”. Fenomeno importante, considerato che nel 2005, per il proprio fabbisogno energetico il mondo faceva ricorso ai combustibili fossili ancora per l’80 per cento”.

Quindi puntare sugli incentivi alle aziende per investire sulle rinnovabili? “Non solo. Anche coinvolgendo le scuole e le università, chiamate - attingendo se necessario da risorse pubbliche (soprattutto di fonte comunitaria) - ad orientare e formare quadri e manager esperti in materia di energia, ambiente e saving energetico. E poi tutto il mondo della Pubblica Amministrazione, anche locale …”.

In che senso? “I motivi di queste mutazioni possono essere ricercati in vari ambiti, ma soprattutto nell’incombente (o forse già superato) picco estrattivo dei combustibili fossili, petrolio in primis. Negli ultimi anni il dibattito internazionale sull’ecologia, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di gas serra e il ricorso alle rinnovabili è stato più che altro interpretato e portato avanti in chiave prettamente economica: costa di più adattarsi ai

Lei parla di incentivi, ma l’epoca è contrassegnata piuttosto da una contrazione di risorse … “Per questo dico non da oggi che occorre liberare risorse oggi assorbite dal debito pubblico, nonché attingere da fonti comunitarie per attivare e sostenere progetti di ricerca e di innovazione”.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE cambiamenti climatici o cambiare le nostre abitudini? Ma se il fine giustifica i mezzi, anche gli ambientalisti hanno di che sperare: il mondo sta effettivamente investendo in maniera progressiva su tecnologie e soluzioni alternative a quelle tradizionali, sinora utilizzate”. All’estero che rapporto c’è con i temi legati all’energia? “Una parte del programma politico-economico statunitense, per riprendersi dalla crisi, è stato incentrato proprio sul lancio delle Green Economies. La Cina ha dichiarato che entro il prossimo ventennio potrà contare su una produzione eolica tale da sostenere una consistente percentuale del complessivo fabbisogno energetico nazionale. La Germania e il Giappone annoverano già diversi centri urbani che riescono a coprire i propri fabbisogni in modo quasi esclusivo contando su energie rinnovabili, raccolta differenziata e riciclaggio. In alcuni kibbutz israeliani si è raggiunta la piena

autosufficienza anche a livello energetico, utilizzando energia solare fotovoltaica e termica, energia eolica, termovalorizzazione delle biomasse ed impianti di desalinazione e produzione idroelettrica”. La situazione italiana com’è? “Lo scenario attuale è tracciato dal Gse: alla fine del 2010 nel nostro Paese si sono raggiunti i 7mila megawatt di potenza installata per quanto riguarda il fotovoltaico, mentre ancora, nonostante enormi potenzialità a riguardo, si è ancora indietro sull’eolico e soprattutto sul geotermico. Buone le energie “finte verdi”. A questo dato, che almeno per il fotovoltaico contiene elementi positivi, fa da contraltare il crescente peso finanziario degli incentivi da erogare, che andrà in gran parte a pesare sulle bollette degli italiani, con un’incidenza media di circa il 10 per cento dei costi totali da corrispondere ogni bimestre (il che ha un amaro retrogusto di controsenso …)”.

“Paesi come Usa, Giappone, Germania, Cina e Israele vantano bellissime esperienze in campo energetico”

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

“FONTI RINNOVABILI? MI PREOCCUPANO LE RESISTENZE TERRITORIALI” L’Assessore all’Energia della Regione Marche, Sandro Donati, lancia l’allarme: “A parte il fotovoltaico a terra, che abbiamo dovuto regolamentare perché ha raggiunto occupazioni di suolo eccessive, quasi tutti gli impianti – mi riferisco a biomasse, biogas, eolico – sono bloccati” di G. Guidi

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uali sono gli indirizzi di politica energetica regionale adottati con il PEAR? “Obiettivo principale del PEAR è il risparmio energetico: evitare i consumi di energia inutili e sfruttare al meglio la fonte energetica impiegata. Sono stati perciò previsti interventi sia nel settore dell’edilizia - che presenta indici di inefficienza energetica ancora elevati sia nel settore industriale, attraverso la diffusione di impianti di cogenerazione. Per sensibilizzare ed educare i cittadini al risparmio energetico la Regione ha supportato il PEAR con una vasta campagna di comunicazione. Altro contenuto fondamentale è il concetto di “filiera corta””. Cosa significa? “Significa ridurre la distanza tra il luogo di produzione e quello di utilizzo di energia. E’ evidente che il reperimento di materie prime da utilizzare per la produzione di energia da fonti rinnovabili ha l’importante obiettivo di ridurre il con-

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sumo di energia dovuta al trasporto da parte degli utenti (imprese, enti o semplici cittadini). Da qui il modello di tante piccole centrali dislocate su tutto il territorio regionale”. E gli scenari futuri? “In questo momento parlare di PEAR appare quasi anacronistico. Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico sul Burden Sharing - in fase di approvazione - ha definito gli obiettivi delle quote da fonti rinnovabili da raggiungere da parte di ciascuna Regione. E’ evidente quindi che il nostro Piano Energetico mantiene il suo ruolo di strumento di indirizzo, ma vanno attivati immediatamente tutti gli strumenti che possono portare al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Comunità Europea legati al 2020. Non nego che la situazione appare sempre più complessa. Se da un lato dobbiamo raggiungere i nostri obiettivi regionali, dall’altro le resistenze territoriali verso gli impianti da fonti rinnovabili stanno creando un vero e proprio blocco. A parte

il fotovoltaico a terra, che abbiamo dovuto regolamentare, perché ha raggiunto occupazioni di suolo eccessive – pur garantendo un ottimo livello di produzione energetica – quasi tutti gli impianti – mi riferisco a biomasse, biogas, eolico – sono bloccati. Dico che questo è lo scenario che mi preoccupa maggiormente. Cioè il “non scenario” sulle rinnovabili”. Il PEAR contiene proposte sul fronte della domanda di energia (risparmio energetico, interventi in edilizia, trasporti). Di cosa si tratta? “La Regione Marche ha perseguito con grande determinazione la politica legata al Piano Energetico regionale e ogni azione sarà rivolta a garantire uno sviluppo equilibrato delle fonti rinnovabili sul nostro territorio regionale. Dobbiamo ancora investire molti sforzi, ma ci sono settori che vogliamo trovino uno sviluppo adeguato, come il mini eolico o le piccole centrali a biomasse. Questo significa adoperarsi con grande forza, affinché su tutto il territorio regionale l’utilizzo


“Il bando relativo al Protocollo di Kyoto è un’opportunità da cogliere”

delle fonti rinnovabili non sia legato ad interventi speculativi, ma divenga pratica quotidiana a cui anche il singolo privato possa avere accesso con iter veloci, costi sempre più ridotti e maggiore efficienza. Credo che grande impulso in questo senso verrà dal settore dell’edilizia sostenibile, perché non potrà non radicarsi la convinzione che le case energeticamente efficienti rappresentano la vera scommessa del futuro. Da parte nostra, infatti, non possiamo venire meno al fatto che abbiamo voluto con grande determinazione il Protocollo ITACA ed ora è necessario impegnarsi affinché venga applicato nelle nuove realtà costruttive. Esempi interessanti stanno nascendo, ma è necessario che lo sforzo per diffondere questa buona pratica sia seguito con costanza. Certo, il sostegno statale con gli sgravi del 55 per cento per le ristrutturazioni rappresenta un elemento indispensabile. Quindi andremo avanti senza se e senza ma su questo percorso, che io ritengo (ma tutta la Giunta regionale è su questa linea) l’unico possibile”.

E per quanto riguarda l’offerta (energie rinnovabili, generazione elettrica, cogenerazione)? “Ritorno su quello che ho appena detto. Dobbiamo aumentare, ma soprattutto diversificare l’offerta. E’ fondamentale che la nostra produzione di energia rinnovabile non venga solo dal fotovoltaico, ma anche da biomassa, biogas, eolico, geotermia, per citare le fonti rinnovabili più comuni. Per questo dovremmo concentrare i nostri sforzi per avere una diffusione di piccoli impianti, ma su tutto il territorio. Gli effetti dei comitati saranno molto pesanti se non riusciremo a raggiungere questo obiettivo: dovremo ripiegare su altri impianti, che non rientrano tra gli obiettivi regionali. E questo è un paradosso che non ci possiamo permettere”.

Kyoto. La Cassa Depositi e Prestiti mette a disposizione per soggetti pubblici e privati di varia natura 600 milioni di euro per investimenti nel settore delle rinnovabili. Altre banche potranno fornire supporto per le quote non finanziate dalla CDP. Questa è un’opportunità unica per avere accesso a finanziamenti a tasso agevolato (0,5 per cento). La Regione per quest’anno potrà supportare, data la delicata fase economica, poche misure a sostegno sia degli enti pubblici che dei privati, quindi reputo questa possibilità assolutamente da cogliere. Gli uffici regionali hanno già avviato anche incontri per la diffusione dell’iniziativa e spero che l’adesione sul nostro territorio sarà notevole”.

Sono previsti contributi per i privati e le aziende che investono in fonti rinnovabili? “Mi preme sottolineare che è appena aperto il bando relativo al Protocollo di

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L’approvazione del rigassificatore in Consiglio regionale ha segnato una svolta positiva nel superamento di pregiudizi ideologici e va nella direzione che noi dell’opposizione abbiamo sempre indicato

“IL PIANO ENERGETICO REGIONALE HA FATTO IL SUO TEMPO”

DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Per Francesco Massi, capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale, “quando fu approvato, nel febbraio del 2005, era “intriso” di un “furore ideologico ambientalista” che già non era realistico a quel tempo. Figuriamoci oggi quando è più che mai doveroso dare certezza alle imprese per incentivare lo sviluppo!” di M. Palumbo

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ottor Massi, in due parole: cosa pensa del Piano Energetico Ambientale della Regione Marche? “Penso che abbia fatto il suo tempo e sia da superare e revisionare in fretta”. Perché? “Quando fu approvato, nel febbraio del 2005, era “intriso” di un “furore ideologico ambientalista” che già non era realistico a quel tempo. Figuriamoci oggi quando è più che mai doveroso dare certezza alle imprese per incentivare lo sviluppo!”. Ma in concreto cos’è che non Le va bene? “Prendiamo le Micro-Centrali Turbogas: l’Assessore Amagliani, che è stato il “padre” del Piano, aveva previsto di costruirne 24 su tutto il territorio marchigiano. Ad oggi, dopo sette anni, non vi è stata neppure una domanda per un impianto di tali dimensioni, considerato da tutti non redditizio. Intanto il gap energetico delle Marche è rimasto pressoché immutato e siamo ben lontani dall’autosufficienza”. Però all’indomani del varo del PEAR si notò un entusiasmo generalizzato … “E’ vero, dopo l’approvazione del Piano registrammo un exploit, al punto tale da indurre la Giunta Regionale a porre dei limiti per la salvaguardia del paesaggio e per incentivare l’installazione dei pannelli sui tetti anziché a terra. Il problema è che l’atteggiamento della Regione è stato contraddittorio ed ondivago: prima l’esternazione dall’investimento diffuso, poi un freno improvviso anche per chi stava investendo ed aveva

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contratto dei mutui. Inoltre le difficoltà di “allaccio” degli impianti alla rete nazionale ha frenato di molto le tendenze agli investimenti in questo settore”. Quindi secondo Lei tutto da buttare? “Le note positive vengono dai numerosi impianti che vengono installati sui capannoni industriali, talvolta anche in concomitanza con la provvidenziale rimozione delle coperture in amianto. Invece i nuovi impianti idroelettrici, eolici, geotermici e biomasse sono ancora pochissimi ed ostacolati da mille barriere burocratiche e dalle continue opposizioni dei cittadini che, spesso, non conoscono in modo adeguato le caratteristiche degli impianti stessi”. Non per colpa loro … “Certamente! Per questo occorre che la Regione metta in atto un’azione di divulgazione e di conoscenza di tali procedure che sicuramente non sono nocive per la salute”. Parliamo del rigassificatore dell’Api a Falconara Marittima. “La sua approvazione in Consiglio regionale ha segnato una svolta positiva nel superamento di pregiudizi ideologici e va nella direzione che noi dell’opposizione abbiamo sempre indicato: nelle Marche c’è bisogno di un impianto di rigassificazione e di una grande centrale turbogas da costruire in luoghi non “impattanti” con il territorio. In tal modo potremo avvicinarci all’autosufficienza energetica, continuando ad incentivare le fonti di energia rinnovabile”.


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

ENERGIA E CALORE, BINOMIO INDISSOLUBILE Quali sono le opportunità economiche nell’utilizzo delle biomasse come fonte rinnovabile di energia per produrre calore? di R. Cocci Grifoni

Ripartizione del consumo di energia in italia Come è possibile vedere nei due grafici che seguono, a differenza di quello che normalmente si è portati a pensare, nel consumo globale di energia una parte rilevante è costituita da

Colore (45%) Trasporti (31%) Elettricità (24%)

Il calore rinnovabile: da quale fonte? Le tecnologie ad oggi disponibili per la produzione di calore “rinnovabile” sono il solare termico, la combustione diretta di legno o biometano e, in determinate circostanze, la pompa di calore. Il solare termico è in assoluto la fonte più pulita. Il calore irraggiato dal sole viene trasferito direttamente all’acqua senza conversioni né emissioni. La potenza è proporzionale alla superficie captante: volendo avere una grande potenza occorre disporre di una grande superficie. Il vero freno a questa tecnologia è rappresentato dalla disomogenea irradiazione solare durante l’anno. Il 75 per cento dell’energia solare arriva sulla terra nei sei mesi caldi. Un impianto dimensionato per il periodo estivo sarebbe insufficiente nel periodo invernale, vicever-

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esigenze di calore. Ovvero quasi la metà di tutta l’energia consumata in Italia serve per produrre calore o raffreddamento e questo non cambierà anche nelle previsioni di consumo al 2020.

Colore (46%) Trasporti (30%) Elettricità (24%)

sa un impianto dimensionato per il periodo invernale sarebbe enormemente sovradimensionato per il periodo estivo, con conseguenti problemi tecnologici per l’impianto. Quest’ultimo aspetto rende il solare termico più adatto al riscaldamento dell’acqua per usi igienico-sanitari e meno adatto a fornire calore di processo o per riscaldamento. La pompa di calore utilizza energia elettrica per trasferire energia termica da una sorgente ad un’altra. Il bilancio energetico è positivo: l’energia termica resa disponibile è maggiore dell’energia elettrica assorbita. Le case costruttrici dichiarano coefficienti di prestazione (COP) dell’ordine di 4~5, ovvero 4 kilowattora termici resi disponibili per ogni kilowattora elettrico assorbito. In realtà questo dato viene misurato con temperature delle sorgenti calda e fredda rispettivamente pari a 35°C


e 7°C. Nelle condizioni normali di funzionamento gli impianti mandano acqua a temperature maggiori di 35°C e l’aria esterna che funziona da sorgente fredda si trova nel periodo invernale ben al di sotto dei 7°C. Considerando anche il fenomeno degli sbrinamenti, il COP medio stagionale si attesta intorno ad un valore di circa 3, se non più basso. Riportando l’energia elettrica a primaria, la pompa di calore risulta essere di circa un 30 per cento più efficiente di una caldaia a condensazione. La pompa di calore costa decisamente di più della caldaia e inoltre è adatta a sistemi a bassa temperatura. Il loro impiego ideale è in sistemi di riscaldamento radianti. La biomassa combustibile (legno, pellet, cippato, ecc.) può fornire calore ad alta temperatura e soprattutto può fornirlo in modo costante nell’arco dell’anno indipendentemente dalle condizioni esterne. Sino alla comparsa delle moderne tecnologie di combustione il punto debole di questa tecnologia era rappresentato dalle emissioni in atmosfera. Le moderne caldaie a fiamma inversa riescono a contenere a valori bassissimi le emissioni di polveri e di incombusti se alimentate con biomasse legnose di alta qualità. Il biometano (gas prodotto dalla fermentazione delle biomasse) è una nuova frontiera e permetterà di utilizzare una fonte rinnovabile di energia sia per alimentare le normali caldaie a gas, sia come carburante per i veicoli alimentati a metano.

biente. Per ottenere nel concreto questi risultati è però necessario attenersi alle seguenti regole: 1. Tecnologia di combustione - E’ necessario utilizzare le migliori tecnologie disponibili sul mercato che permettono di ottenere altissimi rendimenti di combustione. 2. Gestione della filiera legno calore - Al fine di ottimizzare la sostenibilità ambientale dell’impianto e contenere il costo del combustibile è necessario gestire correttamente la filiera legno calore prevedendo sia l’utilizzo di biomassa locale, sia la corretta progettazione di tutti gli aspetti logistici. 3. Progettazione della centrale termica - Gli impianti che utilizzano biomasse per la produzione di calore hanno una complessità tecnica superiore rispetto a quella degli impianti tradizionali a gas, gasolio o GPL. Ciò perché negli impianti a gas, gasolio o GPL il combustibile è liquido o gassoso e standardizzato mentre negli impianti che utilizzano biomasse il combustibile è solido oltre che per sua natura non omogeneo. Questo comporta la gestione di tutta una serie di problematiche tecniche da dover gestire per una corretta combustione al fine di ottenere bassi livelli di emissione ed alti rendimenti termici. Inoltre la loro progettazione e realizzazione non è una pratica consolidata in quanto relativamente nuova e richiede progettisti ed installatori specializzati.

Il calore da biomasse combustibili: una grande opportunità nel rispetto di alcune condizioni La produzione di calore da biomasse combustibili ha un impatto molto positivo sulla spesa per il riscaldamento e sull’am-

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Esempi di applicazioni Le biomasse legnose possono fornire calore sia a piccole utenze civili come singole palazzine, sia a grandi complessi resi-

denziali, sia ad utenze artigianali o industriali tramite impianti dedicati o reti di teleriscaldamento.

Centrale termica prefabbricata di taglia media per la combustione di legno

Esempi di impiego delle centrali termiche in ambito civile

Conclusioni Tra tutte le fonti rinnovabili disponibili per la produzione di calore, le biomasse combustibili rappresentano indubbiamente la soluzione più vantaggiosa. E ciò per i seguenti motivi:

Vantaggi per l’ambiente 1. Gestione del dissesto idrogeologico grazie alla coltivazione di specie arboree poliennali 2. Incremento della fertilità organica dei suoli 3. Aumento diretto e indiretto della biodiversità 4. Coerenza con le strategie imposte dall’Unione Europea per la riduzione dei gas che causano l’effetto serra.

Opportunità economiche 1. Riduzione dei costi per gli utenti che consumano calore sia per le attività industriali, sia per il riscaldamento degli edifici 2. Creazione di nuovi redditi per l’agricoltura (redditi che generalmente vengono redistribuiti nello stesso territorio) 3. Nei nuovi edifici è obbligatorio l’uso di fonti rinnovabili di energia in quote crescenti nel tempo 4. Per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti sono disponibili incentivi fiscali 5. Gli edifici sono classificati per classi di consumo energetico e l’uso di fonti rinnovabili di energia ne eleva la classe aumentandone il valore.

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Vantaggi strategici L’Italia importa il 90 per cento dell’energia che consuma dall’estero. L’uso delle biomasse per produrre calore contribuirebbe in maniera significativa a ridurre questa dipendenza dai Paesi stranieri.


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

LA CRISI ECONOMICA, UN’OPPORTUNITA’ DI CAMBIAMENTO Diminuire gli sprechi, aumentare l’efficienza, sfruttare al meglio le risorse economiche messe a disposizione di A. Massaccesi Esperta in Sostenibilità Ambientale

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l particolare momento di difficoltà che il mondo imprenditoriale sta attraversando deve essere colto come un’opportunità di cambiamento volto all’efficienza e alla corretta gestione delle risorse. Purtroppo, o piuttosto per fortuna, gli sprechi non possono più essere ammessi; i dirigenti aziendali ogni giorno analizzano le voci di bilancio per capire dove sia possibile intervenire per diminuire i costi. Ed è qui che la green economy può aiutare l’impresa ad abbassare i costi di gestione. L’ area di intervento tra le più interessanti da analizzare è l’energia. Dove e come intervenire? Raccogliere i dati, farne un’attenta analisi e capire le aree di intervento per conseguire una migliore gestione e un risparmio in termini di costi e risorse. Questa la strategia generale da adottare. Da sottolineare il fatto che le imprese che adottano un sistema di gestione ambientale e che hanno al loro interno figure professionali specializzate nei settori dell’ambiente e dell’energia avranno più facilità a raggiungere gli obiettivi prefissati. A quasi un anno dalla sua pubblicazione, uno strumento molto interessante da utilizzare come guida è senza dubbio la ISO 50001:2011, la norma internazionale dedicata ai sistemi di gestione dell’energia, che segue come la ISO 14001 e la OHSAS 18001 la metodologia P-D-C-A (Plan/Pianificare, Do/Attuare, Check/Verificare, Act/Agire). Il primo passo da compiere è l’audit energetico. Cioè un’attenta analisi iniziale degli aspetti energetici dell’azienda. Tale analisi avrà lo scopo di definire la scala di priorità degli interventi da effettuare per aumentare l’efficienza energetica e diminuire i costi di gestione.

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L’analisi dovrà: raccogliere i dati disponibili sui consumi energetici e i fattori energetici che determinano i consumi (come ad esempio la produzione); raccogliere informazioni sull’edificio e sugli impianti presenti; ricercare la normativa di riferimento ed analizzarne il rispetto; definire le aree significative di consumo dell’energia (quali attrezzature consumano energia e il loro tempo di impiego); fare una stima dei consumi passati e stimare sulla base delle informazioni raccolte quelli futuri; infine, elaborare degli indici energetici ed economici che permettono di descrivere i risultati dell’audit energetico e definire le azioni prioritarie da attuare. PLAN Una volta individuate le priorità si stabiliscono le aree di intervento e si definisce il programma per raggiungere gli obiettivi di miglioramento delle prestazioni energetiche. DO Quindi si attua il programma definendo le risorse (umane, economiche, strumentali) CHECK Ad intervalli regolari si effettuano degli audit per verificare lo stato di avanzamento del programma. ACT I risultati dell’audit saranno valutati dal riesame della direzione, che deciderà come proseguire con il programma per ottenere un miglioramento continuo delle prestazioni energetiche sulla base dei risultati ottenuti.


Le aree di intervento per ottenere minori consumi energetici ed aumentare l’efficienza sono diverse: le classiche buone pratiche (ad esempio, la responsabilizzazione del personale per evitare sprechi energetici), l’utilizzo di impianti tecnologici ad alta efficienza, la produzione di energia da fonti rinnovabili. I motori elettrici ad alta efficienza sono tecnologie che consentono risultati molto interessanti. Da considerare anche che il Regolamento europeo CE 640/2009 definisce i requisiti minimi di efficienza energetica per i motori elettrici (dal 16 giugno 2011 tutti i motori elettrici immessi sul mercato devono avere un livello di efficienza IE2). Il rendimento dei motori elettrici (il rapporto tra la potenza meccanica disponibile all’albero e la potenza elettrica assorbita dalla rete) viene classificato secondo la norma EN 60034-30 in: IE1 Standard, IE2 Elevato, IE3 Premium, IE4 Super-Premium. Analizzato il sistema, definiti gli interventi per conseguire una gestione più efficiente e risparmi economici, il problema che si pone è che spesso tutto questo ha un costo e in questo particolare momento non sempre si può investire e attendere il ritorno economico. Ancora una volta però la green economy viene in aiuto dei nostri imprenditori attraverso finanziamenti e bandi per investire in efficienza energetica ed energie rinnovabili. Una delle ultime iniziative promosse è il Fondo Kyoto. Il fondo è dedicato alla realizzazione di interventi per ridurre le emissioni di gas serra, introdotto dalla Legge Finanziaria 2007: vengono messi a disposizione finanziamenti a tassi agevolati dello 0,5 per cento per interventi di microcogenerazione diffusa, installazione di impianti che utilizzano fonti rinnovabili ed interventi atti ad incrementare il risparmio energetico e l’effi-

cienza dell’energia negli usi finali. Il 1° marzo 2012 il Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico e d’intesa con la Cassa Depositi e Prestiti, ha emanato la “Circolare Kyoto”, che definisce in dettaglio le procedure da seguire e la documentazione da presentare per essere ammessi ai finanziamenti agevolati (www.cassaddpp.it). Quanto descritto nelle righe che precedono rappresenta uno dei tanti modi per attuare il cambiamento che l’attuale crisi ci impone di mettere in pratica. Diminuire gli sprechi, aumentare l’efficienza, sfruttare al meglio le risorse economiche che vengono messe a disposizione delle imprese.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

LE NUOVE OCCUPAZIONI “VERDI” Il Rapporto 2011 di GreenItaly propone alcune figure “verdi” emergenti sul mercato del lavoro, determinati da nuove tecnologie o nuove necessità ambientali. Talvolta si tratta di specializzazioni in senso “green” di competenze già esistenti a cura della Redazione

AUDITOR ESPERTO IN EMISSIONI DI GAS SERRA IN ATMOSFERA Da quest’anno la gestione delle emissioni dei gas serra – prevista dalla Direttiva 2009/29/CE - è stata estesa a nuovi settori, come la fabbricazione di prodotti ceramici e la produzione di alluminio. Per tali motivi è sempre più necessaria la presenza di una figura che conosca la normativa e la metodologia applicata in materia, che sappia redigere il bilancio di emissione di gas serra, gestire le strumentazioni ed abbia anche competenze sulle attività di audit.

STATISTICO AMBIENTALE Analizza i dati ambientali, collabora alla progettazione e alla dislocazione di reti per il monitoraggio ambientale, inventa e sostiene sistemi di indicatori ambientali (questa la definizione data dal Rapporto 2011 di GreenItaly). E’ una figura essenziale soprattutto nelle agenzie per l’ambiente, nelle Asl, nei Comuni e nelle Province dotati di reti di rilevamento ambientale, nei nuclei di valutazione di impatto ambientale di opere pubbliche, nonché nelle aziende private che necessitano di un certificato di qualità ambientale.

TECNICO SUPERIORE PER INDUSTRIALIZZAZIONE, QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ DELL’INDUSTRIA DEL MOBILE Si occupa dei cicli di lavorazione e cura l’adeguamento delle tecnologie di produzione. Applica i software di disegno esecutivo del prodotto e dei suoi componenti, conosce la tecnologia dei materiali utilizzati e collabora alla definizione dei piani di qualità. L’industria del legno e del mobile è infatti sempre più al centro dell’attenzione in fatto di sostenibilità ambientale.

RISK MANAGER AMBIENTALE Tale figura – che interessa sia le aziende medio-grandi, sia quelle piccole e micro – è preposta all’individuazione e all’analisi dei rischi e dei punti deboli dell’azienda sotto il profilo del rispetto della normativa dettata in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro. Inoltre deve affrontare i rischi di calamità naturali.

OPERATORE MARKETING DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI BIOLOGICHE Considerata la crescente importanza del biologico, servono sempre più figure specializzate che conoscano il prodotto (qualità, giusto prezzo, mercati di riferimento, canali di distribuzione, normativa nazionale e comunitaria).

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INGEGNERE DELL’EMERGENZA Si tratta di una figura che dovrebbe curare le fasi di previsione, prevenzione, pianificazione e gestione dell’emergenza di protezione civile, rese possibili grazie allo sviluppo di nuovi materiali, nuovi componenti e sistemi.


PROGETTISTA DI ARCHITETTURE SOSTENIBILI Opera non soltanto in ambito edilizio ma anche in quello urbanistico, progettando opere nuove o riqualificando quelle esistenti. Deve possedere un’adeguata conoscenza di diversi ambiti, dalla progettazione bioclimatica all’utilizzo dei materiali ecocompatibili. ESPERTO DEL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI INDUSTRIALI Come chiaramente specifica il Rapporto 2011 di GreenItaly, negli ultimi anni il concetto di “Product lifecycle management”, cioè di gestione del ciclo di vita dei prodotti, è divenuto il paradigma dei moderni sistemi industriali, tanto più nelle imprese della green economy. Tale figura collega dati dell’area tecnica – quali CAD, distinte di progettazione, componenti di fornitura – con i dati dell’area gestionale (piani di produzione, approvvigionamenti, vendite, assistenza e ricambi, ecc.).

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

LA FORMAZIONE NEL SETTORE ENERGETICO: UN OTTIMO INVESTIMENTO Una delle prime decisioni importanti nel corso della vita di una persona riguarda la scelta degli studi; dare consigli sul cosa fare all’Università risulta un compito arduo e, a volte, anche inopportuno. Infatti colui che può meglio fare questa scelta e prendere la relativa decisione è lo studente stesso. Però … a cura dell’Ing. P. Paglierani

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uella degli studi universitari non è solo una scelta culturale ma anche una scelta di tipo professionale. Diviene perciò essenziale rivolgersi verso un settore culturale che piace, da cui ci si sente attratti, che affascina e magari per il quale ci si sente naturalmente portati, poiché in tale ambito ci si muoverà per buona parte della vita. Inoltre, un’attività professionale lavorativa deve rispondere ad un’altra esigenza imprescindibile: dev’essere fonte di decorosa remunerazione! Negli ultimi anni un settore di sicuro interesse è quello dell’energia e dell’ambiente. L’energia è una risorsa importante, oggi sempre di più rispetto al passato. Oggi, in qualunque contesto e in qualunque settore, è richiesta energia: essa è essenziale per far funzionare industrie e trasporti, contribuisce a migliorare il livello di vita delle persone attraverso attività quotidiane, quali l’illuminazione e il riscaldamento. In particolare, nelle attività produttive si richiedono “forze” indicate con il nome di energia, definita quest’ultima come la capacità di compiere lavoro. L’argomento “energia” è dunque di grande attualità, e di grande attualità sono tutte le tematiche legate a fabbisogni e consumi. Dal lato consumi finali si rendono

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necessarie più trasformazioni, per sfruttare le risorse energetiche ed ogni trasformazione costa enormemente in termini di perdite energetiche. Basti pensare che solo il 15 per cento dell’energia contenuta in una fonte primaria si trasforma in lavoro utile dopo aver subito l’ultima trasformazione. Si pone dunque in maniera sempre più marcata il problema di diffondere le migliori pratiche di risparmio ed efficienza energetica, sia nell’ottimizzare i sistemi energetici di produzione e distribuzione, sia nel migliorare l’efficienza energetica dal lato dei consumi finali. Tutto questo richiede nuove figure professionali, veri e propri esperti nel settore dell’energia. Per questi motivi oggi un giovane che decide di approfondire le proprie conoscenze in questo settore compie un investimento di sicuro interesse. Basti pensare che le attività di formazione in tal senso si stanno moltiplicando sempre di più. Esistono tuttavia canali preferenziali ed è importante scegliere bene in mezzo alle numerose opportunità di formazione e specializzazione che si prospettano ai giovani, anche dopo la laurea. Ad oggi esistono corsi di formazione volti a preparare figure quali l’Energy Manager. Il termine arriva dagli Stati Uniti nel periodo


della crisi petrolifera del 1973 e identifica una persona incaricata di gestire la spesa energetica in termini di: approvvigionamento (gestione dei contratti di acquisto, e/o autoproduzione di energia) e utilizzo (gestione degli impianti di produzione e/o trasformazione dell’energia). In Italia questo ruolo viene introdotto per la prima volta nel 1982 con la Legge 308 e viene poi definito con maggiore chiarezza nel 1991 con la Legge 10. Viene infatti introdotto il Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia, obbligatorio in tutte le aziende e gli enti dell’industria caratterizzati da consumi superiori ai 10.000 tep/ anno e nelle realtà del settore civile, terziario e della Pubblica Amministrazione con una soglia di consumo di 1.000 tep/anno. Si tratta di un profilo di alto livello, con competenze manageriali, tecniche, economico-finanziarie, legislative e di comunicazione che supporta i decisori aziendali nelle politiche e nelle azioni collegate all’energia. Il 17 giugno 2011 è stata emanata dall’ISO, International Organization for Standardization, la norma ISO 50001, che definisce il nuovo standard internazionale per la gestione dell’energia e inquadra meglio il ruolo dell’Energy Manager nell’ambito della struttura di appartenenza.

Contemporaneamente si sta delineando una nuova figura professionale – qualificata e, nel tempo, certificata –, l’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), che amplia ed approfondisce le competenze dell’Energy Manager, in risposta alle più recenti Direttive Europee che richiedono un uso più efficiente delle risorse energetiche. Si può dunque concludere che la formazione nel campo dell’energia costituisce sicuramente uno degli investimenti più promettenti per intraprendere un’attività lavorativa di interesse e di alto profilo specialistico.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

FONDO KYOTO, DOMANDE DI FINANZIAMENTO FINO AL 14 LUGLIO 2012 Cittadini, imprese, persone giuridiche pubbliche e private - comprese associazioni e fondazioni - possono presentare domanda di finanziamento dei progetti del Fondo Kyoto, il programma del Ministero dell’Ambiente per la promozione dell’efficienza energetica, della ricerca innovativa in campo ambientale e delle fonti rinnovabili, gestito dalla Cassa depositi e prestiti A tal fine sono stati stanziati 600 milioni di euro, distribuiti in tre cicli da 200 milioni l’uno. I finanziamenti, erogati al tasso agevolato dello 0,50 per cento, sono destinati alle seguenti misure: TIPOLOGIE DI INTERVENTO FINANZIABILI Microcogenerazione diffusa

Impianti che utilizzano fonti da gas naturale, biomassa vegetale, biocombustibili liquidi, biogas

Rinnovabili di piccola taglia

Eolico, idroelettrico, termico, fotovoltaico, solare termico

Usi finali

Involucro degli edifici e infissi; teleriscaldamento da impianti a gas naturale, biomassa, biocombustibili, biogas; geotermia; cogenerazione

Sostituzione di motori elettrici industriali

Le domande di finanziamento si potranno presentare (esclusivamente on line) fino al 14 luglio 2012, previo accreditamento all’interno di un’apposita sezione del sito di Cassa Depositi e prestiti (www.cassaddpp. it), nel quale è anche disponibile una “Guida alla compilazione della domanda di ammissione all’agevolazione”. Il beneficiario deve poi recarsi presso una delle banche aderenti alla Convenzione ABI-CDP, per gli ulteriori adempimenti.

Interventi sui cicli produttivi delle imprese che producono acido adipico e delle imprese agro-forestali (protossido di azoto) Ricerca in tecnologie innovative Gestione forestale sostenibile

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Ultim’ora! Rinnovabili: con il Quinto Conto Energia al via i nuovi incentivi Nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, di concerto con i Ministri dell’Ambiente, Corrado Clini e dell’Agricoltura, Mario Catania, hanno varato due schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili. I due provvedimenti definiscono i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). Raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e tale da ridurre l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese: queste le principali finalità. ≥Tutti gli aggiornamenti su www.mlmagazine.it

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Per informazioni: numero verde 800 098 754 email cdpkyoto@cassaddpp.it


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

GREEN ECONOMY: OPPORTUNITÀ ED OCCASIONI S

i calcola che nel 2007 gli investimenti complessivi nelle installazioni di fonti rinnovabili hanno raggiunto i 160 miliardi di dollari, superando per la prima volta gli investimenti per lo sfruttamento delle fonti tradizionali e l’International Energy Agency ha previsto che nel 2020 le fonti rinnovabili copriranno il 20 per cento della domanda di elettricità mondiale, arrivando al 50 per cento nel 2050 E’ chiaro che l’Italia, se vuole uscire dall’empasse in cui si trova, deve per forza di cose puntare su temi quali l’energia e l’ambiente. In prima battuta perché il nostro è un territorio che abbonda di risorse naturali e in secondo luogo perché l’approvvigionamento energetico è da sempre un punto di debolezza strutturale del Paese. La grande occasione che abbiamo davanti a noi è quella di sfruttare le nostre risorse naturali in maniera eco-compatibile per poter produrre energia e diminuire in questo modo la nostra dipendenza energetica dall’estero. L’importante è che questo processo avvenga nel massimo rispetto delle nostre risorse naturali, che costituiscono un inestimabile patrimonio per il nostro settore terziario, turismo in primis. Giusto per fare un esempio, proprio in questa direzione va il recente intervento contenuto nell’articolo 65 del decreto “liberalizzazioni” (D.l. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modifiche dalla Legge 24 marzo 2012, n. 27), che ha

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negato l’accesso a tutti gli incentivi connessi alla produzione di energia da impianti solari fotovoltaici alle installazioni effettuate su terreni agricoli; nessun vantaggio di tipo economico ed energetico può giustificare il fatto di vedere le nostre splendide colline trasformate in distese di pannelli fotovoltaici. Questa è una norma che, ad avviso di chi scrive, interpreta in maniera corretta la giusta direzione da seguire per il futuro: investire nelle energie rinnovabili salvaguardando il nostro territorio. Ad oggi, per quanto riguarda la generazione di energia, il fotovoltaico mantiene ancora costi relativamente alti e quindi uno sfruttamento ulteriore di questa fonte è collegato a doppio filo con la presenza di un’adeguata politica di incentivi, mentre più appetibili dal punto di vista commerciale sono l’eolico e le biomasse, che si reggono sulle proprie gambe, a prescindere dalla presenza di sussidi. Un altro filone di opportunità per le imprese è costituito dai settori delle costruzioni di impianti e dello sviluppo di tecnologie collegate al settore delle fonti alternative. Altro comparto interessante da esplorare sarebbe quello della raccolta differenziata dei rifiuti e dei materiali per l’efficienza energetica. Di pari passo potrebbe essere promossa in Italia la costruzione e la commercializzazione di veicoli elettrici. Naturalmente il decollo di questi settori dev’essere per forza di cose supportato da un’oculata politica di incentivi


ed agevolazioni che peraltro, in parte, sono in essere già oggi. INCENTIVI per il SETTORE FOTOVOLTAICO Si concretizzano in certificati verdi e tariffa incentivante legati alla produzione di energia elettrica. Il IV Conto Energia è realtà e prevede un progressivo ridimensionamento degli incentivi fino al 2016. La revisione frequente degli incentivi al ribasso pone il settore in un quadro di elevata incertezza, scoraggiando gli investitori. INCENTIVI per la PRODUZIONE di ENERGIA da FONTI RINNOVABILI NON SOLARI Anche in questo caso la produzione di energia è incentivata dai certificati verdi e dalla tariffa onnicomprensiva. Si tratta di produrre energie elettrica sfruttando diversi tipi di fonti: eolica, geotermica, moto ondoso o maremotrice, idraulica, rifiuti biodegradabili, biomasse, biomasse e biogas derivanti da attività agricola, allevamento e forestale, gas di discarica e gas residuati dai processi di depurazione a altri biogas. DETASSAZIONE degli INVESTIMENTI AMBIENTALI Si tratta di una detassazione dal reddito delle piccole e medie imprese legata ad investimenti che consentono di ottenere

un impatto ambientale positivo. Il calcolo della detassazione è effettuato secondo la tecnica dell’approccio incrementale, secondo cui i benefici per gli investimenti ambientali sono limitati ai costi di investimento supplementari (“sovraccosti”) necessari per conseguire gli obiettivi di tutela ambientale. DETRAZIONE IRPEF e IRES del 55 per CENTO per la RIQUALIFICAZIONE ENRGETICA Qualsiasi intervento che consente di conferire una nuova o superiore (a seconda della preesistente inesistenza o inadeguatezza della) qualità prestazionale alle costruzioni esistenti dal punto di vista dell’efficienza energetica può usufruire di una detrazione del 55 per cento (per Irpef e Ires) da ripartire in dieci quote annuali. Tale agevolazione scadrà il 31 dicembre 2012 e dal 2013 verrà sostituita dalla detrazione del 36 per cento prevista per le ristrutturazioni edilizie.

Roberto Antonella Area Fiscale Gruppo Sida r.antonella@sidagroup.com Tel. 971.28521

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

ENERGIE RINNOVABILI: FINANZA ED INTERNAZIONALIZZAZIONE DUE SCENARI STRATEGICI Il business delle energie rinnovabili è sulla bocca di tutti e nei portafogli di molti investitori. Nel 2011, per il secondo anno consecutivo, i nuovi investimenti nel mondo (163 miliardi di dollari) hanno superato quelli nelle energie tradizionali, portando le rinnovabili a coprire il 25 per cento della generazione elettrica mondiale

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a crescita record interessa non solo i nuovi investimenti industriali ma anche le operazioni straordinarie: contando il valore delle acquisizioni il valore degli investimenti passa a 223 miliardi di dollari. I Governi non sono passivi in tutto questo: ad oggi sono più di 100 i Paesi che hanno messo in campo politiche di promozione e misure di sostegno delle energie rinnovabili. Il processo di internazionalizzazione del settore è recente, ma in forte crescita grazie al nuovo interesse dimostrato dalle imprese energetiche e dal mondo della finanza. Le istituzioni governative, in particolare nei Paesi emergenti, giocano un ruolo importante sviluppando politiche energetiche ed economiche per attrarre investimenti diretti nel Paese ed alimentare una vera e propria “industria” delle rinnovabili. Con 43,7 miliardi di investimenti nel 2010, l’Europa è ancora l’area geografica maggiormente coinvolta, ma l’Asia, attestatasi a 40,8 miliardi grazie alla fortissima crescita cinese, è destinata a superarla. Il 43 per cento degli investimenti riguarda l’eolico, con il solare (18 per cento) e i biocarburanti (17 per cento) a seguire. Nei 27 paesi dell’Unione europea si concentra il 17,5 per cento della produzione mondiale di energia da fonti rinnovabili e il 13

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per cento di questa è prodotta in Italia (il Paese leader, con il 16 per cento, è la Svezia). L’internazionalizzazione, in questo settore, è stata fortemente condizionata in una prima fase dalle politiche di liberalizzazione dei settori energetici, mentre in una fase successiva (ancora in corso) un ruolo decisivo è svolto dagli obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili nei consumi nazionali dichiarati dai Governi di un numero crescente di Paesi. La presenza di condizioni incentivanti ha favorito la realizzazione di nuovi impianti (circa 100 miliardi di dollari nel 2010) nelle tecnologie mature e gli investimenti delle imprese e dei Governi nello sviluppo di nuove tecnologie (28 miliardi di dollari in R&S e 18 miliardi a sostegno di società emergenti). La maggiore attenzione del settore finanziario è mostrata dal maggiore uso del capitale di borsa, dalla sempre più alta specializzazione degli istituti di credito in prestiti alle energie rinnovabili, dall’erogazione di linee di credito da parte delle banche di investimento allo sviluppo – Banca Mondiale, BCE – specifiche per le energie rinnovabili, dai nuovi strumenti finanziari per il sostegno alle nuove tecnologie (venture capital, carbon public finance).


Una piccola frazione della massa gestita da fondi di investimento è però attualmente investita in rinnovabili; con lo sviluppo del settore vedremo quindi un volume sempre più alto di liquidità affluire verso questa tipologia di investimento. Da una recente indagine di Ernst&Young, condotta nei primi quattro mesi del 2011 e rivolta alle imprese italiane che svolgono attività di produzione e vendita di energia, emerge che più del 45 per cento del campione ricava dall’estero meno del 5 per cento del fatturato, mentre circa il 13 per cento fattura fuori dall’Italia più del 40 per cento. Dal momento che i costi delle tecnologie rappresentano tra il 70 e il 90 per cento del costo di produzione dell’energia, nella scelta di internazionalizzazione risulta decisiva l’affidabilità della filiera a monte. Tuttavia le imprese manifatturiere (tecnologie e componenti) italiane investono ancora poco all’estero, limite che si ripercuote su una minore capacità di internazionalizzazione nelle fasi a valle di realizzazione degli impianti. Le politiche di sostegno alla produzione e alla vendita sono considerate molto importanti dagli intervistati, mentre il sostegno al capitale investito è ritenuto un fattore di minore importanza. Gli investimenti appaiono poco diversificati: si concen-

trano negli impianti eolici e idroelettrici, in minore grado nelle bio-energie (considerate troppo rischiose) e sono quasi assenti nel solare, a fronte delle numerose possibilità di investimento (fotovoltaico, termico e termodinamico) e di specifiche competenze nazionali. Gli investimenti all’estero sono normalmente correlati a quelli nazionali (le imprese non si discostano dal loro core-business) e ciò influisce sulla scelta del Paese target. Desta qualche preoccupazione, più che il ritardo con cui l’industria italiana ha intrapreso il processo di internazionalizzazione, la sua concentrazione geografica nelle aree più vicine. Il 33 per cento degli investimenti è nell’Unione europea e il 22 per cento nei Balcani, mentre solo una quota minoritaria nelle aree a più alta attrattività di breve e lungo termine (Asia, Nord e Sud America, Africa).

Alessandro Stecconi Divisione Corporate Finance Sida Group a.stecconi@sidasrl.it Tel. 071.28521

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

WALLS&TECHNOLOGY, INNOVAZIONE AL SERVIZIO DI RISPARMIO ENERGETICO E SALUTE La presenza di muffa e umidità in una stanza, oltre ad essere un problema estetico, è causa di malattie e allergie; è oltremodo indice di una cattiva coibentazione con una conseguente dispersione di energia termica. Walls&Technology, azienda leader nel settore, ha brevettato e produce nella sua sede di Fano il pannello in polipropilene Salubry

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Due tipici esempi di danni per infiltrazione (in alto) e muffa (in basso) sui quali si interviene con successo con il pannello Salubry

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l prodotto è particolarmente indicato per problemi di muffa e umidità. La sua struttura alveolare consente un buon isolamento termico e la sua composizione in polipropilene offre un’ottima impermeabilità. Il pannello ha una forte resistenza agli urti, è calpestabile ma allo stesso modo è elastico, riuscendo a seguire le varie deformazioni del muro. Per la sua composizione è duraturo nel tempo, non è sensibile a sbalzi di temperatura e in caso di incendio è autoestinguente, non produce gas o vapori tossici, ed è completamente riciclabile. Avendo uno spessore di 6-10 mm, ha basso ingombro che ne facilita il montaggio sulle pareti, agevolando allo stesso tempo il ricollocamento di parti accessorie. Attraverso l’indagine termografica eseguita dal dottor Daniele Farina, della Geoinfoservice di Pesaro, si è potuta rilevare la differenza di Delta termico misurato prima e dopo il montaggio del pannello;

sulla parete in questione, partendo da un delta termico di 0,7 misurato prima dell’applicazione del pannello, si è passati a un valore di 2,9 dopo l’applicazione, mantenendo le stesse situazioni climatiche. Certificando che la differenza è imputabile all’installazione del pannello Salubry che, quindi, oltre a togliere la muffa e migliorare la salubrità dell’ambiente, riequilibra la differenza termica da interno a esterno con il risultato di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio con un conseguente risparmio nei consumi. L’installazione non presenta particolari difficoltà: è sufficiente seguire alcune semplici indicazioni. Salubry è stato pensato e trova la sua collocazione nell’edilizia di ristrutturazione, ma può essere utilizzato benissimo anche nella nuova edilizia, che vuole essere più attenta al risparmio energetico e alla salute delle persone.


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

UN ASILO DOMOTICO A CORINALDO: PROGETTO DELL’ISTITUTO PIERALISI DI JESI La domotica (dal latino domus e il greco titemi, disporre, ordinare, con riferimento a Informatica): se ne parla ormai da più di un decennio, figlia della terza rivoluzione industriale e delle nuove concezioni alla Jeremy Rifkin (green economy, fine della dittatura del carbon fossile) di G. Bevilacqua

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a filosofia di fondo? Una nuova concezione dell’abitare, che coniuga comfort e risparmio energetico, sicurezza ed ecologia, qualità della vita e riduzione dei costi di gestione. Secondo scelte apparentemente semplici di home automation: un impianto elettrico intelligente che regola l’accensione degli elettrodomestici, l’autospegnimento delle luci, la pre-climatizzazione in base al riconoscimento del profilo d’uso dell’utente. Automation nella sicurezza: riduzione dei campi magnetici nelle stanze, isolamento e protezione automatica in caso di temporale, rilevazione di fughe di gas, allagamenti e incendi. Non ultimo i servizi per le persone anziane, visto che le Marche sono regione capofila a livello nazionale del progetto “Casa intelligente per anziani” (domotica applicata alla longevità attiva). Bastano queste note per capire come il settore stia imponendosi sempre più come strategia d’innovazione per uscire dalla crisi. Per questi motivi il “Pieralisi” ha attivato specifiche attività didattiche, in particolare l’applicazione della domotica a una struttura pubblica, in questo caso un asilo nido a Corinaldo, realizzato di recente con le nuove tecnologie di bioedilizia (vedi http://domotica-3fot.blogspot.com del sito www.iispieralisi.it). Ne parliamo con il Professor Fattorini, responsabile del progetto.

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In sostanza, Professore, perché la scelta della domotica? “Siamo in presenza di una formidabile applicazione delle nuove tecnologie alla vita di tutti i giorni, con un saldo attivo per quanto riguarda la qualità della vita degli adulti. Se guardiamo la storia, c’è una stretta relazione tra progresso e sicurezza/ comfort delle abitazioni dell’uomo. Così, interrompere il funzionamento della climatizzazione se le finestre sono aperte ovvero accendere le luci di notte in caso d’intrusione, sono piccoli e significativi esempi in tal senso”. Con quali obiettivi? “Non solo ampliare l’offerta formativa, ma formare “teste” capaci di gestire il futuro, sia come tecnici, sia come persone. Quindi la sfida è avvicinare i giovani del nostro istituto a una nuova visione dell’abitare. Vivere in case o uffici più efficienti ed ergonomici vuol dire dedicare più tempo per la qualità della vita. In fondo è la stessa preoccupazione della Montessori con le sue “Case dei Bambini”. Sostanzialmente si tratta di avvicinarli a concetti fondamentali come qualità della vita, sicurezza, risparmio energetico, semplificazione della manutenzione”.


Si tratta di un insegnamento specifico o sono state prese in prestito ore da altre discipline professionali? “In via di sperimentazione non ho preso in prestito ore da altre discipline ma è stata modificata la programmazione didattica nell’ambito dell’autonomia scolastica”. Quali gli sbocchi lavorativi? “Gli sbocchi sono molteplici e non solo nel campo energetico, in quanto la tecnologia domotica spazia in tutti i settori legati alla gestione di impianti civili e industriali da produrre ex novo oppure convertire”. Veniamo al progetto. Come è nato e di cosa si tratta in concreto? Quali classi sono state coinvolte? “La classe coinvolta è la Terza Operatori Termici. Il progetto è nato dal Concorso Siemens per le scuole su scala nazionale “Olimpiadi dell’Automazione”. Quindi si è pensato di utilizzare un’unità di controllo (PLC Siemens) per gestire l’impianto domotico, mediante visualizzazione su Touch Screen. Nel corso dell’anno scolastico la scuola ha poi aderito a “Fare Impresa” della Confartigianato e pertanto si è pensato di ampliare il la-

voro secondo i canoni di un vero e proprio progetto d’impresa, applicandolo appunto a una struttura realizzata da poco con le nuove tecnologie di bioedilizia come l’asilo di Corinaldo. In sostanza, abbiamo articolato il lavoro in tre fasi distinte: studio dell’impianto e relativi disegni delle planimetrie; realizzazione dell’edificio in scala ridotta, programmazione del PLC e collocazione dei relativi sensori e trasduttori di controllo. Alla fine le maestre avranno la possibilità di gestire e controllare da un unico touch screen i parametri ambientali (temperatura interna ed esterna, umidità assoluta e relativa, fotometria delle stanze, controllo del CO2 e condizioni climatiche esterne) delle diverse stanze. L’impianto è predisposto per ulteriori funzioni di controllo, come l’utilizzo di energia solare o dalla rete”.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

SMART GRID: DOVE SI INCONTRANO LE ENERGIE DELL’UOMO E DELL’AMBIENTE Kyoto Club e Loccioni, in collaborazione con Ecomondo, Key Energy e Città Sostenibile hanno presentato ad Angeli di Rosora, in provincia di Ancona, l’innovativa rete intelligente per l’energia di. G. Petetti

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n “Leaf Meeting” all’insegna dell’innovazione quello che si è tenuto, giovedì 22 marzo, presso la sede del Gruppo Loccioni di Angeli di Rosora e che ha visto un confronto tra grandi esperti nazionali sul tema delle reti intelligenti per l’energia: le Smart Grid. Il convegno, organizzato dal Gruppo Loccioni e da Kyoto Club, in collaborazione con Ecomondo, Key Energy e Città Sostenibile, ha affrontato l’argomento attraverso la lente della ricerca e dell’innovazione, dell’integrazione tra industria e servizi, ma anche dal punto di vista del cambiamento culturale. Accolti dal padrone di casa, l’ingegner Enrico Loccioni, Presidente dell’omonimo Gruppo, che nel piccolo paesino dell’anconetano (nemmeno 2000 anime), ha creato una realtà d’eccellenza diventata riferimento per studiosi e ricercatori di fama internazionale, gli ospiti sono stati introdotti dal Direttore Ricerca Gino Romini; al centro del dibattito le energie rinnovabili, il loro importante sviluppo e la loro massima valorizzazione nel sistema di distribuzione attuale e futuro. La Smart Grid è la massima espressione della rivoluzione che interessa la produzione, fruizione e gestione dell’energia, paragonabile, per impatto e utilità, alla rivoluzione nel mondo delle comuni-

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cazioni. “Questo incontro rappresenta per il Gruppo Loccioni un momento importante per proseguire nel nostro progetto di sostenibilità”, ha affermato Enrico Loccioni, Presidente Gruppo Loccioni.”La rete intelligente è una grande opportunità per sviluppare nuovi servizi, nuove competenze e soprattutto nuove opportunità di lavoro e ci permetterà nel contempo di fare un altro grande balzo in avanti nell’integrazione tra uomo, natura e tecnologia”. “L’Italia, che si troverà alla fine dell’anno con 23.000 MW di potenza eolica e fotovoltaica intermittente, sarà uno dei primi paesi ad affrontare la conversione della rete, forte anche del primato di oltre 30 milioni di contattori elettronici. Sarà una sfida interessante che potrebbe dare al nostro paese l’opportunità di svolgere un ruolo di punta nella transizione verso le Smart Grid”, ha affermato nel suo intervento Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico Kyoto Club e QualEnergia e Presidente Exalto Energy & Innovation. Significativo e coinvolgente l’intervento di Pasquale Pistorio, Presidente Onorario Kyoto Club e Presidente Onorario STMi-


croelectronics, che spiegato come “La sfida energetica globale si vince con l’efficienza energetica e la produzione da rinnovabili. L’aumentata sensibilità verso i temi ambientali negli ultimi anni ha agevolato, in maniera esponenziale, lo sviluppo del settore delle rinnovabili. Oggi, per dare nuovo impulso a questa trasformazione, è necessario cambiare paradigma nel modo in cui l’energia viene distribuita e trovare soluzioni per responsabilizzare e coinvolgere maggiormente i consumatori-produttori, permettendo loro di ridurre consumi e costi. Le smart grid danno una risposta a queste necessità.” A confrontarsi sul tema Massimo Gallanti, Direttore del Dipartimento Sviluppo Sistemi Elettrici (SSE) di RSE, Mario Conte, Responsabile Unità di Coordinamento Sistemi di Accumulo dell’energia ENEA, Alessio Montone , dell’Unità Smart Grid e Nuove tecnologie - Enel, Claudia Guenzi, Smart Grid Application Manager - Siemens, Gabriella Chiellino, Coordinatore Tecnico Città Sostenibile e Gino Romiti, Direttore Innovazione del Gruppo Loccioni. Nella sessione pomeridiana, invece, è stata la volta delle Case Histories, esposte da Enel e Siemens con

gli interventi, rispettivamente, di Alessio Montone e Claudia Guenzi. Dalla sua inaugurazione quattro anni fa, la Leaf Community del Gruppo Loccioni è stata laboratorio aperto per la sperimentazione e lo sviluppo di tecnologie, soluzioni e servizi per l’energia, ma anche luogo di confronto, scambio e disseminazione culturale. Imprese pubbliche e private, università, centri di ricerca, agenzie internazionali per l’energia: sono circa 8.000 le persone che ogni anno visitano la Leaf Community spesso offrendo il loro contribuito progettuale e favorendo lo sviluppo delle idee.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

QUATTRO GIORNATE VISSUTE … “ECOLOGICAMENTE” Focus sulla 10° edizione dell’importante appuntamento, organizzato e coordinato dall’instancabile Robertino Perfetti a Recanati di. T. Costantini

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ottore, tutti associano il Suo nome alla storica associazione “SpazioAmbiente”. E’ qui che inizia la Sua carriera? “A 25 anni (siamo nel ’98), conseguita la Laurea in Geologia ed iscritto all’Albo, dopo diverse esperienze lavorative e soprattutto formative, ho avuto l’occasione di lavorare in Assindustria Servizi Srl come consulente. Già da alcuni anni ero attivo nel mondo dell’associazionismo ambientalista e proprio da questa duplice esperienza nacque l’idea di SpazioAmbiente, cresciuta come una sorta di facilitatore culturale”.

Robertino Perfetti, classe 1964, geologo e consulente tecnico ambientale, è Presidente dell’associazione SpazioAmbiente (nata nel 2001), con sede a San Ginesio (Mc) e sedi operative a Macerata e a Fermo. Ideatore e coordinatore del progetto “Ecologicamente”, dal 1999 è consulente esterno, settore ambiente, del servizio “Azienda Sicura” di Assindustria Servizi Srl (Mc).

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Cioè? “Mettere assieme le Pubbliche Amministrazioni, le imprese e i professionisti che definirei “illuminati”, per tentare assieme un approccio di tipo culturale verso il concetto di sostenibilità, andando oltre a quello che banalmente si esemplifica come un specifico aspetto ambientale o ecologico”. “Ecologicamente” – il “Festival della nuova cultura ambientale” (che compie dieci anni) nasce quindi proprio per dare una nuova veste alla “sostenibilità”? “Si. Occorre andare verso un concetto di sostenibilità più ampio e al contempo più solido. Saranno quattro giornate (dal 17 al 20 maggio 2012) dedicate al confronto tra enti, associazioni di categoria, imprese, politici e cittadini, finalizzato alla condivisione di un nuovo modello culturale, evitando approcci di tipo settoriale o specialistico al concetto di sviluppo sostenibile”. Concentriamoci appunto su questo aspetto. “Green economy, blue economy, green jobs, smart cities: “Ecologicamente” è un veicolo per promuovere buone pratiche, sensibilizzare ed informare amministrazioni e cittadini/consuma-

tori, favorire l’adozione di nuovi stili di vita e presentare le novità del settore. E’ un’iniziativa che dal 2002 si propone come punto di riferimento per la promozione di stili di vita e di consumo più sostenibili. Il tutto grazie alla partecipazione di importanti aziende e pubbliche amministrazioni del nostro territorio”. Ci può citare alcuni enti locali aderenti all’iniziativa e che hanno ospitato questa iniziativa? “Civitanova Marche, San Severino Marche, Fermo, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Macerata e Recanati”. Chi parteciperà agli incontri previsti a calendario? “Esponenti e referenti tecnici della Regione Marche, della Provincia, dell’ANCI, della Camera di Commercio, dell’ADI Marche/Abruzzo/Molise, delle Università Marchigiane, del TÜV Italia e di numerosi altri enti e aziende”. Dagli amministratori e politici cosa si aspetta? “Che riescano a partecipare per costruire insieme una proposta vincente”. E dalle aziende che parteciperanno? “Mi aspetto di trovare partner preparati, innovativi e dinamici, con i quali condividere questa esperienza unica, visto che finora abbiamo investito molto in termini di tempo, risorse, impegno”. Ma secondo Lei nel mondo imprenditoriale locale c’è una sufficiente consapevolezza sull’importanza di affrontare certi temi? “Non è vero, come talvolta si sente dire, che le aziende non sono sensibili e che non riconoscono l’opportunità anche economica di alcune scelte ecologiche. Anzi, è vero il contrario: si av-


festival della sostenibilità

verte una diffusa ricerca di risposte. Certo è che gli imprenditori hanno bisogno di certezze, incentivi non solo economici, e semplificazioni burocratiche e amministrative per proiettarsi verso determinati cambiamenti”. Ed è in tale contesto che assumono un ruolo decisivo iniziative come quelle di “Ecologicamente”? “A mio avviso è proprio così. Creando momenti di incontri di carattere istituzionale, con il sostegno insostituibile del consumatore, che nel tempo è diventato più consapevole e maturo”. In che senso? “Nel senso che oggi è probabilmente il consumatore che condiziona il mercato, a differenza del passato, quando era soprattutto la pubblicità, in senso molto generale, a determinare i consumi ed il cambiamento. È importante proporre ai cittadini nuovi scenari, non solo sensibilizzandoli sui temi e sulla politica ambientale, ma informandoli e rendendoli partecipi di un cambiamento che ci vede tutti protagonisti. Dall’uso responsabile dell’acqua alla produzione di meno rifiuti e alla raccolta differenziata, dalle energie alternative ai nuovi prodotti per l’edilizia, dal risparmio energetico in casa alla finanza etica, dalla mobilità sostenibile al progetto “filiera corta””. Non rischiate di esprimere concetti in un certo senso ovvi, scontati? “Molti dicono questo, lo so. Ma allora, se sono principi e concetti già noti

a tutti, perché non li applichiamo? Solo un esempio: in tutti i programmi elettorali dei vari partiti si dedica uno spazio all’ambiente ed alla sostenibilità, ma pochi hanno le idee chiare, e soprattutto vi chiedo: cosa riescono a fare realmente in proposito? E’ arrivato il momento che alle parole seguano i fatti, del resto i dati ci mostrano che anche nel mondo del lavoro le professioni green sono sempre più richieste. Da qui l’importanza della formazione, sulla quale le amministrazioni, le associazioni di categoria e le Università giocano un ruolo fondamentale. Resta comunque il fatto che la responsabilità è anche e soprattutto la nostra”.

Info www.spazioambiente.org anche su FB “gruppo” SpazioAmbiente Presidente SpazioAmbiente Robertino Perfetti Curatore scientifico Ecologicamente2012 perfetti.robertino@alice.it cell. 335.6486955 Segreteria tecnico-organizzativa: Via Anfiteatro Antico, 5 - Fermo pietro.vitale.pmg3@alice.it Tel./fax 0734.217242 Pietro Vitale cell. 338.6520160 Ufficio Stampa Ilaria Traditi info@ilariatraditi.it ilaria.traditi@gmail.com cell. 3290131428

ECO.INCONTRI A RECANATI Giovedì 17 maggio 2012 (Sale Villa Colloredo Mels) 16,00 – 19,00 Oltre il MADE IN ITALY: una qualità garantita Al termine dell’incontro sarà aperto il Parco adiacente a Villa Colloredo e presentata la nuova illuminazione (progetto iGuzzini). Interverrà alla cerimonia di inaugurazione il progettista Dean Skira, lighting designer di fama internazionale. Venerdì 18 maggio 2012 (IIS “E.Mattei” di Recanati) 9.00 – 12,00 Cultura del lavoro. Le competenze trasversali del nuovo giovane lavoratore Venerdì 18 maggio 2012 (Sale Villa Colloredo Mels) 16.00 – 19.00 Energia alle smart cities. Produzione, distribuzione, efficienza e risparmio; dalla parte dei Comuni Al termine dell’incontro sarà presentato il nuovo progetto Bicicletta “M.I.E.C. and A.” degli studenti dell’IIS “E.Mattei” Sabato 19 maggio 2012 (Sale Villa Colloredo Mels) 21.30 Il giornalismo ambientale. Incontro con... “FUKUSHIMA. La vera storia della catastrofe nucleare che ha sconvolto il mondo” Con il giornalista/scrittore Alessandro Farruggia

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

“SE LE AZIENDE LOCALI NON SI AGGREGANO, SAREMMO TUTTI PIÙ DEBOLI” Mauro Ragaini, direttore di Sogenus (l’azienda di raccolta e trasporto di rifiuti della Vallesina), è favorevole alla ripresa di un confronto finalizzato alla costituzione di un’unica azienda per la provincia di Ancona di P. Duranti

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o scenario dei servizi pubblici locali è in continua evoluzione, anche sulla spinta degli indirizzi comunitari e di nuove normative nazionali. Da più parti si sottolinea l’opportunità per le aziende pubbliche che operano nella provincia di Ancona di realizzare quei processi aggregativi in assenza dei quali il settore va incontro a non poche incognite. Direttore, se non sbaglio tra i vertici delle aziende locali di igiene ambientale della provincia di Ancona vi sono stati diversi incontri. A che punto siamo? “Il confronto è iniziato ma poi ha preso una piega sbagliata. La discussione deve riprendere correttamente dalle sue premesse iniziali nel rispetto delle norme di settore e dell’interesse di tutte le parti coinvolte”.

nella provincia di Ancona e costituire una nuova azienda solida e competitiva. Non una annessione, per la quale nessun’altra azienda pubblica ha dichiarato fino ad ora la propria disponibilità”.

Perché ha preso una piega sbagliata? “Perché impropriamente sono state messe sul tavolo alcune interpretazioni di una norma introdotta dal Governo Monti relativa alle aggregazioni delle aziende che operano nell’ambito provinciale, che non ci convinceva affatto. Ora questo equivoco interpretativo è definitivamente superato dalla conversione in legge del decreto, che non autorizza alcuna interpretazione …”.

Se non si raggiungerà un accordo, cosa prevede? “Sono fiducioso che l’accordo si farà: i soci faranno le scelte necessarie. Non dovranno esserci danni per nessuno”.

Quindi tutto bloccato? “Penso che la discussione debba riprendere a breve scadenza da dove l’abbiamo lasciata. Il nostro obiettivo è molto semplice e lineare: evitando rigorosamente operazioni improprie, cerchiamo di mettere assieme i rami d’azienda relativi alla raccolta e al trasporto di rifiuti urbani di società pubbliche operanti

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In sostanza, una fusione tra Sogenus, Anconambiente e Jesi Servizi? “L’idea di fondere le aziende in quanto tali non ha senso perché ciascuna svolge anche altre attività. L’obiettivo, piuttosto, è quello di costituire, nell’ambito della provincia, un’unica azienda di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, che faccia parte di una holding promossa da Multiservizi spa che racchiuda anche le aziende del gas e dell’acqua”.

Un problema sarà quello di trovare il giusto equilibrio tra le varie aziende che comporranno la società “unica”. Una buona idea potrebbe essere quella di “pesarle” sulla base del bilancio. Cosa ne pensa? “Sarebbe un parametro obiettivo e che, tra l’altro, non ci spaventa, visto che Sogenus spa ha i conti in ordine. Certo, ci sono anche altri parametri oggettivi da considerare. Con correttezza e misura un accordo si trova e con la nuova società saremo pronti per partecipare alla gara per il gestore unico dell’ATO. Poi si vedrà …”.


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

LA BIODIVERSITÀ NELL’AREA DELLA DISCARICA GESTITA DALLA SOGENUS SPA Percorsi didattici, api, piante e fiori per un progetto innovativo di recupero ambientale: Università, istituzioni ed imprese alleate nella tutela del territorio

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’ stato presentato nelle scorse settimane, nella biblioteca “La Fornace” di Moie di Maiolati, il nuovo progetto di miglioramento della qualità ambientale e della biodiversità nell’area della discarica in fase di post-operativa, gestita dalla Sogenus Spa, a Moie di Maiolati Spontini. Parti della superficie della vecchia discarica saranno trasformate in “orto botanico”, altre in luogo dove recuperare la biodiversità e svolgere percorsi didattici ed educativi. Un progetto pensato per i comparti già esauriti e ricoperti, dopo la fase di smaltimento che vuole sfidare e ridurre le opinioni comuni sulle discariche e rispondere, allo stesso tempo, alle recenti polemiche legate all’ampliamento del comparto “rifiuti speciali”. L’iniziativa ha visto in prima fila la Sogenus Spa e il Comune di Maiolati Spontini e tanti cittadini, amministratori pubblici ed altre autorità. Il progetto, presentato dal Sindaco Giancarlo Carbini e dalla Presidente Eddi Ceccarelli, è finalizzato a realizzare nuovi interventi di miglioramento, i quali saranno realizzati dai ricercatori e collaboratori del Professor Edoardo Biondi della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche che da anni sono impegnati in un interessante lavoro di ricerca scientifica applicata e monitoraggio ambientale, sia all’interno che all’esterno delle aree destinate allo smaltimento dei rifiuti. Le relazioni presentate negli anni passati dai vari professori e ricercatori coordinati dal Professor Edoardo Biondi, hanno permesso di evidenziare l’ottimo inserimento delle aree gestite dalla Sogenus Spa nel contesto del territorio agricolo, in as-

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senza di interferenze pericolose e di fenomeni di inquinamento che sono stati esclusi peraltro da ogni controllo specifico e monitoraggio ambientale, eseguiti nel tempo con la massima attenzione e costanza. Il Professor Biondi, coordinatore e responsabile scientifico del progetto, nella sua esposizione ha spiegato che il lavoro di ricerca applicata, che sarà svolto nei prossimi cinque anni, prevede il recupero qualificato delle superfici ma anche un recupero della biodiversità locale attraverso la piantumazione di specie arbustive, ormai scarsamente presenti in un territorio sacrificato all’agricoltura intensiva e meccanizzata. Il progetto ha anche un risvolto didattico ed educativo e costituirà un nuovo punto di riferimento e di interesse per le tante scolaresche che, ogni anno, visitano l’impianto ma anche per tutti coloro, studiosi e privati cittadini, interessati ai progetti per la riqualificazione del territorio e il recupero della biodiversità locale. Il progetto, che sarà realizzato dal Centro Interdipartimentale della Orto Botanico della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, ha raccolto unanime apprezzamento e destato molta curiosità.


VINO E AMBIENTE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO Siglato un importante accordo tra Sogenus Spa e l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) che gestisce, tra l’altro, l’Enoteca regionale delle Marche di Jesi: un esempio virtuoso di collaborazione con l’obiettivo di fondere i rispettivi sforzi per la promozione, valorizzazione e commercializzazione, sui mercati interno ed estero, dei prodotti agroalimentari, in particolare quelli del settore vinicolo marchigiano

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a convenzione prevede l’impegno a coordinarsi per ottimizzare le rispettive attività a sostegno del settore agroalimentare, enogastronomico, marketing territoriale quali mostre e fiere, convegni, seminari, degustazioni di vini e prodotti tipici sia in Italia che all’estero, evitando sovrapposizioni e mettendo insieme i progetti elaborati dai vari sogget-

ti economici ed istituzionali coinvolti. In particolare, Sogenus e IMT hanno concordato di organizzare specifici eventi utili a promuovere i vini marchigiani e il territorio dei dodici comuni soci di Sogenus, così come a incentivare l’utilizzo del compost di qualità (ammendante dalle elevate proprietà nutritive per il terreno) attraverso un’adeguata informazione ai soci di IMT.

IL COMMENTO DI EDDY CECCARELLI, PRESIDENTE DI SOGENUS di L.Osmani

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residente Ceccarelli perché questa convenzione tra Sogenus e IMT? “Si tratta di un progetto che si pone l’obiettivo di promuovere qualità ed eccellenze del nostro territorio, la valorizzazione del quale passa anche attraverso attività di sostegno al settore agroalimentare”. Ma la Sogenus gestisce una discarica, cosa la lega alla valorizzazione dell’ambiente? “Intanto parliamo di un’eccellenza nel suo campo. Di noi ha scritto di recente anche l’Espresso. Per il recupero energetico con il Comune di Maiolati siamo stati premiati da Legambiente a Roma. Questo è un settore in cui le chiacchiere contano poco, parlano i fatti. E i fatti sono che Sogenus è ai vertici dell’eccellenza per eco-sostenibilità, pluricertificata. Abbiamo ottenuto i massimi livelli di certificazione e ricordo che le certificazioni

non sono obbligatorie, ma sono fondamentali perché impegnano a una gestione rigorosissima volta alla tutela proprio dell’ambiente, oltre che dei lavoratori e dei soci”. Gestione rigorosa che si concretizza in che cosa? “Sicuramente in elevati standard di qualità e in periodici controlli ambientali oltre gli obblighi di legge. Il sito che ospita anche la discarica è diventato di recente una sorta di laboratorio dell’Università Politecnica delle Marche; ricordo il monitoraggio ambientale con le api e la messa a dimora di 14mila piante oggetto continuo di studio. Partirà a breve un progetto sulla biodiversità che renderà il sito gestito da Sogenus una sorta di orto botanico allestito e curato dalla Facoltà di Agraria in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente e l’Ufficio Tecnico Comunale. Una curiosità: di recente nella nostra discarica ci hanno fatto visita inaspettatamente

22 cicogne e subito dopo anche numerosi Cavalieri d’Italia, uccelli molto belli e rari”. Quindi parlare di Sogenus solo come azienda che gestisce la discarica è riduttivo… “Sogenus vuol dire i nostri soci, i Comuni, il territorio, la nostra terra da far conoscere, esportare e tutelare. Sogenus rispetta e ama il territorio che la ospita. Per questo ci siamo distinti in questi anni, risolvendo i problemi di tutti senza inquinare e proteggendo l’ambiente dalle conseguenze di un’attività certamente delicata da gestire con ogni cautela”. E il connubio con i vini marchigiani? “Sogenus è realtà corposa, di alta qualità… come i nostri vini. Sono fermamente convinta che è tempo di pensare ai rifiuti in termini di risorsa. La firma dell’accordo tra IMT e Sogenus va in questa direzione”.

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INCHIESTA

La provincia di Pesaro e Urbino “sceglie” l’aeroporto di Rimini Se la decisione della Provincia di Pesaro e Urbino di entrare nella compagine sociale di Aeradria – che gestisce l’Aeroporto “Federico Fellini” di Rimini – muterà le strategie di promozione turistica adottate dalla Regione Marche, lo vedremo nelle prossime settimane. Per ora, comunque, sulla vicenda è sorto un dibattito che non riguarda soltanto il mondo politico. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo i fatti salienti della questione di. P. Duranti

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Ma intanto a Roma avvertono: sia Rimini che Falconara quest’anno rischiano di essere esclusi dai contributi statali

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ei giorni scorsi la Provincia presieduta da Matteo Ricci ha deliberato (all’unanimità) l’ingresso nella società che gestisce lo scalo romagnolo, cedendo in permuta i beni della Provincia stessa che sono ormai passati nel territorio riminese a seguito della “secessione” dei Comuni della Valmarecchia. Si tratterebbe, in particolare, del lago Andreuccio, nel Comune di Pennabilli, della Rocca di Maioletto a Maiolo, della metà dei locali sotterranei della Chiesa della Misericordia di Pennabilli, dell’ex caserma dei Carabinieri di Perticara e di varie pertinenze stradali. Valore di tutto questo? Attorno al mezzo milione di euro – che equivalgono a circa il 2 per cento del capitale sociale di Aeradria -, stando alla stima fornita dalla Provincia pesarese (sulla quale peraltro i romagnoli non sono del tutto d’accordo …). A quanto pare la Regione Marche – in possesso della maggioranza di Aerdorica (società che gestisce l’Aeroporto “Raffaello Sanzio” di Falconara Marittima) – per bocca dell’Assessore Viventi non ha preso bene la decisione della Provincia di Pesaro e Urbino. E alla Giunta Spacca hanno fatto da eco le tre deputate marchigiane del Pd Maria Paola Merloni, Silvana Amati e Marina Magistrelli. Del resto, la scelta fatta da Pesaro segue una precisa strategia di promozione turistica, come ha dichiarato più volte lo stesso Presidente Ricci: nelle intenzioni dei nuovi soci, l’ingresso in Aeradria dovrebbe incidere nelle politiche del Fellini per favorire ricadute positive in termini di afflussi turistici nel territorio pesarese. Lo stesso Ricci lo ha detto anche recentemente in occasione della conferenza programmatica sul turismo, quando ha tracciato le linee guida del settore, auspicando che Pesaro e Urbino diventi “la Provincia leader per la qualità della vita”. Oggi il confronto con Rimini, in termini di importanza del settore turistico, non è ammesso: nella provincia romagnola dal turismo viene il 70 per cento della ricchezza, nella vicina Pesaro Urbino siamo appena all’8 per cento. Ma secondo Ricci,

è possibile “arrivare realisticamente al 15 per cento”. Il territorio ha tutte le carte in regola per rilanciarsi. Anche puntando sulla cooperazione tra pubblico e privato per sfondare mercati potenzialmente molto importanti come Cina e Russia, come da tempo suggerito dal Presidente della locale Camera di Commercio Alberto Drudi. Per i due aeroporti (Rimini e Falconara), intanto, giungono nuove notizie da Roma: entrambi sono stati inseriti nell’elenco dei piccoli scali a rischio esclusione dai contributi statali (assieme a Perugia, Parma, Treviso, Cuneo e Brescia). Lo ha dichiarato pochi giorni fa il Sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo in risposta ad un’interpellanza urgente di un deputato Udc. Per il direttore di Aerodrica Marco Morriale, comunque, cambierebbe poco, visto che è “dal 2004 che il Sanzio non beneficia di fondi statali ...”. Per il “Raffaello Sanzio”, poi, piove sul bagnato: i bilanci di Aerdorica sono sotto l’esame della Procura della Repubblica di Ancona. E, alle porte di una stagione che pare incerta, la tassa di soggiorno proprio non ci voleva, almeno a sentire gli operatori del settore, ben rappresentati nel pesarese dal Presidente provinciale di Confartigianato Angelo Serra il quale, prese carta e penna, non le ha mandate a dire, affermando – con l’ennesimo paragone con i vicini romagnoli – che “la cosa sorprendente è che nessuno (né l’ex assessore regionale al Turismo né il presidente della Provincia) si sia alzato per far capire ai sindaci la pericolosità di questa tassa per lo sviluppo del settore. A differenza di quanto avvenuto in Emilia Romagna dove l’assessore regionale al Turismo e le categorie hanno fatto ragionare i sindaci della costa adriatica che, infatti, in massa hanno deciso di non adottare la tassa almeno per il 2012. E non suoni strano, allora, se aumentano le proteste e le voci di chi si chiede “ma che ci stiamo a fare in questa Provincia?”.

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INCHIESTA

“A questo punto auspico un accordo tra il Sanzio e il Federico Fellini” Per Maurizio Tosoroni – che ha seguito lo sviluppo strategico, tra l’altro, dell’Aeroporto di Rimini, della Fiera delle Marche Spa e dell’Aeroporto di Ancona – “la Provincia di Pesaro e Urbino ha compiuto una scelta strategica che, anche se ci può dare fastidio, ha una sua logica” di. P. Duranti

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on l’ingresso nella compagine sociale di Aeradria, la Provincia di Pesaro e Urbino ha compiuto una scelta strategica: diciamo che si sono agganciati all’Aeroporto più organizzato negli arrivi del traffico turistico sia con voli charter che con voli low-cost. Considerando che Pesaro è più vicina all’Aeroporto di Rimini che a quello di Ancona”. Però c’è chi non ha visto di buon’occhio l’operazione. “A noi marchigiani la cosa può dare fastidio, ma io, onestamente, al posto della Presidente della Provincia di Pesaro Urbino avrei fatto la stessa scelta. Scelta che può anche essere vincente, visto che la costa pesarese può vantare un bellissimo mare e ha un’offerta culturale di primissimo livello; Gradara e Urbino per esempio da sempre generano migliaia di turisti che soggiornano negli hotel della costa romagnola e vengono con escursioni mordi e fuggi. Con questo accordo sicuramente la Provincia di Pesaro potrà offrire una sua offerta turistico/culturale-ricettiva completa”. Quali sono ora le prospettive dell’aeroporto di Falconara? “Partiamo da un dato di fatto: Rimini ed 142

Ancona hanno due aeroporti troppo vicini. Però vi è una via d’uscita, se si crea un’alleanza tra i due scali”. Come? “L’aeroporto marchigiano è caratterizzato soprattutto dal traffico business: imprenditori e professionisti che si spostano per lavoro e uomini d’affari che arrivano da noi per i rapporti con le nostre aziende. Poi c’è il terminal cargo, che dovrebbe diventare per tutto il Centro Italia, nella dorsale adriatica un importantissimo hub internazionale merci. Il “Fellini”, invece, è utilizzato principalmente per finalità turistiche. In sostanza, Ancona è un grosso generatore di traffico passeggeri e merci mentre Rimini è un grandissimo attrattore”. Con ottimi risultati … “I fatti parlano chiaro: ad oggi Rimini garantisce collegamenti plurisettimanali con tutte le più importanti capitali europee, oltre 10 città della Germania, oltre 10 città delle ex Repubbliche Baltiche e moltissimi collegamenti con Mosca e S.Pietroburgo; solo dalla Russia arrivano ogni anno quasi 400.000 passeggeri. Quindi i numeri di turisti che arrivano dall’estero sono altissimi. Inoltre

nell’ultimo anno, grazie all’accordo tra Aeradria e la compagnia aerea siciliana Windjet - che ha spostato la sua base da Forlì a Rimini – sono incrementati molto anche i passeggeri nazionali che vengono generati grazie ai voli plurigiornalieri su Palermo e Catania, oltre alle moltissime città europee che Windjet collega dal Fellini. L’unico problema poteva essere che la riviera romagnola non ha un tour operator che garantisce la gestione di tutti questi flussi”. E allora come hanno fatto? “Un fondamentale partner di Aeradria è il sistema ricettivo, gli oltre 3.000 albergatori della provincia di Rimini sono il vero motore di questo sistema. Riviera di Rimini Promotions Srl è la più importante realtà associativa italiana nel mondo dell’imprenditoria nei servizi turistici: raggruppa più di 3.000 imprese del settore, distribuite lungo la fascia adriatica. Riviera di Rimini Promotion con il suo amministratore delegato Massimo Vannucci, che è anche il Vice Presidente di Aeradria, crea RiminiGO, struttura specializzata nella distribuzione dei voli che collegano l’aeroporto di Rimini alle principali città europee a basso costo. La missione di RiminiGO è


“Un fondamentale partner di Aeradria è il sistema ricettivo: gli oltre 3.000 albergatori della provincia di Rimini sono il vero motore di questo sistema”

lo sviluppo dei flussi turistici incoming e outgoing dall’aeroporto di Rimini attraverso alleanze commerciali con le principali compagnie low-cost europee. Questa strategia permette a RiminiGO di avere biglietti aerei su tutti i collegamenti a prezzi molto bassi, che la struttura mette poi a disposizione dei clienti, delle agenzie di viaggio, degli operatori stranieri e degli stessi albergatori che così riescono a dare collegamenti aerei a basso costo direttamente ai propri clienti stranieri con un sistema di prenotazione voli on line dedicato (www.riminigo.com). Inoltre nel sistema è presente un altro portale - www.riminirervation.it - dedicato alla prenotazione sempre on line di hotel, parchi a tema, mostre, eventi e tutta l’offerta del territorio. Sono riusciti a vendere tutto il sistema ricettivo direttamente senza intermediari, così da mantenere sempre prezzi molto competitivi, direi imbattibili”. Cosa suggerisce? “Con piacere ho risposto alle sue domande facendo una sintetica analisi sulle realtà del Fellini e del Sanzio, ora non mi voglio spingere oltre perché chi gestisce i due scali sicuramente non ha bisogno dei miei suggerimenti. Posso

solo esprimere una mia opinione personale. Bisogna prendere atto che i due aeroporti sono estremamente strategici e insostituibili per i loro territori, di conseguenza le Marche e la Riviera Romagnola non possono rinunciare ai loro scali, tenendo presente che i flussi turistici estivi che vengono attratti da Rimini non possono essere gestiti in nessun’altro scalo. Inoltre le Marche con le sue aziende, la sua imprenditoria, il suo manifatturiero, i suoi distretti produttivi e il suo turismo completamente diverso da quello romagnolo, hanno bisogno di essere sempre di più internazionalizzate e quindi devono necessariamente sviluppare il Sanzio. Quindi secondo me la soluzione auspicabile è un’alleanza invece che una concorrenza”. Si spieghi meglio. “Guardiamo la cartina geografica dell’Italia lungo tutta la dorsale adriatica, guardando a nord gli Aeroporti di Venezia e Treviso gestiti dalla stessa società la fanno da padrone con quasi 10 milioni di passeggeri, a sud ci sono gli Aeroporti di Puglia, con Bari (circa 3.800.000 passeggeri) e Brindisi (oltre 2 milioni); nella parte centrale dell’Italia ci sono quattro aeroporti: Forlì (circa 600mila passegge-

ri), Rimini (circa un milione), Ancona (sui 600mila) e Pescara (circa 550.000). Soprattutto in questo momento di crisi economica è evidente che su quattro aeroporti vicini tra loro, considerando che solo nel caso di Rimini si raggiunge un discreto numero di passeggeri, secondo me qualcuno è di troppo ... Quindi un’eventuale alleanza strategica tra Rimini ed Ancona, oltre a mettere fuori gioco Forlì e Pescara, potrebbe creare una vera forza commerciale nei confronti delle compagnie aeree, riuscendo ad offrire un ventaglio di collegamenti che siano studiati sulle esigenze dei rispettivi territori, evitando di creare concorrenze che alla fine generano gravi perdite economiche che in questo momento nessuno può più permettersi di sostenere. Questa alleanza sarebbe una forza dirompente per essere i veri riferimenti del traffico aereo su tutta l’area centrale adriatica verso tutti i mercati internazionali. Forse la mia è pura utopia ma pensare in grande potrebbe essere una soluzione per entrambi gli scali, mentre continuare una concorrenza onerosa e insostenibile, una reciproca condanna. La decisione della provincia di Pesaro Urbino secondo me dev’essere uno stimolo”.

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CULTURA

Tonino Guerra L’uomo, il poeta e lo sceneggiatore

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ato a Santarcangelo di Romagna il 16 marzo 1920, trascorre la sua vita a Pennabili, nel Montefeltro. Maestro elementare, nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, viene deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf. Dopo la Liberazione si laurea in pedagogia presso l’Università di Urbino (1946), con una tesi orale sulla poesia dialettale. Fa leggere i suoi componimenti a Carlo Bo. Ottenuti riscontri positivi, decide di pubblicarli, a sue spese. Al 1952 risale l’esordio come prosatore con un breve romanzo, “La storia di Fortunato”. Nel 1953 si trasferisce a Roma, dove avvia una fortunata attività di sceneggiatore. Nella sua lunga carriera ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi italiani del tempo (Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Francesco Rosi, i fratelli Taviani, ecc.). Dalla collaborazione con il regista ferrarese Antonioni, gli giungerà anche la nomination al premio Oscar nel 1967,

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per il film Blow-Up. Negli anni ottanta torna in Romagna. Dal 1989 vive e lavora a Pennabilli, che gli ha conferito la cittadinanza onoraria in riconoscenza dell’amore dimostrato nei confronti di questo territorio. Qui ha dato vita a numerose installazioni artistiche. Si tratta di mostre permanenti che prendono il nome de “I Luoghi dell’anima”. Guerra divenne famoso presso il grande pubblico nel 2001, come testimone della catena di negozi di elettronica UniEuro, creando il tormentone dell’ottimismo (“Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita!”), ripreso tra gli altri dal suo compaesano e pronipote, Fabio De Luigi in un suo personaggio comico, l’Ingegner Cane. Nel 2006 appare nel documentario Mattotti di Renato Chiocca, leggendo un estratto dalla sua raccolta di racconti Cenere. Nel 2010, in occasione dei suoi 90 anni, riceve il David di Donatello alla carriera. Il 10 novembre 2010 è stato insignito dall’Università di Bologna del Sigillum Magnum. È il pa-

dre del noto compositore di musiche per film e sceneggiati Andrea Guerra. Muore all’età di 92 anni nella sua amata Santarcangelo il 21 marzo 2012 e le sue ceneri sono state incastonate nella roccia, al di sopra della sua Casa dei mandorli a Pennabilli, nel punto in cui si ammira la vallata e di cui ha detto “È il posto dove trovi te stesso!”.

“Camminiamo sulle foglie secche e le nostre orme volano via col vento”.


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CULTURA

La Colours Jazz Orchestra festeggia 10 anni di musica Per l’occasione sarà presente Fabrizio Bosso reduce dai successi di sanremo e dallo show con Panariello a canale 5 di L. Ciaccafava

MACERATA - Sabato 21 aprile si terrà l’appuntamento di chiusura del TLR JAZZ 2011/2012 che porterà sul palco del Teatro Lauro Rossi un evento unico: la Colours Jazz Orchestra, che festeggia i suoi primi 10 anni, diretta dal Maestro Massimo Morganti con uno special guest d’eccezione, Fabrizio Bosso, di ritorno da Sanremo e dallo show di Panariello a Canale 5. È bastato un rapido incontro tra i due musicisti per capire che il progetto doveva essere realizzato. Con il supporto organizzativo dell’associazione Musicando, Macerata avrà l’occasione di ospitare un momento di musica irripetibile, un incontro artistico che saprà emozionare il pubblico che sempre numeroso partecipa a questa rassegna. La Colours Jazz Orchestra è il fiore all’occhiello della musica jazz prodotta nelle Marche, è interamente composta da musicisti marchigiani e molti di loro si distinguono nel panorama jazz internazionale. Il direttore Massimo Morganti e altri membri come Samuele Garofoli, Massimo Manzi, da più di vent’anni ricoprono un ruolo fondamentale e propedeutico per il sostegno e l’insegnamento della musica jazz rivolto ai più giovani. Gestiscono e

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insegnano in quattro scuole e hanno più di duecento iscritti nei diversi strumenti, incluso il canto. Grazie a loro il territorio marchigiano può contare su un folto gruppo di giovanissimi attenti e appassionati alla musica e ai concerti jazz. Per il 10° anniversario della fondazione della Colours Jazz Orchestra, il direttore ha voluto come ospite d’onore Fabrizio Bosso. Insieme riproporranno le opere dei maestri della tradizione orchestrale, da Maria Schneider, prima compositrice che è stata l’ispirazione della stessa orchestra, a Kenny Wheeler, a Bob Brookmeyer (scomparso recentemente) al quale renderanno un omaggio in ricordo di un concerto svolto insieme. Un progetto esclusivo in cui la Colours Jazz Orchestra, riconosciuta oramai come la Big Band di riferimento della Regione Marche, suona con il trombettista Fabrizio Bosso, uno dei musicisti più acclamati del panorama jazz italiano. E’ stato lo stesso Direttore della Big Band, Massimo Morganti, all’indomani dell’uscita del disco “Nineteen plus one” (edito da ASTARTE e EGEA) con Kenny Wheeler nella veste di compositore e solista, a pensare al sodalizio della big band con il trombettista.

Macerata Tea tro Lauro Rossi 21 aprile 2012 sabato ore 21,30

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TURISMO

Fano Yacht Festival, va in scena lo spettacolo della nautica italiana Mario Formica, Presidente Fiera delle Marche Spa: “Il FYF, perla della Blu Economy Marchigiana” a cura della Redazione

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poche settimane dall’avvio dell’VIII edizione, la macchina organizzativa del Fano Yacht Festival mette a punto le ultime novità per portare in scena anche quest’anno un evento capace di coniugare il meglio della nautica italiana, i modelli di ultima generazione a vela e a motore, la passione per il mare, l’emozione di atmosfere esclusive, l’incontro con i protagonisti del settore. Tra le novità si rafforzano, ampliandosi, alcune aree tematiche inaugurate nelle ultime edizioni, frutto di un costante aggiornamento alle tendenze internazionali del mercato: punta di diamante, il mondo della Blue Economy e della sostenibilità eticoambientale, e poi ancora imbarcazioni a vela, nautica da pesca, sia sportiva che commerciale, e infine il connubio con design, domotica, moda e high tech nel campo dell’accessoristica. Tra conferme e novità continua così il percorso di un Salone Nautico che ha trovato le giuste leve su cui costruire il suo futuro ed è pronto ad evolvere in una nuova e am-

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pliata formula fieristica di filiera. Proprio sull’egida della Blu Economy è il progetto che vedrà protagonista nel 2013 il Fano Yacht Festival in uno scenario regionale dedicato a tutti gli operatori del settore, dalla nautica alla pesca di qualità. “Il Fano Yacht Festival per la sua tradizione e la sua organizzazione sarà la perla da incastonare nel progetto Blu Marche 2013 – ha affermato Mario Formica, imprenditore del settore fieristico e Presidente della Fiere delle Marche Spa (società unica che raggruppa e gestisce le tre tradizionali fiere delle Marche: Pesaro, Ancona e Civitanova, ndr). Le potenzialità del Fano Yacht Festival sono enormi perché strettamente legate alla qualità delle aziende del distretto nautico delle Marche, che da sole hanno conquistato posizioni di leadership nei mercati internazionali. La dinamicità e il costante aggiornamento della formula FYF ne sostengono la forza competitiva anche oggi, di fronte ai complessi scenari economici mondiali, dove il

FYF si dimostra capace di affrontarli grazie alla sua capacità di guardare al futuro con spirito innovatore e propositivo. Il FYF ad oggi è l’unico grande evento sulla dorsale adriatica alternativo al Salone Nautico di Genova con enormi possibilità di sviluppo, specie se evolverà il suo consolidato format in un grande evento di filiera che metta le imprese in rete tra loro e che riesca a creare un vero e proprio matching tra gli stakeholders di settore. Il Progetto Blu Marche 2013 sarebbe l’unico vero format innovativo di settore, con i due comparti principali - nautica e pesca - che vantano tradizioni centenarie nella regione Marche”. “Oggi l’unica opportunità è quella di fare sistema fra tutti gli operatori – ha proseguito il Presidente Formica - puntando sempre più sulla qualità e sul Made in Italy. La nostra nautica si rivolge ad un mercato internazionale, per cui anche le leve di innovazione ed internazionalizzazione saranno indispensabili per superare questa crisi, con l’auspicio che si possa tornare ad investire con un rinnovato

sistema del mercato finanziario”. La forza del Fano Yacht Festival negli anni è stata anche quella di saper coniugare il giusto mix di iniziative che, unendo con eleganza l’esposizione all’intrattenimento, hanno fatto diventare il Salone un vero e proprio Festival della Nautica. Dal 10 al 13 maggio va in scena lo spettacolo del mare preannunciando un successo di pubblico grazie alla conferma della formula ad ingresso gratuito per i visitatori, che troveranno un ricco calendario di iniziative collaterali tra musica, artisti, degustazioni locali, appuntamenti sportivi, convegni tematici e presentazioni con il coinvolgimento dell’editoria specializzata e dei network radiotelevisivi nazionali, per un emozionante weekend nel segno del tridente.

Fano Yacht Festival Il Salone Nautico dell’Adriatico 10–13 maggio 2012 www.fanoyachtfestival.it


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10.13 MAGGIO 2012 VIII EDIZIONE / FANO - MARINA DEI CESARI - PORTO TURISTICO in collaborazione con

organizzato da Comune di Fano

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Regione Marche

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VI EDIZIONE INGRESSO LIBERO organizzazione: Incoming Fano

Provincia di Pesaro e Urbino

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Arma dei Carabinieri

Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Comune di Fano

ALBERGHI CONSORZIATI FANO - TORRETTE - MAROTTA


TURISMO

Sapori&Motori, riparte con gusto il mito delle 2 e 4 ruote Il fascino del design, il rombo dei motori, la perfezione della meccanica, i profumi e il gusto di pregiate delizie: Sapori&Motori è una passione che coinvolge tutti e cinque i sensi, e che oggi si riaccende nell’evento più atteso della stagione a cura della Redazione

Giunto alla sua VI edizione, si rinnova l’ormai consueto appuntamento con i marchi mondiali delle 2 e 4 ruote e con la migliore tradizione enogastronomica italiana per un weekend all’insegna dell’emozione e del divertimento. Nella suggestiva cornice del Lido di Fano (Pu) da venerdì 18 a domenica 20 maggio sfileranno sotto gli occhi del pubblico le migliori case produttrici, le più celebri scuderie e i club ufficiali del mondo auto&moto. Miti d’epoca e pezzi unici da collezione, modelli di ultima generazione, classici, sportivi, fuori-strada e da competizione saranno i grandi protagonisti di una location d’eccezione, abbracciata dall’azzurro del cielo e del mare Adriatico. Non solo esposizione, ma anche esibizioni live, prove e simulazioni per il pubblico, musica, spettacolo, specialità da gustare: unico nel suo genere, Sapori&Motori è un festival dalle mille sorprese, in grado di stupire ogni anno con incredibili novità. Fra le tante curiosità 2012, una vera Ferrari F1 che si offrirà a prove di pit-stop aperte al pubblico, i raduni nazionali ufficiali di Harley Davidson e Ducati, la partecipazione del campione italiano di bicitrial Paolo Patrizi con le sue acrobatiche evoluzioni, la speciale Area Green con le ultime novità in fatto di consumi ed energie alternative, e infine le iniziative

dedicate ai bambini, come l’avventurosa Pompieropoli. Dopo il successo della passata edizione, che aveva accolto oltre 100mila visitatori, l’evento rilancia così anche quest’anno un programma ricco di iniziative, dedicate agli appassionati ma anche a coloro che desiderano trascorrere assieme alla propria famiglia un fine settimana originale e divertente. Dai motori ... Show Car F1 con Scuderia Ferrari Per la prima volta, in esclusiva per Sapori&Motori una vera F1 inviterà il pubblico a vivere l’emozione unica della Formula Uno unendosi per un giorno alla simulazione di pit-stop con il team del Cavallino Rampante. Bici e Moto-trial con special guest Emozionanti acrobazie che sfidano la gravità ai limiti dell’impossibile: lo spettacolo del trial su moto e bici (perchè l’adrenalina non va solo a motore) avrà quest’anno un padrino d’eccezione: il campione italiano di bicitrial Paolo “Pool” Patrizi. Jeep-trial con East Coast Jeepers Non solo su due ruote, il trial emoziona anche su Jeep. Un team di appassionati, dalla costa orientale degli Stati Uniti

raggiunge Sapori&Motori per un incredibile show sui celebri veicoli da fuoristrada americani, in una pista appositamente realizzata per l’occasione. Raduni nazionali: Harley Davidson e Ducati – Sapori&Motori diventa scenario d’eccezione per due grandi raduni nazionali, che calamiteranno a Fano tutti gli appassionati degli storici marchi Harley Davidson e Ducati da ogni parte d’Italia, grazie alla collaborazione di Black Devils MC di Ancona e Ducati Moto Club di Pesaro e Urbino. Accanto alle Harley, il mito americano continua nella vasta rassegna di moto ed automobili, con chopper e panhead maniacalmente restaurati, showelhead da veri sinner e altri prodotti rigorosamente made in USA. Veicoli delle Forze dell’Ordine In mostra i motori che ogni giorno accompagnano Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Stradale ed Esercito Italiano nel loro servizio al cittadino, fra esemplari d’epoca o contemporanei, dotati delle massime tecnologie: tutti con gli inconfondibili stemmi e colori dell’Arma. Esposizione di auto d’epoca A cura del Club ASI (Autoclub Storico Pesaro Dorino Serafini) di Pesaro Urbino, autoclub che vanta 24 anni di storia, fondato nel 1987 grazie ad alcuni appassio-

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TURISMO

nati di auto, oggi con circa 340 soci. Tra gli esemplari in esposizione le mitiche Alfa Romeo Giulietta, MG degli anni ’60, Citroen DS, Fiat 124 Spider, Fiat 128 Spider, Fiat Balilla, Autobianchi A112 Abarth, Alfa Romeo Duetto, GT Junior, Lancia Fulvia Berlina e tanti altri splendidi esemplari.

occasione di Sapori&Motori, i bikers presentano il loro nuovo progetto, che questa volta li vedrà partire dal Lido di Fano per raggiungere Burgos, in Spagna: qui destineranno in beneficenza i fondi raccolti per una casa famiglia che accoglie bambini in difficoltà.

Raduno 2 Cavalli e derivate A cura del Club “2CV e non solo”. Decine di modelli delle mitiche 2 Cavalli, colorate, furgonate, dipinte come murales. Pezzi unici e singolari come una moto ricostruita a mano dalle sembianze Harley ma con il motore appartenente ad una 2 Cavalli di trent’anni fa.

Area Green Una particolare attenzione è dedicata anche alle innovazioni in termini di minimo impatto. Ai temi ormai imprescindibili dell’etica ambientale e del risparmio energetico, Sapori&Motori dedica la nuova sezione “green” per proporre uno stile di vita ad ampio raggio: dagli ultimi modelli di auto elettriche e di bici con pedalata assistita, ai ristoranti bio e alle degustazioni eco-sostenibili, dove anche il cibo è a chilometro-zero.

Api-proto Le mitiche Ape Piaggio saranno protagoniste di una spericolata gara tra modelli elaborati ad hoc con motori di moto o automobili da oltre 100 cavalli, in grado di viaggiare su tutti i tipi di terreno, per diventare veri razzi su due ruote. Solidarietà su due ruote, con il Bikers Food Club – L’associazione motociclistica fanese si caratterizza per lo spirito allegro e coinvolgente, che si traduce non solo in uscite e ritrovi fra appassionati ma soprattutto in azioni concrete di solidarietà, realizzate sulle 2 ruote. Come ogni anno, in

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E per i bimbi...Pompieropoli! L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco promuove un divertente percorso didattico che simula “in miniatura” e a misura di bambino le attività di soccorso: passaggi in equilibrio su travi e ponti “tibetani”, discese dal palo, salvataggio di animali intrappolati e addirittura lo spegnimento di un incendio. Per premiare alla fine i piccoli partecipanti con il diploma di “Pompiere per un giorno”.

… ai sapori Accanto alla meraviglia di graffianti carrozzerie, esplodono i sapori di una terra ricca di tesori del gusto: prelibatezze, stuzzicherie e piatti tipici delle regioni italiane inviteranno il pubblico presso i numerosi punti di ristoro, per una pausa in relax o per assaggi curiosi. I visitatori potranno scegliere fra un’ampia proposta che spazia dall’immancabile brodetto di pesce dell’Adriatico, al tartufo (per la vicinanza della rinomata località di Acqualagna), ai salumi e formaggi (fra cui quelli di bufala marchigiana), e ancora olio, vino ed altri prodotti agricoli tipici locali, accanto a una vera e propria festa di specialità provenienti dal resto d’Italia. E infine, il gusto inconfondibile di Sapori&Motori contagia tutta la città: nei giorni della manifestazione le strutture ricettive di Fano proporranno ai clienti menù speciali per l’evento. Organizzata da Incoming Fano, dinamica associazione attiva in campo turistico e sportivo ed attenta a valorizzare le risorse del territorio, l’iniziativa è patrocinata da Comune di Fano, Provincia di Pesaro e Urbino e Regione Marche.


CULTURA

Pergolesi Spontini, Presentato in Regione il bilancio sociale 2011 L’assessore Pietro Marcolini ha rivolto il suo apprezzamento all’azienda che, nell’annunciare i buoni risultati raggiunti, ha dimostrato di essere in sintonia con le linee programmatiche della politica culturale regionale di. R. Graziaplena

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a Fondazione Pergolesi Spontini, azienda culturale di produzione e servizi per il territorio, ha presentato questa mattina nella sede regionale la sesta edizione del Bilancio Sociale. Nel suo intervento, l’assessore Pietro Marcolini, ha rivolto il suo apprezzamento all’azienda che, nell’annunciare i buoni risultati raggiunti, ha dimostrato di essere in sintonia con le linee programmatiche della politica culturale regionale. “Un perseguimento di ‘buone pratiche’ che dovrà essere d’esempio a tutto il mondo dello spettacolo, per giustificare, a fronte delle emergenze sociali in atto, il sostegno pubblico in un ottica virtuosa di ricaduta, non solo di offerta di prodotto di qualità”. Quindi rigore e sviluppo, gestione spartana - in termini economici - e di alto profilo artistico. Aggiunge Marcolini: “Il recente manifesto per una costituente della Cultura pubblicato dal Sole 24 Ore, che tante illustri adesioni ha recepito, sostiene che ‘la cultura e la ricerca innescano l’innovazione, e dunque creano occupazione, producono progresso e sviluppo’. In più parti, il contenuto risulta in linea con i contenuti della politica culturale che ha ispirato gli atti, le prese di posizione e i momenti di comunicazione istituzionale di questo assessorato, a partire dal ‘Manifesto di Ancona’, approvato nel Forum Cultura come Risorsa come Valore dell’Aprile 2011, fino al più recente appuntamento con l’intellettualità

marchigiana, La cultura per ripartire. Gli intellettuali per le Marche, tenutosi all’Abbadia di Fiastra, nei giorni 27 e 28 gennaio 2012. In coerenza con questi principi, resi più evidenti ed urgenti dalla crisi generale che costringe a ripensare funzioni pubbliche e logiche di intervento, la Regione Marche ha scelto di investire sulla cultura e ha iniziato a farlo in questa legislatura, collocandola tra le priorità dell’azione regionale, aumentando sensibilmente le risorse pur di fronte ai tagli del Governo centrale e alla crisi di tutto il comparto degli enti locali, e cercando di operare con rigore, qualificando gli interventi, valorizzando la trasversalità della cultura rispetto ai settori più diversi, razionalizzando e ottimizzando la spesa e impegnando i soggetti a collaborare in un ottica strategica. Altrettanto importante e centrale è la ricaduta socio economica e di sviluppo che ogni euro speso per progetti e iniziative in ambito culturale debba perseguire, senza più posizioni di rendita, ormai indifendibili e insostenibili, ma coniugando nei fatti il concetto di cultura e impresa, che è alla base della dimostrazione del buon funzionamento di ogni ente che organizza attività culturali sul territorio. La fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, che è stata tra le prima ad avere nel 2008 la certificazione UNI EN ISO 9001, con la pubblicazione del suo Bilancio Sociale 2011, dimostra di essersi perfettamente allineata alle linee guida di governance regionale e di aver lavorato in questi anni

in perfetta sintonia con esse”. In conferenza stampa sono intervenuti anche Fabiano Belcecchi, Sindaco di Jesi e Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini; Giancarlo Carbini, Sindaco di Maiolati Spontini e Vicepresidente della Fondazione Pergolesi Spontini; William Graziosi, Amministratore Delegato della Fondazione Pergolesi Spontini; Gennaro Pieralisi, componente cda Fondazione Pergolesi Spontini; Carlo Pesaresi, Assessore alla Cultura Provincia di Ancona e Presidente Consorzio Marche Spettacolo. LA FONDAZIONE Nata nel 2000 e certificata UNI EN ISO 9001:2008, la Fondazione, sostenuta da enti pubblici e da un pool di imprese private, gestisce 6 teatri storici nelle Marche in cui organizza 14 stagioni e rassegne. Aperta 12 mesi l’anno, la sua attività principale è la produzione lirica con il Festival Pergolesi Spontini e la Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi. E’ inoltre editore musicale e si occupa di ricerca musicologica, formazione professionale, nuove tecnologie, divulgazione culturale. Nel 2011 sono state 702 giornate di apertura dei teatri gestiti, 57.937 i frequentatori, 33.965 le giornate lavorative, 630 le maestranze contrattualizzate nelle produzioni liriche. Da sei anni la Fondazione Pergolesi Spontini è tra le prime realtà culturali in Italia che rende noto al pubblico il proprio bilancio sociale.

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TURISMO

MSC sta per varare la sua Divina

“Non dimenticherò mai il varo della Fantasia, nel 2008, con Lucio Dalla che ha intonato un meraviglioso Caruso, sorprendendo ed emozionando i presenti.”

Con la primavera vien voglia di prendere il mare e, come ci racconta Stefania Vago, MSC Crociere è pronta ad attraversare i mari del mondo con la sua splendida flotta. A maggio ci sarà anche una new entry, un omaggio alla bellezza e alla grazia della madrina della flotta Sophia Loren di A. Dachan

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ottoressa Vago, la famiglia MSC cresce: chi è la nuova nata? “Il 26 maggio prossimo, a Marsiglia, verrà varata Divina, la nuova creatura della nostra flotta dedicata a Sophia Loren, che è la madrina istituzionale. A bordo c’è una meravigliosa suite ispirata, in ogni dettaglio, proprio all’attrice Premio Oscar e in occasione del varo ci alloggerà lei”. Può presentarci anche le altre navi? “Ogni nave ha una sua identità e un suo carattere: abbiamo ricordato la MSC Divina, che è gemella della MSC Magnifica e della MSC Splendida, poi ci sono la MSC Poesia, la MSC Orchestra, la MSC Musica, la MSC Opera, MSC Lirica, MSC Sinfonia, MSC Armonia e MSC Melody. Molteplici sono anche le destinazioni: Crociere Mediterraneo, Nord Europa, Oceaniche, Caraibi, Sud America, Sud Africa, Nord America, Abu Dhabi ed Emirati”. Nei mari di tutto il mondo, cosa portate di italiano? “Le navi sono gestite dalla nostra famiglia, che trasmette l’anima, il gusto, lo stile, l’italianità in ogni particolare, di

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cui andiamo molto fieri. Mio fratello Piefrancesco Vago, CEO di MSC Crociere, ha sempre dedicato grande attenzione alla promozione e al mantenimento dei valori che hanno fatto grande il nostro Gruppo, rendendolo un fiore all’occhiello della nautica italiana. Chi lavora con noi in qualche modo entra a far parte della nostra famiglia e fa suoi i nostri principi e i nostri valori. Noi italiani sappiamo goderci la vita e andare avanti in tutte le circostanze con la giusta carica. Ci sappiamo distinguere con l’attenzione al dettaglio, con la scelta di coniugare sempre estetica e qualità, con il cibo che offriamo, con l’arte dell’accoglienza, facendo sentire ogni ospite coccolato oltre modo. Le imbarcazioni sono tutte curate nell’arredamento e nelle finiture da uno Studio di architettura di Genova, con la supervisione di Raffaella Aponte, la moglie dell’Armatore, il Comandante Gianluigi Aponte”. In cosa si distinguono le vostre crociere? “Ci sono diversi momenti nella vita di una nave che seguono una tradizione ben consolidata, che offre un misto tra poesia e suggestione. Il varo, ad esem-

pio, è a tutti gli effetti come il battesimo di un figlio e la nave, per tutti noi della famiglia, è a tutti gli effetti una figlia, che viene seguita, curata, rifinita, dalla progettazione all’entrata in porto. Non dimenticherò mai il varo della Fantasia, nel 2008, con Lucio Dalla che ha intonato un meraviglioso Caruso, sorprendendo ed emozionando i presenti. Ogni nave ha una sua anima, una sua identità, un suo nome. Le prime varate hanno nomi ispirati alla musicalità, poi c’è stata una sorta di evoluzione, che ci ha portato fino alla Divina appunto. A bordo ci sono alcuni comportamenti a cui si tiene particolarmente, come il cambiarsi per la cena ad esempio”. Come si vive a bordo? “Il bello delle crociere è che non finisci mai di scoprirle: al loro interno ci sono proposte, locali e servizi che possono incontrare il piacere e l’apprezzamento di pubblici davvero trasversali. Ognuno può vivere il tempo a bordo come meglio preferisce: concedendosi una parentesi di totale relax, divertendosi tra cinema, teatro, casinò, discoteca, piano bar, mini golf, piscina (all’aperto o al chiuso), simulazione di Formula 1 e sport oppure


MSC Divina 2012

MSC Divina 2012

riposandosi godendo del sole e della brezza di mare. È bello, a viaggio terminato, scoprire quanti e quali modi ci sono di vivere la stessa crociera”. Può darci alcuni accenni di galateo di bordo? “Non esiste un vero decalogo, anche perché, seppur elegante e raffinata, una crociera deve essere un momento di svago e questo impone una certa libertà. Ci sono alcuni comportamenti, però, a cui non si rinuncia: il brindisi di benvenuto, ad esempio, o il cambio d’abito per la cena. Lì si nota proprio che la gente ha piacere di farlo e di sistemarsi adeguatamente”. Una delle questioni di cui si parla molto ultimamente è quella della sicurezza in mare… “È un punto per noi fondamentale. Seguiamo personalmente ogni aspetto che riguarda la sicurezza della nostra flotta, che per noi è una questione fondamentale, sia per le crociere, che per i Cargo e le Ferries. Abbiamo personale competente e addestrato su tutte le navi. Tutti i nostri ufficiali hanno anni di mare alle spalle, lo conoscono tanto che diventa il

loro habitat naturale. Su una nave poi, come potrà ben immaginare, le professionalità sono davvero molte: la nave è un mondo che viaggia sull’acqua e ha in sé tutte le realtà. MSC è anche ecologically correct: ce ne vuole parlare? “ Siamo assolutamente contro l’inquinamento e rispettiamo i mari in cui navighiamo, riducendo al minimo gli impatti sull’ambiente marino. Adottiamo elevati standard nel processo dello smaltimento dei rifiuti e per il risparmio energetico, cercando di minimizzare l’impatto delle nostre navi nelle acque del mondo. Questa nostra attenzione ci è stata riconosciuta, tramite diverse certificazioni di qualità e il conferimento di numerosi premi, tra cui 6 Golden Pearls (premio per la nave che meglio ha cura dell’ambiente) ”. E il futuro di MSC, come lo vede? “In continua espansione, con nuovi vari, sia per quanto riguarda le crociere, che per i cargo, mantenendo i nostri alti standard qualitativi ed estetici”.

PREMI OTTENUTI NEL 2011 The 2011 Cruise Operator of the Year L’Oscar dei Porti Il Best Cruise Line of the Year Award, Il Best Cruise Company of the Year Award Il premio annuale americano Leaders in Luxury Award Il Best Cabins Award Il Best for Well Being Award Il Best On board International Experience Il Family-Friendly Policy Award Il Premios Excellence Edición Atlántico

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La sabbia finissima si confonde con l’acqua trasparente della riva...benvenuti a Cayo Largo! Sulla famosa isola con 27 km di costa, potrete vivere giorni di totale relax all’ombra delle palme, tuffarvi nel mare cristallino e osservare la barriera corallina, partire alla scoperta dell’isola in motorino e divertirvi con la coinvolgente animazione! Un vero e proprio paradiso terrestre da vivere soggiornando in un villaggio italiano dotato di tutti i comfort. Pronti a partire? Cayo Largo vi aspetta!

Località: Tower Bay. Dista 25 km dall’aeroporto e 5 km da Naama Bay e Sharm vecchia. 8 GIORNI / 7 NOTTI A PARTIRE DA € 630,00 VOLI DALLE PRINCIPALI CITTA’ ITALIANE

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PARTENZE 12-19/26 MAGGIO VOLO DA MILANO MALPENSA EDEN VILLAGE VARADERO (TRT ALL INCLUSIVE) 1 SETTIMANA A PARTIRE DA 990€ A PERSONA (TUTTO INCLUSO)

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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA TUA Fritto misto all’italiana (Ascoli Piceno) Il più grande evento italiano dedicato alla frittura torna dal 25 aprile al 1 maggio nella suggestiva location di Ascoli Piceno, con tante stuzzicanti prelibatezze al cartoccio, da mangiare con le mani. Un viaggio tra le fritture tradizionali di tutto il mondo, dalle immancabili olive farcite all’ascolana, ai ghiotti frisceu liguri, dalle empanadas peruviane, alle tempura giapponesi. E tanto divertimento in compagnia di chef… e massaie, che sapranno allietarvi con coinvolgenti corsi di cucina, degustazioni in abbinamento ai pregiati vini marchigiani, sfide tra massaie “a colpi” di oliva all’ascolana e laboratori creativi anche per i più piccoli cuochi in erba. Tutte le attività sono gratuite. Quota: 1 notte in hotel 4 stelle + cena (bevande incluse) + coupon di 3 degustazioni di fritto misto. A partire da 90 euro a persona. www.maravigliatravel.it.

Viaggio tra sapori e piaceri del palato Un’esperienza completa, all’insegna del benessere fisico e mentale, un viaggio tra sapori e odori, immersi nella natura seguendone i ritmi. Un viaggio per vivere la campagna e le buone tradizioni, inoltrandosi fin dove hanno origine i più buoni sapori, alla scoperta dell’olio, del vino e dei formaggi caprini e pecorini delle Marche, con una guida di eccezione quale il grande chef Lucio Pompili. Un soggiorno dedicato al buon vivere e al buon mangiare e al piacere di rilassarsi nel verde sorseggiando un buon bicchiere di vino. Quota: • 2 notti in camera matrimoniale panoramica con prima colazione presso il Resort Symposium, • 1 food tour guidato dallo chef Pompili, con visita di un frantoio, di una cantina e di un caseificio e fattorie didattiche per i bambini • servizio transfer per il food tour • 2 cene gourmet decise con lo chef e vini del territorio abbinati, nel prestigioso ristorante Symposium 4. Stagioni. A partire da 260 euro a persona. www.maravigliatravel.it.

La città ideale di Urbino La Città ideale nella Galleria Nazionale delle Marche costituisce uno dei più affascinanti enigmi del Rinascimento italiano. Non se ne conoscono né la funzione né l’autore, eppure essa risulta una dei più alti raggiungimenti della civiltà fiorita a Urbino nella seconda metà del Quattrocento. Nella mostra allestita nel Palazzo Ducale di Urbino si può finalmente ammirare la tavola di Urbino insieme ad un’altra “Città ideale”, di analoga impostazione, conservata nella Walters Art Gallery di Baltimora, occasione unica per approfondire la conoscenza di opere così singolari e misteriose, per esplorare il significato dell’idea di città che si riflette in quelle architetture dipinte, per cogliere il senso delle utopie che vi sono rappresentate. Quota: • 1 notte in camera matrimoniale presso hotel Bonconte di Urbino * 1 tour guidato personale di 3 ore per le vie di Urbino, * ingresso al Palazzo Ducale * ingresso all’oratorio di San Giovanni. A partire da 97 euro a persona. www.maravigliatravel.it.

Mini crociera in barca a vela sul Conero Storie di terre e di uomini, di vento e di scogliere si intrecciano in un’esperienza in barca a vela. Lasciar scivolare la mente, al largo verso l’orizzonte, trasportata dallo sciabordio delle onde in uno spazio che non ha più tempo. In questa nuova dimensione sarà lo spettacolo degli eventi: il profilo della Cattedrale San Ciriaco di Ancona che risplende nella luce di un tramonto, l’allegria e il divertimento di una cena in compagnia, l’attesa dell’alba tra milioni di stelle, i racconti di pirati e di grotte segrete, il destreggiarsi nei segreti e nelle tecniche della vela, un tuffo nelle acque cristalline delle Due Sorelle nello splendido scenario del Parco Del Monte Conero. Quota: • mini crociera di 3 giorni e 2 notti con pernottamento in cabina 2 posti * servizio skipper incluso *carburante incluso A partire da 260 euro a persona (minimo 4 persone). www.maravigliatravel.it.

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VIAGGI

I VIAGGI DI MICHELA Michela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche.

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iei cari lettori, Finalmente è Primavera, tempo di giornate assolate e di belle passeggiate tra la natura! Per tutti coloro che amano i parchi e le riserve naturali, oggi voglio segnalarvi un luogo davvero eccezionale, meta frequente anche di tante passeggiate della sottoscritta a due passi da casa.

Reperto Museo Arch. di Urbisaglia

Navata Interna dell’Abbanzia di Chiaravalle

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Si tratta della Riserva di Fiastra, 1825 ettari di oasi protetta dove lo sguardo può spaziare libero dai boschi alla campagna, fusi armoniosamente insieme in un unicum eccezionale di paesaggio. In questo luogo la campagna, con le sue morbide colline ben curate, è essa stessa parte integrante e fondamentale della riserva e la si può ammirare in tutta la sua bellezza passeggiando lunghi rilassanti sentieri che si addentrano nella selva, per poi scendere sino al fiume e sbucare di nuovo su prati e campi coltivati o vicino ad un’aia nel cuore del parco. Non so, forse è il genius loci che risiede in questo angolo di paradiso, o il semplice genuino contatto con la natura. Ma appare evidente che questo luo-

go ha una capacità intrinseca di infondere un profondo senso di serenità e di conquistare nel cuore gente di tutti i tipi, dai tanti teenagers modaioli che passano ore e ore sui prati a giocare a frisbee o a pallone o a navigare in Internet tramite la connessione Wi-Fi del parco; alle giovani famiglie con bambini che fanno merenda sul prato; ad amanti della lettura; a persone a spasso con i cani; ad anziani signori che si ritrovano a fare due chiacchiere dopo la messa; ad amanti della mountain bike, del jogging o dell’equitazione. Eh sì, perché in questa verde cornice racchiude in sé armoniosamente tante ricchezze, tante opportunità diverse. Al centro di tutte spicca l’Abbazia Chiaravalle di Fiastra, “cuore pulsante” del parco. L’Abbazia (II sec.) è una delle chiese cistercensi meglio conservate nell’Italia centrale. Un gioiello di architettura romanica, cui si aggiungono un chiostro affascinante tutt’oggi vissuto dai monaci, con annesse cantine, grotte e una sala delle oliere per la conservazione dei viveri da loro prodotti. “Ora et Labora”, “Cruce et aratro”, queste sono le regole fondamentali di vita che, da sempre, hanno

ispirato il lavoro dei Cistercensi e che, nel corso dei secoli, hanno plasmato quella che oggi è la Riserva di Fiastra in un ambiente accogliente ed armonioso, espressione di un rapporto equilibrato tra uomo e natura e luogo privilegiato in grado di ripristinare tale equilibrio tra uomo e natura. Una giornata fisicamente e spiritualmente rigenerante nella riserva può completarsi anche con opportunità di visite culturali, come l’affascinante Villa Giustiniani Bandini (XIX sec.), che sorge proprio accanto all’Abbazia con il suo giardino principesco all’inglese. Uscendo in auto o in bici in direzione di Urbisaglia, si può ammirare l’area archeologica romana di Urbs Salvia, mentre volgendo verso Tolentino si può raggiungere il suggestivo Castello della Rancia e la Basilica di San Nicola da Tolentino, con il suo bellissimo Cappellone e gli affreschi di scuola giottesca. A presto!


DOVE ACQUISTARE: Cantina Murola C.da Villamagna, 9 62010 URBISAGLIA (MC) Tel. 0733506843 Acquisti e degustazioni di vini su prenotazione Cantine de Il Pollenza Via Casone, 4 62029 TOLENTINO (MC) Tel. 0733961989 Acquisti e degustazioni di vini su prenotazione

Cooperativa agricola Abbadia Di Fiastra C.da Abbadia di Fiastra 62029 TOLENTINO (MC) Tel. 0733.514005 La Casa Di Titti C.da Abbadia di Fiastra 62029 TOLENTINO (MC) Tel 0733.201108 Arredo country chic

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Ristorante La Foresteria Contrada Abbadia di Fiastra, 11 62029 TOLENTINO (MC) Tel: 0733 201125 Specialità: cucina tipica marchigiana e antiche ricette dei monaci.

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DOVE MANGIARE: Ristorante Mangiafuoco Via Giacomo Matteotti, 26 62014 PETRIOLO (MC) Tel: 0733.550273 Specialità: carne alla brace, Vino

ALTRI SERVIZI: PASSEGGIATE A CAVALLO tel. 335.6071355

Scrivi a: m.rossi@maravigliatravel.it I racconti e le foto più belle saranno pubblicati. 159


ITINERARI DEL GUSTO

ITINERARI DEL GUSTO RISTORANTE LA TORRE DI NUMANA Via della Torre, 1 60026 Numana, Ancona 071 933 0747 aperto tutti i giorni e tutto l’anno www.latorrenumana.it Nato negli anni ‘70 dalla passione per la buona cucina di nonna Annetta, propone oggi la cucina tradizionale di pesce in chiave moderna grazie a Gianluca che ha voluto dargli un tocco di eleganza e originalità. Da non perdere le specialità a base di pesce crudo e gli insoliti antipasti tra i quali spicca il sandwich di triglia con verza e pecorino. Un suggerimento per i primi piatti: ravioli di spigola in salsa di vongole alla poveraccia. Il tutto condito dall’imperdibile visione della falesia che si getta nel mare..

TRATTORIA AL BALÌ Centro rurale di ristoro e degustazione Via San Martino, 10 61030 - Saltara (PU) Tel: 0721.891781 Ricavato all’interno di un antico edificio in muratura, annesso a Villa San Martino, il locale dispone di sale al coperto e diversi spazi all’aperto. Imperdibili un pranzo o una cena al riparo della pergola che guarda le colline fino al mare. I prodotti serviti sono rigorosamente locali con particolare attenzione alle 3 DOP del territorio: Olio extravergine di Cartoceto, Prosciutto di Carpegna e Casciotta di Urbino. E a novembre….salsiccia di maiale con olive locali: un’autentica golosità.

RISTORANTE IL MANDRACCHIO LG. Fiera Pesca 11 6100 Ancona. Tel. 071 202990 - Cel. 348 4568203 www.ristorantemandracchio.it Quello che al Mandracchio interessa é trasferire al cliente l’idea di piacere culinario: la freschezza delle materie prime e l’accoglienza dello staff sono le caratteristiche di un ristorante che non lascia indifferenti. Importante é la scelta di pesce nostrale, verdure di stagione e pane fresco che accolgono ogni ospite in un ambiente confortevole caratterizzato da un design moderno ed accogliente. Proposte innovative di una cucina d’alta classe gestita dallo chef Mariano Faraoni con al suo fianco Beatriz Kohler e Ji Guanbin; in sala troviamo Teresa Antonelli titolare del ristorante .

RISTORANTE REGNANO C/o agriturismo Colle Regnano, C.da Casadicristo, 11 62029 Tolentino Macerata tel. 335 1278072 www.colleregnano.it Inaugurato a marzo 2012 con un ricco buffet di prodotti biologici dell’azienda che è fattoria bioecologica e didattica, propone specialità del territorio a km 0. La location è unica: il panorama dei Monti Azzurri a fare da cornice ad uno splendido casolare ottocentesco restaurato con ogni attenzione. E per i più avventurosi la possibilità di pernottare nella camera Nido costruita su un albero di alloro.

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SALUTE E BENESSERE

Il ruolo rinnovato del pronto soccorso: l’intervento del ministro di M. Timio

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alla lettura del bollettino della malasanità nel nostro Paese emergerebbe che nel Pronto Soccorso (PS) di alcuni ospedali c’è poco di pronto e meno di soccorso. Non a causa dei medici o infermieri che in tale struttura si prodigano al massimo della loro professionalità. Ma del ciclo organizzativo A Roma al PS dell’Ospedale Umberto I si può stazionare anche quattro giorni senza adeguata assistenza; a Perugia, dal PS si passa nei corridoi delle corsie ove quotidianamente i pazienti barellati permangono per ore ed ore prima di trovare un posto adeguato in reparto. Ad Ancona le liste di attesa in PS sono contenute, anche se non mancano le criticità, come sottolinea il Primario Dottor Stefano Palonara. A Foligno è recente la denuncia del Primario del PS e della Medicina d’urgenza, circa l’insostenibilità dell’attuale situazione a causa degli “iperaccessi” che intasano le strutture di primo intervento. Troppi gli accessi giornalieri al PS dell’Ospedale. Troppi se rapportati al bacino d’utenza. Perché sono tanti? “Perché in tanti si precipitano all’Ospedale, bypassando l’assistenza dei medici di famiglia, per patologie che potrebbero essere curate dagli stessi professionisti nei loro ambulatori”. Lo snodo è proprio questo. Rafforzato dall’evidenza che gli accessi in esubero sono ancor più frequenti il lunedì. “Chi nel weekend ha accusato qualche disturbo non potendo però consultare il medico di fiducia, si precipita al PS per accertarsi delle proprie condizioni. La maggioranza di questi

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sono anziani”. Statistiche alla mano, gli ultrasessantacinquenni che richiedono assistenza rappresentano il 45 per cento di tutti gli accorrenti. Alcuni per patologie gravi, la maggioranza con codice bianco o verde (le più lievi). Gli uni e gli altri intasano in ogni caso prima i PS, poi i vari reparti. Da qui la pletora ospedaliera. Coniugata in alcune realtà alla disattivazione di posti-letto. Tutto ciò, ripeto, malgrado la grande disponibilità, attenzione e professionalità dei sanitari del PS. Ci sono alternative? Si. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, forse sensibilizzato dalla recente campagna scandalistica di malasanità in alcuni PS dello Stivale, ha lanciato un’idea che può risultare vincente, anche per lo scarso impegno economico che comporterebbe. Si tratta di istituire grandi poliambulatori territoriali aperti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, ove convergono a turno medici di famiglia, pediatri di libera scelta, specialisti di varia estrazione in grado di affrontare condizioni non urgenti o emergenti (per le quali l’ospedale rimane il luogo di cura più adatto), medici della continuità assistenziale (ex guardia medica), infermieri, amministrativi (pochi). Insomma, le figure che oggi sostanziano quella struttura sanitaria già operante in alcune realtà regionali, denominata “Casa della salute” o Unità Territoriale di Assistenza Primaria (UTAP). La differenza è solo di tipo temporale. All’apertura parziale giornaliera e feriale della “Casa della salute” o dell’UTAP si sostituisce l’accesso sanitario 24-ore per tutta la

settimana. Ciò condurrebbe ad offrire risposte alle persone in termini rapidi senza file eccessive e più vicine alle esigenze dei malati, dando così ossigeno ai medici dei PS e delle Medicine d’Urgenza. Anche per i medici di famiglia sarebbe una svolta professionale. “A questi si presenterebbe un’occasione unica per tentare di assumere un ruolo di direzione, e non di mera esecuzione, nella promozione della salute della collettività”. Ciò può rappresentare un momento per una piena valorizzazione e un migliore utilizzo di tutte le professioni sanitarie, così come prevede il progetto del Ministro Balduzzi. Insomma, tre risultati in un unico progetto: miglioramento del servizio di PS e ridimensionamento delle criticità che ancora contiene; maggiore rispetto della dignità di tutti gli accorrenti per abbattimento dei tempi di attesa; valorizzazione della professionalità dei dottori ospedalieri in PS e dei medici di famiglia. Non è esclusa la possibilità di strutture in grado di ospitare degenze brevi per anziani transitati nel PS . In alcune città dell’Umbria e delle Marche si stanno progettando servizi del genere, realizzati sul territorio, gestiti da società private, esperte nel settore della cura e riabilitazione dei pazienti della terza età. Un servizio che si coniuga con un altro servizio: quello appunto di decongestionare il PS e l’ospedale che, è bene ricordare, oggi è essenzialmente una struttura per patologie urgenti o di emergenza.


AUTO & MOTORI

911 Carrera Cabriolet: il debutto di Ancona di M. Palumbo

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l piacere di guidare raddoppia con le versioni aperte della 911 Carrera e della 911 Carrera S nel nuovo design della serie 911, presentate al Centro Porsche di Ancona lo scorso 9 marzo durante quello che è stato l’evento per eccellenza della stagione open air 2012. “Il debutto della nuova 911 Carrera Cabriolet fa parte di una strategia per soddisfare una clientela appassionata ed esigente”, spiega Luca Bonazza, Direttore Vendite del Centro Porsche Ancona, che precisa: “ciò che era iniziato con la nuova carrozzeria in alluminio e acciaio della versione coupé, prosegue con la nuova ed esclusiva capote della versione cabriolet. La tipica linea del tetto 911 resta pienamente intatta”.

Le Porsche scoperte si rinnovano per la primavera 2012: la struttura è più leggera e sportiva grazie all’impiego di elementi in magnesio nella capote, che assicurano un peso inferiore e comfort elevato a fronte di consumi ridotti. Entrambe le nuove cabriolet dispongono della stessa tecnica della versione coupé: il cofano della 911 Carrera Cabriolet custodisce un motore boxer da 3,4 litri in grado di trasmettere all’asse posteriore una potenza di 350 CV (257 kW) tramite il cambio manuale a sette marce. La 911 Carrera S Cabriolet è spinta da un motore a 6 cilindri da 3,8 litri che sviluppa 400 CV (294 kW). Anche per questo modello il cambio manuale a sette marce è di serie, con l’opzione pure per le cabrio-

let del cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK), che garantisce consumi ancora più bassi e tempi di accelerazione più brevi. Anche le versioni aperte della 911 consumano meno di 10 litri di carburante per 100 chilometri secondo il NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo).

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Visita il Centro Porsche Ancona Marche Motori Srl Via Sacripanti 11/13 Ancona Tel 071.2900601 marche-motori@porsche.it www.ancona.porsche.it

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à porter

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Scrivi a: giampaolo@mlmagazine.it Le lettere più belle, saranno pubblicate!

r e t r o p à di G. Baiocco

Dopo il grande successo del numero di marzo, ritornano i consigli di stile del nostro esperto! In vista della bella stagione, Giampaolo Baiocco dà qualche suggerimento agli uomini che non vogliono rinunciare alla moda neanche sul bagnasciuga e ai piccoli marchigiani che amano crescere con gli abiti più glamour!

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ari lettori, permettetemi innanzitutto di ringraziarvi per le innumerevoli e-mail che ho ricevuto dopo l’articolo dello scorso numero! In numerosi mi avete seguito: sono contento di regalarvi 10 minuti di leggerezza parlando di costume, moda e società! Infinite grazie! Se volete potete scrivermi (giampaolo@mlmagazine. it) anche per ricevere consigli personali. Potrei diventare - chissà? - il vostro personal shopper virtuale...cosa ne pensate? In questo numero cercherò di indirizzarvi, di consigliarvi, e informarvi di ciò che la moda ha previsto per l’uomo e per i bambini nella vicinissima stagione estiva! IT’S RAINING MAN! Tenetevi forte: per l’estate 2012 i designer prevedono la moltiplicazione di capi da uomo... corti! Se vi sentite un po’ naufraghi e un po’ chic, la moda vi viene incontro: bermuda, pantaloncini e persino shorts si candidano a diventare un must per la nuova estate. Sembrerebbe, stando alle proposte degli stilisti, che capi solitamente utilizzati per il tempo libero o per il mare possano oggi essere indossati anche di sera o in occasioni formali. Un esempio ce lo dà Dolce & Gabbana, facendoli sfilare abbinati a blazer dalla foggia sartoriale e non solo accostati alla camicia di lino. Durante la settimana della moda milanese, sulle passerelle trionfavano bermuda abbinati a t-shirts

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delavate e arricchite con blazer in lino o fresco cotone. Ma state ben attenti e guai ad abbinarci un sandalo ai piedi o – peggio! - un infradito: quest’anno bermuda e pantaloncini vanno abbinati a una tipica scarpa inglese stringata, con la suola colorata in gomma. Sembrerebbe si sia stancato dell’abbinamento giacca-camicia-cravatta anche il fautore dell’abito super classico Ermenelgildo Zenga, che quest’anno propone solo blazer sartoriali con bermuda color kaki e t-shirt coloratissime! Ecco allora che la maglietta in cotone con lo scollo tondo prende il posto della camicia da stirare di tutto punto, per un casual-chic adatto “all-day-long”. A costo di passare poco incline alle novità - non sia mai! – permettetemi una domanda: secondo voi, questo stile simil ragazzetto pronto per la prima comunione si addice agli uomini delle nostre città? E a voi, piacerebbe vestirvi così? Attendo pareri, il mio credo sia chiaro dalla domanda! Ad ogni modo, ricordate: estro sì, ma attenzione a non eccedere! Questo è il mio consiglio per adottare uno stile brioso senza il rischio di apparire eccessivi. Comunque osare non ci costa nulla, sempre che sia incline al buon vestire...come invece ci consiglia lo storico brand Brooksbrothers con il suo designer Thom_Browne che a New York ha presentato una collezione molto classica dai tessuti manifatturieri italiani, con fogge sartoriali ma sdrammatizzati nei fit moderni e giovanili, d’ispirazione Truman Capote. Il noto scrittore, sceneggiatore e attore statuniten-


Prada P/E 2012

Zegna P/E 2012

Lanvin P/E 2012

se, fu anche un’icona di stile tra gli anni ‘50-’70: solito vestirsi con camicie di popeline e Oxford, maglioncini di cachemire a un filo anche in pieno agosto, scarpa inglese stringata John Lobb, pantalone alla caviglia con risvolto 4 cm (fondamentale) senza calze. L’essenza dell’eleganza, l’indiscusso protagonista di tutti i party intellettuali della New York di allora. Non solo da Brook Brothers ho trovato raffinatezza e stile, anche le sfilate francesi Lanvin e Balmain sembrano non ispirarsi al bermuda: il pantalone talvolta è affusolato e comunque alla caviglia, altre volte è largo con pinces che ricordano lo stile Charlot di Charlie Chaplin. Il tutto decorato ed arricchito da camicie in mussola di seta o di prezioso Oxford inglese. Pantaloni retti in vita talvolta da micro-cinture colorate altre da brettelle con elastici jaquards e scarpa rigorosamente stringata. Questo ritorno alla scarpa stringata mi permette però di darvi un ennesimo consiglio: non indossatele per andare in spiaggia, e scegliete invece le comode espadrillias di Castagner, azienda spagnola che negli ultimi anni le ha riproposte come must per il mare in sostituzione delle ormai obsolete havaianas che non ve le permetto neanche più per stare in casa! Meglio una bellissima e co-

loratissima espadrillas indossata anche a ciabatta con un jeans delavato ed una bellissima camicia di cotone bianca...very chic! Come accennavo lo scorso numero parlando della tendenza anni ‘50 per la moda femminile, anche sulle passerelle uomo si ritrova la spensieratezza negli aperitivi a Capri degli anni ’50! E allora, perché non andare anche per boutique Vintage o per mercatini dell’usato? Spazio alla ricerca e all’audacia, perché solo con una buona dose d’inventiva si crea uno stile vintage unico e inconfondibile! Oggi quasi tutti i brand propongono uno stile moderno rivisitato in chiave vintage per l’uomo dei nostri giorni. Ma, sorge spontanea un’ennesima domanda: i marchi noti e “di tendenza” che scelgono di presentare l’effetto “vintage” non rischiano di forzare un confine troppo netto? E poi, il vero amante del vintage non compra capi delle collezioni attuali d’ispirazione “heritage”, ma assembla da sé il proprio stile, attingendo dai bauli di famiglia quei dettagli e quei particolari che ne rendono unico e inimitabile lo stile: quindi abbinate sempre la vecchia pochette di vostro padre ad un bellissimo blazer di Tonello oppure ad un originalissimo panama di vostro nonno, con una strepitosa

camicia Prada dai disegni cravatteria...lo troverete fantastico! Una strana e virile tendenza prevede di non rasarci più il viso. Quindi al via i “barboni” incolti da naufrago, ma non dimenticate mai di spruzzarvi il dopobarba… sulle mani, magari! AVRANNO TEMPO PER VESTIRSI DA ADULTI! A Pitti Bimbo, la più grande manifestazione espositiva del mondo relativa al childrewear, si è finalmente respirata aria di novità per la primavera 2012! Ritorna in auge lo stile tipico dell’adorata fanciullezza e della dolcissima ingenuità dei bambini. Le collezioni presentate per i più piccoli sono originali e di alta qualità, e ho constatato anche un sostanzioso abbassamento dei prezzi che favorisce i buyer e le boutique nell’aumento dei loro budget. Questa edizione del Pitti Bimbo ha confermato il dilagare, quasi prepotente, di una tendenza da cui mi dissocio personalmente, quella di progettare abiti per i più piccoli sulla falsariga delle collezioni per adulti. Un particolare “chapeau” all’Azienda Marchigiana Simonetta, secondo il mio parere una delle poche

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à porter aziende rimaste in Italia a connotare per le sue bambine uno spirito ancora “preppy”, dolce, romantico, senza emulare le collezioni per adulti. In alcune passerelle, infatti, ho visto presentare collezioni “Girl”, cioè piccole bambine che sfilavano agghindate come fossero adolescenti o addirittura donne. Questa tendenza di vestire il bambino come un adulto può contrastare in qualche modo la crisi generale…ma ho un personale punto di vista: il maschietto deve restare un piccolo lord inglese, mentre la femminuccia si abbellisce di abitini in piquet, fiocchi di raso in vita rigoni e righini, pois e capi adatti alla sua ingenua età. La femminuccia di Simonetta sfila con piccoli trench, abbinati ad abitini di cotone o piquet romanticissimi: una dolcissima bambina che continua ad indossare grembiulini con fiocchi in vita, una collezione speciale che merita il mio plauso personale! Come per un brand francese, Leoca, che connota la tipica ingenuità delle bambine attraverso abitini di cotone arricchiti da jour, ricami a piccolo punto, abitini di delicata sartorialità dai colori naturali e molto eleganti. Anche aziende del calibro di Ermanno Scervino e Pinco Pallino hanno proposto bambini elegantemente vestiti di meravigliosi abitini San Gallo e macramè in quasi tutte le sfilate. Per il maschietto, tutti i designer del childrenwear sembrano raggrupparsi in un opicio di idee frizzanti e colorate…con bimbetti vestiti da strati di jeans, t-shirts e camice dall’aspetto delavè, con sovrapposizioni di stili: dal safari allo streetwear newyorkese tipico di alcuni brand come Asotn Martin,Vintage 55, Jucca, Altana. Di una cosa sono certo: che il bambino di oggi sia ancora un bambino come lo era 50 anni fa… forse più libero e più informato, sicuramente più stimolato dalla tecnologia, ma sempre un bambino che avrà un giorno il suo tempo per vestirsi da adulto. Giampaolo Baiocco

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Voglia di Colore Tutti i colori dell’estate 2012...nella nuova collezione di Ottaviani!

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uali sono le tendenze per la prossima primavera-estate? “Per quanto riguarda i bijoux, a dominare il trend è il colore: forte e denso, impreziosito da strass luccicanti, perle, catene, pietre naturali e stoffe. È la collezione più divertente per me da progettare, perché giovane ed innovativa, a stretto contatto con il mondo della moda. Per quanto riguarda i gioielli in argento, invece, la proposta non è dedicata soltanto alla donna, ma anche all’uomo ed al mondo junior. Come dei veri gioielli preziosi sono le scintillanti novità di pavé di zirconi, arricchite da pietre naturali o cristalli. Nella versione rodiata o dorata sono ognuna diversa dall’altra, ma tutte legate da un unico concetto di eleganza che da sempre distingue il brand Ottaviani. Dedico particolare attenzione al packaging: per la collezione gioielli sono disponibili, oltre a dei piccoli cupcake in stoffa colorata con perline e strass, anche dei mini-portagioie da viaggio capaci di trasformare la classica scatolina in un oggetto divertente e spiritoso da conservare e utilizzare. Abbiamo grandi novità anche per la casa: la collezione comprende moltissime nuove referenze totali tra lampade, candelieri, portafoto, centritavola, cristalli, orologi, accessori…una collezione all’insegna della purezza delle linee e dal design sofisticato

ed elegante. Sono molto soddisfatta delle nuove collezioni che, visto il periodo economicamente difficile dell’intero settore e non solo, ci ha permesso di iniziare molto bene il nuovo anno. Infatti nelle due fiere di gennaio in cui abbiamo presentato tutte le nuove linee, Vicenzaoro ed il Macef di Milano, abbiamo registrato numeri da record sia per quanto riguarda le presenze che le vendite, soprattutto riguardanti i visitatori stranieri”. È più difficile accontentare la clientela maschile o quella femminile? E la clientela junior cosa chiede? “Sicuramente è molto più difficile accontentare l’uomo che, storicamente, non è il maggior fruitore di gioielli: l’accessorio maschile per eccellenza, infatti, è l’orologio. Eppure mai come oggi i gioielli da uomo vivono un momento di grande richiesta. La mia collezione è dedicata ad un uomo raffinato che ama indossare i gioielli ma in modo minimal ed essenziale: gioielli dal design deciso ed innovativo, caratterizzato dai giochi di luce dell’argento e delle pietre, lontano dai maxi catene o da ciondoli aggressivi e trash. Mi piace pensare ad una proposta che sia in linea con il marchio Ottaviani, sinonimo di eleganza e stile. Tutt’altro discorso invece merita la collezione dedicata alla donna. Indossare un gioiello

è un modo, per ogni donna, di sentirsi unica e svelare un tratto prezioso della sua personalità. Ognuna dovrebbe trovare un gioiello che le somigli. Una proposta di alta qualità caratterizzata da un unico filo rosa di vera ed autentica femminilità. Il gioiello junior è molto spesso scelto dagli adulti, per un regalo speciale o un’occasione. Esattamente come la moda, anche il mondo del gioiello dedica molta attenzione ai piccoli: in collezione ho inserito i motivi romantici tra cuori, stelle, farfalle e cuccioli colorati o luccicanti per far sentire ogni bambina una piccola principessa. Per il bimbo invece simpatici e divertenti charms vestono il bracciale che si compone delle passioni del mondo dello sport o della fantasia”.

“La collezione Ottaviani Gioielli ha una proposta davvero preziosa molto vicina alle lavorazioni orafe di un tempo, con incastonature e pavé di vera e propria gioielleria in oro” Info: Via Fratelli Ottaviani 62019 Recanati (MC) Tel. + 39 071.7579701 www.ottaviani.com

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Simonetta primavera/estate 2012 Moda fresca, vivace e con un certo bon ton: Simonetta veste i più piccoli con le collezioni childewear Mini e Tiny sorprendendo anche i grandi!

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olorate, dolci e divertenti: le tendenze dettate da Simonetta per la primavera - estate dei più piccoli sono una meravigliosa sorpresa, anche per gli adulti! Per i più grandi tra i piccoli e per i più romantici, Simonetta propone un look ispirato al mondo della danza: atmosfere da prove generali con colori neutri, tulle e organze che ricordano il tutu e si abbinano a comode felpe e jersey, mentre le scarpette da ballo diventano perfette con decorazioni e stampe! I tessuti giocano con ricami in rilievo, righe dalle nuances pastello e micro jacquard quadrettati su tecno seta. E per le occasioni speciali? Peacot e giacchina in pelle renderanno le nostre piccole ballerine eleganti e raffinate, senza rinunciare alla loro spensieratezza! Chi ha un carattere più vivace e sportivo può scegliere i capi multicolor, con stampe ramage acquerellato, disegni porcellana e microfiori che creano righine, pantaloni dalla linea baggy e maxicamice abbinate a comodi leggins. L’abbigliamento Simonetta è curato anche nei dettagli, con accessori ironici e spiritosi: macrofiocchi, cinture e cerchietti in tessuto e organza impreziositi da maxipietre in giallo turchese e fucsia, bags in tessuto lavorato ai ferri. Anche per la collezione Mini, Simonetta passa da nuances deli-

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cate a colori forti senza rinunciare al buonumore. L’estate dei bambini sarà leggera e preziosa: gli abiti diventano bouquet e mixano tinte pastello del raso a vanisé di maglia di piccoli scaldaspalle, mentre le margherite sbocciano a rilievo sull’organza bianca. Le immancabili righe più sbarazzine si abbinano invece alle tonalità più accese: rosa, arancio e blu china! E mentre le bambine di Simonetta si adorano di fiori multicolor, i maschietti restano scanzonati ed eleganti, con accostamenti grintosi ma impeccabili, incentrati sulla qualità del tessuto e sul taglio del capo: Oxford tinto filo su cotone di lino color sabbia, capi delavé con un certo bon ton, denim abbinati a polo a righe. Insomma: una finta noncuranza da piccoli lord! Per i più piccini, invece, Simonetta propone abitini soft e delicati per uno stile bon ton contemporaneo. Bianco con piccoli tocchi naturali, fiocchi e rouches dedicati alle occasioni speciali o al battesimo. Piccole bambine vestite con tessuti mossi e leggeri, come vaporosi tulle, fiocchi di gros e lavorazioni a sorsi e linee, e dolcissimi maschietti con giacchine di piping rigato abbinate a maglie dalle nuances chiare. Per le occasioni meno solenni, Simonetta gioca con le righe e i fiori, le tinte pastello e i rosa, l’arancio e il verde.


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A CASA DI...

BENVENUTI A VILLA CICCHI 170


Fascino, autenticita’, carattere, per una dimora di Charme V

illa Cicchi è una dimora della seconda metà del 1600, romantica e appartata, circondata da alberi secolari e da un ampio parco. Sorge su una collina sovrastante Ascoli Piceno particolarmente vocata per la coltivazione delle olive grazie alla presenza del travertino, austero protagonista dell’architettura degli edifici ascolani. Di proprietà di Don Angelo Angelini, nell’800 fu ceduta al Marchese Guidi, che ne rinnovò i decori con le tempere della scuola di Raffaele Fogliardi. Nel 1917 fu acquistata dalla famiglia Cicchi, che tutt’ora ci vive e che ha curato, dal 1989, il lungo restauro. Dal 1995 la villa è aperta come agriturismo, per soggiornarvi o degustare la cucina tipica del territorio. Le sue stanze si affacciano sulla grande terrazza, da cui si domina il parco, la piscina e, dietro i cedri, Ascoli e la vallata del Tronto. I decori dell’800 attribuiti all’artista Raffaele Fogliardi rallegrano le sei stanze, come concepite all’origine, con toni di colore diversi dal verde, rosso e oro dell’ingresso principale e della piccola sala da pranzo ai tenui colori pastello del salone delle tempere. Ogni camera poi ha un proprio stile. L’arredamento originale completa il restauro e dà alla villa il fascino di una naturale autenticità.

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A CASA DI...

Si accede attraverso un breve viale alberato che costeggia la parte di giardino sottostante il bosco, denominato “alla grotta”, per giungere ad un piazzale di ghiaia fina centrale ai vari punti del giardino. L’ingresso della Villa è nella corte che vede a sinistra la cappella privata dedicata alla Madonna dell’Assunta del 1734, e, sulla destra, la scalinata del portone principale.

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Nel parco, muretti a secco, fontane, cespugli fioriti, alberi antichi, un cocchio di noccioli, sedili di pietra e cespugli di ortensie riempiono lo sguardo di chi passeggia per il giardino ombreggiato dalle grandi querce, profumato, ora di gelsomino, ora di rose, il luogo ideale per leggere un libro in tranquilla quiete o per rilassarsi in compagnia del canto degli uccelli… Villa Cicchi è amore per la musica, passione per il canto della voce e degli strumenti che qui si esprimono in occasione degli eventi dell’Ascoli Piceno Festival. L’incontro con Michael Flaksman ha aperto, ormai dodici anni fa, la stagione della musica che si perpetua ogni anno in settembre e in altre magiche occasioni, durante tutto l’arco dell’anno. Passeggiando per gli ambienti della casa è possibile ammirare foto, oggetti antichi, libri e soprammobili che, insieme ai racconti della proprietaria, ricostruiscono la storia dei suoi abitanti. Qui vi sentirete ospiti a casa di amici...

Per info: Abbazia di Rosaria Ascoli Piceno, a soli 4 km dal centro. Tel 0736 252272 – 3356657414 www.villacicchi.it

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E VENTI

25 Aprile a Pesaro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Cerimonia UďŹƒciale della Festa della Liberazione in diretta streaming 11/13 Maggio a MACERATA Rassegna Agricola del Centro Italia in diretta streaming 25/27 Maggio a FABRIANO Poiesis Festival di arte e poesia, musica, cinema e teatro in diretta streaming

LA vera WEB TV

YO U I TA LY

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REDAZIONE Via Bruno Tano, 5 - 62100 Macerata Info 0733 203231 - redazione@youitaly.it | SERVIZI PER AZIENDE Info 392 2949641


E VENTI

Marche Endurance Lifestyle 2012 La Riviera del Conero farà da incantevole scenografia, dal 14 al 17 giugno prossimo, ad iniziative e appuntamenti d’eccellenza, che porteranno nella regione gli sceicchi dell’Emirato di Dubai. Spacca: ‘Grande opportunità per le Marche’ dalla Regione Marche

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urismo, cultura e ambiente saranno i protagonisti di questa splendida manifestazione sportiva, ma altrettanto importante è il fatto che parallelamente si svolgeranno un economico Italia – Emirati Arabi Uniti e una serie di iniziative tra investitori e operatori economici utili per lo sviluppo e la crescita della comunità.” Lo annuncia il Presidente della Regione Gian Mario Spacca, nel corso dell’affollata conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è tenuta il 20 marzo al Palazzo della Regione. “Come ho avuto modo di appurare anche nella recente missione a Dubai, c’è grande interesse per molti nostri settori come il turismo, l’energia, il made in Italy, l’agroalimentare, l’arredamento e la meccanica. Per il sistema Marche è un’occasione da non perdere per instaurare legami ancor più solidi con gli Emirati Arabi Uniti, uno snodo estremamente importante verso tutto il mondo orientale, che negli ultimi anni si sta orientando anche sulla produzione e l’attività manifatturiera, aprendo grandi possibilità di mercato”, ha aggiunto. All’incontro con i giornalisti era presente anche l’organizzatore dell’evento e uomo di fiducia del Primo Ministro e Vice Presidente EAU, Governatore di Dubai, Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Gianluca Laliscia già campione del mondo di Endurance. “In questa regione – ha detto Laliscia – abbiamo trovato tutti i requisiti necessari sia in termini di ambiente che in termini di accoglienza per realizzare l’evento. E’ un territorio sereno dove sarà sicuramente possibile intraprendere relazioni economiche visto che saranno presenti numerosi investitori internazionali appassionati di endurance”. La manifestazione di quest’anno sarà un banco di prova. L’intenzione è quella di portare il prossimo anno un campionato europeo o addirittura mondiale di questa specialità. COS’E’ MARCHE ENDURANCE LIFESTYLE? È un evento “contenitore” ricco di iniziative ed appuntamenti di eccellenza. Quattro giorni dedicati a sport, economia, formazione ed intrattenimento per dare voce all’endurance, ai suoi protagonisti e alle eccellenze rappresentate dall’Italia. L’endurance, conosciuto come lo “sport degli sceicchi”, riesce a promuovere il Made in Italy favorendo lo sviluppo economico, il marketing territoriale e la nascita di sinergie. Le precedenti edizioni sono state capaci di favorire lo scambio culturale, il networking e la nascita di partnership economiche e progetti commerciali tra il sistema Italia e gli Emirati Arabi Uniti. Dal 2012 l’evento si terrà nelle Marche.

LA CONERO ENDURANCE CUP La Conero Endurance CUP a cura della Umbria Endurance Equestrian Team e del C.I. le Azalee del Conero, vedrà sfidarsi i binomi su un tracciato già testato in numerose competizioni che, oltre a possedere i requisiti tecnici necessari, partendo dal lungomare di Marcelli non mancherà di promuovere l’immenso patrimonio naturale, paesaggistico ed ambientale del Parco del Conero. La competizione internazionale, dove sono previste diverse nazioni, si svolgerà Sabato 16 Giugno. I percorsi saranno tre: Rosso, 23 Km, Giallo, 34 km, Blu, 40 Km. UAE DAYS NELLE MARCHE Al Marche Endurance Lifestyle, incontri B2B, workshop e forum economico rendono l’evento un’opportunità per l’economia regionale e per gli Emirati Arabi Uniti. Sull’asse Italia - Emirati Arabi Uniti, gli “UAE Days nelle Marche”, in programma il 14 e 15 giugno, offriranno una grande opportunità per intensificare le sinergie d’impresa tra il nostro Paese e i top player del Golfo. Le due giornate prevedono incontri B2B, workshop ed un forum economico internazionale. Il calendario si aprirà il 14 con gli incontri B2B dove la delegazione di imprenditori emiratini visiteranno i distretti produttivi della calzatura e fashion, dell’agroalimentare, della meccanica leggera e del mobile. In questo modo gli ospiti potranno conoscere in prima persona alcune delle eccellenze produttive delle Marche. La mattina del 15 si svolgerà invece il workshop con la delegazione emiratina, dove il Ministro dell’Economia Al Mansouri e la sua delegazione al seguito siederà al tavolo con alcune delle principali autorità italiane e gli operatori marchigiani. Il pomeriggio del 15, infine, si terrà il Forum Economico Internazionale “Italia – Emirati Arabi Uniti”, confronto bilaterale tra illustri e noti rappresentanti delle Istituzioni e delle principali realtà economiche ed imprenditoriali italiane ed emiratine. Al centro del dibattito saranno i temi delle fonti energetiche, delle infrastrutture e degli investimenti. Incentivare lo sviluppo delle attività economiche, commerciali ed industriali tra gli operatori di un territorio ricco come le Marche e aree in forte sviluppo come Dubai e di Paesi del Golfo, sarà la prima finalità degli “UAE Days nelle Marche”. >Info: www.turismo.marche.it www.marchelifestyle.it info@sistemaeventi.it

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E VENTI

Vinitaly 2012, le aziende marchigiane a Verona con uno sguardo verso Brasile e Cina Massiccia la presenza marchigiana alla 46esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati che si è tenuto a Verona dal 25 al 28 marzo scorso, con 107 aziende provenienti dalla regione a cura della Redazione

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er la prima volta, alla Regione Marche è stato assegnato lo spazio principale del polo espositivo: 150 metri quadrati, con l’obiettivo preciso di puntare ai mercati stranieri, in particolare Russia, Brasile e Cina, come ha precisato il Direttore dell’Istituto marchigiano tutela vini, Alberto Mazzoni. Un successo, quello della formula Terrazza Marche Live, come dimostrano i numeri: 1.400 bottiglie degustate e circa 8mila visitatori. Sulla base di alcuni dati diffusi dallo stesso Mazzoni, attualmente i mercati più importanti per i vini marchigiani sono rappresentati dagli Stati Uniti (dove l’export nel 2011 ha visto un incremento del 12 per cento rispetto al 2010), dalla Germania (+15 per cento). Strategica anche la presenza in Asia, che ha registrato un incremento del 22 per cento (lo scorso anno il solo Giappone ha importato i vini regionali per circa 600mila euro, vale a dire 300mila bottiglie). Nel mercato domestico, i dati forniti da Coldiretti Marche dimostrano come in regione aumenti l’acquisto di vino direttamente in cantina o presso gli agricoltori (oltre 50 milioni nel 2011). secondo Coldiretti nazionale, un italiano su tre ha acquistato vino direttamente dall’a176

gricoltore, il 27 per cento in aziende agricole o in cantina, il 6 per cento in un punto vendita gestito direttamente dal produttore e il 4 per cento online da un sito gestito comunque dal produttore.

“Al Vinitaly abbiamo portato non solo il prodotto vino ma soprattutto il brand Marche, che ha contribuito e contribuirà ancora alla crescita della nostra vitivinicoltura” Gianfranco Garofoli

Presidente dell’Istituto marchigiano tutela vini


APPUNTI IN AGENDA

Cosa facciamo di bello stasera? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

Il Museo(si) mostra: capolavori del Seicento

Macerata – 6 Maggio 2012 Teatro Lauro Rossi Piazza della Libertà, 29 - Macerata Nuovissimo spettacolo messo in scena da Musicultura, scritto dal suo direttore artistico Piero Cesanelli. Con questa nuova serie di “ritratti” si vogliono ridisegnare le figure di alcuni grandi artisti della tradizione musicale italiana. GGF Group in collaborazione con Musicamdo Jazz, Marche Jazz Network e il Baule dei Sogni propongono uno spettacolo a scopi benefici... perchè tutto quello non viene donato va perduto! Per Info: www.ilbauledeisogni.org info@ggfgroup.it

Nuvole di confine Graphic Journalism

Alla Mole Vanvitelliana nelle sale del Museo Omero fino al 30 aprile 2012 La mostra espone un nucleo qualitativamente rappresentativo di opere, che consentono di ripercorrere alcuni dei principali movimenti figurativi del ‘600, secolo complesso ed affascinante, che segna la nascita dello stato moderno. La straordinaria ricettività delle Marche nei confronti delle espressioni artistiche che caratterizzano il secolo XVII nei grandi centri della penisola - da Roma, a Bologna, a Venezia –si rispecchia oggi fedelmente nel composito sistema delle raccolte museali sparse nel territorio. Per info: Museo della Città 071-2225037

Ho la testa confusa ci metterò un fiore

L’arte del reportage a fumetti – Tolentino (MC) – 14/22 aprile La mostra, a cura di Luca Beatrice, è promossa ed organizzata dal Comune di Tolentino, Assessorato alla cultura, con il patrocinio di Regione Marche e Provincia di Macerata. Il graphic journalism, a metà strada tra graphic novel e giornalismo d’inchiesta, è una narrazione per immagini, un reportage realizzato attraverso il ‘fumetto’. Nella poetica del graphic journalism, nel quale spesso sono trattatati argomenti drammatici, gli autori cercano infatti di interrompere la tragicità del momento sfruttando lo humour, a volte “nero”, come filtro tra la realtà e la resa grafica di essa. Per info: 0733/969797 miumor@comune.tolentino.mc.it www.biennaleumorismo.org

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a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it

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stica in ingegneria meccanica o elettronica e la conoscenza puntuale delle specifiche tecniche e normative relative alla commessa GENERAL ELECTRIC/NUOVO PIGNONE. Una buona conoscenza della lingua inglese e del programma SOLIDWORKS, nonchè un’esperienza almeno triennale nel ruolo, costituiranno requisiti preferenziali. Completano il profilo il possesso della capacità di determinazione nel raggiungimento dei risultati una buona attitudine al problem solving. La sede di lavoro è nelle Marche. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03). Inviare CV con consenso al trattamento dei dati citando il riferimento, tramite e-mail (ricercaeselezione@sidagroup.com) o fax. (071.2852245), con specificato il riferimento, a : SIDA srl Via I° Maggio 156 – 60123 ANCONA – tel 071.28521 > Importante società di servizi di direct marketing, per ampliamento propria divisione inbound, ricerca: RIF: CG/AR OPERATORE TELEFONICO DI HELP DESK I LIVELLO al quale verrà affidata la gestione del servizio assistenza di un importante provider leader in Italia. Nello specifico si dovrà occupare delle seguenti attività: - Fornire informazioni Com-

merciali su Prodotti e Servizi - Fornire informazioni amministrative - Individuare le problematiche dell’utente (Problem Determination); - Gestire e filtrare le segnalazioni (escalation verso il 2° livello); - Risolvere, laddove possibile, le anomalie utente in real time (One Call Solution). Requisiti del candidato: - Diploma di scuola media superiore, con preferenza per indirizzo Tecnico informatico/ Commerciale o Laurea; - Almeno 1 anno di comprovata esperienza maturata come Operatore di Help Desk/Customer Service; - Ottima conoscenza del pacchetto Office; - Buona conoscenza dei sistemi operativi Windows; - Costituirà titolo preferenziale pregresse esperienze in ambito IT Il candidato ideale è una persona fortemente orientata all’obiettivo ed in grado di gestire ambienti dinamici mantenendo elevati livelli di efficacia, problem solving e gestione dello stress. Ottima dialettica, predisposizione alle relazioni e capacità di lavorare in gruppo, completano il profilo. La sede di lavoro è nella provincia di Ancona. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03). Inviare CV con consenso al trattamento dei dati citando

il riferimento, tramite e-mail (risorse.umane@sidagroup. com) o fax. (071.2852245) a : SIDA srl Via I° Maggio 156 – 60123 ANCONA – tel 071.28521 > SIDA GROUP, per conto di EURONICS, gruppo leader nella distribuzione dell-elettronica di consumo, ricerca: DIRETTORE PUNTO VENDITA Il candidato avrà la responsabilità del punto vendita in termini di raggiungimento dei risultati economici, commerciali, di gestione e organizzazione delle risorse umane interne. Il candidato ideale di età compresa tra i 30 e i 40 anni, ha maturato esperienza significativa in ruoli analoghi, (store manager e/o responsabile punti vendita) preferibilmente nei settori GDS e/o GDO. Spiccate doti organizzative e orientamento al risultato completano il profilo. E’ richiesta la residenza o il domicilio nelle regioni Marche o Emilia Romagna I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03). Inviare CV con consenso al trattamento dei dati citando il riferimento, tramite e-mail (risorse.umane@sidagroup. com) o fax. (071.2852245) a : SIDA srl Via I° Maggio 156 – 60123 ANCONA – tel 071.28521

Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l. Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - info@sidasrl.it - www.sidasrl.it Consenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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