CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI DICEMBRE ‘13 N°9 anno XX
euro 2,00
Merry
CHRISTMAS and happy new year
Speciale
Natale & capodanno
Simone Baleani
sono un eterno amante di portonovo
luci della ribalta
Renato Pasqualelli
le marche sono una regione musicale
Le grandi famiglie
Plinio Acquabona
“Regala le Marche
“
il personaggio
consorzio marche maraviglia, nuovo impulso al turismo marchigiano
poeta dell’assoluto
A casa di
Benvenuti a urbino resort ISSN 20367589
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SOMMARIO
Guido Guidi
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Plinio Acquabona
Simone Baleani
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19 brevi dal territorio 24 news dal mondo 26 YOUNG NEWS 22
Rubrica
13 L’editoriale di Flavio Guidi
COVERSTORY
14 Guido Guidi
nuovo impulso al turismo marchigiano
il personaggio
19 Giancarlo Cazzaniga
sarà per sempre il pittore delle ginestre del conero
20 Simone Baleani
“Sono un eterno amante di Portonovo”
Le grandi famiglie marchigiane
28 Plinio Acquabona
Poeta e drammaturgo anconetano in continua tensione all'Assoluto
ALTO ARTIGIANATO
32 LAL
qui nasce la croce pettorale di Papa Francesco
primo piano
34 Paesaggi d'eccellenza
“La nostra caratteristica è la multisettorialità”
LE MARCHe CHE SPICCANO
39 Alluvione Evitata
quando l'impresa è amica della natura
42 Rural Bloggers
10
sempre connessi con il mondo rurale
SPECIALE
Natale &Capodanno 46
45
ANDAR per natività
48 Monica Manzotti
Vale più il regalo o il Pensiero di farlo
50 Bere, mangiare e Viaggiare
Un bel regalo sa stupire, emozionare e deliziare: per andare sul sicuro, puntare tutto sulla qualità
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Cosa propongono gli chef marchigiani per Natale e Capodanno?
Direttore EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it
54 Giampoli&Varnelli
Un sodalizio buono come il pane...ttone!
Urbino Resort
56 Falasco
Direttore responsabile Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it
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loreto patria degli articoli religiosi
CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it
58
ITINERaRI DEL GUSTO
COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it
Viaggi
UFFICIO COMMERCIALE commerciale@mlmagazine.it Tel. 071 2912331
60 62 64
I VIAGGI DI MICHELA PER STACCARE LA SPINA PROPOSTE A DUE PASSI DA CASA
71 Andar per borghi e mercatini
Un atipico itinerario marchigiano in vista del Natale
a CASA DI...
90
Benvenuti a urbino resort
luci della ribalta
Editrice GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it
94 Renato Pasqualelli
“Le Marche sono una regione musicale”
75 Francesco Fucili
HANNO COLLABORATO AL NUMERO Roberto Antonella Carlo Badioli Gabriele Bevilacqua Alessandra Balducci Margherita Camilletti Letizia Ciaccafava Tommaso Costantini Fabio Di Giulio Monica Manzotti Laura Osmani Cristina Panara Barbara Piccolo Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Mario Timio
ciauscolo, una passione tutta marchigiana
78 Massimiliano Polacco
festività 2013, occasione imperdibile per i nostri commercianti
80 Fondazione Casoli
un progetto per la XIV edizione del premio ermanno casoli
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appunti in agenda
Chiuso in redazione il 09/12/2013 progetto grafico: Ricciarelli (An) stampa: Tipoluce (An)
cosa facciamo di bello a natale?
Luci della Ribalta
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Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona
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Speciale Natale&Capodanno
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EDITORIALE di Flavio Guidi
Dove siamo? E dove stiamo andando? La crisi: un’occasione di cambiamento positiva
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tiamo attraversando un periodo generalizzato di crisi che arriva a ripercuotersi perfino sugli stessi motivi e/o valori esistenziali. Economia, finanza, occupazione, giustizia, politica, uguaglianza, democrazia, burocrazia, cultura, formazione … tutto è in profondo cambiamento, con ripercussioni anche sul nostro modo di pensare, di comportarci, di agire, sulle nostre credenze e sulla nostra serenità. La stabilità internazionale è in crisi, Paesi emergenti attraversano momenti di confusione politica e sociale, la missione stessa dell’Unione europea viene costantemente messa in discussione, le guerre si amplificano. Saremmo nel pieno di un processo di decadenza che secondo non pochi intellettuali del nostro tempo non ci lascia intravvedere, al momento, speranza di sollevamento o di cambiamento. Cosa dire di fronte a tale scenario? Che la crisi va vissuta, per quanto possibile, in termini positivi, come uno stimolo per cambiare, riscoprirci, mettere in discussione il modo di vederci e di vivere ciò che ci circonda, le relazioni che ci legano al contesto, i valori che ci muovono. E’ un occasione per intraprendere il cammino del risveglio e della consapevolezza. La velocità che caratterizza l’attuale fase di trasformazione è vorticosa e tale per cui cia-
scuno di noi viene trascinato in un flusso senza capire dove si trova, cosa sta facendo, cosa sta pensando, dove sta andando. Il rapporto tra l’io e ambiente in cui viviamo si è confuso; in questa situazione oltre al disagio psicologico si sta producendo disaffezione, disorientamento e distacco, con conseguente sviluppo di un atteggiamento di apatia, indifferenza, mancanza di emozione, passività. Le sensazioni, le emozioni e i sentimenti diventano sempre più negativi. Lo sviluppo dell’economia, della tecnica, della scienza, della finanza, delle comunicazioni hanno “drogato” la nostra anima; da qui la nostra mente, il pensiero, il comportamento hanno spinto a credere in falsi idoli, in falsi concetti, in false speranze, in falsi desideri. Oggi l’obiettivo di grande speranza si chiama “risveglio”, che dà forza al nostro agire e senso alla nostra esistenza. Un messaggio, questo, rivolto soprattutto ai giovani: non smettere mai di credere che in fondo al tunnel della confusione vi siano la forza, il cambiamento e una prospettiva di vita serena. In questa direzione il mondo educativo è chiamato a svolgere una forte azione di orientamento e di formazione sul modo di pensare dell’individuo, con uno spiccato orientamento al pensiero positivo.
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COVER STORY
â&#x20AC;&#x153;A Natale, regala le Marcheâ&#x20AC;? Promozione, comunicazione del territorio e creazione di rete: sono gli obiettivi guida del Consorzio Marche Maraviglia, l'ente nato per dare un nuovo slancio al turismo e farne sempre piĂš un volano per l'economia regionale. Anche attraverso i Maraviglia Gift, gli originali cofanetti che permettono di vivere esperienze indimenticabili, che quest'anno non possono mancare sotto l'albero. Ne parliamo con il presidente Guido Guidi di A. Dachan
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Attività del Consorzio Marche Maraviglia
( da settembre 2013 a dicembre 2013)
Missioni all’estero
SOFIA (15-19 settembre) - NEW YORK (3 ottobre SAN PIETROBURGO - LONDRA (4-7 novembre) DUSSELDORF (5 novembre) - MOSCA (17-19 novembre)
Missioni in Italia
BERGAMO (27-28 settembre) - RIMINI (17-19 ottobre) Workshop itinerante TRAVEL OPEN DAY
Eventi in programma nei primi mesi del 2014
Fiera Vakantieubeurs di Utrecht (15-19 gennaio) Fiera Salon des Vacances di Bruxelles (31 gennaio - 4 febbraio) Fiera BIT - Borsa Internazionale del Turismo di Milano (13-15 febbraio) Fiera F.RE.E di Monaco di Baviera (19-23 febbraio) Fiera ITB di Berlino (5-9 marzo) Fiera MITT di Mosca (19-22 marzo) SALES BLITZ ( 3-14 aprile)
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ottor Guidi, prima di rivelarci cosa significa “Regalare le Marche”, può farci due battute sul Consorzio Marche Maraviglia? Alcuni mesi fa Lei aveva anticipato a ML la mission e gli obiettivi che il nuovo ente si sarebbe posto in una strategia di breve e medio termine. Oggi cosa ci può dire al riguardo? “Ritengo che gli obiettivi prefissati e condivisi da tutti i soci fondatori in sede di costituzione dell’ente siano ambiziosi ed importanti e che vedono il Consorzio promotore dello sviluppo commerciale del nostro territorio. Lo spirito della rete che si è creata è caratterizzato da una forte collaborazione, all’insegna dell’etica professionale e della trasparenza, nei confronti sia dei consorziati, sia dei destinatari delle nostre attività”. Una conferma che fare rete premia gli operatori anche in questo settore … “Sicuramente il Consorzio rappresenta quell’opportunità – se non, talvolta, necessità – di rappresentare con forza forme aggregative ed alleanze, contenute anche nel Libro Bianco dell'Italia Turistica, al quale ci siamo ispirati”. Tra gli obiettivi del Consorzio vi è la promo-commercializzazione dell’offerta turistica delle Marche in Italia e all’estero. In quali mercati? “Il Consorzio ha all’interno un Comitato
scientifico, composto da esperti del settore, che hanno lavorato collegialmente nell’individuare i mercati target: parliamo in primis dei paesei del nord Europa dove realizzeremo delle importanti azioni di promozione, commercializzazione e presidio del territorio. Per quanto riguarda i mercati di lungo raggio per noi risultano strategici gli Stati Uniti (con riguardo soprattutto alla East Coast) e, a seguire, Cina, Brasile e Russia, verso i quali attiveremo delle politiche di sviluppo di un'offerta aggregata interregionale, grazie alla collaborazione appena attivata con i consorzi di promozione turistica della Toscana e del Veneto”. E in Italia? “I mercati-obiettivo sono in prima battuta Roma Capitale e la sua provincia, la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto verso le quali sono state avviate iniziative mirate come Road Show e Remote Account, modalità operative ed innovative di sviluppo commerciale rivolte alle agenzie di viaggio”. Se questi sono gli obiettivi, quali sono le tipologie di attività che intendete realizzare? “Il Consorzio sta perseguendo gli obiettivi concordati attraverso una serie omogenea di iniziative, molte delle quali già intraprese ed altre già realizzate. Innanzitutto, si è proceduto alla realizzazione
di tutto il materiale di immagine coordinata dell’ente, in grado di conferire una forte personalità di brand, altamente identificativa. In tale ambito si inserisce anche il nuovo catalogo, in corso di realizzazione, con una versione cartacea e digitale per il mercato Italia ed estero. Sarà articolato per tipologia di offerta come i Grand Tour per Gruppi o Individuali dedicati alle Marche, o i combinati con altre destinazioni in Italia (come Roma, Firenze e Venezia etc), soggiorni settimanali e proposte Weekend, Escursioni da svolgere sul territorio ed una rappresentanza di offerta ricettiva. Il tutto organizzato secondo filoni tematici in grado di generare un’offerta turistica esperienziale e diversificata (mare, campagna, cultura, borghi, gusto, shopping, natura e sport) oggi sempre più richiesta dai viaggiatori”. Numerose anche le iniziative all’estero che hanno visto protagonista il Consorzio. “Anche sotto questo profilo è stato profuso un impegno notevole: Sofia, New York, San Pietroburgo, Londra, Dusseldorf, Mosca … ed altre missioni in Italia. Anche il calendario dei primi mesi del 2014 si preannuncia piuttosto fitto … ”. Quest'anno il Consorzio lancia una proposta importante per i regali delle festività: ce ne vuole parlare? “La nostra intenzione, quest'anno, è di 15
COVER STORY
Il Consiglio di Amministrazione Guido Guidi – Presidente Nardo Filippetti – Consigliere Lanfranco Beleggia – Consigliere Massimiliano Polacco - Consigliere Serenella Moroder – Consigliere
suggerire regali originali, unici e di qualità che facciano bene a chi li riceve, ma anche al nostro stesso territorio, i Maraviglia Gift. Con il motto 'Regala le Marche' vogliamo dare una ventata di fiducia, di ottimismo e di fierezza alla nostra regione, spingendo sempre più sul turismo come volano dell'economia. 'Regala le Marche' significa far scoprire, ai turisti, ma soprattutto ai marchigiani stessi, luoghi del territorio che spesso non si conoscono, creando, di conseguenza, un vero e proprio circuito che coinvolge le strutture ricettive, i ristoranti, le spa e le realtà culturali ed esperienziali. Come Consorzio crediamo molto nel valore della rete, che crea una sinergia tra operatori e, di conseguenza, offre vantaggi anche agli utenti stessi, che sono guidati e assistiti nel percorso di scoperta del territorio grazie anche ad un servizio di assistenza continua dedicata ai nostri viaggiatori” Come si traduce il motto “Regaliamo le Marche” nella realtà? “Spingendo sul turismo, comunicando 16
Il Comitato Scientifico Guidi Guido / Marketing turistico Maurizio Tosoroni / Marketing Turistico Crognoletti Daniele / Tour Operator Forlastro Gianna / Tour Operator Chiaraluce Samuel / Web Marketing Ghergo Stefania / Hotellerie Marina Pieroncini / Hotellerie Paola Fraticelli / Hotellerie Serenella Moroder / Enogastronomia Giuseppe Cristini / Enogastronomia
il territorio, valorizzando le sue risorse, i suoi paesaggi, le sue tradizioni e soprattutto, puntando ad una nuova cultura dell'accoglienza, che porti le strutture ad adeguarsi alle nuove esigenze dei clienti, a modernizzarsi, a fare formazione per essere sempre più efficienti e competitive. Attraverso questo impulso si fa squadra, si lavora di più e meglio. Nel concreto, siamo riusciti a ideare, attraverso l'esperienza nel turismo incoming di Maraviglia Travel, un prodotto ad hoc, originale ed elegante, studiato per promuovere il territorio in modo immediato, fruibile e semplice, con la creazione e la commercializzazione dei Maraviglia Gift”. Cosa sono i Maraviglia Gift? “I Maraviglia gift, proposti in cinque fasce di prezzo (59, 99, 139, 199, 249) sono un'idea regalo originale e personalizzata: all'interno dei cofanetti, infatti, c'è una rosa di possibilità - da un minimo di venti ad un massimo di quaranta - suddivise per tipologia: Gusto, Benessere e Romanticismo, Arte e Cultura, Natura e Avven-
tura, Charme. Scegliere il regalo giusto non è mai semplice, per questo abbiamo pensato ad una soluzione che dia la possibilità, per chi lo riceve, di personalizzare e scegliere la tipologia di esperienza che si vuole vivere”. I Gift garantiscono anche una qualche forma di assistenza? “Sì, come le accennavo infatti, proprio in virtù del rapporto diretto con i fornitori – le strutture, le spa i ristoranti ecc - basato su un rapporto diretto e personale siamo in grado di monitorare l’andamento del soggiorno in ogni sua fase, rendendo l’esperienza davvero speciale. Lo spirito con cui è stata creata questa tipologia di prodotto non è quello di richiamare grandi numeri, ma di puntare alla qualità e all'attenzione ad ogni singolo cliente, che non viene abbandonato dopo aver ricevuto il pacchetto, ma viene assistito anche in fase di attivazione. Il Gift è un regalo completo: ha un packaging accattivante e soprattutto non ha costi aggiuntivi”.
GLI OBIETTIVI • sviluppare l’azione di promo-commercializzazione dell’offerta turistica delle Marche in Italia e all’estero • qualificare le Marche come destinazione turistica • sostenere lo sviluppo del turismo nelle Marche • rafforzare il meccanismo di networking attraverso azioni mirate e condivise • aumentare la visibilità degli operatori e la loro forza contrattuale • qualificare l’offerta turistica • un supporto alla formazione e selezione del personale
Cosa possiamo trovare di originale all’interno delle proposte Maraviglia Gift? “Tutte le esperienze di viaggio presenti nei Maraviglia Gift sono state pensate per rispondere ai gusti più disparati: dal volo in deltaplano alla cavalcata al tramonto, dalla cena romantica alla giornata di sport a contatto con la Natura, senza dimenticare i soggiorni benessere e la partecipazione ad eventi culturali”. Molti competitor offrono box regalo, come si vince la concorrenza? “Abbiamo una percentuale di attivazione superiore all'85 per cento; un dato estremamente importante se messo a confronto con quello di altri competitor. Ciò è dovuto al fatto che il nostro target, che è costituito soprattutto da marchigiani – ultimamente si registra una crescita della clientela in Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia – e della facilità ed assistenza nella gestione della fase di attivazione: non ci sono attese, né black dates, la disponibilità è immediata e, soprattutto, si è assistiti e guidati nell'attivazione
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risultati attesi aumentare i flussi turistici incoming accrescere l’occupazione nel settore turistico incrementare l’economia del turismo regionale rafforzare il posizionamento del Brand Marche come destinazione turistica a livello internazionale
direttamente dai consulenti booking di Maraviglia, senza doversi interfacciare con le strutture. È una comodità e una garanzia che nessun altro riesce a dare”. Dove si possono acquistare i Maraviglia Gift? “Nelle agenzie di viaggio, ma anche in alcune realtà selezionate della Gdo, come i punti vendita Euronics nelle Marche e in Emilia Romagna e i negozi Trony nella nostra regione”. E' possibile anche l'acquisto online? “Sì, senza spese di spedizione. Per Natale è attiva una speciale offerta, che garantisce il 10 per cento di sconto per chi compra direttamente dal sito www.maravigliagift.it ”. Quali vantaggi trae un'agenzia di viaggio che propone i Maraviglia Gift? “I vantaggi sono diversi: anzitutto trova un prodotto completo, pronto, che riesce a soddisfare una grande tipologia di
esigenze. Si risparmia così il tempo che altrimenti si dovrebbe dedicare alla creazione di un pacchetto, con il rischio di non riuscire a soddisfare pienamente le esigenze del cliente. Con le 5 tipologie di cofanetti, i Maraviglia Gift vengono rappresentati in toto e sono racchiusi tutte le tipologie di esperienze fattibili sul territorio. Inoltre, i margini di guadagno sono competitivi”. Suggerito il regalo ideale, vuole anche fare un augurio ai marchigiani? “Essere propositivi e ottimisti, credere in ciò che si ha e puntare a valorizzarlo. Accogliere ogni turista come gradito ospite del nostro territorio. Nelle Marche abbiamo tutto per essere vincenti, basta volerlo”. 17
Fermo - Piazza del Popolo
Ancona - Mole Vanvitelliana
Macerata - Sferisterio
Rappresentiamo
il nostro
Urbino - Palazzo Ducale
territorio e ne interpretiamo le aspettative. PESARO
URBINO
ANCONA
Ascoli Piceno - Piazza del Popolo
e: BCC Marche: 20 BCC, 210 filiali. www.fmbcc.bcc.it c.bcc.it
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FERMO ASCOLI PICENO
bnc- Ph Claudio Fabretti
MACERATA
IL PERSONAGGIO
Sarà per sempre il pittore delle ginestre del Conero L'artista Giancarlo Cazzaniga si è spento il 5 dicembre. Lombardo di nascita, marchigiano d'adozione, si innamorò negli anni '70 della Riviera, stabilendosi definitivamente a Portonovo. a cura della Redazione
G
iancarlo Cazzaniga, pittore lombardo che dal '65 viveva la sua vita artistica al Poggio di Ancona, si è spento all'età di ottantadue anni. Considerato nel mondo ambasciatore della Riviera del Conero per i suoi quadri che ritraggono ginestre, glicini, mughetti, gelsomini e paesaggi di mare, insieme a Giovanni Maria Farroni e Bruno Fanesi ideò il Premio “Ginestra d'oro”, assegnato annualmente a pittori e scultori nella cornice dell'Hotel Emilia, a Portonovo.
che, allestendo poi la prima mostra personale, nel 1957, a Brescia. Espone a Milano, alla Permanente, nel 1958, invitato alla mostra "Giovani Artisti Italiani" e, nel 1959, ancora a Milano, vince il Premio San Fedele.
Nato a Monza il 20 settembre 1930, con tenacia e incoraggiamento del padre, si dedica agli studi di pittura. Nel 1950 a Milano, frequenta l'Accademia d'Arte Cimabue e intesse i primi incontri formativi. L'amicizia col giornalista e critico d'arte Aurelio Sioli lo introduce alla famosa latteria delle sorelle Pirovini, in via Fiori Chiari e all'ambiente artistico che lì si ritrova. Inizia la frequentazione del clima di Brera, la partecipazione al dibattito culturale, la consuetudine con i protagonisti. Intorno ai locali storici, il Jamaica, le Pirovini, il bar della Titta, ruota l'atmosfera di quegli anni, ricca di aneliti e ideali ma povera di tasca.
L'attività, scandita da presenze in sedi di rilievo istituzionale e da esposizioni tenute anche all'estero (prevalentemente a Toronto), è corredata della partecipe attenzione della critica d'arte e della stampa in costante parallelo all'evoluzione della sua pittura.
E' protagonista di quella tensione culturale, nella vita e nell'arte , definita poi Realismo Esistenziale. Esordisce negli anni '50, partecipando a rassegne pubbliche e temati-
Il 21 Dicembre sarà inaugurata una mostra in suo onore al in piazza roma a Camerano, presso la galleria 'Le Muse', che si chiudere con al fine dell'anno.
Negli anni '60 è invitato alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Il percorso espositivo è intenso e qualificato, delineando in Cazzaniga il profilo di un protagonista dell'arte contemporanea italiana.
Di lui hanno scritto Leonardo Sciascia, Alfonso Gatto, Piero Chiara, Raffaele Carrieri (e molti altri..), raccontando le sue opere e la sua arte, che ha vissuto contaminazioni ispirate al mondo del Jazz, alle marine della Bretagna, sino alle ormai celebri Ginestre del conero.
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IL PERSONAGGIO
Simone Baleani
Chef rinomato e pluripremiato, quando è ai fornelli sorride e si appassiona alle preparazioni, ma per accendere davvero il suo sguardo basta nominargli Portonovo: “Sono un suo eterno amante” di A. Dachan
T
utti la conoscono come lo chef del ristorante “Il Molo”, di Portonovo, ma chi è nella vita di tutti i giorni Simone Baleani? “Simone Baleani è un uomo di quarantadue anni, di cui ventotto trascorsi a Portonovo. Sono arrivato da ragazzo al Molo di Portonovo cominciando a lavorare presso la famiglia di Fabrizio Giacchetti, che ringrazio di cuore per avermi sempre trattato come un figlio. Frequentavo il primo anno di scuola alberghiera all’epoca, era il 1986; la struttura del Molo, aperta dal 1952, era inizialmente adibita a bar, poi è diventato un ristorante. Il mio è stato un percorso emozionante, con una continua crescita a livello umano e professionale. Inoltre, a Portonovo ho trovato il mio angolo di Paradiso”. In che senso? “È come se a Portonovo esista un filo invisibile che collega l’uomo e la natura rendendoli un tutt’uno; non solo: questo filo unisce tutte le persone che qui vivono e lavorano qui: i ristoratori, i pescatori,
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gli operatori turistici, i parcheggiatori. C’è una vicinanza non solo fisica, ma anche umana, morale, come se si fosse tutti membri di una grande famiglia. Questo filo invisibile è una liaison d’armonia che può esistere solo qui. I rapporti umani sono sinceri, basati sulla fiducia, sulla stima reciproca”. Questo rapporto privilegiato esiste anche tra i diversi operatori? “Assolutamente sì. Anche le diverse strutture ricettive fanno gioco di squadra, collaborando per la promozione del territorio, sia in Italia, che all’estero. Portonovo per noi è un atto di fede, una meraviglia e siamo tutti ugualmente intenzionati a promuoverlo e tutelarlo. Alle spalle del nostro ristorante c’è il Fortino Napoleonico, ad esempio, che ci fa come da protezione; vicino a noi c’è Emilia, che è stata pioniera per molti versi e non si può non nominare Moreno Cedroni, avanguardista in tutti i sensi. È un discorso di armonie ed equilibri innati che si tramanda generazione dopo generazione”.
Dalle due parole trapela un incommensurabile amore per il territorio … “È proprio così. Da ventotto anni vengo qui tutte le mattine e ogni volta è un’emozione, che sia l’alba o il tramonto, che sia estate o inverno, la natura qui regala paesaggi pittoreschi, unici. Portonovo è una cornice accogliente, sia per chi desidera la spiaggia libera, che per chi cerca la spiaggia attrezzata. Chi viene qui oggi sa che ci troverà anche il prossimo anno e quello dopo ancora; ci sono turisti e clienti che ormai ‘crescono’ insieme a noi: magari sono venuti quando erano una giovane coppia e ora tornano per celebrare la maggiore età del proprio figlio. Il filo invisibile di cui parlavo prima ci lega profondamente anche ai viaggiatori e ai clienti”. Ora che siamo in inverno e come ogni anno bisogna affrontare il problema dell’erosione della costa. Da profondo conoscitore di questi luoghi, ritiene che siano adeguatamente valorizzati? “Non sono un esperto, ma credo che i
sacchi di ghiaia posti quest’anno a tutela della costa stiano dando buoni risultati. Per una protezione più completa di tutto l’ambiente andrebbero fatte opere di ammodernamento, che valorizzino ulteriormente le strutture esistenti e vadano nella direzione del risparmio energetico e dell’efficientamento. In questo momento di crisi tutti si stanno impegnando per uscire insieme da questa situazione, puntando ad ottimizzare le risorse e valorizzare ulteriormente i ristoranti, gli alberghi, i servizi esistenti. Poi c’è una cosa bella da dire: il mare, anche d’inverno è meraviglioso”. Può raccontarci qualche aneddoto legato a Portonovo? “Ce ne sarebbero un’infinità da raccontare; anzi, la invito un giorno ad andare insieme dai pescatori della zona: sono la memoria vivente di questa zona e ascoltarli è emozionante. Di Portonovo va detto che tutte le attività sono state avviate, in passato, dalle donne: gli uomini si dedicavano alla campagna, andavano in
mare a calare le reti la sera e a salparle l'indomani mattina prima dell'alba; a volte lavoravano nelle fabbriche della zona, mentre le donne si impegnavano a preparare piatti genuini e da lì pian piano sono nati i punti di ristorazione, ricettività ecc. Quindi, l’anima profonda di Portonovo, è un’anima che ha fattezze femminili”. Chef, che augurio vuole fare ai suoi clienti e ai nostri lettori? “Di essere sempre vivi, attivi. Di impegnarsi sempre al massimo, fare del proprio meglio, di essere propositivi, di non guardare alla materialità, ma valorizzare i rapporti umani e curarli nel tempo. Auguro di restare legati al passato, con lo sguardo proiettato al futuro”.
Con “Gusto & Marche” siamo una vetrina per la nostra regione “Ho aperto, all’interno dell’Aeroporto delle Marche, un negozio di eccellenze enogastronomiche marchigiane. Lavoro insieme a due soci, Samuele Piersantelli e Massimiliano Montesi, offrendo ai clienti, italiani e stranieri, un paniere di prodotti che vanno dagli oli ai formaggi, passando per i tartufi, i vari tipi di pasta. Abbiamo anche una new entry, la Salsa ai Moscioli Selvatici di Portonovo in vasetto. Abbiamo puntato al formato mignonne, che è pratico e si può trasportare in viaggio senza problemi. In vetrina, oltre ai prodotti enogastronomici, offriamo visibilità anche alle aziende del territorio: i cappellifici (abbiamo ospitato gratuitamente il Distretto di Monappone), i negozi di scarpe, quelli di alta sartoria. ‘Gusto & Marche’ è un biglietto da visita del nostro territorio”. 21
BREVI
RIO DAL TERRITO
Il Museo Colocci riapre al pubblico
Il Museo Colocci - o meglio la Casa Museo Adriano Colocci Vespucci - viene restituito alla città di Jesi dopo un lungo periodo di chiusura. Nei mesi scorsi l'Amministrazione comunale, di concerto con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico delle Marche, ha provveduto ad effettuare degli interventi di risanamento dell'immobile ubicato nell'omonima piazza, di fronte al Palazzo della Signoria, ricollocando il mobilio e l'oggettistica che erano stati trasferiti, per motivi di sicurezza, nei depositi di Palazzo Pianetti.
E’ il “Capitale umano motore di sviluppo economico per la crescita delle Marche” il tema scelto per l’edizione 2013 della Giornata delle Marche, ospitata lo scorso 10 dicembre nel Palariviera di San Benedetto del Tronto. L’evento di quest’anno – che rappresenta un’evoluzione naturale dei temi affrontati nelle edizioni precedenti – prevede l’assegnazione del Picchio d’oro alla memoria di Carlo Urbani.
Sanità: convenzione tra Marche e Puglia per la cessione di albumina
E’ stata siglata una convenzione con la Regione Puglia per la cessione di Albumina prodotta dal plasma dei donatori marchigiani. Si tratta della prima cessione in Italia fra Regioni di farmaci salva-vita derivanti da separazione del plasma donato: “Un’iniziativa che ancora una volta distingue la Regione Marche in termini di sostenibilità ed economicità del Sistema Trasfusionale Regionale – ha commentato con soddisfazione l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani – così come ci viene riconosciuto dal Centro Nazionale Sangue, consentendo un utilizzo etico e razionale dei medicinali provenienti dalle donazioni volontarie e gratuite dei donatori di sangue marchigiani”.
Dopo Rimini e Ancona, Italo aggiunge il tassello mancante al suo network adriatico e apre le vendite per la fermata di Pesaro. Dal 15 dicembre tre coppie di treni ogni giorno sperimenteranno il nuovo collegamento tra Milano (via Reggio Emilia e Bologna), Rimini, Pesaro e Ancona per verificare la risposta del territorio in termini di gradimento dei Viaggiatori. Una coppia di treni arriverà anche a Torino. Sulla rotta dell’Alta Velocità. I collegamenti giornalieri saranno tre verso Sud da/per Ancona e altrettanti verso Nord-Ovest, con le città di Rimini, Bologna, Reggio Emilia, Milano (e Torino per un collegamento al giorno).
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Il capitale umano al centro della Giornata delle Marche 2013
Italo apre le vendite su Pesaro
Il Comune di Ancona ha predisposto un fondo di solidarietà una tantum a favore di persone o nuclei nei quali sia presente un lavoratore disoccupato o collocato in CIG o con riduzione dell’orario di lavoro. La finalità del presente è quella di intervenire a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi economica, con perdita del proprio lavoro o collocati in cassa integrazione e/o comunque interessati da riduzione dell’orario di lavoro, attraverso la concessione di contributi una tantum legati al crearsi ed al permanere di tali condizioni lavorative.
XII edizione di Choco Marche: protagoniste le eccellenze artigianali
Lo Zibaldone è stato definito da molti giornali letterari e non solo, tra cui il Sunday Times, lo New Statesman e il New York Review of Books, come un “tesoro ritrovato”, un punto di riferimento imprescindibile per il pensiero moderno. Più di sette anni di traduzione hanno consegnato l'opera del poeta Giacomo Leopardi al pubblico d'oltremanica e d'oltreoceano, che si è dimostrato particolarmente sensibile e attento al pensiero leopardiano, tanto che il Financial Times lo ha definito “Uno dei pensatori più radicali del diciannovesimo secolo”.
“Ridurre si può nelle Marche”: presentato il secondo bando di selezione
Comune di Ancona: predisposto il Fondo di solidarietà
Il cioccolato artigiano è stato per tre giorni protagonista indiscusso di Piazza Pertini, ad Ancona. Ennesimo successo per la rassegna organizzata da Confartigianato, in collaborazione con il Comune di Ancona e la Camera di Commercio, giunta alla XII edizione ma sempre ricca di novità. La manifestazione ha animato la piazza da venerdì 22 a domenica 24 novembre con 18 stand. I maestri cioccolatieri, provenienti dalle Marche e da diverse regioni d’Italia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, passando per Veneto, Emilia Romagna, Toscana, hanno deliziato i partecipanti con praline originali e di altissima qualità. Novità di questa edizione: ci saranno assieme a vino e cioccolato, anche il pane fatto con la farina del Conero e abbinamenti tra birra artigianale, cioccolato e gelato.
Successo americano per Lo Zibaldone
“Ridurre si può nelle Marche”, il secondo bando regionale sul tema della prevenzione dei rifiuti, è stato presentato nella sede regionale dall’assessore all’Ambiente Maura Malaspina, e da Stefano Ciafani, Vice presidente nazionale di Legambiente, Luigino Quarchioni, Presidente Legambiente Marche, Paolo Coraducci, Unioncamere Marche, Lino Secchi, Presidente Confservizi Cispel Marche, Bernardo Piccioli Fioroni, Federambiente e Gianluca Fioretti di Anci Marche. “La Regione Marche è sempre stata molto attenta alla programmazione dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti e ha posto come obiettivo primario la riduzione del quantitativo da produrre, la vera nuova frontiera, la sfida per Istituzioni e cittadini”, ha detto l’assessore Malaspina”. 23
S W E NDAL MONDO Sudafrica Il mondo piange Nelson Mandela
L’uomo simbolo della lotta all’apartheid, il leader sudafricano Nelson Mandela si è spento a Johannesburg all’età di 95 anni a dopo una lunga malattia. Madiba, come veniva soprannominato, aveva trascorso 27 anni in carcere per essersi opposto alla segregazione razziale, lottando in modo pacifico per affermare l’uguaglianza tra bianchi e neri. Proprio questo suo impegno gli è valso, nel 1993, l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace. "Adesso riposa, adesso è in pace", ha detto il presidente Jacob Zuma annunciando la sua scomparsa. "La nostra nazione ha perso un grande figlio", ha proseguito. Messaggi di cordoglio sono arrivati da tutto il mondo.
È Dubai, negli Emirati arabi, la città scelta dalla 154° Assemblea Generale dell’Ufficio Internazionale delle Esposizioni per ospitare la prossima Esposizione Universale del 2020. Bocciate le altre città che avevano presentato la propria candidatura: la russa Ekaterinburg, la turca Smirne, già sconfitta da Milano e la brasiliana San Paolo. Il ministro degli esteri degli emirati: “Siamo orgogliosi della vittoria e della fiducia che ci è stata dimostrata da tutti i paesi che hanno votato per noi”.
USA Asta record: 14,2 milioni di dollari per il primo libro stampato in America
EAU Expo 2020: vince Dubai
La casa editrice americana Sotheby’s ha venduto il primo libro stampato sul territorio che sarebbe poi diventato quello degli Stati Uniti. Il battitore della famosa casa d’aste newyorchese si è fermato a 14,2 milioni di dollari per quest’edizione stampata nel 1640 dai coloni della baia del Massachussetts. Il libro, intitolato Bay Psalm Book, venne pubblicato a Cambridge dai leader puritani della Massachussetts Bay Colony e fu pensato per essere una fedele traduzione dei salmi originali ebraici.
L'australiano Doug Rawlinson ha creato il "giardino del cambiamento climatico". Come spiega il sito dell'australiana Abc, le specie che popolano il giardino sono, infatti, in grado di affrontare meglio gli estremi di temperatura divenuti progressivamente più frequenti: venti diversi tipi di verdure, venticinque specie di alberi da frutta e un'altra trentina di piante commestibili, oltre ad una serra sperimentale con avocado e ananas.
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Australia Nasce il "giardino del cambiamento climatico"
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S W E N G N U YO
Erano oltre 800 gli studenti che insieme ai loro docenti hanno affollato l’Aula Magna di Ateneo dell’Università Politecnica delle Marche in occasione della tradizionale giornata di orientamento organizzata dal sistema Confindustria. L’evento è stato progettato e realizzato in sinergia tra il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Ancona, Pesaro Urbino e Fermo e si è rivolto agli studenti del quinto anno degli Istituti della provincia di Ancona, agli studenti universitari delle Facoltà di Economia e Commercio e Ingegneria, ai docenti e professori e alle aziende del territorio. “Voi siete il nostro futuro – ha detto Sauro Longhi, Magnifico Rettore Università Politecnica delle Marche ad una delle sue prime uscite pubbliche – fra qualche anno avrete il mondo in mano, fatelo crescere, rivendicate con forza ed entusiasmo la possibilità di gestire il futuro”. “E’ bello vedere così tanti giovani – gli ha fatto eco Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Ancona – che sono qui oggi anche per capire qualcosa di più del nostro mondo, quello delle imprese, all’interno di un percorso di avvicinamento che per noi è fondamentale. Inseguite i vostri sogni con perseveranza e troverete la vostra strada, che potrebbe anche essere quella di diventare imprenditori come noi”.
Confindustria Ancona: 800 studenti affollano l'Aula Magna d'ateneo per 'Pensare secondo nuovi schemi'
Da un’indagine “10 edizioni di Career Day: 2003-2012” dell’Università di Urbino, condotta dallo Studio Synthesis di Daniela Cini, effettuata in occasione di questa dodicesima edizione, risulta che il 21 per cento dei ragazzi è stato ricontattato dalle aziende incontrate durante l’evento e che di questi il 34 per cento è stato inserito nell’organico dell’azienda, soprattutto attraverso contratti a tempo determinato e stage con rimborso spese. Risulta, inoltre, che la maggior parte dei laureati ha partecipato al Career Day da 1 a 3 volte soprattutto nelle edizioni dal 2009 al 2012. Le attività di orientamento proposte che sono state più utili per i ragazzi sono state i colloqui con le aziende per il 24,3 per cento, le indicazioni fornite per la stesura dei curriculum vitae per il 22,8 per cento e i laboratori di orientamento per il 12,6 per cento.
Fabriano: UniCaM e The Hive promotori di una nuova realtà imprenditoriale
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Uniurb: dieci anni di Career Day: il 21 per cento dei ragazzi viene ricontattato
E’ stato firmato a Fabriano l’accordo tra l’Università di Camerino e The Hive – Incubatore e Coworking. La partnership ha l’ambizioso obiettivo di favorire la nascita di ambienti fisici e virtuali nei quali promuovere, in un contesto aperto e collaborativo, la cultura dell’imprenditorialità, attraverso l’incontro e la collaborazione tra intelligenze. La stipula è stata siglata da Flavio Corradini, Rettore dell’Università di Camerino e da Manuela Guzzini coordinatrice del progetto. La collaborazione si inserisce in un contesto strutturale, il coworking Creative Factory Villa Miliani, che vuole diventare punto di riferimento nel contesto marchigiano e nazionale per lo sviluppo di imprenditorialità basata sull’innovazione e luogo di confronto e di condivisione su idee e progetti comuni.
Aiutare i giovani a costruire un proprio progetto di vita, favorendone l’inserimento nel mondo del lavoro. Un obiettivo importante quello che si pone la Confartigianato in collaborazione con l’I.I.S. Pieralisi di Jesi. Una sfida, se si considera il particolare momento storico. Una risposta positiva alle tematiche dell’occupazione giovanile può provenire da percorsi di alternanza scuola-lavoro che, soprattutto con l'apprendistato, possono contribuire a combattere la dispersione scolastica e a fornire occasioni di lavoro per i giovani. "Alternanza scuola-lavoro, apprendistato e formazione ‘learning by doing’ possono offrire concrete prospettive occupazionali per i giovani.”
Politiche giovanili: presentati i progetti beneficiari del cofinanziamento regionale
Jesi: presentato il progetto scuolalaboratorio di Confartigianato e IIS Pieralisi Sono undici, fra i progetti presentati dalle associazioni e dai gruppi informali di giovani sul bando previsto dal programma annuale degli interventi in materia di politiche giovanili, i progetti ammessi al cofinanziamento regionale che saranno realizzati dalle Associazioni beneficiarie con il coordinamento della Regione Marche. Sono centrati su obiettivi ampi che mirano alla promozione della partecipazione attiva e responsabile dei giovani, all’attivazione di percorsi di autonomia, anche economica, alla costruzione e alla valorizzazione dello sviluppo della coscienza civica. “Con grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore Paola Giorgi nel corso della conferenza stampa – presentiamo questi progetti che sono il frutto del lavoro che vede i giovani protagonisti: la volontà è quella di mettere a disposizione dei giovani strumenti per contribuire allo sviluppo economico, culturale e creativo della comunità”.
Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo, presieduto da Cristiano Ferracuti ha partecipato ad una missione negli Emirati Arabi (Dubai ed Abu Dhabi), in collaborazione con l’omonimo Gruppo di Confindustria Macerata, guidato da Alessandro Guzzini (presente anche Maria Cristina Loccioni, Presidente dei Giovani Imprenditori di Ancona). La delegazione, composta in totale da 30 giovani under 40, ha avuto occasione di incontrare autorità istituzionali e imprenditori che svolgono in loco le loro attività economiche. “Questo viaggio-studio – ha dichiarato il Presidente dei Giovani Imprenditori di Fermo Ferracuti – rientra nell’ambito dei nostri progetti sull’internazionalizzazione. Abbiamo avuto modo di constatare la vitalità economica e commerciale di un Paese emergente, capace di offrire concrete opportunità di sviluppo anche per le imprese del nostro territorio”.
Sarà Bagnaia il compagno di Fenati nel nuovo team di Rossi
I giovani di Confindustria Fermo a Dubai
Nel neonato team di Valentino Rossi per la Moto3, il VR46, è stato confermato Francesco Bagnaia come secondo pilota accanto all'ascolano Romano Fenati. I due hanno già corso quest'anno per i colori del Team Italia e il prossimo potranno competere ad alto livello con una KTM. Romano Fenati e Francesco Bagnaia saranno quindi i due piloti del team di Valentino Rossi, lo Sky VR46, per il prossimo campionato Moto3. Confermata così la coppia che nel 2013 faceva parte del Team Italia. Sia "Fenny" che "Pecco" non hanno ottenuto grandi risultati, per una gestione non perfetta della squadra e per le prestazioni scarse delle FTR Honda M313 rispetto alle KTM.
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LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE
Plinio Acquabona
Poeta e drammaturgo anconetano in continua tensione all'Assoluto. A cent'anni dalla sua nascita abbiamo incontrato la figlia Maria Pia, che ci ha raccontato il volto inedito di questo grande personaggio, che ha dedicato la sua vita alla fede e alla scrittura, definita la “sua donna” di A. Dachan
A
cent'anni della nascita di Suo padre, cosa resta del suo pensiero e della sua scrittura? “Non è certamente facile fare un consuntivo del pensiero e della vita di un uomo e ciò vale anche per nostro padre, che pure, come scrittore, ha lasciato tanta traccia di sé nelle sue tante opere. La sua è una di quelle figure poliedriche di cui è complicato tratteggiare un profilo in poche parole. Sicuramente un ricordo inconfondibile è rimasto, oltre che in noi quattro figli, anche in chi lo ha conosciuto personalmente. Un elogio da parte mia potrebbe apparire poco obiettivo, ma ho avuto tante occasioni per sincerarmi che il ricordo intessuto di stima e di affetto è condiviso da molti che di lui non dimenticano le qualità di scrittore e le doti umane”. Il territorio e le autorità competenti, secondo lei, hanno dato il giusto valore al contributo culturale che suo padre ha portato, o c'è stato oblio? “Penso che il convegno 'Scrittura, tu sarai la mia donna', organizzato per ce-
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lebrare il centenario della nascita, sia la risposta migliore a questa domanda e anche alla precedente. L’iniziativa del convegno è partita da alcuni amici, primo fra gli altri il Professor Alfredo Luzi, che lamentavano l’oblio calato su di lui per tanti anni e, al tempo stesso, reputavano fosse il momento giusto per la cultura letteraria attuale di occuparsi di uno scrittore che ha fatto dell’Assoluto trascendente il tema cardine di tanta parte della sua opera. Oggi è possibile parlare di letteratura religiosa con la speranza di trovare migliore ascolto rispetto al passato, nonostante il permanere nella cultura laica di un certo atteggiamento di diffidenza. L’iniziativa dunque è partita dagli amici intellettuali e da noi familiari e non dalle istituzioni. Devo tuttavia riconoscere che la proposta del convegno, seppur con qualche lacuna e indifferenza, ha trovato appoggio. E credo sia doveroso ringraziare in particolare il presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi, il Prefetto di Ancona Alfonso Pironti, Il Capo di Gabinetto Angela Buz-
zanca, il Vicesindaco Pierpaolo Sediari e l’assessore alla cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca. Non è mancata l’attenzione delle Università marchigiane che hanno accordato volentieri il patrocinio vista la levatura tanto dello scrittore, quanto dei convegnisti, poeti, critici e accademici non solo marchigiani, ma provenienti anche dall’università di Roma e Milano, oltre che dal dipartimento di italianistica della Columbia University di New York che, tramite il Professor Paolo Valesio, sta introducendo la poesia e il teatro di Plinio Acquabona negli USA”. Impegnato sul fronte politico, poeta e drammaturgo: suo padre era un uomo versatile, che definiva la scrittura come la sua donna. Cosa ricorda di questa sua attitudine? “Rispetto alla dimensione politica, direi che il suo impegno sia stato più generalmente etico e religioso, oltre che proteso al rilancio della cultura marchigiana a livello nazionale e, seppure limitatamente, internazionale.
Il verso a cui lei accenna appartiene a una delle sue ultime poesie, ma per descrivere il rapporto di mio padre con la letteratura piuttosto dovrebbe essere modificato così: scrittura tu sei sempre stata la mia donna. La scrittura infatti è stato un amore nato fin dall’infanzia: dalla bisnonna materna, figlia di un rabbino e poetessa, aveva ereditato la passione poetica, mentre una zia paterna, che ogni sera leggeva a puntate ai suoi nipotini le commedie di Goldoni, lo aveva avviato all’amore per il teatro. Verso la poesia e il teatro si era orientato dunque fin dalla prima giovinezza. Alle elementari suo maestro fu Bruno Marsili – Bruno da Osimo - un grande educatore oltre che un eccellente xilografo; da universitario vinse il premio dei Littoriali, con le lodi di Mario Sansoni; anche Mario Puccini riconobbe il suo giovane talento e lo incoraggiò. Questa passione fu poi coltivata giorno dopo giorno, con dedizione e rara costanza. Noi figli, a volte sentendoci anche un po’ trascurati, lo possiamo
testimoniare, anche se nostro padre sapeva farsi perdonare con la sua carica di affettività e la sua autorevolezza. Del resto nel suo compito di genitore aveva a fianco nostra madre, Maria Letizia, una donna vivace, capace di seguirlo nella sua passione e affiancarlo come uomo e padre. Senza di lei la sua attività letteraria certamente ne avrebbe perso”. Lo scorso ottobre si è svolto un convegno per ricordare l'opera di Plinio Acquabona: cosa è emerso dai vari interventi? “I vari interventi del convegno, la cui finalità - e non poteva essere diversamente - era quella di una prima generale ricognizione sull’opera poetica, drammaturgica e narrativa, hanno centrato un duplice obiettivo: individuare le linee principali che percorrono i diversi ambiti espressivi e contemporaneamente, seppure con ristrette incursioni, aver cominciato a scandagliare un materiale immenso di inediti. Esistono diversi romanzi che precedono l’unico pubblicato, Come la luce Immobile dovunque, e molte opere teatrali, raccolte
di poesie e poesie sciolte mai date alle stampe. Dunque si è aperta per gli studiosi un’ ulteriore possibilità di approfondimento e sono già in corso nuove ricerche e studi”. Un elemento importante nella sua vita era il rapporto con la fede: ce ne vuole parlare? “Mio padre fu un cristiano per così dire pubblico, nel senso che non solo non nascose mai di esserlo, ma fece della fede la fonte principale della sua ispirazione di poeta, drammaturgo e scrittore di prosa. Questo tratto di coerenza è stato sempre riconosciuto sia nella sua vita privata che in quella pubblica. Dal momento della sua conversione, avvenuta nel 1948 a seguito dell’incontro con Padre Pio, fino alla morte mio padre ha vissuto in stato di profonda tensione interiore verso l’Assoluto, nella profonda convinzione che il mondo per salvarsi debba necessariamente sostituire il protagonismo umano con quello divino. Egli stesso definiva il suo teatro 'Teatro dell’Assoluto' e assegnava alla propria
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LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE
poesia la funzione di testimonianza e profezia. Era solito dire che c'è un rapporto tra scrittura e preghiera, nel senso che lo scrivere è anch'esso una modalità per accedere all'infigurabile, per giungere al punto Omega di cui parla Theilard de Chardin. Anche sotto questo aspetto per noi figli, insieme a nostra madre, è stato un esempio insostituibile”. Qualcuno tra i figli ha “ereditato” la sua vena artistica? “In senso espressamente creativo, no. Nessuno di noi scrive, dipinge o altro. Mio fratello Francesco, che è frate francescano, si occupa di arte sacra ma a livello di organizzazione di mostre e di critica d’arte. Il suo intervento al convegno ha riguardato proprio le arti visive, che hanno integrato solo marginalmente e sporadicamente l’attività creativa di mio padre. Unica eccezione, alcune acqueforti e serigrafie fatte circolare tra gli amici e che comunque costituiscono un gioco concettuale condotto sul filo dell’ironia o del candore voluto”. 30
Può raccontarci qualche aneddoto legato alla vita privata di suo padre? “Questa è la domanda alla quale mi è più difficile rispondere. Ovviamente in tanti anni di vita moltissimi sono gli aneddoti e i ricordi legati a mio padre. Sono talmente tanti e ne sono così gelosa che faccio fatica ad enuclearne uno per renderlo pubblico. Posso tuttavia raccontare questo. Dopo la grande scossa di terremoto del giu-
“Fece della fede la fonte principale della sua ispirazione di poeta” gno 1972, come tutti gli anconetani fuggimmo da casa e piantammo una grande tenda da campeggio nel parco di Villa Gusso, che oggi appartiene all’I.N.R.C.A. ma allora era sede di un convento di frati. Mio padre resistette un paio di giorni lontano da casa e dalle sue carte, dopo di che decise, contro il parere di tutta la famiglia, di rientrare 'perché ave-
va da fare', cioè da scrivere. La mattina successiva, mia madre, mia sorella ed io, alquanto preoccupate perché la notte c’erano state nuove scosse, ci affrettammo verso casa (Villa Gusso è abbastanza vicina a Via Trieste dove abitavamo al numero 34). La città era deserta e spettralmente silenziosa, le case abbandonate, non c’era un’anima in giro. Appena imboccata Via Trieste, cominciammo a sentire un brano di Beethoven, evidentemente mandato a tutto volume. Ci accorgemmo poi che il suono proveniva dalla finestra dello studio di mio padre il quale, finalmente e totalmente solo, dava massimo sfogo alla sua grandissima passione per la musica classica. E, avvicinandoci a casa, sentimmo anche il ticchettio della sua inseparabile macchina da scrivere che non aveva potuto abbandonare neanche per il terremoto. Lo trovammo nel suo studio sorridente e tranquillo, in viso l’espressione beata che aveva quando poteva immergersi in pieno in quei due grandi amori: la musica e la scrittura”.
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ALTO ARTIGIANATO
Qui nasce la croce pettorale di Papa Francesco Loreto è considerata la capitale mondiale degli articoli religiosi. Siamo andati a trovare Renato Moroni, titolare della LAL Srl, azienda che dal 1965 crea artigianalmente oggetti d'arte sacra, per scoprire questo mondo fatto di sapienza e spiritualità di A. Dachan
P
uò raccontarci come è nata la LAL articoli religiosi? “L'azienda, a carattere familiare, è stata fondata nel 1965 da mio padre e mio zio. L'attività è iniziata in uno scantinato dove si faceva lavorazione del legno. Con gli anni Loreto si è affermata sempre di più come patria degli articoli religiosi, così, per rispondere alla crescente richiesta del mercato, la bottega si è rinnovata, dando il via alla produzione di grani per corone da rosario. Negli anni '70 c'è stata un'ulteriore evoluzione, con l'avvio della lavorazione di articoli in argento; fino agli anni '80 circa sono state mantenute parallelamente le produzioni di articoli da regalo e religiosi, finché, nel 1986, non si è deciso di puntare solo su questi ultimi”. Chi sono i vostri clienti tipo? “Oggi possiamo contare su circa 700 clienti fissi tra negozi e santuari; si tratta naturalmente di un settore di nicchia,
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rivolto ad un segmento di mercato molto specifico. Lavoriamo molto in Italia, ma il grosso del nostro target si trova all'estero. Purtroppo sta diventando sempre più difficile relazionarsi con il mercato italiano: i tempi di pagamento sono estenuanti e troppo spesso gli artigiani si trovano a 'dover fare da banche', facendo crediti a lungo termine, mentre gli istituti preposti per questo tipo di operazioni, non sempre svolgono pienamente il proprio ruolo...”. Quali sono i paesi di riferimento sul mercato estero? “Naturalmente tutti i paesi cattolici, in particolare l'Europa (a Medjugorje abbiamo un ingrosso), l'America Latina, il nord America. Siamo presenti anche nei paesi dove i cristiani sono una minoranza, ma il livello di devozione è molto alto, come ad esempio nei paesi asiatici, nelle Filippine, in India e Corea : lì le persone credono e professano veramente, non
trascurano affatto la pratica religiosa, come accade sempre più spesso qui”. Come si struttura il vostro lavoro? “Siamo un po' come le hostess oggigiorno: fanno il check-in, le operazioni di imbarco e assistono i passeggeri durante i volo. Noi operiamo nello stesso modo: a partire dalla lavorazione della materia prima, fino alla sua promo-commercializzazione, seguiamo ogni singolo passaggio. Siamo una realtà a conduzione familiare: anche gli operai che sono con noi da oltre trent'anni fanno parte della famiglia ormai. Ognuno di noi è in grado di seguire le diverse fasi della creazione di un articolo, ma abbiamo voluto comunque specializzarci, chi nella manualità, chi nel marketing ecc.. Ad esempio io passo tra i sei e i sette mesi l'anno in viaggio per curare la parte delle vendite”. Come ci diceva prima, quello degli articoli religiosi è un segmento di nicchia: quali sono i punti di forza per essere
competitivi e vincenti? “Noi puntiamo moltissimo sulla qualità, il design e l'originalità dei pezzi. Il nostro lavoro è 100 per cento made in Italy e questo è senza dubbio un valore aggiunto per noi. Abbiamo diverse certificazioni che sono un riconoscimento importante del nostro lavoro: nel 2005 siamo stati tra i primi in Italia ad aver ottenuto “Made in Swarovski element”, un'etichetta utilizzata da marchi selezionati, per agevolare l'identificazione dei Cristalli Swarovski, contrassegnando l'autenticità e l'integrità del prodotto; nel 2006 abbiamo ottenuto la MEA - Marche Eccellenza Artigiana - Tale premio nasce dall'esigenza di individuare e valorizzare imprese artigiane tradizionali che operano nel territorio Marchigiano da più generazioni. Oggi siamo leader in Italia per gli articoli religiosi.” Una delle vostre creazioni di punta è senz'altro la croce di Papa Francesco:
qual è la sua storia? “Il giorno in cui è stato nominato Papa Francesco e si è affacciato per salutare i fedeli abbiamo subito notato la croce pettorale che indossava. Ci siamo informati su chi fosse l'artista che l'ha creata, uno scultore genovese scomparso ( Antonio Vedele 1930-1997 ) e abbiamo chiesto agli eredi i diritti per la riproduzione. Molti, invece, hanno riprodotto la croce senza alcun diritto. Gli unici che creano quella originale siamo noi: è il nostro modo di lavorare, riconoscere l'impegno altrui e rispettarne l'originalità”. Per le prossime festività, che regalo suggerireste? “Prima di suggerire un oggetto specifico vorremmo rivolgere un invito a tutti: riscoprire i valori della famiglia, la sua importanza a livello spirituale, affettivo, come riferimento importante in ogni fase della vita. Natale è l'occasione ideale per questo tipo di riflessioni. Da un punto di
vista materiale, le festività per noi non rappresentano un momento di aumento delle vendite, che invece si declinano lungo tutto l'arco dell'anno. Suggerirei come dono un bel presepe d'ulivo fatto a mano, un oggetto legato alle nostre tradizioni italiane”.
“Una lunghissima esperienza maturata nel tempo insieme ai gusti e alle tendenze di quasi tre generazioni di consumatori. Da falegnameria si è trasformata in realtà artigianale, percorrendo con tenacia e determinazione tutte le tappe della sua costruzione aziendale in sintonia con le esigenze del territorio in cui si trova ad operare e mantenendo uno speciale legame con la sua città di origine, Loreto, capitale mondiale della Corona da Rosario” 33
PRIMO PIANO
“La nostra caratteristica è la multisettorialità” Alessandro Carlorosi, direttore di Paesaggio d’eccellenza, ci racconta gli obiettivi e i programmi di questa associazione che opera nel Maceratese, dedita alla valorizzazione del patrimonio industriale e artigianale marchigiano di A. Dachan
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irettor Carlorosi, Paesaggio d'eccellenza è un'associazione culturale dedicata alla valorizzazione del patrimonio industriale e artigianale: come è nata questa realtà? Come è strutturata? “Nel 2003 la Fimag iniziative Guzzini crea un Comitato Promotore composto da Comune di Recanati, Università di Camerino e Studio Conti e ipotizza la costituzione di un Centro Studi e Documentazione della realtà produttiva del distretto delle vallate del Potenza e Musone site al centro delle Marche. Nel giugno del 2005 viene costituita l’Associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza, fondata dai soggetti del Comitato Promotore e alcune tra le più importanti imprese del distretto: Acrilux, Brandoni, Campetella Robotic Center, Clementoni, Eli, Eko, FBT Elettronica, Garofoli porte, Marcello Giorgio, Raimbow, Rotopress, Tec34
nostampa, Valenti & Co. e la Camera di Commercio di Macerata. Le aziende che aderiscono all’Associazione investono, in termini culturali, nella promozione e valorizzazione del patrimonio industriale e artigianale risultato del complesso di tradizioni ed esperienze innovative in riferimento a tecniche, tecnologie, attività della produzione, professioni, uomini e imprese. Due sono gli elementi chiave su cui poggia il progetto: Il Paesaggio, quale elemento coesivo di un panorama produttivo caratterizzato da multisettorialità e l’Eccellenza, quella individuata nelle aziende del territorio, sulla base di un’attività di documentazione della loro storia sia produttiva che sociale. Tra le azioni associative c’è la creazione di uno spazio museale -il Centro Studi Il Paesaggio dell’Eccellenza- all’interno della Galleria Civica Guzzini a Recanati che documenta la cultura industriale
marchigiana. L’Associazione gestisce questo spazio offrendo alle imprese un luogo multitasking rivolto al territorio e ai turisti in cui far conoscere la storia economica e la realtà produttiva dell’area. Si promuovono iniziative anche nel territorio, che coinvolgono i centri urbani della regione, come la rassegna “Notturni Industriali” che raggiunge un pubblico molto ampio su temi di cultura d’impresa. Altri progetti riguardano l’interazione tra impresa e comunità come il contest “Paesaggi del lavoro” che ha permesso di creare un fondo fotografico di oltre 500 immagini dei luoghi del lavoro nelle Marche e, per finire, le iniziative che di connessione tra il mondo della scuola e l’industria”. Quali sono i vostri ambiti operativi? “Il ruolo dell’Associazione è di affiancare le imprese d’eccellenza per fare rete,
Settimana della Cultura d’Impresa 2010 – Aula Magna Università di Macerata
anche con soggetti pubblici, e realizzare iniziative culturali. Raccogliamo la memoria storica delle aziende ad esempio stiamo realizzando dei video interviste ai fondatori delle aziende. L’attività associativa promuove la realtà produttiva locale attraverso la storia, consentendo alle imprese di evidenziare le solide radici che, oggi più che mai, certificano la qualità e l’affidabilità industriale”. Secondo lei, alla luce dell'attuale congiuntura, il modello imprenditoriale marchigiano risulta ancora vincente? “Il modello ha basi molto solide che nascono dalla pratica agricola; Il lavoro rurale, infatti, ha reso le persone flessibili ai cambiamenti in generale. Nel DNA marchigiano c’è inoltre l’esperienza maturata con il saper fare legato all’artigianato e il saper vendere sviluppato nei secoli grazie ai flussi commerciali con tutto
Notturno Industriale 2013 – Cortile Palazzo Lucangeli, Porto Recanati MC
il mondo. Risulta poi vincente il modo in cui gli imprenditori ancora pongono attenzione al capitale umano che da sempre è stato un valore aggiunto e ha reso stabile questo sistema. Sarà fondamentale, senza dubbi, ridefinire i rapporti tra forze economiche e sociali che consentirà di proseguire la ripresa nell’ottica di una veloce crescita”. L'artigianato rappresenta un fiore all'occhiello del made in Marche e del made in Italy: qual è lo stato di salute di questo settore? “Nelle Marche si continua a creare manufatti di straordinaria bellezza e qualità, sempre più connotati da una forte e moderna ricerca tecnica. Il vero problema di questo settore è la mancanza di una nuova generazione di artigiani, ma fortunatamente stanno nascendo associazioni, spin off di importanti imprese artigiane,
che investono risorse su questo tipo di formazione. Il Paesaggio dell’Eccellenza collabora con queste associazioni per mettere in luce, in particolare ai giovani, le potenzialità di questo settore che può offrire grandi soddisfazioni”. Che quadro è emerso dalla XII Settimana della Cultura d'Impresa organizzata da Confindustria? “La rassegna nazionale ha confermato che le imprese investono sempre più e meglio in Cultura per promuovere la loro storia. Sono state decine le iniziative coordinate da Museimpresa e promosse dai più importanti musei e archivi aziendali d’Italia che hanno permesso di leggere, attraverso il patrimonio culturale delle imprese, la storia del nostro Paese. Nella nostra serata, al teatro La Rondinella di Montefano (MC), è andata in scena una rappresentazione teatra-
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PRIMO PIANO
le inedita prodotta insieme all’autore e attore marchigiano Giorgio Felicetti che racconta l’avventura dell’industria italiana della fisarmonica, nata a Castelfidardo (AN) nel 1863, con intermezzi musicali suonati dagli strumenti musicali che rappresentano il distretto marchigiano. Il linguaggio teatrale riesce a coinvolgere un pubblico molto ampio e per questo stiamo tentando di realizzare una produzione da far girare nei teatri d’Italia. La serata, patrocinata dalla Regione Marche, è stata aperta da un dibatto dove sono state illustrate alcune esperienze di collaborazione tra industria e arte dalle quali sono nati interessanti progetti culturali e opportunità per le imprese”. Recentemente vi è stato assegnato un prestigioso premio: ce ne vuole parlare? “Sì, il Premio Internazionale sullo Sviluppo Locale, avviato nel 2007 dall’Agenzia di Sviluppo Integrato di Caltagirone, ci
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è stato assegnato a Cluses in Francia lo scorso 4 ottobre. La Commissione giudicatrice ha apprezzato la capacità di mobilitare diverse imprese su temi di interesse generale e che rappresentano "beni pubblici" da salvaguardare con l'attenzione non solo alla qualità del paesaggio ma anche alla qualità dei prodotti e del lavoro. Grande plauso hanno avuto le iniziative per la conservazione della memoria storica delle imprese e delle competenze professionali al lavoro sul territorio. Ci siamo aggiudicati il premio nella sezione imprese a pari merito con la rete di Banche di Credito Cooperativo e uscendo vincenti dal confronto con Eataly. L’esperienza di Adriano Olivetti è alla base dell’idea di organizzare la sezione imprese e quindi per noi che lavoriamo su questi temi e per tutti gli imprenditori che credono in questo progetto è un grande riconoscimento che ci incoraggia
a proseguire”. Quali sono i prossimi appuntamenti che vi vedranno protagonisti? “Recentemente abbiamo allargato la territorialità a tutte le Marche, pertanto accoglieremo adesione già pervenute da parte di importanti realtà imprenditoriali che vogliono conservare e promuovere la loro storia e il territorio. Il museo ospiterà nuove e coinvolgenti iniziative affinché diventi sempre di più un punto di contatto con i giovani e sia una vetrina da inserire nell’offerta turistica della regione. Stiamo imbastendo e rafforzando i rapporti anche con le associazioni culturali e le istituzioni pubbliche del territorio per fare sempre più sistema ottimizzando le risorse. L’asse impresa, turismo e cultura è vincente e in questo momento bisogna continuare a investire su questi temi per una prospettiva di crescita economica, ma soprattutto e sociale”.
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LE MARCHE CHE SPICCANO
occioni
Enrico L
Alluvione evitata: quando l'impresa è amica della natura La riqualificazione e la cura di un tratto dell’Esino, ad opera del Gruppo Loccioni, con la provincia di Ancona e i Comuni di Rosora e Maiolati-Spontini, ha evitato l’esondazione e ingenti danni per gli abitanti e le imprese. Una buona pratica, che può essere replicata a cure della Redazione
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ra dal 1990 che non si verificava un evento di piena del fiume Esino così rilevante come quello di questi giorni. La straordinarietà delle piogge, che hanno raggiunto i170 mm, sta soprattutto nell’estensione dell’area interessata:tutto il bacino dell’Esino è stato colpito contemporaneamente, in maniera intensa e per più di 24 ore, raggiungendo una portata di oltre 1000 mc/sec. Secondo i calcoli teorici e le serie storiche, infatti, un’alluvione di tale portata dovrebbe avvenire una volta ogni 200 anni: questo significa che le condizioni e le variabili ambientali sono talmente cambiate da minare la validità del modello previsionale. Nonostante gli svariati disagi, però, il tratto dell’Esino che scorre nell’area compresa tra l’uscita della SS76 Maiolati-Castelplanio e quella di ApiroMergo, è rimasto negli argini. È, quindi,
il momento di parlare della necessità di un’attività preventiva, basata sulla cura e sulla pulizia del fiume stesso. I due chilometri di fiume in questione, dal 2012, sono stati, infatti, “adottati”. Grazie ad una stretta collaborazione tra pubblico e privato, si è posto in essere un ingente intervento nel corso degli ultimi anni, che ha già portato i suoi frutti. È quindi evidente l’importanza dell’aver riportato il fiume all’interno dei suoi argini naturali, ripristinandone l’originale configurazione, di continuare a provvedere periodicamente e sistematicamente alla pulizia e alla manutenzione degli argini e degli alvei del fiume e alla manutenzione e alla pulizia della vegetazione e delle alberature circostanti. È stato creato un gruppo che unisce e coinvolge la Provincia di Ancona, capitanato dall’Ingegner Massimo Sbriscia, Dirigente del Settore Tutela e Valorizza-
zione dell’Ambiente e Capo della Protezione Civile, insieme ad una molteplicità di Istituzioni, come la Regione Marche, i Comuni circostanti di Rosora e Maiolati, in un confronto ed una collaborazione paritetici con una realtà imprenditoriale importante e radicata nel territorio, come il Gruppo Loccioni. L’impegno diretto di un’impresa privata ha fatto sì che la gestione stessa del fiume sia stata semplificata, generando un’unità di intenti tra tutte le Autorità e rendendo i processi decisionali più veloci ed attuabili. Il Sindaco di Maiolati Spontini, Giancarlo Carbini ha affermato: “Enrico Loccioni aveva visto giusto nel volere fare i lavori lungo l’alveo del fiume Esino e avevamo visto giusto anche noi, con l’importante aiuto del nostro Ufficio Tecnico, nel costruire insieme un percorso che superasse le tante difficoltà burocratiche”.
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LE MARCHE CHE SPICCANO L'alluvione del 1990, stabilimento di Angeli di Rosora
L’impegno diretto di un’impresa privata ha fatto sì che la gestione stessa del fiume sia stata semplificata, generando un’unità di intenti tra tutte le Autorità e rendendo i processi decisionali più veloci ed attuabili
Accanto all’attività preventiva, è stata altrettanto importante quella di continuo monitoraggio del livello del fiume: gli aggiornamenti raccolti e comunicati in tempo reale dalla Protezione Civile della Regione Marche, sono stati efficacemente integrati in un sistema di monitoraggio ideato e gestito dal Gruppo Loccioni. I 2 chilometri adottati dell’Esino sono diventati un vero e proprio laboratorio di innovazione tecnologica per la sicurezza. Sono già stati implementati un sistema di webcam ed un sistema di sensori per lo scalzamento delle pile, di sensori idrometrici per la rilevazione del livello del pelo dell’acqua, di briglie, vale a dire dei salti artificiali per la gestione della corrente dei fiumi. L’integrazione di queste soluzioni altamente innovative, ha permesso di misurare e verificare l’andamento della piena e di attivare, con un’ora di anticipo, un piano di emergenza per
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limitare i possibili danni. Anche l’attività di salvaguardia del Ponte di Scisciano è stata cruciale. Proprio l’estate scorsa, grazie all’attività e agli investimenti provenienti da questa collaborazione, la terza campata è stata aperta, rinforzandone le fondazioni, e anche il ponte è stato dotato di molteplici webcam e svariati sensori per il monitoraggio del fiume. Questo importante intervento di manutenzione ha evitato che il ponte cedesse all’irruenza del fiume, sventando che crollasse come nel 1990.  Questo rappresenta un valido modello di collaborazione, facilmente attuabile ed auspicabile, che consente di avere una visione sistemica e funzionale del fiume, e più in generale del territorio in cui esso si colloca. Anche il Sindaco di Rosora, Lamberto Machetti, ha riconosciuto che
“I lavori che Enrico Loccioni ha effettuato nel tratto del fiume Esino, oltre ad aver protetto dalla sicura inondazione l’ azienda, ha difeso anche parte del territorio mettendo in sicurezza diverse famiglie. È stata una scelta lungimirante, che dovrebbe essere d’esempio per tutti”. Collaborazioni come questa, portano quindi alla ottimizzazione e alla riformulazione di una gestione intelligente ed oculata delle risorse economiche sul territorio: investono in attività lungimiranti di manutenzione predittiva e periodica, andando a prevenire i dissesti idrogeologici, portando nel lungo periodo ad una riduzione delle risorse necessarie per le attività legate alla sicurezza immediata, al soccorso e alla ricostruzione.
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LE MARCHE CHE SPICCANO
Rural Bloggers sempre connessi con il mondo rurale Nasce a Monsano il progetto Rural Pride, un nuovo modo di intendere la valorizzazione del territorio rurale da un'idea di e-xtrategy e di Fausto Faggioli di Fabio Lo Savio
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romuovere un nuovo concetto di promozione del territorio rurale attraverso l'utilizzo delle nuove modalità di comunicazione e puntando sulla formazione degli operatori che in quel territorio lavorano e producono ricchezza. Questa in sintesi la finalità del progetto “Rural Pride” (www.ruralpride.it), nato dalla capacità di un team di lavoro consolidato ed accreditato, di creare un sistema per la promozione del territorio che comunichi le eccellenze presenti (enogastronomia, accoglienza, produttori, storia, cultura) attraverso una comunicazione innovativa, che si avvalga degli strumenti digitali in maniera efficace, proponendo la formazione agli operatori. Gli amanti del mondo rurale devono imparare a parlare al mondo dei turisti incrementando la riconosci-
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bilità di un territorio grazie alle nuove tecnologie. Questo è il credo di Fausto Faggioli, romagnolo, esperto di marketing territoriale, presidente di Earth (European Academy for Rural Territories Ospitality), promotore della cultura e dei valori della ruralità, docente in numerosissimi corsi in Italia ed Europa, che ha ispirato il progetto. Rural Pride è realizzato in collaborazione con Michele Luconi, amministratore delegato di e-xtrategy di Monsano, e presentato a Fiera Cavalli di Verona e ad Agrietour di Arezzo. Il gruppo di lavoro è consolidato, già artefice di numerosi progetti legati alla promozione del turismo rurale ed affiatato per la più che decennale collaborazione, finalizzata ad un percorso di crescita sulla comunicazione ed innovazione per il brand “Fattorie Faggioli”.
Al Salone dell'Agriturismo di Arezzo, in particolare, il convegno “Rural Bloggers: sempre connessi con il Mondo Rurale, 2014-2020” è stata l'occasione per presentare questo nuovo modo di intendere la promozione del territorio rurale italiano. All'incontro hanno partecipato anche quattro rural blogger provenienti da differenti parti d'Italia, che si sono fatti portavoce dell'esperienza acquisita nel corso dei loro viaggi confrontandosi con gli attori del territorio presenti (istituzioni ed imprese) provenienti da Marche, Veneto, Puglia, Sicilia, Emilia-Romagna, Sardegna e Campania, che comunicano la loro “esistenza” e le loro eccellenze. “E' ormai indispensabile – ha spiegato Luconi – che quando si parla di promozione del territorio, la domanda incontri sempre più l'offerta e che si affermi un
nuovo concetto di promozione del territorio rurale attraverso l'utilizzo delle nuove modalità di comunicazione puntando sulla formazione degli operatori che in quel territorio lavorano e producono ricchezza: il progetto Rural Pride nasce proprio con queste finalità”. Il team è formato anche da alcuni professionisti, che a vario titolo ed in plurime occasioni hanno maturato significative esperienze nel mondo della promozione territoriale, della formazione, dell'accoglienza, del turismo, e hanno familiarità con la progettualità comunitaria. Il ruolo dei blogger nel progetto è quello di trasmettere le sensazioni e le esperienze che vivranno nel territorio che visiteranno. “Rural Pride – ha aggiunto ancora Luconi - nasce dalla convinzione che per tutelare un territorio non occorre più
solo lavorare per la conservazione della biodiversità ma occorre valorizzarlo e renderlo conosciuto per le caratteristiche che possiede tenendo conto delle novità tecnologiche a disposizione, dei nuovi linguaggi e della formazione degli operatori dell'accoglienza, che sarà curata dal coach senigalliese Paolo Manocchi”. Il progetto è rivolto in particolar modo alle istituzioni pubbliche - Regioni e GAL (Gruppi di Azione Locale) - che intendano promuovere i propri territori intercettando le risorse comunitarie previste nel Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Guarda ovviamente anche agli imprenditori, i produttori, le aziende del territorio che abbiano compreso la necessità di poter beneficiare della vendita di un intero territorio e non della singola struttura o città, e vogliano mi-
gliorare la propria capacità di accoglienza lavorando sulla formazione all'accoglienza. “Ormai non si vende più una camera d'albergo o un piatto di pasta ma un intero territorio e – spiega Fausto Faggioli – non è più il grande che mangia il piccolo ma il veloce che mangia il lento, quindi per tutti gli imprenditori rurali non c'è tempo da perdere ed è ora di cogliere le numerose opportunità che si stanno presentando”. “Anche le Marche sono un territorio in gran parte rurale e con enormi potenzialità – conclude Faggioli – e con gli amici del Gal Colli Esini San Vicino e con i Comuni dell'entroterra jesino il discorso è già avviato e sta a noi far capire la strategicità del progetto Rural Pride a loro come in tutti i territori della nostra meravigliosa Italia”.
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Dale Evans scrittore, attore e cantautore americano
& Capodanno NATALE
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Andar per Nativita’ Da Ascoli a Pesaro, un tour nella nostra regione per un Natale più raffinato sul versante dell’anima di Gabriele Bevilacqua
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n Natale all’insegna di quel portentoso patrimonio di opere d’arte, il più delle volte sconosciute, presenti nelle Marche. L’arte come occasione di raccoglimento spirituale, sull’esempio di Santa Teresa di Gesù e Sant’Ignazio di Loyola. Magari avendo sottomano una lirica di Pirandello o un racconto di Sartre. La Natività (che diventa Adorazione alla presenza di pastori o Magi) è uno dei temi più frequentemente rappresentati nell'arte religiosa, per quanto la vera e propria rappresentazione, mutuata da testi apocrifi come il Protovangelo di Giacomo o le Rivelazioni di santa Brigida, compaia molto tardi nell’arte cristiana, legata alla proclamazione della divina maternità di Maria (concilio di Efeso, 431) e all’istituzione nel 335 del Natale. Forte è il valore simbolico di alcuni elementi iconografici. Per esempio, la mangiatoia rappresenta, secondo certi padri della Chiesa (Gregorio di Nissa, Giovanni Crisostomo e Ambrogio)«un altare sim-
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bolico». Invece, antichi edifici in rovina –come nella bellissima Adorazione dei pastori di Francesco di Giorgio Martini (1485-90)- derivano da una credenza pagana, riportata da Jacopo da Varazze, secondo la quale il Tempio della Pace a Roma sarebbe crollato solo quando una vergine avesse partorito. Chi volesse approfondire può farlo con il bel saggio di Verdon Timothy Natività L’iconografia della Natività dalle origini a oggi (2009). Quanto ai grandi maestri possiamo qui citare il Lotto (1530), col Gesù Bambino intento a giocare con il muso di un agnello portato in dono dai pastori (forse i ritratti dei committenti), il Giotto della Cappella degli Scrovegni (1303 circa), con Giuseppe chiuso in sé, con la testa appoggiata sulla mano, Piero della Francesca (1470 circa), Botticelli (Natività mistica, 1501), la Natività di Giorgione (intorno al 1500). Non meno valore ha la Natività notturna di Jans Geertgen Tot Sint (1490 circa), uno dei primi notturni nella storia dell’arte, con il Bambino che, secondo la visione misti-
ca di Santa Brigida di Svezia, “emanava una luce talmente fulgida da oscurare la candela che Giuseppe teneva in mano”. Quanto ai moderni basta il P. Gauguin col suo Te tamari no Atua (Nascita di Cristo) (1896) o il meno noto espressionista tedesco Emil Nolde con la sua Natività (1912). E nelle Marche? Cominciamo da Fermo. Qui grandeggia l’Adorazione dei pastori del Rubens (1608), dove ci vedi il Bambino che irradia nel mondo una luce abbagliante, proprio come si legge nel Protovangelo di Giacomo (“e nella grotta apparve una gran luce che gli occhi non potevano sopportare”). Dal capoluogo ci dirigiamo verso Ripatransone. Qui in particolare possiamo ammirare la sala intitolata “40 artisti per il presepio” con stampe di R. Guttuso, M. Maccari, E. Treccani, P. Fazzini, U. Mastroianni, R. Brindisi e E. Greco. Ad Ascoli ci attendono le opere del Maestro di Ascoli, di Biagio Miniera (1697-1755), una Natività di scuola vento-cretese e di Ignoto fiorenti-
no imitatore di Jacopo del Sellaio (1442– 1493). Interessante la Natività presente nella chiesa di Santa Lucia a Montalto (XVI secolo), come pure a Montecassiano nella collegiata di Santa Maria della Misericordia la minuta predella dell’Adorazione dei Magi di Mattia della Robbia (1527-1532), inserita nella grande pala in terracotta dipinta e invetriata, con esuberanti decorazioni naturalistiche di crivelliana memoria. Incredibilmente suggestiva è di Lorenzo Lotto l’Adorazione dei Magi (1552-59) del Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, sebbene opera frutto della collaborazione tra il maestro e il suo discepolo Camillo Bagazzotti. Il gusto quasi popolare del racconto (la posizione di Melchiorre ai piedi del Bambino), con un’ambientazione nordica (“alla tedesca”), rende senza dubbio obbligatoria una sosta al museo lauretano. Chi ama i ‘lotteschi’ passi da Matelica nella chiesa di San Francesco per vedere il grande olio su tela di Simone De Magistris e suo fratello Giovanfrancesco.
Allievo del Lotto (“garzone de servicij e bisogni miei e perfectione de casa, etiam de l’arte per imparar … “ scrive il vecchio maestro), in questa originale Adorazione dei magi (1566) il pittore di Caldarola ci offre la testimonianza di un artista ingiustamente minore. A Jesi, presso la Pinacoteca civica, troviamo un interessante Presepe in terracotta policroma invetriata (prima metà del ‘500) di P. P. Agabiti (1465-1540) e un bel disegno di Carlo Maratta (Adorazione dei pastori, seconda metà del XVII). Merita una sosta un’altra Adorazione, quella di Nicola Bertucci (1759), conservata presso il Santuario delle Grazie. Come pure, spostandoci a San Marcello, l’Adorazione di Nicolaus Amatorius (1639), poetico esempio di una provincia appartata anche sul piano figurativo dell’arte. A Montecarotto, nella sacrestia della chiesa Collegiata, possiamo ammirare un’anonima Adorazione dei pastori (metà sec. XVII) di un postcaravaggesco (Gentileschi?). Altro esempio di Madonna che adora il Bambino posto in terra sopra un
lembo del suo mantello è il commovente frammento di affresco attribuito a Giovanni Antonio Bellinzoni (1463), presso la chiesa di Santa Chiara di Sassoferrato. A Urbania è conservata una pregevole Adorazione dei pastori di Anonimo (XVII secolo). Terminiamo il nostro giro, a Pesaro presso il Museo civico. Siamo di fronte la Pala Pesaro di Giovanni Bellini, precisamente davanti alla predella della Natività (1471-74). Quest’ultima opera può degnamente concludere, con quel raccolto misticismo e quell’apertura al paesaggio e alla natura (l’albero, i poggi e i filari di alberi, l’azzurro delle montagne più lontane), il nostro personale tragitto nel territorio marchigiano. Quanto abbiamo trascelto è una selezione parziale. Tuttavia, anche l’opera più sconosciuta qui segnalata, pare confermare le parole ispirate di Giovani Paolo II: “il Dio del Vangelo è la Bellezza”. In questo senso, l’arte ci guida.
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Vale più il regalo o il Pensiero di farlo? Il termine “regalo” deriva probabilmente dall'antica Spagna ove i sudditi erano tenuti a fare doni al re. Chiarissimi antropologi e sociologi hanno dedicato i loro studi a teorizzare un tema che sembra futile solo a chi è superficiale. Astuti economisti, nei moderni contesti sociali e di mercato, hanno rivoluzionato e commercializzato un concetto che, direttamente o indirettamente, ci coinvolge tutti. Noi abbiamo incontrato il più popolare e generoso esponente in materia! di Monica Manzotti
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aro Babbo Natale, due mesi fa, per festeggiare il compleanno di una persona per me speciale, mi sono domandata se valessero più gli auguri o il pensiero stesso di farli. Nel dedicargli Happy Birthday ho sperato di donargli almeno un sorriso dato che io (una persona e non Facebook) stavo onorando il giorno in cui era cominciata la sua vita (che nel tempo avrebbe incontrato e stimolato la mia). Da quella spontanea riflessione sono nate queste confidenze che mi piacerebbe condividere con te… Innanzitutto ho una curiosità: quante lingue conosci? Tu sei amico di tutti i bambini del mondo! “Ah, ah, ah! Una lingua magica la nostra perché non si trova in nessun libro o dizionario. Anzi più si cerca di apprenderla e più la si disimpara. Questo è uno dei
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rari casi in cui la volontà non conta”. Ma che linguaggio usano i bambini nelle loro letterine? “Loro sono poliglotti perché sanno esprimersi con la dolcezza che non ha limiti culturali e geografici. A volte mi rattristo perché i potenti dell'economia, sempre più spesso e biecamente, giocano con loro per trasformarli in marionette ma confido continuamente nella genuinità e nella forza del loro cuore”. E con i grandi come va? “Immagino che tu per grandi voglia intendere gli adulti. Io non faccio una suddivisione anagrafica perché si può essere bambini anche in età adulta e viceversa (cosa possa significare essere bambini, poi, ne parleremo un'altra volta!). Posso aggiungere solamente che in genere non si rivolgono a me coloro che pensano che il portafoglio possa esaudire onnipoten-
temente qualunque desiderio. Avrei la curiosità di chiedere loro in cosa consista la magica autonomia di quest'oggetto ma non riesco mai ad incontrarli perché vanno sempre di fretta”. Babbo Natale, avviamo una scuola dove si insegna a fare i regali? “No, no, no! Certe cose non si imparano dagli altri, credimi che è molto più semplice di quanto si pensi. Spesso quando si parla con altre persone si è più attenti a sé stessi, o attirati dalla spider che sfreccia a fianco, piuttosto che alle parole udite. Così si perde l'essenza e l'unicità umana di quella persona, si perde tempo e, a proposito, si sciupa lo spunto per restituirgli, sotto forma di regalo, un'espressione di sé e della nostra relazione. Osserva coloro che si fermano davanti alla vetrina di un negozio: in quel momento non è tanto la loro immagine a
“
Caro Babbo Natale, adesso so anche io perché piaci così tanto. Accanto al tuo pancione e con le mani tra la tua barbona si può stare caldi!
”
specchiarsi nel vetro quanto piuttosto i loro ideali rappresentati dagli oggetti che la vetrina stessa propone. In una società consumistica il messaggio che ne deriva è spesso di scarso valore affettivo (talvolta inversamente proporzionale al suo valore di mercato) perché le abitudini commerciali massificano e mistificano i sentimenti più originali e puri”. È più semplice fare o ricevere doni? “Si può essere bravi sia a farli che a riceverli o ci si può trovare in difficoltà per motivi diversi. Dipende... Accettare un dono significa aprirsi alla persona che lo sta porgendo e significa anche riconoscere lei stessa ed il motivo per cui lo sta facendo. Non sempre si è stati amati incondizionatamente per cui ci si è abituati a considerare il regalo in base alla circostanza che l'ha prodotto (matrimonio, laurea, festività, promozione, anniversario commerciale, etc) piut-
tosto che in relazione ad uno spontaneo slancio affettivo. Per tali persone risulta incredibile, addirittura faticoso, convincersi che dietro un simile gesto possa esserci un messaggio vero e positivo di stima, di affetto, di amicizia, di gratitudine. I bambini in questo sono fantastici! I loro occhi, mentre scartano i pacchi, brillano come le stelle e riscaldano come il fuoco scoppiettante di un camino! Essi hanno la capacità di regalare un loro disegnino, un sorriso o un fiorellino appena colto come se fosse, e come in realtà è, l'oggetto più prezioso del mondo”. Una delle difficoltà del donare è forse di natura economica? “No, in passato questo è stato spesso un alibi. Per il presente, però, vi consiglio di approfittare della contingenza economica per non fare più quei pensierini che non sentite realmente. Chi li ha ricevuti molto probabilmente neanche si
accorgerà di questa mancanza. Ne beneficerete voi, le vostre relazioni umane si purificheranno e l'ecologia del nostro pianeta ne trarrà giovamento”. Monica, posso farti io una domanda? “Certo!” Qual è stato uno dei regali più sorprendenti che hai ricevuto? “Una sera di diversi mesi fa parlai con un amico della curiosità che avevo di assaggiare il tè al gelsomino. L'indomani mattina mi regalò giusto una bustina di tè al gelsomino che aveva trovato nel buffet dell'hotel presso cui aveva alloggiato per la notte. Un Pensiero semplice, sorprendente ed amabile!”
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L’azienda agricola Tonti Giorgio è situata nel piccolo paese di San Marcello, zona ideale per la coltivazione dell’ulivo, ed è seguita con cura e passione coniugando le buone tradizioni del passato con le innovazioni di processo e di prodotto per la miglior gestione dell’oliveto. Come una volta le olive vengono raccolte a mano, al giusto grado di maturazione, e spremute in frantoio entro le 24 ore. L’olio poi, filtrato goccia a goccia su strati di cotone idrofilo, viene conservato in contenitori di acciaio inox, per garantire la miglior preservazione di profumi e sapori. Colle Nobile è un olio di bassissima acidità e molto ricco di sostanza fenoliche che svolgono un’importante azione di contrasto dei radicali liberi e dell’invecchiamento cellulare ed è un alimento fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, di trombosi e di diversi tipi di tumore. Dal rapporto di stretta collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche nasce il progetto di recupero e valorizzazione delle varietà autoctone con un basso impatto ambientale. Rosciola dei Colli esini, Mignola e Raggia sono le varietà attualmente in recupero nel rispetto di una filosofia di equilibrio tra innovazione e tradizione perché è fragrante in ogni sua varietà. L’azienda produce 5 monovarietali (oli ottenuti in purezza da singole cultivar): Leccino, Frantoio, Mignola, Raggia e Rosciola dei Colli Esini. Il leccino è consigliato da abbinarsi alle bruschette, il Frantoio a insalate estive, la Mignola a grigliate di carne e zuppe, la Raggia a insalate e carni bianche, la Rosciola per il pesce. La diversità delle cultivar fornisce una varietà di note aromatiche che variano dai frutti di bosco alla mandorla verde, dalla mela al carciofo. Il forte legame dell’Azienda con il territorio si esplica tramite l’ideazione di coinvolgenti iniziative ed eventi che coniugano informazione ed intrattenimento sul tema dell’olio, come passeggiate in uliveto con seguente degustazione dei monovarietali in azienda, picnic tra gli ulivi con menù della tradizione che esaltano l’olio e letture in uliveto.
Panettone al Rosso Conero e mosto con gocce di cioccolata e uvetta
Abbiamo sempre avuto l’idea di proporre alla nostra clientela un panettone natalizio, ma una delle caratteristiche che ci contraddistingue è saperci distinguere con prodotti che parlano di noi, della nostra storia e che nascono dalla nostra terra. Uno di questi è il Panettone al Rosso Conero con l’aggiunta di mosto con gocce di cioccolata e uvetta. È una creazione artigianale e, dopo innumerevoli prove e un paio d’anni per aggiustare il tiro seguendo personalmente la ricetta, siamo riusciti a trovare il giusto mix di sapori per far legare tutti gli ingredienti ed ottenere un prodotto sopraffino. Una delle caratteristiche principali è il suo colore, dato dall’aggiunta nell’impasto del Rosso Conero appena vinificato, quindi molto più profumato e da un colore rosso porpora molto marcata. L’uvetta utilizzata per avere più sapore e consistenza, viene invece lasciata tutta la notte antecedente l’impasto immersa nel Rosso Conero, per poi unirsi con migliaia di gocce di cioccolato che rafforzano il sapore del panettone a favore del sentore amarognolo che riequilibra il gusto. Abbiamo, in ultimo, tolto quasi del tutto lo zucchero a favore del mosto di Rosso Conero che, essendo molto dolce, ha dato quella marcia in più sotto il profilo della lievitazione: è stata la mossa azzeccata per renderlo più soffice e leggero. Un prodotto classico per le feste natalizie, ma rivisitato sotto tanti punti di vista, per mettere al consumatore un po' più di curiosità e portare sulle tavole un prodotto diverso, originale e perché no, accompagnato da un buon Rosso Conero. Un motivo di convivialità per regalare qualche momento di spensieratezza e allegria in un periodo non troppo facile.
Domodimonti la qualità nel calice
L’Azienda Agricola Domodimonti si estende su circa 35 ettari di vigneto e 8 di oliveto. I vigneti sono stati rinnovati in gran parte a partire dal 2005; i terreni sono di medio impasto, tendenzialmente argillosi e giacciono su due vallate parallele con sbocco diretto sul mare. Questo comporta una buona areazione ed escursioni termiche tra notte e giorno durante i mesi più caldi che conferiscono caratteristiche di pregio alle uve. Le varietà coltivate sono Merlot, Petit Verdot, Montepulciano, Sangiovese, Cabernet S., Pecorino e Passerina. Nel comune di Montefiore dell’Aso è situata la nuova cantina, costruita attraverso un’architettura poco impattante sull’ambiente e dotata di elevata tecnologia per la produzione di vini di altissima qualità e altamente innovativi. La Mission Aziendale è di produrre vini dalle caratteristiche uniche, che siano grandi ambasciatori del territorio e che contribuiscano al piacere del consumatore anche attraverso la loro naturalezza. Con questi obbiettivi lo Staff tecnico della Domodimonti ha elaborato un complesso disciplinare di produzione che prevede, mediante l’uso di tecniche innovative e sperimentali, la riduzione dell’impiego di prodotti di sintesi sia nella conduzione del vigneto sia nelle procedure di vinificazione per ottenere vini privi di residui di agenti chimici. I vini prodotti sono sei, unici e inconfondibili: il “Passione e Visione”, rosso di grande particolarità, prodotto unicamente con uve Petit Verdot, il "Solo per Te", prodotto con uve Montepulciano, il "Messia blend di Montepulciano e Merlot", il "Picens blend di Montepulciano Sangiovese Cabernet e Merlot" ed infine il “Licoste" prodotto con uve Pecorino ed il Dejav con uve Passerina.
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Cosa propongono gli chef marchigiani per Natale e Capodanno? »Fabrizio Facchini
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osa ci sarà nei calici? “Puntiamo molto sui nostri vini Marchigiani. La mia selezione per quest'anno sono tre cantine che si trovano in un raggio di dieci km dal nostro ristorante: la prima è la Cantina Santa Barbara di Stefano Antonucci, quasi sempre presente nei nostri eventi, le Vaglie per accompagnare un antipasto di pesce e il Stefano Antonucci Rosso per un primo di carne e tartufo. Dopo viene la Cantina Garofoli di Loreto e la sua produzione di Montecarotto. Una delle mie scelte di questa cantina é il Podium, sempre il benvenuto. Una cantina che mi piace molto, inoltre, è quella di quel “Matto” di Natalino Crognaletti della Cantina Fattoria San Lorenzo di Montecarotto con i sui Verdicchi e Rossi Piceno intensi e naturali. Da provare: Le Oche Riserva.” Che augurio vuole fare ai suoi Clienti e ai nostri Lettori? “Prima di tutto, vorrei spendere alcune parole per le persone che ancora quest'anno sono in difficoltà; un numero in crescita dovuto a diversi fattori: crisi, aziende che chiudono, investitori che scappano via, mafia... Non disperate mai, andate avanti! So che sembra facile parlare cosi, però se abbandoniamo sarà ancora più difficile. Vengo da una 52
famiglia emigrata in Belgio negli anni '60 e sembra di tornare a quel lontano periodo. Credo nel territorio, nell'Italia e in tutto il suo potenziale. Un paese come questo non può essere in crisi; ha tutto, dal nord al sud: paesaggi, storia, cibo, folklore ... Credete in tutto questo, puntate sul vostro territorio, non abbiate paura d’investire, riconvertitevi nel settore turistico, sfruttate le vostre idee, andate avanti. Questa terra offre un lavoro ad ognuno. Le Marche attualmente offrono questa opportunità, tanti stranieri (ma anche italiani) la chiamano già: la 'nuova Toscana'. Per concludere, auguro da parte mia e della mia famiglia di passare con felicità queste feste di fine anno con famigliari,
amici, colleghi; ringraziamo di cuore i nostri clienti che apprezzano il nostro lavoro e hanno creduto in noi dall'inizio. Ancora buon Natale e felice anno nuovo”.
Menu Natale 2014 by Antico Borgo Ristorante Arcevia Aperitivo di Benvenuto Prosecco Andreola Mises En Bouche Il crudo, Gambero Rosso e Yuzu Il cotto, Coscie di Rana e Burro alle Erbe Antipasti Ostriche di Bretagna e Vinaigrette al Melograno Aragosta in Velouté di Sedano Primi Mezze Maniche di Gragnano al Nero di Seppia, Sardine e Pistacchio di Bronte Cappelletti in Brodetto di Gamberi di Fiume Secondo Baccalà alle Erbe, Gazpacho di Pomodorini Confitti al Moscovado, Patate Ratte Gratinate, Olive al Forno e Capperi di Pantelleria Fritti Pre Dessert Castagnole della Nonna con il suo Croccantino e Visciola di Cantiano Bussotto Dolce Tronchetto di Panettone in Zuppa di Kaki e crema di Vaniglia Bourbon Vini Selezionati della Cantine Santa Barbara - Acqua, Caffe incluso.
»Moreno Cedroni
»Sabina Tuzi
Quale menù proporrà per Natale? “Per il menù di Natale quest'anno come sempre la Degusteria propone i piatti classici del natale piceno: il fritto delle feste e la galantina, i raviolini in brodo con faraona e castagne, tagliolini con ragù della festa e l'immancabile agnello. Nella piccola pasticceria non mancheranno il fristingo, il torrone e il panettone fatto in casa”. E per Capodanno? “Per il capodanno opteremo, invece, per un cenone di carne con alcuni piatti di pesce e l'immancabile cotechino e lenticchie. Entrambi i menù,seppur composti da piatti di tradizione locale seguiranno la mia filosofia di cucina: materie prime locali e la la tradizione che strizza l'occhio all'innovazione”. Cosa ci sarà nei calici? “Nei calici ci saranno etichette locali (Montepulciano Passerina e Pecorino) e bollicine tutte italiane”. Un augurio ai suoi clienti e al nostri lettori “A tutti i miei clienti e ai lettori auguro un sereno Natale e un augurio di un 2014 pieno di speranza coraggio e fiducia!”.
Quale menù proporrà per Natale? “Il giorno di Natale, da molti anni, tengo il ristorante chiuso e lo passo in famiglia; a volte vado da mia suocera in campagna, a volte cucino io per loro. Nel primo caso si punta su ricette di carne di un pranzo tipico marchigiano con stracciatella in brodo di gallina, i cannelloni al ragù,, il bollito di carne e poi la grigliata mista, e poi alla fine i lupini, pranzi buonissimi ma molto sostanziosi. Nel secondo caso, invece, io ricette che magari hanno poco a che fare con il Natale, ma so che a loro piacciono molto, come la polentina con le vongole, i passatelli in brodo di pesce e la frittura mista, e poi il panettone che faccio io”.
dicchio dei castelli di Jesi ed un riesling alsaziano”. Un augurio ai suoi clienti e al nostri lettori “Auguro a tutti di vedere il prossimo anno la nostra cara Italia riprendersi da questa stanchezza e permettere a noi tutti di ripensare il futuro in modo positivo”.
E per Capodanno? “A capodanno preparo un menù con le ricette migliori dell’anno, sia della Madonnina che del Clandestino, quindi inserirò iplin di pesce con salsa di porro e curry, il roast beef con tonno bianco e topinambur, il fish and chips e magari un torrone ghiacciato”. Cosa ci sarà nei calici? “Nei calici uno champagne per festeggiare la mezzanotte, mentre per la cena uno champenoise marchigiano, un ver-
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Un sodalizio buono come il pane...ttone! Sotto l’albero di Natale una grande novità nel panorama enogastronomico marchigiano: due storiche aziende la Dolciaria Giampaoli e la Distilleria Varnelli – hanno realizzato un nuovo, gustosissimo prodotto artigianale a cura della Redazione
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tiamo parlando del panettone aromatizzato al Varnelli, una fusione del celebre Panciocc della Giampaoli e del rinomato liquore all'anice. Due le versioni: il Panciocc al Varnelli - commercializzato dalla Giampaoli attraverso i suoi canali di vendita (principalmente grande distribuzione) - e il Pancorretto, distribuito dalla Varnelli nei suoi canali ho.re.ca. (enoteche, ristorazione, pasticcerie, ecc.). E’ il risultato di una sinergia creata tra due aziende marchigiane che insieme fanno 250 anni di storia, due casi di eccellenza artigianale apprezzata non soltanto fuori dai confini regionali ma an-
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che all’estero. La Giampaoli, infatti, è stata fondata nei primi anni del Novecento, mantenendo sempre un’estrema attenzione verso i gusti e le necessità dei Clienti: basti pensare alla linea Zuccherozero – realizzata per le persone con problemi glicemici - oppure ai dolci senza latte, senza colesterolo, a quelli biologici. La Varnelli, nata nel 1868, ha legato il suo nome al famoso liquore all'anice, una rivisitazione raffinata della tradizionale ricetta del mistrà, ma ha nel tempo allargato la gamma di prodotti (amari, tonici digestivi, cocktail, punch, aromatizzanti per impasti e creme).
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Loreto patria degli articoli religiosi Tra le produzioni d’eccellenza nelle Marche gli oggetti d’arte sacra hanno un’importanza di primo piano. L’azienda Falasco, dal 1980, crea artigianalmente rosari, immagini di santi, catenine, coppette, anellini. Eccovi la loro storia di A. Dachan
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uò raccontarci la storia della vostra azienda? “L’azienda inizia la sua attività nel 1980, a Loreto, finalizzata alla produzione e vendita di articoli sportivi (inizialmente il nome dell’azienda era, infatti, Euro Coppe), ma considerata la sua localizzazione e l’esperienza trentennale nel settore degli articoli religiosi del titolare Franco Falasco, dopo qualche anno, diversifica la produzione iniziando a realizzare anche articoli sacri. Con il passare del tempo, la produzione di articoli sportivi viene completamente abbandonata per cedere il posto al settore religioso e della componentistica in metallo per rosari. Per poter soddisfare le esigenze della clientela offrendo articoli personalizzati, l’azienda ha realizzato investimenti in macchinari all’avanguardia e personale specializzato, in grado di offrire articoli destinati 56
ai mercati esteri e oggetti specifici per i vari santuari nazionali ed esteri”. Voi producete articoli religiosi: qual è il vostro target principale? “Il nostro target principale in questo momento sono i produttori di rosari a Loreto e i grossisti a Roma e in Vaticano. Lavoriamo bene anche con i distributori del mercato estero, principalmente Brasile, Messico, USA, Colombia, Israele”. Quali sono gli articoli dedicati a Papa Francesco? “La produzione di articoli dedicati a Papa Francesco è iniziata con medaglie e portachiavi in metallo. A seguire abbiamo realizzato le crocere, ossia le medaglie per congiungere i rosari, poi i quadretti, le scatoline portarosari, fino alla produzione della Croce del Buon
Pastore, ossia la croce che il Papa porta al petto realizzata dall’artista Vedele e che noi abbiamo prodotto nella versione originale in differenti misure”. Loreto è patria degli articoli religiosi: quanto incide il contesto in cui vi trovate sul vostro operato? “Proprio la nostra ubicazione, presso la principale zona industriale a Loreto, ci ha permesso di espanderci in quasi tutto il mondo cattolico. Infatti, i clienti, soprattutto esteri e non solo, che sono alla ricerca di articoli sacri vengono proprio a Loreto, patria della produzione dei rosari (a Loreto centro esiste anche una statua dedicata alla coronara, l’assemblatrice di corone da rosario) e di minuteria sacra in metallo. Inoltre il nostro marchio registrato "CF" riportato su gran parte dei nostri articoli è stato uno dei mezzi più importanti per farci
pubblicità e per far conoscere il nostro marchio Made in Italy nei mercati dove siamo presenti attualmente”. Tradizione e innovazione: come si conciliano nel vostro lavoro? “Nella nostra azienda la tradizione è rappresentata dal titolare Franco Falasco che opera nel settore da sessant’anni ormai, mentre l’innovazione è stata portata dal figlio Federico, che ha operato dei cambiamenti principalmente nell’officina dove tutti gli stampi obsoleti prodotti negli anni '90 sono stati sostituiti da stampi più moderni realizzati tramite una più sofisticata tecnologia e con caratteristiche proprie per ottenere prodotti a costi inferiori, in modo da essere sempre più competitivi, versatili e veloci nelle consegne. Ovviamente, nel settore è importare rispettare la tradizione, ma occorre offrire
anche idee nuove che rientrino sempre nei parametri della religione cattolica”. Nel periodo delle festività tutti sono alla ricerca del regalo migliore: voi cosa consigliate quest'anno ai vostri clienti? “Da quando è stato proclamato il nuovo Papa, l’80 per cento della nostra produzione è orientata verso tutto quello che raffigura Papa Francesco e ad ogni udienza e ogni suo discorso la sua popolarità e la fede in ogni cristiano aumentano sempre di più e così pure la vendita di tali prodotti. Anche in occasione del Natale, consigliamo questi prodotti, nella fattispecie quadretti e scatoline portarosari tipo filigrana, questi ultimi realizzati esclusivamente dalla nostra azienda oppure quadretti e statuine raffiguranti la Natività”.
“A Loreto centro esiste anche una statua dedicata alla coronara, l’assemblatrice di corone da rosario”
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Villa Fornari
Località Le Calvie 2, Camerino (MC) Tel. 0737 637646 - www.villafornari.it Cibo eccellente, atmosfera elegante e la presenza costante di un padrone di casa, Alessio, che ha fatto dell’accoglienza un’arte, trasmettendo la sua passione a tutto lo staff presente in sala. Gustosissimi gli antipasti, ottima la carne, vera delizia i dolci : il tutto sapientemente abbinato a dell’ottimo vino. Tutto il menù sembra coerentemente studiato per offrire la tradizione con preziose rivisitazioni, quindi che si tratti di cucina di mare o di terra, aspettatevi sorprese fatte a posta per deliziarvi il palato condite con quel calore e quella semplicità perfetti per 58
abbandonarsi a buon cibo e ottime conversazioni. Le sale del ristorante sono ospitate nelle sale a piano terra dell’omonima villa relais, di origine settecentesca, che offre una vista incomparabile su Camerino e sulle montagne circostanti. Da non perdere una visita alla cappellina settecentesca, con arredi originali: i proprietari saranno lieti di mostrarvela se ne farete richiesta
Urbino dei Laghi Via san giacomo in foglia 7 Loc. Pantiere, Urbino (PU)
La location è unica, forse per questo occorre un po’ di pazienza per raggiungerla, grazie alla totale immersione nella natura con laghetti artificiali, querce secolari fin dentro il ristorante ed un giardino curatissimo a fare da cornice. L’interno non è da meno grazie al total white sobrio e caratteristico allo stesso momento: travi in legno, pavimenti in marmo, parquet e pietra sono finemente accostati e, uniti ad un ricercato arredo, rendono questo luogo estremamente accogliente. La carta dei vini e delle birre è curata dal sommelier Alan Mancini e accompagna la cucina di due grandi Chef: Stefano Ciotti, “romagnolo
Symposium 4 stagioni
Via Cartoceto, 38 - Cartoceto (PU) Tel. 0721898320 - www.symposium4stagioni.it nel sangue” che coniuga cultura, tradizione e territorio unitamente a tecnica e innovazione, e Thomas Morazzini, che possiede una grande esperienza nella lavorazione del cioccolato e del lievito. Due nomi importanti che propongono piatti della cucina regionale italiana, marchigiana e romagnola, valorizzata dalla qualità delle paste fresche, dall’accurata ricerca nella scelta di salumi e formaggi e dalla qualità delle carni, oltre a un nuovo concetto di pizza. Fondamentale è anche la ricerca e l’utilizzo di materie prime, che provengono in larga parte dall’azienda agricola, interna alla Tenuta.
Situato tra le suggestive colline che caratterizzano l’entroterra di Fano, il Symposium 4 Stagioni è una delle grandi espressioni della cugina marchigiana con i numerosi riconoscimenti ricevuti e l’ambitissima stella Michelin. Gli esclusivi piatti, realizzati con le specialità della zona come il tartufo ,il formaggio di fossa, e l’ottimo Olio di Cartoceto DOP, sono frutto della creatività e della professionalità dello chef Lucio Pompili, instancabile cultore di ottime materie prime a chilometri 0. La prelibata offerta di specialità a base di carne e pesce, si con-
cretizza in piatti originali e trova sempre il giusto accompagnamento con vini accuratamente selezionati dallo stesso chef, a partire dal rosso Li Cante, orgoglio della cantina Symposium e perfetto in abbinamento a carni rosse e selvaggina, quest’ultima grande passione dello chef Pompili. Al ristorante è possibile abbinare un soggiorno nell’eleganti camere dei resort.
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
I VIAGGI DI MICHELA Corinaldo: citta’ palcoscenico… e citta’ presepe
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iei cari lettori, oggi la nostra rubrica ci fa immergere tra le affascinanti mura di Corinaldo, vero palcoscenico a cielo aperto di uno dei borghi più belli d’Italia, nell'atmosfera divertente di una gita fuori porta tra colleghi. Miei compagni di viaggio l`arguto Carlo e la gioviale Alessandra. A rendere ancora più ricca la nostra esperienza si sono uniti, quali ciceroni d`eccezione, il giovane sindaco Matteo Principi, il dinamicissimo parroco Don Peppe e la gentilissima Lucia, vera paladina e promotrice delle bellezze di Corinaldo. A tutti loro va un sentito grazie per il calore e l’accoglienza. Forse molti di voi conoscono Corinaldo unicamente per la famosa festa di Halloween, quando il centro del paese diventa un grande suggestivo “parco divertimenti” all'aperto, con tunnel della paura e casa degli spiriti ospitati nei vicoli e nei landroni del borgo, allestimenti “spettrali” e spettacoli di maghi e di streghe a sorprendere i visitatori all’insegna del brivido e del divertimento. Non c’è dubbio, “La festa delle Streghe” di Corinaldo è un grande evento da non perdere nell’ambito del calendario marchigiano. Ma mai come dopo questa giornata mi sono veramente resa conto di quanto
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Corinaldo sia anche molto di più. Il nostro percorso di scoperta inizia dal giro delle favolose mura, una cerchia muraria di quasi un chilometro, meravigliosamente intatta e fra le meglio conservate delle Marche, che avvolge completamente il nucleo concentrico e in salita del centro storico, intervallando porte bastionate, camminamenti di ronda, poderosi baluardi poligonali, torrioni circolari e pentagonali, guardiole e piombatoi. In alcuni tratti è addirittura possibile camminare sopra a questa possente fortificazione ed è proprio qui che se ne gode a pieno la meraviglia. Saliamo i gradini di una torre merlata e ci scopriamo nella terrazza di un’abitazione privata che ha cuore nella torre stessa e che ogni mattina – beato chi vi abita! - offre il buongiorno con una superba vista dai coppi cittadini alle dolci colline della vallata intorno. Proseguiamo percorrendo i camminamenti di ronda e nuovi affascinati scorci del borgo si aprono al nostro sguardo e ci invitano ad immergerci fin dentro i vicoli più nascosti. Così, risalendo la bellissima scalinata con il Pozzo della Polenta, luogo simbolo di Corinaldo, arriviamo ad un angolo che indubbiamente è uno dei più pittoreschi e simpatici del borgo. Ci troviamo in
Via Piaggia, al civico n. 5, e questa è la casa di Gaetano detto Scuretto. Un’effige sulla facciata della dimora racconta la sua singolare storia: " Questa è la “casa” di Scuretto, al secolo Gaetano, calzolaio, uomo semplice ed eccellente bevitore. Il figlio, emigrato in America, gli mandava regolarmente dei soldi per costruire una casa, a Corinaldo, dove tornare un giorno ad abitarvi. Scuretto i soldi se li beveva regolarmente nelle osterie del borgo, finché il figlio, insospettitosi, chiese una foto della casa. Scuretto allora fece costruire solo la facciata, con tanto di numero civico, e si fece fotografare di fronte, come affacciato ad una delle finestre. La casa, o meglio la facciata oggi è ancora qui, incompiuta, anche perché i soldi non arrivarono più". "Questo è solo uno dei tanti personaggi che hanno fatto la storia, folle e bizzarra, di Corinaldo!" ci dice Lucia. E prosegue raccontandoci delle stramberie dei tanti “matti di Corinaldo, facendoci piegare dalle risate. Una di queste ha per protagonisti due cittadini ancora viventi che tutt’oggi si contendono la proprietà di un inefficace cannone di fico, da loro progettato e costruito per “bombardare” dalle mura di Corinaldo la vicina cittadina di Montenovo (Ostra Vetere) con la quale perdurava una rivalità
Cantina Langelina – Hotel Ristorante Via Delle Ville, 53 60013 Corinaldo (AN) Tel. 333 728 3676 Leondina Coutry House Via S. Bartolo, 76 Corinaldo Ancona Tel. 347 188 7328 Palazzo Boscareto Via Niccolò Boscareto, 4 60013 Corinaldo Cel. 333 473 5452
per questioni di confini. Presero dunque un tronco di fico, lo scavarono e ne fecero un cannone. Il giorno dello sparo si radunarono sulle mura tutti i cittadini per assistere alla caduta di Montenovo. I sette più coraggiosi reggevano il cannone mentre il comandante dava fuoco alla miccia. Si udì un tremendo boato e quando il fumo si diradò, i sette erano a terra privi di vita. Il comandante esclamò: "Il cannone ha sparato forte, tanto forte che qui ne sono morti sette, pensate un pò quanti ne avrà uccisi a Montenovo". Ridendo, tra una storia e un’altra, arriviamo in cima alla scalinata della Piaggia e qui, vi giuro, non c’è foto che descriva a sufficienza tutta la bellezza! Qui non può mancare un aperitivo all’Osteria Scuretto, con tavoli interni ed esterni, per apprezzare bontà selezionatissime di formaggi e salumi locali. Beh, devo dire che a Corinaldo il buon mangiare è un must. Anche la locanda dell’Armoguasto ci ha completamente stregato con le sue ricette prelibate, che portano in tavoli i veri sapori della tradizione, in un’atmosfera vintage tutta riattualizzata e molto ben curata che ci ha fatto sentire come apprezzatissimi ospiti accolti a casa della nonna. Mi ricorderò per sempre degli
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DOVE DORMIRE:
DOVE MANGIARE:
Trattoria Armoguasto Via La Piaggia 6, Corinaldo (AN) Tel. 327.0979781 Osteria de Scuretto Via Cimarelli 2, 60013 Corinaldo (AN) tel. 347.2631354 orario di apertura: 9.30 - 2.00 chiuso lunedì
gnocchi fatti a mano con pecorino, ciauscolo e fave, così come del caffè servito dalla moca in raffinate tazzine limoges che mi ricordano tanto mia nonna quando tirava fuori dalla vetrina della sala le sue porcellane più pregiate per accogliere un ospite importante. Molte altre cose ancora abbiamo visto e vissuto durante quella mattinata a Corinaldo che non vi è sufficiente spazio per raccontarne: la raccolta civica di Claudio Ridolfi, il Santuario di S. Maria Goretti (nata e vissuta a Corinaldo), l’Antico Molino Patregnani (esempio straordinario e ben conservato di molino ad acqua, che al contempo è anche frantoio e cantina, a pochi minuti d’auto dal centro di Corinaldo). Vi invito tutti ad andare a scoprire di persona questa incantevole cittadina, magari, perché no, in occasione di questo Natale. Durante il periodo festivo la cittadina diventa un suggestivo presepe a cielo aperto e si anima di numerosi eventi di contorno al mercatino natalizio e al Capodanno, tra i quali vi segnalo: DOMENICA 22 Dalle ore 10 alle ore 20 – Centro Storico Mercatini Natalizi
Ore 16.00 – Via del corso CASA DI BABBO Ore 16 – Centro storico I Pony (Rossetta, Skippy e Nuvola) faranno divertire tutti i bambini . Ore 17.00- Centro storico Spettacolo itinerante del Gruppo storico “Combusta Revixi” e a seguire l’Associazione Pozzo della Polenta offrirà ai presenti la famosa “Polenta del Pozzo” Ore 18.00 Largo XVII Settembre Discesa dei Babbo Natale a cura del gruppo CAI Ore 21.00 Chiesa di San Francesco Concerto Corpo bandistico Città di Corinaldo e Città di Staffolo MARTEDI’ 31 Serata Belle Epoque – Capodanno a Corinaldo con spettacolo di operetta (“ LA VEDOVA ALLEGRA” - Ore 19.00- Teatro Goldoni) e cenone di Capodanno in costume (Ore 21,30- in Piazza).
Scrivi a: m.rossi@maravigliatravel.it I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
A cura di Maraviglia viaggi www.maravigliaviaggi.it
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA
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’ Hotel Excelsior offre al cliente amante del buon vivere un luogo lontano dagli schemi, vicino per stile di vita ad un concetto di lusso moderno e razionale. I favolosi ambienti si animano, nella notte più lunga dell’anno, ospitando il Gran Galà di San Silvestro con casinò, ricchi premi e musica live. A disposizione degli ospiti la splendida Spa vista mare per rigenerarsi dopo le fatiche della festa. Un occasione per visitare la città di Pesaro con i Musei Civici di Palazzo Mosca e le splendide ville Caprile e Imperiale immerse nel Parco Naturale del Monte San Bartolo.
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Il pacchetto comprende • Cocktail di benvenuto all’arrivo • 2 notti in camera Comfort • Ricca colazione a buffet con prodotti freschi del laboratorio di pasticceria • Gran Galà di fine anno con cenone e party accompagnati dalla musica del “Il Diavolo e l’Acqua Santa” • Casinò dopo la mezzanotte con roulette e black jack e tanti premi in palio: viaggi e soggiorni, trattamenti spa e cene • Brunch di Capodanno al Bistrò (acqua, succhi di frutta e caffè inclusi) • Accesso alla Spa Excelsior con sauna, sala relax, area fitness e piscine con idromassaggio (ingresso su prenotazione) • Massaggio ad impacco a scelta tra miele o cioccolato e vaniglia o cioccolato e fiore di Tiarè o Giglio • Late check out su disponibilità • Free Wi-Fi Da euro 399 a persona PESARO (PU)
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA
CAPODANNO 2014 VILLA LATTANZI Luxury Refuge***** V
illa Lattanzi è una dimora del’ 700 che sorge a Torre di Palme, circondata dal verde intenso del Bosco del Cugnolo. Caratterizzata da una splendida posizione panoramica sul mare Adriatico è un vero e proprio gioiello riportato al suo antico splendore da un’accurata opera di restauro. Imperdibile per chi vi soggiorni una visita alla celebre Grotta degli Amanti, raggiungibile con una passeggiata a piedi e al borgo fortificato di Torre di Palme , affacciato sul litorale, d’incredibile suggestione e fascino storico-artistico.
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Il pacchetto comprende: • 3 notti in camera Comfort vista mare con colazione • Christmas Gift • Aperitivo di San Silvestro • Gran Gala di Capodanno con spettacoli d’intrattenimento e musica • Dolce risveglio: Brunch del 1 gennaio con delizie dolci e salate
Da euro 390 a persona TORRE DI PALME (FM) a
Lo charme di una festa senza fine è nel tuo Luxury Refuge
La magia del NATALE, l’attesa del NUOVO ANNO
La Magia del Pranzo di Natale € 45.00 (bevande incluse) Gran Galà di Capodanno € 120.00 (bevande incluse) con Intrattenimento: musica live
Brunch del 1 Gennaio € 35.00 (bevande incluse)
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA Capodanno tra 100 Torri ad Ascoli Piceno VILLA SGARIGLIA Capodanno 2014 nella la città delle 100 torri! Villa Sgariglia Resort è un invito a fare un tuffo nel Piceno, tra natura, arte e tradizioni. Un Veglione speciale per la coppia o la famiglia, nella cornice di una dimora signorile settecentesca. Approfittatene per un tour della splendida città di Ascoli alla scoperta delle sue alte torri medievali e dei dettagli curiosi nascosti nel paesaggio urbano. La vostra attenzione si soffermerà nella lettura delle singolari incisioni sugli architravi delle antiche dimore con motti e proverbi in latino e in volgare, a volte ironici e irriverenti, a volte sottili espressioni della saggezza popolare. Il pacchetto comprende: •2 notti in camera matrimoniale con colazione a buffet •Cenone di gala di San Silvestro con veglione e intrattenimento musicale dal vivo •Pranzo del 1 gennaio, bevande incluse
Da euro 200 a persona - ASCOLI PICENO
Avventura Romanticismo CAPODANNO CHARME E RELAX - URBINO RESORT Brinda al nuovo anno all’insegna del benessere! Urbino Resort 4* è un complesso di antiche case coloniche, oggi elegantemente riadattate alle esigenze del vivere contemporaneo, sparse in ben 360 ettari di oasi faunistica e di tenuta a coltivazione biologica. Uno spazio in armonia con la natura e con la bellezza del panorama circostante. E pochi chilometri, Urbino, perla del Rinascimento e città dal fascino immutato nei secoli. Il pacchetto comprende: • 2 notti in camera superior presso Urbino Resort & Spa con ricca prima colazione a buffet • Gran Cenone presso il ristorante Urbino dei Laghi interno alla tenuta con intrattenimento musicale • Brunch del 1° Gennaio 2014
Da 225 euro a persona - URBINO (PU)
Un Capodanno da Ricordare HOTEL UNIVERSAL Festeggia il Capodanno ammirando il fascino del mare d’inverno! L’ideale per rilassarsi e cominciare il nuovo anno alla grande. E cogli l’occasione per partecipare al Capodanno in piazza che anima le vie del centro storico con una delle feste più belle e partecipate della Regione. Il pacchetto comprende: • 2 notti in camera vista mare in HB, Cenone a buffet incluso* • Frigobar, incluso Kit dell’abbraccio (accappatoio e ciabattine) • wi -fi, Mediaset Premium, Internet Point *Il Cenone, non prevede intrattenimento musicale o animazione per permettere agli ospiti di prendere parte ai festeggiamenti in piazza a Senigallia.
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Tradizione Spumantistica Italiana 70
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
Andar per Borghi e Mercatini Un atipico itinerario marchigiano in vista del Natale di B. Piccolo
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ta per iniziare la corsa ai mercatini che, volente o nolente, sono entrati a far parte del nostro immaginario natalizio. Musica, caldarroste, luci e chincaglierie allieteranno i nostri pomeriggi prefestivi. Ha un che di romantico l’idea del mercatino che affonda radici in Germania e Alsazia già nel XIV secolo. Il primo documento che attesta un mercato di Natale è datato “1434” e ha avuto luogo a Dresda, seguito da Strasburgo e Norimberga. Dai paesi Nordici a macchia d’olio, si è diffuso anche in Italia, in primo luogo al Nord, affascinanti i mercatini di Trento e Merano, per poi sbarcare anche sul nostro territorio attirando flotte di famiglia e bambini. Al di là del mercatino in sé, evento comunque sempre piacevole, il mercatino natalizio, per lo più realizzato all’interno di piccoli borghi e paesi spesso inesplorati, apre la possibilità di una nuova
prospettiva aperta sui nostri territori. Vengono esplorati e sperimentati, spazi, paesi, piazze e borghi quasi sconosciuti. Vi propongo un breve percorso, assolutamente non esaustivo, all’interno dei nostri mercatini natalizi marchigiani. Non mi soffermerò sulle città più conosciute come Ancona, Senigallia, Pesaro ma proprio su quei paesini marchigiani che potremo cominciare a scoprire nel periodo natalizio. E mentre vi muoverete tra angeli in terracotta, luci e candele, vi invito ad alzare lo sguardo per godere di quei piccoli tesori che ogni luogo porta inevitabilmente con sé. Candelara di Pesaro: Si apre il mercatino con le "Candele a Candelara". Si tratta della prima festa in Italia dedicata alle candele: tutte le sere dalle ore 17,30 migliaia di candele dalle molteplici forme e colori, illumineranno tutto il paese sostituendo in toto l’illuminazione elettrica.
Accanto alle candele, le bancarelle proporranno addobbi di natale, decorazioni, prodotti artigianali. All’interno di un’accogliente tensostruttura riscaldata si potranno degustare castagne, vin brulé, dolci. Sant'Agata Feltria (PU): Nei primi giorni di dicembre si terrà "Il Paese di Natale". Si tratta di un delizioso mercatino di Natale ispirato ai Christkindlmarkt, i tipici mercatini natalizi del nord Europa. Per le vie del centro saranno presenti stand con articoli natalizi come addobbi, candele, vischio, agrifoglio, angioletti, prodotti dell'artigianato e non mancheranno stand con piatti caratteristici e il famoso formaggio di Fossa. Sant'Angelo in Pontano (MC): Dall'8 dicembre al 6 gennaio si svolgerà "Presepi da tutta Italia". Nell’intento di riscoprire la vera tradizione del Natale, lo spettacolo comprende una cinquantina di presepi realizzati da artisti italiani e stranieri. I
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Candelara
presepi sono realizzati con materiali e tecniche diverse l’uno dall’altro, tutti messi in mostra presso la cripta della Chiesa del SS. Salvatore. Frontone: “Un Castello pieno di sorprese!”. Un castello del XVI. Secolo, lo splendido scorcio che abbraccia il Monte Catria e il paese di Frontone. Da Piazza del Municipio, proprio ai piedi del grande Albero di Natale, i visitatori potranno prendere una navetta che li condurrà al Castello; qui ad accoglierli ci sarà il Cavallo dell'artista Dall'Osso, una scultura in ferro e fili di rame. All'interno, castagne e vin brulé, musica soffusa, Babbi Natale e prodotti tipici di qualità. D’altra parte i bambini giocheranno in una stanza allestita per loro, con educatori che li aiuteranno nei vari laboratori e letture ad hoc, mentre i genitori potranno comodamente fare il giro del Castello e del Mercatino. E per questo Natale 2013 tante novità tra
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cui alberi di Natale di cotone addobbati con prodotti riciclati, la rilegatoria, l'oggettistica in legno Mombaroccio All'interno del caratteristico borgo medievale si svolgerà la 13° edizione della manifestazione "E' Natale", mercatino natalizio accompagnato da eventi culturali, tradizionali e enogastronomici. Intrattenimenti per i più piccoli si concilieranno con l’artigianato locale. San Ginesio Anche qui i mercatini natalizi, l’artigianato artistico, l’enogastronomia e l’animazione si uniranno alla proposta di visite guidate ai luoghi di interesse storico ed artistico da San Filippo al Corso a Palazzo fino all’Auditorium di Sant'Agostino. Macerata Feltria (7-8 dicembre) Fiabe e personaggi animati si mescoleranno alla cascata di cioccolato che caratterizzerà l’atmosfera del Borgo. Ricordiamoci che siamo nel cuore del Montefeltro e che
potremmo visitare il Museo Archeologico e Paleontologico, il Museo di Archeologia Industriale, il Museo della radio d'epoca, la Pieve Romanica di San Cassiano, il Castello, il Teatro A. Battelli e le chiese. Solo alcune indicazioni per assaporare spazi appartenenti a piccoli gioielli della nostra regione troppo spesso sottovalutati. E mentre i bambini verranno attratti da Babbi Natali e Fatine, voi adulti potrete gustare la bellezza di luoghi intrisi di storia e cultura. Inutile dire che accanto a questi piccoli borghi le città di Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro allestiranno le loro piazze con mercatini, artigianato e degustazioni locali.
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Ciauscolo, una passione tutta marchigiana La nostra tradizione contadina porta alla ribalta, nei confronti dei consumatori che visitano i nostri territori o che semplicemente vi abitano, molte eccellenze che oggi più di ieri rappresentano opportunità di crescita e occupazione per le imprese agricole locali di Francesco Fucili*
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mblematico è l’esempio dato dalla norcineria marchigiana, valorizzata da molti laboratori artigianali e che da qualche anno (dopo l'approvazione di una legge del 2002) consente agli agricoltori di trasformare direttamente in conto terzi le produzioni provenienti direttamente dai propri campi o dalle proprie stalle. È dall'arte di fare la “pista” (così si definisce tutta la lavorazione delle carni suine) che si ottengono i salumi della nostra tradizione: prosciutti, lonze (capocollo, lonza e lonzino), guanciale, coppa di testa, salame lardellato (nell'entroterra anconetano salame Fabriano), salame di fegato, ciauscolo, salsicce, coppa di testa, pancetta arrotolata, ecc. L’unicità del ciauscolo, che trova le sue origini nell’entroterra delle province di Macerata, Ascoli Piceno ed Ancona, racconta con le sue caratteristiche la storia di quelle genti: la produzione di questo cibusculm (piccolo cibo) viene fatta risalire alle famiglie contadine che lo producevano in inverno con un’elevata presenza di grasso, per essere consumato durante le dure giornate di lavoro nei campi nelle stagioni primaverili ed estive. Per produrre il ciauscolo si usavano (ed ancora oggi si dovrebbero utilizzare) suini pesanti e con almeno un anno di età. Infatti, in campagna circolava un detto che recitava più o meno così: “Il maiale per essere buono deve pista’ due stoppie”, che tradotto significa che nasceva in estate e veniva macellato nell'autunno-inverno dell'anno successivo. L'alimentazione del maiale, che è un onnivoro, veniva fatta principalmente con farina di cereali, orzo e granturco, con l’aggiunta – nei mesi estivi – di erba
e scarti delle verdure che si consumavano in casa (zucche, insalata, patate, pomodori); nel periodo in cui cadevano dalle querce, poi, si portavano le ghiande. Anche qui la tradizione contadina tramanda un detto popolare sulla migliore qualità dei maiali: “Il porco più buono è quello del mulinaio”, ad indicare che le carni migliori sono quelle dei maiali alimentati con i cereali.Oggi come ieri, nelle nostre imprese agricole chi alleva maiali per la norcineria lo fa alimentandoli con farina di cereali aziendali (orzo, mais, triticale), integrati con leguminose da granella (pisello e favino) e utilizzando crusca di grano tenero per fornire apporto di fibra alla dieta dell'animale. Superata questa fase, fondamentale per produrre salumi di qualità, si passa alla lavorazione delle carni: le mezzene vengono “smontate”, cioè suddivise nei loro diversi tagli anatomici, ognuno destinato ad un salume (prosciutto, spalla, pancetta, guanciale, lardo di schiena, lonze, costata, colonna vertebrale, ecc.). I tagli nobili vengono destinati alla salatura interi, e così avremo il prosciutto, le lonze, la pancetta e il guanciale, mentre le rifilature di questi tagli e tutte le altre carni sono destinate alla macinatura per produrre salami e salsicce. Tornando al ciauscolo vi raccontiamo come viene prodotto: si prendono le rifilature di spalla, prosciutto, pancetta e il lardo di schiena, e si aromatizzano con sale e pepe, che oggi vengono dosati in proporzione alle carni e in funzione della ricetta di ogni norcino, mentre una volta si stendevano le carni su uno strato omogeneo e si ricoprivano prima di sale e poi di pepe (tanto che si usava dire “la
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pista deve essere bianca di sale e nera di pepe”). Una volta mescolate le carni con questi due aromi, si pesta dell'aglio in un mortaio e si mette a macerare con del vino (bianco o rosso, a seconda delle zone); nelle colline dell'alta Valle del Chienti si usa ancora addirittura il vino cotto; una volta che si è aromatizzato con un canovaccio di cotone si filtra il vino sopra alla massa di carne. L’impatto del ciauscolo risulta molto grasso, talvolta fino al 50 per cento ... Finito con gli aromi (sale, pepe, aglio e vino) si passa alla macinatura, utilizzando delle piastre con fori di diametro via via decrescente: di solito si fanno tre passaggi per ottenere un impasto simile ad una crema, da insaccare nel budello (cula') - la parte finale dell'intestino del maiale, che è molto grasso per permettere la conservazione del ciauscolo fino all'inverno dell'anno successivo - tramite un imbuto di rame applicato all’estremità della tritacarne. Una volta la produzione dei salumi avveniva nelle grandi cucine delle case coloniche, solitamente dove di norma abitavano i mezzadri, di fronte al camino acceso dove poi si appendevano i salami per qualche giorno con le finestre chiuse
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per far sgrondare il vino e l'acqua presenti nel salame, poi fino alla tarda primavera si lasciavano in stanze nei piani alti della casa, appesi alle travi e con l'arrivo della stagione calda si trasportavano nelle grotte di cui tutte le case erano munite, per far passare l'estate in un luogo fresco ed umido ed evitare per quel che era possibile l'irrancidimento. Tutto questo oggi viene fatto più o meno allo stesso modo, seppur con qualche ausilio tecnologico e rispettando tutte le norme igienico-sanitarie del settore, per dare a chi acquista il ciauscolo presso i nostri punti vendita aziendali e nei laboratori artigianali un prodotto dal gusto inconfondibile e inimitabile. Dal punto di vista della valorizzazione del ciauscolo, qualche anno fa i principali produttori hanno avviato un percorso che di recente ha portato all'ottenimento della denominazione del ciauscolo IGP: grandi artigiani e piccole industrie della nostra regione, che hanno traslato il loro metodo di produzione - compreso l'approvvigionamento delle carni - all'interno di un disciplinare di produzione che non valorizza gli allevamenti del territorio e l'origine del prodotto, motivo per cui agricoltori e piccoli artigiani hanno
avviato di concerto con le autorità locali, Province e Camera di Commercio, un percorso per l’ottenimento della Dop con un areale di produzione ristretto, carni provenienti da allevamenti della nostra regione con mangimi tracciati e locali. Il tutto per far avanzare un indotto che può portare crescita, nascita di nuovi allevamenti, laboratori aziendali, turismo ed occupazione in periodi di chiusure, casse integrazioni, delocalizzazioni all'estero. Noi non possiamo e non vogliamo abbandonare le nostre radici contadine, che in tutto il mondo ci invidiano e che molte volte portano a copiare e tentare di arricchirsi con il cosiddetto “Italian sounding”, con il concreto rischio di far disperdere il grande valore qualitativo del nostro agroalimentare, che rende il Made in Italy un fiore all'occhiello di cui ci possiamo fregiare. Il nostro mondo, questa battaglia di crescita del Paese, da tempo la stiamo combattendo alleandoci con i consumatori e con quella parte della società civile che vuol bene all'Italia; speriamo vivamente che chi è al potere ed ha la possibilità di prendere decisioni importanti si unisca al nostro cammino. * Presidente Coldiretti Provincia di Macerata
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Persone oltre le cose
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Festività 2013, occasione imperdibile per i nostri commercianti Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche, punta sui regali natalizi per salvare un anno molto difficile per il settore di P. Duranti
D “Per il 51,7 per cento degli italiani i regali per le festività natalizie sono considerati una spesa necessaria o quantomeno utile”
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irettore, il Natale è tradizionalmente visto dai commercianti come una grande occasione di riscatto, dopo mesi piuttosto difficili. Sarà così anche quest’anno? “Senz’altro nella maggior parte dei casi per il commerciante le festività natalizie rappresentano anche una bella opportunità, se sfruttata al meglio, per chiudere l’anno con il segno più. Inoltre l’atmosfera che si respira in queste settimane – con i mercatini, le bancarelle, le luminarie che addobbano le vie delle città – è un ineguagliabile fattore attrattivo”. Le prospettive per questo fine anno come sono? “Stando al sondaggio commissionato a livello nazionale da Confcommercio, direi che sono più che buone: per il 51,7 per cento degli italiani, infatti, i regali per le festività natalizie sono considerati una spesa necessaria o quantomeno utile. Tenga presente che tale percentuale appena l’anno scorso era del 49 per cento, e addirittura del 45,8 per cento nel
2011 … (si veda il Grafico 1, ndr)”. Si può fare una riflessione sui prodotti preferiti? “Rispetto al 2012 notiamo un buon incremento – dal 10,6 al 13 per cento - delle preferenze verso i prodotti tecnologici, con particolare riferimento a cellulari e smartphone, mentre cala l’orientamento verso i prodotti tradizionali, che passa dall’89,4 all’87 per cento”. Cosa intende per “prodotti tradizionali”? “Alimentare, vestiario, profumeria, libri, giocattoli … Il calo si registra principalmente per i prodotti della calzatura, vini ed abbigliamento. In linea generale si nota una flessione dei consumi alimentari, il che è sicuramente un dato che deve fare riflettere, mentre i settori del tessile e dell’abbigliamento aspettano per lo più i saldi”. Le accennava alle iniziative organizzate nei centri storici delle nostre città. Anche Confcommercio si sta dando molto da fare … “Sì, con mercatini e luminarie stiamo con-
INIZIATIVE NATALIZIE 2013 » Città di Ancona
Natale in Ancona quest'anno è in tutta la città, dove ogni quartiere vanta le sue specifiche caratteristiche. Il calendario dettagliato potrà essere visto in forma completa e con eventuali aggiornamenti dell’ultima ora sul sito del Comune: www.comune.ancona.it.
55,6
Regali per le festività natalizie: spese necessarie o gradite (%) - Grafico.1
51,7 49,0 46,4
2009
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45,8
2011
tribuendo ad “animare” le città. E poi vi sono curiosi corsi per i consumatori aventi ad oggetto i temi più svariati, dalla cucina alle modalità di composizione di un centrotavola natalizio”. Le festività ormai alle porte possono aiutare anche tutto il settore turistico? “Sì, con i tradizionali pacchetti di fine anno abbiamo sempre registrato un notevole interesse da parte di turisti provenienti da altre regioni, soprattutto settentrionali. In particolare, per questo fine anno, i primi dati previsionali ci confermano che l’entroterra montano attira per la maggior parte utenti locali e del Lazio, mentre il basso maceratese, l’anconetano e la riviera senigalliese sono una gradita meta di turisti milanesi e veneti. Quest’anno, inoltre, c’è la novità del Consorzio Marche Maraviglia che si sta muovendo molto bene: tra poche settimane vedremo i risultati della
2012
2013
campagna promozionale”. Cambiamo tema: Confcommercio Marche è stata incaricata dalla Regione di realizzare, congiuntamente all’Università Politecnica delle Marche, un osservatorio regionale del commercio. Con quali finalità? “Si tratta di una struttura – unica in Italia - messa in piedi per monitorare la situazione della distribuzione commerciale attualmente esistente nelle Marche. Dal punto di vista operativo, abbiamo mappato tutti i punti vendita presenti in ciascun Comune, mentre l’Ateneo con i dati così raccolti ha potuto delineare eventuali sovrapposizioni di esercizi commerciali, e quindi individuare le aree in cui in proporzione alla popolazione residente il fabbisogno è sostanzialmente coperto o meno”. E la ricerca cosa dice al riguardo? “Che il mercato è saturo”.
» Città di Osimo: Allestimento presepe artistico nell’atrio comunale; concerti organizzazione del concorso “Officina dei presepi” in collaborazione con la CRI e l’AVIS; mercati straordinari dei giorni 7/14/21 dicembre (pomeriggio) e dei giorni 8/15/22 dicembre (intera giornata). » Città di Fabriano: Nella centrale Piazza del Comune torna la pista di ghiaccio; nella piazza attigua ci sarà una giostra; proiezioni di arte e luce nei palazzi Medievali. Infiorate Natalizie, mostra presepi, albero di Natale, mostre fotografiche e tematiche, concerti, intrattenimento. » Città di Jesi: Luminarie natalizie, apertura casetta di legno in Piazza della Repubblica a cura delle associazioni “LIBERA - nomi e numeri contro le mafie – presidio di Jesi” e VALVOLARE associazione Musicale, che venderà generi alimentari prodotti nei territori confiscati alle mafie. Partenza progetto “Natale Insieme” by Aurora Basket e Jesi Centro Sabato 21 dicembre Area bimbi “Gioca con noi”, concerto Piccola Orchestra G.B. Pergolesi e Coro dei bambini Domenica 22 dicembre Area bimbi “Gioca con noi”
rimani aggiornato su confcommercio.an.it 79
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Un progetto per la XIV edizione del Premio Ermanno Casoli U
na partita di calcio fuori dal comune, un processo creativo che si è sviluppato per mesi, con il coinvolgimento di decine e decine di dipendenti d’azienda. Ma The Game, il progetto ideato dall’artista Danilo Correale in occasione della XIV edizione del Premio Ermanno Casoli, è molto altro ancora. Intanto, segna per la prima volta lo svolgimento del Premio fuori dalle Marche: su invito del comitato promotore di Siena Capitale Europea della Cultura 2019, la Fondazione Ermanno Casoli ha scelto di collaborare a stretto contatto con tre
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aziende del territorio senese (ColleVilca, PR Industrial e Trigano). Un’altra novità è rappresentata dalla progettualità di The Game, a metà tra evento sportivo e performance: Correale ha pensato a una partita di calcio a tre porte - una versione destrutturata del calcio tradizionale, inventata dall’artista Asger Jorn – interamente organizzata dai dipendenti delle aziende coinvolte: un processo cominciato negli scorsi mesi e che ha impegnato l'artista in una serie di incontri coi dipendenti in un camper attrezzato a ufficio mobile, nel quale sono stati decisi
i vari aspetti del torneo, dalla scelta di simboli e divise fino all’organizzazione delle tifoserie. Insomma, un progetto all’insegna dell’aggregazione e dell’affermazione delle diverse identità. “Credo che The Game, come tutte le iniziative che proponiamo alle aziende, stimoli la creatività e favorisca il nascere di un pensiero dirompente – afferma Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli e curatore del progetto – La capacità degli artisti di sovvertire e sfidare le regole crea nuo-
ve interazioni e prospettive, costituendo il punto di partenza di tutti i processi d'innovazione. Il risultato più evidente di questa metodologia è lo stimolo ad accrescere la fantasia, il pensiero laterale, soluzioni che sfidano i percorsi tradizionali; lo sviluppo di una nuova visione passa attraverso questo incontro tra arte contemporanea e mondo dell’impresa, con l’obiettivo di migliorare gli ambienti di lavoro”. Prima tappa visibile al pubblico di The Game è stata la partita/performance,
svoltasi l’8 dicembre presso lo stadio “Gino Manni” di Colle di Val d’Elsa. A marzo 2014, invece, è prevista la presentazione del film mediometraggio realizzato da Danilo Correale, che documenterà l’intero processo, dai primi incontri alla partita vera e propria, passando per gli allenamenti.
Un insieme di soggettività con cui abbiamo dato forma all’identità di tre squadre, una comunità temporanea fondata sulla collaborazione, sul gioco e sulla partecipazione. Creando alleanze imprevedibili tra loro, i giocatori hanno reso visibile un modello alternativo di cooperazione, al di là del tradizionale antagonismo”.
L’artista ha commentato così le fasi di preparazione dell’evento, costantemente a confronto coi dipendenti: «Con loro, grazie a loro, abbiamo costruito un percorso per la realizzazione di The Game.
Un buon punto di partenza, ancor prima del fischio d’inizio della partita.
Foto di Maurizio Esposito
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Appunti in Agenda Cosa facciamo di bello a Natale? Teatro, musica, mercatini, spettacoli: una ricca galleria di appuntamenti per divertirsi durante le festività e avere sempre qualcosa di nuovo da fare. Castello di Natale Gradara Provincia (PU) Dal 1 dicembre al 6 Gennaio 2014
Non lasciatevi scappare nei giorni festivi le numerose iniziative, le quali spaziano dall’artigianato alle idee regalo nei negozi del centro storico, dalle attività di animazione e musica alle degustazioni e visite guidate nei sotterranei e nel castello di Paolo e Francesca. Per l’occasione, si aprirà la “Casa di Babbo Natale” con i suoi folletti mangiafuoco. Inoltre, sono previsti come per la precedente edizione, degli “Itinerari stra..vaganti”, ovvero itinerari guidati a tema nel borgo e nella Rocca. La Rocca di Gradara e il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate in Italia. Il Castello, scenario dell’amore sfortunato di Paolo e Francesca, reso immortale dai versi del Canto V dell’Inferno di Dante, è ricco di affreschi rinascimentali. Si possono visitare i camminamenti di ronda, il Museo Storico, le Grotte di Gradara, la Chiesa di San Giovanni e il Giardino degli Ulivi di via Cappuccini. Info evento: Pro Loco, tel. 0541. 964115 Sito web: www.gradara.org E-mail: info@gradara.org Mostra dei Presepi Artistici Fermo. Dall' 8 Dicembre al 6 Gennaio 2014
L’iniziativa “Mostra dei Presepi Artistici” si svolgerà nelle Piccole Cisterne Romane. Info evento: Comune di Fermo,.Tel: 0734. 2841. Sito web: www.comune.fermo.it Mercatino di Natale in Casette di Legno - Ascoli Piceno Dal 6 Dicembre al 5 Gennaio 2014 Il mercatino di Natale si svolgerà in Piazza Arringo. Ascoli Piceno città del travertino, capitale dei Piceni, custodisce straordinarie vestigia romane e testimonianze del romanico e del gotico. Da non perdere, la splendida Piazza del Popolo, il “salotto” della città e il Palazzo dei Capitani del Popolo. Si può visitare inoltre la cattedrale, la Pinacoteca Civica e il Museo Diocesano. Il Caffè Storico Meletti in stile liberty, il Museo Archeologico, i Musei Civici e il Teatro Storico Ventidio Basso completano la visita.
To this Purpose only Civitanova Marche - 20 dicembre Teatro Annibal Caro Fattoria Vittadini/ Matanicola [progetto Teatri del Tempo Presente]
To this purpose only e’ una riflessione in tre quadri, affresco di un'Italia odierna, scossa e traballante in cui il fantasma muto del glorioso passato, i clichés, i riti e le tradizioni millenarie si sovrappongono, fondono e confondono in una contemporaneità straniante. Tra suggestioni iconografiche dissacranti e personaggi tipici e tipicizzati, la piece si interroga, denuncia e sovverte la percezione stereotipata dell'immaginario e dell’estetica nazional-popolare sud europea. Una visione "ad hoc" non convenzionale. Info evento: www.amat.it
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La scena, Macerata 21 e 22 dicembre. Teatro Lauro Rossi
Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti Scritto e diretto da Cristina Comencini Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro che una di loro deve recitare l'indomani. I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia, attrice, quelle righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell'anima; per Maria, dirigente di banca separata e madre di due bambini, le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita. Info evento: www.amat.it
Spettacolo . Romeo e Giulietta - Osimo (AN) - 20 dicembre Teatro La Nuova Fenice
Alessandro di Nuzzi, Annalisa Esposito di William Shakespeare Regia Paolo Valerio Di storie d’amore finite male, per dissidi familiari, per circostanze avverse, per beffardi del caso, sono piene le più ingiallite cronache di qualsiasi luogo. Ma, pur essendo spesso ben più documentabili di questa, non importano più a nessuno: di fatto sono storie morte, che il tempo ha sepolto giustamente nei propri archivi sterminati. Giulietta e Romeo sono invece vivi e reali: il genio di Shakespeare ha conferito loro una sorta di tridimensionalità, più che sufficiente a giustificare, per ragioni di pietas assai prima che per motivi turistici, il desiderio di collocarli in luoghi altrettanto tridimensionali, di immettere insomma nella Verona della realtà, la Verona della Poesia. Ettore Capriolo Info evento: www.amat.it
Alice nel paese delle Meraviglie - Porto Sant’Elpidio 28 Dicembre
Proseguono gli eventi in calendario per la stagione 2013/2014 del Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio. Iin scena “Alice nel paese delle meraviglie“, la rivisitazione della favola di Lewis Carroll, il racconto per eccellenza in grado di far sognare piccoli e grandi. Scenografie e costumi festosi per uno spettacolo divertente e inaspettatamente coinvolgente rappresentato dalla compagnia “I dilettanti di città di Rapagnano”. Nata quasi per scherzo da un gruppo di giovani amici di vari paesi del Fermano nell’autunno del 2009, la Compagnia “I dIlettanti di città di Rapagnano” è alla sua 4° opera inedita attualmente in scena. “Crediamo nella nostra compagnia e negli spettacoli che proponiamo forti del fatto che tutti i componenti del cast sono mossi da una vera e sincera passione”, dicono loro. Le sceneggiature, in vernacolo e in lingua inedite, sono a cura di Andrea Sandroni, la regia è di Marco Conti.Info Evento: www.teatrodelleapi.it
Spettacolo Frankenstein Junior - Ancona 21-22 dicembre Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel 1975 con uno stile ispirato agli anni ’20 (omaggio ai classici horror della Universal),Frankenstein Junior - in scena ad Ancona il 21 e il 22 dicembre – è una parodia del celebre Frankenstein di J. Whale e delle numerose pellicole dedicate alla creatura di Mary Shelley. . La versione italiana sarà diretta da Saverio Marconi con la regia associata di Marco Iacomelli e riproporrà l’atmosfera della straordinaria fotografia “in bianco e nero” del film con il tocco colorato di numeri esilaranti, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin. Sarà Giampiero Ingrassia a vestire i panni del brillante e stimato dottor Frederick Frankestein. Info evento: www.amat.it
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Lo schiaccianoci - Civitanova Marche - 30 dicembre- Teatro Rossini
St. Petersburg State Ballet - Musica Pëtr Il’ic Cajkovskij Questo Natale, la straordinaria e prestigiosa compagnia St. Petersburg Ballet, composta da un cast internazionale di ballerini è orgogliosa di debuttare per la prima volta in Italia con “Lo Schiaccianoci”, il balletto classico della migliore tradizione russa, nella sua versione completa in due atti. La musica sognante e fantasiosa di Chaikovskij racconta della vigilia di Natale che il borgomastro di Norimberga decide di festeggiare attorno all’albero con la moglie e i due figli, Clara e Fritz. Drosselmeyer, un misterioso personaggio, tra numeri di magia e atmosfere oniriche, regala a Clara uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino. Info evento: www.amat.it
Aggiungi un posto a tavola - Senigallia - 4 gennaio - Teatro La Fenice
Compagnia dell'alba – Accademia dello Spettacolo, commedia musicale di Garinei e Giovannini, musiche di Armando Trovajoli, regia e coreografie di Fabrizio Angelini. La commedia musicale italiana più famosa al mondo scritta da Garinei e Giovannini nel 1974 con Laila Fiastri, liberamente ispirato al romanzo di David Forrest After me the deluge con le musiche di Armando Trovajoli, verrà riproposta dalla compagnia dell’Alba/Accademia dello Spettacolo in coproduzione con il Teatro Stabile d'Abruzzo in una versione fedele all'originale degli anni Settanta. Info evento: www.amat.it
Prima del silenzio -Fano - 4 e 5 gennaio - Teatro della Fortuna
con Leo Gullotta di Giuseppe Patroni Griffi, regia Fabio Grossi Giuseppe Patroni Griffi, drammaturgo e regista, è l’autore di questa pièce, fatalmente scritta nel 1979 per Romolo Valli, grande attore e amico, che morì stroncato da un incidente stradale proprio dopo una replica. Ora, è Leo Gullotta, giunto alla piena maturità di una carriera poliedrica che qui si sposta sul versante del grande teatro drammatico, ad interpretare il protagonista di questo profetico testo: Prima del silenzio è la storia delle scelte, praticamente rivoluzionarie, per la casta che lo ha inglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo, del quale non ci viene fornito il nome. Info evento: www.amat.it
San Severino (MC) Città dei mille presepi - dal 8 dicembre al 6 gennaio
Capitale dell’arte e della cultura, San Severino Marche nel periodo di Natale si trasforma nella città dei mille e più presepi. Dall’8 dicembre, presso la chiesa di San Giovanni, a due passi dalla bellissima piazza Del Popolo, viene ospitata la mostra della collezione personale di Serenella Eugeni che raccoglie centinaia e centinaia di esemplari della Natività, provenienti da tutto il mondo, compresi paesi lontani come il Perù, il Messico, la Russia, l’Etiopia, l’Uganda ed altre nazioni ancora. Vengono esposti pezzi unici quanto rari realizzati in legno, con la carta, il gesso, con la pasta sale, la cera d’api, usando scatole di fiammiferi, oggetti di recupero ed altro materiale ancora. Sempre nel periodo natalizio, e fino all’Epifania, presepi itineranti, realizzati all’esterno di molte abitazioni, anche a Cesolo di San Severino Marche dove, come tradizione vuole, ogni anno viene proposto anche il Presepio Vivente delle Marche. L’appuntamento è per il pomeriggio del 6 gennaio. Un vero e proprio spettacolo, una rappresentazione unica che viene allestita nella suggestiva cornice del Castello al Monte. Info evento: Comune di San Severino 0733 6411 – sito web: http://www.comune.sanseverinomarche.mc.it/ - email: info@comune.sanseverinomarche.mc.it a cura di
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SPECIALE: NATALE & CAPODANNO
SerVo per due - One Man, Two Guvnors - Fermo - 7 gennaio
Teatro dell’Aquila. Pierfrancesco Favino e il Gruppo Danny Rose, di Richard Bean, liberamente tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni, adattamento teatrale di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder, regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli. Una commedia dell'arte rivisitata in chiave moderna, una riflessione diversa su un classico del teatro, Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni: Servo per due (One Man, Two Guvnors) nell’adattamento del noto commediografo inglese Richard Bean è stato riadattato nella versione italiana da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder. Lo spettacolo si presenta come una commedia comica, con attori che cadono dalle scale, che sbattono le porte, che fanno battute a doppio senso e interagiscono con il pubblico. Info evento: www.amat.it
Il bell'Antonio - Jesi - 7 gennaio - Teatro G.B. Pergolesi
Andrea Giordana, Giancarlo Zanetti di Vitaliano Brancati adattamento teatrale di Antonia Brancati e Simona Celi regia Giancarlo Sepe [progetto per i sessant'anni dalla morte di Vitaliano Brancati]. Sessant’anni fa, giovanissimo, moriva un grande scrittore italiano, Vitaliano Brancati. Nel mondo, il secondo romanzo italiano più letto e amato, dopo Il Gattopardo, risulta essere Il Bell’Antonio. Un lucido e meraviglioso affresco dell’Italia fatto attraverso un meccanismo concentrico che, dal sistema nazione, dalla storia di un Paese in grande difficoltà durante il periodo fascista, fotografa una microstoria in Sicilia di una famiglia e del suo Bell’Antonio. Un personaggio reso celebre dall’interpretazione di Mastroianni e dalla regia di Bolognini, pieno di fascino, quasi enigmatico, chiuso in un destino contrario alla propria natura. Una storia iperbolica in una Sicilia che viene raccontata con grande amore, lontana dagli stereotipi e dai facili ammiccamenti. Info evento: www.amat.it
Cirino e Marilda non si può fare - Civitanova Marche (MC) - 11 gennaio
Teatro Annibal Caro di Anna Marchesini musiche eseguite dal vivo da Aire De Mar Ho scritto un racconto con l’intento di mostrarne la storia dentro lo spazio teatrale a cui era destinata. Diversa è certamente la scrittura che si fa avanti per essere rappresentata: la storia ha bisogno di voci personaggi e di una scansione ritmica e vocale, di una alternanza di entrate e uscite pensate come se potessero essere fisicamente rappresentate. Nel racconto il professore Cirino Pascarella è portatore di un universo sognato più che vissuto, una sorta di testimone solitario che sembra venire sempre da lontano e di non stare mai dove gli accade di trovarsi. È una incantevole figura candidata ad essere completamente travolta ahimè! Info evento: www.amat.it
Candele a Candelara - Candelara (PU) - 14 e 15 Gennaio 2014
Mercatino natalizio dedicato alle candele che si svolgerà per ben tre week-end del mese di Dicembre e Gennaio nell’antico borgo medievale di Candelara sulle colline attorno Pesaro. Per l’occasione, viene spenta la luce artificiale per lasciare posto alla magia di migliaia di fiammelle accese. Possibilità di escursioni culturali a Urbino e Gradara e di visite guidate alla Pieve del XII secolo. Un’atmosfera unica e suggestiva grazie a tre spegnimenti programmati dell’illuminazione elettrica di 15 minuti ciascuno (17.30; 18.30 e 19.30). Info evento: Comune di Candelara, tel: 0721. 286693 Sito web: www.candelara.com E-mail: proloco@candelara.com a cura di
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A CASA DI
BENVENUTI A
Urbino Resort
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La storia Urbino Resort è il frutto di una meticolosa ristrutturazione che ha riportato alla luce le dimore coloniche di un antico borgo nel territorio urbinate di San Giacomo in Foglia, altrimenti destinato all’abbandono e privato della sua antica vitalità. Non un semplice restauro ma piuttosto un’opera che ha ridato nuova vita e funzione all’ex villaggio rurale che comprende altresì l’antica abbazia Ss. Giacomo e Filippo. L’origine dell’abbazia Ss. Giacomo e Filippo dei Forquini e del borgo ad essa adiacente è molto antica: il nome stesso deriverebbe da Folcornio o Fulcoino, ricco signore feudale della fine del X secolo. Già alla fine del XIII secolo risulta tra le chiese che pagavano la tassa pontificia per la lotta fra Dugioini e Dragonesi. Nel XVI secolo ha come parroco un membro di una nobile famiglia urbinate, i Galli, alla quale passa in patronato nel 1558 e grazie alla quale riceve poi l titolo di Abbazia, nel 1633. Nel 1566 Giovanni Angelo da Codazzo e fratelli fanno dipingere l’affresco raffigurante la Vergine col Bambino fra i Ss. Giovanni Battista e Antonio Abate, immagine che ha sempre riscosso la devozione dei parrocchiani; restaurata nel 1835 dal pittore Antonio Ragni da Pergola, viene poi incorniciata da una mostra d’altare in legno dorato. Nei primi anni Novanta, il Borgo era in condizioni critiche e si avviava a decomporsi lentamente nel romantico paesaggio che da sempre lo circonda. Nel 1993 Antonio e suo figlio Gianfranco Bruscoli hanno dato il via ai lavori di restauro dell’Abbazia, proseguendo, dal 1996 circa, con il recupero degli altri edifici; un meticoloso restauro, filologicamente rispettoso, affidato all’architetto Massimo Bottini, grazie al quale l’ex borgo contadino ha ritrovato la sua sobria eleganza, aprendo le porte agli ospiti nell’autunno del 2007. Dopo il restauro, l’Abbazia è stata riaperta al culto: ogni domenica viene celebrata la Santa Messa e particolarmente suggestiva è la festa della “Madonna del Giro” della Valle del Foglia, che ha in questa piccola chiesa una delle tappe fondamentali. La celebrazione risale al 1428 e nasce a Silvano, paesino dell’urbinate vicino a Fermignano, dove alcuni Parroci e laici delle vallate del Metauro e del Candigliano fondano la “Congregazione della Beata Vergine del Convento di Silvano” poi rinominata “Madonna del Giro”, a causa dei suoi annuali spostamenti: un Santuario Itinerante. Nell’arco dei secoli, nascevano su questo esempio altre 5 congregazioni, tra cui quella della Valle del Foglia. Il quadro del Giro del Foglia raffigurante la Vergine è attribuito al pittore urbinate Antonio Viviani (Urbino 1560 –1620) e il consolidamento della devozione in questa valle è l’anno 1667, data a cui risalgono i “Capitoli” con le regole della congregazione, a cui si rifanno quelle attuali formalizzate nel XIX secolo. Ogni anno, il secondo sabato del mese di maggio, il venerato quadro della Vergine, detta Madonna del Giro, viene trasferito in processione da una parrocchia all’altra della Congregazione della Valle del Foglia, dove permane per un anno intero diventando “Santuario Mariano”. Il quadro torna nella stessa parrocchia ogni dieci anni; già ospitato presso l’abbazia Ss. Giacomo e Filippo nel 1993 e nel 2003, è tornato nel 2013, con relativa festa e celebrazioni l’11 e il 12 maggio, e vi rimarrà fino al 2014.
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A CASA DI
Urbino Resort oggi Situato nel cuore del Montefeltro, ai piedi di Urbino, città ideale del Rinascimento, Urbino Resort Ss. Giacomo e Filippo è il luogo perfetto per un soggiorno tra natura, cultura e benessere. In pochi anni, questa incantevole struttura polivalente ha visto crescere la sua notorietà come meta tra le più affascinanti del nostro paese e sempre più numerosi sono gli ospiti provenienti da tutta Italia e dall’estero sia per turismo che per business e meeting. Il Resort si compone di antiche case coloniche e fa parte un progetto di più ampio respiro finalizzato all’ospitalità ma anche e soprattutto alla valorizzazione di uno degli angoli più pregiati d’Italia. Il complesso si inserisce infatti nel dolce contesto naturalistico della Tenuta Ss. Giacomo e Filippo, trecentosessanta ettari a coltivazione biologica nell’Oasi Faunistica de “La Badia”, che testimoniano un vera e propria arte del paesaggio. Sito di Importanza Comunitaria (SIC) della Provincia di Pesaro e Urbino, quest’area all’interno del bacino idrografico del fiume Foglia è caratterizzata da colline marnoso-argillose, boschi, pianure fluviali e maestose querce secolari. Un’area sottoposta a costante salvaguardia, conservazione e recupero del suolo con interventi di forestazione, faunistici, silvo-pastorali e idraulico-agrari. Una parte di queste terre apparteneva per altro alla nonna paterna di Raffaello Sanzio, Isabecta De Lominis, madre di Giovanni Santi, e certa è la frequentazione di questi luoghi da parte del Duca di Montefeltro, che qui aveva il suo casino di Caccia. La Tenuta di proprietà della famiglia Brusco-
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li, comprende innanzi tutto Urbino Agricola, un’azienda che è la consacrazione di un culto agricolo reiterato da generazioni sul territorio di San Giacomo in Foglia, grazie al quale la tradizione rinascimentale delle colture del contado si tramanda e si rinnova nella terra vineata, nel viridarium e nelle ricche piantagioni. Nella sua vasta estensione, la Tenuta comprende anche Urbino dei Laghi Ristorante e Naturalmente Pizza, situato tra laghetti e querce secolari, poco lontano da Urbino Resort. Grande novità, il ristorante ha aperto a metà novembre 2012 sotto la direzione del rinomato Chef Stefano Ciotti che propone la sua cucina e un concetto di pizza di alto livello, completamente “naturali”, grazie all’utilizzo di materie prime provenienti in larga parte da Urbino Agricola. Altra novità all’interno della Tenuta sarà inoltre Urbino Horses, maneggio attrezzato, dove si potrà anche alloggiare. Sono forniti tutti i comfort negli alloggi e di luoghi attrezzati per il relax, quali la Piscina, il Giardino botanico, l’Organic Bar, il Centro benessere e il Ristorante La Canonica. A disposizione degli ospiti anche l’esclusivo Ecospaccio, realizzato nell’antico frantoio al piano terra della dimora I Frutti dimenticati, dove si possono trovare vino, olio e miele, rigorosamente bio, provenienti da Urbino Agricola, oltre a prodotti biologici locali – succhi, sughi, confetture, pasta, legumi - realizzati con materie prime dell’azienda, e raffinata oggettistica di artigianato locale. Un’occasione eccellente per gustare o portare a casa i frutti della tradizione rurale marchigiana. Una ricca scelta di attività come ippoturismo, pesca, bird watching, raccolta funghi e servizi personalizzati, tra cui visite guidate alla città di Urbino, all’azienda agricola e all’Oasi Faunistica de “La Badia”, renderanno il soggiorno ancora più gradevole. Sale meeting attrezzate sono a disposizione per convegni aziendali, incontri, seminari e conferenze. Per info Tenuta Ss. Giacomo e Filippo Urbino Resort Via San Giacomo in Foglia 7 Loc. Pantiere - 61029 Urbino Tel: 0722/580305 www.tenutasantigiacomoefilippo.it - www.urbinoresort.it info@urbinoresort.it
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“Le Marche sono una regione musicale” Renato Pasqualelli, presidente dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana, ci presenta la Fondazione protagonista del panorama concertistico regionale, che suona nei più prestigiosi teatri e forma i nuovi talenti nel mondo della composizione di A. Dachan
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Renato Pasqualelli Nato a Macerata nel 1947, ha insegnato Diritto ed Economia ed è ora in pensione. Segretario Generale dello Sferisterio di Macerata negli anni '90; Assessore alla cultura della Provincia di Macerata dal 1999 al 2004; ora Presidente di FORM. È autore dei volumi “La clessidra del tempo fermo” e “Il mondo sottosopra”
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uò presentarci L’Orchestra Filarmonica Marchigiana? “L’Orchestra nacque negli anni '80 su iniziativa di alcuni musicisti che ebbero la felice idea di fondare un’orchestra e di costituirsi in cooperativa per gestirla, denominandola Orchestra Filarmonica Marchigiana. Fondamentale nella vita di questa compagine è stato il riconoscimento del Ministero dei Beni Culturali come Istituzione Concertistico Orchestrale (una delle 13 ICO d’Italia), che ha come una delle conseguenze di acquisire il diritto di ottenere finanziamenti dal Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS). Poi, nel 1999 con la L.R. 2/1999, si diede vita alla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche in cui la vecchia Cooperativa si 'tuffò'. La nuova Fondazione (FORM) assunse tutte le funzioni amministrative e organizzative dell’Orchestra. Il corpo dei musicisti e la loro attività artistica restarono praticamente immutati. Soci di Form furono alle origini la Regione Marche, l’Università politecnica di Ancona e
la Cooperativa stessa. Oggi sono, oltre alla Regione Marche, la Provincia di Macerata, i Comuni di Fano, Ancona, Jesi, Macerata, Fermo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. L’Orchestra ogni anno produce una sua Stagione Sinfonica portando sessantacinque concerti in tante città delle Marche. È, inoltre, l’Orchestra delle Stagioni Liriche dello Sferisterio di Macerata, del Pergolesi di Jesi, delle Muse di Ancona, del Ventidio Basso di Ascoli Piceno e del Teatro dell’Aquila di Fermo. Svolge un’intensa attività nelle scuole marchigiane e per la formazione musicale dei giovani. Infine, produce singoli Concerti, tra cui, ad esempio, ricordo quello di Capodanno a Piazza del Quirinale a Roma per il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, o quello per il compleanno di Benedetto XVI° a Castel Gandolfo”. Come vengono selezionati gli artisti che la compongono? “Una parte dei musicisti che coinvolgia-
mo (trentuno) fanno parte di un Nucleo Stabile e sono quelli che sono presenti nell’Orchestra in quasi tutta la sua attività. Per ventisei di essi proprio in questo periodo si sta procedendo alla trasformazione da contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Il resto, tenuto conto che l’Orchestra arriva a organici di ottanta/novanta musicisti, come ad esempio allo Sferisterio di Macerata, in parte si scelgono in base a graduatorie a disposizione della Fondazione, in parte in base alle esigenze artistiche e orchestrali. Comunque, per la composizione degli organici, si procede cercando di rispondere a due principi. Il primo è il consolidamento e la crescita qualitativa di un corpo orchestrale il più possibile continuativo. Il secondo è garantire un turnover che assicuri il rinnovamento degli organici. A breve, inoltre, Form indirà una audizione per offrire ai giovani professori d’orchestra nuove opportunità e per verificare la presenza di talenti e professionalità”.
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Può farci una panoramica delle diverse tipologie di musicisti coinvolti in un’esecuzione? “I ruoli musicali si dividono in vari sezioni (archi, fiati, legni, ottoni e percussioni sono le principali). Ogni sezione ha una prima parte come riferimento e guida degli altri musicisti; inoltre, il primo violino o spalla è lo strumentista di principale riferimento di tutti i musicisti e lo potremmo definire il principale 'collaboratore' del Direttore d’Orchestra. Come tipologia lavorativa si impegnano nell’Orchestra sia lavoratori autonomi, che sono quelli che svolgono anche altri lavori (attorno al 5/10 per cento), sia lavoratori subordinati, che sono quelli che svolgono esclusivamente o in maniera prevalente con Form la loro attività di musicisti. Nelle esecuzioni gli organici sono molto diversi e mutano a seconda dei programmi eseguiti. Si può avere un organico di soli quindici archi; oppure un’orchestra, cosiddetta mozartiana, di circa trentaquattro musicisti, composta
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da tutte le sezioni di cui dicevo. Infine, si può avere bisogno di grandi organici in cui le sezioni restano in pratica le stesse, ma il numero dei musicisti può crescere fino a più di novanta elementi. Questo vale per alcuni compositori come Mahler o Çajkovskij, oppure per situazioni particolari come le esecuzioni all’aperto del tipo di quelle allo Sferisterio di Macerata”. Cosa implica essere Presidente di una realtà così prestigiosa? “È un grande onore ed anche un piacere ed è per questo che la gratuità del mio impegno è per me assolutamente naturale. Implica anche una significativa assunzione di responsabilità e un impegno personale piuttosto importante. Nel concreto, infatti, è come dirigere un’azienda di alcune decine di lavoratori che invece di produrre scarpe o lavatrici, produce note e armonie, con tutte le difficoltà prodotte dall’attuale crisi economica generale e dalle difficoltà finan-
ziarie degli enti pubblici. Anche nel mio precedente impegno come Segretario generale dell’Associazione Sferisterio di Macerata ho vissuto un’esperienza simile, ma quella dell’Orchestra è molto più analoga a quella delle medie imprese manifatturiere marchigiane”. Nel corso dei secoli le Marche hanno dato i natali a grandi compositori come Rossini, Spontini e altri ancora; il fermento del passato è in qualche modo ancora vivo? “Le Marche sono una Regione musicale! Oltre ai compositori da lei indicati, a cui aggiungerei Pergolesi, non dobbiamo dimenticare le voci! Gigli, Tebaldi, Corelli, Bruscantini, Cerquetti… Un fenomeno eccezionale per una Regione così piccola. Il fermento resta soprattutto a livello produttivo (Rof, Sferisterio, Muse, la nostra Orchestra…). Poi, dobbiamo prendere atto che in generale la composizione musicale si è trasformata radicalmente in tutto il Paese e, direi, nel mondo. Noi
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come Form, comunque, continuiamo a commissionare nuove composizioni musicali a giovani compositori”. Come definirebbe il rapporto delle Marche con la musica? E con la cultura in generale? “Sulla musica in parte ho risposto e confermo che lo ritengo un rapporto straordinario per qualità e quantità. Poi, le Marche restano per me un’eccellenza culturale: settantadue teatri storici, grandi aree archeologiche, una fitta rete di musei (Lotto, Crivelli, Salimbeni...) straordinarie biblioteche e, mi faccia dire, un paesaggio stupendo trapuntato di beni architettonici e meravigliosi centri storici. Inoltre, oggi l’assessorato alla Cultura regionale, guidato dall’Assessore Pietro Marcolini, sta operando una vera rivoluzione in questo settore, assumendo la cultura come settore essenziale del nuovo sviluppo delle Marche e puntando a valorizzare le sue potenzialità economiche e occupazionali”. L’Orchestra si è esibita su prestigiosi palcoscenici del mondo: cosa significa
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per voi? “Torniamo proprio ora da una stupenda esperienza in Oman, dove abbiamo eseguito la famosa 'Traviata degli specchi' prodotta dallo Sferisterio di Macerata. Le esibizioni all’estero sono momenti di grande formazione e vera gratificazione per la Fondazione e per i singoli professori d’orchestra. Purtroppo portare quarantacinque musicisti in trasferta in giro per il mondo diventa finanziariamente sempre più difficile. E anche trovare sponsor che possano 'accompagnarci' in queste missioni musicali, purtroppo, è altrettanto complesso”. A suo avviso la musica, anche in un mondo “globalizzato”, continua a essere in qualche modo un ponte tra popoli e culture? “La musica è un linguaggio universale e quindi un naturale punto di congiunzione tra popoli e Paesi, basti pensare cosa è significato l’opera lirica per l’Italia. Mi verrebbe da dire che la musica ha conosciuto la sua 'globalizzazione' molto prima di quella economico/sociale attuale e lo ha fatto più su canoni umanistici, che
su quelli economici e migratori. Vorrei, inoltre, rimarcare con forza che per i giovani è veramente la forma di comunicazione e di espressione che più li lega e li accomuna in ogni parte del mondo”. Quali sono i prossimi eventi che vi vedranno coinvolti? “Presenteremo a giorni la nostra Stagione sinfonica 2014. Stiamo preparando il Falstaff di Verdi per la Stagione Lirica del Pergolesi di Jesi. Il 12 dicembre, inoltre, terremo a Chiaravalle un concerto per un Premio che abbiamo ideato, che si chiama 'Armonia d’Impresa'. Un premio che riserveremo a 5 imprenditori, tra quelli che ci segnaleranno alcune associazioni che ci hanno sostenuto per questa iniziativa (CNA, Confindustria, CGIA, Coldiretti e Lega delle cooperative). Sceglieremo quelli che più hanno organizzato la loro azienda in maniera 'armonica', come noi facciamo per l’Orchestra. Ovviamente MondoLavoro sarà tra i nostri graditi ospiti”. Grazie.
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