QUALITY WINES

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VINI RARI & PREZIOSI


VINI RARI & PREZIOSI


Quality Wines seleziona e distribuisce in esclusiva nazionale vini rari & preziosi. Lo scouting di Nuovi Grandi Talenti del vino è la mission principale dell’azienda. La rete vendita è capillare sul territorio italiano strutturata in rappresentanti e brand ambassador. I vini sono conservati a temperatura controllata e consegnati con un servizio veloce e dedicato in ogni città d’Italia.

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Quality Wines srl via Mentana 3 47121 ForlĂŹ (FC) t. (+39) 0543 32225 info@qualitywines.it twitter: @QualityWines

www.qualitywines.it

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VIGNAIOLI STORICI


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www.querciabella.com

Biologica dal 1988 Filosofia “Cruelty Free” Batàr: Uno dei + Grandi Bianchi d’Italia e del mondo Batàr: Unico Grande Bianco di Toscana Biodinamica dal 2000 Chianti: Vero Terroir di Toscana Chianti: 100% Sangiovese

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Fondata nel 1974 nel borgo medievale di Greve in Chianti, Querciabella incorpora un approccio innovativo nella produzione di vino in un contesto di tradizione. La tenuta toscana si è affermata negli anni come punto di riferimento per la viticoltura biodinamica, aprendo la strada anche ad altri produttori che nel tempo hanno eliminato dai vigneti pesticidi, erbicidi ed elementi chimici. Il proprietario di Querciabella, Sebastiano Cossia Castiglioni, ha integrato i suoi valori ambientalisti in ogni aspetto della produzione vinicola. Vegetariano e attivista per i diritti animali, è stato il responsabile per la conversione della tenuta alla viticoltura biologica nel 1988 e dal 2000 ha introdotto una serie di rigorose pratiche biodinamiche. Oggi una filosofia cruelty free nella gestione dei terreni è parte integrante delle attività quotidiane a Querciabella. Le diverse caratteristiche del suolo presenti negli 80 ettari di vigneti nelle migliori zone del Chianti Classico a Greve, Panzano, Radda e nei 32 ettari ad Alberese (Maremma), vengono esaltati attraverso una vinificazione in singoli lotti prima dell’assemblaggio. La conversione alla biodinamica dei vigneti recentemente acquisiti è un altro degli aspetti riguardanti il futuro sviluppo dell’azienda. Camartina, Supertuscan fiore all’occhiello dell’azienda; Palafreno, uno splendido Merlot in purezza; Batàr, da molti considerato uno dei migliori vini bianchi d’Italia; Querciabella Chianti Classico, un puro Sangiovese e Mongrana, vino fresco e versatile della Maremma, sono i cinque grandi vini di Querciabella ai quali nel 2013 si aggiunge Turpino. Il desiderio di produrre vini di qualità, sostenuto da profonde convinzioni ambientaliste, è fonte di costante innovazione. Iniziative tangibili, come Bee Biodynamic, campagna aziendale contro la moria delle api, e la produzione vini 100% vegani costituiscono una parte essenziale della filosofia di Querciabella. Querciabella produce ogni anno circa 300,000 bottiglie di vino, presenti nei migliori ristoranti, enoteche e hotel di lusso in oltre 40 paesi nel mondo.

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www.leragose.com

Dal 1969 Cru di Collina (rarissimi) sul confine est della Valpolicella Nel “Bolaffi” del 1973 solo 3 Amaroni citati No irrigazione. Terreno misto di sedimentario e vulcanico Agricoltura naturale Amarone esce dopo 7 anni. Target a 10. Così si!

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"La qualità di un vino è un concetto inscindibile dal luogo d'origine delle uve e dalle persone che lo producono" Dal 1969 ad oggi, prima i genitori, Arnaldo, enologo, e Marta, poi i figli Paolo, dottore in Economia, e Marco, laureatosi in Scienze Agrarie con indirizzo in Viticoltura ed Enologia, continuano il lavoro di sperimentazione e innovazione nel rispetto delle caratteristiche dei produttori della Valpolicella.
 
 L'impostazione aziendale è volta al raggiungimento della massima qualità nella coltivazione dei principali vitigni autoctoni (Corvina, Corvinone e Rondinella) da destinare alla produzione dei vini Amarone, Recioto e Valpolicella.
 
 La corretta scelta dei parametri d'impianto dei vigneti a pergola trentina semplice (densità e portainnesti delle vigne, orientamento e inclinazione della pergola) e la sua attenta gestione (concimazione, potatura invernale, potatura verde, sfogliatura e diradamento dei grappoli) ne fanno un ottimo sistema di allevamento per le varietà coltivate sulle colline veronesi.

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www.fattoriaparadiso.com

4 Generazioni Bertinoro: “Montalcino di Romagna” Cru Vigna delle Lepri: 1° riserva prodotta in regione Bertinoro: Patria dell’Albana Tutti 100% Sangiovese Acciaio - Cemento - Rovere di Slavonia Argille: Mineralità. Piante > di 1 secolo di età Uva Barbarossa

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La Fattoria Paradiso, già “Castello Ugarte Lovatelli”, si eleva su di un poggio solare che affianca la medioevale Bertinoro. Antichissimi documenti ne lasciano presumere l’origine nel secolo XV°, anche se non può escludersi l’epoca romana. Villa e terreni annessi, proprietà della Contessa Gabriella Ugarte Lovatelli, ultima erede dell’omonima famiglia patrizia, furono acquistati dalla famiglia Pezzi, alla fine del secolo XIX°. Ha una estensione di 65 ha di vigneto dal terreno di natura calcareo-tufacea e di grande vocazione viticola. Ubicata in altitudine media, sul primo gradino dell’ Appennino Tosco-Romagnolo, è assistita oltre che da un congeniale microclima, dall’amore che Mario Pezzi ha sempre nutrito per la vite, valori che hanno dato vita ai vini cru della Regione. In particolare il Barbarossa, fiore all’occhiello aziendale, vitigno che Pezzi rintracciò nel 1955; il Pagadebit e Cagnina, vitigni di cui si era persa ogni traccia, e che restituì al patrimonio regionale (1960) e che per suo merito, in seguito, ottennero la D.O.C. Altro primato, nei primi anni ’70, la creazione del Sangiovese Vigna delle Lepri, prima riserva in assoluto di Sangiovese in purezza, consacrando ufficialmente la longevità di questo vino con la Manifestazione titolata dalla stampa nazionale “La Pasqua del Sangiovese”; Cinquemila bottiglie “delle Lepri” stivate in una nevaia della Villa nell’estate del ’79, e tornate alla luce ed al piacere della tavola il 9 giugno del 1985: “Il merito è delle rose” – si schernì, Mario Pezzi. emozionato da congratulazioni ed applausi dei convenuti estasiati dal nettare rubino che si avviluppava nei loro calici. Le rose infatti, in Fattoria, continuano a sbocciare da sempre ogni anno in testa ad ogni filare. Grazie all’antica filosofia agricola ereditata da Mario Pezzi e vissuta nel costante, corretto equilibrio fra tecniche passate e recenti, serbatoi d’acciaio, barriques di antica metodologia bordolese in legno del massiccio centrale di Francia, convivono in romantica, aggregante atmosfera con la maestosa suggestiva opulenza delle botti di rovere di Slavonia.

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FUORICLASSE


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www.joaquinwines.com

Raffaele ricerctore visionario ESTREMISTA. 110 Oyster. Greco da Paura! Viticoltura da Pronto Soccorso Lapio: Patria del Fiano Montefalcione: cross 2 docg (Taurasi, Fiano) Irpinia: Roccia Vulcanica Fiano: Eleganza, Mineralità, Potenza, Riconoscibilità Lieviti Madre. Legno Tradizionale di Castagno Capri: vino “isolano”, salino, caldo, emozionante.

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Il progetto Joaquin, nasce nel 1996 dalla volontà di Raffaele Pagano, primogenito di una famiglia di vinificatori Campani, che, aveva l’intenzione di approcciarsi in modo “diverso” alle tematiche legate alla vinificazione, in una delle zone viticole più vocante al mondo: L’Irpina. Nel 1996 vengono gettate le basi per questa iniziativa acquisendo terreni nel comune di Montefalcione (Avellino) Siamo nel 2006. Joaquin pensa al suo primo Vino e lo pensa, così come era nella mente degli ideatori ed in linea con il progetto, totalmente spiazzante. Allo stesso tempo, nuovo ed antico. L’avventura inizia con IVIAGGI 2006 (la dicitura IViaggi scritta con la I attaccata alla lettera V; non è un errore ma è il rafforzamento di un concetto di inizio; l’inizio appunto di un viaggio). Questo Vino, replicato in 2030 bottiglie da 0,75 lt, è una vinificazione in bianco di uve Aglianico Taurasi, allevate in una zona al limite del territorio di origine; il comune di Paternopoli, che insieme a Montemarano sono l’eccellenza massima per questa denominazione. Zone estreme; vinificazioni di conseguenza. La storia contadina di questa parte dell’Irpinia, ha ispirato questo Vino. Lo ha fatto perchè i piccoli braccianti avendo tutti i terreni dimorati a uve rosse (Aglianico) ed avendo l’esigenza di un vino bianco, prendevano a vinificare senza in contatto con le bucce questa grandissima materia prima. Poi l’utilizzo di legni diversi (Acacia, in prevalenza) ha fatto il resto. Prima uscita quindi e da subito buona attenzione degli appassionati e della critica. Arriva la vendemmia 2007. E’ con il passare del tempo e della prima vendemmia, che inizia a toccarsi con mano il progetto; l’idea iniziale: Non ripetere i vini; se non ci sono le condizioni in campagna. E così è stato. Non più la seconda annata de IVIAGGI; ma una sfida completamente nuova. In questo anno; Joaquin parla di Fiano e di Falanghina. Due uve diversissime e due territori opposti. Nascono, sempre con una progettualità, puntuale, pensata, voluta: il JQN 203 2007 (Fiano di Avellino) ed il JQN 106 2007 (Falanghina). Il primo da un vigneto in una delle zone di prima vocazione per questa uva; il comune di Lapio, nello specifico la sottozona di Campore. Storicamente la patria del Fiano. Lapio è attaccata al comune di Montefalcione; quindi Joaquin per vocazione e per territorio tratta Fiano. Stavolta, giocando in casa, si è pensato a non filtrarlo e a offrirgli, attreverso le piccole botti di acacia, un bouquet particolarissimo. Si inziano a produrre i Vini salati. Grande sapidità, quindi, ed eleganza lunghissima. Vino replicato in 3300 botitglie da 0,75 lt. Altro atteggiamento con il JQN 106 2007.

La Falanghina, con vigneto a Ponte (Benevento) ha raggiunto in questo millesimo, elevazioni straordinarie e da qui si è pensato di non lesinare energia. Tutto quello che era la potenza del frutto e la vocazione dell’annata; è stato portato in bottiglia. Corpo ingombrante, enorme, alcool che toccava i 15 gradi, replicato in 2300 bottiglie da 0,75 lt. Si arriva al millesimo 2008. L’annata si legge con la parola “acidità”. Joaquin affronta il Greco di Tufo. Comune di Montefusco; vigneto ai limiti della denominazione; quasi 700 metri di altitudine. Acidità spiazzante. In questa annata si toccano quasi il valore di 8 su una scala da zero a dieci. Una spada, lingua tagliente. Vede la luce il: 110 OYSTER 2008. c’è grandissima materia anche stavoltà nell’altra Irpina, quella che parla di “Greco” di grandi bianchi e di grandi acidità. Montefusco ne è il cuore pulsante. Vino; come qualcuno ha dichiarato, per addetti ai lavori. Grandi acidità, si diceva, che si è cercato di ammansire con pratiche di batonnage. Vino lunghissimo; ad oggi ancora in evoluzione e, lo vedremo cosi nei prossimi dieci anni. Nello stesso anno, va in bottiglia, dalle barrique di rovere di secondo passaggio, la parte di Aglianico che rimaneva dalla vinificazione in bianco de IVIAGGI 2006. Usciranno, nel 2009, col nome di JQN 104 2006; 1000 bottiglie da 0,75 lt di Aglianico. Il vino d’azienda, “la prova didattica sulla poliedricità di questa uva” (citazione di un giornalista). Eleganza e colori sofferti, tannini integrati, ma acidità ancora sostenuta. Grande esperimento. Nell’anno 2009, grandi lavori in casa Joaquin. Si parla di progetto di “sottozone” per il Fiano; si inzia a vinificare quello che sarà il Taurasi Riserva Joaquin (il primo) e si da inizio ad un progetto “isolano”; Capri. VINO DELLA STELLA 2009; Fiano di Avellino docg (primo di Joaquin). L’idea iniziale, progettuale, era vinificare ogni ettaro singolarmente della stessa uva cambiando territori ed annata. Ebbene con il VDS 2009 si è affrontato il Fiano dal comune di Montefalcione, in frazione Rogliano (cuore della denominazione) mettendolo in parallelo ai risultati sul JQN 203 2007 Fiano dal comune attiguo; Lapio. Stessa uva, ma zone differenti, pochi chilometri in linea d’aria, ma grandi differenze in bottiglia. Ancora una voltà. vinificazioni spinte; stavolta si parla di macerazione sulle bucce, grandi colori, note amare ancora da levigare, solo acciaio. Opulenza olfattiva; replicato in 6200 bottiglie da 0,75 lt ed uscito ad un’anno e mezzo dalla vendemmia (vendite iniziate ad Aprile 2011). Questa ad oggi la nostra breve storia. Oltre al tempo che scorre, per noi rimane importante la progettualità ed il territorio. Fare Vini solo se ci sono le condizioni. Lo impone oramai la nostra breve strada.

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www.levignebiondi.it

Etna: Borgogna Italiana Eleganza ArtigianalitĂ Vulcano Viticoltura Eroica MineralitĂ Nerello Mascalese, Cappuccio e Carricante Alberelli

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L’Azienda vinicola Biondi nasce alla fine dell 800 e raggiunge la sua massima espansione nei primi del 900 grazie all'impegno manageriale di Salvatore Biondi ed alla esperienza viti-vinicola del fratello Cirino (nonno di Ciro Biondi) che insieme ad un altro produttore fondano la BIONDI & LANZAFAME. Con questa denominazione, l'azienda partecipa a diverse esposizioni e fiere aggiudicandosi diversi premi e medaglie, tra i quali: Casalmonferato 1913, Parigi 1914, Lione 1914, Cuneo 1914, Milano 1914, iscrizione al “GRANDE LIBRO D'ORO”. In quel periodo, i vini BIONDI & LANZAFAME sono esportati in Europa e negli Stati Uniti. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale per l'Azienda comincia un periodo di declino, dovuto al mancato adeguamento alle moderne tecnologie e d al nuovo mercato del dopoguerra. 
 Ciro e Stef Biondi hanno iniziato a operare nel 1999 ristrutturando i vigneti di famiglia con un’idea fissa quella di far risorgere questi posti bellissimi. Unico modo per raggiungere quest o obbiettivo era quello di produrre vini di alto livello che potessero rendere sostenibile questa attività. Da questo impegno e dal costante lavoro si crearono OUTIS, GURNA, M.I. la cui fama di ottimi vini viene riconosciuta in tutto il mondo. Adesso si apre un nuovo capitolo. 3 vigne che la famiglia Biondi custodisce almeno dal 1600 e che In questi anni abbiamo imparato a conoscere e capire.
 3 vigneti e 3 CRU da cui verranno prodotte un limitato numero di bottiglie che esprimeranno 3 *terroir" vicinissimi nello spazio ma distanti nei caratteri e nelle note gustative.

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L SC 05.14

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www.aziendaagricolaricci.com

Argille simili alle langhe Vini minerali, in stile ossidativo, estrattivo. Eleganti ed artigianali.

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Nei colli orientali del Piemonte, a Costa Vescovato, piccolo comune adagiato ai piedi dell’Appennino a circa 280 metri slm, nasce nel 1929 l’azienda Ricci. Clemente e Carlo acquistano San Leto, piccola cascina di 12 ha, bonificano i terreni ed impiantano vigneti, intuendo la naturale predisposizione di quelle terre (marne tortoriane) a produrre uve di qualità. L’azienda cresce, prima con Filippo ed oggi con Daniele e Mattia, nelle vigne ed in cantina, mentre Loredana e Marosa curano il piccolo agriturismo che propone ristorazione ed ospitalità. Nei terreni della cascina non si usano concimi chimici, diserbanti, disseccanti, prodotti di sintesi e tutto ciò che può influire nel normale ciclo produttivo e vitale della flora e della fauna. In cantina si usano gli stessi criteri da un’uva “naturale” si produce un vino “naturale”, sfruttando solo i lieviti indigeni senza usare chiarifiche nè filtrazioni e con un apporto minimo di solforosa aggiunta. Tutti i vini riposano almeno 1 anno in bottiglia.

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www.socré.it

Langhe / Borgogna italiana Cru Roncaglie, un capolavoro, vino femminile ed elegantissimo. Vigneti adiacenti al Sorì Tildin. Vigne su dosso: buccio spessa e acini più piccoli Calcare e Ph alto (8)

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La famiglia Piacentino possiede vigneti in Roncaglie, uno dei grand cru di Barbaresco, dal 1871. Fra i suoi vicini di casa può enumerare Gaja ( con la vigna Sorì Tildin, adiacente alla vigna di Socrè ) e Poderi Colla. Già nel XIX secolo, Roncaglie era riconosciuto come uno dei crus più vocati per la coltivazione del Nebbiolo come si evince dalla fondamentale opera di Lorenzo Fantini “Viticoltura ed Enologia nella provincia di Cuneo” (1880). La tessitura dei suoli è prevalentemente argillosa, a base calcarea con netta reazione alcalina, l'esposizione va da Sud a Ovest con pendenze medio-alte e altimetria compresa fra i 250 e i 290 metri. I Nebbiolo di Marco Piacentino esprimono fedelmente gli elementi setosi e femminili tipici di Roncaglie assieme al carattere terroso del Nebbiolo. Il Barbera d'Alba proviene da una vigna messa a dimora nel 1953 dal padre di Marco, ad alta densità (8000 piante per ettaro) sulla sezione orientale di Roncaglie, dove il suolo è meno profondo e quindi meno fertile, allo scopo di moderare la naturale vigoria della varietà. Il Dolcetto invece proviene da una piccola vigna al di fuori delle Roncaglie, e mostra note di prugna e amarene sostenute da un palato fragrante e lievemente sapido. Dall’annata 2007 Marco Piacentino produce anche una selezione di Barbaresco esclusivamente dalle piante più vecchie del cru Roncaglie, profondo, complesso, minerale e terroso. Socrè è considerata da Antonio Galloni di Wine Advocate una delle aziende più interessanti della denominazione.

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GRANDI TALENTI


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www.cantinemoser.com

Trento: la “Champagne” italiana Roccia, Minerali ed Escursioni 4 generazioni di agricoltori Culto dello Sport Italiano Maso Familiare 51,151: Record dell’ora di Città del Messico Zonazione Varietale Moscato Giallo (secco): Sexy, Elementare, Trasversale e Raro. Gew. + Muller: Alto Adige + sparati ed immediati spesso dolciastri ( ok aperitivo ) Gew. + Muller: Trentino + minerali, freschi e non dolciastri ( ok tavola )

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Vigneti e vini Trentini: passione ed emozione. La zona di produzione e i suoi particolari microclimi, i vitigni, il rispetto delle tradizioni agricole e produttive, la passione e la dedizione al lavoro vitivinicolo sono le caratteristiche che contribuiscono a coniare un buon vino trentino doc.
 All'azienda agricola Maso Villa Warth, fondata dai fratelli Diego e Francesco Moser, riusciamo a coniugare nella nostra produzione tutti questi aspetti, che rendono unici i nostri vini trentini e rafforzano il legame con la regione e con un territorio che amiamo e di cui ci prendiamo cura ormai da molti anni. L'azienda agricola dei fratelli Moser si trova a pochi minuti da Trento, in uno splendido piccolo borgo che un tempo fu residenza vescovile. Circondato da magnifiche vigne ospita oltre alle strutture dell'azienda una tipica cantina di vini trentini, un'elegante agriturismo e uno splendido salone per organizzare feste e ricevimenti. Circondato da un caratteristico e incantevole anfiteatro di vigneti con vista sulla Valle dell'Adige, dove vengono trasformate e lavorate tutte le uve dell'azienda, si trova Maso Villa Warth che nell'antichità era stato un'austera dimora vescovile attorniata da un piccolo borgo, finemente ristrutturato. Queste mura antiche e ricche di storia ospitano tutti gli edifici dell'azienda agricola Maso Villa Warth: la nostra cantina di vini trentini, un piccolo ma accogliente agriturismo non lontano da Trento che offre un servizio di residence e ha un'ampia sala per banchetti, a cui si aggiunge il piacevole ambiente dedicato alla degustazione del vino trentino doc di nostra produzione e agli incontri in cui si condividono gli antichi sapori della gastronomia regionale, come è sempre stata tradizione delle cantine in Trentino. Nella nostra cantina produciamo i classici vini del trentino doc e ci impegnamo perché la qualità dei nostri prodotti sia sempre la migliore. Quello che rende i nostri vini così speciali è l'attenzione che dedichiamo a nostri campi, ai terreni e all'ambiente che sono le principali risorse grazie a cui si può realizzare il migliore vino trentino doc. Sono gli appezzamenti localizzati nelle zone con maggiore vocazione che consentono alla nostra azienda di produrre vini ambiti da ogni cantina in Trentino. Ad esempio la zona di Sorni è ideale per i rossi corposi (Cabernet, Merlot e Teroldego), quella di Giovo per i bianchi base spumante (Müller Thurgau e Chardonnay), mentre Maso Villa Warth a Gardolo di Mezzo è particolarmente indicata per i bianchi Riesling, Moscato Giallo e Chardonnay e, tra i rossi, Lagrein.

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www.vinidalcero.it

Soave: zona di roccia Vulcanica. Saove: bianchi minerali, salati, con spiccate freschezze. Soave: grandi bianchi da lungo invecchiamento Primi vini d’Italia: Chianti e Soave Cortona: terroir dei grandissimi Syrah d’Italia. Cortona: Syrah succosi, profondi e complessi Mano esperta di Nicolò D’Afflitto

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Nel 1934, il fondatore Augusto Dal Cero, si spostò dal comune di Montecchia di Corsara a quello di Roncà, dove acquistò i primi vigneti, circa tre ettari. Uomo carismatico, scomparse in giovane età, lasciando ai figli Giuseppe e Dario il compito di continuare a sviluppare l’azienda secondo la sua filosofia. Con il passare degli anni, grazie a nuove acquisizioni di terreno, la superficie vitata è oggi di 15 ettari. La Tenuta di Corte Giacobbe, dispone di una cantina da poco ristrutturata e dotata delle più moderne tecnologie, necessarie a garantire una produzione di vini di alta qualità. Attigua alla barricaia, la sala di degustazione, dall’ atmosfera tradizionale, è l’ambiente ideale per apprezzare il meglio della produzione della Tenuta. La Tenuta Montecchiesi, appartiene alla famiglia dal 1980, quando i fratelli Giuseppe e Dario, figli del fondatore Augusto, attratti dalla grande tradizione vinicola della Toscana, decisero di dedicarsi anche alla produzione di grandi vini rossi, in un territorio di eccellenza per questa tipologia di vini. Convinti della potenzialità vitivinicola della zona, decisero di impiantare nuove varietà di vigneto in aggiunta all’esistente Sangiovese. Dai 9 ettari iniziali, con il passare degli anni e grazie a intuito e capacità , oggi la Tenuta di Montecchiesi conta 46 ettari completamente vitati. La Tenuta Montecchiesi è costituita da due grossi corpi distanti tra essi circa un chilometro; il primo corpo consta in 18 ettari, sito in località Montecchio e circonda l'antico casolare colonico risalente ai primi del novecento, oggi abitazione dei titolari e la moderna e funzionale cantina. Il secondo corpo di 28 ettari, in località Manzano fu antico tenimento nella Contea del Cardinale Passarini. La cantina è stata da poco ristrutturata nel rispetto della tradizione ed è dotata delle più moderne tecnologie. Una grande sala, completamente interrata, accoglie le barriques e i tonneaux, che godono di temperatura controllata e deumidificata.

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www.broccardo.it

Langhe / Borgogna italiana Talentuosissimo produttore. Monforte: vini eleganti e femminili. Nebbiolo moderno, succoso, sottile con tannini fitti ma dolci. Barolo frutto dell’assemblaggio di 4 cru. Rosato di classe superiore. Dolcetto e Barbera estremamente raffinate

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Un cuore giovane, ma con forti radici nel passato: così si puo’ definire la nostra azienda. Tre fratelli...Filippo, Laura e Federica decidono di raccogliere tutto quello che è stato loro tramandato dai genitori, dai nonni e dai bisnonni: il rispetto per la terra, l’amore per un lavoro che non ti concede tregua, le tecniche di lavoro della vigna nel rispetto dell’equilibrio del territorio, una vinificazione naturale nel rispetto dei tempi......e lo hanno imbottigliato per Voi, affinchè possiate degustarlo ......non berlo....nella giusta filosofia di vita.........”Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus” (Orazio, Odi, I, 37, 1). La nostra vinificazione è incentrata sulla purezza di ogni vino, mantenendo i sentori fruttati, senza alterarne le peculiarità, in modo che si possano percepire le caratteristiche della nostra terra di Langa. Inoltre la nostra azienda segue le direttive UE (legge tecniche di produzione integrata n. 214) che prevede la pratica dell'inerbimento e il contenimento dei trattamenti. Negli anni ’70 l’azienda commercializzava principalmente le uve e la vinificazione era fatta esclusivamente per gli amici. Da questa passione e da un’ attenta selezione delle uve nascono i nostri pregiati vini, in particolare Barolo DOCG, Langhe DOC Nebbiolo, Barbera d’Alba DOC, Langhe DOC Freisa, Dolcetto d’Alba DOC, Langhe DOC Rosato. La raffinatezza dei nostri vini è dovuto soprattutto alla posizione dei nostri vigneti, situati in 3 dei più rinomati paesi delle Langhe vocati per la produzione del vino nobile Barolo Monforte d’Alba, Barolo e Novello e che si estendono per circa 7 ettari con esposizione sud e sud ovest. La composizione del terreno, dove sono impiantati i nostri vigneti, è caratterizzata da argille, tufo, sabbia e limo, lasciati dal ritiro del Mare Padano circa 16 milioni di anni fa: l’alternanza di questi strati fa sì che le viti regalino vini di eccellente finezza, struttura ed eleganza. Dal 2014 la nostra cantina fa parte della zona diventata patrimonio dell’Unesco.

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www.rizzinifranciacorta.it

Monticelli Brusati è la zona più vocata della Franciacorta Produzione Artigianale Conduzione familiare 15.000 bottiglie prodotte Franciacorta “base” millesimato con 48 mesi sui lieviti La “riserva” millesimata esce con 10 anni di età. Zona collinare... no autostrada! Remuage manuale.

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I vini prodotti dalla famiglia Rizzini provengono esclusivamente da un unico cru di Chardonnay impiantato nel 1985 a Monticelli Brusati, nel nord est della Franciacorta. La famiglia ha venduto uva fino al 1993, anno in cui ha iniziato a produrre il Brut Franciacorta, al quale nel 2004 sono seguiti il Millesimato e la Riserva. Il giovane Guido Rizzini dirige il lavoro in vigna e in cantina con meticolosa attenzione a ogni dettaglio e rispetto per la natura. Come fa notare Guido, essere piccoli significa non dover essere schiavi delle mode o delle leggi di mercato. Tutti i Rizzini Franciacorta DOCG provengono da singole vendemmie, mai da blend o cuvĂŠe di diverse annate, seguendo il principio di vinificare solo le raccolte di elevata qualitĂ . Ettari vitati: 2 Bottiglie prodotte: 15.000

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www.enricosantini.it

Biologica Lieviti Indigeni Uno dei pochi Vigneron nativi di Bolgheri Eleganza del Sangiovese nel “bordolese” Biodinamica dal 2000 Bolgheri la “Bordeaux italiana”

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Enrico Santini, uno dei pochi produttori in Bolgheri nato e cresciuto nella zona. Enrico ha un profonda dedizione all’area di Bolgheri dovuta al suo amore per la terra e per il clima che caratterizza questa bellissima area della costa Toscana. Area di produzione: Bolgheri DOC Proprietà : 16 ettari (12 vitati) Coltivazione biologica Vitigni coltivati: Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese, Syrah, Vermentino, Sauvignon Blanc Winemaker : Enrico Santini Enologo: Attilio Pagli Primo anno di produzione: 2000

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www.santacosta.com

Vini di con grande rispetto della personalità del vitigno Rapporto prezzo qualità molto alto. Il Don Andrea Brut di Fiano è un prodotto di grande gustosità Il Gragnano è il Lambrusco del sud ma meno opulento e dolce, più sapido e minerale.

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Santacosta è una cantina dell’areale di Torrecuso, Comune in provincia di Benevento, terra a tradizionale vocazione vitivinicola rinomata per l’Aglianico. L’Azienda, da quarant’anni, si dedica alla vinificazione di uvaggi tipici, con particolare interesse per le uve Piedirosso; lavorate per dare un vino frizzante a fermentazione naturale. Oltre ai rossi, Santacosta propone anche gli importanti bianchi della Provincia di Benevento, come la Falanghina; prodotta sia come vino fermo che come vino frizzante a fermentazione naturale. A completare, un rosato da uve Aglianico, anch’esso vino frizzante a fermentazione naturale. Oggi Santacosta, che da generazioni lavora l’uva, continua a interpretare la vocazione di una terra dedita alla produzione del vino, e soprattutto a ‘fare vino’.

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www.villajob.com

Eleganza Friuli: Terroir dei Migliori Bianchi Italiani Biologico, Biodinamico. No Solfiti. Metodo Solera Artigianalità Estremizzazione Ricerca dell’Espressione Varietale Futuro “top player” del Friuli

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Ogni nostro vino racconta una storia fatta di emozioni speciali che abbiamo provato lontano da qui. In ogni nostro vino abbiamo portato culture, esperienze e concezioni vitivinicole diverse fatte durante i nostri viaggi. Abbiamo fatto incontrare i saperi di altrove con la tradizione del Friuli, per generare storie uniche e speciali. Siamo partiti dal Friuli e da allora non riusciamo a fermarci. Ogni sorso del nostro vino esprime l’Anima di tutte le culture che abbiamo conosciuto. Investiamo il nostro tempo per comprendere al massimo il potenziale della nostra Terra, cercando di cogliere quelle sfumature che sa donarci, rendendo unici i nostri vini per complessità ed eleganza. Dal 1985 utilizziamo un metodo di coltivazione naturale: l’agricoltura biologica. Lavoriamo nel rispetto della Terra utilizzando solo sostanze provenienti dalla natura o ottenibili dai soli processi semplici. Villa Job ha un’estensione di 6,5 ettari coltivati interamente in Agricoltura Biologica certificata.

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www.otwine.com

Vigneto icona della costa toscana, immerso in un bosco collinare. Ricorda la vecchia vigna del Sassicaia. Da sempre dimora del genio Oliviero Toscani. Allevamento di cavalli, bufale e olivo (le passini di OT) Dall’amicizia con Angelo Gaja nasce il vigneto OT. Grande taglio di stile bordolese ma sugoso, snello ed elegante.

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Le vigne di Oliviero Toscani si trovano in uno splendido anfiteatro naturale con caratteristiche assolutamente particolari per la zona: un terreno povero di argilla e ricco di scheletro derivante dalla disgregazione delle rocce affioranti. Tutte queste caratteristiche, unite ad un’ottimale esposizione a sud-ovest, ci ha suggerito l’idea di piantare vitigni in grado di dare complessità e freschezza al futuro vino. Da qui la scelta del Syrah come componente principale, in grado di dare ricchezza, profondità e grande speziatura, il Cabernet Franc per il suo apporto di mineralità e freschezza e il Petit Verdot per dare colore e ulteriore complessità. Enologo Attilio Pagli,

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Da oltre 100 anni la famiglia Rosso è proprietaria dei cru: Cerretta, La Serra, Broglio, Meriame, Sorano, Costa bella, Lirano e Damiano. All'inizio degli anni '80, Giovanni Rosso ristrutturò gran parte dei vigneti con sesti di impianto modernissimi, atti a produrre solo uva di grande qualità. Nel 2001 all'età di 27 anni, il figlio Davide, enologo e con esperienze importanti, decise di occuparsi personalmente della vinificazione e dell'élevage dei vini con un unico obbiettivo : «Il vino deve essere la perfetta copia del suo Terroir». La terra è quella "magica" di Serralunga d'Alba, una delle migliori al mondo.

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www.angeluccivini.it

Moscatello varietà tra le più antiche del mondo; origine dal Moscato d’Alessandria. Il biotipo “Casauriense” dimostra l’adattamento alle zone più argillose dell’Abruzzo. Gusto elementare e semplice ma di grande eleganza succosità e piacevolezza. E’ uno dei vitigni più apprezzati nella Loira.

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I vigneti dell’azienda agricola Angelucci sono situati in un contesto unico, all’interno dei comuni di Castiglione a Casauria e di Tocco da Casauria, due antichi borghi perfettamente conservati che rientrano rispettivamente nei territori del Parco nazionale del Gran Sasso e del Parco nazionale della Maiella. Il “biotipo casauriense” di Moscatello è oggi coltivato (accanto a piccole quote di Montepulciano e di Pecorino, altri due vitigni storici dell’Abruzzo) in circa trenta ettari tra le contrade Coste San Felice e Colle delle Forche di Castiglione a Casauria e Vicenne di Tocco da Casauria, a un’altitudine variabile tra 250 a 350 metri sul livello del mare. I terreni sono di medio impasto argilloso-calcareo, esposti a sud-sud est con parte dei quali realizzati dopo una straordinaria opera di terrazzamento che la famiglia Angelucci ha realizzato sui ripidi pendii collinari della parte più alta della tenuta. In virtù delle particolari condizioni micro-climatiche della zona, le operazioni agronomiche, così come quelle enologiche, prevedono l’utilizzo di metodi di lavorazione a bassissimo impatto, dalla concimazione organica dei terreni alla lotta integrata per la difesa fitosanitaria. Collaboratori tecnici dell’azienda sono l’agronomo Romano D’Amario e l’enologo Donato Di Tommaso. L’arrivo della vendemmia per la famiglia Angelucci è considerato un vero e proprio rito che comincia dalla metà agosto con la verifica della maturazione dell’uva nelle diverse ubicazioni dei vigneti, prosegue con l’opera di schiacciamento manuale del picciolo per avviare il periodo di appassimento sulla pianta nell’ultima decade del mese.

La vendemmia vera e propria comincia dopo circa 10/15 giorni di appassimento, generalmente intorno alla prima metà di settembre, nelle prime ore del mattino, con la delicata raccolta manuale dei grappoli per passaggi giornalieri successivi a seconda del grado di appassimento, deposti in cassette da 3/5 kg., con una resa di uva che non supera 80 quintali per ettaro e una resa in vino di circa il 40%. In base alla posizione, alla diversa età dei vigneti e della maturità dei grappoli registrata prima dell’appassimento, l’uva viene portata in cantina per un’ulteriore selezione qualitativa per poi essere destinata a due differenti tipologie di vinificazione. Si tratta di una metodologia di lavorazione molto particolare, studiata dai tecnici dell’azienda per conservare ed esaltare le caratteristiche del vitigno: una parte delle uve viene pressata in atmosfera inerte (con azoto) affinché siano preservate le sostanze aromatiche e la fragranza tipiche del vitigno. Il mosto ottenuto è decantato e avviato alla fermentazione a temperatura controllata tra 15 e 16 °C con lieviti selezionati. L’altra parte delle uve è sottoposta a macerazione pellicolare pre-fermentativa, ossia a contatto con le bucce per 24-48 ore a circa 8 °C, quindi leggermente pressata e avviata alla fermentazione, fino ad ottenere il tenore di zuccheri voluto. Il vino è poi travasato e affinato per circa 6 mesi in acciaio. Nella cantina, costruita su tre livelli con vista sui vigneti e sulla Val Pescara, continua la sperimentazione anche per valutare i risultati della fermentazione o della maturazione del Moscatello di Castiglione nelle botti e nelle barrique.

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il Moscatello E’ un clone di moscato originale e poco produttivo, dotato di un grappolo di peso medio-basso, non eccessivamente compatto e con acino medio piccolo, che raggiunge naturalmente un elevato grado di maturazione. Il “biotipo Casauriense” è il frutto del lavoro svolto dall’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo della Regione Abruzzo in collaborazione con il Crivea Abruzzo e con le Università di Foggia e di Bari, in virtù dell’opera di sensibilizzazione avviata dal Consorzio di Tutela e proseguita dalla famiglia Angelucci, supportati alla preziosa documentazione storica dello studioso Antonio Alfredo Varrasso. Questo impegno congiunto, ha portato al riconoscimento del clone codificato come Uba-Ra-Mo 16 da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali, e ha scongiurato il rischio di estinzione per quello che è considerato non solo un patrimonio della viticoltura nazionale ma anche un importante simbolo di un’identità sociale e di conservazione delle antiche tradizioni produttive. La produzione di Moscatello di Castiglione può farsi risalire sicuramente dalla metà del 1600, come risulta da numerosi documenti del XVIII secolo. La prima testimonianza è rintracciabile nel Libro degli affitti, case e vigne, adoa dell’Illustrissima Camera Baronale di Castiglione alla Pescara del 1747 dove si riporta che tali Pietro Cristallini e Gesmino Gesmini pagavano l’affitto “per il Moscatello alle Coste di San Felice”. In maniera più incisiva Filippo Fasulo di Napoli, impegnato a valutare a fini essenzialmente fiscali e nell’interesse statale, il feudo della famiglia de Petris-Fraggianni situato in Castiglione alla Pescara (diventata Castiglione a Casauria nel 1863), scrive nel 1766 che “Vi è in tempo di estate la vendita di moltissimi frutti gentili ed un Moscatello di buonissima qualità, che si trasporta fino all’Aquila, donde ne riportano una considerevole somma di denaro ogni anno”. Notazioni analoghe, rinvenute anche in atti notarili, si ripetono negli anni immediatamente successivi e consentono di individuare altre zone di produzione e il loro pregio – Coste di San Felice, Costa delle Forche, Vicennola, Fornaca – ma anche l’importanza economica che questo vino riveste per il territorio, almeno fino ai primi venti anni del 1900, quando fu abbandonato a causa della fillossera e del fenomeno della forte emigrazione all’estero di molti abitanti delle zone interne dell’Abruzzo. Il Moscatello è rimasto conservato per tutto il 1900 solo in piccolissimi appezzamenti non professionali, destinati al consumo familiare, particolarmente in occasione della festa del patrono S. Biagio, ma la mancanza di interventi tecnici ne avevano quasi definitivamente depauperato il suo valore.

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www.zinodavidoff.com

Antica Selezione Zino Davidoff Regione Cognac Qualità, Eleganza, Stile, Autenticità Distintivo di Lusso. E’ considerato il più grande Cognac prodotto.

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Vivere appieno ogni singolo istante. Abbracciare la filosofia Davidoff significa imparare ad apprezzare il vero lusso, quello celato nella capacità di vivere con passione e intensità, spingendosi ai limiti e assaporando appieno ogni istante che passa. Il mondo è un paese delle meraviglie privo di frontiere, custode di ispirazioni infinite e della meravigliosa opportunità di riunire i materiali e gli ingredienti più raffinati. Ed è proprio questa passione per tutto ciò che è nuovo, per l'esplorazione e la scoperta dei design più esclusivi, delle tradizioni artigianali e dell'innovazione che sottende all'intero universo Davidoff, perché la vita è troppo preziosa per accettare compromessi e accontentarsi, senza ambire al meglio del meglio.

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PORTOGALLO

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PORTOGALLO


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www.quintadocrasto.pt

Regione vinicola pazzesca Probabilmente tra i vini pi첫 grandi del mondo Porto: meditazione, dessert, formaggi. Un prodotto Incredibile

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Quinta do Crasto è situata sulla riva destra del fiume Douro, a metà strada tra Régua e Pinhão. La Quinta copre 130 ettari, di cui 70 sono piantati con vigneti grado “A”. Seduta su di una posizione privilegiata nella delimitata regione del Douro, Quinta do Crasto è stata della famiglia di Leonor e Jorge Roquette per oltre un secolo. Come altre grandi Quintas Douro, le sue origini in tempi antichi (il nome del Crasto deriva dal termine latino “castrum”, una fortezza romana). I riferimenti alla Quinta do Crasto risalgono fin dall’inizio del XVII secolo, molto prima che la regione del Douro diventasse la prima regione vitivinicola delimitata al mondo nel 1756. Grandi investimenti sono stati effettuati negli ultimi anni per ristrutturare i vigneti e l’installazione di moderne attrezzature in cantina, garantendo la produzione di vini da tavola di alta qualità, come Crasto Douro Rosso, Quinta do Crasto Douro Reserva Old Vines, vini monovarietali (100% Touriga Nacional e 100% Tinta Roriz) e a monovigneto (Vinha da Ponte e Vinha Maria Teresa), così come le categorie di vino porto, come Late Bottled Vintage e Porto Vintage. Pur utilizzando una vinificazione con tecnologia all’avanguardia, la Quinta ha sempre mantenuto un tradizionale metodo di pigiatura coi piedi in vasche di granito, denominata “Lagares”. Tutti gli investimenti fatti in passato combinati con la tradizione e la passione che viene messa nella produzione del vino, ha dato a Quinta do Crasto un nome di spicc

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SPAGNA


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www.raventos.com

La Storia della famiglia Raventòs inizia nel 1497. 20 generazioni. RiB: l’origine del Cava. Il 1° Cava prodotto in Spagna è stato creato dalla famiglia Raventòs nel 1872. Nell’Aprile 2012, Parker scrive: “ Chi ha bisogno di Champagne quando un Cava può essere così buono? ” riferendosi al Cava Reserva Rosè RiB. Oggi non si riconosce più nella DO Cava e fonda il movimento “Conca del Rio Anoia” con concetti Biodinamici e di microterrittorialità specifiche

Vigne in produzione piantate nei primi del ‘900 5 Gran Cru Aziendali vinificati separatamente: La Plana, El Llac, Serral, Barbera ed il mitico Clos del Serral. Cantina costruita attorno ad una quercia (vedi logo) di 500 anni. Premio 1989 FAD Architectural Award. Diversità di suoli aziendali unica: Limo, Argille Rosse, Sasso, Sabbia Gialla. Azienda Chateau-Concept.

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Per spiegare la “ragion d’essere” di Raventos i Blanc, bisogna capire chi era il loro fondatore: Josep Maria Raventos i Blanc. JMRiB, erede della famiglia storica dei Raventos, era proprietario di 90 acri di vigneti storici a Sant Sadurnì d’Anoia, ereditati da padri e figli a partire dal 1497. Nel 1659 Maria Codorniu si sposa con Miquel Raventos dando origine alla più famosa casata di produttori di Cava spagnoli. Da allora si tramandano questa tradizione gli eredi della famiglia Raventos. A partire dal 1986, Josep Maria Raventos ed il figlio Manuel (oggi capitano dall’azienda) hanno lavorato intensamente per creare un nuovo stile di “Cava” all’interno della propria azienda, puntando con decisione all’elaborazione di una qualità altissima e senza compromessi, proveniente solo dai cru delle loro terre a Sant Sadurnì D’Anoia, culla dei più storici spumanti della Spagna. Lavorando a questo sogno, giorno dopo giorno, si ritrovarono ossessionati dalla ricerca della espressione di tipicità dei loro vitigni regionali, creando anno dopo anno vini unici nel panorama internazionale. Ripristinarono vecchi vigneti piantati negli anni ’40, salvando le piante più vecchie ed “addomesticandole” con impianti ad alberello, costruirono una cantina all’avanguardia. Oggi Raventos i Blanc è il riferimento qualitativo a livello internazionale dei grandi Cava Spagnoli. Il loro simbolo è la quercia di 500 anni di età presente all’entrata della cantina che presiede e testimonia la storia della casata e la forza di queste terre.

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www.marquesdemurrieta.com

Rioja = Eleganza Classica. Tra i vini più importanti del Mondo Tempranillo (rosso) e Viura (bianco) sono i vitigni simbolo di Rioja Nasce nel IX secolo Mastri bottai e “toneleria” interni secondo tradizione 100% vigneti propri 540 ha Castillo Ygay a è il Cru Icona di Tempranillo più importante di Spagna Albarino: bianco di grande qualità

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www.longshadows.com

Stato di Washington, Columbia Valley (valle del fiume Columbia) E’ considerato il “Paradiso dei Winemakers” I grandi filantropi del vino hanno un pezzetto di terra in Columbia Pedestal è il Merlot di Michel Rolland. Pedestal è nella lista dei grandi merlot del mondo (Petrus, Apparita, Masseto ecc.) Sequel è lo Shiraz di John Duval il padre assieme a Max Schubert del Grange di Penfolds

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Fondata nel 2002 da Allen Shoup, co-fondatore e presidente di Chateau Ste Michelle e di Columbia Crest, Long Shadows Vintners è una “collezione” di piccole aziende di famosi Enologi e/o Winemakers internazionali provenienti dalle principali regioni vinicole del mondo. Ognuno di questi è impegnato nella produzione di un singolo e unico vino, realizzato per mettere in mostra i meriti viticolturali della Columbia Valley nello stato del Washington in U.S.A.. Dopo pochi anni, viene subito nominata “Winery of the Year” dalla rivista “Food & Wine” e il suo nome “Ombra Lunga” è un tributo alla statura di questo gruppo scelto di individui, che continuano a modellare l’industria del vino con i lori vini e le loro aziende d’eccellenza. Michel Rolland proprietario di varie aziende di spicco a Pomerol, in Francia, e conosciuto in tutto il mondo come consulente di molte delle più famose aziende produttrici di vino del mondo, produce questa edizione limitata chiamata Pedestal, un merlot dal corpo pieno nato per mostrare come la complessità e la concentrazione dei sapori dei suoi vini lo rendono così internazionalmente famoso. In modo misterioso, Michel Rolland capisce l’unicità della cultura del vino e quindi le sfumature che separano un vino poco emozionante da qualcosa di straordinario. È questa capacità di capire il vino che lo rende un enologo così stupefacente. Come le precedenti annate, Pedestal, è stato realizzato selezionando attentamente i vigneti di provenienza per dargli una struttura ed una complessità unica. Le Red Mountain principalmente, incluse le zone conosciute come Tapteil e Wahluke Slope, fanno da madre a questo vino.

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NAPA VALLEY


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www.motelena.com

Icona storica della Napa Valley e della California dei vini Vincitrice alle Olimpiadi del Vino di Parigi categoria Chardonnay 1976 Calistoga = Eleganza Stile Francese

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Quando Alfred L. Tubbs, in una fredda mattina d’autunno del 1882, ispezionò il terreno dove piantare il suo vigneto, era uno dei primi a farlo nella Napa Valley, più precisamente cinque chilometri a nord di Calistoga, alla base del Mount Saint Helena. Chateau Montelena è la storia del vino. Era il 7 Giugno 1976, gli americani si vantavano da anni del loro vino Californiano, solo per essere puntualmente accolti da incredulità o peggio da scherno. Fra pochi rispettabili e ferventi ammiratori, solo Steveb Spurrier, proprietario de la “Cave de la Madeleine”, una delle migliori enoteche di Parigi, e l’”Academie du Vin” famosa scuola francese; credevano al suo potenziale. Infatti una settimana prima ad una degustazione organizzata proprio dal signor Spurrier accadde l’impensabile: la California sconfisse tutti i Galli! La competizione era così controllata come la produzione al Chateau Lafite. I nove giudici dell’alta enologia francese, incluso l’alto prelato Pierre Tari, segretario generale dell’ “Association des Grands Crus Classes”, e Raymond Oliver, proprietario del ristorante “Le Grand Vefour” e decano del giornalismo enogastronomico francese. I vini assaggiati erano cugini transatlantici: quattro bianchi della Borgogna contro sei Pinot Chardonnay della California e quattro rossi Grand Crus Chateaux contro sei Cabernet Sauvignon Californiani. Galliche Gemme. Appena iniziarono a roteare, fiutare, sorseggiare e sputare alcuni giudici furono subito in grado di separare gl’importati parvenu dagli aristocratici. Più spesso però, furono confusi. “Ah, ecco alla Francia!” esclamò Oliver dopo aver sorseggiato un Chardonnay 1972 dalla Napa Valley. “Questo è definitivamente California. Non ha naso,” disse un altro giudice dopo aver mandato giù un Batard Montrachet del ’73. Altri commenti sulle Gemme Galliche furono “questo è nervoso e gradevole,” “un buon naso, ma non molto in bocca,” e “questo va al di là dell’ordinario.” Quando i voti vennero espressi, il miglior rosso fu Stag’s Leap Wine Cellars ’72 dalla Napa Valley, seguito da Mouton-Rothschild ’70, Haut- Brion ’70 e Montrose ’70. I quattro binchi vincitori furono invece, in ordine, Chateau Montelena ’73 dalla Napa Valley, il francese Meursault- Charmes ’73 e due altri californiani Chalone ’74 dalla Monterey County e Spring Mountain ’73 da Napa. I vincitori dagli Stati Uniti vengono così conosciuti anche dagli amanti del vino del vecchio mondo, dal momento che lo sono già in California. Jim Barrett, General Manager e socio di Chateau Montelena, disse: “Not bad for kids from the sticks.”

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www.chappellet.com

Fondata da André Tchelistcheff (Creatore di Masseto e di altri grandi Cru nel mondo. Pritchard Hill è uno dei Cru più importanti della California (St. Helena) Chardonnay Californiano nello stile ma in “senso buono”. Provate un blind tasting tra Mountain Cuvée e Ornellaia... colossali! :)

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Il romanzo della famiglia Chappellet con la Pritchard Hill iniziò quando Donn e Molly Chappellet intravidero la sua spettacolare vista. Arroccata 400 metri più su della Napa Valley, l’atmosfera all’azienda Chappellet e lungo i vigneti della tenuta Pritchard Hill è serena e piena di pace. Non puoi fare a meno di innamorarti dei paesaggi mozzafiato e del dolce pendio dove Donn e Molly Chappellet hanno costruito la loro casa. Sin dal 1967, spinti dal detto che Bacco ama le colline e che il frutto della montagna dà vini superiori, i Chappellet, seguendo i consigli del leggendario winemaker André Tchelistcheff, si sono stabiliti nel versante orientale della Napa Valley, divenendo la prima azienda a piantare viti a queste altezze nella Napa Valley. Ora i Chappellet, insieme ai loro sei figli, si dedicano a rappresentare queste terre, guidando questa azienda all’insegna della sostenibilità, lavorando per onorare l’integrità naturale della Pritchard Hill ed evolvendo costantemente le loro tecniche per raggiungere il suo pieno potenziale espressivo. I cloni di Cabernet Sauvignon e Chardonnay che vengono scelti per la loro predisposizione a dare il massimo su queste colline vulcaniche danno frutti superbi che sono curati con la massima attenzione dal rinomato winemaker Phillip Corallo-Titus per trasformarli in vini di rara profondità, longevità ed eleganza che rispecchino la tradizione dei più grandi vini di Bordeaux.

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www.ferrari-carano.com

Sonoma - vini carnosi, sugosi e piacevoli Grandi Cabernet con dolcezza e frutto. Buona freschezza e speziatura. LongevitĂ .

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Il sogno di Don e Rhonda Carano, quando per la prima volta arrivarono nella Sonoma County, era di fondare una tenuta dove potessero produrre vini riconosciuti internazionalmente per la loro qualità senza precedenti. Oggi, il successo di Ferrari-Carano è basato soprattutto sulla persistente dedizione verso la miglior vigna e il miglior team di vinificazione; e il loro impegno nel fare anno dopo anno i più pregiati vini, senza compromessi. La visione dei coniugi Don e Rhonda, caratterizza con eleganza e raffinatezza, profondità di sapori, complessità e ricchezza, i vini multidimensionali di Ferrari-Carano; la qualità e l’eccellenza sono il riflesso del loro desiderio di produrre vini memorabili che stimolino il piacere di un incantevole intrattenimento. Villa Fiore, situata nella Dry Creek Valley, funge da cantina, ma anche da meravigliosa attrazione per gli innumerevoli turisti. Qui si vendemmia di notte, quando le temperature sono più fresche, per dare più freschezza e un intenso sapore di frutta ai loro vini stellati. Un complesso programma ambientale certificato, comprende tra le altre cose, l’utilizzo di energie alternative, il riciclaggio dell’acqua e delle sostanze nutritive e la gestione della flora e della fauna sia allevate che selvatiche per preservare al meglio le doti naturali dei vasti possedimenti Ferrari-Carano.

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www.boglewinery.com

Vigneti estesi in varie “appellations” Californiane (Napa, Sonoma, Alexander, ecc.) Best Buy Wine Spectator da più di 10 anni Family-Owned

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Sei Generazioni di eccellenza crescente. L’azienda Bogle lavora in agricoltura sin dalla metà del 1800, ma è solo dal 1968 che piantarono i primi ettari di vigneto in Clarksburg, California, lungo il delta del fiume Sacramento. Oggi Bogle è un’azienda di successo con quasi 500 ettari di vigneti, un successo basato sul coinvolgimento giorno dopo giorno di tutta la famiglia nello sforzo concreto di produrre e promuovere vini di qualità. Da generazioni all’azienda Bogle sono convinti che per produrre vini di qualità si deve prima produrre uva di qualità, infatti, il tradizionale rispetto per la terra e per la vite è cruciale per il loro successo. Ogni vino creato da Bogle è un unico ed esaltante “blend” mirato ad evocarne il tipico carattere varietale e con uno stile veramente accessibile. D’altronde, con il suo profondo impegno verso la qualità, la famiglia Bogle, non poteva desiderare diversamente. Patty J. Bogle insieme a suo marito Chris Bogle dirige quest’azienda in maniera impeccabile portandola negli anni ad essere uno dei marchi più rinomati d’America e nel contempo ha educato quattro figli che lavorano in azienda con la stessa dedizione e passione dei loro antenati. Christopher Smith ed Eric Aafedt si occupano della vinificazione da quasi 20 anni all’interno dell’azienda, condividendo la propensione alla qualità e al rispetto della natura della famiglia Bogle.

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www.peachycanyon.com

Paso Robles: zona più prestigiosa per lo Zinfandel “West Side” è il Cru con maggior pregio. Family-Owned

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Peachy Canyon è una piccola azienda a conduzione familiare nella zona AVA denominata Paso Robles sulla Costa Centrale della California. Fin dal 1988 la famiglia Beckett possiede e gestisce quest’azienda offrendo il meglio che il Westside può offrire. Quando Doug e Nancy Beckett, insieme ai loro due figli Jake and Josh, si trasferirono a Paso Robles nel 1982, non immaginavano dove la vita oggi li avrebbe portati: da poche centinaia di casse di vino rosso di ottima qualità ad 84.000 casse distribuite in tutta America e in selezionate destinazioni internazionali. Joshua Phillip Beckett, il figlio più grande, gestisce le operazioni di vinificazione dopo aver lavorato per anni a fianco di Florence Sarrazin famosa “Winemaker” di Bordeaux e aver affinato le proprie conoscenze in Australia. Jacob R. Beckett, invece, dopo aver lavorato per molti anni, direttamente sul campo insieme al padre, oggi si dedica esclusivamente alla direzione e gestione delle vendite con ottimi risultati. Anche se si producono Merlot e speciali Cabernet, i Zinfandel dominano il menù d’assaggio di Peachy Canyon, pluripremiati, dalle caratteristiche uniche e con qualità ben distinte, grazie all’impegno e al duro lavoro di tutto il team di Peachy Canyon. Il desiderio dei Beckett è quello di permettere ai loro clienti di scegliere di godere dei loro vini subito o di lasciarli maturare per farlo in futuro.

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www.mendel.com.ar

Mendel è il più autorevole simbolo Argentino per il Malbec Roberto de la Mota è l’ultimo genito della famiglia degli enologi argentini più storici ed influenti del paese Semillon di classe internazionale Malbec superlativi: Mineralità, Aromaticità e Potenza. Tonalità violacea. Potenziale di invecchiamento altissima Vigne ad altitudini >1000 mt a Lujan de Cuyo (la Montalcino del Malbec)

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MENDEL nasce dall’esperienza di Roberto de La Mota il più esperto e rispettato enologo argentino che assieme ad una famiglia di storici viticoltori crea l’azienda. Selezioniamo le migliori uve dei nostri vecchi vigneti con rigorosa attenzione ad ogni dettaglio: dal processo di vinificazione alla scelta dei tempi di raccolta dell'uva alla fermentazione in piccoli serbatoi per l'invecchiamento nella migliore rovere francese. Vigneti, persone appassionate, esperienza e amicizia si fondono nella creazione dei nostri vini. I nostri vigneti più vecchi Malbec (80+ anni) e Cabernet Sauvignon si trovano in Perdriel-Finca de los Andes e Drummond-Villa M, tra i 900 ei 1.100 metri sul livello del mare, nella migliore e più irrigata Lujan de Cuyo. I terreni sono di origine alluvionale, formata con i materiali delle Ande. Molto rocciosa, alta permeabilità, basso contenuto di azoto e sostanza organica, ricco di potassio; sono terreni che danno media vigoria ai vigneti e che consentono elevati livelli di concentrazione e di intensità nelle loro uve. Il clima è desertico e continentale, con stagioni ben distinte durante l'anno. Scarse precipitazioni, (meno di 200 mm all'anno) richiedono irrigazione; questa è la particolarità della regione viticola. L'irrigazione tradizionale precedentemente effettuata dagli indiani locali e ora nelle mani dei produttori artigiani, consente da un lato di controllare fillossera vigneti a piede franco e di raggiungere il livello di forza adeguata sulla resa e la concentrazione delle uve uno desidera. All'altitudine di 1.000 metri sul livello del mare come in questa zona i giorni più caldi possono raggiungere 35 ° C, ma le temperature notturne non superano mai i 17 ° C. Questa alternanza di temperature hanno un effetto importante sulla quantità e la qualità dei polifenoli dell'uva. Sia il Cabernet Sauvignon che il Malbec sono arrivati a Mendoza, in Argentina alla metà del XIX secolo; entrambi si sono adattati in maniera eccezionale; le più antiche selezioni massali vennero piantate in orientamento nordsud e ad alta densità di impianto 5.555 piante per ettaro. Un attento lavoro, la gestione fogliare ed un’ottima esposizione al sole ci permettono la nascita di pochi grappoli e con acini di piccole o medie dimensioni garantendo così una concentrazione eccellente e l'intensità aromatiche dei grandi malbec.

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www.domaineserene.com

Oregon è considerato “l’altra Borgogna” Domaine Serene è stato definito da Parker “la Romanée Conti dell’Oregon” Pinot Noir di classe mondiale Tra i 10 migliori vini del mondo (Wine Spectator) per varie volte negli ultimi anni (3° quest’anno) Sempre in finale nei blind-tasting con La Romanée-Conti

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“La Romanée-Conti dell’Oregon”. Ken e Grace Evenstad fondano Domaine Serene Vineyards and Winery nel 1989, quando acquistarono 17 ettari di terreno appena registrato nelle Dundee Hills in Oregon per piantare, coltivare e produrre degli ultra premium Pinot Noir. La visione, la passione e l’impegno a produrre i migliori Pinot Noir del mondo ha portato Grace & Ken dove il loro cuore voleva, partecipando appieno in ogni aspetto della coltivazione, produzione e commercializzazione dei vini di Domaine Serene. Oggi festeggiano il 20° anniversario della Domaine Serene, possiedono 187 ettari di terreno nella contea di Yamhill nella Willamette Valley in Oregon, 60 di questi coltivati a vite. Oltre al Pinot Noir, che è circa il 95% del vino prodotto, fanno anche un po’ di Chardonnay e Syrah. I vigneti sono allevati secondo un progetto sostenibile, nel rispetto dell’ambiente con rese estremamente basse. I vini prodotti sono sempre eleganti, concentrati e pregiati e hanno vinto molti riconoscimenti e premi, tra cui: vittoria sul Domaine de la Romanee Conti in degustazioni alla cieca, la nomina di “Il Chateau Lafite di Oregon” da Anthony Dias Blue, The Best Oregon Pinot Noir dal Wall Street Journal, ed eccezionali valutazioni di Robert Parker.

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CILE


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www.monteswines.com

Azienda tra le icone qualitative del Cile. L’unica delle top ad avere come Icona un Carmenère (Purple Angel) Disegno architettonico “Feng Shui” Montes è materia di studio ad Harvard in USA come azienda modello: ogni fascia di prodotto è leader qualità e prezzo.

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Nel 1987, due soci Aurelio Montes e Douglas Murray, entrambi dei veri esperti dell’industria del vino, erano certi che il Cile poteva migliorare la qualità della produzione di vino di quel periodo. Infatti, l’anno dopo, quando altri due soci, Alfredo Vidaurre e Pedro Grand, si unirono al progetto, con le loro qualificate e complementari visioni, nacque ufficialmente Viña Montes, portando il Cile ad essere riconosciuto internazionalmente in 75 paesi ricevendo ampi riconoscimenti e consensi. Il Cabernet Sauvignon Montes Alpha, il primo vino di classe premium a dare la fama a quest’azienda, era ed ancora è molto diverso da quello che c’era in voga. Concentrato, complesso e solenne, è stato l’immediato successo e la prova che era stata scelta la strada giusta, quella della qualità! Montes ha dato al Cile enormi gratificazioni ed è diventato oggettivamente il punto di riferimento per la maggior parte delle nuove cantine cilene. Questo status, come la certezza di puntare sulla qualità, è stato il nostro più grande contributo all’industria del vino cileno. Quando Montes iniziò (come Discover Wine Ltda.) c’erano solo 14 aziende esportatrici, oggi ce ne sono più di 200! La visione di Viña Montes è quella di fornire a ogni consumatore di vino nel mondo, la soddisfazione di degustare un vino cileno di alta qualità con la fedele espressione del terroir e il tocco magistrale dell’enologo Aurelio Montes. Si può notare come tutte le etichette hanno la figura di un angelo, per lo più molto evidenti o rappresentato come un sigillo di qualità Montes affermando “Dal Cile con orgoglio”. Ciò è dovuto alla grande passione e alla fede di Douglas Murray ha in loro, egli è certo del loro instancabile e continuo supporto.

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www.schildestate.com.au

Realtà storica. Family Owned La vigna “Moorooroo” è patrimonio nazionale. Piante di Shiraz di 190 anni Stile Francese. No “palla di biliardo”

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Il nome Schild ha una lunga storia nella Barossa Valley fin dai primi anni ’50 quando Ben Schild acquistò la “Three Springs Farm” a Rowland Flat, stabilendosi con la sua famiglia. Oggi, la seconda e terza generazione di viticoltori lavorano insieme per solidificare la reputazione della “Shild Estate”, costruita con l’impegno di tradurre l’unicità dell’arazzo dei suoi vigneti in vini che parlano di onestà e bevibilità. La Schild Estate, in constante ascesa, è oggi rinomata in tutto il mondo. Un team che si occupa della gestione e dello sviluppo dei vigneti segue un programma continuo di ri-forestazione e ri-sviluppo dei vigneti più vecchi seguendo l’obiettivo di una viticoltura di qualità. I vigneti della Schild Estate includono alcuni dei più antichi in Australia, tra cui il famoso vigneto Moorooroo vicino a Jacob’s Creek. L’attenta selezione dei siti dedicati ai vigneti in favore di aree più fresche, all'estremità meridionale della Barossa vicino a Lyndoch, porta ad un più lento e lungo periodo di maturazione che ne favorisce la qualità.

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www.firstdropwines.com

Progetto con pĂŹĂš riflettori puntati della Barossa Valley. Considerati i talenti piĂš cristallini del sud-australia

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First Drop è passione…per la vita, il divertimento e il gusto!...un impegno per tutta la vita di fare vini… “fuori di testa”…vini con gusto e tessitura, e una spruzzata di funk…varietà eclettiche da vigneti unici dalle grandi regioni della Barossa, McLaren Vale, Adelaide Hills…vini da bere, non solo da apprezzare…in breve. Mother’s Milk! I due amici spinti a creare questi vini sono Matt Gant e John Retsas. Essi sono così diversi tra loro come i vini che fanno. Matt è laureato in Geografia presso l’Università Royal Holloway di Londra. Inizia la sua carriera nel vino grazie ad un corso sulla Geografia Storica della Viticultura del Dott. Tim Unwin che l’ha portato a viaggiare fra Borgogna e Champagne. Da lì alla Nuova Zelanda, l’Italia e infine l’Australia. Alla tavola dei Retsas, di origini europee, il vino era servito ad ogni pasto. “Tutti erano incoraggiati a bere un bicchiere di vino fatto dalla mia famiglia” dice John. Erano rossi molto furbi, fatti da Grenache della McLaren Vale in squallide vasche da bagno nel retro di casa, dove gli odori di fermentazione e i colori purpurei, affascinarono così tanto il piccolo John da diventare per lui una vera passione. Questa esposizione al vino e ai processi di vinificazione ad una così giovane età, ha visto questo fascino diventare passione.

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NUOVA ZELANDA


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www.vinoptima.co.nz

Nick Nobilo è il padre dei grandi Sauvignon Blanc neozelandesi Si ritira dalla “Nobilo Wines” e si dedica al suo vino il Gewurztraminer. Vuole produrre il più grande GT del mondo Produce solo 1 vino.

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In latino Vinoptima significa “i vini migliori”; in effetti, non c’è altro nome che potesse sintetizzare al meglio il desiderio che contraddistingue l’attività dell’azienda fin dalla sua nascita, ovvero produrre il miglior Gewurztraminer del mondo. Il proprietario, Nick Nobilo, è considerato un pioniere della moderna industria vinicola neozelandese; del resto, proviene da una famiglia di origini croate che immigrò in Nuova Zelanda nei lontani anni Trenta e in pochissimo tempo riuscì a ricreare, lontanissima dal paese d’origine e in una nazione da sempre dedita più alla birra che al vino, una fiorente azienda vinicola, forte di una tradizione che, in Dalmazia, durava da più di trecento anni. Vinoptima è la prima azienda vinicola neozelandese creata espressamente per produrre un unico tipo di vino. Nell’attività di Vinoptima, dunque, la scelta dei cloni è fondamentale; all’inizio Nick Nobilo piantò i cloni di Gewurztraminer che aveva selezionato nel corso di ben 25 anni. La cura dei vigneti avviene in completa sinergia con la natura; la cicoria e la festuca vengono lasciate crescere tra le viti per limitarne il vigore e favorire lo sviluppo delle radici in profondità. I tralci, inoltre, vengono potati fino a lasciare solo due germogli invece dei quattro tradizionali e, a maturazione raggiunta, l’uva viene raccolta rigorosamente a mano. L’invecchiamento del vino in cantina di almeno due anni è parte integrante del processo di vinificazione. I vini Vinoptima vengono venduti solo quando sono pronti per il consumo e, visto che generalmente il Gewurztraminer migliora con l’invecchiamento, chi decide di acquistarlo, nel tempo, potrà scoprire nuovi e differenti sapori. Il Gewurztraminer Vinoptima è un vino molto versatile e si abbina a diversi tipi di pietanze, ma il suo carattere fresco e deciso lo rende perfetto anche come aperitivo.

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www.auntsfield.co.nz

Marlborough: zona di riferimento del Sauvignon Blanc Mondiale L’azienda piÚ antica della Nuova Zelanda Sauvignon piccanti, verdi profumatissimi ed eleganti. No sentori Sauvignon (canonici) Pinot Nero di Classe internazionale.

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Auntsfield, è il nome dato al primo insediamento vitivinicolo nella zona del Marlborough. Successivamente, per molto tempo i proprietari si dedicarono ad altro, e questo ricco e unico terreno collinare esposto a nord e situato nel sud della zona del Marlborough, più precisamente nella Wairau Valley, con l’oceano a fargli da cornice, venne acquistato dalla Cowlay Family e portato, sotto la loro guida, a produrre ora, dopo quasi 40 anni, alcuni fra i migliori vini del Nuovo Mondo. Tutta la proprietà di quasi 100 ettari è stata ricostruita da zero e coltivata per oltre la metà a vigneti di Sauvignon Blanc, Chardonnay e Pinot Noir; persino l’antica cantina costruita nel 1860 e ancora esistente è stata ristrutturata lasciando intatto il suo originale aspetto colonico. La particolare conformazione del terreno, formata da rocce sedimentarie, limo e rocce vulcaniche, stratificate e mescolate durante le varie inondazioni ed eruzioni vulcaniche passate, unita al clima mite e al susseguirsi delle alte colline della valle, hanno creato tante piccole zone chiamate “block”, coltivate con cloni varietali selezionati con cura dalla Auntsfield Estate, per poter produrre vini distinti da caratteristiche uniche di tipicità.

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www.amisfield.co.nz

Central Otago: la terza zona di produzione del Pinot Nero nel Mondo Pinot con polpa, longevi e molto varietali Amisfield è il riferimento qualitativo del pinot nero in Central Otago

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Le condizioni climatiche e geografiche altamente favorevoli, insieme a un approccio innovativo dell’azienda, permettono ad Amisfield di produrre alcuni dei migliori Pinot Noir, dei vini bianchi aromatici e dei Metodo Tradizionale della Nuova Zelanda. Le uve utilizzate provengono dai 60 ettari di vigneti coltivati a Pinot Noir, Pinot Gris, Riesling e Sauvignon Blanc vicino al Lago Dunstan, la cantina invece, con l’annesso ristorante, sorge sulle rive del Lago Hayes, entrambi comunque nella zona vitivinicola denominata Central Otago nella parte sud dell’isola sud della Nuova Zelanda. Fleur Caulton, famosa ed appassionata esperta del mondo enogastronomico dopo l’indiscusso successo come ideatrice del ristorante Solera Vino di Queenstown NZ, entra a far parte del progetto Amisfield come direttrice generale e insieme alla viticoltrice Claire Mulholland, esperta “winemakers” di fama internazionale specializzata nella produzione di Pinot Nero, elabora lo slogan “Grown, not made” cioè “Coltivato, non prodotto”, che riassume la filosofia sostenibile alla base del successo dell’azienda. Per Amisfield, infatti, il vino è il risultato di tecniche al contempo tradizionali ed estremamente moderne, grazie alle quali i vini nascono come espressione naturale della terra, del clima, della cultivar e della cultura da cui provengono. Recentemente è stato costruito un impianto all’avanguardia per la vinificazione, capace di gestire 600 tonnellate di vino e di essere al centro della produzione del Pinot Nero. Inoltre, un impianto di riciclaggio su misura, il primo del suo genere in Nuova Zelanda, permette di riutilizzare tutti i rifiuti della cantina, riflettendo, così, l’impegno verso la sostenibilità. Le viti sono piantate molto fitte su terreni di scisto, di origine glaciale e alluvionale, che rendono equilibrata la crescita e la produttività delle viti; i raccolti sono volutamente poco abbondanti come da tradizione, per favorire il forte sapore fruttato che viene poi ulteriormente esaltato dalla diversità dei terreni di coltivazione.

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