[RIVISTA DI DESIGN, TENDENZE, ARREDAMENTO e STILI DI VITA A CURA DEL MOBILIFICIO MENEGATTI]
Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina.
mANIFESTO dESIGN INDUSTRIALE iNTO THE LIGHT eSERCIZI DI STILE mICROSCOPIO fREQUENT FLYER lA FINESTRA SUL MONDO
pag. zerouno
N.0 - dicembre 2010
cercare nuovi paesaggi ma avere una linea ma in modo sempre occhi diversi”, quelli che servono diverso. per vedere l’idea che c’è dietro ogni prodotto, per riconoscere Buon viaggio! (S.Agostino) qualità e competenza, quelli con cui guardiamo una foto ma in E’ sempre ambizioso cercare realtà ascoltiamo un racconto. di portare delle pagine scritte Occhi nuovi, quindi, per rendere a casa delle persone. Leggere ogni viaggio un punto di partenza non va di moda, la lettura e non una meta raggiunta. implica attenzione, tempo, concentrazione e questo Da qui partiremo per cercare contrasta con la logica del fast di raccontare il mondo dal (food), dell’ usa&getta, dello quale prendiamo le nostre idee “spezzatino” televisivo e con e basiamo le nostre scelte, quella di Internet, che annulla le vi racconteremo i luoghi che distanze ma rischia di spingerci abbiamo visitato, guarderemo le all’isolamento. immagini ed i visi che ci hanno ispirato. Perché moMe allora? mome cercherà di essere un Perché come diceva Proust “un magazine in grado di seguire vero viaggio non consiste nel
dESIGN INDUSTRIALE
mANIFESTO
Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina. (S.Agostino) E’ sempre ambizioso cercare di portare delle pagine scritte a casa delle persone. Leggere non va di moda, la lettura implica attenzione, tempo, concentrazione e questo contrasta con la logica del fast (food), dell’ usa&getta, dello “spezzatino” televisivo e con quella di Internet, che annulla le distanze ma rischia di spingerci all’isolamento. Perché mome allora? Perché come diceva Proust “un vero viaggio non consiste nel cercare nuovi paesaggi ma avere occhi diversi”, quelli che servono per vedere l’idea che c’è dietro ogni prodotto, per riconoscere qualità e competenza, quelli con cui guardiamo una foto ma in realtà ascoltiamo un racconto. Occhi nuovi, quindi, per rendere ogni viaggio un punto di partenza e non una meta raggiunta. Da questa idea partiremo per raccontare il mondo che ispira le nostre scelte. Sarà un racconto sui luoghi che abbiamo visitato, sulle idee che ci hanno colpito e sulle immagini che ci hanno emozionato. Non ci sarà un percorso unico per arrivare a questo, ma di volta in volta ci lasceremo ispirare e condizionare dalla nostra passione perché è vero che la retta è la distanza più breve tra due punti ma anche la più noiosa. N.0 - dicembre 2010 pag. zerouno
enzo de gasperi
[Progetto a cura di Pierangelo Ranieri idea e impaginazione grafica: Dieci sas (Pieve di Soligo-TV) - fotografia: Amarcordstudio (Susegana-TV)]
dESIGN INDUSTRIALE
MERCOLEDÌ 24 novembre 2010
Moroso è orgogliosa di annunciare che Nanook, la poltroncina di legno disegnata da Philippe Bestenheider e realizzata da Kuei, ha vinto il “Premio dei Premi per l’innovazione”.
capacità innovative del designer si uniscono quelle del fornitore della tecnologia – la Maravee by Kuei – e dell’azienda produttrice – la Moroso – esperta nella sperimentazione di nuovi processi produttivi. L’Osservatorio permanente del Design ADI è un gruppo di lavoro composto da esperti (critici, storici, progettisti, giornalisti specializzati) impegnati su tutto il territorio italiano (Commissioni territoriali, Commissioni tematiche, Commissione di selezione finale, Commissione di garanzia). Ogni anno l’Osservatorio assegna agli oggetti selezionati la denominazione di qualità ADI Design Index, e li segnala al pubblico in un annuario che porta lo stesso titolo. Ogni tre anni la giuria internazionale del Compasso d’Oro sceglie gli oggetti da premiare esclusivamente tra quelli che, nel triennio precedente, sono stati pubblicati su ADI Design Index. Il premio Compasso d’Oro ADI (Associazione per il design industriale) è il primo e il più autorevole premio europeo del settore, istituito nel 1954.
pag. zerotre
«Ferrara 04:27 PM»
La cerimonia conclusiva della seconda edizione del premio Nazionale per l’Innovazione, che si è svolta al Quirinale l’8 giugno, ha riunito le 28 migliori esperienze innovative nei settori dell’industria e servizi, dell’università, della pubblica amministrazione e del terziario, individuate tra quelle premiate nelle competizioni a carattere nazionale dei rispettivi settori di attività. La selezione di riferimento per il design italiano è quella del Premio Compasso d’Oro, attraverso le scelte dell’annuario ADI Design Index, realizzata dall’Osser vatorio Permanente del Design dell’ADI. Philippe Bestenheider, progettista di origine svizzera da tempo attivo in Italia, ha ricevuto il premio per l’innovazione formale e costruttiva del progetto della sedia Nanook. Secondo la migliore tradizione del design italiano alle
iNTO THE LIGHT
SMOKE COLLECTION by Vertigo Bird
FACTORY, HOUSE, CAR, PARKING LOT 100% recyclable, 100% ironic, 100% iconic “Smoke collection” è una serie di lampade da terra basate su prototipi in scala di elementi urbani – la fabbrica, la macchina, il parcheggio, la casa – isolati dai loro contesti naturali mentre producono “fumo” (luce) e trasformati in icone per la casa o l’ufficio. Le lampade da terra hanno lo scopo di illuminare gli
spazi domestici ed i luoghi di lavoro – per essere, allo stesso tempo, utili ed iconiche – commentando la nostra vita quotidiana circondata da consumo ed inquinamento. Le lampade Smoke sono una fotografia del nostro mondo, una fonte di luce ma anche di felicità e gioia, attorno a cui il rituale della vita
può avere luogo. Le dimensioni consentono l’utilizzo sia in spazi privati che pubblici. Le lampade Smoke possono essere usate singolarmente o in gruppo, come un piccolo progetto urbano che emette luce (“fumo”) attraverso un diffusore in Tyvek®
Design: Bevk Perovic Arhitekti, 2009 Materiali: struttura in metallo, diffusore in Tyvek® chiusura in Velcro® Colours: off-white (bianco), musty gray (grigio), dust blue (blu), dirty yellow (giallo), olive drab (verde oliva).
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eSERCIZI DI STILE |1
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Obiettivo: cambiare l’equazione secondo la quale, una libreria è un insieme di piani orizzontali e verticali suddivisi in settori regolari.
| 1 | 915 di Bartoli design per Kristalia. Una libreria che può evolversi nel tempo, cambiando dimensione, configurazione e spazio. | 2 | Cleopatra di Renato DeMarco per Minottiitalia. Contenitore autoportante, in ferro verniciato a polveri termoindurenti nel colore
bianco 5001. La base è in marmo Carrara. I ripiani e i cassetti girano a 360°. | 3 | Feelings di Robur. Libreria laccata, caratterizzata dall’assimetria degli spazi tra i vari elementi e dai volumi dei contenitori di profondità differente. | 4 | Frida di Roberto Mora per Minottiitalia. Libreria autoportante in metallo verniciato a polveri termoindurenti nel colore bianco 5001. È possibile accostare più contenitori fissandoli con gli appositi magneti. |2
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Gli “Esercizi di stile” sono stati scritti da Raymond Queneau nel 1947 e si basano su di un’unica trama che viene raccontata in 39 stili diversi e più che la storia, quindi, ...saranno le numerose varianti stilistiche ad interessare il lettore. È stato naturale scegliere questo titolo per questa rubrica poiché, in ogni numero, troverete un singolo oggetto di design declinato nelle sue più diverse varianti, talvolta talmente diverse tra loro che sarà difficile ammettere di essere di fronte allo stesso prodotto. Iniziamo dal numero zero del mome con la libreria, uno degli elementi forse più oggetto di ricerca in questi ultimi anni e per il quale il designer, come vedrete dalle fotografie, si è posto ben chiaro un obiettivo: cambiare l’equazione secondo la quale, una libreria è un insieme di piani orizzontali e verticali suddivisi in settori regolari. La regolarità ha quindi lasciato posto al segno grafico, la rigidità alle linee curve e la simmetria è stata sconfitta per creare movimento e personalità e l’imperativo è diventato “celebrate the difference!”
eSERCIZI DI STILE 5|
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polifunzionale. | 6a/b | Primo Quarto di Giuseppe Viganò per Saba Italia. Libreria leggera e dalla vena poetica che ripropone la linea arcuata di una luna crescente. Funzionale e al tempo stesso dal forte impatto decorativo. | 7 | Sendai 2005 di Toyo Ito per Horm. Exposcultura con ripiani in acciaio inox lucido accoppiato, massello di noce canaletto e alder torniti e verniciati ad olio. | 8 | Sinapsi di Sebastian Errazuriz per Horm. Mensole in particelle di legno pressato, sagomato senza utilizzo di stampi e impiallacciato. Vanno composte per creare la personale forma di libreria.
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| 5 | Pause di Aziz Sariyer per Moroso. Essenziale nelle linee dalla forma geometrica ripetuta svolge il ruolo di inter-parete o contenitore
mICROSCOPIO
288 volte design
minor impiego di materiale e maggiore leggerezza
La seduta 288, disegnata da Pocci e Dondoli. Realizzata in nylon riciclabile al 100%.
Un viaggio nel cosmo infinito del progetto, ma anche nello spazio infinitesimale dell’Io: questa forse l’essenza del design, e certamente questa una lettura che ne fornisce Desalto, azienda capace di costruirsi in 20 anni dalla fondazione un’identità forte e originale nel panorama internazionale. Una filosofia che permea anche una tra le ultime nate nella famiglia: la seduta 288, disegnata da Pocci e Dondoli. Realizzata in nylon riciclabile al 100%, 288 è prodotta con uno stampo a iniezione con tecnologiaair moulding di ultima generazione. La forma particolare nasce da un approfondito studio ergonomico, visibile nella
garantisce leggerezza e robustezza strutturale. Sfruttando l’elasticità del nylon lo schienale accompagna il movimento del corpo inclinandosi fino a 20° e garantendo così un elevato livello di comfort. Contenuta nelle dimensioni (79h x 51l x 53 cm, con un’altezza seduta pari a 45 cm), la sedia si adatta con naturalezza agli ambienti pubblici e del contract, così come agli spazi della casa, e può essere impiegata tanto all’interno quanto all’esterno. A catalogo 288 è disponibile in cinque diverse tonalità: rosso, bianco, nero, grigio, verde; tutte con finitura lucida.
curvatura dello schienale e delle seduta, che assicura il massimo comfort. Altro tema progettuale, quello da cui trae il nome la sedia, è “la foratura”. L’intera superficie di 288 è infatti percorsa da un fitta trama regolare di ‘buchi’ (per appunto: 288), studiata per garantire un minor impiego di materiale e una maggiore leggerezza. Il particolare disegno dei fori a quadrato con angoli smussati contribuisce a mantenere la necessaria robustezza strutturale. La foratura inoltre smaltisce il calore del corpo più rapidamente e ottimizza il benessere termico in ambienti caldi. Il risultato formale è una sedia sinuosa e senza spigoli, dalla figura pulita ed essenziale. Non meno curati tuttavia sono gli aspetti funzionali e legati alle modalità d’uso: facilmente impilabile, 288 si presta sia all’uso domestico, anche per esterni, che al mercato del contract, per il quale ha superato il livello più alto dei test di resistenza.
Ideata da Pocci e Dondoli, la sedia 288 si caratterizza per il profilo ergonomico e per la particolare trama forata, che
20° 15° 10° 5°
334N
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1020N
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20° 15° 10° 5°
fREQUENT FLYER
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Copenhagen
“Dal 26 al 28 agosto scorsi, il team del mome ha visitato CODE10, la prima edizione del Copenhagen Design Fair, effettuando una full-immersion in uno dei luoghi più importanti per il design scandinavo, città natale inoltre, di Verner Panton, uno dei più grandi designer del secolo scorso. Questo è un resoconto fotografico di queste 72 ore, una storia raccontata per immagini, perché il bello si riconosce guardandolo.”
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la FINESTRA SUL MONDO G.P. Serna, una voce ai dimenticati ... sono cose che non si possono spiegare, sembra incredibile che tutto ciò esista ancora ma è la realtà.
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è Serba ortodossa ma il paese a fianco, Hambarine, è un’enclave mussulmana…. Prijedor il centro più grosso è una città e municipalità nel nord della Bosnia-Erzegovina, situata nella parte settentrionale della Repubblica Serba e facente parte della regione storica della Bosanska Krajina. È la terza
per privati, essenzialmente eventi. Quando nel 2006 dei ragazzi del SISM di Padova mi proposero di seguirli per eseguire un reportage fotografico sul loro intervento medico in Bosnia accettai di corsa la proposta, più che altro per fare un’esperienza nuova ed uscire dallo schema fotografia/lavoro/ guadagno….vidi in quest’esperienza la possibilità di arricchire la mente e lo spirito, “food for mind” oserei dire e così è stato. Alla partenza manco sapevo dove fosse Lubja e cos’avrei trovato, si tratta di un piccolo paesino a pochi chilometri da Prijedor, la composizione etnica essenzialmente
municipalità per numero di abitanti. La guerra da queste parti è stata durissima, una volta spente le luci dei riflettori però tutti si sono dimenticati di ciò che è stata la Bosnia, il conflitto è per i media chiaramente più appetibile del dopoguerra, si sa, finita i combattimenti stop…si volta pagina… l’audience richiede altri temi… Con questo lavoro di approfondimento ho cercato di dare voce ai dimenticati, a chi è rimasto a leccarsi le ferite e a ricostruire faticosamente, a chi è stato portato via dalla sua casa e messo in una collective house nell’attesa di una sistemazione. In un paese, inoltre, al 90% di disoccupazione,
dove l’acqua arriva due volte alla settimana e di notte, per giunta, dove tutto è difficile, tremendamente difficile, dove un bagno fatiscente serve un’intero piano di un condominio con 10 famiglie….sono cose che non si possono spiegare, sembra incredibile che tutto ciò esista ancora ma è la realtà.
Spero attraverso le immagini di esser riuscito a dar voce a queste persone, fotografandole nella loro silenziosa dignità, Buona visione. Gian Paolo Serna Amarcordstudio t. 0438 435359 info@amarcordstudio.it
pag. zerodiciassette
«Bosnia 2006»
Lubja – Prijedor Bosnia Erzegovina – 2006 Mi chiamo Gian Paolo Serna e sono un fotografo professionista, normalmente non mi occupo di sociale, la mia attività principale è la realizzazione di immagini a carattere commerciale per le Aziende, in secondo luogo mi occupo di fotografia
Kora & mome per Cesar
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