The mag 25

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SPECIALE

NATALE Tante idee per i tuoi

REGALI

Il numero che chiude il 2016 e si apre al futuro. Pieno di storie, arte e sogni realizzati 1


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presenta

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Feel Good In una sorta di ideale passaggio di testimone tra l’anno che se ne va e quello che arriva, vorremmo lasciare tracce che abbiano le sfumature dei colori dell’arcobaleno. Ma anche i bagliori della luce, come scintille dell’entusiasmo che tutto muove e tutto può. Lo stesso che ha spinto nelle loro piccole o grandi imprese i personaggi che abitano queste pagine. Avere degli obiettivi, impegnarsi per ottenerli, cavalcare le onde positive, coltivare i talenti, migliorarsi: in questo numero così variopinto trovate molte storie semplici - senza tanti lustri o lustrini - di persone che hanno in comune una cosa... ad un certo punto hanno detto: «Sì, ce l’ho fatta!». Lo hanno detto loro e lo diciamo anche noi di The Mag , cogliendo l’occasione per ringraziare tutti quelli che ci sostengono a vario titolo o soltanto ci incoraggiano a continuare nell’impresa, mai facile, di costruire una rivista. Stavolta pagina dopo pagina, incontrerete un sacco di colori, a partire dalla copertina che rende omaggio ad una bella manifestazione che ogni anno si svolge a Citerna il cui scenario ha fatto da sfondo a un’immagine che racchiude il senso di molte cose, una mamma e un bambino. Una cover ideale che diventa il mood positivo delle storie che abbiamo scelto di raccontarvi e che vanno da un grande compositore che è stato insignito del Leone d’Oro, a giovanissimi talenti, fino a chi compie vere e proprie imprese sportive e imprenditoriali. Continuiamo con l’amata sezione dedicata all’arte: un racconto fotografico delle ultime notizie attorno a Burri e un viaggio ravvicinato, fornelli compresi, a casa di Giampaolo Tomassetti, abitata da meravigliose creature. Ah… quanta felicità contengono le emozioni buone! Ce n’è bisogno perché là fuori non è che sia tutto un arcobaleno, anzi. Il 2016 non è stato facile, in più ci si è messo anche il terremoto che ha riportato in Umbria il senso della paura, che si insinua ricordandoci di quanto siamo labili. Labili sì, ma in grado di fare sogni meravigliosi. Buon anno e grazie!

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In a kind of ideal passing of the baton between the year that is leaving us and the one that is arriving, we would like to leave traces that have shades of the colors of the rainbow. And even the brilliance of the light, like sparks of the enthusiasm that moves everything and can do everything. The same one which has pushed the people who are on these pages in their small or large endeavors. Having objectives, working on obtaining them, rising above the positive waves, cultivating talents, making yourself better: in this number, so diverse you will find many simple stories – without much shine or polish – of people who have one thing in common. At a certain point, they said: «yes, I did it!». They said it and we from the Mag also say it, taking the opportunity to thank all those who support us in various ways or even just encouraging us to keep up our endeavors, which are never easy, to build a magazine. This time page after page you will meet many colors, starting from the cover which gives homage to a wonderful manifestation that takes place every year in Citerna whose scenery was the backdrop to an image which contains the meaning of many things, a mother and a child. An ideal cover which becomes the positive mood of the stories which we have chosen to tell you and which go from a great composer who was honored with the Golden Lion, to very young talents, to those who have accomplished true and real sports and entrepreneurial endeavors. We continue with the adored art section: a photographic story of the latest news about Burri and a close-up visit, burners included, to the home of Giampaolo Tomassetti, which is inhabited by marvelous creatures. Ah… how much happiness is in good emotions! There is a need for it, because out there it is not all rainbows, no. 2016 has not been easy, in addition there was the earthquake which brought a sense of fear to Umbria, which suggests how ephemeral we are. Ephemeral yes, but capable of having marvelous dreams. Happy new year and thank you!


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Dodici storie da raccontare

Un anno a colori

Spazi di luce

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Giampaolo Tomassetti

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Ornella Vanoni

Io, una donna che ha rotto gli schemi

Un'arte fuori dal quotidiano

122 Data pubblicazione: Dicembre 2016 - rivista bimestrale - N°25 Grafica, fotografia e impaginazione: Moka comunicazione, via Gramsci, 1/b - Città di Castello (PG) P. IVA 02967110541 - mokacomunicazione.it Stampa: Litograf Editor S.r.l. - Via C. Marx, 10 06011 Città di Castello (PG) P. IVA 02053130544 Editore e Proprietario: Moka comunicazione Direttore Responsabile: Cristina Crisci Responsabile di Redazione: Marco Polchi Traduzioni: Christy Mills Iscrizione al Tribunale di Perugia: n. 20/12 del 27/11/2012. Questo numero è stato chiuso in redazione il 29 Novembre 2016 alle 15:20 Per maggiori informazioni e tanti altri eventi visita / for more information and events go to www.the-mag.org

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Giacomo Sintini

Forza e coraggio

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Simona Checcaglini

Così coltivo le mie idee

INFO E CONTAT TI pubblicità Giovanna 389 05 Simona 389 05 2424 126 Tiziana 324 78 68 099 135 redazione marcopolchi@th info@the-mag.o e-mag.org www.the-mag.o rg rg

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in redazione

hanno collaborato a questo numero

Cristina Crisci

Andrea Tafini

Lorenza Mangioni

Claudia Belli

Stefano Signorelli

Andrea Luccioli

Luca Benni & Matteo Cesarini

Massimo Zangarelli

Lucia Fiorucci

Luca Marconi

Michele Mandrelli

Maria Vittoria Malatesta Pierleoni

Enrico Milanesi

Direttore responsabile

Giovanna Rossi

Simona Polenzani

Emanuele Vanni

Marco Polchi partner

e inoltre Ilo Mariottini, Roberto Barbafina, Elisa Conigli e l'Oratorio di CittĂ di Castello

GIO EXCLUSIVE

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Mea Culpa In relazione al n.24 di The Mag per il servizio dedicato al Festival delle Nazioni, edizione 2016, ci scusiamo con la fotografa Monica Ramaccioni per esserci dimenticati di inserire i crediti fotografici. Cogliamo l'occasione per ringraziare Monica e il Festival delle Nazioni per la collaborazione.


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Disegni realizzati dai bambini e ragazzi dell'oratorio San Giovanni Bosco di Città di Castello

L'Oratorio San Giovanni Bosco è presente a Città di Castello dal 1992 e fornisce assistenza formativa e ricreativa a bambini e ragazzi dai sei ai quindici anni. Si trova in Via Pomerio San Girolamo, in pieno centro storico. I suoi spazi consentono di ospitare circa cinquanta studenti al giorno ai quali viene offerto non solo un aiuto per i compiti ma anche l'organizzazione di numerose attività culturali. Tutto questo è possibile grazie al lavoro e all'aiuto di numerosi volontari, senza alcun scopo di lucro. Per La China e la Matita di The Mag, i bambini dell'Oratorio hanno realizzato un disegno a pastelli dedicato ai valori dell'amicizia e della solidarietà alla base dell'Associazione; un messaggio positivo e sorridente per il nuovo anno e per l'Umbria.

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Dopo alcune puntate in campagna, ecco che ritorniamo in città. Ad aprire le porte del loro appartamento, poco distante dal centro storico di Città di Castello, sono Lucia e Davide, una giovane coppia con una bambina di appena un anno. Ci sorprende subito lo spazio ampio e luminoso della zona giorno, una caratteristica che ha conquistato immediatamente i padroni di casa. L’appartamento, nuovissimo, è stato finito con l’aiuto dell’Architetto Andrea Polidori, che, nel rispetto del progetto, ha saputo creare ambienti confortevoli e studiati appositamente per Davide e Lucia, facendoli sentire a proprio agio nella nuova casa. La zona giorno è un ambiente unico, ma gli spazi cucina, pranzo e soggiorno sono ben divisi dalle controsoffittature, dove sono nascosti giochi di luce e cromoterapia. Gli arredi sono in armonia con le linee moderne dell’appartamento. Nella zona pranzo, illuminato dal lampadario Le Soleil di Foscarini, troviamo il tavolo scultura Big Table di Bonaldo con piano allungabile e basamento in versione multicolor. Nel living il massimo relax è assicurato dal divano Flexform anche se la regina indiscussa di questa zona è la poltrona Fjord di Moroso, un pezzo unico, in pelle ocra e tessuto dalla texture geometrica. Il tutto è completato da una parete tv provvista di tutti i cablaggi per i sistemi home-video, rifinita da una boiserie in legno. Lo spazio cucina è molto pratico e funzionale in particolare grazie al piano di lavoro che diventa penisola. Il rivestimento tra basi e pensili è stato eseguito utilizzando delle innovative lastre ceramiche, che ingannano e sembrano resina.

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SPAZI DI LUCE

di Lucia Fiorucci

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Il tutto è legato dal parquet in rovere decapato e sbiancato che ammorbidisce gli ambienti e arriva fino alla zona notte. La camera da letto è un vero nido con un bagno privato e un’armadiatura spaziosa che nasconde anche uno schermo TV. Qui il letto con imbottitura morbida nella testata ha una struttura leggera da farlo sembrare sospeso.

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SPACE OF LIGHT by Lucia Fiorucci

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After a few series in the countryside, here we return to the city. Opening the doors of their apartment, just a little way from the historical center of CittĂ di Castello, are Lucia and Davide, a young couple with a baby of just one year. We are immediately surprised at the wide and light space of the living area, a characteristic which immediately won over the owners of the house. The apartment, very new, was finished with the help of Architect Andrea Polidori, who in regards to the project, knew how to create comfortable environments which were studied expressly for Davide and Lucia, making them feel at ease in the new house. The living area is a unique space, but the areas for the kitchen, dining and living rooms are well divided by the false ceilings, where lights distractions and chromo therapy are hidden. The furnishings are in harmony with the modern lines of the apartment. In the dining area, illuminated by a Le Soleil by Foscarini lamp, we find the

Big Table by Bonaldo sculpture table with an extendible top and multicolor base. In the living room superior relaxation is assured by the Flexform sofa, though the undisputable queen of this room is the Fjord di Moroso armchair, a unique piece, in ochre yellow leather and with geometrical texturing. It is all completed by a TV wall equipped with all the wiring for home video systems, completed by a boiserie-wooden paneled wall. The kitchen area is very practical and functional in particular, thanks to the work counter which becomes a kitchen peninsula: the finishing between the base and the shelves was carried out using innovative ceramic sheets, which can fool you to think they are resin. It is all tied together by the white stressed oak floors which softens the rooms and goes to the bedroom area. The bedroom is a true nest with a private bathroom and a spacious wardrobe, which even hides a TV screen. Here, the bed with soft padding on the headboard has a light structure, which makes it seem suspended.

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L’OCCHIO DEL CURIOSO Se gli ambienti sono luminosi e confortevoli, legati prevalentemente ai bianchi e ai grigi della struttura e di alcuni arredi, i colori dei dettagli creano un gioco divertente, curioso e mai banale. Sicuramente il tocco più deciso è nella cucina Modulnova con il giallo peperone delle basi e l’arancione mandarino dei pensili. Delicati invece il rosso, l’arancione, il lilla e il verde salvia delle gambe del tavolo da pranzo. Nel soggiorno, il giallo ocra del tavolino da fumo e dei particolari della parete tv si alternano con il turchese del tessuto della poltrona e le sfumature blu del tappeto.

A NOTE TO THE CURIOUS If the rooms are light and comfortable, mainly from the whites and greys of the structure and some of the furnishings, the colors of the details create a fun, curious and never ordinary distraction. Certainly, the most decisive touch is in the Modulnova kitchen with the pepper yellow base and the mandarin orange shelves. Instead, the red, orange, lilac and the sage green of the legs on the dining table are delicate. In the living room, the ochre yellow of the coffee table and the particulars of the TV wall alternate with the turquoise of the fabric of the armchair and the shades of blue of the carpet.

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GEOMETRA 2.0 UNA PROFESSIONE RIVOLTA AL RINNOVAMENTO È insita nel dna di ciascun libero professionista la capacità di evolversi, riciclarsi e stare al passo con i tempi, ancor di più per il geometra. Ancor di più, dicevamo, perchè essere oggi un geometra, è smarcarsi dalla massa dei nostri colleghi laureati (in numero crescente negli ultimi anni) per ribadire ed identificare le proprie caratteristiche nel mondo delle costruzioni. Seppur spesso, nel sentore comune, gli appartenenti a questa categoria vengano additati come una specie in via di estinzione, la realtà è di tutt'altro genere: ci sono professionisti seri e competenti, volti al continuo aggiornamento e forti di un passato che ha

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segnato la storia dell'edilizia in Italia e della ricostruzione post-bellica. La voglia di essere ancora protagonisti ci stimola ad alzare la mano per dire: «Ci siamo!». Non a caso AGAT (Associazione Geometri Alto Tevere), raggruppa più di 120 professionisti della Valtiberina Umbra, che si adoperano per tramandare un lavoro stimato che affonda le radici nella notte dei tempi, ma che mira al futuro. Il divulgare ciò che rappresenta il geometra è un dovere. Ecco che la stessa scuola (ex istituto tecnico per Geometri ed oggi C.A.T. Costruzioni Ambiente Territorio) negli ultimi tempi ha perso quell'appeal che l'aveva contraddistinta negli anni passati, facendo scendere il numero degli iscritti. Le riflessioni sull'argomento sono molteplici: le mode, la comunicazione, senza sottrarsi a grossi mea culpa della stessa


categoria, colpevole di aver sottovalutato i cambiamenti in ambito scolastico (perdere l'identificazione di Geometra per gli istituti è stato un danno epocale). Per tentare di rimediare a questo trend negativo, AGAT, si sta spendendo nel sostegno continuo alla scuola territoriale: l'istituto Franchetti-Salviani di Città di Castello.

stretta con l'Istituto Franchetti-Salviani guidato dalla dirigente professoressa Valeria Vaccari, con i docenti, gli assistenti, nonché il presidente del Colle-

Nell'ultimo anno è stato indetto il concorso «Vivo qui», rivolto ai ragazzi delle scuole medie Umbro-ToscoMarchigiane, con l’intento di portare all'attenzione degli studenti una professione, una scuola, e una riflessione sul territorio, stimolando una progettualità per il recupero di una parte del proprio contesto urbano in degrado o bisognosa di restyling. Ha aderito al progetto un numero di classi al di sopra delle più rosee aspettative (ben 12 nel comprensorio), con le quali i professionisti, gli studenti del FranchettiSalviani, accompagnati dai professori dell'indirizzo CAT, hanno costruito un percorso progettuale di egregio livello. L'iter completo è durato circa un anno e la fase conclusiva si è avuta lo scorso 11 novembre, con la mostra dei vari lavori e la premiazione dei vincitori. Una giornata di festa per circa 300 ragazzini. Per la nostra associazione un eccellente risultato, da condividere in maniera

gio Geometri e Geometri Laureati della provincia di Perugia Enzo Tonzani. Un grazie a tutti ed un invito ai ragazzi in fase di orientamento scolastico: «Sscegliete ciò che volete e secondo la vostra opinione, ma non fatevi raccontare fandonie: il geometra non è in agonia!».

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Giampaolo Tomassetti UN’ARTE FUORI DAL QUOTIDIANO

Giampaolo Tomassetti è un artista estremamente contemporaneo, con lo sguardo e lo spirito diretti verso oriente. Ha un background culturale molto variegato; questo influenza le sue opere, dando vita a qualcosa di intimo e allo stesso tempo universale. Attraverso il disegno, la pittura e la scultura Giampaolo è alla continua ricerca di un ponte tra il suo io più profondo e l'universo esterno, un'indagine in cui la spiritualità gioca un ruolo decisivo.

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«Qui è facile scoprire la “materia”, la luce, l’effetto che manda il materiale, visto che il genius loci è Alberto Burri.» Non è un caso che la sua vita da artista sia cominciata in una comune Hare Krishna, dove l'innata passione per il disegno ha preso una piega più professionale. Come è avvenuto questo passaggio? «Colorare è complementare al disegnare, ma il mestiere è cominciato nel 1980 quando mi si offrì l'opportunità di produrre illustrazioni per libri sulla spiritualità indo-vedica. Ero a Firenze, cominciai lo studio delle tecniche artistiche in funzione dell’immaginario espresso dai Veda, gli antichi miti, le figure leggendarie, il corpo di conoscenza e saggezza delle scritture antiche prendeva forma in una pittura di narrazione... la mia stessa vita era diretta verso la ricerca ontologica». Dopo il trasferimento in Umbria è scattato qualcosa in più, come è cambiato il tuo approccio all'arte e alla materia? «Se prima l’arte che facevo era unicamente simbolica e narrativa, a Città di Castello il percorso si restringe ad una dimensione individuale. Qui è facile scoprire la “materia”, la luce, l’effetto che manda il materiale, visto che il genius loci è Alberto Burri. Le tensioni proprie della mia pittura le trasferisco anche nella scultura, genere che ho iniziato a Città di Castello, anche se le prime due sculture le ho fatte a Guadalajara in Messico». Qui a Città di Castello poi ti sei integrato perfettamente nella locale comunità di artisti, che tipo di collaborazioni sono nate? «Credo che questo sia un territorio artisticamente fortunato, nel raggio di 50 chilometri sono nati i più grandi artisti della storia quindi si sprigiona molta energia creativa. Infatti ho trovato un terreno molto

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«È chiaro come ci sia un rapporto spaziale. Le proporzioni del supporto forzano concettualmente l’osservatore ad entrare in un’atmosfera spaziale suggerita dal racconto» Giampaolo Tomassetti

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fertile per la mia formazione e per la presenza di artisti che stimo molto. Come in tutti i contesti l’arte ha un ruolo nella sua cultura. Conoscerci in quel ruolo, forse, è stata la motivazione più profonda, ha messo in moto una serie di eventi collettivi virtuosi che hanno animato la vita culturale della città». Le tue opere ritraggono spesso animali, che significato hanno per te? «Gli animali sono la vita dirompente, spontanea, primitiva. Sono archetipi dell’emozione. Gli animali sono la presenza compatta, arrogante della vita. Non è una presenza simbolica, le forme viventi hanno tutte un'assiomatica bellezza e misteriosamente c’è una identificazione immediata. Esprimere forza, sensualità, ironia, equilibrio, ritmo! E sentimento. Il mio “bestiario” è un bestiario dell’anima

e trapassa, in forme perentorie, le geometrie di un muro, di una finestra o uno skyline fatto di giornali. Le mie figure sono il superamento della dimensione quotidiana nella celebrazione dell'universalità della vita. È il mio zoo, libero e interiore». Che siano animali, donne o giganti forzuti il rapporto tra soggetto e tela è particolare nei tuoi lavori... «È chiaro come ci sia un rapporto spaziale. Le proporzioni del supporto forzano concettualmente l’osservatore ad entrare in un’atmosfera spaziale suggerita dal racconto. Una composizione stretta e lunga amplificherà la sua dimensionalità in un supporto stretto e lungo. Un personale processo spaziale che culmina nell’esperienza della costruzione di sagome che ingabbiano lo spazio nelle tensioni del soggetto stesso».

PENNE AL PESTO NERO In questo periodo ha la tavolozza piena di verde, non è un caso che abbia scelto una ricetta in cui questo colore spicca in varie tonalità anche se si tratta di una pasta “al pesto nero”. Il primo verde è quello brillante del prezzemolo, tritato grossolanamente con un utensile vintage come non se ne trovano più, poi è la volta pistacchi che con arachidi e nocciole vengono triturati finemente insieme a mezza testa d'aglio. È il turno delle olive, nere e taggiasche, e del verde intenso del cavolo nero, bollito in acqua salata e poi sminuzzato con la mezzaluna. Tutto viene mescolato in modo che ogni colore rimanga distinguibile. La tinta brillante dell'olio d'oliva scurisce il pesto e ne intensifica i toni. I sapori, così come i colori, restano ben distinti e il risultato finale, dopo una spolverata di pecorino romano, è un primo profumatissimo e ricco di contrasti.

Il pennello e colori di Giampaolo Tomassetti ultimamente sono di nuovo orientati verso l'India, allo stesso universo variopinto e affascinante da cui è partita la sua avventura artistica. Nonostante una profonda conoscenza di questo mondo lontano, Giampaolo continua a guardarlo con gli occhi di un artista occidentale, cercando la sintesi perfetta tra il suo stile e l'iconografia indiana.

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un anno a colori

12 STORIE DA RACCONTARE

Le pagine di questo servizio sono state ideate dopo una riunione intensa. È andata così: ci siamo seduti con un’idea e rialzati con il risultato opposto. Quella che non è mai mancata è stata la volontà di trasmettere un messaggio positivo. Volevamo raccontare il personaggio dell’anno. Alla fine ne abbiamo scelti dodici che si sono messi in evidenza nei settori più diversi. Come se ognuno di loro avesse colorato quest’anno con la propria sfumatura. Un ringraziamento speciale a Martina Anderini e al figlio Edoardo ritratti in questi scatti . Grazie di cuore anche a Sartoria Cucciaioni per l'abito e agli organizzatori della Festa della Luce per la loro accoglienza.

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un anno a colori

SALVATORE SCIARRINO E IL LEONE D’ORO Salvatore Sciarrino è uno dei più famosi compositori viventi e nel 2016 è stato insignito di un premio importantissimo: il Leone d’oro alla Carriera (per la musica) consegnatogli l’8 ottobre alla Biennale di Venezia. Il maestro Sciarrino, siciliano di nascita, è tifernate d’adozione: da più di 30 anni vive a Città di Castello, nel cuore del centro storico, dove risiede e compone. «Tuffato nel verde, respiro aria pulita e faccio lunghe camminate», ha detto in occasione del premio a chi gli chiedeva della sua vita. Schivo e riservato ha parlato della cerimonia del Leone d’Oro come se fosse «una festa che mi ha fatto evadere dalle mie abitudini quotidiane». Salvatore Sciarrino ha al suo attivo un centinaio di cd, ha composto alcune importanti opere liriche e, a livello locale, ha già collaborato col Festival delle Nazioni del quale farà parte anche dell’edizione 2017, quella del cinquantesimo. Il progetto al quale sta lavorando Sciarrino è ancora rigorosamente top secret. «Da trent’anni il maestro Sciarrino ci onora con la sua scelta di vivere a Città di Castello, la sua è una presenza assidua e percepibile nella nostra comunità», ha detto il sindaco Luciano Bacchetta nel suo messaggio di complimenti a nome della città.

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un anno a colori

LEONARDO CENCI OLTRE OGNI LIMITE «È stata la giornata più bella e più intensa della mia vita»: così Leonardo Cenci, 44 anni, parla della sua Maratona di New York corsa in 4 ore 27 minuti e 57 secondi. Era alla sua ottava maratona, la prima con il cancro. Un tempo da record che gli ha permesso di battere quello di Fred Lebow, il cofondatore della «New York Marathon», che la corse nel 1992 con un tumore al cervello in 5 ore 32 minuti e 34 secondi. Una prestazione a cui Leo teneva molto sia a livello personale – in quanto la stava preparando nel 2012 quando scoprì di avere un cancro al polmone e pochi mesi di vita – sia per il messaggio di speranza che voleva trasmettere a tutti i malati essendo il primo italiano al mondo a correre con un tumore in atto. «La maratona è una gara massacrante – sottolinea Leo – però il buon Dio ha voluto regalarmi questa giornata magnifi-

ca, mi ha dato un clima perfetto e ho avuto come la sensazione che mi chiedesse scusa per avermi dato il cancro. Io l’ho intesa così perché è stato tutto molto bello. Guardavo la città, la gente e non pensavo di avere un tumore». I primi 23 chilometri della gara li ha corsi con Mauro Casciari, ex Iena ed ora inviato della trasmissione televisiva «Mi manda Raitre» che è anche presidente onorario di Avanti Tutta, l’associazione fondata nel 2013 da Cenci. (Mauro ha chiuso la sua corsa tagliando il traguardo dopo 4 ore 48 minuti e 19 secondi). A gennaio sarà insignito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella del titolo di «Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana» per «la determinazione e la forza d’animo con cui affronta la sua gravissima malattia offrendo agli altri malati un esempio di reagire e di difesa della vita».

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un anno a colori

STEFANO E FRANCESCA LAZZARI MASTRI PICTOGRAFI Sono una vera e propria istituzione nel mondo delle riproduzioni d’autore: Stefano e Francesca Lazzari, titolari della «Bottega Artigiana Tifernate» di Città di Castello, nel 2016 hanno visto aggiungere una bella novità al ricco palmares dei suoi successi. Sono entrati a far parte del primo docu film su Raffaello Sanzio, grande produzione cinematografica di Sky 3D dal titolo «Raffaello – il Principe delle Arti». L’artigiano-artista tifernate Stefano assieme alla sorella Francesca, al padre Romolo e a tutto lo staff di giovani della sua bottega, ha realizzato quattro opere utilizzate per le riprese.

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Sono «La Velata», «La Trasfigurazione» di Raffaello e la Gioconda di Leonardo realizzate con il metodo Pictografia dipinta a mano e la «Madonna col bambino» sempre di Raffaello su affresco. Stefano e Francesca sono titolari di un marchio registrato, Pictografia, una tecnica unica di lavorazione che consente di riprodurre qualsiasi opera d’arte, su diversi supporti, identica all’originale. Tra gli allestimenti recenti che hanno visto impegnata l’azienda: a Jeju in Corea del Sud, al museo permanente dei più importanti artisti italiani, con oltre ottanta dipinti di Raffaello, Leonardo e Michelangelo. Let’s draw!


un anno a colori

SGIUSEPPE PONTI LA MACCHINA DEI MILLE PACCHI ALL’ORA Quando ha iniziato a lavorare lui, la parola e-commerce non era nel vocabolario comune. Invece adesso è sua la macchina rivoluzionaria in grado di generare involucri per le spedizioni del grande mercato globale. Si chiama Cartonwrap ed è l’ultima creazione di Giuseppe Ponti, imprenditore titolare dell’azienda Cmc (Gruppo Ponti). Il macchinario sta ricevendo importanti riconoscimenti: per il quarto anno consecutivo, la Cmc ha vinto il premio per l'innovazione tecnologica nel mondo dell'e-commerce, fulfilment e logistica proprio grazie a Cartonwrap. L'ultimo riconoscimento internazionale alla ditta tifernate è stato assegnato a Varsavia ed era il «World Post & Parcel Awards for Docdata implementation» cui erano presenti le più importanti aziende del settore «Poste e corrieri internazionali». «La Cartonwrap è in grado di creare scatole uniche per ogni spedizione e la soluzione offre benefici economici, vantaggi nella qualità e risparmio da un punto di vista ambientale», spiega Ponti. L’impianto è stato acquistato anche dal governo Cinese. La velocità della Cartonwrap è impressionante: confeziona un ciclo di 1000 pacchi all’ora in modo dinamico senza fluttuazioni di velocità dovute alle scatole di dimensioni diverse. Go go go!

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un anno a colori

LUISA ZAPPITELLI LA NONNA DEI RECORD L’8 novembre 2016 ha soffiato su 105 candeline, spente tutte d’un fiato! Luisa Zappitelli è una nonna da record ed è salita più volte alla ribalta delle cronache, anche nazionali, per aver dimostrato nella sua vita, un forte senso civico oltre che tanta, tanta voglia di vivere. Dal 1946, anno in cui le donne hanno conquistato il diritto di voto, Luisa non ha mai mancato di presentarsi alle urne, nemmeno una volta. Nata l'8 novembre 1911 Luisa ha coltivato nella sua vita numerosi e particolari hobby: allevare canarini (è stata più volte campionessa italiana in questa specialità) ed è grande appassionata della mitica Vespa tanto da essere diventata la «mascotte» del locale Vespa Club con il quale ha partecipato anche al raduno dello scorso luglio. «Nella mia vita sono sempre andata a votare e lo farò finchè la salute mi assisterà e i miei figli (Dario e Anna) mi accompagneranno. In tutti questi anni ho vissuto momenti belli e situazioni difficili, ma con sacrificio e tanto impegno li ho sempre superati». That’s life!

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un anno a colori

GAJA BONANNO A CONTEMPORARY DANCER Nonostante la sua giovane età, ovunque si presenti, riesce a lasciare il segno col suo modo, fenomenale e contemporaneo, di danzare. Lei è Gaja Bonanno, 17 anni, studia al Liceo classico di Città di Castello e balla da quando era bambina (con lo Studio Danza di Rita e Roberta Giubilei). Il 2016? A maggio si è imposta al concorso di danza internazionale a Arezzo, salendo al primo posto con l’unanimità della giuria aggiudicandosi il «Manhattan Dance Project». A luglio prima al «Ballet Fest 2016» al teatro Persio Flacco di Volterra e premio speciale come miglior talento. A ottobre nuovo successo per Gaja che ha vinto il concorso di danza «Show

Time 2016», evento che propone una visibilità nazionale per i giovani ballerini, svolto a Brescia. Gaja si è classificata prima assoluta nella categoria solisti junior e ha ricevuto il premio speciale dell’evento: la borsa di studio per un pacchetto di lezioni alla scuola Pineapple di Londra. A fine novembre inoltre la giovanissima ballerina è arrivata prima classificata al concorso «Pisa in Tilt 2016» al teatro Verdi, categoria «Solisti Modern Junior». Olè!

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un anno a colori

NORMA GALDIERI UN DISEGNO PER L’EUROPA Giallo, celeste, rosso, verde e blu. Sono questi i colori che Norma Galdieri ha utilizzato per realizzare il logo con il quale ha vinto il bando di concorso “Dal Mercato Comune all’Europa dei Cittadini”, poi diventato simbolo ufficiale di “Roma 2017”, evento che celebra il sessantesimo anniversario dalla firma dei Trattati di Roma del 1957. Proprio per questo, la studentessa del Liceo artistico Giovagnoli di Sansepolcro è stata premiata lo scorso 31 maggio 2016 in Campidoglio, dove fu sancito il primo trattato con il quale di fatto nacque l’Unione Europea. A consegnare il riconoscimento all'alunna del quarto anno sezione grafica, sono

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stati il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il Sottosegretario Sandro Gozi e il commissario prefettizio di Roma Francesco Paolo Tronca. Il lavoro di Norma si intitola “Noi”, rappresenta l’abbraccio fra i cittadini europei, l’idea di comunità unita a movimento e stabilità, richiama la forma delle camere del parlamento europeo; è stato particolarmente apprezzato dalla commissione per la sua originalità. Well done, Norma!


un anno a colori

CAMILLA GIANI FUSIONE DI STILI Unire la figura della famosa educatrice Alice Hallgarten Franchetti al quartiere ebraico ortodosso di Gerusalemme? Cosa per nulla facile ma si può. E l’aspetto ancor più particolare è che a renderlo possibile sia stata una linea di moda pensata e disegnata da una giovanissima aspirante stilista: Camilla Giani. Da poco ventunenne, Camilla è nata a Città di Castello e frequenta il terzo anno di Fashion Design al Polimoda di Firenze. Il suo 2016 assume appunto le linee e i colori della prima collezione, creata ispirandosi all’opera di Alice Hallgarten, moglie del barone Leopoldo Franchetti e fondatrice della Tela Umbra e della Scuola della Montesca, e a una delle zone più tradizionali della città di Gerusalemme , con caratteristiche e costumi ben definiti. La collezione realizzata dalla studentessa tifernate è stata condivisa anche nel portale web di riferimento Not Just a Label, ed è il primo esempio del suo stile teso a valorizzare la storia del territorio di origine e la curiosità verso altre culture. What a style, Camilla!

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LEONARDO FALCINI con la palla ovale in nazionale Non se l’aspettava proprio, e come tutte le cose inaspettate, quando accadono sono ancora più emozionanti. La descrive così la prima chiamata in Nazionale di Rugby, Leonardo Falcini, atleta della palla ovale che alla fine dell’estate scorsa è stato selezionato per vestire la casacca dell’Italia Under 18 durante gli europei di rugby seven; Leonardo è volato a Bucarest dove ha guidato la Nazionale alla conquista del quarto posto.

delle Fiamme Oro. Gioca nel ruolo di terza linea, si allena tutti i giorni, con la partita nel fine settimana. È stato quindi un 2016 a forti tinte azzurre, quello della promessa del rugby tifernate, che però non perde di vista lo studio: è infatti iscritto al primo anno di Ingegneria Meccanica.

Prodotto del vivaio del Città di Castello Rugby, che da sempre cerca di valorizzare il settore giovanile, Falcini dalla scorsa stagione vive a Roma e milita nella Roma Legio Invicta, squadra

foto di Tamara Torcinaro www.flickr.com/photos/tamaratorcinaro/

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Meta!


un anno a colori

CAMPRIANI & MALERBA ONDA SU ONDA Il velista tifernate Alessio Campriani e lo skipper non vedente Danilo Malerba sono i titolari del record del mondo di «lunga percorrenza con disabile a bordo». A certificarlo ufficialmente dopo l’impresa è stato l’ammiraglio Aleardo Maria Cingolani, presidente della Lega Marina di Rimini. «Alla fine è stato un viaggio che ha cementificato un’amicizia più di quanto abbia certificato un record di cui andiamo molto fieri, perché non è solo il nostro, ma di tutti coloro che ci hanno sostenuto», ha detto Campriani.

delle luci, fino al calcolo delle rotte. Danilo Malerba, skipper non vedente, ha ricordato «le numerose esperienze di velisti disabili del Progetto Homerus, circa 400, che navigano sentendo il vento. In realtà il viaggio che abbiamo compiuto è iniziato ben prima del 13 settembre ed ha avuto tanti compagni di percorso. Siamo molto soddisfatti dell’affetto che abbiamo sentito intorno a noi e della splendida amicizia che la ricerca del record ha cementato».

Il riferimento è al: Circolo Velico Centro Italia, sponsor privati, protezione civile e soprattutto alle scuole (istituti IIS «Franchetti Salviani», «Patrizi-Baldelli-Cavallotti», liceo «Plinio il Giovane» di Città di Castello, campus «Leonardo Da Vinci» di Umbertide e liceo «Città di Piero» di Sansepolcro) che hanno contribuito, ognuno a suo modo, dal cablaggio, al montaggio

Good waves!

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un anno a colori

STEFANO & Cinzia FARINA DEL nostro SACCO L’anno di Stefano Piergentili ha il colore dei cereali e della farina, del legno e della pietra. Ha i colori del suo Mulino Medievale Renzetti nel comune di San Giustino; un mulino a ritrecine alimentato ad acqua, perfettamente funzionante. Un’opera di ingegneria idraulica, all’interno di una casa colonica perfettamente ristrutturata, che Stefano gestisce insieme alla compagna Cinzia, portando avanti una tradizione lunga più di sette secoli. Stefano ne ha preso ufficialmente le redini a inizio 2015, continuando il lavoro dalla famiglia Serafini prima e Piergentili poi, da sempre dedita alla molinatura (il padre Ermanno e il nonno Nino erano mugnai).

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Sulla scia di un’importante apparizione allo Slow Food Theatre di Expo, questo è stato l’anno della consacrazione, grazie all’ottenimento della licenza per la vendita e macinazione della farina, all’organizzazione di soggiorni, incontri su tematiche legate agli alimenti e prodotti di eccellenza (il Mulino fa parte della Condotta Slow Food Alta Umbria), visite guidate per scuole e gruppi privati e all’apertura durante le Giornate FAI nella scorsa primavera. Il tutto sullo sfondo di una produzione di farina integrale di alta qualità che Stefano e Cinzia portano avanti giorno dopo giorno, seguendo il ritmo della natura e della storia. Slow food, high quality!


un anno a colori

GABRIELE CAPANNI ROSSO NERO… E AZZURRO Con il pallone tra i piedi aveva sorpreso anche Zinedine Zidane, che lo voleva nel Real Madrid; poi, per motivi burocratici, non se n’era fatto niente. Invece lo ha acquistato il Milan che sta facendo fruttare il suo talento cristallino per il gioco del calcio. E questa è storia del 2015, quando, nel mese di agosto, un Gabriele Capanni non ancora quindicenne firmò il primo contratto con il prestigioso club meneghino (che lo aveva portato a Milano già un anno prima) e si aggregò al gruppo degli Allievi Under 17. Una favola appena iniziata che sta proseguendo nel migliore dei modi. Perché quello del giovanissimo fenomeno classe 2000, nato e cresciuto a Trestina e nella Scuola calcio Federico Giunti, è stato il 2016 dei piccoli grandi passi per diventare un vero campione. Prima l'accesso al progetto "Milan Gold", l’innovativo programma per migliorare le performance

sportive degli atleti del settore giovanile rossonero, destinato ai migliori 16 talenti nati dal 1997 al 2002; poi, a fine ottobre, ecco la decisione di mister Vincenzo Montella di chiamare Gabriele ad allenarsi con la rosa della prima squadra. Ora, ciliegina sulla torta, è arrivata anche la prima convocazione con la Nazionale Under 17. Gabriele infatti è stato selezionato tra i calciatori convocati dal Commisario tecnico Emilano Bigica per il 10° Torneo dei Gironi disputatosi a fine novembre a Coverciano. È stato uno degli attaccanti di punta dell’Italia U17 Nord. Un dribbling e via, forza azzurrino!

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Di fronte al Castello Bufalini di San Giustino, il rifugio perfetto dove riscoprire la cucina tradizionale reinterpretata dallo chef Daniele Sebastiani. In San Giustino opposite Castello Bufalini is the perfect retreat where you will find traditional cuisine with a twist from chef Daniele Sebastiani. Via Largo Crociani, 6 - San Giustino Tel: 075/856 567

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al Dongione ogni giorno è speciale

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SHOP - SPECIALE NATALE

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1. Jeans Up Star, maglia Motel, camicia seta Roberta Biagi, pelliccia ecologica Motel ALUIGI ALDO di ALUIGI TAMARA Piazza Fanti, 3 - Città di Castello Tel. 075 855 85 97 2. Scarpa "Ripa" cavallino leopardato CORSO 83 Via XX Settembre, 83 - Sansepolcro (AR) Tel. 0575 190 2067 3. Occhiale in acetato bicolore DANDY’S completamente made in Italy CENTRO OTTICO Via Sant’Antonio, 8 - Città di Castello Tel. 075 855 45 66 4. Calze Happy Socks € 9 MAGNOLIA Via XX Settembre, 144 - Sansepolcro Tel. 329 57 31 374

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Jungle Fever

Ecopelliccia, scarpe, occhiali... la giungla ispira la moda e lo street style aggiunge un pizzico di colore negli immancabili calzini. Trendy!

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SHOP - SPECIALE NATALE

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Simmetrie Linee oblique, tagli a ruota, borchiette parallele da mixare e sovrapporre agli accessori a tema: quando la moda si ispira alle simmetrie. Architettiamo il look!

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1. Bracciale Pandora in argento € 59, Charm a partire da € 19 GIOIELLERIA CHIATTI Via S. Lapi 2 Città di Castello Tel. 075 855 62 32 2. Cardigan a ruota in misto Mohair. ATENA MAGLIERIA ARTIGIANALE Via Sant’Antonio, 3 - C. di Castello - Tel. 075 852 07 06 3. Maglia misto Mohair, collo con applicazione di borchie. ATENA MAGLIERIA ARTIGIANALE Via Sant’Antonio, 3 - C. di Castello - Tel. 075 852 07 06 4. Stivali in pelle nera. IMPERIAL FASHION Piazza Matteotti 2 - Città di Castello - Tel. 075 855 0939 5. Borsa Imperial + sneakers. IMPERIAL FASHION Piazza Matteotti 2 - Città di Castello - Tel. 075 855 09 39

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SHOP - SPECIALE NATALE

1 1. La spia - Paulo Coelho - La nave di Teseo € 17 LIBRERIA GULLIVER C. so V. Emanuele, C. di Castello Tel. 075 852 23 45 2. Cappello, giacca, abito tutto Manila Grace NOI ABBIGLIAMENTO Via XX Settembre, 32/34 Sansepolcro Tel. 0757 75 01 15 3. Occhiale da vista TOM FORD con aggiuntivo in metallo. CENTRO OTTICO Via Sant’Antonio, 8 - Città di Castello Tel. 075 855 45 66 4. Cappellino J.B4 completo di tavoletta con 64 caratteri per personalizzazione. Disponibile in tanti colori € 45 SCARPE DIEM Viale Parini, 11/B, Trestina - C. di Castello - WhatsApp: 346 84 24 410 5. Zainetto paillettes argento con borchie gioiello nelle rifiniture € 55 SCARPE DIEM Viale Parini, 11/B, Trestina - C. di Castello - WhatsApp: 346 84 24 410 6.

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Coordinato "OH MY" felpa personalizzabile € 80 + cappellino fluo € 15 + cappellino pon pon € 45

MAGNOLIA Via XX Settembre, 144 - Sansepolcro Tel. 329 57 31 374

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A Spy Story

L’ultimo atteso libro di Paulo Coelho e il sempre affascinante mondo delle spie, ispirano la moda: dal cappello agli occhiali, fino allo zainetto borchiato, ai cappelli e alle lettere per personalizzare il tutto. Mosse strategiche.

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SHOP - SPECIALE NATALE

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1. Set cappellino e scarpine bebè realizzate a mano, disponibili su ordinazione. HOBBY LANA DI ROBERTA Via della Rocca, C. di Castello Tel. 075 855 34 89 2. Copertina blu bimbo realizzata a mano, disponibile su ordinazione. HOBBY LANA DI ROBERTA Via della Rocca, C. di Castello Tel. 075 855 34 89 3. Cappellino grigio bimba realizzato a mano, disponibile su ordinazione. HOBBY LANA DI ROBERTA Via della Rocca, C. di Castello Tel. 075 855 34 89 4. Maglione bimba con orecchie realizzato a mano, disponibile su ordinazione. HOBBY LANA DI ROBERTA Via della Rocca, C. di Castello Tel. 075 855 3489 5. Galeone Eurekakids € 49,90 LIBRERIA GULLIVER C. so V. Emanuele, C. di Castello - Tel. 075 852 23 45

6. Casa delle bambole Vilac € 44 LIBRERIA GULLIVER C. so V. Emanuele, Città di Castello Tel. 075 852 23 45

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So Sweet!

La morbidezza dei capi in lana lavorati a mano per avvolgere in un caldo abbraccio i più piccoli, prima di intraprendere una traversata con la fantasia sul galeone dei Pirati o un viaggio più intimo nella meravigliosa casa delle bambole. Quanta dolcezza pret à porter!

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SHOP - SPECIALE NATALE

Natural is trendy

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Colori basici, bon ton e sobri nella gonna o nell’abitino plissè abbinati con l’immancabile biker che sta bene su tutto come il braccialetto realizzato a mano. Per la bellezza special active Collistar e una rilassante lampada ad ultrasuoni. So natural!

1. Gonna plissé laminata €59,95 UNITED COLORS OF BENETTON Via XX Settembre, 50 - Sansepolcro Tel. 0575 74 21 85 2. Abito in georgette laminata con plissettatura €89,95 SISLEY SANSEPOLCRO Via XX Settembre, 67 - Sansepolcro Tel. 0575 74 02 87 3. Biker con ricami argento, Tosca Blu Shoes EZIO SHOES Via Mazzini, 9 - Città di Castello Tel. 075 855 48 28 4. Bracciale rigido in argento 925 realizzato a mano, pezzo unico. BOTTEGA ORAFA BARTOCCIONI Corso Vittorio Emanuele, 44 Città di Castello - Tel. 075 855 09 11 5. Promozione Crema Collistar Idratazione Profonda + Acqua Micellare + Pochette Piquadro € 25. PROFUMERIA P.S. DI FALCINI PAOLA MARIA C. so V. Emanuele, 22 C. di Castello - Tel. 075 852 00 55 6. Lampada ad ultrasuoni per aromaterapia e per la diffusione di oli essenziali. Disponibile in due formati. € 59 - € 61 ERBORISTERIA BIOPROFUMERIA SECONDO NATURA Via M. Angeloni, 10 - C. di Castlello Tel. 075 372 54 51

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SHOP - SPECIALE NATALE

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1. Tuta in cady, Sfizio. Cinta in paillettes e raso, su ordinazione. SARTORIA CUCCIAIONI via E. Fermi, 35 - San Secondo Corso V. Emanuele, 9 - Città di Castello Tel. 075 857 81 23 2. Abito in lana e Cinta in broccato, 8Madeleine Paris. SARTORIA CUCCIAIONI via E. Fermi, 35 - San Secondo Corso V. Emanuele, 9 - Città di Castello Tel. 075 857 81 23 3. Tronchetto con scollo asimmetrico, Maria Cristina EZIO SHOES via Mazzini, 9 - Città di Castello Tel. 075 855 48 28 4. Anello in argento 925 realizzato a mano. BOTTEGA ORAFA BARTOCCIONI Corso Vittorio Emanuele, 44 Città di Castello Tel. 075 855 09 11 5. Bracciale rigido in argento 925 realizzato a mano, pezzo unico. BOTTEGA ORAFA BARTOCCIONI Corso Vittorio Emanuele, 44 Città di Castello Tel. 075 855 09 11

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Silver &Black

Sofisticato un tocco d’argento, perfetto sul cady o sul raso e sempre vicino al nero. Silver anche negli accessori leggeri & il nero che torna nello stivaletto che avvolge la caviglia.

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1. Il segno della croce - Glenn Cooper € 19,90 LIBRERIA GULLIVER C. so V. Emanuele, C. di Castello Tel. 075 852 23 45 2. Completo intimo F**K: baby doll € 49 + reggiseno € 30 + slip brasiliana € 18 MAGNOLIA Via XX Settembre, 144 - Sansepolcro - Tel. 329 57 31 374 3. Divano Cortona Capitonnè in pelle rossa. ANDREA VANDINI via Pier della Francesca - Centro Comm.le Castello, Città di Castello Tel. 333 30 41 567 4. Scarpa Tronchetto "Ripa" in pelle nera CORSO 83 Via XX Settembre, 83 - Sansepolcro (AR) Tel. 0575 190 2067 5. Piumino, abito, borsa tutto Patrizia Pepe NOI ABBIGLIAMENTO Via XX Settembre, 32/34 Sansepolcro Tel. 0757 75 01 15

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Burlesque Un divano icona, meglio se rosso, un libro e ispirazioni jungle per l’intimo o il cappotto, perché mai bisogna prendersi troppo sul serio! Sensualità a misura di sorriso.

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SHOP - SPECIALE NATALE

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Red Passion

Immancabile e allegro un pizzico di rosso è il tocco giusto sul Natale che diventa la rosa sul cappello, il fiore sulla gonna o il coordinato borsa e portafoglio. Intimo e accessori neri, come il classico stivaletto.

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1. Coordinato in ecopelle borsa + portafogli Guess NOVECENTO CALZATURE Via XX Settembre, 106, Sansepolcro Tel. 0575 742555 2. Gonna in organza stampa rose (Pois) € 149, Camicia (Les Filles), € 63, Cappello feltro (RosaCipria), € 28. CORSO 40 C. so V. Emanuele, 40 - Città di Castello - Tel. 075 855 30 32 3. Tronchetto con strass e plateau interno, tosca blu shoes EZIO SHOES via Mazzini, 9 - Città di Castello Tel. 075 855 48 28 4. Completo intimo LOVABLE Celebrity Reggiseno balconcino € 45 + slip € 21 JOLLY FILO Viale Sempione, 26, Città di Castello Tel. 075 855 46 04

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A Tavola Dal cappuccino e saccottino vegano passando per il Pecorino, poi cacio, vino rosso, prosciutto nostrano e ancora cioccolato, panettoni, miele… da fa girar la testa. Meglio farsi un infuso rigenerante come si deve!

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3 1. Pecorino di fossa al tartufo e glassa di aceto balsamico aromatizzata al tartufo. JIMMY TARTUFI C. so Cavour, 26 - C. di Castello Tel. 338 95 48 268 2. Cappuccino e saccottino vegano ai frutti di bosco € 2,00. CAFFÈ SAN FRANCESCO (SACROSANTO CAFFÈ) Via San Francesco, C. di Castello. Tel. 075 372 5380. 3. Praline Venchi gr. 480 deliziose adatte anche a celiaci e Praline Lindt gr. 600 in promozione presso Enoteca Lo Sfizio ENOTECA "LO SFIZIO" via A. Marchesani n.3 - Città di Castello - Tel: 075 852 03 33 4. Il Cacio di Piero Pecorino stagionato in grotta I mieli di Fazano Vino rosso Turaia Bolgheri Prosciutto nostrano PANE PROSCIUTTO di Fabrizi Katia Via Carlo Liviero, 2M - Città di Castello Tel. 380 77 38 213 5. Infuso Natur’te servito con bastoncino di zucchero di canna, clessidra, tea light, mini fette biscottate alla Nutella e marmellate varie. LE PETIT BISTROT Via Carlo Liviero, 1 - Città di Castello Tel. 075 372 1044

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C'est Chic!

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Intramontabili il cappotto, che qui si anima di fiori, e il decoltèè nero, must have per ogni donna… ben si sposano con il divano glam in velluto. Sotto lo specchio della toilette, immancabile il cofanetto beauty Estèè Lauder.

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1. Cappotto in lana con motivi floereali - Over di Alberto Cacciari €159 BENTISTÀ Corso Cavour - Città di Castello Tel. 331 34 28 117 2. décolleté in camoscio, stondato lateralmente, Maria Cristina EZIO SHOES via Mazzini, 9 - Città di Castello Tel. 075 855 48 28 3. Cofanetto contenente: Perfectly Clean MultiAction Foam Cleanser / Purifying Mask 50ml, Advanced Night Repair Synchronized Recovery Complex II 15ml, Revitalizing Supreme + Global Anti-aging Power Crème 50ml, New Dimension Shap + Fill Expert serum 7ml.€ 55 PROFUMERIA ELLA Corso V. Emanuele, 17/B Città di Castello Tel. 075 855 35 48 4. Divano in velluto Jab a 3 posti con cuscini d'arredo "Designers Guild" FLAMANT via XXsettembre, 84 Tel. 334 340 81 75 Sansepolcro

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SHOP - SPECIALE NATALE

1 1. Poltrone elevabili a 2 motori con materassino imbottito che unisce seduta e poggiapiedi. Disponibili da catalogo tessuti idrorepellenti antimacchia ed ecopelli ORTOPEDIA PIEFFE via Carlo Liviero, 3 Città di Castello - Tel. 075 855 84 06 2. Candele nei tre formati classici: giara grande,media e piccola. Cappello e piatto in vetro con decorazioni Natalizie tutto Yankee Candle ANDREA VANDINI via Pier della Francesca - Centro Comm.le Castello, Città di Castello Tel. 333 30 41 567 3. Memory Box, scatola in latta con coperchio personalizzabile; € 15,90 FRANCIRILLO FOTOSMILE via Togliatti, c/o centro commerciale Belvedere, Città di Castello Tel. 075 372 01 81 4. Cornice con decori Natale; €17 FRANCIRILLO FOTOSMILE via Togliatti, c/o centro commerciale Belvedere, Città di Castello Tel. 075 372 01 81

Relax Time

Poltrone total comfort, candele dalla fragranza unica che inebriano la stanza, una scatola delle meraviglie e una cornice per ogni ricordo: tutto quello che serve per fermare il tempo e rilassarsi.

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SHOP - SPECIALE NATALE

It's Christmas! 1

Statuette, angeli, decorazioni cristalline, fiocchi rossi, immagini e oggetti cari a ciascuno di noi che aprono le finestre sul tempo di Natale e scaldano il cuore ad ogni età.

1. Natività in tessuto e Villaggi natalizi MARIOTTINI GARDEN Viale Emila, 2 Città di Castello Tel. 075 855 83 18 2. Tè di Natale: decorazione per albero di Natale contenente 10 filtri piramidali di tè speziato € 9,90 ERBORISTERIA BIOPROFUMERIA SECONDO NATURA Via M. Angeloni, 10 - C. di Castlello Tel. 075 372 54 51 3. Angeli assortiti e Palla con neve J-LINE LA VETRINA SUL CORSO Corso V.Emanuele, 11 Tel. 075 855 31 83

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GIACOMO SINTINI FORZA e CORAGGIO di Stefano Signorelli

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È il maggio 2011. Giacomo Sintini, per tutti Jack, ha trentadue anni, una moglie bellissima, Alessia, e una figlia di poco più di due anni, di nome Carolina. Jack è un campione nel suo sport, ha vinto scudetti, coppe e campionati europei, ha appena firmato un contratto con un’importante squadra polacca: vuole andare alle Olimpiadi di Londra 2012 con l’Italia. Ma Jack, da qualche settimana, non sta bene, ha un dolore persistente sotto la scapola destra. Controlli su controlli poi, il primo giugno 2011, il verdetto: tumore al sistema linfatico. A Giacomo cade il mondo addosso, letteralmente. Ma è uno sportivo, un tenace, uno coraggioso. Innanzitutto ripone la totale fiducia nei medici che lo curano, in particolare nel Professor Brunangelo Falini, primario di Ematologia del policlinico di Perugia: «Per me è stato fondamentale ascoltare cosa dicevano i medici ed essere disciplinato nel seguire le loro indicazioni. Era l’unica cosa da fare, al meglio delle mie possibilità. La disciplina è quella che fa la differenza». Ecco che

arrivano i cicli di chemioterapia, pesantissimi, l’autotrapianto, e poi la guarigione e l’idoneità per tornare a giocare a pallavolo, la sua vita. «È uno sport meraviglioso – afferma Giacomo – di grandissimo valore tecnico, fisico, umano, ha i valori del gioco di squadra perché dipendi anche dalla prestazione degli altri. Lo sport in generale è un percorso che ci aiuta a stare con gli altri». E così, dopo la malattia, Giacomo torna in campo, vince uno Scudetto da protagonista e da quel momento la sua vita cambia ancora radicalmente: «Quando ho vinto il campionato ho provato un sentimento di gratitudine, perché ho avuto questa seconda chance. E allora ho fondato l’associazione Giacomo Sintini che raccoglie fondi per la ricerca contro leucemie, linfomi e mielomi; in più cerca di regalare apparecchiature all’ospedale e doni di Natale per i bambini degenti. Cerchiamo di restituire a chi sta peggio di noi un po’ del bene che abbiamo ricevuto. Io, quando sono stato male, ho trovato chi mi ha teso la mano». Racconta tutto questo con naturalezza e realismo, nello splendido scenario di Palazzo Vitelli a Città di Ca-

stello durante una serata organizzata dal Rotary Club, dove ha presentato il suo libro "Forza e coraggio" nel quale ha raccolto la storia della sua malattia e della sua guarigione. Le sue parole trasmettono positività: «Ho imparato tre cose da questa mia esperienza: la prima è che siamo molto più forti di quello che crediamo di essere, abbiamo delle risorse che non crediamo di avere; la seconda è che siamo molto più forti se combattiamo per qualcuno a cui vogliamo bene che se lo facciamo per noi stessi: non sarei qui a raccontare la mia storia se non avessi lottato contro il male per Alessia, Carolina, i miei genitori e tutti i parenti ed amici; la terza è che da ogni esperienza, anche la più brutta possono venire fuori nuove opportunità». Nuove come il lavoro di formatore per Randstad, la più grande azienda mondiale per la gestione delle risorse del personale; o inattese, come l’affetto che riceve dalla gente che incontra in giro per l’Italia: «Questa partecipazione ci rende felici, non ce l’aspettavamo ma è bello condividere con tante persone quello che abbiamo passato, perché possa essere d’aiuto a chi soffre». IL PERSONAGGIO Giacomo Sintini è nato a Lugo di Romagna, vicino Ravenna, il 16 gennaio del ‘79. Gioca a pallavolo, nel ruolo di palleggiatore, dall’età di quattordici anni. Cresciuto nelle fila del Messaggero Ravenna ha esordito in serie A1 poco più che maggiorenne. Nel corso della carriera ha partecipato a 13 campionati consecutivi nella massima serie italiana e a numerose manifestazioni con la maglia della nazionale, vincendo l'Europeo 2005 a Roma, oltre a campionati europei e mondiali giovanili allenato dal tifernate Fausto Polidori. Il punto più alto l’ha toccato nella stagione 2005-2006 quando ha vinto il Campionato Europeo e lo Scudetto nel giro di pochi mesi. È sposato con Alessia, conosciuta a Perugia dove tuttora vivono insieme alla figlia Carolina, nata nel 2008. Al termine della stagione agonistica 20102011 gli venne diagnosticato un tumore al sistema linfatico, che lo costrinse ad abbandonare l'attività agonistica. Dopo un solo anno la malattia venne superata, e l'8 maggio 2012 ottenne la certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica. Il 12 Maggio del 2013, solamente un anno dopo la riconquista dell'idoneità alla pratica sportiva, è stato protagonista ed MVP della Finale Scudetto vinta con la maglia del Trentino Volley. Dopo aver superato l'esperienza contro il cancro ha dato vita ad un'associazione che porta il suo nome, l'Associazione Giacomo Sintini, che si pone l'obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca su leucemie e linfomi e per l'assistenza in campo onco-ematologico. Ha pubblicato il suo primo libro, dal titolo Forza e Coraggio. Per info e donazioni: Associazione Giacomo Sintini - Via Pedini 24, 06132, Castel del Piano (PG), Italia Email: associazionegs@gmail.com - jack@associazionegiacomosintini.it - stampa@associazionegiacomosintini.it Tel: +39 3427689719 IBAN: IT 45 P 05 704 03000 000000031354 Codice fiscale: 94141350549

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GIACOMO SINTINI

STRENGTH AND COURAGE by Stefano Signorelli

It is May 2011. Giacomo Sintini, Jack for everyone in the volleyball world, he is thirty-two years old, a beautiful wife, Alessia, and a daughter who is just a little more than two years old, named Carolina. Jack is a champion in his sport, he has won championships, cups, and European championships, he has just signed a contract with an important Polish team: he wants to go to the Olympics in London in 2012 with Italy. But Jack, for the last few weeks, is not well, he has a persistent pain under his right shoulder blade. Check-up after check-up, then, the first of June 2011, the verdict: a tumor in the lymphatic system. Giacomo’s world caves in, literally. But he is a sportsman, determined, courageous. First of all, he puts all of his trust in the doctors who are treating him, especially in Professor Brunangelo Falini, the head physician of hematology at the general hospital of Perugia: «For me it was fundamental to listen to what my doctors told me and to be disciplined in following their indications. It was the only thing to do, the best of my possibilities. Discipline is what makes the difference». Then the cycles of chemotherapy, incredibly heavy, the auto-transplant, and then the healing and the fitness check in order to go back to playing volleyball, his life. «It is a marvelous sport – affirms Giacomo – of great technical, physical, human value, it has the values of a team sport because you depend on the performance of the others. Sport in general is a road that helps us stay with others». And so, after the sickness, Giacomo returns to the court, wins a badge as the protagonist and from that moment his life again changes radically: «When I won the championship I felt this feeling of gratefulness, because I have had this second chance. And then I founded the Giacomo Sintini Association which collects funds for research against leukemia, lymphoma, and myeloma; as well he tries to give equipment to the hospital and Christmas gifts to the children who are inpatients. We try to give a little bit of the good we have received to those who are worse off than we are. I, when I was sick, I found those who held out a hand to me». He tells all this in such a natural and real way, in the splendid backdrop of Palazzo Vitelli in Città di Castello during an evening organized by the Rotary Club, where he presented his book Forza e coraggio in which he tells the story of his illness and of his healing. His words transmit positivity: «I learned three things from this experience of

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mine: the first is that we are much stronger than what we believe ourselves to be, we have resources that we don’t believe that we have; the second is that we are much stronger if we fight for someone we care about than if we do it for ourselves: I would not be here to tell you my story if I had not fought against this sickness for Alessia, Carolina, my parents and all my relatives and friends; the third is that from every experience, even the most terrible can make new opportunities come about». New like his job as a trainer for Randstad, the biggest company in the world for the resource management of personel; or unexpected, like the affection that he receives from people that he meets all around Italy: «This participation makes us happy, we did not expect it but it is wonderful to share with many people what we have gone through, because it can be of help for those who suffer».


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Ornella Vanoni by Massimo Zangarelli

«Io, una donna che ha rotto gli schemi» «I, a woman who broke the mold» ph: radiosubasio.it/news/musica/ornella-vanoni-incanta-new-york/

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«Hugo Pratt? È l’uomo più affascinante che abbia mai conosciuto, un grande affabulatore, pieno di fantasia e di bugie, un po’ come Borges». Ornella Vanoni parla del suo Pratt segreto, in occasione della mostra dedicata al disegnatore che si è chiusa di recente a Città di Castello, dove erano esposte - tra le altre opere - anche alcuni disegni della sua collezione privata.

«Hugo Pratt? He is the most fascinating man I have ever met, a great story teller, full of imagination and tales, a little like Borges». Ornella Vanoni speaks of her Pratt secret, on the occasion of the exhibition dedicated to the designer which has recently closed in Città di Castello, where displayed – among other works – were some designs from his private collection.

Ornella Vanoni, lei ha intrattenuto con Pratt una intensa relazione intellettuale e umana: qual è il suo ricordo personale? Ha trovato adeguato in rassegna l’angolo riservato agli acquerelli che lui le dedicò? «Sì, l’allestimento di questa peraltro bellissima mostra gli ha dato l’importanza dovuta».

Ornella Vanoni, you maintained an intense intellectual and sympathetic relationship with Pratt: what is your personal memory? Did you find the area reserved for the watercolors that he dedicated to you adequate? «Yes, for that matter the set-up of this beautiful show has given it the importance it should have».

Lei ha collaborato con tanti musicisti tra i più grandi al mondo: ce n’è qualcuno con il quale le piacerebbe ancora lavorare insieme? «Volendo ce ne sono tanti, ma ormai farò un altro disco soltanto che quindi sarà il mio ultimo e per il resto quel che è fatto è fatto. Anche perché nel frattempo poi tutto è cambiato. Herbie Hancock non è più il jazzista di una volta e non a caso suona alla Scala diretto da Lang Lang».

You have collaborated with many musicians among the greatest in the world: is there someone with whom you would still like to work together? «There are so many, but by now I will do only one other disc which will be my last and as for the rest, what has been done is done. Also because, in the meantime, everything has changed. Herbie Hancock is not the jazz musician he once was and it is not a coincidence that he plays at the Scala theatre directed by Lang Lang».

Dunque i suoi prossimi partner musicali? «Farò un disco con Paolo Fresu, la più grande tromba d’Italia e una delle più importanti del mondo, e con altri musicisti di sicuro talento quali Roberto Cipelli (piano), Bebo Ferri (chitarra), Piero Salvatori (violoncello), poi farò qualcosa con Saturnino, bassista di Jovanotti, che ho potuto apprezzare dal vivo e giudico un grande musicista di derivazione rock: sente moltissimo i ritmi e con il violoncello realizza una fusion perfetta».

So, who are your next musical partners going to be? «I will make a disc with Paolo Fresu, the best trumpet in Italy and one of the most important in the world, and with other musicians of sure talent like Roberto Cipelli (piano), Bebo Ferri (guitar), Piero Salvatori (cello), then I will make something with Saturnino, bass player for Jovanotti who I have been able to appreciate live and I consider to be a great rock musician: he feels the rhythms so much and with the cello he creates a perfect fusion».

La sua trasgressiva «Io sì» fece sobbalzare l’Italietta bigotta del tempo… «Cantavo da uomo le canzoni femminili e per allora era incomprensibile come una donna potesse dichiarare di innamorarsi solo perché non aveva niente da fare: io ho rotto gli schemi. Ha ragione Caterina Caselli quando afferma che io, pur adorata dagli uomini, faccio canzoni per le donne come donna mai succube».

Your raffish «Io sì» made the closed-minded Italy of that time jump… «I sang the female songs like a man, and at that time it was incomprehensible that a woman could declare being in love just because she had nothing to do: I broke the mold. Caterina Caselli is right when she says that I, though adored by men, make songs for women as a woman who is never dominated».

Sul dualismo con Mina si è scritto di tutto e di più: è stata una forzatura mediatica in un Paese da sempre diviso come per Coppi e Bartali? «Forse amiche non proprio, anche se c’è stato un tempo che ci frequentavamo; la stima è reciproca, nemiche non lo siamo mai state. A proposito di Coppi e Bartali: chi ha teso la borraccia a chi in quella foto famosa? Secondo me è stato Bartali a passarla al Campionissimo».

On your rivalry with Mina, everything and more has been written about it: was this stretching things on the part of the media in an ever-divided country as it was for Coppi and Bartali? «Maybe not exactly friends, even though there was a time when we would get together; we mutually esteem one another, we have never been enemies. Speaking of Coppi and Bartali: who was the one holding the cup out to whom in that famous photo? In my opinion it was Bartali who passed it to the super champion? ».

Lei conquistò l’Olympia di Parigi cantando un cavallo di battaglia di Edith Piaf, «Les amants d’un jour»: non crede che i francesi sappiano meglio valorizzare ogni loro aspetto culturale, anche relativo alla musica leggera? «Se fossimo in Francia lavorerei ancora come una pazza: l’Italia è maschilista e le donne, considerate oggetto erotico, fanno sempre più fatica a imporsi». La sensazione più suggestiva del suo soggiorno in Altotevere? «Mai visto un Gesù dal volto così severo e giudicante come quello di Piero della Francesca al Museo Civico di Sansepolcro: è proprio vero che Piero è stato un autore rivoluzionario».

You conquered the Paris Olympics singing a strong suit by Edith Piaf, «Les amants d’un jour»: don’t you believe that the French know how to take advantage of the value of every one of their cultural points better, even speaking of contemporary music? «If I were in France I would still be working like a madman: Italy is chauvinist and women, considered erotic objects, struggle more and more to impose themselves». The most suggestive sensation from your visit to the Tiber Valley? «I have never seen a Jesus whose face was so severe and judging as the one by Piero della Francesca at the Civic Museum in Sansepolcro: it is really true that Piero was a revolutionary artist».

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INTORNO a BURRI

FESTIVITà E NUOVI ORARI Nuovi orari per la mostra, «Burri, Lo spazio di materia/tra Europa e Usa» nei mesi di dicembre e gennaio. L’8,9,10 e 11 dicembre orario continuato dalle 10 alle 18. Il 24 e 25 dicembre chiusura, poi dal 26 al 31 dicembre orario continuato dalle 10 alle 18. Il primo gennaio apertura straordinaria pomeridiana dalle 15 alle 18. Per dare spazio alle prenotazioni dell'Epifania, la chiusura della mostra verrà posticipata al weekend del 7 e 8 gennaio, con orario continuato 10-18.

MUSEO DELLA GRAFICA OLTRE 200 OPERE MAI ESPOSTE Il 12 marzo 2017, giorno del compleanno del maestro Burri, a Città di Castello si inaugura la nuova esposizione permanente dedicata all’opera grafica di Burri. «Sarà esposta per la prima volta tutta l'opera grafica del maestro, oltre 200 opere, senza eccezione alcuna», annuncia il presidente Corà.

NUMERI DA CAPOGIRO Oltre 10 mila i visitatori che in due mesi di mostra hanno scelto di ammirare «Burri lo spazio di materia/ Tra Europa e Usa», con oltre 30 artisti rappresentati dalle loro opere tra cui Mirò, Pollok, Fontana, Pistoletto, Christo.

VOLUME SUL GRANDE NERO Il 23 novembre a Perugia è stato presentato il volume «Alla luce del Grande Nero» alla Rocca Paolina, Museo civico di Palazzo della Penna. La Fondazione rivolge un particolare ringraziamento all'assessore alla cultura del Comune di Perugia Teresa Severini. Nel volume foto storiche di Lionello Fabbri, altre inedite di Francesco Bastianelli. nella foto: Burri & Beuys

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ARTE E conferenze Tra le iniziative attorno all’arte di Burri, a dicembre un’inedita conversazione tra il vescovo della Diocesi di Macerata don Nazzareno Marconi e il presidente della Fondazione Bruno Corà dal titolo «Burri, il fuoco sacro». Poi ancora un ciclo di conferenze sempre nel mese di dicembre, tra i relatori Aldo Iori e Chiara Sarteanesi.

IL CINEMA Nelle sale cinematografiche a disposizione nella nuova ala museale agli ex Seccatoi del Tabacco sono in proiezione il film prodotto dalla Fondazione Burri (della durata di 35 minuti) mentre nella sala 2 una selezione di 16 film che raccontano la vita degli artisti in mostra «Burri, Lo spazio di materia/tra Europa e Usa».

ASTE DORATE DA LONDRA A NEW YORK Burri sbanca a New York. Interessante risultato per un’opera del maestro tifernate, «Rosso Combustione Plastica», che è stata aggiudicata ad un valore di 4 milioni 951 mila 500 dollari (4 milioni 600 mila euro circa) alle evening sale newyorchesi da Christie’s. Altri capolavori del maestro tifernate erano stati protagonisti a ottobre a Londra, all’Italian Sale di Sotheby’s tra cui un «Bianco Cretto» venduto a un milione e 200 mila euro, un «Sacco e Nero» a un milione 227 mila 437 euro e un «Rosso e Plastica 5», da tutti considerato il 'pezzo forte' di quell'asta nella capitale inglese, aggiudicato a 5 milioni 185 mila euro.

SKY ARTE PSICANALIZZA GLI ARTISTI La psicoanalisi al servizio della storia dell’arte! Dal 24 novembre Massimo Recalcati porta alla scoperta dell’Inconscio dell’Opera, una nuova produzione originale Sky Arte HD che traccerà il ritratto di sei importanti personalità artistiche. «E’ stato Burri il mio primo vero amore per l’arte», dice Recalcati. Tra gli artisti raccontati anche Jannis Kounellis.

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NOVEMBER STEPS, DA UN’IDEA DI MINSA CRAIG «November Steps» era stato ideato nel 1973 da Minsa Craig, moglie di Burri, con la scenografia e i costumi del marito e la musica di Toru Takemitsu. Il lavoro era stato rappresentato a New York nel novembre 2015 durante la retrospettiva The Trauma of Painting al Guggenheim Museum.

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ALLESTIMENTO UNICO «La peculiarità di questa edizione europea (messa in scena il 21 ottobre a città di castello) sta nella ricostruzione teatrale, all’interno degli ex Seccatoi del Tabacco, fedele all’edizione originale del Teatro dell’Opera di Roma il 12 giugno 1973», ha precisato Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri.


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FESTA DELLA LUCE OLTRE L'ARCOBALENO FOTO DI ENRICO MILANESI Ogni anno a Citerna, il 31 ottobre, si accende la Festa della Luce. È un’alternativa illuminata rispetto ad Halloween. Allestimenti da fiaba, centinaia di candele, proiezioni da sogno, spettacoli, concerti, mostre e laboratori hanno raccontato in questa edizione le sfumature della Fantasia. LA CASA DI MARZAPANE E GLI OMBRELLI SOSPESI Una dolcissima casa di marzapane all’ingresso di Citerna, intrecci di ricamo che diventano tetti sospesi tra cielo e terra, una strada che si fa arcobaleno, gli ombrelli volanti per un allestimento da fiaba. IL GRANDE E POTENTE SIGNORE DELL’EST La fantasia attraverso le opere dei santi visionari con iniziative pensate per ogni età e un grande spettacolo teatrale itinerante dal titolo «Il Grande e Potente Signore dell’Est» della Compagnia I Buoni Ladroni, fondata dai creatori dell’evento.

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LA NEVE A OTTOBRE Lo spettacolo si è concluso con una magica nevicata e un inaspettato arcobaleno è apparso nella parete opposta ad essa. GRAZIE A TUTTI L’Associazione Festa della Luce che lavora un anno intero per questa festa che dura soltanto mezza giornata (dalle 16 alla mezzanotte) ringrazia «tutti coloro che si sono adoperati con ogni mezzo per rendere possibile questo meraviglioso progetto, che vuol far conoscere alle nuove generazioni le nostre tradizioni cristiane con l’unico linguaggio universale, che è l’arte».

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LE MIE IDEE Al telefono ha una voce limpida e rassicurante, di quelle che rivelano il carattere di chi parla e ci entri subito in sintonia. La voce è quella di Simona Checcaglini: botanica, imprenditrice nel settore degli eventi con una spiccata sensibilità green e la passione per i profumi. Nata ad Anghiari, vive e lavora ormai da tempo a Perugia, dove ha fondato prima l’Associazione erbEventi, poi la società Initinere, con la quale organizza tra gli altri «Herbae volant, Fructus manent», giunta alla settima edizione con numeri di tutto rispetto: cinquemila visitatori, cinquanta espositori, un collegamento tra le bellezze storiche e la tematica delle erbe officinali, aromatiche e dei frutti antichi. Da un paio d’anni, inoltre, ha lanciato la linea di fragranze d’ambiente Pomi d’Umbria, distribuiti in più di quindici punti vendita sparsi per l’Italia e con i quali sta conquistando una miriade di visitatori stranieri...

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DONNE IMPRENDITRICI

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Innanzitutto, come può una toscana innamorarsi dell’Umbria? «Può, può! C'è voluto del tempo, non è stato immediato, i toscani sono orgogliosi delle loro origini, ma è accaduto e mi sono innamorata follemente dell'Um-

Poi è arrivata Initinere, con la quale organizza eventi. «Da due anni è cominciato questo folle viaggio. Ad oggi il mio staff è formato da quattro persone, ma quando sotto evento cresce molto». Folle viaggio: perché? «Perché non è un po’ da pazzi mettersi in proprio?! Non avrei mai pensato di creare una società tutta mia, con delle responsabilità importanti, che comunque affronto con grande passione». Dal 2011 lavora alla realizzazione di «Herbae volant, Fructus manent»: di cosa si tratta? «È il fiore all'occhiello del nostro lavoro. Ha un format ben definito che ad ogni edizione si contestualizza a una diversa location. È una mostra mercato dove le erbe e i frutti, ma anche l'artigianato di qualità, la fanno da padrone. Ci sono laboratori didattici per bambini, workshop per adulti, mostre pomologiche e visite guidate al luogo che ospita l'evento».

bria. Ha degli elementi di ‘verità’ che continuano a stupirmi». Lei è conosciuta come organizzatrice di eventi legati alla natura, alla bellezza, all’Umbria. E prima, cosa faceva? «Mi sono occupata di tutela del territorio, in particolare di impatto ambientale; un lavoro meno creativo di quello che faccio oggi, ma che mi ha aiutato a comprendere il paesaggio e le sue connessioni».

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Da dove le è venuta l’idea di unire eventi, territorio e natura? «Da quello che ho studiato, sono botanica esperta di piante medicinali. L’Umbria è ricca di Abbazie benedettine e ho sempre pensato che le persone avessero un grande bisogno di bellezza. Ho provato a mescolare il tutto e già dalla prima edizione abbiamo riscontrato un grande successo. Ciò mi ha dato conferma che eravamo sulla giusta strada». Pensa di esportare quest’esperienza all’estero? «All'estero... tempo al tempo, anche se quello che facciamo piace molto ai visitatori stranieri. Spostarmi in Italia invece mi piacerebbe, anzi, diciamo che abbiamo già buttato uno sguardo fuori regione».


Mela Conventina in ceramica

Simona con il suo staff

L'Abbazia di Montelabate, una delle location di "Herbae Volant, Fructus Manent"

Il suo motto è “Non esistono problemi, esistono solo opportunità”. Riesce sempre ad essere così ottimista? «E questo chi gliel'ha detto?! Innanzitutto sono convinta che tutto quel che avviene conviene, poi odio chi si lamenta e quando proprio non posso parlare di opportunità allora parlo di questioni. Funziona!». Quant’è difficile nel nostro Paese occuparsi di eventi? «Molto dal punto di vista della burocrazia. Per di più organizzo eventi itineranti che vanno a scoprire beni culturali, cosiddetti minori, ci vuole una grande tenacia. Certo, i nostri visitatori ti restituiscono molto di questa fatica». Da poco ha creato «Pomi d’Umbria», una linea di fragranze d'ambiente ispirate al cuore verde d’Italia. «I Pomi d’Umbria sono un pezzo di cuore. Il progetto nasce da un’esigenza ben precisa da parte del pubblico degli eventi che continuamente richiedeva un

prodotto a marchio nostro; poi la mia passione per i profumi ha fatto il resto. Suggestioni olfattive e visive si fondono: il copri tappo in ceramica è prodotto in Umbria e racconta la storia dei frutti antichi di questa regione». Com’è collaborare con la Fondazione Archeologia Arborea di Lerchi? «Molto stimolante, Isabella Dalla Ragione, la sua presidente è colei che ci ha indicato i tre frutti che poi sono diventati i nostri copri tappi di Pomi d'Umbria...». Lei ha sempre avuto questo lato green? «Sempre. Mi piace vivere in città, ma sento il richiamo della campagna; ho bisogno di toccare la terra, di annusarla e di ascoltarla». Non è che ha anche un orto… «Certo, sul balcone con una collezione di piante aromatiche che vengono da tutta l'Italia. Un profumo che si estende per tutto l'isolato. E l'isolato ringrazia!».

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DENTE

NON SONO IL PIÙ ALTO, MA SICURAMENTE IL PIÙ BELLO DI TUTTI. O NO? di Andrea Luccioli - foto Lorenzo Cirimbilli

Giuseppe Peveri, in arte Dente, ha presentato al Supersonic di Foligno il suo ultimo album, «Canzoni per metà», con una performance condita di sketch e buona musica. Ciuffo inconfondibile, testi intelligenti e una nuova band: Dente conferma che c'è vita dopo Battisti per la musica cantautorale italiana e i fan gli danno ragione. Ne è passata di musica sui palchi da quando diversi anni fa il suo brano «Sogno» comparve nella raccolta «La leva cantautorale degli anni zero». Oggi, a sei anni di distanza da quel disco, Dente – al secolo Giuseppe Peveri da Fidenza – è diventato uno dei cantautori di riferimento di una scena, quella indie-pop-rock italiana, che si nutre di personaggi come lui: gente cresciuta a pane e Lucio Battisti, ma con una propria identità definita. Con un nuovo album appena uscito, «Canzoni per metà», il buon Dente è sbarcato a Foligno. Al Supersonic per la precisione, locale che da un po' di tempo ha messo in cantiere una programmazione interessante e di qualità. Dicevamo di Giuseppe Peveri. Il ciuffo c'è sempre, giusto una spuntatina ai lati. Solita giacca stretta, maglioncino e barba d'ordinanza. Il suo show, con una formazione nuova di zecca, ha confermato quello che già si sapeva su di lui: le sue esibizioni sono un concentrato di buona musica ben suonata, sketch divertenti e brani cult. Genuino

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ed hipster, Dente ha scherzato a più riprese con il pubblico. «Non c'è nessuno bello come me, magari più alto sì. Ma bello no eh», ha detto dopo un paio di pezzi di rodaggio. Concerto denso, pieno dei brani che lo hanno reso famoso e qualcuno del nuovo album che, opinione comune, non è esattamente al livello degli altri. Poco male, visto che di materiale buono ne ha prodotto molto. Peveri ha attinto a piene mani soprattutto da «L'amore non è bello» e «Io tra di noi», i dischi più interessanti della sua produzione. «Se volete faccio questo brano, ma se non vi piace smettiamo subito che tanto siamo quasi alla fine del concerto», ha buttato lì prima di attaccare «Saldati» con il suo inconfondibile «faffaraffaraffafa» iniziale, una specie di marchio di fabbrica. Tra un brano e l'altro, poi, è spuntata anche Irene, figura che spesso ritorna nei suoi dischi e da cui Dente vuole «nodi più semplici». Anche se, di semplice, il Dente cantautore ha ben poco. I suoi testi apparentemente non sense, in verità, nascondo guizzi di una mente arruffata e sempre in movimento. «A me piace lei e lei piace», canta Peveri. A noi piace Dente, molto. Soprattutto dal vivo. Nonostante si tratti di brani prevalentemente pop, infatti, al Supersonic, ha dato nuovamente prova di essere un musicista intenso, preparato e capace di fare intrattenimento senza risultare ruffiano.


Energica, positiva. È questa la faccia del nuovo album di Cosmo, all’anagrafe Marco Jacopo Bianchi, L’ultima festa: un disco che ci prende per mano e abbraccia, che invita a un divertimento profondo, senza paure. Se nel lavoro precedente, Disordine, Cosmo cantava di caos, perdita del controllo, di atmosfere amare, in questo troviamo una voce più matura e focalizzata, una visione più equilibrata, ma soprattutto la voglia di raccontarsi in modo più vero e personale, senza pudori. Abbiamo parlato con lui al telefono di questa festa, del celebrare la vita, dei ragazzi di 15 anni e della musica dal vivo, il tutto mentre teneva in braccio il suo bambino, Carlo.

Sono passati tre anni dall’esordio con l’album Disordine; quali sono stati i momenti più importanti che ti hanno portato a L’ultima festa? «I momenti più importanti ovviamente sono quelli di ricerca musicale. Per l’ultimo album ho riscoperto la cassa dritta, ho lavorato con il genere progressive e con cose strettamente techno. Nel primo disco mancava un certo trasporto ritmico e ho pensato quindi a come far viaggiare i pezzi, in questo mi è stato utile il lavoro per l’ultimo album dei “Drink to me” nel 2014 (gruppo musicale di cui fa parte Marco, ndr). In questo disco, poi, ho innescato anche un groove molto ballabile, divertente anche per me mentre componevo. Per i testi ho puntato a una semplificazione». In questo album si celebra la vita e la voglia di divertirsi senza sovrastrutture. C’è anche la voglia di staccarsi da un atteggiamento musicale italiano un po’ melodrammatico? «Sì, c’è la voglia di non essere melodrammatici. Questa cosa rispecchia la mia filosofia di vita, la mia quotidianità. Dico sempre che dobbiamo ragionare con la nostra testa e tener conto che tutti moriremo un giorno. Sono un tipo abbastanza nichilista a livello quotidiano; a livello sociale e politico invece tengo a certi temi e potrei definirmi senza problemi un comunista, un anti-capitalista. Nel disco c’è proprio

questa esaltazione del divertimento senza sovrastrutture, hai detto bene; con i miei amici ci divertiamo a destrutturare le paranoie... è un modo per amare di più la vita». Come secondo lavoro insegni italiano e storia nelle scuole professionali; i ragazzi conoscono la tua musica? «Quest’anno ho dovuto sospendere, avevo bisogno di dedicare più tempo alla musica. Negli anni passati, all’inizio, ho tenuto nascosto il fatto che ero un musicista, poi mi sono aperto e i ragazzi si sono

sbigottiti positivamente. Alla fine dell’ultimo anno scolastico entravo in classe e mi chiedevano sempre di cantare Le voci, io dicevo “no no dai raga”: alla fine la cantavano loro a me!». In Italia la musica elettronica è spesso considerata fredda e distante.. «Guarda, questa cosa è una cavolata, segno di mentalità chiusa; è il contrario, l’elettronica racchiude cose struggenti oltre a essere un linguaggio moderno, una musica caldissima. Ci sono dei pezzi dei Kraftwerk degli anni ‘70 che ti fanno piangere. Spero che il mio progetto e le mie canzoni aiutino a far capire questa cosa». Il tuo tour è un successo, l’abbiamo visto anche all’Urban di Perugia. Che importanza dai alla parte live? «Conta moltissimo; anche l’abbigliamento ad esempio, come coordini una maglietta con le scarpe, è una scelta per trasmettere qualcosa. Uno spettacolo è frutto di scelte, che servono a comunicare quello che vuoi sul palco. Nei live ho lavorato moltissimo per creare un’atmosfera di livello, che desse al pubblico qualcosa di diverso dall’ascolto dell’album... ogni particolare l’ho pensato per fare un concerto compatto ed energico. La cosa che mi dà grande soddisfazione è vedere che questo sforzo di progettazione è recepito dal pubblico, alcuni si stanno facendo anche 4-5 concerti di fila».

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Giardinaggio

Ilo Mariottini

IDEE DI NATALE TRA CACTUS E GHIRLANDE

Natale è alle porte, di nuovo. Per fortuna a rallegrare i rigori invernali, sbocciando proprio nei mesi di dicembre e gennaio, ci pensa la Schlumbergera, meglio conosciuta come Cactus di Natale. Si tratta di una pianta succulenta, composta da ramificazioni carnose di colore verde dalle cui estremità spuntano fiori rosa o rossi. Esistono in commercio diversi ibridi come la Schlumbergera russelliana, Schlumbergera bridgesii e la Schlumbergera truncata. Questi cactus sopportano le basse temperature e vengono comunemente coltivati in casa, mentre in primavera prediligono l’aria aperta. Per coltivarli, basta un piccolo vaso o una ciotola poco profonda, terriccio acidofilo per cactacee e regolari innaffiature. In questo periodo, poi, oltre ai celebri abeti addobbati, alle Stelle di Natale, come dimenticarsi le ghirlande? Tradizionalmente di forma circolare e realizzate con diversi materiali, sono fin dai tempi dell’Impero

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gardenmariottini@virgilio.it

romano, simbolo delle festività e di convivialità. La storia racconta infatti che le ghirlande nacquero come ornamento degli atleti e venivano poi appese all’esterno delle abitazioni, in segno della vittoria conseguita. Secondo altre fonti invece, Santa Claus, alla vista di un albero pieno di ragnatele, decise di trasformale in bellissime ghirlande d’oro e argento da regalare ai padroni di casa. Oggi vengono utilizzate per decorare l’ingresso della casa o il suo interno, dal caminetto alle finestre prestandosi anche alla funzione di elegante centrotavola. Le ghirlande natalizie offrono a tutti gli amanti del fai-da-te l’occasione giusta per mettere a frutto la propria creatività. Per le decorazioni infatti possono essere usati rami secchi, foglie, piccole pigne, bacche di agrifoglio, cannella e rosa canina o frutta secca. Auguri!


SI, VIAGGIARE! idee per scoprire l'Italia e il resto del mondo Che sia in Italia, in Europa o nel resto del mondo... l'importante è viaggiare! Allora ecco tre mete da scoprire, consigliate e descritte da Roberto Barbafina. OMAN Questo nome a molte persone significa poco o nulla ed è difficile da ritrovare nel mappamondo. In relatà si tratta di un luogo a cavallo tra due tempi, quello più antico delle millenarie tradizioni arabe e quello più moderno della cultura occidentale. In questo angolo di penisola arabica sono riusciti a far convivere un Islam moderato e aperto alla convivenza con la modernità che sta trasformando il paese in una meta turistica, senza per questo andare a stravolgere la propria eredità storica. Non si può non partire da Muscat, capitale e centro della vita politica e sociale del paese; qui sarà possibile apprezzare lo stile architettonico arabo con cupole e finestre a graticcio anche nelle nuove costruzioni che non possono superare l'altezza di pochi piani per non deturpare il paesaggio. In città è sicuramente da visitare il suq di Mutrah, il più grande dell'Oman, dove tra un dedalo di vicoli si possono trovare centinaia di negozi con i prodotti tipici della penisola arabica, tra cui il famoso franchincenso molto ricercato in profumeria. Spostandosi di pochi chilometri dalla capitale si aprono paesaggi incredibili, con alte montagne e il deserto di sabbia dal classico colore ocra, in questo ambiente quasi primordiale è possibile fare escursioni in pickup e incontrare le comunità beduine che ancora vivono in queste zone. Ma l'Oman è anche mare, soprattutto nel sud del paese, nella zona di Salalah dove nel brevissimo periodo del monsone di sud-est (giugno-settembre) la città e le montagne circostanti si inondano di verde con uno spettacolo unico al mondo in un area desertica. ROVANIEMI Nell'estremo nord, nel punto dove passa la linea immaginaria del Circolo Polare Artico,

ormai da decenni si parla solo di un ospite particolare: Babbo Natale, che nel suo villaggio incantato alle porte della città riceve gli ospiti nella sua capanna e nel piccolo ufficio postale raccoglie le lettere dei bambini da tutto il mondo. Tutto questo sorge a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese, dove in inverno il sole fa appena capolino all'orizzonte e un mondo di neve e ghiaccio cristallizza la natura selvaggia. Questo luogo così particolare a cavallo tra realtà e leggenda lascia però aperte le porte al mondo della bellezza boreale dell'inverno finlandese. Nonostante le temperature è possibile organizzare escursioni in motoslitta o con i cani all'interno delle foreste, rifocillarsi nelle capanne sparse per i boschi e la sera, dopo il rientro, approfittare delle strutture ricettive per rilassarsi nelle saune bollenti dopo una giornata glaciale. NAPOLI Nel periodo natalizio Napoli si addobba per le feste e si prepara ad accogliere i visitatori in una veste unica, quella delle luminarie. Meno famose di quelle di Salerno, rappresentano però un occasione per scoprire una città meravigliosa che si offre alla vostra visita con spettacoli consociuti come "Luci d'artista". Una delle particolarità di questi giochi di luce sono l'accensione scaglionata; a differeza della classica accensione simultanea delle altre città, a Napoli nell'intero periodo dell'avvento procederanno gradualmente. Tutto ha inizio nel quartiere attorno a San Gregorio Armeno, e poi via via verso Chiaia, Fuorigrotta e il resto dei quartieri cittadini. Proprio la zona di San Gregorio Armeno merita un'approfondimento. In queste stradine del centro si può trovare la vera anima della città, con tutte le sue contraddizioni ma anche con dei luoghi unici come le botteghe degli artigiani del presepe. Il presepe è il protagonista di questo periodo dell'anno, con le vie affollate per vedere le straordinarie opere artigianali, memoria di una tradizione secolare che risale al settecento. In queste vie, tutelate anche dall'Unesco, si può girare tra i palazzi borbonici come la reggia di Capodimonte e il Teatro San Carlo dove resterete ammaliati dal barocco partenopeo.

info: roberto.barbafina@libero.it

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BISCOTTI SPEZIATI di Elisa Conigli - Torteccetera

Questi biscotti sono perfetti da regalare, da appendere all'albero o da gustare nei giorni di festa; hanno un sapore delicato e un profumo che sa di Natale! Preparazione Mettere la farina sul nostro piano di lavoro, aggiungere lo zucchero, il sale e le spezie che preferite, il bicarbonato, il miele ed infine il burro a pezzetti; a questo punto iniziare ad impastare fino a formare un panetto liscio ed omogeneo. Riporre il panetto in frigo per mezz'ora dopodiché stendere la frolla e con delle formine natalizie ricavare i nostri biscotti. Cuocere in forno a 170° per 15 minuti. Una volta cotti decorare a piacere con della glassa di zucchero o del cioccolato fondente.

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INGREDIENTI 350 gr farina, 100 gr burro, 100 gr zucchero di canna, 100 gr miele, 1 uovo, 1 cucchiaino di cannella, 1 cucchiaino di zenzero in polvere, 1 cucchiaino di cardamomo in polvere, 1 cucchiaino di noce moscata, mezzo cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale.


Il tuo dolce di Natale personalizzato

Via Gabriotti, 14 - zona lido Tevere - Umbertide (PG) torteccetera@hotmail.com - www.torteccetera.com Tel. 333 18 97 065 /Torteccetera

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FUTURE MUSIC di Michele Mandrelli

«HEY HEY, MY MY, ROCK AND ROLL WILL NEVER DIE»

We are Freaks

Ancora scossi dai dolorosi e tragici eventi che nel corso del 2016 hanno colpito duro nel campo della vita e della musica, a dicembre a rallegrar le anime rock giunge un sempre gradito ritorno, quello della leggenda Neil Young. Con l'uscita di «Peace Trail» sono ora ben 38 gli album che questo fresco settantunenne ha al suo attivo: un lavoro principalmente acustico ed essenziale che con 10 brani ben rappresenta l'approccio intimo e sociale dell'artista. Canzoni impegnate e uno stile ruvido come un marchio di fabbrica che anche in questo disco mettono in risalto la sua profonda vena poetica. La carriera di Young e la sua storia sono quelle straordinarie e tipiche del gigante del rock. Di origini canadesi inizia a suonare giovanissimo mettendo su diverse garage band per scrollarsi di dosso un'infanzia tormentata dalla malattia e dal divorzio dei genitori. Si fa conoscere al grande pubblico con i Buffalo Springfield e raggiunge il successo prendendo parte alla storica formazione Crosby, Still & Nash. Da lì in poi come solista entra definitivamente nell'olimpo musicale divenendo il faro che illumina intere generazioni di persone e alcuni tra i più influenti musicisti. Un artista eclettico, capace di ambientare l sue narrazioni in atmosfere bucoliche al pari di scenari metropolitani e suburbani, di suonare dolci e malinconiche note in ballate acustiche e di passare a ritmi intensi più tipicamente punk, sino a giungere a quella che è considerata la sua paternità, il grunge. I concerti live di Young sono ancora uno vero e proprio spettacolo, senza orpelli scenici, con l'approccio del «ragazzone» solitario di campagna che sale quasi timidamente sul palco, per poi in pochi attimi liberare l'essenza viscerale dell'anima rock tra chitarre distorte e l'inconfondibile voce che non manca mai di giungere dritta al cuore. Eh sì, proprio grazie a gente come Neil Young il Rock and Roll non morirà mai e potremo continuare a fare (e ascoltare) rock nel «mondo libero».

E se la musica fosse un gioco? Se si potesse sperimentare con i generi, con le note, con gli strumenti, avendo l’istinto dei bambini: quale sarebbe il risultato? Lo sanno bene Vincenzo Vasi e Valeria Sturba, noti al pubblico come freaks, per le mirabolanti avventure del loro eclettico duo: gli Ooopopoiooo. Fiabeschi alla maniera dei fratelli Grimm, i due musicisti, famosi per l’utilizzo dello storico e misterioso strumento elettronico chiamato Theremin – per i meno pratici quella piccola asta vicino alla quale si scuotono le mani, ottenendo dei suoni angelici e puri - nel loro omonimo disco accompagnano l’ascoltatore in mondi tanto affascinanti quanto divertenti. Il violino di Valeria sollazza e piange attorno alle ambientazioni elettronico oniriche che si vengono a creare in quelle che una volta eravamo soliti chiamare canzoni; ma le canzoni hanno delle regole, qui invece tutto è imprevedibile, le atmosfere possono cambiare, i ritmi invertirsi e le voci spezzarsi. Compaiono elementi improbabili, voci narranti, cori ululanti. Sembra quasi di ritrovarsi nella Russia degli Zar, con la neve che cade e ricopre lentamente il paesaggio, ma con il ghiaccio stesso che si anima e inizia a danzare al ritmo degli strumenti-giocattolo, per poi frantumarsi a terra disincantato. Quale filo conduttore ci può essere in questa apparente follia se non il desiderio di sperimentare lo sperimentabile, di scoprire quello che si può inventare, senza temere di cadere nell’errore, senza aver paura di parlare delle lingue nuove? Due freaks come loro, forti di profonde conoscenze musicali, di paura non ne hanno affatto, anzi, suonano in tutto il mondo e se la ridono di tutti i bigottismi musicali e compositivi sotto i baffi di Vincenzo (belli grossi e fiabeschi pure quelli). Regalatevi questo ascolto sotto Natale, per tornare più giovani, più belli e – perché no – pure più spensierati.

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Cinema Metropolis > Umbertide - di Luca Benni e Matteo Cesarini

NOSTALGIA ANNI '80 Stranger Things, la fortunatissima serie uscita qualche mese fa su Netflix, è la punta dell'iceberg di un fenomeno nostalgico sempre più presente. Sarà anche perché i registi, The Duffer Brothers, sono ragazzoni cresciuti che si sono fatti le ossa davanti a ore e ore di televisione negli anni ‘80 (un po’ come chi scrive)? In ogni caso, negli Stati Uniti il fenomeno Stranger Things è ancora caldissimo, tanto che nei cinema si fanno maratone notturne coi film che hanno ispirato la serie: Goonies, Stand By Me, E.T. L'extraterrestre, La cosa e Fenomeni paranormali incontrollabili.

Proprio Stranger Things, ha riportato la nostra generazione alla propria infanzia rievocando cult anni '80 come le pellicole per ragazzi di Spielberg, i Goonies e i romanzi di Stephen King. Nel libro L'invenzione della nostalgia, lo storico e critico del cinema Emiliano Morreale indica in venti o trenta anni il tempo necessario affinché un film, una canzone, un programma tv o qualsiasi altro prodotto culturale possa tornare alla ribalta come vintage.

stranger things thumb

A ben vedere, questo prepotente ritorno degli anni Ottanta - fino a poco tempo fa vituperati e ridicolizzati può essere tranquillamente fatto ricadere in questa ciclicità storica. Basta poi riflettere un attimo per accorgersi che il mondo in cui viviamo oggi, complesso, moderno, veloce, contraddittorio e contrassegnato da crisi, ha le sue radici piantate proprio in quel decennio lì. E infatti il critico musicale britannico Simon Reynolds (autore del celebre Post Punk) sostiene in Retromania che i media moderni abbiano avuto un ruolo chiave in questo processo di recupero del passato e di sublimazione del già inventato, per presentarlo come nuovo.

midnight special / jaeden lieberher

Vi segnaliamo allora qualche titolo recente da recuperare che ha anticipato, al cinema, questa tendenza: Super 8 di J.J. Abrams, Cop Car - avventuroso film di Jon Watts con Kevin Bacon – e Midnight Special (del 2015 ma non ancora distribuito in Italia), di Jeff Nichols, regista del fantastico tra le nuove leve del cinema americano.

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LA RESURREZIONE, UNA NUOVA SCOPERTA La straordinaria Resurrezione di Piero della Francesca, opera iconica del maestro quattrocentesco e simbolo di Sansepolcro, non fu dipinta sulla parete della Sala dei Conservatori della Residenza, l'antico palazzo del governo (oggi sede del Museo Civico) dove si trova. «Ora ne siamo certi, fu dipinta altrove e poi trasportata qui»: l’annuncio (affidato all’Ansa) è di Cecilia Frosinini, direttore del settore Conservazione Dipinti Murali e stucchi dell'Opificio Pietre Dure di Firenze nonché responsabile del progetto di restauro avviato due anni fa. Il muro originario fu tagliato e trasportato dov'è ora. «Si tratta – spiega la

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studiosa – di un trasporto a massello, probabilmente il primo in età moderna». Ora è giallo sulla collocazione originale anche se, dato il peso della muratura, non doveva essere lontana da quella attuale, forse semplicemente un'altra sala dello stesso palazzo o addirittura un altro muro della stessa stanza. Il trasporto sarebbe avvenuto entro i primi cinquant'anni dalla realizzazione dell'opera. Avviato due anni fa, grazie a fondi del comune di Sansepolcro e soprattutto al generoso contributo di un privato, (Aldo Osti, ex dirigente della Buitoni oggi in pensione che ha donato 100 mila euro per la salvezza del dipinto), il lavoro del team di esperti guidati dall'Opificio delle Pietre Dure si concluderà entro il 2017.


ALTOTEVERE A TUTTA BIRRA (ARTIGIANALE) Con l’inaugurazione di sabato 19 novembre è nato ufficialmente il primo birrificio artigianale dell’Alta Valle del Tevere: si trova a San Giustino e oltre alla produzione di birra è anche punto vendita e degusteria di prodotti ed eccellenze di aziende della vallata. Ovviamente, la birra è grande protagonista. Quelle attualmente commercializzate all’interno del birrificio e nelle regioni limitrofe sono tre: una American Pale Ale, una American IPA e una bionda stile belga, ma è in fermentazione (sarà lanciata a dicembre) anche una quarta birra scura. Il progetto del Birrificio Altoteve-

re, che vede la partecipazione di Giuliano Nocentini, Presidente del Gruppo Kemon spa, e dei mastri birrai Eleonora Manservigi e Luca Tassinati, ha intenzione di promuovere anche serate musicali ed eventi culturali, col fine di valorizzare le tante interessanti idee che circolano nella zona. Un assaggio si è già avuto nella serata di apertura, alla quale hanno partecipato più di mille persone: selezioni musicali a cura di Fz da Città di Castello e dj Corpsession da Ferrara che hanno accompagnato la degustazione di salumi e formaggi altotiberini, arricchiti dal famoso street food a cura dei ristoratori bolognesi di Ranzani 13. info: facebook.com/BirrificioAltotevere

LO SPETTACOLO DELLA SOUL VACCINATION BAND Sono trascorsi ben ventuno anni dalla fondazione della storica band tifernate Soul Vaccination, ma, a quanto pare, per questi sette musicisti il talento e la passione non cedono mai il passo, né alla pigrizia né alla ruggine. E infatti la Soul Vaccination si reinventa in un nuovo spettacolo tratto dal celebre musical di John Landis “The Blues Brothers”, dal quale attinge a piene mani in quanto a repertorio e conduzione dello show. Per l’occasione il gruppo ha deciso di realizzare un logo che strizza l’occhio ai più giovani e che identifica con chiarezza il nuovo corso artistico dedicato ai Blues Brothers. Una operazione di restyling decisamente riuscita e innovativa, che rivela una energia musicale rimasta intatta, da scoprire nei concerti live. Appuntamento dunque alle prossime date, dalle forti sonorità Soul e Rhytm'n'Blues! Info: facebook.com/TheBluesBrothersShowBand

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Agenda di concerti, eventi e iniziative culturali a cura di Andrea Tafini

IN COPERTINA

03 08 dic

gen

Città di Castello

ARTE PRESEPIALE

Orvieto

Umbria Jazz

28dic / 01gen

Torna nel centro storico di Orvieto l’appuntamento invernale con Umbria Jazz. Anche per questa ventiquattresima edizione, dal jazz americano di altissimo livello al jazz “made in Italy”, la protagonista indiscussa rimane la musica. Tra gli ospiti in programma Christian McBride, John Patitucci e Allan Harris. ph:facebook.com/UmbriaJazz.official

Saranno circa duecento gli espositori, di varie associazioni e provenienti da varie parti d’Italia, presenti alla Mostra che si svolgerà a di Città di Castello. Come di consueto saranno gli artisti napoletani i principali protagonisti e presenteranno una sessantina di opere. Inoltre saranno in mostra anche cinquanta presepi provenienti dall'Umbria, una ventina di opere di artisti di Città di Castello

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dic

Karemaski | Arezzo

3 ALLEGRI RAGAZZI MORTI

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CONCERTI

07gennaio

L'officina della camomilla “L’Officina della Camomilla” è un progetto nato nel 2008 da un’idea strumentale e lo-fi di Francesco De Leo. Passano due anni prima che il progetto prenda la forma di una vera band, con l’arrivo di Stefano Poletti nel 2010. Nello stesso anno viene pubblicata

Karemaski | Arezzo

on line (e stampata a mano) una raccolta di demo realizzate da De Leo, accompagnate dall’artwork, riconosciuto come il “tizio che vomita un arcobaleno”, realizzato da Pierpaolo Febbo, Pierpane. Il 2016 è l’anno di “Palazzina Liberty”, nuovo album della band (primo di soli inediti) scritto, arrangiato, suonato e prodotto da Francesco De Leo.

04feb Marlene Kuntz Supersonic Foligno

28gen Patty Pravo Teatro Lyrick Assisi

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TEATRO

14/18Dic MACBETH

Teatro Morlacchi | Perugia In occasione del 400° anniversario della morte del Bardo, Franco Branciaroli Primo attore da testi eterni non poteva non ritornare a confrontarsi di nuovo con Macbeth, dopo esserne stato già protagonista nell’edizione diretta da Giancarlo Sepe nel 1994. “Macbeth viene “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. È la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia.” Franco Branciaroli ph:incamminati.it/produzioni/macbeth

01feb

Teatro Cucinelli Solomeo (pg)

Vincitore del prestigioso Prix Molières nel 2014, il bellissimo e toccante testo di Florian Zeller arriva sul palcoscenico del teatro Cucinelli con due straordinari protagonisti della scena italiana, Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere.

GLI INNAMORATI

14gen

Teatro degli Illuminati Città di Castello

Un testo straordinariamente contemporaneo che intrappola il pubblico in un intreccio dove si ride e ci si riconosce nelle dinamiche che Goldoni ha saputo orchestrare con acume e infinita umanità

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IL PADRE


CINEMA

15dicembre

Rogue One: A Star Wars Story Rogue One A Star Wars Story è il primo capitolo di una nuova avventurosa serie cinematografica che esplora i personaggi e gli eventi che ruotano intorno alla saga di Guerre Stellari. Il film racconta la storia di un gruppo di combattenti della resistenza intenzionati a sottrarre i piani per la costruzione della temutissima Morte Nera. Rogue One è ambientato prima degli eventi narrati in Star Wars Episodio IV: Una Nuova Speranza e si discosterà dai film della saga, mantenendo comunque una certa familiarità con l'universo di Star Wars - ha commentato la produttrice Kathleen Kennedy. Si inoltrerà in nuovi territori, esplorando il conflitto galattico da una diversa prospettiva militare mantenendo l'atmosfera dei film di Star Wars che i fan conoscono bene.

05gen IL CLIENTE

OCEANIA

22dic

Costretti ad abbandonare il loro appartamento al centro di Teheran a causa di urgenti lavori di ristrutturazione, Emad e Rana traslocano in una nuova abitazione. Un incidente con l'ex inquilina sconvolgerà la vita della giovane coppia.

Tremila anni fa, i più grandi navigatori al mondo attraversavano lo sconfinato Oceano Pacifico, alla scoperta delle numerose isole dell'Oceania. Ma poi, per un millennio, i loro viaggi cessarono – e ancora oggi, nessuno sa il perché.

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SAGRE & MERCATI

08/08 NATALE ALLA ROCCA

dic/gen

Perugia

"Natale alla Rocca" è la nuova mostra mercato delle produzioni artigianali di qualità, dei mestieri d’arte, della creatività, della sperimentazione e del riciclo. La mostra si terrà nei splendidi locali della Rocca Paolina di Perugia da giovedì 8 Dicembre 2016 a domenica 8 Gennaio 2017. Protagonisti saranno l’oggetto ben fatto, il prodotto artigianale e la sua capacità di esprimere cultura, creatività, storia ed innovazione. La mostra mercato ospiterà le migliori produzioni locali e nazionali, coinvolgendo tutte le categorie merceologiche. Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 - Ingresso gratuito Giorni di chiusura: 25 Dicembre 2016 - mattina del 1 Gennaio 2017 - riapertura ore 15.00 INFO: 3933888440

fino al

26dic

Arezzo

Prodotti tipici, artigianato, degustazioni, oggettistica e decorazioni. L'atmosfera del Natale e dei mercatini del Trentino ad Arezzo!

Mercatini di Natale

25dic

Città di Castello

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Babbo Natale in canoa


Parteciperò BURRI: LO SPAZIO DI MATERIA TRA EUROPA E USA Città di Castello, fino al 6 gennaio

L’Umbria sullo Schermo Perugia, fino al 15 gennaio In Umbria si è compiuta una parte non trascurabile della storia del cinema italiano e non solo. Con pellicole e fiction televisive popolarissime, film di ricerca e importanti produzioni. E una grande mostra in Palazzo Baldeschi al Corso, a Perugia, documenta questa storia e offre anche l’occasione per farsi contagiare dalla passione per lo schermo (grande e piccolo): passione che in Umbria non è solo antica, ma persistente e fonte di continue novità. La mostra, che al percorso espositivo tradizionale affianca veri e propri set cinematografici, numerosi punti di proiezione e allestimenti multimediali, è stata voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ed è a cura di Fabio Melelli, Luciano Zeetti e della Fondazione Cariperugia Arte. Racconta una consuetudine, quella tra Umbria e cinema, che inizia da lontano, esattamente dal 1898, quando l’invenzione dei Lumière non aveva che pochissimi anni di vita. È proprio all’origine del cinematografo che la British Mutoscope & Biograph Company documentava in quel di

Orvieto la Corpus Christi Procession. Una consuetudine che è continuata senza interruzione alcuna, superando persino i momenti bui delle due grandi guerre. Sino a rendere i monumenti, gli scorci dei centri storici, i panorami dell’Umbria popolari nel mondo. Chi mai sospetterebbe che quest’angolo d’Italia abbia qualcosa a che fare con Rodolfo Valentino o che i suoi paesaggi siano stati scelti per realizzare nientemeno che un film western? È scontato e risaputo che siano stati fatti dei film su San Francesco: ma chi li conosce tutti? E non è strano che una regione così tranquilla, pacifica e idilliaca sia stata spesso utilizzata come ambientazione per film thriller o a sfondo poliziesco? Per molti versi l’Umbria è un set quasi naturale, in virtù dei suoi paesaggi spesso incontaminati e della particolare struttura architettonica dei borghi e città che la compongono, rimasta intatta nei secoli. Ideale sfondo per decine di pellicole e di produzioni televisive, molti delle quali di ambientazione storica.

AI WEIWEI, “LIBERO” Palazzo Strozzi, Firenze fino al 22 Gennaio

ph: www.artribune.com/2016/09/ai-weiwei-firenze-palazzo-strozzimostra-2016-gommoni-artribune/

Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017 Palazzo Strozzi a Firenze ospita la prima grande mostra italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei: una retrospettiva straordinaria, con opere storiche e nuove produzioni, oggetto di servizi e speciali su tutti i più importanti mezzi di informazione italiani e internazionali.

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