Verde Privato
Un giro in cittĂ alla scoperta dei giardini segreti
God save The Cure
Siamo andati a Londra per il concerto dei 40 anni
Mini guida indispensabile Mostre, musei, concerti e festival per un'estate indimenticabile
Summertime!
...and the livin is easy Quando la vita è una piuma, la burlesquer Jessica Frascarelli tra seduzione e leggerezza
1
V
V
2
V La casa a pagina 32 è arredata da MEOZZI
PAOLINI - Soluzioni per l'arredo showroom e magazzino Via A. Bucchi, 9 CittĂ di Castello T. +39 075 851 80 44 termoidraulica colorificio e magazzino Via D.Donnini, 43 Cinquemiglia di CittĂ di Castello T. +39 075 851 80 44 www.paolinicasa.com info@paolinisrl.it
Per circondarci di cose belle Vintage, modernariato e altro
Un luogo magico dove passato e presente si incontrano. Il calore del legno, i colori delle stoffe e delle porcellane, la trasparenza dei vetri e dei cristalli. Un mix di idee originali, con alcuni elementi retrò e altri realizzati e restaurati su misura per te. Per rendere unica la tua casa.
Pulchra Idee per la casa
Via Treves 1G, Cerbara - 06012 CittĂ di Castello (PG) tel. 340 42 01 964 - 340 42 01 962 mail: marinimobili@gmail.com
Orario mostra: Lun - Sab dalle 16:00 alle 19:30 o su appuntamento foto: Jacopo Gennari
PROSSIMA APERTURA A CITTÀ DI CASTELLO
Viale Unità d'Italia, 37 - UMBERTIDE - ottica2m.it - T. 075 941 14 46 - facebook/Ottica-2M
"Chi entra al ristorante L'Abbazia deve sentirsi come a casa di vecchi amici"
CUCINA TIPICA UMBRA | CANTINA CON CUCINA | VENDITA VINI
LA LOCATION
LA FILOSOFIA
CANTINA CON CUCINA
WEDDING e CERIMONIE
Il ristorante si trova all'interno della tenuta di Montecorona. L'abitato, detto Badia, si trova ai piedi di Monte Corona: monte che domina tutta la vallata intorno ad Umbertide. Sulla sommità del monte sorge l'Eremo dell'Assunta Incoronata, mentre ai piedi dello stesso c'è l'Abbazia di San Salvatore, meravigliosa basilica millenaria composta da una parte superiore e da una cripta inferiore. All'interno della Abbadia vi erano le dimore per gli eremiti che per vecchiaia o infermità, non potevano più rispettare le regole di vita praticate all'Eremo.
Chi entra al ristorante L'Abbazia deve sentirsi come a casa di vecchi amici, sa di trovare un bel tavolo per mangiare e rimanere seduto sino a quando ne avrà voglia. Vorremmo far si che L'Abbazia ristorante diventi un punto di incontro perfetto dove le persone si sentano a proprio agio... come a casa. Abbiamo pensato alle esigenze di molti: da chi è alla ricerca del pasto veloce a chi desidera passare con noi una serata o condividere l'emozione di un evento. Proponiamo menù del giorno e à la carte, pietanze senza glutine e vegetariane.
Il ristorante è ricavato in una bellissima cantina. Proponiamo cucina tipica Umbra in chiave moderna in abbinamento ai vini delle Tenute del Cerro, in particolare enfatizzando tra questi vini l'unione con i prodotti della cantina Colpetrone, autentico gioiello in terra umbra delle tenute di gruppo. I nostri piatti sono lavorati con olio extra vergine prodotto all'interno della tenuta. Paste rigorosamente fatte a mano, carni locali cucinate secondo le ricette di un tempo. Pesce fresco e piatti innovativi. Il ristorante è suddiviso in due stanze con capienza complessiva di 200 persone. Il ristorante L'Abbazia è il luogo ideale per festeggiare gli eventi più importanti.
Il ristorante L'Abbazia è una location che sorge adiacente alla bellissima Abbazia di Montecorona e si presta alle più affascinanti interpretazioni in termini di allestimenti per ogni tipo di cerimonia (battesimi, compleanni, lauree). Lo splendido chiostro accoglierà i vostri ospiti per un ricco buffet di benvenuto. Le nostre sale interne possono accogliere fino a 200 persone, mentre, per numeri superiori sarà possibile avvalersi di ampie tensostrutture con capienza di oltre 250 posti. La struttura è in grado di accogliere i suoi ospiti per soggiorni, grazie a 8 camere arredate in stile classico presenti all interno dell Abbazia.
Località Badia di Montecorona 318/a - Umbertide (Pg) - per info: 329 01 72 127 Aperto tutti i giorni a prano e cena - chiuso il lunedì
Non solo pizzeria: Pranzi per
Battesimi Comunioni e Cerimonie
Via Cortonese, 8 - Vocabolo Monini CittĂ di Castello (PG) - Info: 075 852 14 44
Il Nastro nasce nel 1986 come azienda specializzata nella stampa di nastri adesivi. Dopo pochi anni, in seguito allo sviluppo delle etichette autoadesive, l'azienda ha deciso di indirizzare la sua attività anche su questo settore, non trascurando comunque le sue origini, da cui anche il nome. Investendo su macchinari di alta tecnologia e personale qualificato. Il Nastro si è ritagliato il suo spazio nel mondo delle etichette autoadesive, puntando sia sulla qualità del prodotto che sul servizio offerto alla clientela. Via Cesare Sisi, 4 – 06012 – Città di Castello (PG) ITALY Tel. +39 075 8511167 Fax +39 075 8511462
C.D.P. S.p.A. Concessionaria Ufficiale Ferrari e Maserati per Umbria
Via Gramsci, 162 - 06074 Ellera di Corciano (PG) Tel. 075 51 78 341 - Fax 075 51 79 838
infodepoi@gruppodepoi.it gruppodepoi.it
L'EDITORIALE del DIRETTORE
ANDREA LUCCIOLI
The summer is magic È l’estate bellezza. E con l’estate in copertina ci va la bellezza. Oddio, non che le altre copertine di The Mag non avessero puntato sulla bellezza (non ce ne vogliano Monica Bellucci e Valentina Lodovini, tanto per citarne un paio finite là davanti), solo che stavolta si è scelta la “combo” perfetta: mare, ombrellini e bellezza. D’altronde dobbiamo pur vendere! Ah no, siamo una freepress. Insomma, non ce ne vogliate, ma ogni tanto vogliamo essere nazional popolari anche noi. Che non c’è niente di male, soprattutto in questa estate in cui per refrigerare il cervello occorre, nell’ordine, spegnere lo smartphone, disattivare qualsiasi tipo di notifica, staccare la presa alla televisione (che tanto i Mondiali sono finiti, le maratone-Mentana pure e passano solo le repliche), abbassare la radio e tappare la voce al vicino d’ombrellone che parla di ruspe e porti da chiudere. Tutto, ovviamente, per godersi The Mag. Facile no? No, avete ragione. Però provateci ogni tanto, perché questa ricetta funziona meglio di una dieta dimagrante lampo, meglio di qualsiasi condizionatore o di prodotto miracoloso che vogliono vendervi a sconto. Sì, anche meglio di quelle cremine lì. Va bene, torniamo seri. Il menù di questo numero è ricco e un po’ sfacciato. Siamo andati a Rimini a fotografare e intervistare la bella Erika Albonetti, ragazza finita sul video “Riccione” di quel ‘piacione’ – scusate la rima – di Tommaso Paradiso e i suoi Thegiornalisti. La ragazza in copertina, invece, è una burlesquer, Jessica Frascarelli. Un’artista un po’ fuori dal tempo che gioca con la sensualità ed è pure diventata un’artigiana in grado vendere le sue piume in tutto il mondo. Brava! Abbiamo poi fatto un salto a Londra: non potevamo perderci il concerto evento per i 40 anni di attività dei The Cure e insieme ci abbiamo messo anche un salto al London Pride. Un evento, quest’ultimo, che molti dalle nostre parti farebbero meglio a vedere dal vivo e respirare quell’aria di pace e amore che in questo 2018 tanto ci manca. In mezzo trovate anche un viaggio in alcuni giardini segreti meravigliosi che siamo riusciti a farci aprire solo per The Mag e poi un paio di chicche legate all’arte che forse fareste bene a scoprire dal vivo. Non manca la fotografia: pronta per poi c’è una mini guida essenziale a quello splendido festival che è Cortona On The Move. E per restare in tema di festival, vogliamo annunciarvi un bel colpo che abbiamo messo a segno: siamo partner di Confluenze, rassegna organizzata da un gruppo di architetti a Oppido Lucano e che il prossimo anno arriverà in Umbria. Facile facile, come l’estate.
SUMMER IS MAGIC
It’s summer, babe. And with summer, beauty goes on the front cover. Oh gosh, it’s not like the other covers of The Mag didn’t focus on beauty (don’t be mad at us Monica Bellucci and Valentina Lodovini, just to mention a couple who have ended up on the cover), it’s just that this time, we chose the perfect combo: sea, umbrellas and beauty. After all, we have to sell! Ah no, we are a free press. So, don’t hold it against us, but every so often we want to be national populists ourselves. There is nothing wrong with that, especially in this summer during which, to cool off your brain, you need, in this order, to turn off your smartphone, switch off any type of notification, unplug the TV (because the World Cup is over, the Mentana marathons as well and the only thing on are reruns), turn down the radio and hush the voice of the neighboring umbrella who talks of bulldozers and doors to close. All of this, obviously, in order to enjoy The Mag. Easy, isn’t it? No, you are right. But try it out every so often, because this recipe works better than a quick slimming diet, better than any air conditioner or miraculous product that they want to sell to you at a discount. Yes, even better than those creams. Okay, let’s get serious. The menu of this number is rich and a little bit cheeky. We went to Rimini to photograph and interview the beautiful Erika Albonetti, the girl who ended up on the Riccione video of that ‘eager to please’ guy, Tommaso Paradiso and his Thegiornalisti. The girl on the cover, instead, is a burlesque performer, Jessica Frascarelli. An artist, a little out of touch, who plays with sensuality and has become an artisan able to sell her feathers all around the world. Good job! Then we took a quick trip to London: we could not miss the concert event for the 40 years of The Cure and we combined it together with a quick stop at London Pride. An event, this last one, that many people from our area would do well to see live, and breath that air of peace and love that we are really missing in year 2018. Among these you will also find a trip to some wonderful hidden gardens that we managed to have open for the Mag and then a couple of “gems” of art that you would do well to discover in person. Photography is not lacking: ready for later is a mini-guide, an essential for the beautiful festival ‘Cortona On The Move’. And remaining on the subject of festivals we want to announce a great hit that we pulled off: we are partners with Confluenze, a show organized by a group of architects in Oppido Lucano and which will take place in Umbria next year. Easy, easy, like summer.
19
Cristina Crisci
Lucia Fiorucci
Jacopo Gennari
Architetti Altotevere
Simona Polenzani
Emanuele Vanni
Benedetta Meozzi
Christy Mills
Agosto/Settembre 2018
Direttore Responsabile Andrea Luccioli
Maria Vittoria Malatesta Pierleoni inoltre si ringrazia:
Lorenzo Martinelli, Luca Benni e Matteo Cesarini, Francesca Terenziani, Enrico Pignatti, Max Cangelmi, Alessandro Magara, Matteo Bianchi, Marco Giugliarelli, Cortona on the Move
32
Our Home
Una vita a colori
46 Erika Albonetti
Geometrie d'Oriente
! foto di Copertina: Francesca Terenziani Data pubblicazione: Agosto 2018 - rivista bimestrale - N°35 Grafica, fotografia e impaginazione: Moka comunicazione, via Cacciatori del Tevere, 3 - Città di Castello (PG) P. IVA 02967110541 - mokacomunicazione.it Stampa: Litograf Editor S.r.l. - Via C. Marx, 10 06011 Città di Castello (PG) P. IVA 02053130544 Editore e Proprietario: Moka comunicazione Direttore Responsabile: Andrea Luccioli Traduzioni: Christy Mills Iscrizione al Tribunale di Perugia: n. 20/12 del 27/11/2012. Questo numero è stato chiuso il 3 Agosto 2018 alle 15:00
Per maggiori informazioni e tanti altri eventi visita for more information and events go to www.the-mag.org
20
INFO & CONTATTI pubblicità Simona 389 05 24 099 redazione info@the-mag.org www.the-mag.org
24
Jessica Frascarelli La mia vita è una piuma
MINI GUIDA
60
Sguardi
Vasco Brondi
Verde privato
76
Le luci "impossibili" del lago elettrico MINI GUIDA
88
106
MINI GUIDA
GOD SAVE THE CURE
Civitella Ranieri
Casting the Castle 21
il nostro stile, la nostra cucina
Viale Vittorio Emanuele Orlando, 14 CittĂ di Castello
tel. 075 852 12 26 facebook: la locomotiva
Voc. Busterna, Calzolaro, Umbertide (PG) +39 075 9302322 - info@ilvecchiogranaio.com - www.ilvecchiogranaio.com
STORIA DI COPERTINA
Sono Jessica e la mia vita è una piuma di ANDREA LUCCIOLI
Jessica Frascarelli, in arte “Effplume”: burlesquer 2.0 e “artigiana” con la passione dei costumi. Le sue creazioni vendute in tutto il mondo
26
Ph: Francesca Terenziani / Big Eyes Photography MakeUp/Hair : Monia Bondi
27
STORIA DI COPERTINA
“Piacere, sono Jessica e sono una burlesquer”. No, non siamo in Inghilterra nell'Ottocento – ovvero la patria del burlesque - e nemmeno a Parigi, al Moulin Rouge, locale che in qualche modo ha reso famoso questo genere di spettacolo satirico e caricaturale, che spesso fa rima con seduzione. Siamo in Umbria e lei è Jessica Frascarelli, giovane folignate che da qualche anno si cimenta nell'arte del burlesque. Il suo nome d'arte è “Effplume”, perché “volevo dare un tocco di morbidezza e per questo la lingua francese è perfetta”, dice. Jessica è una “burlesquer 2.0” ed è anche un'artigiana. Oltre a gestire con grande attenzione e professionalità i suoi profili social – attività che svolge insieme al suo compagno Alessandro – Jessica realizza i suoi abiti di scena e tanti altri oggetti con le sue adorate piume. Prodotti che vende in tutto il mondo, spiega con soddisfazione. Torniamo all'inizio e mettiamo in chiaro una cosa: non è così “facile” imbattersi in una burlesquer nel 2018. Perché è un'arte particolare, che viene da lontano, e che i più, distrattamente, associano allo spogliarello. Niente di più distante dalla realtà.
28
Ph: Francesca Terenziani / Big Eyes Photography MakeUp/Hair : Monia Bondi
Come hai iniziato con il burlesque? «Con l'amore per i costumi e le piume, che sono la mia prima passione. Poi sei anni fa ho visto un video di Dita Von Teese, un idolo, e sono rimasta folgorata». E cosa hai fatto? «Ho frequentato un corso, qui in Umbria. Eravamo una quindicina di ragazze e c'era questa insegnate-performer che spiegava tutto: dalle basi teoriche alla realizzazione dei costumi. I movimenti e tutta la filosofia dietro al burlesque». Filosofia? «Dietro il burlesque c'è il teasing, che significa spogliarsi e prendersi in giro. Sedurre in maniera molto sottile, satirica. Per la precisione sedurre con ironia. Questo è. Amo travestirmi e mi piace cambiare maschera in continuazione, dalla pin up frivola fino a Jessica Rabbit. Mi piace guardare dritto lo spettatore, comunicare, creare un rapporto diretto con il pubblico». Dove ti esibisci? «Nei locali. Soprattutto in Emilia Romagna e nelle Marche. Ogni locale che abbia un palco per musica dal vivo. C'è chi lo fa anche senza palco, ma non è etico». Parlaci dell'etica della burlesquer. «L'etica vorrebbe che la performer si esibisca sul palco col giusto distacco dal pubblico, sempre in maniera elegante. E quando questo non accade non è più burlesque».
Chi è il tuo pubblico? «Il mio pubblico, come qualcuno potrebbe pensare, non è solo maschile ma anche femminile. Tante donne mi ringraziano per i miei spettacoli che, peraltro, sono adatti a tutti. Di recente mi sono esibita, con uno spettacolo diverso e calibrato per dei bambini e una di loro mi ha regalato una rosa. Non so perché, però sento di esibirmi soprattutto per le donne». Effplume non è solo una performer. «Esatto. Non a caso vorrei dedicarmi più a organizzare corsi e realizzare costumi. Ho iniziato da sola a creare i miei, ho imparato molte cose e oggi sono diverse le performer che mi contattano per avere i miei materiali». Come funziona uno spettacolo? «Bisogna avere una storia e creare un personaggio che il pubblico deve capire in pochi passaggi, poi intorno si costruisce la coreografia giusta e si aggiunge la musica, il costume più adatto. Uno spettacolo dura 5-6 minuti». Sei una burlesquer 2.0, giusto? «I social sono fondamentali All'inizio avevo una pagina Facebook e un sito web, ma non li sapevo gestire bene. Poi sono arrivata su Instagram che è una piattaforma importantissima per chi lavora con le immagini. Un giorno, infine, ho conosciuto un ragazzo, che è diventato il mio compagno...e anche il mio social media manager!».
29
STORIA DI COPERTINA
“ Mi piace guardare dritto lo spettatore, comunicare, creare un rapporto diretto con il pubblico „ Ph: Enrico Pignatti /Sogni di Luce PhotoLab MakeUp/Hair : Monia Bondi
30
Ph: Enrico Pignatti / Sogni di Luce PhotoLab MakeUp/Hair : Eleonora Tomasini
31
STORIA DI COPERTINA
CANZONI E BURLESQUE, LA PLAYLIST DI JESSICA Sidney Bechet: Blues my naughty sweetie gives to me Dita Von Teese: A guy what takes his time Benny Goodman: Sing sing sing April Stevens: Teach me tiger Sonny Lester: Strip poker Sonny Lester: Walkin & strippin Sonny Lester: Bumps and grinds Rita Hayworth: Put a blame on mame Peggy Lee: Fever Louis Prima: Night Train Lady Gaga ft Tony Bennet: It don't mean a thing Glenn miller: In the mood Gene Vincent: Be Bop a Lula Bill Hagan & the Trocaderons: Girdles Aweigh The upsetters: The strip Ruth Brown: 5 10 15 hours
Dove vendi le tue realizzazioni? «Mi arrivano richieste di costumi, ventagli e boa da America, Svezia, Scozia e anche dall'Australia». C'è un aspetto che non ti piace del burlesque? «All'inizio pensavo che le persone si sarebbero fatte un'idea strana di me. Ma finalmente c'è un'apertura nuova verso quest'arte, merito anche di personaggi come la Von Teese. Comunque, se ci sono persone che vedono del negativo nel burPh: Francesca Terenziani / Big Eyes Photography MakeUp: Eleonora Tomasini
32
lesque è perché viviamo in una realtà ancora un po' bigotta». Progetti futuri? «Tanti! (sorride, ndr) Ci sto già lavorando. Innanzitutto una linea di costumi da spettacolo e oggetti che abbiano a che fare con le piume. E poi “Emoziona”, un progetto di digitale, attività di consulenza e strategia webmarketing che sto realizzando con il mio compagno. Infine i corsi, a cominciare da lezioni di fitness burlesque».
In alto Ph: Max Cangelmi In basso Ph: Alessandro Magara
33
Sofia e Andrea abitano nella loro casa da due mesi, avevano voglia di stare insieme in un posto che fosse a metà strada dai genitori di entrambi. Hanno scelto così un appartamento sulle colline di Perugia, da dove, affacciandosi dalle finestre, si vede Assisi. Hanno acquistato un appartamento vuoto, da riempire con le loro idee e il loro amore, accompagnati in ogni passo da professionisti dell’arredamento. Tutta la casa infatti è un intreccio di colori vivaci e colori neutri. I colori vivaci rappresentano Andrea, che è un ragazzo dinamico e brillante a cui non piace mai stare fermo. I neutri invece rispecchiano perfettamente il carattere pacato e riflessivo di Sofia. La zona giorno non è molto ampia, ma luminosa e sicuramente ben organizzata, così da trovare un posto anche per il frigo cantina, che coniuga la passione di entrambi per il vino. E non è un caso infatti, che gli sgabelli siano a forma di “bouchon”. Qui la cucina supercolorata, accosta la matericità del legno ai pensili laccati. Il divano Freemood di Désirée, comodissimo, incornicia la divertente carta da parati “Monsieur Didot” di Wall&Decò. Per la zona notte con cabina armadio, hanno scelto un morbido letto di color bianco fumo e i comodini sospesi di Lago, in vetro colorato. Interessante è la scelta dell’abat-jour, realizzata con una lampada cilindrica sospesa sopra al comodino.
34
UNA VITA A COLORI testo di Lucia Fiorucci - Arredi Meozzi Mobili
35
36
37
Sofia and Andrea have lived in their house for two months, they wanted to stay together in a place that was half way between both their parents. So they chose an apartment in the hills of Perugia, where, looking out the window, you can see Assisi. They bought an empty apartment, to fill with their ideas and their love, accompanied every step by furnishing professionals. The whole house, is indeed an interlacing of vivid and neutral colors. The vivid colours represent Andrea, who is a dynamic and brilliant guy who never likes to stay still. The neutral colors instead mirror Sofia’s calm and contemplative character perfectly. The living area is not very large, but bright and certainly well organized, so as to have even found space for a wine fridge, which unites both their passion for wine. And it is not by chance, that the barstools are in the shape of a cork. Here the supercolored kitchen, pulls together the materiality of the wood to the laquered cabinets. The Freemood by Desiree sofa, so very comfortable, frames the amusing “Monsieur Didot� wallpaper by Wall&Deco. For the bedrooms with walk-in wardrobe, they chose a soft bed in a white smoke colour and suspended bedside table by Lago in colored glass. Their choice of bedside lamp was interesting, realised by a cylindrical lamp suspended above the bedside table.
38
LIFE IN COLOR Text by Lucia Fiorucci - Interior design Meozzi Mobili
39
40
OCCHIO DEL CURIOSO
L’uso del colore nell’appartamento rispecchia il modo di essere e stare insieme di Sofia e Andrea. Così diversi, riescono però a trovare la giusta armonia nel loro rapporto di coppia così come sono riusciti a dare equilibrio alla composizione dell’arredamento. In cucina infatti, troviamo a dialogare insieme ai marroni e ai neri tre colori brillanti: il giallo cadmio, il verde giada e il blu ceruleo. In camera da letto, invece, i comodini in vetro di Lago sono uno verde mela e l’altro rosa pallido chiaro. A voi indovinare quale è di chi…!
NOTE TO THE CURIOUS
The use of colour in the apartment reflects how Sofia and Andrea are together. So different, however they manage to find the right harmony in their relationship as a couple just as they were able to give balance to the composition of the furnishings. As a matter of fact, in the kitchen, we find that with the browns and the blacks, three colours converse together: cadmium yellow, jade green and cerulean blue. In the bedroom, instead, the bedside tables in Lago glass are one in green apple and the other very pale pink. You have to guess whose is which...!
41
Via C. Treves, 06012 CittĂ di Castello PG T. 075 851 2202 E. info@oldtimes.it - W. www.oldtimes.it
Produt tor i di inf is si d'eccellenz a
NUOVA GENERAZIONE DI FINESTRE IN PVC LA LUCE È PROTAGONISTA NUOVO DESIGN IN PVC
NUOVI PROFILI IN ALLUMINIO
MINIMAL FORZA E RESISTENZA DELL' ALLUMINIO DESIGN DEL PROFILO A SCOMPARSA
BIANCHINI INFISSI Srl Via Romana, 27 - 06012 PROMANO (PG) ITALY Showroom permanente T. +39 075 864 22 23 - Fax +39 075 864 22 27 www.bianchiniinfissi.it - info@ bianchiniinfissi.it
PERUGIA COLLESTRADA Stabile mobili Regnicoli - Via della Voltiera, 73/75 T. & fax +39 075 59 96 041
AREZZO Via Fiorentina, 371 T. & fax +39 0575 98 43 97
"Designed by Freepik"
Ovunque andrai fallo con la serenitĂ dei nostri controlli Speciale check up estate Le essenziali verifiche alla tua auto per goderti il piĂš bello dei tuoi viaggi
vieni a scoprire tutte le nostre offerte Viale Grecia, 29, 06018 Trestina PG - Tel. 075 854 747- gaggioliauto.it
“PUNTODI SVOLTA” Ugo Mattei - Alessandra Quarta
Ecologia, tecnologia e diritto privato. Dal capitale ai beni comuni. Ugo Mattei insegna Diritto internazionale e comparato all’Università della California, Hastings College of the Law, San Francisco e Diritto civile all’Università di Torino. È attivo nel movimento per i beni comuni ed è autore di pubblicazioni accademiche tradotte in molte lingue. Nel 2017 Aboca ha pubblicato Ecologia del diritto, traduzione italiana del libro scritto con Fritjof Capra. Alessandra Quarta insegna Diritto privato all’Università di Torino ed è Direttrice di Ricerca all’International University College di Torino. Fra le sue pubblicazioni Non-proprietà. Teoria e prassi dell’accesso ai beni (2016). È possibile che il diritto privato possa assumere un significato ecologico? Possiamo difendere la natura e i beni comuni tramite la proprietà privata e lo strumento del contratto? Disponiamo davvero di regole di responsabilità sufficienti a garantire e proteggere il diritto alla salute delle generazioni future? Il nostro ambiente, i nostri territori sono
davvero al riparo di fronte alle impetuose trasformazioni tecnologiche dell’era in cui viviamo? In questo saggio, Ugo Mattei, giurista di fama internazionale, e Alessandra Quarta esplorano con grande competenza queste e molte altre questioni ad esse correlate, proponendo una discussione concisa ma esauriente degli istituti fondamentali del diritto privato in una prospettiva ecologica. Punto di svolta affronta i grandi temi della proprietà e del contratto, della persona giuridica e della sovranità, fino al nodo primario della responsabilità; un libro essenziale per chi voglia dotarsi di strumenti efficaci per difendere il nostro futuro. Anno di pubblicazione 2018 Formato cm 16 x 23 - ISBN 978-88-98881-65-9 Pag. 252 - € 18,00
https://www.abocashop.com/it/punto-di-svolta
ABOCA EDIZIONI
Palazzo Bourbon del Monte - Via Niccolò Aggiunti, 75 - 52037 Sansepolcro (AR) - Tel. 0575 733589 - www.abocamuseum.it
Specialità Ciaccia sul panaro Ricche colazioni e merende Carne alla brace Sfiziosi antipasti Carne alla griglia Dolci fatti in casa
BAR SASSO Loc. Sasso, 11 a 5 km da Città di Castello Tel: +39 075 855 23 16
Umbrian Speciality “Ciaccia sul panaro” (a typical bread, filled with different ingredients such as ham, salami, grilled vegetables or cheese). Rich breakfast and snacks Staters Grilled meat Homemade cakes
FOTOGRAFIA
Geometrie d'Oriente Un incrocio di geometrie per raccontare un'esperienza fotografica diversa. Luce e cielo vengono spezzati da linee stabili e funzionali al fine di illustrare una visione ispirata dall'oriente. La moda crea disordine in una cornice caratterizzata da elementi di ripetizione e perfezione che donano ritmo costante all'immagine. Elementi metafisici astratti si fondono nella realtĂ veicolata dalla fotografia.
foto JACOPO GENNARI TESTO Andrea luccioli modella @ERIKA.ALBONETTI Stylist @fakelikelatoni MUA ANNA TANTILLO
Soprabito KiTO by @officine904 Borsa Reversa by @officine904 Camicia @ralphlauren deconstructed by @pelorossovintage Pantalone @stradivarius Sandalo @fakelikelatoni archive
48
49
Soprabito KiTO by @officine904 Borsa Shopping Icon by @officine904 Swimwear by @mako_handmade Pantalone kabuki by @fakelikelatoni archive Sneakers con platform by @yrushoes
50
Soprabito KiTO by @officine904 Borsa Barchetta by @officine904 Swimwear by @mako_handmade Camicia @ralphlauren deconstructed by @pelorossovintage Calzino tabi by @fakelikelatoni archive
51
FOTOGRAFIA
Soprabito KiTO by @officine904 T-Shirt Skin by @the_fragile_brand Jeans by @stradivarius Sandalo by @bershkacollection Occhiale in pvc by fakelikelatoni archive
52
modella. Ora il primo passaggio è guardarne il profilo Instagram. I social network stanno diventando il primo biglietto da visita di una modella, quindi diventa gioco forza fondamentale tenerli aggiornati postando contenuti interessanti e/o popolari. Io mi faccio aiutare dal mio Pochi fronzoli, Erika Albonetti è una ragazza con le idee agente, ci siamo dati delle linee guida e manteniamo il chiare. Modella professionista, giovane e, ovviamente profilo a 4 mani. Le “stories” però rimangono farina del mio bellissima: questo il breve identikit. Il servizio fotografico sacco, ne vado molto fiera (ride, ndr)». di questo numero di The Mag porta in dote il suo volto e la sua fisicità che si mescola con il set che abbiamo creato Restiamo in tema social. Instagram ha cambiato molto a Rimini. A due passi da quella “Riccione” cantata da il tuo settore. Le modelle di ieri oggi sono diventate Tommaso Paradiso dei “Thegiornalisti” nel cui video “influencer” o “fashion blogger”, si sono moltiplicate e si “combattono” a colpi di like. Come ti trovi in questo spiccano proprio il viso e il corpo di Erika. Per la ragazza di Riolo Terme quello di modella è più di mondo e quali sono gli aspetti negativi? un lavoro, è una passione. Con un orizzonte temporale «Questo è un tema molto attuale. Il proliferare di social ha ben definito: già sta studiando per il futuro. Nel presente, fatto sì che qualsiasi ragazza potesse essere potenzialmente invece, troviamo una giovane preparata, consapevole delle una testimonial per un brand auto-definendosi influencer. sue potenzialità e che ha capito alla perfezione che nel La realtà è che la modella è un mestiere molto differente 2018, per fare questo lavoro, occorre anche essere bravi sui da quello di influencer, e i brand di moda importanti per fortuna lo hanno ben presente. Così come hanno chiaro social. Ma guai a chiamarla influencer. che le vere fashion blogger influenti si contano sulle dita di Sei giovanissima, ma hai già all’attivo tantissimi set una mano. Tutto il resto è uno specchietto per le allodole, fotografici, collaborazioni, un profilo Instagram ma poi alla resa dei conti la professionalità di una modella con numeri altissimi. Quando hai deciso che fare la paga sempre. Quando Instagram sarà superato da un modella sarebbe diventato un lavoro a tutti gli effetti? nuovo social network con un concept differente le modelle «Prima di iniziare la mia esperienza a Miss Italia nel continueranno a lavorare, le influencer invece dovranno 2014 non mi aveva mai sfiorato l’idea di fare la modella. completamente re-inventarsi». Anche successivamente ho iniziato a posare quasi per gioco, facendo ‘la gavetta’ per costruirmi un portfolio Nei mesi scorsi si è parlato molto di molestie nel mondo soddisfacente. Poi, shooting dopo shooting, sono arrivate dello spettacolo dopo il caso Weinstein, ti sei mai le prime soddisfazioni, le prime richieste da parte di brand imbattuta in situazioni del genere? E se ti è capitato, di moda e così da un paio di anni posso dire di essere una come le hai affrontate? professionista. Ma per fortuna il mio lavoro continua a «Per fortuna io avendo scelto di essere sempre coincidere con la mia passione. Mi diverto come il primo accompagnata sul set dal mio manager sono abbastanza immune da questo tipo di situazioni. Non ti nego però giorno». che sia capitato anche a me qualche approccio più o meno Cosa significa, nel 2018, essere una modella esplicito: basta dire un no secco a costo di perdere un lavoro. La mia filosofia e di realizzarmi più possibile nella professionista? «Fare la modella è sicuramente un lavoro privilegiato, non mia professione senza mai venire meno ai miei principi. Se lo nascondo. Nel 2018 la mia professione sta vivendo un scendi a patti con te stessa, sei vulnerabile a questo tipo di momento meno fortunato e più complesso rispetto agli situazioni». anni 80-90 quando le top model erano delle vere e proprie icone e di conseguenza tutto il movimento moda ne traeva Come ti vedi tra cinque anni? Cosa vuole fare Erika beneficio. Detto questo penso che ognuno debba fare Albonetti da grande? il lavoro per cui è portato, io amo il mestiere e mi riesce «Tra cinque anni spero ancora di stare sul set. Amo il mio abbastanza bene, quindi non farei mai a cambio con altro». lavoro, mi regala nuovi stimoli ogni giorno e tra cinque anni spero di essere ancora nel pieno del mio percorso. In Quanto sono importanti i social network nel tuo questi anni sto anche studiando Culture e Tecniche Della Moda all’ Università di Bologna, una volta che non potrò lavoro e come li gestisci? «Tantissimo, e non lo dico con eccessiva gioia. Prima più posare infatti spero di rimanere in questo ambiente, del boom di Instagram i clienti di moda si rivolgevano come truccatrice, stylist, o in una qualche agenzia di alle agenzie/agenti per avvalersi dell’immagine di una comunicazione. Chi lo sa». La giovane modella di Riolo Terme, già nel video “Riccione” dei “Thegiornalisti” di Tommaso Paradiso, sul set di The Mag ci spiega cosa significa essere una modella professionista nel 2018.
53
Soprabito KiTO by @officine904 Borsa Reversa by @officine904 Camicia @ralphlauren deconstructed by @pelorossovintage Pantalone @stradivarius Sandalo @fakelikelatoni archive
54
Soprabito KiTO by @officine904 Borsa Barchetta by @officine904 Swimwear by @mako_handmade Camicia @ralphlauren deconstructed by @pelorossovintage Calzino tabi by @fakelikelatoni archive
55
FOTOGRAFIA
Soprabito KiTO by @officine904 T-Shirt Skin by @the_fragile_brand Jeans by @stradivarius Sandalo by @bershkacollection Occhiale in pvc by fakelikelatoni archive
Soprabito KiTO by @officine904 Borsa Shopping Icon by @officine904 Swimwear by @mako_handmade Pantalone kabuki by @fakelikelatoni archive Sneakers con platform by @yrushoes
PROSSIMA APERTURA A CITTÀ DI CASTELLO
Viale Unità d'Italia, 37 - UMBERTIDE - ottica2m.it - T. 075 941 14 46 - facebook/Ottica-2M
Verde Privato a cura di
Architetti nell’Altotevere Libera Associazione e Cristina Crisci
Luogo di pace e bellezza, di lavoro e piacere il giardino è da sempre uno spazio di ristoro psico-ffisico e spirituale per l’uomo. A Città di Castello, il verde privato ingentilisce i colori delle pietre e dei mattoni del centro storico; fuori le mura, invece, abbellisce e dà refrigerio alle ville private. I primi due giardini di questa tappa sono pensili, sorti su strutture architettoniche antiche e si trovano all’interno della cinta muraria. L’ultimo è invece più recente, di origine novecentesca, e si trova poco fuori le mura.
SGUARDI
GIARDINO GIRELLI Questo giardino pensile è parte della prima abitazione di Niccolò Vitelli e vi si accede sia dal primo piano del palazzo, attraverso un passaggio aereo su via del Geminiano, sia dalla via stessa attraverso una scalinata all’interno delle mura. A pianta quadrata, è infatti chiuso da mura su via delle Santucce e ad est, e da un fabbricato un tempo destinato a limonaia nel lato nord. Qui l’atmosfera è quasi fuori dal tempo. I vialetti in pietra conducono nelle varie zone del giardino, dove il gelsomino, i cespugli di rose, la lavanda, le ortensie e gli altri fiori stagionali fanno da contorno agli alberi, che in primavera regalano fioriture colorate e d’estate golosi frutti e ombra preziosa. Appoggiato al muro, a sud, c’è un antico pozzo con lavatoio in pietra. Dal giardino è molto bella la vista sul campanile quadrato della trecentesca chiesa di San Domenico. Il Giardino è di proprietà della famiglia Girelli.
66
GIARDINO POLIDORI Si resta meravigliati già guardando il giardino dalla porta finestra di casa. È molto alto, e le scale buie della casa sono solo una premessa per la tanta luce, il verde e la pace di cui si gode in questo punto all’interno delle mura urbiche di Città di Castello. Si trova sul Torrione est adiacente a Porta Santa Maria, sui resti della rocca costruita dalle truppe pontificie al tempo di Sisto IV, durante l’esilio di Niccolò Vitelli. È costituito da un morbido prato verde, e gli alberi da frutto sono il ricordo di un antico orto. Oltre al kaki, al fico, al pero, al melo, al ciliegio e al nespolo, c’è poi una parte attrezzata ad orto con ortaggi e piante aromatiche. Lavanda, rose e i fiori stagionali sono piacevoli macchie di colore. Salendo alcuni gradini in prossimità della cinta muraria è possibile raggiungere un piccolo terrazzino che si affaccia sulla passeggiata delle mura di Viale Vittorio Veneto. Il Giardino è di proprietà della famiglia Polidori.
67
GIARDINO BIAGIONI Il giardino, poco lontano dal centro storico tifernate, è chiuso dalla villa dei primi anni del Novecento, che, con i suoi corpi modulari restituisce allo stesso sapienti quinte sceniche. Il verde, ritmato dalle aiuole geometriche che rimandano ai giardini rinascimentali all’italiana, si armonizza con i morbidi colori della facciata, vagamente Liberty. Con l’intervento di restauro della villa anche il giardino è stato riproposto nei suoi elementi originari architettonici, decorativi e di corredo vegetale come nell’utilizzo del bosso. Il gelsomino, che scende rigoglioso sia dalle mura laterali, sia dal gazebo in ferro, profuma in tutto lo spazio. Lateralmente è presente una mostra d’acqua, realizzata a risseu, il tipico mosaico a ciottoli e conchiglie di origine ligure. Sull’acqua si posano delicate delle ninfee che ci rimandano ad un luogo esotico e misterioso. Il giardino è di proprietà della famiglia Biagioni.
68
“E oltre a ciò - fece Socrate - in tutte le terre in cui [il re, Ciro] va a soggiornare, s’impegna perché diventino giardini i cosiddetti ‘paradisi’, pieni di tutte le cose belle e buone che la terra è solita produrre; qui egli stesso passa la maggior parte del tempo quando la stagione non glielo impedisce” (Senofonte, Economico IV 13, 20-22)
69
presenta
Spaghetto alla chitarra Mancini con pesto di basilico pinoli e plancton
Filetto di baccalĂ con pil-pil di plancton
Riso carnaroli al plancton con crudo di gambero rosso di Mazara
Insalata di polpo e mango con vinaigrette agli agrumi e polvere di plancton
Plancton Marino Veta la Palma® è un alimento esclusivo che arriva in cucina per intensificare l’autentico sapore di mare. Un potenziatore dell’autentico sapore di mare che ti permette di sperimentare un mondo di possibilitá dando creativitá e innovazione a innumerevoli preparazioni. È un ingrediente ideale per riso, besciamella marina e tante altre preparazioni culinarie. Nella preparazione del Plancton Marino Veta la Palma® riproduciamo le condizioni marine nel territorio di Veta la Palma, un’area biosostenibile nel cuore del Parco Nazionale di Doñana in cui coltiviamo le microalghe marine. Plancton Marino è 100% naturale e vegetale. Scopri il vero sapore di mare.
Naturale, vegetale e sano Plancton Marino include minerali essenziali come ferro, calcio, fosforo, iodio, magnesio e potassio. Contiene inoltre acidi grassi omega-3 e omega-6 ed un alto contenuto di vitamina B12, vitamina C e vitamina E. La sua composizione include anche altri composti antiossidanti che neutralizzano i radicali liberi dannosi per le nostre cellule.
Plancton Marino Veta la Palma® lo trovi al
CAFFÈ MAGI
Piazza Venanzio Gabriotti, Città di Castello facebook/ Caffè-Magi-Saletta-Ristorante 075 855 2224
Scegli la tua energia alternativa “Per il tuo comfort ideale”
Solex è una azienda Italiana presente sul mercato con esperienza nella distribuzione di sistemi energetici in Italia ed all’estero. L’obiettivo di Solex è finalizzato ad una corretta guida del cliente nello scegliere le migliori soluzioni idonee al proprio standard abitativo in modo da avere un comfort ideale ed un risparmio energetico il più alto possibile all’interno della green economy. Solex propone una serie di soluzioni energetiche complete a 360° per interventi energetici in classe A++ dove possibile. Nel settore elettrico proponiamo kit fotovoltaici standard oppure professional con moduli performanti, controllo di gestione e sistemi di accumulo per consumi intelligenti e per un risparmio al top. Inoltre l’abbinamento con pompe di calore e collettori solari termici permettono di avere anche acqua calda gratis dal sole. Per la parte termica proponiamo soluzioni per riscaldamento + sanitario in Biomassa per impianti ove necessita riscaldamento in alta temperatura oppure con
pompa di calore come idoneo abbinamento a riscaldamento in medie temperature come impianti a pavimento, il tutto abbinato a collettori solari termici. È inoltre ideale abbi nare impianti fotovoltaici per il top del risparmio. Tutte le soluzioni sopra proposte possono essere gestite anche dove presente una caldaia a condensazione. Solex propone inoltre la soluzione perfetta con distacco gas, da oggi è possibile scegliendo un kit fotovoltaico, un sistema termico abbinato ad una piastra ad induzione…. COSA ASPETTI? Entra anche tu nel mondo Solex: scegli la tua energia alternativa e COMINCIA A RISPARMIARE!
Bollette in continuo aumento? da oggi con il CONTO TERMICO 2.0 puoi avere il tuo
IMPIANTO SOLARE Avremo sicuramente notato che le nostre bollette GAS ed Energia Elettrica dal 1° Gennaio 2018 sono lievitate di circa il 6% rispetto all’anno precedente, ma non sarà l’unica stangata, sono previsti altri aumenti in questo anno! Proprio per questo puntiamo al risparmio energetico e alle soluzioni più convenienti che sono sicuramente quelle totalmente gratuite provenienti dal sole e con un rientro economico velocissimo!
Oggi grazie al Conto Termico 2.0 avrai vantaggi incredibili dallo stato e l’offerta proposta da Solex è sconvolgente e vera:
Impianto solare termico chiavi in mano 300 litri/5 mq collettori
completamente made in Italy
999,00€ invece di
2.789,00€
Chiamaci direttamente o facci contattare dal tuo installatore di fiducia! Per info o sopralluogo gratuito chiama ed approfitta dell’opportunità al numero:
+39 333 809 0190
oppure scrivici ad info@solex.it
www.solex.it Note: Foto indicativa, prezzi indicati iva esclusa 10%,- prezzo per installazione chiavi in mano standard - esclusi eventuali extra come gru, impalcature o distanze oltre 12 mt.
MINI GUIDA
74
MUSICA
di ANDREA LUCCIOLI
Le luci “impossibili” del lago elettrico Moon in June, Vasco Brondi all’Isola Maggiore racconta il suo concerto strano e stralunato con vista sul Trasimeno “Essere tutti insieme nello stesso momento resta la più grande delle tecnologie”
75
76
MUSICA
N
o, non è stato un concerto facile. Ma di certo è stato irripetibile. Vasco Brondi e le sue Luci della centrale elettrica all’Isola Maggiore – con vista sul Trasimeno – sono stati il momento clou di Moon in june, la rassegna cult che apre l’estate della grande musica in Umbria. Dicevamo di un concerto difficile. Innanzitutto per “arrivare” alla Maggiore, con traghetti a singhiozzo e qualche polemica di sottofondo. E poi per il live di Brondi, asciutto e forse un po’ “stretto” nella durata, come hanno sentenziato alcuni fan (1.500 i presenti). Ma il gioco è valso la candela comunque. Complice un’atmosfera speciale, le canzoni “generazionali” delle Luci che raccontano i “destini generali” delle migliaia di fan che da anni seguono il percorso artistico di Brondi. Con Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours al suo fianco, il cantautore veronese ha suonato i pezzi più importanti della sua discografia, dal primo LP autoprodotto fino all’ultimo “Terra” dello scorso anno. I suoi testi disegnano schemi complessi per viaggi interiori che nascono da un disagio mai consolato, una rabbia mai completamente espressa. Sullo sfondo gli amori rovinosi e le grandi domande esistenziali, senza risposta. Un mix che gli è valso uno stuolo di fan in visibilio e una stella luminosa – che illumi-
77
na la sua centrale elettrica – nel firmamento della leva cantautorale degli anni Zero. Un’esibizione, quella alla Maggiore”, per cui vale l’abusato adagio “breve ma intenso” e che è stata condita da un’interessante cover di “Amandoti” dei Cccp.
C
osa resta? Di sicuro le parole di Brondi sull’esperienza di Moon in june:
“Questo concerto sull’Isola Maggiore era perfetto per l’idea di suonare uscendo dalle solite rotte. Creare una giornata da condividere, andare a vedere il nostro grande patrimonio italiano che non è solo quello artistico ma è anche, e per me principalmente, quello naturale. Una giornata indimenticabile, una vera esperienza. Incontrarsi in un posto stupendo per un concerto impossibile da ricreare. In quest’epoca di schermi e di riproducibilità di tutto, creare un evento unico è la cosa più bella che c’è. Essere tutti assieme nello stesso luogo e nello stesso momento resta la più grande delle tecnologie e l’esperienza più potente che si può fare. Il sole che tramonta e illumina i visi del pubblico, il vento che muove le onde ed entra nei microfoni, resterà per me un concerto memorabile”.
78
“ In quest’epoca di schermi e di riproducibilità di tutto, creare un evento unico è la cosa più bella che c’è „
Vasco Brondi Le luci della centrale elettrica. Setlist del concerto del 23 giugno 2018 all’Isola Maggiore I destini generali, Le ragazze stanno bene, Qui, Coprifuoco, Un bar sulla via lattea, Stelle marine, Scafisti, Piromani, Macbeth, L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici, Quando tornerai dall’estero, Moscerini, Firmamento, Amandoti, Lacrimogeni, Chakra, Cara catastrofe, A forma di fulmine, La terra l’Emilia.
MUSICA
79
MINI GUIDA
FESTIVAL DELLE NAZIONI L’edizione numero 51 del Festival delle Nazioni si svolgerà da martedì 25 agosto a venerdì 7 settembre 2018 a Città di Castello e dintorni e sarà dedicata alla cultura musicale della Repubblica Ceca. Con l’omaggio a questo Paese – attraverso un cartellone composto da diciotto eventi principali e numerose iniziative collaterali - si chiude il cerchio dell’ampio progetto dedicato alla Grande Guerra, inaugurato nel 2014 con l’omaggio all’Armenia e sviluppato nell’ultimo triennio con i focus su Austria, Francia e Germania. Prossima nazione ospite: la Cina. APERTURA CON ROSSINI 25 agosto ore 18 e 21,15 Chiesa San Domenico Rossini in viaggio è un progetto musicale di ampio respiro che la Filarmonica Gioachino Rossini ha ideato insieme a Donato Renzetti – tra i maggiori interpreti rossiniani del panorama internazionale – con l’obiettivo di veicolare a un pubblico più vasto possibile le composizioni del cigno di Pesaro. Sul palco apertura con la Filarmonica Gioachino Rossini diretta dal maestro Donato Renzetti. TEATRO NERO DI PRAGA 26 agosto Teatro Illuminati, ore 21 Il progetto si chiama ANTOLOGIA ed è del Black Light Theatre Srnec, il Teatro Nero di Praga con la sua arte performativa considerata come la più rappresentativa della cultura cèca, e anche quella più amata al di fuori dei confini nazionali, come dimostrano gli oltre cinque milioni di spettatori che hanno assistito alle tournée in sessantotto Paesi di tutto il mondo. IN ZONA POP LA CANTANTE LENNY 29 agosto, ore 21, piazza Gabriotti All’aperto e nella centralissima piazza, il concerto della giovane star del pop Lenny rappresenta il desiderio del Festival delle Nazioni di indagare i nuovi linguaggi della contemporaneità, e di conquistare un pubblico nuovo. Lenny viene da Praga: figlia d’arte – la mamma è una popolare cantante ceca – comincia a suonare il pianoforte a quattro anni, scrive il suo primo pezzo a undici e forma la sua prima band a sedici…
80
Omaggio
alla Repubblica Ceca GIPSY! 5 settembre Chiesa di San Domenico Serata gipsy d’autore con Pavel Šporcl violino e il suo Gipsy Way Ensemble. Pavel Šporcl è conosciuto il tutto il mondo per la sua straordinaria abilità tecnica, per l’instancabile attività tesa ad avvicinare alla musica cosiddetta ‘colta’ un pubblico sempre nuovo. Suona un violino di colore blu che il miglior liutaio della Repubblica Ceca ha costruito su sua richiesta. EVENTI COLLATERALI Al Chiostro di San Domenico Dal 25 agosto al 7 settembre al Chiostro di San Domenico è attivo un lounge bar a cura del Festival delle Nazioni e dell’associazione Pro.Bio. Il Chiostro ospita incontri e presentazioni, iniziative musicali, proiezioni e shooting fotografici, laboratori, mostre e assaggi di prodotti biologici umbri. Uno spazio aperto a tutti dalle sette di sera all’una di notte, per vivere il Festival oltre i concerti. Si parte domenica 26 agosto alle ore 19 con Mondo Doodle, inaugurazione della mostra di Andrea Lensi che tra l’altro ha realizzato il manifesto del Festival di questa edizione. IL CONTEST INSTAGRAM #clickthemusic In palio ci sono biglietti omaggio per i concerti e la possibilità di esporre gli scatti nelle vetrine dei negozi. Si rinnova l’ormai tradizionale contest fotografico Instagram del Festival delle Nazioni: quest’anno si intitola #clickthemusic e avrà nella combinazione tra i due concetti ‘musica’ e ‘Umbria’ il tema chiave attorno al quale esercitare la massima creatività. Cosa fare per partecipare al contest? Basta scattare all’interno del territorio della Regione Umbria un’immagine che ‘trasmetta’ musica e condivisa su Instagram.
Lenny
Pavel Sporcl 81
MINI GUIDA
The Mag media partner del Festival di architettura e rinascita urbana che si svolge a Oppido Lucano e nel 2019 farà tappa a Foligno. Architettura, urbanità, paesaggio: chi conosce la nostra rivista sa che siamo molto affezionati a questi tre temi. In questi anni abbiamo parlato spesso di come le nostre città e la nostra terra vadano messe al centro di un confronto complessivo. Così nelle nostre pagine avete trovato approfondimenti, progetti e reportage di valore e proprio per questo, noi di The Mag, abbiamo deciso di essere media partner di “Confluenze Festival d’Architettura”, la cui seconda edizione si svolgerà dal 30 luglio al 4 agosto a Oppido Lucano e che, il prossimo anno, sarà invece di scena a Foligno. Confluenze, il cui tema 2018 sarà “I luoghi dell’appartenenza”, nasce da un’idea di “M.A.R.Te” (Mediterranean Architects for Regeneration of Territories), un gruppo di architetti che ha deciso di lanciare nel 2016 la prima edizione del festival. Manifestazione in cui convivono varie discipline: forme d'arte e ambiti di ricerca che hanno posto le basi per incentivare progettualità tra tradizione e innovazione. Questa seconda edizione, cui abbiamo deciso di partecipare, si propone di consolidare un percorso già iniziato e ha lo scopo di alimentare il dibattito sul patrimonio tangibile e intangibile legato in diversi modi ai temi dell'architettura, dell'urbanità e del paesaggio. Nella scorsa edizione i dibattiti legati al tema del recupero post sismico hanno visto la partecipazione dell'associazione Archinapsi di Foligno, del presidente dell'Ordine degli Architetti di Potenza, Graziadei, del prof. Masini del CNR e molti altri tecnici ed esperti. Quest’anno al centro degli incontri ci sarà il concetto di “piazza” che verrà sviluppato sotto varie sfaccettature. L'obiettivo di Confluenze 82
Confluenze, una lente per le nostre città
2018 è quello di pensare e rendere possibili linee di sviluppo territoriale e di fornire alla cittadinanza gli strumenti per gestire e vivere in modo consapevole il proprio borgo. Il festival sarà anche un grande laboratorio di sperimentazione architettonica e culturale a cielo aperto. Una sorta di casa collettiva sotto al cielo estivo di Oppido Lucano, dove gli abitanti potranno accogliere musicisti, registi, pittori, fotografi, critici d'arte, d'architettura, storici e altri ospiti inconsueti. Confluenze è anche una porta attraverso cui è possibile guardare al passato, o al futuro, in base allo sguardo che decidiamo di porre su quel varco che è il nostro patrimonio. In questa seconda edizioni sono stati coinvolti anche “Matera Città europea della cultura 2019” e Unibas - Università della Basilicata, che vanno ad unirsi alle collaborazioni con il Comune di Oppido Lucano, l’Ordine degli Architetti di Potenza, l’Università Federico II di Napoli, il Museo del cinema di Torino, la Cineteca Lucana, l’associazione Makarenko e noi di The Mag!
83
MINI GUIDA CULTURA
PICCOLI MUSEI GRANDI TESORI Alla scoperta del complesso museale di San Francesco a Montone di Maria Vittoria Malatesta Pierleoni foto Matteo Bianchi
Vittore Cirelli Immacolata, profeti e sibille, 1551 (Pinacoteca comunale – Montone)
84
C
hi ha detto che possono giocare una partita entusiasmante nel campo del turismo soltanto le grandi realtà? L’Umbria, come anche il resto d’Italia, è ricca di gioielli, piccoli nelle dimensioni ma grandi nella capacità di custodire tesori artistici. Visitare un piccolo museo può così rivelarsi scoprire un grande patrimonio. Ed è un po’ quello che accade quando si visita il complesso museale di San Francesco, addentrandosi nel suggestivo borgo medievale di Montone. Inaugurato nel 1995, il museo ha sede in un ex insediamento francescano in stile gotico risalente agli inizi del 1300, all’interno del quale sono conservate tracce di affreschi di pregevole fattura, lacunosi a causa degli avvenimenti storici che hanno coinvolto l’edificio nel corso del tempo, incendi, epidemie, scontri bellici ma tuttavia testimoni di un grande splendore culturale. Esemplari gli affreschi absidali del ferrarese Antonio Alberti commissionati dal famoso condottiero Braccio Fortebracci, conte di Montone. Oltre agli stalli del coro, finemente intarsiati, si susseguono, alternandosi alle sinopie, frammenti di rappresentazioni della vita di San Francesco e l’altare votivo della famiglia con un af-
fresco raffigurante Sant’Antonio da Padova tra Santi Bartolomeo Caporali. Sempre di quest’artista è il gonfalone della Madonna della Misericordia, recentemente rientrato dalla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia alla quale era stato prestato in occasione de "Tutta l’Umbria una mostra, la mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento". Oltrepassando il porticato ed il chiostro esterno, all’interno dell’ex convento che ospita la pinacoteca, è possibile ammirare uno dei soggetti più interessanti del patrimonio artistico tardomedievale di arte sacra, il Gruppo ligneo di Deposizione dalla Croce. Di autore ignoto, rappresenta una delle più importanti acquisizioni nel campo della conoscenza di questo genere: un recente restauro ha infatti rivelato la sua vera identità di deposizione laddove era stato identificato come rappre sent a z ione della crocifissione. Apprezzabile anche la visita ai due alberi genealogici che rappresentano la discendenza della nobile famiglia Fortebracci, la cospicua raccolta di paramenti liturgici e la sezione archeologica. Quello di Montone è un esempio ben riuscito di un concetto di museo fortemente radicato nel territorio e nella
85
CULTURA
comunità locale. Numerose sono infatti le iniziative della cittadinanza che scoprono nel complesso museale la location ideale per ospitare mostre, laboratori per bambini, concerti e conferenze. Tra le piacevoli declinazioni che vedono il museo come importante protagonista c’è senza dubbio l’Umbria Film Festival, Montone segreta, suggestiva visita guidata teatralizzata ideata e curata da Sistema museo e Notte Romantica, iniziativa organizzata dall’associazione “I Borghi più belli d’Italia”. Altra piccola gemma dello scrigno culturale territoriale poco conosciuto è il museo è allestito all'interno della Chiesa di Santa Croce di Umbertide, dov’è possibile ammirare la pala d'a ltare rappresentante la Deposizione dipinta da Luca Signorelli e una tela del Pomarancio raffigurante la Madonna con Bambino in gloria. Quella dei piccoli musei si rivela così un’arte che ha molto da dire, spesso poco altisonante ma non per questo meno coinvolgente. È a questo repertorio che si sono rivolte le attenzioni di musei più grandi. Ne sono testimonianza il Metropolitan Museum of Art di New York che ha preso a prestito in occasione della mostra The Body in Color, dal Museo Santa Croce di Umbertide, la statua lignea di San Rocco di Nero Alberti di Sansepolcro o la National Gallery di Londra che ha acquistato la Madonna con Bambino in gloria tra angeli, san Sebastiano, santa Cristina di Bolsena, san Girolamo e san Nicola di Bari del Signorelli. Anche altri Comuni hanno creduto congiuntamente nella bellezza, nell’arte, nella cultura dei tanti borghi, ciascuno con una propria storia ricca, preziosa e artisticamente pregevole. Così a dimostrazione di come l’unione renda più forti anche i singoli, la Regione Umbria, Sistema Museo e i Comuni di Amelia, Bettona, Bevagna, Cannara, Cascia, Deruta, Marsciano, Montefalco, Montone, Spello, Trevi e Umbertide hanno attivato dal 1 gennaio di questo anno il biglietto unico Terre e Musei dell’Umbria. L’iniziativa si basa sulla possibilità, attraverso l’acquisto di un solo ticket al prezzo di 7 euro, di visitare i siti museali delle città aderenti. Il progetto è così da leggere come l’inizio di condivisioni di opportunità culturali volte a favorire la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale territoriale. Il biglietto unico è acquistabile in ogni struttura museale e può avere la validità di 15 giorni o 3 mesi. Il nuovo biglietto renderà ancora più “unico” il viaggio in Umbria. 86
I tre affreschi in alto: dettagli della navata della chiesa di San Francesco - In basso: Scena della predella sinistra della Deposizione dalla croce di Luca Signorelli (1515-1516) con storie dell’imperatore Costantino (IV secolo d.C.). Scena della predella destra della Deposizione dalla croce di Luca Signorelli (1515-1516) con l’ingresso trionfale della Croce in Gerusalemme, portata dall’imperatore Eraclio Museo comunale di Santa Croce – Umbertide
Albero Genealogico datato inizio del XVII sec, rappresentante la genealogia della famiglia Fortebracci
87
MINI GUIDA CULTURA
Guilherme Neumann, Senza titolo 2015 Civitella Ranieri 2018
90
di Maria Vittoria Malatesta Pierleoni FOTO Marco Giugliarelli for Civitella Ranieri
Casting the Castle QUANDO I CASTELLI APRONO LE PORTE ALL’ARTE Civitella Ranieri Foundation ha aperto al pubblico i suoi regali spazi, ricchi di storia e, per l’occasione, impreziositi di attività volte a restituirle un’immagine inedita. Il castello dell’XI secolo è stata infatti la location di Casting the Castle, un progetto ideato e curato da Saverio Verini che nasce dalla volontà di sensibilizzare lo sguardo e la percezione del pubblico ad alcune delle opere della collezione di Civitella Ranieri esposte insieme per la prima volta, offrendo al contempo una visita all’interno del luogo che ne ha ispirato e permesso la produzione.
91
CULTURA
L
’idea di Casting the Castle segna una tappa degna di nota in vista dell’importante traguardo dei 25 anni di attività, nata nel 1995 su stimolo della sua fondatrice Ursula Corning: ospitare artisti nel campo dell’arte visiva, della musica e della scrittura che si incontrano per un periodo di residenza di 40 giorni. La peculiarità del programma che negli anni ha ospitato, anche simultaneamente, alcuni tra i più influenti artisti del nostro tempo, ai quali vengono messi a disposizione degli atelier e offerte le condizioni ideali per portare avanti le proprie ricerche, è l’assenza di qualunque obbligo di produzione. Nonostante questo, molti dei soggetti invitati hanno scelto di realizzare e donare opere di ogni tipo alla Fondazione, andando lentamente a costruire una collezione emotiva, prestigiosa e multiforme che nasce dall’idea di scambio reciproco e spontaneo tra l’istituzione e i suoi fellows. Ecco allora che disseminate con cura fra i giardini e le sale del castello appaiono, tra le altre, opere di Guilherme Neumann, Carl D’Alvia, Ernesto Ballesteros, Mark Dion, Taus Makhacheva, William Kentridge e Dan Perjovschi. Il progetto si articola così in due parti: il percorso espositivo e la curiosa performance di Roberto Fassone dal titolo "Una di queste storie è vera". L’artista, che ha soggiornato a Civitella Ranieri, ha letteralmente aperto le porte del castello, intraprendendo una visita guidata performativa e immaginifica, dipanata in un racconto lungo cinquecento anni che ripercorre la storia del luogo in oscillazione continua tra verità e finzione, realtà e magia, con la possibilità che anche le opere allestite possano essere parte di questa narrazione, ennesima testimonianza della vitalità della Fondazione e la sua unicità nell’ambito dell’ospitalità agli artisti.
Per informazioni e prenotazioni: http://www.civitella.org/contact/location www.civitella.org news@civitella.org oppure telefonicamente:075.782.5228
Artisti: Joep van Lieshout, Ward Shelley, Stephen Doyle, Wu Wing Yee, Loredana Long, Pat Oleszko, El Anatsui, Roberto Fassone, Carl D'Alvia, Guilherme Neumann
92
Pat Oleszko, Glove Story, 1997, Civitella Ranieri 2018
In Alto: performance di Roberto Fassone, Una di queste storie è vera (Castello di Civitella Ranieri), 2018 + opera gialla sul tavolo di Carl D'Alvia Senza titolo 2009 Civitella Ranieri 2018 In basso a sx: Joep van Lieshaut, Senza titolo, 2007 In basso a dx: El Anatsui, Door, 2001
93
CULTURE
Casting the Castle byMaria Vittoria Malatesta Pierleoni
photo Marco Giugliarelli for Civitella Ranieri
WHEN CASTLES OPEN THEIR DOORS TO ART Last Saturday, June 30th, the Civitella Ranieri Foundation opened their regal space to the public, rich with history and, for this occasion, enhanced with activities directed towards giving back an unedited image. The 11th century castle was in fact, the location for Casting the Castle, a project that was conceived and developed by Saverio Verini, born out of the desire to sensitise the view and perception of the public about this small heritage of works, offering at the same time a visit to the inside of the place which inspired it and allowed it to be produced. The idea of Casting the Castle marks a milestone worth noting in view of the important goal of the 25 years of its’ activity, born in 1995 at the incentive of its founder, Ursula Corning: hosting artists in the field of visual art, music and writing who meet for a 40 days’ sojourn. The peculiarity of the program which in the years she has hosted, even at the same time, some of the most influential artists of our time, to whom studios are made available and ideal conditions are given to conduct their research, is the absence of any obligation to produce. Despite this, many of these invited artists have chosen to make and donate works of every kind to the Foundation, going slowly to make an exciting, prestigious and manifold collection which is born of the idea of reciprical and spontaneous exchange between the institution and its fellows. So here, scattered with care among the gardens and the rooms of the castle, there are, among others, works by Guilherme Neumann, Carl D’A lvia, Ernesto Ballesteros, Mark
Dion, Taus Makhacheva, William Kentridge and Dan Perjovschi. The project is structured in two parts: the exhibition itinerary and the curious performance by Roberto Fassone from the title One of these stories is true. The artist, who stayed at Civitella Ranieri, literally opened the doors of the castle, undertaking a guided performance and imaginitive visit, unraveled in a five hundred years long tale which retraces the history of the place fluctuating continuously between truth and fiction, reality and magic, with the possibility that even the works of the exhibition can be part of this narration, umpteenth testimony of the vitality of the Foundation and its uniqueness in the sphere of hospitality for artists. For information and booking: http://www.civitella.org/contact/location civitella.org news@civitella.org by phone:075.782.5228
L'inesauribile fantasia di Giorgio Cavazzano a Tiferno Comics Giorgio Cavazzano è uno dei più celebri e innovativi disegnatori di fumetti al mondo. Nato a Venezia il 19 ottobre 1947, ha solo dodici anni quando inizia a collaborare con il cugino, Luciano Capitanio, aiutandolo nell’inchiostrazione di tavole a fumetti per Mondadori e Dardo, e per una storia apparsa sul mensile Voci d’Oltremare. Ancora adolescente va “a bottega” dal disegnatore Romano Scarpa e, a quindici anni, a partire dal numero 370 di Topolino del dicembre 1962, diventa suo inchiostratore di ffiducia. È il 1967 quando esordisce come disegnatore su Topolino con Paperino e il singhiozzo a martello, mentre per la prima sceneggiatura si dovrà attendere il 1985, con Zio Paperone e il cambio della guardia. Il suo stile iniziale risente molto di quello di Scarpa e della tradizione imperante fino a quel momento che vedeva in Carl Barks un punto di riferimento. Col procedere della carriera Cavazzano inizia a maturare uno stile sempre più personale che lo porterà a una scalata nel gradimento dei lettori, tracciando una linea spartiacque con la tradizionale rappresentazione di topi e paperi di disneyana memoria. Innumerevoli i personaggi creati graficamente negli anni: da Reginella e Umperio Bogarto, da Ok Quack a Pandy Pap fino al più recente Rock Sassi. Dal 1981 realizza storie Disney per il settimanale francese Journal de Mickey e copertine per i periodici Mickey Parade e Super Picsou Géant. A partire dal 1994 disegna copertine e storie per la casa editrice scandinava Egmont, tra cui la saga di Dragonlords del 2003. Nel 1999, con Tito Faraci, imposta il ciclo noir del periodico MM Mickey Mouse Mystery Magazine. Un sodalizio artistico, quello con Faraci, che nel 2003 lo porta a disegnare per la prima volta un supereroe: Il segreto del vetro, la prima storia di Spider-Man interamente realizzata da italiani e ambientata nella sua Venezia. Non è il solo omaggio di Cavazzano alla Marvel per la quale, l’anno dopo, realizza anche la copertina dello speciale Devil & Hulk, dedicato ai dieci anni di vita della testata Marvel Italia. Tra gli altri lavori spiccano: Walkie & Talkie, Oscar e Tango, Smalto & Johnny, Timoty Titan e Capitan Rogers. Insieme a Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog, disegna la saga cult di Altai & Jonson. Importante anche la sua collaborazione con Bonvi, il geniale creatore degli Sturmtruppen, con il quale realizza Maledetta galassia e La Città, edite dalla Sergio Bonelli Editore. Indimenticabili le parodie disneyane dedicate al grande cinema con storie come Casablanca, La Strada e La vera storia di Novecento. Nel 2017 sul numero 3197 di Topolino esce un omaggio a Hugo Pratt: Topo Maltese – Una ballata del topo salato, scritto da Bruno Enna. Ha prestato il suo tratto originale a personaggi cult come Diabolik, Dylan Dog, Groucho, Ken Parker e Lupo Alberto, solo per ricordarne qualcuno. Tra gli altri suoi lavori ricordiamo la produzione di disegni in ambito pubblicitario (Abacus, Eldorado, Fiat e Xerox) e il sodalizio con la cantante Mina per la quale ha realizzato illustrazioni per un suo disco.
96
La lettera di Vincenzo Paperica Caro Giorgio, so che è una cosa insolita ricevere una lettera da un tuo personaggio, ma se lo faccio è perché voglio esprimerti tutta la gratitudine per avermi creato, Partendo da un’affettuosa intuizione di Andrea Pazienza. Per avermi disegnato ad immagine e somiglianza di un papero disneiano. Regalo più grande nella vita non avrei potuto sperare. La tua arte è un miracolo, un incantesimo permanente. La tua immaginazione è illimitata, fresca sempre come un’inesauribile cascata. Nei tuoi cinquant’anni di carriera hai creato universi e storie in cui ci specchiamo naturalmente. Chi ha visto un tuo disegno, chi ha letto una tua avventura non può che pensare al fumetto come una cosa pura, Che unisce meravigliosamente pittura e letteratura. Ogni tuo segno è vitale, ogni tua parola è essenziale. Nulla mai di banale ha contaminato il tuo fantasticare. Hai vissuto il tuo disegnare come se fosse sognare. Per questo ogni tua trasfigurazione è così piena di vita e va oltre la perfezione. Alla Storia lasci una grande emozione che vale più di qualsiasi gloria. Da bambino sognavo di avere un nonno come Wall Disney, da grande ho avuto la fortuna di incontrare un fratello come te. Sappi che per tutti noi,intendo i personaggi che hai inventato ,non sei un papà, ma un fratello maggiore a cui possiamo affidare con fiducia e gioia le nostre storie da tramandare. Voglio dirti ancora che quando nei miei occhi la notte si fa più scura mi infilo nei tuoi fumetti e passa la paura. Ora devo proprio andare perché a Paperopoli e in tutti gli altri universi che hai creato stanno organizzando una grande festa per te, che parte da una perla d’arte che si chiama Città di Castello e che per un giorno si chiamerà Città di Cavazzano.Auguri!!! Vincenzo Paperica (che tra gli umani è inutilmente Mollica)
97
FOTOGRAFIA
98
MINI GUIDA
Il mondo attraverso gli occhi delle donne Cortona On The Move, il festival internazionale di fotografia quest’anno parla al femminile: breve guida alle mostre imperdibili foto: Elinor Carucci
99
FOTOGRAFIA
foto: Alena Zhandarova self-portrait with pencakes from the series "Puree with a taste of Triangles"- Russia,2014
100
Avete tempo fino al 30 settembre. Per fare cosa? Per non perdervi l’ottava edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move. Evento che è cresciuto notevolmente, sia sotto il profilo qualitativo che per numero di visitatori. Anche quest’anno le numerose mostre sono state dislocate tra il centro storico della città e la Fortezza Medicea del Girifalco. Cortona On The Move, per chi non lo conoscesse, è un festival di fotografia contemporanea con solide basi nella tradizione e un interesse continuo verso gli sviluppi futuri. Offre come una piattaforma dinamica per la fotografia contemporanea, per narratori visivi, per gli amanti della conoscenza e i cercatori di emozioni. La sua missione è dare spazio alle voci e alle visioni che possono aprire la nostra mente, il nostro cuore e i nostri sensi attraverso storie che ci trasformano e creano spazi di riflessione e discussione. Quest’anno la direzione artistica ha voluto focalizzare la sua attenzione e le sue scelte sulle fotografe donne. Fotogiornaliste, artiste, documentariste che offrono storie del nostro mondo, storie intime o globali che devono essere raccontate. Mani, menti e occhi di donne che lavorano nella fotografia contemporanea e fanno sentire la propria voce con forza.
foto: Ernst Coppejans girl with pink scarf
101
FOTOGRAFIA
foto: Marylise Vigneau Article 19 PAKISTAN - Lahore - 2017
foto: Claudia Gori The Sentinels: electrosensitivity in Italy - Serena, 38 years old, in her house in Verona
102
foto: Carlotta Cardana Evereta and her Mustang - Monument Valley- USA
103
FOTOGRAFIA
foto: Guia Besana UNDER PRESSURE
104
MICRO GUIDA ALLE MOSTRE FOTOGRAFICHE Le fotografe donne sono le protagoniste di questa edizione del festival. La fotografa israeliana Elinor Carucci con Getting Closer, Becoming Mother: About Intimacy and Family. 1993-2012 racconta la sua esperienza di donna e di madre in un progetto fotografico a lungo termine; una narrazione diversa è quella della giordana Tanya Habjouqa che con Tomorrow There Will Be Apricots va ad esplorare l’esperienza personale e familiare delle donne siriane rifugiate nella vicina Giordania. Blood Speaks: A Ritual of Exile di Poulomi Basu è invece un viaggio transmediale sulle donne nepalesi, costrette all’esilio nel periodo mestruale e soggette ad ogni forma di abuso. Sanne De Wilde con il progetto The Island of the Colorblind ci porta in Pingelap, un piccolo atollo dell’Oceano Pacifico dove gran parte della popolazione è affetta da acromatopsia, una malattia genetica che non fa distinguere loro i colori, la fotografa belga narra attraverso il bianco e nero, gli infrarossi e le foto dipinte a mano il mondo visto dai loro occhi. Il capitolo oscuro di Guantanamo è il protagonista del lavoro Welcome to Camp America: Inside Guantánamo Bay di Debi Cornwall, la fotografa statunitense ha seguito sia la vita dei prigionieri nel campo che quella successiva una volta assolti e rilasciati. Guia Besana con Under Pressure indaga sull’emancipazione femminile e sulla sua evoluzione tra i due millenni. Per realizzare Fallout la fotografa documentarista singaporiana Sim Chi Yin è stata incaricata
dal Nobel Peace Prize Center per percorrere seimila chilometri lungo il confine tra Cina e Corea del Nord e attraverso sei degli Stati Uniti, per realizzare una serie di immagini che raccontano l’esperienza degli uomini, passata e presente, in relazione alle armi nucleari. The Red Road Project è invece il lavoro della fotografa italiana Carlotta Cardana che si concentra sui nativi americani, sulla loro identità e sul tentativo di eliminare la loro cultura perpetrato per sin dalla fine dell’800. L’esplorazione del tema dell’unicità e della diversità di ogni persona, la connessione tra mondo interno ed esterno è il soggetto scelto dalla giovane fotografa russa Alena Zhandarova per il suo Puree with a Taste of Triangles; mentre Revising History di Jennifer Greenburg è uno studio sulla fotografia, sulla natura dell’immagine vernacolare e il suo ruolo nella creazione di allegorie e stereotipi culturali. Le Bug Out Bag sono il kit per sopravvivere 72 ore essenziali per prepararsi alle catastrofi, le manifestazioni delle paure e delle ossessioni dell'americano del XXI secolo. Ogni proprietario personalizza il proprio e ogni BOB diventa il suo ritratto in Bug Out Bag: The Commodification of American Fear della statunitense Allison Stewart. Make a Wish di Loulou d’Aki è un progetto fotografico sulle speranze e i sogni dei giovani, che ha l'obiettivo di diventare una testimonianza dei tempi correnti: al centro del lavoro della fotografa svedese le esperienze delle primavere arabe. È il progetto vincitore del PhotoBoook Prize di COTM2017 e, grazie a questo, è diventato anche un libro prodotto dal festival.
105
Via Senese Aretina, 98 – 52037 Sansepolcro (Ar) - tecnici@piccini.com
GPL
da riscaldamento
Preparati all'inverno Scopri le nostre offerte Chiamaci al
0575 740597
REPORTAGE
108
MINI GUIDA
di ANDREA LUCCIOLI
God save The Cure Hyde Park, il concerto evento per i 40 anni della band di Robert Smith. In esclusiva il reportage di The Mag da Londra
109
REPORTAGE
110
L
a sensazione di avere assistito ad un concerto che entrerà nella storia della musica. Sette luglio 2018, Londra. Nella cornice di Hyde Park, con oltre 30 gradi e il sole ancora alto, sul palco sale Robert Smith. Make up, rossetto e sempre gli stessi capelli da 40 anni. Come 40 sono gli di carriera dei suoi The Cure, festeggiati sul palco davanti ad oltre 65mila fan in delirio. In mezzo a loro anche noi di The Mag. The Cure set list: “Plainsong” “Pictures of You” “High” “A Night Like This” “The Walk” “The End of the World” “Lovesong” “Push” “In Between Days” “Just Like Heaven” “If Only Tonight We Could Sleep” “Play for Today” “A Forest” “Shake Dog Shake” “Burn” “Fascination Street” “Never Enough” “From the Edge of the Deep Green Sea” “Disintegration” Encore: “Lullaby” “The Caterpillar” “Friday I’m in Love” “Close to Me” “Why Can’t I Be You?” “Boys Don’t Cry” “Jumping Someone Else’s Train” “Grinding Halt” “10:15 Saturday Night” “Killing an Arab”
Editors, Goldfrapp e Interpol come antipasto nell’afoso caldo londinese e poi loro, i Three imaginary boys, che si sono presentati un quarto d’ora dopo le 20 con troppa luce intorno. “I honestly can’t talk until the sun goes down”, ha detto il frontman scherzando, “sinceramente non posso parlare prima che il sole tramonti”. Aggiungendo “si sta prendendo tutta la mia energia, non posso dissolvermi così nella polvere”. Il meglio, in effetti, è arrivato quando sono calate le tenebre e il set – ben 29 pezzi suonati meravigliosamente – ha preso vigore anche grazie ad un impianto luci memorabile che, insieme ai visual disposti su tre maxi schermi, hanno creato un’atmosfera eccezionale.
to everyone around me that we’re still here, and to you all as well, so thank you very much”. Insomma, grazie a tutti quelli che hanno creduto e supportato la band in questi anni, era difficile pensare 40 anni fa che la storia sarebbe andata così. Venendo al concerto, la scaletta è stata assolutamente “fan oriented”, con grande spazio ai classici e molte sorprese. Suonato in lungo e in largo “Disintegration”, c’è stato spazio anche per brani vecchissimi e che non venivano suonati da anni come “Jumping Someone Else’s Train”, “Grinding Halt” e “10:15 Saturday Night”, per poi chiudere alla grandissima con Killing an Arab”, la canzone più controversa dei The Cure e che negli anni ha creato alla band più di un grattacapo. Ovviamente le hit sono state suonate tutte: da “Just Like Heaven” a “Friday, I’m Love”, da “Boys Don’t Cry” a “Never Enough” e “Pictures of You”.
Meravigliosa la scena presentata ai fan durante il classicone “A Forest” e “Lullaby” anche grazie al sostegno degli effetti di scena che hanno accompagnato i brani. Una performance emozionante, intima e allo stesso tempo potente. Un’alchimia tipica dei Cure, una rarità per uno shows di queSmith e i suoi hanno ripercorso ste dimensioni. la strada musicale iniziata nel 1978. È stato lo stesso cantante E ora che succederà al cerone di a ribadirlo: “Forty years ago this Smith? Nessun timore, la band weekend was the first time we tornerà presto sul palco, lo ha played as The Cure”, la tradu- confermato lui stesso. Anche se zione è facile. E poi ha aggiun- per questo 2018 quella di Londra to: “And if you’d asked me then è stata l’ultima tappa europea, la band tornerà presto sui palchi what I’d be doing in 40 years, con tutta la sua energia. God save I would be wrong. But it’s thanks The Cure.
111
REPORTAGE
TUTTI I COLORI DEL LONDON PRIDE
112
Una delle feste più colorate del mondo. Ma soprattutto una festa per tutti. Il 7 luglio, nella capitale inglese, c’è stato il London Pride. I colori dell’arcobaleno LGBT+ hanno illuminato la città tra eventi, parate e spettacoli di ogni genere volti a sensibilizzare, ma anche a intrattenere il pubblico che anno dopo anno diventa sempre più numeroso. Quest’anno a Londra la parata, partita da Baker Street, ha raccolto oltre 30mila persone ed è sfilata per Oxford Street, Regent Street, Piccadilly Circus, Lower Regent Street e Pall Mall fino ad arrivare a Trafalgar Square. La Pride Parade è uno degli eventi più attesi nella capitale inglese. La sfilata, come di consueto, è composta da decine di gruppi organizzati con costumi a tema - spesso addirittura aziendali o istituzionali - tutti vestiti con i colori dell’arcobaleno, carri allegorici, maschere e tanta musica per ballare insieme. Noi di The Mag eravamo lì e abbiamo deciso di immergerci in questa splendida festa che ogni anno riempie le strade londinesi con un'atmosfera fatta di amore e pace.
113
REPORTAGE
MINI GUIDA
Foto massimo radicchi
L’altra Umbria Jazz L’edizione di UJ appena conclusa resterà negli annali. Numeri da record per biglietti venduti, incassi, presenza sui social e qualità dei concerti. The Chainsmokers a parte, di cui anche il patron Carlo Pagnotta si è scusato, il cartellone 2018 di UJ è stato spettacolare, anche nelle sue divagazioni elettro pop. E ci riferiamo, ovviamente, alle performance incredibili di Massive Attack e David Byrne. E che dire poi di Gregory Porter e il suo tributo a Nat King Cole? I concerti alla Podiani? Le jam session da Cesarino, vero 114
cult di questa edizione? Niente, solo applausi. Noi di The Mag, un po’ per uscire dal coro, un po’ perché ci piacciono le cose diverse, vogliamo aggiungere qualcosa di jazz a Umbria Jazz. E così abbiamo sguinzagliato il nostro fotografo Massimo Radicchi che è andato a spasso per Corso Vannucci a caccia dell’Umbria Jazz meno conosciuta, ma forse quella più viva. Quella che anima il cuore di Perugia e ci regala abbraccia e balli in strada, strumenti in bella vista e concerti in piazza IV Novembre.
115
REPORTAGE
116
117
REPORTAGE
118
119
“Scuola Elementare San Filippo incontra Paolini” Quando la pittura da pareti non è solo bianco e diventa arte, creatività e divertimento: in occasione del primo dei due principali eventi estivi organizzati dalla ditta Paolini gli alunni della quinta classe della scuola elementare San Filippo di Promano hanno liberato tutta la loro fantasia utilizzando i prodotti del nostro colorificio presso la sede di Cinquemiglia regalandoci delle opere davvero originali. Un ringraziamento speciale da parte di tutto il nostro staff va al Preside del "I Circolo didattico San Filippo" Massimo Belardinelli e a tutte le insegnanti che, insieme ai bambini, hanno reso questa giornata bellissima.
showroom e magazzino Via A. Bucchi, 9 Città di Castello T. +39 075 851 80 44
termoidraulica colorificio e magazzino Via D.Donnini, 43 Cinquemiglia di Città di Castello T. +39 075 851 80 44
www.paolinicasa.com info@paolinisrl.it
“Il colore visto da Paolini” Il 6 - 7 - 8 luglio, a Umbertide, presso la Rocca, durante l’evento Street Food Umbertide il colore è stato ancora una volta il protagonista attraverso le opere degli artisti Andrea Mariani, Lorenzo Marroni , Giorgia Polverini e dei Maestri decoratori Alessandro Camilli, Sergio Rosi, Franco Ramacci, Filippo Gustinelli, Luca Marinelli che hanno partecipato, utilizzando ancora una volta i nostri prodotti con creatività e talento e contribuendo al successo del progetto.
showroom e magazzino Via A. Bucchi, 9 Città di Castello T. +39 075 851 80 44
termoidraulica colorificio e magazzino Via D.Donnini, 43 Cinquemiglia di Città di Castello T. +39 075 851 80 44
www.paolinicasa.com info@paolinisrl.it
I tre artisti
I cinque maestri decoratori
124
A
trent’anni dalla sua nascita, la Fiera delle Utopie Concrete 2018, metterà a confronto le proposte scaturite dall’iniziativa con lo sviluppo territoriale nell’Altotevere. Educazione alla sostenibilità, gestione dei rifiuti, economia circolare, autonomia energetica, suolo e biodiversità, coesione sociale e convivenza saranno tra i campi d’azione di questa edizione. Quali sono le sfide per il futuro che l’Altotevere, come tanti altri territori in Italia, dovrà vincere nei prossimi anni per mantenere e migliorare la dinamicità e vivibilità del luogo? Un importante quadro di riferimento per la Fiera delle Utopie Concrete sono gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile da contestualizzare per la realtà altotiberina, ponendosi come fine la costruzione di quel ponte ideale di langeriana memoria tra passato e futuro. Durante le quattro giornate della manifestazione avranno luogo seminari e dibattiti, installazioni interattive, laboratori multidisciplinari, stazioni di lavoro, performance artistiche e spettacoli.
Venerdì, 14 settembre 10.00 -13.00 | 15.00 - 20.00 | Chiostro di San Domenico MOSTRA 11.00 - 13.00 | Chiostro di San Domenico “Robotica Educativa & Ambiente” A cura di Ideattivamente - Necessaria la registrazione. 16.00 - 18.00 | Chiostro di San Domenico La Chimica che non ti aspetti A cura di Malakos Dopo una breve introduzione sulla chimica, seguiranno dimostrazioni spettacolari e coloratissime con l’autoproduzione di cosmetici naturali (per tutti, bimbi, mamme, papà e nonni!). Ai partecipanti verranno rilasciati un burro cacao e una bomba frizzante da bagno. 16.30 | Chiostro di San Domenico Escursione in bici A cura di Bikeland 20.30 | Chiostro di San Domenico Elementi in regressione A cura di Michele Mandrelli Una performance audiovisiva in cui la tecnologia digitale e l’ingegneria del suono verranno associate agli elementi classici: acqua, fuoco, terra e aria.
Sabato, 15 settembre 10.00 - 13.00 | 15.00 - 20.00 | Chiostro di San Domenico MOSTRA 11.00 | Piazza Matteotti storie@pedali Letture interattive con La BiblioBici. A cura di Lucia Girelli e Marcello Volpi Un percorso itinerante per il centro storico per approfondire alcuni aspetti dell’ecologia, attraverso una serie di letture interattive, che coinvolgerà tutti gli astanti. Fra le tappe è prevista una sosta per degustare alcuni prodotti gastronomici del territorio. Giovedì 13 - Domenica 16 settembre 18.00 - 19.00 | Teatro degli Illuminati 10.00 - 13.00 | 15.00 - 20.00 | Chiostro di San Domenico Terra chiama Tommy MOSTRA 30 anni Fiera delle Utopie Concrete e 30 anni di esperien- A cura di Politheater Uno spettacolo di burattini, ambientato tra la Terra e lo spazio, dove le scenografie ze e soluzioni di sviluppo sostenibile nell’Altotevere galattiche e la colonna sonora di David Bowie accompagneranno i nostri protagonisti in La mostra presenta casi esemplari delle interazioni tra le proposte e un’avventura che sensibilizza sul tema del rispetto dell’altro e ad apprezzare le differensoluzioni della Fiera delle Utopie concrete e le buone pratiche del ze che contraddistinguono ogni individuo. territorio. 16.30 | Ciclodromo Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nella vita quotidiaMuoversi e divertirsi in bici na - Visualizzare e comunicare gli Obiettivi di Sviluppo A cura di Bikeland Sostenibile In collaborazione con l’Istituto superiore ‘Plinio il Giovane’ - Un’evolu- 16.30 - 19.00 Economie Distribuite per un futuro Altotevere sostenibile zione dell’excursus intrapreso nella scorsa edizione della fiera della Torna ospite della Fiera delle Utopie Concrete Allan Johansson, per discutere con un riflessione sulla localizzazione e comunicazione visiva di alcuni dei gruppo di esperti e con il pubblico il suo concetto di economie distribuite e il suo poten17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. ziale per la realtà altotiberina. Siamo tutti testimoni. L’umanità alle prese con i cambiaSaluti menti climatici Luciano Bacchetta, Sindaco Città di Castello Una mostra sulle sfide globali di cambiamenti climatici e la domanda Fernanda Cecchini, Assessore all’Agricoltura Regione Umbria globale per le risorse. Conversazione introduttiva Una buona vita è semplice Karl-Ludwig Schibel interroga Allan Johansson sulla teoria delle economie distribuite e Non la quantità ci rende felici, ma la qualità. Suggerimenti per le prospettive per l’Altotevere vivere meglio (insieme) senza un costante consumo. Discussants Verso la mobilità dolce a Città di Castello Massimo Mercati, presidente Associazione Progetto Valtiberina L’anello ciclo-pedonale intorno al centro storico di Città di Castello – Emanuele Plata, Presidente Planet Life Economy Foundation un’utopia che si sta concretizzando. Biancamaria Torquati, Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Perugia Manuel Pineiro, Dipartimento di Scienze Politiche Luca Stalteri, Azienda Il Lombrico Felice Giovedì, 13 settembre Dibattito 10.00 -13.00 | 15.00 - 20.00 |Chiostro di San Domenico 21.30 | Chiostro di San Domenico MOSTRA Festa del Trentennale 11.00 - 13.00 | Chiostro di San Domenico Per celebrare il trentennale della fiera si alterneranno alla consolle designer del suono “Robotica Educativa & Ambiente” per creare selezioni musicali sperimentali influenzate da ritmi africani e orientali. La A cura di Ideattivamente musica come ogni altra forma d’arte si fa veicolo di integrazione sociale. Tutela dell’ambiente e raccolta differenziata dei rifiuti. Costruiamo un robot in grado di suddividere i rifiuti in base alle loro proprietà fisiche. La tecnologia può aiutarci sempre di più nella raccolta differenziata. Avere la Domenica, 16 settembre possibilità di usare robot e sensori per riconoscere materiali e per compat- 10.00 -13.00 | 15.00 - 20.00 | Chiostro di San Domenico MOSTRA tarli ci aiuta di ridurre volumi e avere materiali ottimi 11.00 – 20.00 | Il Lombrico Felice per avviare il processo del riciclaggio. Green Fest Per bambini dal 7 agli 11 anni (classi dalla seconda alla quinta della 18.00 - 20.00 | Chiostro di San Domenico scuola primaria) su prenotazione. Necessaria la registrazione. Porte aperte 18.00 | Parco Alexander Langer A cura di Sara Lusini (Arci Perugia) Inaugurazione “Omaggio ad Alexander Langer” Quattro tappe alla scoperta di alcune case speciali nel centro storico della città. Un A cura di MEDEM e Scuola Comunale di Musica Giacomo Puccini viaggio che permetterà di esplorare da vicino diverse realtà abitative, tre modi di vivere Un omaggio al pensiero e alle azioni di Alexander Langer con lettura di alcuni estratti da “Il viaggiatore leggero” a cura dell’Associazione Medem il quotidiano nella nostra cittadina, rivolgendo l’attenzione ad argomenti più che mai attuali: integrazione, solidarietà, arte e cultura. accompagnata dalle musiche della Scuola Comunale
PROGRAMMA
Giacomo Puccini.
125
MINI GUIDA
TABLE OF SILENCE a New York per il 9/11 The Table of Silence è un’installazione itinerante di ceramiche ideata e realizzata da Rossella Vasta, che l’artista porta nel mondo come ambasciatrice di pace attraverso la ritualità dell'arte promuovendo progetti umanitari e di sostenibilità. L’installazione si compone di cento piatti scultura di cm 40 di diametro, forgiati dall'artista in collaborazione con i maestri artigiani dell'azienda di Ceramica Bizzirri di Città di Castello, grazie alla lungimiranza dell'imprenditore Fausto Bizzirri. I piatti sono realizzati con la tecnica del mezzo ingobbio e decorati con un leggero bassorilievo. Questo delicato ideogramma fatto a mano per ogni singolo piatto, diventa nella sua ripetizione un mantra, un invito alla pace e alla tolleranza. L'idea della Tavola come spazio di condivisione spirituale, appartiene a molte e diverse civiltà sin dai tempi più remoti. Il concetto di tavola come territorio neutrale destinato ad accogliere e conciliare i diversi Stati tra loro, si è mantenuto fino ai nostri giorni trovando la sua soluzione formale nelle tavole della pace organizzate e sostenute da istituzioni pubbliche e private che si prodigano per la salvaguardia dei diritti umani nel mondo. Rossella Vasta nella sua installazione parte dai due fondamentali principi della tavola: l’ospitalità e il dialogo. I piatti di cui si compone la tavola sono di un materiale nobile come la ceramica e colorati di bianco. Il colore bianco diventa metafora del silenzio quindi di pace e luce poiché nessun colore predomina sull'altro e tutti insieme formano lo spettro solare. Il dialogo si basa soprattutto sull’ascolto dell’altro che è condizionato al proprio silenzio. Grazie a questi suoi forti richiami simbolici, l’installazione di Vasta nella sua semplicità ed essenzialità ha unito l’Occidente e l’Oriente trovando ospitalità dagli Stati Uniti al Giappone, e soprattutto ad Assisi. The Table of Silence è divenuta a New York uno degli elementi artistici commemorativi dell’11 settembre 2001 e si ripete ogni anno con la dance-performance della coreografa Jacqulyn Buglisi. Anche quest’anno l’appuntamento si ripeterà alle 8:15 nella zona del Lincoln Center. Titolo della performance 2018: “Let your voice be heard for Peace”. Il concept di The Table of Silence e la recente monografia dedicata al lavoro dell'artista sono presenti nella Biblioteca del Pontificium Consilium De Cultura.
126
PIAZZA BURRI ENTRO IL 2020 APPROVATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA A fine giugno c’è stata la firma ufficiale tra Comune di Città di Castello e Fondazione per la realizzazione di piazza Burri che, secondo una prima tabella di marcia, potrebbe essere completata entro la primavera del 2020. La firma, apposta dal sindaco Luciano Bacchetta (per il Comune) e da Bruno Corà presidente della Fondazione Burri, è stata preceduta da una seduta fiume del consiglio comunale riunito in assetto monotematico per affrontare il progetto. Piazza Burri sarà al posto di piazza Garibaldi.
DAL 20 AL 30 SETTEMBRE IL PERSO FILM FESTIVAL A PERUGIA: DIECI GIORNI DI CINEMA DEL REALE, CONCORSI E WORKSHOP Una città, quattro sale cinematografiche, dieci giorni di festival, cinque categorie di concorsi, i Masterpiece (fuori concorso), oltre 60 titoli nazionali e internazionali in programmazione, 8 anteprime italiane e quasi 20.000 euro di premi. Inoltre, laboratori, workshop, formazione per i giovani cineasti, finanziamento di nuove produzioni, incontri e match con finanziatori e addetti di produzione. Sono i numeri della IV edizione del PerSo - Perugia Social Film Festival, di scena nel capoluogo umbro dal 20 al 30 settembre 2018. Una kermesse unica, un evento capace di coinvolgere un'intera città, comprese strutture, persone e pezzi di comunità non sempre integrate. Uniche infatti sono le giurie composte dalle detenute e dai detenuti della Casa circondariale di Perugia-Capanne, così come la giuria dei richiedenti asilo oltre a quella del pubblico. Nelle giurie ufficiali (quelle che assegnano i premi PerSo 2018) figurano Sérgio Tréfaut, cineasta brasiliano naturalizzato portoghese, vincitore del PerSo Film Festival 2017; Federica Di Giacomo, autrice di Liberami, Premio Orizzonti a Venezia 2016; Luciano Barisone, già direttore artistico del Festival dei Popoli e di Visions du Réel; Irene Dionisio, regista e direttrice artistica del Lovers Film Festival di Torino. Differente. Non indifferente, questo il claim che riassume lo spirito del PerSo 2018, festival che si è ritagliato, nel giro di pochi anni, un posto importante nel panorama dei concorsi a
livello internazionale. A presiedere il Festival ci sarà Giovanni Piperno, documentarista di grande esperienza, tra i più accreditati nel panorama italiano. Maggiori info qui: www.persofilmfestival.it
127
MINI GUIDA
DANCITY FESTIVAL, LA LINE UP. APPUNTAMENTO A FOLIGNO DAL 24 AL 26 AGOSTO Sarà una dodicesima edizione col botto per il Dancity Festival, la rassegna internazionale di cultura e musica elettronica che si svolgerà a Foligno dal 24 al 26 agosto. Annunciata la line up che vede, tra gli altri, i Tangerine Dream, storica band degli anni Settanta che ha influenzato generazioni di musicisti e lasciato un’impronta indelebile nella musica elettronica, dalla psichedelia alla musica cosmica fino alla new age. Il loro concerto si svolgerà nella Corte di Palazzo Trinci il 24 agosto e sempre la storica dimora ospiterà anche un altro grande nome, quello della pioniera della musica elettronica Suzanne Ciani. E ancora, sempre il 24, da segnalare l’iraniano Mohammad Reza Mortazavi con un progetto di cui è uscito recentemente l’EP “Yek”. Il 25 agosto, invece, da segnalare il live di Moritz von Oswald, che torna a Dancity insieme al cantante reggae Tikiman. Poi la carovana si sposterà al Serendipity con tre stage e tre sound diversi. In scaletta Chevel, Amelie Lens e Special Request, Skatebård, Black Merlin, Fantastic Twins e Deena Abdelwahed. Grande attesa domenica 26 per il live dei Nu Guinea, progetto napoletano-berlinese che si presenterà con una band composta da 8 elementi e un disco apprezzatissimo, “Nuova Napoli”. Da segnalare poi il live di Mystic Jungle, mentre da Milano il duo The Barking Dogs. A chiudere l’ultimo giorno del Festival il sound ipnotico e potente di Vladimir Ivkovic.
FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE, 30 ANNI DI IDEE. IL PROGRAMMA Sono passati 30 anni da quando in un felice incontro tra il sindaco di allora, Giuseppe Pannacci, e l’ambientalista e pacifista Alexander Langer quest’ultimo propose un’iniziativa eco-culturale a Città di Castello per presentare esperienze e soluzioni di conversione ecologica dell’economia e della società a un pubblico europeo di persone di “buona volontà ecologica.” Il nome? “Fiera delle Utopie concrete”. Dopo che Langer si è tolto la vita nell’estate del 1995 le Utopie concrete non si sono interrotte e il progetto si è sviluppato fino a questa edizione 2018 che si svolgerà dal 13 al 16 settembre. Che cosa ci aspetta alla Fiera delle Utopie Concrete 2018? L’ideatore della Fiera delle Utopie concrete, Alexander Langer, sarà ricordato giovedì, 13 settembre nel parco che da 10 anni porta il suo nome con un omaggio da parte del gruppo teatrale Medem con musiche della Scuola Comunale Giacomo Puccini. La mostra nel Chiostro San Domenico presenterà alcuni importanti sviluppi nel territorio verso un futuro sostenibile. Nel campo della mobilità dolce sarà presentato il progetto dell’anello ciclopedonale perimurale di Città di Castello, l’energia intelligente vedrà la proposta dell’Altotevere Rinnovabile al 100% e i passi fatti negli ultimi anni, mentre l’esposizione “Siamo tutti testimoni” presenterà gli effetti dei cambiamenti climatici intorno al mondo. La conferenza “Economie Distribuite per un futuro Altotevere sostenibile” partirà da un testo di Allan Johansson, per discutere con numerosi esperti. Tra i laboratori interattivi, spettacoli e performance artistiche per scuole e un pubblico generale ci saranno “Robotica Educativa & Ambiente”, “la Chimica non ti aspetta”, le letture interattive “storie@pedali” di Lucia Girelli e Marcello Volpi, i burattini di Silvia Fancelli e Damiano Zigrino con “Terra chiama Tommy”, una visita a quattro luoghi diversi nel centro storico “Porte aperte” con Sara Lusini.
128
Weekend a Milano L'estate, per molti di noi, corrisponde al periodo delle vacanze e delle gite fuori porta. In questa puntata della nostra rubrica, voglio consigliarvi tre mostre, di tre artisti, che vi daranno un'ottima scusa per un weekend a Milano. A Fondazione Prada – Fino al 24/09: John Bock (1965 – Schenefeld, Germania), artista multimediale noto principalmente per le sue interpretazioni, dal 1991 crea ambienti realizzati a mano con materiali di recupero che fungono da postazioni simboliche per le sue "conferenze", durante le quali si muove su "palchi" realizzati con tavoli, armadi o legni di recupero costruiti su più livelli. Gli oggetti sono accessori creati a mano o rimodellati, fatti di vestiti, apparecchiature elettriche, che illustrano le sue spiegazioni. Dopo la conferenza, questi oggetti, sono lasciati sul palco a formare così un "collage teatrale". Le "conferenze" sono strutturate in diverse scene nelle quali john a volte lavora con attori (non professionisti), spesso suonando canzoni pop o pezzi classici da un giradischi. La performance è per lo più registrata su video. Il film, viene poi integrato nell'installazione, documentando la conferenza durante l'esposizione. All'HangarBicocca – Fino al 16/09: Matt Mullican (1951 – Santa Monica, California) artista americano di origini venezuelane, ha ricevuto il suo BFA da CalArts nel 1974, ed è salito alla ribalta come membro della "Pictures Generation" insieme a artisti come Jack Goldstein, David Salle, Cindy Sherman, Louise Lawler e Robert Longo. Il suo lavoro riguarda i sistemi di conoscenza, di significato e di linguaggio. Mullican lavora anche con la relazione tra perce-
Giosetta Fioroni
zione e realtà, tra la capacità di vedere qualcosa e la capacità di rappresentarlo. È stato esposto a livello nazionale e internazionale sin dai primi anni '70 in luoghi simbolo come il Metropolitan di New York, la National Galerie a Berlino e il Museum of contemporary art di Los Angeles. Per l'hangar ha concepito un’imponente struttura scultorea sulla forma delle sue iconiche cosmologie in cinque colori che occupa quasi completamente i 5.000 metri quadrati dello spazio espositivo. I visitatori sono invitati a entrare e a percorrere questa architettura, scoprendo le migliaia di opere esposte al suo interno (un’ampia selezione di opere dagli anni Settanta a oggi, inclusi dipinti, frottage, bandiere, ecc.). Al museo del novecento – Fino al 02/09: Giosetta Fioroni (1932 – Roma), per i nostalgici della Dolce Vita romana, una delle sue protagoniste indiscusse, parte di quel nucleo di artisti che si ritrovava nei caffè di piazza del popolo, fra i quali Angeli, Festa e Schifano, è al centro dei riflettori con la sua prima grande antologica milanese (più di 160 opere). Fuori dal coro, fuori dalle mode, lucida ed esplosiva, l’artista ha sviluppato in oltre sessant'anni di attività un linguaggio visivo forte ed eloquente caratterizzato da simboli, segni ed emozioni: muovendosi a suo agio tra pittura, disegno, performance, video, teatro, ceramica e moda, ha sempre intrecciato il suo lavoro alla sua vita in modo audace e romantico. Da qui il titolo della mostra Giosetta Fioroni. Viaggio Sentimentale che prende spunto dalla canzone “Sentimental Journey” portata al successo da Doris Day nel 1944 e che mette in evidenza tanto il lungo incedere creativo dell’artista, come la sua volontà di raccontare, passo dopo passo, tutto quello che offre una vita sentimentale.
129
rubriche
Cinema
Luca Benni & Matteo Cesarini Cinema Metropolis Umbertide
Aspettando Venezia Si chiude una stagione di cinema e a breve se ne aprirà un'altra con la consueta Mostra del Cinema di Venezia giunta alla sua 75esima edizione, in programma dal 29 agosto all'8 settembre 2018 (copriremo tutto il festival nel prossimo numero di The Mag) Fra i film usciti della scorsa stagione ci piace ricordare il terzo lungometraggio della regista italiana Susanna Nicchiarelli (classe 1975, già collaboratrice di Nanni Moretti nella sua Sacher Film) vincitrice proprio con questa pellicola del Premio Orizzonti per il Miglior Film al Festival di Venezia dello scorso anno e di 4 statuette David di Donatello. "NICO, 1988" che in questi giorni viene distribuito anche nei cinema americani, è ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e sul litorale romano e racconta la “seconda vita” della Musa di Andy Warhol, cantate dei Velvet Underground, dopo la storia che tutti conoscono e l’inizio della sua carriera solista. Donna dalla bellezza leggendaria, Nico (intepretata dalla bravissima Trine Dyrholm), è anche una straordinaria artista che tra gli anni Settanta e Ottanta propone una musica tra le più originali del
130
periodo, influenzando tutta la produzione musicale successiva. La “sacerdotessa delle tenebre”, come veniva chiamata, ritrova veramente se stessa dopo i quarant’anni, quando si libera del peso della sua bellezza e riesce a ricostruire un rapporto con il suo unico figlio dimenticato. “Nico, 1988” racconta degli ultimi tour in uno dei quali arriverà anche allo storico locale SUBURBIA di Ponte San Giovanni, Perugia - e della band che l’accompagnava in giro per l’Europa degli anni Ottanta. È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre e di una donna oltre la sua icona. Vale la pena ricordare anche la colonna sonora del film composta dalla band torinese GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, che sta portando in giro per l'Italia proprio un concerto sulla base delle musiche del film alla seconda collaborazione con la regista Nicchiarelli dopo la soundtrack di COSMONAUTA del 2009).
Recuperare è un atto d'Amore
AUTODEMOLIZIONE
RECUPERO E SMALTIMENTO
AREA UFFICIO
Ritiro / Radiazione Autoricambi usati
Rifiuti industriali Rottami ferrosi metallici Raee
Arredamento ufficio e magazzinonuovo e usato
131
protagonista dei tuoi sogni
Via Malatesta, 19 - 52037 Sansepolcro AR T. 0575 740154 - E. info@borgoblu.it - W. borgoblu.it