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#noicisiamo
Covid-19,imprese in trincea La pandemia sta costringendo le aziende a ripensare l'organizzazione del lavoro e i ritmi produttivi. Impone alla Gdo di gestire incontrollati picchi nelle vendite. Ecco le strategie messe in atto dai big player per reagire all'emergenza di Manuela Falchero
L'impasto sulla Gdo Il primo effetto della febbre da coronavirus è noto:la corsa agli acquisti alimentari si è tradotta in una potente accelerazione delle vendite in Gdo. A partire dall'esplosione della crisi, il confronto con il 2019 ha sempre segnato valori ampiamente in rialzo: le rilevazioni di Nielsen dicono che, nella settimana compresa tra il 17 e il 23 febbraio, il giro d'affari ha registrato un incremento a valore e a parità di rete del +8,34%, in quella successiva (24 febbraio - 1 marzo) del +12,2%, per confermare il trend anche tra il 2 e 1'8 marzo con un ulteriore balzo dell'il% e soprattutto tra il 9 e il 15 marzo con un'impennata del 6,4 per cento. Gli acquisti, rileva sempre Nielsen, sono aumentati principalmente in relazione a tre fenomeni. II primo è l'effetto stock, che ha portato all'aumento a doppia cifra di alcune categorie della drogheria alimentare a lunga conservazione.Il secondo va ricondotto all'attenzione verso l'area di'prevenzione
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piani preparati alla fine del 2019 sono tutti da rifare. L'emergenza coronavirus impatta con forza sulla filiera alimentare. Gli effetti sono importanti: il Covid-19 modifica l'operatività della distribuzione, tanto fisica quanto digitale, rivoluziona prassi e strategie dell'industria. Non sono cambiati solo i punti di riferimento,sembra essere venuto meno il perimetro all'interno del quale ci si è mossi finora. La serrata del canale Horeca,l'assalto agli scaffali dei supermercati,i limitiimposti ai processi produttivi dalle misure di salvaguardia antivirus hanno cambiato le regole del gioco. Non è però chiaro qual è,e soprattutto quale sarà, il tavolo a cui i player potranno sedersi una volta conclusa la crisi. Al momento la sensazione diffusa è che si debba, ancora per un po', navigare a vista. È allora importante ancorarsi agli elementi di realtà disponibili. Partendo dai numeri che, per definizione,rappresentano se non una certezza, un utile faro per chi viaggia in acque agitate.
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e salute', che ha generato un incremento delle vendite nella cura persona.Il terzo ha a che fare con l'invito `resto a casa', da cui deriva, per esempio, una crescita nell'acquisto di comfort food e di referenze adatte ad aperitivi caserecci. Questo combinato disposto, non prevedibile e di proporzioni significative, ha certamente messo alla prova il sistema distributivo (e non solo). La buona notizia è che la risposta è stata positiva. "La crescita delle vendite - sostiene Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia - testimonia la disponibilità dei prodotti sugli scaffali e la capacità organizzativa della filiera del largo consumo nel fronteggiare la situazione eccezionale". Uno sforzo di efficienza e testimoniato flessibilità, anche dalle rilevazioni di Centromarca, secondo cui le
vendite delle grandi marche grocery alla moderna distribuzione nei primi due mesi dell'anno sono incrementate in misura superiore all'8% rispetto allo stesso periodo del 2019. E considerato che il delta è calcolato su un aggregato di imprese associate che complessivamente sviluppano un giro d'affari stimato attorno ai 50 miliardi di euro,è evidente come l'indicatore corrisponda a valori assoluti molto importanti.
Le vendite dell'Industria di Marca alla Distribuzione Moderna ■ Volumi A Valori 8,2
7,2 5,5
Dal mondo fisico a quello virtuale, i trend non cambiano. L'emergenza Covid-19 ha infatti spinto anche le vendite ordine del largo consumo confezionato. Prima nelle regioni più colpite - Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna - poi in tutta Italia un sempre maggior numero di consumatori si è affidato al web per acqui-
5,1
I
Bevande
Food confezionato Variazione %
Il boom del canale online,secondo Il'i
8,1
Chimico
gennaio-febbraio 2020 - fonte; Centrgmarca.
stare prodotti esauriti nel canale tradizionale (mascherine, gel per le mani) e beni di prima necessità (dalla spesa da supermercato al cibo pronto, passando per i medicinali Otc). A dare la misura del fenomeno, bastano pochi dati: il monitoraggio di Iri rivela che nei giorni di prima allerta dall'esplosione del contagio il canale digitale ha raddop-
piato le vendite con effetti di incetta delle scorte. Degna di nota è anche la performance del servizio click & collect, che nella seconda parte di febbraio 2020 ha triplicato il giro d'affari rispetto a12019. Posto sotto pressione, il canale digitale sta insomma affrontando un esame di maturità che pare condurre verso il consolidamento del suo ruolo all'interno del sistema.
L'incremento del largo consumo nelle settimane dell'emergenza Largo consumo confezionato - totale Italia - variazione % vendite a valore settimana terminante su anno precedente campione comune - base 2947 negozi - elaborazione giovedi 19.03.2020 ore 18.00 23 Feb
01 Mar ■ 08. Mar ■ 15 Mar
20,0%
38,0%
21,4%
20,6%
20,7% 18,8%
16,8%8,3% 1
17,1%
14,7%
6,2% 4,0% 2,3%
8,3%
15,8%
13
11,9
10,011
10,9%
6,8% 4,2%
-0,8%
i
7,8% 7,9% 6,0%
9,1% 4,9% 2,1%
-6,5% Cura Casa
Cura Persona
Drogheria Alimentare
Freddo
Ortofrutta
Fresco
Fonte' III ir,üy Data Panel Ipermercati, supermercati, Libero Servizio. Discount. Specialisti Casa Persona
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Bevan'd'e
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"L'e-conunerce - spiega Valentina Pontiggia, Direttore dell'Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano - sta consentendo a una larga fetta della popolazione di fruire di servizi a valore aggiunto, importanti ed essenziali come la consegna di cibo pronto. Non solo. Si spinge anche oltre: basti pensare al delivery gratuito per gli over 6Senni. Va detto che per garantire questi servizi molti degli operatori attivi online - Gdo, Dot.com - hanno profuso uno sforzo encomiabile facendo fronte a un boom imprevedibile che ha messo a dura prova sistemi e operatività. Le difficoltà sono state superate solo grazie a ingenti inve-
stimentí in tecnologia, per gestire picchi di traffico, e a una continua ricerca di nuovo personale e di mezzi per organizzare in sicurezza questa domanda straordinaria". L'impegno tuttavia promette di essere ripagato. "La necessità imposta dal Covid-19 - evidenzia Pontiggia - ha finalmente fatto cadere le persistenti barriere all'acquisto online e al pagamento digitale: prima del coronavirus solo un italiano su tre, un dato al di sotto della media europea, era acquirente online. In prospettiva dunque, gli investimenti messi in campo da diversi attori, uniti alla maggior fiducia degli italiani nel canale digi-
tale, potranno essere motore di crescita per l'e-commerce nel nostro Paese".
Aziende in prima linea Risalendo più a monte della filiera, l'effetto Covid-19 si fa più complesso e sfaccettato. La pandemia mette infatti l'industria alimentare italiana di fronte a un'importante sfida organizzativa: garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e, al contempo, non interrompere la catena produttiva. Se questo avvenisse, le ripercussioni sarebbero molto pesanti con riflessi negativi non solo sui conti economici dei singoli player e dei singoli settori, ma anche sulla
tenuta generale di un sistema che vedrebbe messo in difficoltà il processo di rifornimento di articoli di prima necessità. Al momento, i segnali sono rassicuranti. "Nonostante questo difficile contesto fanno sapere in Barino -, nessuno dei nostri siti produttivi è attualmente soggetto a misure restrittive. Grazie a un grande sforzo compiuto da tutti, la produzione e la distribuzione dei nostri prodotti alimentari stanno procedendo". Stessa lunghezza d'onda per Cremonini:"A fronte di una domanda della grande distribuzione che rimane alta - dicono in azienda -, garantiamo le forniture: tutti gli
Organizzazione del lavoro e premi, le misure in atto tempo reale. In primo luogo,si è cercato
al monte ferie già maturato ha portato a un taglio del 50% della forza lavoro sulle linee nello stabilimento di Alba(Cn)e
emergenziali è stato spesso affidato a Comitati di Crisi, chiamati a gestire una situazione in continua evoluzione.
di limitare il concentramento fisico dei dipendenti. Ampio ricorso, ove possibile, é stato quindi fatto allo smart working,
del 25% nello stabilimento di Pozzuolo Martesana (MI). Per tutelare poi chi continua a essere
utilizzato trasversalmente sia dalle grandi realtà sia da quelle più piccole. Dichiarano, tra gli altri, di avere adottato questa formula Conserve Italia, De Cecco, Eridania, Ferrari Formaggi, Ferrero, Galbani, Molino Rossetto, Parmacotto,
impegnato nella filiera alimentare, le aziende hanno adottato misure stringenti. Tra te più diffuse, il mantenimento delle distanze raccomandate negli ambienti di lavoro, il controllo della temperatura dei dipendenti in entrata
La lista di chi ha scelto di attivarli è lunga e comprende, tra gli altri, Riso Scotti, San Benedetto, Ferrari Formaggi e Parmacotto. A questi organismi non di rado è affidato anche il compito di assicurare un'informazione interna
Parmalat, Riso Scotti, San Benedetto. In alcuni casi il ricorso è massiccio: Zerbinati applica il `lavoro agile' all'80% dei dipendenti impegnati negli uffici. Bonduelle è arrivata al 100 per cento.
su base volontaria, la fornitura di presidi medici come disinfettanti e mascherine e il rafforzamento dell'attività di pulizia degli ambienti di lavoro. Contingentato o vietato anche l'ingresso alle mense,come
Piuttosto comune anche la richiesta di smaltimento di ferie arretrate come pure la riduzione della forza lavoro impegnata sulle linee di stabilimento. Gli interventi
pure quello alle aeree ristoro e spogliatoi; annullate le visite dall'esterno, le trasferte in Italia e all'estero; rimodulate
hanno assunto anche proporzioni rilevanti: in Ferrero, per esempio, il ricorso
le riunioni interne attraverso sistemi di videoconferenza. Il coordinamento delle iniziative
completa e continua, nonché I'awio dí iniziative extra-ordinarie. Un esempio? In Ferrari Formaggi proprio il Comitato di Crisi ha attivato una copertura assicurativa per tutti i dipendenti in caso di malattia per Covid-19. E un'iniziativa analoga è stata adottata anche da Amadori, Bonduelle, Eridania, Zerbinati e Parmacotto. Per quest'ultima, il raggio d'azione della polizza è stato esteso all'eventuale periodo di convalescenza, prevedendo sostegni alla ripresa dell'attività lavorativa. Sempre al personale sono rivolte
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La pandemia ha costretto le aziende a modificare i propri modelli organizzativi in
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Le 30 categorie a maggior crescita nelle quattro settimane di emergenza Largo consumo confezionato - totale Italia - variazione % vendite a valore ultime quattro sett. al 15.03.2020 su anno precedente campione comune - base 2947 negozi - elaborazione giovedi 19.03.2020 ore 18.00 220,4%
Alcool Denaturato Salviettine Guanti Medicazione Pronto Soccorso Farine/miscele Legumi Secchi Carne In Scatola Piccole Superfici Fagioli Conservati Altro Parafarmacia Lievito Di Birra E Fermenti Diagnostica Saponi Persona Pizze E Preparati Pavimenti Piselli Conservati Candeggina Passata Di Pomodoro Riso Bianco Pasta Di Semola Pasta.Ripiena/gnocchi Sughi Pronti E Basi Tonno Naturale Camomilla Polpa Di Pomodoro Sale Riso Parboiled Pelati E Pomodorini Pasticceria Zucchero
113,0% 82,8% 82,6% 82,0% 74,4% 71,6% 71,1% 70,1% 68,6% 68,2% 65,6% 62,1% 61,5% 60,5% 52,6% 49,6% 47,3% 45,7% 44,2% 43,6% 42,3% 41,0% 38,8% 38,7% 38,3% 37,4% 34,5%
4 settimane a115 Marzo
Ipermercati, Supermercati..Libero Sereizio. Discount, Specialisti Casa Persona
anche le iniziative messe in campo
retribuzione di coloro che, anche in questi
da Giovanni Rana, Mutti e Bonterre. ll
giorni, stanno permettendo alla nostra azienda, e al Paese stesso, la continuità
primo ha varato un piano straordinario di aumenti salariali, dei valore di 2 milioni
produttiva. Intendo sia il personale
di euro come speciale riconoscimento dell'impegno dei 700 dipendenti presenti
impiegato nel processo produttivo e nella logistica, sia i soggetti cooperativi del
nei cinque stabilimenti in Italia che stanno garantendo, anche in questo
Per quanto riguarda invece il gruppo cui
momento così difficile, la continuità negli
fanno capo Grandi Salumifici Italiani
approvvigionamenti alimentari. Tra le misure previste, una maggiorazione dello
e Parmareggio, sono stati coinvolti í dipendenti degli stabilimenti italiani nella
stipendio del 25% per ogni giorno lavorato
campagna "Insieme...#andratuttobene",
nostro indotto".
Francesco Mutti, CEO Mutti e Presidente di CentroMarca
e un ticket mensile straordinario di 400
il cui ricavato, derivato dalle donazioni in
sono anche i rapporti con fornitori e
euro per le spese di babysitting. Il piano,
ore lavoro, sarà destinato alle strutture
collaboratori. Lo conferma Conserve
che decorre retroattivamente dal 9 marzo, coprirà anche il mese di aprile.
sanitarie dei luoghi di insediamento
Italia. "Per ridurre al minimo il ricorso agli
delle sedi produttive. De Cecco ha invece
autotrasportatori che vengono sempre
Stessa linea d'onda per Mutti: oltre a donare 500mila euro per fronteggiare
scelto di capitalizzare l'esperienza acquisita ìn queste settimane di
più spesso fermati alle frontiere o che si trovano ad operare in condizioni di grande
la situazione sanitaria locale, l'azienda
emergenza, dando alle stampe un
ha predisposto un piano a favore dei
manuale aziendale, a testimonianza delle
difficoltà — afferma il Direttore Generale Pier Paolo Rosetti — stiamo aumentando il trasporto delle merci su treno, attività che
dipendenti. "Oltre all'attivazione di una
attività messe in campo a seguito di un
copertura assicurativa extra relativa
`crisis management' tanto forte quanto
peraltro già svolgiamo in maniera molto
al Covid-19 per tutti i dipendenti — ha
inaspettato. Le iniziative intraprese per
importante con oltre 100mila tonnellate di
spiegato Francesco Mutti —, abbiamo
gestire la crisi non riguardano però il solo perimetro interno. A essere coinvolti
importanti benefici ambientali".
disposto una maggiorazione del 25% sulla
prodotto movimentate all'anno su rotaia e
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Fonte. In Da(y Ciata Panel
154.2% 148,8%
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le attività di produzione e movimentazione delle merci, figure che per la natura delle loro mansioni non possono operare con forme di lavoro agile. A protezione di queste persone, fondamentali, ci sono controlli e regole di comportamento da adottare che sono parte del protocollo siglato nei giorni scorsi dalle parti sociali".
II nodo normativo Nonostante le buone intenzioni, però, le aziende si trovano a fare i conti con direttive non sempre chiare. Una criticità non di poco conto ha riguardato, per esempio, il controllo delle temperature delle persone in ingresso in uffici e stabilimenti. La prassi fino alla metà di marzo ha trovato un ostacolo nella normativa
sulla privacy: i dipendenti infatti sono noti all'azienda,non anonimi come i viaggiatori che transitano negli aeroporti sottoposti a termo scanner. Il nodo è stato superato,rendendo possibili accordi tra aziende e Protezione Civile, ma la questione solleva una criticità strutturale:"Le direttive emanate a livello centrale - osserva Ferrario - per motivazioni
Politiche di prezzo, la collaborazione tra industria e Gdo Nessuna azione di rilievo sul fronte
Nessun intervento particolare sui prezzi
voci raccolte presso le industrie alimentari è sostanzialmente unanime:
neanche in casa Scotti, conferma Gianluca Pesce, Direttore Commerciale
i Listini sono rimasti invariati. A causa
di Riso Scotti: "A costo di sacrifici
dell'incremento del costo delle materie
sulla nostra marginalità. L'esplosione
prime di qualità sui mercati mondiali - afferma Carlo Aquilano, Direttore
della domanda ha infatti generato un aumento di alcune voci, come
Commerciale di De Cecco - le aziende del settore pasta avevano già pianificato
trasporti, imballaggio e materia prima. Ci auguriamo che queste impennate si
nel 2019, quindi prima dell'insorgere del fenomeno Covid-19, riallineamenti
normalizzino a breve e che il fenomeno sia limitato a pochi casi speculativi.
per il 2020. Coerenti con i contratti
Nel frattempo, però, abbiamo scelto
stipulati, stiamo procedendo con quanto
di fare la nostra parte assumendoci la
pianificato cercando, ove possibile, le
responsabilità che compete a chi sente
migliori ottimizzazioni del caso".
di svolgere un servizio di utilità sociale,
Dalla pasta allo zucchero, il discorso non cambia. "I nostri prezzi sono
come quello di produrre e distribuire
rimasti invariati: nell'ottica di assicurare continuità sono stati garantiti gli impegni
presi" segnala Alessio Bruschetta, Business Director di Eridania, che aggiunge: "A nostro favore ha giocato
anche la scelta logistica fatta nel 2018 di trasferire su rotaia tutti i trasporti di zucchero sia al Nord che al Sud
cibo. E quindi abbiamo deciso di non gravare sugli scontrini delle famiglie". Una politica condivisa da molti, anche sulla scorta di una fattiva collaborazione con la distribuzione. "Non segnaliamo - fanno sapere in San Benedetto nessuna variazione nelle politiche di prezzo né cambiamenti di atteggiamento da parte della distribuzione moderna.
Italia, unitamente alla disponibilità del
Notiamo invece la disponibilità di
prodotto direttamente dallo stabilimento di Brindisi. Senza dimenticare il ruolo
quest'ultima a venire incontro a nuovi atteggiamenti di consumo, che spostano i momenti e le occasioni da fuori casa
di tutti coloro che in azienda stanno lavorando sotto pressione per garantire
Alessio Bruschetta, Business Director di Eridania
la continuità della produzione".
dei prezzi. Al momento il coro delle
all'interno delle mura domestiche, con
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stabilimenti sono operativi tranne quello di Ospedaletto Lodigiano, che funziona a regime ridotto per la vicinanza con la prima zona rossa". E alla lista di chi continua a produrre si può aggiungere la quasi totalità dell'industria italiana. La messa in sicurezza dei lavoratori resta comunque una sfida aperta, una priorità assoluta. Un punto su cui si registra massima disponibilità e attenzione da parte del mondo industriale. "Se gli stabilimenti si fermano la catena logistica si interrompe, gli scaffali restano vuoti e si creano le condizioni per generare instabilità sociale - rileva Ivo Ferrario, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Centromarca -. La filiera regge grazie al senso di responsabilità di tutte le funzioni aziendali. In particolare di chi garantisce
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comprensibili, non trovano adeguamenti istantanei nelle
stra industria deve affrontare anche le speculazioni in
normative in vigore, creando
atto oltreconfine. L'allarme
situazioni di impasse. In un
è lanciato a chiare lettere da Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare: "Certificazioni virus free, difficoltà a far arrivare le
se molto corta".
Made in ItaI sotto attacco Oltre alle oggettive difficoltà logistiche e produttive, la no-
materie prime dall'Europa e una comunicazione falsa che, sotto il cappello della satira, fa terrorismo
che tali informazioni vanno a toccare la sfera della salu-
prova le eccellenze alimen-
in loro, comprensibilmente,
tari italiane. Naturalmente quelle che si susseguono
facilmente trasformarsi in un
in questi giorni sui nostri
rifiuto a comprare e mangia-
prodotti sono notizie frutto di una comunicazione scorretta, quando non di vere e
re cibo italiano". Da qui l'appello all'Europa: "In questo clima - afferma
proprie pratiche commerciali sleali. Ma il problema è
Vacondio - ci rendiamo conto di come non sia suf-
una crescita della domanda sul canale.
mantenere livelli di servizio adeguati
Viene garantita infatti l'apertura dei negozi e assicurato un livello di servizio
nella gestione dei flussi logistici e di approvvigionamento messi a dura
da encomiare, visto anche il rischio cui si espone tutto il personale dei punti di vendita". Sulla stessa linea IL commento di Massimo Estrinelli, Managing Director di Ferrari Formaggi: "Non abbiamo modificato la nostra politica di prezzo
prova dalla riduzione del personale disponibile". Interlocutoria è poi la valutazione di Pier Paolo Rosetti,
te dei consumatori, creando una preoccupazione che può
Direttore Generale Conserve Italia: "Per quanto ci riguarda, non stiamo adottando nessuna particolare politica sui prezzi, dal momento che lavoriamo con contratti già stipulati. Da parte della
né quella commerciale, sia in termini di convenienza che di mix tra vendite
Gdo, invece, registriamo una crescente richiesta di prodotti e un'oggettiva difficoltà a gestire la filiera distributiva
promo e no promo. Credo che la Gdo si stia comportando in modo motto professionale e responsabile, cercando di gestire al meglio una situazione senza precedenti". Assolutamente allineata Laura Bettazzoli, Direttore Marketing di Bonduelle Italia: "In questo momento difficile c'è molta più collaborazione, comprensione e voglia di aiutarsi tra produttori e distributori".
in questa fase così complicata". Nessuna variazione dell'impostazione commerciale neanche per Galbani: "Credo tuttavia che nelle prossime settimane, al permanere di questo difficile contesto, dovranno essere valutate ipotesi di semplificazione dei flussi, che potranno prevedere anche
pubblicato su Linkedin da Francesco Pugliese, Amministratore Delegato
un alleggerimento della intensità promozionale - sostiene
di Conad. "In questo momento in cui stiamo frazionando le presenze
Ennio Caiolo, Direttore Generale Business Unit Galbani Cheese
Qualche complessità nel rapporto con i retailer è invece sottolineata da Maurizio
Ennio Caiolo, Direttore Generale
nei punti di vendita dei clienti - ha
Zappatore, Direttore Commerciale di
Business Unit Galbani Cheese -. Lo
attaccato il numero uno della catena - è paradossale essere costretti a scrivere a tutte le aziende di marca
Orogel: "Al momento non registriamo cali significativi della pressione promozionale e tantomeno l'annullamento nel breve periodo dei calendari programmati. Va detto però che secondo alcuni rumors molte catene stanno mettendo in discussione le attività calendarizzate nel medio periodo, penso a Pasqua, per fronteggiare la difficoltà di
scenario è certamente molto dinamico e imporrà una forte capacità di dialogo tra industria e distribuzione per gestire al meglio il momento, nell'interesse della collettività".
per sospendere la presenza dei merchandiser nei nostri store. Cara
Una necessità di dialogo che, in verità, qualche scricchiolio lo mostra
Ferrero, che senso ha controllare le esposizioni dei prodotti per Pasqua e le esposizioni? Siamo in guerra con il
già, a giudicare dalla polemica innescata nei giorni scorsi da un post
tornate alla realtà".
Covid-19 e con personale ridotto. Basta,
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quadro emergenziale sarebbe importante che la catena fos-
sui prodotti Made in Italy: sono tutti sistemi che mettono ingiustamente a dura
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Simone Zerbinati, Generai Manager di Zerbinati
Prezzi e promozioni Tra le variabili da monitorare non vanno poi dimenticate le politiche di prezzo. È infatti ragionevole attendersi, anche in tempi brevi, una riduzione della pressione promozionale. "Considerando la limitazione di accesso ai punti di vendita della Gdo -
dichiara Giovanni Pomella, Direttore Generale di Parmalat Italia - cambieranno in modo significativo le dinamiche di acquisto da parte dei consumatori e quindi le politiche commerciali applicate dalla Gdo. Potrebbe essere immaginabile uno spostamento in questo periodo da politiche di forte promozionalità a politiche di every day low price. Così come, in funzione delle eventuali difficoltà produttive che le aziende potrebbero incontrare, potrebbe ridursi l'assortimento proposto". Di questa situazione potrebbe avvantaggiarsi la marca del distributore, che si candir da a garantire migliori livelli di riassortimento e a guadagnare così un vantaggio competitivo rispetto alla marca. Che cosa accadrà davvero? Un'utile bussola per capire la direzione intrapresa sarà data dalle rilevazioni delle prossime settimane.
ALa crisi ci ha fatto capire il. ruolo strategico della filiera agroalimentare
Un filiera strategica Di certo c'è, invece, che la crisi impone di fare sistema, a difesa di un settore agroalimentare che si scopre essere un tassello nevralgico nell'economia del Paese. "Complice l'emergenza indotta dal Coronavirus - afferma Ferrario - la filiera, le istituzioni e il mondo politico hanno potuto verificare con mano quanto il comparto sia altamente strategico. I fatti di queste ultime settimane restituiscono pienamente alla manifattura il suo ruolo. Ci si è resi conto che i prodotti non nascono magicamente sugli scaffali dei punti di vendita. Che c'è un prima, un momento produttivo, che impegna lavoratori ad alta specializzazione, manager e imprenditori. Persone abituate ai cambiamenti imposti da mercati nervosi ed ipercompetitivi, che in questa situazione di emergenza sono chiamate a garantire il costante riassortimento nei punti di vendita di beni primari destinati alle famiglie. È
un'attività svolta in condizioni non esenti da rischi (pensiamo a chi sta in fabbrica o al personale dei negozi che non può ricorrere al lavoro agile), che in questa fase emergenziale rivela un ruolo sociale tutt'altro che secondario e che i media nei loro servizi cominciano a valorizzare". L'auspicio è che questa consapevolezza porti a un'utile riflessione collettiva nel momento della ripartenza.
Le richieste urgenti Intanto, è però importante che il settore resti con i motori accesi, pronto per riprendere la marcia. E le imprese sembrano avere le idee chiare sulle priorità da mettere in agenda. "Occorre garantire - è l'appello di Pomella di Parmalat - la necessaria flessibilità dei lavoratori, pur nel rispetto di tutte le norme ordinarie e straordinarie di tutela. Senza le persone è impossibile produrre e distribuire". Le risorse umane sono al centro dell'attenzione anche
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Sciente che a rassicurare i consumatori sia la sola industria alimentare.Chiediamoallora all'Efsa,l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che si faccia garante dei nostri prodotti". Una misura che potrebbe aiutare a mitigare i pesanti riflessi attesi sul bilancio dell'export tricolore. Secondo Coldiretti sono a rischio 44,6 miliardi di esportazioni agroalimentari a causa dei vincoli alle frontiere, delle difficoltà logistiche e al calo della domanda estera spesso favorita da strumentalizzazioni e concorrenza sleale.
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di Simone Zerbinati, Generai Manager dell'omonima azienda di famiglia: "Bisogna investire sulla tutela e sulla salvaguardia delle persone, che rappresentano il bene più prezioso di ogni azienda. Sono quindi necessarie misure concrete di supporto alle imprese, per evitare che si instauri un circolo vizioso in grado di causare gravi danni al sistema produttivo nazionale e alla capaci-
tà d'acquisto delle persone stesse". Punta il dito invece sull'aspetto legislativo Gianluca Pesce, Direttore Commerciale di Riso Scotti: "Occorre agire per assicurare maggiore chiarezza nell'applicazione delle nuove normative. Nella fase emergenziale, le direttive si sono rivelate piuttosto generiche e di difficile interpretazione al passaggio attuativo. In
quest'ottica un ruolo centrale e prezioso potrà essere svolto dalle rappresentanze associative".
I piani per ripartire Guardando poi oltre la stretta contingenza, la lista delle necessità si allunga. "Ci troviamo tutti di fronte a una situazione di crisi sanitaria ed economica eccezionale e senza precedenti per velocità, vastità e complessità,
dove l'individuazione di misure urgenti è cruciale - osserva Massimo Estrinelli, Managing Director di Ferrari Formaggi -. Dal punto di vista economico, credo che ad oggi tutto il sistema Italia si sia mosso nella giusta direzione, ma è fondamentale lavorare in modo chiaro e veloce su tre aree. La prima: ulteriore supporto concreto alle aziende italiane con interventi anche di medio/
Parmacotto, cinque punti per gestire il cambiamento - spiega Schivazappa - assisteremo a un'importante evoluzione nei comportamenti di acquisto e a una ~adulazione del rapporto tra consumi fuoricasa e indoor. In riferimento alle specifiche dinamiche di acquisto del settore nel quale operiamo,abbiamo ragione di aspettarci un cambiamento nella relazione tra banco taglio e libero servizio confezionato, a favore di quest'ultimo". La sfida non è insomma di poco conto. "Siamo chiamati - sostiene Schivazappa - ad affrontare una profonda evoluzione del mercato, ma non solo. Dobbiamo al contempo fare fronte a una riorganizzazione che impatta per il 20-25% sulla produttività, senza conteggiare i costi strutturali". Un banco di prova complesso, che richiede un sostegno a livello di sistema. "In questa prospettiva - anticipa Schivazappa - tra qualche giorno sottoporremo all'attenzione del Presidente della Regione Emilia-Romagna un dossier in cui sono evidenziate le nostre richieste alle istituzioni. Cinque i punti chiave: riconoscimento dell'appartenenza a un settore strategico, che richiede quindi norme e regole appropriate; massimo supporto sanitario anche al di fuori delle sedi aziendali e nelle forniture dei Dpi: accesso privilegiato alle informazioni scientifiche e in tema di sicurezza in un'ottica di condivisione; agevolazioni nei percorsi di assunzione e formazione di nuovo personate; tutela speciale dei processi di fornitura delle materie prime, ivi compresi percorsi logistici agevolati. Ma soprattutto, il documento rappresenterà l'occasione per chiedere l'istituzione di una cabina di regia che si occupi del recepimento delle istanze e ne coordini la messa in atto. La speranza, e l'invito, è che altri player si uniscano alla nostra voce".
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Il Covid-19 non si limiterà a determinare interventi straordinari. La misure adottate in questa fase di crisi dovranno in prospettiva diventare strutturali. Parola di Andrea Schivazappa, Amministratore Delegato del Gruppo Parmacotto. "In anticipo sulla pubblicazione delle varie disposizioni governative - conferma Schivazappa - abbiamo attuato un protocollo straordinario Andrea Schivazappa, che garantisce a tutti Amminstratore Delegato di Parmacotto i dipendenti un posto di lavoro sicuro anche in questa fase di emergenza. Per sovraintendere alla stesura e alla successiva applicazione dell'intervento, abbiamo istituito un comitato scientifico, costituito da manager dell'azienda e da un pool di scienziati coordinati dal professor Antonio Vittorino Gaddi, da anni impegnato con Parmacotto nell'ambito di progettualità scientifiche. Un organismo destinato a diventare permanente, con responsabilità sull'intera organizzazione aziendale". Vista da Parma, la crisi sembra infatti rappresentare un inevitabile passaggio tra un prima e un dopo, al quale occorre prepararsi fin da ora,facendo i conti con nuove prospettive e nuove esigenze. "Già nel breve periodo
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Da sinistra, Maurizio Zappatore, Direttore Commerciale di Orogel: Gianluca Pesce, Direttore Commerciale di Riso Scotti
pervasive ed efficaci dell'epoca fu il Piano Marshall, che consenti a numerosi paesi dell'Europa Occidentale di ripartire grazie a flessibilità e allentamento delle politiche di austerità. L'Europa deve finanziare la ripresa, andando oltre i limiti dei singoli stati,senza creare disparità, per evitare di approfondire le distanze. Considerando l'attuale situazione del debito pubblico nazionale, dubito fortemente che l'Italia possa ripartire autonomamente: occorre necessariamente l'Europa. I 'costi della ricostruzione', per continuare con la metafora della Seconda guerra mondiale, non potranno gravare solo sugli italiani, pena un'ulteriore depressione dei. consumi interni e un export che potrebbe non essere più sufficiente". Abbraccia una logica di sistema ancor più ampia, l'analisi di Maurizio Zappatore, Direttore Commerciale di Orogel. "Da più parti si chiedono contributi pubblici per interventi sull'economia - rileva -. Noi crediamo che,al di
I mercati esteri Ma il post coronavirus non richiederà di muoversi solo sul fronte domestico. "Allargando lo sguardo oltre i confini nazionali -sostiene Pesce- è fondamentale che si intervenga per frenare i possibili appetiti di shopping sulla nostra filiera agroalimentare. Vi è il rischio concreto di una svendita.Il nostro patrimonio va dunque tutelato, anche attraverso il ricorso a una normativa che impedisca per il 2020 movimenti finanziari sull'intera industry category, nella quale comprendere non solo i grandi player, ma anche il popoloso e strategico universo degli attori medio-piccoli". In questa direzione si muove anche la richiesta avanzata dalla filiera del vino (Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi) alla Ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, per la convocazione di un tavolo settoriale che operi come cabina di regia per le
A Alle aziende, dopo La crisi, va garantito tutto il credito necessario FOOD Aprile 2020 81
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lungo termine in tema di fiscalità ed incentivi. La seconda: stimolo ai consumi attraverso politiche di supporto attivo alle famiglie. La terza: definizione di meccanismi di finanziamento del debito pubblico a livello europeo; punto questo fondamentale per evitare che l'indispensabile incremento del debito non faccia partire un circolo vizioso, destinato a penalizzare nel medio lungo termine paesi finanziariamente meno virtuosi come l'Italia". Un punto, quest'ultimo, condiviso anche da Carlo Aquilano, Direttore Commerciale di De Cerco: "Non si può pensare a una ripresa senza un'iniezione poderosa di liquidità che, però, non deve portare a insostenibili livelli di indebitamento, í quali andrebbero a ledere la nostra capacità competitiva. Ricorre frequentemente un riferimento all'ultimo conflitto bellico mondiale per dare una dimensione storica al fenomeno in atto. E a questo proposito occorre ricordare che una delle azioni più
là di qualche caso particolare, l'intervento pubblico più che alla spesa, debba essere orientato alla mai realizzata lotta alla burocrazia, a facilitare insediamenti produttivi, a rendere più semplice la gestione delle aziende con una riforma della giustizia che, in sinergia con le esigenze dell'intera collettività, possa intervenire più prontamente a giudicare, nel rispetto delle leggi vigenti, in merito ai doveri e ai diritti delle imprese e dei cittadini su atti veramente rilevanti. É necessaria inoltre la semplificazione e l'eliminazione di tanti enti inutili, che non rappresentano solo uno sperpero di denaro pubblico, ma spesso un vero ostacolo alla fluidità della gestione pubblica e privata. Dalla crisi si uscirà con la necessità di cospicui investimenti. Alle imprese va assicurato tutto il credito che serve,non tanto con contributi di uno Stato senza risorse, ma con le garanzie pubbliche necessarie per permettere alle banche di finanziarle, nel rispetto della loro esigenza di tutela del risparmio dei cittadini".
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Vendite, tra picchi e dubbi sul futuro
iniziative urgenti di supporto. "Occorre prevedere - è l'appello della filiera -un Piano Strategico di sostegno all'export vitivinicolo nazio-
AZIONE IC,pT'A
Dati positivi che si accompagnano a una prospettiva di generale incertezza.
nale, articolato su missioni
Tra questi due poti si muovono le analisi sulle vendite di molte aziende
più ricettivi, con previsione
della food industry.
di misure straordinarie pro-
"Il canale moderno e quello tradizionale
mozionali e di sostegno alla
- dice Ennio Caiolo, Direttore Generale Business Unit Galbani Cheese - stanno
domanda di vino, da struttuleader e 'ambasciatori' a livello nazionale e internazionale, oltre che iniziative volte a ga-
rare con testímonial, opinion
registrando un andamento positivo. Stiamo riscontrando tuttavia alcune difficoltà nel garantire i nostri abituali standard di servizio. Il contesto
rantire liquidità alle imprese e snellimento burocratico".
generale, infatti, consente una minore flessibilità produttiva e, di conseguenza,
In sintesi, con la globalizza-
riduce la capacità di adattarsi a una richiesta che su questi canali è
zione "è necessaria più at-
fortemente discontinua rispetto alle previsioni".
tenzione verso il sistema produttivo nazionale - conclude
Il discorso non varia se si cambia il settore di analisi. "Sin da domenica 23
Zappatore -facendo leva non solo sulla competitività eco-
Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia della partenza di molti lavoratori stagionali stranieri, rientrati nei loro Paesi. Il problema si acuirà nelle
nomica, ma soprattutto sulla qualità e sull'eccellenza delle
febbraio, quando è stata annunciata la prima chiusura settimanale delle
prossime settimane e nei prossimi mesi, con l'avvio delle campagne di
nostre produzioni". •
scuole in Lombardia, Veneto ed EmiliaRomagna - afferma Pier Paolo Rosetti,
raccolta; le nostre aziende agricole devono essere aiutate perché altrimenti
Direttore Generate di Conserve Italia
non sappiamo chi andrà nei campi a
- abbiamo registrato un importante
raccogliere frutta e verdura".
aumento degli ordinativi da parte delle
Si muove tra dati di crescita e
principali catene della distribuzione,
incertezza verso il futuro anche l'analisi di Massimo Estrinelli, Managing
sia per quanto riguarda i prodotti delle nostre marche (Valfrutta, Cirio, Yoga,
Director di Ferrari Formaggi: "In
Derby Blue e Jolly Colombani),
generale va registrato un importante
sia per le marche del distributore.
incremento, soprattutto dopo i primi
Dopo la prima settimana in cui gli incrementi giornalieri di ordini sono
Indubbiamente i consumi a casa dei
stati anche pari al doppio rispetto allo
beni di prima necessità hanno avuto, e
stesso periodo dell'anno scorso, in
avranno, un beneficio nel breve termine;
particolare per conserve di pomodoro
i timori sono invece legati all'impatto che questa crisi avrà sul reddito e
e conserve vegetali, la situazione si è Guardando avanti, invece, come
quindi sui consumi delle famiglie nel medio termine".
azienda che rappresenta una filiera agroalimentare di 14mila coltivatori,
Gianluca Pesce, Direttore Commerciale
siamo molto preoccupati per la carenza
di Riso Scotti. "Nel primo trimestre
stabilizzata.
Massimo Estrinelli, Managing Director di Ferrarí Formaggi
provvedimenti presi dal Governo.
Preoccupazione é espressa anche da
di manodopera che già si registra
dell'anno abbiamo registrato un
adesso nelle nostre campagne a causa
incremento complessivo del 10%,
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di settore, piani di comunicazione sui mercati esteri
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Manager di Zerbinati. Infine, in alcuni mercati si registrano dinamiche contrapposte: "Il nostro comparto - racconta Laura Bettazzoli,
trainato da una fiammata del 40% rilevata nel solo mese di marzo. Nutro però qualche dubbio sul fatto che il trend sará confermato ad aprile. Alcune scelte che coinvolgono la Gdo
Direttore Marketing di Bonduelle - a gennaio marciava a un ritmo del +3%, guidato dai freschi. Con l'avvento della crisi, si è verificato un balzo a doppia cifra che sta continuando tuttora soprattutto per il mondo ambient e surgelati. L'ortofrutta invece inizia a soffrire il calo della frequenza di acquisto a una volta alla settimana e le
- penso alla chiusura domenicale e a quella serale anticipata, ma soprattutto gli ingressi contingentati - portano a un aumento della quantità acquistata per singola spesa, ma contemporaneamente a una diminuzione del numero di scontrini. E questo potrebbe indurre riflessi
chiusure domenicali". E andamenti differenziati si riscontrano anche se si passa dall'ortofrutta al latte
non positivi sui conti delle prossime settimane. Va detto per contro che il ritorno a modelli di consumo
a cui va ricondotto il 33% di quota nel segmento saccarifero e il 45% della produzione dello zucchero presente nella grande distribuzione - segnala Alessio Bruschetta, Business Director dell'azienda - ha registrato nell'ultima settimana un'accelerazione del +85% di vendite a valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Un risultato che ha portato a determinare un allungo complessivo del 47% nell'ultimo mese". Nella prima metà di marzo vendite in fortissima crescita anche per farine, lieviti, preparati: "Nel canale retail sono cresciute del 57% rispetto allo Stesso periodo del 2019" informa Chiara Rossetto, Amministratore Delegato di Molino Rossetto. E lo stesso vale nel caso di Romagnoli F.11i: "Stiamo registrando un incremento di oltre il 30% delle richieste di patate da parte dei nostri clienti della distribuzione organizzata e della Gd -
e derivati. "Le vendite attraverso la Gdo
Chiara Rossetto, Amministratore Delegato di Molino Rossetto dichiara l'Amministratore Delegato, Giulio Romagnoli -. E possiamo rassicurare il mercato sulla continuità di fornitura di prodotto Italiano nelle settimane a venire grazie all'avvio delta raccolta delle patate novelle di Siracusa". Uno schema applicabile anche a De Cecco: "Sul fronte del sell-in - dichiara il Direttore Commerciale Carlo Aquilana - in queste settimane è saltata ogni regola sul forecasting e demand plannings. Abbiamo registrato un fortissimo incremento di ordini sull'ASA Pasta e Farine provenienti sia dall'Italia sia dall'estero. Molti clienti della Gdo ci hanno ripetutamente chiesto
- spiega Giovanni Pomella, Direttore Generale di ParmaLat Italia - hanno registrato un aumento sui prodotti a lunga conservazione grazie alla possibilità dí stoccaggio fuori dal frigo e un calo sensibile per i prodotti come il latte pastorizzato". I dati relativi alla distribuzione tradizionale vanno poi integrati con quelli fatti segnare dall'e-commerce. E anche qui i numeri parlano di incrementi importanti. "I riscontri sono davvero significativi afferma Pesce -: il canale marcia a un ritmo del +100 per cento. A spingere la corsa, nel nostro caso, vi é anche la capacità di garantire prodotti con caratteristiche specialistiche come i free from, fornendo un servizio specifico al consumatore in un momento di bisogno amplificato
assicurazioni circa stock e ordinarietà della produzione. Li abbiamo potuti rassicurare". Meno soggetti alle oscillazioni paiono invece i prodotti della IV gamma. "Nei
come questo. In generale, riscontriamo indici positivi su tutte le tre leve che incidono sul dato complessivo: cresce del 50% il valore medio dell'ordine, cresce il numero
primissimi giorni di allarme, il 24 e il 25 febbraio, ci sono stati picchi di richiesta, che però si sono andati stabilizzando: ora gli ordini sono sostanzialmente tornati alla normalità", rivela Simone Zerbinati, General
complessivo degli acquisti e cresce il numero di nuovi consumatori". Segnali più che positivi anche da Bonduelle: "Le vendite online - segnala Bettazzoli - registrano incrementi vicini all'8O per cento".
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alimentare che avevamo dimenticato, indotti dalla permanenza forzata a casa della popolazione, fa sì che il primo piatto torni ad essere protagonista. A tutto vantaggio di un prodotto come il riso, che resta una referenza primaria nel basket della spesa, in tutte le sue varietà". Un vantaggio competitivo che tocca anche gli ingredienti di base. "Eridania,
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Il virus che minaccia l'export Il crollo del canale Horeca in tutto il mondo mette a rischio le nostre esportazioni. E la possibile recessione è un pericolo grave per le nostre eccellenze, mediamente più care
di Alfredo Faieta
LEuroparlamentare Paolo De Castro
anti i risvolti economici che sta portando la pandemia da Covid-19, quel `granello di sabbia'che ha bloccato gli ingranaggi dei sistemi capitalistici, mettendo a nudo la loro enorme fragilità e forse anche il pensiero critico che li sorregge, costruito sulla assoluta predominanza del mercato sullo stato. Ci sarà tempo perle opportune analisi di sistema. Quel che ci preme puntualizzare quisono le criticità e i punti di forza del settore agroalimentare italiano,che si è trovato, suo malgrado, in prima fila durante questa pandemia. Un comparto che è assolutamente strategico e che va quindi difeso, soprattutto per cercare di preservarne la capacità di esportazione,senza la quale potrebbe cadere in una crisi strutturale,dato che il mercato interno non può assorbire la produzione, nonostante l'esplosione della domanda al supermercato indotta dalla quarantena forzata degli italiani. Non è un problema banale,come
tutti hanno potuto verificare con i blocchi alle frontiere imposti da alcuni stati-Austria in primis, che ha creato 90 km di code al Brennero - alle merci italiane. O le campagne denigratorie spuntate un po' ovunque sulla possibilità che i cibi italiani potessero essere contaminati.In qualche caso si è arrivati anche a dei blocchi che avevano motivazioni `sanitarie' che nella realtà non avevano ragione d'essere. "Questa situazione dovrebbe essere superata-ha commentato a Food Paolo De Castro, Europarlamentare ed esperto di settore agroalimentare-.Dalla Ue è arrivato un richiamo agli stati membri al rispetto della libera circolazione di merci. La sospensione del Trattato di Schengen per 30 giorni, decisa a metà marzo dal Consiglio europeo non si applica ai beni, ma solo alle persone,cosìcome la chiusura degli arrivi da paesi extra Ue. Piuttosto speriamo che non ci siano più d'ora in poi azionirestrittive prese da singoli stati o gruppi ristretti di nazioni, come è accaduto in passato". Il ricordo va subito all'azione
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Denis Pantini, Partner di Nomisma
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H nodo dell'Horeca Risolvere il problema della circolazione delle merci non basta,però,per salvare il nostro export:"Il maggior problema che abbiamo davanti- continua De Castro - è la chiusura imposta da sempre più nazioni in tutto il mondo a ristoranti e luoghi di somministrazione in genere, per limitare i contagi. Non dimentichiamo che le nostre merci,fuori daiconfini italiani,finiscono in gran parte alsettore Horeca a differenza di ciò che accade in Italia. E questo limiterà purtroppo le nostre esportazioni,se le nostre aziende non potranno riversare i prodottisulle catene della grande distribuzione". Qualcuno cerca di correre ai ripari. Il Consorzio della
Mozzarella di Bufala Campana Dop,che stima di aver perso il 50% delle vendite-tra Italia ed estero -a causa dell'epidemia, ha chiesto al Governo di poter modificare il disciplinare di produzione per poter congelare il latte in eccedenza rispetto alle capacità attuali di mercato, e non disperdere così il valore di una filiera importante per l'economia campana. A riprova - meramente indicativa - che il problema Horeca potrebbe essere decisivo nel breve periodo per le nostre esportazioni,anche la società dì rating S&P Globalha sottolineato in un report il crollo dell'attività dei ristoranti che, durante i primi 15 giorni di marzo,ha raggiunto il 50%in Germania e negli Stati Uniti e il 30% in Inghilterra. Numeri mai visti in epoca contemporanea, che danno il senso del momento.
Prezzi e competitività "Non è certamente semplice comprendere ora cosa sarà dell'export alimentare italiano nel 2020-spiega DenisPantini, Partner di Nomisma -. II caos generato dal diffondersi
del virus in tanti paesi del mondo sta probabilmente avendo un impatto negativo di breve periodo perla crisi del canale Horeca. La corsa dei consumatori esteri a rifornirsi neisupermercati,però,è simile a ciò che abbiamo visto in Italia e potrebbe anche sorreggere almeno quelle filiere nelle quali i Paesi europei sono deficitari. Un discorso a parte va fatto per i Paesi extra De,sempre più importanti nel favorire la crescita del nostro export. Non sappiamo cosa potrà succedere in mercati quali gli Stati Uniti, per esempio, che in questo momento non hanno ristretto l'accesso alle importazioni,ma rappresentano un grosso punto di domanda per ilfuturo.Anche sulla tipologia di merci esportate bisogna fare una riflessione. In molte categorie l'export italiano si caratterizza per un prezzo medio superiore a quello di altri paesi competitor sui mercati internazionali, giustificato dalla qualità riconosciuta alle nostre produzioni. La recessione economica mondiale nella quale stiamo entrando,però,
sarà neutra rispetto a questi parametri? Ci saranno effetti negativi perché i consumatori si sposterannosu prodotti menocari o le nostre imprese riusciranno comunque a trovare consumatori aggiuntivi in giro per il mondo che possano assorbire i volumi di produzione? A tali domande non si può certamente rispondere in questo momento. Quel che sappiamo,dalle nostre ricerche, è che la capacità di esportare è correlata alla dimensione delle aziende e su questo punto gli imprenditori dovranno fare una seria riflessione ben presto, per evitare che la concorrenza in Europa non sottragga spazio all'Italia in un settore strategico,che nell'ultimo decennio è stato secondo solo al farmaceutico come crescita dell'export".
I numeri delle esportazioni Nel 2019, secondo i dati appena elaborati dall'lstat, le esportazioni di prodotti agroalimentari hannosfiorato i 43,3 miliardi di euro (44,6 miliardi contando il tabacco), con una crescita del 3,7%
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intrapresa unilateralmente da Estonia, Norvegia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca,Polonia, Lituania, Germania e Svizzera,che hanno poi fatto un passo indietro dopo la sospensione del Trattato di Schengen. La Bulgaria, al contrario, ha attivato blocchi selettivi alpassaggio delle merci.
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sono stati pari a 27,2 miliardi di euro e tra questi i latticini
Andamento leggermente positivo anche per salumi e carni
dell'8,2% a 1,37 miliardi. Le bevande hanno visto
area di criticità è rappresentata
trasformate: +1,4% a 1,74
esportazioni per 9,35 miliardi, con il vino che fa la parte del leone e vale 6,4 miliardi, in
sono diminuite a 6,77 miliardi da 6,87 miliardi del 2018. Numeri, che nel complesso,
crescita del 3,4 per cento. Olio d'oliva a parte, l'altra
potrebbero non rivedersi nel 2020. ■
miliardi. Al contrario,l'olio d'oliva soffre
sono cresciuti di ben 1'11,4% a 3,14 miliardi di euro, mentre
di malistrutturali non semplici
la pasta del 7,1% a 2,6 miliardi.
da superare:l'export è crollato
dall'ortofrutta,le cui esportazioni
Carlo Aquilano, Direttore Commerciale De Cecco
Estero, il nodo logistico Ottreconfine i fari sono accesi sulla logistica. Se nessuna
sovrapponibili a quelle
particolare difficoltà è evidenziata, al momento, in tema di approvvigionamento di materie prime - confermano
registrate in Italia. "Guardando fuori dai
Galbani, Molino Rossetto, Orogel, Parmalat e Parmacotto - qualche preoccupazione emerge invece sul fronte della movimentazione delle merci. "Si iniziano a intravedere
confini domestici, non abbiamo finora rilevato particolari contraccolpi dice Andrea Schivazappa,
problemi di natura logistica - rileva Maurizio Zappatore, Direttore Commerciale di Orogel - sia per le difficoltà
Amministratore Delegato
emergenti nel trovare vettori sia per le restrizioni al
del Gruppo Parmacotto
transito decretati da alcuni Paesi". Lo conferma Massimo Estrinelli, Managing Director di Ferrari: "All'inizio della crisi
-. La nostra società operativa in Usa si sta confrontando con problematiche
abbiamo registrato problematiche principalmente legate
simili a quelle che riscontriamo in Italia". In pratica sul
alla confusione, da parte di alcuni Paesi, circa la sicurezza dei beni e dei processi logistici. Questo ha generato per ora alcuni ritardi nelle consegne. Il tema della pressione
fronte export sta avvenendo quello che è già accaduto
su tutta la filiera della movimentazione merci tra paesi
nel nostro Paese e cioè un fortissimo rallentamento degli ordini nel food service e un incremento nel retail. "Questo - conferma Zappatore - vale in primis per l'Europa, dove
resta comunque centrale, a maggior ragione da quando il
gli atteggiamenti si stanno conformando a quelli dell'Italia.
problema ha assunto dimensioni globali".
Ma a seguire varrà anche nelle vendite oltreoceano,
Per ora il percorso di crescita dell'export, costante negli ultimi due anni, non si è arrestato: "Anche su questo
per le quali ci attendiamo un atteggiamento simile, ma ulteriormente differito". L'impatto del coronavirus in parte del mondo si è manifestato con qualche settimana di
perimetro, che rappresenta oltre il 30% del nostro giro d'affari - aggiunge Ennio Caiolo, Direttore Generale
ritardo rispetto all'Italia, ma "in generale, le dinamiche
- Business Unit Galbani Cheese - siamo orientati a
che abbiamo riscontrato coincidono con quelle registrate
operare nel breve periodo, consapevoli di uno scenario estremamente dinamico: il contesto mondiale resta molto
nel nostro Paese - fa eco Gianluca Pesce, Direttore Commerciale di Riso Scotti -. Va però segnalato un
critico e vediamo una crescente difficoltà nel gestire un efficace servizio logistico, soprattutto con alcuni paesi europei". All'orizzonte però ci potrebbe essere una buona notizia: le criticità potrebbero trovare una facilitazione nella proposta avanzata da Paolo De Castro all'Esecutivo
fenomeno aggiuntivo: il timore di una possibile chiusura delle frontiere anche sul fronte della movimentazione delle
Ue e alta Presidenza di turno dell'Unione. Nel documento
incremento elevato di ordini dall'estero - racconta Carlo Aquilano, Direttore Commerciale di De Cecco -. Purtroppo,
inviato dal coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento Europeo si invoca, infatti, la creazione
merci ha spinto le catene estere a rafforzare gli ordini, con un picco che a marzo ha toccato la soglia del +200%". Una crescita non isolata."Ci troviamo di fronte a un
però, ravvediamo una forte minaccia internazionale sulla percezione del brand Paese Italia, e sui relativi sistemi produttivi, a causa di una negativa esposizione mediatica. Un mood che fortunatamente sta lentamente cambiando
di 'corridoi verdi' che consentano ai generi alimentari di circolare liberamente. Fatto salvo il nodo - tutt'altro che trascurabile - della movimentazione delle merci, le criticità riscontrate nei rapporti con l'estero sembrano essere sostanzialmente
via via che da Paese esposto diveniamo Paese modello". Manuela Falchero
86 FOOD Aprile 202D
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rispetto al 2018. Gli alimentari trasformati venduti all'estero
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Gdo, come affrontare il `cigno nero'
AOK li economisti
Bain & Company ha stilato una serie di indicazioni per le aziende del retail. Consigli utili per operare nella situazione di emergenza dovuta alla pandemia, ma soprattutto per prepararsi alla 'nuova normalità'
di Alfredo Faieta
lo chiamano 'Black Swan' e lo temono come la peste. Tradotto letteralmente è `cigno nero': l'evento che nessuno aveva calcolato, ma che sconvolge in modo radi-
e costringe tutti coloro che si occupano di studi e previsioni a ricominciare daccapo con le loro analisi. Getta nell'incertezza totale e costringe tutti a inseguirlo per cercare di'addomesticarlo'. Quando poi il cigno nero tocca la nostra salute come nel caso della pan-
cale la nostra vita personale e sociale, cambiando la direzione anche alla congiun-
ta ancor più complicato. Non è una crisi finanziaria, non è
tura economica. Non è controllabile, non è prevedibile
una recessione, non è nemmeno un conflitto bellico o com-
demia Covid-19, tutto diven-
Gestire il medio periodo
Eccole: - Rivedere i dati dei clienti e di mercato per evidenziare dove la quota di mercato è stata guadagnata o persa durante la crisi. - Sviluppare piani di rilancio commerciale per riattivare la domanda per le categorie con maggiore potenziale di ripresa. - Predisporre piani di investimento per rispondere all'aumento delta domanda 'omnicanale' e trattenere i nuovi clienti conquistati durante il periodo di crisi. - Valutare la rete dei negozi, per esempio chiudendo quelli meno produttivi, valutare scambi di asset con
concorrenti, colmare Lacune in termini di network distributivo. - Revisionare la supply chain e la logistica per aumentare la flessibilità, la resilienza e te capacità a lungo termine. - Rivedere la strategia di acquisto e spostare la fornitura o la produzione secondo le necessità. - Se la scarsa domanda dei consumatori persiste, tracciare un percorso chiaro verso il miglioramento continuo dei costi e l'aumento della produttività. - Rivedere il ruolo dell'automazione nella supply chain e nei negozi per facilitare la resilienza e la continuità delle attività, qualora un futuro shock dovesse interrompere nuovamente le operations. - Avviare una serie di iniziative che rendano più solido lo stato patrimoniale così da mettere al sicuro l'azienda da approcci ostili.
08 FOOD Aprile 2020
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Cosa succede quando, prima o poi, La situazione rientra nell'alveo di dinamiche che si possono ricondurre a una certa 'normalità'? Bain & Company ha enumerato una serie di azioni di medio periodo che possono essere utili a capire cos'ha lasciato quest'onda anomala.
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I dipendenti? Divisi in 'rossi' e 'blu`
L'impatto sulle reti di vendita La grande distribuzione, sia le reti fisiche di negozi sia servizi di vendita online, si è trovata spiazzata da questo balzo inatteso di domanda, non solo nella gestione dei negozi, ma anche della filiera, entrata chiaramente sotto stress. Una situazione che ha spinto i consulenti di Bain & Company a stilare una serie di consigli per affrontare al meglio la situazione. E a capire come poter pianificare il ritorno a una fase di'normalità' di medio periodo. Dove per normalità non si intende necessariamente riavvolgere il nastro al periodo ante Covid-19, perché nessuno sa cosa succederà dopo e quali macerie lascerà dietro di sé questa pandemia. Più modestamente si tratta di uscire da questa specie di economia di guerra nella quale un po'tutto il mondo, con tempistiche e intensità diverse, è entrato.
Sono gli stessi consulenti di Batti a sottolineare che la normalità "sarà comunque diversa da quella a cui eravamo abituati fino a ieri" e "non tutto ciò che è stato organizzato, implementato ed eseguito in questa fase andrebbe smantellato". Le misure per migliorare la sicurezza e l'igiene sul luogo di lavoro, per esempio: "non dovrebbero essere assolutamente smantellate frettolosamente così come si dovrà "rimanere orientati a una comunicazione focalizzata su come l'azienda stia dando la priorità alla salute",
perché questo è un tema importante che non svanirà finita la crisi. Poter gestire bene una catena della Gdo in tempi di pandemia è possibile, secondo gli analisti della società, solo se ci si dota di un Emergency team, una sorta di 'consiglio di guerra' dei vertici aziendali che si riunisca giornalmente e che sia sempre informato sul quel che sta succedendo. Solo così si è in grado di mantenere salda la presa su un'organizzazione che è sotto pressione, evitando l'entropia nelle rete ma sapendo, nello stesso tempo, lasciare spazio aí singoli
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merciale,come quello visto tra Cina e Stati Uniti. È un evento che mina la nostra esistenza personale e limita fortemente la nostra libertà. I cittadini delle nazioni democratiche e benestanti non sono attrezzati, a livello pratico e psicologico, a far fronte a forti limitazioni e questo cortocircuito si è visto con evidenza. A cominciare dal dover riorganizzare la propria vita dando priorità e importanza a gesti fino al giorno prima assolutamente dati per scontati. Uno di questi è la spesa al supermercato, diventata l'argomento principe di tante famiglie anche per la difficoltà oggettiva a poterla fare, tra accaparramenti isterici, distanziamenti obbligatori e inevitabili code che ne derivano, nonché un'attenzione spasmodica agli aspetti sanitari che tengono in ansia i lavoratori dei negozi e non sono sempre ben compresi e accettati dai clienti.
Ai lavoratori della grande distribuzione dovrebbe essere dedicato un encomio solenne a fine crisi emergenziale. Perché, al pari del sistema sanitario. sono in prima linea e stanno gestendo l'accesso — fondamentale — al cibo durante questa Lunga quarantena. Lavoro non semplice e pericoloso, come si comprende bene guardando le file ai supermercati. Bain & Company si è soffermata sul tema della gestione del personale, indicando una strategia interessante per scongiurare eventuali blocchi causati da carenze di forza lavoro per disparati motivi (malattia, paure_..). "È molto utile organizzare la forza lavoro e ciascuna funzione principale, sia nei punti di vendita sia nei magazzini dell'e-commerce che nella sede centrale, in due team ('rosso' e 'blu`). I due gruppi possono andare al lavoro a giorni alterni, o lavorare in zone dell'ufficio non comunicanti. Se qualcuno del 'team rosso' si dovesse ammalare, il 'team blu' può rimanere in funzione, mentre i colleghi sono in quarantena".
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manager sul campo per risolvere eventuali problemi peculiari del punto vendita. Non si dovrebbe compiere l'errore, però, di eliminare questo team appena passata la crisi."Mantenere attiva la cabina di regia per la gestione dell'emergenza per alcune settimane dopo la crisi è probabilmente una buona idea" è il consiglio di Bain, per consentire ai membri del team "di condurre un'analisi a posteriori di come la risposta alla crisi abbia funzionato per formalizzare il futuro approccio di risposta a nuove emergenze,o al ripresentarsi di una seconda ondata".
La corsa dell'e-commerce
La pandemia che ha sconvolto la nostra vita ha anche un altro effetto molto evidente:l'esplosione delle vendite online anche nel settore alimentare.Le strutture di e-commerce della Gdo italiana si sono trovate in parte impreparate a gestire questa imprevedibile valanga di ordini. Siti web bloccati,impossibilità di procedere agli ordini, consegne differite anche di varie settimane sono stati esperienza comune di coloro - molti di più del normalehanno provato ad acquistare su internet."Cruciale per chi ne è provvisto potenziare
2
T
le attività online,il click & collect o la delivery" è la risposta,forse ovvia. Il consiglio più strategico è quello di"valutare al più presto anche partnership esterne che possono rappresentare una misura per accelerare le consegne online, dal momento che la carenza diforza lavoro rappresenta un rischio reale". E passata l'emergenza? Se
si valuta come strutturale lo spostamento di parte della clientela dal canale fisico a quello online, secondo Bain vanno messe sul campo due azioni. Da un lato "predisporre piani di investimento per rispondere all'aumento della domanda `'omnicanale'e trattenere i nuovi clienti conquistati durante il periodo di crisi", e dall'altro bisogna "valutare la rete dei negozi, ad esempio chiudendo quelli meno produttivi, o valutare scambi di asset con concorrenti per colmare lacune in termini di network distributivo".In altri termini, adeguare la rete alle nuove esigenze rese manifeste da questo periodo. ■
Ogni categoria ha le sue regole di crisi ALIMENTARI CONFEZIONATI E PRODOTTI PER LA CASA
continua vs. stagionale). In ogni caso, tutti i team di buying dovranno spostare la loro attenzione dalle
ESSENZIALI - Approcciare velocemente i fornitori dell'industria di marca e marca privata - in particolare per le categorie più richieste - per adeguare gli ordinativi e le spedizioni ai Ce.di. che finiscano in zone di quarantena o senza
negoziazioni tradizionali verso attività che assicurino la continuità dei rifornimenti. Per le categorie più critiche, questo potrebbe significare accettare alcuni
sufficiente personale. - Incrementare i livelli di stock per gli articoli ad alta rotazione e identificare potenziali prodotti o brand in
compromessi normalmente ritenuti inaccettabili, come per esempio la revisione dei giorni di pagamento. Ecco alcuni spunti operativi:
sostituzione. - Monitorare giornalmente i livelli di stock e dei processi distributivi. Bloccare gli algoritmi non adatti ai nuovi
FRESCHISSIMI
trend di consumo, come ad esempio il replenishment automatico. - In alcune categorie di prodotto, focalizzarsi su tipi di packaging più grandi o su acquisti all'ingrosso per
fronteggiare la situazione varieranno a seconda della categoria di prodotto e del tipo di supply chain (fornitura
- Garantire una sufficiente fornitura locale, per superare il rischio di un potenziale blocco dei trasporti interregionale durante il periodo di quarantena. - Negoziare con i fornitori per rivedere il packaging dei prodotti. Considerare imballi individuali ín plastica per
adattarsi ai cambiamenti del comportamento d'acquisto dei clienti. - Interrompere le spedizioni pianificate per categorie o prodotti non essenziali.
proteggere i prodotti, almeno temporaneamente, oppure valutare pacchetti preconfezionati di grandi dimensioni al posto dei singoli prodotti.
- Controllare il pricing e le promozioni. Mantenere il livello promozionale alla media tipica di categoria per evitare di consumare budget inutilmente.
- Focalizzare l'attenzione della comunicazione sulla sicurezza dei prodotti e sulla loro disponibilità.
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La supply chain è uno dei principali problemi nel mezzo di una crisi come questa. Le risposte necessarie per
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Emergenza, ecco la risposta dei retailer Le misure messe in campo dalle principali insegne della Gdo per fronteggiare una situazione senza precedenti. Cosa è stato fatto e cosa ci insegna per il futuro di Andrea Torelli
(fermare che la 'normalità' di domani sarà ben diversa da quella a cui eravamo abituati è pleonastico, ma allo stesso tempo sarà importante trarre il meglio dagli interventi messi in campo in questo delicato periodo per costruire il futuro. Insieme al Governo, alla Sanità nazionale e ai servizi essenziali,la distribuzione si è ritrovata catapultata nella crisi senza preavviso e senza la possibilità di esimersi da oneri e responsabilità, combattendo in prima linea il `cigno nero' Covid-19 con tutto il personale di servizio a disposizione. Dalle prime settimane dell'emergenza al momento in cui scriviamo(quando è in vigore il Dpcm del 22 marzo 2020)la stragrande maggioranza dei retailer ha adottato una serie di misure straordinarie per garantire l'operatività e, nei casi peggiori, per contenere
l'isteria collettiva di consumatori fuori controllo. Interventi che in molti casi coincidono con il decalogo stilato da Bain(vedi a pag. 88). Alcuni esempi? La messa a disposizione per tutti ì collaboratori di dispositivi di protezione individuale(Dpi) e di dispenser con soluzioni disinfettanti a base alcolica; l'istituzione di `emergency team'; il contingentamento degli ingressi(con priorità per il personale medico infermieristico, membri della Protezione Civile, associazioni di volontariato) e il rispetto della distanza minima di un metro tra le persone, avvalendosi anche della segnaletica orizzontale sui pavimenti dei negozi; cartelli con raccomandazioni e istruzioni da seguire per i consumatori; vademecum comportamentali per il personale nel punto vendita e nei rapporti con i fornitori; barriere in plexiglass per limitare al minimo la possibilità di contatto (con conseguente invito all'urilí7zo dei metodi di
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#noicisiamo
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Coop, dal Protocollo d'Intesa al blocco dei prezzi Tra i primi retailer a prendere posizione sulla revisione degli orari di apertura dei suoi oltre 1.100 punti vendita c'è stata Coop. L'azienda ha attivato a livello nazionale un comitato di crisi per l'adozione delle misure più opportune in seguito alle indicazioni ministeriali. Ed è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa da Ancc-Coop (l'Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), pagamento digitali per il check-out); termoscanner in entrata per la misurazione della temperatura. A queste si aggiungono le
í r,
Maura Latini Amministratore
Delegato di Coop Italia
di volontariato locale, favorendo le fasce della popolazione più vulnerabili: persone non autosufficienti, costrette
prodotti a marchio al fine di operare insieme per il contrasto a ogni logica speculativa. Tra le filiere coinvolte,
Penisola.
a casa e/o impegnate in servizi di emergenza. L'azione ha coinvolto circa 1.000 punti vendita in altrettanti comuni
Maura Latini, AD di Coop Italia, ha richiamato l'attenzione su quella del latte: "Lì si registra una tensione
Molto è già stato fatto, ma ci sono ancora ampi margini di intervento, perché nessuno era realmente pronto a reggere una tale situazione.
italiani. Coop si è mossa anche a fianco del personale sanitario impegnato in prima linea mettendo a disposizione della Protezione Civile il know how commerciale della sua filiale di Hong
legata all'eccesso di produzione generato dalla chiusura di alcune tipologie commerciali. Insieme ai
Perché allora non cogliere quest'occasione per fare sistema? Trovare un punto
Kong (Coop Far East) e donando agli ospedali un ingente quantitativo di dispositivi medici. Per tutte queste
Più in generale ci muoveremo per i nostri prodotti Coop in maniera tale
d'incontro sugli orari di apertura, sulla realizzazione
misure sono stati investiti oltre 3 milioni dí euro, ai quali si aggiungono
chiusure delle domeniche 22 e 29 marzo, che hanno riguardato quasi la totalità dei supermercati lungo la
di promozioni virtuose che
i sostegni che le singole cooperative
indirizzino a comportamenti d'acquisto più responsabili, sulla possibilità di valutare partnership esterne di
stanno erogando alle strutture sanitarie e assistenziali dei territori più colpiti. Non finisce qui. Lo scorso 26 marzo l'insegna ha annunciato il blocco
consegna per potenziare
dei prezzi per due mesi (fino al 31
l'online che arranca: sono
maggio prossimo) su tutti i prodotti
solo alcune delle ipotesi da
confezionati industriali, sia quelli a marchio Coop sia quelli di marca.
prendere in considerazione. Nel frattempo, le varie
Una decisione unica nel momento in
insegne, in attesa che torni il sereno, cercano una rotta
cui scriviamo, a cui probabilmente si accoderanno altri player. Coop
nella tempesta.
sta contattando i fornitori dei propri
nostri fornitori garantiremo agli allevatori che forniscono latte fresco il prezzo precedentemente pattuito.
che sia garantito a ogni anello della filiera produttiva del Paese la giusta remunerazione. Mai come ora il nostro impegno primario è proteggere le famiglie e il tessuto produttivo italiano".
A L'obiettivo è garantire la stabilità remunerativa della filera FOOD Aprile 2020
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Anci (l'Associazione Nazionale Comuni Italiani) e il Dipartimento della Protezione Civile per attivare il servizio di consegna della spesa gratuito grazie al ruolo delle organizzazioni
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Gruppo VéGé e Bennet, uniti per il bene comune Quando si tratta di prendere posizione Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di
ai supermercati preferenziali per associazioni assistenziali, infermieri, enti locali e over 65; l'iniziativa
Giorgio Santambrogio AD di Gruppo VéGé Gruppo VéGé e Presidente di Adm, e Presidente non ha tentennamenti: "Alcuni di Adm supermercati stanno valutando o hanno programmato un momento di riposo, per riorganizzare meglio
'Trasforma i tuoi punti in solidarietà' per donare i punti della carta Bennet Club a favore del Fondo Emergenza Coronavirus creato dalla Fondazione Provinciale Comasca e/o all'Ospedale di Bergamo.
la domenica. Se come Adm non vi è, giustamente, una visione unica, in VéGé, l'opinione dominante è quella di non toccare più di tanto gli orari settimanali (ok anche alle chiusure alle 20 per consentire
sugli spostamenti fuori comune che ha scombussolato i clienti, timorosi di venire a prendere i
Sogegross, vola l'online di Basko Oltre ad allinearsi alle principali 'misure anti-crisi' e alle chiusure nelle ultime due domeniche di marzo, il Gruppo Sogegross (attivo
ai lavoratori il processo di
prodotti acquistati on line con il click & collect e nei negozi fuori comune - illustra Santambrogio
shopping), ma avere la domenica pomeriggio chiusa, almeno sino a fine emergenza. I nostri
-. Penso che, in generale, il sistema dell'online food non fosse preparato a un'ondata simile. Si
in Gdo con le insegne Basko ed Ekom) ha registrato un forte
3.500 punti vendita continuano
tratta di spese emotive e quando scattano questi comportamenti
"Al momento non abbiamo effettuato alcuna variazione al piano
a lavorare responsabilmente per assicurare la continuità del
incremento dell'e-commerce:
non vi è logistica che regga. Lo
promozionale - sottolinea Lucia
servizio ai cittadini in tutta Italia, mantenendo i prezzi dei prodotti
stesso 'maestro' dell'online, Amazon Prime, si è trovato
Bruzzone, Responsabile Relazioni
di prima necessità inalterati, senza toccare le promozioni in corso al fine di garantire il massimo
spiazzato e vale anche per le imprese retail tradizionali con i loro portali. Ciò detto, rompendo
della convenienza e assicurando la stessa qualità dei prodotti
gli indugi, mi permetto di dire che auspico che i clienti non si
freschi e freschissimi. Abbiamo
abituino agli acquisti digitali: dopo l'emergenza, occorre ricostruire
a domicilio è gratuito per chi
il concetto del 'piacere dí fare la
superiore al 70%, per le donne in
eliminato l'attività 'sotto costo' per evitare ulteriori assembramenti, la marginalità residua l'abbiamo spalmata sul resto della categoria". Riguardo all'online, Gruppo VéGé ha registrato picchi altissimi e continuativi che hanno stressato il sistema di e-commerce. Le principali categorie acquistate sono state zucchero, latte, biscotti, caffè, passate, pasta,
spesa' e non solo il 'dovere fare la spesa per sopravvivenza"'. Anche Bennet, il player lombardo leader nel settore degli iper e dei centri commerciali nel Nord Italia che dallo scorso ottobre fa parte di Gruppo VéGé, è vicino ai clienti e ai suoi 7mila collaboratori
Esterne Gruppo Sogegross ordini su www.basko.it sono più
che raddoppiati e continuiamo a reperire mezzi e risorse aggiuntive per garantire un maggior numero di consegne. Il servizio di consegna ha più di 65 anni, un'invalidità gravidanza e fino a un anno di età del bambino. La spesa online con ritiro in alcuni negozi o nel locker di Genova Nervi è un'alternativa molto richiesta. Le fasce vengono costantemente incrementante, ma gli slot si esauriscono in pochi
acqua e farina. "Ci sono state
con diverse azioni concrete, tra cui: l'attivazione di una polizza
minuti. È possibile anche fare la spesa nel punto vendita e poi farsela recapitare a casa. I prodotti
criticità sia endogene (assunzione di personale aggiuntivo per la
assicurativa con un programma di assistenza sanitaria in caso di
più ambiti? Farina (la cui domanda è triplicata), lievito (richiestissimo) e i
logistica) sia, soprattutto, esogene, derivanti dalla mancata chiarezza
positività al Covid-19 (valida fino al 31.12.2020); corsie d'accesso
prodotti per la pulizia".
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l'attività. Sarebbe auspicabile che arrivasse dalle Autorità la direttiva univoca di consentire a tutti di chiudere per qualche ora
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Conad aumenta l'offerta e richiama l'industria Recepite le indicazioni previste
come disinfettanti, garze e cerotti
responsabili nell'uscire di casa, si
dai decreti in materia a tutela
(aggiornamento al 20.03.2020). E in
segnala la lettera dello scorso 20
dei clienti e dei dipendenti al
un momento di tale complessità, in
marzo che il Direttore Generale
fine di prevenire il contagio e
cui sono richiesti comportamenti
Francesco Avanzini ha indirizzato a tutti i fornitori dell'industria di
limitare il rischio di diffusione del Coronavirus e attuate tutte le
marca per richiamarli all'ordine:
principali contromisure, Conad si è
"Registriamo ancora troppe
allineata al lock down delle ultime
inutili e pericolose presenze di personale delle aziende industriali
due domeniche di marzo e ha rivisto
gli orari dal lunedì al sabato
che visitano i nostri negozi per
anticipando la chiusura fino alle 19 (fino ai primi giorni di aprile nel
espletare attività lavorative non necessarie in questi frangenti di
momento in cui scriviamo).
massima allerta sanitaria. (...]
Dall'azienda fanno sapere che
vi invitiamo a sospendere (tali
sono aumentate Le vendite dei
attività, ndr) in ogni forma fino
prodotti di prima necessità
al ristabilimento da parte delle
(pasta, farina, prodotti in scatola,
autorità dette condizioni sanitarie
ortofrutta e surgelati, carta igienica
e di ordine pubblico".
e prodotti per pulire casa)e delle
Francesco Avanzini Direttore Generale di Conad
referenze della parafamacia,
Consumatori, fornitori e dipendenti: il piano di Esselunga "Aiutateci ad aiutarvi a fare la
it) in queste settimane hanno fatto
spesa in sicurezza, seguendo poche
seguito altre azioni per fronteggiare
di consegna della spesa online nelle
semplici regole". All'appello lanciato
le insidie (sanitarie, economiche e
zone dove è presente il servizio
to scorso 13 marzo dal CEO Semi
sociali) causate dal virus, tra cui:
(fino a Pasqua al momento in cui
Kahale alla clientela di Esselunga con
affidamenti di 530 milioni di euro per
scriviamo); un'iniziativa che permette
invito a rispettare alcune direttive di
gli anticipi di pagamento dei crediti
ai possessori di Carta Fidaty di donare
base (in continuo aggiornamento e
commerciali per i fornitori, grazie
alla causa i propri punti (per ogni
consultabili sul sito www.esselunga.
al supporto di Unicredit Factoring;
500 punti donati Esselunga versa 5
gratuità per gli over 65 del contributo
euro agli ospedali); un intervento di welfare di 150 euro per ognuno dei collaboratori dei negozi Esselunga impegnati nel lavoro "eccezionale" al servizio alla clientela.
affidamenti per 530 min di euro
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A Per i fornitori sono previsti
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Crai, una 'task force' per la spesa online Chiusure domenicali, mantenimento delle promozioni e boom dell'online. Sono questi gli highlights del mondo
fortemente impegnati a garantire al massimo il servizio di Crai Spesa Online e proprio per questo abbiamo deciso di offrire la consegna gratis a
Crai, a cui si aggiungono le misure per la gestione dei punti vendita ricordate in apertura. "Con i Ce.di. e quindi con ì
tutti, senza distinzione di età; per il momento fino al 3 aprile (a partire da una spesa di 30 euro). Gli ordini sono
negozi abbiamo optato per la chiusura domenicale per dare un po' di tregua
letteralmente esplosi, ne processiamo più di 1.000 at giorno. Gli aspetti critici riguardano l'affollamento sul sito e una maggiore lentezza nella
al personale - dichiara a Food Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo di Crai -. Sarebbe sbagliato e non rispettoso per i clienti eliminare le promozioni, noi proseguiamo cercando di aiutarli a fare una spesa di qualità e
procedura di creazione dell'ordine da evadere. Abbiamo creato una `task force; sia interna che con i nostri partner, per far fronte e migliorare di ora in ora i servizi digitali".
conveniente. Sull'e-commerce siamo
Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo di Crai
Dimar: orari ridotti e online in crescita articoli 'non food' all'interno dei
Revello, Presidente del Gruppo Selex e Direttore Generale dell'impresa
supermercati e sulle promozioni Revello ha le idee ben chiare:
associata Dimar, ha fatto il punto
"La normativa nazionale è stata
sulla gestione dei negozi e dei collaboratori del Piemonte e Liguria.
interpretata in modo diverso dagli enti locali e ciò sta creando
"A febbraio abbiamo istituito un
problematiche gestionali nei punti
Comitato Tecnico di Allineamento
vendita. Comprendiamo l'intento
Emergenza Coronavirus (Ctaec) composto da alte professionalità e specifiche competenze, che è in consultazione continua con il Servizio Sanitario Nazionale". Pur
del provvedimento relativo al week end, ma come Dimar non vorremmo interrompere la vendita di alcuni beni che, ín questo momento, possono essere utili alle famiglie:
garantendo l'approvvigionamento dei beni prima necessità nei giorni
penso all'igiene casa e persona, alla cancelleria, al casalingo e all'intimo.
di apertura dei punti vendita, nelle ultime settimane Dimar ha ridotto
I primi di marzo abbiamo sospeso tutte le nostre pianificazioni adv,
te ore di lavoro dei collaboratori:
fatta eccezione per i media digitali, e non abbiamo in corso stampe e distribuzione volantini e materiali
"Abbiamo anticipato la chiusura dei supermercati e ipermercati Mercatà durante la settimana alle ore 19:30 - spiega Revello -. E tutti i Mercatò
Dimar
la piattaforma CosiComodo.it, continuano a macinare richieste: "Stiamo cercando di ampliare al massimo la capacità dei servizi click & collect e home delivery
pubblicitari. Non abbiamo ridotto la numerica delle promozioni (fatta eccezione per it non food, oggetto
- commenta Revello -. Come? Intensificando gli slot e gli operatori
Valuteremo eventuali proroghe degli interventi in corso d'opera".
del Dpcm dell'1l marzo 2020) e non siamo intervenuti sul cut-price". Intanto, i servizi di spesa online,
dedicati al servizio. Valutiamo l'apertura di nuovi punti click & collect, ma è chiaramente un
Riguardo alla possibilità di vendere
che Dimar assicura attraverso
momento delicato".
sono rimasti chiusi nelle ultime due domeniche di marzo.
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Alessandro ReveLLo, Presidente di Gruppo Selex e Direttore Generale
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Raggiunto da Food, Alessandro
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Despar Italia, gli interventi di Maiora e Aspiag Service aggiunge Francesco Montalvo,
In queste settimane Despar ha preso
punto vendita d'interesse. Riguardo
tutte le misure di prevenzione e
all'e-commerce,la richiesta è
Amministratore Delegato di Aspíag
sicurezza, anche andando oltre lo
letteralmente schizzata, sino a
Service Despar Nordest -, la nostra
'strettamente necessario'. Domenica
raggiungere picchi di aumento del
posizione in questa emergenza è
18 marzo Maiora, la concessionaria
600 per cento. Le categorie più
quella di rivalutare e razionalizzare
per il Centro-sud, in comune accordo
richieste sono l'acqua naturale e
le aperture per garantire ai nostri
con le principali insegne della Gd
effervescente, la verdura fresca e
colleghi un momento di riposo.
del Mezzogiorno, ha chiuso tutti
gli ortaggi, la frutta, il latte, la pasta
Sulla vendita di articoli non food,
i punti vendita della rete diretta.
e le passate. Abbiamo potenziato
attendiamo dal Governo indicazioni
Grazia De Gennaro, Responsabile
il nostro personale dedicato alla
più chiare e applicabili che evitino
Comunicazione di Maiora-Despar
spesa online, al momento attiva sulle
interpretazioni e garantiscano una
Centro Sud, ha Illustrato a Food
città di Corato, Pescara e Rende, ma
logica univoca e trasparente alle
come stanno cambiando le modalità
lavoriamo senza sosta per estendere
aziende e ai consumatori. Non stiamo comunicando all'esterno
di comunicazione delle promozioni
il servizio ad altre piazze della Puglia
e il boom delle vendite online: "Il
e della Basilicata come Melfi, Trani,
le promozioni perché abbiamo
volantino e in generale tutte te
Monopoli, Nardò e Matera'.
instaurato un canale diretto con i
attività promozionali proseguiranno.
Aspiag Service, la concessionaria
nostri clienti, eliminando ogni tipo
I nostri clienti, infatti, continuano a
per il Nord-est, sta ottemperando
di comunicazione prettamente
essere molto sensibili alle offerte,
alle ordinanze delle regioni in cui
soprattutto nel segmento cura
è presente riguardo agli orari dí
commerciale. E in partnership con Giovo e Supermercato24 stiamo
della casa, in cui persiste l'effetto
lavoro e alla vendita di beni di
implementando il nostro servizio
scorta. Abbiamo momentaneamente
prima necessità: "In ogni caso -
online per la spesa a domicilio".
sospeso la distribuzione door to door del volantino, in parallelo, però, abbiamo potenziato le attività promozionali sui nostri canali Doline come, per esempio, le sponsorizzate sui social. Abbiamo targettizzato l'invio del volantino elettronico tramite sms e newsletter ai clienti in possesso della carta fedeltà: adesso ricevono un link che rimanda al volantino attivo nel
Da sinistra: Grazia De Gennaro, Responsabile Comunicazione di Maiora-Despar Centro Sud; Francesco Montalvo, Amministratore Delegato di Aspiag Service Despar Nordest
Tra i discounter, Eurospin ha rivisto gli orari di apertura, ha erogato un premio
780 punti vendita nelle ultime due domeniche di marzo. La decisione del
sanitaria completo (compreso il post ricovero e l'assistenza nella gestione
straordinario di 100 euro in buoni spesa
secondo player italiano del settore
famigliare attraverso collaboratrici
agli addetti che lavorano nei negozi
discount si affianca alla politica di
domestiche, baby sitter e pet-sitter).
e ha stipulato per tutti i dipendenti
welfare aziendale messa in pratica già
Messa in sicurezza emergenziale dei
un'assicurazione di emergenza in caso
nelle prime settimane dí crisi: la stipula
discount e porte bloccate anche per Aldi nelle domeniche del 22 e 29 marzo,
di infezione da Covid-19 che prevede:
con Assicurazioni Generali di una polizza
indennità di ricovero, di convalescenza e
assicurativa per i suoi 7mìla dipendenti
mentre Lidl ha optato per la riduzione
assistenza nei 14 giorni post ricovero.
(in vigore dallo scorso 13 marzo), che
degli orari durante tutto l'arco della
Anche MD ha chiuso le porte dei suoi
prevede un programma di assistenza
settimana.
FOOD Aprile 2020 97
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Discount: te mosse dei leader
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D.IT, serve più chiarezza sui decreti Il progetto multi-insegna e multi-
anche per l'alta percentuale di
brand che coinvolge Sigma, Sisa e
assenteismo dovuta al rispetto dei protocolli di sicurezza".
Coal, ha invitato tutti gli associati a tenere chiusi i negozi nelle ultime due domeniche di marzo. Tuttavia, la Presidente di D.IT Donatella Prampolini Manzini ha espresso a
La Presidente è perentoria anche sullo stop alla vendita di prodotti di casalinghi, biancheria intima o
Food la sua perplessità riguardo al
giardinaggio (in alcuni casi anche libri e articoli di cancelleria):
non intervento diretto del Governo
"L'interpretazione data ai Dpcm
sulla revisione degli orari di apertura
che si sono susseguiti alla funzione
dei supermercati: "Essendo stata
dei nostri punti vendita è sbagliata
la prima a uscire ufficialmente con
e abbiamo provveduto a inviare al
Donatella Prampolini Manzini Presidente di D.IT-Distribuzione Italiana
un comunicato Confcommercio
Ministero dell'Interno, attraverso
ma la presidente fa sapere che,
(Donatella Prampolini Manzini è anche Vicepresidente Nazionale
Fida (Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione,
in alcuni store, i soci si sono adoperati in prima persona con
Confcommercio, ndr), siamo
ndr), una nota elaborata dal nostro
convinti sia necessario rimodulare
ufficio legate. Peraltro, ogni Comune
te consegne a domicilio: "I volumi commercializzati in certe aree sono triplicati - commenta Prampolini
orari e giorni di apertura.
sta dando interpretazioni diverse.
La flessibilità che era richiesta
Non aboliremo completamente
Manzini -. Non riusciamo a reperire
prima di questa emergenza oggi è
le offerte, perché non vogliamo
personale aggiuntivo, ma con alcune amministrazioni abbiamo siglato
deleteria perché, da una parte, i
penalizzare i consumatori
consumatori non razionalizzando gli
e disattendere gli impegni
accordi per la consegna a casa
acquisti per poter uscire da casa,
commerciali presi, ma certamente
tramite volontari. Molto apprezzato
stanno `abusando delle aperture';
saranno razionalizzate e gestite
è anche il servizio di ordine spesa
dall'altra, abbiamo la necessità
esclusivamente in store".
attraverso mail e ritiro sul punto
di far riposare il personale che
Al momento D.IT non gestisce
è sottoposto a grande lavoro,
un servizio di vendita online,
vendita: anche in questo caso i volumi sono più che raddoppiati".
Carrefour attiva la 'spesa telefonica' Oltre alla consegna della spesa gratuita per gli over 60, le persone
sono stati attivati servizi di `spesa
L'incremento sta determinando un
telefonica' per permettere agli
rallentamento delle consegne e
diversamente abili e i neogenitori
over 60 di ordinare, attraverso un
delle funzioni di delivery, fisiologico
già attiva da prima dell'emergenza,
numero dedicato, i prodotti di prima
per tutti gli operatori del mercato.
Carrefour Italia ha promosso diverse
necessità segnalati nell'apposito
Abbiamo riorganizzato le squadre dedicate al servizio, rinforzato
iniziative per potenziare il servizio di
volantino e riceverli gratuitamente
spesa a domicilio per le persone più
a casa. Dal 22 febbraio il servizio
la logistica e potenziato anche
fragili, in collaborazione con Croce
e-commerce sulla nostra
tutti i servizi
Rossa Italiana, Protezione Civile
piattaforma carrefour.it ha registrato
che sono più richiesti. E per
e altre associazioni di volontari.
un forte aumento della domanda e
far fronte al traffico sul sito,
Come illustrano in azienda: "Stiamo
una significativa accelerazione su
invitiamo la clientela a lasciare
adottando tutte le misure per il
tutta la Penisola, soprattutto nelle
la priorità della spesa online a chi
contenimento del virus nei modi e
zone maggiormente colpite dal
più ne ha bisogno: anziani,
nelle forme disposte dalle Autorità.
Covid-19, tra cui la Lombardia, ma
diversamente abili, future mamme,
In molti comuni in tutta Italia
anche nelle regioni del Centro-sud.
persone malate".
98 FOOD Aprile 2020
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