Moma Voice n.6

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march 2005 n째6 MOMAvoice_magazine

rinnovo

VOICE


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Nel numero 0 di MOMA voice scrivevamo “intendiamo dedicare questo magazine… alla creatività”. Quella che ha un’anima e non è solo esercizio di pura accademia. Nello stesso tempo invitavamo tutti i nostri lettori a segnalarci “creativi” che non avevano nessuna possibilità di farsi conoscere. On n. 0 of MOMA voice we wrote: we dedicate this magazine to the creativity that has a soul and not on exrcise of pure accademy. On the same time we invited our readers to point our “creators” who did not have the possibility to make themselves known.

andante evolutivo

Questa volta però deroghiamo dalla nostra regola di dedicare queste pagine ad un artista sconosciuto. Vogliamo farvi conoscere Chicco Margaroli. La prima volta che ne abbiamo parlato con la nostra “segnalatrice”, Sissi di Aosta, siamo rimasti colpiti dall’entusiasmo che ci veniva trasmesso, ma sinceramente anche dall’anomalia del punto di partenza : le interiora degli animali. Non siamo critici d’arte e quindi non possiamo giudicare le opere di Chicco e neanche lo vogliamo fare, ma sicuramente il suo approccio alla creatività sentiamo che ci appartiene; noi partiamo dalla pelle conciata per fare prodotti che manifestino la nostra “anima”. Lei stabilizza e mummifica delle interiora di animali per arrivare a creare opere che dichiarino il suo percorso : il rinnovo. Con lo stesso principio usa gli sfridi della potatura di alberi monumentali, di cui ha potuto seguire un corso specialistico, per creare opere che dimostrino la “natura viva” del relitto. As usual, this time, however, we will break from our tradition of dedicating these pages to an unknown artist. We would like to introduce Chicco Margaroli. The first time we spoke of him with Sissi from Aosta, who introduced him to us, we were very impressed by her enthusiasm for him, but also, honestly, by the anomaly of the starting point: the internal organs of animals. We are not art critics and therefore we cannot judge Chicco’s works, nor do we want to, but certainly we fell that we share his approach to creativity. We start with tanned leather to make products which display our “soul”. She stabilizes and solidifies the animals’ interior organs in order to create works which declare her vision: renewal. With the same principle, she uses “sfridi” of the pruning of monumental trees, about which she attended a specialized course, in order to create works which exihibit the ‘living nature’ of a relic. To create works which exihibit the ‘living nature’ of a product.


3 Chicco Margaroli Aosta, febbraio 2005 Se penso a me: Heidi nella forma, minuta, alpina nei colori, attratta dalla natura come da una medicina salvifica. Mio padre mi ha allenato a non avere paura di ciò che sta dentro. Veterinario, mi portava con sé in alpeggi che raggiungevamo per seguire parti di mucche o piccole operazioni, cure oftalmiche agli ungulati malati di cheratocongiuntivite e vie discorrendo. Mi insegnava ad aprire la pancia di polli e di pesci, a non spaventarmi della potenza fisica di un toro in monta artificiale: un mondo scientifico da cui io estrapolavo via via nuovi miti. Odori e colori e sforzo fisico a cui mi sono abituata e che oggi mi permettono di sopportare il girone dantesco dei mattatoi e appassionarmi al lavoro di ricerca nelle sale chirurgiche. La natura ha dunque sempre fatto parte del mio vissuto, con approccio prima scientifico e poi, per rielaborazione, artistico. Non c’è giudizio sulla natura, il coinvolgimento non è di stampo romantico, la natura non è né buona né cattiva, è, di per sé. Se penso al mio lavoro: uno sforzo continuo verso il senso del

rinnovo.

Una ricerca certosina di quegli anfratti della vita dove il rinnovo produce del bene e non tradisce il valore alto del dolore, perché il dolore e la paura valgono solo per questo: essere il primo motore di rinnovamento. Non c’è niente di più delicato dell’accettare il cambiamento attraverso un momento estremo. Mi ricordo da bambina quanta resistenza tentavo di mettere in atto per gabbare l’arrivo dell’inverno, resistevo ai primi freddi continuando ad indossare vestiti estivi, uscivo da casa senza calze fino a quando gli stivali da neve non mi fiaccavano i talloni. Tutto il mio lavoro esplora il lato positivo dell’impermanenza: l’affaccio del rinnovo attraverso il mutamento, di ciò che è sempre altro da quello che ci aspettiamo e che presupponevamo potesse accadere. Crea inquietudine, ci spiazza dalle nostre certezze, sgretola il nostro animo che a un certo punto si ritrova, diverso. Il rinnovo sembra che proceda solitario e caparbio verso una soluzione che solo lui sa identificare. Sotto questo aspetto terrifico, che se formulato così ci rende relativi rispetto alla nostra possibilità di libero arbitrio, affiora la potenza del divenire: uno scarto di potatura diviene un nuovo panorama, un organo di animale mummificato un nuovo contenitore di vita. Nulla permane, condizione obbligata per la nostra generazione, che non ha dovuto tenersi stretta per resistere a una guerra, che non si è abbracciata per ricostruire un dopoguerra. Il progetto, il sentimento, il lavoro, il senso del reale. L’unico dato certo è appunto “l’impermanenza”, tutto muta. Quello che mi interessa è la trasformazione del punto estremo, del taglio, che lentamente indebolisce l’attaccamento a ciò che siamo e facciamo, per condurci su nuove dimensioni mentali. Solo attraverso la cesura si genera il rinnovo. Così utilizzo materiali che per natura subiscono il taglio, dagli sfridi delle potature di alberi monumentali agli organi interni di animali, i primi destinati al fuoco e i secondi all’inceneritore. Materiali come metafora di vita, proprio perché come noi subiscono morte biologica.


vaso di pandora

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femmina

rosa

particolare

invece

particolare


14 Chicco Margaroli Luogo: interno spazio moda monomarca, il triangolo della moda. Opera: Caschi di Lungimiranza. Performance di taglio e confezionamento di copripensieri organici in vesciche di vitello. Ordinazioni su misura e possibilità di vendita. Indossare è necessario, risponde alle esigenze del nostro quotidiano, e la moda ne asseconda tutte le eventualità. Proteggersi diventa sempre più una necessità soprattutto contro il caso. Il casco diventa quindi uno degli strumenti simbolo della lotta all’infortunio, politica istituzionale per alleggerire il peso sulla sanità.

corpo elastico della natura

Per il singolo cittadino una presenza sempre più invasiva, l’unica protesi protettiva che stravolge l’armonia corporea di chiunque, anche di topo models. Per il trasporto, per lo sport, sui cantieri, dal parrucchiere e per entrare in spazi virtuali. L’apprensione lo fa adottare a bimbi in trasformazioni bipede. Proteggersi come habitus comportamentale. Proteggersi da se stessi diventa difficile, la colpa sta sempre fuori. I Caschi di Lungimiranza obbligano l’indossatore a rientrare “a testa bassa” nella materia organica, per impratichirsi, con uno sguardo sul mondo e un nuovo punto di vista.

La lungimiranza è accortezza, è profonda conoscenza di sé che consente di prendere distanza e ottenere una visione più obbiettiva.

NOTA TECNICA Per l’installazione prevedo di realizzare alcuni caschi in vescica di vitello stabilizzata, indossabili, con effetto di iperfocalizzazione dovuto all’inserimento di lenti trasparenti per miopi, sulle quali potranno essere incise frasi dedicate al tema, che potranno essere anche customizzate sulla base dell’interazione che si creerà con il potenziale cliente. Riferimento assoluto dll’installazione sarà un casco (sempre in vesciva di vitello stabilizzata) da astronauta, indossabile, che al suo interno conterrà una cuffia stereofonica collegata ad un riproduttore cd. Il play riprodurrà un cluster audio montato che conterrà la registrazione esclusiva della voce di uno degli astronauti della stazione spaziale ISS, unitamente ai dati della telemetria diitale emessi in vari passaggi successivi. Tale registrazione è stata effettuata a seguito del transito della stazione orbitante, sul cielo di Aosta, alla frequenza di 145 Mhz.


remiganti

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rinnovo VOICE

march 2005 n°6 MOMAvoice_magazine

chicco.margaroli@tin.it le immagini pubblicate sono tratte da: Potatura di ritorno, ottobre 1999 Serbatoi dell’anima, maggio 2002 Habits de soi, agosto 2003 i testi a pagina 3 e 14 sono di Chicco Margaroli

MOMA VOICE concept by

creativisolati@creativisolati.it graphic_design patrizia perucci patrash89@hot mail.com

moma voice magazine è stato tirato in 1500 copie dalla errebi grafiche ripesi di falconara (an) ed è disponibile presso tutti i punti vendita MOMA MICAM 19-22 marzo 2005 Milano Pad. 12

Stand A16-B15

FRAGO s.r.l. via g. verdi, 2_62010 morrovalle (mc) italy_telephone +39_0733_221531 fax +39_0733_221767 www.moma.it e_moma@moma.it


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