Domande&Risposte n. 72 - Giugno 2021

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DOMANDE E RISPOSTE Come si ferma un asteroide che è in rotta di collisione con la Terra?

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i privilegi più assurdi dei nobili? > Esisteva il duello marito-moglie?

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concentra sul lavoro? > La voglia di correre è contagiosa? > In Perù pesiamo di meno?


N. 72 – Luglio 2021

Foto copertina: Shutterstock (2) - AKG_Images/Mondadori Portfolio Getty Images/Science Photo Library RF

Quali sono stati gli attacchi hacker più devastanti?

Animali 6 Tecnologia 14 Natura 44 Economia 48 Cibo 74 Sport 78

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QUAL È LA COSA PEGGIORE CHE PUÒ SUCCEDERE A UN PESCE? Ce lo chiediamo a pag. 6 e, detta così, può sembrare una questione un po’ campata per aria. Invece, come spesso accade con gli argomenti di Focus D&R, anche questa volta una domanda dalla risposta apparentemente facile (essere mangiato, no?) permette la scoperta di scenari, in questo caso subacquei, da un punto di vista insolito e per questo molto più interessante. Lo stesso accade a pagina 22, dove ci chiediamo perché in Perù pesiamo un po’ di meno che a casa nostra. Merito della dieta locale, a base di ceviche e picarones? No. In realtà tutto dipende dall’accelerazione di gravità, ma per scoprire che cos’è e che effetto fa sulle bilance, dovete proprio andare a pag. 22. Buona lettura! Isabella Cioni

64 I pettegolezzi possono farci del bene?

4 | FocusD&R Luglio 2021

14

87

PERCHÉ LE STELLE MUOIONO? X-ray: NASA/CXC/Rutgers/J.Hughes

SOMMARIO

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DOMANDE E RISPOSTE

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46

Qual è la pianta più piccola del mondo?

46

QUANTA PARTE DELLA TERRA È ANCORA INTATTA?


68

29 I giovani fanno più sesso occasionale?

Quali sono i libri più strani del mondo?

Mondadori Portfolio

NASA/JPL/University of Texas Center for Space Research

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In Perù pesiamo di meno?

Scienza 20 Amore e sesso 26 Storia 30 Salute 54 Società 62 Arte e cultura 68 Universo 84 Psiche 92

25

Domandona 3 Te lo dice Massimo 40 Focus.it 60

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95

Mondadori Portfolio

CHE COS’È?

È l’autoritratto di un muratore medievale, scolpito nella pietra all’interno della cattedrale di Santiago de Compostela. Il precursore dei moderni selfie è rimasto nascosto per 900 anni, finché non è stato scoperto da una studiosa inglese. In cima a una delle numerose colonne, un intaglio riproduce un volto paffuto e allegro in mezzo al fogliame. La sua identità si è persa nei secoli; ci sono pochi dubbi, tuttavia, che si tratti di uno dei muratori che, fra il 1075 e il 1211, lavorarono alla costruzione della cattedrale. R.M.

QUALI SONO LE BARZELLETTE PIÙ DIVERTENTI?

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QUAL È STATO IL PRIMO “SELFIE” DELLA STORIA?


TECNOLOGIA

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IL “VERME” DI MORRIS. Creato dallo studente statunitense Robert Tapas Morris, questo malware (noto come worm, verme) fu lanciato allo scopo di esplorare lo spazio web, ma sfuggì di mano e infettò migliaia di computer per via della sua capacità di replicarsi. A differenza dei virus, i worm non danneggiano i file della vittima ma operano in modo latente nel pc.

4 2

ASSALTO ALLA NASA. Nel 1999, il quindicenne Jonathan James fece breccia nei sistemi informatici della Nasa e del Dipartimento di Stato americano hackerando migliaia di documenti, comprese password militari top secret. Condannato a una pena lieve per via dell’età, James si suicidò nel 2008, dopo essere stato accusato di un altro crimine informatico.

OPERAZIONE AURORA. Attraverso dei worm, nel 2009 gli hacker si intrufolarono nei server di Google China, accedendo agli account Gmail di numerosi attivisti impegnati nella difesa dei diritti umani. Secondo molti esperti il responsabile di tale attacco (parte di una campagna più vasta contro altre multinazionali, battezzata Operazione Aurora) era il governo cinese.

5

ATTACCO “NUCLEARE”. Programmato da esperti del governo statunitense e israeliano, dal 2006 al 2010 il virus Stuxnet intaccò il software della centrale nucleare iraniana di Natanz. Lo scopo? Bloccare il funzionamento delle turbine e compromettere così lo sviluppo del programma nucleare dell’Iran.

3

“RATTO” PERICOLOSO. Per ben cinque anni (dal 2006 al 2011) un temibile virus infettò migliaia di computer, rubando i documenti in essi contenuti attraverso un banalissimo allegato mail. L’operazione fu denominata “Shady Rat” (da RAT, Remote Access Tool), e ne furono vittime anche varie organizzazioni internazionali, tra cui l’ONU e il Comitato Olimpico Internazionale.

QUALI SONO STATI I 10 ATTACCHI HACKER MENTRE SIAMO AL COMPUTER IGNARI DI TUTTO MIGLIAIA DI CYBERATTACK PRENDONO DI MIRA BANCHE, SOCIETÀ, UFFICI PUBBLICI, PERSINO LE NOSTRE UTENZE DI CASA. Massimo Manzo

14 | FocusD&R Luglio 2021

G

randi aziende, agenzie governative, banche, o semplicemente computer di ignari cittadini: ogni anno gli attacchi hacker colpiscono milioni di sistemi informatici con virus dagli effetti devastanti. A ordirli non sono solo i classici “pirati della rete”, ma anche gli Stati, per mettere in difficoltà i governi nemici. Qui sopra, alcuni degli assalti più distruttivi degli ultimi anni, che sempre più spesso procurano danni per milioni di dollari.


6

GUERRA CYBER. Un altro devastante attacco cyber colpì nel 2012 Saudi Aramco, ricca compagnia petrolifera saudita, mettendo fuori uso quasi 35mila computer a essa riconducibili. Dietro l’attacco, denominato Shamoon, si pensa ci siano stati hacker legati all’Iran, storico rivale dell’Arabia Saudita.

UNA LOTTA . La rete sta diventando sempre di più un campo di battaglia dove operano hacker abilissimi.

7

GAMERS SOTTO TORCHIO. Nel 2011, i criminali del web presero di mira per tre settimane il Playstation Network, struttura che raccoglieva i dati personali di circa 77 milioni di account privati di utenti della celebre console di proprietà della Sony, spingendo quest’ultima a correre ai ripari sospendendo i server.

8

OLEODOTTO. Ai primi di maggio del 2021 un attacco di hacker del gruppo DarkSide ha causato per alcuni giorni la chiusura della Colonial Pipeline, il più grande oleodotto degli Stati Uniti (8.800 km), che rifornisce circa la metà della costa orientale del Paese, causando un’impennata dei prezzi del petrolio. Il servizio si è sbloccato dopo il pagamento di un riscatto di 5 milioni di dollari.

9

IL VIRUS MELISSA. Infettando Word, noto programma di testo della Microsoft, ed espandendosi come allegato mail ai primi cinquanta contatti presenti in Microsoft Outlook, nel 1999 il virus Melissa causò più di 80 milioni di dollari di danni. Il suo creatore, David Smith, riuscì a ottenere uno sconto di pena offrendosi di collaborare con l’FBI, sempre in ambito informatico.

10

ELEZIONI A RISCHIO. Gli hacker possono anche influenzare la politica interna, come è avvenuto nelle elezioni presidenziali americane del 2016, quando alcuni gruppi, forse legati alla Russia, sono riusciti a violare il sistema informatico del Comitato nazionale del Partito democratico, rendendo note poi le email riservate di esponenti di spicco dei democratici tramite il sito WikiLeaks.

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PIÙ DEVASTANTI DI SEMPRE?


Amore e sesso

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ORSETTI. Sembra difficile essere sexy vestiti come pupazzoni di pelouche, eppure...

COS’È IL FURRY? AD ALCUNI PIACE FARE L’AMORE VESTITI DA PANDA, ORSACCHIOTTI O CONIGLIETTI...

28 | FocusD&R Luglio 2021

S

i tratta di una curiosa pratica sessuale, nata negli anni Ottanta, che consiste nel fare sesso indossando costumi da animali di pelouche. A prima vista potrebbe apparire come una semplice fantasia goliardica, ma il furry ha invece una valenza psicologica importante, in quanto può aiutare a esplorare senza imbarazzo o vergogna la propria identità sessuale per tante persone che per i motivi più diversi hanno problemi ad accettare il proprio corpo. ALTRO CHE PELOUCHE. Nel dettaglio, il furry è riconducibile al genere feticista, ma non è da confondere con la “peluchefilia”, ossia con l’attrazione erotica nei confronti dei pupazzi. Da una ricerca condotta negli Stati Uniti sui partecipanti a una “Furry fandom” (convention di amanti del genere), è emerso come tale tendenza si riscontrasse in meno dell’1% dei partecipanti. Al contrario gli psicologi ritengono che praticare il furry sia una forma sessuale innocua e che sia utile a conoscere meglio i propri gusti e le proprie fantasie. S.V.


I giovani fanno più sesso occasionale? Mondadori Portfolio

No, i giovani adulti hanno meno rapporti occasionali rispetto a quanti ne avessero i loro genitori alla stessa età. Certo, in tempi di pandemia non ci sarebbe da stupirsi, ma uno studio della Rutgers University-New Brunswick (Usa) sottolinea che si tratta di una tendenza iniziata già da qualche anno. I ricercatori hanno studiato le abitudini sessuali di circa 2.000 uomini e donne non sposati di età compresa tra 18 e 23 anni, analizzando i dati di indagini realizzate tra il 2007 e il 2017. I risultati mostrano che solo il 24% degli uomini e il 22% delle donne hanno avuto rapporti sessuali occasionali nell’ultimo mese di studio, rispetto al 38% e al 31% di quando gli studi sono stati avviati. Il minor consumo di alcol spiegherebbe la diminuzione di oltre il 33% del sesso occasionale per gli uomini e del 25% per le donne: la spiegazione potrebbe essere che questo tipo di relazioni casuali sono più frequenti nelle occasioni di socialità, come le feste, dove appunto si consumano bevande alcoliche dall’effetto euforizzante e disinibente, ma sono meno probabili se si trascorre più tempo in casa davanti al computer e alla televisione. F.S.

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Una carezza al nostro avatar virtuale ci può eccitare?

Perché dà fastidio vedere chi si bacia in pubblico? Il bacio è uno scambio che richiama la sfera della sessualità per cui può venir visto come un’offesa al pudore o espressione di esibizionismo. Nel 1921, la Cassazione sentenziava che «il bacio, se dato in luogo pubblico con forma scorretta e tale da essere interpretato come atto impudico, viola il diritto di ogni cittadino di non essere turbato nel suo senso morale con spettacoli inverecondi». Nonostante da allora le cose siano molto cambiate, il bacio in pubblico, oggi ben tollerato, può ancora essere considerato una manifestazione d’amore troppo intima per

essere mostrata agli estranei. Infatti, vedere due persone che si baciano dà emozioni piuttosto intense che non sempre sono positive. Anche colpa dei neuroni specchio: fanno sì che quando vediamo compiere un’azione, in noi si attivino le stesse aree cerebrali di quando siamo noi a eseguirla. Chi guarda due persone che si baciano dovrebbe, quindi, condividere il loro piacere. Ma questo meccanismo può anche far scattare un “desiderio imitativo”, cioè l’impulso a volere la stessa cosa, con conseguente senso di frustrazione se ciò non è possibile. Z.Z.

Se lo toccano in zone erogene, eccome: la realtà virtuale è capace di “immergerci” letteralmente nel corpo dell’avatar e di farci sentire il tocco sui suoi pixel come se fosse sulla nostra pelle. Lo ha dimostrato Salvatore Maria Aglioti dell’Università La Sapienza di Roma su alcuni volontari che, dopo aver usato la realtà virtuale immersiva per calarsi nei panni del proprio “doppio” digitale, hanno risposto a domande su quello che sentivano mentre l’avatar veniva toccato: tutti, uomini e donne, hanno riferito di aver provato l’illusione che quel corpo fosse il loro e affermato che il tocco virtuale suscitava sensazioni reali. Una carezza intima era percepita come erogena, il contatto sulla mano come sociale, quello su un ginocchio neutro; la risposta era modulata in base al sesso dell’avatar che stava toccando, gli eterosessuali quindi trovavano erotico il tocco di un avatar dell’altro sesso, gli omosessuali quello del proprio. E non è suggestione: test di conduttanza cutanea, che misura le reazioni fisiologiche, svolti sui volontari, lo hanno confermato. E.M.

Luglio 2021 FocusD&R | 29


NATURA

GLI OCEANI SONO SEMPRE STATI BLU? SECONDO UN NUOVO STUDIO, I MARI DELLA TERRA PRIMORDIALE ERANO DI UNO STUPEFACENTE COLORE ROSA, A CAUSA DEI PIGMENTI PRODOTTI DAI CIANOBATTERI, MICROSCOPICI ORGANISMI PRESENTI GIÀ AGLI ALBORI DELLA VITA.

N

o: in origine le distese d’acqua del pianeta erano di una brillante tonalità rosata. Lo ha scoperto un team internazionale di scienziati, stabilendo così che il rosa sarebbe il colore biologico più antico conosciuto al mondo. Il pigmento è stato rinvenuto nelle profondità del deserto del Sahara, all’interno di campioni di fossili batterici nel bacino di Taoudeni in Mauritania, nell’Africa Occidentale. CIANOBATTERI. Una trivellazione petrolifera sotto le sabbie del deserto ha permesso di riportare alla luce, da un deposito di sedimenti marini, rocce vecchie di 44 | FocusD&R Luglio 2021

oltre un miliardo di anni. Dopo averle polverizzate, con grande sorpresa i ricercatori dell’Australian National University di Canberra hanno trovato le molecole colorate di microscopici organismi, vissuti ancora prima della comparsa degli animali marini. I pigmenti rosa brillante sono fossili molecolari di clorofilla, prodotti da antichi organismi fotosintetici che abitavano gli antichi oceani: i cianobatteri. Si tratta di batteri fotosintetici, che producono ossigeno e vengono chiamati anche alghe azzurre o verdi-azzurre, per i loro colori che vanno dall’azzurro al verde fino al

porpora. Queste sfumature sono prodotte dall’associazione di pigmenti accessori come la ficocianina, verdognola o blu, e la ficoeritrina, rossa. I cianobatteri sono organismi antichissimi in grado di sopravvivere in ambienti estremi, e si ritiene che possano avere colonizzato per primi la Terra, oltre 3 miliardi di anni fa, nutrendosi attraverso la fotosintesi e consentendo con la loro azione il progressivo accumulo di ossigeno nell’atmosfera del pianeta. Basandosi sull’esame della polvere di roccia, gli scienziati sostengono quindi che probabilmente 1,1 miliardi di anni fa


i cianobatteri erano alla base della catena alimentare degli oceani. Le alghe planctoniche più grandi, che per lungo tempo si è pensato rappresentassero uno dei primi elementi costitutivi dell’evoluzione delle forme di vita più grandi, in realtà erano ancora poco diffuse. Gli animali, primi organismi pluricellulari, avrebbero fatto la loro comparsa sulla Terra ben più tardi, soltanto 600 milioni di anni fa. La clorofilla fossilizzata scoperta all’interno dei batteri era nella sua forma concentrata, di colore rosso scuro e viola; una volta diluita dall’acqua o dal suolo,

avrebbe prodotto una sfumatura rosa alla terra e al mare. Il rosa brillante, che poteva servire ai microrganismi fotosintetici per attirare la luce, è dunque più vecchio di mezzo miliardo di anni rispetto ai pigmenti precedentemente scoperti. SALINITÀ. Che effetto avrebbe fatto guardare un’immensa distesa d’acqua rosa? Forse, in dimensioni molto più ridotte, uno spettacolo simile si può ammirare su alcuni laghi con alti tassi di salinità, caratterizzati da questa insolita colorazione. Per esempio il lago Hillier o il Pink Lake, in Australia, o il lago Retba in Sene-

gal. In questi casi, la colorazione rosa è dovuta all’equilibrio fra microalghe come la Dunaliella salina, che produce pigmenti organici di un colore rosso acceso conosciuti come carotenoidi, e batteri alofili, ossia amanti del sale, come l’Halobacterium cutirubrum o il Desulfohalobium retbaense. La Dunaliella rappresenta poi l’alimento principale dell’Artemia salina, un crostaceo d’acqua salata di colore rosa-arancione lungo circa 2 cm, che assume la stessa colorazione dell’alga. E che, a sua volta, rappresenta uno dei cibi preferiti dai fenicotteri… Roberto Mammì

Luglio 2021 FocusD&R | 45

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EFFETTI SPECIALI. Uno splendido mare rosa... ma solo per il riflesso del cielo all’alba.


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