Focus 356 - Giugno 2022

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SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO 356

28 MAGGIO 2022 GIUGNO 2022 € 4,90 IN ITALIA

1992-2022 TRENT’ANNI DI FOCUS GUARDANDO AVANTI IN QUESTO NUMERO.

Mensile: AUT 10,00 € / BE 9,60 € / F 9,00 € / D 11,70 € / LUX 9,40 € / Côte d’Azur 9,10 € / PTE CONT. 8,70 € / E 8,70 € / CH 10,90 Chf / CH CT 10,70 Chf / USA $ 13,80. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

SOSTENIBILITÀ: CHE COSA FARE

DIFENDIAMO

MARE

IL

Speciale oceani e ambiente a cura della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Gli equilibri e lo stato di salute di quel mondo sommerso che garantisce la vita sul Pianeta.

NUMERO DOPPIO CON

GRASSI&MAGRI LA PROVA COSTUME È QUESTIONE DI TESTA

ESPERIMENTI REAZIONI DI UNA MOSCA NELLA REALTÀ VIRTUALE

IDENTITECH TUTTE LE NOSTRE FACCE IN UN UNICO CASELLARIO

DOMANDE&RISPOSTE


356 GIUGNO 2022

www.focus.it

Scoprire e capire il mondo PRISMA

10 Dna dallo spazio 12 Prisma sonoro 15 Zanzare in numeri 16 Facciamo spazio 21 La simmetria della natura 22 Un enzima che ci fa digerire 24 Il linguaggio dei funghi

21

Agli animali longevi vengono più tumori?

19

La carta ristampabile (fino a 8 volte) fatta con il polline

dossier Pianeta blu 28 UN MARE DI VITA

Gli oceani sono il motore della Terra. Eppure li stiamo sfruttando e inquinando. Così rischiamo però il collasso dell’ecosistema globale.

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COME SALVARLO

Pesca intelligente, pulizia, ricostruzione degli habitat, surriscaldamento: la transizione ecologica dovrà toccare tutti questi temi.

VERI NUMERI DELLA TRANSIZIONE 43 IECOLOGICA

37 L’ONDA HI-TECH

Quanto le nuove tecnologie stanno aiutando gli scienziati a monitorare gli equilibri sottomarini.

LABORATORIO DELLA 40 ILBIODIVERSITÀ

La storia (eccezionale) della stazione creata a Napoli da Anton Dohrn per studiare il mare e con cui abbiamo elaborato questo dossier.

focus next30/ieri, oggi, domani

I prossimi trent’anni saranno cruciali per cambiare. E controllare il riscaldamento del Pianeta.

50 SE FOSSIMO SEMPRE INDECISI... comportamento

... Non esisterebbe la civiltà perché saper scegliere ci ha permesso di costruire società complesse.

MULTIMEDIA

Scopri video, audio, timelapse e tanti altri contenuti.

56 TRAUMI DI GUERRA medicina

Nel caso di conflitti le conseguenze sulla psiche sono pesanti. E riprendersi è lungo e difficile.

62 FACCIA D’IDENTITÀ tecnologia

Un archivio globale per tutti i volti del mondo.

In copertina: Foto portante: Shutterstock; Sotto da sinistra: Shutterstock; Getty Images; Getty Images.

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Pagine animate Animazioni, video, audio... Potete fruire di tanti contenuti aggiuntivi grazie ai QR Code, nelle pagine dove troverete l’icona Focus+. Basta inquadrare il QR Code con la fotocamera attiva (se si usa un iPhone o un iPad), oppure usando Google Lens o una qualsiasi app per la scansione di QR Code (se si ha uno smartphone o un tablet Android). Se invece siete al computer, andate alla pagina del nostro sito, all’indirizzo web segnalato.

Focus | 3


D&R Speciale 128 TECNOLOGIA 130 SCIENZA 132 AMORE E SESSO 134 TE LO DICE... 136 STORIA 140 NATURA

142 ECONOMIA 144 SALUTE 148 SOCIETÀ 150 ARTE E CULTURA 152 CIBO 154 SPORT

70 QUANTI SOSIA ABBIAMO? società

La probabilità che qualcuno ci assomigli davvero è bassa. Ma spesso ci accontentiamo di... modeste imitazioni.

156 UNIVERSO 158 PSICHE 162 ANIMALI

E TESTA: ANCHE IL CERVELLO 98 PANCIA CI FA INGRASSARE medicina

Con l’accumulo di grasso cambiano alcuni elementi neurologici, e quindi cambia la cura dell’obesità.

74 UN GIORNO DA MOSCA

102 ASCOLTARE L’UNIVERSO

80 SPAZIO ABITABILE

108 TITOLI DI CODA

84 FILOSOFI STUPEFACENTI

116 VEDO MA NON CI CREDO

88 CHE ODORE AVEVA LA STORIA

122 COMPRI CASA?

animali

Per scoprire il modo in cui questi insetti “ragionano”, due studiosi li hanno immersi nella realtà virtuale. Qui raccontano come hanno fatto. iniziative

Ecco la prima parte dei progetti del corso Space4InspirAction del Politecnico di Milano che Focus sta seguendo. storia

Alcuni dei maggiori pensatori hanno fatto uso di droghe. Usandole come cure, campi di studio o per fare ricerche mistiche. storia

Un gruppo di scienziati europei sta provando a riprodurre i profumi (e le puzze) dei secoli passati.

RUBRICHE

7 L’oblò 96 Tipi italiani 167 Academy 173 MyFocus 178 Cartellone 183 Giochi 4 | Focus

astronomia

I nuovi rilevatori di onde gravitazionali amplieranno la gamma delle frequenze “udibili” del cosmo, offrendoci una visione più ampia e “multisensoriale”. animali

Equilibrio, comunicazione, protezione... Ecco tutti gli usi di un’appendice molto diffusa. intervista

Uno studioso sostiene che ci si può confrontare positivamente con complottisti e negazionisti e anche con chi ritiene che la Terra sia piatta. professione finanza per focus/2

Come scegliere il mutuo: una guida accessibile a tutti per realizzare al meglio quello che è spesso l’acquisto più importante della vita.

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Mille inviti ai lettori per la mostra a Forlì su Maria Maddalena

Ci trovi anche su:


medicina

A lungo l’obesità è stata considerata una malattia dello stile di vita. Ma ci sono anche elementi neurologici che si manifestano con l’accumulo di grasso. E cambia la cura.

Pancia&Testa di Margherita Fronte

Anche il cervello ci fa ingrassare

C

è chi sale sulla bilancia a digiuno, nella speranza di guadagnare qualche etto. Chi lo fa dopo la palestra, per sentirsi un po’ meno in colpa. C’è chi si pesa vestito di tutto punto, per poter attribuire almeno un paio di chili ad abiti e scarpe. E c’è anche chi non si pesa affatto, perché preferisce mentire a se stesso stando di fronte allo specchio. Barare è umano e, soprattutto in vista dell’estate, può farci sentire un po’ più sicuri. Di certo però tutti questi trucchetti non riusciranno a ingannare la fisiologia: il peso forma, infatti, non è solo una questione estetica. Ne va della nostra salute.

TUTTI I DANNI DEL GRASSO Qualche chilo di troppo, in realtà, è accettabile. Diversi studi hanno dimostrato che un leggero sovrappeso può persino allungare la vita, probabilmente perché le riserve energetiche contenute nel grasso aiutano a combattere eventuali malattie. I problemi iniziano quando l’indice di massa corporea – un numero che definisce se il peso è adeguato all’altezza – inizia ad avvicinarsi a 30 (vedi riquadro nelle pagine seguenti). La mortalità, allora, comincia a salire. E più il valore cresce, più i rischi aumentano. Del resto, non c’è da stupirsi: le malattie associate all’obesità sono moltissime, come ha ribadito di recente anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità. «L’obesità ha conseguenze su 98 | Focus

tutto il corpo. Danneggia il cuore, il fegato, i reni, le articolazioni e l’apparato riproduttivo. Favorisce moltissime malattie croniche, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, diversi tumori, incidendo anche sulla salute mentale. Inoltre, se una persona obesa si ammala di Covid il suo rischio di finire in ospedale è triplicato». I motivi per combattere l’eccesso di peso, insomma, sono moltissimi e la questione diventa ancora più urgente se si tiene conto di quanto questa condizione sia diffusa. Nel mondo, 800 milioni di persone hanno un indice di massa corporea che può determinare problemi di salute, e più di un quarto sono bambini. In Italia è obeso circa il 10% della popolazione. UNA MALATTIA DEL CERVELLO A peggiorare le cose c’è poi il fatto che spesso l’obesità non viene riconosciuta, e quindi non si fa nulla per porvi rimedio. Uno studio condotto in Polonia, pubblicato su Scientific Report, ha trovato che il 41,6% di chi ha un indice di massa corporea superiore a 30 pensa di essere soltanto un po’ in sovrappeso e il 2,6% ritiene persino di avere un peso normale. «Il problema è che per molto tempo l’obesità è stata legata quasi esclusivamente allo stile di vita. Questo ha creato uno stigma nei confronti dei malati, che spesso si vergognano e si sentono in colpa», spiega Luca Busetto, presidente della Società Italiana dell’Obesità. Le ricerche condotte negli ultimi anni stanno però modifican-


Shutterstock/Anna Kraynova

IN TILT Nei pazienti obesi sono compromessi i meccanismi che segnalano il senso di sazietà, che fanno capo all’ipotalamo.


Getty Images

Nuovi farmaci permettono di riguadagnare il corretto apporto di calorie. Ma vanno sempre affiancati a diete specifiche e all’attività fisica

CELLULA BRUNA Una cellula del tessuto adiposo bruno. A differenza di quelle del grasso bianco, queste cellule contengono molti mitocondri, gli organuli che, producendo energia, bruciano i grassi.

QUANDO PREOCCUPARSI? I medici utilizzano due parametri per individuare i pazienti obesi:

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L’indice di massa corporea (Imc)

peso in chilogrammi (kg) Imc = -----------------------------------altezza al quadrato (m2)

Per gli adulti, le classi di peso indicate dall’Imc sono: minore di 18,5

sottopeso

da 18,5 a 24,9

normopeso

da 25 a 29,9

sovrappeso

maggiore di 30

obesità

da 30 a 34,9

obesità di tipo 1

35-39,9

obesità di tipo 2

oltre 40

grandi obesi

100 | Focus

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Girovita Le donne con un girovita superiore a 89 cm e gli uomini con un girovita superiore a 102 cm hanno un rischio maggiore di malattie cardiache e diabete

do profondamente questa visione. Appare infatti sempre più chiaro che l’eccesso di peso – che si manifesta quando le calorie introdotte con gli alimenti superano quelle che si consumano con le normali attività – è determinato da un cortocircuito che avviene nel cervello. Come ha spiegato Aaron Cypess, esperto dei National Institutes of Health statunitensi, in un articolo pubblicato da New England Journal of Medicine: «L’obesità non può essere considerata il risultato di una volontà malferma. Si tratta invece di una malattia del sistema nervoso centrale, che si manifesta con l’accumulo di tessuto adiposo». IL RUOLO DEI GENI In questa nuova prospettiva, «l’eccessiva assunzione di cibo è un sintomo, determinato dall’alterazione dei complessi meccanismi che determinano il senso di fame o di sazietà, e che fanno capo all’ipotalamo, una regione situata al centro del cervello, che integra stimoli che provengono dal tessuto adiposo, dal sistema gastrointestinale, e dalla corteccia cerebrale», riprende Busetto. Studi di genetica hanno dimostrato che questa delicata regolazione coinvolge centinaia di geni. «Almeno il 40% del valore dell’indice di massa corporea è determinato geneticamente», spiega l’esperto. «E nella stragrande maggioranza dei casi di obesità, le alterazioni riguardano più geni, anche se alcune forme rare possono essere legate a una singola mutazione».


Grasso bruno perirenale

ACCUMULI DIVERSI Il tessuto adiposo bianco (chiaro nell’immagine) e quello bruno si accumulano in aree diverse del corpo. Il grasso più nocivo è quello bianco che si accumula nell’addome. Il grasso bianco sottocutaneo (su glutei e cosce) è meno pericoloso.

NUOVI FARMACI I risultati più recenti della ricerca stanno modificando (seppur lentamente) il modo con cui i medici affrontano la malattia. Abbandonata l’idea che un cambio nello stile di vita possa risolvere la questione una volta per tutte, l’obiettivo dei nuovi farmaci è quello di ripristinare l’equilibrio perduto, agendo sui meccanismi cerebrali che influiscono sul bilancio energetico: ovvero, sul rapporto fra energie introdotte e consumate. In passato si era tentato di ottenere questo risultato somministrando la leptina, l’“ormone della sazietà” prodotto dal tessuto adiposo, che segnala all’ipotalamo che le riserve sono sufficienti e non è necessario introdurre nuove calorie. «Questa molecola però ha fallito, perché le persone con obesità diventano insensibili alla leptina, proprio come i diabetici fanno con l’insulina», spiega Busetto. Altri medicinali che sopprimono l’appetito sono invece stati ritirati dal mercato, per via degli effetti collaterali. «Oggi però abbiamo a disposizione nuovi farmaci, che agiscono sul sistema nervoso centrale e sono sicuri. La liraglutide è stata la prima molecola di questa nuova generazione approvata anche in Italia. Si tratta di una sostanza che colpisce gli stessi bersagli su cui è attivo il GLP1, un ormone che l’intestino produce subito dopo il pasto, e che induce sazietà. Normalmente il GLP1 è attivo soltanto per pochi minuti, mentre il farmaco resta in circolazione per 24 ore e riesce così a sopprimere la sensazione di fame per tutta la giornata». In modo molto simile agisce anche la semaglutide, che negli stu-

Grasso bianco craniale Grasso bianco facciale Grasso bianco del braccio Grasso bianco pettorale Grasso bianco addominale Grasso bianco gluteo femorale

Adipociti pericardiaci Adipociti addominali Adipociti mesenterici Adipociti perirenali Adipociti delle gonadi

The new england journal of medicine

Grasso bruno cervicale Grasso bruno sopraclavicolare Grasso bruno paravertebrale Grasso bruno ascellare

di clinici è stata capace di ottenere una riduzione significativa del peso nel 70% dei pazienti (contro il 30% della liraglutide, e il 10% di chi segue le diete). Già approvata negli Stati Uniti, dovrebbe arrivare da noi entro l’anno. C’È ANCHE IL GRASSO BUONO Altre strategie si concentrano invece sul grasso bruno, un tessuto adiposo molto diverso dal grasso bianco e che, a differenza di quest’ultimo, ha effetti benefici sulla salute. «Il grasso bruno è attivato dal freddo e, bruciando i grassi, genera calore», spiega Katia Aquilano, direttrice del laboratorio di biochimica della nutrizione dell’Università Tor Vergata di Roma. «Questa attività riduce le concentrazioni di glucosio e di lipidi nel sangue, ma nei pazienti obesi e diabetici il meccanismo si inceppa». In uno studio pubblicato su Cell Metabolism, il gruppo di Katia Aquilano ha scoperto che all’origine di questa disfunzione ci sono alterazioni che riguardano le cellule del sistema immunitario presenti nel tessuto adiposo bruno, che contribuiscono a mantenerlo attivo. In passato altri studi hanno trovato che nei malati il grasso bruno e quello bianco sono infiammati, e gran parte dei danni che l’obesità produce sono legati proprio a questo stato infiammatorio persistente, che danneggia molti organi. «La ricerca si sta muovendo quindi su due fronti», conclude Aquilano, «studiando nuove strategie capaci di ridurre l’infiammazione nel tessuto adiposo, ma anche cercando molecole in grado di riattivare il tessuto grasso bruno». Focus | 101


intervista

NON SENTO RAGIONI Convincere un negazionista è impossibile? A volte basta ascoltarlo, e indurlo a ragionare.

S

ui social, in Tv, anche nelle nostre cerchie di amici, conoscenti e colleghi di lavoro i negazionisti scientifici sono ovunque. E ragionare con loro sembra inutile, visto che le loro argomentazioni sono del tutto irrazionali. Ma ignorarli sarebbe un errore. «Ho partecipato a una Convention internazionale dei sostenitori della Terra piatta, ho parlato di cambiamenti climatici con i minatori della Pennsylvania e di vaccini ai No Vax. Nessun collega scienziato voleva venire con me, ma ci sono andato comunque. E ne è valsa la pena». A parlare così è Lee McIntyre, Research Fellow al Center for Philosophy and History of Scien-

116 | Focus

ce della Boston University, oltre che autore di numerosi saggi sulla scienza e su chi la scienza la rifiuta. McIntyre sarà uno degli ospiti speciali del CICAP Fest 2022, il Festival della scienza e della curiosità realizzato ogni anno dal CICAP, e di cui Focus è media partner, che si svolgerà a Padova dal 3 al 5 giugno (v. riquadro in fondo all’articolo). DIFETTI DI RAGIONAMENTO «Stanno crescendo le ricerche che dimostrano come la confutazione di idee sbagliate sia tutt’altro che futile», spiega McIntyre. «E la strategia più efficace è quella che mette in evidenza i difet-


Il riscaldamento globale? Fluttuazioni climatiche naturali. I vaccini? Non servono, sono solo un business di big pharma. Il Covid? Non esiste, è una normale influenza... Complottismo e negazionismo sono sempre più diffusi, eppure uno studioso spiega che è possibile confrontarsi costruttivamente pure con chi ritiene la Terra piatta.

VEDO ma non ci CREDO ti del ragionamento negazionista. Perché, chi rifiuta la scienza, che si tratti di vaccini, evoluzione, clima o Terra piatta, attinge sempre alle stesse tecniche di ragionamento imperfette». Sono cinque, in particolare, gli errori identificati dai fratelli Hoofnagle, due tra i principali studiosi del negazionismo, per spiegare come ragiona chi rifiuta i fatti e la scienza: 1) raccogliere solo le prove che sembrano confermare le proprie idee e respingere tutte quelle che le confutano; 2) fare ampio affidamento alle teorie del complotto; 3) impegnarsi in ragionamenti illogici; 4) affidarsi a falsi esperti; 5) insistere sul fatto che la scienza debba essere perfetta.

«Per esempio, a chi sostiene che i vaccini non sono perfettamente sicuri, si può rispondere che è irragionevole aspettarsi che i vaccini abbiano una sicurezza del 100%, quando nessun altro farmaco, nemmeno l’aspirina, può dare questo tipo di garanzie», suggerisce McIntyre. «Ora, alcuni negazionisti, come i No Vax o quelli che negano il riscaldamento climatico, potrebbero trovare offensivo l’accostamento con i terrapiattisti, ma la verità è che alla base di queste credenze c’è sempre qualche ideologia. In qualche caso è politica, altre volte è religiosa… Ciò che capita è che quando una persona vede smentita una credenza a cui è affezionata, preferisce rinunciare alla scienza». Focus | 117

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di Massimo Polidoro


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VERSIONI ALTERNATIVE «L’ascesa di Donald Trump ha rappresentato una svolta, non solo per gli Stati Uniti, rispetto alla negazione dei fatti, di qualunque tipo», spiega McIntyre. «Lui e i suoi alleati nei media conservatori e nel Partito Repubblicano hanno sfruttato tipiche tecniche di disinformazione e le hanno applicate alla politica interna per respingere qualunque tesi scomoda rispetto ai propri obiettivi. La quantità di bugie, prima nella campagna elettorale e poi durante la presidenza, è stata così estesa e palese, per chi non fosse accecato dall’ideologia, che quasi i media non riuscivano a tenere il passo, una tattica di disinformazione nota come “l’idrante della menzogna”. E il successo della campagna con cui si è cercato di screditare l’esito delle elezioni presidenziali del 2020 rappresenta un punto di non ritorno, a partire dal quale Trump e i suoi sostenitori hanno solo aumentato la diffusione di falsità e distorsioni». Si è parlato a questo proposito di epoca della post-verità, intendendo non tanto la grande diffusione di menzogne e disinformazione, che da sempre accompagnano il cammino dell’umanità, quanto il tentativo di insinuare “verità alternative” attraverso il controllo della comunicazione. «La post-verità è peggio che mentire», osserva McIntyre. «Mentendo almeno rispetti il tuo pubblico abbastanza da cercare di convincerlo che una cosa falsa è vera. Con la post-verità, non ti interessa davvero se la gente ci crede veramente. Non ti sforzi nemmeno di convincerla. Ma attraverso il controllo politico cerchi di imporre per legge che certe cose false siano credute vere». Esempi di manipolazione della realtà si trovano già nel ven-

tesimo secolo. La politologa Hannah Arendt ricordava nel suo libro Le origini del totalitarismo come le falsità della Germania nazista e dell’Unione Sovietica venivano usate per controllare la popolazione. Secondo Arendt, la sottomissione politica della realtà ha lo scopo di rendere le persone ciniche e indurle così a pensare che sia impossibile conoscere davvero la verità, spingendole ad arrendersi. In questo modo le persone diventano più facili da controllare. «Credo che fosse esattamente questo ciò che Trump stava cercando di fare negli Stati Uniti», commenta McIntyre. «Per questo, non possiamo permetterci di ignorare i negazionisti. Si potranno rinnovare le regole con cui i social media diffondono falsità e si potrà incrementare l’insegnamento dell’alfabetizzazione mediatica. Tutto giusto. Ma il primo passo per vincere la guerra per la verità è accettare il fatto che c’è un attacco in corso. Il secondo è la necessità di impegnarsi in prima persona per contrastare la disinformazione». UNA QUESTIONE DI IDENTITÀ Fino a qualche tempo fa, si riteneva che cercare di smentire una falsa credenza potesse avere come effetto non voluto quello di rafforzare le convinzioni di chi a quella falsità vuole credere. Un fenomeno che due ricercatori dell’Università di Exeter nel Regno Unito chiamarono “effetto backfire”. Tuttavia, nuove ricerche, confermate anche dagli stessi studiosi inglesi, dimostrano che un simile fenomeno è molto più debole di quanto suggerito. Si è visto, in effetti, che le persone cercano informazioni basate sui fatti e, anche quando queste informazioni contrastano con le loro posizioni ideologiche, non sempre le respingono. L’irrigidimento di una persona che crede in qualcosa può verificarsi più facilmente se questa vede messe in discussione le idee che definiscono la sua visione del mondo e, dunque, la sua identità.

Il negazionismo va combattuto, perché fa il gioco di chi vuole assoggettare le masse con false verità 118 | Focus

IN PIAZZA Un negazionista durante una manifestazione contro i vaccini negli Stati Uniti, nel corso della pandemia di Covid-19.


«Se c’è in gioco l’identità di una persona, allora mettere in discussione le sue credenze può significare mettere in discussione l’immagine che questa persona ha di sé stessa. E qui bisogna andarci cauti», avverte McIntyre. «Quando l’identità di una persona è così strettamente legata a certe sue convinzioni, cercare di farle cambiare idea è come cercare di convincere qualcuno a cambiare religione o il partito politico di riferimento. È un’impresa! E dunque occorre essere rispettosi. A volte, il vero motivo per cui le persone abbracciano credenze irrazionali e poi, anche di fronte ai fatti, si rifiutano di abbandonarle risiede nel fatto che ciò le fa sentire parte di un gruppo e le fa stare bene, le fa sentire speciali». Si tratta, dunque, di trovare il modo di contrastare il negazionismo scientifico senza però mettere in discussione l’identità di una persona. E come si fa? Non attaccando le credenze in sé, ma cercando di rendere evidente, in maniera rispettosa, l’illogicità di certe posizioni, in modo che il disincanto possa almeno iniziare da qualche parte. L’ANTARTIDE? È UN MURO DI GHIACCIO Come funziona, dunque, nella pratica la confutazione dei negazionisti? «Quando ho partecipato alla Flat Earth International Conference nel 2018, ho scelto di non dire nulla il primo giorno, anche se è stato difficile tenere la bocca chiusa quando ho sentito dire che l’Antartide sarebbe un muro di ghiaccio che impedisce al mare di defluire dalla Terra», racconta McIntyre. «Il secondo giorno, ero felice di avere aspettato. Sapevo che se avessi offerto prove, avrebbero detto che lo spazio non esisteva e che gli scienziati erano bugiardi. Anche se non ho convinto nessun terrapiattista sul momento, ho imparato come indurli almeno ad ascoltare. Li ho lasciati parlare, poi ho continuato con le domande una volta che il dialogo era in corso. Invece di confutare le argomentazioni, ho chiesto: “Quali prove potrebbero farti cambiare idea?”. Se dicevano che servivano delle “evidenze”, ho chiesto perché le prove esistenti erano insufficienti. Se condividevano una teoria del complotto, chiedevo perché si fidavano delle prove che sostenevano quella teoria. In questo modo, e non limitandomi a elencare fatti e numeri, sono stato in grado di portarli a chiedersi perché non riuscivano a rispondere alle mie domande. È un modo per insinuare almeno il seme del dubbio». SAPER ASCOLTARE L’esperienza e la ricerca dimostrano infatti che non si può convincere chi nega la scienza portando solo argomentazioni scientifiche, dati e numeri, perché non è vero che chi non si fida della scienza sia solo poco informato. Spesso quella che manca è la fiducia. «E la fiducia va costruita, con pazienza, rispetto, empatia e connessioni interpersonali. Poiché ho passato il primo giorno ad ascoltare, anche i negazionisti più convinti alla fine erano interessati a ciò che avevo da dire», racconta McIntyre. «Invece di cambiare argomento e affrontare conversazioni più facili, è meglio impegnarsi in uno scambio rispettoso. Se si dedica più tempo a fare domande che a offrire spiegazioni, è più probabile che le persone prestino attenzione alle spiegazioni che potremo offrire». In quali contesti può valere la pena intraprendere questo tipo di scambi? «Ovunque si possano trovare negazionisti della scienza. Parlatene in fila dal farmacista. Fate volontariato, parlatene alla scuola dei vostri figli », conclude McIntyre. «Oppure, se siete abbastanza ambiziosi, unitevi a me alla prossima Convention sulla Terra piatta».

AL CICAP FEST CON LA SCIENZA DEL FUTURO Quale sarà il ruolo che la scienza e la cultura scientifica avranno nel determinare il futuro, tra aspirazioni utopiche e realtà in corso? Cosa di ciò che un tempo sembrava fantascienza è diventato realtà e cosa, allo stesso modo, di ciò che oggi sembra fantascienza un giorno diventerà realtà? Come ci sta aiutando la scienza e come potrà aiutarci ad affrontare i concreti pericoli che l’umanità e il Pianeta si trovano davanti? Appuntamento a Padova. Di questo e molto altro si parlerà al CICAP Fest 2022 che, dal 3 al 5 giugno, si svolgerà in presenza a Padova e sarà in parte seguibile anche dal sito cicapfest.it e dalle pagine Facebook, Instagram e YouTube della manifestazione. Piero Angela, Simonetta Di Pippo, Sir Michael Marmot, Vicente Vérez Bencomo, Michael E. Mann, Antonella Viola, Telmo Pievani, Guido Barbujani, Valentina Petrini, Silvio Garattini, Marco Malvaldi e Roberta Villa sono solo alcuni degli oltre 100 ospiti che interverranno durante il festival. Sarà un’occasione per riflettere, per approfondire ma anche per divertirsi, come da tradizione al CICAP Fest, grazie a spettacoli, performance, film, laboratori e workshop. Il programma completo è al sito cicapfest.it.

INTERVISTATO Lee McIntyre, Research Fellow al Center for Philosophy and History of Science della Boston University e autore di molti saggi sulla scienza e sui negazionisti della scienza. McIntyre, che è stato intervistato per questo articolo, è anche uno degli ospiti del CICAP Fest di quest’anno.

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Domande Risposte

LA SCIENZA IN PILLOLE

CHECK UP

AMORE E SESSO COS’È LA STANZA DEGLI ORGASMI?

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I SUPERPOTERI LOGORANO IL FISICO?

INSERTO SPECIALE !

TE LO DICE MASSIMO

ECONOMIA QUAL È LO STIPENDIO IDEALE?

Oscar Nilsson

AKG_Images/ Mondadori Portfolio

ARTE E CULTURA ESISTE UNA CANZONE CHE RIDUCE L’ANSIA? UNIVERSO CHE COSA CI FA UN TOMBINO NELLO SPAZIO?

TECNOLOGIA ESISTE LO SCUDO DELL’INVISIBILITÀ? SCIENZA CHE ARIA RESPIRIAMO AL CINEMA? Shutterstock

Shutterstock

LA RUBRICA DI MASSIMO CANNOLETTA, IL CAMPIONE DEI QUIZ TV

STORIA COM’ERA IL VOLTO DI UNA DONNA DI 4MILA ANNI FA? INDICE PAGINE TECNOLOGIA 128 • SCIENZA 130 • AMORE E SESSO 132 • TE LO DICE MASSIMO 134 • STORIA 136 • NATURA 140 • ECONOMIA 142 • SALUTE 144 • SOCIETÀ 148 • ARTE E CULTURA 150 • CIBO 152 • SPORT 154 • UNIVERSO 156 • PSICHE 158 • ANIMALI 162


TECNOLOGIA

ILLUSIONE Un uomo nasconde i pantaloni dietro il “pannello dell’invisibilità”.

ESISTE LO SCUDO DELL’INVISIBILITÀ? SEMBRA FANTASCIENZA MA NON LO È. UN’AZIENDA INGLESE HA GIÀ MESSO SUL MERCATO UN PANNELLO CHE RENDE “INVISIBILE” CHI VI SI TROVA DIETRO.

S

ì, è sarà disponibile a dicembre. La startup londinese Invisibility Shield Co. ha recentemente lanciato su una piattaforma di crowdfunding (Kickstarter) un pannello capace di nascondere efficacemente chi vi si nasconde dietro: il materiale con cui è composto, spiegano i progettisti, presenta cinque strati di lenti di precisione e uno riflettente. Ogni strato reindirizza lateralmente, lontano dall’osservatore, la maggior parte della luce riflessa dall’oggetto nascosto dietro il pannello, facendo invece convergere sull’osservatore la luce proveniente alle sue spalle. PRECEDENTI. La società nordamericana Hyperstealth Biotechnology aveva già creato qualcosa di molto simile mettendo a punto il Quantum Stealth, un materiale in grado “piegare” la luce e di rendere gli oggetti che vi stanno dietro quasi invisibili all’occhio umano. In questo caso, però, il prodotto sarebbe stato costruito solo per uso militare. Federica Campanelli

Qual era l’aereo più grande del mondo? F il maggiore carico utile (250 t). Costruito in un unico esemplare, è stato distrutto durante la battaglia dell’aeroporto Antonov di Hostomel, nei pressi di Kiev, nei primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina. Era stato progettato come aereo da trasporto per il programma spaziale sovietico, per il trasporto del

Shutterstock

ino al febbraio scorso, l’aereo in servizio più grande del mondo era l’Antonov An-225 Mriya (“sogno” in lingua ucraina), un gigantesco aereo da trasporto (nella foto) che vantava numerosi record: la più grande apertura alare (più di 88 m), il maggiore peso massimo al decollo (640 tonnellate),

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lanciatore o dell’intera navetta spaziale Buran, quest’ultima montata sul suo dorso. Ma è poi stato usato per diversi trasporti. Prototipi. In passato sono stati costruiti prototipi di altri aerei con dimensioni eccezionali: dal gigantesco idrovolante Hughes H-4 Hercules degli anni ’40 del secolo scorso (quasi 100 metri di apertura alare), al recente Stratolaunch (con un’apertura di 117 metri), il cui progetto è stato abbandonato dopo un solo volo nel 2019. Ma l’Antonov 225 deteneva il record proprio perché era in servizio operativo. Dopo la sua distruzione, il primato è passato all’Airbus A380-800, l’enorme aereo passeggeri “a due piani” in grado di trasportare fino a 850 passeggeri, con un’apertura alare di quasi 80 metri e un peso massimo al decollo di 575 tonnellate. P.L.


AMORE E SESSO

Shutterstock

A NASO Che il buon sesso faccia bene alla salute si sa. Ed è anche questione di naso.

COSA C’ENTRA IL SESSO CON LO SPRAY NASALE? AVERE IL NASO CHIUSO NON È PIACEVOLE. ORA UN TEAM DI SCIENZIATI HA CERCATO (E ANCHE TROVATO) UN NESSO FRA IL FLUSSO NASALE E L’ORGASMO.

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n orgasmo libera il naso congestionato, meglio di quanto possano fare gli appositi spray. Lo ha scoperto un team di scienziati tedeschi e britannici che ha coinvolto in una insolita ricerca 18 coppie eterosessuali chiedendo loro di avere rapporti sessuali (con orgasmo), e il giorno dopo di utilizzare uno spray nasale decongestionante. Il flusso nasale dei soggetti è stato misurato prima del sesso, subito dopo l’orgasmo e durante le tre ore successive. Attraverso un questionario, i ricercatori hanno determinato quali dei partecipanti avessero avuto ostruzioni nasali preesistenti nell’ultimo mese, mentre le funzioni nasali durante l’esperimento sono state valutate sia soggettivamente da parte dei partecipanti sia oggettiva132 | Focus

mente, con un dispositivo portatile per misurare il flusso d’aria nel naso. DOPO L’ORGASMO. I risultati hanno mostrato un significativo miglioramento del flusso nasale subito dopo l’orga-

smo, in misura simile a quello ottenuto con lo spray decongestionante il giorno successivo. I benefici sono però durati per appena un’ora dopo il rapporto sessuale: gli studiosi, giustamente insigniti del premio IgNobel per la medicina grazie alla loro ricerca, hanno confermato che l’efficacia nel tempo degli spray è indiscutibilmente maggiore, ma il loro utilizzo è di certo molto meno divertente di quanto sia un rapporto sessuale. Roberto Mammì

Se una donna fa sesso occasionale ha poca autostima? N

o, ma si pensa di sì per via di uno stereotipo sessista molto diffuso sia tra gli uomini sia tra le donne. Lo prova uno studio dell’Oklahoma State University, i cui partecipanti hanno giudicato la personalità di ipotetici individui (uomini, donne o di genere non specificato) in base a poche informazioni: alcuni avevano rapporti occasionali, altri facevano sesso in una relazione stabile, altri ancora erano presentati senza


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Le coppie che ridono durano di più?

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ì. Ridere insieme è una componente fondamentale della vita di coppia, forse la più importante. Per giungere a questa conclusione, gli psicologi dell’Università del Kansas hanno confrontato i risultati di ben 39 studi incentrati su ogni aspetto della questione, per un totale di oltre 150.000 persone coinvolte. Giocare. La chiave del successo risiede nello sviluppare i cosiddetti “inside jokes”, ossia quegli scherzi o quelle battutine complici che spesso si capiscono solo all’interno della coppia. In breve, occorre trovare un proprio humor; anche se visto dall’esterno può apparire sciocco, questo funziona infatti da collante e testimonia, a sé stessi e agli altri, un tipo di rapporto esclusivo, innalzandone benessere e durata. Occhio però a non scadere nella malizia o nell’aggressività e a non tramutare gli scherzi in frecciatine. Nascondersi dietro a una battuta per criticare o sminuire l’altro porterebbe a un effetto diametralmente opposto, logorando la relazione di coppia. S.V.

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Perché le rose rosse significano amore? Le ragioni affondano nella mitologia greca. Secondo la leggenda, infatti, la dea dell’amore, Afrodite, si era perdutamente innamorata di un bellissimo giovane di nome Adone, e quando questi morì si sarebbe ferita con dei rovi mentre cercava di soccorrerlo correndo verso di lui. Dal suo sangue avrebbero avuto origine le prime rose rosse. Usanza recente. Miti a parte, fu solo nell’Inghilterra del XIX secolo che la rosa scarlatta si diffuse come il più classico dei regali romantici. In quel periodo, infatti, si sviluppò l’usanza di attribuire significati simbolici alle diverse varietà di fiori, e la rosa rossa fu accostata alla passione amorosa per via del suo colore acceso, che ricordava una costosa tintura. La popolarità delle rose fu però dovuta anche a un altro motivo, molto più pratico: oltre a essere particolarmente appariscenti, sono fiori molto resistenti e possono reggere senza difficoltà il trasporto, conservandosi per diversi giorni. M.M.

Cos’è la stanza degli orgasmi? S

i chiama Orgasmatron Redux e a vederla sembrerebbe una semplice cabina di legno. In realtà, a detta della sua ideatrice, l’artista americana Norma Jeane (pseudonimo ispirato all’attrice Marilyn Monroe), basterebbe trascorrere 15 minuti al suo interno per sperimentare una forte eccitazione e raggiungere l’orgasmo. Tutto calcolato. Questo sarebbe possibile grazie alla combinazione di diversi fattori, visivi, uditivi, tattili e olfattivi, ben dosati: la camera è infatti illuminata da una luce rossa con una frequenza ideale per stimolare il sistema endocrino, e le sue pareti interne sono rivestite da morbidi strati di lana di pecora e lana d’acciaio che “avvolgono” il fruitore in un caldo abbraccio. Infine, un impianto audio trasmette un mix di suoni a bassa frequenza calibrati per indurre l’abbandono all’erotismo, mentre un diffusore rilascia nell’aria un complesso di feromoni maschili e femminili (androstenolo, androstenone e copuline). F.C.

riferimenti alla loro vita sessuale. Alle donne (non agli uomini) che avevano avventure di una notte è stata attribuita minor autostima. In un altro studio si è chiesto di stimare la probabilità che un uomo o una donna che aveva fatto sesso occasionale fosse: a) uno/a studente/essa; b) uno/a studente/ essa con bassa autostima. La maggioranza ha risposto “b)” se il soggetto da valutare era una donna, nonostante fosse l’ipotesi statisticamente meno probabile. Si tratta dunque di uno stereotipo infondato ma così radicato da resistere a prove contrarie: le donne che avevano avventure, anche se descritte come soddisfatte, erano ritenute più insicure di quelle con relazioni monogame ma inappagate. M.Z.

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ECONOMIA

Che cos’è l’effetto Amazon? L

Che cos’è la stagflazione? È quando si verifica contemporaneamente un periodo di recessione e di inflazione, cioè calo dell’attività economica unito all’aumento dei prezzi. Un mix letale, che secondo alcuni economisti potremmo sperimentare presto nel mondo a causa di una serie di fattori. L’invasione russa dell’Ucraina ha infatti portato ad aumento repentino dei prezzi delle materie prime, sia quelle energetiche sia quelle alimentari. Salgono i prezzi di gas e petrolio, dei quali la Russia è uno dei principali produttori al mondo. E aumentano anche quelli del cibo, dato che l’Ucraina è un grande fornitore globale di grano, mais, olio di girasole e altre materie prime agricole. Questione di Pil. Se i prezzi aumentassero ma parallelamente crescesse anche il Pil, tutto sommato il problema sarebbe contenuto, perché i consumatori avrebbero mediamente più denaro in tasca per far fronte ai rincari. Il dilemma è che la guerra in corso sta facendo rallentare anche il Pil mondiale. Ecco perché si teme la stagflazione: un fenomeno che l’Italia ha conosciuto nel biennio 1974-1975, come effetto dell’allora crisi petrolifera. S.V.

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a smania per cui vogliamo subito tutto quello che compriamo online. Abbiamo iniziato ad abituarci alle consegne velocissime quando nel 2005 è nato Amazon Prime, poi dal 2017 è entrato nel settore supermercati e ha iniziato a recapitare la spesa il giorno stesso. Risultato, oggi i negozi online non si sfidano più tanto sui prezzi quanto sulla consegna iperrapida: uno studio dell’Università di Torino ha dimostrato che la propensione all’acquisto cala addirittura del 40% se occorrono più di due giorni per la consegna. Aspettative. Stiamo diventando tutti incapaci di controllare i nostri impulsi? No, perché a meno di avere un problema di shopping compulsivo l’effetto Amazon non sembra correlato a un maggior desiderio di gratificazione istantanea, anzi: sapendo di poter restituire gli oggetti ordinati sul Web siamo anche meno coinvolti nell’acquisto. Amazon Prime, nato per invogliare agli acquisti online quando negli Stati Uniti lo faceva meno della metà della popolazione, non ci sta quindi rendendo persone incapaci di aspettare ma solo clienti più esigenti, perché ha aumentato le nostre aspettative sul servizio. E.M.

Quanti avvertono di un errore nel conto del ristorante? P

iù della metà delle persone non segnala un errore a proprio favore e se ne va senza dire nulla. La percentuale di imbroglioni è stata calcolata da ricercatori del Tel-Hai College (Israele) chiedendo a 278 persone di mangiare da sole in un ristorante e di ordinare due piatti. Alla fine del pasto, i partecipanti si sono visti presentare un conto in cui uno dei due cibi consumati non era conteggiato. Solo il 39% lo ha subito comunicato e in questo le donne sono risultate il 16% più oneste. Finti tonti. Si è visto che l’errore viene segnalato due volte più spesso se il cibo omesso è il più caro. Quindi, vale il principio “fregare sì ma non troppo”: è come se le persone potessero tollerare in se stesse un certo livello di disonestà, superato il quale scattano i sensi di colpa. Poi, conta il metodo di pagamento. Infatti, chi salda con carta di credito ha il 20% di probabilità in più di ammettere l’errore rispetto a chi sceglie i contanti, forse perché, digitando l’importo sul pos, l’addetto al conto potrebbe accorgersi dell’imprecisione rendendo imbarazzante il tentativo di farla franca. M.Z.


Perché non possiamo ancora fare a meno dei contanti? I n alcune circostanze le transazioni digitali non sono ancora praticabili. La pandemia ha contribuito ad accelerare il passaggio a un’economia senza contanti, ma in molti Paesi esistono ancora ostacoli importanti da superare. Ad esempio, non tutte le persone hanno accesso a un conto in banca così come a un telefono cellulare, anche in nazioni che non possono essere considerate economicamente arretrate. Uno

studio sul benessere delle famiglie del Consiglio della Federal Reserve (Fed), la banca centrale Usa, ha rivelato che nel 2020 un americano su 5 non disponeva di un account bancario o sottoutilizzava i servizi finanziari a disposizione, preferendo metodi più economici basati sull’utilizzo di contante. Svantaggiati. Secondo l’analisi della Fed, in questa fascia rientrano gli individui economicamente e socialmente più deboli: poveri, anziani e un

gran numero di persone di colore. Per loro, il passaggio all’assenza di contanti ha aumentato l’esclusione dalla vita sociale con la creazione di ulteriori barriere. Ad esempio, secondo il portale inglese Which?, che promuove la scelta informata dei consumatori nell’acquisto di beni e servizi, nel pieno della pandemia di Covid-19, fra marzo e luglio 2020, nel Regno Unito a una persona su tre è stato rifiutato il pagamento nei negozi con denaro contante. R.M.

QUAL È LO STIPENDIO IDEALE?

QUEL CHE SERVE Fare la spesa, pagare il mutuo, andare in vacanza: si vorrebbe fare tutto senza ansie.

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nche se tutti noi vorremmo guadagnare il più possibile, lo stipendio perfetto si aggirerebbe intorno ai 61mila euro l’anno. A sostenerlo è una ricerca della Purdue University (Usa), che ha svolto un sondaggio sul tema coinvolgendo più di un milione di lavoratori di ben 164 nazioni del mondo. Nel dettaglio, il range per raggiungere un soddisfacente “equilibrio emozionale” si collocava tra i 49mila e i 61.200 euro, mentre quando superava la soglia dei 75mila il benessere emotivo calava, facendo largo a preoccupazioni e stress. Lo studio in questione era però basato su stipendi individuali, escludendo le famiglie. FELICITÀ E DENARO. I ricercatori della Purdue University non sono i soli ad aver studiato la relazione tra felicità e stipendi. Nel 2020, la banca britannica Raisin ha calcolato infatti come lo stipendio medio nei venti Paesi mondiali con il più alto indice di felicità sia di 70mila euro l’anno. Nella classifica l’Italia era all’ultimo posto, con una media di 30mila euro annuali. Massimo Manzo

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QUANDO SONO TROPPI, COSÌ COME QUANDO SONO TROPPO POCHI, I SOLDI CREANO PIÙ STRESS CHE FELICITÀ.


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