Focus 357 - Luglio 2022

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SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO 357

28 GIUGNO 2022 LUGLIO 2022 € 4,90 IN ITALIA

1992-2022 TRENT'ANNI DI FOCUS GUARDANDO AVANTI IN QUESTO NUMERO.

Mensile: AUT 10,00 € / BE 9,60 € / F 9,00 € / D 11,70 € / LUX 9,40 € / Côte d’Azur 9,10 € / PTE CONT. 8,70 € / E 8,70 € / CH 10,90 Chf / CH CT 10,70 Chf / USA $ 13,80. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

LE TERAPIE GENICHE PER BATTERE I TUMORI CHIAMATE CAR-T

QUELLO DI SPOSTARSI ED ESPLORARE È UN ISTINTO UMANO INNATO, MA OGNUNO DI NOI LO FA A MODO SUO. SCOPRI A QUALE CATEGORIA APPARTIENI

TIPI DA

VIAGGIO

EVOLUZIONE LA FORZA DI NOI SAPIENS? ESSERE CURIOSI E SOCIALI

GUERRE COM’È FATTO UN RIFUGIO A PROVA DI ATOMICA

TEST SEI UN BUON AMICO? METTITI ALLA PROVA NUMERO DOPPIO CON

DOMANDE&RISPOSTE


357 LUGLIO 2022

www.focus.it

Scoprire e capire il mondo PRISMA

10 Macrobellezza 12 L’intelligenza della birra 14 Facciamo spazio 17 L’estate in numeri 18 Prisma sonoro 22 Il segreto del flirt perfetto 26 Viaggio tra le molecole

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Mutazioni del Dna ed effetti quantistici

Perché quando siamo stressati si vede

dossier Sapiens 36 HOMO SOCIAL

Perché i Sapiens hanno avuto la meglio e sono rimasti l’unica specie di Homo sulla Terra? Grazie alla loro socialità.

42 HOMO BELLICUS

Se essere più collaborativi e socievoli ci ha reso migliori, perché esistono ancora le guerre? I nostri geni (e la cultura) ci spingono in direzioni opposte: altruisti con chi ci assomiglia, egoisti con gli altri.

30 PERCHÉ VIAGGIAMO? copertina

Ci spostiamo da sempre con gli scopi più diversi, ma solo da poco lo facciamo tutti e anche per divertirci. A modo nostro.

48 STAR TRACK 2 iniziative

MULTIMEDIA

Scopri video, audio, timelapse e tanti altri contenuti.

Focus ha seguito il corso di Design Spaziale del Politecnico di Milano. I progetti di questa seconda puntata riguardano la disabilità nello spazio.

52 IL CIBO GIUSTO PER L’ESTATE il gusto del sapere

Una guida ragionata alla frutta e alla verdura di stagione: gli alimenti da consumare in questo periodo, con benefici per la salute e per l’ambiente.

In copertina: Foto portante: Shutterstock; Di fianco dall’alto: Spl/Agf; Reuters/Contrasto; Getty Images.

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D&R Speciale 122 ANIMALI 126 TECNOLOGIA 128 SCIENZA 130 AMORE E SESSO 132 STORIA 136 TE LO DICE...

138 NATURA 140 ECONOMIA 142 SALUTE 148 SOCIETÀ 150 ARTE E CULTURA 152 CIBO

154 SPORT 158 UNIVERSO 160 PSICHE

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54 BUNKER DOLCE BUNKER tecnologia

Le minacce russe riaprono la discussione sulle guerre nucleari. Ed è partita la corsa alla realizzazione di rifugi antiatomici, con l’esempio di Svizzera e Usa.

Una piccola tartaruga nel Mediterraneo

60 VIVIDE E VEGETE botanica

In un libro, un’illustratrice e una biologa ci guidano alla scoperta del mondo delle piante, lungo un albero evolutivo di 3 miliardi di anni.

TRAGUARDI DELLE CURE 69 IGENETICHE Focus Next 30

Per mettere a punto le terapie basate sul Dna ci è voluto più tempo di quanto si pensasse. Ma la rivoluzione è già realtà.

78 MAL MEDITERRANEO ambiente

Il nostro mare è un oceano in miniatura, ricco di biodiversità. Ma è sotto assedio, tra veleni, pesca eccessiva, turismo.

84 SE SCOMPARISSIMO DALLA TERRA... Focus scenari

... animali e vegetali dominerebbero un mondo “quasi” nuovo. La natura riprenderebbe piede. Ma le nostre tracce resterebbero a lungo.

90 BENVENUTI NEL MONDO DEGLI NFT

108 L’UNIVERSO HA UN DESTINO? scienza

O comanda il caso? Da decenni i fisici si cimentano con tali dilemmi. Ne parliamo con il Nobel Gerard ’t Hooft, autore dell’ipotesi del “superdeterminismo”.

114 WEB WAR: LA GUERRA INFORMATICA geopolitica

Dalla propaganda all’inganno, dalle operazioni di influenza alle comunicazioni strategiche. Ecco come si gioca la guerra dell’informazione nel Web.

tecnologia

Sono certificati digitali (a volte con prezzi da capogiro) che attestano la proprietà di beni nel metaverso. Ma vanno maneggiati con attenzione.

94 ANCHE GLI ANIMALI SI DROGANO ambiente

Uccelli ubriachi in volo, scimmie ebbre, delfini sotto supefacenti. Anche in natura si consumano alcol e sostanze dagli effetti inebrianti (e a volte dannosi).

100 COME FUNZIONA L’AMICIZIA comportamento

Gli amici non sono tutti uguali. Il rapporto con loro dipende dalla personalità, dal sesso e dal tempo che si passa insieme. Con un test: che tipo di amici hai?

6 | Focus

RUBRICHE

8 L’oblò 106 Tipi italiani 165 MyFocus 170 Cartellone 175 Giochi

Ci trovi anche su:


NFT

tecnologia

Lorem Benvenuti nel mondo degli dplor Sono certificati digitali - a volte con prezzi da capogiro - che attestano la proprietà di opere d’arte o altri beni nel metaverso. Ma vanno maneggiati con attenzione. di Marco Cobianchi

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NON FUNGIBILI, CIOÈ UNICI Per capire di che cosa si tratti, è utile partire dai bitcoin, la “moneta invisibile” anch’essa di moda negli ultimi anni (v. Focus n° 355). I bitcoin sono indistinguibili tra loro e possono essere prodotti in quantità potenzial-

DIRITTI CONTROVERSI Il parallelismo con le opere d’arte non è casuale, perché il principale ambito di applicazione (per ora) degli Nft riguarda proprio l’arte. È vero, cioè, che La Gioconda non è replicabile nel mondo fisico; ma si può trasformare l’immagine della Gioconda in un Nft e anche quello non è replicabile. Ovviamente della Gioconda si possono fare mille riproduzioni calibrando la luce, l’angolazione ecc. Ma se un poster che ritrae il quadro in un certo modo e in una certa posizione è stampabile all’infinito, di Nft che ritrae in quel modo

A MILANO Garden, di Amir Zand, opera digitale esposta recentemente al Museo della Permanente di Milano.

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courtesy of DART Dynamic Art Museum

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er gli appassionati di Twitter, il 21 marzo 2006 è stata una data importante. È stato il giorno in cui è stato lanciato il primo tweet della storia. Oggi quel messaggio (che riportava la frase “just setting up my twttr”, del fondatore Jack Dorsey) ha un motivo in più di interesse: nel 2021, in occasione dei primi 15 anni di vita del social network, è stato trasformato in un “bene digitale” – un Nft – e venduto all’asta. Lo ha comprato l’amministratore delegato di Bridge Oracle, Sina Estavi, per 2,9 milioni di dollari, evidenziando una tendenza degli ultimi anni, cioè l’uso sempre più diffuso dei cosiddetti “Non Fungible Token”, o Nft.

mente infinita. Gli Nft, al contrario, sono unici. Anche La Gioconda di Leonardo non è replicabile, così come non lo sono L’urlo di Munch e il David di Michelangelo. Ed è questo il significato di “Non Fungible”: qualcosa di non replicabile. Vale per le opere digitali che replicano oggetti reali e vale per gli oggetti o le opere d’arte native digitali. Per Token si intende invece un insieme di informazioni che conferiscono il diritto di proprietà a un determinato soggetto: se ho un Nft, insomma, è mio e basta.


PRO 1

Gli Nft possono sostituire certificati digitali, QR code, documenti finanziari e monete.

A FIRENZE Angel 1, opera di Anyma & Innellea. Fa parte della mostra “Let’s Get Digital!”, fino al 31 luglio a Palazzo Strozzi, a Firenze.

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Possono essere usati anche per rappresentare un brevetto di invenzione digitale.

3

Sono la base della creator economy, ossia dell’economia di tutti i creatori digitali come influencer o videomaker.

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Sono “democratici”: chiunque può creare e mettere in vendita i propri oggetti virtuali.

CONTRO 1

Non esiste al momento una tassazione univoca, nonostante siano un bene senza frontiere come i Bitcoin.

2

L’esplosione di un mercato fino a qualche anno fa inesistente preoccupa alcuni analisti che parlano di una vera e propria bolla.

3

Per il sistema blockchain è richiesta un’elevata potenza di calcolo e quindi un elevato consumo di energia.

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Vivendo su un mercato speculativo come quello delle criptovalute, gli Nft sono soggetti a forti oscillazioni di prezzo.

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Courtesy the artists and private collections

Il valore degli Nft è soggetto a forti oscillazioni: a un picco di prezzi stratosferici è seguito un periodo di ribassi il quadro di Leonardo ne esiste uno solo. In questo modo, gli Nft hanno dato vita a un mondo ancora in gran parte inesplorato, nel quale gli artisti possono cimentarsi a creare opere digitali uniche e certificate. Sembra tutto semplice, ma non lo è affatto: ne sanno qualcosa agli Uffizi che si sono visti bloccare dal ministero un contratto con la società Cinello per la trasformazione in Nft dei suoi capolavori. Come mai? Perché nessuno è riuscito a rispondere a questa domanda: se questi Nft possono essere esposti, che fine fanno i diritti degli Uffizi su quelle opere? ALTI E BASSI L’identità dell’autore di un Nft è certa e verificabile, perché condivisa nel registro digitale della blockchain, lo stesso che regge l’intero business delle crip-

tovalute (v. Focus n. 355). Ricordiamo che la blockchain è una struttura informatica che si basa sulla condivisione e l’immutabilità dei dati: un sistema di computer collegati tra loro che certificano codici informatici. Per esempio il già citato primo tweet della storia altro non è che una stringa di numeri in linguaggio binario. Se si volesse dar vita a un Nft, non si dovrebbe far altro che comprimere la sequenza numerica in una più corta, seguendo un processo detto hashing, e memorizzarla su una blockchain. Da lì in avanti ogni passaggio da un computer a un altro dell’hash (il file compresso) verrà tracciato e si potrà ripercorrere la sua storia fino alla sua creazione. Quindi gli Nft si creano e si vendono. E si possono comprare come forma di investimento esattamente come si com-


CHI HA I DIRITTI? Il Tondo Doni di Michelangelo, una delle opere degli Uffizi trasformate in Nft da una società privata.

una fede calcistica. E il parallelismo con lo sport non è casuale. Una ricerca di Morning Consult ha rilevato che circa un terzo dei fan di eSport è interessato a collezionare Nft e, se consideriamo che il mercato degli eSport vale oltre 200 miliardi di dollari, si capisce il potenzia­ le di crescita dei gadget con cui vestire i propri avatar con materiale digitale di cui si diviene a tutti gli effetti proprietari. Squadre come Juventus, Inter, Manche­ ster United e Real Madrid organizzano vere e proprie competizioni tra gamer (interamente brandizzati) che si sfidano come se si stessero schierando formazio­ ni di giocatori reali.

PERICOLO TRUFFE Il sistema degli Nft sconta però anche diversi problemi; primo tra tutti le possi­ bili truffe. Nell’ultimo trimestre del 2021, negli Stati Uniti i fondi ricevuti il­ lecitamente tramite truffe basate sulla blockchain ammontavano a 1,4 milioni di dollari. La truffa più popolare consiste in questo: alcuni “artisti” lanciano sul Web il proprio progetto di opere digitali e chiedono agli utenti di finanziarne l’av­ vio promettendo enormi guadagni futuri basati su Nft da produrre e da vendere. Poi però il sito scompare, e con esso an­ che i soldi dei malcapitati.

QUALCHE NUMERO, PER FARSI UN’IDEA

40 miliardi di dollari. Nel 2021 il volume di vendite di Nft è stato di 24,9 miliardi di dollari, era di 94,9 milioni nel 2020. L’artista anonimo Pak ha venduto 250mila Nft per 91,8 milioni di dollari. La creazione di un Nft può costare da 1 a 1.000 dollari a seconda della blockchain. Nel 2021 sono stati certificati 360mila proprietari di Nft. Il meme “Doge” è stato venduto a 4 milioni di dollari. Nel 2021 il mercato degli Nft valeva

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Bloomberg/Getty Images

BRAND E SPORT La possibilità di certificare la proprietà delle opere digitali ha aperto nuove op­ portunità, fino a qualche anno fa impen­ sabili, anche per tutti i creator digitali, cioè per quelle figure professionali che vivono di contenuti digitali, come video­ maker e tiktoker. Per loro, la possibilità di certificare la paternità di un jingle, di un oggetto o di una frase che li hanno resi famosi è un’occasione preziosa per poi venderne la proprietà a chi è disposto a comprarla, generalmente i fan. Anche le multinazionali non si sono fatte sfuggire l’occasione: molte marche, come Pringles, TikTok, Louis Vuitton o Gucci, hanno fatto produrre migliaia e migliaia di Nft da artisti allo scopo di creare gadget digitali o far vivere nuove esperienze agli utenti. Ma per quale ra­ gione un consumatore di Pepsi dovrebbe detenere un Nft del suo brand preferito? Per lo stesso motivo per cui un tifoso compra la maglietta della sua squadra: per testimoniare un’appartenenza e

Mondadori Portfolio/Archivio Quattrone/Antonio Quattrone

pra un dipinto del Settecento o un vaso greco. Ma se per i manufatti artistici ci sono gli antiquari, per gli Nft ci sono le piattaforme dove si paga con le cripto­ valute. La più usata è NiftyGateway, ma famose sono anche MarkersPlace, Su­ perRare, Coinbase (che ha una sezione apposita dedicata agli Nft) e OpenSea. Su quest’ultima, nel 2021 il volume di scambi di “oggetti digitali” è ammon­ tato a ben 6,5 miliardi di dollari. Cer­ to, il valore stesso delle criptovalute è estremamente fluttuante, con alti e bassi molto pronunciati (nell’aprile di quest’anno, l’Nft del primo tweet è sta­ to rimesso all’asta e ha ricevuto offerte per appena poche migliaia di euro), ma una cifra di questa entità resta sorpren­ dentemente alta.


ambiente

Anche gli animali nel loro piccolo si drogano Uccelli ubriachi in volo, scimmie ebbre, delfini sotto stupefacenti... Anche in natura si consumano alcol e sostanze dagli effetti inebrianti (e a volte dannosi). di Marco Consoli

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Getty Images

STORDITO Beccofrusone dei cedri, in California: in alcuni casi, questi uccelli si sono “ubriacati” mangiando frutti fermentati.

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Shutterstock

T

ra il 2005 e il 2007 negli Stati Uniti sono stati registrati diversi casi di “incidenti” di volo che hanno coinvolto gruppi di beccofrusoni dei cedri. Questi uccelli americani sono morti dopo aver sbattuto contro finestre, staccionate o plexiglass. Evenienza piuttosto strana, perché questi animali sono perfettamente in grado di evitare tali ostacoli. I ricercatori del California Animal Health and Food Safety Laboratory System di San Bernardino, analizzando i corpi, hanno scoperto che gran parte degli esemplari aveva una concentrazione di alcol nel sangue pari allo 0,1% (il limite per guidare negli Usa è di 0,08%) e alcuni avevano addirittura il fegato spappolato. L’esame ha accertato che molti avevano mangiato grandi quantità di frutti dell’albero del pepe brasiliano troppo maturi: l’alcol prodotto dalla fermentazione di quei frutti aveva fatto ubriacare gli uccelli. E volare sbronzi, si sa, è pericoloso... A raccontare la ricerca è il libro Drunk Flies and Stoned Dolphins di Oné R. Pagán (BenBella B ­ ooks, in inglese), che parla appunto di mosche ubriache e delfini “fatti”, ovvero del rapporto degli animali con droghe e alcol. Cominciamo proprio dai delfini. “Fatti” perché sono stati visti gruppi di delfini passarsi un velenosissimo pesce palla. È stato ipotizzato che i cetacei apprezzino un effetto di intorpidimento dato dalla tossina secreta da questi pesci (la tetrodotossina, mortale anche a dosi bassissime): dopo il “gioco”, i delfini sono stati visti immobili a pelo d’acqua. Ma la scienza non ha ancora certezze su questo meccanismo: non è facile infatti definire gli effetti psicotropi di una sostanza su un essere vivente che non può descriverli. Per alcuni ricercatori, in realtà, i mammiferi marini semplicemente sperimentano le conseguenze (restare un po’ paralizzati e rimanere in superficie per respirare) di aver provato a dare fastidio a un pesciolino così letale. Più facile osservare l’attrazione esercitata da una sostanza chimica su mammiferi che vivono con noi: i gatti, che si strusciano, leccano e a volte masticano la cosiddetta erba gatta (Nepeta cataria). Possono restare eccitati, vocalizzare e rotolarsi, poi perdono interesse. A scatenare tale reazione è il nepetalattone, un composto vegetale che è simile ai feromoni prodotti dai gatti: circa due terzi dei felini domestici mostrano una risposta all’erba (dipende dai geni). E altri grandi felidi, come le tigri, i leopardi o le linci, ne sono attratti. A volte gli animali reagiscono a sostanze dagli effetti ben noti all’uomo: in Tasmania sono

Shutterstock

Alamy/Ipa

MMM, BIRRA Un po’ come Homer Simpson, il macaco cinomolgo a sinistra, in Thailandia, sembra avere un’attrazione per la birra... Sotto, delfini con un pesce palla: si è ipotizzato che la tossina del pesce dia loro uno stordimento. Più in basso, micio con erba gatta: contiene una sostanza simile ai feromoni dei felini e attrae la maggior parte di loro.

Cavalli, mucche, pecore sviluppano dipendenza da alcune piante stati osservati wallaby, marsupiali simili ai canguri, entrare in campi di papavero da oppio, di varietà coltivate legalmente per l’industria farmaceutica (dal Papaver somniferum si ricavano sostanze come la morfina), e mostrare reazioni come saltare in circolo e poi cadere a terra. Invece nell’Artico le renne cercano e mangiano ovoli malefici (Amanita muscaria): dopo avere consumato questi funghi dalle proprietà allucinogene, iniziano a muoversi barcollando e scuotono la testa. Tralasciamo battute su quale sia la vera origine delle renne volanti di Babbo Natale... PASCOLI STUPEFACENTI La necessità di sfamarsi porta poi alcuni erbivori a mangiare vegetali che producono effetti pericolosi. Per esempio cavalli, bovini e ovini mangiano piante leguminose selvatiche appartenenti ai generi Astragalus e Oxytropis. Un alcaloide in esse contenuto, la swainsonina, produce una condizione chiamata locoismo (dallo spagnolo loco, matto): una tossicodipendenza


A volte, sono stati gli scienziati a sperimentare varie sostanze sugli animali, per capire quali sono i relativi effetti psicotropi e le eventuali relazioni evolutive con l’uomo. Gül Dölen, della Johns Hopkins University (Usa), ha per esempio provato a somministrare ecstasy ai polpi. Vedendo che i cefalopodi, solitamente solitari e anche ostili con i propri simili, sotto ecstasy mostravano invece la tendenza ad “abbracciare” con tutti i tentacoli un altro esemplare.

Esperimenti fatti dal farmacologo svizzero Peter Witt dagli anni ’40, poi riprodotti in seguito, hanno verificato che i ragni a cui vengono somministrate caffeina, amfetamina, Lsd, Thc e altre droghe subiscono effetti sul disegno delle ragnatele. In altri studi si è verificato che le planarie, organismi simili a vermi che vivono in fondo agli stagni, quando assumono cocaina o altre droghe poi soffrono di sintomi di astinenza associabili a quelli degli umani.

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POLPI SOCIEVOLI E RAGNI CONFUSI

Sopra: Peter Witt somministra droga a un ragno; sotto, gli effetti di diverse sostanze sulle ragnatele.

Mondadori Portfolio

L’IPOTESI DELLA SCIMMIA UBRIACA C’è poi una sostanza che gli uomini producono da tempo nei modi più disparati: l’alcol. Anche gli altri animali lo consumano: per esempio alcuni primati, benché alla base ci possa essere non la capacità inebriante dell’alcol, ma il suo valore nutritivo. Uno studio, guidato da Christina Campbell della California State University a Northridge, ha visto che le scimmie ragno di Geoffroy a Panama preferiscono frutti che contengono tra l’1% e il 2% di etanolo: un prodotto della fermentazione a opera dei lieviti, che consumano gli zuccheri del frutto maturo. I frutti ricchi di alcol hanno più calorie, quindi danno più energia alle scimmie, che probabilmente si saziano prima che i livelli di alcol nel loro corpo le rendano ubriache. Lo studio sembra però confermare la cosiddetta ipotesi della “scimmia ubriaca” del biologo Robert Dudley: il gusto di noi umani per l’alcol deriverebbe dagli antenati primati, per cui l’odore di alcol era indice di frutta più ricca di energia. Del resto, gli aneddoti su alcol e primati abbondano: i cercopitechi verdi, portati dall’Africa ai Caraibi, hanno per esempio lì scoperto il gusto dell’alcol prodotto nella fermentazione della canna da zucchero. E gli studi hanno visto che tra due bevande zuccherate, senza o con alcol, preferiscono la seconda. Gli elefanti africani sono appassionati dei frutti fermentati della marula, ricchi di etanolo. Ma gli aneddoti di pachidermi che si comportano da ubriachi dopo averli mangiati non sembrano reggere alla verifica scientifica: Steve Morris, David Humphreys e Dan Reynolds dell’Università di Bristol (Uk) hanno calcolato che un animale di quella taglia dovrebbe mangiare una quantità pazzesca di frutti per sentire gli effetti dell’alcol. Forse, dicono, gli elefanti appaiono brilli a causa di un’altra sostanza: la tossina delle larve di coleottero che vivono nella corteccia della pianta, mangiata dagli elefanti. Il moscerino della frutta va invece proprio in cerca della frutta marcia più ricca di etanolo. E ha sviluppato una grande capacità di metabolizzare e tollerare l’alcol. Alcune piante vengono mangiate poi per i loro effetti curativi: anni fa il primatologo Richard Wrangham e la biochimica Eloy Rodriguez hanno dimostrato come gli scimpanzé mangiavano alcuni vegetali (dal sapore cattivo) quando avevano un’infezione parassitaria. E i bombi, hanno visto ricercatori britannici, si curano dall’infezione del parassita Crithidia bombi sfruttando gli effetti antiparassitari della nicotina contenuta nel polline di alcuni fiori.

Peter Witt

per cui gli animali che se ne nutrono a lungo sviluppano una malattia causata dalla sostanza, arrivando anche all’infarto, e possono rifiutare altro cibo cercando ossessivamente quelle piante.

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Domande Risposte

LA SCIENZA IN PILLOLE

Sergei Fadeichev/TASS/Sipa USA

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TE LO DICE MASSIMO

ANIMALI COME SI CALCOLA LA SUPERFICIE DI UN ELEFANTE?

LA RUBRICA DI MASSIMO CANNOLETTA, IL CAMPIONE DEI QUIZ TV

SCIENZA QUALI ORGANISMI RILASCIANO METANO? SALUTE PERCHÉ SE SI PENSA AL PRURITO... CI SI GRATTA?

PSICHE TU SEI DA CANE O DA GATTO?

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UNIVERSO QUALE PIANETA HA IL GIORNO PIÙ CORTO?

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Annelie Pernthaler/UFZ

Mondadori Portfolio/ Zuma Press

SPORT PERCHÉ MENO ESERCIZIO FAI PIÙ È DIFFICILE RICOMINCIARE A FARNE?

The International Astronomical Union/Martin Kornmesser

TECNOLOGIA CHE COSA FA DEL MONOPATTINO UN MEZZO DI TRASPORTO RISCHIOSO?

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I CIBI CHE CI AIUTANO A DORMIRE

INSERTO SPECIALE !

INDICE PAGINE ANIMALI 122 • TECNOLOGIA 126 • SCIENZA 128 • AMORE E SESSO 130 • STORIA 132 • TE LO DICE MASSIMO 136 • NATURA 138 • ECONOMIA 140 • SALUTE 142 • SOCIETÀ 148 • ARTE E CULTURA 150 • CIBO 152 • SPORT 154 • UNIVERSO 158 • PSICHE 160


TECNOLOGIA

A COSA SERVE IL FORELLINO SUI FINESTRINI DEGLI AEREI? È LARGO 2 MILLIMETRI, SERVE A BILANCIARE GLI SBALZI DI PRESSIONE IN QUOTA E A EVITARE LA FORMAZIONE DI CONDENSA, CHE LIMITEREBBE LA VISIBILITÀ SUL PANORAMA.

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Combatteremo la xylella con i droni?

l caratteristico buchino presente nei finestrini degli aerei, solitamente collocato nella parte inferiore degli oblò, è detto “foro di respirazione” e svolge una funzione di sicurezza. In pratica, quando un aereo sale di quota, la pressione atmosferica esterna scende in misura maggiore di quanto avviene nell’abitacolo (dove agiscono appositi sistemi di pressurizzazione), e il forellino negli olbò serve a bilanciare tale differenza di pressione. Nel dettaglio, ogni finestrino è composto da tre pannelli di materiale acrilico sovrapposti uno all’altro, e a essere forato è quello mediano, la cui presenza fa sì che a sopportare tutto lo stress sia il pannello esterno. UNA DOPPIA UTILITÀ. Oltre a regolare la pressione dell’aria, il forellino presente nei finestrini, il cui diametro non supera di solito i 2 millimetri, contribuisce al rilascio dell’umidità compresa fra i vari pannelli, impedendo così che sugli oblò si formino condensa o ghiaccio che potrebbero inibire la visuale sul panorama esterno. Matteo Liberti

ì, e potrebbero essere decisivi. Xylella fastidiosa è un batterio che colpisce molte varietà vegetali: 120 anni fa cancellò l’industria vinicola nella California del Sud. Nel 2013 è stato rilevato nel Sud della Puglia, e da allora ha distrutto interi oliveti, avvicinandosi sempre più alla provincia di Bari, cuore dell’industria olearia italiana. «Per bloccare Xylella bisogna individuare gli olivi infetti e tagliare loro e quelli intorno», spiega Manuela Matarrese, del Distretto tecnologico Aerospaziale di Bari. «Ma gli olivi sono milioni, e quando si nota il tipico disseccamento delle foglie in uno, il contagio di altri tramite insetti può già essere avvenuto». In anticipo. Così Matarrese e colleghi hanno ideato un drone dotato di un sistema ottico iperspettrale, capace di analizzare varie lunghezze d’onda nella luce riflessa dalle foglie, rilevando l’impronta tipica di quelle infettate dal batterio, prima ancora che i danni diventino visibili. «In questo modo si possono individuare, più velocemente e in anticipo rispetto alle ispezioni da terra, gli esemplari malati eliminandoli prima che contagino gli altri». Forse con l’unione fra ispezioni aeree, rimozione delle piante colpite, terapie antibatteriche per gli olivi e impianto di varietà resistenti alla xylella, alla fine riusciremo a vincere la battaglia. A.S.

Alamy/Ipa

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SPORT

Un uomo potrebbe competere in velocità con un T-rex?

S Come vengono scelti i tacchetti delle scarpe da calcio? P

Nicolò Campo/Sipa USA/Mondadori Portfolio

er parecchio tempo le alternative a disposizione sono state solo due: sei tacchetti lunghi e intercambiabili su superfici molli; 12-13 tacchetti corti e fissi sui terreni più duri. Oggi le case produttrici dispongono di infinite soluzioni alternative, anche se i criteri di base sono sempre gli stessi e dettati dalla necessità di conferire stabilità al piede, garantire una trazione rapida e veloce nello scatto, evitare traumi: per il fango è preferibile una suola che faccia presa sul terreno, mentre sulle basi naturali (erbose o in terra) e a fondo compatto, una suola che penetri meno in profondità. In quest’ultimo caso, le scarpe con tacchetti lamellari, nei punti di maggiore appoggio, possono sostituire quelle a 12-13 tacchetti. Suole miste. Ma la nuova frontiera tecnologica sono le suole miste, in cui convivono tacchetti di numero (da 6 fino a 27), forme (conici; lamellari; triangolari; forati), dimensioni (dai 4 ai 16 mm), intercambiabili o fissi, e materiali diversi (in genere poliuretano, acciaio e/o alluminio), in funzione del tipo e delle condizioni della superficie di gioco. A.C.

154 | Focus

Cos’è il chess-boxing? S

Shutterstock

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ì. Pare infatti che il Tyrannosaurus rex, uno dei più grandi dinosauri carnivori mai vissuti, fosse in realtà un predatore piuttosto lento. Recentemente, i paleontologi della Vrije Universiteit di Amsterdam hanno creato un nuovo modello biomeccanico del rettile tenendo conto di vari fattori, tra cui il suo scheletro, le probabili connessioni tra i muscoli e soprattutto il peso della sua grande coda (elemento finora mai considerato), concludendo che la camminata di questo gigante poteva raggiungere solamente i 4,5 chilometri orari, più o meno la velocità di un essere umano alla stessa andatura. Pesanti. In corsa non se la cavavano molto meglio. Secondo il paleontologo William Sellers dell’Università di Manchester è probabile che il T. rex adulto potesse raggiungere solo i 19 chilometri orari a causa del proprio peso, dunque in un’ipotetica gara contro un velocista umano (Marcell Jacobs alle ultime Olimpiadi aveva una velocità media di 36 km/ora e ha toccato una punta di 43 km/ora) la belva preistorica avrebbe avuto la peggio. F.C.

i tratta di una giovane disciplina sportiva che richiede le doti di intelligenza necessarie a vincere una partita di scacchi (in inglese “chess”) e quelle fisiche per stendere l’avversario sul ring. Il primo torneo di chess-boxing è stato organizzato nei Paesi Bassi nel 2003 grazie a Iepe Rubingh, un artista canadese che per la codificazione del nuovo sport si è ispirato al fumetto Freddo equatore di Enki Bilal, nel quale si narrava di fantomatici incontri di “scacchipugilato”. Pedoni e cazzotti. Oggi lo sport è disciplinato dalla Wcbo (World Chess Boxing Organisation). Gli sfidanti si affrontano per 11 round, sei di scacchi (da 4 minuti l’uno) e cinque di boxe (da 3 minuti l’uno), e vince chi per primo fa scacco matto o mette al tappeto l’altro. Se nessuno ci riesce entro lo scadere dell’ultimo round, il verdetto viene affidato ai giudici. Qual è il segreto per vincere? “Suonare” l’avversario il più possibile sul ring, al fine di trarne dei vantaggi nei round al tavolino. S.V.


utta colpa di Piezo1, una proteina. Chiunque abbia dovuto limitare i movimenti per qualche settimana sa quanto sia difficile ritornare alla forma precedente: i muscoli non sembrano più in grado di sostenere gli sforzi di prima. La ragione l’ha scoperta Fiona Bartoli, fisiologa della Università di Leeds,

sperimentando su topi a cui era stata bloccata per 10 giorni la Piezo1, presente anche nell’uomo. I topi, senza quella proteina, vedevano via via diminuire la loro resistenza allo sforzo sulla ruota nella loro gabbia. «Abbiamo così scoperto che Piezo1 fa da sensore al flusso di sangue nei muscoli: quando questo è abbondante, grazie all’esercizio, Piezo 1 stimola la creazione di nuovi capillari; ma se la proteina segnala una minore richiesta di sangue perché ci si muove meno, oppure è inattivata, si innesca un riassorbimento di capillari nel muscolo, così che il sangue si diriga altrove», ha spiegato Bartoli. «Il muscolo meno

irrorato si stanca prima e questo innesca un circolo vizioso: meno esercizio si fa e più Piezo1 chiude i rifornimenti ai muscoli che diventano così meno resistenti, spingendoci a fare ancora meno movimento». Dopo una lunga inattività, quindi, servono soprattutto pazienza e tenacia. A.S.

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Perché meno esercizio fai più è difficile ricominciare a farne? T

PERCHÉ I CAMPIONI HANNO ANCORA BISOGNO DELL’ALLENATORE?

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erché li aiuta a rimanere focalizzati sugli obbiettivi anche nelle situazioni difficili e perché un punto di vista esterno aiuta a centrarli meglio. Natalie Durand-Bush, docente di psicologia dello sport presso la School of Human Kinetics dell’Università di Ottawa (Canada), afferma che è necessario dedicare del tempo anche all’allenamento mentale, e che più si è giovani quando si prende confidenza con questo tipo di training, più facile sarà, con l’andare del tempo, fare fronte alla pressione crescente. Il difficile è non lasciarsi distrarre ma... allenarsi alle distrazioni. Il campione di golf Tiger Woods, per esempio, ha utilizzato questo metodo praticando golf mentre suo padre faceva tintinnare le chiavi per fare rumore. SEMPRE DI PIÙ. L’allenatore di un grande campione serve anche per spingerlo al massimo. Usain Bolt, allenato da Glen Mills, diceva che il suo coach era stato una luce guida nella sua carriera e che gli aveva mostrato come migliorarsi come persona e come atleta. E questo nonostante Bolt fosse già un recordman. Un buon allenatore, poi, riesce a portare il suo atleta più avanti di quanto egli stesso non creda possibile. Glen Mills affermava che non si fosse visto ancora il meglio di Bolt, nonostante fosse già l’uomo più veloce del mondo, e che pensava fosse capace di correre ancora più forte. Ilaria Prada

BUCA! Anche il celebre golfista statunitense Tiger Woods ha bisogno del coach.

Mondadori Portfolio/Zuma Press

CAMPIONI SI NASCE O SI DIVENTA? DI SICURO, OGGI PIÙ CHE MAI, GLI ALLENATORI SONO FONDAMENTALI PER TANTI MOTIVI...


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