Sas Diosas. Miradas sa arèntzia mea.

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Sas Diosas

miradas, sa arèntzia mea


Organizza: Deputazione di Lugo // Rede Museística Provincial de Lugo Curatore: Encarna Lago Copertina: “Sa Diosa” (dettaglio) Monica Mura Produzione, testi, traduzione, disegno e impaginazione: Monica Mura Ringraziamenti

Mario Mura Santiago Rodríguez Fernández Fernándo De Arana Fernando Fenández Rego Andrea Pes Tore Tedde edizione originale © 2015. Monica Mura - edizione tradotta all’italiano © 2016


Sas Diosas

miradas, sa arèntzia mea



Indice

pag. 07 Presentazione pag. 08 Sa Diosa pag. 12 Su Centru pag. 14 Sa Còrbula pag. 16 Su Coccoi pag. 18 Su Coro pag. 20 Sa Mariposa pag. 22 Sa Tzìchera pag. 24 Sas Raighinas pag. 26 Istruzioni di montaggio

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea


“Trasformo in pittura le gocce del mio sangue per ritrarre le donne che insieme rappresentano le ultime sei generazioni della mia famiglia materna�


Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

Sguardi che arrivano da passati lontani per ri-nascere e parlare in un mondo 5.0 Monica Mura

L

a realizzazione di quest’opera, dall’inizio alla fine, è stata possibile grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e della disponibilità di familiari, amici ed amici di amici… Skype, WhatsApp, Facebook e Twitter negli ultimi mesi sono stati i miei alleati. Grazie a loro ho potuto ritrarre la mia famiglia e, finalmente, trasformare le mie immagini mentali nel video “Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea”. Invece di prendere un aereo, ho scelto di riporre la mia fiducia negli strumenti che da anni utilizzo quotidianamente per stare in contatto in ogni momento con familiari ed amici, indipendentemente dalla distanza fisica che ci separa. Mia madre mi ha “preso per mano” per fare una passeggiata virtuale per casa durante diverse settimane: tra scatole e scatole di fotografie antiche, abbiamo ripassato e ricordato insieme ogni immagine, ogni sguardo, ogni momento che era stato catturato nel passato e custodito durante anni. Dal primo istante di questo processo, sono stata cosciente del fatto che senza di lei, gran parte di questo lavoro non sarebbe stato possibile. Oltre ad essere una donna che, senza esitare due volte, si è sempre adattata, grazie a me o per “colpa” mia, ad utilizzare qualsiasi cosa che ci potesse aiutare a soffrire meno la distanza, è sempre stata un’insuperabile guardiana di ricordi. Grande collezionista ed amante di antichi oggetti, ha riunito durante tutta la sua vita un gran numero di averi che, per il loro valore storico, oltre a quello sentimentale, parlano della nostra famiglia durante generazioni. Fino ad allora, non mi ero resa conto che la casa dei miei genitori, a suo modo, è un piccolo museo. Per questo motivo, oltre al puro sentimento nato dal legame di sangue, ho voluto e potuto ritrarre anche la memoria storica che va in qualche modo oltre la nostra storia personale. Credo che attraverso questo progetto abbia finalmente raccolto il suo testimone prendendomi cura di tutto ciò e mostrandolo agli altri. Lo faccio trasformando in pittura le gocce del mio sangue per ritrarre sei donne che insieme rappresentano le ultime generazioni della mia famiglia materna: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura e Gaia Plateo.

Per accompagnare le immagini ho voluto realizzare una versione cantata di alcuni versi della poesia in lingua sarda “A Diosa” (La Dea), scritta da Badore Sini (1873-1954), e musicata per la prima volta nel 1921 come “Non potho reposare” (Non posso riposare) da Giuseppe Rachel (1858-1937). Questo tema ha un significato speciale, perché si tratta dell’unica canzone in lingua sarda che mi hanno insegnato nelle lezioni di canto delle elementari. Sento ancora viva l’emozione che mi travolgeva quando, da piccola, ancora senza capire il significato delle parole, cantavo a mia madre questo inno sardo di amore alla donna ed alla terra. Oggi, finalmente cosciente del prezioso significato di ogni parola, voglio ripetere questo piccolo gesto pieno d’affetto, per celebrare la vita ed esaltare le mie radici. É curioso come, processi di questo tipo possano aprire e chiudere porte, rafforzare, rompere o creare nuovi legami. Credo sia giusto sottolineare il suo valore antropologico, perché la sua visione propizia tanto una riflessione personale quanto collettiva. Infine ho voluto chiudere questo video che, nella sua concezione ha una struttura narrativa circolare protesa verso l’infinito, con alcune delle traduzioni che ho ricevuto in questi giorni. Nell’era della comunicazione 5.0, dove i computer, tablet e smartsphone permettono di trasmettere e ricevere informazione in tempo reale in tutto il mondo attraverso della rete, ho chiesto aiuto alle persone dei social network per mettere le ali a questo progetto: grazie a loro, il titolo e la frase in sardo che spiega molto brevemente questo lavoro è stato tradotto da amici, amici di amici e sconosciuti, che con la loro pazienza e tempo, hanno dedicato un momento della loro vita a compiere questo gesto simbolico collettivo con il quale si vuole ricordare l’importanza e la ricchezza di tutte le lingue. Grazie a tutti.

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Sa Diosa

fronte

Tecnica Mista 33x33 cm 2015 Scala: 50% Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, dipinta, disegnata e ricamata a mano con fili metallici, paillettes e abbellimenti. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.

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retro

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

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Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea


Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea


Su Centru

Uncinetto. Le creazioni a uncinetto normalmente sono realizzate in cotone bianco: includono centrini, tovaglie, bordi per tende e asciugamani, pizzi per ripiani, copricuscini, trapunte per letti singoli e matrimoniali. Questa tradizione è stata tramandata di generazione in generazione a tutte le donne della mia famiglia materna. 12

fronte - retro

Tecnica Mista 26x26 cm 2015 Scala: 50% Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, disegnata e ricamata a mano con fili metallici. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.


Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

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Sa Còrbula

Cesta. Si tratta di una cesta rappresentativa della tradizione sarda: di forma troncoconica, con struttura a spirale e senza manici, rappresenta il petto di una dea come simbolo di prosperitĂ . Fino alla fine degli anni cinquanta faceva parte della dote nuziale della donna. Viene utilizzata per contenere il pane e come strumento per misurare gli alimenti. 14

fronte - retro

Tecnica Mista 24x24 cm 2015 Scala: 50% Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, dipinta, disegnata e ricamata a mano con fili metallici. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.


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Su Coccoi

fronte - retro

Tecnica Mista 17x17 cm 2015 Scala: 50%

Pane decorato. Si tratta del pane tradizionale di semola di grano duro. È considerato il più bello e prezioso della Sardegna. Dopo aver preparato l’impasto, viene decorato lavorandolo con le forbici. Successivamente viene cucinato con il tipico forno a legna. Questo rito nelle feste più importanti da vita a vere e proprie opere d’arte. Questo pane-scultura si trasforma quindi un simbolo capace di parlare e rappresentare la cultura sarda. Mia madre conserva il suo da più di quarant’anni. 16

Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, dipinta, disegnata e dorata con foglia d’oro. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.


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Su Coro

fronte - retro

Tecnica Mista 17x17 cm 2015 Scala: 50%

Nudeus. Agnus Dei. Reliquiario.

Si tratta di un gioiello-amuleto che le donne indossavano come protezione contro le malattie e il malocchio. A forma di cuore o ovale, normalmente custodiva piccoli frammenti di tessuti benedetti o sacri provenienti dalle vesti di statue di santi e di vergini. Questo ĂŠ il cuore che protegge la mia famiglia. 18

Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, dipinta, disegnata e ricamata a mano con fili metallici. Catenella all’uncinetto. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.


Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

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Sa Mariposa

fronte - retro

Tecnica Mista 13x13 cm 2015 Scala: 50% Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, dipinta, disegnata e ricamata a mano con fili metallici, paillettes e abbellimenti. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.

Farfalla. Si tratta della farfalla che è stata regalata come ricordo del battesimo di mia nipote. Gaia è la figlia di Marcella, la mia unica sorella e attualmente è la bambina più piccola. Il suo nome rende omaggio alla madre terra ed è sinonimo di serenità e allegria. Rappresenta l’ultima generazione delle donne della mia famiglia. Con le sue ali dorate questa farfalla simbolizza rinnovazione, trasformazione e libertà. 20


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Sa Tzìchera

fronte - retro

Tecnica Mista 10x10 cm 2015 Scala: 50% Fotografia digitale in bianco e nero stampata su carta 100% riciclata, ritagliata, dipinta, disegnata e ricamata a mano con fili metallici. Montata su metacrilato trasparente con perline e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro.

Tazzina. Questa tazzina è l’unico pezzo che conserviamo del servizio da caffè di mia nonna. In fine porcellana bianca, con bordi e manico bagnati in oro. Adornata dall’immagine disegnata di quattro donne: una sulla destra e le atre tre a sinistra. Sembra il ritratto di mia mamma Ines insieme a sua madre Giovannina e alle sue sorelle maggiori Maria e Angioletta. 22


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Sas Raighinas

fronte retro Tecnica Mista base 8x8 cm dimensioni totali base x altezza 25x25 cm 2015 Scala: 50% Bonsai montato su metacrilato trasparente con perline, paillettes e cordoni di raso. Base dorata con foglia d’oro, sangue e smalto per unghie rosso. Pittura, catenella all’uncinetto, cordoncino caterinetta, cordoni di raso, foglia d’oro, fili metallici. Foglio di carta 100% riciclato, tagliato e scritto a mano.

Radici. Le donne della mia famiglia materna e paterna si incontrano finalmente nei rami dello stesso albero: il mio. I loro nomi sono appesi con fili dorati e argentati. Come foglie di desideri mosse dal vento, danzano insieme tra perline di passato, presente e futuro. Nodi ricoperti da polvere dotata che cura le ferite. Catene e corde all’uncinetto che riparano e rinforzano il tronco sino a ri-scoprire le mie radici. 24


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Istruzioni di montaggio

Disposizione

A

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

Percentuale aprossimata della simulazione // Scala: 25%

Per questa disposizione è necessario uno spazio di 110x45 cm (base x altezza). Il bonsai si posiziona in modo tale da non ostacolare la visibilità degli altri oggetti. Disposizione valida per appendere le opere ad una parete o per appoggiarle sopra una base orizzontale. Para la stabilità del bonsai si consiglia fissare la base con Blu-Tack bianco. > margini 2 / 2,5 cm


Disposizione

B

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

Percentuale aprossimata della simulazione // Scala: 25%

Per questa disposizione è necessario uno spazio di 70x80 cm (base x altezza). Il bonsai si posiziona in modo tale da non ostacolare la visibilità degli altri oggetti. Disposizione valida per appendere le opere ad una parete o per appoggiarle sopra una base orizzontale. Para la stabilità del bonsai si consiglia fissare la base con Blu-Tack bianco. > margini 2 / 2,5 cm

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Disposizione

C

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

Percentuale aprossimata della simulazione // Scala: 17%

Per questa disposizione è necessario uno spazio di 160x40 cm (base x altezza). Il bonsai si posiziona in modo tale da non ostacolare la visibilità degli altri oggetti. Disposizione valida per appendere le opere ad una parete o per appoggiarle sopra una base orizzontale.Para la stabilità del bonsai si consiglia fissare la base con Blu-Tack bianco. > margini 2 / 2,5 cm


Disposizione

D

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

Percentuale aprossimata della simulazione // Scala: 17%

Per questa disposizione è necessario uno spazio di 160x40 cm (base x altezza). Il bonsai si posiziona in modo tale da non ostacolare la visibilità degli altri oggetti. Disposizione valida per appendere le opere ad una parete o per appoggiarle sopra una base orizzontale.Para la stabilità del bonsai si consiglia fissare la base con Blu-Tack bianco. > margini 2 / 2,5 cm

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Disposizione

E

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea

Percentuale aprossimata della simulazione // Scala: 10%

Per questa disposizione è necessario uno spazio di 40 X 160 cm (base x altezza). Il bonsai si posiziona in modo tale da non ostacolare la visibilità degli altri oggetti. Disposizione valida per appendere le opere ad una parete o per appoggiarle sopra una base orizzontale.Para la stabilità del bonsai si consiglia fissare la base con Blu-Tack bianco. > margini 2 / 2,5 cm

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Traduzioni e traduttori Sardo: Diego Russo Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea Sas fèminas de custu vìdeo sun: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura e Gaia Plateo. Imparis rapresentan sas ùrtimas ses generatziones de sa famìllia de mama mea. Su branu sonoru cantat sos versos de sa poesia in limba sarda “A Diosa” iscrita dae Badore Sini (1873-1954), e posta in cantone sa prima borta in su 1921 comente “Non potho reposare” de Giuseppe Rachel (1858 - 1937). Arrangiadu dae Monica Mura (boghe et paesàgiu sonoru), interpretadu dae Fernando de Arana (chiterra) e rezistradu dae Santiago Rodríguez Fernández.

Gallego: Alicia López

Ás Deusas. Olladas, a miña familia. As mulleres deste vídeo son: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura e Gaia Plateo. Xuntas representan as últimas seis xeracións da miña familia materna. O tema sonoro utiliza versos da poesía en lingua sarda “A Diosa” (A Deusa) escrita por Badore Sini (1873-1954), e musicada por primeira vez en 1921 como “Non potho reposare” (Non podo repousar) por Giuseppe Rachel (1858-1937). Adaptado por Monica Mura (voz e paisaxe sonora), interpretado por Fernando de Arana (guitarra) e gravado por Santiago Rodríguez Fernández.

Catalán: Damiá Griñó

Les Deesses. Mirades, la meva familia. Les dones d’aquest vídeo són: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura i Gaia Plateo. Juntes representen les últimes sis generacions de la meva família materna. El tema sonor utilitza versos de la poesia en llengua sarda “A Diosa” (la Deessa) escrita per Badore Sini (18731954), i musicada por primer cop l’any 1921 con el nom de “Non potho reposare” (No puc reposar) per Giuseppe Rachel (1858-1937). Adaptat per Monica Mura (veu i paisatge sonor), interpretat per Fernando de Arana (guitarra) i gravat per Santiago Rodríguez Fernández.

Euskera:

Jainkosak. Begiradak, nire familia. Bideo honetako emakumeak honako hauek dira: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura eta Gaia Plateo. Elkarrekin nire ama-familiaren azken sei belaunaldiak osotzen dituzte. Soinu gaiak “A Diosa” (Jainkosa) izeneko poesiaren bertsoak erabiltzen ditu, sarda hizkuntzan Badore Sinik (1873-1954) idatzitakoa. Giuseppe Rachel-ek (1858-1937) musika jarri zion, “Non potho reposare” (Ezin dut atseden hartu) izenburuaz. Monica Murak egokitua (ahotsa eta soinu alderdia) eta Fernando de Arana-k interpretatua (gitarra), Santiago Rodríguez Fernández-ek grabatu zuen.

Castillano:

Las Diosas. Miradas, mi familia. Las mujeres de este vídeo son: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura y Gaia Plateo. Juntas representan las últimas seis generaciones de mi familia materna. El tema sonoro utiliza versos de la poesía en lengua sarda “A Diosa” (La Diosa) escrita por Badore Sini (1873-1954), y musicada por primera vez en 1921 como “Non potho reposare” (No puedo descansar) por Giuseppe Rachel (1858-1937). Adaptado por Monica Mura (voz y paisaje sonoro), interpretado por Fernando de Arana (guitarra) y grabado por Santiago Rodríguez Fernández.

Italiano:

Le Dee. Sguardi, la mia famiglia. Le donne di questo video sono: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura e Gaia Plateo. Insieme rappresentano le ultime sei generazioni della mia famiglia materna. Il brano sonoro utilizza versi della poesia in lingua sarda “A Diosa” (La Dea) scritta da Badore Sini (1873-1954), e musicata per la prima volta nel 1921 come “Non potho reposare” (Non posso riposare) da Giuseppe Rachel (18581937). Adattato da Monica Mura (voce e paesaggio sonoro), interpretato da Fernando de Arana (chitarra) e registrato da Santiago Rodríguez Fernández.

Sas Diosas. Miradas, sa arèntzia mea Portugués: Mafalda Rodrigues, Rafael Pires

As mulheres deste vídeo são: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Inês Serra, Monica Mura e Gaia Plateo. Juntas, elas representam as últimas seis gerações da família da minha mãe.

Gaélico escocés: Gavin Macleod Humphreys Na ban-diathan. Plathaidh, mo theaghlach. Seo na mnathan anns a’ bhidio: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura agus Gaia Plateo.

O tema musical usa versos da poesia em língua sarda “A Diosa”, escrito por Badore Sini (1873-1954), e transformada em música pela primeira vez em 1921 como “Non potho reposare” por Giuseppe Rachel (1858-1937). Adaptada por Monica Mura (voz e ambiente sonoro), interpretada por Fernando de Arana (guitarra) e gravada por Santiago Rodríguez Fernández.

Tha an clàr fuaim a’ cleachdadh rannan bardachd ann an canan Sardinia: “A Diosa” (Am Ban-dia) air a sgrìobhadh le Badore Sini (1873-1954), agus air a chur ri ceòl airson a chiad turas ann an 1921 mar “Non potho reposare” (Chan urrainn dhomh fois a ghabhail) le Giuseppe Rachel (18581937). Air ùrachadh le Monica Mura (guth agus fuaim), air a chluich le Fernando de Arana (giotàr) agus air a chlàradh le Santiago Rodríguez Fernández.

Francés: Reina D’ hoore

Escocés: Gavin Macleod Humphreys

Ensembles, elles représentent les six dernières générations de ma famille maternelle. Le thème sonore utilise des vers de la poésie en langue sarde “A Diosa” (la Déesse) écrite par Badore Sini (18731954), mis en musique pour la première fois en 1921 comme “Non potho reposare” (Je ne peux pas me reposer) de Giuseppe Rachel (1858-1937). Adapté par Monica Mura (voix et paysage sonore), interprété par Fernando de Arana (guitarre) et enregistré par Santiago Rodríguez Fernández.

The sound theme uses verses o poetry in Sardinian langage “A Diosa” (The Goddess) scrieved by Badore Sini (1873-1954), an set tae muisic for the first time in 1921 as “Non potho reposare” (I cannae rest) by Giuseppe Rachel (1858-1937). Adapted by Monica Mura (voice an soundscape), played by Fernando de Arana (guitar) an recorded by Santiago Rodríguez Fernández.

Les Déesses. Regards, ma famille. Les femmes qui participent dans cette vidéo sont: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura y Gaia Plateo.

Alemán: Fabiana De Lauretis Göttinnen. Blick, meine Familie. Die Frauen in diesem Video sind: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura e Gaia Plateo. Zusammen repräsentieren Sie die letzten sechs Generationen der Familie meiner Mutter. Der Song verwendet Verse der Poesie in sardischer Sprache “A Diosa” (Die Göttin) von Badore Sini (1873-1954) geschrieben. Die Musik ist zum ersten Mal in 1921 als “Non potho reposare” (Ich kann nicht ausruhen) von Rachel Giuseppe(1858-1937) festgelegt. Von Monica Mura adaptiert (Sprache und Klanglandschaft) von Fernando de Arana ausgestellt (Gitarre) und von Santiago Rodríguez Fernández bespielt.

The Goddesses. Glances, ma faimily. The women in this video are: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura an Gaia Plateo. The gither they represent the lest sax generations o ma maither’s faimily.

Inglés: Susana Casanova Pin, Ilenia Atzori, Iria Díaz

The Goddesses. Glances, my family. The women in this video are: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura and Gaia Plateo. Together they represent the last six generations of my mother’s family. The sound theme uses verses of a poem in Sardinian language “A Diosa” (The Goddess) written by Badore Sini (1873-1954), and set to music for the first time in 1921 as “Non potho reposare” (I can not rest) by Giuseppe Rachel (1858-1937). Adapted by Monica Mura (voice and soundscape), played by Fernando de Arana (guitar)and recorded by Santiago Rodríguez Fernández.

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Húngaro: Reka Lacatos Az istennők. Nézd, a családom. A nők ebben a videóban: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Serra, Monica Mura és a Gaia Plateo. Ők képviselik az anyám családjának utolsó hat generációját. A hangtéma Badore Sini (1873-1954) által írt, szardíniai nyelven “A Diosa” (The istennő) költészet több versét használja fel. Először Giuseppe Rachel (1858-1937) zenésítette meg 1921-ben, “Non potho reposare” (Nem tudok pihenni) név alatt. Feldolgozta Monica Mura (hang és hangzás), leljátszotta Fernando de Arana (gitár), rögzítette Santiago Rodríguez Fernández.

Serbio: Edo Sadikovic

Boginje. Pogledi, moja porodica. Žene u ovом videu su: Mariagiuseppa Mulas, Giuseppina Madau, Giovanna Saba, Ines Sera, Monika Mura i Gaja Plateo. One predstavljaju poslednjih šest generacija porodice moje majke. Muzika iz filma koristi stihove na sardinijskom jeziku, iz poeme “Boginje” od Badore Sini (1873-1954) koja je po prvi put pretočena u muziku 1921. kao “Non potho reposare” (Ne mogu se odmoriti) od strane Giuseppe Rachela ( 1858-1937). Adaptacija: Monica Mura (glas i soundscape). Gitara: Fernando de Arana; Kamera: Santiago Rodriguez Fernandez.

Letón: Aleksandrs Borovenskis

Dievietes. Skatieni, mana ģimene. Sievietes šajā video ir: Marijadžuzepa Mulasa, Džuzepina Madau, Džovanna Saba, Inesa Serra, Monika Mura un Gaja Plateo. Kopā viņas pārstāv manas mātes ģimenes pēdējās sešas paaudzes. Skaņas ceļiņizmantoti dzejas “A Diosa” (Dieviete) panti Sardu valodā, kuru autors ir Badore Sini (1873-1954), un kuriem mūziku sacerēja pirmo reizi 1921. gadā Džuzeppe Račel (1858-1937) savā darbā “Non potho reposare” (Man nav atpūtas). Pielāgoja Monika Mura (balss un skaņa), spēl Fernando de Arana (ģitāra) un ierakstīja Santjago Rodrigess Fernandess.

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Ruso: Veronica Liga Богини. Взгляды, моя семья. Шесть женщин – Марияджузеппа Мулас, Джузеппина Мадау, Джованна Саба, Инес Серра, Моника Мура и Гайя Платео – представляют последние шесть поколений моей семьи по материнской линии. В музыкальном оформлении использовано стихотворение “A Diosa” («Богиня») на сардинском языке, написанное Бадоре Сини (1873-1954) и впервые положенное на музыку в 1921г. Джузеппе Ракелем (18581937) как “Non potho reposare” («Нет мне отдыха»). Аранжировка – Моника Мура (голос и звуковая среда), партия гитары – Фернандо де Арана , звукооператор – Сантьяго Родригес Фернандес. Japonés: Alice Massa, Yuko, Sachiko Marumoto 女神たちの眼差し、 私の家族 このビデオに出ている女性たちは、 私の母方の家系 の中で、 直近の六世代に生きた人物たちを演じてい ます:マリアジュゼッパ・ムラス、 ジュゼッピーナ・マダ ウ、 ジョヴァンナ・サバ、 イネス・セッラ、 モニカ・ムラ、 ガヤ・プラテーオ。 音楽は、 バドレ・シニ氏 (1873-1954) のサルデーニ ャ語の詩、 「ア・ディオーザ」 (女神) が使われていま す。 1921年、 ジュゼッペ・ラケル氏によって曲がつ けられ、 「ノン・ポト・レポザレ(休めない)」 として発表 されました。 編曲:モニカ・ムラ (声とサウンドスケープ) 演奏:フェ ルナンド・デ・アラーナ (ギター) 録音:サンチアゴ・ロ ドリゲス・フェルナンデス Chino: Saúl Wu, Margherita Caggiano, Sebastian Wang

女神。目光,我的家庭。出现在这部短片中的女 性有:马利亚朱塞帕·穆拉斯,朱塞皮纳·马达 乌,焦瓦娜·萨巴,伊内斯·塞拉,莫妮卡·穆拉 以及加亚·普拉特奥。她们将饰演我母亲家族中过 去的六代人。 音乐主题选用朱塞佩·拉切尔(1858-1937)于 1921年创作的民谣《我无法安歇》, 歌词来自巴多雷·西尼(1873-1954)的撒丁语诗 集《女神》。改编:莫妮卡·穆拉(演唱、音景) ;翻译:费尔南多·德阿拉纳(吉他);录音:圣 地亚哥·罗德里格斯·费尔南德斯

Árabe: Nour Al-Hussen Villa


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