Progettare per il climate change
L’ex Scalo Ferroviario Greco - Breda: strategie ambientali per la progettazione degli spazi indoor e outdoor Monica Palladino Antonio Pallavicino
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Università degli Studi di Napoli “Federico II” Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Corso di Laurea Magistrale in Architettura 5UE A.A. 2017/2018 Tesi di Laurea Magistrale in Progettazione tecnologica e ambientale “Progettare per il climate change, l’ex scalo ferroviario Greco – Breda: strategie ambientali per la progettazione dello spazio indoor e outdoor”
relatore: prof. arch. Eduardo Bassolino correlatore: prof. arch. Antonio Mariniello
candidati: Monica Palladino Antonio Pallavicino
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N14/2176 N14/2021
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A nonna Lilla, che “mi ha lasciato tutto quello che vedo�
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Indice ABSTRACT.................................................................................7
IV - SOLUZIONE PROGETTUALE INDOOR.............................73 11. Dall’outdoor all’indoor..........................................................74 12. Analisi stratigrafica...............................................................77 12.1 Soluzione tradizionale a secco tipo Knauf.......................77 12.2 Soluzione adattiva in Biomattoni e BetonWood...............78 13. Lo studio delle tipologie abitative...........................................79 14. Lo Studentato.......................................................................79 14.1 Tipologia e funzioni......................................................79 14.2 Lo sviluppo architettonico..............................................80 14.3 Le cellule abitative........................................................83 15. La Torre residenziale.............................................................84 15.1 Tipologia e funzioni......................................................84 15.2 Lo sviluppo architettonico..............................................85 15.3 Le cellule abitative........................................................89 16. Analisi del comfort termoigrometrico degli spazi indoor...........91
I - STUDIO PRELIMINARE.........................................................9 1. Climate change.......................................................................11 1.1 Generalità........................................................................11 1.2 Il ruolo delle città..............................................................11 1.3 Gli effetti del climate change sulla scala urbana...................12 1.4 La risposta normativa.........................................................14 1.5 C40 cities.........................................................................16 2. Il caso studio: l’ex scalo ferroviario Greco - Breda......................19 2.1 Dalle sfide ambientali agli obiettivi di progetto.....................23 II - INDAGINI SUL SITO..........................................................25 3. Definizione del workflow adottato.............................................27 4. Analisi funzionale - spaziale.....................................................29 5. Analisi ambientali...................................................................32 5.1 INPUT..............................................................................35 5.2 OUTPUT...........................................................................36 6. Studio del soleggiamento.........................................................39
CONCLUSIONI.......................................................................94 FONTI.....................................................................................95
III - SOLUZIONE PROGETTUALE OUTDOOR.........................47 7. Verso il progetto: definizione del concept volumetrico................48 8. Linee guida alla progettazione ambientale................................50 8.1 Protocollo LEED...................................................................50 8.2 Cooling Singapore..............................................................51 8.3 Planning Urban Heat Island Mitigation In Boston....................51 9. Strategie ambientali per la progettazione degli spazi outdoor......55 10. Verifiche ambientali............................................................. 68
RINGRAZIAMENTI..................................................................96
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“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.” Greta Thunberg, COP 24 - Katowice, 2018
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Abstract Le parole riportate di fianco sono tratte dal discorso di Greta, una ragazzina svedese di quindici anni, che ha parlato in maniera critica alla classe politica mondiale nel corso dell’ultima Conferenza delle parti (COP 24) dell’UNFCCC (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) a Katowice in Polonia nel dicembre del 2018. Le sue parole rappresentano l’esito di un malcontento generale per le decisioni prese durante la conferenza e, al contempo, manifestano una forte preoccupazione per le generazioni future. Il tema dei cambiamenti climatici è ormai al centro del dibattito mondiale poiché i suoi effetti risultano essere sempre più preoccupati ed allarmanti, nonché crescenti. A tal proposito, le questioni annesse a questo grande problema, quali ad esempio il riscaldamento globale, hanno ripercussioni diretta sugli spazi che abitiamo e che accolgono la vita di tutti noi. Difatti “la crisi climatica vede nell’ambiente urbano, nonché nel sistema delle reti infrastrutturali e della produzione energetica e industriale, i “luoghi” in cui si attua la sfida climatica. Per affrontarla, è necessario superare innanzitutto i deficit di conoscenza e predisporre metodologie progettuali in termini di sostenibilità allargata, in cui la responsabilità ambientale sia al centro del progetto, divenendo prevalente e associata alla responsabilità culturale, sociale ed economica in relazione al rischio climatico”.1 Risulta quindi oggi cruciale la posizione del progettista che è chiamato ad intervenire sul patrimonio edilizio esistente e a modificarlo in funzione di queste tematiche.
In qualità di progettisti, il nostro ruolo è fondamentale poiché si è palesata, a seguito del susseguirsi dei cambiamenti manifestati, una necessità di responsabilità nei confronti del futuro, di ciò che ci aspetta. L’architettura, d’altronde, rappresenta una testimonianza lasciata al prossimo e soprattutto alla luce della situazione di oggi è sempre più importante ponderare le scelte in base a ciò che accadrà e che scientificamente è stato già presagito. Ed è proprio in funzione di questo concetto che il lavoro di tesi prova ad innestarsi, ovvero sperimentare un modello di progettazione, supportato da un preciso processo analitico e risolutivo, attento alle tematiche attuali relative alle problematiche climatiche ed ambientali, ma che, in funzione delle previsioni scientifiche future, possa resistere ed adattarsi nel tempo a questi cambiamenti. Il lavoro vede costantemente il confronto con la previsione più critica e lontana, ovvero il 2100, scenario in cui, come vedremo, le temperature aumenteranno drasticamente se non saranno apportate le giuste misure nel tempo per rallentare questo funesta rivoluzione.
1 Valeria D’Ambrosio, Mattia Federico Leone (a cura di), Progettazione ambientale per l’adattamento al Climate Change - 1. Modelli innovativi per la produzione di conoscenza, Prefazione, Napoli, Clean Edizioni, 2014, p.21 9
“La cosa più costosa che possiamo fare è quella di non fare nulla. Questo bilancio fa dell’azione per il clima una priorità.” Barack Obama
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Studio preliminare
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1. IL CAMBIAMENTO CLIMATICO 1.1 Generalità Secondo l’UNFCCC, il cambiamento climatico si definisce come “un cambiamento del clima che sia attribuibile direttamente o indirettamente ad attività umane, che alterino la composizione dell’atmosfera planetaria e che si sommino alla naturale variabilità climatica osservata su intervalli di tempo analoghi”1. Negli ultimi anni questa mutazione sta diventando sempre più aggressiva ed incombente e trova ripercussioni a livello ambientale ma soprattutto sulla salute umana. Le temperature sono in aumento, l’andamento delle precipitazioni sta variando, ghiaccio e neve si stanno sciogliendo e il livello medio del mare, si sta innalzando a livello globale. È molto probabile che il riscaldamento sia, per la maggior parte, dovuto all’aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra nell’atmosfera dovuto alle emissioni antropogeniche. Per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, dobbiamo ridurre o evitare queste emissioni.
contributo disciplinare rilevante sia in termini di elaborazione di proposte di abbattimento delle emissioni (la città carbon free) che in termini di integrazione di azioni di adattamento (portfoli e abachi di adattamento) mirate agli specifici contesti territoriali. Nei territori urbanizzati, dove è stata modificata nel tempo, radicalmente, la morfologia naturale dei luoghi e dove la cementificazione e l’edificazione incidono pesantemente sulla permeabilità, duttilità e resilienza dei sistemi naturali, vengono amplificati gli effetti dei cambiamenti climatici. Intervenire oggi sul patrimonio urbano ed edilizio significa progettare interventi le cui scelte dovranno necessariamente tener conto dalle numerose variabili derivanti dalle future condizioni del clima e delle interazioni che si andranno a generare in ambito urbano. Lo sviluppo di interventi resilienti, ovvero che siano capaci sia di adattarsi al cambiamento, sia di mitigarne gli effetti futuri, dovranno essere attuati attraverso azioni preventive che mirano ad agire sulla rigenerazione degli spazi urbani e sulla riduzione delle emissioni di CO2. I futuri interventi sul patrimonio costruito, se concepiti in maniera tale da contribuire alla riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici, potranno concorrere significativamente ad innescare il processo recessivo auspicato dall’UE. Con la riduzione dei gas climalteranti, ci si attende che anche l’aumento delle temperature in città possa invertire la tendenza, attestandosi su temperature simili a quelle attuali.
1.2 Il ruolo delle città I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia e, allo stesso tempo, una nuova sfida per le città del XXI secolo, proiettate in uno scenario di forte fragilità del sistema ambientale. Esse giocano un ruolo fondamentale poiché rappresentano una delle principali fonti di emissioni di gas serra e una delle principali fonti di clima innovativo soluzioni. Secondo il World Urbanization Prospects 2018 la percentuale di urbanizzazione salirà al 68% con la proliferazione di megalopoli soprattutto in Paesi in via di sviluppo come India, Cina e Nigeria ed entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città e la popolazione rurale sarà destinata a diminuire. In questa prospettiva la pianificazione urbanistica e territoriale può offrire un 1 UNFCC, 1992 13
1.3 Gli effetti del cambiamento climatico sulla scala urbana Capire le cause e conoscere gli effetti del riscaldamento globale è un passo fondamentale per contrastare questa tendenza e cambiare il corso del nostro futuro. La Direzione generale Azione per il clima (DG CLIMA), che guida le attività della Commissione europea volte a contrastare i cambiamenti climatici a livello internazionale e dell’UE, indica che le zone urbane, nelle quali vivono oggi 4 europei su 5, sono esposte a ondate di calore e alluvioni e all’innalzamento del livello dei mari, ma spesso non sono preparate per adattarsi ai cambiamenti climatici. Essi si manifestano concretamente in fenomeni quali Isola di Calore Urbana (UHI – Urban Heat Island) e Pluvial Flooding. Nell’ambito di questa ricerca sono stata studiati entrambi ma, come vedremo in seguito, è stato approfondito soltanto il primo nell’elaborazione del caso studio.
sia in modo diretto attraverso le attività industriali, il traffico veicolare, gli impianti di riscaldamento e condizionamento, sia in modo indiretto alterando le proprietà radiative dell’atmosfera a causa degli alti livelli di inquinamento associati alle precedenti attività. Un altro aspetto di primaria importanza riguarda la scarsità di vegetazione, che avrebbe l’effetto di contribuire alla riduzione del calore latente atmosferico riducendo, quindi, gli effetti dell’eccessivo riscaldamento.
CAUSE _ caratteristiche radiative e termiche dei materiali delle superfici urbane nelle quali prevale l’assorbimento della radiazione solare rispetto alla riflessione _ attività umane che si concentrano nelle città e nelle loro immediate vicinanze _ diverso albedo _ mancanza di vegetazione
- Urban Heat Island (Isola di Calore Urbana) Conosciuta al mondo come Urban Heat Island, per isola di calore urbana si intende quel “fenomeno microclimatico che si verifica nelle aree metropolitane e consiste in un significativo aumento della temperatura nell’ambito urbano rispetto alla periferia della città e, soprattutto, alle aree rurali circostanti”. La temperatura media dell’aria di una città di un milione di abitanti o più, può essere di 1 – 3°C più calda dell’area intorno alla città, e di notte la differenza di temperatura può essere di circa 12°C. Anche piccole città a piccoli centri possono produrre l’isola di calore, la cui intensità diminuisce a seconda delle dimensioni. Questo fenomeno è causato principalmente dalle caratteristiche termiche e radiative dei materiali che costituiscono le superfici urbane (in primo luogo, asfalto e cemento) nelle quali prevale l’assorbimento della radiazione solare rispetto alla riflessione. Certamente anche le attività umane che si concentrano nelle città e nelle loro immediate vicinanze contribuiscono a loro volta al riscaldamento delle aree urbane, 14
EFFETTI _concentrazione di gas serra nelle aree urbane _minor raffrescamento notturno _aumento della temperatura percepita nelle aree urbane _diminuzione della capacità di traspirazione del suolo _aumento dei costi di climatizzazione
- Pluvial Flooding Il pluvial flooding è un fenomeno tipicamente urbano, causato da eventi di pioggia intensa o prolungata, che generano elevati volumi di deflusso che superano la capacità dei sistemi di drenaggio. Di solito è associato a eventi di pioggia estrema (> 20-25 mm / h), ma può verificarsi anche con precipitazioni meno intense (~ 10 mm / h) o neve sciolta dove il terreno è ghiacciato, saturo o con bassa permeabilità. Questi fenomeni rappresentano una minaccia rilevante in relazione agli impatti determinati sulla popolazione e sul sistema costruito. Tra questi, i fenomeni connessi alla mancata infiltrazione delle acque nel suolo, con episodi di ristagno superficiale e runoff prima di raggiungere i corsi d’acqua o i sistemi di drenaggio già sommersi, assumono la denominazione di pluvial flooding. Tale fenomeno, talvolta, può sommarsi ad altri episodi di allagamento, di tipo costiero, fluviale o da acque sotterranee e fognarie, in relazione alle specificità del contesto. Tra le cause principali di formazione del pluvial flooding, oltre l’assenza di superfici permeabili, è annoverata l’inefficienza del sistema fognario, dovuta sia all’obsolescenza delle condotte, ormai non più adeguate alle portate pluviali attuali e future, sia alla scarsa manutenzione.
CAUSE _piogge molto intense (>30 mm/h) _terreno saturo, estremamente cementificato _superfici non permeabili _mancanza di vegetazione _sistemi di drenaggio non ottimali
L’esperienza di Copenaghen in materia di strategie per contrastare il fenomeno del Pluvial Flooding con il progetto pilota The soul of Nørrebro - Hans Tavsens Park and Korsgade, SLA Architects, 2016, Nørrebro, Copenhagen, Danimarca
EFFETTI _fenomeni di ristagno superficiali _interruzione delle attività economiche _interruzione della mobilità _innesco di frane e valanghe
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1.4 La risposta normativa IPCC - Intergovermental Panel on Climate Change I segni del clima che cambia, che già possiamo misurare, sono raccontati in migliaia di articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, e riassunti ogni sei anni dalle pagine dei volumi dell’ Intergovermental Panel on Climate Change (IPCC), il comitato ONU sul clima. L’IPCC è l’organo leader mondiale per la valutazione della scienza dei cambiamenti climatici, i relativi impatti e potenziali rischi futuri, e le possibili
risposte. Nel corso degli anni, ad esempio, il Second Assessment Report dell’IPCC del 1995 ha fornito un contributo chiave per l’adozione del Protocollo di Kyoto (1997) che attua la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC, Rio 1992).
Il rapporto dell’IPCC del 2014 ( AR5 ) mostra tra l’altro le variazioni delle temperature superficiali medie e delle precipitazioni medie per due range di anni. Il numero in alto a destra indica il numero di modelli utilizzati per calcolare la media multimodello ed arrivare a questi risultati. In entrambi i casi notiamo un notevole aumento sia di temperature che di precipitazioni. a): La punteggiatura (vale a dire i punti) mostra le regioni in cui la variazione prevista è grande rispetto alla variabilità interna naturale e dove almeno il 90% dei modelli concorda sul segno del cambiamento. b): La schiusa (cioè linee diagonali) mostra le regioni in cui la variazione proiettata è inferiore a una deviazione standard della variabilità interna naturale.
L’ultimo rapporto (ottobre 2018) si sofferma invece sulla necessità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto a 2°C, per andare di pari passo con il raggiungimento di una società più sostenibile ed equa. Il rapporto mette in evidenza un numero di impatti dei cambiamenti climatici che potrebbero essere evitati limitando il riscaldamento globale a 1,5°C .
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COP - Conferenza delle parti I rapporti dell’IPCC rappresentano la base delle conoscenze dalla quale prende avvio la Conferenza delle parti (COP) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). A partire dal 1995, nel corso degli anni, le COP hanno dato origine ad accordi e trattati attraverso i quali le nazioni partecipanti si sono impegnate nell’attuare molteplici strategie rivolte alla riduzione delle emissioni di gas serra. Tra queste ricordiamo il protocollo di Kyoto (COP3 - 1997) e l’accordo di Parigi (COP21 - 2015). Quest’ultimo ha posto come obiettivi quelli di mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, accrescere la capacità di adattamento agli impatti avversi del cambiamento climatico, promuovere la resilienza e uno sviluppo a basse emissioni e creare flussi finanziari coerenti con un percorso di sviluppo a basse emissioni.
L’ultima conferenza delle parti (COP 24) si è tenuta a Katowice nel dicembre del 2018. Come indicato nell’ultimo report dell’IPCC, l’aumento della temperatura media va contenuto entro 1,5°. Viene formulato il ‘Katowice Climate Package’, ossia l’atteso “libro delle regole” con cui attuare l’Accordo sul clima di Parigi Tra le questioni ancora da risolvere (e rimandate alla prossima Conferenza delle Parti) c’è l’uso di approcci cooperativi e il meccanismo di sviluppo sostenibile, contenuto nell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi. Non tutti i paesi hanno ottenuto ciò che volevano durante la COP24: quelli in via di sviluppo avrebbero voluto un maggiore impegno da parte degli altri paesi sugli aiuti internazionali in caso di problemi causati dal cambiamento climatico, ma la discussione sul tema è stata rimandata alle prossime conferenze.
2017 – COP 23 2017 – COP Bonn, 23 Germania
1995 – COP 1 Mandato di Berlino
Bonn, Germania
1997 – COP 1997 – COP 3 3
2015 – COP 2015 – COP 2121
Protocollo di Kyoto Protocollo di Kyoto
1990 FAR
Accordo di Parigi Accordo di Parigi
2014 AR5 2014 AR5
2001 TAR
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2018 – –COP 2018 COP 24 2018 – COP 2424 Katowice, Polonia Katowice, Polonia Katowice, Polonia
2018
2018
1.5 C40 Cities Oltre alle organizzazioni che comunemente definiamo istituzionali, esistono nel mondo una serie di organizzazione interessate al tema fulcro di questo lavoro. Tra queste ritroviamo C40 CITIES, un’organizzazione mondiale che riunisce 40 città nel mondo impegnate per combattere attraverso molteplici strategie ed interventi gli effetti dei cambiamenti climatici. Coscienti del fatto che, come sopra citato, le città svolgono un ruolo fondamentale in questa grande battaglia, i sindaci si impegnano a delineare una serie di linee guida,
iniziative che possano tessere una fitta trama di scenari positivi per il futuro delle stesse città. Ed è proprio nel dicembre 2017 che C40 ha istituito un concorso internazionale senza precedenti chiamato Reinventing cities, per avviare una rigenerazione urbana resiliente e a zero emissioni.
3 2 2
4
2 2
5
4
2 2
Nuovi modelli di sviluppo
2
Crescita sostenibile
4
14 Città coinvolte 2 5
42 siti scelti
5
Siti a Milano 18
“15 città hanno individuato insieme 39 siti sottoutilizzati da ricostruire, compresi numerosi spazi liberi, edifici abbandonati, il sito di un ex aeroporto, dimore storiche, mercati inutilizzati, parcheggi da trasformare, e un inceneritore dismesso con annessa discarica. Attraverso questo bando C40 e le città partecipanti invitano architetti, operatori, esperti ambientali, comunità di quartiere, artisti, a costituire team multidisciplinari e a concorrere per trasformare i siti scelti in nuovi baluardi di sostenibilità e resilienza”
In Italia i siti selezionati erano 5 e si trovavano tutti nel comune di Milano. Il sito selezionato come caso studio nella formulazione di strategie per la progettazione ambientale che risponda ai cambiamenti climatici è l’ex Scalo ferroviario Greco – Breda.
Caso studio Aree scelte
Greco - Breda Mercato di Gorla
Ex Scalo ferroviario Greco - Breda
Viale Doria Scuderie de Montel
Via Serio
19 0
1
2
4 km
Viale Doria
Scuderie de Montel
Via Serio
Mercato di Gorla
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2. IL CASO STUDIO: L’EX SCALO FERROVIARIO GRECO - BREDA Il sito Greco Breda fa parte del piano strategico di Milano per la rigenerazione degli scali ferroviari dismessi. Si compone di tre parti principali: l’ex scalo ferroviario accanto alla stazione Greco-Pirelli, un’area verde ubicata più a est, su via Breda, e una fascia lunga e stretta di terreno, sede di un binario dismesso, che si affaccia a ovest sul quartiere Bicocca. Il sito è ubicato in una zona strategica nel nord-est di Milano, in corrispondenza della stazione ferroviaria Greco-Pirelli, a 6 minuti di distanza dallo snodo di
Porta Garibaldi. Lo scalo rappresenta una preziosa opportunità di migliorare i collegamenti tra Precotto, un quartiere storico a uso misto, ricco di servizi e attività, e Bicocca, un ex area industriale caratterizzata da un rilevante progetto di rinnovamento urbano ideato dall’architetto Vittorio Gregotti negli anni ‘90. Questo include il campus dell’Università degli Studi, il teatro degli Pirelli tra cui il centro d’arte Pirelli Hangar Arcimboldi e altri Greco attrattori -culturali, Bicocca e un cinema multisala. Il sito Greco Breda è uno scalo merci dismesso, usato per lo stoccaggio Uffici di treni merci e come magazzino con funzioni logistiche fino agli anni ‘90, 900 mq quando la concentrazione delle attività nei terminal più grandi ha portato alla dismissione di numerosi scali ferroviari urbani. Oggi questi rappresentano le Greco - Pirelli urbani più importanti areeOrti dismesse a disposizione per dare forma al futuro sviluppo urbano di Milano. 6000 mq Queste ultime potrebbero includere la riorganizzazione Greco e l’espansione Uffici - Pirellidegli Scalo dismesso 900 mq orti urbani informali già esistenti, nell’ambito della rete di aree verdi su scala 600000 mq cittadina. Ufficiannesse in fase Alle aree fornite dal concorso sono state aggiunte due aree Orti urbani Greco - Pirelli Area in disuso di studio sel sito, un’area in disuso e un’area pubblica. 900 mq 6000 mq 4000 mq
Greco - PirelliUffici Area pubblica 900 mq 4000 mq
Uffici 900 mq Greco - Pirelli
Stato di fatto:
Uffici 900 mq Uffici 900 mq
Orti urbani 6000 mq
6000 mq
6000 mq
Scalo dismess 600000 mq
Scalo dismesso Area in disuso 600000 mq
4000 mq
Scalo dismesso Area in disusoArea pubblica 600000 mq
4000 mq
4000 mq
Orti urbaniScaloScalo dismesso Area in disuso Area pubblica dismesso Area in disusoArea pubblica Orti urbani 6000 mq 60000 mq 4000 mq 4000 mq 600000 mq
4000 mq
6000 mq 21
Orti urbani
Orti urbani
4000 mq
Area in disusoArea pubblica Scalo dismesso 600000 mq
4000 mq
4000 mq
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La presenza di una delle più trafficate stazioni ferroviarie per i servizi suburbani in direzione Monza rende questo sito uno snodo di importanza strategica nel contesto metropolitano. La riqualificazione dello scalo costituisce una occasione per ridurre il traffico veicolare e promuovere l’uso di modi di trasporto sostenibili, superando la barriera ferroviaria per consentire migliori collegamenti pedonali e ciclabili con la stazione e con le altre destinazioni.
Alloggi a prezzi accessibili, destinati a studenti e lavoratori temporanei, e servizi di quartiere per la popolazione locale potrebbero integrarsi con attività produttive leggere e con generosi spazi pubblici e aree verdi. Nonostante le dimensioni relativamente contenute, l’area ferroviaria dismessa Greco Breda rappresenta una preziosa opportunità strategica per creare una nuova “porta” urbana che funga da “cerniera” tra il centro, i quartieri periferici e la città metropolitana. Il sito di 6 ettari è ubicato in corrispondenza della stazione Greco Pirelli, lungo la linea ferroviaria che procede verso Monza, Como e la Svizzera, a una fermata di distanza dallo snodo ferroviario per l’alta velocità Porta Garibaldi, nel distretto economico di Porta Nuova, e dallo snodo ferroviario regionale e nazionale di Lambrate. I collegamenti con la metropolitana (le linee M5 Bicocca e M1 Precotto si trovano a meno di 1 km di distanza) e le linee tramviarie rendono la stazione Greco Pirelli – che al momento è in fase di potenziamento con un nuovo sottopasso ferroviario, aperto anche al lato est della città – uno dei punti di interscambio più frequentati della città e dell’area metropolitana per il trasporto pubblico suburbano.
<28% Edilizia sociale
Fortemente esposto agli effetti dell’Isola di Calore Urbana (UHI)
>60% Aree verdi
>10% Spazi pubblici >2% Nuovo studentato Università Bicocca
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Esposto, ma non direttamente minacciato, da rischi di allagamenti
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2.1 Dalle sfide ambientali agli obiettivi di progetto Il percorso verso un progetto resiliente e sostenibile richiede una combinazione di soluzioni. La scelta di tali soluzioni dovrebbe essere fatta tenendo conto delle caratteristiche del sito, della sua configurazione e della sua integrazione con l’ambiente circostante. Il bando propone dieci sfide ambientali da tenere in considerazione per tutte le
scelte progettuali che verranno fatte nel corso del tempo, proprio in funzione di queste linee guida e di una serie di ragionamenti preliminari svolti sul sito, abbiamo elaborato una rete di obiettivi da raggiungere nell’elaborazione del progetto finale.
Le dieci sfide ambientali Le dieci sfide ambientali Sfide ambientali
Obiettivi di progetto
Le dieci sfide ambientali
Creazione di una nuova porta urbana Creazione di nuove attrezzature
Efficienza energetica e fornitura di energia pulita Efficienza energetica e fornitura di energia pulita
Inserimento di edilizia residenziale - sociale
Gestione materiali sostenibili ed economia circolare Efficienza energetica e fornitura di energia pulita Gestione materiali sostenibili ed economia circolare Mobilità verde Mobilità verdemateriali sostenibili ed economia circolare Gestione
Intervento resiliente, capace di adattarsi agli effetti del Climate Change
Resilienza ed adattamento Mobilità verde Resilienza ed adattamento
Potenziamento del verde
Nuovi servizi ecologici per il sito e l’ambiente circostante Resilienza ed adattamento Nuovi servizi ecologici per il sito e l’ambiente circostante Crescita verde e città intelligenti Nuovi servizi ecologici per il sito e l’ambiente circostante Crescita verde e città intelligenti
Favorire la mobilità sostenibile
Gestione idrica sostenibile Crescita verde e città intelligenti Gestione idrica sostenibile Biodiversità, ri-generazione urbana e agricoltura Gestioneri-generazione idrica sostenibile Biodiversità, urbana e agricoltura
Riduzione delle emissioni di CO₂
Azioni inclusive e benefici per la comunità Biodiversità, e agricoltura Azioni inclusive e ri-generazione benefici per la urbana comunità
Sviluppo di infrastrutture verdi e blu
Architettura innovativa e design urbano Azioni inclusive e benefici la comunità Architettura innovativa e designper urbano
Minimizzare il consumo di suolo
Architettura innovativa e design urbano
Edifici N.Z.E.B. (non quantificato)
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“L’attitudine alla sostenibilità significa essere consapevoli della responsabilità che si ha progettando un edificio. Le analisi climatiche sono fondamentali, sono elementi che possono guidare una progettazione empatica, se conosci bene il luogo e le sue caratteristiche la consapevolezza aumenta. Poi ci sono delle regole tecniche da rispettare per l’illuminotecnica, perché l’edificio sia a energia zero. Se stai progettando oggi devi pensare al futuro dell’architettura.” Mario Cucinella
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Indagini sul sito
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Generalità Le indagini che vengono condotte nell’approccio al lavoro di tesi partono da uno studio iniziale fatto di letture che potremmo definire “classiche”: da quelle tipo-morfologiche a quelle percettive. Accanto a queste ve ne sono altre che sono prevalentemente supportate da strumenti tecnologici in grado di fornire informazioni relative all’ambiente, dalle sue vulnerabilità ai suoi punti di forza; queste modalità consentono di comprendere gli effetti, determinati da molteplici agenti, attraverso simulazioni delle condizioni di esercizio di spazi
aperti, edifici, elementi urbani, ottenute con strumenti di IT e metodologie di gestione di database. Infatti “In campo tecnologico e ambientale la conoscenza del sistema urbano in relazione a specifici fenomeni critici (pluvial flooding e ondata di calore), ha l’obiettivo di individuare caratteristiche e prestazioni del costruito per realizzare banche dati utili a definire strategie, inquadrando dati e informazioni di carattere quantitativo e qualitativo in relazione a logiche sistemiche e di processo.”
3. DEFINIZIONE DEL WORKFLOW ADOTTATO “L’utilizzo e l’applicazione di strumenti IT per lo studio e l’analisi delle condizioni di benessere ambientale dello spazio aperto urbano, consente di raggiungere una comprensione dettagliata dei fenomeni ambientali che si originano tra le componenti naturali (sole, vento, umidità, vegetazione, ecc.) e quelle antropiche (edifici, strade,ecc.). Risulta necessario sviluppare processi operativi per fasi (workflow) che possano orientare alla conoscenza, la definizione e all’utilizzo corretto delle analisi e dei dati di output.”1 Come sopra riportato, le indagini condotte sull’ex scalo ferroviario Greco – Breda partono dall’analisi funzionale – spaziale contestualmente alla lettura morfologica del contesto in cui il sito è inserito e si aprono verso la lettura delle caratteristiche ambientali dello stesso. Questa fitta rete di indagini viene arricchita da simulazioni in grado di descrivere il comportamento microclimatico dello spazio urbano, necessarie per apportare elementi utili in un primo momento alla definizione delle strategie ambientali della progettazione dello spazio outdoor e poi all’indoor. Partendo da uno studio iniziale del soleggiamento tramite il software ECOTECT ANALYSIS, le analisi ambientali sono state condotte attraverso lo strumento di simulazione ENVI MET, che ha fornito una lettura globale, attraverso vari
indicatori, dello stato di fatto sia al 2018 che al 2100, confronto necessario per leggere immediatamente il dato di allerta legato prevalentemente alle ondate di calore che colpiscono il sito. Il risultato ha portato a rilevare una serie di aree critiche e vulnerabili alle quali mostrare maggiore attenzione nell’ambito dell’elaborazione delle strategie ambientali e nella definizione della soluzione progettuale outdoor. Quest’ultima naturalmente è stata anche essa analizzata come operazione di verifica delle scelte effettuate poiché questo processo si pone l’intento di essere un costante supporto di analisi e verifica. Il passaggio dalla visione metaprogettuale dell’outdoor alle strategie necessarie per l’indoor si è avuto rilevando dalla suddetta verifica, come vedremo, degli elementi fondamentali ovvero valori parametrici specifici che, tramite EXCEL, sono stati inseriti in altri software (PAN ed ECOTECT ANALYSIS) per andare a verificare la soluzione progettuale indoor.
1 Valeria D’Ambrosio, Mattia Federico Leone (a cura di), Progettazione ambientale per l’adattamento al Climate Change - 1. Modelli innovativi per la produzione di conoscenza, Cristian Filagrossi, Eduardo Bassolino, Strumenti IT per la progettazione ambientale e il comfort indoor e outdoor Napoli, Clean Edizioni, 2014, p.21 29
Analisi ambientali
Analisi funzionale – spaziale Lettura morfologica del contesto in cui il sito è inserito
SDF
Analisi del soleggiamento SDF
+
2018 2100
IPOTESI
Leonardo
SOLUZIONE PROGETTUALE OUTDOOR
2018 2100
Leonardo
SOLUZIONE PROGETTUALE INDOOR Analisi del comfort termoigrometrico
2018 2100
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Analisi delle stratigrafie
4. ANALISI FUNZIONALE - SPAZIALE
Caso s Fiumi s t Canal s t Laghi Distan
Parco Nord Fiume Seveso
Parco Lambro
Fiume Lambro
Sport
370 k
Biblioteca di alberi
Lunghezza com
Laghi delle cave
Sempione
170 Corsi secondari
40 - S 35 - La 20 - O 15 - N 10 - N 10 - N 70 - A
Navigli
Fiume Olona
Parco Agricolo Sud Milano
(Geoportale/ comu
(Geoportale/ comune.milano.it)
0
1
2
4 km
Il sistema idrico
MILANO I 460mila alberi recentemente censiti dall’autorità comunale dimostrano come il 15% dell’intera area e quindi quasi 25 kmq è lasciata ad aree verdi pubbliche e private. Questa complessa rete è composta perlopiù da una sistema di parchi disposti a corona della cinta urbana. Il sistema idrico naturale che è attraversa la città è composto principalmente dai fiumi Lambro e Seveso; il caso studio anche se non direttamente attraversato da canali o fiumi si trova in una posizione centrale tra il Lambro distante 3 km il Seveso, distante 2 km circa nel suo unico tratto visibile urbano.
31
0
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 100
200
400 m
La forma del costruito
M M T
0
Caso studio Linea FF.SS. Greco – Pirelli Metropolitana M1 Metropolitana M5 Tram Linee Autobus Pista ciclabile Area Greco - Pirelli Area metropolitane
Bicocca (M5)
CRITICITA’ VS POTENZIALITA’ 100
200
400 m
Strassebau
Caso studio
CRITICITA’ Barriera ferroviaria Isolamento
Area abbandonata
POTENZIALITA’ Greco – Pirelli
Teatro Arcimboldi Greco – Pirelli Fermate Metro Aree verdi Quartiere Bicocca
Precotto (M1)
32 Parco Nord Milano
Il quartiere della Bicocca di Vittorio Gregotti al di lĂ della linea ferroviaria
Edifici terziari
UniversitĂ Bicocca
33
5. ANALISI AMBIENTALI studio condotto dal Climate Central in collaborazione con l’Organizzazione meteorologica mondiale che illustra quanto sia caldo il futuro delle città, creando una piattaforma interattiva Questo studio mostra come il picco medio estivo in futuro in ciascuna di queste città sia paragonabile ad altre città di oggi. In alcuni casi, il turno li colloca in una zona di temperatura completamente nuova.
Quanto saranno calde le estati nel 2100? Come indicato a monte di questa trattazione, il nostro studio si colloca nello scenario più lontano e critico, ovvero quello dei cambiamenti che avverranno entro il 2100 senza il taglio di emissioni. Tutte le analisi, sia per quanto riguarda lo stato di fatto che di progetto, saranno dunque condotte operando un costante confronto tra la situazione attuale del 2018 e quella futura del 2100. Il gap di temperatura di partenza viene prelevato da uno
34
Nel nostro caso Milano, con una temperatura media di 25.2 °C, prenderà la temperatura di Port Said in Egitto con una temperatura di 32.6 °C. Il sito riporta inoltre la temperatura media che le città potrebbero raggiungere nel 2100 se si seguiranno i tagli alle emissioni, questa quantità di riduzione delle
emissioni corrisponde approssimativamente a quanto sarebbe necessario per raggiungere l’obiettivo stabilito a Parigi nel 2015 di limitare il riscaldamento globale medio a 2 °C.
35
Il delta di partenza evidenziato in precedenza ha fornito il dato iniziale per operare il costante confronto tra le condizioni climatiche del 2018 e quelle del 2100. E’ importante sottolineare che il sito Greco Breda, situato a nord-est di Milano, soffre delle stesse problematiche ambientali (inquinamento, vulnerabilità alle ondate di calore, etc) delle altre parti della città. Per via della sua vicinanza a corsi d’acqua, esso è inoltre esposto – ma non direttamente minacciato – da rischi di allagamenti, a causa della frequenza crescente di piogge intense nella regione, per questa ragione saranno prevalentemente indicate in futuro soluzioni relative al problema dell’isola di calore urbana. Le analisi vengono condotte il 3 Agosto 2018, tre giorni dopo l’ondata di calore del 31 Luglio 2018. Sono stati dunque rilevati una serie di dati climatici relativi a quella giornata che sono stati inseriti all’interno del software ENVI MET 3.1 per un file climatico di base necessari per l’avvio delle simulazioni.
I dati sono relativi alla temperatura inziale dell’atmosfera, all’umidità relativa, alla velocità del vento. In seguito viene richiesta la mappatura dell’area selezionata attraverso l’introduzione e la diversificazione dei materiali che compongono lo spazio, la dimensione degli elementi, nonché la presenza della vegetazione. Per l’estrazione dei dati viene utilizzato Leonardo 4 che è un supporto interno al software. Il plug-in è in grado di decifrare i risultati delle analisi condotte da ENVI MET 3.1 per produrre mappatura parametriche dettagliate, fornendo per specifici indicatori ambientali (Temperatura superficiale, Pmv – Predicted mean vote, Temperatura potenziale) valori generali di massimi e minimi per l’intera area che valori specifici in ogni punto della mappa resa. Di conseguenza è tramite Leonardo che vediamo in chiaro i risultati delle analisi, leggendo le vulnerabilità e i cambiamenti durante le ore in cui è stata effettuata l’analisi stessa.
Milano 3 Agosto 2018 36 °C
notte
giorno
notte
notte
giorno
notte
ore 06:00
notte
giorno
temperatur dell’atmos
notte
34 °C 32 °C 36 °C 30 °C 34 °C 28 °C 32 °C 26 °C 30 °C 24 °C 28 °C 22 °C 26 °C 20 °C 24 °C 18 °C 22 °C 20 °C
26 °C
00
03
06
09
12
15
18
21
00
18 °C 00
03
06
09
12
15
18
21
temperatura media giornaliera temperatura media giornaliera
00
100% caldo
80% 60% 100% 40% 80%
gradevole caldo caldo
20% 60% 0% 40%
gradevole fresco
20%
00
03
06
09
12
caldo18 15
fasce di temperatura 21
00
fresco
0% 00
03
06
notte
36 °C
26 °C
09
12
15
18
21
100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
giorno
24 °C
06
09
12
15°C 18
00
00
fasce di temperatura
est
03
06
0%
09
21
00
notte
temperatura media giornaliera
ovest
12
00
03
06 15
09
1812
100% 60%
18
sud
00
80%
15
giorno
20%
livello di comfort
36
12
nord
40%
21
09
60%
oppressivo 18
06
notte
80%
20 °C
03
velocità del vento 100%
22 °C 03
00
26 °C
26 °C afoso
notte
0 m/s
28 °C
60%
giorno
1 m/s
30 °C umido
00
notte
32 °Casciutto
gradevole
2 m/s 1,5 m/s
34 °C
notte
2,5 m/s
caldo
21
15
18
21 00
00
direzione del vento
INPUT 5.1 INPUT dati climatici di partenza temperatura iniziale dell’atmosfera
299,15 K
file di configurazione
umidità relativa
60 %
velocità del vento
1,5 m/s
mappatura dell’area materiali
superfici
estrazione ed esito delle analisi
altezze e quote altimetriche
+ + 37
5.2 OUTPUT PMV – Predicted mean vote (Voto Medio Previsto)
è un indice di valutazione dello stato di benessere di un individuo e tiene conto delle variabili soggettive e ambientali; si tratta quindi di una funzione matematica che dà come risultato un valore numerico su una scala con range -4 (indice di sensazione di troppo freddo) a +4 (indice di sensazione di troppo caldo), dove lo zero rappresenta lo stato di benessere termico. Essendo un indice medio riferito ad un gruppo di individui, il raggiungimento del PMV pari a zero non significa che l’intero gruppo ha raggiunto le condizioni di benessere.
SDF
ore 12:00
ore 06:00
0,98
ore 18:00
5,32
2018
Min:0,74 Max:1,85
4,98
Min:0,99 Max:5,07
Min:1,50 Max:6,42
0,78
4,12
3,14
1,00
3,18
4,07
7,93
8,55
2,95
2100
Min:2,37 Max:2,97
Min:3,63 Max:8,94
Min:3,78 Max:8,24
+ 39,3%
2,81
6,35
7,12
6,44
2,76
7,18
38
P.M.V. - Predicted mean Mean Vote PMV – Predicted vote
Pot temperature: temperatura potenziale in scala 10
SDF
ore 12:00
ore 06:00
Min:27,31° C Max:28,05° C
30,76
Min:28,48° C Max:34,13° C
30,84
Min:27,76° C Max:31,53° C
2018
27,95
ore 18:00
27,37
29,16
28,79
27,50
28,80
28,86
35,12
Min:34,18° C Max:35,22° C
39,92
Min:37,01° C Max:41,69° C
41,76
2100
+ 22,2% 34,64
40,67
37,37
41,01
34,65
38,37 7,18
39
– PMV Temperatura potenziale ∆Tvote 10 POT POT – Temperatura – Predicted potenziale mean ∆T 10
Min:39,87° C Max:42,17° C
Temperatura superficiale
SDF
ore 12:00
ore 06:00
Min:20,68° C Max:34,93° C
33,64
Min:24,08° C Max:74,77° C
28,60
Min:24,00° C Max:45,10° C
2018
29,85
ore 18:00
29,85
34,57
28,03
29,85
28,60
34,57
35,12
Min:20,48 ° C Max:34,93 ° C
39,92
Min:24,08 ° C Max:74,44 ° C
41,76
2100
+ 10,5% 34,64
40,67
37,37
41,01
34,65
38,37 7,18
40
superficiale POT – Temperatura PMV –Temperatura Predicted potenziale mean ∆Tvote 10
Min: 24,00° C Max:45,10° C
6. STUDIO DEL SOLEGGIAMENTO Lo studio del soleggiamento è un tipo di analisi che consente di manovrare le scelte morfologiche del progetto in relazione alla radiazione diretta del Sole durante tutto l’anno, in particolare durante i solstizi estivo e invernale e gli equinozi primaverili e autunnali. Nel nostro caso specifico lo studio è stato condotto tramite il software ECOTECT ANALYSIS e il file climatico generale per la Città di Milano. Il file “.wea” è una raccolta di metadati climatici per tutto l’anno solare, nel quale si possono leggere indicatori come la radiazione diretta, diffusa, temperatura dell’area e umidità relativa degli ambienti. Il soleggiamento in questo caso è stato osservato tramite l’indicatore dello Shadow Range, una mappatura delle ombre dirette e indirette prodotte dagli edifici sulle diverse superfici piane durante le ore di illuminazione solare.
Per quanto riguarda una prima lettura dello stato di fatto, i dati mostrati nei quattro momenti dell’anno su indicati mostrano come il sito presenta una notevole esposizione alla luce del sole durante le ore centrali del periodo estivo per l’assenza di elementi schermanti. L’obiettivo dello studio, che coinvolgerà direttamente la definizione del concept volumetrico di progetto, è quello di definire forme in grado di creare con il minimo utilizzo dei suolo edificato, coni d’ombra capaci allontanare e quindi raffrescare le superfici esterne del progetto. Di seguito riportiamo due diverse ipotesi volumetriche prodotte durante il percorso di tesi, scartate perché non fornivano dati esaustivi anche dal punto di vista del soleggiamento stesso.
radiazione solare: incidenza della radiazione solare diretta nei mesi diversi mesi dell’anno per Milano 41
diagramma solare: percorso annuale del sole riferito alla città di Milano posta a una latitudine di 45° Nord
STATO DI FATTO EQUINOZIO DI PRIMAVERA 21/Marzo
SOLSTIZIO D’ESTATE 21/Giugno
44.8° Max h. sole
68.0° Max h. sole
08.00 – 17.00 Max esposizione
08.00 – 19.00 Max esposizione
EQUINOZIO D’AUTUNNO 23/Settembre
SOLSTIZIO D’INVERNO 21/Dicembre
44.8° Max h. sole
21,1° Max h. sole
08.00 – 17.00 Max esposizione
09.00 – 17.00 Max esposizione 42
Stato di fatto
SOLSTIZIO D’ESTATE 21/Giugno
Ipotesi volumetrica 1
68.0° Max h. sole
08.00 – 19.00 Max esposizione SOLSTIZIO D’INVERNO 21/Dicembre 21,1° Max h. sole
09.00 – 17.00 Max esposizione 43
Ipotesi volumetrica 2
SOLSTIZIO D’ESTATE 21/Giugno 68.0° Max h. sole
08.00 – 19.00 Max esposizione SOLSTIZIO D’INVERNO 21/Dicembre 21,1° Max h. sole
09.00 – 17.00 Max esposizione 44
STATO DI PROGETTO
EQUINOZIO DI PRIMAVERA 21/Marzo
SOLSTIZIO D’ESTATE 21/Giugno
44.8° Max h. sole
68.0° Max h. sole
08.00 – 17.00 Max esposizione
08.00 – 19.00 Max esposizione
EQUINOZIO D’AUTUNNO 23/Settembre
SOLSTIZIO D’INVERNO 21/Dicembre
44.8° Max h. sole
21,1° Max h. sole
08.00 – 17.00 Max esposizione
09.00 – 17.00 Max esposizione 45
Stato di progetto
Stato di progetto
SOLSTIZIO D’ESTATE 21/Giugno
SOLSTIZIO D’INVERNO 21/Dicembre 46
47
“La fabbrica sostenibile, a cui tutti dovremmo ispirarci, è quella dell’albero […]. Funziona a energia solare, si nutre di CO2 e rappresenta un modello vero e proprio di economia circolare. Dobbiamo aspirare a esso perché esiste un debito ambientale incredibile nei confronti delle generazioni future.” Roberto Centazzo, Lets’ talk Forest, Milano Arch Week 2018
48
Soluzione progettuale outdoor
49
Generalità Contestualmente è stato ovviamente svolto un ragionamento di tipo architettonico – urbanistico per la formulazione dell’impianto, che darà, contemporaneamente alle strategie adottate, la trama al masterplan finale proposto.
Nella condizione del global warming, il progetto urbano deve promuovere la riduzione degli sprechi di risorse ed agire sull’efficienza di prodotti e processi e sulla riduzione del fabbisogno energetico, determinando ricadute sulla sostenibilità economica e ambientale, sull’inclusione e sulla salute sociale. Uno dei principali obiettivi della progettazione ambientale nei contesti urbani è la creazione di quartieri dotati di spazi aperti confortevoli. I parametri microclimatici, pertanto, sono di importanza centrale per le attività che vengono svolte all’aperto e in larga misura ne determinano l’uso. Le risposte al microclima possono essere inconsce, ma molto spesso si traducono in un uso differenziato degli spazi aperti a seconda delle diverse condizioni climatiche. Per tale motivo, comprendere la ricchezza delle caratteristiche microclimatiche negli spazi urbani esterni, e le implicazioni in termini di comfort per le persone che li usano, apre nuove possibilità per la progettazione degli spazi urbani sia in termini di nuova progettazione che di riqualificazione degli agglomerati esistenti.
7. VERSO IL PROGETTO: DEFINIZIONE DEL CONCEPT Nell’ambito della riqualificazione del quartiere Bicocca nei primi anni ’80, Vittorio Gregotti sosteneva che “il progetto di una nuova città necessita, nello stesso tempo, di un principio insediativo e del suo confronto con le condizioni empiriche dello stato delle cose, delle necessità e del sito”. Partendo sostanzialmente da questo concetto, l’idea insediativa all’interno dell’area di intervento nasce proprio dalle relazioni fisiche instaurate dagli elementi presenti nel contesto in cui esso è inserito, in particolar modo la linea ferroviari Milano-Monza che separa i quartieri Bicocca e Precotto; il Teatro degli Arcimboldi, landmark fisico che con un taglio diagonale rompe lo schema compositivo del quartiere progettato da Gregotti stesso; e ultima Via E. Breda, arteria del quartiere Precotto che taglia l’area di intervento in due grandi lotti. Nasce così la volontà di ricucire le due parti di città sia trasversalmente oltrepassando il margine ferroviario che longitudinalmente lungo tutta l’estensione dell’area stessa. Di conseguenza, partendo dalla diagonale del teatro nasce l’idea di un ponte che giunge fino agli inizi di Via Breda collegandosi con la stazione GrecoPirelli, superando i binari sui quali poggerà al suolo tramite le strutture di collegamento verticale e di sostegno.
L’elaborazione della soluzione progettuale outdoor per il progetto di tesi parte dalla lettura delle criticità e delle vulnerabilità del sito che si sono evinte nella fase analitica precedentemente esposta. Quest’ultima è stata peculiare per comprendere a pieno la morfologia del sito, nonché la sue prestazioni iniziali e le sue potenzialità, ma soprattutto per riconoscerne l’identità e fornire al meglio una soluzione che, alla luce delle tesi poste alla base di questa trattazione, possa adattarsi nel tempo ai cambiamenti. La soluzione progettuale finale, però, non è soltanto l’esito di questa lettura analitica ma rappresenta la combinazione di tutta una serie di elementi che concorrono alla definizione del progetto. Uno di questi elementi è sicuramente la lettura critica di tutta una serie di riferimenti, esperienze fatte in questo campo, necessarie per comprendere ed approfondire ulteriormente lo studio di queste tematiche e fornire una fitta rete di strategie ambientali applicabili anche al nostro caso studio. 50
Dalla linea ferroviaria c’è la necessità fisica di distaccarsi lungo il lotto creando così dei percorsi di margine e una zona filtro a protezione degli edifici: nasce così la pista ciclabile, concepita come filo conduttore di tutto il progetto, connettendosi al ponte e ai diversi lotti esistenti, oltre che a congiungersi con quelle esistenti. Si crea lungo il filtro ideato l’edificio che ospiterà il Greco Lab., centro ambientale strategico per l’educazione alla sostenibilità per i diversi fruitori del sito. Dalla presenza di Via E. Breda vengono tracciati i reticoli interni delimitando gli accessi longitudinali all’area di intervento, nonché nuovi complessi edilizi
che avranno l’obiettivo di riqualificare e creare un nuovo fronte stradale ai lati dell’arteria veicolare del quartiere. Questi, lo studentato e la torre residenziale sono orientati e progettati anche in base alla radiazione solare. In particolar modo per la Torre viene anteposta una serra verticale alta fino a 50 m concepita come Vertical Farm e come catalizzatore dell’energia solare soprattutto durante il periodo invernale; energia immagazzinata e convogliata tramite ponteggi tra i due edifici che andrà a beneficio degli abitanti della torre mitigando lo scambio termico tra gli ambienti interni.
51
8. LINEE GUIDA ALLA PROGETTAZIONE AMBIENTALE Nel corso degli ultimi anni, a fronte delle continue temperature in aumento che affliggono i centri urbani maggiormente edificati, si sono delineate una serie di esperienze e sforzi in grado di contrastare questi fenomeni. Attraverso la ridefinizione di nuovi spazi urbani, si è puntato soprattutto ad apportare nuovi livelli prestazionali e a definire nuove relazioni con il contesto e l’ambiente. All’interno di strategie integrate, sono state definite azioni progettuali che possano creare le condizioni per fronteggiare gli effetti del clima che sta cambiando. Mediante l’attuazione di azioni di progetto che permettano oggi di ridurre le temperature dell’ambiente urbano durante le stagioni calde,
questi spazi avranno la capacità di resistere nel tempo, attuando azioni di difesa e bilanciamento alle mutevoli condizioni ambientali in seguito ai cambiamenti del clima. Lo sforzo di recenti ricerche congiunte è quello di mettere dunque a sistema le conoscenze teoriche sul microclima urbano e il processo di progettazione urbana o di retrofit di spazi esistenti. Nel corso del tempo abbiamo eseguito uno studio su una serie di esperienze che indentificano specifiche e adeguate soluzioni per realizzare strategie di adattamento al clima futuro, capaci di contrastare l’effetto isola di calore urbana e ridurre nel tempo le emissioni climalteranti nell’ambiente.
8.1 Protocollo LEED
v4 for building design and construction – aggiornato 08 Novembre 2016
CREDITI SELEZIONATI Nell’ambito dei protocolli è stato analizzato il protocollo LEED, che promuove un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori chiave. Il sistema di certificazione di sostenibilità ambientale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design ) è il sistema di rating degli edifici più diffuso nel mondo (usato in più di 140 paesi) con parametri che stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti ed a impatto ambientale contenuto.
Localizzazione e Trasporti (LT) – [Location and Transportation]
densità circostante e diversificazione dei servizi
Sostenibilità del sito (SS) – [Sustainable Sites]
accessibilità a servizi di trasporto efficienti Gestione efficiente delle acque (WE) - [Water Efficiency]
infrastrutture ciclabili
Energia e Atmosfera (EA) - [Energy and Atmosfhere]
valutazione del sito: analisi climatiche e analisi dell’attività umana
Materiali e risorse (MR) [Materials and Resources]
introduzione di spazi aperti
Qualità Ambientale Interna (EQ) [Indoor Environmental Quality]
riduzione dell’effetto dell’isola di calore
Innovazione (IN) – [Innovation]
riduzione dei consumi di acqua per usi esterni 52
8.2 Cooling Singapore, 2018
8.3 Planning Urban Heat Island Mitigation In Boston, 2015
Il progetto mira a sviluppare una tabella di marcia per guidare la strategia emergente in materia di cambiamenti climatici. E’ diviso in 7 categorie di strategie differenti: vegetazione, geometria urbana, corpi d’acqua, materiali e superfici, soleggiamento, trasporti, energia. Per ognuna di esse vengono tracciate linee guida per il trattamento dei vari elementi che compongono lo spazio urbano, a fronte non soltanto dei problemi causati dall’innalzamento delle temperature ma anche dalle lunghe stagioni delle grandi piogge che colpiscono quei luoghi.
Il progetto, avviato nel 2015, mira ad identificare le cause dell’isola di calore urbana all’interno dell’area di Boston e ad analizzarne gli effetti. Evidenziando la stretta connessione di quest’ultimi sull’ambiente urbano, vengono quindi indicate strategie di mitigazione attraverso diverse categorie, quali la vegetazione, I tetti, I pavimenti e il coinvolgimento della comunità.
«comprendere i fattori dell’isola di calore urbana nelle città» vegetazione
pavimentazioni
La divisione in categorie delle strategie di CS 53
tetti
impegno della comunità
Indirizzi per orientare le scelte progettuali La lettura critica di questi riferimenti le è servita creare una rete di strategie ed indirizzi per orientare le scelte progettuali applicabili al nostro caso studio e di Indirizzi per orientare sceltea progettuali fornire uno spunto per elaborarne di nuove in base alle esigenze.
Installazione di tetti Verdi
Effettuare analisi ambientali
Più efficaci in caso di meteorizzazioni e climi temperate freddi
Ridurre materiali artificiali nei parcheggi – green park
Creare una buffer zone verde
Piantare alberi ad intervalli regolari su entrambi i lati della strada
Utilizzare materiali a contenuto riciclato
Utilizzo di pavimentazioni permeabili
Mantenere il terreno sottostante umido per favorire l’evaporazione
Orientamento ottimale degli edifici
Favorire materiali superiore a 0.70
Impedire l’ostruzione ed il ristagno dell’aria
con
albedo (controllo mediante SVF)
Favorire pavimentazioni più chiare
Riuso delle acque grigie
Utilizzare materiali intelligenti
che cambino le proprietà a seconda degli stimuli esterni che ricevono
Aree di raccolta acque piovane
54
Linee guida alla progettazione ambientale
IL MASTERPLAN
0
25
50
100 m
55
56
9. STRATEGIE AMBIENTALI PER LA PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI OUTDOOR A seguito delle indagini svolte sul sito e della lettura critica dei riferimenti, sono state elaborate le strategie ambientali per la progettazione degli spazi outdoor. Tra i numerosi elementi che contribuiscono a modificare e moderare le condizioni microclimatiche degli spazi urbani, sia costruiti sia non edificati, si devono annoverare la morfologia urbana, i sistemi di ombreggiamento, la presenza o assenza di vegetazione, i coefficienti di albedo dei materiali, i coefficienti di riflessione e trasparenza, così come la presenza di acqua e
0
25
50
100 m
flussi di aria. Per quanto riguarda il tema di questa trattazione, le strategie vengono raggruppate in quattro aree tematiche, ognuna delle quali concorre alla definizione del masterplan proposto e svolge un ruolo fondamentale nell’adattamento del sito agli effetti dell’isola di calore urbana. Queste categorie sono: la vegetazione, i corpi d’acqua, i materiali utilizzati e gli edifici smart inseriti. VEGETAZIONE: data la loro capacità e efficacia di raffrescamento, all’interno dell’aria vengono inseriti molteplici elementi vegetativi, che si presentano in diverse forme e svolgono diversi ruoli. Di fondamentale importanza è stata la creazione di una serie di buffer zone, prima fra tutte quella che sancisce la divisione con la linea ferroviaria, in grado di schermare non solo visivamente ma anche da un punto d vista acustico. Vengono inserite poi aree verdi sparse, filari per ombreggiare le strade e orti urbani per accrescere l’impermeabilità dei terreni. CORPI D’ACQUA: vengono inseriti in punti strategici e parti risultate decisamente vulnerabili a seguito delle analisi. Essi rappresentano bacini pe ril raffrescamento adiabatico e concorrono alo scopo finale di abbassare le temperature ed innalzare il livello di comfort; tuttavia le grandi vasche create, nonchè l’arena, sono utilizzate come raccolta in un primo momento, e canalizzazione poi, delle acque piovane. MATERIALI: i materiali utilizzati, prevalmentemente per le pavimentazioni sono stati scelti in base al loro albedo (o coefficiente di riflessione, è quella proprietà del materiale che incide sulla capacità dello stesso di assorbire la radiazione solare), alla loro permeabilità (favorire pavimentazioni permeabili per evitare il ristagno delle acque) e alla loro composizione relativa alle questioni del riciclo. EDIFICI:l’area è stata edificata soltandto del 15% del suo totale proprio per minimizzare i volumi e dare ampio spazio alle aree aperte. 57
58
59
60
61
6
6
2
5
PIANTA PIANI TERRA 0
15
3
6
1 3
7
1
1
1
1
1
1
1
1
1
62
4
4
50 m
Ponte commerciale Torre residenziale
6 7
25
Torre residenziale Studentato
2
5
Studentato
1 2 3 4 51 62 73 4 5 6 7
Greco Lab Ponte commerciale Collegamenti orizzontali Greco Lab Collegamenti verticali Accessi Collegamenti Servizi orizzontali Negozi Collegamenti Servizi arena verticali Bar - Ristorante Accessi Ludoteca Servizi Laboratori Negozi Uffici Servizi arena Centro di raccolta Bar - Ristorante piccoli rifiuti Ludoteca Laboratori Uffici Centro di raccolta piccoli rifiuti
PIANTA PIANI TIPO 0
9 9 8 8
15
25
50 m
Studentato
10 10
2 12 1 9 9
Torre residenziale Ponte commerciale
2 12 1 8 8
Greco Lab
3 3
1 21 2
4 7 7 5 4 5 4 4 6 6
63
3 3
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Collegamenti orizzontali Collegamenti verticali Servizi Logge Alloggio (S1) Alloggio (S2) Appartamento (A) Appartamento (B) Appartamento (D*) Vertical Farm Serra di piano Laboratori Uffici Stand gastronomici
64 0
15
25
50 m
0
15
25
50 m
Sezione A-A’
Sezione A-A’
65 0
15
25
50 m
Sezione B-Bâ&#x20AC;&#x2122;
66
Le serre e gli orti urbani
67
0
1
2
5m
La buffer zone
La buffer zone
68
0
1
2
5m
La composizione stradale di Via Breda
69
Il nuovo fronte su Via Breda
10. LE VERIFICHE AMBIENTALI Lo stato di progetto è stato poi analizzato con il software ENVI MET 3.1 per poter verificare e confrontare gli esiti dell’intervento nell’area (ore 12:00).
SDP
ore 12:00
5,32
-70,0%
2018 2018
Min:1,50 Max:6,42
3,69
Min:1,03 Max:3,77
2100 2100
ore 12:00
Min:28,48° C Max:34,13° C
-40,1%
-20,9%
29,16
3,30 4,07
Min:3,63 Max:8,94
SDF
30,76
4,12
8,55
SDFSDP
ore 12:00
2018
SDF
2,63
28,86
5,90
39,92
Min:2,99 Max:6,38
7,12
5,95
7,18
5,75
P.M.V. - Predicted Mean Vote
70
Min:37,01° C Max:41,69° C
-16,1%
2100
SDF
37,37
38,37 7,18
SDP
Min:26,90° C Max:28,24° C
SDF
33,64
SDP
ore 12:00
Min:24,08° C Max:74,77° C
-76,0%
30,42
SDP
ore 12:00
Min:22,85° C Max:42,12° C
2018
28,06
SDFSDP
ore 12:00
34,57
26,84
39,92
Min:24,08 ° C Max:74,44 ° C
-57,7%
39,69
Min:26,85 ° C Max:50,06 ° C
2100
34,65
31,54
34,57
26,86
Min:34,07° C Max:35,91° C
33,60
36,40
37,37
33,87
7,18 38,37
33,89
37,3
Temperatura superficiale
POT – Temperatura potenziale ∆T 10
71
72
73
” Lo scopo della nostra ricerca è un sistema che ci consenta di realizzare case secondo una varietà funzionale e in rapporto a specifiche condizioni ambientali. Le case devono risultare diverse le une dalle altre, ma in un modo organico, non arbitrario. L’architettura deve garantire all’edificio, e all’uomo in particolare che è la cosa più importante di tutte, un contatto organico con la natura, in ogni momento.” Alvar Aalto
74
Soluzione progettuale indoor
75
Generalità Determinate le soluzioni progettuali outdoor, il percorso di ricerca passa alla definizione degli spazi indoor, nati per garantire ottime prestazioni di benessere termoigrometrico, nonché la creazione di ambienti salubri e vivibili per tutti i tipi di utenti finali del progetto stesso. Per compiere questo processo è stato necessario comprendere inanzitutto la relazione architettonica-funzionale che i manufatti ideati instaurano con gli spazi esterni progettati: in questo modo si definiscono le diverse tipologie di edifici proposte e le cellule unitarie che li compongono.
Definite le conformazioni interne e le unità tecnologiche del sistema edilizio, il tema cerca di perseguire l’obiettivo di rendere il microclima in interno in regime di comfort e per realizzarlo è stato necessario quindi analizzare e verificare che tali scelte e progettate soddisfacessero i requisiti di benessere indoor rispetto alle condizioni climatiche outdoor rilevate dal progetto stesso.
11. DALL’OUTDOOR ALL’INDOOR Il processo analitico si completa con l’estrazione dei metadati delle verifiche ambientali di progetto. Tramite dei recettori puntuali sulla mappatura del nuovo sito creato con lo strumento Envimet è stato possibile riportare metadati climatici specifici per mostrano non solo i miglioramenti apportati con le strategie ambientali scelte ma soprattutto sono stati utili nella definizione degli indicatori per la soluzione progettuale indoor. Qui subentra il supporto del soft-Ware Excel in grado di ricevere i dati estratti dallo strumento Leonardo sul progetto e definire così i file input per gli strumenti adottati per le analisi del comfort termoigrometrico degli spazi progettati, ovvero i programmi Pan Anit 7.0 ed Ecotect Analisi. I nuovi file input diventano così file climatici specifici sostituiti con i file generali di partenza
degli strumenti adottati per poter garantire delle analisi puntuali per il caso. Gli spazi indoor progettati, la loro composizione e organizzazione, nonché le unità tecnologiche vengono scelte quindi per rispondere positivamente ai dati ambientali di progetto sia al 3 Agosto 2018 che al 3 Agosto 2100.
76
Analisi ambientali
Analisi funzionale – spaziale Lettura morfologica del contesto in cui il sito è inserito
SDF
Analisi del soleggiamento SDF
+
2018 2100
IPOTESI
Leonardo
SOLUZIONE PROGETTUALE OUTDOOR
2018 2100
Leonardo
SOLUZIONE PROGETTUALE INDOOR Analisi del comfort termoigrometrico
2018 2100 77
Analisi delle stratigrafie
inserimento dei recettori sul progetto
Progetto Progetto2018 2018 Progetto 2100
Progetto 2100
creazione di un file climatico 2018/2100
sostituzione dei file esistenti nei software
P.M.V. interno degli edifici
Definizione degli elementi tecnologici analisi stratigrafiche 78
12. ANALISI STRATIGRAFICA Le analisi e le scelte indoor partono dalla definizione e scelta degli elementi tecnologici che compongono gli spazi progettati, elementi di confine tra lo spazio indoor e quello outdoor. Tale condizione adottata sarà non solo una soluzione tecnologica ad alte prestazioni ma soprattutto dovrà adattarsi al cambiamento climatico specifico ricavato dalle analisi ambientali sul sito da oggi al 2100.
In questa fase quindi verranno posti in esame due soluzioni diverse tra di loro per composizione stratigrafica e verrà quindi scelta quella che soddisfa i requisiti su elencati: una soluzione definita come “tradizionale” e una di tipo “adattiva” esaminate per le unità PARETE ESTERNA, PARETE DIVISORIA INTERNA e SOLAIO INTERMEDIO.
12.1 Soluzione tradizionale a secco tipo Knauf Il sistema tradizionale sarà uno sistema materiali isolanti di tipo Knauf, leggero ed estremamente reversibile in quanto non necessita di sistemi di fissaggio a umido. Gode non solo di notevoli vantaggi dal punto di vista delle prestazioni offerte, ma garantisce anche una buona resa nel tempo. I dati ricercati sulle prestazioni dei singoli strati che compongono le unità esaminate sono state inserite all’interno dello strumento PAN che ne ha
ricavato delle analisi su due indicatori specifici al 2018 e al 2100: la VERIFICA DELLA TRASMITTANZA e LA VERIFICA DELLA CONDENSA INTERSTIZIALE. Per quanto riguarda lo stato attuale si può notare come tale sistema risponde positivamente ad entrambe le verifiche, ma analizzando lo stesso al 2100 è chiaro che non supera i requisiti minimi e quindi tale sistema viene scartato perché non ottimale nel tempo.
Verifica della Trasmittanza 03 Agosto 2018
1
2
30
Verifica superata
Verifica non superata
2
Verifica superata
Verifica non superata
3
Verifica superata
Verifica non superata
Verifica della Condensa interstiziale 03 Agosto 2018
3
0
1
60
120 cm
79
1
Verifica superata
Verifica non superata
2
Verifica superata
Verifica non superata
3
Verifica superata
Verifica non superata
12.2 Soluzione adattiva in Biomattoni e Beton Wood Tale sistema si compone di una più tradizionale tecnica di posa e composizione stratigrafica in alzato, ovvero l’applicazione diretta di blocchi allettati su malta, ma è nella composizione interna degli materiali che vede il suo aspetto completamente innovativo. Partendo dal mattone stesso, un blocco ricavato da una pasta di calce fibre di canapa che consentono non solo una notevole riduzione di preso rispetto ai convenzionali blocchi in laterizio o calcestruzzo cellulare largamente usati oggi, ma gode di notevoli vantaggi dal punto di vista di una posa più veloce su una malta specifica in canapa e tempi di asciugatura notevolmente ridotti. Infine è da notare come la componente naturale offre ottime prestazioni in qualità di isolamento e scambio termico duraturi nel tempo e facile recupero in fase di demolizione e smaltimento in quanto completamente riciclabile.
Il sottofondo Beton Wood è un sistema completamente a secco in grado di resistere ai carichi statici e dinamici riducendo notevolmente gli spessori dei materiali. Il doppio strato di lastre in cemento-legno consente di non utilizzare grandi supporti di irrigidimento e stabilità all’interno del rustico, limitato agli soli elementi strutturali. L’analisi stratigrafica, infatti conferma quanto riportato dalle case costruttrici dei materiali su elencati: si nota come tali unità tecnologiche superano le verifiche dello strumento Pan sia al 2018 che al 2100 e questo dato volgere la scelta proprio su questo sistema che è in grado di adattarsi nel tempo.
Verifica della Trasmittanza 03 Agosto 2018
1
2
30
Verifica superata
Verifica superata
2
Verifica superata
Verifica superata
3
Verifica superata
Verifica superata
Verifica della Condensa interstiziale 03 Agosto 2018
3
0
1
60
120 cm
80
1
Verifica superata
Verifica superata
2
Verifica superata
Verifica superata
3
Verifica superata
Verifica superata
13. LO STUDIO DELLE TIPOLOGIE ABITATIVE L’iter progettuale si conclude con lo studio delle tipologie abitative da inserire all’interno del nuovo complesso. In questa fase si vedrà lo sviluppo archittonico dei due edifici presi in esame, ovvero lo STUDENTATO e la TORRE RESIDENZIALE. Entrambi sono stati studiati perché mostrano differenti caratteristiche formali,compositive e di destinazione d’uso, ma soprattutto sono
stati utili per la definizione degli spazi indoor residenziali. Partendo da una logica funzionale delle singole unità, si è arrivati a due linee architettoniche differenti in quanto tipologia, ma simili nell’aspetto facendo leggere il tutto come un unico complesso.
14. LO STUDENTATO
14.1 Tipologia e funzioni Per circa 140 metri di lunghezza si sviluppa l’edificio in linea dello studentato, nato per creare un nuovo fronte stradale a Via Breda sul lotto confinante con la linea ferroviaria ad ovest dell’area di intervento. Presenta uno sviluppo in alzato diviso in tredici livelli con una copertura inclinata secondo il percorso solare. Lo schema funzionale dell’edificio parte dalla giacitura al piano terra di tre percorsi che tagliano la lunghezza in quattro strutture che contengono attrezzature per la comunità e attività commerciali oltre che un spazio apposito
per servire i fruitori dell’arena ad esso adiacente. Superati i piani basamentali in manufatto su scandisce così in tre parti compositive evidenziate dalle fasce di collegamenti orizzontali e poste al di sopra dei varchi. Qui vediamo come il prospetto su strada conterrà ai margini le aree abitate dagli studenti che si svilupperanno in verticale fino alla copertura, mentre al centro lo spazio è lasciato libero per inserire attrezzature e aule laboratoriali per i residenti: laboratori creativi, spazi comuni e sale lettura nonché servizi come angoli di ristoro e mense.
Alloggi
Attrezzature
90 x 160 studenti Collegamenti Logge comuni
Sale lettura, Laboratori Mense, Servizi Biblioteca, Sala convegni
81
Negozi Hall Servizi Bar- Ristorante
14.2 Lo sviluppo architettonico Lo Studentato vede uno sviluppo in pianta che ben fa leggere lo schema compositivo pensato, nato dall’idea di creare un percorso centrale che si estende per tutta la lunghezza dell’edificio e connette il fronte principale a quello Nord-Ovest dove si troveranno spazi comuni liberi e i sistemi di collegamento verticale. Gli spazi aperti presenti cono concepiti come logge che interrompono la scansione planimetrica dei diversi livelli e creano vuoti verdi a doppia altezza nonché una composizione più irregolare e non convenzionale alla facciata.
0
5
10
In particolar modo è possibile notare come le aree adibite agli alloggi per gli studenti sono contraddistinte da lievi aggetti che nascondo anch’esse delle logge private per i singoli alloggi. Spazi concepiti come piccole serre bioclimatiche in grado di captare la radiazione solare durante i mesi invernali e apribili per favorire la ventilazione naturale degli ambienti durante il periodo estivo.
20 m
Prospetto su Via Breda
82
0
5
10
20 m
PIANTA PIANO II (+7.4) Sezione A-A’
Sezione B-B’
83
0
5
10
20 m
PIANTA PIANO VI (+21.0) Prospetto sullâ&#x20AC;&#x2122;arena
84
14.3 Le cellule abitative L’unità architettonica elementare che compone il manufatto è l’alloggio per studenti diversificato per diversi utenti; in particolare si vengono a creare due tipi di cellule ovvero quella singola con 32 mq calpestabili e quella doppia da 40 mq interni. Entrambi gli spazi sono concepiti per creare ambienti flessibili minimizzando le partizioni interne e dividendo gli ambienti in fasce funzionali. 32 mq Aspetto visibile soprattutto nell’alloggio doppio dove vi 1 è persona la volontà di creare max una zona living separata dal quella dello studio e letto tramite librerie e scrivanie poste al centro per fruttare al meglio l’illuminazione naturale. Lo spazio adibito per il riposo è posto lateralmente, riparato dalla luce solare e separato dall’ingresso.
32 mq max 1 persona
8 mq
8 mq
40 mq max 2 persone
40 mq max 2 persone
S2
S2
S1
31
S2
59
S1
S1 K 32 mq max 1 persona
8 mq 2
40 mq max 2 persone Studio
S1
5m
85
8 mq
B
S2
1
Letto
32 mq max 1 persona
S2
0
Living
40 mq max 2 persone
Loggia Ingresso
S1
15. LA TORRE RESIDENZIALE 15.1 Tipologia e funzioni Percorrendo via Breda, al lato opposto dello studentato, nasce la torre residenziale. L’edificio si presenta con un sviluppo in alzato di 23 livelli fino a raggiungere la quota di 92 m dal suolo. Lo schema compositivo è marcato dalla presenza di un ingresso principale delineato dai percorsi interni al lotto, tale varco crea così due volumi principali che caratterizzeranno l’aspetto e le funzioni interne del manufatto stesso: le funzioni e gli spazi comuni da un lato e il complesso residenziale dall’altro. Questa lettura delle destinazioni d’uso è chiara non solo ai piani basamentali con la presenza di attrezzature per la comunità come attività commerciali e una ludoteca sul primo volume e una grande hall di ingresso ospitante i servizi di portineria per i residenti dall’altro. La particolarità dell’edificio però sta a partire dai piani residenziali dove sorgerà la Vertical Farm con uno sviluppo in alzato fino a 50 m e caratterizzato principalmente dall’ inclinazione del suo prospetto sud, inclinato secondo il percorso solare per captare al meglio la radiazione solare soprattutto nel periodo invernale. Al suo interno si svilupperanno funzioni comuni come la presenza di una SPA-Palestra, una sala comune per i residenti e una mediateca nonché lo spazio necessario per lo sviluppo della agricoltura verticale.
Vertical Farm SPA - Palestra Sala cvomune Mediateca
Appartamenti 74 x 210 persone Servizi Collegamenti Serre di piano
Attrezzature per la comunità Negozi Hall Ludoteca 86
15.2 Lo sviluppo architettonico
0
Lo spazio interno della torre residenziale, visto come separazione di due principali volumi, è concepito per garantire al meglio l’esposizione degli ambienti residenziali, di conseguenza si vede come a partire dai collegamenti verticali, la pianta tipologica si distribuisce sui due prospetti lunghi lasciando al centro lo spazio comune e di collegamento orizzontale. Proprio a partire dalla lettura dei livelli si concepisce la volontà di creare appartamenti diversificati per le diverse tipologie di residenti che andranno ad abitare il suo interno e quindi la creazione di quattro tipologie di ambienti interni con una superficie calpestabile che varia da 45 mq a 90 mq garantendo a ognuno uno spazio interno e uno spazio esterno con logge singole e doppie che caratterizzeranno i profili della torre stessa. Al suo interno si trovano inoltre piccoli spazi comuni per gli abitanti, delle serre vetrate che avranno la funzione di catturare il calore solare invernale e isolare da esso durante il periodo estivo. Funzioni che caratterizzeranno i profili longitudinali con fasce centrali vetrate ai lati delle logge private. La disposizione di tali ambienti è intervallata ai piani di collegamento con la Vertical Farm nei quali si troverà sul fronte di Via Breda mentre sul fronte parco verso Sud-Est agli altri piani. Il prisma resta inalterato per tutto lo sviluppo della Vertical Farm antistante per poi riprendere la sua inclinazione fino alla sua punta ospitante strutture impiantistiche e di produzione di energia solare per l’edificio. In questi piani ridotti di superficie di piano in piano presentano un impianto più libero con la presenza di logge anche sul prospetto Sud e appartamenti spesso a due livelli fino 75,7 m
Prospetto Sud-Ovest 87
5
10
20 m
Sezione A-Aâ&#x20AC;&#x2122; - La Vertical Farm
0
88
5
10
20 m
0
5
10
20 m
PIANTA PIANO VI (+21.3)
PIANTA PIANO VIII (+28,1)
Sezione C-Câ&#x20AC;&#x2122; 89
Prospetto Nord-Ovest
0
90
5
10
20 m
15.3 Le cellule abitative La composizione interna degli ambienti residenziali è caratterizzata dalla diversificazione in quattro diverse tipologie di cellule abitative, concepite per ospitare altrettanto diverse forme di famiglie. Partendo dall’appartamento unitario da 45 mq massimo per due persone, si trovano inoltre gli alloggi medi da 75 mq per tre persone e quelli da 90 mq con un massimo di cinque residenti interni. La logica compositiva degli spazi è dettata da fasce funzionali separando la zona giorno da quella notte. La prima, ovvero le aree di living, pranzo e cucina risiedono negli ambienti più esposti alla luce solare durante le ore diurne comunicanti e separate visivamente da arredi bassi e longitudinali. Qui la logica è quella di contenere, a seconda delle diverse tipologie di utente finale, spazi vivibili dotati di tutti i comfort e connessi con lo spazio esterno tramite grandi superfici vetrate che si aprono su logge esterne che rientrano nella volumetrica complessa della torre. La seconda area, quella dedita alle camere da letto e servizi, è disposta intorno a un piccolo disimpegno centrale che collega tutti gli ambienti degli appartamenti. Il numero delle camera varia a seconda della pezzatura delle cellule ma tutte concepite per ospitare le funzioni principali di tali destinazioni. Gli spazi sono illuminati con finestrature più piccole e spesso balconate verso la loggia privata dell’appartaento.
Appartamento di tipo B da 75 mq
91
0
1
2
5m
45 mq max 2 persone
45 mq max 2 persone
A
A
22 mq 18 mq
45 mq max 2 persone 75 mq max 3 persone
A A A
45 mq maxmq 222persone mq 75
A
C
max 3 persone
A
18 mq
A
90 mq simplex 90 mq simplex 14 mq 14 mq5 persone 22max mq 5 persone max 90 mq simplex 90 mq simplex 17 mq max 5 persone 17 mq 19max mq 5 persone19 mq
18 mq
B
13 mq 75 mq 16 mq max 3 persone
B
30 mq13 mq
C C C 90 mq duplex C 90 mq duplex C
13 mq
B
30 mq
14 mq
4/5 persone 90 13 mqmqduplex 4/5 persone
C
30 mq
4/517persone mq 90 mq duplex 4/5 persone
B
17 mq 14 mq
13 mq mq duplex 90 mq 4/5 16 persone
D
30 mq
13 mq
D
9018mq mq duplex 4/5 persone
30 mq 16 mq
D D
31
B
30
C
5
D
8
17 mq 19 mq 14 mq 17 mq
K Living
13 mq
D
18 mq
Studio B
18 mq
18 mq
18 mq
18 mq
D
30 mq
D
A
Letto
18 mq
B
14 mq 19 mq
16 mq
16 mq
B
19 mq
22 mq 16 mq
30 mq
B B
14 mq 19 mq
simplex 90 mq simplex 17 mq 14 max 5 persone max 5 persone 90 mq duplex 90 mq22duplex mq 4/5 persone 4/5 persone 17 mq
16 mq
75 mq max 3 persone
C
22 mq 18 mq 90 mq
18 mq
75 mq 75 mq1622mqmq max 3 persone max 3 persone 75 mq 75 13 mqmq max 3 persone max 3 persone 30 mq
19 mq
19 mq
18 mq
mq 45 mq 45 18 mq max 2 persone max22 2 mq persone 45 mq 45 mq max 2 persone max 2 persone 18 mq
90 mq simplex max 5 persone
90 mq simplex max 5 persone
18 mq
D 92
Loggia Ingresso
16. ANALSI DEL COMFORT TERMOIGROMETRICO DEGLI SPAZI INDOOR Gli spazi indoor progettati vengono quindi esaminati dal punto di vista del benessere termoigrometrico. Tale analisi consente inanzitutto di verificare come la scelta delle unità tecnologiche del sistema edilizio si relaziona con l’ambiente interno e analizzare allo stesso tempo che si creano condizioni microclimatiche favorevoli e mantenendo un regime di comfort nel tempo. Per questo tipo di analisi sono stati esaminati gli alloggi singoli e doppi dello Studentato e l’appartamento di tipo B da 75 mq della Torre residenziale. In una prima fase le cellule sono state inserite all’interno dello strumento ECOTECT ANALYSIS ed esaminate attraverso il file climatico generale per la città di Milano in dotazione nel soft-Ware nel quale è visibile rintracciare indicatori specifici come temperatura, radiazione diretta e diffusa etc. Qui si vede come entrambe le soluzioni, quella tradizionale e quella adattiva mantengono comunque in una condizione di comfort i valori del PREDICTED MEAN VOTE AL 3 AGOSTO ALLE ORE 12.00. In una seconda fase si è proceduti alla sostituzione del file climatico generale con quello specifico i cui valori sono stati estratti dalle verifiche sul progetto dell’outdoor. Per il 3 Agosto 2018 è possibile già riscontrare come i valori per P.M.V. tendono a differenziarsi tra le due soluzioni, in particolare vediamo come la soluzione adattiva si assesta intorno a un range ancora ottimale, la è possibile notare come la soluzione tradizionale si presenta ai valori limiti di comfort termoigrometrico. In fine si vede come al 2100 questa differenza è ancora di più marcata perché mentre il sistema adattivo farà oscillare di poco i valori del P.M.V. rispetto al 2018, mentre quello di tipo Knauf supererà e in alcuni punti raddoppierà i gradienti riportati nella precedente analisi. In conclusione è possibile ricavare quindi che la soluzione tradizionale, scartata dall’analisi stratigrafica non soddisfa i requisiti ambientali richiesti, mentre quella in Biomattoni e Beton Wood si adatterà ai cambiamenti nel tempo e mitigherà i suoi effetti sullo spazio interno.
Dati climatici forniti
Milano 3 Agosto 2018 ore 12:00
28° C
temperatura dell’atmosfera
40 %
umidità relativa
1,5 m/s
Milano 3 Agosto 2100 ore 12:00
34° C
temperatura dell’atmosfera
48 %
umidità relativa
1,40 m/s
velocità del vento
velocità del vento
0,20 kW/m²
0,10 kW/m²
radiazione diffusa
0,60 kW/m²
radiazione diretta
93
Dati climatici di progetto
radiazione diffusa
1,30 kW/m²
radiazione diretta
Dati climatici di progetto
Milano 3 Agosto 2018 ore 12:00
25° C
temperatura dell’atmosfera
20 %
umidità relativa
0,9 m/s
velocità del vento
0,10 kW/m²
radiazione diffusa
0,90 kW/m²
radiazione diretta
DATI DI PROGETTO 2018
2.40 2.16 1.92 1.68 1.44 1.20 0.96 0.72 0.48 0.24 0.00
Min: 0.48 Max: 0.96
Min: 0.24 Max: 0.96
COMFORT
Min: 0.48 Max: 0.96
Min: 0.20 Max: 0.66
Min: 0.00 Max: 0.48
94
Min: 1,44 Max: 1.92
Min: 0.24 Max: 0.72
Soluzione adattiva
Min: 0.24 Max: 0.72
Min: 0.24 Max: 0.72
Soluzione tradizionale
2.40 2.16 1.92 1.68 1.44 1.20 0.96 0.72 0.48 0.24 0.00
Min: 0.00 Max: 0.48
Min: 1.20 Max: 1.68
Soluzione adattiva
Min: 0.20 Max: 0.90
DATI DI PROGETTO 2100
Soluzione tradizionale
COMFORT
DATI FORNITI 2018
95
CONCLUSIONI Il percorso di tesi ha dimostrato come poter mitigare e se pur in parte gli effetti del Climate Change sul caso specifico dell’Ex-Scalo ferroviario Greco Breda a Milano. Il processo analitico di elaborazione dei metadati ambientali, la loro rielaborazione e l’inserimento di questi ultimi all’interno degli strumenti IT sono stati fondamentali supporti per poter svolgere al meglio il lavoro e dimostrano uno sviluppo scientifico empirico e sperimentale, definendo linee guida applicabili in altrettanti casi in base alle proprie condizioni specifiche. E’ proprio partendo dalle scelte già sperimentate che si possono verificare le condizioni per rendere adattivo e realizzabile il percorso scelto. Il progetto quindi, sfrutta la connessione tra complessa progettazione architettonica compositiva e quella legata alla tecnologia dei materiali e degli spazi che i manufatti stessi compongono, definendo così una progettazione ambientale attenta agli aspetti fondamentali delle problematiche di oggi e del futuro più o meno prossimo. La conformazione, l’orientamento e l’articolazione spaziale degli edifici, nonché la composizione degli spazi esterni e dettata dalla lettura delle analisi dello stato di fatto. Si definisce così uno stato di progetto che effettivamente cerca di migliorare non solo la qualità della vita dei residenti della zona, ma soprattutto di adattarsi nel tempo al cambiamento climatico e mitigando i suoi effetti soprattutto nella condizione estrema del 2100. Gli interventi diventano sperimentazioni dirette, atte a valutare le variabili di progetto caso per caso; esperienze che partono dalla percezione sensibile umana e proprio per l’uomo cercano di rendere vivibili, fruibili e confortevoli gli spazi edificati, gli spazi comuni e aperti. Le scelte prese, i materiali esaminati e tutto quello che è stato oggetto di studio durante il percorso di questa tesi sono state dettate proprio da questi elementi, che sono cardine per la progettazione ambientale tecnologica. Il lavoro svolto vuole quindi essere una piccola testimonianza di quanto, a seguito degli incombenti cambiamenti che si scagliano sulle nostre città, sia di fondamentale importanza svolgere degli accorgimenti tali da poter
contrastare questi effetti nel tempo, di come poter agire e contenere le problematiche di oggi per rendere alle generazioni future un mondo meno catastrofico di quello che gli esperti e gli scienziati hanno dimostrato.
96
FONTI BIBLIOGRAFIA - Valeria D’Ambrosio, Mattia Federico Leone (a cura di), Progettazione ambientale per l’adattamento al Climate Change - 1. Modelli innovativi per la produzione di conoscenza, Napoli, Clean Edizioni, 2014 - Eduardo Bassolino, Climate adaptive design strategies for the built environment, Metodologia per il controllo tecnico - decisionale con strumenti IT del progetto dell’esistente nel contesto napoletano, Dottorato di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura - XXVIII ciclo, Maggio 2016 - Bill Gething, Design for climate change, RIBA Publishing, 2013 - Harrison Fraker, The Hidden Potential Of Sustainable Neighborhoods - Lessons from Low-Carbon Communities, Whashington, IslandPress, 2013 - Erin Coutts, Kate Ito, Cecilia Nardi, Trang Vuong, Planning Urban Heat Island Mitigation In Boston, Boston, 2015 - Francesco Musco e Laura Fregolent, (a cura di), Pianificazione urbanistica e clima urbano - Manuale per la riduzione dei fenomeni di isola di calore urbano, il Poligrafo, Venezia, 2014 SITOGRAFIA - https://www.coolingsingapore.sg/simulations-and-assessment/ - https://www.c40.org/ - IPCC - https://www.ipcc.ch/ - https://www.lifegate.it/ - http://www.gbcitalia.org/leed - https://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris_it - https://www.climatecentral.org/news/global-cities-climate-change-21584 - http://www.comune.milano.it/
97
98