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Rivista mensile specializzata • N° 263 • 2007 • Anno XXX • ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM
Rapporto da Las Vegas megaNAB
Professionale in palmo di mano, la nuova Panasonic
Grafica e video digitale: pioggia di novità in arrivo da Adobe st: adca a bro nza.tv d e i notiz rge time nve Le ul w.co ww
Anno XXX n. 263 - 2007 ISSN 0394-0896
4 Prime impressioni dal NAB di Las Vegas
MediaAge srl Via S. Michele del Carso, 11 - 20144 Milano, Italy Tel. (+39) 0243910135 - Fax (+39) 0243999112 E-mail: info@monitor-radiotv.com Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese)
9 Photoshow di Milano, conferme e anticipazioni
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25 Audio per cinema, tv e DVD (seconda parte)
28 La qualità come priorità per la Snell & Wilcox 14 Professionale in palmo di mano
19 Video per tutti i gusti: Open House di DigitalWide
22 Pioggia di novità da Adobe
29 Telos debutta con il Multi Channel IP codec
29 Caccia a contenuti innovativi per la televisione
32 Mixer Vista per il calcio di Sky
Prime impressioni dal NAB 2007
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Anche quest’anno più di centomila operatori si sono ritrovati in quel di Las Vegas per partecipare al tradizionale appuntamento con il NAB, solo qualche migliaio in meno rispetto ai record stabiliti negli anni 2000 e 2001. Circa 1.500 espositori hanno occupato tutti i padiglioni del Las Vegas Convention Center, lasciando soltanto pochi spazi vuoti. La nuova divisione settoriale ha dato più visibilità agli stand del padiglione nord, solitamente riservati ai settori dell’audio e della radio, dimostrando ancora una volta le capacità organizzative dei promotori della manifestazione. Se la sono cavata un po’ meno bene i responsabili delle affissioni esterne: gli enormi
cartelloni pubblicitari della Apple appesi sulla facciata del padiglione sud hanno resistito soltanto un giorno, complice forse la pioggia mattutina e una temperatura che nel primo pomeriggio ha raggiunto quasi i 30 gradi. Per quel che si sente dire degli avvocati americani, non vorremo essere nei panni dell’installatore.
L’importanza del marketing Se si dovesse stilare una classifica delle novità di questa edizione del NAB tenendo conto soltanto dell’interesse dimostrato dai visitatori, il primo posto sarebbe occupato dalla Red, la telecamera a risoluzione 4k che sembra sia finalmente sul punto di essere commercializzata. La coda per assistere alla presentazione del materiale girato da Peter Jackson (il regista de Il signore degli anelli) con uno dei primi prototipi ha cominciato a formarsi già al primo giorno, pochi minuti dopo l’apertura dei padiglioni, e si è protratta ininterrottamente fino alla fine. È indubbio che, almeno in fatto di marketing, quelli della Red Digital Cinema non abbiano nulla da imparare: già il fatto di chiamare Mysterium il sensore Cmos la dice lunga. Tutto l’interesse per questa telecamera nasce dal fatto che per il solo corpo è stato fissato un prezzo di 17.500 dollari, una bazzecola se lo si rapporta al prezzo di altre apparecchiature destinate ad applicazioni di cinematografia elettronica. Per avere un sistema funzionante non basta certo il corpo telecamera, ma i prezzi dei vari accessori sono più o meno allineati: per esempio, il set delle cinque ottiche fisse può già
Lunghe code per la registrazione dei visitatori al primo giorno di apertura del NAB
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essere ordinato per poco meno di 20.000 dollari, più o meno quanto si spende per il noleggio di ottiche cinematografiche simili per un periodo di qualche mese. Prezzi simili possono essere praticati soltanto se si scommette di poterne vendere un numero significativo, più nell’ordine delle migliaia di unità, che delle centinaia, ed è anche per questa ragione che Red Digital Cinema ha già cominciato ad accettare ordini nonostante non sia ancora stata fissata una data certa per la disponibilità dei primi prodotti. Complice forse l’aria di Las Vegas, capitale mondiale del gioco d’azzardo, non sono stati in pochi a piazzare un ordine, con tanto di congruo acconto. Difficile dire come andrà a finire, per ora il fumo è tanto e, per quel poco che si è visto finora, l’arrosto non sembra un granché. Seguiremo con attenzione gli sviluppi futuri e vi terremo informati.
Color grading per tutti Il secondo posto in un’ipotetica classifica di gradimento da parte dei visitatori spetta a qualcosa di molto più tangibile, la versione 2 di Final Cut Studio, la suite di programmi Apple per il video e l’audio digitale. Oltre ai numerosi miglioramenti, su cui torneremo più in dettaglio nel prossimo numero di Monitor, la suite include ora un software per il color grading, a cui è stato affibbiato il nome non troppo fantasioso di Color. Questo software non è altro che il Final Touch della Silicon Color, società acquisita lo scorso anno da Apple, un prodotto di classe elevata e che era commercializzato in precedenza a prezzi dell’ordine delle migliaia di dollari, se non delle decine di migliaia. Color supporta tutti i formati video fino al 2k (immagini da 2.048 x 1.536 pixel con campionamento 4:4:4) e può lavorare su due display, uno dei quali può essere calibrato in modo da simulare il risultato che si otterrebbe in proiezione o dopo il trasferimento su pellicola. Per la correzione colore primaria, quella sull’intera immagine, è possibile modificare le curve relative alle singole componenti RGB o alla luminosità. Per ogni sequenza si possono definire un massimo di otto cor-
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Coda continua per assistere alle proiezioni del materiale girato co i primi prototipi della telecamera Red
rezioni colore secondarie, limitate cioè a particolari zone dell’immagine. La funzione di tracking incorporata permette di creare facilmente maschere animate e gli effetti possono essere applicati in successione e visualizzati con una struttura ad albero. Con Color, il color grading diventa quindi un’operazione alla portata di tutti o almeno di quanti dispongono di un hardware adeguato ed è proprio questo forse uno dei motivi per cui Apple ha deciso di proporlo a costo zero, includendolo nella suite Final Cut Studio 2, venduta in Italia a 1.299 euro. Questa politica commerciale sembra proprio che stia dando i suoi frutti, almeno a giudicare dal notevole numero di computer Apple presenti negli altri stand del NAB e utilizzati
anche per applicazioni che di creativo hanno ben poco, come il controllo remoto delle matrici video nVision. Il lancio di Final Cut Studio 2 ha fatto passare un po’ in sordina l’altra novità di Apple, Final Cut Server, un sistema per il Media Asset Management (MAM), vale a dire la catalogazione e l’archiviazione del materiale audio e video, basato su formati standard per 5 i metadata, come XMP o XML. Final Cut Server è una vera e propria applicazione server, richiede quindi la versione Server di Mac OS X e i client possono essere sia sistemi Mac che Windows. Essendo un’applicazione server, quando la si aggiorna non è necessario procedere all’aggiornamento dei singoli client, un elemento fondamentale per chi debba gestire
La telecamera Red con gli accessori minimi che la rendono effettivamente utilizzabile: anche così, il prezzo è comunque interessante
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Sempre al completo i posti a sedere nel teatro allestito da Apple per le presentazioni
strutture di dimensioni medio-grandi. L’applicazione può effettuare automaticamente le eventuali conversioni di metadata e generare miniature o proxy, versioni in bassa risoluzione del video. Rispetto ad altre soluzioni MAM esistenti, Final Cut Server mette a disposizione anche tutta una serie di strumenti per la gestione dei flussi di lavoro. Per esempio, il materiale può essere raccolto in contenitori chiamati Production che fanno solo riferimento 6 ai file originali, permettendo così a più operatori di lavorare sullo stesso materiale, senza dover creare inutili duplicati. Le Production sono anche un potente strumento per controllare l’avanzamento delle fasi di produzione e gestire quelle di verifica ed approvazione. Final Cut Server si occupa poi di operazioni come la creazione automatica di copie di riserva o la conversio-
ne nei formati più adatti per la distribuzione, grazie all’integrazione con Compressor. Una delle caratteristiche più interessanti di Final Cut Server è poi costituita dal prezzo, un migliaio di dollari per la versione che supporta 10 client e il doppio per quella illimitata, una frazione del prezzo di soluzioni simili proposti da altre aziende.
Ingegneria genetica La gestione dei flussi di lavoro è stata certamente uno dei temi più caldi di questa edizione del NAB e sono state numerose le soluzioni presentate, ma una fra tutte merita una segnalazione particolare, la Genetic Engineering della Quantel. Questa infrastruttura è destinata in modo particolare alle case di post-produzione e si basa sul sistema di archiviazione GenePool,
Color è la maggiore novità della suite Final Cut Studio 2, lanciata in occasione del NAB
La zona dello stand Apple riservata alle demo di Final Cut Server
capace di immagazzinare materiale non compresso fino al formato 4k, al quale possono accedere fino a tre stazioni Quantel collegate in fibra ottica e stazioni di elaborazione di altri fabbricanti via Gigabit Ethernet (o 10 Giga come opzione). Il materiale risiede permanentemente nell’unità d’archiviazione centrale, che ha una capacità massima di 80 TB, ed è convertito al volo nel formato necessario per la lavorazione, senza che sia necessario copiarlo sullo storage locale, tutto questo grazie a Sam, il componente che si occupa anche della conversione degli spazi colore. Altro componente chiave di Genetic Engineering è Max, il cui compito è quello di gestire tutte le operazioni di ingresso e uscita del materiale, con interfacce HD-SDI single o dual link. I moduli software opzionali Scribe ed Edit permettono rispettivamente la creazione di titoli e montaggi, con gestione di pan e scan in tempo reale, mentre il modulo QGrade permette il collegamento a sistemi per la correzione del colore. Per le dimostrazioni allo stand del NAB, Quantel ha riprodotto una tipica lavorazione digital intermediate: un Arriscan registrava direttamente nel GenePool al quale erano collegati un sistema MTI per la rimozione di polvere e graffi, una postazione con il software Fusion della Eyeon per gli effetti e un sistema Pablo per il color grading. Genetic Engineering era stato messo alla prova in forma di prototipo dalla Fotokem, una delle più impor-
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Una demo di Genetic Engineering, la soluzione Quantel per il lavoro in team
tanti case di post produzione cinematografica basata in California: i vantaggi riscontrati sono stati tali da indurla immediatamente a dotarsi della soluzione proposta da Quantel.
S E Z I O N E prodotto che dovrebbe arrivare nel prossimo autunno sarà il camcorder compatto XDCam EX, presentato al NAB ancora in forma di prototipo non funzionante. A quanto è dato di sapere, il camcorder utilizzerà tre CCD da 1/3 di pollice, sarà in grado di registrare video compresso in Mpeg-2 nei formati 1080 e 720, in modalità interlacciata e progressiva, e sarà dotato di funzionalità slow e quick motion. I due slot per le card SxS saranno in grado di garantire un’autonomia di registrazione di 120 minuti utilizzando due schede da 16 GB, la capacità massima prevista per la prima generazione di queste schede. L’altra novità scaturirà dall’accordo annunciato proprio in occasione del NAB da Ikegami e Toshiba che prevede lo sviluppo del camcorder GFCam, del registratore da banco GFStation e di una sua versione portatile. Queste apparecchiature utilizzeranno come
li molto più abbordabili, sembra che tutti i maggiori fabbricanti intendano percorrere la via aperta da Panasonic, a cominciare da Sony che si era sempre dimostrata molto critica sulle possibilità di utilizzare questi supporti in Voglia di memoria ambiti professionali. Per l’occasione, Sony La formula è abbastanza semplice: la ha sviluppato in colla8 capacità massima delle schede di borazione con memoria a stato solido raddoppia Sandisk il formato ogni anno mentre il loro prezzo resta SxS (pronuncia: S-byinvariato, quando non diminuisce. S), una scheda di Panasonic è stata la prima a scommetmemoria che si può tere su questo supporto di registrazioinserire direttamente ne con la propria linea di prodotti P2, negli slot Express quando ancora i prezzi di queste scheCard, che nei notede erano a dir poco proibitivi ed è book più recenti di Masaki Matsubara (presidente e ceo Ikegami) e Shunichi Kimura (corporastata premiata dal mercato. Ora che i Apple e Sony sostitui- te vice president Toshiba) alla conferenza stampa in cui è stato annunciato prezzi cominciano a raggiungere livelscono il classico slot PC Card. Il primo supporto di registrazione i GFPak con memorie flash che, nelle prime versioni, avranno una capacità compresa fra 16 e 64 GB. In alternativa, potranno essere utilizzati anche GFPak contenenti un hard disk da 120 GB con interfaccia standard Serial ATA. Il camcorder sarà dotato di tre sensori da 2/3 di pollice e potrà registrare nei formati 1080i o 720p, con compressione MPEG-2 long GOP o I-frame-only e formato MXF. Per quel che riguarda il bitrate, dovrebbe essere al massimo di 50 Mbps con campionamento 4:2:2. Il prezzo previsto sarà nell’ordine dei 25.000 dollari, superiore quindi a quello dell’Infinity di Grass Valley, presentato ancora in forma non definitiva al NAB, ma che non dovrebbe tardare Il prototipo, ancora non funzionante, del camcorder Sony XDCam EX ancora più di tanto.
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Photoshow 2007 conferme e anticipazioni La crisi delle fiere di settore in Italia ha interessato solo marginalmente l’edizione milanese del Photoshow che ha visto 9 una leggera riduzione del numero di espositori, ma non quello dei visitatori. Con la crisi che stanno attraversando in Italia le fiere specializzate, l’appuntamento con il Photoshow era molto atteso anche per verificare se la tendenza è oramai generalizzata. Per quanto riguarda la fotografia, il focus della manifestazione che si alterna annualmente fra Milano e Roma, sembra proprio che non si possa parlare di crisi, vista la folta partecipazione sia di espositori che di visitatori. Sul fronte del video c’è invece da segnalare l’as-
senza di diversi distributori presenti all’ultima edizione romana e non soltanto di quelli provenienti dal centrosud Italia. Nel complesso, il Photoshow 2007 ha comunque offerto una panoramica sufficientemente completa dell’offerta per il settore del video professionale. Presenti in prima persona i marchi più importanti (Canon, JVC, Panasonic e Sony), non è mancata qualche primizia piuttosto interessante.
Una vera primizia: la videocamera in alta definizione AG-HPX500 della Panasonic
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La sorpresa di Panasonic Anticipando il lancio previsto per il NAB, Panasonic Italia ha portato al Photoshow 2007 i primi esemplari delle videocamere AG-HSC1 e AGHPX500 (vedi Monitor 262). L’AGHSC1 è la prima videocamera con caratteristiche professionali ad utilizzare il formato di registrazione AVCHD che Panasonic propone in alternativa al formato HDV scelto da altri fabbricanti (per una descrizione completa, rimandiamo alla prova pubblicata su questo stesso numero di Monitor). Molto più interesse ha suscitato l’AGHPX500, non fosse altro che per il prezzo, previsto al di sotto di 15.000 euro. Questa videocamera dispone di tre CCD progressivi da 2/3 di pollice e può registrare il video HD nei formati 1080i o 720p, anche a frame rate variabile da 12 a 60 fps, utilizzando come supporto le schede di memoria a stato solido P2, che sono già disponibili con una capacità massima di 16 GB. Grazie ai quattro slot presenti, l’autonomia di registrazione per il video HD è di oltre un’ora e fino a
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S E Z I O N E La linea si completa
Tutti i modelli di videocamere più recenti in mostra allo stand Sony
quattro volte tanto per il DVCPro in standard PAL. L’impiego di sensori da 2/3 di pollice garantisce una vasta scelta di ottiche di elevata qualità, comprese quelle studiate in modo specifico per le applicazioni di cinematografia elettronica, per le quali l’AG-HPX500 prevede anche la possibilità di impostare due valori di gamma Cine-Like. Tra le altre caratteristiche di rilievo, vale la pena ricorda10 re l’impiego di un convertitore A/D a 14 bit e il trattamento interno dei segnali a 19 bit. In mostra al Photoshow c’era anche il registratore portatile AG-HPG10 per schede P2 che può essere collegato a un hard disk esterno, utilizzabile per il backup del materiale; oltre all’uscita HD-SDI, il registratore dispone di uscite in composito e component ed è dotato di un down-converter interno.
Debutto in pubblico Il Photoshow ha segnato la prima apparizione pubblica per l’Italia della Sony HVR-V1 in formato HDV, le cui
consegne sono appena iniziate. Il camcorder utilizza tre sensori Cmos da 1/4 di pollice di tipo ClearVid, vale a dire con i pixel ruotati di 45 gradi rispetto alla disposizione tradizionale, ciascuno composto da 960 pixel per 1080 linee. In termini di risoluzione delle immagini, le prestazioni sono simili a quelle offerte dalla HVR-Z1, mentre la sensibilità è leggermente inferiore. L’altra differenza di rilievo è la possibilità di registrare in modalità progressiva a 25 frame al secondo mentre meno interessante è la funzione Smooth Slow Rec, che permette di registrare a velocità quattro volte superiore a quella normale, ma riducendo sensibilmente la risoluzione delle immagini. La linea ricalca quella dei modelli PD150/PD170 per il formato DV e anche la disposizione dei comandi è simile, caratteristica questa che sarà sicuramente apprezzata da quanti si accingono a sostituire uno di questi modelli. In mostra allo stand Sony anche la linea XDCam, compreso il camcorder F330 in alta definizione.
Con la GY-HD200 JVC completa la propria gamma di camcorder in formato ProHD
Con la disponibilità della GY-HD200, presentata ufficialmente al Photoshow, si completa la linea di camcorder a tre CCD da 1/3 di pollice della JVC in formato ProHD, un’estensione dell’HDV. Questo modello, al pari della GY-HD251, è capace di registrare il video a 720 linee in modalità progressiva a 24, 25, 30, 50 e 60 frame per secondo. Il convertitore interno mette a disposizione anche un’uscita in component analogico non compressa a 1080i, ma si differenzia dal modello superiore per l’assenza dell’uscita digitale HD-SDI. L’ottica standard è il solito Fujinon 16x, ma attualmente sono disponibili ottiche capaci di fornire prestazioni più adeguate, sia della stessa Fujinon che della Canon, a prezzi però che sono anche parecchio superiori a quelli del solo camcorder. Come per gli altri modelli della serie, il video può essere registrato direttamente sul DR-HD100, un hard disk portatile che garantisce un’autonomia di circa 7,5 ore e che può essere collegato direttamente a sistemi di montaggio non lineare. Presentati inoltre da JVC i nuovi monitor LCD da 20 e 24 pollici, disponibili con ingressi HD-SDI e caratterizzati da un interessante rapporto qualità/prezzo.
Dischi a volontà La registrazione del video digitale su hard disk è una delle specializzazioni di Antea che al Photoshow ha presentato diverse novità sul tema, a cominciare dalla versione del CitiDisk studiata in modo specifico per il collegamento alla Panasonic HVX200 che può registrare fino a 2 ore in formato
Lo stand della Antea al Photoshow: la registrazione su hard disk è una sua specialità
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Versione dedicata del CitiDisk per la Panasonic AG-HVX200
DVCPro HD. Nonostante le ridotte dimensioni, il CitiDisk dispone di una batteria ricaricabile interna e può essere alimentato con batterie esterne con tensione da 6 a 18 volt. Altra interessante novità è costituita dal QuickCapture A2D2 della nNovia che supporta anche il formato HDV, oltre al DV del suo predecessore. Questo è un vero e proprio videoregistratore digitale portatile con una capacità di 120 GB, dotato di ingressi e uscite Ieee 1394 o in video composito e SVideo e interfaccia RS-422, con sup12 porto del protocollo Sony. Caratteristiche simili per il QC HD Deck che sfrutta come supporto di registrazione hard disk estraibili o memorie a stato solido contenute in cartucce removibili, MediaPac, collegabili direttamente a un computer con interfaccia USB o Ieee 1394. Per
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Il braccetto Genie Jib della Egripment; costruzione accurata e prezzo contenuto
l’impiego desktop, Antea ha presentato la linea di box esterni Stardom che permette di realizzare sistemi Raid molto economici, utilizzando hard disk acquistabili separatamente. Gli hard disk sono inseriti in cassetti estraibili anche a caldo e le unità di storage si possono collegare a personal computer dotati di interfacce USB, FireWire, Scsi o Serial ATA. Per i sistemi di montaggio Casablanca, la novità è costituita da Liberty, sistema basato su un notebook Toshiba dotato di schermo di tipo touch-screen, utilizzabile quindi per assicurare un accesso più immediato alle diverse funzioni di SmartEdit. Annunciata anche in occasione del Photoshow l’imminente disponibilità per la piattaforma MacIntel dei software Media 100 e Boris FX, distribuiti in esclusiva da Antea.
Tutto per la ripresa
Il comando zoom universale della Bebob e numerosi altri accessori proposti dalla Trans Audio video
adattatore, possono essere utilizzate per alimentare anche i camcorder Canon XL-H1 ed eventuali faretti a 12 V, come l’IDX LED X3-Lite. Una posizione di rilievo era riservata proprio ai diversi accessori disponibili per la Canon XL H1: l’ottica grandangolare 6x, che affianca l’ottica standard 20x, il mattebox della Vocas, il prompter della Autocue, i monitor LCD della Marshall, treppiedi e sistemi di bilanciamento della Sachtler. Altre novità presentate a Milano sono il dolly Focus e il braccetto Genie Jib della Egripment, che può anche essere montato su un treppiede ed ha un’estensione di circa un metro con un carico utile di 20 kg, nonché il comando zoom universale Zoe-dvxl della Bebob per tutti i camcorder mini-DV, utilizzabile sia in modalità Lanc che Dvx.
Dall’ottica al carrello
Presenza in forze per la Trans Audio Lo zoom Angenieux 40x è stato il Video che ha portato al Photoshow pezzo forte presentato dalla diverse novità, tra le quali le batterie Panatronics al Photoshow: utilizzabile modulari IDX Endura Elite. Queste anche con camcorder a spalla, lo batterie sono costituite da un involuzoom ha un peso di quasi 6 kg e una cro contenente la parte elettronica e lunghezza inferiore a 40 cm, compreso da due moduli estraibili agli ioni litio, ciascuno con una capacità di 71 Wh, caratteristica questa che ne rende possibile il trasporto a bordo degli aerei di linea. Le batterie IDX sono dotate di attacco Vmount e, grazie ad un apposito Ben in vista la piattaforma mobile della Aba allo stand della Panatronics
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testa fluida capace di supportare un peso fino a 4 kg. La cartuccia fluida incorporata nella base di questi monopiedi permette di effettuare panoramiche molto dolci. Nuovo design decisamente più accattivante per Ci vogliono spalle robuste per il nuovo zoom 40x della Angeniux la testa video 501HDV dotata di sistema di controbiil duplicatore che estende la focale lanciamento a molla escludibile, adatmassima a ben 1.200 mm. La versione to per videocamere di peso che può digitale mette a disposizione diverse arrivare fino a 2,5 kg. Presenti allo modalità di controllo per lo zoom e la stand anche alcuni prodotti Vinten, tra messa a fuoco, nonché la funzione i quali la testa fluida Vector 900 per anti-breathing per mantenere costancarichi utili fino a 90 kg, e i sistemi di te l’inquadratura al variare della stabilizzazione Handyman della ABC. distanza di focalizzazione. In esposizione anche i prodotti della ABA, tra Dall’audio al video cui la piattaforma mobile che si instalNonostante le ridotte dimensioni la in meno di 5 minuti e viene fornita dello stand, sono state parecchie le con 6 metri di binari; nonostante il novità presentate al Photoshow dalla peso ridotto, 5 kg, la piattaforma Billy Edirol. Il recorder R-09 è un dispositivo può reggere un carico utile di ben 150 tascabile per la registrazione audio di kg. eventi live che sfrutta come supporto schede di memoria di tipo SD: con Fluidità su un piede solo una scheda da 2 GB si possono registrare fino a 2 ore di audio in formato Il successo ottenuto dal monopiede a WAV a 24 bit e oltre 12 ore con comcartuccia fluida 560B, ha indotto pressione MP3 alla massima qualità. Manfrotto a produrne una versione Sempre per l’audio, Edirol ha presenmaggiorata con un’altezza massima di tato il mixer digitale M-16DX con pro2 metri, il 561B, equipaggiato con una cessamento del segnale a 24 bit e 96 kHz ed equalizzatore grafico a 16 bande; la presenza di una porta USB 2.0 ne permette l’utilizzo come interfaccia audio multitraccia e quattro dei 18 canali di ingresso sono dotati di preamplificatori microfonici con alimentazione fantasma. Sorgenti video analogiche in diversi formati, alta definizione compresa, possono invece essere miscelate con il mixer video V-440HD. I quattro ingressi accettano segnali compositi, S-video, component o RGB con risoluzione fino a 1.280 x 1.024 pixel e all’uscita possono essere collegati schermi HDTV con impresso component o display RGB, videoproiettori compresi. Ogni effetto dispone di controlli dedicati sul pannello e l’interfaccia V-Link permette il controllo remoto del mixer Corrado Novi della Bogen Imaging con la versiovideo da strumenti musicali ne maggiorata del monopiede a cartuccia fluida Roland/Edirol.
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Stand minimale, ma numerose novità presentate da Edirol al Photoshow 2007
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Il compatto mixer audio digitale M-15DX della Edirol
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Professionale in palmo di mano Alta definizione anche per la compatta AG-HSC1UE, una videocamera in formato AVCHD che Panasonic propone all’attenzione dei professionisti Uno zoom 12x Leica Dicomar con stabilizzatore ottico equipaggia la compatta videocamera Panasonic
Sono molte le situazioni per le quali può essere prezioso l’impiego di una videocamera poco appariscente e non soltanto per quegli operatori che si trovano costretti ad operare in condizioni limite, come le zone di guerra. Se poi il supporto di registrazione è una minuscola scheda di memoria 14 flash, la possibilità per l’operatore di riuscire comunque a nel proprio compito, anche nelle condizioni più difficoltose, è praticamente garantita. Proprio a questo tipo di impiego ha pensato Panasonic che propone la AG-HSC1UE anche come una sorta di ruota di scorta, da affiancare ai propri modelli di fascia più alta. Questa videocamera è la versione professionale della HDC-SD1 presentata nello scorso autunno e destinata al settore consumer. A parte il colore scelto, un nero opaco invece del grigio chiaro dei modelli amatoriali, la HSC1UE si differenzia per un equilibrio cromatico più simile a quello degli altri modelli professionali, come la AG-HVX200. La sensibile differenza di prezzo, quasi un migliaio di euro in più rispetto al modello consumer, è poi giustificata dalla scelta di corredare la versione professionale di un hard disk portatile da 40 GB, l’SD Media Storage, che permette di scaricare il contenuto delle schede di memoria SDHC, il supporto di registrazione scelto per questo camcorder. Proprio l’assenza di parti mobili è un’altra caratteristica che la può rendere parti-
colarmente adatta per gli impieghi più gravosi. Al pari della sua controparte consumer, l’AG-HSC1UE registra il video HD in formato AVCHD, le cui specifiche sono il frutto congiunto della collaborazione fra due dei maggiori fabbricanti giapponesi, la stessa Panasonic e Sony.
Potenzialmente superiore Come il formato HDV anche il formato AVCHD è stato studiato tenendo ben presenti quali potevano essere le esigenze del mercato consumer. In linea di principio, l’impiego del metodo di compressione MPEG-4 AVC/H.264 garantisce un raddoppio dell’efficienza rispetto al metodo MPEG-2 su cui si
basa l’HDV, il che significa una qualità visiva simile con un bitrate quasi dimezzato. Purtroppo, questa sembra essere la scelta preferita da tutti i fabbricanti: nonostante le specifiche del formato AVCHD prevedano un bitrate massimo di 24 Mbps, i modelli in commercio lo limitano a 13 Mbps. Come conseguenza, non c’è da aspettarsi che la qualità delle immagini possa essere molto differente da quella offerta dalle videocamere HDV, tenendo conto anche del fatto che i codec utilizzati non sono così evoluti come quelli che equipaggiano le videocamere HDV di ultima generazione. Le specifiche AVCHD prevedono poi sia il formato 1080i che il 720p, nonché il 1080p a 24 fps, ma anche in questo
L’SD Media Storage è il complemento ideale della Panasonic AG-HSC1UE
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Tutti i numeri del formato AVCHD Video
Segnale video
1080/60i
720/60p 1080/50i 1080/24p
480/60i 720/50p 720/24p
576/50i
Pixel
1920_1080 1280_720 1440_1080
720_480
720_576
16:9
4:3, 16:9
4:3, 16:9
(orizzontali _ verticali)
Rapporto d’aspetto
16:9
Tecnologia di compressione
MPEG-4 AVC/H.264
Frequenza di 74.25MHz campionamento 55.7MHz per la luminanza
74.25MHz
4:2:0
Numero di bit
8 bit (luminanza/colore)
Tecnologia di compressione
Dolby Digital (AC-3)
Bit rate
64 - 640 kbps
Canali audio
1-5.1 canali
Sistema caso la scelta dei fabbricanti è circoscritta al 1080i anamorfico, cioè campionando 1.440 punti per ciascuna linea invece degli effettivi 1.920, come del resto accade anche per l’HDV. In entrambi i casi, il campionamento è di tipo 4:2:0, con tutte le limitazioni che
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13.5MHz 15
Tipo di campionamento
Audio
13.5MHz
Linear PCM 1.5 Mbps (2 canali) 1-7.1 canali
MPEG-2 Transport Stream questo comporta per quanto riguarda la definizione del colore. Il vantaggio di limitare il bitrate al valore di 13 Mbps ha però come conseguenza l’aumento dell’autonomia di registrazione, a parità di capacità del supporto. Nel caso della Panasonic
AG-HSC1UE questo significa la possibilità di registrare circa 40 minuti di video su una scheda di memoria di tipo SDHC da 4 GB, che ha dimensioni simili a quelle di un francobollo. Impostando la qualità minima, corrispondente a un bitrate di 6 Mbps, si
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Ben cinque microfoni sono collocati sulla parte superiore superiore della videocamera
possono registrare fino a 90 minuti, sempre su una scheda da 4 GB. Le schede SDHC sono un’evoluzione delle schede SD, ne condividono le dimensioni e si differenziano da que16 ste per la capacità massima: mentre le schede SD sono limitate a 2 GB, quelle SDHC possono arrivare fino a 32 GB. La videocamera Panasonic può anche utilizzare schede di tipo SD purché siano in grado di garantire la necessaria velocità di trasferimento dati, caratteristica comune a quasi tutte le schede più recenti. In commercio si trovano schede SD da 2 GB
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anche a meno di una ventina di euro e le SDHC da 4 GB si possono acquistare per poco più di 50 euro. Reperibilità e costo dei supporti di registrazione non rappresentano quindi un limite per l’impiego professionale anche perché, come accennato in precedenza, con la videocamera viene fornito un hard disk da 40 GB alimentabile a batteria e dotato di uno slot per le schede di memoria. Per copiare l’intero contenuto di una scheda da 4 GB sono sufficienti una decina di minuti e l’hard disk è dotato di un’interfaccia USB che ne permette il collegamento diretto a personal computer, portatili compresi. L’unico problema, almeno al momento, è rappresentato dal formato di registrazione AVCHD: Panasonic fornisce un semplice software che permette di riprodurre il video e realizzare semplici montaggi a tagli, ma non è prevista la conversione in un formato facilmente utilizzabile per altre lavorazioni. Questa operazione può però essere effettuata con il converter della Canopus/Grass Valley, utilizzato anche per le nostre prove. Grazie a questo software, il video viene ricompresso con il codec Canopus HQ che utilizza un metodo intra-frame (comprime cioè separatamente i singoli frame) con campionamento 4:2:2. Numerosi altri fabbricanti di software per il montaggio video hanno comunque dichiarato l’intenzione di supportare questo formato ed è prevedibile che entro breve l’of-
Dal connettore HDMI è possibile prelevare un segnale digitale HD non compresso
ferta sia destinata ad allargarsi sensibilmente. Tra le aziende impegnate nel video digitale, l’unica assenza di rilievo è finora rappresentata da Apple.
Limiti e virtù Fatte queste doverose premesse, passiamo ad esaminare un po’ più da vicino le caratteristiche della Panasonic AG-HSC1UE. La prima cosa da segnalare è l’assenza di un mirino: l’unico modo per controllare l’inquadratura è ricorrere al display LCD da 3” che non si è però dimostrato particolarmente “brillante” nell’impiego in esterni, soprattutto quando viene colpito direttamente dalla luce del sole. Il dover sempre ricorrere al display comporta poi un discreto consumo d’energia e l’autonomia di registrazione è limitata a circa un’ora con la capacità della batteria in dotazione, che è anche l’unica utilizzabile, poiché trova posto in un comparto chiuso da uno sportellino situato sulla parte inferiore della videocamera. I sensori utilizzati sono tre CCD a scansione progressiva da 1/4 di pollice, ciascuno composto da 560k pixel. Il numero di pixel relativamente ridotto dovrebbe garantire la ripresa anche in condizione di luce scarsa e Panasonic indica in 6 lux il valore minimo di illuminazione, utilizzabile però con un guadagno di 18 dB, che provoca la comparsa di una discreta quantità di rumore nelle immagini. La scansione progressiva permette di ridurre al minimo la perdita di risoluzione verticale che è propria del formato interlacciato a 1080 linee scelto per la registrazione delle immagini. Forse sarebbe stato opportuno prevedere anche il formato 720p, più adeguato alle caratteristiche dei sensori e del metodo di compressione. L’ottica è uno zoom Leica Dicomar 12x con lenti asferiche e focale minima corrispondente a quella di un grandangolare da 38,5 mm per fotocamere da 35mm. Lo zoom incorpora uno stabilizzatore ottico delle immagini che si è dimostrato molto efficiente, paragonabile per prestazioni ai sistemi utilizzati da videocamere ben più costose. Il risultato dell’accoppiata ottica/sensori è una risoluzione di
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T I T O L O quasi 700 linee, prestazione analoga a quella offerta dai più economici modelli HDV professionali. Come accennato in precedenza, l’equilibrio cromatico è simile a quello tipico delle videocamere professionali Panasonic, ma non è possibile impostare differenti curve gamma. L’audio può essere registrato in stereo o in formato Dolby Digital 5.1, sfruttando i cinque microfoni presenti sulla parte superiore, la qualità non può essere certo considerata adeguata per gli standard professionali, ma è comunque adatta per rendere i suoni dell’ambiente. Un microfono esterno può essere collegato al connettore minijack presente sul fianco.
Facile connettività Per il collegamento ad altre apparecchiature, la Panasonic AG-HSC1UE è dotata di uscite in video composito, SVideo, component analogico e HDMI. Con le prime, il video registrato in alta definizione è convertito in standard PAL mentre l’uscita digitale HDMI è attiva anche in fase di registrazione, per cui il video HD può essere regi18 strato in formato non compresso su un personal computer, utilizzando una scheda con ingressi HDMI come l’economica Intensity della BlackMagic. Per controllare la riproduzione si utilizza un piccolo joystick che serve anche a selezionare le varie funzioni previste dal menu di configurazione. Le miniature delle immagini corrispondenti a ciascuna ripresa sono visibili sul display, a gruppi di otto alla volta.
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La videocamera dispone anche di un’interfaccia USB che permette di trasferire il contenuto della scheda ad un personal computer, ma è decisamente più pratico utilizzare l’hard disk SD Media Storage o anche un semplice lettore di schede di memoria. A differenza delle classiche registrazioni su nastro, non si può contare sul timecode per le successive operazioni di montaggio poiché le singole scene sono individuate semplicemente da una numerazione progressiva. Utilizzando il software fornito a corredo per il trasferimento sull’hard disk del personal computer, le scene sono raccolte in cartelle a cui è automaticamente assegnato come nome la data della ripresa. L’alternativa è quella di copiare il girato sull’hard disk e servirsi poi del convertitore Canopus: in questo modo si ottengono file in formato Avi compressi in modalità intra-frame, che hanno però dimensioni quasi dieci volte superiori a quelle dei file originari. Il materiale convertito può essere elaborato senza problemi con il software Edius della stessa Canopus oppure con altri programmi di montaggio video, come Adobe Premiere. È prevedibile che in un futuro abbastanza prossimo, il formato AVCHD sarà supportato da un maggior numero di software, rendendo quindi più agevole la realizzazione dei montaggi, un passaggio obbligato per l’impiego professionale di una videocamera come la Panasonic AG-HSC1UE.
I connettori dorati per le uscite video analogiche e l’ingresso microfonico
Notizie in breve Tecnologie video: notizie su YouTube Green Media, la media company di XALTIA, ha annunciato la creazione di un proprio canale dedicato su YouTube. PRIMO TV, il canale televisivo focalizzato sul mondo della tecnologia, telecomunicazioni, innovazione e life style, già diffuso su Mobile TV, 3G Videoportal, WebTV e IPTV da oggi è disponibile per gli utenti di tutto il mondo sul sito di YouTube. Verranno diffuse le edizioni quotidiane del videogiornale “Videonews Up-date”: finestre di informazioni, condotte da Giorgia Cenni, sulle novità, i pareri, le notizie, il mercato, gli operatori, la tecnologia in un format costruito direttamente dai principali protagonisti dei settori più innovativi. Tutte le edizioni di Videonews Update sono inoltre disponibili sul portale di Libero e di Alice. XALTIA è ornitore di servizi a valore aggiunto per telecomunicazioni, broadband, internet e televisione, soluzioni e piattaforme tecnologiche per multimedia delivery. Le sue tecnologie, applicazioni e servizi vengono utilizzate dai principali operatori di telecomunicazioni mobili e broadband nazionali ed internazionali. Ogni giorno milioni di utenti, media company, content provider e broadcasters radiotelevisivi utilizzano i servizi, piattaforme tecnologiche e le affermate applicazioni di XALTIA. La società si pone come riferimento per operatori di telecomunicazioni, media company, content provider, broadcasters e aziende per lo sviluppo di progetti, applicazioni e servizi a valore aggiunto. Realizza la convergenza tra mondo delle telecomunicazioni mobili, broadband, televisione e web, offrendo prodotti e soluzioni applicative. GreenMedia è la media company di XALTIA, dedicata alla produzione, distribuzione di contenuti e format specifici per i digital new media. Gestisce il canale televisivo PRIMO, su Mobile TV 3G, Videoportali UMTS, WebTV, IPTV, Mediacenter MS e TV Satellitare. L’offerta di GreenMedia riguarda: produzioni televisive per digital new media, digital format Hi-Q vertical content e distribuzione di format. www.greenmedia.it
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Video un po’ per tutti i gusti Numerosi i prodotti presentati all’Open House organizzata da DigitalWide, la dinamica azienda operante nell’area milanese Dai sistemi di montaggio basati su Apple Final Cut o schede Matrox fino ai sistemi Quvis per il cinema digitale c’erano parecchi prodotti da vedere in funzione all’Open House della DigitalWide che ha coinvolto nell’evento anche rappresentanti di 3G Videogroup, Cintel, Media Alliance, Newtek e Trans Audio Video. L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, si inquadra perfettamente in quella che è l’attività che ha contraddistinto negli ultimi anni l’operato dell’azienda di Muggiò: proporre soluzioni piuttosto che limitarsi a vendere prodotti. Nel caso di Apple, per esempio, il sistema proposto all’Open House era costituito da due postazioni con i software Final Cut Studio e Shake, collegate in Fibre Channel ad un Xserve, il tutto gestito da Xsan, il software Apple per lo Storage Area Network basato su un file system a 64 bit. Il collegamento alle apparecchiature video era affidato alle schede Kona della Aja. Della stessa azienda erano in
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dimostrazione anche le schede Xena per la piattaforma Windows, dotate di ingressi e uscite digitali non compresse a 10 bit anche HD, abbinate ai software Adobe.
Sempre per la piattaforma Windows, 3G Videogroup, oltre a presentare un sistema basato sulla scheda Matrox RT.X2, ha annunciato la prossima disponibilità della versione SD. Le presta-
L’Open House della DigitalWide, un’occasione per vedere in funzione prodotti già affermati e alcune primizie
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In arrivo anche una versione a sei ingressi per il TriCaster della Newtek
zioni sono simili, eccettuato il supporto per il formato Hdv nativo che può comunque essere utilizzato per montaggi in standard Pal. I sistemi basati sulle schede Matrox sono in grado di velocizzare numerose funzionalità del software Adobe Premiere Pro, con il 20 quale si integrano in modo perfetto. La scheda RT.X2 SD sarà fornita senza il software Adobe Premiere Pro e avrà un prezzo di 749 euro. Per quel che riguarda Newtek, all’Open House si potevano apprezzare le funzionalità di SpeedEdit, il soft-
ware per il montaggio video SD e HD offerto ad un prezzo di 495 euro. Annunciata anche la disponibilità del box Sdi con audio embedded per il Video Toaster 4 e di una versione a sei ingressi del sistema di produzione live TriCaster, il cui lancio è previsto per il prossimo Nab. Oltre alla telecamera Canon XL H1, per la quale è ora disponibile anche la nuova ottica grandangolare 6x, Trans Audio Video proponeva la gamma di monitor Lcd della Marshall, compren-
dente modelli che vanno da 3,5” fino a 23”, e la serie di custodie rigide della PortaBrace. Una soluzione per il Digital Asset Management, MediaXplorer, è stata poi presentata all’Open House da Media-Alliance: caratteristiche particolari del sistema sono l’uso estensivo dell’Xml Unicode, che permette di supportare qualsiasi lingua e di modificare dinamicamente la struttura del database. MediaXplorer può essere utilizzato per catalogare qualsiasi tipo di contenuto digitale ed è possibile scegliere fra diversi formati compressi per il browsing del materiale audio/video. Infine, il sistema Acuity era il pezzo forte della Quvis: questo registratore a disco sfrutta lo standard DCI Jpeg2000 per registrare circa 90 minuti di materiale in formato 2k o due ore di video HD in formato 1.920 x 1.080 pixel, con una qualità perfettamente adatta alla proiezione su grandi schermi.
... in breve Teko Telecom e Metasystem Teko Telecom entra a far parte del gruppo Metasystem, leader mondiale nei settori: Automotive, Energia / UPS, Telematica, Broadcasting L'utilizzo delle sinergie del gruppo permetterà una migliore implementazione delle nuove tecnologie. Il potenziamento delle capacità produttive e di ricerca e sviluppo contribuiranno all'ottimizzazione dei tempi di realizzazione delle nuove linee di prodotto rispondenti alle aspettative del mercato. www.tekotelecom.it
Ritorna il marchio Itelco
MediaXplorer, la soluzione per il Digital Asset Management proposta da Media Alliance
Luca Tomassini & Partners, il Gruppo Franco Bernabè, Albedia Group e il fondo d’investimento Golden Mouse, gestito da Value Partners, hanno rilevato il marchio Itelco, simbolo dell’azienda italiana leader nel broadcasting radiotelevisivo mondiale fin dagli anni '60. Con l’acquisizione del marchio nasce Itelco SpA specializzata in sistemi di videocomunicazione, wireless broadband, telecomunicazioni mobili e broadcasting radiotelevisivo. La neonata società si avvarrà dell'esperienza di altre aziende specializzate in 'alta frequenza' che nei dintorni di Orvieto non mancano... www.itelcospa.it
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Carlo Viale, marketing manager di Adobe Italia, e Giuseppe Verrini, managing director per il sud Europ
Pioggia di novità da Adobe In arrivo le nuove versioni di tutti i software per la grafica e il video digitale, ora disponibili sia per la piattaforma Windows che Mac Os Creative Suite 3 è il marchio che accomuna tutte le nuove versioni dei prodotti che Adobe ha scelto di presentare in un sol colpo, “il più importante annuncio nei 25 anni di storia della società, una pietra miliare per il settore creativo”, come ha voluto sottolineare Bruce Chizen, ceo di Adobe. Al 22 sesto posto nella classifica dei produttori di software, Adobe investe in ricerca e sviluppo circa il 20% del proprio fatturato, che nel 2006 ha raggiunto la ragguardevole cifra di 2,5 miliardi di dollari. Questi investimenti l’hanno portata a dominare il mercato della produzione di documenti in forma elettronica con il formato pdf di Acrobat e quello della distribuzione dei contenuti multimediali con Flash, oltre ad affermarsi come il numero
uno nel settore dei software per i professionisti della grafica e del video. La famiglia di prodotti per il video digitale, raccolti nella Creative Suite 3 Production Premium comprende ora ben nove prodotti: Premiere Pro CS3 per il montaggio video, After Effects per la creazione di effetti e grafica animata, SoundBooth per la creazione di basi musicali e il trattamento dell’audio, Encore per l’authoring di Dvd, Photoshop Extended per il ritocco delle immagini, Illustrator per la creazione di grafica vettoriale, Flash per la distribuzione di video sul Web, OnLocation per la registrazione su disco e Ultra per la gestione di set virtuali. Questi ultimi due programmi sono frutto della recente acquisizione della Serious Magic, che li commercia-
Premiere Pro Cs3 sarà disponibile anche per i Mac con processore Intel
lizzava con i nomi DV Rack e Ultra 2: sostanzialmente si tratta degli stessi prodotti e inizialmente saranno disponibili solo per la piattaforma Windows XP e Vista. I singoli programmi potranno essere acquistati anche separatamente, ma la convenienza dell’intera suite, proposta a un prezzo di 2.199 euro, è tale da rendere ben poco appetibile l’acquisto disgiunto, anche per gli utenti Macintosh: sommando il prezzo di After Effects Cs3 con quello di Photoshop Cs3, due strumenti largamente utilizzati per la post-produzione, l’importo risultante supera abbondantemente il prezzo dell’intera suite. La novità più rilevante di Premiere Pro è una completa revisione del codice sorgente, che si traduce in un miglioramento complessivo nell’esecuzione delle singole funzioni, a cominciare dalla gestione dell’audio che non è più necessario renderizzare in molte occasioni. Migliorata anche la gestione della velocità di riproduzione delle clip, che può essere variata nel tempo, per ottenere effetti di accelerazione e decelerazione: per questa funzione, Premiere Pro utilizza lo stesso motore di After Effects, che continua però ad offrire più possibilità di controllo sul risultato finale. Tra le numerose novità merita una segnalazione la possibilità di sostituire una clip nella timeline, mantenendo tutte le impostazioni assegnate in precedenza. Parecchie poi le modifiche apportate al modulo di esportazione per Flash, compresi il supporto per lo standard H.264 e la possibilità di simulare accuratamente la riproduzione sui diversi dispositivi portatili, cellulari e palmari, funzione questa gestita da Device Central. Eliminata, invece, la possibilità di creare direttamente Dvd, affidata a Encore, che è ora offerto gratuitamente in bundle con Premiere Pro. La creazione di dischi in formato Blu-Ray è una delle novità di Encore e, almeno per il momento, non è previsto il supporto per lo standard concorrente, HD-Dvd. La possibilità di importare modelli tridimensionali e di intervenire sui filmati sono le novità più interessanti di Photoshop Cs3 Extended. Interventi come l’eliminazione di particolari indesiderati o l’aggiunta di elementi
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Nuove funzionalità di animazione del testo con After Effects Cs3
Soundbooth Cs3, il nuovo software Adobe per il trattamento dell’audio
Accurata simulazione di cellulari e palmari con Device Central
grafici ai singoli frame di una sequenza possono essere effettuati servendosi di tutti gli strumenti messi a disposizione dal programma. Gli stili assegnati ai livelli di Photoshop, come ombre sfumate o bagliori, pos-
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sono essere importati in After Effects Cs3, il programma di riferimento per la creazione di grafica animata che ora offre anche strumenti completi per la gestione del colore, compresa la simulazione dei risultati
ottenibili dopo il trasferimento su pellicola. La creazione di forme vettoriali con funzioni di ripetizione automatica e la deformazione delle immagini con le mesh sono altri strumenti messi a disposizione dalla nuova versione di After Effects. Soundbooth è invece un programma totalmente nuovo che prende il posto di Audition, software che continuerà comunque ad essere aggiornato. Compito del programma è la creazione di basi musicali, a partire da una vasta libreria di generi diversi, nonché effettuare interventi di precisione sull’audio. Particolarmente interessante la possibilità di visualizzare lo spettro in frequenza di una clip audio in modo da riuscire ad evidenziare suoni indesiderati ed eliminarli, senza influire minimamente sul resto. Soundbooth può essere lanciato direttamente dalla timeline di Premiere Pro e, una volta completata la lavorazione dell’audio, le variazioni si riflettono automaticamente nel programma di montaggio video. La registrazione live del video proveniente da una videocamera Dv o Hdv sull’hard disk del computer, tipicamente un portatile, può essere gestita con OnLocation. Questo programma non ha subito particolari variazioni rispetto al DV Rack originariamente sviluppato dalla Serious Magic e conserva anche l’originale interfaccia grafica, parecchio diversa da quella degli altri programmi della suite Adobe. Oltre alla simulazione degli strumenti 23 video, OnLocation mette a disposizione le funzioni di pre-registrazione e di time-lapse. Interfaccia grafica immutata anche per Ultra, il software per la gestione live degli effetti di chroma-key, che mette a disposizione un discreto numero di set virtuali preconfezionati. Con la suite si ha poi a disposizione Bridge, un potente strumento per la ricerca del materiale archiviato, e le funzioni Dynamic Link e Clip Notes, già presenti nella precedente versione della suite. Con Dynamic Link non è necessario, per esempio, effettuare il render di un’animazione creata con After Effects prima di poterla inserire nella timeline di Premiere Pro o utilizzarla come menù per un Dvd con Encore mentre Clip Notes permette di generare documenti in formato Acrobat, eventualmente contenenti una versione a bassa risoluzione del progetto al quale si sta lavorando, molto utili per semplificare le fasi di revisione: a questi documenti possono essere aggiunte note che possono poi essere visualizzate direttamente sulla timeline. La disponibilità della Creative Suite 3 Production Premium è prevista entro la prossima estate, anche per la versione in lingua italiana, e fino ad allora i futuri acquirenti dell’attuale versione avranno la possibilità di effettuare l’aggiornamento gratuito. Aggiornamenti a pagamento, ma a condizioni abbastanza vantaggiose, sono previsti per quanti utilizzano attualmente anche uno solo dei programmi presenti nella suite.
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L’audio nel cinema, in televisione e nei DVD di Rolando Alberti, Rolando Bertini
seconda parte
Concludiamo in questo numero il nostro breve excursus sull’audio multicanale Surround dal cinema ai formati domestici, passando obbligatoriamente “attraverso” l’esperienza di Marinastudios.
Riassunto L’avvento delle tecnologie multicanale quali Dolby Digital, Dolby Surround o DTS nei prodotti consumer, ad esempio sistemi Home Theatre o DVD, ma anche la televisione stereo o surround, richiedono una particolare attenzione nel processo dell’audio originariamente realizzato per la pellicola. 24 L’ascolto in ambito casalingo è, infatti, totalmente diverso da quello cinematografico e richiede vari adattamenti tecnici per poter essere goduto a pieno dall’utilizzatore finale, mantenendo le caratteristiche iniziali del mix cinematografico. Questo documento ha il compito di evidenziare le differenze tra l’audio finalizzato al cinema e quello finalizzato al mercato consumer, con l’intento di illustrare le soluzioni utilizzate da Marinastudios per adattare l’audio cinematografico all’utilizzo casalingo, sia esso televisivo che DVD, attraverso il processo CSCM (Cinema Sound Conforming for Multimedia). Abbiamo posto a Rolando Alberti, studio Manager di Marinastudios alcune domande sull’audio del cinema per meglio orientarci in questo complesso settore. Nella prima parte di questo articolo Rolando Alberti
abbiamo affrontato argomenti quali le differenze tra ambienti di ascolto cinematografico e domestico, la compatibilità dei diversi formati audio nel cinema e cosa succede nel Downmix verso il DVD, la trasmissione televisiva e la videocassetta. Su questa strada abbiamo descritto le avventure dell’audio in fase di sincronizzazione e parlato del il processo CSCM
Audio multicanale Quali è l’iter che l’audio del cinema deve subire per una perfetta compatibilità nei vari media domestici? Nel mondo televisivo l’utilizzo di audio multicanale sta muovendo ora i suoi primi passi e le infrastrutture dedicate alla post-produzione brancolano per la maggior parte in una sorta di nebbia tecnologica. Non è facile infatti adeguare delle sale di mix nate per l’audio mono o stereo alle nuove tecnologie multicanale poiché tale adattamento richiede non solo capitali elevati ma anche una notevole esperienza nel trattamento dell’audio che va ben al di là di una semplice codifica o di un bit budgeting. Gli step necessari a garantire che l’audio originale cinematografico sia perfettamente compatibile con l’utilizzo domestico sono i seguenti: * I sei (o sette) canali della colonna sonora originale, risultato del mix cinematografico prima della codifica ottica, vengono acquisiti in una workstation audio. Questo passaggio avviene ovviamente nel dominio digi-
tale per garantire che durante il trasferimento non vi siano degenerazioni del segnale originale. Inoltre in tal modo si garantisce anche che i livelli generali delle tracce audio siano esattamente quelli utilizzati per la codifica cinema ottica originale. * Nel caso in cui la velocità del film telecinemato e l’audio siano diverse, è possibile eseguire la ri-sincronizzazione dell’audio alla nuova velocità del video. Tale evenienza è applicata nel caso in cui il trasferimento in telecine sia stato senza conversioni di frame rate. In caso contrario, vengono riassegnati i canali audio in funzione del tipo di codifica richiesta e le tracce vengono ri-equalizzate per compensare gli effetti dell’equalizzazione originale in curva X-cinema. * E’ molto importante che queste operazioni siano effettuate in una sala mix dotata di un sistema di ascolto non solo affidabile, trasparente ed allo stato dell’arte, ma anche in grado di confrontare la situazione di ascolto cinema con quella televisiva o multimediale, al fine di compensare in modo corretto le differenze di equalizzazione e di dinamica. Tale tipo di regia viene progettata tenendo conto dell’utilizzo di materiale audio surround che non può correttamente essere gestito in una normale sala stereo o di post-produzione televisiva in quanto l’influenza dell’ambiente è totalmente diversa rispetto a quella di una sala progettata per il multicanale. Inoltre, ai fini della corretta riproduzione del materiale cinematografico nella sua versione originale, è importante che la sala sia dotata di un sistema di ascolto surround diffuso (tipo cinema) e di uno puntuale (tipo Home Theatre) in modo da poter verificare le differenze di ascolto tra i due sistemi e consentire ai fonici di avvicinarsi il più possibile al sound originale cinematografico. Anche il volume di ascolto sarà lo stesso del cinema (85dBC con picchi a 105dBc) in modo da non perdere nulla delle informazioni originali e nel contempo adeguarle all’ascolto Home Theatre che ha generalmente volumi più bassi ed un range dinamico più limitato. In questo contesto la certificazione PM3 di Lucasfilm THX
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garantisce che tutte le condizioni di ascolto e di confronto siano ottimali così come lo sarà il risultato. * Sfortunatamente le “stanze” in cui si effettua il DVD authoring non solo non hanno questo tipo di certificazione ma spesso non sono dotate nemmeno di un adeguato sistema di ascolto. Questo spiega perché la maggior parte dei DVD “soffrono” di grossi problemi nell’audio. * Non tutti gli utenti finali, siano essi televisivi o DVD, dispongono di un sistema Home Theatre completo in grado di gestire 5.1 canali. Ad esempio non è infrequente trovare sistemi Home Theatre non dotati di Sub Woofer, oppure non dotati di decoder Dolby Digital ma con le sole uscite Dolby Surround Pro-Logic o Pro-Logic II. Occorre poi tenere presente tutta quella fascia di utenti che non è dotata assolutamente di alcun sistema di decodifica, ma utilizza apparecchi stereo o monofonici. Questo fatto causa alcuni problemi di incompatibilità tra i vari formati di ascolto che possono
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fortunatamente essere risolti e corretti prima della fase di codifica finale dell’audio a condizione che la sala di mastering sia dotata di un sistema in grado di emulare la “reazione” di vari sistemi di ascolto al cosiddetto “downmix”. In questa fase di controllo, oltre alla correzioni di tutte le eventuali incompatibilità, vengono anche effettuate
due importanti funzioni legate alla codifica Dolby Digital che sono rispettivamente il cosiddetto Dialnorm e l’inserimento dei metadati. Senza entrare in dettagli troppo tecnici per questa sede diciamo che queste due operazioni consentono sia l’ottimizzazione di effetti e musiche in funzione dei dialoghi. la conseguenza è che questi ultimi risultano sempre
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S E Z I O N E le per questo utilizzo in qualsiasi condizione.
Il parere di Cristiano Solari Titolare di Marinastudios “Purtroppo nel corso degli anni il nostro paese ha perso molta credibilità a livello internazionale. Le cause principali si possono individuare nella scarsa professionalità di alcuni operatori e in una gestione troppo “famigliare” delle proprie strutture ben lontana dalla mentalità industriale tipica delle grandi aziende straniere. La nostra missione aziendale è quella di offrire un’organizzazione industriale al pari dei grandi complessi internazionali in una location tra le più ammirate al mondo. Altro obiettivo primario di Marinastudios è l’offerta al mercato interno ed internazionale di tutti i servizi correlati alla postproduzione audio proponendo le stesse possibilità offerte in Gran Bretagna ed in USA nello sviluppo e realizzazione di audio surround associato alle immagini. Televisione digitale, Digital cinema, Internet a larga banda, DVD ed in generale tutte le possibili applicazioni al di fuori dell’ambito strettamente cinematografico sono il nostro target principale. L’offerta si basa su tecnologie allo stato dell’arte e su forti alleanze strategiche con partners internazionali di primo piano. In aggiunta alla struttura tecnologica ed alle risorse umane, Marinastudios propone anche servizi di consulenza relativi all’audio surround. La nostra filosofia è quella di promuovere e diffondere in Italia l’utilizzo delle tecnologie multicanale ad ogni livello, sia creando un cultura specifica coinvolgendo gli organi di informazione di settore, sia fornendo a tutti gli operatori un punto di riferimento qualificato con l’obiettivo di aprire insieme nuove opportunità di business per tutto il comparto della post-produzione audio.” intelligibili, a prescindere dalle situazioni di ascolto, e malgrado la gestio26 ne del canale LFE che varia in funzione del tipo di decoder finale.
La seconda sarà invece utilizzata per la versione 5.1 del DVD e per la messa in onda in 5.1 nel caso il broadcaster sia digitale.
* Una volta verificata la compatibilità del materiale si passa alla fase di codifica utilizzando degli encoder hardware Dolby nei quali i sei canali sono multiplexati tra loro insieme ai metadati ed al relativo timecode. In questa fase sono eseguite due codifiche contemporanee: quella Dolby Surround e quella Dolby Digital. La prima, analogica, sarà poi utilizzata sia per la versione Surround del DVD che per la messa in onda televisiva nel caso in cui il broadcaster usi una rete analogica.
* La fase finale, contestuale alla codifica, è il passaggio su Digital Betacam. Due canali audio sono utilizzati per ospitare lo stream Dolby Digital, che non è un segnale audio ma una serie di dati numerici, e due sono utilizzati per ospitare la codifica Dolby Surround che è invece un segnale audio analogico. Ovviamente il timecode dell’audio sarà lo stesso delle immagini già presenti sul Digital Betacam nel momento in cui il film era stato originariamente telecinemato, assicurando in tal modo il perfetto sync tra immagini e suono. Al termine del passaggio la videocassetta è pronta per essere trasmessa sia su televisioni analogiche che su televisioni digitali, terrestri o satellitari, con la sicurezza di una qualità audio idea-
* Lo stream utilizzato per la codifica Dolby Digital è anche riversato sotto forma di file AC3 su un CD-Rom che, una volta copiato nella stazione di DVD authoring, sarà associato al relativo file video precedentemente acquisito dal Digital Betacam. In questo modo si ha la garanzia assoluta che dopo la codifica nessun intervento indesiderato sarà più possibile sul materiale codificato oltre che a non dover temere che la stazione di DVD authoring non sia dotata di opportuni sistemi di ascolto e verifica del materiale audio che a quel punto risulta già perfettamente masterizzato, codificato e conformato. Possiamo trarre alcune considerazioni finali? Molte release di film su DVD attualmente in commercio soffrono di grossi problemi legati all’audio che spaziano da una scorretta distribuzione dei canali audio a codifiche realizzate senza tenere conto delle condizioni di ascolto effettive in ambiente casalingo. Sul lato televisivo i problemi sono ancora maggiori ed evidenti ed anche in questo caso buona parte di essi possono essere prevenuti proprio grazie ad una sessione di mastering CSCM. Una delle obiezioni che più frequentemente vengono poste è che i budget a disposizione per la realizzazione delle versioni televisive e DVD sono già abbastanza gravati dai costi di riversamento e codifica e che non è il caso di aggiungere ulteriori voci di costo. Questa affermazione non trova però fondamento se si prendono in considerazione la tipologia di mercato a cui questi prodotti sono destinati e le sue prospettive future. Nel caso del DVD è innegabile che tale supporto sia soggetto ad una diffusione esponenziale e che gli utenti sono molto attenti alla qualità del prodotto. In tale contesto l’audio, così come del resto le immagini, che non siano in grado di sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo, non contribuiscono certo all’acquisto da parte del consumatore che è in generale molto preparato e le cui aspettative di quali-
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tà sono generalmente piuttosto precise. Non dimentichiamo infatti che molto spesso l’acquisto di un film in DVD è successivo alla visione al cinema e se nel contesto cinematografico lo spettatore ha avuto determinate sensazioni, il minimo che si aspetta è di rivivere anche a casa le stesse emozioni. Se si considera che per ragioni oggettive l’ambiente casalingo non è generalmente conformato alla fruizione “ideale” di un film, si capisce bene quanto sia importante disporre di un audio che tenga conto di questo tipo di utilizzo. Il semplice riversamento su DVD non basta e la prova sono le numerose riviste che spessissimo pubblicano recensioni tecniche decisamente negative rispetto ai prodotti realizzati in Italia ed i forum utenti su Internet nei quali le lamentele sono la norma. Dal punto di vista televisivo occorre guardare agli scenari che si stanno
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configurando sul fronte della TV digitale che sta diventando una realtà sempre più diffusa. Se fino a poco tempo fa bastava fornire al broadcaster una versione telecinemata sia di immagini che di audio, questo non sarà più possibile a breve poiché, come abbiamo visto, le versioni digitali dell’audio cinematografico sono cosa ben diversa da quelle per i media elettronici. Alla luce di queste considerazioni, il mastering CSCM si traduce in un concreto risparmio poiché con una sola sessione si rendono disponibile tutte le versioni per i media elettronici, non solamente attuali, ma anche futuri, tenendo sempre in considerazione quegli utenti che pur non disponendo delle ultime tecnologie hanno comunque diritto alla fruizione dello spettacolo. Basta pensare ad esempio alla quantità di film ancora soggetti a contratti televisivi che richiedono una loro versione tecnologicamente più avanzata per poter continuare ad essere trasmessi. In quest’ottica il mastering CSCM singifica non solo creare nuove opportunità commerciali sul fronte dei diritti, ma anche realizzare una versione definitiva per qualsiasi uso futuro.
Perché Marinastudios si qualifica come struttura ideale in tutte le fasi di post produzione che abbiamo descritto? Marinastudios nasce dalla diretta collaborazione con Dolby e Lucasfilm THX, con la convinzione che l’audio meriti tutta l’attenzione possibile. Come spesso ha affermato George Lucas “Il suono costituisce il 50% di un film” ed è sulla base di questa affermazione che Marinastudios si propone al mercato come punto di riferimento dell’industria cinematografica. Ai Marinastudios ci si occupa solo ed esclusivamente di audio ed il livello tecnologico e di specializzazione del personale non ha pari in Italia. L’azienda vanta numerosi primati tra cui quello di disporre della prima regia in Sud Europa THX-PM3 dedicata alla realizzazione di audio multicanale per televisione e DVD, quello di essere in grado di trattare materiale audio in Dolby Digital Surround EX e di essere stata la prima ad utilizzare in Italia il formato professionale broadcast Dolby E anticipando largamente i trend Europei della televisione digita- 27 le. La cura maniacale per i dettagli tecnici, il continuo investimento in ricerca e sviluppo a fianco di partners strategici come Dolby e THX, e il personale altamente qualificato ed esperto fanno di Marinastudios il partner ideale dell’industria cinematografica che guarda alle nuove tecnologie e cerca nuove opportunità di crescita del proprio business nei nuovi media.
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La qualità come priorità Il settore della MobileTV continua a suscitare un notevole interesse fra gli operatori della televisione e della telecomunicazioni e proprio a questi si rivolge Snell & Wilcox con il sistema Protus Ph.C.
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La linea di mixer Kahuna si completa con un rack compatto per le versioni a 1 o 2 M/E
Il settore della MobileTV continua a suscitare un notevole interesse fra gli operatori della televisione e della telecomunicazioni e proprio a questi si rivolge Snell & Wilcox con il sistema Protus Ph.C. Definito “video image conditioning system”, questo prodotto non si limita semplicemente a ricomprimere il segnale video, ma sfrutta raffinate tecniche per garantire risultati di qualità superiore o ridurre il bitrate. Sfruttando tecnologie ben collaudate nelle apparecchiature di
punta della casa inglese, il sistema mette a disposizione strumenti per la riduzione del rumore, il ridimensionamento delle immagini con deinterlacciamento e compensazione del movimento e la conversione del rapporto d’aspetto. Protus Ph.C permette anche di ristabilire la sincronizzazione del labiale e di correggere il colore, intervenendo selettivamente sulle scene più scure, spesso problematiche da visualizzare su dispositivi porta-
tili. Per quanti necessitano soltanto di uno standard converter, Snell & Wilcox proporrà al Nab la versione software dell’Alchemist Ph.C, forse il miglior prodotto di questo genere attualmente disponibile sul mercato. Rispetto alla versione hardware, il sistema può operare su materiale già in formato digitale, permettendo così di eliminare in molti casi la necessità di dover convertire il video in banda base prima di poter effettuare la conversione, a tutto vantaggio dello snellimento dei flussi di lavoro. Estremamente facile da utilizzare, il sistema può convertire video, audio e metadata dagli standard televisivi a 50 Hz a 60 Hz o viceversa. Sarà presentata al Nab anche la workstation iCR per il repurposing automatico dei contenuti. Questa workstation integra le funzionalità per il conditioning delle immagini, il controllo della qualità e la conversione nei diversi formati adatti a messa in onda, riproduttori portatili o distribuzione su web. La possibilità di trattare il materiale in parallelo permette di contenere al massimo i tempi di lavorazione. Infine, la serie di mixer video Kahuna potrà contare su un’elettronica più compatta, sei rack unit, per le versioni a 1 o 2 M/E, per le quali saranno disponibili anche pannelli di controllo di dimensioni ridotte. I nuovi modelli condividono le caratteristiche dei precedenti, compreso il modulo Impakt per la creazione di effetti 3D Dve oltre alla possibilità di miscelare liberamente segnali SD e HD.
Le notizie del broadcast Le notizie più aggiornate per gli addetti ai lavori del settore radiotelevisivo europeo www.monitor-radiotv.com
In arrivo una versione solo software dell’Alchemist Ph.c, lo standard converter della Snell & Wilcox
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Notizie in breve Telos ha debuttato al NAB con Multi-Channel IP Codec Il nuovo Zephyr iPort può trasportare 8 canali stereo su QoS IP links. Telos System, il creatore del codec MPEG per il broadcast, ha presentato questo anno in occasione della fiera di NAB l’ultimo nato della famiglia Zephyr: Zephyr iPort MPEG Gateway, un nuovo codec che riesce a trasportare fino a 8 canali audio bi-direzionale stereo, utilizzando Qualità-ofService (QoS) garantito dalle reti IP. Proprio come ISDN rivoluzionò il broadcasting 10 anni fa, l’IP lo sta facendo portandolo ad un livello superiore. Considerando che sempre di più i fonici contano sui contenuti generati, non solo dagli studi interni ma anche da un mix di programmazione interna ed esterna, Zephyr iPort offre un modo semplice ed efficiente della divisione multi canale del low-delay con una ottima qualità audio tra apparecchi collegati a distanza, utilizzando IP. Zephyr iPort è equipaggiato con una interfaccia Livewire™ e quando viene usato come parte di una rete IPAudio, trasporta 8 canali di audio stereo e in più assicura il controllo tra i due siti equipaggiati Livewire su un link IP. Collegare iPort ad una rete Livewire è facile: serve solo un cablo Ethernet; niente convertitori, interface o connettori. Mentre per l’uso standalone fuori dalla rete, Zephyr iPort può essere accoppiato. Zephyr iPort è senza dubbio il più user-friendly codec fino ad ora realizzato. Le reti Livewire avvertono in modo continuo la presenza di sorgenti audio attive, così la rete “conosce” quando loro sono disponibili. iPort elabora questa informazione in modo che ogni volta che un collegamento di codec è stabilito, compaia immediata-
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mente sulla rete. Tutto quello che il bordo-op della sezione comandi deve fare è di assegnare la sorgente di codec ad un fader, l'audio fluirà automaticamente in entrambi i sensi. iPort di Zephyr può essere usato anche per le applicazioni dove la codifica e/o la decodifica del MPEG è necessaria per delle trasmissioni su canali IP, quali collegamenti STL, Internet streaming, uplinks satellite, via cellulari ecc. L'uso efficiente da parte di iPort del Livewire I/O unito ai molteplici codec in un singolo dispositivo 2U assicura un costo più basso per canale, confrontato con i multiple single-channel codecs. Vista la varietà dei collegamenti remoti disponibili, gli utenti iPort di Zephyr hanno una selezione vasta dei protocolli di collegamento da cui scegliere. Ci sono scelte standard di Layer 2, di Layer 3, di AAC e di aacPlus del MPEG. In più low-delay AAC-LD e high-efficiency low-delay AACLD+HE, entrambi con protezione speciale di errore di resilienza che assicura una bassa probabilità di perdita casuale del pacchetto. iPort di Zephyr inoltre include AAC-HE+PS (High Efficiency + Perceptual Stereo) ed è il codec più bit-efficente disponibile ad oggi, permettendo il funzionamento stereo meno a 32kbps. www..feel.it
15 giugno 07, Forum Europeo sulla Televisione Digitale a Lucca Atteso da tutta la Comunita' Digitale continentale, il Forum Europeo sulla Televisione Digitale si terra' presso l'Auditorium di S. Romano in Lucca, il 15 Giugno 2007. I temi principali della edizione 2007 saranno: Alta Definizione, Iptv, Dvbh e Web Tv; le Aree All Digital ed i Gemellaggi Digitali; Contenuti per la Tv; l'Europa Digitale.
E' prevista una sessione speciale dedicata ad un paese europeo. Per l'anno 2007, sara' la Spagna ad inaugurare la serie di incontri, che continueranno con Gran Bretagna, Francia, Germania, Est Europeo, Scandinavia. Confermate le presenze di importantissimi personaggi chiave della Tv italiana ed europea. www..comunicaredigitale.it
Caccia ai contenuti innovativi per il futuro della TV Partecipazione da record alla 44° edizione del MIPTV featuring MILIA, che si è svolto in aprile a Cannes. Il totale dei partecipanti si è attestato ad oltre 13.300 unità, il 9% in più dei 29 partecipanti della scorsa edizione. Il numero delle Società partecipanti è salito alla cifra record di 4.532 provenienti da 104 Paesi diversi, pari ad un aumento dell’8%. Anche i responsabili d’acquisto sono aumentati del 7% a 3.816. “ Il costante successo del MIPTV featuring MILIA riflette la crescente importanza dei contenuti audiovisivi per il settore” ha dichiarato Paul Johnson, responsabile della divisione televisiva della Reed Midem, la Società organizzatrice della manifestazione. “Particolarmente significativa è stata la partecipazione dei Paesi Asiatici, delle Società operanti nel settore delle nuove tecnologie e di quelle della telefonia mobile e della pubblicità”. Il programma delle conferenze, intitolato “Capture Innovation” si è articolato in 45 panels in quattro giorni, con oltre 150 relatori. Sei capitani d’industria sono intervenuti illustrando la loro visione sul futuro dei media. Tra questi, Gerhard Zeiler, CEO di RTL Group; Jana Bennett e Ashley Highfield della BBC e Philip Rosedale, fondatore del fenomeno ormai di
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dimensioni mondiali “Second Life”. Il noto fotografo e produttore Yann Arthus – Bertrand è stato premiato durante una cena di Gala col primo Green World Award “per il suo impegno per la protezione dell’ambiante”. In questa edizione del MIPTV featuring MILIA si è tenuta anche la 2° edizione di “Content 360”, la gara che premia giovani creativi con la commissione di applicazioni innovative ed interattive per la telefonia mobile e la banda larga. Quest’anno sono stati scelti otto vincitori che si divideranno il montepremi di 100.00 euro, destinato a finanziare i loro progetti. 30 Seconda edizione anche per l’International Interactive Ammy Awards, organizzato dal Reed Midem con l’International Academy of Television Arts & Sciences. Due vincitori ex-aequo – entrambi canadesi per il miglior programma interattivo: Rigenesis Extended (Xenophile Media) e Zimmer Twins (Zinc Roe Design). Ancora canadese il miglior canale interattivo, Bite Television, mentre la BBC ha vinto il premio per il miglior servizio televisivo interattivo con la sua consociata BBCi. Il Presidente e CEO dell’Academy, Bruce Paisner, ha consegnato il premio Pioneer a Sophie Turner- Laing, Amministratore Delegato di Sky Entertainment, per “i significativi progressi che BSkyB ha ottenuto nell’area della televisione interattiva”. Molte le celebrità presenti a Cannes, tra cui Sir Bob Geldof, Uri Geller, John Waters e Spike Lee. Quest’ultimo ha presentato il suo ultimo cortometraggio ‘Jesus Children of America’, la storia di una bambina di Brooklyn malata di Aids, in occasione della sua partecipazione alla presentazione di Babelgum, la nuova IPTV creata da
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Erik Lumer e Silvio Scaglia (già fondatore di Fastweb da cui è uscito pochi giorni fa, cedendo il suo 18,7% alla Swisscom ). Il noto regista americano ha annunciato che offrirà ai propri fans l’opportunità di visionare footage tratto dai suoi films - e mai mostrato prima in pubblico - proprio su Babelgum. La 10° edizione del MIPDOC, il mercato dedicato ai documentati che precede il MIPTV featuring MILIA ha presentato 1.311 documentari di cui 944 totalmente inediti; il MIPDOC ha nominato 8 “International Trailblazers”, operatori della produzione documentaristica che hanno lasciato il segno per il loro eccezionale lavoro nel settore. Prossimo appuntamento sulla Croisette per gli operatori della comunicazione in ottobre per il MIPCOM.
Arriva FMeXtra, tecnologia digitale che non 'butta via' i trasmettitori FM Al NAB di Las Vegas di quest'anno i visitatori europei hanno avuto modo di ammirare gli sviluppi tecnici e commerciali del sistema HDradio negli Stati Uniti. Si tratta della tecnologia che rende la trasmissione radiofonica digitale. Al contrario di altre simili sperimentazioni come il DAB, vengono utilizzate le stesse frequenze (onde medie e FM) già usate per le tradizionali emissioni radiofoniche, ma non solo, i programmi sono trasmessi sia in analogico che in digitale sulla stessa frequenza, rendendo più facile la transizione da analogico a digitale. Con lo stesso concetto la ADVEN NL di Verbania presenta in Italia la tecnologia FMeXtra.
La suddivisione della banda per le trasmissioni FMeXtra
FMeXtra utilizza la porzione di banda già prevista per le sottoportanti SCA per inserire un segnale digitale che contiene i programmi addizionali. Non esistono problemi di compatibilità con il metodo di trasmissione attualmente in uso. La trasmissione digitale avviene contemporaneamente con la trasmissione analogica la quale non subisce nessuna penalizzazione. Non è richiesta la sostituzione dei trasmettitori in uso.
L’encoder FMeXtra *L’ innovativo sistema di codifica permette di aggiungere due programmi stereofonici o quattro programmi monofonici all'interno del normale canale di trasmissione FM. *La particolarità consiste nell'inserire al posto delle previste, ma di solito inutilizzate, sottoportanti SCA un segnale digitale codificato. *Avanzati algoritmi brevettati permettono di trasmettere con qualità CD due programmi audio addizionali, unitamente alla normale programmazione analogica.
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T I T O L O *L'utente convenzionale dotato di sintonizzatori analogici non percepirà alcuna differenza. La presenza del segnale digitale risulterà ininfluente al normale ascolto. *L'utente che si doterà di ricevitori adatti potrà ascoltare anche i programmi addizionali. *I sintonizzatori digitali, in grado permettere la ricezione anche dei tradizionali segnali analogici, sono già disponibili. www.fmextra.it
Il digitale terrestre in Sardegna Nell’area vasta di Cagliari, (123 Comuni e circa 600 mila abitanti) dove dal 1° marzo scorso Rai Due, Retequattro e QOOB di Telecom Italia Media trasmettono soltanto sul digitale terrestre, la penetrazione e l’utilizzo di questa nuova Tv è dell'84,8% della popolazione. I dati sono stati diffusi oggi a Cagliari nel corso della Prima Conferenza organizzativa del Consorzio Sardegna Digitale sui servizi interattivi del Digitale terrestre in Sardegna e sulla sua proponibilità in
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altre regioni italiane. “Sono dati sicuramente confortanti e da record – ha detto il coordinatore del gruppo ricerche di Italia Digitale, Alberto Sigismondi, che ha citato una ricerca della Makno effettuata sul territorio cagliaritano. "Cinque mesi fa - ha detto Sigismondi – un’altra ricerca stimava che il 67,7% della popolazione dell'hinterland cagliaritano, avrebbe potuto accedere al Digitale terrestre ed il 62% in tutta la Sardegna. Ed oggi siamo all’84,8%. E poiché gli abbonati Sky rappresentano il 27% della popolazione siamo ad un 93,6% della penetrazione complessiva della Tv digitale che comprende tutte le piattaforma digitali (DTT, IPTV e SAT). Ancora un vero record per la Sardegna, che sicuramente premia il lavoro del Consorzio Sardegna Digitale, costituito – come è noto - da emittenti nazionali e regionali. I cui servizi interattivi sono conosciuti dal 25% dei cittadini mentre oltre 80 mila sardi li utilizzano normalmente. Inoltre il 47% utilizza il decoder digitale terrestre per vedere i canali nazio-
nali e regionali trasmessi anche con il segnale analogico. Secondo la stessa ricerca Macno è diminuito sensibilmente anche il numero di coloro che non usano il decoder. Si è passati dal 26% di novembre 2006 al 4% di oggi. Un dato confermato anche dai dati dell'Auditel per i canali che trasmettono in digitale. Si è passati dal 10% al 50% con una crescita costante. Altro dato molto confortante riguarda l’interattività. Dalla ricerca è emerso anche che a Cagliari e nei Comuni del sud dell'isola tra il 55 e il 60% degli utenti della Tv, utilizza almeno una volta il tasto rosso per l'interattività, la vera grande novità del digitale terrestre. In proposito il presidente del Consorzio Sardegna Digitale Andrea Ambrogetti ha annunciato che tra poco partiranno i nuovi servizi sulla tv digitale terrestre in Sardegna. È già stato elaborato un progetto con l'Università di Cagliari per offrire servizi agli studenti che potranno verificare la loro situazione amministrativa e
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T I T O L O quella degli esami dal televisore di casa. Ed ancora con il Comune di Cagliari verrà firmata un'intesa per il rilascio dei certificati e il controllo e il pagamento delle multe e da casa sarà anche possibile acquistare biglietti della Meridiana e della Tirrenia, servendosi del televisore. Destinato a diventare, con il digitale terrestre. sempre più un elettrodomestico intelligente, che dal prossimo settembre potrà consentire, in via sperimentale, anche l'acquisto e la consegna a domicilio dei libri di testo. E per promuovere questi servizi interattivi e far proseguire la crescita non solo della penetrazione ma anche dell’uso del digitale, è partità anche una seconda campagna pubblicitaria "per familiarizzare con il canale 50, un altro canale dedicato esclusivamente ai servizi interattivi del Consorzio Sardegna Digitale” Dopo pochi mesi - ha spiegato Ambrogetti - il 25% dei sardi conosce il Consorzio e i suoi servizi, mentre il 7% li utilizza o li ha utilizzati. Sono dati significativi ed anche soddisfacenti di questa prima fase – ha 32 detto ancora Ambrogetti - ma occorre fare di più. Quindi a maggio lanceremo la campagna pubblicitaria con spot tv, inserzioni nei giornali e affissioni". Insomma i digitale terrestre e il decoder non sono più oggetti misteriosi – è stato ribadito nel corso della Conferenza cagliaritana - ma semmai uno strumento utile anche per la Pubblica Amministrazione, che il digitale terrestre, con i progetti del TGovernment, avvicinerà sempre di più comodamente ai cittadini.
Il primo encoder ad alta definizione con supporto hd completo LSI Corporationha presentato il primo encoder in tempo reale ad alta definizione (HD) con prestazioni e qualità in grado di supportare il formato 1080p60, la risoluzione più elevata per contenuti HD. Primo membro della famiglia di prodotti Domino[X]TM Pro di LSI, il DX-1810 è una piattaforma scalabile e a “prova di futuro” che supporta i formati di compressione H.264, MPEG-2 e VC-1. L’elevata qua-
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lità di output del DX-1810 di LSI lo rende una soluzione di codifica ideale per l’emissione di programmi e per sistemi di authoring in tempo reale Blu-ray e HD DVD. Con l’avvento di tecnologie di visualizzazione e TV digitale capaci di supportare video HD completo, i fornitori di contenuti, gli operatori di servizio e i produttori di sistemi stanno esplorando nuovi modi per offrire contenuti premium ai clienti. La piattaforma DX-1810 raggiunge le prestazioni richieste da una codifica 1080p60 di alta qualità con il bit-rate più basso possibile facendo leva sulla scalabilità dell’architettura di elaborazione multimediale Domino[X] di LSI. Impiegando processori multimediali interconnessi tramite speciali interfacce ad alta velocità, la piattaforma DX1810 può essere scalata per operare a 3.500 miliardi di operazioni per secondo (BOPS) o 3,5 teraoperazioni per secondo (TOPS) per l’elaborazione audio-video e 12 BOPS per l’analisi ad alto livello delle immagini, il multiplexing statistico e le operazioni a livello di sistema. La scalabilità della soluzione LSI permette l’aggiunta di ulteriori processori multimediali per la pre-elaborazione a livello HD, quale il filtraggio temporale a compensazione di movimento (MCTF) con cui migliorare la qualità video o creare codificatori HD a doppio o triplo passaggio per applicazioni di broadcasting multicanale in condizioni di banda limitata. “Con l’aumento di popolarità del VC1 fra i fornitori di contenuti per il materiale in alta definizione, il fatto che LSI ora offra codifica HD in tempo reale per VC-1 è uno sviluppo importante per l’industria,” ha dichiarato Tim Harader, senior business development manager della sezione Consumer Media Technology di Microsoft. “VC-1, tramite Windows Media Video, continua a essere il formato video dominante su Internet e per l’emissione aziendale, oltre che per servizi molto diffusi quali il Live Marketplace di Xbox e i principali formati ottici quali HD DVD.” “Comprendiamo le difficoltà dei nostri clienti broadcasting e siamo lieti di poter offrire una famiglia di prodotti che risolvano le loro necessita sia immediate che future,” ha detto Bob
Saffari,” direttore marketing senior, dell’area Advanced Video Products di LSI Corporation. “A differenza di soluzioni che supportano solo uno standard con capacità limitate, la piattaforma di codifica HD scalabile DX1810 di LSI è programmabile, flessibile ed è dotata delle prestazioni elevate di cui hanno bisogno i nostri clienti per fornire le migliori soluzioni H.264, MPEG-2 e VC-1. Con circa 3,5 TOPS di potenza d’elaborazione, i nostri clienti possono sviluppare e personalizzare algoritmi sofisticati che diano loro un vantaggio concorrenziale.” Per garantire che un cosi’ alto livello di prestazione non venga superato, il DX-1810 di LSI ha un’architettura programmabile con API comuni. Questa caratteristica semplifica l’aggiornamento della qualità di codifica e riduce il bit-rate dell’output a mano a mano che vengono applicati miglioramenti agli algoritmi di codifica H.264, MPEG-2 e VC-1, o per supportare nuovi formati di compressione non appena divengono disponibili. Per ridurre il rischio di sviluppo e i costi a livello di sistema il DX-1810 di LSI è retrocompatibile con altre soluzioni di codifica LSI, e permette il riutilizzo di sofware già realizzati. http://dominox.lsi.com.
Studer Vista 5 a SKY Italia E' stata Sky Italia ad acquisire una delle prime consolle Studer Vista 5 consegnate in Italia: il mixer digitale è ora in uso nel programma Diretta Gol, che si occupa del campionato di calcio di Serie A e della UEFA Champions League. Nella sede di SKY a Cologno, la consolle è stata installata in uno studio dedicato appositamente all'audio, accanto alla redazione, dove 16 commentatori operano su monitoraggi separati, ognuno su un match diverso. Tutti gli incontri sono preparati qui: i segnali provenienti dai vari stadi vengono mixati con i commenti dallo studio e preparati per la trasmissione in broadcast. Le dimensioni ridotte del mixer e poche e semplici connessioni hanno permesso alla equipe di tecnici SKY di completare l'installazione della postazione in soli 10 giorni.
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Custodia per camera Panasonic
L'area di lavoro a 32 fader è divisa in due livelli, nei quali 16 canali sono dedicati ai commenti e 16 ai segnali dagli stadi. I VCA sono usati per gestire ogni commento del match dallo studio con l'audio proveniente dallo stadio corrispondente, tutti con differenti livelli. In totale, più di 50 connessioni da diversi OB van rendono questo un processo estremamente complesso. In realtà, con il mixer Vista 5 è possibile tenere sotto controllo sino a 52 output contemporaneamente usando la funzione standard Vistonics screen, ed è possibile accedere e operare sino a 240 canali in qualsiasi ordine: il sistema Vistonics permette il controllo istantaneo di qualsiasi funzione di tutti i canali collegati. Marco Stucchi, coordinatore tecnico dello studio, ha spiegato "Il Vista 5 è la migliore scelta per le nostre necessità; l'interfaccia Vistonics è estremamente facile e semplice da usare e rappresenta l'ideale per un ambiente ad alto stress come il nostro, dove 16 eventi distinti vivono in simultanea". In più, Stucchi ha precisato come imparare ad usare la consolle sia stato estremamente semplice, anche grazie al fatto che molte funzioni sono in comune con lo Studer D-950 MkII, una consolle digitale che SKY utilizza da tempo. http://www.adtweb.it/
Ewa Marine per i più recenti camcorders HD Panatronics è diventata recentemente distributore ufficiale dei prodotti ewamarine dedicati all’area del video professionale. Le custodie protettive ewa-marine, impermeabili e progettate per essere usate anche sott’acqua (sia salata che dolce), o in presenza di sabbia, fango e insomma in tutte le condizioni estreme, sono ora disponibili anche per i camcorders di più recente uscita, come ad esempio Panasonic AG-HVX 200 HD, le nuove Canon HDV HX-A1E e XL-H1 e tutti i camcorders professionali e mini DV Sony, a partire dall’HVR-Z1 Queste custodie protettive garantiscono massima protezione all’equipaggiamento anche in condizioni molto difficili di lavoro per l’operatore, e sono leggere e molto pratiche da utilizzare.
Custodia per Canon XL-1 HDV
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La linea attuale di prodotti ewa-marine copre una ampia gamma di utilizzi e destinazioni, come ad esempio: * telecamere professionali * macchine fotografiche SLR (AF e manuali) * macchine fotografiche compatte * videocamere * telefoni cellulari * radio VHF * documenti, mappe ecc. * walkman e diskman Per Panatronics, la possibilità di distribuire anche i prodotti ewa-marine rap- 33 presenta un ulteriore passo in direzione di quella completezza di servizio che da sempre ci sforziamo di offrire agli operatori del settore audio/video professionale. www.panatronics.it
Adobe acquisisce Scene 7 Adobe Systems Incorporated ha annunciato la firma dell'accordo definitivo riguardante l'acquisizione di Scene7, azienda leader nell'innovazione tecnologica dei servizi per il delivery multimediale real-time. Adobe prevede di ampliare ulteriormente questa gamma di servizi di publishing interattivi estendendo parallelamente la presenza online delle proprie tecnologie principali per la creatività. "Scene7 ha svolto un ottimo lavoro nello sviluppare un sofisticato sistema per il delivery online di risorse dinamiche e immagini ad alta fedeltà", ha affermato John Loiacono, Senior Vice President of Creative Solutions di Adobe. "Questa acquisizione ci permetterà di fare leva su una solida infrastruttura Internet per ampliare ulte-
T I T O L O riormente il portafoglio dei prestigiosi clienti di Scene7 e migliorare ancor di più la disponibilità online delle nostre tecnologie utilizzate da milioni di creativi in tutto il mondo". Aziende e organizzazioni di fama mondiale hanno già scelto la tecnologia Scene7 per automatizzare l'implementazione e la fruizione di capacità multimediali come ingrandimento, dimensionamento dinamico, personalizzazione e cataloghi dinamici interattivi. Tra i clienti Scene7 figurano Sears, Macy’s, Levi Strauss & Co., Zillow.com, Anthropologie, OTTO UK, Lands’ End e QVC. www.scene7.com
Nuovi proiettori Sony 4k Sony Europe ha presentato i proiettori SRX-R210 e SRX-R220, ultimi arrivati nella gamma 4K SXRD™ (Silicon X-tal Reflective Display). I due modelli hanno rispettivamente una luminosità di 18.000* e 10.000 ANSI Lumen e si aggiungono alla famiglia di proiettori SXRD, offrendo agli utenti una gamma 34 completa di funzionalità per applicazioni di digital cinema. Sulla scia del successo ottenuto dal prototipo utilizzato per le presentazioni europee in 4K del film “Il codice Da Vinci”, l'inizio delle consegne del modello high-end SRX-R220 è atteso per il mese di luglio. Progettato per il D-Cinema, il proiettore è in grado di visualizzare contenuti 2K e 4K su schermi con un'ampiezza fino a 20 m. Con un design identico a quello del modello SRX-R220, il proiettore SRXR210 è in grado di offrire immagini ottimali su una vasta gamma di schermi, utilizzando lampade diverse a seconda delle dimensioni degli stessi; in questo modo, è possibile proiettare immagini con una luminosità di 48 cd/m2 su schermi fino a 14 m di ampiezza utilizzando una lampada da 2 KW e su uno schermo fino a 17 m con una lampada da 3 KW. Il modello SRX-R210 sarà disponibile ad agosto. “Sony ha ascoltato le esigenze dei professionisti del settore e ha sviluppato la tecnologia SXRD sulla base dei loro feedback. I nuovi proiettori sono progettati per integrarsi nelle cabine di proiezione standard con un'apertura regolare, e possono operare nella
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stessa cabina insieme a un proiettore cinematografico”, ha dichiarato Eric Siereveld, Head of Digital Cinema, Sony Europe. “Questi proiettori ad alta risoluzione rispondono alle esigenze degli utenti che desiderano proiettare immagini con una risoluzione che garantisca agli spettatori un'esperienza di visione unica”. www.sony.it www.sony-europe.com
Il ricevitore digitale terrestre in miniatura Dimensioni minime, installazione guidata, guida elettronica dei programmi (EPG), split screen a 9 immagini e 1000 canali memorizzabili. Queste le principali caratteristiche del nuovo ricevitore digitale terrestre SRT50 che Fracarro lancia in questo periodo sul mercato. Si tratta di un apparecchio poco più grande di un connettore SCART che, grazie appunto alle sue minime dimensioni, può essere utilizzato per tutti quei prodotti a muro, come TV LCD o al plasma o schermi piatti, che necessitano quindi di particolari e “piccole” strumentazioni di supporto. Innovative e molteplici sono le possibilità in termini di servizi offerti: il ricevitore presenta un menù interattivo grazie al quale l’utente può eseguire autonomamente e con estrema semplicità, se pur guidato, la prima installazione. Il ricevitore SRT50 supporta, inoltre, la EPG, la guida elettronica ai programmi: è possibile cioè ricevere sulla tv di casa testi informativi supplementari riguardanti i programmi ed ottenere così informazioni aggiuntive che saranno tenute in memoria per un massimo di sette giorni. Tra le caratteristiche innovative del-
l’apparecchio, troviamo lo split screen, ovvero la possibilità di vedere contemporaneamente sullo schermo fino a 9 canali, visualizzati a mosaico su 9 differenti riquadri. Un passo in più, dunque, nella qualità e nell’aggiornamento dei prodotti progettati e distribuiti da Fracarro: sempre con un occhio attento al cliente, sempre al passo con l’evoluzione della tecnologia. www.fracarro.com
Video Progetti S.r.l. (www.videoprogetti.it) distributore esclusivo di apparecchiature elettroniche per la produzione, post-produzione ed archiviazione di immagini e suoni
Ricerca Per le propria sede di Milano la seguente figura professionale:
Addetto ai Servizi Generali (rif. asg) L'attività, svolta principalmente nella sede di Milano della Video Progetti può prevedere dei brevi viaggi nel territorio nazionale. La posizione prevede mansioni nella logistica e nella segreteria generale La sede di lavoro è Milano. Il candidato ideale dovrà essere in possesso dei seguenti requisiti: * Ottima capacità di relazione e predisposizione al lavoro di gruppo * Diploma di Segretaria/o di Azienda o equivalenti * Ottima conoscenza di Microsoft Office in particolare Word & Excel & Outlook * Buona conoscenza della lingua inglese scritta e parlata
Costituirà titolo preferenziale l’esperienza almeno biennale in posizione analoga con una buona conoscenza dei principi elementari della contabilità aziendale. Saremmo lieti di entrare in contatto con persone dinamiche e intraprendenti . Saranno valutate tanto le candidature di soggetti Junior quanto le candidature di altri soggetti. Si offrono retribuzioni sicuramente commisurate al mercato, integrate da interessanti benefit.
Le persone interessate possono inviare un Curriculum Vitae a job@videoprogetti.it .
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