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Rivista specializzata del broadcast • estate 2019 PUBBLICAZIONE DELLA DIGITAL TV MONITOR • MILANO • TEL. 02462526 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM
L’ecosistema Artist per gli intercom evoluti della Riedel 1
FOR.A For-A all’IBC 2019 propone 12G, 4k e connettività IP
Medianews per il Trofeo Mezzalama
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cast: broadza.tv l e d n ie notiz rge time nve Le ul w.co ww
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3 FOR.A all’IBC punta su 12G, 4k e connettività IP estate 2019 Digital Tv MonitoR viale San Michele del Carso 13 20144 MILANO tel. (+39) 02462526 fax (+39) 0294751421 E-mail: info@monitor-radiotv.com
Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese)
12 Debutta il nuovo OB Van de L’Opera secondo Sky se
MonitoR Magazine è registrata al Tribunale di Milano n. 94 del 27.3.2015. Dir. resp. Enrico Callerio. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Non è permessa la riproduzione di testi e foto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Progetto grafico: Ago, Bollate (MI). Stampa: Pixartprinting srl Quarto d’Altino (VE)
Lo staff Direttore responsabile: Enrico Callerio 2 Condirettore tecnico: Mauro Baldacci Direttore editoriale: Enrico Oliva
14 Leader acquisisce Phabrix
5 La serie inglese Clink si affida a Blackmagic RAW
Hanno collaborato: Costanza Zappa, Rolando Bertini, Dario Monferini, Maria Ronchetti,
16 SVG Sport Summit 2019 presso Sky Italia
Nei siti della “convergenza” di MonitoR troverete tra gli altri contenuti: le emittenti radio tv in diretta nella rete da tutto il mondo (www.webcastitaly.com) il ‘Daily MonitoR’ quotidiano in inglese, italiano, spagnolo (www.dailymonitor.net)
27 L’ecosistema Artist per i sistemi intercom di Riedel 7 Medianews per il Trofeo Mezzalama 2019 Digital Tv MonitoR P.IVA 09012230968
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All’IBC FOR.A punta su 12G e 4k, connettività IP e HDR 3
A IBC2019 FOR-A presenterà la sua vasta gamma di sistemi 12G-SDI / 4K e enfatizzerà la sua tecnologia compatibile video-over-IP. La compagnia esporrà nel padiglione 2, stand A51. L’HDR si aggiorna all’ultima versione del popolare processore di segnale FA-9600. Da segnalare la fotocamera ad altissima velocità FT-ONE-SS4K. gli aggiornamenti HDR al processore Da anni FOR-A® è all’avanguardia di segnale FA-9600 e la telecamera ad nella tecnologia 12G-SDI / 4K, nella progettazione e produzione di switaltissima velocità FT-ONE-SS4K. cher di produzione, server video, keyer e generatori di segnali di test che supportano sia 12G-SDI / 4K e risoluzione 3G-SDI / HD. All’IBC 2019 la società metterà nuovamente in evidenza la sua vasta gamma di sistemi 12GSDI / 4K, ma sottolineerà anche le capacità della sua tecnologia compatibile con video su IP. Altri punti salienti delle proposte FOR-A includeranno FRC-9100 frame rate converter
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In evidenza Video-Over-IP Le soluzioni video IP includono la piattaforma multimediale SOM-100 di FOR-A, il gateway IP USF-10IP e il ser-
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S E Z I O N E 12G-SDI. L’FRC-9000 ha una comprovata esperienza per la conversione broadcast di sport in diretta e altre applicazioni live, offrendo una conversione in tempo reale di alta qualità.
Telecamera FT-ONE-SS4K ad altissima velocità
ver video MBP-1000VS-IP, sistema di trasmissione in collaborazione con MediaLinks. Oltre a questi, la gamma di prodotti IF IF di FOR-A include switcher video, processori e generatori di segnali di test. Il sistema integrato di controllo e monitoraggio in banda base / IP, SOM-100 è progettato per l’uso in un ambiente misto SDI / IP. SOM-100 offre il funzionamento continuo di una 4 varietà di apparecchiature video, monitorate centralmente dalla sua interfaccia. I commutatori di routing SDI e IP sono gestiti come un commutatore di routing in un gruppo virtuale. Può eseguire il controllo del sistema di routing e il controllo del processo, in modo da supportare le modifiche operative collettive di più parti di apparecchiature. Il sistema dispone anche di un’interfaccia Web per un facile accesso da più computer. L ‘MBP-1000VS, un server video multicanale 12G-SDI / IP, è ideale per ambienti di editing 4K, offre supporto multi-input / output 4K e HD e funzionalità di acquisizione, riproduzione e registrazione 4K. Gli utenti possono scegliere tra tre capacità SSD con un massimo di 15 TB per soddisfare le loro esigenze di sistema e possono aggiungere un’opzione LTO per l’archiviazione immediata di materiale 4K acquisito o la registrazione estesa. Come novità all’ IBC di quest’anno, il multiplexer / demultiplexer audio 12G-SDI / IP USF-101MDX4-12G / 101MDX8-12G supporta otto canali di
I / O AES. Può supportare velocità di trasferimento da 270 Mbps a 12 Gbps. Allo stand sarà presente anche il generatore di segnali di prova 12G / IP ESG-4200. Supporta interfacce 12GSDI, Video-over-IP SMPTE ST2022-6 o ST2110 e offre una gamma di test audio e video 4K.
Video switcher HVS-600 12G-SDI Un connettore SFP opzionale che supporta un’interfaccia IP sul 3 M / E HANABI HVS-6000 verrà mostrato per la prima volta in Europa all’IBC. L’HVS6000 offre ora funzionalità di input / output IP 25G e funzionalità di input HD. Offrendo funzionalità 12G-SDI su tutti gli ingressi e le uscite, lo switcher di produzione 12G-SDI utilizza un singolo collegamento via cavo. I segnali video vengono elaborati come un’unica immagine. L’HVS-6000 è un mixer a 12 RU, con un massimo di 80 ingressi / 32 uscite o 64 ingressi / 48 uscite in operazioni 4K.
Soluzione 12G-SDI Il nuovo FRC-9100 di FOR-A si basa sul successo del frame converter FRC9000, offrendo una conversione della frequenza dei fotogrammi di alta qualità con compensazione del movimento completa. Progettato per l’utilizzo in trasmissioni in diretta, il sistema offre fino a due convertitori indipendenti di frame rate 3G / HD / SD-SDI, insieme al supporto opzionale 4K e
Supporto per la produzione di HDR live La nuova versione del famoso processore di segnale multifunzione FA-9600 di FOR-A supporta LUT 3D per una gradazione del colore avanzata e il flusso di lavoro SR Live di Sony per la produzione di HDR live. La flessibilità di FA-9600 consente ai LUT propri dei clienti di essere caricati su FA-9600 e salvati in un LUT utente per un richiamo immediato. L’unità a doppio canale fornisce HDR e Wide Color Gamut, supportano e convertono più formati, come: 12G-SDI, 4K (UHD), 1080p e SD / HD-SDI. SR Live per la conversione down da HDR a 2K-SDR offre la stessa qualità dell’immagine senza deterioramento. Ciascuno dei due ingressi HD / SD-SDI del processore FA-9600 include un sincronizzatore di frame. Poiché il processore di segnale multiuso è dotato di terminali 12G-SDI, il software opzionale apre le porte alla produzione 4K (UHD).
Telecamera FT-ONESS4K ad altissima velocità Appositamente progettata per il replay live e istantaneo in ultra-slow motion, la telecamera ultraveloce FTONE-SS4K è un altro punto forte dell’offertqa FOR-A. La camera FT-ONESS4K offre frame rate UHD fino a 1000 frame al secondo, insieme a un’uscita live 4K in tempo reale. L’uso di imager nativi da 2/3 pollici, consente l’uso di obiettivi di trasmissione 4K standard (baionetta B4) direttamente con le telecamere. Con un vantaggio di 2,5 stop light rispetto alle generazioni precedenti di telecamere super slow motion, FT-ONE-SS4K offre una cattura delle immagini con frame rate più elevata rispetto a prima. Durante uno dei più prestigiosi tornei di calcio di quest’anno, nella trasmissione in diretta da Madrid sono stati utilizzati diversi sistemi di telecamere FT-ONE-SS4K.
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La nuova serie inglese Clink si affida a Blackmagic RAW 5 Blackmagic Design ha annunciato che la nuova serie TV inglese Clink, creata da Colin McKeown per Channel 5 e prodotta da Donna Molloy, si è affidata a un workflow Blackmagic RAW per le riprese e la post produzione. Prodotta da LA Productions in collaborazione con Kew Media Group e ispirata da eventi reali, la serie in dieci episodi è stata diretta da Gary Williams, con la fotografia di Tim Pollard. Per le riprese è stata scelta URSA Mini Pro G1 e Williams e Pollard hanno optato per riprendere in 4K nel formato Blackmagic RAW 12:1 a bitrate costante. “Sono stato anch’io direttore della fotografia per molti anni, e mi hanno sempre colpito l’estetica e i toni della pelle catturati da URSA Mini Pro. Questa camera reagisce magistralmente alle luci”, ha
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commentato Williams. “L’ho adoperata in passato per una serie di documentari e ho pensato che si sarebbe prestata bene alle serie drammatiche”. “Filmando in Blackmagic RAW, la latitudine ha dato il meglio di sé, offren-
doci parecchia libertà di manovra, visto che bisognava girare in spazi ristretti molto difficili da illuminare.
Libertà di manovra Poiché questo formato cattura ogni dettaglio dell’immagine, abbiamo
T I T O L O potuto accedere a tutte le informazioni dalle zone d’ombra e di luce in fase di post.” A fotografia ultimata, la post produzione del progetto è stata affidata a Patrick Hall della LA Production. Il montaggio e la correzione colore sono stati realizzati su DaVinci Resolve Studio, e il compositing degli effetti visivi su Fusion Studio. In un progetto che ha richiesto appena dieci mesi dall’ideazione alla messa in onda, è stata la decisione di affidarsi a Blackmagic RAW, secondo Hall, che ha permesso alla LA Productions una consegna in tempi da record. Un totale di quattro editor e due assistenti al montaggio hanno sfruttato al meglio le quattro postazioni di lavoro. Ciascun episodio ha richiesto sette giorni di riprese, con il team di post impegnato ogni sera nel montaggio dei giornalieri. Il responsabile all’editing ha poi passato due giorni e mezzo con il regista per finalizzare la versione su cui realizzare correzione colore e finishing.
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La7 chiude il semestre a +5,7%, con 79,4 mln di ricavi pubblicitari Cairo Communication ha concluso il primo semestre 2019 con un utile netto di 24,2 milioni di euro, a fronte di un risultato positivo per 29,6 milioni conseguito nella prima metà dello scorso anno. Lo si apprende da una nota del Gruppo editoriale. I ricavi sono diminuiti a 646,1 milioni rispetto ai 678,1 milioni del giugno 2018, l’ Ebitda è aumentato a 97,4 milioni mentre l’ Ebit è sceso a 59,4 milioni. Dopo la distribuzione di cedole per 31,2 milioni, l’ indebitamento finanziario netto si attesta a 175,4 milioni, in miglioramento di 13,3 milioni rispetto ai 188,6 milioni registrati al termine del 2018. Per quanto riguarda la componente televisiva, La7 conferma gli elevati livelli di ascolto (3,76% sul totale giorno e 5,03% in prime time). La raccolta pubblicitaria sui canali La7 e La7d è stata di 79,4 milioni complessivi, con una crescita nel semestre del 5,7%
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“Avevamo inizialmente testato un workflow di proxy, mettendolo a confronto con Blackmagic RAW. Quest’ultimo si è dimostrato fin da subito molto più veloce, e ci ha consentito di dedicare un’assistente al montaggio interamente alle parole chiave dei metadati e all’esportazione dei contenuti. Questo ha semplificato
enormemente la ricerca di materiale al momento di preparare i trailer promozionali”. Per saperne di più sul lavoro svolto dalla LA Productions per Clink, Patrick Hall ne parlerà in occasione dell’EditFest London al cinema BFI Southbank.
rispetto al 2018 (75,1 milioni). Per il settore Tv, il Gruppo ha conseguito un margine operativo lordo di circa Euro 4 milioni (2,2 milioni nel periodo analogo del 2018). Intanto non si attenuano le voci di un grande cambiamento in casa Cairo, ritualmente smentite dal diretto interessato. “ Dicono che voglia vendere Rcs, smentisco” . “ Ogni tanto si parla di un mio ingresso in politica. Per ora no. Ma mai dire mai” .
so dicastero, è stato direttore delle produzioni audiovisive del Vaticano. Il saggio consente di seguire tutto l’ iter di un’ opera audiovisiva: dall’ idea al soggetto, alla scaletta, al trattamento, alle sceneggiature; i problemi inerenti i diritti e i legali, le prevendite, la figura del produttore, le differenti fasi pre-produzione, produzione, postproduzione, i vari comparti dalla scenografia alla fotografia, i meccanismi di finanziamento pubblico e privato, i rischi di impresa e i tempi di ritorno dell’ investimento, la distribuzione e la promozione nelle sale e sulle piattaforme. Ecco quel che scrive Ruggero Eugeni nell’ introduzione. “ Per restare alla battuta di Woody Allen: da una parte c’ è chi pensa che lo show business sia “ show show” e dall’ altra chi ritiene che si tratti di “ business business” . Una riprova di questo principio sta in un fatto lampante: l’ assenza sul mercato editoriale di un manuale di produzione leggibile sia da chi vuole realizzare film sia da chi li vuole produrre. Il libro di Mons. Viganò intende colmare questa lacuna e superare alla radice questa divisione. E certo non è un caso che a realizzarlo sia una persona di provenienza umanistica, ma portato dai casi della vita a confrontarsi direttamente con meccanismi e dinamiche della produzione” .
In libreria “Il manuale del filmmaker” di Dario Viganò Per i tipi della casa editrice Scholé è uscito il saggio “ Il manuale del filmmaker. Scrivere, produrre, distribuire” , guida operativa per chiunque intenda cimentarsi a livello professionale nella produzione audiovisiva. L’ autore è Mons. Dario Edoardo Viganò , presbitero, professore ordinario presso la Pontificia Università Lateranense. Già Prefetto della Segreteria per la Comunicazione ed oggi Assessore dello stes-
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Medianews per oer il Trofeo Mezzalama 2019 Il 28 Aprile si è disputata la maratona Skialp del Monterosa, la prova di scialpinismo più alta delle alpi, a patire dalle 8 di mattina e per una durata di di oltre tre ore e mezza. L'evento è stato seguito in diretta dalle telecamere che hanno colto le immagini spettacolari di storia e leggenda di questa disciplina in diretta e le hanno riproposte su Facebook e Youtube, oltre a un riassunto delle fasi fondamentali trasmesso da Eurosport
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e riproposizione di vari abstract su diversi siti. L'organizzazione che ha curato l'evento, la Fondazione Mezzalama, è stata tra le prime a realizzare una diretta streaming nel 2011 ed è ancora oggi impegnata a realizzare una diretta per un evento così difficile e importante. Una casa di produzione di Trento, la GiuMa, ha curato la realizzazione artistica e tecnica appoggiandosi ai mezzi di produzione della MediaNews.
Il layout Due telecamere e un inviato per il commento erano collegati in diretta dal rifugio Quintino Sella che è a quota 3585 metri e a 9 KM di distanza dall'OB-Van regia, posizionato all'arrivo, a Gressoney. In zona traguardo erano dislocate tre telecamere JVC di cui una operativa con ponte radio e due su cavalletto. Il collegamento punto a punto IP è stato realizzato con un sistema radio combinato di Silvus technology, fornito da Adcom S.r.l. che ha permesso anche l'intercom in diretta e la distribuzione dei segnali audio Mix Minus. Tutto l'evento è stato gestito con tecnologia IP, al fine di semplificare tutto il coordinamento tra i conduttori a valle e quello presso il rifugio, con video, audio e comunicazioni di servizio di una certa complessità. Il sistema wireless adottato ha anche evitato l'uso del telefono per il commentatore. Inoltre, lo stesso sistema è stato impiegato per le riprese dall'elicottero che era sempre in rete. Tutti i segnali video arrivavano al
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S E Z I O N E fetta; infatti, non appena l'elicottero intercettava i segnali radio era subito in rete. Questo ha permesso di disporre di audio bidirezionale e di gestire tutta la produzione in modo non convenzionale, sfruttando al massimo la rete IP.
Il rifugio Quintino Sella
mezzo mobile con flussi H265 a bassa latenza, grazie ad apparati della Vitec, poi transcodificati in NDI dagli apparati NC1 I/O della NewTek. La regia -infatti- costituita da un OBvan della MediaNews è realizzata con un cuore costituito da apparati NewTek e opera interamente in IP (NDI). Questo ha permesso di creare senza 8 problemi una diretta di tre ore e mezza con tre flussi telecamere in zona arrivo, di cui una posta a 300m, più due in quota al rifugio, con l'invia-
to commentatore e una Flexcam su elicottero. Tutto questo è andato in onda live e la produzione ha impegnato un budget estremamente competitivo. Tutte le trasmissioni sono state realizzate senza nemmeno bisogno della linea ottica, dato che la diffusione dei ponti radio è omnidirezionale e sfrutta i rimbalzi ambientali. Il raggio di copertura dell'elicottero era di alcuni chilometri e le antenne Silvus al rifugio e all'arrivo hanno creato una rete mesh che si è rivelata per-
Roberto Musso di MediaNews commenta: “Riusciamo a gestire tutto, audio, video, intercom, etc evitando completamente conversioni, connessioni, e potendo disporre in rete degli apparati remoti necessari. Il Mezzalama è la gara di sci alpino tra le più famose d'Europa che copre 40 Km a piedi, con gli sci ai piedi, in discesa, con i ramponi, con un dislivello di 3mila metri e che coinvolge 900 super atleti da tutte le nazioni. Gestire un percorso che arriva a 4500 metri e coinvolge un delicato discorso di sicurezza è molto complesso e richiede un dispiegamento di forze che è davvero ingente. Il risultato per gli organizzatori è esaltante con oltre undicimila visualizzazioni su Youtube in diretta e l'impatto di poter avere un elicottero dal vivo permette davvero di proporre immagini mozzafiato. La situazione era davvero estrema,
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abbiamo lavorato con temperature al rifugio di -12° e vento dai 60 ai 90 Km orari.”
La produzione La GiuMa è la casa di produzione che ha curato l'edizione di questo programma sportivo. Mario Barberi, uno dei soci, ci racconta: “Siamo una casa di produzione piccola ma molto attiva, specializzata su tutto ciò che riguarda l'ambiente montano e quindi anche gli sport di montagna. Operiamo dal 2013 dalla sede di Trento e realizziamo anche tanta documentaristica e, non a caso, sempre parlando del Trofeo Mezzalama, nel 2013 abbiamo realizzato anche un
documentario che si chiamava “Mezzalama Maratona di Ghiaccio” e che ha vinto al Festival di Trento e quello di Cervinia. Lavoriamo tanto col Soccorso Alpino e, anche qui, un nostro documentario in particolare ha riscosso molto successo: “Senza possibilità d'errore”. Molti sono i programmi tv che realizziamo come quello di prossima uscita sui boscaioli che verrà irradiato da Discovery Channel.”
La gara Barberi prosegue: “Il Trofeo Mezzalama non è una gara semplice da organizzare e da seguire dal punto di vista mediatico. Noi ci occupiamo delle immagini e
Il Cineflex a bordo dell’elicottero e il pannello di controllo (in alto)
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S E Z I O N E abbiamo chiamato quando MediaNews stavamo cercando un interlocutore in grado di portare un ponte video e altre attrezzature tecniche a 3585 metri di altitudine, ossia presso il rifugio Quintino Sella, dove abbiamo mandato un inviato. Ovviamente non è facile lavorare a queste altezze e portare un segnale video dalla cima della montagna fino a valle, al punto base a Gressoney e poi ridistribuirlo in diretta. Inoltre quest'anno abbiamo voluto ingaggiare anche un elicottero dotato di Cineflex che proponeva immagini in diretta grazie a un ponte radio; e anche qui le problematiche tecniche non andavano sottovalutate e i ponti radio dovevano essere particolari. Abbiamo così pianificato tutto l'evento e deciso come progettare il layout tecnico e poi ci siamo rivolti alla MediaNews perché soddisfacesse le determinate esigenze: ossia trasportare segnali robusti e il commento degli inviati fino a una regia a valle da cui irradiare una diretta streaming dalla zona traguardo. Oltre alla diretta, abbiamo anche rea- 9 lizzato un servizio dei punti più importanti della gara per Discovery e per altre televisioni e quindi avevamo l'esigenza di far lavorare quattro operatori specializzati e disseminati sul percorso, in grado di sapersi gestire autonomamente e lavorare a 3500 metri. Le immagini arrivavano anche a due postazioni fisse di post produzione che hanno realizzato gli highlight e un video emozionale lanciato verso le 16 del pomeriggio, oltre a un riassunto dell'evento, di 30 minuti, per Discovery Italia. La regia è stata curata da me che seguo questo evento biennale dal 2001 e tutta la regia tecnica dalla MediaNews. La temperatura percepita di -30 gradi, e i venti che arrivano a punte di 120 km orari, obbligano a lavorare in condizioni estreme. È una gara difficilissima dove tutto può andare storto da un minuto all'altro, i segnali dei ponti possono sganciarsi facilmente: basta una nuvola e quindi è indispensabile avere sempre almeno un piano B per poter supplire in caso di mancanza di immagini dal tracciato.
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S E Z I O N E di ossigenazione troppo basso ne ha costretto un immediato trasporto forzoso a valle. Quindi abbiamo dovuto tamponare con una telecamera fissa che ha fornito moltissime immagini. Anche il posizionamento e il fissaggio delle antenne dei ponti è stato assai difficile ed infatti l'aiuto delle guide alpine è stato determinante. Lo streaming viene inviato a una società di Reggio Emilia che si occupa di preparare le landing page e la distribuzione. Il trasporto da Gressoney a Reggio Emilia per la prima volta ha viaggiato su fibra ottica, con minimo garantito di upload di 115MB, mentre nelle scorse edizioni avveniva su ponte radio.”
Noi risolviamo con una serie di contributi (come interviste realizzate il giorno prima) che sono sempre pronti in caso di problemi nella diretta e momentanea caduta del collegamento. Anche la dimensione umana non va 10 sottovalutata, per esempio, proprio quest'anno ad uno degli operatori in quota è venuta la febbre alta e il tasso In alto: il sistema radio Silvus technology A fianco: i collegamenti audio video sul retro del mezzo mobile
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Debutta il nuovo OB Van de L’Opera realizzato da Video Progetti
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Video Progetti ha annunciato che OB7, il mezzo di ripresa mobile all’avanguardia che ha progettato e realizzato per la società di produzione L’Opera Broadcast Video Service, vedrà la sua prima azione dal vivo nella prima settimana di settembre. È in costruzione dalla fine della primavera. L’Opera è specializzata nella produzione televisiva per una vasta gamma di eventi: sport, tra cui calcio, pallavolo e automobilismo, nonché concerti, spettacoli di intrattenimento e convegni. I clienti dell’azienda includono broadcaster nazionali e internazionali come BBC, CCtv, CNN, LA7, Mediaset, NHK, RAI e Sky.
Un OB, due clienti La sfida affrontata da Video Progetti era che il nuovo mezzo OB per L’Opera era destinato a un’applicazione molto specifica: sarebbe stato condiviso contemporaneamente da due emittenti per coprire le stesse partite di calcio. Il proprietario del diritto
nazionale lo utilizzerà per la copertura nazionale, mentre l’altro trasmette ai suoi telespettatori internazionali. Ognuno vorrebbe anche fornire alcuni flussi in risoluzione 4K / UltraHD.
Per ogni esigenza “Ciò significava che avevamo bisogno di un furgone OB con alcune capacità piuttosto spettacolari – ed è ciò che Video Progetti ha fornito”, ha dichiarato Michele Infante, co-fondatore e CEO di L’Opera. “OB7 è un vero traguardo per noi, essendo il nostro primo furgone di trasmissione esterno dual client in grado di soddisfare qualsiasi richiesta di eventi sportivi chiave. Lo adoriamo – è tutto ciò che speravamo fosse – e l’intero team di
L’Opera non vede l’ora di lavorarci “. Il nuovo truck è dotato della tecnologia UHD / HDR all’avanguardia e OB7 è inoltre progettato per offrire una disponibilità del 100%, con il mirroring / ridondanza completi di tutte le apparecchiature per un facile failover in caso di malfunzionamento delle apparecchiature. Inoltre è costruito con due sistemi indipendenti di distribuzione dell’alimentazione.
Un truck da 14 metri “Siamo molto fortunati”, ha continuato Infante. “Siamo appassionati del settore, appassionati di sport, appassionati di ciò che facciamo e appassionati di poter contribuire all’economia della nostra regione. Adoriamo ciò
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che facciamo. “ L’OB7 di L’Opera è lungo ben 14 metri (pesa 39.000 kg a pieno carico) e offre fino a 61 metri quadrati di spazio di lavoro alla massima estensione delle sue tre pareti aperte. Può ospitare un team di 35 persone. Il furgone comprende sette suite di produzione, ciascuna con controllo indipendente della temperatura, con l’unica struttura condivisa è la sala di controllo delle telecamere, da cui è possibile controllare fino a 28 telecamere.
Carlo Struzzi “Crescere insieme al cliente” “Lavoriamo con L’Opera da molti anni”, ha affermato Carlo Struzzi, CEO di Video Progetti, “e siamo cresciuti insieme attraverso generazioni di tecnologie di trasmissione, aiutandoci a vicenda a sviluppare le competenze e le conoscenze necessarie per il successo continuo in un settore industriale dinamico e altamente competitivo. Ogni nuova esigenza del cliente, ogni nuova tecnologia e ogni nuovo progetto hanno richiesto di più da noi – i furgoni OB non sono prodotti in serie come le automobili – e, ogni volta, abbiamo raccolto la sfida. OB7 è stato uno dei nostri progetti più ambiziosi e impegnativi, e sia noi che L’Opera siamo lieti del risultato. ”
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L’Opera Broadcast Video Service, da oltre 30 anni Da oltre 30 anni, la società di produzione televisiva italiana L’Opera Broadcast Video Service fornisce servizi per studi, produzione esterna, equipaggi e post-produzione ENG attraverso il suo team di ingegneri e operatori altamente qualificati ed esperti, mentre le sue attrezzature avanzate aiutano a fornire risultati della massima qualità a prezzi molto competitivi.
Video Progetti Video Progetti è uno dei principali distributori e integratori di sistemi italiani, che rappresenta i marchi di maggior profilo del settore e con numero13 si clienti blue chip. La società ha oltre 20 anni di esperienza nell’affrontare sfide complesse e nel fornire soluzioni innovative, flessibili ed economiche. L’esperienza di Video Progetti comprende tutte le aree della trasmissione, dalla creazione di nuove infrastrutture allo sviluppo di sistemi SNG fino alla consegna di furgoni OB e studi per il playout di canali tv.
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Leader acquisisce Phabrix
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La società giapponese produttrice di strumenti di misura ha annunciato l’ acquisto dell’ inglese Phabrix, azienda che in pochi anni è riuscita a conquistarsi una posizione di leader mondiale con la sua gamma di innovativi strumenti portatili. Fondata nel 2005, Phabrix proseguirà le sue attività di ricerca, sviluppo, produzione e supporto dalla sua sede nel Regno Unito. L’ acquisizione vedrà entrambe le società continuare con le linee di prodotti e i piani di sviluppo esistenti, unendo le forze per espandere la presenza commerciale in tutto il mondo. Phillip Adams, Managing Director di Phabrix, ha dichiarato: “ Phabrix è lieta di unirsi al team Leader. Entrambe le società hanno molto da guadagnare l’ una dall’ altra unendo le proprie esperienze nella progettazione e fabbricazione di nuovi prodotti. L’ unione dei nostri talenti e le linee di prodotti com-
plementari, unitamente a una maggiore presenza geografica, delineano un futuro molto eccitante per il nostro personale, i nostri clienti e i nostri distributori mondiali.” Kozo Nagao, CEO di Leader Electronics Corporation, ha commentato: “ Con la rapida evoluzione del nostro settore è importante riuscire a sviluppare prodotti a prova di futuro. L’ unione dei talentuosi team di sviluppo di Phabrix e Leader darà lo slancio necessario per affrontare il panorama mutevole delle esigenze dei clienti. Phabrix porta a Leader una vasta conoscenza di IP, HDR e UHD e un portafoglio altamente competitivo di strumenti portatili e da rack. Non vediamo l’ ora di imparare gli uni dagli altri per massimizzare la nostra crescita e la nostra presenza globale nel competitivo settore degli strumenti di test e misurazione.”
Annuario Siae 2018 cala il cinema, bene musica e teatro
Il 2018 non è stato un anno memorabile per il cinema italiano: lo confermano i dati raccolti nell’ Annuario dello spettacolo della Siae presentato lo scorso 10 luglio. Sono stati staccati quasi 8 milioni di biglietti in meno rispetto all’ anno precedente (-7,96%). Sommati al dato negativo del 2017, risulta una perdita in valore assoluto di oltre 22 milioni di biglietti rispetto al 2016. Quanto ai risultati dello spettacolo dal vivo, nel 2018 è diminuita l’ offerta di spettacolo ed eventi (-2,86% rispetto al 2017), ma il numero dei biglietti venduti è rimasto staMonitoR Magazine
T I T O L O bile. In compenso, per effetto dell’ aumento dei prezzi, sono cresciuti gli incassi al botteghino (+5,90%) ed è aumentata del 5,70% la spesa del pubblico. Tra i dati positivi ci sono quelli della musica, in particolare dei live, che registrano una crescita di un milione gli ingressi (+12%) a fronte di un prezzo medio passato da 32,66 euro a 34,49. Aumentano la spesa al botteghino (+18,26%) e la spesa del pubblico (+17,28%). Cresce il teatro (+2,06% la spesa al botteghino, +2,84% la spesa del pubblico) e si notano buoni risultati nella prosa, della lirica e del musical. Tra le città , Milano detiene la leadership, non nell’ offerta di spettacoli (prevale Roma), ma nel numero di biglietti staccati e soprattutto negli incassi e nella spesa del pubblico. È invece calata del 4,21% l’ offerta di avvenimenti sportivi, mentre è cresciuto quasi dell’ 8% il prezzo dei biglietti, il cui numero è rimasto invariato, oltre 30 milioni (-0,35%), mentre la spesa al botteghino ha superato i 493 milioni di euro (+7,41%).
Vitec Anton Bauer Solutions presso IBC2019
Una novità di IBC2019 è Titon di Anton / Bauer, una serie di batterie V-Mount o Gold Mount progettate per produzioni in loco che offrono ai clienti una soluzione versatile per “ alimentare le loro storie” . Disponibile in entrambi i modelli da 90 Wh e 150 Wh, Titon alimenta le principali videocamere HD-DSLR, mirrorless, ENG e cine digitali, nonché i pannelli a LED, inclusa la nuova luce Gemini 1×1 Soft RGBWW di Litepanels. Con P-TAP e porte Smart USB ad alta velocità ,
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Titon può anche alimentare accessori come trasmettitori wireless, monitor e dispositivi intelligenti. Utilizzando lo schermo LCD integrato o il display del mirino della fotocamera, gli utenti Titon conoscono, fino al minuto, il tempo di funzionamento esatto e la potenza disponibile rimanente per la fotocamera e gli accessori alimentati. Titon offre uno dei più ampi intervalli di temperatura operativa nella sua classe – da -20 ° C a 60 ° C (da -4 ° F a 140 ° F) – garantendo affidabilità anche nelle condizioni più estreme. Le batterie Titon sono la soluzione di alimentazione mobile ideale per scatti in loco in cui l’ alimentazione portatile è preferita per configurazioni più veloci o in ambienti remoti in cui prese o generatori non sono semplicemente disponibili. INFO: vitecgroup.com
Player Editori Radio promuoverà l’ascolto sui devices digitali
E’ nata PER – Player Editori Radio, società che riunisce le emittenti italiane nazionale e locali – con lo scopo di promuovere l’ ascolto della radio su tutti i devices digitali (connected car, assistenti vocali, smart tv, speakers wifi, smart watches, tablet, computer e smartphone). D’ ora in poi l’ offerta radiofonica sarà riunita in un’ app gratuita. Tra i soci fondatori figurano Rai, Radio Mediaset, Gedi, Sole 24 Ore, Rtl 102.5, RDS 100% grandi successi, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, A.c.r.c.-Radiofreccia, e le Associazioni Aeranti Corallo e FRT, che raccolgono gran
parte dell’ emittenza locale. Le adesioni sono aperte a tutte le imprese radiofoniche interessate. Per rendere la radio competitiva sul piano globale, PER ha costituito Radio Player World Wide, una società che fornisce una piattaforma che aggrega i canali radiofonici trasmessi in tecnologia IP e gestisce tutte le funzioni che consentono l’ accesso al contenuto audio live on demand e aggiunge servizi a valore aggiunto. Hanno già aderito al progetto: Svizzera, Irlanda, Germania, Belgio, Canada, Norvegia e Austria ed altre nazioni sono in fase di finalizzazione dell’ accordo. L’ iniziativa è seguita con favore dal settore automotive. Oltre allo sviluppo delle applicazioni, Radio Player World Wide ha sviluppato un motore per l’ integrazione della radio ibrida all’ interno dei sistemi di intrat15 tenimento a bordo dell’ auto, in grado di passare automaticamente dall’ FM, DAB e IP a secondo della qualità di ricezione nell’ area di ascolto, nonché aumentare l’ esperienza d’ ascolto grazie al canale di ritorno. “ E’ un progetto strategico – ha dichiarato il neo presidente di PER, Lorenzo Suraci – perché siamo convinti che la Radio sia una risorsa potente ma anche un patrimonio prezioso da difendere tutti insieme. Ed è un’ operazione rivolta anzitutto all’ ascoltatore che ci segue ogni giorno, e che potrà accedere all’ immensa varietà della nostra offerta ovunque si trovi, con ogni strumento. Senza algoritmi, senza filtri, senza intromissioni, senza abbonamenti. Puntiamo a completare la nuova piattaforma comune in tempi brevi, perché la Radio è un bene comune e come tale vive e si sviluppa” . La direzione di Per è stata affidata a Michele Gulinucci. Il Consiglio di amministrazione è così composto: presidente Lorenzo Suraci; consiglieri: Elena Capparelli, Alessia Caricato, Stefano Ciccotti, Francesco Dini, Eugenio La Teana, Alberto Mazzocco, Massimiliano Montefusco, Marco Montrone, Antonio Niespolo, Carlo Ottino, Marco Rossignoli, Pierpaolo Salvaderi, Roberto Sergio, Federico Silvestri, Pasquale Straziota, Mario Volanti e Mario Volo.
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SVG Sport Summit 2019
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Anche quest’anno, Sky Italia nella sede di Milano Santa Giulia ha ospitato il workshop annuale per fare il punto della situazione in ambito broadcast sport, ossia, “SVG Sport Summit 2019”. L’evento dipanatosi tutta la giornata del 9 luglio aperto da Fergal Ringrose, SVG Europe editorial director, ha visto la moderazione di Riccardo Botta, production, broadcast & creative director, Manuela Baraschi, head of business partners & program management, Rossella De Vivo, head of production & creative hub, e Cristina Villella, head of studios. Le varie sessioni di discussione hanno coinvolto un panel molto denso di service italiani e operatori del mondo broadcast particolarmente distinti in ambito produzione sportiva. Come è facilmente immaginabile i temi approfonditi e quelli sfiorati sono stati moltissimi, come da fitto programma [LINK], dalla digital transformation che coinvolge tutti i mezzi di comunicazione alla produzione in 4K HDR, le infrastrutture in IP, la tv OTT, la
virtualizzazione sul cloud, la remote production la de-localizzazione: in pratica tutto l’assetto di questa industria e soprattutto capire come SKY si sta muovendo su questi fronti. Di seguito una veloce sintesi solo di alcuni degli interventi.
Piccolo e rapido viaggio nella digital transformation: un nuovo uso delle tecnologie Matteo Sangalli, head of post production La digital Transformation per la produzione sportiva di Sky Italia ha richiesto di cambiare l’approccio sia mentale sia operativo del passato, partendo dal concetto di “essere seduti su una miniera d’oro” per la presenza di con-
tenuti d’alto livello in quantità elevatissima. La tecnica accompagna da sempre tutto quello che viene realizzato in SKY non solo per risolvere temi di efficienza e automazione ma in area creativa diviene “abilitatrice” di nuove forme di racconto e di creatività. Sono stati due anni di sfida e senza creare
un dipartimento ex novo di risorse dedicate, sul tema “come sostenere questa trasformazione”. Considerando che il video è l’asset principale di SKY e dopo 15 anni di produzione “tradizionale”, la sfida era come trasportare portare sul “digital” questo grandissimo potenziale. Prima di tutto sono state mappate le risorse e cambiato il mindset con cui si facevano le cose, partendo dalle domande: siamo sicuri di avere quello che ci serve? E di essere strutturati al meglio come organizzazione e come tecnica? Sono state identificate tre macro aree su cui intervenire: il workflow, i processi e gli uomini nuovi, gli strumenti per monitorare tutto il processo end to end. Esaminati i possibili malfunzionamenti e sistemi lato ingegneria, si è
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capito che era necessario “avere più occhi sul processo”, poi comprendere come processare la mole di metadati e rendere più efficienti le operazioni. É stata rivista tutta l’architettura partendo da una serie di concetti principali: la post da sola non poteva farsi carico di tutto, era indispensabile ridurre al minimo possibile le operazioni ripetitive e ridondanti, come la gestione dei metadati, mapparli, veicolarli con sistemi adatti in modo più scientifico ed organizzato, aggiornare i sistemi di post. Sono state completate serie di operazioni fondamentali di revisione dei contenuti per giungere a un prodotto digital efficace, con un paio di strumenti proprietari tra cui una app interna sviluppata per monitorare tutto il processo end to end dai metadati al transcoding. Era indispensabile un
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migliore controllo da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo, giornalisti compresi, conoscere lo stato del materiale ed eventuali ritardi di arrivo, magari dovuti a un momento di picco di richiesta ed è stata creata la “metadata interface”, una app interna che interroga tutti i database che contengono i metadati e li consegna alla video platform, risolvendo molte complessità. Poi sono stati creati un nuovo workflow e nuovi ruoli dedicati, con nuove capability. I 4 elementi fondamentali realizzati sono stati: 1) ottimizzare la produzione in tandem tra newsroom e controparte editoriale per essere più efficaci ed efficienti nei contenuti. 2) lavorare su guideline comuni in accordo con la brand identity del canale x mantenere una brand authority, ossia “contenuti
riconoscibili con un look immediatamente riconoscibile”. 3) sviluppati template dovunque possibile – grafici, di generazione contenuti, lato post – che sono chiave x mantenere più controllo e ridurre i tempi di produzione, soprattutto sugli asset più semplici, 4) e creati workflow dedicati. 17 Il prodotto di questo output oggi è presente su tutti i mezzi possibili, la app, e i social. In futuro si prevede un progetto di gruppo verso l’automatic clipping non solo nello sport, indagando fino a che punto ci si possa spingere per efficienza e per allocare le risorse, secondo professione e valore aggiunto. I progetti sono due: 1) identificare e mappare 20/25 nuovi template format su cui lavorare con i colleghi di grafica studio per lavorare sempre di più sulla
T I T O L O identità di canale. 2) una nuova news letter via Wattsapp dalla redazione di Sky Sport ossia lavorare sugli strumenti contemporanei con un nostro punto di vista sempre più sottolineato.
Evoluzione di SKY Sport 24 Manuel Monzani e Valentina Coradeghini hanno ricordato che il lavoro è stato realizzato con un team cross dipartimentale per un canale che produce 15 ore live al giorno di informazione sportiva. Dopo dieci anni di continua evoluzione, il ribaltamento completo dello studio di produzione ha favorito una nuova valorizzazione del racconto con un’area in cui è possibile narrare tutto quello che succede in assoluta libertà, mentre l’area dedicata al tavolo di conduzione tradizionale è stata ridimensionata. A queste modifiche estetiche sono state applicate in parallelo anche modifiche di linguaggio nel racconto. Ne abbiamo parlato qualche mese addietro su SVG e per approfondimenti rimandiamo all’articolo di SVG 18 dedicato :https://www.svgeurope.org/blog/hea dlines/sky-sport-italia-revamps-studios-to-enable-deeper-football-storytelling-and-viewer-engagement/
AR e VR negli studi di SKY Sport Flavio Russo e Roberto Montoli hanno spiegato come si è riusciti a “collegare tutte le esperienze e provato a sintetizzarle in qualcosa di nuovo”. La realtà aumentata è stata utilizzata per unificare il mondo clip e il mondo studio. Si volevano avere le immagini dei due allenatori live nelle semifinali face to camera con una scelta molto pesante dei materiali, della clip in diretta, con la realtà aumentata come legame di vari mondi. Lo studio idealmente è stato diviso in tre parti, la zona di conduzione, la zona di approfondimento della notizia e dei dati e la AR come cuore ed elemento unificatore del tutto. Ogni parte è diventata porzione di un tutto e la ripresa che valorizza questo approccio ha impiegato una Robycam per dare la maggiore esperienza immersiva possibile. Il centro dell’a-
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zione non è la zona di conduzione ma un mix di immagini coordinato solo grazie alla AR. I livelli impiegati ne indicano la complessità e sono diversi, AR, gli oggetti fisici, le persone in studio, la luce che diviene palpabile, come una coltre di fumo, un fascio di luce concentrato, l’architettura dei totem led di sfondo e altri elementi presenti nella virtual window. Il traino era un continuo uso di emozioni e coinvolgimento dello spettatore, con un approccio certo non convenzionale, ma creando un organismo vivo che continua a mutare ed esprimere creatività, voluto da un gioco di squadra e “luccichio negli occhi”. Nel gennaio 2018 la direzione ha chiesto di creare un nuovo studio che colpisse lo spettatore. La VR non va in onda ma è servita per la progettazione. La realtà virtuale è stata impiegata col visore per prevedere al millesimo quello che sarebbe diventato il nuovo studio, visualizzare le inquadrature, capire cosa funzionava e cosa era da migliorare. Altre volte è stata utilizzata nella fase di sviluppo della progettazione per verificare il punto di vista del conduttore, i primi piani e per capire cosa inserire alle spalle dei primi piani, la vista del pubblico presente e cosa questi vedevano. La AR, invece, entra nello studio che è pensato per accogliere 4 configurazioni diverse e gli schermi presenti rispecchiano questi 4 differenti schemi. La AR viene utilizzata per creare elementi estetici, prospettive, quinte, angolazioni. La AR funziona tramite il sistema di star tracking per tutte le telecamere che seguono dei dischi bianchi catarifrangenti posti strategicamente sul soffitto dello studio. Poi il sistema ad infrarossi MoSys Star Tracker legge questi punti di tracking. La Robycam invece si basa sulla lunghezza dei cavi e sono gli operatori a gestirne i movimenti. Un altro aspetto importante di questo studio è la Virtual Window che si genera e viene creata una camera virtuale al suo interno che è connessa alle camere reali e, sfruttando le linee prospettiche e le vie di fuga, realizza gli effetti grafici su vari livelli e consen-
te di vedere i giocatori delle varie squadre che entrano nella finestra con la stessa prospettiva della telecamera. Tutti gli schermi sono gestiti da Dataton WatchOut e la AR è gestita da Vizrt, così come la virtual window.
Italian Labour Laws for Professional jobs and Talent Pool for Formative/Training Plan of Professional Figures Questo panel ha sottolineato come alcune recenti normative italiane abbiamo ulteriormente complicato il già difficile rapporto con collaboratori e contratti di lavoro a tempo determinato in un assetto già difficile per i service. Qualcuno ha sottolineato come ciò costituisca -in pratica- un salto all’indietro di 40 anni per il mondo broadcast. Questo in un panorama già difficile dove il percorso di sviluppo che un broadcaster deve affrontare nella crescita del personale e la formazione dei tecnici verso le innovazioni tecnologiche risulta sanguinoso, in un panorama dove si continua a giocare al ribasso.
Now Tv Daniel Masella ha tracciato i principali trend di un mercato relativamente nuovo, che coinvolge i video in streaming o OTT; un mercato attraente ma molto affollato con tanti player e una scelta molto ampia di broadcaster, ciascuno con una propria proposition sui consumatori e relativa monetizzazione diretta, senza passare da intermediari. I consumatori si trovano, quindi, a poter scegliere tra tanti servizi diversi e la competizione dei player si sposta sulla produzione di contenuti di qualità. La domanda che emerge è di aggregare alcuni di questi servizi, come Apple che vuole provvedere un’unica interfaccia per molte proposte, e come sta facendo SKY con la piattaforma SKY-Q. Now Tv è la internet tv di SKY opera in questo contesto distinguendosi perchè offre buona parte ma non tutta l’offerta dei contenuti di SKY. Offre contenuti di diversa natura, non solo
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on demand ma anche live, dove ha senso sugli show e lo sport. Altro vantaggio è la varietà nell’offerta dei contenuti offerti. Gli altri player sono molto verticali, solo sport, quasi solo serie, quasi solo cinema. L’offerta ha un prezzo variabile a seconda della tipologia dei contenuti con ticket diversi, per intrattenimento, uno cinema, e uno serie tv e a parte l’offerta sportiva che raccoglie calcio e sport. L’offerta -attenta ai costi- è mensile, settimanale o per il singolo giorno. Esiste anche una chiavetta fisica NowTv Smart Stick che “fisicizza” un prodotto che altrimenti rimane online e che permette di presidiare il canale di vendita retail.
Panel: NAB2019 – What Was Seen and What Was Interesting? Moderator: Massimo Bertolotti, Broadband CTO Speakers: Giotto Vignati Berto, head of Mtce engineering, Luca Catalano, CVE Carlo Struzzi, Video Progetti, Enrico Beoni, Professional Show. Il panel ha riassunto alcune temi caldi visti allo scorso NAB di Las Vegas, come Remote Production, de-localizzazione, standard IP in area broadcast, virtualizzazione dei sistemi.
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Si parte dal concetto che la connettività diminuisce i costi di produzione dalle venue, i codec in tempo reale ci sono, le codifiche con bassi bit rate e bassi delay anche, e le tecnologie che abilitano queste soluzioni sono oggi disponibili. Alcuni service, in alcuni casi, stanno già utilizzando la remote production e la produzione collaborativa da qualsiasi parte del mondo. Il cloud come servizio, la connettività, la virtualizzazione, e il video su IP, permettono di geo de-localizzare la produzione e affrontare un lavoro on demand senza facility fissa. A certe condizioni questa procedura risulta più efficiente ed offre il vantaggio di una collaborazione più spinta. Luca Catalano Ha sottolineato come dal primo evento in remote production nei mondiali in Brasile del 2014 oggi si stia ancora faticando ad abbracciare i nuovi modelli di produzione. L’IP sta aiutando, la connettività dagli stadi cresce, il 5G in prospettiva rema a favore per contribuzione e distribuzione a bassa latenza, e anche le codifiche aiutano come HEVC, JPEG XS- e protocolli di trasmissione tipo SRT e altri, permettono di utilizzare canali diversi (5G, fibra, internet) per remote production diverse. Pensare che la RP abbassi i costi tout cour è errato, ma consente di creare diversi livelli di produzioni nel merca-
to, a seconda del valore, in segmenti ad Hoc. Molti sistemi di MCR, di playout, stanno iniziando a ragionare in termini di IP e anche questo aiuterà. Carlo Struzzi Ha indicato come la RP sia una rispo- 19 sta alle esigenze che vengono dal mercato, dove ci sono più player nella distribuzione dei contenuti che sono sempre in maggiore richiesta, quindi bisogna contenere i costi nel produrre con una qualità adeguata rispetto alla piattaforma di distribuzione. La Remote Production viene in aiuto con la tecnologia, ci sono codec migliori, apparecchiature più integrate che aiutano l’editore a produrre contenuti di qualità adeguata al budget e alla distribuzione (a salire da Facebook fino all’HDR). La soluzione è allocare la giusta quantità di risorse adeguate, in risposta alle esigenze editoriali. Il risparmio c’è in termini di trasporto materiali, persone, ottimizzazione dei turni, ed è possibile a tutti i livelli dalle video conferenze alla distribuzione su SKY e i broadcaster. Il grosso problema rimasto sono la connettività e il target editoriale: la RP non va bene se devo trasmettere quel feeling che si crea solo con la presenza su quello che sta accadendo sul posto, ma se devo trasmettere 5 segnali -magari compressi nel formato migliore col migliore ritardo- posso farlo e agevolmente.
T I T O L O Enrico Beoni Ha lodato l’efficienza del sistema, seppur rimangono ancora dei compromessi, specificando che il 5G verrà molto in aiuto. Altri spunti importanti affrontati dal Panel sono stati: “l cloud è un valido alleato? E la virtualizzazione? E come sfruttare alcuni applicativi di intelligenza artificiale per arricchire di metadati i contenuti sportivi? Siamo di fronte a un valido acceleratore per la produzione della televisione? La sperimentazione è soprattutto valida ad oggi nel playout e ora si parla di sperimentarla anche nella produzione. Forse siamo per ora un po’ indietro? Il cloud può essere usato per automatizzare mediante tool a basso costo? Carlo Struzzi Ha affermato che la virtualizzazione di una qualsiasi funzione (un embedder, un effetto digitale, un compressore) sul cloud è sicuramente una realtà e ci sono soluzioni disponibili in diversi formati in NDI e in 2110. Bisogna veri20 ficare se sono economicamente e ragionevolmente accettabili, anche se ci sono ancora alcuni aspetti che vanno ottimizzati (come il consumo energetico). Tuttavia ci sono esempi come Vimeo che dispongono per la propria piattaforma di strumenti come mixer video e audio ed effetti che vengono correntemente utilizzati nello sport americano, nelle piccole università, dove riprendono con telecamere IP, effettuano la regia con un tablet e poi distribuiscono sul sito dell’università. Altre soluzioni -anche più serie- stanno uscendo sul mercato e con l’aumento della connettività si potranno avere ritardi inferiori e una migliore interattività fra coloro i quali interagiscono sul contenuto (regia, grafica, effetti etc) per renderlo adeguato alla distribuzione. Luca Catalano Esistono per la live production degli eventi sportivi, squadre di calcio che impiegano soluzioni di produzione del tutto sul cloud, con interfaccia web, anche se a oggi non sono valide per produzioni broadcast d’alto livello.
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Il cloud si dovrà evolvere per arrivare a costituire la grande differenza in fatto di servizi acquistabili e il business model sarà drammaticamente diverso. L’edge computing può essere una evoluzione del cloud che darà altri vantaggi, ma oggi la vera proposizione è l’acquisto di servizi che costituiscono già una buona valenza. Oggi i tempi in cui si decide di partire con una produzione spesso ne rendono difficile l’organizzazione. Il cloud probabilmente abiliterà anche una nuova flessibilità, ossia poter aprire e chiudere il servizio solo quando serve. Sarà sicuramente meno utile sul live e più sulla parte di produzione, intesa come post, render, e grafica, ma il cloud rimane comunque una realtà importante. Massimo Bertolotti: OTT, quando sarà soddisfacente? “Lo sport legato al mondo dell’OTT, dell’IP e dello streaming consegnato essenzialmente attraverso le piattaforme cloud, deve sicuramente tenere d’occhio il compromesso tra qualità, efficacia, efficienza, che risulta difficile, soprattutto per i grandi eventi. Il broadcast rimane la tecnologia chiave per i grandi eventi dal vivo.”
Enrico Beoni “Il problema è l’infrastruttura della connessione di rete che da noi non funziona.” Carlo Struzzi: “La tecnologia dell’infrastruttura dell’IP è in crescita, come pure la CDN, che sta tentando di spingersi vicino alle trasmissioni live col multicast, mentre oggi è solo unicast, per diminuire la pressione sul network. Se c’è una buona correlazione tra un contenuto compresso, magari con codec recenti, l’origin server, lo storage, e la cache distribuita sul territorio, allora si riesce ad arrivare a ritardi compatibili con gli altri metodi di distribuzione, anche se non uguali. Si arriva ad avvicinarsi alla distribuzione di 7 secondi dove quella satellitare arriva a 2-3 secondi, col ritardo che ha fatto fallire molti eventi in passato, dove tutti preferivano il satellite.” Luca Catalano “L’IP nella distribuzione è il tema fondamentale e tutti devono lavorare sull’aspetto bidirezionale per risolvere problemi di monetizzazione. La pubblicità è crollata e solo l’IP consente di renderla mirata e programmatica, quindi di nuovo profittevole. La tecnologia diviene quindi “abilitatrice” x creare nuove revenue.”
Lega Calcio Serie A: What Positives in 2018-2019 and Future Plans Manuele Tigani, broadcaster PR of Lega Serie A. Il tema del 4K e dell’HDR è ancora legato alle difficoltà rilevate durante le produzioni di Roma, Torino, Napoli, e Milano, difficoltà che sono connesse alla messa in onda, alla produzione ibrida, non full 4K, alla registrazione in EVS che non rende come nel live, alla grafica e quindi i test continueranno quest’anno. La Lega sta lavorando con un’agenzia per la produzione delle grafiche in modo nativo e altre prove nelle amichevoli cercheranno di coinvolgere i service per eliminare i problemi già visti e creare uno standard da replicare. La connettività è allo studio e così anche il trasporto del segnale per
poterlo per ridistribuire via fibra, anche al fine di evitare di avere i giornalisti onsite e i relativi i costi della postazione di commento e degli inviati. Altra novità portata a termine quest’anno è l’Additional Content Channel che ha dedicato una persona e un EVS in più per produrre nuovi contenuti (dopo l’esperienza del clip channel degli anni passati). Così è possibile ricaricare quello che non è andato in onda sia nel pre che nel post partita cosicché il broadcaster lo può sfruttare nel migliore dei modi. A proposito di Remote Production, il MARS Multy Angle Replay System fornisce ai titolari dei diritti accesso ad angolazioni non viste e può creare, grazie ai segnali ISO, dei buoni contenuti, analisi e sequenze editabili, a
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ottima qualità broadcast con apparati Sony, senza un trasporto molto performante e con soli 400/500 MB, per le produzioni near live. Inoltre divide il contenuto fornito dal sistema e lo carica su diverse piattaforme digitali e social media. Molte le novità: si è parlato di virtualizzazioni, di trasporto segnali, di sponsorizzazioni, di come combattere la pirateria con diversi partner su tutta
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Europa, per ridurre al mimino la distribuzione illegale del prodotto e bloccare il DNS. E della possibilità di avere onsite sia la parte di commentary per il titolare di diritti -sia straniero sia domestico- sia di coordinamento giornalistico, la possibilità di ricevere alcuni dati dal fornitore Stats per gli approfondimenti del commentatore e la parte editoriale sul live e “curiosità adiacenti” extra partita. E ancora
molte piccole novità come la Top Player, il miglior difensore il miglior centrocampista attaccante e miglior giocatore del torneo. Nella giornata sono stati affrontati anche i Panel Women in Leadership moderato da Serena Chiama e con interventi di Martina Maestri, head of 21 Sky Sport News, Paola Formenti, technology director; e il Panel:
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Sustainability in Sports Production, moderato Manuela Baraschi, head of business partners & program management. Con interventi di Massimiliano Anchise, 3zero2 Andrea Gianolli, ONE, Cristina Fenzi, Sky Academy & responsible business, human resources, Elena Sacchi, Sky VR46 & sport development.
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Panel: The Future of Italian Sports Production In chiusura di lavori Riccardo Botta, prendendo spunto da 4K in generale, e la ulteriore fatica dell’HDR, anche suggerendo che manca la domanda e che l’unico canale 4K HDR è proprio SKY (e qualcosa con la RAI via satellite), ha sottolineato che “se non fai sistema fai fatica a crescere” auspicando momenti di scambio di idee come questo summit di SVG, per un continuo e indispensabile scambio di idee. Per Andrea Gianolli, ONE “Il 4K è una realtà già molto visibile al Gran Premio di Barcellona dove era stato allestito un workshop per mostrarne lo stato dell’arte. Implementarla non è stato un passaggio semplice nemmeno dove l’HDR è nativa a causa del bagaglio che deve portarsi a dietro, ossia le sorgenti che non sono HDR, anche se il processo di rinnovamento è in corso. Lo studio di un anno sulla HDR in produzione e l’archiviazione (che non è immediata) con prove in laboratorio e on location con comparazioni e valu-
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tazioni è stato effettuato assieme al team di Everts, anche con modifiche di firmware e col team di Sony (comprese riprese 8K). Dorna da più di un anno per il suo IPF International Program Feed (la gara senza specialties) produce in 4K HDR con 26 telecamere e i replay principali (le parti di specialties al momento non lo sono), partendo da 10 Bit HDR nativo. È stato presentato agli utenti un multi feed in multicast per suggerire una scelta senza compromessi, compressioni e riduzioni e vengono forniti sia il 4K HDR sia il 4K, ma anche l’HD e l’HD HDR, con la catena completa. Su alcuni monitor Sony 32” venivano proiettati i vari formati per comparazione.” Davide Furlan, Global Production “Ad un anno dall’uscita del mezzo si era fatta la scelta importante di creare un veicolo realmente 4K HDR, ma la realtà è stata diversa e ancora oggi, malgrado alcune produzioni in questo formato HDR nativo (le finali del Ferrari Challenge, una gara di Coppa del mondo di Sci in Val Gardena), molti segnali esterni ci arrivano non HDR (per non dire nemmeno 1080p a volte), quindi ci sono le possibilità, si potrebbe fare e onestamente non so cosa manchi sul mercato per fare partire definitivamente una produzione HDR nativa.” Andrea Buonomo, Cinevideo “Noi abbiamo fatto lo scorso anno delle produzioni di integrazioni in HDR e confermo che le problematiche rimaste erano i segnali che non erano tutti in HDR, così come le grafiche, e
poi anche la salvaguardia del segnale HD, che rimane determinante.” Natalino Pintabona, NVP “Siamo stati precursori ad uscire con un mezzo 4K HDR dal 2017 e iniziando le esperienze all’estero abbiamo riscontrato le problematiche di integrazione di segnali non HDR. Questo è sicuramente un grande limite per la diffusione dell’HDR, oltre alla mancanza di canali di distribuzione e i costi.” Tutti concordano che partendo da un program in 4k HDR e down-convertire in HD non sempre il segnale risultante è di qualità superiore, perché il risultato “dipende dal cuoco”; partire dal segnale HDR per arrivare a una perfetta compatibilità con l’SDR non è così banale e il cosiddetto “setup coerente” non è così facile. L’offset che bisogna dare alle varie macchine è difficile per problemi di painting abbastanza forti. Il reparto broadcast engineering di SKY ha fatto comparazioni tra 4K HDR e SDR e tra le cose notate vi è l’illuminazione degli stadi che rimane problematica al punto che a volte persino ad alcuni l’SDR risulta visivamente più gradevole dell’HDR! Quindi anche se oggi dal punto di vista della tecnologia ci siamo, il tema rimane ancora “quando il 4K può diventare mainstream”. L’IP sui mezzi mobili per aumentare la capacità produttiva rappresenta una infrastruttura in evoluzione e in generale non lo si ritiene necessario se non verso l’interfaccia all’esterno. All’interno l’SDI rimane ancora molto valida.
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L’avventura degli Europei di Calcio Under21 con UEFA, Global Production e audio 3D Dal 16 al 30 di giugno l’Italia è stata la sede degli Europei Under 21 UEFA, giocati negli stadi di Bologna, Reggio Emilia, Cesena, San Marino, Trieste e Udine sede della finale il 30 Giugno. L’importantissima manifestazione sportiva è stata interamente prodotta da UEFA e il partner tecnologico scelto per la produzione di tutti gli eventi è stata l’italiana Global Production, recentemente entrata nel gruppo mediatico internazionale Euro Media Group. 21 match giocati in due settimane hanno richiesto un notevole impegno tecnico-produttivo affidato alle quattro crew tecniche e artistiche che si si sono avvicendate sugli OBVan nei vari stadi preposti.
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Partner tecnico-produttivo Davide Furlan, CEO e partner di Global Production commenta: “la definizione di “partner tecnico” è piuttosto limitante perché in effetti ci è stata richiesto di curare anche tutta la parte editoriale ed infatti abbiamo fornito tutti i registi, gli assistenti alla regia, i producer, i floor manager, i compound manager, tutto questo esercito di oltre 200 persone dedicate è stato gestito da noi.”
La copertura è stata completa su tutti gli stadi, e ha coinvolto 21 partite in due settimane.
La configurazione tecnica ha previsto nella parte delle qualificazioni del torneo e nella finale un camera plan di 14 telecamere di cui due super slowmotion 3X, una hyper-motion 6X, due steadycam radio RF, 5 postazioni EVS, grafica on board dell’OB-Van e il VAR che per la prima volta viene utilizzato da UEFA in un torneo giovanile. Il VAR è stato fornito direttamente da UEFA mentre la grafica da Global Production che si è basata sulla competenza di un’altra azienda italiana molto nota. Gli OB-Van impegnati sono stati 4, quelli che sono appena confluiti nella nuova configurazione societaria che ha visto Global Production mantenere il proprio profilo personale e profes-
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sionale aziendale nel nuovo panorama internazionale di Euro Media Group. Precisamente i mezzi ingaggiati erano OB6, OB7, OB8 e il quarto è un mezzo sub appaltato da Videe.
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Il primo ingaggio Furlan riprende: “E’ importante sottolineare che si tratta del primo ingag-
gio di Global Production nella nuova configurazione societaria, per un evento di grande impegno che ha mosso circa 210 persone in totale e per ogni partita ha visto schierate circa 50 professionisti. In ogni evento, a bordo del mezzo vi erano un regista, un assistente regia un EVS master che coordinava i replay, 5 EVS operator, un grafico, un mixer audio il floor manager di UEFA che segue tutta la produzione e fa rispettare il running order internazionale e garantisce il controllo della qualità editoriale. Ovviamente in quei match dove era presente la squadra italiana c’era più interesse mediatico e così i mezzi mobili assegnati sono stati quelli dalle capacità tecniche maggiori, ossia OB8 e OB6. La configurazione camere è standard ed equivalente alla Serie A del calcio: è nota come Standard C per le fasi eliminatorie e Standard B per le fasi finali e le semifinali. Il camera plan prevedeva le camere principali -ossia 1 main e 2 colse upposizionate sui 16 metri, poi una retro porta alta, due retro porta basse una steadycam in configurazione radiocamera con ponti radio della Link e Grass Valley Thomson in movimento lungo il lato sinistro del campo in zona panchina e una reverse centrale, alta, dall’altra parte del campo. Per la configurazione a 14 telecamere si sono aggiunte una seconda steadicam che copriva il lato destro e si altre due telecamere “in opposite”, in asse con la linea dell’area grande delle porte, ma in controcampo, al di là della porta stessa. La configurazione è stata decisa in tandem tra il pool di registi di Global e il responsabile UEFA. In ogni stadio è sempre presente una telecamera “beauty”, con segnale video separato voluto da UEFA e per la finale era coinvolta anche una Polecam”.
Il set-up La UEFA ha chiesto a Global di prendere in totale gestione tutta l’area TV compound che ha risposto prontamente mettendo a disposizione un TV compound manager per ogni stadio.
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Tre stadi, dove normalmente si giocano le partite della Serie A sono precablati mentre nei tre restanti (San Marino, Cesena, Trieste) la Global ha dovuto stendere un cablaggio temporaneo ad hoc e, questo ha richiesto
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l’operato di due squadre dedicate di tecnici che hanno impiegato ben due settimane. Il calendario serrato ha obbligato in alcune fasi a smontare il setup immediatamente dopo la fine di una partita serale per trasferirsi di notte sulla località successiva per poter ri-allestire la mattina seguente ed essere pronti nel pomeriggio. È stato scelto di produrre l’audio in Dolby E, il sistema di codifica audio concepito e ottimizzato per la distribuzione di segnali audio in ambienti professionali. L’audio surround e multicanale viene convogliato tramite un canale PCM convenzionale, semplificando il cablaggio all’interno delle infrastrutture di produzione. La configurazione microfonica standard è stata fornita da UEFA e configurata con una implementazione suppletiva ad opera degli ingegneri del
suono di Global -sotto alcuni aspetti- 25 per avere un Dolby multi canale ancora più presente e coinvolgente. Ogni telecamera riportava microfoni stereo che hanno consentito di seguire i piani di ripresa e poi un microfono multi capsula era collocato in zona main cameras si occupava di catturare i suoni di ambiente, la reazione empatica del pubblico e ricreare la spazialità tipica resa possibile dal sistema Dolby.
Audio immersivo 3D Inoltre, molto importante, per la prima volta durante una produzione sportiva live è stato impiegato un sistema di ripresa ed elaborazione del suono di tipo immersivo, altrimenti noto come Audio 3D. Questa filosofia di ripresa, che consente di posizionare il suono nello spazio tridimensionale in modo assai preciso, anche su altezze diverse rispetto lo spettatore, è stata utilizzata dalla Global Production il giorno 27 nella semi finale di Bologna come test conclusivo e il segnale audio 3D è stato registrato senza andare in onda.
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S E Z I O N E strazione multitraccia finalizzata alla post produzione audio. Invece qui è stato utilizzato per la prima volta dal vivo. L’utente finale non ha ricevuto un audio 3D ma un multicanale e uno stereo particolarmente curati, derivati dall’audio 3D immersivo, con una presenza molto più definita e una stereofonia molto ampia ed aperta. Davide Furlan sottolinea: “Stiamo utilizzando la registrazione audio 3D come demo per alcuni broadcaster per promuoverne le applicazioni future nel calcio di serie A in Italia, ovviamente e idealmente in affiancamento al video 4K HDR. In cuffia la resa è massima, con i diffusori multicanale di un impianto surround e anche nella stereofonia, la presenza dello spettatore che si sente in campo è entusiasmante e sicuramente superiore a qualsiasi audio sentito finora.”
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Il risultato è stato talmente buono da spingere ad utilizzare lo stesso sistema anche nella finale di Udine, questa volta anche per la messa in onda. Ben 22 microfoni erano disseminati sul campo di gioco, alcuni posizionati sulle telecamere ed altri a bordo campo, secondo le posizioni canoniche delle riprese del suono internazionale in una partita di calcio d’alto livello. Se i punti di ripresa erano -quindi- tradizionali, di innovativo c’è stata la
gestione di questi segnali realizzata con un partner tecnico tedesco che ha fornito appositi processori che erano in grado di generare un audio immersivo tridimensionale dal vivo. La ripresa avviene secondo le tecniche tipiche del surround e poi un codec 3D digitale permette di ricreare una spazialità su tre assi, mai provata prima. Il sistema nasce per impieghi musicali nei concerti e soprattutto nella regi-
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L’ecosistema Artist per i sistemi intercom Artist, della tedesca Riedel, è una rete per i sistemi interfonici digitali decentralizzata e scalabile che offre comunicazioni affidabili e distribuzione del segnale audio per qualsiasi audio o applicazione. Un sistema Artist può essere configurato in qualsiasi modo, da un singolo nodo Artist a una rete molto complesso collegata via fibra ottica o da remoto. . Ogni nodo modulare contiene schede che possono distribuire diversi tipi di segnali tra cui SMPTE 2110-30 / 31 (AES67), VoIP, DANTE, AVB, MADI, AES3 e audio analogico. Al momento, Artist è l'unico piattaforma interfonica che parla di tutti gli standard audio e la sua architettura modulare consente di essere pronta anche per standard futuri. L'Artist si adatta facilmente a qualsiasi installazione, dai piccoli teatri ai furgo-
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ni OB, fino ai grandi centri di produzione. Il sistema è espandibile da 8x8 a 1024x1024 porte e, tramite nodetrunking, può connettere diverse migliaia di utenti all'interno di un singolo ecosistema. Ridimensionare un sistema Artist è facile, basta aggiungere nuove cards a un nodo esistente o aggiungere ulteriori nodi (Artist-32, Artist-64, Artist-128, Artist-1024). Questa flessibilità e modularità rende le soluzioni Artist a prova di futuro e consente al sistema di adattarsi alle esigenze di qualsiasi progetto. Le infrastrutture degli Artist consentono nativamente un elevato grado di decentralizzazione e posizionamento flessibile dei nodi, riducendo considerevolmente i costi di cablaggio e installazione. La struttura della rete decentralizzata migliora anche l’affida-
bilità del sistema poiché la sua topologia di rete ottica a doppio anello offre piena ridondanza. 27 Inoltre, tutti i moduli all'interno dei frame Artist sono sostituibili a caldo, i frame stessi hanno doppi alimentatori e la configurazione del sistema è memorizzato all'interno di ciascun nodo. Ma una piattaforma di comunicazione non è fatta solo di “nodi”.
L’esperienza utente L'esperienza utente di un qualsiasi intercom system è definita dai suoi pannelli di controllo - e Artist è l'unico ad utilizzare il concetto SmartPanel di interfacce utente basate su app. Gli SmartPanel offrono molteplici opzioni di connettività e consentono la definizione dei workflows e combina una vasta gamma di funzionalità in un'unica interfaccia utente. Solo Artist si integra perfettamente con il premiato sistema intercom wireless Bolero per fornire comunicazioni wireless flessibili e affidabili a complemento di pannelli intercom cablati. Funzionando nella banda DECT da 1,9 GHz senza licenza, Bolero ha una reputazione globale come top performer con prestazioni RF ineguagliabili -
T I T O L O e continua a stupire con la sua eccezionale qualità audio. Qualsiasi soluzione di comunicazione è valida solo se supportato da un software di configurazione adeguato - e questa è un’altra caratteristica che distingue Artist dagli altri. Potente e di facile utilizzo, Director offre i tempi di caricamento della configurazione con semplicità drag-anddrop. Con Director, Artist è l'unico intercom in grado di caricare una configurazione completa in meno di 3 secondi, anche in sistemi di grandi dimensioni con centinaia di utenti. Artist ha visto innumerevoli aggiunte al suo set di funzionalità, sia sull'hardware che su lato software, poiché ha continuato ad evolversi in risposta agli sviluppi del settore. E ora, la sua struttura modulare ha facilitato una rapida reazione al cambio di tecnologia che sta migrando verso infrastrutture multimediali basate su IP, rendendo Artist il primo completamente rispondente agli standard SMPTE 2110-30 / 31. 28 Proprio per affrontare le nuove sfide sulla strada dell'IP, è stato introdotto il più recente prodotto.
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Riedel in Italia Dalla fine dell’anno scorso anno Giuseppe Angilello è il Sales Manager per l’Italia di Riedel Communications. A lui è affidato il compito di sviluppare il business dell’azienda nel nostro paese, dove già molti e importanti operatori hanno avuto modo di apprezzare l’affidabilità dei sistemi di intercom dell’azienda tedesca. Punto di forza di particolare importanza è l’assistenza e attenzione alle esigenze specifiche di ogni applicazione. Il feedback
Artist 1024 Artist-1024 è il prossimo passo evolutivo nel continuo sviluppo dell'ecosistema di intercom Artist. Completa la famiglia, ampliando le sue capacità concentrandosi su installazioni basate su IP e densità di porte più elevate. Con Artist-1024, la piena compatibilità è garantita. Il mainframe può essere facilmente aggiunto a qualsiasi anello in fibra Artist e, proprio come i suoi fratelli Artist-32, Artist-64 e Artist-128, è facilmente e intuitivamente configurato all'interno dell’ambiente software Director. Come suggerisce il nome, Artist-1024 vanta ben 1024 porte in un frame di soli 2RU. Questa densità di porte senza pari riduce significativamente lo spazio nei rack e crea potenti efficienze in qualsiasi applicazione in cui lo spazio è un fattore critico. Quest'ultima aggiunta all'ecosistema Artist introduce una serie di innovazio-
del cliente è particolarmente importante per la Riedel per sviluppare e migliorare software e prodotti. Lo sanno bene alla Scuderia di Formula 1 Toro Rosso (ex-Minardi) di Faenza, dove la Riedel ha riunito clienti e giornalisti per formire una presentazione più dettagliata di prodotti e servizi forniti nelle fondamentali ‘comunicazioni’ che intercorrono nei momenti cruciali dei Gran Premi tra piloti e staff tecnico. Tra le tappe di sviluppo in Italia c’è anche l’imminente apertura di una sede operativa nei pressi di Milano per essere più vicini alle installazioni presso broadcasters e aziende. Intanto a rafforzare la squadra di Riedel è arrivato Eugenio Menichella come consulente di sistema per l’Italia. Porta oltre 20 anni di esperienza (tra cui quasi 13 anni presso EVS Italia) nella gestione della garanzia tecnica e della qualità.
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S E Z I O N E della frequenza di campionamento, ogni scheda può essere connessa a un clock diverso (MADI, PTPv2). È possibile utilizzare un modulo di sincronizzazione opzionale per la sincronizzazione Wordclock, Blackburst e PTPv2. Da qualsiasi sorgente di sincronizzazione, l'intero sistema Artist può essere sincronizzato con qualsiasi dominio di sincronizzazione collegato.
La ridondanza
ni tecniche tra le quali una UIC (Universal Interface Card) definibile da software.
Scheda di Interfaccia UIC Questo tipo di scheda di interfaccia completamente nuovo combina rete, miscelazione e gestione e può essere configurata per agire come SMPTE 2110-30 / 31 (AES67) o scheda MADI o come scheda per fibra / router / processore Artist. Cambiare il tipo di connettività è facile come riconfigurare l'UIC con il clic di un pulsante in Director, il potente software di configurazione dell'artista.
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Anche i moduli fisici SFP possono essere cambiati con facilità, ad es. dalla fibra al rame. Il frame fornisce dieci alloggiamenti per le UIC, di cui due riservate esclusivamente al routing delle UIC di rete. Le restanti otto bays possono essere equipaggiate in modo flessibile con UIC di varie configurazioni. Il mixer integrato può essere scalata da 8 a 128 porte per scheda e può accedere a tutti i 1024 canali del backbone dell'Artist. Inoltre, ci sono quattro slot di espansione disponibile per varie applicazioni GPIO o di sincronizzazione. Dal momento che una UIC card supporta una conversione interna
Artist-1024 è stato progettato con una ridondanza completa. Supportando più schemi di ridondanza tra cui N + 1, NIC e SMPTE 2022-7, è possibile fornire un livello senza precedenti di robustezza e affidabilità. Il design avanzato del telaio offre ulteriore sicurezza con due alimentatori con condivisione del carico e un modulo ventola con unità ventole ridondanti. Il design del telaio è completato da un display e-ink che fornisce la configurazione e informazioni sulle licenze, anche quando spento. 29 Il concetto UIC di Artist-1024 e il suo schema di licenze versatile danno flessibilità, scalabilità e capacità senza precedenti.
Riedel Riedel Communications, fondata nel 1987, progetta, produce e distribuisce reti innovative in tempo reale per video, audio e comunicazioni. I suoi prodotti sono utilizzati in tutto il mondo per applicazioni broadcast, proaudio, eventi, sport, teatro e sicurezza. La società è nota per i sistemi pionieristici di matrice audio digitale e la tecnologia di rete in tempo reale basata su fibra. Riedel ha sede a Wuppertal, Germania e dà lavoro a oltre 600 persone in 20 sedi in Europa, Australia, Asia e America. www.riedel.net
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Il canale satellitare Rai 4K on air tutto il giorno Il canale satellitare sperimentale Rai 4K diventa permanente, con una programmazione che copre l’ intera giornata. Uno slot di oltre dodici ore che viene ripetuto ciclicamente e che comprende grandi eventi sportivi, fiction e programmi di punta targati Rai a partite dagli appuntamenti con il celebre conduttore Alberto Angela, come ‘ Quella notte sulla luna’ che sabato scorso ha offerto un’ emozionante racconto dello storico allunaggio del 1969 in altissima definizione. 30 Una ricca offerta quella proposta dal rullo di
Rai 4K, destinata ad arricchirsi sempre di più nei prossimi mesi, che già vede la presenza di opere liriche, documentari relativi alle regioni italiane e programmi di cultura, con il contributo di Rai Com e delle Sedi Regionali Rai. Rai 4K è disponibile al tasto 210 della piattaforma satellitare gratuita Tivùsat, che proprio in questi giorni ha festeggiato i suoi primi 10 anni di attività confermando di aver superato 3 milioni e mezzo di smart card attive nel nostro Paese. “ Siamo orgogliosi di aver supportato Rai 4K fin dalla sua nascita nel 2016” , afferma Renato Farina di Eutelsat. “ Oggi – prosegue – celebriamo uno storico traguardo della televisione italiana raggiunto sul nostro satellite HOTBIRD nel quadro di un’ iniziativa condotta in strettissima collaborazione con Rai e Tivùsat” .
CenturyLink, rete e servizi in tutto il mondo CenturyLink è il secondo più grande fornitore di comunicazioni negli Stati Uniti a clienti aziendali globali. CenturyLink si sforza di essere la migliore azienda di networking al mondo risolvendo la crescente richiesta da
parte dei clienti di connessioni affidabili e sicure. La società funge anche da partner fidato dei propri clienti, aiutandoli a gestire una maggiore complessità della rete e dell’ IT e fornendo soluzioni gestite di rete e
di sicurezza informatica che aiutano a proteggere il proprio business. Al Forum Digitale di Lucca abbiamo incontrato Rory McVicar, Director, Content Delivery & IP, EMEA “ La rete di CenturyLink si estende per 450.000 chilometri di fibra. Serve clienti in oltre 60 paesi, inclusi almeno 150.000 edifici in rete e 2.200 data center. Negli USA siamo impegnati a fornire connettività ad una clientela residenziale oltre che business. Ovviamente a livello globale operiamo esclusivamente per fornire la miglior connettività possibile ad aziende piccole e grandi. Per l’ area EMEA abbiamo un ufficio centrale a Dublino, oltre a collaboratori in ogni paese che supportano anche in questa realtà le aziende a diventare aziende 4.0.” La rete CenturyLink è una cosiddetta SDN (Software Defined Network, una piattaforma di rete che migliora le prestazioni delle applicazioni, semplifica la gestione della rete, accelera il business digitale e fornisce una maggiore visibilità e controllo sulle attività di informazioni aziendali. Dal punto di vista della tecnologia, queste piattaforme assicurano che le reti aziendali siano sufficientemente flessibili per adattare i carichi di lavoro del cloud remoto, la mobilità , la digitalizzazione e Internet of Things (IoT), per esempio. “ Insomma, portiamo la nostra esperienza anche in Europa per garantire l’ efficienza e il continuo aggiornamento delle tecnologie con le migliori soluzioni disponibili al momento” conclude Mc Vicar.
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Una soluzione per i collegamenti di percorsi estesi tra telecamere e regia con Cambox Videosignal (www.videosignal.it) presenta un efficace accessorio prodotto in Italia dalla REM di Milano per collegare le camere alla regia per ogni tipo di segnale video dall’SD al 12G.
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L’AIMS dimostra l’interoperabilità AV-Over-IP Due demo tese a dimostrare l’ interoperabilità AVover-IP si sono svolte nello stand 375 a InfoComm 2019. Utilizzavano soluzioni tecnologiche reali basate sulla suite SMPTE ST 2110 per il trasporto di video, audio e dati. Presentando per la prima volta a InfoComm, AIMS ha evidenziato gli sforzi in corso e gli ultimi progressi nella definizione di un approccio di standard aperti per la migrazione del settore AV professionale verso i media IP. Ad InfoComm si voleva dimostrare che la vera interoperabilità è possibile in un sistema AV multivendor -over-IP, in un ambiente che utilizzi apparecchiature già disponibili sul mercato di oggi. La prima demo era una soluzione KVM (tastiera, video, mouse) che trasporta video 4K compresso su una rete Gigabit Ethernet (1 GigE) utilizzando i protocolli SMPTE ST 2110. La seconda esemplificava una semplice distribuzione ed elaborazione video su una rete 10 Gigabit Ethernet (10 GigE), mostrando l’ interoperabilità perfetta tra quattro dispositivi di ricezione conformi allo standard SM 21 2110, ciascuno proveniente da un fornitore diverso. 31 Nel mercato AV di oggi sono molte le discussioni su come investire in tecnologie 1 GigE o 10 GigE; inoltre i professionisti devono supportare le odierne installazioni 4K, ma sanno anche che l’ 8K è all’ orizzonte. Le due diverse demo volevano mostrare la flessibilità integrata dello SMPTE ST 2110, uno standard aperto che può comprende gli schemi di rete attuali e futuri, senza dover ricominciare da capo, dove i professionisti AV possono scalare facilmente le proprie installazioni a 10 GigE, 25 GigE e oltre, e possono garantire una protezione a lungo termine degli investimenti dei clienti in tecnologia e prodotti. www.aimsalliance.org
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