LA FAVOLA DELLE VOCALI E DELLE CONSONANTI
C’ERA UNA VOLTA IL PAESE DELLE CONSONANTI, ERA UNA BEL PAESINO PIENO DI LETTERINE CHE AVEVANO TANTA VOGLIA DI PARLARE E CANTARE MA NON CI RIUSCIVANO.
CCCCCCCC
DICEVA LA
C
MMMMMMMM
RISPONDEVA LA
M
ZZZZZZZZZZZZ
SENTENZIAVA LA
Z
SSSSSSSSSSSSS
RIBADIVA LA
S
FFFFFFFFFFF
SOFFIAVA LA
F
MA IL RISULTATO FU SOLO UN RICHIAMO PER MUCCHE, MOSCHE E ZANZARE SENZA RIUSCIRE A COMUNICARE FRA DI LORO TANTOMENO CANTARE.
UN BEL GIORNO ARRIVÒ AL PAESE UNA MACCHINA DECAPOTTABILE ROSSA CON CINQUE SIMPATICHE SORELLE CHE CANTAVANO IN ALLEGRIA
:
ERANO ARRIVATE DA VOCALANDIA, UN PAESE MOLTO CARINO DOVE SI CANTAVA DALLA MATTINA ALLA SERA MA NON SI RIUSCIVA A FARE UN DISCORSO SERIO E COMPLETO, PER CUI TUTTI ERANO ALLEGRI MA MOLTO SCIOCCHI E SUPERFICIALI
. COSÌ LE CINQUE SORELLE CERCARONO UN POSTO DOVE POTER INCONTRARE GENTE NUOVA CON LA QUALE FARE DEI DISCORSI PIÙ IMPEGNATI E SERI.
APPENA ARRIVATI ALLA PIAZZA DEL PAESE DELLE CONSONANTI TROVARONO SUBITO UN GRUPPETTO DI LETTERINE SERIOSE E QUASI MUTE CHE CERCAVANO MALAMENTE DI COMUNICARE TRA DI LORO.
D CHE PASSAVA DI LÀ, PROVIAMO AD UNIRE LE NOSTRE VOCI, DD RISPOSE LA LETTERA , SI AVVICINÒ ALLA A E IMPROVVISAMENTE RIUSCÌ AD EMETTERE IL SUONO DA. ACCORSERO TUTTE ,LA T DIVENNE TA , LA M DIVENNE MA E COSÌ VIA . FU LA VOLTA DELLA E CHE CON L’INCONTRO DELLA N COMINCIÒ A DIVENTARE NE LA L LE, LA B BE NON RIUSCIVANO A CREDERE ALLE LORO ORECCHIE. LA F E LA I SI MISERO A FISCHIARE FIIII E IN CORO DISSERO SÌÌÌÌÌÌÌÌ COSÌ LA
A,
CHE ERA LA PIÙ APERTA, DISSE ALLA
ANCHE LE PIÙ TIMIDE E CHIUSE
O E U SI FECERO AVANTI E
CON LA
L E LA T FECERO UN BELL’ULULATO ,
POTEVANO COMUNICARE E PIÙ SI UNIVANO E PIÙ NASCEVANO NUOVE PAROLE , FRASI, DISCORSI, LE PAROLE DIVENTARONO COSÌ TANTE DA DOVERLE SCRIVERE IN GROSSI LIBRI CHE ANDARONO IN GIRO PER IL MONDO. NON FU MAI PIÙ VISTO AL MONDO UN INCONTRO PIÙ FELICE COME QUELLO TRA LE VOCALI E LE CONSONANTI.
TUTTO PROCEDEVA TRANQUILLO NEL PAESE DELL’
ALFABEBETO
UN GIORNO PERÒ
CE CI GE E GI ANDARONO AD UNA FESTA .
A TUTTE LE LETTERINE NON SEMBRAVA POTER PARLARE, GRIDARE E RIDERE INSIEME. CHE CONFUSIONE!
CE , CI, GE
E
GI PERÒ ERANO TRISTI PERCHÉ, CON QUELLA VOCINA DOLCE,
NESSUNO DAVA LORO RETTA. LA SIGNORA
H CHE STAVA SEDUTA POCO DISTANTE , LE OSSERVAVA E PENSAVA: - GUARDA UN
PO’ , CREDEVO DI ESSERE L’UNICA LETTERA TRISTE DELL’ALFABETO PERCHÉ DA SOLA NON HO VOCE E ORA SCOPRO CHE CI SONO ALTRE AMICHE IN DIFFICOLTÀ. MA ORA CI PENSO IO, SI SA L’UNIONE FA LA FORZA! SI AVVICINÒ A
CE , CI, GE
E
GI,, CHE PIANGEVANO A DIROTTO, E DISSE LORO :
- VI AIUTO IO . SAREMO IN TRE, CON ME LA VOSTRA VOCE DIVENTERÀ PIÙ DURA E CI ASCOLTERANNO. SI PRESERO TUTTE E TRE PER MANO ED IMPROVVISAMENTE
CE , CI, GE
E
GI
URLARONO:
FU COSÌ CHE DA QUEL GIORNO AIUTARE DALLA LETTERA
H.
CHE , CHI, GHE
CE , CI, GE
E
E
GHI
GI QUANDO VOGLIONO FARE LA VOCE GROSSA , SI FANNO