COMUNICATO STAMPA MoRE - Museum of refused and Unrealised art projects Salon des Refusés, Grazia Varisco e Luigi Presicce: MoRE presenta le nuove acquisizioni, un’intervista a Roberto Pinto e la versione digitale del catalogo della mostra realizzata alla Fondazione Bevilacqua La Masa.
Lunedì 3 Dicembre 2012 www.moremuseum.org
Oltre ad alcune importanti acquisizioni MoRE presenta oggi un arricchimento della sezione dedicata ai contribuiti critici: in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, MoRE pubblica in versione digitale il catalogo a schede della mostra Salon des Refusés, a fianco di un’intervista realizzata oggi a Roberto Pinto, curatore della mostra allestita nel 2003 negli spazi di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa, che presentava progetti di arte pubblica non realizzati di artisti tra cui Maria Thereza Alves, Minerva Cuevas, Carlos Garaicoa, Alberto Garutti, Kendell Geers, Eva Marisaldi, Callum Morton, Antoni Muntadas, Jorge Orta, Lucy Orta, Nedko Solakov, Bert Theis, Sislej Xhafa. Il progetto viene così oggi ripreso e raccontato a distanza di quasi dieci anni in un’intervista, un’occasione per approfondire l’indagine sul non realizzato soffermandosi su tematiche quali il ruolo del curatore, l’importanza della committenza, il problema dell’arte pubblica in Italia. MoRE presenta inoltre i lavori di due artisti che arricchiranno la collezione di progetti non realizzati: Grazia Varisco, artista milanese tra i protagonisti del Gruppo T, presenta per MoRE Arciteatro, progetto ideato nel 2000 in occasione del concorso indetto dal Comune di Milano per la realizzazione di una scultura destinata ad essere
ubicata nella piazzetta del teatro Arcimboldi. L'artista ha pensato di “abitare” il luogo pubblico con forme geometriche ma aperte, ricorrenti nelle sue opere; forme che si realizzano nel reciproco rapporto dialettico e nella tensione con l'ambiente circostante. Un invito a teatro, alla partecipazione, attraverso uno spazio aperto e fruibile da tutti. Luigi Presicce, classe 1976, ha donato al museo La Camera della Morte, una performance mai realizzata che prende ispirazione dalla migrazione che i tonni compiono ogni anno verso l’Isola di Favignana allo scopo di riprodursi; un viaggio d’amore, nelle parole dell’autore, destinato a finire inevitabilmente con l’uccisione dei tonni da parte dei pescatori (da qui il titolo). L’artista ha concepito una performance basata su un surreale ribaltamento di ruoli, una visionaria allucinazione nella quale le vittime diventano carnefici.
Dicembre per il nostro museo è anche tempo di bilanci, tra risultati importanti e obiettivi ambiziosi: il 2012 è l’anno che ha visto nascere e crescere il progetto MoRE - A Museum of Refused and Unrealised art projects; una storia fatta di appuntamenti trimestrali, nuove acquisizioni, importanti contributi e collaborazioni destinate a proseguire. 1° Aprile 2012: inaugura MoRE, museo digitale nato da un’idea di due giovani curatori, Elisabetta Modena e Marco Scotti, e concretizzatosi grazie alla forza di un gruppo di professionisti provenienti dal mondo dell'arte contemporanea, storici dell’arte, critici, curatori e esperti del settore. La finalità è esplicita fin dalla scelta del nome: il museo raccoglie ed espone solo progetti che siano stati appositamente pensati per occasioni specifiche in precisi contesti e che non siano stati realizzati per motivazioni tecniche, logistiche, ideologiche, economiche, morali o etiche. Lo scopo è quello di valorizzarli e conservarli attraverso attività di ricerca, esposizioni e sfruttando al massimo tutte le potenzialità del digitale. Tra i primi artisti che donano la propria opera al museo spiccano nomi di rilievo internazionale nel panorama dell'arte contemporanea: Ugo La Pietra, Jonathan Monk e Cesare Pietroiusti. 1° Luglio 2012: a soli tre mesi dall'inaugurazione, MoRE arricchisce la sua collezione attraverso l'acquisizione di tre nuovi progetti non realizzati firmati da Davide Bertocchi, Deborah Hirsch e Paolo Scheggi. Con l'ingresso nella
collezione di un'opera non realizzata dell’artista fiorentino, MoRE prosegue il percorso di acquisizione di progetti storici iniziato con La Pietra. Nello stesso mese MoRE partecipa ad un ciclo di incontri curato da Alessandro Laita, in collaborazione con Chiaralice Rizzi e con il supporto della Fondazione Bevilacqua La Masa, attività volta a promuovere la ricerca e lo sviluppo di un dibattito critico sul non realizzato, favorendo partecipazioni esterne con enti e istituti nazionali e internazionali coinvolti nel progetto stesso. 1° Ottobre 2012: siamo alla terza puntata di questa giovane storia, tra nuove acquisizioni (Davide Mosconi, Ivo Bonacorsi, Silvio Wolf) e significative collaborazioni; MoRE continua infatti la sua vocazione all’apertura all’esterno grazie al prezioso contributo di Elisabetta Longari, curatrice e storica dell’arte. Un bilancio positivo dunque, con uno sguardo al 2013 che vedrà non solo nuove e importanti acquisizioni, ma anche collaborazioni con istituzioni e personalità esterne, volte a favorire due tra gli obiettivi principali del museo, ovvero l’esposizione e fruizione di opere non realizzate e la creazione di un dibattito critico su un tema che è sempre rimasto ai margini del sistema dell’arte contemporanea.
*ARTISTI Grazia Varisco: nata a Milano il 5 ottobre 1937, frequenta nella seconda metà degli anni Cinquanta l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove studia pittura con Achille Funi. Nel 1960 si avvicina all'arte programmata ed è tra i protagonisti del Gruppo T, insieme a Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele De Vecchi. In seno al gruppo, partecipa a numerose rassegne espositive, tra le quali anche quelle del movimento internazionale Nouvelle Tendance. Su questa linea la ricerca di Varisco continua con grande coerenza, anche dopo lo scioglimento del gruppo, fino ai giorni nostri. L'artista lavora sempre per indagare a fondo le possibilità percettive che un'opera d'arte può offrire, spesso entrando direttamente in dialettica con lo spazio circostante e lasciando sempre al fruitore un ruolo attivo, che non si pone certo sul piano della contemplazione. In questa direzione, anche l'attività didattica di Varisco che dal 1981 al 2007 è titolare della cattedra di Teoria della Percezione all'Accademia di Brera. Intensa, sin dal 1960, l'attività espositiva dell'artista: presente in occasione di importanti rassegne, in Italia e all'estero, a partire dalla Biennale veneziana, è anche protagonista di molte personali, a partire dalla metà degli anni Sessanta. Luigi Presicce (Porto Cesareo, Lecce, 1976) è un artista italiano che ha al suo attivo numerose mostre e presenze in Festival internazionali. Ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati tra cui il MACRO di Roma, dove è stato un artista in residenza, il Museo Civico Medioevale di Bologna, Palazzo Borghese di Roma e alla Strozzina di Firenze, dove nel 2011 ha vinto il primo premio del concorso Talenti Emergenti. Ha partecipato inoltre a numerosi Performance Festival come la 3rd Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, al Màntica festival di Cesena e al Drodesera Festival di Dro, Trento.
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