editoriale
GOCCE DI MEMORIA di Don Maurizio CALIANDRO
Ricordi, intrisi di memoria viva che permettono di sentire qui ed ora chi, di questo ricordo, che è il protagonista... Fare memoria perché solo attraverso la memoria è possibile rendere vivo e perpetuare nel tempo ciò che dal tempo è stato portato via... Guardare il tempo dandoli un valore che è oltre il pensabile, scoprendo grazie all’amore per chi si ricorda, che il tempo in fondo non esiste, perché a ben pensare, cosa è il presente se non il futuro diventato ormai passato? Scrivo e in questa memoria si fa viva la presenza di Tiziana, la cui vita e la cui morte rappresentano ormai un nuovo modo di scandire il tempo... Non più ieri, oggi, domani..., ma cosa avrei potuto fare? Cosa voglio fare della mia vita? Che senso dare alle mie relazioni? E tutto questo, perché esse sono state le domande di Tiziana! E il tempo della vita di Tiziana è stato prezioso proprio grazie alle “domande di senso” alle quali mai ha smesso di cercare risposta. Penso al coraggio di Tiziana nel decidere di sé, della sua vita, delle sue relazioni... Chi di noi sarebbe capace di fare altrettanto? E perché decidersi nella vita? Quando abbiamo trovato ciò che ci
fa vivere, che ci riempie l’anima, dobbiamo deciderci. Dobbiamo seguirlo, dobbiamo abbandonare i nostri dubbi, le nostre paure e andare. Decidere è convogliare la nostra forza e le nostre scelte verso un obiettivo. De-cidere (de: «da, far scendere, far accadere», caedo: «tagliare, uccidere») vuol dire proprio “tagliare via, far accadere”. Le decisioni dirigono, sono le svolte della nostra vita. Le nostre decisioni trasformano il caso in destino. Con il mio decidere inizio a costruire la mia vita. È vero che quando deciso scelgo solo una strada. Ma quando non decido non ne scelgo nessuna; anzi, peggio, mi faccio andare bene quella che altri hanno scelto. Le decisioni danno direzione, forma, alla nostra vita. E non decidere è già una decisione. La decisione, quindi, implica sempre una rinuncia. È la rinuncia consapevole di chi sa che non può fare tutto, rinuncia a ciò che potrebbe fare ma che non è vitale e sceglie ciò che per lui è fondamentale. Molte persone dicono: “Ah, come vorrei cambiare la mia vita!”. Ma desiderare una cosa non è volerla. Desiderare è: “Come mi piacerebbe!”. Volerla è: “La faccio!”.
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Una preferenza, un desiderio, non è una decisione. Decidersi è scegliere e agire in tal senso. Decidersi è: “Fai qualcosa!”. La più grande decisione della vita è: “Voglio vivere con intensità, profondità o voglio accontentarmi?”. Le grandi decisioni avvengono dentro: “Come voglio vivere? A che livello, a che profondità? E, poi, soprattutto, quanto lo voglio? Quanto sono disposto a lottare, a soffrire, a cercare? Quanto lo voglio?”. Le grandi decisioni sono: “Voglio diventare libero? Voglio conoscermi veramente e guardarmi in faccia per quello che sono? Voglio vivere con intensità la mia vita?”. Le grandi decisioni vertono non sul cosa fare ma sul come farlo, viverlo. Perché la nostra vita sarà in base alle nostre decisioni, consce o no, che avremo preso. Penso al valore che Tiziana ha dato alla sua vita e al suo coraggio nel riconsegnarla nelle mani di colui che è “custode della vita”... Chi di noi oserebbe tanto? Noi... così presi dalla smania di volerla prolungare quanto più a lungo possibile... Eppure è la legge della vita: se tu vuoi salvare, cioè cristallizzare, fermare, immobilizzare la vita, la perdi. Se tu non vuoi cambiare (salvare nel senso di fermare, restare sempre così) la tua vita, muori. Perché la vita va. Se tu non vuoi ascoltare le esigenze profonde, le chiamate della tua vita (salvare nel senso di seguire quello che tu hai in testa, che tu hai deciso, che tu vorresti), ti stacchi dalla sorgente della vita e ti perdi, muori.
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La vita non si può fermare. Non ci si può attaccare né alle relazioni né alle idee. La vita va, diviene e nel momento esatto in cui tu blocchi questo scorrere inizi a morire. Come sarebbe bello se la memoria di Tiziana non restasse solo ricordo, ma divenisse per ciascuno un in-vito alla Vita! Lasciare che la vita scorra in ciascuno di noi! Quando tu non ti commuovi più sei morto. La vita non scorre in te. Quando i sentimenti non affiorano più, la morte ha già preso dimora presso di te. Quanto tu non sai più appassionarti per un'idea, allora sei morto. Quando non ti sai più innamorare e il tuo cuore non vibra più, la vita non scorre più in te. “Vivere in maniera inconsapevole, senza vita, è mortale per l'anima: alcuni muoiono prima che si presenti la morte del corpo, perché la morte si è stabilita nella loro anima... Queste persone sono costantemente in movimento per sfuggire ai problemi; danno l'impressione di essere perseguitate e sono tutta una maschera di paura...” (Jung). Ogni mattina mi alzo e mi dico: “Io voglio vivere. Voglio vivere per davvero; non voglio essere un soprammobile dell'esistenza. Io voglio sentire, vibrare, appassionarmi, amare, ridere e piangere, entusiasmarmi e angosciarmi, voglio sentire tutta l'esistenza in tutta la sua ricchezza. Io voglio la vita vera!”. Buona vita!
sommario
SOMMARIO
EDITORIALE Gocce di memoria di Don Maurizio CALIANDRO ..... pag. 3 PRESENTAZIONE “Tiziana e oltre” di Giuseppe MORO
..... pag. 6
TIZIANA E OLTRE ..... pag. 7 Chi vuole amare deve prima imparare a rinunciare di Silvia NARDELLI, Sara BLASI e Isabella VINCENTI ..... pag. 8 La mia complice di vita di Nando VINCENTI Grazie a te di Genny PALMIOTTI
..... pag. 13
..... pag. 15
Tiziana: la forza di un sorriso di Maria Chiara GIANFREDA ..... pag. 17
Grandi orme di Marj CAFORIO
..... pag. 27
Segnalibro di Adele TANZARELLA
..... pag. 29
Il cerchio della vita Reg. Trib. Brindisi n. 5/10 Reg. Stampa anno V n. 2/2015 SETTEMBRE 2015 Periodico trimestrale della Fondazione Tiziana Semerano - Il cerchio della vita onlus Via don Luigi Sturzo, 10 - 72017 Ostuni (Br) tel./fax 0831 335970 Direttore: Giuseppe Moro morobeppe@gmail.com Direttore responsabile: Francesco Pecere hanno collaborato in questo numero: Don Maurizio Caliandro, Don Gianni Mattia, Isabella Ayroldi, Sara Blasi, Gianni Capriglia, Isa Capriglia, Mary Capriglia, Marj Caforio, Alex Fiorella, Maria Chiara Gianfreda, Alessandra Legrottaglie, Silvia Nardelli, Genny Palmiotti, Paolo Semeraro, Adele Tanzarella, Isabella Vincenti, Nando Vincenti Impaginazione: Giuseppe Nacci
In cammino di Don Gianni MATTIA
..... pag. 19
Pagine di vita della dott.ssa Adele TANZARELLA ..... pag. 21 È una giostra che va di Alex FIORELLA e Isabella AYROLDI
Stampa: Archivò - OSTUNI Foto di: Marta Tomaselli sito internet: www.ilcerchiodellavita.org Fondazione Tiziana Semerano “Il Cerchio della Vita” - ONLUS
..... pag. 24
tiratura: 1000 copie chiuso in redazione: 23 Settembre 2015 DISTRIBUZIONE GRATUITA E LIMITATA
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presentazione
“TIZIANA E OLTRE” di Giuseppe MORO
Non è commemorazione. Non è ricordo. Non saremmo noi. È il cerchio della vita. Punto e basta. In queste pagine troverete testimonianze di vita vera. Ognuno con il suo percorso. Ognuno con la sua chiamata. Si ci sono. Conta su di me. Presente. Certo. Sì! Questo è quello che c’è dietro ogni articolo che troverete qui in questo numero speciale. Una chiamata ed una risposta ancora più forte. Appena esco da lavoro scrivo. Quanto tempo ho. Sono in cammino verso Santiago di Compostela lo scrivo qui. Tanti testimoni per un unico cerchio, che ci abbraccia e ci coinvolge da 10 anni. Non sappiamo cosa saremo domani, ma sappiamo quello che è il nostro presente: mentre le quantità si contendo gli spazi, le qualità si completano. Ed ognuno di noi si completa a vicenda. Per descrivere tutto questo non
Foto di Marta Tomaselli
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c’è segno migliore del cerchio, appunto. Comprende tutti, senza distinzioni e senza esclusioni. Nel cerchio siamo noi stessi. E questo è merito del nostro stare insieme, senza preclusioni, senza ipocrisie, senza faziosità. Perché il prossimo è al nostro fianco e non possiamo fare a meno di aiutarlo. Ama il prossimo tuo come te stesso. Questo è l’insegnamento più grande, che ci ha lasciato in dote Tiziana. E noi, che ancora viviamo per quel grande sogno vogliamo realizzarlo: amando. La Fondazione vive grazie al suo capitale umano. Inestimabile il lavoro dei volontari, dei soci, dei singoli sostenitori e amici. Grazie! Il cerchio della vita è davvero un grande cerchio, che non ha mai smesso di essere famiglia in questi anni. Per questo dove c’è il cerchio della vita c’è casa. Buona lettura e buona vita a tutti noi.
“Tiziana e oltre”
Tiziana e oltre
CHI VUOLE AMARE DEVE PRIMA IMPARARE A RINUNCIARE di Silvia NARDELLI, Sara BLASI e Isabella VINCENTI
Scrivere di Tiz sicuramente non è facile per diverse ragioni. Perché non è facile riuscire a trovare le parole giuste per descrivere una mancanza che dopo 10 anni è viva e fa male come il primo giorno, perché non è facile esternare i propri sentimenti, perché qualsiasi parola non sarà mai all’altezza della nostra amica e di quello che riusciva a suscitare con quello che scriveva. Ma in questo anniversario importante non potevamo tirarci indietro, non potevamo deluderla! Che dire di Tiz, che per anni è stata la forza e la vitalità del nostro gruppo, ci ha insegnato il senso vero della vita, il credere fermamente in valori come l’amicizia, l’amore; ci ha insegnato il perdono, ha saputo calmare gli “spiriti bollenti” dell’adolescenza trovando sempre il modo, con uno scherzo o una battuta, di strappare una risata e di ritrovare l’intesa nel gruppo. Per noi è stata una sorella, ci ha regalato gli ultimi anni della sua vita passando con noi gran parte delle sue giornate a scuola, in chiesa, al bar. Quanti ricordi! E anche quando, purtroppo, le sue forze venivano meno, non perdeva occasione di organizzare gruppi di studio, aperitivi, pranzi e cene da lei per vivere ancora tutti i momenti insieme. Grazie alla gioia di vivere che ogni giorno ci mostrava
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in fondo non era cambiato nulla, che i nostri incontri, le nostre chiacchiere, la nostra amicizia poteva continuare anche “a distanza”.
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ha fatto sì che nessuna di noi si ponesse domande sulla sua malattia, ci ha fatto vivere nella certezza che tutto si sarebbe risolto, che anche lei come noi si sarebbe iscritta all’università, che avremmo ancora vissuto nuove avventure insieme. È stata l’illusione più bella che potesse regalarci prima di andare via. Il momento del distacco è stato difficile, sembrava insuperabile, ma giorno dopo giorno la sua assenza è diventata “presenza” in tutto ciò che la vita ci chiamava a fare: l’inizio dell’università, ogni singolo esame, la laurea, i colloqui di lavoro, il concorso di specializzazione, l’esame di avvocato. Lei c’era sempre! È stata questa sua continua vicinanza a farci andare avanti, a convincerci che
Ricordo ancora il primo incontro tra tutti noi, quando con la sua famiglia si mettevano insieme le prime idee per dar vita alla fondazione. Non ci abbiamo pensato molto, perché quello che ci ha insegnato “era un tesoro troppo grande per tenerlo nascosto” e perché stare tutti insieme intorno al suo ricordo, forse rendeva meno dolorosa la sua assenza. Eravamo lì, in cerchio, famiglia e amici più cari, complici e desiderosi di partire per questa nuova esperienza. Volevamo
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creare qualcosa di speciale, anzi, dovevamo regalarlo a te Tiz! Non sapevamo di preciso cosa avremmo creato, ma sapevamo che i nostri sogni potevamo realizzarli. E così siamo partiti. Con passione, per far conoscere a tutti la sua storia e rendere migliore, nel nostro piccolo, la storia del nostro prossimo. “Il cerchio della vita” di Ivana Spagna è una canzone straordinaria sulle origini dell’uomo e sul senso della vita. Abbiamo scelto questo nome da dare alla fondazione perché è la canzone che la rappresenta. Oggi la fondazione è una delle soddi-
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sfazioni più grandi della nostra vita. Siamo riusciti a dare supporto psicologico ed economico a chi soffre e a rendere meno dolorosa l’esperienza della malattia.
........................................... Bisogna essere incoscienti per amare così tanto? C’è bisogno di perdere un’amica per comprendere che dare è meglio che ricevere? La fondazione è la risposta a queste domande che tuonavano e ci martellavano il cervello i giorni dopo il distacco. La fondazione ci consente di regalare il Suo sorriso, nella consapevolezza di
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poter dare quello che di meglio abbiamo. La fondazione può essere il collegamento tra Cielo e Terra, la strada da percorrere per interrogarsi e per tirar fuori le soluzioni giuste, l’esperimento ed il tentativo concreto per far rivivere le passioni di Tiziana. Sì, perché Tiziana è l’amica delle passioni, del talento, la ragazza dai mille sogni nel cassetto, poliedrica, eclettica, culturalmente ed artisticamente vivace. L’abbiamo vista esibirsi infinite volte, calcando i palchi dei teatri più disparati con gli amici del laboratorio teatrale del liceo classico “A. Calamo”, ed abbiamo assistito alle migliori improvvisazioni teatrali durante le feste di compleanno di Noi, giovani diciottenni che aspiravamo alla maturità e non sapevamo che la Maturità ce l’avevamo affianco. Ce l’avrebbe insegnata la maturità, Tiziana, con l’esempio, con la sua forza, passando per il calvario della malattia. La nostra amica che ha guardato (theàomai) ed, istantaneamente, ha messo in scena lo spettacolo più sensazionale, il teatro (thèatron) della Vita. Saremo illuse, saremo incoscienti, saremo piccole e finite ma, dieci anni dopo, possiamo affermare che abbiamo carpito una frazione di quel famoso Senso della vita di cui tanto si parla, grazie a Tiziana. Abbiamo compreso che è un’illusione competere col tempo. L’amore oltrepassa le distanze e si consolida ed evolve con il distacco; l’amore che abbiamo provato per Tiziana è unico ed è una luce che non può spegnersi.
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Festeggia con
Noi
per info: Fondazione Tiziana Semerano "Il cerchio della vita" - ONLUS tel. 0831 335970 www.ilcerchiodellavita.org fondazionetiziana@hotmail.it
di Nando VINCENTI
Dieci anni: il valore di una guida costante. Se qualcuno non mi avesse ricordato che Tiziana ha lasciato la vita terrena dieci anni fa, devo ammettere che non ci avrei fatto caso. In tutti questi giorni in cui la sua anima rifulge nel cielo lei è stata sempre con me; ho in casa in bella mostra una foto in cui, io e lei, abbracciati e sorridenti, condividiamo un momento di felicità. Ogni mattina, quando esco di casa la guardo, la saluto e invoco la sua ispirazione per affrontare al meglio le problematiche che la mia professione impone; la sera, al rientro, la ringrazio per la forza che mi ha dato. I progressi tecnici, scientifici e tecnologici che hanno caratterizzato questo decennio così velocemente trascorso ci hanno consentito di migliorare l'offerta di salute, di migliorare le percentuali di guarigione per i tanti ammalati oncologici che purtroppo continuano ad affollare le corsie del nostro reparto. Una chirurgia sempre meno invasiva, sempre meno aggressiva e sempre più mirata, conservativa e attenta al recupero di tutte le funzioni: è questa la missione che quotidianamente cerchiamo di perseguire.
Tiziana e oltre
LA MIA COMPLICE DI VITA Al conseguimento di questi obiettivi contribuisce in maniera a mio avviso decisiva, preponderante, fondamentale il rapporto MEDICO-PAZIENTE. Quanto più complessa e drammatica è la patologia con cui il paziente deve cimentarsi, tanto più importante è la condivisione dei percorsi di cura che noi gli proponiamo. Ogni persona ha un modo diverso di affrontare gli eventi: entrare in questa sfera e proporsi nella maniera più efficace ed accettabile è una formidabile iniezione di fiducia che garantirà al paziente una forza supplementare per vincere la sua battaglia. Anche in questo Tiziana ha tracciato un solco decisivo nel corso della mia attività: lei non è stata soltanto una mia PAZIENTE, è diventata subito una mia COMPLICE! Grazie a questa univocità di intenti è riuscita a superare momenti terribili nei quali la sua incredibile forza di volontà ha potenziato e reso più efficaci i nostri tentativi di strapparla ad un destino crudele. Abbiamo combattuto INSIEME a lei ed alla sua fantastica famiglia una guerra contro un male assurdo, illogico, spietato. Abbiamo perso perché il mostro si è rivelato invincibile, ma dalle sconfitte
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si impara tanto, ed io mi considero fortunato perché l'angelo con cui e per cui ho lottato è diventato la mia musa ispiratrice, nella professione e nella vita: SE PUOI SOGNARLO PUOI FARLO! Oggi la professione medica diventa sempre più difficile per una serie di motivi, solo in parte legati alla complessità delle problematiche intrinseche alle patologie; vi sono purtroppo una serie di componenti che scatenano l'irrazionalità dei pazienti e dei loro congiunti: pretesa della perfezione, del risultato certo, insofferenza e mancata accettazione delle inevitabili complicanze, caccia all'errore ad ogni costo con assurde richieste di risarcimento affidate ad avvoltoi che rincorrono un profitto perso-
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nale (il 99% delle cause intentate contro la classe medica si conclude con un non luogo a procedere!). Queste PRESSIONI inducono in molti professionisti un atteggiamento difensivo, a volte nichilistico, a seguito del quale si instaura la tendenza a rifiutare la presa in carico dei casi più complessi. La famiglia Semerano, con la sua forza e con la sua grande dignità mi ha insegnato a non voltare le spalle a chi ha bisogno; Tiziana ogni giorno mi guida e mi da forza; lei è sempre in me, con me: spero di continuare a lavorare rimanendo degno dell'affetto, della fiducia, della complicità e dell'insegnamento che mi ha regalato nel suo breve ma intenso cammino di santità.
Tiziana e oltre
GRAZIE A TE di Genny PALMIOTTI
Cara Tiziana, sono passati 10 anni da quando il Signore ti ha voluto con sé, un tempo apparentemente lungo, che invece non è riuscito a scalfire per nulla il ricordo di una ragazza splendida, dolce, determinata, piena di dignità anche nei momenti di dura sofferenza. Il tuo ricordo si traduce immediatamente in presenza, presenza diversa ma costante, giornaliera, ispiratrice di serenità, di forza per chi soffre la tua mancanza. Sentirti vicino è uno stimolo continuo ad abbattere quel muro, alto o basso che sia, cementato dal distacco, dalla indifferenza che tutti noi, a volte anche inconsapevolmente, costruiamo per non occuparci del malessere di chi ci circonda. Questo muro va abbattuto semplicemente ritrovando dei sentimenti che sono in noi: amore per il prossimo, o come meglio diceva Giovanni Paolo II “Non avendo paura di amare il prossimo”. Ed è questo amore da te inspirato, che si è concretizzato nel “Cerchio della vita”, dove ogni giorno si viene avvolti dalla luce di chi, giovani e meno giovani, assistono materialmente e moralmente uomini e donne afflitti dal cancro, ma non più soli, a vincere questa malattia.
Foto di Marta Tomaselli
Tiziana, quando si parla di te, nessuno più si rattrista, ma in tutti noi, primi fra tutti i tuoi genitori, vien fuori un sorriso e una dolcezza infinita sui nostri volti. Dopo 10 anni, abbiamo capito perché il Signore ha voluto con se il suo adorato angelo. Un amore così grande non potevi darcelo su questa terra, ma dovevi infonderlo da una dimensione diversa, ampia, divina, per arrivare a molti. Grazie per averci fatto guardare nei nostri cuori, per averli resi più liberi dalla opulenza e dalla indifferenza. Abbiamo bisogno del tuo aiuto, Tiziana, per dare un senso alla nostra vita, per sentire attraverso te e le nostre opere, il Signore più vicino. Grazie per vivere ogni giorno con noi.
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ECCO IL NOSTRO
NUOVO SITO
www.ilcerchiodellavita.org by
di Maria Chiara GIANFREDA
Il tempo si diverte a correre e senza ren-
a non sciogliere anche i cuori più duri.
dercene conto passano i giorni, i mesi e
Era molto più di un’educatrice, di una
gli anni. Ma nonostante questo, ognuno
catechista per noi; lei era una vera e
di noi custodisce dentro di sé i ricordi
propria maestra di vita. Non si limita-
lontani di una bella giornata, di un ab-
va mai ad insegnare a conoscere e ad
braccio speciale, di un incontro inaspet-
amare Gesù. Lei teneva che i suoi bam-
tato, di un traguardo raggiunto, ma più
bini fossero pronti ad affrontare il mon-
di tutto, tiene stretto il ricordo di una
do, fossero sempre rispettosi degli altri,
persona importante.
voleva che imparassero ad affrontare le
Quando l’ho conosciuta, nonostante
difficoltà affidando i propri sentimenti e
la mia tenera età di otto anni, non c’è
pensieri al loro più grande amico Gesù,
voluto molto per innamorarmene. Si sa,
e fossero disposti a tutto pur di non ri-
a quell’età si è piccoli per capire tante
nunciare mai a realizzare i propri sogni.
cose, però c’era qualcosa di così bello in
E tra tanti, io era la sua bambina. Il suo
lei che non si poteva non notare.
carattere era così forte che per tutti noi
Tiziana era una ragazza altruista, dolce,
era un modello da seguire. A fine anno,
determinata, sincera, mai senza il sor-
come d’abitudine, ci faceva un piccolo
riso stampato sul viso. Nonostante la
regalo con una lettera, perché a lei pia-
malattia con cui ha convissuto per lun-
ceva farci sentire speciali.
go tempo, non ha mai messo da parte
Nessuno di noi si immaginava che pro-
la voglia di vivere, di scoprire, non ha
prio quella sarebbe stata l’ultima volta
mai smesso di guardare il mondo con gli
che l’avremmo vista e abbracciata; ci
occhi di una bambina e di essere forte
salutò con un bacio in fronte e con il so-
come una donna, non ha mai rinunciato
lito augurio di vederci a settembre. Fu
a vivere un giorno senza sorriso. E lei
quello il mese dei grandi cambiamenti
con quel sorriso così dolce non riusciva
e nessuno era pronto. In quella lette-
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Tiziana e oltre
TIZIANA: LA FORZA DI UN SORRISO
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Tiziana e oltre
ra aveva parlato di ognuno di noi e di
vevano resa una ragazza speciale, una
come era stata felice di averci incontrato
donna con la testa sulle spalle. Era im-
e di come l’avevamo resa orgogliosa di
possibile non volerle bene.
noi; infine ci pregò di non dimenticarla
Purtroppo spesso è la vita che decide
mai. Così, a distanza di anni, io mi tro-
per noi, togliendoci l’opportunità di vi-
vo a parlare di lei, perché nonostante io
vere una persona per un tempo illimita-
abbia la costante paura di non ricordare
to. Il nostro compito è quello di accetta-
più la fisionomia del suo viso, è impossi-
re la realtà ed essere consapevoli che il
bile cancellare l’impronta che ha lascia-
ricordo di Tiziana vive intensamente in
to nel mio cuore.
ognuno di noi, anche in chi non l’ha mai
Chi ha avuto l’onore di conoscerla sa
conosciuta.
bene che era difficile metterle i piedi
Sono certa che ora che è un angelo ha
in testa; sa bene che,se qualcosa non
conquistato tutti lassù con la dolcezza
andava, lei non ci pensava due volte a
del suo sorriso e si fa tremendamente
mettere i fatti in tavola; sa bene che i
sentire, perché un carattere come il suo
valori trasmessi dalla sua famiglia l’a-
non può passare inosservato.
Foto di Marta Tomaselli
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di Don Gianni MATTIA - Pres. “Cuore e mani aperte verso chi soffre”- ONLUS Lecce
Tiziana e oltre
IN CAMMINO Quando otto anni fa con l’Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” avemmo modo di incrociare il nostro percorso con quello della Fondazione “Tiziana Semeraro” appurammo, sin da subito, che si trattava di una risorsa dalle mille potenzialità per tutti coloro che vi entravano in relazione. Lo spirito con il quale si intraprendevano le tante iniziative era improntato all’Amore puro e incondizionato nei confronti dell’Altro e, in particolare, del meno fortunato. Da allora, il legame creatosi è andato
che pazienti piccoli e grandi sottoposti a
sempre più rafforzandosi e negli amici
trattamenti radioterapici o day hospital
della Fondazione abbiamo trovato ogni
oncologico. Ecco dalla stanza intitola-
volta un porto sicuro nel quale rifugiarci
ta a Tiziana, sono passati tanti giovani
quando le difficoltà non mancavano.
come lo è rimasta per sempre lei.
In particolare, grazie anche al loro so-
Buona parte di questi ragazzi e ragazze
stegno è stato possibile per noi costru-
hanno affrontato con dignità un percor-
ire una Casa di Accoglienza all’interno
so di salute in salita e alla fine hanno
del perimetro del Presidio Ospedaliero
visto risplendere la luce della guarigio-
“Vito Fazzi” di Lecce. La finalità della
ne, hanno potuto riprendere in mano la
Casa è quella di accogliere i parenti di
loro vita, ripartire da dove si era inter-
degenti ricoverati presso il nosocomio
rotta e renderla ancora più speciale con
che risiedono in luoghi lontani, ma an-
consapevolezza e forza maggiori.
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Tiziana e oltre
In tutto questo Tiziana ci ha certamente
anni non è solo doveroso, ma altresì
messo del suo.
sentito e l’auspicio non può essere che...
Tra la Fondazione e noi si è creata una
ad majora semper.
rete di solidarietà forte e resistente, i cui nodi sono rappresentanti dalla gratuità del donarsi agli altri e i fili da un legame forte fatto di apprezzamento reciproco e attenzione verso il prossimo. Un ringraziamento per tutto quello che la Fondazione ha realizzato in questi
UNA CASA DI ACCOGLIENZA PER TUTTI Nutriamo la speranza di trovare sempre al nostro fianco collaboratori sensibili, come la Fondazione Tiziana Semerano, pronti a rendersi, fra le mani di Dio, piccoli grandi strumenti della Sua carità Don Gianni Mattia, novembre 2009
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della dott.ssa Adele TANZARELLA - Medico di base
Essere medico di famiglia, come viene riconosciuto il ruolo professionale del medico di base di medicina generale, significa riconoscere a questa figura la capacità di stabilire un rapporto umano con i propri pazienti che va oltre l’attività strettamente sanitaria. Non è un caso parlare anche di medico di fiducia, un sentimento questo che viene nutrito quando si confida nella capacità di chi con competenza, ma soprattutto con responsabilità, può aiutare ad affrontare e a risolvere problemi delicati. Grazie a questa empatia indispensabile nel rapporto medico paziente, mentre il malato non è solo un nome con la sua patologia, ma una persona con la sua sofferenza fisica e psicologica, che ha bisogno di comprensione,di sicurezza, di attenzione, il medico non è solo colui che possiede conoscenze scientifiche e soluzioni di cura, ma una persona che condivide con la vicinanza, l’ascolto, la partecipazione, sentimenti universali come il dolore che accomuna tutti gli uomini. Sono queste le riflessioni che mi hanno fatto riportare alla memoria la storia umana di Tiziana, della quale ho avuto il privilegio di essere suo medico di fiducia. Ed ecco che mentre il treno dei
Tiziana e oltre
PAGINE DI VITA ricordi inizia a muoversi lungo i binari del mio passato professionale, ormai trentennale, la figura di questa ragazza riaffiora viva in me, non avendomi mai veramente abbandonata. A soli quattordici anni Tiziana iniziò una battaglia ad armi impari contro il nemico della sua malattia, che in lei trovò la più forte avversaria che mai poteva incontrare. Le pagine che avrebbero dovuto raccogliere le speranze e le gioie di un’adolescenza che fioriva cominciarono così a riempirsi delle sofferenze affrontate sempre con coraggio.
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Mai Tiziana ha permesso che il duro quotidiano cancellasse le sue aspirazioni. La forza, la tenacia sono rimaste vive fino alla fine, convinta che il cuore non può morire prima che smetta di battere. “Se puoi sognarlo, puoi farlo” era questo il motto che ha ispirato tutto il suo percorso di vita, ma è soprattutto questo il messaggio che ha lasciato a quanti l’hanno conosciuta e sul quale si basa l’operato della Fondazione, nata dopo di lei e che di lei porta il nome. Un’istituzione della quale, personalmente, ho
cominciato a sentirmi parte integrante, quando ho compreso che questo “Cerchio della vita” consente a chi vi fa parte di tenersi per mano, vivendo il dolore degli altri e con gli altri. Ed è proprio dalla cattedra della sofferenza di persone che, come Tiziana, hanno vissuto la malattia con dignità, che nascono gli insegnamenti dei quali un medico di famiglia dovrebbe essere fedele custode, per dare il vero significato al lavoro che, quotidianamente, con non poche difficoltà, è chiamato a svolgere.
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Tiziana e oltre
È UNA GIOSTRA CHE VA di Alex FIORELLA e Isabella AYROLDI
Riproponiamo un pezzo di qualche anno fa apparso sulla stampa e scritto dai professori del Liceo Classico “A. Calamo” Alex Fiorella e Isabella Ayroldi. “Chi può essere tanto ottuso da non scrivere di te se la tua stessa presenza dà luce all’inventiva?”.
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Le parole di Shakespeare più che essere dedicate a Tiziana esprimono quella che è la sua essenza e le motivazioni che hanno spinto il gruppo teatrale a dedicarle questo spettacolo. Non è stata una scelta obbligata, ma un pensiero sincero e affettuoso da chi ha condiviso con lei i tempi e gli spazi della quotidianità scolastica.
Tiziana e oltre Tiziana davvero è stata per noi una Musa ispiratrice, non solo come studentessa, ma anche come giovane, nonostante le fatiche e le difficoltà che l’hanno accompagnata negli anni del liceo. Tutti ricordiamo con quanta passione Tiziana si dedicasse al teatro. Ogni personaggio da lei interpretato si arricchiva della sua carica di vitalità, creando una tensione emotiva che dal palcoscenico raggiungeva la platea, incantando gli spettatori. D’altronde Tiziana trasmetteva sentimento in tutto quello che faceva. Era allegra, dolce, simpatica, solare sempre pronta a donarsi agli altri. Voleva assa-
porare fino in fondo ogni frammento della sua breve esistenza. I suoi 19 anni sono stati intensi, vissuti davvero, Tiziana si lasciava travolgere da questa “giostra che va”, come dice la canzone di Ivana Spagna che lei tanto amava. Le mura del liceo risuoneranno per sempre della sua risata allegra e spensierata e chiunque l’abbia conosciuta la ricorderà sempre per la grande dignità con la quale ha affrontato la sofferenza, senza mai chiedere sconti, ma anzi dispensando con generosità aiuto e pensieri affettuosi a chiunque la circondasse. Per questo, Tiziana, sarai sempre la nostra Musa ispiratrice.
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DOVE E QUANDO
Sarà possibile incontrare la dottoressa Marj Caforio ad Ostuni il giovedì dalle ore 11:00 alle ore 14:00 e dalle 15:30 alle 19:30, presso la sede della Fondazione in via Don Luigi Sturzo, 10; a Francavilla Fontana il venerdì dalle ore 16:00 alle 19:00 in via C.so Umberto I, 59. Per accedere al servizio sarà sufficiente telefonare al numero di cellulare e prenotare un appuntamento. La dottoressa sarà comunque disponibile a rispondere ai quesiti degli utenti anche per telefono, sempre nel giorno e nelle ore indicate.
(Alessandra Legrottaglie - Assistente)
(Dott.ssa Marj Caforio)
Tiziana e oltre
GRANDI ORME di Marj CAFORIO
L’invito a scrivere un articolo per il numero speciale del giornalino della Fondazione mi ha creato non poche difficoltà, in quanto, a differenza di tutte le altre persone invitate a farlo, io Tiziana non l’ho mai conosciuta di persona. … Eppure collaboro con la Fondazione dal 2009, condividendo con i suoi membri precisi valori e principi. Quando sono entrata in Fondazione il primo giorno ero stupita dal fatto che
Internet
una stanza così piccola potesse contenere così tanta aria, luce …e sorrisi.
Io avevo già offerto il mio servizio in
Fin da subito la Fondazionemi ha tra-
molte associazioni del nord Italia. Ma lo
smesso valori come speranza, ospitalità
spirito d’azione e la generosità così pu-
e la certezza che, per chiunque entras-
lita e vera di quella piccola Fondazione
se, ad una richiesta d’aiuto sarebbe cor-
di Ostuni non li avevo ancora incontrati.
risposto sicuramente un “ SI’ ”.
Un giorno, il 30 settembre del 2009,
Era sorprendente vedere come da un
mentre operavo nello sportello di ascol-
evento così doloroso fosse nata, in po-
to, si affaccia un vecchietto con un maz-
chissimo tempo, una nuova realtà tanto
zo di fiori. Lo depone silenziosamente
aperta alla vita e alla fiducia in un futu-
vicino alla madonnina della Fondazio-
ro migliore. Una organizzazione nata in
ne, prega per un momento e mi rivol-
così poco tempo ma che aveva già rag-
ge un saluto. Poi mi racconta di quanto
giunto traguardi importanti. I suoi soci,
Tiziana sia stata vicina a sua moglie in
come api operose, erano pronti più che
ospedale, pur essendo anche lei già una
a gestire o consigliare … FARE.
paziente. Era il quarto anno che quel
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Tiziana e oltre
vecchietto partiva da Lecce per venire
ne così propositiva e produttiva.
a “trovare Tiziana”.
È quello spirito che anima la Fondazione
Ho avuto modo nella mia vita di cono-
e coloro che vi operano. È quello spirito
scere uomini e donne con grandi titoli,
che io ho potuto conoscere. Lo spirito
ruoli importanti e lunghe carriere che
di una Fondazione che si racconta in ciò
non hanno saputo costruire nulla, che
che fa …proprio come è ricordata Tizia-
attorno e dietro di loro hanno lasciato
na da chi ha ricevuto da lei una parola
il vuoto.
di conforto, un abbraccio, un sostegno.
Le tracce lasciate da Tiziana, invece,
Un giorno, mentre intervistava Gandhi,
seppure così giovane e semplicemente
una giornalista chiese: “Potrebbe espri-
una studentessa, rivelano una grandez-
mere in poche parole il messaggio che
za di spirito il cui esempio ha consentito
trasmette nei suoi discorsi?”. Gandhi ri-
che nascesse e crescesse una Fondazio-
spose: “Sono io il mio messaggio”.
Internet
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IL CERCHIO DELLA VITA n. 2/2015
segnalibro
AVRÒ CURA DI TE di Adele TANZARELLA
Titolo: AVRÒ CURA DI TE Autore: MASSIMO GRAMELLINI e CHIARA GAMBERALE Casa editrice: LONGANESI Pagine: 192 Prezzo: 16,00 €
Dopo il viaggio apostolico a Sarajevo
coscienze, spinte sempre più alla ricerca
nel giugno scorso, Papa Francesco è
di testimoni capaci di dare conforto ai
tornato sull’argomento delle apparizio-
conflitti interiori dell’uomo.
ni, ribadendo che alla fede non servono
Il desiderio di trovare lungo il proprio
veggenti. Per la testimonianza cristiana
percorso di vita creature che donano
può, infatti, considerarsi un rischio la
speranza e amore in un mondo difficile
curiosità che muove il fedele a cercare
e a volte crudele è una condizione co-
conferme alla propria identità religiosa
mune alle nostre generazioni.
attraverso messaggi che permettono al
Chi, infatti, non vorrebbe incontrare
sovrannaturale di fare irruzione nella
una specie di angelo custode che, pur
sua vita con logiche non misurabili da
non potendo impedirci di inciampare,
parametri scientifici.
può però medicare il nostro piede feri-
Eppure, nonostante il monito del-
to, prendendoci in braccio fino a quan-
la Chiesa, assistiamo oggi a crescenti
do non si è in grado di camminare con
fenomeni di spiritualità di massa a di-
le proprie gambe?
mostrazione di una crisi profonda delle
“Avrò cura di te” sono queste le pa-
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segnalibro
role che vorremmo ascoltare in tanti
Una creatura capace di prendersi cura
momenti difficili della nostra vita, ed è
delle nostre paure, che aiuta ad attra-
questo il titolo del romanzo scritto da
versare quel dolore che è dentro cia-
Massimo Gramellini e Chiara Gambera-
scuno di noi, ad osservare le persone
le, pubblicato da Longanesi editore nel
e le cose senza giudicarle, affrontando
novembre scorso.
la vita invece di cercare scampo in un
In esso si scopre uno scambio intenso,
altrove ingannevole.
talora divertente, talora commovente,
Accettare con gratitudine queste pre-
di sentimenti che, se anche a volte len-
senze surreali può perfino aiutare a sen-
ti e talora in apparenza noiosi, proprio
tirsi meno soli nel percorrere quei tratti
perché esposti al vento della vita, sono
di strada che le difficoltà della vita ren-
capaci di durare nel tempo. “Benedetto
dono irti e lungo i quali la compagnia
Non posso impedirti di inciampare. Però posso medicare il tuo piede ferito. E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe. Avrò cura di te.
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il giorno, infatti, in cui gli uomini prove-
di presenze concrete e materialmente a
ranno il desiderio di esplorarli, è scritto
noi vicine si rivela, a volte, solo fittizia e
nel libro, vorrà dire che avranno smesso
non certo appagante.
di averne paura”.
E così grazie alla guida della voce che
Ma le riflessioni che la lettura offre sono
proviene dall’interiorità più che dall’al-
molteplici. Il compagno di viaggio che
dilà si può imparare ad ascoltare le
la protagonista, donna del nostro tem-
emozioni del proprio cuore e si possono
po, combattuta da contraddizioni ed
scoprire le energie che spesso non co-
inquietudini personali, ha la fortuna di
nosciamo di possedere, perché nasco-
incontrare è quell’angelo terreno con la
ste dentro di noi, ma che sono le sole a
“a” minuscola che tutti vorremmo avere
permetterci di avere veramente cura e
a fianco.
rispetto di noi stessi.
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