Egitto

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EGITTO


L’Egitto è una regione dell’Africa Settentrionale, il cosiddetto “Dono del Nilo”. Nell’antichità come oggi, le acque del Nilo spesso straripano, depositando sulle coste il limo, un fango sabbioso altamente fertilizzante. E’ sulla fertilità della terra nilotica, bagnata dal Nilo, che nasce la storia dell’Antico Egitto. Un impero potentissimo, durato circa quattro millenni, e ceduto solo all’avvento dei Romani. L’Antico Egitto è un’era di splendore, dalle tombe dei faraoni, alle arti, alle scienze, perfino alle tante leggende che scorrono tra le acque del Nilo.


EGITTO LA STORIA

Il periodo di dominio della civiltà egizia ha avuto una storia plurimillenaria, pertanto lo si divide in quattro regni: - Periodo Arcaico (dalla I alla III dinastia), 3800-3200 a.C.; - Antico Regno (dalla IV alla X dinastia), 3200-2400 a.C.; - Medio Regno (dalla XI alla XVII dinastia), 2160-1660 a.C.; - Nuovo Regno (dalla XVIII alla XXXIII dinastia), 1580-1085 a.C.;

Nella fase predinastica, periodo antecedente all’antico Regno, ci si stanzia principalmente lungo il Nilo, dove sorgono le prime città: Si parla di villaggi basati su una semplice agricoltura e su un allevamento prettamente bovino e ovino, ma ben presto lo sfruttamento del Nilo per la creazione di opere idrauliche porta allo sviluppo demografico, civile e sociale. Con l’aumento della popolazione si parla poi di nascita della scrittura come metodo di comunicazione scritta.

la pietra di Palermo.

Il passaggio dalla fase predinastica all’inizio del primo dei tre regni è marcato principalmente dall’unificazione delle cosiddette “due corone”: La corona del basso Egitto (corrispondente al nord della regione), rossa, e la corona dell’alto Egitto (corrispondente al sud dell’Egitto), dal colore bianco. L’unificazione avviene per opera di uno dei primi faraoni, Menes, nel 3100 a.C. Per ricostruire la successione dei primi regni, un documento importante è la pietra di Palermo, un documento risalente proprio al 3100 a.C., in diorite nera.


EGITTO LA STORIA L’Antico Regno

Nella III dinastia il faraone Zoser (Djoser) sposta la capitale da Thinis a Menfi, in una posizione strategica tra Basso e Alto Egitto, dando origine all’Antico Regno. In questo periodo inizia una campagna militare nelle regioni confinanti, e si parla di un eccezionale sviluppo in tutti i campi, come quello dell’architettura, del quale un brillante esempio è il Complesso di Giza. Tuttavia, ben presto, i nomarchi si ribellano al potere dei faraoni, con ripercussioni sugli ambiti sociali-economici. Il periodo delle rivolte dei nomarchi è il primo periodo intermedio.

Il Medio Regno

Nel Medio Regno la capitale viene ulteriormente spostata a Tebe (odierna Luxor). Con il faraone Sesostri III si conquista la Nubia e si assoggettano Palestina e Siria, con Amenemeth III si portano a termine lavori di bonifica. Nel 1660 a.C. circa l’invasione degli Hyksos segna il secondo periodo intermedio. Gli Hyksos si amalgamarono con gli Egizi, assumendo il loro patrimonio culturale e introducendo il cavallo e il carro da guerra. Gli Hyksos, “signori di paesi stranieri”, vengono poi cacciati da Amosi, il fondatore della XVIII dinastia.

raffigurazione degli Hyksos a cavallo. il faraone Zoser.


EGITTO LA STORIA

Il Nuovo Regno: un periodo particolarmente brillante

Con la diciottesima dinastia si parla di Nuovo Regno: quest’ultimo è il più brillante della storia dell’Antico Egitto. Infatti, si ampliano i confini e si riconquistano i territori perduti: con Thutmosi III si arriva fino alle rive dell’Eufrate.

Divinità, caste e riforme

I faraoni della XVIII dinastia, Amenofi IV in particolare, impongono la centralità del dio Amon, dio protettore della casta sacerdotale tebana. Quest’ultima, però, acquisisce un enorme potere, così grande da sfigurare il faraone. Proprio per questo, lo stesso Amenofi, con una riforma, introduce la centralità del dio Aton, spostando la capitale nella nuova città di Akhenaton, cambiando addirittura il suo nome (da Amenofi ad Ekhnaton, “colui che è caro ad Aton”), e quello di sua moglie Nefertiti (che diventa Nefer-Neferu-Aton, che significa “il dio Aton splende, perché la bella è arrivata”). Tuttavia, la riforma non è sufficiente a ridurre il potere del dio Amon: sotto la pressione dei sacerdoti Tebani, Tutankhamon riporta la capitale a Tebe e riconosce la centralità del culto di Amon.

il Dio Aton.

il Dio Amon, divinità solare Tebana.


EGITTO LA STORIA La Decadenza

Il periodo di breve splendore delle dinastie di Ramsete e Ramsete II non durò molto a lungo: ben presto, l’espansione Egizia incontrò quella degli Hittiti. Nella Battaglia di Qadesh l’esito fu incerto, e si arrivò a un trattato di pace, nel 1264. Da quel momento, però, inizia la fase di decadenza dell’impero. - Nel 662 a.C. Assurbanipal impone un protettorato sull’Egitto e la capitale viene spostata a Sais, nell’estremo Nord Egizio; - Nel 605 a.C. Nabucodonosor III sconfigge il faraone Necao II, assogettando l’Egitto in orbita babilonese; - Nel 525 a.C. Alessandro Magno, Macedone, conquista l’Egitto; - Dopo Alessandro Magno si insediano prima i Tolomei, poi i Romani (Ottaviano Augusto), nel 30 a.C.

Necao II.

Busto di Ottaviano Augusto.

Alessandro Magno.


EGITTO

GEOGRAFICO

ieri

Al tempo, L’Egitto confinava a Sud con la Nubia, oggetto di numerose campagne militari, a Est con il deserto Libico e a Ovest con il territorio mesopotamico. Essendo sicuri a sud e a est, per via del deserto di Nubia e del deserto Libico, gli Egizi subiscono nell’antichità influenze prettamente mesopotamiche.

Le città più importanti dell’antico Egitto sono: - Menfi, nonché prima capitale , oltre che centro amministrativo e religioso a livello urbanistico; - Akhetaton, che divenne capitale durante il dominio del faraone Akhenaton; - Piramesse Meriamon, divenuta la capitale nel periodo della XIX e della XX dinastia con il faraone Ramesse II; - Tebe, divenuta anch’essa capitale, era la città sacra alla divinità solare Amon-Ra e divisa in 2 parti: quella orientale costituita dai templi di Luxor e di Karnak e quella occidentale costituita dalle necropoli dei faraoni; - Giza, città che possiede un complesso di piramidi risalente alla IV dinastia dei faraoni, è famosa per le sue 3 grandiose piramidi dei sovrani Cheope, Chefren e Micerino.


EGITTO

GEOGRAFICO

oggi

Quelli che erano i confini dell’Antico Egitto oggi portano i nomi di Sudan (Nubia) e Libia, e a Ovest si confina con Palestina e Israele. Le dimensioni del territorio sono rimaste perlopiù invariate: L’Egitto riporta un’estensione totale di 1.004.408 Km², di cui 6000 Km² di acque. I rilievi sono frequenti nella penisola del Sinai.

Il Cairo Ad oggi, la capitale dell’Egitto è Il Cairo, la città più popolata del paese e di tutta l’Africa. Si trova nel nord dell’Egitto, Sulla riva del Nilo, dove si estende per un’area di 3085 km², 68 m circa sopra il livello del mare. Il clima è subtropicale arido, con poche piogge nei mesi freschi e frequenti siccità. Ospita 20 milioni di abitanti. È una fervente meta turistica in quanto ospita splendide opere architettoniche: le necropoli di Giza, Che accolgono i faraoni della quarta dinastia, ma anche fortezze, moschee, parchi botanici e piramidi, come le enormi architetture funerarie di Zoser. Infine, è la sede del museo Egizio più famoso al mondo, prima del Museo Egizio di Torino.

cairo


EGITTO CURIOSITÀ Il museo Egizio del Cairo è nato nel 1902 dalle idee di Giuseppe Garozzo e Francesco Zaffrani. Ospita al suo interno 150.000 oggetti, tra tavolette, maschere, bassorilievi, statue e suppellettili. Esempio della varietà di capolavori presenti al suo interno è la ricca sala di Tutankhamon, dove è collocata anche la famosa maschera funeraria, realizzata non con la tecnica del cartonnage (calco realizzato con strati di lino pressati e rivestiti di gesso), ma scolpita in materiali pregiati quali l’oro, i lapislazzuli e la quarzite.

La maschera funeraria di Tutankhamon.


EGITTO

LA SOCIETÀ faraoni

La struttura della società dell’Egitto si definisce piramidale: Al vertice si trova il faraone, considerato come dio in terra. Sotto il faraone c’è il visir, ovvero il primo ministro che gestisce funzionari del palazzo, e i nomarchi, cioè che governano i distretti. Poi i sacerdoti, che sono alle dipendenze del faraone, e rivestono una notevole importanza, fanno parte dell’aristocrazia.

funzionari

Al livello inferiore ci sono gli scribi che sanno scrivere, come i sacerdoti. Gli scribi si occupano di annotare per iscritto sul foglio di papiro tutto ciò che è importante.

sacerdoti scribi

mercanti e artigiani

Divinità, caste e riforme

Nei gradini più bassi ci sono i militari mercenari, mercanti e artigiani. schiavi

Nella base della piramide troviamo i contadini, che sono uomini liberi ma devono lavorare le terre del faraone, dei sacerdoti oppure dei nobili, ma anche costruire le opere idrauliche e i monumenti.


EGITTO RELIGIONE Alcune di queste divinità sono Anubis (sciacallo, dio della morte), Toht (Ibis, dio inventore della scrittura), e Api (toro, dio che rappresenta il cielo). Una delle divinità più importanti è Horus, rappresentato come un falco e nel concetto di “Dio Sole” sono presenti le figure di Ra, Ptah, Amon e Aton. La possibilità di avere una vita dopo la morte dipende da come si conserva il defunto. Per avere una vita nell’aldilà, si sviluppano alcune tecniche nella mummificazione dei morti preservando i loro corpi. I defunti non vengono soltanto mummificati nelle piramidi, ma anche nelle tombe. Tutti gli uomini capaci di costruire le tombe possono godere la vita nell’aldilà. Spesso nelle tombe vengono inseriti gli oggetti di vita quotidiana, affinchè il defunto possa usarli nell’aldilà. Il Libro dei Defunti contiene delle formule sacre che vengono scritte sulle pareti, come quelle nelle “False Porte”, sul foglio di papiro o sul sarcofago.

La religione egizia è piuttosto complessa e ha anche la funzione politica che il dio e il faraone occupano. Agli egizi non manca neppure la profondità religiosa. Nel popolo invece fanno pratiche magiche. Le divinità prima sono raffigurate come divinità zoomorfe, con aspetto animale e, in seguito, quelle antropomorfe, con l’aspetto umano.

Horus

Anubi

Api


EGITTO CURIOSITÀ la leggenda di osiride

Iside è una delle divinità più importanti della cultura egizia. E’ la dea della magia, della fertilità e della maternità e Osiride, suo marito, è il re dell’oltretomba. Iside è associata alla costellazione della Vergine. Secondo il simbolo geroglifico Iside è anche la dea della regalità. Osiride viene ucciso da suo fratello Seth, che lo rinchiude in un sarcofago e lo getta nel fiume Nilo, facendolo affogare. Iside, con l’aiuto della sorella Nefti, usa dei poteri magici per riportare Osiride in vita. Osiride era stato fatto a pezzi da Seth, ma Iside riesce a trovare tutte le sue parti e a far rinascere suo marito, dal quale avrà un figlio: Horus. Osiride, però, muore, perché la magia non può durare a lungo. Horus, figlio di Osiride e di Iside, cerca di vendicare la morte del padre, combattendo contro Seth.

Ci sono due teorie della conclusione della battaglia: • Secondo alcuni, Seth perde in battaglia, ed è costretto a fuggire dall’Egitto. • Secondo altri, la battaglia finisce in parità e forma l’unificazione tra L’Alto Egitto e il Basso Egitto.


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LA SCRITTURA

La stele di Rosetta.

Gli egizi dalla fine del IV millennio a.c. elaborano un sistema di scrittura. In questo sistema viene compresa la pittografia (raffigurazione di oggetti), a cui si collega l’ideografia (raffigurazione stilizzata di concetti o oggetti astratti). Insieme formano un sistema di segni, i “geroglifici”, a cui poi si associano dei suoni, dando vita alla scrittura fonetica. Andando avanti nel tempo si afferma una grafia semplificata detta “ieratica”, che consiste nella scrittura con la penna sul papiro (usata soprattutto da scribi e sacerdoti). Ancora più semplificata è un terzo tipo di scrittura, chiamata “demotica” ovvero popolare. La scrittura demotica viene principalmente usata nei documenti più comuni, destinati al popolo. Essa viene usata per più di mille anni. È abbastanza difficile da leggere a causa dei molti segni segni simili tra loro. Il sistema utilizzato è simile a quello dei geroglifici. Tuttavia, al contrario dei geroglifici, non si rappresenta l’oggetto ma il suono di quest’ultimo. Per comprendere la lingua egizia e i suoi sistemi di scrittura è fondamentale la tripla iscrizione della stele di Rosetta.


EGITTO CURIOSITÀ

La Stele di Rosetta Nel 1799 nella regione Delta viene trovata una stele in granodiorite nera, alta poco più di un metro. Ad oggi è conservata nel British Museum di Londra. Si tratta di un monumento egizio che ha accelerato la decifrazione della scrittura egizia. Viene scritto in occasione del primo anniversario dell’incoronazione del faraone Tolomeo V nel 196 a.C., probabilmente a scopo elogiativo del faraone. Il testo è ripetuto tre volte in quanto per decreto del faraone tale atto va pubblicato in geroglifico, demotico e in greco. Il testo ha una doppia redazione, una in egizio e una in lingua e alfabeto greco. L’unico che è riuscito ad interpretarlo è il francese Jean François Champollion.


EGITTO

LE ARTI E LA LETTERATURA

La Letteratura

In merito alla letteratura gli egizi producono vari testi di carattere scientifico, morale e politico, oltre che racconti d’avventura, con un tono quasi popolaresco, ma, provano un importante interesse per la poesia, come dimostrano l’Inno ad Aton ed il Poema della battaglia di Qadesh. Inoltre, gli Egizi sono degli abili astronomi e matematici. Di questo ci danno dimostrazione l’utilizzo di calcoli per la regolazione del corso idrico del Nilo e per le costruzioni architettoniche.

Però, le tecniche di costruzione che essi utilizzavano sono per lo più ignote. In molti testi scritti su papiro appare come gli egizi pratichino la medicina, la chirurgia ed abbiano nozioni in ambito alla veterinaria. È vero che, molti di questi testi mescolano ricette mediche con formule magiche. L’inno ad Aton.

Il Poema Horus di Qadesh, per la battaglia contro gli Hyksos.


EGITTO

LE ARTI E LA LETTERATURA

L’Arte

In merito all’arte, invece, tale popolo eccelle nella pittura, nella scultura e nell’arte del bassorilievo, la quale richiede: - la precisione nel disegno; - l’abilità nell’incisione; - la potenza dei colori dipinti; Molti di questi rilievi raffigurano scene di vita quotidiana e mostrano un vivace realismo.

È difficile stabilire una netta differenza tra artisti ed artigiani, poiché, quest’ultimi, decorano i sarcofagi con tale bellezza da considerarli vere e proprie opere d’arte. Un’altra categoria particolare di artisti ed artigiani lavora per conto dei faraoni nello scolpire e decorare le loro tombe. Tale attività era sentita come manifestazione della Maat, ovvero il principio fondamentale della cultura egizia che esprime un concetto sacro di equilibrio universale ed armonia, della quale il faraone è il supremo garante.

la Dea Maat.

tomba egizia decorata.

Horus


EGITTO CURIOSITÀ Anche in Italia, come nella capitale Egizia, esiste un museo dedicato all’arte della civiltà Nilotica. Il Museo Egizio di Torino è il più antico a livello mondiale, interamente dedicato all’arte egizia ed il sesto più visitato in Italia. Fondato nel 1824 da Carlo Felice di Savoia, ospita alcune tra le più importanti forme di arte egizia. Tra piramidi, sarcofagi, statue, sfingi e templi rupestri, il museo conta una varietà di 37000 reperti. La storia della conservazione dell’arte egizia in Italia nasce, quando Carlo Emanuele di Savoia compra una tavoletta di bronzo, la Mensa Isiaica, che suscita particolare attenzione tra gli studiosi da organizzare spedizioni in Egitto alla scoperta di nuovi reperti. Nell’800 collezionare tali scoperte diventa una vera e propria moda. Fu il re Carlo Felice di Savoia, nel 1824, a dare vita al museo, acquistando una collezione di Bernardino Drovetti. In seguito, Ernesto Schiaparelli, gestore del museo porta avanti 15 campagne di scavo, dalle quali trae varie arti, compresi oggetti di uso comune, come : - La coppa della dea Hathor : in essa sono raffigurate due teste femminili, su sfondo turchese, circondate da fiori di loto che simboleggiano una promessa di vita e rinascita ; - L’Ostrakòn con figura di ballerina : gli ostrakòn erano frammenti di cocci di vetro o di calcare sui quali venivano creati degli schizzi da allievi disegnatori. Quest’opera rappresenta una donna , in posizione acrobatica ed è uno dei primi ostrakòn a riportare dei tocchi di colore. - La statua di Ramesse II : egli è uno dei sovrani egizi più longevi, con in mano i simboli del potere, ovvero lo scettro di heka ed il flagello. - Il tempio di Ellesija : dedicato da Thumtose III alle divinità dell’Egitto e della Nubia.


GRAZIE

Moschillo Mario Memoli Mary Garofalo Rossella Guiducci Stefania


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