MotorMedia Style 03

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MAZDA 6

Dal Giappone un’auto da non sottovalutare

PORSCHE CARRERA 4 GTS

Abbiamo provato a Monza la sportiva di Weissach

3

Lotus

Genio e sregolatezza



di Paolo Necchi

ono ppena rientrato dall’edizione

viante. Nei “discorsi da Salone” l’ottimismo

quello che colpì gli italiani che per settima-

2012 del Salone di Ginevra e subito

regna infatti sovrano e si celebrano ogni vol-

ne non andarono a dormire prima delle 5

ho pensato di dare voce ad un fe-

ta successi avuti o di prossima data senza

di mattina per seguire Luna Rossa, pur non

nomeno che, con il passare del tempo, mi

tener presente che la comunicazione me-

essendo spesso neanche capaci di nuotare.

sembra sempre più paradossale. Quando si

diatica globale e i dati di mercato sosten-

Ad ogni modo, perorare la propria causa è

interviene da giornalisti a questi eventi in-

gono pressoché l’opposto. Questo palese

normale, tenere gli spiriti alti pure così come

ternazionali si ha ovviamente occasione di

divergere di opinioni però non è nuovo nel

è necessario, spingere commercialmente e

entrare in contatto con PR, Manager, Am-

nostro paese se è vero che la nostra amata

mediaticamente al 100% i propri prodotti

ministratori Delegati, Direttori della Comu-

Italia sta vivendo sulla pelle dei cittadini una

da vendere, ma mistificare la realtà è altra

Stampa e Management: incomprensione perenne nicazione e chi più ne ha più ne metta. Dopo

terribile crisi finanziaria, economica e socia-

cosa e, personalmente, ritengo che si possa

aver ascoltato, anche in questa occasione,

le frutto anche della pessima e falsa comu-

ottenere tutto quanto appena detto senza

molti dei loro discorsi la cosa che più mi col-

nicazione fatta sinora dei nostri governanti.

fare dichiarazioni “perdi faccia” o che non

pisce è che vengono sciorinati dati e percen-

Da un momento all’altro è infatti apparso,

creino il dubbio che colui che le dice sia più

tuali che evidenziano una loro posizione di

tra i tanti problemi, quello dello spread, in-

o meno in buona fede. Chissà…vedremo il

mercato “dominante” e lontana anni luce da

dicato come un elemento necessario alla

futuro cosa ci riserverà. Quello che è certo

quello che i dati ufficiali di mercato dichiara-

sopravvivenza del nostro paese più del san-

è che anche il 2012 sembra purtroppo un

no. Che in Italia la comunicazione sia spesso

gue che circola nelle vene di un essere uma-

anno che vedrà il settore dell’auto in…par-

sovrautilizzata in modo improprio è un dato

no. Ma scusate…non esisteva anche prima

cheggio e questo sicuramente non fa piace-

di fatto ma che dati oggettivi come quel-

questo spread? Se era così fondamentale

re a nessuno.

li dichiarati da UNRAE o dal Ministero dei

per la nostra esistenza come mai nessun

Trasporti possano essere così palesemente

TG o giornale se ne è occupato negli scorsi

“derisi” dai comunicati stampa o dalle “ar-

anni? Ad oggi, a me, sembra si tratti, al di

ringhe” dei manager della case costruttrici,

là della sua reale importanza, dell’ennesimo

mi sembra sinceramente eccessivo e fuor-

“innamoramento mediatico” comparabile a

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S O M M A R I O

46

62

68

4


AGENDA MAILBOX LIFESTYLE AFTERMARKET

6 12 14 16

SPECIAL SALONE DI GINEVRA 2012

18

ON THE ROAD MAZDA 6 MERCEDES CLASSE B RENAULT WIND GORDINI SUBARU XV CITROEN C-CROSSER

22 30 38 46 54

TOP TEST PORSCHE CARRERA 4 GTS

62

histor y FIAT

500

68

PHOTOSHOOT L A M B O R G H I N I A V E N TA D O R

76

DREAMCAR LOTUS

78

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A G E N D A

Aumentano ancora i carburanti A Marzo i prezzi lievitati del 3,4% secondo l’ISTAT

Non si arresta la corsa del prezzo dei carburanti in Italia. Anche a Marzo, nonostante un sostanziale equilibrio del prezzo del greggio al barile, il costo finale alla pompa dei carburanti è cresciuto di oltre il 3,4% rispetto al mese precedente. Secondo l’ISTAT il prezzo del gasolio segna un rialzo su base mensile

La cintura è per il 64%

Non tutti gli italiani la allacciano in auto Il 64% degli italiani abitualmente allaccia la cintura di sicurezza in auto, un dato che potrebbe sembrare positivo ma non lo è totalmente. Certo, rispetto a quando non vigeva l’obbligo, ora la popolazione degli italiani al

dell’1,9% e cresce su base tendenziale del 22,5% (in rallentamento dal 25,5% del mese precedente). Gli altri carburanti (ossia Gpl e metano) registrano un aumento vicino al 9%, il cui tasso di variazione tendenziale diventa positivo e pari a +7,9% (dal -0,7% di Febbraio). E agli italiani, come sempre, non resta che pagare...

volante che compiono questo semplice gesto fondamentale per la sicurezza è cresciuto molto ma non a sufficienza. Quello del 64% è un dato medio che, più precisamente si suddivide tra il 78% del Nord, il 66% del Centro e solo il 45% del Sud. Un rispetto delle regole ancora molto “territoriale”, come sottolineato dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Mario Ciaccia nell’ambito dell’ultimo Rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza stradale in Italia.

A Pechino “la prima” della i8 Concept Spyder BMW presenterà al salone cinese la versione scoperta della i8 Concept

BMW ha scelto il Salone di Pechino (in programma dal 27 Aprile al 2 Maggio) per presentare al pubblico la versione spyder della i8 Concept, prototipo che si era già visto lo scorso Settembre a Francoforte. Una serie, quella i8, che prefigura le linee della prossima generazione di auto targate BMW che vedremo nei concessionari dal 2014. La i8 Concept Spyder misura 4,48 metri di lunghezza e 1,92 metri di larghezza, ha un passo più corto rispetto alla coupé a quattro posti ed è dotata di un tetto ripiegabile in due parti. La zona posteriore, diversa rispetto alla i8 coupé, propone un’inedita copertura trasparente. Due i motori, uno turbo benzina capace di 223 CV accoppiato ad un’unità elettrica da 131 CV, che portano la potenza totale a 354 CV. Vastissime novità anche sul

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fronte della strumentazione elettronica e degli aiuti alla guida, così come per il sistema satellitare che è in grado di sfruttare le informazioni nella migliore combinazione possibile per i due sistemi di propulsione, salvando ad esempio energia delle batterie per i centri urbani rispetto alle strade extraurbane in modo da gestire al meglio l’autonomia a disposizione anche relativamente al traffico in tempo reale.


Google mostra il futuro dell’auto...che guida da sola La casa di Mountain View prosegue lo studio

Google ci porta sempre più nel futuro. Il colosso californiano dell’informatica, tra gli altri progetti, prosegue con lo sviluppo di un’auto attiva senza conducente. Dopo oltre 330.000 Km di test, gli ingegneri di Mountain View hanno rilasciato un video girato con un conducente particolare: un non vedente. Il filmato mostra come tutte le operazioni di guida siano svolte dal computer di bordo, il quale sfrutta una serie di sensori, di telecamere e di laser per leggere i segnali stradali e per controllare presenza e distanza di eventuali altre vetture. All’utente è lasciato il solo compito di sedersi a bordo e impostare la destinazione, a tutto il resto pensa la Google Car. Una prova che potete vedere collegandovi all’account YouTube di Google (http:// www.youtube.com/user/Google) e che dimostra lo stato di avanzamento del progetto, una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’automobile e degli “spostamenti” in generale soprattutto per chi, come il protagonista del video, è fortemente limitato nella vita di tutti i giorni a causa del proprio handicap fisico.

Si all’omicidio stradale?

Governo favorevole a nuove pene sui reati alla guida Il Governo italiano è sempre più deciso a cambiare le pene inerenti il Codice della Strada, in particolare con l’introduzione del reato di “omicidio stradale”. Lo ha sottolineato il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera sottolineando come si renda opportuna una norma che punisca coloro che provocano un incidente mortale o che investono un pedone guidando con un tasso alcolemico nel sangue superiore all’1,5%, oppure sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Le pene ipotizzate variano da un minimo di otto ad un massimo di sedici anni di carcere.

Aperto il Museo Enzo Ferrari

A Modena una struttura unica dedicata al Drake Ha aperto i battenti lo scorso 10 Marzo il nuovo Museo Casa Enzo Ferrari a Modena. Una superba opera architettonica dell’Architetto Jan Kaplicky abbraccia la struttura moderna con la storica casa del Drake, realizzazione che ospiterà negli anni a venire esposizioni a tema oltre che numerose vetture (Alfa Romeo, Ferrari, Maserati, De Tomaso e Stanguellini) che hanno legato il proprio nome a quello di Enzo Ferrari e alla città in cui lo storico pilota-costruttore ha mosso i primi passi. Un’area di 5.000 m2 sita in via Paolo Ferrari 85, aperta dalle 9.30 alle 18 (fino alle 19 in orario estivo). Costo d’ingresso: 13 €.

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A G E N D A

La Volt conquista la Cina

La Chevrolet elettrica getta le basi in Oriente China Automotive Technology Research Center (CATARC) e Chevrolet hanno stretto un accordo per la fornitura di una flotta di Volt per un periodo di 12 mesi. Un ottimo test nelle caotiche strade cinesi per la vettura elettrica americana, utile a valutare

BMW richiama Serie 5 e Serie 6 Oltre un milione di auto interessate

Grossa tegola per BMW: la casa tedesca sta richiamando oltre un milione di vetture per un presunto problema ai cavi della batteria. Un problema che potrebbe generare malfunzionamenti, problemi di accensione, corto circuiti e principi

la sua efficenza in un range di utilizzo normale e non ideale, prima del debutto sul mercato orientale, oramai divenuto fondamentale per qualsiasi casa automobilistica. Il progetto prevede inoltre l’installazione di colonnine di ricarica a Shanghai e a Pechino per agevolare ed incentivare l’utilizzo di auto elettriche in una nazione, la Cina, che sta diventando una delle più inquinate al mondo.

d’incendio. I modelli interessati sono le Serie 5 e le Serie 6 prodotte tra il 2003 e il 2010. I clienti che hanno acquistato una vettura interessata da questo potenziale problema (va sottolineato che, ad oggi, non si sono registrati incidenti in merito) saranno contattati direttamente dalla casa per fissare un appuntamento nell’officina autorizzata o nella concessionaria più vicina per un intervento gratuito della durata di mezzora.

Tecnologia e ambiente al servizio dell’automobilismo Proseguono gli studi per coniugare le quattro ruote ad un minor impatto ambientale

Per il mondo dell’auto, non ci sono solo le emissioni derivanti dalla combustione che inquinano l’atmosfera ma anche i processi produttivi delle stesse vetture e relativi componenti. Se l’università inglese di Warwick ha realizzato una Formula 3 funzionante in tutto per tutto (foto sotto), costruita completamente in fibre vegetali derivate da patate e carote ed alimentata con estratti di cioccolato, l’Oak Ridge National Laboratory del Tennessee ha recentemente sviluppato un sistema per lavorare le buste di plastica usate trasformandole in fibra di carbonio, materiale perfetto per la costruzione di auto da corsa. Un’idea scaturita dalla mente del ricercatore Amit Naskar che, se applicata concretamente,

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risolverebbe non pochi problemi ai governi, in difficoltà sul fronte del riciclaggio per via dei composti chimici che compongono i sacchetti, incompatibili con quelli delle bottiglie di plastica. Per ottenere il risultato è stato necessario mescolare il polietilene con un composto derivato da amido di mais o canna da zucchero, chiamato polilattato, cpoi trasformato in fasci di fibre da 0,5 a 20 micrometri di spessore.


Marzo nero in Italia per il mercato dell’auto Le vendite e le immatricolazioni sono calate quasi del 27%!

Un dato così negativo non si registrava da 32 anni, il che dovrebbe far riflettere. Stiamo parlando del picco negativo di immatricolazioni e vendite subito dal parco automobilistico italiano nel mese di Marzo, un valore che si attesta quasi al -27% che conferma quanto preannunciato da Marchionne il mese precedente, quando i valori si fermarono a -18%. A risentirne ovviamente maggiormente è la maggiore industria automobilistica italiana, la FIAT. Nello stesso periodo le immatricolazioni di Fiat Group Automobiles (Jeep inclusa) in Italia sono scese del 35,6% a 35.942 unità, contro le 55.807 di 12 mesi fa. A Febbraio le vendite del gruppo torinese avevano subìto una flessione del 20,13%. “Nel peggior marzo degli ultimi 32 anni - spiegano a Torino - abbiamo avuto risultati condizionati dal lungo fermo nazionale dei bisarchisti, che ha ritardato molte consegne di vetture.” Anche i concessionari e i venditori sono sul piede di guerra: “Stiamo vivendo in Italia il momento più tragico da quando è stata inventata l’automobile e nessuno muove un dito. Noi siamo vicini a Monti e al suo Governo tecnico ma chiediamo, dopo il giro di vite sulle tasse (che per il nostro settore vuol dire essere passati dagli incentivi ai disincentivi), di cominciare a parlare di misure di sostegno della domanda e dello sviluppo.” Una situazione insomma tutt’altro che rosea per il futuro.

iOnRoad, l’app per la sicurezza Su iPhone e Android un app particolare

Avete mai pensato di avere uno smartphone che, anziché distrarvi alla guida, sia invece il principale aiuto consentendovi di avere in modo gratuito costosissimi optional che aumentano considerevolmente la vostra sicurezza al volante? Con iOnRoad per Android e iPhone si può conciliare telefonino e sicurezza stradale. StartUp ha creato infatti questa applicazione gratuita (già vincitrice di numerosi premi) che, grazie all’uso combinato di fotocamera, accelerometro e GPS, riesce a individuare oggetti e veicoli nelle immediate vicinanze indicando, inoltre, la propria velocità e lanciando segnali di allarme qualora non stessimo rispettando le distanze di sicurezza da questi ultimi.

Opel Ampera regina del 2012 La tedesca ecologica vince il “Car of the Year”

I giurati del “Car of the Year 2012” vogliono un futuro ecologico. Così, dopo la Nissan Leaf nel 2011, allo Scorso Salone di Ginevra è stata incoronata come Auto dell’Anno 2012 la Opel Ampera. Questa vettura è dotata di una batteria agli ioni di litio da 16 kWh che alimenta l’unità di trazione elettrica da 150 CV. In base allo stile di guida e alle condizioni del fondo, è possibile percorrere da 40 a 80 km in modalità puramente elettrica a emissioni zero. Quando la carica della batteria è minima, interviene automaticamente il motore a benzina collegato a un generatore che ricarica la batteria, garantendo così un’autonomia superiore a 500 km senza bisogno di effettuare soste per il rifornimento.

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A G E N D A

Mac&Nil presenta la scatola nera “Remote Angel” Un dispositivo innovativo tutto italiano dalla parte degli automobilisti

Gli automobilisti interessati ad installare a bordo del proprio veicolo la “scatola nera” per beneficiare delle riduzioni sulle polizze RC auto, non dovranno più temere di essere “spiati” dalle compagnie assicurative, che trattano dati sensibili rivelatori di percorsi e abitudini di guida, senza poterli prima conoscere e gestire autonomamente. Per garantire massima trasparenza e correttezza nell’uso della “scatola nera”, MAC&NIL, azienda pugliese operante nel settore dell’Informatica, dell’Elettronica e delle Telecomunicazioni, ha ideato REMOTE ANGEL VEHICLE, un innovativo dispositivo che consente all’automobilista di localizzare in qualsiasi luogo il proprio mezzo e, solo in caso di incidente, consente alla compagnia assicurativa di verificare la dinamica del sinistro. Grazie alle tecnologie GPS, GSM, GPRS, con l’invio di un semplice sms dal proprio cellulare, questo innovativo dispositivo fornisce informazioni, in tempo reale, sulla localizzazione esatta del veicolo (indirizzo e numero civico), sui percorsi e le eventuali soste effettuate, e sulla velocità di andatura. Inoltre, consente di verificare regolarmente altri parametri tecnici del mezzo (consumo di carburante, pressione gomme, temperatura, ecc.) ed è in grado di allertare via sms conducente o proprietario del mezzo sulle esigenze di manutenzione ordinaria e straordinaria. Infine il dispositivo, che ha le dimensioni di un mouse, è anche un “antifurto satellitare low cost” che, a differenza dei comuni antifurti satellitari, elimina gli onerosi passaggi dalla centrale operativa e comunica direttamente con il proprietario dell’auto. Questo consente di abbattere i costi di gestione del dispositivo che ammontano a soli 11,90 € all’anno (contro una media di 300€ per gli antifurti satellitari tradizionali).

A Maggio nuova edizione di “Modena, Terra di Motori” La kermesse emiliana quest’anno sarà dedicata all’indimenticato Gilles Villeneuve

Da 30 anni un mito inossidabile della Formula 1, una carriera breve ma intensa, un pilota dalla guida tutta rischio e irruenza. è a Gilles Villeneuve che è dedicata la tredicesima edizione di “Modena Terra di Motori”. Dall’8 Maggio al 10 Giugno infatti, la manifestazione celebra il piccolo canadese volante con la mostra “Gilles Villeneuve e il suo tempo”. Ma sono numerose le iniziative nell’ambito di “Modena Terra di Motori” 2012: per il fine settimana del 19 e 20 Maggio sono infatti previsti il passaggio della Mille Miglia e il Memorial Circuito Automobilistico Cittadino, con una gara di regolarità su parte del percorso che fu il circuito storico di Modena. La mostra “Gilles Villeneuve e il suo tempo” si svolgerà dall’8 Maggio al 10 Giugno presso il Foro Boario di Modena. Si tratta di un’esposizione monografica senza precedenti

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che ripercorre una carriera breve ma gloriosa. Il percorso di mostra si snoda attraverso importanti memorabilia: caschi e tute di Gilles e dei piloti che correvano a quel tempo, foto, filmati e cimeli d’epoca provenienti da collezioni private. Verrà esposta anche la Ferrari 312T4 del 1979 con cui Gilles corse epiche gare. Per informazioni più dettagliate riguardo le singole giornate di questa manifestazione il sito ufficiale è www. modenaterradimotori.com


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M A I L B O X

Troppe buche in giro

L’incuria del manto può generare gravi danni

Tagliando a prezzi esorbitanti

è obbligatorio farlo nelle officine autorizzate della casa?

nche quest’anno sono rimasto vittima di una

o comprato una vettura nuova lo scorso Set-

buca, esattamente 12 mesi dopo averci ri-

tembre e all’atto d’acquisto mi è stato detto

messo un cerchio della mia Opel Corsa. Que-

che, per mantenere la garanzia valida, avrei

sta volta mi è andata peggio poiché s’è danneggiato

dovuto effettuare il tagliando ogni 20.000 Km o co-

anche lo sterzo. Ma è mai possibile che ogni inverno

munque entro lo scadere dell’anno di vita dell’auto.

le strade milanesi si riducano ad una gruviera? Dove

Ho effettuato a fine Febbraio il primo tagliando pres-

e come posso chiedere un risarcimento per i danni

so la concessionaria dove acquistai l’auto e per un

materiali subìti? Sono stufo di questa situazione, le

classico cambio olio e filtri mi hanno chiesto oltre 250

strade all’estero sono molto meglio che in Italia.

€ che, informandomi dopo in giro, mi sono risultati un

Davide - Milano

po’ eccessivi. Altresì mi è stato detto che è possibile, grazie ad una recente legge, effettuare questi controlli presso officine riconosciute che applicano prez-

D

avide ha ragione in tutto e per tutto. Le strade italiane

zi inferiori senza che venga invalidata la garanzia. è

nei mesi invernali diventano disseminate di buche più

vero?

o meno profonde che raramente vengono rattoppa-

Ottavia - Castenedolo (BS)

te celermente dai Comuni. Questi crateri sono tanto pericolosi per auto e pedoni quanto più per i motocicli: spesso infatti la cronaca ci riporta di incidenti avvenuti per il manto stradale dissestato, circostanza ancor più frequente e pericolosa in caso di pioggia dove la buca stessa è nascosta e colma di acqua. Davide può, carte alla mano che dimostrano il danno e (ancora meglio) foto del luogo in questione, rivolgersi al Tribunale per cercare di ottenere un risarcimento. Recentemente l’Anas è stata condannata dal Tribunale Civile al pagamento di un 1.000.049 € per risarcire i danni causati a un motociclista, rimasto sulla sedia a rotelle proprio in seguito a un’incidente avvenuto su una strada gestita dall’ente. Però attenzione: la legge in merito non è chiara poiché non tutte le responsabilità possono essere attribuite all’ente preposto a gestire la strada in questione ma anche all’utilizzatore stesso. Se la situazione di pericolo che ha prodotto il

richiedere, al momento del fatto, l’intervento dei Vigili Urbani (o

I

della Polizia o dei Carabinieri), che verbalizzano l’accaduto, e,

pacchetti a fronte di sconti e altro ancora. Il risultato, per l’au-

nel caso di lesioni personali, recarsi al Pronto Soccorso.

tomobilista, è quello comunque (il più delle volte) di ritrovarsi a

danno era realmente imprevedibile, il danneggiato, per ottenere il risarcimento, dovrà provare l’insidiosità ed il nesso di causalità tra la situazione di pericolo ed il danno. A tale scopo è opportuno

l discorso sollevato da Ottavia è abbastanza comune. Spesso infatti i concessionari “marciano” sulla questione tagliandi, suggerendo vivamente al cliente di doversi “ser-

vire” da loro per la manutenzione della nuova auto, proponendo

pagare conti salati per banali tagliandi, il tutto per non perdere la garanzia. Questo però, ormai da 10 anni, non è più obbliga-

12

torio. Pochi sanno infatti che dal 2002 i veicoli in garanzia per la manutenzione ordinaria non sono più obbligati a sottostare all’obbligo di manutenzione ordinaria esclusiva presso la rete di assistenza ufficiale della casa venditrice. Lo stabilì nel Maggio 2002 il Regolamento 1400/2002 CE (detto anche Monti) e lo ha più recentemente riconfermato il Regolamento UE 461/2010. In altre parole i controlli periodici obbligatoriamente previsti dal libretto di garanzia (i cosiddetti tagliandi) possono essere eseguiti anche dai riparatori indipendenti a condizione che vengano utilizzati pezzi di ricambio originali o di qualità equivalente. Il tutto a vantaggio dell’automobilista e del suo portafoglio.

Poneteci le vostre domande a: redazione@motormediastyle.it


Seggiolini per bambini: confusione! Varie “opzioni” di mercato non aiutano a far chiarezza

Tutor, ma come funziona?

Chiarezze sull’autovelox “da media” delle autostrade

iamo una coppia che tra pochi mesi avrà il

opo anni che è in vigore non ho ancora capi-

loro primo figlio. Recentemente abbiamo de-

to come funziona il Tutor. Ho sentito diverse

ciso di dedicarci all’acquisto di un seggiolino

spiegazioni ma mai una coerente con l’altra

per auto ma, già dalle prime ricerche online, ci sia-

e, sinceramente, sono un po’ confuso. Rileva solo la

mo imbattuti in diversi modelli con caratteristiche

velocità media tra due punti o anche nel punto pre-

e funzionalità diverse e non riusciamo a venirne a

ciso dove c’è il controllo? Funziona anche con piog-

capo. Sapete consigliarci qualcosa di specifico o in-

gia e neve? Si possono contestare eventuali multe

dicarci quali sono le prerogative che deve avere un

prese con questo sistema?

seggiolino per auto? Grazie

Giovanni - Sant’Arcangelo di Romagna (RN)

Paolo & Cristina - Cafaggiolo (FI)

E

ffettivamente il mercato per gli accessori per auto è una giungla e, anche per quanto riguarda i seggiolini per auto, ne esistono centinaia di modelli dalle

caratteristiche differenti. Non ci sentiamo di consigliarne uno specifico, anche perchè ce ne sono davvero per ogni esigenza e di ogni prezzo, ma di seguire scrupolosamente quanto prevede la legge che, spesso e volentieri, viene trascurato da genitori poco attenti. Legislativamente infatti, il trasporto dei bambini sui veicoli è regolato dall’Articolo 172 del Codice della Strada, (modificato dal decreto legislativo n.150 del 13 Aprile 2006). I dispositivi di ritenuta

Quest’ultimi sono dei piccoli sedili che, sollevando il bam-

I

bino, permettono di usare le cinture di sicurezza dell’auto

minato checkpoint viene inizialmente fotografato (con data e

che però vanno passate sotto le alette poste ai lati, in sen-

ora) e rilevato grazie a dei sensori magnetici annegati nell’a-

so longitudinale al torace. Altresì, noi consigliamo di non

sfalto che identificano la classe del veicolo. Prima di raggiun-

porre il seggiolino sul sedile anteriore ma sempre su quelli

gere il punto di controllo finale, il veicolo può attraversare

posteriori ricordando che, fino a quando il peso del bam-

ulteriori cavalcavia o pannelli ed essere “controllato”. All’al-

bino è inferiore a 10 Kg, il seggiolino va girato nel senso

tezza del punto di controllo finale, il veicolo viene nuovamen-

opposto a quello di marcia. Infine, il seggiolino va sempre

te fotografato con data e ora, ma se la sua velocità media è

fissato, anche per tragitti corti, così come vanno sempre

stata inferiore o uguale al limite massimo, le due foto vengo-

allacciate le relative cinture di sicurezza.

no scartate dal sistema, altrimenti scatta la sanzione prevista

sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento di 36 Kg di peso: fino a 18 Kg si possono usare solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli adattatori.

l Tutor è stato introdotto sulle autostrade italiane nel 2007, un dispositivo nato per “pizzicare” chi oltrepassa i limiti di velocità ma in maniera differente dai classici

autovelox. Come funziona? Il veicolo in transito ad un deter-

in base a quanto il veicolo ha superato il limite imposto su quel determinato tratto di strada. L’utilizzo del sistema nella modalità di misurazione della velocità istantanea è estremamente raro e finalizzato alla protezione di aree di cantiere o utilizzato in situazioni in cui si riscontri un notevole traffico. Il Tutor altresì funziona anche in caso di maltempo (anche con nebbia con una visibilità superiore ai 30 metri) e di notte, poiché dotato di sensori a infrarossi. Terminando il discorso tecnico, il Tutor viene accreditato di una “infallibilità” sui rilevamenti del 97% il che non esclude un eventuale ricorso per una multa ma riduce di molto le possibilità di successo. Anche questo sistema, come i normali autovelox, è “accreditato” di una tolleranza del 5% sui dati rilevati.

Poneteci le vostre domande a: redazione@motormediastyle.it

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Questa versione è dotata di trasmissione automatica

escursione, una posizione di guida molto eretta e un si-

e propulsore V8 da 400 CV. Il kit in plastica proposto

stema Shimano XT a 30 rapporti per fornire una maggiore

da Revell, per realizzare il modellino in scala 1:25 di

comfort di guida. La BMW Mountain Bike Enduro è stata

questa “muscle car” americana, include l’apertura del

sottoposta ad una serie completa di test per garantire una

cofano per apprezzare tutti i dettagli del motore, le ap-

totale sicurezza. Peso di 15 kg, telaio monoscocca in al-

pendici aerodinamiche come minigonne e spoiler ante-

luminio verniciato a polvere. Disponibile solo in Europa al

riore, pneumatici in gomma e decalcomanie. In vendita

prezzo di 2.699 € sull’ecommerce della casa di Monaco

nei negozi di modellismo a circa 20 €.

all’indirizzo shop.bmwgroup.com

Una delle icone USA a quattro ruote in scala 1:25

Su e giù per i monti con una MBK “griffata Monaco”

15


A F T E R M A R K E T

Thermo Tube

Un pratico termometro in/out per l’auto

Dunlop Emergency Kit

Un set di accessori utili in caso di panne

Se la vostra auto non vi segnala la temperatura interna ed

In caso di panne o di incidente in macchina, il kit d’e-

esterna, questo potrebbe essere l’oggetto che fa per voi.

mergenza di Dunlop si rivela particolarmente utile.

Thermo Tube è un pratico termometro con display digitale

Questo “pacchetto” comprende un gilet di sicurezza,

da collocare all’interno dell’abitacolo, fissabile dove più vi

due cavi di avvio, un paio di guanti, un coperta di

aggrada tramite l’apposito velcro. Un pulsante consente di

sopravvivenza, una lampada-torcia, due cacciaviti e

variare tra temperatura interna ed esterna, con quest’ulti-

una pinza. Un set di accessori particolarmente utile,

ma viene letta tramite un apposito sensore a cavo, da in-

sia qualora il guasto si rivelasse di bassa entità, sia

stallare facilmente sull’anteriore dell’auto (ovviamente non

qualora la vostra vettura non abbia proprio intenzione

in una zona “calda”). In vendita a 11,80 € più eventuali

di ripartire. In vendita al prezzo di 41,10 € su diversi

spese di spedizione se acquistato online.

online shop.

Valeo Bip & Park

Thule ClipOn High 9105 - 9106

Il kit Beep & Park di Valeo è un sistema di assistenza alla so-

La bella stagione si avvicina e molti scelgono la combina-

sta che protegge dalle manovre di parcheggio spesso brutali

zione auto + bici per trascorrere le giornate fuori città. Il

delle altre macchine. Il kit Beep & Park assicura una doppia

Thule ClipOn High 9105, 9106 è un portabici che si monta

protezione: durante la manovra, i 4 sensori posteriori indicano

in pochi secondi su molte auto con portellone posteriore.

con un progressivo segnale sonoro la presenza e la distanza

Flessibile e veloce da installare, non copre le luci posteriori

dagli ostacoli. Una volta parcheggiata l’auto, il sistema avverte

e la targa sulla quasi totalità delle vetture omologate. Gli

con segnali visivi e sonori gli altri automobilisti se si avvicinano

agganci brevettati facilitano il montaggio. Il Thule ClipOn

troppo alla vostra vettura. Il costo: 83,69 €.

High può trasportare una o due biciclette.

Dalla Francia un kit per i sensori di parcheggio

Un elemento utile per le giornate primaverili

16


Shampoo & Cera Arexons

PIAA Ninona H7

Una soluzione unica per la pulizia esterna

Lampadine high-performance per una migliore visibilità

Lo Shampoo con Cera commercializzato da Arexons è un

Le lampadine PIAA Ninona offrono una tecnologia XTRA

prodotto pressoché completo per la pulizia e la lucidatura

Watt con luce bianca brillante a 3800K che offre prestazioni

della carrozzeria della vostra auto. Infatti la combinazione

superiori. è omologata conforme alle direttive europee ECE

tra i due elementi deterge le parti trattate, protegge la

R37. L’esatta posizione del cappuccio e la messa a fuoco

carrozzeria dalla polvere e dalla pioggia e, grazie all’effet-

evitano di abbagliare gli altri veicoli che provengono nel

to autoasciugante, le goccioline d’acqua non sedimente-

senso opposto, aumentando così la sicurezza vostra e degli

ranno, scorrendo così via lungo la carrozzeria. Il flacone

altri automobilisti. Il vetro al quarzo fornisce un alto livello

assicura un ciclo di 10 lavaggi, da prendere in conside-

di resistenza alle temperature estreme mentre la base del-

razione per tutti gli amanti della pulizia “fai da te” della

la lampadina ha subìto un processo di saldatura brevettato

propria autovettura. In vendita nei negozi specializzati e

che resiste meglio al calore e offre la massima longevità.

nei grandi store a partire da 5 €.

Disponibile online e negli store specializzati a 49,50 €.

Arbre Magique

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Una linea di profumi per auto per tutti i...nasi

L’additivo ideale per i motori a metano e GPL

17 Arbre Magique è il deodorante per auto più famoso e

Flashlube Valve Saver Fluid è un additivo concentrato e

venduto nel mondo. Estremamente funzionale, facile da

sostitutivo del piombo per le benzine verdi. Questo prodot-

utilizzare, affidabile e sicuro perchè a base di pura cel-

to aiuta a ridurre la recessione delle valvole negli impianti

lulosa impregnata di essenze pregiate, che garantiscono

GPL e a metano grazie ad una formula contentente una

una durata di sette settimane. Tra le varie fragranze sono

miscela di additivi che puliscono gli iniettori e tutto il siste-

disponibili mela, vaniglia, mango, cocco, pino, lemon

ma di alimentazione aumentando il rendimento del carbu-

splash, pompelmo, frutti di bosco, cocktail fruits, fragola

rante e diminuendo le emissioni nocive. Disponibile in vari

e molti altri ancora. Prezzo di listino: 1,50 €.

formati a partire da 1 Litro (24,20 €).


G E N E V E 2 0 1 2

18

G

inevra non si smentisce mai. Una

in attesa per vedere le reazioni del mercato.

tre profilo e posteriore si distinguono per

delle più importanti kermesse ri-

Iniziando dai marchi italiani, FIAT ha presen-

linee innovative. La gamma dei propulsori

servate alle novità del mercato

tato a Ginevra la 500L, versione ingrandita

comprenderà inizialmente due benzina (0.9

auto anche quest’anno ha lasciato il segno,

della classica citycar torinese che strizza

Twinair da 85 CV e 1.4 da 77 e 105 CV) e

con le case automobilistiche che, ancora

molto l’occhio alla Mini Countryman. Questa

un turbodiesel (1.3 Multijet declinato in due

una volta, hanno preferito le rive del lago

vettura, che sarà prodotta in Serbia, è lunga

potenze, 75 e 95 CV). Evoluzione succes-

svizzero per mostrare al pubblico gli ultimi

414 cm, larga 178 cm e alta 166 cm e si

siva sarà la variante di carrozzeria 500XL,

modelli che presto vedremo nelle conces-

contraddistingue per l’impostazione stilistica

più lunga e capiente, con 7 posti. La 500L

sionarie. Occhi dunque puntati su numerosi

definita ‘cab forward’ introdotta dalla casa di

sarà in vendita da Settembre e, a dispetto

marchi nonostante il periodo di congiuntura

Mirafiori con la 600 Multipla, antesignana del

del “SUV look” non è prevista una versione

economica stia mettendo molto in difficoltà

concetto di monovolume compatto. Design

4x4. Da Torino a Maranello il passo è breve,

il settore automotive ed alcune case siano

simile alla 500 soprattutto nel frontale men-

soprattutto per due marchi facenti parte del-


Sfida alla crisi Le novità principali viste al Salone di Ginevra

lo stesso gruppo. Presentato alla kermesse

netta ad avere un CX pari a 0,299 e un carico

CV e due diesel rispettivamente da 110 CV

svizzera, il nuovo bolide targato Ferrari ed

aerodinamico di 123 Kg a 200 Km/h grazie

(1.560 cm3) e 150 CV (1.798 cm3). Sempre

erede della 599 è qualcosa di straordinario

anche al generoso diffusore posteriore. Freni

rimanendo all’interno del gruppo PSA, Peu-

e di mai visto su un’altra vettura “Made in

carboceramici, trasmissione a doppia frizio-

geot ha svelato la nuova 208: ora la vettura

Maranello”: scatto da 0 a 100 Km/h in 3”1

ne e un’elettronica sofisticata completano il

francese è più compatta (più corta di 7 cm

e velocità massima oltre i 340 Km/h. Tutto

quadro di questa supersportiva. Citroën ha

e più leggera di 110 Kg), ha una nuova linea

questo grazie al propulsore V12 da 6.262

svelato al pubblico la C4 Aircross, SUV com-

più moderna ed accattivante, strumentazio-

cm , una potenza di 740 CV e una cop-

patto frutte della collaborazione tra il gruppo

ne touch, sistema Start&Stop e nuovi motori

pia di 690 nm! Tutto questo ovviamente è

PSA e Mitsubishi, che ricorda più la nuova

diesel. La sua commercializzazione è previ-

supportato da un’aerodinamica derivata di-

linea DS che la sua progenitrice. Ampi equi-

sta a fine primavera.

rettamente dalla Formula 1 con uno studio

paggiamenti e optionals fanno da corollario

Mercedes ha presentato la nuova Classe A

ricercato dei flussi che ha portato la F12berli-

a tre motorizzazioni, un benzina 1.6i da 115

che rappresenta un taglio abbastanza net-

3

19


G E N E V E 2 0 1 2

to col passato prendendo con decisione la strada della hatchback due volumi e cinque porte. Ampia la gamma di motorizzazioni che spazia dal 1.6 al 2.2, da 109 a 211 CV fino alle peculiarità dell’allestimento sport by AMG. Design più sportivo caratterizzato da una lina più bassa ed aerodinamica, nuova elettronica e sistemi di aiuto alla guida, sterzo elettromeccanico e nuove peculiarità che dovrebbero far conquistare alla nuova Classe A inedite percentuali di mercato. In Italia verrà commercializzata da Settembre con un prezzo base inferiore ai 25.000 €. Rimanendo in terra tedesca, a Ginevra BMW ha lanciato la Serie 6 Gran Coupé, definita così per via della carrozzeria a tre volumi e quattro porte in grado di far viaggiar comodamente anche chi siede dietro. è oltre 11 cm più lunga rispetto alla Serie 6 Coupé, presenta ampie bombature sul disegno della carrozzeria, dispone di un nuovo cambio automatico a 8 rapporti e inizialmente sarà sul mercato con tre differenti soluzioni di motore. Palcoscenico svizzero anche per la nuova Volvo V40 che sostituisce in un sol colpo la S40 e la V50. Il mix di caratteristiche nel design

20


gliaio da oltre 1.300 Litri con portabici FlexFix integrato per ospitare fino a tre biciclette. Così come per la Mercedes Classe A, anche la nuova Audi A3 sceglie la via del design hatchback, con una linea più affilata, peso diminuito di 80 Kg, tre allestimenti e le novità delle motorizzazioni a metano e ibrida di serie. Fra le dotazioni qualificanti della compatta premium della casa dei Quattro Anelli, si annoverano fari adattativi, sospensioni magneto-reologiche, tetto panoramico in vetro e cruise control adattativo provvisto di radar. Dal Giappone arriva infine la nuova Toyota di questa vettura risulta essere una nuova

Start&Stop e recupero cinetico dell’energia.

Yaris Hybrid dotata di un motore a benzina

filosofia crossover che trae spunto dai SUV

Il suo arrivo nelle concessionarie è previsto

da 1.500 cc e uno elettrico che, combina-

(per il rialzamento del corpo vettura), dalle

per la fine di Maggio. Altro debutto per la

ti, portano la potenza della piccola vettura

coupé (per l’andamento spiovente del tetto

Opel Mokka, prima segmento B della casa

nipponica a 100 CV. Nonostante i numerosi

e il rapporto “aggressivo” fra lamierati e ve-

tedesca ad affrontare lo strategico mercato

sistemi in più installati, la Yaris Hybrid man-

trature), dalle berline e dalle station wagon.

delle urban crossover dove militano Nissan

tiene invariata la sua capacità di carico (286

Novità mondiale sulla V40 è l’airbag per il

Juke, Skoda Yeti e MINI Countryman. Aspet-

Litri) ed è più leggera del 20% rispetto alla

pedone, sistema coadiuvato dal Pedestrian

to moderno e “piccolo”, date le misure com-

Auris HSD, dotata della stessa tecnologia.

Detection e dagli altri sistemi di sicurezza

patte, con motorizzazioni benzina e diesel

I prezzi non sono ancora stati svelati, così

dove Volvo è sempre stata in prima linea.

da 115 a 140 CV, trasmissione automatica e

come il mese del debutto nelle concessio-

Diverse le motorizzazioni che saranno dispo-

manuale a 6 rapporti, interni ampi e confor-

narie europee, auspicato dalla casa verso la

nibili al momento del lancio, tutte dotate di

tevoli con numerosi portaoggetti, un baga-

metà del 2012.

21


O N T H E R O A D

22

G

iunta alla seconda generazione,

fare uno uso più versatile di questa auto.

tanza” la cultura orientale rispetto a

la Mazda 6 rappresenta per il

Sinora i costruttori giapponesi sono stati

quella europea. In realtà Mazda ci aveva

marchio giapponese un seg-

spesso oggetto di critiche per il loro stile/

già fatto capire precedentemente queste

mento di mercato molto importante e

design molto freddo e sobrio per cui

sue intenzioni con le “3”, “6”, MX-5, RX-8

uno dei modelli di maggior successo

Mazda, con i suoi nuovi modelli (a partire

e CX-7 le cui personalità estetiche (al di

dell’intera gamma del costruttore nippo-

dal nuovo CX-7), ha deciso di introdurre

là del gusto soggettivo, ndr) sono fuori

nico. La vettura da noi provata era nella

una nuova filosofia stilistica denominata

discussione. Linee muscolose, parafan-

sua versione Station Wagon che è di gran

Kudo, che apre nuove frontiere di design

ghi bombati e proporzioni solide sono le

lunga la più apprezzata da chi intende

mettendo in posizione di minor “suddi-

caratteristiche di linea che contraddistin-


Parola d’ordine: Kudo Mazda 6 si propone come una delle migliori berline e SW in circolazione

23 guono la nuova Mazda 6, alle quali si ag-

come abbiamo visto su altre vetture,

giungono particolari dal forte impatto: i

estremizzare le scelte stilistiche compor-

gruppi ottici, ad esempio, abbinano una

ta alcune limitazioni funzionali e, per

sagoma “a mandorla” con una finitura cu-

scongiurare questo aspetto, Mazda ha

rata ed elaborata, mentre la calandra an-

fatto scelte di design perfettamente in li-

teriore a cinque punte ed i fendinebbia

nea con la funzionalità, soprattutto dal

“immersi” nelle due prese d’aria laterali

punto di vista aerodinamico. L’attenzione

completano un frontale che sicuramente

dei tecnici nipponici si è infatti concentra-

non passa inosservato. Spesso però,

ta su quest’ultimo elemento, particolar-

Linee morbide ma nel contempo aggressive caratterizzano la Mazda 6, ammiraglia sempre più apprezzata della casa di Hiroshima.


O N T H E R O A D

mente significativo per la sua influenza sui consumi. Per ottenere la massima performance in quest’area tecnica si è lavorato sul fondo della vettura, che è quasi completamente piatto grazie ad una soluzione

mutuata

dalle

corse,

sugli

specchietti retrovisori che sono concepiti per evitare turbolenze e fruscii e sulle prese d’aria dei freni anteriori (con profilo a ferro di cavallo) che convogliano il flusso d’aria sotto la scocca e permettono al contempo un corretto raffreddamento. Nella sua versione Station Wagon, la Mazda 6 presenta un profilo elegante e dinamico grazie ai passaruota pronunciati, l’ampia carreggiata e l’alta linea di cintura a cuneo. Questo connubio tra stile e efficienza aerodinamica ha portato al risultato di un Cx di soli 0,27 per la berlina e 0,28 per la familiare, valori che assicurano un’elevata silenziosità e stabilità alle alte velocità e consumi tra i più bassi della categoria, anche nelle motorizzazioni di potenza elevata. Le versioni disponibili sul mercato sono come detto due anche se a farla da padrone è la più bella e pra-

24


sioni di CO2 sino al 5% e una maggiore riduzione dei consumi rispetto al modello precedente. Il motore diesel da 2,2 litri è disponibile come detto con tre livelli di potenza, tutti caratterizzati da bassi livelli di consumo e di emissioni di CO2 grazie al nuovo filtro antiparticolato con struttura a matrice del supporto ceramico e, nello stesso tempo, da elevate prestazioni grazie ai nuovi inettori a 10 ugelli ed alla pressione di iniezione di 2.000 bar. La versione da 95 KW (129 CV a 3.500 giri/minuto) è caratterizzata da una valore di coppia di ben 340 Nm a 1.800 giri/minuto. Le emissioni di CO2 tica versione wagon. Tre invece sono i

precedente Mazda 6 è stato ora perfezio-

sono solo di 138 g/Km nella versione

propulsori di cui due a benzina e uno die-

nato e reso più efficiente nei consumi e

berlina (139 per il Wagon) mentre il con-

sel: nel primo caso si tratta di un 2 litri

nelle emissioni: ora infatti consuma solo

sumo medio è di soli 5,2 litri/100 Km. La

da 155 cavalli al quale si affianca un 1.8

6,4 l/100 Km e ha un livello di emissioni

versione da 120 KW (163 CV a 3.500

da 120 cavalli. Per quanto riguarda il

di CO2 di soli 152 g/Km. Nuova per

giri/minuto) garantisce una coppia mas-

propulsore diesel si tratta di un 2.2 litri

Mazda 6, la tecnologia DISI 2.0 (Direct

sima di 360 Nm/1.800 giri/min. L’elevata

common rail con tre diversi livelli di po-

Injection Spark Ignition) che inietta car-

potenza non pregiudica i consumi e le

tenza: 129, 163 e 180 CV. Tutte le moto-

burante vaporizzato direttamente nel ci-

emissioni di CO2 che rimangono ai vertici

rizzazioni benzina e diesel sono altamen-

lindro, consentendo un rapporto di com-

della categoria: solo 5.4 l/100 Km nel

te efficienti garantendo bassi consumi e

pressione superiore alla norma e che

consumo medio e 142 g/Km di emissioni

livelli di emissioni tra i più bassi della

permette di liberare potenza (155 CV) e

di CO2 (143 per la versione wagon). Al

categoria rispondendo alla normativa an-

coppia (193 Nm a 4.500 giri/minuto) in

top di gamma troviamo la versione con

tinquinamento Euro5. Il motore benzina

modo fluido, flessibile ed efficiente, oltre

132 KW (180 CV a 3.500 giri/minuto):

da 1,8 litri da 120 CV proveniente dalla

a comportare una riduzione delle emis-

400 Nm a 1.800 giri/minuto il tutto con

25


O N T H E R O A D

26 consumi ed emissioni identici alla versio-

tazione a quanto previsto dall’Experience

ne da 163 CV. Cinque i livelli di allesti-

e così via, ndr). Un altro dei must co-

chilogrammi in meno per merito degli ac-

mento: Mazda 6, Mazda 6 Experience,

struttivi di casa Mazda è il contenimento

ciai ultraresistenti utilizzati. La cura di-

Mazda 6 Executive, Mazda 6 Luxury e

del peso e questo “assett” è stato curato

magrante segna inoltre un decremento di

Mazda 6 Sport. Da notare che tutti i livel-

in ogni singolo componente costruttivo.

1,5 kg per l’impianto stereo, di 4 kg alla

li crescenti di allestimento aggiungono

Grazie a questo grosso sforzo la nuova

voce sospensioni posteriore e di ben 13,8

dotazione a quella presente nel pacchet-

“6” è dotata di un telaio che, pur essendo

kg se consideriamo i rivestimenti interni

to minore (es: l’Executive aggiunge do-

molto più rigido e resistente agli urti ri-

del cruscotto ed i sedili. Il tutto per un

spetto al modello precedente, pesa 4,3


“Molte motorizzazioni a disposizione e diversi allestimenti contribuiscono a soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di clienti, dai giovani alle famiglie�

27 totale di 40 kg in meno rispetto alla precedente generazione, risultato unico nel panorama delle concorrenti di segmento. Questo importantissimo e mirato lavoro porta ad una riduzione notevole della massa e ad una conseguente diminuzione dei consumi a fronte di prestazioni dinamiche superiori. Da premiare anche

Moltissima tecnologia a bordo della Mazda 6, sia per quanto concerne la sicurezza sia per il comfort di guidatore e passeggeri.


O N T H E R O A D

28

il livello di sicurezza della Mazda 6 dato

La gestione dello spazio una volta a bor-

che tutte le versioni sono dotate del con-

do si dimostra subito ottima: davanti si

trollo dinamico della stabilità (DSC) con

sta infatti molto comodi, il divanetto po-

sistema antipattinamento TCS, di airbag

steriore offre tre posti comodi e tanto

frontali, laterali e a tendina e del sistema

spazio per le gambe, mentre nel già ci-

di accensione delle luci di emergenza in

tato vano bagagli trovano posto le valige

caso di brusca frenata (ESS). Sempre ri-

di una famiglia numerosa in partenza

manendo in tema sicurezza da segnalare

per le vacanze. La nuova Mazda 6 Wa-

anche i fari al Bi-Xenon di tipo adattativo

gon offre così un bagagliaio di 519 litri

AFS che sono di serie sulle versioni

che, grazie al sistema karakiri che con

Luxury e Sport. Questo sistema molto

un solo gesto consente di abbattere i se-

efficace e utile nella guida notturna è ora

dili posteriori che aumentano la sua ca-

di tipo dinamico e consente un migliora-

pacità di carico sino al limite massimo di

mento della visione angolare grazie alla

ben 1.751 litri risultando la più capiente

rotazione dei gruppo ottici, sino a 15

della categoria. La strumentazione è

gradi nella direzione di svolta. Dalla ver-

gradevole anche grazie alla sua lumino-

sione Executive, la nuova Mazda 6

sità con intensità crescente che crea una

(escluse versioni con cambio automati-

sorta di “benvenuto” a chi si siede al vo-

co) è anche dotata di serie del sistema di

lante. I comandi sono pratici, i materiali

assistenza per le partenze in salita

utilizzati pur se non eccelsi non sono de-

(HLA), che rende quest’ultime estrema-

gni di critica e l’impressione generale al

mente semplici, tenendo attivo il freno

tatto è di solidità e qualità. Il propulsore

anche dopo aver sollevato il piede dal

diesel mette in mostra subito tutto il suo

pedale del freno. Quando il motore pro-

temperamento, fatto di riprese elastiche

duce una coppia sufficiente per una re-

e di allunghi autostradali tutt’altro che

golare partenza dell’auto, il freno viene

comuni. La spinta è buona, l’allungo

rilasciato e l’auto si muove. Di serie sulle

pure, anche se risulta più produttivo an-

versioni Luxury e Sport il bluetooth, il

ticipare il cambio marcia quasi 1.000 giri

sistema di controllo pressione gomme

più in basso del limitatore posto a quota

ed il sistema di monitoraggio posteriore

4.500. Mazda 6 si rivela da questo primo

del veicolo (RVM) che elimina in modo

contatto una delle più piacevoli vetture

invitandoci ad aumentare il ritmo. Ster-

efficace i punti ciechi grazie a due senso-

in circolazione, solida e precisa quanto

zo e freni rispondono in modo preciso e

ri radar e a un sistema di avviso lumino-

basta per divertire anche chi cerca la

costante senza ritardi o incertezze rive-

so e sonoro all’interno dell’abitacolo. Pri-

sportività, nonchè sicura nelle condizioni

landosi adeguati alla rapidità di reazione

ma di iniziare la nostra prova diamo però

limite di aderenza. Ma ad attirare la no-

del telaio. Per quanto riguarda i prezzi si

uno sguardo al bagagliaio che ci fa sco-

stra attenzione è soprattutto il compor-

parte dai 22.650 euro della versione

prire l’ingegnosa copertura del vano, che

tamento dinamico che rimane per noi

base con propulsore 1.8 benzina per ar-

segue l’apertura del portellone liberando

una piacevole sorpresa. L’impostazione

rivare al top di gamma rappresentato

lo spazio di carico e proteggendo gli oc-

sportiva di telaio ed assetto ci consente

dal modello 2.2 turbo diesel wagon in

cupanti dalla fastidiosa brezza invernale.

di prenderci la mano curva dopo curva,

configurazione Sport da 33.300 euro.

Interni eleganti, ben rifiniti e con tutti i comandi a portata di mano rendono i lunghi viaggi sulla Mazda 6 confortevoli. Motore, sterzo e cambio altresì rispondono in maniera perfetta.



O N T H E R O A D

30

S

l chiama sempre Mercedes Classe

dalla nuovissima e bellissima Mercedes

pubblico molto più giovane. Con l’introdu-

B ma a parte il nome del vecchio

Classe A che ha fatto il suo debutto mon-

zione dunque della nuova Classe A, la

modello mantiene ben poco. Nuo-

diale in occasione dell’ultimo Salone di

“sorella maggiore” Classe B non sarà più

vo infatti il look, nuovi i contenuti, nuove

Ginevra. A fine autunno 2012 infatti sarà

una sorta di suo clone di maggiori dimen-

le sue misure, nuovi i suoi motori e nuovo

lanciata la nuova Classe A, che non avrà

sioni ma godrà di una sua vera e propria

anche il target di clientela a cui si rivolge.

più le sembianze di una monovolume

identità di mercato. Sfruttando le modifi-

La vettura rappresenta non solo un nuovo

compatta come l’attuale ma sarà una

che subìte nelle sue misure e nelle sue

modello della gamma ma anche una sorta

vera e propria city car completamente

forme, la nuova Classe B non è più una

di cambio generazionale introdotto anche

trasformata nel design e pensata per un

sobria monovolume mid-size ma rappre-


Aria nuova Mercedes ridisegna fuori e dentro la Classe B

31 senta ora qualcosa di più innovativo e gio-

cinque centimetri. La linea generale della

vanile. Il suo cambio delle dimensioni fa si

vettura risulta così ora più slanciata e più

che sia quasi più un crossover piuttosto

attraente di prima, con un muso più visto-

che un monovolume, andando così a

so e ampio nel quale fa bella mostra di sé

scontrarsi con nuovi rivali quali la Nissan

un’ampia calandra che si sviluppa in lar-

Qashqai e la Citroen DS. La sue maggiori

ghezza e sormonta una presa d’aria con

misure sono identificabili sia in lunghezza

alle estremità i fendinebbia e gli altrettan-

(+9 cm) che in larghezza (+1 cm) con un

to ampi gruppi ottici che si estendono sul-

abbassamento del profilo scocca di quasi

la fiancata. Lateralmente sono state snel-

Mercedes vuole dare un deciso taglio con il passato. La nuova Classe A e la Classe B sono rivolte ora ad un target molto più ampio e, soprattutto, giovane di clientela.


O N T H E R O A D

lite le fiancate, attraversate per tutta la loro superficie da nervature studiate per offrire un effetto ottico sportiveggiante, mentre al retrotreno, di ampia sezione, trovano sede i due vistosi gruppi ottici e un ampio portellone che si allunga verso terra per offrire un piano di carico molto basso e comodo. Questo importante lavoro estetico si è tradotto anche in un grosso salto di qualità dal punto di vista dell’efficienza

aerodinamica:

la

nuova

Classe B può infatti vantare un CX di 0,26 che, in questo segmento, oggi non ha eguali, ottenuto attraverso l’ottimizzazione dei flussi d’aria intorno a diversi particolari tra cui le ruote anteriori, il sottoscocca e il convogliamento dell’aria di raffreddamento. I cambi di dimensione della vettura hanno ovviamente dato un grosso incremento degli spazi abitabili interni alla vettura che risulta spaziosa come le sue sorelle Classe S e Classe E anche grazie alla disponibilità, in via opzionale, del sistema di spostamento longitudinale dei sedili posteriori Easy-VarioPlus

32

(fino

a

14

cm)

che

oltre

ad


prova su varie tipologie di strade che hanno fatto rilevare circa 20 Km/lt in autostrada e 17,5/18 Km/lt nelle tratte extraurbane. Per quanto riguarda i due propulsori a benzina, si tratta di motori con iniezione diretta di terza generazione Mercedes con una cilindrata di 1,6 litri e potenza rispettivamente di 122 CV per la B 180 e di 156 CV per la B 200. Il nuovo quattro cilindri diesel da 1.8 litri a iniezione diretta è invece l’evoluzione del motore con cui sono equipaggiate le Mercedes dalla Classe C alla Classe S ma con cilindrata ridotta: il B 180 CDI ha 109 CV di potenza massima e 250 Nm disponibili a aumentare lo spazio per i bagagli da 488

propulsori,

sul

partire da 1.400 giri/min mentre il B 180

a 666 litri (1.545 litri con tutti i sedili ab-

mercato sono disponibili due Diesel e due

CDI da 136 CV della B 200 CDI dispone

bassati) ha gli schienali dei sedili poste-

a benzina, tutti a quattro cilindri grazie ai

invece di 300 Nm a 1.600 giri/min. Tutti i

riori che arretrano per offrire un maggiore

quali Mercedes dichiara consumi di carbu-

motori sono associati a un cambio mecca-

effetto poltrona. Gli interni hanno pelli e

rante fino al 21% inferiori a quelli del mo-

nico a sei marce oppure al cambio auto-

tessuti di pregio, numerose combinazioni

dello precedente. I due diesel (B 180 CDI

matico a doppia frizione a sette marce

di colore e un design completamente rin-

BlueEfficiency e B 200 CDI BlueEfficiency)

7G-DCT. La trazione è anteriore, ma la

novato. Sulla plancia spicca invece una

consumano infatti 4,4 litri/100 km con

nuova Classe B è già predisposta per

delle principali novità di questo modello:

emissioni di 114 g e 115 g di CO2/km con-

ospitare il 4x4 e, più avanti, anche un

il navigatore a forma di tablet (Mercedes

tro i 5,2 litri/100 km dei modelli prece-

eventuale (probabile) sistema ibrido. Mol-

lo offre con display da 5,8” e da 7”). Il

denti. Progressi anche per i motori a ben-

to ricca la dotazione di serie prevista su

cruscotto è poi completato da quattro

zina: il B 180 BlueEfficiency e il B 200

tutte le versioni, tra cui il climatizzatore

strumenti circolari nella palpebra dietro il

BlueEfficiency vantano consumi di 5,9 li-

automatico, il volante regolabile in altez-

volante, con i due principali separati dal

tri/100 km (137 g e 138 g di CO2/km). A

za e profondità, i fari con sensore crepu-

display del computer di bordo e dal volan-

conferma di questi dati ci sono stati i mol-

scolare, lo Start/Stop, il sistema multime-

te a tre razze multifunzione. Passando ai

ti chilometri da noi percorsi durante la

diale Audio 20 CD con display a colori e

completamente

nuovi,

33


O N T H E R O A D

34 interfaccia Bluetooth. Solo due le versioni

tivo con cerchi da 17” a 5 razze, il sistema

e

in listino in Italia: Executive e Premium.

di navigazione Becker Map Pilot e il Mirror

Start&Stop e, molto utile, il sistema che

La Executive comprende quindi già tutto

Pack di serie. Oltre che per la ricchissima

legge i limiti di velocità e li segnala nel

quanto possa interessare a un cliente

dotazione la nuova Mercedes Classe B si

display tra i due strumenti principali. Un

Mercedes medio, con in aggiunta a quan-

distingue anche per il suo alto livello di

altro sistema molto innovativo nonché

to già elencato, cerchi in lega da 17” a

sicurezza. Nel suo ricco menu di sistemi

utile è il radar anticollisione Collision Pre-

sette doppie razze, luci a Led, inserti in

di prevenzione e tutela della Classe B

vention Assist (di serie) che protegge i

carbon look neri. Per la Premium si ag-

compare anche l’allarme visivo e sonoro

guidatori più distratti dai tamponamenti,

giungono i fari bi-xeno, il pacchetto spor-

che segnala la presenza di mezzi a fianco

lanciando inizialmente segnali luminosi e

nel

posteriore

della

vettura,

lo


“La Mercedes Classe B vuole rompere con il passato e, grazie a nuove linee e optional decisamente moderni, punta al mercato dei giovani”

35 acustici e contemporaneamente preparando il sistema adattivo di assistenza alla frenata (Brake Assist) a frenare con maggiore intensità e precisione appena si preme sul pedale del freno. Il sistema funziona a velocità superiori ai 30 km/h risultando potenzialmente determinante nella guida cittadina. Dal punto di vista puramente dinamico la nuova Mercedes

Sono due gli allestimen ti previsti sul mercato italiano per la Mercedes Classe B: Executive e Premium, entrambi dotati di un’accessoristica molto vasta e completa.


O N T H E R O A D

36

Classe B gode di nuove sospensioni che

è anche dinamicamente e lo è ancora di

rendono il viaggio comodo per tutti, as-

più nel prezzo. La nuova Classe B infatti

sorbendo le sconnessioni stradali senza

costa nella versione Executive come la

alcuna rigidità garantendo comfort e sta-

precedente Classe B mentre la versione

bilità in ogni condizione. Malgrado il suo

Premium ha un listino mediamente infe-

peso (1.400 chilogrammi circa), la Classe

riore di 1.000 euro. Non solo, ma per al-

B, grazie al nuovo sterzo elettromeccani-

cuni pacchetti il risparmio rispetto alla

co, è ancora più facile la guida nel traffico

versione precedente tocca i 3.000 euro,

dimostrandosi agile nelle manovre stret-

mentre passare dalla Executive alla Pre-

te, dove la sensazione trasmessa è quella

mium costa in media 2.900 euro. Si parte

di guidare un’auto dagli ingombri più ri-

infatti dai 24.353 € della B 180 Executive

dotti. Dal punto di vista motoristico la

(la

vettura da noi provata, B 200, si è dimo-

27.923 per la B 180 Premium (+3.570

strata potente al punto giusto, prestante

euro) mentre per la B 180 CDI si parte

sin dai bassi regimi (i 300 Nm di coppia

dai 26.380 € della Executive e si sale a

sono disponibili a partire dai 1.600 giri) e

29.344 € per la Premium (+2.964 euro).

veloce quando serve (210 km/h di veloci-

Salendo di prestazioni si va dai 26.914

tà massima).

Cambio e freni promossi

euro della B 200 Executive ai 29.425

sia per facilità di funzionamento e preci-

euro per la B 200 CDI Executive. Le ri-

sione (cambio) che per costanza di rendi-

spettive versioni Premium costano invece

mento (freni). Mercedes Classe B dunque

30.484 € e 32.389 €. Se non è un cam-

non è solo “efficace” esteticamente ma lo

biamento questo…

più

“economica”)

che

diventano

Gli interni della Mercedes Classe B sono di ottima fattura, così come le rifiniture esterne e le dotazioni di serie.



O N T H E R O A D

38

L

a storia del legame tra Renault e il

insignire della Legion d’Onore e, dopo la sua

rivata la bella stagione viene sicuramente

marchio Gordini risale al lontano

morte, facendosi dedicare addirittura una

voglia di spyder e quella che abbiamo pro-

1956 quando Amedeo Gordini riu-

piazza della capitale francese Parigi. Oggi

vato per voi è in realtà una vettura un po’

scì, grazie all’allora amministratore delegato

Renault continua a rendere merito al suo

coupé, un po’ roadster, ma con una carroz-

di Renault Dreyfus, a collaborare per la cre-

nome e al suo apporto tecnico con una nuo-

zeria targa ed un hard top retrattile. Insom-

azione della Dauphine, della R8 e della R12.

va serie di prodotti dall’indole sportiva appli-

ma di tutto un po’. Dal punto di vista esteti-

Grazie al suo grande apporto dato al mar-

cati ai modelli Wind, Twingo e Clio. La nostra

co la Wind Gordini è sicuramente un’auto

chio francese, Gordini riuscì a “vincere” il

prova ha proprio come protagonista una di

appariscente adatta a chi ha una certa per-

rinomato sciovinismo francese facendosi

queste piccole “belve”: la Wind Gordini. Ar-

sonalità e non ci tiene a passare inosserva-


Le retour de Gordini Renault rispolvera lo storico marchio con la Wind, piccola cabrio biposto

39 to. Dal punto di vista dinamico la vettura ri-

ste anche una versione più sobria mentre la

sulta divertente da guidare soprattutto per

Gordini, da noi provata, è l’apice dell’eccen-

coloro che amano le vetture dal facile ap-

tricità grazie anche alle doppie bande e agli

proccio ma di buone prestazioni. Scegliere

inserti bianchi sulla carrozzeria “blu Malta”.

una Wind Gordini abbiamo detto che vuol

Frontalmente la vettura rievoca lo stile della

dire attirare l’attenzione dei passanti che

Twingo mentre è nelle fiancate e nel poste-

non mancheranno di subissare il proprietario

riore che gli stilisti Renault hanno dato libero

di mille domande riguardo questo curioso

sfogo alla loro fantasia. Guardandola lateral-

“oggetto” sconosciuto ai più. Della Wind esi-

mente sembra una mini coupè-cabriolet a

“Blu Malta” e “Bianco Glacier” sono i colori che caratterizzano la Renault Wind Gordini, oltre ai motori da 100 e 133 CV.


O N T H E R O A D

motore centrale mentre l’ala che unisce i gruppi ottici posteriori è un elemento che ricorda, anche se alla lontana, la splendida Lotus Evora. Se sul design da chiusa non è detto che si accolgano consensi quando la piccola Wind è aperta la musica cambia e di molto: il tetto si apre e chiude in soli 12 secondi, con uno scenografico movimento del cofano posteriore che si apre per accogliere il tetto e ribaltarsi all’indietro, nascondendosi nuovamente sotto il cofano. In questo movimento, anche se il paragone può sembrare quasi “blasfemo”, la vettura ricorda la poco fortunata Ferrari Superamerica. Malgrado sia piccola fuori la Wind Gordini è quanto mai raccolta dentro. Di sicuro non è la vettura adatta per un giocatore di pallacanestro ma tutte le altre corporature si troveranno abbastanza bene al suo interno grazie allo spazio per le gambe che è sufficiente in lunghezza. Qualche limite, come detto, invece in altezza a causa della distanza fra la sommità del parabrezza e il roll bar posteriore che costringe i più alti a fare attenzione a non rischiare di urtare il parabrezza con la faccia nell’atto di montare a bordo. Pur

40


attenuate da una serie di piccoli dettagli. I sedili sportivi in pelle sono avvolgenti e ben rifiniti, ma non troppo confortevoli a causa delle piccole bande laterali che esercitano una leggera pressione sulle spalle. Inoltre guardando nel retrovisore centrale si nota come la visuale del retro sia molto ridotta a causa del lunotto di piccole dimensioni dovute allo spoiler aerodinamico e alla copertura del serbatoio per il tetto. Il lunotto dalle dimensioni ridotte è una caratteristica sempre più usuale nelle vetture di nuova generazione, ma in questo modello sono in effetti piuttosto scarse. In ogni caso grazie agli specchietti retrovisori laterali non viene avendo molti elementi in comune con la ci-

li. Davvero ottima invece la capacità di cari-

compromessa la vista sul retro. In caso di

tata Twingo, il design dell’abitacolo ha un

co di ben 270 litri con un vano profondo e

manovra invece il profilo molto alto delle

tono migliore mentre un po’ deludenti sono

regolare, tanti considerando la categoria:

portiere rende il finestrino laterale partico-

i materiali utilizzati

con largo impiego di

per la cronaca si tratta di volumi poco infe-

larmente stretto, tanto che a volte si rende

plastiche opache e un po’ “cheap”. A mante-

riori di quelli della Clio, che ne ha 288, tenu-

necessario dover aprire la portiera per dare

nere alto lo spirito sportivo della vettura

to conto anche che c’è la ruota di scorta

un’occhiata, per esempio, al marciapiede o

concorrono l’impiego di rivestimenti in pelle

vera, non un ruotino o un kit di riparazione.

ad altri ostacoli che non superano l’altezza

colorata che avvolgono anche la cuffia del

Una volta saliti a bordo, la seduta a più o

delle portiere. Se si vuole partire sfruttando

cambio, il volante e i poggiabraccia sulle

meno a mezzo metro da terra, il volante in

la sua versione cabrio basta sbloccare la

portiere. Il vero pezzo forte sono però i se-

posizione abbastanza verticale e, a nostro

maniglia di sicurezza e premere l’interrutto-

dili rivestiti interamente in pelle con poggia-

avviso, di dimensioni troppo grandi mentre

re sullo svuota tasche centrale facendo così

testa integrato, contenitivi ma molto imbot-

la leva del cambio è a portata di mano. Una

che l’hard top sparisca in pochi secondi la-

titi, mentre una chicca assolve alla carenza

volta entrati nell’abitacolo le entusiasmanti

sciando al guidatore il piacere di godersi il

di portaoggetti: la “mensolina” dietro i sedi-

sensazioni iniziali vengono in piccola parte

sound del motore di questa versione Gordini

41


O N T H E R O A D

42 1.6 litri da 133 CV, generato anche grazie ad

lo 0-100 km/h (9,2 sec) conferma una cer-

gli ingombri (molto ridotti in assoluto) che la

con uno scarico speciale, che evoca cubatu-

ta mancanza di spunto ai bassi regimi. A

rendono una perfetta alternativa allo scoo-

re e potenze ben più alte. A dispetto del

questa mancanza di verve Renault ha posto

ter soprattutto nella bella stagione. Una vol-

sound aggressivo, il 4 cilindri aspirato risulta

in parte rimedio con dei rapporti del cambio

ta scoperto come far girare il motore nel suo

però purtroppo un po’ lento a salire di giri

(sono 5) ben ravvicinati, che aiutano a tene-

range ottimale, la nostra Wind Gordini rie-

soprattutto ai bassi regimi dato che il picco

re il motore più allegro e godibile. La piccola

sce a farsi perdonare tutti i suoi “peccati”,

di coppia massima di 160 Nm arriva infatti

spyder di Renault rimane ottima da guidare

soprattutto se guidata su percorsi tortuosi.

solo oltre i 4.200 giri e il dato dichiarato sul-

in città, grazie all’immediata percezione de-

Su questi tratti infatti si apprezza il suo as-


“La Renault Wind è ufficialmente la quarta auto della casa francese ad entrare a far parte della prestigiosa gamma speciale Gordini”

43 setto piatto e privo di rollio, uno sterzo preciso, un cambio mai indeciso negli innesti e freni progressivi anche se non potentissimi: un insieme di fattori questi che la rendono molto intuitiva, piacevole da condurre e non avara di soddisfazioni con chi dalla guida cerca il puro divertimento. La Wind Gordini è infatti praticamente priva di sottosterzo e

I sedili e gli interni della Wind Gordini mixano eleganza e sportività con qualche pecca per la qualità dei materiali.


O N T H E R O A D

44

sempre ben aderente al suolo in ogni con-

è molto stabile anche alle alte velocità, ma

dizione e il perché di questo incredibile pre-

in autostrada è meglio tenersi sulla corsia

gio è presto svelato: è stata realizzata sulla

più a destra ed evitare così di dover ricorre-

stessa piattaforma della Clio RS di seconda

re troppo spesso a soste in area di servizio

generazione dai progettisti di Renault

per fare rifornimento. Discorso a parte per

Sport. Vettura ottima per “passeggiate” al

quanto riguarda il prezzo della Wind Gordini

trotto, la piccola Wind Gordini si trova un

che è disponibile sul mercato con due tipo-

po’ meno a suo agio invece nelle galoppate

logie di propulsori: il 1.2 TCe da 100 cv e il

autostradali, dove una quinta marcia trop-

1.6 16V da 133 cv oggetto della nostra pro-

po corta costringe il motore a girare alto (a

va. I prezzi variano da 19.250 a 20.250 per

130 km/h il contagiri dice 4.200 giri), ridu-

la più potente versione della mini spyder di

cendo comfort e soprattutto consumi: pur

casa Renault. Prezzi da considerarsi assolu-

aiutandosi con il cruise control di serie, in-

tamente ragionevoli se si tiene conto che

fatti, difficilmente si scende sotto i 9 l/100

con questi soldi si può contare su di una

km. L’allungo in velocità massima ci sareb-

vettura “multiuso” con un nome particolar-

be anche, perché la velocità massima è di

mente d’impatto soprattutto per gli utenti

201 km/h e il comportamento della vettura

più sportivi..

L’abitacolo della Wind Gordini è caratterizzato da una strumentazione originale e da colori vivaci.


Noi ci mettiamo la faccia…

VEICOLI COMMERCIALI

ed il cuore.

GRUPPO

le concessionarie del cuore

VEICOLI COMMERCIALI

CASSINO (FR) FORMIA (LT) LATINA SAN GIORGIO A LIRI (FR) SAN PIETRO INFINE (CE)


O N T H E R O A D

46

C

on lei non si passa inosservati,

linea e nella sua dotazione tecnica i plus

prestazioni di marcia superiori alla media

soprattutto se la si compra del

per cercare di imporsi in un segmento

e una buona efficienza nei consumi: que-

colore arancione che avevamo in

tutt’altro che avaro di alternative. La sua

sti obiettivi ambiziosi vengono ottenuti

dotazione sul modello in prova. Durante il

linea esterna combina elevata altezza da

grazie all’utilizzo di motori che si abbina-

nostro test infatti abbiamo sicuramente

terra, ruote di grandi dimensioni e una

no perfettamente con l’eccezionale ma-

attirato l’attenzione di molti automobilisti

serie di caratteristiche che normalmente

neggevolezza di cui Subaru è famosa.

e passanti che si voltavano per capire di

ci si aspetterebbe di trovare nei tradizio-

Che si tratta infatti di una vera Subaru è

che vettura si trattasse. L’oggetto del

nali SUV di medie dimensioni. Oltre agli

indubbio almeno dal punto di visto tecno-

contendere è la nuova Subaru XV, un

aspetti estetici la Subaru XV mira a sod-

logico dato che è dotata di serie della tra-

crossover di tendenza che ha nella sua

disfare i clienti più esigenti attraverso

zione

integrale

Symmetrical

AWD

e


Terra per le...Pleiadi Con Subaru XV si viaggia alla grande in ogni condizione

dell’avanzato

telaio

Subaru

Dynamic

L’ultima generazione di motori boxer offre

Chassis Control Concept, che rappresen-

infatti un livello di prestazioni e di consu-

tano due delle principali tecnologie del

mi senza precedenti, rendendo la Subaru

marchio giapponese. Ad esse si associa

XV a trazione integrale permanente più

poi la combinazione del motore boxer e

competitiva e rispettosa dell’ambiente ri-

del sistema a trazione integrale che ga-

spetto alle concorrenti a due ruote motri-

rantisce eccezionale stabilità, tenuta di

ci. Cinque sono i punti di forza che con-

strada ed affidabilità, rendendo questa

traddistinguono

crossover trendy e sicura da guidare in

casa di Ōta: un design elegante ma senza

qualsiasi condizione meteo e stradale.

dubbio robusto, un ottimo baricentro no-

questo

modello

della

47

Durante il nostro test abbiamo provato la Subaru XV sia su fango che su neve rimanendo piacevolmente sorpresi dalla... assenza di incertezze.


O N T H E R O A D

nostante l’altezza da terra elevata, elevati standard in termini di sicurezza, abitacolo spazioso coadiuvato da un ottimo confort e la sua maneggevolezza, apprezzabile anche nel traffico cittadino. Per il mercato italiano sono previste tre versioni di propulsori (tutti Euro 5): il nuovo motore boxer da 1,6 litri, che costituisce la versione di base dall’eccellente erogazione a tutti i regimi, il 2.0i boxer, agile, potente e reattivo dell’elevata efficienza nei consumi e infine il 2.0D, esclusivo motore Boxer diesel di Subaru rinomato per le eccezionali prestazioni, leggerezza e fluidità. Molta attenzione è stata posta all’abitabilità interna e alla cura nella scelta dei materiali per i rivestimenti e i risultati sono stati ottimali. Dall’autotelaio dell’Impreza è stato infatti ottenuto un passo lungo senza dover aumentare la lunghezza della vettura a tutto vantaggio dell’abitabilità disponibile per gli occupanti, soprattutto nelle sedute posteriori che ora sono senza dubbio più spaziose e confortevoli. Attenzione e cura anche per le sedute anteriori con il nuovo design dei

48


accentua lo sviluppo orizzontale per ispirare un senso di spazio in tutte le quattro direzioni, creando così un sensazione tangibile di qualità. La gamma colori comprende 10 tinte, compreso il nuovo arancione perlaceo “Tangerine Orange” che vedete nelle foto del nostro test. Come detto in precedenza, la Subaru XV è dotata del sistema di trazione a quattro ruote motrici denominato AWD mentre per quanto riguarda il cambio sono due le versioni disponibili sul mercato: lineratronic e meccanico. Nel primo caso si tratta di un nuovo cambio, compatto, leggero e più ecologico definito da un’unità

CVT e che prevede le modalità di

sedili che rende le fasi di viaggio molto

ard provvede agli avvisi visivi al guidato-

utilizzo manuale ed automatico. Nel caso

più piacevoli, ai quali si aggiunge il posto

re sia nella sua versione normale che in

della selezione della modalità manuale si

di guida dotato di serie di regolazioni ma-

quella evoluta, fornita con schermo LCD

può usufruire, indistintamente, della leva

nuali in sei direzioni. Grazie ad un attento

a colori da 4.3” (versioni Trend - Exclusi-

posta nella consolle centrale o dei bilan-

approccio progettuale, Subaru ha così re-

ve). Il volante, rivestito in pelle, dà un

cieri posti dietro il volante. L’utilizzo dei

alizzato un veicolo che rende estrema-

senso di raffinatezza ed ha una finitura

bilancieri installati dietro alle razze del

mente facile entrare ed uscire dall’abita-

decorativa color argento. Esso è dotato di

volante rende facile l’operazione di cam-

colo. Subaru non solo ha reso più larga

comandi per MFD, audio, e regolatore di

biata dei vari rapporti dato che il guidato-

l’apertura delle porte, ma ne ha anche

velocità e le dimensioni e forma dei co-

re può istantaneamente selezionare il

alzato l’angolo sopra l’intelaiatura, for-

mandi sono state studiate per un facile

giusto rapporto nell’uso in modalità ma-

nendo maggiore spazio fra l’estremità

utilizzo. I compatti bilancieri di cambiata

nuale. Se si agisce sui bilancieri di cam-

della stessa e la carrozzeria. Interna-

fissati al volante sono di serie per i mo-

biata con il cambio posizionato in D, il

mente la Subaru XV è stata equipaggiata

delli dotati di Lineartronic. Accanto ad un

software di controllo del cambio passa

con un gran numero di dotazioni adatte

interno lussuoso che bilancia perfetta-

temporaneamente alla modalità manua-

alla guida in città, quali il Multi Functio-

mente le differenti qualità tattili ed emo-

le. Quando il sistema di bordo riconosce

nal Display ed i contenitori a portata di

tive di pelle, metallo e tessuto, Subaru

che il veicolo sta procedendo nuovamen-

mano per tutti i tipi di oggetti. Il dashbo-

ha adottato una plancia dal design che ne

te a velocità costante, automaticamente

49


O N T H E R O A D

50 l’elettronica ricommuta la modalità del

cambio Lineartronic CVT e cambio ma-

della stabilità e del confort. Su tutti i mo-

cambio in D – automatica. Qualora diver-

nuale a 5/6 rapporti (solo nella versione

delli sono stati adottati quattro freni a

samente si intenda utilizzare la tradizio-

a Benzina). Lo schema sospensivo della

disco che trasmettono un senso di sicu-

nale leva del cambio occorre semplice-

Subaru XV prevede sospensioni a mon-

rezza ed affidabilità. Gli esemplari con

mente spingere o tirare la leva stessa per

tanti indipendenti all’anteriore e sospen-

cambio manuale sono dotati anche di

cambiare marcia. Per la nuova SUBARU

sioni indipendenti a doppio braccio oscil-

funzione di assistenza alla partenza in

XV è stato sviluppato un nuovo sistema

lante al posteriore. Entrambe le soluzioni

salita: in pendenza il circuito frenante

Start&Stop presente sulle versioni con

sono state concepite per dare il massimo

viene mantenuto in pressione dopo aver


“Grazie agli ottimi controlli elettronici e ad un’ottima stabilità, con semplici pneumatici invernali potrete affrontare qualunque tipo di fondo senza problemi”

51 rilasciato il pedale del freno evitando così che la vettura si muova all’indietro prima che venga premuto il pedale dell’acceleratore. Per migliorare i consumi di carburante e la sensibilità sullo sterzo è stato adottato un servosterzo elettrico. I cerchi in alluminio da 17” di nuovo disegno ne accentuano l’eleganza e la linea inno-

La Subaru XV gode di una linea elegante ma nello stesso tempo massiccia e rassicurante.


O N T H E R O A D

vativa della Subaru XV, conferendole un

patte della vettura, sono più che accet-

aspetto affascinante. Tutta la gamma è

tabili. Super promossa l’abitabilità inter-

dotata di pneumatici di grande diametro

na che gode sia nelle sedute anteriori

con ridotta resistenza al rotolamento. La

che in quelle posteriori di ampio spazio a

vettura che avevamo in prova era spinta

discapito (minimo) di un bagagliaio dal

dal propulsore 2 litri benzina da 150 CV

comunque facile accesso di carico ma

ed era dotata di cambio Lineartronic.

dalle dimensioni non “monstre”. Dal

Sfruttando le condizioni climatiche mol-

punto di vista della sicurezza passiva la

to invernali abbiamo optato per utilizza-

Subaru XV è al top: scocca rinforzata,

re la vettura anche su tratti di fuoristra-

doppio airbag frontale, airbag laterali,

da fangoso e innevato proprio al fine di

ginocchia e a tendina a cui si aggiungo-

metterne alla prova il sofisticato e rino-

no il piantone e la pedaliera collassabili.

mato sistema AWD. Il risultato si è rive-

Complessivamente si può dire che la Su-

lato sorprendente: la vettura non ha mai

baru XV sia un ottimo prodotto per chi

esitazioni e basta dotarsi di tradizionali

alla versatilità non vuole pregiudicare

pneumatici invernali per poter sfidare

comfort e prestazioni. Il suo prezzo? Da

senza indugi pendenze e tratti sconnessi

22.990 € per la versione 1.6i Comfort a

senza il timore di finire in qualche guaio.

31.990 € per la 2.0D-S Exclusive, per

La motricità è davvero incredibile e an-

cui c’è ne è davvero per tutte le tasche.

che il lavoro delle sospensioni si dimostra eccellente, riuscendo a coniugare bene comfort di marcia e stabilità in curva. Il sistema VDC, che contribuisce ad accentuare ulteriormente la grande stabilità offerta dalla Symmetrical AWD, è di serie su tutti i modelli. Monitorando il

52

comportamento del veicolo, vengono gestiti con flessibilità ABS, TCS (gestione del motore e dei freni per il controllo della trazione) e VDC. Buona la trasmissione che non fa avvertire ritardi o “trascinamenti” nel cambio marcia mentre a nostro avviso un po’ deludente il motore che non è dotato di gran coppia e stride un po’ con l’idea sportiva che si ha dei propulsori Subaru. In linea i consumi che, anche grazie alle dimensioni com-


? a t o l i p n u ? i e r Se o t a z z i n a g ? r a o d n n u e i i z a Se ’ n u o m a e t n ? u à i t i l a i H b i s i v a t s u i g a l i o Vu

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O N T H E R O A D

54

C

on

ha

troën Méhari. Questa sorte di teorica

za di 1.73 metri e combina sportività ed

esordito nel settore delle vettu-

la

C-Crosser,

Citroën

antesignana prende oggi forma attra-

eleganza grazie ad una linea affusolata

re SUV anche se non si è trat-

verso la
C-Crosser che nasce, come le

e filante, alla quale si associa l’ormai

tato però di un debutto assoluto per il

sorelle Peugeot 4007 e Outlander, sulla

immancabile “calandra generosa” tipica

marchio francese in quanto molti anni

base della joint-venture tra il gruppo

dei modelli Citroën di ultima generazio-

prima (1968) presentò sul mercato una

francese PSA e la Mitsubishi Motors. La

ne. Come detto la base costruttiva di

vettura clamorosamente innovativa che

Citroën C-Crosser ha dimensioni impor-

partenza è comune a Peugeot 4007 e

possiamo oggi definire come una sor-

tanti con una lunghezza di 4.64 metri,

Mitsubishi e già al primo sguardo, ol-

ta di concept dei moderni SUV: la Ci-

una larghezza di 1.81 metri ed un altez-

tra alla totale somiglianza estetica con


Esordio di razza Citroën debutta nel mondo dei SUV con l’ottimo C-Crosser

55 le altre due, si nota come la C-Crosser

grado di ospitare due persone nella fila

rappresenti un veicolo facilmente mo-

3, C-Crosser può arrivare ad accogliere

dulabile e in grado di adattarsi senza

fino ad un massimo di 7 passeggeri. La

fatica alle diverse esigenze degli uti-

panca può inoltre scomparire completa-

lizzatori. Un esempio di questa versa-

mente nel pianale e permettere così di

tilità è rappresentata dall’ampio spazio

disporre di un’ampia superficie di carico

interno sfruttabile attraverso diverse

perfettamente piana. L’accesso alla fila

configurazioni delle sedute: grazie in-

3 è inoltre facilitato dalla notevole in-

fatti alla panca posteriore aggiuntiva, in

clinazione e dallo scorrimento dei sedili

Con la DS4, Citroën sfida apertamente le icone del segmento B come la VW Golf, l’Alfa Romeo Giulietta e l’Audi A3.


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della fila 2, come anche dalle due barre color alluminio integrate nelle paratie laterali del bagagliaio. Due appoggiatesta a scomparsa e due cinture di sicurezza con avvolgitore agganciate nel montante del parabrezza contribuiscono alla sicurezza dei passeggeri seduti in questi posti. La fila 2 si ripiega inoltre a “portafoglio” contro la fila 1, con le maniglie poste sui lati dei sedili, oppure in modo automatico, grazie a due comandi elettrici posti a destra e a sinistra del bagagliaio, sopra ai passaruota. Quando i sedili sono ripiegati, si ottiene una superficie di carico notevole e un pianale perfettamente orizzontale. Gli schienali e i sedili della fila 2 sono inoltre frazionabili 2/3-1/3. Oltre che per la grande abitabilità interna la C-Crosser si distingue anche per un volume del bagagliaio che si posiziona tra i più grandi della categoria. Nella configurazione più utilizzata (con 5 posti e la fila 3 ripiegata) esso può infatti raggiungere 510 litri mentre quando i sedili posteriori sono completamente ripiegati, il volume di-

56


passeggeri sono immersi in un ambiente confortevole, ricco di vani portaoggetti e molto ergonomico. Per quanto riguarda la motorizzazioni C-Crosser è disponibile sul mercato con due propulsori: propulsore turbo diesel iniezione diretta 2.2 litri HDi da 160 cavalli, oggetto della nostra prova, e una motorizzazione benzina 4 cilindri con cilindrata di 2.359 cm3 con una potenza massima di 170 CV. Entrambe le versioni possono essere dotate di cambio manuale o automatico di tipo CVT (Continuously variable transmission). La versatilità della C Crosser è dimostrata anche dalla sponibile arriva addirittura a 1.686 litri.

consente due posizioni, per tener conto

possibilità concessa al guidatore di po-

Un altro punto di forza del bagagliaio di

dell’inclinazione dei sedili della fila 2.

ter scegliere fra tre diverse configura-

C-Crosser è rappresentato dall’apertu-

Due guide laterali in alluminio e quat-

zioni di trazione: quattro ruote motrici

ra in due parti del portellone che con-

tro ganci permettono di fissare acces-

(4WD), due ruote motrici (2WD) ed una

sente, una volta aperto, di utilizzare al

sori come una rete di separazione o di

opzione dedicata a condizioni di scarsa

meglio il vano bagagli (piatto) facendo

contenimento. Infine, una presa da 12

aderenza con bloccaggio del differen-

scorrere gli oggetti voluminosi o pe-

Volt è posta sul lato sinistro del baga-

ziale centrale (Lock). Nel dettaglio il

santi, oppure addirittura di sedendocisi

gliaio. La ruota di scorta è posizionata

funzionamento delle tre modalità d’uso:

sopra, dal momento che è in grado di

sotto al veicolo per liberare spazio in-

sostenere un peso di 200 kg. Comodo e

terno e per evitare anche il fastidio di

leggero lo sportello superiore che, an-

togliere gli oggetti situati nel bagaglia-

namento a 2 ruote motrici nella

che quando usato di frequente, si rive-

io quando si deve sostituire una ruota.

parte anteriore ed è utile in presen-

la facilissimo da utilizzare. La praticità

L’atmosfera dell’abitacolo in generale è

za di buone condizioni d’aderenza

d’uso del bagagliaio deriva anche dalla

molto sobria e fornisce agli occupan-

permettendo di ridurre i consumi

plancia copribagagli morbida, che na-

ti tutto il necessario senza ricorrere a

e favorire la maneggevolezza del

sconde gli oggetti posti nel bagagliaio e

sfarzi spesso poco funzionali. I cinque

veicolo.

Modalità 2 WD: assicura il funzio-

57


O N T H E R O A D

58

Modalità

4

WD:

raccomandata

lità, il calcolatore invia alle ruote

portellone sdoppiato, alzacristalli elettri-

quando le condizioni non sono più

posteriori una coppia circa una vol-

ci sia all’anteriore che al posteriore, fari

ottimali, dal momento che la ripar-

ta e mezzo maggiore rispetto alla

fendinebbia, computer di bordo, cerchi in

tizione della coppia tra avantreno

modalità 4WD. Questa modalità è

lega da 16”, 6 airbag ed ESP. Nella versio-

e retrotreno è gestita automatica-

particolarmente adatta alla guida in

ne più ricca, la exclusive, invece trovia-

mente. Un calcolatore comanda il

condizioni d’aderenza precarie.

mo anche il vivavoce bluetooth, interni in

rinvio di una parte della coppia alle

pelle, profili vetri cromati, sedile elettrico

ruote posteriori, in funzione delle

Due sono invece i livelli di allestimento di-

conducente con memorie, sedili anterio-

condizioni di aderenza, consenten-

sponibili sul mercato: seduction ed exclu-

ri riscaldabili, fari allo xeno con lavafari,

do una tenuta di strada ottimale in

sive. Il primo prevede già di per sé una

sensori parcheggio posteriori e cerchi in

qualunque circostanza senza pena-

dotazione molto ricca con radio CD MP3 a

lega da 18”. Per quanto riguarda il colle-

lizzare i consumi.

sei altoparlanti e comandi al volante, bar-

gamento al suolo attraverso lo schema

Modalità LOCK: in questa moda-

re porta tutto, climatizzatore automatico,

sospensivo, la C-Crosser è dotata di un


“La Citroën C-Crosser offre grande versatilità in ogni condizione d’uso, oltre che tecnologia attiva e passiva ed un moderno design”

avantreno di tipo pseudo-McPherson, con barra stabilizzatrice da 22 mm di diametro e retrotreno a bracci multipli, abbinato a

59

una barra stabilizzatrice da 20 mm. Questa configurazione favorisce la stabilità su strada e contribuisce alla sicurezza attiva della vettura. Gli ammortizzatori posteriori sono stati disaccoppiati dalle molle, e le tarature adottate da Citroën consentono a C-Crosser una tenuta di strada esemplare, con sensazioni di guida precise e confort eccellente. Questa soluzione tecnica si rivela particolarmente azzeccata anche per

Il Parco di Monza e l’Autodromo di Franciacorta hanno fatto da scenario a questo test.


O N T H E R O A D

60

chi intende sfruttare la C Crosser per at-

no uno sterzo preciso e facile, che abbina

tività Off Road anche di un certo livello.

efficacia e piacere d’utilizzo. L’agilità che

Questo risultato è potenziato dalla presen-

si avverte alla guida della C-Crosser è da

za di ruote da 18 pollici con pneumatici

imputare anche all’ottima scelta di utiliz-

Michelin specifici, di dimensioni 225/55

zare un tetto in alluminio, che permette di

R18 per la finitura Exclusive (o equiva-

abbassare il centro di gravità, migliorando

lente secondo i Paesi). Sulla finitura Pack

notevolmente così il suo comportamento

(o equivalente secondo i Paesi), troviamo

su strada. Un plauso anche all’impianto

cerchi da 16 pollici con pneumatici Miche-

frenante che, grazie ad una serie di test

lin 215/70 R16. Alla guida la C-Crosser

specifici svolti in sede di progettazione,

si dimostra, malgrado le sue dimensioni,

dimostra sempre un ottimo mordente e

sufficientemente agile e la cavalleria, la

un ottima dosabilità. Questo risultato de-

coppia e la silenziosità invidiabile del pro-

riva dall’adozione di pinze a doppio pisto-

pulsore turbo diesel ne fanno una compa-

ne nella parte anteriore, abbinate a dischi

gna di viaggio perfetta, sia che si affronti il

ventilati da 294 mm di diametro e 24 mm

traffico urbano sia che si faccia una scam-

di spessore, mentre nella parte posterio-

pagnata lungo strade collinari immerse nel

re i dischi hanno un diametro di 302 mm.

verde. Proprio l’ottima l’elasticità del 2.2

Il dispositivo è completato da un sistema

litri è uno dei valori aggiunti e consente

ABS con ripartitore elettronico di frenata

di viaggiare in quinta marcia con un filo

(REF). Per concludere un occhio ai prez-

di gas senza dover rinunciare alle presta-

zi. Certi che la motorizzazione “giusta” sia

zioni. Le sensazioni dello sterzo durante la

quella diesel Citroen propone la C-Crosser

guida sono state ottimizzate dal lavoro sui

a 34.830 euro per la versione Seduction

pneumatici e sulla pompa del servosterzo,

e a 39.550 euro per la più ricca versione

e con un rinforzo previsto nel sotto-tunnel,

Exclusive. Che si facciano avanti gli inte-

che permette di migliorare la rigidità. Que-

ressati...saranno sicuramente i benvenuti

ste migliorie adottate su C-Crosser offro-

in casa Citroën.

La C-Crosser è curata in ogni minimo dettaglio, come da tradizione Citroën. Nei poggiatesta posteriori, gli schermi LCD consentono la visione di film e video.



T O P T E S T

62

D

i anni e versioni della 911 ne ab-

to “evidenziato” da superfici aerodinamiche

serie Carrera, la carrozzeria più larga di 44

biamo viste passare parecchie

importanti, quali lo spoiler anteriore e po-

mm, un plus tipico dei modelli a trazione in-

sulle strade, ma quest’auto rima-

steriore, i parafanghi posteriori larghi, pen-

tegrale Carrera 4. Ma non è tutto: sulla 911

ne un must di casa Porsche. Anima sporti-

sati per avvolgere i cerchi in lega leggera

GTS troviamo anche ruote RS Spyder da

va che sa coinvolgere chi guida, che intriga

da 7J x 15” che le garantivano un aspetto

19” di colore nero a serraggio centrale (che

quando entri nel suo abitacolo avvolgente

minaccioso. Da li in poi un’evoluzione mi-

ospitano pneumatici da 305/30 ZR19”), il

o quando ascolti tutto il sound del suo pro-

rata e continua per oltre quarant’anni fino

rivestimento frontale Sport Design, il logo

pulsore. La storia di questo fortunato mo-

al risultato odierno oggi, una sorta di spa-

Carrera GTS sia sulle porte che sul portel-

dello ha inizio nel 1972, quando venne pre-

zio temporale che segna un punto di arrivo

lone posteriore – nero o argento a secondo

sentata una “variante sportiva” della 911,

tecnologico con la nuova Carrera GTS, nelle

del colore della carrozzeria – ed terminali

ovvero la Carrera RS 2.7, un’auto leggera,

sue versioni Coupè e Cabriolet. Due model-

di scarico anch’essi di colore nero. Una vol-

con un motore “aspirato” da 210 CV il tut-

li unici che condividono, con l’inossidabile

ta seduti all’interno della vettura, ad acco-


Anima da pista Con la nuova Carrera 4 GTS, Porsche mixa tradizione e innovazione

glierci ci sono gli avvolgenti sedili Sport con

MOTORE: 408 CV di pura adrenalina

fasce centrali del cuscino seduta in pregiato

La base del propulsore è il sei cilindri da 3.8

Alcantara in tonalità nera presente anche in

cc della Carrera S in cui è concentrata tutta

alcune zone dell’abitacolo, quali la corona

la tecnologia Porsche mirata alla riduzione

del nuovo volante Sport Design a tre razze,

dei consumi e allo sfruttamento della poten-

la leva cambio ed il freno di stazionamento

za grazie all’iniezione diretta ma, soprattutto,

che rappresentano tutti i principali punti di

alla distribuzione con albero a camme Vario-

contatto con l’anima di questa 911 Carre-

Cam Plus, montato sul lato aspirazione e do-

ra GTS. L’unicità di questo modello è anche

tato di dispositivo dell’alzata valvole. Rivisto

enfatizzata dalla mancanza dei sedili poste-

il sistema di aspirazione che ha garantito al

riori, che sono però disponibili a richiesta

pilota un surplus di cavalli (circa 23 CV in più

senza costo aggiuntivo.

della versione S) portando il limite di poten-

63

L’Autodromo di Monza è la location ideale per testare un’auto dal carattere sportivo come la Porsche Carrera 4 GTS.


T O P T E S T

za massima a 408 CV a 7.300 giri, con un rapporto potenza/cubatura ben sopra la soglia dei 100 CV/litro (107,4). Ma le migliorie sul sistema di aspirazione non hanno garantito solo un incremento di cavalli ma hanno contribuito anche a ricavare una maggiore fluidità e ripresa, una miglior e più sostanzioso valore di coppia fin dai bassi regimi (fin da 1.500 giri) migliorando l’utilizzo della Carrera nella guida cittadina limitando l’uso del cambio da parte del pilota. In questo tubillon di migliorie ad avvantaggiarsene sono state ovviamente anche le prestazioni velocistiche: la velocità massima sale di 4 km/h fino a quota 306 km/h per le GTS equipaggiate con cambio manuale mentre sulle versioni munite di PDK e “pacchetto” Sport Chrono Plus, questa Carrera 911 GTS È in grado di percorre lo distanza da 0 a 100 km/h in 4”2. Tanta “energia aggiuntiva”, è merito essenzialmente del nuovo sistema di aspirazione variabile, con le sei valvole che rendono appunto variabile la geometria dimensionale dell’impianto, con l’effetto di una “sovralimentazione” a risonanza che si ottimizza ciclo dopo ciclo in funzione del carico sulla cubatura del sei cilindri Porsche. Questo incredibile lavoro di ottimizzazione del rendimento del propulsore si estende anche all’interno dei condotti di aspirazione, caratterizzati da speciali lavorazioni al fine di favorire i flussi in transito nella zona di aspirazione.

64


TRASMISSIONE: domina il PDK

ne della così la carreggiata dell’asse motrice

Tutta l’esuberanza della Carrera GTS viene

di 32 mm portandola alla misura di 1.548

“gestita” dal comparto trasmissione che, sia

mm complessivi. Non di minore importanza

nella versione grazie al manuale a sei rap-

gli pneumatici, che sull’anteriore prevedono

porti che in quella opzionale a doppia frizione

coperture da 235/35 ZR19” mentre al po-

PDK (Porsche- Doppelkupplungsgetriebe,) a

steriore da ben 305/30 ZR 19” al posto dei

sette rapporti, consente di sfruttare al 100%

295/30 ZR19 della Carrera S. Caratteristica

le incredibili performance di questa vet-

– di provenienza racing – è il fissaggio cen-

tura. Per i più goduriosi la chicca è proprio

trale della ruota che distingue la Carrera GTS

quest’ultima variante di cambio che abbina

dalle altre facendola assomigliare un po’ alla

la manualità ed il rendimento meccanico del

dream car Carrera GT. Il telaio della 911 Car-

cambio convenzionale con la fluidità ed il

rera GTS può definirsi “attivo”, grazie al siste-

comfort della guida con cambio automatico.

ma Porsche Active Suspension Management

Si usufruisce così di cambiate rapide senza

(PASM) che lavora sul controllo dinamico di

cali di trazione ma, soprattutto, si incremen-

ogni ammortizzatore in qualsiasi situazione

di peso del 50% rispetto ai dischi metallici,

tano le performance e l’efficienza dinamica

di marcia e fondo stradale. Due le possibilità

oltre a prestazioni nettamente superiori in

della vettura, riducendo nel contempo emis-

di assetto usufruibili dal conducente: Normal

decelerazione alle alte velocità.

sioni e consumi. Ma anche qui non è tutto:

e Sport. Se il primo è orientato verso il mag-

per chi desiderasse “quel qualcosa in più”,

gior comfort a bordo (ma cambia in caso di

DESIGN & INTERNI: Sportività al top

è disponibile il pacchetto Sport Chrono Plus

guida più sportiva) il secondo set-up preve-

Come detto sono due le versioni della Carre-

che comprende il sistema di Launch Control,

de una taratura delle sospensioni più rigidità

ra 911 GTS. La capote della Cabriolet si apre

utile ad ottenere il massimo dell’accelerazio-

a vantaggio dell’agilità e della precisione di

in 20 secondi azionando il tasto selettivo, ma

ne da fermo oltre ad una “strategia” di cam-

guida. Ma c’è anche il PASM sport opzionale,

questo è possibile solo fino a 50 km/h. Il lu-

biata pensata per l’uso in pista e quindi con

ovvero maggiore rigidità e un abbassamento

notto è in vetro ed è riscaldabile, ma viene

tempi di variazione del rapporto ancora più

della carrozzeria di 20 mm a cui si aggiun-

proposto in opzione anche l’hard top in leg-

ridotti.

ge il differenziale autobloccante meccanico.

gero alluminio. Grande studio anche sull’a-

Con così tante prestazioni non si poteva tra-

erodinamica del corpo vettura, specie sullo

TELAIO: carreggiata più ampia

lasciare un aspetto molto importante come

splitter anteriore e sui longheroni laterali per

La 911 Carrera GTS, vanta un autotelaio for-

l’impianto frenante che, sulla Carrera GTS,

ciò che concerne l’andamento dei flussi aria

te di una carreggiata più larga con l’abbina-

gode di pinze monoblocco in alluminio a

in queste specifiche zone. Questi accorgi-

mento di coperture di elevate dimensioni: la

quattro pistoni e dischi autoventilanti forati

menti stilistici si trasformano in una maggio-

zona anteriore infatti, è più ampia di 3 mm

rispettivamente da 330x34 mm (davanti) e

re stabilità ad elevate velocità e conseguen-

con una misura complessiva di 1.488 mm.

330x28 mm (dietro). A richiesta è tra l’altro

te maggiore sicurezza di guida. Per meglio

Un altro concetto tecnico importante (non

possibile avere il Porsche Ceramic Composite

capire questo concetto proviamo a fornire

di poca rilevanza su sportive a trazione po-

Brake (PCCB) con dischi ceramici e pinze fis-

qualche dato tecnico: il Cx della GTS Coupè

steriore) su cui si è lavorato, sono le forze

se monoblocco a sei pistoni davanti e quat-

con cambio manuale è pari a 0,30 (0,31 sul-

trasversali sviluppate sull’asse posteriore. A

tro dietro. Con l’utilizzo di quest’ultimo tipo

la Cabriolet) mentre sulle vetture dotate di

tale scopo è stata aumentata la dimensio-

di impianto frenante si ottiene una riduzione

PDK sale a 0,31 e questo per la maggiore

65


T O P T E S T

necessità di raffreddamento del sistema. In-

vo della 911 Carrera GTS.

ternamente all’abitacolo il concetto sportivo

66

volte di disporre quasi di un propulsore diesel tanto è pronta la risposta ai bassi regimi. Se

lo si nota immediatamente attraverso i sedili

AL VOLANTE: Che feeling!

poi si decide di “esagerare” il crescendo sino

avvolgenti che “abbracciano” il pilota men-

Guidare la Porsche 911 Carrera 4 GTS è

alla “zona rossa” del contagiri è davvero da

tre domina l’Alcantara, materiale più leg-

una vera goduria da tutti i punti di vista. Già

togliere il fiato e ci fa subito ricordare che sia-

gero rispetto alla pelle, che riveste i cuscini

dall’avviamento il propulsore boxer sei cilin-

mo su una vera sportiva di razza. Se però non

di seduta, la corona del volante, le leve del

dri borbotta con “tono” minaccioso” e se si

si è ancora soddisfatti e si vuole un ulteriore

cambio e freno di stazionamento, le maniglie

interviene sull’apposito tasto al centro della

scarica di adrenalina consigliamo di provare

delle porte e l’area allargata dei portaoggetti

console il tono dello scarico si fa ancora più

almeno una volta il sistema di launch control

sulle porte. Il colore nero lo ritroviamo an-

racing. Uno dei valori aggiunti dei propulsori

della vettura che le consente di scattare da

che in altri punti di contatto con le emozioni

boxer Porsche è sempre stato l’ottimo sfrut-

ferma con la velocità di un puma. Per otte-

sportive, come ad esempio il quadrante dello

tamento della coppia motrice che garantisce

nere questo surplus di eccitazione dinamica

strumento multifunzionale. Il design del vo-

al guidatore di usufruire di un arco di utilizzo

basta infatti schiacciare il tasto sport stacca-

lante sportivo a tre razze Sport Design, con

molto ampio a tutto vantaggio dei consumi,

re il controllo di trazione, mettere la leva del

i paddles per selezionare la marcia, vanta

soprattutto nelle tratte autostradali ed ex-

cambio di manuale e schiacciare a fondo l’ac-

un’estetica che rafforza il concetto aggressi-

traurbane. Alla guida di una 911 sembra alle

celeratore mantenendo premuto con il piede


“La Porsche Carrera 4 GTS, anch’essa (come da DNA Porsche) col motore a sbalzo posteriore, è ben bilanciata e trasmette subito la sua dote sportiva”

sinistro il freno. La vettura avrà un suo “stallo” a circa 6.500 giri/ min e non appena lasceremo il freno scatterà come il migliore dei centometristi alle Olimpiadi. Nota di grande merito anche al cambio PDK a doppia frizione, velocissimo in salita di marcia e molto rapido anche in scalata grazie al sistema di multi down shifting che consente al guidatore di tenere premuto il paddle sinistro

67

del cambio al volante e di sfruttare la scalata simultanea di più marce in sequenza senza il rischio di incorrere in pericolosi fuori giri. Il top dei top rimane però l’impianto frenante. Avendo avuto l’opportunità di provare la vettura sul tracciato dell’Autodromo di Monza abbiamo provato a stressare questo elemento meccanico con le brusche frenate che il tracciato offre passando più volte da velocità di 240-250 Km/h a 50 Km/h in poche decine di metri e volete sapere quale è stato il risultato? Per le sue avversarie dirette e quasi una lotta impari...del resto se questa macchina fa successo da più di 50 anni qualche motivo ci sarà pure.

L’anima Porsche trasuda anche sulla Carrera 4 GTS in tutti gli aspetti, dalla meccanica alla linea classica della serie 911.


H I S T O R Y

68

è

da da sempre il simbolo del marchio

butto avvenne esattamente 55 anni fa nel

se paragonato a quello di poco superiore

FIAT. è la macchina che forse più di

pieno del boom economico. Eravamo infat-

della 600. Per dare un metro di misura re-

ogni altra è rimasta nel cuore degli

ti nel 1957 e la piccola FIAT 500 nacque

ale del suo costo connotato al salario me-

italiani e soprattutto dopo i fasti degli anni

diventando presto un clamoroso successo

dio possiamo dirvi che un operaio comune

passati è stata oggetto di una rivisitazione

che perdurò fino al 1975 venendo prodot-

all’epoca guadagnava 40 mila lire al mese

in chiave moderna invocata per tempo a

ta in quasi 4 milioni di esemplari andando

mentre un impiegato di prima categoria 90

gran voce dagli italiani. Parliamo della FIAT

a segnare in modo indelebile la mobilità

mila pertanto la FIAT 500 costava ad un

500 icona del made in italy e della storia

del nostro paese. All’epoca costava 490

operario circa un anno del suo stipendio e

dell’automobilismo nazionale. Il suo de-

mila lire che era un prezzo piuttosto alto

ad un impiegato meno di sei mesi di sti-


Un mito infinito FIAT 500, la storia d’Italia a cavallo di due secolo

69 pendio. Non poco di sicuro soprattutto per

della FIAT 500 L venduta al prezzo di 525

l’epoca, ma si deve tenere conto anche del-

mila lire seguita poi , nel 1972, dalla ultima

la tipologia di mercato dell’epoca e del fatto

serie della FIAT 500, la R (600 mila lire il

che circolare con una propria vettura era in

suo prezzo, ndr) che finì di essere prodot-

ogni senso considerato un super privilegio.

ta e commercializzata nel 1975. Da prima

Nel 1960 arrivano la 500 D e la Giardiniera

e unica macchina per pochi privilegiati la

che costavano rispettivamente 450 e 565

piccola di casa FIAT diventò nel tempo la

mila lire mentre nel 1965 debutta la 500 F

«seconda auto per la famiglia» sfruttando

venduta a 475 mila lire. Nel 1968 è la volta

un nettamente migliore poter d’acquisto

In primo piano, la storica 500 che ha fatto sognare generazioni di italiani nella seconda parte del ‘900 mentre sullo sfondo il modello più recente, anch’esso apprezzato dagli appassionati.


H I S T O R Y

dell’italiano medio che in quegli anni necessitava di soli quattro mesi di stipendi per acquistare la 500 rispetto al quadruplo necessario ad un pari livello negli anni del suo debutto sul mercato. Dal 1957 al ‘72 è stata in assoluto la FIAT più venduta e le sue radici affondano ancora prima della sua commercializzazione. Il suo “papà” infatti, l’ingegnere Dante Giacosa, aveva già disegnato nel ‘36 la «500», più nota all’epoca come Topolino che rappresentava la prima auto popolare italiana e la più piccola al mondo. La Topolino però era un modello totalmente diverso dal punto di vista tecnico rispetto alla 500 visto che quest’ultima aveva una carrozzeria autoportante, un motore posteriore e raffreddato ad aria (il primo costruito da FIAT, ndr) e addirittura quattro ruote indipendenti. La FIAT Nuova 500 debuttò, come detto, nell’estate del 1957, con un allestimento molto spartano che prevedeva due soli sedili e una panchetta posteriore. La vettura poteva dunque ospitare soltanto due persone e un carico massimo di 70 chilogrammi nel bagaglio. Dal suo primo debutto alle prime modifiche il passo è molto breve e già in occasione del Salone dell’Auto di Torino del 1957 (tre mesi dopo il lancio, ndr) la 500 viene già modificata ha causa dello scarso interesse generato nel pubblico. La FIAT corre dunque ai ripari e presenta due versioni modificate che chiama 500 «Normale» e 500 «Economica». Entrambe, a dispetto del nome che farebbe immaginare l’esatto contrario, offrono maggiori contenuti rispetto alla vettura da poco lanciata sul mercato ed arrivano ad offrire spazio per ospitare 4 persone grazie a un sedile posteriore molto più comodo e spazioso. Per differenziare e potenziare ulteriormente la gamma 500, la FIAT presenta a metà

70

del 1958 la versione Sport a cui farà seguito, nel 1959, anche la versione tetto apribile.

La vettura ha inizialmente il tetto rigido e si caratterizza all’esterno per una fascia rossa posta al di sotto del padiglione e, solo per alcuni casi, anche per la verniciatura della scocca bicolore. Con questa nuova versione si torna, però, ai due posti secchi e alla inutilizzabile panchetta posteriore. Nel maggio del 1960 arriva la versione station wagon denominata Giardiniera.


la sua precedente sorella ma non le assomiglia minimamente nelle forme. L’idea di FIAT in quei primi anni 90 era di creare una nuova tipologia di utilitaria compatta, che potesse essere prestante, agile e abitabile. Con queste linee guida, il Centro Stile FIAT, nelle persone di Ermanno Cressoni ad Antonio Piovano, crearono una vettura dalla linea totalmente innovativa che richiamava quelle della sorella di casa Lancia: la Y10. La Cinquecento si differenziava dal resto della produzione FIAT contemporanea in quanto sprovvista di calandra anteriore e per il cofano che scendeva fino ad arrivare I tecnici di Mirafiori aumentano in questa

e che permettono di far finalmente scom-

al paraurti. Inoltre, la Cinquecento è stata

versione della 500 il passo di 10 centime-

parire le antiestetiche cerniere a vista. Con

la prima FIAT ad adottare il nuovo logo ret-

tri per accrescerne la capacità di trasporto

questa versione viene anche arricchita nel-

tangolare a sfondo blu con le quattro barre

consentendogli di ospitare quattro persone

le dotazioni e nei materiali.
 L’obiettivo di

cromate e sopraelevate disegnate all’inter-

più 40 chilogrammi di bagaglio. Nell’autun-

questa versione è quanto mai chiaro: co-

no. Tra le sue peculiarità vi erano sicura-

no del 1960 la 500 viene offerta nella nuo-

prire la richiesta di una clientela che vuole

mente le sospensioni a ruote indipendenti,

va serie D con una cilindrata aumentata a

una vettura più completa e più «lussuosa»

i freni a disco anteriori ed una vasta gam-

499,5 cm3 una velocità di 95 km/h e un

anche a costo di spendere 525.000 lire

ma di optional tra cui la chiusura centra-

consumo medio di 4,8 litri/100 chilometri.

cioè circa 100.000 lire in più rispetto alla

lizzata, l’aria condizionata, gli Airbag, il li-

L’abitabilità, anche per la versione berlina,

500 F. E’ poi la volta della 500 R che viene

vellamento fari elettronico, gli alzacristalli

torna per la soddisfazione dei potenziali ac-

presentata nel 1972, in contemporanea al

elettrici e l’antifurto. I motori che equipag-

quirenti a quattro persone e viene adottato

lancio della nuova FIAT 126,

che rimarrà

giavano la Cinquecento erano inizialmente

, per la prima volta, anche lo schienale po-

in commercializzazione sino alla fine pro-

due, entrambi benzina: un bicilindrico da

steriore abbattibile.

La 500 F debutta in-

duzione della vettura, nel 1975.

704cc e un 903cc a quattro cilindri di decli-

vece nel marzo del 1965 e nel 1968 verrà

Da quel momento il mondo dell’automobili-

nazione “Motore FIAT 100” dotato di nuo-

affiancata in listino dalla 500 «Lusso» che

smo nazionale perde questo mito per ritro-

ve punterieidrauliche. Il modello base era

si caratterizzerà, per la prima volta nella

varlo, sedici anni dopo totalmente modifi-

chiamato 700 ED (Economy Drive) ed era

storia del modello, per le portiere incernie-

cata. Nel 1991 FIAT lancia sul mercato la

associato ad un cambio a 4 marce, al con-

rate sull’anteriore, più sicure in caso di urto

Cinquecento che porta lo stesso nome del-

trario della versione 900 che aveva invece

71


H I S T O R Y

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“La nuova 500 ha saputo riaccendere la passione dei fan storici della piccola quattroruote torinese, grazie anche alle versioni piĂš pepate marchiate Abarthâ€?


a disposizione 5 marce. Inoltre ambedue i motori erano originariamente alimentati a carburatore e resi successivamente ad iniezione elettronica. Nel 1993 fu poi presentata la sua versione racing, la Cinquecento Trofeo, che diede successivamente vita ad un campionato “monomarca”, denominato appunto Trofeo Cinquecento. Dato il suo successo, nel 1994, venne presentata la Cinquecento Sporting, che montava un motore Fire ad aspirazione da 1108cc, e alla quale vennero ribassate e irrigidite le sospensioni rispetto alle altre versioni, migliorandone la stabilità e l’aerodinamica. Le differenze della Sporting rispetto alle altre versioni non si limitavano però semplicemente alle motorizzazioni: erano infatti disponibili

apribile in tela. La produzione venne de-

La 500C non adotta un sistema di aper-

cerchi in lega sportivi, terminale di scarico

finitivamente interrotta nel 1998 con l’in-

tura della capote in tela analogo alle altre

cromato oppure in Fibra di Carbonio e pa-

troduzione della FIAT Seicento che si pre-

cabrio diffuse sul mercato, ma riprende

raurti in tinta con filature di colore rosso o

sentava sul mercato come un una sorta di

più la filosofia dell’antenata 500 Conver-

nero, contrastanti con il colore della car-

pesante restyling della Cinquecento stessa,

tibile che mantiene i montanti strutturali

rozzeria.

riprendendone la struttura ma con una li-

che fungono da binario, sui quali scorre

Dal 1995 fu poi inoltre reso disponibile un

nea aggiornata e leggermente ingrandita.

elettricamente il tettuccio in tela, con lu-

kit estetico Abarth, per rendere ancora più

Dal 1998 al 2007 la 500 lascia un nuovo

notto in cristallo che si ripiega su se stesso

vario e potente l’aspetto e le prestazioni

“buco” nel cuore degli italiani per presen-

nella cappelliera. La 500C viene proposta

dell’auto con inoltre nuove colorazioni di-

tarsi poi nuovamente sul mercato in gran-

in una gamma di due allestimenti. La ver-

sponibili per carrozzeria e paraurti, cerchi

de stile. Quella che infatti viene presenta-

sione d’ingresso in origine è la Lounge

in lega a cinque razze, sottoparaurti, mi-

ta in TV su Canale 5 il 4 Luglio del 2007

(con una dotazione simile all’analoga ver-

nigonne e molle ribassate. Sempre nello

davanti a 100.000 presenti è l’evoluzione

sione berlina), affiancata nel 2010 dalla

stesso periodo, venne prodotta esclusi-

del concept Trepiùno e soprattutto è la “fi-

più semplice Pop, mentre l’allestimento di

vamente da Giannini una nuova versione

glia” dell’accordo che FIAT stringe il gruppo

punta è la Rock ancora più ricca e vistosa

sportiva in serie limitata della Cinquecento,

Ford Motor Company grazie al quale i costi

grazie agli pneumatici ribassati. Alla 500C

la Super Cinquecento che disponeva di se-

di produzione della 500 vengono sensibil-

fa seguito poco dopo l’Abarth 500 svelata

rie dell’assetto ed estetica da competizio-

mente ridotti utilizzando la base della se-

in occasione dell’inaugurazione della nuo-

ne.

conda generazione di Ford Ka dalla quale

va sede Abarth nell’Officina 83 a Mirafiori.

Nella primavera 1995 fu presentato un lie-

vengono ricavati tutti gli organi meccanici

Si tratta del secondo modello del rinato

ve aggiornamento della gamma che poco

e di trasmissione nonché i motori di ori-

marchio sportivo di FIAT Group (dopo la

cambiava in termini estetici ma modificava

gine FIAT. Contrariamente al prototipo del

Abarth Grande Punto), che rappresenta

invece l’offerta di allestimenti disponibili:

2004, la nuova 500 si posiziona sul mer-

una versione decisamente rivista della

alla base restava la 700 ED mentre per i

cato come una piccola auto alla moda ma

FIAT 500 sia nella meccanica, che nell’e-

motori 900 la gamma si ampliò in varie

come la versione del 1957, anche lei pos-

stetica, che nell’aerodinamica. Nell’aprile

versioni a seconda degli allestimenti: si

siede numerose cromature che le donano

del 2010 viene presentata l’Abarth 500C,

partiva dalla S, per arrivare alla Suite pas-

all’automobile un aspetto elegante.

la versione sportiva con carrozzeria ca-

sando per la SX. A partire dal 1995 FIAT

Al Salone dell’auto di Ginevra del 2009

briolet, cambio robotizzato e motore po-

migliorò anche la sicurezza dell’auto, finora

viene poi presentata ufficialmente la FIAT

tenziato.

preservata esclusivamente dalle barre anti-

500C ovvero la sua versione cabrio. La

Oggi la 500 è una delle macchine di mag-

intrusione e cinture di sicurezza rigide, con

presentazione della vettura avviene in con-

gior successo grazie al suo alto livello di

l’inserimento degli airbag. Un ultimo pic-

temporanea a quella dei nuovi propulsori

personalizzazione e al suo concetto tren-

colo aggiornamento della gamma si ebbe

Multiair alimentati a benzina progettati dal

dy che le dona grande appeal soprattutto

nell’aprile 1996 quando fu presentata ed

centro di ricerca e sviluppo FIAT Powertrain

verso i giovani. Il mito dunque è rinato e

introdotta la versione Soleil, basata sull’al-

Technologies, a cui farà seguito l’apprezza-

l’auspicio e che questa volta possa alme-

lestimento SX con l’aggiunta di un tetto

to TwinAir (foto sopra).

no durare per i prossimi 500 anni.

73




P H O T O S H O O T

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77

• Lamborghini Winter Academy - Cortina d’Ampezzo • Auto: Lamborghini Aventador LP 700-4 • Foto: Eros Maggi (www.erosmaggi.it)


D R E A M C A R

78

H

ethel, piccolo villaggio 15 km a sud

pervisione hanno preso forma alcuni detta-

realizzato tramite le cosiddette “minigonne”

di Norwich, nel sud-est della Gran

mi tecnici della Formula Uno moderna come

(bandelle in materiale plastico che striscian-

Bretagna. Gli abitanti sono poco più

le sospensioni a quadrilatero deformabile su

do a terra garantivano depressione sotto la

di 400, i fans di questo piccolo comune della

ruote indipendenti, lo studio della leggerez-

vettura e quindi elevatissimi valori di depor-

sua realtà principale molti di più. Qui infatti,

za delle monoposto con l’applicazione di telai

tanza). Questa soluzione ha permesso la re-

nel verde della campagna inglese, tra boschi

autoportanti realizzati tramite pannellature in

alizzazione di macchine definite “wing cars”

e campi, nel 1952 Colin Chapman fondò la

alluminio su un telaio in tubi (definiti mono-

a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80). Chapman era

Lotus Cars, un marchio diventato leggenda

scocca con la Lotus 25), la posizione di guida

uno che cercava la perfezione, il pelo nell’uo-

grazie, soprattutto, alle rivoluzioni tecnolo-

estremizzata e semi-distesa e l’intuizione di

vo, e dal suo genio scaturirono soluzioni che

giche e ai risultati conseguiti a livello sporti-

collocare il motore sull’asse posteriore. Al-

segnarono la progettazione e lo studio di au-

vo. Colin Chapman è stato un ingegnere tra

tresì ha introdotto il concetto aerodinamico

tovetture (stradali e da competizione): fu lui

i più illustri e influenti dell’automobilismo del

di deportanza utilizzando alettoni anteriori e

a tentare la via della trazione integrale con

dopoguerra: inventore geniale per quanto

posteriori fino ad arrivare all’effetto suolo ed

le Lotus 56b e Lotus 63 e l’unico a mettere

riguardava le competizioni, sotto la sua su-

al sigillo del flusso sottostante la monoposto

in pista una macchina a turbina con la Lotus


Genio e sregolatezza Lotus, incarnazione dell’automotive sportivo inglese

La Lotus Mk4 e la Lotus Evora a confronto. Passato e presente del marchio Lotus, leggenda dell’automobilismo britannico.

56b. Poi, alla ricerca di finanziamenti per la

fetto Venturi. Ma un genio come Chapman,

struttore inglese gran parte del suo interesse

propria azienda, Chapman contravvenne alla

non poteva accettare un affronto del gene-

per le corse.

“regola” non scritta per cui il colore delle mo-

re, e fece così nascere una macchina tanto

Parallelamente all’attività sportiva, la Lotus

noposto di Formula Uno debbano identificare

geniale quanto, probabilmente, inefficace: la

Cars diede vita alla produzione di auto stra-

la Nazione di appartenenza iniziando così a

Lotus 88, una vettura dotata di due telai a

dali artigianali prettamente sportive. La pri-

“colorare” le auto a seconda del favore de-

“matrioska” che doveva schiacciarsi al suolo

ma vettura stradale “Made in Chapman” fu la

gli sponsor. Ma questo suo imporsi, sporti-

grazie al carico aerodinamico facendo scor-

Lotus 26 Elan (dopo il “bozzetto” della Lotus

vamente e finanziariamente fece storcere il

rere il primo telaio sul secondo. Da lì a poco

14 e numerosi prototipi di vetture a ruote co-

naso a molti, federazione compresa. Dopo la

si scatenò una battaglia legale con la vettura

perte da competizione) che rimase in produ-

geniale invenzione delle minigonne (apparsa

che venne prima dichiarata conforme e poi,

zione per ben 11 anni. Successivamente, nel

per la prima volta sulla Lotus 79) che rese-

su pressione della Ferrari, resa illegale. Un

contempo che Jim Clark mieteva successi in

ro le vetture velocissime, la FIA vietò questa

colpo gobbo che Chapman accusò duramen-

pista, venne presentata la Lotus 28 Cortina,

soluzione imponendo un’altezza minima da

te, un fatto che segnò la nascita della “poli-

sviluppata in collaborazione con Ford, a cui

terra tale da impedire la generazione dell’ef-

tica” in Formula 1 e che fece perdere al co-

fecero seguito la Lotus 45 Elan S3 e la Lotus

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D R E A M C A R

“La mia Williams FW06 aveva due problemi: uno di guidabilità, l’altro era la Lotus ‘Wing Car’ di Colin Chapman” - Patrick Head, co-fondatore Williams F1

80

Qui a fianco, la rivoluzionaria Lotus 79 dotata di minigonne ed effetto suolo mentre in basso lo schema della Lotus 88 a doppio telaio. A destra, Colin Chapman e la Lotus Elan +2.

46. La serie Elan riassumeva in sé tutta la

moda britannica degli affinamenti annuali,

sconcertare ulteriormente gli appassionati

filosofia di Colin Chapman: telaio tubolare

fino al 1971, quando vennero lanciate le

del marchio ci pensò la scelta del motore:

in acciaio, carrozzeria spyder in vetroresi-

Elan Sprint e Elan +2 S 130, equipaggia-

un 4 cilindri in linea bialbero 16 valvole Isu-

na, peso contenuto e agilità da corsa. La

te con la versione potenziata a 126 cavalli

zu, alimentato a iniezione e dotato di tur-

Elan era anche un’automobile evoluta, con

del bialbero 1.6. Nella seconda metà degli

bocompressore, di 1.588 cm³, che veniva

sospensioni a quattro ruote indipendenti e

anni ottanta la Lotus, acquistata dalla Ge-

montato in posizione anteriore trasversale

doppi bracci triangolari, quattro freni a disco

neral Motors, aveva una gamma che accu-

e veniva abbinato ad un cambio manuale a

e motore a 4 cilindri in linea con distribuzio-

sava il peso degli anni (tutti

ne bialbero. Pur derivato da un poco nobile

i modelli in listino erano

Ford Kent sviluppato da Cosworth, il nuovo

evoluzioni di vetture nate

4 cilindri da 1.558 cm³ presentava modifi-

10 anni prima). Occorreva

che sostanziali: distribuzione con due alberi

creare un modello di rottu-

a camme in testa, diverso albero motore,

ra, che recuperasse lo spi-

testata in alluminio, inediti pistoni e valvo-

rito originario del marchio

le modificate. Grazie a queste modifiche

(leggerezza e agilità), pro-

(talmente sostanziali che il motore portava

ponendo, al tempo stesso,

la firma Lotus) la potenza, trasmessa alla

qualcosa di inedito. La più

ruote posteriori da un cambio manuale a

importante novità, ma an-

4 rapporti, era di 108 cavalli. Favorita dal

che delusione, fu l’adozio-

peso contenuto di soli 585 Kg e dall’estre-

ne della trazione anteriore.

ma agilità, la piccola spyder inglese toccava

La nuova spyder, che de-

i 185 km/h. Nel 1967, in occasione di alcu-

buttò nel 1989 accanto ai

ne modifiche di dettaglio a interni e gruppi

concetti classici della casa

ottici posteriori, la gamma venne ampliata

(carrozzeria in vetroresi-

con l’introduzione della versione Elan +2,

na e Kevlar, telaio a trave

una versione coupé con passo allungato,

centrale) proponeva, unica

carrozzeria ridisegnata e abitacolo più spa-

Lotus della storia, la trazio-

zioso. L’evoluzione proseguì, secondo la

ne sulle ruote anteriori. A


5 rapporti. Grazie ai 167 cavalli a disposizione

costituito da un elemento portante centrale

comune era poi, considerata la tecnologia

la nuova Elan (proposta solo con carrozzeria

in acciaio scatolato che sostiene il motore e

degli pneumatici dell’epoca, il fatto che con

spyder) raggiungeva i 220 km/h e, sebbene

le sospensioni e che contiene al suo interno

quest’auto si riuscissero a raggiungere 0.9 G

il peso non fosse piuma (1.110 Kg) era agi-

la trasmissione. La carrozzeria era costituita

di accelerazione laterale. L’Europa S2, o Type

le e sicura grazie alle sospensioni a 4 ruote

da pannelli in fibra di vetro incollati al telaio.

54, fu introdotta nel 1968: era dotata dello

indipendenti con doppi triangoli e a i 4 freni

L’Europa è stata la prima auto non da com-

stesso motore Renault della Type 46 ma offri-

a disco. Non ebbe il successo che la casa si

petizione con motore centrale ad essere stata

va alcune migliorie come alzacristalli elettrici,

aspettava e la produzione, per decisione della

prodotta in serie e si basava su di un proto-

sedili completamente regolabili e una plancia

General Motors, cessò nel 1992, dopo 3.855

tipo costruito per Henry Ford II che voleva

di comando in legno lavorato. Nel 1969 nac-

esemplari. Un’altra importante fase nella sto-

un’auto che potesse correre alla 24 Ore di Le

que la Type 65 o S2 Federal con ulteriori cam-

ria di casa Lotus è quella legata alla Europa,

Mans agli inizi degli anni sessanta. Le sospen-

biamenti a telaio, scocca e motore necessari

una coupé GT a due porte con motore cen-

sioni erano tutte a bracci indipendenti, col te-

per rispettare gli standard statunitensi. Tra gli

trale realizzata dal 1966 al 1975. A partire dal

laio posteriore a forma di Y, molto simile a

altri aggiornamenti, la cilindrata del motore

2006 la Lotus ha riutilizzato lo storico nome

quello delle auto di Formula 1 di quell’epoca.

Renault fu incrementata a 1.565 e la velocità

per una nuova auto, derivata dalla piattafor-

Esclusi gli sportelli, il cofano e il bagagliaio, il

massima era di 187 km/h. Nel 1971 la Type

ma della Elise: la Europa S ha avuto meno

corpo della vettura era tutto un’unica unità in

74 Europa Twin Cam fu presentata al pubbli-

fortuna dell’antenata ed è uscita di produ-

fibra di vetro. La sua maneggevolezza portò

co, con un motore 115 CV Lotus-Ford Twin

zione nel 2010. Il progetto ebbe origine nel

i giornalisti del tempo a descriverla come la

Cam, un nuovo cambio Renault a 4 rapporti

1963 con i disegni dell’allora direttore della

vettura da strada più vicina ad

Lotus Engineering Ron Hickman (che era

una Formula 1. L’Europa ebbe

stato anche tra i creatori della Lotus Elan),

sei versioni durante la sua sto-

i quali costituivano una proposta per un’auto

ria, di cui quattro stradali (Type

da competizione per la Ford. Ma il progetto

46, Type 54, Type 65 e Type 74)

vincente risultò essere quello della Lola Ra-

e due da competizione (Type

cing Cars. Chapman scelse quindi di utilizzare

47 e Type 62). L’Europa Series

il design aerodinamico di Hickman (che pre-

1 o S1 (anche conosciuta come

senta un coefficiente di penetrazione aerodi-

Lotus Type 46) fu messa in ven-

namica ancora notevole, al giorno d’oggi, di

dita in Europa nel Dicembre

0.29) come base. L’auto era costruita secon-

del 1966. Per la S1 si scelse di

do la filosofia minimalista del fondatore del-

adottare il motore Renault 16

la Lotus Colin Chapman: presentava infatti

1.470 cm3 portato a 52 CV, un

la stessa soluzione progettuale della Lotus

cambio a quattro rapporti per

Elan, il “backbone chassis”, ovvero un telaio

un peso di 686 Kg. Fuori dal

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D R E A M C A R

ed una nuova scocca per migliorare la visibilità posteriore. Mike Kimberley fu scelto come capo ingegnere del progetto Europa TC. 1,580 auto furono vendute come Europa Twin Cam prima che la Lotus passasse ad un motore da 126 CV aspirato e aggiungesse un cambio Renault a cinque rapporti, chiamando la nuova versione Europa Special. Questa vettura pesava 740 Kg e aveva una velocità massima di 198 km/h. Dal 1957 al 1982 la Lotus sfornò un altro modello che fu nominato Elite. La Type 14, che debuttò al Salone dell’Automobile di Londra del 1957 era una piccola coupé due posti caratterizzata dall’innovativa soluzione della scocca portante interamente

82

in fibra di vetro, con inserito all’interno una

Uniti), imposero alla Lotus di abbandonare la

marce, mentre nel 1980 alcuni ritocchi mar-

struttura in acciaio. Grazie a questa soluzio-

monoscocca in vetroresina per adottare una

ginali a carrozzeria ed interni uniti ad un in-

ne la piccola sportiva Lotus aveva un peso

soluzione che prevedeva un robusto telaio

cremento della cilindrata del motore a 2.174

contenuto in 504 Kg. Spinta da un piccolo

a trave centrale in acciaio e una carrozze-

cm³, originarono la Elite S2. Dopo l’Elite ar-

4 cilindri in linea monoalbero in testa tutto

ria con pannelli in fibra di vetro montati su

rivò l’Esprit, vettura disegnata da Giugiaro e

in alluminio prodotto dalla Coventry Climax

una robusta intelaiatura di tubi d’acciaio. A

prodotta dal 1975 al 2004. Questa coupè,

di 1.216 cm³ da 72 cavalli, la Elite raggiun-

spingere la nuova sportiva provvedeva un

dotata di una carrozzeria in materiale com-

geva, una velocità di punta di 180 km/h. La

nuovo 4 cilindri in linea bialbero 16 valvole

posito (vetroresina) montata su un telaio a

trazione posteriore, il cambio manuale a 4

tutto in alluminio di 1.973 cm³, che trasmet-

trave centrale, subì nella sua storia quattro

marce (d’origine MG), le sospensioni a 4

teva la sua potenza (155 cavalli) alle ruote

importanti restyling passando dalla prima

ruote indipendenti e i freni a disco su tutte

posteriori attraverso un cambio manuale a

versione (Esprit S2) spinta da un 4 cilindri

le ruote, completavano il quadro tecnico. Nel

quattro marce d’origine Ford. Quando de-

in linea di 1.975 cc da 160 CV a quella più

1960, una serie di aggiornamenti (volti, so-

buttò (1974), la nuova Elite (che, in comune

spinta (Esprit V8 GT) che era dotata di un

prattutto, a migliorare l’affidabilità e la qua-

con la sua omonima di fine anni cinquanta

V8 biturbo da oltre 350 CV. L’era moderna

lità costruttiva) uniti a qualche ritocco este-

aveva, in pratica, solo il nome) non raccol-

di casa Lotus inizia con la nascita della Eli-

tico, diedero vita alla Elite S2. All’inizio degli

se i consensi sperati, per via della linea. Il

se, una spyder a due posti che debuttò nel

anni settanta la Casa inglese avviò il pro-

successo inferiore alle aspettative costrinse

1996: 680 Kg per 120 CV fecero di questo

getto (sigla interna Type 75) di una nuova

la Lotus a lanciarne, l’anno successivo, una

modello un punto di riferimento per rapporto

sportiva a quattro posti con carrozzeria sho-

versione dotata di una più convenzionale

peso/potenza, maneggevolezza e sportività.

oting-brake in fibra di vetro. Le più severe

coda fastback denominata Eclat. Nel 1976 la

Della Elise furono realizzate le varienti 111S,

norme di sicurezza (specialmente negli Stati

Elite beneficiò di un nuovo cambio a cinque

340R (con telaio in alluminio senza tetto e


standard con 280 CV, grazie ad un invidiabile rapporto peso-potenza, raggiunge i 260 km/h e ferma il cronometro a 5 secondi nello scatto 0-100km/h mentre la versione sovralimentata raggiunge i 100 km/h da ferma in 4,8 secondi superando la velocità massima di 270 km/h. Una versione speciale della Lotus Evora denominata Evora GP F1 è stata prodotta nel settembre 2011 sulla base della versione S con 350 CV. Questo modello è stato prodotto in soli 10 esemplari numerati per celebrare il ritorno in Formula 1 della Lotus nel campionato 2011. La colorazione, come nella versione da corsa, riprende lo schema con la classica livrea nero e oro che portò alla vittoria il Team Lotus negli anni 70-80. Al Saportiere) e la Exige, introdotta nel 2000 e do-

le a sei rapporti, in opzione ne è disponibile

lone di Francoforte 2011 Lotus ha lanciato la

tata di motore da 177 CV. Di questi modelli

una versione con rapporti ravvicinati per la

versione GTE della Evora: 444 CV marchiati

furono poi messi in commercio delle “versioni

terza, quarta, quinta e sesta marcia al fine

Cosworth per un modello a “tiratura limitata”,

2.0” caratterizzate dal gruppo motore-cam-

di aumentare le caratteristiche di accelera-

replica della Evora GTE che dal 2010 disputa

bio marchiato Toyota in grado di spingere l’E-

zione e ripresa. Dal 2011 è disponibile una

le maggiori serie Gran Turismo, compresa la

xige del 2004 fino a 243 CV di potenza.

trasmissione automatica denominata IPS

24 Ore di Le Mans in cui la berlinetta britan-

Il 2009 segna il debutto di un nuovo model-

che permette la variazione dei rapporti an-

nica ha ben figurato. Un ritorno importante

lo per la casa di Hethel, la Evora. L’auto ha

che tramite comandi al volante. Il cambio

quello di Lotus nel mondo delle competizioni,

un telaio costituito da estrusioni di alluminio

IPS (Intelligent Precision Shift) è controllato

un ambiente dove il marchio fondato da Co-

incollate che offre una rigidità torsionale dop-

da un software messo a punto direttamente

lin Chapman lasciò un segno indelebile nella

pia rispetto alla Lotus Elise. A differenza di

dalla Lotus che, oltre a rendere il passaggi di

metà del secolo scorso, un ambiente dove Lo-

altre vetture prodotte dalla Lotus il suo telaio

marcia molto veloci, si avvale di uno speciale

tus è tornata (dopo la crisi vissuta dal 1994 a

è modulare ed è composto da una sezione

algoritmo che apprende lo stile di guida del

pochi anni fa) per riportare in auge un nome

centrale che ospita i passeggeri, un modulo

pilota e di conseguenza ne adatta il funziona-

che è già nella leggenda dell’automobilismo.

anteriore, sacrificabile in caso di urti, dove è

mento nella modalità automatica per agevo-

posizionato l’avantreno, ed una sezione po-

lare la guida più sportiva. Il reparto frenante

steriore che ospita il motore. Il propulsore

vanta dischi da 350 mm all’anteriore e di 332

V6 di 3,5 litri di origine Lexus-Toyota eroga

mm al posteriore. L’Evora è inoltre dotata di

280 CV con una coppia massima di 400 N

dispositivi di sicurezza quali l’ESP, curato dal-

m nella versione “S” dotata di compressore

la Bosch, il Lotus Traction Control e l’EDL un

volumetrico. Il cambio di serie è un manua-

differenziale a ripartizione elettronica. L’Evora

Nella pagina a lato, la Esprit e la Elise. In questa pagina, la Exige S Roadster (sopra) e la Lotus Evora GTE.

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DIRETTORE EDITORIALE Paolo Necchi paolo.necchi@motormedia.it REDAZIONE Via Antonio Stoppani 11, 23875 - Osnago (LC) tel/fax: +39 039 9289509 redazione@motormedia.it DIRETTORE VENDITE E FINANZA Raffaella Menegoni raffaella.menegoni@motormedia.it IN REDAZIONE Fabio Magnani fabio.magnani@motormedia.it Nicolò Rebughini nicolo.rebughini@motormedia.it Stefano Venosta stefano.venosta@motormedia.it HANNO COLLABORATO Eros Maggi, Elle Emme Foto, Andrea Di Marcantonio EDITORE PRS media s.a.s. di Paolo Necchi & C. Via Maroncelli 11, 20881 - Bernareggio (MB)

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