MotorMedia Style 08

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RANGE ROVER SPORT La tradizione continua

PORSCHE CARRERA 991 Il sogno possibile

8

1

Maserati

Eccellenza senza confini


2


di Paolo Necchi

A

ppena consuntivato un anno

politici (o politicanti) ci propinano per

ni della grandine e fatto sorridere solo

2012 disastroso per il mercato

ore ed ore su qualsiasi forma di media,

qualche leader europeo dalla silhouette

dell’auto e del suo indotto come

nessuno di loro si sia ancora realmente

non proprio da ballerina brasiliana e al

il 2012 ed è già ora di aprire il 2013

posto il problema drammatico di un set-

popolo non rimane dunque che assiste-

con dati anche peggiori. I dati UNRAE

tore al totale collasso. Altrettanto curio-

re basito e semi impotente all’ennesimo

comunicano infatti che il mese di Gen-

so e disarmante è che nessuno dei “tec-

scempio pubblico. Nel silenzio e nello

naio ha chiuso con il 18° calo a doppia

nici” si sia posto il problema di come

sgomento totale una nota di merito va

cifra in due anni (2011-2013). Le unità

recuperare il mancato gettito generato

data alla campagna di Porsche Italia

immatricolate nel primo mese dell’anno

da provvedimenti insensati e sbagliati

che con grande coraggio, ma nel silen-

indicano una flessione, rispetto all’ana-

sul settore auto in generale, sulle auto

zio semi assoluto di chi vive la stessa

logo periodo di riferimento del 2012,

aziendali e su quelle di potenza supe-

situazione, ha deciso di dare voce alla

pari al 17,6%, che se sommati alla già

riore ai 185 kW. Tra pochi giorni si va

protesta utilizzando nomi illustri come

netta flessione del Gennaio 2012 ri-

a votare (per l’ennesima volta), ma la

Oliviero Toscani e Oscar Giannino sim-

spetto al gennaio 2011 (16,6%) vanno

speranza che qualcosa cambi è più che

boli da tempo di una forma di comuni-

ad indicare come in soli due anni si sia

mai remota: stesse facce, stessi procla-

cazione geniale e molto concreta. Ben

perso nello stesso periodo di riferimen-

mi, stessa legge elettorale con conse-

vengano dunque queste iniziative da

to il 31,6%. In realtà nulla di cui stupirsi

guenti risultati disastrosi simili alle pre-

parte di chi ha voce per farsi sentire an-

dato che questa emorragia industriale e

cedenti elezioni. La partitocrazia, causa

che se il rischio e che questa iniziativa

sociale continua sotto gli occhi indiffe-

principale del nostro default sociale ed

rimanga una goccia in un mare che ha,

renti del nostro gotha politico. è disar-

economico, è sempre più rappresentata

ad oggi, un colore tutt’altro che azzur-

mante come, tra le tante inutili e reite-

da questuanti in cerca disperata di voti,

ro. Buona lettura.

rate promesse da marinai che i nostri

i tecnocrati hanno sinora fatto più dan-

Chi mal incomincia…

3


S O M M A R I O

18

30

36

4


AGENDA 6 MAILBOX 8 LIFESTYLE 10 AFTERMARKET 12

SPECIAL MOTOR

SHOW

2012

14

ON THE ROAD RANGE ROVER SPORT H Y U N D A I S A N TA F E PORSCHE 991

18 24 30

histor y CORVETTE 36

PHOTOSHOOT L A M B O R G H I N I A V E N TA D O R

46

DREAMCAR MASERATI 52

DREAMBIKE DUCATI

1199

PA N I G A L E

54

5


A G E N D A

Incentivi? Sì, ma non per tutti Veicoli ecologici e aziendali in prima linea

Richiesti in forze dalle case estere, gli incentivi governativi per l’acquisto di auto nuove sono in dirittura di arrivo. Il provvedimento, attualmente in esame, prevede un capitale di 120 milioni messo a disposizione fra il 2013 e il 2015. Questi incentivi sono rivolti principalmente alle vetture aziendali e quelle di utilizzo pubblico. Per usufruire del contributo statale all’ac-

Opel Mokka con segno più Il novello SUV Opel conquista l’ Europa

Il nuovo modello della casa tedesca annuncia un ot-

quisto di un’auto nuova, sarà necessario un veicolo a basse emissioni di CO2 con un massimo di 120g/km:

quindi ad alimentazione elettrica, ibrida, GPL, metano o ad idrogeno.

timo risultato nel vecchio continente: più di 80.000 ordini in pochi mesi trascorsi dal suo lancio. L’allestimento più gettonato dai clienti, fra i quali risultano anche gli acquirenti italiani, è il modello Top Cosmo con motore turbo ecoFLEX da 1.4 litri, da 150 cv e dotato di trazione integrale. Sicuramente a conquistare anche i nostri “vicini di casa” è stata la compattezza, sia negli ingombri - solo 4,28 metri di lunghezza che però non limitano l’abitabilità interna e i consumi anch’essi molto ridotti per la categoria.

Mercedes A 45 AMG: compatta e velocissima!

Il marchio Mercedes AMG presenta la sua prima compatta dalle alte prestazioni La A 45 AMG è l’ambasciatrice della strategia del futuro “AMG Performance 50”, che accompagnerà Mercedes-AMG GmbH fino al 50° compleanno, nel 2017. Grazie alla potenza di 265 kW (360 CV) e ad una coppia massima di 450 Nm, il quattro cilindri turbo AMG da 2,0 litri è in assoluto il più potente motore a quattro cilindri prodotto in serie a livello mondiale. La sensazionale potenza specifica di 133 kW (181 CV) supera addirittura quella delle supersportive più potenti. Al tempo stesso, si mette in luce per la massima efficienza ed il rispetto della norma sui gas di scarico Euro 6.

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Con un consumo di carburante pari a 6,9 litri/ 100 km nel ciclo di marcia europeo NEDC combinato, la A 45 AMG si pone nuovamente al vertice del proprio segmento. La trazione integrale 4MATIC AMG della A 45 AMG, progettata per garantire le massime prestazioni, rappresenta un nuovo standard di riferimento nel rispettivo segmento di mercato.


Alfa Romeo pronta al debutto della 4C Una supercar leggera e compatta con un’anima Maserati

La sigla ‘4C’ si ispira al passato glorioso del brand proiettando nel futuro valori quali tecnologia ed emozione. L’Alfa Romeo 4C mira a prestazioni da supercar, quindi impiega a tal fine tecnologie e materiali derivati da supersportive e tecnologie proprie degli ultimi modelli di serie Alfa Romeo ma rinnovate per esaltarne ulteriormente la sportività. Fibra di carbonio, alluminio, e trazione posteriore sono solo alcune delle caratteristiche di questa vettura, oltre al nuovo propulsore 1750 Turbo Benzina con iniezione diretta interamente in alluminio, il sofisticato cambio automatico a doppia frizione a secco “Alfa TCT” e il selettore Alfa D.N.A. con l’inedita modalità Race. Disegnata dal Centro Stile Alfa Romeo, ripercorre la strada già tracciata da modelli iconici quali 8C e 6C. Le dimensioni compatte rendono unica questa “2 posti secchi” nel panorama competitivo: è lunga poco meno di 4 metri, larga 200 cm, alta 118 cm

e con un passo inferiore a

2,4 metri.

Il Pay per Use di Peugeot

Peugeot&GO è la formula di noleggio a lungo termine Se oggi acquistare un auto può essere una difficoltà, il marchio francese viene incontro ai propri clienti offrendo una formula di noleggio a lungo termine, che permette di avere la nuova 208, assicurazione KASKO, bollo, manutenzione e assistenza in un unico canone mensile. Questa particolare formula parte da 265 Euro mensili e permette di utilizzare la vettura in allestimento Access con propulsore da 1 litro e 68 cavalli per 48 mesi o 40000 Km. Dopo questo periodo l’utente non dovrà fare altro che resistuire l’auto senza preoccuparsi della vettura o di un qualsiasi riscatto.

Clio, piccola e sicura

Eletta Auto migliore dell’anno 2012 EURO NCAP Con Nuova Clio, Renault sceglie l’eccellenza in tema di sicurezza attiva e passiva. Nonostante il nuovo gradino aggiunto nel 2012 dall’organismo indipendente Euro NCAP, in termini di valutazione della sicurezza attiva e passiva (ormai 4 criteri), Nuova Renault Clio ottiene risultati esemplari: 88% per la protezione adulti, 89% per quella dei bambini, 66% per l’urto contro pedone e 99% per i dispositivi di assistenza alla guida. Con un risultato globale di 85%, Nuova Renault Clio supera anche il modello che sostituisce, posizionandosi in testa al segmento, nel quale ottiene addirittura il miglior score sui criteri protezione bambino, urto contro pedone ed equipaggiamenti di sicurezza.

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M A I L B O X

Automobile in secono piano

Snobbata dalla politica, l’auto potrebbe far ripartire il paese

Assicurazione, quanto mi costi?

Risparmiare sul premio per i neopatentati non è semplice

li quasi mai le forze politiche impegnate in

S

te per l’assicurazione malgrado utilizzi

campagna elettorale hanno a parlato seriamente di

giornalmente una vettura di bassa cilindrata e

come risolvere la crisi dell’auto e di come ridurre la

del valore economico relativo. Come posso ri-

“tartassazione” sugli automobilisti? Dobbiamo per-

sparmiare in futuro?

iamo alla vigilia delle elezioni e nei tantissi-

ono un giovane neopatentato e mi ritro-

mi dibattiti che ho seguito in tv e sui giorna-

vo a spendere una cifra molto importan-

dere ogni speranza o si potrà finalmente vedere la

Gianluca - Rieti (RI)

luce in fondo al tunnel? Roberto - Gallarate (VA)

P

er aiutare gli automobilisti (di qualsiasi età e classe di merito) è intervenuto a fine 2012 l’ISVAP, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazio-

ni Private, che ha diffuso 5 consigli utili su come risparmiare sulla RC Auto. Questi i loro suggerimenti: • Fare valutazioni su nuove possibili compagnie in anticipo sull’effettiva data di scadenza della polizza RC Auto andando a richiedere vari preventivi. Ricordiamo a tal proposito che i preventivi, sia quelli sul web che quelli rilasciati dagli agenti, hanno una validità di 60 giorni. • Qualora, dopo aver comparato le varie tariffe, si decida

8

L

di optare per un’offerta più conveniente, è necessario

ad un emergenza che flagella il settore sempre di più. Ognuno

sto da alcune compagnie

di noi, giornalisti o semplici utenti della strada, ha notato questa

• La legge n. 40 del 2007, conosciuta come Legge Bersa-

mancanza di idee/volontà dei vari schieramenti politici a mettere

ni, consente, in caso di acquisto di un’automobile nuova

seriamente mano ad un tema che è sicuramente di grandissima

o usata, di stipulare una nuova polizza RC Auto usu-

e gravissima attualità. Nessuno però sinora ha detto se toglierà

fruendo della classe di merito più favorevole applicata ad

alcune accise o il superbollo o se verranno ridotte i costi delle

un veicolo già di proprietà dell’assicurato o di un compo-

autostrade mentre davanti a noi c’è invece lo spauracchio dell’au-

nente del suo nucleo famigliare.

mento dell’IVA che andrebbe ulteriormente a gravare sui costi di

• Non tutti sanno che, nel caso si venga riconosciuti re-

acquisto dei beni di consumo, vetture in primis. La strada sembra

sponsabili di un incidente stradale, è possibile evitare

dunque per il momento quasi un vicolo cieco ed è incredibile che

l’applicazione del cosiddetto malus (e il conseguente

dopo mesi e mesi di calo drammatico dei dati di vendita di auto

aumento del premio) rimborsando il costo del sinistro

e conseguente calo del fatturato indotto non si sia mai (o quasi)

direttamente all’impresa per i casi che non rientrano nel

parlato seriamente di questo dramma industriale e sociale. Gli

risarcimento diretto oppure alla CONSAP per i sinistri che

unici a farlo sembrano essere quelli della FIOM nella loro eterna

rientrano nel risarcimento diretto.

lotta contro il management FIAT ma il mercato non può vivere

• L’ultimo suggerimento dell’Isvap per risparmiare sulla

delle proteste di un singolo sindacato contro i piani industriali di

RC Auto riguarda le polizze personalizzate che, in pre-

un singolo Gruppo. La latitanza del Governo è disarmante e l’arri-

senza di determinate condizioni, possono risultare pa-

vo delle prossime elezioni da un lato potrebbe essere visto come

recchio vantaggiose. Per esempio ci sono forti sconti per

una potenziale luce in fondo al tunnel anche se i temi trattati

chi stipula una polizza come “conducente esclusivo” o “a

in campagna elettorale non sembrano poter veder soddisfatta

guida esperta” e ce ne sono altre che prevedono franchi-

questa speranza. Ad oggi non resta che aspettare, sperare e far

gie al di sotto delle quali il costo del risarcimento rimane

sempre di più sentire forte il nostro lamento pubblico…in nome

a carico dell’assicurato, con conseguente contenimento

del popolo sovrano... o presunto tale.

dell’importo del premio.

a domanda del nostro lettore è quante mai attuale e pro-

chiedere la disdetta (tramite invio di raccomandata A/R

prio in questo numero l’editoriale del nostro Direttore è

o fax ) della vecchia polizza RC Auto entro e non oltre 15

proprio dedicato allo “stallo” della classe politica di fronte

giorni dalla scadenza per evitare il tacito rinnovo previ-

Poneteci le vostre domande a: redazione@motormediastyle.it


? a t o l i p n u ? i e r Se o t a z z i n a g ? r a o d n n u e i i z a Se ’ n u o m a e t n ? u à i t i l a i H b i s i v a t s u i g a l i o Vu

è la risposta! Contattaci raffaella.menegoni@motormedia.it tel. +39 039 9289509 www.motormedia.it

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L I F E S T Y L E

BMW M Chronograph

Raschietto Volvo

Orologio di grande eleganza costruito in acciaio inossidabile.

Svezia: terra di inverni sicuramente rigidi. Da qui l’espe-

Sul quadrante capeggia il classico logo M della BMW, garante

rienza nel trattare con rispetto e cautela il ghiaccio che

di alte prestazioni e affidabilità. Il cuore dell’ orologio è affida-

si forma sulle auto durante i mesi più freddi. Questo ra-

to ad un meccanismo al quarzo di fabbricazione della svizzera

schietto Volvo ha una forma ergonomica che permette di

RONDA. A svolgere le funzioni di orologio, cronometro e in-

rimuovere lo strato di ghiaccio senza affaticarsi o rischiare

dicatore della data troviamo elementi in bianco fluorescente

di ferirsi grazie ad uno strato di neoprene con cinghia in

in ottimo contrasto con l’antracite del quadrante. Resistente

cuoio che garantisce una presa ferma, sicura e isolata dalla

ad immersioni fino a 100 metri e corredato di un’ elegante

temperatura esterna. Disponibile sullo store online Volvo a

confezione regalo di sicuro impatto. Il costo per questo cro-

37.70 Euro.

Al ritmo delle sportive tedesche

Un accessorio da chi di ghiaccio se ne intende

nografo griffato BMW è di 249 Euro.

Orsacchiotto Jaguar E Type

Mille Miglia Racer - Maserati

Questo simpatico orso di peluche di 38 centimetri è pronto

Con questo accessorio la vostra scrivania non avrà bisogno di

a conquistare il cuore di tutti gli appassionati del marchio

altro per essere perfetta. Modellato su una Maserati classica,

Jaguar con la sua tuta da pilota e berretto da baseball per

protagonista della gloriosa Mille Miglia del 1930, questo fer-

celebrare i cinquant’ anni della storica E-Type. Facilmente

macarte in alluminio lucidato è dotato di un’ eleganza senza

reperibile sullo store online Jaguar Heritage al costo di 41

tempo. Il posto di guida è magnetizzato, il che lo rende il “se-

Euro.

dile” perfetto per le graffette che altrimenti sarebbero sparse.

Un nuovo migliore amico

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Una piccola grande Maserati stilizzata

Completo di una elegante confezione regalo, è disponibile online al prezzo di 65 Sterline, al cambio attuale circa 76 Euro.


Beauty Case Stirling Moss

Pininfarina Cap Anniversary

Il numero 7 è il preferito da Sir Stirling Moss, esibito su quasi

Alzi la mano chi non conosce il celebre marchio Pininfarina.

tutte le auto con le quali ha gareggiato, inclusa la Ferrari 250

Per celebrare l’ ottantesimo anniversario dell’ azienda torine-

SWB del 1961: una vera vettura dalla doppia vita, che prima

se è stato disegnato questo cappello realizzato al 100% in

ti toglie il fiato in pista e poi ti porta comodamente a casa.

cotone e personalizzato con il blu aziendale, impreziosito dal

Questo beauty case non è solo il regalo perfetto per l’appas-

logo del prestigioso costruttore di carrozzerie di lusso. Adat-

sionato del motorsport, ma anche per la persona in mobilità

tabile a tutte le misure tramite la comoda regolazione poste-

che gradisce un oggetto di sicuro stile e qualità. La borsa, in

riore. Disponibile online a 29 Euro.

Dalla F1 alla doccia di tutti i giorni

Il cappello per gli amanti di un design inconfondibile

cuoio blu ricamato, ha una tasca con cerniera interna e una pratica maniglia. Disponibile online a 46 Euro.

MOMODesign Mangusta

Evo Speed F1 Scuderia Ferrari

Il casco MOMODesign Mangusta è costituito da una calot-

Una calzatura esclusiva, che incarna lo spirito del

ta esterna in fibra di vetro e carbonio, con un’ imbottitura

motorsport e tutti gli stilemi della Ferrari e del mar-

interna ad alto assorbimento del sudore e rete microfo-

chio Puma: è la Evo Speed F1 Scuderia Ferrari, cal-

rata. I tessuti utilizzati sono stati adeguatamente trattati

zatura unica, capace di adattarsi ad ogni esigenza.

agli ioni d’argento per un’ efficace batterio-resistenza.

A caratterizzarla è uno stile minimalista e, allo stes-

La lunga visiera sferica con trattamento antigraffio e con

so tempo, futuristico. La Evo Speed F1 è prodotta

assorbimento delle radiazioni UV è assicurata al casco tra-

in materiali di alta qualità che contribuiscono a ren-

mite sostegni in carbonio tagliati al laser. Manualmente si

derla una calzatura comoda da indossare, con un’in-

può anche azionare il visierino scuro per il sole. Disponibi-

tersuola in gomma forata. Sullo store Ferrari sono

le nei negozi a 249 Euro.

disponibili a 86 Euro.

Stare al sicuro con stile non è mai stato così facile

Design unico con lo scudo Ferrari ai piedi

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A F T E R M A R K E T

Schumacher XP2260 Energia istantanea per le batterie

Pro Tec GPL System Lunga vita agli impianti

Nella speranza di non doverlo mai utilizzare, questo

Tenere pulito l’impianto GPL nei veicoli a doppia alimen-

accessorio può rivelarsi di vitale importanza quando la

tazione è molto importante per preservare il perfetto fun-

batteria della propria vettura si avvicina alla fine della

zionamento del sistema e del propulsore del veicolo. Per

sua operatività, oppure quando si incontra un automo-

questo Pro Tec offre in un formato da 375 ml il suo additivo

bilista con la batteria a terra. Acquistabille online su

per la manutenzione dei veicoli alimentati a GPL. Il suo

grandi store come Amazon a circa 100 Euro.

regolare utilizzo aiuta a ottimizzare i consumi di carburante grazie ad un impianto sempre al top dell’efficienza. Disponibile nelle stazioni di rifornimento e nelle officine al prezzo di 15 Euro.

Allianz Allie

Auna Monitor LCD auto 7”

Non lasciamoci ingannare dalle apparenze! Il dispositivo nasco-

È possibile, tramite uno dei due ingressi RCA, collegare un

sto all’interno di questo simpatico oggetto è lungi dall’essere

lettore DVD, mentre con l’altro ingresso video extra, si può

un giocattolo, in quanto può essere integrato nel modulo OBD

collegare una telecamera di retromarcia, così da muoversi in

della vettura (se dotata) per attivarne le funzioni di localizzatore

maggiore sicurezza in condizioni di manovre non semplici. I

GPS, e grazie al quale poter inviare richieste di soccorso in caso

viaggi divengono momenti di piacere per tutti i passeggeri,

di emergenze senza fare altro che premere un pulsante SOS.

grazie al display da 7’’ dotato di un ampio angolo di visione,

Maggiori informazioni e costi sull’abbonamento al servizio sono

inclinazione regolabile e un’illuminazione che si adatta in base

disponibili sul sito Allianz.

alla luminosità esterna. Prezzi a partire da 149 Euro.

L’angelo custode per le situazioni d’emergenza

Intrattenimento e sicurezza in manovra

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BP Visco 7000 5W-30

Pastiglie Freno Tarox 112

Un olio motore 100% sintetico di prima qualità

La cura per frenate rapide e dischi sempre sani

British Petroleum propone il Visco 7000 5W/30, un olio sin-

Progettate e collaudate per uso prevalentemente stradale, le

tetico adatto all’utilizzo nei motori auto a benzina e diesel,

Tarox Strada sono disponibili per la maggior parte delle vetture

compresi turbocompressi e con intercooler, laddove il produt-

a catalogo. Offrono ottime prestazioni anche senza pre-risca-

tore raccomandi ACEA C3 o specifiche precedenti. L’utilizzo

ladamento e a basse velocità. A differenza di altre pastiglie ad

di Visco 7000 5W-30 è stato inoltre approvato per le vetture

alte prestazioni sono caratterizzate da un alto indice di modu-

BMW, VW e Mercedes, compresi i veicoli dotati di filtro anti-

labilità del pedale, consentendo un controllo totale dell’ azione

particolato DPF. Il costo del formato da 1 L è di 12 Euro.

frenante. Funzionano al meglio con temperature comprese tra 200°C e 300°C e sono in grado di sopportare temperature fino a 600°C. Il costo di queste pastiglie è di 92 Euro.

TomTom Autovelox per iPhone

Resta al corrente degli autovelox presenti sul percorso

SPAL Easy 200

Mai più senza sensori di parcheggio!

13 Grazie ad un database aggiornato due volte a settimana, l’ap-

I Sensori di Parcheggio SPAL, hanno un elevato standard

plicazione, oltre che indicare la presenza di autovelox fissi, ti

qualitativo e risultano essere ad oggi, tra i migliori pre-

consente di ricevere avvisi anche per altri tipi di telecamere tra

senti sul mercato. Sono disponibili in due diversi tipi di

cui telecamere semaforiche, controlli della velocità media e po-

combinazioni, display con buzzer o Wireless. I sensori

trai anche attivarla per ricevere avvisi su probabili posizioni di

hanno un diametro di 18/19/21/22 mm, ed alcuni di loro

autovelox mobili. L’applicazione è gratuita, come i primi 12 mesi

sono disponibili con un adattatore angolare. Inoltre sono

di abbonamento, un ottimo modo per valutarla prima dell’ac-

dotati di connettori impermeabili di facile installazione e

quisto.

sostituzione.


M O T O R S H O W 2 0 1 2

14

N

ell’anno della “Caporetto” del

GL Events ha chiuso la sua 37^ edizio-

zioni, è stata buona anche tenuto con-

mercato

e

ne con un bilancio non disprezzabile.

to della neve caduta l’8 dicembre su

ultima vera kermesse moto-

dell’auto

l’unica

Giada Michetti, Amministratore Dele-

Bologna. A catalizzare l’attenzione del

ristica di respiro nazionale ed interna-

gato di GL events Italia, a fine evento

pubblico è stato sicuramente il grande

zionale, il Motor Show di Bologna, ha

ha dichiarato la sua personale soddi-

show messo in piedi da Red Bull che

affrontato sicuramente la sfida più dura

sfazione per il risultato ottenuto dalla

ha sostituito con i suoi top drivers il

della sua pluri decennale storia. Orga-

manifestazione in un anno così difficile

tanto compianto Memorial Bettega. Un

nizzato in forma ridotta (cinque giorni)

per il mercato dell’auto e per il Paese.

grande spettacolo organizzato da chi

e con un numero inferiori di espositori

In effetti l’affluenza di pubblico, sep-

del marketing e della comunicazione fa

la kermesse bolognese promossa da

pur ridotta rispetto alle passate edi-

un asset aziendale imprescindibile. La


è qui la festa? L’edizione 2012 tiene botta tra le ombre del mercato

fase finale dei Red Bull Speed Day, lo

di spicco come Adrian Newey, Vitan-

sono stati i marchi che più anno credu-

speciale Red Bull Kart Pro, riservato a

tonio Liuzzi, Juri Chechi, il pilota della

to a questa “short version” del Motor

tutti i piloti Red Bull presenti al Motor

DTM Miguel Molina, Daniel Ricciardo,

Show ma che non hanno visto al loro

Show per le loro esibizioni, e il Red Bull

David Coulthard, Carlos Sainz ( e re-

fianco moltissimi dei loro tradizionali

Kart Fight, che ha eletto il migliore kar-

lativo figlio) e il nove volte campione

partner.

tista dilettante del mondo sono stati un

del Mondo Sebastien Loeb. Dal punto

piatto perfetto per gli affamati di emo-

di vista della produzione di serie sono

zioni forti. Il pubblico accorso nell’A-

indubbiamente mancate le protagoni-

rea 48 è stato spettatore di bellissime

ste per eccellenza: le Case Costruttrici.

esibizioni che hanno visto protagonisti

Renault, Fiat, Nissan, Mercedes, Dacia

Malgrado la neve caduta su Bologna l’edizione 2012 del Motorshow ha attirato migliaia di appassionati all’interno del quartiere fieristico.

15


M O T O R S H O W 2 0 1 2

A

nche se ridotta nelle dimensioni non è mancata nemmeno la tradizionale area dedicata ai

brand di lusso e alle vetture storiche che hanno segnato un epoca così come l’area “green” denominata Electric City dove è stato possibile per moltissimi visitatori testare su di un apposito mini percorso le performance di vetture elettriche a zero impatto ambientale. Fulcro di interesse per il pubblico anche le aree test drive esterne ai padiglioni dove Fiat, Dacia, Renault e Nissan hanno dato modo al folto pubblico di testare le loro principali novità di mercato. Madrina dell’evento la bellissima attrice Virginia Raffaele, imitatrice televisiva – tra le altre – di Nicole Minetti e Belen Rodriguez che ha assistito (per la sua prima volta) al pit stop della Ferrari F.1 e si è fatta scorrazzare

16

da Liuzzi a bordo della potente Nissan Juke R.

Il pluri iridato Sebastien Loeb ha deliziato il pubblico presente con alcune evoluzioni alla guida della sua Citroen DS3 WRC (in alto). Test drive per le vetture elettriche a disposizione dei visitatori all’interno di “Electric City” (a sinistra).


M

olti come sempre i convegni e i workshop a tema automobilistico che si sono tenuti

durante la manifestazione: si è iniziato lunedì 3 dicembre, giornata di preaccredito per la stampa, con la tradizionale conferenza stampa del Centro Studi Promotor GL events su ‘La situazione e le prospettive del mercato dell’auto’ seguita dal convegno ‘La finanza dei dealers, numeri e riflessioni’ promosso da Findomestic, GL events, za della Regione Emilia-Romagna che ha

organizzato

l’Incontro

Nazionale

delle Consulte scolastiche provinciali. Nell’ambito dell’iniziativa Electric City si è rinnovata la collaborazione tra il Motor Show e il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia che ha tenuto, per voce di uno dei suoi docenti, una lezione del corso di Ingegneria del Veicolo sui Motori a combustione interna.

A

nno di transizione superato con successo dunque per il Motor Show di Bologna che però ora,

crisi del settore permettendo, deve guardare avanti con rinnovata fiducia InterAuto News, Italia Bilanci e Mobil

nuove regole’ promossa da Federauto

e nuove idee per far ritornare presto ai

1. Nei giorni successivi è stata la vol-

e da InterAuto News e della giornata

giusti fasti quello che è sempre stato

ta dell’Assise dei concessionari italia-

dedicata ai giovani dall’Osservatorio

un riferimento per tutti gli appassio-

ni dal titolo ‘Ripresa possibile? Sì, con

per l’Educazione Stradale e la Sicurez-

nati di auto.

17


O N

Family

T H E R O A D

18

I

n un momento in cui il mercato

ver Evoque e la Range Rover Sport. Fedele

si può quasi giocare al gioco del “trova le

dell’auto è davvero ridotto ai minimi

nei secoli alla sua immagine di SUV razio-

differenze”: la mascherina, pur mante-

termini sono pochissimi i brand che

nale ma lussuoso la Range Sport, pur es-

nendo la caratteristica traforatura, ha due

fanno registrare il segno più accanto ai

sendo arrivata un po’ tardi alla sua fase di

barre invece di tre, mentre il paraurti ha

propri dati di vendita. Tra questi spicca il

restyling di metà carriera, si presenta ora

uno incavo più profondo per ospitare una

nome di Land Rover che, forte della nuova

sul mercato con un ringiovanimento più

presa d’aria maggiorata. Diverse e più

proprietà indiana (Tata), misura oggi un

sostanziale che apparente. La sua linea

sottili, le griglie sui parafanghi anteriori e

incremento di vendite grazie ai suoi due

esterna è del tutto simile al modello pre-

posteriori, mentre le plastiche dei gruppi

modelli più rappresentativi: la Range Ro-

cedente e mettendole una a fianco all’altra

ottici hanno una diversa grafica. All’inter-


y feeling di successo Fedele nei secoli, la Range Rover Sport miete ancora grandi successi

19 no dell’abitacolo, per quanto la consolle

aggiunge una versione fortemente evolu-

centrale sia stata ridisegnata e appaia

ta del TdV6, ossia il turbodiesel di origine

piacevolmente più lineare grazie all’inte-

PSA-Ford già montato in precedenza, che

grazione dell’hi-fi nel monitor touch scre-

resta il più interessante e favorevole per

en del navigatore, l’ambiente resta quel-

il nostro mercato. Nel model year 2010 la

lo conosciuto. Nette invece le differenze

cilindrata è passata da 2.7 a 3 litri, con un

sotto il suo cofano. Al tradizionale TdV8 di

guadagno di ben 55 cavalli anche per via

3.6 litrie al V8 a benzina con compressore

dell’impiego della doppia sovralimentazio-

meccanico portato da 4.2 a 5 litri, oggi si

ne (in precedenza singola).

Lo stile della Range Rover Sport rappresenta un’icona per il costruttore inglese. Frontale imponente con alcune “new entries” che ne rendono ild esign più sportivo.


O N T H E R O A D

Fedele al suo concept di SUV predisposta al fuoristrada la Range Rover Sport conferma la scocca portante e adotta l’ormai celebre Terrain Response Land Rover: cinque programmi, selezionabili con la rotella sul tunnel centrale, che nascono dalla gestione combinata dei controlli elettronici di cambio, motore, sospensioni pneumatiche e differenziali dedicati ad altrettante situazioni di impiego: asfalto, neve/erba, fango, sabbia, roccia. Alcune novità però ci sono e si sentono:un nuovo sistema di controllo delle sospensioni (chiamato Adaptive Dynamics) e l’estensione ai diesel del controllo attivo della dinamica ARC (Active Ride Control) in precedenza riservato solo alla versione Supercharged. Dal punto di vista prestazionale la Range Rover Sport è ora più veloce, più brillante e decisamente più elastica di prima, anche se permane quel gap dinamico che la

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limita nel confronto diretto con le rivali più titolate in ragione di un peso massimo (oltre due tonnellate e mezzo) non proprio light. Anche per quanto riguarda il suo prezzo la Range Rover si pone in leggero svantaggio rispetto alle rivali: pur considerando i tre anni di garanzia e la ricchezza della dotazione standard (tra cui sono compresi cambio automatico, cruise control, rivestimenti

no le richieste di BMW e Mercedes le quali,

a trarsi d’impaccio in situazioni in cui molti

in pelle, navigatore, Hi-Fi premium) i quasi

di contro, non possono però contare su un

SUV finiscono per trovarsi in crisi.

64mila euro della versione base SE supera-

corredo tecnico altrettanto sofisticato e utile

Anche se la struttura di base rimane immu-


tata, la consolle interna è più pulita, visto che l’unica traccia dell’impianto Hi-Fi rimasta è la fessura per introdurre il CD: il resto è stato integrato nel monitor touch screen del navigatore e la colonna centrale diventa di conseguenza dedicata per lo più ai controlli della climatizzazione. Nuovi l’accensione a pulsante, l’orologico analogico, la cuffia in pelle della leva cambio e la strumentazione, con due soli grandi indicatori esterni e una porzione digitale al centro. Colori a parte, non cambia invece la rotella del Terrain Response sul tunnel. Mai come sulla Range Rover il concetto di posizione di guida rialzata ha un suo effetto reale: le inevitabili difficoltà di accesso dovute alla posizione sopraelevata possono complicare la vita ai guidatori meno alti, ma una volta seduti alla guida il “ponte di comando” non difetta di regolazioni e permette sempre una perfetta visibilità. Con un dimensionamento così imponente non si poteva non godere di grande

le due turbine — invece di una sola — che

tico ZF HP-28, con la novità delle levette al

abitabilità, ma un plauso va comunque fatto

lavorano in parallelo, cosa peraltro inedita

volante ( optional) oltre a migliorie di detta-

ai designer che sono riusciti a ricavare mol-

su un motore a V: nella stragrande maggio-

glio che limitano lo slittamento del conver-

to spazio per la testa, ad eliminare il tunnel

ranza delle condizioni d’uso ne funziona solo

titore. Affinamenti anche per lo sterzo, con

centrale e a dotare di un’ottima imbottitura

una, più grande e a geometria variabile. La

boccole dei bracci inferiori dell’avantreno più

il posto centrale facendo sì che, una volta

seconda, più piccola e fissa, si attacca solo

rigide e un nuovo rapporto di servoassisten-

tanto, viaggiare in tre dietro sia possibile

dai 2500 giri in su, limitando così le perdi-

za. I freni, infine, sono quelli della prece-

senza troppi sacrifici. Altrettanto ben realiz-

te di pompaggio. Ridotta anche la CO2, da

dente 4.2 Supercharged, il che comporta un

zato il vano di carico: a parte la soglia un po’

281 a 243 g/km. Altri progressi riguardano

aumento dei dischi dai precedenti 317/327

alta da terra, la forma è regolare e le dimen-

il nuovo controllo adattivo delle sospensioni

a 360/350 mm. Le migliorate prestazioni

sioni notevoli: 450 litri a 5 posti, 2013 a 2.

Adaptive Dynamics e l’adozione del control-

sono sicuramente dovute al nuovo tre litri

La principale novità è rappresentata dal

lo attivo della dinamica Active Ride Control

turbodiesel, che rispetto al vecchio “due e

nuovo motore (già Euro5) che passa da 2.7

(ARC) fin qui riservato alle Sport a benzina.

sette” può contare su 55 cavalli in più (245

a 3 litri e da 190 a 245 cv. Tutto merito del-

Confermato il cambio a sei marce automa-

contro 190) e su un incremento di coppia ancora più consistente: da 44,8 a 61,2 kgm, che significa un bel 36% supplementare. Pur tenendo conto di questo importante miglioramento la Range Rover Sport paga, come dicevamo prima, i suoi 2578 kg alla bilancia che restano un peso enorme, che sono di media tre quintali in più del il riferimento della categoria, le dirette rivali BMW X5 e Mercedes ML. Nuove prestazioni dunque sia in termini di velocità massima sia in quelle più sfruttabili nel traffico quotidiano. Per darvi un esempio i dati cronometrici per passare da 80 a 120 in Drive, che prima richiedevano 9”16, ora si completano in 6”66. Tutta un’altra musica anche in accelerazione, tanto nello scatto breve (8“64 anziché 11”88 nello 0-100) quanto nell’allungo (29”89 sul chilometro invece di 33”54).

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Dove la maggiore efficienza del nuovo sei cilindri non si è fatta sentire più di tanto è invece alla voce consumi che restano piuttosto elevati: meglio di prima in città (7,3 km/ litro al posto di 6,7), ma peggio nel tratto extraurbano (9 invece di 9,6) e praticamente analogo in autostrada (7,8 contro 7,9).

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Tutto ciò premesso il nuovo biturbodiesel si fa apprezzare molto: fluido come pochi nella guida normale, rivela un’erogazione La Range Rover Sport gode di nuove prestazioni anche se rimane fortemente penalizzata dalla sua massa molto superiore delle dirette concorrenti.

poderosa quando si pesta sul gas e si “apre” la seconda turbina. A supporto del propulsore interviene anche il migliorato cambio a sei marce, con rapporti ora più corti che in precedenza: le marce entrano in dolce successione in modalità automatica e con apprezzabile rapidità quando lo si usa in se-


“Dal punto di vista prestazionale la Range Rover Sport è ora più veloce, più brillante e decisamente più elastica di prima” quenziale. Particolarmente pratico il sistema

anche se, tra tutte le situazioni difficili, la

ma, e quindi nel complesso buone, le doti di

che consente di tornare in automatico dopo

più sportiva delle Range risulta a proprio

assorbimento delle sospensioni, che pagano

averlo usato in manuale: basta tenere spin-

agio soprattutto in quelle in cui c’è comun-

tuttavia risposte un po’ troppo secche sulle

to il paddle di destra (quello con cui si sale

que un certo grip. Più sulla ghiaia che sul-

sconnessioni brevi. Continua dunque la sto-

di rapporto) per passare dalla sesta al Drive.

la neve la Sport deve fare i conti, ancora

ria di successo di questo SUV “immortale” e

A proposito di comportamento su strada, la

una volta, con il peso e con una gommatura

del suo prestigiosa marchio.

Sport è precisa ed equilibrata, agile persino

decisamente stradale sia per l’impronta a

sul misto stretto, pronta a digerire trasferi-

terra, larga, sia per la spalla, che essendo

menti di carico anche impegnativi e persino

bassa solca poco il terreno. Sull’ultima serie

priva di quel sottosterzo piuttosto marcato

sono stati sostituiti freni: il nuovo impianto

che sulla versione precedente si notava for-

a quattro dischi autoventilanti maggiorati

zando il ritmo: segno evidente che l’evolu-

si è rivelato alla prova dei fatti più efficace,

zione nella gestione elettronica del telaio ha

permettendo alla Range di fermarsi prima a

dato i suoi frutti.

tutte le velocità (a 160 abbiamo rilevato 4,9 metri in meno, a 100 1,3). Meglio anche i

Così come si apprezzano, quando l’asfalto

livelli sonori, con un paio di decibel rispar-

finisce, le buone doti del Terrain Response

miati su tutto l’arco di utilizzo. Uguale a pri-

23


O N

Na

T H E R O A D

24

H

a rappresentato talmente un

è totalmente rinnovata e “copia e incol-

“edge storm”che ne migliora l’aerodina-

successo che il costruttore ha

la” uno stile moderno ed innovativo del

mica. Pur essendo assieme a Veloster ed

quasi deciso di far diventare il

costruttore coreano. Il rinnovamento è

a i40 il terzo modello a venire importato

modello una sorta di brand nel brand.

a 360°:nelle tecnologie, nei motori e nei

dal sito coreano di Ulsan, il Santa Fe “eu-

Parliamo della Hyundai Santa Fe, giun-

materiali. Esteticamente è molto diverso

ropeo” si differenzia da quello destinato

ta alla sua terza generazione, che dal

dalla versione cui subentra: è più lungo,

ad altri continenti per la diversa taratura

2000 ad oggi è stata acquistata da più

più basso (-4,5 centimetri a 1,68 metri)

del servosterzo, dell’assetto e delle so-

2,5 milioni di persone nel mondo di cui

e, soprattutto, molto più spazioso all’in-

spensioni e per la diversa potenza della

quasi 40 mila in Italia. La nuova versione

terno. Beneficia inoltre del nuovo stile

frenata.La gamma motori è articolata su


ata libera... di piacere La SUV compatta di casa Hyundai svela un carattere pepato

25 una triplice offerta di cui però l’unità 2.4

metri. Il terzo è ultimo motore disponibi-

benzina a 16 valvole da 190 cavalli è da

le sul mercato nazionale è il turbodiesel

considerarsi totalmente fuori mercato per

da 2.2 litri e 197 cavalli (147 grammi di

il nostro territorio. La punta di diamante

CO2), che può venire abbinato anche alla

della gamma è da considerarsi invece il

trasmissione automatica mentre su tutti,

propulsore Euro 6 2 litri a gasolio da 150

di serie, c’è il cambio manuale a 6 rap-

cavalli (383 Nm di coppia e 159 grammi

porti. La Santa Fe è acquistabile sia nella

di Co2 per chilometro) capace, nel misto,

versione 2 ruote motrici che con la tra-

di consumi pari a 6,1 litri per 100 chilo-

zione integrale.

Grande attenzione è sta-

La nuova Hyundai Santa Fe esalta le linee moderne del nuovo corso stilistico intrapreso dal costruttore coreano e mette in evidenza un nuovo carattere maggiormente dinamico.


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ta rivolta anche alla sicurezza di questa nuova nata, la Santa Fe ha ottenuto le 5 stelle EuroNcap, portando al debutto un nuovo sistema a protezione del pedone (il “cofano attivo” che in caso di collisione si solleva per ridurre la forza dell’impatto), oltre ai 7 airbag di serie ed ai “soliti” Abs, Esp, Vsm, Dbc (controllo della velocità in discesa), Ess, Hac. Migliorato molto il livello di estetica e funzionalità interna con l’inserimento nel cruscotto del navigatore con “impianto audio potenziato” con tanto di retrocamera integrata con display da 7 pollici. Migliorata anche l’abitabilità interna, con un abitacolo che ora, grazie anche all’estrema modularità dei sedili abbattibili e inclinabili, mette a disposizione per gli occupanti del divano posteriore 4,5 centimetri in più per le gambe. Il bagagliaio ha una capacità di 534 litri, che possono salire a 1.680, con un “sottovano” che ospita non soltanto gli attrezzi, ma anche altri scomparti. Il tetto panoramico aumenta decisamente il comfort. Dal punto di vista estetico spicca il frontale molto aggressivo dominato dai fari allo xeno ad alta intensità (HID) che ga-

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rantiscono un’illuminazione della strada a lunga distanza, offrendo al guidatore la migliore visibilità possibile. Per migliorare ulteriormente la visione e la sicurezza, le luci si accendono automaticamente se le condizioni esterne lo richiedono. Inoltre, sono disponibili di serie le luci diurne a LED mentre I fari fendinebbia si integrano con la forma delle luci e soprattutto migliorano la visibilità in caso di nebbia o pioggia. Al posteriore il gruppo ottico con luci a LED si accende più velocemente dei fari convenzionali, garantendo così una maggiore sicurezza e dando un tocco d’eleganza e di originalità al retrotreno. A completare il rinnovamento estetico concorrono anche i retrovisori che integrano

a 19”, che completano il rinnovamento

che garantiscono resistenza alla flessione

le frecce a LED: riscaldabili e ripiegabili

estetico della nuova Santa Fe. Interna-

e rigidità alla torsione. Anche l’isolamen-

elettricamente. Molto bella e sportiva la

mente la qualità percepita dei materiali e

to acustico beneficia del ricorso a nuovi

griglia anteriore che dona al SUV corea-

molto alta e molto interessante e apprez-

materiali, meno pesanti, impiegati per

no eleganza e grinta, grazie alle finiture

zabile è l’adozione di un sistema di na-

motori e trasmissioni. L’unico prezzo noto

brunite e cromate che si alternano in un

vigazione integrato nel cruscotto con un

è quello della versione con motore a ben-

gioco di contrasti. Analogo effetto esteti-

ampio schermo touchscreen TFT LCD da

zina da 2.4 litri, che con un cortese eufe-

co si trova anche al posteriore grazie al

7”. Ogni componente in acciaio arriva da

mismo si può immagine non esattamente

sottoscocca protetto un cui si inserisce

Hyundai Steel con un notevole migliora-

gettonatissimo (anche se nelle attese di

il doppio scarico. Per completare l’argo-

mento dell’efficienza grazie anche all’im-

Hyundai dovrebbe essere la più vendu-

mento design esterno una nota di merito

piego di componenti leggeri e ad alta

ta). Il costo è di 27.600 euro. La versio-

ai cerchi, disponibili nella misure da 17”

resistenza, sia in acciaio sia in alluminio

ne che abbiamo provato, il 2.2 CRDI con cambio automatico 4x4 nell’allestimento top di gamma Style e completa di altri accessori, supera i 40 mila euro. Al volante della nuova Hyundai Santa Fe
soddisfa eccome. La posizione di guida è quasi da vettura berlina e il feeling al volante analogo. Innovativo e funzionale il sistema che permette di regolare il servosterzo con tre differenti modalità: Normale per la città, Comfort per agevolare le manovre e Sport per una risposta veloce e diretta. Le impostazioni del volante facilitano la guida cittadina (la differenza è notevole), accompagnate da un diminuito rollio mentre durante la marcia, l’abitacolo è quasi “ovattato” ed anche accomodati nella seconda fila di posti si apprezzano le virtù di Santa Fe, rivista in chiave europea nell’assetto, con una diversa taratura delle sospensioni. Qualche nota di demerito invece per il cambio automatico: negli innesti non è velocissimo, anche se non ci sono “passaggi a vuoto” tra una marcia e l’altro. Molto buona invece l’abitabilità

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interna che risulta sopra la media con

anche sugli infortuni. Il Customer Care è

za o di rifornimento e se la vostra auto ha

molto spazio per le gambe anche sui se-

davvero eccellente e lo testimonia il fatto

bisogno di più di 6 ore di mano d’opera vi

dili posteriori. A rendere particolarmente

che se la vostra Hyundai dovesse fermar-

verrà fornita una vettura in sostituzione

appetibile il modello ci sono poi il lustro

si per un guasto, un incidente o anche

fino a 5 giorni e rimborsate le eventua-

di garanzia (Tripla 5 per gli anni di assi-

per esaurimento carburante o la foratura

li spese di taxi e albergo. Per quanto ri-

stenza stradale e controlli gratuiti, oltre al

di un pneumatico o la perdita di chiavi, vi

guarda gli allestimenti la Santa Fe viene

chilometraggio illimitato) e la possibilità

viene inviato un mezzo di soccorso per il

offerta sul mercato nazionale in tre diver-

di attivare una polizza sulla “Protezione”

traino fino al più vicino punto di assisten-

si allestimenti: Classic, Comfort e Style.


“La punta di diamante della gamma è da considerarsi invece il propulsore Euro 6 2 litri a gasolio da 150 cavalli”

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Per i prezzi si parte dai 27.900 euro della versione 2.4 GDI (disponibile sono in versione 2WD) in allestimento Classic per poi arrivare sino ai 41.400 della versione Style (da noi provata) con propulsore 2.2 CRDi 4WD a cambio automatico.

A sinistra il dettaglio dello specchietto retrovisore esterno che incorpora l’indicatore di direzione a LED. Design e funzionalità racchiusi in un unico elemento.


O N

Il sogn

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C

hi non ha mai sognato di posse-

Toscani, Oscar Giannino e la stessa Por-

abbiamo deciso di realizzare un nostro so-

dere una vettura sportiva? Bene,

sche Italia. Il tuo sogno è possibile è il

gno: provare la splendida 991 (in versione

oggi questo tipo di ambizione è

simbolo di una protesta civile, ma forte e

S) all’interno del ghiacciodromo di Livigno.

nel nostro paese “compromessa” da una

consapevole, che spinge tutti coloro che

In questo contesto, apparentemente anti-

condotta politica di repressione dei sogni

sognano e ambiscono a possedere qual-

tetico alle caratteristiche di una vettura da

e alla quale il marchio Porsche (unica tra

cosa di bello e piacevole a non rinunciar-

400 cavalli a trazione posteriore abbiamo

le grandi case rappresentati di vetture

vi solo perché qualcuno lo considera un

dunque realizzato il nostro sogno facen-

sportive) si è opposta con una campagna

simbolo negativo della nostra società. Per

dolo diventare da possibile a reale. Fer-

pubblicitaria scritta a tre mani: Oliviero

rafforzare questo concetto comunicativo

dinand Porsche, quando ad inizio anni 60


no che diventa realtà La 991 simbolo di un successo “eterno” e di un messaggio sociale importante

31 accese i riflettori sulla prima 911 forse non

vatore” per la sua meccanica con quel mo-

avrebbe mai immaginato che, a distanza

tore posteriore a sbalzo, da molti definito

di un cinquantennio, quello stesso concet-

una bizzarria, che ne ha rappresentato

to potesse simboleggiare una delle vetture

invece una delle chiavi principali del suo

sportive più amate al mondo. Uno dei suoi

successo. Oggi è la volta della splendida

punti forti è stato sicuramente il design

991 che manda in pensione, dopo quasi

che in questi cinque decenni non è cam-

un decennio di onorata carriera, la pre-

biato rimanendo sostanzialmente sempre

cedente 997.

fedele a sé stesso. Stesso mood “conser-

rouge che accomuna tutte le 911: dopo

Quello del design è un fil

Bella e possibile. La 991 è l’ultima nata di un progetto che da cinquant’anni raccoglie consensi in tutto il mondo.


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il primo apparente strappo con il passato rappresentato dalla 996, oggi la 911 grazie alle sue maggiori dimensioni conferma un concept ever green e che non stanca mai sia i cultori del marchio che i semplici appassionati. Proprio le dimensioni accresciute, con le nuove proporzioni e gli sbalzi ridotti, insieme agli splendidi cerchi da 20”, conferiscono oggi alla 991 un aspetto ancora più aggressivo, rendendola più vistosa rispetto alla precedente 997. Gran parte della linea dunque, come già detto, è rimasta fedele alla tradizione, con gli immancabili fari tondi, il posteriore spiovente e i fianchi larghi mentre un cambiamento evidente c’è stato in coda, con la griglia di areazione del 6 cilindri boxer che non funge più da spoiler come nel passato, dato che l’alettone a scomparsa adesso è un elemento separato da quest’ultima. Un gradito ritorno sono invece gli specchietti retrovisori con il supporto annegato nello sportello e non sul montante, proprio come accadeva in tutte le 911 precedenti alla 996. Al suo interno la 991 è

una Porsche al 100%. I tratti

caratteristici ed inconfondibili dell’abitacolo di tutte le precedenti 911 li ritroviamo infatti immutati: l’immancabile blocchetto d’accensione sulla sinistra ed i classici

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imprenditori che hanno la fortuna di poter girare ogni giorno in Porsche. La nostra prova,come detto, si è svolta in condizioni limite con un fondo innevato/ghiacciato che ha messo a dura prova l’handling della vettura. Grazie alla presenza del Pasm, che interviene sulla taratura delle sospensioni, con la modalità sportiva disinserita la 991 ha digerito le sconnessioni in maniera del tutto inaspettata garantendo così un ottimo contatto ruota/terreno e migliorando così le performance in motricità e frenata. Il cambio PDK, poco utilizzato in pista, è spettacolare nell’uso su strada dove può passare dalla “neutralità” di inserimento rapporto della modalità standard alla “iper cinque strumenti circolari, con al centro il

alle vetture non dotate di questo acces-

velocità” di cambiatra della modalità Sport

grande contagiri. Una piccola novità è lo

sorio.

Plus. Grandissime prestazioni ma anche

schermo situato nel penultimo quadrante

Tra i pregi delle 911 c’è sempre stato

grande attenzione a consumi ed emissio-

sulla destra, all’interno del quale vengo-

quello di essere tra le sportive di razza più

ni nocive. Per questa la 991 si ammuto-

no riportate le mappe e le indicazioni del

versatili in assoluto, tanto da essere tran-

lisce ad ogni semaforo (start&stop) ed è

sistema di navigazione, oltre a numerose

quillamente utilizzabile quotidianamente.

in grado di “veleggiare” alle alte velocità

informazioni sulla vettura, come ad esem-

La nuova 991, grazie all’elettronica e agli

grazie al disaccoppiamento del motore ed

pio la pressione degli pneumatici e persino

ultimi ritrovati tecnologici, accentua anco-

il cambio in fase di rilascio con un’eviden-

la forza “g” che viene generata in curva.

ra di più questa caratteristica, rendendo

te risparmio di benzina. Grazie a questo

Ovviamente anche la posizione di guida

felici tutti quei manager, professionisti o

sistema in autostrada, a velocità Codice

mantiene fede alla tradizione, con il sedile infossato che, giocando con le numerosissime regolazioni elettriche, riesce ad arrivare praticamente rasoterra. Lo schienale riesce ad essere parecchio contenitivo in curva, grazie ai fianchi discretamente pronunciati, senza però risultare “oppressivo” nella guida di tutti i giorni. Parlando della plancia, invece, risulta evidente la somiglianza con quella della sorella maggiore Panamera, con il grosso tunnel centrale che sale fino allo schermo del navigatore. A livello di abitabilità, la lunghezza ed il passo accresciuti non sembrano aver influenzato più di tanto le dimensioni dell’abitacolo: i due strapuntini posteriori sono, come sempre, adatti per accogliere due bambini in età al massimo da elementari o in alternativa qualche valigia, reclinando i due schienali. A proposito di bagagli, il vano anteriore offre invece una capacità di 135 litri. Novità molto interessante invece per il tetto apribile con l’intera porzione dello stesso che, aprendosi, scorre verso l’esterno, in maniera tale da non rubare neanche un centimetro in altezza rispetto

33


O N T H E R O A D

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della Strada, si percorrono i 12 Km/l.

secondi. La velocità massima, invece, è

997 viene erogato infatti circa 1.000 giri

Il 3.8 6 cilindri boxer di questa Carrera S,

di 302 km/h. La sensazione, al volante

più in alto, ovvero a 5.600 giri/min, con la

rispetto alla precedente versione, guada-

di questa nuova 911, è che il propulsore

zona rossa del contagiri che inizia adesso

gna una quindicina di cavalli, che gli per-

abbia perso giusto un pelino di prontezza

a quota 7.600.

mettono di raggiungere addirittura quota

in basso, per guadagnarne notevolmente

A garantirci il divertimento in pista hanno

400 CV. Con tutta questa potenza, grazie

in alto. Se alle basse andature è infatti

contribuito non solo i sistemi elettronici

anche alla ripartizione dei pesi sbilanciata

ugualmente possibile apprezzare la solita

della vettura e le sue incredibili prestazioni

sull’asse posteriore che permette di az-

spinta corposa e la coppia abbondante,

ma anche i suoi pneumatici Michelin Pilot

zerare i pattinamenti in partenza, questa

oltrepassati i 4.500 giri/min il nuovo 3.8

Alpine che, malgrado le condizioni limite,

911 scatta in avanti come una fucilata:

si scatena, allungando con brutalità e con

riescono a garantire un ottimo feeling di

utilizzando il launch control, per raggiun-

un tiro che sembra non finire mai. Il valo-

guida e ad assecondare le esigenze di una

gere i 100 km/h ci vogliono appena 4,1

re di coppia massima rispetto alla vecchia

“belva” come la 991.


“Un sogno da inseguire con passione e fatica ma che niente e nessuno ci deve impedire di mantenere”

I sogni a volte costano e questa 991 non

magari un giorno realizzare, come abbia-

fa eccezione: si parte da 105.000 € circa

mo fatto noi a Livigno.

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(assolutamente in linea con il livello dei contenuti e con la qualità del prodotto) che possono però diventare molto facilmente anche 130.000 se si attinge all’ampia lista degli optional. Finanze personali permettendo dunque la 991 è forse il miglior simbolo della campagna pubblicitaria che la vede rappresentata, un sogno da inseguire con passione e fatica ma che niente e nessuno ci deve impedire di mantenere…e

(A sinistra) Un dettaglio degli splendidi cerchi da 20” che equipaggiavano la nostra 991 S. In alto la 991 impegnata al limite sul tracciato innevato di Livigno.


H I S T O R Y

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Il mit

U

n modello che diventa un mar-

General Motors, gruppo al quale appar-

pochissimi dettagli. Il nome, che sem-

chio non è proprio una cosa

teneva il marchio Chevrolet, della ne-

bra venisse proposto da Myron Scott,

comune nella storia dell’auto.

cessità di realizzare una vettura sporti-

derivava da quello della Corvetta, una

Questo incredibile salto di “carriera”

va a due posti. Il primo prototipo della

piccola unità navale. La carrozzeria di

è avvenuto alla Corvette, simbolo dei

Corvette venne così presentato al Mo-

questa vettura era realizzata con un

modelli sportivi di casa Chevrolet oggi

torama Show presso il Waldorf-Astoria

materiale all’epoca piuttosto nuovo: la

marchio del Gruppo GM. La sua storia

Hotel di New York nel Gennaio 1953 ed

fibra di vetro. Per la sua parte mecca-

inizia molto tempo fa quando Harley

era siglato come progetto EX-122. L’EX-

nica furono impiegate delle parti stan-

Earl, uno dei più importanti designer

122 differiva dalla Corvette entrata in

dard già prodotte dalla Chevrolet, che

di automobili statunitense, convinse la

produzione nello stesso anno solo per

in quel periodo era il marchio di ingres-


to americano si rinnova Il simbolo delle vetture sportive “made in USA” alla ricerca di nuova gloria

so alla gamma General Motors. Come

una batteria di tre carburatori, modifica

motore fu scelto il motore 6 cilindri in

che era un’esclusiva della Corvette.Nel

linea Blue Flame da 4,6 L (283 in3) che

1954 divenne disponibile come optional

veniva impiegato su alcuni mezzi com-

un compressore centrifugo Paxton. Le

merciali. Per la trasmissione venne im-

vendite però continuarono a diminu-

piegata la Powerglide, una trasmissione

ire tanto che la General Motors prese

automatica a due rapporti. Anche i freni

seriamente in considerazione la can-

a tamburo erano componenti standard

cellazione di questo modello. A farne

Chevrolet. Si lavorò sul motore per in-

continuare la produzione furono alcuni

crementarne le prestazioni montando

importanti eventi che si verificarono

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Presente e passato della Corvette. Tanti modelli che negli anni hanno contribuito a diffondere il successo delle “muscle car” americane nel mondo.


H I S T O R Y

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nello stesso periodo. Il primo fu costi-

ra per appassionati ad auto sportiva.

si con il modello del 1962. Le Corvette

tuito dalla introduzione, avvenuta nello

Il modello riscosse un grande successo

di questo periodo sono anche chiama-

stesso anno, del primo motore V8 Che-

rendendo la Corvette, una della più im-

te solid axle (ponte rigido) in quanto

vrolet dopo circa 40 anni. Il secondo

portanti vetture mai realizzate. La Cor-

fino al 1963 non furono disponibili le

fu l’influenza esercitata da Zora Arkus-

vette è in produzione da molti anni ed

sospensioni a ruote indipendenti. In

Duntov sull’ufficio tecnico della General

ha subito una costante evoluzione rap-

questo periodo (1957) divenne dispo-

Motors. Infine la Ford introdusse il suo

presentata da generazioni di vetture

nibile a richiesta il motore dotato di si-

modello rivale Thunderbird. In pratica

cambiate nel corso dei decenni: queste

stema di iniezione. Con questo sistema

la vettura venne trasformata da Arkus-

generazioni vengono identificate con i

il propulsore forniva 290 cv (216 kW).

Duntov montando il V8 che venne ac-

termini C1, C2, C3 e via di seguito fino

Nel 1962 il motore Small-block della

coppiato ad una trasmissione manuale

alla C6 oggi in vendita. La C1 rappre-

General Motors venne portato a 5,4 L.

a tre marce. Con queste modifiche la

senta la prima Corvette prodotta. Inizia

La potenza era ora di 360 cv (268 kW).

Corvette venne trasformata da vettu-

con il modello del 1953 per concluder-

Furono inoltre introdotti i finestrini


elettrici (1956), la capote dotata di motore per l’apertura (1956), il cambio manuale a quattro velocità (metà del 1957) e freni e sospensioni migliorate (1957). Nel 1957 la Chevrolet decise di realizzare una versione da competizione della Corvette per gareggiare alla 12 ore di Sebring. La seconda generazione della Corvette inizia nel 1963 e si conclude nel 1967. Questa versione venne disegnata da Larry Shinoda che si ispirò al progetto Q Corvette, vettura mai prodotta. Altre fonti di ispirazioni furono le linee della Jaguar E-Type e la cosiddetta Mitchell

introdotto, a richiesta, anche un moto-

per la Corvette venne lanciato nel 1963,

Sting Ray, vettura speciale di proprie-

re da 5,4 L dotato di iniezione. Questo

ed era presente solo in versione coupé.

tà dello stesso Mitchell, che si ispirava

motore comportava un sovraprezzo di

Tra i miglioramenti di questa versione,

alle forme e ai colori dello squalo Mako.

500 dollari mentre il 6,5 L solo di 145.

vanno segnalati i freni e le sospensioni

Con la seconda generazione viene in-

Inoltre il 5,4 L forniva 55 cv (41 kW)

rinforzati, oltre ad un serbatoio ingran-

trodotta la Sting Ray Coupé. Con la C2

meno del 6,5 L. Nel 1966, per aumen-

dito da 36 galloni. Il propulsore della

furono introdotte le sospensioni a ruote

tare le prestazioni della vettura, la

vettura è un L84 a iniezione di 360 CV.

indipendenti in luogo del ponte rigido.

Chevrolet rese disponibile un modello

L’obbiettivo principale della Chevrolet

Per quanto riguarda la potenza del mo-

di Corvette dotato di motore da 7 L,

con la Z06 era di imporsi nel campio-

tore era di 365 cv (272 kW) nel 1963

che sarà il motore di maggiore cilin-

nato SCCA Production e contrastare le

e raggiunse i 375 cv (280 kW) l’anno

drata mai montato su vetture di questa

nuove Shelby Cobra. La terza genera-

successivo. Nel 1965 verranno intro-

generazione.

zione della Corvette è conosciuta anche

dotti come optional i freni a disco su

Per quanto riguarda gli impegni nelle

come Mako Shark e venne anch’essa

tutte le quattro ruote e il motore Big-

competizioni venne creata nel 1962 la

disegnata da Larry Shinoda. La C3 ini-

block da 6,5 L V8 che forniva 425 cv

Corvette Grand Sport. Questa vettura,

ziò nel 1968 per concludersi nel 1982.

(317 kW). Sempre in questo anno sul

che si ispirava a quanto stava facendo

Lo stile di questa vettura si dimostrò

modello Sting Ray verranno montati i

Carroll Shelby con la Ford Mustang, era

molto innovativo. Nel 1969 la General

tubi di scarico con uscita laterale che

una versione leggera.

Motors portò la cilindrata del suo moto-

verranno mantenuti fino al 1969. Venne

Lo speciale allestimento agonistico Z06

re Small-block a 5,7 L e l’anno succes-

39


H I S T O R Y

sivo il motore da 7 L fu portato a 7,4 L.

re rimase quello montato sulle serie

ne sostituita (1989) da una trasmissio-

Sempre nel 1970 il motore LT-1 tocca-

precedenti. Nel modello coupé venne

ne manuale ZF a sei rapporti. Un’altra

va i 370 cv (276 kW) mentre nel 1971

incorporato un lunotto posteriore, che

particolarità di questo dispositivo era

il 7,4 L arrivò a 425 cv (317 kW). Este-

fungeva anche da portellone, che faci-

data dal controllo elettronico, uno dei

ticamente la C3 rappresentò l’ultima

litava le operazioni di carico e scarico

primi a venire installato, che attraverso

Corvette dotata di paraurti cromati. La

della vettura. Furono aggiunte anche

un solenoide bloccava, in determinate

tanto attesa quarta generazione della

nuove pinze freni in alluminio mentre

condizioni di guida, la seconda marcia.

Corvette entrò in produzione nel 1983

divenne di serie un cruscotto con di-

All’inizio del 1985 il motore L98 con

come model year 1984 e restò in pro-

splay digitale di alcuni strumenti. Dal

iniezione sostituì su molte Corvette

duzione fino al 1996. La C4 fu un mo-

1984 al 1988 la Corvette era dotata di

l’unità precedente. Nel 1992 venne in-

dello molto apprezzato per il suo stile

una inusuale trasmissione 4+3 cioè con

trodotto il motore LT1 che forniva 300

pulito e per il suo design aerodinamico.

quattro velocità normali più tre over-

cv (224 kW) migliorando sensibilmen-

Questa nuova generazione venne com-

drive sui tre rapporti superiori. Questo

te le prestazioni delle versioni di base

pletamente rivista, ponendo l’accento

tipo di trasmissione si dimostrò però

della Corvette. Nello stesso anno ven-

sulla maneggevolezza, e solo il moto-

alquanto problematica e alla fine ven-

ne introdotto il controllo della trazione Acceleration Slip Regulation. Nel 1987 era

possibile

montare,

direttamen-

te dalla fabbrica, il pacchetto B2K. Il prezzo però di questo optional era in pratica pari al costo della vettura stessa. La Callaway Corvette era una Re-

40

gular Production Option (RPO) e fu la prima volta nella storia che vennero inseriti direttamente nella gamma Chevrolet dei componenti realizzati da un preparatore esterno, la Callaway Cars. Con questa opzione la potenza saliva a 345 cv (257 kW) nelle prime serie per raggiungere i 450 cv (335 kW) nelle ultime versioni. Nel 1990 la B2K cominciò ad essere sostituita dalla ZR1 e nel biennio 1990-1991 le due opzioni


coesistettero. Il lavoro sulla ZR1 iniziò nel 1986 quando il team delle Corvette contattò la Lotus, allora parte del gruppo General Motors, con l’idea di sviluppare partendo dalla C4 un veicolo ad alte prestazioni. La Lotus progettò un nuovo motore con il quale sostituire il motore L98 utilizzato sulla Corvette standard. Ne risultò il motore LT5. Questo era sempre un propulsore V8 che manteneva l’alesaggio dell’L98 ma con il blocco cilindri in alluminio, doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Venne realizzato anche un sistema di aspirazione unico che permetteva, ai medi regimi, di chiudere la metà degli iniettori e dei collettori mentre garantiva 375 cv (280 kW) agli alti regimi. Sulla ZR1 fu anche inserito il sistema di sospensioni attive FX3, anch’esso sviluppato con la collaborazione della casa inglese. Il motore per la sua realizzazione richiedeva molto lavoro manuale e, non avendo la General Motor nei suoi stabilimenti la possibilità di effettuare direttamente questo tipo di montaggio, si rivolse alla Mercury Marine per la costruzione di queste unità. Le vendite del veicolo cominciarono nel 1990 e la ZR1 si distingueva per la sezione posteriore più larga, gli pneumatici posteriori da 11

le bianca. La quinta generazione della

sione era ripreso dalla omonima Z06

pollici, una fascia posteriore dotata di

Corvette venne presentata nel 1997 e

prodotta durante la generazione C2 de-

quattro luci dalla forma quadrata e infi-

si concluse con il Model Year 2004. La

gli anni sessanta. Come motore venne

ne per il CHMSL (Center High Mounted

C5 era un progetto radicalmente rivisto

utilizzata una versione migliorata e più

Stop Lamp) cioè per un luce posteriore

rispetto alle generazione precedente.

potente, denominata LS6, del motore

montata nella parte alta e centrale del

Caratteristiche salienti di questa gene-

LS1 standard. La potenza sviluppata da

portellone. La produzione della ZR1 si

razione sono il telaio ottenuto con nuo-

questa unità era di 350 cv (287 kW) ed

concluse nel 1995 dopo che ne furono

ve tecnologie e la trasmissione spostata

era leggermente inferiore a quella del

realizzati 6.939 esemplari. Nel 1996 la

nella parte posteriore della vettura,la

propulsore della ZR-1. Nonostante que-

Chevrolet, per commemorare la fine

quale costituiva un blocco unico con il

sto però la Z06 si dimostrò più leggera

della produzione della C4, realizzò la

differenziale. Come trasmissione auto-

e scattante della ZR-1, che la superava

versione Grand Sport. Questa era una

matica venne scelta quella delle serie

solo nella velocità massima. Rispetto

riproposizione

versione

precedenti, la 4L60E, mentre per la

alla C5 standard la Z06 era più leggera

realizzata nel 1963. Furono solo 1.000

dell’analoga

trasmissione manuale venne scelta la

di 48 kg. Questo guadagno di peso era

(810 coupé e 190 cabriolet) gli esem-

T56 prodotta dalla Borg-Warner. Il ri-

stato ottenuto montando tubi di scap-

plari realizzati e avevano numeri di te-

sultato fu il miglior telaio delle ultime

pamento in titanio e una batteria più

laio speciali. La Grand Sport era equi-

due generazioni della Corvette e la C5

leggera. Dal 2002 la potenza della Z06

paggiata con un motore LT4 che forniva

si dimostrò una vettura migliore sotto

salì a 405 cv (302 kW) grazie a modi-

330 cv (246 kW) ed era disponibile solo

ogni aspetto rispetto alla C4. La Z06

fiche di dettaglio del motore. Ne venne

in Admiral Blue con una striscia centra-

sostituì la ZR-1. Il nome di questa ver-

realizzata anche una versione sovra-

41


H I S T O R Y

42

limentata che era

ne rimangono di-

dotata di un cofa-

sponibili sia quel-

no in carbonio e di

la automatica che

ammortizzatori mi-

quella manuale.

gliorati. La velocità

Quest’ultima

massima dichiarata

tata

è di 295 km/h. La

elettronico

CAGS

C5.R era la versio-

(Computer

Aided

ne da competizione

Gear Selection –

di questa genera-

selezione

del

do-

sistema

delle

zione e venne realizzata dalla Pratt &

stato aumentato di 12 cm. La riduzio-

marce aiutata dal computer) che in

Miller per conto della GM Racing. La

ne delle dimensioni esterne dell’auto è

pratica limita, in determinate condizio-

base era costituita dalla C5 stradale

stata la risposta della Casa alle criti-

ni di guida, l’utilizzo delle marce basse

ma la -R aveva un interasse maggiore

che di coloro che vedevano la C5 come

e fa sì che si passi dalla prima diretta-

e una carrozzeria senza fari a scompar-

troppo imponente per cui si è ricercata

mente alla quarta marcia. La velocità

sa. Il motore era il 7 L V8. La vettura

una linea della vettura attuale più pu-

massima dichiarata è di 300 km/h.

ha preso parte a competizioni quali la

lita e sportiva. Il motore utilizzato è il

Con il 2008 la Corvette ha un nuovo

24 ore di Le Mans e la ALMS, inserita

6 L LS2 V8 che eroga 400 CV (298 kW)

motore LS3 V8 da 6,2 litri (alesaggio

nella classe GTS. La sesta generazione,

a 6.000 giri al minuto. Il regime mas-

103,25 mm, corsa 92 mm), montato

o C6, è la versione nata nel 2005. La

simo di giri è di 6.500. I consumi della

di serie sia sulla Coupé che sulla Con-

vettura è ispirata ad una filosofia pro-

vettura, tenuto conto delle prestazioni

vertible. Ha una potenza di 437 CV

gettuale che punta ad affinare e miglio-

del motore, sono relativamente buoni e

(325 kW) a 5.900 giri e una coppia di

rare la precedente C5 piuttosto che ad

sono stati ottenuti contenendo il peso,

586 N·m a 4.600 giri. Il regime massi-

introdurre ulteriori cambiamenti. La C6

migliorando l’aerodinamica e demolti-

mo di rotazione è di 6.600 giri. La velo-

risulta più corta di 13 cm e una larghez-

plicando al massimo possibile le marce

cità massima dichiarata è di 306 km/h.

za ridotta di 2,5 cm. L’interasse però è

alte. Per quanto riguarda la trasmissio-

Anche per la C6 è disponibile la versio-


ne Z06 (soltanto in versione Coupé e

di 647 CV (476 kW) e una coppia di 819

to anche al cambio automatico dotato

con il tetto fisso). Presentata nel ter-

N·m, rendendola una delle supercar più

di Launch Control a sei marce. Per mi-

zo quadrimestre del 2005 come Model

potenti e veloci disponibili sul mercato.

gliorare le prestazioni, è stato introdot-

Year 2006 la vettura è dotata del 7 litri

Il prezzo di acquisto si aggira attorno a

to un nuovo sistema di scarico doppio

LS7 che fornisce 505 hp (376 kW). Il

140.000 euro. La velocità massima è di

gestito da una valvola a farfalla che si

regime massimo di rotazione è 7.000

oltre 330 km/h e lo scatto 0–100 km/h

apre in base alle esigenze prestaziona-

giri, notevole per un motore ad aste e

avviene in meno di 3,4 secondi. Si ar-

li. Sotto i cerchioni da 18″ e 19″ av-

bilanceri. La vettura presenta notevoli

riva così ai giorni nostri quando, al sa-

volti in pneumatici Michelin Pilot Super

miglioramenti nel reparto ammortizza-

lone di Detroit del 2013, la Chevrolet

Sport run on flat si trova un impianto

tori/sospensioni e freni, rappresentan-

ha presentato la settima generazione

frenante Brembo. Gli interni sono stati

do nella storia delle Corvette l’unica

della Corvette, denominata Stingray in

ispirati a quelli dei velivoli da combat-

versione paragonabile per qualità di

omaggio al modello speciale prodotto

timento e offrono sedili in pelle Nappa

guida alle migliori sportive europee.

nel 1962. La vettura è oggi dotata di

con inserti in fibra di carbonio e allumi-

La carrozzeria presenta alcune parti in

un propulsore V8 LT1 dotato di 450 cv

nio. Per adattarsi allo stile di guida del

carbonio, per ridurre ulteriormente il

che le permette un accelerazione da 0

guidatore, il sistema di controllo può

peso, così come la scelta di utilizzare

a 100 km/h in meno di 4 secondi. Per

essere settato su 5 posizioni tramite il

solo il tetto fisso è stata fatta per au-

raffreddarlo, è stato studiato in galleria

Drive Mode Selector posizionato sulla

mentare la rigidità del telaio. La ZR1,

del vento un nuovo assetto aerodina-

plancia dell’abitacolo. L’impianto di il-

prima chiamata Blue Devil, quando an-

mico della carrozzeria per permettere

luminazione del manto stradale è stato

cora non si conoscevano le caratteristi-

lo sfruttamento ottimale e l’espulsione

affidato a due fari dotati di tecnologia

che definitive, è di fatto la Corvette più

dell’aria. In curva l’auto subisce una

LED. Modello o marchio Corvette resta

potente mai prodotta. In Italia è impor-

forza g pari ad un G. Per la gestione

un mito per tutti gli appassionati di

tata in numero limitato. Il motore uti-

della potenza è stato impiegato un

motori e questa sua lunghissima storia

lizzato è il V8 LS9 6,2 litri sovralimen-

cambio manuale TREMEC a sette mar-

di successi, anche sportivi, ne è la più

tato con compressore volumetrico a

ce abbinato ad un sistema Active Rev

chiara certificazione.

quattro lobi, per una potenza massima

Matching. Tale sistema è stato aggiun-

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44


45


P H O T O S H O O T

46


47

• Lamborghini Winter Academy 2013 • Cortina D’Ampezzo • Auto: Lamborghini Aventador • Foto: Eros Maggi (www.erosmaggi.it)


D R E A M C A R

48

U

L

’anno

i

storia e della cultura dell’automobile

Borzacchini nel 1929 a 246,029 Km

suoi 100 anni e molti di coloro

prossimo

festeggerà

sportiva e non.

Nel corso di quasi un

orari, al campionato del mondo vinto

che ne hanno guidato un suo

secolo di vita il marchio modenese ha

da Fangio con la 250F nel 1957, fino

modello o semplicemente hanno so-

vissuto periodi ricchi di successi sulla

ad arrivare al lancio della nuova Quat-

gnato di farlo non mancheranno di fe-

pista e sulla strada e altrettanti mo-

troporte avvenuto ad inizio 2013 a De-

steggiare questo incredibile traguar-

menti di difficoltà che hanno contribu-

troit. Tutto però nasce ad inizio secolo

do. Parliamo del marchio Maserati che

ito a forgiare il carattere e la persona-

scorso per mano dei sette fratelli Ma-

vide la luce il 1° dicembre 1914 a Bo-

lità

spazio

serati che nascono a Voghera da Ro-

logna, data in cui nacque la Società

dedicato al marchio italiano potrete

dolfo, macchinista ferroviere, e Caroli-

anonima Officine Alfieri Maserati di-

ripercorrere insieme a noi tutte le fasi

na Losi: Carlo, il primogenito, nasce

ventando, da quel momento sino ad

salienti della sua evoluzione: dal re-

nel 1881, Bindo nel 1883 e Alfieri nel

oggi, un simbolo internazionale della

cord mondiale di velocità stabilito da

1885.

Pochi mesi dopo la morte di

dell’azienda.

In

questo


Un successo famigliare La storia del marchio modenese e dei suoi successi nel mondo

quest’ultimo, i genitori decidono di

Carlo che, lavorando in una fabbrica di

ma breve carriera perché muore a soli

dare il suo nome al figlio successivo,

biciclette di Affori, vicino Milano, pro-

29 anni, dopo aver lavorato e corso

nato nel 1887. Nel 1890 viene alla

getta un motore monocilindrico per

per la Bianchi, essere diventato diret-

luce Mario, nel 1894 Ettore e, nel

velocipedi che viene, poi, prodotto dal

tore generale della Junior ed aver av-

1898, Ernesto. Tutti i Maserati si occu-

Marchese Carcano di Anzano del Par-

viato, con il fratello Ettore, un’attività

peranno di meccanica, progettazione e

co, nella sua fabbrica di motociclette.

in proprio per la produzione di trasfor-

realizzazione di automobili, ad ecce-

Nel 1901 Carlo si trasferisce alla Fiat,

matori di impianti elettrici per auto da

zione di Mario, pittore, che viene rite-

in seguito alla chiusura della Carcano,

bassa ad alta tensione.

Alfieri si se-

nuto l’ideatore del marchio della Casa,

e poi, nel 1903, alla Isotta Fraschini,

gnala subito come l’erede spirituale di

il Tridente, ispirato alla statua del Net-

dove è collaboratore tecnico, collauda-

Carlo da cui ha preso il carattere

tuno dell’omonima piazza di Bologna.

tore e fa assumere, a soli sedici anni,

estroverso e le doti di tecnico e pilota.

Il primo ad occuparsi di motori è però

il fratello Alfieri. Carlo ha una brillante

Nel 1908, l’Isotta gli affida una vettu-

49


D R E A M C A R

50

ra mentre nel frattempo anche Bindo

gna.

Le molteplici esperienze matura-

prima sede della Società Anonima Of-

ed Ettore iniziano a lavorare alla Isot-

te negli anni precedenti generano la

ficine Alfieri Maserati. L’attività princi-

ta Fraschini dove Alfieri diviene prima

convinzione in Alfieri di essere pronto

pale dei fratelli Maserati, pur rimanen-

tecnico e poi pilota. Assieme al fratello

ad esplorare la possibilità di diventare

do focalizzata sull’elaborazione delle

Ettore, diventa addirittura rappresen-

un imprenditore finalmente libero di

Isotta Fraschini, inizia ad allargarsi

tante della ditta in Argentina, USA e

sfruttare a pieno le sue doti e la sua

anche su altri tipi di vetture. Alfieri

Inghilterra, prima di essere chiamato

creatività. Nel 1914 Alfieri prese in af-

inizia la sua carriera di pilota e si di-

nel 1912 a dirigere, per l’azienda, il

fitto un locale in via de’ Pepoli nel cen-

mostra subito valido, vincendo la Su-

servizio di assistenza clienti a Bolo-

tro storico di Bologna, che diventa la

sa-Moncenisio, il Circuito del Mugello e


1500 e la A6GCS debutta con Alberto Ascari vincendo il circuito di Modena. Sono questi gli anni delle competizioni contro le “Alfette”, le Ferrari e le Talbot. L’ingegner Colombo getta anche le basi per il progetto della Maserati 250F, il quale verrà poi sviluppato da Alfieri. Il 1954 vede l’esordio della 250F, vettura con cui Fangio vincerà all’esordio della stagione il GP di Argentina. Nel 1955 e nel 1956 la Maserati ottiene ancora importanti vittorie mentre nel 1957 Fangio torna alla Maserati e con la 250F si laurea per la la Aosta-Gran San Bernardo. Lontano

dente della società. Nel 1937 i fratelli

quinta volta campione del mondo, re-

dalle corse, Alfieri si dedica completa-

Maserati, pur senza trovarsi in difficol-

galando alla Casa del Tridente il primo

mente al lavoro in officina e, dopo

tà finanziarie, cedono le azioni dell’a-

titolo mondiale di Formula 1. Nello

aver chiuso la collaborazione con la

zienda ad una famiglia bolognese, gli

stesso anno la Maserati annuncia, tut-

Diatto, nel 1926 fa nascere la prima

Orsi. La sede viene trasferita da Bolo-

tavia, il ritiro ufficiale dalle competi-

vettura interamente Maserati, la Tipo

gna a Modena in Viale Ciro Menotti,

zioni. Nel 1962 viene presentata la Se-

26, sulla quale appare per la prima

dove ancora oggi vengono prodotte le

bring e nel 1963 la Quattroporte, la

volta il Tridente. Nel 1927, con la Tipo

vetture in circolazione. I fratelli Mase-

prima berlina Maserati con un motore

26B, dopo aver ottenuto il terzo posto

rati rimangono comunque a Bologna

otto cilindri a V di 90° di 4136 cc di

alla Targa Florio, Alfieri ha un grave

come responsabili tecnici fino al 1948

cilindrata. Nel 1968, quando la Citroen

incidente alla Coppa Messina ma no-

e riprendono a lavorare con nuovo vi-

rileva il pacchetto azionario della fa-

nostante la forzata assenza del suo

gore per riportare la Casa al vertice

miglia Orsi, si preannuncia una grande

fondatore dalle corse, la Maserati vin-

delle corse, vista la forte concorrenza

rivoluzione per la Casa modenese, la

ce il campionato italiano Marche. Nel

Mercedes. Nel 1939 arriva un’impor-

cui presidenza onoraria rimane co-

1929 viene realizzata la V4, con moto-

tantissima vittoria alla 500 Miglia di

munque al commendatore Adolfo Orsi.

re 16 cilindri, che debutta nel Gp d’I-

Indianapolis, il 30 maggio, con Wilbur

Al Salone di Ginevra del 1971 viene

talia e che stabilisce a Cremona, con

Shaw sulla 8CTF, il quale si ripeterà

presentata la prima Maserati a motore

Bonacin Borzacchini, il record mondia-

anche l’anno successivo. Durante la II

centrale costruita in serie, la Bora,

le di velocità sui 10 km per la classe C:

Guerra Mondiale la Maserati si adatta

carrozzata da Giugiaro; occasional-

246,069 km/h. Nel 1930, sempre con

alla produzione di macchine utensili,

mente, inoltre, la Maserati fornisce

la V4 e con Borzacchini, arriva anche

componenti elettrici, candele di accen-

motori per auto da corsa e proprio nel

la prima vittoria assoluta in un Gran

sione e veicoli elettrici mentre nel do-

1971 la Citroen SM con motore Mase-

Premio, al GP di Tripoli. Nel 1931 ven-

poguerra l’attività riprende con la pro-

rati vince il Rally del Marocco. Vengo-

gono progettate la 4CTR e la 8C 2500

duzione di una nuova vettura GT, la A6

no successivamente lanciate la Merak

a trazione anteriore, ultima vettura concepita da Alfieri Maserati, il quale morirà il 3 marzo 1932. Nel 1933 arriva Tazio Nuvolari, che darà anche un decisivo contributo tecnico, specialmente nel perfezionamento del telaio e nell’adeguamento di questo alle caratteristiche del nuovo motore 8 cilindri. Nuvolari trionfa nel GP del Belgio, in quello del Montenero e in quello di Nizza. Nel 1936 i fratelli trovano un mecenate in Gino Rovere, il quale investe molto nell’azienda e fa diventare Nino Farina, il suo “protetto”, presi-

51


D R E A M C A R

52

e la Khamsin e la produzione Maserati

è

l’acquisizione

con modelli di alta classe e raffinatez-

regala continue soddisfazioni. La si-

dell’intero pacchetto azionario dell’a-

za, la Maserati è rientrata con succes-

tuazione, tuttavia, precipita e il 23 del

zienda modenese da parte del Gruppo

so nel mondo delle competizioni grazie

maggio 1973 la Citroen annuncia che

Fiat Auto. Già l’anno successivo viene

alla MC12 (nei campionati FIA GT e

la Maserati è posta in liquidazione. La

presentata la prima novità sotto l’egi-

ALMS), alla Trofeo (dando vita a due

pressione dell’Associazione Industriali

da della Casa torinese, la Quattroporte

monomarca, in Europa e Brasile) ed

e

dell’amministrazione

che

avviene

e

disegnata da Marcello Gandini. Il 1°

alla Trofeo Light (distintasi nel GT Ita-

provinciale riesce, però, a far interve-

luglio 1997 la Ferrari acquista il 50%

liano e nella Grand-Am). Nel settem-

nire il Governo e la Maserati evita la

della Maserati dalla Fiat (il rimanente

bre del 2003, al Salone di Francoforte,

chiusura

50%

grazie

comunale

allora

all’amministrazione

del

viene presentata la vettura che sarà al

della GEPI (ente statale per il finanzia-

1999): per la Casa del Tridente è l’ini-

verrà

acquisito

ad

inizio

centro della inarrestabile crescita di

mento delle imprese in difficoltà, a so-

zio di una nuova era. Viene costruita

Maserati negli anni a venire: l’ammira-

stegno dell’occupazione): l’8 agosto

una linea di montaggio altamente in-

glia Quattroporte. Il 2005 si rivela un

1975 viene firmato l’accordo con cui la

novativa, studiata su misura per gli

anno record per la Maserati, suggella-

Benelli acquisisce gran parte del pac-

operai che ci lavorano. Lungo la linea

to dalla consegna di ben 5.659 vetture

chetto azionario della società e Alejan-

prende forma una nuova vettura, la

in tutto il mondo, con una crescita del

dro De Tomaso, argentino, ex pilota

3200 GT che è presentata al pubblico

22,8% rispetto al già fortunato 2004.

(anche Maserati) diviene amministra-

al Salone di Parigi nel 1998. Il 2001

Nel 2005, la proprietà della Maserati

tore del Tridente. De Tomaso riesce,

vede la nascita della nuova Spyder,

passa dalla Ferrari alla Fiat al fine di

anche se con difficoltà, a far riprende-

esposta per la prima volta al Salone di

sviluppare importanti sinergie indu-

re l’azienda e, già nel 1976, lancia un

Francoforte, con l’annuncio del prossi-

striali e commerciali con Alfa Romeo.

nuovo modello, la Kyalami presentan-

mo ritorno della Maserati sul mercato

Grazie

do poco dopo al Salone di Torino, la

nordamericano. La decisione del Grup-

nel 2007, la Casa modenese trova la

Quattroporte III, disegnata da Giugia-

po trova conferma nel gennaio del

sua consacrazione e suggella un mo-

ro. Gli anni Ottanta si caratterizzano

2002, con la presentazione al Salone

mento storico per l’azienda: il bilan-

per la produzione di un nuovo tipo di

di Detroit della Coupé che, come la

cio, infatti, torna ad essere in attivo.

vettura a costi contenuti e ad alte pre-

Spyder, introduce una serie di impor-

Sui mercati mondiali, le Maserati con-

stazioni, la Biturbo, che uscirà in oltre

tanti innovazioni, dall’inedito motore

tinuano a riscuotere successi commer-

trenta versioni diverse, sia coupé che

V8 di 4,2 litri e 390 CV, alle sospensio-

ciali e di critica: la Quattroporte, dopo

spider. Il 1993 è l’anno che segna il

ni, al telaio e al cambio tipo F1. Accan-

il lancio delle versioni spinte dal pro-

grande cambiamento per la Maserati:

to al ritorno nei mercati più importanti

pulsore 4,7 litri equipaggiate con il

alla

bellissima

GranTurismo,


cambio automatico, raccoglie oltre 56 riconoscimenti internazionali dalle testate più prestigiose. La GranTurismo, la cui gamma è stata recentemente ampliata grazie all’introduzione della MC Stradale, viene riconosciuta come una delle auto più belle della sua generazione, ed ha avuto il pregio di essere l’auto che ha riscritto le regole nel segmento delle sportive veloci e confortevoli, in grado di trasportare quattro adulti senza costrizioni. Infine la GranCabrio, la prima cabriolet della storia Maserati, acclamata dalla stampa internazionale come una delle più belle auto al mondo ha registrato in ciascuno degli oltre 60 mercati nei quali è commercializzata risultati di vendita pari o addirittura superiori alle attese. Con l’arrivo della nuova Quattroporte, presentata al recente Salone di Detroit, inizia una nuova era per il marchio italiano volta a recuperare quote di mercato sopratutto all’interno dei propri confini nazionali. La storia... continua!

Classe, design e prestazioni. Questi, da sempre i valori esclusivi riconosciuti alle vetture del marchio Maserati.

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D R E A M B I K E

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N

ella testa degli appassionati

i colossi giapponesi la Ducati, nata a

da collezione che sia per i fortunati

di motori ci sono due “ros-

pochi chilometri dalla più famosa Fer-

possessori che per i semplici “guardo-

se” che fanno battere forte il

rari, sforna continuamente moto che

ni” lasciano tracce indelebili nella sto-

cuore: la Ferrari e la Ducati. Forte di

hanno più il senso dell’oggetto di cul-

ria del motorismo a due ruote. Dalla

una storia sportiva da far impallidire

to che del mezzo di trasporto. Pezzi

futuristica 851 sino alla 1199 Panigale


L’altra rossa Una vera superbike, per veri intenditori... ad un prezzo top

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“R” in Ducati hanno sempre pensato

la top della gamma superbike della

“stile bicilindrico”, la colorazione ros-

a stupire i propri clienti con linee e

casa bolognese e, rispetto alla “S”,

so Ducati con elementi “racing” (li-

tecnologia alla avanguardia. Proprio

gode di alcune novità: nuova map-

nee bianche, alluminio spazzolato), le

l’ultima nata, presentata durante l’ul-

patura dell’acceleratore ride by wire

bielle in titanio, il volano alleggerito,

tima edizione dell’EICMA, diventa così

che offre più coppia ai medi regimi in

i bilanceri con trattamento DLC (dia-


D R E A M B I K E

mond like carbon) e l’intervento del limitatore alzato a 12.000 giri/minuto. Oltre a queste importanti novità vanno segnalati anche i diversi componenti in carbonio adottati: parafango posteriore, protezione laterale del forcellone, protezione carter frizione, protezione

ammortizzatore

poste-

riore, paratacchi, cover blocco chiave, cover convogliatori d’aria. Vista la sua indole racing sulla versione R della Panigale è possibile regolare la posizione del fulcro forcellone in 4 diverse altezze per consentire al pilota la scelta della configurazione miglio-

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re in termini di controllo del mezzo, sia al massimo angolo di piega che in

versione base ma Claudio Domenicali

fase di uscita curva. La regolazione

assicura che le bielle in titanio con-

giro e altre informazioni come traiet-

avviene operando su un sistema com-

sentono un incremento medio di circa

torie, velocità, giri motore, marcia,

posto da eccentrici che permettono di

2 CV. Praticamente invariato il peso

apertura farfalla ed altre. Una “chic-

posizionare l’asse del fulcro forcello-

che raggiunge i 165 kg (con ABS di

ca” che consente al possessore della

ne in altezze fisse, con step di 2mm,

serie). Contribuisce alla riduzione del

moto di poter migliorare scientificam-

nel range +2mm e - 4mm rispetto alla

peso anche la sella racing in tessuto

nete le proprie prestazioni in pista.

configurazione standard in uso sugli

tecnico per offrire il massimo grip al

La nuova Ducati 1199 Panigale R è

altri modelli della gamma. La sche-

pilota. Di serie sulla Panigale R anche

ulteriormente impreziosita da un kit

da tecnica conferma i 195 CV della

il Ducati Data Acquisition+ con GPS

racing a corredo con la moto compo-

nato allo scopo di acquisire i tempi sul


sto da parabrezza Corse maggiorato,

41 anziché da 39 presente sugli altri

kit tappi specchietti retrovisori rea-

modelli). Forte dei molteplici e ripetu-

lizzati in alluminio spazzolato per chi

ti successi ottenuti nelle competizioni

predilige l’utilizzo in pista e un scarico

internazionali (Moto GP e SBK), Ducati

completo Termignoni (solo uso pista)

ha applicato il meglio del suo knowhow

con mappatura dedicata. Questo sca-

spostivo nel progetto della Panigale R

rico fornisce un consistente incremento

mettendo in condizione i futuri fortuna-

di potenza agli alti regimi (3%) ma un

ti possessori di questa moto di vivere

impressionante incremento del 15% ai

le emozioni di una vera superbike. Il

medi regimi ulteriormente amplificato

Prezzo? Non certo popolare ma in linea

in questo modello grazie anche ad un

con un autentico gioiello della strada:

rapporto finale accorciato (corona da

parte da 31.990 euro chiavi in mano.

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(In alto) Un’immagine della Panigale R che ben raffigura la cura dei minimi dettagli che caratterizzano l’ultima nata del marchio italiano. Um simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.


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