AUDI A1
La tecnologia tedesca si fa piccola
FORD B-MAX
Accesso universale
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Porsche 918 Spyder
L’ esperienza definitiva
2
di Paolo Necchi
Aumento dell’IVA? Idiozia pura!
S
iamo oramai alle soglie dell’en-
mento rispetto al 42,6% registrato nel
conti fatti ne incasserà solo una sessan-
nesima idiozia da parte del no-
2011 con la conseguenza che i consumi
tina. L’introduzione del superbollo cal-
stro “governo”. L’incremento di
delle famiglie hanno subito una contra-
colato in base alla potenza, anziché sul
un punto percentuale dell’IVA che dal
zione pari al -4,3%. Se entriamo ancora
valore effettivo dell’auto, non solo si è
primo luglio passerà dal 21% al 22%,
più nello specifico mercato deitrasporti
rivelata un flop, ma ha anche causato
avrà un impatto di 86 milioni di Euro
la contrazione è stata addirittura dop-
un danno per l’erario: tutto ciò ha so-
circa per l’intero mercato dell’usato e
pia rispetto alla media, ovvero -8,5% a
stanzialmente distrutto il mercato delle
di oltre 10 milioni solo per l’usato ex-
testimonianza di quanto il potere e la
auto potenti e ha fatto registrare la con-
noleggio.
insulsa
volontà di spese del “tartassato” auto-
seguente perdita per le casse dello Sta-
e non proficua per le casse dello Sta-
Questa
ennesima,
mobilista si siano contratti a loro volta.
to dell’Iva e dell’Ipt. Se a tutto questo
to decisione non farebbe altro che ul-
L’IVA non va assolutamente aumentata
aggiungiamo le tasse non versate dalla
teriormente contrarre i consumi di un
in quanto andrebbe matematicamen-
Concessionarie con bilanci sempre più
mercato, quello dell’auto, totalmente
te ad acuire il depauperamento di un
in rosso e quelle non pagate dai dipen-
imploso su sè stesso. L’aumento dell’I-
mercato che ogni giorno più che i soldi
denti sempre più spesso licenziati per
VA al 22% alzerebbe insieme ai listini
incassati conta le vittime di questo stil-
mancanza di lavoro direi che la frittata è
delle auto anche tutte quelle altre voci
licidio. Il professor Monti e i suoi tecnici
servita…il problema però è che per l’en-
che ruotano intorno alle vetture, come
avevano previsto all’epoca un introito di
nesima volta ce la dobbiamo mangiare
carburanti e ricambi. La pressione fi-
170 milioni di euro derivante dall’intro-
noi.
scale nel 2012 è salita al 44%, in au-
duzione del superbollo, ma lo Stato a
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S O M M A R I O
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AGENDA 6 MAILBOX 10 LIFESTYLE 12 AFTERMARKET 13
I N C H I E S TA N on ragionam di loro . . .
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ON THE ROAD AUDI A1
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D A C I A SA N D E R O S T E P WAY
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FORD B-MAX
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SKODA CITIGO
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histor y MERCEDES SL
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PHOTOSHOOT B E N T L E Y C O N T I N E N TA L G T
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DREAMCAR PORSCHE 918 SPYDER
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DREAMBIKE K AWA SA K I N I N J A Z X- 1 0 R
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A G E N D A
Volkswagen Golf GTD Gasolio e sportività vanno a braccetto
Golf GTD. Basta la parola. Una storia di successo che nasce nel 1982 e che continua ancora oggi, con potenza, prestazioni, tecnologia, ma anche efficienza mai viste prima. Per coloro che non hanno ancora capito di cosa stiamo parlando, GTD è
Skoda Octavia RS
la variante più sportiva, tra quelle a gasolio, della vettura più venduta d’Europa. Sotto il cofano, il
Cattivissima!
famosissimo 2.0 TDI è quanto mai in auge, grazie
La nuova Skoda Octavia RS si presenta come la più
Nm di coppia forniti a partire da 1.750 e fino a
potente e veloce vettura stradale nella storia della
3.250 giri. A gestire tanta vivacità contribusico-
Casa cèca. Disponibile sia con carrozzeria berlina che
no ovviamente sospensioni irrigidite e abbassate
familiare, la nuova Skoda Octavia RS sarà spinta sia
di 15 mm, mentre per “soli” 1.013 euro in più è
dal motore 2.0 TSI da 220 CV che dal turbodiesel 2.0
disponibile il DCC, l’assetto a controllo elettronico
TDI con 184 CV. Con il motore a benzina la nuova Sko-
con taratura regolabile a proprio piacimento.
ai 184 CV erogati fra 3.500 e 4.000 giri e ai 380
da Octavia RS è in grado di raggiungere i 248 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi. Malgrado prestazioni così elevate, l’adozione dello start/stop e del recupero energia in frenata permette alla nuova Skoda Octavia RS di consumare il 19% in meno della serie precedente. La commercializzazione della nuova Octavia RS partirà in tutta Europa nel prossimo luglio.
International Engine of the Year 2013 Vittoria per il Ford 1.0 EcoBoost
Il motore Ford 1.0 EcoBoost si conferma per il secondo anno consecutivo “International Engine of the Year”.
Nell’edizione
2013
dell’im-
portante riconoscimento internazionale il piccolo tre cilindri dell’Ovale Blu ha ottenuto una nuova vittoria con 479 voti, davanti al Volkswagen
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1.4 TSI Twincharger (408 voti) e al BMW 2.0 biturbo benzina (247 voti). Il Ford 1.0 EcoBoost ha primeggiato anche nella categoria sotto 1 litro di cilindrata, superando ampiamente il Fiat TwinAir 0.9 che aveva vinto nel 2011. Al bicilindrico torinese TwinAir Turbo alimentato a metano della Fiat Panda Natural Power è andato invece il premio di Green Engine of the Year.
Porsche 911: un sogno che dura da 50 anni Anniversario d’oro per la sportiva di Zuffenhausen
Porsche non è nuova a queste iniziative. Serie speciali celebrative della Porsche 911 erano già state prodotte per i 25 anni (1988), i 30 anni (1993) e i 40 anni (2003) del modello più famoso della Casa di Zuffenhausen. Non poteva quindi mancare un ulteriore modello commemorativo per i 50 anni della 911. Al prossimo Salone di Francoforte (12-22 settembre 2013) sarà infatti presentata la Porsche 911 “50 Anni 911”, edizione limitata che celebra degnamente il mezzo secolo della sportiva tedesca per antonomasia. La base di partenza è la nuova Porsche 911 Carrera S, con passaruota posteriori allargati come sui modelli a trazione integrale. La produzione è limitata a 1.963 esemplari, proprio per ricordare l’anno di nascita della 911.
Koenigsegg Agera One 1.400 CV esagerati
Pagani ha fatto appena in tempo a presentare la sua Zonda Revolucion che già Koenigsegg gli risponde con la Agera One:1. La sfida a distanza fra hypercar continua con l’annuncio di una nuova vettura da quasi 1.400 CV. Anche se ad oggi le informazioni sulla Koenigsegg Agera One:1 non sono ancora ufficiali sembra che questo nuovo “missile” abbia un rapporto peso/potenza di “1:1”, ovvero di 1 kg/CV come suggerito dallo stesso suo nome “One:1”. Il prezzo dovrebbe essere di circa 1,5 milioni di euro. La base di partenza è sempre quella della Koenigsegg Agera che già utilizza uno strepitoso V8 biturbo di 5 litri e oltre 900 CV. L’alleggerimento proposto sulla Koenigsegg Agera One:1, realizzato anche con l’utilizzo di ruote in fibra di carbonio si somma ad una serie di modifiche aerodinamiche che potrebbero dare come risultato una velocità massima di 402 km/ e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi.
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A G E N D A
Aumento tariffe ACI… È ora di finirla.
In base ad un decreto dello scorso 21 marzo sono aumentate le tariffe da pagare all’Aci per le pratiche auto che riguardano il Pra. Contro questi incrementi tariffari si scaglia ora l’Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica) che ritenendoli ingiustificati e iniqui ha chiesto al Tar del Lazio l’annullamento del decreto. Tenuto conto che ormai il 75% delle pratiche automobilistiche viene sostenuto tramite lo Sportello Telematico dell’Automobilista risulterebbe immotivato un aumento dovuto “ai costi effettivamente sostenuti dall’Aci. Ottorino Pignoloni, segretario nazionale Unasca, commenta così: “L’aumento delle pratiche auto è valutabile per il 2013 in circa 30-40 milioni di euro che si abbatte su cittadini, imprese e su tutto il mercato dell’auto già in crisi nera”. Nel solo 2012 ammonta infatti a più di 2 miliardi di euro quanto pagato dagli utenti per l’imposta provinciale, le doppie tasse e i doppi costi di gestione del sistema Motorizzazione-Pra”.
Aston Martin V12 Vantage S Una Bond mobile da oltre 300 Km/h
Aston Martin V12 Vantage addio, benvenuta Aston Martin V12 Vantage S. Un po’ come era già accaduto per la Rapide sostituita dalla Rapide S, la bella coupé inglese accresce la potenza andando a esaltare la sportività del marchio. La nuova Aston Martin V12 Vantage S si posiziona
Maserati Ghibli
presentandosi come l’Aston Martin più veloce di
Il futuro è lei!
sempre fra quelle stradali prodotte in serie. Il
La nuova Maserati Ghibli presentata all’ultimo Salone
AM28, il V12 aspirato di 6 litri che sviluppa 573
di Shanghai si è annunciata come un prodotto molto importante per il gruppo Fiat e per il marchio Maserati. La sfida lanciata con la nuova Ghibli è infatti quella
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così un gradino al di sotto della speciale One-77,
di proporre una risposta italiana credibile all’agguerrita concorrenza tedesca, con una linea affascinante e moderna abbinata a motorizzazioni molto innovative come il V6 biturbo da 410 CV realizzato a Maranello e il primo Diesel (275 CV) della storia del Tridente. Alle foto ufficiali della nuova Maserati Ghibli se ne aggiungono alcuni che ritraggono la berlina sportiva modenese in un bel colore “Blu Emozione”. Oltre alla verniciatura esterna queste nuove immagini mostrano un diverso trattamento degli interni, dove spiccano le sellerie di colore marrone e gli inserti in legno.
merito di questo risultato è dell’inedito motore CV a 6.750 giri/min, 620 Nm a 5.750 giri/min e le consente di raggiungere i 330 km/h. Nuovo per questo modello è anche il cambio robotizzato Sportshift III a 7 marce.
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M A I L B O X
Leasing italiano alla tedesca
Basta morti sulle strade
S
H
Elusione fiscale ne è il primo motivo
ento sempre più spesso parlare di automobilisti che acquistano vetture in leasing/ noleggio vetture, anche di grossa cilindrata,
con targa tedesca. A cosa è dovuto questo boom? Federico - Massarosa (LU)
Normative poco efficaci hanno portato pochi benefici o appena letto su internet che l’Italia non è riuscita neanche nel 2011 a raggiungere l’obiettivo imposto alla UE di
dimezzare il numero di morti sulle strade nel periodo 2000-2010 malgrado tutor, autovelox etc... Come si può risolvere questa lacuna? Giovanna - Livorno (LI)
N
on sono bastati i 70 decreti che hanno modificato il Codice della strada; non è stata sufficiente la legge 120/2010 che introduceva importanti norme
a favore della diminuzione degli incidenti: l’Italia in effetti non ce l’ha fatta. E così, ecco un altro disegno di legge:
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“Misure per il miglioramento della sicurezza stradale e la i tratta banalmente di un “gioco” volto ad elu-
prevenzione degli incidenti con veicoli e delega al Gover-
dere multe e Fisco italiano. L’acquirente di turno
no per il riordino della segnaletica stradale”. Basterà? Nella
si affida a un’agenzia di noleggio, con sede in
presentazione del disegno di legge, i relatori dicono che il
Germania, acquistando un’auto con versamento di un
numero degli incidenti automobilistici che si verificano an-
anticipo in contanti e il resto a rate. Fa immatricolare
nualmente sulle strade urbane ed extraurbane del nostro
la macchina con targa tedesca e addio Fisco e multe.
Paese, malgrado i vari tentativi di ridurne la portata, quali
Il tutto perché in Italia c’è un evidente buco legislativo
la recente introduzione della patente a punti, non accenna a
dovuto alla mancanza di norme specifiche dopo la crea-
diminuire in misura significativa: “Nel merito, all’articolo 1 si
zione dell’Unione europea. Si tratta di una forma di ac-
prevedono le finalità del provvedimento, ovvero una serie di
quisizione dell’auto volta a eludere le tasse e le norme
misure per innalzare il livello di sicurezza degli utenti delle
nazionali che non ha nulla a che vedere con il leasing
strade attraverso la previsione di nuove modalità di moni-
finanziario tradizionale. La manovra del Governo Monti
toraggiodelle condizioni stradali a cui dovranno attenersi gli
che bastona di tasse le vetture potenti ha causato uno
enti proprietari o concessionari. Interessante l’articolo 2:
scompenso non da poco e alimentato questo fenomeno:
viene previsto che gli enti proprietari o concessionari delle
addio acquisti di vetture con oltre 185 KW e aumento
strade urbane ed extraurbane, sono tenuti al monitoraggio
del noleggio alla tedesca. Un boomerang clamoroso che
continuo delle condizioni delle pavimentazioni delle superfici
l’Italia chissà per quanto tempo pagherà. Su Internet
stradali, con l’obiettivo di prevenire il loro deterioramento e
queste società che - con un certo senso del marketing
di effettuare il rapido ripristino delle condizioni di sicurezza.
- propongono il noleggio alla tedesca spuntano come
All’articolo 3, si prevedono nuove tecniche per realizzazione
funghi e fermarle è impossibile: con quali strumenti, se
delle pavimentazioni stradali. La quasi totalità delle attuali
c’è un vuoto normativo e manca armonizzazione fiscale
pavimentazioni stradali viene realizzata con l’impiego di ma-
fra i vari Paesi dell’Unione europea? Il pericolo ora è che
teriali bituminosi tradizionali, che, se da un lato costituisco-
lo Stato, allora, vada a tartassare sempre gli stessi: i
no una componente quantitativamente non rilevante sotto
lavoratori dipendenti e il ceto medio e piccolo. La no-
il profilo dei costi delle opere, dall’altro sotto il profilo della
stra considerazione dunque è la seguente: se di questa
qualità delle stesse opere e delle loro prestazioni, rappre-
anomalia se ne accorgono facilmente i normali cittadini
senta una delle componenti più critiche e sensibili. Questo in
possibile che non se ne sia accorto nessuno di quelli che
sintesi l’azione futura sulla cui efficacia abbiamo seri dubbi e
è nella “stanza dei bottoni”?.
attendiamo ovviamente i risultati per smentirci.
Poneteci le vostre domande a: redazione@motormediastyle.it
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L I F E S T Y L E
Dr. Vranjes Cuoio Vero
Stampa concept Ferrari Sergio
Chi ha detto che anche le auto non vogliano indossare pro-
Sergio Pininfarina. Un nome che ha fatto la storia nel mon-
fumi? Dr. Vranjes di Firenze, azienda specializzata in profu-
do del design automobilistico. Lo studio di design e inge-
mazioni per ambienti, risponde a questa domanda con un
gneria torinese ha deciso di creare un tributo, in collabo-
profumo per auto volubile ed irresistibile. Questa fragranza
razione con Ferrari, al fondatore dell’azienda. Ecco quindi
ci ricorderà di essere sempre su un’auto appena acquistata
nascere la Ferrari Sergio, i cui bozzetti sono disponibili su
riproponendo il classico profumo di “nuovo” che avvolge l’a-
stampa numerata e autografata dal Presidente Paolo Pinin-
bitacolo la prima volta che ci si mette piede. Il flacone da 100
farina. Un’edizione limitata acquistabile dallo store Pininfa-
ml è disponibile a 38 Euro sullo store Dr. Vranjes.
rina al costo di 50 Euro.
BMW M Bike Carbon Racer
Infradito Porsche Design
Fibra di carbonio, alluminio e materiali pregiati non si tro-
La spiaggia richiede il suo dress code, il quale non si coniuga
vano solo nelle auto studiate per la velocità. Il know how
spesso con l’eleganza. Per riportare rigore in questo luogo
tecnologico della casa tedesca BMW viene trasferito anche
Adidas, in collaborazione con Porsche Design, propone la Fre-
su altri prodotti ad alte prestazioni, come in questo caso:
estyle Slide FF, un’infradito in prezioso cuoio e suola in EVA
una bicicletta da corsa. Sella sottile e comfortevole Tundra e
per garantire comfort e stile. La copertura in cuoio è edge-to-
deragliatore Shimano a 20 velocità si coniugano ad un peso
edge, proprio come le finiture delle vetture di Weissach. Lo
di 7.4 Kg per le massime performance. Il prezzo? Non così
stile, come sempre richiede un dazio da pagare: in questo
leggero, 2499 Euro.
caso 160 Euro.
La sensazione di avere sempre un’auto nuova
Per correre non solo con l’auto
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Figurino della supercar concept in edizione limitata
Eleganza anche in spiaggia
Volante OMP Monza Vintage Il classico alla guida
Unitec 73615
Basta agli oggetti che rotolano nel bagagliaio
Stringere fra le mani un volante di legno vecchio stile
Il bagagliaio è una parte fondamentale dell’autovettura,
regala emozioni uniche. Questo però non è più solo
che però può diventare molto poco efficiente qualora si
appannaggio delle vetture classiche, grazie al volante
inizi a riempirlo con numerosi oggetti di piccola taglia. Con
Monza in legno pregiato proposto da OMP Racing è
la borsa Unitec 73615, studiata apposta per “mimetizzarsi”
possibile provare le stesse sensazioni a bordo di un’au-
nel bagagliaio, questo non sarà più un problema. Per circa
tomobile moderna. Ha un diametro di 36 cm con un
10 Euro si potrà avere a disposizione uno spazio compar-
impugnatura ovale 25x23mm. Il costo è di 234 Euro.
timentato per tutti quei piccoli oggetti che può capitare di
A F T E R M A R K E T
trasportare quotidianemente.
Tendina parasole Brevi
Handirack + HD Holdall Kit
Arriva l’estate e con essa il sole cocente. Durante lunghi viaggi
Anche se non avete una vettura predisposta per i portaba-
è facile essere costretti a passare anche ore alla luce diretta del
gagli da tetto, ora potrete semplicemente gonfiare i supporti
sole che penetra dai finestrini posteriori. Se la vostra vettura non
Handirack sui quali alloggiare il portapacchi HD Holdall appo-
fosse dotata di tendine parasole integrate, la soluzione di Brevi
sitamente pensato. Con una portata di 80 kg e una capacità
può venervi incontro. Al costo di 7.99 Euro si può acquistare una
di 280 litri è una soluzione comoda per chi ha bisogno di quel
tendina agganciabile con ventose per proteggere i passeggeri
poco di spazio in più per trasportare oggetti per le vacanze o
posteriori dai pericolosi raggi ultravioletti e dal calore.
gite fuori porta. Tutto il kit è disponibile a 225 Euro.
Semplicità e basso costo per una massima resa
Spazio gonfiabile
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I N C H I E S T A
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Non ragionam di loro
Q
uesta celebre frase appare
In realtà purtroppo di questi moderni
per le casse dello Stato che in real-
nel Canto III dell’Inferno di
“ignavi” ci dobbiamo curare eccome e
tà si è ridotto a meno della metà (70
Dante, al verso 51, quando
il nostro sguardo, spesso attonito e ir-
milioni). L’introduzione del superbollo
Virgilio indica i
cosiddetti “ignavi”
ritato, non può più bastare. Smettendo
calcolato in base alla potenza (non in
cioè i vili. A noi italiani questa frase
di scomodare il buon Dante e andando
base al valore effettivo dell’auto) ha
riecheggia giornalmente nelle orec-
in concreto nell’attualità prendiamo
penalizzato iniquamente (tanto per
chie tutte le volte che sentiamo i no-
atto che Monti e i suoi tecnici avevano
cambiare) gli appassionati e quelli che
stri politici fare promessa “da marina-
previsto, con l’introduzione del super-
avrebbero con il loro acquisto versato
io” e sciorinare programmi di governo.
bollo, un introito di 170 milioni di euro
liquidità nella casse dello stato sotto
o, ma guarda e passa...
forma di IVA, Ipt etc… Bastava poco
è per forza ricco ma sicuramente ap-
tenza ha oggi sul mercato italiano un
a capire che un’auto potente consuma
passionato decidendo, sua sponte, di
potenziale valore di vendita/acquisto
più benzina e più gomme di una tra-
sacrificare spesso una parte rilevan-
(nel caso di vettura usata) sensibil-
dizionale, che i suoi costi di gestione
te della sua disponibilità per godere
mente inferiore a vetture di più basso
sono più elevati e conseguentemen-
di una delle ultime soddisfazioni della
segmento di mercato. Emblematica e
te rappresenta un elemento che crea
vita. Si è voluto diffondere l’assioma
lodevole la comunicazione voluta da
effetto volano per i consumi di quel
che il possessore di una vettura po-
Porsche Italia e l’iniziativa del con-
settore. Si è sottovalutato che chi ac-
tente è un “evasore” trascurando in
cessionario Porsche di Brescia che ha
quista questa tipologia di vetture non
toto che una vettura di elevata po-
fatto stampare per i propri clienti dei
15
I N C H I E S T A
piccoli adesivi da incollare accanto al
contrassegno
dell’assicurazione
in cui era scritto “Io pago le tasse”. La stessa Porsche ha calcolato una ‘fuga’ di auto con il suo stemma di almeno mille esemplari al giorno, un crollo delle vendite in Italia vicino al 45% (a cui fa da contraltare un successo del marchio a livello mondiale con cifre record nel 2012) e una fortissima svalutazione dei modelli. Questa azione ha dunque fallito miseramente in termini di introiti per lo Stato, ha portato ad un elevatissimo incremento delle vetture usate vendute fuori dal nostro territorio (spesso a valori irrisori) e un calo impressionante
delle
vendite
di
marchi
gloriosi come Ferrari, Lamborghini e Maserati. L’effetto di tutto ciò, come dicevamo prima,ricade sui player del settore: concessionari costretti o a licenziare i venditori per risparmiare o, in casi estremi, addirittura a chiudere i battenti. A ridere in tutto questo soprattutto Francia e Germania che in questi mesi hanno visto molti loro concittadini diventare possessori di vetture “ex-italiane” e aumentare le entrate del proprio paese. Legare il superbollo alla potenza anziché al valore dell’auto sì, è stato dunque un errore marchiano fatto da chi, evidentemente, non conosce le minime regole di questo mercato. Per meglio farvi comprendere il concetto: una BMW X6 3.0d del valore medio di non meno di 70mila euro (con alcuni accessori può superare gli 80mila) e con 180kw – cioè solo 5 in meno del limite dei 185 kw previsti per entrare nella soglia del superbollo - non paga il superbollo mentre
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una BMW M3 E92 del 2011, il cui valore è addirittura inferiore ai 30.000 euro, lo paga. Si è voluto dunque colpire le auto “da ricchi” ma a pagarne le conseguenze è stato tutto il mercato e soprattutto quella fetta che un garantivo lavoro a migliaia di persone e a decine di imprese. Al di là dell’inutilità e della fallacità
immatricolate/acquistate dopo l’in-
va magari fatto anche sacrifici fino
di questo provvedimento se proprio
troduzione del provvedimento e non
all’ultimo spicciolo per acquistarsi
si fosse voluto intervenire lo si sa-
in modo “retroattivo” scombinando
un “sogno”. Chissà se lo capiranno
rebbe dovuto fare solo sulle vetture
i conti (e
i prossimi…
non di poco) di chi ave-
17
La campagna ideata da Oliviero Toscani per conto di Porsche Italia
O N T H E R O A D
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P
iccola ma pur sempre Audi. Così si
possiede un “atteggiamento” molto distin-
sua linea: con una lunghezza di 3,95 me-
può sintetizzare il senso della A1,
tivo e ricco di carattere. La sua pronunciata
tri, l’ultimo modello Audi è largo ben 1,74
entry level del mondo teutonico
e avvolgente linea di spalla, l’arco del tetto
metri, ma alto solo 1,42 metri. L’interasse
del marchio dei quattro anelli di Ingolstadt.
in colore contrastante e i montanti insolita-
misura 2,47 metri; gli sbalzi corrispondenti
Una vettura compatta ma che non costrin-
mente inclinati donano a questa tre porte
sono particolarmente corti rendendone la
ge i suoi acquirenti a rinunciare ai conte-
un profilo inconfondibile rendendola molto
guida molto piacevole e dinamica. La sua
nuti stilistici e tecnologici dei modelli di più
particolare e ben distinguibile dalle sue di-
linea frontale ostenta il family feeling del-
alta gamma. La vettura in prova è la Audi
rette concorrenti di mercato. Anche le di-
la new generation Audi, ma caratteristiche
A1 1.2 TFSI Admired e già a prima vista
mensioni sottolineano il dinamismo della
uniche accentuano ed innovano i suoi det-
Piccola, non minore In un contenitore dalle dimensioni ridotte, Audi raccoglie il meglio della sua gamma
19 tagli. La calandra single frame, ad esempio,
Audi, le luci di marcia diurna sono di serie
è armoniosamente integrata nel frontale:
ma con l’unità opzionale allo Xenon plus,
la curvatura dei suoi angoli superiori rap-
queste sono implementate attraverso la
presenta una nuova fase evolutiva nel de-
tecnologia LED e una guida luminosa ed
sign del marchio dei quattro anelli. Anche
appaiono come una striscia omogenea che
i fari anteriori, dallo stile tridimensionale,
segue il profilo dell’ala. La caratteristica più
ne delineano un look distintivo mentre una
sorprendente della fiancata è l’andatura
poderosa ala ricurva ne caratterizza la par-
leggermente ascendente delle linee, che
te interna dei fari. Come in ogni modello
allunga ed accelera visivamente Audi A1. Il
Non solo nell’estetica, ma anche alla guida l’Audi A1 soddisfa come le sorelle maggiori.
O N T H E R O A D
bordo superiore del cofano si estende sulla fiancata, lambendo i finestrini laterali e raggiungendo l’estremità posteriore. Un’altra caratteristica tipicamente Audi è la forma arcuata del tetto, disponibile come optional in quattro colori di contrasto. L’arco confluisce nel montante C, inclinato come una coupé, donando al posteriore un dinamismo ulteriormente sottolineato dallo spoiler al tetto. Nella vista posteriore, il portellone del vano bagagli sottolinea invece la larghezza di Audi A1: una caratteristica molto innovativa nel segmento delle compatte. La forma del suo portellone è infatti unica e molto distintiva così come i fari posteriori integrati a forma di cuneo si accordano perfettamente al design evidenziando ulteriormente l’ampiezza della vettura. In combinazione con i fari allo Xenon plus, le luci posteriori utilizzano la tecnologia LED.
20
Non meno curata e innovativa nel suo stile la Audi A1 si distingue dalla concorrenza anche nei suoi interni. I designer si sono infatti ispirati alle ali di un aeroplano per le eleganti curve del pannello centrale. Le quattro bocchette d’aerazione, rotonde e sporgenti, ricordano le turbine di un jet e riprendono, in questa versione Admired, il colore della carrozzeria esterna. La conso-
comando di uno yacht, e sembra galleggia-
tre quadranti rotanti cilindrici del sistema
le centrale, con la sua striscia integrata di
re sopra il tunnel centrale mentre l’unità di
automatico di climatizzazione sono ulterio-
pulsanti secondari, assomiglia alla zona di
controllo del sistema di climatizzazione e i
ri caratteristiche distintive dell’abitacolo di
Audi A1. Il pannello strumenti è anche la sede dell’unità principale dedicata alla radio o al sistema opzionale di controllo ed infotainment MMI. Il display, di serie con la radio concert o superiore, si ritrae all’interno del cruscotto, estendendosi verso l’alto alla semplice pressione di un tasto. Il quadro strumenti dal design a cronografo è dotato di controlli rotondi di grandi dimensioni: quadranti neri, indicatori rossi, scale e numeri bianchi definiscono i dati di marcia in modo chiaro ed elegante. Com’è consueto a bordo di un’Audi, il controllo delle leve poste sulla colonna dello sterzo è logico ed ergonomicamente perfetto. Durante la notte gli strumenti sono illuminati in bianco, mentre i pulsanti sono in rosso. Audi A1 dispone della tecnologia TFSI®. Unendo i vantaggi di efficienza e dinamismo della tecnologia FSI® con la sovralimentazione, le sue caratteristiche di potenza migliorano ulteriormente. Il nuovo motore 1.2 TFSI, da noi testato, con una potenza di 63 kW
1.4 TFSI sportivo esprime una potenza di
TFSI da 136 kW (185 CV), accelera da 0 a
(86 CV), presenta il blocco motore in al-
90 kW (122 CV) ed è stato progettato per
100 km/h in 6,9 secondi raggiungendo la
luminio, con innovativi manicotti in ghisa
raggiungere un’elevata velocità massima
velocità massima di 227 km/h. La risposta
grigia e catene a denti invertiti, senza ne-
e valori di consumo ottimali. Il propulsore
spontanea e l’eccellente potenza propulsiva
cessità di manutenzione. I pistoni leggeri
permette ad Audi A1 di toccare i 203 km/h,
del 1.4 TFSI da 185 CV può essere attribui-
sono a basso attrito ed il doppio circuito
con una coppia di 200 Nm a 1.500 giri/min.
ta ai 250 Nm di coppia e alla combinazione
di raffreddamento dell’olio e dell’acqua ga-
L’intercooler raffreddato ad acqua è inte-
tra compressore e turbocompressore. Audi
rantisce al sistema un’eccellente efficienza.
grato nel collettore di aspirazione: questa
A1 unisce tra loro efficienza e dinamismo:
Questi benefici sono visibili nel consumo
soluzione riduce il volume del sistema di
il motore 1.4 TFSI consuma in media solo
medio particolarmente basso, con valori di
sovralimentazione e lo rende più dinamico.
5,9 litri di carburante ogni 100 chilometri
soli 5,1 l/100 km ed una coppia massima
Audi è tra i primi costruttori ad aver unito
ed emette solo 139 grammi di CO2/km.
di 160 Nm a 1.500 giri/min. Ad affianca-
il cambio S tronic al sistema start-stop. Il
Dati sul consumo di carburante e sulle
re il 1.2 troviamo anche il motore sportivo
modello di punta della gamma, la A1 1.4
emissioni: Consumo di carburante nel ciclo combinato: 3,9-5,9 l/100 km Emissioni di CO2 nel ciclo combinato: 103-139 g / km. Un cuore tecnologico che impressiona con le sue performance: grazie all’utilizzo della tecnologia TDI, il motore 1.6 TDI da 66 kW si distingue per i suoi ridotti consumi di carburante. Anche i dati sulle emissioni di CO2 rendono questo motore il più efficiente di tutta la gamma Audi ed un punto di riferimento nella sua categoria. Sulla base delle disposizioni di legge introdotte con la legge n.120 del 29 luglio 2010, relativa alle restrizioni di guida per i neopatentati e la conseguente modifica dell’art. 117 del Codice della Strada in vigore dal 9 febbraio 2011, la motorizzazione 1.6 TDI 66 kW (90 CV) rientra nei parametri vigenti. Per questo motivo, Audi A1 si rivela adatta
21
O N T H E R O A D
alle esigenze dei neopatentati grazie all’adeguato rapporto tra peso e potenza. Dati
22
sul consumo di carburante e sulle emissioni Consumo combinato di carburante: 3,8 l/100km Emissioni combinate di CO2: 99 g/kmW (105 CV) Oltre ai tre propulsori benzina (solo il 1.2 è disponibile sulla verUn dettaglio della plancia dove sono posizionate le bocchette dell’aria verniciate in tinta con la carrozzeria esterna.
sione Admired) Audi A1 monta un motore TDI da 1.6 litri, con potenza di 77 kW. Il sistema di iniezione common rail a quattro iniettori è caratterizzato da un eccellente equilibrio tra prestazioni, comfort di guida
“I dati sulle emissioni di CO2 rendono questo motore il più efficiente di tutta la gamma Audi ed un punto di riferimento nella sua categoria”
ed acustica. Il motore da 77 kW consuma
•
Colore
carrozzeria:
Rosso
Misano,
in media 3,9 litri di carburante ogni 100
Bianco ghiaccio, Argento ghiaccio,
km ed emette 103 g di CO2 al km nel ciclo
Nero profondo
combinato. Il propulsore è conforme allo
•
standard Euro 5. Dati sul consumo di carburante e sulle emissioni Consumo combi-
•
sioni combinate di CO2: 103-119 g/km. La
•
versione della Audi A1 da noi testata per voi comprende gli stessi equipaggiamenti
•
Bocchette
d’aereazione
in
colore
carrozzeria: Rosso Misano o Bianco
Tetto in colore di contrasto nero brillante
nato di carburante: 3,9-5,4 l/100km Emis-
a LED
ghiaccio o Nero •
Volante sportivo in pelle a 3 razze
Specchietti retrovisivi esterni in colore nero brillante
Per quanto riguarda i prezzi la nuova Audi
Cerchi in lega d’alluminio 7,5 J x 17
A1 admired, 3 o 5 porte, è disponibile a
a 5 razze a V, antracite, parzialmente
partire da 18.900 €.
lucidi con pneumatici 215/40 R 17
di serie della versione Attraction con l’ag-
•
Pacchetto S line exterior
giunta dei seguenti equipaggiamenti:
•
Luci posteriori e luci dei freni in tecnica
23
O N T H E R O A D
24
A
ll’interno dell’agguerrito segmen-
di vendita, la casa rumena ha deciso di
condivide la piattaforma ed il 70% delle
to B, presidiato da vetture come
sottoporre la sua piccola ad un profondo
componenti meccaniche. L’estetica indub-
Punto, Fiesta e Polo, Dacia, mar-
restyling estetico e ad un aggiornamento
biamente è quella di un crossover, con la
chio low-cost di Renault, rilancia la sua
tecnico
Sandero
sua altezza dal suolo maggiorata, le sue
Sandero. Con un passato di 50 mila auto
Stepway Evoluzione della prima versione,
barre al tetto e le sue protezioni paracolpi.
vendute e una quota di mercato vicina al
la rivisitata Dacia Sandero Stepway è la
Ma a distinguerla subentra la filosofia low
3%, la Sandero rappresenta il modello di
sorella (praticamente gemella) della berli-
cost del costruttore che ne fa una sorta di
maggior successo della gamma Dacia in
na Dacia Sandero, a sua volta parente
berlina “alta” dal prezzo di accesso poco
Italia. Così, per mantenere i buoni risultati
strettissima di Dacia Logan, con la quale
superiore ai 10.000 euro (10.150 euro).
dei
motori.
Dacia
Il crossover low cost Dacia Sandero Stepway nasconde molti contenuti dietro ad un prezzo contenuto
25 Simbolo di un marchio che fra il 2004 ed il
nee estetiche esterne sono più gradevoli e
2011 ha visto lievitare le sue immatricola-
più moderne lasciando da parte un certo
zioni europee di 15 volte, la Dacia Sandero
impatto estetico troppo minimal della pre-
Stepway “maggiorata” risulta essere di 2
cedente versione. Arrivata alla sua secon-
centimetri più lunga rispetto alla versione
da generazione, la Sandero Stepway sfog-
berlina e di 10 più alta. Il baricentro è più
gia un look offroad con uno scivolo
alto dal suolo di 4 centimetri, tanto da con-
anteriore e posteriore, paraurti con inserti
sentire a questo crossover anche qualche
in materiale plastico, minigonne, fendineb-
passaggio off road più impegnativo. Le li-
bia, passaruota allargati e cerchi da 16
La Sandero Stepway sviluppa il design del suo frontale attorno al logo Dacia, garantendo alla vettura un look moderno e solido.
O N T H E R O A D
pollici Flexwheels, corrimano longitudinali
per i comandi audio della radio e del tele-
regolare solo in senso verticale. Le plasti-
bicolori e vernice metallizzata esclusiva Blu
fono. A livello ergonomico tutto è raggiun-
che sono di discreta qualità. Infine il diva-
Azurite. L’abitacolo ha beneficiato, rispetto
gibile facilmente: fanno eccezione i tasti
netto posteriore è abbattibile nelle propor-
alla versione precedente, di ampi cambia-
più bassi che si trovano nella consolle cen-
zioni 40/60 e non è necessario smontare i
menti. La tappezzeria è personalizzata con
trale. Le ampie regolazioni del sedile per-
poggiatesta per creare un piano orizzonta-
i loghi Stepway sugli schienali e ha una co-
mettono quasi sempre di trovare la miglio-
le. La Dacia Sandero Stepway è disponibile
lorazione dedicata a contrasto, nera e gri-
re posizione di guida dato che non sono
con due sole due motorizzazioni: il TCe 90
gia. Al centro del cruscotto troviamo le due
coadiuvate a dovere dal volante che si può
a benzina da 90 CV (consuma 5,3 l/100
bocchette dell’aria e lo schermo del sistema multimediale. Subito sotto ci sono i comandi dell’aria condizionata, semplici e intuitivi, e ancora più in basso i pulsanti che attivano gli alzacristalli elettrici anteriori, il cruise control e che bloccano le por-
26
tiere; i comandi dei cristalli posteriori non sono vicini a quelli dei cristalli anteriori ma si trovano dietro al freno a mano in modo da poter essere raggiunti sia dai passeggeri anteriori sia da quelli posteriori. La strumentazione è composta da tre strumenti circolari: il contagiri, il tachimetro e il computer di bordo. Il volante è a tre razze e su di esso trovano posto i pulsanti per il comando del cruise control; sul piantone dello sterzo, sulla destra, si trova un satellite
km ed emette 120 g/km nel ciclo misto), e il dCi 90 (consuma 4,1 l/100 km, emette 105 g/km di CO2). La Dacia Sandero Stepway viene offerta in due diversi allestimenti Stepway e Prestige: il più completo ha in dotazione il sistema multimediale MEDIANAV, il climatizzatore, il limitatoreregolatore di velocità e il radar di retromarcia tra gli altri accessori. Di serie, invece, la Dacia Stepway comprende: sistema ESP, 4 airbag, sedile posteriore ripiegabile 1/3-2/3, pack elettrico, fendinebbia, funzione “Eco Mode” che taglia i consumi del 10%, vernice metallizzata. La variante top di gamma, la Prestige, comprende anche il climatizzatore, sistema Media Nav, volante e sedile regolabili in altezza, retrovisori
mento bluetooth con il cellulare sia per
composto e ordinato rispetto a Sandero e
elettrici, regolatore/limitatore velocità e
quanto riguarda l’utilizzo del vivavoce sia
pur non essendo una vettura con la quale
alzacristalli elettrici posteriori. La nuova
per quanto riguarda lo streaming audio
bruciare i semafori risulta discretamente
Sandero è dotata, di serie nell’allestimento
della musica. Tutte le funzioni provate
capiente e garantisce una buona visibilità.
Prestige, del sistema multimediale svilup-
hanno risposto sempre prontamente e
La Sandero si guida in modo sorprenden-
pato dalla LG con schermo touchscreen da
senza difficoltà di connessione o lettura dei
temente piacevole anche se lo sterzo, con
7 pollici. Per quanto riguarda la navigazio-
dati (telefono iPhone 5 con iOS 6). Al vo-
servocomando elettrico, rimane un pochi-
ne, le mappe sono sufficientemente ag-
lante della Dacia Sandero Stepway duran-
no “artificiale” e poco in grado di assecon-
giornate mentre buone sono la logica di
te la marcia si avverte una certa rumorosi-
dare una guida sportiva, ma ovviamente
funzionamento e la facilità d’uso; buona
tà aerodinamico piuttosto che relativo al
questo aspetto è abbastanza secondario
anche la qualità della radio e della presa
propulsore benzina. Malgrado una maggio-
su una vettura “tutta sostanza” come que-
USB e AUX così come quella del collega-
re altezza da suolo il crossover si rivela più
sta. Le difficoltà di feeling in termini di handling sono sicuramente anche da ricercare nell’altezza da terra e nella scelta di taratura delle sospensioni che soprattutto sui fondi sconnessi fatica a rendere la guida confortevole. Buone indicazioni invece per le sedute e l’abitabilità interna. Sia il guidatore che tutti gli altri passeggeri trovano ampio spazio abitabile all’interno della Sandero e il livello di comfort offerto dai sedili è più che buono con qualche “cedimento” solo in caso di lunghe tratte. Il cambio, a 5 rapporti, è adeguato alle prestazioni anche se, nei tratti autostradali, il motore sembra “chiamare” un rapporto in più. I consumi sono stati buoni con un consumo medio di 12-13 km/l in linea con le aspettative. L’importante, tra l’altro, è già il poter annotare che il servosterzo e l’Esp ci sono e sono addirittura di serie fin dalla versione base. Il propulsore benzina di cui dispone la nostra vettura in prova forse non raggiungerà l’optimum del tre cilindri Ecoboost della Ford, che ha pure l’iniezione diretta ed è più silenzioso, ma si rivela an-
27
O N T H E R O A D
28
che questo prontissimo e gradevole fin dai
disinseribile, gli attacchi Isofix e gli attac-
750 per la Laureate. Il motore 900 cc tur-
bassi regimi solcando una netta linea di
chi Top-Teather dietro allo schienale dei
bo è disponibile solo con l’allestimento più
demarcazione con il 1.6 aspirato con cui
sedili posteriori. L’Euro NCAP ancora non
completo a € 10.050. Passando al motore
finora era equipaggiata la Sandero. Proprio
ha effettuato crash test su questa vettura.
1.5 diesel il prezzo lievita a € 9.650 per la
questa nuova unità è sicuramente, insieme
La gamma della Sandero è articolata su 2
versione d’ingresso e a € 10.450 per avere
al design esterno, la migliore novità della
livelli di allestimenti, Ambiance, molto
l’allestimento
Sandero e ne certifica il nuovo corso. In
scarno, e il più completo Laureate. Nel det-
Stepway ha un allestimento base con buo-
tema di sicurezza si può fare affidamento
taglio la Sandero con il 1.2 benzina ha un
ne dotazioni cui si aggiunge il Prestige che
sull’ABS, sul controllo di stabilità e trazione
prezzo di attacco di € 7.900 nella versione
è full-optional. L’entry-level con il motore
ESC, non disinseribile, sui due airbag fron-
Ambiance, aggiungendo € 1.050 si può
benzina turbo ha un prezzo di € 10.150, la
tali e sui due laterali. Inoltre è stato data
scegliere la Laureate. Questo motore è di-
versione Prestige costa € 1.450 in più. Per
attenzione anche alle esigenze dei bambi-
sponibile anche con l’alimentazione GPL al
avere il motore diesel è necessario sborsa-
ni, quindi abbiamo l’airbag lato passeggero
costo di € 1.000 in più per la Ambiance e €
re ulteriori € 1.500. In conclusione, al
migliore.
La
Sandero-
“Malgrado una maggiore altezza da suolo il crossover si rivela più composto e ordinato rispetto a Sandero”
prezzo di € 13.100, questo il costo della versione in prova, è possibile acquistare una vettura dotata dei fondamentali ac-
29
cessori, molto versatile ed economica nella sua gestione. Dove si vede l’attenzione ai costi? Semplicemente nell’utilizzo di tecnologie costruttive e di plastiche non all’avanguardia e nella ricerca della sostanza più che dell’apparenza. Low cost si dunque ma con la voglia di crescere e di attirare a sè nuova clientela... anche giovane.
Anche nelle fasi di guida offroad la Sandero Stepway può offrire buone soddisfazioni.
O N T H E R O A D
30
S
e volete è l’auto più accessibile
delle piccole monovolume e multispazio:
bodiesel da 95 CV, che con un listino di
del mercato, la Ford B-Max. Non
l’assenza del montante centrale. Con
20.000 euro “tondi” vuole diventare l’au-
nell’accezione classica del termi-
questa peculiarità la versione da famiglia
to preferita dalle mamme e dai papà a
ne, di solito riferito al prezzo d’acquisto,
della Ford Fiesta sfida il meccanismo di
scapito di rivali quali la Citroen C3 Picas-
ma proprio per la facilità con si può salire
apertura “a libro” dell’Opel Meriva e le so-
so, la Fiat 500L, la Hyundai i20, la Kia
e scendere dalla vettura, piuttosto che
luzioni più funzionali di concorrenti molto
Venga o la Toyota Verso-S. Con una car-
caricare oggetti dalle porte posteriori che,
pragmatiche, come la Dacia Dokker. Dopo
rozzeria più lunga di 11 cm rispetto alla
scorrendo, svelano la carta su cui la B-
la prova del motore 1.0 EcoBoost a benzi-
Fiesta, la Ford B-Max continua a trovarsi
Max punta per primeggiare nel segmento
na, abbiamo guidato la versione 1.6 tur-
a suo agio in città, dove anzi le sue forme
Spazio ridefinito La Ford B-Max è accessibile, economica e dotata di un design accattivante
31 squadrate e la posizione di guida domi-
turale rivcevuto. L’assenza del montante
nante semplificano la vita a chi deve gui-
B ha benefici pratici ma anche “psicologi-
dare. Il look spigoloso di questa monovo-
ci”: dopo poco diventa naturale, per
lume di segmento B convince soprattutto
esempio, infilarsi a testa bassa nell’abita-
nel frontale, così come il disegno dei fari
colo con un passeggino, senza preoccu-
posteriori ha il pregio di mimetizzare il
parsi di urtare i rivestimenti interni. Che
solco laterale che fa da guida nel movi-
sono di qualità (con menzione particolare
mento delle porte posteriori, piuttosto
per la plancia) e abbinati a dettagli appa-
pesanti a causa dell’irrobustimento strut-
ganti come i comandi del climatizzatore,
Quasi invisibile il solco necessario allo scorrimento delle porte posteriori, abilmente “nascosto” grazie al design moderno dei gruppi ottici posteriori
O N T H E R O A D
con una finitura metallica che ricorda l’ottima componentistica dell’Audi A3. Il tetto in cristallo sebbene non apribile, da una bella luminosità all’interno e piace davvero molto ai passeggeri sopratutto quelli posteriori che ne possono godere di più. Peccato non vi sia il comando elettrico per aprire e chiudere la tendina parasole. Come su altre Ford, regna un certo disordine sulla consolle centrale per via dei tasti, tanti e ravvicinati. A semplificare l’utilizzo del telefono, l’ascolto della radio o la selezione dei file musicali ci pensa in ogni caso il sistema di comando vocale avanzato Ford Sync, di cui abbiamo descritto il funzionamento nel video relativo alla Ford Fiesta. Per quanto riguarda l’abitabilità, la B-Max concede spazio ai passeggeri soprattutto in altezza, restando invece nella norma in termini di larghezza (lo spessore delle porte ruba qualche centimetro in questo senso). Il divanetto comunque accoglie bene due persone, che dispongono anche del bracciolo centrale. Un po’ sotto le aspettative per un’auto multispazio è la capacità del bagagliaio (318 - 1.386 litri), che ha un doppio fondo ben realizzato e dispone di ganci sui fianchetti del vano per appendere le borse della spesa. Ci si accomoda su un sedile ben conformato tenendo in tasca la chiave intelligente, che sblocca le serrature azionando un tasto sulle maniglie. Dal posto di guida si nota subito il secondo specchio retrovisore centrale, di forma convessa, utile per dare uno sguardo ai bambini seduti dietro. Allacciata la cintura (che è integrata nello schienale per l’assenza del montante centrale) facciamo retromarcia, aiutati dalle immagini della retrocamera ben definite e dotate di grafica. Il motore spinge bene fin da subito, è regolare e consuma
32
piuttosto poco: si va dai 5,3 l/100 km (18,9 km/l) di una gita fuori porta su strade extraurbane ai 6,7 l/100 km (14,9 km/l) dell’utilizzo cittadino con traffico intenso. Ha due facce, invece, il carattere del cambio. La leva, infatti, si distingue per una manovrabilità da riferimento, con innesti solidi e definiti e corse brevi. La scelta dei rapporti (5 e molto lunghi), però, costringe il motore a girare piuttosto in basso, a scapito della fluidità di fun-
rigido del nostro allestimento Titanium (pneumatici 195/55 R16 Continental PremiumContact) non deve preoccuparsi di filtrare le sconnessioni, che manifestano altrimenti
qualche
risonanza,
specie
quando l’asfalto è rovinato da buche e avvallamenti a ripetizione (ad alta frequenza). Per contro la precisione di guida va oltre le aspettative di una multispazio, grazie a uno sterzo consistente e omogeneo. L’Hill Holder è di serie, ma manca il sistema start&stop. Da un listino di partenza di 20.000 euro, la B-Max che abbiamo provato integra la dotazione di serie vanno ad aggiungersi oltre 3.000 euro di optional, tra cui: vernice metallizzata (550 euro), tetto panoramico (750 euro), Winter Pack (250 euro - sedile conducente e passeggero riscaldati, parabrezza riscaldabile), Active City Stop (250 euro sistema di allerta collisione attivo a bassa zionamento e delle vibrazioni trasmesse
marcia, sull’anticipo da avere per deter-
velocità), Premium Sony System (500
all’abitacolo. Il cambio meccanico, a cin-
minare un risparmio nell’uso del carbu-
euro - sistema audio stereo, 8 altoparlan-
que rapporti, funziona senza imprecisioni
rante, e sul mantenimento costante della
ti, connessione bluetooth per telefono e
o impuntamenti ma la frizione è legger-
velocità. La Ford B-Max quindi è una gran
musica in streaming, attivazione vocale
mente più pesante di quanto ci saremmo
passista, adatta a scorrere su strade ve-
per sistema audio e comandi telefono),
aspettati (anche qui, però, nulla di tra-
loci. E levigate, dove l’assetto piuttosto
Titanium Pack (750 euro - climatizzatore
scendentale). Per chi volesse invece optare per un cambio automatico Powershift, esso è disponibile solo sulla versione 1.6 benzina da 105 CV. Abbinando la comodità del cambio automatico con il controllo del manuale, questo cambio a doppia frizione e sei velocità preseleziona la marcia successiva in modo da evitare di perdere potenza. Il cambio marcia ultrarapido e leggero non solo rende la guida più fluida e piacevole, ma favorisce il risparmio di carburante e riduce le emissioni di CO2 rispetto all’automatico tradizionale. Nella guida di tutti i giorni, Ford B-Max si distingue per l’elevata autonomia rispetto al consumo di carburante: in generale con un litro di gasolio riusciamo a fare oltre 18 chilometri nel percorso misto, una cifra che addirittura aumenta quando lasciamo la città per distrarci un po’ nella guida meno caotica dell’autostrada. Da citare però c’è la grande attenzione all’ambiente, con il Common Rail che si ferma a 104 grammi di CO2 per chilometro percorso, e l’interfaccia EcoMode, che ci dà suggerimenti (e voti) sui cambi di
33
O N T H E R O A D
“L’assenza del montante B ha benefici pratici ma anche psicologici”
34 a controllo automatico con comandi digi-
ripiegabili ad azionamento elettrico). Da
non è questo l’unico tassello tecnologico
tali, vetri oscurati posteriori, smart card/
segnalare anche che gli spazi di frenata di
messo sul piatto dalla casa americana.
chiave automatica per apertura e accen-
Ford B-Max sono davvero ridotti, tanto
Anche a bordo di Ford B-Max, infatti, è
sione senza chiavi, comando luci con sen-
che anche noi siamo rimasti sorpresi dei
stato inserito il Sync, che tra le altre pos-
sore di oscurità, tergicristallo con sensore
pochi metri nei quali siamo riusciti a fer-
sibilità ci permette la chiamata automati-
pioggia, specchietto retrovisore int. elet-
marci (ed entrano anche gli hazard). In
ca d’emergenza in caso di necessità, an-
trocromico), City Pack (250 euro - siste-
città, in caso di disattenzione ad aiutarci
che all’estero, nella lingua del Paese in cui
ma di controllo distanza di parcheggio
c’è l’Active City Stop di cui abbiamo già
siamo. Molte
posteriore con sensori radar, specchietti
visto il funzionamento su Ford Focus, ma
quanto riguarda i colori della carrozzeria
le
personalizzazioni
per
35 con ben 11 tinte diverse tra pastello e metallizzate che si possono associare a 5 tipologie di rivestimenti interni. I prezzi sono sicuramente molto interessanti con un limite minimo di 16.250 euro per la versione B Max 1.4 benzina (90 cavalli) per arrivare sino ai 22.000 della versione B Max 1.6 TDCI (95 cavalli) in allestimento Individual.
L’assenza del montante centrale è la prima caratteristica che salta all’occhio non appena si aprono le porte della B-Max.
O N T H E R O A D
36
È
sicuramente figlia delle econo-
ranza di Skoda è tutta nell’aver messo
desche, un fatto strabiliante pensando
mie di scala. Non ha di sicuro
sul mercato un modello senza fronzoli,
alle dimensioni. La Citigo ha un design
un personalità spiccata ma è,
del tutto simile alla sorella Up! ma con
semplice e pulito come deve essere una
insieme alle sorelle Up! e Mii, uno de-
alcune piccole differenze e assenze che
city car. Il frontale è caratterizzato dalla
gli esempi migliori di vettura tradiziona-
non la penalizzano più di tanto e hanno
griglia ai cui lati ci sono i gruppi ottici.
le con un basso consumo. City car per
il merito di abbassare il prezzo finale. È
Niente LED ad incattivirne l’aspetto o ad
definizione la Skoda Citigo ha il grosso
vero, qualche “lamiera a vista” c’è, ma
ammiccare al pubblico. La carrozzeria,
pregio di offrire cinque porte in poco
Skoda Citigo riesce a trasmettere a chi
anche al posteriore, scende fino al pa-
più di tre metri e mezzo. La lungimi-
la guida tutta la solidità delle vetture te-
raurti in un tutt’uno omogeneo che for-
Citycar intelligente Essenziale, ma completa. Questa vettura punta dritta ad un pubblico giovane
37 ma un buon colpo d’occhio. Non ci sono
sottolineano la robustezza dell’auto. Gli
parti plastiche dall’aspetto economico
euro spesi per questo modello da 60 ca-
insomma, nemmeno sulle coperture de-
valli con cinque porte sono 10.340 (ipt
gli specchietti retrovisori. I bordi infe-
esclusa) ma possono anche scendere
riori leggermente rialzati dei finestrini
sotto i 10.000 (9.180) per la versione tre
rendono il profilo della Skoda Citigo più
porte. Sotto il cofano della Skoda Citigo
dinamico. I vetri posteriori sono dota-
si ritrova il 3 cilindri da 999 cc di cilindra-
ti di apertura a compasso. Il portellone
ta della Up!, qui declinato nei due livelli
posteriore e l’ampio paraurti posteriore
di potenza 60 e 75 CV. La casa ceca fa
Piccola e agile, la Skoda Citigo mantiene fede a tutti le esigenze che una citycar deve soddisfare.
O N T H E R O A D
sapere che in futuro arriveranno moto-
38
g/km di CO2) per il 1.0 60 CV e 4,3 l/100
cento chilometri orari, più che sufficienti
rizzazioni più ecologiche - presumibil-
km (99 g/km di CO2) per il 1.0 75 CV.
per scattare senza difficoltà al semaforo
mente si fa riferimento al propulsore a
La Skoda Citigo che abbiamo provato era
della nostra città anche se di sicuro non
doppia alimentazione benzina e metano
dotata di un motore da 1.0 litro, con tre
è un dato interessante per i puristi delle
da 68 CV - e comunica i dati di omolo-
cilindri, 12 valvole, 60 cavalli e una cop-
partenze a “ruote fumanti”. Il consumo
gazione dei motori disponibili al lancio:
pia di 95 Nm. Fino a 3-4000 giri, il moto-
di Skoda Citigo è davvero eccellente,
il 1.0 da 60 CV dichiara un consumo di
re rimane silenzioso evitando di entrare
perché già nel misto riesce a portarci in
4,5 l/100 km, che diventano 4,7 sulla
nell’abitacolo, ma quando si chiede un
giro per 20-21 chilometri con un litro di
variante da 75 CV, per emissioni di CO2
po’ di più all’acceleratore, ecco entrare
carburante. Nell’extraurbano, il consumo
pari rispettivamente a 105 e 108 g/100
in abitacolo l’inconfondibile “rombo” del
addirittura diminuisce, e l’unico motivo
km. Le varianti denominate Green Tec,
tre cilindri. L’accelerazione parla di 14.4
per cui ci si ritrova un po’ spesso a fare
limiteranno i consumi a 4,2 l/100 km (97
secondi necessari per passare da zero a
rifornimento è solo dovuto alla capienza
di guida, quanto quella di bordo anche se in misura marginale: le cinture di sicurezza non sono regolabili in altezza, i vetri posteriori si aprono solo a compasso (anche se siamo su un cinque porte), i pulsanti degli alzacristalli non sono illuminati, e sulla console nella portiera del guidatore non c’è comando per abbassare-alzare il finestrino del passeggero. Skoda Citigo però ci ha convinti particolarmente, e non solo per un uso esclusivamente cittadino. A dimostrazione che la qualità non manca, da non dimenticare è il display centrale, touchscreen, che oltre a fornire alcune vie di infotainment interessanti, ci fa accedere al completissimo computer di bordo. L’accesso alla non eccezionale del serbatoio. Nella per-
come la vettura ma reso intelligente dal-
gamma della Skoda Citigo è rappresen-
correnza autostradale la Citigo ci stupi-
la rete contenuta al suo interno. A bor-
tato dall’allestimento Active, che include
sce in quanto il suo comfort di marcia è
do il comfort è determinato anche dal
fra gli equipaggiamenti di serie: ESP con
davvero diverso da quello che ci si po-
climatizzatore manuale, che ha il pregio
ABS, airbag lato conducente e lato pas-
trebbe aspettare da una citycar: questo
di essere potente nel riscaldamento, ma
seggero, airbag per la testa e airbag la-
ottimo risultato viene ottenuto sia grazie
che costringe a regolazioni manuali sul-
terali per conducente e passeggero an-
alle sospensioni squisitamente tedesche
la manopola della temperatura dell’aria
teriore, appoggiatesta anteriori integrati
sia ai sedili che avvolgono i passeggeri
non avendo automatismi che mantengo-
nello schienale, cinture di sicurezza a tre
senza rendere eccessivamente stancan-
no la temperatura. Il risparmio presente
punti, cerchi in acciaio da 14”, cruscotto
te anche una lunga tratta. Il poggiatesta
su Skoda Citigo si riconosce da alcuni
con indicatore del livello del carburante,
è integrato nel sedile, a dare una linea di
particolari, che come dicevamo all’inizio
divano posteriore abbattibile, immobi-
design minimale. Le altre linee di Skoda
non inficiano certo la nostra esperienza
lizer, paraurti in tinta carrozzeria, ser-
Citigo sono abbastanza austere, ma la tipologia di vettura e l’esigenza di farla “assomigliare” alle altre citycar del gruppo Volkswagen hanno imposto una certa semplicità nelle forme. Il volante di Skoda Citigo è molto leggero, e ottimizzato il servosterzo elettrico. Anche ad “alte velocità”, lo sterzo non si indurisce mai troppo, tanto che lo sforzo delle mani è sempre contenuto. Anche in manovra, grazie ai montanti piccoli, riusciamo a evitare spiacevoli sorprese dettate dall’impossibilità di vedere ostacoli nascosti. Generalmente sottosterzante, Skoda Citigo si governa senza scossoni, e anche la stabilità e la tenuta di strada sono inaspettatamente elevati. A bordo, pur non potendo gestire in profondità il volante, Skoda Citigo si dimostra capace di contenere anche guidatori non slim, e viaggiare in quattro non sarà un problema. Semmai, l’unico disagio è identificabile nel suobagagliaio, piccolo
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O N T H E R O A D
“Anche in manovra, grazie ai montanti piccoli, riusciamo a evitare spiacevoli sorprese dettate dall’impossibilità di vedere ostacoli nascosti”
40
votronic, sistema di ancoraggio Isofix,
leva del cambio cromato, quadro stru-
nebbia, pacchetto cromato (maniglie in-
specchietti retrovisori e maniglie delle
menti con tachimetro, contagiri e indica-
terne delle porte, cornici delle bocchette
porte di colore nero, volante regolabile
tore del livello del carburante analogici,
dell’aria, cornici di tachimetro, contagiri
in altezza. Il livello di finiture interme-
reti portaoggetti sui fianchi dei sedili an-
e indicatore del livello di carburante),
dio. Ambition integra la dotazione del-
teriori, specchietti retrovisori e maniglie
radio “Funky” con 2 altoparlanti, spec-
la Skoda Citigo Active con: alzacristalli
delle porte in tinta carrozzeria, sedile
chietti retrovisori riscaldabili e regolabili
elettrici anteriori, cerchi in acciaio da
del conducente regolabile in altezza. Il
elettricamente. L’ultima chicca riguarda
14” con copriruota “Aries”, clacson bito-
top di gamma si chiama Elegance e ri-
invece il navigatore di questa Skoda Ci-
nale, chiusura centralizzata con teleco-
finisce gli equipaggiamenti della Skoda
tigo: quando andiamo in riserva, ci vie-
mando, computer di bordo, cornice del-
Citigo Ambition con: cerchi in lega da
ne proposto di raggiungere direttamen-
la calandra cromata, divano posteriore
14’’ “Apus”, climatizzatore manuale con
te il distributore più vicino. Intelligente,
sdoppiabile e abbattibile, pomello della
filtro antipolvere e antipolline, fari fendi-
in pieno stile Skoda.
41
(A sinistra) Gli interni della Skoda Citigo, spartani ma efficienti. Occorre prestare attenzione alla lamiera a vista sulle portiere, in quanto d’estate può diventare rovente.
42
43
H I S T O R Y
44
L
a Mercedes-Benz Classe SL è si-
Sportività e Leggerezza. Derivate dalla
tedesca Mercedes-Benz. La Mercedes-
curamente una delle vetture che
300 SL da competizione presentata nel
Benz 300 SL era contraddistinta da raffi-
hanno maggiormente fatto so-
1952 e dalla 300 SLR del 1955, dal 1954
nate soluzioni tecniche, oltre che per una
gnare gli appassionati d’auto degli ultimi
ad oggi sono state presentate 6 diverse
linea esteriore che ha affascinato intere
decenni. Con questa sigla sono infatti in-
generazioni di SL. Ripercorriamo questa
generazioni di appassionati, con essa la
dicate una serie di automobili sportive e
lunga storia lunga più di 60 anni. La sigla
Daimler-Benz riaffermò il proprio presti-
di lusso prodotte dalla casa automobili-
W198 identificava la Mercedes-Benz 300
gio in quei settori che l’avevano resa ce-
stica tedesca Mercedes-Benz. L’acronimo
SL, un’autovettura sportiva di lusso pro-
lebre nel periodo pre-bellico, ossia la
SL deriva infatti dalle iniziali delle parole
dotta dal 1954 al 1957 come coupé e dal
classe e l’eleganza delle sue vetture, ma
Sport e Leicht, che in tedesco significano
1957 al 1963 come roadster dalla Casa
anche il loro peso nelle competizioni
Sulle ali del mito
La Mercedes-Benz SL compie sessant’anni ma non li sente
sportive. La storia della 300 SL affonda le
tempo relativamente breve realizzò la
sue radici al momento in cui, nel 1949,
300 SL da corsa, mossa dal motore 6 ci-
alla Daimler-Benz viene concesso nuova-
lindri in linea di 3 litri M194, anch’esso
mente di tornare a produrre automobili.
non nuovo, ma derivato a sua volta dal 3
Una delle priorità che la Daimler-Benz si
litri M186 montato sulle grosse berline
prefissò fu quello di tornare a vincere nel-
Typ 300. Tale vettura avrebbe poi vinto
le gare di automobilismo di tutto il mon-
praticamente tutte le corse a cui parteci-
do. È il 27 marzo 1950. Del progetto fu
pò (eccezion fatta per la Mille Miglia del
incaricato
brillante
1952, vinta da una Ferrari 250S). Fu a
progettista della Casa tedesca, che in un
quel punto che entrò in scena un altro
Rudolf
Uhlenhaut,
45 La Mercedes-Benz SL (nella foto grande la sua ultima release) rappresenta da decenni un pun to di riferimento nel settore delle roadster di lusso.
H I S T O R Y
personaggio molto particolare, un certo
ria, stavolta con portiere ad apertura tra-
dalla Casa automobilistica tedesca Mer-
Max Hoffmann, importatore di auto euro-
dizionale. Il motore beneficiò di un nuovo
cedes-Benz. La 300 SL “Ali di gabbiano”
pee negli Stati Uniti, il quale propose alla
asse a camme, più spinto, in modo da
all’epoca della sua messa in vendita, no-
Casa tedesca di realizzare in serie una
portare la potenza massima a 225 CV.
nostante fosse una autovettura desidera-
versione della 300 SL da gara, debita-
Nel 1958, per la 300 SL Roadster viene
ta, era troppo costosa per la maggior
mente modificata laddove era necessario
messo a disposizione, con sovrapprezzo,
parte dei suoi ammiratori. L’importatore
per l’omologazione stradale, e con qual-
l’hard-top. A seconda del rapporto al
ufficiale della Mercedes-Benz negli Stati
che raffinatezza in più. La 300 SL coupé,
ponte, la velocità massima era compresa
Uniti, Max Hoffman, sollecitò i vertici
denominata Ali di gabbiano per la carat-
tra i 215 ed i 250 km/h. La produzione
Daimler-Benz a progettare e realizzare
teristica apertura delle due portiere in-
della 300 SL Roadster cessò nel 1963.
autovettura che mantenesse il carattere
cernierate sopra il tetto, ereditò quindi il
L’eredità di questa vettura sarà parzial-
sportivo della 300 SL, ma meno spinta e
telaio a traliccio di tubi dalla “sorella” da
mente raccolta dalla gamma W113, che
di media cilindrata. Uno degli imperativi
gara. La vettura venne presentata il 6
sostituirà anche e soprattutto la 190 SL.
era quello di risparmiare sui costi di pro-
febbraio 1954 al Salone di New York. Dal
La sigla Mercedes-Benz R121 identifica il
duzione e quindi di avvalersi delle risorse
punto di vista motoristico, la 300 SL Ali di
modello 190SL, una roadster di fascia
disponibili. Venne scelto quindi il pianale
gabbiano montava il propulsore 6 cilindri
medio-alta prodotta dal 1955 al 1963
della 180 W120, paciosa berlina da poco
in linea di 3 litri di cilindrata M198, derivato da quello della Typ 300 che erogava fino a 215 CV di potenza massima. Per quanto riguardava la trasmissione, questa si avvaleva di un cambio sincronizza-
46
to a 4 marce con frizione monodisco a secco ed un differenziale autobloccante ZF. La velocità massima era compresa tra i 220 ed i 258 km/h. Nel 1957 la 300 SL Ali di gabbiano venne tolta di produzione e sostituita dalla corrispondente versione roadster. Introdotta nel 1957, la 300 SL Roadster (W198 II) si differenziava dalla precedente coupé per molti aspetti. Il più evidente era chiaramente la differente configurazione di carrozze-
in listino, il più economico tra i pianali di-
stente nella seconda serie di vetture ap-
carrozzeria si doveva quindi provare a
sponibili. Nuovo fu invece il motore, un 4
partenenti alla Classe SL, prodotta in tre
proporre una linea decisamente più mo-
cilindri in linea da 1.9 litri di cilindrata
versioni dalla Mercedes-Benz tra il 1963
derna. I primi disegni della vettura la-
con distribuzione monoalbero in testa,
ed il 1971 e conosciuta in tutto il mondo
sciarono perplessi i vertici della Casa,
denominato M121 ed in grado di erogare
con il soprannome di Pagoda. Il progetto
che li giudicarono troppo audaci. C’è da
fino a 105 CV di potenza massima. Le
nacque intorno al 1961 e tre erano le ri-
dire che almeno agli inizi le reazioni ver-
strutture produttive necessarie furono
chieste dei vertici Daimler-Benz nei con-
so la nuova nata furono di perplessità an-
pronte soltanto un anno dopo e nel mar-
fronti dei responsabili dei vari reparti
che presso il pubblico, quando non addi-
zo 1955, la 190SL, fu presentata al Salo-
coinvolti nel progetto: l’autovettura do-
rittura di sdegno. Ma poco tempo dopo le
ne di Ginevra in veste definitiva. Nei pri-
veva essere brillante, confortevole e spa-
critiche si fecero sempre più sporadiche
mi mesi di commercializzazione, la 190SL
ziosa; doveva essere realizzata attingen-
fino a scomparire quasi del tutto. La ca-
fu proposta unicamente come roadster,
do dal maggior numero possibile di
ratteristica più particolare era l’insolita
ma al Salone di Francoforte di quello
risorse di cui già si disponeva ed infine
forma del tettuccio rigido, laddove era
stesso 1955, l’offerta si ampliò con l’arri-
doveva avere una linea accattivante. Per
previsto, che presentava una strana for-
vo della coupé. Le prestazioni non erano
quanto riguardava la meccanica si scelse
ma concava, la quale avrebbe dato alla
da vera sportiva, basti pensare che la ve-
di basare la vettura sul pianale accorciato
230SL ed ai successivi modelli W113 il
locità massima era di 171 km/h, poco
della 220 SEb W111, equipaggiato però
soprannome di Pagoda. Nuovo era il mo-
brillanti anche all’epoca per un’auto da
con una motorizzazione più potente rea-
tore a 6 cilindri in linea M127 II alimen-
turismo come la 190SL. La sigla W113 (o
lizzata a partire dal 2.2 litri M180 che già
tato a iniezione da 2308cm³ e 150 CV e
anche R113) è la sigla progettuale di
si aveva e che era già utilizzato per equi-
nuovo era il ponte posteriore (a semiassi
un’autovettura roadster di lusso, consi-
paggiare sempre le Heckflosse. Per la
oscillanti). Come già accennato, il cam-
47
H I S T O R Y
48
bio era manuale a 4 marce, ma a richie-
250 SL lasciò il posto alla 280 SL, in listi-
dalla Mercedes-Benz tra il 1971ed il 1989
sta era possibile averlo automatico, sem-
no già dal mese precedente e dotata del
e facente parte della serie di vetture defi-
pre a 4 rapporti. Le prestazioni del
nuovo motore ad iniezione con cilindrata
nite come Classe SL. Alla R107 spettava
motore consentivano discrete prestazioni
elevata a 2778 cm³ e potenza massima di
un compito arduo: rimpiazzare nel listino
e la velocità massima raggiungibile era di
170 CV. La 280SL fu l’ultimo modello del-
della Casa della stella a 3 punte l’apprez-
200 km/h. Già nel dicembre del 1966 la
la serie W113, che nel marzo del 1971
zato modello SL Pagoda. La vettura fu
230 SL venne rimpiazzata dalla 250 SL,
venne sostituita dalla nuova serie di ro-
presentata nell’aprile del 1971 come
identica in tutto, tranne che nella cilin-
adster tedesche, la R107. R107 è la sigla
350SL. Sicuramente elegante e sportiva,
drata (portata a 2494 cm³). Nel 1968 la
tecnica di una roadster di lusso prodotta
anche più del modello precedente, man-
cava però di alcuni dettagli che erano ri-
a 6 cilindri in linea di 2962cm³, abbinati
vano bagagli. Al suo debutto, la R230 è
masti cari agli aficionados della W113,
ad una trasmissione manuale a 5 rappor-
stata proposta unicamente in una sola
primo fra tutti il tetto rigido concavo che
ti, ed un V8 di 4973 cm³ abbinato ad
motorizzazione, consistente nel V8M113
le valse appunto il soprannome di Pago-
cambio automatico a 5 rapporti. Alla base
da 4966 cm³, in grado di erogare una po-
da. La 350 SL era equipaggiata con il
si poneva la 300SL, spinta dalla versione
tenza massima di 306 CV a 5600 giri/
V8M116 a iniezione di 3499 cm³ da 205cv
a 12 valvole da 190cv, del 6 cilindri 3 litri,
min. La già annunciata SL55 AMG fu in-
e poteva avere, in alternativa a quello
mentre al top c’era la 500 SL, col V8 32
trodotta un paio di mesi dopo l’inizio della
meccanico a 4 marce, un cambio auto-
valvole da 320cv. Al centro della gamma
commercializzazione della SL500, vale a
matico a 3 rapporti. Nel 1972 venne in-
si poneva la 300 SL-24 da 231cv, con la
dire oramai alla fine del 2001. Per l’anno
trodotta la versione 450SL, mossa da un
versione plurivalvole del 6 cilindri 3 li-
successivo, vi fu l’arrivo della SL600, al-
V8 a iniezione di 4520 cm³ (225cv). Nel
tri. Nel 1992 la gamma venne completata
tra versione di punta assieme alla SL55
1974, in seguito alla crisi petrolifera di
dalla 600 SL, equipaggiata con un V12 di
AMG, che era meno votata alla sportività
quel periodo, venne introdotta la 280 SL,
6 litri da 389cv e ancor più riccamente
ed aveva un’erogazione più fluida, che
equipaggiata dal bialbero M110 da 2.8 li-
equipaggiata. All’inizio del 1993 venne
scaturiva dal suo motore V12 biturbo da
tri in grado di erogare 185 CV. Successi-
introdotta la SL60 AMG, prima versione
5.5 litri con potenza di 500 CV, ma che
vamente la 280SL, venne così sostituita
della R129 preparata dalla AMG e l’unica
aveva il suo punto di forza nell’elasticità
dalla 300SL (2962 cm³, 182cv), mentre
di questa serie ad essere inserita ufficial-
di marcia, grazie agli 800 Nm di coppia
la 380SL lasciò spazio alla 420 SL (4196
mente nel listino Mercedes-Benz. R230 è
massima. Tra la fine del 2002 e l’inizio del
cm³, 218cv). Quasi invariata la 500 SL,
la sigla della quinta generazione della
2003, la gamma si ampliò verso il basso
che però ottenne un piccolo spoiler ante-
Classe SL, un’autovettura roadster di lus-
con l’arrivo della SL350, mossa da un V6
riore e 5 CV in più dal suo propulsore.
so prodotta dalla Casa automobilistica
di 3.7 litri, capace di erogare fino a 245
R129 è la sigla di un’autovettura spyder
tedesca Mercedes-Benz dal 2001 al 2011.
CV di potenza massima. Nel 2004 nacque
prodotta dalla Mercedes-Benz dal 1989 al
La nuova SL, contraddistinta dalla sigla
i la SL65 AMG, nuova SL R230 rivisitata
2001 e facente parte del segmento di
R230, venne presentata in anteprima
dall’azienda di Affalterbach. Il suo V12 bi-
gamma denominata Classe SL dalla Casa
mondiale al Salone di Francoforte. Ri-
turbo da 6 litri eroga 612 CV di potenza
tedesca. Il modello definitivo venne pre-
spetto alla precedente R129, la R230
massima, con una coppia motrice che
sentato al Salone di Ginevra del 1989 e
propone numerose novità, sia stilistiche,
tocca il suo apice di 1000 Nm in un range
ben presto conquistò i favori del pubblico
sia di contenuto, ma anche alcune novità
compreso tra 2000 e 4000 giri/min. Le
per essere una delle più efficaci combina-
che possono essere incluse in entrambe
sue prestazioni sono le seguenti: 250
zioni tra stile e tecnologia. Per quanto ri-
le categorie. Tra queste ultime va sicura-
km/h autolimitati elettronicamente di se-
guarda i motori, si poteva optare tra uni-
mente ricordato il tetto rigido in metallo,
rie, che potevano essere portati a 300
tà a 6, 8 o 12 cilindri. La gamma dei
ripiegabile elettricamente nell’apposito
km/h impostando la funzione limitatore
motori includeva, al debutto, due motori
alloggiamento
della centralina, oppure il limitatore stes-
ricavato
all’interno
del
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50
so poteva essere escluso del tutto in tal
turbo della “normale” SL65 AMG. Nella
ispirata alla sportiva SLS AMG, dominata
caso si raggiungeva una velocità massi-
BlackSeries, la potenza sale a 670 CV, fa-
al centro dal grande logo con la stella a
ma di 338 km/h. La R230 fu caratterizza-
cendo di questa edizione limitata la più
tre punte da cui si dipartono due grossi
ta nel suo periodo di commercializzazione
potente SL mai costruita. La velocità
“baffi” che tagliano orizzontalmente in
da due restyling (nel 2006 e nel 2008).
massima è autolimitata a 320 km/h. Si
due la calandra stessa. La vista laterale è
L’ultimo acuto della gamma R230 si ha
arriva così alla R231. La nuova genera-
quella che ispira maggior dinamismo alla
nel novembre del 2008, quando viene
zione della SL mantiene un’impostazione
vettura,
lanciata in tiratura assai limitata la SL65
classica, tipicamente da roadster, dove si
grinta, grazie ad elementi stilistici come
AMG BlackSeries, l’unica R230 con car-
ritrovano il lungo cofano anteriore, il pa-
gli sfoghi d’aria sui parafanghi anteriori,
rozzeria coupé e non roadster poiché
rabrezza molto inclinato e l’abitacolo a
da cui parte una nervatura longitudinale
monta un tetto fisso in fibra di carbonio.
ridosso del retrotreno. Il frontale ripren-
che solca la fiancata all’altezza della ma-
Questa vettura era equipaggiata con un
de gli stilemi degli ultimi modelli della
niglia porta. La R231 mantiene anche la
motore derivato direttamente dal V12 bi-
Casa, con la grande calandra trapezoidale
soluzione del tetto ripiegabile in metallo
conferendole
una
particolare
ed in configurazione chiusa mostra un pa-
tura del tetto ripiegabile. Sul fronte delle
potenza massima edSL500, spinta dal V8
diglione dall’andamento arcuato. La coda,
sospensioni è possibile scegliere tra due
da 4663 cm³, sovralimentato mediante
sebbene raccolta come da tradizione ten-
possibilità: da una parte le sospensioni
doppio turbocompressore ed in grado di
de a sporgere maggiormente all’indietro.
semiattive, previste nella dotazione di se-
erogare fino a 435 CV di potenza massi-
Per la realizzazione della scocca della
rie, mentre dall’altra si può avere il siste-
ma.In entrambi i casi, il cambio è il 7G-
R231, si è lavorato molto con le leghe
ma ABC (ActiveBodyControl), completa-
Tronic-Plus a 7 rapporti, un cambio auto-
leggere, a tal punto da ottenere una
mente
regolazione
matico a gestione elettronica già montato
scocca più leggera di 125 o 140 kg rispet-
dell’estensione degli ammortizzatori ed in
su alcuni degli ultimi modelli della Casa,
to a quella dei corrispondenti modelli del-
quella della loro rigidità. Al suo debutto,
evoluzione del precedente 7G-Tronic. Una
la precedente generazione di SL. La mag-
la R231 è stata proposta in due motoriz-
storia lunghissima e piena di successi che
gior parte della struttura è realizzata in
zazioni per altrettante versioni: SL350,
sembra destinata a continuare ancora per
lega di alluminio, ma non mancano anche
equipaggiata con il V6 BlueDIRECT da
molto.
componenti in magnesio, come la strut-
3498 cm³ in grado di erogare 306 CV di
automatico
nella
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D R E A M C A R
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E
ra una delle supercar più attese.
euro, che la porrà in diretta concorrenza
grandissima esperienza maturata dal
Rappresenta una svolta epocale
con le ultime proposte ibride dei mar-
marchio di Stoccarda nella competizio-
per il marchio Porsche e diven-
chi Ferrari e McLaren. La 918 Spyder
ni: il propulsore V8 4.6 litri aspirato da
terà sicuramente un’icona per i colle-
è stata sviluppata secondo una nuova
608 CV (132 CV/litro), capace di gira-
zionisti. Dopo anni di lunghi ed inten-
filosofia progettuale, integrando nuove
re a 9.150 giri minuto, deriva infatti da
si studi di progettazione, è finalmente
soluzioni tecnologiche che in futuro po-
quello realizzato a suo tempo per la RS
giunto il momento di poter svelare i dati
tranno essere utilizzate anche da altri
Spyder LMP2 e adotta l’inedito sistema
definitivi della Porsche 918 Spyder, l’at-
modelli. Con un tempo di 7’14 sull’anel-
“top pipes” con scarichi verticali sopra
tesissima sportiva ibrida che riporterà
lo Nord del circuito del Nürburgring, la
al motore. Questo specifico accorgi-
la Casa di Weissach nell’olimpo delle su-
biposto ha già surclassato la precedente
mento riduce al minimo il percorso dei
percar più esclusive. La produzione sarà
Carrera GT, con un distacco di quasi un
gas di scarico e la loro contropressione
avviata nel settembre 2013 in tiratura
secondo al chilometro. Scocca e mec-
abbassando sopratutto le temperature
limitata, con un prezzo di quasi 800.000
canica devono la loro raffinatezza alla
nell’area posteriore dove sono posizio-
Evoluzione ed emozione La Porsche 918 Spyder è l’erede al trono detenuto dalla Porsche Carrera GT
nate le batterie al litio, che per fornire
ca in Crfp, è limitata a 1.640 kg, con
cinture di sicurezza a sei punti da com-
la massima prestazione devono lavora-
il 57% della massa sull’asse posterio-
petizione e appendici aerodinamiche
re tra i 20 e i 40 gradi centigradi. Il pac-
re. Questi dati sono relativi alla ver-
aggiuntive. Persino il design dell’abita-
chetto da 312 elementi, garantito sette
sione con Weissach Package, pensato
colo è stato pensato per ridurre al mini-
anni, è dotato di un sistema di raffred-
per i clienti più sportivi. Il pacchetto
mo componenti e peso, infatti molti co-
damento a liquido dedicato. Il sistema
comprende colori e livree storiche, re-
mandi sono stati posizionati sul volante,
di ricarica plug-in è gestito dal carica-
alizzate con una speciale pellicola che
mentre un nuovo schermo multitouch
batterie di bordo da 3,6 Kw e una carica
sostituisce la vernice, tetto, alettone
sul ponte centrale permette di gestire
completa a 230 V richiede circa quattro
posteriore e cornice parabrezza in fibra
il Porsche Communication Management
ore. Attraverso il sistema esterno op-
di carbonio a vista, interni in alcanta-
(Pcm) e l’impianto audio Burmester.
zionale Porsche Speed Charging Station
ra, finiture in fibra di carbonio per la
Tutti i componenti con massa superiore
(DC) il tempo si riduce fino a 25 minuti.
plancia, riduzione del materiale fono-
ai 50 kg sono stati concentrati verso la
La massa totale, grazie anche alla scoc-
assorbente, cerchi in lega di magnesio,
parte centrale dell’auto, mantenendo il
55
D R E A M C A R
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più basso possibile il centro di gravità.
anche aperte delle prese d’aria per il
di trazione integrale pensato per miglio-
L’assetto prevede sospensioni Pasm a
raffreddamento, che in E Mode entrano
rare le prestazioni e la tenuta, mentre
controllo elettronico e asse posteriore
in funzione solo in base alle tempera-
la potenza e la coppia elettrica aiutano
sterzante (in fase o controfase in base
ture d’esercizio. 880 CV in due. Il si-
ad ottenere risposte ancora più pronte
alla velocità), mentre il sistema Porsche
stema di propulsione ibrida è composto
all’acceleratore. La potenza totale tocca
Active Aerodynamic (Paa) prevede tre
da due motori elettrici, posizionato sui
quota 880 CV, un valore ben più alto
regolazioni dell’ala posteriore e dei pro-
due assi, secondo uno schema già col-
rispetto ai 770 CV più volte citati nei co-
fili anteriori sottoscocca: in modalità
laudato dalla 911 GT3 R Hybrid nelle
municati precedenti della Casa tedesca,
Race viene privilegiata la downforce, in
competizioni: quello anteriore eroga
ma sono soprattutto le cinque modalità
Sport viene data priorità alla velocità e
95 Kw, mentre quello posteriore con
di guida a rendere unica l’esperienza
in E Mode il sistema si regola per offri-
schema parallelo raggiunge i 115 Kw.
al volante della 918 Spyder. Il guida-
re la minor resistenza possibile all’aria.
La possibilità di modulare la potenza dei
tore, attraverso un manettino sul vo-
Nelle modalità Race e Sport vengono
motori consente di sfruttare un sistema
lante, può selezionare la combinazione
di regolazioni più adatta alle condizioni di guida. In E-Power la vettura utilizza soltanto le batterie dei motori elettrici e percorre fino a 30 km, toccando i 100 km/h da fermo in meno di sette secondi e raggiungendo una punta massima di 150 km/h. In Hybrid i motori elettrici e quello endotermico si alternano per la massima efficienza in base alla logica decisa dall’elettronica, mentre in Sport Hybrid il V8 è sempre in funzione e viene supportato dai motori elettrici per migliorare l’erogazione. Passando a Race Hybrid, il V8 viene utilizzando anche per ricaricare le batterie, così da alimentare il boost aggiuntivo dei motori elettrici per un tempo più lungo. Il cambio doppia frizione Pdk sette marce adotta contemporaneamente una strategia più aggressiva. L’ultimo settaggio è chiamato “Hot Lap” e viene attivato solo attraverso la modalità Race Hybrid. Le batterie in questo caso vengono sfruttate al limite delle loro capacità e offrono la massima potenza per un tempo limitato. Un sogno da quasi un milione di euro che non potrà mancare di soddisfare i suoi futuri fortunati proprietari.
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S
e ad un motociclista parli di
la nuova arma della casa giapponese.
cilmente gestibile in tutte le fasi della
Ninja la prima cosa che gli vie-
Un attento lavoro è stato fatto in termi-
curva, dalla staccata, alla modulazione
ne in mente è una moto del
ni motoristici in quanto il nuovo motore
dell’acceleratore nella fase centrale,
marchio Kawasaki. Se poi vede “verde”
eroga la potenza in modo lineare, fino
fino all’apertura completa in uscita. La
i suoi dubbi sono del tutto fugati. Fede-
al raggiungimento della sua incredibile
coppia massima è stata infatti spostata
le alla sua indole iper sportiva e al co-
potenza massima. A tale scopo è sta-
a un regime di rotazione più alto, elimi-
lore che l’ha contraddistinta in tutta la
ta prestata molta attenzione nella re-
nando le oscillazioni dei valori di cop-
sua storia la nuova Ninja ZX-10R è oggi
alizzazione di un motore che fosse fa-
pia che disturbano tipicamente i piloti
Supremazia nella classe Il know how racing diventa un must sulla Kawasaki Ninja ZX-10R
59 in accelerazione. I nuovi collettori di
pianto di scarico. Gli specchietti monta-
e il leveraggio sono posti sopra il forcel-
scarico, realizzati in una lega di titanio
ti sul cupolino sono dotati di indicatori
lone. La nuova disposizione offre diver-
resistente al calore, sono quasi della
di direzione integrati a LED (2 luci) per
si vantaggi, tra cui la migliorata tenuta
stessa lunghezza e diametro delle ver-
la prima volta su una moto giapponese
di strada, un’azione più uniforme del-
sioni da competizione consentendo di
di serie e sono collegati tramite attacchi
la sospensione dall’inizio, fino a metà
modificare lo scarico per aumentare le
rapidi per facilitare la rimozione degli
dell’escursione, una maggiore stabilità
prestazioni (solo per applicazioni in pi-
specchietti per l’uso in pista. Nella so-
e reattività in piega nonchéun migliore
sta) senza dovere sostituire tutto l’im-
spensione posteriore l’ammortizzatore
accentramento della massa. L’ammor-
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tizzatore regolabile in continuo presen-
dell’assetto dato che il peso della moto
frenante eccezionale. A differenza del
ta un serbatoio esterno e uno smor-
si sposta in avanti quando si riduce la
sistema KTRC utilizzato sulla 1400GTR
zamento in compressione doppio che
velocità, oltre a una maggiore stabilità
ABSprogettato appositamente per for-
consente la messa a punto necessaria
del telaio in ingresso di curva. A dif-
nire una maggiore sicurezza durante la
per correre in pista. La parte centrale
ferenza di un ammortizzatore di sterzo
guida su superfici ad aderenza ridotta,
del nuovo quadro strumenti è costitu-
meccanico con il nuovo ammortizzato-
l’S-KTRC, progettato per ottimizzare la
ita, per la prima volta in un modello
re, le caratteristiche di smorzamento
spinta in avanti, consente di guidare al
di serie, dal contagiri retroilluminato a
vengono
elettronicamente
limite della trazione. Le accelerazioni
LED, ad alta visibilità con rappresenta-
secondo la velocità della moto, e il gra-
più brucianti richiedono una certa per-
zione tramite grafico a barre. Il display
do di accelerazione o decelerazione. Il
dita di aderenza e, per ottimizzare la
LCD multifunzione presenta due moda-
telaio a doppia trave segue una linea
trazione, l’S-KTRC consente la suddetta
lità di funzionamento: standard e race.
più diretta tra il cannotto di sterzo e il
perdita di aderenza. Vari parametri ven-
La forcella BPF, con steli da φ43 mm
perno del forcellone. Il telaio è stato
gono utilizzati per ottenere un’istanta-
di diametro, è uno dei più importanti
realizzato in modo che il punto di tor-
nea precisa delle condizioni in tempo
fattori che contribuiscono alla grande
sione fosse il più vicino possibile alla
reale: velocità delle ruote anteriore/
compostezza in frenata della nuova
trave principale, per agevolare ulterior-
posteriore, Δgiri al minuto del moto-
Ninja ZX-10R. Rispetto a una forcella
mente il controllo da parte del pilota. Il
re, Δposizione della valvola a farfalla,
a cartuccia della stessa dimensione,
telaio risulta anche più stabile in cur-
Δperdita di trazione, Δaccelerazione,
la BPF presenta un pistone principale
va ed estremamente reattivo.Il codino
ecc. Il sistema S-KTRC conferma le
grande quasi il doppio (φ39,6 mm ri-
compatto termina con un’elegante faro
condizioni ogni 5 millisecondi e rego-
spetto a φ20 mm della ZX1000F) per
posteriore a LED (9 diodi). Come il tela-
la l’accensione, che consente reazioni
cui l’olio all’interno della BPF agisce su
io, il forcellone è realizzato interamente
estremamente rapide. Il faro sottile dal
un’area di superficie almeno quadru-
in alluminio fuso (3 parti). La pompa
fascio lineare consente di accorciare il
pla. Il risultato è un maggiore control-
radiale del freno anteriore si avvale
cupolino anteriore, contribuendo alla li-
lo quando inizia la compressione della
di pinze a montaggio radiale Tokico a
nea tagliente e aggressiva. La Ninja ZX-
forcella e un tranquillo comportamento
due pastiglie per garantire un’azione
10 R è dotata di un sistema di control-
modificate
lo della potenza con 3 modalità: Full.,
simo). La capacità del serbatoio è di 17
il KIBS tiene sotto controllo anche la
Middle e Low. La modalità full indicata
litri. Per la sicurezza attiva è poi previ-
pressione idraulica delle pinze anteriori
la disponibilità della potenza massima,
sto il sistema KIBS. Un sistema a più
e numerose altre informazioni prove-
la middle fornisce un’impostazione va-
sensori che riceve segnali da numerosi
nienti dall’ECU del motore. È la prima
riabile a seconda dell’utilizzo dell’ac-
componenti della moto. Oltre ai sensori
volta in una moto di serie che l’ECU del
celeratore mentre la low fornisce una
di velocità delle ruote anteriore e po-
motore e l’ECU dell’ABS comunicano tra
potenza ridotta (circa il 60% del mas-
steriore, come in qualsiasi altro ABS,
di loro. Questo controllo della pressione dei freni ad alta precisione consente al sistema di evitare riduzioni del potere frenante dovute a eccessivi cali di pressione, di mantenere la sensazione alla leva durante l’attivazione del KIBS e fa sì che le pulsazioni dell’ABS siano uniformi e non pesanti. Meglio di così è davvero difficile fare…
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Oltre alle classiche livree verdi e nere, la Ninja ZX-10R è disponibile anche nella colorazione bianca e nera. (In alto a sinistra)
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