Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20 lettera C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXV - n.2 - II trimestre
Movimento Domenicano del Rosario provincia “S. Domenico in Italia�
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Vogliamo informarLa che -ai sensi della Legge 675/96 “Tutela delle persone e altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”- se non dovessimo ricevere comunicazione contraria ci riterremo autorizzati alla memorizzazione dei suoi dati personali in un archivio elettronico. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente allo scopo di informare sulle iniziative in generale degli Enti di Culto: “Provincia dell’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani) per la Regione di Piemonte e Liguria” con sede a Torino e “Provincia Domenicana Utriusque Lombardiae” con sede a Bologna, e non potranno in alcun modo essere utilizzate a fini commerciali o di vendita diretta ovvero per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Queste informazioni personali non verranno comunicate o diffuse a terzi e in ogni momento Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art.13 della legge 675/96 chiedendo di essere ragguagliato circa tali dati, richiederne la modifica o la cancellazione previa comunicazione allo scrivente.
ROSARIUM Pubblicazione trimestrale del Movimento Domenicano del Rosario Proprietà: Provincia Domenicana Utriusque Lombardiae Piazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA Direttore Responsabile Orazio D’Amato Autorizzazione al Tribunale di Bologna n. 3309 del 5/12/1967 Rivista fuori commercio Le spese di stampa e spedizione sono sostenute da tutti gli amici
Anno 34°- n. 2 finito di stampare il 20 aprile 2001 stampa:
SOMMARIO
Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s. Milano - via P. della Francesca 38
Amministrazione: Movimento Domenicano del Rosario Via IV Novembre 19/E 43012 Fontanellato (PR) Tel. 0521822899 Fax 0521824056 e-mail movrosar@tin.it CCP. 22977409 Direttore amministrativo: P. Mauro Persici o.p. tel. 0521829903 oppure 03355938327 Collaboratori: P. Riccardo Barile o.p. P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p. P. Giovanni Cavalcoli o.p. P. Roberto Coggi o.p. P. Gianni Festa o.p. Don Attilio Galli P. Paolo Gerosa o.p. Don Vincenzo Mercante P. Marcolino Muraro o.p. P. Stefano Rabacchi o.p. Paolo Risso Tiziana Tittarelli
Lettera del Promotore
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Conciliazione dell’intelligenza col cuore
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Rosario o salterio mariano?
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La “Catechesi sulla Vergine” del Card. Journet
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24 maggio, Maria aiuto dei cristiani
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Per riguardo ad Allah, vietato il Rosario
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Ci scrivono
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Magistero mariano di Giovanni Paolo II: Maria non delude
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Brasile: per l’adozione a distanza
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Peregrinatio Mariae
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Nuovi iscritti
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Pagina della riconoscenza
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la foto in copertina è di Paolo Gavina Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. L’invio delle fotografie include il consenso per una eventuale pubblicazione.
LETTERA DEL PROMOTORE
Gentilissimi lettori, il susseguirsi degli eventi proposti alla nostra meditazione durante la Settimana Santa e la celebrazione della Santa Pasqua non hanno sopito gli echi di gioiosa gratitudine per la feconda giornata che la Vergine Madre ha voluto misericordiosamente donarci domenica 1 aprile: è stato per tutti un regalo! Sul prossimo numero di Rosarium potremo leggere le testimonianze di alcuni partecipanti. Spero potremo condividere la stessa comunione e gli stessi frutti nelle giornate che, terminata l’estate, celebreremo insieme a * Brescia il sabato 8 settembre * Legnano (Mi) il sabato 15 settembre * Osimo (An) il sabato 22 settembre * Cormons (Go) il sabato 29 settembre. Incontri per i quali potrete trovare informazioni più precise sul numero di Rosarium che Vi dovrebbe arrivare alla fine di agosto... certi che, ben lungi dall’esaurire la vita di fede, la gioiosa comunione di questi incontri sia solo un piccolo servizio alla quotidiana vita di fedeltà personale e comunitaria. A proposito della vita comunitaria nei gruppi, mi sono giunte molte richieste da parte di zelatori e zelatrici, come anche da diversi collaboratori, per poter avere un proprio momento di formazione, preghiera e condivisione. Sinceramente già da tempo accarezzavo l’idea ma non mi ero ancora deciso, questa richiesta ha sbloccato la situazione per cui, come potrete vedere nella pagina degli appuntamenti, per il sabato 30 giugno e la domenica 1 luglio ho fissato una giornata di ritiro per coloro che collaborano o hanno intenzione di collaborare con il Movimento nella conduzione delle “peregrinatio Mariae” nonché nella promozione della devozione mariana e più specificamente del santo rosario. In questo mese di maggio, tanto caro alla devozione mariana, invochiamo la materna protezione della Madre Celeste, Regina del santo rosario P. Mauro
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Conciliazione dell’intelligenza col cuor e
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ome è noto, la pratica del santo rosario è stata introdotta nella Chiesa dall’Ordine Domenicano, e resta tuttora una pia pratica particolarmente cara alla Famiglia Domenicana. L’invenzione di tale pratica religiosa può sembrare strana in un Ordine -come quello Domenicano- che apprezza in modo speciale i valori dell’intelligenza e della cultura, che il Domenicano si studia di porre in accordo con i dati della fede e di utilizzare per l’approfondimento, la diffusione e la difesa delle verità divinamente rivelate. Infatti, il rosario parrebbe a tutta prima provenire da un mondo d’interessi assai lontano, per non dire quasi contrario a quello che dà luogo allo sviluppo delle virtù intellettuali o alla ricerca filosofico-teologica. Il rosario sembra una pratica dettata assai più da fattori emotivo-sentimentali, adatta alle persone non istruite e di intelligenza limitata, più che ad un Ordine nel quale -in linea di massima- si richiedono per chi vuole entrarvi, se non particolari doti intellettuali o titoli accademici, quanto meno uno speciale amore per la verità, verità soprattutto evangelica o teologica da apprendere, da studiare, da diffondere, da difendere e da ottenere da Dio mediante un’assidua preghiera. A che scopo, dunque, il rosario nell’Ordine Domenicano? Qual è il suo senso ed il suo valore? La risposta a queste domande apparirà chiara, se teniamo presente che il possesso del sapere o della cultura non è privo di pericoli morali. Il sapere, infatti, soprattutto se ampio e profondo, come normalmente interessa al Domenicano, è una “ricchezza”, che può essere accostata alle ricchezze materiali, e può quindi costituire il bersaglio della famosa minaccia di Gesù contro i “ricchi”. E’ noto il perché di tale minaccia: ogni tipo di ricchezza, materiale o culturale, soprattutto se ottenuta mediante l’impiego di spiccate doti personali, porta facilmente all’orgoglio,
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per il quale l’uomo, consapevole di quanto vale, tende a sopravvalutarsi, a pareggiarsi con Dio o a sostituirsi a Dio, considerando se stesso come Dio. In ciò consiste il pericolo morale che proviene dalle ricchezze. Indubbiamente, in se stesse sono buone. Il problema è che quando esse sono in abbondanza, colui che le possiede è portato a pensare che la sua salvezza e la sua felicità dipendono da esse e dalle sue forze che gli hanno consentito di accumularle. Da qui la tentazione a dimenticare Dio e a confidare esclusivamente in se stesso. Il possesso del sapere non sfugge a questo pericolo. Per questo S. Paolo ha pronunciato la famosa sentenza: “la scienza gonfia” (I Cor 8,2). Ora, la pratica del rosario, essendo effettivamente questa preghiera accessibile anche ai piccoli, ai semplici e agli indotti, costituisce un esercizio di umiltà che fa da “correttivo” alla tendenza alla superbia che facilmente si pone in atto quando si possiedono spiccate doti intellettuali e si possiede molto sapere. Ovviamente sono tante le vie per acquistare la virtù dell’umiltà, né -in linea di principio- la recita del rosario è una pratica indispensabile per tutti gli intellettuali o le persone colte che vogliono praticare la virtù dell’umiltà. Tuttavia difficilmente si può giustificare la trascuratezza nei confronti di questa preghiera da parte dello studioso domenicano, soprattutto se religioso, tenuto quindi ad esercitarsi in modo speciale nell’umiltà. Quale, infatti, più odiosa contraddizione può darsi nella vita cristiana di un frate, deputato per il suo stesso stato di vita a dar esempio di umiltà, il quale viceversa sia borioso, vanitoso o pieno di se stesso, per quanto possa essere colto e istruito? Esiste, nel cristianesimo, e anche in altre religioni, una forma di sapere assai nobile, perché attinente alle realtà divine ma anche normativo per la condotta umana, un sapere che per sua natura si trova al riparo dalla superbia, perché intrinsecamente legato alla carità, che a sua volta inscindibile dall’umiltà, e questo sapere è quello che la Bibbia e tutti i grandi maestri spirituali dell’umanità chiamano “sapienza”, ma una sapienza che non è tanto -come la “scienza”- frutto di speciali doti intellettuali o riconosciuta da titoli accademici, ma che è invece soprattutto dono di Dio e luce che viene dall’alto. E’ questa la scienza che sa conciliare l’intelligenza col cuore, la ragione col sentimento, il pensiero con l’emozione, la speculazione con l’amore, lo sguardo ardito volto al cielo con l’umile e amorevole piegarsi a servire i poveri della terra.
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Il santo rosario favorisce l’acquisto di questo sapere, detto “scienza dei santi” e a sua volta è fatto per coloro che gustano e posseggono questo sapere, perché il rosario è preghiera rivolta a Maria, “Sede della Sapienza”, quella sapienza che è Cristo, Verbo divino, Immagine perfetta del Padre, Verità assoluta e sussistente. La recita del rosario sollecita Maria a ottenerci da Cristo e dal suo Spirito, che è lo Spirito della Verità e della Sapienza, lo stesso dono divino della sapienza, per il quale accordiamo perfettamente le esigenze del cuore e quelle dell’intelletto, superando quel doloroso dualismo interiore che invece tutti sentiamo come figli d’Adamo peccatore. Il dono della sapienza concessoci dallo Spirito per la preghiera di Maria a sua volta implorata da noi col rosario, ricrea quindi in noi l’armonia tra intelletto e volontà compromessa dal peccato originale, consentendo a queste due attività essenziali del nostro spirito di collaborare tra loro per la conquista della virtù e della santità. L’acquisto della sapienza dono dello Spirito consente a sua volta alla cultura -per chi la possiededi non servire alla superbia, che a sua volta acceca l’intelletto impedendogli di vedere la verità, soprattutto quella salvifica, ma di servire alla carità nell’umiltà; infatti il dono della sapienza orienta la scienza non alla propria gloria ma alla glorificazione di Dio e all’amore per il prossimo; orienta la scienza non al desiderio di potenza che facilmente cede alla tentazione della magia, ma alla contemplazione affettuosa della bontà divina e dei benefici del Signore, contemplazione che è appunto frutto del dono della sapienza, come insegna luminosamente Tommaso d’Aquino. La devozione rosariana impedisce dunque all’intelletto di evadere in vuote o pretenziose astrazioni, orientandolo alla sua funzione propria, che è quella di servire all’amore e di gioire per la verità divina. In ciò la mente è guidata da Maria, che le consente di riconoscere la parte dovuta alla dimensione affettiva, dimensione nella quale Maria come donna eccelle e può far da maestra, onde creare quella sintonia e collaborazione tra mente e cuore, che prima di essere esigenza della santità cristiana, è bisogno profondo e inestirpabile di ogni uomo. Ma nel contempo la recita del rosario non può e non deve essere fumoso sentimentalismo o gretto pietismo, perché ad ogni mistero del rosario la mente è chiamata a sollevarsi alla considerazione o alla contemplazione dei principali misteri della salvezza in un’ottica mariana, per cui l’esercizio dell’intelligenza e della stessa considerazione speculativa o teologica non solo è consentito o è il benvenuto -per chi ne è capace-, ma è certamente assai opportuno e consigliabile. Questa sintesi di cuore e di mente, che fruttifica nella santità, e che è strettamente connessa alla devozione mariana e particolarmente favorita dal rosario, non è pura teoria o un pio desiderio, ma è realtà concreta, testimoniata nei secoli da tutti i Santi Domenicani che hanno saputo conciliare la cultura con le virtù cristiane, e tutti sono stati devoti della vergine Maria e della pratica rosariana. Chi desidera dunque unire cultura e santità, senza correre il rischio di deviare verso un presuntuoso intellettualismo, potrà trovare nella pia pratica del rosario, che tanto strettamente ci unisce a Maria e quindi a Cristo, un aiuto e una garanzia supercollaudati da otto secoli di storia dei Santi Domenicani. P. Giovanni Maria Cavalcoli o.p.
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ROSARIO O SALTERIO MARIANO ?
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a preghiera alla beata Vergine che chiamiamo “rosario” consiste essenzialmente nella meditazione dei misteri della vita di Gesù e di Maria accompagnata dalla recita di 150 Ave Maria, divise in gruppi di dieci Ave, intercalati da un Padre Nostro e un Gloria. All’inizio di ogni decina di Ave ricordiamo un “mistero” della vita di Gesù e di Maria, allo scopo di rivivere in compagnia di Maria la vita di Cristo, la sua passione e morte e la sua glorificazione; e soprattutto di riviverli con lo spirito e la partecipazione coi quali li visse la stessa beata Vergine. In origine questa bellissima preghiera era chiamata “salterio mariano”. Il beato Alano de la Roche preferiva usare questo termine invece di rosario. Questa preghiera infatti ricorda il salterio di Davide, recitato dal clero. Il salterio mariano era considerato il breviario dei laici. Le 150 Ave Maria corrispondono ai 150 salmi del salterio di Davide. La divisione in tre cinquantine (misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi) corrisponde ai tre momenti della giornata, nei quali viene divisa la recita dell’Ufficio divino: primo mattino (mattutino e lodi); mezzogiorno (ore minori); sera (vespri e compieta). La divisione delle Ave in gruppi di dieci ricorda “l’arpa a dieci corde” del salmista: «Celebrate il Signore con la cetra; con l’arpa a dieci corde a lui inneggiate» (Salmi 33,2). Alano preferisce il termine “salterio” anche perché ai suoi tempi “rosarium” aveva un significato profano. Significava, per esempio, fiorilegio, cioè antologia; era una rac-
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colta di canti o di poesie di ogni genere anche profano; oppure una raccolta di sentenze. “Rosarium” significava anche “la corona di rose” che il giovane offriva in omaggio alla propria ragazza o la corona di rose a forma di “piccolo cappello”, di cui nelle feste si ornavano le fanciulle. Per questo la “corona del rosario” in francese si dice anche “chapelet”, cioè “piccolo cappello” da “chapeau”. In seguito i due termini “salterio” e “rosario” sono usati indifferentemente; poi prevale il termine “rosario”. Perduto il significato profano, “rosario” vuole significare “roseto”, cioè un giardino di rose: il rosario mariano è una corona di rose a Maria. “Rosario” ricorda pure la stessa beata Vergine, invocata nelle litanie “rosa Mistica”. San Bernardo aveva detto: «Eva spina fuit, Maria rosa extitit». Anche per Dante, Maria: «... è la rosa, in che il Verbo divino carne si fece ...» (Paradiso XXIII, 73-74). Per Dante, ancora, Maria è il «bel fiore» (la rosa), che egli sempre invoca «e mane e sera» (Paradiso XXIII, 88-90). Per ogni devoto della beata Vergine, ogni Ave Maria del rosario deve essere una bellissima rosa offerta a Maria, ricca di quel profumo di ogni virtù, di cui parla l’apostolo Paolo (2 Corinzi 2,14,16). P. Alfonso D’Amato O.P.
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TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU? a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.
La “Catechesi sulla Santa Vergine” del Card. Charles Journet
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Parte quarta (inizio)
Nella quarta parte del suo libro il card. Journet tratta della vita della Santa Vergine. Questa parte consta di quattro capitoli: 1) Infanzia della Vergine 2) La Vergine nel Vangelo durante l’infanzia di Gesù 3) La Vergine durante la vita pubblica di Gesù 4) Morte della Vergine. Prendiamo in esame per questa volta i primi due capitoli. Per quanto riguarda l’infanzia della Beata Vergine è noto che il Vangelo non ci dà direttamente alcuna notizia, per cui quanto noi possiamo dire si basa su congetture più o meno fondate, e sulle notizie riportate dai Vangeli apocrifi, in particolare dal Protovangelo di Giacomo. Questi Vangeli, anche se non sono ispirati, hanno però un grande interesse, almeno come testimonianze di una mentalità diffusa nel popolo cristiano di quei tempi. Dopo questa breve premessa passiamo subito al testo del card. Journet.
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Testo del Card. Journet: Infanzia della Vergine 47) Che cosa dicono i Libri Santi sulla stirpe di Maria? I Libri Santi ci dicono che Maria discendeva da David, poiché Gesù era “della discendenza di David secondo la carne” (Rom 1,3). 48) Quali sono le due prime feste della Santa Vergine? La festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, e la festa della Natività della Vergine, l’8 settembre. 49) Oltre a ciò che dicono i Libri Santi, si sanno altre cose sull’infanzia della Vergine? Si crede che sua madre fosse sant’Anna e suo padre san Gioacchino, e che fosse condotta al tempio di Gerusalemme per esservi educata: la Chiesa festeggia la Presentazione della Santa Vergine al Tempio, il 21 novembre.
La Vergine nel Vangelo durante l’infanzia di Gesù 50) Quando il Vangelo comincia a parlare della Santa Vergine? Nel momento in cui il mistero dell’Incarnazione sta per realizzarsi e in cui l’Angelo le annuncia che deve diventare, per un miracolo, la Madre del Salvatore (Lc 1,26-38): è la festa dell’Annunciazione, il 25 marzo. La Vergine risponde all’Angelo: “Ecco la serva del Signore; sia fatto di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). 51) A chi la Santa Vergine va poi a far visita? La Santa Vergine va poi a far visita a sua cugina, sant’Elisabetta: questa è la festa della Visitazione, il 2 luglio (dopo la riforma liturgica il 31 maggio). Elisabetta dice a Maria: “Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno. E come mi è concesso che la Madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1, 42-43). E’ allora che la Vergine canta il cantico di ringraziamento che si chiama Magnificat (Lc 1, 46-55). 52) San Giuseppe era il vero padre del Bambin Gesù? No: il Bambin Gesù aveva per vero padre il suo Padre Celeste; san Giuseppe non era che il suo protettore e il padre putativo (Mt 1, 18-25).
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53) Gesù ha avuto altri fratelli? No, Gesù non ha avuto dei veri fratelli. San Giacomo, il suo più vicino parente (cf. Gal 1,19), aveva una madre diversa dalla sua (Mc 15,4); la parola “fratelli di Gesù” significa, nel vangelo, cugini e parenti di Gesù. 54) Che cosa ha fatto la Vergine dopo la nascita di Gesù? La Santa Vergine lo ha portato al Tempio di Gerusalemme per consacrarlo a Dio (Lc 2, 22-38): è la festa della Presentazione del Bambin Gesù al tempio e della Purificazione della Santa Vergine, il 2 febbraio. E’ allora che il vecchio Simeone prende il Bambin Gesù tra le braccia e canta il suo canto di addio, che si chiama il Nunc dimittis; egli predice a Maria che il fanciullo sarà segno di contraddizione, e che la “sua anima sarà trapassata da una spada” (Lc 2, 29-35). 55) Che cosa fanno la Santa Vergine e san Giuseppe dopo la visita dei Magi a
Betlemme?
Dopo la visita dei Magi a Betlemme, la Santa Vergine e san Giuseppe fuggono in Egitto, per evitare il massacro dei bambini ordinato da Erode (Mt 2, 13-14). 56) Qual’è l’ultimo avvenimento dell’infanzia di Gesù raccontato nel Vangelo? Il Vangelo ci racconta che, quando il Bambino Gesù aveva 12 anni, i suoi genitori lo smarrirono a Gerusalemme e lo ritrovarono nel Tempio. E’ allora che egli disse loro: “Perché mi cercate? Non sapete che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi “non compresero” ancora quanto né come i loro cuori sarebbero stati straziati dalle esigenze della missione divina del loro Figliolo (Lc 2, 41-5).
Commento: Come abbiamo visto, nella risposta alla domanda n° 49 il card. Journet accenna alla presentazione di Maria al tempio, ricordata nella Liturgia il 21 novembre. Questa festa, che ha un’importanza grandissima nella Chiesa d’Oriente, ha il suo fondamento in una delicata narrazione del Protovangelo di Giacomo. Penso che valga la pena di riportare il testo integralmente. Al di là di qualche abbellimento letterario, si può legittimamente pensare che il fatto sia veramente accaduto. Leggiamo: “La bambina raggiunse i tre anni, e Giaocchino disse: “Chiamate le figlie degli Ebrei che sono senza macchia, e prendano ciascuna una lampada, e queste restino accese perché la bambina
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non si volti indietro e il suo cuore non sia trattenuto fuori del tempio del Signore”. E quelle così fecero, sino a quando salirono al tempio del Signore. E il sacerdote la accolse e, dopo averla baciata, la benedisse dicendo: “Il Signore ha glorificato il tuo nome in tutte le generazioni. In te, negli ultimi giorni, il Signore farà vedere la redenzione da lui concessa ai figli d’Israele”. E fece sedere la bambina sul terzo gradino dell’altare, e il Signore la ricolmò della sua grazia, ed ella danzò, e tutta la casa di Israele la ebbe cara. E i suoi genitori discesero, colmi di ammirazione, lodando il Dio potente perché la bambina non aveva cercato di tornare indietro. E Maria era nel tempio del Signore, nutrendosi come una colomba, e riceveva il cibo dalla mano di un angelo”. Gli episodi riferiti nei numeri seguenti sono invece documentati dai Vangeli canonici, e quindi sono sicuramente storici. Notiamo che, a parte la fuga in Egitto, questi episodi corrispondono ai cinque misteri gaudiosi del rosario. Questa preghiera dunque ci permette di rivivere nel nostro cuore, sul sottofondo della recita delle Ave Maria, ciò che la Beata Vergine ha vissuto negli anni dell’infanzia di Gesù. Giustamente quindi il santo rosario è stato definito dal Papa Pio XII: “sintesi di tutto il Vangelo”. Dopo i misteri dell’infanzia di Gesù, il rosario, ci mette infatti a contatto anche con i misteri della sua morte e glorificazione, alla quale la Beata Vergine sarà intimamente associata, come fa notare il card. Journet nei numeri successivi, che a Dio piacendo esamineremo la prossima volta. Notiamo ancora che, riguardo al tema dei “fratelli di Gesù”, oltre alla giusta osservazione del card. Journet a proposito di S. Giacomo (n° 53), si può ricordare il fatto che se Gesù avesse avuto altri fratelli, e quindi la Beata Vergine altri figli, non si comprenderebbe perché Gesù sulla Croce abbia affidato la sua santissima Madre all’apostolo S. Giovanni anziché affidarla, come sarebbe stato più logico, e in un certo senso doveroso, agli altri suoi eventuali figli e figlie. Anche perché questi “fratelli-cugini” erano molto numerosi, dato che il Vangelo parla di quattro fratelli e di “tutte le sue sorelle” (cf. Mt 13,56). Quanto volentieri tutte queste “sorelle” avrebbero accolto la loro amatissima Madre nella loro casa!
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io, Padre di misericordia, in molti modi manifesta la sua presenza nella Chiesa, a sostegno e difesa del Sommo Pontefice e della cristianità tutta. Ma (e al Padre si giunge solo attraverso la mediazione universale del Figlio) tale mediazione non esclude, anzi suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un’unica sorgente. Secondo tale piano divino il primo posto è occupato dalla Vergine Maria. Concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, soffrendo, cooperò in modo del tutto singolare all’opera di salvezza. Nell’economia della salvezza la maternità ecclesiale di Maria perdura senza soste e continuerà fino a quando gli eletti non abbiano conseguito la gloria finale. “Tale funzione subordinata la Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, sperimentandola continuamente”. E’ invalsa perciò da secoli l’abitudine di invocare la beata Vergine con il titolo di “Aiuto dei cristiani” e di celebrarne gli interventi storicamente visibili con una particolare messa. Nella supplica alla Regina del Rosario di Pompei si recita: “agli antichi splendori della tua corona, ai trionfi del tuo rosario, aggiungi anche il titolo di Regina delle Vittorie”. Il ricordo vola ad alcuni momenti travagliati della cristianità: * Lepanto nel 1571 che reca un duro colpo alla supremazia della flotta turca nel Mediterraneo; il papa Pio V vide l’intervento della Madonna invocata prima e durante la battaglia. * Vienna nel 1683: i Turchi assediano la città. Un esercito europeo, radunato dalla predicazione ardente di fra’ Marco D’Aviano, devoto di Maria, e condotto dal re polacco Giovanni Sobieski, strapazza l’armata turca al Kahlenberg, ponendo fine alla pressione dell’Islam sull’Europa. * Nel 1809, Napoleone Bonaparte, al culmine della potenza, abbatte lo Stato Pontificio. L’intera cristianità eleva incessanti preghiere per l’intercessione della beata Vergine. Inaspettatamente liberato, il Papa fa ritorno a Roma il 24 maggio 1814 ed in segno di riconoscenza istituisce una festa in onore della Vergine, sotto il titolo di “Aiuto dei cristiani”, da celebrarsi in perpetuo a Roma. Tale festa ripresa in varie chiese particolari ed istituti religiosi, venne fatta proprio dalla Società di San Francesco di Sales (i Salesiani), fondata da San Giovanni Bosco, che
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poneva al centro della sua spiritualità l’amore a Gesù Sacramentato, a Maria Ausiliatrice e al Papa. Meravigliosamente queste idee vengono riprese nel formulario per la Messa di “Maria Aiuto dei Cristiani”. La Madonna viene definita “segno sotto la cui difesa il popolo cristiano vive della sua protezione e può godere di una pace indefettibile” (preghiera di Colletta), perché “nelle prove della vita sente Maria sempre vicina come soccorritrice e madre” (preghiera sulle offerte). Il prefazio poi inneggia “all’Ausiliatrice della Chiesa, sotto la cui tutela può affrontare il buon combattimento della fede; saldamente ancorata all’insegnamento degli Apostoli, procede sicura fra le tempeste del mondo fino a raggiungere la gioia perfetta nella patria celeste”. Nell’Orazione dopo la Comunione si passa dalla sfera sociale al mondo dell’intimo e del personale. Si chiede a Dio, “per l’aiuto di Maria, nostra madre, di poterci spogliare di ciò che è corrotto e perverso, per rivestirci di Cristo, uomo nuovo”. Di fronte ai mirabili interventi di tanta Madre, fervido sboccia il cantico di lode, che, “mai decadrà dal cuore degli uomini, i quali sempre ricorderanno la potenza di Dio, il quale ha fatto per te, o Vergine, cose grandi” (Introito). La Madonna dunque si offre come Ausiliatrice che nutre la fede dei credenti e li soccorre nelle loro necessità. “Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i cori degli angeli...Tu distendi il tuo dominio per quanto sono vasti i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci, perché figli ingrati e immeritevoli... non sapremmo a chi rivolgerci” (Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei).
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IL S. ROSARIO con S. LUIGI MARIA GRIGNON de MONTFORT
MISTERI DELLA GIOIA PRIMO MISTERO GAUDIOSO L’annunciazione dell’angelo a Maria Signore Gesù, Ti offriamo questo primo mistero per onorare la tua Incarnazione. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, una profonda umiltà di cuore. La grazia del mistero dell’Incarnazione discenda nella nostra anima e la renda veramente umile.
SECONDO MISTERO GAUDIOSO La visita di Maria alla cugina Elisabetta Signore Gesù, ti offriamo questo mistero per onorare la visita della Tua santa Madre alla sua parente santa Elisabetta. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione di Maria, un perfetto amore verso il prossimo. La grazia del mistero della Visitazione discenda nella nostra anima e la renda veramente piena d’amore del prossimo.
TERZO MISTERO GAUDIOSO La nascita di Gesù Signore Gesù, Ti offriamo questo terzo mistero per onorare la Tua santa Nascita. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, il distacco dai beni del mondo, l’amore per la povertà e per i poveri. La grazia del mistero della nascita di Gesù discenda nella nostra anima e la renda evangelicamente povera.
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QUARTO MISTERO GAUDIOSO La presentazione di Gesù al Tempio Signore Gesù, Ti offriamo questo quarto mistero per onorare la tua Presentazione al Tempio. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, il dono della sapienza e la purezza dell’anima e del corpo. La grazia del mistero della Presentazione discenda nella nostra anima e la renda veramente saggia e pura.
QUINTO MISTERO GAUDIOSO Il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel tempio Signore Gesù, Ti offriamo questo quinto mistero per onorare il Tuo ritrovamento fra i dottori. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, la conversione nostra e di quanti si trovano in stato di peccato, eresia e idolatria. La grazia del mistero del ritrovamento di Gesù discenda nella nostra anima e la converta veramente.
MISTERI DEL DOLORE PRIMO MISTERO DOLOROSO L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi Signore Gesù, Ti offriamo questo primo mistero per onorare la tua mortale Agonia nel giardino degli ulivi. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, un sincero pentimento dei nostri peccati e una piena adesione alla Tua volontà. La grazia dell’Agonia di Gesù discenda nella nostra anima e la renda veramente pentita e conforme alla volontà di Dio.
SECONDO MISTERO DOLOROSO La flagellazione di Gesù alla colonna Signore Gesù, Ti offriamo questo secondo mistero per onorare la tua sanguinosa Flagellazione. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, la perfetta vigilanza sui nostri sensi. La grazia della Flagellazione di Gesù discenda nella nostra anima e la renda veramente vigilante.
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TERZO MISTERO DOLOROSO L’incoronazione di spine Signore Gesù, Ti offriamo questo terzo mistero per onorare la Tua atroce Incoronazione di spine. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, un grande distacco dallo spirito del mondo. La grazia del mistero dell’Incoronazione di spine di Gesù discenda nella nostra anima e la renda veramente distaccata dallo spirito del mondo.
QUARTO MISTERO DOLOROSO Gesù sale al Calvario carico della croce Signore Gesù, Ti offriamo questo quarto mistero per onorare il tuo viaggio al Calvario sotto il peso della Croce. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, una grande costanza nel seguirti, portando la croce ogni giorno della nostra vita. La grazia del mistero di Gesù carico della Croce, discenda nella nostra anima e la renda veramente costante nel portare la nostra croce.
QUINTO MISTERO DOLOROSO La morte in croce di Gesù Signore Gesù, Ti offriamo questo quinto mistero per onorare la tua Crocifissione sul Calvario. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, una viva avversione al peccato, l’amore alla croce, e una morte santa per noi e per quanti agonizzano in questo momento. La grazia del mistero della Passione e Morte di Gesù in croce scenda sulla nostra anima e la renda veramente santa.
MISTERI DELLA GLORIA PRIMO MISTERO GLORIOSO La resurrezione di Gesù da morte Signore Gesù, Ti offriamo questo primo mistero per onorare la tua trionfale Resurrezione. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, una fede viva. La grazia del mistero della Resurrezione di Gesù discenda nella nostra anima e la renda veramente credente.
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SECONDO MISTERO GLORIOSO L’ascensione di Gesù al Cielo Signore Gesù, Ti offriamo questo secondo mistero per onorare la tua gloriosa Ascensione al Cielo. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della Tua santa Madre, una ferma speranza ed un vivo desiderio del Paradiso. La grazia del mistero dell’Ascensione di Gesù al Cielo discenda nella nostra anima e la renda veramente degna del Cielo.
TERZO MISTERO GLORIOSO L’effusione dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo Spirito Santo, Ti offriamo questo terzo mistero per onorare la Tua effusione nel giorno di Pentecoste. Ti chiediamo, per questo mistero e per l’intercessione della tua fedele Sposa Maria, la divina sapienza per conoscere, gustare e vivere la verità e comunicarla agli altri. La grazia del mistero della Pentecoste discenda nella nostra anima e la renda veramente sapiente secondo Dio.
QUARTO MISTERO GLORIOSO L’assunzione di Maria al Cielo Signore Gesù, Ti offriamo questo quarto mistero in onore dell’Immacolata Concezione e della gloriosa Assunzione in corpo e anima della Tua santa Madre. Ti chiediamo, per questi misteri e per la Sua intercessione, una vera devozione verso di Lei, per ben vivere e ben morire. La grazia dei misteri dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione al Cielo di Maria discenda nella nostra anima e la renda veramente devota a Maria.
QUINTO MISTERO GLORIOSO L’incoronazione di Maria Regina del Cielo e della terra Signore Gesù, Ti offriamo questo quinto mistero in onore della gloriosa Incoronazione della Tua santa Madre Regina del Cielo e della terra. Ti chiediamo, per questo mistero e l’intercessione di Lei, la perseveranza ed il progresso nella virtù fino alla morte e la corona eterna per noi preparata. Ti chiediamo la stessa grazia per tutti i fedeli e per quanti ci hanno fatto del bene.
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Per riguardo ad Allah, vietato il rosario Piacenza - Si fa davvero fatica a crederci, ma è così. Il regolamento del presidio ospedaliero di Valdarda (in pratica l’ospedale di Fiorenzuola) ha vietato ogni manifestazione religiosa nelle camere ardenti, salvo la benedizione delle salme. Chi volesse dunque recitare anche un solo sommesso rosario per un proprio caro non potrà farlo. E fin qui la decisione appare alquanto discutibile, ma quello che lascia esterrefatti e che inquieta è la motivazione. Il divieto è stato deciso per evitare discriminazioni e nel rispetto delle altre religioni. Colui che ha partorito la brillante idea si considera probabilmente un campione del “politically correct”, ma è solo un esempio di fanatismo a rovescio. Ed un esempio non isolato, tempo fa in alcune scuole bolognesi fu proposto di vietare i presepi per non discriminare i bambini di altre religioni. Esiste un filone di pensiero, basato su una malintesa idea di società multirazziale e su un fondamentalismo antixenofobo che rischia di fare un pessimo servizio alla giusta causa antirazzista. La strada per far prevalere la comprensione e la solidarietà tra popoli e religioni non passa certo attraverso la distruzione dell’identità e della cultura del proprio paese. Da Il Resto del Carlino del 1-11-2000
Chi ha l’occhio “pulito” e la mente “sana” fa fatica a credere a tutto questo. Gli ideatori di questi bandi accampano le loro pretese nell’intento di evitare discriminazioni e dispregio delle altre religioni. Cose incredibili e assurde! Queste misure non vanno certo a favore della solidarietà fra i popoli e religioni e sono emesse non da mussulmani o buddisti, nostri ospiti, ma da cristiani passati all’ateismo con l’obiettivo di combattere la Chiesa cattolica e le sue istituzioni, di eliminarla dalla vita e dalla storia, dalle attività culturali e sociali, dall’esercizio del suo magistero morale e spirituale. Essi sembrano ignorare la democrazia ormai troppo invecchiata per i suoi venticinque secoli di età, ma ci tengono a sbandierarla ad ogni pie’ sospinto nei parlamenti e negli incontri di popoli... è una pura ipocrisia! Infatti come può essere democratico chi impone silenzio ad una comunità di tempra cristiana nel momento di congedarsi con la preghiera del rosario da un proprio fratello defunto; chi ha il coraggio di proibire i presepi e tutti gli altri segni cattolici in una scolaresca di 27 alunni cristiani e 3 mussulmani? Sono casi in cui non c’è neppure l’ombra della democrazia, ma il suo opposto o peggio ancora... Esperienze del genere sono infinite in Africa, nell’Asia e nelle Americhe. Quando poi questi assertori di tale democrazia si trovano di fronte a sporadiche e a volte esagerate reazioni, come quelle di un sindaco leghista che in un’ordinanza vieta ai non
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cristiani di avvicinarsi alle chiese, esprimono forti critiche e bollano tutti di razzismo e xenofobia. Ma c’è di più. Il francese Jean Kahn, presidente dell’Osservatorio europeo sul razzismo e la xenofobia -l’organo permanente istituito dall’Unione Europea nella scorsa primavera-, scrive di “essere rimasto scioccato” dalle dichiarazioni del cardinale di Bologna, Mons. Giacomo Biffi, sugli immigrati. La stampa , spesso fonte di manipolazione dei fatti e dei testi, passa sotto silenzio tutto ciò che si oppone alla sua tesi. Infatti non riporta che il Biffi ha detto fra l’altro: “Gli appartenenti alle religioni non cristiane vanno amati e, per quanto possibile, aiutati nelle loro necessità. Da alcuni di loro possiamo tutti imparare la fedeltà ai loro esercizi rituali e ai loro momenti di preghiera”. Nella Chiesa cattolica non ci sono “stranieri”, perché essa segue la verità del suo divino Maestro che la vuole “Chiesa dei popoli”, “Chiesa pluralista”, fatta per riunire tutte le diversità umane, per adattarsi a tutte le culture e rispettare le identità proprie di ciascun popolo. Chi vuol presentarla diversamente è un suo pernicioso nemico e l’ateismo va a dimostrarlo perfino nelle camere ardenti. Don Attilio Galli
RECITIAMO IL ROSARIO IN FAMIGLIA
“AVE MARIA”. La soave preghiera echeggia gioiosaneisacritempli,neisantuari. Segnilacadenzadeipassi pellegrinanti sulle strade del tempo;deipassidelPopolodi Dioincammino.IlRosariotorni adessere la preghiera abituale diquella“chiesadomestica”,che èlafamigliacristiana. GiovanniPaoloII da “La settimana mariana ci introduce al Giubileo”
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CI SCRIVONO Un nostro collaboratore racconta...
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arissimo Padre Mauro, ... e ora un pensiero sul nostro piccolo “Rosario Vivente” fin dal suo nascere e nel suo cammino. Siamo verso l’inizio degli anni ‘80 quando il Parroco di S. Giuseppe Cottolengo in Bologna, essendo io assistente all’Oratorio, e insegnante di religione alle elementari, mi parlò del “Rosario Vivente”, esortandomi a formare un gruppo di 15 bimbi. Come ho detto facevo il catechismo alle elementari e... con mia sorpresa (anche con la collaborazione delle brave maestre) m’accorsi che la cosa funzionava. M’ero poi messo in contatto con P. Alberto dei Domenicani, che mi rifornì di immaginette e ogni mese veniva cambiato il mistero. Dopo il primo gruppo del rosario vivente venne il secondo e altri, arrivando fino a circa duemila iscritti... con circa una quarantina di abbonati al bel giornalino “Rosario Vivente”. I primi anni ho trovato la preziosa collaborazione di P. Alberto e di altri due suoi confratelli (uno era un chitarrista) i quali -con grande soddisfazione di tutti- animavano i raduni nel nostro cinema “Don Orione”. Andando però avanti negli anni v’è stato un momento di crisi, anche perché i laici catechisti nelle scuole si sostituirono ai sacerdoti. Grazie a Dio ebbi la collaborazione di Giovanni Candia (ora diacono permanente nella diocesi di Bologna) e oltretutto ai bambini nelle iscrizioni si sostituirono i genitori, parenti e altri... per cui questa pianticella ricominciò a crescere aumentando continuamente. Arrivammo a 350 iscritti nella sola parrocchia di S. G. Cottolengo, ma la crescita si sviluppò ancor più fuori parrocchia, non solo nell’Emilia ma anche in ogni regione d’Italia e perfino all’estero merito al tam tam di coloro che erano già iscritti. Chiaramente cambiò il modo di condurre il Movimento, infatti prima ci stampavo un foglietto che portava il mistero e proponeva un pensiero mariano, poi la felice idea di “Ave Maria e avanti” che ha finora riscossi molti consensi e che vuol essere un minigiornalino con un articolo iniziale (quasi sempre una catechesi mariana) e poi alcune tra le tante testimonianze e poi anche l’unione con una missione “orionina” della Costa d’Avorio alla quale abbiamo donato una bellissima
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statua della Madonna di Fatima con tante corone (da loro richieste) all’”Armeè Blanche”, un gruppo mariano composto di 500 bambini che più volte alla settimana si radunano per recitare il rosario d’innanzi alla statua della Madonna di Fatima. “Ave Maria e avanti” ha incominciato ad allargare le ali e a volare al di là degli oceani: su 1500 iscritti circa 150 sono di lingua spagnola perché le “Sorelle dei Poveri” l’hanno trasferita in Colombia, Bolivia, Messico, Perù ecc... per tutti costoro stampiamo “Ave Maria e avanti” in lingua spagnola. Mentre l’impegno principale per chi si iscrive rimane la meditazione del mistero e la recita della decina del rosario, “Ave Maria e avanti” è l’organo che ci unisce tutti nella reciproca preghiera. Il giornalino diventa una cassa di risonanza, per cui spesso mi arrivano lettere, telefonate e fax... c’è stato chi si è iscritto addirittura tramite internet. Chi fa tutto è la Madonna Santissima che oltre al resto mi circonda di validissimi collaboratori per la stampa, la compilazione del giornalino e tante altre operazioni logistiche. ... sono spiritualmente unito a tutti gli amici del Movimento Domenicano del Rosario ed assicuro per Lei e tutti gli iscritti la mia preghiera a Maria. Don Mario Degaudenz
La Tua viva presenza in mezzo a noi
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ara Maria, sei rimasta con noi per dieci bellissimi giorni, molte persone si sono unite a noi per recitare il rosario, per pregare, per parlarti dei loro problemi, per dirti grazie. Alcune giovani mamme hanno portato i loro bimbi per donare un fiore, recitare un’Ave Maria ed un canto, per affidarti i loro bimbi e farti partecipe della loro gioia di essere mamme. E’ stato anche nostro ospite il Parroco, che ha celebrato la S. Messa... sono venute da Fognano le nostre “Suorine” per recitare con noi il s. rosario... e Tu sempre lì, immobile, apparentemente silenziosa, col Tuo Gesù in braccio, lo sguardo chino, mentre porgi le corone del s. rosario a Domenico e Caterina. I due Santi ci mostrano la Croce, questo vessillo così difficile da accettare ma così sublime e fondamentale per ognuno di noi.
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GuardandoTi, meditando e pregando. cara e tenera Madre abbiamo percepito la Tua viva presenza in mezzo a noi... il Tuo condurci a Gesù! Ora sei ripartita, umile Pellegrina, per portare altrove il Tuo messaggio d’amore, lasciandoci nel cuore tanta serenità e pace. Grazie Mamma. Famiglia Donati Grazie anche a Lei, padre, per averci dato questa straordinaria opportunità!
... fin dal 1965
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ngelica, prima zelatrice del gruppo del rosario, amava la Madonna ed offriva quotidianamente la preghiera del rosario particolarmente per le famiglie, perché non mancasse loro la pace, l’armonia, il reciproco affetto e la fede... ma fossero unite nella gioia e nella sofferenza scoprendo che il Vero Amore è il segreto della felicità, esperienza bellissima, dono di grazia e d’amore. La Madonna era per lei la mamma che ascoltava, la sua confidente. Solo ora ci rendiamo conto di come Angelica ha mantenuto costantemente fede al suo impegno; in ogni occasione recitava il rosario: - al capezzale di un grave ammalato - alla veglia di un defunto - per una mamma che doveva partorire - per un giovane che partiva per il servizio militare - in gita o in pellegrinaggio - per i seminaristi, i sacerdoti e i missionari - l’impegno assunto nell’associazione del rosario che continua ancor oggi, infatti un gruppo di mamme pregano e meditano rendendo lode a Maria, regina del Santo Rosario. Angelica è stata un dono di grazia per questa comunità e ci lascia un grande messaggio di luce che rifletterà nel buio della notte per chi si sente smarrito... La preghiera del rosario era l’arma nella sua mano. Ovunque sulle sue labbra c’era questa preghiera: “possa io combattere fino alla morte il buon combattimento e la corona che stringo sulla terra come pegno di vittoria circondi la mia fronte in cielo per tutta l’eternità”. Il gruppo del rosario del “Violino” di Brescia
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la gioia di averlo potuto accompagnare ...
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uale zelatrice del s. rosario per la provincia di Ravenna, gentilmente invitata dal P. Mauro Persici, l’ho accompagnato nelle sue visite alle Fraternite dei Laici Domenicani della Romagna. E’ stata un’esperienza molto bella e di grande insegnamento per me! Alcune cose mi hanno colpito: - La prima è l’aver visto, anzi, toccato con mano, con quale entusiasmo e organizzazione, senza risparmio di fatica il P. Mauro conduce questi incontri. Arriva carico di materiale: dai ROSARIUM, ai volantini dei Pellegrinaggi, ad una vastissima esposizione di corone e una pregiata raccolta di libri mariani che illustra e consiglia. Soprattutto, però, arriva carico d’amore per Maria santissima e per il suo Rosario che subito contagia i presenti. La liturgia della S. Messa è preceduta da una sua breve introduzione sulle origini e sulla spiritualità del rosario come voluta da S. Domenico. Terminata la S. Messa, l’incontro si conclude con la recita del S. Rosario. E’ dunque tutto un inno a Maria e a Gesù essendo il s. rosario una preghiera cristologica. - L’altra cosa che mi ha colpito, è la viva accoglienza che le Fraternite offrono al Padre e di conseguenza al Rosario di Maria che si avverte vivamente amato e praticato. Alla fraternita di Forlì erano accorse anche persone non propriamente appartenenti al Laicato Domenicano, ma ugualmente innamorate di Maria e desiderose di sentir parlare del Rosario da un padre domenicano. A Lugo, invece, mi ha toccato una loro iniziativa: una domenica al mese si riuniscono al pomeriggio (oltre ai soliti incontri di Fraternita) per pregare un s. rosario meditato. Lo proporrò alla Priora della mia Fraternita di Faenza che lo includa tra le nuove iniziative del prossimo anno. Trovo molto giusto, visto che S. Domenico lo ha chiesto ai suoi frati e alle sue suore, che anche noi Laici non lo tralasciamo, ma anzi sia la nostra preghiera del cuore... la nostra forma preferita di meditazione. Sempre a Lugo è stato molto bello notare un’attiva presenza dell’Assistente Mons. Giovanni Signani durante tutto l’incontro. - Non voglio tralasciare di confidare un altro motivo di gioia di cui ho potuto godere collaborando con il Padre. Cioè l’aver conosciuto tutte le consorelle di queste Fraternite ed aver condiviso con loro un momento di affettuosa comunione spirituale e umana e quindi di reciproca crescita. Il mio grazie dunque a tutti, ma in particolar modo va però a
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Maria, che trova il modo di insegnarci a “vederci piccoli e poveri”, per essere semplici ed umili come Lei e poter così trovare grazia presso Dio. Maria Grazia Varaldo Laica Domenicana di Faenza
prima c’era un po’ di bufera ...
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aro P. Mauro, grazie, del bellissimo dono che avete inviato alla nostra famiglia: oggi con la posta è arrivato il manifesto della “Madonna del Rosario” e la “Benedizione del Papa”... chi scrive vuole -con queste poche righe- esprimere il proprio grazie per ciò che lei e il Movimento Domenicano del Rosario state facendo a tutti noi. La Madonnina ha portato nella nostra casa pace dopo qualche tempo di burrasca, infatti prima che l’accogliessimo in casa nostra c’era stata un po’ di “bufera” ma poi il suo arrivo programmato ha rasserenato gli animi predisponendoli alla grande Grazia che stavamo per ricevere. In quei giorni quando la mattina -circa verso le 6- non riuscivo a non fermarmi innanzi a Lei e a non dire il santo rosario; la sera con la famiglia e con chi voleva venire abbiamo recitato il santo rosario e pregato insieme. Durante la giornata, inoltre, la Sua presenza ci impediva di tenere accesa la televisione... anche mio marito che di solito vuole sempre vederla quando siamo a tavola la teneva spenta: ciò mi ha dato tanta gioia. Sì, padre Mauro, Lei ci invita a proseguire anche senza la Madonnina, a pregare e noi cerchiamo di farlo meglio possibile e per questo vorrei chiederle di pregare per la nostra famiglia... per la nostra ma non solo, infatti vorrei chiederglielo per tutta la nostra parrocchia, perché come noi ci siano molte altre famiglie che possano ricevere questa grazia.
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Magistero mariano di Giovanni Paolo II
Maria non delude!
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iate sicuri che il vostro ardente amore per Maria mai rimane senza una risposta. Proprio questo reciproco legame di amore è in un certo senso portatore di grazie e pegno di un incessante aiuto, che per opera di Maria, riceviamo dal suo divin Figlio. “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna” (Gal. 4,4). Queste parole di S. Paolo, che abbiamo udito oggi, ci introducono nel cuore stesso di questo mistero. Il tempo si è compiuto, il mistero dell’Incarnazione dell’Eterno Verbo. Ecco il Figlio di Dio venne al mondo, per realizzare il piano salvifico del Padre, per attuare la redenzione dell’uomo e restituirgli la figliolanza divina perduta. In questo mistero, Maria occupa un posto particolare. Dio la chiamò affinché diventasse la Donna, per mezzo della quale sarebbe stata cancellata la colpa originale della prima donna. Dio, in un certo senso, aveva bisogno di questa mediazione di Maria. Aveva bisogno del suo libero consenso, della sua obbedienza e della sua dedizione, per rivelare pienamente il suo eterno amore per l’uomo”. Giovanni Paolo II, Wadowice, 16 giugno 1999
Per mezzo di Maria SS. prescelta da Dio, è venuto a noi il Figlio suo Gesù. Che cosa non ci darà, la Madonna, insieme a Lui? Sicuramente tutte le grazie per conoscerlo, amarlo e vivere la sua vita divina in noi. Per questo dobbiamo affidarci a Maria, via sicura e più facile per essere di Cristo. Paolo Risso Laico Domenicano
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BRASILE PER L’ADOZIONE A DISTANZA
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cinquant’anni esatti dalla fondazione del Vicariato domenicano “Santa Caterina da Siena”, avvenuta nel 1936 e guidata da P.Domenico Acerbi - un intraprendente domenicano veneziano che sognava una presenza nel sertão goiano e sulle rive dei fiumi Araguaia e Tocantins - è nata la Colonia Venezia, situata nel comune di Peruíbe, sul litorale atlantico, a circa 150 Km. a sud di São Paulo, la capitale dello stato omonimo in Brasile. La Colonia Venezia costituisce pertanto la realizzazione di un sogno ed è un segno di continuità della presenza missionaria domenicana, anche se, invece di essere stata fondata nello stato di Goiás - cioè al centro dell’immenso paese che è il Brasile - è sorta a poche centinaia di metri dalle rive dell’Atlantico, in un territorio pieno di contraddizioni, come d’altra parte è tutto questo grande paese ricco però di fascino. La regione in cui è sorta la Colonia Venezia è costituita da un territorio allora completamente abbandonato e chiamato Val da Ribeira dove vivono o, meglio, sopravvivono, gli ultimi caichara: una popolazione tipica del luogo che oggi sta attraversando un periodo di grande insicurezza per la rapida trasformazione sociale che, a sua volta, genera conflitti e crisi di identità in un popolo abituato a vivere, diremmo noi, alla giornata, di caccia e di pesca; si tratta di gente che, per natura, è piena di utopia e che, purtroppo, è in via di estinzione. La Colonia Venezia, sorta per essere un segno di presenza in mezzo a tanti conflitti, è posta proprio all’inizio del Val da Ribeira dove si trovano anche molti posseiros cioè dei migranti che occupano delle terre demaniali praticamente abbandonate e vivono coltivando il necessario per la sopravvivenza della propria famiglia e lavorando saltuariamente nella raccolta delle banane e nelle piantagioni di tè. Inizialmente i missionari partivano da São Paulo e andavano nel Val da Ribeira nelle occasioni più importanti, come Natale, Pasqua e festa del Patrono, per amministrare i sacramenti. La gente però chiedeva insistentemente una presenza ed un aiuto più costante. Perciò, con l’aiuto di tanti amici, si acquistò da un posseiro un terreno acquitrinoso che nessuno voleva e si iniziò la costruzione dei locali che fanno parte della Colonia Venezia. In questi anni la Colonia Venezia è divenuta un punto di incontro per tanti catechisti che partecipano ai corsi organizzati da una nostra équipe che, tra l’altro, pubblica del materiale che viene usato in molte parrocchie e diocesi del Brasile. Gli incontri per i catechisti si svolgono nel periodo estivo (da dicembre a febbraio), in quello invernale (luglio) e nei fine settimana. Invece, durante la settimana, la Colonia Venezia è aperta ai bambini della regione. Attualmente ne accoglie 150 in due turni: uno al mattino e l’altro nel pomeriggio. Si
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tratta praticamente di un dopo-scuola, dove i bambini ricevono un’educazione complementare oltre a vere e proprie ripetizioni scolastiche. Il gruppo del mattino entra alle sette ed esce a mezzogiorno e riceve la colazione ed il pranzo. Quello del pomeriggio, che entra all’una ed esce alle cinque, riceve il pranzo e la merenda. Oltre a questo servizio, la Colonia offre vari corsi, in particolare alle donne che, in genere, sono le mamme dei bambini assistiti. I corsi più seguiti sono quelli di cucito semplice e industriale. Naturalmente, chi usufruisce di questi servizi - corsi e alimentazione non ha assolutamente alcuna possibilità di contribuire alle spese di gestione, data la situazione di estrema povertà in cui versa. La Colonia Venezia infatti è sostenuta economicamente dalla Provvidenza che si manifesta attraverso la generosità di tanti amici, soprattutto dall’Italia. Stimolati da quanto scriveva alcuni anni fa la Conferenza Episcopale LatinoAmericana (CELAM) nel documento di Medellin: “Oggi, oltre alla parola, con drammatica urgenza, si pone la necessità di agire”, vediamo indispensabile aprire nuove strade, indicare orizzonti, definire nuove mete. Così, per quanto ci riguarda, vorremmo che la Colonia Venezia, ampliando quello che già sta facendo, possa divenire un centro che prepara anche professionalmente i bambini, che organizza le famiglie in cooperative, ecc., ma nel rispetto e nella valorizzazione delle tradizioni di queste popolazioni. L’équipe della Colonia Venezia sta cercando quindi, con l’aiuto della Divina Provvidenza, di continuare quella missione iniziata con l’entusiasmo di alcuni frati domenicani guidati da P.Acerbi e che oggi è proseguita da tanti confratelli che costituiscono il Vicariato Regionale “Santa Caterina da Siena”: lavorare per il Regno di Dio anche a partire da questo posto d’avanguardia che abbiamo chiamato Colonia Venezia in omaggio del compianto P.Domenico Acerbi. P.Giorgio Callegari o.p. (testo elaborato da: P.Mario Marini o.p.)
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La “peregrinatio Mariae” è stata promossa: ◗ in provincia di Udine dove la statua cittadina della B.V. del Rosario è stata accolta: ✔ a Gemona (Ud) in casa di Maria Melchior dal 20 gennaio al 1 febbraio. ✔ ad Artegna in casa di Maila Giorgini dal 26 dicembre al 6 gennaio, di Lauretta Casan dal 6 al 20 gennaio. ✔ a Deverdò del Lago in casa di Emilio Radetic dal 1 all’11 febbraio.
◗ in provincia di Gorizia dove la statua della Beata Vergine del Rosario è stata accolta: in casa di Secondina Perco dal 4 all’11 febbraio, di Romano Giuseppina dall’11 al 18 febbraio.
◗ Busto Arsizio (Va) dove la statua regionale della B.V. del Rosario è stata accolta: da Graziosa Dentice dal 22 al 29 gennaio, da Gianfranco Rolla dal 29 gennaio al 5 febbraio, da Stella Catania dal 5 al 12 febbraio, da Salvatore Soddu dal 12 al 20 febbraio, da Vito Andrioli dal 20 al 3 marzo, da Paola Valvo dal 4 marzo al 27 aprile.
◗ Reda di Faenza (Ra) dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta: nella famiglia di Emilio Sintoni dal 14 al 21 gennaio, di Roberto Capra e Adele Celotti dal 21 al 28 gennaio, di Tiziana Ponzi dal 4 all’11 febbraio, di Carlo Donati dal 18 al 28 febbraio, di Daniele Capra dal 4 all’11 marzo, di Valerio Emiliani dall’11 al 18 marzo.
◗ Lugo (Ra) dove la statua della Beata Vergine del Rosario è stata accolta: in casa di Primo Gulmanelli dal 9 al 16 gennaio, di Luciano Pignatta dal 16 al 23 gennaio, di Bruna Rignani dal 23 al 30 gennaio, di Marco Zannoni dal 30 gennaio al 6 febbraio, di Michele Cavaliere dal 6 al 13 febbraio, di Alberto Pezzi dal 13 al 20 febbraio, di Anna Rosa Zanotti fal 20 al 27 febbraio, di Maria Luigia Piloni dal 27 febbraio al 6 marzo.
◗ nel padovano dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta: ✔ a Mestrino da Francesco Trombetta dal 27 dicembre al 7 gennaio, Bertilla Gentilini dal 22 al 29 gennaio, da Patrizia Mele Capuzzo
dal 29 gennaio al 5 febbraio, da Angelo e Guerrina Sarasin fal 5 al 12 febbraio, da Secondo Bellotto dal 19 al 26 febbraio.
✔ a Rubano da Gastone e Paola Bettin dall’11 al 20 dicembre, da Lorenza e Gianluigi Battisti dal 21 al 27 dicembre, da Daniela Merio
dal 15 al 22 gennaio, di Oreste Bettin dal 12 al 19 febbraio, da Alberto e Mariangela Faggin dal 26 febbraio al 4 marzo.
✔ a Padova da Alda Vassallo dal 4 al 10 dicembre. ✔ a Salvezzano da Franca Fucigna dall’8 al 15 gennaio. ✔ a Saccolongo da Mariarosa Celadin dal 5 all’11 marzo, da Roberto e Gina Giacomin dal 12 al 24 marzo
◗ in provincia di Ancona dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta: ✔ ad Ancona da Vincenza Tricarico dal 19 al 26 gennaio, da Anna Grazia Sarti dal 27 gennaio al 3 febbraio, da Maria Rita De Negris
dall’11 al 17 febbraio, da Arianna Mastrosanti dal 18 al 24 febbraio, da Nella Cataldi dal 25 al 5 marzo, da Maria Luisa Lanari dal 5 al 9 marzo, da Fausta Cipollari dal 10 al 23 marzo.
✔ ad Agugliano da Anna Mosca dal 4 al 10 febbraio.
◗ in provincia di Osimo (An) dove la statua della B.V. del Rosario è stata accolta: ✔ a Osimo in casa di Nella Baffetti dall’11 al 18 gennaio, di Graziella Severini dal 24 gennaio al 1 febbraio. ✔ a Filottrano in casa di Enrico Giampieri dal 18 al 24 gennaio.
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nuovi iscritti al movimento domenicano del rosario a) sono stati iscritti all’associazione del Rosario Vivente:
1. da Enzo Grossi di Bologna: Fausta Catenacci - Carmela Pappacoda e Nicola Micco di Bologna, Albertina Deserti di Portomaggiore (Fe), Ardea Bertozzi - Pietro Mandrioli di S. Lazzaro di Savena (Bo), Franca Alberoni - Don Rino, Laura e Alfonso Delle Donne di Castenaso (Bo), Domenica Tomasoni di Albino (Bg), Romana Tarlombani di Castelbolognese (Ra), Camilla Marradi di Alzano Lombardo (Bg), Irma Giorgi di Ascoli Piceno, Pietro Magnani di Osimo (An). 2. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Ibetti Elvira, Isolini Mancini Gabriella, Giovanna, Laganà Elvira, Latini Maria, Lavorgna Pierini Ubaldo, Lavorgna Stefano, Leggieri Elsa Nicoletta, Lolli Cettina, Luzi Aregillano, Luzi Maria, Luzi Valentina, Macci Maria Jannetti Oscar di Teramo, Lucidi Emanuela di Centobuchi (Ap). 3. da Paola Valvo Di Busto Arsizio (Va): Amina Crosta e Laura Oldrini di Gallarate (Va), Ornella Parmigiani di Olgiate (Va), Paola Torrisi di Valverde (Ct), Giulia Farioli di Castellanza (Va), Gabriella Pizzi di Saronno (Va), Lidia Ciappa di Palermo, Carmela Lettieri di Vittuone (Mi), Angelo Epifani - Massimo Epifani - Anna Grilli - Caterina Funiati - Vincenzo Di Leo - Concetta Zagariello - Raffaele Simeone di Busto Arsizio (Va). 4. da Teresina Noè di Vanzaghello (Mi): Augusta Costa - Luigia Torretta - Maria Imelda Garascia - Piera Zocchi - Miranda Guidi - Claudio Costacurta - Gina Colombo - Luigia Barlocco - Suor Alessandra Teli - Suor Ancilla Triberti Carla Galazzi - Maria Pia Armiraglio - Gaetana Rivolta - Maria Zocchi e Gaetana Milani di Vanzaghello (Mi). 5. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Feliciani Maria Luisa, Ferranti Maria Grazia, Ferrari Cecilia, Ferretti Orsini Maria, Ferri Alberto, Ferri Federica, Filipponi Mafalda, Franchi Grazia, Fulvi Lucia, Galiè Teresa, Garofano Pagliarini Amalia, Grassi Lucia, Grilli Delfina, Grisolia Elena, Grossi Enzo. 6. da Manuela Breveglieri di Funo d’Argelato (Bo): Fatima Bellante Geraldi - Fulvia Braido Morviducci - Marco e Roberta Coralli - Alessandra e Stefano Milizia - Alessandra Poggi Corticelli - Marco Prodi - Salvatore Scialdone - Valeria e Marco Ghedini di Castel Maggiore (Bo), Andrea e Monica Mattioli di Bologna, Maria Laura Braga Soldati di S. Marino di Bentivoglio (Bo), Laura Grazia Malaspina di Funo d’Argelato (Bo). 7. da Paola Valvo di Busto Arsizio (Va): Adriana Tedaldi - Loredana Monoli - Elda Gallazzi - Anna Trentini - Marisa Pariani - Santina Lodrini Maria Antonietta Gentile - Narciso Toia e Sabrina Crespi di Busto Arsizio (Va), Vita Giannoccaro di Sesto S.Giovanni (Mi), Santin Mentana di Olgiate Olona (Va), P. Celso Centis di Bologna, Nicolina Barbalace di Parabiago (Mi), Insinnamo Conti di Saronno (Mi), Rossella Toia di Lonate Ceppino (Va). 8. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Marinucci Anna Maria, Massari Anna Maria, Mazzucca Maria Pia, Migliorati Lilla, Moricone Paola, Moscati Elisa, Nisi Latini Maria Concetta, Oddi Paola, Orzegovick Mario, Ottoni Alessandro, Paoletti Carla, Parissi Filomena, Petrelli Cesarina, Petrelli Claudia, Piccinini Quinta. 9. da Manuela Breveglieri di Funo d’Argelato (Bo): Raffaella Bergami - Barbara Bondì Selleri - Antonella e Massimo Dalla Vecchia - Lucia Tonelli Grotti - Paola Rosa Matteuzzi - Silvia Begatti Passerini - Roberta Gentile Prodi - Raffaella Prodi Fabbri - Pina Scialdone Vigliviello e Cristina Tagliavini Campana di Castel Maggiore (Bo), Manuela Giacobazzi di Funo d’Argelato (Bo), Emanuela Arbizzani Frezzotti - Alessandra Grassi Bergami - Elena Grimandi Pellegrino di Bologna. 10. da Teresina Noè di Vanzaghello (Mi): Sabina Novellino - Albertina Gervasini - Luigia Torretta - Adriana Brusco - Antonio Mainini - Piera Giani - Maria Mainini - Dorina Mainini - Suor Domenica Crivellaro - Augusta Paiusco - Teresa Maria Noè - Luigi Rascio - Patrizia Rascio di Vanzaghello (Mi), Rosalinda Giani e Purissima Paccioretti di Magnago (Mi).
b) sono stati iscritti alla Fraternita o Gruppo del Rosario:
1. dalla segreteria: fra Antuan Necati Ilgit ofm capp. di Modena, Paolo Luciani di Mortegliano (Ud), Manuel Roberto Cossu di Pistoia, Salvatore Soddu - Lavinia Scanu - Roberto Silano - Sergio Cavelli - Adriano Gambaro di Busto Arsizio (Va), Rosalba Corona di S. Silvestro Colle (Pe), Fausta Galli di Fiorenzuola (Pc), Giovanna Tanoni - Nella Baffetti di Osimo (Va), Domenico - Marina e Maria Angeletti di Osimo (An). 2. dal Monastero di Fontanellato (Pr): Celliati Serenella e Giampietro di Cadeo (Pc), D’Intino dr. Annamaria - Censi Giancarla e Cordero Mimma di Parma, Chiecchi Volontè Maria di Verona, Chilesi Roberta di Mantova, Cimaglia Emilia e Battista di Reggio Emilia, Cipelli Giovanna di Piacenza, Cipriani Edda di Cremona, Coccu Rosalia e Cosseddu Giovannina di Nuoro, Colao Sr. M. Gemma di o.p. Napoli, Collu Maria Cagliari. 3. dalla segreteria: Adriana Ricci - Gilda e Maria Antonietta e Michele Carloni - Alda Sabbatini - Enrica Gentilidi Osimo (An), Paolo Pini di Bologna, Nives Agostini e Paola Agostini di Villa Ceccolini (Ps), Argentina Nicoletti di Filottrano (An), Maria Angela Levato di Casalecchio di Reno (Bo), Fabrizio Zelaschi di Cervesina (Pv), Isabella Ferron di Vigasio (Vr), Giuseppina Scardabozzi di Civitanova Marche (Mc). 4. da Giulia Sparapani di Ancona: Lorenza Micucci - Argia Radimiri - Graziella Giorgini - Anna Maria Gidoni - Alide Rocchetti - Bianca Paolozzi - Fabio Margarucci - Carmina Ponziani - Alessandra Pallottini - Domenico Milani di Ancona, Marisa Fogacci di Marina di Montemarciano (An), Bruna Calesso e Alessandra Dalla Libera di Spresiano (Tv), Fiorenza Re di Lazzate (Mi). 5. dalla segreteria: Maria Chiara e Mario Carloni - Giampieri Rita di Osimo (An), Rosaria Fratini di S.Giovanni Valdarno (Ar), Rita Ghianda di Milano - Tommaso Papale e Maria Gabriele di Trento, Rosa Rubino di Legnano (Mi), Piero e Clara Nizziero - Luigi Bertoldi - Blandina Grillanda Italo Ghellero e Maria Teresa Sanzo di Busto Arsizio (Va), Elena Bertoncini di Pisa.
c) sono stati iscritti all’Ora di Guardia:
Pagano Giuseppe e Longo Benito il 1° giovedì di ogni mese dalle 15 alle 16.
d) sono stati nominati zelatori o zelatrici:
Valentina Rovoleto a Caselle di Selvazzano (Pd), Bruna Rovoleto a Fiesso d’Artico (Ve), Don Ugo Berti - Suor Carla Olivieri - Suor Teresa Niccolai e Suor Margherita Minervino di Consandolo di Argenta (Fe), Don Maurizio Venturini di Filo d’Argenta (Fe), Nina Valvo di Canicattini Bagni (Sr).
RICORDO CHE per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa .
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pagina della riconoscenza HANNO INVIATO OFFERTE:
✫ per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM
e il Movimento del Rosario:
Maria Teresa Andreetto, Monica Bianchi, Domenicane B.Imelda di Idice (Bo), Claudio Bonometti, Ennio Borin, Domenicane del Rosario di Melegnano (Mi), Maria Rita Giuseppetti, Giuliano Marsili, Ida Mietto, Giulio Pertile con 10 abbonamenti, Guido Rebecca, Giancarlo Tione, Lina De Biasi, Bona Bonomo, Maria Teresa Bocchini, Carla Rossi Barducci, Ida Barbieri, Anna Baldi, Scuola Materna di Castelguelfo (Bo), Lina Ronchi, Agnese Torresan Milani, Antonio Michelazzo, Loredana Mattioli, Fiorella Martorella, Amedeo Girardello, Saura Galli, Elda Filiberti, Olga Dolcetta, Giulia Zironi, Dipendenti Caffè Molinari S.p.a, Luigia Barlocco, Anna Brau Soru, Maria Cavallaro, Teresa Cavallo, Fernando Dattisi, Daria De Antoni, Sandro De Bortoli, Domenicane di Fognano (Ra), Domenicane B.Imelda di Venezia, Fdele D’Alberto, Ernesta Fontana Turetta, Angelo Frison, Davide Gualano, Rita Lubich Pozzato, Angela Mariani, Roberto Mengarelli, Carlo Moracca, Angelo Negri, Anna Oldani, Alessandro e Rosina Pitto, Sabato De Luca, Rosa Dommariva, Cosima Tampieri, Paolo Tarlombani, Stella Tombolesi, Vittoria Tommasini, Gino Trombi, Attilio Vinco, Famiglia Persici, Felice Zocco, Mario Cappi, Espedito Colombo, Dina Favuzzi Bacchetto, Giuseppina Hegi, Gianantonio Ratti, Luigina Scandolara, Famiglia Bianchi, Parrocchia “La Madonnina” di Gorizia, Anna Anania Grasso, Agnese Nozza Lorenzi, Viola Maga, Carla Martignoni, Gabriella Craboledda, Piera Di Baudo, Clara Vacchi, Natalina Bruttomesso, Elena Malacarne, Oratorio “Domus Orationis”, Anna Fanini, Antonio Aliata, Giovanna Girgenti, Maria Teresa Malavasi, Clara Rinaldi, Vittoria Valenzi, Armanda Pradelli, Silvana Carboni, Nicola Sebastio, Famiglia Battilana, Gruppo del Rosario di Vignola (Mo), Cesarina Venturelli, Silvana Cassanelli, Carmela Oliva Massetti, Vergara, Aderenti alla “Peregrinatio Mariae” di Busto Arsizio (Va), Famiglia Nizziero, Stella Catania, Parrocchia SS. Redentore di Busto Arsizio (Va), Ines Finoli Colombo, Spingardi Nella Maria, Bruna Conti, Maurizio Bottini, Famiglia Girgenti, Domenicane B. Imelda di Tiene (Vi), Caterina Della Torre, Lucia Carli, Alessandra Corinaldesi, Maria Dalla Longa, Aderenti alla “Peregrinatio Mariae” di Lugo (Ra), Maddalena Lunesu, Luisa Scarel, Domenicane S. Caterina di Vigevano (Pv), Annalisa Giorgi,Vito Andrioli, Lorenzo Pedrali, Anna Schiavetti, Elia Miliozzi, Caterina Mancia, Tiziana Ponzi, Don Elio di Reda (Ra), Secondo Belotto, Paolo Cipriani, Pietro Adami, Germano Apone.
✫ in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:
Francesco Peroni, Sergio Ferrario, Lina De Biasi, Famiglia Battilana, Gruppo del Rosario del Villaggio Violino di Brescia,
✫ per acquisto di sussidi:
Gruppo del Rosario di Busto Arsizio (Va), Isabella Pomata, P. Angelico Menetti, Maria Grazia Pinna Armiraglio, Gruppo del Rosario di Vignola (Mo), Gruppi del Rosario di Argenta (Fe), Laura Posarelli, P. Giorgio Carbone, Maurizio Dell’Oca, Aderenti alla “Peregrinatio Mariae” di Lugo (Ra), Ada Bee, Parrocchia B.V. del Carmine di Assemini (Ca).
✫per le adozioni a distanza:
Ambretta e Giampaola Negri, Manuela Breveglieri, Assunta Lorenzetti, Patrizia Ciuffoli, Irene Di Giovanni, Ada Giacomello.
Ringrazio tutti di cuore per quanto fate - ognuno nel suo piccolo - per sostenere il MOVIMENTO nella promozione del s. rosario e della devozione alla B. Vergine: assicuro il quotidiano ricordo nella preghiera ma soprattutto alla celebrazione della s. messa
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Movimento Domenicano del Rosario “Provincia S. Domenico in Italia”
Incontri del Rosario programmati 26 aprile 28/4 - 8/5
Cremona nella Scuola “S.Dorotea” incontro con i bambini delle 5 classi elementari
Ronchi dei Legionari (Go)
Missione Mariana nella parrocchia Maria Madre della Chiesa
10-11 maggio
Busto Arsizio (Va)
12 maggio
Castelnuovo Bocca d’Adda (Lo)
13-22 maggio
Trieste nella parrocchia di S.Rita
26 maggio
Fontanellato (Pr)
30 maggio
Castelbolognese (Ra)
31 maggio
Somaglia (Lo)
predicazione nella parrocchia del SS. Redentore
ore 16.00 celebrazione del santo rosario meditato ore 20.30 s.messa con benedizione immagine Madonna
novena del santo rosario per la festa di S. Rita
Pellegrinaggio della Scuola Santa Dorotea di Cremona
solenne conclusione del mese di Maggio
solenne conclusione del mese di Maggio
30 giugno - 1 luglio a Fontanellato (Pr) giornata di spiritualità per gli zelatori e i collaboratori 30 giugno ore 16,00 ritrovo e sistemazione nelle camere ore 17,00 inizio dei lavori con presentazione dei partecipanti e condivisione ore 19,00 cena ore 20,30 scambio di esperienze ore 22,00 s. messa e inizio adorazione notturna 01 luglio ore 09,00 reposizione del ss. sacramento e meditazione ore 10,45 celebrazione s.messa ore 12,00 pranzo pomeriggio partenze
per le adesioni telefonare al 335 5938327 entro il 15 giugno