Rosarium 2002-02

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Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20 lettera C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXV- n.2 - II trimestre

Movimento Domenicano del Rosario - provincia “S. Domenico in Italia�

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II cop 2/2002

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ROSARIUM Pubblicazione trimestrale del Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà: Provincia Domenicana Utriusque Lombardiae Piazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA Direttore Responsabile Orazio D’Amato Autorizzazione al Tribunale di Bologna n. 3309 del 5/12/1967 Rivista fuori commercio Le spese di stampa e spedizione sono sostenute da tutti gli amici

Anno 35°- n. 2 finito di stampare il 15 aprile 2002 stampa: Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Gentilissimi lettori, questo numero di Rosarium dovrebbe giungerVi prima dell’inizio del mese di maggio, per cui auguro a tutti un fecondo ministero mariano. Il grido delle vittime di qualsiasi ingiustizia, di qualsiasi violenza morale o fisica, il grido dei perseguitati e il gemito delle persone sofferenti, abbandonate, angosciate possa “vibrare” in modo particolare nella supplica che eleverete in quei 31 giorni di cui è composto questo mese di Maria. Consapevoli di avere in “dotazione” l’arma più potente... usiamola senza risparmiarci! Il bene della Chiesa e le sorti del mondo sono in “mano” di una schiera di uomini e donne, giovani e anziani che umilmente supplicano confidando nell’intercessione di Colei a cui Dio nulla può rifiutare. Assieme alla Chiesa intera, l’otto maggio a mezzogiorno, ricordiamoci di unirci tutti spiritualmente nell’elevare la Supplica alla Regina del Santo Rosario. Invocando la materna protezione della Madre Celeste, regina del santo rosario, Vi saluto fraternamente P. Mauro

Milano - via P. della Francesca 38 Amministrazione: Movimento Domenicano del Rosario Via IV Novembre 19/E 43012 Fontanellato (PR) Tel. 0521822899 Fax 0521824056 e-mail movrosar@tin.it www.movimentodomenicanodelrosario.org CCP. 22977409 Direttore amministrativo: P. Mauro Persici o.p. tel. 0521829903 oppure 3355938327 Collaboratori: P. Riccardo Barile o.p. P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p. P. Giovanni Cavalcoli o.p. P. Roberto Coggi o.p. P. Gianni Festa o.p. Don Attilio Galli P. Paolo Gerosa o.p. Don Vincenzo Mercante P. Marcolino Muraro o.p. P. Stefano Rabacchi o.p. Paolo Risso Tiziana Tittarelli Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. L’invio delle fotografie include il consenso per una eventuale pubblicazione.

SOMMARIO Una lettera dell’ex Maestro Generale: il Rosario (conclusione)

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P. Giocondo Lorgna o.p.

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Maria Vergine figlia eletta della stirpe d’Israele

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http://www.movimentodelrosario.org

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Rosario eucaristico con S. Caterina da Siena

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Adozioni a distanza: una risposta al grido dei poveri

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Tutto è stato svelato

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Peregrinatio Mariae

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Ascoli: risuonano forti le ammonizioni

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Nuovi iscritti

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Pagina della riconoscenza

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Foto: pag. 8: Arte del Monte Sinai, sec. XVI “Albero di Jesse”, Roma, Pinacoteca Vaticana. pagg. 9-12: Pietro Cavallini, Albero di Jesse, Napoli, Duomo. pagg. 19-21: P. Francisco Pessutto o.p. con i bambini del Centro. pag. 26: Martirio di S. Pietro Martire, affresco nella sagrestia della chiesa di S. PIetro Martire a Ascoli.

In copertina: Veduta del lago di Tiberiade in una foto di di Paolo Gavina


... siete tutti invitati... Dopo la feconda e felice esperienza dello scorso anno, è con gioia che anche per il 2002 vorrei invitare quanti lo desiderano ma soprattutto gli zelatori, gli animatori e i vari collaboratori per

sabato 6 e domenica 7 luglio a Fontanellato (Pr) presso la sede del Movimento dove, arrivando da tutto il nord est d’Italia e mettendoci sotto il manto della Regina del santo rosario, celebreremo un momento di condivisione, riflessione, proposta e preghiera al fine di crescere alla luce di quella comunione che dovrebbe essere la caratteristica prima nella promozione mariana e rosariana. Il programma di massima sarà il seguente: sabato 6 luglio ore 15,00-16,00 ritrovo presso la sede del Movimento e sistemazione nelle stanze ore 17,00 primo incontro di presentazione e condivisione ore 19,00 cena ore 20,30 incontro sul tema “Collaborazione e proposte” ore 22,00 santo rosario meditato e santa messa ore 23,30 esposizione SS. Sacramento e inizio adorazione notturna a turni

domenica 7 luglio ore 06,00 reposizione SS. Sacramento ore 08,00 colazione ore 08,30 meditazione del P. Mauro Persici o.p., Promotore del Rosario ore 09,45 breve incontro con le consorelle Claustrali ore 10,30 celebrazione s.messa in Santuario ore 12,00 pranzo con partenze nel pomeriggio Vi sarà la possibilità di pernottare presso un vicino albergo o nella struttura dei Padri Domenicani, la cena e il pranzo saranno consumati presso l’adiacente ristorante... sperando nella generosità dei singoli, l’intera spesa per l’organizzazione sarà coperta dalle offerte libere dei partecipanti. Gli interessati sono invitati a dare conferma mettendosi in contatto personalmente con il P. Mauro (tel. 3355938327) entro e non oltre il 15 giugno.

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Una lettera dell’ex Maestro generale:

IL ROSARIO (CONCLUSIONE) 4. LA RIPETIZIONE

Ho

cercato di dare in breve alcune delle ragioni per le quali il Rosario è proprio una devozione profondamente domenicana. L’Ave Maria ha con sé tutte le caratteristiche di un’omelia perfetta e breve, e il Rosario, nel suo insieme, è segnato dal tema del cammino, il nostro e quello dell’umanità: tutto ciò si accorda molto bene con la vita di predicatori itineranti. Avrei potuto insistere su altri aspetti, come i fondamenti biblici dei misteri, poiché esiste in essi una meditazione prolungata sulla parola di Dio nelle Scritture. Ma ho parlato abbastanza! Devo tuttavia rispondere ad un’ultima obiezione. Ho voluto evocare la ricchezza teologica del Rosario, ma il fatto è che quando si prega il Rosario si pensa raramente a qualcosa. In realtà, noi non pensiamo alla natura della predicazione, o alla storia umana e al suo legame con la storia della salvezza: facciamo un grande vuoto nella nostra mente. E succederà persino che ci chiediamo, a volte, perché dunque ripetiamo incessantemente le stesse parole, senza pensarci, cosa assolutamente non domenicana! Eppure, sin dall’inizio della nostra tradizione, i nostri fratelli e le nostre monache hanno amato questa ripetizione: pare che il nostro fratello Romeo, morto nel 1261, recitasse mille Ave Maria al giorno! Per prima cosa, numerose religioni portano il segno di questa tradizione della ripetizione delle parole sacre. Domenica scorsa, mentre mi chiedevo cosa avrei potuto dire riguardo al Rosario, ho ascoltato alla BBC una cerimonia buddista che consiste apparentemente in una perpetua ripetizione di parole sacre, il mantra. È stato spesso ricordato inoltre che il Rosario assomiglia molto alle tradizioni di preghiera orientale, e che la costante ripetizione delle stesse parole può realizzare nel nostro cuore una lenta ma profonda trasformazione: è un aspetto quest’ultimo molto conosciuto, e non insisto al riguardo. Si potrebbe anche aggiungere che la ripetizione non è necessariamente il segno di una

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mancanza di immaginazione: un puro piacere, un piacere esuberante, può farci ripetere le parole. Quando siamo innamorati, sappiamo bene che non è sufficiente dire una sola volta “ti amo”, ma vogliamo dirlo ancora e ancora, sperando che l’altra persona desidererà ascoltarlo ancora e ancora... G.K. Chesterton ha spiegato che la ripetizione è una caratteristica della vitalità dei bambini, che amano che si raccontino loro le stesse storie, con le stesse parole, ancora e sempre, assolutamente non per noia o mancanza di immaginazione, ma per gioia di vivere. Chesterton scriveva: “È perché i bambini traboccano di vitalità, perché sono selvaggi e hanno lo spirito libero, che vogliono che le cose si ripetano e non cambino. Essi domandano sempre “ancora!”; e l’adulto ricomincia, ancora, fino al limite dell’esaurimento, perché gli adulti non hanno abbastanza forza per esultare nella monotonia. Forse Dio è abbastanza forte, Lui, per esultare nella monotonia. Forse Dio dice tutte le mattine al sole: “Vai, ancora”, e tutte le sere alla luna: “Vai, ancora”. Non è per forza un’assoluta necessità che fa tutte le margherite simili; forse Dio crea ogni margherita separatamente, ma non si stanca mai di farle così. Forse Dio ha un eterno appetito d’infanzia, poiché, se noi abbiamo peccato e siamo cresciuti, nostro Padre è più giovane di noi. La ripetizione in natura non è forse una semplice ricorrenza, ma piuttosto, come in teatro, un bis in cui il cielo richiama sul palco l’uccello che ha deposto le uova. Allo stesso modo la nostra ripetizione del Rosario! Infine, è vero che pregando il Rosario non si pensa sempre a Dio. Si può continuare a pregare per ore senza il minimo pensiero: siamo lì, semplicemente, a dire le nostre preghiere. E anche questo può essere buono. Quando recitiamo il Rosario, noi celebriamo che il Signore è veramente con noi, che siamo in sua presenza. Noi ripetiamo le parole dell’angelo: “Il Signore è con te”. È una preghiera della presenza di Dio. E se siamo in gruppo, non abbiamo motivo di pensare agli altri. Come ha scritto Simon Tugwell: “Io non penso al mio amico quando è accanto a me, sono troppo occupato a gustarmi la sua presenza. È quando è assente che comincio a pensare a lui. Il fatto di pensare a Dio ci porta facilmente a trattarlo come se fosse assente. Ma non è assente”. Non cerchiamo allora, mentre preghiamo il Rosario, di pensare a Dio; al contrario, gustiamo le parole dell’angelo rivolte a ciascuno di noi: “Il Signore è con te!”. Ripetiamo continuamente le stesse parole, con l’esuberanza vitale inesauribile dei figli di Dio, che si rallegrano della Buona Novella. Fr. Timothy Radcliffe O. P.

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P. G i o c o n d o L o r g n a o . p . Apostolo dell’Eucarestia e del Rosario

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l domenicano P. Giocondo Pio Lorgna (1879-1928) è conosciuto soprattutto come apostolo entusiasta del mistero eucaristico e come fondatore delle Suore Domenicane della Beata Imelda. Nella Sua spiritualità ha un posto rilevante anche la presenza di Maria, ben sapendo che “è Lei che ci conduce a Gesù”. Proprio l’ispirazione ricevuta come fondatore è legata alla devozione e alla preghiera mariana. Infatti nel 1914 egli scriveva a Sr. Imelda Zappieri, monaca domenicana di Fontanellato: “Se la nuova congregazione verrà fatta, sarà anche dolce pensare che la sua origine ha una profonda relazione con la Vergine di Fontanellato”. La Madonna e l’Eucarestia hanno illuminato, sostenuto e focalizzato la vita del Servo di Dio, la sua fede e la sua predicazione. Del patrimonio carismatico che egli trasmetteva a quanti lo avvicinavano sono particolarmente eredi le sue figlie spirituali. Ad esse, nel consueto modo semplice, vibrante e profondo con cui si esprimeva, Padre Lorgna il giorno 11 febbraio 1921 rivolgeva un breve discorso che possiamo intitolare “Il Rosario e l’Eucarestia”: “Mie figlie, oggi tutto il mondo cristiano commemora la celebre apparizione di Lourdes: quanta gioia anche nei nostri cuori domenicani! Tale apparizione è una splendida glorificazione delle nostre due devozioni più care: l’Eucarestia e il Rosario. Maria nella seconda metà del secolo scorso apparve alla pastorella Bernadetta Soubirous. Era biancovestita, una fascia azzurra le cingeva i fianchi. La grotta dove apparve era adorna di rose, alcune delle quali si posavano sui piedi della celeste Signora. Sul braccio destro le pendeva una bianca corona e la pastorella, timorosa per una così improvvisa e stupenda visione, fu da lei confortata con il dolce invito alla recita del Rosario. Maria, dunque, volle a Lourdes le rose da cui il Rosario prende il suo nome e la corona che è lo strumento del Rosario; anzi Maria stessa volle, per quindici volte, recitare insieme a Bernadetta il santo Rosario. Settecento anni prima Maria aveva rivelato al mondo questa preghiera e ne aveva raccomandato la diffusione al nostro Patriarca

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S. Domenico, ed ecco che dopo settecento anni di nuovo la raccomanda al mondo e in maniera così solenne e amorosa. E’ S. Domenico che ci invita alla recita del Rosario, è la Vergine stessa che recita il Rosario! Maria apparendo a Lourdes commosse il mondo cristiano e tuttora lo commuove con i più stupendi prodigi e attirando a sé folle di fedeli da ogni regione. Ma quando si compiono, a Lourdes, i grandi miracoli? E’ appunto al passaggio di Gesù Eucarestia in mezzo alla folla in preghiera e davanti ai poveri infermi che gridano a Gesù con le preghiere stesse dei poveri del Vangelo: “Gesù, Figlio di David, abbi pietà di me! Gesù, se vuoi, puoi mondarmi! Gesù, fa che io veda!”. La Madonna dunque chiama a sé le folle ma subito le conduce e le affida a Gesù perché da Lui ottengano le grazie. Anzi è Maria stessa che, come alle “Nozze di Cana”, prega Gesù nascosto sotto i veli dell’Ostia perché abbia pietà di quelle folle e consoli tanti cuori straziati dal dolore. Mie buone figlie, quanto ci consola questa festa dell’Apparizione di Lourdes, che dolci ricordi per un domenicano! Quella apparizione è una splendida glorificazione del Rosario e dell’Eucarestia. Che queste lezioni di Maria siano efficaci nella vostra mente e nel vostro cuore. Apprezziamo sempre più queste care devozioni; amiamole e pratichiamole con l’amore più fervido, delicato e filiale. Padre Lorgna pronunciò questo breve discorso alle prime giovani riunite a Venezia per dare inizio alla Congregazione, esattamente un anno dopo il giorno in cui la piccola comunità poté avere nella propria cappella la presenza di Gesù Eucaristia. Era la festa della Madonna di Lourdes e forse questa era stata, più che una coincidenza, una scelta. Pregando ed invitando a pregare la Madonna, Padre Lorgna privilegiava la semplice ed evangelica preghiera del Rosario, fedele alla tradizione domenicana e alle frequenti esortazioni dei Pontefici del suo tempo. Egli certamente intuiva anche i valori di contemplazione e di catechesi contenuti in questa preghiera entrata nel cuore di tutti i popoli cristiani. Gli piaceva ricordare la sentenza di un grande domenicano francese, il Padre Lacordaire, che diceva: “Una devozione che dura molto tempo è segno evidente che risponde ad un bisogno dell’uomo”. Sr. Gemma Bini O.P.

Chi desiderasse biografie o scritti del Servo di Dio P. Giocondo Lorgna, può rivolgersi a: SUORE DOMENICANE DELLA B. IMELDA VIA TRIONFALE 8338 - 00135 ROMA - TEL. 06 - 30.60.01.13

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di Vincenzo Mercante

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MARIA VERGINE FIGLIA ELETTA DELLA STIRPE D’ISRAELE


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iglia di Sion” è ormai uno dei titoli ai quali ricorre la pietà cristiana per onorare la Vergine. Diciamo ‘ormai’ nel senso che tale attributo è da poco entrato nell’uso liturgico. E’ stato messo in luce la prima volta dal p. Lyonnet (1939) e ripreso successivamente da studiosi protestanti e da vari biblisti cattolici. Scrive R. Laurentin: “Esso è stato un elemento di dialogo, di comuni scoperte e d‘un approfondimento comune sul posto proprio a Maria nella storia della salvezza”. Il Concilio l’ha adottato ufficialmente nel suo linguaggio, quando definisce la Vergine come “eccelsa figlia di Sion” (Lumen Gentium, 55). Nei tempi antichi “Sion” era la rocca della Gerusalemme gebusea; sorgeva sul lato orientale del colle. Fu espugnata da re Davide, e proprio là sorse la sua reggia: Gerusalemme-Sion è perciò detta anche “città di Davide”, soprattutto dopo che vi fu trasportata l’arca (2 Sam 5, 6-7; 9-11; 6, 1-12). Salomone costruì e il Tempio e la sua reggia. Allora con il nome di “Sion” venne designato il monte del Tempio. In seguito “Sion” designò anche l’intera città e, a volte, la regione stessa o i suoi abitanti, cioè tutto Israele, come si può dedurre da altri parallelismi: figlia di Babilonia, figlia di Edom, figlia d’Egitto, figlia di Tiro, figlia di Sidone. Nei libri dell’Antico Testamento quindi una città, una regione, gli abitanti vengono indicati con il loro nome proprio preceduto dal termine “figlia”. Negli oracoli profetici la “figlia di Sion” è caratterizzata da appellativi come santa, sposa, vergine, madre, dimora di Dio, città del Dio vivente, gente o nazione eletta, Gerusalemme celeste, adunanza festosa, assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli. Allora questa personificazione femminile riassume e sublima la realizzazione perfetta della nazione ebraica.

LA FIGLIA DI SION E IL VANGELO DI LUCA Per gli esegeti del Nuovo Testamento è l’evangelista Luca a vedere in Maria la figlia di Sion, intendendola come la personificazione dell’Israele perfetto degli ultimi tempi. In lei giunge a perfezione la nazione eletta. Maria è figlia di Abramo secondo la discendenza, ma soprattutto per la fede perfetta. E’ al culmine dell’attesa millenaria di un popolo del proprio Messia-redentore. Tuttavia il passo di Luca 1, 28-33 che postula il titolo di figlia di Sion non dimostra immediatamente ed esplicitamente tale tesi, ma solo per via indiretta mediante precisi riferimenti a tre testi dell’Antico Testamento. Il racconto dell’Annunciazione appare come l’eco di tre profezie: 1. Sofonia 3, 14-17: “Giubila, figlia di Sion, esulta

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Israele, rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme... re d’Israele è il Signore in mezzo a te... Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia. Jahvè, tuo Dio, in mezzo a te, è un salvatore potente... 2. Gioele 2, 21-27: “Non temere, terra, esulta e rallegrati, perché grandi cose ha fatto il Signore... Voi, figli di Sion, rallegratevi e gioite nel Signore vostro Dio... Voi riconoscerete che io sono in mezzo ad Israele... 3. Zaccaria 2, 14-15; 9, 9-10: “Giubila, esulta, figlia di Sion, perché ecco io vengo ad abitare in mezzo a te... Il Signore dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te... Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme: ecco a te viene il tuo re, colui che è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio di asina... il suo potere si estenderà da un mare all’altro e dal fiume ai confini nella terra... La “figlia di Sion”, cui si rivolge il profeta Sofonia (e con lui Giole e Zaccaria) è il “resto d’Israele”, cioè la comunità ebraica reduce dall’esilio babilonese. La dimora coatta in terra straniera sarebbe stata il crogiuolo della purificazione. Da popolo infedele, tornerà ad essere un popolo di poveri ossia di gente che riconosce il suo Dio come unico Re e Salvatore, col rifiuto conseguente di alleanze e sicurezze in contrasto con la sua Legge. Il tempio di Gerusalemme sarà ricostruito fra il tripudio indicibile dei rimpatriati, lì si avrà come il segno sensibile di Jahvè che torna ad abitare nel seno del suo popolo. Basandosi su questi testi, ma soprattutto su Sofonia, Luca riconosce in Maria la personificazione della Figlia di Sion. Nella vergine di Nazareth culmina il processo di preparazione, promesso da Dio, nel corso dei secoli: ecco viene il Messia salvatore. Nel brano di Luca 1, 28-33 vengono ripresi vari vocaboli usati dai tre profeti: “Ti saluto, o piena di grazia”; ma il verbo greco khàire, significa sì saluto, ma anche godi, esulta, rallegrati. “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce... gli fu messo nome Gesù come era stato chiamato dall’angelo prima di esser concepito nel grembo della madre” (Lc 2, 21): i due periodi riprendono l’espressione dei tre profeti: in mezzo a te è il re d’Israele... abitare in mezzo a te, o Sion. Infine i rallegrati, esulta, gioisci danno il tono gioioso a tutto il primo capitolo di Luca. Come l’esortazione: non temere, è usata nelle tre profezie. Con l’Incarnazione il grembo di Maria diviene la nuova arca dell’Alleanza, il nuovo tabernacolo del Tempio del Dio vivente in mezzo alla sua gente. Di nulla dovrà temere la nuova Sion, la Chiesa, di cui la Vergine Madre è la primizia e l’icona perfetta. Come figlia di Sion, Maria è legata indissolubilmente alla

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gens hebraica, a quel popolo che ha come capostipite Abramo. E le genealogie impiegate da Matteo e Luca confermano in pieno questa tesi. Da Abramo in poi attraverso varie generazioni si arriva alla Vergine, ultimo anello di una catena che percorre la storia di un popolo. In Lei trovano riscatto anche le zone d’ombra legate a personaggi famosi non sempre dediti totalmente al Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. In Lei, figlia di Eva, confluiscono le aspirazioni di tutti i figli della promessa, finalmente realizzata. Si tratta del piccolo resto, le cui caratteristiche sono la povertà e l’umiltà. Si distingue dagli orgogliosi che si pavoneggiano sulla collina di Sion. Per i profeti l’orgoglio, la sicurezza basata sul potere e sui beni materiali generano presunzione e tracotanza. Il nuovo popolo deve distinguersi in povertà e umiltà; ciò permetterà di fondare le proprie speranze non sul potere politico, né sugli armamenti, né sulla ricchezza, ma sul riconoscimento e la sottomissione a Dio: è questo l’atteggiamento globale dell’uomo di fronte a Dio, atteggiamento che si confonde con quello della fede. Il resto, chiamato figlia di Sion, gode del privilegio della presenza nel proprio seno del Signore. “Sono gli anawim, cioè i poveri e gli umili d’Israele, che attendono la salvezza del Dio di Abramo, le donne sterili della prima Alleanza e lo stesso Israele sterile; al culmine di tale traiettoria c’è Maria, Arca dell’era messianica, Israele benedetto, figura della Chiesa e dell’intera umanità” (Enzo Bianchi, Magnificat, Benedictus, Nunc Dimittis, ed. Qiqajon-Bose 1989, pp.32ss.). Questa introduzione è utile per comprendere appieno la prima delle “Messe della Beata Vergine Maria”, contenuta nella raccolta di “Formulari secondo l’anno liturgico”, edita dall’Ed. Vaticana nel 1987.

MARIA VERGINE FIGLIA ELETTA DELLA STIRPE D’ISRAELE Nell’anno liturgico l’assemblea ecclesiale celebra il progetto della salvezza secondo il quale Dio, nella sua misericordia, chiamò i Patriarchi e strinse con loro un’alleanza d’amore; diede la legge di Mosè; suscitò i Profeti; elesse Davide, dalla cui stirpe sarebbe nato il Salvatore del mondo. I libri dell’Antico Testamento mentre preannunziano l’avvento del Cristo, “mettono sempre più chiaramente in luce la figura della donna, madre del Redentore” (LG 55), cioè della beata Vergine Maria, che la Chiesa proclama letizia d’Israele ed eccelsa Figlia di Sion. Infatti, la beata Vergine Maria, che cooperò con la sua innocenza a riparare la colpa di Eva, è figlia di Adamo per la

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nascita (Prefazio): colei che accoglie nella fede l’annunzio dell’angelo e concepisce nel grembo verginale il Figlio di Dio; è discendente di Abramo per la fede (Prefazio); per la stirpe è pianta della radice di Jesse (Prefazio), da cui spuntò il fiore, Gesù Cristo Signore nostro. Maria obbedendo con sincerità di cuore alla Legge e abbracciando con tutta l’anima la volontà di Dio, come afferma il Concilio Vaticano Il, primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza. Con Maria, eccelsa Figlia di Sion, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova economia, quando il Figlio di Dio assume da lei la natura umana, per liberare l’uomo dal peccato (LG 55). E’ questo disegno della misericordia di Dio e della salvezza che viene commemorato e celebrato in questa messa di Maria Vergine, figlia eletta della stirpe d‘Israele. Opportunamente, quindi, nella prima lettura si ricorda a scelta: - la promessa di Dio ad Abramo: “In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra” (Gn 12, 1-7); - la promessa fatta a Davide per bocca del profeta Natan: “La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre” (2 Sam 7, 1-5.8b-ll,16). Nel vangelo poi si proclama la genealogia di Gesù Cristo (Mt 1, 1-17), dalla quale appare che il nostro Salvatore è figlio di Davide e figlio di Abramo. Nell’antifona d’ingresso risalta un canto di gioia, tratto dal profeta Sofonia: “Gioisci ed esulta con tutto il cuore figlia di Gerusalemme: ecco viene l’Atteso delle genti e la casa del Signore sarà inondata di gioia”. Nella colletta si dice che come gli umili e i poveri di Israele, di cui Maria è la vetta eccelsa, dobbiamo accogliere “con fede viva la tua parola ed imparare a riporre solo in te ogni speranza di salvezza”. Il prefazio elogia Maria “culmine della storia del popolo eletto”, “pianta della radice di Jesse”, “discendente di Abramo per fede” e “credendo divenne madre”; “dal cui grembo è germogliato il fiore della salvezza”. Nell’orazione dopo la comunione si prega il Padre “affinché nel Cristo giungano a compimento le attese della nostra speranza”. L’itinerario, gioioso e sofferto, del nuovo Israele approderà alla gloria finale quanto “Dio sarà tutto in tutti”.

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http://www.movimentodomenicanodelrosario.org

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mici del Rosario, come già sapete, dal n° 4/2001 di Rosarium, il Padre Mauro ha aperto il sito internet “Movimento domenicano del Rosario” (http://www.movimentodomenicanodelrosario.org) nel quale, oltre alla storia del santo rosario, è sviluppato il legame fra la Vergine Maria e l’Ordine Domenicano, ma è anche riportato il Magistero della Chiesa su Rosario e Maria con i diversi Dogmi che la riguardano; una sezione è dedicata a Rosarium, la rivista che riceviamo, alle varie iniziative proposte e a tante altre informazioni. In alto, nella “homepage” del sito, troverete diversi tasti: * un tasto denominato “Preghiere e Testimonianze” che, cliccandolo, aprirà una pagina di spiegazioni al termine della quale, se vorrete, potrete inviare le vostre gradite testimonianze o le richieste di preghiere che saranno accolte nei vari momenti di preghiera che sono celebrati nel Movimento. * un altro tasto “Forum” che rimanda ad una comunità di MSN Internet, interamente dedicata a Maria e al suo Rosario. Detta comunità virtuale, (http://communities.msn.it/AllaLucedelRosario), intende riunire tutti coloro che, avendo un computer, hanno la possibilità di potersi collegare ogni tanto e poter così restare in contatto con gli altri iscritti. Non è la solita ML (Mailing List), ma una bacheca di dialogo che ci consentirà di condividere e chiarire dubbi, poter fare domande, e gioire fraternamente condividendo il pensiero spirituale del nostro prossimo. Questa comunità avrà la supervisione del Padre Mauro, che ci sarà da guida e perciò in un contatto più immediato con lui; ci sarà anche Fausto, “zelatore” del Rosario e ideatore di un sito dal titolo “Devozioni Mariane” (http://www.devozionimariane.it), che ci donerà un aiuto dal suo punto di vista di laico e di padre di famiglia; e Dorotea, laica Domenicana, che potrà contribuire ad un arricchimento dal suo punto di vista spirituale e di madre di famiglia... ma ci sarete anche tutti voi uomini e donne, piccoli e grandi, giovani ed anziani con le vostre gioie, le vostre esperienze, coi vostri problemi, i vostri dubbi... e la povertà e il tesoro che ognuno di voi ha da condividere. Desideriamo che anche voi iscritti al Rosario sentiate forte questo appello e che lo facciate vostro poiché manca, in tutto il mondo virtuale, una catena così forte e così preziosa quale è il Rosario. Su internet esistono molti altri siti che fanno riferimento al Rosario e alla devozione Mariana ma, purtroppo, alcuni di questi hanno delle peculiarità per lo meno discutibili... L’iniziativa ha lo scopo di rendere visibile agli occhi del mondo cibernetico la realtà di questo “popolo mariano”, far comprendere ad altri che esistiamo e che siamo un “popolo che prega, lavora e vive nel mondo, restando affettuosamente legati alla Santa Chiesa e al Papa, il Dolce Vicario di Cristo in terra”. Un invito anche ai laici domenicani a farsi portavoce di questa iniziativa, onde renderci presenti in questa realtà virtuale dalla quale i laici domenicani, per ora, sono veramente assenti... Dorotea e Fausto

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ROSARIO EUCARISTICO CON S. CATERINA DA SIENA di P Giacinto d’Urso, O. P.

Presentazione

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ella vita e nel pensiero di S. Caterina l’Eucaristia ha un posto importantissimo. Si ricordino le comunioni miracolose, la pratica allora singolare della comunione quotidiana che lei difese calorosamente contro i minimalisti, e poi la fame lancinante che ne sentiva. E’ naturale che così ricca esperienza trabocchi anche nelle lettere e negli altri scritti di lei. Vi confluiscono soprattutto il sentimento del mistero dell’Incarnazione del Signore e l’accesa memoria meditativa sul Sangue redentore versato per noi, Sangue che compendia tutti gli effetti della redenzione e tutta la vitalità della Chiesa in ogni tempo. Presa dall’amore appassionato e insaziabile per il sacramento di vita, S. Caterina concentra la sua attenzione sulla realtà della presenza dell’UomoDio sotto i veli del pane e del vino, sulla verità della passione e della croce che han segnato d’amore e di dolore il cibo dell’Agnello che ci è dato sulla mensa eucaristica dai sacerdoti “ministri del Sole”; e infine sui mistici effetti della comunione qui in terra e quelli dell’eterna comunione nel cielo. Seguiremo questi tre sentieri, adattati al curricolo dei quindici misteri, pur sapendo che molta parte delle espressioni cateriniane ne resta fuori, ma ritorna sotto altri temi connessi (amore di Dio, Sangue, Verità, ecc.). I brani che seguono sono per lo più ripresi dai capp. 110- 111- 112 del “Dialogo della Divina Provvidenza” alla lettura del quale rimando per ogni ulteriore approfondimento (particolarmente curata l’edizione a cura di G. Cavallini, Ed. Cateriniane, Roma, 1968).

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e sta cc ar

IL S. ROSARIO eucaristico con S. Caterina da Siena

MISTERI DELLA GIOIA "La presenza reale" PRIMO MISTERO GAUDIOSO L’annunciazione dell’angelo a Maria Dio vuol farci conoscere nel modo più chiaro la verità del suo amore. Quindi ci parlerà non più per mezzo di interlocutori come erano i profeti, ma venendo Lui stesso nella persona del suo Figlio, un unico sole col Padre. E subito il Verbo si fa presente col prender carne dal grembo verginale di Maria, a cui l'angelo annunziante ha chiesto in nome di Dio il consenso. Così la luce divina s'accende quando il sacerdote ministro del Sole offre il pane e il vino perché siano trasformati nel corpo e nel sangue dell'Agnello immacolato.

SECONDO MISTERO GAUDIOSO La visita di Maria alla cugina Elisabetta E’ già tra noi il Figlio di Dio. Lo porta in sé, come fuoco celato sotto la cenere, la vergine Maria andando da Elisabetta. Egli però si manifesta solo alla fede, quando Elisabetta, alla voce di Maria, sente trasalire di gioia il bimbo che porta in grembo, il futuro Giovanni Battista e, illuminata dallo Spirito Santo, riconosce nella Vergine la madre del suo Signore. E Maria innalza il canto della sua lode a Dio che l'ha fatta terra fruttifera per germogliare il fiore odorifero del Verbo. Similmente la Chiesa riconosce e adora Dio presente sotto il velo delle specie consacrate.

TERZO MISTERO GAUDIOSO La nascita di Gesù Spunta il Sole divino dalle ombre della notte nella gelida grotta, ed è spoglio di tutte le prerogative della divinità: tutto ha preso il colore della nostra umanità. In quel bambino si nasconde lo splendore divino, come la chiarità del sole è celata dalle basse nuvole. Anche nella Eucaristia si ha lo stesso, anzi un maggiore nascondimento, perché lì è occultata anche l'umanità presa da Maria; ma alla fede lo stesso Sole, Cristo Signore, Dio e uomo senza diminuzione, vi brilla ed è adorato dai fedeli, come una volta dai pastori e dai magi.

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QUARTO MISTERO GAUDIOSO La presentazione di Gesù al Tempio Il sacerdote obbedisce al comando di Cristo ("Fate questo in memoria di me") quando consacra l'Eucaristia. Allora prende la condizione del sole, amministra agli uomini il Sole che è Cristo. Così obbedì Maria nel presentare il Bambino al tempio secondo la legge mosaica dell'offerta dei primogeniti. In questa circostanza lo Spirito illuminò Simeone e Anna, i quali riconobbero in quel Bimbo la luce che deve risplendere sull'orizzonte di tutte le genti, con la parola e col sacramento.

QUINTO MISTERO GAUDIOSO Il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel tempio Si può smarrire Gesù non solo col peccato ma anche senza colpa, quando se ne perde la percezione nei dubbi, nelle aridità, nelle invocazioni senza risposta. Allora non vale cercarlo qua o là, con gli occhi o colle mani. A questa presenza misteriosa, compresa quella eucaristica, vengono meno tutti i sensi corporei. Solo dentro di noi, col sentimento dell'anima, possiamo sentirlo, vederlo con l'occhio dell'intelletto se dentro ha la pupilla della fede, e toccarlo con la mano dell'amore operante nella carità del prossimo.

MISTERI DEL DOLORE "L’Agnello arrostito al fuoco della carità" PRIMO MISTERO DOLOROSO L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi Uscendo dal cenacolo, Cristo si lascia prendere come agnello destinato al macello. L'aveva previsto e chiesto egli stesso, perché vuol darsi a noi in cibo dell'anima, altrimenti veniamo meno nel cammino verso la patria celeste. E volle darsi come Agnello arrostito al fuoco della carità per esser nutrimento adatto alla nostra debolezza. Se noi infatti non conoscessimo l'ardore della sua carità non lo crederemmo un cibo efficace per sanare la nostra languidezza.

SECONDO MISTERO DOLOROSO La flagellazione di Gesù alla colonna Il realismo della preparazione di questo Agnello supera ogni immaginazione. Il fuoco dell'amore lo investe in ogni sua parte, con la mano del dolore, che apre piaghe scottanti in tutto il suo corpo. Gesù s'è voluto dare così a noi per farci capire che ha patito tutto ciò per sanare le innumerevoli piaghe del nostro spirito. Quale desiderio di purezza deve dominare nel cuore di chi si avvicina alla sacra mensa o per amministrarlo o per riceverlo; e quale bisogno di imitarlo nel soffrire per l'amore e la salvezza del prossimo!

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TERZO MISTERO DOLOROSO L’incoronazione di spine La storia di Gesù Cristo presente nell'ostia consacrata, o esposta o chiusa nel tabernacolo, è storia di stupendi miracoli ma anche di ingiurie e umiliazioni, che rinnovano gli sputi, gli schiaffi, la corona di spine patiti nella casa di Pilato. A costo di tutto questo ci ha redento il Signore. Chi s'avvicina meditabondo al mistero del Corpo e del Sangue di Cristo, è felice d'esser fatto degno di sopportare derisioni e strazi per amore di Lui e la dilatazione del suo regno.

QUARTO MISTERO DOLOROSO Gesù sale al Calvario carico della croce Ciò che spingeva Gesù a salire al Calvario sotto il peso di quella croce pesante, senza scoraggiarsi, era la sete o desiderio della nostra salvezza. La stessa sete delle anime lo spinse a istituire l'Eucaristia, nell'ultima cena, e lo spinge ad obbedire alla voce dei suoi ministri, anche dei più insignificanti o perfino indegni, per assicurare in ogni tempo e luogo la presenza di questo cibo salutare a disposizione d'ognuno. Una simile sete di anime dà ansia d'instancabile apostolato ai veri servi di Dio che s'affaticano nella Chiesa.

QUINTO MISTERO DOLOROSO La morte in croce di Gesù La croce fu come lo spiedo su cui Cristo consumò il sacrificio redentore, bruciando le nostre colpe al fuoco dell'amore e attraendo a sé tutti i cuori. Oggi quell'attrazione l'esercita con l'Eucaristia, nella quale è concentrato quel fuoco, quella carne che nutre e quel sangue che lava, disseta e porta fiamme al cuore. Tutto ciò in cui Cristo si dona è frutto della croce, particolarmente il suo corpo e il suo sangue, inseparabilmente uniti in eterno con la divinità del Verbo, che è un unico Dio e unico sole col Padre e lo Spirito Santo.

MISTERI DELLA GLORIA "Comunione terrena e comunione celeste" PRIMO MISTERO GLORIOSO La resurrezione di Gesù da morte Cristo è la nostra resurrezione, fuoco che continuamente brucia e mai si spenge. E perché nella comunione pare che l'anima più dolcemente si stringe fra sé e Dio, è vera pasqua assidersi alle mensa dell'Agnello, il quale è mensa, cibo e servitore. Lì sono i frutti delle vere virtù e si scopre meglio la verità dell'amore divino. Dio infatti ci ha creati a sua immagine e, come pazzo d'amore per questa sua creatura, s'è fatto uomo e s'è sacrificato sulla croce per ricrearci a grazia e in più si dà a noi come vero cibo celeste che rinvigorisce l'anima.

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SECONDO MISTERO GLORIOSO L’ascensione di Gesù al Cielo Cristo ascende al cielo per indicarci l'ultima méta del nostro cammino e aprircene la via. Per giungere lassù dobbiamo crescere verso l'alto come futuri abitanti del cielo: compito difficile per noi terrestri. Ma Cristo si dà, anche a noi lontani nel tempo, in piena verità, Dio e uomo nella comunione, per renderci forti nelle battaglie contro i nemici dell'anima che tentano di tirarci in basso. Quel pane immacolato alimenta in noi il desiderio del cielo e ci fa crescere in ogni virtù.

TERZO MISTERO GLORIOSO L’effusione dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo Come gli apostoli, uniti con Maria nel cenacolo, furono ripieni dello Spirito Santo, dopo dieci giorni di veglia, di umile orazione e intensa meditazione, così l'anima si deve disporre nel raccoglimento a ricevere il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, per essere investita dal fuoco e dalla forza dello Spirito. Allora è illuminata a chiedere un'intima comunione d'amore con tutto il corpo mistico della chiesa, sacerdoti e laici, perché in ciò vuole Dio che l'anima si diletti.

QUARTO MISTERO GLORIOSO L’assunzione di Maria al Cielo Maria SS. è la donna che visse tutta la vita in perfetta comunione con Cristo, fisicamente e spiritualmente, fino a partecipare cordialmente alle sue fatiche e alla sua passione. Uno stesso coltello trapassò il cuore e l'anima del Figlio e della Madre. Uno stesso amore per l'onore di Dio e la salvezza delle anime unì uniformemente la Madre al Figlio in croce, tanto che si potrebbe dire con paradosso che l'avrebbe aiutato lei stessa a salire sul patibolo, se non ci fossero stati altri, perché si compisse la volontà del Padre. L'ostia santa ci fa vivere questa dottrina che fece di Maria l'unica assunta al cielo in corpo ed anima.

QUINTO MISTERO GLORIOSO L’incoronazione di Maria Regina del Cielo e della terra Chi si comunica non solo materialmente ma più col cuore gusta pienamente il cibo eucaristico e pregusta la gloria dei santi. Questi nelle comunioni terrene crebbero nel desiderio di Dio; ora in cielo, insieme alla Madonna, lo posseggono con pienezza. Come essi quaggiù furono uniti nella carità di Dio e del prossimo, così ora lassù vivono nella carità che li unisce in Dio a tutti i santi, sicché gli angeli sono in comunione con gli uomini e i beati con gli angeli.

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Adozioni a distanza: Una risposta al grido dei poveri

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gni lingua certamente ha dei suoi propri “modi di dire”. Anche noi in Brasile ne abbiamo molti ed uno di essi, molto comune, è il seguente: “si balla secondo la musica”. Ciò significa che dobbiamo adattarci alle situazioni e agire di conseguenza. Il Brasile sta attraversando una profonda crisi sociale ed economica che sta portando la maggioranza della gente ad una situazione di marginalizzazione e di miseria. Ciò si percepisce praticamente in tutto il paese, sia nelle grandi come nelle piccole città. Anche qui in Santa Cruz do Rio Pardo - una cittadina con circa 50.000 abitanti all’interno dello stato di São Paulo verso il Mato Grosso - il fenomeno si è verificato in modo ben accentuato e crudele. Come conseguenza della crisi del lavoro nei campi, le popolazioni rurali hanno cercato rifugio nelle città. I poveri, non avendo possibilità di affittare una casa, si sono diretti nelle periferie cercando di sistemarsi in qualche modo, occupando dei terreni abbandonati - quasi sempre di proprietà del Comune o dello Stato - e costruendo delle baracche miserabili dove hanno fissato la loro dimora. Fu così che, anche qui a Santa Cruz do Rio Pardo, sono nate le favelas. Alla miseria fisica concretizzata nella povera baracca, nella mancanza di vestiti, di alimenti, di medicine, di igiene, di luce e di tutti quei beni che sono normali e necessari ad ogni essere umano - si aggiungono l’analfabetismo, la mancanza di preparazione al lavoro, l’assenza di spirito di iniziativa, l’alcoolismo con le sue disastrose conseguenze, la rassegnazione fatalista, l’assoluta mancanza di formazione in tutti i campi, compreso quello religioso: ecco un quadro della situazione che ognuno di noi può percepire come sia grave e degradante. Questa è la musica, la triste musica che da tempo sta richiamando l’attenzione di tutte le persone che hanno un cuore sensibile agli appelli di Dio e dei fratelli che soffrono. Noi abbiamo udito questa musica e ci siamo commossi. Abbiamo riflettuto molto e abbiamo scoperto un modo di rispondere all’appello. Abbiamo cercato delle forze che si unissero alle nostre e siamo partiti per la lotta con disponibilità, fede e gioia. Abbiamo ritenuto opportuno iniziare dai bambini che, nella storia, sono i meno colpevoli e le

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maggiori vittime. Era necessario toglierli dalla strada, dalle “favelas”, dalla denutrizione, dai vizi e, soprattutto, dall’essere abbandonati a se stessi. Era necessario che essi stessero in un luogo sicuro per permettere alle loro mamme di poter lavorare e quindi aiutare almeno un poco il bilancio familiare tanto scarso e povero. Abbiamo fondato il Centro Sociale “São José” nel mese di giugno del 1985 preparandone l’organizzazione. Il 3 marzo 1987, mercoledì delle Ceneri, il Centro Sociale “São José” apriva per la prima volta le sue porte per ricevere i bambini bisognosi provenienti soprattutto dalle favelas “Divinéia” e “Bom Jardim”. Oggi, tutti i giorni, 125 bambini sono affettuosamente accolti dalle maestre e assistenti ed iniziano la giornata in un ambiente pulito e salutare. Dopo il bagno ed il cambio dei vestiti, fanno colazione che noi, in Brasile, chiamiamo “café da manhã” (letteralmente: “caffè del mattino”). Dopo un poco di ricreazione in comune, in gruppi secondo l’età, vanno nelle aule per le lezioni. Alle 11 pranzano e poi vanno tutti a fare un riposino. Nel pomeriggio fino alle 17 fanno ricreazione nel giardino, interrotta alle 16 da un’abbondante merenda che per loro costituisce l’ultima refezione della giornata. Tutto questo lavoro è svolto in due saloni adiacenti che abbiamo adattato nel modo migliore possibile per le varie necessità. Abbiamo anche un orto che fornisce verdure fresche per i bambini. Tutto il Centro attualmente è coordinato da un gruppo di signore che dedicano buona parte del loro tempo al bene di questo Istituto. Sono loro che, aiutate da altre signore di buona volontà, provvedono alla manutenzione e allo sviluppo del Centro mediante promozioni di tutti i tipi. Altri mezzi ci vengono corrisposti mediante convenzioni che abbiamo sottoscritto con il Comune,

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lo Stato e con il Governo Federale. Alcune Istituzioni di nazioni europee ci hanno dato la loro collaborazione e ad esse siamo molto grati. Tra questi paesi c’è soprattutto l’Italia che, per mezzo di persone private e di Istituzioni, oltre ad inviarci aiuti materiali, ci hanno incentivato ed incoraggiato a continuare. L’assistenza specifica ai bambini è fatta da un gruppo composto da una direttrice, quattro maestre, quattro assistenti, una segretaria, una cuoca e tre aiutanti. Questo gruppo conta inoltre sulla collaborazione di un “factotum” e di un ortolano. Altri 200 bambini, solamente nel nostro quartiere, sperano con ansia di trovare un posto nel Centro per potere anch’essi essere accolti e ricevere lo stesso trattamento affettuoso di cui beneficiano gli altri. Ma, poiché gli spazi che abbiamo non possono sopportare un numero maggiore di quello che abbiamo attualmente, abbiamo progettato la costruzione di un’ala adatta alla finalità che ci siamo proposti. Il progetto è pronto e gli sforzi per concretizzarlo hanno già avuto inizio. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le persone di buona volontà. Abbiamo la certezza che, con questa opera, asciugheremo adesso molte lacrime ed impediremo che altre ne siano sparse in futuro. P. Francisco Pessutto o.p.

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TUTTO E’ STATO SVELATO

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ei mesi scorsi, soprattutto dopo il triste evento dell’attentato terroristico dell’11 settembre scorso, sui giornali italiani ed esteri sono comparsi articoli riguardanti presunte nuove rivelazioni di Suor Lucia, annunci di lettere monito al Sommo Pontefice, reinterpretazioni apocalittiche del messaggio di Fatima. Si è inoltre ribadito il sospetto che la Santa Sede non abbia pubblicato il testo integrale della terza parte del “segreto”, ed alcuni movimenti “fatimiti” hanno ripetuto l’accusa che il Santo Padre non ha ancora consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Si è perciò ritenuto necessario incontrare Suor Lucia, alla presenza di Padre Luis Kondor, SVD, Vice-Postulatore della causa dei Beati Francesco e Giacinta, e della Priora del carmelo Santa Teresa, col consenso del cardinale Joseph Ratzinger e dei due Vescovi di Leira-Fatima e di Coimbra, per ottenere alcune chiarificazioni ed informazioni dirette dalla veggente sopravvissuta. Il colloquio, durato oltre due ore, ha avuto luogo sabato pomeriggio 17 novembre. Suor Lucia, che compirà 95 anni il 22 marzo 2002, è apparsa in ottima forma, lucida e vivace. Ha professato innanzitutto il suo amore e la sua devozione al Santo Padre: prega molto per Lui e per la Chiesa tutta. E’ lieta della diffusione del suo libro “Gli appelli del Messaggio di Fatima” tradotto ormai in sei lingue (italiano, spagnolo, tedesco, ungherese, polacco, inglese). Riceve molte lettere di ringraziamento in proposito. Passando al problema della terza parte del segreto di Fatima, afferma che ha letto attentamente e meditato il fascicolo pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e conferma tutto ciò che è scritto. A chi affaccia il dubbio che sia stato nascosto qualcosa del “terzo segreto” risponde: “Tutto è stato pubblicato; non c’è più nulla di segreto”. A chi parla e scrive di nuove rivelazioni dice “Non c’è niente di vero. Se avessi avuto nuove rivelazioni non le avrei dette a nessuno, ma le direi direttamente al Santo Padre!”. Poi rievoca volentieri la sua giovinezza con le difficoltà incontrate, prima di diventare suora, ma anche con i tratti di benevolenza ricevuti: ad es. ricorda le “ferie” a Braga negli anni 1921-24 presso la signora Filomena Miranda, madrina di cresima. Alla domanda: “Che effetto ha avuto la visione del 13 luglio, sulla sua vita, prima che fosse

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scritta e consegnata alla Chiesa?”, risponde: “Mi sentivo al sicuro sotto la protezione di Nostra Signora, che avrebbe vigilato premurosamente sulla Chiesa e sul Papa”... ed aggiunge un particolare inedito al racconto della famosa visione profetica: “Durante la visione Nostra Signora, che emanava uno splendore, teneva nella mano destra un Cuore, e nella mano sinistra il Rosario”. “Che significato ha il cuore nella mano della Madonna?”. “E’ un segno di amore che protegge e che salva. E’ la Madre che vede i suoi figli soffrire e soffre con essi, anche con quelli che non l’amano. Perché vuole salvare tutti e non perdere nessuno di quelli che il Signore le ha affidato. Il suo cuore è un rifugio sicuro. La devozione al Cuore Immacolato di Maria è il mezzo di salvezza per i tempi difficili della Chiesa e del mondo. E’ molto appropriata la riflessione del card. Ratzinger al termine del suo commento alla terza parte del “segreto”. “Il mio Cuore Immacolato trionferà”. Che cosa significa? Il cuore aperto a Dio, purificato dalla contemplazione di Dio è più forte dei fucili e delle armi di ogni specie. Il fiat di Maria, la parola del suo cuore, ha cambiato la storia del mondo, perché essa ha introdotto in questo mondo il Salvatore - perché grazie a questo “sì” Dio poteva diventare uomo nel nostro spazio e tale ora rimane per sempre. Il maligno ha potere in questo mondo, lo vediamo e lo sperimentiamo continuamente; egli ha potere, perché la nostra libertà si lascia continuamente distogliere da Dio. Ma da quando Dio stesso ha un cuore umano ed ha così rivolto la libertà dell’uomo verso il bene, verso Dio, la libertà per il male non ha più l’ultima parola. Da allora vale la parola: “Voi avrete tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa”. Ho ancora fatto tre domande: ✔ “E’ vero che parlando con Don Luigi Bianchi e con Don Josè dos Santos Valinho, ha messo in dubbio l’interpretazione della terza parte del “segreto”? Suor Lucia risponde: “Non è vero. Confermo pienamente l’interpretazione data nell’anno giubilare”. ✔ “Che cosa dice delle ostinate affermazioni di Padre Gruner che raccoglie firme perché il Papa faccia finalmente la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, che non è mai stata fatta?” Suor Lucia risponde: “La Comunità del Carmelo ha rigettato i moduli per la raccolta delle firme. Ho già detto che la consacrazione desiderata da Nostra Signora è stata fatta nel 1984, ed è stata accetta al Cielo”. ✔ “E’ vero che è molto preoccupata degli ultimi avvenimenti, e non dorme più, ma prega giorno e notte?”. Suor Lucia risponde: “Non è vero. Come potrei pregare durante il giorno, se non mi riposassi di notte? Quante cose mi mettono in bocca! Quante cose mi fanno fare! Leggano il mio libro; lì ci sono i consigli che corrispondono ai desideri di Nostra Signora. Preghiera e penitenza, con una grande fede nella potenza di Dio, salveranno il mondo”. Arcivescovo Tarcisio Bertone Suor Maria Lucia Da: Avvenire del 21-12-2001

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La “peregrinatio Mariae” è stata promossa: ◗ dal P. Promotore nelle famiglie dei bambini e ragazzi della Scuola delle Domenicane di Melegnano (Mi): ✓ a Melegnano (Mi) da Piergiuseppe Tentori dal 7 al 13 novembre, da Luca Arduini dal 12 al 19 novembre, da Elena Carelli dal 19 al 25 novembre, da Andrea Curi dal 26 novembre al 2 dicembre, da Tina Chiesa dal 3 al 6 dicembre, da Giulia Farina dal 4 all'11 dicembre, da Michele Chiesa dal 7 all'11 dicembre, da Gina Fanton dall'11 al 18 dicembre, da Michele Marconi dal 20 dicembre al 6 gennaio, da Chiara Rosellini dal 7 al 13 gennaio, da Giulia Spoldi dal 7 al 13 gennaio, da Giulia Pisati dal 14 al 20 gennaio, da Riccardo Rolgi dal 16 al 23 gennaio, da Massimo Locatelli dal 16 al 30 gennaio, da Fabio Giannini dal 21 al 28 gennaio, da Anna Di Maria dal 27 gennaio al 4 febbraio, da Carlo Pugni dal 28 gennaio al 3 febbraio, da Gabriele Restuccia dal 28 gennaio al 3 febbraio, da Giovanna Bersani dal 5 al 12 febbraio. ✓ a Madonnina di Casalmaiocco (Lo) da Matteo Ferrari dal 3 al 9 dicembre. ✓ a Tribiano (Mi) da Francesca Germani dal 10 al 16 dicembre. ✓ a Dresano (Mi) da Angelo Stanco dal 7 al 13 gennaio, da Tina Tomaselli dal 8 al 14 febbraio. ✓ a Peschiera Borromeo (Mi) da Fabrizio Pirola dal 7 al 14 gennaio, Carlo Carciofi dal 21 al 28 gennaio. ✓ a Rozzo di Cerro al Lambro (Mi) da Francesca Putignano dal 28 gennaio al 4 febbraio. ✓ a Bollate (Mi) da Maria Albina Testa l'8 dicembre. ✓ a S. Zenone al Lambro (Mi) da Luigi Manno dal 5 al 11 novembre. ✓ a Cervignano d'Adda (Lo) da Dario Barbieri dal 12 al 18 novembre. ✓ a Bascapè (Pv) da Giorgia Baroni dal 21 al 28 gennaio. ✓ a Paullo (Mi) da Andrea Gennari dal 21 al 28 gennaio, da Mario Rossi dal 4 al 10 marzo. ✓ a Milano da Giovanni Preatoni dal 28 gennaio al 4 febbraio.

◗ dal P. Promotore a Piedimonte - Podgora (Gorizia) nella parrocchia dal 29 settembre 2001 al 7ottobre, da Nicolò Martines dal 7 al 14 ottobre, da Vida Jansig dal 14 al 21 ottobre, da Robertina Castello dal 21 al 28 ottobre, da Albina Russian dal 28 ottobre al 4 novembre, da Flavio Franco dal 4 all'11 novembre, da Roberta Gomiscek dall'11 al 18 novembre, da Marta Conzutti dal 18 novembre al 3 dicembre, da Giorgia Zatti dal 3 al 9 dicembre, da Angela Favaro dal 9 al 16 dicembre, da Gemma Milocco dal 16 al 23 dicembre, da Elda Bascher dal 23 al 30 dicembre, da Angela Delpini dal 30 dicembre al 6 gennaio, da Nichi Sitzia dal 6 al 13 gennaio, da Verena Fabian dal 13 al 20 gennaio, da Miriam Buonavitacola dal 20 al 27 gennaio, da Anna Stanta dal 27 gennaio al 3 febbraio, da Solange Agbetiafa dal 3 al 10 febbraio, da Maristella Mazzariol dal 10 al 17 febbraio, da Sergio Marini dal 17 al 24 febbraio, da Vittoria Tomasetig dal 24 febbraio al 3 marzo, da Marco Cordeschi dal 3 al 10 marzo, da Manuela Boschi dal 10 al 17 marzo, da Ilaria Paganelli dal 17 al 24 marzo, da Lia Scorianz dal 24 al 31 marzo, da Bruna Bresciani dal 31 marzo al 7 aprile, da Mario Sandrigo dal 7 al 14 aprile, da Luciana Codermaz dal 14 al 21 aprile.

◗ dal P. Promotore a Somaglia (Lo): nella parrocchia dall'8 al 14 ottobre, da Dino Gruppi dal 14 al 20 ottobre, da Fausto Zurra dal 21 al 27 ottobre, da Luigi Sarnataro da 28 ottobre al 3 novembre, da Giuseppe Di Primo dal 4 al 10 novembre, da Battista Scotti dal 11 al 17 novembre, da Ernesta Zibbra dal 18 al 24 novembre, dai fratelli Uggeri dal 25 novembre al 1 dicembre, da Diana Elice Magro dal 2 al 7 dicembre, da Pietro Zanaboni dal 9 al 15 dicembre, da Donato Di Marzo dal 16 al 22 dicembre, da Luciano Vignola dal 23 al 28 dicembre, da Cesare Tommaso dal 6 al 12 gennaio, da Don Pierino Bernardelli dal 13 al 19 gennaio, da Domenico Aiello dal 20 al 26 gennaio, da Simone Arioli dal 27 gennaio al 9 febbraio, da Giuseppe Barattini dal 10 al 16 febbraio, da Giuseppe Raimondi dal 17 al 23 febbraio.

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◗ dal P. Promotore a Muzzana del Turgnano (Ud): da Antonello Ferroni dal 25 novembre al 2 dicembre, da Luigi Turco dal 16 al 23 dicembre, da Elda e Luciano Grosso dal 23 al 30 dicembre, da Rosalia e Gerardo Fumi dal 6 al 13 gennaio, da Renato Franceschinis dal 20 al 27 gennaio, da Lionello Casasola dal 3 al 10 febbraio, da Giorgio e Rosanna Secci Lirussi dal 10 al 17 febbraio.

◗ dall'equipe di collaboratori della provincia di Udine: ✓ a Cassacco Ud) da Flavia Fagotti dal 30 settembre al 9 ottobre. ✓ a Osoppo (Ud) da Majra Lenuzza dal 27 novembre al 26 dicembre. ✓ a Carnia (Ud) nella Parrocchia S.Pietro Apostolo dal 18 al 30 settembre. ✓ a Gemona (Ud) da Giulia Candusso dal 9 al 23 ottobre, nella Chiesa di S.Maria Assunta dal 23 al 30 ottobre, da Giuseppe Forgiarini dal 30 ottobre al 10 novembre, da Adina Persello dal 22 gennaio. ✓ a Cornino di Forgaria nel Friuli (Ud) da Iogna Prat Mariano dal 10 al 27 novembre. ✓ a Ospedaletto di Gemona (Ud) Vittorio Mainardis dal 26 dicembre al 22 gennaio.

◗ dall'equipe di collaboratori della provincia di Milano e Varese: ✓ a Rescalda (Mi) da Rosa Spatalisano dal 26 novembre al 6 dicembre. ✓ a Rescaldina (Mi) da Elvira Longobucco dal 7 al 16 dicembre, da Rosa Munizza dal 16 al 27 dicembre, da Paola Battilana dal 19 al 30 gennaio, da Gildo Battilana dal 30 gennaio all'11 febbraio, da Rosalia Piazza dall'11 al 12 febbraio, da Maria Gnoresi dal 12 febbraio. ✓ a Cerro Maggiore (Mi) da Rita Galati dal 28 dicembre al 7 gennaio. ✓ a Legnano (Mi) da Anna Riontino dal 7 al 18 gennaio.

◗ dalla zelatrice sig.a Maria Grazia Varaldo di Faenza (Ra): ✓ a Faenza (Ra) da Anna Caroli dal 19 novembre al 12 dicembre.

◗ dallo zelatore sig. Cesare Cartoni di Osimo (An): ✓ a Osimo da Piero Pirani dal 22 al 28 novembre, da Ennio Molinari dal 12 al 19 dicembre, da Sergio Orlandini dal 19 dicembre al 2 gennaio. ✓ a Osimo nelle famiglie dei ragazzi della Cresima : da Andrea Lozzi dal 1 al 8 dicembre, da Chiara Cittadini dal 1 al 9 dicembre, da Roberta Palanca dall'8 al 15 dicembre, da Clelia Formicola dal 9 al 15 dicembre, da Crisitna Totano dal 15 al 22 dicembre, da Silvia Marchigiani dal 15 al 22 dicembre, da Cristina Nushay dal 22 al 30 dicembre, da Luca Cingolati dal 22 dicembre al 12 gennaio, da Giovanna Binci dal 30 dicembre al 12 gennaio, da Francesca Patani dal 12 al 19 gennaio, da Desiree Bruschini dal 12 al 19 gennaio, da Matteo Landolfo dal 19 al 26 gennaio, da Nicolas Polacco dal 19 al 26 gennaio, da Matteo Andreani dal 26 gennaio al 2 febbraio, da Ilaria Carpera dal 26 gennaio al 2 febbraio, da Diego Marincioni dal 2 al 9 febbraio, da Giulia Graciotti dal 2 al 9 febbario, da Ilaria Bianchi dal 9 al 16 febbartio, da Giulia Terre dal 9 al 16 febbario, da Mattia Franchini dal 16 al 23 febbraio, da Alessandro Marini dal 16 al 23 febbario, da Francesco Belfiori dal 23 febbraio al 2 marzo, da Luca Caprari dal 23 febbraio al 2 marzo.

◗ dall'equipe di collaboratori della provincia di Padova: ✓ a Creola di Saccolongo (Pd) da Fabio Carlotto dal 6 al 13 gennaio, da Umberto Pasqualotto dal 13 al 20 gennaio, da Luigi Girardi dal 20 al 27 gennaio, da Graziella Dal Sasso dal 27 gennaio al 3 febbraio, da Luciano Olivetto dal 3 al 10 febbraio, da Flavio Cogo dal 10 al 17 febbraio, da Luciano Tosato dal 17 al 24 febbraio.

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Ascoli RISUONANO FORTI LE AMMONIZIONI...

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li incontri del Movimento Domenicano del Rosario per il Triduo dell’Ottobre 2000 e tutti gli incontri successivi, ad Ascoli Piceno, hanno sempre avuto come cornice la bellissima chiesa Domenicana di San Pietro Martire, maestoso tempio del 1300, eretto nel luogo dove sorgeva prima la piccola chiesa di San Domenico, distrutta da un incendio nel 1257 e poi riedificata nel 1332 con le attuali dimensioni. Perché la chiesa è dedicata a questo santo veronese coetaneo di San Domenico, predicatore assiduo della parola di Dio, scelto da Papa Gregorio IX per una missione contro gli eretici del tempo nel territorio milanese. Nel 1249 San Pietro fu inviato nella Marca anconetana e quindi ad Ascoli Piceno nel 1250, dove fondò il convento che da lui prese il nome di San Pietro Martire. Due anni più tardi, nominato inquisitore apostolico per le città di Como e Milano, moriva a causa dell’ odio mortale degli eretici per mano di 2 assassini che con un grosso coltello ricurvo gli fendettero il capo al centro, come si può vedere nel bellissimo e grandioso affresco, opera di un pittore senese, nella volta della sacrestia di questa chiesa che dal Santo prende nome. E’ necessario essere qui, in questo ambiente pieno di ricordi domenicani, per gustare e capire meglio le meditazioni che Padre Mauro ci offre durante la recita del Santo Rosario. E girando lo sguardo intorno ci vengono incontro e si stampano nella mente e nel cuore, la bellissima “Madonna del Rosario” su tela del 1724 del pittore Devò, “Il Miracolo

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dell’ Immagine di San Domenico” capolavoro di Ludovico Trasi, l’altra tela del Trasi di “San Pietro Martire e Sant’Antonino da Firenze”, “La Gloria di Santa Caterina da Siena”, sempre dello stesso Trasi. Nell’abside di sinistra, sotto la mensa d’altare, c’è il corpo del beato Costanzo da Fabriano, “Santo Priore Domenicano”, morto in odore di santità nel 1481. Immersi in questo ambiente risuonano forti le ammonizioni di Padre Mauro, che in questi incontri ci fa assaporare tutta la bellezza del Rosario meditato e attualizzato così che non suona come una monotona filastrocca. Lo stesso Padre Mauro sembra uscire da una di quelle tele, appassionato nelle lodi di Maria Vergine, la Quale ci insegna a puntare gli occhi nella direzione dell’invisibile per riuscire a vedere il visibile. E’ Lei che ci insegna a vedere meglio, a posare gli occhi sulle cose e persone che preferiremmo non vedere, sulle situazioni che vorremmo non affrontare, sulle difficoltà che vorremmo scantonare, sugli appuntamenti che saremmo tentati di eludere. E forte tuona la voce di Padre Mauro e il suo invito a guardare le contraddizioni del mondo ed a chiamarle con il loro giusto nome. Grazie Padre Mauro, ogni incontro con lei è fonte di arricchimento e approfondimento della nostra diluita fede, ed anche se a volte pochi nel numero, resta però importante la perseveranza e la presenza di coloro che assiduamente testimoniano il loro amore per la Vergine Maria. Giuliana

La testimonianza di due dodicenni ✍ Vorrei comunicare che la settimana dall’11 fino al 19 gennaio ho ricevuto dai miei catechisti l’immagine della SS. Vergine Maria, regina del santo rosario, nella mia casa per pregare con la mia famiglia. Ringrazio la Santissima Vergine perché in quella settimana ho ricevuto una grande grazia: per la prima volta ho pregato con tanto amore il santo rosario per 8 giorni insieme a mio padre e mia madre, senza guardare la televisione. Mio padre era tanti anni che non diceva il rosario in famiglia e io sono felicissima perché ci siamo di nuovo riuniti. Maria per me tu sei una nuvola di luce solare dorata, una colomba che porta la pace al mondo, una fiamma che non si spegne mai.

✍ I miei genitori, purtroppo, non amano dire il rosario perciò normalmente le preghiere le recito da sola in camera, anche questa sera davanti alla Madonnina. Mi dispiace molto non poter pregare insieme ai miei genitori... però sfortunatamente non li posso più cambiare.

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nuovi iscritti al movimento domenicano del rosario A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL

ROSARIO VIVENTE:

1. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Eleopra Neria, Vittorina Foggiani, Renza Bassini, Rosa Guerrini, Sonia Montanari,

Vanda Montanari, Monica Pedrioli, Paola Vitali, Stefano Folli, Barbara Bonora, Federica Bassi, Matteo Pulizzi, Emanuela Bonora, Anna Maria Cantelli, Diego Mazzetti 2. da Don Stanislao Maciale di Argenta (Fe): Ida Rambaldi Bondanelli, Anna Lavezzi Dal Pozzo, Ada Riberti Bonaguro, Maria Alberici Grassi, Iris Zaniboni Gennari, Vanda Passerini Cavina, Maria Cesari, Natalini Piccinini De Filippi, Pasquina Dal Pozzo Borghi, Gabriella Reschilian Banzi, Vanda Masotti, Vanna Verducci Baraglini, Argentina Verducci Versari, Aurelia Ricci, Achille Ricci. 3. dalla segreteria: Maria Gallazzi di Busto Arsizio (Va), Sofia Brandolese - Sofia Stellin - Maria e Matteo Stellin di Este (Pd), Nicoletta e Massimo Tonucci di Pesaro, Valeria Baldazzi - Gabriella Mengucci - Morena Marchetti - Roberto Panieri - Loretta Marzi - Francesco e Elisa Angelini e Maria Nives Bertoni di Villa Ceccolini (Pu). 4. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Miscione Anita e Tommaso - Mucciola Filomena - Pantalone Francesca - Palmi Teresa e Serafini Antonietta di S. Silvestro Colle (Ap), Navazio Monitoro Anna e di Macerata, Ottoni Vitelli Elda di Teramo, Spurio Elia di Caselle di Malignano (Ap), Pupi Giovannozzi Alba e Pupi Valentini Grazia di Mozzano (Ap), Nigrotti Luciana - Picciotti Rosanna e Rubino Gaetana di Ascoli Piceno 5. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Antonia Bassi, Lella Miani, Ines Corazzoni, Ornella Corazzoni, Paolo Cesari, Anna Sgarzi, Silvana Trevisani, Paola Pastorello, Gelmina Chiarini, Giorgia Bergamini, Guesella Galanti, Romana Maresta, Marisa Pozzati, Alice Bortolotti, Suor Margherita Minervino di Consandolo 6. da Don Stanislao Maciale di Argenta (Fe): Pietro Tognetti - Sabina Cantoni - Serafina, Meri e Franca Grieco - Monica Paluan - Maria Trentini - Maria Silenzio - Giancarlo Martoni - Angelica Stefania Marotta - Cecilia Corso - Michela Calderoni e Simone Bonini di Argenta (Fe), Raffaella Fiorio di Portomaggiore (Fe), Daniele Gramentieri di Molinella (Bo). 7. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Stipa Paola - Tassi Linda - Troiani Generoso e Mancini Marilena di Ascoli Piceno, Bruni Paola - Olori Gianni e Castelli Ciurleo Rita di Maltignano (Ap), Feliziani Adriana e Spina Maria di S. Benedetto del Tronto (Ap), Fermanelli Adriana di Colmurano (Mc), Simoncini Marchetti Gianna - Simoncini Ciccarelli Gloriana e Beningni Ciccarelli Milena di Macerata, Pirani Anna di Osimo (An), Romanello Spadoni Vita di Folignano (Ap). 8. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Antonietta Zagni, Ninoska Bondioli, Maria Pia Menarini, Romana Prampolini, Novella Giordani, Maria Stabellini, Gianna Mainardi, Eleanna Quagliotti, Tina Menarini, Enrica Borsari, Angela Ricci, Maria Bertazzini, Sara Ferlini, Giuseppina Piazzi, Dafne Mantovani di Traghetto (Fe). 9. da Vittoria Gatto Nava di Reggio Calabria: Olga Galizia, Valentina Priolo, Santina Matera, Franca Tuccio, Maria Francesca Tosi, Rosa Albanese, Agostina Pizzi, Giovanna Siclari, Marita Federico, Dionisia Barone, Caterina Sgattone, Pina Laganà, Rachele Marino, Francesca Marino, Maria Laganà. 10. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Lucia Maccaferri, Tiziana Rappini, Maria Galante, Elena Bonora, Gabri Costa, Gloria Guerrini, Anna Maria Evangelisti, Luciana Maccaferri, Mirta Guerrini, Valmeis Burgarelli, Elsa Ravagnani, Aldo Maran, Gloria Bonora, Gianfranca Mattioli e Marisa Bergamini di Consandolo 11. da Don Stanislao Maciale (Fe): Giuliana Castelli - Gianna Campoli - Antonietta Perin - Pierangela Tronconi - Giovanna Galanti - Rosa Perosa - Lina Buldrini - Vittorina Rizzoni - Gloriana Bussolati - Paola Campoli e Luisa Alberoni di Argenta (Fe), Giuseppina Alberoni di Molinella (Bo), Enrico Vanzi di Bologna, Marianna e Giuseppe Guidarini di Sassuolo (Mo). 12. da Don Attilio Galli (Ap): Mariani Paola di Padova, Mariella Alberto Caldarelli di Macerata, Adoranti Giordani Laura - Paci Giuliana - Martignoni Carla - Spinelli Marisa - Mancini Teresa e Giuseppina - Albanesi Sandra e Amadio Adelaide di Ascoli Piceno, Annibali Celeste di Brecciarolo (Ap), Cionloviello Marisa di Termoli (Cb), Cipriani Renato e Geltrude di Colle S.Silvestro (Pe). 13. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Nella Zagni - Libera Regazzi - Marta Vancini - Fiorita Cavallini - Serenella Nalin Sergia Chiampan - Leda Maiani - Michele Carlotti - Denise Ribelli e Mauro Montanari di Traghetto (Fe), Cecilia Roncagli di Molinella (Bo), Glarez Bozena - Romana Rapini - Visanda Benini e Marina Vallesani di Consandolo (Fe). 14. dalla segreteria: Anna De Filippo di Napoli, Lorenza Villa di Novellara (Re), Enrica Minelli di Reggio Emilia, Patrizia Gallazzi e Piera Cantù di Busto Arsizio (Va), Maria Luisa Ferrozzi - Elsidea Venturini - Mery Bonzi - Eugenia Masina di Argenta (Fe), Anna Fiengo - Rosanna Gasperini e Giuseppina Balzani di Bellaria (Rn), Bruna Polgrossi di Villanova di Bagnacavallo (Ra), Michelina e Marita Procaccioli di Ascoli Piceno. 15. da Don Stanislao Maciale di Argenta (Fe): Giuliana Castelli - Gianna Campoli - Antonietta Perin - Pierangela Tronconi Giovanna Galanti - Rosa Perosa - Lina Buldrini - Vittorina Rizzoni - Gloriana Bussolati - Paola Campoli - Luisa Alberoni di Argenta (Fe), Giuseppina Alberoni di Molinella (Bo), Enrico Vanzi di Bologna, Marianna e Giuseppe Guidarini di Sassuolo (Mo). 16. da Don Ugo Berti di Consandolo (Fe): Maddalena Martelli, Ariella Guerrini, Anna Meneghini, Luciana Margolini, Marica Astolfi, Barbara Tuniati, Vittoria Gamberoni, Amabile Scoponi, Elisa Eleopra, Osilge Ferniani, Claudia Covallini, Ermana Bonora, Domenica Voghi, Lidia Bucchi, Bruna Qualanti. 17. da Don Attilio Galli di Ascoli Piceno: Di Cesare Ada di Colle S.Silvestro (Pe), Lappa Rita di Castorano (Ap), Marcelletti Sofia - Santarelli Linalda e Mura Maria di Macerata, Petrucci Simonetta di Rieti, Ritrecina Domenica - Mazzocchi Lucia - Senesi Teresa - Clementi Giuseppina - Ritrecina Emmnauel - Senesi Giorgi Anna - Cittadini Gilda e Fiorentini Limda di Ascoli Piceno, Simonetti Emidio di Monteprandone.

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...nuovi iscritti B) SONO STATI ISCRITTI ALLA

FRATERNITA

O

GRUPPO

DEL

ROSARIO:

1. dal Monastero di Fontanellato (Pr): Pigliaru Lucia - Pintus Mariangela - Pintus Fiorentina - Pintus Flora e Piras Franco di

Nuoro, Pirolo Rosetta e Luciano di Padova, Pizzarelli Angela - Ragaglia Sara - Ponci Anna e Paola di Parma, Ponti Aldinadi Reggio Emilia, Priori Carla di Cremona, Porcu Licia, Pozzi Gemma, Pratolongo Sofia di Genova. 2. dalla segreteria: Rosa maria Anania di Arosio (Co), Alcide Guenzi e Oriella Ferro di Rescaldina (Mi), Natalina Chiara Garruto - Paolo Marrocco - Manuela Marrocco e Niccolò Marrocco di Bracciano (Roma), Fausto Bizzarri di Novellara (Re), Andrea Goroni di Ancona, Luigia Chiesa di Sesto Cremonese (Cr), Graziano Seghetti e Adriana Marinsalda di Sforzacosta (Mc), Lia Panichi di Porto Potenza Picena (Mc), Elvira Omiccioli di Ginestreto (Pu), Francesco Angotti di Reggio Emilia. 3. da Giulia Sparapani di Ancona: Gioacchina Miceli e Anna Fusi di Campo Marone (Ge), Eleonora Fusi di Genova, Rosalia Castelli di Alessandria, Raffaella Ronga di Battipaglia (Sa), Silvana Montresor di Villafranca (Vr), Suor Evelina della Sapienza e Dameris Gallo di Sanremo (Im), Sandra Gozzoli di Zola Predosa (Bo), Maria Da Loca di Bologna, Gianni Pezzati - Alfreda Ricci Rita Bello e Francesca Salimbeni di Ancona, Giuseppe De Sisto di Falconara (An). 4. dal Monastero di Fontanellato (Pr): Seletti Teresa - Telò Anna - Tirelli Biacchi Emilietta - Tosini Dina e Tuperti Silvana di Parma, Sottili Atti Teresa - Spotti Adele e Tosi Somenzi Maria di Cremona, Sisti Bruno di Brescia, Smerieri Leonardo di Mantova, Speranzon Fausta di Padova, Sr. M. Cristina, o.p. di Caltanissetta, Sr. M. Francesca Pepe o.p. di Roma, Tetta Pala e Todde Lucia di Nuoro. 5. da Scarpetti Manzotti Flora di Polverigi (An): Maddalena Larocca, Gabriella Rosi, Liliana Bartola, Livia Raponi, Natalina Cardinali, Cesarina Cardinali, Odilia Carletti, Ornella Marchegiani, Enrica Lucchetti, Liliana Polenta, Adriana Profeti, Emma Cappannari, Isola Cernieri, Tilde Pieroni, Adalgisa Medici. 6. dal Monastero di Fontanellato( Pr): Orsini Ernestina e di Cremona, Ottolini Bruno e Agnese di Mantova, Pagani Giovanna - Pagliari Somenzi Angela - Panini Marta - Paroni Carlo - Pala Maurizia e Pasqua di Parma, Panconese Piera di Firenze, Pedralli Carla di Milano, Peppa Turtas in Sanna e Lucia Pigliare di Nuoro, Piga Giuseppe di Oristano, Pesavento Teresa di Padova e Piga Giuseppe di Oristano. 7. da Giulia Sparapani di Ancona: Mirella e Antonio Toderi di Castelleone di Suasa (An), Giuseppe Tierè di Cibitanova Marche (Mc), Liviana Bartolucci di Chiaravalle (An), Rdda e Patrizio Battistini di Pesaro, Suor Guglielmina Piermatteo di Falconara (An), Fulvia Cacciamani - Nadia Magni - Agnese Mattioli - Andrea Taffi - Guglielmo Marconi - Giulia Fraedani - Teresa e Marcello Temia di Ancona. 8. dal Monastero di Fontanellato (Pr): Salvatori Uggeri Mariangela di Lodi, Riccò Alvaro e Sassi Carmen di Reggio Emilia, Rigodanza Licia di Vicenza, Rocca Lina - Ronconi Aldo - Rossolini Annalisa - Rossolini Maria - Salsi Pugnetti Mina - Salvadori Claudio e Salvadori Teresa e Saracchi Lucia di Parma, Sarzi Sartori Francesca - Scandolara Prof. Luigina e Ronda Angela ved. Bettini di Cremona. 9. da Scarpetti Manzotti Flora di Polverigi (An): Maria Focante, Vanda Cernieri, Domenico Di Mare, Giuliana Cappelli, Giuseppina Bellagamba, Maria Polenta, Anna Rosa Carnevali, Carla Cappannari, Katia Bonci, Velia Cappannari, Gabriele Cernieri, Onelia Burattini, Bruna Cannella, Linda Pacetti, Giancarlo Carnevali. 10. dalla segreteria: Francesco Magarotto - Franco Negrini e Imelde Sabattini di Bologna, Anna De Peppo di Macerata, Zanini Luigi di Parma, Zanon Graziella di Venezia, Zanoni Antonella di Cremona, Zerbini Carla di Parma, Zingerle Cristina di Bolzano, Giuseppe Duro e Zini Gilda di Reggio Emilia, Zoric Sr. M. Kornelya Dubrovnik (Croazia), P. Leopold Andrei Grcar di Brezje (Slovenia), Zuffada Adelaide di Piacenza, (manca 1 iscrizione) 11. dal Monastero di Fontanellato (Pr): Turtas Natalina di Nuoro, Turtas Raimonda in Fois di Roma, Vernizzi Rudy di Mantova, Voltolini Graziella - Verzellesi Tina e Stefano di Reggio Emilia, Vezzoni Luisa - Vezzosi Maria - Vicini Giuseppe e Ada di Cremona, Zanetti Dott. Luigi di Parma, Zampieri Sr. Bertilla di Piacenza, Vilma Mancini - Zagaria Dott. Orazio e Silvana di Bologna. 12. da Scarpetti Manzotti Flora di Polverigi (An): Angela Pesciarelli, Elio - Flora e Simone Manzotti, Silvia Angeletti, Bruna Zingaretti, Sonia Mainardi, Giusiana Natalina, Francesca Di Mare, Carmela Orlando, Adalgisa Gorini, Lucchetti Alda, Jolanda Belelli, Tarcisio Cernieri, Loreta Cappella. C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI

GUARDIA:

Graziano Seghetti il 1° sabato del mese dalle 5 alle 6; Rosa Maria Anania il 21 di ogni mese dalle 17 alle 18; Alcide Guenzi e Oriella Ferro la 1° domenica del mese dalle 22 alle 23; Imelde Sabattini la 1° domenica del mese dalle 9 alle 10; Franco Negrini la 1° domenica del mese dalle 9 alle 10; Francesco Magarotto il 1° sabato del mese dalle 9 alle 10; Giuseppe Duro il 1° sabato del mese dalle 12 alle 13; P. Leopold Andrei Grcar il 13 di ogni mese dalle 5,20 alle 6,20.

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI: Fausto Bizzarri di Novellara (Re), Loretta Sangoi di Gemona del Friuli (Ud). E) RICHIEDENDO IL

“PACCO

DI MATERIALE” SI SONO IMPEGNATI NELLA PROMOZIONE DEL S. ROSARIO:

Assunta Pietrogrande di Este (Pd),

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pagina della riconoscenza HANNO INVIATO OFFERTE:

per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario: Quinta Londrillo, Nina Valvo, Marta Marinelli, Famiglia Lubich, Guido Rebecca, Domenicane B.Imelda di Este (Pd), Suore di Pontelongo (Pd), Ermanno e Paola Boggio, Alessandro Pitto, Famiglia Oreficini, Filippo Orati, Monache Domenicane di Alba (Cn), Marisa Marsoni, Maria Lucarelli, Agnese Lorenzi, Jole Griggio, Andreina Ferrari, Angela Dottori, Parrocchia Di Montanara (Mn), Cacioppo Folli, Domenicane B.Imelda di Thiene (Vi), Fernando Dattisi, Silvano Ferrari, Anna Grasso Anania, Monache Domenicane di Cagli (Pu), Nuccia Pavano, Giuliano Aimi, Giovanna Avaltroni, Gruppo del Rosario di Rescaldina (Mi), Anna e Teresa Bolmini, Lidia Ciappa, Maria Antonietta Di Marco, Attilia Rosa, Maria Grazia Ercoli, Guido Bramucci, Giuliano Franchi, Ida Urletti, Luisa Feliciani, Maria Antonietta Collazzoni, Gruppo del Rosario di Venzone (Cr), Cesare Carloni Loretta Cremonini, Teresa D’Agostino, Domenicane di Rovato (Bs), Ilaria Giannarelli, Marco Marcellini, Vanda Toppano, Maria Giorgi Velenosi, Superiora Generale Domenicane Figlie del S.Rosario di Pompei, Domenicani di Varazze (Sv), Norma Costantini, Don Giuseppe Paradisi, Gruppo Sposi di S.Felice sul Panaro-Rivara-S.Biagio (Mo), Giuseppe e Bruna Preti, Partecipanti alla “Peregrinatio Mariae” di S.Maria in Fabriago (Ra), Domenicane Beata Imelda di Venezia, Clara Avena, Anna Baldi, Sandro de Bortoli, D’Alberto, Ernesta Fontana, Davide Gualano, Pietro Delsignore, Augusta Paridi, Marianna Piccioni, Sandro Potecchi, Graziella Rizzi, Caterina Specchio, Anna Valente Zandonà, Francesca Vallorani, Lucia Vezzaro Schiavo, Emilia Gallazzi, Ina Conti Insimanno, Lina Moretti, Suor Rossella Cosma, Concetta Gasparini, Antonietta Grana, Amabile Mattuzzi, Massimo Pargoletti, Anna Stamerra, Attilio Vinco, Maria Luisa Donati, Dina Favuzzi, Giuseppina Hegi, Fraternita Laica Domenicana di Milano, Domenicane di Melegnano (Mi), Monica Bianchi, Luigi Cernuschi, Angela Mariani, Giuliano Marsili, Gruppi del Rosario di Rescaldina (Mi), Angela Passoni, Giusi Scala, Pier Raffaele Savarè, Maria Teresa Noè, Pina Sacchi, Longo Pagani, Gruppo del Rosario di Montodine (Cr), Elda Trovato, Tosca Carraro, Daria De Antoni, Dina Signoretto, Don Giuseppe Bergamaschi, Don Gianni Versetti, Giancarlo Riccio, Angela Bara, Maria Dalla Longa, Oriella Costanzini, Maria Alberghi, Pia Riccato, Carlo Moracca, Lina Moretti, Gruppo del Rosario di Vignola (Mo), Partecipanti alla “Peregrinatio Mariae” di Rescaldina (Mi), Cesarina Venturelli, Gruppo del Rosario di Busto Arsizio (Va), Lucia Gallo, Ennio Molinari, Monastero di Castelbolognese (Ra), Sergio Orlandini, Maria Taffetani, Rosetta e Gino Uggeri, Maurizio Bottini, Famiglia Sciandra Passarelli, Bice Zanon, Monache Domenicane di Macerata, Olga Dolcetta Grisolia, Centro di spiritualità Villa Imelda, Maria Cavallaro, Giulio Carducci, Monastero Domenicano di Marradi (Fi), Gruppi del Rosario di

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Argenta (Fe), Paola Marra, Diana Angeloni, Marino Bellucci, Luca Cremonesi, Elda Filiberti, Ines Colombo Finoli, Rita Galati, Carla Martignoni, Maria Lucchetti, Adriana Hinna, Adelio Carboni, Gruppo del Rosario di Portorecanati (Mc), Don Giuseppe Paradisi, Gruppo del Rosario di Secchiano (Pu), Nives e Paola Agostini, Famiglia Di Marzio Plivi, Gruppi del Rosario di Ascoli Piceno, Monache Domenicane di Cagli (Pu), Famiglia Marco Casali, Claudio Bonometti, Attilia Soravia Brocchetta, Diana Nobili, Parrocchia di S.Marino di Bentivoglio (Bo), Maria Renzi, Clara Vacchi, Don Giuseppe Bergamaschi, Anna Fanini, Adele Filiaggi, Giovanna Salsini, Santina Osti.

in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. Messe:

Anna De Fusco, Andrea Gallina Fiorini, Carla Barducci, Don Paolo Zuttion, famiglia Bagattella, Grazia Ancilla Motto, Famiglia Stellini, Grazia Caravaggio, Elisabetta Grandi, Vittoria Radi, gruppo delle “adozioni a distanza” di S. Lazzaro di Fossombrone (Pu), gruppo del rosario di Secchiano (Pu), Marietta Sorrenti.

per acquisto di sussidi:

Gruppo del Rosario di Rescaldina (Mi), Caterina e Graziosa Vergara, Edy Contato, Patrizia Surano, Giovanni Jannazzo, Teresa Sanzo, Paola Valvo, Anna Caldera, P. Angelico Menetti, Fiorenza Marini, Gruppo del Rosario di Busto Arsizio (Va), Gruppi del Rosario di Argenta (Fe), Suor Emma Carraro, Gruppi del Rosario di Ascoli Piceno (Pu).

per le adozioni a distanza:

Manuela Breveglieri, Ada Giacomello, Assunta Lorenzetti, Daniele Savelli, Irene Di Giovanni, Roberto Tonucci, Ambretta e Giampaola Negri.

HANNO COLLABORATO CON LA LORO OPERA: Ambretta e Giampaola Negri, Angelo e Adele Pedrazzi, Gruppo di signore che aiutano Ilaria Giannarelli, Lucia Spiga, Pietro ed Anna Bellesia, tutti coloro che hanno distribuito le locandine e i volantini sia per l’incontro del 14 aprile a Bologna sia per gli annuali pellegrinaggi del rosario, Anna e Antonio Cantiello, Elsa Fabrio, Fausto Bizzarri, Annalisa Dal Cò, Corale “Podgora” di Piedimonte (Go), Corale “S.Cecilia” di Somaglia (Lo), Andrea e Paola Preti, Carlo Moracca, Dorotea Lancellotti, Domenicane di Marotta (Pu), Gruppo di signore che aiutano Mariella Albertini.

Ringrazio tutti di cuore per quanto fate - ognuno nel suo piccolo - per sostenere il MOVIMENTO nella promozione del s. rosario e della devozione alla B. Vergine: assicuro il quotidiano ricordo nella preghiera ma soprattutto alla celebrazione della s. messa

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Movimento Domenicano del Rosario www.movimentodomenicanodelrosario.org e mail movrosar@tin.it - Cellulare 335 5938327

Pellegrinaggi del Rosario guidati dai Frati di S. Domenico

in Grecia sulle orme di S. Paolo in nave 10 giorni dal 27 agosto al 5 settembre 2002 per le iscrizioni termine ultimo il 15 giugno

a Loreto, Lanciano, Pompei e S. Gabriele in pullman 6 giorni dal 2 al 7 ottobre 2002 per le iscrizioni termine ultimo il 30 luglio

In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa


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