dei
i n i bamb
sei tu Ges첫 la luce della mia speranza...
Inserto N. 2
2011
i n i b m dei ba Sei tu, Gesù, la luce della mia speranza... Diceva il titolo di un libro dove erano raccolti i temi dei bambini: Io speriamo che me la cavo… Ma che cos’è la speranza per noi cristiani? Sentiamo che cosa ci dice il nuovo catechismo dei giovani: La speranza è la forza con la quale guardiamo lo scopo della nostra vita: lodare e servire Dio. La speranza è la forza con la quale vediamo in che cosa consiste la nostra vera felicità: trovare Dio. La speranza è la forza con la quale scorgiamo dov’è la nostra patria definitiva: è in Dio. … e anche se non vediamo tutte queste realtà il Padre ci ha inviato lo Spirito Santo perché possiamo pazientemente sperare nella verità… Ma allora la speranza è la nostra forza? Eh sì, la speranza è quella splendida virtù cristiana che infonde coraggio al nostro cuore… quando il male ci fa paura e la tristezza ci sommerge, ecco arrivare la speranza, che ci dice:
Non temere abbi forza perché Gesù è sempre accanto a te e ti vuole così tanto bene che ha dato la sua vita per te...
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i n i b m dei ba Pensa che in Cielo ha già preparato un posto meraviglioso
solo per te…
Ma ci pensate, cari bambini… Gesù ci aspetta da tutta l’eternità accanto a sé: ci aspettava da prima che nascessimo e ora ci aiuta con la sua Grazia a meritare quella felicità che con tanto amore ci ha riservato.
Allora, bambini,
siete pronti a cominciare questa splendida avventura?
Coraggio, affrontiamo la vita e alimentiamo sempre la nostra forza alla fonte della speranza e le nostre giornate diventeranno ognuna un viaggio meraviglioso: scopriremo da quanto bene siamo circondati e avremo con noi il sole della speranza che illuminerà tutte le notti della tristezza.
Grazie Gesù… non voglio deludere il tuo amore e non mi voglio mai dimenticare che mi hai dato la speranza più bella e più grande dell ’Universo:
mi hai dato Te stesso
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i n i b m dei ba Le quattro In una chiesa, quattro candele bruciavano e si consumavano lentamente. C’era un tale silenzio che si potevano sentire le conversazioni delle quattro. LA PRIMA DICEVA: Sono la candela della Pace, ma gli uomini non riescono a mantenermi accesa: penso che non mi resti altro da fare che spegnermi! Così, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere.
LA SECONDA DICEVA: Sono la candela della Fede, ma gli uomini non ne vogliono sapere di me. Non ha senso che io resti accesa. Una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
LA TERZA CANDELA, tanto triste, a sua volta disse: Sono la candela dell’Amore. Gli uomini però credono più all’odio e alla violenza. E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
Ma inaspettatamente… un ragazzino in quel momento entrò in chiesa e vide le tre candele spente. Impaurito per la semioscurità disse: - Ma che cosa fate! Voi dovete rimanere sempre accese, io ho paura del buio! E così dicendo scoppiò in lacrime.
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i n i b m dei ba ALLORA LA QUARTA CANDELA impietositasi disse: Non temere, non piangere. Io sono la candela della Speranza e finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele. Rassicurato il bambino prese la candela della Speranza e riaccese tutte le altre e non ebbe più paura.
Che non si spenga mai
la Speranza dentro il nostro cuore e che ciascuno di noi possa essere strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere, con la propria Speranza, nel cuore di ogni uomo
la Fede, l’Amore e la Pace.
ATTO DI SPERANZA Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo nostro Salvatore,la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno.
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i n i b m dei ba V Mistero doloroso
Gesù muore in Croce per noi
“…Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala...” dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-27)
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i n i b m a dei b In questo mistero vediamo la Madonna che soffre il dolore più grande dell’ Universo: suo Figlio Gesù sta morendo, ucciso solo dalla cattiveria degli uomini.
La Madonna soffre così tanto che vorrebbe salire sulla Croce con Gesù e morire anche Lei… però ha una forza dentro di sé che la tiene in vita e le impedisce di morire di disperazione:
Maria è colma di speranza! La Madonna tiene accesa
la luce della speranza nel suo cuore e sa che Dio è Bontà e Amore infinito… anche in quella tragedia che Lei e Suo Figlio stanno vivendo…
Maria, Madre della speranza, prega per noi!
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Il Signore protegge la mia vita: chi mai potrĂ mettermi paura? salmo 27
La storia di Tommaso “Va bene bambini, l’ora è quasi finita! Rimane il tempo per qualche domanda... Qualcuno ha qualcosa da chiedere?” Don Giuseppe si alzò sorridendo, guardando la classe. “Sì, io...”, disse Tommaso alzando la mano:“Ho sentito che quest’anno verrà beatificato Papa Giovanni Paolo II! Può dirci qualcosa di lui?”. “Eh! Ce ne sarebbero tante di cose da dirvi – rispose don Giuseppe – ma la più bella è quella che riguarda lo splendido rapporto che aveva con la sua ‘Mamma Celeste’, la Madonna... sapete, quando aveva più o meno la vostra età, 9 anni, perse la sua mamma. Ma la devozione per la Madonna lo ha aiutato a vincere il dolore... pian piano l’amore per questa Madre Celeste gli ha riempito il cuore e ha trasformato la sofferenza in gioia. Per lui era normale recarsi a pregare in uno dei tanti bei santuari mariani vicino a casa sua... ma ora è tardi e la lezione è finita. Continueremo a parlarne la prossima volta”.
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Queste parole colpirono tanto Tommaso, e mentre rincasava una speranza prendeva forma nel suo cuore: poter fare qualcosa per la sua mamma, che da qualche tempo non stava più bene e sempre più spesso si lamentava per la fatica e i dolori. Anche quel giorno, entrando in casa, la trovò chiusa in camera e, appoggiando la testa alla porta, la sentì sommessamente piangere. Tommaso si fece allora coraggio e corse presto in camera sua, deciso a mettere in atto ciò che aveva pensato: “Mi inginocchierò di fianco al letto, e reciterò una bella decina del rosario, proprio come ere solito fare il Papa… l’ho visto tante volte in televisione!...”. Detto fatto! La decina finì in un lampo, tanto che decise di recitarne un’altra… e un’altra ancora, fin quasi a perderne il conto! Quel pomeriggio Tommaso non capì bene che cosa stava succedendo: gli sembrava di avere appena iniziato a pregare, ma quando si rialzò si accorse che era passata ben più di un’ora!
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i n i b m a dei b Inoltre, si sentiva molto più tranquillo e sereno di quando aveva iniziato, tanto che la serata in casa corse via tranquilla; riuscì anche a rendersi utile nelle piccole faccende domestiche. Giunse presto l’ora di andare a dormire, e si addormentò velocemente, non prima di aver rivolto un ultimo pensiero alla Madre del Signore, che tanto aveva pregato quel pomeriggio. Mentre dormiva, fece un sogno meraviglioso, o perlomeno così gli parve: “Si trovava all’aperto, in mezzo ad un prato verde pieno di fiori bellissimi, e illuminato da una luce così vivida che quasi gli feriva gli occhi… E, meraviglia delle meraviglie, non era solo! C’era, insieme con lui, una figura di uomo, di spalle: era vestita di bianco ed intenta a raccogliere quei fiori coloratissimi per deporli ai piedi di un’immagine della Madonna.
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Che visione meravigliosa! Nonostante la luce fortissima era tutto così chiaro! L’uomo si voltò e… nel suo volto gli parve di riconoscere l’amato Papa, che subito gli sorrise porgendogli uno dei fiori che aveva raccolto… Così come era iniziato, improvvisamente il sogno finì. La luce ormai filtrava dalle finestre, segno che la mattina era giunta. Si mise a sedere sul letto e iniziò a ripensare al sogno: che sensazione meravigliosa, che dolce ricordo consolante! Saltò prontamente giù dal letto e si vestì di corsa, in men che non si dica era già in cortile e si avviò di corsa verso la chiesa. “Don Giuseppe!… Don Giuseppe! – chiamò tutto trafelato quando finalmente lo vide – Ho da raccontarle una cosa bellissima e straordinaria!”.
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i n i b m dei ba “Ora calmati – disse don Giuseppe sorridendo – e ascolta ciò che faremo: sai che fra tre giorni ci sarà la chiusura del mese di maggio e, come tutti gli anni, faremo una processione al Santuario vicino all’oratorio… bene, in quell’occasione porterete tutti quanti un bel fiore alla Madonna e io vi darò la Sua benedizione... e, mi raccomando, tu dovrai essere in prima fila, insieme con gli altri bambini del catechismo!”. Tommaso non stava più nella pelle: sentiva che quello sarebbe stato un giorno speciale! Finalmente giunse il giorno e Tommaso, insieme con i compagni, si avviò in testa alla processione, recitando il rosario. Il fiore che stringeva tra le mani lo aveva scelto con tanta cura, e fu contento di deporlo ai piedi della Madonna. La bella cerimonia presto finì, e un po’ quasi gli dispiaceva… ma era giunto il momento di tornare a casa.
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Quando giunse al vialetto d’ingresso, si accorse che c’era qualcosa di diverso dal solito: le finestre erano aperte e sembrava ci fosse del movimento. Entrò con il cuore in tumulto e ... “Mamma!! – esclamò – sei proprio tu e… sei in piedi!!!”. La mamma corse verso di lui, lo abbracciò e disse: “Sì, Tommaso, sono io e mi sento proprio bene… tanto che ho voluto alzarmi dal letto e ho sentito il desiderio di andare in giardino per raccogliere questo bel mazzo di fiori... senti che buon profumo...! Sai, deve essere stato un miracolo!”. Tommaso scoppiò a piangere dalla gioia; sapeva, infatti, che forse era stato veramente un miracolo, e in cuor suo ringraziava la sua Madre Celeste e l’amato Papa e all’improvviso, nell’intimo del suo cuore, sentì nascere questa promessa: “Sì anch’io, Madonnina mia, vorrò sempre essere Totus Tuus !!”.
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La nonna alla nipotina: “Ecco due cioccolatini, uno rosso e uno verde. Quale vuoi?”. “Quello verde, nonna”. “Buona idea, il verde è speranza.E che cosa speri?”. “Che tu mi dia anche quello rosso!”. La moglie torna a casa e annuncia al marito: “Caro, lo psicologo mi ha detto che per guarire devo andare: un mese al mare, un mese in montagna e un mese in campagna... dove andiamo per prima?”. “Da un altro medico!”. Economia geografica: “Come sono i prezzi in montagna?”. “Alti”. “E al mare?”. “Salati”.
buone vacanze a tutti... ci rivediamo a settembre!