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cinque personalità commentano i misteri gloriosi.

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n omaggio alla Madonna di Fatima, non poteva mancare il rosario, magistralmente guidato da Mons. Alvim Pereira, che ha opportunamente affidato a turno a cinque personalità presenti una meditazione per ciascun mistero, ispirate alle loro esperienze nei rispettivi paesi oppressi dal comunismo. Fra un mistero e l’altro, il coro della chiesa di S. Nicola in Carcere eseguiva brani di musica gregoriana. Il primo mistero, la risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, è stato meditato da Don Iosip Munjic, professore di teologia nel seminario di Spalato, Croazia, nonché cappellano dell’università. “Per noi questi settanta anni di comunismo -ha detto Don Munjic- sono stati anni di morte e di sofferenze. Un chiaro esempio è il martirio del Cardinal Aloisys Stepinac, Arcivescovo di Zagabria, recentemente beatificato da Giovanni Paolo II. Ma, così come Nostro Signore è risorto, così la Fede cattolica nei nostri popoli dovrà risorgere”. Nel secondo mistero ha offerto le sue riflessioni Mario Zivkovic, già membro del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e attuale direttore del Centro per la Famiglia di Zagabria, Croazia. “I rischi che attualmente incombono sul nostro paese -ha detto- sotto un certo profilo non sono minori di quelli provocati dal comunismo. Ma ci sono segni di rinascita, come il forte calo degli aborti. Con l’aiuto delle vostre preghiere, la Croazia sarà nuovamente cattolica e grande!”.

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Nel terzo mistero, S.E. Mons. Bartulis, vescovo di Siauliai, Lituania, ha parlato di uno dei luoghi più simbolici della sua diocesi e forse dell’intero paese: la celebre collina delle Croci, dove piantavano una croce le famiglie dei prigionieri internati dai sovietici nei lager siberiani. Oggi, più di cinquantamila croci ricordano alle generazioni venture non solo la feroce persecuzione patita dal popolo lituano, ma anche la sua Fede incrollabile che ha saputo resistere sperando oltre ogni speranza. Nel quarto mistero, il Principe albanese Gjon Gjomarkaj ha offerto una commovente testimonianza della sua personale vicenda, intimamente intrecciata con quella del suo paese. Discendente dei governatori del nord dell’Albania, che nel passato erano riusciti a conservare la Fede cattolica di fronte alla dilagante minaccia musulmana, il principe Gjomarkaj ha ricordato come fu perseguitato e torturato dal governo comunista. È toccato a Padre Candido Capponi, predicatore cappuccino di Genova e cappellano dell’Istituto Gaslini (Ospedale Pediatrico), chiudere il Rosario meditando il quinto mistero: Maria è incoronata Regina del Cielo e della terra. Tutta la creazione dà gloria a Dio, e perciò dà anche gloria a Maria, spiegava Padre Candido. Noi dobbiamo contemplare Dio e Maria nell’universo, per rendergli omaggio quaggiù durante la nostra vita, e poi nell’eternità. È questo il senso della regalità di Maria. Da “Luci sull’Est” - Dicembre 1999

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al 10 al 15 settembre 2000 si è svolto il pellegrinaggio a Fatima, organizzato dal Movimento Domenicano del Rosario. Noi eravamo i più lontani dall’aeroporto della Malpensa e, quando abbiamo saputo che non si era formato il gruppo che sarebbe partito da Fiumicino, pur felici della grazia immensa che c’era concessa di partecipare al pellegrinaggio, eravamo un po’ preoccupati per la distanza da affrontare in pullman. L’invito di P. Mauro a considerare il lungo tragitto come “lenta terapia” per giungere a destinazione con lo spirito giusto pronti per vivere il dono di quei comuni momenti di grazia, ci ha aiutati a vivere bene anche quest’imprevisto, ed abbiamo cercato di preparare l’anima all’incontro con Maria. La lettura dei libri sui tre pastorelli, consigliata da P. Mauro, è stata un grande aiuto per entrare pian piano nel clima del pellegrinaggio e comprendere più a fondo il “mistero di Fatima”. Nei giorni precedenti la partenza ci siamo sentiti spesso, per aiutarci scambievolmente a superare le difficoltà, ed a pregare di più e meglio per prepararci ad ascoltare quanto la nostra Mamma Celeste avrebbe voluto dirci.

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Eravamo ben consapevoli che se Maria ci donava la possibilità di incontrarLa in un luogo a Lei tanto caro, era sicuramente per donarci la possibilità di entrare in comunione più profonda con Lei, e così è stato! Il pellegrinaggio ha risposto appieno alle nostre aspettative: non desideravamo un “viaggio religioso” e non lo è stato!; volevamo intensamente immergerci in quell’atmosfera di profonda fede che, a detta di chi vi era già stato, è propria di Fatima, ed ora, ognuno di noi, è felice di confermarlo. È vero, la Madonna chiusa nella sua teca nella cappellina delle apparizioni; le gigantografie di Francesco e Giacinta sulla facciata esterna della basilica; la cappella dell’adorazione perpetua dove si alternano, ogni ora, le suore, per non lasciare mai solo “Gesù nascosto”, come erano soliti chiamarLo i piccoli veggenti; il loggiato dove i malati ricevono la benedizione durante la messa solenne internazionale, nel giorno dell’anniversario dell’apparizione; l’immenso piazzale gremito di gente proveniente da tutto il mondo dove si mescolano lingue diverse, ma tutte rivolte ad un unico fine: glorificare Dio e la Madre Celeste; le persone che percorrono il piazzale, in tutta la sua lunghezza, in ginocchio e con un’espressione sui loro volti di intensa commozione o di sofferenza... tutto si è impresso in modo indelebile nei nostri cuori e nella nostra memoria. Grazie, Padre Mauro, per la profondità delle sue meditazioni, ci ha scosso e, soprattutto ci ha costretto a guardarci “dentro”, a rivedere le nostre certezze, a rimetterci in discussione, a chiederci se nel nostro cuore era avvenuto “l’incontro con Cristo” che solo può far di noi dei “veri cristiani”. L’adorazione Eucaristica, inoltre, che seguiva la meditazione giornaliera, ha rivestito un ruolo importante fornendoci la possibilità di interiorizzare quanto avevamo precedentemente ascoltato. Sono stati giorni di grazie “speciali”, nei quali abbiamo vissuto un vero “ritiro spirituale” con Maria. Grazie ancora, P. Mauro, per averci fatto rivivere la passione di Cristo nella Via Crucis meditata di Valinhos, abbiamo vissuto momenti di profonda commozione che, di certo, non sarà possibile dimenticare. Un momento molto intenso, poi, è stato quello della celebrazione della S. Messa a Coimbra, nel monastero delle suore Carmelitane, dove vive Suor Lucia: abbiamo avvertito la sua presenza, oltre le grate, ed una morsa ha stretto il nostro cuore al pensiero che i suoi occhi hanno visto la Beata Vergine e le sue orecchie hanno ascoltato la Sua voce celestiale, abbiamo goduto di una gioia immensa e ci siamo sentiti uniti nell’amore divino. Abbiamo compreso che Maria è veramente Madre di tutti; è Lei che ci ha concesso la grazia di sentirci pienamente suoi figli perché, pur provenienti da tante città diverse e non conoscendoci, ci siamo ritrovati tutti “uno in Gesù e Maria” ed alla fine del pellegrinaggio eravamo diventati tutti membri di una sola famiglia: la famiglia di Maria. Certo ci sono stati momenti di relax nell’arco della giornata e li abbiamo vissuti con grande serenità di spirito, avvolti da quell’atmosfera di preghiera e di abbandono a Dio che ha riempito i nostri cuori di gratitudine e profonda pace. Per alcuni di noi è stata la prima esperienza di pellegrinaggio in gruppo, senza dubbio pienamente positiva sia per l’organizzazione sia per l’unità che si è raggiunta; ora spetta ad ognuno far sì che quest’esperienza si trasformi in crescita di fede e conversione di cuore, per spalancare le porte a Cristo. Sentiamo, inoltre, prorompere dai nostri cuori il desiderio di rivolgere il nostro grazie

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a Dio Padre, per aver fatto nascere in noi il desiderio di glorificarLo in questo anno giubilare, con un pellegrinaggio in quella terra benedetta; alla Vergine Maria, per averci assistito con la Sua protezione materna; infine ancora un grazie a Padre Mauro, per la sua capacità di organizzare e guidare un gruppo eterogeneo di 42 persone che, in quei pochi giorni, ha vissuto e condiviso momenti di preghiera e, soprattutto, intense esperienze di fede: sentiamo di essere tornati “diversi” nel cuore! Grazie Padre Mauro! La Madonna di Fatima ci aiuti e ci benedica. Il gruppo dei pellegrini di Ascoli Piceno

Mi sono iscritta al pellegrinaggio a Fatima col desiderio di trovare un ampio spazio per la preghiera alla Madonna. Mi sono rivolta al vostro Movimento perché il programma privilegiava i momenti di spiritualità, rispetto ad altri che avevo visionato e che prevedevano momenti “turistici” che non mi interessavano. Devo confessare con soddisfazione che il mio desiderio è stato ampiamente esaudito: ho vissuto giorni di intensa preghiera, ho condiviso con grande partecipazione interiore le celebrazioni che sono state proposte, ho potuto “staccare” dalla quotidiana routine che mi assorbe in mille problemi, per rivolgermi a ciò che è più importante nella nostra vita. In tutto ciò è stata davvero efficace la presenza di Padre Mauro che ci ha guidato in quest’esperienza di fede... per me sarà indimenticabile! Vi voglio esprimere un sentito ringraziamento, assicurandovi un particolare ricordo nelle preghiere perché possiate continuare -con rinnovato slancio- questa attività in favore dei pellegrini. Maria di Melegnano (Mi)

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