Colori liturgici

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catechismo per tutti

Colori liturgici

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on solo le cose ed i gesti esprimono un senso, possono essere portatrici di un messaggio. Anche una delle realtà più belle della creazione: il colore. Possono variare i significati che, secondo le culture, si danno a questo o a quel colore, ma l’uomo reagisce in modo sorprendente a queste realtà. I colori sono stati da sempre il veicolo per eccellenza dei sentimenti umani. La Chiesa ha fatto sua, nella liturgia, tale ricchezza dell’animo umano, elevandola a mezzo di preghiera. Considerati nel loro genuino significato, i colori concorrono con tutti gli altri elementi a lodare Dio per le meraviglie compiute in favore del suo popolo, ed a rendere più spontanea e sentita la preghiera d’intercessione per i bisogni spirituali della Chiesa. Ecco allora le vesti liturgiche di vario colore; e la Chiesa ne ha capito a tal punto l’importanza da stabilire quando usare una o l’altra. La varietà dei colori ha un doppio significato: - rendere onore a Dio che li ha creati, così come si fa con i fiori, la luce e gli altri prodotti della creazione; - richiamare la realtà ed alimentare la devozione. «La differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati, e il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno liturgico» [Messale romano]. I colori riguardano la stola, la pianeta o càsula, il conopèo ed il piviale. «Riguardo al colore delle sacre vesti, si mantenga l’uso tradizionale», recita il Messale. * Il colore bianco indica innocenza, felicità. Ecco allora il sacerdote rivestirsi di bianco per indicare la “gioia” per l’Incarnazione del Verbo, nel tempo Natalizio, per la sua Risurrezione nel tempo Pasquale, e per ricordare i santi: «Il colore bianco... si usa inoltre... nelle feste e nelle “memorie” della beata Vergine, degli angeli, dei santi martiri, nella festa di tutti i santi (1° novembre)...». * Il rosso, simbolo di fuoco, ardore, amore, richiama nella liturgia il “fuoco” santificante dello Spirito Santo, il sangue di Gesù e dei martiri, la regalità di Cristo. Eccolo allora apparire «nella domenica di Passione (o delle Palme) e nel Venerdì santo, nella domenica di Pentecoste, nelle feste degli Apostoli e degli Evangelisti e nelle celebrazioni dei Martiri».

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* Il verde suggerisce la speranza. È il colore del cosiddetto “Tempo Ordinario” (le settimane che intercorrono tra i tempi “forti”: Avvento, Quaresima, Pasqua). Sono le settimane dedicate al cammino della Chiesa verso il Regno futuro, e perciò tempo d’esercizio di fede di speranza. * Il violaceo è il colore che richiama sentimenti di conversione e di penitenza. La liturgia lo sceglie per i tempi d’Avvento e di Quaresima: tempi propriamente d’attesa del Messia e di purificazione in preparazione alla Pasqua. * Il nero è riservato alla Liturgia dei defunti, ma può essere sostituito (e l’uso è sempre più frequente) dal violaceo. Quest’ultimo colore si addice maggiormente per i defunti, poiché presumibilmente in stato di “purificazione” in Purgatorio. Per gli Occidentali il nero esprime dolore, perdita definitiva, lutto. Tali sentimenti, tuttavia, nel mondo redento non hanno più senso; la morte è stata vinta dalla risurrezione di Cristo. Per i bambini battezzati e morti prima dell’uso della ragione si adotta però il bianco, perché ancora innocenti e quindi entrati nel numero dei Santi. * Esiste pure il colore rosaceo, che si può usare rispettivamente nelle domeniche “Gaudete” (III d’avvento) e “Laetare” (IV di quaresima). Sono domeniche di tempo di penitenza, che cadendo a metà di detti periodi, sono improntate ad una temperata letizia per gli avvenimenti gioiosi che si stanno avvicinando. Altre disposizioni: * «Nei giorni più solenni si possono usare vesti sacre più preziose, anche se non sono del colore del giorno» [Mess. Rom.]. * Le Messe “per varie necessità” si celebrano con il colore proprio del giorno o del tempo, oppure con colore violaceo se rivestono carattere penitenziale (ad esempio le Messe “in tempo di guerra o di disordini, in tempo di fame, per la remissione dei peccati”). * Le messe votive (alla Madonna, al Sacro Cuore, ad un Santo...) adottano il colore appropriato alla Messa che si celebra o anche il colore proprio del giorno o del tempo». E si termina con una nota di saggezza: «Siccome usi e costumi diversi possono legare ai colori significati differenti «le Conferenze episcopali possono stabilire e proporre... adattamenti conformi alle necessità e cultura dei singoli popoli» (Mess. Rom.).

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