Le Beatitudini nei suoi scritti Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli L’assistere quotidianamente alla fede con cui le famiglie spesso sopportano i più atroci dolori, il sacrificio perenne che essi fanno e che tutto questo fanno per l’ Amore di Dio ci fa tante volte rivolgere questa domanda: io che ho avuto da Dio tante cose sono sempre rimasto così neghittoso, così cattivo, mentre loro, che non sono stati così privilegiati come me, sono così infinitamente migliori di me. Da “Appunti per un discorso sulla carità”
Beati gli afflitti perché saranno consolati La nostra vita per essere cristiana è una continua rinunzia, un continuo sacrificio, che però non è pesante quando solo si pensi che cosa sono questi pochi anni passati nel dolore in confronto all’eternità felice, dove la gioia non avrà misura e fine, dove noi godremo di una pace che non si può immaginare. Dal “Discorso al circolo Giovane Pollone” – 29 giugno 1923
Beati i miti perché erediteranno la terra La pace sia nel tuo animo: ogni altro dono che si possegga in questa vita è vanità come vane sono tutte le cose del mondo. Bello è vivere in quanto al di là v’è la nostra vera vita.
Beati i puri di cuore perché vedranno Dio La vera felicità, o giovani, non consiste nei piaceri del mondo e nelle cose terrene; ma nella pace della coscienza, la quale si ha soltanto se noi siamo puri di cuore e di mente. Dal “Discorso al circolo Giovane Pollone” – 29 giugno 1923
Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio Con la violenza si semina l’odio, colla carità si semina negli uomini la Pace, ma non la pace del mondo, la Vera Pace che solo la Fede di Gesù Cristo ci può dare affratellandoci gli uni con gli altri. Da “Appunti per un discorso sulla carità”
Beati i perseguitati per causa della giustizia perché di essi è il Regno dei Cieli I tempi che noi attraversiamo sono difficili perché la persecuzione contro la Chiesa infierisce quanto mai crudele, ma voi giovani baldi e buoni non vi spaventate per questo poco e tenete presente che la Chiesa è istituzione divina e non può finire, e durerà fino alla fine del mondo né “le porte dell’inferno prevarranno contro di essa”. Dal “Discorso al circolo Giovane Pollone” – 29 giugno 1923
Beato Pier Giorgio Frassati
Lettera a Marco Beltramo – Torino, 15 gennaio 1925
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati La Fede datami nel Battesimo mi suggerisce con voce sicura: “Da te non farai nulla, ma se Dio avrai per centro di ogni tua azione allora sì arriverai fino alla fine” ed appunto ciò vorrei poter fare e prendere come massima il detto di Sant’ Agostino: “Signore, il nostro cuore non è tranquillo finché non riposa in te”. Lettera a Isidoro Bovini – Torino, 15 gennaio 1925
Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia L’apostolo San Paolo dice: “La carità di Cristo ci abbisogna” e senza questo fuoco, che a poco a poco deve distruggere la nostra personalità per palpitare solo per i dolori degli altri, noi non saremo cristiani e tanto meno cattolici. Da “Appunti per un discorso sulla carità”
Mai vivacchiare, ma Vivere
Mai vivacchiare, ma vivere: in particolare penso a voi, giovani, quando mi torna alla mente questa frase del beato Pier Giorgio. Rendetela il vostro motto, prendete in mano la vostra vita così come il Signore l’ha pensata: in grande, bella, affidata a Lui ♱ Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino
Movimento Domenicano del Rosario via IV Novembre 19/E - 43012 Fontanellato Tel. 0521 822899 - Cell. 335 5938327 info@sulrosario.org - http://www.sulrosario.org
6 aprile 1901 - Torino - 4 luglio 1925
L’uomo delle otto Beatitudini Il suo modello di vita, in relazione alle generazioni successive, e anche alla nostra, è una sorta di grande speranza. Guardando le varie immagini che mostrano la sua vita, ritroviamo noi stessi, o almeno un appello rivolto a noi, alla nostra generazione: in tutto scorgeva Dio. Osservate come era l’uomo delle otto Beatitudini. Ogni uomo delle otto Beatitudini è la salvezza del mondo, di tutto il mondo. (Giovanni Paolo II – Cracovia, 27 marzo 1977)
I giorni della sua vita Pier Giorgio Frassati nasce a Torino il 6 aprile 1901 in una famiglia della borghesia di origine biellese: il padre, avvocato Alfredo, fondatore e direttore del quotidiano “La Stampa”, senatore nel 1913 e ambasciatore d’Italia a Berlino nel 1921-1922; la mamma, Adelaide Ametis, appassionata e affermata pittrice. Ha una sorella, Luciana, più giovane di un anno, inseparabile compagna di giochi e di studi. Frequenta il liceo “Massimo d’Azeglio” e l’“Istituto Sociale” retto dai Padri Gesuiti: qui si accosta alla pratica della Comunione quotidiana che mantiene per tutta la vita. Nel 1918 si iscrive al Politecnico di Torino nel corso di Ingegneria Industriale Meccanica con specializzazione mineraria al fine di dedicarsi a “Cristo tra i minatori”. Fa parte del circolo FUCI “Cesare Balbo” e del circolo “Milites Mariae” della Gioventù di Azione Cattolica della parrocchia della Crocetta. Si iscrive ad associazioni religiose: Apostolato della preghiera, Associazione dei giovani adoratori notturni, Congregazione mariana. Si prodiga nell’assistenza ai bisognosi partecipando alle Conferenze di San Vincenzo, facendo del Cottolengo la meta più amata della sua carità. È tra i principali sostenitori di “Pax Romana”. Dal 1920 milita nel Partito Popolare Italiano. Nel 1922 entra nel Terz’Ordine domenicano assumendo il nome di Frà Girolamo. Illimitata è la sua capacità di attenzione alle necessità degli altri, in particolare dei poveri e dei malati, ai quali dona tempo, energie, la vita stessa. Due mesi prima della laurea la sua esuberante giovinezza viene stroncata da una poliomielite fulminante contratta molto probabilmente nell’assistere i poveri. Muore a Torino il 4 luglio 1925: una vita breve ma intensamente vigilante ed operosa, tutta nell’amore di Dio e del prossimo. È stato beatificato dal Papa Giovanni Paolo II il 20 maggio 1990.
Giovanni Paolo II ha parlato di lui Pier Giorgio Frassati ci mostra al vivo che cosa veramente significhi, per un giovane laico, dare una risposta concreta al “Vieni e seguimi”. Basta dare uno sguardo sia pure rapido alla sua vita, consumatasi nell’arco di appena ventiquattro anni, per capire quale fu la risposta che Pier Giorgio seppe dare a Gesù Cristo: fu quella di un giovane “moderno”, aperto ai problemi della cultura, dello sport (un alpinista
tremendo!), alle questioni sociali, ai valori veri della vita, ed insieme di un uomo profondamente credente, nutrito del messaggio evangelico, solidissimo nel carattere, coerente, appassionato nel servire i fratelli e consumato in un ardore di carità che lo portava ad avvicinare, secondo un ordine di precedenza assoluta, i poveri e i malati… Pier Giorgio come vero giovane cristiano ci indica che ciò che più conta nella “visione cristiana dell’uomo” è “la persona e la sua vocazione”, così come è stata stabilita da Dio.
Sono stato poc’anzi presso la tomba di Pier Giorgio: volevo rendere omaggio ad un giovane che ha saputo testimoniare Cristo con singolare efficacia in questo nostro secolo… anch’io, nella mia giovinezza, ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana. Giovanni Paolo II – Pollone, 16 luglio 1989
Giovanni Paolo II – Torino, 13 luglio 1980
Litanie Signore pietà, Cristo pietà, Signore pietà, Dio, nostro Padre nel cielo, abbi pietà di noi Dio Figlio, Redentore del mondo, Dio Spirito Santo, Santa Trinità, unico Dio Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi Beato Pier Giorgio Frassati, Figlio amoroso e fratello, sostegno nella vita di famiglia, Amico di coloro che sono senza amici, Il più cristiano dei compagni, Leader dei giovani, Aiuto dei bisognosi, Maestro di carità, Protettore dei poveri, Conforto dei malati, Atleta per il regno di Dio, Conquistatore delle montagne della vita, Difensore della verità e della virtù, Oppositore di ogni ingiustizia, Cittadino patriottico della nazione, Figlio fedele della Chiesa, Giovane devoto della Madonna, Adoratore ardente dell’Eucaristia, Fervente studioso delle Scritture, Seguace di San Domenico, Appassionato lettore di San Paolo, Apostolo della preghiera e del digiuno, Guida ad un amore profondo per Gesù,
Diligente nel lavoro e nello studio, Gioioso in tutte le circostanze della vita, Forte nel salvaguardare la carità, Silenzioso nel dolore e nella sofferenza, Fedele alle promesse del Battesimo, Modello di umiltà, Esempio di distacco, Specchio di obbedienza, Uomo delle Beatitudini. Angeli e Santi di Dio
pregate per noi
Agnello di dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi Prega per noi, Beato Pier Giorgio Frassati, affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo. IMPRIMATUR ✠ J. A. Galante di Beaumont, TX 2 novembre 1994
Preghiamo O Padre, che hai donato al beato giovane Pier Giorgio Frassati la gioia di incontrare Cristo nella fede e nella Carità, per sua intercessione concedi che anche noi possiamo diffondere tra gli uomini del nostro tempo lo spirito delle beatitudini evangeliche. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’ unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. ✠ Giovanni Saldarini, Arcivescovo di Torino