Depliant san domenico

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L’Ordine Domenicano

Preghiere a san Domenico

San Domenico fondò il suo Ordine per la predicazione del Vangelo. Per questo la denominazione propria dei Domenicani è Ordine dei Predicatori (O.P.). Fu lo stesso Domenico, assieme ai suoi primi frati, a definire gli elementi essenziali della nuova fondazione: la predicazione deve scaturire dall’unione con Dio, dalla vita di preghiera e di comunità, dalla pratica dei voti di obbedienza, castità e povertà, dallo studio approfondito delle verità divine. Subito dopo l’approvazione dell’Ordine (1216) Domenico inviò i suoi frati nelle maggiori città europee e alle università di Bologna e Parigi. Attualmente i Frati Domenicani presenti nei cinque continenti sono circa 7000. Fin dal 1206 Domenico aveva radunato un gruppo di donne convertite dall’eresia fondando per esse un monastero di clausura a Prouilhe: le Monache Domenicane sono dedite ancora oggi alla preghiera e all’offerta silenziosa della loro vita allo scopo di ottenere le grazie necessarie all’efficacia della predicazione. Alla fine del Duecento ai frati e alle suore di clausura si affiancarono anche i laici: persone impegnate a seguire l’ideale di san Domenico pur continuando a vivere nelle loro famiglie. Oggi sono riuniti in Fraternite e costituiscono il Laicato Domenicano. In seguito, sull’esempio della domenicana Santa Caterina da Siena, sono sorte varie congregazioni di Suore Domenicane di vita apostolica, che ancor oggi testimoniano il Vangelo educando cristianamente le menti e i cuori dei giovani e soccorrendo i bisognosi. Più recentemente sono nati gli Istituti Secolari Domenicani i cui membri, pur continuando a vivere nel mondo nella condizione laicale, si consacrano a Dio e praticano i voti di obbedienza, castità e povertà. Tutti insieme i frati, le suore e i laici formano oggi una grande famiglia, la Famiglia Domenicana.

O spem miram Tu nell’ora della morte hai lasciato ai tuoi figli in lacrime la meravigliosa speranza che dal cielo ci sarai di grande aiuto: adempi, o padre, la tua promessa, soccorrendoci con la preghiera. Tu hai compiuto tanti miracoli a favore degli infermi: guarisci la fragilità del nostro spirito e invoca su di noi la potenza di Cristo. Adempi, o padre, la tua promessa, soccorrendoci con la preghiera. O spem miram quam dedisti mortis hora te flentibus dum post mortem promisisti te profuturum fratibus. Imple, pater, quod dixisti nos tuis juvans precibus. Qui tot signis claruisti in aegrorum corporibus nobis opem ferens Christi aegris medere moribus. Imple, pater, quod dixisti nos tuis juvans precibus. O lumen Ecclesiae O luce della Chiesa, maestro di verità, rosa di pazienza, avorio di castità, hai distribuito con generosità l’acqua della sapienza, predicatore della grazia, ricongiungi anche noi ai santi del Cielo. O lumen Ecclesiae, doctor veritatis, rosa patientiae, ebur castitatis, aquam sapientiae propinasti gratis, praedicator gratiae nos junge beatis.

Il genio di san Domenico Durante i suoi numerosi viaggi in Europa (tutti fatti a piedi) Domenico prese coscienza della grave situazione religiosa della Francia meridionale a causa della diffusione dell’eresia catara o albigese. Intuisce l’urgente necessità di una predicazione più qualificata. Di qui la geniale ispirazione di fondare l’Ordine dei Frati Predicatori (o Domenicani): una comunità di apostoli dediti solo alla predicazione. Il suo sarà il primo Ordine missionario della Chiesa.

La fisionomia spirituale di san Domenico è inconfondibile. Egli ha voluto essere un apostolo della Buona Novella. Nei difficili anni dell’apostolato tra i catari si era definito «umile ministro della predicazione». L’ansia per la salvezza delle anime era diventato l’unico scopo della sua vita. Le sue preghiere, lo studio, le penitenze, i viaggi erano diretti unicamente a portare a tutti gli uomini la Verità che salva. Dante stesso nel XII canto del Paradiso gli riconosce l’eccelsa qualità di apostolo e parla di lui come dell’agricoltore che Cristo ha scelto per coltivare l’orto della sua Chiesa. Domenico fu detto; e io ne parlo sì come dell’agricola che Cristo elesse all’orto suo per aiutarlo. Ben parve messo e familiar di Cristo; chè il primo amor che in lui fu manifesto, fu al primo consiglio che diè Cristo. Un’altra caratteristica che distingue la spiritualità di san Domenico è la sua profonda venerazione per la Vergine Maria. A lui risale l’introduzione di quella pratica di devozione cristiana che è la preghiera del Rosario. Fu un uomo molto ammirato e venerato nel corso dei secoli. Ardito e prudente, risoluto e rispettoso, geniale e obbediente. Fu un evangelizzatore che non conobbe compromessi né irrigidimenti: «tenero come una mamma, forte come un diamante», lo definì il Padre Lacordaire.

Vita e opere 1170ca Domenico nasce a Caleruega, in Spagna da Felice di Guzman e Giovanna d’Aza. Da fanciullo viene educato da uno zio arciprete. 1186ca Va a Palencia per studiare le arti liberali e la teologia. 1196 Durante una carestia vende le sue preziose e amate pergamene su cui studiava, per costituire un fondo per i poveri. 1198ca Entra tra i canonici regolari di Osma dove viene consacrato sacerdote.


1201 Il 13 gennaio firma un documento come sottopriore del Capitolo. 1203 Domenico accompagna il suo vescovo Diego che, per incarico di Alfonso VIII, re di Castiglia, deve recarsi in Danimarca per una delicata missione diplomatica. Attraversando la Francia meridionale riporta alla fede cattolica il suo albergatore, esponente dell’eresia catara. 1205 Secondo viaggio in Danimarca. Al ritorno Diego e Domenico passano da Roma e da Citeaux. 1206 Diego e Domenico, dopo l’incontro con i Legati del Papa a Montpellier, decidono di fermarsi nella Francia meridionale per dedicarsi alla predicazione tra gli albigesi. Domenico fonda il monastero di Prouilhe, punto di appoggio della «Santa Predicazione» nella regione. Il 17 novembre Innocenzo III approva e autorizza la figura del predicatore mendicante. 1207 L’arcivescovo di Narbonne firma un documento di donazione in favore del monastero di Prouilhe. Muore il vescovo Diego. 1209 Domenico resta fedele al suo ministero di pacifico «predicatore del Vangelo» durante la crociata contro gli albigesi. 1214 Domenico è parroco a Fanjeaux. 1215 A Tolosa Pietro Seilhan dona ai Predicatori la propria casa, che diventa così il primo convento dell’Ordine. Il vescovo Folco approva la forma di vita di Domenico e dei suoi frati al fine di estirpare l’eresia. Secondo viaggio a Roma insieme col vescovo Folco per partecipare al IV Concilio Lateranense. Colloquio con Innocenzo III per avere la conferma della nuova forma di vita iniziata da lui e dai suoi compagni a Tolosa. 1216 Di ritorno a Tolosa sceglie con i suoi frati la Regola di Sant’Agostino. Terzo viaggio a

Roma dove il 22 dicembre, da Onorio III, Domenico ottiene la Bolla di approvazione per la sua Comunità. 1217 Da Tolosa Domenico, dopo una seconda conferma del Papa, invia i suoi 16 frati nelle principali università europee. Quarto viaggio a Roma. 1218 L’11 febbraio Onorio III nel raccomandare la nuova fondazione alle autorità religiose e civili usa il titolo di Ordine dei Predicatori. Domenico invia i primi frati a Bologna. 1219 Quinto viaggio a Roma, passando per Firenze. Onorio affida a Domenico la fondazione del monastero di San Sisto per le monache di Roma. 1220 Il 20 maggio, giorno di Pentecoste, Domenico riunisce a Bologna il primo Capitolo Generale dell’Ordine, nel quale si opta per la mendicità come forma di povertà e si codificano le prime Costituzioni. Inizio della missione in Lombardia. 1221 Sesto viaggio a Roma. Fondazione del monastero di San Sisto. Il 2 giugno Domenico è a Bologna per il secondo Capitolo Generale che segna l’espansione dell’Ordine e la sua divisione in otto Province. Il 6 agosto Domenico muore a Bologna. 1233 Traslazione del suo corpo (24 maggio). Processo di canonizzazione di san Domenico a Bologna e a Tolosa (luglio-agosto). 1234 Gregorio IX firma la Bolla di canonizzazione di san Domenico (3 luglio a Rieti): Possa il Dio che egli onorò da vivo, per intercessione delle sue preghiere, darci la sua grazia in questa vita e la sua gloria in quella futura.

san Domenico movimento domenicano del Rosario www.sulrosario.org Tel. 335 5938327 info@sulrosario.org


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